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F&W MATERIALI
n.10
16 pagine di soluzioni, innovazioni, prodotti
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giugno - numero 10 / 2021
Floor&Wall - DSKronos srl, via Settala 10, 20124 Milano (MI)
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INTERNI Controllare il suono, anche con l’estetica MERCATI La nostra inchiesta sulla carenza di materie prime: le testimonianze di 11 aziende produttrici
Uno degli interni del nuovo complesso residenziale di Merano, situato a due passi dal centro storico Pag. 16
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PROGETTO
L’idea alla base di Antonianum è quella di creare spazi multifunzionali e flessibili, per rispondere alle nuove esigenze abitative post pandemia
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editoriale
L’EDILIZIA RIPARTE, PROIETTANDOCI VERSO IL FUTURO
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a buona notizia arriva dal Veneto, ma sembrerebbe generalizzata quasi per tutta l’Italia: il fatturato delle imprese di costruzioni ha evidenziato segnali di ripartenza con una variazione tendenziale del +1,2% (+0,5 quella congiunturale). È quanto emerge dall’indagine Veneto Congiuntura per quanto riguarda il comparto delle costruzioni venete nel primo trimestre di quest’anno. Un dato in controtendenza rispetto al trimestre precedente spinto dagli incentivi governativi, in particolare alla misura del Bonus Fiscale 110%, e che è il frutto di un’analisi promossa congiuntamente da Edilcasa Veneto e Unioncamere del Veneto, condotta su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente. Insomma, un piccolo sospiro di sollievo che ci proietta verso il futuro con un po’ più di fiducia. Di fatto, rimanendo in Veneto, il settore delle costruzioni ha intrapreso una strada di rilancio, con un balzo di ben tre punti percentuali rispetto a fine 2020. L’edilizia veneta – e quella nazionale in generale – sembra ripartire, nonostante la criticità rappresentata dall’aumento rilevante dei prezzi che va senz’altro letto secondo due interpretazioni: da un lato evidenzia una difficoltà del settore a mantenere i prezzi promessi in fase negoziale a causa dell’aumento delle materie prime a livello mondiale di grave impatto sul settore edilizia; da un altro indica e conferma una ripresa del mercato. E dal nostro piccolo osservatorio, possiamo confermare una “ritrovata” dinamicità del settore: cantieri da poco finiti, come quelli che vi presentiamo a pagina 16, 56 e 61; investimenti su materiali innovativi per pavimentazioni e finiture, da scoprire a pagina 22, 26, 28 e 30; oltre al nostro solito carosello di novità che trovate nella parte centrale del giornale, con 15 materiali da sperimentare. Poi non potevamo esonerarci dal trattare il tema d’attualità legato al rincaro delle materie prime, che credo ci accompagnerà ancora per diversi mesi, e lo abbiamo fatto raccogliendo le testimonianze di 11 imprenditori del comparto produttivo. Cosa è emerso? Prima di tutto un grande senso di responsabilità… Andate a pagina 74. Come ogni numero abbiamo voluto selezionare alcune delle case history che ci hanno colpito, incuriosito, convinto. Storie che nascono da idee e hanno bisogno, per poterle realizzare, di mix di competenze: progettuali, industriali, artigianali, manuali. Tutte della stessa importanza. Buona lettura! FRANCESCO TOZZI
Instagram: fra_sette redazione_fw
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Un caffè con...
SE NON SIETE SENSIBILI, LASCIATE PERDERE Marco Petrucci è un light designer. Cosa c’entra su queste pagine? Leggete l’intervista fino all’ultima riga e capirete che con i pavimenti e le pareti c’entra eccome. Ecco qui le sue parole, una vera dichiarazione d’amore per la progettazione e un manifesto per ripensare il concetto di tendenza COLLOQUIO CON MARCO PETRUCCI DI DANIELA STASI
Consulenza illuminotecnica per Palazzo Vetus ad Alessandria la cui ristrutturazione è stata curata da Gae Aulenti.
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Progettazione illuminotecnica per l’aeroporto di Barcellona “El Prat” firmato da Ricardo Bofill.
In queste pagine alcuni dei progetti di illuminotecnica curati da Marco Petrucci insieme a Piero Castiglioni.
I
ntervistare un amico, credetemi, non è impresa semplice. Ma ci tenevo così tanto ad avere l’opinione di Marco Petrucci sulle pagine di Floor & Wall, che ho fatto un cambio di guardaroba integrale: ho chiuso a chiave temporaneamente in un cassetto le vesti dell’amicizia, e ho indossato quelli della giornalista, cercando il più possibile di guardare Marco con uno sguardo nuovo, scevro di ogni filtro amicale. Perché mi sono incaponita così tanto? Perché Marco Petrucci è un light designer – e che light designer, signori – e ci tengo (ci teniamo, noi della redazione) a raccogliere sguardi molteplici sul mondo dei materiali. Non solo di chi li usa direttamente nella progettazione, ma anche di chi di mestiere progetta l’illuminazione, e li considera complemento essenziale per la riuscita delle proprie opere. Ecco giusto una breve presentazione prima di lasciargli la parola. Classe 1982, laziale di origine, milanese d’adozione, dopo aver conseguito la laurea in Disegno Industriale presso l’Università La Sapienza di Roma, comprende che il lighting design – quel dialogo continuo tra luce e ombra, per dirla con le sue parole – è la sua vocazione. Così frequenta il master al Politecnico di Milano in Design and Technologies of Lighting, durante il quale incontra un vero maestro del settore, l’architetto Piero Castiglioni. Da quel momento in poi, tra i due, s’intreccia una collaborazione continua e profonda, che dura tuttora. Ecco qui, cosa ci ha raccontato, e dopo averlo ascoltato, sono proprio contenta di averlo qui sulle nostre pagine in vesti formali – comunque niente abito serio, se ve lo state chiedendo. Buona lettura!
e creazione. La sola scienza, il solo sapere tecnologico, non è in grado di dare risposte positive al futuro della progettazione. La soluzione per dar vita a un buon progetto risiede nella ricerca di un complesso equilibrio e sintesi fra ciò che è ragione, quindi sapere scientifico, e ciò che è irrazionale, cioè sensibilità e intuizione, capacità di provare emozioni e trasmetterle. Nel progettare l’illuminazione di un interno, quanta importanza rivestono le pareti e i pavimenti?
Sono importantissime. Per esempio, se si osserva una parete sulla quale si legge una componente di colore nero, tale componente è un elemento che segna una lontananza, genera una distanza, una profondità. Il suo aspetto lo condiziona nella macchina visiva in modo da essere selezionato come un fatto definitivo. Il colore bianco, al contrario, si contrappone ed è percepito come una superficie che si avvicina alla nostra visione. Attraverso la modulazione dei livelli di illuminamento in rapporto ai coefficienti di riflessione dei materiali, si riescono a creare diversi scenari: uno showroom avrà bisogno di alti valori di luce per favorire la concentrazione e l’attenzione del fruitore; un’abitazione invece necessiterà di valori di luce adatti a favorire tanto il relax quanto le altre attività domestiche.
Come consideri oggi la progettazione di interni, qual è la tua visione? Cosa pensi sia prioritario nel progettare? La funzionalità, il comfort, la fruibilità, l’estetica?
La tecnica, nel nostro caso il disegno per progettare, è sempre utilizzata da un “soggetto” specifico. Se questo soggetto non è consapevole di una visione unitaria sul piano reale, i suoi interventi saranno frammentati e parziali. Mi viene in mente una citazione di Achille Castiglioni: “Se non siete curiosi, lasciate perdere”; aggiungerei anche, se non siete sensibili... A mio avviso la sensibilità è alla base del progetto e del progettare. Sensibilità è espressione di amore e capacità di amare. Non è possibile seguire la via del progetto, la via dell’architettura, se non la si ama; non potrebbe essere altrimenti poiché l’atto del processo e il suo fine sono dono
Illuminazione per lo showroom milanese di Jil Sander in via Pietro Verri, progettato dallo studio CLS Architects.
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la luce viene riflessa da una superficie, una percentuale della luce incidente viene perduta per assorbimento. Il rapporto fra il flusso riflesso e il flusso incidente è denominato fattore di riflessione della superficie. In linea generale si consideri che per tonalità molto chiare (dal bianco al crema) si ha un fattore di riflessione pari allo 0,70-0,80; per tonalità chiare (avorio e colori pastello) 0,50-0,70 e per tonalità scure (azzurro, verde, arancio) 0,30-0,50. Inoltre, la riflessione può essere di tre tipi: speculare, diffusa o mista. Una superficie levigata riflette specularmente, invece se una superficie è rugosa oppure costituita da piccole particelle riflettenti (superficie cristallina), la riflessione è diffusa. Molti materiali si comportano come riflettori misti, cioè, la riflessione non è né speculare né diffusa, ma è una combinazione delle due. Progettazione illuminotecnica per l’hotel museo di Antakya, in Turchia, progettato dallo studio EAA-Emre Arolat Architecture.
Nello specifico, quali sono le ultime tendenze dell’illuminazione?
Non seguo le tendenze, anzi tendo ad andare dalla parte opposta a ciò che viene considerato di “moda”. La forma di per sé è priva di valore, specie in architettura, se non si confronta e dialoga con il contesto e con la funzione specifica che gli compete. Affinché la ricerca diventi costruttiva è necessaria una rieducazione al processo mentale che, riferita al pensiero contemporaneo, deve collocarsi in una posizione di critica costruttiva senza promuovere esigenze prioritarie. Un pensiero precostituito può solo invadere e condizionare il nostro ambito intellettivo e costringere a un letargo mentale, sapendo bene che la modernità ha sempre presentato un lato occulto di incertezze. Nello specifico il vero quesito è quello di comprendere i contenuti innovatori per poi generarli. Cosa puoi dirci dell’illuminazione a pavimento?
L’illuminazione a pavimento viene considerata come una luce di segnalazione, tendenzialmente di bassa potenza per evitare l’effetto di abbagliamento visivo. Ci sono materiali che più di altri contribuiscono a distribuire la luce nello spazio?
Ogni materiale è dotato di un coefficiente di riflessione. Quando
Secondo te in futuro come si evolverà l’illuminazione degli interni?
Ahimè, stiamo andando verso un uso indiscriminato di sorgenti led. Dal punto di vista applicativo gli standard richiedono lunga durata di funzionamento, ridotti costi di manutenzione, elevato rendimento, accensione a freddo, assenza di componenti IR e UV, etc… I led assolvono questi compiti e sono sempre più utilizzati in ambito illuminotecnico in sostituzione di quasi tutte le sorgenti tradizionali, senza però raggiungere la qualità di resa cromatica delle “vecchie” lampadine alogene. Puoi farci un esempio di un tuo progetto in cui l’illuminazione ha contribuito a valorizzare pareti e pavimenti?
Il progetto di un hotel moderno a 5 stelle, situato in quella che fu una delle più grandi metropoli del mondo antico, Antakya in Turchia. È stato modificato a seguito del ritrovamento, con gli scavi per le fondamenta, di mosaici del periodo Bizantino e resti archeologici risalenti al periodo Romano. Il complesso, quindi, oltre a offrire tutti i comfort di una struttura alberghiera – suite, ristoranti, spa, spazi ricreativi – custodisce e rende visitabile l’intera area archeologica diventando un “hotel museo”. Un unico sistema di proiettori dal minimo ingombro, integrati nell’architettura e inseriti nella copertura, assolve il duplice compito di illuminazione delle diverse funzioni alberghiere e di valorizzazione dell’intera area archeologica.
P E R CONOS CE R E M EG LIO MARCO PETRUCCI La tua ispirazione: la curiosità Il tuo maestro: Piero Castiglioni Il tuo modus operandi: prima cosa fare e poi come farlo
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Sommario / n° 10 Giugno 2021
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61 26 Case immerse nel verde: la filosofia alla base dello spazio abitativo progettato da Pohl Immobilen e lo studio viennese DMAA e finanziato, in parte, attraverso una campagna di equity crowdfunding che ha raccolto oltre un milione di euro.
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F&W MATERIALI
n.10
16 pagine di soluzioni, innovazioni, prodotti
e
Floor&Wall magazine giugno - numero 10 / 2021
Floor&Wall - DSKronos srl, via Settala 10, 20124 Milano (MI)
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su p e rf i ci
INTERNI Controllare il suono, anche con l’estetica MERCATI La nostra inchiesta sulla carenza di materie prime: le testimonianze di 11 aziende produttrici
Uno degli interni del nuovo complesso residenziale di Merano, situato a due passi dal centro storico Pag. 16
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PROGETTO
L’idea alla base di Antonianum è quella di creare spazi multifunzionali e flessibili, per rispondere alle nuove esigenze abitative post pandemia
16 PROGETTO Architettura + Natura + Sociale a cura di Francesco Tozzi
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INTERNI 22 MATERIALI Controllare il suono, anche con l’estetica colloquio con Laura Malnati di Francesco Tozzi 26 CASE HISTORY L’esclusività della natura di Viola Delfino CANTIERE 28 PITTURE Protagonista dei propri spazi di Nora Adamsberg
30 IL PRODOTTO Flessibilità per esigenze specifiche di Jacopo Fromelli NEXT E TENDENZE 56 WORK IN PROGRESS Parola d’ordine, flessibilità di Anita Cavalli 61 RISTRUTTURAZIONE Innanzitutto il benessere di Filippo Terragni 64 CERTIFICAZIONI Test imparziali di Daniele Bergamasco
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35
Specia le F&W mater iali
66 SOLUZIONI Il raffrescamento radiante: come e perché di Clara Peretti 70 RACCONTI La tradizione con uno sguardo nuovo di Daniela Stasi MERCATI 72 EVENTI Pronti? Si va a Rimini di Jacopo Fromelli 74 INCHIESTA La “tempesta perfetta” di Daniela Stasi e Francesco Tozzi
RUBRICHE 9 EDITORIALE L’edilizia riparte, proiettandoci verso il futuro di Francesco Tozzi
materiali SOLUZIONI | INNOVAZIONE | PRODOTTI
10 UN CAFFÈ CON… Se non siete sensibili, lasciate perdere colloquio con Marco Petrucci di Daniela Stasi 32 NEWS Brevi dal mercato
52 SOSTENIBILITÀ Quanto ci costa il cambiamento climatico? di Filippo Terragni 54 INNOVAZIONE Una nuova residenzialità per Venezia di Jacopo Fromelli
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Cover Story / progetto
ARCHITETTURA +NATURA +SOCIALE Case immerse nel verde: la filosofia alla base dello spazio abitativo progettato da Pohl Immobilen e dallo studio viennese DMAA e finanziato, in parte, attraverso una campagna di equity crowdfunding che ha raccolto oltre un milione di euro. Ecco qua idea e dettagli A CURA DI FRANCESCO TOZZI
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S
Spazi esterni accompagnati da panorami unici, appartamenti privi di barriere architettoniche e tanto verde a fare da cornice. Si presenta così il nuovo complesso residenziale Antonianum di Merano, situato a due passi dal centro storico, in via Karl Wolf 46. Uno spazio abitativo esclusivo commissionato dal gruppo Pohl Immobilien, importante realtà del settore immobiliare con sede a Bolzano, e progettato dal rinomato studio viennese DMAA Delugan Meissl Associated, fondato da Roman Delugan, archistar internazionale e originario proprio di Merano. L’intero complesso è stato in parte finanziato da una campagna di equity crowdfunding. “Siamo molto contenti della buona riuscita dell’operazione perché riteniamo fondamentale la valorizzazione, in ottica di sostenibilità ambientale, di determinate aree vicine ai centri urbani – ha spiegato Hans Martin Pohl, Ceo di Pohl Immobilien–. Il complesso segue quelli che sono i nuovi trend dell’abitare e si inserisce perfettamente in una zona abitativa di grande fascino”.
O LT R E U N M I L I O N E D I E U R O Il progetto è innovativo anche dal punto di vista finanziario: è stato infatti parzialmente finanziato attraverso una campagna online di equity crowdfunding che si è chiusa lo scorso marzo, e ha raccolto il 105% del suo obbiettivo pari a 1.155.000 milioni di euro. Un esito positivo che dimostra la semplicità e l’utilità dell’azione nel far partecipare privati e aziende, come collaboratori o fornitori della Pohl Immobilien, al raggiungimento dell’utile economico dell’operazione.
Particolarmente ariosi gli interni, con un affaccio totale sull’esterno grazie alle ampie pareti vetrate.
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Cover Story / progetto
L’ABITARE POST COVID
Il complesso Antonianum abbraccia le nuove esigenze abitative dettate dalla pandemia Covid, presentando spazi multifunzionali e flessibili che permettono di riconvertire gli ambienti ogni volta che ce ne sia necessità, sia per situazioni di svago che per l’home office. Il complesso comprende tre edifici a tre piani in cui sono stati realizzati complessivamente 25 appartamenti, di cui 10 con
giardino e altri 10 con terrazzo, e un attico. Tutti e tre gli edifici sono equilibrati da elementi di collegamento verticali e orizzontali a diversi livelli. Nell’architettura ideata e realizzata per il progetto, il legame con la natura svolge un ruolo essenziale. Gli edifici green sono infatti circondati da un verde intenso, che funge da delimitazione ma anche da unità tra di loro. Questo porta due tipi di benefici: l’abbattimento dell’aumento dei consumi e spese energetiche e il poter vivere anche uno spazio all’esterno. Un vero e proprio “ritorno alla natura”, realizzato secondo lo standard CasaClima A Nature e ponendo particolare attenzione anche agli interni degli appartamenti dotati di piastrelle di pregio e pavimenti eleganti con sistema di riscaldamento e raffreddamento integrato, illuminazione naturale, infissi ad angolo con vetri tripli, un sistema di ventilazione meccanica controllata e una domotica moderna e intelligente. Gli allacciamenti dell’acqua sono protetti contro il gelo su tutte le terrazze e i balconi e i solai interpiano sono realizzati con struttura multistrato per un isolamento acustico ottimale anticalpestio. Il quartiere residenziale, tranquillo e attraente,
I T R E E L E M E N T I F O N DA M E N TA L I 1. Il complesso. L’obiettivo è stato quello
l’edificio con lo spazio esterno interposto
sottolineano in modo chiaro i singoli
di creare un equilibrio ben bilanciato, ma
e la relativa vegetazione: nasce così un
piani. La sovrapposizione di pannelli
al tempo stesso anche “vibrante” tra i tre
ibrido tra lo spazio costruito e l’ambiente
orizzontali e di fasce a vari livelli
volumi del fabbricato. Un intento che si
naturale. Su una scala più ampia, il tema
conferisce all’insieme un aspetto
esprime, da un lato attraverso un’analoga
della continuità è ripreso anche nel
dinamico, il volume del corpo di fabbrica
forma geometrica di base, dall‘altro
paesaggio, in cui da un lato l’edificio con
vero e proprio risulta così strutturato e si
grazie a una materialità e una colorazione
il suo volume si inserisce perfettamente
evita una cubatura massiccia. L’altezza
omogenee e a un “intreccio” di elementi
nell’esistente e dall’altro il paesaggio
dell’edificio, nel suo completo sviluppo,
di collegamento orizzontali e verticali.
“fluisce” nel costruito sia in termini
è inferiore agli 8,50 m, risultando
2. La vicinanza alla natura. I pergolati
spaziali che a livello visivo.
quindi particolarmente bassa per una
esterni, elementi caratterizzanti il
3. La struttura stratificata. Le fasce
zona residenziale. L’edificio si integra
progetto, non solo collegano tra loro i vari
orizzontali presenti nello spazio esterno
in tal modo al meglio nella tipologia
livelli dell’edificio formando un insieme di
proseguono nell’edificio sotto forma
architettonica predominante
generose dimensioni, ma uniscono anche
di balconi o terrazze perimetrali che
nell‘area di progetto.
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F O C U S / I PAV I M E N T I Parti comuni - Piastrelle in gres o del tipo “Terrazzo” - Blocchi in agglomerato del tipo “Microterrazzo” per i gradini Garage e scantinati - D’assetto levigato Unità abitative (zona notte, corridoi, soggiorno) - Pavimento con assi di legno - Battiscopa a filo parete Unità abitative (bagni) - Piastrelle in gres Unità abitative terrazzi - Quadrotti in legno Rivestimenti delle pareti - Piastrelle in gres
Il complesso conta tre edifici residenziali di tre piani ciascuno, dove trovano spazio esclusivi appartamenti con giardino (al piano terra), appartamenti spaziosi con terrazzo (al primo piano) e attici lussuosi.
è ottimamente collegato con la rete dei trasporti pubblici, mentre il centro è comodamente raggiungibile a piedi. PUNTO DI FUSIONE
L’architetto che ha ideato il complesso è Roman Delugan. Nato a Merano nel 1963, ha studiato alla scuola superiore di arte applicata di Vienna. Nel 1993, assieme a Elke Delugan-Meissl, ha fondato la Delugan Meissl GMBH, che nel 2004 è stata ampliata e trasformata nello studio Delugan Meissl Associated Architects (DMAA). Per il suo stile di architettura, Delugan è stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui, nel 2015, del gran premio di stato d’Austria. Il suo studio ha progettato, tra le altre cose, il museo Porsche di Stoccarda e il Teatro d’Opera di Erl in Tirolo. Attualmente il team del DMAA sta lavorando a nuovi immobili di prestigio in Cina e Taiwan. “A Merano ho trascorso la mia infanzia e adolescenza. Abitavo a meno di tre minuti a piedi da dove oggi sorge l’Antonianum, e all’epoca non c’era ancora nessuna costruzione e noi bambini disponevamo di un enorme spazio verde in cui giocare in mezzo alla natura incontaminata – ha raccontato Delugan –. Il prato, la natura, il nascondersi e il trovarsi, sono tutti ricordi che ho cercato di incorporare nel nuovo progetto. Architettura e natura trovano qui un punto di fusione”. DETTAGLI (ANCHE VERDI)
Entrare in casa e sentirsi subito a proprio agio: è esattamente questa la sensazione che hanno voluto trasferire i progettisti in questo luogo. “Qui tutto è stato fatto nel modo giusto in riferimento alla
disposizione degli spazi, delle dotazioni e degli arredi – si legge nel magazine realizzato per la presentazione del progetto –. L’intento era proprio quello di assecondare le aspettative personali dei futuri inquilini all’interno delle quattro mura domestiche: c’è chi è alla ricerca della massima flessibilità possibile, altri del massimo spazio possibile per esaltare arredi e complementi”. Così, nello studio del progetto, è stato dato il massimo valore al taglio degli apparta19
Cover Story / progetto
menti, allo sfruttamento ottimale degli ambienti e alla ricerca della migliore esposizione per garantire la giusta luminosità. Particolare attenzione anche per i rivestimenti, perché per quanto riguarda gli interni “si sa, l’individualità riveste un ruolo importante”. Sono stati inseriti raffinati pavimenti in tavolato di legno, che evocano sempre un senso di accoglienza, e le piastrelle in ottica di “Terrazzo” rinforzano quel tocco di fascino italiano. Nei tre edifici residenziali, di tre piani ciascuno, trovano spazio esclusivi appartamenti con giardino, appartamenti spaziosi con terrazzo e attici lussuosi. Gli spazi all’aperto privati sono concepiti in modo che le unità abitative al piano terra dispongano di un terrazzo a livello del suolo, che la vegetazione privata separerà dagli spazi all’aperto in comune. Le unità abitative al piano superiore hanno soluzioni esterne di diversa profondità, mentre gli attici sono sono dotati di ampie terrazze. Insomma, sembra di capire che “qui ci si senta proprio a casa, ma in un’oasi verde”.
“LO SPAZIO ABITATIVO DEVE CAMBIARE ASSIEME A NOI” Una breve discussione con Roman Delugan, l’architetto che ha firmato il progetto Quanto c’è di Merano dentro di lei?
Per essere esatti: 18 anni. A Merano ho trascorso la mia infanzia e adolescenza, una fase della vita molto importante e soprattutto determinante. E quanto la lega in particolare all’Antonianum?
Molto. Per me è stata una gioia indescrivibile quando mi hanno contattato per affidarmi l’incarico di dare nuova forma all’Antonianum, dove una volta c’era il prato in cui giocavo. Abitavamo a meno di tre minuti a piedi, non c’era ancora nessuna costruzione e noi bambini disponevamo di un enorme spazio verde in cui giocare in mezzo alla natura incontaminata. All’edificio in sé, naturalmente, non potevamo accedere, ma davanti si trovava un magnifico ciliegio su cui noi – come fanno tutti i bambini – ci arrampicavamo per mangiare le ciliegie. Una volta il contadino ci ha colto in flagrante e per punizione ci fece raccogliere le ciliegie dall’albero. Bei ricordi d’infanzia… Ora questi ricordi sono racchiusi anche nel nuovo progetto che ha realizzato assieme al suo team?
Sì, certamente. Il prato, la natura, il nascondersi e il trovarsi, sono tutte cose incorporate nel nuovo progetto. Architettura e natura trovano qui un punto di fusione. Il tema “ritorno alla natura” riveste un ruolo molto importante. Qual è il significato che ha oggi la natura nella sua vita?
La natura è per me un’incredibile fonte di ispirazione, nella vita privata come in quella professionale. Da essa imparo di più come 20
affrontare un progetto architettonico. In Cina stiamo attualmente avviando nuovi progetti in cui la natura gioca un ruolo chiave. Oggi alla natura si attribuisce grande valore e sarà sicuramente così anche in futuro. In veste di architetto, lei progetta edifici di vario tipo, ma restando in tema di immobili residenziali: che cosa serve perché un’architettura abitativa sia di buona qualità?
È una domanda molto generale. Io personalmente la posso ricondurre a due fattori. Il primo è la flessibilità: nel corso delle vita noi cambiamo, e l’architettura deve dare spazio a questi cambiamenti. Lo spazio abitativo deve essere flessibile e deve poter cambiare assieme a noi. Poi c’è l’identificazione: devo potermi identificare con il mio immobile. Deve darmi forza, sottolineare il mio ego: ecco perché io e il mio team consideriamo l’architettura una sorta di psicologia applicata. Il corpo si sviluppa per diventare spazio e viceversa. Qual è secondo lei l’aspetto determinante del nuovo complesso residenziale Antonianum?
Nell’Antonianum architettura e natura si uniscono. In esso non abbiamo creato barriere, bensì le abbiamo superate. È per questo che abbiamo dato molta importanza agli spazi interni: si tratta di una grande struttura d’insieme, dove i residente possono “ritirarsi”, però è concepito anche come luogo di incontro. E come per tutti gli altri immobili che portano la nostra firma, anche qui vogliamo che l’architettura rappresenti un valore aggiunto, un miglioramento di ciò che già esiste.
Interni / materiali
Controllare il suono, anche con l’estetica
Attraverso soluzioni di design, Fonolab plasma la parte invisibile dello spazio, conferendo un valore decorativo e funzionale ai classici pannelli fonoassorbenti. Una case history che ha dato un nuovo impulso al settore COLLOQUIO CON LAURA MALNATI DI FRANCESCO TOZZI Il lavoro artigianale è uno dei punti di forza di Fonolab. Qui la sede produttiva in provincia di Pavia.
I
Il segreto di Fonolab è stato quello di considerare oltre alla funzionalità del prodotto anche l’aspetto estetico e il resto è venuto da sé, per modo di dire. Partendo da questa idea e dalla passione del suo fondatore, nel 2014 è stata fondata l’azienda alle porte di Milano e si tratta di una società il cui nome – Fonolab, appunto – esprime l’approccio innovativo al design acustico degli spazi. “Oggi, nella sede produttiva in provincia di Pavia, ingegneri acustici, designer di interni e tecnici progettano e realizzano pannelli decorativi a elevata capacità fonoassorbente, ignifughi ed ecosostenibili – ci ha raccontato Laura Malnati, general manager dell’azienda –. Sappiamo di poter offrire una risposta a tutti quei professionisti che cercano l’equilibrio tra estetica e prestazione”. E con Laura Malnati, 22
partendo da Fonolab, abbiamo fatto un po’ il punto anche sull’attualità dell’utilizzo dei materiali fonoassorbenti. Come è nata l’idea di Fonolab?
Sono sincera, durante una chiacchierata tra amici. Si discuteva dell’assenza sul mercato di un materiale fonoassorbente bello e decorativo e che non fosse solo costituito dal classico termoformato. Da qui abbiamo messo assieme prima di tutto le competenze tecniche e poi avviato l’attività artigianale. Avete dato una risposta a un’esigenza…
Direi che siamo riusciti ad abbinare funzionalità ed estetica, par-
FONOQUADRO È il pannello fonoassorbente made in Italy con elevate prestazioni acustiche, rivestito in tessuto o con stampa di immagini su tela. Viene realizzato su progetto, personalizzabile nelle dimensioni e nelle forme, nella scelta dei tessuti, dei colori e delle immagini. La struttura in alluminio garantisce robustezza e leggerezza e può ospitare faretti a incasso, lampade lineari, monitor, prese elettriche e interruttori. Può essere richiesto anche con rivestimento Anti-Bac, tessuto antimicrobico e sanificabile. In tutto 24 collezioni per più di 660 colori.
“Direi che siamo riusciti ad abbinare funzionalità ed estetica, partendo proprio da un approccio artigianale nella realizzazione del prodotto” LAURA MALNATI, general manager della società
tendo proprio da un approccio artigianale nella realizzazione del prodotto. Il nostro team artigiano è proprio uno dei nostri punti di forza: persone che hanno imparato e rinnovato gesti sapienti e complessi, diventando il primo patrimonio del nostro brand.
C’è da registrare, inoltre, anche un incremento di spazi e soluzioni open space, oltre a una diffusione delle attività di videoconferenze, come abbiamo potuto osservare nell’ultimo periodo a causa della pandemia. Si tratta di situazioni in cui il pannello fonoassorbente può davvero migliorare la qualità della vita lavorativa.
Altra caratteristica è la personalizzazione, giusto?
Sì, proprio così. Grazie all’utilizzo di un telaio in alluminio, un’anima in fibra di poliestere e un rivestimento in tessuto o tela stampata, riusciamo a realizzare soluzioni ignifughe, su misura e personalizzate, per soddisfare le necessità dei diversi committenti.
Ha accennato al grande problema della pandemia, come l’avete vissuto in azienda?
Come per tutti, il 2020 non è stato un anno semplice, perché tutto si è fermato… Si immagini per noi che lavoriamo principalmente
Qual è il settore che è stato più ricettivo all’inizio?
Appena partiti abbiamo trovato una particolare attenzione dal settore del contract con contatti diretti, poi si sono avvicinati anche i progettisti. Oggi in quale ambito lavorate maggiormente?
Attualmente il 90% del nostro business è rappresentato dagli ambienti di lavoro. Un dato interessante…
Abbiamo riscontrato negli anni una maggiore attenzione ai luoghi di lavoro da parte delle aziende, che sempre più sono alla ricerca di un giusto equilibrio tra comfort e qualità degli interni, proprio per garantire ambienti confortevoli ai propri dipendenti e collaboratori.
L’azienda è stata fondata nel 2014.
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Interni / materiali LA COMPOSIZIONE Fonoquadro è realizzato con struttura in alluminio, disponibile in diversi spessori e profili, materassino fonoassorbente in poliestere ad alta densità, rivestimento in tessuto di diverse marche o in tela stampata con qualsiasi immagine. Può essere applicato a parete, a soffitto o essere autoportante ed è fornito con kit d’installazione a magneti, cavetti per sospensione o piedistallo. Inoltre, può essere rimosso facilmente per consentire la manutenzione degli impianti e delle superfici e si presta all’integrazione di dispositivi elettrici e luminosi.
con uffici, ma come tanti abbiamo stretto i denti e siamo riusciti ad andare avanti con tenacia e determinazione. Progetti in corso?
Tanti e di questo siamo molto contenti. Stiamo lavorando nel mondo della moda, anche se non le posso anticipare niente, siamo da poco intervenuti nella ristrutturazione di una grande azienda del settore della Gds in provincia di Milano e abbiamo diversi cantieri aperti. Prima della pandemia, inoltre, sono stati tanti i lavori portati a termine e siamo ottimisti per il futuro. In tema di sostenibilità, qual è l’impegno di Fonolab?
Per noi si tratta di una scelta, a partire dalla progettazione. Abbiamo scelto di progettare e produrre pannelli fonoassorbenti eco friendly, durevoli grazie alla tecnologia utilizzata e all’impiego di materiali di elevata qualità, disassemblabili e riciclabili al 100%. I materiali
per la realizzazione provengono in gran parte da fonti riciclate e da fornitori italiani, inoltre il certificato Voc in classe A+ certifica la propensione alla sostenibilità di tutti i pannelli Fonoquadro, garantendo la bassa emissione di composti organici volatili nell’aria. A questo si aggiunge il rispetto dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), requisito indispensabile per la partecipazione agli appalti pubblici. Alla fine, tutto sarà pure partito da una chiacchierata tra amici, ma oggi la vostra è una realtà con un interessante valore aggiunto, mi sembra di capire…
Per noi tutto parte dalla progettazione, che cerchiamo di approcciare a 360 gradi: dalla consulenza acustica alla progettazione d’interni, dal supporto nella scelta di forme e tessuti all’assistenza in cantiere. E poi ci mettiamo passione nel lavoro di tutti i giorni e questo è il principale valore aggiunto, fattore comune per quelle realtà che puntano sulla qualità.
Le foto di questo servizio Le immagini utilizzate a corredo di questa intervista sono relative alla sede direzionale Heineken di Milano, progetto realizzato da Fonolab nel 2019. Si tratta di un lavoro di ristrutturazione che si è concentrato sul benessere delle persone, con una cura speciale al design degli spazi, all’illuminazione e all’acustica. Nei luminosi ambienti sono stati inseriti pannelli fonoassorbenti Fonolab rivestiti in tessuto Designers Guild nei toni del verde e del grigio. Due le principali versioni utilizzate: • Pannelli Fonoquadro Deluxe di forma triangolare sono stati utilizzati per comporre grandi isole negli uffici open space; • Pannelli Fonoquadro Circle, con diversi diametri, sono stati inseriti nei grandi spazi studiati per incontri informali e nelle sale meeting della società.
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Interni / case history
L’esclusività della natura
Ben 1.700 mq di parquet plancia rovere affumicato Sauvage di Haro posati su pareti e soffitti nelle camere del lussuoso Mt. Isthmus Lodge in Nuova Zelanda. Un uso che ne ha amplificato il forte effetto spaziale DI VIOLA DELFINO
P
Per chi scrive di mestiere è difficile ammetterlo, ma a volte le immagini esprimono i concetti più di mille parole. È il caso del progetto che vi presentiamo in queste pagine. Guardatele con attenzione, c’è qualcosa da aggiungere? In realtà no, ma per dovere di informazione ci preme darvi i dettagli. Così le immagini possono essere associate a elementi che permettono di contestualizzarle nella realtà. La prima coordinata è il luogo: centro dell’Isola del Sud, solitaria regione montuosa in Nuova Zelanda. Lì, tra le montagne della regione di Otago, che salgono 26
fino a 2.000 metri e si affacciano sul lago glaciale Hāwea, sorge il lussuoso Mt. Isthmus Lodge: il tocco speciale è dato dal parquet Haro, impiegato come soluzione di design per pareti e soffitti. Il risultato? Un mix ben riuscito tra natura allo stato puro ed esperienze esclusive. L’edificio, che si presenta come una villa ed è ubicato su 7.000 ettari di terreno, si fonde con l’ambiente circostante ed è arredato con materiali pregiati, a partire dai 1.700 mq di parquet plancia rovere affumicato Sauvage, posati nelle camere e nelle suite.
IN BREVE Realizzazione: lussuoso lodge con cucina stellata e aree wellness Luogo: Isola del Sud, Nuova Zelanda Progetto: Tony Butel Pareti e soffitti: parquet plancia rovere affumicato Sauvage di Haro Info: www.haro.com
Il parquet Haro posato sulle pareti e sui soffitti delle camere e delle suite regala uno scorcio di natura agli ambienti interni.
L’architettura del Mt. Isthmus Lodge, firmata da Tony Butel, è in totale armonia con lo spettacolare contesto naturale in cui è immerso.
Progettato per stupire Mt. Isthmus Lodge fa parte del gruppo Lindis Hotel ed è stato progettato dal premiato architetto Tony Butel. Missione progettuale: offrire agli ospiti la quintessenza del lusso. Oltre la struttura, già di per sé un incanto per gli occhi, i servizi sono pensati per regalare un’esperienza unica: dalla cucina a cinque stelle alle ampie aree per il wellness, fino alla sala idromassaggio con vista mozzafiato sulla regione montuosa.
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Cantiere / pitture
San Marco Group firma le finiture dei pavimenti e delle pareti della sua Academy, l’edificio dedicato alle attività formative e al rilassamento dei dipendenti. Attore principale, il sistema decorativo Continuo rivestimento multistrato a base minerale e organica DI NORA ADAMSBERG
Protagonista dei propri spazi
a
scoltare i bisogni dei propri dipendenti e curarne il benessere anche fuori dall’orario di lavoro. Questa la filosofia dello spazio Academy di San Marco Group, situato nella superficie dell’headquarter di Marcon, in provincia di Venezia. Considerato che l’azienda è specializzata in pitture e vernici per l’edilizia professionale, i dettagli dell’intervento ci hanno particolarmente incuriosito. Eccoli qui.
Dalla formazione al relax L’Academy San Marco è uno spazio in cui confluiscono tutte le attività di aggiornamento personale autogestite dai dipendenti, ma anche un’area in cui organizzare eventi privati quali feste di compleanno o cene, dopo aver verificato in maniera semplice e veloce la disponibilità degli spazi via web. Articolato su tre piani, è composto da diversi ambienti: oltre a una cucina dove organizzare corsi con professionisti esterni e una sala in cui fare colazione prima di cominciare la giornata lavorativa, vi sono stanze per rilassarsi o in cui sfidare i colleghi a una partita a biliardino e sale attrezzate dove allenarsi.
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IN BREVE Realizzazione: finiture degli interni dell’Academy San Marco Luogo: Marcon (VE) Pareti e pavimentazioni: sistema Continuo di San Marco Group Info: www.san-marco.com
Le pareti e i pavimenti sono state rifinite con il nuovo rivestimento Continuo di San Marco Group, ideato per decorare qualsiasi ambiente.
Monocromatico texturizzato All’interno dell’Academy pavimenti e pareti sono stati rifiniti impiegando la tonalità tortora del sistema Continuo. Sulle superfici orizzontali il sistema è stato applicato sul massetto, creando uno spessore superiore ai tre millimetri grazie alla livellina cementizia Level Zero. L’effetto estetico finale è monocromatico, ma mosso e leggermente texturizzato.
Sottile e leggero, il sistema decorativo Continuo permette di ottenere un rivestimento particolarmente resistente in soli 3 mm di spessore e 3 kg/mq.
ALTAMENTE PERSONALIZZABILE
Per le pavimentazioni e le pareti, in diversi ambienti dell’edificio, è stato applicato Continuo, il nuovo rivestimento multistrato a base di prodotti di natura minerale e organica, pensato per decorare dalle cucine al living, dal bagno agli spazi commerciali. Sottile e leggero, questo sistema decorativo ideato dall’azienda veneta permette di ottenere a partire da soli 3 mm di spessore e 3 kg/mq un rivestimento resistente agli urti, all’abrasione e alla compressione, a favore di un alto standard di igiene e pulizia. Altamente personalizzabile, grazie alle numerose combinazioni tra 47 colori e quattro finiture estetiche a disposizione, Continuo presenta un effetto finale simile al cemento levigato o alla pietra liscia, con superfici continue, prive di fughe e interruzioni. 29
Cantiere / il prodotto
La pavimentazione scelta consente un’elevata versatilità nelle fasi di posa.
n
Flessibilità per esigenze specifiche L’Hotel Friuli di Udine è stato oggetto di un’importante ristrutturazione delle pavimentazioni, che ha visto protagonista Pergo Vynil Modern Plank. Una soluzione ideale per ambienti dove garantire elevate prestazioni DI JACOPO FROMELLI
ei contesti in cui si richiede un pavimento ad alte prestazioni, sia nei luoghi pubblici a elevato traffico sia in casa, uno dei nomi da tenere in considerazione è sicuramente quello di Pergo, marchio di riferimento nel mercato del laminato che ha la sua sede produttiva in Belgio, presso gli stabilimenti di Unilin. È la scelta che ha fatto lo studio TR3ND per la ristrutturazione delle stanze dell’Hotel Friuli di Udine, dove gli architetti hanno scelto di caratterizzare in base ai colori i vari piani della struttura e un intero piano lo hanno dedicato alle tonalità selezionate da Pantone per il 2021. La combinazione di Pantone 17-5104 Ultimate Gray, un grigio solido e concreto, e Pantone 13-0647 Illuminating, un giallo vivace e positivo, offre così a chi soggiorna un ambiente ricercato e con carattere. DALL’ASPETTO NATURALE
Il pavimento che è stato scelto per la ristrutturazione è il modello Pergo Vynil Modern Plank, nella tonalità di grigio Rovere Marittimo. Flessibile o rigido, a incastro o da incollo, Pergo Vinyl ha 30
Il prodotto utilizzato nella ristrutturazione è stato utilizzato anche per parte dei rivestimenti.
Le specializzazioni di Pergo • Da oltre 40 attiva nella produzione del laminato • Introduzione di una versione resistente all’acqua • Introduzione di materiali innovativi idonei anche per situazioni di stress termico • Introduzione di un parquet resistente all’usura e protetto dal sedimento di sporco e umidità
caratteristiche interessanti e da sottolineare, tra le quali l’impermeabilità al 100%: la scelta ideale per pavimenti e rivestimenti anche nelle aree umide, come il bagno o la cucina. Inoltre, nel progettare il vinile by Pergo, il gruppo Unilin ha saputo trasferire dai propri laminati diverse qualità della tecnologia TitanX creando TitanV, la specifica superficie vinilica che rimane flessibile e confortevole, ma protegge i pavimenti in vinile da usura e macchie aggressive. La finitura totalmente sigillata si riflette in una particolare resistenza alle macchie più ostili, come l’inchiostro indelebile, e permette l’uso di detergenti e solventi domestici, anche quelli aggressivi come l’acetone, senza aloni permanenti e cambiamenti di lucentezza. Il tutto con un aspetto naturale e opaco, simile a quello del legno oliato. Altro aspetto da sottolineare è l’estrema flessibilità del prodotto, grazie alle diverse modalità di posa che lo caratterizzano, che si sono rivelate molto utili anche per il progetto di ristrutturazione dell’Hotel Friuli. Tre le possibili versioni: da incollo, click e rigido click. La prima è ideale per sottofondi lisci e per tutte le aree, comprese quelle con irraggiamento diretto del sole. Richiede un livellamento perfetto del sottofondo, è ideale per realizzazioni sfidanti e può essere posato anche a parete e nelle stanze da bagno. La versione click può essere inserita su superfici con minime imperfezioni ed è consigliata per spazi con ampie superfici e per installazioni flottanti, anche con irraggiamento diretto del sole. Infine, rigid click è la
soluzione studiata per sottofondi irregolari e garantisce, inoltre, una notevole riduzione del rumore da contatto. ATTENZIONE ALL’AMBIENTE
Nella progettazione di nuovi pavimenti e rivestimenti in vinile Pergo, la sostenibilità è stata una delle priorità fondamentali dell’azienda. Il processo produttivo a risparmio energetico e moderno riduce al minimo gli scarti, in modo tale che il pavimento in vinile sia il più “morbido” possibile per i piedi che lo calpestano... Ma anche per il pianeta. I vinilici Pergo, infatti, sono prodotti senza ftalati, con emissioni di COV ridotte al minimo, garantendo un accurato riciclo dello scarto. Ultimo aspetto è quello legato alla resistenza termica, in quanto queste tipologie di pavimentazioni sono compatibili con il riscaldamento a pavimento, sia in posa flottante, sia nel caso di utilizzo di colle. Insomma, soluzioni che rispondono alle diverse esigenze che oggi un professionista può incontrare in fase di cantiere e alle quali deve rispondere con opportune soluzioni.
Gli architetti su un intero piano hanno inserito dei materiali con le tonalità selezionate da Pantone per il 2021.
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Focus / news Angelo Radici, presidente di RadiciGroup
Strategia di focalizzazione sui core business RadiciGroup, realtà italiana nata a Bergamo azienda di riferimento nei business della chimica, dei tecnopolimeri, delle fibre e dei non tessuti, che opera con 3mila dipendenti in 15 Paesi a livello globale, ha chiuso l’esercizio 2020 con un fatturato consolidato di 1.019 milioni di euro, contenendo la flessione rispetto al 2019 al -6,7%. Anche durante lo scorso anno, inevitabilmente influenzato dalla diffusione della pandemia e dalle misure introdotte per il suo contenimento, il gruppo ha continuato a perseguire la strategia di focalizzazione sui core business considerati strategici e sinergici quali la chimica del nylon, i tecnopolimeri e le soluzioni tessili avanzate. Il 2021 si è aperto con risultati positivi: nel primo trimestre fatturato e margine operativo lordo sono in crescita in quasi tutti i settori di business, nonostante il forte aumento dei costi delle materie prime registrato proprio in questo periodo.
LO SPORT NEL DNA DI ISOLMANT Oltre mille i chilometri da percorrere attraverso Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia per aggiudicarsi la Maglia Rosa dell’edizione numero 32 del Giro d’Italia Donne. In scena nei primi 10 giorni di luglio, la prestigiosa manifestazione ciclistica internazionale vede scendere in pista 144 atlete appartenenti alle 24 migliori squadre del mondo, tra cui le nove squadre dell’UCI Women’s World Team e una selezione di atlete del team Isolmant Premac Vittoria. Una competizione di grande livello, la cui elevata qualità tecnica è garantita “dalla presenza di tutte le più importanti squadre al mondo e da un percorso di difficoltà medio-alta e allo stesso tempo straordinario dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, che tocca simbolicamente le zone del Paese maggiormente colpite dalla prima ondata della pandemia. Se lo scorso anno l’intenzione era essere l’edizione della ripartenza, quella di quest’anno vuole e può essere l’edizione della rinascita, in primis dello sport, di cui il ciclismo femminile può essere uno dei volani più importanti”, ha sottolineato il direttore generale della corsa Giuseppe Rivalta. Insomma, un’occasione importante per valorizzare le donne nello sport.
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Bene il fatturato di Woodco per il 2021 La voglia di vedersi nuovamente di persona e il desiderio di tornare alla normalità sono stati i protagonisti del meeting agenti Woodco 2021. Organizzato in due diverse giornate in modo da suddividere le presenze, nel completo rispetto delle misure igienico sanitarie previste dalla legge, l’incontro è stato l’occasione per fare il punto sull’andamento del mercato e dell’azienda, che consolida la sua identità forte e solida nonostante il periodo ricco di incertezze e, soprattutto, la difficile situazione che riguarda l’approvvigionamento delle materie prime. Nei primi cinque mesi del 2021, infatti, Woodco ha registrato un +23% di fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019 (ultimo anno di attività regolare a pieno regime). Se confrontato con il 2020, l’aumento si innalza addirittura al 63%: un incremento dovuto a un mercato sempre più orientato alla ristrutturazione, ma anche ad una gamma prodotti ampia e costantemente allineata con l’evoluzione dei trend del design. “Nell’ultimo anno – commenta Gian Luca Vialardi, direttore generale Woodco – le persone, costrette a rimanere nelle proprie case, si sono rese conto di quanto fosse necessario migliorare o ristrutturare alcuni ambienti. Questa attenzione per gli interni, accompagnata dagli incentivi governativi e da un mercato promettente, ha spinto gli italiani ad investire molto nelle proprie abitazioni e a rinnovare, oltre che gli spazi dedicati allo smart working, anche pavimenti e rivestimenti”.
Spazio alla milanesità Ha aperto al pubblico Milano Verticale | UNA Esperienze, l’hotel 4 stelle superior, che si pone come nuovo punto di riferimento dell’ospitalità meneghina. Il progetto di architettura di interni e degli spazi esterni, curato dallo studio Vudafieri-Saverino Partners, vuole superare la concezione tradizionale di “albergo” creando uno spazio aperto alla città: allo stesso tempo un hotel urbano, una destinazione food & beverage, un luogo di incontro, un hub di servizi innovativi. La struttura stabilisce un nuovo standard di riferimento nel panorama dell’ospitalità, non solo milanese: 173 camere, 600 mq di spazi ristorativi e 1.000 mq di giardino interno. Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri hanno progettato un nuovo livello di esperienza estetica e ambientale. Al centro del progetto c’è Milano e la milanesità. L’interior reinterpreta in chiave contemporanea la tradizione del design “alla milanese”, citando l’elegante modernità dei maestri meneghini del dopoguerra, presenti in numerosi dettagli materici come l’impiego dei marmi policromi e la citazione del ceppo lombardo. Negli spazi della hall, della reception, del lounge e della lobby il racconto è lasciato alla spettacolarità delle pareti marmoree, ai soffitti campiti con toni diversi e al grande spazio a doppia altezza che fa da incipit al giardino interno. Milano Verticale celebra infatti anche l’under statement milanese, di cui è un esempio la tradizione dei cortili nascosti che ritroviamo proprio nel magnifico giardino privato dell’hotel. L’edificio preesistente è stato completamente ristrutturato dallo studio Asti Architetti che ha curato il progetto architettonico delle facciate, in un’operazione di grande valore nel riqualificare l’intero isolato.
IL NUOVO CHIA LAGUNA RESORT Lo Studio Marco Piva ha portato
“luogo selvaggio” è stato il
a termine l’importante opera di
punto di partenza del lavoro
riqualificazione del resort iniziata
dello Studio, che ha ridisegnato
da IHC lo scorso anno, attraverso
ambienti e spazi outdoor del
il fondo Star gestito da Castello
resort attraverso interventi di
SGR, con il restyling dell’Hotel
landscaping e new lighting, per
Village e che vede ora coinvolti
arrivare al restyling completo di
gli altri hotel e tutti gli outlet che
camere, spazi comuni e ristoranti,
compongono l’iconico indirizzo
regalando un nuovo design in
sardo, all’insegna dell’autenticità,
continuum tra interno e esterno.
della tradizione e dei grandi
L’intervento dello Studio Marco
spazi a contatto con la natura più
Piva ha elevato la qualità generale
selvaggia. Il progetto di restyling
del complesso dal punto di
ha coinvolto in continuità con
vista funzionale, creando una
il precedente intervento anche
diversificazione degli spazi al fine
l’Hotel Baia di Chia Resort Sardinia
di offrire agli ospiti esperienze e
e l’Hotel Laguna con la Family
servizi rinnovati e completamente
Area, ispirandosi alla natura
nuovi, ma anche formale, estetico
del territorio, per tradursi in un
e emozionale, con un’attenta
nuovo resort caratterizzato da un
selezione di arredi, finiture
lifestyle mediterraneo pensato
e materiali che comunicano
per offrire ai propri ospiti un
un’idea di lusso e benessere
luogo in cui si respira l’autentica
legata all’intramontabile stile
tradizione sarda. Il tema del
mediterraneo.
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Un vero e r a f o t t Tu
Ma d e w ith love Un capolavoro per il tuo pavimento. www.ardex.it
materiali SOLUZIONI | INNOVAZIONE | PRODOTTI
materiali Mapecoat 4 LVT.
C
Mapecoat Decor Protection
Protezione DUREVOLE Mapei presenta le finiture Mapecoat 4 LVT e Mapecoat Decor Protection, la prima per pavimentazioni e rivestimenti resilienti, l’altra per rivestimenti in fibra di vetro decorativa e carta da parati. Entrambe sono in grado di resistere agli attacchi dei principali ceppi batterici
ome scudi protettivi. Ecco qui due finiture firmate Mapei. La prima, Mapecoat 4 LVT, è antiscivolo bicomponente poliuretanica alifatica in dispersione acquosa, in versione opaca (10 gloss) e semilucida (30 gloss), per pavimentazioni e rivestimenti resilienti, tipo LVT, PVC, gomma o linoleum. Garantisce una resistenza allo scivolamento R11 secondo la DIN 51130, resistenza allo scivolamento a piedi nudi A+B secondo la DIN 51097 e resistenza allo scivolamento secondo il metodo del pendolo e BCR. Mentre la seconda, Mapecoat Decor Protection, è una finitura protettiva trasparente opaca per rivestimenti in fibra di vetro decorativa e carta da parati, per la posa anche in ambienti umidi. Conferisce un’elevata resistenza all’usura e all’abrasione e facile da pulire, proteggendo la stampa. Entrambe sono in grado di resistere agli attacchi dei principali ceppi batterici (Escherichia Coli, Staphylococcus Aureus, MRSA, Pseudomonas Aeruginosa) in quanto testate secondo il metodo descritto dalla norma ISO 22196 “determinazione della attività antibatterica su plastica e altre superfici non porose”. Tutte e due, inoltre, sono state formulate per ottenere una protezione durevole e resistente al lavaggio e alle muffe, caratteristiche comprovate dal superamento dei test più restrittivi in accordo alla norma UNI 11021. Sono inoltre resistenti a particolari agenti di lavaggio (cloroattivo, sgrassante alcalino, disincrostante acido) e di disinfezione in quanto testate in accordo alla UNI EN ISO2812-1 (metodo 3). www.mapei.com
O
Bellezza NATURALE La nuova collezione Bergen di Pergo celebra il calore della natura con tinte che richiamano la terra ed è impreziosita dal sistema a incastro brevettato Uniclic, per un’elevata stabilità e una grande facilità di posa
ggi più che mai tutti noi avvertiamo il bisogno di riconnetterci con la natura. Ed ecco a soddisfarlo, la nuova collezione Bergen di Pergo, marchio distribuito in Italia da Unilin. Con le sue dimensioni eleganti di 138 x 15 cm e 8 mm di spessore, è caratterizzata da 12 nuovi decorativi che celebrano la bellezza e il calore dell’ambiente naturale. Tinte che richiamano la terra e che creano continuità tra spazio esterno e interno, grazie anche a decori più ricercati come teak e noce. La matericità della superficie e la finitura extra opaca garantiscono a tutta la collezione un aspetto iperreale. Da segnalare la bisellatura pressata in stile Pergo SenSation e l’extra protezione AquaSafe e TitanX, che rendono Bergen ottimale per qualsiasi ambiente. Non possiamo non menzionare, infine, un’importante evoluzione dal lato tecnico: l’introduzione del sistema a incastro brevettato Uniclic, per un’elevata stabilità e una grande facilità di posa. www.pergo.it
materiali
Intensa sensazione DI BENESSERE La collezione di parquet Dream di Woodco si rinnova: nuove colorazioni con trattamento fumé, tre proposte in larice dedicate agli amanti delle ambientazioni nordiche e una speciale finitura dal tocco setoso e vellutato
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ata per offrire a tutti la possibilità di trovare il pavimento in legno dei propri sogni, mettendo sempre comfort e qualità abitativa al primo posto, la collezione di parquet Dream di Woodco si rinnova per rispondere ancor più alle esigenze abitative odierne. Cinque nuovi parquet entrano a far parte della collezione Dream. Da un lato, tre nuove proposte in larice – naturale, sbiancato e anticato – incontrano le esigenze di chi ama la
sobrietà delle abitazioni scandinave o l’intimità tipica degli chalet alpini. Dall’altro, due proposte in rovere fumé – Rovere Mandorla e Rovere Cannella – si rivolgono a chi cerca pavimenti dalle tonalità calde e intense, perfette per interni dalle evocazioni esotiche o dal fascino vissuto. Per tutti i parquet verniciati della collezione Dream, inoltre, da oggi è disponibile la nuova finitura Silky Touch, una speciale vernice che rende la superficie del pavimento più setosa e vellutata. Grazie a questa nuova finitura – atossica e sicura sia per le persone che per l’ambiente – camminare a piedi nudi è ancora più piacevole, perché il pavimento restituisce un’intensa sensazione di benessere. www.woodco.it
Oryx Route, by Apollinaria Volskaia.
All’insegna DELL’AVVENTURA “Fresche di stampa”, Jungle e Oryx, tra le novità di Ambientha. Trovano ispirazione dall’Amazzonia e dalle dune del deserto
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Maka Jungle, by Federica Baruffi.
otremmo dire “fresche di stampa” due delle ultime novità presentate da Ambientha nella sua ultima collezione: Jungle e Oryx. Jungle, nelle varianti Kimi Jungle, Maka Jungle e Aylen, cattura le emozioni di un’escursione nella terra incontaminata dell’Amazzonia. All’insegna dell’avventura e della salvaguardia, la carta da parati è uno sguardo caldo e avvolgente sulla bellezza selvaggia del regno animale. Le pareti si inebriano delle luci e delle ombre della giungla, manti maculati e piccole ma coloratissime farfalle. Maka Jungle grazie ai romantici dettagli acquerello dall’aspetto antico, sprigiona negli ambienti un’atmosfera suggestiva, raffinata. Il design è di Federica Baruffi. Cavalcando le dune del deserto ti ritrovi davanti la maestosità delle antilopi. Una scenografia tra immaginario e realtà avvolta dal calore del sole africano e il sapore della terra. Oryx, design di Apollinaria Volskaia, affonda le radici nella bellezza primordiale del continente per dare vigore e originalità a interni open space. Ideale per sale d’aspetto, spazi professionali e soggiorni moderni dalle influenze etniche caratterizzati da finiture naturali e linee pulite. www.ambientha.com
materiali
Missione legno DA ESTERNO Puredek è l’impregnante a base acqua di Adesiv pensato appositamente per il trattamento e la protezione delle superfici legnose outdoor
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avimenti in esterno, gazebi e arredi da giardino, bordi piscina, moli e banchine, purché in legno. Questi i campi di applicazione di Puredek, impregnante a base acqua non filmogeno sviluppato da Adesiv per il trattamento e la protezione del legno da esterno. Si tratta di un prodotto pronto all’uso, da stendere a rullo, pennello o spruzzo. Caratterizzato da una rapida essicazione e da un’elevata resistenza agli agenti atmosferici, Puredek è pigmentato, ossia è in grado di donare al supporto una leggera tonalizzazione. Da ricordare che contiene speciali assorbitori UV. www.adesiv.it
Ispirata AL MEDITERRANEO
È la nuova linea Sunlit Days. Un viaggio tra la luce e il colore di luoghi incantevoli, con uno stile fresco e semplice. Una collezione ad emissioni zero
S
ilestone presenta Sunlit Days, la prima collezione ad emissioni zero del settore delle superfici in quarzo e della pietra ingenierizzata di Cosentino Group. Per raggiungere questo importante obiettivo, la società spagnola si è impegnata a compensare le emissioni di CO2 per l’intero ciclo produttivo della nuova collezione. Per farlo, si avvale di diversi progetti di compensazione opportunamente certificati e inseriti nel contesto del Voluntary Carbon Market. Sunlit Days è una collezione ispirata al Mediterraneo, alla connessione con la natura e soprattutto ai suoi colori. È proprio il colore uno dei caratteri distintivi: si presenta come un viaggio tra la luce e il colore, con uno stile fresco e dai toni mediterranei ispirati a valori come uno stile di vita semplice e profondo. Faro White, Cincel Grey, Arcilla Red, Cala Blue e Posidonia Green sono più che semplici nomi per le cinque varianti della collezione. Sono storie, esperienze ed espressioni. Sono un omaggio allo stile di vita di persone reali che hanno trovato la loro vera essenza grazie al Mediterraneo. www.cosentino.com
Le varianti Arcilla Red e Cala Blue.
materiali
Mix tra estetica E SOSTENIBILITÀ Colori autentici del legno e finiture naturali e armoniose, con la collezione Natura di CP Parquet. Quattro differenti versioni per diversi ambienti e destinazioni d’uso
N
ella collezione Natura di CP Parquet, una speciale vernice trasparente ed ecocompatibile riveste accuratamente i parquet, lasciando trasparire la piena e autentica bellezza del legno naturale, la sua struttura e le sue venature. Ma oltre all’aspetto estetico, l’azienda ha lavorato anche sul piano della sostenibilità, investendo nella certificazione TÜV PROFiCERTproduct Interior, che certifica la bassa emissione di VOC e formaldeide. Sotto il profilo delle prestazioni, invece, la finitura Natura garantisce al parquet una protezione superficiale idrorepellente, resistente al calpestio e all’usura nel tempo. La speciale vernice utilizzata, inoltre, garantisce un effetto igienizzante alla superficie. Disponibile con struttura a tre e due strati, conta quattro differenti versioni: Rovere, Noce, Teak Burma e Olmo. www.cpparquet.it
La texture Temps Perdu.
Quando il lino diventa PROTAGONISTA Una carta da parati caratterizzata da una fibra tessile ad alto contenuto estetico e funzionale per un rivestimento autenticamente irregolare. È GlamPure di Glamora
G
lamPure è un rivestimento compostabile, interamente realizzato con materie prime vegetali. Le qualità tecniche ne fanno una soluzione adatta all’applicazione in contesti di bioarchitettura residenziale e hospitality: presenta infatti proprietà di assorbimento dell’umidità e caratteristiche isolanti, termoregolatrici, di resistenza e anallergiche. Protagonista di questa collezione è il lino europeo, una fibra tessile ad alto contenuto estetico e funzionale, che dà vita a un rivestimento murale con una texture autenticamente irregolare. Tra le diverse collezioni, Komorebi Collection
su GlamPure, The Organic Wallcovering, nasce per rispondere ai desideri di chi ama la bellezza, l’eleganza e ricerca soluzioni d’interior design rispettose della sostenibilità ambientale e del benessere di chi le vive. Il termine giapponese Komorebi evoca l’immagine della “luce che filtra tra gli alberi”, una visione di tranquillità ed energia che dona allo spazio una nuova dimensione. Questa collezione, ispirata alle atmosfere Japandi, suggerisce un approccio all’abitare che segue i principi della biofilia e invita alla riconnessione con la natura. www.glamora.it
materiali
Filato a sezione ELLISSOIDALE È la nuova versione by Jean Nouvel Design distribuita da Liuni, per la linea teli di Bolon Tatami. Due le versioni: ordito monocolore o rigato con trame alternate bicolore
I
l risultato della versione Bolon by Jean Nouvel Design è un tessuto vinilico a effetto stuoia ideale per pavimenti a uso interno, con supporto in PVC e fibre di vetro. Questa la composizione: 98,5% vinile, 0,7% poliestere, 0,8% fibra di vetro. Con uno
spessore di 2,3 mm e sei colori disponibili a catalogo, il design lineare della collezione amplifica la geometria spaziale, creando un risultato senza soluzione di continuità. Oltre a consentire una sperimentazione con la disposizione, si ottiene una pavimentazione che va oltre la semplice decorazione, apportando caratteristiche decisive agli interni. Disponibile in rotoli o quadrate autopassanti, questa pavimentazione industriale realizzata a mano è studiata per un utilizzo intenso degli ambienti. Frutto della progettazione svedese − l’azienda produttrice ha la sua sede a Ulricehamn − queste soluzioni sono sintesi di sostenibilità, funzionalità ed estetica. www.liuni.com
Ecosostenibile per l’utilizzo di legno certificato, per la lavorazione e ora anche per la finitura. Mardegan Legno presenta la collezione Bihoma, realizzata con una vernice di origine vegetale, prodotta con un ciclo a bassa emissione di CO2
Naturalmente NATURALE T
utti i prodotti Mardegan Legno sono ecosostenibili perché provenienti da foreste gestite in maniera responsabile e lavorati in una filiera certificata. Ora anche il processo di finitura è completamente naturale. La collezione Bihoma, infatti, è realizzata con un’innovativa vernice ecologica al 100%, caratterizzata dall’utilizzo di acqua e di resine ricavate da fonti rinnovabili di origine vegetale e da un ciclo produttivo a bassa emissione di CO2. Nel dettaglio, si tratta di un fondo specifico per parquet le cui elevate performance tecniche ne consentono l’utilizzo sia come base che come finitura, garantendo trasparenza, durezza, resistenza all’abrasione e agli agenti chimici. www.mardeganlegno.com
materiali
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ue prodotti per interni a effetto pietra della gamma Minerals di Novacolor, realizzata con componenti naturali a basse emissioni di sostanze inquinanti volatili. Archi+Pietra, rivestimento murale in polvere a base di calce idraulica, è caratterizzato da una particolare formulazione che permette di realizzare finiture decorative giocate su un effetto pietra pieno e compatto, pensato per la decorazione di ambienti contemporanei. Archi+ Pietra Intonaco è una finitura decorativa in polvere a base di calce idraulica, a grana grossa. Esaltato dal contrasto fra calce e metallo, e contraddistinto dalla possibilità di essere applicato a una sola mano, è ideale per decorare ambienti rustici. Si ricorda che Novacolor – sponsor per il Padiglione Venezia alla 17esima Mostra Internazionale di Architettura – ha abbracciato un nuovo approccio produttivo basato sul concetto di Biomass Balance, sostituendo le materie prime fossili con biomassa proveniente dagli scarti agricoli. Infine, è la prima azienda in Italia a ottenere la certificazione REDcert2 per le pitture a effetto decorativo, assegnata alle realtà che investono in materie prime sostenibili. www.novacolor.it
Effetto PIETRA Archi+Pietra e Archi+ Pietra Intonaco di Novacolor, realizzati con componenti naturali a basse emissioni di sostanze inquinanti volatili, sono pensati per realizzare finiture decorative sia per ambienti contemporanei che rustici
Sensazione FIAMMATA
Grazie a Stripes la nuova versione di moquette di Besana. Pensata per soluzioni che strizzano l’occhio al design, è ideale per ambienti dove è previsto un passaggio frequente
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iù che una moquette è un vero e proprio pavimento tecnico che, grazie alla sua tessitura a intreccio realizzata in PVC, garantisce una resistenza particolarmente elevata all’usura e una facile manutenzione. Queste le principali caratteristiche di Suvi Floor, materiale che riesce ad adattarsi a diverse tipologie di ambienti, soprattutto dove è previsto un passaggio frequente ed elevato, rispondendo alle diverse esigenze estetiche grazie all’ampia gamma di colori disponibile. A catalogo la nuova versione Stripes che strizza l’occhio al design, dall’effetto fiammato e composta da nove differenti colorazioni. Così, Besana Mouquette aggiunge una nuova referenza alle già presenti Natural e Metal. Due note tecniche: la composizione è al 97% vinilico e 3% PES, lo spessore è di 3 mm e la lunghezza di ogni rotolo di 25 metri. www.besanamouquette.com
materiali
Il sistema WP/H2O di WallPepper Group è un materiale tecnico resistente ad acqua, calore, vapore e umidità e, proprio per queste caratteristiche, è pensato per impreziosire l’ambiente cucina
Tra estetica e UTILITÀ
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allPepper Group sviluppa materiali e sistemi tecnici per portare le sue grafiche dalle facciate degli edifici a qualsiasi spazio interno. Realizzate solo con materiali naturali, eco-compatibili, privi di PVC e certificati, le grafiche del Gruppo sono ideali per personalizzare ogni ambiente, persino le pareti della cucina, a contatto con l’acqua e il calore dei fornelli. Ed ecco il sistema WP/ H2O ideato per customizzare e rendere la cucina ancora più funzionale. Di cosa si tratta? Di un materiale tecnico resistente ad
acqua, calore, vapore e umidità, composto da teli in fibra di vetro e da uno speciale protettivo. Dotato di elevata resistenza meccanica e ai graffi, è caratterizzato da proprietà ignifughe e assicura una facile pulizia. Il sistema può essere associato a qualsiasi grafica, così da decorare la cucina con la massima libertà e creatività. www.wallpepper.it
Oltre LA CURA Concrete Shield di Fila protegge le superfici in cemento ed è antimacchia, antispolvero, consolidante e ravvivante
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asce Concrete Shield di Fila, un protettivo per la cura delle superfici in cemento. Il prodotto penetra nella porosità del cemento conferendo proprietà idro oleo repellenti, rendendo il materiale resistente all’acqua, allo sporco, agli agenti atmosferici e ai raggi UV; grazie alla sua azione legante consolida fisicamente il materiale, aumentando la resistenza all’usura, al calpestio e al traffico intenso. Conferisce, inoltre, un effetto ravvivante per una
migliore resa estetica del materiale, sia in ambienti interni che esterni. Per potenziare la proprietà antimacchia del trattamento protettivo e proteggere la superficie dall’usura del calpestio, dopo l’applicazione di Concrete Shield, si consiglia la Cera protettiva di finitura, specifica per interni e disponibile in tre variazioni estetiche: Matt a effetto opaco, Satin a effetto satinato e Longlife a effetto lucido. www.filasolutions.com
DA CONSIGLIARE AI CLIENTI La sola igienizzazione e/o disinfezione delle superfici, senza una precedente pulizia, può rivelarsi insufficiente. Per questo, Fila, dall’alto della sua esperienza, presenta la nuova linea DIY, per mettere a disposizione dell’utente finale sistemi di detergenza e protezione in grado di garantire risultati professionali “fai da te”. Si tratta di soluzioni per la pulizia, la protezione e l’igienizzazione di tutte le superfici, facili e veloci, atossici, a base acqua, VOC free e confezionati solo con imballi riciclabili. Il catalogo dei nuovi prodotti “fai da te” comprende detergenti, eco igienizzanti, protettivi e finitori.
materiali
Ecco il pavimento del FUTURO
Pergo presenta il nuovo vinile rigido: nessun compromesso tra performance tecniche e aspetto ultra-naturale della superficie. Il giusto equilibrio tra estetica e funzionalità
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i chiama Rigid Vinyl 2.0 e ha tutte le carte in regola per innovare il settore delle pavimentazioni viniliche. Pergo ha lanciato la nuova collezione di pavimenti in vinile rigido: una resa estetica degna di nota, caratterizzata da una bisellatura estremamente naturale e definita. Un’evoluzione che punta non solo all’estetica, ma anche alle performance tecniche. Tra i plus di prodotto: un incastro che garantisce una tenuta stagna totale del pavimento, rendendo difficile qualsiasi passaggio di liquidi tra le tavole e una stabilità dimensionale che evita il rischio di surriscaldamenti localizzati in caso di elevate temperature. Tre nuove gamme disponibili in classe 33. Due formati doga, Glomma Pro e Namsen Pro, che esaltano tutte le varianti naturali del legno e il modernissimo formato piastra della serie Viskan Pro per gli amanti della pietra naturale e delle resine. www.pergo.it
BELLISSIMO, SOTTILE E IMPERMEABILE. IL FASCINO DEL PAVIMENTO IN LEGNO, LA PRATICITÀ DI QUELLO IN CERAMICA. CARATTERISTICHE UNICHE PER UNA RISTRUTTURAZIONE VELOCE E DI STILE. IL PAVIMENTO VINILICO SPC DI KIMONO RENDE FINALMENTE LIBERI DI FARE PROGETTI.
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Focus / sostenibilità Un grado in più di temperatura ha fatto registrare alle imprese italiane -5,8% di fatturato e -3,4% di marginalità. Solo nel 2018, anno molto caldo, mancati ricavi per 133 miliardi DI FILIPPO TERRAGNI
QUANTO CI COSTA IL CAMBIAMENTO CLIMATICO?
Il cambiamento climatico costa al sistema economico, e non poco: esaminando 10 anni (2009-2018), un grado in più di temperatura ha determinato una riduzione media di fatturato e redditività per le imprese italiane pari rispettivamente a -5,8% e -3,4%. Se poi si considerano le variazioni effettive del clima nelle varie aree geografiche, nel solo 2018 – anno particolarmente caldo – il nostro tessuto imprenditoriale ha registrato mancati ricavi per 133 miliardi di euro, con le maggiori perdite percentuali al nord est e al centro (figura 1). È quanto emerge dal primo anno di attività dell’Osservatorio Climate Finance della School of Management del Politecnico di Milano, lo scorso aprile. Perché Figura 2. Esposizione all’aumento di temperatura, differenze settoriali. il surriscaldamento globale, causa sempre più frequente di eventi meteorologici estremi, è ormai a pieno titolo un I MAGGIORI CONTRACCOLPI tema economico. “Abbiamo sviluppato un database che incrocia le L’Osservatorio ha infatti calcolato i danni reali, non ipotetici, informazioni economico/finanziarie su 1.154.000 imprese in Italia dovuti all’aumento della temperatura di un grado centigrado in tra il 2009 e il 2018 (22 milioni in Europa) con i dati metereologici Italia: le piccole imprese sono quelle che più hanno perso in reddi temperatura, piovosità, irraggiamento solare dal 1950 – spie- ditività (-4%, a fronte del -5,3% di fatturato), mentre le grandi ga Vicenzo Butticè, vicedirettore dell’Osservatorio – per trovare realtà, potendo meglio agire sui costi e sui processi, nonostanevidenze empiriche solide sul rapporto che lega clima e sistema te una diminuzione di ricavi e di domanda pari quasi al triplo economico”. Ne sono derivate metriche affidabili per supportare (-14,6%), hanno contenuto la perdita di marginalità a -3,6%. Tra gli enti regolatori, le istituzioni finanziarie e le realtà produttive i settori, le costruzioni (fatturato a -16,2%, Ebitda a -6,8%), la finanza (-11,8% e -5,9%), che ha subìto un impatto sia diretto che nell’analisi economico/finanziaria del cambiamento climatico. indiretto attraverso i danni alle imprese clienti, e le estrazioni (-10,4% e -7,6%) hanno patito i maggiori contraccolpi dall’aumento della temperatura. L’information technology, il real estate e la ricerca e innovazione hanno visto lo stesso calo di fatturato (-6,4%) a fronte però di una diminuzione della marginalità ben differente (rispettivamente -6,8%, -4,6% e -3%). Il manifatturiero (-5,2% di fatturato e -2,4% di Ebitda) e il retail (-4,5% e -3,1%) sono i settori che si sono meglio difesi, preceduti solo da agricoltura, turismo e trasporti che, scarsamente impattati, hanno contenuto entrambi gli indicatori entro Figura 1. Impatto dell’aumento di temperatura nel 2018. il -3% (figura 2). 52
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Focus / innovazione
UNA NUOVA RESIDENZIALITÀ PER VENEZIA Con il progetto VeniSIA la città lagunare affronta le sfide poste dai Sustainable Development Goal. Giovani talenti, startupper, innovatori, residenti, al centro di un acceleratore di progetti sul tema della sostenibilità ambientale. Al via la prima Call for Ideas DI JACOPO FROMELLI
Contribuire a una nuova immagine di Venezia proiettandola nel futuro, farne un polo di attrazione per giovani talenti e favorire una residenzialità di qualità, offrire soluzioni innovative per la lotta ai cambiamenti climatici. Sono questi gli obiettivi di VeniSIA – Venice Sustainability Innovation Accelerator, acceleratore di progetti innovativi che il 1° giugno ha lanciato la prima Call for Ideas. Venezia, città simbolo di arte e cultura nel mondo, si lancia così in una nuova sfida e punta a diventare palcoscenico internazionale per idee imprenditoriali e soluzioni tecnologiche capaci di contribuire alla tutela dell’ambiente e all’utilizzo più efficiente delle risorse, in linea con i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite.
versity, Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, con il supporto strategico di Boston Consulting Group, il sostegno tecnologico di Microsoft Italia e il supporto in comunicazione di M&C Saatchi Italia, TGR e Rai Radio 1. «Con VeniSIA Ca’ Foscari, insieme agli enti e ai partner che la affiancano, avvia un piano concreto e innovativo di iniziative per lo sviluppo di Venezia e del suo territorio, ripartendo dall’innovazione, dai giovani e dalla tecnologia – ha dichiarato Tiziana Lippiello, rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia –. Per tutto il mondo Venezia è simbolo di arte e di sostenibilità, due aspetti che dobbiamo valorizzare interpretandoli in una chiave nuova, contemporanea, che ci consenta di creare nuove opportunità per i giovani. Con VeniSIA facciamo un importante passo avanti nel rilancio del territorio e affrontiamo, uniti, una nuova sfida per il futuro della nostra straordinaria città». PER UN FUTURO SOLIDO
L’obiettivo di VeniSIA è quello di attirare nella città storica di Venezia sia startupper che manager ad alta qualificazione professionale, favorendo in questo modo anche una nuova residenzialità: sia temporanea, per la durata dei progetti di accelerazione, sia stabile, di smart worker e studenti attratti dalla città. Base di un futuro solido autenticamente veneziano sono, infatti, proprio gli abitanti, ora più che mai chiamati a ripopolarne le calli. Il quartier generale di VeniSIA è collocato presso lo Strategy Innovation Hub del Dipartimento di Management di Università Ca’ Foscari Venezia.
RIPARTIRE DAI GIOVANI E TECNOLOGIA
La piattaforma dell’Università Ca’ Foscari Venezia, VeniSIA, è parte del progetto recentemente approvato dalla giunta regionale del Veneto “Venezia capitale mondiale della sostenibilità”, un piano di interventi funzionali allo sviluppo sostenibile del territorio con fulcro la città capoluogo. L’iniziativa è sostenuta da Eni, come main partner, attraverso Joule, la sua Scuola d’Impresa, che affiancherà l’Università Ca’ Foscari lungo tutto il percorso del progetto, dai partner Enel e Snam, ed è patrocinata da Regione del Veneto e Comune di Venezia, nonché da IUAV e Venice International Uni54
Alla guida di VeniSIA: Tiziana Lippiello, rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia, e Carlo Bagnoli, responsabile scientifico del progetto.
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Next e tendenze / work in progress
Parola d’ordine, flessibilità Nei volumi, negli ambienti e nell’approccio costruttivo. Si presenta così il Residence Podium di Jesolo, alla cui realizzazione ha contribuito Impertek con più di 20.000 supporti Balance per la posa dei pavimenti sopraelevati di tutte le tipologie, dal tile al decking DI ANITA CAVALLI
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esolo, località balneare in provincia di Venezia tra le più frequentate del Nord Italia, sta conoscendo ormai da qualche anno una profonda riqualificazione urbana. Con il coinvolgimento di noti studi di architettura italiani e internazionali sono stati realizzati interventi trasformativi, con uno sguardo attento ai principi di sostenibilità e qualità ambientale. Un esempio è dato dal Residence Podium, residenza 56
collettiva firmata dallo studio Elasticospa +3 e promosso da Numeria sgr, alla cui realizzazione ha contribuito Impertek, fornendo i supporti Balance della linea Pedestal Line. Ecco tutti i dettagli. TUTT’UNO CON L’AMBIENTE
Podium, rivolto verso piazzetta Carducci e situato tra le centralissime via Bafile e via Aquileia, è immerso nel verde e si trova a pochi
Particolarità del progetto è l’utilizzo di tutte le referenze della famiglia Balance di Impertek: dalla linea più sottile PrimeUp fino ai supporti XL.
metri dal lungomare. È indissolubilmente intrecciato con l’ambiente – tra mare, laguna e pineta – e ne rispetta le caratteristiche grazie al massimo risparmio energetico (la costruzione è in classe A). L’idea architettonica richiama i filari dei vigneti tipici delle zone del basso Piave, mentre la finitura esterna è contraddistinta da un mosaico di piastrelle che, insieme agli stucchi, richiamano i colori del mare, creando sfumature e combinazioni cangianti. Il design si allontana dalla tradizionale forma compatta del volume, inserendosi così pienamente nel contesto che lo circonda. Il Residence Podium si compone di due parti, commerciale e residenziale. La parte commerciale, al piano terra, è di forma rettangolare, forma
Per ogni esigenza di posa La famiglia Balance fa parte di Pedestal Line, sistema totalmente modulare di supporti e accessori per pavimenti flottanti, capace di evolversi in base alle esigenze di progettazione, di semplificare acquisto e stoccaggio dei prodotti e di adattarsi alle problematiche della posa direttamente in cantiere. Pedestal Line si arricchisce con il recente lancio di Balance Pro, caratterizzato dal sistema All in one: con 14 referenze è in grado di soddisfare ogni esigenza di posa e di coprire altezze da 25 a 1.025 mm, oltre a regolare automaticamente la pendenza e di settare la testa dall’alto tramite l’utilizzo della chiave TopKey.
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Next e tendenze / work in progress IN BREVE Realizzazione: Residenza collettiva Residence Podium Luogo: Jesolo (VE) Progetto: studio Elasticospa +3
SUPPORTI P E R PAV I M E N TA Z I O N I Tipologia: Balance della linea Pedestal Line di Impertek Modelli utilizzati: dalla linea più sottile PrimeUp, regolabile da 10 a 25 mm, fino ai supporti XL con un’altezza di 392 mm. Numero di supporti impiegati: Oltre 20.000 Applicazioni: sia per pavimenti tile che per il decking Info: www.impertek.it
Il sistema Impertek è pensato sia per pavimenti tile che per il decking e ha permesso di posare diversi materiali, a seconda dei vari ambienti del residence.
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che genera un vuoto nel volume in cui si inseriscono le zone comuni; la parte residenziale si estende ai piani superiori, dal primo all’ottavo, disposti in forma arcuata per ottimizzare l’orientamento delle zone giorno a sud-ovest e sfruttare la ventilazione naturale. UN’INTERA FAMIGLIA DI PRODOTTI AL SERVIZIO DEL PROGETTO
Ed eccoci al coinvolgimento di Impertek. La particolarità di questo progetto è l’utilizzo di tutte le referenze della famiglia Balance: dalla linea più sottile PrimeUp, regolabile da 10 a 25 mm – un’escursione tra le più basse nel mercato –, fino ai supporti XL con un’altezza di ben 392 mm. Con un impiego di più di 20.000 supporti, è emersa l’elevata flessibilità che caratterizza il sistema Impertek, pensato sia per pavimenti tile che per il decking. Flessibilità che ha consentito di posare diversi materiali, a seconda dei vari ambienti del residence: per le terrazze degli appartamenti e delle parti comuni sono state scelte delle piastrelle in ceramica, mentre per il solarium e la zona piscina si è preferito utilizzare un decking in grado di valorizzare l’ampia superficie dedicata alla zona relax.
L’idea architettonica del Residence Podium richiama i filari dei vigneti tipici delle zone del basso Piave, mentre la finitura esterna richiama i colori del mare, creando sfumature e combinazioni cangianti.
Alti rendimenti, bassi consumi Il Residence Podium si pone l’obiettivo di fornire unità immobiliari a basso consumo energetico. In che modo? Grazie all’utilizzo di materiali isolanti e di serramenti ad alta prestazione termica, all’eliminazione dei ponti termici, alla scelta di tipologie impiantistiche in grado di garantire alti rendimenti e bassi consumi. Senza dimenticare la scelta di puntare su fonti energetiche rinnovabili, in primis pompe di calore e impianto fotovoltaico.
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Next e tendenze / ristrutturazione
La nuova sede si estende su un’area di 80mila mq complessivi, di cui ben 20mila coperti.
Innanzitutto il benessere Talenti presenta la sua nuova sede, che rispecchia la filosofia del brand estendendosi su una superficie di 80mila mq dove sorgono uffici, magazzini e showroom, con un unico filo conduttore: l’amore per la bellezza e per il miglior design italiano A CURA DI FILIPPO TERRAGNI
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e linee e le forme del design possono evocare in un solo istante lo spirito di un brand, catturandone l’essenza e cristallizzandola in nuove esteriorità capaci di emozionare qualsiasi osservatore. È la strada scelta dal marchio Talenti per la realizzazione del suo nuovo headquarter ad Amelia, nel cuore dell’Umbria, grazie ad un progetto architettonico all’avanguardia che ha completamente rigenerato l’ex pastificio Federici, realtà nazionale della pasta italiana nel mondo fino ai primi anni 2000, dandogli una nuova vita. Il risultato finale è un edificio innovativo e ultra-moderno che traduce in architettura la mission Talenti attraverso l’impiego di materiali particolarmente cari all’azienda come legno, vetro, metallo e marmo.
vento seguendo percorsi, siano essi interni o esterni, caratterizzati da una forte presenza di verde racchiusi in linee architettoniche ben definite. Purezza stilistica, leggerezza, uno stile minimale, la sfida era quella di riuscire a spogliare e rivestire di una nuova pelle contemporanea uno stabile originario dal carattere fortemente industriale. Così, gli spazi dell’ex pastificio Federici sono stati adeguati alla contemporaneità, ai nuovi modi di fare impresa,
CONCRETEZZA A MISURA D’UOMO
Il progetto è stato affidato all’Ing. Arch. Filippo Cagnotto dello studio Progetto Reb, al quale è stato chiesto di utilizzare i linguaggi dell’architettura per comunicare i valori dell’azienda. La nuova sede si estende su un’area di 80mila mq complessivi, di cui ben 20mila coperti che includono la sede logistica, gli uffici e un esclusivo showroom di circa 2mila metri quadrati. Alla base dell’iter progettuale c’è la volontà di trattare l’intera area d’inter-
La vecchia sede del Pastificio Federici, oggetto di riqualificazione dei nuovi spazi Talenti.
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Next e tendenze / ristrutturazione LE SUPERFICI Nella realizzazione delle superfici sono stati utilizzati diversi materiali, in base ai diversi ambienti. • Per gli uffici e lo showroom, la scelta è ricaduta su un grès di Azulejos Benadresa. • Per il magazzino è stata recuperata quasi totalmente la pavimentazione preesistente di tipo industriale. Queste superfici sono state trattate “a cemento industriale”. • Per i rivestimenti sono state utilizzate lastre di grès in maxi formato di Laminam. • Per i rivestimenti che separano gli uffici, sono stati inseriti dei pannelli divisori in legno.
Gli uffici interni con le pavimentazioni in grès, i rivestimenti in legno e pannelli mobili per separare le diverse stanze.
“Gli spazi dell’ex pastificio Federici sono stati adeguati alla contemporaneità, ai nuovi modi di fare impresa, non guardando soltanto all’estetica ma pensando a stimolare il benessere dei dipendenti” non guardando soltanto all’estetica ma pensando a stimolare il benessere dei dipendenti con un approccio human-oriented basato innanzitutto sulla persona.
baie di carico, al fine di aumentare sempre di più la capacità produttiva dell’azienda. SPAZIO ESPERIENZIALE
PER NUOVI CONCEPT
All’interno del nuovo headquarter, gli uffici commerciali e quelli riservati all’import/export sono separati da eleganti librerie metalliche che comunicano una sensazione di fluidità, favorendo l’interconnessione tra i diversi reparti. Quest’area della sede ha infatti le sembianze di un moderno open space, capace di stimolare lo scambio di idee tra i diversi dipendenti dell’azienda. Le attività amministrative e gli uffici dirigenziali sono nascosti da ampi pannelli scorrevoli realizzati completamente in legno e si susseguono scanditi da un controsoffitto in lamelle di legno illuminato da un raffinato sistema di luci filiformi. Nel magazzino, l’area stoccaggio per i prodotti è stata incrementata, e per garantire un controllo qualità sempre maggiore si sono realizzati un reparto per l’assemblaggio e uno riservato alla revisione della merce. L’area magazzino, nel suo complesso, è stata riorganizzata seguendo i principi di una logistica snella e al passo con i tempi, dando vita anche ad un’area per un pick-up rapido e a diverse 62
Luogo identitario e cuore pulsante della nuova “casa” di Talenti, il suggestivo showroom di 2mila mq firmato ancora da Filippo Cagnotto, propone ai visitatori un’originale brand experience che consente loro un’immersione totale nell’universo Talenti. Camminando negli spazi dello showroom, con l’alternarsi coerente delle varie collezioni, ai visitatori sembrerà quasi di toccare con mano la dinamicità, l’approccio design-oriented e l’originalità progettuale di Talenti, oltre al comfort e alla qualità che contraddistinguono ogni prodotto. I diversi ambienti dello showroom sono dominati dalla presenza della luce naturale, il cui ingresso è favorito da ampie vetrate disposte in modo strategico, ma anche dalla presenza del verde, all’interno e all’esterno, grazie alle numerose piante collocate nel corridoio d’accesso principale e nei diversi spazi espositivi. Un setting sofisticato che dimostra come tutti gli arredi di una gamma sempre più ampia, che ha preso forma nel corso degli anni, possano convivere e dialogare tra loro.
Lo studio di architettura Progetto REb è un concetto innovativo che vuole spaziare in modo più ampio possibile all’interno del mondo dell’edilizia, del design e di tutto ciò che viene associato a questi concetti. L’approccio progettuale prende forma ponendo alla base una grande attenzione allo stato dei luoghi; il contesto in cui si interviene diviene infatti pietra angolare dei progetti, dove la problematica si trasforma in punto di forza. L’aspetto compositivo viene sempre supportato da un approccio analitico, si ingegnerizza il progetto dal punto di vista strutturale e impiantistico, si arricchisce con un sapiente studio dei materiali. ProgettoReb si distingue per l’elaborazione di progetti fattibili, definiti e completi, dove il rispetto del costruito e la ricerca dell’innovazione sono volti ad assecondare le richieste del committente con cui si lavora in totale sinergia. Il lavoro svolto dallo studio è orientato alla progettazione di edifici di carattere residenziale, commerciale e industriale e riesce ad offrire tutti i servizi sia in attività di recupero che di riqualificazione di immobili esistenti. Nella foto i fondatori dello studio: Filippo Cagnotto (a destra) e Luca Tedde, entrambi ingegneri I magazzini della logistica, con superfici recuperate e trattate “a cemento industriale”.
LA TORRE DELL’OUTDOOR
Uno degli elementi più caratterizzanti del nuovo headquarter è senz’altro la torre, che in precedenza veniva utilizzata come silos per la conservazione del grano. Con l’intervento di Filippo Cagnotto e del suo studio d’architettura, la torre è diventata un’installazione verticale vibrante di luce e di richiami al verde, con suggestive lamiere metalliche forate che ne accrescono ancora di più l’attrattività.
e architetti.
Le piante utilizzate per la realizzazione della torre sono in grado di cambiare il proprio aspetto e i propri colori a seconda delle stagioni, comunicando creativamente il carattere versatile dell’azienda e delle sue collezioni. Negli spazi interni della torre è stata inserita un’esclusiva selezione di alcuni dei pezzi più iconici delle collezioni del brand, mentre il suo aspetto esteriore trasmette la ricercatezza e la maniacale cura per il dettaglio comuni a tutte le produzioni Talenti. 63
Next e tendenze / certificazioni
Test imparziali Catas è laboratorio riconosciuto per i test di emissioni Voc per il rilascio del marchio Emicode per gli adesivi per pavimenti. Ecco qui tutti i dettagli DI DANIELE BERGAMASCO
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ome ben si sa, negli ultimi anni il tema della qualità dell’aria degli ambienti interni, con particolare attenzione al livello delle emissioni derivanti dai materiali, sta diventando sempre più importante. Perché? La risposta è da rintracciare nel nuovo modo di vivere gli spazi indoor: per ottenere un risparmio energetico via via maggiore, gli interni sono stati isolati sempre meglio senza tuttavia adattarne la ventilazione; 64
questo approccio ha portato a una inevitabile concentrazione di composti organici volatili (Voc) considerati sostanze inquinanti (approfondimento nel box “Sostanze chimiche nell’aria, le fonti”). Il resto è storia: come è noto, viste le premesse, i produttori tedeschi di adesivi per pavimenti hanno deciso di sviluppare e immettere sul mercato prodotti a basse emissioni. A tal proposito, qui di seguito, ripercorriamo le tappe dell’etichettatura Emicode e vediamo il ruolo di Catas.
Sostanze chimiche nell’aria, le fonti Le fonti indoor di sostanze chimiche possono essere biogeniche o antropogeniche. Quelle biogeniche sono forse le più innocue, mentre quelle più preoccupanti sono quelle antropogeniche. Le emissioni derivanti dai materiali quali vernici, adesivi, rivestimenti, sigillanti e altri materiali da costruzione appena applicati, possono far aumentare in modo considerevole la concentrazione di composti organici volatili nocivi nell’aria.
TRA I LABORATORI RICONOSCIUTI E RACCOMANDATI
Essendo necessario fornire uno strumento affidabile a tutti gli attori coinvolti nel processo, dalla produzione alla posa dei materiali, in Germania è stato istituito il marchio Emicode, un sistema di classificazione registrato e imparziale, creato da Gev, Association for the Control of Emissions in Products for Flooring Installation, Adhesives and Building Materials (Gemeinschaft Emissionskontrollierte Verlegewerkstoffe, Klebstoffe und Bauprodukte e.V.), quale organo deputato all’autorizzazione e supervisione per questo schema di etichettatura. Gev, che rappresenta un’istituzione a livello internazionale capace di fornire un contributo fondamentale per la salute e la sicurezza, per garantire l’imparzialità non esegue personalmente i test ma li commissiona a laboratori esterni direttamente riconosciuti. Per ottenere tale riconoscimento il laboratorio deve essere accreditato ISO 17025, avere accreditata la norma specifica di prova EN 16516 e partecipare in modo soddisfacente a una serie di circuiti interlaboratorio. Catas, essendo in possesso di tutti i prerequisiti e avendo conseguito ottimi risultati partecipando al circuito interlaboratorio, è stato incluso nella lista dei laboratori riconosciuti e raccomandati (www.emicode.com/ en/laboratories), dove le aziende, per i propri prodotti, possono eseguire i test di emissioni in camera da utilizzare per l’ottenimento del marchio Emicode.
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Next e tendenze / soluzioni
Il raffrescamento radiante: come e perché Approfondimento tecnico sul condizionamento degli ambienti con sistemi a pavimento, parete e soffitto. Ecco qui tutto ciò che c’è da sapere DI ING. CLARA PERETTI* * Ingegnere, libera professionista con studio a Bolzano. Segretario Generale Q-RAD, Consorzio Italiano Produttori Sistemi Radianti di Qualità. Esperto italiano del CEN TC 130WG9 e ISO TC 205-WG8
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sistemi radianti sono denominati ad “alta” temperatura in raffrescamento per via della ridotta differenza di temperatura tra l’acqua e l’ambiente. Nella climatizzazione radiante estiva, infatti, l’acqua circola a una temperatura di circa 18°C. Le superfici attivabili in raffrescamento sono i soffitti, i pavimenti e le pareti. Gli sviluppi nel campo del condizionamento degli ambienti con sistemi radianti stanno stimolando l’interesse verso le tematiche sul trattamento dell’aria. Il problema dell’elevata umidità specifica si presenta nella stagione estiva perché in inverno, anche in condizioni di elevata umidità relativa esterna (ad esempio nel caso di giornate piovose o nebbiose), l’umidità specifica è bassa. Un sistema radiante fornisce potenza sensibile, ovvero modifica la temperatura dell’aria; non può però fornire o asportare potenza latente o agire sull’umidità. In questo caso tutta la potenza latente richiesta dall’ambiente deve essere gestita da un sistema di trattamento dell’aria integrativo (come, ad esempio, un sistema di deumidificazione e/o di ventilazione meccanica controllata).
L’ESEMPI O APPLI CATI VO PER PAVI ME N TO , SOF F I TTO E PARETE RADI ANTE
GLI ASPETTI DA CONSIDERARE NELLA PROGETTAZIONE
Il raffrescamento radiante, similmente al riscaldamento, ha come obiettivo la variazione della temperatura interna del locale da climatizzare. Nelle tubazioni del circuito radiante circolerà acqua a una temperatura di circa 18°C. Per valutare le prestazioni di un impianto radiante, conoscendo la temperatura media della superficie raffrescata, è possibile determi66
nare attraverso l’uso di una formula la resa del sistema: la differenza di resa del sistema, a parità di temperatura media superficiale Tm, dipende dal coefficiente di scambio termico α; moltiplicando il coefficiente α per la differenza di temperatura tra aria e ambiente si
R A FFR E SCAMENTO
Le temperature dell’aria e media radiante nel caso estivo di raffrescamento sono rappresentate per i sistemi convettivi a sinistra e per i sistemi radianti a destra.
ottengono i Watt al metro quadro forniti (vedere tabella “L’esempio applicativo per pavimento, soffitto e parete radiante”). Per la progettazione di sistemi radianti in raffrescamento devono essere considerati due aspetti: le potenzialità del sistema (ovvero il coefficiente di scambio termico e la resa massima) e il comfort. Per i sistemi a pavimento vi è infatti un limite fisiologico dettato dallo standard UNI EN ISO 7730 (e richiamato nella UNI EN 16798-1) che è la temperatura minima. Tale valore è 19°C. I limiti per il soffitto e le pareti sono invece meno stringenti e riguardano l’asimmetria della temperatura piana radiante. Per tutte le soluzioni (a pavimento, parete e soffitto) è necessario evitare la formazione di condensa superficiale, mantenendosi lontani dal punto di rugiada. In via preliminare dovranno essere fissati i seguenti limiti operativi per il corretto funzionamento degli impianti: • temperatura superficiale minima (estate): pari al punto di rugiada meno due gradi (il punto di rugiada varia in funzione delle condizioni di temperatura e umidità relativa interne); • temperatura minima di mandata estiva: in linea generale la temperatura dovrà essere tale da non causare fenomeni di condensazioni sulle superfici; le temperature di mandata più usuali si aggirano attorno ai 15÷16 °C, ma potranno essere adottati valori anche inferiori compatibilmente con le caratteristiche delle strutture. Temperature meno contenute (adozione di superfici “attive” più estese) privilegiano il comfort e permettono migliori rendimenti dei refrigeratori (contenimento dei consumi). Il sistema di climatizzazione radiante viene ottimizzato quando viene abbinato a un sistema di termoregolazione avanzato, che possa con molta precisione determinare i parametri di funzionamento, a seconda delle situazioni climatiche ambientali, e far intervenire
gli attuatori di conseguenza. Da evidenziare quanto sia importante dimensionare opportunamente i sistemi di deumidificazione, relazionandoli all’uso degli ambienti, al fine di ottenere il giusto comfort in estate. Per quanto riguarda la progettazione e il dimensionamento sia in caldo che in freddo è preferibile dimensionare l’impianto partendo dai parametri del solo raffrescamento, in quanto più vincolante, a eccezione dei bagni che non vengono raffrescati e per i quali si procede al dimensionamento in solo riscaldamento. L’esperienza insegna che un buon dimensionamento in raffrescamento porta certamente ad avere un impianto dimensionato correttamente anche per il riscaldamento. CONFRONTO TRA SISTEMI RADIANTI E CONVETTIVI
La temperatura dell’aria è il parametro più utilizzato per definire le caratteristiche termiche di un ambiente. Viene inoltre utilizzato come parametro per la progettazione e per il dimensionamento di tutti i sistemi impiantistici. Tale parametro però non è l’indicatore della temperatura per il comfort termico. Vi è infatti un ulteriore aspetto da considerare insieme alla temperatura dell’aria, ovvero la temperatura media radiante, data dalla media delle temperature superficiali dell’ambiente. La media di queste due grandezze fornisce la temperatura operativa (o temperatura operante) che è il parametro di riferimento per il comfort:
La problematica estiva In estate si verifica spesso
nell’ambiente interno, 12
specifica costante, ci si porti
di vapore contribuisce
che l’umidità specifica
gv/kgas (secondo UNI EN
a livelli elevati di umidità
ulteriormente a incrementare
esterna sia maggiore
16798-1). Oltre tale valore
relativa aumentando il
il livello di umidità specifica
rispetto a quello che viene
di umidità specifica c’è il
rischio di condensazione.
nell’ambiente interno. Da
usualmente considerato il
rischio che, a seguito di un
Bisogna poi tener conto
qui la necessità, in estate, di
valore massimo accettabile
raffrescamento a umidità
che la generazione interna
deumidificare l’aria.
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Next e tendenze / soluzioni
Le temperature dell’aria e media radiante nel caso estivo di raffrescamento sono ben visibili nello schema “Raffreddamento”, sia per i sistemi convettivi che per i sistemi radianti. Nel caso di raffrescamento convettivo la temperatura media radiante risulta maggiore della temperatura dell’aria (a sinistra in figura). Al contrario, nel caso di raffrescamento radiante la temperatura media radiante risulta minore della temperatura dell’aria (a destra in figura). Si può quindi affermare che per ottenere una temperatura operante uguale in entrambi i casi potrò impostare, in caso di sistema radiante una temperatura dell’aria superiore, ottenendo lo stesso (se non maggiore) comfort termico. Tale aspetto si traduce anche in risparmio energetico. Inoltre, si deve notare come le condizioni interne siano mediamente più omogenee (a parità di temperatura operante) con un raffrescamento radiante rispetto ad un raffrescamento convettivo. Un altro aspetto importante nel confronto tra sistemi radianti e sistemi convettivi è l’abbinamento con generatori efficienti, come le pompe di calore. Per valutare le prestazioni estive di una pompa di calore si utilizza l’indice EER (Energy Efficiency Ratio - rapporto di efficienza energetica). Se un climatizzatore genera 5 kW di raffrescamento da una potenza in ingresso pari a 1 kW, il suo EER è pari a 5.0. Più alti sono i valori di EER, più i dispositivi saranno efficienti. Per confrontare con più precisione dispositivi per la climatizzazione
INDICI EER A CONFRONTO Di seguito è riportato un confronto tra indici EER di tre modelli di pompe di calore con taglie differenti per sistemi radianti e fan coil. La differenza percentuale tra gli indici EER varia tra il 30% e il 40%: per i sistemi radianti questa differenza si tradurrà in risparmio di energia elettrica per la produzione di acqua fredda.
è stato introdotto l’indice SEER, che viene calcolato nell’arco di un intero anno in tre fasce climatiche (approfondimento nella tabella “Indici EER a confronto”).
R AD I AN T I O CONV E TTIV I? SISTEMA RADIANTE A PAVIMENTO, PARETE O SOFFITTO
SISTEMA CONVETTIVO (ES: FAN-COIL)
Correnti d’aria
Assenza di correnti di aria
Correnti di aria che in alcuni casi possono causare discomfort (si ricorda che vi sono dei vincoli per tale parametro riportati nella norma UNI EN 7730)
Comfort
Elevato comfort termico dato dall’uniforme temperatura media radiante delle superfici
Possibili problematiche legate al comfort termico: correnti d’aria, sottoraffreddamento dei locali, temperature dell’aria basse nelle zone vicino all’emissione
Strategie di regolazione
Varia in funzione dell’inerzia del sistema. Per sistemi radianti a pavimento a basso spessore e per sistemi a soffitto la regolazione è veloce e segue rapidamente le richieste degli occupanti
Dipendono dalle potenzialità del sistema: se non vi sono possibilità di regolazione della temperatura di immissione dell’aria la regolazione sarà on-off
Abbinamento con pompe di calore
Ottimale abbinamento con sistemi di generazione efficienti. L’acqua deve essere prodotta a circa 15°C, l’EER della pompa di calore sarà migliore rispetto al caso convettivo
L’acqua deve essere prodotta a circa 7°C, l’EER della pompa di calore sarà più basso rispetto al caso radiante
Costo di installazione
Se vi è già installato un sistema radiante per il riscaldamento il costo di installazione riguarda solo gli elementi di produzione del freddo e i collegamenti idraulici
Installazione di un sistema indipendente: costo del sistema di emissione, della regolazione, dei collegamenti e del sistema di produzione
Costo di esercizio
Ridotti costi di esercizio dati dall’abbinamento con pompe di calore
Maggiori costi di esercizio rispetto al caso radiante
Costi di manutenzione
Nessun costo di manutenzione del sistema di emissione
Costi di manutenzione: pulizia e sostituzione dei filtri
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Next e tendenze / racconti
Siamo andati nella sede bergamasca di Zambaiti Parati per vedere la nuova collezione Project, rivolta ai progettisti e pensata per il mondo contract. Un mix tra scenografiche grafiche ideate da cinque architetti ed evoluti supporti tecnici, tra cui il nuovissimo Pareti Vive, 100% naturale DI DANIELA STASI
La tradizione con uno sguardo nuovo
Q
uando si partecipa a una conferenza stampa per andare a scoprire una nuova collezione, ci si aspetta, appunto, di conoscere le novità di quell’azienda. Il che è già tanto. Nel caso che vi vogliamo raccontare non si è trattato di una semplice presentazione di nuovi prodotti, ma molto, molto di più. Noi giornalisti siamo tornati a casa con la sensazione concreta, palpabile, di avere assistito a una realtà profondamente rispettosa del suo passato ma con una gran voglia di attuare un intenso cambiamento; di orientarsi al futuro con uno sguardo intrecciato alla tradizione ma aperto a ciò che verrà. È andata così alla presentazione della nuova collezione Project di Zambaiti Contract, divisione di Zambaiti Parati, storico e noto produttore di carte da parati. È stato il ceo dell’azienda, Davide Zambaiti, ad accoglierci nella sede di Albino (BG) e a farci vedere da vicino come le idee prendono forma. Ecco qui cosa ci ha colpito.
VERSO IL MONDO DEL DESIGN
Ribaltiamo le regole della narrazione e, prima di spiegare di cosa si tratta, partiamo dal perché. La nuova collezione, oltre a rappresentare un’importante novità sul piano estetico e tecnico, è una delle tappe che sta conducendo l’azienda bergamasca ad abbracciare il mondo del design e del contract. “Potendo contare su un’esperienza di quasi 50 anni nei rivestimenti murali, abbiamo 70
deciso di intraprendere un percorso innovativo per rivolgerci direttamente ai professionisti con una collezione che racchiude creatività e funzionalità tecnica – racconta Davide Zambaiti – Il CreativeLab dell’azienda, guidato dall’art director Massimiliano Vismara, ha così coinvolto cinque architetti che, ciascuno con la propria visione, ha interpretato la nostra volontà di innovare il settore delle carte da parati”.
Per saperne di più sulla collezione Project vai al sito www.zambaitiparati.com
Nelle foto le carte da parati della collezione Project, espressione di cinque architetti alle prese con la rivisitazione di cinque correnti artistiche.
Quattro supporti per ogni esigenza Come anticipato per la collezione Project sono stati utilizzati quattro supporti, tutti caratterizzati da livelli prestazionali elevati. Pareti Vive, rivestimento completamente naturale, a base cellulosa supportato da mais rigenerato con colle anch’esse naturali. Waterproof, in fibra di vetro, sviluppato per ambienti umidi come bagni, box doccia, centri benessere e spa. Acoustic, pensato per meeting room e uffici ma anche per la zona notte in ambito residenziale, riduce l’impatto acustico grazie a un lieve spessore generato dalla combinazione tra membrana fonoassorbente e tessuto. Protection, vinilico, antibatterico, ignifugo, antigraffio, risulta piacevole al tatto per l’effetto
SCENOGRAFIE PER IL QUOTIDIANO
a rilievo generato dal processo di goffratura che
Vismara ha affidato cinque correnti artistiche a cinque architetti affinché le reinterpretassero secondo il loro sentire. Nasce così la nuova collezione Project, guardando a ieri con gli occhi di domani. La linea “Luce” è firmata da Eleonora Sassoli ed è ispirata alla corrente artistica dei macchiaioli. La linea “Frammenti di classicità” è concepita da Gianluigi Landoni ed evoca l’architettura milanese del primo Novecento. Mentre è il surrealismo a fare da ispiratore a Emanuele Svetti e alla sua linea “Metafisica dell’anima”. La potenza dei dettagli rinascimentali si rivela nelle carte da parati
riproduce una trama tessile.
della linea “E, soprattutto, sempre rinascere” di Andrea Auletta. “Neo-Baroque”, infine, è il nome dato da Roberto Semprini alla linea da lui ideata. Per la nuova collezione – che si rivolge al mondo contract, dalla villa all’hotellerie, fino alle spa – sono stati usati quattro supporti, tra cui il nuovissimo Pareti Vive, 100% ecologico (approfondimento nel box “Quattro supporti per ogni esigenza”). 71
Mercati / eventi
Chi espone • Arredamento, contract, complementi d’arredo • Tecnologie • Servizi • Forniture • Bagno e benessere in hotel • Arredo per esterno • Componenti per edilizia
PRONTI? SI VA A RIMINI Si ri-parte anche con le manifestazioni e tra i tanti appuntamenti ecco quello di SIA Hospitality Design. Con un focus sulle camere d’albergo
Il visitatore • Strutture ricettive • Distribuzione • Architetti, progettisti, designer • Pubblici esercizi • Real estate
DI JACOPO FROMELLI
SIA Hospitality Design (70ª edizione) si terrà in presenza, e in contemporanea con TTG Travel Experience (58ª edizione) e SUN Beach&Outdoor Style (39ª edizione), nel quartiere fieristico di Rimini dal 13 al 15 ottobre prossimi. Il più importante marketplace italiano per l’incoming, l’hôtellerie e il turismo balneare firmato Italian Exhibition Group, quest’anno ha scelto come tema «Be Confident». Perché fiducia è il pilastro fondamentale del legame tra le imprese del turismo e i viaggiatori, tra i brand e i clienti. SIA torna, per il suo 70° anniversario, con un layout considerevole che ha già registrato conferme del calibro di Colombini Group e Pollini per il contract; Per Dormire, Dorelan e Permaflex per le forniture; mentre nel cluster delle tecnologie e
I dati in breve • Le manifestazioni: TTG Travel Experience, SIA Hospitality Design, SUN Beach&Outdoor Style. • Qualifica: fiere internazionali • Organizzazione: Italian Exhibition Group SpA • Periodicità: annuale; • Edizione: 58° TTG, 70° SIA, 39° Sun • Ingresso: riservato agli operatori professionali
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dei servizi hanno già aderito Allegrini, 5 Stelle, Indel B e Stark. Già riservati anche gli spazi previsti per le due rilevanti mostre in collaborazione con gli architetti Alessia Galimberti e Simone Micheli. La Mostra Rooms ospiterà dei mock-up di camere d’albergo, che rispecchiano il tratto stilistico di sei progettisti con una grande expertise nel segmento contract. La Mostra Wellness curata dall’architetto Micheli, invece, darà un esempio dello stile minimal dalle linee curve per creare un effetto di “energico fluire degli elementi volumetrici”. Infine, a coronare gli spazi dedicati all’Hospitality Design saranno i nuovi cluster tra cui la mobilità sostenibile, il lusso, soluzioni di arredo per spazi flessibili e l’outdoor.
2K FactoryStyle
Rivestimento poliuretanico 2K a base d’acqua per livellanti
Bello, personalizzato, sempre di moda! Look industriale minimalista grazie al calcestruzzo a vista LOBADUR 2K FactoryStyle mantiene le caratteristiche cromatiche naturali e l’effetto ottico dei livellanti a vista, aprendo così a molteplici idee di design, con cui realizzare un look industriale senza tempo. La sigillatura 2K a emissioni particolarmente basse trasforma i livellanti minerali in superfici calpestabili antiscivolo ad elevata resistenza meccanica.
Le ragioni per cui i professionisti sono entusiasti di 2K FactoryStyle: • Caratteristiche di lavorazione ottimali: applicazione semplice e sicura • Efficiente in termini di tempo: Composizione con sistema a 2 strati (1 x fondo, 1 x sigillatura) • Bassissime emissioni, EMICODE EC1 PLUS • Valore COV basso, GISCODE W2/DD+ • Proprietà antiscivolo certificata secondo le norme BGR 181 e DIN 51130, gruppo di classificazione R9
LOBA - Il vostro partner per la lavorazione e il trattamento delle superfici WAKOL Foreco srl | www.loba-wakol.it | info@wakolforeco.it | Tel +39 02 9761 939
Mercati / inchiesta
LA “TEMPESTA PERFETTA”
Così è stata definita l’attuale carenza di materie prime, che si porta con sé il conseguente aumento dei prezzi e l’allungamento dei tempi di consegna. Abbiamo chiesto a 11 aziende specializzate nel sistema superficie e rivestimento qual è il loro approccio per fronteggiare il problema. Le risposte in questa sostanziosa inchiesta DI DANIELA STASI E FRANCESCO TOZZI
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P
er chi si occupa di produzione, è il problema del momento. In qualsiasi settore merceologico, con conseguenze dirette e indirette sul mondo della progettazione e dell’esecuzione lavori, edili e di interior. E sebbene se ne parli ancora poco – anche a detta degli addetti ai lavori – è una situazione senza precedenti. Ci riferiamo alla carenza di materie prime, al conseguente rincaro dei prezzi e all’allungamento dei tempi di consegna. Non è questa la sede per indagare sulle cause. Qui, giusto per dare un’idea della spirale innescata, riportiamo i dati dell’indagine condotta dall’Ufficio Studi della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media impresa), su un campione di circa mille tra micro e piccole imprese, come si può intuire le più colpite dalla problematica: il 55% subirà una contrazione della redditività (quasi il 70% nella chimica), un’impresa su sei teme rallentamenti dell’attività e una su cinque un calo di ordini e fatturato (24,3% per le micro imprese e 10,9% per quelle con più di 10 addetti). L’indagine si è focalizzata su un paniere di 28 materie prime e beni intermedi. Nei primi cinque mesi dell’anno gli aumenti sono piuttosto differenziati e oscillano dall’11% delle ceramiche al 50,2% del ferro rispetto alla media del 2019. Ai metalli il primato dei rialzi: i laminati sono saliti del 45%, l’acciaio inox +37,1%, rame +31,4% e l’alluminio sfiora il 30%; nel segmento del legname si segnalano il rincaro dell’abete pari al 39,4%, pino +32,5%, noce +25,9%; rialzi consistenti anche nelle plastiche con il polipropilene che supera il 30%, il pvc segna un +22,8%. Per dare una visione d’insieme ai nostri lettori sul mondo
che più ci appartiene – quello del sistema superficie e rivestimento – abbiamo selezionato una rosa di aziende che rappresentano gran parte dei prodotti di cui parliamo sulle pagine della nostra rivista. Abbiamo chiesto loro come stanno affrontando il problema, qual è l’incidenza sul loro prodotto finale e come immaginano la situazione in futuro. Ecco cosa ci hanno risposto. In modo diretto, senza troppi giri di parole.
Le aziende coinvolte Ecco qui in ordine alfabetico, lo stesso in cui troverete le risposte, delle aziende che hanno risposto alle nostre domande. Qui di seguito, accanto a ciascuna realtà, il proprio campo di specializzazione. Un colpo d’occhio che dà l’idea dell’ampio ventaglio di produzioni interessate dal problema. Adesiv: adesivi industriali Besana Moquette: pavimentazioni tessili e tappeti CP Parquet: pavimenti in legno Fila Solutions: soluzioni per la pulizia delle superfici Fonolab: pannelli fonoassorbenti personalizzabili Impertek: supporti per pavimentazioni sopraelevate IPM Italia: pavimentazioni in resina Italprofili: materiali e tecnologie per coperture impermeabili e pavimentazioni galleggianti Progress Profiles: profili per rivestimenti, pavimenti e piastrelle Puricelli: superfici in laminato Woodco: pavimenti in legno prefinito e flottante
1 Come state affrontando il problema della carenza di materie prime? Con quale approccio? 2 Qual è l’incidenza sul vostro prodotto finale? Sia in termini di costo che in termini di consegna? 3 Come vede il futuro in tal senso? Farete delle scelte sulle gamme di prodotti? 75
Mercati / inchiesta Laura Ortensi, ceo Adesiv 1
Prima di tutto una premessa: di questo argomento se ne parla ancora troppo poco e soltanto da qualche mese, ma in realtà la situazione relativa agli approvvigionamenti di materie prime è complicata già dall’inizio dell’anno. Il nostro ufficio acquisti ha fatto, e sta continuando a fare, grossi sforzi per sopperire alle carenze e gestire gli aumenti, mentre il laboratorio sta testando diversi tipi di controtipi di resine che ci pervengono da diversi fornitori, ma ovviamente non possiamo agire avventatamente acquistando prodotti per i quali non siamo sicuri della loro funzionalità. In Adesiv innanzitutto dobbiamo sempre rispettare le procedure interne che prevedono rigorosi test prima che un qualsiasi ingrediente di una formula venga modificato o sostituito, e questi test richiedono dei tempi tecnici che non conviene accorciare. Va detto che questo – ricercare e testare – comporta una notevole pressione sull’ufficio acquisti e sul laboratorio, ma fortunatamente possiamo avvalerci della collaborazione e del rapporto di fiducia instaurato negli anni, oltre che con i nostri dipendenti, anche con i nostri fornitori, i quali ci supportano al massimo delle loro possibilità.
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L’incidenza sul prodotto è rilevante. In termini di costo dipende dalle materie prime all’interno della formulazione ma non solo; stiamo assistendo a un incremento dei costi che coinvolge anche secchie, etichette e tutto ciò che fa packaging. Purtroppo, parliamo di percentuali che cambiano decisamente il costo per l’utente finale, ma volendo essere totalmente sinceri aggiungo che abbiamo cercato di limitare quanto più possibile gli aumenti del nostro listino per non generare troppo malcontento tra la nostra clientela. Per quanto riguarda i nostri tempi di consegna, si sono allungati ma non di molto, mentre, e ci tengo a dirlo, non abbiamo, finora, scontentato nessun cliente. Gli ordini fin qui pervenuti sono stati totalmente consegnati.
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Per il momento il futuro non è chiaro, di sicuro c’è che la situazione non si risolverà a breve. Noi stiamo cercando con ogni mezzo di garantire, anche per i prossimi mesi, la presenza in magazzino delle materie necessarie per continuare a produrre tutta la gamma. È un grande impegno e una sfida, ma in Adesiv non ci tiriamo mai indietro.
Andrea Besana, brand manager di Besana Carpet Lab 1
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Il problema è ancora di forte attualità ed è difficile che si ritorni alla normalità in breve tempo ed è ormai una situazione generalizzata, in quasi tutti gli ambiti produttivi. Noi, per esempio, abbiamo registrato forti ritardi nella consegna della poliammide, un materiale alla base della produzione dei nostri tessuti. Questo, naturalmente, ha portato a un allungamento delle consegne e, tra i nostri servizi, rapidità e velocità sono aspetti su cui investiamo molto… Insomma, un problema nel problema. In questo periodo, comunque, abbiamo fatto un piano di scorte per garantire la produzione dei prodotti più richiesti, compresa la nostra offerta di referenze su misura.
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In generale, abbiamo registrato un aumento dei costi variabile tra il 7% e il 10%, che ora stiamo assorbendo come azienda, ma nel lungo periodo sarà fisiologico anche un aumento dei prezzi. Sono una persona abituata a pianificare, ma nell’ultimo periodo è diventato molto difficile: lo scorso anno, per esempio, non riuscivo a fare piani oltre la settimana, mentre pre-pandemia ragionavo di tre mesi in tre mesi.
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La bruttissima esperienza del Covid ci ha sicuramente segnati, ma dobbiamo provare a trarre anche del buono, quelle che io chiamo “opportunità invisibili”. A partire dalle nostre aziende. Per esempio, ragionare in un’ottica di razionalizzazione, anche dell’offerta: forse meno prodotti, ma ancora più performanti, al di là delle novità, che rivestono ancora un fattore di richiamo. Speriamo già che da questo inverno si inizi a respirare un po’ di aria di normalità.
Gianni Miatello, direttore commerciale CP Parquet 1
Diciamo che quanto si sta manifestando in questi ultimi mesi in merito alla reperibilità della materia prima non ci lascia indifferenti e per questo motivo nell’ultimo periodo abbiamo dovuto cambiare l’approccio al nostro sistema di acquisto, basato ora su piani a lungo termine. La nostra forza è sempre stata una lungimiranza in seno agli acquisti che ci ha permesso di avere materia prima e semilavorato disponibile a magazzino in quantità importanti, al fine di soddisfare incessantemente le richieste dei nostri clienti che in noi hanno trovato certezza e solidità. Dobbiamo precisare che la notevole mole di ordini pervenuti in questo primo semestre è stata di estrema soddisfazione. Siamo infatti rimasti sbalorditi dal fatto che in due-tre mesi abbiamo ricevuto ordini per quantitativi di materiali che gli anni scorsi ricevevamo in sette-otto mesi! Questo da una parte è stato molto positivo, dall’altra purtroppo ha contribuito a uno sbilanciamento delle rimanenze che avevamo programmato prima di questi accadimenti. Il nostro focus sarà sempre e comunque puntato sull’acquisizione di materia prima. Allo stato attuale possiamo contare su un magazzino generalmente soddisfacente e ben gestito e abbiamo inoltre elaborato strategie di acquisti che ci permettono di riuscire ad avere il materiale di qualità che da sempre contraddistingue i nostri prodotti.
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Questo è un punto sul quale ci siamo molto interrogati in quanto, se avessimo dovuto ragionare empiricamente, avremmo dovuto attuare degli aumenti molto significativi: si consideri che il costo del solo multistrato di betulla è quasi triplicato, senza considerare gli aumenti dei collanti, prodotti di finitura, ecc. Per non riversare ovviamente tutto questo sul mercato in uscita, abbiamo cercato di fare noi da ammortizzatore e ragionare su degli aumenti che il mercato fosse in grado di supportare, a discapito tuttavia della marginalità aziendale. È nei momenti duri che si vede la qualità dell’azienda. Per quanto riguarda i tempi di consegna, siamo riusciti a gestirli con un allungamento di circa 15 giorni rispetto alle normali tempistiche, dovuto non alla mancanza di materiale ma alla straordinaria mole di ordini che ci sono pervenuti e che hanno appesantito, positivamente, il nostro ciclo/tempo di produzione.
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In tanti anni di attività non ho memoria di una situazione come quella che stiamo affrontando e quanto sta accadendo possiamo dedurre sia l’onda lunga del Covid, che lo scorso anno ha rallentato le operazioni di taglio e che sta comportando uno spiacevole fattore speculativo a seguito di un’eccezionale domanda di alcuni Paesi extraeuropei. La nostra speranza, che ci auguriamo diventi certezza, è che questa impennata abbia una stabilizzazione e che ci sia quindi un allentamento di queste pressioni per permettere a tutto il comparto di lavorare con più tranquillità e sicurezza. Per quanto riguarda la scelta sulle gamme di prodotti, posso affermare che non si tratta certamente di una priorità in CP Parquet dato che produciamo su commessa specifica e non a magazzino. Questo ci permette di non avere scorte di prodotto finito giacente e di lavorare al fianco dei nostri clienti garantendo attenzione sul prodotto ed etica di lavorazione, basata su costanti controlli durante tutta la filiera produttiva, che si esplicita per di più completamente all’interno dei nostri stabilimenti.
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Mercati / inchiesta Francesco Pettenon, AD (assieme alla sorella Alessandra) di Fila Solutions 1
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Dalla fine dello scorso anno abbiamo notato un aumento generalizzato con alcune punte anche del 300% di alcune materie prime soprattutto commodities. Nonostante questo, vista anche la situazione post pandemica, abbiamo deciso di non aumentare i prezzi accollandoci quindi i rincari e aspettare che la situazione si chiarisca. In realtà nell’anno attuale la ripresa economica della Cina, che ha iniziato ad accaparrarsi materie prime in ottica anche strategicamente speculativa, la chiusura di alcuni impianti del settore chimico causato in primis dagli scarsi volumi del 2020, la chiusura delle raffinerie in Texas a causa di un clima artico tra gennaio e febbraio e, in ultimo, il blocco dei trasporti dovuto al blocco del canale di Suez, hanno creato una “tempesta perfetta” per il mondo acquisti. Inoltre, il costo dei noli in tutto il mondo è aumentato dal 200 al 300% a causa di una scarsità dei container lasciati in giro per il mondo durante il lockdown in modo da non portarli in giro vuoti. Le percentuali cambiano a seconda delle formulazioni. Ne abbiamo quasi 100 di nostra proprietà e che continuamente adattiamo attraverso il nostro centro di ricerca, che trova alternative alle materie prime che vengono impattate da questa situazione. La scelta di passare a prodotti base acqua, che abbiamo fatto già 15 anni fa, sta premiando, in quanto riduce sia l’impatto dell’aumento dei costi dei prodotti petroliferi (come la ragia ad esempio) sia le criticità legate all’operatività di produzione di prodotti a base solvente. A oggi abbiamo una percentuale di prodotti a base acqua del 90% rispetto al totale prodotto. Questa scelta, che è nel nostro piano di riduzione del nostro impatto ambientale, rinnovato recentemente con l’adesione a Climate Pledge e certificato “Silver” da Ecovadis, aiuterà a ridurre gli effetti di questa circostanza. Sul tema logistico speriamo che la situazione rientri, anche se avendo dei formulati ad altissima resa (fino a 2000m2 per un litro di prodotti) e un packaging innovativo in quanto riduce lo spazio necessario compact by design, l’impatto è principalmente sulle tempistiche e la difficoltà nel reperire i container.
Laura Malnati, general manager Fonolab 1
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Pianificazione a medio/lungo termine di approvvigionamento di materiali critici (alluminio, elementi metallici) e aumento di scorte a magazzino. Altri materiali, quali ad esempio i tessuti che sono specifici di ogni progetto, vengono gestiti in funzione della loro disponibilità, privilegiando i fornitori che garantiscono tempi di consegna più brevi.
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Piccolo incremento prezzi del prodotto finito e, in alcuni casi, leggero aumento dei termini di consegna.
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Manterremo gli attuali prodotti a listino, incrementandone anzi la gamma per venire incontro alla sempre più crescente richiesta di varietà e personalizzazione da parte di architetti e progettisti. Pensiamo che nel medio/ lungo termine la situazione si stabilizzerà.
Riccardo Giacomini, ceo Impertek 1
Il problema dell’approvvigionamento delle materie prime è scoppiato all’improvviso e ha colto tutti gli operatori impreparati: direi che nessuno si aspettava, dopo un anno passato tra lockdown e limitazioni, una ripartenza del genere con tutte queste problematiche. Oltre alla difficoltà nel reperimento, ci troviamo ad affrontare anche gli aumenti, quasi quotidiani, delle nostre materie prime: tra aprile e giugno siamo stati costretti a ritoccare i nostri listini ben due volte, situazione mai vista in oltre 30 anni di attività, senza considerare che parte degli aumenti è stata assorbita dalla nostra azienda e non riversata sui clienti. A oggi, viste le continue oscillazioni, abbiamo deciso di non stampare nuovi listini ma di tenere valido solo quello in formato digitale. Al momento siamo costretti a navigare a vista perché è impossibile pianificare a medio termine: produciamo solamente in base alle richieste per poter preservare la scorta di materia prima mettendo a stock solo il minimo indispensabile. È una situazione davvero complessa con cui ci scontriamo quotidianamente. Il mercato attualmente è in fermento: superbonus al 110%, ristrutturazione con detrazione al 50% e bonus facciate con scadenze annuali hanno portato la domanda di prodotto a chiedere una risposta di consegna molto più celere, mentre l’attesa per le forniture inizia a dilatarsi a causa proprio del ritardo nel rinvenire materia prima. Purtroppo, l’opinione pubblica non ha ancora percepito la situazione con cui ci stiamo confrontando ormai da mesi, anche a causa dei media che non divulgano a sufficienza questa condizione che, a oggi, non sappiamo per quanto si protrarrà.
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Come dicevo, abbiamo dovuto ritoccare i listini per ben due volte e, se con la Linea Pedestal siamo riusciti a contenere l’aumento al 7%, i materiali della linea Coperture hanno subito incrementi anche del 25%, che ci hanno costretto ad aumentare puntualmente il prezzo di ogni prodotto. Dal punto di vista delle consegne, avendo gran parte dei materiali a stock, fortunatamente siamo riusciti a controllare la situazione, ritardando le consegne per pochi prodotti di solo alcuni giorni. Non siamo però in grado di fare previsioni per le prossime settimane.
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Gli impulsi che ci arrivano attualmente sembrerebbero positivi, nel senso che dovremmo aver raggiunto il culmine degli aumenti e della corsa all’accaparramento generale e quindi lentamente, per la fine dell’anno, si dovrebbe tornare a una situazione, non dico normale, ma sicuramente più sostenibile. Sarà importante capire come andranno i consumi in Paesi con una crescita del Pil molto sostenuta, come la Cina. In un’ottica di continua evoluzione, stiamo attualmente rivedendo l’intera produzione, eliminando i prodotti più datati a favore delle linee introdotte recentemente. Diminuendo la varietà a magazzino, infatti, ottimizziamo lo stock per concentrarci sulle reali necessità della nostra affezionata clientela, che si affida a noi ormai da molti anni.
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Mercati / inchiesta Andrea Penati, ceo e direttore tecnico di IPM Italia 1
Come IPM Italia abbiamo da sempre relazioni dirette con i fornitori, che sono essenzialmente dislocati su tre Paesi: Stati Uniti, India e Taiwan. Alle prime avvisaglie di un mercato che stava variando sensibilmente disponibilità e prezzi di materie prime, abbiamo optato per la strada dell’acquisto in grande quantità, pur se i prezzi erano già abbondantemente rincarati. Una strategia che per il momento ci permette di garantire continuità dei cantieri già pianificati, con ritardi di consegna molto inferiori rispetto alla media nazionale.
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L’incidenza maggiore è stata proprio di ordine economico e cioè sui nostri listini. Il generale dissesto del mercato ha portato a un aumento complessivo e che per IPM Italia possiamo stimare nell’ordine del 20%-30%, a seconda che si tratti di un sistema (comprensivo di prodotto e manodopera) o di singolo prodotto. Per quanto riguarda le consegne, invece, la strategia che abbiamo individuato ci ha permesso di garantire un andamento abbastanza fluido, con ritardi sul pattuito (e tempi di cantiere stabiliti tre mesi fa) nell’ordine dei 15-20 giorni. Altro discorso per quanto riguarda i progetti successivi, che potrebbero subire ritardi nell’ordine dei 2-3 mesi.
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C’è una grande incertezza e, per quanto ci riguarda, non vediamo significativi cambiamenti di qui a breve: se ne riparlerà dopo l’estate, tra settembre e ottobre, quando ci auguriamo tutti che ci sia un ripristino delle abituali condizioni di mercato e si valuterà anche la capacità di tollerare rincari e ritardi. Fino ad allora, come IPM Italia abbiamo scelto di annullare la produzione di alcune gamme di prodotti meno richiesti e di puntare a garantire l’operatività sui nostri sistemi e prodotti maggiormente commercializzati e distribuiti.
Dennis Bordin, presidente Progress Profiles 1
Il caro-prezzi e la difficile reperibilità delle materie prime stanno creando una condizione di incertezza. Non è mai capitato, in trent’anni di esperienza e gestione di un’azienda, di affrontare una situazione simile: oltre al continuo aumento dei costi dei materiali, con rincari che possono arrivare al 50%, dobbiamo anche far fronte a difficoltà di approvvigionamento. Nel tempo fortunatamente abbiamo stretto solidi legami con numerosi fornitori che continuano a garantirci le materie prime con costanza.
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L’aumento medio per prodotto è del 20% con picchi notevoli su certi materiali, le consegne arrivano a singhiozzo con qualche difficoltà ma in linea generale riusciamo, grazie alla profondità di gamma, a servire i nostri clienti con oltre 15.000 soluzioni. Riteniamo, infatti, importante che le realtà del nostro settore evitino di dare il via a speculazioni che potrebbero portare a una riduzione dei consumi dovuta al minor potere d’acquisto dei clienti: una conseguenza, quest’ultima, che non gioverebbe a nessuno.
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A mio avviso i problemi che ci troviamo ad affrontare sono la conseguenza di una politica speculativa messa in atto dalle grandi multinazionali: questo destabilizza la filiera produttiva su tutti i livelli, con ripercussioni sull’inflazione e quindi sugli equilibri economici e sociali. Confido però nella possibilità di fare rete con gli altri attori del sistema al fine di innescare una “inversione di marcia” che ci permetta di superare questo momento senza conseguenze troppo gravi. Per quello che ci riguarda, a livello di produzione continueremo a concentrarci su tutti i sistemi e i prodotti per la posa presenti a catalogo, seguitando a impegnarci nello sviluppo di nuove soluzioni non soltanto innovative, ma in grado di coniugare funzionalità e design.
Luigi Mario Puricelli, amministratore unico Puricelli 1
La riduzione drastica di offerta di materie prime, unita all’aumento repentino della domanda dato dall’attesa ripresa dei consumi post pandemia, ha creato, se vogliamo, “la tempesta perfetta” sul mercato delle commodities nel settore dell’arredo e dei materiali da costruzione. La strategia conta poco, in tali casi bisogna tenere monitorati costantemente i consumi e i livelli delle scorte cercando di modulare i flussi di ordini per evitare picchi di produzione che possono provocare successivamente drastiche frenate o addirittura fermate delle linee di produzione. Come soluzione abbiamo cercato di affacciarci a tutti i mercati mondiali alla ricerca di nuovi fornitori e cercando di affinare i capitolati alle nostre esigenze. Questo percorso però ha richiesto tempi decisamente lunghi di allineamento degli standard qualitativi delle forniture. Con soddisfazione possiamo dire di non avere avuto mai fermi produttivi ed essere riusciti a consolidare una crescita di gruppo che si attesta oltre il 30% grazie a una lettura tempestiva di quelli che sono stati i nuovi trend di forniture delle materie prime. Purtroppo, il livello di stress e di criticità degli approvvigionamenti non sta rientrando in livelli normali per l’aggravarsi della situazione di disponibilità di container e l’aumento dei prezzi dei noli. Prevediamo quindi che questa situazione di asincronia tra domanda e offerta delle materie prime si possa protrarre per tutto questo anno.
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L’incidenza sul prodotto finale è arrivata a punte oltre il 35% che stiamo cercando di rigirare con cautela sui clienti finali anche perché in questo momento ci sono disguidi importanti anche dal punto di vista dell’allungamento dei tempi di consegna, che si sono allungati dell’80%. Il grosso problema però per un’azienda propositiva e all’avanguardia del design come la nostra, è la difficoltà di mantenere dei tempi accettabili tra la progettazione e la realizzazione delle nuove proposte di mercato: se prima riuscivamo a proporre le novità nel giro di un mese e mezzo, ora ci vogliono anche più di sei mesi.
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In questo senso stiamo focalizzando le nostre energie il più possibile sugli eventi cruciali della stagione, come ad esempio il Salone del Mobile e la Biennale di Venezia. Questo va a discapito però di quei progetti che, seppure piccoli, sono molto interessanti e d’avanguardia per l’innovazione di prodotto e di stile. Confidiamo di riuscire a migliorare questo servizio con l’internalizzazione spinta dei servizi di ricerca e sviluppo, su cui abbiamo investito molto negli ultimi anni. Questo però ovviamente andrà a impattare sull’ampiezza della nuova collezione che andremo a presentare questo autunno e che sarà necessariamente destinata a strizzare l’occhio a una maggiore essenzialità e concretezza.
Gian Luca Vialardi, direttore generale Woodco 1
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Siamo sicuramente in una situazione di emergenza, purtroppo questa congiuntura internazionale durerà ancora diversi mesi e temo che fino alla primavera 2022 non vedremo miglioramenti. Avendo noi lo stabilimento produttivo in Croazia, a ridosso delle foreste di rovere, siamo leggermente avvantaggiati per quanto riguarda la reperibilità della materia prima, ma comunque abbiamo il problema della disponibilità dei supporti in multistrato e abete. Stiamo gestendo la situazione just in time perché ogni giorno ci sono delle problematiche e/o delle opportunità che magari il giorno prima non c’erano e dobbiamo essere veloci a farne fronte. In generale si sono allungati i tempi di consegna per la maggior parte degli articoli: la domanda è alta, stiamo continuando ad acquistare la materia prima nonostante siamo forzati a partecipare ad aste al rialzo. Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto un’incidenza che varia dal 15 al 30%, purtroppo temo non sia finita. Stiamo allungando le consegne il più possibile, ormai gli ordini li prendiamo generalmente con consegne a 2-3 mesi, poi ovviamente valutiamo ogni situazione. La problematica dei trasporti dovrebbe vedere dei miglioramenti con l’autunno. Per quanto riguarda l’approvvigionamento delle materie prime, invece, dovremmo attendere la primavera 2022: i primi tagli degli alberi vengono effettuati a novembre, ma dobbiamo considerare anche tutto il tempo della lavorazione del legno. Al momento non abbiamo ancora avuto la necessità di dover mettere mano alle nostre collezioni per eliminare qualche proposta e speriamo non debba mai arrivare il momento.
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N° 10 giugno 2021 / trimestrale tecnico-professionale del sistema superfici e rivestimento network Floor&Wall DIRETTORE RESPONSABILE
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giugno - numero 10 / 2021