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S. M. M. di Dio
Gli amici del bosco
S. Basilio Magno
Lepre
S. Genoveffa
La lepre ha una struttura del corpo molto slanciata ed agile, adatta alla corsa. Il muso è allungato simile a quello del coniglio, con una testa piccola lunghe orecchie e zampe posteriori molto più lunghe delle anteriori. E’ un animale solitario e si aggira per il territorio soprattutto di notte. Usa come tana un avvallamento del terreno o scava da sola un covo dove stare protetta È un animale molto prudente e attento con un olfatto ed un udito molto sviluppati; in caso di pericolo cerca di mimetizzarsi appiattendosi al suolo, pronta a fuggire con uno scatto fulmineo; quando è in fuga riesce a raggiunge una velocità di 70 km orari. La lepre è erbivora, e mangia erbe varie: trifoglio, erba medica, fieni, frutta, semi, ghiande, germogli di cereali, ecc.
S. Elisabetta S. Amelia Epifania del Signore S. Raimondo S. Apollinare Vescovo S. Giuliano Martire S. Aldo Eremita S. Igino Papa S. Modesto Martire S. Ilario S. Felice Martire S. Paolo Eremita
S. Marcello Papa S. Antonio Abate S. Margherita
Volpe
Vive nei boschi e sulle montagne Ha l’abitudine di marcare il territorio con la sua urina, che è particolarmente odorosa e persistente. È un animale solitario e generalmente notturno, infatti, di giorno resta nascosta tra i cespugli e nella sua tana e di notte va in cerca di cibo. Spesso usa tane scavate nel terreno da altri animali. E’ un carnivoro che mangia un po’ di tutto: galline e piccoli animali del bosco (uccelli, topolini, lepri). E’ un predatore “opportunista”, in grado di utilizzare diverse fonti alimentari secondo la loro presenza nell’ambiente. Per questo motivo si spinge spesso nelle discariche e nei pollai. La sua caratteristica è quella di nascondere il cibo in eccesso per utilizzarlo nei periodi in cui non ne trova molto. I suoi nemici sono gli orsi, l’aquila, gli animali più grandi di lei e gli uomini.
S. Mario Martire S. Fabiano S. Agnese S. Vincenzo Martire S. Emerenziana S. Francesco di Sales Conversione di S. Paolo SS. Tito e Timoteo S. Angela Merici S. Tommaso d’ Aquino S. Valerio S. Giacinta S. Giovanni Bosco
Dimenticare come scavare la terra e prendersi cura del suolo è dimenticare noi stessi. Mohandas Gandhi
Marmellata di zucca Preparazione: disporre la zucca affettata a strati in un recipiente, coprendo ogni strato con un po’ di zucchero e lasciare riposare per 24 ore. Al termine cuocere gli ingredienti così come si trovano per due ore a fiamma bassa; pochi minuti prima del termine della cottura aggiungere le uvette ammollate nell’acqua, una grattatina di scorza di limone ed un bicchierino di kirsch o maraschino secondo i gusti. Mettere nei vasi ancora bollente poggiando i barattoli chiusi dalla parte del tappo in modo da creare un vuoto che conserverà più a lungo la marmellata. Ingredienti: 1 Kg di zucca a polpa gialla ½ Kg di zucchero 50 gr di uvette per ogni Kg di zucca fresca limone e liquore.
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Febbraio
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S. M. M. di Dio
Gli amici del bosco
S. Basilio Magno
Scoiattolo
S. Genoveffa
È un piccolo roditore dal pelo marrone o rossastro. Ha una coda lunga, soffice e folta che lo aiuta a tenersi in equilibrio quando salta sugli alberi. Con le sue unghie affilate si aggrappa facilmente alla corteccia degli alberi e con le forti zampe posteriori può fare dei salti molto lunghi.Lo scoiattolo costruisce il suo nido tra i rami più alti degli alberi con ramoscelli e foglie. Mangia un po' di tutto ma il suo cibo preferito sono i semi degli alberi, specialmente le conifere. Si nutre anche di noci, noccioline bacche e frutta. Il suo peggior nemico è la martora che si arrampica sugli alberi con agilità e lo insegue fin dentro i nidi.
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Riccio È lungo circa 30 cm e pesa circa 1kg.Gli occhi sono piccoli e scuri. Ha il corpo ricoperto di aculei lunghi 2 o 3 cm. Solo il muso e le parti inferiori del corpo sono ricoperti da un pelo scuro e ruvido. Le zampe sono corte con lunghe dita e robusti artigli. Abita le campagne, i boschi, le zone cespugliose, le legnaie, dove nidifica fra l'erba o le foglie secche. Di giorno si nasconde sotto le foglie e la sera esce a cercare il cibo. Animale sedentario, si sposta di poche centinaia di metri dalla propria tana, nella quale trascorre l'intero inverno in letargo. Mangia un po' di tutto: insetti, lombrichi, lumache, uccellini e lucertole, nemico acerrimo delle vipere, che uccide con grande abilità difendendosi dai loro morsi velenosi con il suo irto mantello. Si nutre anche di erbe e di frutta.I suoi nemici sono la volpe, che riesce a colpirlo nel suo punto debole, cioè il naso, e l'uomo.
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Dimenticare come scavare la terra e prendersi cura del suolo è dimenticare noi stessi. Mohandas Gandhi
Zuppa di pane raffermo Preparazione: Preparare un buon brodo vegetale con una cipolla, due carote, una gamba di sedano ed una patata. In una pentola rosolare lo scalogno con l’olio; aggiungere il pane raffermo tagliato a pezzetti e farlo dorare per qualche minuto. Aggiungere il brodo bollente e cuocere per pochi minuti finché il pane non sia completamente sciolto, rimestando spesso. Aggiustare di sale. Prima di fine cottura aggiungere i pezzetti di formaggio ed amalgamare il tutto. Servire ben caldo con una spolverata di pepe macinato fresco. È un piatto semplice e povero ma molto saporito e nutriente
che permette inoltre il recupero del pane avanzato. Ingredienti: 150 g di pane raffermo 1 scalogno tritato finemente 1 litro e mezzo di brodo vegetale 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva 150 g di parmigiano in piccoli pezzi sale e pepe q.b.
Marzo
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Gli amici del bosco
S. Basilio Magno
Gufo
S. Genoveffa
Numerose leggende e credenze popolari avvolgono il gufo, molte di queste sono negative, ma secondo molte altre il gufo è un portafortuna, il simbolo della sapienza e un animale che vede nel buio. Sedentario e molto territoriale, lascia il suo territorio per migrare in zone più calde quando il freddo si fa troppo intenso È molto timido e rifugge la presenza umana ed in genere si muove di notte per questa ragione è molto difficile studiarlo in natura. Durante il giorno dorme nelle cavità degli alberi o nei vecchi ruderi, perfettamente mimetizzato dal piumaggio bruno macchiettato. Si nutre di topi, insetti, uccellini, scoiattoli e pesci. Il gufo non può muovere gli occhi, in compenso però riesce a ruotare la testa di ben 270°. È stato osservato che il gufo imprime nella sua mente, al momento in cui viene al mondo, la prima cosa che vede e la considera sua madre.
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Usignolo
S. Marcello Papa
Si narra che la principessa di Sassolungo sconvolta per la perdita del suo cavaliere, visse come usignolo nei boschi ed ancor oggi si sente talvolta, un canto di usignolo tanto meraviglioso quanto triste. È il canto della principessa stregata del Sassolungo.
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Zuppa di pane raffermo Preparazione: Preparare un buon brodo vegetale con una cipolla, due carote, una gamba di sedano ed una patata. In una pentola rosolare lo scalogno con l’olio; aggiungere il pane raffermo tagliato a pezzetti e farlo dorare per qualche minuto. Aggiungere il brodo bollente e cuocere per pochi minuti finché il pane non sia completamente sciolto, rimestando spesso. Aggiustare di sale. Prima di fine cottura aggiungere i pezzetti di formaggio ed amalgamare il tutto. Servire ben caldo con una spolverata di pepe macinato fresco. È un piatto semplice e povero ma molto saporito e nutriente
che permette inoltre il recupero del pane avanzato. Ingredienti: 150 g di pane raffermo 1 scalogno tritato finemente 1 litro e mezzo di brodo vegetale 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva 150 g di parmigiano in piccoli pezzi sale e pepe q.b.
Presentazione gnomi Il bosco è un luogo incantato dove luci e ombre si intrecciano magicamente, i suoni giungono ovattati all’orecchio e i colori e i profumi incantano; è un luogo in cui tutti gli organismi si uniscono dando vita ad un ecosistema complesso e ricco di biodiversità, ma è anche un luogo magico che fa da sfondo a fiabe antiche così come a racconti legati alla vita di piccoli esseri benefici che lo popolano: gli Gnomi. Gli Gnomi questi simpatici e misteriosi abitanti dei boschi amano la natura con la quale vivono praticamente in simbiosi, la difendono, la rispettano e gli animali sono i loro più cari amici. Sono creature sapienti che conoscono i misteri della natura e sanno tutto quel che c'è da sapere sulle piante e sugli animali, compresi alcuni segreti che l'uomo, nonostante la sua scienza, ancora non è capace di spiegare! Vivono nei boschi e cercano di stare nascosti dalla vista degli uomini, ma non per paura: uno gnomo è sette volte più forte di un uomo. Sembra che il primo ad usare la parola gnomo sia stato Paracelso, il termine “gnomizio” da cui deriva appunto la parola gnomo in greco significa “conosco” quindi non poteva esserci nome più appropriato. Vivono circa 400 anni, grazie alla loro vita sana, non mangiano molto e fanno molto esercizio fisico. Da adulto, lo gnomo del bosco è alto 15 cm. (senza berretto) e pesa circa 300 gr. mentre la femmina 250/275; la corporatura è tozza ma agile e robusta tanto che riescono a correre velocemente e a saltare molto in alto; tiene i piedi leggermente rivolti in dentro per essere più veloce nella corsa. Il viso è caratterizzato da guance paffute e rosse con una folta barba che diventa grigia prima dei capelli; esprime serenità e mitezza. La bocca non è molto visibile perché è circondata dalla folta barba ma sorride spesso. Gli occhi sono generalmente grigi e circondati da parecchie rughe, vispi, brillanti e furbi proprio come sono loro e vedono benissimo al buio. Il naso è diritto, leggermente rivolto all’insù ed abbastanza grande, capace di seguire un odore familiare e capire cosa sta succedendo nel bosco. Così sente e riconosce alberi, muschi e piante medicinali, insetti, animali, pietre, metalli, l’acqua e gli uomini. Inoltre, gli gnomi sanno prevedere che tempo farà, i terremoti, le inondazioni o gli incendi. Il senso della direzione di cui è dotato lo gnomo gli permette di non perdersi mai. Il suo abbigliamento preferito: una giacchetta legata con una cintura, pantaloni pesanti, stivali di feltro di corteccia di betulla o zoccoli di legno. Intorno alla vita porta una cintura di pelle con attaccata la borsa degli attrezzi: coltello, martello, lima, ecc. Ma, la cosa più importante è il lungo cappello a cono, di colore rosso. Lo gnomo non se lo toglie mai, lo riceve da bambino e lo tiene per tutta la vita. Con questi vestiti
e ett c i r e L
vistosi si fa riconoscere dagli animali predatori, che così evitano di mangiarlo per sbaglio. Le donne invece portano dei bei vestiti ricamati e l’immancabile cappello a punta. Sin da piccoli gli gnomi imparano a fischiare in modo acuto per avvertire gli altri di un pericolo. Inoltre, imparano a conoscere funghi ed erbe commestibili e velenosi, a distinguere gli animali amici da quelli pericolosi. Aiutano molto volentieri gli animali del bosco, quando ne hanno bisogno, parlano la loro lingua e capiscono i loro problemi. Conoscono un sacco di mestieri; lo gnomo è un falegname nato, sa lavorare i metalli: oro, argento, rame e ferro. Soffia il vetro e conosce il modo di fabbricare la ceramica. Sa filare il lino e tingere la lana. È capace di impagliare ed intrecciare cesti e stuoie. Quando il piccolo gnomo compie 13 anni, è pronto per diventare grande ed il suo papà gli svela tutti i segreti di cui sono a conoscenza solo gli gnomi, e gli insegna tante cose utili per il suo futuro: come riconoscere funghi ed erbe, distinguere le piante commestibili da quelle velenose, e gli animali buoni da quelli aggressivi. Inoltre il piccolo deve imparare a correre veloce come una lepre (per sfuggire a possibili predatori), a usare una specie di bacchetta magica che gli gnomi usano per cercare i tesori e infine a fischiare fortissimo, per avvertire i compagni, anche a grande distanza, di un imminente pericolo! Le ragazze, invece, vengono istruite dalle mamme nelle faccende di casa: imparano a cucinare, a filare la lana, a prendersi cura dei cuccioli di animali. La ragazza la gnoma, che resta quasi sempre in casa, indossa una gonna lunga sino alle caviglie e porta un cappello grigio, da cui spuntano le trecce. Dopo sposata, nasconde i capelli sotto un fazzoletto ed il cappello è di colore più scuro. Il pasto principale è fatto di nocciole, noci, fagioli e piselli, verdure di tutti i tipi, funghi a colazione. Mangiano salsa di mele o altra frutta, bacche di tutti i tipi, tuberi e spezie. Non mangiano mai carne. La bevande preferite sono l’idromele (miele fermentato), i lamponi fermentati ed il gin aromatico, prima di andare a dormire. L'età giusta per sposarsi è... 100 anni! Dopo il matrimonio di solito nascono i figli: solitamente si tratta di una coppia di gemelli. Il papà si occupa prevalentemente dell'educazione dei maschietti, mentre la mamma si prende cura delle femminucce. Sono gli Gnomi che piantano i semi di nuovi alberi, ne curano le radici e si occupano dei cuccioli e dei piccoli uccelli rimasti senza genitori e sono sempre loro che fanno sfuggire l'ascia di mano ai boscaioli o sbagliare la mira ai cacciatori. Al minimo segno di inquinamento però cambiano zona, nascondendosi nel profondo dei boschi: plastica, cartacce e sporcizia di ogni genere sono i loro grandi nemici e uno Gnomo costretto a viverci in mezzo, potrebbe anche morire Forse tutto questo non sarà vero, ma è bello crederci...
Zuppa di pane raffermo
Marmellata di zucca
Preparazione: disporre la zucca affettata a strati in un recipiente, coprendo ogni strato con un po’ di zucchero e lasciare riposare per 24 ore. Al termine cuocere gli ingredienti così come si trovano per due ore a fiamma bassa; pochi minuti prima del termine della cottura aggiungere le uvette ammollate nell’acqua, una grattatina di scorza di limone ed un bicchierino di kirsch o maraschino secondo i gusti. Mettere nei vasi ancora bollente poggiando i barattoli chiusi dalla parte del tappo in modo da creare un vuoto che conserverà più a lungo la marmellata. Ingredienti: 1 Kg di zucca a polpa gialla ½ Kg di zucchero 50 gr di uvette per ogni Kg di zucca fresca limone e liquore.
Preparazione: Preparare un buon brodo vegetale con una cipolla, due carote, una gamba di sedano ed una patata. In una pentola rosolare lo scalogno con l’olio; aggiungere il pane raffermo tagliato a pezzetti e farlo dorare per qualche minuto. Aggiungere il brodo bollente e cuocere per pochi minuti finché il pane non sia completamente sciolto, rimestando spesso. Aggiustare di sale. Prima di fine cottura aggiungere i pezzetti di formaggio ed amalgamare il tutto. Servire ben caldo con una spolverata di pepe macinato fresco. È un piatto semplice e povero ma molto saporito e nutriente che permette inoltre il recupero del pane avanzato. Ingredienti: 150 g di pane raffermo 1 scalogno tritato finemente 1 litro e mezzo di brodo vegetale 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva 150 g di parmigiano in piccoli pezzi sale e pepe q.b.
Cinciarella
La cinciarella è dotata di una grande curiosità e, non essendo diffidente, durante la stagione fredda si avvicina ai luoghi abitati dall’uomo per reperire del cibo, sviluppando svariate strategie per alimentarsi. In Inghilterra ad esempio, hanno imparato a forare le capsule metalliche delle bottiglie di latte per berne il contenuto.