Flortecnican. 1/2_2015

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

dal 1977 informa il settore

Gennaio/Febbraio n. 1/2 • anno XXXIX

41 PRODUZIONE / pieno campo Cresce l'interesse per la CELOSIA

49 TENDENZE / novità Una selezione delle varietà premiate all'IPM di Essen

12 Garofani PRIMO PIANO / tecniche Si SALVIA chi può!

Offerta diversificata per un mercato sempre più esigente




LUCE NUOVA

NEL MONDO

DEI FIORI NASCE SYNGENTA PER IL FLOROVIVAISMO Syngenta sceglie oggi di consolidare il proprio ruolo di protagonista nel settore florovivaistico investendo nuove risorse e portando innovazione e servizi esclusivi, per offrire ai professionisti del settore la possibilità di crescere e di stare al passo con i tempi. Syngenta per il Florovivaismo è la forza di un’offerta completa ed integrata che comprende genetica di alto livello, agrofarmaci di comprovata efficacia e nuovi agrofarmaci sviluppati specificatamente per il florovivaismo, insetti ausiliari per favorire la lotta integrata e servizi ad alto valore aggiunto in grado di migliorare l’efficienza produttiva di tutta la filiera. Syngenta per il Florovivaismo: le nuove soluzioni a 360° per i professionisti che vogliono crescere.

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EDITORIALE | questo mese

AVANTI! «Questo è anche lo spirito di noi della redazione, e quello che vogliamo ispirarvi parlando delle ultime novità, delle nuove collezioni e di sperimentazioni» Suntory® Dianthus Pink, il nuovo brand di Morheim.

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l 2015 di Flortecnica e vivaismo e vivaismo inizia con un numero più unico che raro: è pieno di buone notizie, che ci fanno guardare avanti con curiosità e intraprendenza. Questo è anche lo spirito di noi della redazione, e quello che vogliamo ispirarvi parlando delle ultime novità, delle nuove collezioni e di sperimentazioni. Così Matteo Ragni ci presenta la sua personale selezione di salvie ornamentali, e ci spiega perché è una “pianta-salvadanaio”, vi presentiamo la collezione primaverile di Moerheim, mentre Arturo Croci ci ricorda le caratteristiche dell’eccellenza made in Italy, come l’ampiezza dell’assortimento dei vivai italiani. Secondo un censimento, 9.247 taxa appartenenti a 4.504 specie, a 216 famiglie botaniche diverse, oltre a 4.891 cultivar per 1.69 specie! Intraprendenza anche all’Università di Pisa, dove è nato il pomodoro “SuperBio”: normali pomodori, ma coltivati in simbiosi ad alcuni microrganismi benefici che alzano il loro valore nutraceutico e permettono di ridurre l’uso di fertilizzanti e pesticidi; gli studi hanno avuto risultati talmente positivi che ne verranno prodotti in vivaio 10.000 piantine. Le grandi multinazionali come Red Fox e Syngenta si stanno muovendo: la prima ha scelto la strada del commercio equo e solidale, la seconda invece ha scelto di investire nel settore floricolo con un prodotto dedicato (pagina 52 e pagina 38), e così anche le aziende italiane: a pagina 16 la storia di Amori&Aromi, dove il connubio con la tecnica ridefinisce il concetto di “qualità”, mentre a pagina 26 trovate la storia di Lucio Pisapia e di una passione che non invecchia. Infine, abbiamo curiosato fra le Poinsettie di Giovanna Pavarin. Per descrivervi le ibridazioni abbiamo dato all’articolo una veste grafica speciale – perché anche le riviste devono sperimentare ed evolversi. Vi piace? E allora, andiamo avanti!

di Francesco Tozzi FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE

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EDITORIALE | l’esperienza ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.

ITALIANS (CAN) DO IT BETTER Alcune considerazioni sulla produzione delle piante da giardino e sui pregi della flora mediterranea. Che i vivai italiani devono sfruttare di Arturo Croci

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o scorso anno Enrico Farina e Claudio Cervelli del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura) di Sanremo hanno dato alla stampa un interessante volume intitolato “Arbusti mediterranei con frutti ornamentali Cotoneaster – Pyracantha – Mirto”. Gli autori hanno ritenuto necessario che io esprimessi alcune considerazioni sulla produzione di arbusti e alberi da giardino, che vi propongo di seguito. Confesso che alla loro richiesta ho provato un po’ di panico, per la vastità dell’argomento ma anche e soprattutto per la carenza di dati. Provate a chiedervi quali e quante piante ci sono nei vivai e nei garden italiani: tutti lo sanno, ma nessuno in realtà lo sa, ed è proprio per questa ragione che, lo scorso anno, la giuria del Premio intitolato a Stefano Capitanio ha scelto di premiare lo studio di Alan Puglisi del Corso di laurea magistrale in Salvaguardia del Territorio, dell’Ambiente e del Paesaggio del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agrarie e Alimentari, Sezione di Ortofloricoltura dell’Università di Catania. Il lavoro di Puglisi dà un’idea della complessità dell’offerta dei vivai italiani e fa riflettere.

I PLUS

IL VIVAISMO ITALIANO, AMPIO E COMPLESSO L’assortimento delle piante ornamentali da giardino presenti nei vivai italiani è sicuramente molto ampio: nell’indagine di Alan Puglisi su 26 grandi vivai italiani, descritta nella sua tesi di laurea, sono stati censiti 9.247 taxa appartenenti a 4.504 specie, a 216 famiglie botaniche diverse, il tutto arricchito da 4.891 cultivar per 1.691 specie. Fra le famiglie botaniche spiccano per importanza quella delle Fabaceae con

L’Italia, grazie alla sua grande variabilità di condizioni climatiche, potrà continuare a essere una nazione europea vocata alla produzione delle piante.

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93 generi e 276 specie, pari al 6% del totale; seguono la famiglia delle Myrtaceae con 33 generi e 230 specie, delle Lamiaceae, con 42 generi e 213 specie, delle Rosaceae con 35 generi e 206 specie. Certamente questi sono dati indicativi ma possono dare un’idea della complessità offerta dai vivai italiani. La domanda che tutti i vivaisti coltivatori continuamente si pongono è “che cosa piantare” per i prossimi anni e, inutile dire, non ci sono indicazioni certe sul futuro commerciale di una specie o cultivar. La stessa domanda se la saranno posta anche coloro che hanno messo in coltivazione l’olivo due o tremila anni fa? Oppure coloro che hanno selezionato i faggi? O quelli che oggi hanno a disposizione i grandi esemplari di Camelie? I criteri che portano alla messa in produzione di un determinato numero di piante di una determinata specie e varietà da parte dei vivaisti sono spesso molteplici e quasi sempre dettati da ragioni economiche, quindi con la previsione di un guadagno, o tecniche, per la facilità di propagazione e di allevamento, ed infine estetiche e utilitaristiche. UN ERRORE DA NON RIPETERE: IL MERCATO PASSIVO La produzione vivaistica ornamentale intensiva introdotta con la coltivazione in contenitore e la propagazio-


ne per talea, dopo la seconda guerra mondiale, hanno avuto il grande merito di rendere facilmente disponibili ai consumatori e agli appassionati un gran numero di specie e varietà, ma la corsa all’“El Dorado” ha originato molti errori, specialmente con il Cotoneaster e il Pyracantha, che sono stati prodotti in enormi quantità, saturando il mercato in breve tempo. Questo errore è da attribuirsi da una parte all’illusione di facili guadagni e dall’altra dalla passività del mercato che non è stato né informato né promosso in modo adeguato. Il discorso è un po’ diverso per il mirto, una specie conosciuta da secoli ma diventata popolare come pianta decorativa nell’ultimo ventennio, ma anche in questo caso si sta forse verificando il medesimo errore vissuto con il Cotoneaster e il Pyracantha. Mentre la rapida crescita dell’importanza di questi due sul mercato italiano ed europeo del dopoguerra ha portato diversi vivaisti, specialmente francesi e americani, all’ibridazione e alla costituzione di nuove varietà, poco sinora si è fatto per il Mirto limitandosi, spesso, solo alla selezione clonale. In generale sono pochissimi i vivaisti italiani che si dedicano anche all’ibridazione e alla selezione delle piante da giardino e sono ancora meno gli Istituti di Ricerca che si indirizzano in quel campo. Le ragioni di questo scarso interesse sono in parte dovute alle dimensioni minuscole delle aziende, alla facilità con cui s’importano le piante da giardino e forse anche perché il mercato, se si esclude la Rosa in vaso, dalle aziende italiane è giudicato troppo piccolo e il lavoro di ibridazione troppo lungo, oneroso e a volte difficile da difendere dal punto di vista brevettuale. SERVONO NUOVE SPERIMENTAZIONI E L’ALLEANZA DELL’INTERO COMPARTO Un altro aspetto dolente è l’assoluta mancanza di sperimentazione del materiale vivaistico e delle nuove cultivar, prodotto quasi sempre in paesi del nord Europa, o comunque in climi diversi da quello mediterraneo. Mentre per la pianta ornamentale in vaso da interno il fatto può avere un’importanza marginale, per una varietà da giardino il tipo di terreno, la posizione, i fattori climatici estivi e invernali spesso pregiudicano il buon comportamento della pianta con notevole insoddisfazione da parte dell’utilizzatore finale. Emerge quindi anche la necessità di creare, o definire meglio, una linea italiana nell’arte compositiva e dell’arredo urbano, basata evidentemente su prodotti mediterranei o naturalizzati. Per ovviare a questo fatto la Vivai Nord di Lurago d’Erba (CO) nel 2009, in collaborazione con diverse istituzioni, ha dato vita al gruppo Experta Planta che da allora ha tenuto sotto osservazione una quarantina di nuove introduzioni messe a dimora in sette località climatiche diverse, estrapolando utili indicazioni sullo sviluppo e la conservazione ornamentale delle varietà in esame. Experta Planta è chiaramente un esperimento positivo che dovrebbe essere preso ad esempio per tutto il comparto vivaistico italiano. Le alleanze aziendali di

«Non ci sono indicazioni certe sul futuro commerciale di una specie o di una cultivar» questo tipo dovrebbero anche comprendere l’esame delle compatibilità e la resa di prodotti ornamentali in varie condizioni climatiche, oltre a dividere fra i partecipanti, per alcuni generi commerciali, le attività di creazione di nuove costituzioni, collaborando senza farsi concorrenza per lo stesso prodotto, promuovendo quindi congiuntamente l’intero comparto.

BIBLIOGRAFIA Puglisi A., 2013. Analisi dei fabbisogni nella progettazione e manutenzione del verde: caratteristiche dell’offerta vivaistica. Università degli Studi di Catania. Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali. Corso di laurea magistrale in: Salvaguardia del Territorio, dell’Ambiente e del Paesaggio. Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agrarie e Alimentari, Sezione di ortofloricoltura.

UN FUTURO ROSEO PER IL PRODOTTO MEDITERRANEO Per il futuro si prevede che l’Italia, grazie alla sua grande variabilità di condizioni climatiche, possa continuare a essere una nazione europea vocata alla produzione delle piante ornamentali da esterno, senza trascurare, peraltro, le necessità del mercato italiano che sono ampie e complesse e spaziano dalla conservazione dell’ambiente alle esigenze del verde turistico, sportivo e urbano. Si prevede quindi che la produzione cosiddetta mediterranea possa avere grandi spazi commerciali verso i paesi del nord e dell’est Europa ma sia importante anche per il mercato interno che deve ancora riscoprire i vantaggi dell’utilizzo delle specie ornamentali autoctone o naturalizzate. Le piante mediterranee “e assimilate” sono notoriamente a basso input energetico (necessitano poca acqua, poche cure, etc.) e polifunzionali (schermanti, antirumore, per abbattere polveri etc.), naturalmente ornamentali per vegetazione e fioritura. Inoltre, hanno un costo più limitato sia di impianto che di manutenzione e questo è sicuramente un vantaggio indiscutibile anche per il verde pubblico, turistico e industriale. Un uso oculato di queste specie nei nostri areali sarebbe un passo in avanti nell’affrontare i grandi temi come il rispetto ambientale, la qualità della vita, il recupero della vivibilità di ambienti ormai al limite del degrado offrendo anche una grande possibilità di qualificazione del settore vivaistico italiano. Da queste conclusioni si deduce quindi che la necessità più grande e impellente è la conoscenza, e questa deve essere il più possibile ampia, con una visione olistica, non solo limitata alla produzione, ma diretta soprattutto all’utilizzo finale di una determinata varietà. Il presente lavoro su Cotoneaster, Pyracantha e Mirto vuole essere un primo ma importante contributo in questa direzione, non solo per il professionista ma anche e soprattutto per gli appassionati e gli utilizzatori finali, in modo che essi possano trarre maggiori soddisfazioni dall’utilizzo di queste piante. Flortecnica e vivaismo

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SOMMARIO | 1/2 - 2015

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Gennaio/Febbraio 2015

Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

dal 1977 informa il settore

Gennaio/Febbraio n. 1/2 • anno XXXIX

PRIMO PIANO

12 TECNICHE

Si SALVIA chi può di Matteo Ragni

17 GESTIONE 41 PRODUZIONE / pieno campo Cresce l'interesse per la CELOSIA

49 TENDENZE / novità Una selezione delle varietà premiate all'IPM di Essen

Ecco l’aroma giusto di Matteo Ragni

12 Garofani PRIMO PIANO / tecniche Si SALVIA chi può!

Offerta diversificata per un mercato sempre più esigente

IN COPERTINA BARILE FLOWER SERVICE È un’agenzia di acquisto specializzata nell’importazione di fiori recisi da tutto il mondo. È una società pugliese è ha la sua sede a Terlizzi, in provincia di Bari. (fbarile.it)

20 ORTICOLTURA Patata, si cerca un equilibrio Nasce il pomodoro “superbio” di Bianca Belfiore

PRODUZIONE

34 SPERIMENTAZIONE Le stelle sono tante milioni di milioni di Matteo Ragni ha collaborato Giovanna Pavarin

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38 SUPPORTI Il florovivaismo italiano ha un nuovo alleato colloquio con Matteo Garrone di Marta Meggiolaro

41 PIENO CAMPO Cresce l’interesse per la Celosia di Carlo Borrelli

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TENDENZE

46 FIERE

IPM Essen, 2015 da record di Bianca Belfiore

49 NOVITÀ Essen, vince chi racconta una storia di Bianca Belfiore

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52 PRODUZIONE Red Fox è sempre più fair di Marta Meggiolaro

54 COLLEZIONI Nuovi colori per il giardino di Filippo Terragni

56 MERCATI In leggera flessione l’export di Filippo Tommaseo Ottimismo timido timido di Paola Lauricella (Ismea) Flortecnica e vivaismo

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Flortecnica e vivaismo

PRIMO PIANO | vivaismo

Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 1/2 - Gennaio/Febbraio 2015 Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni COLLABORATORI Jessica Bertoni, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Francesca Neonato, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon

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PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello info@laboratorioverde.net

LE RUBRICHE

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QUESTO NUMERO Pronti a ripartire! di Francesco Tozzi

STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi

L’ESPERIENZA Italians (can) do it better di Arturo Croci

22 FATTI E PERSONAGGI

Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

24 FOCUS Un precursore dei tempi di Francesco Tozzi 50 e non sentirli di Arturo Croci

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe. ASSOCIATA AD

29 ECONOMIA & VERDE

e d i z io n i

2015, incentivi per la ripresa di Jessica Bertoni

Laboratorio

verde

Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale

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Flortecnica e vivaismo

Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

prezzo di copertina: 3,00 Euro • abbonamento da 8+1 numeri: 25,00 Euro



PRIMO PIANO | tecniche

SALVIA

SI CHI PUÒ!

Tante varietà e diversi tempi di fioriture sono una valida risposta alle esigenze di un mercato sempre più diversificato. C’è solo l’imbarazzo della scelta: ecco la mia selezione di Matteo Ragni

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Le salvie le più interessanti dal punto di vista produttivo 1. Salvia coccinea Forest Fire e la Lady in red 2. Salvia gregii Peach 3. Salvia x Mystic Spires Blue 4. Salvia patens 5. Salvia roemeriana, bella soprattutto rossa, con foglia larga 6. Salvia sinaloensis, sviluppo interessante e di un bel blu elettrico

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articolo nasce il 17 settembre 2014, molto tempo fa. Ci ho messo così tanto a pensarlo e confezionarlo, perché più andavo avanti nella ricerca del materiale e delle informazioni, e più si aggiungevano pagine di appunti. Come spesso mi accade, quando ho tanto da dire scrivo troppo e in modo disordinato. Grazie al suggerimento di mia moglie taglio e limo le parti scritte di questo articolo per lasciare spazio alle immagini. LE SALVIE, SALVADANAIO DEL FUTURO La ragione per la quale ho voluto affrontare il tema delle salvie è quella condividere l’idea che mi sono fatto durante questo viaggio - e cioè che le salvie possono diventare un ottimo salvada-

IN BREVE • Le salvie hanno diversi periodi di fioritura, dipende dalle specie e dalle numerose varietà in commercio. • Esistono diverse varietà di salvia ornamentale, alcune da seme, altre da talea. • Ci sono piante più classiche, come la serie Wish, e alcune novità come le Gogo di PW. • Per questo possono rispondere a diverse esigenze di mercato.

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naio. Per “salvadanaio” intendo una coltura che possa rispondere a diverse esigenze di mercato: infatti, le salvie hanno diversi periodi di fioritura, dipende dalle specie e dalle numerose varietà in commercio. Partiamo dal principio. I produttori di giovani piante ci propongono diverse varietà di salvia ornamentale, alcune da seme, altre da talea; certe noi le trattiamo come delle perenni, e altre come stagionali. Ci sono delle selezioni o dei raggruppamenti nuovi come le Gogo di PW ed altre che sono sul commercio da sempre, come le bellissime salvie colorate della serie Wish o più semplicemente la Salvia Caradonna o la Salvia microphylla Hot Lips. Dopo essermi confrontato con Claudio Cervelli che ha pubblicato il libro “Salvie – Caratteristiche, usi e coltivazioni” e dopo essere andato a trovare Sapia di

Hybrida che sta lavorando sulle Salvie ormai da qualche anno, ho avuto conferma che il futuro delle salvie ornamentali può essere molto interessante. LE VARIETÀ SULLYFUN PRIME IN CLASSIFICA Ho stilato la mia personale classifica. Ma per poterla presentare in un articolo c’è bisogno del confronto con i produttori e allora ho sentito i miei amici. Da questo lavoro di confronto sulle varietà è nato un elenco che ha bisogno di una nota: la vincitrice in assoluto, se si guarda il risultato in giardino, è la Caradonna. Se devo guardare il risultato in coltivazione devo dire che raggiungono la vetta le farinacea, che con il loro naturale portamento compatto ed adatto anche ai vasi più piccoli, esprimono al meglio il loro carattere.


PRIMO PIANO | tecniche

Mentre le varietà e gli ibridi commercialmente più riusciti 1. Salvia farinacea Sallyfun™ blue 2. Salvia x Wendy’s Wish e la Ember’s Wish 3. Salvia Gogo Scarlet (PW) 4. Salvia farinacea Arctic Blue 5. Salvia farinacea Bicolor Blue 6. Salvia microphylla Hot Lips

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LA CARADONNA, BELLA E SAGGIA La Salvia nemorosa Caradonna è una bella perenne dal fiore viola e dalle foglie verde scuro. È una pianta così saggia che se piantata in giardino, o nella più triste rotonda, continuerà a fiorire per tutta l’estate.

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Schmid SRL la forma naturale dell’energia

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PRIMO PIANO| gestione

L’AROMA

ECCO

GIUSTO Un esempio di produzione che unisce qualità ed efficienza: l’azienda Amori e Aromi. Perché “non basta più produrre in grande quantità” di Matteo Ragni

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rodurre aromatiche è sempre più un lavoro difficile: la concorrenza è tanta, il prodotto maltrattato e il mercato sempre più competitivo. In questo panorama non esaltante, Aromi e amori è una azienda sincera. Sincera nel senso che il prodotto è schietto. Diretto. Vaso 8 con piantina di aromi pronti per essere consumati o per essere piantati, e mai una pianta per volta. Infatti, il modo migliore per avere una pianta Aromi e Amori è quella di comprare un contenitore da sei piante. Le possibili combinazioni sono molteplici. C’è il Mix classico, quello delle Lavande, il mix dei basilici e quello con le menta. Ma i mix che hanno più successo sono quelli pensati per il barbecue, quelli per la pasta e il mix per la cucina. UN’ATTIVITÀ SEMPLICE MA EFFICIENTE Dietro un prodotto semplice c’è un im-

portante lavoro di ottimizzazione delle produzioni. Alla base della decisione di incrementare il livello di efficienza aziendale c’è la drammatica realtà che il prezzo di vendita di una pianta è stabile da anni mentre i costi di produzione tendono a crescere sempre più. Roberto Raviola ha trovato chi con grande progettualità e sapienza ha contribuito a disegnare l’azienda come è ora: Javo. Le lavorazioni sono tutte centralizzate e grazie alla nuova gestione delle macchine le operazioni integrate mirano a toccare le piante solo due volte, al momento dell’invaso e al momento dell’imballaggio. Tutto ha inizio con l’invasatura, dalla macchina invasatrice le piante vengono condotte ad una tramoggia che cosparge tutti i vasi con uno strato di pacciamatura organica (sfibrato fine di legno); il secondo passaggio è la bagnatura delle piante che poi vengono accolte dal robot che le spazia e le depone nei distanziatori che poi vengono usati in Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO| gestione

Serve un uomo che si renda capace di integrare le esigenze aziendali con le capacità della macchina coltivazione. La seconda linea è per la raccolta e la preparazione delle piante. Il robot spaziatore le accoglie e le piante vengono potate o cimate e disposte nei contenitori destinati alla commercializzazione. LA MACCHINA NON BASTA, SERVE PROGETTUALITÀ Due semplici linee che organizzano il lavoro di tutta l’azienda. Una organizzazione nata dalla collaborazione tra Roberto Raviola e Massimo Gallini di Javo che con la sua esperienza ed amicizia è riuscito ad interpretare le esigenze ed i bisogni aziendali. Non basta avere una macchina, serve un uomo che si renda capace di integrare le esigenze aziendali con le capacità della macchina. L’efficienza aziendale quindi non si misura solo in quantità del prodotto ma anche in qualità dei processi. Consiglio a tutti di andare a trovare Roberto Raviola per vedere il futuro che vorreste anche nella vostra azienda.

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PRIMO PIANO | orticoltura

PATATA, SI CERCA UN EQUILIBRIO

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ualità della produzione nazionale da ottima a eccelsa, ma consumi in flessione tra il 5 e il 7%: questa contraddizione riassume il consuntivo di un 2014 al di sotto delle aspettative per chi produce e commercializza patate nel nostro Paese e condiziona il mercato anche nella primissima parte del 2015, con scorte di prodotto italiano che restano del 10-15% superiori alla media con qualche distinguo tra una areale produttivo e l’altro. La difficoltà di un alimento tanto popolare, accessibile e saldamente inserito nella tradizione gastronomica italiana suona in aperto contrasto con un periodo di recessione, dove a rigor di logica i cibi altamente nutrienti, versatili e a costo contenuto dovrebbero conoscere un momento di gloria. UN PROBLEMA DI FILIERA, E UNO DI MARKETING Quali sono le ragioni di questa apparente disaffezione dei consumatori nei confronti della patata? Secondo Romagnoli Fratelli SpA, una delle più importanti realtà nazionali nella lavorazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, le chiavi di lettura sono due: una interna alla filiera pataticola e una più legata alla crisi economica e all’evoluzione dei consumi. Da un lato, l’andamento negativo del 2014 non ha interessato solo il mercato italiano, dove il consumo complessivo (distribuzione organizzata, canale Ho.re.ca, normal trade e industria) di patata è sceso da 2,1 a circa 1,9 milioni di tonnellate, ma anche le aree di produzione e di fortissimo consumo dell’Europa

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Il prodotto italiano è eccellente, ma i consumi calano. La prossima stagione vedrà la contrazione delle superfici investite. E l’aumento del prodotto premium di Bianca Belfiore

IN BREVE • Nel 2014 i consumi registrano una flessione del 5-7%. • Le scorte di prodotto italiano rimaste sono aumentate del 10–15%. • Il consumo complessivo di patata è sceso da 2,1 a 1,9 milioni di tonnellate • Fra le ragioni: immissione nel mercato di prodotto di scarsa qualità e continua depressione del prezzo. • Conseguenza: riduzione delle superfici destinate alla coltivazione della patata • Si attende il riequilibrio tra offerta e domanda.

Settentrionale. In entrambi i casi, nel corso dell’anno è stata immessa sul mercato anche una consistente quantità di prodotto di scarsa qualità a causa dell’andamento climatico non sempre favorevole, che ha alimentato la continua depressione del prezzo e la progressiva riduzione dei consumi. “Gli operatori commerciali hanno reagito accentuando una pressione promozionale già consistente”, spiega Giulio Romagnoli, Presidente di

Romagnoli F.lli SpA e Coordinatore della Commissione Patate di Fruitimprese. “Le patate, però, sono un prodotto a consumo rigido, vale a dire che i consumatori non reagiscono al prezzo promozionale mangiando più patate del solito, ma eventualmente spostando l’acquisto sul prodotto in promozione. In questo modo, l’unico effetto sortito da quotazioni costantemente e innaturalmente basse è stato mandare in crisi la sostenibilità della filiera”.


IN EVIDENZA

Romagnoli F.lli SpA, impresa di famiglia gestita dai fratelli Giulio e Grazia Romagnoli, è una delle principali realtà nazionali nel settore della lavorazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, in particolare di patate. L’azienda, che ha sede a Bologna, attualmente occupa circa 60 dipendenti e ha chiuso il 2013 con un fatturato di 33,5 milioni di euro. SI RIDUCONO LE COLTIVAZIONI Difatti, i riflessi negativi della campagna produttiva e commerciale 2014 non hanno tardato a farsi sentire a livello di aziende agricole sotto forma di riduzione delle superfici destinate alla coltivazione della patata. Tutti i principali areali dell’Italia meridionale fanno registrare una contrazione delle superfici investite, con in cima la Campania. Se confermata al termine delle semine, questa situazione creerà i presupposti per un riequilibrio tra offerta e domanda a partire dai prossimi mesi di aprile e maggio. CRESCE LA FASCIA PREMIUM D’altro canto non si possono sottovalutare gli effetti della crisi economica e, ancor più, dell’evoluzione in atto negli stili di vita e di consumo degli italiani. Per Romagnoli il perdurare della recessione ha portato sicuramente a un’ulteriore stretta sui consumi, anche essenziali, che è arrivata a lambire il segmento altospendente dei consumatori. Tuttavia, in questo quadro si sta manifestando anche un fenomeno di polarizzazione dei consumi. Non si spiegherebbe altrimenti la crescita delle linee di prodotto premium nella moderna distribuzione. Tutte le principali insegne, infatti, stanno procedendo a segmentare verso l’alto l’offerta allo scopo di ricavare marginalità attraverso la soddisfazione di un consumatore sempre più informato ed esigente sul value for money. Aumenta di pari passo la fascia che acquista generi alimentari di primo prezzo ma, anche in questo caso, solo se li trova buoni e convincenti.

NASCE IL POMODORO “SUPERBIO” Dal laboratorio alla tavola: l’Università di Pisa ha stipulato una convenzione con un’azienda vivaistica per la produzione di 10mila piantine per il 2015. Ma che sono destinate ad aumentare

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l dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano ha stipulato una convenzione con l’azienda L’Ortofruttifero di San Giuliano Terme per la produzione in vivaio di 10.000 piantine di pomodoro “SuperBio” per il 2015, che saliranno a 70.000 nel 2016. Il pomodoro “SuperBio” è nato di uno studio multidisciplinare dell’Ateneo pisano, coordinato dalla professoressa Manuela Giovannetti, condotto da docenti di Agraria, Medicina e Biologia e pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “British Journal of Nutrition”. “Questa ricerca - ha spiegato la Giovannetti, che dirige il Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutrafood-Nutraceutica e Alimentazione per la Salute dell’Ateneo pisano – ha dimostrato che i metodi di coltivazione possono influenzare il valore salutistico dei cibi prodotti. Infatti il contenuto in fitochimici, molecole prodotte dalle piante che hanno importanti proprietà protettive e preventive nei confronti di diversi tipi di malattie umane, può aumentare se le piante crescono insieme a microrganismi benefici che stabiliscono con loro un particolare tipo di simbiosi chiamata “micorriza”. Lo studio, condotto nei laboratori dell’Università di Pisa, ha dimostrato che i frutti prodotti dalle piante “micorrizate” (cioè che vivono in associazione con i microrganismi benefici simbionti) contengono concentrazioni più elevate di licopene (+18,5%), calcio (+15%), potassio (+11%), fosforo (+60%) e zinco (+28%) rispetto ai pomodori prodotti tradizionalmente. “I pomodori prodotti da piante coltivate biologicamente e con i loro microrganismi simbionti – ha concluso Manuela Giovannetti – mostrano anche un più elevato potere anti-estrogenico, e rappresentano un esempio di produzione ecologica e sostenibile del cibo, capace di ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e pesticidi, ottenendo cibo di alta qualità e con alto valore nutraceutico; un tema di grande interesse sociale, fortemente richiesto da consumatori e produttori”. La dottoressa Manuela Giovannetti, direttrice del Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutrafood-Nutraceutica e Alimentazione per la Salute dell’Università di Pisa.

IN BREVE • L’azienda L’Ortofruttifero, in collaborazione con l’Università di Pisa, produrrà in vivaio di 10.000 piantine di pomodoro “SuperBio”. • Lo studio è stato condotto dalla professoressa Manuela Giovannetti. • I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale “British Journal of Nutrition”. • Lo studio ha dimostrato che i frutti prodotti dalle piante “micorrizate” hanno un contenuto in fitochimici più elevato rispetto ai pomodori prodotti tradizionalmente. • I pomodori SuperBio hanno anche un più elevato potere anti-estrogenico.

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FATTI & BREVI | news dal mercato

FLORA TRADE + MACFRUT Flora Trade, la fiera internazionale organizzata da Rimini Fiera, in collaborazione con Florasì e Florconsorzi per la promozione del settore florovivaistico e del paesaggio, inizialmente pensata in due momenti – un workshop a febbraio ed un vero e proprio expo molto articolato a settembre –, si concentrerà in un unico grande appuntamento dal 23 al 25 settembre 2015. Questa scelta è stata ulteriormente avvalorata dall’opportunità rappresentata dalla recente decisione di trasferire a Rimini il Macfrut, il più importante appuntamento fieristico internazionale dedicato all’ortofrutta. “Il format di Flora Trade sarà particolarmente innovativo per la completezza merceologica, il grande numero di attività formative dedicate a tutte le figure professionali, per l’ampio respiro internazionale”, fanno sapere gli organizzatori. Sono previsti investimenti per coinvolgere centinaia di buyer del comparto florovivaistico da tutti i continenti, con focus su Germania, Slovenia, Romania, Turchia. La contemporaneità di Flora Trade e Macfrut permetterà importanti sinergie nelle relazioni internazionali e nel coinvolgimento delle istituzioni moltiplicando le opportunità di business per tutti gli operatori. “Alla luce di questo nuovo contesto – commenta il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni (nella foto) – ci è sembrato opportuno ripensare al calendario per assicurare un palcoscenico unico nel mondo fieristico. La proposta è stata accolta molto positivamente dal mercato: in questo modo possiamo ambire ad accogliere tutta la filiera in un unico innovativo marketplace”.

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FLORAHOLLAND INCREMENTA IL FATTURATO Chiusura d’anno positiva per FloraHolland che ha visto un incremento del suo fatturato di circa 4,4 miliardi di euro, pari a circa l’1,2% in più rispetto al 2013. Si riconferma il più grande mercato al mondo con circa 12,5 miliardi di prodotti venduti di cui il 48,9% è passato attraverso il sistema di asta a orologio, mentre il 51,1% per vendita diretta.

SPAZIO AL PRODOTTO LIGURE Piccolo, ma assolutamente attraente e completo lo stand del Distretto Florovivaistico della Liguria alla scorsa edizione di IPM a Essen. Uno spazio che ha saputo mettere in evidenza le particolarità e la qualità del prodotto ligure. Il distretto è stato istituito dalla Regione Liguria per sostenere e coordinare azioni tra i diversi soggetti e le categorie coinvolte nel settore della floricoltura. I membri del consiglio rappresentano agricoltori, istituti di ricerca, enti pubblici, servizi commerciali e specializzati. Il principale obiettivo è il sostegno al settore e il coordinamento delle azioni necessarie a incrementare innovazione, sostenibilità e competitività del florovivaismo ligure.


IN MOSTRA IL PRODOTTO PUGLIESE Florbusiness, un appuntamento ormai consolidato per apprezzare la produzione mediterranea colloquio con Cosimo Pagano di Francesco Tozzi

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lorbusiness 2015 si svolgerà quest’anno dal 3 al 6 marzo, uno spostato delle date ai primi giorni di marzo consentirà ai nostri partner commerciali di poter visionare le coltivazioni, specialmente per le piante fiorite, in uno stadio di fioritura quasi pronto per la commercializzazione. Abbiamo raggiunto Cosimo Pagano, presidente dell’associazione.

Cosimo Pagano, presidente di Florbusiness.

D. Quali le principali novità che verranno presentate alla prossima edizione? R. «Chi negli anni ci ha visitato ha sicuramente apprezzato le varie iniziative che ogni singola azienda presenta e diverse sono le novità che andremo a proporre anche quest’anno. Grande spazio sarà riservato al settore décor e arredo con la presentazione in anteprima di esclusive collezioni di tendenza per il prossimo Natale e Autunno-Inverno 2015/2016». D. Ormai il Florbusiness è giunto alla settima edizione, un bilancio? «Florbusiness è nata dalla volontà di un gruppo di imprenditori e anno per anno ha ricevuto sempre maggiori consensi. Negli anni abbiamo sempre di più migliorato e aumentato le nostre proposte, questo ci ha permesso di dare alla nostra iniziativa una forte visibilità sia in Italia sia in altri paesi Europei e le soddisfazioni non sono mancate, lo dimostra la presenza continua a ogni edizione di garden center e grossisti provenienti da diverse regioni Italiane e dall’estero. Non sono mancati gli apprezzamenti di differenti riviste fra le più qualificate, che all’estero hanno ampiamente scritto su Florbusiness parlando delle nostre aziende e prodotti. Un bilancio tutto sommato positivo anche se bisogna guardare al futuro pensando di migliorare sempre di più le nostre offerte». D. C’è maggiore attenzione al florovivaismo del sud Italia? «Il sud Italia negli ultimi decenni ha fatto passi importanti in floricoltura, in Puglia in modo particolare, si è avuto un fortissimo incremento delle produzioni di piante da interno, soprattutto per le essenze mediterranee, di piante da vivaio e di piccole piantine da coltivare. In quanto a piante mediterranee è risaputa la forte disponibilità e soprattutto la qualità dei prodotti, le aziende di Florbusiness ne sono una prova concreta».

IN EVIDENZA Discorso a parte merita la coltivazione del bergamotto, di cui l’Italia è il principale e quasi esclusivo produttore a livello mondiale, da cui si estrae l’olio essenziale. La produzione dell’agrume è localizzata nella fascia costiera della provincia di Reggio di Calabria, a partire da Villa San Giovanni fino a Monasterace, lungo la costa Jonica.

The orchid professionals

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D. Quali iniziative bisognerebbero intraprendere per migliorare le vendite di prodotti floricoli? «Ci vuole promozione verso il grande pubblico e collaborazione fra tutti gli attori produttivi sia nazionali sia esteri. Un esempio è il successo che lo scorso anno ha avuto la campagna promossa per la Festa dei Nonni, la collaborazione fra aziende di produzione italiane e olandesi, comincia a dare i primi risultati. La Festa dei Nonni è una festa riconosciuta con una legge dello stato Italiano e lo scorso anno anche Papa Francesco ha dedicato una giornata ai nonni e agli anziani. Una festa che è un’opportunità per promuovere il fiore e la pianta, come elementi capaci a migliorare la vita degli anziani e dei bambini. Impegniamoci tutti quanti a promuovere questa importante festa». www.floricultura.com +31 (0)251 20 30 60 info@paolofeltri.com 0182 594059

Leader nella produzione di giovani piante di Orchidee A


FATTI & PERSONAGGI | focus

HA SEMPLIFICATO LE COSE Introducendo l’informatica nella filiera del florovivaismo. Così, Renato Lucente ha saputo interpretare un’esigenza e trasformarla in un business. Per tutti colloquio con Sara e Davide Lucente di Francesco Tozzi

Renato Lucente ha fondato Florsistemi nel 1993.

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stato un precursore, un innovatore. È riuscito a creare una tendenza, una necessità, rivoluzione la gestione informatica dei garden center e delle aziende di produzione. Questo ha fatto Renato Lucente con Florsistemi, ha dato una soluzione concreta al mercato. Tanti sono stati i colleghi e gli operatori del settore che mi hanno parlato di Renato Lucente come di un uomo visionario – oggi nel linguaggio comune si direbbe una persona “avanti” – in grado di interpretare le esigenze di una filiera, quella del florovivaismo, che nei primi anni ’90 si stava strutturando. E proprio per questo ho voluto incontrare i suoi figli, Sara e Davide Lucen-

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te, che oggi sono alla guida della società milanese. Per parlare di un imprenditore, e di un papà, che ha fatto la differenza. E la mia curiosità si concentra proprio sull’intuizione di Renato Lucente, perché occuparsi proprio di questo settore? «Nostro padre nasce come informatico e si è sempre occupato fin dagli anni ’80 di sistemi informatici. Poi l’incontro con alcune aziende del settore vivaistico e da lì l’intuizione». Nel senso che aveva capito che poteva essere un mercato potenziale? «Sì, anche se all’epoca non c’erano degli standard precisi, quindi lui si è fatto interprete di questa necessità, riuscendo a dare delle risposte strutturate». Infatti, Renato Lucente ha voluto subito identificare il suo prodotto con un’offerta di software altamente performante per l’epoca, con soluzioni personalizzate e un’assistenza ad hoc per ogni cliente, compresa la parte di marketing e comunicazione. È con questi presupposti che nasce Florsistemi nel 1993: l’idea era quella di migliorare i processi di gestione e logistici delle aziende florovivaistiche, per ottimizzare i business di queste aziende. Ma come ha fatto a farsi conoscere? «Nel modo più semplice per quegli anni: il porta a porta. Lui girava con l’auto piena di prodotti – e immaginate che all’epoca le dimensione dei supporti informatici erano molto diverse da quelle attuali – e cercava di piazzare il suo prodotto. Meglio, cercava di vendere una filosofia di gestione. Un nuovo modo di organizzare il lavoro». L’intento era quello di semplificare i processi all’interno delle aziende florovivaistiche e dei garden cen-

«Poi l’incontro con alcune aziende del settore vivaistico e da lì l’intuizione»

I 20 anni di Florsistemi. Da sinistra, Renato e Davide Lucente, con Fabio Sorgato.

ter. Barriere cassa, programmi e software per migliorare i flussi di prodotto, soluzioni per ottimizzare la logistica sono solo alcuni delle novità introdotte da Florsistemi negli anni nel mercato del florovivaismo. E con gli anni sono diventati particolarmente bravi nel tracciare la movimentazione della pianta, con applicazioni dedicate, e l’introduzione di molte informazioni. Poi, negli anni, la specializzazione nel settore distributivo business to business, l’apertura della sede di Roma, l’integrazione con le potenzialità del Web, l’ingresso dei figli e, negli ultimi anni, la diversificazione dell’offerta commerciale, che ha portato all’ampliamento verso altri settori, come quello alimentare. «Nostro padre era un uomo alla mano, semplice, appassionato e con tanta voglia di fare, di sperimentare», mi racconta i figli e me lo confermano anche tanti imprenditori, colleghi e clienti di Renato Lucente. Una bella storia. Mi piaceva ricordarla.



FATTI & PERSONAGGI | focus

50 ANNI, E NON SENTIRLI Lucio Pisapia festeggia cinquant’anni di attività. La storia di una passione che il tempo non spegne. E che vale la pena raccontare (e leggere) di Arturo Croci

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e oggi visitate la Floricoltura Pisapia a Sant’Antonio di Pontecagnano e a Eboli, in provincia di Salerno, vi renderete conto della qualità e dell’assortimento di una delle prime 10 aziende italiane specializzate nella produzione di piante ornamentali in vaso. Circa 10 ettari di serre e strutture produttive tecnologicamente avanzate che, nel tempo, hanno richiesto notevoli investimenti, per continuare a produrre negli anni

piante di prima qualità. Gli ultimi investimenti si sono appena conclusi e hanno riguardato l’installazione di un sistema di riscaldamento innovativo, che sfrutta le energie alternative date dalla biomassa legnosa, con un notevole beneficio per l’ambiente. Quanto sinteticamente descritto può dare solo un’idea di quella che è, oggi, la Floricoltura Pisapia. Per meglio comprendere la storia di questa azienda, la vita e la professionalità del suo fondatore è necessario partire dall’infanzia di Lucio e per-


correre, passo dopo passo, alcuni degli aspetti salienti e delle decisioni storiche, non sempre facili, che hanno consentito alle sue aziende di crescere nel rispetto delle risorse umane e del territorio. DAL VENDITORE AMBULANTE A LEADER INTERNAZIONALE Lucio a 15 anni diventa coadiuvante del padre come Coltivatore diretto a Cava de’ Tirreni (Salerno). Il 26 febbraio 1965, esattamente 50 anni fa, all’età di 18 anni, ottiene dal Comune di Cava de’ Tirreni la licenza di venditore ambulante di fiori e piante e con una Apecar comincia l’avventura in conto proprio. Costruisce la sua prima serra di appena 24 metri quadrati, riscaldata con una stufa che brucia

segatura. Nel 1973 entra in vigore l’obbligo della partita IVA e così nasce l’Azienda Agricola Pisapia Lucio. La produzione di piante in vaso comincia a caratterizzarsi e Lucio ottiene anche l’autorizzazione prefettizia alla propagazione vivaistica. Nel 1978, con il fratello Antonio, acquista il primo terreno di 10.000 m2 in Pontecagnano Faiano (SA) e fonda la Ponteflora, costruendo i primi 1800 m 2 di serre per coltivazioni in microclima controllato. Nel 1984, sei anni dopo, sempre a Pontecagnano, Lucio fonda la Genflora e prosegue la costruzione delle serre. Altri 8.000 m2 si aggiungono al complesso produttivo. Il nome Pisapia esce dai confini della Campania e diventa leader del mercato italiano ed europeo nella produzione di piante ornamentali in vaso. Nel 1991 Lucio diventa socio della Cooperativa Pollice Verde in Eboli (SA), e partecipa alla costruzione del complesso aziendale costituito da circa 27.000 m2 di serre, con un sistema produttivo in parte su bancale e in parte a terra. Nel 2002 è socio anche della Pisapia Srl, azienda fondata esclusivamente per la commercializzazione dei prodotti propri e di terzi. La realtà economica attuale è costituita dalla Floricoltura Pisapia s.r.l. agricola, nata nel 2009 a seguito della trasformazione della Coop. Pollice verde; nel 2012 la Floricoltura Pisapia, ormai leader nel settore florovivaistico, acquisisce l’attività della Genflora di Pisapia Lucio e nel 2014 incorpora la Pisapia srl. Finalmente si compie il sogno di Lucio e dei figli Antonio e Gennaro, giungendo a una realtà aziendale unica ed operante su una superficie colturale di oltre 10 ettari. UNA PASSIONE CHE NON CAMBIA NEL TEMPO Sono passati 50 anni da quando Lucio ha iniziato l’avventura come coltivatore e imprenditore

della floricoltura italiana. Da una serra di 24 m2 oggi la produzione avviene su oltre 10 ettari ma il sistema di riscaldamento, dice Lucio, «È quasi lo stesso, allora usavo la segatura; oggi la modernissima caldaia appena installata brucia il cippato…». Il mondo del fl orovivaismo gli ha riconosciuto la sua grande professionalità in più occasioni: nel 2004 gli è stato assegnato il premio “Fabio Rizzi” come floricoltore dell’anno e nel 2008 il Premio Internazionale di Florovivaismo Garofano d’Argento. In questi anni vi sono stati molti cambiamenti ma una cosa si può dire con certezza: lo spirito di Lucio è rimasto immutato e così anche la sua chiarezza di intenti. Lucio è nato coltivatore e tale è rimasto. Questa sua grande passione è rimasta immutata nel tempo, la coltiva ogni giorno quando entra in serra, e continua a trasmetterla a tutti coloro che hanno a che fare con lui: la moglie Maria, il fratello Antonio, i figli Antonio e Gennaro, lo staff aziendale e tutti i partner commerciali. Lucio Pisapia, un esempio per le future generazioni. Grazie Lucio, auguri dai tuoi amici floricoltori, dalla redazione di Flortecnica e vivaismo e da tutti gli amici. Flortecnica e vivaismo

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ApuliA plAnts. fiorisce l’eccellenza.

Passione e ricerca continua, per produzioni di alta qualità. Le piante mediterranee e il fiorito in vaso hanno, ora, un’identità nuova. apulia Plants srl agricola Strada Comunale S. Lorenzo Terlizzi (BA)

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STRUMENTI di Jessica Bertoni

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Gestione, finanziamenti e investimenti per l’impresa che vuole innovare

2015, INCENTIVI PER LA RIPRESA

Con la trasformazione in legge del decreto competitività e il decreto semplificazioni lo Stato tenta di rilanciare il settore agricolo. Tra i provvedimenti: agevolazioni per giovani imprenditori e investimenti sull’e-commerce

SCONTO DELL’IMU PER I TERREN AGRICOLI MONTANI Ai fini della determinazione dell’Imu che deve essere scontata dai terreni agricoli montani, con il D.l. 4/2015 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24.01.2015, dal 2015 si adotterà il criterio di classificazione dei terreni predisposto dall’Istat: “non montano”, “parzialmente montano” e “montano”. A tal fine si farà riferimento all’elenco dei Comuni disponibile sul sito dell’Istat, prestando attenzione alla colonna “R”. A decorrere dall’anno in corso l’esenzione dall’Imposta Municipale Propria si applica: • Ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall`elenco dei Comuni italiani predisposto dall`Istat; • Ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all`articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall`elenco dei Comuni italiani predisposto dall`Istat. Tali criteri si applicano anche all`anno di imposta 2014. Inoltre il termine di pagamento dell’Imu 2014 è stato posticipato al 10 febbraio 2015.

DECRETO COMPETITIVITÀ CONFERMATO PER IL 2015 Il c.d. decreto competitività (d.l. 91/2014) è stato convertito nella Legge n° 116/2014. Sono state confermate alcune importanti

agevolazioni per il settore agricolo, quali ad esempio: • Abrogazione del criterio forfettario per il terreno incolto (art. 7 c. 3); • La rimodulazione della rivalutazione dei redditi dominicali e agrari (art. 7 c. 4) che sarà del 30% nel 2015 (10% per i coltivatori diretti e Iap), e del 7% dal 2016; • Crediti d’imposta per le aziende agricole in rete e per chi investe o amplia investimenti in e-commerce; • Bonus assunzioni giovani; • Detrazione d’imposta per le spese relative all’affitto dei terreni agricoli; • Accesso a mutui agevolati per giovani imprenditori. Abrogazione del criterio forfettario per il terreno incolto e rimodulazione della rivalutazione dei redditi dominicali e agrari Cambia la rivalutazione per i redditi dominicali e agrari, che passa, per la generalità dei contribuenti, al 30% nel 2015 e al 7% dal 2016, mentre per i coltivatori diretti e Iap sale al 10% nel 2015. Tale disposizione va considerata al fine del calcolo dell’acconto Irpef 2015-2016. Viene poi abrogata la disposizione di legge (art. 31 comma 1 del Tuir) che prevedeva la possibilità di determinare il reddito dominicale in via forfettaria nel caso di mancata coltivazione del terreno per un’intera annata.

INCENTIVI PER LE AZIENDE AGRICOLE IN RETE ED E-COMMERCE Per le imprese che producono prodotti agricoli di cui all’Allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, e alle piccole medie imprese (ai sensi del Regolamento UE n. 800/2008) che producono prodotti agroalimentari non ricompresi nell’Allegato I del

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TFUE, è riconosciuto: • Un credito d’imposta del 40% delle spese sostenute per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico (la misura del credito non può in ogni caso superare i 50.000 €); • Un credito d’imposta del 40% per le spese sostenute per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, e per la cooperazione di filiera (la misura del credito non può in ogni caso superare i 400.000 €). Per contratto di rete si intende un accordo tra le parti che consente a due o più aziende agricole di svolgere in forma associata le coltivazioni e la trasformazione dei prodotti agricoli. I prodotti si considerano ottenuti a titolo originario, consentendo quindi ai partecipanti di applicare il regime speciale Iva e dei redditi. Con la conversione in legge del decreto tali agevolazioni sono concesse anche alle imprese che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Le agevolazioni sono concesse per il 2014 e i due anni successivi e per le grandi imprese agricole il credito di imposta si applicherà nell’ambito del regime de minimis. I crediti vanno riportati nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta per i quali è concessa l’agevolazione, e vanno utilizzati esclusivamente in compensazione. Inoltre, non concorrono alla formazione del reddito né della base imponibile Irap, e non rilevano al fine del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi ex artt. 61 e 109 comma 5 del Tuir.

primo anno di assunzione, e sei a completamento del secondo e terzo anno. • Assunzioni a tempo indeterminato giovani lavoratori agricoli. In questo caso spetta un premio per diciotto mensilità a decorrere dalla fine del primo anno di assunzione. Per fruire degli incentivi per agricoltura 2015 assunzioni giovani, i datori di lavoro dovranno attendere la specifica circolare INPS nella quale verranno definite le modalità di attuazione delle nuove disposizioni e l’apposita procedura telematica per effettuare la richiesta e la domanda incentivi assunzioni. Esiste un limite all’incentivo, il cui valore annuale non può comunque superare, per ciascun lavoratore, l’importo di: • 3.000 € se a tempo determinato; • 5.000 € se a tempo indeterminato.

BONUS ASSUNZIONE GIOVANI

AGEVOLAZIONE D’IMPOSTA DEGLI AFFITTI AGRICOLI PER I GIOVANI

Il Governo ha considerato particolarmente urgenti “disposizioni per rilanciare il comparto agricolo, quale parte trainante dell’economia nazionale, e la competitività, incidendo in particolar modo sullo sviluppo del “made in Italy”: ecco giustificato allora il bonus assunzione giovani, introdotto dall’articolo 5 del Decreto Competitività 2014. L’articolo prevede incentivi per i datori di lavoro che assumono giovani lavoratori agricoli. Questi consistono in un premio per i datori di lavoro che assumono giovani tra i 18 e i 35 anni senza lavoro retribuito regolarmente negli ultimi 6 mesi e senza diploma di istruzione secondaria di secondo grado (quindi di giovani senza regolare contratto negli ultimi 6 mesi e con la terza media) ed è pari ad 1/3 della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali, per un periodo di 18 mesi. Tale premio è fruibile in termini di compensazione dei contributi e varia a seconda del tipo di contratto, ossia a tempo determinato o indeterminato. Il premio è valido solo se l’assunzione dei giovani lavoratori agricoli avviene con contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato della durata di almeno 3 anni; in questo caso però è richiesta la stipula di un contratto di lavoro che preveda un minimo di 120 giornate lavorative per ciascun anno di contrattazione e che sia in forma scritta. Inoltre, tali assunzioni devono comportare un aumento occupazionale netto calcolato sulla differenza tra il numero di giornate lavorate in ciascuno dei tre anni previsti e il numero di giornate lavorate nell’anno precedente all’assunzione. Le giornate lavorative nei contratti part-time, invece, devono essere calcolate in base alle ore pattuite e l’orario del lavoratori full time. Vediamo nel dettaglio quali sono i contratti di lavoro agevolabili: • Assunzioni a tempo determinato dalla durata di almeno tre anni. In questo caso spetta un premio per sei mensilità per il

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RIDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO In fine, è prevista l’applicazione a favore dei produttori agricoli del 50% delle deduzioni Irap attualmente riconosciute per i lavoratori a tempo indeterminato anche per ogni lavoratore agricolo dipendente a tempo determinato, purché abbia lavorato per almeno 150 giornate all’anno e con contratto di durata non inferiore a 3 anni. Il beneficio è stato esteso anche le società agricole. Le assunzioni devono avvenire fra il primo luglio 2014 e il 30 giugno 2015. L’agevolazione si applica a partire dal periodo d’imposta successivo al 31.12.2013, previa autorizzazione della Commissione europea.

Per il rilancio del settore e nel contempo per favorire l’autoimprenditorialità giovanile il decreto prevede anche disposizioni in favore dei giovani imprenditori agricoli che lavorino terreni non di proprietà. In base all’articolo 7, ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali che hanno meno di 35 anni è riconosciuta una detrazione delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli pari al 19 per cento; fino a un massimo di 80 euro per ciascun ettaro preso in affitto, con un tetto di 1200 euro annui. Condizione richiesta è che i terreni agricoli presi in affitto siano diversi da quelli di proprietà dei genitori, e che il contratto di affitto deve essere redatto in forma scritta. La misura entra in vigore a partire dal periodo d’imposta 2014.

CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI Ai soggetti titolari di reddito d’impresa che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto in parola e fino al 30 giugno 2015, è attribuito un credito d’imposta nella misura del 15% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali compresi nella suddetta tabella realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore (art. 18).

AGEVOLAZIONE MUTUI Per sostenere in tutto il territorio nazionale le imprese agricole a prevalente partecipazione giovanile è concessa la possibilità di


STRUMENTI | suggerimenti&consigli

ottenere mutui agevolati, a tasso zero, della durata massima di 10 anni, e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. Possono essere finanziate le imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda agricola, attraverso iniziative nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per investimenti di importo non superiore a 1.500.000 €. Possono usufruire di tali agevolazioni le imprese che subentrano nella conduzione di un’azienda agricola, che esercita da almeno due anni attività esclusivamente agricola. Le imprese subentranti devono possedere i seguenti requisiti: • Essere costituite da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione; • Esercitare esclusivamente attività agricola; • Essere amministrate e condotte da un giovane imprenditore agricolo di età compresa tra i 18 e i 40 anni, o se costituite in forma societaria, siano composte per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, da giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni.

contribuenti che si trovano in una situazione considerata a rischio erariale, mentre gli altri contribuenti possono scegliere fra la prestazione della garanzia e il visto di conformità “rinforzato”. In base al comma 4 dell’art. 38-bis, sono considerati a rischio: • I soggetti passivi che esercitano un’attività d’impresa da meno di due anni (escluse le start up innovative di cui all’art. 25 del D.L. n. 179/2012); • I soggetti passivi ai quali, nei due anni antecedenti la richiesta di rimborso, sono stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica da cui risulti, per ciascun anno, una differenza tra gli importi accertati e quelli dell’imposta dovuta o del credito dichiarato superiore: • Al 10% degli importi dichiarati se questi non superano 150mila euro; • Al 5% degli importi dichiarati se questi superano 150mila euro ma non 1.500.000 euro; • All’1% degli importi dichiarati, o comunque a 150mila euro, se gli importi dichiarati superano 1.500.000 euro; • i soggetti passivi che richiedono il rimborso dell’eccedenza definibile risultante all’atto della cessazione dell’attività.

RIMBORSI IVA DAL 2015: CHIARIMENTI L’Agenzia delle entrate, con la circolare n. 32 del 30 dicembre 2014, ha fornito rilevanti chiarimenti in merito alle novità introdotte dal “decreto semplificazioni” (D.Lgs. 175/2014) sui rimborsi IVA annuali e trimestrali. L’art. 13 del D.Lgs. n. 175/2014 ha sostituito l’art. 38-bis del DPR n. 633/72, modificando in maniera incisiva la disciplina relativa all’esecuzione dei rimborsi IVA, con la finalità di semplificare e accelerare l’erogazione dei rimborsi, in conformità alle raccomandazioni espresse in materia dalla Commissione Europea. La nuova disciplina prevede che i rimborsi siano eseguiti su richiesta presentata in sede di dichiarazione annuale IVA, entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione. Il novellato art. 38-bis del DPR 633/72 prevede inoltre che i rimborsi IVA di importo fino a 15.000 euro (e non più quelli sino a 5.164,57 euro come precedentemente previsto) siano eseguiti in base alla presentazione della sola dichiarazione, per i rimborsi annuali, o dell’istanza di rimborso, per quelli relativi a periodi inferiori all’anno. I rimborsi che superano i 15.000 euro, richiesti da soggetti che non rientrano tra i contribuenti “a rischio”, sono eseguiti anch’essi senza presentazione di garanzia, purché siano congiuntamente rispettati i seguenti adempimenti: a) presentazione della dichiarazione IVA annuale o del modello TR recanti il visto di conformità da parte del professionista abilitato o la sottoscrizione da parte dell’organo di controllo contabile; b) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti la sussistenza delle condizioni soggettive del contribuente che legittimano l’accesso al rimborso senza prestazione della garanzia.

MODIFICA DELLA SOMMA CHIESTA A RIMBORSO È stata fatta chiarezza, poi, in merito ai termini per la modifica della richiesta di rimborso espressa nella dichiarazione annuale. Coordinando i chiarimenti forniti con le circolari n. 25/2012 e 32/2014, l’Agenzia ha infatti precisato che: • Qualora il contribuente intenda chiedere un rimborso più alto rispetto a quello richiesto originariamente, potrà presentare una dichiarazione integrativa, eventualmente munita del visto di conformità, entro i 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione (più esattamente, secondo la circolare n. 32/2014, entro 90 giorni dalla scadenza del termine); • Qualora invece il contribuente intenda revocare la precedente richiesta di rimborso, potrà rettificare la dichiarazione presentando una dichiarazione integrativa entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo. L’Agenzia ha infine puntualizzato che nel caso in cui il contribuente intenda apporre il visto di conformità assente nella dichiarazione originaria, potrà presentare la dichiarazione integrativa anche oltre il termine di 90 giorni dalla presentazione della domanda.

OBBLIGO DI GARANZIA LIMITATO AI SOGGETTI “A RISCHIO” Dopo le modifiche apportate dall’art. 13 del D.Lgs. n. 175/2014, l’erogazione dei rimborsi Iva fino a 15mila euro annui avviene, a favore di tutti i contribuenti, senza la prestazione di alcuna garanzia o adempimento aggiuntivo. Oltre tale soglia la garanzia (fideiussione, cauzione in titoli di stato ecc.) è obbligatoria solo per i

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PRODUZIONE | sperimentazione

LE STELLE SONO TANTE MILIONI DI MILIONI Varietà a confronto al Centro Sperimentale Ortofloricolo Po di Tramontana. Tante conferme e novità interessanti

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di Matteo Ragni ha collaborato Giovanna Pavarin

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er scrivere questo articolo ho dovuto chiedere aiuto a chi le Poinsettie le conosce da tanto tempo.

Giovanna Pavarin del centro Po di Tramontana ha coltivato quasi tutte le linee genetiche attualmente sul mercato: PLA-Ecke, Red Fox, Selecta, Beekenkamp, Albani, Lazzeri e Syngenta. Le talee come di consueto sono state fornite dai produttori di giovani piante Dummen, Podere Luen, Barberet & Blanc, Lazzeri, Psenner, Albani & Ruggieri, Selecta e Syngenta.

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COLORATE E PARTICOLARI 1. EK 50-10 (PLA-Ecke): pre-commerciale, mutazione di Primero Glitter presenta una bellissima variazione sempre nei toni bianco-rosso. 2. Luv U Hot Pink (PLA-Ecke): poinsettia completamente diversa, il colore è di quelli che spaccano nei confronti di un pubblico in cerca di novità. Varietà precoce che si arricchisce continuamente di piccole brattee. 3. Autumn Leaves (PLA-Ecke): caldo colore giallo bronzato, non tipicamente natalizio, ma destinato a colpire i veri amanti delle novità. Molto precoce. 4. Christmas Beauty Lime dal bel giallo chiaro e Queen brattee rosso punteggiato (Selecta): permettono insieme alle già presenti Pink e Nostalgia di creare ottime combinazioni.

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A B CURIOSITÀ, AL DI FUORI DEL COMMERCIALE STRETTO A. Sulle Princettia le opinioni sono contrastanti, chi la considera un successo commerciale ancora valido e chi qualcosa che ha già perso di interesse. Dai test presentati emerge un notevole lavoro di miglioramentoe la ricerca di nuovi colori. B. EK 11 27 (PLA-Ecke): un filone poco esplorato quello delle ‘autocimanti’. Prodotto diverso, intrigante e di effetto ‘natalizio’, gradevole soprattutto nel vasetto piccolo.

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Vesuvio Pink (Selecta): sicuramente le varietà rosa non mancano, ma non sono molte quelle come questa, ancora in fase pre commerciale, in cui un ottimo rosa si accompagna a una forte vigoria. Roccostar (Lazzeri): novità nelle varietà a brattea arricciata, colpisce per l’ottima ramificazione, e la fioritura precoce con infiorescenze di un rosso chiaro brillante. Christmas Magic (Selecta): varietà di nuova introduzione, tardiva e vigorosa, con portamento a V aperta e belle infiorescenze orizzontali portate sopra la vegetazione. Giulia (Lazzeri): brattee punteggiate grandi e piatte rosa salmone, vigorosa e precoce, estremamente appariscente anche grazie ai ciazii. Mars Pink imp. (Syngenta): un rosa molto intenso e omogeneo, non facile da posizionare commercialmente, ma il risultato estetico si fa senz’altro notare.

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PRODUZIONE | sperimentazione

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VARIETÀ TRADIZIONALI 10. North Star (PLA-Ecke): novità vigorosa, dalla ramificazione robusta, precoce e resistente, belle infiorescenze orizzontali e ‘piene’ con grandi ciazii. 11. VK132 (Red Fox): pre-commerciale, vigorosa e precoce, di grande effetto estetico, che ricorda la “Bella Italia” ma con portamento più a V. 12. VK 1301(Red Fox): Brattee robuste rosso intenso. Pre-commerciale, ramificazione robustissima e pulita, priva di rami secondari, versatile nelle diverse taglie. 13. SK 131 (Selecta): Brattee tutte alla stessa altezza rosso brillante con ciazii grandi e vistosi le conferiscono un aspetto decisamente elegante.

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14. Preziosa ARsD301: novità 2015, pianta compatta di facile coltivazione, infiorescenze brillanti e ciazii grandi e numerosi. 15. Glamour ARsD139: adatta per aprire la stagione di vendita con un prodotto esteticamente valido e robusto. 16. AR190: il breeding delle varietà bianche è difficile per la necessità di compromesso fra esigenze estetiche e di coltivazione. Questo è l’unico test presente a brattea bianca e presenta aspetti positivi. Merita di essere citata. 17. Hera Red Beekenkamp: novità 2015, portamento a V perfetta, la varietà ideale per coltivare in densità con un ottimo risultato qualitativo, da destinare alle vendite di fine stagione. 18. Serena Red Lazz1110 (Lazzeri): novità 2015 pianta gradevole esteticamente e di grande affidabilità nella coltivazione. Grandi infiorescenze tutte alla stessa altezza. La sua precocità non eccessiva risulta ottimale per quasi tutta la stagione di vendita. 19. Syngenta presentava alcuni test interessanti. Queste 2 siglate: 313 UA (nella foto) e 268 UB accomunate dalla forte vigoria. La 268 è precoce e a forte sviluppo verticale da, più tardiva aperta e rotonda la 313. Infiorescenze rosso scuro, leggermente ricadenti per la prima, piatte e rosso brillante per la seconda.

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PRODUZIONE | supporti

IL FLOROVIVAISMO ITALIANO HA UN NUOVO ALLEATO Syngenta ha deciso di raccogliere le esigenze del settore italiano e di investire per migliorare la qualità di un prodotto già eccellente, ma che deve ampliare il proprio orizzonte

potenzialità e allo stesso tempo esigenze peculiari e sfide da cogliere. Ad oggi, Syngenta è l’unico gruppo mondiale interamente dedicato all’agribusiness e il primo a poter presentare ai florovivaisti italiani un’offerta unica nel suo genere fatta di genetica, insetti ausiliari, agrofarmaci dedicati e servizi ad alto valore per supportare i professionisti in uno scenario in continuo cambiamento. È nell’ambito specifico degli agrofarmaci che Syngenta sta lavorando per valorizzare i prodotti già esistenti, mantenendone le autorizzazioni e investendo risorse per ampliare alcune etichette ministeriali. Nel contempo ha portato un’altra importante novità per i professionisti di settore: il primo fertilizzante biostimolante sviluppato esclusivamente per il mercato florovivaistico, HICURE®».

colloquio con Matteo Garrone (Lawn & Garden Business Manager Controls Italy - Syngenta) di Marta Meggiolaro

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yngenta è una grande multinazionale che tratta con il settore florovivaistico mondiale e in questo periodo ha lanciato un programma basato su innovazioni e servizi esclusivi per il settore. Ne abbiamo parlato con Matteo Garrone, Lawn & Garden Business Manager Controls Italy, che ha esordito: «La produzione italiana di piante ornamentali e fiori recisi è un’eccellenza mondiale dal punto di vista della qualità e dell’ampiezza di assortimento. Il clima e le diverse latitudini ci consentono di incrementare e diversificare la produzione, grazie anche alle ampie conoscenze agronomiche dei nostri florovivaisti. Si tratta di un comparto che, da solo, copre il 2% del totale dell’export agroalimentare italiano con un va-

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Flortecnica e vivaismo

I VANTAGGI • È un fertilizzante biostimolante naturale e sicuro • È stato pensato appositamente per il settore florovivaistico • Mitiga gli stress abiotici delle piante • Riduce gli scarti, aumenta la resa • Aumenta la durata dei fiori recisi

lore totale di 2,6 miliardi di Euro, ma che non è immune a problematiche fitosanitarie e di filiera. Il mercato florovivaistico è frammentato, i principi attivi disponibili si riducono progressivamente a fronte invece di un incremento di patologie, il nuovo Piano di Azione Nazionale (PAN) porta a nuove regolamentazioni per l’uso sostenibile degli agrofarmaci e i costi di produzione aumentano progressivamente, per un prodotto finale di altissimo livello, ma che non è un bene primario in un periodo storico in cui i consumi generali sono congelati». D: Qual è la novità di Syngenta per il florovivaismo italiano? R: « Si tratta di due principali novità, alla base delle quali si trovano importanti investimenti di Syngenta in questo settore. Ci è sembrato evidente, anche a seguito di studi interni e ricerche di mercato ad hoc, che il florovivaismo fosse un settore strategico per l’agribusiness italiano, con grandi

D: Quali vantaggi offre Hicure ai coltivatori? R: «HICURE® è un fertilizzante biostimolante naturale e sicuro in ogni aspetto. È pensato per mitigare gli stress abiotici delle piante, migliorarne la qualità e aumentarne la durata (shelf life). Gli effetti positivi di HICURE sui fiori recisi sono visibili, per esempio, su rose da reciso - ne aumenta la durata di quattro giorni - e su lisianthus: quest’ultimo presenta il 18% in meno di steli appassiti, riducendo gli scarti e le perdite del produttore. HICURE inoltre aumenta la qualità e la vitalità delle piante da vaso: sulla lavanda incrementa radici e il numero di fiori. Dai test su ciclamino, effettuati su diverse varietà coltivate con protocolli Syngenta, HICURE ha mostrato effetti positivi sulla durata dei fiori e sulla resistenza delle piante, portando ad una riduzione delle perdite del 70%. Stiamo continuando a raccogliere i dati di nuovi test, e i feedback continuano ad essere positivi».


I NUMERI • 14.000 aziende di produzione di fiori e piante in vaso • 7.500 aziende vivaistiche (escluse quelle produttrici di giovani piantine) • Superficie di terreni agricoli impiegata: meno dell’1% del totale • 30% della superficie totale europea delle coltivazioni florovivaistiche – l’Italia si colloca ai primi posti con Olanda e Germania per dimensioni della superficie destinata al vivaismo • L’Italia produce ogni anno: • 2.400 milioni di fiori recisi • 700 milioni di fronde • 500 milioni di piante in vaso • 100 milioni di alberi e arbusti per • Per un valore totale di 2,6 miliardi di euro, che corrisponde a oltre il 5% di quello totale della produzione agricola italiana Fonte: Ministero delle Politiche Agricole e Forestali

D: Quali sono i vantaggi più strettamente commerciali? R: «Dalle prove effettuate in Italia su ciclamino abbiamo notato che il principale vantaggio economico deriva da una riduzione delle perdite delle piante durante la fase più critica della loro coltivazione. Riducendo gli scarti, HICURE consente un aumento della resa. E’ stato inoltre dimostrato che le stesse piante hanno un maggior numero di fiori e di più ampia durata: questo genera un prodotto finale di migliore qualità, di cui beneficia tutta la filiera, in particolare i punti vendita e i consumatori finali. Abbiamo già in programma prove su altre colture florovivaistiche, fiori recisi inclusi, per mappare ulteriori vantaggi specifici». D: Come è stato organizzato il lancio di Hicure? R: «Abbiamo pensato ad un format itinerante, che potesse coinvolgere tutte le maggiori zone d’Italia a vocazione florovivaistica: il 3 febbraio siamo stati a Viareggio, il 5 ad Ercolano e il 9 a Treviso. Zone strategiche: la prima tappa si è svolta in Toscana, dove sono concentrati alcuni tra i più grossi vivaisti del mondo e lì abbiamo coinvolto anche Liguria, Lombardia e Piemonte. A Ercolano abbiamo riunito la zona di Latina la Puglia, il napoletano e la Calabria, per concludere in provincia di Treviso dove abbiamo convogliato tutto il nord-est. Agli eventi sono stati invitati i principali attori della filiera: florovivaisti, tecnici, opinion leader, ibridatori, distributori, giornalisti, garden center e grossisti di piante per GDO, GDS e garden, oltre ai rappresentati delle più importanti associazioni di settore. L’obiettivo era quello di creare un network di professionisti del settore, creare un momento di incontro tra i diversi operatori della filiera, oltre alla presentazione del nostro prodotto. Hicure ha suscitato molto interesse, ma quello che personalmente ho percepito, girando l’Italia per più di un anno, è la soddisfazione nel sentire che una multinazionale come la nostra abbia deciso di investire in questo settore. Questa è la cosa che più ci stimola e ci conferma che siamo sulla strada giusta».

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PRODUZIONE | pieno campo

CRESCE L’INTERESSE PER LA CELOSIA La specie ben si adatta al pedoclima campano e i floricoltori riescono ad ottenere produzioni di ottima qualità, in un arco temprale abbastanza lungo e senza ricorrere al riscaldamento di Carlo Borrelli

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l successo commerciale della Celosia argentea, pianta annuale originaria dell’Asia tropicale, appartenente alla famiglia delle Amaranthaceae, è legato all’elevato valore estetico e all’ampia gamma di colori che è possibile reperire sul mercato. La specie si suddivide in tre varietà botaniche: C.a. cristata (cresta di gallo), C.a. plumosa (amaranto piumoso), e C.a. cervellata (a “pugno”) con numerose varietà coltivate che presentano infiorescenze di forma e colore variabili. La C.a. plumosa è coltivata in modesta quantità sul totale (1-2%), mentre le altre due sono alla pari. Le serie coltivate sono la “Bombay” e la “Martin” (tipologia cristata), la “Chief ” e la “Glow” (tipologia cervellata). La prima, in particolare, riveste grande interesse poiché in grado di entrare in produzione più velocemente rispetto ad altre serie (“Chief ”, “Glow” e

“Martin” sono più tardive). In Campania, grazie al favorevole pedoclima delle aree floricole “vocate” della regione, i floricoltori coltivano con successo questa specie iniziando con trapianti di Bombay (la più adatta alle condizioni di bassa luminosità) per poi proseguire con Martin, Chief e Glow ed ottengono produzioni di elevata qualità che sono adeguatamente valorizzate. Negli ultimi anni, dopo una fase di costante espansione, la coltivazione della Celosia argentea (cristata, cervellata e plumosa) si è stabilizzata ed attualmente si stima una superficie di circa 3-4 ettari che, per una specie considerata di “nicchia”, sono un dato certamente non irrilevante. SENSIBILE AGLI SBALZI TERMICI Durante la fase di crescita (6-8 set-

timane) le temperature ideali sono comprese tra i 18-24°C di giorno e i 17-18°C di notte, per poi scendere a 15°C di notte e 16°C di giorno durante la fase di sviluppo del fiore. La coltura sopporta, senza danni, temperature superiori ai 30°C, mentre se le giovani piante sono esposte a temperature inferiori ai 15°C tendono a fiorire prematuramente. La fioritura, comunque, viene ritardata da temperature intorno ai 10°C e anticipata con valori termici che toccano i 27°C. Quando la temperatura supera i valori ottimali, si deve intervenire con la ventilazione. Va rilevato che la Celosia è molto sensibile agli sbalzi termici e necessita di essere ombreggiata quando l’intensità luminosa è molto elevata. Elevata intensità luminosa (legata a eccessi termici), giorno corto (collegata a deficienze di illuminazione) e basse temperature incidono negativamente sulla qualità Flortecnica e vivaismo

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dei fiori (presenza di gambo corto o eccessivo allungamento dello stesso). Si suggerisce, pertanto, di non piantare troppo tardivamente (fine agosto rappresenta il limite per gli ambienti campani), per non incorrere in produzioni di scarsa qualità. Inoltre, va rilevato che per le varietà del gruppo Plumosa le basse temperature e la scarsa luminosità causano l’appiattimento dello stelo e la deformazione delle infiorescenze. L’umidità relativa deve attestarsi intorno al 90% per non causare l’indebolimento del fogliame e l’insorgenza di fitopatie. La Celosia è una specie a giorno corto quantitativo che fiorisce anticipatamente quando la durata del giorno è inferiore a 14 ore, mentre è la fioritura viene ritardata dal giorno più lungo di 16 ore. Pertanto, nei periodi in cui la durata del giorno è minore di 12 — 13 ore va usata l’illuminazione artificiale per due — tre settimane dopo l’impianto, mentre si può accorciare la durata naturale mediante l’oscuramento (meglio se dopo una settimana dall’impianto) per 4 — 6 settimane se la durata del giorno supera le 13 ore. UTILI LE RETI OMBREGGIANTI Le serre adatte alla coltivazione della Celosia devono avere un’altezza in gronda di almeno 3 metri e devono essere dotate di aperture al colmo e sui laterali per consentire, mediante un’oculata gestione delle aperture, il controllo dell’umidità. Tale parametro può essere controllato anche avvalendosi dell’impiego di ventilatori, soluzione poco diffusa, che consente anche un migliore controllo dei valori termici e/o azionando l’impianto di irrigazione aereo per aspersione.

Negli ambienti di coltivazione meridionali, per contenere gli eccessi termici della stagione estiva, si può ricorrere all’ombreggiamento (per le varietà più esigenti), utilizzando reti ombreggianti oppure facendo ricorso all’impiego di prodotti specifici per imbiancare i materiali di copertura. Infine, sono necessari gli impianti irrigui aereo e basale e la struttura di supporto per le piante (paletti e rete di plastica da sistemare a una distanza di circa 1,5 metri sulla fila). DUE CICLI DI PRODUZIONE ALL’ANNO In Campania la Celosia è coltivata principalmente in aziende specializzate che impegnano le serre per circa otto mesi l’anno; pochi floricoltori la coltivano solo per completare l’assortimento, soprattutto nel ciclo estivo, in alternativa ad altre specie (girasole, cartamo, ecc.). La produzione può essere programmata per l’intero anno facendo ricorso alla coltivazione in serra riscaldata e con l’ausilio di illuminazione artificiale (come in Olanda). Tuttavia, gli elevati costi energetici scoraggiano questa scelta negli ambienti di coltivazione meridionali, stante anche la possibilità, legata alle favorevoli condizioni climatiche, di ottenere la produzione in un arco di tempo abbastanza ampio senza ricorrere agli interventi summenzionati. In Campania, quindi, è coltivata esclusivamente in serra fredda e la produzione è limitata a circa otto mesi l’anno. Considerando una lunghezza media del ciclo colturale di quattro mesi, è possibile effettuare due cicli di coltivazione che coprono il periodo che va da inizio marzo ai principi di

IN EVIDENZA • La durata del ciclo di coltivazione cambia secondo stagione e varietà. • Apparato radicale sensibile ai danni da trapianto. • Produzione programmata per l’intero anno. • In campagna coltivata esclusivamente in serra fredda. • Coltivazione che predilige terreni sciolti.

Esempio di cicli di coltivazione della celosia: dal più precoce al più tardivo Trapianto

Durata ciclo fino a inizio fioritura

Inizio Fioritura

Inizio marzo

65-70 giorni

Inizio maggio

Inizio luglio

50-55 giorni

Metà agosto

Fine agosto

60 giorni

Fine ottobre

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Flortecnica e vivaismo

novembre. Sarebbe possibile anche effettuare la coltivazione in pieno campo, ma questa soluzione non è praticata poiché pioggia e vento danneggiano irreversibilmente la produzione. Il trapianto si effettua a partire da inizio marzo e fino a fine agosto (nelle aree floricole settentrionali i trapianti vanno da maggio a luglio). Il periodo di raccolta va da maggio a novembre; con i trapianti precoci la produzione si concentra a maggio-giugno, mentre i trapianti più tardivi consentono di ottenere la produzione tra settembre e novembre. I floricoltori riducono le superfici programmate per la produzione in agosto, poiché la richiesta si riduce sensibilmente in questo periodo. In caso di trapianti precoci (inizio marzo) la durata del ciclo si allunga rispetto a quando si opta per le piantagioni estive. La durata del ciclo di coltivazione varia secondo la stagione e la varietà; per Plumosa si va dalle 9-10 settimane estive fino alle 11-13 primaverili e autunnali; per la Cristata la coltivazione si allunga di 3-4 settimane secondo le varietà. La scelta di varietà a stelo lungo è indispensabile se si sceglie di effettuare l’impianto in periodi con giorno corto senza l’ausilio di illuminazione supplementare. NON TOLLERA GLI ECCESSI DI SALINITÀ L’apparato radicale fittonante è sensibile ai danni da trapianto per cui conviene programmare la produzione delle piantine, che richiede 3 — 4 settimane, e procedere al trapianto immediatamente dopo l’arrivo, quando hanno il primo paio di foglie vere appena allargate, per evitare di prolungarne eccessivamente la permanenza nel contenitore alveolare che causa prematura fioritura, ritarda lo sviluppo vegetativo e riduce l’uniformità di crescita. La Celosia predilige terreni sciolti e quindi ben si adatta a quelli dell’areale vesuviano. Considerato che il pH ottimale della specie si aggira intorno a 5,5 – 6,0, nel caso le analisi del terreno (sempre


PRODUZIONE | pieno campo

consigliabili) rilevassero valori che si discostano sensibilmente da quelli indicati, si procede all’opportuna correzione. Dopo la lavorazione del terreno, che è effettuata a una profondità di 30 — 40 cm, si procede alla disinfezione del substrato con metam potassio (se possibile si pratica la solarizzazione). In base ai risultati dell’analisi chimica del terreno si procede alla concimazione di fondo, evitando di apportare sostanza organica, considerate le modeste esigenze della specie (la Celosia può crescere utilizzando i residui della coltura precedente), che diventa difficile da gestire in presenza di elevata fertilità e sopporta mal volentieri gli eccessi di salinità (1,0 — 1,4 mS). La distanza di piantagione è regolata dall’impiego di reti di supporto (che sono sollevate durante il ciclo di coltivazione) a maglie larghe 12,5 x 12,5 (oppure 16 x 14 cm). La densità, considerato che si preparano prode larghe 50 cm e che i corridoi per il passaggio sono di pari larghezza, varia tra le 32 e le 56 piante/ mq lordo. La maggiore densità si ottiene se si sceglie di raddoppiare le piantine nelle maglie esterne. Se si opta per la cimatura (destinazione dei fiori ai “bouquet”) in alternativa alla coltivazione a stelo singolo (adottando le varietà idonee), la densità di piantagione va ridotta a 11-16 piante/mq. Va sottolineato che la dimensione del fiore è inversamente correlata con la densità di piantagione e che impianti poco densi si riflettono positivamente sullo stelo che raggiunge uno spessore fin troppo elevato e, pertanto, poco richiesto. ATTENZIONE ALLA MANCANZA DI AZOTO E POTASSIO La Celosia è molto sensibile ai difetti e agli eccessi idrici, per cui si consiglia di intervenire spesso e con quantità contenute. Gli eccessi incidono sulla robustezza del gambo fiorale e sull’insorgenza di fitopatie (marciumi al colletto), mentre i difetti si riflettono nega-

Principali parassiti animali e alcuni principi attivi per la difesa Parassita

Principio attivo e dosi

Afidi

Thiamethoxam 15 – 30 gr/hl

Acari

Acrinatina 80 ml/hl

Tripidi

Spinosad 25 – 30 ml/hl

Nottue e bega

Spinosad 25 – 30 ml/hl

Liriomiza

Methiocarb 200 gr/hl

tivamente sul fiore (piccolo e di scarsa qualità) e sul fogliame (arricciamento delle foglie). Alcune varietà della serie “Bombay” sono sensibili sia agli eccessi idrici sia a sbalzi termici e tendono a piegare la “testa” nel periodo estivo. Nella fase di trapianto e fino a un’altezza di 25-30 cm è consigliabile utilizzare l’impianto aereo nebulizzante che aiuta a mantenere elevato il livello di umidità, successivamente si consiglia di irrigare alla base delle piante (impianti basali a microportata). Gli interventi di concimazione si effettuano con la fertirrigazione a partire da una decina di giorni dopo il trapianto, quando le piantine hanno cominciato a emettere nuove radici. Generalmente, nella fase di crescita, il rapporto tra i macroelementi potrà essere N:P:K = 1:0,5:1; successivamente a partire dalla fase di prefioritura si adatterà un rapporto del tipo N:P:K = 1:0,7:2. Tuttavia, va tenuta presente l’esigenza delle diverse serie: ad esempio per le serie “Chief ” e “Martin”, con cicli che comportano la fioritura a luglio, l’azoto va quasi completamente evitato. Considerata la sensibilità della specie agli eccessi di sale (i valori ideali della soluzione nutritiva si aggirano intorno a 900 — 1.000 mS/cm), si somministrano dosi contenute (concentrazioni di 1 gr/l), utilizzando concimi ad alta solubilità cui si aggiunge microelementi (ferro, magnesio, ecc.) in base alle necessità rilevate. Le carenze che più frequentemen-

UN MERCATO DI NICCHIA, MA CON BUONE PROSPETTIVE La Celosia da qualche anno è presente in maniera significativa sui mercati nazionali e, nelle principali aree floricole italiane, si è diffusa la coltivazione per la produzione di fiori recisi. Le nuove varietà, selezionate in particolare nell’ambito della serie ”Bombay”, a cui si è affiancata recentemente la serie “Martin”, caratterizzate da un’elevata qualità e durata del fiore e da una ricca gamma di colori, hanno aperto a questa specie buone prospettive commerciali. La serie “Bombay” si caratterizza per avere un ciclo produttivo più breve rispetto ad altre serie (circa 15 giorni in meno della serie “Chief ”, “Glow” e 20 rispetto a “Martin”), un’ottima resistenza al trasporto e agli stress; tutte le serie presentano una lunga durata del fiore in vaso (fino a tre settimane) se i fiori sono raccolti e conservati in maniera opportuna. Rispetto alla domanda si registra una maggiore richiesta del tipo “a cresta” sui mercati del nord (60%), mentre al meridione la tipologia “a pugno” è di gran lunga la più richiesta (90%). Il prezzo di collocamento varia poco durante l’intero arco temporale di produzione (le recenti quotazioni indicano prezzi oscillanti tra 0,25 e 0,35 euro/stelo) e consente di remunerare i produttori purché si effettui un’adeguata scelta dei colori, in funzione del periodo (tonalità chiare in primavera – estate e più scure in autunno) e non si verifichino eccessi di offerta, che ingolfano il mercato, lasciando parte del prodotto invenduto. Con riferimento alla varietà Bombay con ciclo di coltivazione primaverile (marzo – maggio) in serra (1.000 mq) e densità di 35 piante/mq, si rileva che la maggiore incidenza sui costi di produzione è dovuta ai mezzi tecnici (poco più del 62%) tra cui primeggia la voce relativa all’acquisto delle piantine (0,12 euro/cadauna) che interessa poco più del 64% della voce. La manodopera incide per il 23% e le operazioni più impegnative sono raccolta e selezione (circa 70% del totale del lavoro). Una certa importanza riveste la voce relativa alle quote che è pari a circa il 6,23%. Tutte le altre voci di costo assommano al restante 8,17%. Il costo complessivo, riferito a un ciclo condotto su una superficie di 1.000 mq in serra, è di circa 8.000,00 euro con un costo medio di produzione di un singolo stelo, considerando una produzione equivalente a 35.000 steli, pari a poco meno di 0,23 euro, che rappresenta il prezzo minimo a cui vendere gli steli per coprire interamente le spese di produzione. I costi relativi alle altre varietà, però, sono più contenuti (circa -25%) in virtù del minor costo delle piantine che si attesta tra i 4 e i 5 centesimi. Flortecnica e vivaismo

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Costi di produzione riferiti a 1.000 mq di Celosia varietà “Bombay” in serra (ciclo di produzione marzo - maggio). Voce

Importo (euro)

Manodopera

1.850,00

Mezzi tecnici e materiali

5.000,00

Interessi sui capitali policiclici e d’anticipazione

200,00

Quote Reintegr./Manutenz. dei capitali policiclici

500,00

Spese generali

50,00

Compenso al capitale fondiario

250,00

Compenso direzione/amministrazione

150,00

Totale costo dell’imprenditore puro

8.000,00

Costo medio per stelo (produzione 35.000 steli)

0,228

te si possono rilevare sono relative all’azoto e al potassio. La prima si manifesta con la comparsa di una clorosi o una pigmentazione rosa – porpora ai margini delle foglie, che poi si estende lungo le nervature e nei campi internervali, a cominciare dalle foglie più mature. La seconda si manifesta con un rimpicciolimento e inscurimento delle foglie, ai margini delle stesse compaiono clorosi o una pigmentazione rossa, seguita da lesioni che diventano necrotiche, mentre le infiorescenze restano più piccole e deformi. Al fine di evitare torsioni dello stelo alla base dell’infiorescenza si consigliano somministrazioni di boro anche per via radicale o fogliare. Solitamente non si ricorre all’impiego di brachizzanti, tuttavia se fosse necessario (allungamento degli steli) si utilizza il p.a. daminozide (0,2%) quando gli steli sono alti 30-50 cm. 80% DEI FIORI RIENTRA NELLA CATEGORIA “EXTRA” La raccolta si effettua quando lo stelo si è adeguatamente indurito, evitando di intervenire troppo presto; normalmente gli steli sono pronti per la raccolta due– tre settimane dopo la comparsa della colorazione dell’infiorescenza; per il gruppo Plumosa quando sono aperti circa il 50% dei fiori dell’infiorescenza, per quello Cristata quando i fiori centrali sono aperti e quelli basali sono quasi sfioriti. Si deve

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altresì evitare di lasciare il fiore per troppo tempo sulla pianta (fino alla formazione dei semi) poiché la spiga perde gran parte del suo valore estetico, presentandosi eccessivamente matura e perdendo il colore. Si raccoglie ogni 2 – 3 giorni, per un arco temporale che varia secondo il ciclo: da 15 giorni per i trapianti precoci della serie “Bombay” fino a 30 giorni per gli impianti tardivi delle serie “Chief”, “Glow” e “Martin”. I fiori rientrano nella categoria extra se presentano un’ampiezza non inferiore ai 10 cm, mentre il gambo deve presentarsi robusto e rigido, con una flessione massima di 10°. Immediatamente dopo la raccolta, gli steli vanno posti in acqua alla quale si può aggiungere un prodotto (Florissant 500, ecc.) per una migliore conservazione e mantenuti a una temperatura compresa tra i 5 e gli 8°C. L’acqua va sostituita frequentemente per evitare il riprodursi di batteri che, ostruendo i vasi linfatici, riducono la durata del fiore. La durata del fiore è di 7–10 giorni per le varietà del gruppo Plumosa e 2–3 settimane per quelle del gruppo Cristata. Gli steli sono confezionati raggruppandoli in pacchi da 10 distinti per colore e della stessa dimensione (70-80 cm per la categoria extra), confezionati in buste di cellophane microforato. Si riconoscono due categorie commerciali: la prima con fiori senza difetti e la seconda con presenza di lievi difetti sul fiore. Gli

steli delle serie “a pugno” possono essere confezionate in modo scalare (si sistemano 4 fiori con stelo di 80 cm, 3 con lunghezza 70 cm ed altri 3 lunghi 60 cm) per un migliore trasporto. Le serie “crestate” sono preferite dai commercianti per la presenza del fiore appiattito, che risulta di più facile accatastamento e trasporto. Ogni pianta produce uno stelo fiorito e, in una coltivazione ben condotta, l’80% degli steli rientra nella categoria extra e il restante 20% nella prima (i fiori di seconda categoria sono presenti in minima quantità). I NEMICI: MAL DEL COLLETTO E RAGNETTO ROSSO Tra le principali malattie, rinvenute sulla Celosia coltivata in ambiente mediterraneo, ricordiamo la Rhizoctonia solani (mal del colletto) e il Pythium debarianum. Attaccano il colletto delle piante provocando rispettivamente un marciume secco e uno molle. Contro la Rizoctonia si interviene utilizzando il tolclofos-metile distribuito alla base delle piante; la difesa dal Pythium, invece, prevede l’impiego di propamocarb o metalaxil in pre – trapianto. Meno pericolosi sono la Botritys cinerea (muffa grigia) che si manifesta quando l’umidità relativa è elevata e in particolare sulle infiorescenze e l’oidio. La lotta alla muffa grigia va condotta preventivamente assicurando il giusto arieggiamento all’ambiente protetto oppure intervenendo in maniera curativa con prodotti specifici: iprodione, procymidone, ecc. La difesa dall’oidio va condotta utilizzando prodotti a base di zolfo oppure antioidici quali specifici. Tra i parassiti animali si ricordano: afidi, tripidi (la celosia è molto sensibile a quest’insetto), minatrice fogliare (Liriomyza trifolii), il ragnetto rosso, l’acaro pallido, gli aleurodidi, le nottue e la bega. Per la loro lotta s’impiegano prodotti specifici. In particolare, la lotta deve essere attenta nei confronti di: afidi, tripidi (anche 7-8 trattamenti/ciclo) e “ragnetti”, che provocano danni ingenti (malformazioni delle spighe, rallentamento della crescita, deturpazioni delle infiorescenze, sottrazione di linfa, ecc.).


PRODUZIONE | pieno campo

• Foto 1 e 2: Nell’areale pedoclimatico della provincia di Napoli e Salerno la Celosia ha trovato le condizioni ottimali e i floricoltori ottengono un prodotto di ottima qualità. • Foto 3 e 4: La gamma cromatica è molto ampia (dal rosa al rosso al giallo a varietà con tonalità molto particolari) e le due tipologie più diffuse sono quelle con fiore “a cresta” e “a pugno”. • Foto 5 e 6: Le temperature ideali nella fase di crescita oscillano dai 18-24°C diurni ai 12-14 °C notturni con un’umidità dell’85%. • Foto 7 e 8: La celosia è sensibile agli eccessi di sali e il pH ideale è compreso tra 5,5 e 6,0. • Foto 9, 10 e 11: Nelle aree meridionali il trapianto si effettua in serra fredda, a partire da inizio marzo, con la serie Bombay e prosegue fino a fine agosto facendo seguire le serie Martin, Chief e Glow. • Foto 12, 13 e 14: La distanza di piantagione è regolata dall’impiego di reti di supporto con maglie di 12,5 x 12,5 cm; si raggiunge densità di circa 35 piante/mq. La Celosia è molto sensibile sia ai difetti sia agli eccessi idrici e quindi è consigliabile intervenire con volumi idrici modesti e a intervalli ravvicinati. In estate è necessario ricorrere all’ombreggiamento per contenere gli eccessi termici, anche se la specie sopporta bene temperature di 30°C.. • Foto 15, 16 e 17: Le serie “a cresta” sono preferite dai commercianti poiché la forma del fiore “appiattita” consente un agevole trasporto. • Foto 18 e 19: Le operazioni di raccolta e selezione sono quelle che impegnano maggiormente gli imprenditori floricoli. • Foto 20 e 21: Gli steli sono confezionati in pacchi da dieci, distinti per colore e, solitamente, della stessa dimensione (80 cm).

Principali parassiti vegetali e interventi per la difesa Parassita

Principi attivi Note impiegati

Rhizoctonia solani (marciume colletto)

Tolclofos-methyl

Pythium debarianum

Fosetyl-alImpiantare in terluminio, reno non eccessiPropamocarb, vamente bagnato. Etridiazole

Oidio

Penconazolo, Bitertanolo

Botrytis cinerea (muffa grigia)

Iprodione, Chlortalonil, Proclorax

Eliminare residui colturali

Evitare densità eccessive e le irrigazioni per aspersione. Controllare l’U.R. Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | fiere

IPM ESSEN,

2015 DA RECORD I numeri di quest’anno confermano la leadership della manifestazione tedesca. Tante le novità e le occasioni di incontro e di confronto, per dare il giusto valore alle piante di Bianca Belfiore

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Flortecnica e vivaismo


I

l settore dell’ortoflorovivaismo ha il suo punto d’incontro a Essen: 1604 espositori da 49 paesi hanno presentato nei quattro giorni della fiera le loro innovazioni. Temi focali, le novità nella produzione di piante, nella tecnologia, nelle composizioni floreali e negli strumenti del marketing. Il numero dei visitatori, 56500, il 7% in più rispetto al 2014, conferma l’interesse che la fiera suscita in chi ha un punto vendita. «Questo è stato il più grande successo in 33 anni di storia di IPM Essen. Non abbiamo mai avuto così tanti espositori né così tanti visitatori», ha dichiarato un soddisfattissimo Oliver P. Kuhrt, CEO di Messe Essen GmbH «Proprio all’inizio dell’anno la nostra fiera porta all’interno del settore importanti stimoli. Nessuna riesce a radunare i protagonisti del settore in un modo così efficiente e adeguato». È la fascia interna-

I NUMERI • 33 anni di storia • 1604 espositori • 49 paesi coinvolti • 65 innovazioni

zionale quella che più sta crescendo: 43 visitatori su 100 sono stranieri, mentre nel 2014 erano 36. Sono europei per la maggior parte, 83%, ma crescono i visitatori dagli USA, 6%, e quelli asiatici, 9%. Tre quarti dei visitatori hanno ruoli decisionali importanti, e infatti è cresciuto anche il numero degli accordi commerciali conclusi in fiera: più di un terzo dei visitatori ha fatto ordini per la stagione in arrivo. Nuove strategie per rilanciare l’immagine del settore Lo slogan di quest’anno, “Alzare il valore delle piante”, viene così illustrato da Jürgen Mertz, presidente del Central Horticultural Association: «Per me, il punto centrale della fiera è stato chiedersi come noi del settore possiamo incrementare l’apprezzamento dei nostri prodotti e dei nostri servizi. Il modo migliore per sfruttare l’occasione è stato intavolare tante discussioni, stringere alleanze anche in termini finanziari per costruire una nuova campagna di immagine del settore». La fiera dal canto suo ha sottolineato il valore delle innovazioni con premi in 8 categorie. 1. Spring-Flowering Plants: Leucanthemum hosmariensis Hybride “African Rose”, di Kientzler – Germania. 2. Bedding and Balcony Plants: Bidens Hybride, Beedance® “Red + Eye” by Moerheim – Olanda. 3. Tub Plants: Boronia heterophylla “Lipstick”, di EPS – Germania. 4. Flowering House Plants: Promenea Sunlight di Klusmann – Germania. 5. Green House Plants: Artocarpus altilis “Ma ‘afala”, di Cultivaris North America – USA. 6. Cut Flowers: spray alstroemeria “Könst Paradiso”, di Könst Alstroemeria – Olanda. 7. Woody Plants: Rhododendrum micranthum “Bloombux®”, di Diderk Heinje – Germania. 8. Bushes and Shrubs: Pennisetum alopecuroides “Hameln Gold”, di Cultivaris North America – USA. Inoltre, BIZZ Holland e Messe Essen hanno organizzato il concor-

so “Show you color award”, che ha premiato le piante con il valore aggiunto più rilevante. 1. Rhododendrum Bloombux® “Microhirs3”, creato da Joh. Stolwijk &Söhne (Paesi Bassi) con Diderk Heinje Pflanzenhandelsges, mbH & Co KG (Germania), che può essere usato in tanti modi, non solo nei giardini privati ma anche come bordo negli spazi pubblici 2. Hydrangea macrophylla Music Collection®, di De Jong Plant bv (Paesi Bassi) 3. Piante galleggianti di R. Moerings bv (Paesi Bassi). LE PIANTE DA INTERNO, DECISIVE PER IL LIFESTYLE Uno degli scopi della fiera è stato mostrare come la qualità della produzione di piante ornamentali sia tedesca sia internazionale può rendere il mercato dei fiori contemporaneo, orientato ai consumatori e al commercio. Una parte

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TENDENZE | fiere

della fiera è stata dedicata al flower design: il Florist Event Centre, coordinato da FDF (l’associazione dei fioristi tedeschi), ha organizzato un laboratorio che è stato accolto con entusiasmo dal pubblico. Durante il laboratorio, tre dei migliori flower designer tedeschi hanno realizzato composizioni primaverili per dare ispirazione ai visitatori. In questa sede si è anche concluso il Fleurop Interflora World Cup of Florists, vinto da Jürgen Herold. La competizione si è svolta davanti agli occhi dei visitatori, che hanno guardato i maestri fioristi dare vita a personali interpretazioni della natura cosmopolita di IPM Essen, usando fiori provenienti da tutto il mondo e suggestioni di diverse culture. Il concorso invece della fiera, IPM Fair Cup, quest’anno aveva come tema “Liberazione – Fuga – Partenza”. Ha vinto Andrea Klostermann. Jennifer Tiroke ha vinto nella categoria “miglior bouquet con al massimo 100 punti”. Per la più decorativa pianta in vaso, Heike Henkel di Flowers!. Per la migliore composizione con piante sospese, invece, il premio è andato a Jasmin Jäger. Durante i FDF Flowers Talk Shows, esperti da tutto il mondo hanno parlato al pubblico dell’importanza del florovivaismo. Tim Labenda, un noto fashion designer, ha partecipato all’apertura degli incontri parlando della sinergia possibile fra moda, fiori e tendenze; e a proposito di tendenze, quelle del 2015 sono state presentate in una mostra, in cui sono stati esplorati i molteplici talenti del crisantemo e le possibili idee regalo con le rose Avalanche, pensate per un target giovane. IL FUTURO DEL FLOROVIVAISMO: GIOVANI E VERDE URBANO Lo sguardo di IPM Essen non ha tralasciato di volgersi avanti, alle prospettive per il futuro. Sono stati organizzati degli incontri per i giovanissimi dagli 8 ai 10 anni: ai 500 partecipanti è stato mostrato cosa significa lavorare nel settore, quali figure professionali sono coinvolte, che tipo di attività si svolgono. Si è parlato anche delle possibili

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I VISITATORI • 56500, +7% rispetto al 2014 • 43/100 sono stranieri, nel 2014 erano 36 • Europei: 83% • Americani: 6% • Asiatici: 9% • 3/4 dei visitatori hanno ruoli decisionali importanti • 1/3 dei visitatori ha fatto ordini per la stagione in arrivo

LE OPINIONI DEI PARTECIPANTI «Per la prima volta siamo stati a IPM Essen, ed è stata la scelta giusta. La risposta che abbiamo avuto è stata esaltante, i visitatori del nostro “Urban Gardening” erano entusiasti. La fiera ha un format efficiente, si incontrano possibili partner e si possono avere intensi dialoghi. Noi abbiamo vinto, oltretutto, due premi nel IPM Innovation Showcase: è stata la ciliegina sulla torta. Adesso tutti nel settore sanno chi siamo». Garry Grueber, Managing Partner, Cultivaris North America LLC. «IPM ha luogo nel momento perfetto: poco prima dell’inizio della stagione, quando tutti sono contenti che le cose si stanno finalmente sistemando. Per noi è importante per incontrare i nostri clienti e stabilire nuovi contatti. Abbiamo portato tutto il nostro assortimento, per dimostrare la nostra efficienza. Siamo contenti soprattutto di aver vinto il “Show your color award” con il nostro Bloombux, e siamo rimasti positivamente sorpresi dalla grande richiesta che abbiamo avuto». Sebastian Heinje, Managing Director, Diderk Heinje Pflanzenhandel. «IPM Essen è l’unica fiera nel mondo in cui è importantissimo esserci come espositore. Il suo carattere internazionale è senza eguali, nessun altro evento può competere. Per questo noi concentriamo il nostro budget annuale per le fiere completamente su Essen». Mauro Vesco, Export Manager, FLOR-COOP Lago Maggiore.

carriere disponibili per chi è adesso disoccupato grazie al “Green Career”, che si è offerto come intermediario fra chi cerca e chi offre lavoro, mentre l’International Horticoltural Forum ha presentato il mercato e le industrie spagnole, soffermandosi su quali opportunità presenta la cooperazione Germania - Spagna. Ha anche fornito informazioni sui programmi che permettono lo scambio internazionale di idee fra giovani specialisti. L’altro grande tema è stato il verde urbano, di cui si è occupata la Fondazione “The Green City”. Architetti e architetti del paesaggio, giardinieri e vivaisti, hanno spiegato quanto il verde migliori la vita delle città. Modifica il microclima, protegge gli edifici dalle conseguenze del caldo e del freddo estremi, depura l’aria dall’anidride carbonica e dalle polveri sottili, produce ossigeno e acqua e promuove la biodiversità. A fronte di tutto questo più del 90 % degli espositori e dei visitatori ha dichiarato di voler tornare: il prossimo appuntamento con IPM Essen sarà dal 26 al 29 gennaio 2016.


TENDENZE | novità

ESSEN, VINCE

CHI RACCONTA UNA STORIA 1

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o “Show Your Colours Award”, organizzato da BIZZ Holland e Messe Essen, ha come scopo raccontare la storia che si cela dietro a una pianta, e vengono premiate quelle con il valore aggiunto più marcato. Le piante infatti sono già attraenti di per sé, ma è proprio la loro storia che può rendere il consumatore più incline all’acquisto. Il concorso, aperto a tutte le piante in esposizione, ha visto una selezione di 27 e poi di 10 piante, che sono state votate durante l’esposizione e sono state infine giudicate da una giuria. I DIECI CONCORRENTI FINALI 1. Tre in uno: Carpinus betulus Rockhampton Red ‘Loch

glow’ 2014/3304, di Batouwe Boomkwekerijen BV, Dodewaard (NL) Il Carpinus betulus Rockhampton Red ‘Loch glow’ è un albero versatile. Cresce velocemente e ramifica bene. Può essere usato come siepe, come albero ornamentale (a forma rettangolare, piramidale, a tetto), nei giardini privati e come albero da viale negli spazi pubblici.. ciliegina sulla torta, questo Carpinus ha anche degli splendidi colori in autunno. Un albero di campagna che non dimentica le sue origini inglesi. Comunicazione: dall’inizio di quest’anno il Carpinus ha il suo sito web personale, ricco di informazioni e di foto del prodotto durante tutte le stagioni. 2. Il monello: Family fruit tree, di Fruithof bv, Kapelle (NL) C’è qualcosa di meglio che prendere I frutti dal proprio giardino? Questo albero ne produce cinque differenti varietà. È disponibile con mele, pere e prugne. Le varietà si fecondano l’una con l’altra, così l’abero fruttifica sempre. È garantito che diventerà popolare fra i giovanissimi. Comunicazione: il materiale espositivo è molto bello e colorato. 3. Strimpellare qualche nota: Hydrangea macrophylla ‘Music Collection’®, di De Jong Plant bv, Boskoop (NL) Questa collezione di ortensie comprende sette nuove varietà

Al concorso Show Your Colours Award IPM 2015 sono state selezionate le piante con la presentazione più interessante e ricca di dettagli. Ecco le migliori di Bianca Belfiore Flortecnica e vivaismo

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con lunga fioritura che prendono il nome da sette famosi stili musicali. È una serie adattabile Comunicazione: le etichette “musicali”, a forma di chitarra, e i vasi con stampate le note musicali, ricordano il tema della collezione, sono un ottimo eye-catcher, e inoltre le rendono un regalo perfetto per una festa. 4. Una pianta rampicante per le farfalle: Buddleja ‘Dreaming Lavender’/Butterfly wall, di Boomkwekerij Cees Koemans, Boskoop (NL) Sappiamo tutti che alcuni cespugli del giardino attirano le farfalle. Adesso però è possibile piantare una di queste varietà che le attraggono contro il muro del giardino, come un rampicante. Così questa pianta si presta per varie applicazioni. Ha bisogno una spalla su cui arrampicarsi, e dà risultati eccellenti: in pratica permette di avere un muro di farfalle in giardino. Comunicazione: le etichette riportano istruzioni per l’uso molto chiare. 5. La nuda verità: A mix of floating plants in a glass vase, di R. Moerings bv, Roosendaal. (NL) Mettendo delle piante acquatiche in un vaso di vetro, si possono vedere le loro magnifiche radici: la solita collocazione outdoor quindi si affianca a una soluzione nuova e interessante per i centrotavola, aprendo un nuovo mercato. È il regalo per chi vuole provare qualcosa di insolito. Comunicazione: è stata giudicata interessante la presentazione negli show televisivi di giardinaggio e attraverso foto esemplificative. 6. Un lampo dorato: Rosa ‘Babylon Eyes’®, di Gebr. Seuren rozenkwekerijen bv, Lottum (NL) Proprio nel centro di questa rosa dal fiore singolo ci si trova faccia a faccia con l’occhio di Babilonia. Tutte e cinque le rose che fanno parte di questa serie hanno questa

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8. Il vincitore: Rhododendron micranthum ‘Bloombux’®, di Joh. Stolwijk & Sohne, Boskoop (NL) e di Diderk Heinje Pflanzenhandelsges. mbH & Co KG., Jeddeloh (DE) Noi conosciamo il Rododendro soprattutto come una pianta solitaria. Questo invece, in versione mini, può essere usato come siepe e bordura al posto del Buxus. Tollera i terreni calcarei, è un sempreverde e può essere usato negli spazi pubblici. Dopo anni di test, è pronto per entrare come novità nel mercato, ed è prodotto e venduto solo da una coppia di vivaisti ed esportatori: significa che le vendite sono controllate. Comunicazione: il vaso stampato e l’etichetta moderna danno tutte le informazioni utili e il codice QR riporta al sito di Bloombux. È già iniziata una speciale campagna rivolta al consumatore.

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TENDENZE | novità

forma particolare. La bellezza di queste rose lascia senza fiato. Comunicazione: l’occhio della rosa salta fuori dall’etichetta e rende in modo eccellente l’idea dell’atmosfera babilonese. 7. Amore a prima vista: Ribes anguineum ‘Amore’, di Van Son & Koot bv, Kaatsheuvel (NL) Piccolo, accattivante e con un buon profumo, questo ribes ornamentale dal portamento compatto è perfetto come pianta decorativa per piccoli giardino o vasi in terrazzo. Con i suoi tanti fiori, arricchisce il giardino e fa innamorare. Comunicazione: foto di lifestyle molto belle e slogan ben riusciti.

9. Qualcosa per tutti: Cupressus macrocarpa ‘Pubol Pendula Aurea’ di Vivers Planas, SL- Púbol, CELRÀ, Girona (Sp) Lo slogan “ottieni di più dalla tua conifera” è proprio adatto a questa pianta gialla e dorata. Una conifera compatta che sta benissimo dappertutto e aggiunge qualcosa di nuovo e di speciale al giardino. Comunicazione: è stata presentata a tutte le fiere e esibizioni esplorandone al massimo le possibilità. 10. Profumo e colore in una sola volta: Sarcococca humilis ‘Winter Gem’, di Plantipp bv, IJsselstein, (NL) Questa piccola gemma è perfetta in giardino, quando quello che manca sono proprio i colori e i profumi. Infatti la sua fioritura si colloca fra febbraio e aprile. È un cespuglio, si adatta a fare da siepe o come pianta singola, può stare al sole o all’ombra, in ogni tipo di terreno: cattura comunque l’attenzione. Comunicazione: la pianta arriva con una etichetta bellissima e moderni opuscoli promozionali. Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | produzione

RED FOX È SEMPRE PIÙ FAIR

Dümmen Group vuole diventare il primo produttore mondiale di giovani piante “equo e solidale”. L’obiettivo: una catena di produzione etica e trasparente. Che andrà a beneficio di tutta la filiera di Marta Meggiolaro

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essuno ignora il fatto che i prodotti certificati Fairtrade, o come si dice in Italia, i prodotti “equo e solidali”, stanno crescendo di rilievo. I clienti li chiedono perché sono prodotti che supportano le condizioni di vita e di lavoro nei paesi in via di sviluppo. Il marchio Fairtrade offre l’opportunità di una comunicazione chiara e stabilisce anche il prezzo minimo per alzare le condizioni di lavoro nei paesi in via di sviluppo e nei paesi di origine. Inoltre, lavora per migliorare le condizioni di lavoro nei paesi in via di sviluppo. Il marchio Fairtrade infatti dichiara che i prodotti sono stati coltivati e commerciati in modo “equo e solidale”: per ottenere la certificazione, ogni

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La brochure che sponsorizza l’adesione di Red Fox alla certificazione Trade Fair.


IN BREVE

Sonja Dümmen, capo marketing del gruppo Dümmen.

step e ogni elemento del prodotto devono essere dichiarati tali al 100%. In ultimo, Fairtrade promuove rapporti di lavoro a lungo termine e il più possibile diretti. 1,2 milioni di persone in America Latina, Africa e Asia sono integrati in questo sistema; se includiamo le famiglie, arriviamo a 6 milioni di persone che beneficiano direttamente del marchio Fairtrade. RED FOX HA OTTENUTO LA CERTIFICAZIONE “Il gruppo Dummen sta lavorando da tempo in conformità con le linee guida per la creazione di una catena con valori sostenibili, insieme all’organizzazione MPS (More Profitable Sustainability). Lavorare con Fairtrade adesso ci dà l’opportunità di comunicare a un’audience più ampia”, ha dichiarato Sonja Dümmen, capo del marketing di

• Red Fox ha ottenuto il marchio Fairtrade per le poinsettia • Il 10% del ricavato viene investito per migliorare le condizioni dei lavoratori in Etiopia • La certificazione Fairtrade prende in analisi ogni aspetto della produzione • 1,2 milioni di persone in America Latina, Africa e Asia lavorano in aziende coinvolte in Fairtrade • 6 milioni di persone beneficiano direttamente del lavoro di Fairtrade nei paesi in via di sviluppo • L’obiettivo generale è una comunicazione chiara e trasparente di ciò che è il gruppo Dummen • In particolare si vuole migliorare l’immagine della poinsettia per toglierla dal gruppo dei regali natalizi a basso costo

Dümmen Group. Il mercato internazionale non può che trarre vantaggio da questi prodotti: i partner commerciali hanno più garanzie, i consumatori di oggi, più consapevoli e attenti, prediligono i prodotti che rispettano i valori condivisi – e sono disposti a pagare di più per una più grande trasparenza e responsabilità nell’offrire le informazioni che permettono di acquistare con consapevolezza. Ma le poinsettia così certificate offrono benefici soprattutto ai lavoratori in Etiopia, che ricevono il 10% del guadagno ricavato dal taglio delle talee. Questo denaro viene usato per scopi sociali, come la costruzione di nuovi edifici, progetti educativi e per sostenere le spese mediche. Inoltre gli standard del commercio equo e solidale promuovono la salute e la sicurezza al lavoro, offrono misure di welfare e altri benefit che alzano la qualità della vita. UNA OPPORTUNITÀ PER RILANCIARE LA VENDITA DELLE STELLE Per usare il marchio Fairtrade le aziende devono rispondere a criteri molto selettivi. Innanzi tutto, la certificazione prende in esame tutti i livelli, dal produttore al rivenditore. Nel caso di Red Fox, la produzione delle poinsettia in Etiopia è certificata da un’organizzazione indipendente,

e poi ha luogo quella di tutti i partner della catena di distribuzione, che include gli stabilimenti di Rheinberg, dove avviene la radicazione, e i vivai dove crescono le giovani piante e i rivenditori. Solo perchè ogni livello della catena è certificato allora le poinsettias di Red Fox possono essere considerate un prodotto equo e solidale. Sonja Dümmen ha aggiunto: “Il marchio Fairtrade rende visibile a tutti il nostro modo di lavorare e ciò che noi rappresentiamo. Registra e monitora le condizioni di lavoro e l’approccio responsabile alla protezione delle piante e dell’ambiente. Ciò che è più importante, comunque, è che provvede a supportare le persone che lavorano in Etiopia, e il consumatore sa di contribuire al nostro progetto comprando i prodotti Fairtrade. Inoltre, questa operazione vuole dare una immagine migliore alla poinsettia, in modo che possa essere venduta con il prezzo che merita. È la pianta che rappresenta il Natale come nessun’altra e porta colore e calore nel triste periodo invernale. Le fair poinsettia sono un invito a fare sì che non siano più il regalo a basso prezzo”. Il cammino intrapreso con le Stelle di Natale prosegue: Red Fox sta sottoponendo alla certificazione Fair Trade anche le piante da balcone, sempre coltivate in Etiopia. Prossimo obiettivo: il geranio. Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | collezioni

NUOVI COLORI PER IL GIARDINO L’assortimento per la primavera 2015 di Moerheim presenta nuove ibridazioni vigorose e compatte. Con la promessa di “rendere la bellezza possibile per ogni giardino e terrazzo” di Filippo Terragni

Senetti® Blue Bicolor

Surfinia® Green Edge Purple

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a collezione primavera 2015 di Moerheim, la nota azienda olandese include prodotti innovativi, che si distinguono per la performance nei giardini, la fioritura e i colori. Lo slogan “rendere la bellezza disponibile per ogni giardino e balcone” rende bene l’idea di ampiezza della collezione, la varietà di piante e colori è notevole: dalla

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Petunia Surfinia® e la Calibrachoa Million Bells® fino alla Mandevilla Sundaville® e alla Poinsettia Princettia®. «Il nostro settore è molto dinamico, fronteggia continui cambiamenti nella moda, nelle abitudini e nelle preferenze per il giardino. E in più questi sono tempi di difficoltà economica. Per questo gli ibridatori sviluppano e presentano pian-


te che cercano di essere uniche. Continuando ad aggiungere varietà innovative alle proprie collezioni, la Suntory® Collection Europe vuole essere in grado di proporre ai propri clienti un assortimento sempre aggiornato», ha dichiarato Jeroen Egtberts, direttore di MNP bv. Per questo il team di Suntory® Flowers Ltd. ogni anno punta a rinnovare il mercato ortoflorovivaistico con prodotti che riescano a sorprendere. Per esempio, la coltivazione della Sundaville®, uno dei prodotti di punta:

Princettia® Pearl

IN EVIDENZA • L’azienda Moerheim New Plant bv ha il suo core business nell’introduzione di nuove piante e varietà nel mercato europeo, fornendo licenze, supportando il marketing, e selezionando le novità per i vivai europei.

Lofos® Compact

fioritura precoce e persistente che si riconosce per la particolare bordura verde neon. Una pianta unica, capace di dare carattere al giardino e al balcone. Il Lofos® si arricchisce di una varietà che non ha la classica ramificazione, è compatto. Disponibile in rosa e bianco. Senetti® blu e bianco, con fioritura precoce, si accosta perfettamente alla gamma già esistente, come le due nuove varietà di Sundiascia®, che rallegrano l’ambiente con i nuovi colori pesca e rosa.

Sundaville® Grand Burgundy

più di 5000 nuove varietà si trovano nei centri di ibridazione e prova in Giappone, Australia e Olanda. PER LE NOVITÀ, COLORI INTENSI E IL VERDE NEON Fra le novità presentate quest’anno, la Sundaville® Beauty e Grand, compatte e con rami molto forti, create per i vasi da 12 e da 15 cm, che possono fare a meno dei supporti per crescere: così possono entrare anche nel mercato delle piante tappezzanti. Per chi ama l’eleganza del bianco, è disponibile la Sundaville® Pearl. La Surfinia®, si arricchisce di tre nuovi membri: la prima è Double Large Pink, con fiore doppio. Le altre due entrano nella gamma di petunie da appendere, con la caratteristica fioritura abbondante: Heavenly Blue e Velvet Blue. Ma è stata introdotta fra le specialità anche una intera nuova serie, la Surfinia® Green Edge, caratterizzata da una

Anche per le Sundaville® le novità sono numerose: la serie Grand, con il suo look tropicale che non necessita di molta acqua, nei colori rosso, rosa e burgundy, è perfetta per chi vuole godersi una fioritura abbondante per tutta l’estate. La serie Beauty, in rosso vermiglio e bianco, ha fiori molto grandi e cresce in vasi da 10 -12 cm. La Pearl ha una buona ramificazione e ricca fioritura, ideale per creare mix. Super Sweet Suntory® Dianthus Pink è un’altra delle novità del 2015, un ibrido del Dianthus, di colore rosa acceso, che fiorisce per tutta la stagione. È anche una pianta premiata: primo posto fra le annuali al HTA National Plant Show 2014. La più bella però è la Princettia® Pearl, che ha già ricevuto diversi apprezzamenti da chi l’ha vista nelle esibizioni dello scorso anno. È la più giovane della famiglia delle Princettia®, e completa la gamma dei rosa con un bianco perfetto. Colore brillante, compattezza, una pianta facile da crescere che può soddisfare il vivaista, il rivenditore e chi alla fine la porterà a casa. (moerheim.com)

Surfinia® Bouquet Denim Blue Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | mercati

IN LEGGERA FLESSIONE

L’EXPORT Pubblicati dall’Italian Trade Agency i dati dell’interscambio italo-tedesco. Con uno sguardo anche agli altri bacini Europei. Nel 2013 crescono Turchia, Austria e Paesi Bassi di Filippo Tommaseo fonte GTA (Eurostat) Elaborazioni ICE Berlino

Esportazioni italiane nel settore florovivaistico. Quote dei principali acquirenti nel 2013 (in valore)

Importazioni tedesche dall’Italia nel settore florovivaistico. Principali prodotti nel 2013 (in valore)

Esportazioni italiane nel settore florovivaistico. Quote dei principali acquirenti ( in valore)

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a Germania, con i suoi oltre 82 milioni di abitanti, è stata nel 2013 il primo mercato per i prodotti florovivaistici italiani. Nel 2013 la Germania ha assorbito il 21,6% del valore totale delle esportazioni italiane del settore e ha superato la Francia che è stata il piu importante cliente nel 2012. Sempre nello stesso anno si è osservato un calo delle esportazioni italiane del 2,1% rispetto all’anno precedente, mentre le esportazioni verso la Germania


OTTIMISMO TIMIDO TIMIDO

Vendite differenti tra diverse aree geografiche, e non così esaltanti. Qualche problema sugli approvvigionamenti, che hanno portato ad aumenti di prezzi di Paola Lauricella (Ismea)

hanno fatto registrare una diminuzione del 5,5 per cento. Particolarmente vivaci sono stati nel 2013 gli acquisti dalla Turchia (+26,3%). Le esportazioni verso l’Austria hanno fatto registrare un aumento del 2,0%, quelle verso i Paesi Bassi dell’1,5%, mentre gli acquisti dalla Romania hanno registrato un calo del 20,4%. Sono anche diminuite le esportazioni verso la Francia (-9,5%), la Svizzera (-6,9%) e la Spagna (-1,7%). Nel 2013, l’importazione tedesca nel settore florovivaistico si è attestata a 2.413,6 milioni di euro (-0,9%). I Paesi Bassi, con una quota di oltre l’80% delle importazioni tedesche, sono il fornitore predominante sul mercato tedesco. L’Italia con la quota del 4,9% occupa il secondo posto e nel 2013 ha superato la Danimarca. Il principale gruppo dei prodotti importati dalla Germania dal mondo è stato quello delle piante vive (escluse rose, crisantemi, garofani) con una percentuale del 45,1%, seguono: fiori e boccioli di fiori recisi (22,4%), rose recise (12,3%), bulbi, cipolle, tuberi, radici tuberose, zampe (7,1%) e fogliame, foglie, rami e altre parti di piante (5,9%). Per quanto riguarda le importazioni dall’Italia, il principale gruppo di prodotti importati dalla Germania è stato quello degli alberi, arbusti e arboscelli da piena aria (19,8%). Seguono: piante da fiori con boccioli o fiorite (18,5%), piante vive da piena aria (12,8%), fiori e boccioli di fiori recisi (12,1%) e piante di appartamento (escluse le talee radicate) con l’11,0 per cento.

I

l secondo semestre del 2014 presenta alcune difformità da regione a regione; il monitoraggio effettuato da Ismea, infatti, indica la presenza di aziende in Toscana, in Puglia e in Sicilia nella provincia di Ragusa il cui giudizio complessivamente sul semestre è moderatamente positivo e altre situate in Veneto, Liguria, Lombardia, Lazio e Campania che registrando livelli di vendite simili o persino inferiori al secondo semestre 2013, evidenziano un pessimismo anche per i mesi che seguiranno. Il clima molto caldo di inizio autunno aveva fatto sorgere timori di scarse vendite di piante soprattutto di ciclamini e di crisantemi e ciò ha comportato l’immediato calo dei prezzi da parte di molti produttori e un danno generale a tutto il comparto. L’evoluzione delle vendite a livello mensile indica in misura piuttosto omogenea a luglio e agosto vendite sottotono e inferiori al 2013; la fine di agosto fino a metà settembre, in alcune zone, è stata contraddistinta da una lieve riattivazione della domanda e, nei rimanenti tre mesi, vendite tendenzialmente superiori solo nelle zone citate precedentemente. Il mese di novembre ha deluso, probabilmente a causa dell’andamento climatico che, sebbene la temperatura sia stata sempre al di sopra della media, le piogge sono state diffuse nel nord Italia e hanno avuto carattere torrenziale in Liguria. Dicembre, invece, in prevalenza viene indicato come un periodo di vendite soddisfacenti. La produzione è stata più bassa nel nord Italia e in Versilia, Toscana, e solo le aziende che sfruttano la geotermia o hanno impianti fotovoltaici o serre con caldaie alimentate da biocombustibili tentano di mantenere più ampia la gamma per soddisfare più clienti. Le pianti stagionali, quali ciclamini e Poinsettie, in alcune regioni sono finite molto prima del IN BREVE previsto e questo dimostra che forse l’offerta si è ridotta o, come ritengono le aziende laziali, che hanno mantenuto • Andamenti la stessa produzione, è aumentata la richiesta delle piante differenti tipiche. Ci sono state, poi, catene della grande distritra regione e buzione organizzata che hanno preventivato una regione. minore vendita di piante tra ottobre e dicembre • Clima caldo acquistando fino al 15% in meno. La minore vendita ha portato nei mesi più caldi e la debolezza anche in novembre e dia un calo cembre in parte possono essere attribuite al clima che ha dei prezzi di causato danni anche alla qualità delle piante in piena aria ciclamini e e quindi ha reso meno competitivi questi prodotti rispetto crisantemi. a quelli di altra provenienza. D’altro canto la crisi può • Produzione aver amplificato la disaffezione verso i fiori e le più bassa nel piante. Uno studio realizzato in Germania dall’Associazionord Italia. ne del Giardinaggio (ZVG) indica come i consumatori di • La Germania fiori e piante non esprimono più simpatia per questi artiha studiato coli al punto che preferiscono ignorarli. Il presidente della una campaZVG, Jurgen Metz, ha lanciato quindi un appello a tutti i gna pubblicirappresentanti del comparto affinché insieme assumano taria duratura l’impegno per una campagna pubblicitaria duratura sull’immagine per riportare l’immagine dei fiori e delle piante al di piante e giusto valore nelle scelte di consumo dei tedeschi. fiori. Flortecnica e vivaismo

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