Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
dal 1977 informa il settore
Marzo n. 3 - 2015 • anno XXXIX
18 FIERE / Myplant & Garden “Vogliamo diventare il riferimento unico”
48 TENDENZE / intervista “Per un marchio unico” colloquio con MICHELA ZONATO
12 Garofani PRIMO PIANO / tecniche I LED, valida alternativa
Diversi gli strumenti sul mercato e le sperimentazioni in atto
L’ALTRA COPERTINA
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
Flortecnica e vivaismo
Quale primula
ti seleziono? a pag. 34
Tante e diverse le soluzioni proposte da ibridatori e coltivatori. Piace il fiore particolare dai colori eleganti. Interessanti anche le specie botaniche di Matteo Ragni
Bellissimi e anche gustosi!
Vinca Boa Peppermint seminata insieme con le varieta ‘Tumbling Tom Rosso e Tumbling Tigre. Nel riquadro a fianco - frutti appena raccolti di Melanzana Pinstripe
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EDITORIALE | questo mese
C’È FERMENTO I
Nel florovivaismo. Ci sono i numeri. Ci sono innovazioni interessanti. E c’è la voglia di alzare la testa. È una buona partenza
l numero che state per leggere raccoglie nelle sue pagine tanti aspetti diversi del nostro settore e ne dà, alla fine, uno spaccato molto realistico. Bisogna orientarsi fra le procedure burocratiche (come la fattura elettronica per la Pubblica Amministrazione), dare un occhio ai bandi di concorso per finanziamenti pubblici (a pagina 29), e ovviamente tenere sotto controllo i report delle vendite (con la collaborazione di Ismea, a pagina 16 e 56). Poi ci sono le novità nelle tecniche, come la luce a LED per forzare il processo di fotosintesi (ci spiega Matteo Ragni a pagina 12), i nuovi terricci, sempre più specifici, e le novità nelle ibridazioni (in questo numero, primule a volontà a pagina 34). E poi, c’è tutto il mondo intorno a noi da osservare: da pagina 22 la carrellata dei Fatti e Brevi vi racconta cosa succede in America, cosa è successo con il vento a Pistoia, e tanto altro. Anche il panorama fieristico rientra fra i “temi caldi” del mese: oltre a un resoconto e al mio pensiero riguardo Myplant & Garden, vi raccontiamo cosa si prepara a Florafirenze e cosa ha presentato il governo francese al Salon du Vègètal: il marchio per i fiori prodotti in Francia (pagina 46). E a proposito, abbiamo intervistato Michela Zonato, la presidentessa di Floritalia, che vorrebbe fare lo stesso in Italia (a pagina 48). E voi cosa ne pensate? Vogliamo aggiungere all’eccellenza del made in Italy anche i nostri fiori?
di Francesco Tozzi
FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE
Flortecnica e vivaismo
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EDITORIALE | l'esperienza ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.
• Gianfranco Bonacina (Storico Presidente della Banca di Credito Cooperativo di Treviglio) • Arturo Croci (fondatore di Flortecnica) • Enrico Magnetti (industriale) • Valter Pironi (Floricoltore) • Charles Lansdorp (Comitato Festa dei Nonni) • Gugliemo Maccali, Giacomo Tomaselli, Franco Mapelli (Coldiretti) • Geremia Brunelli (agronomo e paesaggista Università di Perugia), • Giovanni Rigo (insegnante di potature) • Angelo Vavassori (agronomo, ex direttore Associazione Regionale Florovivaisti Lombardi)
UN CENTRO STUDI PER RICORDARE LOCATELLI Inaugurato lo scorso gennaio, sarà un luogo di confronto e di scambio di esperienze. Dove parlare di florovivaismo e di territorio di Arturo Croci
U
n appassionato im6 pegno, coltivato nel lavoro e nel sociale, che ora fiorisce in Franco Locatelli nuovi orizzonti di formazione per oltre 40 anni punto di riferimento per il florovivaismo italiano e ricerca”. Questa è l’apertura dell’articolo di Giambattista Gherardi su L’Eco di Bergamo, il 25 gennaio 2015, che annuncia alla Cascina Brisanù di Pontida, la fondazione del “Centro Studi Franco Locatelli”. “Il contadino Franco Locatelli”, così lui amava definirsi, è scomparso a 74 anni nel maggio del 2008 ed è stato una figura storica dell’imprenditoria bergamasca, del florovivaismo La copertina di Flortecnica del 2008 italiano ed europeo. dedicata a Franco Locatelli.
Franco è nato in una famiglia che già agli inizi del secolo scorso svolgeva attività vivaistiche. Negli anni Cinquanta, insieme al fratello Erino, diede vita all’attività florovivaistica che oggi continua grazie ai figli Monica e Giancarlo, nati dal matrimonio con la moglie Gabriella. Oggi l’attività si svolge su circa sei ettari di vivaio e oltre 4mila metri quadrati di serre. Locatelli è stato presidente dell’Unaflor, Unione delle Associazioni Florovivaistiche dal 1995 al 2001, ma soprattutto era la forza trainante del florovivaismo bergamasco, lombardo ed europeo nell’ambito dell’associazione provinciale, regionale e del Copa-Cogeca. Artefice del Miflor, del Florshop e di tante altre iniziative. Insieme a Wim van Meeuwen, nel 1998 è stato l’ideatore e l’organizzatore della “Festa dei Nonni” con lo scopo di avvicinare i giovani alle generazioni anziane tramite la cultura dei fiori e delle piante. Franco Locatelli è stato molto attivo anche “localmente”, vicesindaco di Ambivere per tre mandati, membro del consiglio direttivo del Parco dei Colli, dell’Azienda Regionale delle Foreste, della Coldiretti (per 35 anni) e del Consorzio Acquedotto dell’Isola, solo per ricordare qualche incarico. Oltre al Garofano d’Argento (che ora ricorda Locatelli con una sezione del Premio), nel 2000 fu nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2002 è stato insignito del Premio Fabio Rizzi “Il floricoltore dell’anno”. Giugno
ISSN 1122-7958 mensile, anno XXXII n° 314 spedizione in abb. postale pubblicità inferiore al 45% Prezzo del fascicolo 5,00 €
l'informazione nel florovivaismo / the information in horticulture
Gianfranco Locatelli durante l’inaugurazione del centro studi.
2008
IN BREVE
Sped. in A.P. - 45% D.L.353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004) Art.1.C.1. DCB Piacenza
Questa è solo una breve sintesi dell’opera di Franco Locatelli e delle testimonianze di un ristretto numero di amici convenuti al Brisanù per dar vita al Centro Studi Franco Locatelli. Un luogo dove si or-
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Flortecnica e vivaismo
GLI SCOPI
• Promuovere e diffondere la “cultura del fiore e del verde” attraverso studi e ricerche. • Organizzare riunioni, corsi formativi e proiezioni sul florovivaismo con particolare riguardo al territorio della provincia. • Promuovere mostre, conferenze, dibattiti e convegni sui diversi aspetti del florovivaismo. • Favorire la conoscenza delle branche naturalistiche legate al florovivaismo e stabilire contatti e rete con altre associazioni naturalistiche italiane e straniere, al fine di favorire scambi di notizie, d’informazioni, di materiale scientifico e di quanto altro possa rendersi utile all’aggiornamento e al progredire delle conoscenze e della ricerca scientifica. • Favorire l’instaurarsi di una conoscenza ecologica improntata a un consapevole rispetto della natura in tutte le sue espressioni. • Promozione del prodotto e della sua cultura storica ambientale e studio e la ricerca scientifica nonché la formazione in ambito agricolo, paesaggistico, architettonico naturalistico, florovivaistico, olistico e biologico. • Analisi del comparto florovivaistico come risorsa economica per uscire dalla crisi: potenzialità, criticità, prospettive, creazione posti di lavoro.
PER UNA PROTEZIONE
TOTALE
“Sarà un luogo dove organizzare
incontri,
promuovere il settore e favorire
lo scambio di
informazioni” ganizzeranno riunioni, corsi formativi, conferenze e dibattiti sul florovivaismo, oltre a favorire la conoscenza delle branche naturalistiche legate al florovivaismo e promuovere strumenti per l’analisi del comparto come risorsa economia: potenzialità, criticità, prospettive, creazione di nuovi posti di lavoro. La Cascina Brisanù di Pontida, il luogo di incontro e di progettazione di Franco Locatelli è quindi, da gennaio 2015, la sede del Centro Studi. L’opera di Franco non è finita, continua con i suoi figli, con la sua azienda, con i suoi amici, con le attività associative e florovivaistiche. Forse sarebbe meglio dire: l’opera è appena iniziata.
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SOMMARIO | 3 - 2015
Marzo 2015
PRIMO PIANO
12 TECNICHE
Luce + 6 CO2 + 6 H2O → C6H12O6+ 6 O2 di Matteo Ragni
16 CONSUMI Buoni ritmi per le prime festività a cura di Filippo Terragni
18 FIERE IN COPERTINA FLORSISTEMI è un’azienda nata nel 1993 ed è specializzata in soluzioni gestionali native con tecnologia dot. net, il più moderno tra i linguaggi di programmazione.
“Vogliamo diventare il riferimento unico” di Marta Meggiolaro
20 Ora bisogna crederci di Francesco Tozzi
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PRODUZIONE
34 VARIETÀ
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Quale primula ti seleziono? di Matteo Ragni
41 TECNICHE Substrati, le esigenze specifiche a cura di Filippo Terragni
44 TERRICCI Ricerca + sviluppo di Marta Meggiolaro
TENDENZE
46 FIERE
È nato il marchio per i fiori francesi di Bianca Belfiore
48 INTERVISTA Un marchio riconosciuto di Marta Meggiolaro
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50 EVENTI Una porta fiorita per Expo di Bianca Belfiore
52 ANDAMENTI Il florovivaismo italiano di Filippo Terragni
53 Competenze sempre più forti di Marta Meggiolaro
56 Bene le stagionali di Paola Lauricella Flortecnica e vivaismo
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Flortecnica e vivaismo
PRIMO PIANO | vivaismo
Rivista fondata da ARTURO CROCI N° 3 - Marzo 2015 Diretto da Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni COLLABORATORI Jessica Bertoni, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella, Stefania Medetti, Marta Meggiolaro, Francesca Neonato, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo
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PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / Ornella Zanetti
RUBRICHE
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GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon
QUESTO MESE Quanto conta la tecnica di Francesco Tozzi
SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello info@laboratorioverde.net
L’ESPERIENZA Un centro studi per ricordare Locatelli di Arturo Croci
STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi
22 FATTI & BREVI di Filippo Terragni
26 FATTI & PERSONAGGI
Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato precco il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
Aumenta l’IVA per il pellet a cura di Matteo Ragni
29 ECONOMIA & VERDE
Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.
Fattura elettronica obbligatoria + Speciale BANDI di Jessica Bertoni
ASSOCIATA AD
e d i z io n i
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Laboratorio
verde
Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • GreenUp • Greenstyle • Businessverde.com • Bottega editoriale Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
prezzo di copertina: 3,00 Euro • abbonamento da 8+1 numeri: 25,00 Euro
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FLORA ARTISTICA s.n.c. di Celso Pecorari - 25018 Vighizzolo di Montichiari - BS - Via S. Giovanni, 405 Tel 030-961716 - fax 030-9962842 - info@orartistica.it
PRIMO PIANO | tecniche
È la formula della fotosintesi, determinante per la crescita delle piante e non solo. Oggi ci sono strumenti, come i LED, che consentono una forzatura di questo processo. Ecco alcuni esempi di Matteo Ragni
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elle tecniche di coltivazione sappiamo tutto: sappiamo quale miscela di substrati usare per ogni singola coltura e per tutte le fasi di coltivazione delle piante. Sappiamo qual è la temperatura giusta, da qualche tempo abbiamo anche imparato la giusta combinazione di genetica, terriccio, settimana di piantagione e concentrazione salina del liquido di coltura. Siamo dei bravi coltivatori, abbiamo
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dei bravi consulenti e i migliori venditori. E se tutto questo non bastasse? Cosa non abbiamo ancora esplorato? La luce. DIVERSI APPROCCI Cioè l’energia necessaria per attivare la fotosintesi, ciò che avviene nelle cellule delle piante che prendono sei parti di CO2 (Anidride carbonica) più sei H2O (acqua) più la luce e si ottiene (C6H12O6) glucosio e ossigeno. Tutta la luce compresa tra le lun-
IN BREVE • Studio sul miglioramento delle produzioni • Diverse le esperienze valide in Italia • Non si deve pensare al LED come sostituto della luce • Metodo Valoya si basa sull’accessibilità del prodotto
ghezze d’onda di 400 e i 700 nm (nanometri) entra in azione nella fotosintesi clorofilliana. Oltre a fornire energia, la luce comunica alle nostre piante. Queste informazioni conducono le piante, le inducono. Parlare di LED in floricoltura non è facile, scrivere questo articolo cercando di condensare in poche parole ore di spiegazioni non è semplice. Avere la dimostrazione pratica che i LED migliorano le nostre produzioni è difficilissimo: c’è bisogno di aiuto. Questo aiuto alcune aziende lo danno; c’è un centro olandese legato a Philips che settimanalmente promuove una newsletter dove mostra le applicazioni e i risultati nelle aziende, ci sono esperienze molto valide italiane che portano i LED al difuori dei laboratori. C’è anche un’azienda che sta promuovendo un approccio differente al discorso dei LED, è Valoya che in Italia è rappresentata da Norcom.
Coltivazioni con luci a LED nei tunnel dei Vivai Battistini Cesena.
La fase di crescita.
VALOYA B200
Presso i Vivai Battistini Cesena (www.battistinivivai. com) è stato istallato un impianto con le lampade a LED Valoya serie B, nello specifico il modello B200. Si tratta di una lampada che usa lo spettro AP 673 ed è indicata per la crescita vegetativa delle giovani piantine. In pratica, si ottengono piantine sane, con forte apparato radicale, robuste e naturalmente compatte. In termini di consumo siamo a circa 192W, mentre le luci tradizionali HPS (high pressure sodium) hanno consumi che vanno dai 400/600 ai 1000W con uno spettro non adatto.
SCHEDA TECNICA Le lampade ad ampio spettro di Valoya offrono una luce adeguata per le piante con un importante risparmio energetico. Si tratta di lampade ad ampio spettro brevettati studiate per ottimizzare la coltivazione di varie piante in diverse condizioni. Oltre che alla fotosintesi, questo tipo di illuminazione ad ampio spettro fornisce utili informazioni alle piante in relazione al loro ambiente, consentendo in tal modo di avere il controllo sulla morfologia e sui tratti fisiologici delle piante stesse.
Differenti spettri • • • •
•
AP67: forte crescita vegetativa e generativa AP673: forte crescita vegetativa G2: ottimizzazione del processo di vernalizzazione NS1: ampio spettro simile a quello della luce solare per la ricerca e la biotecnologia Architectural: ampio spettro di luce bianca per le applicazioni architettoniche
Lampade SERIE B Le lampade della serie B hanno una sagoma squadrata che le rende ideali per installazioni in cui l’uniformità è di particolare rilevanza. La loro forma ne consente l’utilizzo in serra per ridurre al minimo l’effetto ombra e vengono utilizzate nella coltivazione idroponica, come illuminazione tra le piante, illuminazione dall’alto, nei sistemi multistrato intensi-vi e nelle celle e camere fitologiche intensive. Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | tecniche
LA DIMENSIONE PRODUTTIVA Parlando con il Donato Lucia, responsabile di Norcom per Valoya, ho capito che ci sono diversi approcci validi, tutto sta nel fatto di capire e identificare bene che cosa si vuole ottenere. Il metodo Valoya si basa sull’accessibilità del prodotto, cioè offrono lampade ad ampio spettro come il bianco Valoya che è una lampada a bulbo adatta a essere usata anche nel mercato hobbistico. Ma è la dimensione produttiva,
industriale oserei dire quella più interessante. Non si deve pensare al LED come sostitutivo della luce, parlare di insalata coltivata nella ex stazione della metropolitana di New York fa cool, ma non è questo il livello che ci interessa. Io voglio parlare di piante che producono più frutti perché crescono meno in lunghezza e fioriscono prima, oppure di piante madri che iniziano a produrre talee in erba anche quando la luce del sole non è sufficiente a farle vegetare. Per certe colture come le
insalate c’è un rapporto che deve essere considerato e cioè la formazione della biomassa: se il cespo viene pronto in una settimana anziché in due la differenza non è solo nel risparmio economico, ma anche nell’efficienza della produzione. La performance di un impianto a LED non è solo legato al consumo energetico, ma anche al risultato colturale. Ed è proprio questo risultato colturale che è difficile da dimostrare, alcune aziende ci stanno provando e stanno cercando di misurare i risultati.
ALCUNI VANTAGGI • Su piante che producono frutti, in quanto crescono meno in lunghezza e fioriscono prima • Sulle piante madri iniziano a produrre talee in erba anche in carenza di luce solare • Per le insalate il vantaggio è sia a livello economico, ma anche nell’efficienza della produzione
I laboratori di sperimentazione dell'Università della Tuscia dove è in atto un progetto in collaborazione con Valdya.
CURIOSITÀ
Diverse sono ormai anche le proposte per l’utilizzo dei LED nelle coltivazioni amatoriali, come quelle proposte da Bulbo Light. Si chiamano Cynara, Quadra e Quadra Pro e rappresentano una nuovissima generazione di elettrodomestici in grado di sostituire la luce solare per far crescere in casa ortaggi, erbe aromatiche, fiori e piante grasse. Sviluppate in collaborazione con il Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna – Alma Mater Studiorum, le nuove lampade prodotte dall’azienda bolognese Bulbo Light, si distinguono per un design elegante e accattivante, firmato da Lorenzo Antonioni. Con un consumo energetico di soli sette watt, analogo a quello del wifi di casa, le lampade sono in grado di sfruttare la luce bianca e le frequenze rosse e blue: le prime, in particolare, sono necessarie durante la fase vegetativa, mentre le seconde stimolano la produzione di fiori e frutti.
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i l a u Ann 0 1 5 2 un passo avanti... ...segui Planta!
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PRIMO PIANO | consumi
BUONI RITMI PER LE
PRIME FESTIVITÀ
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li approvvigionamenti per festa della donna già dalle ultime settimane di febbraio, si sono svolti con buoni ritmi e prezzi più elevati dello scorso anno, a seconda dell’offerta nazionale, del 5%, 10% e anche 20 per cento. La domanda è stata “frizzante”, così l’hanno definita alcuni operatori del centro Italia e ha spinto il mercato nella giusta direzione. La posizione della ricorrenza sul calendario è stata meno favorevole perché di giorno non lavorativo. Gli uffici, le scuole e la maggior parte dei negozi la domenica sono chiusi anche se rispetto agli anni passati la presenza di attività commerciali aperte hanno favorito un alto livello di socialità e di incontro tra le persone. Di conseguenza i volumi venduti risultano inferiori di almeno il 10%, calo dovuto anche ad una minore disponibilità di merce. Così, Ismea ha fotografato l’andamento delle vendite durante le festività, soprattutto per quanto riguarda la festa della mamma. IL CLIMA FRENA LA PRODUZIONE Di mimosa quest’anno nel versante ligure, zona altamente vocata, ne è stata raccolta molta meno, almeno il 30-35%, perché aveva una scarsa qualità a causa del clima caldo all’inizio di gennaio che ha fatto fiorire in anticipo il prodotto vicino alla costa. Sulla produzione in collina i numerosi sbalzi di temperatura non hanno consentito il raggiungimento di
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Flortecnica e vivaismo
Richieste in linea con lo scorso anno per il sell in, nonostante le condizioni meteo difficili per la coltivazione della mimosa. Che rimane il fiore più venduto con le rose e i tulipani a cura di Filippo Terragni fonte ISMEA
IN BREVE • Buoni ritmi e prezzi più elevati dello scorso anno • Approvvigionamenti cresciuti fino al 20% • Bene le vendite durante tutto il mese di febbraio • Crescono del 10% le vendite per San Valentino • Superiori nel nord Italia le vendite per la festa della mamma • Ottima collocazione del prodotto nazionale all’estero
standard qualitativi adeguati e molta merce è stata distrutta. Motivi climatici hanno contraddistinto anche la raccolta di mimosa locale pugliese. A Terlizzi l’instabilità climatica di febbraio ha ritardato la maturazione della fronda tanto da non consentire il taglio e la spedizione nelle settimane precedenti all’8 marzo. Immediatamente a ridosso della ricorrenza sono bastati due giorni di scirocco per far aprire completamente i bottoncini di mimosa, ma la perturbazione climatica iniziata verso la finedella 10° settimana (5-6 marzo) ha affievolito notevolmente le richieste a cominciare da giovedì 5 marzo sull’intero territorio pugliese e in altre regioni del Meridione (Calabria e Sicilia). BENE SAN VALENTINO Le specie maggiormente presenti sul mercato sono oltre alla mimosa “gaulois”: la rosa, il tulipano, il Lisianthus, la calla, la violacciocca, il ranuncolo, l’anemome, l’Anthurium, il li-
FOCUS MIMOSA
Svantaggio per la ricorrenza nel giorno festivo Volumi venduti in sell out inferiori del 10% Molto buono il prezzo della mimosa Scarsa la qualità della mimosa ligure Difficile la raccolta nella zona di Terlizzi
lium e il garofano. Il prezzo della mimosa è molto buono e pari a 8 euro e fino a 8,5 euro al chilo che può diventare 10 euro nella regione campana. In Puglia invece, dove vi è una discreta quota di mimosa locale, il prezzo si attesta ai medesimi livelli dello scorso anno ed è pari a 6 euro al chilo. Quest’anno la fioritura ha rispettato il calendario e il prezzo si è allineato al livello dello scorso anno per poi flettere a ridosso della ricorrenza per un indebolimento della domanda, influenzata a sua volta dall’improvviso peggioramento climatico. Durante tutto il mese di febbraio la domanda è stata superiore a quella dello scorso anno, grazie anche a San Valentino, le cui vendite sono risultate più elevate di almeno il 10 per cento. Le richieste, per la festa
LE SPECIE PIÙ DIFFUSE SUL MERCATO • Mimosa “gaulois” • Rosa • Tulipano • Lisianthus • Calla • Violacciocca • Ranuncolo • Anemome • Anthurium • Lilium • Garofano
della donna, sono iniziate con lieve ritardo, ma dall’ultima settimana di febbraio, nel nord Italia sono state superiori all’offerta generale di fiori risultata scarsa in quasi tutto il territorio nazionale. CRESCE L’ESTERO Sul mercato estero la minore pressione dell’offerta a livello comunitario, per l’abbassamento delle temperature nelle ultime settimane, ha consentito un’ottima collocazione del prodotto nazionale. I volumi venduti, sono stimati tendenzialmente superiori e tali spedizioni hanno influenzato positivamente i listini a fronte di un’offerta nazionale, come già detto, per alcune specie inferiore allo scorso anno, medesimo periodo. Inoltre la debolezza dell’euro ha reso le importazioni dai paesi terzi più costose e i listini, nel mese di febbraio e fino alla prima di marzo, hanno registrato un prezzo tendenziale medio, superiore. Tra i prodotti che hanno beneficiato della svalutazione della moneta europea vi sono le foglie come la Fatsia che sono passate dai 5 euro al kg a 7 euro al chilogrammo, quotazione di qualche anno fa quando la produzione sudamericana non aveva ancora raggiunto i livelli attuali. Flortecnica e vivaismo
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Sono stati circa 8.500 i visitatori della manifestazione.
PRIMO PIANO | fiere
“VOGLIAMO DIVENTARE IL RIFERIMENTO UNICO”
Valeria Randazzo, responsabile dell’organizzazione, affidata a VGCrea.
Questa la dichiarazione di Giampietro D’Adda, presidente del consorzio Myplant & Garden a chiusura della manifestazione milanese. Che ha registrato buoni numeri di Marta Meggiolaro
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C
irca 300 aziende della filiera verde, 8.500 professionisti in visita prima dell’apertura al pubblico, eventi tecnici, formativi e di colore: ha debuttato a Milano la nuova manifestazione dedicata al florovivaismo e garden. Tre giorni di business per restituire peso a un comparto che vale tre miliardi di euro e occupa 150mila addetti in quasi 50mila imprese. «Abbiamo fortemente voluto Myplant & Garden, per rilanciare il comparto del florovivaismo, e i segnali che abbiamo raccolto sono decisamente positivi – ha affermato Giampietro D’Adda, presidente del consorzio –. Abbiamo apprezzato la qualità dei visitatori, dei compratori e dei buyer internazionali,
IN BREVE • 25-27 febbraio 2015 • 2 padiglioni • 300 aziende della filiera verde • 8.500 professionisti in visita • 50 delegazioni ufficiali di buyer • 2 installazioni in città curate da AIAPP • Prossimo appuntamento: febbraio 2016, Milano
buyer di filiera, ma anche molti compratori di altri settori, privati e pubblici. Sono stati chiusi ordinativi, aperti nuovi canali, allacciati nuovi rapporti, e il comparto ha bisogno di questo. Da qui inizia un nuovo percorso di crescita. E la fiera crescerà, aumenteranno gli espositori, i visitatori, le superfici, l’assortimento. Vogliamo diventare il riferimento unico, “chiavi in mano” per il settore: tutto ciò che serve alle imprese della filiera, dalla ricerca, al prodotto, alla vendita, con tutte le fasi intermedie, sarà rappresentato in Myplant. Il progetto interessa. Le aziende che sono venute a visitare Myplant hanno raccolto informazioni sulla prossima edizione, e molti espositori intendono riconfermare la propria
Vogliamo
diventare il riferimento unico, “chiavi in mano” per il VISITATORI DAI 5 CONTINENTI Gli esponenti del Consorzio Myplant & Garden durante la serata di inaugurazione.
presenza nel 2016 con metrature più importanti». PRIMI PASSI PER AVVICINARE IL CONSUMATORE «Il comparto aveva bisogno di avere una fiera all’altezza dell’importanza e della qualità del suo prodotto. Myplant & Garden è nata per col-
abbiamo provocato: alcuni di loro sono rimasti in Italia anche i giorni successivi per affinare gli ordini, e hanno visitato le sedi di diversi espositori qui. Siamo convinti che avvicinare il florovivaismo al consumatore finale sia una chiave vincente per il settore: in questa edizione abbiamo aperto al pubblico la mezza giornata finale, con buoni dati di affluenza, siamo stati presenti in città con le due installazioni curate da AIAPP e abbiamo attivato un circuito di convenzioni con ristoranti e punti vendita di piante e fiori. Per la prossima edizione stiamo pensando di creare un “fuorisalone” in città: scenografico, emozionante, imponente. Ne parleremo presto».
IN DUE PADIGLIONI, TUTTA LA FILIERA Gianpietro D’Adda, presidente del Tante le novità e le idee tra gli Consorzio Myplant & Garden. stand, fra cui una manifestazione dal format originale rivolta alla mare questo vuoto e alla sua priproduzione e al trade, ma senza ma edizione è stata promossa dagli dimenticare il design, il verde operatori che ne hanno compreso pubblico, la progete condiviso lo spirito – ha I VISITATORI tazione del paedichiarato Valeria ITALIANI saggio e l’ecoRandazzo, exhiNord Italia, nell’ordine: sostenibilità. bition manager Lombardia, Piemonte, Veneto, Di particoladi Myplant & Emilia Romagna, Liguria, Trentino re impatto i Garden –. Le Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Valle garden roof, delegazioni d’Aosta. innovative ufficiali dei coper ture buyer, cirCentro Italia, nell’ordine: Toscana, ca 50, han- Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo e Molise. naturali da applicare no trovato Sud Italia e isole, sempre sui tetti che occasioni d nell’ordine: Puglia, Sicilia, fungono da ’acquisto, e a Sardegna, Calabria, isolante termiloro si sono agCampania e co, da filtro per gli giunti altri, attirati Basilicata. agenti inquinanti e da da questa “scossa” che
L’80% degli esteri è arrivato dall’Europa • 17% dall’Olanda • 13% dalla Francia • 10% dalla Svizzera • 8% dalla Germania • 5% dalla Spagna • 4% dalla Croazia e Belgio • 2% da Romania e Grecia A seguire Malta, Svezia, Ungheria e Repubblica Ceca. Residuali, ma pur sempre significative, le presenze da Danimarca, Ucraina, Cipro, Lettonia, Norvegia, Polonia, Inghilterra e Slovenia. • Il 10% proveniva dall’Asia, nell’ordine da: Cina ed Emirati Arabi, poi Israele, Turchia, Giappone, Russia, e, a chiudere, Georgia, India, Libano. • Operatori anche dall’America (Ecuador e Isole Vergini), dall’Africa (Tunisia, soprattutto) e dall’Oceania (Nuova Zelanda).
settore
schermo fonoassorbente; le coltivazioni verticali, possibili grazie a innovativi elementi di sospensione e supporto formati da reti metalliche in acciaio inox, riciclabili e ignifughe. E ancora, piante da interno ed esterno, prodotti ortofrutticoli, serre, componenti, attrezzature, tecnologie, informatica e accessori per la filiera, ibridazioni, varietà, poi le aromatiche, alti fusti, cactacee, bonsai e grasse, manti e tappeti, biomasse e recinzioni, vasi e contenitori, tante curiosità per il mondo dell’autoproduzione orticola, il verde verticale domestico, alberi da frutto, le ultime novità delle aziende leader del motorgarden, arredi, corredi e accessori per la vita all’aria aperta in spazi pubblici e privati, serre ed elementi decorativi per la casa, il giardino e i punti vendita. Myplant & Garden ha offerto anche occasioni di aggiornamento professionale grazie al programma di convegni e workshop con gli esperti del settore. Significativa in tal senso la presenza della European Landscape Contractors Association, che ha illustrato i progetti internazionali di riqualificazione delle grandi aree urbane e metropolitane e la tavola rotonda Green Path – riqualificazioni del paesaggio e infrastrutture leggere, che ha fatto il punto sulle grandi ciclovie italiane ed estere. Anche il fiore reciso è stato protagonista della kermesse: i maestri delle grandi scuole italiane di arte floreale hanno riempito gli spazi di sculture floreali, mentre accanto, a ciclo continuo, decorazioni, acconciature e sfilate flower–fashion hanno movimentato i giardini circostanti, attorno ai quali si è sviluppata un’area di grande fascino dove l’accessorio, l’arredo e le strutture hanno fatto buona mostra di sé. Il prossimo appuntamento è a febbraio 2016, sempre a Fiera Milano. Flortecnica e vivaismo
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PRIMO PIANO | fiere
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ORA BISOGNA
CREDERCI Bene la prima edizione di Myplant & Garden, ma c’è bisogno che diventi un contenitore creativo di tutta la filiera del florovivaismo. Associazioni comprese di Francesco Tozzi
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Flortecnica e vivaismo
È
vero, non è stata una fiera grande e non c’è stato il tutto esaurito. Ed è anche vero che l’offerta commerciale rappresentata non era completa, perché non includeva una serie di famiglie e fasce di prodotto di riferimento per il canale tradizionale del garden center e della moderna distribuzione. Ma c’era entusiasmo. Fermento. C’era un clima positivo, un po’ quello dei vecchi tempi, quando il mercato tirava, i conti tornavano e le aziende non riuscivano a gestire gli ordini per la forte richiesta. Certo, le dinamiche sono diverse e la situazione econo-
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1. Loredana Trova e Piero Barone provano la resistenza dell’estensibile di Corino Bruna. 2. Pietro Paparella presenta una delle ultime novità di Apulia Plant. 3. Leonardo Capitanio era presente a Myplant & Garden nella collettiva di Florbusiness. 4. Alessandro Pagano è tra i sostenitori del consorzio Myplant & Garden. 5. Gianfranco De Palma segue il commerciale di Primavita, azienda specializzata nella produzione di giovani piante. 6. Fabiano Bortolazzi nello stand di Arena Vivai durante la manifestazione. 7. Michelangelo Auricchio di Auricchio & Sons, tra i produttori pugliesi in mostra.
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diglioni erano ben strutturati: uno fortemente orientato alla commercializzazione del prodotto (quello che ha funzionato meglio) e il secondo con aree espositive dedicate al fiore reciso, al concetto di vaso e contenitore e al complemento d’arredo. Un buon inizio, ma c’è bisogno di qualcosa di più.
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4 mica è nettamente cambiata, ma tra i corridoi di Myplant & Garden, tra gli espositori e i visitatori era tangibile la voglia di ripresa. Tanti i commenti positivi da parte degli operatori del settore e interessanti le trattative commerciali che si sono concluse nei tre giorni della manifestazione milanese. Una scommessa quella del Consorzio Mayplant & Garden, che ha riportato il florovivaismo nel capoluogo lombardo dopo gli anni
del Miflor, ridando il giusto valore a una delle regioni forse più rappresentative per il settore garden in Italia. E poi, gli esperti nell’ambito delle organizzazioni delle fiere, mi dicono che un nuovo prodotto fieristico si dice “riuscito” quando lo spazio coperto è di 8mila metri quadrati, qui erano circa 15mila… Quindi un risultato di tutto rispetto. Anche da un punto di vista estetico i due pa-
Sarà bene pensare
a questa manifestazione
progetto inclusivo, aperto a tutti come un
Insomma, nel complesso un’edizione riuscita e apprezzata, ma ora “bisogna tenere botta!”. Se è vero che Myplant & Garden “vuole diventare la fiera internazionale del florovivaismo del bacino del Mediterraneo”, sarà bene pensare a questa manifestazione come un progetto inclusivo, aperto a tutti, che diventi veramente un contenitore rappresentativo dell’intera filiera. Bisognerà ripensare le date (ma forse è troppo tardi) per invogliare anche altri espositori, a partire dal vivaismo, che è determinante per attirare quel pubblico internazionale in grado di fare la differenza. Inoltre, questo bel progetto potrebbe diventare veramente il punto di sintesi del diverso e polverizzato associazionismo, spesso vittima dei protagonismi. Certo, c’è tanto lavoro da fare, ma se non ci imponiamo di “fare sistema” non si andrà da nessuna parte. Io a Myplant & Garden mi sono divertito, ho trovato nuovi stimoli e nuove storie da raccontare, ho visto novità e conosciuto imprenditori che hanno una grande speranza. Che è un po’ quella di tutti noi. E allora, mi auguro che Milano possa essere un nuovo punto di partenza. Flortecnica e vivaismo
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FATTI & BREVI | news dal mercato
CRESCE L’ESPORTAZIONE DI FIORI
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abobank, il principale istituto di credito olandese specializzata nel credito agricolo, ha pubblicato l’aggiornamento della World Floriculture Map, un report che fotografa il settore del florovivaismo nel mondo. I fiori di grande consumo di
massa vengono prodotti in Kenya, Etiopia, Ecuador, Colombia e Malaysia e tali paesi hanno aumentato le loro esportazioni in tutto il mondo, in molti casi triplicando la loro percentuale di esportazione negli ultimi 10 anni, mentre l’Olanda ha visto diminuire al 52% le proprie esportazioni sul totale delle esportazioni mondiali nel 2013 (nel 2003 occupava il 58%). Italia, Israele e Germania si assestano sull’1%, dimezzando, in molti casi, la propria percentuale negli ultimi 10 anni, la Spagna è addirittura scesa sotto l’uno per cento.
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Flortecnica e vivaismo
PISTOIA, DANNI INGENTI PER IL VENTO
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anni importantissimi all’agricoltura di Pistoia. Serre scoperchiate a Pescia, piante piegate in città e in tutta la provincia da un vento che ha raggiunto intensità e costanza non abituali sia per la piana pistoiese, sia per la montagna, sia per la Valdinievole. Non ci sono stati solo i danni visibili, il vento ha fatto ‘strage’ di gemme dalle piante, pronte alla produzione primaverile. Direttore e tecnici di Coldiretti Pistoia stanno perlustrando tutta la provincia per valutare la situazione, aziende per azienda. “È un disastro per il comparto vivaistico, anche in considerazione del periodo – ha dichiarato Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia –. Il forte vento rallenterà le operazioni di consegna delle piante in tutto il mondo, che avvengono in questo periodo”. Danni ingenti nei vivai che producono piante in vaso (piegati dal vento, anche quelli più grandi) sia al polo floricolo della Valdinievole con tante serre scoperchiate a Pescia e Chiesina Uzzanese. Danni anche alla zootecnia a Pieve a Nievole con problemi ai capannoni degli allevamenti. E anche le aziende orticole risentiranno per giorni e giorni dei danni del vento e delle conseguenze economiche sull’attività di impresa. “Gli agricoltori sono abbattuti da questa ‘mazzata’ – ha affermato Mario Carlesi, presidente di Coldiretti Pistoia – ma siamo già al lavoro per rimediare e ripartire. Come da sempre facciamo noi imprese agricole, sia che alleviamo animali, sia che facciamo crescere piante o sia che produciamo ortofrutta”.
ACCORDO TRA UNICREDIT E ANVE
L’
Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori (ANVE) e Unicredit hanno raggiunto un accordo sull’erogazione di finanziamenti alle imprese associate. L’obiettivo è quello di valutare la concessione di facilitazioni creditizie in Toscana, Umbria, Marche ed Emilia Romagna. Marco Cappellini, presidente di ANVE.
IL SENATO STUDIA IL PUNTERUOLO ROSSO
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i sono svolte il 24 febbraio in Commissione Agricoltura al Senato le audizioni degli esperti e dei ricercatori riguardo il controllo del Punteruolo
I danni del Punteruolo rosso su una palma.
rosso (Rhynchophorus ferrugineus) proposto dalla senatore Donatella Albano ligure presente nella Commissione Agricoltura. L’obiettivo è di informare e sensibilizzare il MiPAAF e in generale il Governo, affinché vengano messi a punto progetti di ricerca in grado di trovare soluzioni efficaci a questo problema, che rispettino l’ambiente e che siano sostenibili da parte delle Amministrazioni.
USA, PRODUZIONI PIÙ SOSTENIBILI
S
i sta delineando sempre più anche negli Stati Uniti un’attenzione speciale per i fiori recisi a Km zero, coltivati con tecniche maggiormente sostenibili. Secondo le statistiche governative l’80% dei fiori recisi commercializzati negli USA è importato dalla Colombia, dal Kenya o da altri paesi africani, ma, ciononostante, dal 2007 al 2012 le aziende florovivaistiche americane sono passate da 5.085 a 5.903 e sono 700 i membri dell’Association of Specialty Cut Flower Growers. In alcuni stati sono sempre più frequenti e utilizzate le certificazioni di origine su prodotti coltivati su territorio americano, di modo che il consumatore possa facilmente individuare i fiori importati e quelli locali, questo a dimostrazione di un sempre maggior interesse sull’origine del prodotto acquistato per motivi etici, sociali ed ecosostenibili.
FATTI & BREVI | news dal mercato
L’IMPEGNO DI VALAGRO
I
ricercatori del Global R&D di Valagro hanno illustrato le principali direttive di sviluppo delle attività di ricerca nel corso del meeting che si concluso recentemente a Phoenix, Arizona. Oltre 10 sono stati i progetti di ricerca al centro della riflessione dei ricercatori Valagro. Un aspetto che illustra al meglio il forte impegno del gruppo a favore dell’innovazione scientifica, come dimostra l’investimento in R&D, pari ogni anno a più del 4% del proprio fatturato. Driver dell’innovazione di Valagro è inoltre la collaborazione con un ampio network internazionale di istituti di ricerca e università che annovera, tra gli altri, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. I progetti di ricerca coinvolgeranno un team internazionale: 45 persone distribuite tra l’headquarter italiano, Stati Uniti, Canada, Brasile, Messico, Spagna, Turchia e Nuova Zelanda, dove si prevede di svolgere 250 prove di screening e 550 prove sul campo.
IL FLOROVIVAISMO DEVE FARE LOBBY
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stata definita dagli stessi associati “calorosa” e potremmo aggiungere ricca di contenuti, partecipata. Del resto i temi sul piatto erano di particolare importanza, se non vitali per il settore. Il florovivaismo non è una cenerentola, e l’hanno dimostrato le presenze istituzionali che sono intervenute: l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava (nella foto), il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il presidente di Confagricoltura Francesco Martinoni, i presidenti dei collegi. Dopo la presentazione e approvazione del bilancio, si è passati ai temi “caldi” del settore, dallo sgravio sulle accise del gasolio, al riconoscimento della figura professionale del costruttore e manutentore del verde attraverso un’idoneità professionale obbligatoria, per combattere la piaga dell’abusivismo. E ancora, gli accessi al PAC, gli sgravi fiscali per gli interventi di manutenzione del verde e detraibilita’ in ambito di ristrutturazione di aree verdi. Programmi e progetti che fanno comprendere come il settore abbia un peso economico importante, generi impiego, contribuisca in maniera significativa al PIL. L’associazione florovivaisti bresciani ha poi illustrato i prossimi programmi e manifestazioni e ha presentato agli associati il nuovo sito internet, concepito per favorire la consultazione, in ottica di servizio agli associati, ma anche di apertura verso gli utenti. Tanto lavoro è valso persino il plauso venuto dai colleghi di altri province come Verona, Modena, Ravenna, Bergamo, Milano, che hanno ammirato la compattezza e la coesione dell’Associazione bresciana, dove l’unione fa davvero la forza. Infine i quarant’anni di attività sono stati degnamente celebrati con la consegna di riconoscimenti e targhe, anche a chi l’Associazione l’ha fondata, l’ha vista nascere e ha contribuito a farla crescere. L’Associazione florovivaisti bresciani ha già fatto proprie le parole dell’Assessore Fava: «dovere fare una forte azione di lobby, perché il florovivaismo rappresenta una componente fondamentale della nostra agricoltura».
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Flortecnica e vivaismo
I NUMERI • 4% del fatturato reinvestito in R&D • 45 persone che operano nel settore • 250 prove di screening • 550 prove sul campo
POMODORO, MA ANCHE PATATA
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on si è mai vista una pianta così. Si tratta di un’insolita varietà registrata, da poco tempo disponibile sul mercato, grazie alla quale puoi coltivare insieme pomodori e patate. TomTato ® è stato creata da Beekenkamp Plants B.V ed è ideale da piantare in un vaso capiente e da tenere sul terrazzo, coltivando ben due ortaggi in pochissimo spazio. Sulla pianta cresceranno dolcissimi e succosi pomodori ciliegini, mentre nel terreno si svilupperanno le patate. In un anno TomTato ® produce fino a 500 pomodori e circa due chili di patate.
FATTI & PERSONAGGI | focus
AUMENTA L’IVA PER IL PELLET Con questa scelta, l’Italia diventa uno dei paesi europei che applicano l’aliquota più elevata per questo combustibile. Possibile un effetto depressivo sui consumi a cura di Matteo Ragni testo di Annalisa Paniz (AIEL)
L’
IVA è l’imposta sul valore aggiunto o imposta sui consumi: si applica in ogni scambio di beni e servizi. In Italia ci sono varie aliquote IVA, secondo i beni a cui si applica. L’aliquota ordinaria, applica a circa il 60% del valore degli acquisti complessivi in Italia, è legata a beni informatici, elettrodomestici, mobili, abbigliamento, automobili e a consumi di qualità come vini e alcolici. Esistono altre due aliquote, al 4 e al 10%, pensate dallo Stato per tenere bassi i prezzi di alcuni generi considerati molto importanti o di prima necessità. Hanno un’aliquota al 4% cibi come pane, pasta, olio, latte e
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Flortecnica e vivaismo
riso, oltre a oggetti di uso comune. Al 10% invece sono tassati beni e servizi come la fornitura dell’elettricità, la carne e il pesce e i combustibili legnosi. Tutti tranne uno, il pellet. Dal 1 gennaio 2015, infatti, come previsto dal comma 711 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2015, il Governo ha disposto l’aumento dal 10 al 22% dell’aliquota IVA da applicare alle cessioni del prodotto pellet di legno, destinando (comma 712) le maggiori entrate, per un importo pari a 96 milioni di euro, a incrementare il fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Pertanto, l’aumento dell’IVA sul pellet è stato introdotto per generare un aumento delle entrate che in realtà è del tutto teorico. Con questa scelta, l’Italia diventa uno dei paesi europei che applicano l’aliquota più elevata per questo combustibile, producendo indirettamente un
IN BREVE • Aliquota varia dal 10 al 22% • Entrate di 96 milioni di euro per lo Stato • Italia tra i paesi con IVA più alta • A rischio il raggiungimento degli obiettivi europei • Possibile effetto depressivo sui consumi • Italia primo paese in Europa per il consumo domestico
pericoloso allontanarsi dal raggiungimento degli obiettivi europei previsti al 2020 in termini di energia termica rinnovabile. Non sarebbe una sorpresa costatare che, specie in un momento così delicato dal punto di vista economico, l’aumento dell’IVA abbia un effetto depressivo sui consumi, disincentivando il consumo di un prodotto che in molte zone d’Italia rappresenta l’unica alternativa alle più costose fonti energetiche. L’Italia, infatti, è il primo paese europeo per consumo domestico di pellet di legno, con oltre tre milioni di tonnellate potenzialmente impiegabili. Sono infatti oltre due milioni le famiglie che usano questo combustibile per riscaldarsi, di cui più della metà, ovvero il 4% delle famiglie italiane, lo impiegano come fonte di riscaldamento unica o prevalente. In base ai calcoli fatti, l’aumento dell’IVA sul pellet si tradurrebbe in un aumento medio della spesa per il riscaldamento pari a 50 euro a famiglia; incremento che può superare i 150-200 euro nel caso in cui il pellet sia impiegato in caldaie per il riscaldamento centralizzato. Questi dati sono stati calcolati sulla base dei consumi medi dichiarati dalla famiglie italiane, pari a 1,5 t/anno. Non è trascurabile, inoltre, evidenziare come gli effetti negativi si possano avere non solo per i consumatori, ma anche per l’industria.
REGIME IVA SUL PELLET PAESI EUROPEI IVA sul pellet (%)
PAESE Gran Bretagna Belgio Lussemburgo Germania Francia Austria Lettonia Irlanda Repubblica Ceca Cipro Bulgaria Estonia Slovacchia Spagna Olanda Italia Slovenia Grecia Polonia Portogallo Romania Finlandia Danimarca Croazia Svezia Ungheria
IVA ordinaria (%)
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PRIMI 10 PAESI IN EUROPA PER CONSUMO DI PELLET
Fonte: Epc-AIEL
20 21 15 19 19 20 21 23 21 19 20 20 20 21 21 22 22 23 23 23 24 24 24 24 25 27
PRODURRE IDROGENO COME LE FOGLIE Creato un film in grado di aumentare l’efficienza delle foglie artificiali per la produzione di idrogeno da energia solare
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e piante sanno sfruttare l’energia solare con un’efficienza unica. Perché allora non ispirarsi a loro per la produzione di idrogeno? È proprio questa la strada percorsa alla Caltech, dove un team di scienziati, ispirandosi al processo chimico tipico delle foglie, ha sviluppato un sottile film conduttivo in grado di spianare la strada alla produzione di idrogeno per fotolisi, come riportato dal portale web rinnovabili.it. «Abbiamo sviluppato un nuovo tipo di rivestimento protettivo che consente di attuare un processo chiave nella produzione solare di combustibili con record di efficienza, stabilità ed efficacia mai raggiunti prima, in un sistema che è intrinsecamente sicuro e non produce miscele esplosive di idrogeno e ossigeno», spiegano i ricercatori. La foglia artificiale realizzata dal team della Caltech è costituita da tre componenti principali: due elettrodi (un fotoanodo e un fotocatodo) e una membrana. Il fotoanodo utilizza la luce solare per ossidare molecole di acqua generando così ossigeno gassoso, protoni ed elettroni, mentre il fotocatodo ricombina le particelle cariche per formare idrogeno gassoso. La membrana mantiene i due gas separati al fine di eliminare ogni possibilità di un’esplosione. All’inizio del lavoro gli scienziati hanno cercato di costruire gli elettrodi su semiconduttori comuni come silicio o arseniuro di gallio, usati tradizionalmente anche nei moduli fotovoltaici per la loro capacità di assorbire la luce. Tuttavia in presenza di acqua questi materiali sviluppano uno strato di ossido (cioè, ruggine), e quindi sono inadatti al processo di fotosintesi artificiale. Il problema è stato risolto con l’impiego di un particolare rivestimento protettivo per gli elettrodi: un film sottile di ossido di nichel. «Dopo aver visto i fotoelettrodi funzionare senza alcun degrado, per 24 ore, e poi 100 ore, e poi 500 ore, abbiamo capito di aver fatto ciò che gli altri scienziati non erano riusciti a fare prima», hanno spiegato soddisfatti gli scienziati. I ricercatori sono ovviamente ancora molto lontani dallo sviluppo di un prodotto commerciale che converta la luce solare in combustibile, ma la porta è stata aperta. (fonte: rinnovabili.it) Flortecnica e vivaismo
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STRUMENTI di Jessica Bertoni
economia &verde
Gestione, finanziamenti e investimenti per l’impresa che vuole innovare
Fattura elettronica OBBLIGATORIA Da aprile riguarderà tutta la Pubblica Amministrazione. Inoltre, molti i Bandi di concorso europei, nazionali e regionali. Obiettivo: aggiornarsi
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arliamo ancora di fattura elettronica PA in quanto dal 31 marzo scatta l’obbligo di fatturazione elettronica verso tutta la PA e quindi non solo verso le amministrazioni centrali, come già avvenuto lo scorso 6 giugno. Questo vuol dire che ogni impresa fornitrice sarà tenuta ad emettere fattura elettronica verso tutta la Pubblica Amministrazione, centrale e locale.
CHI RIGUARDA? La recente circolare esplicativa del Ministero specifica nel dettaglio l’elenco dei possibili committenti: Ministeri (incluse le scuole di ogni ordine e grado), agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane e tutte le amministrazioni centrali. Rientrano nell’elenco anche, come si legge nella circolare, “le amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le istituzioni universitarie, le Camere di Commercio, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, il Coni, tutti gli enti pubblici non economici compresi gli ordini professionali, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni”. La trasmissione delle fatture elettroniche destinate all’amministrazione dello stato avverrà attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), che funge da snodo tra gli attori interessati dal processo di fatturazione elettronica. Il Sistema di Interscambio è un sistema informatico, gestito dall’Agenzia delle Entrate, in grado di ricevere le fatture sotto forma di file con le caratteristiche della Fattura PA, effettuare controlli sui file ricevuti, inoltrare le fatture alle Amministrazioni destinatarie. Il Sistema di Interscambio non ha alcun ruolo amministrativo e non assolve compiti relativi all’archiviazione e conservazione delle fatture. Effettua su ogni file Fattura PA dei controlli for-
mali necessari per garantire il corretto inoltro al destinatario.
IL MINISTERO FORNISCE GLI STRUMENTI INFORMATICI Per inviare al Sistema di interscambio i file Fattura PA e i file archivio, sono necessarie alcune operazioni che sono definite nel Decreto Ministeriale 3 aprile 2013, numero 55, contenente il regolamento attuativo. • L’operatore economico può predisporre, emettere e trasmettere autonomamente la fattura elettronica oppure avvalersi di un intermediario. • Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze fornisce servizi e strumenti informatici per la generazione, trasmissione e conservazione delle fatture nel formato previsto dal Sistema di Interscambio: questi servizi sono disponibili gratuitamente per le PMI abilitate al MEPA sul sito www. acquistinretepa.it. Assistenza ed informazioni al numero verde 800 906 227. • Sul sito AgID sono inoltre fornite indicazioni “per il supporto e per lo sviluppo di strumenti informatici open source per la fatturazione elettronica”. All’interno di www.fatturapa.gov.it è prevista una sezione dedicata ai servizi/strumenti, differenziati per utente a seconda che trattasi di operatori economici, PA e intermediari, che consente di controllare la correttezza o meno del contenuto della fattura replicando i controlli effettuati dal Sistema di Interscambio, monitorare lo stato, all’interno del perimetro del Sistema di interscambio, delle fatture transitate attraverso il medesimo Sistema e ricevere assistenza da personale tecnico, tramite l’invio di mail a un contact–center.
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OPPORTUNITÀ SPECIALE BANDI PER CONTRIBUTI ALLE IMPRESE APPLICAZIONE COMUNITARIA • Commissione Europea: invito a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro pluriennale per la concessione di un contributo finanziario nel settore delle infrastrutture energetiche trans europee. • Scadenza:29/04/2015. • Beneficiari: Stati membri; con l’accordo degli Stati membri interessati, organizzazioni internazionali, joint undertakings, imprese o enti pubblici o privati stabiliti in Stati membri • Iniziative ammissibili: progetti di interesse comune che possano essere attuati nel quadro della politica di reti transeuropee nel settore energetico. • Agevolazione: rimborso di una determinata percentuale dei costi ammissibili effettivamente sostenuti.
CREDITO AGEVOLATO PER ANTICIPAZIONE DI TFR AI DIPENDENTI Finanziamento agevolato per le imprese che anticipano il TFR ai dipendenti in busta paga Per le PMI sotto i 50 dipendenti, c’è la possibilità di chiedere alla banca finanziamenti agevolati per anticipare il TFR richiesto in busta paga dai dipendenti, senza pesare sulla liquidità aziendale. Infatti, dal primo marzo, i lavoratori dipendenti possono scegliere se farsi anticipare o meno il TFR in busta paga utilizzando uno strumento previsto dalla Legge di Stabilità 2015, in particolare dal comma 26 della legge 190/2014. Credito d’imposta per le spese per i nuovi investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera, nell’ambito di reti di imprese agricole e ittiche • Scadenza: 28 febbraio 2016. • Beneficiari: singole imprese, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, aderenti ad un contratto di rete già costituito al momento della presentazione della domanda, titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura di cui all’Allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che siano piccole e medie imprese, come definite dal Regolamento (UE) n. 651/2014, che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura non ricompresi nel predetto Allegato I. • Iniziative ammissibili: spese sostenute per nuovi investimenti, compresi in un programma comune di rete, per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera. • Contributi: credito di imposta dal 20% al 40% dell’investimento.
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Credito d’imposta per le spese per nuovi investimenti sostenuti per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico in favore delle imprese agricole e ittiche • Scadenza: 28 febbraio 2016. • Beneficiari: persone fisiche o persone giuridiche, titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, imprese, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura di cui all’Allegato I del Trattato, piccole e medie imprese, che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura non ricompresi nel predetto Allegato I, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi. • Iniziative ammissibili: realizzazione e ampliamento di infrastrutture informatiche esclusivamente finalizzate all’avvio e allo sviluppo del commercio elettronico. • Contributi: credito di imposta variabile dal 20% al 40% dell’importo degli investimenti realizzati.
FONDO DI CREDITO ISMEA • Beneficiari: imprese agricole. • Scadenza: non sono previsti termini di scadenza. • Iniziative ammissibili: realizzazione di opere di miglioramento fondiario; interventi per la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione tecnologica, la valorizzazione dei prodotti e la produzione di energia rinnovabile; costruzione, acquisizione o miglioramento di beni immobili per lo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse; acquisto di nuove macchine e attrezzature per lo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse; acquisto dei beni o servizi necessari alla conduzione ordinaria dell’impresa. • Agevolazioni: finanziamento agevolato a carico del Fondo di credito e Finanziamento bancario, a condizioni ordinarie, erogato da
STRUMENTI
servizio di formazione, ammesso all’aiuto e concesso in forma di contributo a fondo perduto, con un’intensità pari al 100% delle spese ammissibili e che rispetti le seguenti condizioni: • sia relativo a corsi tipologia 1 presente nel Catalogo dell’Offerta Formativa del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Marche 2007/2013 approvato con DDPF n. 52/AFP del 13/12/2013 e successive integrazioni e pubblicato sul B.U.R. nonché sui siti regionali http://psr2.agri.marche.it e www.agri.marche.it; • il servizio formativo sia erogato dall’ente di formazione titolare del corso di cui al punto precedente; • l beneficiario abbia raggiunto la soglia minima di partecipazione obbligatoria al corso; • il beneficiario sia in possesso dell’attestato del corso. • L’IVA non è ammissibile. • Contributi: il tasso di aiuto è del 100% della spesa fatturata dall’organismo di formazione al beneficiario. Banche convenzionate ai sensi del decreto. Può essere rilasciata sulla sola quota di Finanziamento bancario la garanzia a prima richiesta ISMEA. Campania: avviso pubblico per la selezione di imprese da ammettere a contributi per investimenti in strumenti e sistemi finalizzati a certificare e comunicare la sicurezza alimentare e la qualità dei prodotti - Certificazione QR Code Campania • Scadenza: 31 dicembre 2015 (salvo diverse determinazioni da parte della Regione Campania) ovvero fino ad esaurimento delle risorse stanziate. • Beneficiari: MPMI operanti nei settori della produzione primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. • Iniziative ammissibili e agevolazione: erogazione di un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher, del valore di 2.500 Euro, per l’adesione al sistema di certificazione “QR-CODE CAMPANIA” a tutela della filiera agroalimentare. Marche: bando pubblico inserito nel programma di sviluppo rurale Marche 2007–2013 • Attività formative per imprenditori agricoli e forestali ammessi all’aiuto a valere sulla misura 1.2.1. PSR 2007-2013. • Scadenza: 14 aprile 2015. • Possono essere beneficiari delle presenti azioni gli imprenditori agricoli e forestali singoli o associati residenti nella Regione Marche o titolari di aziende agricole e/o forestali con centro aziendale nel territorio nella Regione Marche e con regolarità contributiva previdenziale che siano stati ammessi all’aiuto a valere della misura 1.2.1. del PSR Marche 2007-2013. • Spese ammissibili ed intensità degli aiuti: ammissibile il costo sostenuto dal beneficiario per la fruizione di un
Umbria: contributi per la realizzazione di attività promozionali di prodotti agroalimentari nell’ambito di fiere, mostre, convegni, conferenze ed altre manifestazioni similari • Scadenza: durante tutto l’arco temporale dell’anno (a sportello). • Beneficiari: gli enti pubblici e loro associazioni, soggetti privati persone fisiche e giuridiche e loro associazioni. • Iniziative ammissibili: realizzazione di attività promozionali di prodotti agroalimentari nell’ambito di fiere, mostre, convegni, conferenze ed altre manifestazioni similari. • Agevolazione: max 80% della spesa richiesta in domanda ed effettivamente sostenuta. Veneto: ristrutturazione e riconversione dei vigneti • Scadenza: 20 aprile 2015. • Beneficiari: conduttori di superfici vitate. • Iniziative ammissibili: la riconversione varietale, anche mediante sovrainnesto; la diversa collocazione/reimpianto di vigneti; miglioramenti delle tecniche di gestione dei vigneti, in particolare l’introduzione di sistemi avanzati di produzione sostenibile. • Agevolazione: compensazione dei produttori per le perdite di reddito conseguenti all’esecuzione della misura; contributo ai costi di ristrutturazione e di riconversione. Sardegna: microincentivi per check-up energetici nelle imprese • Scadenza: 30 aprile 2015. • Area: attività produttive, ambiente/energia. • Beneficiari: PMI. • Iniziative ammissibili: esecuzione di check-up energetici. • Agevolazione: 80% delle spese ammissibili.
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dal 1977 informa il settore
Anno XVII - Marzo 2015
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I titolari di NUOVA AGRARIA il giorno dell’inaugurazione del nuovo punto vendita di circa 2mila metri quadrati
ANDAMENTI TERRICCI Il mercato torna ad essere dinamico
49 TENDENZE / novità Una selezione delle varietà premiate all'IPM di Essen
12 Garofani PRIMO PIANO / tecniche Si SALVIA chi può!
Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
Cresce l'interesse per la CELOSIA
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ESTERE Nei garden inglesi si sperimenta il monitoraggio oculare
cucina&territorio VINISOLA, UN CONNUBIO DI PASSIONI
150 NUMERI Dall´orto al garden (e viceversa)
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TENDENZE
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TRIMESTRALE NUMERO 20| PRIMAVERA 2015 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS
Gennaio/Febbraio n. 1/2 • anno XXXIX
N U O V O. PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E
PRIMAVERA 2015 | numero 20
Bio 2015 BI OAgenda A GEND A 2015
Flortecnica e vivaismo
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
tecniche VIVAIO: COME RECUPERARE IL CALO DELLE VENDITE PAG.73
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Edizioni Laboratorio Verde è l’unica casa editrice di filiera che informa con prodotti dedicati i diversi target del mercato del florovivaismo: floricoltore, vivaista, garden center, agrarie, GDS e consumatore. Per una nuova identità della cultura del garden.
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Via Pasubio 16 - Brebbia (VA) | tel. 0332 989211 | www.laboratorioverde.net | info@laboratorioverde.net
PRODUZIONE | varietà
La varietà ‘BELARINA’ della serie Nectarine.
La varietà ‘DRUMCLIFF’.
QUALE TI
SELEZIONO?
Il fiore della Primula capitata ‘SALVANA’.
Tante e diverse le soluzioni proposte da ibridatori e coltivatori. Piace il fiore particolare dai colori eleganti. Interessanti anche le specie botaniche
Q di Matteo Ragni
Quale sarà il ruolo delle primule nel futuro della nostra produzione? Saremo costretti a produr re primule acaulis tutte gialle? Oppure possiamo dare il valore giusto alle primule? Non esistono solo le acaulis, il genere Primula è ricco di una miriade di specie e gli ibridi sono talmente tan-
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Flortecnica e vivaismo
La primula ‘MILLERS CRIMSON’.
ti, e ormai accessibili a tutti, che è possibile assecondare le richieste dei coltivatori, anche in merito alle diverse necessità di costi.
La Primula vialii ‘MIRACLE’, varietà perenne.
FIORISCONO CONTEMPORANEAMENTE Numerose sono ormai le varietà a fiore doppio, ma la mia preferita resta la serie Primula BELARINA™, è tra le tante la varietà più bella e profumata è la ‘Buttercup Yellow’, con un fiore dal colore giallo caramella, che si inserisce in una coppa di sepali verdi. Accanto al giallo io ci metto sempre l’arancio fiammato della varietà
LA TENDENZA • Selezione di specie e ibridi in base alle richieste dei consumatori • Numerose varietà a fiore doppio • Interessante il colore arancio fiammato delle Nectarine • Serie Elatior tra le novità più interessanti
Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | varietà
La varietà ‘SIBEL’ nei vari stadi di crescita.
Una varietà di primula botanica.
La ‘Buttercup Yellow’ della serie BELARINA™.
I PLUS • Capacità di portare a fiore diverse “ombrelle” contemporaneamente • Maggior resistenza alla pioggia • Coltivazione interessante in vaso 12 e in vaschette da pronto effetto
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Nectarine. L e primule che poi possono fare la differ e n z a , so no l e va r iet à co n “l’ombrello”, cioè le Elatior che dalle varietà di una volta si è arrivati, grazie alla ricerca genetica, ad abbassare di molto la lunghezza dello stelo. Le differenze sostanziali tra le varietà di una volta e quelle odier ne, sta nel fatto che le nuove selezioni hanno la capacità di portare a fiore diverse “ombrelle” contemporaneamente. Le vecchie varietà ne facevano una sola per volta, le ultime di oggi man-
Flortecnica e vivaismo
tengono la fioritura per diverse settimane, e resistono alla pioggia. LA SCELTA GIUSTA La coltivazione risulta interessante anche in vaso 12 di diametro o direttamente in vaschette da pronto effetto. Le varietà sono molte e alcuni produttori di giovani piante propongono propri mix, altri si affidano a genetica propria. Di certo quello che è evidente è che le varietà che vanno per la maggiore sono quelle con il fiore particolare,
PER LA MAGGIORE
come la ‘Sibel Scarlet Yellow’, oppure il nuovo mix di Stiletto dalle nuance eleganti. La ricerca di varietà che possiamo fare è anche legata alle primule botaniche disponibili anche in mix, oppure specie dal fiore particolare come la Primula ‘MILLERS CRIMSON’, la Primula capitata ‘SALVANA’ e per gli amanti delle perenni la Primula vialii ‘MIRACLE. Resta solo l’imbarazzo della scelta, o meglio il bisogno di fare la scelta giusta.
• Di certo quello che è evidente è che le varietà che vanno per la maggiore sono quelle con il fiore particolare come la Sibel Scarlet Yellow, oppure il nuovo mix di Stiletto dalle nuance eleganti.
Flortecnica e vivaismo
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PRODUZIONE | tecniche
SUBSTRATI,
LE ESIGENZE SPECIFICHE AIPSA consiglia con una pubblicazione le linee guida per i terricci di coltivazione, prendendo in esame caratteristiche e parametri agronomici significativi. Oltre a un approccio tecnico in caso di controversie
I
nteressante il rapporto pubblicato da AIPSA, Associazione italiana produttori di substrati di coltivazione e ammendanti, sulle Linee guida substrati di coltivazione e in particolare sulla composizione, le proprietà e l’impiego. Si trovano informazioni utili sulle materi prime costituenti i substrati, sulle proprietà chimico-fisiche e biologiche che caratterizzano i substrati, oltre ad approfondimenti sulle modifiche che intercorrono nella conservazione e nella coltivazione. Promuove, infine, un approccio tecnico da adottare anche in caso di controversie. Una parte importante è quella dedicata alle esigenze delle piante floricole e orticole. IDONEI PER SINGOLE COLTURE Le varie specie floricole e orticole
a cura di Filippo Terragni
presentano esigenze diversificate relativamente alle caratteristiche fisiche e chimiche del substrato, pur essendo la loro risposta variabile in funzione anche di altri fattori, quali il sistema irriguo adottato, il tipo di contenitore, la lunghezza del ciclo colturale e la fase di sviluppo. Senza giungere all’eccesso di approntare substrati commerciali specifici per singole colture (esempio, per gerani, ciclamini, eccetera), che appare ingiustificato, risulta sicuramente opportuno poter disporre di differenti tipi di substrati idonei per le principali condizioni colturali. Nella tabella 1 sono riportate, per esempio, le caratteristiche fisiche del substrato ritenute ottimali per le diverse tipologie di coltivazione di piante ornamentali. Le caratteristiche chimiche di un substrato dipendono, ovvia-
I SOCI AIPSA • Ageon • Agrochimica • Armando Garello • Compo IItalia • Europomice • Fap • Fertil • Geotec • Klasmann Italia • Mediopiave • Nuova Cem.Ar. • Nuova Flesan • Pac • Perlite Italia • Tercomposti • Terflor • Tirsi • Turco Silvestro • Vigorplant • Vitaflor
Il minimale del manuale Linee guida substrati di coltivazione Flortecnica e vivaismo
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Tab.1 – CARATTERISTICHE FISICHE DEI SUBSTRATI IDONEI PER LE VARIE TIPOLOGIE DI PIANTE ORNAMENTALI
Tipo di coltivazione
Volume d’aria a pF 1 (% v/v)
Volume d’acqua a pF 1 (% v/v)
Volume d’acqua disponibile (% v/v)
Semina in contenitori alveolari
15-20
70-80
30-40
Radicazione delle talee
30-60
40-60
20-30
Colture a ciclo breve (annuali, viole)
15-20
70-80
30-40
Piante verdi o fiorite a ciclo medio Con irrigazione dall’alto
15-30
70-80
20-40
Con subirrigazione
20-50
55-80
25-35
Specie acidofile
30-40
55-65
20-30
Vaso piccolo (volume < 1 L)
30-40
55-70
20-35
Vaso medio-grande (volume > 1 L)
30-40
50-65
25-45
ASSOCIAZIONE E SCOPI
AIPSA, Associazione italiana produttori di substrati di coltivazione e ammendanti, ha come scopo la promozione dell’impiego dei substrati di coltivazione e degli ammendanti di qualità e di qualità controllata. La volontà di fondare un’associazione nasce dall’idea che la condivisione delle problematiche comuni alle aziende del comparto sia un elemento fondamentale per valorizzare le produzioni e qualificare il mercato. Infatti, i substrati e gli ammendanti sono mezzi tecnici di primaria importanza per il settore ortoflorovivaistico e negli ultimi anni la produzione e la commercializzazione di questi prodotti è notevolmente aumentata e differenziata in funzione delle sempre più specifiche esigenze dell’utilizzatore. Costituita nel 2007 per iniziativa di Geotec, Sopram, Terflor, Turco Silvestro e Vigorplant Italia, riunisce attualmente le principali realtà produttive operanti sul territorio nazionale. Le aziende aderenti sono 21 e rappresentano circa il 80 % del fatturato delle imprese operanti, sul territorio nazionale, nel settore dei substrati. Info: www.asso-substrati.it Flortecnica e vivaismo
Basso (0,7-1,4 ds/m)
Media (1,4-2,1 ds/m)
Alta (2,1-2,8 ds/m)
Aphelandra, bromeliacee, calceolaria, ciclamino, gerbera, gloxinia, petunia, Poinsettia, rosa, Sansevieria, tagete, zinnia
Asparagus, aralia, cineraria, crisantemo, edera, ficus, garofano, geranio, Limonium, Lisianthus, ortensia, saintpaulia
Specie Floricole Adiantum, Anthurium, azalea, camelia, ericacee, gardenia, gladiolo, godetia, Impatiens, marata, orchidee, primula, rododendro, tulipano
Specie orticole
Vivaismo ornamentale
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Tab. 2 – TOLLERANZA DELLA SALINITÀ DEL SUBSTRATO (CE dell’estratto satura a 25°C) DA PARTE DI ALCUNE SPECIE FLORICOLE ED ORTICOLE
Fagiolo, carota, fragola, lattuga, pisello, fava, cipolla, carota, melanzana, ravanello
mente, oltre che dai materiali costituenti, anche dall’aggiunta di concimi. Il valore ottimale di pH del substrato è per la maggior parte delle specie, compreso tra 5,3 e 6,3. Fanno eccezione le specie acidofile, che richiedono un pH tra 4,5 e 5,5: per esempio azalee, rododendri, camelie, eriche, gardenia, Hebe, Leucothoe, ortensie, molte orchidee e alcune piante verdi (Ctenanthe, Philodendron). INFLUENZA DELLE CONDIZIONI CLIMATICHE Riguardo alla salinità del substrato, le varie specie possono essere più o meno telleranti e classificabili in tre gruppi, sulla base dei quali anche i substrati commerciali dovrebbero essere distinti. Nella tabella 2 è riportata la suddivisione di alcune specie floricole e orticole in funzione della
Aglio, cetriolo, Asparago, bietola, finocchio, melone, carciofo, cavoli, patata, peperone, zucchino pomodoro, porro, sedano, spinacio
tolleranza alla salinità, desunta dalla bibliografia. Bisogna considerare, però, che i valori assoluti di tolleranza possono variare significativamente in relazione alle condizioni climatiche, alla composizione del substrato (e in particolare al contenuto di sostanza organica) e alla tecnica di coltivazione (concimazione minerale, metodo di irrigazione, qualità dell’acqua, concimazione carbonica), oltre che ai metodi di analisi. Comunque, sulla base della conoscenza della classe di appartenenza delle varie specie dovrebbe essere possibile scegliere in maniera oculata il substrato, a sua volta da classificare come idoneo per specie sensibili, mediamente tolleranti o tolleranti la salinità. (Testo di Piero Frangi e Livia Martinetti)
PRODUZIONE | terricci
RICERCA
SVILUPPO Queste le basi della produzione di substrati professionali Hochmoor. Prodotti pensati dal florovivaismo, per il florovivaismo di Marta Meggiolaro
T
erflor, nota azienda lombarda produttrice di substrati, è da sempre dedita alla ricerca e all’innovazione dei suoi prodotti. La ricerca del migliore substrato in particolare si è concentrata sulla percentuale di inerte e di argille. I test hanno stabilito che la percentuale ottimale di inerte con la torba è del 20–30%: a questo livello si favorisce il drenaggio e si mantiene la porosità necessaria per l’ossigenazione delle radici. Per quanto riguarda le argille, fondamentali nei substrati a bassa ritenzione idrica, il problema, si sa, è la frequenza delle concimazioni e delle irrigazioni, con spreco di acqua. Terflor ha risolto il problema con l’argilla montmorillonitica. E così è nata la linea di substrati professionali, chiamata Hochmoor. Inoltre, tutti prodotti Terflor sono certificati AIPSA (Associazione Italiana Produttori Substrati di coltivazione e Ammendanti), di cui Terflor è socio fondatore. Le aziende che aderiscono al protocollo devono mantenere elevati standard produttivi, rispondere a tutte le richieste per la qualità, tracciabilità e specifiche tecniche del prodotto, soprattutto in funzione della coltivazione a cui è destinato.
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Flortecnica e vivaismo
IN BREVE
LA STORIA
Terflor viene fondata • Hochmonel 1977 da Valerio Cadei, or, linea di un produttore di piante verdi, che substrati decide di raccogliere la sfida di produrre, professionali in competizione con le già affermate aziende • Specifici per straniere, substrati professionali di qualità per gli operatori del florovivaismo. Il punto di partenza? l’ortofloroviL’esperienza maturata nel settore, che aveva chiarito a vaismo Cadei cosa serve per una buona coltivazione. Vent’anni • Frutto degli dopo, Terflor aggiunge la collaborazione con l’Università investimenti degli Studi di Milano e l’ERSA del Friuli: nasce così la in ricerca e Linea Professionale Hochmoor, pensata per un orto– sviluppo florovivaismo di qualità elevata. Oggi l’azienda, guidata • A norma di da Amonica Cadei, si estende su 60mila metri legge e certiquadri, ha un laboratorio di ricerca e sviluppo ficati AIPSA interno, un impianto costituito da miscelatori • Provengoautomatici computerizzati e tecnologie no da fonti strutturali che la proiettano solidamente nel futuro. rinnovabili • Miscele di torbe differenti a seconda delle esigenze della coltivazione • Fra i materiali aggiunti, pomice, sabbia silicea perlite • Uso della fibra di cocco per le proprietà di imbibizione e riumettamento
Miscele naturali e innovative Le torbe usate da Terflor provengono da aree non protette e rinnovabili. Rinnovabile, perché lo sfagno, da cui si ricava la torba, cresce in natura e dopo lo sfruttamento della torbiera, in un giro di tempo relativamente breve, si ha la rigenerazione del naturale manto superficiale. La composizione di matrici torbose Hochmoor comprende: • Torba bionda baltica, giovane, ricca di cellulosa. Ha elevata capacità per l’aria e bassa ritenzione idrica.
• Torba bionda irlandese, meno giovane quindi più ricca di lignina, cioè più resistente al degrado. Ha elevata capacità per l’aria e media ritenzione idrica. • Torba scura austriaca e torba nera tedesca, molto vecchie, ricche di argilla montmorillonitica. Hanno elevata ritenzione idrica e trattengono gli elementi nutritivi. Gli altri materiali che vengono integrati con le torbe sono la perlite, lapilli vulcanici, zeoliti, argille montmorilonitiche, fibra di cocco, argilla espansa, vermiculite. Ce ne
Alcuni dei prodotti Terflor per il florovivaismo professionale.
te in ragione del 20–25% del volume. • Fibra e midollo di cocco: con densità medio bassa, simile a quella della torba in decomposizione, ma con elevata porosità a fronte di un minimo indice di restringimento. La fibra ha una capacità di imbibizione molto superiore a quella della torba fresata. Il midollo invece ha un alto contenuto di acqua e fa da riserva alle piante, oltre ad avere una grande capacità di riumettamento, per cui esclude i fenomeni di idrofobia tipici delle torbe sottoposte a disidratazione drastica.
sono tre in particolare che hanno un ruolo più rilevante. • Pomice: un inerte che contiene tracce di elementi nutritivi con bassa densità e buona porosità, favorisce il drenaggio e dà struttura al substrato riducendo gli effetti negativi legati al degrado delle torbe (perdita di volume e di porosità). È presente in ragione del 20–30%. • Sabbia silicea: migliore della calcarea nel florovivaismo, perché ricca di carbonati che alzano il pH. Appesantisce il substrato e facilita la reidratazione. È presen-
SPECIFICI PER OGNI COLTIVAZIONE Come abbiamo detto, i substrati di coltivazione Hochmoor sono pensati con caratteristiche che li rendono adeguati a specifiche coltivazioni. Ne presentiamo alcuni: Substrato di coltivazione Hochmoor fine taleaggio, per semina e trapianto a ciclo breve. Classe idrologica europea 4. Adatto sia a freddo che su letto caldo in cassette, o contenitori alveolari. Concimazione bassa. Pensata per la radicazione e l’attecchimento di talee legnose ed erbacee, la miscela si caratterizza per un’alta capacità per l’aria, che facilita l’ossigenazione dei peli radicali. La percentuale di perlite assicura la stabilità di struttura nel tempo, facilitando lo scambio di aria e acqua che contrasta le marcescenze. Substrato di coltivazione Hochmoor
medium grossolano, per gerani e piante a ciclo medio. Classe idrologica europea 4. Adatto alla coltivazione di tutti i Pelargonium e similari a ciclo medio–lungo, con diverse condizioni produttive e per vasi superiori ai 16 cm. È la fibra di cocco grossolana in particolare, a dare struttura e stabilità per i mesi di coltivazione, mentre torbe scure e argilla aumentano la capacità di scambio cationico, per piante più robuste e vigorose. La concimazione è pensata per una veloce ripresa della giovane pianta dopo il trapianto; a tre–quattro settimane occorre intervenire con la fertirrigazione. Substrato di coltivazione Hochmoor vulcan Liguria, per vivaismo in vaso. Classe idrologica europea 3. La fibra mista grossolana e lunga, la media capacità idrica, la porosità libera alta e l’elevata capacità di struttura rendono questo terriccio idoneo alle colture arbustive in vaso che necessitano di drenaggio veloce e respirazione radicale, come piante aromatiche, margherite, tappezzanti. Il prodotto è pensato per la coltivazione di piante con ciclo colturale medio–lungo. La concimazione presente è quella di base con idrosolubile a cui si aggiunge la cornunghia come concime organico a lenta cessione e concime granulare a cessione controllata attraverso membrana. Grazie alla ricca presenza di inerte, previene i marciumi radicali a fine ciclo. Flortecnica e vivaismo
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TENDENTE | fiere
È NATO IL MARCHIO PER Al Salon du Végétal nuove iniziative statali e di privati per rilanciare il settore. La più importante, l’etichetta “Fleurs de France” di Marta Meggiolaro
L
a trentesima edizione del Salon du Végétal ha avuto luogo dal 17 al 19 febbraio e ha accolto 522 espositori, di cui il 29% provenienti dall’estero, e 13.500 visitatori. I numeri sono lievemente più bassi di quelli della scorsa edizione (545 espositori e 15.057 visitatori), probabilmente per il perdurare della crisi che mette a dura prova il settore con un drastico calo dei consumi, per la serie di primavere con un clima sfavorevole, e per la diminuzione dei budget per il verde pubblico. Comunque, il Salon du Végétal resta la fiera leader in Francia per le piante ornamentali e la seconda per il mercato europeo. Il manager dell’esibizione, Serge Tsvétoukhine, ha dichiarato: «Molti espositori hanno beneficiato dell’evento per mostrare le nuove idee per il 2015. Di nuovo la nostra fiera è stata un’occasione di incontro e di convivialità».
IL FLORAL DESIGN È UN PUNTO DI ATTRAZIONE I 17 speakers di “30mn sessions” hanno avuto una grande audience tutti i giorni. Le dimostrazioni presso
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Flortecnica e vivaismo
il “Distribution corner and îlot Distribution”, lanciate nel 2014, sono state sviluppate e hanno ottenuto una buona partecipazione di pubblico. Lo stesso si può dire delle conferenze quotidiane organizzate nei “Green spaces and Landscaping centre”. Infine i visitatori hanno molto apprezzato la finale del “Meilleur ouvrier de France”, sezione arte floreale, che per la prima volta ha avuto luogo al Salon du Végétal. Il ministro francese per l’agricoltura Stéphane Le Foll, ha inaugurato il marchio “Fleurs de France”, di cui ha consegnato i kits per la comunicazione ai primi produttori coinvolti nel progetto, voluto dall’organizzazione francese per il commercio di piante e di fiori. Il marchio serve a distinguere i fiori prodotti in Francia, secondo le leggi per il rispetto ambientale e secondo gli standard qualitativi. UN NUOVO EVENTO DEDICATO ALLA FILIERA Durante questa edizione del Salon du Végétal ha avuto luogo la prima edizione di VégéDirect, in cui la regione dei Paesi della Loira ha offerto ai garden
IN BREVE • Fiera leader in Francia per le piante ornamentali • Dal 17 al 19 febbraio 2015 • 522 espositori • 29% provenienti dall’estero • 13.500 visitatori • I numeri più bassi di quelli del 2014 • 30mn sessions • Finale del “Meilleur ouvrier de France • Concorso “Fleurs de France” • Prima edizione di VégéDirect
Solanum lycopersicon Dora Heartbreaker ™, secondo premio.
I FIORI FRANCESI IL DESIGN, UN LINK FRA GENERAZIONI
Nella “Espace Inspiration® area” sono state raccolte 11 idee di giovani designer che hanno lavorato con le piante e il design. Il premio «Nuovo look per il design delle piante» è stato vinto da BI-BOUILLE.
Jacques Moreau Arte floreale.
Le varietà Torenia x Mimulus Torelus “Dark Yellow” e “Orange Spicy Terracota”.
Ipomoea batatas
center, grossisti e coltivatori piante da giardino. Molte compagnie hanno dichiarato che sono interessate a prendere parte all’evento del prossimo anno. A proposito dell’edizione 2016, a chi ha partecipato quest’anno come espositore o come visitatore verrà sottoposto un questionario, che servirà agli organizzatori per lavorare su come rinforzare l’immagine della fiera per migliorarla.
INNOVERT Lunedì 16 febbraio una giuria composta da professionisti si è riunita per decidere I vincitori del concorso. Fra i 55 produttori selezionati, 15 sono stati premiati. Le categorie in gara erano: nuove piante, innovazioni per il commercio delle piante e prodotti non floricoli. Riportiamo le piante premiate nella prima categorie. Piante da vivaio Oro: Campsis x tagliabuana Orangeade ® “Tracamp” - Pépinières TRAVERS Argento: Clematis x “Maria Sklodowska Curie” - Pépinières JAVOY PLANTES Bronzo: Hydrangea paniculata raise Melba ® “Renba” - SARL Pépinières RENAULT Bronzo: Hebe Rhubarb and Custard ® “Tull 303” Solutions Jeunes Plants JPCO
L’oro dei premi per la floricoltura.
Floricoltura Oro: Begonia x boliviensis Bonaparte “Yellow” - SA GRAINES VOLTZ Argento: Solanum lycopersicon Dora Heartbreaker ™ F1 “PTHHBD410070“ - PRUDAC Bronzo: Torenia x Mimulus Torelus “Dark Yellow” et “Orange Spicy Terracota” - HABERSCHILL Menzione speciale a: Zantedeschia aethiopica “Prince Amaël“ ® SAS CHALLET- HERAULT Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | intervista
FIORITALIA: COMBINAZIONE DI ESPERIENZE
PER UN MARCHIO
RICONOSCIUTO
Fioritalia è una cooperativa veneta che lavora nel settore della floricoltura dal 1987, grazie alla combinazione tra l’esperienza acquisita e l’ampia offerta proposta alla propria clientela, dispone di molteplici tipologie di prodotti come: piante d’appartamento, fiori ornamentali, piante grasse e fiori da giardino. Opera in tutt’Italia e in particolare effettua la vendita di fiori e piante per le zone del: Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Trentino. Info: www. fioritalia.com
È questo uno dei principali obiettivi della presidente di Fioritalia: avere l’etichetta della cooperativa su tutti gli articoli dei soci. “Simbolo di italianità e garanzia di qualità” colloquio con Michela Zonato di Marta Meggiolaro
M
ichela Zonato è nell’azienda di famiglia da circa 10 anni, dove lavora a tempo pieno. Laureata in Economia e commercio, assieme alla sorella Elisa e ai genitori Diego e Marisa, che “sono stati così lungimiranti da costruire un’azienda moderna e funzionale in tempi in cui bastava molto meno”, gestiscono un’azienda di 10mila metri quadrati di serre ferro-vetro, ben attrezzate con tecnologie all’avanguardia “in grado di produrre piante di qualità e competitive”, ci racconta Michela Zonato. “Mi occupo della parte amministrativa, del rapporto coi cliente e i fornitori – continua – e insieme a mia sorella Elisa, “il tecnico”, programmiamo le produzioni e la coltivazione”. Dallo scorso anno è presidente di Fioritalia, cooperativa che si occupa di vendita, produzione e commercializzazione di piante e fiori per il Veneto, l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Trentino. Una delle sue priorità? “Riuscire a soddisfare sempre più le esigenze dei clienti, che richiedono un servizio
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Flortecnica e vivaismo
sempre più tempestivo e personalizzato”, ma non solo. D. Ha incontrato delle difficoltà ad affermarsi nel settore (resistenze, pregiudizi, oppure incompatibilità con la vita familiare/affettiva…)? R. «Nessuna difficoltà a livello familiare, l’azienda da noi è la famiglia, i miei genitori sono pienamente attivi ed essenziali, non ci sono stati “passaggi di consegne”. Semplicemente negli ultimi 10 anni l’aumentare degli impegni burocratico-amministrativi e delle dimensioni aziendali ha creato spazi per tutti. Le decisioni importanti le prendiamo comunque tutti assieme, a pranzo. Dallo scorso anno, poi sono stata eletta presidente della cooperativa di cui siamo soci, Fioritalia; questo dimostra che non ci sono pregiudizi né resistenze nemmeno per l’età, relativamente giovane, 39 anni». D. Contenta dell’incarico? R. «Ho accettato con grande orgoglio e penso sarà un’esperienza unica anche visti i cambiamenti, le sfide e le opportunità che il settore intero affronta negli
Michela Zonato, 39 anni, è la presidente della cooperativa Fioritalia.
IN BREVE • Richieste sempre più frequenti dai distributori • Necessità di minori quantitativi d’ordine • Valorizzazione delle produzioni • Obiettivo del marchio della cooperativa sui prodotti
ultimi anni. Ultimamente sto girando parecchio ed è vero che la maggior parte delle persone che ho incontrato sono uomini, ma non mi sono mai sentita svilita per questo. Forse l’uomo si presta meglio per la parte di “public relation” in quanto ha meno vincoli di orari, ma questa non è comunque una discriminante». D. Quali sono a suo parere le competenze specifiche che una donna può offrire al settore? R. «È indubbio che uomo e donna, nel nostro settore hanno caratteristiche e approcci diversi, per esempio nel lavoro manuale, che è prevalente nelle attività in serra, le donne sono più precise e pazienti. Per quanto riguarda la managerialità forse la donna è naturalmente più avversa al rischio, ma non alle sfide, a volte abbiamo più grinta. Poi produciamo e vendiamo
“Non potremmo mai
competere solo con i prezzi bassi, tanto vale cercare di
produrre bene” Da sinistra, Michela, Diego ed Elisa Zonato.
prodotti destinati principalmente alle donne, quindi forse le potremmo capire di più. In ogni caso alla fine ciò che conta è fare al meglio il proprio lavoro. Per quanto riguarda l’imprenditorialità non penso proprio che sia una questione di genere». D. È stata a Myplant & garden, cosa ne pensa? In generale, come giudica il panorama fieristico italiano? R. «Sì l’ho visitata. È stata una bella fiera, soprattutto se paragonata alle ultime fiere italiane alle quali sono stata, solo un po’ più scomoda, per me che sono della provincia di Padova. La tecnologia e l’abbassamento dei costi di trasporto (aereo soprattutto) hanno cambiato totalmente il modo di “mostrare” i propri prodotti e le fiere ne hanno risentito. Penso però che sia utilissimo creare un modo efficace ed efficiente per riunire la filiera. È sempre un’occasione di ritrovo e di confronto. Credo molto nella collaborazione anche fra colleghi e concorrenti. Ormai i segreti sono pochi in tutti i settori, credo molto in tutte le forme di collaborazione, soprattutto concreta e non solo perché sono presidente di una cooperativa». D: Quali sono secondo lei le potenzialità del florovivaismo italiano e quali invece i limiti? R. «Sono esattamente questi i due principali punti deboli del florovivaismo in Italia. Il mio impegno principale è di proseguire e sviluppare il grande lavoro svolto dal mio predecessore, Francesco Fornasaro. La missione principale è soddisfare le esigenze dei clienti che vogliono consegne sempre più frequenti, di mino-
ri quantità, solo cooperando tra di noi possiamo soddisfare queste richieste in modo efficiente e competitivo. Siamo una cooperativa con soci di piccole dimensioni, che offrono produzioni artigianali, e soci molto più grandi con caratteristiche industriali ed è proprio grazie a questo mix che siamo riusciti a navigare in questo mare in tempesta. Non potremmo mai competere solo con i prezzi bassi, tanto vale cercare di produrre bene e di sfruttare le strutture al massimo». D. Come poter valorizzare le produzioni? R. «Uno dei principali obiettivi che
mi sono posta come neo presidente è proprio la valorizzazione delle nostre produzioni. Spesso questo viene dimenticato da noi produttori. Vorrei arrivare ad avere il marchio della cooperativa su tutti gli articoli dei soci, e che questo rappresenti, per il consumatore, simbolo di italianità e garanzia di qualità. Quello che stiamo facendo in concreto è “accudire” la nostra clientela con nostro personale specializzato nella vendita, che si occupa a tempo pieno ed esclusivamente del rapporto cliente-cooperativa, con visite settimanali per presentare le migliori produzioni dei nostri soci. Fare gruppo o rete, o come lo vogliamo definire, ha indubbi vantaggi non solo commerciali, pensiamo alle difficoltà nel avere credito dalla banche, al controllo dei crediti. Noi nel nostro piccolo lo stiamo facendo e siamo aperti a tutti».
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Leader nella produzione di giovaniFlortecnica piante die vivaismo Orchidee 49
B
TENDENZE | eventi
D
al 30 Aprile al 11 Maggio 2015, nel Parco “Le Cascine” di Firenze, sarà allestito uno scenario ricco di creatività tecnica e cultura storica, con giardini e ambienti naturali ricreati attraverso la messa in opera di eccellenze assolute del florovivaismo e con la partecipazione di quattrocento aziende del settore. Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha accolto la proposta di FloraFirenze, nata per coronare l’ambizioso progetto di riqualificazione architettonica e urbanistica del Parco “Le Cascine”: «La nostra città è orgogliosa di ospitare un evento internazionale di fiori e piante che vedrà esposte le eccellenze del florovivaismo e del design made in Italy. Infatti Firenze, che ha come simbolo proprio un fiore, il giglio, è ricca di parchi antichi e giardini storici, ed è lo scenario ideale per l’evento fiorito che trasforma la città nella porta verde dell’Expo di Milano. La manifestazione si svolgerà all’Ippodromo delle Mulina, nel Parco delle
PORTA FIORITA PER EXPO
UNA
Cascine, il nostro polmone verde, che è un vero gioiello paesaggistico». A FIRENZE LA PRIMA MOSTRA DI PIANTE ITALIANA Firenze, culla del Giardino all’Italiana, che è espressione di un ideale rapporto uomo–natura, nei secoli ha coltivato l’amore per il connubio fra estetica e natura. Nel maggio del 1887 qui si inaugurò la prima vera manifestazione in cui venivano celebrate arte visuale e florovivaismo, come unica e organica espressione di bellezza. Per iniziativa della Società Toscana di Orticultura, costola della prestigiosa Accademia dei Georgofili, partner di
50
Flortecnica e vivaismo
FloraFirenze, migliaia di piante rare e all’epoca oltremodo esotiche, vennero esposte insieme ai maggiori artisti del momento, quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Giovanni Segantini. La mostra, variamente declinata, venne ripetuta nel 1911 e nel 1931. È nel solco di questa tradizione che si colloca FloraFirenze, nell’anno di Expo Milano 2015 dedicata al nutrimento del pianeta e alla sostenibilità ambientale. Lo spirito di FloraFirenze viene descritto dal suo ideatore, l’architetto Richetti: «Il nostro team ha in passato curato la realizzazione e la progettazione delle ultime edizioni
La natura diventa arte e spettacolo. FloraFirenze promette di stupire i visitatori con ambienti di grande effetto. E con un campo da golf molto speciale
di Bianca Belfiore
di Euroflora, trasformando gli aspetti tecnici della formula espositiva in spunti di alta spettacolarità attraverso la realizzazione di scenografie di taglio cinematografico. FloraFirenze affronta un’ulteriore evoluzione verso lo spettacolo del fiore, puntando sul giardino, cioè sulla natura costruita dall’uomo, ripercorrendone le tappe fondamentali, dal giardino all’italiana a quello Barocco, dal giardino roccioso a quello infor-
male. Le tipologie sono illustrate in un percorso dove lo spettatore è immerso di volta in volta in un ambiente ricco di biodiversità».
DAL GUSTO BOTANICO DEI MEDICI ALLA CONTEMPORANEA LAND ART PADIGLIONE DELLE COLLEZIONI: Agrumi di Oscar Tintori e Rose Barni. L’arte di collezionare rarità botaniche nacque proprio alla corte dei Medici nel pieno del Rinascimento Italiano, e da qui poi conquistò tutte le grandi corti europee. È dunque naturale che il percorso si apra con l’Hesperidarium di Oscar Tintori, importante museo vivente di rari e scenografici agrumi, fra cui molte varietà storiche, recuperate in generazioni di meticolosa ricerca, nonché alcune rarissime sorprese di
vero valore filologico, come la curiosa “Bizzarria de’ Medici”. La collezione privata di Rose Barni completerà il Padiglione Collezioni: Rose Barni dal 1882 Rose d’Autore è un’azienda famigliare specializzata nella ricerca e coltivazione delle varietà più stupefacenti di rose, frutto della paziente ricerca storica di esemplari dimenticati e nel continuo impegno nell’innovazione attraverso innesti ed esperimenti. IL GIARDINO ALL’ITALIANA: armonia architettonica, precisione del disegno delle siepi di bosso, esaltate nel contrasto cromatico tra il verde scuro del fogliame e il candore dei viottoli, disposizione impeccabile dei fiori e armonia dei prati disposti in panneggi. La pura esaltazione dell’eleganza tutta italiana. L’AMBIENTE DEI LAGHI: vero cuore e germoglio teatrale del percorso, esibirà al centro una monumentale fontana di 15 metri di altezza per 20 metri di raggio, con una portata di 80 metri cubi di acqua al secondo, percorsa da tunnel vetrati che consentiranno ai visitatori di addentrarsi nel mondo sospeso della giungla tropicale. In essa si alterneranno felci arboree, liane, orchidee e tillandsie di ogni foggia e colore, in un trionfo di potenti suggestioni accompagnate dal fragoroso suono della cascata. L’area verrà disegnata e direttamente prodotta dallo studio di architettura Richetti di Genova, patron dell’intera iniziativa e mente creativa di varie edizioni di EuroFlora. IL DESERTO: aziende a conduzione famigliare, presenti nel settore da de-
TEMI PRINCIPALI • Il Tropico • Il Deserto • Il Giardino Sardo • L’Arte dei Bonsai • Il Giardino all’Italiana • Il Mediterraneo • Il Padiglione Collezioni • Il Padiglione Matrimonio • Il Bosco dell’Arte
CURIOSITÀ • Con una superficie di 130 per 50 metri, in totale assenza di pilastri centrali, la principale area coperta di FloraFirenze competerà con le più innovative e monumentali strutture di questo genere in tutto il mondo. • FloraFirenze ospiterà il Parco delle Identità Gastronomiche Territoriali, realizzato in collaborazione con EnoAgriArt, all’interno del quale verranno proposte le più selezionate eccellenze agroalimentari italiane. • Per tutta la durata della manifestazione, sarà aperta una ampissima area mercato di fiori, piante e design verde. L’ultimo giorno alcuni degli esemplari più interessanti delle diverse aree espositive verranno messi in vendita con particolari agevolazioni.
cenni – l’azienda ligure CactusMania e le siciliane Zichitella e Vivai Cuba – saranno responsabili dello spazio dedicato al giardino esotico. Un deserto idealizzato, popolato di molte varietà di cactee di ogni misura, succulente, caudiciformis, crestate e rare piante da collezione, di cui verranno esaltate le potenzialità espressive. GIARDINO BONSAI: i principali produttori di Bonsai italiani, tra cui lo storico florovivaista Franchi, specializzato in rarissimi bonsai centenari raccolti nel suo prezioso museo. Pezzi unici, di incredibile valore e bellezza, coroneranno una scenografia semplice e di grande impatto. PADIGLIONE MATRIMONI: il Padiglione ospiterà una mostra dedicata alla storia del decòr della cerimonia, dalle nozze di Teodorico Re degli Ostrogoti fino a quelle di Grace Kelly, e verrà animato da molti eventi ambientati in un vero e proprio anfiteatro, fra cui l’appuntamento italiano più importante per il Flower Design: la Coppa Italia di FederFiori, Federazione Nazionale dei fioristi italiani, aderente a Confcommercio, il cui vincitore porterà in Europa la nostra eccellenza durante la seguente Coppa Europea. IL BOSCO DELL’ARTE: diciotto artisti internazionali di Land Art sono stati raccolti a Firenze dal Maestro della Land Art e Floral Designer svizzero Peter Hess. La Land Art prevede che le creazioni siano realizzate solo ed esclusivamente con ciò che si trova nel luogo, in un radicale rispetto del Genius loci. L’idea è che l’opera di Land Art viva in perfetta simbiosi con la natura circostante e alla fine scompaia in essa in un ideale processo naturale di assimilazione. LA BUCA 18: la più famosa buca del golf per la prima volta ricreata in un regime rigorosamente bio, esperimento di grande innovazione tecnologica destinato a far parlare di sé in tutto il mondo degli appassionati. Prevendite aperte su florafirenze.it. Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | eventi
IL FLOROVIVAISMO
ITALIANO
In occasione di FloraFirenze sono stati pubblicati alcuni dati sulla filiera. L’Italia continua a essere leader del mercato. Ma può crescere ancora
rende da sempre il florovivaismo toscano e italiano la punta di diamante e il fulcro di ogni rinnovamento per l’intero comparto agricoltura in Italia e nel mondo.
di Filippo Terragni
GLI ATTORI: FAMIGLIE CON I PIEDI PER TERRA Il Florovivaismo è inoltre un settore in cui domina il modello dell’azienda individuale (circa il 90%), quindi realtà famigliari, spesso in campo da decenni, con un forte radicamento nel territorio la cui salvaguardia è condizione della loro stessa esistenza economica: l’unica industria economicamente florida che davvero difende il suolo, tema chiave del 2015 e di Expo. Oggi il settore del florovivaismo rappresenta un’isola felice dell’agricoltura italiana, con grandi potenzialità di sviluppo: le prospettive di aumento della domanda europea, il valore aggiunto della ricerca di varietà esclusive, la possibilità di creare marchi certificati di riconoscibilità del prodotto e la nascita di servizi collettivi tra gruppi di aziende, costituiscono le migliori premesse per un’ulteriore crescita. Senza contare l’indotto derivante dagli investimenti legati agli eventi turistici, alla divulgazione e all’esposizione sul territorio, di cui FloraFirenze sarà testimone e punto di riferimento quale centro di proposte e di opportunità per operatori economici, amatori e grande pubblico. È dunque importante che la politica italiana, a partire dalla Toscana, dimostri interesse per questo delicato ma solido comparto economico che dà lustro al nostro paese nel mondo, ma che per la sua dimensione frammentata spesso in realtà medie o medio-piccole, non ha mai ottenuto le stesse attenzioni di altri settori dell’agricoltura del nostro paese.
C
inque miliardi di euro di produzione lorda, di cui circa 270 milioni esportati, principalmente in Germania, Inghilterra, Olanda, Francia, Svizzera, Europa dell’Est, Russia, Emirati Arabi e Asia. Questo il valore del florovivaismo in Italia: un settore che per decenni ha rappresentato una delle locomotive d’Europa e che ancora oggi è considerato leader al mondo in termini qualitativi, ma non solo. Si pensi che per il vivaismo da esterno solo l’Oregon a livello globale può competere per quote di mercato con la piccola provincia di Pistoia, ma giacchè l’Oregon si limita a servire il mercato statunitense e il Canada, Pistoia – da sola – è a giusto titolo regina assoluta del mercato europeo e medio orientale.
LE CAPOSTIPITI: LIGURIA E TOSCANA Il florovivaismo italiano conta circa 30mila aziende, 100mila addetti e ricopre una superficie di fiori, piante e vivai di quasi 29mila ettari. Nato a metà dell’Ottocento in due aree che continuano a mantenere una posizione di assoluto rilievo – in Liguria e in Toscana – è avanzato sistematicamente fino a espandersi in tutte le regioni d’Italia. Ma la Toscana mantiene nel vivaismo ornamentale un valore d’eccellenza indiscutibile, grazie anche alla collaborazione con importanti centri di studio universitari e di ricerca come l’Università di Firenze, di Pisa, il Centro di Ricerca del CRA di Pescia, il Cespevi, senza dimenticare la prestigiosa e storica Accademia dei Georgofili con sede a Firenze, fondamentali per continuare quel ruolo di innovazione tecnologica, avanzamento scientifico e sperimentazione che
IN BREVE • Cinque miliardi di euro di produzione lorda • 270 milioni di euro da esportazioni in Germania, Inghilterra, Olanda, Francia, Svizzera, Europa dell’Est, Russia, Emirati Arabi e Asia • 30.000 aziende • 100.000 addetti • 29 mila ettari di superficie di fiori, piante e vivai • Nato a metà dell’Ottocento in Liguria e Toscana • Circa il 90% delle realtà a gestione familiare o individuale
TENDENZE | andamenti
L
a crisi economica e finanziaria – soprattutto in Nord America e Europa occidentale – ha impattato il commercio globale floricolo. La mappa della floricoltura mondiale di Rabobank mostra che la crescita di questo mercato ha preso una strada più accidentata dal 2009 in avanti: nel 2013, l’export mondiale di fiori recisi, fronde da reciso, piante in vaso e bulbi ammontava a 20,6 miliardi di dollari, contro i 21,1 miliardi del 2011 e ai 8,5 miliardi nel 2001. I fiori recisi all’interno del commercio floricolo globale IN BREVE hanno la percentuale più alta, seI Paesi Bassi sono leader del guiti dalle piante in vaso, che sono mercato floricolo globale. un prodotto più “locale”. La quota USA, Europa occidentale e Giappone sono i più grandi mercati mondiali, ma il loro dominio di fatturato del reciso è cresciuta sta lentamente diminuendo. quando la produzione si è allarKenia, Ecuador, Etiopia, Colombia, e Malesia sono i paesi gata a nuove zone, e gli svilupemergenti. pi della logistica hanno reso Il trasporto dei fiori recisi con container via mare è uno dei più praticabile il trasporto a fattori di sviluppo. lungo raggio. Negli USA e nell’Europa occidentale la crescita nella spesa di prodotti floricoli è ferma. CAMBIA IL MODO DI Cresce la quota di mercato presa da supermercati, discount e COMPETERE negozi del fai–da–te. Uno dei maggiori cambiaIn Europa, il consumo di prodotti floricoli è cresciuto menti strutturali che stanno soprattutto nella parte orientale, inclusa la Russia. Prima possibilità per i coltivatori occidentali: concentrarsi prendendo piede nel mondo su prodotti di alta qualità e di maggior peso. della floricoltura è la crescita Alternativa: usare conoscenze e le abilità per della competizione internazionaprodurre all’estero o per contribuire allo le. Con una combinazione di fiori sviluppo delle aziende nei paesi emergenti. prodotti localmente e importati, Must have: collaborazioni durature i Paesi Bassi sono leader del e un “facilitatore”. mercato globale. Sta diminuen-
COMPETIZIONE
SEMPRE PIÙ FORTE do invece la quota di esportazioni tedesca: dal 58% del 2003 al 52% del 2013. Allo stesso tempo, Kenia, Ecuador, Etiopia, Colombia, e Malesia hanno aumentato la loro. I coltivatori in questi paesi possono ottenere una produzio-
I paesi esportatori di fiori recisi a basso costo hanno aumentato la loro quota di mercato. Bisogna differenziarsi, oppure diventare attivi nelle regioni low-cost di Marta Meggiolaro Flortecnica e vivaismo
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ANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI PAESI BASSI- Fonte UN Comtrade, 2014
2013 2003
I NUMERI Floricoltura – export • 20,6 miliardi di dollari: valore dell’export mondiale nel 2013 • 21,1 miliardi: valore dell’export mondiale nel 2011 • 8,5 miliardi: valore dell’export mondiale nel 2001 Come cambia l’import • Dal 8% al 2%: importazione in Giappone di fiori recisi dai Paesi Bassi dal 2003 al 2013 • Dal 10% al 26%: importazione in Giappone di reciso dalla Malesia • Dal 14% al 22%: importazione in Giappone di reciso dalla Colombia
54
Flortecnica e vivaismo
ne su larga scala di buona qualità a prezzi competitivi. Guardare i principali mercati di importazione mostra i cambiamenti nel commercio internazionale. Per esempio, nel 2003, il Giappone ha importato l’8% dei suoi fiori recisi dai Paesi Bassi. Nel 2013, questa quota è scesa al 2%. Nello stesso periodo, il Giappone ha aumentato gli importi di reciso dalla Malesia dal 10% al 26%, e quelli dalla Colombia dal 14% al 22%. La Russia ha aumentato le importazioni dall’Ecuador e dal Kenia a spese di quelli dall’Olanda. Gli Stati Uniti hanno importato circa il 65% di tutto il reciso dalla Colombia, contro il 55% del 2003. LA RIVOLUZIONE DEL TRASPORTO IN CONTAINER Il trasporto dei fiori recisi con container via mare è uno dei fattori di sviluppo. Nel 2013, la Colombia ha inviato via mare 700 container (per la maggior parte crisantemi) verso la Gran Bretagna; un container può essere riempito con circa 150mila steli. Altri flussi importanti vanno dal Vietnam al Giappone e da Israele in Europa. Il trasporto via mare non è nuovo nella floricoltura, prima riservato a prodotti con una vita relativamente lunga, come le fronde da reciso, i bulbi, e le giovani piante. Due delle rotte
TENDENZE | andamenti
più importanti sono quelle dalla Costa Rica ai Paesi Bassi e dalla Cina al Giappone. La diffusione del trasporto in container è dovuta a vari fattori, che includono la differenza di prezzo con il trasporto via area (che costa almeno il doppio), la possibilità di controllare le condizioni climatiche nel container, la crescita di strutture portuali e della conoscenza di questo tipo di trasporto, oltre alla produzione di varietà che reggono meglio il trasporto e la maggiore attenzione alla sostenibilità. STAGNAZIONE NEI MAGGIORI MERCATI Negli USA e nell’Europa occidentale la crescita nella spesa di prodotti floricoli è arrivata a un punto morto. Questo è dovuto in parte alle condizioni economiche, in particolare nel caso di fiori recisi che hanno una stretta relazione con la disponibilità di risorse. La spesa del consumatore per le piante da aiuola è molto più correlata invece alle condizioni meteo. Poi ci sono altri fattori, come la disponibilità e le tradizioni religiose e culturali, che giocano un ruolo importante nell’acquisto di fiori e piante. In alcuni mercati, i consumatori sembrano essersi orientati verso la fascia del mercato di bassa qualità, che è venduta per la maggior parte dai supermercati, discount e ne-
gozi del fai–da–te. In Inghilterra la grande maggioranza del reciso è venduta dai supermercati, inclusi i discount. In Germania, i negozi del fai–da–te sono gli outlet più popolari di piante da interno. Se le catene di distribuzione organizzata si specializzano e si concentrano sul settore garden, saranno in grado di alzare la loro quota di mercato. In Europa, il consumo di prodotti floricoli è cresciuto soprattutto nella parte orientale, inclusa la Russia. La dimensione del mercato russo ha già superato quella dello spagnolo. ATTREZZARSI PER IL PROSSIMO FUTURO Nei grandi mercati tradizionali non ci si aspetta che la spesa per il reciso aumenti, mentre nei paesi con una crescita economica piuttosto forte, il consumo di fiori ha ancora un potenziale di aumento. Sebbene gli USA, l’Europa occidentale e il Giappone rimangano ancora i più grandi mercati mondiali in termini assoluti, il loro dominio nel mondo della floricoltura sta lentamente diminuendo, mentre la domanda e l’offerta crescono nel resto del mondo. I coltivatori che lavorano nelle zone “ad alto costo” devono agire per restare all’altezza della competizione globale e contro il ristagno del mercato. Una prima opzione
è concentrarsi su prodotti di alta qualità e di maggior peso, come le piante da vaso, specialità, fiori e piante tipiche del luogo, prodotti stagionali. Tuttavia, la competizione rimarrà dura. L’alternativa è che questi coltivatori usino la loro conoscenza e le loro abilità per produrre all’estero o per contribuire allo sviluppo delle aziende nei paesi emergenti. Inoltre, in un business così globale e competitivo, con una grande varietà di prodotti delicati e deperibili, il controllo sulla filiera diventerà un fattore critico per il successo. Solo con collaborazioni durature i coltivatori e i rivenditori possono controllare i rischi legati alla disponibilità, qualità, etica e prezzi. E poi ci sarà bisogno di un “facilitatore” che renda questa catena di rapporti più agevole. Il facilitatore dovrà essere in grado di far incontrare domanda e offerta in modo efficiente, prendersi cura dei problemi, controllare la qualità, aiutare lo scambio di informazioni, consigliare i rivenditori. Alcuni settori della floricoltura usano già questa figura (per esempio, nella distribuzione, nel marketing, nell’import–export) che supportano i fornitori come i rivenditori. Tuttavia altre catene operano ancora con molti e vari intermediari. Questo modello è superato.
ANDAMENTO ESPORTAZIONI- Fonte UN Comtrade, 2014
Flortecnica e vivaismo
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TENDENZE | mercati
Tipologia di piante che registra un segno positivo nel 2014. Intanto cambia lo scenario macroeconomico in Italia e in Europa e ci sono i primi segnali di crescita
BENE LE
di Paola Lauricella in collaborazione con ISMEA
STAGIONALI L’
effetto del “quantitative easing” messo in atto dalla Banca Europea a partire da lunedì 9 marzo e la conseguente ulteriore diminuzione del livello dei tassi di interesse, secondo la Corte dei Conti comporterà un risparmio per le casse dello Stato per il servizio del debito pubblico (gli interessi pagati per l’emissione di titoli di stato) da un minimo di 4 miliardi di euro ad un massimo di 6,3 miliardi, in quanto è presumibile che si passi dai 76,6 miliardi del 2014 a 67,9 miliardi di euro nel 2015. Questo però a patto che lo spread tra titoli di stato italiani e quelli tedeschi rimanga stabilmente al di sotto dei 100 punti base. Tale risparmio consentirà politiche di rilancio più forti e decisive per un risveglio della domanda interna. Un’altra notizia positiva riguarda l’approvazione definitiva da parte della Commissione Europea della legge di stabilità per il 2015 presentata dall’Italia, grazie anche al fatto che i criteri di rigore che ispirano la politica economica europea sono divenuti meno severi. Nel complesso l’immissione di denaro attraverso il quantitative easing è una azione mai realizzata prima
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Flortecnica e vivaismo
l’export, ecc.), ma per altri versi che verrà dosata accuratamente dadegli svantaggi (es. le banche appligli esperti della banca europea al cano tassi negativi ai conti correnti fine di evitare guai peggiori innedei propri clienti, le assicurazioni scati da effetti distorsivi. In cambio nel lungo periodo potrebbero non la Bce stamperà moneta con lo Quantitative trovare più investimenti finanscopo di iniettare sul mercato easing = acquisto ziari idonei per coprire l’erogauna grossa quantità di liquida parte della banca zione dei rendimenti garantidità a basso costo. centrale di titoli di stato, ma non solo, ad un ritmo ti sulle polizze vita dei propri di 60 miliardi di euro al clienti, ecc.). Le altre misure PIL FINALMENTE mese che continuerà decise a livello europeo, POSITIVO almeno fino al mese tra le quali il piano per il La conseguenza principale, di settembre rilancio degli investimenti già in gran parte trasferita alle 2016. approntato da Junker, stanno attività economico-finanziarie, cominciando a dare risultati: è di un abbassamento dei tassi di aumentano le aspettative di quasi interesse che per certi versi aptutti gli operatori economici (dati porta dei benefici (es. aumenta Istat mese di febbraio 2015) tra cui sensibilmente la richiesta di mutui l’indicatore composito che misura per l’acquisto di immobili, l’indela fiducia dei consumatori e l’indibolimento dell’euro che favorisce IN BREVE • È partito quantitative easing della Banca Europea • La Commissione Europea ha approvato la legge di stabilità • Effetto: diminuzione del livello dei tassi di interesse • Risparmio per le casse dello Stato per il servizio del debito pubblico da un minimo di 4 miliardi di euro ad un massimo di 6,3 miliardi • Tale risparmio consentirà politiche di rilan-
cio più forti e decisive per un risveglio della domanda interna • Il primo trimestre del 2015, in base ai dati diffusi dall’Istat a fine febbraio, tornerà in terreno positivo anche se per appena lo 0,1% • Diminuzione delle vendite di piante da interno e da esterno pari al 2,4% rispetto al 2013 • Le piante stagionali chiudono l’anno 2014 con segno positivo: +3,2%
STIME UNIONE EUROPEA FEBBRAIO 2015
IL TULIPANO, ORO OLANDESE
2014
2015
2016
2014
2015
2016
2014
2015
2016
Belgio
106,4
106,8
106,6
-3,2
-2,6
-2,4
1
1,1
1,4
Germania
74,2
71,9
68,9
0,4
0,2
0,2
1,5
1,5
2
Estonia
9,8
9,6
9,5
-0,4
-0,6
-0,6
1,9
2,3
2,9
Irlanda
110,8
110,3
107,9
-4
-2,9
-3,1
4,8
3,5
3,6
Grecia
176,3
170,2
159,2
-2,5
1,1
1,6
1
2,5
3,6
Spagna
98,3
101,5
102,5
-5,6
-4,5
-3,7
1,4
2,3
2,5
Francia
95,3
97,1
98,2
-4,3
-4,1
-4,1
0,4
1
1,8
ITALIA
131,9
133
131,9
-3
-2,6
-2
-0,5
0,6
1,3
Cipro
107,5
115,2
111,6
-3
-3
-1,4
-2,8
0,4
1,6
Lettonia
40,4
36,5
35,5
-1,5
-1,1
2,6
2,9
3,6
Lituania
41,1
41,8
37,3
-1,2
-1,4
-0,9
3
3
3,4
Lussemburgo
22,7
24,4
25,1
0,5
-0,4
0,1
3
2,6
2,9
Malta
68,6
68
66,8
-2,3
-2
-1,8
3,3
3,3
2,9
Olanda
69,5
70,5
70,5
-2,8
-2,2
-1,8
0,7
1,4
1,7
Austria
86,8
86,4
84,5
-2,9
-2
-1,4
0,2
0,8
1,5
Portogallo
128,9
124,5
123,5
-4,6
-3,2
-2,8
1
1,6
1,7
Slovenia
82,2
83
81,8
-5,4
-2,9
-2,8
2,6
1,8
2,3
Slovacchia
53,6
54,9
56,2
-3
-2,8
-2,6
2,4
2,5
3,2
Finlandia
58,9
61,2
62,6
-2,7
-2,5
-2,2
0
0,8
1,4
EUROZONA
94,3
94,4
93,2
-2,6
-2,2
-1,9
0,8
1,3
1,9
ce di fiducia delle imprese. Inoltre dopo 14 trimestri di variazioni del Pil negativi, il primo trimestre del 2015, in base ai dati diffusi dall’Istat a fine febbraio, tornerà in terreno positivo anche se per appena lo 0,1%. Dati altrettanto importanti rilasciati dall’istituto Markit-Adaci rilevano un indice per il comparto manifatturiero che a febbraio ha presentato un rialzo superiore alle attese superando la quota 50 di quasi due punti, oltre la quale l’indicatore segnala che la ripresa è in arrivo. SEMPRE PIÙ IMPORTANTI LE STRATEGIE DI VENDITA Basta questa sintetica analisi delle modifiche intervenute nello scenario economico europeo per leggere con meno pessimismo i dati resi noti da Ismea sulle vendite nel 2014 di piante in vaso presso i garden center del Nord Italia (panel Ismea di garden di medie dimensioni). I risultati mostrano un’ulteriore diminuzione delle vendite di piante da interno e da esterno pari al 2,4% rispetto al 2013, quando il fatturato globale di tutti i reparti mostra, invece, un recupero tendenziale dello stesso valore. L’unica categoria del vivo ornamentale che chiude l’anno 2014 con un segno positivo è quella delle piante
Oggi il tulipano in Europa è diventato un prodotto d’impulso, venduto soprattutto nella grande distribuzione. Per la maggior parte sono tulipani a fiori singoli, mentre i tulipani speciali come per esempio parrot o a fiore doppio, si vendono nel negozio specializzato, ma sono in diminuzione. L’Olanda produce 2 miliardi di steli, e ne esporta 1,85 miliardi. In percentuale, l’80% dei tulipani venduti in Europa proviene dall’Olanda. Ci sono 500 “broeiers” in Olanda: non sono produttori di bulbi ma aziende che comprano i bulbi e li fanno fiorire per produrre il fiore reciso. Non è definibile la quantità del prodotto che arriva in Italia, ma da un panel fatto nel 2012 possiamo stimare che il consumo nel Nord - Italia sarà intorno a 60 milioni di steli. Di questi, il 95% arriva dall’Olanda.
VARIAZIONE DELLE VENDITE DI PIANTE ORNAMENTALI PRESSO UN GARDEN CENTER DI MEDIE DIMENSIONI
Il panel dei Garden Center è costituito da 35 garden distribuiti in Lombardia, Piemonte, Friuli V. G., Veneto, Emilia Romagna - la superficie media espositiva è 1400 mq. Tra i reparti generalmente sono esclusi l’animaleria e il fiore reciso fresco. Fonte ISMEA
stagionali (+3,2%). Negli ultimi tre mesi, ad ottobre e novembre le vendite sono state leggermente inferiori ai medesimi mesi del 2013, ma a dicembre lo scostamento è divenuto superiore al 3%. Durante quasi tutto il 2014 si è ripetuto il fenomeno di una minore frequentazione del garden e di una spesa media pro-capite più bassa dei livelli dello scorso anno. Il clima sicuramente non ha aiutato a stimolare
la domanda, soprattutto nel quarto trimestre del 2014, ma è indubbio che il consumatore cerca sempre vasi di piccole dimensioni e prezzi contenuti. È anche vero che la variazione dei fatturati dei singoli garden rispetto alla media è risultata molto alta, segno che le strategie di vendita hanno avuto un ruolo importante nel mantenere alta l’attenzione del cliente verso il reparto florornamentale. Flortecnica e vivaismo
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