Agenda del Verde 2022
TUTTI I COLORI del giardino 17
a
edizione
Con l’incedere dei mesi durante l’anno e l’alternarsi delle stagioni, la natura si trasforma e cambia i suoi abiti. Intorno a noi cambiano i paesaggi, le fioriture e soprattutto i loro colori: anche nelle condizioni più estreme – sotto la pioggia o nelle notti fredde, così come nelle giornate più afose – la natura trova sempre un modo per adattarsi all’ambiente, con diverse specie e varianti che così possono farci compagnia anche quando meno ce lo aspettiamo. Per questo 2022 ti vogliamo far scoprire i piccoli segreti grazie ai quali potrai circondarti di fiori e piante rigogliosi durante tutto l’anno, imparando ad ascoltare le stagioni e la loro ciclicità, senza mai forzare la natura ma diventandone complice per ottenere dal tuo verde sempre il massimo. Dai colori più vivaci dell’estate, a quelli più pacati dell’inverno passando perfino per i non-colori: mese dopo mese ti racconteremo qual è il colore della natura e quali specie puoi coltivare - che sia nel tuo salotto, nel tuo giardino o sul terrazzo - perché siano in armonia con il resto del paesaggio. Ti sveleremo poi delle chicche per stupire i tuoi ospiti con ricette di stagione per colorare la tua tavola, e piccole curiosità su varietà e leggende del mondo naturale. Non ti resta che rimboccarti le maniche e farti avvolgere dall’energia dei colori della natura. Buon 2022!
Agenda del Verde 2022
TUTTI I COLORI del giardino 17
a
edizione
e d i z io n i
Laboratorio
verde
calendario 2022
Appunti
GENNAIO
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
MAGGIO
GIUGNO
LUGLIO
AGOSTO
SETTEMBRE
OTTOBRE
NOVEMBRE
DICEMBRE
2 0 2 2,
L’ANNO DEI COLORI! Eccoci alla 17esima edizione dell’Agenda del Verde… E come sarà quella di quest’anno, che state sfogliando? Di sicuro, tutta colorata! Già, perché il tema di questo 2022 è proprio il colore. Ogni mese un colore diverso protagonista del tuo spazio verde: giardino, terrazzo o balcone che sia. In tutto 12 colori declinati, nelle sue sfumature, tra fiori, piante e bacche. Come sempre tantissimi i suggerimenti, a partire dai consigli per coltivare piante e fiori, sia in casa, sia all’aperto. Poi piccole curiosità sulla storia dei colori e, qua e là, alcune ricette sfiziose per piatti colorati. Un’edizione che è un invito alla creatività, alla voglia di sperimentare, giocando proprio con i colori: neutri, accesi, tenui, originali… C’è l’imbarazzo della scelta. E poi pensa agli svariati accostamenti possibili da ricreare, per rendere i tuoi angoli verdi un’esplosione di sfumature e tonalità. E allora spazio alla fantasia: è tempo di colorare il tuo giardino! A g e n d a d e l Ve r d e 2 0 2 2
TUTTI I COLORI del giardino
Roto3 Industria Grafica S.r.l
tutti i diritti sono riservati
© 2020 Edizioni Laboratorio Verde srls Via E. Cosenz 35 20158 Milano Tel. 02 42448445
immagini
È vietata la riproduzione di testi ed immagini senza il permesso scritto dell’Editore.
edizione
coordinamento
Katiuscia Morello
direttore editoriale
Francesco Tozzi testi
nel mese di novembre. Stampato in Italia.
stampa
Rachele Pozzato
stock.adobe.com/it Laboratorio
info@laboratorioverde.net www.laboratorioverde.net
e d i z io n i
a
finito di stampare
Daniela Francescon
z io n i
17
realizzazione grafica
verde
Laboratorio
gennaio Gennaio è il mese dei nuovi inizi e dei buoni propositi, dunque quale migliore colore del bianco? Una tabula rasa su cui poter dipingere e organizzare le idee per proiettarci verso i progetti del nuovo anno. L’inverno è ancora lungo, ma la natura sembra volersi uniformare per lasciarci la possibilità di decidere le tinte del nostro 2022: i cieli bianchi tipici di questa stagione, i prati e le distese innevate, il ghiaccio alle finestre e la brina sulle foglie. Il bianco nel mese di gennaio ci riempie gli occhi e ritorna anche nella vegetazione, che nonostante il clima rigido cresce rigogliosa: dai bucaneve alle tinte dei ciclamini, la natura si fa spazio anche a queste temperature. Le specie che non temono il freddo sono davvero numerose, e scopriremo insieme come diventarne alleati per iniziare a colorare questo nuovo inizio.
La candida eleganza dell’orchidea
Le orchidee sono fiori tra i più affascinanti che si trovino in natura. Per la maggior parte delle varietà – che sono davvero moltissime - l’origine è tropicale: ciascuna ha esigenze diverse. Una delle più semplici da curare in casa è la Phalenopsis: tipica dell’Asia e resistente, i suoi fiori sono simili a farfalle. Le sue radici sono “aeree”, cioè non hanno bisogno di terriccio; l’ideale è infatti del bark, corteccia d’albero sminuzzata, insieme a un po’ di sfagno, uno speciale muschio che permette di trattenere più acqua. Il primo step è quello di acquistare il giusto fiore: foglie e petali di colori brillanti e rivolti verso l’alto - tutti segnali che stiamo portando a casa un’orchidea in buona salute! Non hanno bisogno di molta acqua, due innaffiature al mese saranno sufficienti, oppure ci si può regolare soppesando il vaso: se è troppo leggero, è il momento di irrigare la nostra orchidea. Oppure, possiamo osservare il colore delle radici, e proprio per questo consigliamo vasi trasparenti: radici gonfie e di un verde intenso non hanno ancora bisogno di acqua, al contrario di radici verde spento, con sfumature grigie. Specialmente in questi mesi dell’anno il segreto per delle orchidee rigogliose è nutrirle con meno acqua ma più luce! È necessario avvicinarle a una fonte luminosa, ricordandoci di non esporre i petali al sole diretto e di proteggerli dalle correnti d’aria.
L’ORCHIDEA BIANCA SI REGALA PER DIMOSTRARE UN PROFONDO AMORE, INNOCENTE E DURATURO. PER QUESTO È QUASI SEMPRE PRESENTE NEL BOUQUET DELLA SPOSA.
gennaio 27
Dicembre
28
29
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Giovanni Evangelista
S.S Innocenti Martiri
S. Tommaso Becket
30
31
Gennaio
1
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Eugenio Vescovo
S. Silvestro I Papa
S. Maria Madre di Dio
BUON ANNO!
2
Domenica S. Basilio Magno
Appunti
Giardini fioriti anche in inverno Il nome la dice lunga sulla loro tolleranza alle basse temperature, e con qualche trucco sarà facilissimo far fiorire il tuo giardino anche in inverno! Gennaio è infatti il mese ideale per i bucaneve, e quando ben curati regalano grandi soddisfazioni, raggiungendo addirittura i 20 cm di altezza. Sono fiori senza particolari esigenze, dunque basterà preparare il terreno unendo alla terra del generico terriccio da giardinaggio. Interra, invece, i bulbi a circa 5 cm di distanza tra di loro, e poco più in profondità nel terreno. Cerca un punto del tuo giardino che in inverno sia esposto a Sud: i bucaneve hanno bisogno di un paio d’ore di sole ogni giorno, e posizionandoli con attenzione non dovrai più preoccuparti che ricevano abbastanza luce, la natura farà il resto. In questi primi mesi invernali di vita dei tuoi bucaneve sarà abbastanza se li innaffierai una volta a settimana, mentre in primavera la richiesta di acqua sarà più abbondante: tieni però conto delle piogge! Nei mesi successivi e per tutto l’autunno poi, le innaffiature dovranno continuare regolari e abbondanti. Certo di aver fatto tutto nel modo giusto? Tra pochissimo allora potrai goderti lo spettacolo dei bucaneve che spuntano dal tuo giardino innevato!
gennaio 3
4
5
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Genoveffa
S. Ermete
S. Amelia
6
7
8
Giovedì
Venerdì
Sabato
Epifania del Signore
S.S Luciano e Raimondo
S. Massimo
9
Domenica S. Giuliano Martire
Appunti
Il delicato tocco del ciclamino Un’altra pianta invernale che fiorisce nei mesi in cui le altre si trovano nella fase del riposo vegetativo, è il ciclamino. Ne esistono ben 20 specie diverse, differenziandosi tra quelle da coltivare all’interno o all’esterno. Nonostante le loro delicate foglie a forma di cuore però, sono molto resistenti e dunque adatti anche ai pollici non proprio verdi. Le loro minute dimensioni poi, li rendono adatti alla coltivazione in vaso: insomma, sono perfetti per decorare il balcone nei mesi invernali! Essendo una pianta che non ama particolarmente le alte temperature, l’ideale è collocarlo in una zona in ombra, sempre prestando attenzione alle correnti d’aria. Nonostante la loro resistenza e versatilità, alcune accortezze sono proprio necessarie: una tra queste è il terriccio, che deve essere acido. Puoi chiedere al tuo garden center di fiducia prodotti appositi per piante acidofile, mentre se preferisci un rimedio fai-da-te il trucco è mischiare fondi di caffè al terreno: il potassio, il magnesio e il fosforo contenuti permetteranno il rilascio di azoto una volta mischiati al terriccio, rendendolo così leggermente e naturalmente più acido. Come sempre però, attenzione agli eccessi: una tazza a settimana è la dose perfetta; esagerando rischiamo di attirare i lombrichi, golosissimi di caffè! Finché non saranno fioriti poi sarà sufficiente irrigarli settimanalmente, aumentando a una volta ogni due giorni una volta sbocciati.
NELL’ANTICHITÀ AL CICLAMINO SI ATTRIBUIVANO POTERI MAGICI: ERA INFATTI USATO COME RIMEDIO CONTRO I MORSI DI SERPENTI PER SCACCIARE I MALEFICI.
gennaio 10
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Battesimo di Gesù
S. Igino Papa
S. Cesira
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Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Ilario
S. Felice Martire
S. Mauro Abate
16
Domenica S. Marcello Papa
Appunti
la ricetta
TOPINAMBUR IN PADELLA 4 persone
15 minuti preparazione
25 minuti cottura
facile
Ingredienti • • • •
500 gr d topinambur 1 scalogno 3 cucchiai di olio d’oliva Sale e rosmarino q.b.
Ecco qui la ricetta perfetta per le diete dopo le scorpacciate natalizie: il topinambur infatti è un tubero ricco di vitamine ma povero di zuccheri. Ha la consistenza di una patata, ma il sapore ricorda quello di un carciofo, e proprio per questo è conosciuto anche come “carciofo di Gerusalemme”. In padella mantiene tutte le sue proprietà e benefici, senza rinunciare a un contorno gustoso. Procedimento Lavare e sbucciare il topinambur - si può fare facilmente con un pelapatate – poi tagliare il tubero a dadini, più o meno della stessa dimensione. Tritare finemente lo scalogno e farlo soffriggere nell’olio scaldato in padella. Quando lo scalogno sarà appassito è il momento di unire il topinambur. Dopo avergli fatto prendere sapore per pochi minuti, unire un dito d’acqua, coprire la padella con un coperchio e lasciare cuocere per una ventina di minuti, a fuoco moderato. A questo punto il nostro tubero è quasi pronto: togliere il coperchio, e alzando la fiamma far dorare il topinambur a fuoco vivo. Una volta salato il tutto, si può servire con un po’ di rosmarino e un buon bicchiere di Arneis: un bianco morbido è infatti l’abbinamento perfetto per contrastare le note amare del topinambur!
gennaio 17
18
19
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Antonio Abate
S.S Liberata e Margherita
S. Mario Martire
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21
22
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Sebastiano e Fabiano
S. Agnese
S. Vincenzo Martire
23
Domenica S. Emerenziana
Appunti
Elleboro: dall’antichità il rimedio contro la pazzia L’elleboro è un fiore dai piccoli petali candidi, che fiorisce da gennaio. Si tratta però di un fiore velenoso: dalle radici essiccate si può ricavare una polvere dai diversissimi impieghi – è un cardiotonico, un emetico, utile per alcune malattie della pelle –, ma dosarla è davvero difficilissimo e si rischia di provocare effetti negativi, essendo un potentissimo veleno narcotico. Nonostante il suo uso medico sia di difficile controllo, sin dall’antichità si diffuse la credenza che l’elleboro potesse curare i disturbi mentali. Nell’antica Grecia, dire che qualcuno ”aveva bisogno dell’elleboro” equivaleva a intravedervi qualche tratto sopra le righe, fuori dal comune. E alcune leggende testimoniano davvero l’uso di queste polveri per curare le malattie mentali: come il pastore Melampo, ricordato come “il Purgatore”, proprio perché guarì le figlie del sovrano dalla pazzia somministrando loro l’elleboro. Persino nel mito di Eracle, impazzito a causa dell’intervento della dea Era a lui avversa, si ricorre all’elleboro per guarire la sua follia. I filosofi utilizzavano infatti questa pianta per raggiungere uno stato di ipnosi e meditazione profonda, che secondo le credenze del tempo poteva condurre alla guarigione da questi stati mentali. Oggi noi sappiamo che “la rosa di Natale” va maneggiata con estrema attenzione, ma non possiamo che essere affascinati dal mistero e dall’eleganza delle sue fioriture bianche, note già in un tempo lontano.
ANCORA OGGI IN INDIA SI USA FAR BRUCIARE UN FIORE DI ELLEBORO ACCANTO ALLE DONNE CHE STANNO PARTORENDO, COME BUON AUSPICIO ALLA NASCITA.
gennaio 24
25
26
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Francesco di Sales
Conversione di S. Paolo
S.S Tito e Timoteo
27
28
29
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Angela Merici
S. Tommaso d’ Aquino
S. Costanzo
30
Domenica S.S Martina e Savina
Appunti
febbraio Tra le leggende che cercano di spiegare la brevità di febbraio rispetto agli altri mesi, una delle più celebri è quella sarda, che narra di come un pastore osò sbeffeggiare Gennaio, quell’anno mite e soleggiato. A quel punto l’orgoglioso mese, deriso per non aver causato bufere e tormente, per mostrare all’uomo di cosa fosse capace, chiese in prestito a Febbraio, che allora aveva 31 giorni, i suoi primi tre giorni. In quei giorni Gennaio scatenò una tempesta incessante, sotto la quale il pastore perì col suo gregge. Ci piace pensare che la natura in questo mese abbia quindi voluto tornare più mite e pacata, proprio dopo l’impetuosità degli ultimi giorni di gennaio. I cieli tornano tersi, si aprono e schiariscono in vista dell’arrivo della primavera. La natura torna lentamente a svegliarsi; i prati si colorano delle prime fioriture, e tra queste tinte non possiamo non notare l’insistenza dell’azzurro: dagli Anemoni ai Crochi, passando per i noti “occhi di Maria”.
Scampanellio di colori Un fiore tipicamente azzurro è la campanula: adatta a fiorire in casa, in vasi o in panieri appesi per creare graziose macchie di colore sulle nostre pareti. La posizione ideale per questa specie, non esigente ma delicata, è a est: dove la luce sia sempre ben diffusa ma i raggi mai diretti nelle ore più calde della giornata. Per quanto riguarda il terriccio poi, è fondamentale sia ben fertile e non troppo compatto: le campanule necessitano infatti di un cosiddetto terreno “sciolto”, di modo che l’acqua fluisca più facilmente e non sia trattenuta da una texture densa. Per ottenerlo, oltre ai prodotti specifici, puoi semplicemente aggiungere al terriccio generico della sabbia. Nel vaso sono fondamentali i fori di drenaggio alla base, e il materiale ottimale sarebbe la terracotta per le sue proprietà traspiranti, con un diametro di almeno 20 cm. Dopo aver versato nel vaso il primo strato di terriccio, è meglio travasare la campanula dall’imballaggio di acquisto. Assicurati che la base dello stelo, subito prima delle radici, sia allineata con il bordo del vaso, e a questo punto puoi riempire con il terriccio il restante spazio. La campanula necessita di irrigazioni costanti, che dovranno essere abbondanti nei mesi estivi per evitare che i nostri bei fiori turchesi si secchino prima di aver goduto della sua piacevole fioritura.
QUESTI PARTICOLARI FIORI QUANDO SOFFIA IL VENTO RICORDANO UNA CAMPANELLA CHE OSCILLA: DA QUI IL NOME CAMPANULA.
febbraio Gennaio
31
1
Febbraio
2
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Giovanni Bosco
S. Verdiana
Pres. del Signore al Tempio
3
4
5
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Biagio, Oscar e Cinzia
S. Gilberto Sempronio
S. Agata
6
Domenica S. Paolo Miki e Compagni
Appunti
Muscari: grappoli azzurri per il tuo giardino La muscari è la fioritura perfetta per un tocco di azzurro nei nostri giardini, anche in quelli con meno spazio: grazie ai loro fiori a grappolo compatti sullo stelo, infatti, non richiedono ampie distanze tra un fiore e l’altro. I fiorellini riuniti nelle loro spighe arrivano ai 20 cm, e sono tanto graziosi a vedersi quanto facili da curare. Questa specie sopporta bene le basse temperature di febbraio, ma ama il sole: una buona esposizione ai raggi diretti garantisce bulbi rigogliosi e meno foglie. Il terreno deve essere sempre ben drenato, dunque per assicurarti una fioritura sana e colorata puoi aggiungere al terriccio torba e sabbia, annaffiando con costanza, ma solo quando il terreno è troppo asciutto. La cosa fondamentale è evitare che l’acqua ristagni e si creino marciumi, specialmente nei mesi estivi quando i bulbi sono a riposo. Per ottenere i risultati migliori ti consigliamo di aiutarti con un concime organico come primo step, da ripetere alla fine della fioritura. Durante il resto dell’anno ogni tanto puoi spruzzare del concime specifico per bulbose.
I MUSCARI SONO FIORI EDIBILI: SBOLLENTATI RICORDANO GLI ASPARAGI E SONO OTTIMI PER LA SALUTE!
febbraio 7
8
9
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Teodoro Martire
S. Girolamo
S. Apollonia
10
11
12
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Scolastica
B.M.V. di Lourdes
S. Eulalia
13
Domenica S. Maura
Appunti
L’azzurro a tavola e in terrazzo Il suo nome, che deriva dal latino primus, indica proprio che la sua fioritura annuncia l’arrivo della primavera. Coltivarle in vaso è davvero semplicissimo! Per la scelta del vaso le primule non richiedono materiali o dimensioni particolari, dunque puoi regolarti semplicemente in base al numero di piante che desideri far fiorire. È importante però porre del materiale drenante alla base del vaso, come ghiaia o argilla espansa. Essendo una pianta acidofila la primula predilige terreni acidi e ben drenati, ricchi di sostanze nutritive. Per far si che durino nel passaggio da un anno all’altro, è necessario fare attenzione a non esporre le primule alla luce diretta del sole. Sono infatti fiori che amano i luoghi semi-ombreggiati, soprattutto durante i caldi estivi. Innaffiale spesso, con costanza e abbondanza: il terriccio dovrà sempre essere umido, evitando però i ristagni nel sottovaso. Quando coltivate in vaso, le primule devono essere rinvasate ogni due anni: aumenta ogni volta il diametro, prestando attenzione a ricambiare tutto il terriccio. Il segreto per una fioritura abbondante e colorata è la potatura: taglia spesso fiori e foglie secchi o morti, così da garantire longevità alla pianta ed evitare che quelle parti diventino veicolo di funghi o parassiti. A questo punto non ti resta che goderti i colori e i profumi delle tue primule, sia in terrazzo che a tavola: si tratta infatti di delicatissimi fiori eduli che puoi utilizzare per fantasiose insalate o come decorazioni ai tuoi piatti migliori!
febbraio 14
15
16
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Valentino Martire
S.S Faustino e Giovita
S. Giuliana Vergine
17
18
19
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Donato Martire
S. Simone Vescovo
S.S Mansueto e Tullio
20
Domenica S. Eleuterio
Appunti
La romantica leggenda dei non ti scordar di me
Il suo nome è Myosotis, ma questo fiore è decisamente più noto come Non ti scordar di me, la specie selvatica dai caratteristici petali azzurri. Il suo nome scientifico viene dal greco, dalla traduzione di “orecchio” e “topo”, ed effettivamente la forma delle sue corolle ricorda proprio la forma delle orecchie di piccoli roditori. Le leggende dietro al suo nome popolare invece sono moltissime, alcune legate alla religione, altre agli usi medievali e stregoneschi della pianta per decotti magici. Tuttavia, la più affascinante di tutte è quella che lega questo fiore ai sentimenti, e quale altra da raccontare proprio per il mese in cui si celebrano gli innamorati? Una leggenda medievale, infatti, racconta che un cavaliere cadde in un tumultuoso fiume, mentre passeggiava nel bosco con la sua amata, proprio mentre si era piegato a raccogliere questi fiori turchesi da darle in dono. La corrente però era troppo forte, e così il cavaliere si abbandonò al suo destino, ma prima lanciò alla donna sulle sponde il mazzolino che era riuscito a raccogliere: così facendo morì, urlandole un messaggio che diventò il nome del fiore “non ti scordar di me”. I suoi utilizzi oggi sono ancora moltissimi, usato in giornate commemorative come simbolo, oltre che come dono alle persone a noi più care, proprio per il nome tanto evocativo.
DURANTE L’EPOCA VITTORIANA QUESTO FIORE ERA UN ORNAMENTO IN VOGA PER L’ABBIGLIAMENTO FEMMINILE, È PERSINO CITATO IN ALCUNE PAGINE DE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY”
febbraio 21
22
23
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Pier Damiani
S. Margherita
S. Renzo
24
25
26
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Edilberto Re e Mattia
S. Cesario
S.S Nestore e Romeo
27
Domenica S. Gabriele dell’Addolorata
Appunti
marzo Nel mese dell’equinozio di primavera nessun colore potrebbe calzare mai meglio del rosa. A marzo i pomeriggi si allungano, la natura si risveglia, e tutti noi siamo contagiati dal buon umore che la bella stagione porta con sé. Delle stesse tonalità del rosso ma in sfumature molto più chiare, anche il rosa è legato a doppio filo alla sfera degli affetti: non della passione come il colore primario dal quale deriva, ma dell’affetto tenero, innocente e delicato. Proprio per queste caratteristiche è spesso associato al genere femminile, che viene celebrato proprio l’8 di questo mese durante la Festa della Donna. Colore tipico di questa stagione anche per le fioriture che la caratterizzano: dai fiori di ciliegio alle tinte delle variegate, non può esserci altro protagonista se non il rosa a marzo, che nella sua seconda decade ci porta con sé nel vivo della primavera.
Il fascino della “pianta mosaico” Protagoniste delle nostre case in questi mesi sono certamente le piante a foglia variegata, facilissime da curare, e di moltissime varietà e colori. È il caso della Fittonia albivenis, conosciuta anche come” pianta mosaico” per le colorazioni rosate in contrasto con le nervature verdi delle sue foglie. Proviene dalle foreste tropicali dell’America Latina e per questo è perfetta per le stanze più umide come il bagno, dove spesso si fa fatica a far crescere del verde bello e in salute. Non è una pianta esigente o che richieda particolari cure. È bene posizionarla in una zona dove possa ricevere i raggi del sole mai direttamente, o dove arrivi la luce del mattino. Le innaffiature devono essere costanti ma equilibrate, in modo da lasciare il terriccio sempre umido ma mai zuppo! Per aiutare il drenaggio dell’acqua nel terreno si può unire della sabbia al terriccio e dei cocci sul fondo del vaso. Le colorazioni vivaci e accese sono caratteristiche delle fittonie giovani, mentre vanno via via spegnendosi in quelle più adulte: il segreto per mantenerle sempre in forma smagliante e di un fresco rosa è tagliare gli apici e interrarli. Le radici si sviluppano in superficie, dunque è meglio preferire vasi più larghi che profondi, e rinvasare in primavera quando avranno occupato tutto lo spazio a disposizione.
I VEGGENTI DELLE TRIBÙ IN PERÙ E BRASILE, USAVANO LEGGERE SUI DISEGNI DI QUESTE FOGLIE RESPONSI E VOLONTÀ DEGLI DEI.
marzo Febbraio
28
1
Marzo
2
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Romano Abate
S. Albino
S. Quinto
3
4
5
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Cunegonda
S. Casimiro
S. Adriano
6
Domenica S.S Coletta e Giordano
Appunti
I protagonisti della primavera
Forse uno dei simboli più evocativi della primavera, sia per il loro profumo sia per i colori. Syringa vulgaris il nome scientifico, ma meglio conosciuti come lillà, sono la fioritura perfetta per questo mese: sopportano bene le basse temperature delle settimane a cavallo tra la fine dell’inverno e la primavera, e sono resistenti all’inquinamento e allo smog, rendendone possibile la coltivazione anche in città o sui cigli delle strade. Si adattano a qualsiasi tipo di terreno, ma per una fioritura rigogliosa devono essere posizionati in pieno sole. Per quanto riguarda la necessità d’acqua, richiedono innaffiature costanti ma non esagerate: mantenere la zona sempre inumidita prestando attenzione a eventuali ristagni d’acqua. Un piccolo segreto è quello di unire un fertilizzante ricco in azoto e potassio all’acqua che usi per innaffiare i lillà durante tutto il periodo primaverile. Un rimedio naturale per apportare queste sostanze è l’ortica macerata: circa mezzo chilo di foglie per ogni 10 litri di acqua, da lasciare a riposo per almeno un giorno; filtra poi l’ortica e utilizza l’acqua imbevuta di fondamentali nutrimenti per l’irrigazione.
marzo 7
8
9
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S.S Perpetua e Felicita
S. Giovanni di Dio
S. Francesca Romana
11
12
10
FESTA DELLA DONNA
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Simplicio Papa
S. Costantino
S. Massimiliano
13
Domenica S.S Patrizia e Cristina
Appunti
Azalea: eleganza e femminilità in rosa
L’azalea è un fiore asiatico, molto famoso ed elegante, usato soprattutto come dono proprio perché dalla cultura orientale abbiamo ereditato il suo simboleggiare fortuna e femminilità. Con qualche cura speciale è possibile coltivare questi fiori colorati in vaso. La cosa più importante da tenere a mente è che sono piante acidofile: esistono fertilizzanti specifici che puoi reperire rivolgendoti al tuo garden di fiducia, oppure moltissimi rimedi fai-da-te, come quello di aggiungere un cucchiaio di aceto ogni litro d’acqua da usare di tanto in tanto durante l’irrigazione del tuo terriccio. Il vaso per le azalee è perfetto se in terracotta, dove manterrai sempre umidità; come sempre, ricorda di svuotare il sottovaso dagli eccessi per non creare danni ai tuoi fiori. Le azalee amano il sole, dunque l’ideale è posizionarle in una zona esposta o in penombra. Sono fiori che apprezzano il caldo, piantandole in questo periodo avranno la possibilità di abituarsi gradualmente all’alzarsi delle temperature. Al termine della fioritura in primavera bisogna eliminare petali e foglie secche e potare l’azalea per regolarne le dimensioni, permettendole di riformarsi rigogliosa alla prossima fioritura. Se curata con attenzione questa specie può farti compagnia addirittura per decenni; i suoi graziosi fiori “a trombetta” sono noti fin dall’antichità: alcune varietà poiché ricche di polline e dunque indicatissime per il miele, altre per il loro veleno.
NELLA TRADIZIONE L’AZALEA È IL SIMBOLO DI FEMMINILITÀ E TEMPERANZA, E PER QUESTO È IL FIORE PERFETTO PER TUTTE LE MAMME!
marzo 14
15
16
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Matilde Regina
S. Luisa
S. Eriberto Vescovo
17
18
19
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Patrizio
S. Cirillo
S. Giuseppe
FESTA DEL PAPÀ
20
Domenica S. Alessandra Martire
Appunti
la ricetta
PINK MARGARITA 4 persone
5 minuti preparazione
facile
Il celebre drink messicano si tinge di rosa: ecco una freschissima variante a base di pompelmo rosa del margarita, per stupire i tuoi ospiti con un aperitivo originale e molto modaiolo. Il pompelmo è un ingrediente facilmente reperibile durante tutto l’anno, e in questo periodo, con l’allungarsi delle giornate e la fresca brezza serale, è davvero fondamentale imparare qualche trucchetto per mostrare a tutti le tue abilità da bartender! Ingredienti per 4 • 150 ml di Tequila • 30 ml di Cointreau • 2 pompelmi rosa • ghiaccio a cubetti • 1 limoni • Sale Per un tocco da vero maestro prima di iniziare la preparazione mescola dei cubetti di ghiaccio nei bicchieri che hai scelto, aiutandoti con un cucchiaio: lasciali a riposo fino al momento di servirli, e buttali via solo prima di versare il contenuto nei bicchieri; in questo modo saranno freddi al punto giusto, per mantenere il tuo cocktail alla temperatura perfetta. Dividi a metà i pompelmi e spremine il succo, fai la stessa cosa con il limone tenendo di entrambi una metà da parte da dividere a spicchi da usare come guarnizione. Unisci poi in un frullatore il succo ottenuto, la tequila, il cointreau e qualche cubetto di ghiaccio. Passa una fettina di limone sul bordo di ogni bicchiere, e poi immergili in un piatto con del sale: in questo modo rimarrà attaccato e potrai gustarlo a ogni sorso. Metti il succo ottenuto frullando i vari ingredienti in parti uguali in ogni bicchiere, e guarnisci con il pompelmo. Adesso puoi goderti il tuo gustosissimo e chic pink margarita!
marzo 21
22
23
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Benedetto
S. Benvenuto
S. Turibio di Mogrovejo
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26
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Caterina di Svezia
Annunciazione del Signore
S. Lucia Filippini
27
Domenica S. Augusto
Appunti
Aprile Aprile è uno dei mesi più piacevoli di tutto l’anno: siamo ormai nel pieno della primavera, la natura sembra essere in totale equilibrio, senza i freddi dei mesi invernali né gli eccessivi caldi dell’estate. È un mese speciale anche per la natura che proprio in queste settimane raggiunge il suo apice. L’etimologia stessa del suo nome sembrerebbe derivare dal verbo latino aperire, aprire, e secondo gli studiosi sarebbe proprio un riferimento allo “schiudersi” dei fiori! Secondo altre correnti di pensiero deriverebbe invece dall’etrusco Apro, un antico riferimento alla dea dell’amore Afrodite: in entrambi i casi ci è sembrato appropriato rappresentare questo periodo con il colore verde. Questo colore, infatti, riporta un’accezione molto positiva in praticamente tutte le culture: in quella orientale associato all’amore puro, in quella occidentale alla prosperità, alla fortuna e all’abbondanza, o ancora a qualcosa di prezioso come uno smeraldo.
Tronchetto della felicità: grazioso e anti-smog La Yucca è una pianta erbacea proveniente dalle calde zone dell’America Centrale e Latina, dunque è perfetta per decorare gli interni in questo periodo dell’anno. Esistono diverse specie, passando da piccoli arbusti alle dimensioni di veri e propri alberi in natura. Le sue foglie di un verde intenso crescono rigogliose, soprattutto in questo periodo, ma persistono in tutte le stagioni, fino a durare parecchi anni con davvero poche e semplici cure. L’acqua da questo periodo e fino all’inverno dovrà essere fornita frequentemente, così come il concime: la Yucca non ne ha necessità per sopravvivere, ma reagisce velocemente con nuove foglie se nutrita a sufficienza, circa un paio di volte al mese. Ama un ambiente luminoso quando viene curata all’interno, mentre non ha particolari pretese per quanto riguarda vaso e terriccio: un terriccio generico per piante verdi in un vaso della giusta dimensione per l’altezza della tua Yucca faranno al caso tuo. Questa pianta piacevole e versatile - conosciuta anche come “tronchetto della felicità”, dal suo valore di porta fortuna nella cultura orientale - ha anche la grande qualità non solo di resistere allo smog, ma di assorbire le sostanze inquinanti che penetrano le mura di casa tua!
TEMPERIBUS SIMILIQUI OMNIHITATE CONEST,PITEMODIT LAUT UT IPIENTU REPERIA PEDITAERO QUI BLABORE PERIBUS AS ISQUIAMUS, NUS.
aprile Marzo
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30
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Sisto III Papa
S. Secondo Martire
S. Amedeo
31
1
Aprile
2
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Beniamino Martire
S. Ugo Vescovo
S. Francesco di Paola
3
Domenica S. Riccardo Vescovo
Appunti
La siepe più verde del vicinato
Il lauroceraso è una delle piante da siepe più diffusa, con le sue foglie ovali verde scuro. È infatti un arbusto piuttosto resistente, con una vegetazione molto fitta che cresce in fretta, e dunque decisamente adatto a creare “barriere” vegetative nei nostri giardini. Predilige posizioni soleggiate, pur sopportando bene sia le basse sia le alte temperature, un terreno neutro ma sempre ben umido, e per questo soprattutto con l’arrivo della bella stagione sarà necessario innaffiarlo regolarmente. Si tratta di una pianta molto rustica, dunque il concime non sarà strettamente necessario se non una volta all’anno, magari uno a lenta cessione. Quella primaverile è inoltre la stagione della fioritura di questo arbusto: da questo mese inizieranno a spuntare graziosi fiorellini bianchi sull’apice dei rami del lauroceraso, mentre i suoi frutti sono delle piccole bacche scure. Il loro profumo è molto intenso, ma attenzione: sia le bacche sia le foglie infatti, contengono un acido tossico per uomini e animali! Questo è il mese giusto anche per la potatura: facendolo subito dopo la fioritura la pianta reagirà producendo foglie molto più lentamente, e dunque manterrà più a lungo la forma che le hai dato con il taglio.
ANCHE SE VELENOSE, UN TEMPO LE SUE BACCHE ERANO USATE IN MEDICINA. FU PROPRIO UNA DOSE ECCESSIVA, SECONDO UN RACCONTO, A CAUSARE LA PREMATURA DIPARTITA DEL CONTE CAVOUR.
aprile 4
5
6
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Isidoro Vescovo
S. Vincenzo Ferrer
S. Guglielmo
7
8
9
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Ermanno
S. Alberto Dionigi
S. Maria di Cleofe
10
Domenica Le Palme
Appunti
La versatilità del sempreverde Un sempreverde dei nostri terrazzi è sicuramente l’edera: il rampicante per eccellenza, resistente, generosa e versatile. Sopporta il freddo e le temperature della bella stagione senza troppe preoccupazioni, e aprile è il mese perfetto per portarle all’esterno a decorare il terrazzo. È una pianta dai molteplici utilizzi: come rampicante, in vaso, o persino come tappezzante. Ne esistono moltissime varietà che coprono diverse sfumature di verde, riuscendo a soddisfare anche i gusti più particolari e sofisticati. Non necessita di supporti perché le sue radici aeree le permettono di farsi strada da sola sul muro, o sulla superficie che desideriamo decorare con le sue caratteristiche foglie vivaci. Crescerà molto più velocemente se in una zona luminosa, anche se non ama i raggi diretti del sole. Generalmente una specie di poche pretese, anche per quanto riguarda il terriccio e il vaso, purché l’acqua riesca a essere ben drenata: per questo puoi aiutarti con della ghiaia sul fondo del vaso. Da questo periodo e fino alla fine dell’estate è opportuno irrigarla abbondantemente e con frequenza, come sempre, senza strafare: il terriccio deve essere costantemente umido, ma mai zuppo! La primavera è il periodo perfetto per potare i rami che durante l’anno si sono estesi troppo, e altresì è il momento perfetto per la concimazione: fino a settembre sostieni la crescita con un fertilizzante adatto a piante verdi, e noterai ottimi risultati in tempi brevissimi!
L’EDERA PUÒ DIVENTARE ANCHE UN ORIGINALE DONO PER GLI INNAMORATI, PER VIA DELLE FOGLIE A CUORE E LA NATURA RAMPICANTE, CHE SIMBOLEGGIA UNIONE E FEDELTÀ.
aprile 11
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Stanislao Vescovo
S. Giulio Papa
S. Martino Papa
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Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Abbondio
S. Annibale
S. Lamberto
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Domenica Pasqua di Resurrezione
PASQUA
Appunti
la ricetta
AVOCADO TOAST 4 persone
15 minuti preparazione
15 minuti cottura
molto facile
Ad aprile le giornate si scaldano, e quale migliore occasione di godersi il sole di metà giornata se non un bel brunch? Per i dormiglioni, eterni indecisi tra la colazione e il pranzo, abbiamo la ricetta perfetta per chi proprio non sa scegliere nemmeno tra dolce e salato. Avrai certamente capito cosa stiamo per proporti: l’avocado toast! La ricetta più gustosa e fotogenica per un perfetto brunch nel weekend. Ingredienti • 1 avocado • 4 fette di pane per tramezzini • 2 lime • 1 peperoncino rosso fresco • Olio extravergine q.b. • ½ cipolla rossa Per prima cosa ci dedicheremo alla preparazione del protagonista di questa ricetta: dividi a metà l’avocado, estrai il nocciolo, e con un cucchiaio estrai la polpa. Poni tutto in un recipiente, aggiungi qualche cucchiaio di olio, il succo del lime, la cipolla tritata finemente e il peperoncino, anch’esso tritato, a seconda dei tuoi gusti. A questo punto mescola energicamente finché tutti gli ingredienti non saranno ben distribuiti e amalgamati. A questo punto tosta le fette di pane per pochi minuti in forno: circa 5 minuti a 200° saranno più che sufficienti per ottenere fette dorate alla perfezione. Dopo aver spalmato la crema di avocado sul pane, non ti resta che sbizzarrirti: puoi farcire il tuo avocado toast con del bacon, o delle uova – o entrambi per gli stomaci più audaci! – salmone affumicato o solo del pepe. Se invece sei più un tipo da dolci, provali con formaggio spalmabile e fragole o mirtilli: non te ne pentirai!
aprile 18
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Dell’ Angelo
S. Emma di Sassonia
S. Adalgisa Vergine
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Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Anselmo e Silvio
S. Caio
S. Giorgio Martire
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Domenica S. Fedele
Appunti
maggio “È april che porta i fiori ma di maggio son gli onori”: così recita un detto popolare, ed effettivamente anche se la natura già da mesi si prepara alla fioritura è proprio a maggio che in ogni angolo è visibile un’esplosione di colore, energia e vitalità. Cercando un colore che porti questo simbolo di grinta e forza, indubbiamente a tutti viene in mente il rosso! Una tinta che per l’uomo è inevitabilmente legata alla forza della vita, sia mentale che fisica. Nella simbologia dei colori rappresenta la passione più forte, la vincita e la forza di volontà, forse anche in natura che finalmente torna ad esplodere alla sua massima potenza. Pensate che secondo alcuni studi il rosso inciderebbe sul battito cardiaco e sulla pressione sanguigna accelerando i nostri ritmi vitali. E così, allo stesso modo, intorno a noi piante e fiori si fanno sempre più protagonisti indiscussi di paesaggi variopinti proprio di queste tinte con moltissime specie: ti portiamo con noi a scoprirne tutti i segreti.
Un talismano rosso fuoco La Begonia elatior con i suoi numerosi petali cuoriformi rosso porpora è perfetta per portare colore nella tua casa. Si tratta di un fiore piuttosto versatile, che dà il suo meglio in questa stagione ma che con le giuste cure potrà farci compagnia per il resto dell’anno. Questa pianta resiste infatti a un ampio spettro di temperature e condizioni, rendendone facile la cura. Ama le posizioni soleggiate, e questo permette anche che le fioriture siano molto più rigogliose, mentre rimarranno più modeste se tenuta a mezz’ombra. Non ha particolari esigenze, in questa stagione deve però essere sempre mantenuta umida, dunque ricordati di innaffiarla prima che il terriccio sia asciutto del tutto. Quest’ultimo è bene sia fertile e ben drenato. La begonia però teme i ristagni d’acqua: controlla spesso il sottovaso, e per garantire una migliore cura, posizionare dell’argilla espansa in modo da creare il perfetto microclima. Per risultati ottimali consigliamo anche di concimarla con un prodotto specifico per piante da fiore. I suoi fiori ampi e profumati saranno il tocco perfetto per ogni abitazione, portando con sé freschezza ed energia tipiche di questa stagione. Pensa che in alcuni paesi questo fiore viene regalato proprio in occasione dell’acquisto di una nuova casa, proprio perché simbolo di ricchezza e prosperità, e talismano contro i cattivi pensieri.
LA NASA SEGNALA CHE PROPRIO QUESTA SPECIE È TRA LE PIÙ ADATTE A PURIFICARE L’AMBIENTE SULLE NAVICELLE, DURANTE LE SPEDIZIONI SPAZIALI.
maggio Aprile
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Festa della Liberazione
S.S Marcellino e Cleto
S. Zita
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30
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Pietro Chanel e Valeria
S. Caterina da Siena
S.S Pio V Papa e Mariano
Maggio
1
Domenica Festa dei Lavoratori
Appunti
La regina del giardino Il simbolo di maggio per eccellenza, la rosa esprime la sua maggior fioritura proprio in questo periodo. I suoi fiori profumati – e persistenti – sono i protagonisti di ogni giardino e non possono assolutamente mancare nel tuo. Puoi scegliere di coltivarle sia singolarmente sia a gruppo, l’importante che siano in una zona ben soleggiata e che il terreno sia fertile e fresco. Per piantarle ti basterà scavare una buca adatta alle dimensioni della tua rosa e delle sue radici, posarla nel terreno allargandone bene le radici su una cunetta di terra soffice e dunque ricoprire di terriccio. Per il primo anno dopo essere state piantate le rose necessitano di abbondante acqua, sempre facendo attenzione ai ristagni, mentre per il concime affidati al tuo specialista di fiducia: esistono diversi prodotti specifici per rose molto validi, che è bene utilizzare sia in primavera sia in autunno. Quando, passata la stagione, i fiori sfioriranno se deciderai di non tagliarli in autunno potrai godere della crescita delle bacche: attenzione però, perché pur essendo molto eleganti e decorativi tendono a indebolire la fioritura.
SECONDO ALCUNI STUDI ARCHEOLOGICI, LA ROSA ESISTEVA GIÀ QUATTRO MILIONI DI ANNI FA, ANCOR PRIMA DELLA COMPARSA DELL’UOMO.
maggio 2
3
4
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Atanasio
S.S Filippo e Giacomo
S. Silvano
5
6
7
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Pellegrino Martire
S. Domenico Savio
S. Flavia
8
Domenica S. Vittore il Moro
FESTA DELLA MAMMA
Appunti
Un tocco rosso dal nuovo continente La Dipladenia è una pianta rampicante che arriva direttamente dall’America. I suoi graziosi fiori a trombetta rosso acceso sbocciano proprio in questo periodo, e sono un tocco molto elegante ed esotico per il tuo terrazzo, oltre a essere molto facili da curare. È molto resistente, e nonostante apprezzi il caldo e il vento sopporta temperature anche più basse, fino ai 5° gradi. La posizione perfetta per questa specie è al sole, mentre in ombra produrrà moltissime foglie ma pochi fiori. In questi mesi e per tutta l’estate va annaffiata abbondantemente, non appena il terriccio tenderà ad asciugare, mentre in inverno e autunno potrai ridurre la frequenza. Avendo una crescita molto veloce è necessario però il rinvaso almeno ogni due anni: questa è un’operazione comunque molto semplice, da praticare prima del periodo di fioritura - dunque in autunno o in inverno. Scegli di volta in volta un vaso man mano più grande, e “spunta” le radici per farne crescere di sane e giovani. La Dipladenia non ha particolari pretese per il terriccio dove dimorerà, l’importante è che permetta un buon drenaggio e sia fertile, per aiutarti durante il periodo della fioritura in primavera puoi ricorrere a un fertilizzante, da riutilizzare poi almeno una volta al mese nel periodo invernale. Questo è un vegetale che fiorisce sui rami nuovi, dunque è importante ogni autunno potare i rami più bassi e vicini al terreno per permettere che possa rifiorire rigogliosa alla prossima primavera!
maggio 9
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Gregorio Vescovo
S. Antonino
S. Fabio Martire
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Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Rossana
B.M.V. di Fatima
S. Mattia Apostolo
15
Domenica S. Achille
Appunti
la ricetta
GAZPACHO
3 persone
20 minuti preparazione
piatto freddo
facile
Voliamo in Spagna per una ricetta tradizionale, dalle mille varianti ed alternative: il gazpacho. Il piatto estivo perfetto, saporito fresco e leggero, perfetto per questa stagione per prepararsi alla prova costume e per affinare la tecnica per riproporlo nei mesi più caldi! Nonostante sia un must della cucina mediterranea è una ricetta semplicissima. Ti proponiamo qui la variante più veloce possibile e senza sforzi, ma di grandissimo effetto. Ingredienti • ½ cetriolo • 2 pomodori maturi • 1 peperone rosso • 1 spicchio di aglio • Olio extravergine di oliva q.b. • Basilico q.b.
• 2 fette di pane raffermo • Sale • Pepe nero • Aceto di vino • Decorazioni: sbizzarrisciti!
Prima di tutto prendiamo il pane raffermo e lo facciamo ammorbidire nell’aceto di vino. Nel mentre prepariamo tutti i nostri ingredienti: tagliamo tutto – grossolanamente, si andrà comunque a frullare – spelando solo il cetriolo. Iniziamo un po’ alla volta a frullare insieme cetrioli, pomodori e peperoni con in aggiunta un po’ di olio, man mano che frulliamo aggiungiamo tutte le nostre verdure e il pane raffermo. Per un tocco in più aggiungiamo del basilico e torniamo a frullare, e poi uniamo un pizzico di sale. Il nostro gazpacho è quasi pronto: a seconda delle preferenze puoi setacciare più o meno finemente il composto ottenuto. Aggiungi un po’ di olio a crudo e poi dai sfogo alla tua vena creativa con le decorazioni: puoi aggiungere semi, frutta o crostini di pane; un abbinamento inaspettato ma sorprendente è menta e lamponi, provalo e non te ne pentirai!
maggio 16
17
18
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Ubaldo Vescovo
S. Pasquale Baylon
S. Giovanni I Papa
19
20
21
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Celestino V Papa
S. Bernardino da Siena
S. Vittorio Martire
22
Domenica S. Rita da Cascia
Appunti
Rosso di robbia: il pigmento della natura La robbia appartiene alla famiglia delle Rubiaceae e una delle diverse varietà ha una particolare caratteristica tintoria, grazie al pigmento rosso che produce, molto utilizzato nel Medioevo. Fiorisce proprio in primavera, si distingue da quella selvatica per le foglie di un verde chiaro e intenso e le sue piccole bacche scure. Il pigmento è ricavato dalle radici, che vengono fatte essiccare e vengono poi ridotte in polvere. Proprio per permettere alle radici di svilupparsi in larghezza e lunghezza la robbia tintoria, anche conosciuta come garanza per il “carminio di garanza” che se ne ricava, predilige terreni profondi e freschi, dai quali viene colta per produrre il pigmento al terzo anno di vita, apice del suo potere colorante. Originaria dell’Asia venne però coltivata poi anche in Europa, in particolare in Olanda e in Francia dove lo stesso re Luigi Filippo I ne incentivò la coltura e il commercio ordinando che le divise dei soldati avessero pantaloni rossi, tinti proprio con la robbia. Nel 1868 venne poi sintetizzato chimicamente il suo principio colorante, l’alizarina, segnando il declino del suo utilizzo. Fino ad allora diversi tessuti venivano colorati immergendoli in vasche dove le radici della robbia avevano macerato per diverse ore, fissando con l’aiuto per esempio del sale il suo caratteristico rosso mattone. La robbia era celebre persino come trattamento di bellezza per la tinta e la cura delle chiome.
LA ROBBIA È UTILIZZATA ANCHE IN COSMESI ALLA BASE DI TINTE PER CAPELLI E PER LA CURA DELLA PELLE, ANCHE SE IL SUO PIGMENTO ACCESO RISCHIA DI GIOCARE BRUTTI SCHERZI SULLE CARNAGIONI PIÙ CHIARE.
maggio 23
24
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Desiderio Vescovo
B.V.M. Ausiliatrice
S. Beda Venerabile
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27
28
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Filippo Neri
S. Agostino
S. Emilio Martire
29
Domenica S. Massimino Vescovo
Appunti
giugno Intorno a giugno e al solstizio d’estate gravitano credenze e leggende, come quella della notte di San Giovanni. Nelle diverse regioni questa celebrazione si è accompagnata nei secoli a riti differenti, ma tutti legati alla figura delle streghe con l’arrivo della bella stagione. Nella notte di San Giovanni, secondo il folklore, sapienti donne che si servivano dei poteri della natura per i loro scopi, raccoglievano piante speciali per incantare gli uomini. Ancora oggi la leggenda è che questa sia la notte più adatta per raccogliere alcune erbe curative per accrescerne l’efficacia. La magia delle notti estive impregna questa stagione nelle sue giornate che si allungano e in cieli notturni blu intenso. Lo stesso profondo blu che ritorna dalle “notti di mezza estate” anche nelle tinte delle fioriture, dalle sfumature delle anemoni e delle passiflore o dell’erba viperina.
Vanda: eleganza in blu
Esistono numerose varietà di Vanda, dalle tinte e conformazioni più disparate. Si può dire che si tratti di orchidee più resistenti, anche se ciò non significa che non abbiano bisogno di attenzioni: l’importante è prendersene cura nel modo giusto. Per coltivarle in casa l’aspetto più importante a cui prestare attenzione è senza dubbio il terriccio: non è una pianta che ha particolari necessità per il materiale o la grandezza del vaso, ma deve essere immersa in un terriccio morbido e non pressato per permettere alle radici di respirare. Questo è il periodo perfetto per circondarti di questi affascinanti fiori cerulei, poiché amano il caldo e le alte temperature, mentre sotto i 16° iniziano a soffrire. La luce è importantissima poi per ammirarne una fioritura copiosa, dunque l’ideale è posizionare le tue Vanda in una zona sempre ben illuminata e innaffiarle ogni giorno: trattandosi di bulbose, infatti, non trattengono a lungo l’acqua, specialmente durante i caldi estivi. Così come l’irrigazione anche il nutrimento è fondamentale per questa specie, dunque fertilizza settimanalmente, almeno nella fase di crescita vegetativa di questi mesi. Le potature non sono invece necessarie: i nuovi fiori cresceranno sullo stesso stelo e sarà così sufficiente rimuovere le foglie secche.
OGGI NEL LINGUAGGIO DEI FIORI LA VANDA RAPPRESENTA ARMONIA E BELLEZZA, MA NEL MEDIOEVO SI CREDEVA PERFINO AVESSE SPECIALI POTERI CONTRO LA STERILITÀ.
giugno 30
Maggio
31
Giugno
1
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S.S Trinità
Visitazione della B.V. Maria
S. Giustino Martire
2
3
4
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Pietro
S. Carlo Lwanga e compagni
S. Quirino Vescovo
FESTA DELLA REPUBBLICA
5
Domenica S. Bonifacio Vescovo
Appunti
Il fiore dell’amore L’Agapanthus è ormai stato esportato in tutto il mondo, ma allo stato selvatico cresce soltanto in Africa meridionale. Questa particolarissima pianta, dai fiori a imbuto simili a quelli dell’aglio di un blu acceso, è dunque perfetta per tingere i nostri giardini durante questa stagione. La sua conformazione la rende particolarmente indicato per le bordure all’aperto, nei vialetti o nelle aiuole. È a suo agio durante i periodi caldi, ma resiste comunque fino quasi ai 2°, è davvero resistente e fiorirà in abbondanza quando è in pieno sole. L’agapanto teme i ristagni idrici e ama un terreno ben drenato: se nel tuo giardino il terriccio è pesante puoi semplicemente aggiungere della sabbia. Durante l’inverno non sarà necessario innaffiarla, ma per adesso durante la bella stagione è bene che riceva sempre acqua abbondante per rimanere idratata e in salute! Un trucco per favorire la crescita di nuovi fiori è quello di prestare attenzione a quelli che appassiscono: recidili con frequenza e le nuove fioriture saranno agevolate e più numerose.
IL SUO NOME DERIVA DAL GRECO “AGAPE”, AMORE, E “ANTHOS”, FIORE: L’AGAPANTO È NOTO FIN DALL’ANTICHITÀ COME L’IDEALE SIMBOLO DELL’AMORE.
giugno 6
7
8
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Norberto Vescovo
S. Roberto Vescovo
S. Medardo Vescovo
9
10
11
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Primo
S. Diana
S. Barnaba
12
Domenica S. Onofrio
Appunti
Soffici e profumate nuvole blu Un’altra specie che fiorisce copiosa in questi mesi, perdurando fino all’inverno senza problemi, è il Solanum rantonnetii: dal portamento cespuglioso e l’inebriante profumo... Si adatta un po’ ovunque ed è perfetto per la coltivazione in vaso. Cresce spontaneamente soprattutto in Argentina, mentre quando allevata i suoi alberelli raggiungono un’altezza fino ai 150 cm. Tra il fogliame dell’arbusto fanno poi capolino i coloratissimi fiori, ai quali seguono anche i frutti: si tratta di piccole bacche arancioni, ma attenzione perché non sono commestibili! È una pianta molto versatile, che apprezza le temperature calde e i climi miti, ma che resiste anche a temperature più basse. Come per la temperatura, anche per quanto riguarda la posizione questa specie permette di spaziare: le fioriture più rigogliose saranno quando il Solanum è in pieno sole, ma riuscirà a regalare soddisfazioni anche se a mezz’ombra. L’unico elemento a cui prestare attenzione è il vento: perisce con correnti fredde, dunque assicurati non si trovi in tratti ventilati. Riesce a crescere bene in qualsiasi tipo di terreno, l’importante è che sia ricco di sostanze organiche e ben drenato, ma specialmente che non sia acido. Deve essere un terriccio impermeabile all’acqua, perché non si alternino strati asciutti a strati fradici. In estate è bene intensificare le innaffiature e mantenere il suolo sempre umido, mentre in inverno si può diminuire la frequenza.
IL SOLANUM RANTONNETII È UN PARENTE NON TROPPO LONTANO DI NOTE PIANTE, COME LE PATATE, LE MELANZANE, I POMODORI O I PEPERONI.
giugno 13
14
15
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Antonio da Padova
S. Eliseo
S. Vito
16
17
18
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Aureliano
S. Gregorio
S. Marina
19
Domenica Corpus Domini
Appunti
Le pennellate blu negli iris di Van Gogh
È proprio dal colore che Van Gogh è affascinato quando inizia a dipingere le sue prime nature morte di fiori a Parigi, ispirato da un pittore romantico, Monticelli, del quale ammirava specialmente le doti di colorista. Con il genio e l’inquietudine che lo contraddistinguevano però, tornato ad Arles, il pittore olandese stravolse la tradizione da cui aveva tratto spunto, e Il Vaso con Iris è realizzato proprio in questo momento. Già a un primo sguardo è evidente che sia una natura morta rivoluzionaria e diversa da quelle compiute fin ora: Van Gogh sembra essere riuscito a trasportare sulla tela la vitalità stessa della natura. I tralci dei fiori sono costretti in un vaso, ma gli iris si accavallano gli uni agli altri, quasi muovendosi con esuberanza il mazzo si sposta in direzioni tutte diverse. Per ottenere questo effetto di dinamismo il pittore si serve proprio del colore: pennellate ampie che soprattutto nei petali accostano diverse tonalità di un blu che quasi esce dalla tela. L’accostamento del blu dei fiori con il verde degli steli e la parete chiara è brusco, ma proprio questa violenza nell’accordo finisce per renderlo armonioso. Il cromatismo è uno dei principali mezzi tramite cui Van Gogh ci parla dai suoi quadri, e in quest’opera in particolare è con le sue pennellate blu che ottiene un ricercatissimo effetto, al contempo di accordo e dinamismo.
giugno 20
21
22
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Ettore
S. Luigi Gonzaga
S. Paolino da Nola
23
24
25
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Lanfranco Vescovo
Natività S. Giovanni Battista
S. Guglielmo Abate
26
Domenica S. Vigilio Vescovo
Appunti
luglio La raccolta del grano, che avviene proprio a luglio, è da tempi antichi momento di festa e sinonimo di prosperità, vita e di rinascita: dove c’è grano c’è agricoltura e civiltà. Proprio per questo, specialmente nel Mediterraneo, è pilastro di alimentazione e cultura. È stata una delle prime piante ad essere coltivate: già l’uomo preistorico ne aveva intuito l’importanza ergendolo a divinità e lo stesso fecero i romani con Cerere e i greci con Demetra. Il grano è infatti conosciuto come l’oro giallo del Mediterraneo: da sempre sulle nostre tavole e protagonista dei nostri paesaggi, è poi alla base dei commerci da tempi immemori. Quale colore dunque celebrare a luglio, se non il giallo acceso che ne caratterizza le spighe, ancora più vivido investito dalla calda luce dei mesi estivi in cui viene colto...
Sansevieria: la pianta dalla bordatura giallo-chic e poteri anti-inquinamento
La Sansevieria è una pianta da arredamento sempre più alla moda: la varietà trifasciata, quella più classica e diffusa, è caratterizzata da foglie allungate bordate di un giallo acceso. La sua sagoma moderna e chic è perfetta per arricchire il design di qualsiasi interno: dai salotti più accoglienti agli uffici più eleganti questa è la specie che fa per te! Curarla è peraltro davvero facilissimo, anche per i pollici verdi alle prime armi o i più impegnati: dura senza fatiche tutto l’anno all’interno, posizionandola in una zona soleggiata ma non esposta a caldo e luce diretti. Proprio per questo è meglio tenerla lontana anche da fornelli o altre fonti di calore che potrebbero danneggiarla. In questi mesi estivi va inumidita spesso, quando il terriccio si inumidisce, ma la frequenza si abbassa notevolmente in inverno, potendola innaffiare circa ogni due settimane. Nei mesi invernali fai anche attenzione alle correnti d’aria fredda: tienila in una zona dove non sia soggetta a colpi di vento e il suo aspetto rimarrà fresco e rigoglioso anche nei mesi più rigidi. Non sei ancora convinto? Devi sapere che recenti studi affermano che questa specie riduce l’inquinamento negli ambienti interni, sia di sostanze nocive sia quello elettromagnetico. È anche ottima per convertire l’anidride carbonica in ossigeno e per questo ottima da tenere in camera da letto.
luglio 27
Giugno
28
29
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Cirillo D’Alessandria
S. Attilio
S.S Pietro e Paolo
1
2
30
Luglio
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.s Primi Martiri
S. Teobaldo Eremita
S. Ottone
3
Domenica S. Tommaso Apostolo
Appunti
L’estate in giardino con la dorata Coreopsis Conosciuta anche come Coreopside, arriva dall’America settentrionale ma si è ormai perfettamente adattata anche al nostro clima. È caratterizzata dai suoi fiori: graziosi e delicati di un giallo carico e intenso, perfetti per decorare aiuole e giardini. Questa specie è molto apprezzata, anche perché facile da coltivare e piuttosto resistente – perfino allo smog in città! - seppur richiedendo poche cure. Proprio come il suo aspetto, ama la luce del sole: soprattutto per tutto il periodo vegetativo, dalla primavera all’autunno, esponila ai raggi diretti del sole per stimolare al massimo la sua fioritura. Si adatta a diversi tipi di terreno, l’importante è che sia ricco di sostanze nutritive e che l’acqua venga sempre ben drenata nel suolo. Teme infatti i ristagni di acqua: i ritmi ideali con cui innaffiarla è ogni due settimane nella bella stagione e una volta al mese quando arrivano i primi freddi.
UNA VARIETÀ TINTORIA DI QUESTA PIANTA ARRIVA DAL SUD AMERICA ED È UTILIZZATA DAGLI ZUNI, UNA POPOLAZIONE MESSICANA, PER OTTENERE UNA BEVANDA SIMILE AL TÈ.
luglio 4
5
6
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Elisabetta
S. Antonio Maria Zaccaria
S. Maria Goretti
7
8
9
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Claudio
S. Priscilla
S. Letizia
10
Domenica S. Felicita
Appunti
Piccoli raggi di sole direttamente sul tuo terrazzo
Se pensiamo all’estate e ai suoi colori il fiore per eccellenza a cui senza dubbio hai pensato anche tu non può che essere il girasole! Si può coltivare solo quando si alzano le temperature, simbolo di vitalità e saggezza, è proprio la luce del sole e il calore che portano a maturazione i suoi semi, il vero tesoro nascosto tra i petali vivaci. Quello che noi chiamiamo fiore è infatti in botanica un capolino, cioè un’inflorescenza costituita da più fiori che diventeranno semi, anche questi in realtà meglio definibili come acheni, i veri e propri frutti della pianta. Questi sono davvero preziosi per noi: se ne produce olio o snack con i semi essiccati, ma anche, per esempio, diversi mangimi per i nostri cuccioli domestici, ma persino olio per motore e biodisel. Per poterli seminare in giardino, scegli un vaso di almeno 20 cm di diametro, ricopri il fondo con dell’argilla espansa per drenare e poi materiale organico per apportare nutrimento. Aggiungi il terriccio e al centro del vaso, a qualche centimetro di profondità, pianta i semi di girasole. Cerca poi di posizionarlo in una zona ben esposta al sole ma al riparo dal vento, se necessario posiziona una protezione che ripari dalla corrente almeno il fusto. Innaffia il tuo girasole ogni volta che il terreno si asciuga: così sarai certo che avrà acqua a sufficienza senza rischiare di creare ristagni idrici, nemici della fioritura. Già dopo poche settimane potrai vedere i primi germogli spuntare!
IL GIRASOLE È IN REALTÀ UN MULTIFIORE: LA COROLLA È FORMATA DA 34 FIORI ORIENTATI IN UN SENSO E 55 NELL’ALTRO, IN UN PARTICOLARE SCHEMA A SPIRALE.
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Benedetto
S. Fortunato Martire
S. Enrico
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Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Camillo de Lellis
S. Bonaventura
N. S. del Monte Carmelo
17
Domenica S. Alessio di Roma
Appunti
la ricetta
PASTA CON VERDURE ESTIVE E ZAFFERANO 2 persone
10 minuti preparazione
20 minuti cottura
facile
Questa ricetta è perfetta per chi è alla ricerca di qualcosa di semplice e veloce, ma allo stesso tempo sfizioso! La preparazione è davvero rapida, impegna pochissima attrezzatura ed è semplicissima da realizzare: basteranno pochi minuti per una ricetta in grado di appagare il palato, gli occhi grazie ai colori vivaci, e perfino salutare. Ingredienti • Spaghetti quadrati (fino a 160gr per due persone, a seconda dell’appetito!) • 1 zucchina • 2 carote • 1 o 2 peperoni gialli
• ½ cipolla • 1 bustina di zafferano • Sale • Pepe • Olio extravergine di oliva
Prima di iniziare a spadellare gli ingredienti mettiamo a bollire l’acqua per poi buttare la pasta. Nel frattempo, ci occupiamo delle verdure che costituiranno il nostro condimento: sbuccia e taglia a listini zucchine, carote e peperoni (di questi ultimi puoi decidere se mantenere o meno la pelle: senza saranno più digeribili, con decisamente più gustosi). In una pentola facciamo dunque appassire la cipolla in un paio di cucchiai d’olio, uniamo carote e peperoni, copriamo col coperchio e facciamo cuocere a fuoco vivo per circa 5 minuti. Poi aggiungiamo le zucchine e facciamo cuocere per altri 5 minuti, per poi a fine cottura regolare il sale. Scoliamo la pasta un po’ al dente, conservando dell’acqua di cottura dove andremo a sciogliere lo zafferano. Dopodiché non ci resta che aggiungere la pasta e l’acqua con lo zafferano alla pentola con le verdure, cuocere a fuoco vivo per qualche altro minuto e il gioco è fatto! Servire, aggiungendo a piacere pepe e un filo di olio a crudo.
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Federico
S. Giusta
S. Elia Profeta
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Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Lorenzo da Brindisi
S. Maria Maddalena
S. Brigida
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Domenica S. Cristina
Appunti
Arnica: un rimedio dalle montagne Appartiene alla famiglia delle Asteraceaee, cresce in montagna e per questo è da molti conosciuta come “margherita montana”. Hai indovinato: stiamo parlando proprio dell’Arnica! Ha davvero moltissime proprietà ed è largamente usata anche alla base di moltissimi prodotti in commercio, ma da dove deriva tanto potere benefico per l’uomo e il suo fisico? Le sue virtù mediche vengono dai flavonoidi: si tratta di composti ampiamente presenti in natura con molte virtù, prima fra tutte quella antiossidante: contrasta nell’organismo i radicali liberi, responsabili di tante patologie. Già nel XVI secolo una monaca si era accorta dei suoi benefici in caso di traumi, ma le evidenze scientifiche sono arrivate quasi 500 anni dopo. Fino a quel momento però, era stata comunque protagonista della vita sulle montagne, sia come rimedio sia addirittura al posto del tabacco nelle pipe. Tra le sue proprietà quella più conosciuta è di certo quella antinfiammatoria, ed è infatti uno dei rimedi più celebri per contusioni o anche infiammazioni cutanee. Non può essere ingerita in quanto cardiotossica - causa cioè tachicardia, in alcuni casi addirittura allucinazioni, e furono proprio questi effetti a far incuriosire i primi studiosi per approfondirne gli effetti dunque può essere utilizzata sottoforma di impacchi, creme o gel.
L’ARNICA ERA IL RIMEDIO CONTRO I DOLORI DEL CELEBRE GOETHE: LO SCRITTORE NE ELOGIÒ LE PROPRIETÀ CURATIVE FINO AGLI ULTIMI SCRITTI.
luglio 25
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Giacomo Apostolo
S.s Anna e Gioacchino
S. Liliana
28
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30
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Nazario e Celso
S. Marta
S. Pietro Crisologo Vescovo
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Domenica S. Ignazio di Loyola
Appunti
agosto L’arancione nell’armocromia è il colore che permette la distensione dei nervi, la concentrazione e si dice aiuti a riconnettersi alla propria anima: è proprio per questo che è il colore delle tuniche dei monaci buddisti. Allo stesso tempo, è uno tra i colori più vivaci e sgargianti, e per questo da sempre associato a vitalità ed energia. Le sue tonalità calde, date dall’unione di giallo e rosso, indicano altresì fertilità e riconnessione alla terra, ed è collegato al sole stesso. Così, l’arancione evoca immediatamente i mesi estivi più caldi, delle giornate lunghe e soleggiate, in cui il sole si posa dando vita a tramonti da togliere il fiato quando le nuvole si colorano proprio delle sue tinte calde e avvolgenti. Per questo vogliamo celebrare il mese di agosto, il mese del distacco dalla frenesia e di riconnessione alle cose belle, proprio con questo colore.
I tropici in salotto con la begonia pendula La begonia pendula è uno dei fiori da appartamento più sgargianti, perfetta per la tua casa grazie ai colori caldi dell’estate. Appartiene alla famiglia delle Begoniaceae, piante provenienti dalle zone tropicali: pensa che proprio il suo nome deriva dal governatore di Santo Domingo. Amano le temperature miti e soffrono quando il freddo o il caldo sono eccessivi, per questo sono perfette per gli interni, posizionandole in zone in ombra e non direttamente esposte ai raggi del sole. Questa è la stagione ideale per mettere a dimora la begonia pendula, in un vaso abbastanza grande da contenerne le radici e un terreno fertile, meglio ancora se leggermente acido. Bisogna innaffiare spesso e con regolarità, specialmente in estate, prestando attenzione a evitare gli eccessi. Il trucco è quello di nutrire i tuoi fiori con acqua a temperatura ambiente, alla quale mischiare fertilizzante liquido. Assicurati che il terreno sia ben drenato, se necessario aiutati unendo torba o sabbia. Sono piante di facile gestione e, anche per quanto riguarda la potatura, non sono necessarie particolari accortezze: basta tagliare foglie e fiori secchi di tanto in tanto per favorire le nuove fioriture. Per apprezzare appieno la struttura di questa esotica pianta e dei suoi fiori ti consigliamo di posizionarla in ceste o vasi appesi… Arricchisci il tuo ambiente con un tocco colorato e tropicale, per avere sempre un po’ di estate tra le mura di casa.
BEGONIA PENDULA ED EDERA RICADENTE SONO UN OTTIMO DUO: ABBINALE IN UN BASKET DI TERRACOTTA, UN TOCCO DORATO DAVVERO CHIC PER LA TUA CASA.
agosto 1
2
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Alfonso
S. Eusebio
S. Lidia
4
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6
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Nicodemo
S. Osvaldo
Trasfigurazione Nostro Signore
7
Domenica S. Gaetano da Thiene
Appunti
Lantana camara: l’anti-zanzare bello e profumato La Lantana è una specie dal grande fascino: i suoi fiori colorati saranno perfetti per dare vita e allegria al tuo giardino. È una pianta perenne, peraltro molto semplice da coltivare, dunque ti terrà compagnia per gli anni a venire. Le sue tinte calde e sgargianti non sono l’unico beneficio di questa preziosa pianta: le sue foglie, se strofinate, emettono un odore insopportabile per le zanzare che quindi staranno lontane dal tuo giardino. Quale miglior rimedio contro le zanzare di un cespuglio fiorito nelle afose serate di agosto? La prima cosa da fare è scegliere la posizione adatta: è una pianta che ama il sole e preferisce zone riparate da correnti; non tanto perché la Lantana soffra il vento, ma perché questo seccherebbe più velocemente il terreno che invece deve sempre essere ben inumidito. Per ottenere il massimo durante il periodo della fioritura, ogni 15 giorni, aggiungi all’acqua del concime e i risultati ti lasceranno senza parole! Per un corretto drenaggio del terreno puoi anche aggiungere della ghiaia, o dei sassolini.
SI TRATTA IN REALTÀ DI UNA SPECIE MOLTO INVASIVA:BASTI PENSARE CHE È RESISTENTE PERSINO AGLI INCENDI E VIENE UTILIZZATA PER RINVERDIRE LE AREE BRUCIATE.
agosto 8
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Domenico di Guzman
S. Romano
S. Lorenzo
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Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Chiara
S. Giuliano
S.S Ippolito e Ponziano
14
Domenica S. Alfredo
Appunti
Bello e buono: i segreti per un peperoncino colorato e piccante
È protagonista della cucina mediterranea come di quelle più esotiche, ed è anche facilissimo da coltivare! Stiamo parlando proprio del peperoncino: sarà sufficiente un vaso e qualche piccolo trucchetto, per abbellire il tuo terrazzo con i suoi colori accesi e avere sulla tua tavola un prodotto davvero km 0! Sarà fondamentale la scelta del terriccio: il nemico giurato per la fioritura del peperoncino è il ristagno di acqua, assicurati di scegliere una terra a grana fine, ben drenante e che non risulti troppo compatta. Evita i sottovasi e aiutati con uno strato di argilla. Questa pianta ama il sole, ma attenzione alle ore calde della giornata: l’ideale è posizionarlo in una zona del balcone a mezz’ombra, così che goda di luce ed esposizione, ma sia al riparo nelle ore centrali. Un caldo eccessivo può davvero essere dannoso per il peperoncino. Per diventare un vero maestro ti sveliamo un trucco da vero professionista: regolando l’irrigazione puoi decidere tu stesso la piccantezza del tuo peperoncino! La capsaicina è infatti la molecola che ne determina l’intensità, e limitando l’apporto d’acqua nei 10 giorni precedenti al raccolto questa aumenterà. Nei mesi invernali preserva la tua pianta al chiuso, potandone a metà i rami prima dell’arrivo del caldo; in questo modo il tuo peperoncino sarà pronto a ripartire con forza non appena giungerà la sua stagione: calda e avvolgente proprio come i suoi frutti.
agosto 15
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
Assunzione Maria Vergine
S. Stefano
S. Giacinto
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20
BUON FERRAGOSTO
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Elena
S. Ludovico
S. Bernardo Abate
21
Domenica S. Pio X Papa
Appunti
Il tocco magico della calendula Petali arancioni e profumati, in aggiunta a tantissimi benefici e utilizzi: alla calendula non manca proprio niente! Il suo nome deriva dal latino, poiché fiorendo ogni 30 giorni, i suoi fiori sbocciano il primo di ogni mese: le calende, per gli antichi romani. Della calendula si utilizzano tutte le parti: si ottengono decotti o tisane utili per problemi allo stomaco o perfino per i dolori mestruali, grazie alle mucillagini che agiscono contro le irritazioni delle mucose e all’azione antispasmodica. Sotto forma di olio, invece, viene utilizzata come ottimo cicatrizzante: in questo caso grazie ai carotenoidi contenuti, che hanno proprietà rigeneranti e antinfiammatorie. È poi un toccasana per la nostra pelle: ideale per pelli secche o acneiche, e un vero rimedio in caso di dermatite o di scottature; migliora il tono della pelle e per questo viene usata anche come trattamento antietà o contro i punti neri. È anche ingrediente principale di molti colliri e utilizzata per trattare gengivite o mal di gola. E i suoi benefici valgono anche per i nostri amici a quattro zampe: anche in veterinaria la calendula è utilizzata alla base di molti prodotti, per curare ferite o addirittura l’otite. Le sue virtù sono davvero infinite: non ti resta che scoprirle tutte, beneficiando dell’aiuto di questo speciale fiore.
LA CALENDULA È CELEBRE FIN DA TEMPI ANTICHISSIMI: GLI EGIZI PENSAVANO FACESSE RINGIOVANIRE E GIÀ I GRECI LA USAVANO PER DECORARE LE LORO RICETTE.
agosto 22
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Lunedì
Martedì
Mercoledì
B.V.M. Regina
S. Rosa da Lima
S. Bartolomeo Apostolo
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Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Ludovico
S. Alessandro Martire
S. Monica
28
Domenica S. Agostino
Appunti
settembre Settembre è il mese più amato e temuto allo stesso tempo: il mese del ritorno alla routine, ma anche dei nuovi inizi e dei buoni propositi. Le città si risvegliano, ma si risveglia anche la natura. È tempo di raccolto e la terra si prepara all’inverno che verrà. È tempo di vendemmia e le foglie e i fiori si colorano delle stesse tinte bordeaux del vino: dai gladioli ai crisantemi, siamo immersi in queste tonalità eleganti e seducenti. Proprio come il sapore inebriante del vino e il suo colore avvolgente, settembre stesso ci strega con la sua eleganza: porta con sé l’equinozio d’autunno, riporta l’equilibrio tra le ore di luce e quelle della notte; le foglie cadono con grazia e rivestono il suolo delle stesse tonalità bordeaux e intense che ritornano ovunque intorno a noi.
L’elegante tesoro bordeaux della Calathea Elegante e robusta: la Calathea è la pianta da appartamento adatta a qualsiasi ambiente. È originaria dell’America Meridionale e dell’Asia e si costituisce di grandi foglie in superficie verdi a disegni argentati, che nascondono nella parte inferiore un intenso bordeaux, nelle stesse tonalità dei piccioli. È proprio per le sue origini tropicali che l’umidità è un elemento fondamentale per il suo benessere. Questo non significa che il terriccio debba essere zuppo; i ristagni idrici potrebbero finire per causarne la morte se non gravi malattie, ma non deve mai asciugarsi e soprattutto nei mesi estivi la Calathea richiede frequenti irrigazioni. La cura di questa pianta è da veri esperti, ma se segui i nostri consigli non ci saranno segreti: per assicurare un buon drenaggio sotto al vaso applica dell’argilla da mantenere sempre umida e al terriccio aggiungi della pietra pomice. È importante vaporizzare spesso le foglie per mantenere un’umidità adeguata, pulendole con un panno in microfibra, ed eliminando prontamente quelle secche dalla base. Ogni due o tre anni sarà poi necessario procedere al rinvaso: il vaso nuovo, che andrà ad ospitare la tua pianta, dovrà ogni volta essere di un paio di misure in più. La Calathea soffre a basse temperature ma non ama i raggi diretti del sole: posizionala dunque in una zona di ombra luminosa per non rischiare di farla perire.
IL SUO NOME DERIVA DAL GRECO “CANESTRO”, PROPRIO PERCHÈ ANTICAMENTE ALCUNI POPOLI NE INTRECCIAVANO GLI STELI PER REALIZZARE DELLE CESTE.
settembre 29
Agosto
30
31
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Martirio S. Giovanni Battista
S. Tecla
S. Aristide Martire
1
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3
Settembre
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Egidio Abate
S. Elpidio Vescovo
S. Gregorio Martire
4
Domenica S. Rosalia
Appunti
Heuchera: perfetta per decorare gli angoli più insoliti L’Heuchera è una pianta dal portamento e dai colori affascinanti, che si sviluppa in foglie a rosetta piuttosto ampie, tra le quali in primavera crescono sottili e alti fusti; qui appariranno poi graziosi fiori, sempre dalle accese tonalità rosso intenso e scuro del fogliame. Sono piante molto resistenti, che possono farci compagnia nei nostri giardini per tutto l’anno. Questa specie, proprio per il colore scuro delle sue foglie, predilige una posizione a mezz’ombra, lontana dai raggi diretti del sole. Sopporta i periodi freddi molto meglio di quelli caratterizzati da un intenso caldo, ma con le giuste cure sopravvive con facilità durante tutto l’anno. Il terreno deve essere ben nutrito, ricco e soprattutto ben drenato, anche se si tratta di una pianta a bassa manutenzione, e sarà sufficiente innaffiarla quando il terreno si asciuga. Proprio per la loro resistenza anche nei punti meno esposti del giardino, questa pianta è davvero perfetta per decorare quelle porzioni di terreno dove poche altre piante resisterebbero!
LA VARIANTE AMERICANA DIVENTÒ FAMOSA IN INGHILTERRA CON IL NOME DI “RADICE DI ALLINE”, PER VIA DELLE SUE PROPRIETÀ ANTIBIOTICHE.
settembre 5
6
7
Lunedì
Martedì
Mercoledì
B.M. Teresa di Calcutta
S. Umberto
S. Regina
8
9
10
Giovedì
Venerdì
Sabato
Natività Beata Vergine Maria
S. Sergio Papa
S. Nicola da Tolentino
11
Domenica S. Diomede Martire
Appunti
Cascate purpuree in terrazzo Arriva direttamente dal Messico, ed è conosciuta come Setcrasea pallida, o purpurea a richiamare proprio il particolare colore del suo fogliame. È una pianta che si accontenta davvero di poco: si adatta pressoché a qualsiasi tipo di terreno, con fatica solo a quelli sabbiosi e alcalini. Inoltre, non è necessario posizionarla in piena luce, ma fiorisce copiosa e vigorosa anche in ombra, producendo nei mesi estivi anche dei graziosi e minuti fiori dotati di tre piccoli petali. In estate è necessario innaffiare frequentemente, riducendo gradualmente man mano che si avvicina la stagione fredda, fino a sospendere del tutto l’apporto d’acqua nei rigidi mesi invernali. Di per sé questa specie non richiede potatura, ma diverrà necessaria nel caso in cui si rovini per il gelo della stagione fredda, e comunque ogni due o tre anni prima della fioritura, per restituirle forza e bellezza. La moltiplicazione della Setcrasea è davvero facile: moltiplicandosi per propaggine è in grado di arrivare a ricoprire diversi metri quadrati di superficie. Grazie poi al suo portamento ricadente è perfetta per vasi sospesi o posizionati in zone rialzate: lasciati affascinare dal suo andamento fluido ed elegante, che con l’insolito colorito delle sue foglie può dare un tocco davvero speciale a qualsiasi ambiente, creando delle vere e proprie cascate di colore con la sua fioritura.
settembre 12
13
14
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S.S Nome di Maria
S. Maurilio
Esaltazione della Santa Croce
15
16
17
Giovedì
Venerdì
Sabato
Beata Vergine Maria Addolorata
S.S Cornelio e Cipriano
S. Roberto Bellarmino
18
Domenica S. Sofia Martire
Appunti
la ricetta
COLORE IN TAVOLA DALL’EST EUROPA: BORSCH 2 persone
25 minuti preparazione
1h 20 minuti cottura
facile
Ingredienti • • • • •
250 gr di barbabietole 200 gr di passata di pomodoro 1 cipolla 2 spicchi d’aglio 300 gr di vitello e manzo, che useremo anche per i 2 l di brodo di carne
• • • • • • •
250 gr di cavolo bianco 2 carote Alloro Burro Prezzemolo Sale e pepe 200 gr di panna acida
Questa particolare zuppa, colorata e gustosa, è una tradizionale ricetta dei paesi dell’Europa Orientale, dall’Ucraina alla Russia. Le rivisitazioni e le varianti locali sono moltissime, ma in tutti questi paesi l’ingrediente fondamentale è proprio la barbabietola: proprio grazie a questo tubero il colore è così intenso e acceso, e il sapore così riconoscibile. È il comfort food perfetto poi per prepararsi all’abbassamento delle temperature: un piatto caldo, colorato e dai gusti avvolgenti. Procedimento Come primo passo cucinare la carne in una pentola di acqua bollente: ci vorrà circa un’ora, e una volta terminata la cottura basterà tenere da parte il brodo ottenuto e tagliare la carne a dadini. Fai sbollentare le barbabietole prima di passarle in padella: in abbondante acqua bollente e salata fai cuocere il tubero finché non sarà morbido, una volta cotto taglialo a cubetti. In una pentola soffriggere la cipolla e l’aglio con una noce di burro, aggiungere le carote e il cavolo tagliati a listarelle e la barbabietola. Unire la passata di pomodoro, un tocco di aceto, sale e pepe, e un po’ di brodo di carne e far cuocere per circa mezz’ora a fuoco lento, con il coperchio. A questo punto puoi completare la cottura della carne aggiungendola al resto della zuppa, con l’alloro e il prezzemolo, continuando la cottura per altri 30 minuti. Non ti resta che servire il tuo borsch preparato a regola d’arte, con un po’ di panna acida e se vuoi una spolverata di aneto sminuzzato.
settembre 19
20
21
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Gennaro Vescovo
S. Eustachio
S. Matteo Apostolo
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23
24
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Maurizio Martire
S. Pio da Pietralcina
S. Pacifico
25
Domenica S. Aurelia
Appunti
ottobre Anticamente, questo era l’ottavo mese dell’anno e proprio dal numero in latino deriva il suo nome. È il primo mese pienamente autunnale e questo in natura comporta moltissimi cambiamenti. Oltre ai tipici frutti autunnali, ottobre segna la fine della lavorazione dei campi e la raccolta delle ultime coltivazioni: passiamo in rassegna quanto ottenuto durante l’anno in un mese di bilanci ed equilibrio. Hanno luogo proprio in queste settimane moltissimi rituali, legati alla trasformazione dei raccolti nei prodotti di cui saremo circondati lungo l’inverno. In armocromia, invece, le sfumature luminose del lilla conciliano la sinergia di corpo e mente, favorendo una riflessione per trasformarci e rinascere: proprio come la natura conclude ora il suo ciclo vegetativo per rinascere più rigogliosa.
Il lilla acceso della pianta della miseria La tradescanzia è una delle piante da appartamento più celebri e diffuse. In realtà originaria di aree tropicali, queste piante appartengono alla famiglia delle Commelinacee e si contano decine e decine di specie diverse, accumunate da fusti e foglie carnose che si coronano in primavera di delicati fiori a tre petali triangolari. Il suo successo deriva, oltre che dai suoi particolari colori violacei e dalla sua particolare struttura, per la sua celebre resistenza: questa è infatti la pianta perfetta per chi cerca qualcosa di affascinante ma che richieda cure facili e sporadiche. Proprio per questa caratteristica è soprannominata “erba miseria”, mentre nei paesi dove cresce spontaneamente una leggenda diceva portasse sfortuna: la sua tenacia la rende così difficile da debellare tanto da danneggiare le altre coltivazioni locali. Ci sono comunque piccoli trucchetti per renderle la vita meno difficile e per assicurarci che sia sempre rigogliosa e in salute. Innanzitutto, è bene posizionare la tradescanzia in una zona luminosa: resisterebbe anche in ombra, ma ne andrebbe del vivo colore delle sue foglie. Un terriccio universale sarà più che apprezzato da questa pianta, e anche per le irrigazioni sarà sufficiente una volta a settimana in inverno, incrementando leggermente la dose nei periodi caldi.
ottobre 26
Settembre
27
28
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Cosimo
S. Vincenzo de Paoli
S. Venceslao Martire
29
30
Ottobre
1
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Michele, Gabriele e Raffaele
S. Girolamo
S. Teresa del Bambin Gesù
2
Domenica Santi Angeli Custodi
FESTA DEI NONNI
Appunti
Non solo profumo: le avvolgenti tonalità dell’albero delle farfalle La buddleia, nota anche come “albero delle farfalle” per il suo dolce profumo che attira i lepidotteri, è un arbusto resistente e variopinto. Il suo nome deriva da Adam Buddle, un reverendo che scrisse uno dei più importanti erbari del tardo 1600. Le sue tonalità, che nella variante selvatica esplorano le varie sfumature del malva, sono anche all’origine dell’altro nome con cui è comunemente conosciuta: “lillà dell’estate”. Fiorisce infatti tra giugno e settembre, e dunque ha inizio proprio in ottobre il periodo migliore per piantarla nei nostri giardini per colorarli e renderli originali e ricercati. Al momento della fioritura questa pianta sarà caratterizzata da agglomerati di piccoli fiori ricchi di nettare e dal colore lilla acceso e vivace, per una bellezza incredibilmente senza pretese e senza particolari sforzi. L’importante è posizionarla in una zona soleggiata, per non rischiare che si secchi e per assicurarsi fioriture copiose. Anche per quanto riguarda l’irrigazione questo arbusto tende a resistere nelle più svariate condizioni, l’unico aspetto a cui prestare attenzione sono i ristagni nel terreno, che potrebbero addirittura causarne la morte.
GRAZIE ALL’ALTO CONTENUTO DI FLAVONOIDI, LA BUDDLEIA È MOLTO UTILIZZATA IN COSMETICA PER LE SUE PROPRIETÀ ANTIETÀ E PROTETTIVE.
ottobre 3
4
5
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Gerardo Abate
S. Francesco d’Assisi
S. Placido Martire
6
7
8
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Bruno Abate
Beata Vergine Maria del Rosario
S. Pelagia
9
Domenica S. Dionigi
Appunti
La stella lilla del tuo giardino Il suo nome viene proprio dal latino “stella”, per la sua spettacolare inflorescenza. L’Aster si costituisce infatti di una moltitudine di piccoli fiori a formare il centro, attorniati da affusolati petali violacei. Questa pianta era utilizzata contro le infiammazioni, con una fama che si estendeva dal vecchio continente europeo all’orientale Cina, dove ancora oggi se ne usano le radici. La fitoterapia riconosce ancora le sue proprietà e la impiega contro tracheiti o gastriti. L’Aster fiorisce anche in autunno, regalandoci nuvole colorate facilissime da curare. Ama la luce del sole, ma nonostante questo resiste anche a temperature rigidissime: si presta così ad essere coltivato anche all’esterno, per decorare balconi e terrazzi con le sue delicate fioriture. Per fiori rigogliosi e costanti è bene prestare attenzione all’umidità del terreno e alla sua irrigazione, che deve essere frequente. Essendo piante versatili è adatto un terriccio universale, anche se gli studi evidenziano che le migliori prestazioni si ottengono con un terreno ricco di humus e umido. È importante anche evitare i ristagni idrici, che potrebbero causare l’insorgere nelle radici di marcescenze.
QUESTI FIORI SONO CONOSCIUTI ANCHE COME “MARGHERITE DI SAN MICHELE”, PROPRIO PERCHÈ QUANDO SI FESTEGGIA IL SANTO, INIZIANO A FIORIRE ABBONDANTEMENTE.
ottobre 10
11
12
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Daniele Vescovo
S. Firmino
S. Serafino
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14
15
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Romolo
S. Callisto I Papa
S. Teresa d’Avila
16
Domenica S. Edvige
Appunti
La leggenda piemontese del glicine Pensando al lilla la prima fioritura a cui è naturale pensare è quella del glicine. Nella nostra lingua il suo nome si rifà poi alla dolcezza inebriante che sprigiona, dal greco “glikis”, “dolce”. Molto celebre anche nel mondo e nella cultura orientale, dove questo fiore è legato ad amicizia e benevolenza, e secondo la tradizione era infatti regalato dagli imperatori cinesi agli abitanti delle terre straniere dove viaggiavano. È in Italia però che mette radici la leggenda che racconta di questa incantevole fioritura, di preciso in Piemonte. Qui si narra infatti che Glicine era in un tempo lontano il nome di una giovane pastorella, che passava gran parte delle sue giornate a piangere e disperarsi poiché si sentiva brutta rispetto alle altre fanciulle del suo paese. Un giorno però le sue lacrime riversandosi sul terreno si trasformarono in una cascata di fiori profumati e di un lilla acceso, che da quel momento in poi furono ricordati con il nome della giovane: Glicine. Contenta di aver generato poi tanta meraviglia, Glicine smise di disperarsi e piangere, godendosi il bello spettacolo di quel fiore.
ottobre 17
18
19
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Ignazio d’Antiochia
S. Luca Evangelista
S. Isacco Martire
20
21
22
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Irene
S. Orsola
S. Giovanni Paolo II
23
Domenica S. Giovanni da Capestrano
Appunti
la ricetta
PESTO LILLA 4 persone
5 minuti preparazione
piatto freddo
facile
Una ricetta semplice e veloce da realizzare, ma davvero gustosa e bellissima per presentare i nostri piatti migliori. Grazie al pigmento del cavolo viola infatti, si può realizzare questo scenico pesto lilla da utilizzare per condire pasta o risotti, come tocco in più nei tuoi panini più ricercati per le insalate più artistiche! Ingredienti • 2 cucchiai di semi di sesamo • 2 cucchiai di pinoli • ½ cavolo cappuccio • 1 spicchio d’aglio • La scorza di un limone e un po’ di succo • Olio • Sale Procedimento Indispensabile è di certo un potente frullatore, con cui tritare molto finemente pinoli e semi di sesamo. Quando questi saranno finissimi, puoi aggiungere il cavolo cappuccio già tagliato a dadini, l’aglio, la scorza e il succo di limone, sale a piacimento e qualche cucchiaio di olio. Per un po’ di gusto in più puoi frullare insieme agli altri ingredienti qualche scaglia di lievito alimentare: non serve per far “gonfiare” il composto, ma solo per aggiungere qualche nota di sapore al tuo pesto lilla. Frullare bene il tutto, se ti accorgi che il composto rimane troppo denso sarà sufficiente aggiungere dell’acqua. Adesso puoi sbizzarrirti! Con il contrasto di note acide e dolci questo pesto si presta bene a diversissimi piatti: perfetto da abbinare ai cereali, o come condimento per toast o cracker, oppure per dare un tocco in più ai legumi. È perfetto anche come base per un risotto, subito prima della mantecatura, o come veloce condimento per un bel piatto di pasta di impatto sia per la vista sia per il gusto.
ottobre 24
25
26
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Antonio Maria Claret
S. Crispino
S. Evaristo Papa
27
28
29
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Fiorenzo Vescovo
S.S Simone e Giuda
S. Ermelinda
30
Domenica S. Germano
Appunti
novembre Ogni mese ha le sue particolarità, ogni stagione i suoi colori e le sue fioriture, e proprio in autunno i toni si fanno più caldi: le mille sfumature del foliage e degli alberi che mutano colore. A novembre poi, l’autunno raggiunge il suo apice; esplodono le tonalità che accendono questa stagione, prima di lasciare spazio alle tinte più cupe dell’inverno. In autunno tutto intorno a noi ricorda i colori della terra fertile, dei campi pronti alla nuova semina per offrirci nuovi frutti. Ed è proprio da uno dei frutti più celebri dell’autunno che deriva il nome del colore: marrone, come il risultato delle cultivar più pregiate delle castagne, prodotto tipico di questa stagione di cui porta anche le sfumature, nel quadro sempre armonico della natura.
Croton: l’ornamento color della terra
Il Codiaeum arriva dalla lontana Malesia, origine anche del suo nome comune Croton. Questa pianta dalle sue lontane terre esotiche è riuscita a conquistare anche l’Occidente, grazie alla bellezza delle sue foglie e all’eleganza del suo portamento. Ne esistono diverse specie, tutte accomunate dalla necessità di umidità e calore costante: a causa ovviamente delle zone di provenienza dove crescono spontanee, quindi risultano perfette per essere coltivate in appartamento. Un altro elemento molto importante per prendersi cura del Croton è l’illuminazione: presta attenzione a trovare una posizione sempre inondata di luce, ma mai sotto i raggi diretti che potrebbero causarne l’ustione delle foglie. Questa pianta richiede un terriccio leggermente acido, ma senza particolari richieste se non che rimanga sempre abbastanza umido: per una marcia in più durante la fioritura - oltre a un’annaffiatura costante - è bene nebulizzare le foglie con acqua tiepida, specialmente in estate.
QUANDO PORTATA COME DONO ALL’AMATA, QUESTA PIANTA NEL LINGUAGGIO DEI FIORI SIGNIFICA “TU SEI CAPRICCIOSA”.
novembre Ottobre
31
1
Novembre
2
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Lucilla
Tutti i Santi
Commemorazione dei defunti
3
4
5
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Martino e Silvia
S. Carlo Borromeo
S. Zaccaria Profeta
GIORNO UNITÀ NAZIONALE
6
Domenica S. Leonardo Abate
Appunti
Il frutto dimenticato dell’autunno Esiste un frutto antico, poco conosciuto, che si raccoglie proprio in questo periodo e che varrebbe la pena di riscoprire: stiamo parlando del nespolo germanico, che sarebbe poi quello comune europeo, e che nulla ha a che vedere con quello giapponese che conosciamo meglio. Sia i frutti, sia il suo albero sono molto interessanti: una pianta prolifera e dall’aspetto piacevole, molto resistente e longeva, si presta a colorare tutti i giardini poiché non raggiunge mai eccessive dimensioni. Cosa aspetti, dunque? Inizia a subito a coltivare il tuo albero da frutta! Si tratta di una pianta adatta a quasi tutti i climi, poiché resiste anche alle temperature invernali sotto lo zero, e si adatta alla maggior parte dei terreni senza troppa difficoltà. Scava la buca per il rimpianto in una zona ben illuminata, smuovendo molta terra e aggiungendo compost o letame: integrerai questa base di concimazione poi di anno in anno. Sarà necessario innaffiare con regolarità e in abbondanza tutta la base della pianta, evitando getti sulla chioma. Il trucco poi, soprattutto nei primi anni dell’alberello, è una pacciamatura spessa e ampia: quest’operazione, fatta ad esempio con uno strato di paglia, impedirà all’erba spontanea di crescere e sottrarre luce e nutrimenti al tuo nespolo.
novembre 7
8
9
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Ernesto Abate
S. Goffredo di Amiens
S. Oreste
10
11
12
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Leone Magno
S. Martino di Tours
S. Renato Martire
13
Domenica S. Diego
Appunti
Pansé: gli speciali fiori d’autunno
Coltivare le viole del pensiero è la scelta giusta per tutti coloro che vogliono un terrazzo fiorito e colorato, in palette perfetta con i colori dell’autunno. Questa specie si tinge infatti delle più diverse sfumature del marrone, giallo, ruggine… Ed è davvero facile prendersene cura! Il loro nome deriva dalla mitologia greca e in Francia si racconta che tra i suoi petali si intraveda il viso della persona amata. Si tratta di delicati ed eleganti fiori che ci fanno compagnia anche nei mesi freddi. Il terriccio - va bene una tipologia per piante fiorite - deve essere sempre umido ma mai zuppo per evitare ristagni, ed è una buona pratica aggiungere ogni circa 15 giorni del concime. Le viole del pensiero prediligono una zona fresca e non esposta al sole, ma a mezz’ombra e con molto spazio tra una pianta e l’altra. Le loro radici sono abbastanza contenute, dunque sarà sufficiente un vaso dalle dimensioni ridotte o una ciotola bassa. Questo grazioso fiore è perfetto per essere regalato a chi ci sta più a cuore, oppure anche per le nostre ricette più scenografiche: si tratta infatti di una specie commestibile, ampiamente utilizzata in insalate o candita nei dessert.
LA VIOLA DEL PENSIERO È FAMOSA DA TEMPI ANTICHI: TRA LE SPECIE PIÙ DIFFUSE, VENIVA UTILIZZATA DAI ROMANI PER ADORNARE GIARDINI E TAVOLE IMBANDITE.
novembre 14
15
16
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Giocondo Vescovo
S. Alberto Magno
S. Margherita di Scozia
17
18
19
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Elisabetta d’Ungheria
S. Oddone Abate
S. Fausto Martire
20
Domenica S. Benigno
Appunti
la ricetta
ZUPPA DI CECI E CASTAGNE 4 persone
20 minuti preparazione
120 minuti cottura
facile
Questo è il periodo dell’anno in cui le piazze iniziano a profumare di caldarroste e non vediamo l’ora di tornare a casa per scaldarci: per il massimo del relax ti proponiamo una ricetta dagli avvolgenti sapori di stagione, per ricreare sulla tua tavola un’atmosfera unica. Ingredienti • Ceci secchi 300 gr • Castagne 700 gr • Alloro 2 foglie • Semi di finocchio q.b. • Acqua 1,2 l • Sale fino q.b. • Olio extravergine d’oliva 40 gr • Pepe nero q.b. • Aglio 2 spicchi • Rosmarino 1 rametto Procedimento Prima di procedere alla preparazione di questa ricetta dovrai assicurarti di aver lasciato a riposare i ceci in acqua dal giorno prima, al momento di metterti ai fornelli sciacquali e inizia a lessarli in acqua salata per circa un’ora. Nel frattempo, si può procedere alla preparazione delle castagne: dopo averle accuratamente lavate puoi iniziare a cuocere anche queste in una pentola con acqua e le erbe aromatiche, per una trentina di minuti. Una volta terminata la cottura di ceci e castagne, sala i primi e sbriciola la polpa delle castagne dopo averle sbucciate, mentre in una padella fai soffriggere l’aglio tritato in un filo d’olio. A questo punto è puoi aggiungere le castagne e i ceci con la loro acqua di cottura, per far prendere bene sapore a tutti gli ingredienti. Dopo ancora 15 minuti sul fuoco tutto sarà cotto a puntino: non ti resta che salare e pepare a piacere, magari aggiungendo un rametto di rosmarino e olio a crudo per un tocco da vero intenditore!
novembre 21
22
23
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Presentazione B. Vergine Maria
S. Cecilia Martire
S. Clemente Papa
24
25
26
Giovedì
Venerdì
Sabato
S.S Cristo Re e Flora
S. Caterina d’ Alessandria
S. Corrado Vescovo
27
Domenica S. Virgilio
Appunti
dicembre Dicembre è il mese delle transizioni: dall’autunno all’inverno, dai colori caldi della terra a quelli freddi e spesso cupi dei mesi che ci aspettano, o dall’anno vecchio a quello nuovo. I cieli si ingrigiscono e i rami si spogliano, cade la pioggia e le strade si ghiacciano. La natura però ci sorprende, e anche adattandosi a questo periodo non mancano le fioriture e le specie che resistono agli inverni rigidi. Dopo i profumi della primavera, i caldi dell’estate e le mille sfumature dell’autunno però, anche la natura si prende una pausa e si ricarica: le fioriture di questo periodo rimangono vicine ai colori freddi che ci circondano in questi mesi, tornano nei nostri giardini e da lì persino sulle nostre tavole. Le temperature sono più fredde, ma ci scaldiamo con la gioia del Natale, e così i grigi dei cieli tornano nel ghiaccio sui pini e sulle decorazioni che ci terranno compagnia fino al nuovo anno.
Mangave: l’ibrido d’argento Dall’unione di Manfreda e Agave nascono le infinite morfologie e simmetrie della Mangave, che uniscono le qualità dell’una e dell’altra. Per questo si tratta di una pianta da appartamento molto popolare, resistente, elegante, e dalle mille possibilità. Le spine dell’Agave si ammorbidiscono grazie ai geni della Manfreda, e ne risulta così una specie facile da curare e maneggiare. Di questo ibrido ci sono moltissime varianti tra cui scegliere: mille possibilità dalla forma delle foglie alle mille sfumature, che toccano i verdi più accesi con tocchi argentati. La Mangave apprezza un terreno ben drenante e fertile, che non è necessario innaffiare in inverno, e giusto qualche volta nella stagione calda. La sua conformazione la rende inoltre una preda poco appetibile per insetti e parassiti, che preferiscono specie dalle foglie meno robuste e senza spine. In estate puoi anche sostenere la fioritura di questa pianta succulenta con un po’ di fertilizzante: otterrai così foglie piene e dalle tinte accese, con cui potrai sbizzarrirti per creare infiniti design e decorazioni giocando con i vasi. L’ingrediente segreto poi per delle Mangave stupende è un bel posto al sole: senza i raggi diretti perderanno di vitalità le foglie e i loro particolari colori.
A CREARE L’IBRIDO È STATO HANS ANDREW HONSEN, UN PRODUTTORE AMERICANO CHE STA LAVORANDO ANCHE ALLE SUCCESSIVE GENERAZIONI IBRIDE, PER OTTENERE PIANTE A CRESCITA SEMPRE PIÙ RAPIDA.
dicembre 28
Novembre
29
30
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Giacomo
S. Saturnino Martire
S. Andrea Apostolo
2
3
1
Dicembre
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Eligio
S. Bibiana
S. Francesco Saverio
4
Domenica S. Barbara
Appunti
Un tappeto cenerino per il tuo giardino Il Cerastium tomentosus, conosciuto anche come peverina, è una specie erbacea molto diffusa nelle zone di montagna. La sua conformazione ricadente e tappezzante la rende però perfetta per decorare muretti o passaggi nei nostri giardini. Durante il periodo di fioritura produce moltissimi piccoli fiori bianchi, ma la vera particolarità di questa pianta è rappresentata dalle sue foglie: queste resistono con energia e vitalità tutto l’anno, senza mai perdere il loro valore decorativo e originale grazie a una texture pelosa e una particolare colorazione grigiastra, che ben si abbina a qualsiasi altra fioritura. Questa pianta rustica resiste benissimo anche a basse temperature, adattandosi a pressoché qualsiasi terreno purché sia ben drenato e in una posizione ben esposta al sole. Per i primi periodi presta bene attenzione all’irrigazione, ma dopo qualche tempo ti servirà innaffiare il tuo Cerastium solo in caso di periodi di siccità prolungati. Il segreto per foglie e fiori in buona salute e di bell’aspetto è ricordarsi di eliminare periodicamente le parti secche, che altrimenti impedirebbero nuove fioriture.
IL SUO NOME DERIVA DAL GRECO “CORNO” PER LA FORMA DEI SUOI FRUTTI, INSIEME A “PELOSO” PER LA TEXTURE DELLE SUE FOGLIE.
dicembre 5
6
7
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Giulio Martire
S. Nicola Vescovo
S. Ambrogio Vescovo
8
9
10
Giovedì
Venerdì
Sabato
Immacolata Concezione
S. Siro
Beata Vergine Maria di Loreto
11
Domenica S. Damaso I Papa
Appunti
Cascate d’argento I fogliami grigi sono caratteristici dei paesaggi mediterranei, permettendo infinite composizioni e design e adattandosi a tutti gli stili, da quelli più contemporanei ai più classici e senza tempo. Resistono agli insistenti raggi del sole in tutte le stagioni e resistono a lunghi periodi di siccità. Perché non portare queste caratteristiche anche sul terrazzo? In particolare, la Dichondra argentea è nota per il suo aspetto scenografico: le sue foglie dalle sfumature grigie e dalla consistenza vellutata ricadono a creare delle vere e proprie cascate lungo balconi o porticati. L’aspetto sicuramente più importante è la posizione, che deve essere ben esposta per permettere un’abbondate insolazione. Apprezza un terreno povero, senza presenza di particolari sostanze, e di certo ben drenato per evitare i ristagni; proprio per questo l’innaffiatura non deve essere esagerata, solo quando il terriccio risulta asciutto. È anche caratterizzata da una crescita rapida e rigogliosa, perfetta per le composizioni in vaso o come tappezzante… Insomma, una pianta davvero d’effetto e adatta a tutti gli ambienti!
SE SI SFRUTTA IL SUO PORTAMENTO RICADENTE, COLTIVANDOLA IN VASO E POSIZIONATA IN PUNTI ALTI, PUÒ ARRIVARE A RAGGIUNGERE TRE METRI DI CRESCITA RICADENTE.
dicembre 12
13
14
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Giovanna Francesca
S. Lucia
S. Giovanni della Croce
15
16
17
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Valeriano
S. Albina
S. Lazzaro
18
Domenica S. Graziano Vescovo
Appunti
L’erba della salvezza Da tempi immemori la salvia è considerata una pianta dalle numerose virtù e per questo considerata magica. Indicata in erboristeria come digestivo, antisettico, antinfiammatorio o cicatrizzante, il suo nome deriva proprio dal latino “salvus”, “sano”. Utilizzata dagli antichi egizi anche come afrodisiaco, dai celti e dai druidi come pianta divinatoria che accresceva la capacità di veggenti e indovini, la salvia rimane nell’immaginario comune come rimedio universale anche per la leggenda cristiana in cui è citata. Secondo la tradizione Maria, in fuga da Erode per salvare la vita al suo primogenito, chiese a numerose specie vegetali di aiutarla a nascondere Gesù con le loro fronde: tutte si rifiutarono, tranne proprio la salvia, che in segno di riconoscenza fu così consacrata l’erba più utile della Terra per l’aiuto prestato. Un’altra leggenda francese, racconta invece che dei ladroni approfittarono del caos causato dalla pestilenza del 1630: questi riuscirono a entrare nelle case dei malati e uscirne senza contrarre la malattia. Quando furono poi arrestati e riuscirono a salvarsi, resero la comunità partecipe del loro salvifico segreto: era stato proprio un particolare aceto a base di salvia a proteggerli dalla peste.
dicembre 19
20
21
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Fausta
S. Liberato Martire
S. Pietro Canisio
22
23
24
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Francesca Cabrini
S. Giovanni da Kety
S. Adele
25
Domenica Natività del Signore
BUON NATALE
Appunti
la ricetta
STELLE DI NATALE BURRO E SALVIA 4 persone
100 minuti preparazione
10 minuti cottura
media
Una variante a tema natalizio dei più classici ravioli, in questa versione proprio a forma di stella, che riportano anche in tavola la salvia: l’erba aromatica perfetta per questo periodo, dal fogliame argenteo e vellutato. Ingredienti • 250 gr di farina 00 • 3 uova • 150 gr di spinaci lessati e ben strizzati • 50 gr di burro • 1 spicchio di aglio sbucciato • 130 gr di ricotta vaccina soda
• 50 gr di grana padano grattugiato • 1 pizzico di noce moscata • 20 foglie di salvia fresche • grana padano grattugiato per guarnire q.b. • sale q.b.
Procedimento Innanzitutto, dedicati all’impasto per i tuoi ravioli: unisci la farina, 2 uova e un tuorlo (metti da parte l’albume per dopo!), un pizzico di sale e dopo aver impastato con energia per qualche minuto avvolgi il composto nella pellicola e lascia riposare per 30 minuti. Procedi nel frattempo con il ripieno: passa in padella gli spinaci con il burro e l’aglio per far prendere bene sapore, a fine cottura tritali finemente e dopo averli fatti freddare uniscili alla ricotta e al grana, con anche un pizzico di noce moscata, e mescola finché il tutto non sarà omogeneo. A questo punto infarina bene il piano da lavoro: dividi l’impasto in due e stendilo bene. Con una sacca da pasticcere, o anche con un cucchiaino, crea dei mucchietti con il ripieno sullo strato di impasto, lasciando un po’ di distanza tra uno e l’altro. Spennella con l’albume intorno agli spinaci, e ora copri con l’altro strato facendo bene attenzione a far aderire intorno al ripieno. Ora non ti resta che creare le tue stelle: puoi farlo con un coppapasta della forma giusta, oppure armandoti di un coltello ben affilato e molta pazienza con cui modellare tu stesso ogni singolo raviolo. Dopo aver fatto bollire acqua e sale fai cuocere le tue stelle per pochi minuti, 3 o 4. Nel frattempo, fai andare in una padella burro e le foglie di salvia, dove passare i ravioli una volta cotti. Servili con una spolverata di grana o parmigiano, ed ecco servito il piatto perfetto per i festeggiamenti di Natale!
dicembre 26
27
28
Lunedì
Martedì
Mercoledì
S. Stefano
S. Giovanni Evangelista
S.S Innocenti Martiri
29
30
31
Giovedì
Venerdì
Sabato
S. Tommaso Becket
S. Eugenio Vescovo
S. Silvestro I Papa
Gennaio 2023
1
Domenica S. Maria Madre di Dio
Appunti
calendario 2023 GENNAIO
FEBBRAIO
MARZO
APRILE
MAGGIO
GIUGNO
LUGLIO
AGOSTO
SETTEMBRE
OTTOBRE
NOVEMBRE
DICEMBRE
Appunti
e d i z io n i
Laboratorio
verde
LA CASA EDITRICE DEL VERDE greenup
Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE BIMESTRALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
TR ADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGR ARIE
414
dal 1977 informa il settore
Gennaio / Marzo • anno 2021
giugno/ luglio 2021
n.193
KAOSTUDIO.IT
Laboratorio PLANT.
COM
verde > VIGOR
6 PRIMO PIANO / novità
22
Una selezione di nuove varietà per un'offerta sempre più di tendenza
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e d i z io n i
LA QUALITÀ PROFESSIONALE PER CHI AMA LE PIANTE
PRODUZIONE ricerca Stelle di Natale,
i test varietali del centro “Po di Tramontana"
40 MERCATI / andamenti
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2020, florovivaismo più forte della pandemia
intervista Michela Zonato:
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La bontà non si vede. Si gusta.
Floor&Wall magazine settembre - numero 11 / 2021 Floor&Wall magazine settembre - numero 7 / 2020
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TUTTI I COLORI
INTERNI
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luce, grazie a da collezione
REPORTAGE Supersalone + Fuorisalone, ecco le nostre scelte
Un appartamento di Torre Littoria, nel pieno centro di Torino. Uno degli ultimi progetti realizzati dallo studio Camerana & Partners, con la collaborazione di Milano Contract District. Per soluzioni destinate alla locazione di pregio. Pag. 16
+
Porta la firma dello studio Vudafieri-Saverino Partners il nuovo concetto di hotel nel centro di Milano Pag. 16
PROGETTO
Agenda del Verde 2022
settembre/21 settembre/20
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Nuove possibili soluzioni abitative, dove PROGETTO il benessere persona al centromodello dell’ideadi ospitalità Milano della Verticale, un sta innovativo e delle scelte progettuali che ridefidegli nisce spazi canoni e linguaggio estetico
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