Bio Agenda 16
Bio Agenda 2016 - C ’era una volta...
Duemila
C ’era una volta...
La mia Agenda
2016
e d i z io n i
"Adotta il passo della natura. Il suo segreto è la pazienza." Ralph W.Emerson Laboratorio
verde
Mese Bio Agenda 16
C ’era una volta...
Duemila
Undicesima edizione Coordinamento Katiuscia Morello Testi Carmen Antona Realizzazione grafica Francesco Fedelfio Stampa All Graph System s.r.l. - Via Verbano 130 - 28100 Novara Direttore editoriale Francesco Tozzi e d i z io n i
Finito di stampare nel mese di ottobre 2015. Stampato in Italia. Laboratorio
verde
2016 Edizioni Laboratorio Verde srls Via Pasubio 16 - 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - Fax 0332 989122 info@laboratorioverde.net www.laboratorioverde.net
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ti sononi senza riservati È vietata la riproduzione di Tutti testi edi diirmitmagi il permesso scritto dell'Editore
sono realDeghiizzate aTutte manosempre dalle illaustrazi pitappassi tricoeniFranca , da onata di natura.
CalendarioMese 2016 GENNAIO
FEBBRAIO
Lun 4 11 18 25 Mar 5 12 19 26 Mer 6 13 2027 Gio 7 14 21 28 Ven 1 8 15 22 29 Sab 2 9 16 2330 Dom 3 10 17 24 31
Lun 1 8 15 22 29 Mar 2 9 16 23 Mer 3 10 17 24 Gio 4 11 18 25 Ven 5 12 19 26 Sab 6 13 2027 Dom 7 14 21 28
APRILE
Lun 4 11 18 25 Mar 5 12 19 26 Mer 6 13 2027 Gio 7 14 21 28 Ven 1 8 15 22 29 Sab 2 9 16 2330 Dom 3 10 17 24
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
LUGLIO
MAGGIO
2 9 16 2330 3 10 17 24 31 4 11 18 25 5 12 19 26 6 13 2027 7 14 21 28 1 8 15 22 29
AGOSTO
MARZO
Lun 7 14 21 28 Mar 1 8 15 22 29 Mer 2 9 16 2330 Gio 3 10 17 24 31 Ven 4 11 18 25 Sab 5 12 19 26 Dom 6 13 2027
GIUGNO
Lun 6 13 2027 Mar 7 14 21 28 Mer 1 8 15 22 29 Gio 2 9 16 2330 Ven 3 10 17 24 Sab 4 11 18 25 Dom 5 12 19 26
SETTEMBRE
Lun 4 11 18 25 Mar 5 12 19 26 Mer 6 13 2027 Gio 7 14 21 28 Ven 1 8 15 22 29 Sab 2 9 16 2330 Dom 3 10 17 24 31
Lun 1 8 15 22 29 Mar 2 9 16 2330 Mer 3 10 17 24 31 Gio 4 11 18 25 Ven 5 12 19 26 Sab 6 13 2027 Dom 7 14 21 28
Lun 5 12 19 26 Mar 6 13 2027 Mer 7 14 21 28 Gio 1 8 15 22 29 Ven 2 9 16 2330 Sab 3 10 17 24 Dom 4 11 18 25
OTTOBRE
NOVEMBRE
DICEMBRE
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
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Luna piena
Lun 7 14 21 28 Mar 1 8 15 22 29 Mer 2 9 16 2330 Gio 3 10 17 24 Ven 4 11 18 25 Sab 5 12 19 26 Dom 6 13 2027
Luna nuova
Luna calante
Lun 5 12 19 26 Mar 6 13 2027 Mer 7 14 21 28 Gio 1 8 15 22 29 Ven 2 9 16 2330 Sab 3 10 17 24 31 Dom 4 11 18 25 Luna crescente
C'era una volta... C'era una volta un nonno: nonno Gino. Un uomo semplice, curioso e appassionato, testardo e intelligente, la cui voglia di vivere è sempre stata insaziabile, un nonno che sapeva tante cose; era bello stare con lui nei prati, sotto una pianta sempre diversa e ascoltare i suoi racconti che ci facevano sognare. Il tempo trascorreva veloce e quando si ritornava a casa immaginavamo di vivere la vita che lui ci aveva descritto. Sì, forse ai suoi tempi non c'erano tutte le cose che oggi abbiamo noi, ma abbiamo capito che la sua vita è stata piena di gioia perché nella vita è importante accontentarsi, gioire e apprezzare quello che si ha, tanto o poco che sia: questa è la strada verso la felicità. In un certo senso, siamo stati dei privilegiati per aver beneficiato di quella saggezza che è frutto dell'esperienza, perché "il tempo è un grande maestro". Tutto ciò che ci ha insegnato è nella nostra testa ma soprattutto nel cuore e lì rimarrà per sempre, come un bene prezioso fatto di ricordi, momenti e valori.… Grazie nonno Gino!
Gennaio
"Era bello stare con lui nei prati, sotto una pianta sempre diversa"
I bambini e i loro giochi
Un tempo noi godevamo di una prolungata attività fisica ludica, cosa che oggi ai bambini, manca! I prati, le piazzette, i cortili, gli oratori erano sempre pieni di bambini e ragazzi che giocavano a pallone, a corda, a campana e per i loro genitori farli smettere di giocare per rientrare a casa era un compito davvero difficile. Oggi questi spazi non ci sono più, tutto è diventato più pericoloso e così succede che i bambini passino sempre più tempo in casa, su un divano davanti alla tv oppure al computer, "chattando" su internet o chiacchierando al cellulare con gli amici... E in dispensa un bendidio di tentazioni per alleviare la noia. Le ore di sport praticate oggi ai ragazzi è in media di 3 o 4 la settimana, mentre per noi il movimento dato dal gioco era continuo e quotidiano e talmente coinvolgente che faceva pensare al cibo solo quando arrivavano i morsi della fame! Oggi un bambino su quattro è in sovrappeso e uno su 10 obeso. Le merende in casa erano fatte di pane e pomodoro, uovo sbattuto, pane e olio. Ecco alcune delle nostre salutari merende: Bruschetta: si strofinava sulle fette di pane un pomodoro molto maturo tagliato a metà aggiungendo sale e un filo di buon olio di oliva, se graditi, qualche goccia di aceto e delle foglioline di basilico. Pane burro e zucchero: è proprio semplice! Si spalmavano sulle fette di pane dei pezzetti sottili di burro a temperatura ambiente cospargendole poi di zucchero. Finto zabaione: il procedimento è semplicissimo, servono un tuorlo d'uovo freschissimo e un cucchiaio abbondante di zucchero. Si sbatteva forte il tuorlo e lo zucchero in una ciotola o in una bella tazza con un cucchiaino o con una piccola frusta, fino a che il tutto diventava chiaro e spumoso; si mangiava così da solo oppure inzuppandovi dei biscotti. continua al 11 Gennaio
Dice m bre 2 01
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Gennaio
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Lunedì
Martedì S. Davide
S. Eugenio vescovo
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Giovedì
S. Silvestro I papa
Genn
aio 2
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SS. Innocenti Martiri
Venerdì Buon Anno!
S. Maria Madre di Dio
Mercoledì
Sabato
S. Basilio Magno
3
Domeni ca S. Genoveffa Il sorriso di un nonno, un tesoro da custodire tra le più grandi ricchezze. Anton Vanligt
Ricetta
La panzanel l a Ăˆ una ricetta tipicamente estiva, che proviene dalla cucina contadina
toscana. di panee gustoso. raffermo e degli ortaggi di stagione per avere un priBastano mo piaunttopo'fresco
Ingredienti
fette di pane casalingo (meglio se raffermo) * * 42 pomodori maturi polloalorossa * * 11 cicetri difoglsedano * * 2qualcoste c he ia dinebasidi olliicvoa ol i o extravergi * * sale e pepe
Preparazione
Mettere fette didipane raffermo in una ciotolquiandiconstridelzlzarl 'acquae benee e lsbri ascicaiorllaerlleammorbi r e per 20 mi n uti ci r ca, e in unaolo iensali pomodori atiera. Tagl iarenona fetti ne sotti li la. Uni cipolrelal,e il sedano, i l cetri i n pezzi troppo grandi verdure al pane esalmescol aree basi beneliccono elmescol e mani aperre ancora. fare insapori re. la Aggi u ngere ol i o , e , pepe La panzanel deve ero freschezza. almeno per un'ora prima che possa essereessere gustatatenuta al piiennofridelgorilafsua
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Gennaio
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S. Ermete
Lunedì
Martedì S. Amelia
Epifania del Signore
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Giovedì
SS. Luciano e Raimondo
Venerdì S. Massimo
Mercoledì
Sabato
S. Giuliano martire
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Domenica
S. Aldo Eremita
Che affari i nipoti. Io dò loro i miei spiccioli e loro in cambio un divertimento che vale una fortuna. Gene Perret
Un tempo i bambini crescevano circondati dall'affetto dei numerosi familiari, ma anche con la voglia di essere liberi e giocare con gli altri coetanei all'aperto, facendo giochi semplici che li coinvolgevano molto nel movimento. Oggi dove i bambini, invece, sono sempre più isolati fra loro e si sono abituati ai giochi tecnologici e sedentari come la play station, oppure ai video giochi che trovano sui cellulari degli adulti; si corre sempre meno, si sta sempre meno insieme e sempre meno all'aria aperta, perdendo in questo modo la grande possibilità di stare a contatto con la natura, imparare a conoscerla e apprezzarla e godere di tutti i suoi benefici. Quando i bambini giocavano insieme, socializzavano, passavano il tempo e apprendevano nuove nozioni di vita, mettendo in correlazione la fantasia con la realtà: insomma, crescevano. Nelle piazze, nel parco, sul pianerottolo di casa, finiti i compiti scolastici, ogni occasione era buona per passare qualche ora in allegra compagnia, maschi e femmine, senza distinzione. Il gioco diventava scuola di vita. Solo durante l'inverno, quando si usciva meno, le bambine giocavano in casa: cucivano delle bambole con vecchie pezze e le riempivano di paglia, perché quasi tutti i giocattoli erano costruiti in casa. I maschi invece giocavano al coperto: in campagna nelle stalle, mentre in paesi e città negli androni o nei pianerottoli, ma sempre tutti insieme, e ci si divertiva con giochi semplici come "pari e dispari" oppure "è arrivato un bastimento carico di..." Allora per giocare bastava un fazzoletto, una vecchia ruota, un pezzo di gesso. E la fantasia. Le prossime settimane del mese saranno dedicate ai giochi di una volta e chissà mai che qualche bambino non possa prendere spunto e appassionarsi, coinvolgendo compagni e amici. segue dal 28 Dicembre continua al 25 Gennaio
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Gennaio
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S. Igino Papa
Lunedì
S. Modesto martire
Martedì
Mercol edì S. Ilario
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Giovedì
S. Felice martire
Venerdì
S. Mauro abate
Sabato
S. Marcello Papa
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Domenica
S. Antonio abate
Nonna, eredità di intenti, sogni e speranze, riposo del cuore in una carezza, gioia infinita di rispecchiarmi nei tuoi occhi. Stephen Littleword
Ricetta
Torta di pane raffermo Dolce povero fatto con il pane avanzato. Quella che viene descritta è lscagl a ricietta ginalaeto,, mapezzi si possono e di ciorioccol di melaaggi ... ungere pinoli e frutta candita,
Ingredienti
gg didi uva suli tanina pane al quale è stata * 100 * 400 100 pi n ol tol6 dltadiglaldiacrosta * * 2 uova * * 50 g di fitteor di farina 1unbusti nacdio divanisalleina * pi z zi 30 g di burro * * semi di finocchio * * 100 g di zucchero Preparazione Ammorbi diinreunal'uvetta ia,n acqua tiepiildla.atteTagle liaascire ailrpane a pezzetti ,almeno metterl o terri n versarvi ammol l a re per 35/40 minutipiano. piano la farina, lo zucchero, le uova intere sbattute e Aggi u ngere ivani l burro a etemperatura ambi ente, l'uvetta, i pinoli, il pizzico di sale, la l i n a amal g amare i l tutto. Imburrare e cospargere di pan grattato unaie itorti edirafianocchi bordioaletiqual , che versare i l composto e spargere i n superfi c semi fiCuocere occhettoa 180di burro. (forno già caldo) per quasi un'ora. °
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Gennaio
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SS. Liberata e Margherita
Lunedì
S. Mario martire
Martedì
SS. Sebastiano e Fabiano
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S. Vincenzo martire
S. Emerenziana
GiS. oAgnese vedì
Venerdì
Mercoledì
Sabato
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Domenica
S. Francesco di Sales
Viziare troppo i fanciulli è ingannarli sulla vita che non vizia mai gli uomini. J.J.Rousseau
Rubabandiera
Per questo gioco servono 11 o più giocatori. Il campo di gioco può essere un prato oppure una strada che verrà delimitata da una linea al centro. Per prima cosa si fa la conta per stabilire chi farà il "porta bandiera". Poi si formeranno le due squadre (ogni squadra composta da almeno 5 giocatori). Il "porta bandiera" si mette a una estremità della linea al centro del campo di gioco. Le squadre, invece, si dispongono, in fila l'una di fronte all'altra, distanti ognuna circa 15 passi dalla linea al centro del campo. Ogni giocatore ha un numero, che cambia a seconda della posizione che occupa nella fila. Ad esempio: i primi della fila delle due squadre sono i numeri 1, i secondi sono i numeri 2, e così via. Il "porta bandiera" tiene la bandiera, generalmente un fazzoletto bello grande, con il braccio teso e chiama un numero a caso: due! I numeri 2 delle due squadre devono scattare in avanti, raggiungere la bandiera senza superare la linea che divide il campo (altrimenti sono eliminati) cercare di prendere la bandiera per primo e tornare di corsa al proprio posto senza mai farsi toccare dall'avversario durante l'inseguimento. Chi riesce a conquistare la bandiera tornando al proprio posto, assegna un punto alla propria squadra. Se il giocatore è invece raggiunto, il punto è assegnato all'altra squadra. A questo punto i giocatori riprendono il loro posto nelle rispettive file e il "porta bandiera" chiama un'altra coppia. Vince la squadra che raggiunge per prima almeno 15 punti. Attenzione non bisogna toccare l'avversario prima che quest'ultimo abbia preso il fazzoletto in mano, pena la perdita del punto. segue dal 11 Gennaio
continua al 8 Febbraio
25
Gennaio
26
27
Conversione di S. Paolo
Lunedì
SS. Tito e Timoteo
Martedì
S. Angela Merici
28
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30
SS. Costanzo e Valerio
SS. Martina e Giacinta
Giovedì
S. Tommaso d' Aquino
Venerdì
Mercoledì
Sabato
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Domenica
S. Giovanni Bosco
Grande Spirito, non lasciarmi mai giudicare un altro finchè io non abbia camminato due settimane nei suoi mocassini! Invocazione degli Sioux
Acero
È una pianta maestosa che in autunno ci regala lo spettacolo della sua chioma quando le foglie diventano di un rosso intenso. Il frutto dell'acero somiglia a un'elica e i piccoli (e non solo) si divertono tanto a lanciarlo per vederlo girare su se stesso. Sulla bandiera del Canada c'è una foglia di acero e in America, ma non solo, è usatissimo e molto popolare lo sciroppo d'acero (davvero delizioso!), una sostanza zuccherina che somiglia al miele di colore marrone. Il suo legno è molto usato per realizzare i manici degli attrezzi, ma il primo ad apprezzare questo legno per la costruzione di strumenti musicali fu il famosissimo Antonio Stradivari, che lo usò per costruire la parte che sostiene le corde del violino. La corteccia era usata come rinfrescante e astringente nelle applicazioni locali e nei bagni (una manciata di corteccia tritata) per pelli fragili e arrossate. Il decotto di corteccia era utilizzato per gli eritemi della pelle.
Febbraio
Ricetta
Ri s o e l a tte È un piatto semplice e povero che i bambini mangiavano spesso la sera. Ingredienti
no di burro di riso di latte * * 1salpezzetti * * 200 e q.b. 1½litlirotgroabbondante * 2 cucchiai di zucchero * di acqua Preparazione Mettere ial lebol attelizeiol'neacqua inungere una casseruol a concuocere un pizziperco 20di salmineuti. , Portare e aggi i l ri s o. Far mescol andoulspesso peraggieviungere tare chelo zucchero, si attacchiil pezzetto sul fondo deldi lburro a pentole a. Amescol cottura t i m ata, are. Servire tiepido.
Un'idea per una merenda veloce
Pane fri t to con l o zucchero È una merenda rapida e facile da preparare ed era una vera golosità per bambi ni. fette di pane un po' raffermo, del latte, uova sbattute, olio di Servono: semi e zucchero semol ato.e bagnarle nel latte; passarle poi nell'uovo Prendere l e fette di pane sbattuto. Friggerequile, fette di paneverae bontà. passarle infine nello zucchero semolato...tutto ma è una
Febbraio
1
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3
S. Verdiana
Lunedì
Pres.. del Signore al Tempio
Martedì
Mercol edì S. Biagio
4
5
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Giovedì
S. Gilberto Sempronio
Venerdì S. Agata
Sabato
S. Paolo Miki e Compagni
7
Domenica
S. Teodoro martire
Soltanto quando viene la cattiva stagione ci accorgiamo che il pino è sempreverde. Confucio
La campana
Per giocare alla campana, serve solo tracciare a terra un semplice disegno. Quando si gioca sulla strada, si utilizza un gessetto. Sulla terra, invece, si possono tracciare le linee con il piede oppure con la punta di un bastone. Per giocare ogni giocatore deve procurarsi una pietra piatta, non troppo grande e neppure troppo liscia, per evitare che scivoli. Si gioca saltellando su una gamba sola. Il giocatore entra nella casella Terra e tira la pietra nella casella con il numero 1. Saltando su una gamba sola va dalla Terra alla casella 1, raccoglie la pietra, gira su se stesso e torna alla Terra. Poi tira la pietra nella casella 2, salta nella casella 1 e poi nella casella 2, raccoglie la pietra e, sempre saltando, torna indietro fino alla Terra. Continua tirando la pietra nella casella 3 e va avanti allo stesso modo, fino alla casella Cielo. Poi deve giocare in senso contrario, quindi dal Cielo lancia la pietra nella casella 8, poi nella casella 7 e cosÏ via fino a tornare sulla Terra. Nelle caselle 4 - 5 e 7 - 8, si possono appoggiare entrambi i piedi. Ma attenzione, in nessun caso la pietra o il giocatore possono toccare o pestare le righe che delimitano le caselle. Se la pietra cade in una casella sbagliata o sopra una riga, il giocatore perde il turno e può ricominciare, partendo dalla casella dove ha commesso l'errore, soltanto dopo che tutti gli altri hanno giocato. Vince chi finisce per primo. segue dal 25 Gennaio
continua al 22 Febbraio
Febbraio
8
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10
S. Girolamo Emiliani
Lunedì
S. Apollonia
Martedì
SS. Arnaldo e Scolastica
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12
13
Giovedì
B.V.M. di Lourdes
Venerdì S. Damiano
Mercoledì
Sabato S. Maura
14
Domenica S. Valentino
S. Valentino martire
Nonni: l'amore e la saggezza in carne, ossa e cuore. Jean-Paul Malfatti
Ricetta
Dolce semplice e dal sapore antico Ingredienti
Il castagnaccio
g dilitfari naacqua di castagne * * 300 mezzo ro d' aatata diabbondante uva passadi pinoli * * 11 manci manci atadidirosmari noci sgusci ate * * 11 manci rametto n o * * ol1 piiozextravergi zico di salene d'oliva
Preparazione Mettere in ammollo l'uva passa in abbondante acqua calda. Setacciare la farina di castagne e metterla in un recipiente, aggiungere il sale e l'acqua fredda mescolando pian piano con una frusta in modo che non si formino grumi e si abbia un composto abbastanza liquido. Lasciar riposare per mezz'ora. Soffriggere per un minuto 3 cucchiai d'olio d'oliva insieme al rametto di rosmarino in modo da ottenere un olio leggermente aromatizzato che andrà versato in parte sul fondo di una teglia piuttosto bassa. Aggiungere tutti gli altri ingredienti avendo cura di distribuirli nel composto. Versare nella teglia il composto e cospargere la superficie con la parte rimasta di olio aromatizzato. Infornare per 30 o 40 minuti con forno a 220 . °
Febbraio
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SS. Faustino e Giovita
Lunedì
S. Giuliana Vergine
Martedì
SS. Sette Fondatori
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20
S. Mansueto
S. Eleuterio
Giovedì
S. Simone vescovo
Venerdì
Mercoledì
Sabato
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Domenica
S. Pier Damiani
La fede fabbrica un ponte fra questo mondo e l'altro. E.Young
Mosca cieca
Si gioca all'aperto o in una stanza vuota abbastanza grande. Un giocatore scelto a sorte viene bendato, diventa quindi la "mosca cieca" e deve riuscire a toccare gli altri, che possono muoversi liberamente all'intorno, ma in assoluto silenzio per non essere riconosciuti, senza che questi appunto li veda. Nella variante più comune, se la "mosca" tocca un giocatore, quest'ultimo prende il suo posto. Alcune varianti prevedono che la "mosca" debba riconoscere il giocatore catturato (senza togliersi la benda) affinché la cattura abbia effetto.
Pari e dispari
Si gioca in due e si può giocare ovunque al chiuso e all'aperto. I due giocatori chiudono la mano destra a pugno e la agitano nell'aria; uno di essi dichiara "pari", e l'altro risponde dichiarando "dispari", o viceversa. I due giocatori quindi aprono contemporaneamente la mano, mostrando con le dita un numero da 0 a 5. Talvolta, per garantire la contemporaneità del gesto, i due giocatori recitano una formula ad alta voce all'unisono; una delle formule tradizionali è "bim... bum... bam!", con il numero mostrato in corrispondenza del "bam!". Se la somma dei due numeri mostrati è pari, vince il giocatore che aveva dichiarato "pari", e viceversa. Curiosità: gli antichi Romani, anziché puntare con le dita, nascondevano nelle mani delle conchiglie, o sassolini, o noci in un certo numero, e l'altro doveva indovinare se il numero era pari o dispari. segue dal 8 Febbario
Febbraio
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23
24
Cattedra di S. Pietro
Lunedì
S. Policarpo
Martedì
Mercol edì S. Mattia
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Giovedì
S. Cesario
Venerdì S. Nestore
Sabato
S. Gabriele dell'Addolorata
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Domenica
S. Romano abate
Nessuno può fare per i bambini quel che fanno i nonni: essi spargono polvere di stelle sulla vita dei più piccoli. Alex Haley
Salice
Ăˆ un albero molto bello e imponente divenuto, per la forma "piangente" della sua chioma, emblema del ricordo nostalgico e della malinconia. Il Salice contiene una elevata concentrazione di acido salicilico, precursore naturale dell'Aspirina, di cui ha le stesse proprietĂ cioè ha un'azione antidolorifica, febbrifuga, antinfiammatoria e antireumatica. Le foglie venivano utilizzate in decotto per trattare ascessi, febbre, reumatismi e malattie della pelle. Nella medicina popolare veniva usato anche per pediluvi antisudoriferi. I rami di una particolare varietĂ di salice sono utilizzati per la produzione di cesti.
Marzo
La famiglia
Voglio raccontarvi com'erano una volta le famiglie. La famiglia di un tempo era divisa fra "famiglia urbana", cioè quella che viveva nei grandi paesi e nelle città, e"famiglia rurale" quella che invece viveva nelle campagne. Io sono cresciuto in quest'ultima e, credetemi, non ho mai sentito il desiderio di vivere in un posto diverso. La nostra era una grande famiglia, composta da 10 persone; il nonno Beppe che era il capostipite e organizzava il lavoro nei campi e prendeva le decisioni importanti, sua moglie, la nonna Carolina, che reggeva la casa, mia madre Lucia che aiutava in casa e nei campi insieme a mio papà Filippo e alla zia Elvira, che non si era sposata, e poi c'era lo zio Giovanni e sua moglie Lina e anche loro si occupavano dei campi e degli animali e infine c'ero io ed altri due cugini, Adele e Luigi che sono stati per me i fratelli che non ho avuto. La mamma infatti, dopo la mia nascita si era ammalata e non aveva più potuto avere altri figli. La famiglia urbana aveva nuclei familiari ristretti perchè, essendo principalmente artigiani e commercianti, prediligevano una famiglia di piccole dimensioni che avrebbe permesso loro un buon tenore di vita. La famiglia rurale invece era numerosa in quanto più componenti aveva una famiglia, più braccia erano al lavoro nei campi, visto che la sussistenza economica era legata alla terra da coltivare, sia di proprietà che presa in affitto. L'elemento dominante in entrambe le tipologie di famiglia è comunque sempre stato l'autorità e il potere da parte dell'uomo. Ma questo non dovete vederlo o pensarlo come una prevaricazione perché, almeno nella mia famiglia, non è stato un aspetto negativo, al contrario. continua al 7 Marzo
Febbr aio 2 016
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1
Marzo
2
Lunedì S. Giusto
Martedì S. Albino
Mercol edì S. Quinto
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4
5
Giovedì
S. Cunegonda
Venerdì S. Casimiro
Sabato
S. Adriano
6
Domeni ca S. Coletta Se un affamato ti domanda : Dov'è Dio ? - allora dagli del pane - il pane dell'amoree digli: È qui Mahatma Gandhi
Il patriarca era colui che prendeva le decisioni importanti, che organizzava e pianificava i lavori della giornata controllando che tutto venisse svolto secondo le sue istruzioni. Ma era anche un uomo saggio, sapeva ascoltare gli altri che si rivolgevano spesso a lui per sottoporgli i loro punti di vista, oppure per chiedere un consiglio, una dritta. Le donne dopo il matrimonio si trasferivano generalmente a vivere nella casa dei genitori del marito dove erano presenti piÚ generazioni di persone e altri nuclei familiari, tutti facenti capo al patriarca; quando questi veniva a mancare era il figlio primogenito che prendeva il suo posto. I figli generalmente trascorrevano i primi anni di vita con i genitori e i parenti (nonni, zii, cugini). Si accontentavano di poco, erano rispettosi nei confronti di tutti i membri della famiglia e degli adulti in generale ed estremamente ubbidienti. Questo succedeva soprattutto nelle famiglie contadine, nelle quali l'elemento principale era la terra perchÊ il legame con essa era una delle poche certezze economiche possedute e l'unico modo per avere questo legame era quello di rimanere in famiglia. Questo è successo, miei cari, anche nella mia famiglia dove regnava l'operosità comune ma soprattutto l'amore e il rispetto. L'ambiente nel quale sono cresciuto mi ha arricchito di insegnamenti preziosi, di valori che sono stati per me il fulcro della mia vita e che ho trasmesso ai vostri genitori e spero tanto un giorno anche voi possiate fare altrettanto con i vostri figli. segue dal 29 Febbraio
continua al 21 Marzo
7
8
Marzo
9
SS. Felicita e Perpetua
Lunedì
S. Giovanni di Dio
Martedì Festa della donna
S. Francesca Romana
10
11
12
Giovedì
S. Simplicio papa
Venerdì
S. Costantino
Mercoledì
Sabato
S. Massimiliano
13
Domenica
SS. Patrizia e Cristina
Mio nonno era solito dire: "Prova a fare le cose un po' più piano e io andrò più veloce." Toon Hermans
Ricetta
Ingredienti
Baccalà e patate
gg didi baccal à(megl già ammol lato le) * * 600 600 patate i o se novel * * 8-10 i1l bitricchitpomodori o diereunadi civimaturi pnoolbilaa,ncounadi medi costaa grossezza di sedano e una carota * * mezzo bicchiere di olio extra vergine d'oliva * sale e pepe q.b. Preparazione Tagl iaerereildibaccal . reIn iunl tritegame basso versare il mezzo bibencchidorate. olAdagi io eaàfarrea pezzi rosol a t o del l e verdure fi n ché nonpa,saranno i pezzi di baccal à dal l a parte del l a pol coprire escoperto lasciar ficuocere per ci r ca 10 mi n uti . Versare poi i l vi n o e cuocere a che Versare non sia evaporato tutto. Toglietaglre iiapezzi di baccalseà esonotenerlgrosse, o danoparte. nel tegame l e patate te i n quattro intere se sono patati nmani e novel le eungere i pomodori , cheunnonpizzidevono essere tagl i a ti ma stri z zati nel l e . Aggi i l pepe, co di si salschie agrosso e un bi c chi e re di acqua. Lasci a r bol l i r e fi n o a che l e patate cciaper no sotto lnautiforchetta. Rimettere il baccalè ànecessari per far ionsapori re lpazi e patate 10 mi ci r ca. Durante l a cottura ri m estare connuno. cucchiaio di legno per evitare che il baccalà e le patateentemente si attacchi
14
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Marzo
16
S. Matilde regina
Lunedì
Martedì S. Longino
S. Eriberto vescovo
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Giovedì
S. Patrizio
Venerdì
S. Salvatore
Mercoledì
Sabato Festa del Papà S. Giuseppe
20
Domenica
S. Alessandra martire
Primo giorno di primavera
Il talento non significa nulla, mentre l'esperienza, acquisita in umiltà e con il duro lavoro, vuol dire tutto. Patrick Süskind
Le famiglie una volta erano molto stabili, come quella nella quale sono vissuto io, dove la vita era scandita dal lavoro, dalle regole e dalle tradizioni: i pasti venivano consumati alla presenza di tutti i componenti della famiglia e era il momento in cui si programmava la giornata successiva, i lavori da svolgere, gli spostamenti e altro ancora. Anche se il capo famiglia era molto rigoroso solo poche volte ricordo di averlo visto arrabbiato con noi. La domenica tutta la famiglia andava a Messa e quello non era solo un momento importante di aggregazione fra le persone del paese, ma anche di preghiera. Purtroppo oggi vedo che in moltissime famiglie viene riservato un posto molto marginale alla fede senza avere un momento di preghiera insieme; in alcune famiglie poi, la religione e la fede non hanno proprio nessun posto nella loro vita. Ma la vita, a mio parere, senza la fede diventa un'esistenza senza una meta, senza un punto di riferimento. La fede rende le famiglie cenacoli di preghiera, trasformandole in piccole Chiese domestiche, capaci di sostenere la fatica del lavoro, dell'educazione, dell'ascolto, della comprensione e del perdono. Oggi, se mi guardo intorno, mi accorgo che quel focolaio domestico che ho conosciuto non corrisponde più alla realtà, perché la famiglia ha subito trasformazioni non solo per quanto riguarda i modi di aggregarsi, ma anche a livello interno. A essere cambiati sono, soprattutto, i rapporti reciproci fra i vari membri e il modo di "stare insieme". Dal rigido rigore che un tempo ho vissuto io, si è passati oggi a un modello familiare molto libero nel quale si intrecciano crisi e speranze. Comunque la famiglia, ha e avrà sempre un'importanza fondamentale per il costituirsi della società. Senza di essa, non può esserci società. segue dal 7 Marzo
continua al 28 Marzo
21
Marzo
22
23
S. Benedetto
Lunedì
S. Benvenuto
Martedì
S. Turibio di Mogrovejo
24
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26
Giovedì
S. Caterina di Svezia
Venerdì
Annunciaz. del Signore
Mercoledì
Sabato
S. Lucia Filippini
27
Domenica Inizio ora legale Pasqua di Resurrezione
I nonni, grazie alla loro presenza semplice, temperano i coniugi e ne istradano la progenie sul sentiero della vita, passandole la fiaccola della esperienza propria e dei loro predecessori. Constantin Brancusi
Oggigiorno, le famiglie, in media, sono composte dai genitori e da uno o due figli. Ma la trasformazione avvenuta nel tempo non riguarda solo la costituzione dei membri della famiglia. Ad essere cambiati, nel bene e nel male, sono soprattutto i rapporti tra i vari componenti. Ciascuno segue la propria strada secondo le proprie inclinazioni. La donna ha acquisito la consapevolezza del suo ruolo nella società e oltre ai lavori domestici svolge un lavoro fuori casa. L'educazione dei figli non è più prerogativa della mamma, ma viene affidata anche alle scuole e altre istituzioni. Ci si trova di fronte a una fase di grande transizione e la famiglia, quel pilastro fondamentale di ogni società, è sempre più messa in discussione. Oggi purtroppo le famiglie si sciolgono, scivolano come nastri di seta. Una volta erano più povere ma con meno pensieri, più serene, tranquil e. Oggi hanno perso unità, prima si faticava ma si risolvevano i problemi rimanendo uniti, cercando comprensione, parlandosi. E sì, anche mettendoci un po' di sopportazione e di spirito di sacrificio, che non guastano mai! Il guaio è che oggi la gente vuole sempre più di quel che ha, non ama la rinuncia, l'impegno e il sacrificio e così allontana il concetto di famiglia. C'è la paura di mettere al mondo figli a causa delle poche garanzie sul loro futuro. Eppure in quest'intreccio di problemi che mina la stabilità della coppia, io sono convinto, ci si sia posto anche per la speranza. Quella speranza che viene dall'amore di due persone che si sposano, che sanno rinnovare il loro rapporto nel tempo, con quei sentimenti che nutrono l'uno per l'altra, anche davanti alle inevitabili difficoltà che la vita presenta. Perché solo così l'amore non è statico, non si affievolisce, ma cresce con gli anni. E rafforza sempre più il legame fra marito e moglie, anche quando i volti sono solcati dalle rughe, proprio come il mio e quello della vostra nonna.
segue dal 21 Marzo
Marzo
28
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30
Lunedì Lunedì dell'Angelo
S. Secondo di Asti
Martedì
Mercol edì S. Amedeo
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1
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Giovedì
S. Beniamino martire
April
e 201
6
S. Sisto III Papa
Venerdì
S. Ugo vescovo
Sabato
S. Francesco da Paola
3
Domenica
S. Riccardo vescovo
La felicità non va inseguita, ma è un fiore da cogliere ogni giorno, perché essa è sempre intorno a te. Basta accorgersene. Sergio Barbaren
Pioppo
Ăˆ un albero dal fogliame leggero di colore verde scuro nella parte superiore e argenteo in quella inferiore. Il perpetuo stormire delle sue fronde ha un effetto cromatico particolare dato proprio dai colori diversi delle foglie. Questo rumore, simile al brusio della folla, ha ispirato i Romani che chiamavano il Pioppo "Popolus". Il suo legno, essendo molto leggero, si usa per fare piccoli oggetti, soprattutto fiammiferi e in Olanda per la fabbricazione degli zoccoli. Dai tronchi si ricava la cellulosa, con la quale si produce la carta. Ha però un difetto: in primavera i suoi semi vengono dispersi dal vento che distribuisce tutt'attorno un "pappo" davvero fastidioso. Un tempo la corteccia, dopo essere stata lavata accuratamente, veniva mangiata, condita con un po' di olio e di sale.
Aprile
Note
Per un giardinaggio responsabile Il benessere è una questione di equilibrio. Naturen è una gamma studiata per dare agli appassionati del verde gli strumenti adatti per nutrire e proteggere le piante in modo sostenibile. I prodotti Naturen sono approvati per essere impiegati in Agricoltura Biologica e testati nella efficacia. Il loro utilizzo sostiene il concetto di giardinaggio responsabile permettendo la massima riduzione dell'imput ambientale senza rinunciare al risultato.
L'alimentazione
Quando ero bambino - racconta nonno Gino - ricordo i profumi e i sapori della cucina: la sfoglia fatta in casa dalla mamma insieme alla nonna e alle zie, i profumi che si sprigionavano dal tegame sulla cucina a legna dove sobbolliva per ore un delizioso ragù; sapori freschi e semplici perché gli ingredienti arrivavano direttamente dall'aia e dal campo. Non si avevano a disposizione molti alimenti, perché tutto era legato al territorio, alla stagionalità, ai tempi della natura. Non esistevano i surgelati, i cibi precotti, gli affettati sottovuoto, i processi di liofilizzazione, gli allevamenti intensivi... E anche lo spostamento delle merci e le importazioni erano ridotte al minimo. Il progresso invece ha consentito un aumento di varietà di cibo a dismisura. Nonostante questo la dieta è meno varia di un tempo perché è cambiata l'organizzazione sociale. Dalle nonne e mamme in cucina che pulivano le verdure, facevano la pasta e il pane in casa e avevano il tempo di combinare i cibi preparando e tramandando ricette, recuperando il cibo non consumato, si è passati al lavoro e ai pasti fuori casa, alla ripetitività dei piatti veloci e a un aumento del consumo di carne, di zuccheri e di alimenti già pronti. Tutto questo a sicuro svantaggio per la salute e con un progressivo aumento dell'obesità anche fra i bambini.
continua al 18 Aprile
4
5
Aprile
6
S. Isidoro vescovo
Lunedì
S. Vincenzo Ferrer
Martedì
S. Giuliana di Cornil on
7
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Giovedì
S. Ermanno
Venerdì
S. Alberto Dionigi
Mercoledì
Sabato
S. Maria di Cleofe
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Domenica
S. Terenzio martire
Alcuni dicono che la felicità bisogna cercarla lontano; altri dicono che dimora vicino, nella casa; ma la felicità perfetta è nella culla di un bimbo nato dall'amore. Anonimo
Ricetta
La cucina degli avanzi
Fi n te pol p ette Venivano cucinate per recuperare il pane raffermo. Un piatto povero, ma gustoso e saporito.
Ingredienti
* * fette l3atteuovadi pane raffermo * * parmigiano grattugiato spicchiootrid'atglatoio trigrossol tato anamente * * uno prezzemol * sale e pepe q.b. Preparazione Sinonmettono lemorbi fettede.di Sipanescolraffermo inzando ammolbene lo nelil ltutto atte sifinnchĂŠ o a quando saranno a no stri z ilgpane riprezzemol sulti asciou,tto.l'aglInio eunasi aggi terriusta na sidimette i l pane, l e uova, i l parmi iano, il sal e e pepe. Sidelllaevora l'imnpasto amalschigamando beneda frituttiggeregli iinngredi enti e vergi si formano pol p etti e un po' a cci a te ol i o extra ne di oliva per pochi minuti. Servire caldo.
11
12
Aprile
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S. Stanislao vescovo
Lunedì
S. Giulio papa
Martedì
S. Martino papa
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GiS. oLivedì duina
Venerdì S. Annibale
Mercoledì
Sabato
S. Lamberto
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Domenica
S. Aniceto papa
Essere nonni significa trovarsi in una fase della vita che rende in genere più capaci di entrare in risonanza con la generazione dei nuovi cuccioli, di sentirne vibrare le emozioni, di comprenderne i bisogni profondi, di meravigliarsi delle loro scoperte. Vittoria Cesari Lusso
Sapete, la carne non veniva consumata di sovente perchĂŠ era destinata ai pranzi delle feste e delle ricorrenze. Venivano privilegiati il pollame, i conigli e il maiale, del quale nulla veniva buttato; solo raramente si potevano mangiare bistecche o carne di manzo. I legumi invece erano, a pranzo o a cena, l'ingrediente fondamentale nel piatto: pasta e fagioli (e la pasta era rigorosamente fatta in casa), ma anche fagioli semplicemente lessati e conditi con olio, sale e aromi e poi lenticchie, piselli e ceci che venivano cucinati in zuppe dal profumo di rosmarino, alloro e timo e, in fondo a ogni piatto, prima che venisse versata la zuppa, tante fette di pane raffermo che non sarebbe stato possibile consumare diversamente. I legumi arricchivano la nostra alimentazione di proteine ed erano anche un po' "spazzini" del nostro intestino. Anche i cereali facevano sempre parte della nostra tavola: il riso, l'orzo, l'avena, il mais e le donne di casa sapevano cucinarli in modi sempre diversi. I legumi venivano spesso accompagnati anche dall'immancabile polenta. Sento ancora il suo profumo mentre cuoceva nel paiolo sopra la fiamma scoppiettante del camino. La polenta si poteva accompagnare a qualsiasi altra pietanza: le uova, il formaggio, il latte e, la domenica, era una festa quando veniva servita insieme a pezzetti di salsiccia e alle parti meno nobili del maiale, cucinati con tanta cipolla e pomodoro. Un sapore senza eguali, credetemi.
segue dal 4 Aprile
continua al 2 Maggio
18
19
Aprile
20
S. Galdino vescovo
Lunedì
S. Emma di Gurk
Martedì
S. Adalgisa vergine
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Giovedì
S. Anselmo
Venerdì S. Caio
Mercoledì
Sabato
S. Giorgio martire
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Domeni ca S. Fedele Ciò che un insegnante scrive sulla lavagna della vita non potrà mai essere cancellato. Anonimo
Ricetta
Zuppa di farro e fagi o l i Ingredienti
gdidifagi farrooli cannellini * * 200 150 g polla * * 11 cicarota di sedano * * 12costa pomodori fogliebidicchi salveirea di vino bianco * * 2mezzo * * olsalioeextra e pepevergine di oliva Preparazione Fagi ounali enotte. farro devono essere messilaacibagno ien fare due conteni torii cubetti separatila per Tagl i a re fi n emente p ol l a a pi c col carota e ilgsedano. Fare soffri gere ilaggi tuttoungere in unail padel la, sfumando poia pezzetti con il vineolebiafoglnco.ie di Evaporato i l vi n o, pomodoro tagl i a to salCuocere via. Cuocere tutto peri fagi10olmii sono nuti,benquicotti ndi uniaggi re iufagi oli. acqua (in tutto fi n o a quando ngendo cia bolrcaloreun illitcomposto ro), quindiottenuto, frullare tutto e versare ine una pentol a. Portare aggi u ngendo sal e pepe. Versare iextra l farro nelvergila npentol a e l a sci a re bol l i r e fi n o al l a cottura. Condi r e con ol i o e d'oliva e servire.
25 Lunedì
S. Marco evangelista
26
Aprile
27
S. Marcellino
Martedì
Mercol edì S. Zita
29
30
S. Caterina da Siena
S. Pio V papa
Festa della Liberazione
28
Giovedì
Venerdì
Sabato
Magg
io 20 1
6
S. Pietro Chanel
1
Domenica
S. Giuseppe Lavoratore
Festa dei lavoratori I nonni ti vedono crescere, sapendo che ti lasceranno prima degli altri. Forse è per questo che ti amano più di tutti. Anonimo
Tiglio
Questa pianta molto longeva ha sempre rappresentato l'amicizia e la fedeltà e, anche a causa della sua foglia che ricorda un cuore, è profondamente legata all'amore e a tutti i sentimenti più nobili. Grazie alle proprietà di foglie e fiori, è utile in fitoterapia per combattere l'insonnia, il nervosismo e i disturbi delle vie aeree. L'infuso di foglie e fiori era usato anche per impacchi agli occhi stanchi e arrossati e come tonico per rinfrescare la pelle del viso; inoltre, prima di andare a dormire, era usanza bere una tazza di infuso di tiglio per favorire il sonno e il rilassamento. I suoi profumatissimi fiori sono molto ricercati dalle api e danno un ottimo miele con proprietà espettoranti per curare i malanni da raffreddamento.
Maggio
La mattina una tazza di latte fumante ci attendeva in cucina insieme a fette di pane sulle quali, non sempre, si spalmava la marmellata preparata dalle donne di casa; non ce n'era in grande quantità, visto che veniva preparata una volta all'anno, perché quel tipo di frutta finiva presto e quindi, quando terminava, non ce ne sarebbe stata altra a disposizione. Quando la marmellata finiva, sulle le fette di pane si spalmava il burro. Solo pochi acquistavano il pane fresco dal fornaio; quasi tutte le donne facevano ogni otto - dieci giorni il pane, utilizzando il forno del paese (ogni paese ne aveva uno). Si doveva prenotare il proprio turno di lavoro e cercare qualche compagna che potesse dare una mano di aiuto. Chi poteva permetterselo faceva il pane con la farina bianca di frumento ma la maggioranza delle donne faceva il "pane gial o" (farina di segale miscelata a quella di granoturco). Dato che si cuoceva il pane ogni otto - dieci giorni, le prime pagnotte erano fresche ma le ultime diventavano dure e rafferme, così venivano utilizzate per la colazione, inzuppate nel latte, oppure consumate nelle zuppe. Per chi aveva la fortuna di possedere della terra da coltivare, la frutta non mancava: mele, pere, fichi, uva, ciliegie, albicocche, prugne e anche noci e nocciole. Però ricordo che, quando ero bambino, il frutto preferito e che aspettavo per tutto l'anno era il mandarino. Solo in occasione del Natale a noi bambini veniva regalato un mandarino ed era un vero regalo di Natale, insieme a qualche caramella e cioccolatino! Il profumo e il sapore del mandarino è rimasto nei miei ricordi sempre e, ancora oggi, nonostante il bendidio di cui si dispone, questo è il frutto che aspetto di mangiare più di ogni altro.
segue dal 18 Aprile
continua al 16 Maggio
Maggio
2
3
4
S. Atanasio
Lunedì
SS. Filippo e Giacomo
Martedì
Mercol edì S. Ciriaco
5
6
7
Giovedì
S. Irene di Lecce
Venerdì
S. Domenico Savio
Sabato S. Flavia
8
Domenica
S. Vittore il Moro
Festa della mamma "Grazie" è la migliore preghiera che chiunque possa dire. Grazie esprime gratitudine estrema, umiltà, comprensione. Alice Walker
Ricetta
Zuppa di pane raffermo Ăˆ un piatto semplice e povero ma molto saporito e nutriente che permette inoltre il recupero del pane avanzato.
Ingredienti
g odignopanetritraffermo * * 150 11 scal atodi brodo finemente l i t ro e mezzo ed'oliva * * 2 cucchiai di olio extra vegetal vergi n e * * 150 sale gedipepeparmiq.b.giano in piccoli pezzi Preparazione Preparare ununabuonpatata. brodo vegetale con una cipolla, due carote, una gamba diInsedano e unaiatopentol a rosolearefarlloo scal ognoperconquall'olciohe; aggiminuuto. ngereAggiil pane raffermo tagl a pezzetti dorare u ngere icompl l brodoetamente bollente scie cuocere perestando pochispesso. minuti fiAggi nchĂŠustare il panedi nonsalesi. aPrima di o l t o, ri m fiServi ne cottura o e amal re ben calaggidoungere con unai pezzetti spolveratadi formaggi di pepe maci natogamare fresco.il tutto.
Maggio
9
10
11
S. Gregorio vescovo
Lunedì
Martedì S. Antonino
S. Fabio martire
12
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14
Giovedì
SS. Nereo e Achil eo
Venerdì
B.V.M. di Fatima
Mercoledì
Sabato
S. Mattia apostolo
15
Domeni ca S. Torquato Un nonno è qualcuno con l'argento nei capelli e l'oro nel cuore. Anonimo
La polenta È sempre stato il mio piatto preferito: facile da preparare (acqua e farina di mais), sazia e si sposa facilmente, secondo i periodi dell'anno, con diversi alimenti: con una semplice tazza di latte, con formaggi saporiti come il gorgonzola, la fontina, il taleggio, sino ai piatti di carne più elaborati: coniglio, spezzatino, selvaggina. Veniva consumata più volte la settimana, anche nei giorni di magro. Spesso la mamma mi permetteva di prepararla da solo, dietro la sua vigile supervisione, però! La polenta diventava un valido sostituto della pasta e del pane. Si dice che la polenta ingrassi! Niente di più falso; pensate che 400 grammi di polenta cotta corrispondono alle calorie di 100 grammi di pane. 100 grammi di polenta cotta hanno solo 80 calorie e nessun grasso. Inoltre non contiene glutine ed è quindi tollerata anche da chi soffre di celiachia. La preparazione seguiva un suo cerimoniale: serviva un paiolo di rame e un bastone di legno detto "tarello", utilizzato per girare la polenta durante la cottura. Quando la polenta era cotta ed era pronta per essere messa in tavola (dopo circa 45/50 minuti), veniva messa su un panaro di legno o su un tagliere tondo e affettata dalla donna di casa non con il coltello ma con uno spago. I primi tagli erano due ad angolo retto, poi veniva divisa in quattro parti e successivamente in fette di uguale spessore che venivano distribuite alle persone attorno al tavolo. Il primo a prenderne un pezzo era sempre il capofamiglia. segue dal 2 Maggio
continua al 23 Maggio
Maggio
16
17
18
S. Ubaldo vescovo
Lunedì
S. Pasquale Baylon
Martedì
S. Giovanni I papa
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21
Giovedì
S. Celestino vescovo
Venerdì
S. Bernardino da Siena
Mercoledì
Sabato
S. Vittorio martire
22
Domenica
S. Rita da Cascia
Che cosa invecchia presto? La gratitudine. Diogene Laerzio
Come si prepara la polenta In un paiolo, possibilmente di rame, portare ad ebollizione 1,5 litro di acqua con un cucchiaio di sale grosso e un cucchiaio di olio extra vergine di oliva. Versare lentamente a pioggia 500 g di farina di mais stando attenti che non formi grumi e rimescolare con un cucchiaio di legno. La polenta deve cuocere per 45/50 minuti e deve essere mescolata spesso perché possa cuocere in modo uniforme. Durante la cottura si formerà intorno alle pareti del paiolo una crosticina che non deve essere rimossa. Quando da sola inizierà a staccarsi dalle pareti, la polenta è cotta. Appena spento il fuoco la polenta andrà versata capovolgendo rapidamente il paiolo su un tagliere di legno o su un altro supporto e portata direttamente in tavola. Oltre alla classica farina di mais, che si trova macinata più o meno grossolanamente, vi sono altre farine con le quali si possono cucinare ottime polente: * farina di grano saraceno, usata in Valtellina per preparare la polenta "taragna"; * farina di ceci: ha una grana molto sottile e si ha quindi una polenta di media consistenza, spesso tagliata a fette e fritta; * farina di castagne: ha una grana fine e viene usata anche per fare dolci, come il castagnaccio, oppure per polente da servire con formaggi freschi o con piatti di carne di maiale o cacciagione. segue dal 16 Maggio
Maggio
23
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25
S. Desiderio vescovo
Lunedì
B.V.M. ausiliatrice
Martedì
S. Beda il Venerabile
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28
Giovedì
S. Filippo Neri
Venerdì S. Agostino
Mercoledì
Sabato
S. Emilio martire
29
Domenica
S. Massimino vescovo
Ciò di cui i bambini hanno più bisogno sono gli elementi essenziali che i nonni offrono in abbondanza. Essi danno amore incondizionato, gentilezza, pazienza, umorismo, comfort, lezioni di vita. E, cosa più importante, i biscotti. Rudy Giuliani
Ricetta
Ingredienti
Cassoela
di verze * * 1,5800kgg costi ne didimaimaiaalele pulite, 250 g cotenne * raschiate e lavate ni v(sal aanche mini) ainpersona, * 1-2 i300 n altverzi ernati a o aggiunta, g di sal s i c ci a edini di maiale puliti, raschiati * 2e lpiavati orecchiataa edilamaivataale pulita, * 1raschi
Preparazione
gg carote * * 200 200 sedano 200 g polla * * 50 g diciburro e di * qual sal1 bivcicchiaheerefoglviianodibialalncooro secco * * brodo vegetale * sale e pepe q.b.
Far bollire eperle orecchi circa un'eoira, in una, ifoglpieidiendii dialmai aleScoltaglairlatii eataglmetĂ , ltutto e cotenne n si e me al l e l o ro. iare a pi c col e stri s ce. Insoffriun gcasseruol apolgrande, a fuocoaggilento, mettere il burro e farale, i piedini gere l a ci l a affettata, u ngere l e costi n e di mai elelecarni strisconce dileorecchi esale cotenne. Farngererosolsedano are bene a fuocotaglviivaace fogl i e di v i a . Aggi u e carote ti grossol a namente, versare i l vi n o bi a nco e farl o sfumare. Aggi u ngere unil coperchi mestolo odiebrodo, salre asulre,fuoco peparemoletoribasso mescolperarealiml tutto. Mettere l a sci a eno un' ora altro control l a ndo che non si attacchi al fondo (nel caso aggi u ngere brodo). Intanto pulireinlaunaverza, tagla coperta iarla a pezzi grossolssimanamente e cuocerl a10 amifuoco basso pentol con pochi a acqua per ci r ca appassi aequiainverzi di nelnlai icasseruol a delre lee farcarni icuocere nsineutimefialnachĂŠ lafuoco salnonsicmoderato cia taglsice.apertaMetterl aalpezzi n teri . Copri trimuovere 40 o 45il grasso minuti control landocie.che non siServi attacchi al fondo. Ogni tanto ri i n superfi re ben caldo con la polenta e un buon vino rosso.
o 201
31
G iugn
30
1
6
Maggio S. Felice I papa
Lunedì
Visitazione B.V.M.
Martedì
S. Giustino martire
2
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4
Giovedì
S. Marcellino
Venerdì
S. Carlo Lwanga
Mercoledì
Sabato
S. Quirino vescovo
Festa della Repubblica
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Domenica
S. Bonifacio vescovo
Se il tuo bambino è "bello e perfetto, non piange e non si agita mai, dorme nei tempi previsti e fa rutti a richiesta, è un angelo tutto il tempo," allora sei una nonna. Teresa Bloomingdale
Note
Note
Ciliegio
È una pianta davvero generosa, molto apprezzata nel momento della fioritura in primavera e della raccolta dei suoi meravigliosi frutti: le ciliegie. A chi non piacciono le ciliegie? Sono il frutto più gustoso dell'estate. Ma c'è un motivo in più per mangiare le ciliegie: fanno bene al cuore e alla circolazione, oltre a essere un valido antidolorifico e antinfiammatorio. L'infuso de suoi peduncoli è un ottimo diuretico e depurativo. Il legno di questa pianta è duro, di colore gial o rossiccio simile al mogano e per questo viene utilizzato per fare mobili e arredi di pregio. I bachi che si possono trovare nelle ciliegie vengono chiamati "giovannini" perché tradizionalmente si riteneva che il 24 giugno, S. Giovanni, fosse il termine ultimo per gustare questi frutti.
Giugno
Il buon cibo di una volta
Nella nostra casa si è sempre cucinato sia nel quotidiano che nelle feste comandate e spesso alla nostra tavola, oltre a noi della famiglia, ben 10 persone, si univano parenti e amici, perché consumare insieme il cibo fa bene al corpo ma soprattutto all'anima. Ecco allora le grandi e memorabili tavolate con parenti e amici, tutti insieme per condividere piatti semplici, a volte poveri ma gustosi e ritrovare la gioia di stare insieme. Era tale e tanta la gioia che provavo in quei momenti che la scodella fumante di polenta e latte diventava per me un pranzo da re! Zia Elvira era bravissima a preparare i dolci, nonna Carolina era l'esperta dei secondi, mentre mamma Lucia, con le verdure che raccoglieva nell'orto, preparava primi piatti semplici ma salutari e sempre saporiti. Anche d'estate si accendeva il camino o la stufa a legna per cucinare, perché nessuno possedeva il fornello, tanto meno la stufa a gas. Voglio raccontarvi cosa c'era nei nostri piatti, fatti con ingredienti poveri ma ricchi di quel sapore che solo la genuinità può dare. La stalla, l'orto, la vigna, il frutteto e gli animali da cortile regalavano alle nostre tavole ricette varie e gustose. Le verdure e la frutta erano coltivate con metodi assolutamente naturali, l'unica aggiunta al terreno era il letame delle stalle e dei pollai. A nessuno interessava se la mela non aveva la buccia liscia e se era piena di puntini o magari con qualche ospite. Oggi la cucina è più elaborata, ricca di una miscellanea di prodotti, molti dei quali non fanno parte della nostra tradizione gastronomica, prodotti che arrivano da altri paesi e che non hanno nulla a che fare con la nostra alimentazione. Ma, soprattutto, gli alimenti sono pieni di conservanti e la frutta e la verdura vengono trattate con antiparassitari, sostanze nocive per la nostra salute.
6
Giugno
7
8
S. Norberto vescovo
Lunedì
S. Roberto vescovo
Martedì
S. Medardo vescovo
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GiS.oPrivedìmo
Venerdì S. Diana
Mercoledì
Sabato
S. Barnaba apostolo
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Domeni ca S. Onofrio Ogni bimbo giunge con la notizia che Dio non è ancora stanco degli uomini. R.Tagore
Il riso
Era frato con i mieburro i piattio preferi tipresente . Cucinatosulnellalnostra e minestre oaanche sempl iocemente leessato e mana. condi ol i o era tavol al m eno due tre vol t l a setti Pensate cheintegral il riso eè, ununoalstiimento rinfrescante, dio.siQuando ntossicante ecblcolandamente astri naigente oppure, se m ol a nte del l ' i n testi n ero pi o ri c ordo che maladiti oriaiso conval e scenti , veni v a fatta bere l ' a cqua di ri s o ottenuta facendo macerare un pugno in mezzo litro d'acqua per tre ore.
Riso e prezzemolo Ingredienti
di riso di brodo di * * 200 1carne litrog abbondante prezzemolo * * 4020 gg didi burro
Preparazione
Lavare e trio.tMettere are finemente il prezzemol sul fuoco una casseruol a con ilsibrodo e il prezzemol o . Quando al z erĂ icuocere l bollore,mescol aggiungere il ritanto so e in a ndo di tanto. Adalcottura ule tinimcorporare ata del risio,l togl i e re fuoco burro. tavola.Mescolare bene e servire a
Riso e rape Ingredienti
* 200 a200fettegg didifirape nriiso pelate e tagliate * * 50 g di lardo di tbrodo carne * * 11 lspiitrocchiabbondante o d' a gl i o tri ato aio di prezzemolo * 1tricucchi t ato manciatoata di parmigiano * una grattugi
segue dal 6 Giugno
Preparazione
Mettere sulQuando fuoco una casseruol a colil bolbrodo. si al z erĂ lore, unitrirtearele rape. Nele frattempo i l l a rdo iln'acorporare il prezzemol o brodo, con gl i o . Al nuovo bol l o re del versare il riso eareil composto triil ritsato. Mescol e portare o a cottura. Termi nata laata cottura, aggi u ngere una manci di formaggio grattugiato. continua al 20 Giugno
13
Giugno
14
15
S. Antonio da Padova
Lunedì
Martedì S. Eliseo
Mercol edì S. Germana
16
17
18
Giovedì
S. Aureliano
Venerdì
S. Gregorio Barbarigo
Sabato S. Marina
19
Domeni ca S. Gervasio Quando vi separate dall'amico non rattristatevi: la sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura. Khalil Gibran
Mese Il pane raffermo Ilcucipanene evenisi usava va conservato nelfasila madi a,preparazi un cassoneonedidellegnopane.cheAveva si trovava in tutteo le i n tutte l e del l a un coperchi sopra impastato il pane,gevapoiinlocanovacci si mettevae alvenil'invterno a farlo per lunaievitsetti areil qual emana unae veni volnegltviaasportel cotto lloi delsi avvol a conservato la damaditroppi a. giorni che diventava Nessuno buttava i l pane avanzato una verai edolpropri a risorsa perdavvero preparare piveni attivsapori ti egrattugi anche c i . Quando era secco, a ato per fare le impanature.
Pappa al pomodoro Ingredienti g di apane avanzato * * 400 2olicucchi i di ol io extravergine di v a cig pdiolpassata la o scalodignopomodoro a pezzetti * * una 800 chieri di brodo vegetale caldo * * 2salbiecq.b. * qualche foglia di basilico fresco Preparazione Tagl ialarepassata il pane adifette sottilei eaggiporlungere e in unal'olpentol a con i bordi alolitvia; versare sullaltrie fette di pane pomodoro i o extravergi n e di e l a ci p ol t ata. Aggi 2 biacndochidieritanto di brodoin tanto. vegetale caldo e poi cuocere a fuoco medio per circa 25-30 miSalnautiurengere , emescol aggiungere le foglie di basilico a pezzetti. Servire la pappa al pomodoro ben calda.
segue dal 13 Giugno
continua al 27 Giugno
20 Lunedì
S. Silverio papa
Giugno
21
Martedì
S. Luigi Gonzaga
22
Mercoledì
S. Paolino da Nola
Primo giorno d'estate
23 Giovedì
S. Lanfranco vescovo
24
Venerdì
Natività S. Giovanni Battista
25
Sabato
S. Guglielmo abate
26
Domenica
S. Vigilio vescovo
Ai tempi di mia nonna non si buttava via niente. Nemmeno l'esperienza. Un bacio era una cosa rara nella vita di una persona e veniva custodito come un tesoro. Il dolore si conservava gelosamente per non dimenticarlo. E da quello si imparava. Adesso calze, dolori e baci, consumiamo tutto, rompiamo tutto, ci disfiamo di tutto. Marcela Serrano
Note
NOVITA‘
SOCIO PROMO
GIARDINAGGIO
W W W. P R O M O G I A R D I N AG G I O . O R G
www.trovacompo.it
LA QUALITÀ I SENZ A COMPROMESS
La carne
Mese
Ala disirmangi e il veroavalaspesso, carne,anzi quelquasi la di manzo e ovilteelfami lo, lgalicle benestanti assica "fettipotevano na" per permettersel intenderci, nona. mai ; sol Maeranoa noisuffinoncieèntimai. C'mancato nullagalperché gli animnial, faraone, i che venianatre vano allche, evatiolneltrecorti lcarne, e e rano oche, l i n e, tacchi al l a regal anche tanteunauovarisorsa che laprezi mamma vendevanessuna e poi c'eparte rano coni gli, caprette e maiali; igeneroso maiaalvano i erano davvero o sa perché di questo animinaltanto, e venivmia ogettata ma, iinl nonno manierae gldii ziversa, tutto avenicacci va utia lizzato. Poie al,lodiratanto padre, con i andavano arri vvatiavanosenzasullai mangi tavolamilediprioggi, cimanghisolalio, cervi. I nostri animali veni v ano al l e con foraggi o dei. Lecampi e con lerano e verdure colsapori tiivl ate da noi l o ro carni tabie eli profumate e, lsoprattutto e donne di casamia erano a cuci n arl e nonna Carol ina. il profumo del cappone Riripciordo ancora a Natal e,saldelsliaccelepreconinlasalcimpolì con lnessun a polenoenta, del l e la... paragone ai soffi c i n i e al l e crocchette di pollo che riempiono oggi i piatti dei bambini!
Salsiccia con cipolle Ingredienti
di cipollmaturi e bionde * * 14Kgpomodori siccia tagliata a piccoli pezzi * * 180Kggdidisalburro di salvia e 1 di rosmarino * * 1salrametto e e pepe * 1 bicchiere di vino bianco
Preparazione
Sbucci cipolle eno.taglQuando iarle grossol alenamente. Farl ebiosoffri ggere inreunaglipadel laeconaggiiluburro, liapomodori salviaaree tagl illerosmari l e ci p ol tendono a i m ndi r e, togl i e aromi ngere i a ti a pezzetti , sal a re e pepare. Copri r e e far cuocere l e ntamente per 2530spruzzata minuti, fidinché lbieacincopolleecompl e i pomodori siacottura. no ben cotti .tradi Aggiuzngere i pezzi di salquesto sicciapi,auna vi n o e tare l a Era i o ne consumare tto il mattino di Natale, al rientro dalla Santa Messa. segue dal 20 Giugno
Giugno
27
28
29
Lunedì
Martedì S. Attilio
SS. Pietro e Paolo
30
1
2
o 201 Lugli
Giovedì
SS. Primi Martiri
6
S. Ciril o D'Alessandria vescovo
Mercoledì
Venerdì
Sabato S. Ottone
Cuore Immacolato B.V.M.
3
Domenica
S. Tommaso apostolo
Il ringraziamento più bello per i doni di Dio consiste nel passarli ad altri. Michael von Faulhaber
Gelso
Si dice che non esiste albero più saggio e paziente del Gelso, forse perché è l'ultima pianta che aspetta con pazienza a emettere le nuove foglie finché non sono scongiurate le gelate tardive. Ci sono due tipi di gelso: il gelso bianco e il gelso nero. Sono alberi molto longevi e le loro foglie sono il solo nutrimento per i bachi da seta. Regalano anche buonissimi frutti, delle more che si possono definire "frutti-medicina" per le innumerevoli proprietà curative di tipo diuretico, lassativo, per le affezioni del cavo orale, delle vie respiratorie e come antianemico. Recenti studi hanno anche dimostrato come le foglie di Morus alba abbiano effetto ipoglicemizzante e quindi utili in caso di diabete e che la corteccia contenga sostanze antibatteriche con capacità pari a quelle di alcuni antibiotici. Nella corteccia e nelle radici sono state rinvenute componenti con effetti positivi contro la gotta.
Luglio
Rimediunacurati v i di volta
Tanti anni fa il farmacista indossava il camice nero e si sporcava le mani; oggi ha il camice bianco misurato al ginocchio, ha le mani pulite perché non maneggia più utensili e prodotti. Tanti anni fa il farmacista aveva un'attrezzata "officina farmaceutica". Scaffali e scansie erano gremiti, stivati da bocce di vetro, ampolle, scatole di legno per le erbe, cortecce, semi e radici. In un angolo c'era l'alambicco di rame e poi, allineati in artistica mostra decine di vasi per gli unguenti e gli oli. I vasi, prestigio della farmacia, erano di ceramica finemente dipinta con simboli, figure, fiori e vegetali. Quei vasi ora sono vuoti, ambiti e ricercati da amatori e da antiquari. E poi c'era il torchio per l'olio di mandorle dolci che doveva essere sempre di recente spremitura. C'era il mortaio di bronzo, e poi bilance e bilancini per dosare i veleni, le droghe. Ora nel banco c'è un moderno registratore di cassa, mentre una volta, nascosta in un cassetto sottobanco, c'era una ciotola di legno di bosso che raccoglieva il guadagno della giornata. Questa era la medicina tradizionale di un tempo quando il farmacista preparava con attenzione e sapienza i farmaci che il medico prescriveva, magari "personalizzandoli" un po' secondo le necessità e la particolarità del paziente. Esisteva una medicina, quella della tradizione tramandata da antichi saperi che curava ogni malanno con metodi ed elementi semplici, quelli della natura. Vi racconterò i più noti e semplici, ma davvero efficaci.
Luglio
4
5
6
S. Elisabetta
Lunedì
S. Antonio Maria Zaccaria
Martedì
S. Maria Goretti
7
8
9
GiS.oEddavedì
Venerdì S. Adriano
Mercoledì
Sabato
S. Armando
10
Domeni ca S. Felicita Se i tuoi progetti hanno come obiettivo 1 anno pianta del riso, 20 anni pianta un albero, un secolo insegna a degli uomini. Proverbio cinese
Brodo e zuppa di pollo Dovete sapere che il classico, semplice e gustoso brodo di pollo, è stato sempre considerato, oltre che un rimedio per l'anima, un potente curativo, sperimentato e verificato non solo dalle nonne di tutto il mondo, ma anche da studi scientifici: infatti gli ingredienti di base della zuppa di pollo rallentano il movimento di un tipo di globuli bianchi, chiamati neutrofili, importanti per il sistema immunitario e migliorano molti dei sintomi del freddo. Quindi quando arrivano i malanni tipici della stagione invernale non c'è di meglio che una buona e fumante tazza di brodo di pollo o una zuppa di pollo per far regredire, in pochi giorni, tutti i sintomi.
I semi di lino Oggigiorno la stitichezza è un problema che affligge grandi e piccini (tutta colpa della cattiva alimentazione, dico io!) Ma le principali cause di stitichezza sono due: non bere abbastanza acqua e non assumere fibre a sufficienza. Quando eravamo piccoli c'era la sana abitudine di "purgare" spesso i bambini per evitare febbri e dolori di pancia; liberare l'intestino era molto importante perché un intestino pigro favoriva l'insorgere di diversi disturbi. Oltre al purgante per eccellenza, l'olio di ricino oppure la classica magnesia effervescente (utilizzati ancora oggi), le nostre mamme ci davano da mangiare i semi di lino, aggiungendone un cucchiaio nelle minestre o nelle zuppe perché sono ricchi di fibra, rifrescanti e lenitivi. I semi di lino venivano usati anche per le bronchiti: si cuocevano in acqua fino a ottenere una poltiglia gelatinosa che veniva messa in una vecchia maglia di lana e posta calda sul petto finché non si fosse raffreddata; il rimedio era ottimo, solo che ogni tanto capitava di scottarci... segue dal 4 Luglio
continua al 18 Luglio
Luglio
11
12
13
S. Benedetto
Lunedì
S. Fortunato martire
Martedì
S. Enrico imperatore
14
15
16
Giovedì
S. Camil o de Lellis
Venerdì
S. Bonaventura
Mercoledì
Sabato
Nostra Signora del Monte Carmelo
17
Domenica
S. Alessio di Roma
La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare. Arthur Schopenhauer
Il fi e no contro reumatismi, artrosi e torcicollo Quando si soffriva di reumatismi si prendeva dal fienile un sacchetto di quel fieno che rimane sul pavimento, e che è formato da semi, petali e frammenti di foglie secche. Lo si metteva in un grosso paiolo di ghisa (oggi si può mettere nel forno) e lo si scaldava quasi al punto da prendere fuoco, poi si versava in un telo o lenzuolo di canapa grezza e si faceva adagiare sopra il malato quando era ancora molto caldo per un'ora o due. L'operazione, a distanza di sei - sette ore, si ripeteva per tre volte. Se invece si aveva male al collo o il torcicollo, si prendevano dei noccioli di ciliegia e si scaldavano come per il fieno, poi si versavano in un telo a formare un sacchetto che si applicava sulla parte dolorante del collo.
Rimedi per la tosse Per far passare la tosse, il raffreddore e la febbre, si faceva bollire una manciata di fiori di tiglio in una scodella d'acqua. La tisana bevuta lentamente ben calda e zuccherata, staccava il catarro e invitava al sonno. A scuola, quando tossivamo, le maestre posavano sulla stufa una scatoletta piena di resina di larice e abete oppure bruciavano rametti di Lauro e Assenzio. Un altro rimedio per chi aveva la tosse era di mettere in bocca un dado di burro passato nello zucchero. Il burro, fondendo lentamente, faceva staccare il catarro, leniva il bruciore alla gola e lo zucchero toglieva al burro quel senso di grasso. E poi c'era il rimedio piĂš conosciuto: bere, prima di andare a letto, una scodella di latte e miele per alzarsi la mattina quasi guariti. segue dal 11 Luglio
continua al 25 Luglio
Luglio
18
19
20
S. Federico
Lunedì
Martedì S. Macrina
S. Elia profeta
21
22
23
Giovedì
S. Lorenzo da Brindisi
Venerdì
S. Maria Maddalena
Mercoledì
Sabato S. Brigida
24
Domeni ca S. Cristina Se vuoi essere rispettato dagli altri, la cosa più grande è rispettare te stesso. Solo in quel modo, solo con il rispetto di te stesso tu obblighi gli altri a rispettarti. Fëdor Dostoevskij
Di tutto un pò
Ustioni Si lavava con acqua fredda la bruciatura, poi sulla parte dolorante venivano messe delle fette sottili di patata. La piaga non guariva? La si copriva con una patina leggerissima di burro fuso, oppure si sbatteva l'albume dell'uovo con olio e acqua fino ad ottenere una schiuma candida e leggera da applicare sulla parte scottata. Slogature Bastava bagnare della canapa nel bianco d'uovo montato a neve e con questa fasciare l'arto slogato; la fasciatura asciugandosi diventava rigida. Il giorno dopo si toglieva e a volte si ripeteva l'operazione. Mal di denti Si masticava prezzemolo per calmare il male oppure si applicava un trito di cipolla sulla parte infiammata. Mal di testa Veniva tagliata una patata a fette e applicate sulla fronte tenendole ferme con un foulard mentre si riposava al buio. Gastriti e dolori di stomaco Se qualcuno si lamentava di bruciore o dolore allo stomaco, la nonna sbucciava una patata e la tagliava a tocchetti e la mescolava con una tazza d'acqua lasciandola in infusione per tutta la notte. La mattina seguente si beveva l'acqua e il sollievo era immediato. Orticaria Per alleviare il disturbo veniva usato un rimedio davvero efficace: la foglia di cavolo fresco che possiede proprietĂ antinfiammatorie. Bisognava applicarla direttamente sulla parte colpita, intera o dopo averla schiacciata e coprirla poi con un bendaggio. Puntura di calabroni e api Si faceva pressione con una lama metallica facendo un piccolo segno di croce sulla puntura d'insetto e poi si strofinava la zona con la cipolla. Per le punture di zanzara invece bastavano poche gocce di succo di limone per sgonfiare la zona e, per non sentire prurito, la parte veniva sfregata con uno spi c chi o d' a gl i o tagl i a to a metĂ . segue dal 18 Luglio
Luglio
25
26
27
S. Giacomo apostolo
Lunedì
SS. Anna e Gioacchino
Martedì
Mercol edì S. Liliana
28
29
30
Giovedì
SS. Nazario e Celso
Venerdì S. Marta
Sabato
S. Pietro Crisologo vescovo
31
Domenica
S. Ignazio di Loyola
È sorprendente vedere come, sia la felicità che il rendimento d'una persona possano aumentare quando si educhi la mente all'ordine, la si abitui a pensare adeguatamente a una cosa al momento giusto, anziché inadeguatamente in qualsiasi momento. Bertrand Russell
Fico
È stato, sapete, uno dei primi alberi coltivati dall'uomo. È simbolo di fertilità forse per questo, nella "magia verde" le coppie che non potevano avere figli, quando era tempo della luna crescente staccavano due foglie da un albero e ne mettevano una sotto il cuscino della moglie e una sotto quello del marito, perché si pensava che avessero il potere magico di far arrivare dei figli. I suoi saporiti e nutrienti frutti si dice aumentino la forza nei giovani, migliorino la salute dei vecchi e riducano le rughe. Sono infatti ricchi di sali minerali. Ricordo che in passato, il lattice che sgorgava dal taglio del fico veniva utilizzato per cagliare il latte e per eliminare le verruche; bisogna però essere attenti ed evitare il contatto del lattice con la pelle soprattutto quando si è esposti al sole, perché potrebbe provocare allergie.
Agosto
Le tradizioni
La vita familiare era scandita da regole precise che creavano unione fra i loro componenti. Nelle famiglie contadine il momento di condivisione era principalmente la sera, quando gli uomini rientravano dopo una dura giornata lavorata nei campi (il pranzo, salvo rare eccezioni, veniva consumato dagli uomini sui campi mentre le donne rimanevano a casa con i figli più piccoli). Durante l'estate, dopo cena ci riunivamo tutti nel cortile a prendere il fresco mentre si chiacchierava della giornata appena trascorsa e i bambini giocavano instancabili, andando alla ricerca di animaletti notturni, soprattutto le lucciole. Ricordo che a giugno io e i miei amici andavamo a rubare le ciliegie nei campi vicini, all'imbrunire, quando eravamo sicuri che i proprietari se ne fossero andati. Le mangiavamo sul posto perché nessuno ci potesse scoprire, altrimenti sarebbero stati guai grossi per noi. Durante l'inverno invece, dopo cena si raggiungeva la stalla, che era il posto più caldo, le donne lavoravano a maglia o cucivano, mentre gli uomini raccontavano vecchie storie attorniati dai bambini che li ascoltavano a bocca aperta oppure riparavano i loro attrezzi o intrecciavano nuovi cesti che servivano alla raccolta nei campi. Diversa era la vita delle famiglie "urbane" dove le case avevano sì qualche comfort in più, ma non era così facile stare all'aperto come in campagna. Nonostante ciò anche nelle zone urbane c'era condivisione e partecipazione fra i diversi nuclei familiari, ci si aiutava vicendevolmente, soprattutto nei momenti di necessità. continua al 15 Agosto
1
2
Agosto
3
S. Alfonso
Lunedì
Martedì S. Eusebio
Mercol edì S. Lidia
4
5
6
Giovedì
S. Nicodemo
Venerdì S. Osvaldo
Sabato
Trasfigurazione Nostro Signore
7
Domenica
S. Gaetano da Thiene
Segui sempre le tre "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni. Dalai Lama
Ricetta
Ingredienti
Pan di zucca g di sale * * 52 uova * * 4060 mlg didilileavitteto tidiebipirdrao fresco
g didi fari zuccana * * 500 600 g * 60ambigedinteburro a temperatura * 70 g di zucchero
Preparazione
Tagl iarea.aCuocerl pezzi laa zucca elimbolinlando i semi e i filapermentimezz' lascioraandocirperò l(laabucci i n acqua e nte o al vapore cail pol p a non deve sfal d arsi ) . Togl i e re l a bucci a e passare tutto con passaverdure oppure frullattelarltiae.pido. Impastare la purea di zucca con il Sci o gl i e re i l l i e vi t o nel burro, olazucchero, il salea,ta.le L'uovaimpasto già sbattute, il composto die lumiattedo,e lmaievibento elconsi faristente. na setacci deve essere el a sti c o Far riolposare l'impasto iunogounacalciodtolo. aL'per almenodeve2 ore coprendo con l a pel l i c a e tenendol o i n l i m pasto lInfari ievitarenareil doppi onodeldilalasua grandezza inbrevemente iziale. l'impasto ricavando i l pi a voro e l a vorare una na dicompl panettietareda lporre sulazipioanettoattendere del fornoun'coperto con carta olInfornare eata.deciPer a l i e vi t a l t ra mezz' oogna ra. i n forno gi à cal d o a 180 per mezz' o ra: i n ogni caso bi s attendere che la superficie sia ben dorata. °
8
9
Agosto
10
S. Domenico di Guzman
Lunedì
Martedì S. Romano
S. Lorenzo martire
11
12
13
GiS. oChivedìara
Venerdì S. Giuliano
Mercoledì
Sabato
S. Ippolito
14
Domenica
SS. Alfredo e Ponziano
L'allievo Tse Kung chiese: Esiste una parola che possa esser la norma di tutta una vita? Il maestro rispose: Questa parola è "reciprocità". E cioè, non comportarti con gli altri come non vuoi che gli altri si comportino con te. Confucio
Il Natale era un momento di grande unità familiare. Anche quando ero già grande, dovevo essere puntuale a casa per la cena. Anche perché il Natale era quello: non si usavano regali, addobbare alberi sfarzosi e pieni di luci come quelli di oggi. Il nostro albero era pieno di dolci e mandarini e qualche nastrino colorato qua e là; attorno all'albero c'era un presepe semplice tagliato nella carta e dipinto da noi bambini. Da piccoli io e i miei fratelli scrivevamo una letterina ai nostri genitori e la mettevamo sotto i loro piatti. Era la nostra sorpresa di Natale, il nostro modo per dir loro il nostro bene. Era un momento emozionante per tutti. Poi si viveva la gioia del pranzo più ricco dell'anno: il cappone ripieno, i tortelli in brodo, il dolce di Zia Elvira. Tutti insieme per condividere la festa più attesa dell'anno. Ricordo che mio papà sceglieva nei boschi un bellissimo ceppo, spesso il nodo delle radici che partono dalla testa del tronco d'un albero abbattuto, e lo metteva ad asciugare per molto tempo e la sera della vigilia veniva acceso nel camino e rimaneva ininterrottamente acceso anche per il giorno di Natale. Era bello la sera di Natale riunirci tutti intorno alla luce e al calore di quel ceppo! Ci faceva sentire uniti e partecipi di un momento magico. Oggi che la famiglia sia diversa, si vede proprio dal Natale. Tutti si concentrano sui regali da fare, da ricevere o da riciclare, a pochi interessa fermarsi a guardare un presepe, nessuno scrive o riceve delle lettere di affetto sincero. È purtroppo diventata la festa del consumismo. segue dal 1 Agosto
continua al 29 Agosto
15
Agosto
16
17
Assunzione Maria Vergine
Lunedì Ferragosto
Martedì S. Stefano
Mercol edì S. Giacinto
18
19
20
GiS.oElvedì ena
Venerdì S. Ludovico
Sabato
S. Bernardo abate
21
Domeni ca S. Pio X papa Se il tuo lume brilla più degli altri siine felice ma non spegnere mai il lume degli altri per far brillare il tuo. Anonimo
Ricetta
Zuppa d' a gl i o Questa zuppa, preparata solitamente per cena, oltre a essere
sempl icel'eorgani rapidsamo;da lfare, ècome moltben o buona esappi delicaatamo ehaserve anche a età "pul i r e" ' a gl i o tutti grandi propri depurative e curative.
Ingredienti
grossi spidicchi d'iaafresca glio * * 81 rametto sal v dilotiromo fresco * * 11 rametto fogl i a di al fette dinepane iinvtegral e raffermo * * 6oligrosse o extra vergi di ol a * * salpepee
Preparazione
Spel lareleggermente e schiacciasalreaglta.i spiFare cchibold'lairgleiopermettendol i amibolnutilireeinaggiun ulingere tro di acqua ci r ca 10 glmiinaromi e, se gradito, un po' di pepe. Continuare la bollitura per altri 5 uti . Preparare neisulpileattifettele fette diestratto pane condidalrebrodo con une gettare filo di oliglo;i aromi. schi a cci a re l ' a gl i o Versare il brodo ben caldo sulle fette di pane e servire.
22
Agosto
23
24
B.v.M. Regina
Lunedì
S. Rosa da Lima
Martedì
S. Bartolomeo apostolo
25
26
27
Giovedì
S. Ludovico
Venerdì
S. Alessandro martire
Mercoledì
Sabato S. Monica
28
Domeni ca S. Agostino Una casa senza l'amore è come una camino senza fuoco; una casa senza il parlare di un bimbo è come un giardino senza fiori; la bocca della donna amata senza il sorriso è come una lampada senza luce. Anonimo
Il bucato era una delle operazioni piÚ faticose e meno gradite dalle donne. Ricordo nonna Carolina, la mamma e le zie che si organizzavano insieme per il momento del bucato. Esistevano nelle città delle vasche comuni nei cortili, dove i panni venivano lavati con la cenere e col sapone strofinandoli contro il bordo dei lavatoi o contro l'asse di legno del bucato. Nelle campagne invece, quando esisteva nelle vicinanze un corso d'acqua, era lÏ che si andavano a risciacquare i panni dopo averli lavati con un processo di lisciviazione adoperando, oltre alla cenere o al sapone anche del grasso ricavato dal maiale, per poi stenderli ad asciugare sull'erba. In ogni caso il bucato rappresentava una sorta di operazione collettiva alla quale partecipavano piÚ donne, vista la pesantezza del compito, del quale restavano segni permanenti sulle mani. Il bucato e la biancheria erano però sempre perfettamente bianche e profumate; il sapone di Marsiglia veniva fatto in casa una volta l'anno e serviva per il fabbisogno dell'intero anno. Anche la cura della biancheria era molto impegnativa per le donne, che dovevano rammendare e rattoppare in continuazione tutto, sia l'abbigliamento che la biancheria della casa. I vestiti venivano stirati utilizzando i bracieri che servivano a scaldare i letti.
segue dal 15 Agosto
continua al 12 Settembre
29
Agosto
30
31
Lunedì
Martedì S. Faustina
S. Aristide martire
1
2
3
Sett
embr
e 201
6
Martirio S. Giovanni B
Giovedì
S. Egidio abate
Venerdì
S. Elpidio vescovo
Mercoledì
Sabato
S. Gregorio martire
4
Domeni ca S. Rosalia Consulta il padre quando è ancora vivo, consulta il suo esempio quando non c'è più. Proverbio cinese
Quercia
È fra gli alberi quello che simboleggia la forza e la lunga vita. È anche la casa e il rifugio prediletto da molti animali, perché può raggiungere altezze considerevoli. In autunno regala tantissime ghiande che diventano il sostentamento di diversi animali. Ricordo che da piccolo venivano tostate e sostituivano il caffè. Il suo legname è particolarmente pregiato, di colore rossastro e molto resistente; un tempo si utilizzava per fare imbarcazioni e anche oggi trova impiego nell'edilizia, per la fabbricazione di mobili e soprattutto per le botti. Ha anche proprietà curative perché i derivati della quercia hanno caratteristiche antinfiammatorie, astringenti, antisettiche, cicatrizzanti. Cura la forfora e i capelli grassi.
Settembre
Ricetta
Lepre i n sal m ĂŹ Questo era un piatto prelibato riservato alle feste e da accompagnare
ria gcacci orosamente a. con la polenta; si mangiava solo quando gli uomini uscivano
Ingredienti
une foglie didi alsallovroia * * aluncmazzetto di ditimgionepro * * unqualmazzetto c he bacca * * 2salchie eodipepedi garofano q.b. Preparazione Mettere di rleeprecomplin unetamente recipientedi vidinoterracotta inasireemela acarne tutti a glmacerare i aromiiepezzi rinelclopri rosso. Lasci a maridanataparte per l48a mari ore.nTol ti i pezzi, farli scolare per bene ePreparare asciugarliuntenendo ata. soffritto,ttosalconareburro, laardo e cipollper a. Far15 rosol arecirbene lAggi a lepre nel soffri e l a sci r cuocere mi n uti ca. u ngere i l vi n o e l e verdure del l a mari n ata. Lasci a r cuocere anamento fiamma moderata per due ore ci r ca, mescol a ndo di tanto i n tanto. L' a bbi ideale della lepre in salmÏ è sempre stata la polenta. pezzi * * 1150lepreg diaburro di lardoq.b. * * 80vinogrosso cipollaaffettati , 1 carotafineemente 1 gamba di * 1sedano
5
Settembre
6
7
S. Vittorino vescovo
Lunedì
Martedì S. Petronio
Mercol edì S. Regina
8
9
10
Giovedì
Natività Beata Vergine Maria
Venerdì
S. Sergio papa
Sabato
S. Nicola da Tolentino
11
Domenica
SS. Prodo e Giacinto
L'uomo che fa molto sbaglia molto; l'uomo che fa poco sbaglia poco; l'uomo che non fa niente non sbaglia mai. Proverbio cinese
Note
Note
Come fare il sapone in casa Servono
acqua preferi * * 350 piefinticazidioacci aio ineoxpropri per ala 1134kg gd'gdiodiliosoda extracausti vergicanebild'moente liva distil ata * reci saponi ne vera * * una bilancia elettronica perché le dosi daimforno * * unun termometro frul l a tore ad mersi oaneo altri devono essere preci s e dei conteni t ori di pl a sti c * stampi a i di l e gno * * cucchi reci la sodapienti in vetro resistente al calore per Lanel soda causti c:abisisogna trovamunifacirsilmdienteguanti nei supermercati ;noccorre fare molazitoaneattenzi one maneggi a rl a e di mascheri a perché l ' i n al e i l contatto potrebbero essere pericolosi.
Procedimento
Mettere alvetro. ini e guanti protetti vi. Pesare la sodatore con d'l'ainioxutoediconun lbi'acichi edireune metterl a in unversare recipielocchi nte di Versare l ' a cqua i n un conteni u to bi c chi e re ca nelarel'acqua (pri ma la'aiocqua e poiperla misoda); laretemperatura delLasciar lraffreddare iquido salairsoda àina un80causti ,postomescol con i l cucchi di l e gno s cel a bene l a soda. arieggiato per circa 15 minuti finché la temperatura è scesa a 45 (mi s urare con i l termometro). Rifuoco scalcon dareestrema l'olio a 45attenzi in unaonepentol a inoxla grande ildidoppi o dele soda volume(adel45grasso. Tolpiteontedal versare mi s cel a acqua ) nel reci delPerl'oelliiommescol ando sempre conil icomposto l cucchiailois. cio, frullare il tutto per circa 5/10 minuti con i n are grumi e rendere inastro", l mixer ainimcuimersile gocce one, senza farlo maichesurriscisvcaloladnoare.dalAcucchi un certoaio tracci punto sianoarricome veràdelallleal"fase del composto inee. Qui i n i z i a l a vera saponi f i c azi o ne a cal d o con i l processo di neutral i z zazi o ne del l a soda attraverso l'azione lenta del calore. °
°
°
segue dal 29 Agosto
°
continua al 19 Settembre
12
Settembre
13
14
SS Nome di Maria
Lunedì
Martedì S. Maurilio
Esaltazione della Santa Croce
15
16
17
Giovedì
Beata Vergine Maria Addolorata
Venerdì
SS. Cornelio e Cipriano
Mercoledì
Sabato
S. Arianna
18
Domenica
S. Sofia martire
Le cose che ci accadono non sono mai fini a se stesse, gratuite, ogni incontro, ogni piccolo evento racchiude in sé un significato. Susanna Tamaro
In una grossa pentola inox porre a bagnomaria il tegame con il composto avendo cura di sistemare tra le due un poggia-pentole o altro che resista al calore, per separare il recipiente superiore dal fondo della pentola e quindi evitare un contatto diretto con il calore della fiamma. Riscaldare a fuoco basso coprendo il tegame con l'emulsione e ogni mezz'ora sorvegliare e rimestare il "sapone" con cucchiaio di legno. L'acqua non deve mai bollire (casomai spegnete e riaccendete dopo 5 minuti). Quando il composto assume una consistenza collosa e diventa semitrasparente, dopo circa due ore di lenta cottura, togliere la pentola dal fuoco e farla raffreddare. A questo punto si possono aggiungere ingredienti come oli essenziali e micro-granuli o coloranti per rendere speciale il sapone (anche lavanda, scorzette d'arancia, pezzettini di cannella) perchÊ la consistenza è ancora morbida. Dopo aver aggiunto gli ingredienti, amalgamarli bene con il cucchiaio di legno e a questo punto inizia la fase di raffreddamento del sapone. Versare il sapone negli stampi, oppure si può utilizzare una teglia di alluminio rettangolare e tagliare poi a "fette" il sapone una volta solidificato. Far "vibrare" lo stampo per distribuire uniformemente il composto, togliere eventuali bolle d'aria e sistemare il tutto in un luogo fresco in attesa che si solidifichi. Servono almeno 3 giorni. Poi, con un foglio appoggiato sullo stampo, sformare il sapone girandolo velocemente. Le saponette non sono ancora pronte, perchÊ la soda caustica non è del tutto neutralizzata. Serve un periodo di affinamento di circa 2 mesi in un posto asciutto per poterle utilizzare.
segue dal 12 Settembre
19
Settembre
20
21
S. Gennaro vescovo
Lunedì
S. Eustachio
Martedì
S. Matteo apostolo
22
23
24
S. Lino papa
B.V. Maria delle Mercede
Giovedì
S. Maurizio martire
Venerdì
Mercoledì
Sabato
Primo giorno d'autunno
25
Domeni ca S. Aurelia Le favole non dicono ai bambini che esistono i draghi, i bambini già sanno che esistono, le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere uccisi. GK Chesterton
Ricetta
Mi n estra medi c ea Piatto povero invernale della tradizione toscana a base di cavolo nero ed'ipolnverno. enta. Una minestra che veniva servita fumante nelle fredde sere
Ingredienti
barattolo di polpa di cchi d'vergi aglione di oliva q.b. * mezzo * * 2olispio extra pomodoro taglsiabramata te a cubetti co diopeperonci * * 2faripatate * * un1 kgpidizzicavol na di mai q.b. nero no Preparazione Lavare il cavol o, ctoglchiied'reagllaiocosta bianca pinĂšo dura efondo taglid'arloloiofinemente. Soffri g gere gl i spi e i l peperonci i n un extravergi niel cavol utilizozando unarlpaioorosol lo oppure unano adpentol a a bordi albene, ti. se Aggi u ngere e l a sci a re fi ammorbi d i r l o necessari ouaconlaunrosolpo'aditura. brodoMettere vegetallea. polSi paggi upomodoro ngono le patate amantecare cubetti eo sibagnarl conti n a di e far per una deci n a di mi n uti . Poifar aggi ungereperil brodo vegetal eInfinecessari ongere a preparare ladipolmaientas leecui cuocere un' o ra ci r ca. n e aggi u l a fari n a dosi sono a discrezi one,mamaribimsogna tener presente chefluliada,polquientandi nonsarĂ deve rassodarsi troppo anere morbi d a e quasi necessari o regolaggiaursingerlinserendo pialnapicottura ano la faridellnaa.polSeentail brodo fosse iessere nsufficidiente, o durante che dovrĂ circa 15-20 minuti. Servire caldo.
26
Settembre
27
28
Lunedì
S. Vincenzo de' Paoli
Martedì
S. Venceslao martire
29
30
1
Venerdì S. Girolamo
bre 2 Otto
Giovedì
SS. Michele, Gabriele e Raffaele
Mercoledì
016
SS. Cosimo e Damiano
Sabato
S. Teresa del Bambin Gesù
2
Domenica Festa dei nonni SS. Angeli Custodi
Nonostante tutto io ancora credo che la gente sia davvero buona nel proprio cuore. Io semplicemente non posso costruire le mie speranze su basi fatte di confusione, infelicità e morte. Anna Frank
Castagno
Ăˆ una pianta davvero generosa che, oltre ai buonissimi frutti, permette di utilizzare il terriccio attorno al quale cresce, il legno, la corteccia dei giovani rami e radici, le foglie. Il terriccio si raccoglie per rinvasare le piante acidofile. Il legno che è semiduro, viene usato per costruire mobili pregiati; gli scarti di lavorazione si usano per camini e stufe a legna, perchĂŠ brucia "senza fiamma", cioè lentamente. La corteccia essiccata dei rami giovani e delle radici (raccolta nei mesi invernali) e le foglie (raccolte in primavera) si utilizzano per la preparazione di decotti per calmare la tosse, contro le infiammazioni della bocca e della gola e astringente nella diarrea. Le bucce si usavano come riflessante naturale per capelli chiari. I frutti, come ben sapete, sono utilizzati da secoli per il loro alto valore nutritivo, hanno infatti nutrito e sfamato per secoli generazioni di contadini e montanari.
Ottobre
La casa
Nelle case non si disponeva di molti agi, mancava l'energia elettrica, non c'erano i telefoni e per comunicare, si doveva raggiungere il bar o l'osteria del paese e prenotare la telefonata. Non c'era riscaldamento ed elettricità e ci si doveva aiutare con i camini, i bracieri a carbonella o con stufe a legna e le stanze venivano il uminate con le candele o con lampade a petrolio e a olio. Le auto erano appannaggio delle famiglie più benestanti e si vedevano solo nelle città. Per il resto si utilizzava la bicicletta, anche questa non per molti, e il calesse. Chi lo possedeva lo metteva a disposizione di tutti, insieme ai cavalli che lo trainavano, un po' come il taxi di oggi, però non costava nulla perché la solidarietà fra le persone era forte. Ricordo che si usava il calesse per far provviste prima dell'arrivo dell'inverno, per non doversi spostare con la neve o il maltempo e il ringraziamento per il proprietario che ci aveva accompagnati era il dono di una gallina del nostro pollaio, o di un fiasco di buon vino. Nelle case non mancava nulla di ciò che serviva alla sopravvivenza quotidiana e il superfluo non era previsto. Pensate che i miei vestiti erano quelli già usati dai miei cugini e solo in poche occasioni importanti ho avuto il privilegio di un abito nuovo tutto mio! In tutte le famiglie infatti, gli abiti passavano dal primo all'ultimo figlio e anche agli altri parenti e viceversa. Certo, oggi per voi tutto questo può sembrare incredibile, addirittura inaccettabile, eppure la nostra vita era serena, ci si accontentava e si sapeva gioire del poco che si aveva a disposizione, perché è proprio la semplicità la protagonista di tanti bei ricordi che durano nel tempo. continua al 10 Ottobre
3
Ottobre
4
5
S. Gerardo abate
Lunedì
S. Francesco d'Assisi
Martedì
S. Placido martire
6
7
8
Giovedì
S. Bruno abate
Venerdì
Beata Vergine Maria del Rosario
Mercoledì
Sabato S. Pelagia
9
Domeni ca S. Dionigi Diventare l'uomo più ricco del cimitero non ha importanza per me. Quello che conta sul serio è poter dire tutte le sere di avere fatto qualcosa di meraviglioso. Steve Jobs
Ho vissuto in una grande casa, che ospitava 3 famiglie e 10 persone. C'era una grande cucina nella quale il camino occupava un'intera parete. Ai lati del camino c'erano due panche di legno che correvano tutto intorno alle pareti e la sera era davvero bello ritrovarsi davanti al fuoco acceso a chiacchierare tutti insieme. Al centro della cucina si trovava un grande tavolo di legno, una madia sempre di legno, una credenza e una stufa a legna sulla quale le donne cucinavano. La cucina diventava il locale piÚ vissuto che ospitava parenti e amici che venivano a trovarci. Le camere erano senza riscaldamento e nelle fredde sere d'inverno, prima di andare a dormire, si metteva in ogni letto un contenitore di rame riempito con acqua calda oppure un mattone preriscaldato sulla stufa e avvolto in un telo. La mattina, al nostro risveglio, era facile trovare i vetri delle finestre della camera ricamate di ghiaccio. L'arredamento consisteva in un ampio letto in ferro con la testata dipinta, un grande cassettone che conteneva il corredo, un armadio e due comodini. In ogni camera c'era un catino e una brocca che servivano per l'igiene personale. Il bagno era uno stanzino fuori sul balcone nella parte superiore della casa dove c'erano le camere da letto e non aveva la vasca. Per lavarci infatti, si usava una grande tinozza di legno dove, a turno, ogni settimana si entrava per fare il bagno; ricordo che noi bambini ci contendevamo il primo posto a entrare con "pari o dispari". ‌ segue dal 3 Ottobre
continua al 17 Ottobre
10
Ottobre
11
12
S. Daniele
Lunedì
Martedì S. Firmino
S. Serafino da Montegranaro
13
14
15
GiS. oRomolvedìo
Venerdì
S. Callisto I papa
Mercoledì
Sabato
S. Teresa d'Avila
16
Domeni ca S. Edvige Ci sono solo due giorni all'anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l'altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere. Dalai Lama
Per le pulizie in casa si utilizzavano pochi prodotti. Il limone: serviva per sgrassare e deodorare le stoviglie. L'aceto di vino: è sempre stato un grande aiuto per la pulizia perché sgrassa, elimina il calcare, è antimuffa e combatte i germi. Fa risplendere la rubinetteria e i lavabi in ceramica. Il bicarbonato: è perfetto per i piani di cottura in acciaio e per i lavelli. Se lo sporco è ostinato si può distribuire su una spugnetta aggiungendo del succo di limone. Il sapone di Marsiglia: fatto rigorosamente in casa veniva usato per detergere, pulire e sgrassare e soprattutto per il bucato. La sua azione è blanda e lo si usava tranquil amente per l'igiene della persona, ma anche per pulire il legno e i pavimenti. Ecco alcuni esempi che si possono applicare anche oggi per la pulizia della casa. * Per i pavimenti: riempire una tazzina di aceto di vino bianco e con un coltello grattare qualche scaglia di sapone di Marsiglia e farlo sciogliere nell'aceto. Versare in un secchio con 3 o 4 litri di acqua molto calda, mescolare e pulire i pavimenti come al solito. Per igienizzare si può aggiungere anche mezza tazzina di alcool. * Per il bucato: se si desidera un bucato bianco e privo di macchie aggiungere un panno inumidito e strofinato con sapone di Marsiglia, un cucchiaio di bicarbonato e uno di sale; il sapone detergerà il bucato garantendo un minor consumo di detersivo, mentre il sale e il bicarbonato manterranno il bucato morbido, sbiancato e igienizzato. segue dal 10 Ottobre
17
Ottobre
18
19
S. Ignazio d'Antiochia
Lunedì
S. Luca evangelista
Martedì
S. Isacco martire
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GiS.oIrene vedì
Venerdì S. Orsola
Mercoledì
Sabato
S. Donato vescovo
23
Domenica
S. Giovanni da Capestrano
Un grande atteggiamento diventa un grande giorno che diventa un grande mese che diventa un grande anno che diventa una grande vita. Mandy Hale
Ricetta
Ri s o con patate e rosmari n o Ingredienti g di riso vialone nano * * 300 23-4patate cucchiai di passata di * pomodoro di olscal io extravergi ne di oliva * * q.b. mezzo o gno * sale e pepe
Preparazione
noce diaioburro * * una unun cucchi didi aghi lattedi cucchi a i o * rosmarino vegetalaeto * * q.b. parmidigbrodo iano grattugi
Sbucci are lgegere patatedolceemente tagliarlnele iln'opilioc.colAggii pezzi . Trile tpatate, are lo scal ognoe pepe, e farl o soffri u ngere sal e rosol arleper , unicirercala sal10 smia ndiutipomodoro, bagnare con poco brodo vegetale e cuocere . Aggi uasci ngereuga.il riso e portarlo a cottura, aggiungendo il brodo, man mano che Alatte, fine cottura toglno itrieretatodal fifuoco, aggieufar ngereripiosare, l burro,coperto, un cucchiperaio2di i l rosmari n emente minuti. Aggiungere il parmigiano grattugiato, mantecare e servire.
24
Ottobre
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S. Antonio Maria Claret
Lunedì
Martedì S. Crispino
S. Evaristo papa
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Giovedì
S. Fiorenzo
Venerdì S. Simone
Mercoledì
Sabato
S. Ermelinda
30
Domeni ca S. Germano Inizio ora solare Quando sono andato a scuola, mi hanno chiesto cosa volessi diventare da grande. Ho risposto "felice". Mi dissero che non avevo capito l'esercizio e io risposi che loro non avevano capito la vita. John Lennon
Ontano
Ăˆ stato l'albero preferito dagli antichi per costruire le palafitte, in quanto il suo legno, a contatto con l'acqua, si indurisce, mentre quando viene tagliato, diventa di un rosso arancione, tanto che un tempo veniva considerato l'albero della "vita dopo la morte". Grazie al difficile deterioramento, il legno veniva utilizzato anche per la fabbricazione degli zoccoli. La sua corteccia è ricca di tannino e veniva utilizzata sia per la concia delle pelli che le proprietĂ tintorie come anche i germogli. La corteccia dei giovani rami, raccolta a febbraio e le foglie verdi, grazie appunto all'elevato contenuto di tannini, venivano utilizzate nella medicina popolare per combattere angine, tonsil iti e faringiti. Inoltre, ha discrete proprietĂ cicatrizzanti nel caso di piaghe e ulcere.
Novembre
La scuola
Le aule erano arredate in modo semplice: una cattedra, banchi, una lavagna nera di ardesia, un pallottoliere, un mappamondo, cartine geografiche appese ai muri, un crocefisso e la stufa a legna per riscaldarsi nei mesi freddi. I banchi erano di legno, a due piani, con un foro per il calamaio che il bidello, tutte le mattine, riempiva con l'inchiostro. La parte superiore si sollevava e, all'interno, si tenevano i libri ed i quaderni. Non esistevano classi miste; gli alunni erano minimo 25 in ogni classe, i maschi da una parte e le femmine dall'altra. Sia i maschi che le femmine indossavano grembiuli neri e un colletto bianco con il segno della classe ricamato sul braccio. Ricordo che si frequentava la scuola per tutta la giornata escluso il giovedĂŹ che era vacanza. Pensate che in prima elementare, almeno per due mesi, si facevano solo delle aste orizzontali, verticali e oblique; da gennaio si cominciava a usare un libro, il "sil abario ", con il quale si imparava l 'alfabeto. Si scriveva rigorosamente con il pennino e l'inchiostro e bastavano poche macchie d'inchiostro (era facile farne scrivendo con il pennino), perchĂŠ il maestro scrivesse "insufficiente" sul quaderno. Ricordo che il pennino che preferivo era quello a forma di piramide. La cancelleria era tutta di legno: il temperino, la cartella e l 'astuccio, che si apriva sollevando un 'asticella e aveva all'interno due scomparti: uno piccolo per i pennini e uno piĂš grande per le cannucce e le matite. Nella cartella c'erano pochi quaderni: quello di Italiano e quello di Aritmetica (a quei tempi non si chiamava Matematica), il libro, la carta assorbente, e pochi pastelli di legno. continua al 7 Novembre
Otto bre 2 01
6
31
Novembre
1
2
S. Lucil a
Lunedì Halloween
Tutti i Santi
Martedì
Commemoraz. dei defunti
3
4
5
Giovedì
S. Martino
Venerdì Giorno Unità Nazionale S. Carlo Borromeo
Mercoledì
Sabato
S. Zaccaria profeta
6
Domeni ca S. Leonardo La vita non è fatta di cose incredibili, fantastiche. È fatta di piccole cose, ma quando non chiedi l'impossibile, quelle piccole cose si trasformano in realtà eccezionali. Osho
Le maestre e i maestri erano molto severi e le punizioni erano frequenti: a volte utilizzavano anche metodi oggi non più tollerati come castighi corporali, ad esempio le famose bacchettate sulle mani o i lunghi periodi trascorsi con le mani incrociate dietro la nuca o in ginocchio, a volte sui legumi secchi. Si usavano anche castighi "psicologici", come il famoso "cappello da asino" per gli studenti poco preparati, o altri più leggeri, ad esempio passare un periodo dietro la lavagna o scrivere molte volte la stessa frase, oppure compiti in più da fare a casa; ogni tanto volava anche qualche schiaffo. Ricordo il timore che tutti avevano verso il proprio insegnante al quale ci rivolgeva sempre chiamandolo "Signor Maestro". C'era un unico insegnante che accompagnava i bambini per tutto il periodo della scuola, in affiancamento solo al prete per la lezione di religione. Periodicamente arrivava nelle classi un ispettore e gli scolari dovevano stare particolarmente attenti nel rispondere alle sue domande. Se le nostre risposte erano esatte, il maestro si complimentava con noi perché aveva fatto bella figura e, alla fine della giornata, magari non ci dava compiti da fare a casa. Nonostante questo io ho un bellissimo ricordo del mio maestro; lui non si limitava all'insegnamento delle materie scolastiche, ma è era per noi un vero maestro di vita che ha saputo formarci ed educarci al rispetto verso gli altri, alla condivisione, al dovere.
segue dal 31 Ottobre
continua al 21 Novembre
7
Novembre
8
9
S. Ernesto abate
Lunedì
Martedì S. Goffredo
Mercol edì S. Oreste
10
11
12
Giovedì
S. Leone Magno
Venerdì
S. Martino di Tours
Sabato
S. Renato martire
13
Domeni ca S. Diego I giocattoli più semplici, quelli che anche il bambino più piccolo riesce ad usare, vengono chiamati nonni. Sam Levenson
Ricetta
Torta rusti c a di cachi Ăˆ una torta simile a quella di mele che si faceva in autunno quando i
cachi erano ben maturi, semplice e dal sapore rustico e profumato.
Ingredienti
g di farina * * 200 270uova g di zucchero * * 5 cachi beina maturi una busti di lievito vanigliato *
Preparazione
Mettere ilaliparte evito elelauova farineaaggiin unaungerlcioetol, sempre a ben capimescol enteaendomescol afarire bene. Sbattere al l a na. Scavare con un cucchi a i o l a pol p a dei cachi e aggi u ngerl i agl i al t ri iMescol ngredieantire bene nellaconciotolunacucchi . aio di legno per farli amalgamare fino ad ottenere Mettere inununacomposto teglia ecremoso. infornare a 180 gradi per 30 minuti circa.
14
Novembre
15
16
S. Giocondo
Lunedì
S. Alberto Magno
Martedì
S. Margherita di Scozia
17
18
19
Giovedì
S. Elisabetta
Venerdì
S. Oddone abate
Mercoledì
Sabato
S. Fausto martire
20
Domeni ca S. Benigno Ogni volta che fai qualcosa per gli altri, pensando solo alla loro felicità, ti senti meglio: e questo alla fine ti riempie il cuore di gioia. È un'esperienza che ti può cambiare la vita per sempre Sergio Barbaren
Tutti i bambini andavano a scuola a piedi, anche quelli di campagna che percorrevano magari diversi chilometri. Non potendo andare a casa per la pausa del pranzo, ci si fermava alla mensa scolastica dove c'era sempre la presenza del nostro maestro che controllava il comportamento a tavola e, soprattutto, che nei piatti non rimassero avanzi. Solo 10 minuti prima dell'inizio delle lezioni del pomeriggio, era concesso giocare fra compagni. La mattina, prima di entrare, dovevamo essere tutti in fila nel corridoio, in gran silenzio. Entravamo in aula, ma non ci sedevamo subito: ci mettevamo a lato dei banchi a recitare le preghiere (rigorosamente in latino). L'insegnante entrava per ultimo e, dopo essere stato educatamente ricevuto da un corale "Buon giorno Signor Maestro!" oppure "Buon giorno Signora Maestra!", indossava a sua volta il grembiule. Ogni giorno il maestro effettuava il controllo igienico, della pulizia del viso, delle mani, delle unghie e si accertava che tutti fossero ben pettinati, in particolare le bambine dovevano arrivare a scuola con trecce molto strette. Chi non superava l'esame, veniva subito "invitato" a lavarsi nel bagno con acqua fredda e sapone da bucato. Questo controllo era importante perchĂŠ ai miei tempi erano diffusi la scabbia, un'infezione della pelle spesso legata alla poca igiene, e i pidocchi, che sono ancora oggi presenti, ma per i quali un tempo non esistevano prodotti specifici per la cura come ora, quindi i bimbi che li avevano dovevano sopportare fastidiosi lavaggi con aceto caldo o petrolio o addirittura essere completamente rasati. segue dal 7 Novembre
21
Novembre
22
23
Presentazione Beata Vergine Maria
Lunedì
S. Cecilia martire
Martedì
S. Clemente papa
24
25
26
Giovedì
Cristo re e S. Flora
Venerdì
S. Caterina d'Alessandria
Mercoledì
Sabato
S. Corrado
27
Domeni ca S. Virgilio I di Avvento Noi pretendiamo che la vita debba avere un senso: ma la vita ha precisamente il senso che noi stessi siamo disposti ad attribuirle. Hermann Hesse
Ricetta
Bi s cotti del l a festa Erano i biscotti preferiti da Zia Elvira e li cucinava sempre per i
compl ni delrlliaaicasa ne andavano ancheeaanniscuoldeiabambi per offri lorochecompagni . ghiotti e li portavano
Ingredienti
g didi fari farinnaa bigiaanca la * * 350 250 g unun pipizzziziccoo didi vani glia * 100 g di zucchero sal e * * 150 g di burro * * 2 uova intere bicchiegrattugi re di latteatafresco * * 9070 gg didi uvetta * * 1scorza pi n ol i di un un pi z zi c o di l i e vi t o l i m one * Preparazione Mescol areAggila fari na gialall'uavetta e quelprecedentemente la bianca con lieviammorbi to e unirdeitlao izucchero alil laburro. u ngere nareacqua, tte, i pi n ol i , l a vani g l i a , l a scorza di l i m one, i l sal e e mescol firncao ad10 cmottenere un i m pasto morbi d o. Formare ora pi c col i oval i , l u nghi ci imburrata e cuocerleidinelsporlfornoi subenunacalpiadstra o perda25forno minutiprecedentemente circa.
28
Novembre
29
30
Lunedì
S. Saturnino martire
Martedì
S. Andrea apostolo
1
2
3
Dicem
bre 2
016
S. Giacomo della Marca
GiS.oElvedìigio
Venerdì S. Bibiana
Mercoledì
Sabato
S. Francesco Saverio
4
Domeni ca S. Barbara II di Avvento I nonni sono coloro che vengono da lontano e vanno per primi, ad indagare oltre la vita; sono i vecchi da rispettare per essere rispettati da vecchi; sono il passato che vive nel presente ed i bambini sono il presente che vedrà il futuro Maria Rita Parsi
Abete È considerato da sempre l'albero natalizio, frondoso, a dispetto dell'inverno, quando tutti gli altri alberi sono spogli. Dalle sue foglie e dal legno si distil a l'essenza di trementina, usata in medicina per distorsioni e contusioni. L'abete oltre a regalarci le bellissime pigne, ci regala una sostanza davvero preziosa per la nostra salute che è la propoli, ottenuta attraverso la lavorazione da parte delle api della resina cerosa che ricopre la corteccia dell'abete. Le api raccolgono la resina e con le loro secrezioni ghiandolari la utilizzano per vari scopi all'interno dell'alveare. Le giovani gemme in primavera venivano raccolte e usate per preparare liquori digestivi. La filastrocca Chi abita sull'abete tra i doni e le comete? C'è un Babbo Natale alto quanto un ditale, ci sono i sette nani, gli indiani, i marziani.… C'è posto per tutti, per tutti c'è un lumino e tanta pace per chi la vuole per chi sa che la pace scalda anche più del sole. Gianni Rodari
Dicembre
Trucchi e rimedi Mi sorprendevo da piccolo nel vedere la capacità di mia madre nel togliere in modo rapido e semplice, qualsiasi tipo di macchia; ricordo che spesso le vicine di casa si rivolgevano a lei quando non sapevano come togliere dagli abiti dei loro figli le macchie di inchiostro oppure d'erba, o quelle di vino dalla tovaglia "buona". Conosceva tutti i trucchi e per lei nessuna macchia era un problema. Ne ricordo solo alcuni, perché le avevo trascritte su un taccuino. Macchie di erba Si eliminano immergendo il capo nel latte per qualche ora. Poi si procede al solito lavaggio. Macchie di inchiostro Si lascia in ammollo il capo in acqua e sale oppure acqua e aceto, la macchia sparisce immediatamente e poi si può procedere al normale lavaggio: l'aceto si può usare anche per togliere le macchie di the o caffè. Macchie di vino Quando la macchia è ancora fresca va cosparsa e ricoperta bene con il sale e lasciata asciugare. Sparirà senza lasciare traccia e poi si potrà procedere al lavaggio. Macchie di sangue Non immergere mai il capo in acqua calda che stabilizzerebbe la macchia ma, se possibile, bagnare subito la macchia con aceto di vino bianco e lasciarlo agire per qualche ora; in alternativa si può usare il dentifricio cospargendolo su tutta la macchia. Quando sarà ben asciutto, si passerà al lavaggio del capo. Macchie di cioccolato Nessun problema: basta immergere il capo macchiato in acqua calda molto salata. continua al 12 Dicembre
5
Dicembre
6
7
S. Giulio martire
Lunedì
Martedì S. Nicola
Mercol edì S. Ambrogio
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9
10
Giovedì
Immacolata Concezione
Venerdì S. Siro
Sabato
Beata Vergine Maria di Loreto
11
Domenica III di Avvento S. Damaso I papa
I consigli della vecchiaia rischiarano senza riscaldare, come il sole d'inverno. Vauvenargues
CONSIGLI PER CONSERVARE GLI ALIMENTI Una volta non c'erano i frigoriferi nÊ i congelatori e per conservare il cibo fresco si utilizzavano le ghiacciaie luoghi dove si metteva il ghiaccio e la neve che si conservava per tutto l'inverno, ma non tutti però avevano la ghiacciaia. Molti prodotti non erano reperibili come ora nei negozi e nei supermercati e quindi si dovevano conservare con metodi casalinghi. Conserva di pomodoro Il pomodoro, appena raccolto dall'orto, veniva tagliato a fettine che si infilavano in una bottiglia di vetro pulita. Si tappava bene la bottiglia e la si faceva sterilizzare in una pentola per circa 45 minuti. L'acqua doveva coprire quasi completamente la bottiglia. CosÏ il pomodoro era sempre disponibile in qualsiasi momento come fosse fresco. Legumi e cereali Per durare nel tempo, richiedevano soltanto di essere essiccati, questo metodo consisteva nel far evaporare l'acqua contenuta negli alimenti, esponendoli all'aria libera, e sfruttando il calore solare. Venivano poi messi in sacchetti di carta o juta aggiungendo qualche foglia di alloro che impediva il deterioramento del prodotto. Frutta La frutta, come mele o pere, veniva adagiata in lunghe file su stuoie poste sopra i pavimenti di solai o cantine, mentre l'uva si appendeva a corde o a telai: se i chicchi appassivano, bastava immergerli un quarto d'ora prima dell'uso in una bacinella piena d'acqua tiepida. Latte e burro Il burro veniva impastato con sale finissimo (100 g ogni 5 kg di burro) e si teneva o in barilotti di legno o in bottiglie. Il latte veniva fatto bollire e, per non farlo inacidire invece vi si incorporava del bicarbonato (4 g per litro). Per allontanare le mosche dagli alimenti che venivano conservati, si mettevano alcune latte piene di acqua e zucchero, dove le mosche morivano annegando. segue dal 5 Dicembre continua al 19 Dicembre
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Dicembre
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S. Giovanna Francesca Frémyot
Lunedì
S. Lucia vergine e martire
Martedì
S. Giovanni della Croce
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Giovedì
S. Valeriano
Mercoledì
Venerdì S. Albina
Sabato
S. Lazzaro
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Domenica IV di Avvento S. Graziano vescovo
Non importa quanto freddo sia l'inverno, dopo c'è sempre la primavera. E. Vedder
RIMEDI DI BELLEZZA Capelli Lo sciampo non era molto utilizzato e per lavarsi i capelli si usava normalmente il sapone di Marsiglia fatto in casa. Le donne, per avere capelli setosi e lucenti applicavano prima di lavarli dell'olio di lino, oppure anche olio di ricino, che lasciavano in posa a capo coperto per un'oretta. Poi lavavano bene i capelli e, dato che questi oli non hanno un buon profumo, sciacquavano la testa con acqua nella quale avevano precedentemente fatto bollire alcune foglie di erba San Pietro (Balsamita Mayor) che dava anche riflessi lucenti ai capelli. Pelle Un tempo le donne erano esposte per molte ore al sole, soprattutto quelle che aiutavano gli uomini nei campi oppure piÚ semplicemente si occupavano dell'orto e degli animali. La loro pelle si seccava e talvolta comparivano delle macchie. Ricordo che mia madre per idratare la pelle la strofinava mattina e sera con olio di ricino e, quando comparivano le macchie, mescolava della crusca di riso al succo del limone e faceva degli impacchi sulla pelle che lasciava per qualche minuto, sciacquandola poi con acqua. Ogni tanto grattugiava anche la polpa di una mela e la mischiava con il tuorlo dell'uovo, la stendeva sul viso per 10 minuti prima di sciacquarla. La sua pelle diventava morbida e setosa. Pelle morbida I fondi del caffè non venivano buttati, ma riciclati; uniti a qualche goccia di olio di oliva, servivano per pulire e levigare la pelle prima del bagno. Venivano usati anche come impacchi su mani e piedi per renderli meno ruvidi i e piÚ morbidi. Anche l'acqua nella quale veniva cotta l'avena non si buttava ma veniva usata per applicazioni sul viso che diventava morbido e setoso. CosÏ come l'acqua di cottura delle patate, ricca di amido, era usata per pulire la pelsegueledaldel12 viDicsembre o e renderla morbida. continua al 26 Dicembre
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Dicembre
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S. Fausta
Lunedì
S. Liberato martire
Martedì
S. Pietro Canisio
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S. Giovanni da Kety
SS. Delfino e Adele
Giovedì
S. Francesca Cabrini
Venerdì
Mercoledì
Sabato
Primo giorno d'inverno
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Domenica
Natività del Signore
Le parole dei saggi e dei poeti di tutto il mondo mi aiutano spesso a dire quello che non so esprimere. Romano Battaglia
RIMEDI UN PO' PER TUTTO Il bicarbonato non mancava mai nelle nostre case; lo si utilizzava un po' per tutto: dall'igiene personale al bucato, alla preparazione dei dolci in sostituzione del lievito, per rendere piĂš morbido il bollito, per togliere l'aciditĂ al sugo di pomodoro, per lavare le verdure, per disincrostare le teiere e le caffettiere. E non mancava mai neppure l'amido, che non solo serviva per inamidare corredi e camicie, ma era soprattutto usato per fare il bagnetto ai bambini piccoli; veniva diluito con l'acqua fino a formare una pasta che le mamme massaggiavano sulla pelle del bambino durante il bagno. L'amido ha un effetto rinfrescante e antinfiammatorio e rende la pelle morbida. Nell'aiuola degli aromi non mancava mai la menta piperita e durante le calde giornate estive zia Elvira raccoglieva le profumatissime foglie e preparava una tisana davvero rinfrescante. Faceva bollire l'acqua, la spegneva e metteva le foglie di menta in infusione per qualche minuto, aggiungendo del miele o dello zucchero. Quando si era raffreddata era davvero un piacere sorseggiarla, la sete si placava per lasciar posto a una piacevole sensazione di freschezza. Ai grandi piaceva anche l'infuso di foglie di rosmarino e aveva lo stesso effetto dissetante della menta e anche digestivo, ma a noi bambini non piaceva molto per via del suo sapore un po' amarognolo. Se dopo una giornata passata al sole la pelle del viso si era un po' arrossata, mia nonna tagliava una patata a fettine sottili e poi le applicava sul viso. Il bruciore passava con un sollievo immediato. segue dal 19 Dicembre
continua
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Dicembre
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S. Stefano
Lunedì
S. Giovanni evangelista
Martedì
SS. Innocenti Martiri
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Venerdì
Sabato
S. Eugenio vescovo
S. Silvestro I papa
Genn
aio 2 017
GiS.oDavivedìde
Mercoledì
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Domenica Buon Anno!
Maria Madre di Dio
Sappi dunque che dal gran silenzio ritornerò...non dimenticare che a te verrò di nuovo...un breve momento, un po' di riposo sul vento, e un'altra donna mi porterà in grembo. Khalil Gibran
DENTI BELLI E SANI CON RIMEDI NATURALI Il dentifricio era un lusso che non tutti si potevano permettere, ma non per questo i denti venivano trascurati. Con pochi prodotti si poteva avere un'ottima igiene della bocca e denti sani e puliti: il bicarbonato strofinato sui denti li rendeva lucidi e puliti, mentre il pangrattato li rendeva bianchi e, per eliminare il tartaro bastava sfregarli con la polpa di fragola. E poi si usavano anche le classiche foglie di salvia. FORUNCOLI, ACNE, BRUFOLI E PUNTI NERI Da ragazzi, si sa, è facile avere di tanto in tanto dei brufoli o dell'acne; le nonne usavano curarli con ottimi risultati frizionando i brufoli più volte al giorno con uno spicchio d'aglio: risultato garantito e nessun segno sul viso. Come cura preventiva, era ottimo l'infuso di ortica da bere due volte al giorno. Sentivo spesso raccontare da mio nonno e dagli zii un rimedio praticato dalle popolazioni nomadi per rendere bella la pelle e "rinvigorire" il sangue. Si nutrivano di funghi che trovavano nei campi durante i loro spostamenti. Al primo segno di acne, eczema, foruncoli e simili ne mangiavano in quantità'. Questo mi ha sempre incuriosito e solo quando sono cresciuto ho saputo che i funghi contengono "riboflavina e niacina", due elementi essenziali per la salute della pelle e del sangue. Per conservare intatte le loro proprietà, i funghi non devono essere pelati e per pulirli basta strofinarli con un po' di sale. segue dal 26 Dicembre
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CalendarioMese 2017 Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
GENNAIO
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APRILE
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LUGLIO
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OTTOBRE
2 9 16 2330 3 10 17 24 31 4 11 18 25 5 12 19 26 6 13 2027 7 14 21 28 1 8 15 22 29
FEBBRAIO
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MAGGIO
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GIUGNO
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AGOSTO
SETTEMBRE
Lun 7 14 21 28 Mar 1 8 15 22 29 Mer 2 9 16 2330 Gio 3 10 17 24 31 Ven 4 11 18 25 Sab 5 12 19 26 Dom 6 13 2027
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NOVEMBRE
DICEMBRE
Lun 6 13 2027 Mar 7 14 21 28 Mer 1 8 15 22 29 Gio 2 9 16 2330 Ven 3 10 17 24 Sab 4 11 18 25 Dom 5 12 19 26
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Bio Agenda 16
Bio Agenda 2016 - C ’era una volta...
Duemila
C ’era una volta...