IL giardiniere 001 - Luglio-Agosto (complete)

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giardiniere

vo o nu

PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROGESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI

IL

+TAPPETO ERBOSO +PROGETTO +TECNICHE

Luglio - Agosto 2016

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)

Rigenerazione, pratica determinante

Il giardino del nuovo asilo di Guastalla

Gestione alberature, quando potare Macchinari, costi sotto controllo

INTERVISTA con Emilio Trabella “Ama le tue forbici”

*

Tre le proposte di legge, tra Camera e Senato, in materia di detrazioni per interventi a verde

LA NUOVA RIVISTA PER IL GIARDINIERE SMART I GIARDINI DEL FUTURO SARANNO SUI TETTI TENDENZE

1 2 3

SERVIZIO A PAG. 31 Nuovo sistema Husqvarna Bomm del mercato tedesco 5 nuovi prodotti top


Fiera Milano Rho | 22-24 Febbraio 2017

La FieRa pRoFessionaLe

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Edizioni Laboratorio Verde Srls, rivista e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, Edizioni Laboratorio Verde Srls 196/03.

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6 numeri della rivista

INVIERÒ L'IMPORTO: al ricevimento del vostro avviso, usando il seguente conto corrente bancario BANCA INTESA SAN PAOLO SPA IBAN: IT86P0306949980100000001004

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Via Pasubio 16 | 21020 BREBBIA | Tel.: 0332 989 211 | Fax: 0332 773 850 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net


è arrivata la rivista per te. per essere un ottimo giardiniere. non puoi farne a meno.

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EDITORIA LE/1

PERCHÉ IL GIARDINIERE? Ecco il primo numero de ILgiardiniere . Un nel migliore dei modi: contributi tecnici, scientifici nuovo giornale tecnico pensato, ideato e realizzato e industriali saranno alla base del piano editoriale de per fornire una risposta concreta a un target altaILgiardiniere . mente qualificato, all’interno della complessa filiera Grande attenzione per le collaborazioni e i coldel florovivaismo. Una laboratori: operatori ed rivista specializzata con esperti del settore, tecnici Un approccio pratico e un di aziende e ricercatori, linguaggio funzionale pensato, ideato e architetti, paesaggisti e per i giardinieri. studenti. Un contenitorealizzato per ILgiardiniere , che re editoriale capace di avrà cadenza bimestrale, fare da collante, di fare a un sarà strutturato a livello network, di mettere in editoriale seguendo le contatto le varie profasi di progetto di un fessioni, senza perdere vero e proprio cantiedi vista il suo obiettivo: re di lavoro, cercando di analizzare le esigenze di l’essere pratico. Una rivista da cantiere. costruttori e manutentori di spazi verdi pubblici e Un giornale informativo e formativo, con l’intento privati. di integrare le nuove tecnologie, ma anche gli aspetti Ampio spazio sarà dedicato alle soluzioni tecniche più tradizionali della gestione del verde. Una rivista utili per ottimizzare le problematiche di gestione, che, nel suo piccolo, tenta di ridare il giusto valore a evidenziando aspetti pratici e strutturali per operare una figura professionale di riferimento: il giardiniere.

nuovo giornale tecnico fornire una risposta concreta target altamente qualificato

di Francesco Tozzi @Lab_VERDE

N°001

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EDITORIA LE/2

Q

IL SIGNOR GIARDINIERE

uando Francesco Tozzi mi ha chiesto recintati e irrigati tecniche che poi saranno quelle del di curare una rubrica per questa nuova giardinaggio. rivista, il primo pensiero è andato al Ma non dobbiamo dimenticare che l’umanità è libro di Frédéric Richaud, “Il signor nata in un giardino e l’esistenza dell’umanità inizia con giardiniere”. Un romanzo che racconta un’ininterrotta serie di sempre nuove cacciate da nuovi del lavoro e del pensiero di Jean-Baptiste de La Quingiardini, alle quali “seguono i tentativi reiterati di usare tinie, il giardiniere di Re Sole, incaricato di prendersi ogni momento di respiro dalle fatiche dei campi per cura degli orti e dei frutteti dell’edificanda Reggia di ricostruire il paradiso”. La passione per un giardino Versailles. non nasce da fantasia, ma Dunque in un mondo dalla realtà del Male dal Il ha un compito devastato da un’inaudita voler riprendere fiato nelviolenza dei tempi e da la drammatica lotta con il e ancora un’inguaribile stoltezza mondo, così si narra nelle oggi, quello di trasformare luoghi degli uomini, lui erpica, antiche storie di tutte le spiana, semina fiori e culture. e con verdure, ma anche speriI giardini continueuna natura addomesticata menta nuove tecniche di ranno a nascere sotto le riproduzione per talea o bombe e il grandinare per margotta, innesta, incrocia, incannuccia una specie delle pallottole, sui tetti dei grattacieli, ai davanzali dele ne lascia accestire un’altra. Una delle sue stanze era le finestre del decimo piano o nelle “tolle” di latta o tra stata trasformata in un laboratorio di speziale con lo le carcasse di auto nelle miserabili periferie delle grandi studio dei padri della farmacopea. Legge l’Erbario di città. Dunque il giardiniere ha un compito antico e Paracelso o l’Antidotarium florentinum mettendo a nobile ancora oggi, perché risponde all’innato desiderio frutto gli insegnamenti. Jean-Baptiste aveva compredell’uomo di affermare la propria esistenza con vittorioso che non potendo cambiare la vita dei disperati che sa tenacia contro ogni ostacolo, di trasformare luoghi vivevano intorno alla reggia poteva almeno migliorare ridando bellezza e ordine con una natura addomesticale loro terre e curare i loro mali. ta. Ma anche Rudolf Borchardt nel suo “Il giardiniere Il mio desiderio sarà quello di farvi e farci riscoprire appassionato” ci racconta il lavoro minuzioso e severo questa antica nobile arte attraverso storie, racconti, simdel giardiniere e delle sue antiche radici che risalgoboli e allegorie sull’importanza di essere un giardiniere, no all’agricoltura, alla necessità di coltivare su terreni o meglio un Signor Giardiniere!

giardiniere antico nobile

ridando bellezza ordine

di Marilena Baggio

N°001

9


Il cantiere

smart 14 Speriamo sia la volta 36 La manutenzione diventa buona di Francesco Tozzi

16

I giardini del futuro saranno sui tetti di Costanza Di Matteo

tecnologica di Filippo Terragni

38 40

Organizzati al meglio!

Germania, il boom continua 19 Tetti verdi, esperienze a di Costanza di Matteo confronto 42 Un passo dopo l’altro di Marta Meggiolaro di Filippo Terragni 22 Ecco come presentarsi alla PA di Valerio Pasi gestione

44 Costi sotto controllo strumenti La rigenerazione dei prati, 28 Diuno infanzia Guastalla: 46 pratica determinante

dove la natura insegna di Marilena Baggio

Un buon progetto porta più lavoro di Jurg Burger

32

SOMMARIO

N°001

49 50

di Camillo De Beni

Una molecola per l’azoto

Potatura, le linee guida di Camillo De Beni

Teoria in chiave pratica a cura di Filippo Terragni

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scoperte 56 Dalle rocce al vaso 57 Rose a pronto effetto 58 Ortensia, il fiore quattro stagion

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Dal grande effetto estetico


DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net

storie 62 “Ama le tue forbici”

62

colloquio con Emilio Trabella di Marta Meggiolaro

Jardin sec, fascino mediterraneo di Matteo Ragni

COLLABORATORI Jessica Bertoni, Jurg Burger, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Lucio Brioschi, Giorgio Barassi PROGETTO E GRAFICA Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)

rubriche 07 Editoriale/1

di Francesco Tozzi

Editoriale/2 di Marilena Baggio

09 26 68 72

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

In breve

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.

Il prontuario

Partnership di lunga durata

ASSOCIATA AD

ReGiS pensa alla manutenzione

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La giardiniera di Anna Piussi

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e d i z io n i

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Laboratorio

verde

Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Flortecnica e vivaismo • Greenstyle • Businessverde.com • Bio Agenda • Bio Calendario Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

abbonamento da 6+1 numeri: 30,00 Euro


CONTRIBUTI

MARILENA BAGGIO Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Ha collaborato dal 2002 al 2011 in qualità di docente Corso di Specializzazione in Idrologia Medica e coordinatrice del Corso Elettivo per studenti di Medicina e per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Ha lavorato dal 1992 per Regione Lombardia come esperto in materia ambientale e di paesaggio presso le Direzioni Ambiente, Territorio e Urbanistica e Cultura.

VALERIO PASI Da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all'agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: 1) consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; 2) valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; 3) attività inerenti le trasformazioni territoriali quali trasformazione di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; 4) consulenza alle pubbliche amministrazioni.

CAMILLO DE BENI Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.

MATTEO RAGNI Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader per la produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.

ANNA PIUSSI Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

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N°001



IL CANTIERE | leg islativo

Speriamo si

Tra Camera e Senato, sono tre le proposte di legge che prevedono detrazioni delle spese per interventi di ‘sistemazione a verde’ anche in ambito privato. Si stima un incremento del 4% del giro d’affari di Francesco Tozzi

IN BREVE • Tre le proposte di legge allo studio tra Camera e Senato • Dati oggettivi della quantità di polveri sottili assorbita dalle piante • Risparmio per la spesa pubblica derivante da azione benefica degli alberi • È del 4% la stima degli investimenti in opere a verde con una legge dedicata

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N°001

M

entre stiamo per chiudere questo primo numero del IL giardiniere, a Roma, presso la Camera dei Deputati, si sta svolgendo un incontro dall’importanza unica, che vede unite le più importanti associazioni di categoria del settore florovivaistico, sindacati compresi. Il tema dell’incontro verte sull'importanza e la rilevante trasversalità delle proposte di legge in materia di misure di agevolazione fiscale per interventi di “sistemazione a verde” di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata. Tre sono le leggi allo studio delle varie Commissioni e questo denota l’interesse all’argomento, che forse non aveva mai registrato così tanta attenzione in ambito politico. Insomma, una speranza per tutti gli operatori del settore, che negli ultimi anni ha sofferto, e non poco, per il prolungarsi della crisi economica.

L’IMPEGNO POLITICO L’onorevole Maurizio Bernardo, presidente della Commissione Finanze Camera dei Deputati, è il primo firmatario della proposta di Legge Camera n.3800 che prevede "l’Introduzione dell'articolo 16-ter del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, in materia di detrazione delle spese per interventi straordinari di ‘sistemazione a verde’ di aree

scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private". Anche il senatore Gianluca Susta, della Commissione Finanze Senato, si è già impegnato in prima persona per un disegno di legge sempre in misura di agevolazioni fiscali sullo stesso tema; come l’onorevole Enrico Borghi, primo firmatario della proposta di legge n.3787, con lo stesso tema: detrazioni fiscali per le ‘sistemazioni a verde’. Potrebbe essere la volta buona! A sostegno dell’iniziativa, un aspetto fondamentale che può smuovere gli ambienti politici a legiferare in materia è rappresentato dai dati oggettivi della quantità di polveri sottili che viene assorbita dalle piante, oltre che dal risparmio per la spesa pubblica, derivante dalla benefica azione degli alberi sull’ambiente e sulla salute.

STIME TUTTE POSITIVE Premesso il ruolo attivo e non trascurabile che il comparto florovivaistico nazionale presenta in termini di importanza numerica e occupazionale all'interno del quadro economico e del fatturato italiano, con circa 158mila addetti operanti nel comparto, e 37mila appartenenti al gruppo “cura e manutenzione del paesaggio” (Ateco/Istat), l’obiettivo dell’incontro è quello di dimostrare che grazie all’incentivazione di interventi di riqualificazione, recupero e realizzazione di aree verdi private, attraverso un sistema di agevolazioni fiscali, si otterreb-


a la volta buona I VANTAGGI

MIGLIORA LA VITA

bero una serie di risultati sicuri per il settore e l’indotto, fra cui: aumento dell’occupazione, aumento del gettito fiscale, emersione del lavoro nero, aumento del valore immobiliare, riqualificazione ecologico ambientale delle aree edificate, diminuzione dell’isola di calore, miglioramento della qualità dell’aria e di conseguenza della qualità della vita. È stato, infatti, stimato che l’incremento di fatturato per l’anno 2017, relativamente ai lavori straordinari di riqualificazione e di manutenzione del verde, in aree verdi e aree verdi urbanizzate già esistenti, ammonterebbe a circa 1,2 miliardi di euro. Un dato elaborato incrociando e rapportando i dati del settore verde con quelli del settore primario a questo connesso, vale a dire il settore delle costruzioni e ristrutturazioni in ambito di edilizia, è stato così possibile rilevare che il dato medio percentuale di peso degli investimenti in opere a verde rispetto all’importo complessivo dell’opera edile si aggira intorno al 4 per cento.

Nel Piano di Settore Triennale del Florovivaismo 2014/2016 sono contenute tutte le criticità da risolvere e, soprattutto, le molte positività che si otterrebbero rapidamente. Per esempio da un punto di vista ecologico-ambientale numerosi studi e ricerche hanno dimostrato l’enorme impatto che gli spazi verdi, grandi e piccoli, esercitano sulla salute umana e oltre a ciò, il ruolo essenziale svolto dal verde in tutte le sue declinazioni: l’assorbimento delle polveri sottili e la mitigazione degli effetti indotti dai cambiamenti climatici attuali. Ne consegue che il verde privato non è solo un elemento da apprezzare per il miglioramento estetico e paesaggistico che introduce nell’ambiente urbano e periurbano, ma è anche e soprattutto un fattore di miglioramento della qualità della vita di ogni cittadino. Per questi motivi, di cui occorre riconoscere il carattere trasversale, quindi la capacità delle misure proposte di avere importanti ripercussioni su aspetti diversificati e appartenenti a competenze distinte, ma in questo caso connesse le une alle altre nell’interesse della collettività, investire in una politica green oriented oggi potrà solo portare ricadute positive a livello nazionale sulla qualità della vita, sul lavoro, sul turismo, sul paesaggio, sulla cultura, sul valore degli immobili e sull’economia. Ora non ci resta che incrociare le dita, nella speranza che sia la volta buona!

1,2

• Aumento dell’occupazione • Incremento del gettito fiscale • Emersione del lavoro nero • Aumento del valore immobiliare • Riqualificazione ecologico ambientale delle aree edificate • Diminuzione dell’isola di calore • Miglioramento della qualità dell’aria • Migliore qualità della vita

miliardi di euro la stima di incremento del fatturato che deriverebbe dall’approvazione di una legge sulla riqualificazione e manutenzione del verde esistente, sia in ambito privato, sia in ambiente urbano.

N°001

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IL CANTIERE | tecniche

giardini d

I saranno sui tetti I vantaggi economici ed ecologici sono tanti, senza dimenticare il valore estetico delle installazioni. Una nuova opportunità di lavoro di Costanza Di Matteo

PLUS • Diminuzione emissioni anidride carbonica • Alleggerimento del carico idraulico • Incremento del valore dell’immobile • Raffrescamento estivo passivo • Bassa manutenzione • Basso consumo idrico

U

na recente delibera del Ministero dell’Ambiente ha previsto incentivi fiscali fino al 65% per la trasformazione del tetto in un orto o in un giardino. È l’occasione giusta per inserire nella propria offerta di lavori anche soluzioni per la progettazione e costruzione di giardini pensili. L’aumento di superficie verde infatti migliora il microclima, perché diminuisce le emissioni di anidride carbonica, migliora la temperatura urbana e riduce l’inquinamento acustico, oltre a trattenere le polveri sottili. E poi, in un momento in cui sempre più comuni impongono vincoli per lo sversamento di acque piovane negli impianti fognari, alleggeriscono il carico idraulico sulla rete fognaria con una ritenzione idrica del 70-90%, e permettono il riutilizzo delle acque piovane.

RISPARMIO ENERGETICO La copertura a verde pensile è un investimento che ha un ritorno anche economico: oltre a essere un intervento che migliora la salute e tutela l’ambiente, infatti, aumenta il valore dell’immobile, perché al posto di un tradizionale lastrico solare si organizza uno spazio fruibile e accattivante, che ha un livello di privacy impensabile per i giardini a piano terra. Il verde pensile inoltre aumenta la durata dell’impermeabilizzazione della superficie su

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N°001

cui è poggiato, perché la mantiene riparata dagli stress termici e dagli agenti atmosferici. Infine, in termini di risparmio energetico, è uno strumento per il raffrescamento estivo passivo: riduce le temperature negli ambienti interni, che si mantengono al di sotto dei 26° centigradi, riducendo i costi di refrigerazione; allo stesso modo, protegge del gelo in inverno e attutisce le oscillazioni termiche diurne e annue, senza alcun consumo energetico.

MOLTE LE POSSIBILITÀ Certo, i progetti devono essere allestiti a regola d’arte e con materiali di qualità. Se ne occupa, per esempio, la divisione verdepensile della Harpo. Le possibilità sono molte: dalla ditta che allestisce la superficie del tetto con un orto di cui possono occuparsi i dipendenti nelle pause, e un angolo per godersi il bel tempo e mangiare all’aperto, al giardino in cima al condominio, con uno spazio gioco per i bambini e un orto per i nonni. Oltretutto questi spazi verdi richiedono una bassa manutenzione, perché il substrato è pensato appositamente per la coltivazione, e un basso consumo idrico, perché sfruttano le precipitazioni naturali. Avere un giardino sul tetto, insomma, è un vantaggio per tutti, economico, ecologico, ed estetico. E un’opportunità per chi opera già in questo settore.


el futuro L’IMPORTANZA DELLA STRATIGRAFIA Dopo anni di esperienza sul territorio italiano, Harpo divisione verdepensile ha ideato la stratigrafia pensile più adatta al clima mediterraneo. Il sistema è utilizzato su tetti e terrazze come alternativa o in abbinamento alla pavimentazione classica. Il tappeto erboso permette la costituzione di uno spazio naturale estremamente “addomesticato” e pienamente fruibile, adatto a piccole terrazze private come a grandi aree pubbliche. La presenza di specie basso-arbustive permette di vivacizzare e armonizzare lo spazio, componendo elementi vegetali molto variegati con un’elevata resa estetica, mentre la soluzione ad orto urbano permette di riguadagnare spazio per attività orticolturali anche nelle zone più intensamente urbanizzate. Le cure risultano ridotte rispetto alla media, infatti il substrato è ad alta fertilità e non richiede zappatura. Saltuariamente sono consigliabili interventi di concimazione. Il substrato non forma fango e non si compatta permettendo ottima fruibilità al gestore.

SCELTA DELLA VEGETAZIONE Altezza arbusto (cm)

Tipo vegetazione

Peso della vegetazione (Kg/mq)

5-10

Estensivo, perenni

10

10-15

Estensivo, perenni, piccoli arbusti fino a 50 cm

15

15-20

Intensivo semplice, perenni, arbusti fino a1m

20

20-40

Intensivo, arbusti fino a 3 m

30

40-50

Intensivo, arbusti grandi, piccoli alberi fino a 6 m

60

>100

Intensivo, alberi fino a 10 m

100

Tipo verde pensile

Vegetazione

Peso a massima saturazione e accumulo idrico (Kg/mq)

Estensivo

Perenni

70-250

Intensivo semplice

Perenni, cespugli (1 m)

180-300

Intensivo

Cespuglio fino a 3 m (30 cm di substrato)

300-400

Intensivo

Cespugli, alberi

400-1.500

Fonte: Fondazione Minoprio/MAC N°001

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IL CANTIERE | attualità

Tetti verdi,

esperienze a confronto Le amministrazioni comunali si stanno muovendo per aumentare le superfici a verde. I progetti di Milano, Bolzano, Bologna, Torino, Amsterdam e Rotterdam sono stati presentati e condivisi durante i ROOFdinners. Un’opportunità per i girdinieri di Marta Meggiolaro

A

d aprile a Milano si è svolto un seminario suddiviso in tre incontri. Il seminario, chiamato ROOFdinners, è stato organizzato con il sostegno dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia e il Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi a Milano ed è in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano. Le organizzatrici sono giovani architetti olandesi: Inge de Boer e Denise Houx. L’idea centrale era la possibilità di condividere lo “stato dell’arte” dei tetti verdi fra Olanda e Italia, per accrescere reciprocamente know-how e trovare insieme idee stimolanti.

ENORMI POTENZIALITÀ Il primo incontro si è svolto a Palazzo Marino, e hanno partecipato i rappresentanti dei comuni italiani e olandesi su citati, spiegando le normative attuali, i modi e le potenzialità di realizzazione dei tetti verdi. In sala era presente un pubblico di professionisti tra cui architetti, ingegneri, geometri, specialisti del verde, apicoltori, costruttori, giornalisti e amministratori comunali. Ha aperto le danze l’ingegnere olandese Joris Voeten di Urban Roofscapes, che ha

mostrato una panoramica riguardo gli ultimi cambiamenti climatici e le sfide che le nostre città dovranno affrontare nel futuro. Per contrastare i danni causati dalle acque e i periodi di siccità, il tetto verde intensivo offre enormi potenzialità. I vantaggi non sono solo ecologici: migliora naturalmente la qualità dell’aria e del vivere. In quest’ottica il system-roof ’ è una risposta completa, perché integra la raccolta delle acque piovane con l’uso dei panelli solari, creando delle sorti di “layer funzionali” al tessuto urbano già esistente e fortemente sfruttato a livello strada. N°001

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IL CANTIERE | attualità

IN BREVE • System-roof olandese risposta completa, perché integra raccolta acqua piovana, con l’uso dei pannelli solari. • Politecnico di Milano conferma il grande risparmio energetico delle coperture a verde. • Significativa esperienza del RIE a Bolzano, dove ogni nuova costruzione ha un tetto verde nella maggior parte dei casi.

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N°001

MILANO, INCENTIVI INUTILIZZATI I diversi rappresentanti delle municipalità presenti hanno mostrato le strategie adottate per facilitare la realizzazione dei tetti verdi intensivi: Milano, che partecipa al progetto Decumanus, ha presentato l’indagine appena conclusa sulla presenza dei tetti verdi e soprattutto sulle potenziali superfici di sfruttamento – che naturalmente non possono essere pendenti. Sono stati presentati anche i dati raccolti dal Politecnico di Milano sulle differenze di impatto delle diverse coperture (Sedum, ghiaia, prato fiorito, orto, in confronto a un tetto normale), da cui si evince il grande risparmio energetico che le coperture a verde permettono. L’analisi del Comune di Milano si è conclusa con la normativa. Il Comune ha messo a disposizione incentivi fiscali interessanti per chi inserisce in progetto il tetto verde. Purtroppo però ad oggi, nonostante le superfici da usare siano molte, nessuno ha fatto richiesta. La risposta di Bolzano è l’esperienza più che decennale del RIE, l’Indice di Riduzione dell’Impatto Edilizio, che ha lo scopo di contrastare il degrado climatico dell’ambiente urbano dovuto in larga parte alla quasi totale impermeabilizzazione del terreno. Il responsabile dell’ufficio di Bolzano ha spiegato che per qualunque nuova costruzione o ristrutturazio-

ne viene calcolato questo indice, e che l’unico modo perché stia nei parametri è realizzare la copertura a verde del tetto. In questo modo a Bolzano le superfici a verde continuano ad aumentare, con visibili e significativi vantaggi per l’ambiente. Anche il progetto bolognese, Blueap, utilizza il RIE. Bologna ha dalla sua il vantaggio di poter sfruttare molta superficie a terra, strutturandola in orti urbani; ma anche i tetti verdi stanno diventando una realtà.

OLANDA, TETTI VERDI O MORTE Uno dei dati più interessante è quello che riguarda lo scarso, o quasi nullo, interesse che a Milano, sede del famoso Bosco Verticale, ha suscitato la possibilità di incentivi per chi realizza un tetto verde. Una situazione “inspiegabile” per l’amministrazione, a fronte del fatto che la città continuamente rivive il problema dello smaltimento delle acque piovane e di cui sono noti il problema del surriscaldamento e dello smog. Un’altra questione sollevata dagli italiani è stata la generica difficoltà della gestione degli spazi comuni nei condomini. Come si potrebbe condividere la spesa e l’uso dello spazio sul tetto, o di un eventuale orto? Gli esperti olandesi hanno provato a rispondere raccontando come è stata gestita l’iniziativa in patria. La particolare conformazione dei Paesi Bassi ha reso impellente la trasformazione dei tetti in risorse contro il degrado idrogeologico E IN OLANDA? In Olanda si parla di roofscapes, cioè di veri e propri paesaggi urbani da realizzare sui tetti, con il verde, la raccolta di acqua piovana, la produzione di energia pulita e la possibilità di svolgere attività sociali e aggregative.


Inge de Boer e Denise Houx, organizzatrici dell’evento. molto tempo fa. Il rischio elevato di inondazioni, soprattutto, ha reso necessaria la raccolta e lo sfruttamento delle acque piovane. I due olandesi, provenienti dalle municipalità di Amsterdam e Rotterdam, hanno raccontato che a fronte dell’urgenza di iniziative, è scattata la collaborazione tra le amministrazioni, tra il settore pubblico e quello privato, e la necessità di un adeguato coinvolgimento della popolazione. In Olanda si parla di roofscapes, cioè di veri e propri paesaggi urbani da realizzare sui tetti, con il verde, la raccolta di acqua piovana, la produzione di energia pulita e la possibilità di svolgere attività sociali e aggregative. Gli incentivi e i supporti economici dati dalle amministrazioni per supportare le iniziative dei privati, facilitandole, hanno permesso in poco tempo la diffusione del modello. Anche la comunicazione forte, con l’organizzazione dei roof-festival, in cui tutti possono conoscere gli esempi già funzionanti, e un business model positivo, sono gli ingredienti che possono rendere un successo la promozione dell’utilizzo dei tetti piani nelle città. CURIOSITÀ: LA CENA SUL TETTO

Per ogni appuntamento del seminario è stato previsto un momento conviviale per godersi lo spazio sul tetto verde – da qui il nome ROOFdinners. Alla cena informale sul tetto di Palazzo Marino hanno partecipato l’Assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata e Agricoltura Alessandro Balducci (che insieme alla collega, l’Assessore del settore al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero, Risorse umane, Tutela degli animali, Verde, Chiara Bisconti, ha messo a disposizione le sale e la terrazza) e il Console Generale dei Paesi Bassi, David de Waal. Le organizzatrici dell’evento hanno allestito il tetto del Palazzo con il verde offerto dal Vivaio Riva, Bloembagz e le erbe aromatiche di L’essenza delle erbe Foo’d di Davide Oldani.


IL CANTIERE | pubblico

Ecco come pre alla PA

Lavorare per la Pubblica Amministrazione può essere un’opportunità per espandere la propria attività, oltre che per riuscire a impiegare in maniera completa le risorse umane e i materiali di Valerio Pasi

P

er entrare in contatto con la Pubblica Amministrazione, non basta presentarsi negli Uffici Tecnici di comuni e altri enti senza avere preventivamente valutato diverse cose. Innanzitutto occorre darsi degli obiettivi: quale servizio o lavoro intendiamo proporre? In quale settore specifico possiamo offrire competenza ed esperienza? Quale dimensione di lavoro è più congeniale per la nostra azienda? Occorre, infatti, stabilire esattamente quale tipologia di attività siamo in grado di proporre o ci conviene proporre.

L’ANALISI PRELIMINARE A titolo esemplificativo, possiamo pensare di poter effettuare potature, abbattimenti, eliminazione delle ceppaie e nuove piantagioni. Questa tipologia di attività presuppone l’utilizzo di piattaforme aeree, cippatrici, fresaceppi, miniescavatori, furgoni scoperti e autocarri per il trasporto della risulta e delle giovani piante. A seconda delle dimensioni delle alberature su cui si va a operare, possono essere necessarie macchine diverse per dimensione e portata e spesso si deve ricorrere al noleggio. Anche la tempistica degli interventi ha la sua importanza: nel valutare la capacità dell’azienda di far

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fronte alle richieste della committenza si può pensare anche a un eventuale subappalto, che però deve essere dichiarato in sede di offerta e non può superare il limite del 30% dell’importo a contratto. Una volta che abbiamo concretizzato quale tipo di offerta siamo in grado di proporre, il passo successivo è quello di sintetizzare nello spazio di un foglio A4 le notizie essenziali da presentare alla PA: chi siamo, quale lavoro svolgiamo, di quali e quanti mezzi disponiamo, di quali e quanti collaboratori lavorano con noi e quale è il nostro raggio di azione. A questo punto potremmo essere pronti per selezionare gli enti che ci possono interessare e cominciare a prendere contatti per fissare un appuntamento per presentarci e fare le nostre proposte.

CHI PUÒ PARTECIPARE Occorre sapere che, con la pubblicazione del Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 EVENTUALE SUBAPPALTO Nel valutare la capacità dell’azienda di far fronte alle richieste della committenza si può pensare anche a un eventuale subappalto, che però deve essere dichiarato in sede di offerta e non può superare il limite del 30% dell’importo del contratto.


sentarsi (cosiddetto Nuovo Codice degli Appalti), l'affidamento e l'esecuzione di lavori, servizi e forniture d’importo inferiore alle soglie di cui all'articolo 35 (5.225.000 euro per gli appalti pubblici di lavori e 209.000 euro per gli appalti pubblici di forniture, di servizi e per i concorsi pubblici di progettazione aggiudicati da amministrazioni aggiudicatrici sub-centrali) devono avvenire nel rispetto dei principi di cui all'articolo 30, comma 1, nonché nel rispetto del principio di rotazione e in modo da assicurare l'effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese. Tra gli operatori economici ammessi alla partecipazione troviamo gli imprenditori individuali, anche artigiani, e le società, anche cooperative, nonché le “microimprese, piccole e medie imprese”, le imprese come definite nella Raccomandazione n. 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003. In particolare, sono medie imprese le società che hanno meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro; sono piccole imprese le

imprese che hanno meno di 50 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro; sono microimprese le imprese che hanno meno di 10 occupati e un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

MODALITÀ DI APPLICAZIONE In particolare, fatta salva la possibilità di ricorrere alle procedure ordinarie, le stazioni appaltanti procedono all'affidamento di lavori, servizi e forniture d’importo inferiore alle soglie di cui all'articolo 35, secondo le seguenti modalità: Per affidamenti di importo inferiore a 40mila euro, mediante affidamento diretto, adeguatamente motivato o per i lavori in amministrazione diretta. Per affidamenti di importo pari o superiore a 40mila euro e inferiore a 150mila euro per i lavori, o alle soglie di cui all'articolo 35 per le forniture e i servizi, mediante procedura negoziata previa consultazione, ove esistenti, di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti. I lavori possono essere eseguiti anche in amministrazione diretta, fatto salvo l'acquisto e il noleggio di mezzi, per i quali si applica comunque la procedura negoziata previa consultazione di cui al periodo precedente.

IN BREVE • Individuare l’area di attività ideale per l’azienda • Importante valutare la tempistica degli interventi • Possono operare anche imprese individuali, artigiane e società cooperative • Il criterio è quello dell’offerta economica più vantaggiosa • Pissibile anche il criterio del minimo prezzo per particolari opere • In alcune regioni esistono piattaforme di e-procurement

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GLI ELEMENTI QUALITATIVI • Pregio tecnico • Caratteristiche estetiche e funzionali • Caratteristiche ambientali • Contenimento dei consumi energetici • Contenimento delle risorse ambientali dell’opera o del prodotto • Costo di utilizzazione e manutenzione • Redditività • Servizio successivo alla vendita • Assistenza tecnica • Termine di consegna o di esecuzione • Impegno in materia di pezzi di ricambio • Sicurezza di approvvigionamento e • Origine produttiva

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L’avviso sui risultati della procedura di affidamento, contiene l’indicazione anche dei soggetti invitati. Per i lavori di importo pari o superiore a 150mila euro e inferiore a 1.000.000 di euro, mediante procedura negoziata di cui all'articolo 63 con consultazione di almeno dieci operatori economici, ove esistenti, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici. L’avviso sui risultati della procedura di affidamento, contiene l’indicazione anche dei soggetti invitati. Per i lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 di euro mediante ricorso alle procedure ordinarie.

ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA Fermo restando le disposizioni legislative, regolamentari o amministrative relative al prezzo di determinate forniture o alla remunerazione di servizi specifici, le stazioni appaltanti, nel rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di parità di trattamento, procedono all'aggiudicazione degli appalti sulla base del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo o sulla base dell'elemento prezzo o del costo, seguendo un criterio di comparazione costo/efficacia quale il costo del ciclo di vita. L’offerta economicamente più vantaggiosa viene definita tramite l’attribuzione di un punteggio tra i diversi elementi che compongono l’offerta stessa. Un elemento fisso è quello quantitativo, ovvero il prezzo. Altri elementi sono invece qualitativi e possono comprendere ad esempio la qualità, il pregio tecnico, le caratteristiche estetiche e funzionali, le caratteristiche ambientali e il contenimento dei consumi energetici e delle risorse ambientali dell’opera o del prodotto, il costo di utilizzazione e manutenzione, la

redditività, il servizio successivo alla vendita, l’assistenza tecnica, la data di consegna ovvero il termine di consegna o di esecuzione, l’impegno in materia di pezzi di ricambio, la sicurezza di approvvigionamento e l’origine produttiva. Può invece essere utilizzato il criterio del minor prezzo: a) per i lavori di importo pari o inferiore a 1.000.000 di euro, tenuto conto che la rispondenza ai requisiti di qualità è garantita dall'obbligo che la procedura di gara avvenga sulla base del progetto esecutivo; b) per i servizi e le forniture con caratteristiche standardizzate o le cui condizioni sono definite dal mercato; c) per i servizi e le forniture di importo inferiore alla soglia di cui all'articolo 35, caratterizzati da elevata ripetitività, fatta eccezione per quelli di notevole contenuto tecnologico o che hanno un carattere innovativo.

SISTEMI TELEMATICI Occorre anche ricordare che in diverse regioni la PA deve obbligatoriamente interfacciarsi con gli operatori economici attraverso cosiddette piattaforme di e-procurement. Ad esempio, la


regione Lombardia, a seguito degli interventi volti alla razionalizzazione degli acquisti nella Pubblica Amministrazione (L. 296/2006), ha messo a disposizione di tutti gli enti pubblici presenti sul territorio lombardo la piattaforma telematica di e-procurement Sintel. Le procedure di gara gestite con Sintel sono condotte mediante l’ausilio di sistemi informatici e l’utilizzazione di modalità di comunicazione in forma elettronica, ai sensi di: D.Lgs. 163/2006 “Codice dei Contratti Pubblici” e ss.mm.ii.; D.G.R. n. IX/1530 di Regione Lombardia del 6/4/2011, Allegato A, “Determinazioni per il funzionamento e l’uso della piattaforma regionale per l’e-procurement denominata sistema di intermediazione telematica (Sintel) di Regione Lombardia (ART. 1, C. 6bis, L. 33/2007) e del relativo elenco fornitori telematico”. La piattaforma Sintel assicura la segretezza delle offerte, impedisce di operare variazioni sui documenti inviati, garantisce l’attestazione e la tracciabilità di ogni operazione compiuta sulla piattaforma e l’inalterabilità delle registrazioni di sistema (log), quali rappresentazioni informatiche degli atti e delle operazioni compiute valide e rilevanti ai sensi di legge. Ogni operazione effettuata attraverso la piattaforma è memorizzata nelle registrazioni di sistema, quale strumento con funzioni di attestazione e tracciabilità di ogni attività e/o azione compiuta in Sintel e si intende compiuta nell’ora e nel giorno risultante dalle registrazioni di sistema. Quindi, se si intende poi partecipare alle procedure di gara, occorre registrarsi sulla piattaforma e collegarsi con gli enti che ci interessano. Una volta che siamo integrati al sistema, ogni volta che uno degli enti prescelti bandirà una procedura, saremo automaticamente invitati a partecipare, con l’eccezione delle procedure aperte, per le quali invece si dovrà effettuare una ricerca sulla piattaforma stessa.


IN BREV E

UN MESTIERE D’ARTE Con il Premio Maestro d'Arte e Mestiere, la Fondazione Cologni, intende valorizzare alcune figure d'eccellenza nel settore dell’artigianato. Quest'anno è stato chiesto a Grandi Giardini Italiani di individuare un giardiniere che si fosse distinto nella cura di uno dei più famosi giardini in Italia. La prima edizione del 2016 del premio Maestri d’Arte e Mestiere, segna la nascita di un simbolico Libro d'Oro dell'Eccellenza Artigiana Italiana, che accoglie i nomi dei primi 75 MAM, Maestri d'Arte e Mestiere affermati che si sono distinti per particolari meriti professionali e per l'attività svolta in favore della trasmissione del sapere. Per la sezione Floricoltura e Giardino è stato premiato Natale Gandola, per la sua totale dedizione ai giardini di Villa Melzi d'Eril a Bellagio, sul Lago di Como. Nato a Bellagio nel 1942, dopo le sue prime esperienze lavorative in famiglia, dal 1966 Natale Gandola inizia a lavorare presso i Giardini di Villa Melzi d'Eril, occupandosi di tutte le problematiche riguardanti, oltre ai giardini, la gestione del personale del parco, la custodia e la manutenzione di tutta la villa. Anche grazie all'impegno di Natale Gandola, i Giardini di Villa Melzi d'Eril sono divenuti uno dei luoghi più amati e visitati sia dai turisti, che dagli appassionati di giardini.

TAGLI IN QUOTA PIÙ PRECISI La tedesca Stihl ha lanciato di recente la nuova MS 201 T, studiata ad hoc per i tagli in quota. Precisa nel taglio e facilmente guidabile, questa motosega professionale per la cura degli alberi mette in evidenza i suoi punti di forza nel taglio di rami cresciuti un lunghezza e in larghezza, nella riduzione delle chiome, nell’eliminazione del legno morto e in abbattimenti speciali. Innovazioni pratiche, come la protezione catena anti-perdita e il dado anti-perdita del coperchio del rocchetto, permettono di effettuare meno operazioni, consentendo una maggior comodità di lavoro sull’albero. Con la sua struttura leggera, questa motosega colpisce per il suo peso ridotto (circa 3,7 chili senza carburante e barra) e la lunga durata.

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GALABAU, DA VISITARE Si terrà dal 14 al 17 settembre presso la fiera di Norimberga la 22a edizione del GaLaBau, la manifestazione che presenta prodotti, soluzione novità per la costruzione e la manutenzione professionale del verde e l’architettura del paesaggio. Oltre il 50% degli espositori presenta macchinari, il 30% espone materiale da costruzione e il rimanente 20% copre segmenti speciali, come attrezzature per aree gioco, arredi urbani o allestimento e manutenzione dei campi da golf. Per quest’anno si attendono oltre 1.400 espositori e oltre 67mila visitatori professionali. www.galabau-messe.com


SOTTOPRODOTTI ANCHE I RIFIUTI DA SFALCI E POTATURE Con una nota ufficiale, il Ministero dell’Ambiente è intervenuto in merito al tema del regime giuridico degli sfalci e delle potature del verde, precisando che possono essere esclusi dall’aplicazione delle norme sui rifiuti quando rispettano i requisiti richiesti dal codice ambientale per poter essere classificati come sottoprodotti. Un problema, quello della classificazione dei rifiuti che interessa in particolare chi si occupa della manutenzione e della gestione del verde e ha quindi bisogno di indicazioni precise per lo smaltimento di sfalci e residui da potature. “Il Ministero – spiega Coldiretti – interviene chiarendo l’equivoco generato dalla lettura di una nota dello stesso dicastero (prot. 8890/TRI/DI del 18 marzo 2011) che, nel rispondere a un quesito formulato dalla provincia di Mantova, aveva precisato che l’esclusione dal regime dei rifiuti prevista dall’articolo 185 del codice ambientale è applicabile solo a sfalci, potature e altri materiali che provengono da attività agricola o forestale e che sono destinati all’impiego in attività agricola o per la produzione di energia, richiamando, per le altre tipologie di residui, come quelli derivanti dalla manutenzione del verde, la disposizione che definisce i rifiuti urbani”. Ora il Ministero precisa che anche per i residui da attività di sfalcio e potatura è comunque possibile la classificazione come sottoprodotti.

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STRUMENTI | il progetto

Uno spazio in cui il verde è stato costruito con dovizia di particolari, soprattutto per i piccoli fruitori. Massima attenzione a specie e varietà per un giardino interessante tutto l’anno di Marilena Baggio

I

l paesaggio agreste, fluviale e urbano, la necessità di ridare uno spazio pedagogico ed educativo ai piccoli della comunità di Guastalla, che il terremoto dell’Emilia nel 2012 ha danneggiato e il desiderio di promuovere uno spazio scolastico ad alto contenuto tecnologico, sicuro, efficiente, confortevole e pienamente rispondente alla normativa vigente, sono stati gli ingredienti base del progetto del Nido di Infanzia a Guastalla. Il bando del progetto è stato vinto dallo Studio MC A (Mario Cucinella Architects) che ha affidato a Greencure Studio – quindi all’architetto paesaggista Marilena Baggio, ndr – la progettazione delle aree esterne. Il metodo di lavoro ha posto l’attenzione sull’aspetto pedagogico e educativo: 1) promuovendo la sicurezza e il benessere emotivo del bambino e del personale, 2) considerando le caratteristiche evolutive del bambino, 3) sostenendo l'idea di

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bambino attivo, esploratore e ricercatore, 4) proponendo una spazio flessibile in un contesto di riconoscibilità delle diverse zone di attività.

L’IDEA DI UN BOSCO In particolare sia per lo spazio interno che esterno si è voluto educare al “gusto per il bello” dando un’attenzione all’uso sapiente dei materiali naturali e vegetali con attenzione all’ambiente nelle sue accezioni di risparmio e di tutela. È stato svolto un lavoro multi-interdisciplinare tra l’area tecnica, didattica e istituzionale. Riunioni periodiche di confronto per garantire la sicurezza dell’area esterna e al contempo farne un’aula didattica, cercando di rispettare il cronoprogramma dei lavori. L’inaugurazione è stata a settembre 2015, dopo tre anni e tre mesi dal terremoto. Lo “spazio così pensato" è diventato il suggeritore di azioni, pensieri, in-

LE PAVIMENTAZIONI La tessitura delle PAVIMENTAZIONI è caratterizzata per: • Percorso pedonale: I.Idro Drain • Percorso carrabile: calcestre strabilizzato • Atrio in legno composito di fibre naturali, polimeri e additivi, riciclabile al 100%, Novowood • Giardini delle farfalle e area ludico ricreativa in Novowood e prato rustico • Prato rustico • Prato fiorito


per l’irrigazione delle aree verdi e per gli usi non potabili quali WC e lavanderia. L’impianto fotovoltaico sopperirà ai consumi elettrici. Infatti, l’energia elettrica prodotta potrà essere utilizzata e autoconsumata dalla pompa di calore prevista per il riscaldamento e raffrescamento dell’edificio, con notevole risparmio sulla bolletta elettrica. Le lampade del nuovo edificio sono tutte ad alta efficienza (LED e fluorescenti). Classe energetica: A.

ALTERNANZA TRA PIENI E VUOTI terpretazioni ed emozioni in cui la qualità era la parola chiave. L’edificio è costituito da 50 portali che fanno permeare la luce, richiamano da subito l’idea di un bosco, aperto all’intorno ma mai uguale nella sua composizione. Essi sono realizzati in legno lamellare in Picea abies con un’elevata coibentazione dell’involucro e una distribuzione ottimale delle superfici trasparenti che consentono un fattore di luce diurna medio del 5,5% negli spazi educativi. È stata prevista un impianto a pompa di calore con COP elevato, combinato con terminali d’impianto a bassa temperatura (pavimento radiante) e ventilazione meccanica con recupero di calore, per ridurre al minimo la domanda di energia per il funzionamento dell’impianto di climatizzazione. La produzione di acqua calda sanitaria avviene anche mediante l’ausilio di un impianto solare termico centralizzato installato sulla copertura dell’edificio, si prevede la raccolta delle acque piovane in copertura da riutilizzare

La metodica utilizzata è stata quella degli Healing Gardens (giardini terapeutici), poiché il giardino è lo spazio di prossimità delle attività per i bimbi, il personale e i genitori, si è articolato in un percorso sensoriale dei cinque sensi, che abbraccia l’edificio senza soffocarlo. La forma del percorso, osservando la planimetria, è un incrocio tra un ermellino e una garzetta; animali esistenti in questo territorio fluviale. È il riferimento culturale di un piccolo che vive nella sua comunità, dove impara, scopre, cresce, come questi. Ecco come sono state suddivise le aree esterne: -- accoglienza (atrio principale) -- didattica/gioco (giardini delle sezioni) -- ludico-ricreativa comune (nord-ovest) -- relax (ovest) -- scoperta/osservazione (est) Un sistema di percorsi struttura la rete delle diverse zone: -- Il percorso pedonale (120-150 cm. caratterizzato da una superficie permeabile N°001

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STRUMENTI | il progetto

ma compatta, (I.Idro Drain) è tutto un percorso sensoriale che parte dall’ingresso principale, attraversa le classi “Giardini delle farfalle” (vista), supera il “Giardino dei suoni” (udito), incontra il “Giardino dei profumi” (olfatto), arriva all’“Angolo del ghiottone” (gusto), fino a raggiungere dall’interno il “Percorso di Pollicino” (tatto), che si snoda tra tre esemplari esistenti di Populus alba; -- Il percorso carrabile in calcestre stabilizzato è di servizio per il personale, con l’ingresso al parcheggio per le insegnanti e bambini con difficoltà motorie. Il sistema del verde indica l’alternanza di pieni e vuoti, individua i punti focali della rete con la diversità delle specie e della grandezza delle piante. Le specie scelte sono autoctone, rustiche, atossiche, senza spine, con basso contenuto di polline, a basso impatto di manutenzione e gestione, di facile sostituzione, capaci di reggere l’urto di un’area altamente frequentata da piccoli e grandi. Solo due sono gli alberi di prima grandezza che aprono e chiudono il percorso: nel patio, l’albero dell’accoglienza Populus alba e a nord-est, con una Sophora japonica, è il luogo dell’incontro con le mamme che allattano i piccoli o per ascoltare una favola.

SOLUZIONI TECNICHE Arredo. Le sedute come i dissuasori e alcuni giochi di composizione, sono stati realizzati su misura con lo stesso legno Piceas abies di scarto del legno lamellare dei portali. Illuminazione. I corpi illuminanti sono a Led segnapasso calpestabili e non, in prossimità all’edificio e lungo il percorso principale ma in modo tale da non essere abbaglianti e non fare riflessi sui vetri dell’edificio. Le specie scelte sono autoctone, rustiche, atossiche, senza spine, con basso contenuto di polline, a basso impatto di manutenzione e gestione, di facile sostituzione, capaci di reggere l’urto di un’area altamente frequentata da piccoli e grandi.

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LA SCELTA DEGLI ARBUSTI Gli arbusti introdotti sono di diverse dimensioni forme colori e profumi. Nel dettaglio: -- Arbusti barriera, come ad esempio: Hibiscus syriacus, Choysia ternata, Philadelphus coronarius, Vitex agnuscastus, Caryopteris x clandonensis, Weigela 'Bristol Ruby', Viburnum ritidophyllum, Exochorda racemosa, Viburnum tinus, che caratterizzano sia l’area dall’esterno della strada inserendosi nel perimetro della siepe, che l’accesso pedonale all’atrio. -- Arbusti didattici con tappezzanti nei “Giardini delle Farfalle”, come ad esempio: Caryopteris x clandonensis, Choysia ternata, Echinacea purpurea, Astilbe chinensis, Sedum spectabile, Papaver rhoaes, Cornus stolonifera “Flaviramea”, Syringa vulgaris in varietà Buddleja davidii var. blu. -- Aromatiche nel “Giardino dei Profumi”, Lavandula angustifolia blu e bianca, Rosmarinus officinalis “Prostratus”, Rosmarinus officinalis, Salvia officinalis, Salvia officinalis “Icterina”, Salvia officinalis “Maxifolia”, Thymus serpyllum, Melissa officinalis, Santolina chamaecyparisuss, Origanum vulgaris. -- Boschetto di Phyllostachys nigra per il “Giardino dei Suoni” per aumentare l’effetto di mistero e con sedute in legno riciclato.


SCHEDA TECNICA

-- Piccoli frutti nel “Giardino del Ghiottone”,

con graticciata di Clematis armandii che protegge il mirtillo americano dal sole diretto e poi un parterre di Ribes e fragole per far scoprire ai piccoli i frutti del bosco, i loro colori e il loro sapore.

DUE PRATI DIVERSI Sono state inserite due differenti aree a prato, una più scenografia e l’altra funzionale. -- Prato fiorito non calpestabile, ma di grande impatto scenografico e agreste di composizione naturalistica: Achillea millefolium 5%, Anthyllis vulneraria 5%, Arrhenatherum elatius 3%, Centaurea scabiosa 10%, Chrysanthemum leucanthemum 8%, Daucus carota 5%, Echium vulgare plantagineum 5%, Festuca ovina duriuscula 3%, Galium verum 7%, Hypericum perforatum 9%, Medicago lupolina 5%, Salvia pratensis 10%, Saponaria officinalis 5%, Scabiosa columbaria 5%, Silene nutans 5%, Silene vulgaris 3%, Trifolium pratense 3%, Trisetum flavescens 3%. -- Prato rustico, composto da miscuglio di graminaceae a prevalenza di Lolium perenne, Festuca arundinacea, Poa pratensis. Se come dice Le Corbusier che: “La prima prova che esistiamo, è che occupiamo uno spazio", qui l’attenzione, al luogo e ai suoi piccoli fruitori, 120 bambini e bambine da 0 a tre anni, nasce da una filosofia di pensiero e di progetto: considerare lo spazio scolastico non solo come un involucro fisico, ma anche come uno spazio educativo piscologico e culturale riconoscendo la contaminazione e l’interazione tra diverse discipline (psicologia, architettura antropologia e paesaggio), che condizionano il modo di abitare dei piccoli e futuri cittadini del mondo ed anche nostro.

Progetto: NIDO D’INFANZIA GUASTALLA Luogo: Guastalla (MO) Progettista paesaggio: Marilena Baggio studio GREENCURE Progettista architettonico e interior design: MC A (Mario Cucinella Architects s.r.l.) Committente: Comune di Guastalla (MO) Collaboratori: Strutture: Geoequipe Studio Tecnico Associato + Rubner Holzbau SpA, Progettazione elettrica e meccanica: Area Engineering srl, Acustica: Ing. Enrico Manzi; Cronologia: 2013 gara appalto integrato vincitore MC A con gruppo di contractors; inizio lavori 2014 inaugurazione settembre 2015. Dati dimensionali: 1.500 mq Budget: 1650,00 €/mq Impresa esecutrice opere a verde: Cilloni verde snc Reggio Emilia Materiali PAVIMENTAZIONI percorso pedonale I.IDRO DRAIN di E7 Calcestruzzi srl Bologna; atrio ed area ludico ricreativa in legno composito di fibre naturali, polimeri e additivi, riciclabile al 100%, Novowood di Iperwood srl Ferrara ILLUMINAZIONE iLED Italia Bevagna (PG), DISANO SpA, Rozzano (MI), SBP by Performance in Lighting, Colognola ai Colli (VR) ARREDO sedute, dissuasori ed alcuni giochi di composizione, sono stati realizzati su misura con lo stesso legno Piceas abies di scarto del legno lamellare dei portali Rubner Holzbau SpA, da parte dell’impresa edile Scisciani & Frascarelli Associati Tolentino (MC) SISTEMA RECUPERO ACQUE Cordivari srl Morro D’Oro Teramo MATERIALE VEGETALE Cilloni verde snc Reggio Emilia n. 10 alberi di cui 2 di nuova specie e 8 in sostituzione degli esistenti ammalorati; n. 270 arbusti di nuovo impianto


STRUMENTI | formazione

Un buon progett

porta più la Come organizzare le strategie e gli obiettivi aziendali, per operare al meglio in fase preliminare e in cantiere. Per ottimizzare fatturati e marginalità di Jurg Burger I MEZZI • Grafico o agenzia pubblicitaria • Tipografia • Dépliant • Biglietti da visita • Coordinato carta da lettera • 2 giardinieri giovani • Camion nuovo

L

a fase di progetto di un’azienda di costruzione e manutenzione giardini, prende in esame le strategie per raggiungere gli obiettivi dell’azienda stessa. Quando concepiamo un progetto aziendale, cerchiamo di dare una risposta alle seguenti domande: • Quali mezzi o risorse servono? • Cosa occorre fare per raggiungere l'obiettivo? Un progetto è una previsione delle azioni da compiere per raggiungere un obiettivo. Lo scopo di questa previsione è di rendere più economica ed efficace possibile l'azione. È come partire per un viaggio con un itinerario chiaro, segnato sulla carta stradale, anziché partire a caso e cercare la strada man mano che si procede. Un altro valido motivo per fare un progetto è la possibilità che ci offre di: • Verificare la fattibilità; • Fare una stima realistica dei tempi e dei costi necessari per raggiungere l'obiettivo.

LE FASI DI UN PROGETTO La stesura di un progetto avviene in quattro fasi distinte:

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DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE. In questa fase si fa il punto della situazione attuale rispetto all'obiettivo che si vuole raggiungere. Si descrive la condizione esistente, specificando ciò che si vuole cambiare. Se l'obiettivo è la soluzione di un problema, si descrive il problema con le cause e i fattori che influiscono sul problema. DESCRIZIONE DELLA SITUAZIONE DESIDERATA. È la descrizione particolareggiata dell'obiettivo. Si immagina di aver raggiunto l'obiet-


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voro

LE AZIONI DA STUDIARE PER OPERARE AL MEGLIO Costi Logo dell’azienda 1. Scrivo un brief per il grafico, indicando le caratteristiche del logo e l’utilizzo che intendiamo farne. 2. Chiedo un preventivo al grafico Marco Venturini e all’agenzia pubblicitaria Imago. 3. Assegno l’incarico di studiare il logo e realizzare il coordinato carta lettera - busta - biglietto da visita - blocco per appunti e schizzi. 4. Scelgo il logo più interessante tra le proposte ricevute... Dèpliant 1. Scrivo un brief per il grafico con le caratteristiche che il dèpliant deve avere, i contenuti da trasmettere, le immagini disponibili e l’uso che intendiamo farne. 2. Scelgo il grafico per questo lavoro e assegno l’incarico di studiare il dèpliant. 3. Chiedo un preventivo alle due tipografie più vicine e confronto i prezzi. 4. Controllo le bozze preparate dal grafico e apporto eventuali modifiche. 5. Quando le bozze corrispondono alle mie aspettative le approvo e ordino alla tipografia scelta la stampa di 3000 copie. Decorazione automezzi 1. Ordino dei cartelli magnetici con il logo dell’azienda e la descrizione dei lavori per le autovetture. 2. Faccio decorare i camion affinché si veda il logo dell’azienda nei luoghi in cui lavoriamo.

tivo e si descrive la propria visione nei minimi dettagli. Più informazioni si precisano in questa descrizione, più elementi su cui lavorare possiede l'inconscio creativo e più idee sarà in grado di produrre nella fase successiva.

Azioni pubblicitarie 1. Definisco un programma di azioni pubblicitarie da ripartire nel corso dell’anno: a. distribuzione di dépliants in zone residenziali b. invio di lettere con dépliant agli architetti della zona c. invio di lettere con dépliant alle imprese edili che costruiscono villette. 2. Eseguo le azioni previste, dosandole in base all’andamento del lavoro. 3. Visito i privati e i progettisti interessati per presentare la nostra azienda. 4. Preparo delle offerte alle persone interessate. 5. Ricontatto le persone a cui ho inviato l’offerta dopo 8 - 10 giorni per proporre il contratto.

DESCRIZIONE DEI MEZZI NECESSARI. Si scrive un elenco dei mezzi e delle risorse necessari per raggiungere l'obiettivo: strumenti, capitali, persone, fornitori, informazioni, documenti, eccetera.

Formazione seconda squadra 1. Ricerco e seleziono due giovani giardinieri. 2. Creo le due squadre mettendo un giardiniere nuovo in ciascuna di esse. 3. Assegno a Pietro il ruolo di caposquadra della seconda squadra. 4. Acquisto un camion in leasing per la seconda squadra. 5. Verifico le attrezzature che abbiamo e acquisto quelle eventualmente necessarie per la seconda squadra.

min 300€ max 1000€

min 200€ max 400€

min 300€ max 450€

da 60,00 €/mq min 300€ max 2500€

a. ca. 3-4 cent b. c. in base a tariffa postale

da 25.000 € 3.000 €

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STRUMENTI | formazione

STRUMENTI PER GESTIRE IL TEMPO Ecco alcune buone domande da porsi dopo aver portato a termine un progetto importante. • Il risultato ottenuto corrisponde all’obiettivo descritto nella situazione desiderata? • Se sì, quali capacità e risorse hanno permesso di realizzare l’obiettivo? • Quali collaboratori sono stati preziosi? • Se l’obiettivo non è stato raggiunto, cosa ci ha impedito di realizzare l’obiettivo? Quali sono stati gli ostacoli? • Quali capacità e risorse occorre sviluppare per poter raggiungere l’obiettivo?

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DESCRIZIONE DELLE AZIONI DA COMPIERE. Questa è la parte più importante del progetto: la previsione di tutto ciò che occorre fare per raggiungere l'obiettivo. Si scrive un elenco delle azioni da compiere, specificando poi chi le farà. Il principio è quello di suddividere le azioni complesse in azioni semplici. Più si scende nel dettaglio, più sarà utile il progetto, perché permetterà di fare anche una previsione dei costi e dei tempi necessari per realizzarlo.

UN ESEMPIO CONCRETO Obiettivo: acquisire nuovi clienti per una seconda squadra di giardinieri. Situazione attuale • Da circa due anni la nostra squadra di giardinieri è impegnata per il 60% in lavori di manutenzione e per i restanti 40% nella costruzione di giardini nuovi. • L’anno scorso abbiamo dovuto rinunciare a diverse opportunità di lavoro, perché non eravamo in grado di far fronte, nei tempi desiderati, alle richieste dei clienti. • Alcuni lavori di minore entità li abbiamo gestiti formando una seconda squadra e utilizzando temporaneamente dei giardinieri esterni. Questi lavori sono risultati meno remunerativi per l’azienda, perché la squadra abituata a lavorare insieme regolarmente si organizza e opera in modo efficace, mentre la squadra creata per l’occasione è più dispersiva e si ferma di fronte a ogni imprevisto che si presenta. • Attualmente non ci sono le condizioni per dare lavoro a due squadre, ma l’obiettivo è

raggiungibile se riusciamo ad acquisire altri lavori di manutenzione e delle nuove commesse per la realizzazione di giardini nuovi. • Fino ad ora non abbiamo mai curato molto l’immagine dell’azienda. Situazione Desiderata • Abbiamo formato una seconda squadra di giardinieri che ci permette di acquisire un maggior numero di commesse. In particolar modo riusciamo a realizzare più giardini nuovi, anche di medie dimensioni. • Il fatturato annuo è raddoppiato in due anni. • Abbiamo rinnovato l’immagine dell’azienda e aumentato la nostra visibilità. Sfruttiamo tutte le occasioni per distribuire i nuovi dépliant e far conoscere la nostra azienda. • Le azioni pubblicitarie che facciamo periodicamente ci permettono di entrare in contatto con nuovi clienti potenziali. Da questi contatti ricaviamo le commesse per la seconda squadra di giardinieri. • Abbiamo consolidato anche la collaborazione con alcuni architetti che ci propongono ai loro committenti e con tre imprese edili che costruiscono villette in zona.


Tecnologie innovazione soluzioni


| macchine

La manutenzione

tecnologic Cosa accadrebbe se il decespugliatore potesse parlare con lo smartphone? È arrivata in Italia Husqvarna Fleet Service, la nuova piattaforma creata per il monitoraggio wireless delle attrezzature per la cura del verde di Filippo Terragni

IN BREVE • Innovativo sistema Husqvarna Fleet Service • Aumenta la produttività del lavoro • Monitora prodotti e funzionalità in tempo reale • Controlla le sollecitazioni alle vibrazioni • Applicazione mobile per avere dati in tempo reale • Ottimizzazione di energie e tempo

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uando si progettano strumenti intelligenti, i paesaggisti, nonché gli enti e i manutentori del verde possono iniziare a sviluppare nuovi modi di lavorare. L’obiettivo dei professionisti del verde è aumentare la produttività e migliorare i risultati finali, con efficienti strumenti a elevate prestazioni. Proprio per questo, Husqvarna ha creato l’innovativo sistema Husqvarna Fleet Service, basato su prodotti e funzionalità in grado di comunicare a dirigenti e tecnici il flusso di funzionamento, oltre all’eventuale necessità di manutenzione delle macchine coinvolte, il tutto in tempo reale.

COSTANTEMENTE SOTTO CONTROLLO Questo nuovo sistema prevede la raccolta dei dati provenienti da un sensore con microprocessore applicato a ogni apparecchiatura e da un sensore (identificato da un ID) associato a ogni operatore: il primo si occupa di registrare i giri del motore, il tempo di lavoro, il consumo di benzina e di olio, il livello di vibrazioni e la rumorosità e gli eventuali guasti; mentre il secondo registra i parametri fisici dell’operatore, come la temperatura e le sollecitazioni alle vibrazioni. Nel frattempo una base station

nella rimessa degli attrezzi serve a scaricare in modalità wireless, i dati registrati durante la giornata di lavoro; questi dati vengono quindi caricati in un portale on-line consentendo così ai manager e ai titolari di azienda di accedervi tramite un computer e con un’applicazioCHI È HUSQVARNA Husqvarna Group è tra i produttori leader nelle attrezzature per il bosco e il giardino, tra cui motoseghe, tagliasiepi, rasaerba robotizzati, trattorini e rider. Inoltre, produce anche referenze per l’irrigazione, attrezzature per il taglio e utensili diamantati. I prodotti sono venduti tramite concessionari e rivenditori autorizzati in più di 100 paesi e le vendite nel 2015 contano 36 miliardi di corone svedesi (circa 3,8 miliardi di euro). In tutto i dipendenti sono 13mila in 40 nazioni. www.husqvarna.it


diventa

a

ne mobile per avere subito chiaro il campo d’azione, presente e futuro. Il sistema, inoltre, dà fin dall’inizio indicazioni su come utilizzare in un’ottica di ottimizzazione le attrezzature, aiutando gli operatori a perfezionare la loro tecnica e i meno esperti a utilizzarle fin da subito in maniera corretta, evitando dispendio di energie e di tempo.

PRIMA COLLABORAZIONE ITALIANA Alcune municipalità e operatori del settore di paesi europei, tra i quali Svezia, Belgio, Francia e Olanda, hanno già adottato Husqvarna Fleet Service, ora è la volta dell’Italia grazie alla partnership instaurata con Amia Verona SpA. Si tratta di una sperimentazione di un innovativo progetto denominato Silent City rivolto proprio agli operatori del servizio ‘Area Giardini’ di Amia. Il progetto consiste nell’introduzione di macchinari ultima generazione per la cura e la manutenzione del verde (come motoseghe, decespugliatori, tasasiepi, soffiatori, rasaerba robotizzati) che, pur preservando prestazioni operative di livello, ambiscono a ridurre drasticamente sia l’impatto sugli operatori, sia sulla cittadinanza e sull’ambiente. Di fatto, il parco macchine sarà gestito con il nuovo sistema creato da Husqvarna, che raccoglierà in tempo reale, via cloud, i parametri degli apparati e del loro utilizzo. Questo permetterà la gestione smart delle attività operative: dalla fase di pianificazione a quella esecutiva, verificando on-line l’impatto su ambiente, operatori e attrezzature. Una collaborazione che si distingue per l’interesse alla cura del patrimonio verde di

proprietà pubblica e per il rispetto delle regole di una sana gestione imprenditoriale, che mira a innalzare la qualità dei servizi e a migliorare il rapporto tra prezzi e tariffe. La soddisfazione per l’accordo è sottolineata anche da Andrea Miglioranzi, presidente di Amia, che si sofferma sulla qualità tecnica dei prodotti utilizzati: «Quelli di Husqvarna sono prodotti estremamente professionali, silenziosi, senza emissioni dirette, leggeri e che richiedono minori manutenzioni di altri. È vero che gli attrezzi elettrici a batteria sono già da tempo sul mercato, ma la tecnologia di Husqvarna ha raggiunto livelli di potenza e di efficienza talmente elevati da essere diventati strumenti fondamentali per la cura del verde e per promuovere politiche ecologiche e sostenibili». Una professionalità che diventa sinonimo di garanzia per la gestione delle aree verdi «che rendono la città più vivibile, più gradevole e a misura d’uomo, per questo ci mettiamo una cura e una dedizione quotidiana e costante», chiosa Miglioranzi.

Il sistema raccoglie in tempo reale, via cloud, i parametri degli apparati e del loro utilizzo.

AMIA A VERONA Amia Verona che oggi ha all’attivo oltre 600 dipendenti, grazie all’acquisizione di sofisticati sistemi di raccolta e trattamento dei rifiuti urbani speciali e all’ampia gamma di servizi che può offrire, si pone sul mercato quale azienda in grado di soddisfare le richieste provenienti da comuni e aziende private. Specialisti nell’igiene ambientale, è in grado quindi di offrire ai propri clienti diversi tipi di consulenze e servizi nei diversi processi operativi. www.amiavr.it


| attrezzature

Organizzat Strumenti tecnici e gestionali per programmare con efficienza il cantiere e le fasi di lavoro PER LE SITUAZIONI DIFFICILI Costruita sul collaudato telaio Grin, PM53PRO monta un motore Briggs & Stratton serie 850 da 6 cv con dispositivo Ready Start che ne facilita l’avviamento. Il gruppo trazione professionale a due velocità, inscatolato di alluminio stagno e bagno d’olio, è affidabile e potente e permette di regolare la velocità, a seconda delle condizioni del prato. L’innovativa concezione della trazione, sostenuta dagli “assali sospesi Grin”, permette di aumentare la resistenza agli urti e preserva il meccanismo nel tempo. Ideale per una manutenzione professionale, è una macchina particolarmente interessante per le situazioni difficili ed è possibile utilizzarla anche nelle manutenzioni con bassa frequenza di taglio. I 53 cm di taglio la rendono adatta alle grandi estensioni, garantendo allo stesso tempo la praticità anche nei piccoli spazi. www.mygrin.it

IN PIENA SICUREZZA Sabart presenta due novità della linea di abbigliamento antitaglio a marchio Oregon, leader mondiale nella produzione di elementi e accessori per motoseghe e macchine harvester. La gamma completa di abbigliamento protettivo, che si distingue per ergonomia, comfort e attenzione per la protezione, si arricchisce con l’introduzione di due nuovi modelli di scarponi da motosega in pelle. Gli scarponi classe 2 (24 m/s), impermeabili e leggeri, si caratterizzano per la tomaia in pelle nabuk resistente e di alta qualità. Per garantire la sicurezza dell’operatore, la piastra in acciaio nella suola è antipenetrazione e il puntale in metallo protegge il piede da impatti fino a 200 joule. L’antistaticità evita scariche elettriche da 1.105 OHM a 1.109 OHM. Leggeri e traspiranti, gli scarponi classe 1 (20 m/s) presentano una tomaia in pelle bovina resistente di alta qualità. Per maggior confort e supporto l’imbottitura alla caviglia è ergonomica. Il puntale in metallo offre una protezione al piede da impatti fino a 200 joule ed è assicurato l’isolamento termico dal caldo e dal freddo. Altra novità, i manicotti antitaglio: in poliestere al 100%, sono dotati di polsino elastico con foro per il pollice. La parte superiore è regolabile grazie alla striscia in velcro. www.sabart.it


i al meglio! SI ARRAMPICA OVUNQUE

Il rasaerba radiocomandato di Bruni, Spider, permette di lavorare in assoluta sicurezza anche su forti pendii, perché è progettato per non ribaltarsi, ma soprattutto, non ha bisogno di essere manovrato da un uomo. È caratterizzato da un’elevata capacità di arrampicata e bassi costi di manutenzione. Possono essere utilizzati per la manutenzione di giardini, argini fluviali, ai lati delle banchine autostradali e ovunque ci siano pendenze e situazioni difficili. I tosaerba Spider possono raggiugere una pendenza di 55°. www.brunistefano.com

OPPORTUNITÀ ROBOTICA La serie P di Wiper Premium garantisce una rasatura adeguata delle medie-grandi aree verdi e rappresenta l’evoluzione della robotica in giardino. Grazie alle alte prestazioni dei motori e alla durata della batteria, fino a 10 ore, offre affidabilità e prolungata autonomia con il minimo consumo energetico. Attenzione alla sicurezza, con il sistema attivo di blocco lama, e precisione, con le funzioni di modulazione lama e spirale intelligente. Quello dei robot rasaerba è un’opportunità non indifferente per i giardinieri, che possono proporsi come installatori, quindi occuparsi della vendita e della manutenzione del prodotto. Inoltre, lavorando bene sull’istallazione di questi prodotti, i giardinieri fidelizzerebbero i clienti e avrebbero più tempo libero per dedicarsi ad altri lavori, visto che il taglio dell’erba viene garantito dal robot. www.nikocompany.it

PASSO PASSO SASSOPASSO è una pavimentazione di piastre in corten posizionabili in modo da formare un comodo percorso calpestabile, disponibile in diverse forme: ovale, ellittica, a cuore e a impronta irregolare. Un elemento che, aderendo perfettamente al terreno, permette il passaggio dei comuni tosaerba senza bisogno di essere spostato. Il Giardino di Corten è il brand per l’arredo outdoor del gruppo Schneider. Un’inedita linea di prodotti, realizzati con l’acciaio corten, un materiale innovativo capace di resistere alla corrosione e alle intemperie. Questo speciale materiale necessita di una minore manutenzione rispetto all’acciaio al carbonio. I complementi presentano la caratteristica patina brunastra del corten che, nel tempo, si arricchisce di infinite cromie e sfumature. www.ilgiardinodicorten.it


| mercato

Germania, il Il trend è positivo in tutta Europa: crescono gli impiegati e le aziende del giardinaggio professionale. Un’opportunità per mettersi al passo: GaLaBau, a Norimberga di Costanza di Matteo IN BREVE • Trend positivo in Germania e nel resto d’Europa • Cresce domanda per materiali di alta qualità • In aumento la richiesta di tecnologia per il giardino • Giardino privato sempre più luogo di piacere • Incremento degli elementi di design • Importanti i lavori su ricostruzione dei giardini • Progetti verdi devono tener conto della sostenibilità

P

er anni l’orticoltura e il settore del giardinaggio in Germania hanno registrato una crescita positiva e sono molte le ragioni per guardare al futuro con fiducia. I dati annuali di BGL, l’associazione dei giardinieri professionali tedeschi, confermano il trend. Nel 2015 le aziende che si occupano di giardinaggio professionale e di paesaggio hanno fatturato circa 7,14 miliardi di euro, contro i 6,84 del 2014, con un

GIARDINI PRIVATI, SCELTA INDIVIDUALE

L’immagine del giardino domestico è cambiata drasticamente negli ultimi anni. Cresce la domanda di materiali di alta qualità e di tecnologia in giardino. Ma anche se parliamo di piante, il trend è cambiato: oggi si chiede più individualità e qualità. Il giardino dei privati è sempre più orientato a diventare un luogo in cui passare un tempo piacevole. Il relax è la priorità principale. % di crescita. «Riposo e relax, insieme al desiderio di man tenere una buona qualità della vita, sono l’obiettivo più importante che viene chiesto «Il settore del giardinaggio professionale ha oggi a chi progetta giardini, soprattutto nel raggiunto una quota di fatturato da record settore del privato. Il trend di oggi si può per la settima volta consecutiva e per la pririassumere così: soluzioni personalizzate e di ma volta infrange il limite dei sette miliardi. alta qualità, creando una stretta connessione Il nuovo record conferma lo sviluppo degli interno-esterno». Cresce anche il desiderio ultimi anni, e mostra una crescita della dodi elementi di design: materiali costosi come manda di servizi connessi all’edilizia usanla pietra naturale, le luci multi effetto, eledo il verde – spiega il presidente di BGL, menti acquatici, si combinano insieme nel August Forster –. Il verde come elemento giardino. Un giardino privato di design oggi dell’ambiente, creato e progettato da giardinon serve soltanto per rispondere al bisogno nieri professionisti, è sempre più popolare del proprietario di un’oasi di tranquillità, e richiesto, sia nel settore pubblico che nel ma aumenta anche il valore della proprietà privato. Sia la costruzione di nuovi spazi immobiliare. E soprattutto, oggi più che verdi, sia il mantenimento delle aree già mai, il giardino deve essere adattato alle esistenti, sono soggetti a trend che cambiano richieste di chi lo usa. Quindi, a seconda per nel tempo». esempio dell’età dei bambini e dei proprie-

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boom continua tari, sono necessari di volta in volta diversi progetti di ristrutturazione.

NUOVE PROSPETTIVE PER IL PUBBLICO L’amministrazione pubblica deve affrontare le sfide maggiori per quanto riguarda il verde, perché sono molti i problemi che si stanno presentando nelle città e che devono essere risolti: cambiamenti climatici e demografici, protezione dell’ambiente e della salute, aumentare la qualità della vita nei contesti urbani. Allo stesso tempo, il numero di persone che vive in città aumenta, e quindi aumentano le aree in cui si costruisce. Molto più che in passato, nei progetti bisogna tenere conto della sostenibilità degli spazi, guardando al futuro, in cui il paesaggio e il verde giocheranno un ruolo decisivo, anche per il desiderio sempre crescente della popolazione di avere a disposizione aree verde anche nel tessuto urbanizzato. Per questo motivo, BGL ha lanciato l’iniziativa “Porta il verde in città”, con lo scopo di sensibilizzare la politica, le autorità, e la popolazione riguardo il significato del verde nella città del futuro, la green-city. Il verde è la soluzione per aumentare il benessere e la salute della popolazione, e aiuta anche a promuovere le relazioni sociali, oltre a salvaguardare il clima e l’ambiente, riducendo l’effetto serra, neutralizzando le particelle sottili e lo smog, riducendo gli effetti negativi delle alte temperature come delle piogge torrenziali.

SGUARDO ALL’EUROPA Il trend positivo tedesco è confermato a livello europeo da ELCA (European Landscape Contractors Association). Il

numero di aziende di giardinaggio professionale è cresciuto fino a raggiungere le 90mila, con una crescita fra il 2014 e il 2015 del 23 per cento. La maggior parte delle aziende si trova in Francia (28mila), Germania (16.779), e Gran Bretagna (16mila). Il numero di professionisti è cresciuto del 20%, per un totale di

395

mila persone impiegate nel settore.

Naturalmente il bisogno crescente di verde ha avuto un impatto positivo anche sul fatturato, che attualmente ha raggiunto i 30 miliardi di euro, e continua a crescere. Il punto di forza delle aziende professionali è che possono offrire una gamma di servizi completa: dal giardino della villetta, al campo da calcio, fino al tetto verde, esse rispondono alle domande del pubblico e del privato con la stessa qualità e preparazione. Alcune di queste aziende si sono invece specializzate in rami precisi, per esempio la manutenzione di parchi storici o la costruzione di parchi e impianti sportivi. Sempre nuove esigenze e nuove energie vengono messe in gioco in questo mercato: per questo solo società in grado di proporsi con il giusto aspetto e dotate di servizi e competenze davvero professionali possono sperare di farcela. Per questo, la fiera di settore GaLaBau, a Norimberga (14-17 settembre, www.galabau-messe. com), è un’opportunità chiave. Durante questa fiera, infatti, i professionisti potranno raccogliere tutte le informazioni utili sugli ultimi trend, le novità e gli sviluppi del settore, oltre a contribuire con la loro partecipazione al futuro dell’industria del verde.

NUMERI IN GERMANIA • 7,14 miliardi di euro il fatturato complessivo • 16.779 aziende • 112.267 impiegati • IN EUROPA • 30 miliardi di euro il fatturato totale • 90.000 aziende (+23%) • 395.000 gli addetti (+20%)


| dettagli

un passo dopo SPUNTI PROGETTUALI • Geometrie di quadrati e rettangoli • Inerti locali integrati con cemento grigio e giallo paglierino • Camminamenti a effetto metallico cangiante • Aspetto “vissuto” del materiale utilizzato • Utilizzo di materiale anche di provenienza locale • Inserimento di betulle, alberi eleganti dal tronco chiaro

l'altro

Dialogo tra interno ed esterno, grazie alle scelte architettoniche e all’originalità delle pavimentazioni di Filippo Terragni

A

mbientata in un paesaggio ricco di alberi, arbusti e fiori, tracciato da sentieri e graziosi rivoli d’acqua, sorge una residenza moderna; i volumi squadrati e scomposti e le linee rigorose si rifanno a un chiaro disegno di stampo razionalista. Un valore particolare è acquisito dagli elementi caratterizzanti lo spazio esterno che si integrano armoniosamente con il paesaggio circostante. Appare un’oasi lussureggiante il giardino circostante, un immenso spazio verde in cui tutto esprime naturalità, bellezza, armonia ma con un tocco di grande originalità. Il patio davanti alla casa si presenta come una grande area rivestita con materiali naturali che si abbinano per tonalità al complesso: lo spazio è reso più dinamico dalle aiuole a forma ogivale in cui sono stati piantumati alberi eleganti dal tronco chiaro. La superficie è stata creata con Sassoitalia, la soluzione brevettata da Ideal Work più adatta dove è necessario assicurare una buona integrazione paesaggistica, prevedendo l’utilizzo di materiali naturali di provenienza locale oltre che

graniglie Ideal Work; in questo caso inerti locali sono stati miscelati al fondo in cemento grigio e colore giallo paglierino. La stessa soluzione è stata adottata per uno dei vialetti del parco, un percorso lungo e sinuoso sottostante un’arcata in legno grezzo lavorato in elementi squadrati. Sassoitalia è caratterizzato da una struttura monolitica e impedisce la crescita di erbacce. Tra laghetti azzurri, il grande prato, gli arbusti decorativi, si intersecano camminamenti a effetto metallico cangiante: si tratta di percorsi realizzati in Acidificato Ideal Work che attraversano sinuosamente i corsi d’acqua costituendo dei ponticelli o creano giochi suggestivi nel prato, imitando rivoli d’acqua. L’originalità della progettazione outdoor è resa ancor più unica da una superficie irripetibile, perché originata dalla reazione di acidi coloranti che penetrano nel calcestruzzo divenendone parte e cambiandone l’aspetto. La tonalità amber dona un aspetto “vissuto”, simil rame che contrasta con la modernità dell’edificio, ma arricchisce l’estetica dell’immobile. www.idealwork.it



GESTIONE | attrezzature

Costi sotto co Per non vanificare l’investimento fatto con l’acquisto, occorre un’analisi oculata delle spese. E nel caso, prediligere il noleggio

DA SAPERE • Valutare se il lavoro è sufficiente per recuperare il prezzo di investimento della macchina • Valutare se il personale è in grado di utilizzare al meglio le attrezzature • Conoscere con attenzione i costi di manutenzione dei macchinari • Conoscenza dei costi fornisce un dato per redigere preventivi più precisi ai clienti

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uello del dimensionamento del parco macchine è purtroppo una nota dolente per parecchie aziende. Ogni l’imprenditore ambisce ad avere le attrezzature più moderne, resistenti e dalle prestazioni esagerate e, possibilmente, che necessitino di poca manutenzione. Alcuni titolari di azienda non si ritengono all’altezza del mercato se non hanno nel loro parco macchine camion provvisti di gru, un cestello per le potature in quota e tante altre macchine operatrici. Tutte utili, senza dubbio, ma è forse necessaria una riflessione: una volta acquistate, il lavoro è sufficiente per poter recuperare il costo dell’investimento nel tempo e giustificarne i costi accessori, oppure è solo una questione di prestigio e di immagine? E inoltre, il personale dell’azienda è in grado di utilizzarle al meglio, perché siano efficienti e realmente velocizzino il lavoro?

CALCOLI DA NON SOTTOVALUTARE Le macchine operatrici rappresentano infatti, per molte aziende che non le utilizzano in maniera appropriata, dei costi insostenibili, in quanto non sono produttive non lavorando a sufficienza per ripagare i costi di investimento e di successiva manutenzione. Avete mai pensato di tenere sotto controllo i costi delle vostre attrezzature attraverso delle schede? Vi sorprendereste sicuramente nel vedere quali costi di manutenzione dovete sostenere ogni anno.

La scheda dell’attrezzatura potrebbe essere così strutturata: • Nome dell’attrezzatura con data di acquisto e importo dello stesso. • Ipotizzando una durata di cinque anni, ogni anno si imputerà un quinto del costo di acquisto, quale quota di ammortamento a cui andranno aggiunti i costi finanziari dell’investimento.

I costi annui prevedono, oltre la quota di ammortamento di competenza, anche tutti i costi sostenuti per: • Acquisto di carburante e/o lubrificante. • Manutenzioni ordinarie e straordinarie.

CORRETTA MANUTENZIONE Conoscere questi costi consente di venire a conoscenza, attraverso le ore di utilizzo delle diverse attrezzature, quale cifra addebitare al committente l’utilizzo del macchinario e, soprattutto, di fare delle considerazioni sui reali costi delle varie operazioni legate a quella specifica attrezzatura. Per diminuire i costi di gestione del parco attrezzature si può solo cercare di responsabilizzare il personale, sia a un corretto uso, che a una manutenzione delle attrezzature stesse. Le attrezzature di un’azienda di costruzione e manutenzione giardini si possono suddividere in:


ntrollo Attrezzature minute Sono le piccole e ordinarie attrezzature che vengono date in dotazione ai dipendenti e comprendono: attrezzi a manico, forbici e cesoie, troncarami. Alcune aziende, anziché dotare ogni dipendente di attrezzature personali, forniscono una dotazione standard a ogni squadra che gestisce le stesse autonomamente. Piccole attrezzature e macchine operatrici A secondo dei casi possono essere messe a disposizione di tutti, oppure date in singola dotazione a ogni squadra. Generalmente le aziende medio-piccole hanno un’unica dotazione che, con un’attenta programmazione dei lavori, vengono gestite da tutte le squadre (questo per non avere costi troppo elevati). Le aziende più grandi e strutturate invece forniscono le singole attrezzature in dotazione a ogni squadra. Questa scelta comporta chiaramente dei costi elevati sia nell’acquisto che

nella gestione e la necessità di maggiori spazi per lo stoccaggio delle macchine. Fra queste si trovano tosaerba, decespugliatori, soffiatori, seminatrici, fresatrici, rulli, le motoseghe, irroratori e pompe a spalla. Medie e grandi macchine operatrici In questa classe comprendiamo trattorini, miniescavatori di potenza diversa, escavatori e pale, camion con gru o con cestello. Nelle grandi strutture queste macchine sono di proprietà dell’azienda e vengono utilizzate a turno dalle diverse squadre. Le aziende piccole e medie invece generalmente si avvalgono del noleggio esterno. Le macchine operatrici infatti, come già detto in precedenza, devono lavorare parecchie ore sia all’interno che all’esterno dell’azienda per essere un vero aiuto e non un costo e basta. Nelle aziende di medie e piccole dimensioni, che non hanno un grande e costante utilizzo di queste macchine, ciò non è possibile; e chi le ha volute acquistare, investendo molto denaro e sostenendo elevati costi di manutenzione, ha pagato sulla propria pelle questa scelta. Per macchine quali camion dotati di gru e cestello, poi, è sicuramente più semplice e pratico noleggiarle, con o senza operatore, quando vi è la necessità evitando immobilizzi consistenti a fronte di un utilizzo scarso.

LA SUDDIVISIONE Le macchine e le attrezzature si suddividono in base alla loro dimensione e potenza. • Attrezzature minute • Piccole attrezzature e macchine operatrici • Medie e grandi macchine operatrici

LA TABELLA TIPO ATTREZZATURA ……………………………………….. Dettaglio costi Ammortamento e costi finanziari Carburante e lubrificante Manutenzioni

Totali costi sostenuti nell’anno

1° anno

Data di acquisto …………….. 2° anno

3° anno

Costo €……… d’acquisto 4° anno

5° anno

Un esempio di scheda che permette la gestione precisa del parco macchine tenendo sotto controllo le spese. N°001

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GESTIONE | tappeto erboso

La rigenerazi

pratica de

Assicura il ripristino di un livello di qualità e densità ottimale del cotico erboso, ma consente, soprattutto, di ‘ringiovanire’ il prato rendendolo più forte e resistente agli stress per gli anni a venire

L

di Camillo De Beni

e temperature sempre più imprevedibili, soprattutto per quanto concerne i ‘caldi record’ di determinati periodi dell’anno, determinano un fenomeno che crea un forte disagio per la vegetazione, soprattutto nelle zone più umide e in caso di penuria di pioggia. Quindi, gran caldo e gran secco. La vegetazione, malgrado le irrigazioni, può soffrire. Sappiamo, infatti, tutti che i benefici dell’acqua apportata artificialmente non possono paragonarsi a quelli della pioggia che cade dal cielo.

IL TROPPO CALDO In queste situazioni difficili, qualsiasi tipo di tappeto erboso, in misura maggiore quelli nei centri abitati, ‘boccheggiano’, manifestando tutti i limiti che le specie microterme evidenziano quando le temperature si mantengono per lungo tempo sui livelli prossimi o superiori ai 30°C. In effetti, tutti i tappeti erbosi insediati nei giardini cittadini, soprattutto quelli condominiali, sono costituiti da specie microterme che, ricordo, sono quelle che nelle nostre località sono rappresentate dal Loietto perenne,

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dalla Poa pratensis e dalle Festuca rubra. Ebbene, forse non tutti sanno che le specie microterme hanno per loro natura dei limiti riferiti alla temperatura ambientale, dove, oltre i 25°C cessa la crescita degli apparati radicali, oltre i 32°C cessa anche quella degli apparati fogliari e dei nuovi germogli. Non poca cosa se aggiungiamo che, al contrario, con temperature elevate molte infestanti dicodiledoni a foglia larga (esempio: Euphorbia maculata) e altrettanti infestanti monocotiledoni a foglia stretta IN BREVE La rigenerazione è una pratica ormai piuttosto affinata che viene quasi sempre eseguita sui campi di calcio a conclusione dei campionati, per risanare i tappeti erbosi usurati e danneggiati dal gioco. La stessa procedura eseguita con macchinari di più piccole dimensioni, viene di norma effettuata sui manti erbosi residenziali, quando si desidera ringiovanire e ridare lustro al prato. Settembre e ottobre sono i mesi migliori per eseguire questa pratica, perché le malerbe hanno una ridotta capacità di insediarsi e il livello di umidità favorisce la germinazione dei nuovi semi.


one dei prati, terminante (esempio: Eleusine indica, Digitaria sanguinalis, Setaria glauca, comunemente definita con il termine di pabio) si trovano nelle condizioni ottimali per vegetare ed espandersi. Le conseguenze sono intuibili. Di fronte a situazione di intenso stress da caldo i tappeti erbosi costituiti da microterme tendono a diradarsi lasciando spazio alle malerbe che, agevolate dal perdurare del caldo, possono prendere il sopravvento, alterando negativamente la qualità estetica del manto erboso. Che cosa fare, allora?

COME NEI CAMPI DI CALCIO Contro le infestanti esiste la possibilità di prevenirne l’insediamento eseguendo dei trattamenti primaverili con antigerminanti. Altrettanto efficace può essere l’applicazione di diserbanti selettivi da applicare in post-emergenza, quindi alla comparsa delle malerbe, ma tale procedura si dimostra risolutiva quasi esclusivamente per le infestanti dicotiledoni. Sta di fatto che, anche procedendo con le corrette pratiche agronomiche, in caso di caldo molto intenso e prolungato, si assiste all’indebolimento e al diradamento del manto erboso. La soluzione? La rigenerazione. Si tratta di una pratica ormai piuttosto affinata che viene quasi sempre eseguita sui campi di calcio a conclusione dei campionati, per risanare i tappeti erbosi usurati e danneggiati dal gioco. La stessa procedura eseguita con macchinari di più piccole dimensioni, viene di norma effettuata sui manti erbosi residenziali, quando si desidera ringiovanire e ridare lustro al prato.

ATTENZIONE ALLE TEMPERATURE Forse non tutti sanno che le specie microterme hanno per loro natura dei limiti riferiti alla temperatura ambientale, dove oltre i 25°C cessa la crescita degli apparati radicali, oltre i 32°C cessa anche quella degli apparati fogliari e dei nuovi germogli.

IL PERIODO MIGLIORE Per rigenerare un tappeto erboso ‘affaticato’ e diradato è buona norma attendere che le condizioni climatiche siano ottimali e poi procedere con le lavorazioni. I mesi di settembre e ottobre sono da sempre considerati i periodi migliori per eseguire rigenerazioni di prati costituiti da microterme, perché le temperature (nei valori massimi) non sono più limitanti, perché si riduce fortemente la capacità per le malerbe di insediarsi e perché i livelli di umidità, esempio la rugiada dal mattino, garantiscano la facile e rapida germinazione del seme delle nuove piantine d’erba che si intende far crescere all’interno del ‘vecchio’ prato. Identificato il periodo migliore per eseguire la rigenerazione occorre, per prima cosa, eseguire una pulizia delle infestanti. In tal caso

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GESTIONE | tappeto erboso

LA DOSE CORRETTA La dose di semina deve essere consistente (almeno 50 gr/mq) e superiore a quella normalmente utilizzata per semine ex-novo, poiché occorre considerare che una percentuale di seme andrà persa. L’operazione si conclude con un top-dressing, quindi con la distribuzione in copertura di 3-4 litri/mq di una miscela di sabbia e terriccio fine.

LE FASI • Pulizia delle infestanti con diserbanti selettivi postemergenza • Arieggiatura incrociata e profonda • Tagli piuttosto basso (3 cm) • Trasemina con macchine specifiche • Pratica del top-dressing • Concimazione con soluzione starter • Opportuna irrigazione (se in mancanza di pioggia)

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si è obbligati a utilizzare diserbanti selettivi di post-emergenza che, a distanza di qualche giorno dall’applicazione, provocano la morte delle infestanti. Successivamente si procede con una arieggiatura incrociata e abbastanza profonda che, mediate il passaggio di arieggiatori, permette di asportare gran parte delle foglie morte e del feltro accumulatosi alla base del prato. Tale operazione riveste un’importanza di assoluto rilievo, poiché garantisce la creazione di nuovo spazio, dando opportunità al seme e alle nuove piantine di germinare e insediarsi.

TAGLIO, SEMINA, CONCIMAZIONE Conclusa l’arieggiatura, dopo aver asportato tutto il materiale che ne risulta, è buona norma eseguire un taglio piuttosto basso, quindi a 3 cm circa, per poi procedere con la semina con macchinari specifici (traseminatrice), di un miscuglio di semi costituito da specie microterme, con prevalenza di Loietto perenne. La dose di semina deve essere consistente (almeno 50 gr/mq) e superiore a quella normalmente utilizzata per semine ex-novo, poiché occorre considerare che una percentuale di seme andrà persa. L’operazione si conclude con un top-dressing, quindi con la distribuzione in copertura di 3-4 litri/mq di una miscela di sabbia e terriccio fine, con il passaggio di una griglia per far penetrare il materiale distribuito e coprire accuratamente il seme,

con un’adeguata rullatura e con l’applicazione in copertura di un fertilizzante granulare specifico, denominato comunemente starter. Il concime starter è caratterizzato dalla presenza, al suo interno, di azoto a lenta cessione, fosforo in elevata percentuale a lenta cessione, fosforo in elevata percentuale e potassio. Completate tutte le operazioni indicate, se la pioggia tarda ad arrivare, occorre inumidire con un’irrigazione procedendo, nel periodo post-rigenerazione, alla manutenzione ordinaria con il taglio regolare del prato e con eventuali cicli irrigui in caso di condizioni persistenti di secco. La pratica della rigenerazione consente il ripristino di un livello di qualità e densità ottimale del cotico erboso, ma consente soprattutto di ‘ringiovanire’ il prato

LA NUOVA POA SPF-30 AICL ha studiato un nuovo miscuglio per tappeti erbosi da utilizzare in quelle zone dove persistono alte temperature. SPF-30 HeatMaster contiene il nuovo ibrido di Poa SPF-30, che abbina elevata termo-resistenza e ridotti fabbisogni irrigui a una notevole produzione di rizomi e buona capacità di recupero. www.icl-sf.com/it/


GESTIONE | prodotti

Una molecola per

l’azoto

La soluzione tecnica dei concimi Floranid di Compo Expert. Interessanti i vantaggi per la cura del tappeto erboso

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a quantità di azoto da apportare a un tappeto erboso tramite le concimazioni dipende da svariati fattori ambientali e gestionali. Tranne che in casi particolari, come ad esempio tappeti erbosi sportivi molto sfruttati o impianti di nuova costituzione, una buona regola è quella di non concimare con frequenza superiore a una volta al mese e con dosi massime non superiori all’equivalente di 5 kg di azoto per 1.000 metri quadrati. Nel caso siano utilizzati fertilizzanti con azoto a lenta cessione, la frequenza delle concimazioni può ridursi ulteriormente, fino a un minimo di 3-4 concimazioni annue.

ANCHE IN SUOLI SCARSI I concimi per tappeti erbosi Floranid sono una delle soluzioni presenti sul mercato e garantiscono un’adeguata efficienza fertilizzante, poiché contengono ISODUR®, una molecola organica di sintesi non dilavabile nel terreno, che rilascia gradualmente l’azoto in funzione dell’umidità e della temperatura. ISODUR® ha caratteristiche costanti e definite, basso indice di salinità e libera

tutto l’azoto in circa 8-12 settimane senza lasciare residui insoluti al termine del ciclo colturale. Poiché la trasformazione dell’ISODUR® in azoto non necessita dell’azione dei microrganismi del terreno, la sua efficienza fertilizzante è utile anche nei suoli con scarsa attività microbiologica e in ogni periodo dell’anno.

APPORTO COSTANTE I concimi Floranid® con azoto a lenta cessione ISODUR® evitano le perdite per dilavamento nei mesi piovosi, assicurano un apporto costante di azoto tra una concimazione e la successiva senza stimolare un eccessivo sviluppo vegetativo e non favoriscono lo sviluppo di malattie fungine durante i mesi più caldi. Le analisi del terreno, con i dati relativi al contenuto in fosforo e potassio, forniscono utili indicazioni per la scelta del programma di concimazione da adottare in funzione delle specie che compongono il tappeto erboso. La linea Floranid® consente di scegliere tra diverse titolazioni per assecondare i fabbisogni del prato, a seconda del suo stadio di sviluppo e dell’evoluzione climatica stagionale.

IN BREVE • Non superare 5 Kg di azoto per 1.000 metri quadrati • Con azoto a lenta cessione 3-4 concimazioni/ anno • ISODUR rilascia gradualmente azoto nel terreno • Rilascio azoto in 8.12 settimane • Ridotte le perdite per dilavamento

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GESTIONE | pratiche

Potatura,

le linee guida

Il discorso è ampio, ma possiamo segnalare una serie di regole generali da non dimenticare mai. L’unica cosa da dimenticare per sempre è la capitozzatura di Camillo De Beni

DA EVITARE SEMPRE • Potare quando l’albero è già in risveglio vegetativo • Danneggiare il cercine • Asportare troppa parte verde • Capitozzare

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L

a potatura è la pratica agricola o di giardinaggio mediante la quale si elimina una parte dei rami legnosi o erbacei di una pianta per determinati scopi. Tutto è potatura, dalla capitozzatura di grandi alberi alla cimatura eseguita con l’unghia del pollice e quella dell’indice su teneri fusti di piante erbacee.

QUANDO POTARE? La prima cosa da ricordare è che ogni sistema vivente presenta le stesse, cinque fasi fenologiche, uomo compreso: si sveglia, si veste, mangia, lavora e si riposa. Questo significa, ritradotto su un albero, che esistono cinque momenti fenologici: 1. Risveglio vegetativo 2. Formazione di nuove foglie o aghi 3. Periodo di alta attività fotosintetica 4. Formazione di nuova corteccia e nuovo legno con immagazzinamento di energia 5. Riposo vegetativo Occorre conoscere e soprattutto saper riconoscere queste fasi per poter valutare e determinare il periodo ottimale di ogni intervento. Ottimale nel senso che sia utile e non danneggi gli alberi e i loro associati, come i microrganismi. Non c’è nulla di più scorretto dell’eseguire potature quando le piante sprigionano grandi

energie biologiche nei loro tessuti. In generale, possiamo dire che esistono tre periodi favorevoli per la potatura: fine autunno, fine inverno e inizio estate. Fine autunno La potatura effettuata prima dei grandi freddi rafforza le reazioni sul punto in cui viene effettuato il taglio. Questo perché gli zuccheri che risultano depositati nelle grandi ramificazioni, con i primi freddi, si solubilizzano e migrano verso le radici per poi migrare di nuovo verso l’alto a fine inverno – inizio primavera.


QUANDO?

Fine inverno A questo punto gli zuccheri sono già migrati verso l’alto, quindi la potatura tardiva provoca un indebolimento maggiore alla pianta, perché asporta molti zuccheri che erano già migrati verso l’alto, per diventare l’energia vitale necessaria al risveglio primaverile. Uno degli alberi che reagisce meglio a questa potatura è il faggio, che va potato al massimo entro l’inizio della primavera. In generale, se il risveglio vegetativo è già in atto (per esempio a causa di condizioni climatiche che hanno anticipato la primavera), la potatura è da evitare assolutamente. Inizio estate A differenza di quanto si immagina, questo è un buon momento per eseguire tagli di piccolo diametro finalizzati al contenimento della chioma sulla vegetazione dell’anno. La Magnolia grandiflora, per esempio, non sopporta la potatura “pesante”, ma che se occorre subisce meno stress se potata a giugno. Anche ciliegio e noce reagiscono positivamente alla potatura prima della ripresa vegetativa e anche in piena estate.

PERCHÉ POTARE? Bisogna dire innanzi tutto che gli interventi cesori non servono alla pianta in sé: è l’uomo che li fa, perchè persegue precisi obiettivi colturali, che possono essere: • Aspetti estetici: eliminazione del secco, dei rami danneggiati, dare risalto a forme particolari della chioma. • Aumentare l’effetto estetico di alcuni organi, come fiori, frutti, fogliame, rami. • Prevenire possibili danni a persone o cose (cioè prevenire il rischio di caduta o rottura).

• Limitare l’ingombro delle chiome per un equilibrio con l’ambiente circostante e limitare l’ombreggiamento. Questo significa che è urgente sottolineare la prima regola fondamentale delle alberature usate in ambito ornamentale: l’albero giusto al posto giusto. L’albero che si stabilisce di porre a dimora deve avere esigenze e sviluppo compatibili con le caratteristiche del terreno e la disponibilità di acqua e luce. E soprattutto, allo stadio di maturità deve avere dimensioni appropriate allo spazio disponibile. Perché gli interventi di potatura sono necessari per noi,

• Fine autunno. La potatura effettuata prima dei grandi freddi rafforza le reazioni sul punto in cui viene effettuato il taglio • Fine inverno. Esclusivamente per operazioni di massima necessità, altrimenti da evitare. • Inizio estate. Buon momento per eseguire tagli di piccolo diametro finalizzati al contenimento della chioma sulla vegetazione dell’anno.

PRATICA PERICOLOSA Spesso si propone di eseguire una capitozzatura per esigenze di sicurezza. In realtà, quello che otteniamo è l’effetto contrario. Infatti vengono sollecitate gemme avventizie che danno origine a getti vigorosi, con ancoraggio precario. E i getti vigorosi, se non gestiti periodicamente e correttamente, diventano spesso branche pericolose.

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GESTIONE | pratiche

ma sono un trauma per l’albero, in quanto le cesure non sono altro che ferite in un tessuto vivente. Queste ferite corrono sempre il rischio di indebolire la pianta o di interferire con il suo sviluppo vegetativo.

COME POTARE? Questo è un argomento lunghissimo, a cui bisognerebbe dedicare un numero speciale di approfondimento, e soprattutto per sviscerare i falsi miti. Qui ci limitiamo a riportare delle brevi linee guida: • Sulle piante ornamentali la migliore potatura è quella che non si vede.

La prima regola

fondamentale delle alberature usate in ambito ornamentale è:

l’albero giusto al posto giusto • L’intervento di potatura deve essere eseguito nel pieno rispetto del portamento naturale dell’albero. • Spesso ha molto più senso asportare un ramo direttamente al tronco portante, eliminandolo completamente, piuttosto che raccorciarlo.

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• La potatura razionale deve tenere conto dell’età, della maturità e del vigore della pianta. Più matura è la pianta e meno è la quantità di foglie che fotosintetizzano che è possibile asportare. • Il taglio va effettuato in modo preciso, per favorire una rapida chiusura della ferita. Asportando un ramo salvaguardate il collare del ramo, cioè tagliare vicino al cercine senza però danneggiarlo. • La capitozzatura provoca sempre un generale decadimento della pianta. La totale asportazione della chioma, infatti, comporta la morte di gran parte dell’apparato radicale. • Qualunque potatura drastica penalizza più l’apparato radicale che la parte aerea.


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GESTIONE | tecnica e pratica

Teoria in chia

Un interessante libro sulla corretta manutenzione del verde urbano, con forti richiami alla cura delle alberature e sulla pratica delle potature. Ogni giardiniere dovrebbe leggerlo a cura di Filippo Terragni

I CAPITOLI • Funzioni e classificazione di verde urbano • Fisiologia e struttura degli alberi • Potatura • Modalità di messa a dimora • Sicurezza sul lavoro • Macchine e strumenti da utilizzare • Il taglio in sicurezza • Arrampicata in sicurezza • Schede tecniche

N

ew Business Media, con la storica collana Edagricole, ha pubblicato il libro La manutenzione del verde urbano, scritto in collaborazione con UNIF (Unione nazionale per l’innovazione scientifica e forestale). Si tratta di una sorta di manuale – ben strutturato, semplice e con molti esempi pratici – per operare al meglio in ambiente urbano, dove le fasi di lavorazione sono di norma più complesse, quantomeno sotto il profilo gestionale, di quelle inerenti il verde privato. L’impianto, la cura e la manutenzione del verde urbano, infatti, devono tenere in considerazione che il contesto di una città costringe le piante a vivere in ambienti molto differenti dai loro habitat naturali per il suolo, clima e sollecitazioni ambientali. Conoscere la fisiologia degli alberi, le distanze d’impianto, la gestione delle chiome sono aspetti fondamentali

LA COPERTINA

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Sabino Baldini è professore ordinario, già docente di utilizzazioni forestali e di gestione del verde urbano all’Università degli Studi della Tuscia-Viterbo. È presidente dell’Unione Nazionale per l’Innovazione Scientifica Forestale (UNIF). Francesco Mazzocchi dottore forestale e dottorando all’Università della Tuscia-Viterbo. È collaboratore UNIF. David Rabbai laureando in Scienze e tecnologie per la conservazione delle foreste e della natura all’Università degli Studi della Tuscia-Viterbo. È collaboratore UNIF.

SI PARTE DALLA FISIOLOGIA

Il libro è stato pubblicato da New Business Media, per la collana Edagricole, nel marzo 2016. In tutto sono 172 pagine, con 21 pagine di schede esemplificative, e un appendice con i possibili impatti nelle operazioni di manutenzione del verde urbano. Il prezzo di copertina è di 18 euro.

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GLI AUTORI

per avere piante sane e quindi stabili e sicure, che assolvano appieno il loro ruolo. Inoltre, le tecniche che si presentano in questo libro possono essere applicate anche alle operazioni boschive di ripristino, nella manutenzione agricola e dei castagnetti da frutto. Gli autori descrivono, inoltre, gli impatti negativi causati da un’errata gestione o un uso improprio di macchine e attrezzature e per supportare il lavoro degli operatori, nella parte ultima del libro, sono state inserite schede schematiche di pronto utilizzo. Un libro che pone l’accento anche sulla qualità del verde urbano. Infatti, “a differenza di altri paesi dell’Unione Europea, in Italia il verde urbano e peri-urbano viene visto, quasi sempre, come un fattore da assolvere quando una città estende la sua


ve

pratica

superficie, senza preoccuparsi troppo delle esigenze specifiche di quel sito e delle specie che vengono piantate – scrive nella prefazione Sanzio Baldini, uno dei tre autori del libro –. Questo capita maggiormente quando la progettazione è fatta con una certa dose di improvvisazione da singoli, privi di esperienze botaniche, pedoclimatiche, allergeniche”.

SERVE PIÙ LUNGIMIRANZA In molti casi, la qualità dei vegetali e la responsabilità del loro attecchimento nei primi-due tre anni dall’impianto, vengono demandate al vivaista vincitore dell’appalto, per poi abbandonare la piantagione. “Questo modo di operare può però comportare il parziale fallimento dell’opera, se l’ente non si è munito di un piano organico del verde e di personale che sappia seguirlo durante la sua vita – scrive ancora Baldini –. Migliori risultati si avrebbero se il vincitore dell’appalto seguisse l’intervento per almeno i primi 10-15 anni, in modo da apportare le eventuali modifiche o integrazioni per raggiungere al meglio gli obiettivi che dovrebbero essere preposti in fase di progetto”. La professionalizzazione degli operatori, che si occuperanno della gestione del verde, non include solo nozioni sulla una corretta manutenzione delle piante, ma anche all’introduzione di innovazioni, sia organizzative, sia tecnologiche nell’uso di macchine e attrezzature idonee a migliorare le condizioni di lavoro, a diminuire la possibilità di infortuni e gli inquinanti rilasciati in atmosfera. L’indice del libro è snello e concreto e passa da indicazioni su quelle che sono le funzioni svolte dal verde urbano alla fisiologia e

struttura degli alberi. La parte centrale, molto tecnica, affronta i temi legati alla potatura, con diverse e interessanti nozioni: operazioni di potatura, regole, corretta tecnica di taglio, potatura delle sempreverdi. Poi, tutto un capitolo dedicato alla sicurezza sul lavoro e uno incentrato sulle macchine e strumenti da utilizzare in cantiere. Insomma, un libro che un giardiniere dovrebbe proprio leggere.

BOOM DI GIARDINIERI

Le imprese artigiane legate alla cura del verde crescono di 4.904 unità

Più giardinieri e imprese di pulizia, meno muratori e falegnami: negli ultimi sei anni la crisi ha cambiato il volto dell’artigianato italiano. È quanto emerge dalla fotografia sulle imprese artigiane scattata da Unioncamere e InfoCamere sulla base delle iscrizioni al Registro delle imprese, secondo cui tra il 2009 e il 2015 l’esercito delle imprenditoria artigiana ha perso tra le sue fila oltre 117mila unità (-8%). A perdere terreno sono stati soprattutto i mestieri legati all’edilizia che, più di altri settori, ha pesantemente subito gli effetti della recessione. Sono così mancati all’appello più di 35.800 muratori, 6.100 carpentieri, 3.500 idraulici, 3.450 falegnami, 2.600 imbianchini, 2.000 serramentisti. Sul fronte opposto a registrare un vero e proprio boom sono le imprese di pulizia di edifici (+10.898) e le attività di cura e manutenzione del paesaggio (+4.904), ma anche takeaway e parrucchieri.

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SCOPERTE | vegetali

LE CARATTERISTICHE • Grande adattabilità a tutti i tipi di terreno • Non predilige particolari esposizioni • Particolare adattamento come copri-suolo • Portamento compatto • Fogliame dal colore grigio-blu • Fioritura precoce • Adatto per l’uso in giardini roccioso e in vaso

Dalle rocce al vaso

Le succulenti occidentali, i Sedum, sono una vera tendenza fra i giardinieri. Forme e colori si moltiplicano e spingono alla voglia di collezionarli

P

rima dei professionisti se ne sono accorti i collezionisti e gli appassionati. Facili da produrre e belli per la loro variabilità di forme e colori, sono sempre più presenti nelle nostre produzioni, tanto da spingere alcuni ibridatori a selezionare e creare nuove varietà. Dal particolare Sedum lydium glaucum f. crestatum “Croci” selezionato da Bonetto alla bellissima fioritura dei Sedum telephium.

FIORITURA CHE DURA

Recentemente anche gli ibridatori si sono accorti che può valere la pena investire su questa specie. Chris Hansen ha introdotto un nuovo Sedum chiamato 'Dazzleberry', che è considerato un balzo in avanti tra i Sedum da fiore. 'Dazzleberry' si inserisce nella serie Sunsparkler, caratterizzata da varietà copri-suolo e compatte ma dalle belle fioriture, con colori appariscenti e vegetazione carnosa. Il 'Dazzleberry' genera delle belle DOVE TROVARLE e tonde sfere di colore grazie Tanti sono i sedum disponibili e tante le aziende alla vegetazione dal fogliame che li producono, come la grigio-blu e dai fiori porpora. floricoltura Bonetto Claudio di Nella tarda estate produce nuCiriè (Torino), che offre una merosi grappoli di fiori color vasta gamma di piante perenni.

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lampone per oltre sette settimane. La fioritura è primaverile, cioè precoce rispetto agli altri Sedum che hanno un carattere più estivo, ma la cosa interessante è la durata fino all’inverno dei fiori.

MOLTO ADATTABILE Ovviamente è una varietà completamente perenne con una grande adattabilità a molti tipi di terreno ed esposizione. L’ottimo dello sviluppo lo si raggiunge con terreni sciolti e fertili e in pieno sole ed è docile anche in mezzombra o in terreni più umidi. Questo Sedum è adatto per l'uso in giardini rocciosi e in vaso. Con il suo portamento compatto crescente crea una pianta attraente. Sedum Sunsparkler 'Dazzleberry' è un’ottima scelta per quei giardini dalla bassa manutenzione e con necessità di pronto effetto.


SCOPERTE | vegetali

Rose a pronto effetto Arco doppio

I

Spalliera modello Pistoia

Spalliera modello Siena

Ombrello

Piramide

Il vivaio pistoiese ha lanciato una collezione di rose per una scelta ancora più interessante e ricercata. Per realizzare particolari forme nei giardini

Piramide 4 lati

l vivaio Giorgio Tesi Group ha ampliato la sua offerta di rose andando alla ricerca di nuovi brevetti ottenuti da costitutori e ibridatori a livello internazionale, per offrire al rivenditore, e poi al consumatore, una scelta più interessante e particolare. Colori, profumi, portamenti ancora più ricercati e forme tutte da scoprire.Ogni rosa prodotta dagli ibridatori sarà accompagnata da un’etichetta di autenticità a garanzia dell’originalità della varietà, rilasciata esclusivamente dalle varie case ibridatrici. Le nuove rose di Giorgio Tesi Group sono disponibili in forme tradizionali (vaso, radice nuda, arbusto, rampicante) in contenitore, oppure assemblate in forme e strutture, come: gazebo, antico pozzo, colonna, spalliere, piramidi, ombrelli e campane. Per ciascuna di queste forme vengono impiegate varietà di rose opportunamente selezionate in base alla rifiorenza, al profumo e al

portamento, con un unico colore o colorazioni miste, a piccoli e grandi fiori, di piccole, medie e grandi dimensioni. La selezione, inoltre, viene seguita dalla potatura, una vera e propria arte, che richiede passione, profonda conoscenza delle piante e anni di esperienza. Successivamente, la rosa viene messa a dimora nelle varie forme, a cespuglio oppure in arte topiaria su telai metallici che consentono di ottenere spalliere, archi, piramidi e quant’altro l’estro e la fantasia di una persona voglia realizzare. www.giorgiotesigroup.it

I DIVERSI TIPI • Vaso • Radice nuda • Arbusto • Rampicante

STRUTTURE • Gazebo • Antico pozzo • Colonna • Spalliera • Piramide • Ombrello

IN CONDIZIONI ESTREME

Paolo Bonini ha messo sul mercato un nuovo Delosperma in varietà selezionate caratterizzato da una forte resistenza, tolleranza al gelo e al caldo, che offre una generosa fioritura anche in condizioni estreme. www.paolobonini.com

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SCOPERTE | vegetali

M

agical four seasons è il nome della nuova ortensia Hydrangea che arriva dall’Olanda. Bella in vaso come a terra, ha un fiore forte e compatto. Le hydrangea che compongono la collezione sono state selezionate per essere molto resistenti, il che rende possibile proporle ai clienti, anche quelli più esigenti, ma anche a chi non ha molto tempo da dedicare ai fiori. La promessa di “Magical four season” è che il colore evolverà nel tempo, dai brillanti toni primaverili fino ai toni autunnali. La novità di quest’anno è il colore rosso della Hydrangea Ruby Tuesday®, premiata al Plantarium 2015. www.magicalfourseasons.com

PLUS • Fiore forte e compatto • Particolare resistenza • Veste diversa a ogni fase della fioritura

Ortensia,

il fiore quattro stagioni Una delle ultime varietà presentate sul mercato. È una pianta forte, sopporta bene sole e gelo, e soprattutto: è bellissima. Per stupire il cliente

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SCOPERTE | vegetali

LEUCANTHEMUM PW DAISY MAY

CHRYSOCEPHALUM DESERT GOLD

Dal grande effetto

Per conoscere i vivai che hanno a catalogo queste nuove varietà, collegati al sito www.psenner.it

estetico

L’azienda di Bolzano ha introdotto a catalogo una linea per gli spazi verdi e le opere paesaggistiche. Piante dal grande impatto ornamentale e dalla bassa manutenzione

A

ndreas Psenner, azienda florovivaistica di giovani piante, ha messo a punto una linea, la Landscape, esclusivamente dedica alle piantumazioni in spazi verdi pubblici, ma anche privati, dove è necessario fare macchia e colore, con un numero di piante non elevato. Si tratta di varietà ideali per creare diverse strutture all’interno

del giardino, inoltre sono caratterizzate da una crescita vigorosa e garantiscono un grande impatto in poco tempo. Anche da un punto di vista estetico, queste piante hanno una crescita che crea un grande effettivo visivo da lontano e una manutenzione relativamente facile. Ecco quattro soluzioni per realizzare spazi verdi colorati con alcune delle varietà della gamma Landascape.

CLEOME SEÑORITA ROSALITA

PENNISETUM PURPUREUM VERTIGO

PLUS • Ideale per creare diverse strutture nel giardino • Piante vigorose con grande impatto in poco tempo • Piante con grande effetto estetico anche da lontano • Bassa manutenzione


STORIE | il g iardiniere

IN BREVE • Settore in forte difficoltà • Crisi dell’edilizia causa principale • Determinante lavorare sull’efficienza aziendale • Annoso il problema della burocrazia

Fabio Rappo fonda RAPPO srl nel 1983 e nel 1997 la catena di garden center Viridea.

A lato. Il 50% del fatturato deriva da lavori pubblici. Qui la manutenzione delle aiuole del Castello Sforzesco di Milano.

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L’azienda deve es

efficiente

Fabio Rappo è a capo di una delle aziende di costruzione e manutenzione di riferimento di Milano e provincia e ci racconta come ha superato la crisi e aumentato il volume dei lavori colloquio con FABIO RAPPO di FRANCESCO TOZZI

O

gni volta che intervisto Fabio Rappo è una sorta di scoperta. Da una parte perché imparo ogni volta qualcosa di nuovo di questo settore, dall’altra perché mi trovo a confrontarmi con uno degli imprenditori più importanti del mercato, influenti e rappresentativi e ogni volta mi spiazza con la sua semplicità. Ho deciso di incontrarlo, perché è un imprenditore con una visione completa del settore, grazie a un’azienda di costruzione e manutenzione giardini di 100

dipendenti, con un fatturato in crescita (+20% tra il 2013 e il 2014), nonostante le serie difficoltà del comparto negli ultimi anni. Inoltre, è titolare della più importante catena italiana di garden center, Viridea, che conta nove punti vendita tra i più rappresentativi del mercato e l’ultimo è stato aperto all’interno del parco commerciale Il Centro alle porte di Milano, il più grande complesso d’Europa. Parla tanto, come se ci conoscessimo da anni, senza risparmiarsi in notizie e approfondimenti e senza mai sottovalutare l’importanza dell’aspetto umano (e della famiglia) nelle scelte lavorative e in quelle di tutti i giorni. E così ci soffermiamo su diversi argomenti e l’intervista si prolunga per più di tre ore, ma non riporterò tutto.


sere Come si è evoluto il settore della costruzione dei giardini negli ultimi anni? «Il settore si è trovato ad affrontare un periodo prolungato di serie difficoltà, che non è ancora finito. La crisi dell’edilizia ne è stata la causa principale, dalla quale non ne siamo ancora usciti». Tante aziende in questo periodo purtroppo hanno chiuso, quale il consiglio che si sente di dare? «In questo periodo di ridimensionamento del mercato e della marginalità è determinante ragionare sull’efficienza della propria azienda. Bisogna essere in grado di strutturarsi, di diminuire gli sprechi, così l’azienda sarà più solida». Dove si concentra il vostro lavoro? «Il grosso tra Milano e il suo hinterland e facciamo tantissima manutenzione e non mancano anche cantieri di costruzione giardini, anche se negli ultimi anni sono diminuiti». Il trend di fatturato? «Nonostante il periodo, tra il 2013 e il 2014 il nostro fatturato è aumentato del 20% e nel 2015 i volumi di lavoro sono migliorati. Certo, siamo stati bravi, perché abbiamo ragionato in termini di efficienza aziendale, come le dicevo, e siamo riusciti a garantire continuità di lavoro, dove altre aziende risentivano della crisi». Come si suddivide il vostro fatturato? «Per un 50% lavoriamo con il pubblico e il restate 50 con privati. Per quanto riguarda gli appalti pubblici nell’ultimo anno sembrerebbe che i volumi stiano migliorando, almeno per quanto riguarda il Comune di Milano, che

COS’È VIRIDEA? Viridea è il format italiano di garden center dedicato alle piante, alla casa e agli animali. Tre i settori di riferimento: Verde (piante e giardino), Casa & Decor e Animali. Tre macro aree presenti in ogni garden che offrono al visitatore una ricca e assortita gamma di prodotti per la cura del proprio giardino, della propria abitazione e del proprio animale da compagnia. Nata nel 1997 dall’esperienza della Rappo srl, società attiva dal 1983 nel campo del giardinaggio professionale, Viridea è concepita non solo come punto vendita, ma rappresenta una risposta originale all’esigenza di vivere in modo sempre più sano e naturale.

negli ultimi 15 anni ha intrapreso una gestione virtuosa degli spazi verdi e la qualità dei lavori è aumentata. Il verde privato è tendenzialmente stabile e si registra ancora una buona marginalità». Expo? «Devo essere sincero, mi aspettavo molte più opportunità di lavoro da un evento di questa portata». Si uscirà da questa crisi? «Sì, di sicuro l’economia tornerà a crescere, anche se non come prima del 2007 e, purtroppo, lo Stato ha grandi responsabilità. Immagini soltanto l’annoso problema dell’eccesso di burocrazia: un freno a mano tirato per lo sviluppo del settore. Da imprenditore è un caso che mi irrita particolarmente».

NEL DETTAGLIO • Fatturato in aumento (+20%) • Migliorati i volumi di lavoro • Fatturato 50% pubblico e 50% privati • 100 il totale dei dipendenti • In aumento i cantieri di manutenzione

La mancata approvazione della proposta di Legge Susta? «Un’opportunità persa, sia per una possibile ripresa dei volumi, sia per far emergere il sommerso». N°001

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STORIE | il personagg io Villa del Grumello e, alle spalle, il parco, collegato senza soluzione di continuità a quello di Villa Sucota e di Villa Olmo.

S

i è svolta poche settimane fa l’apertura al pubblico del Parco di Villa Sucota a Cernobbio, sul lago di Como, che insieme a quello di Villa Olmo e di Villa del Grumello dà luogo al “Chilometro della Conoscenza”. Una bella esperienza di collaborazione fra diverse Fondazioni e l’Amministrazione pubblica per rendere fruibile questo bene naturale e architettonico. Il Parco di Villa Sucota ha avuto come ultimo proprietario il signor Ratti, che insieme a Emilio Trabella ne aveva delineato il profilo: elegante e ricercato, pur nella difficoltà dello spazio, in quanto si tratta di un terreno scosceso in cui il sentiero si arrampica dal livello del lago fino alla cima della collina retrostante la villa. Durante la presentazione alla stampa ho incontrato Trabella, che ne ha curato anche la ristrutturazione per la Fondazione Ratti, proprietaria della Villa, e che ha presentato a noi giornalisti il risultato del restauro, guidandoci attraverso i diversi scorci creati dal sapiente gioco di alberature e di essenze particolari.

IL PROGETTO La villa è sede dal 2010 della Fondazione Antonio Ratti (FAR) Gli interventi di riqualificazione sono inziati nel 2015 Ha contribuito Fondazione Cariplo Il parco ospita un padiglione della musica, la limonaia, la serra e il belvedere. Lungo i percorsi sono state installate opere d’arte contemporanea create per il parco da artisti che hanno collaborato negli anni con la FAR.

Emilio, quali sono le regole d’oro del giardiniere? «Così d’impatto ti direi che la prima è svegliarsi presto al mattino, e la seconda andare a letto tardi la sera (ride). Scherzi a parte, bisogna passare molto tempo nei giardini, guardare, avere tempo di fare tutto quello che va fatto. E il momento migliore è sicuramente la mattina presto. Poi, amare in maniera spassionata le piante, come si può amare con trasporto una donna, quell’amore per cui tutto ti parla. Un giardiniere, anche se non conosce un parco o una pianta, quando li guarda, li sente parlare. Per esempio, abbiamo davanti questo stupendo Cedro del Libano: io lo guardo e vedo che sta vegetando bene, e questo fa stare bene anche me».

“Ama le tue fo Da cosa si distingue un buon giardiniere? Ogni professionista ha sicuramente il proprio personale profilo, ma qualche regola comune c’è. Ed è imprescindibile colloquio con Emilio Trabella di Marta Meggiolaro

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Non ci sono delle misure pratiche che bisogna sapere? «Certo, ma se io penso a chi è un giardiniere, non penso immediatamente alle regole pratiche. Non voglio dirti regole come “quando bagnare”, no. Non è quella la sostanza. Un’altra regola invece è: non essere mai stanco di apprendere da tutti, stare ad ascoltare, dallo scienziato alla persona più umile. Ci sono stati tanti momenti nella mia vita in cui è successo qualcosa di inatteso perché ho ascoltato. Per esempio, una volta un beduino mi ha salvato da una figura pessima. Ero in Africa, e dovevo scegliere delle palme in una riserva. Mi stavano portando in giro con la jeep, guidava un occidentale, e ci accompagnava un beduino. Ogni volta che io sceglievo una palma, lui strappava un lungo pezzo di straccio e lo

rbici”

annodava sulla palma, mormorando qualcosa. Succede una volta, due volte… dopo un po’, chiedo all’autista cosa fa, se prega gli spiriti – pensavo che non fosse contento che io sradicassi e portassi via le palme. Allora lui glielo chiede, e il beduino gli spiega che con il nodo dello straccio sta indicando il Nord! Devi sapere che le palme sviluppano cellule diverse sul lato nord e su quello sud, quelle rivolte a Nord sono più grandi perché sono predisposte ad assorbire l’umidità, quelle a Sud invece sono dure, coriacee, perché devono resistere di più al caldo. Se il beduino non avesse fatto quell’operazione, di segnarmi il Nord con i nodi, io avrei trapiantato le palme e… sarebbero morte tutte. Ovviamente gli sono stato molto grato. Ricordo di averlo portato a cena e di avergli fatto anche dei regali, mi aveva salvato da una figuraccia tremenda». Ma c’è qualche indicazione necessaria per fare bene questo lavoro? «La conoscenza della terra, del luogo. Il luogo ti dice tutto. Bisogna andare a vedere, non si può progettare a tavolino. Io lavoro tanto con Renzo Piano, e ci troviamo bene anche perché usiamo lo stesso metodo: bisogna andare sul posto, e starci un po’ da soli. Basta poco tempo, guardarsi attorno, capire in che posto sono, cosa c'è: il giardino deve integrarsi col luogo e deve piacere sempre, nel passare del tempo. Un’altra regola potrebbe essere la semplicità: dove non serve, non si mette niente. Se è bello così, è bello così: come un bosco o un giardino

Una delle installazioni di arte contemporanea presenti nel parco di Villa Sucota, realizzata con cordoli in pietra di vecchi marciapiedi. N°001

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STORIE | il personagg io IL DECALOGO DEL GIARDINIERE • Svegliati presto al mattino • Amare le piante, non farle soffrire • Non essere mai stanco di apprendere da tutti • Fare esperienza, tanta • Andare sul posto da soli, conoscere il luogo • Trovare un tema, una parola chiave per il progetto • Non cercare il turbamento, l’esagerazione • Semplicità: dove non serve, non si mette niente • Dare una “unghiata” finale al progetto • La cura estrema dei propri attrezzi: ama le tue forbici

Il padiglione della musica di Villa Sucota.

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storico: basta poco, è già tutto fatto. Come qui a Villa Sucota: c'era già tutto, io ho solo dovuto togliere il superfluo. E poi, serve tanta esperienza. Come dico ai ragazzi della scuola: mai fermarsi. Io ho fatto la scuola a Minoprio negli anni ‘60, e con qualche compagno avevamo fatto una raccolta di semi, tutti messi in provetta con le etichette: un lavoro enorme, lunghissimo, ma da cui avevamo imparato tanto e che derivava dalla nostra passione e voglia di fare. Si vedono subito i ragazzi che vogliono davvero imparare: chi raccoglie la radice, il sasso, o chi butta dentro tutto. Quando a Villa del Grumello abbiamo piantato gli esemplari di Ortensie di Orticolario, uno dei ragazzi è andato a scavare nella buca di un altro perché aveva visto che ci era caduto dentro un sasso. È un buon inizio per diventare un buon giardiniere. Quindi vale la regola “fare tutto per bene”… «Sì, è la voglia di fare bene. La voglia di fare. E non di farti vedere, aggiungerei: non devi apparire, lo devi fare per te. Io mi alzo alle 5.30 e non sono contento finché non ho trovato la soluzione che soddisfa me. Poi, può piacere o non piacere. Ma se ho lavorato bene, pensando a cose semplici, ad ambienti rilassanti, di solito le mie proposte piacciono. Ecco, una regola per i giardinieri è questa: non serve il turbamento, l’esagerazione. Il giardino deve piacere oggi come dopo 20 anni. Come l'arredamento: non deve essere eccessivo, altrimenti stanca. E poi consiglio, finito il progetto, di dare una “unghiata” come dice Castiglioni, cioè aggiungere quel tocco di imperfezione che rende il progetto più attraente. Le cose perfette stufano. Anche le donne troppo belle stufano. Io trovo che una imperfezione dia risalto al resto, sia un punto che meraviglia, che mantiene alta l’attenzione. L’unghiata. Ma come si fa a fare un giardino “quasi” perfetto? «Deve esserci un tema, una parola chiave, perché sarà quella che muove tutto il resto. Per esempio, quando a Renzo Piano è stato affidato il progetto per la chiesa di Padre Pio, io ho

fatto il progetto del parco. Ci siamo trovati insieme e ci siamo chiesti, qual è il punto centrale di questo luogo? La santità. Allora, per me la santità è simboleggiata dal profumo (sai che si dice che i santi profumano, e che le apparizioni di Padre Pio fossero sempre accompagnate dal profumo di fiori) e il bianco, il colore per eccellenza della purezza. Ecco allora che ho scelto rose e gelsomini, per il colore e il profumo; ulivi, per il legame con la terra e perché sono simbolo di pace e anche della Passione di Gesù nell’orto degli ulivi (tutti regalati da un devoto di Padre Pio). Poi mancava qualcosa che desse slancio, qualcosa di alto: i cipressi, che svettano, guidano lo sguardo verso l’alto, come quel luogo che porta l'anima dell'uomo in Cielo». Quali consigli daresti quindi a chi vuole essere un buon giardiniere? « Non far soffrire le piante. Dai da bere, dai da mangiare. E per ultima, la cosa fondamentale: la cura estrema dei propri attrezzi. Ama le tue forbici, il tuo coltello, tienili affilati come quelli di un chirurgo. Non ferire le piante, incidile con tagli netti. Usa solo attrezzi puliti per non rischiare di farle ammalare. Sì, la pulizia degli attrezzi è un segnale importantissimo». Ultima domanda: hai delle piante preferite? «Ultimamente trovo che le sumpatiens bianche abbiano un risultato finale eccezionale, creano delle macchie bianche davvero belle. Nelle serate estive, basta qualche luce e creano un’atmosfera davvero particolare. E poi, io amo le gardenie. Per il profumo. Dico sempre a tutti di tenere a casa una gardenia, io ne tengo sempre un fiore in macchina. Il profumo è come la musica, riempie l’ambiente, suscita ricordi, allevia la fatica della giornata. Già solo il pensiero è riposante».


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STORIE | alternative

Jardin sec,

fascino mediterraneo

È la soluzione per un bel giardino anche dove le condizioni climatiche non permettono il prato all’inglese. Ricchezza di colori e forme, unita a forza e resistenza, e senza bisogno di molta manutenzione di Matteo Ragni stosi impianti di irrigazione, il proprio angolo verde non potrà mai essere altrettanto bello.

PUNTA SU QUELLE PIANTE

Per avere maggiori informazioni sulle varietà che si possono utilizzare, collegati a www.vivairasconi.com www.jardin-sec.com

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I

l nostro bel paese conosce bene la siccità. Nelle zone caratterizzate da questo clima, può essere frustrante per i vostri clienti leggere le riviste sul giardinaggio, popolate da prati meravigliosi e distese di fiori, perché, a meno di co-

Ma è proprio vero? Sono dell’idea che molto spesso ciò che noi chiamiamo limite è in realtà il punto di forza. Vivere in una zona mediterranea non permette di avere il prato all’inglese. E detto così è un’ovvietà. Ma poi si spendono soldi su soldi per forzare la natura a essere qualcosa che non è. Invece, io dico: devi realizzare il giardino a un cliente in una zona secca e arida? Punta sulle piante che possono vivere in quel determinato clima. Potrai consigliare comunque un giardino scenografico, fiorito, e, con il suo tripudio di specie, ricco di fascino, di fiori, foglie, colori e soprattutto profumi. Il Tanacetum densum è una delizia al tatto come le Stachys ma a differenza di queste ultime le foglie sono super persistenti. È una copri–suolo che reclama l’attenzione con delle belle infiorescenze gialle brillanti.


E che, tra l’altro, essendo composto di piante forti e abituate a situazioni di rigidità, è in grado di cavarsela da solo. Infatti, la regola fondamentale per le specie mediterranee è non innaffiare mai. Al massimo bisognerà occuparsi delle potature all'inizio del periodo estivo e del diradamento degli esemplari, che si sono diffusi troppo grazie all'autodisseminazione.

Il Leucophyllum langmaniae ha delle bellissime foglie semi persistenti argentate ed una massa di fiori rosa tenue alla fine dell’estate. È una pianta molto rustica, resiste bene alle basse temperature mentre fatica a sopportare i ristagni idrici. Ha una buona adattabilità al calcare. È un valido compagno della Tamerice e resiste molto bene in vaso.

E SE IL CLIMA NON È ADATTO? Il giardino secco è una delle soluzioni che potreste proporre ai vostri clienti, anche stando in un clima non troppo mediterraneo è possibile riprodurlo. L'ostacolo maggiore è rappresentato dai ristagni d'acqua. Per eliminare il problema si può ricorrere a soluzioni sopraelevate, sistemando le aiuole e le zone coltivate, su un grande letto di ghiaia: una volta bagnato il terriccio, l'acqua potrà così facilmente defluire e scivolare in profondità, senza intaccare le radici e provocare deperimento e marcescenze. Per quei giardini in zone di mare, inoltre, La Hertia cheirifolia è una pianta estrema: resiste bene all’acqua del mare, resiste al secco e non necessita che di molta luce e di un terreno estremamente sciolto per vivere.

scegliendo le varietà giuste, non deve nemmeno preoccuparsi della salsedine. Questa, infatti, grazie alla presenza di sale, provoca in parte una perdita d'acqua nelle cellule vegetali delle piante, che diventa strategia fondamentale per resistere ulteriormente anche a lunghi periodi di siccità.

PIANTE FORTI, TRA L’ITALIA E LA FRANCIA Le piante mediterranee, o meglio, le piante mediterranee perenni, sono un valido prodot-

to che la natura ci dona e che alcuni vivaisti riescono a gestire in modo audace e inedito. «Si esprime in molti modi il fascino infinito e sempre ricco delle piante mediterranee» in questo modo inizia a parlare delle Piante Mediterranee, base del suo nuovo e graffiante catalogo, Gabriele Rasconi, dei Vivai Rasconi, a Roma. «La grande varietà delle specie, unita alla notevole flessibilità e resistenza, le rende adatte ai fini ornamentali più diversi». Un altro esempio, Clara et Olivier Filippi. A Mezè, uno dei posti più belli del sud della Francia, tra Montpellier et Béziers, giusto dietro a Sete, si sviluppa il piccolo vivaio Pépinièr Filippi, che coltiva piante adatte a condizioni difficili, come il caldo estivo, il vento forte, il freddo occasionale, bruma del mare e terreni poveri. Ma non serve ricercare piante poco commerciali che nessuno conosce per coltivare piante secche. Le Lavanda ad esempio sono il classico esempio di piante che, se coltivate rispettando il loro ciclo vegetativo, esprimono una grande resistenza. Tutte le aromatiche possono essere coltivate con questi criteri, così come molte piante da fiore come le Achillea, gli ibridi di Bracteantha, la Scabiosa e i bellissimi Helianthemum.

La Salvia fruticosa, così come la Salvia ‘Allen Chickering’ sono tutte salvia che hanno una grande valenza aromatica e delle caratteristiche di fioritura e di resistenza al calcare e al secco uniche.

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IL PRONTUARIO

Come un nego che vende giardini Questo l’approccio che deve avere un giardiniere nel suo lavoro. Entrare in sintonia con il cliente è un aspetto fondamentale, in un’ottica di fidelizzazione di Filippo Terragni

U

n’azienda che si occupa di giardini, in fin dei conti, vende giardini: è costituita da un punto vendita o ufficio, prodotti diversi (progettazione, costruzioni, manutenzioni, eccetera) e dei clienti. Certo, non è un vero negozio, ma potrebbe essere assimilato a qualcosa di simile e ogni prodotto ha le sue caratteristiche di base:

• Forma • Colori • Dimensioni • Vivibilità e comfort

MASSIMA SINTONIA Il fatto che il prodotto di un giardiniere in un primo tempo non sia tangibile costituisce una sfida alla capacità di saper sviluppare e proporre delle idee e trasferirle attraverso metodi opportuni affinché il cliente possa "vedere". Può essere standardizzato o differenziato, possedere caratteristiche di lusso o meno. Quindi è necessario proporsi come un negozio, una concessionaria d'auto o un mobilificio, proponendo soluzioni a dei clienti, sviluppando

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prodotti per un mercato in continua evoluzione, proponendosi sul mercato con dei messaggi pubblicitari efficaci o attraverso l'immagine fornita dallo stesso lavoro. In seguito al primo contatto con il cliente è necessario compiere una serie di azioni necessarie alla vendita del nostro “prodotto” (=giardino), all’esecuzione pratica e al corrispondete ricavo. Lo sforzo di chi si relaziona con il cliente deve essere impostato in un’ottica di massima sintonia e flessibilità.

DUE POSSIBILI APPROCCI La sintonia consente di percepire le esigenze e aspettative del cliente, la flessibilità è necessaria per conformare le proprie capacità e attitudini verso ciò che il cliente vorrebbe venisse realizzato. Per passare dal primo contatto alla BRAVI, MA… È possibile avere un buon progetto, un buon prezzo e conoscere molto bene il prodotto giardino ma, se ci si comporta come il “Signor so tutto io” è possibile perdere l’opportunità di vendita. Se ci si sforza invece di capire i risvolti umani del cliente, allora si avrà maggiore possibilità di vendita prima di "noi stessi" e poi del nostro prodotto.


zio definizione e sottoscrizione del contratto, ci si può porre al cliente in due diverse forme: COME PROGETTISTA: ossia come fornitore di un progetto e quindi apportatore di soluzioni e idee. COME PROGETTISTAIMPRENDITORE: ossia aggiungendo alla creazione del progetto, anche l'esecuzione materiale del lavoro. Un buon progettista, in entrambi i casi deve seguire una serie di azioni ordinate e coerenti che conducano con successo alla vendita del "prodotto". Tutte le azioni da compiere possono essere raggruppate in diverse fasi, ciascuna di queste è costituita da una serie di passaggi sequenziali che aiutano a comprendere e descrivere la successione di passi con cui procedere. Le prime tre successioni di azioni: 1. Il contatto iniziale 2. La presentazione 3. L’appuntamento e l’incontro

Sono particolarmente importanti, poiché è su queste azioni che si costruisce in buona parte il successo delle fasi seguenti e pertanto rappresentano la base fondamentale su cui si svilupperà un'altra serie di azioni, che condurranno

con successo all'assunzione del lavoro e alla sua esecuzione.

SERVE LA PUBBLICITÀ Il cliente compie quasi sempre il primo passo, contattando l’azienda senza che la stessa abbia dovuto compiere alcuno sforzo iniziale nella ricerca. È comunque necessario valutare attentamente quali sono stati i fattori che hanno mosso il cliente.

• Pubblicità? • Passaparola di altri clienti soddisfatti? • Professionista? • Altro? Queste informazioni permetteranno di comprendere quali siano gli strumenti e i veicoli pubblicitari e promozionali che danno il ritorno desiderato, onde poter incanalare e intensificare l’azione pubblicitaria in modo mirato per raggiungere il target obbiettivo. I punti precedentemente evidenziati devono essere valutati correttamente per iniziare una serie di azioni che mira a un rapporto di conoscenza e reciproca fiducia valutando correttamente, innanzitutto, l'interesse del cliente e la sua disponibilità di spesa. Alcuni spunti che potrebbero aiutare il raggiungimento dell'obiettivo, migliorando l’immagine di professionalità dell’azienda. SUL TERRITORIO Per promuovere la propria attività sul territorio, è possibile operare in diversi ambiti, con l’obiettivo di promuovere al meglio l’azienda. • Mostra fotografica di lavori presso una fiera o manifestazione. • Aiuole comunali o arredo di zone centrali, magari con l’inserimento di piante di nuove varietà. • Relazioni su argomenti specifici inerenti il giardino presso associazioni territoriali. • Promozione di nuove tipologie di giardini da realizzare. • Partecipazioni a mostre locali.

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IL PRONTUARIO

Le potenzialità di mercato Bisogna conoscere molto bene il bacino in cui si opera, per entrare in contatto con il cliente Quantificare il mercato di un’azienda che opera nel verde è possibile solo a livello locale per capire a quale utenza l’azienda si rivolge. Ecco una base sulla quale ragionare, per capire la potenzialità dei clienti. Per la realizzazione di giardini: • I privati • Le imprese che realizzano condomini e residence • Aziende e imprese private • Parchi e giardini legati alla pubblica amministrazione Per la manutenzione del verde: • Amministrazioni di condomini • Pubblica amministrazione • Aziende e imprese • Privati (si registra un aumento delle richieste di preventivi) In funzione delle strategie aziendali e alla capacità di allargare i propri interventi anche in zone lontane dal proprio territorio, l’azienda potrà orientare l’attività in segmenti che considera più interessanti e remunerativi. Pubblica amministrazione. È forse il segmento più ambito dalle aziende. È vero che non è facile da raggiungere e da conquistare, in quanto non tutti sanno muoversi secondo le logiche del mercato del pubblico, ma è anche vero che, nonostante i pagamenti avvengano in tempi lunghi e gli appalti non siano molto redditizi, questi sono assicurati (e oggi non è poca cosa!) e i lavori hanno talvolta importi consistenti. Se poi l’azienda lavora con professionalità, nel giro di poco tempo si crea una buona immagine per cui riesce a inserirsi con maggiore facilità nel pubblico. Proprietari di giardini, parchi e ville. Se il giardino è già realizzato e si tratta di manutenzioni ordinarie, generalmente vengono effettuate o dal proprietario stesso nel caso di piccole superfici, oppure dal custode o dal giardiniere interno oppure alcuni si avvalgono del lavoro di singoli artigiani. Invece, se il giardino è da realizzare, inserirsi nel privato presuppone un’impostazione completamente diversa. L’immagine e la professionalità diventano strumenti indispensabili. L’attenzione e la cura del dettaglio devono divenire l’imperativo dell’azienda che necessita un approccio “su misura” con il proprio cliente. Un’azienda che si rivolge al privato deve orientare le proprie scelte verso un prodotto di qualità. Anche per questo segmento, quando l’azienda, attraverso la propria professionalità ha raggiunto fama e notorietà nel privato, aumenterà il proprio lavoro e sicuramente la propria marginalità. Certamente è molto più impegnativo e laborioso lavorare con il privato rispetto al pubblico. Gestire il fatturato di un appalto è sicuramente meno impegnativo che non la gestione di tanti piccoli e medi giardini per insieme fanno lo stesso fatturato. Amministratori di condomini e residence. Anche in questo segmento, che è prevalentemente interessato a interventi di manutenzione ordinaria delle aree a verde, vi è da parte delle aziende giardinistiche la corsa al “taglio dei prezzi” pur di accaparrarsi il contratto e, talvolta con scarsa marginalità.

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News

AL VIA UN MASTER SULLA DIFESA

PERCORSO VIRTUOSO

Dieci tirocini aziendali per giovani aspiranti giardinieri d’arte saranno attivati dalla Fondazione CRT a Torino e provincia. Lo ha annunciato il vice segretario generale della Fondazione CRT, Annapaola Venezia (nella foto), intervenendo alla Reggia di Venaria alla presentazione del corso di formazione professionale per giardinieri d’arte esperti nella cura del verde dei parchi storici. Con il progetto “Iniziativa Lavoro” della Fondazione CRT, nato per agevolare il contatto tra imprese e persone in cerca di un impiego, 10 giovani, selezionati in base a un esame di qualifica, avranno l’opportunità di partecipare post corso a tirocini full time di sei mesi in sette aziende del settore florovivaistico nel torinese: Turin Garden, Coop Agriforest, Tecnoverde (tutte e tre a Torino), Vivai Castagno a San Maurizio Canavese, Gardenland a Pino Torinese, Fratelli Airaudi a Robassomero, Consorzio di valorizzazione culturale La Venaria Reale a Venaria. «Con l’attivazione dei tirocini – ha spiegato Annapaola Venezia – vogliamo valorizzare le professionalità dei giovani giardinieri, con l’obiettivo di favorirne l’inserimento o il re-inserimento lavorativo. Creiamo un percorso virtuoso tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro, coniugando due elementi: cura e manutenzione del patrimonio verde del nostro territorio e costruzione delle figure necessarie per tutelarlo».

Presso il Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna, Il corso di laurea in Verde Ornamentale e Tutela del Paesaggio, con sede a Imola, ha attivato per l’anno 2016/2017 un master di primo livello dedicato alla difesa delle piante ornamentali e officinali. Si tratta di un percorso post-laurea che nasce dalle attuali esigenze professionali di formare il fitopatologo specializzato nella produzione e salvaguardia del patrimonio vegetale ornamentale, al fine di fornire una specifica conoscenza delle principali avversità in ambito produttivo, dalla certificazione dei materiali vegetali alla normativa vigente che ne regola la commercializzazione, di utilizzo, dalla progettazione di aree pubbliche e privati al recupero di giardini storici, arredo urbano, infrastrutture, nonché di gestione. Il corso ha un costo di 2.500 euro ed è possibile iscriversi fino al 19 settembre. www.unibo.it

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ASSOCIAZIONI

partnership

di lunga durata

Anche per l’anno 2016 si consolida la collaborazione tra Stihl e Assoverde

STRUMENTO DI LAVORO Assoverde mette a disposizione del settore il manuale Prezzi informativi per opere a verde, un completo e attento prontuario con gli indici informativi dei principali lavori di manutenzione e costruzione del verde e delle forniture di piante ornamentali. L’analisi dei prezzi è stata condotta curando particolarmente il costo orario della manodopera.

www.assoverde.it

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A

ssoverde ha lo scopo di promuovere la salvaguardia dell'ambiente, del paesaggio e del suolo attraverso il coordinamento delle opere delle imprese a essa associate. L'associazione si prefigge anche l’obiettivo di portare a conoscenza di tutti gli operatori del settore, dalle imprese ai progettisti, dalle autorità politiche e tecniche dei ministeri statali, regionali, provinciali e comunali, alla direzione e uffici di tutte le grandi e piccole committenti, pubbliche e private, l'esigenza di una qualificazione del settore, assegnando a ogni specialista il proprio compito, con obiettivi ben precisi. • Promuovere e favorire lo scambio di esperienze tra aziende associate. • Organizzare tutte le iniziative comuni atte allo sviluppo e all’attività delle aziende stesse, nonché alla difesa della categoria. • Tutelare e promuovere gli interessi professionali delle imprese associate a ogni livello. • Rappresentare gli interessi dei propri associati nei confronti delle Autorità pubbliche e degli enti statali, parastatali e locali, dei privati, della collettività e dei vari sindacati di categoria a ogni livello. • Aderire, dove conveniente, ad altre associazioni di categoria per promuovere l'interesse verso il settore di cui Assoverde è rappresentativa.

• Designare e nominare i propri rappresen-

tanti in tutti gli enti e gli organi in cui sia richiesta la rappresentanza dell'Associazione. Quest’anno Assoverde ha conseguito la certificazione secondo la normativa ISO 90012008 nei settori dell’erogazione di servizi e attività di supporto ai soci e di realizzazione del Prezziario Nazionale di riferimento per le voci relative al lavoro nel settore del verde e del paesaggio. Stihl dal 2008 è socio sostenitore e sponsor delle attività organizzate dall’associazione e anche per l’anno in corso, condividendo le finalità di Assoverde, conferma il proprio sostegno in particolare per la realizzazione del Prezziario Nazionale e per la formazione sull’utilizzo in sicurezza delle attrezzature per la cura del verde, rivolta agli associati, al fine di aumentarne la professionalità.


ASSOCIAZIONI

ReGiS pensa alla

manutenzione

Elaborate le linee guida per la gestione integrata delle azioni di conservazione e di valorizzazione nei giardini storici. Strumento pratico per una visione strategica

R

ecentemente è stato presentato il progetto “Valorizzare il patrimonio dei giardini storici lombardi. Il Piano di Gestione come strumento operativo” promosso da ReGiS, Rete dei Giardini Storici, e finanziato da Fondazione Cariplo. Il progetto si è occupato di elaborare strategie per la fruizione pubblica dei giardini e strumenti tecnici come il Piano di Gestione Programmata, e di promuovere eventi pubblici compatibili, integrando l’offerta culturale legata alla fruizione dei giardini storici con l’offerta e le dinamiche dei circuiti turistici, inserendo così i giardini nei processi dello sviluppo economico locale. Attraverso il lavoro collaborativo di una rete di comuni ed enti territoriali, istituzioni culturali e scientifiche, tecnici, operatori e professionisti, sono stati analizzati 10 importanti casi studio nell’area milanese, evidenziando valori, criticità e potenzialità di ogni sito, ed è stato realizzato, tramite l’organizzazione di seminari, viaggi studio, visite guidate e attività di educazione permanente, un percorso di sensibilizzazione per il pubblico di tutte le età, e di formazione e aggiornamento professionale rivolto ai tecnici comunali e agli operatori del settore, sulle principali tematiche legate verde storico e alla sua gestione. Seguendo i migliori modelli sviluppati all’estero – si guardi ad esempio quanto già applicato

dalla National Trust britannica – il progetto ha elaborato linee guida per la gestione integrata delle azioni di conservazione e di valorizzazione nei giardini storici e Piani di Gestione Programmata, strumenti pratici dai quali si trae una visione strategica per la manutenzione dei giardini.

IN BREVE • Elaborare strategie per la fruizione pubblica • Predisporre strumenti tecnici per la gestione programmata • Promuovere eventi pubblici compatibili • Linee guida per gestione integrata

I GIARDINI COINVOLTI Il progetto coinvolge 10 siti dell’area milanese, nei quali sarà anche ospitata la mostra che illustra il progetto: Giardino di Villa Ghirlanda Silva (Cinisello Balsamo), Giardino di Villa Raimondi (Minoprio), Giardino di Villa Visconti Borromeo Litta (Lainate), Giardino di Villa Cusani Traversi Tittoni (Desio), Giardini di Villa Mylius e Villa Zorn (Sesto San Giovanni), Giardini Reali (Monza), Giardino Sola Cabiati (Gorgonzola), Giardino Sanatorio Regina Margherita (Legnano), Giardino di Villa Confalonieri (Merate).

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LA GIARDINIER A

Questione di punti di vista

L’

estate scorsa ho condotto un workshop su giardini per i dipendenti di una grande marca di prodotti di bellezza. L’ho detto a mio fratello e lui: “Paintballing, fighissimo, mettiti la mimetica!” Lo dico ai colleghi di Pistoia e loro: “Beauty, tu? Togliti la mimetica!”. In realtà io e i professionisti del beauty abbiamo molto in comune: entrambi abbiamo di fronte un cliente, un terreno o corpo, con le sue caratteristiche, e vogliamo che esprima al meglio la sua individualità. Così come io non applico un progetto a stampino su qualsiasi terreno, ma mi adatto ai gusti del cliente e al paesaggio, una consulente di bellezza scopre i prodotti e il trucco appropriati ad ogni persona. Affronto con una certa trepidazione due giorni con i migliori beauty experts d’Italia senza neanche il rossetto, scomparso nella scatola dei pennarelli dei bambini. Beh, un trucco ce l’avevo: una piccola cornice di legno bianco, una per ognuno. Visitiamo i Giardini Botanici Heller di Gardone Riviera: cornice alla mano, sperimentiamo come l’armonia sia questione di punti di vista, e spiego due concetti alla base dell’arte dei giardini. In primo luogo, il giardino non è fatto di fiori, neanche di piante – è fatto di spazi legati fra di loro armonicamente. Le piante sono pennellate, linee grafiche, masse di colore e forma, con le quali comporre un quadro che cambia durante le stagioni. La vista da ogni finestra, dall’ingresso o da una seduta sono tutti punti di vista fermi, da incorniciare. E i vuoti sono essenziali elementi di respiro: troppa attenzione alla pianta individuale, alla varietà botanica, può rendere il giardino slegato, discontinuo. In secondo luogo, nell’inquadrare si definisce il bello. Armati di una semplice cornice abbiamo visto come lo stesso giardino poteva offrire visioni diverse di armonia. Nello spazio di una visita, con un gruppo di novizi, siamo passati da un generico “wow, che bello”, all’identificazione di cosa, in ogni inquadratura, funzionava, e cosa poteva essere rimosso. Nel workshop pomeridiano stava a loro ricreare un giardino su una tavoletta di legno bianco, con materiale botanico: i limiti erano quelli della tavoletta, e della tavolozza di colori – solo i verdi. Avevo insistito su questa restrizione purista perché il colore in giardino distrae, e volevo focalizzarli su struttura, linea, trasparenza ed ombre. Dopo un fase di frenesia creativa, l’organizzatrice li spinge fuori: ci voleva una pausa. “Cosa?”, penso. Rientrati, tutti hanno guardato il loro lavoro con più distacco, hanno iniziato a togliere, ridurre la varietà di materiale. Di colpo c’era armonia. Perché l’armonia in giardino è data anche dalla ripetizione di elementi che stabiliscono un tema; e dalla semplicità.

di Anna Piussi

Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

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e d i z io n i

Laboratorio

verde

Punti di riferimento per target specifici

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