Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
dal 1977 informa il settore
Aprile n. 4 - 2015 • anno XXXIX
“Bisogna
imparare a programmare” Aldo Staboli, direttore generale di PLANTA a pag. 12
16 PRIMO PIANO / assicurazioni Una questione di strategia
46 PRODUZIONI / associazioni Cosa serve al made in Italy? colloquio con NADA FORBICI
34
PRODUZIONI / sperimentazioni
Un anno di petunie
La nostra selezione, per nuove opportunità commerciali
L’ALTRA COPERTINA
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
Flortecnica e vivaismo
Un anno di
petunie a pag. 34
Ecco in anteprima i risultati del Centro Sperimentale Ortofloricolo “Po di Tramontana“. La nostra selezione, per nuove opportunità commerciali di Matteo Ragni
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EDITORIALE | questo mese
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rogrammazione, strategia, scelta, sacrificio. Queste sono le parole che dobbiamo imparare a mettere in fila. Ho cercato un sinonimo di ‘programmazione’ che iniziasse con la lettera S ma non mi è venuto in mente niente. Programmazione, strategia, scelta, sacrificio: queste sono le parole che emergono dal lavoro che abbiamo svolto per preparare questo numero di Flortecnica e vivaismo. Ogni persona che abbiamo intervistato, ascoltato e raccontato ci ha dato il suo contributo unico e di valore. Aldo Staboli ha parlato di programmazione delle colture, degli ordini e delle stagionalità dei prodotti come sfide per il futuro. La parola strategia ci indica la strada che ancora dobbiamo percorrere, è il modo che dobbiamo usare per affrontare il futuro con i suoi imprevisti e le sue magagne. Strategia aziendale, strategia commerciale. Strategia è un sostantivo che ci serve anche per scegliere se assicurare le nostre produzioni o no. Scelta, è in prima istanza quella che io sono chiamato a fare per le fotografie da stampare. Ci sono sempre immagini di troppo che devono essere scartate perché non c’è spazio abbastanza. Ci sono scelte che devono essere compiute allo scopo di arrivare all’obiettivo finale. Ci sono scelte da compiere per scegliere quali Petunie produrre o quale varietà di Hibiscus D-TAHITI® offrire ai nostri clienti. Sacrificio è quello che ho visto in Nada Forbici in anni di lavoro e di impegno nell’azienda di famiglia e poi nelle associazioni di categoria. Sacrificio non solo come ore di svago o di tempo che anziché passarlo con la famiglia lo si dedica al lavoro, ma sacrificio nello sforzarsi di stare insieme. Uno dei problemi che Nada identifica nel nostro settore è la mancanza di coesione tra le aziende. Riusciremo noi come Flortecnica e vivaismo a contribuire a questo sforzo? Anche noi dobbiamo fare la nostra parte. di Francesco Tozzi
FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE
Flortecnica e vivaismo
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EDITORIALE | l'esperienza ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.
CICCOLELLA:
IL FALLIMENTO DI SAN VALENTINO A due anni dall’inizio dei guai finanziari e giudiziari, continua la lotta del Gruppo per restare in vita. Non sappiamo ancora il finale della storia, ma la morale è chiara di Arturo Croci
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a festa di San Valentino di sicuro non è favorevole al Gruppo Ciccolella: nel 2013 fra l’11 e il 19 febbraio la Ciccolella Holding International B.V. è fallita con un debito stimato in circa 30 milioni di euro. Il fallimento dell’holding olandese aveva portato alla chiusura delle aziende controllate: FPP Bloemen, Disva, Diskoflora, Sierex, Topflora, BBE Bloemen e Zurel. Il fatturato consolidato del gruppo Ciccolella è quindi passato dai circa 298 milioni di euro a circa 62 milioni di Euro, con un EBITDA consolidato pressoché invariato intorno ai 30 milioni di Euro. Il numero di dipendenti, dalle 747 unità era sceso a 190 unità. In un primo momento le azioni del Gruppo Ciccolella, quotato in borsa in Italia, erano salite, poiché gli investitori pensavano che la fonte del passivo fosse stata eliminata e gli introiti (56 milioni di euro nel 2013) derivanti dal contratto con Edison erano sicuri. Il 13 febbraio 2015 il Gruppo Ciccolella ha emesso il seguente comunicato: «In data odierna è stata notificata alla società la sentenza del Tribunale di Trani del 10 febbraio 2015, che ha dichiarato il fallimento della Ciccolella Spa e nominato curatori l’avvocato Gennaro Acclavio, con studio in Barletta, e il dottor Vincenzo Civita, con studio in Andria. La
“Da soli non si va da nessuna parte” società – aggiunge il comunicato – intende proporre reclamo avverso a tale sentenza». La richiesta di fallimento è scaturita da un’istanza dello Studio Segre di Torino per un credi-
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Flortecnica e vivaismo
IN BREVE • Fra l’11 e il 19 febbraio 2013 la Ciccolella Holding International B.V. è fallita • Il 10 febbraio 2015 il Tribunale di Trani ha dichiarato il fallimento della Ciccolella Spa • Il 16 febbraio la Consob ha sospeso a tempo indeterminato le quotazioni azionarie • L’Agenzia delle Entrate ha segnalato ai Pm di Bari anche una presunta evasione fiscale • Il 13 marzo 2015 la Ciccolella S.p.A. ha depositato presso la Corte d’Appello di Bari il reclamo avverso alla sentenza di fallimento.
to presunto di 700 mila euro, peraltro contestato dal Gruppo Ciccolella. Quattro giorni dopo, il 16 febbraio, la Consob ha sospeso a tempo indeterminato le quotazioni azionarie (il 90% detenuto dalla famiglia Ciccolella e il 4,7% dalla Bim, fondata dalla famiglia Segre e oggi controllata da Veneto Banca). La situazione sembra alquanto intricata: se è vero che la Ciccolella SpA, quotata, non ha debiti ed è capitalizzata in Borsa per oltre 40 milioni di euro, l’esposizione consolidata dell’holding non quotata (Gruppo Ciccolella Srl) sarebbe di 225 milioni di euro e i 100 ettari di serre e di terreni di Molfetta, Terlizzi, Melfi e Candela sarebbero stati dati in garanzia a banche e diversi Istituti di credito. Comunque sia gli atti sono nel fascicolo del Pubblico Ministero Antonio Savasta, che dovrà valutare come si è arrivati al fallimento e se vi possono essere responsabilità penali. Il Pm starebbe anche, da tempo, approfondendo le modalità di alcuni finanziamenti per la realizzazione degli impianti fotovoltaici. L’Agenzia delle Entrate ha anche segnalato ai Pm di Bari una presunta evasione fiscale, poiché l’azienda avrebbe pagato le tasse come semplice azienda agricola e non sul busi-
ness dell’energia pulita nel quale il gruppo, negli ultimi anni, ha investito, grazie anche a sostanziosi finanziamenti statali. Le cose si complicherebbero ancora di più poiché l’azienda avrebbe realizzato gli impianti fotovoltaici sulle serre che formalmente sarebbero di proprietà di una società con sede in Delaware, negli Stati Uniti. Il 13 marzo 2015 la Ciccolella S.p.A. ha depositato presso la Corte d’Appello di Bari il reclamo avverso alla sentenza dichiarativa di fallimento pronunciata dal Tribunale di Trani il 10 febbraio. Indipendentemente da come andrà a finire la storia di uno dei complessi produttivi e commerciali florovivaistici più grandi in Europa, vi ripropongo la conclusione di quanto scritto sul fallimento della
Ciccolella Holding International B.V. su Flortecnica nel marzo 2013. Quando Ciccolella iniziò la scalata in Olanda, Franco Cereda, uno degli operatori italiani più abili che io conosca mi disse: «Arturo, negli Stati Uniti USA Floral ha tentato la stessa operazione e bada bene, in un mercato, quello americano, molto più flessibile di quello europeo, con gente che ha investito nel gruppo milioni di dollari; e non ce l’ha fatta. Nel caso di Ciccolella, la differenza è che lui ha una piccola parte di produzione ma non so se questo sarà sufficiente a garantire il successo. Io glielo auguro». Me lo auguravo anch’io, e tutto il mondo florovivaistico italiano. Mi torna anche alla mente quello che mi aveva detto un amico ed economista olandese: «Il settore piante e fiori è troppo piccolo e troppo poco influente a livello delle economie nazionali e internazionali». Per questa ragione Marc Cathey dell’US Department of Agriculture proponeva di cambiare il nome del settore in “Green Industry”. Non importa quanto grandi le aziende floricole e vivaistiche siano o pensano di essere, per andare avanti occorrono sinergia e collaborazione, da soli non si va da nessuna parte. Flortecnica e vivaismo
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SOMMARIO | 4 - 2015
16 Aprile 2015
Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
dal 1977 informa il settore
Aprile n. 4 - 2015 • anno XXXIX
“Bisogna
imparare a programmare” Aldo Staboli, direttore generale di PLANTA a pag. 12
PRIMO PIANO
12 COPERTINA Bisogna imparare a programmare di Francesco Tozzi 16 PRIMO PIANO / assicurazioni Una questione di strategia
46 PRODUZIONI / associazioni Cosa serve al made in Italy? colloquio con NADA FORBICI
14 TERRITORIO
34
PRODUZIONI / sperimentazioni
Floranga, in mostra il meglio della Liguria di Enrico Farina
Un anno di petunie
La nostra selezione, per nuove opportunità commerciali
IN COPERTINA ALDO STABOLI è il direttore generale di Planta, azienda di produzione di giovani piante da fiori e ortaggi, da seme e da talea. Nata nel 1978 è oggi una delle aziende del settore con la più lunga esperienza.
16 ASSICURAZIONI Una questione di strategia di Marta Meggiolaro
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20 NOVITÀ And the winner is… di Matteo Ragni
PRODUZIONE
34 SPERIMENTAZIONI Un anno di petunie di Matteo Ragni
42 AZIENDE I giorni dell’ibisco di Alessandro Coraggio
20 50
46 ASSOCIAZIONI Cosa serve al Made in Italy? di Marta Meggiolaro
TENDENZE
48 ANDAMENTI Bene le vendite a marzo di Filippo Terragni
50 PRODUZIONE Ranuncoli, mercato in crescita di Matteo Ragni
52 DAL MONDO Usa, nasce il marchio per i fiori locali di Stefania Medetti
56 SONDAGGI L’Italia preferisce orti e roseti di Marta Meggiolaro
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Flortecnica e vivaismo
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Flortecnica e vivaismo
PRIMO PIANO | vivaismo
Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 4 - Aprile 2015 Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni COLLABORATORI Jessica Bertoni, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Francesca Neonato, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti
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SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.
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ASSOCIATA AD
RUBRICHE
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QUESTO MESE 4 parole essenziali di Francesco Tozzi
e d i z io n i
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L’ESPERIENZA Il fallimento di San Valentino di Arturo Croci
di Filippo Terragni
26 RICERCHE Promuove la filiera per l’ibisco di Antonio Mercuri
28 PERSONAGGI Ciao Anna Maria di Arturo Croci
UE, stop agli OGM di Jessica Bertoni
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Flortecnica e vivaismo
verde
Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale
24 FATTI & BREVI
30 ECONOMIA&VERDE
Laboratorio
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Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
prezzo di copertina: 3,00 Euro • abbonamento da 8+1 numeri: 25,00 Euro
PRIMO PIANO | copertina
“BISOGNA IMPARARE A PROGRAMMARE” Si tratta di un aspetto determinante per lavorare al meglio lungo la filiera del florovivaismo. A partire anche dai punti vendita colloquio con Aldo Staboli di Francesco Tozzi
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Flortecnica e vivaismo
acato, disponibile e gentile. Risoluto e con una grande conoscenza delle dinamiche di questo settore, soprattutto per quanto riguarda la coltivazione di giovani piante. Perché è quello che fa. Da anni. Aldo Staboli è alla guida di Planta, società florovivaistica produttrice di giovani piante da fiore e ortaggi, da seme e da talea. Una delle aziende più storiche del panorama italiano, fondata nel 1978, che oggi è uno dei punti di riferimento per i coltivatori. «La nostra offerta è strutturata in tre differenti cataloghi, in base alle esigenze dei nostri clienti: uno dedicato alle annuali e alle talee, uno per le biennali e un solo per i ciclamini – spiega Staboli – cataloghi con centinaia di referenze e di novità».
R. «Oltre alle tante piante ornamentali, che naturalmente rappresentano il nostro core-business, stiamo affiancando un’offerta di piantine da orto per il settore dell’hobby, visto che il mercato sta vivendo una fase particolarmente felice negli ultimi anni. Oltre alla linea consumer, abbiamo inserito il marchio Ortoplanta PRO, un raggruppamento sempre più importante di varietà di pregio e di prestigio».
D. Qual’è l’ultima novità introdotta a catalogo?
D. Quali i maggiori problemi che si incontrano lavorando con
D. Un trend, quello dell’orto, che sta riscontrando risultati interessanti… R. «È un fenomeno che sta appassionando sempre una percentuale maggiore di pubblico, ormai l’orto si fa ovunque, su balconi e terrazzi, anche in piccoli spazi. È una tendenza che non possiamo sottovalutare».
Infatti, è per quello che
stiamo lavorando
punti vendita, per riuscire con i
CHI È PLANTA
Planta è un’azienda produttrice di giovani piante, da fiore e ortaggi, da seme e da talea. È stata fondata nel cuore dell’Alto Adige nel 1978 è oggi ha una superficie di produzione di oltre due ettari, occupa 50 dipendenti e produce più di 50 milioni di piantine ogni anno, un assortimento di 600 articoli tra specie e varietà. www. planta.it
i garden center? R. «Negli ultimi anni, il canale tradizionale dei garden center si è molto evoluto, raggiungendo dimensioni e standard distributivi importanti, tanto lavoro è stato fatto anche sugli assortimenti di piante e fiori. Noi non lavoriamo direttamente con i punti vendita, ma abbiamo instaurato rapporti di collaborazione con quelli più significativi che appartengono ai gruppi di acquisto, come Garden Team e Giardinia, con i quali stiamo sviluppando dei piani di programmazione per avere una continuità di fornitura sul prodotto». D. Immagino che la programmazione sia una priorità... R. «Infatti, è per quello che stiamo lavorando con i punti vendita, per riuscire a armonizzare meglio la produzione e l’offerta. Purtroppo, in Italia non ci sono catene di garden così rappresentative, come negli
a armonizzare meglio
la
produzione e l’offerta
altri paesi europei, e questo limita molto la collaborazione all’interno della filiera».
Aldo Staboli.
D. La presenza di marchi o brand riconosciuti sul mercato, mi viene in mente a Proven Winners, potrebbero portare a un consumo più sostenuto? R. «Potrebbe essere una strada, perché così si riuscirebbe a pubblicizzare il marchio; marchio che rappresenta un’offerta articolata e studiata di prodotti particolari. Il concetto di “collezioni”, poi, potrebbe essere un’altra opportunità commerciale interessante». Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | territorio
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a mostra al Palafiori di Sanremo, sulla quale si è accentrato l’impegno dei Giovani di Confagricoltura, poteva sembrare a prima vista relativamente piccola, ma a ben considerare è ancora significativa per tipologia di prodotto rappresentativo della floricoltura del ponente ligure. Vi è stata una assenza relativa per frequenza di esposizione dei prodotti storicamente rappresentativi, anche in rapporto al periodo della mostra; peraltro l’aspetto di diversificazione è ancora presente: che sia stata una scelta degli organizzatori o risultato casuale, la mostra si è presentata perciò quasi come un catalogo, dove si illustrano i generi commerciali e non le produzioni di più aziende per un unico genere commerciale, raffrontate fra loro. TRA VERDE E FIORITO Manca così l’affollamento in tante produzioni aziendali di pittosporo
IN BREVE • Manifestazione significativa per la floricoltura del Ponente Ligure • Buona esposizione di verde reciso • In evidenza caratteri morfologici derivanti dall’ambiente di crescita • Ampia esposizione di fiori in mazzeria • Ampia offerta di calle e ranuncoli • Elleboro da reciso una delle novità
Fronde recise in esposizione: Phormium, 'Garden Ruscus' a sinistra e Santolina a destra.
FLORANGA,
IN MOSTRA IL MEGLIO DELLA LIGURIA Lo stand Biancheri: ranuncoli ed anemoni.
Una buona vetrina-catalogo di prodotto del Ponente Ligure, capace di far vedere e intravedere una certa vitalità del settore. Peraltro in un periodo di perdurante crisi di Enrico Farina già ricercatore CRA-FSO Sanremo
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Flortecnica e vivaismo
Silver Queen, oppure del ruscus (Danae racemosa) verificatosi in precedenti edizioni o mostre. Questo consente di apprezzare meglio la diversificazione nel comparto del verde reciso offrendo uno spunto di interesse verso il pubblico di tipo amatoriale, ma anche verso interessati dal punto di vista commerciale. È risultata rappresentata per certi prodotti del verde reciso anche la diversificazione di caratteri morfologici derivante dall’ambiente di crescita e produzioL’elleboro da reciso è una delle novità presentate. ne; notata ad esempio nel ruscus garden (Ruscus hypoglossum), con prodotti più “gentili” o più “rustisi può parlare di una presentaci”. Tornando alla diversificazione zione di un catalogo vivo, con nel verde reciso, oltre ai prodotti una maggior frequenza di prodotto già citati, erano presenti pittosporo in calle, peraltro diversificate in Tobira, eucalyptus, grevillea, lenLA lunghe o corte o colorate tisco, phormium, aralia, alloCURIOSITÀ (artificialmente), e nei ro, asparagus, smilax (con A latere delle attività ranuncoli. D’altronde frutto), palme e felci di esposizione dei prodotti per calla e ranuncolo (Cyrtomium falcatum tipici del settore, l’emissione si tratta di due prodi un francobollo dedicato alla e Pteris tremula), e manifestazione e alla tematica “Le dotti che in aprile altro ancora. eccellenze del sistema produttivo entrano nella fase Passando al settoed economico” per l’anno 2015 di produzione masre dei fiori recisi, Floricoltura italiana, con un annullo siccia, con uno spenon particolarmente filatelico commemorativo. Inoltre cifico mercato che si presenti, rispetto alla presentato anche un nuovo profumo avvia in genere a far loro importanza comfemminile “Daphné-Floranga” verificare interesse e merciale, le rose. Ha ottenuto da essenze di fiori domanda calante. prevalso nettamente di Sanremo. Tuttavia mentre nella la mazzeria, dove papavecalla possiamo parlare di tiri, alstroemerie, anemoni hanno pologie ormai consuete, magofferto splendidi colpi d’occhio con gior dinamicità di evoluzione i loro colori e la loro eleganza di “varietale” si nota nel ranunportamento. Non sono mancate colo. Da anni questo prodotto all’appuntamento “vecchie glorie” può essere considerato di punta della floricoltura locale. “Vecchie” per l’economia della floricoltura ma non per questo evidentemendel comprensorio Imperiese, con te fuori mercato, come strelizie, aziende concentrate fra Sanremo e anthirrinum, genista (colorata), Ventimiglia. Nello stand Biancheri gerbera. Una nuova tipologia di erano presenti, oltre agli anemoni, fiore era presente invece per il INTERESSANTI molte nuove tipologie di ranuncogarofano. Presenti anche in bella PER I COLORI lo (i tipi “pon pon” come Minerva, mostra campioni delle più imporMerlino, Igloo; il tipo “spray”, slantanti orchidee da reciso. Curiosa la • Papaveri ciato e con un fiore a ridotta duplipresenza di prodotti già alcuni anni • Alstroemerie catura dei petali, screziati), mentre fa tipici delle produzioni invernali • Anemoni attorno allo stand facevano mostra del ragusano, come Limonium si• “VECCHIE di sè ranuncoli delle aziende locanuatum (statice), Matthiola (violaGLORIE” li, di ottimo consolidato standard ciocca), Campanula medium. • Strelizie qualitativo. • Anthirrinum Una novità di questi ultimi IMPEGNO PRODUTTIVO • Genista anni è sicuramente l’Elleboro Anche nel caso del fiore reciso • Gerbera
reciso, in varie tonalità e sfumature di colore del fiore, dal bianco al verde-biancastro al rosa violaceo. Sull’Elleboro esistono nel Ponente attività di miglioramento genetico in corso, anche per l’ allargamento della disponibilità di varietà commerciali. L’area produttiva di Albenga era rappresentata da produzioni di aromatiche in varie tipologie, ma anche da vasi fioriti tipici della produzione primaverile, sia tradizionale, sia a carattere di novità. Queste ultime produzioni interessano anche l’estremo Ponente e non solo l’Ingauno. Una ventata di aromi e colori, fra i quali Margherita, Primula, Helianthus (girasole), Aubretia, Lithodora, Lupino, Calceolaria, Myosotis, Dianthus, Elleboro, Ranuncolo, Digitalis, Kangaroo Paw (Anigozanthos), Solanum, Cytisus, Aquilegia, eccetera. FILIERA AL COMPLETO Nel complesso, Floranga del 2015 si è dimostrata una buona vetrina-catalogo di prodotto del Ponente Ligure, capace di far vedere e intravedere una certa vitalità del settore, peraltro in un periodo di perdurante crisi. Altre presenze vanno opportunamente segnalate, per render conto dell’impegno da parte di numerosi attori e promotori di attività facenti riferimento al settore. Presente anche a livello Istituzionale l’I.I.S. Ruffini - Aicardi; il Distretto del Ponente, con un box-espositore che consentiva di accennare alle attività di ricerca e sperimentazione del CRA-FSO, dell’Istituto Regionale per la Floricoltura, del CERSAA, attività relative ad alcune delle produzioni presenti. Le valutazioni qualitative delle produzioni in esposizione, per la relativa premiazione è stata assicurata dall’ANCEF (Associazione dei Commercianti di Fiori). Nel corso della manifestazione si è svolto un concorso di composizioni floreali a tema “Una cartolina da...” suddiviso in tre categorie: composizione grandi dimensioni, composizioni libere, composizione moderna libera. Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | assicurazioni
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ssicurarsi bisogna. Il vento a Pistoia, la pioggia in Liguria, la neve in Puglia… in tutte le regioni d’Italia è un susseguirsi di fenomeni atmosferici eccezionali. Che poi di eccezionale hanno ben poco, in un certo senso stanno progressivamente diventando normali. Sta cambiando il clima? Certo. È colpa del surriscaldamento globale? Può essere. Posto che ogni azienda deve, nei limiti del possibile, contri-
UNA QUESTIONE DI STRATEGIA Le assicurazioni stanno diventando un elemento necessario all’interno del piano aziendale. Come dimostrano gli eventi meteo degli ultimi mesi, è necessario tutelare il proprio patrimonio di Marta Meggiolaro
buire alla tutela ambientale, mi sembra che il punto interessante oggi sia capire come le aziende possano tutelare loro stesse dall’ambiente. I VANTAGGI SUPERANO LA SPESA «Visti i continui eventi meteo “fuori norma” – ha detto Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia, all’indomani dei disastri provocati dal vento – Dalla grandine, al vento, al caldo, al gelo–brina, l’assicurazione delle colture è sempre più un indispensabile strumento strategico per le aziende agricole». Il vivaista che decide di assicurarsi infatti, lo fa principalmente
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Flortecnica e vivaismo
perché è lungimirante. E sa tre cose: la prima è che il patrimonio aziendale è un fattore fondamentale per la produzione. Quando produco piante, vendo le piante. Ma se non ho le infrastrutture per produrre le piante, non vendo niente. Quindi tutelarle da eventi eccezionali (sempre meno eccezionali) è il primo passo per garantirmi la possibilità di lavorare. E lo stesso vale per la produzione: le piante sono una merce; se sono danneggiate non si possono vendere. Quindi non si rientra dell’investimento fatto e non si mangia (per dirla in modo semplicistico). Il secondo fattore da considerare è l’incidenza a bilancio delle assicurazioni: il costo è minimo rispetto al vantaggio. In ultimo, e questo è un elemento che sta acquistando peso, essere assicurati è uno strumento finanziario che dà forza all’azienda quando si tratta di avere a che fare con le banche. UNA POLIZZA AD HOC PER I VIVAISTI Le Associazioni di settore e le grandi Compagnie Assicurative offrono vari servizi alle aziende. ANVE, in particolare, ha stipulato un accordo con
Vincenzo Tropiano, direttore Coldiretti Pistoia
zione (domanda PAC) entro il prossimo 15 giugno presso l’ufficio Caa della propria associazione di categoria. “Non è ovviamente obbligatoria ma sta diventando sempre più fondamentale per le aziende” mi dice Alessandro Meoni, il broker a cui fa riferimento l’ANVE. «Fino al 31 dicembre 2009, in caso di calamità naturale, la normativa prevedeva il contributo Ex Post a seguito di calamità naturale riconosciuta dalla Regione, lo Stato sarebbe intervenuto a ripagare i danni, se il danno arrecato da un’unica calamità avesse superato il 30% della produzione a livello provinciale. È tantissimo. La storia ci ha insegnato che anche in presenza di questa norma, anche quando si superava il limite del 30%, i contributi arrivavano, sì, ma dopo cinque o sei anni, ed in minima misura. Quindi o uno aveva le spalle larghe e poteva resistere e accontentarsi di aiuti così, o non ce la faceva.
A.I.B. All Insurance Broker s.r.l., società di brokeraggio assicurativo con sede a Pistoia. Il broker è un soggetto indipendente dalle Assicurazioni con le quali stringe rapporti di libera collaborazione; a seconda delle esigenze assicurative di volta in volta avanzate ASSICURAZIONE dai Clienti, interessa le ALLE STRUTTURE compagnie per cercare È disponibile da anni, e molti SERVE UN CAMBIO le disponibilità e nel ce l’hanno. Ma pochi sanno che DI MENTALITÀ caso per creare nuovi è un’assicurazione soggetta a Alla luce di tutto queprodotti, per scrivecontribuzione da parte della sto, nel 2010 cambia re una nuova polizza. Comunità Europea fino al la legge, che con l’inCosì è avvenuto per 50%. (Che va richiesta). tervento della Comunità la “Polizza multirischio Europea passa al contriper vivai di piante ornabuto Ex ante: l’aiuto viene mentali”, nata per tutelate le erogato come contributo per il aziende contro i danni alle colpagamento del premio della poture da calamità naturali (gelo e lizza. Il contratto deve prevedebrina, siccità, grandine, eccesso re alcune caratteristiche dettate di neve, eccesso di pioggia, alludalle norme e in particolare è vione, vento forte, venti scirocd’obbligo assicurare l’intera cali e colpo di sole). Nata cinque produzione a livello comunaanni fa, il 1 gennaio 2010, a le (quindi, se per esempio i terseguito di una lunga indagine reni si estendono su più comuni, di mercato svolta da A.I.B. si può scegliere quale parte assiAll Insurance Broker s.r.l., curare) . Il 30% ritorna, però su incarico della Associaziopuò essere la somma di più ne Vivaisti Pistoiesi in quanto eventi nell’anno agricolo (da per questo rischio non esisteva giugno a giugno) e non più sul nulla di simile. È una polizza fatturato bensì sulla superficie soggetta a contribuzione della assicurata. Questa polizza è reComunità Europea, che arriva cente e difficilmente reperibile fino al 65%; per poter ottenesul mercato, perché gran parte re tale contributo l’azienda del mercato assicurativo che ad deve effettuare la prenotaFlortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | assicurazioni
oggi ha investito sul settore lo ha fatto tramite il nostro canale. Ad oggi poche aziende hanno deciso di investire in questo tipo di assicurazione in quanto ancora non c’è molta cultura in questo senso ma a conti fatti, tirando un bilancio dopo i primi cinque anni, sembra che sempre più imprenditori si stiano convincendo dell’importanza di stipulare questa assicurazione”. Per informazioni e preventivi è possibile contattare A.I.B. All Insurance Broker s.r.l. nella persona di Meoni Nilton al numero 393.4176636 o all’indirizzo email n.meoni@aibroker.it.
PISTOIA, INDENNIZZI PER I VIVAI: SÌ O NO? Le cifre sono insufficienti a richiedere lo stato di calamità, ma si è raggiunto un accordo per aiutare i vivaisti Nelle previsioni iniziali le associazioni florovivaistiche avevano annunciato danni per 300 milioni di euro, ma le segnalazioni di danni giunte al Servizio Agricoltura della Provincia non raggiungono i 200 milioni di euro, soglia oltre la quale, avendo superato il 30% del prodotto agricolo perso a causa dei danni, era possibile inoltrare al Ministero la richiesta di calamità agricola per chiedere gli indennizzi previsti dal Fondo di solidarietà nazionale. La tempesta di vento che nella notte del 5 marzo ha sferzato in lungo e in largo tutta la regione non ha quindi assunto, per le imprese del settore agricolo, il rilievo della “calamità”. «C’è chi se l’è cavata con un graffio, e chi è in coma», sostiene Francesco Mati, uno dei titolari di Mati Piante, vicepresidente provinciale di Confagricoltura. «In periodi di vacche magre, come quello attuale, i danni provocati dal vento sono stati per molti una mazzata». «Come mai le segnalazioni sono state inferiori? Forse per una stima iniziale eccessiva, ma – dice Sandro Orlandini, presidente provinciale della Cia – riteniamo che molte aziende medio–piccole, non confidando negli indennizzi, non abbiano inoltrato i dati dei danni subìti». La dottoressa Masi ha commentato « In provincia, la tempesta di vento ha provocato danni a macchia di leopardo, e probabilmente non si è avuta la perdita del 30% del fatturato. Questo dimostra che lo strumento della calamità agricola non è adeguato al vivaismo, perché riesce ad intervenire solo quando i danni sono estremi». A seguito delle proteste e degli appelli delle amministratori pubblici, il Consiglio dei Ministri ha varato dei provvedimenti straordinari insieme allo stato di calamità. Uno in particolare riguarda le aziende del settore agricolo e florovivaistico. Nell’ambito del decreto legge “Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi”, è stata concessa una proroga dei termini per accedere «agli interventi compensativi per il ripristino delle attività economiche e produttive colpite da alluvioni e maltempo nel 2014 e 2015». Aiuti che erano particolarmente attesi in Toscana e Liguria e in cui, quindi, potranno essere conteggiati i danni subiti dal vento.
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Flortecnica e vivaismo
PRIMO PIANO | novità
AND THE W INNER IS... Fleuroselect ha assegnato le medaglie d’oro alle migliori ibridazioni del 2015. Belle e originali, sono piante da tenere in considerazione di Matteo Ragni
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leuroselect, l’organizzazione internazionale per il settore professionale floricolo, ha annunciato l’assegnazione di sei nuove medaglie d’oro a sei nuove varietà che saranno disponibili per i floricoltori nel 2015 e in vendita per il pubblico nel 2016. Selezionate da una giuria di esperti indipendenti nei campi sperimentali Fleuroselect in Europa, queste varietà devono dimostrare chiaramente di essere superiori alle varietà esistenti per innovazione nell’ibridazione e nella bellezza. Le sei classificate sono:
Calamintha nepeta Marvelette Blue – Van Hemert & Co: colore intenso blu-viola e forte profumo attraggono i consumatori, oltre alle api e alle farfalle.
1. CALAMINTHA NEPETA MARVELETTE BLUE – VAN HEMERT & CO Il colore intenso blu-viola e il forte profumo di Marvelette Blues non può fallire nell’attrarre l’attenzione dei consumatori, che vorranno portare nei loro giardini i grandi fiori blu-viola che la pianta produce in massa sulle spighe erette sopra il fogliame. I coltivatori apprezzeranno questa perenne a fioritura annuale, dal portamento compatto, che si coltiva in breve tempo. Grazie al miglioramento della compattezza, questa nuova introduzione è anche più facile da trasportare.
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Flortecnica e vivaismo
Cosmos bipinnatus Xanthos – Van Hemert & Co è il modo di inserire il giallo tra i prodotti professionali, con un colore delicato e nuovo.
2. COSMOS BIPINNATUS XANTHOS - VAN HEMERT & CO Xanthos in greco significa “giallo” e questo è tutto ciò che il nuovo Cosmos bipinnatus è: un Cosmos giallo. Xanthos è nano, a fioritura precoce e uniforme. È un piacere per il coltivatore poiché è nano e compatto. Grazie alla sua compattezza, Xanthos è l’ideale anche per il trasporto, e aggiunge un nuovo colore delicato nella gamma dei Cosmos compatti. Il breve periodo di coltivazione rende questa bellezza un articolo d’inizio stagione, una pianta che colpisce nell’esposizione di un garden center. 3. ECHINACEA PURPUREA FEELING PINK – HM.CLAUSE Feeling Pink è più compatta e fiorifera delle altre varietà a confronto nel campo varietale; inoltre è facile da produrre grazie al ciclo colturale più breve, permettendo una maggiore rotazione nei programmi di coltivazione. Questa Echinacea purpurea è compatta e mostra una buona ramificazione basale, fiorisce più precocemente e i molti fiori rosa contrastano piacevolmente con il colore verde scuro del fogliame.
Il colore rosa crea un piacevole contrasto con il verde scuro delle foglie; l’eccezionale fioritura la rende più attraente. Echinacea purpurea Feeling Pink – HM.Clause.
4. HELENIUM AUTUMNALE WESTERN MIXTURE – HM.CLAUSE L’Helenium autunnale Western Mixture avvolgerà ogni aiola con un colore caldo e vivo rosso-giallo dall’estate alla fine dell’autunno. Questa perenne rifiorente è più bassa, compatta e a fioritura precoce. L’Helenium autunnale Western Mixture sarà molto apprezzato dai coltivatori per la precocità della fioritura e per la migliore ramificazione che permette la coltivazione in una più ampia gamma di dimensione dei vasi. La sua compattezza permette efficienza nei trasporti. Il consumatore amerà questa fantastica pianta che cresce rigogliosa anche in condizioni difficili.
Colore rosso unico e differente, crescita vigorosa, e resistenza alla Botrytis: Petunia x hybrida Tidal Wave Red Velour – PanAmerican Seed.
5. OCIMUM BASILICUM PURPLE BALL – NARIC FRUITCULTURE RESEARCH INSTITUTE L’Ocimum basilicum Purple Ball è un originale basilico viola a forma di palla fitta. Questa pianta aromatica annuale è molto originale, ha foglie piccole e profumate con fiori tubolari viola. Il nuovo colore della varietà e la forma attraente incoraggeranno i coltivatori ad inserire questa novità tra i programmi di produzione. I rivenditori potranno promuovere il valore ornamentale e culinario di questa pianta aromatica e grazie alla struttura compatta, questo Ocimum basilicum è facile da trasportare.
6. PETUNIA X HYBRIDA TIDAL WAVE RED VELOUR – PANAMERICAN SEED Red Velour è il nuovo colore nell’assortimento delle Petunie Tidal Wave. Un colore rosso unico e differente da ogni altra Petunia da seme sul mercato. Grazie al portamento ricadente, questa varietà a rapida crescita può ricoprire le recinzioni. Forte e vigorosa, richiede poche cure per il suo mantenimento. Una pianta per il paesaggismo con eccellenti prestazioni e una straordinaria resistenza alla Botrytis ed è rapida nella ripresa dopo la pioggia. La spettacolare durata dei fiori rossi di questa varietà a crescita veloce è una vera attrazione sia nei terrazzi sia nei giardini. Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | fiere
• Cohen Propagation Nurseries, da Israele: talee per piante da aiuola e da vaso fiorito. • Hishtil, produce giovani piante e piantine da seme di piante da vaso, da aiuola e perenni. • Jaldelty Propagation Nursery, produce tale da perenni e annuali. • L’ibridatore tedesco ABZ Seeds con l’ibrido di fragole F1.
IN CRESCITA Aumentano le aziende che partecipano all’evento, interessante la presenza internazionale. Molte le innovazioni di quest’anno, anche dal punto di vista organizzativo di Marta Meggiolaro
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annuale edizione dei FlowerTrials® avrà luogo dal 9 al 12 giugno 2015. Una cinquantina di compagnie apriranno le loro porte per mostrare le ultime novità di piante da vaso e da aiuola in assortimento ai rivenditori, vivaisti e dettaglianti. Jeroen Egtberts, presidente della Fondazione, ha dichiarato: «I FlowerTrials® sono diventati una data–chiave nel calendario internazionale dell’orticoltura. Ogni anno sempre più compagnie mostrano i loro progressi a un numero crescente di visitatori provenienti da tutto il mondo. Sono diventati un evento da non
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Flortecnica e vivaismo
perdere». La Fondazione FlowerTrials , inoltre, ha stipulato un accordo con Fleuroselect, l’organizzazione internazionale per l’industria delle piante ornamentali, per supportare l’evento e dargli ancora più risonanza a livello internazionale. Fra le novità dell’edizione 2015, sette nuove compagnie: tre dai Paesi Bassi, tre da Israele e una dalla Germania: • Hassinger Orchids ibrida e produce orchidee. • Il vivaio P. Van der Haak cresce giovani piante e talee di pelargonium. • Van den Bos Flowerbulbs presenterà le sue varietà di Calla e Lilium da vaso. ®
LA FORZA COMUNICATIVA DEL WEB Per accorciare le distanze e rendere più agevoli le visite, la Fondazione si avvale di una newsletter che offre anticipi sulle novità e permette di pianificare la propria partenza. Jeroen Egtberts a questo proposito ha dichiarato: «I FlowerTrials offrono tutto il possibile per quanto riguarda le piante da vaso e da aiuola, dalle informazioni tecniche a suggerimenti per la vendita, dalle innovazioni nelle ibridazioni agli ultimissimi trend. Lo strumento della newsletter, che viene inviata ogni due settimane, permette ai possibili visitatori di scoprire in anticipo un’ampia gamma di novità e di organizzare di conseguenza la propria visita». Anche il sito è stato interamente rinnovato per essere più interattivo. Tutte le aziende partecipanti sono presentate in inglese, tedesco, francese e olandese. Sono a disposizioni cartine di Google map su cui sono segnalate le location e gli hotel disponibili nelle vicinanze, per aiutare a programmare la visita. Inoltre, il sito è user–friendly e si adatta a essere usato anche su tablet o smartphone. Inoltre, l’evento è diventato “social”: i visitatori sono incoraggiati a condividere notizie e foto sui social media: l’account di Pinterest permette di condividere foto e ispirazioni suscitate dall’evento, è stata aperta la pagina Facebook, dove i visitatori possono postare immagini e lasciare i loro commenti, l’hashtag #flowertrials invece ha fatto approdare i FlowerTrials su Twitter; in questo modo, da semplice esposizione di piante si trasforma in una occasione per fare rete, per comunicare e costruire nuovi collegamenti e relazioni, o per consolidare quelle già esistenti. www.flowertrials.com
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FATTI & BREVI | news dal mercato
GIORGIO TESI IN TERRAZZA
LE SCHEDE TECNICHE DI EVVERIS
n florovivaismo l’argomento della nutrizione è da sempre al centro dell’attenzione dei produt-
dei nutrienti, previene le carenze nutrizionali, riduce l’uso di idrosolubili, rende omogenea la produzione e consente una crescita ottimale delle piante anche quando non è possibile
tori. Nutrire bene o nutrire male fa la differenza sulla resa delle piante prodotte e, di conseguenza, sui guadagni futuri. Non tutti però sanno che, oltre che sulla resa delle colture, la concimazione può fare la differenza anche sui risparmi possibili. Le colture florovivaistiche possono essere coltivate apportando elementi nutritivi con due modalità differenti: 1) utilizzando esclusivamente concimi idrosolubili; 2) utilizzando concimi a cessione controllata, come ad esempio Osmocote. Entrambe le tecniche consentono di produrre piante di qualità ma, pur dando notevoli vantaggi, la tecnica per coltivare con concimi a cessione controllata è meno conosciuta. Questo è un punto di forza di Everris, grazie alla soluzione Osmocote che garantisce una disponibilità continua
irrigare. Così il famoso marchio ha messo a disposizione di produttori schede di coltivazione messe a punto dai suoi esperti, nello specifico: Annuali, Azalea, Begonia, Camelia, Catharanthus, Cavolo Ornamentale, Ciclamino, Gardenia, Geranio, Gerbera, Impatiens, Kentia, Petunia, Poinsettia, Primula, Rincospermo e Viola. Le schede illustrano, per ogni fase colturale, come concimare sia che si scelga di procedere con il 100% di idrosolubili, sia che si opti per Osmocote accoppiato con idrosolubili. Propongono inoltre approfondimenti circa il substrato, il pH, il ciclo colturale, i problemi fitopatologici e molto altro. Le schede possono essere richieste sul sito www.everris.it e verranno consegnato gratuitamente su un apposita chiavetta USB da quattro Giga.
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G
iorgio Tesi Group rinnova il suo sostegno al mondo dell’arte e della cultura diventando partner tecnico della Triennale di Milano, vera e propria istituzione culturale internazionale che da decenni organizza mostre, convegni, esposizioni, iniziative nel campo del design, della moda, dell’architettura, delle arte contemporanea e della comunicazione. Lo scorso marzo è stato presentato il restyling della Terrazza della Triennale e nella nuova veste è impreziosita con un giardino arredato con piante dell’azienda pistoiese, selezionate da Antonio Perazzi, che ha curato il progetto a verde. Tesi ha fornito diverse varietà di piante, prevalentemente erbacee e aromatiche, per decorare gli stupendi locali della terrazza da cui sono visibili Parco Sempione, il Castello Sforzesco e una panoramica unica dello skyline cittadino. Il “Progetto per il restauro e il Ristorante della Terrazza” è stato realizzato da OBR di Paolo Brescia e Tommaso Principi, vincitori del bando di gara.
RIMINI PUNTA SU GARDEN E FIORISTI
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o stile italiano della decorazione floreale si mette in mostra a Flora Trade Show dal 23 al 25 settembre 2015 con la nuova sezione Garden&Gift, dedicata alle attrezzature, ai prodotti e ai servizi per i garden center e i fioristi. Un’iniziativa che si colloca nel contesto di Flora Trade Show, il nuovo evento che Rimini Fiera organizza in collaborazione con Florasì e Florconsorzi per dare nuova linfa al settore florovivaistico e del paesaggio.
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Flortecnica e vivaismo
FLORMART PER IL PAESAGGIO
LE PIANTE DIVENTANO BOMBONIERE
T
ra le novità del 2015 PadovaFiere presenta “Flormart Garden Show”, Concorso Internazionale di Architettura del Paesaggio, che si svolge nell’ambito di Flormart giunta alla sua 66° edizione, punto di riferimento per il mercato florovivaistico. PadovaFiere intende premiare e valorizzare i progettisti, gli operatori e le associazioni pubbliche e/o private che operano nel settore del paesaggio, della conservazione della biodiversità, sostenibilità, valorizzazione e recupero di spazi verdi nel territorio. Flormart Garden Show si avvale della preziosa sinergia e del Patrocinio di UNISCAPE, il Network europeo delle Università per l’implementazione della Convenzione europea sul Paesaggio, attualmente
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oniugare l’eleganza e la preziosità di un piccolo oggetto in argento con l’amore per la natura oggi si può: con “Le Piantine” Argenesi, una nuova collezione di bomboniere, realizzate in metallo (ma anche vetro o ceramica) e decorate in argento 999 che contengono una piantina grassa vera.
composto da 52 membri provenienti da 16 Paesi. L’appuntamento di Padova sarà così quest’anno anche un importante momento di scambio, interazione a livello europeo per confrontarsi e approfondire in modo nuovo il tema del paesaggio. L’iniziativa ha già ricevuto il patro-
cinio del CNAPPC Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, della Regione Veneto, Comune di Padova, dell’Università degli Studi di Padova, della Regione Veneto, dello IUAV, Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
The orchid professionals
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since 1933
MYPLANT ANCORA A FINE FEBBRAIO
C
onfermate le date per la seconda edizione di Myplant & Garden per il 2016. Sempre febbraio, sempre verso fine mese, dal 24 al 26. La manifestazione che ha riportato il florovivaismo nel capoluogo lombardo mette le basi per diventare uno degli appuntamenti di riferimento del mercato, dopo il buon debutto di quest’anno.
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FATTI & BREVI | ricerche
H
ibiscus è il genere più numeroso della famiglia delle Malvaceae, una famiglia comprendente 116 generi alcuni dei quali di notevole importanza economica (esempio: Gossypium hirsutum - cotone). Tra tutte le specie del genere che presentano un utilizzo ornamentale, quella che mostra la maggiore variabilità genetica è Hibiscus x rosa sinensis. Queste piante hanno moltissime variazioni sia nella forma delle foglie, sia nel colore e nella forma dei fiori singoli e doppi. PER UNA RISPOSTA PIÙ CONVINTA Attualmente il mercato mondiale di Hibiscus x rosa sinensis richiede varietà
in collaborazione con
da giardino, varietà adatte all’arredo urbano e varietà da vaso. La maggior parte dell’attività di miglioramento genetico (breeding) è stata svolta negli ultimi 50 anni da una moltitudine di ibridatori amatoriali soprattutto nelle zone sub-tropicali come Mauritius, Hawaii, India, California e Florida. La maggior parte delle cultivar è stata sviluppata per un uso esterno e non sono adatte alla coltivazione in vaso (il lavoro di miglioramento genetico ha privilegiato principalmente le dimensioni, il colore e l’architettura del fiore). È inoltre vero che le poche varietà da vaso oggi presenti sul mercato sono state semplicemente importate da paesi tropicali o sub-tropicali e non hanno subito ulteriori cicli di miglioramento.
Un programma di breeding è iniziato nel 2008 presso il CRA-FSO con la convinzione che un’azione sistematica di incroci e selezione, volta allo sviluppo di genotipi adatti alla coltivazione in vaso e di genotipi adatti ai giardini e all’arredo urbano nelle condizioni ambientali mediterranee, sia giustificata dalle seguenti motivazioni: Attualmente tutte le cultivars (varietà coltivate) presenti sul mercato e commercializzate in vaso sono ottenute tramite l’applicazione di ritardanti di crescita, per cui in un paio di anni perderanno le caratteristiche di compattezza e accestimento necessarie in un prodotto di detta tipologia. Come già detto, quasi tutte le cultivars sul mercato sono state selezionate in ambienti tropicali e/o sub-tropicali per
PROMUOVERE
LA FILIERA PER L’IBISCO Piante in vaso di Hibiscus x rosa sinensis (Ibisco ornamentale) senza l’impiego di ritardanti di crescita: una realtà possibile di Antonio Mercuri, CRA-FSO Sanremo
cui spesso nei nostri climi la risposta in termini di propagazione, cresciIl lavoro completo ta e fioritura è scarsa. condotto da CRA-FSO La domanda di merpuò essere consultato cato che frequendirettamente a questo link: temente richiede http://www.ibimapublishing. l’introduzione di com/journals/ novità. AGRI/2015/360263/ La forte crescita che a360263.html sta avendo in Italia il mercato dell’ibisco ornamentale. IL LAVORO COMPLETO
LE RICHIESTE DEL MERCATO • Varietà da giardino • Varietà adatte all’arredo urbano • Varietà da vaso
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Flortecnica e vivaismo
MATERIALE ITALIANO PER LA COLTIVAZIONE Parallelamente all’attività di breeding si è proceduto con un lavoro di tipo molecolare per cercare di studiare il meccanismo che sta alla base del carattere “habitus compatto” (morfologia compatta della parte aerea) che porta alla formazione di piante con dimensione ridotta e maggior accestimento laterale, aspetto fondamentale per selezionare genoti-
PER UNA PROTEZIONE IL LAVORO DEL CRA-FSO
Parallelamente all’attività di breeding si è proceduto con un lavoro di tipo molecolare per cercare di studiare il meccanismo che sta alla base del carattere “habitus compatto” (morfologia compatta della parte aerea) che porta alla formazione di piante con dimensione ridotta e maggior accestimento laterale, aspetto fondamentale per selezionare genotipi adatti alla produzione di vaso fiorito senza l’utilizzo di inquinanti ritardanti di crescita. In alcuni individui di Hibiscus x rosa sinensis è stato recentemente isolato dal CRA-FSO, con tecniche di biologia molecolare e di bioinformatica, un frammento del gene MAX2 [More Axillary Branching] che insieme ad altri tre geni (MAX1, MAX3, MAX4) controlla lo sviluppo dei meristemi secondari già preformati.
pi adatti alla produzione di vaso fiorito senza l’utilizzo di inquinanti ritardanti di crescita. In alcuni individui di Hibiscus x rosa sinensis è stato recentemente isolato dal CRA-FSO, con tecniche di biologia molecolare e di bioinformatica, un frammento del gene MAX2 [More Axillary Branching] che insieme ad altri tre geni (MAX1, MAX3, MAX4) controlla lo sviluppo dei meristemi secondari già preformati. Un lavoro che, oltre ad ampliare le conoscenze sul genoma di questa specie rappresenta la prima fase per l’isolamento dell’intero elemento MAX2 specifico per Hibiscus, tuttavia il frammento clonato potrebbe già essere valutato per la sua associazione con il fenotipo “Habitus Compatto”. I passi successivi riguarderanno il clonaggio dell’intero gene e l’esecuzione di incroci tra individui recanti detto gene al fine di selezionare progenie geneticamente compatte. In definitiva con questo lavoro si è voluto prospettare la produzione di materiale di coltivazione italiano e quindi promuovere lo sviluppo di una filiera florovivaistica per l’Ibisco, specie dotata di grande interesse ornamentale. Grazie anche alle condizioni climatiche della riviera ligure e delle regioni del sud Italia questa tipologia produttiva potrà creare nel settore vivaistico un mercato competitivo rispetto ad altre realtà produttive.
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FATTI & BREVI | personaggi
I
n queste poche righe cercherò di ricordare alcuni momenti della vita e dell’opera professionale di Anna Maria. L’amicizia che mi lega a lei risale al gennaio del 1988, quando l’ho incontrata alla conferenza stampa della prima edizione di Miflor. Abitava a Genova, dove aveva gestito dei laboratori di analisi e aveva iniziato a lavorare con i floricoltori per la promozione e la propagazione delle orchidee, in pratica tutti i laboratori nati in quel periodo si devono a lei. Anna Maria ha conosciuto Ernesto l’anno seguente e si è poi trasferita a Milano. Si sono sposati il 19 gennaio del 1991. A Milano si dedicò al giornalismo scrivendo per diverse riviste, essendo una biologa si specializzò in botanica. Per lei ogni articolo era come un protocollo di laboratorio, vale a dire una procedura esatta e verificabile. Anna Maria, nel tempo, ha collaborato con tante case editrici e testate, ne cito solo qualcuna Gardenia, Donna Moderna, Il Corriere della Sera, Famiglia Cristiana. È stata, inoltre, la migliore comunicatrice che l’Ufficio Olandese dei Bulbi potesse scegliere per il nostro paese. Ha organizzato corsi divulgativi ed è sempre stata disponibile per i floricoltori che avevano idee e cercavano di sviluppare nuovi progetti. Ha pubblicato diversi libri e manuali, anche tradotti in altre lingue, cito solo gli ultimi tre volumi: “Orchidee” e “Bonsai” di Crespi, scritti con Fabio Petroni nel 2013 e 2014 ed è dello scorso anno anche il suo ultimo contributo alla cultura del verde e del giardino “Il giardino del Negombo, Ischia” scritto per i Grandi Giardini Italiani. Nel 2005 l’Associazione Culturale i Fiori di Giarre e dell’Etna ha conferito ad Anna Maria, per il suo lavoro di divulgazione, il prestigioso premio “Il Garofano d’Argento”. Oltre alla collaborazione con Euroflora e diverse altre manifestazioni, Anna Maria approdò a Orticolario nel 2009 e oltre all’attività giornalistica, entrò a far parte della giuria tecnica, compito che ha svolto per tutte le sei passate edizioni, mettendo a disposizione tutta la sua
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Flortecnica e vivaismo
CIAO ANNA
MARIA Il nostro saluto a una delle giornaliste più fini, appassionate e competenti del giardinaggio. Mai fuori luogo di Arturo Croci
lei ogni articolo era come un protocollo
Per di
laboratorio,
vale a dire una procedura
esatta e verificabile
conoscenza e contribuendo in modo essenziale allo sviluppo della manifestazione e del “giardinaggio evoluto”. Anna Maria non aveva un carattere facile, passava da momenti di disponibilità e calma alla frenesia e alla totale dedizione al lavoro, allora… guai a chi la disturbava: a seconda dei giorni le telefonate con lei potevano durare secondi o due ore. Aveva il difetto, o forse il grande pregio, di essere istintiva, impetuosa e di dire sempre quello che pensava, questo non sempre le ha reso la vita facile ma non le ha mai impedito di prodigarsi senza limiti per gli amici. Anche per me. Anna Maria era una donna positiva: in questa società, nel mondo del giardinaggio e con le persone che incontrava,
Anna Maria Botticelli mentre riceve il Garofano d’Argento.
ha fatto sino alla fine la sua parte con responsabilità e consapevolezza. Anna Maria, per me tu sei stata una grande amica e compagna di viaggio, io non so dove tu stia andando. So, dove rimani: nei miei pensieri e di chi ti ha conosciuta, nei giardini, nei fiori che ogni primavera tornano a sbocciare…
STRUMENTI di Jessica Bertoni j.bertoni@laboratorioverde.net
economia &verde
Gestione, finanziamenti e investimenti per l’impresa che vuole innovare
UE, stop agli OGM E sempre a difesa dell’ambiente, i vantaggi della fitodepurazione. Nuovi contributi per le imprese; al Sud, incentivi per chi investe in energie rinnovabili In questo numero verranno trattati i seguenti argomenti: • Fitodepurazione • Nuova normativa OGM • Incentivi alle imprese
FITODEPURAZIONE LA COMPLICITÀ DELLE PIANTE… PER UN MONDO PIÙ PULITO (IN MODO SEMPLICE ED ECONOMICO) La fitodepurazione, tecnologia utilizzata dalla fine degli anni ’70, anche in Italia si è diffusa in maniera esponenziale negli ultimi 15 anni, sia per il settore civile che industriale. La ricerca scientifica continua e sono in arrivo nuove soluzioni. Oltre cha al comparto civile, un esempio di importante impiego della tecnica lo si trova presso le attività di trasformazione alimentare, si pensi ai caseifici o alle aziende di produzione vinicola, per le quali la fitodepurazione rappresenta un’ottima alternativa tecnico–economica oramai molto diffusa. La ricerca scientifica su questi sistemi continua ad essere molto fervida a livello internazionale specie in paesi come la Francia dove sono in uso sistemi che evitano di avere in testa una sedimentazione primaria, o i sistemi brevettati da Scott D. Wallace, uno dei maggiori esperti mondiali. Ma anche in Italia si sta proponendo questa tecnica, che permette di ridurre lo spazio richiesto in modo considerevole e di trattare varie tipologie di reflui industriali, tra cui anche le acque inquinate da varie attività estrattive come quelle petrolifere.
UN NUOVO CONCETTO DI DEPURATORE Gli impianti che procedono con fitodepurazione permettono di avere un sistema di depurazione che, se progettato bene, garantisce alte rese depurative richiedendo una gestione semplice ed economica conducibile senza la necessità di manodopera specializzata, consumo ridotto o nullo di energia elettrica, limitato impiego di componenti elettromeccanici e bassa produzione di fanghi di supero. Ma offrono anche mag-
giori opportunità progettuali dato il loro ottimo inserimento ambientale e la possibilità di fruizione, sono sempre più numerosi i casi di inserimento in parchi urbani o in contesti di pregio elevato. Si sta ribaltando il concetto di depuratore, che può essere visto non più come una infrastruttura industriale da mantenere a debita distanza, ma come opportunità di creazione di nuovi spazi multi–funzionali. I costi di intervento sono paragonabili alle tecniche convenzionali. I costi di gestione sono però 5–10 volte inferiori e permettono di recuperare velocemente l’investimento. Per gli impianti su scala domestica, la fitodepurazione ha un costo di intervento leggermente maggiore rispetto a semplici soluzioni come la sub–irrigazione (peraltro non sempre applicabile per la natura del terreno) o anche a qualche tipo di impianto “compatto” tecnologico, che però su taglie piccole difficilmente garantiscono rese depurative ottimali e richiedono frequenti interventi da parte del personale della ditta fornitrice.
SOLUZIONI PIÙ LEGGERE E PIÙ EFFICACI L’impatto ambientale globale di un sistema di fitodepurazione è molto ridotto rispetto ai tradizionali impianti a fanghi attivi, come dimostrato da numerosi studi comparativi in letteratura scientifica, grazie ai consumi energetici praticamente nulli, al non utilizzo di reagenti e prodotti chimici, alla minore produzione di fanghi. Stesso dicasi per l’inserimento paesistico ed urbanistico, che permette le più svariate soluzioni. Più in generale quando possibile, decentralizzare ricorrendo ad impianti semplici e ben funzionanti come i sistemi di fitodepurazione, permette un risparmio complessivo sulla gestione di fognature e depurazione, una maggiore copertura depurativa, e un minore impatto ambientale permettendo di restituire l’acqua pulita nell’ambiente a breve distanza da dove è stata prelevata, e non svariate decine di chilometri a valle, spesso anche in un bacino differente, creando squilibri ecologici significativi. Scendendo di scala, non dimentichiamo che se progettati con i dovuti accorgimenti, i sistemi di fitodepurazione per piccole utenze, a differenza di altre soluzioni, permetto-
Flortecnica e vivaismo
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no di recuperare l’acqua e riutilizzarla per scopi meno nobili quali le cassette dei WC o l’irrigazione. Questo permette di riciclare l’acqua localmente e risparmiare quindi sui costi di fornitura dall’acquedotto. Una pratica da incoraggiare è la separazione delle acque nere (gli scarichi dei WC) e delle acque grigie (le rimanenti): queste ultime rappresentano il 70–80% del totale e sono molto più velocemente e facilmente depurabili ai fini di un riuso, specialmente con sistemi di fitodepurazione che non richiedono l’uso di energia elettrica e costi significativi di manutenzione.
A TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ NUOVA NORMATIVA OGM PER I PAESI DELL’UNIONE Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 13 marzo è stato pubblicato il testo della direttiva 2015/412 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 marzo 2015 che modifica la direttiva 2001/18/CE per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm) sul proprio territorio. Ora l’Italia è finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria biodiversità e non solo. Per l’Italia infatti, gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy.
INCENTIVI ALLE IMPRESE Regione per Regione, tutti i bandi per rinnovare la propria azienda o per iniziare qualcosa di nuovo
REGIONE TOSCANA La Regione Toscana sostiene l’imprenditoria giovanile con una serie di strumenti normativi e bandi attraverso i quali promuove la nascita di start up giovanili e femminili, concede spazi ed immobili, voucher e microcredito per il loro avviamento e consolidamento, premia i giovani che intendono costituire un’impresa agricola e infine agevola l’avvio di nuove attività da parte di giovani professionisti.
IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE Per facilitare l’avviamento di attività imprenditoriali, la Regione Toscana ha approvato la Legge Regionale 72/2014 in base alla quale possono accedere alle agevolazioni previste le piccole e medie imprese di nuova costituzione o in espansione con sede legale e operativa in Toscana costituite da giovani fino a 40 anni, donne e lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali per i quali non è previsto limite di età. Il bando è attivo fino al 30 settembre 2015 (salvo esaurimento anticipato dei fondi)
per l’avvio dell’attività imprenditoriale (il cosiddetto “premio”) e al tempo stesso di accedere a più misure del PSR per ottenere dei contributi sugli investimenti. Per poter accedere al “ Pacchetto” il giovane deve: • Avere un’età compresa tra i 18 anni ed i 40 anni (non compiuti); • Insediarsi per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda assumendosi la piena responsabilità giuridica, civile e fiscale; • Possedere conoscenze e competenze professionali adeguate acquisendo la qualifica di IAP (Imprenditore Agricolo Professionale); Presentare un piano aziendale per lo sviluppo dell’attività dell’azienda agricola. Bando in attivazione entro maggio 2015.
REGIONE CALABRIA La Regione Calabria, insieme a Fincalabra Spa, ha attivato il progetto Intrapresa per favorire il rilancio e la crescita dell’economia locale. Sono previsti finanziamenti a tasso agevolato erogati attraverso il “Fondo rotativo” per il rilancio dei settori strategici regionali. Per maggiori informazioni vedere il sito web della Regione Calabria.
REGIONE SARDEGNA La Regione e la SFIRS (Società Finanziaria Regione Sardegna), hanno lanciato quattro nuovi strumenti finalizzati a fornire nuova liquidità alle aziende in difficoltà, ovvero il nuovo Fondo Investimenti per la patrimonializzazione delle Imprese, i minibond, le cambiali finanziarie e le obbligazioni convertibili. Questi ultimi tre interventi fanno parte del Fondo regionale di Garanzia per le imprese. Grazie a questi nuovi interventi, la liquidità per le PMI sarde non arriverà dalla banche o dai fondi di garanzia pubblici, ma direttamente dal mercato. Il Fondo di patrimonializzazione, in particolare, consentirà interventi compresi tra i 100 mila euro e i 2,5 milioni di euro e potrà coprire fino al 70% degli investimenti. I minibond serviranno ad accompagnare almeno 15 imprese di eccellenza tramite un impegno di 18 milioni euro. Le cambiali finanziarie, invece, sono uno strumento di raccolta che consentirà alle PMI di ottenere finanziamenti a breve termine direttamente sul mercato, a costi più contenuti rispetto a quelli legati al credito bancario, con titoli immediatamente esecutivi per gli investitori. Le obbligazioni convertibili infine, consentiranno il rimborso delle obbligazioni alla scadenza attraverso la consegna di quote del capitale della società emittente, a discrezione del sottoscrittore. Per maggiori informazioni vedere il sito web della Regione Sardegna.
IMPRENDITORIA AGRICOLA
REGIONI CONVERGENZA ED ENERGIE RINNOVABILI
La Regione Toscana, attraverso bandi periodici legati al Piano di Sviluppo Rurale (PSR), concede finanziamenti ai giovani che intendono creare una nuova azienda agricola. Gli incentivi consentono al giovane di ottenere un sostegno
Il Ministero dello Sviluppo Economico, con proprio decreto del 24 aprile 2015, ha stanziato 120 milioni di euro sotto forma di nuovi contributi da riservare alle imprese del Sud che investono nelle energie rinnovabili, in particolare, imprese di
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Flortecnica e vivaismo
STRUMENTI
qualsiasi dimensione, con unità produttive localizzate nei territori delle regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), che investano in sostenibilità ed efficienza energetica. Il 60% delle risorse disponibili, pari a 72 milioni di euro, è destinato ai programmi proposti da micro, piccole o medie imprese. Nel succitato decreto vengono stabiliti i termini, le modalità e le procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni, ai sensi del Regolamento de minimis. Le imprese dovranno realizzare programmi integrati d’investimento finalizzati alla riduzione ed alla razionalizzazione dell’uso dell’energia primaria utilizzata nei cicli di lavorazione e/o di erogazione dei servizi svolti all’interno di un’unità produttiva. Viene anche fissato un importo minimo sotto il quale i progetti non risulteranno finanziabili, pari ad almeno 30 mila euro. Tra le tipologie di interventi ammissibili a finanziamento vi sono: - Gli interventi di isolamento termico degli edifici al cui interno sono svolte le attività economiche (es. rivestimenti, pavimentazioni, infissi, isolanti, materiali per l’eco-edilizia, coibentazioni compatibili con i processi produttivi); - La razionalizzazione, efficientamento e/o sostituzione dei sistemi di riscaldamento, condizionamento, alimentazione elettrica, forza motrice ed illuminazione, anche se impiegati nei cicli di lavorazione funzionali alla riduzione dei consumi
energetici (es. building automation, motori a basso consumo, rifasamento elettrico dei motori, installazione di -inverter, sistemi per la gestione ed il monitoraggio dei consumi energetici); - L’installazione di impianti ed attrezzature funzionali al contenimento dei consumi energetici nei cicli di lavorazione e/o di erogazione dei servizi; - L’installazione, per sola finalità di autoconsumo, di impianti per la produzione e la distribuzione dell’energia termica ed elettrica all’interno dell’unità produttiva oggetto del programma d’investimento, ovvero per il recupero del calore di processo da forni e/o impianti che producono calore, o che prevedano il riutilizzo di altre forme di energia recuperabile in processi ed impianti che utilizzano fonti fossili nei limiti stabiliti nell’allegato n. 1 del bando. Le agevolazioni vengono concesse, attraverso una procedura valutativa a sportello sotto forma di contributo in conto impianti per una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 50%, per i programmi di importo fino a 400 mila euro che si concludano entro il 31 dicembre 2015, oppure di finanziamento agevolato per una percentuale nominale delle spese ammissibili complessive pari al 75%, per i programmi che si concludano entro il 31 dicembre 2016. L’erogazione delle agevolazioni sarà gestita dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese del MiSE (DGIAI) .
Flortecnica e vivaismo
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greenstyle PRIMAVERA 2015 | numero 20
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Punti di riferimento per target specifici
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GARDEN in fiore
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PETUNIE
Ecco in anteprima i risultati del Centro Sperimentale Ortofloricolo “Po di Tramontana“. La nostra selezione, per nuove opportunità commerciali di Matteo Ragni
C
ome ogni anno andare a trovare Giovanna Pavarin, oltre che piacevole è anche molto formativo. Piacevole non solo per la bella e sempre ordinata esposizione delle prove ma anche perché posso fare una delle strade che preferisco, la Romea. Mi sembra di essere in California! Giovanna vorrebbe che io proseguissi con ordine e con rigore come lei fa. Ma questo è una articolo pratico, fotografico, semplice e spudoratamente soggettivo. Io sono andato a guardare le prove e io ho deciso di che cosa parlare. Quindi la tesi che voglio portare avanti in questo articolo è che le petunie ricadenti sono le più vendute in rapporto alle petunie compatte, e sfido a smentirmi. Poi voglio dire anche che tra le petunie ricadenti i colori più venduti sono il Purple il White ed il Blue. E qui sento già i primi “no”. Il blu, dati alla mano, è un colore che dopo alcuni anni di calo sta ritornando a crescere e che, soprattutto nelle sfumature è un colore che cresce sempre di più. In prova erano presenti circa 300 varietà, dei principali breeder e/o detentori di brevetti (Cohen,Danziger, Dummen, Endisch,Fides, Florensis, Kerley, Lazzeri, Proven Winners, Sentier, Selecta, Syngenta, Westhof); le piantine
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Flortecnica e vivaismo
sono state fornite da Dummen, Endisch, Florensis, Lazzeri, Planta, Podere Luen, Padana, Psenner, Selecta, Sentier, Syngenta-Floriproservice, Westhof. Le piante sono state coltivate in vaso 14 termoformato, con invaso dalla settimana 8 (per la maggior parte del materiale) alla 10. Il substrato usato è Brill Fioriture P che ha una buona miscela di torba, fibra di cocco e perlite grossa. La presenza della miscela di microelementi Micromax (200gr/mc) assicura un valida base alle fertirrigazioni, che sono state effettuate con concimi ternari equilibrati nella prima fase, per spostare il rapporto più verso il K nella fase di fioritura. L’irrigazione è stata effettuata a flusso e riflusso nella serra in ferro vetro, dove sono state coltivate le varietà compatte, mentre nei tunnel, dove era presente il materiale più vigoroso, è stato utilizzato il sistema a goccia. La gestione delle temperature è stata impostata su un riscaldamento contenuto e sull’uso di ‘cool morning’ per ridurre l’impiego di nanizzanti: sono infatti stati effettuati da 0 al massimo 2 trattamenti con Daminozide a 3 g/l. La cimatura non è stata generalmente effettuata, ottenendo comunque un ottimo accestimento in tutte le varietà. Qui di seguito vengono quindi riportate alcune varietà scelte per il carattere estetico dei fiori. Vengono citate varietà compatte e ricadenti.
WHITE
Le prove si svolgono come ogni anno all’interno delle strutture del centro PO di Tramontana che ringraziamo per il valido lavoro di confronto. Per maggiori informazioni sulle tecniche colturali contattare giovanna.pavarin@venetoagricoltura.org che ringraziamo per la sua squisita disponibilità e infinita pazienza. La prova prosegue nel test estivo, visitabile per tutta la stagione fino a fine agosto. L’idea è quella di testare le varietà non solo nella coltivazione ma anche nella resistenza in cassetta.
TITAN GIANT WHITE burrosi fiori enormi e morbidi. Varietà perfetta per essere usata come bouquet.
VIVA CAPUCCINO venature caramello su fiore bianco dalla forma stellata.
VIVA WHITE RED VEIN candide vene rosa su un fiore bianco puro enorme. Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | sperimentazioni
PURPLE / ROSE / PINK
HELLS BELLS GLOW vegetazione consistente e fiori abbondatissimi.
BINGO PINK vegetazione compatta e fioritura abbondante.
PRESTO 09 851 16 Nella serra B1 è la varietà che mi ha colpito di più per il colore del fiore e le sfumature del calice, una vero dipinto.
SENTIER 176 EXP discretamente compatta e dal fiore molto grande.
SWEETUNIA HOT PINK grandi fiori rosa intenso con venature viola.
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Flortecnica e vivaismo
SURFINIA PURPLE il porpora che tutti conosciamo alla quale siamo abituati.
SWEETUNIA PURPLE TOUCH incantevole il ďŹ ore sia per le dimensioni che per la venatura. Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | sperimentazioni
BLUE
BONNIE LIGHT BLUE compatta e luminosa perfetta in vaso anche piccolo.
FAMOUS SKY BLUE accattivanti campanelle.
SANGUNA LIGHT BLUE EXP. Una bellissima prova di blu dall’occhio bianco.
VIVA BLUE MORN grande e luminoso, blu che vira verso il viola.
SURFINIA SKY BLUE candidi fiori pastello.
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Flortecnica e vivaismo
SURPRISE MARINE scuro ed intenso con i boccioli lunghi e decorativi.
VERANDA DARK BLUE intense stelle blu e sensuali. Croccante vegetazione ricadente. Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | sperimentazioni
QUALCHE ECCEZIONE Tra le eccezioni devo parlare degli altri colori interessanti, di bicolore e di petunie compatte.
GO! TUNIA SILVER 9772 frizzanti veli.
RAY PURPLE VEIN gioiosi fiori viola scuri e bianchi. Molto sofisticati.
HAPPPY GIANT PINK PICOTEE ricchissimi fiori bicolore.
GREAT MARVEL PINK raffinato fiore dalle nuance completa, rosa, giallo e bianco, fiore completo ed eretto.
CRAZYTUNIA TERRACOTTA colore unico e pianta bella.
SHORT DAY MOUNDING CENTREPIECE piccanti campanelle rosa.
BINGO ORANGE MORN uno dei miei colori preferiti, brillante e giocoso.
CRAZYTUNIA TWILIGHT BLUE bellissime caramelle colorate, dolci e molto particolari.
RAY PINK HALO come tanti riccioli pronti a ricadere sui balconi.
PRODUZIONE | aziende
Miri®
L’
odore della serra è in funzione della coltura. Io di questo ne sono convinto. Con umidità e temperature alte si sviluppa l’odore di violetta. Nelle serre dove ci sono solanacee e piante appena messe a dimora c’è odore di metallo. Nelle serre di radicazione c’è una puzzetta di salato, di pollina, come di pollaio d’estate. La vermiculite poi ha un odore caratteristico, come di sughero vecchio. Matto dici? Sarà, ma l’odore che si genera nelle diverse colture per me è fondamentale. Quando sono stato a visitare DIEM a Borgo Grappa di Latina non mi ha stupito sentire l’odore di violetta tipico delle colture calde. Non mi ha stupito perché sapevo esattamente che tipo di coltura stessero portando avanti. Quello che sta cambiando in molte aziende floricole italiane è l’odore dell’aria che si sente nel piazzale delle aziende. Con l’avvento delle biomasse c’è come un
I GIORNI DELL’ DIEM è presente sul mercato floricolo da quattro generazioni. È al passo coi tempi. Ed è sempre più specializzata nella produzione di Hibiscus Rosa-Sinensis di Alessandro Coraggio
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Flortecnica e vivaismo
Moana®
Caldaia a biomassa, realizzata da Termomeccanica D’Alessandro.
Vahine®
IN BREVE
IBISCO Atanoa®
• L’azienda DIEM Hibiscus si trova a Borgo Grappa di Latina • La famiglia Bock produce e ibrida piante da quattro generazioni • Attualmente l’azienda è diretta da Alexandro Bock • DIEM si è specializzata nella produzione di Hibiscus Rosa–sinensis • I vasi utilizzati sono vasi serigrafati Poppelman • La produzione è integrata col sussidio di Koppert • Il riscaldamento è realizzato con una caldaia a biomassa di Termomeccanica D’Alessandro
Vaso serigrafato Poppelman.
sentore di Francia, di legno, è come andare a visitare le aziende floricole nel Massiccio centrale. UNA STORIA LUNGA QUATTRO GENERAZIONI Speravo di incontrare Alexandro Bock, quarto discendente della famiglia Bock, che a ventinove anni ha deciso di coinvolgersi in azienda, dopo aver fatto l’ingegnere gestionale e prima il perito chimico. Dopo aver affinato le lingue straniere ha deciso di seguire le orme paterne, e materne. Arturo Croci parla di Wolfgang Bock nel suo libro “Floricoltura Italiana – Storie, uomini, aziende”; ne parla come uno dei padri fondatori della floricoltura italiana, un grande produttore di Strelizia e di Asparago, un ibridatore di Croton. Dalla Liguria e dalla proFlortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | aziende
santi perché permettono di avere vasi con piante ben ramificate e con molti fiori medio grandi. RISPARMIO ENERGETICO ED ECONOMICO La produzione è agevolata da due aspetti di grande interesse per chi, come me, scrive di piante e di aziende floricole: la produzione è completamente integrata grazie
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duzione di Pothos, a Latina e all’ibridazione degli Hibiscus Rosa– sinensis, il passo è lungo. La lunghezza del passo è la storia della famiglia Bock. Speravo di incontrarlo, Alexandro, per chiedergli come si fa ad entrare in una azienda arrivata alla quarta generazione senza ansia da prestazione, e come si immagina la sua azienda tra dieci anni. Ho dovuto fare a meno di Alexandro perché era in Puglia non solo per vendere gli Hibiscus ma soprattutto come agente di Kordes Rosen per la varietà di rosa Kordana® e altre selezioni. PRODUZIONE DIVERSIFICATA, PER VENDERE A TUTTI L’azienda floricola DIEM di Alexandro Bock produce talee radicate e mezza coltura in vaso 14 di Hi-
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Flortecnica e vivaismo
biscus Rosa sinensis della selezione D-TAHITI®. Nella selezione ci sono nove varietà in assortimento alle quali si aggiungono tre novità di ibridazione Bock. Dal punto di vista del marketing i prodotti D-TAHITI® sono presentati con un vaso serigrafato Poppelman dalla bella livrea semplice ed elegante che, associato alle etichette, ben sostengono l’esplosione di colori tipici della coltura. La produzione è diversificata a sufficienza per poter servire diversi mercati, quello italiano e francese con la mezza coltura, quello spagnolo e del sud della Francia con le giovani piante e quello tedesco con le piante finite. La produzione è certamente di qualità, poter vendere vasi del 14 con tre talee garantisce un risultato completo, le varietà D-TAHITI® poi sono interes-
al sussidio di Koppert che riesce a garantire la giusta alternanza e copertura dei prodotti. Il secondo aspetto interessante è la caldaia a biomassa, realizzata da Termomeccanica D’Alessandro. Un impianto a pellet da 2 Mw realizzato nel 2014 che da subito ha manifestato il pieno delle sue potenzialità permettendo di avere temperature costanti nei vari settori, quali radicazione, pianta giovane, piante madri, il tutto servito da un buffer relativamente piccolo, solo 25mila litri. È la prima volta che vedo un impianto industriale alimentato a cippato corto. Qui il tornaconto economico, oltre che energetico, viene ottenuto grazie al fatto che al porto di Gaeta arrivano le navi cariche di pellet e queste navi trasportano pellet canadese per conto della German Pellet, che viene usato sia a scopo civile che industriale.
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PRODUZIONI | associazioni
N
ada Forbici lavora da 25 anni nell’azienda di famiglia, nella veste di responsabile amministrativa e gestionale, nel settore florovivaistico e nello specifico, di costruzione e manutenzione del verde e di produzione piante ornamentali. Dal 2008 è membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Florovivaisti Bresciani, a marzo 2011 è stata eletta vice–presidente e, nel corso dello stesso anno, a novembre, è diventata presidente, ruolo in cui è stata riconfermata nel 2014 per il triennio 2014–2016. A maggio del 2013 è stata eletta presidente di Assoflora Lombardia (l’associazione regionale dei florovivaisti). Da ottobre 2013 è membro del Tavolo Tecnico Nazionale del Florovivaismo presso il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali a Roma, e dello Steeriing Commitee dove ha partecipato attivamente allo studio, elaborazione e stesura del nuovo piano triennale nazionale per il florovivaismo 2014–2016. D: Che cosa significa a livello pratico ricoprire questi ruoli e come è arrivata ad ottenerli?
Assemblea dell`Associazione florovivaisti bresciani del 4 marzo 2014, consegna targhe.
COSA SERVE AL MADE IN ITALY? Una giovane imprenditrice con un brillante curriculum spiega quale direzione deve prendere il florovivaismo italiano. E striglia la politica perché non si faccia un altro “buco nell’acqua”
colloquio con Nada Forbici di Marta Meggiolaro
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Flortecnica e vivaismo
R: «Intrattengo rapporti con gli stake holders di istituzioni Provinciali, Regionali e Ministeriali tra cui: Assessorati, Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), Amministrazioni Comunali, Ordini professionisti, diverse Associazioni di categoria correlate all’attività del florovivaismo quali organizzazioni sindacali, agricole provinciali e regionali, artigianali e commerciali; associazioni provinciali e regionali del Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio. Mi occupo della direzione della Segreteria dell’Associazione Florovivaisti Bresciani e partecipo a convegni e seminari, tavoli di filiera in rappresentanza del settore florovivaistico a livello provinciale, regionale e ministeriale in veste istituzionale. Come sono arrivata a fare tutto ciò? Con la passione per il mio lavoro e tanta volontà e impegno nel cercare di migliorare il nostro comparto, che purtroppo pecca sotto molti aspetti». D: Ha incontrato delle difficoltà ad affermarsi nel settore (resistenze, pregiudizi, oppure incompatibilità con la vita famigliare)? R: «Non è semplice riuscire a conciliare professione, ruoli istituzionali e famiglia. Il quotidiano è sempre molto intenso, pieno di impegni aziendali e istituzionali, senza tralasciare che sono mamma di due figli
Il ricambio
generazionale
nelle aziende ad
contribuisce
attenuare le difficoltà
che tengo a seguire personalmente. Tutto questo comporta molto spesso l’annullamento del tempo da dedicare a me stessa». D: Quali sono a suo parere le competenze specifiche che una donna può offrire al settore? R: «Credo che le competenze tecniche possano essere simili a quelle di un collega uomo, ma sono invece convinta, conoscendo molto bene l’ambiente (prettamente maschile) che ci contraddistinguono la tenacia e la determinazione nel perseguire gli obiettivi. Noi donne sappiamo essere molto più concrete dei colleghi uomini, e anche se spesso ci troviamo a “sbattere contro il soffitto di cristallo”, siamo talmente convinte di ciò che dobbiamo raggiungere che studiamo con attenzione e valutiamo in ogni dettaglio le strategie da adottare, fino a quando riusciamo a superare il limite che ci era stato posto». D: Ci sono occupazioni tipiche che la donna svolge nella filiera del florovivaismo o i ruoli sono tutti “abbordabili”? R: «Al di là dei lavori manuali pesanti, sono convinta che qualsiasi ruolo sia abbordabile e raggiungibile, anche se, come ripeto, con la doppia fatica dei colleghi uomini, proprio per i problemi richiamati sopra».
Nella foto Nada Forbici.
D: Come giudica il panorama fieristico italiano? R: «A mio parere il panorama fieristico italiano attualmente non sta tenendo conto delle vere esigenze delle aziende. Come anticipato più volte ai vari amministratori degli enti fieristici, oggi il nostro comparto ne-
cessiterebbe di una sola fiera del settore con una valenza nazionale, fatta secondo le esigenze delle imprese. La frammentazione e le multiproposte fieristiche, a cui si sta assistendo, in particolar modo quest’anno, vista anche la particolare congiuntura economica in cui si trovano le aziende, di certo non ci agevolano. Ne risulta confusione su quale possa essere il riferimento fieristico nazionale del settore». D: Quali sono secondo lei le potenzialità del florovivaismo italiano e quali invece i limiti? R: « La produzione italiana è di altissima qualità, a dimostrarlo l’aumento dell’export degli ultimi anni, in particolar modo in ambito vivaistico. Il florovivaismo italiano ha grandi potenzialità, ma purtroppo attualmente non è agevolato e neppure aiutato dal nostro governo. Confido in un’apertura verso il nostro mondo da parte delle istituzioni regionali e ministeriali, che finora sono rimaste un po’ chiuse alle nostre richieste. Oggi pare che ci sia un’apertura in questo senso, staremo a vedere se quanto ci è stato promesso verrà mantenuto. Il limite maggiore purtroppo è la scarsa capacità di fare rete, di aggregazione. E nel periodo attuale, economicamente e finanziariamente così complesso per le aziende, questo non fa altro che peggiorare le situazioni. Anche in questo caso però, noto che il ricambio generazionale nelle aziende, la presenza di giovani, contribuisce ad attenuare le difficoltà. Per quanto riguarda la valorizzazione del prodotto italiano, a livello ministeriale so che si sta lavorando da tempo, ma come ho più volte sostenuto, se non viene ben precisato e dettagliato un disciplinare di produzione, che metta ben in evidenza il processo produttivo in tutte le sue fasi, a garanzia del vero Made in Italy, a questo punto rischiamo di fare un buco nell’acqua, agevolando ciò che di produzione territoriale ha ben poco, a scapito delle vere produzioni italiane. Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | andamenti
BENE LE VENDITE A MARZO
I
l mese di marzo è stato caratterizzato da andamenti meteoclimatici differenziati sull’intera penisola che hanno comportato delle anomalie nelle coltivazioni. A fine marzo il maltempo invernale è tornato per diversi giorni su gran parte dell’Italia, dopo che si erano diffusi i primi tepori stagionali. È stato un mese caratterizzato da forti venti di Tramontana e Grecale che hanno provocato ingenti danni in Toscana. A metà mese le temperature sono state sempre sotto la media con abbondantissime nevicate in Appennino fino a quote basse. Anche la piovosità totale del mese che non ha riguardato però tutte le regioni, è risultata più abbondante della norma e ampiamente sopra la media.
BUONE VENDITE AL NORD Nel nord-ovest tutto il mese di marzo è stato positivo e le vendite sono state effettuate con regolarità. L’offerta è apparsa in linea con lo stesso mese del 2014, ma c’è da osservare che alcuni articoli, come le ortensie, non hanno raggiunto livelli di maturazione adeguati. La mancanza di alcuni prodotti ha agevolato la vendita di altri articoli come erbacee e perenni da esterno, arbusti e aromatiche. In Veneto le condizioni meteo climatiche sono state favorevoli alle coltivazioni, ma nello stesso tempo hanno influenzato le vendite. Le piante da appartamento hanno tenuto bene, mentre per le piante da esterno, nei giorni con temperature più rigide, le vendite sono state limitate. Si è manifestata però una buona richiesta di stagionali come: Primula veris e obconica, viole, ortensie e aromatiche, così come quella di piante da giardino
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Flortecnica e vivaismo
IN BREVE • Marzo, mese con andamento climatico anomanolo • Più che positiva la vendita di aromatiche liguri • In aumento le vendite nel canale GDO • Contrattazioni deboli in Puglia e Sicilia • Difficile situazione per il vivaismo mantovano
Uno dei mesi più importanti dell’anno per gli ordinativi ha riscontrato trend interessanti e soddisfacenti, soprattutto per alcune zone di Filippo Terragni fonte ISMEA
in contenitore: cespugli fioriti, rose, Abelia, Nandina. Scarse le richieste di arbusti da siepe, Photinia e Lauroceraso, e quella di arbusti e alberi pronto effetto, il cui mercato risulta molto debole se non addirittura fermo. ALTALENANTE IL SUD Per le principali tipologie di produzioni di piante dell’albenganese si è osservato che le aromatiche inizialmente partite con difficoltà hanno recuperato in modo più che positivo. Per alcuni produttori toscani di piante in vaso, i discreti risultati conseguiti in febbraio hanno virato al buono/ottimo nel mese di marzo; grazie ad ortensie, begonie, dalie, gerbere e rampicanti in genere. Sono segnalati incrementi
NORD-OVEST • Vendite positive per tutto il mese • Offerta in linea con il 2014 • Bene erbacee e perenni, arbusti e aromatiche • VENETO • Bene le piante d’appartamento • Buona richiesta di stagionali • Scarsa richiesta di arbusti da siepe
soprattutto per quegli operatori che riforniscono la GDO sul territorio nazionale. Nel Lazio le vendite di piante in vaso sono state in linea con quelle del marzo 2014, soprattutto per quanto riguarda Bouganvilee e Dipladenie. Buoni gli andamenti anche in Campania, dopo un primo bimestre molto negativo. Negativi invece gli andamenti per le produzioni pugliesi e del ragusano a causa delle pessime condizioni meteoclimatiche che hanno rallentando le fioriture delle specie programmate per il mese di marzo. Nei territori di Trapani, Marsala e Catania le vendite sul mercato nazionale sono risultate basse (riduzioni tra il 10 e -15%) e le contrattazioni sempre molto deboli. L’export verso l’Olanda è in aumento soprattutto nella seconda quindicina del mese, rispetto allo stesso periodo del 2014.
FlowerTrials®
Don’t miss it!
IN DIFFICOLTÀ IL VIVAISMO Per i vivaisti del mantovano continua la sfavorevole congiuntura di mercato; si osserva una quasi nulla movimentazione del materiale vivaistico sul mercato nazionale a causa della mancanza di investimenti nel verde da parte delle pubbliche amministrazioni e, per il mercato estero, la concorrenza è sempre in aumento. Per il vivaismo pistoiese le aspettative di ripresa sul mercato interno sono state deluse dalla generale stazionarietà della domanda. Alcuni operatori hanno inoltre assistito a un calo generale delle esportazioni all’estero, soprattutto verso i paesi UE di Olanda, Belgio, Spagna, Germania e Francia, con diminuzioni di fatturato quantificati tra il -5% ed il -10%. Tra i prodotti si cita un leggero aumento la vendite di conifere, arbusti, piante da siepe e piante a forma.
9 – 12 iunie 2015
Mostra Internazionale delle Piante da Vaso e per Aiuola I FlowerTrials® vedranno la partecipazione di ben 49 diverse aziende specializzate nel settore delle piante da Vaso e per Aiuola, orgogliose di presentare ultime innovazioni, concetti commerciali e assortimenti varietali straordinariamente ampi. I FlowerTrials hanno qualcosa da offrire a chiunque lavori nel settore verde e a tutti gli amanti di piante e fiori, da informazioni tecniche per la coltivazione a spunti originali per la vendita al dettaglio, dai successi più recenti frutto della selezione alle ultime tendenze! Ci saranno tutti – la aspettiamo! Dove: Giornate porte aperte presso 30 vivai specializzati nella produzione di piante ornamentali, distribuiti in 3 regioni: Westland e Aalsmeer nei Paesi Bassi, Renania Vestfalia in Germania
Per chi: Aperto a tutti i professionisti nel campo delle piante ornamentali e ai commercianti del settore florovivaistico Quando: 9 -12 giugno 2015. Martedì, mercoledì e venerdì 08.00 – 17.00, NOVITÀ Giovedì 08.00 – 21.00 Per saperne di più, la invitiamo a visitare il sito www.flowertrials.com. Il sito web è completamente rinnovato ed è a sua disposizione per informazioni pratiche, comprese quelle sulla registrazione e il viaggio, idee e suggerimenti.
Cosa c’è da vedere: Piante per aiuole, piante per contenitori di grandi dimensioni, piante in vaso per giardini e da appartamento, informazioni colturali, concetti commerciali per la vendita, ultime novità in fatto di moda e tendenze
www.flowertrials.com
Registrazione
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TENDENZE | produzione
RANUNCOLI,
MERCATO IN CRESCITA Le varietà da vaso sono uscite dalla nicchia e conquistano l’Italia e l’estero. Ce la farà anche l’Anemone? Abbiamo chiesto a uno specialista in materia, che è anche sindaco della città dei fiori colloquio con Alberto Biancheri di Matteo Ragni
A
lberto Biancheri dirige l’azienda Biancheri Creations. Come sindaco di Sanremo ha riportato fra le priorità dell’Amministrazione il turismo e la floricoltura. A meno di un anno dall’elezione è prematuro ogni tipo di bilancio, ma c’è già tanto da raccontare. D: Sindaco come sta? R: «Sono sempre molto impegnato. Però bene, grazie». D: Felice di essersi messo in politica? R: «Fare il sindaco di Sanremo è un’esperienza totalmente coinvolgente. Un’esperienza molto stancante, ma anche di forte crescita personale. In questi primi nove mesi di mandato è come essere entrati in una centrifuga: ogni giorno è una full immersion di appuntamenti, incontri, riunioni. Dal mattino alla sera. Si lavora su tanti fronti contemporaneamente. I problemi son tanti, alcuni da affrontare sul medio e lungo periodo. Non sempre è facile spiegare ai cittadini perché certe problematiche non si possono risolvere, quanto meno non subito: tra burocrazia, difficoltà finanziarie e struttura interna serve tempo. Però
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I ranuncoli Pon-Pon® hanno un fiore dalla forma giocosa, che ha la delicatezza di un petalo e la resistenza di una foglia verde ed è caratterizzato da uno stelo medio/robusto. È dedicato ai bambini dell’Istituto Pediatrico Giannina Gaslini di Genova.
Alberto Biancheri e le figlie dei suoi dipendenti, circondati dai ranuncoli.
D: Come farà a vivere il Mercato dei fiori in futuro con il cash and carry? R: «E’ un’opportunità, un’idea che senz’altro può essere interessante valutare e sviluppare in futuro».
come Amministrazione ci stiamo mettendo il massimo impegno, e mi auguro che questo la gente lo stia avvertendo». D: Parlando con amici e conoscenti a Sanremo sembra che l’abbiano votata tutti! Che bello sarà stato per il suo programma come sindaco, dove ha dato molto spazio ai fiori e al florovivaismo. Cosa c’è di concreto ad un anno dall’elezione? R: «Dopo otto mesi di amministrazione è prematuro fare qualsiasi tipo di bilancio, soprattutto se si parla di macrotemi come turismo e floricoltura e se si tiene conto delle difficoltà che questi settori attraversavano. Però credo che nel complesso si avvertano primi ma reali segnali di ripresa. Per quanto riguarda il Mercato dei Fiori va registrato un incremento positivo di asta e deposito, cosa che fa ben sperare, soprattutto per questo suo utilizzo al suo interno che fu deciso diversi anni fa. In merito alla situazione della floricoltura penso che per riuscire a incidere il Comune può e deve fare la sua parte con gli strumenti a sua disposizione, in particolar modo tramite il Puc e il Mercato dei Fiori, ampliandone i servizi».
IN BREVE • Segnali di ripresa del mercato • Al Mercato dei Fiori, incremento positivo di asta e deposito • Ritorno al Festival di Sanremo come vetrina per le eccellenze della città • Il Ranuncolo ha raggiunto livelli molto alti di qualità, si lavora sulla resistenza in vaso • L’Anemone ha ancora margini di miglioramento e di crescita • Buon livello qualitativo degli anemoni da vaso Pandora® e Concerto®
D: Si è da poco risolta la vicenda IMU per Sanremo, quanti sono i terreni che non sono più produttivi rispetto a quelli ancora produttivi? R: «Sulla produttività dei terreni agricoli abbiamo dati su scala provinciale abbastanza significativi: nel 2000 gli ettari destinati ad uso agricolo erano 2140, nel 2010 siamo scesi a 1820. È sintomatico del fatto che il numero dei produttori sta diminuendo, in linea con il trend nazionale e internazionale. Tuttavia ritengo la linea che debba essere perseguita in futuro dai produttori ancora attivi sia quella di espandersi, di ampliare le proprie superfici: solo così potranno tornare ad essere competitivi, esattamente come già accade all’estero». D: Ha riportato i fiori al Festival di Sanremo. Tutti ne erano felici; e lei è stato soddisfatto di entrare in quella macchina mediatica? R: «È stato un momento importantissimo. Il Festival rimane una vetrina fondamentale per Sanremo. E quest’anno la visibilità è stata straordinaria: il Festival dei record, quello più visto degli ultimi dieci anni. Le nostre priorità, nelle settimane di lavoro che hanno preceduto il Festival, erano due: “aprire” il più possibile la manifestazione anche all’esterno dell’Ariston e, soprattutto, sfruttare il più possibile questo appuntamento per promuovere agli occhi del mondo le nostre eccellenze. Credo che abbiamo ottenuto buoni risultati su entrambi i fronti, grazie anche ad un’ottima collaborazione con la Rai e ad un grande Carlo Conti. I nostri fiori, erano anni che non ricevevano una tale visibilità. Peraltro attraverso la promozione dei nostri fiori durante il Festival si promuove la città e tutto il nostro territorio. Ma per una promozione più mirata legata al settore floricolo ci si deve concentra-
re anche su canali più specifici, come possono essere ad esempio eventi o fiere a tema, anche per mezzo di una sinergia con il Mercato dei Fiori». D: Ma parliamo ora di fiori: Ranuncoli o Anemoni? Che direzione prenderà in futuro la genetica? Meno steli e fiori più appariscenti? O piante che richiedono meno energie per fiorire? R: «Grazie alle aziende che fanno ricerca, il Ranuncolo oggi è arrivato a livelli davvero importanti. Non è più un fiore di nicchia, ma, al contrario, è in continua crescita, tanto sul mercato italiano che su quelli esteri. La ricerca sta andando nella direzione di un compromesso tra qualità e produttività. E allo stesso tempo si sta anche lavorando per migliorie legate alla durata in vaso e alla resistenza a determinate malattie. L’Anemone invece ha raggiunto standard qualitativi molto importanti, ma sono convinto che abbia ancora notevoli margini di miglioramento e di crescita. È un mondo che è ancora tanto da scoprire». D: Le colture di Ranuncoli in vaso sono sempre più interessanti e dal risultato sempre più bello. Sono stato da Alessandro Pippi e mi sembra che sia anche molto interessato a questa coltura; quando avremo anche degli Anemoni da vaso? R: «In realtà per quanto riguarda gli anemoni da vaso ci sono già delle linee che sono entrate sul mercato negli ultimi anni, con caratteristiche che li rendono adatti alla coltivazione per il vaso fiorito. La collezione Pandora® ha stelo robusto e fiore medio–grande oltre a essere meno sensibile alla botrite, tipica di questa varietà. La nuova collezione Doppio Pandora® è una varietà ibrida con fiori doppi–stradoppi che garantiscono fioriture ricche e prolungate. E infine abbiamo la nuova collezione Concerto®, caratterizzata da un’abbondante fioritura e da un fogliame molto resistente». Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | dal mondo
USA, NASCE IL M
FIORI LOCALI Per quanto l’80% dei fiori venduti negli Stati Uniti sia di importazione, cresce l’attenzione ai fiori recisi a Km 0. Adesso, un nuovo marchio ne certifica l’origine e invita i produttori a valorizzare le proprie competenze
di Stefania Medetti
N
on solo Slow Food, ma anche Slow Flowers. Arriva dagli Stati Uniti il movimento che tutela la produzione locale di fiori che permette ai clienti di identificare i fiori di provenienza nazionale. «Il Movimento dei Fiori Coltivati negli Stati Uniti non è un trend, ma è un cambiamento culturale», scrive Debra Prinzing, autrice di libri sul giardinaggio e “mente” che ha dato vita a Slow Flowers, la directory che raccoglie fioristi, rivenditori e designer che usano fiori coltivati negli Stati Uniti. L’elenco dei cosiddetti “Farmer florist”, un nome che richiama i farmers’ market, cresce ogni giorno. Nel 2007, erano 5.085 i coltivatori di fiori autoctoni, mentre nel 2012 sono passati a 5.903. Inoltre, l’Association of Specialty Cut Flower Growers, associazione che si incarica di formare i coltivatori alle tecniche del marketing floreale e quelle di coltivazione sostenibile, conta oggi quasi settecento iscritti, un numero record di membri nella storia dell’associazione.
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Alcune delle composizioni floreali presenti nella raccolta della Prizing, realizzate con fiori raccolti nel giardino dell’autrice: “più freschi, più belli, più sostenibili e profumati”.
ARCHIO PER I I FIORI LOCALI, ORIGINALI ED ECO–FRIENDLY Secondo Prinzing, il cambio di passo origina da due fattori. Il primo ha a che fare con il desiderio di spaziare oltre i soliti fiori utilizzati nei bouquet e i fiori locali, proprio per la loro essenza bucolica, sono inattesi e offrono un tocco di romanticismo in più, oltre a essere molto spesso sorprendenti, perché tendenzialmente sottovalutati. Ma nel conto va anche il secondo fattore, ovvero la crescente consapevolezza per l’impatto in termini di emissioni di carbonio che accompagna i fiori che arrivano da altri Paesi. I fiori cresciuti in Sud America, che insieme al Kenya rappresenta il primo fornitore degli Stati Uniti, contribuiscono molto spesso – lamentano i critici – a condizioni lavorative non eque, senza contare il fatto che, per poter resistere allo stress del viaggio, i fiori sono impregnati di conservanti chimici. L’associazione degli importatori americani risponde spiegando che questo scenario è ormai superato dall’introduzione di un salario minimo e dal bando di alcune sostanze. FIORI CERTIFICATI “CRESCIUTI IN AMERICA” Sta di fatto che anche ai fioristi americani i fiori autoctoni piacciono sempre di più, perché sono più freschi e più originali. L’offerta, però, deve fare i conti con la stagionalità delle coltivazioni. Al di là di stati come la California o Florida che possono garantire una fornitura che copre tutto l’anno, la maggior parte degli stati americani copre il fabbisogno solo per sei mesi l’anno. Però, ci sono le sorprese: l’Alaska, per esempio, si sta imponendo come stato produttore di peonie. Ma non finisce qui. Per aiutare i clienti a individuare i fiori coltivati negli Stati Uniti, la scorsa estate, in
IN BREVE • Slow Flowers raccoglie fioristi, rivenditori e designer che usano fiori coltivati negli Stati Uniti • L’associazione ha lanciato il marchio “Certified American Grown” • Aderiscono al marchio una quarantina di coltivatori • Le aziende florovivaistiche sono selezionate attraverso una valutazione delle loro condizioni produttive • Il logo può essere usato sulle confezioni, sul sito e su tutti i materiali promozionali • I fiori a Km 0 sono permettono di differenziarsi dalla concorrenza • L’obiettivo è cercare di spostare almeno il 10% del fatturato delle importazioni sui coltivatori locali
locali hanno una “faccia” e una “storia”
I fiori
UN PO’ DI STORIA COME È COMINCIATO IL DECLINO, MA ANCHE LA RINASCITA DEI PRODUTTORI AMERICANI
È stata tutta colpa di un trattato sottoscritto dagli Stati Uniti nel 1991 che i problemi per i coltivatori americani di fiori recisi sono cominciati. L’accordo, infatti, apriva al libero scambio di merci con diversi Paesi del Sud America e la Colombia ha invaso gli Stati Uniti di fiori super economici. Per l’industria americana è stata una devastazione, soprattutto in California, lo stato che ospita la maggior parte dei coltivatori. Secondo Kasey Cronquist, amministratore di California Cut Flower Commission, l’accordo ha portato al fallimento della metà degli operatori. Prima del trattato, infatti, la California deteneva il 75% del mercato di fiori recisi negli Stati Uniti, dopo la firma le è rimasto solo il 25%. Per anni, i produttori rimasti hanno cercato di fare pressione su Washington per tutelare il proprio lavoro, ma gli americani – in realtà – non si sono mai preoccupati della provenienza dei propri fiori. E questo, a dispetto del fatto che a partire dal 1993, Hillary Clinton ha inaugurato la tradizione di servire alla Casa Bianca solo cibo e vino prodotti negli Stati Uniti. Ma sono passati altri vent’anni, prima che qualcuno potesse sussurrare all’orecchio del nuovo inquilino di Pennsylvania Avenue che anche i fiori che decorano le stanze e le tavole che accolgono gli ospiti da tutto il mondo dovessero essere coltivati negli Stati Uniti. La Casa Bianca ha raccolto il suggerimento e, a quanto pare, ha finalmente invertito la rotta. Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | dal mondo
La copertina del libro di Debra Prizing, una raccolta fotograďŹ ca di bouquet realizzati con ďŹ ori a km 0.
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California, è nato il marchio “Certified American Grown” che conta già una quarantina di coltivatori – con un giro d’affari che va da un minimo di diecimila dollari a oltre un milione di dollari l’anno –, selezionati attraverso una valutazione delle loro condizioni produttive. Realizzato in partnership con Made in the Usa Certified Inc., agenzia indipendente che verifica la fonte dei prodotti realizzati o coltivati negli Stati Uniti, il logo può essere utilizzato dalle aziende florovivaistiche partecipanti sulle confezioni, sul sito e su tutti i materiali promozionali.
TRE DOMANDE A DEBRA PRINZING L’ideatrice del movimento fotografa lo stato dell’arte del settore D: Avete degli obiettivi specifici per spostare l’ago della bilancia nel rapporto fra fiori importati e fiori coltivati negli Stati Uniti? R: «Attualmente, le statistiche dicono che l’80% dei fiori venduti negli Stati Uniti siano importati. Pensare di soppiantare le importazioni non è realistico, ma credo che l’obiettivo di spostare un 10% delle vendite, per arrivare a un 70% – 30% o addirittura 60% – 40% - potrebbe fare una seria differenza per i coltivatori americani e per i fioristi che li supportano». D: Quali sono le principali difficoltà che incontrate nel convincere fioristi e designer a usare fiori coltivati localmente? R: «La più grande sfida è aiutare i professionisti a vedere i fiori a Km 0 come una forma di vantaggio strategico che gli permette di differenziarsi dalla concorrenza. Il cambiamento non è né naturale né facile, ma senza questo temo che molti rivenditori si ritroveranno senza un mercato: non è più possibile competere sul prezzo, ormai, bisogna competere sul valore aggiunto. E questo è un vantaggio intrinseco dei fiori locali, perché sono più freschi, più belli, più sostenibili e profumati».
L’autrice del libro “Slow Flowers”, fondatrice del movimento Slow Flower e del marchio “American Grown Flowers”. (credito Mary Grace Long)
D: Invece, a che punto è la consapevolezza dei consumatori? R: «Direi che comincino ad assimilare il concetto. I fiori locali hanno una “faccia” e una “storia” che invita i clienti a prendere posizione e a scegliere. Finora, nessun regolamento obbligava a etichettare i fiori per indicarne la provenienza. Il fatto di aver introdotto un logo (Certified American Grown, ndr) dovrebbe spostare l’attenzione. Inizialmente, il logo sarà visibile sui fiori venduti nei supermercati, per passare successivamente a quelli di grossisti e dettaglianti».
UN’IDEA ALLA PORTATA DI TUTTI La storia di Slow Flower comincia in un giorno di settembre, quando Debra Prinzing, autrice di libri sul giardinaggio, ha preparato un bouquet fatto di quanto offriva il suo giardino in quel momento: foglie che iniziavano a ingiallire, dalie tardive e teste di semi di miglio. Guardandolo, Prinzing ha avuto un’intuizione: perché diamo per scontato che delle belle composizioni non siano realizzabili in determinati periodi dell’anno e a certe latitudini? Così, per un anno, l’autrice ha guardato con occhi diversi l’offerta di fiori e piante disponibili nei giardini e nei prati vicini alla sua abitazione e li ha trasformati in stupefacenti bouquet, raccolti nel libro fotografico: “Slow Flowers” che, come il movimento fondato da Carlo Petrini, promuove la coltivazione e l’uso di piante cresciute localmente in modo responsabile. Per i bouquet amici della natura, Prinzing suggerisce di guardarsi intorno e non considerare esclusivamente i fiori. In inverno, per esempio, si possono creare interessanti contrasti usando foglie, erbe e baccelli. L’autrice, inoltre, ha capito che l’offerta può prosperare solo se nasce una domanda e, per questa ragione, ha dato vita al movimento Slow Flower e al marchio American Grown Flowers. Nella sua opera di conversione, fa notare ai contadini che i fiori coltivati rendono di più delle carote. “Per quanto non vogliano sostituire i loro raccolti con i fiori, iniziano a considerare i fiori un’interessante integrazione”. Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | sondaggi
L’ITALIA PREFERISCE
ORTI E ROSETI Internet
67,67%
Giardino
77,89%
Libri
42,38% 18,82% 12,39%
Balcone
34,
34%
Famiglia
Terrazzo
Giardiniere
29,90% Quanto tempo dedichi al giardinaggio alla settimana?
Dove hai la possibilità di coltivare le piante?
02% 1-2 ore
32,43% 6-10 ore
16,14%
I
n occasione del 70º anniversario Bakker ha deciso di realizzare un sondaggio a livello pan-europeo, che analizza le differenze tra le abitudini di giardinaggio nei diversi paesi. Lo scopo dichiarato è migliorare l’offerta di prodotti e servizi adattandola alle esigenze dei propri clienti. Si tratta del sondaggio più ampio mai realizzato su questo argomento, una rara opportunità per avere uno sguardo d’insieme e per interrogarsi sui desideri dei propri connazionali.
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Ogni quanto cambi la disposizione e l’aspetto del giardino? Quasi mai
3-5 ore
34,
A chi chiedi più spesso consigli di giardinaggio?
44,36% 22,44% 16,11% 17,09% Dopo qualche anno
Ogni anno
Qualche volta all’anno
È quanto emerge dal sondaggio rivolto agli amanti del giardino in tutta Europa. Un’opportunità per calibrare la propria offerta di Marta Meggiolaro
I GARDENER SI AFFIDANO A INTERNET Le domande sono state inviate sia agli iscritti alla newsletter Bakker sia ai fans delle loro pagine Facebook, in 18 paesi europei. Circa 30.000 persone hanno preso parte al sondaggio e in Italia, con oltre 4.000 rispondenti, la partecipazione è stata particolarmente elevata. Il profilo dei rispondenti, principalmente donne in una fascia di età superiore ai 50 anni, è assolutamente in linea con quello degli acquirenti di prodotti per il giardinaggio. Il giardinaggio è un hobby molto diffuso: nei principali paesi europei, la maggior parte degli intervistati dichiara di dedicare almeno 3-5 ore alla settimana alla cura del verde. In Italia, la percentuale di chi pratica assiduamente il giardinaggio raggiunge il 61%, più o meno in linea con la media europea. I più attivi però sono i tedeschi: in Germania il dato sale
addirittura al 73%. Ma sia chi si dedica a questo hobby da poco tempo, sia i giardinieri più esperti, tutti hanno bisogno di informazioni o consigli su come svolgere l’attività di giardinaggio, curare una specifica varietà o semplicemente cercare qualcosa di nuovo da piantare nel proprio giardino. La fonte principale di informazione è internet per oltre due terzi delle persone: la rete quindi assume un ruolo centrale
per diffondere una cultura del giardinaggio attraverso siti web, blog e social media. I libri e le riviste restano comunque una valida alternativa per più del 40% dei partecipanti; percentuale che sale fino al 62% in Inghilterra, a parità con il web. TUTTI VOGLIONO UN ORTO Ma cerchiamo di capire qual è il verde ideale per gli europei e cosa vorrebbero assolutamente avere nel loro giardino. Si
coloriamo tutto l’anno Fiori, aromaticHe e VeGetali
per rendere oGni Giorno, piaceVolmente Speciale
diamo vita alle giovani piante
57 podereluen.it
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Rosso
25 13,60%
Erbe aromatiche
52,29% 42,43%
,70%
Fragole
Verde
Arancio
12,
80%
Giallo
11,70%
Pomodori
30,98%
Blu
More
11,
30%
Qual è il tuo colore preferito in giardino?
Preferisci consumare le verdure coltivate in giardino?
Quali varietà vorresti coltivare?
29,00%
12% Indifferente
14,17% No
4,71%
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Qual è il tuo bulbo da fiore preferito? Tulipani
81,
PODIO PER I BULBI. E PER IL ROSSO Nei giardini degli europei non possono certo mancare i fiori; e il bulbo da fiore preferito è in assoluto il tulipano con una percentuale intorno al 20%. Solo gli inglesi si discostano e scelgono il narciso. Dalie e gigli, seppur con percentuali inferiori (circa l’11%), sono molto apprezzati in tutti i paesi. L’Italia, insieme all’Olanda, indica tra i bulbi preferiti anche l’amaryllis (11%).
30,09%
23,58%
Si
nota una netta discrepanza tra sud e nord Europa, sicuramente dettata da ragioni climatiche. Francesi e italiani sono concordi nel desiderare un roseto e un orto, ma mentre in Italia si equivalgono, in Francia c’è una netta preferenza per l’orto. Tedeschi e inglesi invece pensano di non poter fare a meno di una serra. Orti e serre sono molto importanti e questo non sorprende: coltivare da sé frutta e ortaggi nel proprio giardino o addirittura sul terrazzo, è infatti tornato di moda, sia per una maggiore attenzione alla qualità del cibo che mangiamo, sia per ragioni economiche. Sul podio troviamo pomodori, erbe aromatiche e fragole, seppur con un ordine diverso nei vari paesi: per la maggior parte degli italiani non possono mancare le erbe aromatiche; gli olandesi mettono al primo posto le fragole, mentre francesi, tedeschi e inglesi preferiscono i pomodori.
Lamponi
Amaryllis
11,70%
11,00% Dalie
8,70% Unanime la scelta del rosso come colore preferito nei giardini degli europei, scelto da oltre il 20% dei partecipanti. Rispetto alla media, spicca la preferenza dei francesi per il verde (20%), degli olandesi per il viola (18%) e degli inglesi per il giallo (16%) – non a caso il loro fiore preferito è il narciso. Italia, Francia, Germania e Inghilterra non amano invece il bianco, mentre curiosamente il colore meno votato dagli olandesi è proprio l’arancione. IN GIARDINO CON LA FAMIGLIA E… GLI AFIDI Nel nostro sondaggio abbiamo anche chiesto quale tipo di giardino preferiscono: inglese, giapponese, acquatico, urbano. Praticamente unanime la scelta degli europei: il 43% dei rispondenti preferisce il giardino inglese, e non sorprende che in Inghilterra questa percentuale salga addirittura al 68% mentre per l’Italia è del 49%. Ma gli italiani sembrano amare anche il giardino giapponese, scelto dal 21% rispetto ad una media del 12%. Tedeschi e francesi invece si differenziano rispetto agli altri paesi e indicano il giardino acquatico nel 26% dei casi. L’attività preferita in giardino da tutti è in assoluto piantare bulbi, piantine, talee e in questo gli italiani si distinguono
Gigli
Iris
8,70%
con un 47% rispetto alla media del 30%. Per il 30% dei francesi è molto soddisfacente e piacevole anche raccogliere: non a caso hanno indicato l’orto come assolutamente necessario nei loro giardini. I tedeschi poi amano curare il prato, tagliando e diserbando; attività indicate come piacevoli dal 17% dei rispondenti rispetto ad una media europea del 9%. Peculiare anche l’attenzione degli inglesi per gli uccellini, che vengono accuditi dal 19% dei partecipanti al sondaggio. In giardino però non tutto è piacevole, e a volte bisogna fare i conti con parassiti, animali molesti, etc. Afidi e pidocchi, lumache e erbacce sono stati indicati in tutti e cinque i paesi come i problemi più ricorrenti. Ma mentre in Italia hanno un peso simile (intorno al 48%), in Inghilterra e Germania (66%) le lumache sono un problema decisamente più serio. Il 61% dei francesi deve liberarsi delle erbe infestanti nel proprio giardino. Per concludere abbiamo chiesto con chi si trascorre più tempo in giardino e abbiamo scoperto che in generale è il luogo preferito per ritrovarsi con la famiglia o per rilassarsi in solitudine. In Italia queste due aree sono equivalenti, mentre per il 71% dei tedeschi il giardino è il luogo ideale per la famiglia.