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im p r te a n a

{ F I O RI . CO L O RI . DES I GN}

Tendenze Jungalow, le regole d’oro

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o u q u e t

El l e b o r o , i l p i ù r o m a n t ic o c h e c ’è

Il concept è il futuro,

anche del fiorista


LE NOSTRE IDEE INIZIANO DA QUI


8 motivi

per essere 1

Perchè è il momento di cambiare. Per restare sul mercato servono nuove idee, e noi siamo qui per raccoglierle, proportele e ispirarti.

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Perché i fiori sono sempre meno fiori, e sempre più oggetti: oggetti di tendenza, complementi d’arredo, decori in gastronomia o per la persona, come ti facciamo vedere in queste pagine.

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Perché il fiorista non può più essere solo il negozio di fiori: deve diventare un concept store, un luogo che le persone riconoscono e scelgono per la sua identità precisa, per il gusto particolare.

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Perché i fiori sono belli, e noi vogliamo essere altrettanto belli. Il senso della bellezza in questo mestiere è tutto: la bellezza delle vostre creazioni dev’essere abbagliante!

Perché è arrivato il momento di essere imprenditori veri. Non basta più alzare la claire e vendere le rose. Cosa vendi e come lo vendi deve essere frutto di scelte intelligenti.

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Perché bisogna essere social, nel senso più ampio del termine: saper comunicare, entrare in contatto con le persone. I modi sono tanti: la vetrina, le composizioni, ma anche i laboratori, le foto, gli incontri.

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Perché fare il fiorista sarà sempre più un mestiere di contaminazione: con il design, l’arredo, il food, il wellness, i bijoux…. Tutto ciò che ami, che ti appassiona, può migliorare la tua attività.

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Perché… perché sì. Il motivo decisivo sceglilo tu!


JUNGALOW,

le regole d’oro

Cavalcare l’onda per vendere meglio le piante da interno. Ricreando in negozio la suggestione giusta per invogliare all’acquisto di MARTA MEGGIOLARO

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ffetto giungla, ancora e ancora! È un trend in crescita, va a braccetto con l’estate e spinge la vendita di piante verdi da interno, che conoscono una nuova età dell’oro. La nuova tendenza del “Jungalow” è uno stile di arredo da interni che richiama i bungalow immersi nella giungla: è per questo che le piante sono un elemento essenziale alla buona riuscita dell’effetto. Felci, Monstera deliciosa, e tutte le altre varietà che fino a poco tempo fa venivano snobbate, ritenute demodè e poco attraenti, oggi invece sono richieste come elemento di arredo alla moda. Ecco allora i punti essenziali da conoscere su questo stile, per poterlo proporre in negozio e per ricrearlo per chi lo chiedesse.

Platycerium, la felce a corna di cervo.

MIX DI VERDE E DI BIANCO Lo stile “Jungalow” è stato pensato e diffuso da Justina Blakeney, una interior designer americana. Il nome nasce dall’unione delle parole jungle e bungalow (ovvero le case a un piano con veranda tipiche del Bengala). Non

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TREND

è semplice descrivere questo stile, poiché riunisce diverse caratteristiche di altri stili: è a tutti gli effetti un mix di elementi, che mira a creare una suggestione. In generale però possiamo dire che per poter ottenere l’effetto giusto devono esserci alcune caratteristiche che elenchiamo qui. 1 PARETI BIANCHE Le stanze arredate in questo stile sono belle perché piene di oggetti particolari, quindi i muri devono essere più neutri possibili. Il contrasto che si crea tra le pareti candide, il verde delle piante e il marrone degli arredi, è la base ottimale per creare lo stile “Jungalow”. 2 CARTA DA PARATI

A TEMA VEGETALE Per enfatizzare il ruolo del verde puoi completare una parete con della carta da parati, scegliendo fra pattern e colori che diano un effetto “giungla”. Oltre a disegni realistici, potrebbe essere interessante provare a

scegliere motivi astratti, etnici o geometrici, sempre nei toni del verde o del marrone. 3 ARREDI ANNI ‘50 Al bando arredi contemporanei o di materiali sintetici: il “Jungalow” funziona con arredi in legno e in stile mid-century: madie, credenze, sistemi a parete, cassettiere, tavolini, sedie, poltrone e divani. Il colore del legno dovrebbe essere scuro, ma è ammesso anche tinto in chiaro o decapato. 4 RATTAN E VIMINI Non possono mancare poltrone, sgabelli e tavolini intrecciati, ceste per contenere i vasi delle piante e paralumi per le lampade. Pezzi di grande effetto sono la sedia pavone, o anche una sedia altalena da appendere direttamente al soffitto. 5 PIANTE RIGOGLIOSE L’effetto verdeggiante che dà vita a questo stile si poggia sulla presenza di piante verdi da interno. Queste che elenchiamo sono fra

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QUALI PROPORRE? Il gruppo delle felci da interni comprende svariati generi botanici. La felce più presente negli appartamenti è la Nephrolepis exaltata, dotata di numerose fronde ricurve verso l’esterno, a partire da una rosetta centrale, con colore variabile dal verde chiaro brillante, al verde scuro intenso, a seconda delle varietà. Tra le altre, si ricordano il capelvenere (Adiantum capillus-veneris), l’asplenio (Asplenium antiquum), la davallia (Davallia bullata), la pteris (Pteris cretica) e il cirtomio (Cyrtomium falcatum). Se invece cerchi qualcosa di particolare, ti suggeriamo la felce a corna di cervo, ovvero il Platycerium: una felce epifita che vive benissimo in appartamento e le cui foglie ricordano proprio le corna del cervo!

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IL NOSTRO CONSIGLIO È possibile arredare anche solo un angolo del negozio, in stile “Jungalow”: l’importante è che l’ambiente risulti fresco e carino. A noi piace perché le piante hanno un ruolo fondamentale!

COSA SUCCEDE SE…? Suggerimenti in pillole per i clienti inesperti La felce ha CALDO In zone calde e secche e in mancanza di regolari irrigazioni e di nebulizzazioni si verificherà l’ingiallimento e il disseccamento delle fronde fogliari a partire da quelle più esterne, che cadranno progressivamente. Se non si riprendono le irrigazioni e non si sposta la pianta in luogo più in ombra, il deperimento proseguirà fino a giungere alle foglie più interne. La felce ha FREDDO Se la temperatura è troppo bassa, allora ci sarà l’imbrunimento e l’annerimento della parte centrale della vegetazione; seguirà il rammollimento delle fronde e il distacco delle singole foglioline, ormai rovinate, dal rachide. Il freddo provoca anche danni alle radici, che possono marcire. Se il processo non è già al punto di essere irreversibile, spostando la pianta in un punto più caldo la pianta potrebbe riprendersi. La felce prende troppa LUCE In appartamento le felci devono essere sempre collocate nei luoghi più scuri e nelle fioriere devono trovare posto al riparo delle piante più alte. Le fronde, a causa del contatto diretto con i raggi solari o con sorgenti luminose artificiali troppo intense, sono soggette a decolorazioni, ingiallimenti e, nei casi più gravi, vere e proprie scottature. Le piante danneggiate vanno velocemente spostate in un luogo più ombreggiato. Tagliare le fronde disseccate, per favorire il ricaccio.

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le più facili da mantenere. Fra quelle grandi: Kentia (Howea forsteriana), il banano e tutte le varietà di Ficus. Piante medie: Sanseveria trifasciata, Aloe vera (Aloe barbadensis Miller) e Zamioculcas zamilifoliala. Per quanto riguarda le piante grasse, sbizzarritevi. Fra quelle da appendere (magari con un portavaso in macramè), il Falangio (Chlorophytum comosum), la Nephrolepis exaltata, il Pothos (Epipremnum aureum o Scindapsus aureus). 6 VASI DIVERSI PER COLORE

E DIMENSIONE Fate sì che l’insieme risulti gradevole. Se i materiali o i colori non si armonizzano, scegliete una base costante e giocate sulle altre caratteristiche. Ad esempio, solo vasi in terracotta, ma di forme e dimensioni diverse. 7 DISORDINE CONTROLLATO Che sia voluto o no, un’abitazione arredata con questo stile risulterà sempre caotica: fa parte di un’estetica “rilassata”, votata all’imperfezione… Attenzione però a non ricordare un suq marocchino. Per la sua essenzialità, lo stile “Jungalow” si avvicina di più allo stile scandinavo che all’etnico.

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FLORA ARTISTICA di Celso Pecorari e C. snc - 25018 Vighizzolo di Montichiari -BS- Via San Giovanni, 405 Tel. 030 961716 - Fax 030 9962842 - info@florartistica.it - www.florartistica.it


CONCEPT

Un labo per passione A Modena è nato da poco un concept store molto particolare. Condividere tutte le cose belle e buone che trova in giro per il mondo: questo è il sogno della giovane proprietaria

credit: Gaia Borzicchi

colloquio con JESSICA DI GIACOMO di COSTANZA DI MATTEO

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ho incontrata in Facebook, quando un suo bouquet ha scatenato i “mi piace” delle mie amiche gardeniste. Piaceva anche a me, ci ho visto il giusto equilibrio fra abbondanza e leggerezza. Allora sono andata a cercarla, ho visto il suo sito e sono rimasta affascinata dalle atmosfere del suo laboratorio. Soprattutto dalla sua idea di fondo, in controtendenza se pensiamo alla rarefazione dei rapporti, soprattutto fra i giovani: il desiderio di un luogo fisico in cui tornare e in cui condividere le sue passioni, in cui usare le mani, in modo concreto: il suo negozio, Olivia Brusca. Iniziamo dal nome, Jessica: come l’hai scelto? «Olivia è come mi chiamavano da piccola per via della somiglianza con la moglie di Braccio di Ferro, Brusca come rispondevo quando mi chiamavano così. Mi piaceva il suono che facevano questi due nomi insieme. Erano abbastanza bizzarri e credibili per dar un senso a questo nuovo percorso, ma allo stesso tempo mi appartenevano da sempre. Un binomio perfetto, per una viscerale come me!». Come sei arrivata alla decisione di aprire un negozio di fiori, in un periodo come questo, che non è facile per gli esercizi commerciali? «Non credo ci sia mai un momento facile, ma solo il momento giusto. E questo era il mio. Con l’incoscienza dei vent’anni, forse, ma soprattutto con la preparazione e l’esperienza e formazione in questo settore per quattro anni come flower designer freelance. Ho sentito il bisogno di mettere radici e provare da sola. Oggi, viaggio ancora come freelance, forse più di prima, ma sapere che “a casa” ho un posto tutto mio, nonostante abbia un costo, mi rende felice». Una delle caratteristiche più interessanti del tuo labo sono i contatti, gli inviti, il mischiare le attività con diversi contributi. Raccontaci qualcosa di più… «Olivia Brusca Flower design lab è il logo al completo. Flowers per i fiori. Design per l’arredo e costruzione di un evento, Lab è abbreviazione di laboratorio. Questo è ciò che sono i miei 35 metri quadrati in via Torre 69, a Modena. Un posto in cui si lavora con le mani e nascono composizioni floreali e ceramiche. Un concept store in cui si può trovare davvero di tutto, a partire dai fiori e piante, a pezzi di arredo dal design nordico o vintage francesi. Candele in cera di soia e prodotti per la persona. Tutto rigorosamente bio e artigianale. Un luogo in cui si ritrovano passione, ricerca e selezione non potrebbe chiamarsi altro che “labo”: corsi privati o di gruppo, feste e presentazioni s’incontrano con un unico obbiettivo, la condivisione». Il tuo negozio è eclettico anche nell’arredo. Come hai pensato l’allestimento? Ti sei fatta aiutare? «Semplicemente non ho pensato. Ho comprato e selezionato o scovato in giro per mercatini d’antiquariato i pezzi che più mi piacevano. Il mio laboratorio è un posto, come me, in continuo cambiamento ed evoluzione. Potreste venire e trovare cose diverse nell’arco di poche settimane. Compro, vendo, cambio o dipingo mobili in base all’esigenza del momento. E alla richiesta dei clienti. La finta mensola ricavata da un vecchio porta bottiglie in ferro, ad esempio, è nata solo perché avevo appena venduto l’asse di legno che c’era lì prima e non avevo tempo di comprarne un’altra per sostituirla».

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QUALI SCELTE • Negozio con concept innovativo: fiori, design, arredo, laboratorio • Scelta di un nome originale: Olivia Brusca • Negozio con impronta di laboratorio, più che commerciale • Spazio commerciale da 35 mq • Format espositivo in continua evoluzione • Forte condivisione con clienti e operatori • Giusto equilibrio tra abbondanza e leggerezza • Sempre più apprezzati: stile botanico, piante e foglie verdi, piante sospese e aeree, eucalipto come fronda verde

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credit: infraordinario

credit: Lodovica Barbiero

CONCEPT

credit: Lodovica Barbiero

DOVE LA TROVO? Olivia Brusca Flower design lab Indirizzo: via Torre 69, Modena Sito: www.oliviabrusca.com Blog: uhla-la.blogspot.com Instagram: @oliviabrusca

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Quali sono i tuoi fiori preferiti? Ho visto che condividiamo la passione per l’eucalipto… «Davvero? Beh si, l’eucalipto è uno dei miei verdi preferiti in assoluto. Mi piace molto il suo profumo legnoso e la flessibilità con cui si adatta alle diverse composizioni. Tra i fiori metto assolutamente i papaveri al primo posto, seppur fragili e non sempre usabili data la loro vulnerabilità». Quali sono i fiori o le composizioni più richieste? «In questo momento la composizioni più richieste in labo sono le scatoline. Vere e proprie scatole in cartone, disegnate e colorate da pattern di designer inglesi, in

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cui metto bacche, verdi e fiori recisi veri, di stagione, dando vita così a piccole composizioni floreali. Credo piacciano perché oltre all’idea di aver profumo e fiori freschi per qualche giorno, poi rimane la scatola che si può riutilizzare». Quali trend, quali passioni vedi muoversi in questo periodo? «Credo che lo stile botanico pian piano stia prendendo piede. Sono certa che sempre più spesso vedremo ispirazioni dedicate a questo stile. Dall’arredo casa ai matrimoni, sempre più usate saranno le piante e foglie verdi che andranno a sostituire fiori recisi in vaso. Piante sospese e aeree, questo credo sarà un must per la prossima stagione».


IL BOUQUET

Elleboro,

il più romantico che c’è Per un matrimonio invernale, o semplicemente perché è bello. Un fiore ancora molto originale, che si fa amare per i suoi accenti dolcissimi e sorprendenti. Preparatevi per la prossima stagione (ormai alle porte) di MARTA MEGGIOLARO bouquet di CHIARA SAPIENTE fotografie di MARTINA PAROLO

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IL BOUQUET

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i presentiamo SfumaturediCipria e la carica di energia pura di Chiara Sapiente. La sua abilità nel dosare gli opposti, il suo gusto nel combinare elementi non convenzionali con il meglio della tradizione possono essere di ispirazione per chi desidera proporre qualcosa di nuovo. E poi c’è quella nota rock, quella scossa che le sue composizioni sanno trasmettere, che la rende particolarmente gradita ai più giovani. Le abbiamo chiesto una composizione che fosse un omaggio ai colori e ai fiori che la stagione più fredda dell’anno ci regala; il risultato è un bouquet elegante ma non troppo sofisticato, dolce senza essere lezioso, romantico ma non smielato. Il trucco, la scelta di varietà particolari che ripropongono in nuove forme e sfumature i classici colori invernali. Chiara ha scelto: • Echeveria • Protea brunia blushing bride • Protea brunia silver • Helleborus niger • Helleborus foetidus • Helleborus argutifolius • Cyclamen persicum, hederifolium, europeanum, libanoticum • Wax flower chamelaucium ofir • Lysianthus eustoma cinderella lime green

SDC SFUMATUREDICIPRIA LAB è il progetto professionale di Chiara Sapiente e Giacomo Gennaccari. Il loro laboratorio si trova a San Martino Siccomario, in provincia di Pavia. Eventi, noleggi, progettazione di giardini e allestimento dei matrimoni: tutto ciò che riguarda il floral designer fa parte del loro mondo. Per conoscere Chiara e Giacomo, ecco il loro sito: www.sfumaturedicipria.com

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FIORI MADE IN ITALY, QUALI VANTAGGI? Propongo a Chiara di usare degli Ellebori da reciso, selezionati, prodotti e coltivati dall’IRF di Sanremo. La scelta, quando è possibile, di fiori prodotti in Italia, offre diversi vantaggi per il fiorista e per il cliente. Innanzi tutto i fiori recisi hanno letteralmente “i giorni contati”: quindi, più arrivano da lontano, meno dureranno. Poi c’è la questione dei metodi di coltivazione: è sempre più numerosa la clientela che preferisce fiori a km 0, coltivati in modo sostenibile. Infine, vale per i fiori recisi come per tutte le altre piante, la regola che variazioni di luce, di temperatura, di umidità, possono nuocere: meglio comprare vicino a casa, perché garantisce che le piante possono sopportare il nostro clima.

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DESIGN

La gioia nelle

piccole cose

Una collezione di vasi molto particolare, nata dall’incontro di due ragazze creative, e che suggerisce un uso delle piante e dei fiori che si allontana dall’ordinario: vi presentiamo Socks di BIANCA BELFIORE e CHIARA SAPIENTE foto di ELENA CORBARI - WILD GOOSE PHOTOGRAPHY

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l nome probabilmente ai più non dirà nulla, ma Britta Herrmann è piuttosto conosciuta fra chi è appassionato di design, grazie ai suoi vasi: la collezione MANI. Sono creazioni hand-made, disponibili in diverse forme e con diversi livelli di prezzo. Inaspettati, ma allo stesso tempo eleganti e raffinati. Nati dall’incontro fra lei, tedesca, e il Bel Paese. Britta resta talmente affascinata dalla natura, dall’arte di vivere italiana nonché dalla bellezza del nostro artigianato, che nel 2005 decide di trasferirsi da Amburgo in Toscana, e qui crea MANI: «È un incontro tra due culture: il mio design e l’arte italiana… il disegnare su una tovaglia di carta, con un bicchiere di vino in mano, una lunga riflessione tra me e l’artigiano, lo sporcarsi le mani, il provare e riprovare, è la chiave». IL GUSTO PER LE PICCOLE COSE E dall’incontro fra Britta e Chiara Sapiente di SfumaturediCipria nasce una particolare collezione di vasi, che rispondano all’esigenza di Chiara di contenitori graziosi senza essere eccessivi. Britta crea personalmente i colori per ottenere la tonalità desiderata. Lavora lei stessa al tornio, i vasi vengono poi dipinti a mano. Si tratta di terracotta smaltata di altissima qualità. Per ottenere l’effetto voluto da Chiara – dolcezza, ma senza esagerare col miele, pulizia senza essere freddi, allegria ma non esuberanza – si sceglie una dimensione contenuta: ecco perché la chiamano Capsule Collection. Sono vasi graziosi e delicati, in cui inserire piccole piante e piccoli fiori. La particolarità: i tre piedini della base, intinti nel colore, come se indossassero dei calzini: da qui il nome Socks. Ottimi per piccole composizioni o per essere proposti come complementi in negozio, dando un carattere unico alla propria offerta, Socks saranno disponibili in autunno, ma fin d’ora è possibile contattare Chiara e Britta per ordinarli. info:mani.madeinitaly@gmail.com

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tanno prendendo il posto dei fiori secchi, perché sono più belli. Grazie al particolare trattamento a cui vengono sottoposti, infatti, sembrano freschi, ma durano molto, molto di più dei fiori freschi. Un’ottima alternativa per proporre idee regalo che abbiano come focus il fiore, senza la sensazione di “spreco” che a volte i consumatori hanno quando acquistano fiori freschi. Inoltre, il verde stabilizzato si presta molto a creare composizioni per le festività, che possano durare a lungo mantenendo lo splendore del primo giorno. Penso ad esempio alle corone e ai centritavola natalizi, con cui avremo a che fare fra poco. COME FUNZIONA Il muschio e le erbe, coltivati appositamente per questo scopo e quindi non appartenenti a specie protette, vengono raccolti al momento giusto e vengono completamente o parzialmente essiccati. Successivamente vengono trattati con una formula “di conservazione” che consiste fondamentalmente in glicerina, minerali e coloranti. Tutto il processo avviene in un ambiente controllato. I prodotti chimici non sono né tossici, né corrosivi né cancerogeni, non rappresentano una minaccia né per l’uomo né per l’ambiente. Dopo parecchi giorni nella camera di trattamento il materiale viene selezionato e la parte migliore viene preparata per il packaging e la vendita. Per quanto riguarda invece il verde e gli alberi, prima dell’essiccazione vengono lasciati dai 5 ai 10 giorni in una camera differente dove assorbono il compo-

sto di glicerina. In seguito vengono essiccati, selezionati e poi passano attraverso una fase ulteriore in cui tutte le foglie vengono fissate manualmente con colla a caldo. POCHE INDICAZIONI PER LA CURA Tutti i prodotti verdi stabilizzati richiedono poche cure, che però vanno osservate in modo scrupoloso per fare sì che durino a lungo. La temperatura ideale per la conservazione è fra i 12 e i 25ºC. Il materiale non deve essere pressato né subire urti. Bisogna evitare l’esposizione alla luce diretta e indiretta del sole o comunque a fonti luminose molto forti. Va evitata inoltre l’umidità superiore al 80%, e naturalmente – ma è opportuno ripeterlo a tutti coloro che decideranno l’acquisto di prodotti stabilizzati – non vanno assolutamente bagnati. Per la stessa ragione, non possono essere lavati con acqua. Per la pulizia, basta spolverarli periodicamente usando il phon, con aria fredda e potenza al minimo. Così ci faranno compagnia per molti mesi, con un aspetto fresco come se fosse il primo giorno. info: wwww.verdissimo.com

PLUS • Durano di più dei fiori freschi • Sostituiscono i fiori secchi • Alternativa per idea regalo

Una rosa

è per sempre

Grazie ai fiori stabilizzati, il regalo di un bouquet non è più effimero. Molte le scelte possibili, per soddisfare la clientela più esigente di FILIPPO TERRAGNI

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