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Iniziative
Coltivare sostenibilità
Il cuore del progetto di FertiGlobal, “L’orto della tradizione”, mira a un’agricoltura sempre più sostenibile a partire non solo dalla combinazione di tecnologia e soluzioni ma soprattutto dalle persone
colloquio con LAURA GALLI di ALICE NICOLE GINOSA
Tecnologia e nutrizione delle piante sono ormai una priorità per tutte le realtà che hanno scelto un approccio più responsabile e attento ai bisogni del Pianeta. E così vale anche per FertiGlobal, divisione agricoltura di Larderello Group, azienda italiana impegnata nello sviluppo di tecnologie innovative e sostenibili in grado di affrontare le sfide dell'agricoltura moderna a livello globale. La divisione,
costituita in Italia nel 2003, ha ufficialmente iniziato a posizionarsi sul mercato nel giugno 2019 con un proprio brand e catalogo in cui tecnologie avanzate, biostimolanti, bioattivatori e soluzioni per la nutrizione delle
colture sono i protagonisti. L’obiettivo finale? Una nutrizione che migliora le difese della pianta e crea resistenze naturali - senza danneggiare l’ambiente - che si concretizza nello sviluppo di 8 tecnologie che supportano la pianta nelle fasi specifiche del suo sviluppo. L’approccio alla sostenibilità che caratterizza l’azienda non si ferma di certo qui. Un esempio è proprio “L’orto
della tradizione”, un orto sociale adibito alla coltivazione di ortaggi per testare nuove soluzioni per un’agricoltura sempre
più sostenibile. Un’iniziativa che prevede il coinvolgimento della Fortezza di Volterra e degli agronomi di FertiGlobal che operano nel reparto R&D.
La serra. Come è nata l’idea dell’orto sociale? «Tutto è iniziato un po’ per gioco.
Negli stabilimenti dell’azienda in Toscana abbiamo spazi incre-
dibili e vasti dove, qualche anno fa, abbiamo creato una serra per effettuare i primi test di prodotto: prima nella camera di crescita in laboratorio e poi in piccoli vasi con piante, fino agli step successivi all’esterno. Ho iniziato a confron-
tarmi con alcuni colleghi e abbiamo pensato di poter realiz-
L’ORTO DELLA TRADIZIONE
• 2.000 m2 di superfi cie • coltivazione di ortaggi e di colture “dimenticate” • manodopera fornita dalla collaborazione con la
Fortezza di Volterra • supervisione del team di Ricerca e Sviluppo della società • materiali e consigli tecnici offerti da Blumen,
Compo, Hozelock, Orto Mio e Verdemax
zare noi in prima persona i test nelle zone esterne intorno allo stabilimento Larderello, coinvolgendo anche il territorio, in ottica di maggiore sostenibilità. Da qui è nata la partnership con la Fortezza di Volterra che, avendo al suo interno un orto, era alla ricerca di collaborazioni con realtà specializzate nel settore agricolo. Se da una parte noi riceviamo la manodopera dei suoi ospiti, sotto la supervisione del nostro team di Ricerca e Sviluppo, dall’altra offriamo loro la possibilità di reintegrarsi nel tessuto sociale e di vivere un’esperienza diversa. Il progetto, però, allo stesso tempo ha richiesto anche un’altra colla-
SIAMO PARTITI CON LE ORTICOLE, MA IL PROSSIMO OBIETTIVO SARANNO GLI ALBERI DA FRUTTO
borazione fondamentale, ovvero,
i materiali e consigli tecnici di cinque aziende del settore: Blumen, Compo, Hozelock, Orto
Mio e Verdemax».
A che punto è il progetto? «Sembrava un’impresa complicata e invece piano piano ci siamo riusciti. Abbiamo in primis messo a punto alcuni aspetti. Abbiamo
creato la superficie, raccolto informazioni sulle colture che potevano essere messe in cam-
Il team R&D.
po per essere testate e ora siamo
pronti per iniziare sia con il progetto base, ovvero, sperimentare su varietà conosciute e coltivate da tutti in diverse parti del mondo, sia con il secondo step, ovvero, un angolo dedicato al recupero di specie del territorio dimenticate. Quest’area consentirà ai tecnici di studiare modi sostenibili per ripristinare la coltivazione di piante autoctone non più in uso. Stiamo
preparando il terreno, siamo nelle fasi iniziali, abbiamo già l’impianto di irrigazione di Hozelock e sono già arrivati i semi
di Blumen per le prime coltivazioni - alcuni li stanno già usando in serra. Quando sarà tutto pronto prenderemo le piante di Orto mio e poi non ci resterà che attendere il primo raccolto della primavera-estate 2022».
A proposito delle colture dimenticate del territorio… «Dedicheremo loro un angolo dove andremo a curarle. Siamo già in
contatto banche e associazioni
di tutela dei semi che si sono rese disponibili a fornirci delle sementi autoctone».
Cosa succede al raccolto? «Inizialmente volevamo donarlo alla Fortezza di Volterra, avendo loro un ristorante interno, ma purtroppo gli acquisti devono avvenire tramite una filiera controllata e non ci è stato possibile percorrere questa strada. Al momento siamo in
contatto con il mercato comunale e alcune associazioni del
territorio. Vedremo».
Avete in previsione altri progetti che coinvolgono il territorio? «Siamo entrati in contatto con l’I-
stituto Tecnico Agrario Niccolini di Volterra, che ha aperto due anni fa e con cui vorremmo promuovere il progetto di alter-
nanza scuola-lavoro, sfruttando proprio quest’area per mostrare la coltivazione e la sperimentazione in tutte le loro fasi».
SOSTENIBILITÀ PREMIATA
Il progetto ENVision di FertiGlobal ha ricevuto i fondi del LIFE Programme dell’Unione Europea. Si basa sulla nuova e unica tecnologia EnNuVi sviluppata e brevettata dalla Divisione Agricoltura del Gruppo Larderello, ovvero, una formulazione innovativa basata sulla combinazione di polifenoli bioattivi con elementi nutritivi.