Calendario 2023

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La festa dei fiori

CALENDARIO DEL VERDE 2023
18

Domenica S. Maria Madre di Dio

Lunedì S. Basilio Magno

Martedì S. Genoveffa

Mercoledì S. Ermete

Giovedì S. Amelia

Venerdì Epifania del Signore

Sabato SS. Luciano e Raimondo

Domenica Battesimo di Gesù

Lunedì S. Giuliano martire

Martedì S. Aldo

Mercoledì S. Igino papa

Giovedì S. Cesira

Venerdì S. Ilario

Sabato S. Felice martire

Domenica S. Mauro abate

Lunedì S. Marcello papa

Martedì S. Antonio abate

Mercoledì SS. Liberata e Margherita

Giovedì S. Mario martire

Venerdì SS. Sebastiano e Fabiano

Sabato S. Agnese

Domenica S. Vincenzo martire

Lunedì S. Emerenziana

Martedì S. Francesco di Sales

Mercoledì Conversione di S. Paolo

Giovedì SS. Tito e Timoteo

Venerdì S. Angela Merici

Sabato S. Tommaso d’Aquino

Domenica S. Costanzo

Lunedì SS. Martina e Savina

Martedì S. Giovanni Bosco

Quanto è difficile sbocciare nel pieno dell’inverno? Come si può emergere dalla neve ed essere bello e delicato come una rosa canina? L’elleboro (Helleborus), impaziente di apparire, fiorisce proprio a gennaio, quando tutto sembra dormire. Questa pianta perenne si presenta come un piccolo cespuglio compatto, con fiori ampi e circolari, e foglie verde scuro. I fiori vanno dal bianco con punte di rosa fino a tonalità tanto scure da sembrare nere. I suoi splendidi fiori ne fanno una pianta ornamentale adatta ad abbellire giardini, e comoda da coltivare in vaso. Se il nome ‘Rosa di Natale’ non vi è nuovo, sapete che l’elleboro, nella specie H. niger, è il fiore simbolo di questa ricorrenza, ideale per ghirlande e centrotavola. Ma attenzione: l’intera pianta è tossica e potenzialmente mortale. Per questa volta, niente tisane ed estratti fai da te… Limitiamoci ad ammirarla!

L’ottima resistenza dell’elleboro lo rende una pianta facile da coltivare, in vaso e in giardino. Scegliete terreni umidi e leggeri, possibilmente in mezz’ombra, l’elleboro non ama il sole diretto. La pianta andrà innaffiata regolarmente, mantenendo il terreno umido. L’elleboro regala anche grandi soddisfazioni come pianta da interno e come fiore reciso!

PROCEDIMENTO

Lavare accuratamente i fiori di calendula e sbollentarli per 5 minuti in poca acqua salata. Dopo averli scolati e strizzati metterli in padella con burro e uno spicchio d'aglio. In una terrina sbattere le uova e aggiungere il parmigiano e il pan grattato. Quando i fiori sono tiepidi aggiungere il composto e cuocere la frittata in un tegame bollente unto di olio. Qualche istante prima di spegnere il fuoco cospargere con i petali di calendula tenuti da parte e servire.

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Elleboro
GENNAIO
400 gr di fiori di calendula
INGREDIENTI •
8 uova
2 cucchiaini di burro
2 cucchiai di pane grattato
Olio
extravergine d’oliva
2 cucchiai
di parmigiano grattugiato
Sale
La calendula si trova facilmente nei campi, nelle vigne e nei giardini. Viene soprannominata "erba per tutte le zuppe" perché ben si presta a insaporire e a dare una piacevole nota di colore a molti piatti. la ricetta DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Malvasia, Pignoletto DOSI PER 4 persone TEMPO 10 minuti di preparazione, 15 minuti di cottura
e aglio q.b. FRITTATA CON FIORI DI CALENDULA

Mercoledì S. Verdiana

Giovedì Pres. del Signore al Tempio

Venerdì SS. Biagio, Oscar e Cinzia

Sabato S. Gilberto

Domenica S. Agata

Lunedì S. Paolo Miki

Martedì S. Tedoro martire

Mercoledì S. Girolamo Emiliani

Giovedì S. Apollonia

Venerdì SS. Scolastica e Arnaldo

Sabato B.V.M. di Lourdes

Domenica S. Eulalia

Lunedì S. Maura

Martedì S. Valentino

Mercoledì S. Faustino

Giovedì S. Giuliana vergine

Venerdì S. Donato martire

Sabato S. Simone vescovo

Domenica SS. Mansueto e Tullio

Lunedì S. Eleuterio

Martedì SS. Pier Damiani ed Eleonora

Mercoledì Le Ceneri

Giovedì S. Renzo

Venerdì SS. Edilberto re e Mattia

Sabato SS. Cesario e Vittorino

Domenica I di Quaresima

Lunedì S. Gabriele dell'addolorata

Martedì S. Romano abate

Come un mare blu: i muscari trasformeranno il tuo giardino in un tappeto colorato. Con forti contrasti e macchie di colore, il tuo angolo verde riprende vita…anche a febbraio! Queste piante bulbose perenni sono l’ideale per dare vivacità e colore. Ru stiche e resistenti, iniziano a fiorire a febbraio con i loro splendidi fiori a grappolo. In più, fiori e bulbi sono commestibili e sono un ingrediente importante di molte cucine del Sud Italia. I fiori campaniformi sono sorretti da steli circondati da foglie strette e lunghe. Dal più ca ratteristico blu, alcune specie producono fiori con tinte lilla, bianche o gialle. Per la cronaca, il loro nome non ha niente a che fare con il vegetale muschio. L’etimologia indicherebbe la somiglianza dei fiori alle ghiandole riproduttive dei mammiferi. Ad ogni modo, un bel vedere!

Il muscari è sfruttato in piena terra per comporre aiuole e bordure fiorite ma anche in vaso come pianta ornamentale, dentro casa e su balconi e terrazze. Mettete a dimora i bulbi in autunno in terreno ben nutrito, e non servirà toccarli più! Occorrerà poi mantenere il terreno umido soprattutto nel periodo della crescita e concimare ogni tre settimane. Per ottenere una abbondante fioritura si consiglia una buona esposizione al sole. Unico monito: attenzione alla muffa da ristagno di acqua. Da provare assolutamente sono gli esemplari ibridi con fiore a doppio colore!

PROCEDIMENTO

i muscari, dividerli a spicchi con due tagli a croce e metterli in acqua fredda per 30 minuti. Dopo aver fatto cuocere per 5 minuti la salsiccia a pezzetti in una pentola con olio extravergine d'oliva, scolare i muscari e unirli alla salsiccia, salare quanto basta e cuocerli a fuoco vivace fino alla cottura. Servire ben caldi.

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Muscari FEBBRAIO
Pulire
INGREDIENTI 500 gr di muscari • 250 gr di salsiccia • Olio extravergine d’oliva q.b. Sale q.b. SALSICCIA CON I MUSCARI Una semplice ricetta tipica della Basilicata la cui base è con i muscari, piante bulbose rustiche perenni. la ricetta DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Bonarda, Barbera, Lambrusco DOSI PER 4 persone TEMPO 10 minuti di preparazione, 30 minuti di riposo, 20 minuti di cottura

Mercoledì S. Albino

Giovedì SS. Quinto e Basileo

Venerdì S. Cunegonda

Sabato SS. Casimiro e Lucio

Domenica II di Quaresima

Lunedì S. Rosa da Viterbo

Martedì SS. Felicita e Perpetua

Mercoledì S. Giovanni di Dio

Giovedì S. Francesca Romana

Venerdì S. Simplicio papa

Sabato S. Costantino

Domenica III di Quaresima

Lunedì S. Rodrigo

Martedì S. Matilde regina

Mercoledì S. Luisa

Giovedì S. Eriberto vescovo

Venerdì S. Patrizio

Sabato SS. Salvatore e Cirillo

Domenica IV di Quaresima

Lunedì S. Alessandra di Amiso

Martedì S. Benedetto

Mercoledì S. Benvenuto

Giovedì S. Turibio di Mogrovejo

Venerdì S. Romolo

Sabato Annunciazione del Signore

Domenica V di Quaresima

Lunedì S. Ruperto

Martedì S. Sisto III papa

Mercoledì S. Secondo Martire

Giovedì S. Amedeo

Venerdì S. Beniamino martire

L′arcobaleno è uno dei più meravigliosi fenomeni visibili in natura. Iris, così gli antichi greci chiamavano l’arco variopinto che collegava il cielo alla terra. Oggi chiamiamo iride la parte colorata dell’occhio, la più bella, e iridescente ciò che ne richiama gli effetti. Tra i fiori, è l’iris a racchiuderne l’essenza, la vivacità, il simbolismo. Se sommate, le oltre 300 specie di questo fiore perenne costituirebbero un mosaico di colori infiniti. Ce ne sono davvero di tutti i tipi: rizomatose, bulbose, crestate, con barba o senza barba (sì alcune specie hanno una piccola ciocca di ‘capelli’ ben curati). Cosa hanno in comune? Foglie dritte e appuntite come spade, da qui il nome gaggiolo, ‘piccolo gladio’; petali dolcemente ondulati, quelli esterni ripiegati verso il basso e quelli interni verso l’alto. Una bellezza, quella dell’iris, che ha ispirato pittori come Vincent Van Gogh per molte opere!

In generale, le iris sono meno difficili da coltivare di quanto sembra. Una delle cose più importanti è scegliere la varietà che meglio si adatta alle condizioni del nostro ambiente. Per la coltivazione in vaso, meglio le specie bulbose. In piena terra la messa a dimora ideale è a fine estate. Scegliete luoghi soleggiati con terreni ricchi e ben drenati. Resisteranno bene all’inverno e regaleranno splendidi fiori in primavera. Non dimenticate che l’iris è splendida anche come fiore reciso!

PROCEDIMENTO

Mettere in infusione per almeno 12 ore a temperatura ambiente i fiori di gelsomino, prima aprendoli bene e pulendoli con un panno umido. Trascorso il tempo filtrare il liquido con una garza o con il colino.

Versare in un pentolino antiaderente di alluminio lo zucchero semolato e l'amido setacciato e mescolare sempre nello stesso verso con un cucchiaio di legno senza fare grumi portando a bollore. Prendere degli stampini, bagnarli con l'acqua e versare il liquido. Lasciar raffreddare prima a temperatura ambiente e successivamente in frigo. Servire con gocce di cioccolato e fiori di gelsomino.

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INGREDIENTI 25 gr di fiori di gelsomino 50 gr di amido di mais o maizema Gocce di cioccolato per decorare 500 ml di acqua 150 gr di zucchero semolato GELO DI GELSOMINO Ricetta tradizionale siciliana molto diffusa specialmente nella Sicilia Sud occidentale. Il gusto di questo dolce è molto delicato e la sua preparazione è un pochino laboriosa e bisogna avere molta pazienza, ma il risultato è unico. la ricetta DIFFICOLTÀ Media ABBINAMENTO Moscato DOSI PER 6 porzioni TEMPO 12 ore di preparazione, 2 ore di riposo, 20 minuti di cottura

Sabato S. Ugo vescovo

Domenica Le Palme

Lunedì S. Riccardo di Chichester

Martedì S. Isidoro vescovo

Mercoledì S. Vincenzo

Giovedì S. Guglielmo

Venerdì S. Ermanno

Sabato S. Alberto Dionigi

Domenica Pasqua di Resurrezione

Lunedì dell'Angelo

Martedì S. Stanislao vescovo

Mercoledì S. Zeno

Giovedì Sant’Ermenegildo

Venerdì S. Felice

Sabato S. Annibale

Domenica S. Lamberto

Lunedì S. Roberto

Martedì S. Galdino

Mercoledì S. Emma di Sassonia

Giovedì S. Adalgisa vergine

Venerdì S. Anselmo

Sabato S. Caio

Domenica S. Giorgio martire

Lunedì S. Fedele

Martedì S. Marco - Anniversario della Liberazione

Mercoledì SS. Marcellino e Cleto

Giovedì S. Zita

Venerdì SS. Pietro Chanel e Valeria

Sabato S. Caterina da Siena

Domenica SS. Pio V papa e Mariano

Garofano

Non esiste fiore più simbolico del garofano. Questo fiore, semplice ma fascinoso, si è diffuso molto presto praticamente in tutto il mondo, diventando parte del patrimo nio culturale delle tante società che gli hanno riconosciuto un certo valore. Da fiore nazionale a simbolo del lavoro, dall’uso in cerimonie religiose ai miti classici, fino ai simboli di partito nostrani! La sua versatilità, unita a una grandissima varietà di specie e colori hanno contribuito alla sua popolarità. Ne esistono più di 300 specie, tra piante annuali, biennali e perenni, con fiori dei più svariati colori. Che sia per abbellire terrazze e balconi, creare bordure o incantevoli mazzi di fiori, il garofano saprà superare ogni aspettativa. Se volete avere un fiore profumato e ricco di storia, andate sul sicuro. Per la coltivazione, non preoccupatevi, il garofano è a prova di principiante!

Un terreno ben drenato e ricco di humus sarà perfetto per i vostri garofani. Una esposizione soleggiata è consigliabile ma anche in mezz’ombra si otterranno buoni risultati. Qualunque sia la specie scelta è importante annaffiare regolarmente dopo l’impianto, sia nel periodo di fioritura, sia durante tutta l’estate. Anche la concimazione sarà necessaria, in primavera, ogni tre settimane circa. In alternativa, un garofano comune reciso sarà sempre un ottimo presente. Ricordatevi che a ogni colore è associato un significato!

INGREDIENTI

gr di pasta corta

PROCEDIMENTO

Per prima cosa pulire e tritare lo scalogno, versarlo in una padella con l’aceto di mele, il rosmarino, qualche petalo di garofano, il vino bianco, sale e pepe q. b. e cuocere per 6 minuti. Mettere il tutto nel frullatore. Versare la crema ottenuta, unita al burro a pezzetti in una ciotola e mescolare fino a portare a temperatura ambiente. Cuocere la pasta in acqua salata e scolare tenendo un po' di acqua di cottura. Mischiare la pasta con la crema di garofano, il formaggio cremoso, un po' di acqua di cottura e il parmigiano e servire decorando con qualche fiore di garofano.

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APRILE
1 scalogno 130 gr di burro 50 gr di aceto di mele 60 gr di parmigiano 80 gr formaggio
1 bicchiere di
Sale e pepe
1
Petali
320
cremoso
vino bianco
q.b.
rametto di rosmarino
di 5 fiori di garofano
GAROFANO I fiori di garofano in questa ricetta cedono parte del loro colore agli altri ingredienti tingendo il piatto di un rosa tenue tendente al viola. Primo piatto facile, veloce e gustoso per stupire i propri commensali. la ricetta DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Vermentino di Sardegna, Sauvignon blanc DOSI PER 4 persone TEMPO 20 minuti di preparazione, 10 minuti di cottura
PASTA CON FIORI DI

Lunedì S. Giuseppe Lavoratore

Martedì SS. Atanasio e Cesare

Mercoledì SS. Filippo e Giacomo

Giovedì S. Silvano

Venerdì S. Pellegrino martire

Sabato SS. Domenico Savio e Giuditta

Domenica SS. Flavia e Fulvio

Lunedì SS. Desiderato e Vittore

Martedì S. Gregorio vescovo

Mercoledì S. Antonino

Giovedì S. Fabio martire

Venerdì S. Rossana

Sabato B.M.V. di Fatima

Domenica S. Mattia apostolo

Lunedì S. Achille

Martedì S. Ubaldo vescovo

Mercoledì S. Pasquale Baylon

Giovedì S. Giovanni I papa

Venerdì S. Celestino V papa

Sabato S. Bernardino

Domenica Ascensione del Signore

Lunedì S. Rita da Cascia

Martedì S. Desiderio vescovo

Mercoledì B.V.M. Ausiliatrice

Giovedì SS. Beda e Urbano

Venerdì S. Filippo Neri

Sabato S. Agostino

Domenica S. Emilio - Pentecoste

Lunedì S. Massimino vescovo

Martedì S. Giovanna d’Arco

Mercoledì Visitazione B.M.V.

“Le calle sono di nuovo in fiore. Un fiore strano, adatto a qualsiasi occasione. Le ho utilizzate il giorno del mio matrimonio, e ora le ho poste qui, in memoria di qualcuno che è morto”. Così recita Katharine Hepburn in un celebre film. Un fiore che ha guadagnato il grande schermo, la calla. Elegante, sensuale, solenne e seducente, nei suoi diversi colori è adatto a qualsiasi occasione. Non potete sbagliarvi, il loro aspetto è inconfondibile. Niente fusto, un unico rizoma che si riparte in gambi, foglie lucide verde scuro e un solo grande fiore a forma di imbuto. Originarie delle zone caldo-umide dell’Africa centromeridionale, ne esistono diverse varietà. Quella bianca è la più conosciuta, raffinata e immancabile a matrimoni e cerimonie. Giallo, lavanda, arancione, porpora, nero sono alcuni dei colori in cui oggi possiamo ammirarla.

La calla si può coltivare all’aperto per tutto l’anno nel Centro-Sud Italia, mentre andrà protetta nel Nord durante l’inverno. Scegliete terreni ben drenati, esposti alla luce ma non al sole diretto. Molto importante è l’annaffiatura: scarsa nel periodo senza fiori, aumentando progressivamente fino alla fioritura. In più, sarà utile anche spruzzare le foglie di tanto in tanto. Unico monito, maneggiate la pianta con cura data la sua tossicità.

PROCEDIMENTO

Mettere l’acqua per la pasta sul fuoco e intanto tritare lo scalogno e versarlo in un tegame con olio extravergine d’oliva, farlo dorare e aggiungere 150 grammi di prosciutto cotto a cubetti. Lasciar soffriggere, unire la panna liquida, grattugiare la noce moscata e aggiustare con sale e pepe bianco. Spegnere il fuoco e frullare il tutto fino ad ottenere una crema liscia e omogenea. Staccare i petali dalle rose edibili pulendoli con un panno umido e tagliandoli a listarelle sottili. Intanto calare la pasta e cuocere. Non appena le tagliatelle saranno al dente scolare mantenendo l’acqua di cottura e aggiungere la crema insieme al prosciutto cotto avanzato e alle listarelle di petali di rosa. Mescolare delicatamente e servire calde.

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MAGGIO
INGREDIENTI 450 gr di tagliatelle larghe all’uovo 200 gr di prosciutto cotto 3 rose edibili di colore rosa 40 gr di scalogno 200 gr di panna fresca liquida 30 cl di olio extravergine d’oliva 1 pizzico di sale Pepe bianco e noce moscata q.b.
Un primo piatto dal sapore delicatissimo e un profumo intenso che si fondono insieme e avvolgono con gusto le tagliatelle. la ricetta DIFFICOLTÀ Molto facile ABBINAMENTO Franciacorta saten DOSI PER 4 persone TEMPO 20 minuti di preparazione, 15 minuti di cottura
TAGLIETELLE AI PETALI DI ROSA

Giovedì S. Giustino martire

Venerdì Festa della Repubblica

Sabato S. Carlo

Domenica S. Quirino vescovo

Lunedì S. Bonifacio

Martedì S. Norberto vescovo

Mercoledì S. Roberto vescovo

Giovedì S. Medardo vescovo

Venerdì S. Primo

Sabato SS. Diana e Marcella

Domenica Corpus Domini

Lunedì SS. Guido e Onofrio

Martedì S. Antonio da Padova

Mercoledì S. Eliseo

Giovedì SS. Germana e Vito

Venerdì S. Aureliano

Sabato SS. Gregorio e Adolfo

Domenica S. Marina

Lunedì S. Romualdo

Martedì S. Ettore

Mercoledì S. Luigi Gonzaga

Giovedì S. Paolino da Nola

Venerdì S. Lanfranco vescovo

Sabato Natività S. Giovanni Battista

Domenica S. Guglielmo abate

Lunedì S. Vigilio vescovo

Martedì S. Cirillo D'Alessandria

Mercoledì S. Attilio

Giovedì SS. Pietro e Paolo

Venerdì SS. Primi Martiri

Opere minuziose come complessi origami. Petali stratificati a formare un fiore deli cato e dolce. Il ranuncolo è così bello da essere paragonato alla regina dei fiori, la rosa. Originario dell’Asia e delle zone fredde del globo, questa pianta preferisce le zone ombrose, umide e paludose. Nessuna analogia? È lo stesso habitat delle rane, da qui il nome latino ranunculus, ovvero piccola rana. Il genere comprende più di 500 specie, ma la varietà spontanea più conosciuta è quella con il caratteristico fiore a cinque petali di colore giallo vivo, il cosiddetto ‘botton d’oro’. I fiori superbi simili a roselline colorate, invece, sono le specie coltivate e ibridate. Secondo la tradizione, il ranuncolo viene portato come dono alla Madonna nel corso della Settimana Santa.

Le piante di ranuncolo necessitano di poche cure. Prediligono terreni soffici, acidi e ricchi di sostanza organica. In giardino, amano i luoghi semi ombrosi e riparati dal vento, mentre in casa avranno bisogno di più luce. Le annaffiature devono essere regolari, evitando i ristagni, pericolosi per le radici. Per poter produrre abbondanti fioriture le piante di ranuncolo vanno concimate dalla ripresa vegetativa almeno ogni dieci giorni con un fertilizzante liquido specifico per piante da fiore.

PROCEDIMENTO

Per prima cosa preparare l’infuso di fiori di glicine mettendo a bagno i fiori per 2 ore, metterli a bollire, filtrarli e mantenere caldo il liquido ottenuto per la cottura del risotto. Tagliare la cipolla e farla appassire in una padella con una noce di burro, quindi mettere il riso e aggiungere un po' alla volta il brodo vegetale. Finito il brodo vegetale continuare a mescolare e aggiungere l'infuso caldo di fiori di glicine cuocendo il riso per 20 minuti circa. Aggiungere del burro e servire caldo dopo aver decorato con fiori di glicine.

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Ranuncolo
GIUGNO
280 gr di riso per risotti
Mezza cipolla
Burro
80 gr di fiori di glicine violetto
300 ml di brodo vegetale
24 foglie di geranio rosa RISOTTO AI FIORI DI GLICINE Un risotto classico che grazie all’infuso di fiori di glicine regala un gusto delicato e un aroma particolare. Utilizzare il glicine violetto e non quello con i fiori bianchi perché è tossico! la ricetta DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Chardonnay DOSI PER 4 persone TEMPO 40 minuti di preparazione, 2 ore per l’infusione, 20 minuti di cottura
INGREDIENTI •

Sabato S. Teobaldo eremita

Domenica S. Ottone

Lunedì S. Tommaso apostolo

Martedì SS. Elisabetta e Rossella

Mercoledì S. Antonio Maria Zaccaria

Giovedì S. Maria Goretti

Venerdì SS. Edda e Claudio

Sabato SS. Priscilla e Adriano

Domenica SS. Armando e Letizia

Lunedì SS. Silvana e Felicita

Martedì SS. Benedetto, Olga e Fabrizio

Mercoledì S. Fortunato martire

Giovedì S. Enrico imperatore

Venerdì S. Camillo de Lellis

Sabato S. Bonaventura

Domenica N. S. del Monte Carmelo

Lunedì S. Alessio conf.

Martedì SS. Federico e Calogero

Mercoledì S. Giusta

Giovedì S. Elia profeta

Venerdì S. Lorenzo da Brindisi

Sabato S. Maria Maddalena

Domenica S. Brigida

Lunedì S. Cristina

Martedì S. Giacomo apostolo

Mercoledì SS. Anna e Gioacchino

Giovedì SS. Liliana e Aurelio

Venerdì SS. Nazario e Celso

Sabato S. Marta

Domenica S. Pietro Crisologo vescovo

Lunedì S. Ignazio di Loyola

Ese fossi una farfalla, dove vorrei posarmi? Semplice! Su di una coloratissima zinnia. Gli insetti impollinatori, specie le farfalle, adorano questi simpatici fiori che ricordano le margherite. Il nome zinnia deriva dal botanico tedesco Johann Zinn, allievo di Linneo. Autoctona del Messico e dell’America settentrionale, i primi esemplari furono importati in Europa nella seconda metà del ’700. Da qui, la zinnia ha spopolato diventando un fiore amatissimo dagli appassionati. Ideali per dare un fresco tocco colorato a giardini, aiuole e balconi, le zinnie sono molto apprezzate anche come fiore reciso. Sfortunatamente, l’olfatto non verrà appagato quanto la vista: il fiore è inodore.

Una curiosità: la prima pianta a fiorire sulla Stazione Spaziale Internazionale, a 400 km dalla superficie terrestre, fu proprio una zinnia. Era il gennaio del 2016.

La zinnia è una pianta rustica facile da coltivare, alla portata anche dei giardinieri meno esperti. Per prima cosa, non richiede una composizione del terreno particolare per crescere forte e sana. La semina in piena terra avviene da febbraio ad aprile. Per l’esposizione, una sola regola: sole. La zinnia ama il caldo e l’estate. Non sopporta il freddo, e per questo si consiglia di non esporla a temperature sotto i 10 °C. Tollera brevi periodi di siccità e richiede annaffiature moderate. Infine, difendetela dalla cocciniglia farinosa, il suo più grande nemico!

PROCEDIMENTO

Sciogliere il burro a bagnomaria insieme ai fiori di lavanda essiccati e lasciare in infusione per 15 minuti. In una ciotola sbattere le uova con lo zucchero ottenendo un composto spumoso e aggiungere la farina, il lievito e la vanillina mescolando bene. Sbucciare le mele, tagliarle a piccoli pezzi e aggiungerle al composto insieme al latte. Filtrare il burro dalla lavanda, aggiungere un cucchiaino di fiori di lavanda e unire all'impasto. Imburrare e infarinare la tortiera, versare l'impasto e infornare a 180 gradi per 40 minuti. Eccola pronta! Tagliare quando si è raffreddata.

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LUGLIO
INGREDIENTI 280 gr di farina 120 gr di zucchero 4 uova 1 bustina di lievito per dolci 2 cucchiai di latte 180 gr di burro 1 bustina di vanillina 2 mele 3 cucchiai di fiori di lavanda essiccati
La torta alla lavanda è un dolce soffice e profumato, ideale da consumare con gli amici. Sarà come trovarsi in Provenza, immersi in immense distese di lavanda a respirare a pieni polmoni quel profumo così rilassante ed inebriante. la ricetta DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Rosato della Provenza DOSI PER 8 persone TEMPO 20 minuti di preparazione, 20 minuti di cottura
TORTA ALLA LAVANDA

Martedì S. Alfonso

Mercoledì SS. Eusebio e Gustavo

Giovedì S. Lidia

Venerdì S. Nicodemo

Sabato S. Osvaldo

Domenica Trasfigurazione del Signore

Lunedì S. Gaetano da Thiene

Martedì S. Domenico di Guzman

Mercoledì SS. Romano e Fermo

Giovedì S. Lorenzo martire

Venerdì S. Chiara

Sabato S. Giuliano

Domenica SS. Ippolito e Ponziano

Lunedì S. Alfredo

Martedì Assunzione Maria Vergine

Mercoledì SS. Stefano e Rocco

Giovedì S. Giacinto

Venerdì S. Elena

Sabato SS. Ludovico e Italo

Domenica S. Bernardo abate

Lunedì S. Pio X papa

Martedì B.V.M. Regina

Mercoledì S. Rosa da Lima

Giovedì S. Bartolomeo apostolo

Venerdì S. Ludovico

Sabato S. Alessandro martire

Domenica SS. Monica e Anita

Lunedì S. Agostino

Martedì Martirio S. Giovanni B.

Mercoledì SS. Tecla e Faustina

Giovedì S. Aristide martire

Non è giusto sottovalutare il solidago. È vero, forse è un pochino vistoso e selvaggio, con il suo fitto sviluppo, ma i copiosi steli fioriti possono illuminare il giardino come un sole estivo in un cielo terso. Mettetelo alla prova e apprezzerete la sua elegante esuberanza: infiniti fiori giallo-dorati organizzati in fitti racemi. Non a caso la sua varietà più comune è chiamata S. virgaurea, ossia verga d’oro. In più, scegliendoli per il vostro giardino farete un grande regalo agli insetti impollinatori, che ne sono ghiotti. Si tratta di piante er bacee perenni che possono raggiungere i due metri di altezza. Ma non spaventatevi, alcune specie non superano i 70 cm e potranno anche essere coltivate in vaso. Importante è anche il loro impiego come pianta officinale, dalle proprietà diuretiche e astringenti.

Tutte le specie di solidago sono facilissime da coltivare, sia in vaso che in piena terra. Prima della messa a dimora è consigliabile arricchire il terreno con concime ternario o stallatico. Resistente sia alle temperature estive che al freddo intenso, il solidago non è esigente nemmeno per l’esposizione: sia mezz’ombra che al sole andranno benissimo! Infine, le annaffiature, frequenti ma di volume non eccessivo. Ecco gli ingredienti per una montagna di fiori gialli!

la

ricetta

CARPACCIO DI STORIONE CON FIORI DI SAMBUCO

INGREDIENTI

• 300 gr di carpaccio di storione

• 15 cl di acqua naturale

• 10 ombrelle di sambuco

• Mezzo limone con la scorza grattugiata

• 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva

• 1 cucchiaino di semi di coriandolo

• 1 cucchiaino di miele

• Sale q.b.

PROCEDIMENTO

Pulire i fiori di sambuco togliendo i gambi e metterli a macerare per una notte intera insieme all'acqua, al miele, alla scorza grattugiata del limone e un cucchiaio del suo succo. Il giorno dopo mescolare 4 cucchiai di liquido della macerazione con 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva, aggiungere il sale e i semi di coriandolo schiacciati. Adagiare il carpaccio di storione su un piatto e cospargere abbondantemente il liquido ottenuto dai fiori di sambuco e servire.

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Solidago
AGOSTO
Un secondo piatto che esprime eleganza con uno stile delicato e sperimentale. Una combinazione di spezie e condimenti dolci che abbinati ai fiori di sambuco rendono questo pesce pregiato molto saporito. DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Vermentino DOSI PER 4 persone TEMPO
10 minuti di preparazione

Venerdì S. Egidio abate

Sabato S. Elpidio vescovo

Domenica SS. Gregorio martire e Marino

Lunedì S. Rosalia

Martedì B.M. Teresa di Calcutta

Mercoledì S. Umberto

Giovedì S. Regina

Venerdì Natività Beata Vergine Maria

Sabato S. Sergio papa

Domenica S. Nicola da Tolentino

Lunedì S. Diomede martire

Martedì SS. Nome di Maria

Mercoledì S. Maurilio

Giovedì Esaltazione della Santa Croce

Venerdì Beata Vergine Maria Addolorata

Sabato SS. Cornelio e Cipriano

Domenica S. Roberto Bellarmino

Lunedì S. Sofia martire

Martedì S. Gennaro vescovo

Mercoledì SS. Eustachio e Candida

Giovedì S. Matteo apostolo

Venerdì S. Maurizio martire

Sabato S. Pio da Pietralcina

Domenica S. Pacifico

Lunedì S. Aurelia

Martedì SS. Cosimo e Damiano

Mercoledì S. Vincenzo de' Paoli

Giovedì S. Venceslao martire

Venerdì SS. Michele, Gabriele e Raffaele

Sabato S. Girolamo

Settembre. Il torrido caldo estivo sembra concedere una tregua. Le giornate si fanno più corte e lentamente si affievolisce quella calda magia estiva grazie alla quale ogni cosa sembra esplodere di vita. Chi è sbocciato in primavera, piano piano mitiga i suoi colori e attende la novità. Sono poche le piante che continuano a rallegrare il giardino quando l’autunno si fa avanti. Una di queste è l’astro, meglio conosciuto come ‘settembrino’. Questa simpatica pianta perenne attende proprio il mese di settembre per svilupparsi nel suo pieno e produrre enormi nuvole di fiori colorati. Gli astri sono piante rizomatose la cui parte aerea si secca durante l’inverno per poi generare nuovi fusti e nuove foglie durante la primavera. Dai fusti sottili e ramificati spuntano vivaci fiori simili a margherite, dal cuore giallo o aranciato, e dai petali lilla, ma anche gialli, bianchi o fucsia.

Coltivare gli astri non è per niente difficile. Crescono bene su qualsiasi tipo di terreno, purché ben concimato e drenato. Posizionateli al sole o in mezz’ombra e annaffiateli regolarmente ricordandovi di non bagnare le foglie. Le loro radici sono estremamente resistenti al caldo e al freddo, per questo la parte sotterranea della pianta sopravvive all’inverno. Data la robustezza di alcune specie, gli astri sono in grado di creare vere e proprie siepi.

TORTA FREDDA AL GERANIO ROSA E MANDORLE

PROCEDIMENTO

Per prima cosa preparare lo sciroppo di geranio mettendo acqua e zucchero in un pentolino dal bordo alto; facendo cuocere finché lo zucchero non si scioglie. Aggiungere le foglie di geranio e il succo di limone, far raffreddare e setacciare lo sciroppo. In una ciotola montare la panna e aggiungere il mascarpone precedentemente sbattuto e lo sciroppo. Versare un po' del composto su un piatto piano e spalmare formando un rettangolo di 21 x 12 cm. Inzuppare i savoiardi nel composto, appoggiarli sul piatto e ricoprirli di mandorle. Ripetere l’operazione formando tanti strati e ricoprire con le foglie di geranio. Mettere la torta in freezer per una notte. Prima di servirla far riposare in frigo per 30 minuti.

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SETTEMBRE
INGREDIENTI
250 gr di mascarpone
300 gr di panna densa
225 gr di zucchero
90 gr di mandorle finemente tritate
10 gr di zucchero a velo
400 ml di acqua
24 foglie di geranio rosa
200 gr di savoiardi 10 fiori di geranio rosa • 200 ml di succo di limone
Questa torta rappresenta un piatto gustoso e fresco, ideale per affrontate dolcemente la calura estiva. Le foglie di geranio rosa danno al dolce un aroma profumato e delicato che lo rendono unico. la ricetta DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Sylvaner, Kerner DOSI PER 4 persone TEMPO 10 di preparazione, 15 di cottura

Domenica S. Teresa del Bambin Gesù

Lunedì SS. Angeli Custodi

Martedì S. Gerardo abate

Mercoledì S. Francesco d'Assisi

Giovedì S. Placido martire

Venerdì S. Bruno abate

Sabato B.V.M. del Rosario

Domenica S. Pelagia

Lunedì SS. Dionigi e Ferruccio

Martedì S. Daniele

Mercoledì S. Firmino

Giovedì S. Serafino da Montegranaro

Venerdì SS. Romolo ed Edoardo

SabatoS. Callisto I papa

Domenica S. Teresa d'Avila

Lunedì S. Edvige

Martedì SS. Ignazio e Rodolfo

Mercoledì S. Luca evangelista

Giovedì S. Isacco martire

Venerdì S. Irene

Sabato S. Orsola

Domenica S. Giovanni Paolo II

Lunedì S. Giovanni da Capestrano

Martedì S. Antonio Maria Claret

Mercoledì SS. Crispino e Daria

Giovedì S. Evaristo papa

Venerdì S. Fiorenzo

Sabato S. Simone

Domenica SS. Ermelinda e Massimiliano

Lunedì S. Germano

Martedì S. Lucilla

Crisantemo

C’è un fiore associato al lutto e alla commemorazione dei defunti. Il suo aspetto però è tutt’altro che cupo e funereo! Il crisantemo è colorato, intenso e ricco di petali. In fondo, questo accostamento è frutto del caso. Gli è bastato fiorire in prossimità del 2 novembre, data in cui si celebra la festa dei morti, per diventarne un simbolo. Non che questo sia poco, ma il crisantemo è molto molto di più. La sua etimologia, ‘fiore d’oro’, fa riemergere un’anima lucente e vitale. Originario dell’Asia, è proprio in Oriente che acquista la sua valenza positiva, riscattandosi pienamente come fiore della felicità e dei festeggiamenti. In Cina è simbolo di buona salute e longevità ed è il regalo perfetto per matrimoni e compleanni. In Giappone, onnipresente nell’iconografia, il crisantemo è il fiore nazionale: pensate che, ogni anno, in occasione della fioritura l’imperatore apre al pubblico i suoi magnifici giardini privati di crisantemo.

Il crisantemo preferisce un terreno fertile e ben drenato. Durante la fase di sviluppo la temperatura ideale è tra i 15 e i 25 °C, mentre in inverno resisterà bene fino a qualche grado sopra lo zero. Questi simpatici fiori amano il pieno sole e traggono il meglio dalla luce autunnale. Annaffiature frequenti: il crisantemo ha bisogno di molta acqua e di un drenaggio perfetto. Infine, se coltivato in vaso andrà scelto un contenitore piuttosto capiente.

PROCEDIMENTO

Mettere a macerare per mezz’ora in una coppa con rhum o grappa i petali dei crisantemi dopo averli ben lavati con acqua fredda e asciugati. Per la pastella mettere in una ciotola i tuorli delle 3 uova, sbatterli e unire poco per volta lo zucchero di canna, la farina, il latte e gli albumi montati a neve e lasciare riposare per 40 minuti. Strizzare con cura i petali di crisantemi, unirli alla pastella e mescolare. Scaldare l'olio e una noce di burro e versare a cucchiaiate il composto facendolo dorare da entrambi i lati. Metterli su un piatto con carta assorbente e cospargerli di zucchero a velo. Servire caldi. Può essere accompagnato con una crema al caramello, una salsa davvero delicata e super golosa. Essa è facile da realizzare, grazie a pochi e semplici ingredienti: burro, panna, acqua e zucchero.

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OTTOBRE
INGREDIENTI 200 gr di farina 4 crisantemi bianchi o gialli 100 gr di zucchero di canna 3 uova 1 bicchiere di grappa o rhum Un quarto di litro di latte Burro e olio di semi per friggere Zucchero a velo 40 gr di scalogno CRISANTEMI IN PASTELLA Un arcobaleno di colori per un fiore dal sapore amaro, pungente e piccante che stupirà i vostri ospiti. la ricetta DIFFICOLTÀ Media ABBINAMENTO Marsala, Verdicchio DOSI PER 6 persone TEMPO 60 minuti di preparazione, 10 minuti di cottura

Mercoledì Tutti i Santi

Giovedì Commemoraz. dei defunti

Venerdì SS. Martino e Silvia

Sabato S. Carlo Borromeo

Domenica S. Zaccaria profeta

Lunedì S. Leonardo abate

Martedì S. Ernesto abate

Mercoledì S. Goffredo vescovo

Giovedì SS. Oreste e Ornella

Venerdì S. Leone Magno

Sabato S. Martino di Tours

Domenica SS. Renato martire ed Elsa

Lunedì S. Diego

Martedì S. Giocondo

Mercoledì SS. Alberto Magno e Arturo

Giovedì S. Margherita di Scozia

Venerdì S. Elisabetta d'Ungheria

Sabato S. Oddone abate

Domenica S. Fausto martire

Lunedì S. Benigno

Martedì Presentazione B.V.M.

Mercoledì S. Cecilia martire

Giovedì S. Clemente papa

Venerdì Cristo re e S. Flora

Sabato S. Caterina d'Aessandria

Domenica S. Corrado vescovo

Lunedì SS. Virgilio e Massimo

Martedì S. Giacomo

Mercoledì S. Saturnino martire

Giovedì S. Andrea apostolo

Non ruggisce e non morde. Ma se vi avvicinate, effettivamente potrete riscontrare la somiglianza con il muso del noto felino. Le parti principali di questo fiore si uniscono a formare le grandi labbra di un leone. Fauci chiuse pronte a ruggire? Probabilmente no. Ma la fantasia può correre libera quando si ammirano le forme della natura. La bocca di leone, o Antirrhinum majus, è una pianta che attira l’attenzione per le sue eleganti infiorescenze. Parzialmente tubolari, posti in cima a un fusto eretto, sbocciano su lunghe spighe. I colori sono molti, dal giallo al porpora, al rosso e al rosa, ma esistono anche varietà bicolore e screziate. Spesso vengono piantate in un mix di colori per avere una incredibile massa variopinta. E se non vedete il leone, provate a premere delicatamente ai lati del fiore: i due labelli si spalancheranno come la bocca dell’animale.

Il giardino è il luogo ideale di questa pianta. Scegliete una zona assolata, molto luminosa e riparata dal vento. Per quanto riguarda il terreno, l’Antirrhinum majus non ha particolari pretese, l’importante è che sia ben drenante e ricco di materia organica. Acqua sì, ma con parsimonia; la bocca di leone preferisce la siccità ai ristagni idrici. In caso di inverni particolarmente freddi, è possibile valutare di coprire la pianta con appositi teli.

PROCEDIMENTO

Montare gli albumi a neve. In una ciotola grande impastare la farina con il tuorlo d'uovo e il vino, mescolare e aggiungere lo zucchero, il brandy, il sale e gli albumi montati. Accendere il forno ventilato a 180 gradi. Mettere in una teglia la carta forno e ungerla con 2 cucchiai d'olio extravergine d’oliva. Immergere i fiori di tarassaco nella pastella e porli sulla teglia lasciando spazio tra uno e l’altro. Quando saranno dorati metterli su una carta assorbente e cospargerli di zucchero a velo.

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NOVEMBRE
INGREDIENTI 150 gr di farina 4 tazze di fiori di tarassaco lavati e
Mezzo
di
2 albumi
1
Mezzo
2
1
4
Sale
FRITTELLE CON FIORI DI TARASSACO Un contorno originale che unisce la croccantezza e la golosità della frittura al sapore delicato dei fiori di tarassaco. la ricetta DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Müller Thurgau DOSI PER 20 frittelle TEMPO 10 minuti di preparazione
asciugati
bicchiere
vino bianco
d’uovo
tuorlo d’uovo
bicchierino di brandy
cucchiai di zucchero a velo
cucchiaio di zucchero semolato
cucchiai di olio extravergine d’oliva
q.b.

DICEMBRE

Venerdì SS. Eligio e Ansano

Sabato SS. Bibiana e Savino

Domenica S. Francesco Saverio - I di Avvento

Lunedì S. Barbara

Martedì S. Giulio martire

Mercoledì S. Nicola vescovo

Giovedì S. Ambrogio vescovo

Venerdì Immacolata Concezione

Sabato S. Siro

Domenica B.M.V. di Loreto - II di Avvento

Lunedì S. Damaso I papa

Martedì S. Giovanna Francesca Frémyot

Mercoledì S. Lucia vergine e martire

Giovedì S. Giovanni della Croce

Venerdì S. Valeriano

Sabato S. Albina

Domenica S. Lazzaro - III di Avvento

Lunedì S. Graziano vescovo

Martedì SS. Fausta e Dario

Mercoledì S. Liberato martire

Giovedì S. Pietro Canisio

Venerdì S. Francesca Cabrini

Sabato S. Giovanni da Kety

Domenica SS. Delfino e Adele - IV di Avvento

Lunedì Natività del Signore

Martedì S. Stefano

Mercoledì S. Giovanni evangelista

Giovedì SS. Innocenti Martiri

Venerdì S. Tommaso Becket

Sabato SS. Eugenio vescovo e Ruggero

Domenica S. Silvestro I papa

Stella di Natale

Obbligatoria in ogni casa, la stella di Natale porta con sé tutto lo spirito delle feste. L’atmosfera non è la stessa, se accanto al vischio e al pungitopo con le sue bacche non compare una bellissima stella di Natale. Dal tipico rosso vivo, le sue foglie colorate sono uno dei simboli di questa ricorrenza. A onor del vero, infatti, anche in questo caso si tratta di foglie modificate e non di fiori, mentre il vero fiore, piuttosto modesto, è un ciuffetto minuto e giallo. In vaso è piccola e graziosa, ma in natura, in climi caldi e tropicali, si sviluppa come arbusto fino a raggiungere i 4 metri.

Originaria del Messico, ogni anno facciamo di tutto per mantenerla fiorita nonostante la sua fragilità: ma con qualche accorgimento potrete allungarle la vita, anche di molti anni! Basterà rispettare il suo bisogno di buio.

La stella di Natale è una pianta ‘brevidiurna’, la cui fioritura è quindi stimolata dalla diminuzione delle ore di luce rispetto a quelle di buio. Per farla fiorire intorno a Natale dobbiamo assicurarci che a partire da ottobre rimanga al buio totale dalle 17 fino alle 5 del mattino e a una temperatura superiore ai 16 °C. L’ideale è coltivarla in vaso, in appartamento, esponendola alla luce ma non al sole diretto. Infine, il terriccio deve restare fresco e non seccare, perciò si consiglia di annaffiare ogni due o tre giorni.

PROCEDIMENTO

Lavare e asciugare la misticanza. Pulire bene il baccalà eliminando tutte le lische e tagliarlo a pezzetti. Mettere il baccalà in una ciotola grande e unire il pecorino grattugiato, la mollica del pane e i petali di viole, mischiare bene e salare. Formare delle polpettine di circa mezzo centimetro di spessore che si andranno a cucinare in una padella inaderente con un po' di olio d'oliva. Una volta cotte, metterle ad asciugare su della carta assorbente. Mettere la misticanza e qualche petalo di violetta in un piatto da portata mentre in una ciotolina mischiare l'aceto balsamico, l’olio d'oliva, sale e pepe. Amalgamare il tutto e unire le polpettine di baccalà. Servire con un bel bicchiere di vino.

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INGREDIENTI • 400 gr di misticanza • 400 gr di baccalà dissalato • 40 gr di mollica di pane • 4 mazzetti di violette • 2 cucchiaini di aceto balsamico • 2 cucchiaini di pecorino • 8 cucchiaini di olio extravergine d’oliva • Sale e pepe q.b. INSALATA, BACCAL À E VIOLETTE Una ricetta sana e gustosa, dalla facile realizzazione e dall'aspetto molto invitante. Ottima sia tiepida sia fredda, questa insalata di pesce è un secondo piatto che potete servire per un pranzo leggero ma appetitoso. la ricetta DIFFICOLTÀ Facile ABBINAMENTO Lugana DOSI PER 4 persone TEMPO 20 minuti di preparazione, 10 minuti di cottura

GERANIO, ANCHE RECISO!

S

e la bellezza del geranio in vaso è stata cantata in lungo e in largo, il suo valore come fiore reciso è stato spesso sottostimato. Sì, perché il geranio, simbolo della bella stagione, è davvero un fiore che può fare la differenza anche sul difficile terreno della decorazione floreale. Perché non dimostrare la sua forza, proprio a tavola, luogo di convivialità e ritrovo per eccellen za? Sappiamo bene che anche a tavola l’occhio vuole la sua parte: non stiamo parlando del cibo, ma della famosa mise en place, ovvero l’apparecchiatura. Ecco gli ingredienti per realizzare una lanterna romantica. Utilizzando del nastro colorato, del filo e uno stelo di stub, intrecciamo gli steli dei gerani in modo da formare una corona floreale. Questa composizione verrà posizionata sulla parte superiore di un vaso di vetro, di quelli piccoli e larghi. Riempite il barattolo con sabbia fina e inserite al suo interno due candele. Ricordatevi di stringere tra loro il più possibile i fiori, in modo che non si veda il filato metallico. Il centrotavola di gerani darà un’atmosfera unica alla vostra cena. Per quanto riguarda il colore, Il rosso sarà la scelta più romantica!

NON I SOLITI SEGNAPOSTO!

Queste graziose composizioni floreali da adagiare sul piatto del commensale sono molto più di una semplice targhetta col nome. Prendiamo il nostro mazzetto di gerani recisi e avvolgia moli in un leggero foglio di carta, creando un cono che poi andremo a legare con uno spago includendo il cartellino con il nome. Liberate la fantasia e giocate con abbinamenti e contrasti tra piatti, fiori e carta.

LA TOP TEN

Lo sappiamo. Di fiori recisi ce ne sono una infinità. Le mode vanno e vengono, e ogni fiore ha le sue caratteristiche. Alcune certezze però non cambiano mai: la corona di regina dei bouquet spetta sempre alla rosa. Subentrano nuovi attori sulla scena e alcuni tramontano. Il lysianthus, per esempio, è sempre più apprezzato, ma cambiano gli accostamenti: fanno il loro ingresso fra i fiori recisi più richiesti diverse varietà di ortensie, le fresie e anche nuove varietà di crisantemo, oltre ovviamente al classico verde decorativo. Gerbere e gigli perdono un po’ del loro appeal, ma non scompaiono perché rimangono una scelta sicura. Per chi vuole osare, però, le idee e le novità sono moltissime! Vediamole.

1. Rosa 2. Crisantemo Spray 3. Tulipano 4. Lilium 5. Gerbera

I FIORI EDULI? È TENDENZA

‘Instagrammabili’, buonissimi e anche salutari: i fiori eduli sono il perfetto trait d’union tra il mondo floreale e il mondo della cucina. Due mondi in cui sembrano valere le stesse regole di sostenibilità, estetica e perché no, anche sapore. Dal punto di vista nutrizionale i fiori sono ricchi di antiossidanti e nutrienti essenziali per la salute e la bellezza. Sull’estetica hanno saputo portare il concetto di decorazione e raffinatezza in cucina ad un livello altissimo.

CONOSCIAMOLI TUTTI!

Alcune specie, come fiore di zucca e cavol fiore, fanno già parte della nostra cucina, mentre altre scalpitano per entrare nelle no stre pietanze. Innanzitutto, bisogna dire che, tolte poche eccezioni, quando utilizziamo le foglie di una pianta aromatica, potremmo utilizzare anche il fiore, dotato del medesimo aroma; ad esempio i fiori di aneto, coriando lo, finocchietto, origano, salvia, rosmarino. Molti fiori eduli, il garofano, il gelsomino, il geranio, l’ibisco, la menta e la viola, hanno un sapore dolce e sono utilizzati per torte, gela tine, biscotti e gelato. Fa eccezione la rosa, con la quale, oltre ai soliti dolci, si prepara il risotto alla rosa! Le note acidule di begonia e verbena odorosa sono perfette per cre are forti contrasti di sapore. Infine, i fiori di cicoria e di tarassaco sono caratterizzati da un sapore amaro. Quest’ultimo è davvero un jolly in cucina: crudo in insalate, cotto o sbollentato oppure anche base per marmellate e addirittura vini e liquori.

QUELLA NOTA… PICCANTE!

Esistono anche fiori eduli dalle note piccanti e pepate, ideali per dare carattere alle prepara zioni di secondi e dolci.

Rucola – Proprio come le foglie, i fiori di rucola, dal colore bianco o giallino, donano al piatto una sfumatura decisamente pungente.

Crisantemo – Sapore piccante nascosto dietro una apparenza innocua e colorata. Lillà – I fiori di lillà hanno un profumo tendente all’agrumato e un sapore pepato che si sposa bene con gelati, yogurt e creme.

Calendula – Gusto piccante, sapido, pepato. Il colore dorato aggiunge un tocco di lusso a qualsiasi piatto.

6. Lysianthus 7. Crisantemo fiore doppio 8. Fresia 9. Cymbidium 10. Ortensia

Infine, se ai nostri fiori chiediamo longevità e resistenza, oltre alla solita dose di bellezza, possiamo scegliere tra garofano, lilium orientale e il variopinto alstroemeria.

VOGLIA DI BULBOSE: PRIMAVERILI ED ESTIVE, PER SBIZZARRIRSI IN GIARDINO

Per iniziare, la prima distinzione da sapere è quella tra bulbose primaverili e autunnali. Le prime, si piantano a fine inverno e fioriscono a primavera e inizio estate, mentre le seconde si interrano in ottobre per fiorire a marzo-aprile. I bulbi a fioritura estiva più apprezzati sono i tulipani, i giacinti, i narcisi e i muscari. Tra gli autunnali spiccano l’elleboro, l’iris e il ciclamino. Alcune tipologie di bulbi, come il tulipano, il narciso o il crocus, regalano una fioritura copiosa e colorata, ideale per creare un denso tappeto floreale. In altri casi, la particolare resistenza del bulbo fa sì che questo possa sopravvivere sottoter ra e rifiorire gli anni successivi. Così succede per i giacinti e alcune cultivar di tulipano e narciso.

Le bulbose non hanno biso gno di molte cure e atten zioni, basterà innaffiare re golarmente e assicurarsi del buon drenaggio del terreno. Importante sarà togliere i fiori secchi dopo la fioritura.

PIANTARE… MA A LASAGNA!

Un facile trucco per avere una fioritura prolungata è la piantagione a lasagna! Nel momento della messa a dimora, si scaveranno nel terreno due livelli che saranno occupati: nello strato superiore da bulbi a fioritura precoce, come ellebori e ciclamini, e in quello inferiore, bulbi primaverili, come tulipani e giacinti. Così facendo non dovremo preoccuparci di nulla: avremo sempre degli splendidi bulbi in fiore!

COME PIANTARE I BULBI DA FIORE?

• Per prima cosa, allentare il terreno con una pala e aggiungere, se necessario, del concime e una parte di ghiaia o sabbia

• Scavare una buca utilizzando una pala o un piantabulbi

• Collocare i bulbi nella buca ad una profondità di circa 10 cm, posizionandoli con la punta verso l’alto

• Chiudere la buca con la terra precedentemente rimossa, pressandola leggermente

• Una volta interrati, bagnate subito il terreno e aggiungete un’etichetta per ricordare quale pianta avete messo a dimora

Labor ator io ver de e d iz i o n i

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