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dicembre - numero 12 / 2021
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RICERCHE 2021, boom di richieste per carta da parati e pareti texturizzate INTERNI Cantine Nervi, dove il dettaglio valorizza il luogo
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F&W MATERIALI 16 pagine di soluzioni, innovazioni, prodotti
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PROGETTO
14 studi di progettazione danno vita a un laboratorio di idee per un nuovo modo di fare ospitalità Pag. 16
Demo Hotel a Rimini, il coraggio di un’idea. Non solo albergo, uno showroom permanente per offrire nuove ispirazioni
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editoriale
IL CORAGGIO DI OSARE SULL’ONDA DEL BLU
L
a notizia del nuovo colore Pantone 2022 è arrivata in redazione nei giorni di chiusura di questo numero, e l’abbiamo accolta con un pizzico di entusiasmo, perché ci lascia ben sperare o, quantomeno, ci incoraggia a sperare. Si chiama Very Peri la tonalità scelta per l’anno che verrà, “un colore che vuole essere ambasciatore di una nuova prospettiva e visione dell’amata e cara famiglia dei blu, abbracciando la qualità di quest’ultimi ma possedendo al tempo stesso un sottotono viola-rosso”, ha dichiarato Leatrice Eiseman, Executive Director di Pantone Color Institute. Dunque, il 2022 sarà all’insegna della fantasia e della capacità di osare, come hanno osato i 14 studi di progettazione protagonisti della nostra cover story. Ispirare il cambiamento è il titolo del servizio di copertina, e racconta il progetto Demo Hotel di Rimini che non è solo un albergo, ma uno showroom permanente per offrire nuove ispirazioni a professionisti e addetti ai lavori: un laboratorio di idee per un nuovo modo di fare ospitalità. Ma le idee non si fermano qua, perché ogni singolo progetto che vi presentiamo in questo numero nasce da un’idea, ogni singolo materiale scelto. A partire dal progetto di vita professionale del protagonista della rubrica Un caffè con…, Alessandro Luciani, una storia appassionante, che insegna ad andare oltre i propri limiti. Leggetela! Poi, come ogni numero, parliamo di parquet, marmo, pattern innovativi, microcemento, carta da parati e tante altre soluzioni capaci di ridefinire gli spazi in un’ottica funzionale, dove la bellezza non è solo un dettaglio. E per scoprire le ultimissime novità, andate a pagina 73, dove troverete il nostro personale reportage dalle ultime edizioni di Cersaie e Architect@work: in tutto 21 prodotti per infiniti utilizzi. Quest’ultimo numero del 2021 è l’occasione per augurare a tutti voi che ci seguite di passare buone feste e di trasformare questi giorni di pausa e relax in una dose di energia e carica per affrontare il futuro che verrà colorato da una sfumatura, Very Peri, ispirata alla vita moderna che corre lungo il filo sottile tra reale e digitale. Come vuole la tradizione: un buon proposito per l’anno in arrivo? Osate e sperimentate.
FRANCESCO TOZZI
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ANDARE OLTRE, IN PROFONDITÀ, E POI FARE
A dominare nel progetto Huawei Experience Store è la filosofia antropocentrica di Luciani, che crea spazi esperienziali dove le persone possano stupirsi e farsi catturare da ciò che le circonda. Da segnalare il pavimento energetico, in grado di produrre una minima quantità di energia elettrica al passaggio dei clienti.
Questo l’approccio di Alessandro Luciani, progettista eclettico specializzato in retail. La sua è una storia appassionante, che insegna a superare i propri limiti. Si è raccontato a cuore aperto, proprio come quando progetta, senza confini e inibizioni COLLOQUIO CON ALESSANDRO LUCIANI DI DANIELA STASI
L’
ipotetico “galateo” dei giornalisti vorrebbe che, durante un’intervista, si stia compiti, in ascolto, ad annuire. Primo spoiler: con Alessandro Luciani non è andata così, abbiamo riso un sacco e, se mi fossi guardata da fuori, mi sarei vista a bocca aperta, come quando da bambini si ascoltano le storie della buonanotte. Secondo spoiler: mi impegno – prometto – ma mai e poi mai riuscirò a riportare tutto ciò che mi ha raccontato. La sua vita professionale è davvero atipica, un 10
percorso con deviazioni e tappe che, ogni volta, gli fanno cambiare strada e meta. Non trovo le parole giuste per dirvi quanto sia eclettico, quanto sia in grado di mettersi continuamente in discussione – atteggiamento non così diffuso nel mondo dell’interior design – e quanto viva ogni progetto come se fosse una missione spaziale – ogni riferimento allo spazio non è puramente casuale. Alessandro si occupa di retail design, ha un passato da atleta agonista, è appassionato di musica e l’arte pasticcera per lui non ha più segreti. Visto che è impossibile dargli una definizione, copio quella del suo biglietto da visita: designer of human experiences. Ora gli lascio la parola.
Lo Spazio Lenovo a Milano, primo flagship store Lenovo in Europa, è vincitore del premio International Design Competition “Best of the Best” Class 2020 indetto dal Retail Design Institute americano.
Poi cosa è accaduto?
Alessandro, come sei arrivato a occuparti di retail design?
Sono nato in una famiglia di commercianti e ho passato la mia infanzia giocando tra gli scatoloni. Il nostro negozio Aimone Sport, a Rieti, nel Lazio ha una storia di oltre 100 anni, ora è gestito da mio fratello Carlo. Ho i cromosomi retail (dice sorridendo, ndr), ma tra i miei sogni c’era anche quello di fare lo stilista. Perché non hai seguito il tuo sogno?
Per diverse ragioni familiari ho dovuto fare una scelta razionale, non di pancia, così, dopo le superiori, ho vinto il concorso per entrare all’Isef a L’Aquila (quello che oggi è il corso di laurea in scienze motorie): sin da bambino sono stato un grande sportivo, per molti anni ho praticato sci a livello agonistico, oltre a ginnastica artistica (sono poi diventato istruttore nazionale), calcio e automobilismo. Durante la mia adolescenza ho anche partecipato a tre campionati italiani di bocce, ma questa è un’altra storia (ride, e a questo punto il galateo dei giornalisti era già andato a farsi friggere, ndr). Nel frattempo, ho anche studiato musica… Hai sempre avuto molti interessi…
Sì e, visto che non mi piace avere un approccio superficiale, in tutti mi sono applicato con tutto me stesso. Per esempio, mi ero messo in testa di fare la tesi di laurea sulla preparazione psicofisica degli astronauti, ma non volevo limitarmi a studiare la teoria, così ho consumato centinaia di gettoni telefonici per rintracciare e parlare con uno dei quattro astronauti allora selezionati per la prima missione spaziale italiana in un periodo in cui non c’era internet. Insomma, filo conduttore del mio percorso non lineare è la curiosità, che mi spinge a osservare, conoscere, approfondire.
È successo che il mio modo di esporre i prodotti ha incuriosito i rappresentanti che venivano in negozio. Si è sparsa la voce e gli altri commercianti hanno iniziato a chiedermi i pannelli espositivi. È iniziata così la mia seconda vita, vendendo arredamento per negozi da me disegnato. Insomma, sei riuscito a cogliere un segnale di cambiamento e a farlo tuo?
Lascio che i segnali arrivino, comprendo cosa accade, li colgo e li elaboro. Ho ricominciato da zero. Ho concluso con l’attività di famiglia reinventandomi sulla scia del successo che cominciavo ad avere con gli arredi. È stato un periodo di grandi sacrifici, facendo tutto da solo, progettavo e montavo gli arredi, solo la produzione era appaltata ad artigiani. Dalla vendita alla progettazione: qual è stato il punto di svolta?
La vendita è diventata la mia attività principale: ho creato un mio marchio, spendendo i primi soldi guadagnati ho aperto subito un sito web, ho investito nella presentazione dei progetti; in pratica,
PER CONOSCERE MEGL I O ALESSANDRO LUC I ANI La tua ispirazione: l’interazione tra tecnologia, natura e uomo. Mi lascio ispirare da tutto ciò che vivo da quando mi sveglio a
Una volta laureato cosa hai deciso di fare?
quando vado a letto
Sono entrato nel negozio di famiglia, dove ho lavorato per 12 anni. Ho deciso di concentrare l’offerta commerciale solo sugli articoli sportivi (prima si vendevano anche dischi) e, viaggiando, ho conosciuto modi differenti di esporre i prodotti: così ho rinnovato il negozio, disegnando tutto l’arredamento. Prendendo spunto da quanto visto negli Usa ho iniziato a esporre le calzature su pannelli, e senza le scatole, a usare espositori e display.
I tuoi maestri: tutte le persone incontrate nella mia vita Il tuo modus operandi: conoscere in profondità prima di fare
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d’istinto, ho fatto tutto ciò che oggi si chiama brand identity. Uno dei passaggi importanti è stata la realizzazione di un franchising sportivo dei negozi chiavi in mano in tutta Italia fino al 2012 quando ho partecipato a una gara indetta da un brand importante come Pirelly Tyre per la riprogettazione del loro spazio all’interno dei principali gommisti italiani, portando una nuova visione di esperienza del consumatore all’interno del gommista e un nuovo concetto di accoglienza. Questi due valori, oltre all’aspetto cromatico, sono stati determinanti per la vincita della gara. Ho vinto non solo la gara, anche il prestigioso riconoscimento internazionale Global Popai Award (il primo di 25 premi di progettazione in ambito retail; nel 2021, per la terza volta, si è aggiudicato l’International Design Competition del Retail Design Institute Usa, il premio oscar del settore, ndr). Come ti definisci oggi?
Fatico a definirmi, forse il termine “progettista” è quello che mi calza di più, anche se mi rendo conto di non progettare in modo tradizionale. E devo ringraziare le persone che hanno contribuito alla mia motivazione, che mi hanno esortato a continuare a progettare. Qual è la tua visione della progettazione retail?
A me piace valorizzare il marchio, comunicarne le potenzialità, dare un’immagine che ne rispecchia la personalità attraverso i colori, l’esposizione, la luce. Allo stesso tempo, voglio creare stimoli sensoriali ed esperienze integrate con le nuove tecnologie. L’utilizzo della tecnologia nell’ambito retail è fondamentale per creare un’esperienza multicanale e ridurre la distanza tra mondo fisico e digitale. Arrivo a questo obiettivo studiando a fondo il brand, facendo ricerche, osservando: sono animato dalla curiosità, vado in profondità, non resto in superficie. Prima di fare, quindi, mi piace capire cosa e
come fare, per chi, perché. Raccolgo stimoli e ispirazioni e cerco di utilizzarli per portare una visione futuribile. Il tuo approccio è vincente. Hai lavorato e lavori con marchi molto noti…
Dal 2012 ho lavorato con brand e general contractor, con marchi di lusso e firme indipendenti che mi hanno portato in luoghi meravigliosi: piazza di Spagna a Roma, Montecarlo, Ponte Vecchio a Firenze, piazza San Marco a Venezia... Quanto sono importanti per te i materiali nel retail?
Sono importantissimi, riguardano un aspetto su cui riflettere, quello dello smaltimento dei negozi, il cui ciclo vita è più breve di quello di un’abitazione. Ci sono catene che hanno centinaia di punti vendita, è facile intuire quanto sia prioritario scegliere materiali riutilizzabili o facili da riciclare. È ora di porre fine all’insostenibilità del retail. Per esempio, per Huawei Experience Store di Milano, primo flagship store del brand cinese in Europa, per gran parte delle pareti e per altri elementi ho utilizzato vetro e legno (rovere spazzolato naturale di provenienza europea). Il pavimento è energetico, in grado di produrre una minima quantità di energia elettrica al passaggio dei clienti, minima ma reale, tanto da essere visibile nel display posizionato sulla colonna tra i due ingressi. Che ruolo hanno le pareti nei punti vendita?
Se si colloca un mobile davanti alla parete, questa viene considerata esclusivamente come muro; ma se la integro nell’esposizione, assume valore; e se si lavora con i colori e con i materiali, insieme al pavimento e al soffitto, concorre a dare una maggiore tridimensionalità allo spazio, a ripensare al volume dell’intero ambiente. Per me il pavimento deve comunicare con le pareti e il soffitto. Tutti questi elementi si devono voler bene, non mi piace vedere i separati in casa. Pavimenti, pareti e soffitto, ci pensi? Noi progettisti abbiamo a disposizione almeno tre dimensioni! Se si sfrutta tutto l’insieme, si ottiene una grande personalità nel comunicare lo spazio. Per quanto riguarda i pavimenti, qual è la priorità nei negozi? E come si evolveranno secondo te?
La priorità è la velocità di realizzazione. Per quanto riguarda il futuro, sono per l’umanizzazione dello spazio che possa convivere con le nuove tecnologie, cerco di ridurre i confini tra l’interno e l’esterno. Mi piace percepire di stare dentro come se stessi all’aperto, è più naturale, più piacevole, mi piace far stare bene le persone. Quindi voglio portare negli store pavimenti realizzati con materiali che oggi si usano nei giardini, nelle piazze. Vorrei fare ciò che non si può fare, mi piace complicarmi la vita. Nel futuro ti vedi sempre nel retail?
Il progetto per la parafarmacia Dr. Fleming, nel centro di Milano, è un concept innovativo destinato al mondo del retail farmaceutico. Per esempio, è stato eliminato il classico bancone da farmacia, per aprire lo spazio a nuove modalità di esposizione, di relazione e di acquisto.
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È il mio dna, ma vedo anche altro, mi piacciono le sfide: proseguirò nel design di prodotto creando una mia nuova collezione (tutti gli elementi di design negli store progettati da Luciani sono da lui customizzati, ndr). Poi, vorrei entrare nelle case, progettare ambienti residenziali ed esclusivi.
Sommario / n° 12 Dicembre 2021
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28 22 Demo a Rimini è un hotel ma anche uno showroom per mostrare le nuove tendenze dell’ospitalità. Partendo dal recupero di una pensione in disuso, il progetto ha coinvolto 14 studi di architettura e più di 90 aziende partner. Un’idea di Teamwork Hospitality per orientare il settore alberghiero verso il futuro.
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RICERCHE 2021, boom di richieste per carta da parati e pareti texturizzate INTERNI Cantine Nervi, dove il dettaglio valorizza il luogo
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F&W MATERIALI 16 pagine di soluzioni, innovazioni, prodotti
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Demo Hotel a Rimini, il coraggio di un’idea. Non solo albergo, uno showroom permanente per offrire nuove ispirazioni
16 PROGETTO Ispirare il cambiamento di Daniela Stasi 14
NEXT E TENDENZE 56 WORK IN PROGRESS Nel nome della condivisione di Anita Cavalli
26 TESSUTI TECNICI Spazi morbidi e trasparenti di Daniela Stasi
60 RIQUALIFICAZIONI Un progetto per una nuova linfa di Rachele Pozzato
CANTIERE 28 MARMO Simbolo “intarsiato” nella pietra di Nora Adamsberg
64 RIFLESSIONI Oltre il profumo di Franco Bulian
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PROGETTO
14 studi di progettazione danno vita a un laboratorio di idee per un nuovo modo di fare ospitalità Pag. 16
INTERNI 22 PARQUET Il dettaglio che valorizza il luogo di Viola Delfino
30 BASE CEMENTIZIA Favorire la massima libertà di espressione di Irene Nuvola
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Specia le F&W mater iali
MERCATI 69 RICERCHE Casa sostenibile e in grado di coccolare di Viola Delfino 73 REPORTAGE Pieni di entusiasmo (nonostante le difficoltà) di Rachele Pozzato, Daniela Stasi e Francesco Tozzi
RUBRICHE 9 EDITORIALE Il coraggio di osare sull’onda del blu di Francesco Tozzi 10 UN CAFFÈ CON… Andare oltre, in profondità, e poi fare colloquio con Alessandro Luciani di Daniela Stasi 32 NEWS Brevi dal mercato
materiali SOLUZIONI | INNOVAZIONE | PRODOTTI
52 SOSTENIBILITÀ Un manifesto per il legno di Filippo Terragni 54 INNOVAZIONE L’eco-resina del futuro premiata in Germania di Jacopo Fromelli 15
Cover Story / progetto
ISPIRARE IL CAMBIAMENTO
Demo a Rimini è un hotel ma anche uno showroom per mostrare le nuove tendenze dell’ospitalità. Partendo dal recupero di una pensione in disuso, il progetto ha coinvolto 14 studi di architettura e più di 90 aziende partner. Un’idea di Teamwork Hospitality per orientare il settore alberghiero verso il futuro
L’
DI DANIELA STASI
L’idea di dedicare la cover story a Demo Hotel è stata immediata, presa di pancia mentre visitavamo la struttura, mentre ci veniva spiegato ciò che è visibile agli occhi e ciò che c’è dietro, nelle menti di chi lo ha pensato. La potenza della sua trasformazione e la volontà di trasmettere un messaggio sono arrivati in modo forte, esplosivo, come quando si legge un libro. Sì, visitare Demo è stato come sfogliare un libro, in cui ogni pagina è totalmente differente dalla precedente, ma è legata alle altre da una logica narrativa che non fa perdere il filo. Partiamo dall’inizio. Mauro Santinato, presidente della società di consulenza alberghiera Teamwork Hospitality, decide di riconvertire una piccola pensione di Rimini degli anni Sessanta e di farla diventare non solo un hotel di design in grado di emozionare (il nome e il pay off parlano chiaro: Demo Design Emotion), ma un vero e proprio showroom permanente, un concentrato di novità di settore. Per ispirare gli albergatori e spingerli al rinnovamento. Ed ecco i numeri: 14 studi di architettura coinvolti, tutti specializzati nel settore dell’hotellerie, coordinati dall’architetto Laura Verdi, e oltre 90 aziende partner.
volta che meno può essere meglio. L’hotel dispone anche di una lobby, un’area coworking multifunzione, una divertente lavanderia (disegnata da Ovre.design) e i bagni comuni. Ciascun architetto ha dato voce alla sua personale idea di ospitalità e ovunque si percepisce una meticolosa attenzione ai dettagli: nessuno spazio è stato tralasciato, tutto è stato curato con la stessa dignità progettuale. Ora vi accompagniamo in un breve tour dell’hotel: coerenti con il nome della nostra testata – ça va sans dire – abbiamo posato lo sguardo all’insù e all’ingiù, su pavimenti e pareti (nelle suite su quelli della zona notte/giorno).
DRAMA Bagni comuni preziosi, questi. L’ambiente è dedicato alle eroine delle opere liriche italiane evocate da un differente motivo alle pareti rivestite in wallpaper. Vi si accede tramite un corridoio “esperienziale”, caratterizzato da oscurità e tagli di luce: preludio a uno scenario che si apre a sorpresa dietro un sipario teatrale. E, come a teatro, si va in scena con una playlist che ripete in loop le arie più
ESERCIZIO DI SOTTRAZIONE
celebri delle opere selezionate mentre ci si specchia in un
Dalle 30 camere della precedente struttura si è passati a nove suite, con uno o due bagni, una zona living e una zona notte (alcune con due camere da letto): ciascuna è progettata da uno studio diverso, un interessante esercizio di sottrazione che dimostra ancora una
magic mirror che rimanda immagini emozionali. Progetto: Laura Verdi Da notare: pavimenti in Ceramica Sant’Agostino, alle pareti carte da parati CO.DE Jannelli e Volpi
Per saperne di più visita il sito www.demohotel.space
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INFO IN BREVE • Realizzazione: ristrutturazione di un albergo degli anni ‘60 • Luogo: Rimini • Consulenza di marketing: Teamwork Hospitality • Progetto architettonico, strutturale e pratiche comunali: Loris Rinaldi • Progettista impianti elettrici e speciali: Esa Progetti, Claudio Ottaviani • Progettista impianti termoidraulici: Laboratoriodimpianti, Andrea Raggini • Progetto Sicurezza: Vanessa Biffi • Project Management: Hospitality Project • Coordinamento e direzione artistica: Laura Verdi • Corporate identity: Santacroce DDC design della comunicazione • Progetto del verde: iProgettisti • Progetto illuminotecnico: Ligh8Space, Chiara Tabellini
Ph.Flavio Ricci
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Ph. Flavio Ricci
Cover Story / progetto
1. CERCO L’ESTATE TUTTO L’ANNO
È il cerchio a ispirare l’interior, lo spazio è morbido senza barriere, con tendaggi al posto delle porte e ante scorrevoli. Progetto: Silvia Ticchi Da notare: il pavimento in grès porcellanato di Ceramica Fondovalle, le carte da parati di CO.DE Jannelli e Volpi
Ph. Flavio Ricci
2. THE CIRCLE
1 Ph. Flavio Ricci
LE NOVE SUITE
1 Ph. Flavio Ricci
Gli esterni e le aree comuni presentano un concept basato sul colore, con ogni piano caratterizzato da una differente tonalità. L’ispirazione è industrial con un richiamo ai nuovi hub creativi e con un marcato accento Pop e Déco. Progetto: CaberlonCaroppi Da notare: pavimenti vinilici Liuni nella lobby, moquette Liuni sulle scale e lungo i corridoi, carta da parati Liuni in tutti i piani, tranne l’ultimo dove impera un grande formato di LondonArt. La parete esterna affacciata sul parcheggio è impreziosita dalla carta da parati di Wall&decò con un motivo a mattoni e dot fuori scala
3. SMOOVE!!
4. UNA VITA DA (A)MARE
L’Interior parte da una base neutra che risulta particolarmente raffinata grazie all’unione tra il blu-ottanio e le tonalità beige, i colori del mare e della spiaggia. Progetto: Galimberti Studio Da notare: oltre al pavimento di Ceramica Sant’Agostino, i pannelli decorativi Bencore e i rivestimenti D-Icon alle pareti
2 Ph. Flavio Ricci
Una camera che invita al riposo ma anche al movimento, con dotazioni per lo sport e una parete attrezzata con un’originale libreria/spalliera. Progetto: FDA Fiorini D’Amico Architetti Da notare: le carte da parati Liuni e il pavimento che richiama quello delle palestre: un mix di legno industriale Woodco e vinilico Liuni
5. COLOUR EPISODES
6. IN A LIGHT WAVE
Suite ispirata alla fluidità dell’acqua e accessibile a chiunque. Dispone di un bagno con doppio lavandino a differente altezza per garantire l’utilizzo a un’utenza ampliata (anche ai più piccoli) e di una area wellness per un’esperienza “allargata”. Progetto: Fragment Hospitality Da notare: pavimenti Liuni, pannelli Tabu alle pareti 18
3 Alessia Galimberti render
Un inno al colore, con superfici fluide e volumi che vengono definiti da differenti tonalità, nei quali gli arredi si inseriscono per la loro forma e funzione. Progetto: Hub48 Da notare: i pavimenti resilienti Forbo Flooring Systems
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Ph.Francesca Pagliai
L A PA R O L A A M AU R O S A N T I N AT O , PRESIDENTE D I T E A M WO R K H O S P I TA L I T Y 5
In anni e anni di consulenza per la costruzione e
Ph. Lago
Ph. Flavio Ricci
Da dove nasce l’idea del Demo Hotel?
principale è sempre stata quella di fare incontrare gli
la ristrutturazione di decine di hotel la difficoltà architetti con gli albergatori: è “un concorso di colpa”, gli architetti spesso non si pongono nella posizione di ascolto, gli albergatori non hanno le idee chiare su cosa vogliono. Secondo noi per fare un buon progetto alberghiero servono tre elementi basilari: un budget certo, l’attenzione agli aspetti gestionali e il design. Teamwork Hospitality con Demo Hotel ha accettato la sfida di creare un albergo/showroom che possa essere da esempio sia per gli architetti, sia per gli albergatori. L’obiettivo, quindi, è ispirare altri albergatori? Sì, Demo Hotel vuole lanciare un messaggio: cari albergatori guardiamo avanti, oggi non è più
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pensabile gestire alberghi vecchi, superati, obsoleti; siamo il Paese dello stile, del design, della moda,
Ph.Francesca Pagliai
dell’eleganza, cerchiamo di creare strutture che rappresentino l’idea italiana di bellezza. Bisogna avere il coraggio di ripensare i nostri hotel, proponendo idee nuove, emozionando e ricordando sempre che un hotel ha logiche funzionali che devono essere rispettate: gli errori fatti in fase di progettazione vengono poi scontati nella gestione. Pertanto, il dialogo committente-architetto è possibile? Sì, e agevolarlo è una delle nostre attività: aiutiamo gli albergatori a mettere a fuoco l’idea, e gli architetti a comprendere i reali bisogni dei
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committenti. Svolgiamo un lavoro di orientamento, cerchiamo di fare emergere l’identità degli hotel, comprendendo cosa vogliono comunicare, a chi si
7. JUST LIKE HOME
vogliono rivolgere, in quale fascia di prezzo si
Uno spazio multifunzione con living e zona cucina che possono diventare postazioni di lavoro, separate da una libreria sospesa. Anche le camere da letto sono materiche e poliedriche. Progetto: Contract Lab Da notare: pavimenti in legno Tavola Nordica, rivestimenti in carta da parati customizzata
vogliono posizionare. Un albergo indipendente deve
8. TROPICANA CLUB
Racconta una storia di divertimento e colore. Atmosfere pop giocate su materiali industrial e tonalità accese, che richiamano il brio delle notti riminesi degli anni ‘80. La zona living ha una kitchenette realizzata come un angolo bar, il letto è una citazione di un baldacchino e mixa elementi grafici con materiali metallici. Progetto: Rizoma Architetture Da notare: i colori alle pareti e il pavimento di Ceramica Sant’Agostino
essere unico, oltre che nuovo: non replicabile. Si ritiene soddisfatto? Demo Hotel ha centrato l’obiettivo? Assolutamente sì, è stata una bella esperienza per tutti, un grande progetto di squadra. Coordinare fornitori e architetti – l’aspetto più critico dell’esperienza – è stato per noi un importante arricchimento professionale, ci è servito per capire bene come si affronta una ristrutturazione, dai tempi agli ordini. Un bagaglio utilissimo per le consulenze per progetti di ristrutturazione.
Ph © Giorgio Salvatori
Cover Story / progetto
L A PA R O L A A L AU R A V E R D I , A R C H I T E T T O C O O R D I N AT R I C E DEL PROGETTO Perché la scelta di coinvolgere 14
L E P E C U L I A R I TÀ
studi di progettazione?
• Struttura totalmente non gestita
Nasce da un’intuizione di Mauro
• Ricerca estetica congiunta a semplicità d’uso e funzionalità
Santinato trasformata nel fortunato
• Logistiche di cantiere particolarmente complesse
evento Rooms che, realizzato nel
• Partecipazione di 14 studi di progettazione
2018 e 2019 in occasione di una
• Partnership con oltre 90 aziende
manifestazione fieristica, prevedeva la realizzazione di camere di hotel
Studio Barbara Vannucchi render
progettate ognuna da un differente architetto. Teamwork Hospitality ha deciso così di portare quella esperienza nel reale, di riproporre il concept in uno showroom permanente ambientato in un hotel aperto al pubblico. È stato complesso coordinare l’intero progetto? Il progetto nasce con l’obiettivo di avere una suite diversa dall’altra, di presentare i trend del momento, di creare l’unicità nell’unicità. Demo è stato il cantiere complesso per eccellenza: la sfida è stata quella di gestire più di 90 fornitori senza avere una situazione standard: gli ambienti sono tutti differenti, ciascuno con proprie tecnicità. La sfida a livello progettuale, invece, qual è stata? Lavorare senza vincoli, senza input da parte della proprietà.
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Agli architetti è stato chiesto di progettare a sensazione, di rappresentare la propria idea di ospitalità. Si è creato un
Ph. Flavio Ricci
hub di sperimentazione, dove ciascuno poteva esprimersi liberamente. Ci racconti le principali particolarità di Demo? Seppur piccolo, Demo presenta diverse particolarità e trend molto forti. Innanzitutto, lo spazio lobby ibrido, utilizzato per eventi, formazione, coworking. Poi il self check-in, ossia la struttura è autocontrollata senza la presenza del receptionist. Da evidenziare anche i “bagni esplosi”, la tendenza che vede il bagno uscire dai suoi spazi tradizionali: il lavabo, la doccia e la vasca possono essere freestanding, solo la zona sanitari rimane intima e raccolta. Inoltre, non ci sono armadi chiusi, difficilmente pulibili all’interno, le appenderie sono quindi a vista, più funzionali e igieniche.
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Il self check-in dimostra che in Demo si trova molta tecnologia… Sì, tecnologia human centric, a favore dell’uomo e in evidenza
9. INTO THE CLOUD
solo quando è necessario che lo sia. Demo è una struttura
Un invito a prendersi cura di sé, un’esperienza immersiva nella leggerezza. Progetto: Studio Barbara Vannucchi Da notare: i pavimenti in resina di Ivas Industria Vernici
totalmente non gestita, per la quale è stato chiesto alle tecnologie utilizzate il massimo delle loro potenzialità. Nella progettazione si è prestata anche attenzione alla sostenibilità grazie al fotovoltaico, a due colonnine di ricarica per la mobilità elettrica nel parcheggio e a tecnologie impiantistiche
10. SEA SUITE
che consentono il risparmio energetico. Edison, nostro partner
È la penthouse di Demo, al quarto e ultimo piano, con i colori del mare. Un ambiente fatto di luce, esperienze tattili, profumi e colori rassicuranti. Una grande terrazza, un living con kitchenette a scomparsa, una double room con annessa una zona doccia multisensoriale. Progetto: Studio Bizzarro Da notare: i pavimenti in Ceramica Sant’Agostino e la carta da parati realizzata con una rete, a ricordo della pesca in alto mare
tecnologico, ha proposto soluzioni come Smart Power,
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sistema di ottimizzazione dell’energia per stabilizzare i livelli di tensione e abbattere le perdite dell’impianto elettrico, e Smart Audit, per il monitoraggio e l’analisi dei consumi energetici. Nel progetto qual è stato il ruolo di pavimenti e rivestimenti? Sia i pavimenti che i rivestimenti sono stati aspetti fondamentali, determinanti per il grande impatto visivo del progetto. Rientrano a tutti gli effetti nel concept progettuale.
{ Valle SPIRIT COLLECTION
PAVIMENTO IN LEGNO MADE IN ITALY www.ideal-legno.com
Interni / parquet
Il dettaglio che valorizza il luogo I parquet in rovere di CP Parquet sono stati scelti per la nuova sede delle Cantine Nervi anche per la loro capacità di abbinarsi alle barriques in cui viene fatto invecchiare il pregiato vino. Quindi attenzione alla qualità e all’estetica, e rispetto per il lavoro che lì viene svolto da lungo tempo
M DI VIOLA DELFINO, FOTO ENZO MARCANTONIO
Mettiamo le mani avanti: voi lettori siete di sicuro appassionati di design, ma se per caso siete anche amanti del vino, il luogo che stiamo per raccontare potrebbe entrare subito nella vostra wishlist. È la nuova sede delle Cantine Nervi, a Gattinara, in provincia di Vercelli, nel cuore delle Langhe. Il progetto è stato curato dall’architetto Gian Carlo Primatesta per affiancare alla storica cantina – la più antica casa vinicola del Gattinara Docg – un moderno edificio, destinato all’accoglienza degli ospiti, agli uffici e alla produzione. A rendere ancora più suggestivi gli ambienti, il parquet di CP Parquet che, con le sue calde tonalità, enfatizza il concetto di ospitalità.
DEGUSTARE SOSPESI NEL VUOTO
Il progetto si ispira alle architetture create dall’ingegnere Pier Luigi Nervi, celebre negli anni ‘50 e ‘60 per le sue costruzioni a griglia. Camminando sui pavimenti in rovere di CP Parquet si accede alla sala degustazione sospesa nel vuoto sopra la zona vinificazione, coperta da un imponente tetto a botte in legno composto da un’unica campata di ben 23 metri. Per chi ama il vino è il paradiso: poter degustare delle grandi espressioni di Nebbiolo e, contempo22
IN BREVE • Realizzazione: costruzione nuovo edificio per ampliare la sede delle Cantine Nervi • Luogo: Gattinara (VC) • Progetto: arch. Gian Carlo Primatesta • Pavimenti: tavole in rovere naturale Antico Asolo 3 strati di CP Parquet Info: www.cpparquet.it
CP Parquet ha realizzato su misura gli scalini con lo stesso legno di rovere utilizzato nella sala sospesa.
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Interni / parquet
La sala degustazione è sospesa nel vuoto sopra la zona vinificazione, idea progettuale che permette di degustare il vino e, nel contempo, vedere come nasce.
raneamente, poter vedere come nascono grazie alle pareti vetrate della sala che regalano una vista a 360° sull’area sottostante. Il pavimento è realizzato con tavole in legno naturale Antico Asolo 3 strati e si integra con tutti gli altri elementi, dando vita a un dialogo armonico: il metallo delle strutture portanti, il legno delle coperture e dei parquet, le trasparenze delle vetrate. IRRIPETIBILI GRAZIE ALLA LUCE
I parquet in rovere sono stati posati anche in altri ambienti della cantina. Partiamo dalla scenografica scala che porta all’area degustazione, le cui linee morbide e dinamiche non possono non attirare l’attenzione: CP Parquet ha realizzato su misura gli scalini utilizzando lo stesso legno di rovere impiegato nella sala sospesa. Continuiamo nella hall, negli uffici e nei bagni, dove oltre ai pavimenti si notano rivestimenti in legno sulle pareti. Le tavole del parquet sono rifinite con un effetto rustico e una leggera spazzolatura che mette in risalto le venature del legno, sottolineando la matericità e l’unicità della superficie. Tra l’altro, nelle varie zone della cantina, si crea un’interessante interazione mutevole tra i pavimenti e la luce naturale, che filtra dalle ampie vetrate su tutti
i lati dell’edificio: le sfumature di colore, i nodi, le nervature, le linee delle superfici in legno vengono raggiunti dai raggi del sole in modo diverso durante la giornata, rivelando dettagli irripetibili. La particolare tonalità di rovere è stata determinante nella scelta dei pavimenti CP Parquet. Il perché è dato dall’abbinamento con il colore delle botti: alle Cantine Nervi, infatti, il vino viene fatto affinare per lunghi anni in barriques di rovere. Attraverso la scelta dei materiali e dei colori, il progetto architettonico intende sottolineare il valore della bottaia creando un rimando visivo sempre presente nei diversi ambienti.
Attenzione all’ambiente e alla salute La specie legnosa selezionata per realizzare i parquet proviene da foreste di coltivazione responsabile gestite in modo sostenibile: viene lavorata in Italia nel rispetto della materia prima e della salubrità, impiegando verniciatura all’acqua, colle a bassissime emissioni di voc e finiture eseguite a mano dai maestri artigiani di CP Parquet.
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Interni / tessuti tecnici
Spazi morbidi e trasparenti
credit foto_DIOR
Le pareti espositive della nuova boutique parigina di Dior, sugli Champs-Élysées, sono valorizzate da i-Mesh, leggero, riutilizzabile, realizzato secondo la logica “zero sprechi”. Il pattern evoca l’iconico Cannage della Maison francese DI DANIELA STASI, FOTO KRISTEN PELOU
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IN BREVE • Realizzazione: nuovo negozio Dior • Luogo: Parigi • Progetto: team di architettura interno a Dior
D
• Pannelli decorativi ed espositivi: i-Mesh
VEDO NON VEDO
Il Cannage è un design senza tempo interpretato in chiave contemporanea da i-Mesh grazie alla sovrapposizione di tre livelli di strati di fibre di vetro e di fibre di basalto, dalle quali prendono forma pannelli leggeri, inflessibili al tatto e permeabili alla vista. In un gioco di “vedo non vedo” che regala una sensazione di eterea eleganza. I pannelli sono parte integrante dell’architettura e dell’arredo della boutique parigina: sono stati utilizzati, infatti,
credit foto_DIOR
Dare nuove forme all’esistente, interpretare il passato declinandolo al futuro. È ciò che ha fatto la giovane azienda marchigiana produttrice di i-Mesh, il tessuto tecnico brevettato protagonista della nuova boutique Dior, uno spazio di 890 metri quadrati nel celebre viale degli Champs-Élysées, a Parigi. Il negozio, progettato dal team di architettura interno a Dior, è stato impreziosito da pannelli i-Mesh realizzati con un pattern creato specificatamente per Dior, disegnato – in un rapporto di stretta collaborazione tra i designer di i-Mesh e Dior – sulla base dello storico Cannage, l’iconica trama della Maison francese.
per creare rivestimenti parietali. Composto da fibre indistruttibili e resistenti, mutuato dai settori aerospaziale e nautico, i-Mesh è pensato sia per l’interno che per l’esterno, realizzato senza generare rifiuti: il poco scarto prodotto viene riconvertito in opere d’arte e utilizzato in esperimenti di design. È anche riutilizzabile e semplice da installare e smontare.
Per saperne di più vai al sito https://it.i-mesh.eu/
Dentro al prodotto i-Mesh è composto da due elementi: sei tipi di fibre (di cui quattro minerali) e un polimero termoplastico che non cambia le sue proprietà durante il processo industriale. Ciò significa che può essere separato dalle fibre durante le operazioni di riciclo. È prodotto esclusivamente in pannelli su misura, secondo una logica zero waste ed è totalmente personalizzabile: ogni pattern viene creato sulla base delle specifiche esigenze del progettista.
credit foto_DIOR
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Cantiere / marmo
Simbolo “intarsiato” nella pietra I marmi Margraf sono le star delle due nuove boutique Versace a New York e Long Island. L’iconico motivo a Greca del marchio di moda campeggia sui pavimenti, caratterizzati da un gioco di gradazioni e da intarsi realizzati con una particolare tecnologia DI NORA ADAMSBERG, FOTO COURTESY OF VERSACE
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SCHEDA TECNICA • Luogo: New York e Long Island • Progetto: Gwenael Nicolas, studio Curiosity • Quantità marmi Margraf utilizzati: circa 400 mq, lavorati e intarsiati con tecnologia waterjet Info: www.margraf.it
Dalla progettazione alla posa Margraf non è solo prodotto: l’azienda offre anche servizi di progettazione, di consulenza e di posa, particolarmente apprezzati da architetti, interior designer e contractor internazionali.
d
ue nuove boutique monomarca Versace nello stato di New York, una nel quartiere newyorkese di Soho, l’altra presso Americana Manhasset, centro commerciale di lusso a Long Island. Il progetto di interior design, firmato dal designer francese Gwenael Nicolas dello studio giapponese Curiosity, celebra l’unione tra moda e design impreziosendo tutti gli spazi interni con il marmo della vicentina Margraf, forte di una storia di 115 anni. Insomma, l’incontro di due griffe italiane contribuisce a onorare il saper fare italiano nel mondo. PRODUZIONE RISPETTOSA
Nel dettaglio, l’iconico motivo a Greca di Versace è evocato nei pavimenti, dove è ben visibile un gioco di gradazioni di marmi bianchi sapientemente intarsiati con una particolare tecnologia waterjet. Per offrire finiture sempre più particolari e soluzioni sartoriali, Margraf ha deciso di puntare su nuove tecnologie produttive green e avveniristici macchinari a controllo numerico che garantiscono risultati di alto livello, basso consumo energetico e minor scarto di materiale. Non solo, sotto il profilo ambientale, l’azienda investe costantemente in tutti quegli interventi capaci di ridurre ogni tipo di danno ambientale, come i progetti di recupero del paesaggio e il ricorso a risorse rinnovabili. 29
Cantiere / pavimentazioni a base cementizia
Favorire la massima libertà di espressione Nella riqualificazione dell’edificio 29 di Forte Marghera, i pavimenti interni sono stati realizzati con Deco Nuvolato di Isoplam. Per andare incontro alle necessità di flessibilità organizzativa degli spazi, oggi destinati a mostre artistiche DI IRENE NUVOLA
Estetica ricercata, alta resistenza meccanica Deco Nuvolato presenta una particolare formulazione, in grado di offrire un aspetto estetico ricercato e un’elevata resistenza meccanica: le componenti in cemento, quarzo e pigmenti resistenti alla luce e ai raggi UV, lo rendono resistente all’usura, agli urti e al traffico e – con l’aggiunta di appositi sigillanti e protettivi – lo trasformano in una superficie idrorepellente, antimacchia, antiolio e antipolvere. L’assenza di fughe, inoltre, facilita la pulizia ordinaria, aspetto prioritario in ambienti ampi e molto frequentati.
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SCHEDA TECNICA • Realizzazione: recupero edificio 29 di Forte Marghera • Luogo: Mestre, Venezia • Anno: 2020-2021 • Progetto ed esecuzione lavori: Insula • Superficie complessiva: 1.100 mq • Pavimenti interni: Deco Nuvolato di Isoplam nei colori Light Gray e Cuoio Info: www.isoplam.it
Applicato sull’intera superficie, Deco Nuvolato di Isoplam ha valorizzato le opere della mostra collettiva del concorso “Artefici del nostro tempo”, promossa dal Comune di Venezia per sostenere la creatività giovanile.
VALORIZZA SENZA IMPORSI
u
n esempio ben riuscito di rigenerazione urbana. Ex area a vocazione industriale, Forte Marghera – collegamento fisico e storico-culturale tra Venezia e la sua laguna – è oggi un luogo destinato all’arte e alla natura. La maestosa fortezza, costruita a partire dagli inizi del XIX secolo dagli eserciti francese e austriaco, è ora aperta al pubblico non solo come monumento e parco pubblico, ma anche come snodo centrale di tutta la viabilità che collega Mestre al capoluogo veneto. Grazie agli accordi tra il Comune di Venezia, proprietario dell’area, e il ministero per i Beni e le Attività Culturali, Forte Marghera – gestito dalla Fondazione Forte Marghera – è stato oggetto di una prima fase di lavori per il recupero degli edifici di maggiore pregio. L’intervento più rilevante ha riguardato l’edificio 29, privo di copertura e ridotto solamente ai muri perimetrali. Per assecondare l’impostazione planimetrica flessibile e modulabile su cui è stato basato l’intero progetto di recupero è stato scelto di realizzare i pavimenti con la soluzione a base cementizia Deco Nuvolato di Isoplam. Vediamo tutti i dettagli.
Per il ripristino della copertura si è optato per un tetto a doppia falda, mentre per gli interni si è pensato a uno spazio unitario, a favore di una maggiore flessibilità organizzativa per la funzione espositiva e museale. E proprio per garantire un adeguato livello di adattabilità degli ambienti al variare degli allestimenti, si è scelto di perimetrare solo i locali di servizio e i bagni, studiandone la dotazione impiantistica affinché possano essere funzionali ai diversi percorsi. Viste le premesse è facile comprendere che per il pavimento si è resa necessaria una superficie in grado di lasciare libertà di espressione a situazioni eterogenee tra loro. Ed ecco la scelta di Deco Nuvolato di Isoplam, ad alta resistenza e caratterizzato da tenui giochi di sfumature, in questo contesto declinate nelle gradazioni Light Gray e Cuoio: applicato su tutti i 1.100 mq dell’edificio 29, valorizza le mostre senza imporsi in modo invadente.
L’esterno dell’edificio 29 di Forte Marghera, il più imponente del compendio, che prima del recupero si presentava ridotto solo ai muri perimetrali.
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Focus / news
Certificazione ISCC Plus per Isolmant
Isolmant eleva i suoi standard qualitativi verso il benessere della persona: l’azienda che opera da oltre quarant’anni nello sviluppo di soluzioni per il comfort acustico e abitativo, ha ottenuto la certificazione internazionale ). Attivo promotore di un’economia circolare, ISCC Plus (International Sustainability & Carbon Certification). lo standard internazionale ISCC punta a incentivare la produzione e l’uso sostenibile, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, di tutti i tipi di biomassa nelle diverse catene di approvvigionamento. Un protocollo che certifica la sostenibilità e la tracciabilità delle filiere produttive che utilizzano materie prime realizzate da fonti non fossili, ovvero da materiale rinnovabile bio-based e bio-circular derivante da scarti da selvicoltura (quindi senza deforestazione) e non in competizione con la catena alimentare.
TORNA A CRESCERE LA CERAMICA L’industria italiana delle piastrelle di ceramica chiude l’anno 2021 con un forte incremento di produzione, vendite ed export, tale da superare i livelli pre pandemia. La forte domanda di ceramica prodotta nella penisola proviene da tutti i Paesi del mondo; anche in Italia il mercato ritorna a crescere dopo vent’anni. Una positiva situazione che si scontra con i fortissimi rialzi nei costi di tutti i fattori produttivi, energia in primis; con la carenza di alcune tipologie di materie prime; con le difficoltà connesse ai trasporti via mare. Sono queste alcune delle evidenze emerse durante la conferenza stampa di fine anno di Confindustria Ceramica. Il preconsuntivo 2021 elaborato da Prometeia sui dati di settore evidenzia per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica volumi di vendite intorno ai 458 milioni di metri quadrati (+12% rispetto al 2019), derivanti da esportazioni nell’ordine di 367 milioni di metri quadrati (+13%) e vendite sul mercato domestico per oltre 91 milioni di metri quadrati (+9%). La crescita interessa praticamente tutti i principali mercati del mondo, dove le performance più positive sono negli Stati Uniti, Germania, Belgio e Paesi Bassi. La produzione supera i 430 milioni di metri quadrati, in crescita del 25% circa. 32
Il colore dell’innovazione Con il codice 17-3938, Very Peri ha fatto ufficialmente il suo ingresso nelle menti creative di tutti noi. Eletto colore dell’anno 2022, la nuance risultante dalle qualità del blu e la passionalità del rosso è il riassunto dello zeitgeist che sta caratterizzando questa fase storica. Nel raccontare la scelta e il significato del colore, Leatrice Eiseman, Executive director di Pantone Color Institute, fa riferimento al nostro “mondo di cambiamenti senza precedenti”, e Very Peri ne diventa così “ambasciatrice di una nuova prospettiva” che fonde le note calme e pacate del blu con il sotto-tono del viola-rosso. Il risultato è una nuance pervinca che trasmette vivacità e gioia, punta a osare e incoraggia la creatività. Per la prima volta si è deciso di creare un nuovo colore che riflettesse l’innovazione e la trasformazione globale in atto; questo perché, come ha commentato Laurie Pressman, Vice Presidente, “la società continua a riconoscere il colore come forma fondamentale di comunicazione”. Un modo di esprimere, di influenzare e creare idee ed emozioni.
ManoMano investe sui professionisti Fondata in Francia nel 2013 da Christian Raisson e Philippe de Chanville, ManoMano è un’immensa vetrina con un catalogo composto da oltre 10 milioni di prodotti, in cui sette milioni di utenti acquistano e 3.600 rivenditori associati vendono grazie al supporto di tre grandi centri logistici situati in Francia, Spagna e dall’anno scorso anche in Italia, con il polo ManoFulfillment di Cremona. Uno degli obiettivi di medio e lungo periodo che l’azienda si è posta è lo sviluppo di ManoManoPro in Italia. La crescita dell’azienda, infatti, ha portato alla creazione di questa piattaforma dedicata agli specialisti dell’edilizia. “ManoMano intende fare un passo avanti nell’industria delle costruzioni affrontando il piccolo mercato digitale delle forniture edilizie, un mercato da 200 miliardi di euro in Europa. Con la creazione di ManoManoPro vogliamo portare il nostro know-how digitale ai professionisti dell’edilizia, combinando la potenza di un marketplace con un’offerta progettata e dedicata a loro che include anche altri strumenti e servizi che facilitano le procedure amministrative”, spiegano Christian Raisson e Philippe de Chanville, co-fondatori della società. ManoManoPro è il risultato di sei mesi di lavoro sinergico con professionisti italiani dell’edilizia per capire le loro esigenze specifiche e le abitudini che caratterizzano la nuova era digitale delle costruzioni. “Gli orari dei professionisti dell’edilizia sono scarsamente ottimizzati, poiché passano molto tempo nei loro veicoli ogni giorno, il che a sua volta impedisce loro di concentrarsi completamente sui loro progetti”, continuano i fondatori. “La gestione del tempo, unita ai numerosi spostamenti durante la giornata, è un problema e, per rispondere a questa situazione, vogliamo posizionare ManoManoPro come il multi-specialista online di riferimento e come il principale supporto per la digitalizzazione delle aziende del settore”.
FSC FURNITURE AWARDS 2021, C’È ANCHE L’ITALIA Composad (Italia), Melaco
per la casa, arredo esterno per
(Polonia), Hammerbacher
spazi pubblici) e dei cinque premi
(Germania), Schafer
speciali (csr, comunicazione,
Trennwandsysteme (Germania),
green, etichettatura e piccole
Roda (Italia), Community Products
imprese) sono stati annunciati
(UK), Buoyant Upholstery (UK),
da una giuria composta da
Stosa (Italia), Calligaris (Italia),
rappresentanti FSC degli uffici
Cantarutti (Italia) ed Era Grupa
degli 11 Paesi concorrenti (Austria,
(Croazia) sono i vincitori degli
Bosnia-Erzegovina, Croazia,
FSC Furniture Awards 2021, la
Repubblica Ceca, Germania,
prima edizione europea del
Italia, Polonia, San Marino, Serbia,
concorso ideato dal Forest
Slovenia, Regno Unito). È stata
Stewardship Council per premiare
assegnata anche una menzione
le aziende certificate FSC nel
speciale. L’edizione 2021 del
settore dell’arredamento indoor
premio, la prima ad avere una
e outdoor. I vincitori nelle sei
dimensione europea, mette in
categorie di premi (home-living,
luce il trend decisamente positivo
home-office, arredo ufficio, arredo
che la sostenibilità riveste nel
spazi pubblici, arredo esterno
settore furniture.
Lo Studio Parco Piva ridisegna Palazzo Bertarelli È stato concluso il progetto di riqualificazione e restauro di Palazzo Bertarelli, una delle più belle espressioni del tardo Liberty a Milano e sede storica del Touring Club Italiano, oggi Radisson Collection Hotel Palazzo Touring Club Milan. Il recupero dell’autentica storia che scorre tra le sale del palazzo è frutto di un’operazione rilevante e di grande interesse culturale: l’intervento architettonico e di interior design, firmato Studio Marco Piva, al fine di preservare e donare nuovo lustro al patrimonio storico e culturale del TCI, ha trovato ispirazione nel concept del viaggio. I materiali selezionati, le finiture, gli elementi d’arredo, ogni dettaglio richiama infatti quelli che, nell’immaginario comune, sono elementi legati al viaggio e alla storia fondante del Touring Club. 33
il vinilico SPC per Casa l Ufficio l Retail
Il pavimento per la vita by Italflooring | www.italflooring.it
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Come in un FILM
La nuova collezione di carta da parati di Tecnografica, Cinema, si ispira alle pellicole di successo degli ultimi anni per immergerci in una vera e propria scenografia
T
ecnografica, con la sua nuova collezione di carta da parati, rende omaggio all’arte cinematografica e ci permette di lasciarci trasportare dalla fantasia immergendoci in vere e proprie scenografie. Diventa così possibile rivivere le avventure dei nostri film preferiti attraverso le pareti di casa, per evadere dalla realtà con la spinta a lasciare libere mente e fantasia che tutti sentiamo dopo i mesi di pandemia. Adatta ad abitazioni così come a spazi commerciali, la nuova linea
Cinema con i suoi sei soggetti Jay, Freeman, Alan, Samurai, Truman e Gustave, nasce per reinventare gli spazi chiusi e il nostro modo di viverli. Scenari realizzati con precisione e dettagli per rivivere le atmosfere di celebri cortometraggi degli ultimi trent’anni: una sfarzosa villa novecentesca o un hotel dell’Europa orientale, una foresta tropicale o l’antichità nipponica per ricaricare le energie e ripensare gli spazi quotidiani sotto una nuova luce. www.tecnografica.net
Una rotonda sul MARE
La sinergia tra lo studio Marco Ciarlo Associati e il nuovo pavimento in resina IPM ha permesso la realizzazione della nuova Rotonda Ferrer Manuelli a Spotorno
È
stata inaugurata lo scorso agosto la nuova Rotonda Ferrer Manuelli di Spotorno, realizzata con un progetto dello studio Marco Ciarlo Associati di Altare e grazie all’intervento di IPM Italia. Il disegno dell’architetto aveva l’intento di realizzare uno spazio comune che congiungesse spazi un tempo divisi, quello urbano e quello del mare, diventando una vera e propria cucitura. La realizzazione concreta del progetto, aderente alla visione iniziale, si è resa possibile attraverso il nuovo pavimento in resina IPM Freetime versione Plus. Si tratta di un prodotto adatto all’ambiente marino, resistente e pensato per la ciclopedonalità, che nasce come pavimentazione da esterni per lo sport e disponibile in diverse cromie. Ne è così risultato un bell’esempio di riqualificazione urbana, uno spazio multifunzionale composto con campiture geometriche astratte e posto baricentricamente fra il tessuto storico e l’area meno centrale a ponente della città, di cui vanno fieri l’azienda pioniera nel campo dei rivestimenti resinosi tecnici IPM Italia, l’amministrazione cittadina e l’architetto Marco Ciarlo. www.ipmitalia.it
materiali
Uno spazio che infonde BENESSERE WallPepper punta su carte da parati che generano comfort, sia a casa sia in ufficio
L
e carte da parati Wallpepper/Group sono state realizzate con nuove grafiche e texture in modo da permetterci di vivere al meglio qualsiasi spazio, che sia abitativo o lavorativo. È infatti diventata una delle più importanti prerogative per l’interior design contemporaneo arredare, organizzare e decorare l’ufficio o gli spazi dedicati all’home working in modo da vivere al meglio la
quotidianità. Così le soluzioni WallPepper/ Group per carta da parati offrono suggestioni artistiche a tutta parete da adattare a qualsiasi spazio e a qualsiasi tipo di ambiente, realizzate con materiali eco-compatibili, resistenti e su misura. Come, per esempio, WP/Smooth ecologico e morbido come un tessuto, WP/ Strong resistente alle abrasioni o WP/Suede di un materiale ancora più pesante. Le diverse grafiche si prestano a essere customizzate, adattate a tutti i materiali presenti in catalogo, creando progetti su misura per ogni esigenza. www.wallpeppergroup.com
Marmo come TESSUTO Enzo Berti ha realizzato Kreeo Texo, la superficie in marmo “intrecciata”
I
l nome della linea deriva dal latino “intrecciare”, e infatti si tratta di una lavorazione del marmo unica nel suo genere, che fa apparire il materiale morbido e texturizzato, quasi un’interpretazione di un tessuto a maglie larghe. Un prodotto tutto artigianale, proposto da Kreeo e disegnato da Enzo Berti, il marmo realizza una trama regolare dove si intersecano sottili fasce perpendicolari tra loro, è ideale per rivestimenti verticali destinati al living, spazi bagno o spazi pubblici. Il modulo in cui è proposta la superficie è di 60x60 cm con spessore di 3 cm, interamente personalizzabile: può infatti essere realizzata in un’unica fornitura in marmo o con fondo in bronzo effetto oro, rosa o scuro in un gioco di sovrapposizioni di volumi, una soluzione elegante e versatile per i progetti più disparati. www.kreoo.com
materiali
Un viaggio tra tempo e LUOGHI È intorno al parquet di Woodco che ruota il progetto della casa di Tivoli di Diana De Lorenzi, filo conduttore tra le diverse suggestioni dell’abitazione
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iana De Lorenzi, content creator e storyteller, ha realizzato il progetto della sua abitazione a Tivoli come un diario dei suoi viaggi: un rifugio ricco di ricordi di diversi luoghi, dalla Foresta Amazzonica al Marocco, e atmosfere da diverse epoche. Ed è proprio dall’idea di natura totalizzante di questi paesaggi che il progetto è nato, con il parquet Rovere Kalika della linea Impression di Woodco a fare da filo rosso. A renderlo possibile è stata infatti la sua particolare resa materica, con le venature, i nodi, le irregolarità e le spaccature che hanno dato vita a superfici uniche. La collezione Impression racchiude in sé la qualità della lavorazione artigianale per un prodotto dall’affascinante texture; a rendere la collezione adatta a progetti evocativi di questo tipo, anche la possibilità di trovarla in sei diverse colorazioni per adattarle a diversi ambienti e arredamenti, in tavole di grande formato rifinite a mano e protette con olio molecolare. www.woodco.it
I
l nuovo parquet Unikolegno è pensato per unire bellezza e tecnologia, portando i punti di forza dell’azienda anche sui grandi formati. Efficacia e un’affascinante resa estetica sono garantite dall’approfondita ricerca che sta a monte del progetto della linea Type, che si è concentrata sia sulla qualità dei materiali, sia sulle tecniche di produzione sempre più innovative ed efficienti. Lo spessore varia dagli 11 ai 15 cm, per listoni a due strati adatti a tutti gli ambienti e alle progettazioni, raggiungendo prestazioni ottimali e grande affidabilità. La posa si fa poi sempre più facile e resistente, anche grazie al sistema ad incastro sui quattro lati e al supporto in multistrato di betulla su cui è installata la plancia in legno. www.unikolegno.it
Qualità a due STRATI Estetica, resistenza e qualità dei materiali sono il punto di forza di Type, il nuovo parquet a due strati realizzato da Unikolegno
materiali
Un supporto di prima CLASSE Impertek accelera sulle tecnologie per supporti con la nuova linea StealMart: sicurezza e manutenzione al primo posto
S
tealMart è la nuova linea Impertek che anticipa normative europee in materia di prevenzione degli incendi, aumentando ancora di più l’affidabilità dei prodotti rispetto alle linee precedenti. Si tratta infatti del primo supporto disponibile regolabile per superfici esterne, interamente in Classe A1 di reazione al fuoco. I nuovi supporti metallici coprono altezze da 25 mm a 300 mm e grazie alla base, con diametro 150 mm, possono sostenere fino a 1000 kg distribuendo uniformemente il carico su qualsiasi manto impermeabilizzante senza comprometterne l’integrità. StealMart può essere posato su qualsiasi superficie esterna, e supporta qualsiasi tipo di finitura con fughe di 2 mm: tile, decking, quadrotte, con materiali misti e formati differenti. Senza nessuna demolizione o smantellamento è poi possibile l’ispezione dei vari impianti sottostanti e del sistema impermeabilizzante, garantendo così sempre il massimo della sicurezza. www.impertek.it
Parola d’ordine: VERSATILITÀ Aeterno offre con un unico prodotto la soluzione adatta ai più svariati contesti: i pavimenti EPC stratificati, disponibili in diversi decorativi e modalità di applicazione
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a gamma EPC di pavimenti resilienti proposta da Aeterno si caratterizza per la qualità dei materiali con cui si ottengono rivestimenti caldi, silenziosi, eleganti e tecnologici. Il nucleo centrale composto da polveri di legno e pietra, fibre di bambù e resine, insieme al materassino sottopavimento integrato in sughero naturale, garantisce anche un ottimo isolamento acustico e riduzione del rumore di calpestio. La particolarità di questi rivestimenti è la molteplice possibilità di applicazione: è possibile sia una posa flottante, sia una posa incollata su pavimenti esistenti, permettendo così un’installazione rapida e veloce che si adatti a qualsiasi progetto. Un valore aggiunto sono poi sicuramente i cinque diversi formati disponibili, e i numerosi decori: da un più tradizionale effetto legno, di cui si riproduce anche l’effetto tattile delle venature, fino a una resa effetto pietra per ambienti più contemporanei. www.aeterno.it
materiali
I
Un fil rouge tra le STANZE
l rivestimento, in legno composito di nuova generazione Ultrashield by Déco, è il vero collante fra i diversi contesti della villa realizzata da Maiorana a Modica. Il progetto è contemporaneo e accogliente, un open space in cui il calore del legno composito di Twix, scelto nella finitura Teak, valorizza ogni spazio in un percorso che porta dal living alla cucina, fino al bagno. Oltre a garantire qualità e durata, Ultrashield by Déco è immune alle variazioni di colore nel tempo e all’usura, in materiali eco-sostenibili e bio-decomponibili resistenti che favoriscono l’abbattimento del riverbero. Il sistema modulare di Déco sposa, grazie alle sue tonalità tenui, lo stile della villa rivestendo l’intera parete del soggiorno che conduce fino alla cucina, diventandone parte integrante. Twix viene poi riproposto anche in bagno, non temendo l’umidità, dove crea un piacevole contrasto con il marmo. Un prodotto, insomma, adatto ai vari ambienti di ogni casa, che diventa un vero e proprio elemento di interior design accrescendo il valore del progetto. www.decodecking.it
L’architetto Giovanni Maiorana, per il suo progetto a Modica in Sicilia, ha scelto di creare un dialogo tra i vari ambienti grazie al rivestimento per pareti Twix by Déco
L
a nuova collezione Stairs di Coretec è stata pensata da affiancare alla gamma dei pavimenti multistrato Coretec Floors. Una collezione interamente dedicata alle scale per garantire omogeneità con i pavimenti: basta abbinare il rivestimento delle scale ai pavimenti di piano inferiore e superiore, scegliendo tra i rivestimenti disponibili effetto legno, le serie “Meadow”, “Forest”, “Acorn” e “Lumber”, o un look effetto pietra con la serie “Matterhorn”. Come i pavimenti anche le scale sono fonoassorbenti, grazie alla tecnologia Soundcore e al sottofondo in sughero, oltre che resistenti all’usura e dotati di superficie antiscivolo per una massima sicurezza, per uno spessore totale di 0,55 mm. Dotati di kit di manutenzione, i rivestimenti per scale Coretec possono essere completati con battiscopa e altri accessori coordinati, oltre a un’illuminazione LED pratica e dallo stile contemporaneo e accattivante. www.coretecfloors.com
Il look versatile per le SCALE Coretec lancia la sua collezione Stairs: i rivestimenti per scale dal design accattivante, da abbinare ai pavimenti
materiali
Resistenza SCANDINAVA Pergo lancia quattro nuove collezioni di laminati resistenti, impermeabili, sostenibili e dalla finitura iper-reale
L
a nuova gamma di Pergo, azienda di riferimento per la produzione di pavimenti laminati, si caratterizza per un’elevata resistenza all’usura e alle macchie, grazie all’introduzione della tecnologia TitanX™, ed è inoltre del tutto impermeabile grazie ad AquaSafe. La linea è disponibile sia in classe 32/AC4 per uso domestico e commerciale medio nelle sue 82 varianti, ma anche in classe 33/AC5 per
uso commerciale intenso nelle versioni Pro Mandal, Drammen, Stavanger, Bergen in 34 tonalità rovere per diversi formati. Si tratta dunque di pavimenti che garantiscono elevate performance, mantenendo uno sguardo attento sull’ambiente: sono infatti termovalorizzabili e potenzialmente riciclabili a fine vita poiché prodotti con legno di recupero, senza plastica, senza colla e senza solventi dannosi. La finitura extra opaca poi, garantisce a tutte le collezioni un aspetto iper-reale grazie alla resa estremamente materica delle superfici. www.pergo.it
Finiture da AMMIRARE Uno dei requisiti più importanti per i nuovi progetti è la ricerca di naturalezza negli ambienti insieme al massimo comfort, entrambi al centro della gamma di pavimenti laminati Kastamonu
L
a nuova finitura Authentic è il punto forte della nuova gamma di pavimenti laminati Kastamonu. Li caratterizza infatti con un effetto soft e del tutto naturale, piacevole al tatto e dalla trama opaca che enfatizza luci ed ombre di ogni ambiente. La situazione degli ultimi mesi ha imposto, infatti, la ricerca di un ambiente domestico in cui sentirsi a proprio agio, dove poter conciliare attività lavorative e ricreative, oltre alle quotidiane faccende casalinghe. Da questi presupposti è nata la finitura Authentic, che ha come obiettivo la ricerca di una naturalezza genuina, e da cui hanno preso vita le nuove collezioni Fix, Sunex ed Urban con i loro 30 decorativi tra rovere e noce, dai toni più chiari agli effetti naturali, per arrivare ai grigi nelle varie intensità. www.kastamonu.it
materiali
La tecnologia si fa SOSTENIBILE Tra le nuove linee Pircher, realizzate in collaborazione con aziende partner, le soluzioni per i rivestimenti outdoor uniscono alte prestazioni all’attenzione per l’ambiente
L’
azienda altoatesina Pircher, che opera nel settore wood, dell’edilizia e del fai-da-te, per le sue nuove linee punta su innovazione e sostenibilità ambientale, con prodotti pensati per l’outdoor dalle alte prestazioni e a misura d’ambiente. Pircher ha lavorato così in questa direzione insieme ad aziende partner, ottenendo per esempio insieme alla svedese Organowood un legno modificato con silicio e senza sostanze nocive, resistente alle più difficili condizioni climatiche e interamente biodegradabil. Insieme a Kebony ha invece messo a punto un trattamento capace di modificare il legno tenero in legno ad alta prestazione in maniera naturale, e con Bioline il legno da esterno in larice dell’Alto Adige www.pircher.eu/it
L
a praticità di un pavimento in ceramica, e il fascino di un pavimento in legno: il pavimento vinilico SPC di Kimono è la soluzione che sintetizza i punti di forza dei materiali più diffusi, in un unico prodotto. Pensato per una ristrutturazione veloce e budget contenuti, ma con risultati ottimali. Adatto a tutti gli ambienti della casa, garantisce la massima impermeabilità ma continuità fra le diverse stanze, disponibile in moliti decorativi differenti. Dotato di un tappetino di sughero incluso sotto le doghe, lunghe più di 180 cm, che permette di posare direttamente su rivestimenti già esistenti e ideale per il riscaldamento a pavimento. Un prodotto dai molti punti di forza, pensato per risolvere la pavimentazione di diversi ambienti con un’unica soluzione estetica, accessibile, facile da applicare ed efficiente. www.kimono-spa.com
La nuova frontiera della PAVIMENTAZIONE
Kimono propone la nuova linea di pavimenti vinilici, prodotti versatili e in grado di unire il meglio dei diversi materiali
materiali
Ispirazione dal PIANETA Dopo il successo riscosso alla Milano Design Week, lo spazio SantaSofia27 sceglie due fra le sette linee Wallpaper Collection di Novacolor, ispirate alla terra e alla natura
I
l progetto era stato presentato in occasione del Fuorisalone di Milano dove Novacolor, brand italiano specializzato in decorativi, ha lanciato Wallpaper Collection, la sua prima collezione di carte da parati. La collezione è firmata dall’architetto ed interior designer Barbara Sansonetti, ed ispirata alla morfologia del nostro pianeta. Il progetto è nato da un’idea ben delineata: reinventare un prodotto tradizionale come la carta da parati in chiave attuale e con uno sguardo al pianeta. Uno sguardo concreto poiché i pattern geometrici e le cromie sono stati
realizzati partendo da immagini satellitari, per un viaggio che porta queste vedute negli interni. Le aree geografiche di ispirazione sono Huelva, Kansas, Fields, Barcelona, Nets, insieme a Karaba, il deserto keniota, e Dehli, scelte anche per SantaSofia27, showroom e spazio incubatore di idee e progetti del design italiano. www.novacolor.it
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Focus / sostenibilità
UN MANIFESTO PER IL LEGNO È quello presentato in occasione dell’ultima edizione di Wood Experience a Verona. L’intento? “Valorizzare questo materiale come risorsa per una crescita più sostenibile e pulita” DI FILIPPO TERRAGNI
Rompere con la monocultura dell’abete rosso nell’edilizia per fare spazio ad altre specie e tutelare la biodiversità, spingere per una maggior programmazione nell’utilizzo del legno, valorizzare l’insegnamento e la ricerca scientifica sul tema del legno strutturale. Sono i punti fondamentali al centro del Manifesto per il Legno, documento che è stato presentato in occasione della scorsa edizione di Wood Experience, il salone dedicato alla filiera del legno organizzato da Piemmeti. «La presentazione del Manifesto per il Legno punta a dare un contributo di idee e contenuti al dibattito in atto attorno alla transizione ecologica per la decarbonizzazione del pianeta - spiega Raul Barbieri, direttore di Piemmeti -. Se tra i temi più dibattuti in ambito pubblico ci sono l’elettrico, l’idrogeno, il metano, la risorsa legno, l’unica veramente rinnovabile e pulita, rischia di venire relegata ai margini delle strategie energetiche. Noi pensiamo invece che vada valorizzato come risorsa per una crescita sostenibile e pulita». Per i firmatari del Manifesto, il legno va riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità e deve diventare protagonista di una nuova edilizia sostenibile. I PUNTI CHIAVE
Cinque i punti del Manifesto per il Legno sottoscritto a Verona: Tutela della biodiversità. La biodiversità va tutelata e promossa attraverso una programmazione attenta delle specie arboree che sono alla base dell’industria del legno. Bisogna avviare un processo per superare le monoculture, tra cui quella dell’abete rosso, aprendo ad altre specie adatte alla costruzione e alle finiture come pioppo, abete bianco, castagno, robinia, eucalipto e altre specie a chilometro zero. Un progetto complessivo che punta a salvaguar-
dare quella biodiversità che la sostenibilità ambientale reclama. Risorsa energetica per il pianeta. Da sempre la biomassa legnosa è la prima fonte di calore ed energia dell’uomo. Può continuare ad esserlo se prodotta da materia prima lavorata secondo l’approccio “in cascata”, che valorizza quindi gli scarti dell’industria di prima lavorazione del legno, e grazie alla tecnologia che permette di realizzare impianti di riscaldamento e di produzione di energia, domestici e di grandi dimensioni, a bassissime emissioni e altissima efficienza. Un materiale innovativo e versatile. Il legno ci consente di sostituire progressivamente l’utilizzo della plastica e dei materiali derivanti dal petrolio in moltissime applicazioni, in primis gli imballaggi. Grazie ai biomateriali le caratteristiche intrinseche del legno possono essere potenziate rendendolo versatile e adatto all’utilizzo combinato con le più avanzate tecnologie, come le macchine a controllo numerico computerizzato. Una risorsa efficiente e sicura per l’edilizia. Il legno va impiegato nell’edilizia con sempre maggior efficienza: anche se è una risorsa rinnovabile, è necessario studiare processi di maggior razionalità del suo uso sfruttando le tecnologie dell’industria 4.0. Il legno va impiegato dove serve e dove è apprezzato, dove sia un’alternativa ad altri materiali grazie ai requisiti di risparmio energetico, di comfort abitativo e di sicurezza antisismica. Educazione, ricerca e cultura. Il legno reclama insegnamento e ricerca scientifica. Altrimenti anche i più illuminati programmi, come la transizione ecologica rimarranno desideri. Oggi il legno si insegna in pochissime scuole e alla ricerca ad esso collegato sono assegnate poche risorse. I firmatari del Manifesto si impegnano perciò a promuovere la cultura del legno in ogni sede.
I promotori Il Manifesto per il Legno è stato presentato da Maurizio Danese, presidente Veronafiere; Ado Rebuli, presidente Piemmeti; Franco Laner, professore IUAV; Domenico Brugnoni, presidente AIEL, Associazione italiana energie agroforestali; Alessandro Tosato, presidente Lignum Consorzio di tutela del Mobile di Verona. A loro si sono aggiunti anche le principali aziende presenti a Verona in occasione della manifestazione.
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Focus / innovazione
L’ECO-RESINA DEL FUTURO PREMIATA IN GERMANIA Il prestigioso ente tedesco, attivo dal secolo scorso nell’ambito del design, nell’ultima edizione dei German Design Awards ha selezionato l’azienda riminese Oltremateria per il suo prodotto Oleomalta DI JACOPO FROMELLI
La notizia è di quelle che fanno bene al settore, all’imprenditoria italiana, e arriva dalla Germania che in materia di impresa sicuramente se ne intende. Lo scorso settembre, in occasione dei German Design Awards, Oleomalta è stato selezionato dalla giuria del German Design Council, promotore del premio, e ha ottenuto il riconoscimento per la categoria “Materiali innovativi”. «Per noi era già un onore che un ente mondiale importante come il German Design Council ci avesse selezionato - ha commentato Loris Casalboni, Ceo di Oltremateria, azienda riminese proprietaria del brevetto -. Abbiamo così deciso di partecipare con Oleomalta,
in quanto possiamo definirla l’eco-resina del futuro. Il premio è stato due volte bello: primo, perché inaspettato, poi perché premia il lavoro e la mission di Oltremateria, che è quello di creare eco-resine rivolte all’ambiente e al miglioramento della qualità della vita». ESCLUSIVAMENTE SU INVITO
Oleomalta è un’eco-resina a base di olio di girasole e conferisce alle superfici dove viene applicata nuove proprietà. Di fatto, crea una barriera contro la prolificazione di batteri e virus, su tutte le superfici dove viene applicata. Svolge, inoltre, un’azione purificante rimuovendo particelle di smog, spore e funghi e quindi, nel suo complesso, combatte gli odori indesiderati e rinfresca gli spazi. Oleomalta è applicabile su pavimenti, rivestimenti e complementi d’arredo. A conferma della qualità del prodotto, le diverse certificazioni ottenute dal sistema Oltremateria, che è stato sottoposto all’Initial Test Time ed è conforme alle diverse normative UNI EN in materia, oltre a essere in linea con i regolamenti riguardanti le emissioni VOC in classe A+. Per concludere, a sostenere l’importanza LE del premio, c’è da sottolineare che il German C A R AT T E R I S T I C H E Design Council seleziona i partecipanti sulla • Eco-compatibile base del progetto o del prodotto, la sosteni• Esente da gesso, cemento e resine bilità, l’estetica, la funzionalità e la durata. epossidiche Inoltre, la partecipazione al concorso non è • Traspirante libera, ma esclusivamente su invito. Un invi• Non ingiallente • Flessibile to che Oltremateria ha “sfruttato” al meglio.
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Next e tendenze / work in progress
Nel nome della condivisione Il nuovo campus della Franklin University Switzerland di Lugano, progettato dallo studio Flaviano Capriotti Architetti, presenta un’architettura permeabile, in dialogo con la città. A evidenziare l’assenza di confini, le superfici stesse con cui è realizzata la struttura DI ANITA CAVALLI
U
n luogo di aggregazione non solo studentesca, ma per l’intera comunità cittadina. Questa l’identità del nuovo student residence della Franklin University Switzerland (Fus) di Lugano, che verrà ultimato nella primavera 2022. Con quasi 300 studenti di oltre 50 Paesi, 17 corsi Bachelor e cinque corsi magistrali, l’istituto universitario, fondato nel 1969, offre un percorso 56
educativo ispirato al modello americano. Nell’ottica di un costante aumento di studenti, ha scelto di ampliare uno dei suoi residence, il Campus 3, affidando il progetto allo studio milanese Flaviano Capriotti Architetti. All’interno della nuova ala saranno inserite funzioni differenti: 30 unità abitative, spazi educativi, uffici, area fitness, parcheggi sotterranei. All’insegna della condivisione di saperi, esperienze e competenze.
Come un girasole Il volume è rivestito da un sistema orientabile di lamelle fotovoltaiche bianche, sviluppato in collaborazione con il Dipartimento ambiente costruzioni e design dell’Università Supsi (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana): si tratta del primo sistema fotovoltaico in Europa dotato di componenti che seguono l’orientamento del sole. Un meccanismo che rende l’edificio più sostenibile e, al tempo stesso, offre ombreggiamento all’interno degli spazi.
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Next e tendenze / work in progress
SPAZI INDIPENDENTI MA INTERCONNESSI
L’edificio si caratterizza per due blocchi architettonici distinti, messi in relazione tra loro da viste prospettiche: un volume dedicato agli spazi comuni ed educativi e uno destinato alle residenze universitarie. Nel dettaglio, a livello di strada si ritrovano le funzioni aperte al pubblico – biblioteca, piazza, auditorium con area fitness soprastante –, mentre ai livelli superiori sono ubicate le unità abitative. Il volume che ospita le funzioni pubbliche si distingue per la permeabilità dell’architettura grazie a superfici satinate e semitrasparenti che invitano all’incontro, non solo tra studenti, ma anche tra cittadini: realizzato in U-glass, dalle forme
Nell’auditorium un bagliore diffuso segnala all’esterno le attività in corso, trasformando l’edificio in uno spazio in comunicazione con il contesto urbano circostante.
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sinuose e avvolgenti, si pone come una grande lanterna, in dialogo con il contesto urbano circostante. Accoglie aule studio, uno spazio di aggregazione studentesca, alcuni uffici didattici e una sala multifunzionale. Il suo sviluppo crea uno spazio semipubblico all’aperto, una piccola “piazza”, luogo di incontro, pensato anche per ospitare eventi e mostre. LA PRIVACY È GARANTITA
Il corpo residenziale, invece, è un volume massivo dalle superfici in cemento pigmentato e stampato che richiamano il colore e la texture del paesaggio alpino circostante. Alto quattro piani,
IN BREVE • Realizzazione: nuovo campus universitario • Luogo: Lugano, Svizzera • Progetto architettonico: Flaviano Capriotti Architetti • Project managment e local architect: Afry Svizzera • Progetto del verde: Hortensia Garden Design • Fotovoltaico: Supsi • General contractor architettura: Quadri Info: www.flavianocapriotti.it
Le piante sono tra gli elementi primari del progetto, hanno infatti grande spazio all’interno del nuovo campus.
A contatto con la natura nelle garden rooms Il progetto architettonico è completato dai giardini progettati da Hortensia Garden Design, ispirati ai paesaggi di Lugano, con pendii terrazzati che ospitano piante mediterranee, naturalizzate grazie al clima mite del lago, scelte con una particolare attenzione alle caratteristiche stagionali. Lungo il percorso, circondati da alberi e arbusti, sono state pensate delle Garden Rooms: piccole aree, interamente circondate da piante, progettate per godere a pieno degli effetti benefici della natura, coinvolgendo tutti i sensi con profumi, colori e suoni.
accoglie le residenze per gli studenti, garantendo la massima riservatezza. La facciata risulta forata da finestre uguali scalate saltuariamente in dimensione, ma disposte in base a uno schema rigido. La trama evoca la stratificazione delle pagine di un libro, simbolo per eccellenza del sapere. Il volume residenziale si collega ai volumi precedentemente edificati sul lotto andando a ricomporre la corte a C originaria, la cui distribuzione è affidata a ballatoi aperti sul giardino privato interno. Una scalinata all’aperto taglia longitudinalmente il lotto costeggiando la corte verde, mentre due piani interrati di parcheggio completano l’intero progetto. 59
Next e tendenze / riqualificazioni
Un progetto per una nuova linfa Dare nuova vita agli spazi dell’ex stabilimento milanese Richard Ginori è stato il punto focale di questa imponente ristrutturazione, che ha portato valore aggiunto anche grazie al contributo di Nesite con le sue pavimentazioni sopraelevate DI RACHELE POZZATO
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N
ell’ex complesso industriale Richard Ginori, lo studio BDG in collaborazione con l’italiano 967 Arch ha lavorato al progetto per trasformare lo stabilimento produttivo in uno spazio dedicato alle grandi realtà di comunicazione, marketing e pubblicità. Gli oltre 20.000 mq tra via Ludovico il Moro e la Torre C di viale Richard sono stati ripensati completamente, mantenendo però adesione alla struttura e al layout preesistenti. L’opera effettuata a Milano nel quartiere San Cristoforo è un grande esempio di riqualificazione urbana, con l’intento di restituire alla zona del Naviglio Grande una rinnovata attrattiva, portando valore architettonico, sociale ed economico con la ristrutturazione. Il grande protagonista della rinnovazione rimane il bianco, a ripresa della facciata dell’epoca: si è così giocato con tonalità neutre, scandendo il ritmo grazie alle tipiche finestrature orizzontali in ferro battuto e alle colonne originali del ‘900, che alternano le aree di lavoro open space, le zone comuni e le aree di servizio.
Certificare la sostenibilità La certificazione BREEAM è una metodologia di valutazione della sostenibilità ambientale, sviluppata nel 1988 dalla Building Research Establishment (BRE). Si tratta di una tra le certificazioni più rilevanti a livello internazionale, ideata per monitorare, valutare e certificare la sostenibilità degli edifici, e richiede di adottare, oltre alle pratiche sostenibili in fase di progettazione e costruzione, anche metodologie di manutenzione e gestione degli edifici in linea con i principi di rispetto dell’ambiente.
Nesite ha personalizzato gli spazi marcando i differenti usi delle aree, grazie all’impiego di materiali specifici.
Un esempio di zona open space del complesso rivestita in moquette.
Next e tendenze / riqualificazioni
Materiali diversi a seconda della zona Ecco le scelte di Nesite. I rivestimenti in gomma adottati in alcuni degli spazi di questo complesso sono in tinta unita e dello spessore di 2 mm, mentre il grès e la moquette in pannelli rispettivamente di 60x60 cm e 50x50 cm. Il parquet, invece, è stato installato con pannellature di 60x60 cm e 60x120 cm a sette doghe bisellate singolarmente. Si tratta di un prodotto certificato FSC, trattato superficialmente con una verniciatura a olio ecologica, che preserva la naturalezza del legno ma lo rende al contempo resistente all’abrasione e all’usura. Per garantire isolamento acustico e termico, sopportazione di carichi elevati e resistenza agli incendi, l’azienda si è servita di un’innovativa anima in solfato di calcio.
Una delle aree rivestite con il parquet certificato FSC di Nesite.
SOSTENIBILITÀ AL CENTRO
A incontrare i valori fondanti del progetto e i principi ispiratori dell’opera di riqualificazione dell’ex sito industriale, sono state poi le pavimentazioni Nesite: l’azienda, attiva da oltre 50 anni sul mercato, grazie all’impegno nella produzione di pavimenti sopraelevati impiegando solo materiali certificati e sostenibili, riciclati e riciclabili, unitamente alla costante attenzione alla salvaguardia delle risorse, ha concorso all’ottenimento della certificazione BREEAM. Il sito industriale è infatti progettato per ridurre le emissioni inquinanti e i consumi di acqua ed energia, con l’impiego di fonti 100% rinnovabili e materiali liberi da plastica e carta. EFFICACIA ED ESTETICA
Nesite ha così personalizzato, per un totale di 12.000 mq, i diversi spazi grazie all’impiego di diversi materiali: la gomma divide visivamente le aree comuni dagli estesi spazi di lavoro, dove si è invece preferito l’utilizzo di materiali come il gres porcellanato e la moquette, capaci di favorire l’isolamento acustico indispensabile in aree di lavoro condivise. Per le zone dedicate alla dirigenza la scelta è invece ricaduta sull’eleganza e la versatilità del parquet, resistente e dall’ottima resa estetica, in linea con lo stile anche della Torre C dove ricopre altri 8000 mq di superfici.
Rivestimento a tinta unita per una delle aree comuni, in linea con l’estetica del progetto.
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GUTJAHR IndorTec® THERM-E Il riscaldamento elettrico a pavimento idoneo anche per pavimenti di design Il riscaldamento a pavimento offre un calore davvero delizioso. È l'opinione di un numero sempre maggiore di consumatori e costruttori, che desiderano un riscaldamento a pavimento privo di complicazioni, efficiente dal punto di vista energetico e duraturo a prova di futuro. Il riscaldamento a pavimento deve offrire calore rapidamente al pavimento, nella stanza da bagno e altrove. Con IndorTec® THERM-E, GUTJAHR propone un sistema di riscaldamento a pavimento elettrico sofisticato, semplice e veloce da installare e idoneo per quasi tutti i rivestimenti di pavimento. È basato su una geometria speciale del tappetino di supporto. Ciò rende il sistema non solo estremamente sottile, ma anche particolarmente efficiente dal punto di vista energetico: IndorTec® THERM-E richiede il 10% di energia in meno rispetto ai sistemi confrontabili con lo stesso output termico.
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Incollaggio del riscaldamento elettrico a pavimento ARDEX X 78 Adesivo elastico MICROTEC per pavimenti oppure ARDEX AF 181W Adesivo SMP per pareti, per rivestimenti LVT ARDEX AF 480 Adesivo firmo-elastico SMP
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Riscaldamento elettrico GUTJAHR Indoor-Tec THERM-E
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Strato livellante ARDEX K 60 Malta livellante e lisciante a base di lattice
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Incollaggio del sistema impermeabilizzante ARDEX AF 180 Adesivo SMP per rivestimenti elastici oppure ARDEX AF 181W Adesivo SMP per pareti, per rivestimenti LVT
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Sistema impermeabilizzante ARDEX SK 100 W TRICOM guaina impermeabilizzante con ARDEX TRICOM SK 12 nastro isolante ARDEX AF 180/AF 181W Coprire le giunzioni con ARDEX FIX Rasante ultrarapido
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Adesivo per rivestimenti in design (LVT) ARDEX AF 180 Adesivo SMP per rivestimenti elastici oppure ARDEX AF 181W Adesivo SMP per pareti e rivestimenti LVT
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Rivestimento di design in PVC (LVT)
Next e tendenze / riflessioni
Oltre il profumo Excursus tecnico sulle sostanze organiche volatili emesse dal legno. Saperne di più è fondamentale per gestire in modo razionale la delicata questione dei limiti da imporre alle emissioni, tema sempre più di attualità DI FRANCO BULIAN* *direttore generale Catas
Per approfondire vai al sito catas.com
I
l legno, negli arredi così come nelle superfici e nei rivestimenti, è spesso scelto, oltre che per la sua estetica calda e accogliente, anche per le sue caratteristiche “sensitive”, dalla piacevole sensazione tattile al suo profumo, che varia in funzione della specie. In termini scientifici, gli aromi percepiti sono il frutto dell’emissione di sostanze organiche volatili che dal legno passano all’aria giungendo quindi fino alle nostre narici e, di conseguenza, alle cellule olfattive che ne avvertono la presenza. La conoscenza delle sostanze volatili emesse dal legno è oggi un tema assai rilevante che, al di là degli aspetti sensoriali, riguarda soprattutto la qualità dell’aria che respiriamo: come ben si sa, norme, leggi, regolamenti, puntano oggi l’attenzione sugli effetti delle potenziali emissioni di sostanze volatili dai materiali che ci circondano imponendo delle limitazioni in termini qualitativi e 64
quantitativi. Sapere quindi quali sostanze vengono emesse da un pezzo di legno può essere utile sotto diversi punti di vista: primo fra tutti, quello di conoscere le emissioni naturali quando si definiscono eventuali limitazioni nei tavoli normativi e legislativi nazionali e internazionali. Essere preparati aiuta sempre a non sbagliare. TIPOLOGIA DI EMISSIONI: PRIMARIE E SECONDARIE
Il legno emette varie tipologie di sostanze organiche volatili e in quantità variabili a seconda della specie legnosa, ma con una sensibile differenziazione tra conifere e latifoglie. Una prima importante considerazione riguarda la suddivisione tra le emissioni primarie, ovvero dipendenti da sostanze che il legno produce per le sue attività vitali, e quelle di tipo secondario. Queste ultime derivano da fenomeni degradativi (ossidazioni o processi
Le origini della formaldeide Tra le emissioni secondarie,
il propanale, il butanale, il
le aldeidi alifatiche meritano
pentanale, l’eptanale e la
un approfondimento. Sono
stessa formaldeide. Si può
principalmente prodotte
rilevare persino l’emissione di
dall’ossidazione degli acidi
furfurale. Per quanto riguarda
derivanti dall’idrolisi delle
la formaldeide, studi specifici
sostanze grasse e si formano
dimostrano come essa
soprattutto se il legno è
derivi principalmente dalla
sottoposto a trattamenti ad alte decomposizione della lignina, temperature. Normalmente
benché si possa formare
sono contraddistinte da
anche dalle componenti
odori intensi che possono
polisaccaridiche del legno
quindi caratterizzare alcuni
(emicellulosa e cellulosa)
pannelli a base legno o il
e anche da alcuni estrattivi
legno stesso se sottoposto a
presenti in determinate specie
trattamenti termici. L’esanale
legnose. La sua formazione
rappresenta l’aldeide
è favorita dal trattamento del
potenzialmente emessa in
legno ad alta temperatura e
maggior quantità dal legno
dall’elevato contenuto
a cui seguono l’acetaldeide,
di umidità.
Next e tendenze / riflessioni
Dal metanolo all’acetone Altre emissioni secondarie sono gli alcoli, i chetoni, gli idrocarburi, gli eteri e gli esteri. Il metanolo è un’importante emissione per diverse specie legnose, soprattutto per le latifoglie come il frassino, il faggio, l’acero, il rovere e il ciliegio. Emissioni di etanolo sono state anche osservate per il faggio e in quantità minori per il rovere e la betulla. Quelle di chetoni, come l’acetone, sono state rilevate in campioni di betulla, pino, abete rosso, faggio e rovere. Invece alcuni alchilfurani sono stati trovati nelle emissioni della maggior parte dei legni di latifoglia. Infine, sempre per effetto dei trattamenti ad alta temperatura, si sono osservate emissioni di altre sostanze come idrocarburi alifatici ed aromatici, fenoli ed esteri.
idrolitici) che avvengono a carico di determinati componenti del legno: per effetto dell’interazione con l’ossigeno, della temperatura, delle radiazioni elettromagnetiche e di altri fattori degradativi, si possono dunque formare sostanze volatili dalla lignina, dai componenti cellulosici e da altre sostanze complesse che costituiscono il legno. Questa osservazione ci porta già a una prima riflessione sulla durata temporale di entrambe le tipologie di emissioni. Le sostanze organiche volatili primarie non vengono infatti più prodotte dal legno dopo che l’albero è stato tagliato; pertanto, il loro rilascio tenderà a calare progressivamente, arrivando a zero nel corso di qualche mese o di qualche anno. Per contro, le emissioni iniziali delle sostanze organiche volatili di tipo secondario sono solitamente più basse ma potranno continuare per un periodo molto più lungo dato che, come visto, le stesse possono generarsi continuamente nel legno per effetto dei fenomeni degradativi citati. Risulta anche evidente che lavorazioni o trattamenti a cui è sottoposto il legno (ad esempio il suo riscaldamento nella produzione di pannelli o nel termotrattamento), possono da un lato accelerare la rapida fuoriuscita delle sostanze emissive primarie e, dall’altro, favorire la formazione delle secondarie.
emissioni primarie – che, come detto, si originano dalla presenza di sostanze prodotte dal legno per svolgere le sue funzioni metaboliche – sono di gran lunga le più rilevanti sebbene riguardino quasi esclusivamente i legni di conifera. Tra queste si annoverano: i terpeni, chimicamente idrocarburi derivati dell’isoprene, che svolgono varie funzioni nelle piante, tra cui quella di agire come repellenti contro le possibili aggressioni biologiche; i terpenoidi, terpeni modificati dalla presenza di particolari gruppi chimici (ossidrilici, carbossilici) o di altri elementi chimici (come l’azoto). Tra i terpeni più rilevanti in termini di emissioni dal legno è possibile menzionare: il pinene (alfa e beta), il carene, il limonene, il canfene, il fellandrene e il terpinolene. Le varie specie legnose, fondamentalmente le conifere, contengono quantità variabili di queste sostanze ma, a parità di specie legnosa, la concentrazione di terpeni è solitamente maggiore nel durame (la parte interna più vecchia del tronco) rispetto all’alburno. Inoltre, dato che, come noto, i terpeni sono normalmente concentrati nei canali resiniferi, le emissioni di queste sostanze possono essere assai variabili, in dipendenza dello specifico pezzo di legno campionato. DALLE LATIFOGLIE
FREQUENTI NELLE CONIFERE
Vediamo ora nel dettaglio quali sostanze appartengono alle emissioni primarie e quali invece sono quelle di tipo secondario. Le 66
Come già ricordato, le emissioni secondarie derivano dal degrado dei componenti complessi di cui è costituito il legno: per effetto di varie reazioni (ossidazioni, idrolisi), vengono prodotti composti più
semplici a basso peso molecolare, in grado di evaporare facilmente in aria. Dal punto di vista chimico si tratta di acidi carbossilici, aldeidi, alcoli e di qualche altra tipologia di sostanza organica. L’emissione di sostanze secondarie è in genere maggiore nel caso dei legni di latifoglia rispetto a quelli di conifera e, contrariamente a quanto osservato per l’emissione dei terpeni dalle conifere, le emissioni secondarie sono maggiori per l’alburno rispetto al durame. Focalizziamo l’attenzione sugli acidi carbossilici emessi dal legno (approfondimento sulle aldeidi nel box “Le origini della formaldeide”), che sono rappresentati prevalentemente dall’acido acetico, mentre altri come l’esanoico e il formico possono essere emessi in concentrazioni decisamente inferiori. Le latifoglie, come il rovere e il ciliegio (frequentemente utilizzati nel settore dell’arredo), emettono quantità di acido acetico considerevolmente più elevate rispetto ai legni di conifera (l’acido acetico è facilmente rilevabile dall’odore del rovere appena tagliato). Quest’evidenza deriva dalla
formazione dell’acido acetico conseguente all’idrolisi e alla scissione dei gruppi acetilici (deacetilazione) della lignina e dell’emicellulosa. TEMATICA DA GESTIRE IN MODO RAZIONALE
Come già accennato in apertura di articolo, il tema delle emissioni di sostanze organiche volatili dal legno e dai suoi derivati è piuttosto complesso. Saperne di più è fondamentale per gestire in modo razionale anche la delicata questione dei limiti da imporre alle emissioni di sostanze organiche volatili dai materiali. È, infatti, necessario disporre di dati tossicologici per stabilire delle soglie di esposizione e di emissione: procedere sulla base dell’emozione - che le tematiche sulla sicurezza sempre destano o peggio ancora dell’opportunismo, può innescare conseguenze negative sull’intero comparto del legno e dell’arredo con il rischio ulteriore di privarci delle benefiche sensazioni date dal legno con il suo delicato profumo.
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Mercati / ricerche
CASA SOSTENIBILE E IN GRADO DI COCCOLARE Queste alcune delle tendenze emerse dal Global Trend Report di TaskRabbit per il 2022. Mentre nel 2021 boom di richieste per la carta da parati e pareti texturizzate DI VIOLA DELFINO
Chi sono i tasker?
U
na fotografia delle tendenze future dell’interior attraverso le scelte fatte nel 2021. Ecco, in sintesi, ciò che vuole essere il Global Trend Report di TaskRabbit, la rete che mette in contatto i tasker con persone che hanno bisogno di una mano per lavori dentro e fuori casa. Come? Tramite l’analisi della cifra record di 2,8 milioni di prenotazioni ricevute durante l’anno. Vediamo insieme quanto è emerso.
I DETTAGLI CHE CAMBIANO LA PERCEZIONE DEGLI SPAZI
Secondo i dati raccolti da TaskRabbit, nel 2021 chi ha deciso di dare nuova linfa alla propria casa ha optato per la carta da parati
Sono i cosiddetti tuttofare, dalle
(+156%), ha cercato di ricreare sulle pareti un effetto texturizzato (+150%) o ha semplicemente dipinto il soffitto (+69%). C’è anche chi ha optato per un effetto pop art con le luci neon (+44%). Sempre più persone (+80%), inoltre, hanno chiesto aiuto per arredare gli spazi esterni – dal terrazzo al balcone, fino al giardino – o per ricreare un ufficio in una stanza di casa (+47%). Per decorare gli interni, invece, sono stati scelti per lo più pezzi di antiquariato (+40%).
piccole riparazioni domestiche al montaggio mobili, dalle consegne al trasloco. Per trovarli, al posto del caro vecchio passaparola ecco TaskRabbit, la piattaforma che mette in contatto chi si propone con chi necessita del loro aiuto. Acquistato da Ingka Group (Ikea) nel 2017 è un network globale attivo negli Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Italia. Nel nostro Paese, in particolare, si sono iscritti come tasker oltre 4.000
DA MATERIALI DI LUSSO A ELEMENTI DI RICICLO
lavoratori indipendenti, contattati
Il report fa anche delle previsioni sulle tendenze di arredamento per il 2022. Al primo posto, l’utilizzo di materiali di lusso, evidenziato dall’aumento del 21% delle
mobili, il montaggio di tende e
principalmente per l’assemblaggio scaffali, un aiuto per il trasloco e per lo sgombero di mobili. Info: www.taskrabbit.it
Mercati / ricerche
+156% carta da parati
+40%
Cresce la tendenza di usare mobili riparati e riciclati, tema che ha visto raddoppiare le ricerche su TaskRabbit negli ultimi 12 mesi
+108% lavori di giardinaggio
70
pezzi di antiquariato
+150%
I SOGNI SON DESIDERI…
effetto texturizzato sulle pareti
Tre persone su quattro vivono in case non soddisfacenti, ma non fanno nulla per migliorarle. È questa la tendenza emersa dal sondaggio di YouGov per ManoMano, l’e-commerce europeo del fai da te, giardinaggio e arredo casa. Solo un italiano su quattro (26%) dichiara di vivere nella casa dei sogni, ma, nonostante ciò, il 58% degli intervistati non ha apportato cambiamenti sostanziali alla propria abitazione tra marzo 2020 e oggi. Chi, invece, ha scelto di migliorare la propria casa ha cambiato alcuni pezzi di arredamento (44%), ha spostato i mobili per ottenere una nuova disposizione (43%), ha aggiunto nuove piante (40%) e ha dipinto le pareti (38%). Ma qual è la casa dei sogni degli italiani? Uno su due (49%) vorrebbe un terrazzo con la zona barbecue; anche un’ampia cabina armadio è desiderata da quasi una persona su due (46%), soprattutto donne che raggiungono una percentuale del 58% ri-
prenotazioni che ne citano l’uso: gli articoli più in voga includono il battuto di terrazzo alla veneziana (+55%), il quarzo (+44%), il marmo (+37%) e il granito (+29%). A seguire, la tendenza di usare mobili riparati e riciclati, tema che ha visto raddoppiare le ricerche su TaskRabbit negli ultimi 12 mesi: la casa sarà sempre più ecosostenibile, come mostrano il picco delle richieste nella sigillatura delle finestre (+111%), per un maggiore risparmio energetico, e il numero crescente di clienti (+52%) che richiede ai tasker di usare prodotti ecologici per la pulizia della casa. Al terzo posto, la trasformazione della dimora in un luogo che accoglie e coccola: le previsioni stimano che nel 2022 aumenteranno le richieste di
lavori idraulici per portare la vasca in camera da letto (tendenza diffusissima negli hotel di lusso) e di tessuti per ammorbidire gli arredi (in Italia, per esempio, sono in aumento le richieste di montaggio di testiere del letto imbottite). Altri due trend, l’orto in casa – le richieste di lavori di giardinaggio sono aumentate del 108%, soprattutto per quanto riguarda la cura delle piante di casa (+41%) o del giardino (+25%) – e gli spazi multitasking, ossia la divisione degli spazi per aree tematiche: le stanze ampie vengono “scomposte” per ricreare nuovi luoghi da usare come dispensa (+60%), ripostiglio (+62%) o per dedicare attenzioni agli animali domestici (la richiesta di aree speciali per il lavaggio dei cani è cresciuta del 16%).
spetto al 32% degli uomini. Tra le soluzioni desiderate spiccano una sala cinema con maxischermo e comode poltrone (28%) oppure una sala giochi con tavolo da biliardo/da carte o per fare giochi di società (21%). O ancora la creazione di una stanza segreta, nascosta dietro una libreria per avere del tempo per le proprie passioni (24%). Sono uomini e giovani (18-35 anni) a prediligere spazi per l’intrattenimento. Non è tutto: per il 40% degli italiani, di cui il 45% donne e il 35% uomini, sarebbe un vero e proprio sogno potersi rilassare nella spa con sauna, idromassaggio e bagno turco, mentre i giovani tra i 18 e i 35 anni desiderano una palestra attrezzata (33%). Infine, oltre una persona su quattro (27%) vorrebbe un ufficio/studio, chiaro segno di come
Altri due trend, l’orto in casa e gli spazi multitasking, ossia la divisione degli spazi per aree tematiche
lo smart working abbiano influito sulla riorganizzazione degli spazi abitativi.
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Mercati / reportage
PIENI DI ENTUSIASMO (NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ)
Questo è il sentimento che abbiamo respirato durante gli ultimi appuntamenti fieristici tra fine settembre e metà novembre. Una conferma dell’importanza dei rapporti umani, anche in ambito professionale DI RACHELE POZZATO, DANIELA STASI E FRANCESCO TOZZI
M
entre scriviamo la situazione pandemica in Europa si è nuovamente accentuata, portando diversi Governi a reintrodurre alcune restrizioni per evitare, come ormai sappiamo bene, l’espandersi incontrollato del virus. Abbiamo imparato che uno dei principali settori colpiti è quello degli eventi, delle manifestazioni fieristiche, che nuovamente vedono una battuta d’arresto con alcune cancellazioni, soprattutto per gli appuntamenti internazionali. Detto questo, noi non possiamo che essere ottimisti e vedere il bicchiere mezzo pieno. Sull’onda del Supersalone e del Fuorisalone dello scorso settembre – come vi abbiamo raccontato nel reportage dello scorso numero, pagina 77 – anche altri due appuntamenti classici
LE PROSSIME D AT E 2 0 2 2
per il nostro settore hanno operatori del settore hanno registrato numeri incoragpotuto prendere visione Cersaie: 26-30 settembre gianti, segno che c’è voglia delle novità presentate da Architect@work: Torino, 5 e (tanta voglia!) di tornare a 190 espositori. Progetto 6 ottobre - Milano, 9 e stringere mani tra corsie e ed esperienza sono state le 10 novembre stand. Partiamo dal Cersaparole chiave della manifeie di Bologna, che si è tenuto stazione che, con energia forse dal 27 settembre e ha visto la parteancor maggiore che nelle passate cipazione di 623 aziende, di cui 361 del edizioni, vive di qualità specifiche, difficilcomparto ceramico, 87 dell’arredobagno, mente associabili ad altri eventi: confronto 175 appartenenti ai settori della posa, delle diretto, nello spazio dello stand, tra promaterie prime, delle nuove superfici, delle gettista e azienda; networking nelle aree di attività di servizio. Buoni numeri anche sosta tra i diversi blocchi dell’esposizione; per quanto riguarda il pubblico: 62.943 immediata operatività delle proposte, sia visitatori, con un afflusso costante nelle sul piano delle novità che dell’aggiornadiverse giornate. Un dato incoraggiante, mento. L’entusiasmo c’è, la voglia di fare è visto il periodo, che raggiunge il 56% tanta, ora non resta che stringere ancora un rispetto alle evidenze dell’edizione 2019. po’ i denti, nell’attesa di un ritrovato buon E ora spostiamoci a Milano, alla settima vento… Intanto, nelle pagine che seguono, edizione di Architect@work, dove 3mila il nostro nuovo carosello. 73
Ve t ro “ i n a l t a risoluzione” Tecnografica ha presentato pannelli con superficie in vetro con pellicola stampata in alta risoluzione. Possono essere ritagliati e retroilluminati, sono waterproof e adatti per indoor e outdoor. La versione Smart Panel ha anche la possibilità di essere curvata.
CONTINUITÀ TRA GLI SPAZI
Creare arte Effeitalia è specializzata in moquette, tappeti e rivestimenti murali. Novità nell’offerta dei rivestimenti, realizzati con materiali diversi, dalle fibre naturali ai vinilici, dai tessuti ai laminati fino al legno. Di fatto, le tendenze sono cambiate e l’obiettivo non è più quello di rivestire grandi superfici, ma di creare delle “vere opere d’arte”, per creare angoli speciali e dettagli sempre nuovi.
La nuova collezione di Corà Parquet è stata realizzata con la tipica curva di Pininfarina, in una nuova soluzione che permette di unire estetica, funzionalità e innovazione nella tecnica. L’ispirazione arriva direttamente dalla natura, con le sue texture e i suoi colori, con l’idea di creare una continuità tra gli spazi interni ed esterni e tra tutte quelle zone della casa un tempo inconciliabili come camera e bagno o living e cucina. Per eliminare ogni barriera sono stati scelti materiali come il grès o il marmo uniti al parquet, per una resa tutta nuova. Grazie a un unico supporto, sul quale i moduli vengono posati ad incastro e incollati per una grande resistenza, viene annullata la differenza di spessore tra i diversi materiali per una continuità alla vista e al tatto.
CEMENTO DALLE MILLE SEMBIANZE L’azienda brasiliana Castelatto ha portato a Bologna l’innovazione del calcestruzzo architettonico: le nuove collezioni riprendono le trame della natura e i suoi colori, imitando con il cemento i materiali più svariati come il marmo o l’acciaio, il corten o il legno bruciato della tradizione giapponese. Innovazione, sostenibilità e una lavorazione semiartigianale per un prodotto versatile: tutti i rivestimenti sono infatti creati a freddo senza cottura e alcune delle spatolate sono realizzate a mano.
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Mercati / reportage CERSAIE
Solo vetro riciclato La spagnola Hisbalit ha presentato le tendenze 2022 per il mondo del mosaico per pareti e pavimenti: nuovi colori, nuove miscele, nuove texture che evocano il mondo naturale. La parola d’ordine è sempre sostenibilità: i mosaici dell’azienda iberica sono tutti realizzati in vetro riciclato.
LE IMPERFEZIONI, SEGNI DI UNICITÀ Nuovi colori e nuove forme vestono i prodotti artigianali di Cottovietri, realizzati con argille nate da una terra priva d’impurità. È la mano dell’uomo a plasmarli, le imperfezioni sono così segno di unicità.
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Mercati / reportage CERSAIE
Ad hoc per il bagno Progress Profiles si è presentata al Cersaie con sistemi ad hoc per l’ambiente bagno. Sistemi sia tecnici, che non si vedono ma ottimizzano l’intero progetto, sia estetici, a favore di finiture a regola d’arte. Sistemi, non prodotti, soluzioni complete in grado di soddisfare l’intera gamma di necessità relative a un determinato progetto.
INCOLLARE IN AMBIENTI UMIDI Mapei ha presentato il sistema MS 4 LVT + Ultrabond Eco Decor Wet: il primo è un adesivo specifico per la posa di LTV, SPC e LTV rigidi in ambienti umidi e su supporti non assorbenti; il secondo è un adesivo per la posa di fibra di vetro decorativa e carta da parti, sempre in ambienti umidi.
Materiale camaleontico Sembra legno, ma non è. Sembra mattone, ma non è. Sembra cemento, ma non è. Sembra un’infinità di materiali, ma è Fitwall di Porcelanosa. Si tratta di pannelli decorativi con il minerale compatto Krion, che riproduce in modo assolutamente veritiero texture e colori di materiali vari.
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Impatto positivo Itlas era in mostra con l’innovativo progetto Eco: un’idea con alla base la produzione di pavimenti in legno e complementi d’arredo, che coniuga design, innovazione e sostenibilità, per generare un impatto positivo per la comunità e le nuove generazioni.
DECORAZIONE VERSATILE Sicis amplia la gamma della linea Vetrite, un materiale che combina processi produttivi tradizionali e moderni al fine di ottenere un prodotto da rivestimento e decorativo di alto livello e allo stesso tempo estremamente versatile. La nuova collezione, disegnata da Marco Piva, è stata creata per i rivestimenti esterni, come veri pannelli strutturali.
Un nuovo racconto Tra le nuove collezioni di Mosaico+, spicca Cut Up che, prendendo spunto dall’omonima tecnica letteraria dadaista, dà nuova vita a fantasie già esistenti. Ogni realizzazione diventa così unica e irripetibile in un nuovo e casuale racconto. 77
Mercati / reportage CERSAIE
COMPATTO E SENZA PORI Nuova finitura Meridio per Lapitec. Cos’è Lapitec? È una pietra sinterizzata, materiale che si compone di polvere di minerali naturali sottoposti a vibrocompressione ad alte temperature. Si ottengono così lastre compatte e senza pori, resistenti anche in assenza di resine o additivi tossici. Grazie ai volumi ridotti e alla resa grezza e materica si rende ideale per facciate ventilate o rivestimenti esterni, ed è adatto persino in immersione. In indoor costituisce una creativa alternativa specialmente per pareti e superfici verticali.
Ispirate al mondo Jannelli&Volpi ha presentato le carte da parati CO.DE nella collezione Fabula, semplici da applicare e fornite in rotoli, non a pannelli, anche se tutte le fantasie sono costituite da disegni a grande formato, rendendo così tutta la linea adatta ai più svariati contesti. In Fabula le cromie disponibili sono davvero molte, e prendono ispirazione dal mondo che ci circonda: ritroviamo il paesaggio mediterraneo, nei pattern più astratti il mondo delle fiabe, o ancora i canali di Copenaghen… La scelta è vastissima e, come per le altre linee, non si perdono di vista qualità e sostenibilità dei materiali e della filiera della produzione. 78
Mercati / reportage ARCHITECT@WORK
Assorbimento selettivo Caimi Snowsound ha posto l’accento sul nuovo prodotto Snow Gems, soluzione versatile per sistemi fonoassorbenti. Caratteristica è la tecnologia brevettata Snowsound, che consiste nell’utilizzo di pannelli composti da materiale a densità variabile. Il risultato? Assorbimento selettivo alle diverse frequenze e ottimizzazione acustica. Da sottolineare anche l’ampia gamma di colori disponibili.
IMMAGINARE IL SUONO Mappy Italia ha presentato Deca Collection, un nuovo modo di modulare e immaginare il suono, un nuovo stile di fare acustica. La linea è caratterizzata da dieci differenti design, abbinati a dieci diversi tessuti.
Acustica da premio Da trent’anni Topakustik si occupa di contribuire con i suoi prodotti al miglioramento acustico degli ambienti interni con pannelli e soffitti fonoassorbenti. In occasione dell’appuntamento milanese ha presentato Topakustik Line, premiata al Red Dot Design Award 2021.
PRONTI, VIA! I pavimenti Cera Touch Collection di Coretec Floors hanno un sottofondo unico in sughero integrato e non richiedono nessuna preparazione per la posa. 79
Mercati / reportage ARCHITECT@WORK
SUPERFICIE OMOGENEA Ecco Look Tiles, una moquette tessuta con un brevetto innovativo che garantisce un incastro perfetto e una superficie omogenea. Il prodotto si presenta in forma di quadrotte 50x50 cm con bordi tagliati a laser. Le fughe a vista sono minime e le singole piastre possono essere sostituite con maggiore facilità. Un prodotto idoneo per pavimenti sopraelevati.
17mila combinazioni Signature è la nuova collezione di Amorim Cork Italia, che contempla una gamma di rivestimenti e superfici in sughero disponibili in 17mila combinazioni e totalmente personalizzabili.
Pavimenti millenari Bob Oak di Lignum Venetia è realizzato in legno di rovere millenario. Si tratta di un preziosissimo legno rimasto per secoli sotto le acque di fiumi, canali e laghi, riemerso grazie a opere di dragaggio. Una soluzione per interni dal tratto vissuto e ricercato.
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