PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E
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INVERNO 2017 | numero 31
TRIMESTRALE NUMERO 31| INVERNO 2017 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS credit photo_Natalia-fotolia.com
GIARDINO
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ORTO
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CUCINA
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BIO
cucina
tutorial
Festeggiamo, ma in salute con le verdure di stagione
Stelle di Natale che scendono dal cielo
PROFUMI E SAPORI INSOLITI Con i frutti minori e gli arbusti per il giardino
Bio Agenda e Bio C Sono arrivati la Bio Agenda e il Bio Calendario 2018 dedicati ai fiori e alle stagioni. Un anno di idee, consigli utili, informazioni e ricette: chiedi la tua copia al tuo garden center di fiducia o acquistala su Amazon.
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INVERNO 2017 / L’editoriale
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primi giorni di novembre un piromane ha appiccato il fuoco al Campo dei Fiori, un massiccio montuoso prealpino, il luogo dove vivo e dove si trova la redazione di greenstyle. La siccità prolungata, lo strato di foglie secche e il vento hanno fatto il resto: per una settimana i nostri boschi sono bruciati, mentre i pompieri cercavano incessantemente di domare le fiamme. Tutti i paesini alle pendici del colle hanno vissuto strane giornate sospese, accompagnate dall’aria pesante di cenere, dal ronzio degli elicotteri e dei canadair che facevano la spola fra il Lago di Varese e gli incendi, e notti illuminate di rosso. Nello stesso momento accadeva anche sui colli dietro Torino, Sondrio, Como… Una lunga linea di fuoco che rapidamente ha distrutto tutto quello che ha incontrato. E ora? La ferita sulla collina è lì, ben visibile. È iniziata la raccolta fondi, perché si Francesco Tozzi @Lab_Verde dovrà ri-piantumare, e organizzare squadre di volontari che possano monitorare lo stato di salute del nostro polmone verde. Fa impressione pensare che io non farò in tempo a rivedere il Campo dei Fiori nel suo stato originario; saranno i bambini di oggi, quando avranno la mia età, a godersi lo spettacolo. Un aspetto positivo, però, c’è: questo evento drammatico ci ha insegnato due cose. La prima: siamo così abituati alla presenza dei nostri boschi, che li abbiamo dati per scontati, e abbiamo rischiato di perderli. Bisogna aver cura di ciò che si ama. E poi, la seconda: il verde ci fa bene, ci fa vivere. E qui entra in scena la nostra rivista, che in questa certezza trova la sua ragion d’essere. In questo numero leggerete delle proprietà benefiche degli ortaggi di stagione e dei piccoli frutti più inusuali; ci sono i consigli per mantenere in salute le orchidee, per preparare il tè perfetto e per ospitare il pettirosso. Vi portiamo a Bologna, all’inaugurazione di FICO, e vi indichiamo dove fare forest bathing. Non mancano nuovi trend, nuove attrezzature da giardinaggio, nuovi libri e naturalmente le amatissime ricette. Se greenstyle vi piace, e volete che la nostra compagnia sia quotidiana, ordinate nel vostro garden di fiducia o chiedete alla nostra redazione la bio Agenda il bio Calendario illustrati fa Franca Deghi, e seguiteci su facebook. Nel frattempo, passate delle buone feste. Ci rivediamo a marzo, per un 2018 ricco di novità!
N° 31 - Inverno 2017
Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Prezzo di copertina: 2,50 Euro • Abbonamento da 4 numeri: 10,00 Euro
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SOMMARIO Numero 31 – Inverno 2017
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LE RUBRICHE Editoriale / questo mese
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Notizie brevi
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Notizie / focus Sistemare il giardino conviene di Daniela Stasi
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Carosello style Tra interno ed esterno di Filippo Terragni
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La visita Il parco delle meraviglie italiane di Marta Meggiolaro
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Cucina & Territorio Festeggiare in salute di Felicita dell’Orto
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Tutorial 35 Stelle dal cielo di Costanza di Matteo in collaborazione con Stars for Europe
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Il segnalibro Caro Babbo Natale… di Costanza di Matteo
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PASSIONE VERDE Le verdure che fanno bene di Bianca Belfiore disegni di Franca Deghi
Nulla di meglio di una tazza di tè 22 di Marta Meggiolaro Piccoli e insoliti di Nicolò Pensa
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Alzati e cammina. Nei boschi di Marta Meggiolaro
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Come d esidero allora l’invern o! – Scrupol osamen te auste ro nel suo ordine Di bian co e ner Ghiacci o o e rocc ia, ogn i senso nei suo i limiti E la gel , ida dis ciplina del cuo Esatta c re ome fio cco di n eve. (Sylvia Plath)
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INTERNO 38
Gli indispensabili di Filippo Terragni
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Orchidee in casa? Si può di Gioele Porrini
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Profumato tutto l’anno di Nicolò Pensa
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Visti a Homi di Marta Meggiolaro
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Piccolo e combattivo di Bianca Belfiore in collaborazione con LIPU
ESTERNO 16 curiosità sui robot di Filippo Tommaseo
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NOTIZIE BREVI
IL 21 NOVEMBRE, LA FESTA DEGLI ALBERI Il 2017 sarà ricordato come un anno terribile per la devastazione prodotta dagli incendi al patrimonio naturalistico italiano. Secondo i dati elaborati da Legambiente (aggiornati al 30 ottobre) sono andati in fumo ben 140.430 ettari di superfici boschive, pari al 293,0% del totale della superficie bruciata in tutto il 2016 (47.926 ettari). Conlegno (Consorzio Servizi Legno Sughero) da sempre impegnato nella salvaguardia del patrimonio forestale e della biodiversità, in partnership con Legambiente, ha lanciato il 21 novembre, Festa degli Alberi, una campagna social per celebrarne l’importanza, soprattutto in un momento delicato come questo. L’iniziativa “Per fare un albero ci vuole un hashtag” promossa da Conlegno (Consorzio Servizi Legno Sughero) e Legambiente ha invitato gli utenti a pubblicare foto, video, contributi scritti e disegni su Facebook, Twitter e Instagram utilizzando l’hashtag #unalberoè per porre l’attenzione sull’importanza che il verde riveste nella vita quotidiana. Un’iniziativa con un importante fine sociale ed ecologico: ogni 50 post pubblicati nella giornata del 21 novembre usando l’hashtag #unalberoè, Conlegno si è impegnata a donare un albero per dare vita a spazi verdi nelle aree che maggiormente necessitano di interventi.
Trionfa la bellezza: 500 persone a Spello per il concorso Comuni Fioriti
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a Città di Grado ha vinto i “Quattro fiori Oro”, massimo riconoscimento per i Comuni Fioriti. È stato l’ultimo premio assegnato a Spello (PG), splendido borgo dell’Umbria, durante la finale nazionale del concorso promosso da Asproflor, l’Associazione dei produttori florovivaisti. Sono 150 i Comuni italiani che aderiscono all’iniziativa, uno strumento importante per rendere migliori piccoli centri e grandi città, puntando sulla bellezza dei luoghi, sull’armonia, sull’accoglienza, sul miglioramento della qualità della vita e del benessere delle persone e dei turisti. «I fiori, con l’impegno delle Amministrazioni comunali e della comunità, sono fondamentali», commentano Renzo Marconi, Sergio Ferraro e Franco Colombano, presidente e vicepresidenti di Asproflor che anche quest’anno ha avuto il grande supporto del Distretto turistico dei Laghi, con sede a Verbania, e della Bayer, oltre che di tanti sponsor locali. Tantissimi i premi assegnati da Asproflor. Nella categoria dei Comuni turistici il primo posto è andato a Grado (GO), secondo a Pré St. Didier (AO); per i Comuni fino a mille abitanti, primo premio a Ingria (TO) e secondo a Cabella Ligure (AL); per i Comuni da mille a cinquemila, primo premio a Stresa (VB), secondo a Molveno (TN); per i Comuni con più di cinquemila abitanti, primo posto ad Alba (CN) e secondo a Terme Vigliatore (ME). Sarà Pomaretto (TO), piccolo Comune montano della Val Chisone, a rappresentare l’Italia al concorso mondiale Communities in bloom. Pomaretto e Faedo hanno vinto nel 2017 la medaglia d’argento al concorso europeo Entente Florale, che ha scelto come unico partner italiano Asproflor; entrambi cedono il testimone a Ingria (TO) e a Cabella Ligure (AL): due piccolissimi Comuni, delle Alpi e dell’Appennino, guidati da Igor De Santis e Roberta Daglio, sindaci determinati che hanno già messo in pista, tra aiuole, balconi e rotatorie fiorite, decine di cittadini con tutte le associazioni locali. «A Spello è andata in scena l’Italia più bella, il Paese migliore, che accoglie e genera coesione. Un esempio di appassionata determinazione delle Amministrazioni locali che coinvolgono tutta la comunità», spiega il Sindaco Landrini. Comuni Fioriti cresce e nel 2018 la premiazione nazionale si terrà nuovamente a Bologna, all’interno dell’Eima. Per informazioni: www.comunifioriti.it
IL PORTALE COPYRGIARDINAGGIO SI RINNOVA Pensato per gli appassionati del verde, il portale Copyrgiardinaggio.it si presenta nuovo nei contenuti, nella grafica, nell’interfaccia e nell’accessibilità. La nuova homepage mette in primo piano i contenuti informativi, che hanno sempre contraddistinto il portale e che lo hanno reso un punto di riferimento per il giardinaggio nel web. A seguire i contenuti del Forum, sezione che raccoglie quotidianamente tutte le domande poste dagli utenti a Copyr, attraverso il servizio gratuito dell’“agronomo on line”, attivo 24 ore su 24, raggiungibile anche dalla pagina Facebook di Copyr-giardinaggio. Anche
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la sezione della libreria delle piante e dei parassiti è stata ampliata: è possibile consultare nuove schede botaniche e a breve sarà disponibile un’area dedicata alle principali piante da frutto. Infine, la sezione della difesa antiparassitaria permette di trovare la giusta soluzione per curare le proprie piante o mantenerle in salute. E in più da oggi la navigazione al sito è consentita da qualsiasi dispositivo mobile. È possibile seguire i consigli di Copyr su www.copyrgiardinaggio.it, www.fortyl.it e sulla pagina Facebook Copyr-giardinaggio.it, nella quale oltre 75mila fans interagiscono tra di loro.
A FITT IL PREMIO CONAI PER IL PACKAGING SOSTENIBILE Il medagliere di YOYO, il sistema di irrigazione made in FITT, si è arricchito di un nuovo e prestigioso riconoscimento: il premio CONAI riservato alle aziende che hanno realizzato e scelto imballaggi innovativi e dal minore impatto ambientale. FITT, specializzata nello sviluppo di soluzioni per il trasporto di fluidi (per uso domestico, professionale e industriale), è infatti tra le aziende vincitrici del “Bando CONAI per la prevenzione – Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi”, promosso da CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. La cerimonia di premiazione si è svolta nei giorni scorsi alla Triennale di Milano in occasione dell’evento “L’economia del futuro”, promosso dal Corriere della Sera. Tra i 146 progetti presentati, FITT è stata premiata tra le aziende che hanno immesso sul mercato soluzioni di packaging innovative e ecosostenibili nel biennio 2015-2016. In concorso, aziende
che rappresentavano le filiere di tutti e sei i materiali di imballaggio - acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro - e numerosi settori merceologici, dalla produzione di packaging ad uso alimentare ai prodotti per la cura della persona e la detergenza, fino a imballaggi ad uso industriale. I casi premiati hanno conseguito una effettiva riduzione dell’impatto ambientale degli imballaggi quantificabile nel contenimento del 22% delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, nella diminuzione dei consumi di energia del 21%, e nel risparmio di acqua del 25%. www.fitt.com
Dynamo Camp… è quasi fatta!
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l concorso creativo di progettazione lanciato nell’edizione 2017 di Myplant & Garden, il cui oggetto era la sistemazione di un’ampia area all’interno della proprietà dell’Associazione Dynamo Camp Onlus, sta andando a buon fine. Il concorso, vinto dall’architetto Luigi Serio di PRR architetti, richiedeva la riqualificazione di un lotto di quasi 5mila metri quadrati, con una attenzione particolare a tematiche quali le recinzioni per gli animali, l’orto, la zona merenda/riposo/hobby e l’accesso alla piscina. Il tutto nel segno dell’accessibilità per chi avesse difficoltà motorie. L’Associazione Dynamo Camp Onlus offre infatti programmi di Terapia Ricreativa rivolti a bambini e ragazzi, dai 6 ai 17 anni, affetti da patologie gravi o croniche, principalmente oncoematologiche, neurologiche e diabete, in terapia o nel periodo di post ospedalizzazione. Aggiudicato il concorso a febbraio 2017, iniziati i rilievi ad aprile 2017, i lavori si sono sostanzialmente conclusi in questi giorni. Oltre all’architetto Luigi Serio di PRR architetti, ricordiamo l’impegno dell’architetto Umberto Andolfato nel coordinare tutto l’iter pre e post-concorsuale, la collaborazione degli studenti di Fondazione Minoprio, nonché dei membri della giuria, provenienti dal Master in Progettazione e Conservazione del Giardino e del Paesaggio – PoliMi, AIAPP, Ordine Architetti Milano e Fondazione Minoprio. Questa bellissima esperienza, che ha unito alcune delle migliori energie del Paese – creatività, associazionismo e verde – ha realizzato qualcosa di doppiamente utile, infinitamente pratico ed eticamente esemplare.
Myplant & Garden ha potuto realizzare questo intervento grazie anche alla preziosa partecipazione di realtà e imprese che hanno creduto nel progetto: il Consorzio Myplant & Garden, Bonfante, Criplax, Modularte, Tutor International.
Fiskars festeggia il 50° anniversario delle forbici con il manico arancione
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er festeggiare è stata allestita una mostra d’arte, intitolata “Our Scissors” caratterizzata da opere d’arte ispirate alle forbici e realizzate da 30 artisti
provenienti da tutto il mondo. La mostra si tiene al Museo del Design di Helsinki dall’8 settembre al 29 ottobre 2017 ed è stata inserita all’interno della Design Week di Helsinki. Le forbici Fiskars con i manici arancioni, disegnate da Olof Bäckström, sono state uno strumento indispensabile nelle attività quotidiane e nei processi creativi fin dal 1967, quando hanno iniziato a rivoluzionare il mondo delle forbici. Infatti sono state le prime ad essere realizzate con i manici in plastica dura e, ad oggi, ne sono state vendute oltre un miliardo. «Le Forbici sono uno dei prodotti di desi-
gn più iconici di Fiskars e della stessa Finlandia. Questa mostra è una celebrazione del ruolo della forbice come un classico oggetto di design che viene utilizzato e riconosciuto in tutto il mondo. Vogliamo essere di ispirazione per i prossimi 50 anni: mostrare ciò che le forbici possono fare e i molteplici luoghi in cui possono essere usate», dice Marika Orkamo, Director of Brand and Integrated Marketing at Fiskars. Gli artisti, le loro opere d’arte e la realizzazione della mostra sono presentate anche sul sito web di Fiskars e su tutti i canali multimediali. www.fiskars.com
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NOTIZIE / Focus
© Corinne Bomont-fotolia.com
Sistemare il giardino conviene Tra le novità della Legge di Bilancio emerge il credito d’imposta per i giardini privati. Ecco i dettagli del Bonus Verde, una novità di cui usufruire nel 2018
GLI EFFETTI • Creazione di nuova occupazione • Fare emergere il nero • Tutela dell’ambiente e della salute pubblica
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di DANIELA STASI
entre leggete questo articolo avrete già appreso la buona nuova: nella Legge di Bilancio 2018 è stato introdotto il bonus per il verde urbano privato, per incentivare la creazione e la riqualificazione di giardini, terrazzi e aree verdi. Il provvedimento va ad aggiungersi alla proroga del già vigente Econobonus con cui è possibile detrarre il 65 per cento dai lavori di riqualificazione energetica
degli edifici e il 50 per cento per le ristrutturazioni e gli interventi riguardanti le finestre o l’installazione di caldaie a condensazione e a biomassa.
DETRAZIONI DEL 36% Questa legge ha una doppia valenza: da un lato, la manovra dà la possibilità di detrarre le spese per interventi di “sistemazione a verde” di aree di pertinenza delle unità immobiliari private; dall’altra si tratta di una misura che, oltre a incentivare i privati cittadini all’incremento e alla riqualificazione del verde, è necessaria anche per
contrastare il lavoro sommerso. Ora che è cosa fatta, vediamo come funziona. In sostanza il bonus verde, che prenderà il via ufficiale dal 1° gennaio 2018, consiste in una detrazione per chi sostiene spese per la sistemazione del verde di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere. I condomini e i proprietari di singole unità immobiliari avranno la possibilità di detrarre dalle tasse il 36% delle spese sostenute per la realizzazione di nuove aree verdi, la manutenzione o il recupero di quelle già esistenti fino a un tetto massimo di 5.000 euro per immobile. Una novità, in fase sperimentale per un anno. L’agevolazione sarà applicabile per tutti coloro che hanno investito in giardini, terrazze, installazioni di verde pensile, coperture e messa a dimora di piante e arbusti, e che sono chiaramente in grado di documentare le spese affrontate. Le detrazioni del 36% dell’importo speso comprendono anche le spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi. Quello che è importante sottolineare è che la detrazione si applica alla singola unità immobiliare e non alla persona. Quindi, in caso di due proprietà si potranno ottenere due detrazioni. Ad esempio, se spendo 3.000 euro per rifare l’impianto di irrigazione del mio giardino, potrò detrarre dalle tasse il 36% di 3.000 euro, cioè 1.080 euro, che verranno riaccreditati in 10 anni. Tra le spese agevolabili, oltre all’impianto di irrigazione, rientrano anche le spese per la sostituzione di una siepe e le spese per le grandi potature.
UN VANTAGGIO PER TUTTI
© Paolese-fotolia.com
«Sono lieto che il ministro Martina e il Governo in generale abbiano compreso l’importanza della proposta che da tre esercizi finanziari promuoviamo e sosteniamo», commenta Maurizio Bernardo, presidente della VI Commissione Permanente Finanze della Camera, «A parte gli
Da sinistra, la presidente di Assofloro Lombardia Nada Forbici, la deputata pistoiese Caterina Bini, il presidente della Commissione Finanze della Camera Maurizio Bernardo, il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci e il vicepresidente della Commissione Bilancio Edoardo Fanucci.
I DETTAGLI Il bonus verde privato prevede una detrazione pari al 36% per la “sistemazione a verde” di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari private di qualsiasi genere (terrazzi, giardini, anche condominiali), anche mediante impianti di irrigazione nonché per i lavori di recupero di giardini di interesse storico.
indubbi vantaggi per l’ambiente, la nuova norma costituirà, sul modello di quella sulle ristrutturazioni edilizie, un veicolo importante per l’emersione del sommerso e un vantaggio per le aziende che operano nella legalità. Voglio ringraziare la presidente di Assofloro Lombardia Nada Forbici ed Ettore Prandini, vicepresidente di Coldiretti, per il prezioso contributo». Tra gli obiettivi della manovra spicca anche quello di potenziare il verde urbano. Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, il verde urbano, seppur in crescita, risulta ancora scarso, ammontando a soli 31,1 metri quadrati per abitante, corrispondenti al 2,7 per cento del territorio dei capoluoghi di provincia. Il bonus verde, inoltre, rappresenta un forte impulso per il settore florovivaistico, un comparto che coinvolge un totale di 180mila addetti, più del 10% degli operatori agricoli complessivi. E all’interno di questo comparto, la manutenzione del verde, quella fatta da professionisti che hanno una formazione adeguata, quelli a cui – per inciso – vale la pena affidare il proprio giardino, costituisce una “fetta importante”.
Fra le conseguenze positive previste dal bonus verde, contrastare il lavoro nero e sostenere i professionisti.
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VictoriaŽ è un ciclamino molto particolare, con colori brillanti e tantissimi ori: è il ciclamino da regalare!
CAROSELLO STYLE
Tra interno ed esterno La nostra selezione stagionale di prodotti per la cura del giardino e il décor della casa di FILIPPO TERRAGNI
PER TUTTI GLI AMBIENTI Nel periodo invernale la vita si sposta all’interno delle abitazioni, ed è qui che trovano posto anche fiori e piante. Questo è il momento opportuno per portare in casa i nuovi vasi di Bama, dai colori belli decisi: stile, eleganza e vivacità per l’interno. La ciotola, la fioriera e il portavaso della linea Paglia sono adatti a tutti gli ambienti: cucina, bagno, living.
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ATMOSFERE SOFFUSE Un’atmosfera intima e accogliente: anche in inverno basta poco per scaldare una casa e renderla ospitale per le occasioni speciali o anche solo per circondarsi dall’affetto di persone care. Per questo, Nortene propone una speciale idea regalo: una selezione di lanterne porta candele ideali da regalare a tutti coloro che, anche nel buio dell’inverno, amano avvolgersi in atmosfere lente e soffuse. In perfetto stile hygge.
GUARDA LA SOTTOVESTE Super Serie Petticoat è un ciclamino dalla forma davvero particolare che ricorda una gonnellina sollevata dal vento, per questo Schoneveld l’ha chiamato Petticoat, cioè “sottoveste”. È un ciclamino apprezzato per la forma particolare che si presta a usi leggermente differenti dai tradizionali, in contenitori appesi e come regalo “di pregio”.
RIDUCE LE IRRIGAZIONI Premivit Riserva d’Acqua è il nuovo substrato universale di Cifo, adatto a tutti i tipi di pianta sia da interno sia da esterno. Caratterizzato dalla presenza dell’innovativa molecola Water Reserve, di origine naturale, in grado di trattenere l’acqua e renderla disponibile alle piante gradualmente. Consente di ridurre le irrigazioni e, in caso di stress idrico, contribuisce ad avere piante più robuste.
POTENTE E MANEGGEVOLE Emak presenta la nuova motosegha da potatura GST 360 di Oleo-Mac. Concepite per le attività di sramatura, abbattimento e il lavoro in quota, è una macchina compatta e versatile, che si caratterizza per il rapporto peso-potenza e l’estrema maneggevolezza.
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SOGNO ESCLUSIVO Il tepore rilassante dell’idromassaggio, l’acqua calda che contrasta la neve che scende fuori dalla finestra, sorseggiando un buon bicchiere di spumante davanti al fuoco del camino. Non è la scena di un film, ma la realtà di chi si regala un sogno, di chi si dona il lusso di Playa Living. Con Piscine Laghetto potete regalare e regalarvi l’esclusività di un ambiente acquatico nel vostro salotto, dall’elegante design italiano e dai colori abbinabili: basta solo concedersi Playa Living per avere tutto questo. Un sogno che si realizza per tutta la famiglia.
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LA VISITA
Il parco delle meraviglie italiane È il più grande del mondo a tema agroalimentare. Si trova a Bologna e ha l’obiettivo di mostrare a tutti l’incredibile ricchezza del nostro Paese di MARTA MEGGIOLARO
PRENDI IL TRENO! È possibile usufruire di uno sconto del del 30% offerto da Trenitalia sulle Frecce, Intercity e Intercity Notte su tutti i viaggi andata e ritorno per Bologna. L’offerta è valida dal 13/11/2017 al 15/01/2018. Sono in funzione dalla Stazione Centrale di Bologna gli autobus “vestiti” con i colori di FICO.
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a Fabbrica Italiana Contadina ha aperto al pubblico il 15 novembre, dopo un’anteprima per la stampa che l’ha preceduta di sei giorni. Centomila metri quadrati progettati dall’architetto Thomas Bartoli, per raccontare la varietà e la bellezza dell’agricoltura e dell’allevamento nazionali; moltissimi i luoghi di ristoro, dai bar fino ai chioschi di cibo di strada e ai ristoranti stellati, oltre a botteghe e mercato con il meglio dei prodotti e del design per la buona tavola. Non mancano le aree dedicate allo sport, ai bimbi, alla lettura e ai servizi; oltre alle particolari grandi “giostre” educative, che permettono di sperimentare e conoscere i segreti del fuoco, della terra, del mare, degli animali, delle bevande e del futuro. Un luogo, insomma, capace
Il frutteto della biodiversità si estende su 300 metri quadrati e conterrà specie dimenticate e particolari.
FICO Eataly World ospita oltre 200 animali vivi, appartenenti alle principali razze autoctone italiane. La gestione e il benessere degli animali sono assicurate dalla collaborazione con la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Bologna. I prodotti come latte e uova vengono usati per la ristorazione interna.
di accogliere tutti e di offrire a ciascuno un’esperienza entusiasmante.
TANTI ATTORI PER UN GRANDE PROGETTO
Perché l’Italia è il più bel paese al mondo, e lo dicono anche i numeri: • 53: sono i patrimoni dell’umanità Unesco che si trovano in Italia; siamo la nazione che ne ha il maggior numero al mondo, e i nostri paesaggi, modellati dai contadini nel corso dei millenni, sono i più diversificati e affascinanti del mondo. • 70%: è la percentuale del patrimonio artistico del pianeta che si trova in Italia. Una cifra eccezionale, soprattutto se la mettiamo in relazione allo 0,20% di superficie di terre emerse che l’Italia occupa. • 1: siamo al primo posto mondiale per biodiversità. Una caratteristica che si è tradotta nella infinita ricchezza enogastronomica del nostro Paese.
L’itinerario può essere percorso a piedi o in bicicletta, libero o assistito da ambasciatori della biodiversità italiana.
La giostra “L’uomo e il futuro”. L’ecosostenibilità energetica è garantita dall’impianto fotovoltaico su tetto più vasto d’Europa, oltre 100.000 mq per 15 milioni di Kwh: alimenterà FICO con la sua energia pulita.
fotografie di FICO Eataly World
Il Comune di Bologna è promotore di FICO Eataly World, a cui ha dedicato l’area del CAAB, società partecipata all’80% dal Comune. Per la realizzazione di FICO il Centro agroalimentare di Bologna ha spostato in sede contigua gli spazi della Nuova Area Mercatale. Collabora al progetto L’ENIT - Agenzia Nazionale per il Turismo, che ha stretto un accordo di collaborazione con Eataly World per la promozione del progetto FICO. La Fondazione FICO, operativa all’interno della Fabbrica Italiana Contadina e presieduta dall’agroeconomista Andrea Segré, l’anima scientifica e divulgativa di FICO, raccoglie oltre ai soci fondatori molti atenei e istituzioni nazionali di ricerca sul cibo. Scopo di questa Fondazione, promuovere la dieta mediterranea e valorizzare i modelli di produzione agricola e consumo alimentare sostenibili. Da questo punto di vista avrà uno straordinario impatto il frutteto della biodiversità, un’area di 300 metri quadrati piantumata con esemplari che rappresentano frutti dimenticati e particolari. FICO Eataly World, invece,
PERCHÉ FICO?
VOGLIO ANDARE A FICO PER... pasta, olio, dolci, • Capire l’agricoltura birra. italiana: visita a 2 ettari di campi e stalle • Degustare cibo: il ristoro di FICO con con più di 200 animali una scelta di oltre 40 e 2000 cultivar. offerte diverse. • Capire la • Fare un giro in trasformazione “giostra”: visita alimentare: visita delle sei “giostre” alle 40 fabbriche educative dedicate contadine per vedere al fuoco, alla terra, al la produzione di carni, mare, agli animali, al pesce, formaggi,
vino e al futuro. • Divertirmi e imparare: 30 eventi e 50 corsi al giorno tra aule, teatro, e spazi didattici. • Realizzare i meeting più belli del mondo: attraverso un centro congressi attrezzato modulabile da 50 a 1000 persone.
è la società nata per la realizzazione, la gestione e la promozione, in Italia e all’estero, del parco FICO Eataly World, sotto la guida di Tiziana Primori. È detenuta da Eataly, il gruppo internazionale fondato da Oscar Farinetti, insieme a Coop Alleanza 3.0 e Coop Reno, cooperative di consumatori del sistema Coop. Per informazioni e prenotazioni FICO Eataly World Via Paolo Canali 8, 40127 Bologna www.eatalyworld.it
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Azienda Florovivaistica
BONATO FEDERICO Produttore di oltre 120 specie di
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PASSIONE VERDE
La verdura che fa bene La stagione invernale regala tanti ortaggi buoni e versatili. Scopriamone le virtù nutrizionali, e come trarne il maggior beneficio possibile di BIANCA BELFIORE disegni di FRANCA DEGHI
È
arrivato l’inverno, e dopo la lunghissima calda estate di quest’anno anche i più resistenti pregustano, magari, il plaid sul divano, le serate davanti al camino, le zuppe calde. E a proposito di zuppe, sono molti gli ortaggi stagionali che possiamo trovare e portare in tavola, ricchi di sostanze utili al nostro organismo, saporite e salutari. Vediamone insieme alcune.
PER PRESERVARNE LE PROPRIETÀ Occorre fare attenzione a come cuciniamo gli ortaggi, altrimenti rischiamo di perdere le vitamine e i minerali in essi contenuti. Per la maggior parte degli ortaggi vale la regola che minore è il tempo di cottura, maggiore è l’apporto di sostanze benefiche; nel caso delle minestre, si perde in parte l’apporto di vitamine a causa del calore,
mentre i nutrienti che si sciolgono nell’acqua di cottura “si salvano”, perché l’acqua di cottura stessa fa parte del piatto. È consigliabile lasciare la buccia ogni volta che è possibile, perché la maggior parte degli antiossidanti naturalmente presenti si trovano proprio nella parte più esterna. Per questo è meglio acquistare ortaggi bio e lavarli bene prima del consumo. In generale la cottura al vapore è da preferire alla bollitura, che disperde nell’acqua molti nutrienti preziosi, oppure si può optare per l’immersione veloce delle verdure in acqua bollente. Ancora meglio se poi gli ortaggi vengono passati sotto acqua fredda corrente: questo frena il processo di cottura, permette di conservare meglio vitamine e minerali, e preserva anche il colore. Un altro metodo che conserva le proprietà nutritive è saltare in padella con un filo d’olio: in questo modo gli alimenti restano colorati e croccanti.
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Cipolle: contengono enzimi Aglio: regola la pressione sanguigna, è un antibiotico naturale contro le infezioni gastrointestinali che fanno gonfiare e dilatare il girovita, e abbassa il livello di colesterolo e trigliceridi.
che stimolano la digestione e il metabolismo; contengono molti oligoelementi come zolfo, ferro, potassio, magnesio, fluoro, calcio, manganese e fosforo, oltre a vitamina A, B, C, E e flavonoidi dall’azione diuretica. Inoltre è presente la glucochinina, un ormone vegetale antidiabetico.
Porro: ha proprietà diuretiche, lassative e disintossicanti oltre che idratanti. È un ottimo antiossidante naturale, e grazie alla presenza di flovonoidi, minerali e vitamine ha notevoli benefici per la salute umana, soprattutto se consumato a crudo. Bietola: ha proprietà antianemiche, rinfrescanti e diuretiche.
Spinaci: antiossidanti, sono un toccasana per la salute degli occhi, regolano i livelli della pressione sanguigna, aiutano nella prevenzione del cancro.
Radicchio: ha un’elevata percentuale di acqua che lo rende depurativo. Inoltre è un valido aiuto per chi soffre di stitichezza e difficoltà digestive.
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Topinambur: contiene piccole quantità di sostanze antiossidanti come vitamina A, C, E. Insieme a flavonoidi e carotenoidi contribuiscono a contrastare l’azione dei radicali liberi e proteggono dalle infiammazioni e da forme virali come influenza e raffreddore.
Cavolfiore: ricco di minerali e vitamine, in particolare vitamina C, è indicato in caso di diabete perché contribuisce al controllo della glicemia. Ha proprietà antinfiammatorie, depurative e rimineralizzanti, grazie a cui favorisce la rigenerazione dei tessuti. Aiuta anche il sistema immunitario e combatte malattie e attacchi di germi e batteri.
Cavolo: appartiene alla famiglia delle crucifere. Sono molte le varietà a disposizione, e tutte hanno alti contenuti di fibre e minerali, rilevanti quantità di vitamine, provate proprietà antiossidanti e capacità di prevenzione dei tumori.
Fagioli: sono molto nutrienti e ricchi di vitamina A, B, C, E. Contengono sali minerali e oligominerali come potassio, ferro, calcio, zinco e fosforo. I fagioli come tutti i legumi contengono lecitina, un fosfolipide che favorisce l’emulsione dei grassi, evitando che si accumulino nel sangue.
Ravanello: contrasta la ritenzione idrica e la cellulite. Abbassa la pressione arteriosa, è disintossicante, favorisce la perdita di peso. È un calmante naturale e ha anche una funzione antibatterica. Contrasta l’azione dei radicali liberi.
Zucca: è un valido aiuto contro la stitichezza, l’insonnia e l’ansia. Contrasta la ritenzione idrica e protegge le vie urinarie; nutre e protegge pelle, capelli e unghie; è un alimento dietetico perché ha un basso apporto calorico e allo stesso tempo sazia. Si usa in preparazioni sia dolci sia salate, e alcune varietà sono anche ornamentali.
Finocchio: ricco di minerali, soprattutto di potassio, e vitamine, è noto per le sue qualità digestive e depurative. È amico di tutto l’apparato gastrointestinale: evita la formazione di gas e contiene anetolo, una sostanza in grado di agire sulle dolorose contrazioni addominali. E in più, apporta pochissime calorie.
PASSIONE VERDE
Nulla di meglio di una Conosciamo da vicino la bevanda più famosa e diffusa al mondo di MARTA MEGGIOLARO
Il fiore della Camellia sinensin è semplice, bianco. Il tè si produce raccogliendo le foglie giovani.
I
l tè è una bevanda realizzata con l’infusione delle foglie, o ricavando da un decotto una tazza di liquido di colore variabile dal paglierino leggero per giungere quasi al nero caffè. Le foglie da usare sono quelle di una Camelia e precisamente la Camellia sinensis, spontanea dell’Estremo Oriente e oggi coltivata principalmente come coltura agricola da reddito in Bangladesh, Cina, È il rap India, Indonesia. Sri Lanka, Giappone e Kenya. descriv porto che e La pianta è una sempreverde con foglie verdi lavoraz la resa della ione; d a 4 chil lucide delicatamente cuoiose, che vengono di foglie i ve un chil rdi si ricava raccolte e trattate ed essiccate. Quindi in sintesi o circa d i tè essicca noi beviamo un infuso di foglie di Camelia… to. sorprendente, no?
4:1
PRINCIPI ATTIVI E PROPRIETÀ La bevanda può avere diversi effetti che dipendono dal tipo di tè e dalle modalità di infusione, che influenzano
sia l’estrazione dei principi attivi come la caffeina, sia il sapore e il colore, che deriva dai tannini e polifenoli. Un’infusione breve (circa 2 minuti) estrae dalle foglie di tè soprattutto caffeina. Un’infusione più lunga (3-5 minuti) estrae anche acido tannico che attenua l’effetto della caffeina, e rende il tè di sapore più amaro. Le foglie di tè contengono più di 700 composti chimici tra i quali i più importanti sono i flavonoidi, le vitamine (C, E, K) la caffeina e i polisaccaridi. Circa il 4% dei solidi
LE REGOLE D’ORO • Teiera: per i tè neri e forti (Ceylon, Assam, tè africani) si consiglia una teiera in terracotta, argento, peltro o ghisa. Per i tè più leggeri, come quelli verdi e l’oolong, è più indicata la teiera in porcellana. I cultori
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del tè raccomandano di avere a disposizione varie teiere da utilizzare secondo il tipo di tè. La teiera dovrebbe essere previamente riscaldata. Si mettono prima il tè e poi l’acqua calda. La teiera non deve essere
mai lavata con detersivi, né asciugata. • La tazza: dipende dai gusti e dalle abitudini e anche dalla “situazione” sociale, più o meno formale. Gli inglesi preferiscono la mug, in Cina si preferiscono
piccole tazze in porcellana e in molti paesi arabi bicchieri in vetro. In Italia la tazza ideale dovrebbe essere di porcellana bianca abbastanza sottile. • Il tè: i tè neri sono da preferire al mattino, i verdi per il pomeriggio
a tazza di tè Il tè verde ha effetti benefici sulla flora intestinale, contrasta i radicali liberi, agisce sul sistema cardiovascolare, viene impiegato nelle diete dimagranti, facilita la fissazione del calcio nelle ossa, riduce l’insorgenza delle carie e protegge lo smalto dei denti.
SEMBRA TÈ, MA NON LO È Il termine “tè” è usato in impropriamente come sinonimo di “tisana”, per indicare infusioni preparate con piante diverse: ad esempio, il termine “tè rosso” si riferisce comunemente anche al carcadè (Hibiscus sabdariffa) o al sudafricano rooibos (Aspatahus linearis).
nella foglia di tè è caffeina, un alcaloide stimolante del sistema nervoso centrale, e una tazza media di tè ne contiene da 60 a 90 milligrammi (abbastanza simile agli 80 milligrammi di caffeina di un caffè espresso). Contiene inoltre teanina che è un amminoacido psicoattivo, catechina, un antiossidante presente soprattutto nel tè verde e tè bianco, e tracce di teobromina e teoffillina, due alcaloidi stupefacenti e stimolanti. Il tè in generale, ma soprattutto il tè verde, sembra abbia effetti positivi
e gli oolong sono adatti al pomeriggio e alla sera. Le quantità raccomandate sono di due cucchiaini a persona, o poco più. • Aggiunte: le opinioni sono molto contrastanti su questo
tema. Se lo zucchero, in quantità moderata, e il latte, sono generalmente accettati per i tè neri, non dovrebbero essere aggiunti invece nei tè verdi e nell’oolong. Il limone sarebbe da evitare sempre.
DOVE LO TROVO? È possibile reperire le piante on line, oppure vi segnaliamo questi vivai: Compagnia del Lago (VCO) Noaro Vivai (IM)
sulla flora intestinale, contrasta i radicali liberi, agisce sul sistema cardiovascolare, viene impiegato nelle diete dimagranti, facilita la fissazione del calcio nelle ossa, riduce l’insorgenza delle carie e protegge lo smalto dei denti.
LA QUALITÀ DIPENDE DALLA POSIZIONE SUL RAMO Una volta raccolte, le foglie di tè vengono stipate in ceste e sottoposte a una serie di trattamenti che le trasformano nel tè finito, pronto per essere commercializzato o rilavorato. Le foglie vengono raccolte in due o tre periodi dell’anno, sono prelevate dai getti giovani, e a seconda della posizione sul ramo si ottengono tè dalle caratteristiche differenti: imperiale con foglie solo della parte apicale (Pekoe) unita alla prima foglia stesa; fine dalla gemma apicale e le due foglie sottostanti; classico dalla gemma e le quattro foglie sottostanti. Un raccoglitore è in grado di prelevare al giorno circa 35 chili (pari a 40mila foglie) e tutto avviene manualmente, perché la meccanizzazione, sia per la disposizione dei terreni di coltivazione che per la qualità del prodotto ottenuto, non dà sufficienti garanzie. In pratica la raccolta è una potatura (cimatura), che mantiene i cespugli bassi e fitti, in modo da governare il ricaccio della vegetazione nuova, risultato dell’asportazione della gemma apicale. La raccolta inizia dal terzo al quinto anno di vita delle piante e prosegue per cica trenta – quarant’anni. Tutte
La fase di essicazione delle foglie di tè in una fabbrica in Giappone.
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PASSIONE VERDE Il tempo di infusione del tè varia a seconda della tipologia. Anche la temperatura dell’acqua è differente. L’acqua dovrebbe essere fatta sobbollire, non bollire.
PAESE CHE VAI, TRADIZIONE CHE TROVI Sempre per restare nella cara vecchia Inghilterra, l’afternoon tea, cioè il tè delle cinque, è una tradizione inaugurata dalla regina Vittoria. È un appuntamento fisso nei grandi alberghi londinesi e una consuetudine familiare. Quello che non manca mai è un’ampia varietà di scelta di tè, di marmellate e pasticceria. Può essere “low”, quindi paragonabile a una merenda, oppure “high”, spostato un poco più avanti nel pomeriggio, con una offerta più ampia di cibarie, e paragonabile a una cena.
TEMPI DI PREPARAZIONE Tipo Tè bianco Tè giallo Tè verde Oolong Tè nero Pu’er Tisane
le varietà derivano dalle foglie della medesima pianta, ma sono ottenute per mezzo di trattamenti differenti con diversi gradi di ossidazione o fermentazione: i tè neri sono tè “fermentati”, i verdi sono tè “non fermentati”, gli oolong sono “semifermentati”. I tipi base di tè sono sei: nero, verde, oolong, bianco, giallo, pu’er o postfermentato. Una volta essiccato il tè può essere ulteriormente lavorato per creare blend (miscele), tè aromatizzato, tè pressato e tè deteinato.
Tutti i tipi di tè derivano dallo stesso materiale, cioè le foglie della Camellia sinensis; è la differenza di trattamento a cui sono sottoposte che li rende diversi fra loro, per colore e proprietà.
L’ARTE DI PREPARARE IL TÈ Tradizionalmente per preparare una tazza di tè si mettono foglie sfuse di tè, direttamente in una teiera o in una tazza, poi si versa l’acqua calda, appena inizia a sobbollire (non bollita) sopra le foglie. Dopo alcuni minuti si tolgono le foglie, o rimuovendo l’infusore o filtrando il tè con un colino mentre lo si serve. La forza del tè dovrebbe essere variata cambiando la quantità di foglie di tè utilizzata, non cambiando il tempo di infusione. La maggior parte dei
Temperatura dell’acqua
Tempo di infusione
Infusioni
65-70 °C 70-75 °C 75-80 °C 80-85 °C 99 °C 95-100 °C 99 °C
1-2 minuti 1-2 minuti 1-2 minuti 2-3 minuti 2-3 minuti Senza limiti 3-6 minuti
3 3 4-6 4-6 2-3 Numerose Vari
tè verdi dovrebbe essere lasciato infondere per circa due o tre minuti, mentre alcuni tipi di tè richiedono fino a dieci minuti. A pari quantità d’acqua, la quantità di tè da usare varia da qualità a qualità, ma la regola base è un cucchiaino abbondante (circa 5 ml) per ogni tazza d’acqua (200-240 ml). La temperatura d’infusione varia a seconda del tipo di tè: il tè verde e il tè bianco, poco ossidati, dovrebbero essere infusi in acqua tra i 65 e i 75 gradi centigradi, mentre i tè con periodo di ossidazione più lungo dovrebbero essere infusi a temperature più alte. Inoltre, la bollitura riduce il contenuto di ossigeno disciolto nell’acqua, che altrimenti reagirebbe con le molecole fenoliche, riducendo le proprietà antiossidanti del tè. Per preservare la forza antiossidante, specialmente per quanto riguarda i tè verdi e bianchi da infondere a temperature più basse, l’acqua dovrebbe essere bollita per eliminare l’ossigeno disciolto e poi fatta raffreddare fino alla temperatura ottimale prima di aggiungerla al tè. Per saperne di più “Un tè dal lago Maggiore” Contatti: Casa del Tè Monte Verità Tel. 091 791 43 00 www.casa-del-te.ch
E DA NOI?
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colonia passarono l’anarchico Muhsam, il pittore César Domela, Carl Gustav Jung, ed Hermann Hesse, che nel 1907 si fermò un mese intero. Era una comunità di evasione filosofica e culturale, che nel suo anticonformismo aveva creato anche una piantagione di
tè. La sfida è stata ben accolta dal clima del Lago Maggiore settentrionale che vanta un microclima pseudo mediterraneo; quindi sono state realizzate ben tre piantagioni: sull’isola di Brissago, sul delta del torrente Maggia e sul Monte Verità, dove viene realizzata una casa del tè in
puro stile giapponese per offrire cerimonie. In Italia le coltivazioni sono in provincia di Lucca, e ora si stanno diffondendo come alternativa agricola anche in altre aree con clima abbastanza costante e umidità elevata, ad esempio l’area del Fondotoce in provincia di Verbania.
© foto servizio fotolia.com
Il tutto ha origine ad Ascona nella confinante Svizzera, su un colle, il Monte Verità che nel primo ’900 era una comune “hippie” prima dei tempi, dove un gruppo di naturisti e vegetariani, partiti dal Belgio, praticava l’amore libero e predicava l’esilio dalla civiltà industriale. Dall’utopica
PASSIONE VERDE
Piccoli e insoliti Ma non per questo meno importanti: stiamo parlando dei frutti minori. Molti sono ancora sconosciuti, scopriamone alcuni di NICOLÒ PENSA
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Uno dei modi migliori per gustare i frutti minori è preparare le marmellate e i succhi.
amponi, ribes, uva spina, more, compongono insieme la grande famiglia dei frutti minori, così definiti per distinguerli da quelli maggiori: pesche, albicocche, mele, pere e così via. Ma di questi, che sono noti e anche ampiamente diffusi, abbiamo già sentito parlare; ci sono altri frutti che a maggior ragione possiamo definire “minori”, perché non sono molto considerati, e che invece sono altrettanto fondamentali per un’alimentazione sana e ricca di vitamine e proprietà.
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PATRIMONIO MONDIALE Ci sono piccoli frutti che pur essendo italianissimi, o comunque europei, sono meno noti e meno proposti, altri che provengono da altri continenti, dove le popolazioni locali ne
fanno uso come noi i lamponi, per esempio, e che adesso sono disponibili anche nel nostro Paese. Con la scoperta di nuove terre, l’uomo, per fini scientifici, ma più spesso per fini commerciali, ha iniziato ad importare ogni genere vegetale che avesse qualche utilità, soprattutto di tipo ornamentale, Il lampone giallo è alimentare o medicinale: è una specie di lampone dei paesi stato il caso delle banane e caratteristica scandinavi. Questo è il dei pomodori, ad esempio. Rubus idaeus Golden Più recentemente è stato il Everest. caso dei Kiwi, che sono stati scoperti in Nuova Zelanda, e di cui dal 1970 è iniziata la produzione italiana e il consumo di massa. Oggi le terre sono state più o meno esplorate tutte, ma non mancano nuove frontiere, grazie alla ricchezza vegetale di questo pianeta; alla ricerca di nuovi alimenti dalle
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tratta di cespugli o arbusti. È notevole il fatto che la pianta non pare essere soggetta alle abituali malattie. I frutti, della dimensione di un pisello e spesso ricoperti da cera, possono ricordare i mirtilli nell’aspetto, ma non nel gusto che è molto più astringente. La maturazione avviene in autunno e un periodo di gelo addolcisce il loro gusto; le bacche si usano più che altro per fare marmellate, succhi, oppure vengono consumate esproprietà benefiche di cui necessitiamo per integrare Le bacche di Goji sono indicate in siccate, come l’uva passa. Il contenuto di antociani è una dieta a volte scomposta e male equilibrata, ecco particolare nelle di 1,480 per 100 grammi, facendone la pianta con la apparire frutti mai sentiti o visti. diete dimagranti. maggiore concentrazione. L’Aronia nera ha proprietà legate al contenuto di vitamine C e K e sali SALUTE IN UNA MANCIATA minerali, anche se sono gli antociani, poliFra i piccoli frutti di recente scoperta abbiamo fenoli e flavonoidi contenuti nelle bacche le bacche di Goji, salito alle luci della ribalta Curiosit à di Aronia melanocarpa a conferire partiperché introdotto in diete dimagranti o Per via d ell’eleva colari proprietà: Aronia è considerata per fornire i benefici del gruppo dei to contenu to di CHI LI flavonoid dal Dipartimento dell’Agricoltura frutti rossi. Questo gruppo si divide in i, vitamin e vitamin VENDE? a C, l’Aro a K degli Stati Uniti d’America il secondo esotici orientali ed esotici occidentali: nia era considera ta sia in fra gli alimenti per proprietà antiossiandiamo dai frutti spontanei dell’EuroPolonia che in R • Maioli Frutti ussia un a Antichi (Mo) danti. Le sue proprietà anti invecchianti, pa più fredda come il mirtillo rosso e il medicina pianta le. • Vivai Gabbianelli (An) lampone giallo dei paesi scandinavi, per la buona percentuale di vitamina K, utile • Martino Vivai (To) per il fissaggio del calcio nelle ossa, sono utili giungere a quelli del continente americano • Gregorio Viva (Cn) dopo la mezza età. Il suo contenuto in fibre aiuta settentrionale come il Cranberry in Canada, e • Vivai Prandini (No) • Dennis Botanic (Cn) a pulire l’apparato digerente ed intestinale, soprattutto meridionale come la feijoa dal Brasile. le parti terminali, risolvendo problemi di infiammazioni; Tutti i frutti citati meriterebbero uno spazio adeguato; è anche un buon disinfettante delle vie urinarie. iniziamo da una specie particolare, i cui frutti sono secondi in classifica per proprietà antiossidanti. La maturazione delle bacche di Aronia, simili ai mirtilli, avviene in autunno; il gelo ne addolcisce il gusto, particolarmente astringente.
ROBUSTE E PRODUTTIVE
CONTRO L’INVECCHIAMENTO L’Aronia è un genere botanico della famiglia delle Rosacee che comprende circa nove specie; le più diffuse sono l’Aronia arbutifolia e l’Aronia melanocarpa (detta Aronia nera). Originaria del Nordamerica orientale, pare essere stata introdotta nell’agricoltura europea agli inizi del ‘900 dal biologo e coltivatore russo Ivan Mičurin. Si
Se avete scelto di coltivare varietà tropicali o sub tropicali, tutte necessitano di un riparo invernale onde preservarle dal freddo e dall’umidità tipici del nostro paese, eccezion fatta per le isole e il meridione. Molte specie di frutti minori provengono tuttavia da aree geograficamente molto più settentrionali o estremo meridionali, dove le condizioni climatiche sono simili a quelle che si trovano
FRUTTI MINORI, LA FAMIGLIA AL COMPLETO • Acerola (Malpighia glabra) • Akebia Quinata con le varietà: Alba, Bells, Variegata, trifoliata Albero dell’uva passa (Hovenia dulcis) • Pero corvino (Amelanchier canadensis) • Aronia melanocarpa con le varietà: “Hugin”
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• Aronia prunifolia con le varietà: “Brilliant”, “Nero” (a frutto rosso), “Viking” • Banano di montagna (Asimina triloba) • Ciliegia di Cayenna (Eugenia uniflora) • Ciliegia di Nanchino (Prunus tomentosa)
• Ciliegia del Rio Grande (Eugenia aggregata) • Corbezzolo (Arbutus unedo) • Corniolo (Cornus mas) • Cramberry o mirtillo rosso canadese (Vaccinium macrocarpon) • Mora di gelso cinese (Cudrania tricuspidata)
• Goji (Lycium barbarum) con le varietà: “No.1”; G “Korean Big”, “New Big”, Goji (Lycium chinense), Goji Giallo (Lycium barbarum) AMBER SWEET GOJI®, Goji Nero (Lycium ruthenicum) • Goumi (Ealeagnus umbellatum) • Jabuticaba (Myrciaria cauliflora)
Un colore, un beneficio Ogni colore della frutta indica precise caratteristiche salutari portate da proprietà nutritive diverse
FRUTTA ROSSA Angurie, arance rosse, ciliegie, fragole, lamponi, mele rosse, rabarbaro, goji, mirtillo rosso, uva ursina, cranberry, corniolo, Schisandra. Rafforzano il sistema immunitario, riducono il rischio di cancro, sono utili per la salute del cuore e della pelle, abbassano i livelli di colesterolo e favoriscono la digestione.
FRUTTA GIALLO/ARANCIO Albicocche, arance, cachi, limoni, mandarini, meloni, pesche, goji. Rafforzano il sistema immunitario, riducono il rischio di infarto e malattie cardiache, sono utili per la salute delle ossa, della pelle, degli occhi e delle articolazioni, prevengono disturbi muscolari.
FRUTTA VIOLA/BLU Prugne, fichi, more, mirtilli, ribes, uva nera, aronia, amelanchier, mirtillo siberiano, goumi. Migliorano la memoria, proteggono dal rischio di cancro, ictus, cataratte e malattie cardiache, favoriscono la digestione, prevengono il colesterolo e le infezioni del tratto urinario.
FRUTTA VERDE Kiwi, mirtillo comune, asimina, feijoa, moringa oleifera. Sono importanti per la salute degli occhi, regolano la pressione del sangue, prevengono malattie cardiovascolari e curano problemi al colon, gastrite, ulcera e alito cattivo.
FRUTTA BIANCA Banane, mele, pere, pesche bianche, ribes bianco, uva spina, uva bianca. Riducono il rischio di ictus e i livelli di colesterolo nel sangue, ipertensione, anemia e arteriosclerosi, proteggono la salute dei polmoni e calmano la tosse.
Il particolarissimo fiore e il frutto di feijoa, o Acca sellowiana. Questa pianta, originaria delle zone tropicali, non teme il gelo: può essere coltivata in giardino anche da noi, dove diventerà un gradevole alberello.
• Mirtillo siberiano (Lonicera kamtshatica) cone le varietà: “Amphora”, “Atut”, “Bakcarskaya”, “Blue Velvet”, “Duet”, “Eisbar”, “Indigo yum”, “Jolanta”, “Karina”, “Krupnopladnaya”, “Leningradskij Velikan”, “Morena”, “Nimfa”, “Siniczka”,
“Tomiczka “, “Wajtek”, “Zojka” • Moringa Oleifera • Olivello spinoso (Hyppophae rhamnoides) • Pianta dalle dita blu (Decaisnea fargesii) • Sambuco nero (Sambucus nigra) • Sambuco rosso (Sambucus
racemosa) • Schisandra chinensis ‘Sadova no1’ (autofertile) e le specie: Schisandra henryi, Schisandra rubriflora • Uva Ursina (Arctostaphylos uva-ursi) • Mirtillo rosso europeo (Vaccinium vitis ideae)
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• Jambolan (Syzygium cumini) • Jaogulan (Gymnostemna pentaphyllum) • Lampone fragola (Rubus illicebrosus) • Maqui (mirtillo della patagonia – Aristotelia chilensis) • Melarosa (Syzygiuun jambos)
da noi: pertanto sono piante che regaleranno i loro frutti senza bisogno di dare loro troppe attenzioni. Amano un terreno simile a quello del giardino o dell’orto, con buona capacità di ritenzione d’acqua e una discreta dose di nutrimento organico, come lo stallatico, ma non esagerate: va usato prevalentemente per una concimazione di fondo o d’impianto. Se eccedete con lo stallatico, le piante vi daranno solo delle gran belle foglie, e niente frutti: i frutti minori hanno una natura schiva e parsimoniosa, elaborata in millenni di condizioni non certo privilegiate. Non richiedono grandi interventi di potatura, ma solo un mantenimento della forma e delle dimensioni necessarie a una raccolta comoda. Se le coltivate in vaso, fate maggiore attenzione all’irrigazione, soprattutto nelle fasi di fioritura e fruttificazione: altrimenti perderete il raccolto.
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Alzati e cammina. Nei boschi Muoviamo i muscoli, fabbrichiamo serotonina, respiriamo più ossigeno, gli ultravioletti forniscono vitamina D e le sostanze aromatiche liberate dalle piante sono un toccasana per psiche e corpo
S
di MARTA MEGGIOLARO
iamo in inverno e la voglia di Lo sai? uscire a camminare si abbassa Il forest bathing è in proporzione alla diminuzione stato indicato da S W e ll ness, il p pafinder delle temperature. Eppure è lentamente, respirando in maniera profonda. La uò auto medium nell’indu revole proprio in questo periodo che ne camminata, che deve durare più di due ore almeno, stria del wellness , avremmo più bisogno: almeno abbassa i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, primi tre come uno dei nd em un’ora di passeggiata al giorno, diminuisce la frequenza cardiaca, fa scendere la settore b ergenti del enessere . con qualsiasi tempo, soprattutto pressione arteriosa e i livelli di zucchero nel sangue, adesso che di ultravioletti ce ne sono di meno e quindi riduce il rischio di ammalarsi di depressione, placa gli occorre restare all’aperto di più per avere la nostra quota. stati di collera, migliora persino la creatività. Il merito è Camminare al sole fabbrica serotonina, tiene bassi gli della migliore ossigenazione che si ottiene camminanormoni da stress, produce sostanze che migliorano il do nel bosco, ma anche dell’effetto dei monoterpeni, trofismo del cervello, allontana il rischio di una demenza sostanze aromatiche rilasciate dalle foglie degli alberi, e e di depressione. E se ci sembra di non avere tempo, dei fitoncidi, oli essenziali presenti nel legno, che gli alberi troviamolo, cambiando qualcuna di quelle abitudini rilasciano sotto forma volatile per difendersi dai parassiti. che ci sembrano irrinunciabili: svegliamoci un’ora prima, Camminare nei boschi stimola e lasciamo perdere la televisione, usiamo l’intervallo del IN PIEMONTE IL PRIMO aumenta le difese pranzo; i benefici saranno presto visibili. PERCORSO AD HOC immunitarie: anche per questo è In ambito europeo l’offerta finlandese è la migliore, un’ottima attività insieme a quella di Austria e Gran Bretagna. Ma anche gli LA MODA VIENE DAL GIAPPONE da fare con i Italiani si stanno muovendo. In particolare, l’ecodesigner Come accade spesso, questa non è una scoperta, ma la bambini. riscoperta di un antico sapere che forse più per necessità che per virtù i nostri antenati conoscevano. Fatto sta che dagli anni Ottanta l’effetto benefico della permanenza nei boschi viene studiato in Giappone, dove è diventata una terapia indicata di routine nella medicina preventiva. Via telefoni, computer e tablet, per stare meglio bisogna fare “un bagno di foresta” (questa è la traduzione letterale del termine Shinrin-yoku). Dopo aver preso piede negli Stati Uniti, dove sta diventando più popolare dello yoga, il forest bathing si sta diffondendo anche da noi. Il principio alla base è semplice: trovarsi in un luogo di pace, circondati da piante e alberi e camminare
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COME SI FA? • Almeno due ore • Percorrendo almeno cinque chilometri • Alternando il cammino a momenti di riposo • Respirare profondamente usando il diaframma • Esercitare i cinque sensi: assorbire tutti gli aromi del bosco • Ascoltarne i suoni • Contemplare forme e colori • Toccare la corteccia degli alberi • Ripetere il “bagno” per tre giorni consecutivi • Periodo migliore: la tarda primavera.
e sempre più hotel e resort propongono itinerari nei boschi, completi di corsi propedeutici per imparare le giuste tecniche respiratorie. Il primo percorso dedicato al forest bathing in Trentino aprirà nel giugno 2018 a Fai della Paganella, all’interno di una splendida faggeta.
QUERCE, FAGGI E CASTAGNI
Anche se il periodo migliore per il forest bathing è la primavera, anche in inverno è consigliabile dedicare del tempo ogni giorno al movimento all’aria aperta: qui uno scorcio del Monte Generoso.
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Marco Nieri e l’agronomo Marco Mencagli hanno monitorato l’attività elettromagnetica di piante e alberi del parco naturale dell’Oasi Zegna, in Alta Valsessera (Piemonte), per verificarne la risonanza e gli effetti sull’uomo. Così è nato nel 2015 il Bosco del Sorriso, un percorso speciale soprattutto da giugno a settembre, quando le foglie sono al loro massimo e quindi anche gli effetti benefici che vi si ottengono. L’Oasi piemontese propone tre sentieri che portano il visitatore nel silenzio e nella quiete dei boschi. I percorsi prevedono escursioni di mezza giornata che alternano camminate a lunghe soste nel verde. Il tragitto ad anello, che parte dal Bocchetto Sessera, si estende per 4,8 chilometri, è facile e per tutti; all’inizio del percorso è possibile anche ritirare la chiave dell’Eremo di Maria, un luogo contemplativo che si trova lungo il cammino. Anche per i bambini, visitare il Bosco del Sorriso è un’esperienza unica. A loro sono dedicate tre suggestive aree di sosta allestite con sedute in pietra e grandi libri in legno di cedro profumato, sui quali si possono leggere le Favole del Bosco inspirate alla filosofia steineriana e ai tre alberi più diffusi in quei luoghi. Anche il Trentino si sta attrezzando per il forest bathing,
Nel cuore della Val Pusteria, terra di escursioni al cospetto delle Dolomiti, ma anche degli alpeggi più originali di tutta la regione altoatesina, si trova il comprensorio escursionistico Gitschberg Jochtal, noto come “Almenregion”, cioè area delle malghe; senza dubbio la Malga Fane, a 1.739 metri di altitudine, raggiungibile calpestando un sentiero che parte da Valles (BZ), è una delle più autentiche in assoluto. È strutturata come un piccolo villaggio con baite, fienili, tre rifugi e una chiesetta, ed è punto di arrivo, ma anche di partenza per immergersi tra il respiro dei boschi e i paesaggi suggestivi che le Dolomiti sanno offrire ad ogni punto di vista. Dalla Malga Fane, per esempio, si può partire a piedi fino al Lago Selvaggio a 2.538 metri, il lago alpino più profondo dell’Alto Adige. Anche scendendo lungo lo Stivale, le occasioni di sperimentare il benessere del forest bathing non mancano. Ad esempio, c’è il respiro del rigoglioso Appennino a soli quindici chilometri da Parma, tra i sentieri del bosco in cui amava passeggiare la duchessa Maria Luigia, nel Parco Regionale dei Boschi di Carrega. In Umbria, è possibile passeggiare fra cerri e ulivi su sentieri antichi, recuperati con cura: sono i venti chilometri che attraversano i verdissimi paesaggi che nel ‘400 furono dipinti dal Perugino e Piero della Francesca tra Perugia e Gubbio, una foresta di 12 ettari con almeno 6mila piante diverse da scoprire seguendo a piedi i vari itinerari.
La faggeta di Pian Cansiglio, in Veneto. I faggi sono fra gli alberi di cui si sono provate con evidenza le virtù terapeutiche.
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CUCINA & TERRITORIO
Festeggiare in salute Una proposta di piatti in cui sono protagonisti gli ortaggi stagionali. Senza dimenticare il gusto! di FELICITA DELL’ORTO
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CUCINA & TERRITORIO
ZUPPA DI CIPOLLE Ingredienti • 4 cipolle bianche • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva • 1 cucchiaio di farina • 1 cucchiaino di santoreggia • Mezzo litro di brodo vegetale Preparazione Tagliate quattro cipolle bianche a fettine sottili ed ammorbiditele in un tegame con poco olio extravergine di oliva e un cucchiaio di farina. Quando il tutto sarà dorato aggiungete brodo vegetale o acqua bollente, in cui sia stato in infusione per dieci minuti un cucchiaino di santoreggia. Continuare la cottura per 15/20 minuti a pentola coperta e fuoco moderato. Versare quindi la zuppa nei piatti, sul cui fondo saranno stati poste fette di pane abbrustolito e cosparse con una noce di burro o di parmigiano grattugiato.
Spinaci alla tirolese Ingredienti • 700 - 800 grammi di spinaci freschi • 200 grammi di speck a fette piuttosto spesse • 4 cucchiai di parmigiano grattugiato • 8 cucchiai di olio extravergine di oliva • 1 pizzico di sale • 3 cipolline fresche Preparazione Pulire gli spinaci, lavarli, tagliarli e metterli in una insalatiera. In un pentolino a parte, mettere l’olio e lo speck tagliato a listarelle e far rosolare. Versare sugli spinaci salando leggermente solo se necessario; aggiungere il formaggio e le cipolline fresche tagliate a piccoli pezzettini.
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ZUCCA ALLA RICOTTA Ingredienti • 1/2 cucchiaio di capperi sotto sale • 3 acciughe sotto sale • 1 spiccio d’aglio • 1 gamba di sedano • 4 cucchiai d’olio d’oliva extravergine • 1,5 chilogrammi di zucca • 100 grammi di olive nere snocciolate • 2 cucchiai di ricotta affumicata stagionata • Sale e pepe Preparazione Dissalare i capperi e diliscare le acciughe, preparare le altre verdure sbucciate e lavate, poi tritarle e unire le acciughe spezzettate, mettendo il tutto in una pentola con olio per far stufare le verdure a fuoco lento in modo che le acciughe si disfino senza soffriggere.
Pulire bene la zucca da buccia e semi e prepararla a pezzetti. Quando le acciughe si saranno sfatte unire la zucca e insaporire mescolando spesso per 10 minuti; unire le olive e cuocere ancora per 15 minuti. Infine spolverare con la ricotta, regolare di sale e pepe, mescolare e servire.
Arrosto saporito Ingredienti • 1 arrosto di vitellone di circa 1 chilo • 1 cipolla • 1 spicchio d’aglio • 1 mazzetto di aromi (rosmarino, salvia, timo, alloro) • 1 manciata di menta • 1 manciata di pinoli
• 1 manciata d’uvetta ammollata e sciacquata • 6 pomodori pelati • 3 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva • Sale e pepe Preparazione Mettere in un tegame l’olio e l’arrosto e farlo
rosolare per una decina di minuti con l’aggiunta di erbe aromatiche e dello spicchio d’aglio; togliere le erbe e aggiungere la cipolla tagliata finemente, i pomodori pelati, i pinoli, la menta, il sale, l’olio, l’uvetta, salare e pepare
e cuocere per 90 minuti, girando l’arrosto di tanto in tanto A cottura ultimata, fare raffreddare, tagliare l’arrosto a fette e servire con sopra il sugo di cottura. Il sugo rimasto può essere un ottimo condimento per la pasta.
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CUCINA & TERRITORIO
TORTA DI CAPODANNO ALLE MANDORLE E ARANCE Ingredienti • 100 grammi di farina di mandorle • 8 uova • 100 grammi di mandorle sbucciate e tritate • Buccia grattugiata di due arance • 400 grammi di zucchero • Mezzo cucchiaio di polvere di cannella • 600 millilitri di succo d’arancia
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Preparazione In una capiente ciotola sbattere bene gli otto tuorli con 200 grammi di zucchero, la cannella, la buccia di arancia, le mandorle tritate e la farina di mandorle. Montare a neve ferma gli otto albumi ed incorporarli delicatamente.
Ungere ed infarinare la tortiera, versare il composto e infornare a 180°C per circa un’ora. Nel frattempo preparare lo sciroppo d’arancia facendo sciogliere i restanti 200 grammi di zucchero nel succo d’arancia e cuocere finché non si sia addensato. Quando la torta si sarà raffreddata,
disporla su un piatto da portata, bucherellare leggermente la superficie e versare lo sciroppo di arancia ricoprendola completamente. Va servita il giorno dopo, accompagnandola, per chi gradisce, con panna montata molto fredda e non zuccherata.
Diamo un taglio alla sete Vino e solidarietà per donare l’acqua a chi purtroppo non ce l’ha di MATTIA CONTI
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n gruppo di amici provenienti dalla scuola enologica di Cividale del Friuli (UD) ogni anno, dal 2007, si impegna a produrre un vino per chi, oltre ad amare una buona bottiglia, vuole sostenere con loro un progetto importante: aiutare il missionario friulano fratel Dario Laurencig nella costruzione di pozzi d’acqua in Kenya. Ogni euro ricavato è destinato interamente alla causa del missionario, grazie al sostegno di tante persone che, oltre a donare il loro tempo e il vino, forniscono le bottiglie, le etichette, le scatole, i tappi e tutto quanto serve a poter confezionare un ottimo prodotto. Per l’edizione di quest’anno sono state prodotte due tipologie
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di vino per un totale di circa 5mila bottiglie: Vitae Bianco 2017 è un bianco che nasce dall’unione di Sauvignon blanc, Chardonnay mousque, pinot grigio e friulano. Al naso si presenta fruttato e floreale con note di pompelmo, kiwi e mughetto, mentre in bocca risulta fresco, armonico e pieno. Vitae Rosso 2017 invece è un blend tra vitigni della tradizione autoctona come il barbera piemontese, sangiovese toscano, refosco e schioppettino, assieme ai più internazionali merlot e cabernet sauvignon. Qui i profumi sono quelli della frutta matura e al palato risulta caldo e speziato, con una discreta morbidezza donatagli dall’affinamento in barrique.
Per informazioni e donazioni Paolo Comelli 3486706843 Su facebook: diamo un taglio alla sete www.diamountaglioallasete.org
TUTORIAL
Stelle dal cielo O meglio, dal soffitto: in pochi passaggi creiamo una decorazione sospesa con le Poinsettia. Usando un colore diverso dal solito: il rosa di COSTANZA DI MATTEO in collaborazione con STARS FOR EUROPE
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a Stella di Natale, lo dice il nome stesso, è uno dei simboli tradizionali di questo periodo magico. Forse a volte la solita pianta rossa o tutt’al più bianca sa un po’ di “vecchio” e l’entusiasmo nel vederla riapparire nel nostro garden center preferito un po’ si spegne. Vale la pena sapere, però, che la ricerca varietale su questa pianta è molto vivace, e ogni anno, se aguzziamo la vista, possiamo trovare nuovi colori e nuove forme: in questo modo il sentore di stantio se ne va, e noi possiamo celebrare il periodo natalizio con la Stella di Natale che più si accorda coi nostri gusti ed esigenze.
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TUTORIAL
Pochi semplici passi Per realizzare la nostra decorazione sospesa ci serve: • Spago • Barattoli di latta ben puliti • Filo di lana grossa • Decori natalizi • Mini Poinsettia • Pistola colla a caldo • Cacciavite
Ricoprite il barattolo partendo dal fondo con la lana: una punta di colla a caldo, e subito sopra il filo. Ricoprite in questo modo tutto il barattolo, fino al bordo superiore. Assicurate la parte finale con la colla a caldo.
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Con il cacciavite praticate due fori vicini al bordo del barattolo, posizionandoli alle due estremità del diametro.
Tagliate due segmenti di spago, pensando all’altezza da cui volete far scendere la decorazione. Fate scorrere all’interno lo spago, e fissatelo con un nodo ben saldo.
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STARS FOR EUROPE
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È una campagna marketing promossa dai grandi coltivatori europei di Poinsettia, che coinvolge diversi Paesi ed è finanziata anche dall’Unione Europea. Lo scopo, sostenere e rinforzare e le vendite della Stella di Natale grazie a nuove idee e suggerimenti per prendersene cura e usarla al meglio. www.starsuniteeurope.eu
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Inserite nel barattolo decorato la vostra Stella di Natale: è pronta!
Con la colla a caldo fissate sopra la copertura in lana il vostro decoro, centrandolo bene nello spazio che avete a disposizione.
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Accostandone tre o più si crea un bell’effetto. Il posto migliore? Davanti a una finestra, oppure fissate a un lampadario a più braccia.
Per questo progetto abbiamo scelto una tinta che è molto di tendenza per il Natale 2017, cioè il rosa. Le Poinsettie rosa sono molto belle, sia quando hanno colore uniforme, sia nelle diverse possibilità di screziatura e variegatura. Tenere e iperfemminili, sono bellissime anche come idea regalo!
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INTERNO
Orchidee in casa? Si può Da quando in commercio si trovano specie di facile coltivazione, sono diventate il fiore più venduto al mondo. Così questo gioiello esotico non è più appannaggio di pochi, pur conservando intatto il fascino di un tempo di GIOELE PORRINI
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on sono solo uno tra i fiori più belli: le orchidee appartengono alla famiglia delle Orchidaceae che, con le sue circa 30mila specie distribuite in circa 800 generi, è anche una delle più grandi e diversificate del mondo vegetale. Oltre a costituire una delle più grandi famiglie di piante a fiore distribuite su tutti i continenti dall’Equatore fino quasi alle zone artiche, dal livello del mare fino ai 4.000 metri di altitudine sulle Ande (anche in Italia se ne trovano circa 200 specie), da oltre un secolo (esattamente dal 1856) queste piante sono state una vera e propria ‘palestra’ per le bizzarrie di generazioni di ibridatori che ne hanno fatte letteralmente di tutti i colori.
Attenzione!
ni volta Ricordate che og taglio è un a tu che si effet ettare la inf dis e nt rta po im infettante lama: il miglior dis perché a, è la candeggin di sodio o rit clo ipo e contien llule ce le e gg che distru tuali e il DNA di even patogeni.
Poche indicazioni colturali sono sufficienti per mantenere in salute le orchidee in casa. Qui, esemplari di Cymbidium, Phalaenopsis e Vanda.
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LA PIÙ PICCOLA E LA PIÙ GRANDE Il fiore della Pleurothallis portillae, che vive nelle foreste montane dell’Ecuador, misura pochi millimetri. Il Grammatophyllum speciosum dell’Asia tropicale invece è un gigante: un solo esemplare, presentato nel 1851 al Crystal Palace di Londra durante un’esposizione, raggiungeva il peso di quasi due tonnellate, ed era alto oltre tre metri.
PASSIONE SECOLARE Sono passati più di duecento anni da quando le prime orchidee tropicali giunsero in Europa e infiammarono di passione aristocratici e possidenti del Vecchio Continente. L’epoca era pervasa da una insaziabile ammirazione per le piante esotiche e l’arrivo sulla scena delle orchidee diede origine in Inghilterra a un entusiasmo sfrenato che esplose nella orchids fever, o febbre delle orchidee. Furono intraprese spedizioni tropicali nel cuore delle foreste di ogni sperduto angolo delle colonie, si pagarono cifre da capogiro per le poche piante superstiti di viaggi lunghissimi attraverso gli oceani, le specie nuove e mai viste prima furono valutate una fortuna, trucchi e inganni di ogni genere furono escogitati per nascondere e confondere i luoghi d’origine, preziosi come miniere. Quelle più belle non avevano prezzo, gli aristocratici facevano a gara per aggiudicarsele per primi e sembra che il record sia stato di un esemplare di Odontoglossum crispum della Colombia, che fu venduto ad un’asta a Londra all’equivalente odierno di un milione di euro. Si costruirono in molte città europee serre enormi per ospitare le preziose piante che arrivavano dai Paesi tropicali.
Sono moltissimi i colori disponibili quando si parla di orchidee. Qui una varietà di Vanda scurissima, violanero, deliziosamente punteggiata.
incredibili: dalla serena bellezza delle Phalaenopsis alla maestosità ed eleganza della Cattleya, dagli inquietanti fiori delle profumatissime Stanhopea ai curiosi fiori del genere Bulbophyllum che assomigliano a un paio di eleganti ciabattine orientali. Le orchidee offrono quindi un’enorme gamma di possibilità per tutti i gusti, per tutte le occasioni, per un hobby senza fine. E contrariamente a quanto si pensa comunemente, sono piante robuste. Chiunque coltivi in casa una qualsiasi pianta d’appartamento, può facilmente coltivare e far fiorire un’orchidea. Come tutte le piante, infatti, questa non esige altro che luce, acqua e un’adatta temperatura.
AMA LA LUCE
La Phalenopsis è una delle orchidee più commercializzate. È robusta ed è anche una delle poche che riesce a sopportare un ambiente con luce scarsa.
Buona parte delle orchidee esige un ambiente luminoso e la mancata fioritura degli esemplari che vivono in appartamento è dovuta soprattutto alla mancanza di luce. Quelle che amano gli ambienti poco luminosi sono poche, le uniche candidate agli angoli non troppo illuminati sono le Phalaenopsis e i Paphiopedilum, che in natura vivono già all’ombra delle chiome degli alberi nelle foreste. Chi dispone di uno spazio all’aperto può trasferirvi le orchidee durante la bella stagione: qui potranno usufruire dei benefici dell’aria aperta, ricordate
INFINITA GAMMA DI COLORI Molti ritengono che le orchidee siano rosa e, in effetti, i colori che vanno dal rosa tenue al porpora sono molto comuni; ma le orchidee mostrano anche variazioni di colore tra le più inimmaginabili che comprendono il verde in tutte le sfumature, il bianco candido, il crema fino al giallo intenso, i colori bruni dal mattone chiaro al marrone scuro dei fiori impollinati dalle mosche, l’arancio e lo splendido rosso fuoco, e addirittura il nero nei fiori timidi della Maxillaria shunkeana. Due terzi delle orchidee sono profumati e dalle forme più
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INTERNO
Esemplari di Miltonia collocati in piena luce. Il segreto per far rifiorire le orchidee è porle in un ambiente sufficientemente luminoso.
LA PIÙ DIFFUSA
L’orchidea più lunga e anche la più utilizzata dall’uomo è la Vaniglia: le stecche di vaniglia impiegate in cucina non sono altro che il frutto dell’orchidea del genere Vanilla, la cui pianta, che in natura si comporta come una vera e propria liana ed è originaria delle foreste del Sudamerica, può superare i 30 metri di lunghezza, ed era già conosciuta dal popolo azteco che ne utilizzava i frutti per aromatizzare il cioccolato.
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però di ripararle dal sole diretto. Alcune, come per esempio i Cymbidium, le Vanda e taluni Epidendrum, se abituati fin dalla primavera, possono stare in pieno sole per tutto l’arco della giornata.
NON AMA L’ACQUA Le orchidee sono nella maggior parte epifite: vivono sugli alberi senza arrecare nessun danno all’ospite, hanno radici aeree che vivono esposte all’aria. Proprio per questo si coltivano usando un composto a base di corteccia facilmente reperibile dei garden center. È importante che il substrato non resti inzuppato per troppo tempo, pena la rapida asfissia delle radici: le orchidee che muoiono nelle mani dei principianti sono di solito vittime delle troppe bagnature. Bagnate solo quando siete sicuri che le piante sono ben asciutte. Dalla primavera all’autunno, ogni tre bagnature si consiglia di diluire nell’acqua un buon concime completo per orchidee alla concentrazione suggerita in Vanilla imperialis etichetta del prodotto.
GRADISCE IL FRESCO
I fiori della Cattleya sono fra i più eleganti e maestosi. Gli ibridatori si sbizzarriscono nel creare forme sempre più particolari.
delle Phalaenopsis dura a lungo, come minimo tre mesi; dalla fine di una fioritura in circa 100 giorni si ha una nuova fioritura, con una pausa in estate, quando le temperature sono molto alte. Nelle coltivazioni casalinghe l’induzione a fiore si ha da settembre a maggio, e di conseguenza le fioriture da dicembre ad agosto. Terminata la fioritura, quando i fiori appassiscono, si può tagliare lo stelo fiorale a un’altezza di circa 10 cm, lasciando quindi uno o due nodi per barriera; è sempre meglio non tagliare alla base perché un taglio è la porta d’ingresso di infezioni. In natura non c’è nessuno che va a tagliare gli steli appassiti e, se non si tagliano, le piante rifioriranno ugualmente; la differenza consiste nel fatto che, se lo stelo viene tagliato, il nuovo stelo partirà dall’ascella di una foglia o da un nodo dello stelo tagliato; se non viene tagliato, la nuova infiorescenza partirà dall’apice della precedente, gli steli diventeranno un po’ più lunghi e faranno un po’ meno fiori.
La notevole varietà dei climi di provenienza fa sì che le esigenze colturali dei diversi generi e delle differenti specie e ibridi siano altrettanto diverse. Si usa dividere le orchidee in tre grandi gruppi. Le orchidee da freddo amano temperature invernali notturne attorno ai 10°C, quelle da temperato dai 15 ai 20°C, quelle da caldo oltre i 20°C. Moltissime sono le specie che richiedono temperature intermedie e si adattano bene a varie condizioni di coltivazione. Se poi si riesce a fornire una temperatura un po’ più fresca durante la notte (è sufficiente socchiudere appena una finestra), tutte le orchidee se ne avvantaggiano crescendo più rigogliose e fiorendo più abbondantemente.
FACCIAMOLA RIFIORIRE Fino a quando è fiorita, l’orchidea è la regina delle piante di casa ma, una volta sfiorita, si trasforma ben presto in una pianta anonima e ingombrante che spesso si butta. Ma tutte le orchidee sono rifiorenti! La fioritura
Quando i fiori appassiscono, tagliate lo stelo a circa 10 centimetri, lasciando uno o due nodi. La nuova fioritura apparirà dopo circa cento giorni.
INTERNO
Visti a Homi Il Salone degli Stili di Vita, organizzato da Fiera Milano, è sempre più al centro delle nuove tendenze; ecco qualche idea per rinnovare la tavola di Natale di MARTA MEGGIOLARO
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voluzione, dinamicità, versatilità: queste le qualità che la casa di oggi deve avere. L’idea di fondo? Pensarla come un accessorio: deve servire al momento giusto. Per questo i complementi d’arredo diventano fondamentali per rendere sempre più vario e immediato il vivere in casa. Homi, il Salone degli Stili di Vita, è un palcoscenico per il design della casa, ma anche di tutti quegli ambienti che diventano “casa”: perché si può vivere bene anche nel proprio ambiente di lavoro e in altri spazi, attraverso accessori che si fanno “casa portatile” ogni volta che desideriamo una comodità domestica pur essendo fuori. Tra minimalismi sempre più intelligenti e richiami alle forme della natura, tra oggetti e accessori plasmati con materiali supertecno o raccontati da lavorazioni artigianali più tradizionali, la casa è una continua fusione di idee, gusti, momenti espressi da oggetti che raccontano la nostra voglia di stare bene tra le pareti domestiche. Fra le proposte che abbiamo visto all’ultima edizione di Homi, a settembre, ecco alcune aziende che ci hanno colpito e sorpreso con allestimenti per la tavola che fanno sentire davvero a “casa”.
Un Natale bianco e azzurro, ricco di luce e dettagli giocosi: questa è l’idea de La Fabbrica del Verde, un’azienda milanese che ha fatto del concetto di “casa” il suo fulcro. E il servizio da tè con l’alce porta allegria anche in ufficio. www.lafabbricadelverde.it
Per informazioni HOMI Salone degli Stili di Vita Fieramilano (Rho, Milano) www.homimilano.com
I toni neutri del beige accesi da un bel rosso vivace, per una tavola natalizia semplice eppure elegantissima: possibile grazie ai tessili di SP Giardino Segreto; innovativi e particolari, accostano funzionalità, bellezza e l’eccellenza artigianale made in Italy. www.spgiardinosegreto.it
Per gli amanti dello stile minimal, una tavola in nero da Fiorirà un giardino, senza dimenticare un tocco di poesia grazie a linee armoniose e alla raffinatezza dei particolari. www.fioriraungiardino.com
HOMI – LA PROSSIMA EDIZIONE Una casa superaccessoriata e multiforme sarà il tema della prossima edizione di HOMI, dal 26 al 29 gennaio 2018. Preapertura dal giorno 23 per il settore Festivity, dedicato alle decorazioni natalizie e alle festività.
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ESTERNO
16 curiosità sui robot Abbiamo raccolto alcune delle domande più comuni sull’evoluzione delle macchine rasaerba: il robot. Gli esperti di Neumann Italia hanno risposto per noi di FILIPPO TOMMASEO
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vere un giardino e non dovere fare nulla per tenerlo a posto? In passato era un sogno da signori. Tagliare il prato è un lavoro che di solito si fa nel weekend. Alcuni vi si dedicano con devozione, o come passatempo, oppure… per stare fuori casa senza essere disturbati (“Sto tagliando l’erba, non sento!”). Per altri però questa attività è una vera seccatura. Come fare per eliminarla? Con un robot rasaerba. Magari l’avete visto nel prato del vicino, ma voi non ci avete ancora pensato. Gli esperti di Neumann Italia rispondono alle domande più comuni che si fanno prima di decidere di comprarlo. «Nessuna domanda è banale - spiega Massimiliano Pez, general manager di Neumann Italia -. È giusto chiedere per avere una macchina che sia a misura del proprio giardino Per ioni e della propria vita. Con Mission e MiniMission informaz te glia bambini e animali sono in sicurezza». più detta dotti
i pro riguardo n Neuman m u ann www.ne cs.it ti o b ro
1• Ho dei genitori anziani e mi tocca passare un week end sì e uno no a tagliare il prato. È facile da usare? Possono gestirlo anche i miei suoceri ottantenni in autonomia? Il robot rasaerba è estremamente semplice da utilizzare: la programmazione è intuitiva e, una volta impostata, la macchina fa tutto da sola staccandosi dalla base di carica per tagliare il prato quando previsto. In ogni caso è disponibile anche l’avvio manuale: premi start e lui lavora! 2• È pericoloso per i bambini? Possono farlo partire accidentalmente? Non ci sono pericoli immediati per i bambini: la sicurezza
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è dettata dalla distanza delle lame dalla scocca e dai sensori di sollevamento che fermano le lame in meno di un secondo. Inoltre se non si è in possesso del PIN di sicurezza non si può operare sulla macchina. Ma, come tutti gli attrezzi e gli elettrodomestici che usiamo quotidianamente, è meglio tenerlo lontano dalla loro portata. 3• Il mio cane dorme fuori. È un problema? Ho una tartaruga in giardino: il robot può farle male? E se si trova davanti un gatto addormentato? Ne ho uno vecchio e un po’ sordo … non è detto che lo senta arrivare. Il robot rasaerba può tranquillamente convivere con i nostri animali domestici. Essendo dotato di sensori di ultima generazione, li percepisce come ostacolo e cambia percorso. Inoltre la ridotta distanza da terra riduce i rischi che gli animali possano entrare in contatto con le lame. Molti clienti temono che i cani possano aggredire questi oggetti, in realtà sono molto più intelligenti di quanto noi pensiamo, dopo poche ore di “convivenza” si accorgono che non sono esseri animati e li ignorano. La sicurezza è garantita anche per gli animali più vivaci. Anche se premono il tasto di accensione il robot non parte. Serve inserire un Pin di sicurezza per azionarlo fuori dagli orari programmati. 4• Può danneggiare l’irrigazione automatica? Per evitare ogni inconveniente, si tratta di programmare il taglio del prato nei momenti in cui l’irrigazione è spenta. Questa limitazione in realtà è molto meno onerosa di quanto si possa pensare. L’irrigazione può lavorare di notte nelle fasce orarie più indicate per il verde e il robot durante il giorno.
5• Il mio giardino non è pianeggiante. Il robot rasaerba funziona anche in salita? Dipende dalle caratteristiche del robot. Tra gli elementi caratteristici del rasaerba Mission c’è la sua forza nel superare pendenze fino al 35%. 6• E se ci sono due prati separati da un passaggio, come faccio? Se non vi sono cordoli che per il robot possono rappresentare un ostacolo, non ci sono problemi. Al momento dell’installazione si farà attenzione a prevedere il taglio di entrambe le porzioni di prato. I nostri tecnici hanno molte soluzioni disponibili per superare gli ostacoli che il giardino può presentare. Mission e MiniMission hanno la possibilità di programmare fino a quattro zone di lavoro. 7• Fiori, vasi e cespugli possono essere un problema? Assolutamente no. In fase di installazione del robot verranno opportunamente segnalati. In caso di spostamento dei vasi, il robot riconoscerà l’ostacolo e lo eviterà. 8• Ho due case. Lo posso spostare da un giardino all’altro? Se la macchina rimane una, servono però due stazioni di ricarica. Da non dimenticare che se il robot funziona da una parte, dall’altra il prato continuerà a crescere. La comodità di questi robot si basa proprio sul fatto che possono tagliare il prato anche senza di noi, mantenendo il manto erboso sempre curato e verde. Fatte queste premesse però possiamo sicuramente dire che un robot può lavorare su circuiti distinti. 9• Devo raccogliere l’erba? No. La peculiarità di un robot rasaerba è che taglia il prato più volte durante la settimana. In questo modo l’erba cresce poco e la parte tagliata resta sul prato facendoci risparmiare in acqua in quanto trattiene l’umidità del suolo, e facendoci risparmiare in fertilizzanti perché diventa essa stessa nutrimento per il prato. 10• Con l’erba alta funziona ugualmente? Sì, con altezze fino a 20-25 cm il robot funziona ugualmente. Ma questo non sarà più un problema una volta installato! 11• Quanto pesa? Il modello MiniMission ideale per prati fino a 800 metri quadrati arriva a 10 kg; il fratello più grande Mission, per prati fino a 2.500 metri quadrati, supera di poco i 12 kg.
12• Lo compro e lo faccio partire come i robot aspirapolvere? Prima di metterlo in funzione occorre fare l’installazione per delineare le zone di taglio. È un’operazione non molto complessa che comunque fa un tecnico; nel nostro caso, un tecnico Neumann. E poi servirà programmare il robot secondo le nostre esigenze.
Minimission e Mission sono i due robot rasaerba di Neumann Italia: il primo è per prati fino a 800 metri quadrati, il secondo arriva a 2500 metri quadrati.
13• Io ho un sonno molto leggero. Non è che mi sveglia quando parte di notte? Anche in questo caso dipende dal modello. Mission ha un livello di rumorosità estremamente basso, di 57dB, ben al di sotto della soglia di fastidio. Equivale al rumore generato da una conversazione a voce normale. È difficile sentirlo lavorare anche nelle notti più silenziose. 14• In cosa consiste l’installazione? Un tecnico incaricato viene a casa e, sulla base delle indicazioni ricevute e delle esigenze, delimita con un filo interrato le zone di taglio, ovvero le aree dove il robot opererà. Quindi posiziona la base di carica dove il robot farà ritorno al termine del lavoro o quando necessario per ricaricare le batterie. Il posizionamento del cavo non è invasivo in quanto la macchina interracavo non lascia segni residui dopo l’installazione. 15• Parte anche quando piove o ha dei sensori? I robot sono dotati di sensori pioggia. È possibile anche escluderli in quanto Mission e MiniMission possono operare anche sotto la pioggia. L’unico inconveniente sarà l’erba tagliata che, essendo bagnata, resterà attaccata alla macchina costringendoci a pulirla. 16• E la manutenzione? Quanto durano le batterie? I robot non hanno grandi esigenze di manutenzione. Le lame, facilmente sostituibili, durano all’incirca una stagione. La batteria può arrivare a coprire quattro stagioni. Considerando i risparmi di tempo, acqua e fertilizzanti, rispetto ad un rasaerba a motore a scoppio un robot si ripaga in un paio di anni.
NEUMANN ITALIA, OBIETTIVO GIARDINO Con oltre 50 anni di storia nell’automazione e robotica industriale, il gruppo tedesco Neumann arriva in Italia nel 2012 con il marchio Mission, una gamma di prodotti per la manutenzione del giardino che risponde a tre
principi: miglioramento della qualità della vita, rispetto dell’ambiente e riduzione delle emissioni nocive. Dal 2005 infatti la tecnologia Neumann si è concentrata sullo sviluppo di soluzioni innovative dedicate all’outdoor puntando
esclusivamente su applicazioni elettroniche e batterie al litio ad alta efficienza energetica. Fanno parte della gamma di Neumann Italia sistemi automatici per la manutenzione del manto erboso e prodotti per la
cura di arbusti, alberi e fogliame. Neumann è l’unica multinazionale ad operare nel settore garden con una rete diretta di consulenti che vistano i clienti e li informano sulle migliori soluzioni per il loro giardino.
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ESTERNO
Gli indispensabili Tre attrezzi per gli appassionati di giardinaggio proposti da Stihl: leggeri, silenziosi e puliti perché hanno la carica a batteria. Un regalo di Natale sicuramente gradito di FILIPPO TERRAGNI
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ccuparsi del proprio giardino è un compito, ma è anche un piacere. E grazie alla nuova gamma per hobbisti di Stihl, che sfrutta la tecnologia a batteria ricaricabile, il piacere aumenta. Perché l’uso della batteria permette di proporre attrezzi più leggeri e più silenziosi, adatti quindi a chi vuole occuparsi del proprio giardino senza avere una preparazione professionale e senza troppi disagi: basta fragore, basta puzza di gas di scarico. E poi scegliere Stihl significa ricevere, presso i rivenditori e gli shop Stihl, una consulenza pre-acquisto, la consegna degli attrezzi pronti all’uso, e soprattutto l’assistenza post-vendita. Infine, per chi è incuriosito dal giardinaggio 2.0, diventare cliente Stihl permette di accedere alle possibilità di interconnessione dei nuovi prodotti, che tramite App possono essere monitorati e controllati in tempo reale.
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MSA 120 C-BQ è una leggerissima motosega a batteria per la cura del giardino attorno casa e per il taglio della legna. Con tendicatena rapido e freno catena QuickStop Super. Catena 1/4” PM3 per un taglio pulito. Silenziosa, non necessita di cuffie di protezione udito.
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2. BGA 45, il soffiatore a batteria comodo da
utilizzare per la pulizia di piccole superfici vicino casa. Bocchetta tonda, batteria integrata con indicatore dello stato di carica, supporto a parete con funzione di ricarica per riporre l’attrezzo ricaricandolo allo stesso tempo. E pesa solo due chili.
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FSA 45 è un decespugliatore a batteria compatto, adatto per semplici lavori di sfrondatura e pulizia vicino a casa. Batteria integrata con indicazione dello stato di carica, asta e impugnatura ad archetto regolabili senza l’uso di utensili, angolo di lavoro del gruppo falciante regolabile anche per tagli angolari verticali, cambio semplice tra coltello PolyCut e fili falcianti senza sostituzione della testina falciante, archetto distanziatore.
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ESTERNO
Profumato tutto l’anno È possibile progettare il giardino in modo che il calendario delle fioriture assicuri alla nostra casa di essere sempre circondata da dolci fragranze
L’
di NICOLÒ PENSA
autunno inoltrato o l’inverno incipiente sono i periodi più adatti per la piantagione di ogni vegetale da esterno. Se evitiamo le gelate, in cui il terreno diviene duro per il ghiaccio, piantare d’autunno, dicevano i vecchi giardinieri dal grande sapere, “anticipa di un anno”. Sì perché l’apparato radicale, se il clima è mite, rimane attivo e prepara meglio le piante al risveglio primaverile. Per cui piantare in autunno offre tre vantaggi alle nostre piante: precocità, robustezza, e fioriture più copiose. E se aggiungessimo a tutto questo anche il profumo? Per avere un giardino profumato tutto l’anno occorre mettere a dimora piante e arbusti scelti in base al periodo di fioritura. Ecco di seguito una piccola guida al giardino profumato d’inverno o nella precoce primavera.
Calendario delle fioriture OTTOBRE-NOVEMBRE L’elagno (Elaeagnus x ebbingei) è un’interessante specie che fiorisce a ottobre-novembre. È un cespuglio dalla crescita vigorosa, adatto per realizzare siepi. Le foglie colore verde scuro presentano ampie marginature di colore giallo; i fiori, poco vistosi, di colore bianco crema, sono molto profumati e appaiono lungo i rami, protetti alle foglie.
Insieme ma non vicini È utile, ai fini del risultato in giardino, non piantare vicini due arbusti che fioriscono nello stesso periodo, poiché i profumi si mischierebbero diminuendo il piacere di percepire l’aroma di ognuno.
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ESTERNO
Camellia sasanqua
Perché le piante fioriscono in inverno? La Natura nei milioni di anni di evoluzione ha stabilito delle regole, e una di queste è la non competizione: in natura ciascun individuo Camellia granthamiana
vegetale cresce senza intralciare gli altri.
Viburnum tinus
NOVEMBRE-DICEMBRE
Per cui, per godere
In questo periodo fioriscono e profumano le camelie invernali: Camellia sasanqua “Narumigata”, con fiori dal profumo di tè, e Camellia granthamiana, anche se meno profumata della precedente. Lentaggine (Viburnum tinus): arbusto sempreverde, con foglie lucide e verde scuro. I fiori, bianchi con sfumature rosate, sono portati all’estremità dei rami in infiorescenze, e si schiudono ininterrottamente da novembre a gennaio e anche oltre, emanando un dolce profumo; ai fiori seguono bacche di un bellissimo blu metallico.
primariamente di risorse vitali quali luce solare e spazio per le radici, alcune piante si sono adattate a fiorire in periodi non comuni, evitando quindi ogni tipo di competizione.
Chimonanthus praecox
GENNAIO-FEBBRAIO Il più conosciuto arbusto invernale, il calicanto (Chimonanthus praecox), è protagonista indiscusso dei mesi più freddi; grande arbusto spogliante si presenta coperto da fiori dall’aspetto cartaceo, di colore giallo, che emanano un profumo di miele e giacinto. Altri arbusti che fioriscono in inverno sono la Mahonia “Winter Sun”, arbusto sempreverde con piccoli fiori gialli dal profumo intenso; le foglie coriacee verde scuro sono simili a quelle dell’agrifoglio. La Sarcococca è un arbusto di piccola taglia con fiori bianchi riuniti in mazzetti e foglie oblunghe lucenti di colore verde scuro. Il fantastico Lonicera fragrantissima, come dice il nome stesso, è profumatissimo: ha fiori bianchi penduli che sbocciano alla fine dell’inverno, portati su rami rosso scuro. Se il clima è mite, tendono a mantenere le foglie che variano il colore, passando dal verde al bordeaux scuro per effetto del freddo.
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Sarcococca
Mahonia “Winter Sun”
Lonicera fragrantissima
Hamamelis mollis
Dophne mezerum
FEBBRAIO-MARZO L’amamelide (Hamamelis mollis) è l’arbusto più rappresentativo di questi due mesi, anche se è poco diffusa. È una pianta di medie dimensioni, lenta nella crescita, che resiste in fiore fino a -10°C. Se un freddo improvviso sorprende i fiori sbocciati, i loro petali si chiudono su se stessi, per riaprirsi di nuovo appena il sole li riscalda; il loro colore è giallo e rosso ed emanano un forte profumo di miele. Anche la Dophne mezerum è specie che fiorisce in questo periodo, ha fiori colore rosa intenso raggruppati in mazzetti, e il profumo richiama quello del gelsomino. Diffusa in natura nelle zone boschive appenniniche, è una gioia sia per il profumo sia per il colore dei fiori. L’Edgeworthia sp. (papyrifera o chrysantha) fiorisce al termine dell’inverno, prima di mettere le foglie. I fiori tubulosi sono radunati in piccoli mazzetti e sono color crema all’esterno e giallo vivo o arancio internamente. Emanano un profumo intenso. La pianta ha il legno molto elastico e una volta seccato, colorato o lasciato naturale, viene utilizzato per composizioni (materiale noto con il nome orientale di Mitsumata).
Edgeworthia Chrysantha
MARZO-APRILE
E le cure?
Il Poncirus trifoliata è una delle specie più curiose che fioriscono a marzo-aprile. Appartiene agli agrumi e viene denominato limone amaro cinese. Arbusto spinosissimo adatto a realizzare siepi impenetrabili, si ricopre di fiori che diffondono un profumo simile a quello dei fiori di arancio (zagara). Citiamo anche Corylopsis pauciflora, arbusto dai fiori di colore giallo pallido e dal profumo simile a quello dei giacinti, e Magnolia stellata (Magnolia stellata), i cui rami ancora privi di foglie, si ricoprono di fiori bianchi dalla forma di stella e dal profumo dolce. Il più particolare? Clematis armandii, rampicante vigoroso e sempreverde, robusto anche se piuttosto soggetto a insofferenza ai ristagni d’acqua, che può raggiungere anche i 6/8 metri di altezza; i suoi fiori, in mazzetti, di colore bianco, profumano vagamente di arancio.
Poche: si tratta di arbusti rustici, che ben sopportano i periodi più rigidi del nostro clima. Se coltivati in vaso attenzione all’acqua, bagnare solo se il terriccio è asciutto, ricordandosi che in fioritura si dovrà aumentare la frequenza
Poncirus trifoliata
delle irrigazioni. Un buon fertilizzante a base di potassio (come il concime per Rose o per pomodori) sono d’aiuto. Somministrare prima della fioritura, verso ottobre, e ripetere all’inizio della stessa rispettando le dosi. Il risultato? Profumo garantito.
Corylopsis pauciflora
Clematis armandii
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ESTERNO
Piccolo e combattivo Stiamo parlando del pettirosso, un passeriforme conosciuto e amato in tutta Europa, che sotto le sue buffe e tenere sembianze nasconde un temperamento focoso
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di BIANCA BELFIORE in collaborazione con LIPU
utti prima o poi abbiamo sentito questa frase: “Lasciamo le briciole per i pettirossi”. Questo uccellino colorato e dal canto melodioso, difficile da vedere nel periodo estivo, durante il quale vive nei boschi, ai primi freddi autunnali si avvicina ai giardini e alle case in cerca di cibo: allora il nostro aiuto diventa (quasi) fondamentale.
UN’AMICIZIA MILLENARIA
CHE CARATTERINO! Diversamente da quanto si possa immaginare, il pettirosso è un uccello tutt’altro che mansueto. È un solitario ed esprime la sua indole aggressiva soprattutto verso i propri simili nella stagione dell’accoppiamento, quando arriva a ingaggiare lotte sanguinose. La stessa territorialità si manifesta in inverno, quando le risorse alimentari scarseggiano. A questo punto è possibile attirarlo nel nostro giardino mettendogli a disposizione il cibo più gradito a orari regolari: al mattino presto, a
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Emily Dickinson
Sostie
ni mezzogiorno e prima del calar del sole. la LIPU Iscriven In natura il pettirosso si ciba soprattutto doti all a Le Protez di insetti e delle loro larve, lombrichi ione U ga Italiana access ccelli a o vrai e semi, ma integra questa dieta con a mo interes lte informaz io santi e frutta e bacche. Come menù invernale concre aiutera ni tamen i t e a pro offriamogli piccole quantità di grasso, le spec ie in pe teggere ricolo. semi, briciole di dolci. Il cibo va posto www.l ip u .it a terra, sul balcone o su un davanzale, in un posto difficilmente raggiungibile da predatori. Cerchiamo di essere costanti, e facciamogli trovare cibo fino a primavera inoltrata. Il pettirosso a questo punto tornerà nel bosco dove alleverà i nidiacei, per poi ripresentarsi ai primi freddi per controllare se siete disposti a prendervi cura di lui per un altro inverno. L’IDEA IN PIÙ Per attirare il pettirosso nel vostro giardino o sul balcone, piantate alcune piante di fusaggine (Euonymus europaeus) detta anche “berretta da prete”. È un piccolo arbusto che in autunno produce frutti di cui l’uccellino va letteralmente pazzo.
foto servizio fotolia.com
L’uomo è sempre stato affascinato dal pettirosso. Compare nella mitologia celtica come simbolo del dio Thor, portatore di nuvole e tempesta. Una leggenda cristiana racconta che i pettirossi erano tutti grigi, finchè uno, vedendo il Crocifisso sul Golgota, provò a liberarlo dalla corona di spine. Ma nel tentativo si punse e si macchiò le piume di sangue; allora Gesù rese quel segno rosso permanente, così che tutti gli uomini potessero riconoscere quella creatura così generosa. Il suo canto gorgheggiante ha ispirato scrittori, poeti e musicisti. Chopin cercò di imitarla nel tema principale della Grande Polonaise brillante, un onore che ha procurato al pettirosso il soprannome di “Chopin dell’aria”. Dall’altra parte del mondo, il poeta libanese Khalil Gibran gli ha dedicato queste parole: “Avrei voluto essere come sei tu / libero da prigioni e catene”. Il senso di libertà ispirato dal pettirosso pare essere anche all’origine del nome del più celebre ladro, Robin Hood (robin in inglese è il pettirosso, quindi il nome completo è l’equivalente del nostro “uccel di bosco”).
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano.
IL SEGNALIBRO
Caro Babbo Natale… Come regalo vorrei un libro! Ne proponiamo tre che ogni appassionato di piante vorrebbe avere. Da leggere al calduccio, aspettando la primavera di COSTANZA DI MATTEO
DISEGNARE IL GIARDINO CON LE PIANTE di Laura Pirovano, prefazione di Marco Martella 241 pagine, 25,00 euro, Biblion edizioni, collana Dendron Ogni giardino, per quanto piccolo, è un’opera d’arte, e ogni giardiniere o appassionato di giardinaggio può essere considerato un artista. Tuttavia servono indicazioni precise per fare sì che il giardino sia adatto alle piante e alle loro esigenze, al clima e alla terra, e poi per valutare accostamenti di tessiture, forme e colori dei vegetali. Questo volume è un agile strumento di ausilio per appassionati, paesaggisti e giardinieri; oltre ai criteri base del plant design, si passano in rassegna le caratteristiche e le modalità d’uso di diverse piante (piccoli alberi, arbusti e siepi, rampicanti, tappezzanti, erbacee perenni, erbe ornamentali) e infine si propongono alcuni esempi di accostamento dei vari elementi. Per chi vuole capire cosa c’è dietro a un giardino
PLANT REVOLUTION di Stefano Mancuso 272 pagine, 24,00 euro, Giunti Editore, Collana Grandi Orizzonti Con il suo nuovo libro il grande neurobiologo vegetale esplora il mondo delle piante per immaginare il futuro dell’umanità. “Le piante sono un modello di modernità; e il fine di questo libro è proprio renderlo evidente. Dai materiali all’autonomia energetica, dalle capacità di resistenza alle strategie di adattabilità, le piante hanno trovato da tempo immemorabile le migliori soluzioni alla maggior parte dei problemi che affliggono l’umanità. Basta sapere come e dove guardare (…) In campo spaziale si è intensificata la ricerca sulla realizzazione di ecosistemi artificiali che imitano le interazioni fra microrganismi, animali e piante tipiche dell’ecologia terrestre, in cui gli scarti di ogni categoria diventano risorsa per un’altra. Il ruolo delle piante sarebbe fondamentale, essendo addette alla produzione di ossigeno e alla rimozione dell’anidride carbonica grazie al processo della fotosintesi, alla purificazione dell’acqua attraverso la traspirazione e, infine, ovviamente, alla produzione di cibo fresco. Allevare piante nello spazio è, quindi, un requisito essenziale per continuare a indagarlo. È affascinante pensare come l’esplorazione spaziale, che per noi umani è sempre stata uno dei pilastri intorno al quale immaginare il futuro, sia indissolubilmente legata a un’attività antica come l’agricoltura”. Per chi sa che il miglior amico dell’uomo è l’albero
PELLE DI SPINE - ROMANZO MANUALE di Matteo Ragni e Annarita Manera, fotografie di Saverio Chiappalone 160 pagine, 14,90 euro, Edizioni Laboratorio Verde “Ci saranno giorni, lo so, durante i quali sarà difficile stare nel vaso. Altri invece saranno stupendi. Perfetti. Io sola nel mio vaso, con la mia terra intorno. E tutti gli altri fuori”. Coltivare piante per molti è un hobby, aspettare anni per vedere un fiore spuntare da un mucchio di spine è una mania. Pelle di spine è un romanzo e allo stesso tempo un manuale su come impostare la propria vita aspettando un evento incredibile, la fioritura di un cactus, e su come riempire il tempo negli anni dell’attesa, con un divertente e originale ribaltamento di prospettiva, per cui a volte parla la protagonista, a volte le piante stesse. Al centro la biografia di un’imprenditrice, l’amore per le piante di uno scrittore, e le immagini di un fotografo ignaro. Chi lo leggerà, oltre a divertirsi parecchio, scoprirà le tecniche di coltivazione, manutenzione e gestione delle piante grasse, fino al quarto capitolo, dedicato alle schede tecniche, corredate da immagini a colori. Per chi “se fossi una pianta, sarei un cactus”
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