Flortecnica e vivaismo
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TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
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dal 1977 informa il settore
Marzo - Aprile • anno MMXVII
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La Portulaca può essere utilizzata anche in taglie non convenzionali: molto piccole e molto grandi. Qui la varietà Duna® Star
Portulaca, la pianta su cui scommettere come regina dell'estate 14 PRIMO PIANO / gestione Per un basilico forte e sano
17 PRIMO PIANO / ricerca Camelie che fioriscono tutto l'anno
PRODUZIONE 26 varietà
Le 10 annuali da coltivare
31 impianti
Strategie per l'irrigazione sostenibile
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EDITORIALE | questo numero
C’
è tanta tecnica in questo nuovo numero di Flortecnica (appunto), che deve essere alla base della coltivazione e della gestione dell’attività florovivaistica. Anche nelle produzioni di nicchia, come nel caso del basilico – una pianta che tra l’altro sta riscuotendo ancora gran successo, grazie al trend positivo del settore orto anche tra gli hobbisti. Valerio Pasi ci dà dei consigli proprio sulla coltivazione, con un occhio di riguardo alle malattie che causano danni rilevanti, e grazie alla sua professionalità ci fa una panoramica delle patologie emergenti e dei sistemi di lotta. E di tecnica si parla anche nell’intervista a Fabrizio Rossi, consulente per l’impiantistica nelle produzioni protette. Infatti, una delle componenti che sempre più spesso entrano a far parte delle nostre produzioni, soprattutto nella prospettiva di produrre meglio e di sprecare meno, è la tecnologia. Rossi si concentra sull’irrigazione e ci consiglia come questa pratica può trasformarsi in una mossa progettuale per il futuro. Non mancano anche le case-history aziendali, una incentrata sul controllo biologico e l’altra sui software gestionali. La prima riguarda la nuova linea NatuGro, una serie di prodotti che puntano a ristabilire l’equilibrio biologico del suolo; mentre la seconda presenta uno strumento informatico utile nella gestione di tutte le fasi di produzione delle piante, per programmare la produzione sulla base dei cicli di coltivazione, gestire gli ordini dei clienti, i listini e di documenti di vendita. Ma tutto parte dalla nostra copertina, colorata e stimolante, che ci racconta un trend da non sottovalutare: la Portulaca, una delle regine dell’estate, su cui investire. E un investimento è leggere anche questo nuovo numero. Buona lettura! di rancesco ozzi - @Lab_VERDE
L’
ultima volta che sono stato in Francia, i segni che dovevo stare a casa erano chiari: sciopero aereo prima in Francia, poi per solidarietà anche in Italia. Raffiche di vento a 140 km all’ora, tutte proprio mentre il mio aereo per la seconda volta prova ad atterrare. Una volta messo piede a Nantes, pioggia battente per due giorni, strade chiuse perché allagate, alberi sull’autostrada e serre divelte. Mancavano le cavallette e poi sembrava di stare in Italia a gennaio, quando la neve in Puglia, il tempaccio su tutta la penisola e il terremoto hanno messo di nuovo in agitazione tutto il nostro paese. A chi si lamenta delle condizioni economiche e lavorative italiane farei fare un bel giro nella periferia francese e poi ne riparliamo. Dei vivai aperti nel 2015 solo il 24% sono ancora aperti, vivai di produzione, perché in Francia i garden center sono attività commerciali. La chiusura di tantissime aziende ha comportato una riduzione della produzione e la quasi scomparsa dell’esportazione. Oggi si produce per il mercato nazionale e va bene così. Un dato mi ha colpito perché conferma una mia teoria: l’auto-produzione sta tornando in modo massiccio. Si riduce il mercato delle giovani piante perché molte aziende hanno iniziato a fare da sé. Nel bene e nel male: la questione non sono i costi o la logistica. La questione è tenere tutto il profitto in casa. Minimizzare le perdite e disporre dei tempi. Quindi care le mie aziende che lavorate con la Francia, iniziate a pensare a come convincere i clienti francesi a lavorare con voi, oppure mangiate una bella porzione di confit de canard au foie gras e restati svegli tutta la notte a digerire e a riflettere! Ça va sans dire! di
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SOMMARIO | 392 - 2017
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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
392
dal 1977 informa il settore
Marzo - Aprile • anno MMXVII
*
La Portulaca può essere utilizzata anche in taglie non convenzionali: molto piccole e molto grandi. Qui la varietà Duna® Star
Portulaca, la regina dell'estate facile da coltivare 14 PRIMO PIANO / gestione Per un basilico forte e sano
17 PRIMO PIANO / ricerca Camelie che fioriscono tutto l'anno
PRODUZIONE 26 varietà
Le 10 annuali da coltivare
31 impianti
Strategie per l'irrigazione sostenibile
IN COPERTINA La Portulaca, regina della stagione estiva. In primo piano la varietà Duna® Star, essenziale per l’assortimento.
17 PRIMO PIANO
PRODUZIONE
10 COPERTINA
24 VIVAIO
14 GESTIONE
26 VARIETÀ
eg n e es e i atteo a ni
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e n s o o e e s no di Valerio Pasi
17 RICERCA
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31 IMPIANTI
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PRIMO PIANO
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La Portulaca, semplice e forse scontata, domina la bella stagione degli ultimi 40 anni. Il segreto del suo successo? La sua estrema facilitĂ di coltura. In vaso piccolo, grande e in aiuola di Matteo Ragni
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on si può certo dire che la Portulaca sia una novità. Mi ci è voluta una buona settimana per convincere il direttore e la redazione che questa pianta semplice e forse scontata meritasse la copertina di Flortecnica e vivaismo. Soprattutto per questo numero dedicato all’estate e alle produzioni estive. Prima di molte altre colture, prima della moda del Delosperma o della tradizione delle dipladenie, l’estate italiana degli ultimi 40 anni è dominata dalla Portulaca. Pianta che sul mercato conosce alti e bassi. E l’interesse per questa coltura è alto soprattutto per chi pensa di coltivarla in modo diverso dal classico grande vaso estivo. Negli ultimi anni Lazzeri ha sfornato delle meraviglie sia a fiore semplice di colore puro che bicolore. Fiori più grandi e piante più resistenti sia in coltivazione che in aiuola. Un deciso interesse per la Portulaca è stato dimostrato anche da Westhoff che negli Stati Uniti ha deciso di usare la bella Duna come sua selezione per il mercato americano. Nasce così la collezione ColorBlast.
FIORI CHE AMANO LA LUCE La mia simpatia per questa coltura, anche le varietà che chiudono i fiori di giorno, è dovuta al fatto che è la prima pianta che ho coltivato, mangiato, seminato e riprodotto da talea quando ero bambino. Oltre alla mia personale simpatia si aggiunge la facilità di coltura anche in basket così come in composizioni “estive” di grandi dimensioni e la vivacità dei colori tipici della specie. L’adattabilità al caldo così come la bassa manutenzione non richiedono grandi sforzi perché si tratta di una pianta semi-succulenta dalle foglie e fusti carnosi e con numerosissimi fiori che si aprono solo in condizioni di buona luminosità. I fiori, infatti, di notte così come al mattino presto e durante le giornate piovose restano chiusi.
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LIBRETTO D’ISTRUZIONI e so on o ti one sono • so on n n n so n e e o e gg o e n en e e esti • se on e n e n so o o e o so one e s e e e es e ne n e e ne e e e se ti e n e o en en n e ene n ti o ge n on ss o g e o sti o o on n on one se ss o g e e e esse e o eso e o o e e e se ne n seg o n so ne e sogn g nti e e o n s s en e e en o en one non gn e o o enti s nno s o ti e e o e en e e o o oe n n s ens en n ee e e se e o o nose o n n e non o e s gn e on nti g on o o ne e e se ne os n so e g on e ono esse e o e e en o s g e e o n e e e ti g on ti e es ege ti o o n o on n on e no n nti se n e ss g o Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO
PLUS •
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ESTIVA PER VOCAZIONE Il successo di questa pianta è dovuto all’estrema facilità di coltura sia per il produttore sia per il consumatore finale. La Portulaca è adatta sia per vasi grandi che per vasi piccoli, tutte soluzioni possibili perché queste piante si trovano molto bene sia in vaso che in aiuola anche in zone molto soleggiate che non possono essere bagnate. Questa abitudine deve essere tenuta a mente anche dai centri di giardinaggio e dalla grande distribuzione: se la vendono al chiuso o al coperto rischiano di avere i fiori chiusi. Le Portulaca sono perfette al mare e in montagna dove la luminosità è abbondante. Un altro grande pregio è il fatto che ogni giorno aprono dei fiori nuovi. Così se un giorno i fiori si danneggiano, per il trasporto o per la pioggia, il giorno dopo i fiori sono nuovi e perfetti. Da un punto di vista commerciale l’offerta delle Portulaca può essere ampia. L’aspetto che deve essere valorizzato è la resistenza all’asciutto e al secco, caratteristica che fa della Portulaca la pianta dell’estate.
Un mix esplosivo la selezione Duna fi re
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Flortecnica e vivaismo
Portulaca Duna Yellow Star, le variazioni di colore rendono le Portulaca una pianta e e e er r e
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PRIMO PIANO
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egli ultimi anni si è sempre più diffusa la coltivazione di basilico in vaso da 14 cm, destinato principalmente alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), per la vendita durante quasi tutto il corso dell’anno. I vantaggi per il consumatore nell’acquisto di una pianta viva in vaso rispetto al classico mazzetto risiede nella maggiore durata e freschezza dell’erba fresca, sempre che riceva la luce e le cure adatte. ORGANIZZAZIONE SU MISURA Molte aziende si sono specializzate in questa particolare coltivazione, organizzandosi in modi diversi a seconda delle strutture a disposizione: si spazia, infatti, da serre o multitunnel con bancali, di derivazione floricola, fino a strutture dedicate con pavimento caldo a flusso e riflusso. Il ciclo inizia con la semina diretta nel vaso oppure con la semina in alveolo seguita dal trapianto nel vaso finale. Mediamente la durata della coltivazione è di quattro-cinque settimane, che possono anche diventare sei-otto nel periodo autunno-invernale. Pertanto sulla stessa superficie si succedono diversi cicli, con i conseguenti pro e contro. I DANNI DELLA PERONOSPORA In particolare, dopo l’introduzione della peronospora (Peronospora belbahrii) in Italia nel 2003, coltivare basilico in coltura protetta è diventato più difficile. Infatti la scarsa disponibilità di prodotti registrati per la coltura e la loro efficacia nei confronti del patogeno fungino quantomeno variabile, rendono gli interventi spesso inutili con conseguenti perdite a volte molto sostanziose. Inoltre, il danno in questo caso non è limitato alla perdita delle piante, ma anche alla perdita del terriccio e del vaso, che non possono essere reimpiegati su ba-
BASILICO
PER UN FORTE E SANO
La coltivazione del basilico in vaso è un’interessante produzione di nicchia, il cui successo economico è dato anche dall’assenza di malattie che causano danni rilevanti. Eccovi una panoramica delle patologie emergenti e dei sistemi di lotta di Valerio Pasi
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silico in quanto ovvia fonte di reinfezione. Per di più, tra i principi attivi registrati, nel 2016 si è riscontrata l’insorgenza di resistenza della peronospora al Mefenoxam (metalaxyl-M), il quale, unitamente al rame, è stato registrato su basilico sin dal 2004. La diffusione della peronospora avviene attraverso il seme ed è sufficiente lo 0,017% di semi infetti per avere un’epidemia in coltivazioni intensive. IL PROBLEMA PSEUDOMONAS Sempre su basilico, è stata registrata l’introduzione del batterio Pseudomonas viridiflava in Italia nel 2007: già segnalato su colture ornamentali dal 2001, si è ulteriormente espanso su altre ornamentali e aromatiche. I sintomi su basilico consistono in maculature fogliari che in poco tempo degenerano causando la morte del semenzale. Gli attacchi sono particolarmente violenti in ambienti umidi, con temperatura e luce a livelli subottimali e con substrato che rimane bagnato in superficie. Le perdite possono raggiungere percentuali molto elevate, sino a coinvolgere un’intera semina. Anche in questo caso le sostanze attive registrate si riducono ai rameici, non particolarmente attivi nell’azione curativa.
L' LL Occorre quindi organizzare la coltivazione sin dall’inizio secondo i principi di prevenzione. Innanzitutto occorre partire con ambienti molto ben puliti e sanificati, sin negli angoli più nascosti. Pulizia a sanificazione devono essere estesi anche alle macchine utilizzate (seminatrici, trapiantatrici) che entrano in contatto diretto con le piante e alle macchine utilizzate per la movimentazione dei vasi. Le sementi utilizzate devono essere certificate come “testate per l’esenzione a Peronospora sp. e Pseudomonas spp.”, spesso unitamente ad altri patogeni quali Fusarium oxysporum f.sp. basilicum, Colletotrichum geosporioides, Erwinia spp., Rhizoctonia solani. Vi sono anche cultivar con resistenza intermedia alla peronospora (maggiori dettagli nel box “Attenzione alle parole”). Fondamentale, poi, risulta l’ambiente di coltivazione. Occorre che l’umidità relativa si mantenga al di sotto dell’80-90% perché in caso di bagnatura fogliare con umidità del 100% e temperatura di 20°C, l’esplosione della peronospora si verifica dopo sole sei ore. Le temperature al di sopra e al di sotto dei 20 °C sfavoriscono l’insorgere della malattia, così come l’illuminazione
I RIMEDI • e on en o s o sso e sso • o o • n one on e e • eg s e s
ATTENZIONE ALLE PAROLE Qui di seguito, la definizione dei termini “resistenza”, “immunità”, “tolleranza”, “suscettibilità”. Resistenza: è la capacità di una varietà vegetale di limitare la crescita e lo sviluppo di un determinato organismo nocivo e/o il danno che provoca, rispetto a varietà suscettibili poste in analoghe condizioni ambientali e di pressione dell’organismo nocivo. Le varietà resistenti possono, tuttavia, manifestare qualche sintomo di malattia o di danno in presenza di una forte pressione da parte di un organismo nocivo. Vengono definiti due livelli di resistenza: Resistenza elevata (HR): varietà in grado di limitare fortemente la crescita e lo sviluppo di un determinato organismo nocivo, in condizioni normali di pressione infettiva, se confrontate con varietà suscettibili. Queste varietà possono tuttavia manifestare qualche sintomo o danno in condizioni di elevata pressione da parte dell’organismo nocivo. Resistenza intermedia (IR): varietà in grado di limitare la crescita e lo sviluppo di un determinato organismo nocivo, ma che possono mostrare una gamma più ampia di sintomi o di danni, se confrontate con varietà a resistenza elevata. Le varietà con resistenza intermedia manifesteranno comunque sintomi o danni meno marcati rispetto alle varietà suscettibili, se coltivate in condizioni ambientali simili e/o con la medesima pressione da parte dell’organismo nocivo. Immunità: quando una pianta non è soggetta ad attacco o infezione da parte di un determinato parassita. Tolleranza: la capacità di una varietà vegetale di resistere a stress abiotici, senza serie conseguenze per lo sviluppo, l’aspetto e la resa produttiva. Suscettibilità: l’incapacità di una varietà vegetale di limitare la crescita e lo sviluppo di un determinato organismo nocivo. Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO
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della foglia con luce rossa (λmax 625 nm) durante la notte (4-10 µmoles.m2.s-1 dalle 19 alle 7) sopprime la sporulazione. L' L Per ottenere queste condizioni l’ambiente ideale è una serra con pavimento riscaldato a flusso e riflusso, dotata di circolatori d’aria e illuminazione con lampade a led. In questo ambiente anche la spaziatura dei vasi, facilmente ed economicamente ottenibile con l’utilizzo dei carrelli elevatori a forche, ha un ruolo fondamentale nel mantenimento delle condizioni sfavorenti l’insorgere delle malattie. Si sono anche sperimentati trattamenti con induttori di resistenza (fosfiti), con risultati però discordanti. La coltivazione del basilico in vaso quindi resta sicuramente un interessante settore di nicchia, che però deve il successo economico, oltre che ai mezzi tecnici di produzione in funzione della riduzione della manodopera, anche e in maniera importante, all’assenza durante i cicli di produzione di patologie che causano danni rilevanti, come la peronospora e la batteriosi da Pseudomonas.
A destra. I segni della Peronospora e r fi Tre foto con i sintomi dello Pseudomonas r
PER SAPERNE DI PIÙ Ecco una breve bibliografia per approfondire la conoscenza in materia di basilico: Cohen Y, Vaknin M, Ben-Naim Y, Rubin AE (2013) Light Suppresses Sporulation and Epidemics of Peronospora belbahrii. PLoS ONE 8(11): e81282. doi:10.1371/journal.pone.0081282 Collina M., Merighi M., Turan C., Pirondi A., Minuto G., Brunelli A., ‘First report of resistance of Peronospora belbahrii, causal agent of downy mildew of basil, to mefenoxam in Italy’, 2016, Plant Dis. August 2016, Volume 100, Number 8 Page 1787 Garibaldi, A., et al. 2004. First Report of Downy Mildew on Basil (Ocimum basilicum) in Italy. Plant Dis. 88:312. 10.1094/ PDIS.2004.88.3.312° Garibaldi et al., 2004. Seed transmission of Peronospora sp. of basil. Journal of Plant Diseases and Protection111 (5), 465–469, 2004, ISSN 0340-8159. M. Odasso, L. Repetto, S. Rapetti, E. Biondi, A. Galeone, P. Martini, Maculature fogliari causate da Pseudomonas viridiflava su piante aromatiche ed ornamentali in Liguria Atti Giornate Fitopatologiche, 2012, 2, 635-639 16
Flortecnica e vivaismo
PRIMO PIANO | ricerca
GLI IBRIDI CHE
FIORISCONO L'
Da oltre dieci anni l’azienda cinese Palm Landscape Architecture è impegnata in un importante progetto di creazione di nuove varietà di camelie in grado di fiorire tutto l’anno. Il risultato? Più di 200 ibridi che stanno per essere immessi sul mercato sotto specifico brevetto di Andrea Corneo, Società Italiana della Camelia
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a sempre Gao Jiyin si occupa di ibridazione e propagazione di specie e varietà particolari di camelie cinesi. Da oltre dieci anni collabora con Palm Landscape Architecture di Guangzhou, importante azienda specializzata nella realizzazione e nella progettazione di giardini in Cina: obiettivo della collaborazione, la creazione di nuovi ibridi con Camellia azalea (C. changii) che possano fiorire tutto l'anno. Questo lungo e oneroso lavoro di ricerca e ibridazione ha portato alla creazione di oltre 200 ibridi che ora stanno per essere immessi sul mercato sotto specifico brevetto. Dopo una prima fase di perlustrazione, è stato identificato come partner Ciarrocchi Vivai che al momento sta sperimentando l’acclimatazione di alcuni di questi ibridi nelle condizioni ambientali italiane.
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Il corposo lavoro di ibridazione realizzato è ampiamente illustrato nel libro di più di 600 pagine dal titolo “Illustration of the new Camellia Hybrid that bloom year-round”, edito in inglese e cinese da Huayu Nature Book Trade. Nei prossimi anni sarà fondamentale focalizzare gli sforzi per capire se queste cultivar si adattano bene alle condizioni pedo-climatiche delle nostre aree e se la rifiorenza può dare buoni risultati anche in zone con stagioni ben distinte. In aggiunta, la presunta resistenza a Ciborinia camelliae deve essere validata dal periodo di fioritura come anche per C. sasanqua.
Four Seasons’ Beauty
LUNGA ESPERIENZA Vediamo nel dettaglio il metodo di ibridazione adottato da Palm Landscape Architecture. Sono state collezionate molte specie e cultivar di Camellia sia dalla Cina che dall'estero. Il vantaggio dell'azienda è stato quello Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | ricerca
IN BREVE nno e gen o enen amellia a alea • e es e s eo amellia a alea o e e o e o nno e ee og e o o s e sono n es e n e neg • es n e e gen eg e no e e ee on e n o sono esen ne oo es e o e e e oo e ee o e ess en e o • amellia a alea g n e ess en e e e e e ee ee on on ess en e o nno en ee es e ess en s o e e o
Per le ibridazioni l'azienda cinese ha usato Camellia azalea (Camellia changii) che è originaria solo della Cina, le cui foglie sono verde scuro ed è resistente alla maggior parte delle malattie. Questa specie è stata utilizzata come parentale per tutti i lavori di ibridazione. Sono stati effettuati 70 protocolli di ibridazione di cui 52 hanno avuto successo, con una percentuale quindi del 72,9%. Sono stati creati semenzali di 3.000 ibridi e da questi sono state costituite 214 nuove varietà con differenti caratteristiche speciali.
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di operare per molti anni nei lavori di ibridazione tra diverse specie e cultivar di Camellia e quindi di acquisire una certa esperienza in questo processo. Al momento sono state ottenute circa 320 nuove varietà di Camelia: sappiamo che ci sono migliaia e migliaia di varietà nel mondo ma ciò nonostante il periodo di fioritura è abbastanza concentrato tra fine inverno e inizio primavera, a eccezione di un piccolo gruppo che fiorisce in autunno. Finora non esistevano cultivar che potevano fiorire in estate e anche altre cultivar che potevano fiorire durante tutto l'anno. In più, le tradizionali cultivar di Camelia per la maggior parte hanno le foglie verde chiaro e non resistono bene al sole diretto e alla calura estiva. I fiori delle cultivar tradizionali, inoltre, come anticipato, possono essere attaccati da funghi causa di marciumi come Ciborinia camelliae. Queste caratteristiche negative hanno, in un certo senso, causato un arresto dello sviluppo della coltura della camelia.
DENOMINATORE COMUNE I 214 ibridi ottenuti che fioriscono tutto l'anno hanno caratteristiche differenti uno dall’altro ma hanno dei caratteri comuni che descriviamo di seguito: • La maggior parte degli ibridi nel gruppo possono incominciare a fiorire a metà estate e possono proseguire in pieno fiore tra l'autunno e l'inverno e in maniera sporadica anche in primavera.
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• I colori, le forme, le dimensioni dei fiori e l'abbondanza di fioritura di questi ibridi sono molto vari e sicuramente più belli di quelli di Camellia azalea. • La vegetazione è folta e le foglie sono verde scuro, verde più chiaro sulla pagina inferiore della foglia, consistenza coriacea, forma ellittica e con un margine finemente serrato; tutte caratteristiche molto simili a Camellia azalea. • Le piante di questi ibridi crescono molto vigorose e possono vegetare e fiorire bene anche in condizioni di pieno sole, durante le estati calde e con temperature dell’aria superiori ai 38°C, ma possono anche essere coltivate comunemente in inverni freddi con temperatura che scende a -8 e -5 °C. • Gli ibridi sono anche abbastanza resistenti alle malattie. Al momento non è stato riscontrato alcun segno di attacco da parte del marciume causato da Ciborinia camelliae.
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PROMOZIONE INTERNAZIONALE In definitiva gli ibridi ottenuti hanno entrambi i vantaggi di Camellia azalea e delle cultivar tradizionali con cui sono incrociati: questi consistono essenzialmente nel periodo di fioritura, caratteristiche delle foglie e vigoria di crescita di Camellia azalea e nelle peculiarità fiorali delle camelie tradizionali. Palm Landscape Architecture ha registrato un brevetto su ogni ibrido (in Europa la gestione dei brevetti è affidata a Plantipp) e ha selezionato grandi vivai in Cina, uno per ogni area, che possano diffondere queste varietà, sotto pagamento di una specifica royalty. Nel contempo viene assicurato che gli ibridi abbiano comunque dei prezzi ragionevoli. La società intende effettuare la promozione internazionale con aziende florovivaistiche di prim’ordine per una più ampia diffusione dei nuovi ibridi negli Stati Uniti, Canada, alcuni Paesi europei, Australia, Nuova Zelanda, Giappone e in determinate aree del sud-est asiatico.
Il corposo lavoro di ibridazione realizzato da Gao Jiyin con la società Palm Landscape r e re e e r e r r e e e r bloom year-round”, edito in inglese e e e re Trade.
13-16 Giugno 2017
FlowerTrials®
where plants meet people
La manifestazione internazionale dedicata a piante in vaso e da aiuola vede coinvolte oltre 30 sedi in Paesi Bassi e Germania Sono ben 59 gli ibridatori di piante in vaso e da aiuola intervenuti per presentare con orgoglio innovazioni, concetti creativi ed una sorprendente diversità di assortimenti varietali. I FlowerTrials® hanno qualcosa da offrire a tutti i professionisti del settore dell’orticoltura ornamentale, da informazioni tecniche a spunti di ispirazione per la vendita al dettaglio e da innovazioni nel campo dell’ibridazione alle ultime tendenze.
Registrazione online
www.flowertrials.com
Per un elenco completo delle aziende partecipanti, informazioni sui siti ed effettuare la registrazione gratuita, la preghiamo di visitare il sito www.flowertrials.com.
FATTI & BREVI | news dal mercato
AL VIA I TEST VARIETALI SULLA
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Presso il Centro sperimentale ortofloricolo Po di Tramontana è visitabile, previo appuntamento, da maggio a settembre, il confronto varietale estivo in fioriera di Calibrachoa. Sono ben 250 le varietà nelle diverse tipologie, con varietà commerciali e in test, provenienti da tutti i principali ibridatori. Per informazioni o appuntamenti si può scrivere a Giovanna Pavarin a questo indirizzo email: giovanna.pavarin@venetoagricoltura.org, oppure telefonare allo 049.8293955.
COMUNI FIORITI, OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO PER IL FLOROVIVAISMO L'Associazione dei Produttori florovivaisti ha presentato a Torino, a Palazzo Cisterna, il concorso Comuni fioriti 2017 e la nuova Guida annuale. In 150 pagine, contiene tutte le informazioni per visitare i 140 Comuni più fioriti d'Italia, premiati a novembre 2016 a Bologna. All'incontro sono
intervenuti i vertici di Asproflor Renzo Marconi, Sergio Ferraro e Franco Colombano, con il presidente Uncem Lido Riba. L'associazione dei Comuni e degli Enti montani patrocina il concorso nazionale dei Comuni fioriti ormai da diversi anni e ha incoraggiato la partecipazione dei Comuni e delle Unioni montane, anche con l'organizzazione di specifici eventi dedicati al marketing territoriale d'intesa con Asproflor. «Siamo certi che l'impegno congiunto delle Amministrazioni delle comunità – afferma Lido Riba – sia molto importante quale vettore di sviluppo, crescita, benessere, incoming turistico. Far fiorire un Comune fa bene a cittadini residenti e turisti. Un impegno che può essere anche di un'intera valle, come Unione montana». I vertici di Asproflor hanno consegnato a Michele Fassinotti, in rappresentanza della Città Metropolitana, la targa per il maggior numero di Comuni della Provincia iscritti al concorso. L'evento di Torino è stato anche l'occasione per fare un'analisi del settore florovivaistico. Asproflor ha rilevato, attraverso il sistema delle Camere di Commercio, la presenza in Italia di 15.500 aziende attive nella produzione di fiori e piante nel secondo semestre 2016, in leggero aumento rispetto al 2015, quando erano 15.270. Il fatturato del solo comparto florovivaistico è di 1 miliardo e 800 milioni di euro. Su una superficie di 30mila ettari, impiega circa 120mila unità produttive. «Il settore florovivaistico è tra quelli che più hanno sofferto la crisi economica, producendo beni non indispensabili per l’alimentazione, a maggior rischio di taglio dei consumi da parte delle famiglie e delle amministrazioni che hanno fortemente ridotto la spesa nel verde pubblico – rileva Sergio Ferraro, vicepresidente Asproflor – Invano, di concerto con le altre organizzazioni, è stato richiesto un provvedimento di defiscalizzazione delle opere a verde per ridare slancio al settore. È quindi necessario rilanciare, attraverso misure adeguate, questo sistema capace, anche in un anno nero come il 2016, di portare un saldo attivo tra export e import superiore ai 180 milioni di euro». Il concorso di fioritura rappresenta, oltre che un’ottima azione di marketing territoriale, anche un’opportunità di sviluppo e crescita per il comparto. Sono circa 47.400 le imprese
dell’indotto che si occupano della produzione, della vendita, della manutenzione e cura del verde, generando un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro, rappresentando il 6% dell’intera produzione agricola. IL POSTO DOVE SI VENDE L’INVENDUTO Expoplant è l'innovativa piattaforma online che fa incontrare domanda e offerta di piante. Ogni anno molte piante finiscono al macero, semplicemente perché invendute. Spesso dipende dal fatto che la disponibilità di piante non è visibile a chi le sta cercando, ovvero: domanda e offerta non sempre si incontrano. Questi (e altri) ragionamenti hanno spinto Mauro Guidolin e Irene Notari, rispettivamente cofondatore e landscape designer di Terradice – Atelier del Paesaggio, a realizzare il progetto Expoplant, un marketplace dedicato agli operatori, agli specialisti e agli appassionati di piante. Non è un rivenditore:
gli operatori iscritti vendono i propri prodotti direttamente ai clienti finali (che siano grossisti/vivaisti, giardinieri o utenti privati).
In sostanza, tramite Expoplant è possibile trovare con facilità tutte le specie necessarie per completare i propri progetti, oppure ricollocare velocemente le giacenze. Per gli addetti ai lavori accedere al sito web Expoplant è come Mauro Guidolin e Irene Notari nel loro stand a Myplant & Garden. entrare in una fiera permanente, dove è possibile sia acquistare che esporre, disponendo di un'ampia panoramica sull'offerta corrente; pertanto si ha anche la possibilità di conoscere tipologie di prodotto altrimenti difficili da reperire. «Spesso rimangono invendute piante che magari qualcun altro sta cercando senza successo – spiegano i fondatori di Expoplant, Mauro Guidolin e Irene Notari – e può anche rivelarsi difficile reperire tutte le specie necessarie per progettare un'area verde. Expoplant può dare visibilità
ai piccoli come ai grandi produttori, ampliando la domanda e l'offerta e accorciando le distanze tra esigenze progettuali e fattibilità». Il progetto sta incontrando un buon riscontro: in Italia sono già oltre cento i grossisti iscritti, per un totale di circa 2.500 schede di piante
inserite. Il team sta lavorando all'internazionalizzazione della piattaforma (è già attiva la versione in inglese), soprattutto in ambito europeo, con l'obiettivo di andare oltre i confini nazionali entro l'estate. www.expoplant.com
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Flortecnica e vivaismo
FLORMART CAMBIA APPROCCIO Si chiama Flormart Sistema 365 ed è una delle novità più significative dello storico salone dedicato al florovivaismo, all’architettura del paesaggio e alle infrastrutture verdi. Il cambio di passo nasce dalla valutazione che il modello fieristico, di incontro B2B per quattro giorni, non possa essere esaustivo di un rapporto costruttivo con le aziende del settore. I giorni in fiera devono rappresentare il momento di raccordo e di incontro di un
percorso che si vuole proporre agli espositori aderenti al Flormart e che si sviluppa durante tutto l’anno. «Il cambiamento è totale e non riguarda solo il Flormart, abbiamo cambiato completamente l’approccio al tema fieristico ed espositivo, pertanto anche le singole manifestazioni non potevano che subire la stessa sorte – commenta Luca Griggio, amministratore delegato di Geo Spa, società che ha recentemente assunto la gestione della fiera di Padova – quella che stiamo scrivendo in questi mesi è una storia di innovazione, e di passione, che parte da una semplice domanda: il modello di fiera che oggi tutto il mondo propone è ancora attuale? Il progetto di rilancio che abbiamo messo in campo da quando lo scorso settembre abbiamo assunto la gestione della Fiera di Padova parte da una consapevolezza: proporre le fiere
NOVITÀ NELL’ASSORTIMENTO PADANA Una varietà molto interessante, che cattura l’attenzione, grazie al particolare color arancio dei petali: è la nuova nata di casa Suntory, che va ad aggiungersi alle altre Dipladenia che compongono il brand Sundaville®: Sundaville® Apricot. Possiede le qualità di tutte le altre varietà della gamma Classic, fra cui un fiore molto grande, dal diametro di circa 9 centimetri, dal particolarissimo colore aranciato, con il cuore che sfuma nel giallo. La fioritura è precoce e prolungata, i fiori durano molto. La pianta ha una buona capacità di ramificazione e cresce molto bene in vasi da 15 o da 17, con supporto. Una varietà che promette di fare faville, e che sarà nell’assortimento di Gruppo Padana dalla stagione prossima.
secondo il modello tradizionale è un sistema superato sia come modello di business che come modello espositivo». Cinque le aree espositive tematiche: vivaismo,
architettura e progettazione sostenibile, Green Research Lab, Tecnologia e Floristry, con molti spunti per giardinieri e progettisti. Le date: 21-23 settembre 2017. www.flormart.it
Sundaville® Apricot
Breeding your success
Il Pink Kisses® è la varietà di garofanino non inserita in una serie più venduta in Europa, soprattutto per il mercato nord europeo. Da quest'anno la vendita al consumatore è associata a una campagna promozionale legata al tema dell'amicizia (“beautiful as our friendship”), indirizzata ad un target di donne dai 18 ai 35 anni. L’obiettivo è presentare Pink Kisses® come oggetto da scambiarsi in regalo. Inizialmente la campagna è partita solo per la Germania, ma a breve sarà proposta anche in Italia. Una campagna riuscita: ad oggi in tutto il gruppo Selecta sono state vendute quasi 12 milioni di piante, risultato mai raggiunto da una singola varietà di garofanino. www.pink-kisses.eu
www.floricultura.com
12 MILIONI DI GAROFANINI ROSA
FATTI & BREVI | focus
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lorensis B.V. è un’azienda che si occupa di ibridazione e propagazione di piante ornamentali da seme e da talea. Nata nel 1941, ha sede in Olanda, ma produce in altre sedi in Olanda, in Portogallo, in Kenya e in Etiopia. La distribuzione copre tutta Europa. Toscana Breeding BV, azienda facente parte del gruppo Florensis, ha ulteriormente rafforzato la sua posizione nell’area dell’ibridazione e della propagazione del Pelargonium acquisendo l’intera genetica della storica azienda tedesca Geranien Endisch GmbH. Endisch sarà coinvolta nello sviluppo dell’assortimento di Toscana®, e si occuperà in esclusiva per Florensis della radicazione. Questo accordo permette a Florensis di completare l’assortimento Toscana® con i Pelargonium interspecifici, con combinazioni uniche di colore, assicurando un’estensione molto attraente della gamma di prodotti. Nel 2018 sarà pronto l’assortimento definitivo, completando così l’integrazione fra le due aziende. Perry van der Haak Handelskwekerij è l’azienda olandese specializzata nella produzione di giovani piante di Pelargonium. Ha una propria sede di produzione in Kenya e una di radicazione che distribuisce talee radicate in tutta Europa e anche oltreoceano. Continuerà a lavorare per la produzione dei Toscana®. NOVITÀ PER I PRODUTTORI E UN OCCHIO AL RETAIL Sono state due settimane intense e soddisfacenti quelle trascorse in Florensis BV, in Olanda. In settimana 17 e 18 l’azienda ha presentato gran parte dell’assortimento delle piante da talea e da seme, in modo che vecchi e nuovi clienti potessero individuare e valutare i prodotti da trasformare in opportunità di business. In particolare è stato presentato “Calibrachoa World”, un assortimento di colori e piante unico nel suo genere: da una parte la varietà Cabaret per i basket, e dall’altra fioriere da balcone con Conga, geneticamente compatta e rispettosa dell’ambiente, in quanto non necessita di fitoregolatori
di crescita. Ma c’è di più. «Con il geranio “Toscana”, grazie all’integrazione del nostro breeding con quello di Endish, possiamo offrire realmente qualsiasi cosa il consumatore finale desideri. E non sono da meno le nostre perenni a fioritura primaverile, come Saxifraga Marto e Limerock, Aubretia Kitte, Iberis Fischbeck o Nevina, il Rhodanthemum Casablanca o la Campanula Catharina», dichiara Luca Antoniazzi, general account di Florensis. Inoltre, per avvicinare il settore della produzione con quello della commercializzazione nell’ultima settimana di trial è stato dedicato uno spazio all’accoglienza degli esponenti del Retail, in cui si trovavano i concept per presentare i diversi prodotti in modo più efficace e semplice al consumatore finale. Lo scopo, trasmettere in modo diretto e funzionale che cosa significa MixMaster oppure Conga. Si sono potuti apprezzare banchi di produzione trasformati in un’area espositiva unica e colorata; semplici CCC trolley, normalmente dedicati al trasporto, che adeguatamente adornati con cartellonistica e messaggi pubblicitari possono essere messi direttamente nei garden center o nei centri commerciali. «Noi di Florensis ci auguriamo di aver potuto dare un piccolo contributo alle diverse figure della filiera florovivaistica anche quest’anno. L’invito per tutti è di tornare a visitarci dal 13 al 16 giugno, sempre in Olanda. Faremo del nostro meglio per stupirvi ancora», ha concluso Luca Antoniazzi «Senza contare che grazie alle certificazioni ottenute da Florensis, ora presenti in un elenco completo disponibile sul nostro sito, la sicurezza e la qualità delle nostre produzioni sono ulteriormente garantite, a vantaggio dei nostri clienti».
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L’assortimento di gerani TOSCANA® si completa con la genetica della storica azienda tedesca. Molte le novità per produttori e per rivenditori, oltre alla sicurezza data dalle numerose certificazioni di Costanza di Matteo
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Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | vivaio
O Cercis Carolina ee e r dalle foglie r e e poi verdi. Una variegatura e e e stravagante.
gni anno, alla fine dell’inverno, quando le giornate iniziano a diventare calde il legno dei Cercis fiorisce. Molti sono gli amanti di questo alberello, che con il tempo si sono appassionati alle diverse tonalità che i fiori regalano. Porpora, rosa tenue e bianco. Le varietà antiche, quelle di una volta, quelle piante chiamate alberi di Giuda che forse avevano effettivamente a che fare con la Terra Santa e la storia di Gesù, una volta fiorite venivano dimenticate e lasciate in giardino a maturare le loro silique in attesa della primavera successiva. Negli Stati Uniti invece il Cercis è diventata una pianta curiosa, anzi che incuriosisce. Si assiste così a veri e propri cicli di selezione e ibridazione, dove il carattere della specie siliquastrum lascia spazio a nuove caratteristiche. E otteniamo Cercis belli anche per il fogliame.
Cercis Alley Cat, variegatura marcata e fi r r er er di Giuda ma diventa con le nuove varietà un cespuglio colorato di moda e di facile
MY SWEET CAROLINA Le ultime novità sono le varietà Carolina Sweetheart che ha foglie variegate e fiori rosa brillante. La colorazione del fogliame è veramente interessante sia perché c’è una grande diversità di colore sia perché le foglie compaiono dopo che i fiori sono caduti, avendo così due momenti di colorazione veramente interessanti: il rosa delle giovani foglie lascia spazio al bianco che matura poi in un bel verde. La varietà non è molto vigorosa per questo motivo si deve preferire un vaso di medie dimensioni, da 5/8 litri. Si deve anche fare attenzione, durante la coltivazione, a tenere le piante sempre in vegetazione in modo da favorire la ramificazione. Infatti anche se i Cercis non hanno particolari esigenze in termini di concimazioni si deve considerare che nel periodo primaverile le esigenze alimentari sono maggiori. È provato che una concimazione organica di base migliora la fioritura e aumenta la ripresa vegetativa.
FOGLIE DI
CERCIS
Un alberello dalla fioritura accattivante e dalle tonalità brillanti. Una pianta capace di incuriosire. Vi presentiamo delle varietà interessanti e le ultime novità di Alessandro Coraggio
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Flortecnica e vivaismo
FOGLIE A CUORE, FIORI VIVACI Alley Cat è una selezione americana dalla variegatura stabile. Le foglie sono medio grandi con la classica forma cuoriforme, la pianta resiste bene al sole e un'esposizione in pieno sole rende i fiori color magenta brillanti e vivaci. Le prime foglie, dopo il riposo vegetativo, si aprono bianche per colorare man mano che la foglia matura fino a diventare di un candido giallo in autunno. Questa varietà genera sempre alberelli di dimensioni contenute, spesso coltivati in vasi medio piccoli e venduti nel periodo tardo invernale. Infatti le piante di Cercis se tenute al riparo dal forte freddo tendono a fiorire in anticipo. Questo non vuol dire che i Cercis possono essere forzati, ma possono essere invogliati a fiorire prima. L 'S S Il Cercis Vanilla Twist, fratello a fiore bianco del Lavander Twist, è un alberello a portamento pendulo usato per produrre alberelli innestati in modo da offrire piante ricadenti. La tecnica di coltivazione dei Cercis è comune a tutta la specie. Si deve iniziare da materiale riprodotto da innesto in vasi piccoli e, se si tengono ben irrigati e cimati più volte, in estate riescono a regalare abbondanti vegetazioni. Certamente, soprattutto per gli alberelli, è importante il materiale con il quale si inizia la coltura. La possibilità di avere piante uniformi nel comportamento e nell’aspetto rendono le varietà pendule molto interessanti. Il miglior modo per produrre varietà pendule è partire con giovani piante innestate a occhio alla base. Il porta innesto normalmente è un siliquastrum da seme. Una volta attecchito l’innesto si deve procedere con il tutoraggio della cacciata e con il taglio del porta innesto. La crescita della serie Twist è abbastanza veloce. In una stagione si possono raggiungere gli 80/100 cm di vegetazione. In questo modo si avranno degli alberelli ben formati e dall’aspetto gradevole senza il problema di avere troppe cacciate laterali di selvatico e con una pianta ben formata. Anche se in passato si usava innestare i Cercis a diverse altezze ora si preferisce eseguire un innesto a occhio alla base in modo che le piante siano ben formate dalla base. Questa tipologia di innesto ci permette anche di avere piante innestate in vaso e soprattutto misure piccole.
e e r fi er e e r e per un cespuglio sempre ricco di sorprese: e fi r fi e er r r
e
Cercis Vanilla Twist, il fratello fi re e er Lavander Twist.
ESPLOSIONE DI COLORE Le misure di vaso di Cercis piccole ci permettono di avere piante belle e ben formate in ogni momento dell’anno. Il Cercis ‘The Rising Sun’ è una varietà molto bella per il colore delle giovani foglie che si aprono giallo rosa, per poi maturare in un bel bronzo ramato per poi sfumare piano piano nel verde. Questa esplosione di colore è valorizzata soprattutto nei cespugli, dove c’è la possibilità di avere sempre nuove cacciate dalla base. È importante anche come pianta da tenere in vaso, una volta in giardino. Si riescono così ad avere piante con molti rami contenendo il vigore della pianta. I Cercis sono quindi una bella pianta da sole, dalle dimensioni contenute, con la fioritura accattivante perché accade prima della comparsa delle foglie. Dopo questo articolo i Cercis saranno anche piante interessanti per la colorazione delle foglie. E buona Pasqua anche a Giuda e al suo albero. Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | varietà
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COLEUS Si tratta di una pianta interessante per la foglia. Dico sempre di scegliere una varietà sola tra le mille che ci sono in commercio e tra i milioni che ci sono in natura. I Coleus riprodotti da talea fanno meno fiori, mentre quelli riprodotti da seme tendono a fiorire in estate. Quale è da preferire dipende dall’uso. Io preferisco quelli da talea perché mi piace il fatto che i fiori non cambino le piante. Per questa estate, scelgo il Coleus Fishnet Stocking per il suo colore brillante e perché si adatta bene sia al sole che all’ombra. Una pianta clorofilla!
O
gni volta che mi viene chiesto di lavorare a un assortimento parto sempre dalle alberature o dai cespugli principali, poi mi concentro sulle perenni e sulle stagionali e alla fine cerco sempre di inserire delle rampicanti. Questo articolo è la mia personale classifica delle piante che si devono coltivare per stupire e coinvolgere i nostri clienti. La scelta di una sola varietà non è più sufficiente, si deve pensare al vaso, all’etichetta e al formato giusto. Spesso per semplicità o per non incorrere nell’ira di chi lavora con noi tendiamo a semplificare le produzioni, banalizzandole. Quello che un tempo era sufficiente oggi è inconsistente almeno da un punto di vista dell’assortimento varietale. Siccome ci sono molte piante sul mercato - e dato che le nuove generazioni molto spesso ignorano le stagionalità delle piante - possiamo trarre vantaggio rendendo accessibili a tutti alcune piante banali: con il termine “banalizzare” intendo trattare delle piante con un comportamento riproduttivo o di sviluppo a carattere perenne, come fossero delle stagionali. I Coreopsis, per esempio, e anche la salvia, che può resistere all’inverno ma molto più semplicemente la lasciamo morire d’estate, o in inverno non ripariamo i vasi: ecco che delle piante in natura perenni o policicliche, nella realtà dei giardini diventano stagionali. 26
Flortecnica e vivaismo
10 ANN
LE DA COLTIVARE A voi la top ten delle piante che si devono coltivare per stupire e coinvolgere i clienti. Dalla decima alla numero uno, come tutte le classifiche che si rispettano di Matteo Ragni
Quali sono quindi le piante che ci aiutano con il colore e che servono a variare il nostro assortimento? Prima di procedere vi chiedo di togliere per un momento gli occhiali del coltivatore e mettere quelli di chi le piante le compra, magari la domenica mattina al garden center, oppure nel negozio di fiori del centro così come nel magazzino specializzato (che bel modo per chiamare la grande distribuzione!) o in una delle mille fiere che popolano le primavere italiane.
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HELIOTROPIUM LAGUNA Fiori piccoli blu-viola in una ombrella di grandi dimensioni profumati alla vaniglia. Le piante fioriscono dall’inizio di marzo fino all’autunno. Crescita medio forte con portamento eretto. La fioritura inizia con il primo sole e finisce quando la pianta gela. Questa pianta blu è perfetta al mare dove il caldo e l’asciutto fanno aumentare l’intensità del colore dei fiori e il loro dolce profumo.
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SENECIO SILVER ANGEL Orecchie grandi, morbide come velluto e preziose come l’argento. Un senecio da vaso, da sole e da caldo. Foglie molto grandi decorative, l’effetto è quello di una nuvola di morbidezza. Il sapore è quello di una pianta che arreda e che ha voglia di estate. Coltivala come pianta da interno, usala nelle composizioni estive ma non te la dimenticare nel periodo natalizio: non avrai più bisogno di glitter, usa il senecio con i tuoi ciclamini e le tue stelle di Natale.
8 MECARDONIA PW GOLD DUST La Mecardonia Gold Dust forma un cuscino denso di piccoli fiori in un luminoso giallo forte. Gold Dust fiorisce ininterrottamente da maggio a settembre e non ha bisogno di cure particolari, va bene sia in vaso che in basket in giardino e in aiuola. Ha bisogno di calore e di sole per stare bene tutta l’estate. Provala anche in composizione!
7 C S S Un piccolo spazio, poche piante. Pensiamo anche a chi ha un balcone piccolo, giusto una ringhiera o un'inferriata. La soluzione data dal vaso E-smart di Erba è geniale. Un contenitore bello e perfetto anche per la coltivazione. La gamma di colori giusta che garantisce la risposta giusta in ogni stagione. Le composizioni sono sempre più presenti e necessarie. Quando il vaso è giusto tutto diventa “smart”, anche il ciclamino fuori dalla sua stagione classica, anche l’erica in estate! E l’edera variegata? Una perenne di grande consumo. Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | varietà
GAZANIA GIGANTE La serie di Gazania SunBeathers® è interessante per le dimensioni del fiore e per la bella tenuta delle piante in vaso anche col caldo più torrido. Le Gazania così come tante altre piante estive, molte delle quali citate in questo articolo, anzi in questa intera rivista, dalla Portulaca ai Coleus, sono poco considerate perché chi vende piante sa già che in estate venderà meno, o forse perché ha già la pancia troppo piena dalla primavera? Per chi ha ancora fame di bello e di buone vendite consiglio la Gazania delle varietà Totonaca!
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VERBENA NAUSICAA DEEP FUCHSIA Questa varietà ha un portamento compatto, rotondo e molto accestito. È una varietà molto resistente alle alte temperature, continuando a rifiorire e mantenendo invariata sia la dimensione dei fiori sia il suo caratteristico colore rosa brillante, inoltre in condizioni di elevata umidità, si è dimostrata molto resistente a oidio e peronospora. La verbena perfetta!
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CALIBRACHOA CELEBRATION ILLUSION Definire il colore di questa bella e resistente Calibrachoa è sempre difficile. Direi che il colore giusto è color “pesce rosso”, tante sono le sfumature di questa varietà e quanti i riflessi delle squame dei bei pesci rossi che nuotano felici negli acquari dei bambini o nelle fontane di paese. Un’illusione di colori per una Calibrachoa che poco ha di illusorio: facile la coltivazione, resistente la pianta e numerosi i fiori. Certezza di successo.
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3 Flortecnica e vivaismo
BRACTEANTHA FIORE DI CARTA Il Bracteantha è una pianta australiana che ha i petali consistenti tanto da sembrare secchi. I fiori restano così a lungo sulle piante consentendo lunghi periodi di fioritura. In aiuola, che deve essere ben drenata, la fioritura è eccezionale perché si ottengono cuscini fioriti per lunghi mesi. In vaso si possono avere piante di diverso colore, rosso, arancio, giallo e bianco. Il mio colore preferito è il bianco perché è puro e risalta molto il centro giallo. Una pianta perenne ottima in ogni stagione.
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PRODUZIONE
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na delle componenti che sempre più spesso entrano a far parte delle nostre produzioni, soprattutto nella prospettiva di produrre meglio e sprecare meno, è la tecnologia. Di tecnologia in serra ce n’è molta, dai materiali di costruzione degli impianti alle componenti che entrano nel ciclo di produzione. Molta tecnologia inconsapevole, che non dipende da noi e che entra in azienda senza che noi ce ne occupiamo. Spesso la tecnologia è intesa come “evoluzione” o come miglioramento, meno spesso come strategia. Per capire meglio cosa è la tecnologia e perché rapportarci con essa, Flortecnica ha intervistato Fabrizio Rossi, consulente per l’impiantistica nelle produzioni protette. Cos’è la tecnologia in serra e cosa c’entra con l’irrigazione? «Gli agricoltori si accorgono di avere bisogno di ottimizzare le produzioni quando avvengono dei passaggi: dal semplice cambio di coltura al passaggio generazionale ci sono dei momenti in cui si rende necessario ipotizzare un cambiamento in azienda. Il mio compito è quello di canalizzare questo desiderio e tradurlo in strategia aziendale, che comprende ovviamente l’impiantistica aziendale e la sua gestione. Solo con un approccio generale alla coltura si possono affrontare i singoli elementi di un ambiente di coltivazione. L’acqua, il calore, la logistica aziendale sono singoli aspetti che compongono l’ambiente di produzione». Quali sono i fattori principali da tenere in considerazione e cosa ti chiedono i clienti? «L’irrigazione è sicuramente uno dei fattori principali. I miei clienti mi chiedono di aiutarli a ottimizzare una delle lavorazioni più lunghe e delicate. Spesso si
STRATEGIE PER L’IRRIGAZIONE
I tubi in PVC sono parte e r er er e er e e e fi e r e e e e a un impianto per basket.
SOSTENIBILE Uno sguardo tecnico e attento alla tecnologia in serra, in particolare alla gestione dell’irrigazione, può trasformarsi in mossa progettuale per il futuro aziendale. In queste pagine le risposte che cercavamo colloquio con Fabrizio Rossi di Alessandro Coraggio Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE
Fabrizio Rossi, consulente per nelle produzioni r e e
IN BREVE •
on e o eg ene o en e ns e s ges one sngo ee en n en e o one s ossono on e soo on n o o gene e o o n s g one n e noog eg e e oon se g e os e n n e eno g n on en e e e n oge o en e s
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parte da un'irrigazione manuale e ci si accorge che non si può più procedere così. Quando mi viene chiesta una consulenza la prima cosa che domando è da dove arriva l’acqua e il tipo di pompa usato. Le produzioni floricole sono sempre più energivore anche da un punto di vista idrico. Di quanta acqua disponiamo in azienda e quali sono le caratteristiche dell’acqua sono ormai elementi fondamentali da sapere. Molte volte si compra un terreno, o si inizia una produzione, senza sapere che tipo di acqua c’è in azienda. Capita la qualità e la quantità, si ragiona per parcella. Se prendiamo un'azienda che ha molte produzioni in una superficie medio-piccola, le dimensioni dei settori sono abbastanza contenute. Le superfici sono importanti per capire anche quante promiscuità si possono accettare. Bisogna ragionare insieme per capire il piano colturale. Il settore di irrigazione è quello che comanda e può essere diverso dal settore climatico: può succedere che si mettano insieme piante con le stesse esigenze climatiche, ma con differenti esigenze irrigue. Una volta che si hanno in mano le analisi si deve partire dalla propensione alla tecnologizzazione dell’azienda e dell’imprenditore. Una componente importante da capire è il livello di tecnologia e l’intenzione di meccanizzarsi. Cioè l’uso delle tecnologie estreme, il grado di automazione di ogni singolo elemento della produzione che deve fare i conti con la parte strutturale. Il cliente può desiderare molte parcelle altamente tecnologizzate, ma se la portata dei tubi non è sufficiente o se l’energia elettrica non è sempre disponibile nella giusta misura, allora è impossibile fare ciò che ci chiede, e bisogna dirglielo».
Flortecnica e vivaismo
Quali sono quindi gli accorgimenti tecnici da tenere a mente? «La tecnologia che noi proponiamo è composta di vari livelli. Anche in un semplice impianto si cerca di usare dei criteri come uniformità e tempi di irrigazione, per arrivare poi alla gestione integrata dell’irrigazione e della concimazione. Gli accorgimenti tecnici sono quindi diversi e sono dettati dalla capacità dell’agricoltore di entrare nel merito delle problematiche. La tecnica deve essere sempre misurata dall’elemento più piccolo della nostra coltura, cioè la parcella di coltivazione, ossia quello spazio che ha dimensioni variabili a seconda delle colture ma che deve avere caratteristiche omogenee». Può la tecnologia ridurre gli sprechi? «Certo! Anzi la tecnologia serve proprio a risparmiare. Un esempio chiaro è la fertirrigazione. Abbiamo diversi strumenti disponibili sul mercato come i dosatori meccanici associati alle centraline di irrigazione, un livello base semplice e poco costoso ma che già ci permette di fare le prime economie. Un secondo passaggio è l’uso degli impianti sempre più tecnologici. Tanto aumenta la tecnologia quanto aumenta il livello di impiantistica e i fattori da considerare. Serve quindi sviluppare un sistema decisionale per la gestione degli impianti che consideri tutti i fattori come: tempo di irrigazione, giorni di raccolta del materiale per la spedizione, numero di persone impiegate per parcella, luminosità, eccetera. Il modo per poter considerare più variabili è quello di affidarsi a strumenti, sia meccanici che tecnologici come il peso del vaso, valutazione che può essere sia manuale che meccanica. Esistono delle sonde che negli impianti su vaso sono poco usate e sviluppate come sonde capacitive o i sistemi che misurano il colore della foglia. Un criterio fondamentale è la luminosità. I rapporti tra luminosità/temperatura e irrigazione sono molto importanti. Più luce c'è, più le temperature sono alte e maggiore è l’evapotraspirazione delle piante. Per questo posso regolare il numero delle irrigazioni sulla base della luminosità esterna. L’irrigazione è quindi un passaggio importante, soprattutto se si considera che ci sono diversi sistemi che vanno dal flusso e riflusso, dove si deve decidere oltre allo spessore del water film anche il tempo di permanenza dell’acqua nella vasca. Diverso è il caso di un impianto a goccia dove le riflessioni da fare sono molte e sono legate alla coltura, alla tipologia di serra e di copertura, al tipo di substrato usato così come alla dimensione e al materiale del vaso (il classico esempio del ciclamino coltivato in vaso di coccio e in vaso di plastica). Per le produzioni vivaistiche poi i sistemi di irrigazione sono basati sull’irrigazione a pioggia dove il 90% degli
impianti lavora con erogatori a farfalla. Anche nei casi più tradizionali, oggi si possono avere degli impianti con irrigatori dinamici che permettono di calcolare la precipitazione e l’uniformità di distribuzione. Fondamentale anche negli impianti a goccia è il calcolo della portata, cioè quanta acqua e quanta darne contemporaneamente genera il totale necessario nell’arco di tempo. Ho riscontrato che un aspetto spesso non considerato in fase di progetto è il tempo di ritorno, cioè quanto tempo impiego a irrigare tutta la superficie per poter poi ritornare a irrigare il primo settore». E gli inquinamenti? «Per me inquinare oltre che un problema ambientale è uno spreco e quindi un costo. Cerco di non entrare nel merito delle produzioni, del numero di concimazioni o dei trattamenti perché la specializzazione è fondamentale. Quello che cerco di sollecitare è di pensare al futuro. Si deve sempre tenere a mente cosa potrebbe essere necessario un domani. Un uso corretto delle acque di falda e dei concimi, come un reimpiego dei drenaggi, consentono un sensibile risparmio nei costi di gestione e una maggiore salvaguardia delle falde acquifere soprattutto in zone con acque poco profonde. Allo stesso modo una corretta gestione climatica integrata consente una sensibile riduzione nell’uso degli antiparassitari nelle serre, semplicemente creando le condizioni sfavorevoli allo sviluppo delle maggiori malattie fungine. Con questa intervista mi piacerebbe lanciare un messaggio ai coltivatori: sugli impianti aziendali si deve avere un progetto aziendale. Le colture e le tecniche di coltivazione cambiano e noi dobbiamo essere pronti a seguirne l’evoluzione. Altrimenti a ogni cambio di condizioni e di coltura il rischio è quello di dover cambiare anche tutta l’impiantistica». Esempio
NUTRIENTI SUBITO ASSORBITI n s e so e n ens e n en en o o o e one e oee enti o e ontiene oe e enti e ti essen e e e n e en e gg n e e e en o e e o osti o n e ss n o sso en o e n enti s e o esse e s e so ss e g one s o e n en o og e e g ntis e s ti o s n oe n so one og e e en o n se n se e g one o o seg o n n gg • ntis e n o sso en o e so o og e e e • o s e os o e e so • en e e ne • esse e ti n o n one on on e on gg o e e o o e o e one e e ne
in serra.
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PRODUZIONE | controllo biologico
COME
NATURA INS
Trianum e Vidi Parva – IT sono due prodotti della linea NatuGro di Koppert pensati per ristabilire l’equilibrio biologico nel terreno. Ve ne sveliamo caratteristiche e punti di forza di Daniela Stasi
I PLUS DI NATUGRO •
s e o oog o ne e eno • o es en o e • ono o o non oss s e e e sone en e e g o g ns
S
ull'importanza dell'equilibrio biologico del suolo è stato detto e scritto davvero tanto. In poche parole, è fondamentale per massimizzare la resilienza della coltura e dell'ambiente, soprattutto in situazioni di stress abiotico. L'olandese Koppert ha sviluppato NatuGro, una serie di prodotti che puntano a ristabilire l'equilibrio biologico del suolo, grazie a un mix di microrganismi utili, estratti vegetali selezionati e altre sostanze specifiche. Le condizioni ottimali così ripristinate stimolano l'accrescimento radicale a partire dalla piccola piantina e rendono quindi più resiliente la coltura. Il risultato, inoltre, porta a ridurre l'impiego di prodotti chimici e di concimi di sintesi, spianando la strada verso la coltura a residuo zero. Per vivai e semenzai di piante orticole e ornamentali, per una radicazione ottimale, sono indicati Trianum e Vidi Parva - IT. A seguire tutti i dettagli.
IL FUNGO CHE COMBATTE I FUNGHI Trianum, fitofarmaco disponibile in formato di polvere bagnabile o in micro granuli, è un prodotto microbiologico a base del ceppo ibrido T-22 del fungo utile Trichoderma harzianum, in grado di proteggere l’apparato radicale da funghi patogeni presenti nel terreno quali Fusarium spp., Pythium spp., Rhizoctonia spp., Sclerotinia spp., Armillaria mellea, Thielaviopsis, eccetera. Due piante di geranio coetanee: a sinistra quella r Parva e Trianum, a destra quella r Ben visibile ere e apparato radicale.
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Trichoderma harzianum T-22 si diffonde intorno alle radici della pianta predando attivamente i patogeni e occupando tutto lo spazio disponibile affinché gli stessi non abbiano possibilità di attaccare la radice. Oltre all’azione fungicida, esplica anche un'azione biostimolante nei confronti delle radici, aumentando la capacità di assorbimento degli elementi nutritivi: ne stimola infatti l’accrescimento sviluppando i peli radicali responsabili dell’assorbimento delle sostanze nutritive. C Q L Vidi Parva - IT, invece, è un fertilizzante in forma liquida ad azione biostimolante a base di estratti vegetali e microelementi, studiato per stimolare la crescita e il rafforzamento dell’apparato radicale. Il periodo di utilizzo ideale comprende le prime fasi di crescita e/o di trapianto e i periodi di stress: migliora la qualità delle radici, in particolare stimola la formazione di nuovi peli radicali favorendo nel contempo la crescita delle parti epigee e fiorali. Dopo numerose prove in campo, Koppert definisce “combinazione vincente” l'uso congiunto di Trianum e Vidi Parva – IT: secondo i tecnici dell'azienda, infatti, l’utilizzo di entrambi i prodotti nelle prime fasi di cre-
INSEGNA scita delle piante favorisce uno sviluppo dell’apparato radicale e delle piante stesse visibile a occhio nudo. METABOLISMO ACCELERATO Quando la coltivazione è soggetta a stress abiotici o a condizioni ambientali sfavorevoli, risulta ottimale utilizzare il fertilizzante Vidi Terrum: grazie a un'elevata concentrazione di amminoacidi e peptidi, migliora l'attività biologica attorno alle radici, facendo sì che i nutrienti siano maggiormente disponibili alla pianta. Vidi Terrum, in forma liquida, accelera il metabolismo, permettendo un migliore trasporto dei nutrienti all'interno della pianta e agevolando così l'attività fotosintetica.
r er e in forma liquida e e e e r e e e r ee e re e r r e dell’apparato radicale.
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e on s e n n e no e es ne on o o ee o e o e o n one n e nse e o g ns ti e on o o e e o og e ege on en e en e es o ontin o one n g o so s e es on ee e e ss s en e n o no e o o ss en e on e se n e s ne n e ontinenti s en o on e e n e e e enti o e ti e e s esen no ne e e ee geog e e no g e ese o e s on ne o e se e en e sso engo so e on s e son e e n o s o o ngo o e o o n on e
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PRODUZIONE | tecnologie
C
hi, nella realtà quotidiana, non si è mai scontrato con problemi di carattere organizzativo che rischiano poi di inficiare il flusso dell'intero lavoro? Non posso sentire la vostra risposta, ma direi che è scontata. In questo articolo vi presentiamo Gtp.serra, il software gestionale sviluppato da Gesag appositamente per la gestione delle aziende ortoflorovivaistiche. Uno strumento in grado di garantire un elevato livello di organizzazione, efficienza e competitività sul mercato. METODOLOGIA EVOLUTA Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. Gtp.serra consente di gestire tutte le fasi di produzione delle piante, di programmare la produzione sulla base dei cicli di coltivazione, gestire gli ordini dei clienti, i listini e i documenti di vendita. Non è tutto: è una soluzione che permette anche di pianificare gli spazi a disposizione, tracciare ogni operazione e produrre quaderni di campagna completi, tenere aggiornato il magazzino e, infine, controllare i costi e le marginalità. «Gtp.serra è un software sviluppato e continuamente migliorato sulla base di molti anni di esperienza – spiega Giampaolo Mori, responsabile commerciale di Gesag – e rappresenta un prodotto evoluto in termini di tecnologia e metodologia di sviluppo». Oltre alla ricchezza di funzionalità, questo gestionale è in grado di operare in modo veloce e intuitivo, grazie all'attenzione data alla progettazione del software stesso e all'organizzazione delle informazioni. «Altro valore aggiunto è rappresentato dal fatto che gli sviluppatori della nostra azienda vantano esperienze
nel settore agricolo, pertanto ne conoscono le esigenze concrete». STRUTTURA MODULARE Gtp.serra presenta una struttura modulare, che consente di adattare il software a ogni specifica necessità. I moduli sono i seguenti: produzione, cuore della gestione, che comprende in sostanza tutte le attività di coltivazione, dalla semina o trapianto alle irrigazioni; magazzino, che include il carico del magazzino stesso, l'analisi delle giacenze, la gestione degli ordini e dei listini; vendite, per gestire tutte le attività collegate alla vendita, dall'anagrafica dei clienti all'emissione dei documenti di spedizione e delle fatture, allo scadenziario; spedizioni, per organizzare con rapidità e precisione i viaggi di consegna delle piante; infine, il modulo controllo di gestione, grazie al
TUTTO
SOTTO CONTROLLO Il software gestionale Gtp.serra è sviluppato da Gesag appositamente per le aziende ortoflorovivaistiche. Garanzia di organizzazione efficiente e produttività aumentata di Daniela Stasi Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | tecnologie
IN BREVE •
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quale è possibile analizzare ogni aspetto dell'impiego delle risorse (mezzi tecnici, macchine e manodopera), controllare la redditività delle colture, valutare con la massima precisione gli effetti tecnico-economici di tutte le attività produttive aziendali. Il gestionale, infine, può scambiare dati con gli applicativi Office, può essere installato in rete, può essere integrato per fare elaborazioni avanzate, statistiche, grafici, eccetera. Può essere anche completato con tutti gli altri software firmati Gesag, come il gestionale amministrativo Sigma e il software per computer palmare Gtp.TS, appositamente sviluppato per operare in serra o in campo.
AL SERVIZIO DEL VERDE ge en s e o es g n on e s e so e e e en e o o o o s e g oe e g o en n oe e e en e o e en eo o e e noog n o se o e g o on s en se e e n g o n e en e o en e s e onsen e ee o e e o e e so o e os ges one e os o so ee oge n o e son es g o e ss s en e n o e ons en e o one
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TENDENZE | estero
NEI GARDEN CENTER FRANCESI • •
sso en o o • e e o og e on •
es on o ee e o s ogn n • s oo on s on • o n e se n
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lorovivaismo, che si dice in Francia? Jean Pouillart di Globe Planter, un’azienda che si occupa di promozione e di distribuzione di piante su tutto il territorio francese, ci descrive un panorama molto simile al nostro: un mercato composto da catene di garden center, da garden indipendenti e sempre più Grande Distribuzione. I clienti, come da noi, si dividono tra la ricerca del prezzo più conveniente e il prodotto di alta qualità. Ma su una cosa non sono disposti a transigere: il packaging. Il prodotto, indipendentemente dalla tipologia di negozio scelta, indipendentemente dalla fascia di prezzo in cui si colloca, viene proposto con vasi colorati e grandi etichette fotografiche esplicative o evocative ad altri universi (cucina, decorazione, viaggi…). Va da sé che in un negozio specializzato, l’assortimento, la qualità dei prodotti e la cura del cliente è maggiore rispetto a quelli offerti da un supermercato, e questo si tramuta quasi sempre in un prezzo finale differente. IL FATTORE IN PIÙ Quando si parla di qualità, allora entrano in gioco i produttori italiani, come Jardiservice, un’azienda italiana che si occupa di esportazione verso la Francia. Da loro abbiamo saputo che il servizio dei produttori ita-
Jean Pouillart di Globe Planter, e e fa promozione e distribuzione r vegetali in Francia.
r e r r viene preparato con cura per la spedizione in Francia.
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liani interessa particolarmente a grossisti ed a grandi negozi indipendenti, che vogliono prodotti “chiavi in mano”. Più difficile riuscire a interessare le jardineries medio-piccole: per avere probabilità di venire considerati come possibili fornitori, infatti, occorre presentare un assortimento molto ampio, di ottima qualità, con etichette fotografiche di buona fattura e adesivi con codici a barre e prezzo che accompagnano ogni pianta, oltre vasi colorati “ton sur ton”. A cui va aggiunto un servizio di consegna rapido, meglio se bisettimanale. Come possiamo fare meglio? Un punto di forza della produzione francese viene rivelato da Globe Planters: la mappatura della clientela, che permette ai francesi
ITALIANS, DO IT BETTER
Punti di connessione e punti di differenza fra la produzione italiana e quella francese. Che si trasformano in opportunità di scambio, per un mercato più vivace colloquio con Valérie Langendorff di Marta Meggiolaro
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di avere una buona capacità di previsione e che li fa essere in anticipo rispetto agli altri Paesi; “se qualcosa sul mercato manca, i francesi se la inventano”, spiega Jean Pouillart. Ma l’esperienza di Jardiservice ci dice che re-interpretare le novità suggerite dalla produzione francese, e riproporle alla nostra maniera, funziona. Gli italiani possono produrre con qualità ed estro, sfruttando i vantaggi offerti dal clima del nostro Paese, che è notevolmente migliore. In fondo si sa, “gli italiani lo fanno meglio”. Abbiamo chiesto qualche altra conferma di questa visione a Valérie Langendorff, una giornalista impegnata da anni nel settore del verde. È importante per i garden center francesi vendere prodotti italiani? Sì, molto! Se guardiamo il mercato vegetale nel suo complesso, possiamo dire che il 50% viene dall’Italia. I vostri grandi vivai di Pistoia, e tutta la regione di Firenze, esportano gamme di piante mediterranee che qui sono molto apprezzate. Inoltre, i francesi ritengono che gli italiani siano molto forti in materia di decorazione. Per questo amiamo molto i vostri vasi in terra cotta, i vasi medicei, le vostre collezioni di contenitori e di mobili di design, di tendenza. Dal punto di vista della produzione vegetale, i nostri produttori presentano gamme e prezzi molto interessanti, ma le vostre piante di differenziano dal punto di vista della qualità. I fornitori italiani sono percepiti come creatori raffinati. Cosa suggeriresti ai produttori italiani? Io direi di continuare su questa strada e di farsi conoscere meglio dai distributori francesi. Gli italiani sono creatori, designer, hanno la maggior parte delle idee e arricchiscono il nostro mercato di prodotti interessanti e differenti. Che fanno anche la differenza. Penso che possa crescere ancora parecchio la conoscenza e la loro presenza in Francia. Rispetto alla rivoluzione portata da internet, che direzione deve prendere secondo te l’industria del verde? Questo è un argomento molto vasto. Attualmente viviamo una vera rivoluzione in materia di distribuzione. Da una parte, più internet, l’e-commerce e il social-commerce si sviluppano, più i clienti cercano possibilità di incontro fisico e sensibile con le marche e i loro prodotti. E questa è una bella sfida per i punti vendita. Dall’altra parte, c’è un enorme cambiamento da prendere in considerazione: non siamo più dentro all’economia del bisogno, che ha visto nascere il giardino, ma dentro all’economia dell’invidia. Questo è d’ora in poi il desiderio da suscitare, quando pensiamo anche ai valori “aggiunti” da associare alla vendita del verde. L’obiettivo è facilitare la strada dei vostri clienti, cercando di essere il più possibile vicino alle loro coordinate spazio-temporali. Cioè, permettere ai consumatori di ordinare, non importa quando, non importa dove (casa, lavoro, auto, tempo libero…) e non importa tramite quale interfaccia (smartphone, tablet, qualunque oggetto in grado di connettersi) e di recuperare
i loro acquisti non importa dove, e con tempi di consegna sempre più brevi. e es en e e on e e Women’s Garden Executive Club, e o e gee e Groupe J ne es n s on e e g so og n e e en e o e o e es nes o es n s o es nno o es n enge e o o es e e e e o g n e ge ssegn one e e “Elu par les femmes, pour les femmes” o e se e e e onne e o no ne on o e g n gg o e o e o o e Associazione Prom’animal, e ns e o n o s o e se eg n o gn Cavaliere dell’ordine nazionale di Merito, n ns gne onos o one e e e e e
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Tu sei l’ideatrice e l’organizzatrice del Women’s Garden Executive Club. Ci spieghi qual è il suo scopo e qual è l’utilità delle etichette sui prodotti, dato che in Italia non sono così usuali? Il WGEC è un’associazione che riunisce le donne attive nella filiera del verde e ha lo scopo di accompagnare il mercato verso una “femminilizzazione” delle sue offerte e dei suoi servizi, oltre che nella promozione in senso ampio. Il nostro obiettivo è anche creare una dinamica di interazione fra le donne che lavorano nell’universo giardino, casa e animali da compagnia: credo sia importante, perché chi ha potere decisionale in questo mercato, al 90%, sono uomini. Per quanto riguarda i “label”, le etichette, o loghi, che vengono aggiunti alle confezioni, l’idea di base è riportare informazioni che possano interessare e condizionare la vendita. Come dicevamo prima, sono i “valori aggiunti”: questo prodotto è biologico, è prodotto in modo sostenibile, è riciclabile, e così via. Le etichette che noi assegniamo come WGEC, stabilite insieme a una giuria di sessanta donne impegnate a vario titolo nella filiera, non si riferiscono a una qualità oggettiva del prodotto, ma a come esso può essere percepito: “Scelto dalle donne, per le donne”. Con questo il nostro scopo è duplice: prima di tutto vogliamo interpellare, sedurre e guidare la donna di oggi, attirandola nel nostro universo. Le due etichette derivate da queste, “scelto dalle donne per i bambini” e “Scelto dalle donne per sorprendere gli uomini”, hanno il medesimo senso. Secondo, abbiamo un obiettivo “pedagogico”: vogliamo incoraggiare il mercato a modellare l’offerta sulle donne, far comprendere che le loro attese vanno ben oltre un oggetto colorato di rosa. Siamo alla quinta edizione dei Label e direi che la risposta delle aziende e del mercato sono soddisfacenti e vanno nella direzione auspicata. Flortecnica e vivaismo
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GRAZIE A TUTTI VOI PER AVER CONTRIBUITO ANCHE QUEST’ANNO AL
GRANDE SUCCESSO
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VI ASPETTIAMO DAL 21 AL 23 FEBBRAIO 2018
TENDENZE | estero
GIARDINAGGIO, NEGLI USA SI PREPARA IL Non solo orto e cucina. Nel 2017 le piante si coltivano 365 giorni all’anno, all’interno e all’esterno, e nei prossimi anni conquisteranno tutto lo spazio disponibile di Costanza di Matteo in collaborazione con Garden Media Group
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na scelta precisa per il verde, che investe la vita a 360º e coinvolge, finalmente, giovani generazioni entusiaste. Questa la sintesi della ricerca effettuata da Garden Media Group sull’andamento del gardening per il 2017. Vecchi e nuovi appassionati faranno della cura delle piante una occupazione costante, traendo da questa attività la possibilità di vivere in modo più naturale e salutare per il corpo e per la mente. E soprattutto, crescerà il numero degli hobbisti, che secondo le nuove tendenze non sono disposti a rinunciare al verde se mancano di spazio, e si orientano al giardinaggio indoor. ORTICOLE SULLA CRESTA DELL’ONDA Cresce il numero di consumatori americani che presta molta attenzione agli acquisti e chiede cibo sano, acqua e aria pulite, medicine naturali e ambienti puliti. Queste richieste aprono nuove possibilità all’industria agricola e del giardinaggio. Una popolazione sempre più giovane e intraprendente si rivolge all’autoproduzione: secondo una ricerca del National Gardening del 2016, cinque dei sei milioni di nuovi giardinieri l’anno scorso avevano tra i 18 e i 34 anni. Fra questi, una buona parte conosce e pratica il giardinaggio indoor. Giardinaggio indoor significa in sostanza coltivazione sotto le luci, in idrocoltura o acquaponica: modalità che ultimamente sono state comprese e accettate anche fra i consumatori finali. I numeri confermano la crescita del trend: i negozi di giardinaggio indoor hanno fatturato poco meno di 1 miliardo di dollari nel 2015 e il mercato è cresciuto dell’8,2% negli ultimi cinque anni. Se consideriamo che il 18% delle persone non fa giardinaggio perché ha
troppo poco spazio o nessuno spazio all’esterno, abbiamo trovato la fetta di potenziali clienti del gardening indoor. Il “trucco” per rendere appetibile questo genere di coltivazioni, naturalmente, è proporre sistemi idroponici belli e accessibili. IL NUOVO AMORE, LE GRANDI ALBERATURE Anche il desiderio di contatto con il verde diventa business. Sviluppato in Giappone negli anni ’80, il Forest bathing, cioè il trascorrere del tempo in mezzo ai boschi, in America è l’ultima moda nel fitness, con un interesse pari a quello per lo yoga 30 anni fa. Si diffonde anche il Soundscape: gli studi mostrano come i suoni – o la mancanza di suoni – indichino lo stato di salute ecologica di un ambiente. I protagonisti in entrambi i casi sono gli alberi, la cui presenza influisce diretta-
e in idroponica e re e e cercata e er consente grazie all’uso di luci a led re ortaggi per uso er e l’anno.
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TENDENZE | estero
I TREND AMERICANI PER IL 2017 •
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gone g n ggo se e e o n e one enesse e e e o e eo n oo o s ess no no e ons e n e s e o n ggo no eo one e n en one s e e one o e es een e se e ons o so nse n gon s e o nee sos n e e e o oo e o o on s g e e s ee e e ne oe e no sone e e e e e
mente la nostra salute mentale, il benessere e la qualità della vita. Gli alberi non provvedono solo a fare ombra, diminuiscono anche gli effetti dannosi dei raggi UV sulla pelle: sono uno schermo solare naturale. Secondo l’Università Purdue stare seduti sotto un albero dà una protezione equivalente a SPF 10. Secondo la American Cancer Society l’ombra degli alberi è importante quanto un cappello o gli occhiali da sole per proteggere la pelle dai danni dei raggi UV. La presenza delle piante ha effetti benefici anche nel posto di lavoro: secondo gli studi del dottor Ken Pelletier le piante all’interno di un ufficio creano, con costi ridotti, una maggiore produttività, un minore assenteismo e una riduzione di cambio di personale. RIDUZIONE DEI CONSUMI, CON CRITERIO “Tieni solo le cose che parlano al tuo cuore, dopodiché buttati e lascia andare tutto il resto. Facendo così puoi azzerare la tua vita e iniziare da un nuovo stile di vita”. Questa frase è di Marie Kondō, ed è tratta dal libro The Life-Changing Magic of Tidying Up: The Japanese Art of Decluttering and Organizing, ai primi posti nella classifica dei libri più venduti sul New York Times. Il libro parla di come fare ordine nel proprio ambiente. Il trend che Garden Media Group chiama “Giardino Ordinato” sta a indicare appunto questo: che c’è un’evoluzione verso una riduzione dei consumi, che si accompagna alla scoperta della gioia in quello che si fa e non in quello che si ha. Le otto regole per riordinare gli spazi verdi sono queste: 1. Alleggerisci il tuo giardino. Tieni le piante sotto controllo. Dividi, sfoltisci e condividi. 2. Liberati del disordine e delle cose che non ti servono. 3. Tieni quello di cui hai bisogno e che ami e quello che il tuo giardino ama. 4. Via il vecchio e avanti il nuovo. Pulisci le piante che sono sfiorite, che sono cresciute troppo o che non stanno fiorendo. 5. Elimina i fertilizzanti sintetici dannosi, i pesticidi e gli erbicidi. 6. Rispetta ciò che ti appartiene. Fai sì che le piante abbiano un bell’aspetto, che siano potate e ordinate. 7. Crea confini e definisci gli spazi. 8. Usa pochi contenitori e attrezzi per piante.
COSTI, TEMPI E SALUTE, NON NECESSARIAMENTE Q S g o e nos nn non o en e s n se on s n n en o e s soo o o o g ne n e ness n e n e s n e o ness n es n eo one e e sos n e e ne g n e neg o seg eo one e s es e e o sono e gg o s e se on o n e e e n e ne r e r r e er e r er e e e on o n e e e o e il 60% delle persone nel mondo coltivano verdure o crescono fiori in casa. s s e o on e on sono o one e eg o s on e eo one s n o e s no soo
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on ono e e ne o o e o n ne e s on ono s es g n n o ne s es gen n es e o o one
Queste regole si traducono in due nuovi must in giardino: piante ordinate, spazi ordinati. Si preferiscono le varietà di piante nane e di erbe selvatiche commestibili che conservano lo spazio e producono raccolti abbondanti. La coltivazione avviene in pochi larghi contenitori piuttosto che in tanti piccoli, per massimizzare i piccoli spazi. OFFRIRE UN’ESPERIENZA I diversi tipi di abbonamenti riguardanti il giardinaggio (newsletter, corsi, riviste) sono un servizio semplice e conveniente per i principianti che vogliono iniziare senza essere sopraffatti, e induce a investire di più nel giardinaggio. Queste persone a loro volta daranno vita a una nuova generazione di giardinieri: l’industria del giardinaggio deve prepararsi a cavalcare quest’onda. Una forma particolarmente attraente per i giovani hobbisti è quella dei seminari. I ragazzi del nuovo millennio desiderano fare esperienza e investono i loro guadagni in questi eventi: il 65% parteciperebbe a lezioni o seminari in un negozio per aumentare le proprie conoscenze sulla coltivazione, e quasi la metà dei ragazzi del nuovo millennio è iscritta a corsi per migliorare corpo, mente e anima. Allo stesso modo, corsi e seminari sono utili per i giardinieri più esperti, che vengono introdotti a piante, prodotti e attrezzature nuove e interessanti che non avrebbero mai pensato di utilizzare o di cui non immaginavano l’esistenza
SU COSA PUNTA L’INDUSTRIA AMERICANA?
INIZIA L’ETÀ DELL’ORO Il metallo dorato è il materiale del momento. Le trame metalliche sono state in voga nel decoro della casa per anni, e nel 2017 le vedremo conquistare anche gli ambienti esterni. Gli oggetti giusti possono riscaldare l’ambiente e creare l’illusione di una camera in giardino, di un ambiente curato e umano. Lo stesso effetto si può ottenere scegliendo le varietà giuste di piante, che saranno sempre più richieste negli allestimenti e nei giardini di privati. La Katsura, l’Acero giapponese, il Carex e la Tuia dorata faranno luccicare i giardini autunnali. Fra i più spettacolari, il Cercis Rising Sun™, che dà luce con le foglie gialle dalle bellissime sfumature arancioni. Per concludere, il report 2016 di Garden Media Group dice che l’industria statunitense professionale e scientifica si sta rivolgendo alla creazione di una cultura del giardino: per creare consapevolezza e rispondere al desiderio di una vita sana, di una comunità sana, di un mondo sano. La sfida per l’età dell’oro del giardinaggio è aperta.
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ere e r e e e e e e e re di piante, come la Katsura, l’Acero giapponese, il Carex e la Tuia dorata. r
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AMICI VOLATILI e n s o en no e so o n s ee n e go e sono pipistrelli ns e e on n o e oss n e se e ng o e se o es o e e s e e e e e ne en g n gg o o e no s n g o s eg e ons o n gg es o n es en o o o en n o o sness
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TENDENZE | fiere
POLO D’ATTRAZI O Milano si candida a diventare il punto di incontro privilegiato per i professionisti del verde. Molte le aziende produttrici che hanno partecipato con soddisfazione alla tre giorni di Myplant di Marta Meggiolaro
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i è chiusa con numeri da record la terza edizione del Salone Internazionale del Verde a Fiera Milano. Myplant & Garden, l’importante fiera internazionale B2B per il florovivaismo, il paesaggio, il garden e il greenbuilding, nata solo tre anni fa, ha riportato a Milano dopo quindici anni una manifestazione professionale per il florovivaismo, e in sole tre edizioni ha cambiato il panorama fieristico italiano del settore, entrando di diritto fra i principali protagonisti. Sempre maggiori i consensi anche a livello internazionale, come testimoniano gli espositori, gli operatori e i compratori giunti dal resto del mondo. NUMERI DA RECORD Bella l’atmosfera che si respirava nei due padiglioni di Fiera Milano, con allestimenti curati, idee originali, piccoli e grandi espositori soddisfatti. Ed ecco i numeri di questa edizione: 3 giorni di rassegna (22-23-24 febbraio), 567 espositori (+30%>2016; +70%>2015) di cui 20% dall’estero, 110 le delegazioni ufficiali di buyer internazionali nei padiglioni, 40 tra incontri, convegni, talk ed eventi formativi. Otto i comparti espositivi: vivai, fiori, decorazione, edilizia, macchinari, servizi, tecnica, vasi. Ricchissimo il carnet di incontri, convegni, seminari e mostre in collaborazione con Ordini professionali (architetti, periti agrari, dottori agronomi e forestali), associazioni (paesaggismo, illuminotecnica, floricoltura), università (Bicocca, Bocconi, Statale), fondazioni, imprese, enti e centri di ricerca.
Flortecnica e vivaismo
:L L Myplant è riuscito a costituirsi come nuova sede per il florovivaismo dinamico. Dalla “Vetrina delle Eccellenze” al concorso di progettazione de “I Giardini Dynamici”, passando per i casting TV, le performance floreali, i talk coi protagonisti del mercato italiano e internazionale, fino agli innovativi 600 mq In & Out del Garden Center New Trend, sono state molte le opportunità per fare affari, per raccogliere contatti e imbastire nuovi rapporti. Un dinamismo che trae forza dal fatto che i promotori e gli organizzatori di questa fiera sono spinti dal desiderio di collaborare, di fare rete, di trovare nuovi alleati e nuove sinergie. «Non sono solo i numeri a confermare che la strada intrapresa solo tre anni fa con il Consorzio è quella giusta – afferma Valeria Randazzo, Exhibition Manager di Myplant - La fiera è cresciuta e si è arricchita, la maglia espositiva dei 30mila metri quadrati di mostra è stata organizzata bene, studiata per dare visibilità, con tocco estetico nostro, e di un numero sempre crescente di espositori, all’ampiezza e profondità dell’offerta. Molti gli apprezzamenti ricevuti dall’Italia, da espositori, operatori, buyer e stampa, ma anche dall’estero. AbbiaPER INFORMAZIONI n
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ZI ONE PER I FLOROVIVAISTI mo ricevuto incoraggiamenti, ringraziamenti e consigli. Terremo conto di tutto, come sempre, per migliorare e crescere ancora». Sensazioni positive sono emerse tra le corsie, gli stand e gli uffici, dove sono già arrivate riconferme e richieste di nuovi espositori. Tredicimila i visitatori, che aumentano insieme al miglioramento della profilatura del pubblico, sempre più in target con le richieste delle imprese. «Il florovivaismo italiano sta rialzando la testa - afferma il presidente del Consorzio Gianpietro D’Adda - Da anni non si percepiva un tale entusiasmo. Myplant è una scommessa vinta insieme, realizzata da un’organizzazione d’eccellenza, voluta e promossa dal Consorzio Myplant & Garden, composto da aziende della filiera florovivaistica che, invece di disperdere le proprie forze, hanno deciso di unire le proprie energie per il bene del settore. Creando un unico, grande polo d’attrazione e propulsione del settore verde in Italia».
er er r e d’Adda, presidente del Consorzio Myplant&Garden.
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A MYPLANT DA
PROTAGONISTI
Alcune delle aziende che hanno partecipato alla fiera milanese. Produttori e vivaisti con la voglia di mettersi in gioco
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La famiglia Giambò, una produzione specializzata in agrumi. I baldi giovani di Apulia Plants. e e re er r e l’eleganza dell’allestimento. 4. r er r 5. Silvia e Marco Pecorari, di Flora Artistica. 6. re e er e interessanti. 7. La famiglia Pisapia, nello stand completamente rinnovato. 8. e e r e er e r un trionfo di viole. 9. L’ampia esposizione di Vivai Nord. 10. La squadra di Orlandelli. 11. Linee pulite per dare risalto alle piante, nello stand di Maffucci. 12. r re e sistema per il verde verticale.
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TENDENZE | fiere
TUTTI I
PREMIATI
I sei prodotti candidati nella Vetrina delle Eccellenze di Myplant & Garden, che sono stati ritenuti meritevoli di premio. Il focus è sulla forza innovativa di Filippo Terragni
GRANDI FIORI “Nuove varietà di fiori recisi”: vince il Lysianthus Eustoma Arena della ditta Gambin Floricoltura, per il colore intenso e la dimensione dei fiori. ANCORA PIÙ ORNAMENTALE “Nuove varietà di piante ornamentali”: vince il premio Sanseveria Cylindrica Budda Hand della ditta Pagano Piante, per le foglie più spesse e resistenti, per la forma compatta e l’interessante curvatura delle foglie.
FUNZIONAMENTO OTTIMALE “Innovativi mezzi di produzione”: Odrip-reserve di Ajs, un irrigatore a goccia mono piante con riserva d'acqua, utilizzabile anche a livello amatoriale, che funziona anche con basse pressioni. 50
Flortecnica e vivaismo
ECOFRIENDLY “Nuovi assortimenti e preparazioni commerciali di piante ornamentali e di fiori recisi che abbiano un particolare significato ecologico, ambientale e/o equo-solidale”: le orchidee senza pesticidi di Stolck Flora, certificate da agricoltura ecocompatibile.
RISPETTO PER L’AMBIENTE “Nuovi materiali edili e/o arredi per la realizzazione del giardino e del paesaggio”: sistema geofiltra di Ipm Italia, sistema di pavimentazione permeabile e filtrante, ecocompatibile, che mantiene le caratteristiche ambientali senza necessità di vasche di accumulo.
GESTIONE INTEGRATA “Macchine, attrezzature ed impianti per la produzione florovivaistica”: Omnigreen di It Selling Solutions, caratterizzato dalla integrazione di più sistemi di controllo da remoto per la gestione di più impianti d'irrigazione.
TENDENZE | r
MENTA E AGLIO
CONTRO GLI INSETTI
Il consumatore è sempre più esigente e richiede prodotti sani e di qualità. Per questo Newpharm ha pensato a una linea totalmente biologica per la disinfezione delle serre
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di Filippo Terragni
l controllo biologico dei parassiti negli ambienti domestici e nelle serre ha richiesto numerosi studi e test sul campo, considerando il gran numero di ospiti indesiderati: afidi, cocciniglie, tignole, cimici, acari ma anche funghi fitopatogeni e batteri. Le malattie fungine rappresentano le principali avversità per floricoltori e orticoltori, concordi nell’affermare l’indiscussa efficacia di fumogeni a base di estratti naturali nella difesa preventiva delle piante sia da fiore che da frutto, evitando così l’insorgere di questi fenomeni. Non a caso, ricercatori di diversi Istituti nazionali e internazionali hanno approfondito in questi ultimi anni le conoscenze sulle essenze naturali ad effetto biocida o repellente contro insetti nocivi e altri microrganismi in alternativa alle molecole chimiche di sintesi. IN NATURA I REPELLENTI PIÙ EFFICACI Tra queste spiccano indubbiamente gli estratti di menta e aglio per i molteplici effetti benefici, dovuti al mentolo e all’allicina. Entrambi agiscono come repellenti contro insetti molesti e dannosi per le piante, inoltre possiedono un effetto acaricida e inibiscono la colonizzazione della foglia da parte di funghi e batteri responsabili degli attacchi alle coltivazioni in serra. L’efficace azione acaricida della menta è stata documentata nei confronti di zecche e acari come il Varroa destructor, nocivo per insetti importantissimi come le api. L’aglio si è rivelato un ottimo stimolante delle difese naturali dei vegetali (fitoanticipine) contro batteri e funghi, tra cui spicca la peronospora, acari come i ragnetti rossi, e insetti quali afidi, mosche e tignole, grazie all’effetto dell’allicina.
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ambienti chiusi dai più comuni infestanti e parassiti. Spesso giocare d’anticipo affidandosi a mezzi completamente naturali può rivelarsi di assoluta efficacia e garanzia. Una soluzione perciò idonea a chi cerca un prodotto che permetta di difendere la vegetazione in modo corrente e sostenibile, rispettosa dell’uomo, dell’ambiente e degli organismi non a bersaglio. I fumogeni BIOFUME® possono essere impiegati in qualunque struttura e ambiente senza controindicazioni relative grazie alla classificazione tossicologica, favorevole in qualsiasi momento e stadio di sviluppo di fiori e frutti senza limitazioni dovute a intervalli di carenza. BIOFUME® non sporca, non imbratta ed è lo strumento ideale per alti standard di efficacia e massima sicurezza da parte dell’utilizzatore. Una volta agitato il prodotto posizionarlo su superfici resistenti al calore quindi attivarlo in modo da liberare nell’ambiente le diverse fragranze: i risultati possono essere sorprendenti.
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Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | fiere
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n tutte le stagioni, per tutte le celebrazioni e tutte le festività, nelle case e nei giardini, per occasioni private o ufficiali, fiori e piante hanno sempre un ruolo da giocare. La percezione è che rendano tutto più bello, e in questo periodo di corse e di fretta, si fa sentire l’urgenza di oasi di calma, in cui sfuggire al sovraccarico di informazioni e allo stress. Il messaggio dell’ultima edizione di Christmasworld, che ha scelto il motto “Delightful moments”, era proprio questo, vedere il Natale e le altre festività come la possibilità di godere di attimi di piacere vero. Lo stesso può dirsi nell’ambito dei fiori freschi, che caratterizzano il nostro lifestyle, valorizzano l’aspetto emozionale dei luoghi in cui viviamo e hanno la capacità di sorprenderci, se usati in modo inusuale e immaginifico. E questo è stato palese a Floradecora, la nuova fiera che ha avuto luogo in concomitanza con Christmasworld.
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L : C Quattro i trend che possiamo trarre dallo show: il primo, “Joy”, richiama i giorni felici dell’infanzia, di storie divertenti, di humor e originalità. Le regole vengono riprese e ridefinite in modi non convenzionali. Fiori di cosmos, dalie, asperula, crocosmia, aquilegia, gigli, niente di troppo ordinato o simmetrico. Nuove succulente, cactus, felci e coleus vengono associati in combinazioni originali. “Tradition” è il trend che guarda, alla distinzione, alla naturalezza e alla mancanza di ostentazione: è basata sul locale e lo stagionale. Al suo cuore si trovano prodotti hand-made. Protagonisti di questo trend sono i pini, i semplici fiori selvatici e i cespugli di bacche. Nei bouquet, spazio a fioriture omogenee e non superbe: astrantia, ginestrone, sinforicarpo. “Nature” è il trend che vive fra colori eterei, traslucenti, ispirati dalle nuvole bianche, dal muoversi gentile dell’acqua, dalla brezza leggera e dalla sabbia morbida. Luce, trasparenze, leggerezza: le forme si ispirano alla natura e restituiscono queste idee attraverso le texture, i contrati dolci, le immagini botaniche. Erbe essiccate si combinano con fioriture delicate come la stella di Betlemme, le diverse varietà di allium, colchico autunnale, fresie. “Modernità” è il trend che mette in mostra la potenza, la forza, grazie a forme molto espressive. Elementi compatti e strutturali, fatti con materiali forti, ricchi di effetti metallici, come l’acciaio e il rame. Uno stile attento all’estetica, ambizioso. I vasi sono come un pal-
IL VERDE COME
LIFESTYLE Fiori freschi e piante decorative: a Floradecora si punta sulla differenziazione e l’immaginazione per spingere il mercato del reciso. Mostrare come integrarlo in settori diversi è l’occasione per aumentare le vendite di Marta Meggiolaro
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Flortecnica e vivaismo
coscenico, in cui vanno in scena i fiori che si prestano a fare la loro apparizione in solitaria, come la strelitzia e le piante dalle foglie decorative come philodendron o monstera deliciosa. IL VERDE COME MICCIA PER EMOZIONARE Chi ha visitato la prima edizione di Floradecora ha portato via con sé molti spunti e ispirazioni. «Piante e fiori sono parte della nostra vita per tutto l’anno», ci dice Siegfried Bunnik, specializzato in Bromeliacee «Sia che si parli di negozi di arredamento, o di boutique e di gift shop, puoi sempre integrare le piante nel tuo assortimento e in questo modo spingere le vendite». Piante e fiori, combinati con arredamento e accessori, si stimolano a vicenda in modo fecondo. Nei negozi di abbigliamento, nei ristoranti e negli hotel, qualcosa di verde o di fiorito può evocare emozioni positive e creare un senso di freschezza. I produttori che hanno esposto a Floradecora hanno visto l’enorme potenziale di questo mercato. I visitatori infatti hanno mostrato non solo di riconoscere il valore aggiunto del verde in sé, ma anche come prodotto di lifestyle che può essere usato in una selezione più ampia di beni di consumo per soddisfare ad ampio spettro la propria clientela. «Qualcuno inizia a prendere familiarità con questa idea» conclude Siegfried Bunnik «ma è un processo lento». IDEE PER METTERE ALLEGRIA Particolarmente apprezzate fra i visitatori le composizioni che puntano a rallegrare il consumatore grazie ai colori e alle forme, perché colpiscono l’attenzione e sono differenti. «Le persone amano tutto ciò che è nuovo e divertente», osserva Arjan van der Voort, general manager di Chrysanthemum nursery. Questo è il concetto seguendo il quale l’azienda olandese ha creato un kit DIY che contiene una palla di spugna da fiorista, crisantemi gialli, occhi, occhiali, bocca e un logo. Il kit è stato pensato per essere venduto nei garden center e nei negozi dei fioristi, e si presta come base per un eventuale workshop. Continuando a parlare di idee apprezzate dal retail, le soluzioni già pronte sono sicuramente una delle hit del momento. E questo è tanto più vero quanto più si parla di festività o ricorrenze stagionali. Per Harold fi re re r e r re ree di consumatori.
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Burger, sales agent di Edelcactus, questo significa cactus e succulente adornati con le facce di Babbo Natale o i pulcini, le piante di Hoya con i cuori per San Valentino, e i kit per celebrare il primo giorno di scuola. «Questi prodotti sono molto richiesti» afferma Burger «I rivenditori li vogliono come componente individuale per la loro esposizione, i supermercati li vogliono come pacchetti pronti da portare via che i clienti prendono su e portano a casa». UNA PUNTA DI ROSA NON GUASTA MAI Quali piante per quali ricorrenze? Cosa va di moda, cosa non va più? Queste sono le domande di ogni stagione. Ma ci sono dei punti saldi su cui è possibile fare affidamento. I classici durano. Il resto va e viene, periodicamente. Tutto ruota sempre intorno al concetto di emozioni positive. Il rosso resta il colore dell’amore, ma per san Valentino cresce l’uso del rosa. Il bianco è il colore dei matrimoni, ma le sfumature pastello stanno aumentando il loro appeal. La Pasqua è gialla e bianca, ma i colori pastello la conquistano e estendono la loro gamma. Tutti i colori sono ammessi per la Festa della Mamma, a parte il giallo. E Natale sarà sempre rosso e bianco, ma il rosa glitterato, il rosa salmone, pesca e il rame sono molto popolari. Come nel mondo della moda, anche per fiori e piante tutto è diventato possibile. Se c’è una regola nelle combinazioni e nelle decorazioni, è che devono essere vendibili. I più importanti fattori perché siano vendibili, sono la varietà e gli elementi sorprendenti. Come risultato, tutto ciò che risulta inusuale è giustificato e tutte le nuove interpretazioni di temi più tradizionali hanno una buona possibilità. Anthurium, kalanchoes, orchidee, bromelie e amarillys si diffondo combinati con altri accessori d’arredamento. «Per esempio, un albero di natale decorato con fiori di anthurium e foglie di eucalipto colpisce immediatamente l’attenzione», commenta Michael Schnor, direttore di Arbodania «Non si tratta solo del fiore o del coprivaso. È un discorso generale sui prodotti e sugli accessori con cui li si presenta, che devono essere inclusi, compresi e apprezzati nel contesto di un concept che li raccoglie tutti. I concept devono fornire ai fiori un palcoscenico, in modo che possano attirare l’attenzione e evocare delle emozioni».
I TREND •
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TENDENZE | report
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l 2016 era considerato, dopo le annate precedenti, come un momento di ripresa: voci su una possibile ripresa economica, una certa stabilità, uno stop alla contrazione di quella che si va ancora chiamando “crisi”, avevano ben deposto a favore di un risultato certamente più incoraggiante, il primo dopo una lunga attesa. E in effetti un certo movimento si è apprezzato; ma non come ci si sarebbe aspettato, perché in questa situazione chi ha giocato da “libero” è stato il cliente, il consumatore finale. È lui che, avendo mutato atteggiamento nei confronti degli acquisti, ha inciso anche pesantemente sul risultato, anche nel caso particolare del canale garden center. Cosa è accaduto? S Q C Dal 2008 quando si è innestata la globalizzazione negativa, il consumatore ha preso consapevolezza che “comprare” non poteva essere solo lo sfogo del delirio consumistico. Questo atteggiamento poteva andar bene nel momento in cui “si era tutti ricchi”, ma quando si arriva a toccare con mano la cruda realtà, che il denaro non è eterno e che tutto può crollare, occorre agire diversamente: si è passati dal “compro, quindi sono” al “sono, quindi compro”. Un cambiamento epocale: per la prima volta è il consumatore che decide se, dove e quando, ma soprattutto quanto denaro spenderà per i suoi acquisti. Nessuno era preparato, neppure la GDS, né la GDO, e infatti anche in questo canale distributivo c’è stata una contrazione. Il garden e le attività assimilabili hanno subito i risvolti di questa situazione, aggravati da un andamento climatico primaverile tutt’altro che soddisfacente. IL MERCATO VA PRECEDUTO Quindi sono i clienti che decidono se acquistare o meno, e pertanto se venire al garden o meno; il clima diventa l’alibi per non muoversi, e quando il cliente visita il garden valuta se il prodotto gli serve o no; se serve per qualunque scopo, valuta la possibilità di acquistarlo, riservandosi
eventualmente di attendere e valutare se altri lo vendono a meno, viceversa “fa un giro” e magari se ne va senza spendere un soldo. Questo lo scenario che ha delineato il 2016 e che ha penalizzato il risultato di canale. Ecco i dati generali: il trimestre marzo – aprile – maggio è stato contraddistinto dal segno meno: -1,66%, -4,37%, 6,29%, ed è il periodo che più ha inciso sull’andamento annuale. Il trimestre estivo ha avuto risultati positivi, con l’eccezione di giugno che ha totalizzato un pari, ma dato il basso peso che ha sull’andamento annuale, non è riuscito a compensare completamente; l’autunno, a parte il mese di ottobre con un + 6% circa, è stato negativo, così come dicembre ma soprattutto novembre. Quindi, traffico in aumento ma con un indice di conversione basso e una battuta in contrazione, che hanno pesato non poco. Occorre iniziare a lavorare da subito per recuperare il terreno perduto. Oggi chi offre assortimenti interessanti a buon prezzo è vincente, ed è questa la sfida: il mercato cambia, e va assecondato se non preceduto. Ma stante la situazione descritta, come si sono comportati i diversi settori merceologici
LE PAROLE DEL 2016 • ne e • e ess • e o • oe e e o • • n s ens e • e so enson • ons s o ons o on e o
n en o e e e ne e se SERRA CALDA, PIANTE VERDI Andamento altalenante ma tiene rispetto agli anni scorsi. Infatti chiude l’anno con un +2,4% circa, penalizzato dai mesi di aprile e dicembre. In tutti gli altri mesi però l’andamento è positivo. Una sorpresa per il settore non solo nazionale (Germania per prima) che tiene nonostante tutto e nonostante la scusa del clima. Che dire, ritorno alle origini? Forse in momenti di incertezza e sfiducia il mercato cerca rifugio in ciò che conosce e sa come gestire. Una pianta da appartamento verde è ben
PIANTE E FIORI,
ECCO COM’È ANDATA
L’analisi dei dati delle vendite dei garden nel 2016. Non solo l’occasione per fare il punto, ma anche per capire quali sono le strategie migliori per recuperare terreno di Nicolò Pensa Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | report
nota e diviene quasi indispensabile per meglio vivere tra le quattro mura domestiche. La ripresa di concetti quali: le piante purificano, depurano l’aria, e così via, mostra la voglia di crearsi un mondo migliore, personalizzato, dove le piante hanno il giusto ruolo. COME AGIRE Qui non si tratta di margini e volumi ma di suggerimenti. Chi offre idee, concetti che riportano alle piante come fautrici del benessere, sistemi che integrano arredi con il verde indoor è vincente. Lo provano anche le fiere 2016 e l’evento di apertura del canale del 2017, ovvero il The Garden Retail Experience: piante ovunque ma non banalizzate, bensì pensate e targettizzate a misura di clientela. La personalizzazione del prodotto diviene la strada per passare dalle tasche del consumatore.
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COME AGIRE Il settore ha tenuto ma occorre motivare di più la clientela perché approcci meglio questa merceologia. Bisogna darsi da fare per emozionare, per stimolare, per cercare nuove opportunità; di bancali in fila ordinati e pieni di piante il consumatore ne ha abbastanza, vuole trovare ispirazione.
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SERRA FREDDA Il settore più colpito, soprattutto dall’andamento climatico primaverile. I mesi positivi hanno mostrato poca 56
Flortecnica e vivaismo
COME AGIRE Qui il clima è padrone. Adeguamenti strutturali a parte, da considerare quali investimenti eventuali, c’è anche da migliorare nella costanza di presentazione degli assortimenti, nella gestione degli spazi impegnati, nel fornire più idee ed suggerimenti e pertanto tanta, tanta comunicazione.
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SERRA CALDA, PIANTE FIORITE Andamento simile alla categoria precedente, solo aprile, novembre e dicembre hanno penalizzato un risultato iniziato positivamente. Il 2016 chiude con un +3,30%. Continua a essere una merceologia ricercata, anche se limitata nell’assortimento inteso come scelta effettuata spontaneamente dal consumatore: in testa Phalenopsis, a seguire Begonia, Kalanchoe e Saintpaulia, new entry l’Anthurium; per il resto, briciole. Si compra ciò che emoziona, che riempie uno spazio, che anche a livello ottico ha un peso che appare adeguato per il prezzo pagato. Il resto? Fa parte del contorno.
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crescita o, se l’incremento è stato consistente, si era in un periodo dove l’incidenza dei volumi di vendita generati era esigua. I periodi negativi sono stati per contro quelli più importanti: primavera e autunno. A poco sono valse azioni di forzatura sulle vendite (promozioni, campagne): è mancata proprio la voglia di acquistare. Quindi, contrazione dei volumi di fatturato: certo l’orto è in continua crescita, ma quante piante dovemmo vendere compensare il fatturato perso, considerando il prezzo di un’orticola? Tutto questo porta ad un -0,76% sull’anno, un pari ad essere positivi su un settore che pesa dal 18 al 27% nella composizione del fatturato.
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VIVAIO Una sorpresa se valutato nei singoli trimestri, un risultato leggermente in tenuta se consideriamo l’anno per intero: +1,84% a progressivo, ma con trimestri come quello autunnale decisamente al rialzo. Clienti poco invogliati a causa del clima e di proposte poco originali e molto statiche hanno fatto sì che la primavera fosse decisamente negativa. L’estate, si sa, vale poco come peso perché i clienti non ci sono fisicamente e quei pochi rimasti non certamente aiutano a recuperare. Infine l’autunno, dove a sorpresa ottobre ma anche novembre sono risultati decisamente interessanti.
COME AGIRE Basta banalità! Lo si sta dicendo da tempo: la pianta colpisce se insolita e coloratissima, mentre è l’ambientazione che crea differenza, basta vivai allineati e gestiti come produzione. Anche qui l’esposizione deve essere fatta con la stessa cura di altri settori merceologici da interno, con la stessa enfasi ambientativa e suggestiva che usiamo per altre merceologie. Solo così potremo sostenere il fatturato generato da questo settore.
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SEMENTI E BULBI Chiude l’anno con un -4% circa, segno del cambiamento dei tempi. Oltre al clima, ci sono nuovi concorrenti: per i semi da orto, le piantine vendute nelle stagionali; per il seme da prato, oltre al prato a rotoli, conveniente su piccole superfici rispetto ad una semina ed al risultato, si aggiunge anche il prato artificiale che ormai si offre a diversi livelli di spesa e gamma e che sta prendendo piede liberando il consumatore da incombenze e dandogli più tempo libero. Per quanto riguarda i bulbi, i garden ci credono poco e quindi non investono adeguatamente, mentre questa potrebbe essere una buona opportunità.
CONCLUSIONE Anno difficile da leggere ed interpretare, ma che mette ben in risalto cosa fare perché il 2017 sia diverso. “Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte”. (Karl Popper) COME AGIRE Comunicare, targettizzare, esporre con coinvolgimento. Non bastano le vendite “perché il consumatore forse sa o cerca”, meglio dirigersi verso vendite attive, con la presentazione del prodotto al cliente nelle fasi stagionali, in cui si presenta il perché, il come, i risultati. È una merceologia che permette di creare complementarietà: quindi animo e rimbocchiamoci le maniche.
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• Edizioni Laboratorio Verde Srls, s
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6 numeri della rivista
INVIERÒ L'IMPORTO:
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Laboratorio Verde Srls
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INVIERÒ L'IMPORTO con: ssegno non s e e n es o on ora o o e e s
Via Pasubio 16 | 21020 BREBBIA | Tel.: 0332 989 211 | Fax: 0332 773 850 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net
s n o seg en e
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