Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
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dal 1977 informa il settore
Marzo/Aprile 2016 • anno MMXVI
Il nuovo 'sfrigolio frizzante' di PanAmerican Seed
*
Sei i colori disponibili per la Frizzle Sizzle, oltre a un miscuglio di semi pronto per una maggior fantasia.
Viole, giocare su nuovi mix di colori e accostamenti
33 PRODUZIONE / vasi A ciascuno il suo vaso
47 TENDENZE / perenni
Sedum, vera tendenza fra i gardener
42 e 50
TECNICHE / gestione
> I vantaggi delle termostrisce Sunnyday
> Crisantemi, consideriamole piante perenni
L’ALTRA COPERTINA
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
Flortecnica e vivaismo
Le succulenti occidentali, i sedum, sono una vera tendenza fra i gardener. Forme e colori si moltiplicano e spingono alla voglia di collezionarli. Una novità interessante da Chris Hansen di Alessandro Coraggio
DALLE ROCCE AL VASO a pag. 46
Piante più sane, vitali e di qualità. Naturalmente. Tutti vogliamo risultati certi. Usare i concimi Osmocote è la migliore garanzia per la buona riuscita delle tue piante, naturalmente. Anni di esperienza, di ricerca e di costante controllo della qualità garantiscono la vitalità, la salute e la bellezza delle tue piante. Osmocote, naturalmente il miglior prodotto e la miglior resa del tuo investimento.
Naturalmente
Prodotta da:
Anche per le Hibiscus
EDITORIALE | questo numero
P
rimo, scrivere sulla lista delle disponibilità che settimanalmente mandate Genere, specie, varietà e se necessario nome commerciale. Seconda cosa, scrivere giusto il nome delle piante! Banalità, o che pizza sempre le stesse cose? Si ma in queste settimane sto vedendo alcune liste di piante offerte da moltissimi produttori di vaso fiorito. Alcune sono imbarazzanti per la quantità di sbagli, distrazioni e il risultato è scadente.
PROFESSIONALI, PRIMA DI TUTTO
U
n Flortecnica ampio e ricco, con un taglio tecnico che devo dire mi piace molto. Si fa pressante nel nostro settore che sia evidente la specializzazione, non solo il saper fare, ma anche il sapere, il sapersi orientare e essere aggiornati. Ecco, qui entriamo in scena noi, e sono quattro i filoni che si dipanano lungo le pagine di questo numero: la legislazione, con un affondo sulla legge di Stabilità, sulla (spinosa) questione dei brevetti e con un vademecum per il controllo delle macchine irroratrici. L’economia, con nuove prospettive da cui guardare il lungo percorso per uscire dalla crisi, grazie ad Arturo Croci, Jurg Burger e Jessica Bertoni; la produzione, che è il vero corpo di questo lavoro, e che riguarda un po’ tutto: dalla scelta dei vasi, alle macchine, dai fitofarmaci ai fertilizzanti, ma soprattutto, naturalmente, le piante interessanti per il mercato di oggi. E infine, per restare in tema, spazio alle tendenze, grazie alle news, ai report delle fiere, all’anteprima dei Flower Trials e ai trend. C’è molto da leggere, molto da vedere, molto ancora da fare: allons enfants!
CHE COSA FA LA DIFFERENZA? Sui cataloghi dei produttori di giovani piante i nomi sono corretti. Poi sugli elenchi diventano altro. Perché? Sciatteria della comunicazione che se un tempo era folklore ora è disonore. Vogliamo alzare i prezzi e non alziamo la qualità del servizio che passa anche dal codice a barre sul vaso, passa dall'etichetta bella e dalla giusta proporzione tra pianta e vaso. Amen, non per la fine della mia predica, ma Amen per l'ennesima azienda che chiude per carenza di attenzione. Amen che significa "così sia" perché c'è solo un modo in questo inizio di primavera 2016 per fare le cose: bene. Sotto tutti i punti di vista. di Matteo Ragni - @matteoragni_eu
di Francesco Tozzi - @Lab_VERDE
Flortecnica e vivaismo
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EDITORIALE | l’esperienza
ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.
RIPENSA LA CRESCITA
Si moltiplicano consigli e teorie su come uscire dalla situazione di crisi in cui versa il florovivaismo, e più in generale l’economia occidentale. La prima cosa da fare: abbandonare la corsa alle grandi quantità di Arturo Croci
C
on l'avvento di internet e dei progressi generali della tecnologia, compresa l'introduzione degli smartphone e tablet, il mercato per i garden center e i vivai è cambiato radicalmente nel corso degli anni. I florovivaisti per il momento usano ancora troppo poco queste tecnologie anche se in qualche caso il loro effetto è drammatico e incide pesantemente sulle vendite. L’attuale situazione di mercato non dipende tuttavia esclusivamente dall’evoluzione dei sistemi di comunicazione e d’informazione. UN INDEBOLIMENTO PROGRESSIVO Prendiamo ad esempio il settore delle piante da vivaio. “Una volta” le metodologie e le tecniche di produzione erano diverse: si piantavano le giovani piante in pieno
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campo, si tenevano pulite, si lavorava il terreno una, due volte l’anno, si effettuava la potatura di allevamento e il ciclo produttivo durava cinque e più anni. A quei tempi era consuetudine pagare le forniture delle piante l’anno seguente, al riordino. La marginalità e i costi lo permettevano agevolmente e consentivano alle aziende di guadagnare e di crescere, senza le banche. In quel tipo di produzione il 70% circa dei costi, dovuto alla manodopera per la zollatura e l’estirpazione, avveniva verso la fine del ciclo di coltivazione, vale a dire quando si vendevano le piante. Nel dopoguerra l’avvento della taleazione e dei moderni sistemi di propagazione, nonché la coltivazione in vaso e in contenitore, ha reso disponibili un gran numero di piante di molte specie e varietà estendendo il periodo di vendita praticamente per tutto l’anno. Questo ha fatto fare un grande balzo in avanti ai volumi di vendita, i florovivaisti si sono adeguati ai pagamenti “più commerciali” ma i margini si sono progressivamente ridotti sino ad azzerarsi. Un fattore che ha contribuito a “indebolire” le aziende vivaistiche è anche dovuto al fatto che nella produzione in contenitore il 70% dei costi deve essere sostenuto all’inizio con la predisposizione del luogo di produzione, manodopera, vasi, terricci, concimi e così’ via. LA DOMANDA NON REGGE L’OFFERTA Nella coltivazione delle piante da serra in vaso le cose non sono andate meglio, le moderne tecniche di propagazione in vitro, per talea e delle semine in ambiente controllato hanno introdotto sul mercato, a discapito del prezzo, enormi quantità di piante portando a offerte che eccedono la domanda. Prendiamo ad esempio i numeri del Phalaenopsis in Olanda, passati, in meno di 10 anni, dai 35 milioni ai 140 milioni di piante nel 2015, nes-
www.florensis.com
RE
suna sorpresa quindi vedere le piante fiorite nei supermercati a 2,90 euro cadauna o meno… E infine, il capitolo più doloroso riguarda il crollo dei consumi dei fiori recisi, in termini di valore le perdite in Europa si stimano ben superiori ai tre miliardi di euro (prezzi al consumo). Negli ultimi dieci anni non è solo cambiato il mercato al consumo mondiale dei fiori e delle piante, piano piano è cambiata anche l’intera struttura produttiva e commerciale, in pratica ben poche delle aziende strutturate sono sopravvissute e quelle che ci sono ancora sono indebolite e indebitate. Le piccole e medie aziende sono sopravvissute bruciando le loro risorse e a spese di sacrifici enormi. I NUOVI MERCATI: DI NICCHIA
Cool WaveTM:
La più vigorosa delle viole ricadenti; fiorisce facilmente anche in autunno/inverno.
Alpha®:
Adatta per vendite primaverili precoci, compatta e con buone doti di ramificazione.
MatrixTM:
Steli floreali corti, ottima ramificazione, ideale per fioriture di inizio autunno e primavera inoltrata.
SorbetTM XP:
Molto uniforme sia in termini di fioritura che di habitat, ben ramificata e molto resistente alle alte temperature.
C’è un futuro certo per la
VIOLA™
produzione e il commercio dei fiori e delle piante, perché la gente li ama A questo punto la domanda finale è d’obbligo: quanto dista l’uscita dal tunnel? La verità è che nessuno conosce questa risposta, tuttavia c’è un futuro certo per la produzione e il commercio dei fiori e delle piante. La gente ama i fiori e le piante, le esposizioni al pubblico in Europa e in Italia (vedi Euroflora, Orticola, Orticolario, Masino, Murabilia etc.) lo dimostrano. Sul fronte produttivo e commerciale diverse aziende hanno riscoperto “antiche cultivar”, “antichi modi di produrre” e soprattutto “piante di dimensioni uniche e rare”, certamente non si parla né di milioni, ma nemmeno di migliaia di pezzi, però c’è un mercato che richiede, accetta ed è disposto a pagare per avere questi prodotti. Quindi, ecco come vede complessivamente il futuro Serge Latouche: «La parola d’ordine della decrescita ha soprattutto lo scopo di sottolineare con forza la necessità dell’abbandono della crescita illimitata, obiettivo il cui motore è essenzialmente la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale […]. Come non c’è niente di peggio di una società del lavoro senza lavoro, non c’è niente di peggio di una società della crescita in cui la crescita si rende latitante […]. Per tutte queste ragioni, la decrescita è concepibile soltanto all’interno di una ’società della decrescita’, ovverosia nel quadro di un sistema basato su una logica diversa». Il futuro forse non dipenderà tutto dalla filosofia di Latouche ma un certo ripensamento sul percorso da intraprendere va sicuramente fatto.
Matrix Ocean
Alpha Cassis
Cool W ave Gold en Yello w
Sorbet XP Delft Blue
Florensis Italia s.r.l. Via Vittorio Emanuele 24, 20824 Lazzate (MB) T: +39 2 963 20 342 F: +39 2 967 21 807 E: italia@florensis.com
SOMMARIO | 386 - 2016
Marzo/Aprile
Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
386
dal 1977 informa il settore
Marzo/Aprile 2016 • anno MMXVI
17 IN COPERTINA Viola Frizzle Sizzle di PanAmerica Seed. Fiore arruffato, sei colori disponibili e un miscuglio di semi già pronto per aggiungere fantasia a una viola speciale.
PRODUZIONE
PRIMO PIANO
33 VASI
12 COPERTINA
A ciascuno il suo vaso colloquio di Matteo Ragni con Joan Verges
Viole per sempre di Matteo Ragni
36 TECNICHE
14 LEGISLAZIONE
Al via il taglio di IMU e IRAP di Filippo Terragni
17 FIERE
Per programmare al meglio di Alessandro Coraggio
40 DIFESA
La lotta biologica avanza di Filippo Tommaseo
Avanti popolo! di Matteo Ragni
20 NOVITÀ
42 LEGISLAZIONE
22 ATTUALITÀ
44 TENDENZE
È ora del controllo per le macchine irroratrici a cura del IRF di Sanremo
Consumer oriented di Bianca Belfiore
Brevetti, facciamo chiarezza di Matteo Ragni
Falla grossa, falla calda, falla dura di Matteo Ragni
47 PERENNI
Dalle rocce al vaso di Alessandro Coraggio
50 FIORITURE
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Flortecnica e vivaismo
33
Invertire la prospettiva di Matteo Ragni
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Flortecnica e vivaismo
Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 386 - Marzo/Aprile 2016
DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net
44 TENDENZE
52 NOVITÀ
Alla scoperta dei Flower Trials 2016 di Filippo Terragni
54 GESTIONE
L’unione fa la forza di Jurg Burger Da idea a progetto, tutti gli step di Jurg Burger
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RUBRICHE
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EDITORIALE Questo numero di Matteo Ragni e Francesco Tozzi L’ESPERIENZA Ripensare la crescita di Arturo Croci
24 FATTI & BREVI
COLLABORATORI Jessica Bertoni, Jurg Burger, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo GRAFICA Francesco Fedelfio PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe. ASSOCIATA AD
26 FOCUS
Le rose scoppiettanti di Costanza di Matteo
29 ECONOMIA VERDE
L’agricoltura diventi circolare di Jessica Bertoni
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e d i z io n i
News dal mercato
Laboratorio
verde
Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
abbonamento da 6+1 numeri: 25,00 Euro
PRIMO PIANO | copertina
VIOLE PER SE La pianta per la primavera e per l’autunno. Giocare su nuovi mix di colori e su accostamenti originali con altre varietà per proporla senza stanchezza. C’è solo l’imbarazzo della scelta di Matteo Ragni
FRIZZLE SIZZLE • Viola a fiore arruffato • Lunga resistenza al caldo • Portamento arrotondato • Sei colori disponibili più un miscuglio di semi
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anAmerican Seed® ha messo sul mercato Frizzle Sizzle, alla lettera “sfrigolio frizzante”. Mi piace questo nome perché rende perfettamente l’idea di cosa sia capace questa viola speciale, a fiore arruffato, che cattura l’attenzione di tutti anche dei gardenisti più miopi. Vigore moderato, lunga resistenza al caldo e portamento arrotondato. Sei i colori disponibili per la Frizzle Sizzle di PanAmerican Seed®, oltre a un miscuglio di semi pronto per rendere frizzante il mondo delle viole. F1, nati da Viola x wittrockiana, hanno una altezza di 10 a 15 cm. I fiori e i petali sono grandi fino a 6
Viola Frizzle Sizzle in Blue, Yellow, Orange. Sei i colori disponibili, più un miscuglio di semi.
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cm (quando fa caldo però, perché all’inizio della fioritura il freddo rende tutto più compatto e frizzante). In 5 settimane si è pronti per il trapianto in serra in vaso 10 e in 4/5 settimane il prodotto è pronto per la vendita. Bello scegliere tra i colori. I miei preferiti sono Yellow, Orange e Yellow-Blue Swirl. Questa serie offre più di uno spunto, alcuni dei quali molto audaci come il Raspberry che se tenuto al freddo diventa veramente una bomba di fiore! Le Frizzle Sizzle ci servono anche in autunno per regalare sfumature calde per tenere vivo il ricordo dell’estate. Viole ed aromatiche, Viole e
menta in particolare sono uno degli accostamenti più riusciti! TEMPI GIUSTI PER L’ASSORTIMENTO GIUSTO Viola Sorbet XP Yellow Blue Jump Up è una delle novità nella serie Sorbet XP che PanAmerican Seed® ha introdotto per completare la famiglia delle Sorbet XP a fiore pictato. Una serie ricca e perfetta per avere delle vere Viola cornuta sempre pronte e con una disciplina marziale. Contare i giorni per avere il fiore è un lavoro dovuto con questa serie, docile e dinamica. Piante disciplinate sia in primavera che in autunno, sempre compatte e dal bel portamento.
MPRE Sorbet XP Lavender Pink
Per favore scegliete nell’insieme, visto che sono disponibili 12 mix e 45 colori singoli tra Sorbet e Sorbet XP. In autunno colori carichi e in primavera colori tenui. Non sparate subito il giallo della Viola Sorbet XP Yellow Blotch a gennaio, tenetelo nascosto almeno all’inizio, scegliete altre tonalità meno ruggenti come il Lemmon per poi anticipare l’estate con il Peach Melba ed il Fire. Colori forti e di carattere come il Sorbet XP F1 Beaconsfield servono per entrare in estate, dando il giusto tempo alle viole e ai nostri clienti di fare l’assortimento giusto. E perché no, per sposare le viole cornute con le petunie.
Viola Sorbet XP Yellow Blue Jump Up, uno dei 45 colori disponibili da Pan American Seed®.
OSATE CON GLI ACCOSTAMENTI • Viole + aromatiche • Viole + menta • Viole cornute + petunie
Viola Frizzle Sizzle in Blue, Yellow, Orange. Sei i colori disponibili, più un miscuglio di semi.
Frizzle Sizzle Yellow
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PRIMO PIANO | legislazione
AL VIA IL TAGLIO
DI IMU E IRAP Oltre 800 milioni di investimento nel settore agricolo, a tutela del reddito degli agricoltori. Un primo passo per rilanciare il settore e aumentarne il valore
ABOLIZIONE IRAP AGRICOLA In un recente incontro di Coldiretti, è stato stimato un vantaggio di oltre un milione di euro per le sole aziende della rete.
C
on l’approvazione della Legge di Stabilità, è passata l’eliminazione di Imu e Irap. Una scelta volta a tutelare il reddito degli agricoltori, tagliando le tasse sui fattori produttivi. Lo scopo: rilanciare gli investimenti. E infatti sono stati messi a disposizione oltre 800 milioni di euro per sostenere il settore agricolo. Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina si è dichiarato soddisfatto dalle misure approvate
ABOLIZIONE IRAP PER CHI SVOLGE ALTERNATIVAMENTE: • la coltivazione del fondo; • la selvicoltura; • l’allevamento di animali con mangimi ottenibili per almeno un quarto dal terreno (a tal fine bisogna aver riguardo ai parametri di cui al D.M. 28 dicembre 2014); • la produzione di vegetali tramite l’utilizzo di strutture fisse o mobili, anche provvisorie, se la superficie adibita alla produzione non eccede il doppio di quella del terreno su cui la produzione stessa insiste • le attività di cui all’articolo 2135, comma 3 del codice civile, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione, ancorché non svolte sul terreno, di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, con riferimento ai beni individuati da ultimo con D.M. 13 febbraio 2015. 14
Flortecnica e vivaismo
di Filippo Terragni
dal Governo: «È una delle azioni più forti che si siano mai fatte negli anni a sostegno del settore primario, questa legge di stabilità è fra le più agricole degli ultimi anni». IN VIGORE DAL 1 GENNAIO 2016 L’articolo unico della Legge n. 208/2015 (la legge di Stabilità per il 2016) contiene molte previsioni che impattano sul settore agricolo sia per quanto concerne la fiscalità, diretta e indiretta, dei soggetti che vi operano, sia con riferimento agli organismi che ruotano attorno al sistema e che molto spesso rappresentano strumenti di supporto allo stesso. La legge di stabilità 2016 ha sancito l'esenzione Imu per i terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione. Inoltre è intervenuta sull’Irap, prevedendone una generale esenzione per i soggetti che già fruivano di un’aliquota agevolata. I provvedimenti decorrono dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2015 e quindi, per tutti i soggetti solari, a partire dal 2016. CHI NE BENEFICIA Non saranno più incisi da Irap sia i soggetti che per natura dichiarano un reddito agrario (ditte individuali, società semplici e enti non com-
merciali) sia quelli che producono, svolgendo un’attività agricola, un reddito di impresa in quanto società di persone o di capitali. Ne deriva che, ai fini dell’esenzione Irap, non rileva la bipartizione dei soggetti che per natura dichiarano un reddito di impresa tra coloro che possono optare, per effetto di quanto previsto dall’articolo 1, comma 1093, legge n. 296/2006 per la determinazione del reddito, che resta di impresa, secondo le regole catastali (società di persone e Srl) e quelli che al contrario dichiarano sempre un reddito quale contrapposizione costi-ricavi (Spa e Sapa). Oltre a questi soggetti, la novella normativa prevede l’esenzione anche per l’esercizio di determinate attività in forma cooperativa e/o consortile. ALTRE MISURE IMPORTANTI Fra le altre misure previste dalla Legge di Stabilità, e che interessano il settore del florovivaismo, ricordiamo che sono stati stanziati 140 milioni di euro in due anni per un programma di agevolazioni assicurative contro le calamità naturali; che è stato creato un fondo presso l’Inail di 45 milioni per finanziare gli investimenti per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali, per favorire l’innalzamento degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori, l’abbattimento delle emissioni inquinanti e l’aumento dell’efficienza delle prestazioni.
Azienda Azienda Florovivaistica Florovivaistica
BONATO BONATO FEDERICO FEDERICO Produttore di Produttore di Piante Piante Aromatiche Aromatiche
Via Busi, Busi, 18 18 -- Montagnana Montagnana (PD) Via (PD) www.azienda-bonato.com www.azienda-bonato.com 347 2552152 2552152 -- 346 347 346 9621441 9621441 Fax 0429 0429 800340 Fax 800340
PRIMO PIANO | fiere
AVANTI POPOLO!
O anche: non basta un capannone per fare una fiera. Un reportage fra gli eventi della prima parte dell’anno, per vedere chi si sta muovendo bene e chi regalerà una “seconda giovinezza” al comparto di Matteo Ragni
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he cosa fa il successo di una fiera? Difficile dirlo, direi d’istinto il grande lavoro che serve a preparare una fiera, coinvolgere le giuste persone ed essere sempre creativi e lungimiranti. Ci sono fiere istituzionali e fiere popolari. Ci sono fiere storiche e fiere nuove, ci sono fiere che vogliono essere chiamate “feste” ed altre fiere che vengono chiamate con nomi inglesi come “meeting” o “matching”. Il punto è convincere la gente a dedicare del tempo ad una fiera. La mia fiera preferita è quella di Verona, la mia festa preferita è Orticolario, dove vado a fare matching è il Fuorisalone. Cosa centrano questi eventi con il nostro settore? La
floricultura-vivaismo-giardinaggio, frutticoltura e arte floreale? (Per chi ha fatto Minoprio questa infilata di nomi richiama una valanga di ricordi! Era la definizione del mio corso al CFP). Il nostro settore è ampio, ci sono moltissime zone ibride dove definire cosa si produce e a chi lo si vende è difficile ed articolato. Per questo bisogna essere chiari. PRIMO PASSO, DEFINIRE LO SCOPO Quali sono gli obiettivi delle fiere alle quali ho partecipato? Le fiere a cui sono stato dal primo gennaio sono: IPM Essen 2016. Obiettivo dichiarato: riferimento mondiale della floricoltura, anzi dell’Horticulture
all’inglese che tiene dentro tutto, anche la plastica, le bio masse e i raggi fotonici. Una miriade di micro eventi in Olanda. Obiettivo dichiarato: far incontrare offerta e domanda. Miglia su miglia di voli aerei per vedere resine, ceramiche e plastica di varia forma e misura destinate a piante di qualsiasi forma e grado, un baccanale di forme e colori sempre molto bello. Salon du Végétal ad Angers, Francia, dal 16 al 18 febbraio 2016. Obiettivo dichiarato: offrire una seconda giovinezza al settore delle produzioni vegetali. Suona come una sfida, sarà il riverbero delle potenti associazioni politico commerciali della valle della Loira che si combattono ad Angers?
SALON DU VÉGÉTAL IN CIFRE • Attiva da 30 anni • 30mila metri quadrati • 500 espositori • 14mila visitatori da 27 nazioni
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PRIMO PIANO | fiere
MYPLANT IN CIFRE • Dal 24 al 26 febbraio 2016 • 15mila metri quadrati di esposizione • +40% visitatori • 441 espositori
Sopra. Lo spazio pensato da GreenUp e VGcrea per uno dei principali target group di Myplant: i garden center. Sotto. Molto nutrita la presenza italiana ad Angers, prova della stretta collaborazione fra i due paesi, specialmente per le piante mediterranee. Credito: Jacques Moreau.
SVECCHIARE È UN RISCHIO Offrire una seconda giovinezza vuol dire stravolgere l’assetto degli espositori del Salon du Végétal. I cambiamenti, nelle fiere storiche, comportano sempre un certo grado di rischio. Il rischio principale è legato al disorientamento dei partecipanti ma soprattutto degli espositori. Pensare di dividere una fiera per tematiche: Produzioni, Spazi Verdi, Distribuzione, Reciso, Innovazione, Village Promozionale e il padiglione internazionale che ospitava i soliti produttori olandesi e belgi raggruppati e felici. Bella la grafica, accurata l’organizzazione, gentili con i visitatori ed interessanti alcuni spunti. Le novità, che ad Angers sono esposte nello spazio Innovert, sono state ricche. Ovviamente faceva bello sfoggio di sé la Mandevilla sanderi x Diamantina Jade ‘Orange Coral’ di Lannes et Fils SAS, la vera vincitrice a parer mio dell’edizione. Migliore io credo (almeno per il fatto che era fiorita per davvero) del Trachelospermum asiaticum Pink Shower® di Travers (visto che non era fiorito, hanno appiccicato delle belle foto sulle piante in mostra: quando si dice il valore delle etichette). La Petunia Nightsky di Selecta è stata premiata anche al Salon du Végétal, e sono state omaggiate le novità “francesi” come il Carpinus Betulus ‘Orange Retz’ in “Silence
ca Pousse!”, trasmissione televisiva sostenuta dalle solite grandi aziende di Francia per promuovere il verde al grande pubblico. L’ultimo premio d’”Or” assegnato dalle variegate giurie serve a testimoniare l’attaccamento alle innovazioni anche in ambito non commerciale, come un bacino d’acquaponica con le carpe e le radici di prezzemolo ammollo, di gran moda. RILEVANTE LA PRESENZA ITALIANA Le mie novità sono piuttosto legate alla presenza massiccia di aziende del nostro Paese in Francia, ed in particolare al Salon. Siamo la prima risorsa per il mercato complesso ed articolato dei garden center indipendenti e per le catene di piante mediterranee e da giardino. Abbiamo un’ottima rappresen-
tanza di vivai che vendono da anni ed anche aziende commerciali che raccolgono fioriture, dalle provincie assolate nostrane, e le distribuiscono copiosamente nel paese della Loira. I produttori di piante italiani fanno molto affidamento sui francesi per quanto riguarda la genetica di prim’ordine, basta pensare a Morel per i ciclamini, a Bertrand per i crisantemi e ai numerosi servizi che l’INRA (istituto francese di ricerca agricola) elargisce anche a numerose aziende italiane. Lo scambio tra i nostri paesi è reale e si basa su rapporti solidi sempre più stringenti grazie anche alla situazione economica tesa (sia per noi che per loro) e alla voglia di svoltare e fare bene. La realtà però è che in fiera non c’è stato molto pubblico: saranno state le vacanze scolastiche d’inverno? Il sole e la neve sulle montagne? Saranno le 1400 aziende floricole chiuse nel 2015? Le municipalità che non investono più nel verde? Sarà. Vedremo se il primo parco botanico d’Europa, aperto ad Angers, riuscirà a rilanciare il verde pour tous. UNA FIERA PER INCONTRARE LA GENTE Myplant & Garden Milano, dal 24 al 26 febbraio 2016. Obiettivo dichiarato: essere la manifestazione italiana del settore florovivaistico, della progettazione, dell’edilizia e di tutta la filiera del verde in Italia. Quindi Myplant & Garden ha un compito di pronto soccorso, di rianimazione ed anche investigativo: chi sono gli interlocutori del settore florovivaistico Italiano?
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INNOVERT, LE PREMIATE
Myplant & Garden si è rivelata una buona opportunità per i nostri produttori per trovare nuove opportunità di business.
Io credo, e me ne assumo la responsabilità, che chi va ad esporre al Myplant & Garden e pensa di trovare altro rispetto agli imprenditori dei garden center e della distribuzione italiana, ma più precisamente imprenditori medio padani, si sbaglia di grosso. Io sono orgoglioso dei miei amici di Sorrento saliti a vedere la fiera di Milano, sono felice che siano venuti produttori olandesi a sondare in che stato è il mercato del Bel Paese. Ma loro sono delle mosche, importantissime e vitali, ma eccezioni. La ciccia l’hanno fatta i venditori di piante più o meno grandi alla ricerca di rinfrancare e scoprire nuove occasioni di business. Avete visto la faccia sorridente degli amici pugliesi, laziali e siciliani. Avete intuito quanto importante questa fiera è per loro? Se il Myplant & Garden ci ha regalato le file per entrare in fiera, se ci ha dato la possibilità di vedere da vicino mostri sacri e santi delle produzione vegetali proiettare il meglio di sè, se avete gustato cinque tipi diversi di prosecco tutti
nell’arco di una mattina, lo dovete al lavoro serio e competente di chi la fiera l’ha fatta. Non basta un bel capannone per fare una bella fiera. Non bastano tanti espositori per regalare a chi la visita l’idea di fare parte di un gruppo. Serve la bella faccia sorridente di chi desidera fare bene, la mano tesa di chi, senza il sostegno istituzionale e senza gli sponsor altisonanti, vuole convincerci che c’è del bene nel nostro settore. Bastava vedere le facce di chi usciva la sera, oppure ascoltare il borbottio assonnato degli espositori che hanno aderito al progetto “Garden Center New Trend” per capire che qualcosa di buono sta accadendo. “Pucciare il sugo”, che vuol dire “fare scarpetta” o intigne per chi non è delle Prealpi. Raccogliere tutto e portarlo a casa, raccogliere la parte più buona del Myplant & Garden e portarsela a casa. Qual è la parte più buona? Incontrare gente e raccontare cosa si sta facendo. Questo è il mio lavoro e questa è la mia fiera.
La giuria del Salon du Végétal si è riunita come di consueto durante la fiera per determinare i vincitori del premio Innovert. Su 47 prodotti selezionati, 19 si sono distinti, così ripartiti: 9 nella categoria A, innovazioni vegetali, 4 in categoria B, innovazioni commerciali vegetali, e 6 in categoria C, prodotti non vegetali. MEDAGLIA D’ORO Petunia x grandiflora Nightsky Una petunia che porta bene il suo nome: fiori blu notte punteggiati di bianco.
Trachelospermum asiaticum Pink Shower® Un inedito colore rosa pastello, che dona un tocco di tenerezza a questa pianta rampicante e facile da coltivare.
Bassin-Potager® aquaponique Per unire la passione per il giardinaggio alla nuova tendenza delle piante acquatiche, una struttura in legno che rende accessibile l’acquaponica anche ai consumatori.
Medaglia d’argento a Innovert per la Mandevilla sanderi x Diamantina Jade ‘Orange Coral’. Un colore nuovo, caldo, che si adatta perfettamente ai giardini mediterranei.
Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | novità
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COLPO D’OCCHIO NEI MIX Physostegia virginiana ‘Crystal Peak White’. Un’eccellente pianta da vaso estiva di Benary. Predilige terreni umidi e zone soleggiate. Molto compatta e uniforme, viene chiamata “pianta obbediente”, perché i fiori restano in ordine quando svettano sugli steli. Fiorisce da luglio a settembre e raggiunge i 40 cm di altezza, 30 di larghezza. Può essere trattata da annuale o da perenne, e si può offrire come attrattiva principali in cassette miste.
RISCALDA L’AMBIENTE Crescita compatta, ottima ramificazione e poche esigenze. La serie Princettia offre molti vantaggi e può essere ben collocata nel mercato delle Stelle di Natale, che ha registrato numeri positive anche quest’anno. Da Selecta One, il nuovo colore, caldo e profondo, della Princettia® Indian Red. Con le tutte le caratteristiche che rendono appetibile la serie delle Princettia®, questa particolare tonalità di rosso regalerà colore ovunque, perché è perfetta sia indoor sia outdoor.
VANTAGGIO NELLA VENDITA Pöppelmann TEKU® ha ampliato la serie di vassoi PT 2556 con due modelli che accolgono dodici vasi da 10,5 e dieci vasi da 12 centimetri di diametro. Questa serie ha i bordi molto bassi, ed offre così una buona visuale dei vasi serigrafati, aumentandone la potenza commerciale. Facili da assemblare e sicuri da trasportare, uniscono i vantaggi del produttore a quelli del consumatore, che può guardare senza difficoltà etichetta e vaso. I vassoi sono disponibili sia con fondo chiuso sia bucato. 20
Flortecnica e vivaismo
ENTED COMODITÀ E SICUREZZA Le scarpe da lavoro di Dike, Jumper e Summit, sono solide, confortevoli e anche belle, con un tocco casual. Summit ha una nuova suola che garantisce massima protezione. È realizzata in PU-PU trasparente e coniuga leggerezza con resistenza estrema. Il disegno del battistrada è studiato per garantire sicurezza su ogni tipo di terreno, e i tasselli Dirty Stop® evacuano rapidamente liquidi e fango.
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Jumper è in pelle, ha il tallone rinforzato, e la suola è dotata degli speciali tasselli DSC (dike stability control), progettati per aumentare la superficie d’appoggio e quindi l’aderenza al terreno. La suola è leggera perché è in PU ed è a differenti densità per garantire le massime prestazioni.
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PRIMO PIANO | attualità
BREVETTI, FACCIAMO Alta l’attenzione sul nostro Paese, luogo ideale per la produzione. Ma rischiamo di perdere grandi opportunità se non ci adeguiamo alle nuove regole europee. Iniziamo a usare gli strumenti giusti. E a chiamare le piante col loro nome
IN BREVE • L’Italia aderisce al sistema comunitario di privative per ritrovati vegetali • Il sistema consente di ottenere protezione legale in tutti i Paesi UE • È gestito dal CPVO • I produttori devono vendere le piante con etichetta • Scrivere i nomi delle piante in modo corretto • Fatturare le nostre piante in modo corretto • Non farlo implica un coinvolgimento amministrativo e penale
N
elle ultime due settimane si fa un gran parlare di brevetti, novità e penali. A Pistoia lo scorso 29 Ottobre 2015 si è tenuto un incontro organizzato da CE.SPE.VI dal titolo “PROGETTO BREVETTI NOVITÀ VEGETALI”. È di queste settimane una serie di comunicati stampa che chiariscono la proprietà di alcune varietà orticole che, dopo svariati passaggi di proprietà delle aziende che ne detenevano i brevetti, sono rimaste libere, cioè sono sì registrate ma nessuna azienda produttrice di sementi, in questo caso, ha in catalogo queste varietà, e quindi
Nandina domestica Obsessed (‘Seika’PBR).
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Flortecnica e vivaismo
di Matteo Ragni
è impossibile reperire del materiale in commercio. ITALIANI, NE VALE LA PENA Numerose aziende che rappresentano ibridatori e che quindi detengono le licenze per alcune varietà ornamentali si stanno interessando al mercato italiano con crescente interesse e cura. Questo avviene perché l’Italia è uno dei paesi chiave per la produzione di piante a livello europeo. Così come è emerso negli ultimi mesi, l’Italia e soprattutto i coltivatori, commercianti e imprenditori agricoli italiani, non possono più ignorare alcune dinamiche ormai normali. Se vendere le piante con etichetta è diventato necessario perché altrimenti le nostre piante non le vendiamo, è ancor più necessario scrivere i nomi delle piante in modo corretto. Ma è ancora più importante fatturare le nostre piante in modo corretto. I listini, i cataloghi e le fatture che riportano diciture sbagliate possono comportare un nostro coinvolgimento amministrativo e penale. Ma veniamo al dunque, perché è importante avere una varietà brevettata e quali sono le differenze con le varietà simili e non brevettate. La Nandina domestica Obsessed ('Seika'PBR), così come riportato dal sito di Plantipp, è una parente della ´Gulf Stream´ ma che resta rossa per un lungo periodo. Cioè la colorazione rossa dura nel tempo e diventa molto accesa in inverno ed in estate. Anche a Pistoia, con il caldo e il sole di Pistoia. Per poter essere così interessante la Nandina dome-
stica Obsessed ('Seika'PBR) deve essere riprodotta da meristema. Le piante riprodotte da talea perdono questa caratteristica e ne abbiamo la prova in molti campi anche ora che sto scrivendo questo articolo. Quindi chi ha la licenza di Nandina Obsessed ('Seika'PBR), chi acquista piante che hanno l’etichetta (che è obbligatoria) con la scritta Nandina domestica Obsessed ('Seika'PBR) European Plant Breeders´ Rights under no. EU 36059 sanno che hanno una Nandina che sarà rossa, naturalmente compatta e ben accestita. SI VENDONO LE PIANTE BELLE Il fatto che le piante abbiano caratteristiche omogenee, cioè che tutte le piante che acquisto di Nandina domestica Obsessed ('Seika'PBR) sono come dei soldatini in fila, è uno dei requisiti necessari per ottenere la registrazione delle varietà presso il CPVO (Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali). L'Italia aderisce al sistema comunitario di privative per ritrovati vegetali, che consente di ottenere protezione legale in tutti i Paesi UE ed è gestito dal CPVO (Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali). Invece la registrazione di un marchio o nome di un prodotto (nome commerciale della nuova varietà vegetale) identifica solo la sua denominazione e non il materiale vegetale e di propagazione relativo. Plantipp è una azienda olandese che lavora da anni nella promozione di nuove piante. Questa promozione avviene attraverso la ricerca di nuove
CHIAREZZA varietà e in relazione con ibridatori di tutto il mondo, si occupa di registrazione di nuova varietà in Europa e negli USA e si occupa della cura e della gestione delle Royalty legate alle varietà registrate che permettono una attività di controllo e di promozione delle nuove varietà. Recentemente è emerso che vengono vendute varietà di Nandina che fanno riferimento per colorazione e forma alla Nandina domestica Obsessed ('Seika'PBR). Le caratteristiche della Nandina domestica Obsessed ('Seika'PBR) sono chiare e facilmente riconducibili: 1. È rossa in inverno ed in estate 2. Ha una crescita globosa e una grande capacità di generare fusti secondari 3. Ha una grande resistenza al gelo ed è naturalmente compatta. 4. La royalty deve essere pagata e ci deve essere l’etichetta fotografica che riporta la scritta “This variety is protected by European Plant Breeders Rights under number EU 36059. Propagation is strictly forbidden”. LOROPETALUM, SERVE LA LICENZA Vakplant BV di Boskoop è un’azienda olandese detentrice di diritti di brevetto vegetali sanciti dalla normativa dell’Unione Europea. L’assortimento di Vakplant BV comprende più di 150 varietà, incluse piante ben conosciute, come Amelanchier alnifolia ‘Obelisk’ (EU 6638), Berberis thunbergii ‘Admiration’ (EU 19538), Buddleja ‘Blue Chip’ (EU 33390), Hydrangea arborescens ‘Abetwo’ STRONG ANNABELLE (EU 32494) e Loropetalum ‘Pearl’ Black Pearl (EU 31012). In relazione al Loropetalum ‘Pearl’ Black Pearl (EU 31012), Vakplant BV ricorda che l’Italia applica le leggi dell’UE e, come tale, riconosce i diritti di brevetto vegetali ottenuto in Italia per questa varietà nel 2011.
Di conseguenza, ricorda ancora l’azienda, è illegale propagare questa varietà senza possederne la relativa licenza. Inoltre ciascun venditore di una varietà protetta da brevetto deve verificare e documentare che il proprio fornitore abbia pagato i diritti di licenza, attraverso il pagamento dei brevetti in fattura. Tale documentazione deve essere messa a disposizione di Valkplant qualora venga richiesta. A oggi – sempre secondo l’azienda olandese – solo tre coltivatori italiani detengono le licenze da Valkplant per la riproduzione: Vivai Piante Vignoli (Pistoia), Vivai Nord (Lurago d’Erba, Como) e Vivai Brambilla (Olgiate Molgora, Lecco). COME SI RINTRACCIA UN BREVETTO? Per sapere se una varietà è brevettata si può accedere al sito del CPVO (Ufficio Comunitario delle Varietà Vegetali) dove tutti i prodotti vegetali protetti sono registrati ed elencati. Lo strumento ufficiale è il bollettino ufficiale del CPVO. C’è anche un metodo semplice e veloce, anche se non ufficiale ma ufficioso, per sapere quali sono le varietà registrate. È sufficiente andare sul sito www.cpvo. europa.eu selezionare “Database” e poi cliccare “Applications and titles in force” e poi cercare. Esempio: nello spazio “Botanical Taxon” scriviamo “Nandina”, poi pigiamo il bottone “Search”. Si apre un elenco di risultati. Prendiamo ad esempio la Nandina Obsessed che è registrata come Nandina domestica Obsessed ('Seika'PBR). Nel sito CPVO cercherò la denominazione SEIKA, vedrò così che la varietà è stata introdotta negli stati uniti nel 2010 e che anche in Europa è protetta fino al 2038. Per avere delle informazioni pratiche verifico che la pianta è stata Ibridata da Magnolia Garden Nursery e più in dettaglio da April Sky Herring e da Adriana Garza.
Per capire meglio a chi chiedere le licenze si può contattare Plantipp che compare come “Representant”. Tutto il resto, tutti gli altri maneggi, non valgono la pena, non solo per la paura di ripercussioni legali ed amministrative ma perché sono le piante belle quelle che si vendono, tutto il resto è truffa e munnezza.
Loropetalum ‘Pearl’ Black Pearl
A GARANZIA DI TUTTA LA FILIERA Il sistema della privativa per ritrovati vegetali (in inglese PVR, Plant Variety Rights, chiamato anche “Plant Breeders’ Rights”), è una forma di diritti di proprietà intellettuale che contribuisce a garantire un ritorno sugli investimenti dei costitutori di nuove varietà vegetali, rendendo al tempo stesso disponibili per nuove attività di ricerca le varietà protette. Per soddisfare i requisiti richiesti dalla privativa per ritrovati vegetali, una varietà deve essere nuova, distinta, uniforme e stabile. Una varietà è nuova se non è stata commercializzata per oltre un anno prima della data di presentazione della domanda nel paese in cui è richiesta la protezione. Una varietà è distinta se differisce da tutte le altre varietà note per una o più caratteristiche morfo-fisiologiche, quali altezza, epoca di maturazione, colore, ecc. Una varietà è uniforme se le caratteristiche sono costanti da una pianta all’altra all’interno della stessa varietà. Una varietà è stabile se le caratteristiche del ritrovato vegetale sono geneticamente stabili e rimangono immutate di generazione in generazione o dopo un ciclo di riproduzione in caso di varietà ibride. Il costitutore deve inoltre assegnare alla varietà una “denominazione” ammissibile che ne diventa il nome generico e deve essere utilizzata da chiunque commercializzi tale varietà.
FATTI & BREVI | news dal mercato
FLOROVIVAISMO UNITO AL MIPAAF Lo scorso primo marzo si è svolto uno storico incontro al MIPAAF con tutti i rappresentati del mondo del florovivaismo, oltre al ministro Maurizio Martina erano presenti il capo di gabinetto Ferrara, il capo dipartimento Bianchi, il consigliere diplomatico Silvestri, Bruno Faraglia per la Direzione fitosanitaria nazionale, il caposegrteteria del ministro Zucchi e il direttore Gasparri. I partecipanti al Tavolo hanno commentato: «Mai il nostro settore è stato così unito ed è da questo che nasce la forza per combattere la crisi e la volontà di continuare questa sinergia per fare la nostra parte nel contribuire allo sviluppo del paese». Sostanzialmente tre i temi caldi trattati. Il primo grande risultato è il Decreto ministeriale che definisce ufficialmente libero l’intero territorio italiano (esclusa una limitata zona della Puglia) dalla Xylella, con i risvolti che questo implica per i rapporti commerciali internazionali. Si è poi parlato di cooperazione fitosanitaria con paesi terzi e, altro tema davvero caldo, di misure sulla detraibilità fiscale in ambito verde. Attenzione anche al mercato florovivaistico nazionale che deve ripartire per le aziende, ma anche per l’ambiente, per il turismo, per ridare linfa al patrimonio immobiliare. Il presidente di Assoflorolombardia, Nada Forbici, ha avuto anche un incontro a Montecitorio con il presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Il dottor Bernardo ha espresso ferma volontà a presentare alla Camera una misura, simile a quella già proposta al
Senato da Gianluca Susta, per incentivi per la detraibilità fiscale per opere a verde in ambito privato.
Tanti gli aspetti positivi di questa giornata: coesione dei distretti e Associazioni di tutta Italia, collaborazione tra pubblico e privato, Camera e Senato insieme sulla stessa questione. Il ministro ha apprezzato la coesione e ha promesso di continuare a lavorare per sostenere il settore e ha chiesto di mantenere il tavolo di lavoro.
CONDIVIDERE LE FRAGOLE Al Salon du Végétal di Anger, il concorso dell’Espace Inspiration è stato vinto dal progetto di Anaëlle Sourice e di Zelie Lelandais, due studentesse di design. Le due ragazze sono partite dal dato di un sondaggio secondo cui per sette persone su dieci non ci sono abbastanza piante nelle città. Hanno quindi ideato “Partage ton fraisier”, cioè “Condividi le tue fragole”. Le piante sono coltivate in vasi in fibra biodegradabile e si attaccano con un sistema di elastici. Si possono agganciare ovunque per lasciarle crescere nella città. Il progetto esalta il valore della condivisione: sia dei frutti della fragola, sia degli stoloni, che possono essere tagliati e portati via. Il messaggio è veicolato anche dalla scritta sul packaging, realizzato con la forma particolare di due mani, che simbolizzano la possibilità di dare e di prendere. Sul retro, informazioni aggiuntive su come usare la pianta appena acquistata.
PLANTARIUM, C’È ATTESA PER L’EDIZIONE 2016
La 34esima edizione darà il benvenuto a dieci nuovi partecipanti e lo spazio disponibile è stato tutto riservato. Anche quest’anno sarà possibile per i visitatori di Plantarium la fruizione di un collegamento diretto con GroenDirekt Boskoop. Lo scorso anno 17mila visitatori hanno approfittato di questa possibilità: un successo. Gli organizzatori quest’anno puntano a raggiungere le 20mila presenze. Quest’anno Plantarium avrà come titolo “Show it!”, e in linea con lo slogan, una parte dello spazio sarà dedicato all’anteprima dell’edizione 2017: 3mila metri quadrati in più per il progetto “Getting active with greenery” (attivati verdeggiando). L’idea è creare un punto di incontro per i professionisti e gli appassionati di verde.
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POINSETTIA, UN AIUTO PER I COLTIVATORI Sul sito di Veneto Agricoltura sono a disposizione le schede che riassumono i risultati ottenuti nei confronti varietali di Poinsettia presso il Centro sperimentale per l’Ortofloricoltura “Po di Tramontana”. Lo scopo di tali schede non è offrire una conoscenza assoluta delle varietà, dato che i risultati possono cambiare anche in modo sostanziale nei diversi ambienti e con le diverse tecniche, ma condividere con gli operatori del settore le esperienze maturate nel tempo su questa specie. Le caratteristiche delle cultivar riportate nelle schede specifiche (per tutti gli aspetti presi in considerazione) sono riassuntive di quanto osservato in tutti gli anni in cui la varietà è stata testata. Ne consegue che tali note sono da considerarsi tanto più affidabili quanti più anni la varietà è stata testata, e sicuramente solo indicative per le novità. Particolarità e differenze importanti emerse nei singoli anni vengono segnalate ove ritenuto necessario. http://www.venetoagricoltura.org/basic.php?ID=6084
PETUNIA ALLA PROVA Presso il Centro sperimentale ortofloricolo Po di Tramontana di Veneto Agricoltura, è visitabile, da maggio a settembre, il test estivo in fioriera del confronto varietale di petunia, 400 varietà nelle diverse tipologie, con varietà commerciali e in test, di tutti i principali ibridatori. Si prega di prendere appuntamento per telefono: 0426/664917, o inviando una mail a giovanna.pavarin@venetoagricoltura.org.
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NOTIZIE | focus
L
a famiglia DRIFT® rappresenta la nuova generazione di rose, che ben si adatta alla richiesta dei consumatori di oggi: compattezza e resistenza alle malattie sono le qualità primarie, che la rendono adatta a balconi, terrazze, piccoli giardini e come copri suolo nei grandi spazi. È perfetta perché richiede poca manutenzione: una potatura in primavera è sufficiente, va innaffiata regolarmente, e ben si adatta anche a terreni difficili. Disponibile in diversi colori, ha una fioritura molto abbondante che dura dalla primavera fino a tutto l’autunno.
LA PAZIENZA È LA VIRTÙ… DI CHI FA ROSE Ma la storia di questa rosa è iniziata più di trent’anni fa, nel 1985, in Francia, quando Meilland ottiene una rosa tanto piccola quanto graziosa, a cinque petali e con foglie di un bel verde scuro lucido. Nel 1992 viene mandata in trial in tutto il mondo, e i risultati sono molto buoni: solo la taglia non convince, perché alla fine della stagione non supera i 40 centimetri in altezza e raddoppia a malapena in larghezza: troppo piccola per gli standard commerciali degli anni ’90. Altri tentati-
vi per i successivi dieci anni, portano nel 2007 a mettere in commercio negli USA la serie DRIFT®, che rivela una resistenza alle malattie e alle condizioni difficoltose del terreno che va oltre le aspettative. Ad oggi, è la seconda serie più venduta in America, con più di tre milioni di piante vendute all’anno, e andamento in crescita (dopo la KNOCK OUT®, 10 milioni di piante vendute ogni anno). Nel 2013, a IPM Essen, DRIFT® fa la sua comparsa in Europa: e i numeri sono promettenti anche da noi. Vale la pena avere pazienza!
PEACH DRIFT® MEIGGILI Tutte le caratteristiche della famiglia DRIFT®, cioè compattezza, resistenza al gelo e alle malattie, fioritura abbondante. Ma in più la Peach regala fiori con delicate sfumature che vanno dal rosa al pesca e un delicato profumo.
POPCORN DRIFT® NOVAROSPOP Da piccole gemme gialle esplodono i fiori bianchi, con riflessi dorati, esaltati dal fogliame verde scuro. Molto resistente e con una fioritura abbondante e duratura, compatta, si abbina facilmente con le altre rose della famiglia DRIFT®.
SERIE DRIFT® • Ideale per piccoli spazi • Ideale come tappezzante • Altezza: 30-40 centimetri • Fioritura da primavera ad autunno • Fogliame denso, verde brillante • Eccellente resistenza alle malattie • Resistenza al gelo
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LE ROSE
SCOPPIETTANTI Meilland ha fatto centro con la serie Drift®. Fuori dal comune, resistente alle malattie, e perfetta per i piccoli spazi di Costanza di Matteo
Flortecnica e vivaismo
Prisma: nuova viola a fiore grande riselezionata per il mercato italiano
2 0 1 6 Dianthus Delice: a mezza coltura in vaso 10. Delosperma Wheels of Wonder e Jewel of Desert: talee in erba, radicate, jumbo pack multicolori.
Primula Minnie: primula doppia a pianta compatta, colori extra.
PLANTA s.s.agr. • Via Brennero 45 Brennerstraße • 39042 Bressanone / Brixen (BZ) • Tel. 0472/830000 • Fax 0472/837691 www.planta.it • info@planta.it • Per ordini / für Bestellungen: order@planta.it • Fax 0472/605101
ECONOMIA VERDE
L’AGRICOLTURA DIVENTI
CIRCOLARE
L’auspicio è recuperare le risorse sottratte al terreno ma ancora in circolo. Per un’agricoltura sostenibile che non ha bisogno, se non in parte, di risorse esterne di Jessica Bertoni
È
possibile arrivare a un sistema agricolo che poggi solo su stesso? Sì, se parliamo di economia circolare: un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema. In cui non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Si tratta di un sistema opposto a quello definito “lineare”, che parte dalla materia e arriva al rifiuto. Tale modello, dopo la green economy, è stato posto al centro anche delle politiche ambientali europee: tra le proposte della Commissione l'obbligo per gli Stati dell’UE di un riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e di un 80% dei rifiuti di imballaggio (vetro, carta, plastica) entro il 2030 e, a partire dal 2025, anche il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili e biodegradabili.
I
MOLTE LE AZIONI POSSIBILI l termine economia circolare, che risale già agli anni sessanta, è tornato in auge solo da quando la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione COM(2014) 398 titolata “Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti”. Con questa la Commissione voleva istituire un quadro strategico favorevole, comune e coerente a livello europeo, per promuovere l’economia circolare. In
tale documento la Commissione sviluppava il proprio indirizzo strategico al riguardo. In una logica di economia circolare, i prodotti sono progettati in modo da prevederne fin dall'inizio la destinazione una volta che diventano rifiuti e l'innovazione è al centro di tutta la catena di valore (invece di cercare le soluzioni praticabili alla fine del ciclo di vita). Ciò può realizzarsi in vari modi, come ad esempio: 1. Alleggerimento: riduzione della la quantità di materie necessarie a fornire un determinato servizio. 2. Durabilità: allungare la vita utile dei prodotti. 3. Efficienza: riduzione del consumo di energia e di materie nelle fasi di produzione e di uso. 4. Sostituzione: ridurre l'uso di materie pericolose o difficili da riciclare nei prodotti e nei processi di produzione, creando mercati delle materie prime secondarie mediante norme, e appalti pubblici. 5. Progettazione ecocompatibile: concepire prodotti facili da mantenere in buono stato, da riparare, ammodernare, rifabbricare o riciclare. 6. Sviluppando i servizi per i consumatori necessari a tal fine (servizi di manutenzione,
riparazione), stimolando i consumatori con misure d'incentivo e di sostegno a favore della riduzione dei rifiuti e della loro corretta separazione: incentivando sistemi di raccolta differenziata che contengano al minimo i costi di riciclaggio e riutilizzo, favorendo la simbiosi industriale, cioè il raggruppamento di attività per evitare che i sottoprodotti diventino rifiuti. 7. Incoraggiando i consumatori ad orientarsi verso servizi di noleggio, prestito o condivisione invece dell'acquisto, per ampliare e migliorare la scelta dei prodotti salvaguardando nel contempo i loro interessi (sul piano dei costi, della protezione, dell'informazione, delle condizioni contrattuali, degli aspetti assicurativi). 8. Ricorrendo anche a strumenti finanziari innovativi, al fine
UN ESEMPIO VIRTUOSO: ACQUA& SOLE SRL In 20 anni di economia circolare applicata a un’azienda agricola, si è avuto: • + 170% le specie di uccelli • +146% le specie di libellule • +105% le specie di farfalle diurne • +81% le specie di mammiferi • +80% le specie di cavallette. Il tutto si traduce in una fertilità del suolo incrementata Migliorate caratteristiche del paesaggio, visibili a tutti
I rifiuti come risorsa sono la condizione sine qua non per una transizione verso una società del riciclaggio Flortecnica e vivaismo
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ECONOMIA VERDE
IN BREVE • L’uso più efficiente delle risorse ridurrebbe il fabbisogno di fattori produttivi materiali fino al 24% entro il 2030 • Porterebbe alla creazione di nuovi mercati e nuovi prodotti • L’industria europea avrebbe un risparmio dell’ordine di 630 miliardi di euro l’anno • Potenzialmente il PIL dell’UE potrebbe arrivare fino al 3,9%
di tenere conto delle questioni legate alle risorse nell'ambito della contabilità di impresa. 9. Chiarendo le responsabilità delle istituzioni finanziarie in materia di sostenibilità, cioè gli obblighi fiduciari, mettendo a punto metodi per l'esecuzione di "stress test" delle risorse ad uso delle imprese, e studiando la possibilità che il mercato delle obbligazioni costituisca un ulteriore canale di finanziamento dei progetti incentrati sull'uso efficiente delle risorse. 10. Preparando orientamenti sulle possibilità offerte dalle nuove direttive sugli appalti pubblici nel campo degli appalti pubblici verdi (GPP), nonché attuando una raccomandazione sul controllo dei risultati conseguiti dagli Stati membri rispetto all'obiettivo indicativo del 50% di appalti pubblici verdi, in modo da favorire la creazione di reti di autorità pubbliche intorno al tema degli appalti pubblici verdi. 11. Integrando maggiormente le priorità dell'economia circolare nelle strategie di finanziamento dell'UE e incoraggiando gli Stati membri a utilizzare i fondi europei disponibili per finanziare programmi e progetti di economia circolare, in particolare tramite i fondi strutturali e d'investimento europei. 12. Misurando l'impatto ambientale nella progettazione dei prodotti e dei processi e garantendo una migliore informazione dei consumatori sulle scelte sostenibili sotto il profilo ambientale.
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TUTTO SI TRASFORMA i deve passare per la modernizzazione della politica in materia di rifiuti e dei suoi obiettivi. I rifiuti come risorsa sono la condizione sine qua non per una transizione verso una società del
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riciclaggio. Si rende pertanto necessaria ed imminente una semplificazione ed una migliore attuazione della legislazione sui rifiuti, ed una migliore risoluzione delle problematiche specifiche nell'ambito degli stessi. Occorre una tempestiva fissazione di un obiettivo relativo all'uso efficiente delle risorse: gli Stati membri e il Parlamento europeo hanno convenuto che l'Unione Europea definisca gli indicatori e fissi gli obiettivi relativi all'uso efficiente delle risorse. Dopo un'ampia serie di consultazioni, il rapporto tra PIL e consumo di materie prime (RMC) è stato scelto come possibile indicatore dell'obiettivo relativo alla produttività delle risorse. Un obiettivo realistico volto ad aumentare la produttività delle risorse, concordato dall'Unione europea e dagli Stati membri, attirerebbe l'interesse della politica e consentirebbe di sfruttare le potenzialità, attualmente inesplorate, offerte dall'economia circolare di creare crescita sostenibile e posti di lavoro e rendere più coerente le politiche dell'UE. Si tratterebbe di un modo equilibrato per garantire tale coerenza e incoraggiare le iniziative. Attuare un'economia circolare non comporta pertanto solo una modalità orientata al rispetto in senso green, ma si tratta di una vera e propria strategia economica che punta alla competitività passando attraverso il punto focale della massimizzazione delle risorse, reimmettendole nel ciclo produttivo invece di collocarle in discarica come rifiuti. Si può dire che l'economia circolare nasce proprio con l'ambizioso obiettivo di potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. L’economia circolare è dunque un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in
modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun'altro.
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LO FACCIAMO PER SOLDI a perdita di materiali preziosi è una costante delle nostre economie. In un mondo in cui la domanda di risorse finite e talvolta scarse non cessa di aumentare, la concorrenza si acuisce e la pressione su queste risorse degrada e indebolisce sempre più l'ambiente. L'Europa può trarre benefici economici e ambientali dall'uso più adeguato di queste risorse. A partire dalla rivoluzione industriale lo sviluppo delle nostre economie è avvenuto all'insegna del "prendi, produci, usa e getta", secondo un modello di crescita lineare fondato sul presupposto che le risorse sono abbondanti, disponibili, accessibili ed eliminabili a basso costo. È opinione sempre più diffusa che questo modello compromette la competitività dell'Europa, poiché non è più vero: le risorse sono limitate e costose. Nei sistemi di economia circolare invece i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. Quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, le risorse restano all'interno del sistema economico, in modo da poter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. Per passare ad un'economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell'insieme delle catene di valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse, alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma come già detto, anche dell'organizzazione, della società, dei metodi di finanziamento e delle politiche. Anche in un'economia fortemente circolare permane qualche elemento di linearità, poiché non si arresta la domanda di risorse vergini e si
producono rifiuti residui che vanno smaltiti. Il settore industriale ha già ravvisato le grandi opportunità legate all'aumento della produttività delle risorse. Si stima che un uso più efficiente delle risorse lungo l'intera catena di valore potrebbe ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali fino al 24% entro il 2030, con risparmi per l'industria europea dell'ordine di 630 miliardi di euro l'anno. Secondo studi commissionati da imprese e basati sulla modellizzazione a livello di prodotti, adottando approcci fondati sull'economia circolare l'industria europea potrebbe realizzare notevoli risparmi sul costo delle materie e innalzare potenzialmente il PIL dell'UE fino al 3,9%, attraverso la creazione di nuovi mercati e nuovi prodotti e grazie al relativo valore per le aziende.
A
VANTAGGI ANCHE IN AGRICOLTURA nche ad Expo Milano 2015, presso il padiglione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si è parlato di economia circolare ed in particolare nell'ambito del convegno “La circolarità del Mondo Agricolo. L’applicazione dei principi dell’economia circolare in agricoltura”, che ha visto un panel di esperti confrontarsi sulle prospettive offerte dall’economia circolare rispetto alla maggiore sfida che l’agricoltura dovrà affrontare nei prossimi anni: sfamare 10 miliardi di persone che abiteranno la Terra nel 2050, ma anche fornire acqua pulita e combustibili in grado di soddisfare i bisogno energetici della popolazione. Per sfamare quasi 10 miliardi di persone l’agricoltura dovrebbe essere in grado, in meno di 40 anni, di raddoppiare l’attuale produzione di soia e carne, e di incrementare di un terzo quella di cereali. Applicando i principi dell'economia circolare in agricoltura, si
potrebbero recuperare le risorse sottratte al terreno ma ancora in circolo (i rifiuti, gli scarti) anziché importarle dall’esterno. Le risorse residue a disposizione sono gli scarti derivanti delle industrie agro-alimentari, dai reflui civili e dal letame delle stalle, sostanze esclusivamente organiche derivanti dalle attività di trasformazione e consumo dei prodotti agricoli. Recuperare queste sostanze crea un’agricoltura sostenibile che non ha bisogno, se non in parte, di risorse esterne (fertilizzazione chimica), preserva la fertilità del terreno grazie ad una ricostruita biodiversità, e inoltre consente di trovare un corretto impiego per scarti e rifiuti organici. Un esempio di eccellenza di agricoltura circolare, la prima in tutta Europa, arriva proprio dal nostro paese: dal territorio della Cassinazza. Qui esemplare è l'esperienza dell'impresa Acqua&Sole srl., che dal 1996 ha intrapreso un percorso di rinaturalizzazione dell’azienda in linea con la Politica Agricola Comunitaria e finalizzata a ripristinare la giusta sintonia con gli elementi naturali e territoriali persi con la industrializzazione dell’attività agricola, introducendo correzioni che hanno permesso di massimizzare l’uso produttivo del territorio rendendolo compatibile con la maggiore biodiversità possibile. Attraverso il recupero degli elementi nutritivi asportati dai raccolti e scartati nelle successive fasi di utilizzo si è giunti ad una piena autonomia dell'impresa da un punto di vista degli elementi nutritivi, riducendo l’inquinamento da nitrati e fosfati con effetti positivi sull’economicità del progetto. I numeri raggiunti da quest'impresa illuminata parlano da soli: in quasi un ventennio sono aumentate del 170% le specie di uccelli presenti, del 146% le specie di libellule, del 105% le specie di farfalle diurne, dell’81% le specie di mammiferi e dell’80% le specie di cavallette. Il tutto si traduce in una fertilità del suolo incrementata, oltre alle migliorate caratteristiche del paesaggio, visibili a tutti.
S
IN CONCRETO, PER I GARDEN arebbe auspicabile pertanto una strategia aziendale anche per i Garden Center che prevedesse ad esempio una mirata politica degli approvvigionamenti, che tenga conto del packaging in funzione già del suo riutilizzo/trasformazione in altro (pallet che diventano arredi per giardino, confezioni in legno che diventano oggettistica di arredo o base per patchwork...). Piante di scarto che possono essere “regalate” alle PA per ornamentare a costi zero alcune piccole realtà o utilizzate come concime naturale, creando un consolidamento della rete relazionale aziendale ed un ritorno in termini di vantaggio sociale collettivo (indicatore importantissimo che viene ormai considerato in ogni politica di investimento aziendale innovativa). Ovviamente poi politiche di riciclaggio di plastica, vetro, carta,
Non si tratta di applicare la fantasia ma di innovarsi recependo indicazioni di valenza di politica comunitaria, per
puntare al futuro
riutilizzo delle acque di scarto, energie alternative e strutture a basso impatto aziendale che consentano anche un contenimento dei costi in termini di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti... E non si tratta di applicare la fantasia ma di innovarsi recependo indicazioni di valenza di politica comunitaria, per puntare al futuro, poiché il vecchio modello lineare ha dimostrato i suoi limiti ed è destinato ad esaurirsi. Per cui per reggere la concorrenza occorre iniziare subito il giro giro tondo del nuovo modello circolare! Flortecnica e vivaismo
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Via Nazionale Km. 57 + 07 | 98054 Furnari (ME). Italia | tel. fax +39 0941 802051 www.giambopiante.it | info@giambopiante.it
PRODUZIONE | vasi
A CIASCUNO
IL SUO VASO Il contenitore può fare la differenza nella coltivazione? La risposta è sì: forma e materiale possono influire sulla crescita dell’apparato radicale. Ma anche sulla vendita Colloquio di Matteo Ragni con Joan Verges, Promozione e sviluppo tecnico di MOREL DIFFUSION
T
utti conoscono la fragilità delle radici del ciclamino in coltivazione, ma la maggior parte dei coltivatori si concentrano sulla scelta del sistema di irrigazione, del tipo di terreno e delle temperature della serra. In pochi pensano alle caratteristiche del vaso di coltura, che viene considerato solo come un imballaggio. In realtà il vaso può influenzare notevolmente sia la crescita delle piante a seconda del materiale che la vendita delle nostre piante a seconda della forma scelta. Tradizionalmente si parla di vaso di coccio per il ciclamino, ma sono molte le colture che trovano in questa soluzione un buono spunto in termini di tecnica colturale oltre che in termini di offerta e qualità del prodotto. In questo articolo ci concentreremo sulla coltivazione del ciclamino così come avviene nei paesi dell'Europa meridionale come l'Italia e la Francia: per fare questo ho chiesto aiuto a Joan Verges di Morel, per mettere a confronto i vasi di terracotta con i vasi di plastica. I vantaggi della coltivazione in vaso di coccio sulla plastica sono noti: il coccio è traspirante, quindi si riduce la temperatura del contenitore, le radici sono più areate e più sviluppate a livello capillare. L’aumento della traspirazione della
pianta consente una migliore crescita del bulbo, una vegetazione più “dura”e una fioritura più abbondante. Caratteristiche importanti soprattutto per i vasi e le piante di grandi dimensioni come le linee di ciclamini a fiore grande Halios®, Halios® HD, Fantasia®, Fantasia® Decora e Blush and Curly®. STRESS IDRICO “SOSTENIBILE” Una delle caratteristiche dell’uso dei vasi di coccio è la maggiore evapo-
razione a cui la pianta di ciclamino è soggetta: nella coltivazione del ciclamino con vasi di coccio, si deve sempre considerare un certo stress idrico rispetto al vaso di plastica. È comune, tra i floricultori, cercare di portare questo stress idrico al limite con conseguenze dirette sulla qualità del prodotto. L’evapotraspirazione è strettamente connessa con i livelli di lumunosità e le alte temperature di coltivazione che possono comportare la perdita di peli radicali e quindi causare ustioni a foglie e
Vaso di plastica a sinistra e di coccio a destra: stessa tecnica di coltivazione, risultato diverso.
Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | vasi
Sopra. Vaso di plastica a sinistra e di coccio a destra: stessa tecnica di coltivazione, risultato diverso. A destra. A sinistra un vaso di cotto tradizionale e a destra un vaso tratttato con bagno di silicone: lo sviluppo radicale è diverso.
fiori. Un sintomo tipico della perdita di apparato capillare è la carenza di calcio o "Tip Burn". La fase della coltivazione più sensibile a questa situazione si ha nella fase di crescita poco prima della fioritura con temperature troppo alte (temperature medie > 20 ° C). In questo periodo le piante di ciclamino sono in forte domanda, non è quindi sostenibile un grave stress idrico in questa fase. Ricordiamo che a seconda del tipo di vaso e della sua cottura possiamo consumare fino al 50% in più di acqua usata per un vaso di plastica. Una vaso di 14/15 cm consuma tra i 150 a 200 cc pianta/giorno a seconda di come l'ombreggiatura viene gestita. PER INFORMAZIONI
Una vasta gamma di schede tecniche è disponibile sul sito di Morel www. cyclamen.com, sezione Professionista e poi cercare technews, oppure vai al sito usando il QR CODE http://cyclamen.com/it/professionista/technews
La significativa perdita di radici da stress idrico con relativa bruciatura su foglie e fiori.
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SOLUZIONE: LA VIA DI MEZZO Per ridurre quindi l’eccessiva traspirazione a livello radicale nelle fasi pre fioritura si devono proteggere le radici e sono diversi gli accorgimenti. In primo luogo chi coltiva deve mantenere un sufficiente tasso di ombreggiatura per ridurre la forte domanda di acqua (Temperatura media 25° C - Radiazione massima fino 30.000 lux). Il secondo aspetto che ci viene in aiuto è la miscela del terriccio che deve assicurare un buon effetto tampone includendo piccole proporzioni di torba nera o di argilla. Un’alternativa per controllare questo eccesso di traspirazione è l'uso di vasi di argilla che hanno subito un bagno di silicone. Per alcuni coltivatori, questo tipo di vaso si comporta come un vaso di plastica, in realtà è una via di mezzo tra i vasi di plastica e i vasi di coccio non trattati. In tutti i casi il floricultore deve trovare la giusta quantità di acqua e
la giusta frequenza di irrigazione per gestire al meglio la coltura. Le caratteristiche del vaso, qualunque sia il materiale o il rivestimento, devono essere omogenee al fine di gestire al meglio la coltura ed i rischi. L’irrigazione per sub-irrigazione può comportare degli inconvenienti per i vasi di terracotta. Un problema è il segno sul fondo del vaso a livello dell’acqua. Un secondo inconveniente è dato dalla maggiore capillarità del vaso che comporta un allungamento dei tempi di bagnatura. Questo tipo di irrigazione prolungata può comportare danni irreversibili alle radici soprattutto durante le prime settimane di coltivazione dopo il trapianto. INTERCETTA LA DOMANDA DEI CONSUMATORI A causa della traspirazione propria del vaso di terracotta e a causa della sua forte inerzia ad asciugare, una coltura su bancali a rete può accelerare questa inerzia e può comporta-
re una più veloce asciugatura delle piante rispetto a quelle coltivate al suolo. Una perdita dell’appartao radicale può comportare una maggiore richiesta di acqua ed una conseguente maggiore sensibilità ad alcune malattie come l’Erwinia o qualche disturbo fisiologico. Quindi, i criteri da tenere a mente per la scelta del giusto vaso nella coltura del ciclamino sono molteplici. Se si può realizzare una coltura a terra, con impianto di irrigazione a goccia e con la possibilità di om-
breggiare la soluzione può essere il vaso in coccio. Mentre se si intende procedere inserendo il ciclamino nelle colture a bancale, in zone dove la luminosità e lo sviluppo delle piante è più contenuto la convenienza tra plastica e coccio è tutta di carattere coommerciale. La domanda che dobbiamo porre ai nostri clienti è: a parità di prezzo cosa preferisci coccio o plastica? Cercando di dare una risposta a questa domanda possiamo vedere che nei centri di giardinaggio, così come nei negozi e nella
vendita al dettaglio il vaso di coccio ha una marcia in più, perchè siamo in tempi di ecologia, riciclo e basso costo. Un vaso in coccio si più vendere senza coprivaso, mentre è più difficile vendere un vaso di plastica senza coprire il vaso. Quindi sempre più coccio per la vendita al dettaglio, ma plastica se la nostra produzione va verso la grande distribuzione non solo per le caratteristiche di leggerezza del prodotto ma anche per la duttillità della produzione. A ciascuno il suo vaso.
La coltivazione di ciclamini in vaso di cotto è preferibile a terra, mentre sui bancali è meglio la plastica.
LE VARIETÀ MOREL DA COLTIVARE IN COTTO • Halios® Rosso scarlatto • Halios® HD Bianco dal vaso 12 al 22 • Fantasia® • Fantasia® Decora • Blush and Curly®
Coltivazione di ciclamino Halios® Flamme decora.
PRODUZIONE | tecniche
PER
PROGRAMMA
Resistente, facile da montare e da mantenere, la termostriscia è una soluzione ottimale per controllare la temperatura in serra. Con un occhio al risparmio e al benessere delle piante di Alessandro Coraggio
D
a Janus Energy, un’azienda in provincia di Fabriano specializzata in pannelli solari, una soluzione efficiente per il riscaldamento delle serre, la Termostriscia Sunnyday. Questo particolare prodotto procura il riscaldamento delle serre tramite la tecnica del riscaldamento basale. Conosciuta soprattutto nel settore della radicazione, questa tecnica risulta assai utile e conveniente anche nella produzione della maggior parte delle produzioni in serra, sia in campo ortofrutticolo che floricolo-ornamentale: il concetto base è quello di scaldare non una intera serra (ad esempio con aerotermo), ma soltanto lo “strato” di aria e/o di terriccio occupato dalle piante in accrescimento, ottenendo in tal modo un buon risparmio energetico. Non solo risparmio, anche le piante ne traggono giovamento: infatti il riscaldamento dal basso consente di
JANUS ENERGY SRL Da oltre 25 anni nel campo delle energie alternative, la Janus Energy progetta, realizza e installa impianti per la produzione di acqua calda sanitaria e per piscine. Propone, nel settore termico solare, il pannello solare scoperto in polipropilene Sunnyday, estremamente funzionale sia negli impieghi stagionali, da maggio a settembre inclusi, che in quelli annuali. La Janus Energy affianca la sua esperienza nel campo del termico solare a professionisti, ad installatori o a semplici utenti al fine di fornire consulenza per scegliere quale sia il tipo di impianto solare termico più adatto alle esigenze e che consenta il massimo risparmio energetico e/o economico. E i prodotti sono tutti made in Italy. www.janusenergy.it
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avere piante con un maggiore sviluppo dell’apparato radicale e quindi più pronte alla ripresa in caso di trapianto. PER IL CONTROLLO TOTALE Nell’ideare la Termostriscia Sunnyday tre sono stati gli obiettivi principali. 1. Uniformità nella distribuzione del calore: l’elevata sezione complessiva di passaggio dell’acqua e le basse perdite di carico rendono possibile far sviluppare piante con accrescimento omogeneo, con caratteristiche simili e che raggiungano tutte insieme il momento della vendita. 2. Controllo fine della temperatura: l’assenza di “volano termico” (come al contrario accade nel tradizionale impianto a tubi immersi nel cemento) fa sì che tramite sonde termiche ben posizionate si possa controllare con precisione la temperatura al variare delle condizioni della serra. Ad esempio, in caso di
improvvisa insolazione, l’impianto può rallentare o fermare immediatamente l’erogazione del calore, evitando stress temici alle piante. Ciò permette di mantenere le piante in condizioni ottimali, di prevederne la durata di cicli e quindi di programmare in modo ottimale i tempi e gli spazi utilizzati in serra. 3. Risparmio energetico: a quanto detto sopra sulla tecnica del riscaldamento basale si aggiunge la peculiarità della Termostriscia Sunnyday di essere un ottimo scambiatore di calore, grazie alla caratteristica di avere una strettissima vicinanza dei canali circolari (vedi figura). Questo fa sì che per ottenere una certa temperatura sulla pianta si utilizza acqua a temperatura molto più bassa rispetto ai sistemi tradizionali. Ad esempio, se si desidera mantenere un terriccio in vaso a 18 °C in una serra che è a 6 °C, basta far circolare acqua a 25 °C, con una emissione di 70W/m2.
RE AL MEGLIO
Fig. 1 - Lay-out termostrisce su bancale
nervature e lungo i quali scorre l’acCOMPOSIZIONEGt=semigioco trasv.le qua di riscaldamento. Lmax=Lmin+50 Le Lmax=Lmin+74 termostrisce Sunnyday, in poli- Alle estremità la striscia termina con Lmin=7+nx335+15 propilene estremamente tenace, predue collettori di testata lunghi 335 Gt=semigioco trasv.le 335 335mm e del 335 335 50 larga vedono una striscia, 304 mm diametro interno di 40335 Fig. 1 Lay-out termostrisce su bancale 74 7 7 e lunga sino a 20 m, consistente in mm che distribuiscono e raccolgono una seria di 37 tubetti collegati da l’acqua di riscaldamento.
trasv.le 304Gt=semigioco304
304 Lmax=Lmin+74
Gt=semigioco trasv.le Sponde del bancale 74
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I collettori di testata permettono il collegamento in parallelo di ciascuna striscia alla successiva e di quelle estreme alla rete di distribuzione tra15 mite raccorderia speciale. Apposite fasce in AISI 304 rendono i collegamenti molto veloci.
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Lmax=Lmin+50 Lmin=7+nx335+15
50 7
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termostrisce335
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Sponde del bancale
termostrisce
Questo è il lay out delle termostrice
disposte sudella bancale, visto dall’alto. Fig. 2 - I tubetti termostriscia
ag. 3 di 6
Lo schema permette di visionare lo spazio necessario all’allestimento.
Lo spaccato mostra i tubetti della termostriscia e ne indica le misure precise. I tubetti per ogni termostriscia sono in totale 37, in polipropilene atossico, e collegati da una nervatura.
Fig. 2 - I tubetti della termostriscia
VERSATILE E RESISTENTE La Temostriscia può essere applicata sia a terra che su bancale ed è calpestabile. È studiata per essere estremamente semplice nel montaggio, e il materiale utilizzato consente una manutenzione e una pulizia molto facili. È inattaccabile da aggressivi chimici ed atmosferici, il calcare non aderisce alla sua superficie. Viene fornita in lunghezze su misura e con garanzia di 10 anni con usi fino a 4 bar a 60°C.
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PRODUZIONE | tecniche
SCELTA DELLA MISURA Per consentire le libere dilatazioni termiche delle termostrisce, queste, per quelle che sono le misure dei bancali più ricorrenti, vanno scelte di circa 40 mm più corte della distanza tra le eventuali facce interne delle sponde. La determinazione della lunghezza delle termostrisce e della loro ottimale collocazione all’interno dei bancaliu è eseguita dalla Janus Energy a cui devono essere fornite le misure esatte dei bancali, larghezza x lunghezza, all’interno delle sponde.
Fig. 4 - Superficie riscaldante delle termostrisce SUPERFICIE SCALDANTE La superficie scaldante, in m², è pari alla lunghezza nominale LN espressa in metri moltiplicata per 0,304 m²/m.
L’immagine mostra la superficie scaldante delle termostrisce in funzione della lunghezza nominale LN.
Fig. 5 - Perdite di carico in funzione della portata specifica
RESISTENZA A PRESSIONE A 15°C: superiore a 20 bar A 80°C: rottura a 16 bar Valori per funzionamento continuo: massimo 40°a 3 bar
PORTATA CONSIGLIATA Le termostrisce assicurano un eccellente controllo della temperatura del terriccio e della piantina. Maggiore è la portata specifica (intesa come portata per unità di superficie della termostriscia), maggiore è l’efficienza di scambio termico e più uniforme è la temperatura cui è mantenuto il terriccio nei vasetti. Sono consigliate portate specifiche tra i 100 e i 200 litri/h per ogni metro quadrato di termostriscia. Le perdite di carico sono bassissime, fatto che permette elevate portate. 38
Flortecnica e vivaismo
Fig. 6 - Portata totale in funzione della portata specifica
Fig. 7 - Schemi di impianto
Fig. 7 - Schemi di impianto
Schemi di impianto I sistemi di erogazione del calore possibili sono quattro: 1. Generatore di calore convenzionale o a biomasse 2. Pompa di calore aria-acqua con generatore convenzionale di riserva. Semplice da installare e gestire, ha lo svantaggio di fare fatica se le temperature esterne sono basse. 3. Pompa di calore acqua-pozzo d’acqua con generatore convenzionale di riserva. COP costante e mediamente più elevato che nell’opzione b, risente però dei costi di pompaggio per sollevare l’acqua se la falda è profonda 4. Pompa di calore geotermica di superficie acqua-acqua con generatore convenzionale di riserva, è il sistema ottimale, anche se richiede la posa delle sonde in trincee profonde 1,5 metri
GARANZIA: 10 anni dal momento della consegna
10costruzione; anni dal momento della consegna - la garanziaGARANZIA: copre i difetti di
la garanzia copredii difetti di costruzione; copre le spese trasporto di smontaggio e rimontaggio; - la garanzia- non copre danneggiamenti impropri (ad esempio quale pannello solare) o - la garanzia- non non copre ledovuti speseaddiimpieghi trasporto di smontaggio e rimontaggio; la garanzia al mancato- rispetto del presente libretto di istruzioni, incluso nella accessori (ad AB; esempio quale pannello solare) o non copre danneggiamenti dovuti adconfezione impieghi impropri la garanzia - il Cliente deve preventivamente le termostrisce in condizioni checonfezione sia visibile accessori AB; al mancato rispettorestituire del presente libretto difettose di istruzioni, inclusotali nella il lotto di produzione stampato sulle testate degli stessi e la causa del danno.
- il Cliente deve preventivamente restituire le termostrisce difettose in condizioni tali che sia visibile
il lotto di produzione sulle testate degli stessi e la causa del danno. Le termostrisce Sunnyday sono un stampato prodotto italiano. La produzione è in provincia di Ancona - Marche
Le termostrisce Sunnyday sono un prodotto italiano.
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La produzione è in provincia di Ancona - Marche
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PRODUZIONE | difesa
LA LOTTA BIOLOGICA
AVANZA
Un nuovo preparato, efficace e consentito in agricoltura biologica. E con una doppia azione. Da provare di Filippo Tommaseo
PREV-AM PLUS • Formulato liquido • A base di olii essenziali di agrumi di arancio dolce • Contemporanea azione insetticida e fungicida • Forte effetto abbattente • Agisce in poche ore • Ideale nella strategia anti-resistenza e coltivazioni biologiche • Elevata selettività nei confronti delle colture trattate • Spiccata azione umettante e detergente
P
rev-Am® Plus è un insetticida-fungicida di contatto a forte azione abbattente, di origine vegetale. Di ampio spettro, è registrato per l’impiego su colture ornamentali in serra, pieno campo e numerose colture eduli. Il formulato soddisfa i requisiti per l’impiego in agricoltura biologica. È un formulato liquido a base di oli essenziali di agrumi di arancia dolce, che agisce per contatto diretto disidratando e disseccando le parti molli degli insetti e degli organi esterni dei funghi.
NON HA RESIDUI Trova ideale collocazione inserito in una strategia di difesa che ne preveda l’impiego fin dalle prime comparse dei parassiti, in applicazione alternata con altri agrofarmaci dotati di proprietà complementari (sistemici, ovicidi, a prolungata durata d’azione). Nei programmi di difesa biologica trova ideale impiego da solo o in
DOSI E MODALITÀ DI IMPIEGO L’applicazione va eseguita ai primissimi segnali di presenza dell’insetto o delle condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia, irrorando con cura la vegetazione. Distanziare i trattamenti di 7-10 giorni. In caso di attacchi medi o forti o già in attoridurre la dose del 20-30% in associazione estemporanea con fungicidi o insetticidi specifici contro le avversità da combattere
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Flortecnica e vivaismo
associazione/alternanza agli agrofarmaci autorizzati oppure, ad esempio, prima del lancio degli insetti utili. A distanza di poche ore dall'applicazione si osserva un elevato grado di mortalità nei fitofagi e la consistente riduzione dell’inoculo per i patogeni fungini. Il prodotto non ha effetti residuali e non presenta rischi di assuefazione. Grazie al suo elevato potere umettante e detergente costituisce una valida soluzione per lo scioglimento delle melate e delle fumaggini prodotte dai patogeni. CONTROLLA INSETTI E FUNGHI Il contatto con Prev-Am Plus provoca il disseccamento degli insetti con esoscheletro molle quali, ad esempio, mosca bianca, tripidi, cicaline. È ideale per eliminare i primi focolai e forme giovanili. Compattando la comparsa degli insetti rende più efficace l’impiego di insetticidi sistemici a diverso meccanismo di azione. Nella lotta alle crittogame, in particolare oidio, ruggini, e simili, si rivela altrettanto efficace: il contatto con Prev-Am Plus infatti dissecca le spore germinanti che, presenti sulle foglie, non hanno ancora penetrato i tessuti. Perfetto se usato in miscela o in alternanza con fungicidi di contatto o sistemici a diverso meccanismo di azione come zolfo, triazoli o strobilurine.
Il contatto con Prev-Am Plus provoca il disseccamento degli insetti con esoscheletro molle
INSETTI - dosi in pieno campo e in serra* Fitofago
Dose per q.le acqua
Dose per Ha
Volume di bagnatura consigliato per Ha
Aleurodidi (Bemisia t., Trialeuroides v.,Aleyrodes spp.)
400 ml 100-200 ml*
2l 0,5-1 l*
500 l
Cicaline e “Sputacchine” (Empoasca spp., Metcalfa p., Philaenus s.) Tripidi (Thrips tabaci)
800 ml 500-600 ml*
8l 5-6 l*
1000 l
CRITTOGAME - dosi in pieno campo e in serra* Coltura
Parassita
Dose per q.le acqua
Dose per Ha
Volume di bagnatura consigliato per Ha
Ribes nero, Lampone, Mora, Uva spina
Oidio (Sphaerotheca spp.)
800 ml
2,4 l
300 l
Fragola, Genziana, Dragoncello
Oidio (Sphaerotheca spp.)
600 ml 400-500 ml*
3l 2-2,5 l*
500 l
Rosa e altre colture floreali. Alberi e arbusti ornamentali
Oidio (Sphaerotheca pannosa)
600 ml 400-500 ml*
6l 4-5 l*
1000 l
Crisantemo
Ruggine bianca (Puccinia oriana)
1000 ml 500-600 ml*
10 l 5-6 l*
1000 l
N.B.: La concentrazione del prodotto non deve comunque mai superare gli 800ml/hl. In caso di applicazioni con volumi di acqua inferiori o ridotti la dose per ettaro può essere opportunamente diminuita qualora la concentrazione della soluzione risulti compresa tra 400 e 800 ml/hl. Non miscelare Prev-Am® Plus con bagnanti, adiuvanti, olii estivi, aminoacidi, acidi umici e fulvici e preparati contenenti estratti di alghe. Quando usato in miscela: utilizzare max 2 kg/ha di zolfo bagnabile e max 500-600g/ha di rame metallo.
la passione diventa eccellenza podereluen.it
PRODUZIONE | legislazione
È ORA DEL CONTROLLO PER
MACCHINE IRROR Obbligatorio per legge dal 2014, per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente. La prima verifica funzionale va effettuata entro il 26 novembre 2016. Meglio effettuare una verifica prima a cura dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo
IN BREVE • Entro il 26 novembre 2016 • Tutte le attrezzature per l’applicazione di prodotti fitosanitari devono essere sottoposte almeno una volta a controllo funzionale • Il controllo si effettua presso centri autorizzati • Al controllo: macchina irroratrice pulita in ogni suo componente e, se presente, il trattore • Se la macchina supera i test riceve: un attestato di funzionalità, un rapporto di prova, un adesivo identificativo
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on l’entrata in vigore del PAN (Piano di Azione Nazionale), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 35 del 12.02.2014, è diventato obbligatorio il controllo funzionale delle macchine irroratrici. Avviatosi spontaneamente per volontà degli stessi professionisti negli anni ’80, è diventato legge recependo la Direttiva 2009/128/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari. I CENTRI PROVA DEVONO ESSERE AUTORIZZATI La legge prevede che entro il 26 novembre 2016 tutte le attrezzature per l’applicazione di prodotti fitosanitari siano sottoposte almeno una volta a controllo funzionale presso punti autorizzati, per verificare che soddisfino una serie di requisiti operativi che garantiscano un elevato livello di sicurezza e di tutela della salute umana e dell’ambiente. Una macchina irroratrice che funziona correttamente garantisce che i prodotti fitosanitari vengano accuratamente dosati e distribuiti, senza sprechi, con risvolti positivi sull’ambiente, sulla salute dell’operatore e infine sull’economia dell’azienda. Il controllo consiste in una serie di verifiche, condotte con l’ausilio di un’apposita attrezzatura e seguendo specifici protocolli di prova che valutano la corretta funzionalità della macchina.
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MEGLIO FARE UNA VERIFICA PREVENTIVA Dopo aver richiesto ad un centro autorizzato di sottoporre la propria macchina irroratrice al controllo funzionale, l’agricoltore si deve presentare nel luogo e nel giorno stabilito con la macchina irroratrice pulita in ogni suo componente e, se presente, con il trattore che viene usato normalmente per i trattamenti in azienda. È opportuno fare una verifica in autonomia della funzionalità dei suoi componenti principali prima di recarsi al controllo: serbatoio, telaio, pompa, sistemi di regolazione e controllo della portata, ugelli, e così via, per rendere più veloce il controllo e non avere brutte sorprese. TUTTI I COMPONENTI DA VERIFICARE L’elenco dei principali controlli che vengono effettuati su una macchina irroratrice è il seguente:
• Serbatoio principale: tenuta e capacità di agitazione della miscela fitoiatrica • Pompa principale: funzionalità e assenza di perdite • Scala di lettura del liquido: presenza e leggibilità • Manometro: presenza, funzionalità, adeguatezza della scala di lettura alla pressione di esercizio • Sistema di regolazione: funzionalità • Sistema di filtrazione: presenza di almeno un filtro e funzionalità • Tubazioni: tenuta alla pressione di esercizio massima • Barra di distribuzione: (per le barre irroratrici): orizzontalità, simmetria • Ugelli: uniformità della portata lungo la barra nel caso delle barre irroratrici e uniformità della por-
GLI SPECIALISTI
LE
ATRICI LA LEGGE • Direttiva 2009/128/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio • Piano di Azione Nazionale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 35 del 12.02.2014
tata tra lato sinistro e destro nel caso degli atomizzatori • Uniformità di distribuzione: diagramma di distribuzione verticale, che informa sulla corrispondenza fra il getto irrorato e altezza e dimensioni della vegetazione da trattare, e diagramma di distribuzione orizzontale, che riguarda l’altezza di lavoro ottimale della macchina irroratrice e dell’adeguatezza degli augelli e del loro orientamento • Velocità di avanzamento: viene misurata in modo da poter calcolare, usando i valori della portata degli ugelli rilevati durante il controllo funzionale, il volume effettivamente distribuito. Questo viene confrontato con quello dichiarato dall’agricoltore. La conoscenza del volume effettivamente distribuito e del diagramma di distribuzione sono parametri essenziali per effettuare la regolazione dell’irroratrice. ALLA FINE DELLA VERIFICA Le macchine irroratrici che passano il controllo ricevono un attestato di funzionalità che le identifica in maniera univoca, un rapporto di prova in cui vengono sintetizzati i principali risultati della verifica e un adesivo identificativo del superamento del controllo da applicare all’irroratrice stessa. La stessa procedura, fino al 2020, dovrà essere ripetuta almeno ogni cinque anni; successivamente a tale data il controllo dovrà essere effettuato ogni tre anni. Le attrezzature nuove e certificate, acquistate dopo il 26 novembre 2011, dovranno essere sottoposte al primo controllo funzionale entro cinque anni dalla data del loro acquisto. L’elenco completo delle attrezzature da sottoporre a controllo funzionale e altre informazioni utili sono a disposizione sul sito dell’ENAMA (Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola) all’indirizzo http://www.enama.it. Sul sito è presente anche un documento completo in PDF che si può scaricare.
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PRODUZIONE | tendenze
O
ggi le aziende hanno molte fonti da cui attingere informazioni su cosa produrre e come produrre in futuro. Fonti dirette come i clienti, i rappresentanti e fonti indirette come le fiere, le riviste come Flortecnica e vivaismo che ha al centro le piante e la rete. Certamente è importante innovare, aggiornare gli assortimenti tenendo
Uno sguardo sui trend che si muovono nel mercato per sapere che orientamento dare alla produzione. E rispondere alle esigenze dei consumatori con la pianta giusta
bene in mente che la qualità non è più un fattore di discussione. Chi non ha qualità ed assortimento sparisce. Le indicazioni chiave da tenere in mente quando si cercano nuovi prodotti per rispondere alle esigenze e tendenze del mercato sono: • nuove varietà; • forma e colore, dei vasi, delle etichette, delle buste, dei contenitori;
• stili di vita a cui si rivolge il pro-
dotto: stile country, stile moderno e cittadino, stile classico, Festa della Mamma, Festa dei Nonni, e così via. Le tendenze che proponiamo sono tre e sono proposte come ispirazione tratta dal mercato e dalle fiere alle quali ho partecipato negli ultimi mesi:
FALLA GROSSA,
FALLA CALDA, FALLA DURA
di Matteo Ragni
FALLA GROSSA Si riconosce in generale uno spostamento verso piante con fiori grandi, piante vigorose o che hanno un portamento lussureggiante. Ci si sta spostando da un sistema “olandese” (vaso piccolo, varietà compatte e una sola fioritura duratura) verso un sistema “americano” (vaso medio grande dal diametro 17 in su, varietà mediamente vigorose e con fiori grandi ed evidenti, fioritura scalare e duratura). In questo sistema si stanno facendo strada sempre più le piante considerate perenni (Perowskya, Erysimum, Iberis Master Piece) e le varietà a fiore grosso come le Surfinia Sumo, le varietà di Gazania SunBathers: non delle semplici gazanie, ma delle Gazania a fiore grande spesso doppio che non si chiudono.
Euonimus Paloma Blanca
Gazania SunBeathers® Totonaca
Clematis Taiga
Surfinia® sumo
Calendula Winter Wonder Polar
Hibiscus Rosa-sinensis Atanoa® di DIEM Hibiscus
FALLA CALDA L’interesse verso le piante mediterranee, colture calde e tropicali sta tornando a crescere. Piante formate, di buone dimensioni, possibilmente con buone caratteristiche varietali e bei, anzi bellissimi vasi. Passiflora, Akebia, Acalipha, Hibiscus Rosa-sinensis, Helianthemum, Anisodontea, Tibouchina rich Blue Sun, gli Eucaliptus come l’Azura, i Cisto e gli Helicrisum orientalis le Fremontodendron. Piante diverse, esigenti certamente da un punto di vista di temperatura di coltivazione ma assolutamente necessarie se si vuole esportare per un lungo periodo dell’anno cercando di innovare la produzione delle classiche mediterranee.
Prodotti e attrezzature per l’agricoltura
Rhizovital® e FZB 24 WG® Batteri utili per una sana crescita
Carex evercolor
MENNO Florades® MENNO Ter forte® e Venno Hortisept® Igiene sicura in serra!
FALLA DURA La possibilità di offrire piante con un valore aggiunto, come piante che hanno bisogno di poca acqua, poca luce, non devono essere potate o manutenute sono un plus perché i nostri clienti garden center non hanno tempo e risorse per mantenere le piante in vendita e l’acquirente finale “non ha il pollice verde”. Si riscontra da diverso tempo, anche nelle produzioni estese lo spostamento di produzione verso il gruppo delle “Piante perenni” cioè piante semi-legnose che hanno un uso prevalente da esterno ma che spesso finiscono anche dentro casa. Molto sono gli esempi, dalle graminacee come i Carex ai Loropetalum, i Berberis, Sedum, Oneothera, Aubretia, Delosperma, Calendula, Clematis, Hedera, Hortensia, Vitis agnus-castus, Trachelospermum, Euonimus.
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PRODUZIONE | perenni
P
rima dei professionisti se ne sono accorti i collezionisti e gli appassionati. Facili da produrre e belli per la loro variabilità di forme e colori, sono sempre più presenti nelle nostre produzioni, tanto da spingere alcuni ibridatori a selezionare e creare nuove varietà. Dal particolare Sedum lydium glaucum f. crestatum “Croci” selezionato da Bonetto ed omaggiato al nostro fondatore, Arturo Croci, alla bellissima fioritura dei Sedum telephium il mondo è ricco di queste piante.
FIORITURA CHE DURA Recentemente anche gli ibridatori si sono accorti che può valere la pena investire su questa specie. Chris Hansen ha introdotto un nuovo Sedum chiamato 'Dazzleberry', che è considerato un balzo in avanti tra i sedum da fiore. 'Dazzleberry' si inserisce nella serie Sunsparkler, caratterizzata da varietà copri-suolo e compatte ma dalle belle fioriture, con colori appariscenti e vegetazione carnosa. Il 'Dazzleberry' genera delle belle e tonde sfere di colore grazie alla vegetazione dal fogliame grigio-blu e
dai fiori porpora. Nella tarda estate produce numerosi grappoli di fiori color lampone per oltre sette settimane. La fioritura è primaverile cioè precoce rispetto agli altri sedum che hanno un carattere più estivo. Ma la cosa interessante è la durata fino all’inverno dei fiori. MOLTO ADATTABILE Ovviamente è una varietà completamente perenne da noi con una grande adattabilità a molti tipi di terreno ed esposizione. Il meglio lo si ha con terreni sciolti e fertili e in pieno sole. 'Dazzleberry' è
DALLE ROCCE AL VASO Le succulenti occidentali, i sedum, sono una vera tendenza fra i gardener. Forme e colori si moltiplicano e spingono alla voglia di collezionarli. Una novità interessante da Chris Hansen di Alessandro Coraggio
Chris Hansen mostra con orgoglio il suo Sedum Sunsparkler ‘Dazzleberry’. Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | perenni
REGOLARE LA CRESCITA, SÌ O NO? Con la crescita naturalmente compatta dei Sedum e in particolare della varietà ‘Dazzleberry’, di solito non è necessario applicare regolatori di crescita per ridurre l’altezza delle piante. In determinate condizioni di coltivazione o sotto alta densità di coltivazione si può essere necessario utilizzare regolatori di crescita chimici.
Confronto tra alcune varietà di Sedum da fiore in commercio. ‘Dazzleberry’ a sinistra con ‘Rosy Glow’, ‘Sunset Cloud’ and ‘Vera Jameson’. Il ‘Dazzleberry’ è più compatto e ha una fioritura maggiore.
docile anche in mezzombra o in terreni più umidi. L’unica perdita sarà quella della bella colorazione autunnale che è più evidente in terreni asciutti e matura sotto il sole diretto. 'Dazzleberry' è adatto per l'uso in giardini rocciosi e in vaso. Con il suo portamento compatto crescente crea una pianta attraente. Sedum Sunsparkler 'Dazzleberry' è un ottimo candidato per far parte dei programmi di coltivazione di perenni grazie al suo lungo periodo di fioritura. PROPAGAZIONE PER TALEA Sedum 'Dazzleberry' si riproduce per via vegetativa con talea di punta. Si tratta di una cultivar brevettata e la propagazione senza permesso dell’ibridatore è illegale. Per iniziare il taleaggio si deve inumidire il terriccio che ospiterà le talee in erba. Una volta piantate,
RESISTENTE ALLE MALATTIE Ci sono solo un paio di problemi da tenere a mente nella coltivazione dei Sedum e più in dettaglio dei ‘Dazzleberry’. Gli afidi sono l’insetto parassita più comune e di più facile controllo soprattutto con antagonisti naturali. Le infezioni di Fusarium, Phytophthora o Rhizoctonia sono possibili quando le colture sono mantenute costantemente bagnate o se il terreno di coltura è poco drenante.
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Flortecnica e vivaismo
per i primi giorni di propagazione, assicurare una media bagnatura delle talee per poi ridurla al minimo con il passare del tempo. La bagnatura normalmente è necessaria per i primi 7-12 giorni dal trapianto, poi non è più necessaria. Una volta iniziate a spuntare le radici si deve sospendere l’irrigazione per avere radici forti e solide. È utile nella fase iniziale una concimazione con Azoto da 50 a 100 ppm almeno una volta alla settimana che inizia 10 giorni dopo la radicazione. Di solito ci vogliono due o tre settimane per la radicazione con temperature del terreno intorno ai 20°C. Per facilitare la ramificazione è utile cimare almeno un paio di settimane prima del trapianto quando le piante hanno ben riempito l’alveolare DA FIORE O PERENNE 'Dazzleberry' è adatto per la coltivazione in vasi del diametro del 14 con una pianta per vaso, per misure più piccole è possibile usare una piantina cimata ma in estate rischia di essere poco stabile per via della vegetazione della pianta. Per i Sedum il substrato deve essere sciolto, con una buona componente poro-
sa, cioè ben drenanti, con un pH leggermente acido: 5,5-6,5. Come già detto i Sedum possono essere coltivati sia come piante fiore che come piante perenni. Per piante da fiore si intende piante in vaso medio piccolo 12-14 cm di diametro pronti per la vendita quando sono fioriti, sostanzialmente in estate. Per la coltura dei Sedum come piante perenni è possibile avere piante in vasi più grandi o anche in Basket per le varietà ricadenti. La coltura dei Sedum, se improntata come coltura di piante da fiore e non piante perenni, deve essere coltivata asciutta per evitare marciumi. Sono da considerarsi come piante grasse e possono tollerare regimi medi di irrigazione, ma in generale i risultati sono migliori in condizioni di leggiero asciutto. Quando l'irrigazione è necessaria assicurarsi di intervenire sempre sul secco. Tenerli asciutti contribuirà a ridurre la crescita, rende le piante più solide e intensifica il colore delle foglie e degli steli. È possibile comunque, anche per la produzione di piante da fiore, procedere alla coltivazione in esterno, nelle zone più calde come Lazio e Puglia. Iniziare la coltura finita l’estate per avere
L’apparato radicale nel periodo invernale. Questo fitto reticolo rende la varietà ‘Dazzleberry’ un’ottima coprisuolo.
Il confronto tra un alveolare da 128 fori e una pianta trasferita in un vaso del 12 da tre mesi alla Willoway Nurseries in Ohio
vasi grandi o all’inizio dell’inverno. Lasciare le piante fino a Marzo asciutte e poi gradualmente apportare concimi bilanciati e irrigare con costanza. SEMPRE VENDIBILI A seconda del periodo dell'anno le piante possono essere vendute come piante perenni da foglia ornamentale o come pianta fiorita. Grazie al suo fogliame grigio-blu le 'Dazzleberry' possono essere commercializzate in
tutta la stagione di crescita. Oppure si possono vendere piante fiorite verso la fine dell'estate, diverse settimane prima della maggior parte delle Sedum da fiore. Piante vendute per il fogliame possono essere prodotte in contenitori del 10-12 e 14 cm di diametro con una media di 6-12 settimane di coltura. I Sedum sono piante a giorno lungo e non fioriscono in condizioni di giorno corto. Se si vuole anticipare la fioritura è possibile illuminare.
FlowerTrials®
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NUTRIZIONE L’apporto di nutrienti deve essere limitato e subito disponibile, sono da preferirsi fertirrigazioni e concimazioni fogliari. Anche l’uso di concimi a rilascio controllato può essere interessante soprattutto per piante coltivate come perenni.
La fioritura è color lampone, ed è molto lunga: inizia in primavera e dura fino all’inverno.
14 – 17 giugno, 2016
Evento internazionale sulle piante in vaso e da aiuola Durante i FlowerTrials® ben 52 aziende ibridatrici di piante in vaso e da aiuola presentano le loro ultime innovazioni, i concetti commerciali e gli ampi assortimenti varietali. Per tutti gli operatori che lavorano e amano le piante e i fiori c’è più di una ragione per visitare i FlowerTrials®: dalle informazioni colturali alle inspirazioni per i punti vendita, dalle innovazioni dell’ibridazione agli ultimi trend. Tutti saranno lì – non mancate! Dove: Giornate Porte Aperte in 3 regioni: Westland e Aalsmeer in Olanda, Renania Vestfalia in Germania.
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PRODUZIONE | fioriture
INVERTIRE
LA PROSPETTIVA
La battaglia dei crisantemi si vince con strategia. Con piante sane, selezionate, e gli strumenti giusti. Ma soprattutto, la nuova chiave è iniziare a trattarli da piante perenni e non stagionali di Matteo Ragni
IN BREVE • Partire da talee sane e uniformi • Concimazione a cessione controllata • Diversificare l’offerta • Proporre mix • Poche varietà, programmabili • Scegliere un gruppo di varietà omogenee
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iamo pronti ad affrontare l’estate? Soprattutto, siamo pronti ad affrontare la guerra del Crisantemo? Quali sono i criteri con cui andare a cercare delle marginalità dove sembrano non esserci più? Nei tre punti qui di seguito riporto un elenco di idee, convinzioni e speranze per una delle colture più interessanti del nostro panorama florovivaistico! QUALITÀ DELLE TALEE Partire da talee sane e uniformi. Le talee devono essere della stessa misura e piantate alla stessa altezza. Per questo il trapianto meccanico ci può aiutare ad avere un risultato migliore. La cimatura sui crisantemi non serve per regolare l’altezza delle piante ma serve più come starter per iniziare a contare i giorni di coltivazione. Infatti se iniziamo la nostra coltura di crisantemo senza fare una cernita delle piantine avremo risultati diversi in coltivazione. Per ottene-
Flortecnica e vivaismo
re piante omogenee è bene dividere le piantine in tre categorie: A piantine corte e poco radicate; B piantine di media qualità C piantine ben radicate e ben vegetate. In questo modo, tenendo separati i tre gruppi, avrò piante più o meno vegetate e più o meno pronte a seconda delle settimane. CONCIMAZIONE A CESSIONE CONTROLLATA Nel crisantemo il valore della coltura o guadagno, dato da bilancio tra ricavo dato dalla vendita media meno i costi di coltivazione, è ancora abbastanza buono soprattutto se paragonato ad altre colture a ciclo lungo. Certamente si deve sempre puntare a diversificare l’offerta per non perdere utili spunti commerciali. In buone condizioni di coltivazione il rosso della LILOU diventa un abile decorazione Natalizia per il nostro giardino
Una delle tendenze degli ultimi anni è quella di ridurre la taglia dei prodotti riducendo al minimo spesso anche la qualità. Si introduce così anche sul mercato italiano in relazione al crisantemo il concetto di prodotto da consumo. Cioè piante che hanno un basso prezzo e che durano poco. In fondo il crisantemo deve essere bello per poco tempo. Questa è certamente una possibilità. Costi di produzione basse per piante con caratteristiche qualitative limitate. Questa è una ipotesi ma in questo segmento di mercato vincono gli olandesi del crisantemo programmato tutto l’anno. Agli italiani che vogliono cimentarsi in questo settore conviene o essere molto originali inventandosi forme e composizioni nuove, o conviene smettere di fare il crisantemo. Io credo che il prodotto italiano, fatto in pieno campo possa ancora fare la differenza. Sogno un vaso di crisantemo in vaso di coccio, fiore doppio piccolo ma anche la classica margherita e magari coltivato in combinazione con altre colture. Negli ultimi due anni (so che il dato non è statisticamente rilevato e nemmeno tanto “statistico” ma chie-
GINI VERT varietà che sia con il caldo, che con colture relativamente semplici ci permettono di ottenere ottimi risultati
dete al vostro venditore di fiducia e fatemi sapere cosa dice) negli ultimi anni la vendita di composizioni da esterno nel periodo dei Santi ha avuto un incremento. Cosa coltiviamo con i crisantemi? Le Heuchere, graminacee non troppo variegate, Muhelembekie, Hedere e piante con la foglia variegata come Abelia e Berberis. Lancio la sfida. Un crisantemo coltivato in un vaso medio grande in trix. Lo facciamo con crisantemi in altri colori, perché non lo facciamo con altre specie? Certo serve una concimazione adeguata, non stiamo più parlando di una pianta sola che dopo i Morti rischia di sparire, ma stiamo parlando di una composizione che può durare nel tempo. Fino a Natale, al cimitero di certo, ma anche in casa. Stiamo parlando di una composizione di piante perenni. STOP AL CRISANTEMO STAGIONALE Cosa serve per coltivarlo come una perenne? Un terriccio adeguato e quindi un piano di concimazione integrato: torba, buona presenza di argilla per rendere il terriccio sufficientemente stabile dal punto di vista della ritenzione idrica e della capacità di
scambio. Pomice e una base organica data dal compost per avere la giusta struttura del terreno. Copertura delle piante con rete antigrandine, irrigazione a spaghetto e concimazione di base con Osmocote Exact Standard 15-9-11. In alternativa per colture lunghe possiamo iniziare usando Osmocote Exact Standard con una durata di 8/9 mesi. A questo concime a cessione controllata si integrerà nel periodo autunnale, dall’inizio di ottobre indicativamente un concime idrosolubile come Universol 16-5-25 nella dose di 1-2 grammi /litro settimana, dipende ovviamente dalla normalità dell’acqua. In questo modo e controllando la tem-
POUKA ROSE vera fioritura scalare con la caratteristica interessante di avere fiori sempre nuovi superiori rispetto a quelli vecchi la useremo quindi se vogliamo offrire piante in composizione o piante con un lungo periodo di vendita
peratura di coltivazione, mai troppo alta soprattutto l’umidità dell’aria, si possono ottenere composizioni armoniche e uniformi. SCEGLIERE QUELLO GIUSTO La selezione genetica delle nuove varietà, in particolare se si parla di crisantemi a fiore piccolo, è sempre più orientata verso poche varietà adatte a tutti gli usi. Questo vuol dire che se si fa attenzione si vede che la maggior parte delle ultime introduzioni, siano esse di genetica
francese ed olandese, sono sempre più programmabili. In Italia la coltura è naturale ma sappiamo che lavorando sulla temperatura possiamo lavorare anche sulla forma della pianta e relativa fioritura. Prendiamo ad esempio varietà come la GINI VERT e la LILOU. Sono due varietà che sia con il caldo, che con colture relativamente semplici, ci permettono di ottenere ottimi risultati. Si tratterà quindi di scegliere un gruppo di varietà omogenee. Coltivarle come abbiamo visto sopra, cioè come piante perenni, in modo da avere piante ben formate e pronte qualche decina di giorni prima delle ricorrenze festive e che si protraggono fino alla metà di dicembre. In buone condizioni di coltivazione il rosso della LILOU diventa un’abile decorazione Natalizia per il nostro giardino. Affidarsi ad una buona genetica vuol dire anche giovare del fatto che la selezione di varietà è fatta soprattutto per agevolare il produttore. Ecco che allora si hanno due varietà simili: POUKA ROSE e TEMPO ROSE, la prima ha una vera fioritura scalare con la caratteristica interessante di avere fiori sempre nuovi superiori rispetto a quelli vecchi. Mentre la seconda ha i fiori più grandi e ha una fioritura esplosiva omogenea. La POUKA ROSE la useremo quindi se vogliamo offrire piante in composizione o piante con un lungo periodo di vendita. Mentre la TEMPO ROSE la terremo come varietà da pronto effetto da vendere nelle ultime settimane buone.
LE NUOVE PROPOSTE • GINI VERT e LILOU: colture relativamente semplici, ottimi risultati • POUKA ROSE: vera fioritura scalare • TEMPO ROSE: fiori più grandi e fioritura esplosiva omogenea
La concimazione di base con Osmocote Exact Standard 15-9-11 apporta il giusto nutrimento alla coltivazione.
TEMPO ROSE i fiori più grandi e ha una fioritura esplosiva omogenea la terremo come varietà da pronto effetto da vendere nelle ultime settimane buone. Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | novità
ALLA SCOPERTA DEI
FLO
Una ricca anteprima di cosa si vedrà quest’anno fra Olanda e Germania. Molte le aziende coinvolte, con grandi novità
I
di Filippo Terragni
bridatori e produttori di giovani piante si danno appuntamento dal 14 al 17 giugno ai Flower Trials. Cinquantadue aziende presentano le loro novità, suddivise come da tradizione fra Aalsmeer, Westland e la Renania. In questa cartina, le tre zone dei Trials e qualche immagine delle
varietà che vengono presentate. La visita a questa manifestazione diventa di anno in anno più interessante e stimolante, un modo per essere aggiornati su “in tempo reale” sulle novità, e per pensare per tempo agli assortimenti, anche perché le piante sono nel loro pieno sviluppo e possono essere quindi ben valutate.
Super Serie Petticoat di Schoneveld
Calibrachoa MixMaster “Eye Caramba” di Florensis
Per uno sguardo completo ed esauriente, consultate il sito della manifestazione www.flowertrials.com
Phalaenopsis di BockBioScience
Calanday® Outdoor – Take me Outside! di Dummen Orange
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Flortecnica e vivaismo
WER TRIALS 2016 CANNA generalis CANNOVA® ‘Orange Shades’ di Takii Europe
NEW Fuseables® Calibrachoa Paradise Island di PanAmerica Seed & Kieft
Calitastic™ Calibrachoa di Westhoff
Dianthus Flow di HilverdaKooij
Dianthus Capitán di Selecta Klemm
Superbells unique ‘Tropical Sunrise’ di Kientzler Jungpflanzen
TENDENZE | gestione
L’UNIONE FA LA FORZA AGGREGAZIONI FLESSIBILI E TEMPORANEE Consorzio
Rete d’imprese
• Si costituisce con scrittura privata autenticata o atto notarile • È iscritto al Registro Imprese • Prevede un organo direttivo e amministrativo • Ha durata limitata nel tempo • Si costituisce con scrittura privata o atto notarile • È iscritta al Registro Imprese • L’organo direttivo è facoltativo • Il singolo aderente può agire in nome della rete • Ha durata limitata nel tempo
Negli anni recenti la costituzione delle reti d’imprese è stata favorita dal governo con sovvenzioni ed agevolazioni fiscali. È una forma di unione flessibile, che mantiene le identità giuridiche individuali e nel contempo consente di agire a nome della rete, nel rispetto delle regole e delle condizioni decise insieme.
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Flortecnica e vivaismo
Il mercato cambia e gli orizzonti si ampliano e le sfide si moltiplicano. Non è possibile fronteggiare tutto da soli. Meglio trovare le modalità giuste per realizzare insieme gli obiettivi condivisi di Jurg Burger
L
a maggior parte delle aziende del comparto florovivaistico ha dimensioni troppo piccole per poter affrontare efficacemente i cambiamenti imposti dalla crisi. È impensabile che il singolo floricoltore disponga delle risorse finanziarie per fare analisi di mercato, studiare nuove proposte, investire nella ricerca di nuove varietà e ibridi, ideare nuovi servizi e supportare la vendita con una buona comunicazione. Unire le forze, per fare bene insieme ad altri ciò che non si è in grado di fare da soli, è indubbiamente la via da seguire. Lo hanno fatto molte aziende all’estero e lo stanno facendo aziende italiane in altri settori. Con motivazioni e scopi diversi: fare ricerca insieme, valorizzare una produzione locale oppure offrire una gamma di prodotti e servizi che il singolo produttore non sarebbe in grado di fornire. MOLTI OBIETTIVI POSSIBILI, INSIEME Fare ricerca: la ricerca è un costo difficile da sostenere per il singolo
produttore. Unendo le forze si può dar vita ad una serie di progetti di ricerca di nuove varietà, cultivar e ibridi, da cui nasceranno nuove opportunità di produzione per tutti. Il mercato ha bisogno di novità per risvegliare la curiosità e l’interesse dei consumatori finali. Ampliare l’offerta: se il singolo floricoltore si presenta sul mercato con un catalogo di una decina di varietà di piante, un gruppo di floricoltori si può presentare con un catalogo di un centinaio di piante. L’offerta diventa più attrattiva e può conquistare una fascia più ampia di clientela, anche all’estero. Studiare nuove proposte: la ricerca di nuove proposte e di nuovi modi di proporre le piante è più efficace se vi è un coordinamento, una direzione comune. Una buona idea fa tendenza quando è sostenuta da diversi produttori. In gruppo, inoltre, si può coinvolgere un esperto di marketing che al singolo produttore costerebbe troppo. Comunicare efficacemente: meglio una buona comunicazione fatta da un gruppo associato con l’aiuto di
un professionista esperto, che una cattiva comunicazione fatta dal singolo produttore senza competenze in materia. Conquistare mercati: i mercati esteri bisogna sondarli, indagarli, conoscerli. Bisogna capire come risvegliare l’interesse. E come essere preferibili rispetto ai produttori locali. Anche in questo caso servono competenze e analisi di mercato che vanno affidate a consulenti esterni. Dividendo i costi. Crescere professionalmente: l’imprenditore florovivaistico deve acquisire nuove competenze e guardare il mercato da un punto di vista diverso. Il centro della scena non è più la propria azienda con la sua produzione, ma la filiera e il mercato, nel quale bisogna scorgere nuove opportunità e realizzarle insieme ad altri. Per attuare questo cambiamento occorre investire in formazione. Una formazione condivisa e speci-
fica per il settore, realizzabile solo in gruppo. LA NOVITÀ: ORIENTATI AL CONSUMATORE Il marketing è la vera nuova frontiera della floricoltura. Pensare in termini di marketing significa partire dal mercato, capire i bisogni, i desideri e i problemi dei clienti, studiare prodotti e servizi innovativi e proporli con forme di comunicazione capaci di suscitare interesse e desiderio d’acquisto. Le attività che si riferiscono al marketing sono molteplici: analizzare il mercato per avere dati realistici sugli acquisti delle piante e dei fiori: chi li compra - dove li compra - in che fascia di prezzo - con quale finalità – e così via. Indagare i bisogni, i desideri, i problemi delle diverse tipologie di clienti. Individuare le tendenze e i fattori che influenzeranno l’andamento del mercato nei
prossimi anni, e in base a queste studiare proposte innovative, capaci di soddisfare bisogni specifici: possono essere prodotti o servizi, oppure combinazioni vincenti di prodotti e servizi. E infine, studiare modi efficaci di presentare e proporre i nuovi prodotti, e far conoscere e apprezzare i prodotti attraverso una comunicazione efficace. Tutti strumenti imprescindibili per vendere nel XXI secolo. UNIRSI, MA CON CHI? Un gruppo di imprenditori si aggrega e si affiata quando ha uno scopo, un obiettivo comune da raggiungere. Una volta definito e circoscritto l’obiettivo, si decide con chi associarsi per poterlo raggiungere. Esistono diverse possibilità e forme di aggregazione, che variano a seconda del contesto, dello scopo e delle professionalità necessarie per raggiungerlo.
TENDENZE | gestione
DA IDEA A PRO TUTTI GLI STEP Il cambiamento, attraverso le fasi necessarie a realizzarlo. Un vademecum utile che si focalizza sul concetto chiave: fatevi le domande giuste. Con fantasia e metodo
L
di Jurg Burger
PREVISIONE DELLE RISORSE • Quali risorse possiedo per raggiungere l’obiettivo? • Quali risorse occorre trovare?
e nuove competenze imprenditoriali, capaci di trasformare la crisi in opportunità di crescita, hanno un filo conduttore comune: la progettualità. La capacità di sviluppare progetti è una competenza trasversale, utile per gestire cambiamenti, realizzare innovazioni, coordinare le attività di un team e trovare soluzioni valide per un problema.
PERCHÉ FARE UN PROGETTO • Per prevedere le attività e le risorse necessarie per raggiungere un obiettivo • Per verificare la fattibilità di un’idea o di un obiettivo • Per mettere a fuoco dettagli importanti, che altrimenti sfuggono all’attenzione; sono i dettagli che fanno la differenza • Per lavorare efficacemente in gruppo, con un metodo comune e un documento condiviso • Per coordinare le attività di coloro che partecipano alla realizzazione del progetto • Per raggiungere l’obiettivo nel minor tempo possibile e con i minori costi
DEFINIZIONE DELL’OBIETTIVO • Come immagino l’obiettivo realizzato? • Cosa vedrò e sentirò quando avrò raggiunto l’obiettivo?
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Un progetto è una previsione scritta delle risorse e delle attività necessarie per raggiungere un obiettivo. Prevedere cosa serve e cosa occorre fare è un processo mentale creativo, grazie al quale si individua la via più economica e veloce per raggiungere la meta. COME SI FA UN PROGETTO Sviluppare un progetto non è difficile. Le riflessioni da fare sono semplici
Flortecnica e vivaismo
e non molto diverse da quelle che si fanno abitualmente. È importante tuttavia seguire un metodo di lavoro che metta ordine nei pensieri. Quando si pensa a una innovazione o a una nuova proposta da lanciare sul mercato, nella mente si affollano pensieri di natura diversa: immagini e “film” del nuovo prodotto esposto nel punto vendita, valutazioni razionali che riguardano i costi, dubbi sulla fattibilità e considerazioni sul modo di organizzare il lavoro. Alcuni di questi pensieri riguardano l’obiettivo da raggiungere, altri le risorse necessarie, altri ancora le attività da organizzare. Inoltre un progetto richiede creatività e fantasia in alcune fasi e valutazioni razionali in altre. È utile perciò distinguere le diverse fasi di elaborazione del progetto: 1. Analisi della situazione di partenza o del problema da risolvere 2. Definizione dell’obiettivo: una descrizione del risultato finale desiderato 3. Previsione delle risorse umane, materiali e finanziarie necessarie per raggiungere l’obiettivo 4. Previsione delle attività da svolgere per realizzare l’obiettivo Grazie a queste prime quattro fasi è possibile passare ad una stima dei costi e dei tempi, che consentirà di verificare la fattibilità del progetto. Se il progetto supera l’esame e si decide di passare alla fase operativa, si aggiungerà un’ulteriore fase importante: la programmazione delle attività.
1. L’ANALISI DEL PROBLEMA Un progetto può nascere da un’idea che si desidera realizzare oppure da un problema che si vuole risolvere. In entrambi i casi è utile iniziare con una descrizione analitica della situazione di partenza. Si fa “il punto della situazione”, come si suol dire, elencando i fattori significativi ai fini del raggiungimento dell’obiettivo. Il quadro della situazione di partenza fornisce al cervello i dati di realtà di cui ha bisogno per elaborare le soluzioni. Per esempio: dati statistici sull’andamento delle vendite, sulle preferenze dei clienti, e così via. 2. LA DEFINIZIONE DELL’OBIETTIVO La visione dell’obiettivo raggiunto è il catalizzatore della creatività. Ciò che immaginiamo, la mente tende a realizzare, fornendo idee e intuizioni. Per questo è importante costruire nella propria mente un quadro della situazione finale che si desidera realizzare. Si può immaginarlo come un reportage televisivo che mostra e descrive l’obiettivo realizzato. Lo scopo di questa descrizione è di attivare l’immaginazione, mettendo a fuoco più dettagli possibile. Il cervello elabora i dati di realtà della situazione di partenza e li connette alla visione dell’obiettivo raggiunto, mettendo in moto una ricerca inconscia di idee e possibilità utili per realizzare la visione.
GETTO, ANALISI DELLA SITUAZIONE DI PARTENZA • Qual è il problema da risolvere? • Quali sono le sue cause? • Quali fattori possono ostacolare o influenzare negativamente il raggiungimento dell’obiettivo?
3. LA PREVISIONE DELLE RISORSE Risorse possono essere: capitali, persone, conoscenze, attrezzature, fornitori, consulenti... Tutto ciò che serve per realizzare il progetto. Si scrive un elenco delle risorse di cui si dispone e un elenco delle risorse da acquisire. 4. LA PREVISIONE DELLE ATTIVITÀ Si inizia ponendosi la domanda: “Cosa occorre fare per raggiungere l’obiettivo?” e scrivendo le risposte su un foglio di carta. Poi si riprende ciascuna attività e ci si chiede: “In che modo farò...?”. In tal modo si va più in dettaglio. Ogni attività è la somma di altre attività più piccole. “Organizzare una riunione”, per esempio, è la somma delle seguenti attività: scegliere i partecipanti, decidere la data, l’ora, il luogo, inviare le e-mail d’invito o telefonare, decidere l’ordine del giorno, prepararsi sugli argomenti di cui si parlerà... Più si entra nei dettagli, più sarà facile prevedere i costi del progetto e i tempi di realizzazione. Si potrà valutare realisticamente la fattibilità del progetto, individuandone anche i potenziali rischi.
Ciò che immaginiamo, la mente
tende a
realizzare, fornendo idee e
intuizioni
5. LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ Se la previsione delle attività mira ad individuare le azioni da compiere, il programma ha lo scopo di dare un ordine temporale alle attività. Si tratta quindi di riportare in un’agenda o in un calendario le attività, valutando la corretta sequenza delle azioni e decidendo chi le svolgerà ed entro quando.
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