Flortecnica e vivaismo n.381 luglio/agosto

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

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dal 1977 informa il settore

Luglio/Agosto - 2015 • anno XXXIX

Il pericoloso lavoro dei breeder L’esperienza di Antonella Capo

16 PRIMO PIANO/ floricoltura Galleggiando sui fiori dei Flower Trials® 2015

56 TENDENZE/ gestione Giornate SOI, scienza + imprenditoria

40

PRODUZIONE / programmazione

L'ORTENSIA da reciso raddoppia


L'ALTRA COPERTINA

Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

Lavorare insieme è possibile? Il SOI scommette sul sì con le Giornate Tecniche. Perché nel futuro lo spazio per l’incompetenza dovrà scomparire. Anche se la strada è ancora lunga di Marta Meggiolaro

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Flortecnica e vivaismo

Scienza + imprenditoria a pag. 54


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G

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EDITORIALE | l’esperienza

ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.

NUOVI CODICI DOGANALI PER FIORI E PIANTE

L

a proposta italiana di revisione del capitolo 06 dei codici doganali è nata, circa tre anni fa, su iniziativa del MiPAAF con il supporto dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) nell’ambito del “Tavolo tecnico del settore florovivaistico” coordinato da Alberto Manzo. Nelle varie discussioni è emerso che lo scenario economico europeo che caratterizza il settore florovivaistico era negli anni profondamente cambiato unitamente al ruolo in esso rivestito da quelli che possono essere considerati gli stati membri più importanti, sia sul versante produttivo che su quello degli scambi commerciali extra ed intra–europei. La possibilità di poter usufruire di flussi informativi corretti e corrispondenti alla realtà di mercato ha portato alla richiesta di aggiornamento della nomenclatura combinata del Capitolo 06 “Piante vive e prodotti della floricoltura”, ormai considerato obsoleto. La fase operativa ha coinvolto direttamente l’Agenzia delle Dogane, competente per il settore codici doganali della Nomenclatura Combinata, l’ISMEA e l’ISTAT che, nel corso di questi tre anni, nell’ambito di un gruppo di lavoro ristretto, comprendente gli esperti di regioni, associazioni e confederazioni agricole della filiera florovivaistica, hanno accompagnato l’elaborazione del documento definitivo relativo alla proposta dei nuovi codici. Nell’am-

bito della 152^ riunione – Comitato Codice Doganale – sezione nomenclatura tariffaria e statistica (settore NC) del 29 Maggio 2015 sono stati definiti: • Codice per ranuncoli. • Codice per gli agrumi in vaso e contenitore. Si tratta di prodotti con un valore aggiunto, e non prodotti grezzi destinati alla piantagione per frutti commestibili. • Codice per conifere e sempreverdi in vaso e contenitore. La distinzione tra alberi, arbusti e arboscelli in vaso o contenitore – per la maggior parte destinati alla casa e al cortile, e quelli per suolo – destinati alla creazione e

Approvata la proposta italiana di aggiornamento del Capitolo 06“Piante vive e prodotti della floricoltura”della Nomenclatura Combinata. Per una valutazione più realistica dei flussi di mercato di Arturo Croci

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Flortecnica e vivaismo

al mantenimento di giardini e spazi verdi, compresi gli spazi pubblici, è di particolare importanza poiché permette di identificare l’uso finale del prodotto. • Proposta di inserimento dell’unità supplementare “pezzi” anziché tonnellate per una serie di sottovoci del capitolo 06. Le richieste italiane, approvate da Bruxelles con i complimenti al dottor Manzo e all’equipe italiana per l’ottimo lavoro svolto, consentiranno una valutazione più realistica dei flussi di mercato, sia a livello statistico che conoscitivo, di studio e sviluppo delle tendenze dal 1° gennaio 2016 e porteranno forti benefici alle imprese nelle analisi dei mercati, nel marketing di prodotto e nella programmazione della produzione. Secondo la procedura del Comitato, si dovrà attendere la riunione del 17 luglio del medesimo Comitato per la votazione formale dell’NC 2016 comprensiva del capitolo 06.


TABELLA CODICI DOGANALI CN code

Description

0601

Bulbs, tubers, tuberous roots, corms, crowns and rhizomes, dormant, in growth or in flower; chicory plants and roots other than roots of heading 1212

0601 10

Bulbs, tubers, tuberous roots, corms, crowns and rhizomes, dormant

Supplementary unit

0601 10 10 Hyacinths

p/st

0601 10 20 Narcissi

p/st

0601 10 30 Tulips

p/st

0601 10 40 Gladioli

p/st

0601 10 90 Other

p/st

0601 20

Bulbs, tubers, tuberous roots, corms, crowns and rhizomes, in growth or in flower; chicory plants and roots

0601 20 10 Chicory plants and roots

-

0601 20 30 Orchids, hyacinths, narcissi and tulips

-

0601 20 90 Other

-

0602

Other live plants (including their roots), cuttings and slips; mushroom spawn

0602 10

Unrooted cuttings and slips

0602 10 10 Of vines

-

0602 10 90 Other

-

0602 20

Trees, shrubs and bushes, grafted or not, of kinds which bear edible fruit or nuts

0602 20 10 Vine slips, grafted or rooted

-

Other 0602 20 20 With bare roots

p/st

0602 20 30 Citrus

p/st

0602 20 80 Other

p/st

0602 30 00 Rhododendrons and azaleas, grafted or not

p/st

0602 40 00 Roses, grafted or not

p/st

0602 90

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TOTALE

Other

0602 90 10 Mushroom spawn

-

0602 90 20 Pineapple plants

-

0602 90 30 Vegetable and strawberry plants

-

Other Outdoor plants Trees, shrubs and bushes 0602 90 41 Forest trees

p/st

Other 0602 90 45 Rooted cuttings and young plants

p/st

Other 0602 90 46 With bare roots

p/st

Other 0602 90 47 Conifer and evergreen

p/st

0602 90 48 Other

p/st

0602 90 50 Other outdoor plants Indoor plants 0602 90 70 Rooted cuttings and young plants, excluding cacti

p/st

Other 0602 90 91 Flowering plants with buds or flowers, excluding cacti p/st 0602 90 99 Other 0603

p/st

Cut flowers and flower buds of a kind suitable for bouquets or for ornamental purposes, fresh, dried, dyed, bleached, impregnated or otherwise prepared Fresh

0603 11 00 Roses

p/st

0603 12 00 Carnations

p/st

0603 13 00 Orchids

p/st

0603 14 00 Chrysanthemums

p/st

0603 15 00

Lilies (Lilium spp.)

p/st

0603 19

Other

0603 19 10 Gladioli

p/st

0603 19 20 Ranunculus

p/st

0603 19 70 Other

p/st

0603 90 00 Other

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SOMMARIO | 381 - 2015 Luglio/Agosto 2015

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381 Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

dal 1977 informa il settore

Luglio/Agosto - 2015 • anno XXXIX

Il pericoloso lavoro dei breeder L’esperienza di Antonella Capo

40

16 PRIMO PIANO/ floricoltura Galleggiando sui fiori dei Flower Trials® 2015

56 TENDENZE/ gestione

PRODUZIONE / programmazione

Giornate SOI, scienza + imprenditoria

L'ORTENSIA da reciso raddoppia

IN COPERTINA Questa è la missione di Nirp, storica azienda italiana che ibrida e produce rose dagli anni Sessanta. Di padre in figlio, la storia continua.

PRIMO PIANO

12 COPERTINA

Il pericoloso lavoro dei breeder di Matteo Ragni

16 FLORICOLTURA

Galleggiando sui fiori dei FLOWERTRIALS® 2015 di Matteo Ragni

TENDENZE

50 ASSOCIAZIONI

“Il punto nevralgico è la promozione” di Marta Meggiolaro

PRODUZIONE

29 NUMERI

52 INDUSTRIA

Maggio ha fatto la differenza di Filippo Terragni

Un unico nome: ICL Specialty Fertilizers di Filippo Terragni

33 COLTIVAZIONE

53 PRODUTTORI

Luglio è il mese delle stelle di Alessandro Coraggio

Alla ricerca della rosa perfetta di Filippo Terragni

36 Crisantemi, nuovi spazi

54 GESTIONE

di Matteo Ragni

38 NOVITÀ

Vince il fattore WOW di Bianca Belfiore

40 PROGRAMMAZIONE

L’ortensia da reciso raddoppia di Carlo Borrelli

44 VIVAIO

Hibiscus syriacus raddoppia l’estate di Alessandro Coraggio

49 PRATICHE

Disinfettare: facciamolo bene di Bianca Belfiore

Scienza + imprenditoria di Marta Meggiolaro

16 28

LE RUBRICHE

5 6

EDITORIALE Questo numero di Matteo Ragni e Francesco Tozzi L’esperienza di Arturo Croci

24 FATTI E BREVI

News dal mercato di Filippo Terragni Flortecnica e vivaismo

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33 PRIMO PIANO | vivaismo

Flortecnica e vivaismo Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 381 - Luglio/Agosto 2015 Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni

26 FOCUS

Limitato il batterio, limitiamo gli allarmismi a cura di Bianca Belfiore

COLLABORATORI Jessica Bertoni, Maria Grazia Bellardi, Arturo Croci, Giuseppe Di Vita, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Francesca Neonato, Werner Oschek, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Alfonso Silvio Zabrà

28 La Festa dei Nonni a EXPO 2015

GRAFICA Creative Way di Karol Lazarz PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon

di Filippo Terragni

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SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO David Arnold, Enrico Cappellini, Valter Francescato, Cappellini Giorgio, Francesca Maito PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

e d i z io n i

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.

Laboratorio

verde

Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale

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Flortecnica e vivaismo

Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

prezzo di copertina: 3,00 Euro • abbonamento da 8+1 numeri: 25,00 Euro



PRIMO PIANO | copertina

IL PERICOLOSO LAV Avere il coraggio di seguire più direzioni. Andare alla ricerca di prodotti nuovi e inaspettati, senza essere troppo legati al commerciale: questa è la ricetta della giovane e brillante ibridatrice di Selecta premiata a Fleuroselect colloquio con Antonella Capo di Matteo Ragni

A

Antonella Capo ha iniziato a lavorare per Selecta nel febbraio 2008: ibridava Anigozanthos per gli Usa che vende Ball, Arctotis e Aizoaceae. Dopo un po’ le è stata affidato anche il programma della Petunia. Sposata con due figli, è l’unica ibridatrice del gruppo basata a Latina, mentre tutti gli altri breeder si trovano a Stoccarda, nella sede principale; non parla tedesco ma ha comunque con loro un rapporto molto forte, quasi quotidiano, soprattutto in alcuni periodi dell’anno, dal momento che è anche responsabile della gestione delle prove varietali che si svolgono presso la stazione di ricerca quindi una costante collaborazione è indispensabile per permettere il corretto processo di valutazione e selezione per tutte le specie ibridate da Selecta. «Attualmente il gruppo qui in Italia si è arricchito anche della presenza di un trial manager, proprio per supportare questo aspetto e darmi la possibilità di concentrarmi ancor più sui miei programmi di breeding, attività che è sempre stata la mia passione». E questo impegno sta portando risultati no-

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Flortecnica e vivaismo


ORO DEI BREEDER tevoli, come il FleuroStar Award di quest’anno per la Petunia Night Sky.

La petunia Night Sky frutto del lavoro di Antonella Capo.

D. Parlaci del tuo curriculum. Come sei arrivata a fare quello che fai? R. « Mi sono laureata a Portici in miglioramento genetico sulla patata, poi la scuola di specializzazione in biotecnologie vegetali. Ho lavorato a Tor San Lorenzo e mi sono occupata di diagnostica fitopatologica. Dopo di che ho iniziato in Selecta. Sono partita dalla parte di selezione sulle petunie, l’altra medaglia Fleuroselect che ho ottenuto con Selecta è la petunia SweetSunshine ®Provence. Poi Selecta Italia è diventata una stazione di test, le varietà in prova ogni anno sono aumentate, e quindi aumenterà di conseguenza anche il lavoro di ricerca e di confronto italiano. D. Come vedi il futuro delle petunie da un punto di vista dell’ibridazione? Andremo sempre più verso le “pazzie” o cercheremo anche nuovi habit nelle petunie, come ha fatto Mohereim con la Sumo? R. «Credo che per un po’ ancora ci rincorreremo tutti per arrivare per primi a qualche nuovo e stravagante colore, che è sempre quel che attira il consumatore finale, ma presto o tardi ci si dovrà rivolgere anche a qualcosa di completamente diverso e proporre qualcosa di nuovo anche in termini di nuove tipologie di coltivazione o chissà. Ci stiamo rincorrendo tutti nella selezione delle pazzie e stiamo andando tutti nella stessa direzione, le petunie compatte a fiore doppio. Penso che nella ricerca dovremmo seguire più direzioni. Osare e non seguire solo il commerciale. Il lavoro del breeder è un lavoro pericoloso».

SELECTA A LATINA

Nel 1972 viene aperta l’azienda Selecta Italia a Latina, a sud di Roma, per la produzione di talee di garofani da reciso. Oggi Selecta Italia si estende su una superficie coperta di sette ettari e provvede alla produzione e alla distribuzione di talee radicate e vasetteria per il mercato italiano ed estero.

Osare e non seguire solo il commerciale Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | copertina

D. In un ambiente complesso come quello dell’ibridazione quali sono i criteri che muovono la ricerca, e come avviene? R. «Nel nostro settore la ricerca naturalmente è mossa in primis dalla necessità di rispondere alle esigenze del mercato, sia dei coltivatori, che sono i nostri clienti diretti, sia del consumatore finale. Ma ovviamente tenendo l’occhio al futuro perché dal momento della programmazione dei pr imi incroci fino ad arrivare ad una varietà commerciale ci vogliono alcuni anni, durante i quali la varietà in questione deve superare un attento processo di valutazione e selezione. Accanto a questo, poi, bisogna esplorare anche altre

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Flortecnica e vivaismo

direzioni nel tentativo di trovare e proporre qualcosa che sia del tutto nuovo e inaspettato: è questo il caso della Night Sky».

LE MEDAGLIE D’ORO A FLEUROSELECT • 2012: Dahlia Dalaya Yogi • 2013: Petunia SweetSunshine® Provence • 2015: Petunia Night Sky

D. Qual’è la storia della Night Sky? ci dobbiamo aspettare una serie Night Sky nelle prossime stagioni? Come reagisce la Night Sky al sole di Latina, restano le stelle o virano verso le striature? R. La petunia Night Sky è una semi-ricadente che fiorisce con il gruppo delle Famous. È una varietà dal colore unico, nata dall’idea di cercare combinazioni di colori nuovi. Una volta ottenuto questo sorprendente pattern si è trattato poi di incrociarlo coi pa-

rentali giusti per migliorare la stabilità e le caratteristiche della pianta. Se avremo una serie Night Sky? Vedremo cosa succederà nel prossimo futuro. Ovviamente, come per tutte le petunie bicolori, parlare di stabilità è relativo: è normale aspettarsi sempre un certo grado di variabilità a seconda delle condizioni ambientali in cui la varietà viene coltivata. Nel caso della Night Sky le “stelle” possono giocare in termini di quantità e dimensioni. Il nome è stato scelto dal marketing. La varietà appena pronta è stata lanciata sia perché è interessante bruciare i tempi sia perché è importante essere pronti commercialmente sul prodotto.



PRIMO PIANO | floricoltura

GALLEGGIANDO SUI FIORI ® DEI FLOWERTRIALS 2015

Un evento sempre in crescita, uno dei punti d’incontro ottimali per gli operatori. Poche piante nuove, ma tante le idee per presentarle al meglio di Matteo Ragni

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Flortecnica e vivaismo


Una delle aiuole allestite da Kienzler con varietà Proven Winners.

Felicia PW Forever, colore bianco e blu, ottimali per combinazioni miste.

Bidens PW PopStar è la novità principale per il prossimo anno, fioritura ultraprecoce e fiori di dimensione gigantesca sopra una crescita compatta.

Lantana PW Calippo Bushy, varietà pensate per il centro Europa, interessanti per i produttori italiani. Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | floricoltura

Shonevald, il ciclamino truccato coi luminosi e delicati colori Make Upz.

T

utto scivola e va avanti. Il caldo di questi giorni in Olanda ha fatto galleggiare i numerosi partecipanti ai FlowerTrials® 2015 (voci parlano del 11% in più di visitatori) su una stupenda distesa di fiori già visti. Che non sia il tempo per il lancio delle grandi novità è un dato di fatto: quello che cercano i numerosi visitatori non sono solo le location super curate e il

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Flortecnica e vivaismo

LE PIANTE PIÙ VISTE • Petunie • Begonie • Ciclamini

buon cibo ma idee e spunti concreti. In confronto all’anno scorso si è visto un maggiore interesse da parte delle aziende, soprattutto produttori di piante da fiore, ben 49 aziende in più. Si è visto anche che l’interesse da parte dei visitatori internazionali è cresciuto: non avevo mai avuto un incontro con un produttore di beddings indiano, quest’anno è accaduto anche questo. PW, l’arte del mettere in mostra

Le fonti ufficiali parlano di un 40% dei visitatori registrati come coltivatori. Nei miei giorni passati nel caldo della serra di Peter van der Plas, si sono confermate le fonti ufficiali. Molti gli italiani, soprattutto pugliesi e di Latina, tante facce nuove, ed una sana onesta propensione per le novità. Ognuno ha scelto il proprio modo per proporre le poche varietà in mostra. Selecta ha lanciato un “cielo stellato” nella speranza di illu-


minare questa lunga notte commerciale che stiamo vivendo. Kienzler, capofila del gruppo PW, ha deliziato tutti grazie alla presentazione di combinazioni miste in aiuola, in ciotole, basket e in cassette da balcone. Mark, che è uno dei capiserra, riesce ogni anno a stupire i visitatori con le sue composizioni, particolari, e fatte a temi di colore. Il giardino comprendeva anche un museo della storia della ditta Kientzler.

I selvaggi crisantemi Bicolor Artistic Armin e Artistic Armin Red di Royal Van Zanten.

Navigare sulle tranquille acque di Royal Van Zanten ed arrivare a due isole selvagge: i crisantemi bicolori Artistic Armin e Artistic Armin Red danno un senso di pace e di futuro, per una coltura che in pochi audaci pirati del mercato si possono permettere di coltivare. IL RESTYLING DEL CICLAMINO Shonevald, pur di mostrare delle novità, ha preso una vecchia signora

e l’ha truccata come una ragazzina, di nome Make Upz. Il risultato è divertente, grottesco per alcuni, violento per altri. Ma gli olandesi sanno vendere anche la pelle delle vecchie signore truccate. E a me piacciono le vecchie signore. Inoltre, la sicurezza dell’esperienza Shonevald e l’interesse per le primule obconica, hanno portato la serie Pricanto ad essere fonte di ispirazione per molti di noi. Perenni, abbondanza e solidità Flortecnica e vivaismo

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PRIMO PIANO | floricoltura

Una grande fame mi ha fatto venire visitare lo stand di Danziger. Fame dovuta alla abbondanza di piante, varietà e nuova genetica mostrata. Mi colpisce ogni anno vedere lo spazio che piante perenni di poca importanza come le kira green tea Heuchera acquistano nei confronti di solide colonne dell’assortimento di Danziger, come la Gypsophila festival pink lady. Fame dovuta anche al grande camminare tra il giardino e la bella esposizione interna, sempre più curata e lunga. Talmente lunga che tutte le nuove Calibrachoa Noa Princess mi sono scappate, per soffermarmi sul coreopsis Solanna™ Golden Sphere. Benary, Begonie passepartout B e n a r y i n s i s t e n e l p ro p o r re la ser ie Lollipop™ come la soluzione di tutti i problemi che i walleriana hanno. Difficile confutare la loro teoria, visto che sono pochi i produttori di giovani piante che gli danno fiducia in questo bel assortimento estivo. Quello che è estivo e che tutti apprezzano di Benary sono le begonie da seme JOY e San Francisco™, capaci di assecondare i climi più diversi e le capacità dei giardinieri più imbranati. Giocando in casa, lo sapete, devo registrare il succe s s o d e l l a Pe t u n i a H a p py Marble Yellow, tra le novità di Cohen. Di Volmary mi è piaciu-

to il Concept mix “Vaticano”: Brachyscome blu, Bacopa bianca, e Bidens giallo. Non solo un concept cattolico, ma anche una preghiera che le buone stagioni si ripetano a lungo. Sempre di Volmar y le Calendula Winter Wonder sono una soluzione valida, come una grazia ricevuta per tutti i produttori indecisi. Calendule fiorite tutto l’anno, questa è la promessa di Volmary. IMPARIAMO A VENDERE I miei FlowerTrials® sono andati bene. Ho parlato tanto, ho incontrato i clienti che dovevo incontrare e i colleghi più stimolanti. La mia settimana è finita con una lunga seduta di tecniche pubblicitarie per sviluppo dei prodotti floricoli: tutto molto olandese, ma per la prima volta ho percepito la possibilità di iniziare a parlare anche una nuova lingua, non l’olandese ma quella del marketing dei fiori: cioè mostrare il vestito giusto nel momento giusto. A Natale è il solito ciclamino, in primavera è il caro ciclamino che ci permette di riempire gli spazi vuoti, d’estate e per Ognissanti può diventare il nostro piccolo salvadanaio. È tutta una questione di pubblicità, cioè di rendere pubbliche le caratteristiche del prodotto.

Lo spazio di FloraNova.

Benary, Impatiens walleriana LOLLIPOP fruit punch rose.

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Flortecnica e vivaismo

L’area espositiva esterna.


Lo stand di Royal Van Zanten. Il Concept mix “Vaticano” di Volmary.

Solanna™ Golden Sphere e Heuchera Kira™ Green Tea di Danziger.

La Calibrachoa Rave Pink flore di Selecta.

Da Cohen, la Petunia Happy classic Murble Yellow.

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FATTI E BREVI | news dal mercato

CIFO SI PRESENTA AD AIF Cifo apre le porte a una delegazione dell’Aif (Associazione Italiana Fertilizzanti) guidata dal presidente nazionale, Pier Luigi Graziano, per un momento di confronto con gli associati. L’incontro ha avuto luogo lo scorso 19 giugno presso lo stabilimento di S. Giorgio di Piano (Bologna) sede dell’azienda, che dal 1965 è un punto di riferimdnto, nella produzione e commercializzazione di concimi e formulati per la difesa nei settori del giardinaggio e dell’agricoltura. Ad accogliere gli intervenuti, l’Amministratore Delegato Leonardo Valenti di Cifo (nella foto) che ha sottolineato l’importanza di fare squadra tra le aziende del settore, per affrontare con più forza le nuove sfide, in primis quelle legate alla regolamentazione e alla globalizzazione, e ha rimarcato come lavorare nella logica del gruppo stia dando grandi risultati anche a Cifo: “Grazie all’unione con Biolchim è nato un grande gruppo. Due aziende storiche e solide hanno unito le forze e condiviso le conoscenze, e questo ha permesso a entrambe di crescere in competitività. Oggi il gruppo può contare su 200 dipendenti, 180 tecnici commerciali, sette filiali e quattro uffici commerciali in tutto il mondo, due stabilimenti produttivi in Italia e uno in Canada, e ha davanti a sé ancora enormi possibilità di crescita”.

IN RICORDO DI HETTE SPEK

Il 29 maggio del 2015, a Boskoop, Olanda, è scomparso Hette Spek, un nome conosciutissimo nel mondo della floricoltura e soprattutto in quello delle rose. Dalla fine degli anni Sessanta Spek è stato alla guida della Jan Spek Rosen e l’ha fatta diventare una delle aziende più importanti al mondo. Spek aveva capito che per distinguersi doveva puntare sull’innovazione, e cioè sulla selezione, la sperimentazione e l’ibridazione di nuove varietà. Questo impegno gli è stato riconosciuto da una grande quantità di premi internazionali. Oggi la Spek rappresenta più di 15 aziende ibridatrici professionali di rose da giardino e di coltivatori/ibridatori di rose provenienti da tutto il mondo e praticamente tutte queste varietà sono rappresentate dal marchio di qualità Spelarosa. Hette Spek ci ha lasciato ma la sua opera continua: con Erik, Elsa e la famiglia Spek, le sue rose continueranno a fiorire per molti anni ancora. A.C.

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Flortecnica e vivaismo

NUOVO PIANO STRATEGICO PER FLORA TOSCANA Con il mese di luglio Flora Toscana, importante struttura cooperativa del settore florovivaistico, mette a disposizione nuovi servizi attraverso l’istituzione dell’ufficio “Sviluppo Soci”. Oltre ai soci conferitori è aperto a tutte le aziende del settore che vorranno confrontarsi con i temi del proprio sviluppo e del “cambiamento”. Il perdurare e l’aggravarsi delle difficoltà pone tutte le imprese di fronte a due strade: gestire la propria agonia o aggredire la crisi attraverso forti azioni di rilancio. “È il momento di tornare a scommettere sul futuro”, ha dichiarato il presidente Paolo Batoni. In maniera coordinata, sarà possibile avvalersi dei seguenti servizi finalizzati allo sviluppo delle imprese florovivaistiche: valutazione di nuove opportunità produttive, consulenza tecnico-agonomica, consulenza alla gestione aziendale, assistenza in materia di finanza agevolata e fiscalità d’impresa. Flora Toscana ha elaborato un piano strategico quale strumento essenziale per sviluppare la propria azione nei prossimi cinque anni e sono previsti importanti cambiamenti per rendere il sistema più efficiente, cambiamenti che coinvolgeranno sia la cooperativa, sia le imprese che ne fanno parte.

IL NUOVO ROSAIO MEILLAND Scarlet BONICA® Meiscarlebo è un rosaio paesaggistico di nuova generazione creato dalla Meilland. Si è aggiudicato il primo premio Floribunda a Monza. Paesaggistico copri suolo, generoso in fioritura e incredibilmente resistente alle malattie, è molto interessante per il mercato del sud Europa grazie al suo rosso molto vivo e luminoso. Quest’anno sarà commercializzato dalla Meilland Richardier Roserasi e concesso in riproduzione a Gruppo Padana.


ANIMALI SELVATICI, PROBLEMI IN TOSCANA È allarme dalle campagne toscane dove le condizioni di vita sono rese sempre più difficili dai danni provocati dagli animali selvatici che distruggono i raccolti agricoli, sterminano gli animali allevati, provocano numerosi incidenti stradali e mettono in alcuni casi anche in pericolo la vita delle persone. È la Coldiretti Toscana a lanciare l’allarme su una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. Di fronte ad un’emergenza drammatica in molti territori, incluso quello pistoiese. Una delegazione di agricoltori guidata dal Presidente Regionale Tulio Marcelli, e dai presidenti delle province toscane e dai rappresentanti Coldiretti degli ambiti territoriali caccia, incontreranno, presso la sede della Presidenza della Regione Toscana il governatore Enrico Rossi e l’assessore all’agricoltura caccia e pesca Marco Remaschi, per presentare il documento e richiedere interventi urgenti.

SYNGENTA PER IL PROGETTO AVSI Grow the Future, il progetto di edutainment promosso da Syngenta per coinvolgere le nuove generazioni nelle grandi sfide dell’agricoltura di domani, ha raggiunto un primo, importantissimo traguardo: è stata raggiunta la soglia delle 5mila buone azioni anti- spreco adottate dai visitatori del sito internet www.growthefuture.it e della pagina Facebook del progetto cui Syngenta aveva subordinato l’impegno a devolvere 5mila euro a favore della Onlus AVSI per la realizzazione di un programma di educazione e formazione in campo agricolo in Libano. A poco meno di due mesi dal lancio, avvenuto lo scorso 27 aprile, la terza edizione di Grow the Future ha centrato un obiettivo di assoluto rilievo nella lotta allo spreco di cibo e di risorse naturali grazie al coinvolgimento spontaneo degli utenti internet. Questo risultato premia la scelta di Syngenta di trasferire il progetto dalle aule degli istituti tecnici agrari alla dimensione social del web e di Facebook, ma soprattutto testimonia la crescita di un diffuso desiderio di contribuire attivamente alla riduzione degli sprechi alimentari e delle diseguaglianze nell’accesso al cibo. Grow the Future ha saputo interpretare questo sentimento incoraggiando da un lato l’adozione di comportamenti individuali virtuosi, facili da ® mettere in pratica nella quotidianità e, dall’altro, proponendo un obiettivo finale di grande since 1933 significato in termini di solidarietà e altruismo: convertire i risparmi ottenuti in risorse destinate a migliorare la produzione di cibo dove questo non è sufficiente.

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SIPAV ED ECOLOGIA Il prossimo convegno della SIPaV (Società Italiana di Patologia Vegetale - Torino, 21-23 settembre 2015) - sarà l’occasione per presentare un contributo incentrato sull’ecologia di un isolato benefico di Trichoderma gamsii (utilizzato nella lotta biologica alla Fusariosi del Frumento) in un approccio di tipo multitrofico in combinazione con un ceppo di Fusarium oxysporum. Saranno illustrati anche i primi risultati riguardanti il sequenziamento e l’annotazione del genoma del suddetto T. gamsii. Un secondo contributo riguarderà l’impiego di un isolato di T. harzianum (il cui genoma è stato recentemente rilasciato) di interesse per il nostro laboratorio per gli effetti benefici che è in grado di indurre in piante di pomodoro, grazie soprattutto alla sua capacità endofitica dell’apparato radicale dell’ospite.

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FATTI E BREVI | focus

LIMITATO IL BATTERIO, Il problema della Xylella fastidiosa è sotto controllo, l’attuazione precisa e accurata delle norme europee e regionali ha permesso di circoscrivere l’infezione. Adesso bisogna andare avanti

Mauro Consilvio

LIMITIAMO GLI ALLARMISMI

a cura di Bianca Belfiore

«C

he sia un grave danno per l’agricoltura pugliese è un dato di fatto. Tuttavia, non è il caso di generare un allarmismo tale da imporre il divieto di importare queste specie dalla Puglia o, ancor peggio, interamente dall’Italia, in quanto le severe misure di prevenzione e il monitoraggio del “fastidioso” batterio hanno permesso di circoscriverlo in un raggio molto ristretto della provincia di Lecce». A fare il punto sulla Xylella fastidiosa, il batterio che ha colpito gli ulivi salentini, oltre ad alcune specie ornamentali, è Leonardo Capitanio, vicepresidente di Anve, l’associazione nazionale dei

Il mirto è un’altra specie colpita tra quelle di interesse ornamentale.

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Flortecnica e vivaismo

IN BREVE • Raggio molto ristretto di individuazione nella provincia di Lecce • Identificazione delle “zone cuscinetto” • Previste regole per impedire introduzione e diffusione • Patogeno vegetale tra i più pericolosi

NELDETTAGLIO • Evidenti bruciature del fogliame • Disseccamenti diffusi della chioma • Batterio diffuso da piccole specie di insetti • Ampia gamma di ospiti vegetali • Difficoltà nel prevenire le infezioni

vivaisti esportatori. Capitanio si dice Leonardo Capitanio, vice d’accordo con l’affermazione dell’as- presidente di ANVE. sessore regionale alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni: «Sull’emergenza Xylella occorre fare squadra. Ma per creare un fronte unico è fondamentale evitare di buttare sale sul lavoro e l’impegno che come regione, e in par- L’olivo è una delle piante più colpite del territorio ticolar modo con leccese, compresi gli esemplari. l’Osservatorio fitosanitario regionale, stiamo portando in esame gli adempimenti conseguenti avanti. La regione ha avviato un serrato alla decisione della Commissione Eudialogo con la Commissione Eu- ropea che chiedeva di identificare le ropea, per consentire ai vivai pugliesi zone infette e le zone circostanti dedi proseguire con il proprio lavoro». nominate “zone cuscinetto”. «Norme Lo dimostra la decisione di esecuzioben precise che, se attuate con criterio ne della Commissione Europea del e controllate, tutelano la diffusione del 23 luglio 2014 relativa alle misure per batterio – commenta l’Anve –. Ad ogni impedire l’introduzione e la diffusio- modo, la ricerca nell’individuare altri ne nell’Unione della Xylella fastidiosa. rimedi utili deve costituire un comune La recente riunione del Comitato obiettivo da perseguire indipendentefitosanitario nazionale, a cui han- mente dalla categoria di appartenenza: no partecipato anche i membri del comparto agro–alimentare, florovivaiComitato tecnico–scientifico, istituito stico, istituto di studio e ricerca, assodal ministro Martina a supporto del ciazione o distretto che sia. Estendere Servizio fitosanitario nazionale, com- l’allarme rischia solo di alimentare la posto dai maggiori esperti della mate- già devastante crisi economica che ria, nazionali e internazionali, ha preso tanto attanaglia il settore agricoltura».


STORIA DELLA

XYLELLA

Ripercorriamo per tappe quanto sta accadendo in Italia a partire dal 2013 a causa del batterio. E facciamo il punto sull’estensione dell’infezione Nell’ottobre 2013 è stata riscontrata per la prima volta in Europa e precisamente in Puglia, nella provincia di Lecce, la presenza di un batterio incluso tra i patogeni da quarantena, Xylella fastidiosa, su piante di olivo, oleandro, drupacee e altre piante spontanee. Nel mondo, sono ufficialmente riconosciute quattro sub-specie di Xylella fastidiosa (fastidiosa, sandyi, multiplex e la pauca) , in grado di attaccare un numero elevato di ospiti, oltre 150 specie vegetali, tra cui colture da frutto, essenze forestali e specie spontanee. Le ricerche avviate dal CNR di Bari hanno consentito di identificare con maggiore precisione il genotipo riscontrato nella Provincia di Lecce descrivendolo come Xylella fastidiosa sub specie pauca ceppo CoDiRo. Il batterio si insedia nei vasi xilematici della piante e dopo un periodo iniziale di latenza evidenzia i primi sintomi sulle foglie con evidenti bruciature e, successivamente la pianta mostra disseccamenti diffusi su tutta la chioma sino a interessate il tronco con conseguente morte della pianta. Il batterio è trasmesso in natura esclusivamente da alcune specie di insetti di piccole dimensioni appartenenti all’Ordine Hemiptera, che fungono da vettori contribuendo alla diffusione della malattia a breve e medio raggio. La diffusione su lunghe distanze è opera dell’uomo, attraverso il commercio di materiale vegetale infetto (piante, talee). La Xylella fastidiosa viene ritenuto dagli esperti scientifici uno fra i più pericolosi patogeni vegetali per la aggressività, per l’ampia gamma di ospiti vegetali in grado di infettare, ma essenzialmente per la difficoltà nel prevenire le infezione e nel curare le piante malate. Al fine di individuare le zone interessate da tale patogeno, immediatamente a novembre 2013 è stata attivata da parte della Regione Puglia, un monitoraggio dell’intero territorio regionale con particolare attenzione alla provincia di Lecce. Allo stato attuale, a conclusione delle attività di monitoraggio del territorio regionale, risultano infette nella sola provincia di Lecce, cinque aree puntiformi con poche piante (104) e un’area di maggiore estensione a sud di Gallipoli (23mila ettari). Con atto dirigenziale n. N. 157 del 18 aprile 2014 (BURP 59/2014) sono state istituite le zone infette e le zone tampone individuando e nella quali sono state previste misure di abbattimento delle piante infette come stabilito dalle norme comunitarie e nazionali per l’eradicazione del patogeno al fine di evitare l’ulteriore diffusione sul territorio comunitario.

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FATTI E BREVI | focus

LA FESTA DEI NONNI A EXPO 2015

N U O V O. P A S S I O N I D A C O L T I V A R E N E L V E R D E

greenstyle AUTUNNO 2015 | numero 22

di Filippo Terragni

GREENSTYLE SPECIALE Proprio per la Festa dei Nonni in programma per EXPO 2015, greenstyle presenterà uno speciale dedicato all’evento in collaborazione con il Comitato festa dei Nonni. Un’occasione per parlare di giardinaggio, orto, piante e fiori nell’eterno rapporto tra nonni e nipoti.

L

a Festa dei Nonni è un’impor tante manifestazione, che celebra i nonni e le nonne di tutto il mondo. Il suo obiettivo è di sensibilizzare tutti noi sul sempre più prezioso ruolo che i nonni svolgono all’interno della famiglia e della società, nonché per valorizzare la loro grande conoscenza ed esperienza che possono trasmettere alle giovani generazioni. Diffusa in diversi paesi come Germania, Spagna, Slovenia e altri ancora, la Festa dei Nonni fu riconosciuta dallo Stato Italiano con la legge del 31 luglio 2005 n. 159 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 187 del 12 agosto 2005. Da allora, grazie al costante impegno del Comitato Nazionale della Festa dei Nonni, e successivamente in collaborazione con la Fondazione “I Felini di Tanja Kok” e insieme a vari sostenitori, ogni anno sono state realizzate diverse iniziative per promuovere l’importanza sociale di questa giornata. Il 28 settembre 2014, la Festa dei Nonni ha raggiunto il Vaticano, accogliendo con uno spettacolare addobbo floreale, in Piazza San Pie-

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Flortecnica e vivaismo

BIO•GIARDINO BIO•ORTO BIO•CUCINA

I SOSTENITORI

La festa dei nonni è sostenuta grazie alla forte collaborazione fra Italia e Olanda. Hanno dato la loro adesione e patrocinio: Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, Associazione Florbusiness, I Felini di Tanja Kok, Fondazione Don Carlo Gnocchi, Associazione esportatori Olandesi di L’accordo al Padiglione Olanda per il piante e fiori. lancio della manifestazione.

TRIMESTRALE NUMERO 21| ESTATE 2015 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS

Opportunità per orto e fiori. Una giornata all’insegna delle tradizioni, da festeggiare anche dai fioristi e nei garden center

tro, i nonni e gli anziani convenuti per l’incontro con il Santo Padre. Quest’anno in programma due esclusiva novità. Infatti, dall’1 al 3 ottobre, la Festa dei Nonni sarà ospitata sul palcoscenico internazionale di Expo 2015, presso il padiglione olandese, dove ci sarà una grande manifestazione dedicata a nonni e bambini. Da sottolineare anche la partnership con la Fondazione don Carlo Gnocchi, da anni impegnata accanto alle persone più fragili, in partico-

lar modo bambini e anziani, e la cui mission sposa perfettamente lo spirito della manifestazione. La Fondazione don Carlo Gnocchi, nel 2009, ha dato il via alla collaborazione con la fondazione “I Felini di Tanja Kok”, affiancandola nell’iniziativa “Un fiore per un’avventura”, un concorso letterario per ragazzi dedicato al tema dei nonni e dei fiori. Il concorso ha avuto un tale seguito da giungere, quest’anno, a toccare il tema EXPO. Per il 2015, il concorso inviterà i bambini a realizzare un’intervista o un filmato in cui “catturare” i ricordi e i segreti dei nonni sui temi del cibo e del verde (Cosa si mangiava? Come si coltivava l’orto?), realizzando uno specifico legame proprio con il tema di EXPO 2015. I lavori più belli saranno presentati all’interno del padiglione olandese a EXPO il 2 ottobre, in occasione della festività, nella quale, per l’appunto, rientra il progetto “Un fiore per un’avventura”.

in collaborazione con


PRODUZIONE | numeri

MAGGIO

HA FATTO LA DIFFERENZA

S

ulla scia degli andamenti generalmente positivi del mese di aprile, nel mese di maggio gli operatori del panel Ismea, che producono e commercializzano piante in vaso, hanno riferito gene rali e discreti, o addirittura buoni, risultati sia in termine di fatturato sia in termine di scambi mercantili. Anche nel settore del vivaismo i risult at i d e l m e s e s o n o a p p a r s i p i ù c o n fo r t a n t i r i s p e t t o a i mesi precedenti. Su tutta la penisola le condizioni meteo climatiche sono state buone e soddisfacenti per lo sviluppo e la crescita del materiale floro-ornamentale, che è stato ben distribuito sui mercati, nazionali ed esteri, e per alcune aziende è stato possibile anche smalti-

IN BREVE • Andamento positivo del mese di aprile • Buoni i risultati in maggio • Vivaismo con andamento più confortante • Smaltimento del magazzino • Buon andamento climatico generale • Scarsa la richiesta da parte della committenza pubblica

Bene le vendite su quasi tutto il territorio. Si riscontra una maggior attenzione da parte dei produttori, anche in merito alla programmazione a cura di Filippo Terragni fonte ISMEA

re il materiale stoccato nelle serre dei mesi precedenti. Il f a t t o re c o m u n e a l l a t o t a l i t à d e l l e a z i e n d e m o n i to r a te è la programmazione con diminuzione dei volumi di produzione in virtù dei pessimi andamenti degli ultimi anni che hanno costretto i produttori a rivedere le quantità di merce da immettere sul m e rc ato ; i n q u e s to mese invece è stato possibile sia eliminare le ecce den-

ze sia collocare quel materiale vegetale che aveva subito danni a causa del maltempo, ma che è stato recuperato in quanto a fioritura e qualità. In alcune zone di produzione si è osser vato che il prodotto italian o h a avuto m a ggi ore preferenza rispetto a quello olandese. NORD-EST E VENETO Nel Nord-ovest, (esclusa la Liguria) l’offerta continua a essere in linea con lo scorso anno, ma l’andamento delle vendite resta in linea generale inferiore tranne che sulle fioriture mediterranee, come piante e arbusti aromatici e stagionali fiorite da esterno. Nel mese in esame, caratter izzato dalla presenza della festa della mamma, le vendite sono state buone fino alla prima decade per poi rallentare. È stato diffi-

Flortecnica e vivaismo

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coltoso smaltire le piante di ortensia che, già destinate al mercato di Pasqua, hanno trovato qualche ostacolo a causa dei volumi eccedenti rispetto alla domanda. Sono stati discreti gli scambi destinati ai mercati esteri dell’Est Europa. Buono l’andamento climatico in Veneto dove i produttori di questi territori hanno iniziato a essere più ottimisti per via dei risultati ottenuti che consentono loro di credere in una ripresa del settore; la quantità di piante vendute, rispetto al 2014, è mediamente aumentata di 5/10 punti percentuali ma resta il fatto che il numero di piante prodotto è sicuramente diminuito rispetto allo scorso a n n o, i n c u i s i ve r i f i c a ro n o molti casi di merce invenduta. E i prezzi non hanno subito variazioni in aumento – la spe sa media del consumatore f i n a l e è t ra 1 5 e 2 0 e u ro – anche per soddisfare una domanda, che pur considerata in ripresa, resta sempre appena soddisfacente. Anche in maggio è proseguita la stagione negativa per i gerani, definito anche non quotabile, in tutte le forme ed assortimenti, sia a causa dei problemi parassitari (Cacyreus), sia per le diverse scelte attuate dagli acquirenti. Buona la vendita di azalee per la festa della mamma affiancate alle Phalenopsis e ad altre piante fiorite stagionali. Buona e costante la richiesta di p i a n te a ro m a t i c h e, b e n e l e piantine da orto che confermano il loro trend positivo. Tra le piante da vivaio da esterno continua la ripresa delle rose e delle piante che vengono scelte in sostituzione del bosso, mentre scarsa la richiesta di tappezzanti e alberature dalla committenza pubblica.

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LIGURIA, TOSCANA E LAZIO Un generale ottimismo è stato osservato tra gli operatori dell’albenganese, i quali avevano mostrato una certa preoccupazione nel periodo pasquale a causa del ritardo nelle vendite primaverili; ora il prodotto è stato completamente venduto e addirittura alcune aziende, avendone a disposizione ancora di più, sarebbero state in grado di distribuirlo sul mercato. Buona la richiesta di prodotto ligure da par te del mercato estero, sia per le fiorite, sia per le aromatiche. Tra le aziende monitorate è stato purtroppo anche riscontrato che le problematiche legate all’alluvione di novembre 2014 non sono ancora del tutto risolte e questo comporta una produzione ridotta e a volte stentata. In p re v i s i o n e i l m e rc ato d e l l e piante liguri è in costante crescita, ma solo per prodotti certificati e venduti nel giusto periodo dell’anno. In Toscana, tra le varie aziende analizzate da Ismea, si è notato un notevole entusiasmo per i risultati conseguiti già dall’in i z i o d e l l ’a n n o, m a s o p rat-

IN EVIDENZA • Programmazione colturale con diminuzione dei volumi di produzione • In alcune zone prodotto italiano meglio di quello olandese • Stagione negativa per i gerani in Veneto • Tra i 15 e i 20 euro la spesa media del consumatore in Veneto • In crescita la domanda di piante liguri certificate • La Dipladenia rampicante di produzione laziale ha quasi soppiantato la Bouganville

tutto nel periodo primaverile che sta proseguendo anche in quello estivo. È stata buona la domanda delle stagionali fiorite, con una disponibilità scarsa rispetto alle richieste, ed è inoltre buona la vendita di piante verdi e fiorite da interno, come Spathiphyllum, Scindapsus, Anthurium, Ficus. Buone dunque le spedizioni su tutti i mercati, nazionali ed esteri e la distribuzione, ormai stabilizzata e in continuo incremento, presso la GDO. Complessivamente migliori i risultati ottenuti dalle aziende laziali in confronto alle ultime stagioni; si notano la costanza e la quotidianità delle vendite anche se la domanda non è ancora del tutto soddisfacente, soprattutto per alcuni articoli come arbusti e alberature. L’offerta è stata nella norma e in linea con le vendite per le fiorite da interno in vaso e in basket; la Dipladenia rampicante di produzione laziale ha quasi del tutto soppiantato la Bounganville come preferenza. CAMPANIA E SICILIA I n Ca m p a n i a g l i a n d a m e nt i


PRODUZIONE | numeri

VIVAISMO,

del mese in esame sono stati considerati in linea con le passate stagioni e si sono osservati discreti movimenti di prodotto, soprattutto stagionale, con ottimi andamenti per le fiorite da interno e in basket. Anche per le piante verdi da interno ci sono stati momenti di maggiore interesse da parte del mercato, che comunque risulta sempre piuttosto stazionario, anche se costante. Nella provincia di Ragusa, come di norma in questo periodo, si sono principalmente vendute le specie fiorite stagionali; anche qui i risultati ottenuti per la ricorrenza della festa della mamma non sono stati del tutto soddisfacenti, ma in generale abbastanza buoni. Ottime le vendite di surfinia a vinca così come quelle delle roselline in vaso e dell’ortensia. Anche qui è stata scarsa la disponibilità di geranio, a causa della diminuzione delle produzioni locali, e sono risultati scarsi gli andamenti delle verdi da interno per la concorrenza da parte delle

piante fiorite stagionali. In generale si è assistito comunque a un aumento della domanda rispetto allo stesso periodo del 2014. Nelle province di Trapani, Marsala e Catania gli andamenti delle vendite e la domanda risultano diversificati in base alle diverse tipologie di prodotto; per alcuni gruppi di piante come le verdi e le fiorite da esterno si sono avuti discreti risultati, mentre per verdi da interno, acidofile e rampicanti gli andamenti continuano a non essere soddisfacenti, anzi sono ampiamente insufficienti. Si sono registrati volumi di offerta eccedentari rispetto alla reale richiesta del mercato, soprattutto nazionale che è sempre in leggera stasi, mentre per il mercato estero le contrattazioni sono state migliori e più dinamiche, soprattutto verso i paesi del Medio Oriente e il Nord Europa, forse grazie ai segnali di ripresa economica di alcuni paesi dell’UE in cui appare più evidente la ripresa degli scambi commerciali in genere.

LE AREE GEOGRAFICHE In brevi alcuni elementi distintivi di zone vocate al florovivaismo. Nord-Est • Vendite leggermente inferiori • Difficoltà per le piante di ortensia • Bene gli scambi con Est Europa Veneto • Maggior ottimismo tra i produttori • Aumenti del 5-10% delle vendite • Domanda leggermente in aumento Albenga • Prodotto venduto con buon ritmo

• Buona la richiesta dall’estero • Domanda in crescita per piante certificate Toscana • Ottimismo per i risultati della stagione • Buona la richiesta di piante da interno • Richieste GDO in continuo incremento Lazio • Vendite più costanti e quotidiane • Arbusti e alberature in difficoltà • Domanda non ancora del tutto soddisfacente

Campania • Ottimi andamenti per le fioriture • Vendite in linea con le passate stagioni Ragusa • Ottime vendite per surfinea e vinca • Aumento della domanda rispetto al 2014 Trapani, Marsala e Catania • Volumi di offerta eccedentari per alcuni prodotti • Più dinamico il mercato estero

RICHIESTA ANCORA

INSUFFICIENTE Mancanza di commesse dalla PA ed eccedenze di produzione frenano il comparto

P

er il settore del vivaismo, nonostante risultati leggermente più soddisfacenti rispetto ai mesi precedenti, non si osservano ancora motivi di entusiasmo e positività da parte degli operatori. I vivaisti della Lombardia, che principalmente hanno una produzione destinata alle pubbliche amministrazioni, continuano a lamentare un’insufficiente richiesta di materiale vivaistico a causa del persistere della staticità nei lavori pubblici ed anche a causa della concorrenza dovuta appunto alla stagnazione della domanda sul mercato interno. Tranne che per un leggero incremento di richieste per le piante perenni erbacee, i risultati negativi sembrano protrarsi nel tempo. I vivaisti del distretto cannetese riferiscono scarsi andamenti di vendita sia sul mercato interno sia su quello estero e il fattore limitante è costituito dalla difficoltà a smaltire le vecchie produzioni, mentre le richieste sono principalmente rivolte a prodotti con misure diverse da quelle in produzione. La programmazione dei nuovi impianti è rallentata proprio a causa della eccedenza di produzioni già in essere. Nel distretto pistoiese si sono registrate alcune variazioni in positivo di fatturato rispetto al maggio 2014 per il mercato interno, mentre risulta in calo la richiesta da parte dei mercati esteri - Francia, Germania, Svizzera - con riduzioni significative e stimate in circa il 10-20% in meno rispetto ai mesi precedenti. In linea generale tuttavia non è possibile affermare che ci sia stata una reale positività, in quanto le vendite, in volume e in valore, sono comunque più basse rispetto a quattro anni fa. I vivaisti pugliesi hanno invece riferito di buoni andamenti, con aumento delle vendite rispetto allo stesso periodo del 2014, sia sul mercato nazionale sia su quello estero. L’offerta è stata proporzionale al periodo e in linea con le richieste. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | programmazione

LUGLIO L’ anno in cui, finita la scuola ed iniziato il tirocinio, ho passato quattro settimane a piantare talee di stelle nel caldo della serra, ho capito che la floricoltura è un lavoro duro. È duro soprattutto l’aspetto della decisione. Le Poinsettia sono una delle colture sulle quali a livello mondiale c’è più sintonia: in tutto il mondo si vendono a Natale. Questo è uguale negli usa e in Europa (solo la Francia fa finta di non voler usare la Stella di Natale, ma poi ci pensano i bravi floricoltori italiani e spagnoli a colmare la lacuna). OGNI NAZIONE HA IL SUO ROSSO La Stella di Natale ha un grande fattore di variabilità: il rosso. Il rosso italiano non è il rosso tedesco né tanto meno il rosso americano, non sono menate cromatiche, è una questione di razza. Razza del proprietario dell’occhio che compra la Stella e razza intesa come gruppo genetico a cui le varietà in commercio fanno riferimento. In questo articolo non voglio parlare di novità, parlo di rosso, Rosso per l’Italia. Un rosso che ramifichi bene, che non perda le foglie basali, che fiorisca al momento giusto e che sia resistente. Possibilmente deve fare tutto da solo perché la stella non può più costare troppo e perché il ciclo di produzione è sempre più limitato. Poi c’è il prodotto del sud Italia che non solo ci delizia con i vasi grandi ma anche con un prodotto che viene venduto prima sul mercato. Quando finisce il prodotto del sud si vende quello del centro e del nord. In questo articolo parlo delle varietà coltivate nel centro nord. Mi serve un ultimo distinguo: la dimensione del vaso, parlerò del vaso 17 perché credo che sia una delle colture dove i costi di produzione e il prezzo di vendita siano tra i più interessanti. TRE LE SCELTE DA FARE Questo articolo quindi parla di una Poinsettia coltivata in un vaso 17

È IL MESE DELLE STELLE

Come si sceglie quale varietà di Poinsettia coltivare? Iniziate dal rosso. Noi vi indichiamo tutti gli altri elementi da valutare. Pensando ai campioni per il prossimo anno di Alessandro Coraggio

IN BREVE • Poinsettia coltivata in vaso 17 con caratteristiche di media coltura • L’elastico deve essere evitato • Temperatura 17°C media giorno/notte • Differenziale di temperatura positivo di almeno 4°C • Brachizzante funzionale al tipo di varietà scelta e al rapporto tra concime e luce • Il rapporto suggerito tra NPK è 1:0,4:1 • Aggiungere il molibdeno e il magnesio • Ambiente di coltivazione sano grazie ai Tricoderma

Christmas Magic, colore rosso brillante, ha una ramificazione che tende ad ispessirsi e diventare più robusta verso la fine della coltivazione, con una buona inserzione dei rami a V.

con delle caratteristiche di media coltura, cioè cercando di coltivare secondo le tecniche e i modi che ho raccolto. Lo scopo di questo articolo è raccontare i tre principali aspetti che devono essere affrontati nella gestione della Stella di Natale. 1. Scelta della varietà – elastico si o no. L’elastico deve essere evitato perché ha un costo metterlo, perché mi costringe a toccare le piante e perché implica una sensibilità maggiore alla coltura. Lo sviluppo e il portamento dei rami sono dunque parametri da tenere in considerazione nella scelta varietale, in modo particolare per ciò che riguarda l’inserzione dei rami rispetto al fusto principale, quello che

in gergo viene chiamato “V”, perché questa caratteristica determina principalmente se è necessario utilizzare l’elastico o meno. Guardando nell’assortimento di Selecta ho trovato tre varietà che hanno caratteristiche di robustezza e sviluppo della ramificazione che spiegano bene il perché si può evitare di utilizzare l’elastico. Christmas Magic, colore rosso brillante, ha una ramificazione che tende ad ispessirsi e diventare più robusta verso la fine della coltivazione, con una buona inserzione dei rami a V. Christmas Aurora, colore rosso intenso, ha rami grossi e robusti con un’ottima inserzione e una scarsa o nulla produzione di ramificazione secondaria. Flortecnica e vivaismo

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Altra varietà con queste caratteristiche positive, in prova commerciale per il 2015, è la SK 131, paragonabile alla Christmas Aurora per robustezza, vigoria e tardività. 2. Temperatura – Nanizzante – Concime. Il rapporto tra questi tre fattori, Temperatura di coltivazione, numero e concentrazione dei trattamenti nanizzanti e dosi di concimazione determinano il successo della nostra coltura. Tutto dipende dalle condizioni di coltivazione e dalla settimana di inizio coltura. Negli ultimi due anni abbiamo avuto estati relativamente fresche e piovose ed autunno mite con temperature spesso alte rispetto alla media. Questo ha portato molte delle nostre colture ad avere la testa fredda e la pancia piena, che vuol dire una vegetazione debole e poco lignificata con un’alta incidenza di malattie. Sulla Poinsettia un clima mite ad autunno significa una crescita e un allungamento degli internodi continuo anche in fase di fioritura, quando è più difficile utilizzare i nanizzanti. a. TEMPERATURA Quando si parla di temperatura di coltivazione nella Poinsettia ci si riferisce principalmente alla temperatura media tra giorno e notte dall’inizio del giorno corto. È questa infatti la fase in cui la Poinsettia va in induzione fino allo sviluppo delle brattee ed è il periodo in cui è necessario eventualmente intervenire con il riscaldamento. Per la maggior parte delle Poinsettie, 17 gradi centigradi di temperatura media giorno/notte sono l’obiettivo. Riuscire a raggiungerlo non è sempre facile soprattutto se ci troviamo ad avere molta umidità

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Flortecnica e vivaismo

con autunni piovosi e con scarsa luminosità. In questo caso è necessario incrementare la temperatura in serra e aumentare la ventilazione per favorire la deumidificazione: la Poinsettia in fase di induzione è infatti maggiormente sensibile alla botrite. Per favorire la colorazione e l’allargamento delle brattee bisogna inoltre tenere un differenziale di temperatura positivo di almeno 4°C, vale a dire una temperatura diurna più alta di almeno 4°C rispetto alla temperatura notturna. Durante la fase vegetativa, fino all’inizio del giorno corto, è importante invece non fare alzare troppo la temperatura in serra perché questo porterebbe ad una ridotta radicazione e difficoltà di ramificazione con ripercussioni negative sullo sviluppo finale della pianta. Per ottenere un raffrescamento della serra occorre imbiancare il tetto con prodotti a base di calce e favorire la ventilazione. b. NANIZZANTE L’uso dei brachizzanti è funzionale al tipo di varietà scelta ma anche al rapporto tra concime e luce. In genere si consiglia di iniziare a nanizzare presto le varietà più vigorose in modo da sviluppare una ramificazione con internodi corti e robusti. L’uso del brachizzante è però da considerare con la cimatura, le condizioni di clima ad inizio coltura e la concimazione di base. È buona regola controllare periodicamente lo sviluppo delle piante per essere in grado di intervenire tempestivamente nel caso in cui occorra rallentare o accelerare la crescita. In alternativa si possono coltivare piante che per propria genetica hanno una crescita compatta, come ad esempio la Christmas

Christmas Aurora, colore rosso intenso, ha rami grossi e robusti con un’ottima inserzione e una scarsa o nulla produzione di ramificazione secondaria.

IN EVIDENZA • Ciclo di produzione sempre più limitato • Vaso 17 coltivazione più interessante • Forte interesse a livello mondiale

Beauty, sempre rimanendo nel catalogo Selecta, che necessita di poco brachizzante: un bel risparmio! Il brachizzante potrebbe favorire inoltre lo sviluppo di ramificazione secondaria che è più sensibile alla botrite in fase di fioritura: in questo caso la soluzione è scegliere varietà medio vigorose come Christmas Aurora o Christmas Magic che hanno scarsa propensione alla produzione di rami secondari. c. CONCIMAZIONE Tutti consideriamo importante l’uso di concimi bilanciati tra azoto e potassio nella coltura della Stella di Natale. Il rapporto suggerito tra NPK è 1:0,4:1. Quello che può fare la differenza (oltre al nitrato di calcio che è sempre necessario e quasi sempre assente nelle combinazioni di concimi ternari) è l’uso dei micro elementi che assicurano un buon inizio di coltura e che danno il giusto equilibrio di sviluppo. Tra questi il molibdeno, elemento importante per la fissazione dell’azoto. E il magnesio, che è fondamentale per la coltivazione delle poinsettia in particolare se si usano acque osmotizzate o piovane.

TRICODERMA E PATOGENI DEL TERRENO Iniziare bene la coltura non è solo una questione di piante sane. Serve avere un ambiente di coltivazione sano, piante sane e un substrato perfetto. Un aiuto, ormai lo sappiamo, arriva dai Tricoderma che ormai a vario titolo abbiamo imparato ad usare e valorizzare soprattutto nelle colture dove i rischi di patogeni radicali sono sempre in agguato. Di nuovo la scelta della giusta varietà, in combinazione con un substrato capace di sostenere la coltura non solo dal punto di vista degli elementi nutritivi ma anche dal punto di vista della sanità della pianta è fondamentale. I trattamenti per bagnatura, anche con prodotti organici, iniziano a farsi vedere e a delineare il futuro biologico delle Stelle di Natale. Vale la pena provare ma soprattutto vale la pena individuare la varietà giusta per il luogo, anzi per la serra giusta. Certo, per poter conoscere bisogna provare e per provare bisogna fare delle campionature. Hai già chiesto dei campioni per il prossimo anno al tuo fornitore di talee radicate?



PRODUZIONE | novità

FIORE PICCOLO Varietà e virtù di una pianta fondamentale grazie al lavoro di ea

di Matteo Ragni

D

iminuiscono i produttori di crisantemo in vaso ma aumentano i vasi venduti. Cambiano i periodi di vendita, non solo la certezza della vendita per i Morti, ma anche alcune interessanti sperimentazioni estive, ovviamente made in Holland. Alla ricerca di nuovi spazi, nuovi mercati e nuovi clienti sempre più interessati ai prodotti tradizionali vestiti in chiave moderna. Grazie a Luigi Oggioni per avermi insegnato qualcosa sui crisantemi...

FOTOPERIODO • Crisantemo pianta fotoperiodica a giorno corto • Fioritura quando la lunghezza del giorno è inferiore alle 14 ore (lunghezza critica del giorno)

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TERMOSENSIBILITÀ • Per la fioritura sono richieste temperature comprese tra 16° e 25°C • Temperature > 25°C inibiscono la fioritura.

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DATA DI INIZIO DEL GIORNO CORTO ASTRONOMICO

DATA DI INIZIO DEL GIORNO LUNGOASTRONOMICO

• BOLZANO 27/4 • MILANO 29/4 • ANCONA 2/5 • MESSINA 13/5

• BOLZANO 5/8 • MILANO 3/8 • ANCONA 31/7 • MESSINA 20/7

CIMATURA (SPUNTATURA)

• Dopo 8–10 g dall’inizio coltivazione lasciando 6–7 foglie • Cimare sul tenero e le successive ogni 3–4 settimane • Ultima cimatura: Varietà a fiore piccolo: 10 agosto CICLO CRISANTEMO

• Prima fase, vegetativa: giorno lungo (> 14 ore) • Seconda fase, di induzione: lunghezza del giorno inferiore alla lunghezza critica (< 14 ore) e temperatura tra 16° e 25°C • Con temperature > di 25°C si può avere un ritardo nell’induzione durante il periodo di passaggio da giorno lungo a giorno corto.


LA PALETTE DEI COLORI Elys Jaune

Capri Orange

Atol Violet

Diva Rose

RaďŹ a Rouge

Stela Lilas

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PRODUZIONE | novità

FLEUROSELECT

Fleuroselect è l’organizzazione internazionale per il settore delle piante ornamentali. Il suo scopo è di stimolare l’ibridazione con prove, premiazioni e con la promozione delle novità. I membri, per i quali si organizza una piattaforma mondiale, sono ibridatori, produttori e distributori di varietà ornamentali prodotte da seme e da talea.

BEGONIA TUBERHYBRIDA F1 NONSTOP® JOY YELLOW BENARY Abbondanza di grandi fiori doppi per tutta l’estate. Fiori gialli, portamento arrotondato e buona ramificazione, per riempire vasi e cesti.

VINCE IL FATTORE Durante la settimana dei Flowertrials sono stati selezionati i quattro concorrenti per Fleurostar, cioè la varietà vincitrice di Fleuroselect. Interessante la scelta, fatta in base alle potenzialità commerciali di Bianca Belfiore

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WOW

LE LOCATION

• Benary (presso Peter van de Plas) • Fides • Fleuroselect presso Takii • Florensis • Jonge Planten Grünewald • PanAmerican & Kieft Seed • Sakata • Selecta Klemm (location tedesca) • Syngenta FloriPro Services

T

renta professionisti della filiera, scelti fra ibridatori, produttori, venditori, oltre a giornalisti ed esperti di marketing, hanno visitato i nove luoghi del contest fra Olanda e Germania. Compito della giuria, trovare la pianta con il fattore “wow”, quella con il più alto impatto attrattivo per il punto vendita. Il vincitore del FleuroStar Award 2015/16 è stato annunciato giovedì 11 giugno a Bleiswijk (NL) durante il Green Inspiration Event, una serata organizzata da Tuinbouwcommunicatie in collaborazione con Fleuroselect. Si tratta della Petunia Night Sky di Selecta Klemm.

Andrea D ohm, direttore di Ibridazione & Ricerca e Antonella Capo, ibridatore di NightSky, hanno ricevuto il premio dal presidente di Fleuroselect Herman Hamer, Heike Gronemann del comitato di Fleurostar e Sally van der Horst, segretaria generale di Fleuroselect. NightSky di Selecta Klemm era in competizione con Begonia tuberhybrida F1 Nonstop JOY Yellow (Benary), Bidens hybrida BEEDANCE Painted Red (Moerheim New Plant) e Osteospermum ecklonis Serenity Blue Eyed Beauty (Florensis).

AL VINCITORE UN DEGNO PACCHETTO PUBBLICITARIO Il nuovo vincitore del premio


OSTEOSPERMUM ECKLONIS SERENITY™ BLUE EYED BEAUTY - FLORENSIS Una vera calamita per gli occhi, splendido in vaso o in aiuola. Fa parte della serie Serenity™, conosciuta per le sue qualità, uniforme e precoce, ma con un design completamente nuovo.

BIDENS HYBRIDA BEEDANCE® PAINTED RED MOERHEIM NEW PLANT Attrae gli insetti sul balcone e in giardino, grazie al colore vivace. È forte, robusta e compatta, facile da propagare, cresce velocemente e senza alcuno sforzo.

FleuroStar riceverà un considerevole supporto per il marketing. La Tuinbouwcommunicatie offre infatti una campagna pubblicitaria dal valore di 3.000 euro; Pull Position offre una presentazione fatta su misura del vincitore per il punto vendita per un valore di 1.500 euro; DeschPlantpak, invece, offre due pagine nel suo nuovo catalogo Colour Your Story. Inoltre, si prosegue con una campagna di stampa internazionale da parte di Fleuroselect che promuove il nuovo vincitore in fiere internazionali e eventi di settore. L’Organizzazione infine mette a disposizione materiale pubblicitario, inclusi depliant,

foto, video come pure un continuo supporto pubblicitario. NIGHT SKY, LA STELLA NASCENTE NEI GARDEN CENTER Dai fiori violetto scuro con puntini bianchi, assomiglia a una costellazione di stelle in cambiamento. Questa novità, prodotta da talea, è facile da coltivare e da trasportare, grazie al portamento semi ricadente. Night Sky è molto precoce e convince per la sua eccellente ramificazione. Splendida in vaso singolo, ma ottima anche in mix. Il consumatore apprezzerà questo nuovo e straordinario disegno, una prima assoluta nelle petunie. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | coltivazione

L’ORTENSIA DA RECISO RADDOPPIA

In Campania la coltivazione di Ortensia da fiore reciso ha mostrato un trend crescente negli ultimi anni.

di Carlo Borrelli

DOTAZIONE DELL’IMPIANTO • Serre di altezza adeguata, dotate di sottotelo e rete ombreggiante • Riscaldamento aereo • Impianto di fertirrigazione • Impianto ad osmosi inversa • Cooling system

L

a coltivazione di ortensia per la produzione di fiori recisi sta riscuotendo sempre più attenzione negli ambienti floricoli campani e negli ultimi due - tre anni la produzione si è più che raddoppiata. Il successo della specie è legato alle ottime caratteristiche ornamentali dell’infiorescenza (sono i fiori sterili esterni che fungono da brattee decorative), sempre più ricercata dai fioristi che trovano vantaggio nel poter impiegare anche pochi steli per dare volume e colore a qualsiasi bouquet. Gli steli sono impiegati soprattutto per gli addobbi in occasione di cerimonie (in particolare matrimoni) e per la preparazione di bouquet da sistemare come centro tavolo. La produzione si concentra tra maggio e giugno (80%), mentre una quota più

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Flortecnica e vivaismo

Una pianta senza molte esigenze, adatta alla coltivazione fuori vaso e a terra. La specie è richiesta soprattutto nel periodo estivo, soprattutto nel colore bianco. Il motivo? Bastano pochi steli per riempire con grandi fiori ogni composizione

ridotta si ottiene nel periodo estivo (luglio – settembre), quando la domanda risulta ancora sostenuta.

La coltivazione in “fuori suolo” è condotta in vaso oppure nelle canalette.

LE ESIGENZE PEDO – CLIMATICHE L’ortensia è una specie poco esigente dal punto di vista termico e valori di 15–16°C sono già sufficienti a garantire una buona crescita. Nei mesi più caldi è necessario contenere le temperature facendo ricorso all’ombreggiamento e al cooling system. Con quest’ultimo sistema è possibile anche mantenere i livelli di umidità intorno ai valori ottimali per la specie (70%) che soffre particolarmente l’atmosfera asciutta (si veri-


COLTIVAZIONE NEL SUOLO • Dopo 3–4 anni, le piante si “allargano” e la produzione supera quella del fuori suolo • La durata dell’impianto supera il decennio • Svantaggio: i fiori sono di qualità inferiore

IN BREVE

La raccolta si effettua tagliando lo stelo principale quando l’infiorescenza si presenta ben matura.

ficano bruciature dei fiori). Per quanto riguarda il substrato, è sufficiente ricorrere alle miscele presenti in commercio che sono ben drenanti e posseggono un pH di 4,5–5 ideale per la specie. Qualora si vogliano ottenere fiori di colore blu (poco richiesti dal mercato interno) è necessario aumentare i valori del pH utilizzando solfato di alluminio. Naturalmente, questo comporta una gestione separata della fertirrigazione per la superficie di serra nella quale si vuole ottenere quel tipo di colorazione.

quest’ultimo caso si può optare per la coltivazione in vaso, che rappresenta quella maggiormente presente, oppure per l’impiego delle canalette. I vantaggi della coltivazione “fuori suolo” risiedono nella maggiore produzione, legata alla maggiore densità d’impianto che si attesta intorno alle 2,5 piante/mq netto, tenuto conto che tra i vasi si lascia uno spazio di 50 cm e che tra le file di vasi si lasciano corridoi di 80 cm di larghezza. Inoltre,

• 80% della produzione tra maggio e giugno • Ottimali i valori di 15–16°C • Soffre l’atmosfera asciutta • Substrato ben drenante con pH 4,5–5 • La coltivazione in piena terra è 30% del totale, in “fuori suolo” il 70% • No a particolari esigenze idriche, mal sopporta gli eccessi • L’impianto ha una durata economica di circa otto anni

ne aumenta superando quella del fuori suolo. La qualità delle produzioni in piena terra è inferiore, ma la durata dell’impianto è di gran lunga superiore a quella del fuori suolo; quest’ultimo si attesta intorno a 8-10 anni, mentre nel terreno la pianta produce bene per oltre un decennio. Le piantine sono acquistate in contenitori di diametro variabile tra 14 e 18 cm e la diversa dimensione, che dipende dall’età (da sei mesi ad un anno) influisce sul prezzo (da 4 euro a 5,5 euro per quelle più grandi) ma anche sull’epoca e il numero prodotti nel primo anno. Nel caso delle piante più piccole il numero di fiori prodotti nel primo anno sia attesta intorno a 7–8 e si ottiene a partire da fine estate (settembre), diversamente con le piante più grandi la produzione inizia già in primavera e raggiunge circa 10 fiori per pianta. Nel “fuori suolo” le piante sono collocate in vasi neri di diametro 30 cm, oppure in canalette. I contenitori, riempiti con una miscela di fibra di cocco, torba e perlite presente in commercio, sono sistemati su supporti di polistirolo che li tengono sollevati dal suolo; in ogni vaso sono collocati due spaghetti per la fertirrigazione.

L’IMPIANTO La coltivazione è condotta sia in piena terra (30% del totale) sia in “fuori suolo” (70%) e l’impianto si effettua, solitamente, nel mese di ottobre. In

L’ortensia non ha particolari esigenze idriche e mal sopporta gli eccessi idrici.

la qualità degli steli è più elevata rispetto alla coltivazione nel terreno, mentre lo svantaggio è relativo ai maggiori costi d’impianto necessari per l’allestimento dell’impianto. La coltivazione nel suolo è caratterizzata da una minore densità (1 pianta/mq) che si riflette in una minore quantità di steli prodotti. Tuttavia, dopo 3-4 anni, le piante si “allargano” e la produzio-

La concimazione, che si pratica in fertirrigazione, inizia dopo 10–15 giorni dal trapianto.

IL CICLO PRODUTTIVO I florovivaisti, in particolare quelli che conducono coltivazioni di una certa ampiezza, per garantirsi il mercato e scaglionare parte della produzione, possono scegliere di forzare parte della coltivazione attivando il riscaldamento nei mesi di febbraio e marzo. In tal caso, è sufficiente mantenere Flortecnica e vivaismo

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In Italia il 70% delle varietà coltivate sono quelle a fiore bianco (per la maggior parte con fiore grande) mentre la restante quota è rappresentata da altri colori (rosa, rosso, di crescita, quando le piantine sono di lilla).

PRODUZIONE | coltivazione

la temperatura intorno ai 15°C per una settimana per poi scendere intorno a valori più contenuti (10-12°C) per altre 2-3 settimane. In questo modo si possono raccogliere un paio di infiorescenze già ad aprile, con un anticipo di una decina di giorni rispetto alla coltivazione non riscaldata. Questa scelta comporta una spesa energetica non compensata da un eventuale migliore valutazione del mercato, anche perché in quel periodo sono presenti sul mercato le piante di ortensia fiorite che fanno concorrenza al fiore reciso, anche se la qualità dei fiori è inferiore. Sulla coltivazione riscaldata il flusso di fioritura continua con una produzione di due steli a maggio, due a giugno, tre steli tra luglio ed agosto e uno a settembre. Sulla coltivazione non riscaldata i due

In base all’altezza dello stelo, che varia tra i 30 e i 90 cm, si effettua la selezione catalogando gli steli in categoria extra, prima e seconda.

steli di aprile si posticipano a maggio e giugno quando la produzione si attesta intorno ai tre steli/pianta. L’esigenza dei produttori, però, è quella di aumentare la produzione nel periodo estivo piuttosto che anticipare la fioritura, considerato che gran parte della domanda si concentra proprio tra giugno e settembre. ESIGENZE IRRIGUE E CONCIMAZIONI L’ortensia non ha particolari esigenze idriche, anzi mal sopporta gli eccessi per cui bisogna porre particolare attenzione soprattutto nelle prime fasi

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modeste dimensioni. La concimazione, che si pratica in fertirrigazione, inizia dopo 10-15 giorni dal trapianto. Si deve partire da acqua con bassa conducibilità elettrica (eventualmente trattata con osmotizzatore) ed è consigliabile non superare una EC di 800-1000 µS nella prima fase per raggiungere il 1.8002.000 µS in fase di fioritura. Nel primo periodo si dà preferenza a soluzioni a più alto titolo in azoto (rapporto 3:1:2) per poi passare a soluzioni nutritive con più elevato contenuto in potassio (rapporto 1:2:3), integrate con tutti i microelementi (ferro, magnesio, zinco, rame, boro, ecc.) e mantenute al pH ideale con l’aggiunta di acidi (nitrico e/o fosforico, secondo le esigenze). In inverno è consigliabile effettuare qualche irrigazione con sola acqua per dilavare il substrato.

LA POTATURA L’impianto ha una durata economica di circa otto anni e, annualmente, si deve effettuare la potatura, tenendo conto che le varietà di H. macrophylla fioriscono sui rami di un anno, mentre H. arborescens e H. paniculata fioriscono sui rami di nuova vegetazione (cioè quelli formatisi nella corrente stagione vegetativa) e tutte le gemme che si formano sulla pianta sono gemme a fiore, per cui il momento più adatto per la potatura di entrambe le specie è fine inverno. La potatura è l’intervento più delicato poiché anche un ritardo di pochi giorni può incidere negativamente sulla fioritura. Solitamente il legno vecchio (tre o più anni) deve essere tagliato il più in basso possibile, anche fino alla base, mentre i rami di due anni, che hanno fiorito la stagione passata, vanno abbassati a metà o due terzi della loro lunghezza, sopra una o più gemme globose. Queste infatti sono le gemme a fiore, mentre quelle più appuntite produrranno esclusivamente foglie. La tecnica attuata dai floricoltori campani prevede di lasciare sei getti diversamente accorciati: su due si lasciano tre gemme, su altri due se ne lascia una e su altri due non si lascia alcuna gemma. In questo modo si programma il numero di steli fioriti e

IN BREVE • Annualmente si deve effettuare la potatura • In Italia il 70% delle varietà coltivate sono a fiore bianco • Dopo il taglio gli steli vanno immersi in acqua addizionata con un conservante e posti in frigorifero a 4°C • Il fiore reciso, se ben conservato, può durare fino a 15-20 giorni. • L’Ortensia è una pianta poco sensibile alle malattie • Sempre più “gettonata” è la coltivazione in piena terra che è più facilmente realizzabile

COLTIVAZIONE FUORI SUOLO • Maggiore produzione, legata alla maggiore densità d’impianto • Qualità degli steli più elevata rispetto • Svantaggio: maggiori costi d’impianto

Dopo il taglio gli steli vanno immersi in acqua addizionata con un conservante e posti in frigorifero a 4°C. Il fiore reciso, se ben conservato, può durare fino a 15–20 giorni.

si prova a posticipare la fioritura, avendo studiato attentamente i tempi d’intervento, verso i mesi estivi, che sono quelli mercantilmente più favorevoli. In alcune varietà (H. arborescens) la potatura influenza anche la dimensione dei fiori: minore ò la potatura più piccoli saranno i fiori. Alcune varietà di H. macrophylla richiedono l’intervento di potatura nei mesi di marzo aprile, altre in gennaio – febbraio; poche varietà vanno capitozzate anticipatamente e, comunque, entro la metà di luglio. Infine, conviene eliminare tutti i rami deboli e quelli danneggiati, per concentrare tutte le risorse della pianta su un numero inferiore di gemme. Durante la coltivazione le piante non sono sottoposte a trattamenti brachizzanti utilizzati, invece, nel caso della coltivazione di piante in vaso. IMPIANTISTICA Per una coltivazione razionale di ortensia è necessario disporre di serre


di altezza adeguata, dotate di sottotelo e rete ombreggiante. Inoltre, bisogna disporre di riscaldamento aereo, di impianto di fertirrigazione, impianto ad osmosi inversa e cooling system. Nel “fuori suolo” è anche necessario il livellamento del terreno e la disposizione di idonei supporti dei vasi (lastre di polistirolo) oltre che di un sistema di tutoraggio costituito da paletti e fili per il sostegno delle piante. RACCOLTA E CONFEZIONAMENTO Le varietà adatta alla produzione di fiori recisi sono diverse da quelle impiegate per la produzione del vaso fiorito e si distinguono, in particolare, per la capacità degli steli recisi di assorbire acqua e per la buona predisposizione alla rifioritura. In Italia il 70% delle varietà coltivate sono quelle a fiore bianco (per la maggior parte con fiore grande) mentre il resto sono a fiore colorato (rosa, rosso, lilla, ecc.); al contrario in Olanda la proporzione è esattamente contraria. La raccolta si effettua tagliando lo stelo principale quando l’infiorescenza si presenta ben matura. In base all’altezza dello stelo, che varia tra i 30 e i 90 cm, si effettua la selezione catalogando gli steli in categoria extra, prima e seconda. Le varietà colorate a fiore grande, quando invecchiano, assumono un colore verde con diverse tonalità (definito “antico” a differenza di quello “classico” del fiore ancora giovane) e sono richieste dal mercato. Le varietà bianche a fiore grande, invece, presentando un fiore molto delicato che facilmente si “macchia” quando lo stadio di maturazione è avanzato, diventano incommerciabili; diversamente, quelle bianche a fiore piccolo anche quando invecchiano restano in buone condizioni e possono essere poste in vendita. Il confezionamento degli steli è fatto assemblando cinque steli dello stesso colore se bianchi, di colore diverso se colorati (confezioni “arlecchino”), tenuti insieme con un elastico. Dopo il taglio gli steli vanno immersi in acqua addizionata con un conservante e posti in frigorifero a 4°C. Il fiore reciso, se ben conservato, può durare fino a 15-20 giorni.

I PARASSITI L’ortensia è una pianta poco sensibile alle malattie. Tra i principali parassiti vegetali si segnalano l’oidio (Microsphaera polonica), la botrite (Botrytis cinerea) e macchie bruno-grigiastre su foglie e rami per fillostictosi causata da Phillosticta hydrangeae. Più dannosi sono i parassiti animali tra i quali i più temibili sono gli acari rosso e giallo (ad esempio Tetranychus sppe gli afidi (Rhopalosiphum dianthi), che vanno combattuti con prodotti specifici avendo cura di alternare i principi attivi. Talvolta, è possibile riscontrare attacchi di virus responsabili del mosaico con arricciamento degli apici, sviluppo stentato e fioritura compromessa. Nella tabella 1 sono riportati i principali parassiti vegetali e animali rinvenibili sull’ortensia ed alcuni dei principi chimici utilizzati per la difesa. GLI ASPETTI ECONOMICI DEL “FUORI SUOLO” L’analisi dei costi di un impianto “fuori suolo” in vaso in serra di 1.000 mq, con durata decennale e riferito ad un ciclo annuale realizzato partendo con piantine di un anno e riscaldato per l’ottenimento di due fiori già nel mese di aprile, evidenzia la forte incidenza delle quote di ammortamento e manutenzione dei capitali policiclici, che si attesta intorno al 40%, mentre la voce “interessi” raggiunge poco più del 9% del totale. La manodopera incide per il 21% sul totale; oltre l’85% della voce riguarda

Il confezionamento degli steli è fatto assemblando cinque steli dello stesso colore se bianchi, di colore diverso se colorati, tenuti insieme con un elastico.

SU DIECI STELI PRODOTTI • Il 30% ricadono nella categoria extra • 50% nella prima • 20% nella seconda • Le quotazioni variano tra una media di 2,20 euro/stelo per gli steli di categoria extra fino ai 0,50 euro/stelo per la seconda categoria • Le infiorescenze colorate quotano mediamente 40–50% in meno delle bianche

le operazioni di raccolta, selezione e confezionamento, mentre un discreto impegno (circa 40 ore) è richiesto per l’operazione di potatura. La spesa per i mezzi tecnici interessa l’11,4% del totale e, all’interno della voce, primeggia l’onere per l’acquisto del gasolio che, nonostante sia moderato, incide fino al 7% del totale delle spese. Discreta anche l’incidenza della voce “spese generali” (7,75%), per gli elevati costi di elettricità, sostenuti soprattutto per il funzionamento dell’impianto ad osmosi inversa e la voce “direzione”(5,93%) stante la complessità della tecnica che richiede un costante e professionale impegno. Infine, il capitale fondiario incide per il restante 4,5% circa. Per quanto riguarda gli aspetti produttivi, si evidenzia che dei circa dieci steli prodotti il 30% ricadono nella categoria extra, un 50% nella prima e il restante 20% nella seconda. Inoltre, le quotazioni, che variano tra una media di 2,20 euro/stelo per gli steli di categoria extra fino ai 0,50 euro/stelo per la seconda categoria, dipendono anche dalla colorazione, poiché le infiorescenze colorate quotano mediamente 40–50% in meno delle bianche. In definitiva, su una superficie di 1.000 mq, considerata una produzione complessiva di 25.000 steli, ripartiti per categoria e colore come summenzionato, il costo di produzione complessivo è pari a circa 22.000 euro. Pertanto, il costo medio di uno stelo (derivante dal totale di quelli extra di prima e seconda categoria) si attesta intorno ai 0,88 euro. Tale valore, quindi, rappresenta il prezzo medio a cui va venduta l’intera produzione per coprire totalmente i costi di produzione. Quanto sopra descritto evidenzia che la scelta del “fuori suolo” richiede un forte investimento iniziale che riguarda strutture, tecnologie e impianto per la coltivazione “fuori suolo”, compreso l’acquisto delle piante. Pertanto, questa opzione produttiva, che sicuramente presenta il vantaggio di una precoce entrata in produzione e una qualità dei fiori molto elevata, è appannaggio solo di quei pochi floricoltori che dispongono dei necessari capitali, mentre sempre più “gettonata” è la coltivazione in piena terra che è più facilmente realizzabile anche dai piccoli imprenditori floricoli. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | vivaio

HIBISCUS SYRIACUS La nostra selezione per rinnovare l’offerta. Se il solito ha stufato, questi invece possono far risalire la specie dal declino. Soprattutto se ne mettiamo in risalto le qualità di Alessandro Coraggio

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ustico e resistente al freddo, ricca fioritura estiva coltivato a cespuglio ma anche ad alberello. Fondamentale per molto tempo nella composizione dei giardini prima e del verde pubblico dopo. Ora

Hibiscus Pink Chiffon®, la novità di quest’anno. Grazie alla sua compattezza è perfetto anche per le produzioni in vaso e per i piccoli balconi.

Hibiscus White Chiffon®

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Flortecnica e vivaismo

Hibiscus Lavander Chiffon®

Hibiscus Blue Chiffon®


RADDOPPIA L’ESTATE sta vivendo una fase di declino, la gente, si mormora tra i vivaisti, è stufa delle solite piante. Ma le novità ci sono e si chiamano Chiffon ® , una serie di quattro colori: Blue, Lavander, White ed il nuovo Pink che rendono gli Hibiscus syriacus

perfetti anche per le produzioni in vaso e per i piccoli balconi. Infatti sono adatti anche a vasi da tre litri grazie alla loro compattezza. Dalla Francia di Minier arriva l’Hibiscus syriacus FRENCH CABARET nelle varianti Purple, Red e Pastel. Fiori doppi

c h e r i e m p i o n o l ’e s t ate e i l giardino soprattutto se si pensa ad uno spazio piccolo con un unico esemplare che lo riempia. Si consiglia quindi di enfatizzare questi prodotti con delle etichette adeguate, anche perché obbligatorie.

Hibiscus French Cabaret Pastel: i grandi fiori doppi lo rendono adatto a riempire e a valorizzare con un unico esemplare un piccolo spazio.

Hibiscus Purple Cabaret

Hibiscus Red Cabaret Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | pratiche

DISINFETTARE: FACCIAMOLO BENE Spesso si usano sostanze tradizionali e si fa in modo sommario. Invece, è un elemento necessario del protocollo di produzione, per evitare il rischio di perdere intere coltivazioni. Usiamo prodotti specifici di Bianca Belfiore

V

endere è un mestiere complicato se le piante sono perfette, se le piante hanno dei problemi è una missione impossibile. Per avere piante perfette si devono avere piante sane e delle giuste dimensioni con un prezzo giusto. Ma come si producono piante sane con un prezzo giusto? LA PULIZIA È FONDAMENTALE Negli ultimi anni i casi di aziende che si sono viste spazzare via intere produzioni a causa di attacchi fungini, banalissimi sciaridi o virus sono state molte. Disinfettare è la parola chiave che molti produttori già conoscono ma che non tutti mettono alla base del loro protocollo di produzione. Disinfettare vuol dire pulire, partire con materiale pulito, tutti pensiamo alle piante ma dobbiamo pensare anche ai vasi, alle strutture che ospiteranno la coltura, alle canaline, ai tubi di irrigazione. Per disinfettare si possono usare diversi prodotti, molti pensano all’alcool che però non agisce contro i virus, altri usano la formalina che può danneggiare alcune parti delle serre e può danneggiare le

IN BREVE • Disinfettare vuol dire pulire tutto: vasi, strutture, canaline, tubi di irrigazione • L’acool non agisce contro i virus • La formalina può danneggiare le serre • I Sali quaternari di ammonio sono efficaci solo sul pulito • Menno Florades va bene per disinfettare le superfici e le colture

MENNO FLORADES • A base di acido Benzoico • Si può trattare anche sulla coltura • Disinfetta e controlla alcune malattie • Azione battericida • Va bene per trattare bulbi e rizomi, semi per la conservazione • Schiumatura per distribuzione efficace

Il trattamento contro il muschio, effettuato con schiumatura per una maggiore efficacia.

piante. I Sali quaternari di ammonio sono tra i più usati in floricoltura e vivaismo. I Sali presenti in commercio sono formulati in modo da essere efficaci contro funghi, batteri ed alghe ma devono essere usati sul pulito perché altrimenti perdono di efficacia. PRODOTTI SPECIFICI, I PIÙ EFFICACI In commercio esistono prodotti che hanno una formulazione pensata appositamente per la disinfezione in floricoltura. Questi prodotti, come il Menno Florades, sono a base di un acido organico (acido Benzoico). Menno Florades è interessante anche perché è possibile usarlo sulle colture. Infatti l’azione disinfettante dell’acido Benzoico non ha alcuna azione fitotossica, se usato nelle dosi consigliate. Essendo un acido, quando miscelato con acqua si deve prestare attenzione che la soluzione resti acida, con un pH cioè intorno al 4,5. La qualità dell’acqua di soluzione può fare la differenza! In caso che il pH è sopra 4,5 basta semplicemente aggiungere il prodotto per abbassare il pH della soluzione. Menno Florades è la soluzione giusta per disinfettare le superfici e le colture senza più scuse. L’obiezione che più spesso viene mossa è che non si può disinfettare perché non c’è tempo tra una coltura ed un’altra. Con Menno Florades non serve più avere delle serre vuote ma si può trattare anche sulla coltura. Infatti il prodotto agisce per contatto, non è sistemico e disinfetta anche la vegetazione. FRA I VANTAGGI, ANCHE IL RISPARMIO L’aspetto economico dei trattamenti

disinfettanti è lampante se si pensa che con un solo trattamento oltre a disinfettare riesco anche a controllare alcune malattie. Con un unico trattamento e una unica spesa si riesce a controllare una vasta gamma di patogeni senza affidarsi a prodotti specifici che agiscono su un solo patogeno. In questo modo si riduce il rischio della comparsa di resistenze a principi attivi diversi. Un esempio semplice sono le batteriosi, a parte il rame non c’è niente sul mercato che ci venga in aiuto. Menno Florades ha una azione battericida che elimina la possibilità di infezioni secondarie. Se si parla poi di disinfezione possiamo usare questo prodotto anche per trattare bulbi e rizomi, semi per la conservazione. MASSIMA EFFICIENZA: LA SCHIUMATURA Un modo geniale per verificare se la disinfezione è stata fatta su tutte le superfici è quella della schiumatura, che oltre a essere un valido modo per sapere se tutto è stato trattato è anche un modo efficace per distribuire il prodotto. La schiuma infatti garantisce il persistere del prodotto sulla superficie trattata. Per trattare i vetri del colmo della serra, se si usa la schiuma si è certi che il prodotto resta sul vetri più a lungo. Per fare la schiuma serve uno schiumatore e si possono spendere pochi soldi o investire in apparecchi come lo Slumix, che garantiscono ottime prestazioni. La disinfezione non è un di più, è la base per produrre bene! Condividi la tua esperienza con noi, scrivici a redazione@laboratorioverde.it, invia delle foto della tua disinfezione e condividi con noi le tue foto. Se lo fai ti facciamo un regalo! Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | associazioni

L’

ANCEF, Associazione Nazionale Commercianti Esportatori Fiori, nasce a Sanremo il 16 luglio 1949. Lo scopo, come recita l’Atto Costitutivo dell’Associazione, era “raggruppare, assistere e tutelare le ditte che trattano il commercio all’ingrosso e l’esportazione dei fiori e fogliame ornamentale; rappresentare collettivamente e singolarmente i propri soci per il riconoscimento e la valorizzazione della loro specifica attività professionale e mercantile; promuovere lo studio e l’attuazione di azioni utili allo sviluppo degli scambi commerciali”. Agli inizi l’associazione fu molto attiva nella definizione delle nuove politiche doganali e delle normative fitosanitarie che, per quanto possibile, non intralciassero gli scambi commerciali di fiori e fogliame ornamentale nell’Europa occidentale. Con le rappresentanze dei lavoratori si adoperò per definire e sottoscrivere il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le maestranze alle dipendenze delle aziende associate. Lo scopo era regolare i rapporti di lavoro tenendo conto delle specifiche peculiarità del settore del commercio all’ingrosso dei fiori freschi recisi e del fogliame ornamentale, molto legato alle stagionalità delle produzioni agricole e alle ricorrenze in cui la domanda accentua le proprie richieste. Nel 1959 l’ANCEF fu fra i soci fondatori dell’Union Fleurs, l’organizzazione internaziona-

ANCEF, LA STORIA • Nasce a Sanremo il 16 luglio 1949 • Contribuisce a definire e sottoscrivere il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le maestranze alle dipendenze delle aziende associate • Nel 1959 è fra i soci fondatori dell’Union Fleurs • Nel 2011 l’Associazione è stata fra i soci fondatori dell’F.S.I. (Floriculture Sustainability Initiative) insieme alle più importanti Associazioni Mondiali

Silvio Bregliano, presidente dell’ANCEF, con la moglie Simona.

le che riunisce le associazioni nazionali operanti nel commercio dei fiori e che oggi annovera, fra i propri soci, 19 associazioni in rappresentanza del commercio floricolo mondiale. Alla costituzione del Mercato Comune Europeo prima e della CEE poi, coi propri esperti e rappresentanti, ha partecipato attivamente alla definizione delle norme tecniche di politica co-

mune per il comparto florovivaistico. Nel 2011 l’Associazione è stata fra i soci fondatori dell’F.S.I. (Floriculture Sustainability Initiative) insieme alle più importanti associazioni mondiali, come Union Fleurs, Flora Holland, VGB, BGI, BRO, WWF, MPS, FFP e i rappresentanti della GDO. Questa iniziativa ha lo scopo di creare la prima piattaforma globale

“IL PUNTO NEVRALGICO È LA PROMOZIONE” ANCEF punta alla diffusione del prodotto floricolo nazionale grazie alla presentazione in grandi eventi pubblici. “Ma serve la collaborazione dei produttori di tutta Italia” colloquio con Silvio Bregliano di Marta Meggiolaro

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di filiera per la sostenibilità del settore floricolo. D. Presidente, iniziamo dalla presentazione dell’associazione... R. «L’associazione è nata nel 1949. Nel nome rientra l’aggettivo “nazionale” perché quando è nata e per i trent’anni successivi il core business dei fiori era Sanremo, e tutti i commercianti erano qui, in questa area fra la provincia di Imperia e di Albenga. Oggi raggruppiamo 40 aziende che danno lavoro a circa un migliaio di persone. D. Qual è il ruolo dell’ANCEF oggi nel panorama del settore? R. « La cosa importante che l’ANCEF vuole salvaguardare è il contratto di lavoro, depositato trent’anni fa e pensato ad hoc per il settore, perché è a tempo determinato stagionale. È il nostro cavallo di battaglia, tutti gli operatori e tutte le aziende del settore lo adottano perché è unico, fatto apposta per il settore. Ma dopo 65 anni di vita, l’ANCEF soffre della malattia di tutte le associazioni e di tutte le aziende: crisi, chiusura, anche per la mancanza di prodotto stagionale. Oltre all’offerta di garofani, rose e ranuncoli oggi bisogna attingere ad altre zone di produzione per non avere mancanze stagionali. Abbiamo accordi con Pistoia, Bari, Napoli, Catania, dove nascono i commercianti del prodotto floricolo. Il punto quindi è diventare nazionale a tutti gli effetti, espandersi. Il punto nevralgico è la promozione del fiore ligure, per aiutare le aziende ancora in vita a vendere. Questa operazione serve sia a livello internazionale, sia qui in Italia: la conoscenza mirata del prodotto tipico locale, che ha una varietà che può solleticare tutta l’industria di design, potrebbe convincere a non usare solo fiori olandesi, come accade adesso». D. Ma cos’ha in più l’Olanda? R. «In realtà, l’Olanda è un accentratore più che un produttore. Gran parte delle aziende olandesi è in crisi tanto quanto le nostre, e si sta dirigendo verso l’ortofrutta. Noi abbiamo in mente i numeri delle aste: 60% fiori olandesi e 40% import. Ma ad oggi le importazioni dirette, fatte ogni mezz’ora

Il padiglione italiano al Festival di Cannes era decorato con composizioni floreali offerte da ANCEF.

COS’È F.S.I.? F.S.I., cioè Floriculture Sustainability Initiative, raggruppa le più importanti associazioni mondiali, come Union Fleurs, Flora Holland, VGB, BGI, BRO, WWF, MPS, FFP e i rappresentanti della GDO. Questa iniziativa ha lo scopo di creare la prima piattaforma globale di filiera per la sostenibilità del settore floricolo.

COS’È UNION FLEURS? Union Fleurs è l’organizzazione internazionale che riunisce le associazioni nazionali operanti nel commercio dei fiori e che oggi annovera, fra i propri soci, 19 associazioni in rappresentanza del commercio floricolo mondiale.

e commercializzate senza passare dall’asta, sono il 70% del totale dei fiori commercializzati in Olanda. La situazione è scappata di mano. Quali sono le nazioni che producono più fiori? Kenia, Cina, Messico sono i paesi grandi e forti nella produzione, non l’Italia e l’Olanda. L’Olanda sta in piedi perché ha perso la produzione ma non l’importazione. Allora noi abbiamo deciso di aiutare i produttori». D. Quale strategia avete adottato per farvi conoscere ed espandervi? R. «ANCEF ha deciso di esporsi in modo pubblico, per farsi conoscere da più persone possibile. Da qualche anno siamo presenti, attraverso i nostri associati, a due mostre molto importanti: IFTF in Olanda e IPM Essen. Quest’anno abbiamo offerto i fiori per il Giro d’Italia e una scultura, offerta al comune di San Lorenzo al Mare, che in cambio ci dava la possibilità di farci conoscere. La scultura è talmente bella che hanno deciso di lasciarla sulla ciclabile. Abbiamo avuto la fortuna di trovare il contatto giusto con le Mostre del Cinema, e insieme al Mercato dei Fiori abbiamo trovato l’accordo per abbellire il padiglione Italia del Festival di Cannes. A Cannes eravamo l’unica zona con i fiori, e l’idea è stata apprezzata: questo ha fatto sì che si siano avviati gli accordi per fare lo stesso alla Biennale di Venezia per la zona Italia o, a seconda dei contributi che raccogliamo, per tutta la Biennale. Vediamo come riusciamo a muoverci, grazie anche alla collaborazione con la Camera di Commercio di Imperia. Poi vorremmo fare la mostra di Abu Dabi a dicembre, e ad agosto saremo in Russia. L’Europa dell’est è il nuovo mercato; anche se le dogane chiuse hanno un po’ limitato l’esportazione, la Russia è molto interessata ai nostri prodotti. D. Vedete già qualche risultato? R. «Non conosciamo i numeri di tutte le aziende, ma in generale posso dire

che la stagione passata è stata molto positiva e ha visto un incremento di esportazioni, anche perché l’inverno è stato freddo ma asciutto, quindi i fiori non hanno patito per le malattie. L’esportazione in generale è aumentata del 10–15%, e di conseguenza anche quello che viene comprato sul mercato ha avuto lo stesso aumento». D. Quali sono le iniziative di cui fate parte, più rivolte alla filiera? R. «ANCEF è presente in Union Fleurs, è socio fondatore. Abbiamo buoni rapporti con le associazioni olandesi. In più ANCEF è socio fondatore di F.S.I., la piattaforma mondiale che riunisce tutte le certificazione mondiali, e garantisce trasparenza e rintracciabilità del prodotto. In Africa cercano di vendere più fiori di quelli che producono tramite certificazioni equo solidali (compri fiori e intanto aiuti a costruire un ospedale) e questa per me è una pubblicità che fa vendere meno fiori europei. Per contrattaccare noi garantiamo che il prodotto è coltivato e garantito secondo le norme europee». D. In cosa sarete impegnati nei prossimi mesi? R. «A novembre ci sarà la mostra olandese, poi a Rotterdam l’assemblea di F.S.I. e di Union Fleurs, per portare avanti questi discorsi che per noi sono di importanza vitale. Ci vedrete a Essen, nella hall 1 con BGI, l’Associazione Commercianti Esportatori Importatori Fiori tedeschi, con cui siamo associati, e nella hall 6 con il Mercato dei Fiori, dove si vendono fiori e piante in vaso. L’anno scorso nel nostro stand due confezionatrici hanno regalato bouquet a tutti i visitatori e ai vip ospitati. IPM per noi è importante perché il nostro più grande cliente è la Germania. E poi la fiera è nel periodo per noi migliore in assoluto, a gennaio tutti i nostri fiori sono al top e il freddo aiuta il massimo della produzione a livello qualitativo, infatti veniamo premiati per qualità del prodotto e inventiva». Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | industria

E

verris, Fuentes, Nu3, Novapeak e F&C hanno unito le proprie forze e divengono punto di riferimento mondiale nel settore dei concimi speciali. La nascita di ICL Specialty Fertilizers, un’azienda solida, completa e internazionale, rappresenta un grande vantaggio per produttori, coltivatori e manutentori: un portafoglio prodotti più ampio, un settore Ricerca&Sviluppo potenziato e un ulteriore passo avanti nell’ottimizzazione della catena distributiva. TRE AMBITI SPECIFICI ICL Specialty Fertilizers continuerà a concentrarsi sulle necessità di produttori, coltivatori e manutentori. Karl Mielke, CEO dell’azienda, spiega: «Abbiamo sviluppato un ampio portafoglio prodotti in grado di soddisfare i bisogni dei produttori che sono sempre in evoluzione. Abbiamo molta esperienza e conosciamo bene le esigenze dei nostri clienti. Operiamo sul territorio attraverso un efficace team di nostri funzionari tecnico-commerciali altamente specializzati in campo agronomico e una capillare rete distributiva presente in tutto il mondo. Riteniamo, infatti, che l’assistenza ai clienti e la distribuzione di prodotti specializzati debbano essere sempre mirate e improntate al contatto diretto e al costante sostegno dei coltivatori e degli utenti finali.

Puntiamo anche a espandere il nostro portafoglio. La recente alleanza strategica con Yunnan Yuntianhua in Cina, per esempio, consente a ICL Specialty Fertilizers di estendere ulteriormente la propria offerta di prodotti, mentre alcuni progetti R&D si prefiggono di includere fra le nostre proposte i concimi solubili PK». Consapevole che le esigenze del mercato sono sempre in evoluzione, ICL Specialty Fertilizers mira a soddisfare principalmente i bisogni di tre segmenti: florovivaismo, agricoltura speciale e verde professionale. APPROCCIO INTEGRATO Oggi l’azienda vanta importanti capacità di ricerca, sia in laboratorio che sul campo. «Vogliamo accelerare la ricerca e lo sviluppo dei prodotti legati alle nostre tecnologie chiave, ovvero gli idrosolubili e i concimi a cessione controllata. Stiamo intensamente

IN BREVE • Portafoglio prodotti più ampio • Settore Ricerca&Sviluppo potenziato • Ottimizzazione catena produttiva • Capillare rete distributiva • Maggiori investimenti su idrosolubili e cessione programmata • Forte sviluppo su efficienza nutritiva e nuovi stimolatori di crescita

sviluppando tecnologie mirate a migliorare l’efficienza nutritiva e nuovi stimolatori di crescita. Per realizzare tutto questo abbiamo creato un apposito team di agronomi d’eccellenza, che testerà approfonditamente e rapidamente le nostre scoperte in diverse realtà climatiche e con diversi tipi di terreno in svariate parti del globo. Per quanto riguarda i mercati del florovivaismo e del verde professionale puntiamo su un approccio gestionale integrato per offrire a coltivatori e professionisti del verde una gamma sempre più completa di risposte alle loro esigenze», continua Mielke. Nel corso del 2015 il nome ICL Specialty Fertilizers sostituirà gradualmente le precedenti denominazioni, sia sugli imballi sia in termini di marketing e comunicazione. Il fatto di riunirsi sotto un unico nome aprirà la strada a importanti sviluppi e a una crescita significativa.

UN UNICO NOME: ICL SPECIALTY FERTILIZERS Un interlocutore in grado di soddisfare le esigenze dei diversi operatori della filiera: florovivaismo, agricoltura speciale e verde professionale di Filippo Terragni

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TENDENZE | produzione

ALLA RICERCA DELLA

ROSA PERFETTA Questa è la missione di Nirp, storica azienda italiana che ibrida e produce rose dagli anni Sessanta. Di padre in figlio, la storia continua di Filippo Terragni

N

ovità Internazionali Rose Protette: non è una sigla, è la storia della Rosa. È la storia di un imprenditore, Luciano Ghione, che ha creato una delle aziende più importanti per l’ibridazione delle Rose. Già figlio di coltivatori di fiori, Luciano comincia la sua avventura con la NIRP negli anni ‘60, un periodo di grande fermento e sviluppo della rosa. Nel libro di Croci e Serra sulla “Floricoltura italiana” quando si parla di Ghione si citano Domenico Aicardi e Quinto Mansuino. Oggi Andrea Mansuino, il figlio di Quinto, è presidente della CIOPORA, organizzazione che raggruppa tutti gli ibridatori di materiale vegetativo e collaboratore di NIRP. Negli anni ‘90 cominciano a lavorare in azienda anche i quattro fratelli Ghione: Gian Guido il primogenito, Alessandro il viaggiatore, Giorgio il venditore e Deborah la pre-

IN BREVE • NIRP, Novità Internazionali Rose Protette • Luciano Ghione fonda la NIRP negli anni ‘60 • La sede è a Bevera di Ventimiglia • Negli anni ‘90 cominciano a lavorare in azienda anche i quattro figli

diletta. Hanno accettato la sfida che il padre li ha chiamati a combattere e, da Bevera di Ventimiglia, continuano a farci sognare.

IL MERCATO DELLE ROSE

I fratelli Ghione nelle serre di NIRP.

Sempre più apprezzate sono le rose bicolore, come la varietà 3D®, dai caldi toni arancio, terra e giallo.

• Rosa rossa: 60% dei consumi • Rosa bianca e gialla 30% dei consumi • Seguono gli altri colori

FIORI GIUSTI PER OGNI LATITUDINE Chi coltiva rose da reciso, non importa che sia nel sud dell’Italia, nel centro dell’Ecuador o sugli altopiani del Kenia; chi coltiva rose da reciso sa che NIRP ha le varietà giuste per ogni location. Infatti tra gli obiettivi di selezione delle rose c’è il sito di coltivazione, il colore e la tipologia del fiore. Una nuova varietà di rosa è frutto di un lavoro di ricerca, ibridazione e selezione che dura dai cinque ai sette anni. Si par-

te da centinaia di incroci, migliaia di semi e piante da valutare e dopo anni di selezioni solo una decina di nuovi ibridi hanno tutte le caratteristiche per l’introduzione commerciale: sempre alla ricerca della rosa perfetta. La rosa rossa per eccellenza, è quella di un bel rosso intenso e vellutato, che mantiene il suo colore senza “bruciarsi” (cioè tendere al blu o al nero) durante la sua crescita in serra, che produce molti steli, resistente al trasporto e di buona durata in vaso. Come la Black Pearl®, che ha dato origine ad una bella collaborazione in esclusiva. Infatti solo Rosaprima in Ecuador produce questa rosa, che in Italia viene distribuita in esclusiva solo da Barile. Il mercato mondiale delle rose vede in vetta alle classifiche ovviamente la rosa rossa con una copertura del consumo del 60%, poi si attesta il bianco con un 30% dello share ed il giallo. Sempre più apprezzate sono le rose bicolore, come la varietà 3D®, dai caldi toni arancio, terra e giallo. Da un punto di vista dei consumi è la Germania il primo consumatore di rose recise del mondo, seguito poi da tutti gli altri paesi europei, con l’Olanda in testa, e dagli Stati Uniti. La Russia, così come i paesi arabi, in particolare quelli del Golfo, crescono di anno in anno. IN VASO, ROSE PROFUMATE NIRP vuol anche dire varietà di rose da giardino. Già conosciutissime in Francia da decenni, queste bellissime rose si stanno affermando con ottimi risultati in Italia, Olanda e Germania. Le caratteristiche ricercate nell’ibridazione delle rose da giardino sono diverse rispetto al lavoro sul reciso. Qui il profumo e la resistenza alle malattie sono i caratteri da privilegiare. Le rose da giardino più amate sono quelle con tanti fiori, grandi, ricchi di petali, profumatissime e con dei bei risultati in aiuola, soprattutto se in gruppo. La varietà fucsia BERNADETTE LAFONT®, di recente introduzione, così come la striata BROCELIANDE®, insieme alla rossa GRANDE CLASSE®, che è una varietà storica, sono alcuni degli esempi migliori del lavoro di ricerca e selezione di NIRP nel settore giardino. Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | gestione

SCIENZA + IMPRENDITORIA Lavorare insieme è possibile? Il SOI scommette sul sì con le Giornate Tecniche. Perché nel futuro lo spazio per l’incompetenza dovrà scomparire. Anche se la strada è ancora lunga… di Marta Meggiolaro

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Le Giornate Tecniche 2015 hanno registrato il sold out. Un segno positivo che indica la volontà degli imprenditori di aumentare la propria preparazione tecnica.


PROFESSIONALITÀ

E COMPETENZA PER ESSERE GRANDI colloquio con Mario Ferrarini di Matteo Ragni

I

l 27 e il 28 maggio si sono svolte a Pescia due giornate tecniche dedicate ai substrati di coltivazione per le produzioni ortoflorofrutticole e vivaistiche, organizzate dal SOI (Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana). Il tema, assai delicato, è molto attuale considerata la necessaria crescita qualitativa richiesta a 360° dal mercato e la diretta influenza esercitata dai substrati sulla qualità stessa. Il convegno ha registrato il sold out di partecipanti. Questo successo è stato una piacevole sorpresa per gli organizzatori, visto il tema trattato, molto specifico rispetto ad altre tematiche affrontate in agricoltura. Di fatto, la partecipazione di 128 iscritti al convegno lo fa somigliare più a un evento internazionale sul tema dei substrati piuttosto che a un convegno di portata nazionale, e questo è indice del grado di conoscenza della problematica sia da parte degli imprenditori sia da parte dei professionisti. L’interesse dimostrato per le GTSOI del 2015, come anche quelle del 2014, indica che la necessità di eventi a carattere tecnico–divulgativo in agricoltura è molto sentita. IL MERCATO

• Europa: il volume di substrati prodotti e commercializzati ammonta a 37milioni di metri cubi, di cui il 60% è usato in ambito professionale. • La Germania è al primo posto per valore della produzione, seguita da Italia e Paesi Bassi con un giro d’affari da 300 milioni di euro. • La torba è il costituente principale dei substrati usati nell’UE, pari al 86% del totale. • Il compost rappresenta il 9,1% del volume totale ed è impiegato di più per l’hobbismo. • Aumenta l’uso di midollo e fibra di cocco, raddoppiato negli ultimi dieci anni.

D : M a r i o, i n i z i a m o c o n un parere generale sulle due giornate tecniche... R: «Il giudizio è assolutamente positivo, il tema era interessante e attuale; ho imparato molto. Se posso fare un appunto, direi che il taglio della due giorni è stato davvero molto tecnico. Questo può anche andare bene, ma il linguaggio scientifico, talvolta troppo specifico, in qualche punto mi ha messo in difficoltà nonostante la mia esperienza e competenza. Inoltre le relazioni tecniche hanno avuto un ritmo Nel programma delle Giornate, anche la visita al vivaio un po’ troppo serrato: mi sarebbe Vannucci Piante, sponsor dell’iniziativa con Agraria piaciuto avere il tempo per mag- Checchi. giori approfondimenti, anche se devo dire che veniva regolarmente offerto uno spazio per le domande della platea. Le visite da Vannucci e da Agraria Checchi sono state interessanti e doverose, vista la sponsorizzazione di queste due aziende. D: Qual è secondo te il vantaggio di par tecipare a questi eventi? R: «La possibilità di conoscere diverse persone che hanno grande competenza nel settore dei substrati, perché è utile a formare un network tra aziende, professionisti e ricerca, fondamentale per creare quello zoccolo duro di cui spesso parliamo anche io e te, e che in ultima analisi rappresenta una forza ulteriore da esercitare nei confronti del mercato. D: Quindi tu vorresti un legame più forte fra ricerca e mercato? R: «Assolutamente. Tutto, ma proprio tutto, anche quello che sembra più strettamente tecnico o scientifico si deve alla fine tradurre in qualità e ottimizzazione della produzione. In altre parole tutto quanto visto e sentito alle giornate tecniche del SOI deve trovare la sua somma totale esprimendosi in un risultato che deve essere prima di tutto commerciale. In questo senso ho percepito ancora un certo “scollamento” tra il mondo accademico e il mondo professionale: di costi e prezzi non si parla molto. Ti faccio un esempio: dopo aver parlato del Biochar come nuovo elemento di costituzione di substrati, abbiamo chiesto che prezzo potesse avere, ed è un costo piuttosto alto rispetto a un terriccio professionale di buona qualità che si trova oggi sul mercato. Trovo dunque che ci sia sempre più bisogno di tecnici concreti che visitino le aziende e ne respirino i problemi reali. È naturale che la ricerca si faccia in laboratorio, ma in questo particolare periodo storico abbiamo bisogno di molta concretezza. D: Cos’altro ti ha colpito di quello che hai sentito? R: «Mi hanno colpito molto alcuni interventi nei quali si parlava della torba. Spesso si sente dire che questo materiale è in esaurimento e che quindi è necessario trovare un’alternativa. In realtà la torba c’è, non si sta esaurendo, l’ho scoperto nell’intervento di Costantino Cattivello. Il vero problema sono gli sconvolgimenti geopolitici che ne influenzano gli aspetti estrattivi, ad esempio nell’ex Unione Sovietica, oltre alla ormai diffusa convinzione che l’estrazione depauperi l’ambiente, mentre gran parte dell’impatto ambientale causato dall’utilizzo di questo materiale avviene nelle fasi finali dell’utilizzo. Mi ha colpito scoprire che di alcuni materiali diversi dalla torba, compreso il cocco, non si conosce fino in fondo a oggi la stabilità microbiologica. Mi ha colpito la parte riguardante i biostimolanti e l’eccezionale proliferazione radicale delle piante assoggettate a biostimolazione. Mi ha colpito ricordarmi che non si può essere grandi se non si parte dalla professionalità e dalla competenza. Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | gestione I PARTECIPANTI ALLE GTSOI 128 persone, ripartite in: • Aziende private fornitrici di beni e/o servizi - 35.2 • Liberi professionisti - 14.1 • Università 21.9 • Enti di ricerca - 28.9 L’estrazione della torba, specialmente nei paesi dell’Ex Unione Sovietica, è considerata una delle cause di depauperazione dell’ambiente; ma il danno maggiore viene fatto nelle fasi finali dell’utilizzo.

COS’È IL BIOCHAR?

Il biochar è un carbone vegetale molto poroso che si ottiene mediante pirolisi di residui colturali. Gli studi indicano che il substrato composto da 40% torba – 60% biochar influenza positivamente la crescita e l’effetto ornamentale delle piante, sono più elevati i contenuti di clorofilla fogliare e maggiore è l’attività foto sintetica. Infine, riduce l’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera.

TEORIA E PRATICA A CONFRONTO Il primo giorno è stato dedicato alla visita del vivaio Vannucci, con giro al Pistoia Nursery Park, e dello stabilimento di Agraria Checchi, nel quale vengono preparati i terricci utilizzati per la gran parte nel distretto florovivaistico di Pistoia. Numerosi gli interventi e molto serrato il ritmo delle relazioni tecniche. Si sono succeduti numerosi relatori, tra i quali Renato Ferretti del CeSpeVi di Pistoia, che ha parlato di sostenibilità ambientale ed economica dei substrati; Costantino Cattivello (ERSA FVG di Gorizia) che ha approfondito le diverse dinamiche legate al mercato dei substrati, in particolare di torba e cocco; Andrea Minuto (CeRSAA Albenga) che ha chiarito le implicazioni fitopatologiche dell’evoluzione da suolo a substrato; Luca Incroci (UniPi, Pisa) che ha parlato di fertilizzazione e irrigazione delle colture in substrato; Giuseppe Colla (UniTus, Viterbo) che ha evidenziato il ruolo dei biostimolanti come leva sulla sostenibilità delle colture in substra-

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Flortecnica e vivaismo

to. Un altro tema sviluppato è stato quello del biochar come substrato di coltivazione; si è parlato poi del recupero di sedimenti fluviali in co–compostaggio per produrre terriccio, di substrati innovativi per l’allevamento dell’ulivo in contenitore, delle variabili legate allo stoccaggio di un substrato. Ci sono stati approfondimenti su fibra e midollo di cocco, sulla subirrigazione in canaletta su fibra di cocco, e sono stati presentati gli effetti dell’utilizzo delle zeoliti italiane in campo floro–vivaistico e le analisi tecnico–ambientali sul reimpiego dello scarto vegetale in vivaio. LA META: ZERO IMPATTO AMBIENTALE In generale possiamo dire che l ’o b i e t t i v o d a p o r s i è m i g l i o r a re l a s o s te n i b i l i t à , l e per formance e la riduzion e d e l l ’i m p at to a m b i e nt a l e del l e mater ie pr ime n ecessarie a “costruire” l ’elemento pianta. In un mercato mutevole e sempre più esigente è necessario operare all’interno della filiera produttiva con una

LA DEFINIZIONE DI SUBSTRATO • Terreno artificiale su cui vivono le piante coltivate in contenitore. • Fornisce supporto e ancoraggio alla pianta e rende disponibile acqua e sostanze nutritive. • I suoi requisiti generali sono: • struttura stabile • porosità elevata • buona ritenzione idrica • assenza di parassiti • adattabilità e costo contenuto • presenza di micro e macroelementi nutritivi • potere assorbente sufficiente e reazione chimica appropriata alle esigenze della pianta coltivata. • Infine deve essere ben miscelato.

grande capacità commerciale e conoscenza del mercato, quindi è necessaria una preparazione tecnica di altissimo livello. In futuro lo spazio per incomp e te n z a e a p p ro s s i m a z i o n e sarà gradualmente e inesorabilmente ridotto. Importante e decisiva si dimostra dunque la necessità di sviluppare la cooperazione scientifica e tecnica tra il mondo della ricerca scientifica, gli imprenditori ed i professionisti del settore. Giornate come quelle organizzate d a l S O I s o n o n e ce s s a r i e per favorirne il progresso e la diffusione: la forte presenza di aziende private e liberi professionisti che insieme hanno fatto registrare circa il 50% delle presenze contribuisce a sfatare il mito della distanza tra mondo accademico/ricerca e mondo produttivo/operativo.

In futuro ricerca e imprenditoria dovranno procedere verso l’aumento della sostenibilità.


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Edizioni Laboratorio Verde è l’unica casa editrice di filiera che informa con prodotti dedicati i diversi target del mercato del florovivaismo: floricoltore, vivaista, garden center, agrarie, GDS e consumatore. Per una nuova identità della cultura del garden.

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Via Pasubio 16 - Brebbia (VA) | tel. 0332 989211 | www.laboratorioverde.net | info@laboratorioverde.net


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Porte aperte 2015 La invitiamo fin da ora al nostro “porte aperte” che si terrà in Planta in sett 47 (19-20-21 Novembre 2015) con Ciclamino, Viole, Crisantemi (con Nuova Valdiflora) e news 2016. PLANTA s.s.agr. • Via Brennero 45 Brennerstraße • 39042 Bressanone / Brixen (BZ) • Tel. 0472/830000 • Fax 0472/837691 www.planta.it • info@planta.it • Per ordini / für Bestellungen: order@planta.it • Fax 0472/605101


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