Greenstyle autunno 2018

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PER UN AUTUNNO DA VIVERE CON STILE

greenstyle

1,00 EURO

AUTUNNO 34 / 2018

TRIMESTRALE NUMERO 34| AUTUNNO 2018 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS

GIARDINO

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ORTO

CUCINA

BIO

Arriva il freddo? Proteggiamo le piante più amate

Orto, è ora degli ultimi raccolti: le ricette più gustose e i metodi di conservazione

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Narcisi, scegli quelli a fiore doppio * Per un giardino primaverile ricco di sorprese


non chiamatela soltanto balconetta


A regola d’arte...

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AUTUNNO 2018 / L’editoriale

È

capitato di recente che mi chiedessero perché lo faccio. Il direttore di riviste cartacee, intendo! I motivi sono tanti, ma uno su tutti voglio dirlo anche a voi: perché è bello poter trasmettere bellezza. È bello sfogliare un giornale. È bello far riposare gli occhi lontano dagli schermi che ci circondano come una gabbia. È bello avere un momento per sé, lontano dalla giungla dei “mi piace”, dei commenti, delle visualizzazioni. Io leggo le mie riviste preferite a colazione. In casa c’è ancora silenzio, mi preparo il caffè e intanto inizio a sfogliare. Di solito parto dall’ultima pagina: lo fate anche voi? Le immagini, l’odore dell’inchiostro, la sensazione delle pagine fra le dita, spolverandole dalle briciole dei biscotti… sono tutte sensazioni impagabili. Una volta sembravano scontate, invece oggi, nell’era di internet, non lo sono per niente. La colazione è il mio momento quotidiano off-line: non sono Francesco Tozzi @Lab_Verde raggiungibile. E che sollievo! Mi prendo del tempo. Libri e riviste ci aiutano a riappropriarci del nostro tempo. Insomma, greenstyle si colloca in questa epoca, in cui leggere una rivista cartacea è una scelta consapevole: come fare un giardino o un orto, prendersi cura di un animale domestico, mangiare sano. Sono azioni che richiedono impegno, ma che ripagano in benessere. Questo numero è ricco di spunti che vanno in questa direzione e io sono orgoglioso di potervela proporre, grazie al lavoro egregio della mia redazione e alla collaborazione dei garden center che credono nel nostro lavoro. A voi, all’inizio di questo autunno, propongo di recuperare il gusto per le cose autentiche, vere, che ci fanno bene. Siamo su facebook e abbiamo lo sfogliabile online: ma niente sostituisce il piacere di avere la rivista in mano, davanti a una tazza di caffelatte. Ci rivediamo a dicembre, con greenstyle e con la Bio-Agenda e il Bio-Calendario: è ora di prenotare la vostra copia! seguici su

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greenstyle

N° 34 - Autunno 2018

Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net

Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

Prezzo di copertina: 1,00 Euro

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SOMMARIO

SOMMARIO Numero 34 – Autunno 2018

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LE RUBRICHE Editoriale

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Notizie brevi

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Focus Giocare in giardino di Marta Meggiolaro

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La visita 11 Il castello del “folle volo” Colloquio con Ricciarda Avesani di Monica Lamberti Carosello style Autunno con stile di Filippo Terragni

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In cucina Sapori dell’orto di Felicita dell’Orto

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In cucina Due settimane, un’annata di Mattia Conti

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Il segnalibro Magia bene, vivi meglio di Marta Meggiolaro

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34 Appuntamenti Autunno in festa di Filippo Terragni

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PASSIONE VERDE

INTERNO Più profumo, più gusto di Felicita dell’Orto

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Aromatiche in bella vista di Costanza di Matteo

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Orto a riposo? Non ancora di Felicita dell’Orto

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Semplicità regale di Anna Piussi

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Primavera a sorpresa di Costanza di Matteo

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Fiori di inchiostro Colloquio con Lucia Locatelli di Marta Meggiolaro

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Echinacea, anche adesso di Matteo Ragni

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ESTERNO


Non p osso s op p o di p erdere qu r tare alcosa di così prezio so autunnale res come il sole Così ho tras tando in casa. co rso o re di luce n quasi tutte le el cielo ap er to. (Nathan iel Hawth orne)

36 NEL * PROSSIMO

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NUMERO Orto, gli attrezzi necessari per i lavori invernali

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Colori d’autunno di Bianca Belfiore

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Foliage, non ti temo di Bianca Belfiore

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Proteggiamole di Nicolò Pensa

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Fino al ramo più di alto di Filippo Terragni

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Nutrire le piante? Sì, ma con criterio di Costanza di Matteo

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Aromatiche resistenti al freddo, per non rinunciare al colore in giardino e al sapore nei piatti

I trattamenti invernali che evitano le malattie primaverili

Potature:

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gli interventi da effettuare prima della bella stagione |

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NOTIZIE BREVI

GRAZIE NONNI! Il 2 ottobre si celebra la Festa dei Nonni: un momento speciale pensato per sottolineare il ruolo fondamentale che hanno nella famiglia, prima preziosa cellula della società. La festa è stata voluta e promossa nel ’97 da alcune personalità interne al mondo del giardinaggio. La regione Lombardia aderì ufficialmente per prima in Italia nel 2004, stabilendo anche la data. Nel luglio del 2005 arrivò il riconoscimento da parte del Governo e la Festa dei Nonni si festeggia da allora in tutta la nazione. La data non è scelta a caso: la Chiesa cattolica festeggia in questo giorno gli Angeli Custodi, istituendo così un parallelismo fra l’operato degli Angeli Custodi e quello dei nonni nei confronti dei loro nipoti. E quale regalo migliore di piante e fiori, accompagnate da disegni e messaggi scritti dai nipotini? Le piante infatti stabiliscono un legame fra le generazioni, sono l’occasione per insegnare – e imparare – qualcosa, sono anche simbolo di ciò che i nonni fanno: prendersi cura dei nipoti per farli crescere.

Un esempio di confezione regalo presente nei centri di giardinaggio in occasione della Festa dei Nonni: l’Echeveria può essere dipinta dai bambini con pitture atossiche già incluse.

Viole dai cento colori

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al 22 settembre al 21 ottobre nei garden center del nord e centro Italia torna la mostra mercato “100 sfumature di Viole”. Sarà l’occasione per ammirare moltissime varietà di viole di ogni colore, differenti e originali, tutte fiorite contemporaneamente, e per scoprire tante curiosità e informazioni sulla sua coltivazione. È ancora poco recepita dal pubblico infatti la consapevolezza che viole, violette, miniviole e viole del pensiero fioriscono in primavera, nei colori più svariati, ma è trapiantandole in autunno che si ottengono le migliori fioriture. Inoltre è possibile diverse varietà permettono di avere balconi rigogliosamente fioriti anche in inverno. La novità di quest’anno è la presenza della “Viola odorosa”, una specie recuperata dal passato e dalla tradizione popolare. Da molti conosciuta come Violetta di Parma, è una specie dai cui fiori si ottengono le essenze fondamentali per creare profumi a base di violetta. In mostra se ne troveranno di diversi colori, dal bianco al porpora, passando per diversi gradi di blu e rosa. Oltre alla Viola odorosa, saranno quattro le principali famiglie in esposizione: miniviole ricadenti, miniviole, viole cornute e viola del pensiero. Sul sito www.100sfumaturediviole.it è disponibile il catalogo completo delle viole e l’elenco dettagliato dei Centri di Giardinaggio che ospiteranno la mostra.

SERRA DOMESTICA DI ULTIMA GENERAZIONE Con tomato+, grazie alla tecnologia idroponica, è possibile coltivare a centimetro zero germogli, erbe e verdure fresche di altissima qualità, senza problemi di condizioni atmosferiche e parassiti. Le sementi sono contenute in cialde riciclabili al 100% e compostabili, da posizionare nei quattro

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ripiani programmabili in maniera indipendente per ottenere più varietà contemporaneamente, per ognuna delle quali la macchina ricrea il naturale ciclo giorno-notte, l’umidità e la temperatura ottimali per la crescita. Interamente realizzata in Italia, tomato+ nasce dall’intuizione

e dalle conoscenze in ambito green di Daniele Rossi, giovane imprenditore bresciano. Le sementi sono disponibili in diciotto diverse referenze, dalle più classiche come prezzemolo, rucola, valeriana e basilico (cannella, greco, italiano e rosie), ai più sofisticati germogli, come il ravanello o il cavolo


L’AUTUNNO È UNA FESTA Dal 22 settembre al 21 ottobre il Ciclamino sarà il protagonista della terza edizione del Garden Festival d’Autunno promosso da AICG (Associazione Italiana Centri Giardinaggio). Molte le iniziative in programma: il 22 e il 23 settembre, aperitivo “verde” per salutare l’arrivo dell’autunno; il 6 e il 7 ottobre “I nonni raccontano”, un laboratorio per bambini con letture in occasione della Festa dei Nonni, e infine una grande festa di chiusura aperta a tutti il 20 e 21 ottobre. I laboratori e le aiuole dimostrative allestite

all’interno dei garden saranno lo stimolo a conoscere piante nuove e insolite. Il Festival sarà anche l’occasione per raccontare l’importanza dei mesi autunnali per mettere a dimora le piante e i bulbi e, in generale, per la cura e la bellezza dei propri spazi verdi. Verrà riproposto inoltre il laboratorio “Pianta un bulbo” che si rivolge ai piccoli giardinieri in erba. Per visionare l’elenco dei Centri Giardinaggio aderenti all’iniziativa Garden Festival d’Autunno 2018 consultare il sito www.aicg.it.

Villa Revedin Bolasco (Castelfranco Veneto, Treviso) è Il Parco Più Bello d’Italia 2018 per la categoria “Parchi Pubblici”.

Ecco i due parchi più belli del 2018

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ono ufficiali i nomi dei due vincitori, categoria Parchi Pubblici e categoria Parchi Privati, della XVI edizione del concorso promosso dal network ilparcopiubello.it, che premia le più incantevoli bellezze verdi italiane. Si tratta di Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto (Treviso) e Villa Torrigiani a Camigliano (Lucca): questi due gioielli naturalistici sono stati accuratamente selezionati dal Comitato Scientifico del Premio “Il Parco più Bello d’Italia”. Oltre mille i partecipanti, iscritti al network dei parchi più belli d’Italia e presenti nella guida online “ilparcopiubello. it”, che da oltre quindici anni è promotrice di un turismo verde alla scoperta del patrimonio paesaggistico e botanico italiano.

rosso. Usare tomato+ è molto semplice. Basta inserire negli appositi spazi dei quattro vassoi le cialde già pronte per l’utilizzo e aggiungere nel serbatoio da 20 litri acqua demineralizzata con i nutrienti forniti dall’azienda stessa, composti da macro e micro elementi necessari alla crescita della verdura. Sarà poi sufficiente

selezionare la tipologia prescelta dal display. In poco tempo, da 7 giorni a 4 settimane, le verdure saranno pronte per essere consumate; a segnalare il momento perfetto per la raccolta è il software che, se necessario, è in grado di mantenere questa condizione di freschezza fino a due settimane. www.tomatopiu.com

Villa Torrigiani a Camigliano (Capannori, Lucca), Parco Più Bello d’Italia 2018 per la categoria “Parchi Privati”.

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FOCUS

Giocare in giardino Tutto pronto per la decima edizione di Orticolario, con giardinieri, vivaisti, floricoltori, artigiani, artisti, poeti e giornalisti. Manchi solo tu

salvia_purpurea©Ph_Luciano-Movio

di MARTA MEGGIOLARO

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ono dieci anni che le rive di Cernobbio, all’inizio dell’autunno, si riempiono di vita e di bellezza grazie ad Orticolario. Uno dei tanti eventi per gli appassionati del giardinaggio che costellano la penisola? Una mostra mercato di fiori e piante? Anche. Ma soprattutto, «Orticolario è sempre di più ispirazione ed eleganza per un nuovo rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda. Una convivenza tra amore per la natura e passione per il bello come stile di vita», ha detto Moritz Mantero, fondatore e presidente di Orticolario, alla presentazione della decima edizione. Anno dopo anno in effetti l’appuntamento a Villa Erba tesse la trama di una storia. Gli attori si muovono lungo diverse traiettorie: il giardinaggio, la botanica, il paesaggio, l’arte e il design. La

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maestria di chi fa Orticolario è proprio il saper riunire queste direttrici in un magnifico quadro d’insieme, che suggerisce ai visitatori un’idea di giardino nuova, moderna, che non ha confini né di spazio né di concetto.

PER UN GIARDINAGGIO EVOLUTO Andiamo a vedere più da vicino, allora, la fisionomia della decima edizione. Il titolo è “Si salvia chi può!”, il tema è il “Gioco”, la pianta protagonista è la Salvia. A rendere il racconto ancora più “salvifico” sarà l’ospite d’onore di Orticolario 2018, Roy Lancaster, vicepresidente dell’inglese RHS, Royal Horticultural Society, scopritore di piante, scrittore e giornalista, che riceverà il premio “Per un Giardinaggio Evoluto 2018”. Per festeggiare la decima

QUALCHE INFO SU ORTICOLARIO • Realizzato con il sostegno di Mantero Seta • Con il contributo di Elmec Solar ed Ethimo • Convenzionato con il FAI e il Touring Club Italiano • 30mila visitatori attesi • 270 espositori coinvolti

edizione si è deciso di porre nel cuore di Orticolario, il padiglione centrale del centro espositivo, una gigantesca installazione artistica gonfiabile realizzata con la seta Mantero. I giardini allestiti nel parco sono ispirati al tema dell’anno e selezionati tramite il concorso internazionale “Spazi Creativi” da una giuria composta da membri di diverse nazionalità; il vincitore si aggiudica il premio “La foglia d’oro del Lago di DOVE E Como”. Come sempre l’evento è QUANDO? arricchito da un’ampia esposizio5-7 ottobre ne di piante e fiori (tra cui piante 2018 dalle insolite e da collezione) proposti 9.00 alle 19.00 - Villa Erba, da selezionati vivaisti nazionali Cernobbio e internazionali, oltre che da (CO), sul lago artigianato artistico, installazioni di Como d’arte e design (in particolare il progetto “DehOr. Design your PRENDI IL horizon”, aree espositive e di BATTELLO! relax realizzate da designer). Fitto Il modo più bello come sempre il programma di inper arrivare a contri culturali e di laboratori per i Orticolario è bambini (è necessario iscriversi sul parcheggiare sito). Ricordiamo, infine, il doppio a Como e da lì salpare a bordo valore di Orticolario, ambientale dei battellie sociale: sin dalla prima edizione, navetta gratuiti, godendo di una nel corso della tre giorni vengono vista impagabile raccolti contributi poi devoluti ad di Villa Erba associazioni del territorio lariano dal lago. impegnate nel sociale. Il servizio sarà attivo sabato 6 e domenica 7 ottobre.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

www.orticolario.it


LA VISITA

Il castello del “folle volo” Un luogo magico, dove terra e cielo si incontrano – letteralmente! – grazie al connubio fra un museo del volo e gli incantevoli giardini

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icciarda Avesani si occupa in prima persona del Castello di San Pelagio (Due Carrare, PD) dal 1977, quando inizia a prendersi cura del giardino. In quel periodo il castello non era ancora stato trasformato in museo del volo. In realtà ha frequentato il castello fin dall’infanzia, perché nel periodo estivo tutta la famiglia si trasferiva a San Pelagio: i giochi lungo i viali, le marachelle dei bam-

Castello di San Pelagio_Archivio Grandi Giardini Italiani

colloquio di MONICA LAMBERTI con RICCIARDA AVESANI

bini, i bagni nelle tinozze sono alcuni fra i moltissimi ricordi che la legano al castello fin da bambina. Ricciarda, quando ha scelto di aprire il castello ai visitatori e perché? Nel 1978 è nata l’idea di un museo del volo per l’ampiezza dell’edificio che non permetteva più di essere abitato, e per il legame del 1918 con il Poeta-Soldato: d’Annunzio.

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LA VISITA

creati due percorsi: quello Dannunziano Letterario e quello Botanico Paesaggistico. Gli aerei, invece, sono arrivati nel parco fin dall’apertura, acquistati alle aste militari. Da qui, il 9 agosto 1918, partì il poeta Gabriele d’Annunzio per il “folle” Volo su Vienna. Lei sa perché scelse proprio San Pelagio come base di partenza per il suo atto eroico? I Comandi militari di allora scelsero San Pelagio per la posizione strategica rispetto alle linee nemiche. Il suo è un giardino magnifico in continua evoluzione, cui è stato aggiunto negli ultimi anni un labirinto e impreziosito di recente con un bersò di glicini. C’è un angolo in cui le piace ritirarsi d’estate? Il labirinto del Minotauro ha ormai più di vent’anni ed è stato realizzato per legare il tema del volo anche al giardino (il volo mitologico di Icaro ...). Difficile trovare un angolo in cui io possa ritirarmi durante l’estate in quanto è tutto a disposizione del pubblico, e di questo sono felice. Negli ultimi anni ha notato un cambiamento nell’approccio dei turisti alla visita al giardino? C’è stato un cambiamento nell’approccio al giardino, c’è più rispetto e maggiore conoscenza del mondo vegetale. Dove ha acquistato le rose per la sua collezione? Ne ha una in particolare che voglia consigliare per la sua bellezza? Le rose provengono quasi tutte dall’Inghilterra. Per me la più bella è una David Austin, la rosa antica “Cuisse de Nimphe”. Nelle stanze interne del Castello è stato adibito il “Museo dell’aria”, oggi “Museo del Volo 2.0”. Com’è nata l’idea e com’è evoluta nel tempo l’offerta per il pubblico? L’idea è dovuta all’evento del Volo di Gabriele d’Annunzio alla fine del primo conflitto mondiale; in questi 40 anni ci sono stati i cambiamenti necessari per un pubblico che cambiava. La storia del volo domina le sale del Museo, ma rivive anche nel giardino in cui è possibile ammirare splendidi e autentici aeroplani che hanno segnato la storia dell’aviazione! Quanti sono e dove li ha trovati? Il giardino si è evoluto sia come impianti floreali sia come racconti, attraverso piccole targhe con le principali frasi del poeta D’Annunzio. Si sono

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PER INFORMAZIONI Il castello di San Pelagio fa parte del network Grandi Giardini Italiani. www.grandigiardini.it

Quali sono i punti di forza del percorso didattico da lei ideato per le scuole? Il maggior punto di forza per l’attività didattica è sicuramente la caccia al tesoro, dato che si svolge prevalentemente nel labirinto.

Il Castello di San Pelagio fa parte da diversi anni di Grandi Giardini Italiani. Di quale giardino del Network consiglierebbe la visita? Senza alcun dubbio il Giardino di Ischia - I Giardini La Mortella - per l’intensità dell’impegno dei proprietari, la memoria del grande musicista che vi è contenuta, e non ultimo per la cura di ogni dettaglio.

DOVE Castello di San Pelagio Via San Pelagio, 34 - 35020 Due Carrare (PD) Tel. +39 049 9125008 Mobile +39 346 8074078

Per chiudere, può raccontarci un aneddoto legato alla sua proprietà? La cosa più curiosa e difficile è stata la ricerca della statua del Minotauro da collocare al centro labirinto, agli amici era parso che fossi improvvisamente impazzita, in realtà poi è stato addirittura reperita nel centro della città di Padova.

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CAROSELLO STYLE

Autunno con stile La nostra selezione di prodotti per godere del giardino fino ai primi geli di FILIPPO TERRAGNI

ELEGANZA ACCESSORIATA Mediterraneo è un vaso particolare. Disponibile in forma cilindrica o quadrata, è possibile lasciarlo poggiato a terra oppure dotarlo di gambe in alluminio o in legno (chiaro o scuro). È possibile anche aggiungere una base sul bordo superiore che lo trasforma in tavolino. Un oggetto multitasking, secondo le moderne regole del design.

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CAROSELLO STYLE

VACANZE A CASA Piscine laghetto presenta Playa, la mini piscina idromassaggio dall’inconfondibile design italiano. È leggera, entra in ascensore, si riempie in meno di due ore ed è subito pronta all’uso. È dotata di un impianto per vivacizzare e riscaldare l’acqua e di un sistema di filtrazione e trattamento dell’acqua esclusivo che permette di mantenere limpida e sanificata l’acqua, senza bisogno di ricambio.

FONTANE MULTICOLORI Bonfante firma una linea di punti acqua per l’outdoor caratterizzati da un’ampia gamma di colori. La linea è molto moderna e il punto di raccolta può essere diverso: una vasca in pietra, oppure una tinozza in metallo. Molte le possibilità, accumunate dalla semplicità di montaggio e di allaccio alla linea idrica.

COMFORT E SICUREZZA Le pettorine della serie DynamicDog Plus di Camon sono un nuovo prodotto resistente e forte di caratteristiche davvero eccellenti. Traspiranti e con le cuciture catarifrangenti, sono dotate di fibbia con chiusura di sicurezza. Hanno un’ottima vestibilità e sono disponibili in sei misure e in sei colorazioni.

TECNOLOGIA AVANZATA Viene buio prima? Non c’è problema! Coniugando tecnologia e design, Philips Hue presenta una linea di illuminazione da esterni che si integra perfettamente nei diversi stili delle abitazioni. Questi prodotti inoltre consentono di accrescere la sicurezza: la modalità “Home & Away” garantisce un controllo dell’illuminazione anche quanto si è lontano da casa, tramite app. Fra i tre prodotti di punta della linea Outdoor, il palo Calla.

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SOLUZIONI A BATTERIA Gardena introduce per la prima volta il sistema da 40 V, per accontentare le esigenze di chi deve prendersi cura degli spazi verdi più ampi. La gamma include tre Rasaerba PowerMax, il Turbotrimmer PowerCut Li40/30, il Tagliesiepi PowerCut Li-40/60 e il Soffiatore/ Aspiratore PowerJet Li-40. Quest’ultimo è dotato di motore senza spazzole molto efficiente e di lunga durata. È il più potente attualmente sul mercato e da solo svolge tre funzioni: soffia, aspira e tritura le foglie. La sua eccellente ergonomia lo rende un attrezzo ben bilanciato, il cui utilizzo non genera alcuna fatica.

STRATEGIA EFFICACE Per godersi le ultime serate fuori senza problemi, la gamma di Newpharm Home&Garden per la lotta alle zanzare. Si compone di uno spray che elimina gli insetti adulti, e di un preparato in granuli che uccide le larve. Facile da usare, non lascia residui nocivi e permette di usare il giardino in sicurezza.

MIX AD EFFETTO Si chiama “Inverno magico”, si tratta di composizioni di tre piante pensate per vivacizzare giardini e balconi nella stagione più difficile per il verde. Questi mix sono realizzati con particolare cura negli accostamenti di colore e di forme, da persone esperte che hanno selezionato le combinazioni anche in relazione al portamento e alla crescita vegetativa che avranno nel tempo. Per un risultato che cattura l’occhio.

SEMPRE INSIEME Mia Pet è la borsa in plastica realizzata da Bama Pet per portare sempre con sé gli amici animali di piccola taglia. È igienica perché può essere lavata con sapone neutro, è fashion, sicura, facile da portare ed è disponibile in cinque colori. Le cinghie sono regolabili. Immancabile la trama simile alla paglia che contraddistingue i prodotti Bama.

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PASSIONE VERDE

Orto a riposo? Non ancora C’è ancora tempo per gli ultimi raccolti, per mettere a dimora qualche varietà, e soprattutto è il momento giusto per preparare il terreno alla prossima primavera di FELICITA DELL’ORTO

IL RACCOLTO SARÀ MIGLIORE

L’

estate sta finendo, e anche su di noi giardinieri appassionati sembra scendere il sentimento della fine. Ma le attività da fare sono moltissime e le temperature autunnali sono l’ideale per lavorare di buona lena. Nonostante ciò che si crede, infatti, l’orto può dire ancora la sua. Oltre agli ultimi raccolti, coda della primavera e dell’estate, ci sono ancora molti ortaggi coltivabili durante il periodo autunnale. E poi questo è il momento per preparare la stagione a venire. Eh già, l’orto non significa solo primavera, ma soprattutto previsione, preparazione. Ma andiamo per ordine.

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Fra gli ortaggi coltivabili adesso: carote, spinaci, bietole.

LO SAI? L’autunno è il periodo ideale per coltivare ortaggi perché non dovrai lottare con le infestanti, con i parassiti (insetti e funghi), e anche se il raccolto sarà inferiore per quantità, sarà migliore per qualità.

È vero che con la metà di agosto luminosità e temperature di norma si modificano, e mano a mano che procediamo verso l’autunno tutto muta, ma se il clima del vostro orto non risulta troppo rigido possiamo darci da fare. Semmai lo fosse (temperature notturne inferiori ai 15° C) al posto delle semine potete optare per gli ultimi ortaggi in piantina da trapiantare: abbreviando il ciclo di coltivazione potrete sfruttare una raccolta tardiva. Mentre completate gli ultimi raccolti estivi (pomodori, zucchini, peperoni, cetrioli, peperoncini piccanti) procedete anche allo svuotamento delle prose, preparando il terreno per la semina o il trapianto autunnale. • Lavorate leggermente il terreno estirpando le infestanti, che precluderebbero un buon risultato. • Stendete della pacciamatura con teli appositi o meglio, se ne disponete, paglia. Proteggerà le radici dall’abbassamento delle temperature, favorirà il tepore nel terreno, fondamentale per il corretto sviluppo, ed apporterà sostanza organica utile per le fasi successive. • Per ciò che riguarda l’irrigazione, ricordate che a temperature più basse le piante “bevono” meno, quindi irrigate al trapianto o dopo la semina e poi intervenite solo se necessario. Con settembre è possibile seminare e/o trapiantare: • Spinaci, ravanelli, cipolle, lattuga, barbabietole, carote, cavolo, rucola, porro, valeriana, cicorie, radicchio, scarola, cime di rapa e aglio rosa. Sono


che non disponiate di serre) ma trapiantare aglio, cipolle, cavolfiori, finocchi, lattuga. E SE N O N Il periodo è ideale perché si sfugge HO L’O RTO? alle infestanti, il rischio di parassiti Non pr eoccup (insetti e funghi) si riduce, e anche se a r ti: gli ste posson ssi ortaggi la quantità del prodotto sarà inferiore o esser e e/o trap seminati rispetto alla primavera, la qualità sarà ian sul balc tati decisamente migliore come pure la one. conservabilità, nel caso si coltivi per congelare o per disporre di ortaggi durante il periodo invernale.

PREPARIAMOCI ALLA PRIMAVERA

COSA COLTIVO? Spinaci Ravanelli Cipolle Lattuga Barbabietole Carote Cavolo Rucola Porro Valeriana Cicorie Radicchio Scarola Cime di rapa Aglio rosa

Come anticipato l’autunno è il periodo migliore per approntare il futuro orto. Tutti gli ortaggi che hanno esaurito il loro compito possono essere sminuzzati e lasciati sul terreno a decomporsi durante il periodo invernale: forniranno sostanze nutritive utili al terreno. È possibile una leggera zappettatura per sminuzzare le infestanti e sgretolare la crosta del terreno che l’irrigazione e le temperature estive hanno creato sulla superfice. Se disponete di compost, potete spargerlo sulle zone da coltivare interrandolo leggermente con zappettatura: sarà ideale per la ripresa della successiva stagione. Se avete seminato erba da sovescio, sfalciate ed incorporatela al terreno privo di coltivazione: ve ne avvantaggerete nella preparazione successiva.

La pacciamatura in paglia è molto utile: protegge le piantine e mantiene il terreno umido e caldo.

piante che crescono velocemente, necessitano di temperature più fresche ed una lunghezza del dì (parte luminosa del giorno) più breve. • A seguire dalla fine di settembre a tutta la metà di ottobre (anche oltre, se il clima permane mite) è possibile, in questo caso, non seminare (a meno

Da settembre fino a metà ottobre puoi mettere a dimora le piantine di cavolfiore. Innaffia subito dopo il trapianto e poi solo all’occorrenza.

IL SOVESCIO vadano a seme e il loro inglobamento nel suolo. Una volta decomposte nel terreno, queste piante migliorano il contenuto

di sostanza organica nel suolo e, in parte, anche il contenuto nutritivo. Ideali per un perfetto sovescio sono leguminose

(trifogli, veccia e erba medica), specie che recuperano azoto dall’aria e lo fissano nel terreno. Phacelia, Tagete, Senape, anche

l’ortica stessa può funzionare come tale arricchendo il terreno di ferro, importante per la colorazione intensa delle foglie.

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© foto servizio fotolia.com

È una tecnica agronomica che prevede la semina di specie erbacee, lo sfalcio delle stesse prima che


PASSIONE VERDE

Semplicità regale Sette lezioni in pillole che possiamo trarre dalle ultime edizioni del Chelsea Flower Show per un giardino elegante di ANNA PIUSSI

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uest’anno non ce l’ho fatta ad andare al Chelsea Flower Show. Mi dispiace, era la stessa settimana del matrimonio di Megan e Prince Harry e i miei problemi erano, nell’ordine: ceretta e fondotinta alle gambe, oppure spray per carrozzeria che dura di più? Seguito dalla questione cappello, obbligatorio per un matrimonio inglese, ma io al posto della testa ho una grossa zucca, non è facile trovare un cappello “da femmina” e uso solo quelli da contadino, ma mi sembravano un po’ rustici per un matrimonio reale; per non parlare di quanto sia

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stato difficile trovare gli abiti adatti, e restringerli con la spillatrice. Ma non potevo deludere Megan, con la quale ho così tanto in comune. Entrambe americane (io anche italiana, sorry Megan ma non puoi avere tutto!), divorziate una volta, e di sangue misto. D’accordo, il mio sangue misto è di ceppo nordico: io brucio al sole, Megan splende, ma sempre misto è. Insomma non sono potuta andare al Chelsea Flower Show 2018. Ho pensato quindi di fare una rinfrescata sui giardini visti negli ultimi cinque anni, focalizzandomi sulle indicazioni di stile che valgono per la progettazione del giardino in generale.


1. LE PIANTE VENGONO PER ULTIME Bisogna investire nella parte “solida” del giardino: pavimentazione, margine di bordure e prati, strutture di pergole o ombreggianti. Tutto deve essere di proporzioni adeguate e ben definite, è parte essenziale del progetto. Nel costo di un giardino le piante incidono grossomodo il 30% o meno, ma non avete un giardino strutturato, bello e gestibile, se non pensate a sentieri, zone pavimentate, zone d’ombra, zone barbecue, ripostigli per attrezzi, irrigazione, eccetera. Qui il costo di materiale e manodopera incide molto di più, e va discusso fin dall’inizio. Le piante vengono per ultime, dopo la struttura.

2. LE DIMENSIONI CONTANO

Non state facendo un giardino per gli gnomi. Un sentiero attraverso bordure va progettato un metro largo come minimo, due per permettere a due persone di camminare affiancate. Le piante che si spandono dai lati ne copriranno facilmente un terzo della superficie. I sentieri possono essere più sottili se bordati di prato da uno o due lati, ma al di sotto di un metro sembrano miseri.

3. PENSA AL DOPO La progettazione è ai fini sia dell’estetica sia della manutenzione a lungo termine. Se fate una zona pranzo, magari un pergolato, su base di prato, ogni volta che dovete falciare l’erba dovete spostare ogni mobile e rimetterlo, e le sedie saranno sempre mezze torte nei buchi che fanno nel prato. Meglio pensarla con pavimentazione solida - pietra, decking, o ghiaino - per una riduzione dei costi di manutenzione annuale. Idem per i margini del prato: delimitarlo con materiale solido come pavimentazione in pietra, tufo, o corten, messa sotto il livello del prato, permette di passarci il rasaerba sopra ed avere sempre un bordo nitido, invece di rincorrere la gramigna a mano fra le perenni.

4.

POCHI SOLDI, TANTA FANTASIA Pensate in maniera creativa, quando il budget è ristretto. I gabbioni riempiti di pietre possono essere utili come muri di contenimento o anche punti focali, ad un costo contenuto. Anche se a tutti piacerebbe la pietra per pavimentare, considerate anche materiali più poveri come le piastrelle in cemento. Posate correttamente diventano belle se le fughe sono riempite in ghiaino, piantine, o terra che sarà colonizzata dalle graminacee del prato adiacente. Avete poche pietre? Fate le fughe larghe. Ma per piacere non mettetele in fila con un passo alla volta, chè si casca di nuovo nel mondo degli gnomi.

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PASSIONE VERDE

5. UN POSTO PER TUTTO Pensate alle cose che sono più visibili al vostro ingresso: i cassonetti della spazzatura, le biciclette appoggiate... ci sono tante strategie per incorporarle in strutture a tetto verde o armadi, perché facciano parte dell’arredo del giardino e non di uno spiacevole ingombro.

7. SPAZIO SICURO Ogni zona di forte passaggio genera un sentiero usurato, particolarmente visibile nei prati. Meglio pavimentare le zone di usura ma in maniera generosa ed efficiente. Non ne posso più di pianelle da tetto o di quelle rondelle in cemento finto legno, appoggiate sul prato, anziché venire inserite dentro. Fanno fuori le lame del tagliaerba, oppure vanno rifinite a mano da tutta l’erba lunga che ci cresce attorno, oltre ad essere pericolose. In giardino la sicurezza conta, fate le cose per bene per avere gestione facile, accesso sicuro, e non rischiare la frattura della caviglia come è capitato a me l’anno scorso.

6.

REPETITA IUVANT (“LE COSE RIPETUTE FANNO BENE”) Bisogna essere spietati con la scelta dei materiali, sceglietene uno o due e basta, oltre i tre si casca nel caos. La stessa pietra lavorata in maniera diversa, il cotto, ghiaino o legno, vanno ripetuti nel giardino per dare unità d’intento e lasciare alle piante il ruolo di star. Anche un sentiero in cemento può essere una base neutra per un giardino esuberante. Per contro, mescolare troppi materiali, aggiunti a bordure altrettanto miste (un fico d’india accanto a una rosa bianca?), è inquietante.

È questo il sunto della mia carrellata di Chelsea Flower Shows passati. Nel giardino bisogna investire in materiali e costruzione ad alto livello, che faranno per sempre da sfondo a quello che volete come protagonista: le piante. Questo investimento è compensato da tempi e costi di manutenzione annuale ridotti. Per tornare al matrimonio del secolo: Megan indossava un abito straordinario, dimostrando che l’eleganza si

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ottiene togliendo pizzi e orpelli per arrivare all’essenza. L’effetto è stato di esaltare ancora più la sposa. Quanto allo strascico: se vi sposate con un principe sarà in una cattedrale e non vale la pena allargare i sentieri solo per quello. L’importante è sapere se ci passi con una carriola senza ribaltarla in curva, se ci puoi passeggiare con un’amica accanto, o se solo gli gnomi riescono a saltare da un punto all’altro senza slogarsi una caviglia.


PASSIONE VERDE

Fiori di inchiostro Vi portiamo in un laboratorio immerso fra colli e campi, in cui prendono vita delicate creazioni che portano sulla carta le meraviglie del mondo botanico colloquio di MARTA MEGGIOLARO con LUCIA LOCATELLI

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o conosciuto Lucia tramite un’amica che ha seguito il suo corso due anni fa a Milano, rimanendone entusiasta. La sua attività mi ha incuriosito e ho continuato a seguirla, grazie a facebook. La piattaforma digitale aiuta ad annullare la distanza reale: io vivo e lavoro sul Lago Maggiore, lei invece abita nelle Marche, a Monte San Giusto, un piccolo paese in provincia di Macerata. Ha origini milanesi, ma manca dalla nostra metropoli da 23 anni. «Ormai gli anni a Milano e quelli nelle Marche sono quasi

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PASSIONE VERDE

Lucia Locatelli.

TROVATE IMPRESSIONI SU: • Etsy: Impressioni • Instagram: impressioni.it • Facebook: Impressioni

DOVE CI VEDIAMO? • Sullo shop di Etsy • Con i corsi • L’ultimo weekend di settembre a Foligno

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pareggiati» mi dice «Me ne sono andata da Milano per amore, e Milano in sé non mi è mai mancata, la qualità della vita e i ritmi, qui, sono molto migliori. Mi mancano la famiglia e tanti amici, ma con questo lavoro ho occasione di salire spesso… e negli ultimi tempi sto anche rivalutando la città!». Raccontaci, come sei arrivata a questa attività? Ho sempre lavorato in ufficio, l’ultimo lavoro è stato segretaria in uno studio medico dentistico. Poi ho scelto di lasciare il lavoro per dedicarmi ai ragazzi: ero stufa di sballottarli di qua e di là. Potendolo fare, ho scelto di stare a casa, con loro. Ma non riuscivo a stare con le mani in mano; allora ho aperto un blog di cucina, “La gallina Rosita”, in cui pubblicavo ricette e usavo le mie illustrazioni per consigli su come decorare la tavola. Ho iniziato anche a occuparmi delle rubriche sul dècor per alcune riviste. Un giorno, per caso, ho scoperto la tecnica dell’incisione guardando il video di un artista giapponese su youtube. Mi sono incuriosita a tal punto da voler provare: il primo timbro l’ho fatto con una gomma da cancellare e un taglierino. Era una foglia: natura fin dal primo timbro! Lo conservo tuttora, grezzo com’è, ricordo la bellissima soddisfazione di vederlo impresso su carta. Da lì è iniziato il mio percorso da autodidatta: ho comprato tutti i libri in circolazione (in prevalenza inglesi e francesi), ho seguito i video soprattutto dei giapponesi, mi sono innamorata di questa tecnica fino a farla diventare un vero e proprio lavoro. All’epoca questa attività si chiamava “La gallina Rosita craft”. Due anni fa ho sentito che quel marchio non mi rappresentava più: era arrivato il momento del rebranding, e la mia attività è diventata “Impressioni”. Un’attività declinata quasi esclusivamente sul mondo botanico.

Infatti! Come mai questa passione per il mondo botanico? Probabilmente c’è sempre stata, ma non aveva avuto modo di emergere. Nella presentazione del blog, ad esempio, come passioni avevo elencato: le cose naturali, i materiali naturali, il colore verde. Penso che sia qualcosa che ho sempre avuto, ma che fino ai timbri non aveva ancora trovato il modo per esprimersi. Probabilmente anche i miei genitori hanno contribuito: mio papà come colore preferito ha il verde, forse me l’ha tramandato! E mia mamma viveva nella campagna toscana, che ha sempre amato, e dove ci portava in estate: ho passato le vacanze estive da bambina in una casa colonica fra vigne, orti e campi. Cosa troviamo sul tuo shop di Etsy? Ci sono innanzi tutto i timbri: a settembre sarà pronta la nuova collezione con 20 soggetti. Poi c’è la sezione di cartoleria fiorita, che comprende materiale di cartoleria selezionato da me, attinente al mondo che mi piace. Una delle mie passioni sono le buste botaniche, che creo e decoro a mano. All’interno si trovano fiori secchi, sticker, ma anche tatuaggi temporanei, cartoncini, tutto ciò che può servire per creare una bella lettera o una cartolina. Nello shop si trovano poi i kit in verde, che ho ideato collaborando con altre amiche creative. Infine, c’è il kit per creare il primo timbro: è uno dei più


Il laboratorio in cui Lucia tiene i corsi a Monte San Giusto, nelle Marche.

Un esempio di uso dei timbri botanici: per realizzare una carta regalo unica.

di tutto: da qualche anno è comparsa la fitolacca che fa delle bacche bellissime, anche la passiflora è arrivata non so come. Mi piace cogliere ovunque questa sorprendente spontaneità. Quando cammino l’occhio mi cade sempre sul ciglio della strada, raccolgo i fiori e le foglie, li metto in un quaderno che tengo sempre in borsa, e poi li uso. Ci sono volte in cui vedo qualcosa che mi piace ma sono in macchina, non posso fermarmi, e allora esco dopo, in un momento in cui non ci sia traffico, per potermi fermare a raccogliere il fiore che ho visto!

richiesti e comprende una dispensa e il materiale necessario per iniziare a creare con questa tecnica. Quali sono le specie botaniche che ti piacciono di più? Indubbiamente le erbe spontanee: i fiori che spuntano ai margini delle strade, nei prati… le erbacce, insomma! Il disegno dei timbri di solito parte dai libri di botanica, comprati tanto tempo fa di seconda mano, che amo molto e uso spesso; il mio preferito chiaramente è quello sulle erbe spontanee. Anche nel mio giardino cresce un po’

Il kit per realizzare da sé un timbro è uno dei prodotti più richiesti sullo shop e contiene una dispensa realizzata da Lucia.

Quali sono i progetti a cui sei più affezionata, e quelli per il futuro? Fare i corsi per fare i timbri è sempre un’esperienza che arricchisce. Soprattutto quando faccio i corsi qui da me, si prolungano, perché faccio raccontare chi partecipa davanti a un dolcetto e a una tazza di tè: chi sono, cosa fanno, che passioni hanno. Mi piacciono i corsi perché mi piace vedere le interazioni che nascono. “Cartapolveremagia” è un’iniziativa nata per gioco con Enrica di i-paz, che condivide con me l’amore per le lettere scritte a mano. L’anno scorso l’idea: raccogliere intorno a noi delle persone con la stessa passione, e abbinarle fra loro per scambiarsi una lettera o una cartolina rispettando il tema e un termine per la spedizione. Siamo partite in fretta e furia, ma nonostante il poco tempo per organizzare il tutto, abbiamo avuto tante adesioni fin da subito. Con l’edizione di quest’estate siamo arrivate alla quarta! Progetti per il futuro… posso dirti che c’è un progetto in cantiere, di cui ora non posso parlare in modo approfondito, ma che riguarderà il mio quaderno botanico e che sta coinvolgendo altre amiche creative.

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IN CUCINA

Sapori dell’orto Idee per sfruttare al meglio gli ultimi raccolti, esaltando con pochi passaggi il gusto naturale delle verdure di FELICITA DELL’ORTO disegni di FRANCA DEGHI

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IN CUCINA

CIPOLLE STUFATE Ingredienti • 800 grammi di grosse cipolle • 3 cucchiai di olio extra verdine di oliva • 2 cucchiai di farina • Mezzo litro di brodo • Un cucchiaio di santoreggia tritata • Un pizzico di zenzero grattugiato • 2 foglie di alloro • Sale Affettare le cipolle e farle soffriggere con l’olio e lo zenzero. Quando si saranno dorate aggiungere la farina ed il sale. Dopo alcuni minuti versare il brodo e le foglie di alloro lasciando

cuocere a recipiente coperto per circa 30-40 minuti. Dieci minuti prima di spegnere il fuoco (le cipolle devono diventare tenere), togliere il coperchio, insaporire con la santoreggia, e lasciar

Sformato di spinaci Ingredienti • 1 chilo di spinaci • 5 cucchiai di burro • 1 tazza di panna da cucina • 2 cucchiai di farina • 1 tazza di brodo • 5 uova • Sale • Noce moscata

Lessare gli spinaci, strizzarli, tritarli e passarli al setaccio. Farli asciugare in una pentola con un cucchiaio di burro mescolando continuamente. Preparare la besciamella con 4 cucchiai di burro, farina e panna. Amalgamare la besciamella con gli spinaci aggiungendo poco brodo, noce moscata e sale. Lasciare raffreddare il tutto e aggiungere poi le uova sbattute. Versare in uno stampo e cuocere a bagnomaria finchè il composto non si solidifica.

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evaporare a fiamma alta se la preparazione risultasse troppo liquida. Si può utilizzare per condire la pasta, come contorno per arrosti o per la preparazione di torte salate.

CETRIOLI SALTATI Ingredienti • 3 cetrioli • 60 grammi burro • 2 cucchiai di prezzemolo o erba cipollina • Sale e pepe Sbucciare i cetrioli e tagliarli in quattro longitudinalmente, togliere eventuali semi e tagliarli poi a dadini. Far cuocere per circa 15 minuti in 2 litri di acqua salata; verificare la cottura, non devono risultare né troppo duri né molli. Sgocciolare bene in una padella, fare rosolare il burro e mettere i pezzetti di cetriolo che saranno fatti cuocere a fuoco vivace per circa 20 minuti, in modo che evapori tutta l’acqua che avranno assorbito. Cospargere prima di servire con prezzemolo tritato, sale e pepe.


PORRI GRATINATI Ingredienti • 4 porri grossi (circa 800 grammi) Per la preparazione della salsa: • 40 grammi di burro • 40 grammi di farina • Mezzo litro di latte • Noce moscata in polvere • 80 grammi di Emmenthal grattugiato • Sale e pepe Pulire e lavare bene i porri, tagliandoli a pezzi di circa 10 centimetri, lessarli per 10 minuti in acqua salata, sgocciolarli bene. Per la preparazione della salsa: scaldare il burro in una

padella aggiungendovi la farina e il latte e far cuocere il tutto per 5 minuti. Insaporire con sale e pepe e noce moscata. Versare il tutto in una teglia in quantità sufficiente a

Cuori di sedano stufati Ingredienti • 4/6 piante di sedano • 100 grammi burro • 1 bicchiere di brodo ristretto (pollo o manzo) • Sale e pepe Tagliare la parte più tenera delle gambe di sedano eliminando le coste troppo grosse o rovinate e la radice. Lavare bene il sedano sotto l’acqua corrente e far lessare le gambe in acqua salata per 12/15 minuti. Scolare e tagliare le gambe a metà per la lunghezza. Far fondere il burro in una pirofila e adagiare i gambi cotti, ben

pressati. Inumidire con 6 cucchiai da minestra di brodo e far cuocere coperto a fuoco basso. Verificare la cottura del sedano trapassando i gambi con un coltello che non dovrà trovare resistenza, aggiustare di sale e pepe e far ridurre il sugo. È possibile consumarli così oppure passarli in forno ricoperti di besciamella o formaggio.

coprire il fondo. Unire i pezzetti di porro e ricoprire con il resto della salsa. Per finire cospargere di formaggio e mettere in forno preriscaldato a 200 gradi per 10 minuti.

L’IDEA IN PIÙ

NUVOLA DI YOGURT CON FIORI DI VIOLA Ingredienti • 60 grammi di zucchero • 50 millilitri di latte • 1 foglio e mezzo di colla di pesce • 250 grammi di yogurt naturale • 200 grammi di panna montata • Una manciata di fiori di viola Versare in un pentolino lo zucchero, i fiori di viola e il latte, scaldare bene continuando a rimestare. Aggiungere la colla di pesce precedentemente ammollata in acqua fredda e ben strizzata e lo yogurt. Lasciare raffreddare bene ed aggiungere poi la panna montata amalgamando il tutto. Versare il composto in uno stampo e mettere in frigorifero per alcune ore.

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IN CUCINA

Due settimane, un’annata Il lavoro e la fatica di un intero anno si condensano nelle brevi settimane della vendemmia: vediamo come e quando avviene di MATTIA CONTI disegni di FRANCA DEGHI

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on la fine dell’estate arriva, come tutti gli anni, la tanto attesa vendemmia: in base al vino che si andrà a produrre e al vitigno in questione, le tempistiche di raccolta sono le più disparate.

si cominciano a raccogliere anche le varietà a bacca rossa; prima vitigni come dolcetto, Merlot, Barbera (varietà più precoci), poi varietà più tardive come Sangiovese, Cabernet, Sauvignon finendo poi con il tardivo Nebbiolo nel mese di ottobre. Soprattutto per quanto concerne questi ultimi nobili vitigni a bacca rossa, la vendemmia viene effettuata a mano in piccole cassette da 15 chili, in modo che il grappolo arrivi in cantina nelle condizioni migliori possibili.

GLI SPUMANTI PER PRIMI Si parte già da fine agosto con le varietà più precoci come Chardonnay, Pinot Noir, Pinot bianco che sono coltivati soprattutto in Lombardia, Trentino Alto Adige e Friuli e che daranno le basi per fare vini-spumanti con metodo tradizionale di altissima qualità. La vendemmia è così anticipata per queste varietà, perché bisogna mantenere intatta la caratteristica di alta acidità e basso contenuto zuccherino, condizioni necessarie per ottenere una bollicina di qualità.

PER SECONDI, I VINI FRUTTATI Entrando nel mese di settembre si continua poi con la raccolta di tutti i principali vitigni a

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bacca bianca dal Sauvignon al Moscato, al Trebbiano, al Vermentino e così via. Anche in questo caso la vendemmia è abbastanza precoce perché si devono conservare gli aromi varietali i quali, in seguito alla fermentazione alcolica, doneranno note fruttate e floreali tanto ricercate nei vini bianchi.

GLI ULTIMI SONO I PIÙ NOBILI Proseguendo con il mese di settembre

UNA MAGNIFICA ANNATA L’annata 2018, per quanto riguarda il nord Italia, si preannuncia una delle migliori degli ultimi 20 anni, paragonabile a quella del 2001, 2010, 2015, in quanto le condizioni climatiche sono state favorevoli dalla fioritura della vite (giugno) fino al post invaiatura (inizio agosto); in termini quantitativi le stime parlano di un’annata vicina al 2017, con quantitativi nella norma, mentre nel 2016 il raccolto era stato più abbondante. Salute!


INTERNO

Più profumo, più gusto Fra i processi che consentono di conservare a lungo gli alimenti, l’essiccazione è una delle più antiche e delle più efficaci, in grado di esaltare odori e sapori di FELICITA DELL’ORTO

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CONSERVARE I RACCOLTI a sempre l’uomo si è inventato forme di conservazione dei prodotti agricoli e di allevamento onde garantirsi una scorta durante periodi di minore disponibilità di cibo, oppure per allungare la disponibilità di prodotto semi fresco lungo l’arco dell’anno. Oggi con l’inflazione di prodotti che abbiamo sugli scaffali dei supermercati tutto questo sembrerebbe inutile, e invece no. Sono molte le persone che per desiderio di genuinità, di controllo su ciò di cui si alimentano sono tornate alla conservazione domestica: si fanno composte, marmellate, sciroppi, succhi; si surgela la verdura intera o pre tagliata, si conserva sotto sale. Tra queste forme di conservazione l’essicazione è quella più antica.

SEMPLICE E RAPIDO

Un essiccatore verticale su cui sono poste fette di mela coperte da cannella.

Il processo consiste nel disidratare gli alimenti togliendo loro l’80/90 % di acqua, ed è un’ottima alternativa al congelamento, imbottigliamento e alla conservazione in frigorifero. Non essendoci impiego di sostanza grassa (animale o vegetale per ridurre l’ossidazione dei prodotti da conservare) non vi sono rischi di botulino. L’essiccazione è un procedimento estremamente semplice e rapido, oltre ad essere uno dei più antichi al mondo (già gli Egizi la praticavano e gli Indiani d’America preparavano cosi il bisonte macellato

COSA POSSO ESSICCARE? Ortaggi, erbe aromatiche, i funghi e i legumi… In linea teorica tutto, dipende dal tempo a disposizione e dalle necessità. Potreste provare con: piselli, fagioli, peperoncini, zucchine, carote,

cetrioli, porri, peperoni e tutti i tipi di funghi. Tra le erbe aromatiche: salvia, rosmarino, prezzemolo, basilico, timo, origano, alloro ed erba cipollina. Per la frutta sono perfette: mele, pere, albicocche,

prugne, fichi, fragole, ciliegie, ananas, pere, more, lamponi, banane, arance, more, cachi, fragoline e frutti di bosco. Prima di procedere all’essiccazione è possibile immergere per brevissimo tempo la frutta in una

soluzione di acqua e limone; questo passaggio, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, riduce i tempi dell’essiccazione ed evita un eccessivo indurimento del frutto.

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INTERNO

Essiccatore orizzontale per uso domestico, su cui sono poste delle albicocche. Da ricordare che più i prodotti sono tagliati a fette sottili, più il procedimento è rapido.

Pomodori Pachino posti ad essiccare al sole.

per il consumo invernale): è sufficiente ripulire il prodotto e tagliarlo a fette il più possibile omogenee, disporle non sovrapposte sui ripiani dell’essiccatore, e attendere che la natura faccia il suo corso. Ma quante forme di essicazione esistono? La più antica è sicuramente quella al sole. Come erano solite eseguire le nostre famiglie di un tempo, frutta e verdura possono essere essiccate al sole. I prodotti della terra vengono disposti su delle griglie un tempo di legno (ah il profumo delle mele che si asciugavano), ora metalliche o plastiche per alimenti, e vengono protette da un panno o da una retina fine. Di solito si essiccava in soffitta o sui piani alti del granaio: maggio caldo sotto il tetto e aria che circolava continuamente portavano i prodotti ad una maggiore durata perché privati dell’acqua che li avrebbe fatti marcire. Il metodo permette di mantenerne pressoché inalterate caratteristiche organolettiche e componenti nutritive: il cibo essiccato non subisce alcun intervento di

Anche la carne e il pesce possono essere sottoposti ad essiccazione. Qui, polipi stesi ad asciugare al sole, uno spettacolo tipico sulle coste del Mediterraneo.

tipo chimico, né viene sottoposto all’aggiunta di conservanti o di altre sostanze artificiali. Il processo di eliminazione dell’acqua alla base di questo metodo inibisce lo sviluppo di microbi e previene quindi l’ossidazione e la degradazione dei cibi, consentendo di conservarli a lungo. Ma non solo: mentre asciuga i prodotti, l’essiccazione ne modifica in sostanza la consistenza e ne concentra tutto l’aroma, il gusto, il profumo.

OGGI, IN MICROONDE Più modernamente oggi si ricorre ad uno di questi due sistemi: in forno, o nel forno a microonde. L’essicazione in forno è semplice da realizzare: le temperature devono essere tra i 40° e i 60°C in modalità ventilata, se il forno non è di ultima generazione basterà lasciare aperto un po’ lo sportello. Per frutta e verdura i tempi di essiccazione sono lunghi, per questo è consigliabile

QUALE ESSICCATORE SCEGLIERE? Preferire essiccatori a flusso orizzontale piuttosto che verticale: questo investe contemporaneamente i cestelli all’interno della macchina, consentendo un’essiccazione uniforme di tutto il prodotto all’interno. Il costante smaltimento dell’aria, inoltre,

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evita ristagni di umidità, garantendo una maggiore brevità ed efficacia. Inoltre la temperatura di lavoro rimane più bassa, a beneficio della qualità del prodotto, perché l’aria non è costretta a superare gli strati inferiori, raffreddandosi al

passaggio, per raggiungere ancora tiepida quelli posti più in alto: non sarà quindi necessario invertire i ripiani tra loro per evitare che i primi si brucino e gli ultimi marciscano ed il risultato sarà un’essiccazione più rapida e più omogenea. Un essiccatore

a flusso verticale richiede il costante movimento dei vassoi o cestelli, perché i primi, in basso, tendono ad essiccare più rapidamente (aria più calda e secca), mentre gli ultimi in alto restano più umidi per maggiore tempo, con problemi di conservazione.


Le Calluna a boccioli Resistenti al gelo Fiori di Gemma

TUTTI I PASSAGGI • Tagliate il prodotto a fette o ad anelli. • Immergetelo in acqua fredda e limone. • Disponetelo sul vassoio dell’essiccatore senza sovrapporre le fette. • Lasciatelo disidratare per 6-8 ore e poi conservate in un luogo buio e fresco. • Più l’alimento contiene acqua più deve rimanere nell’essiccatore: ad esempio pesche, albicocche e ciliegie possono impiegare anche più di 24 ore. • Più tagliate spesse le fette, più aumenterà il tempo per giungere a completamento. • Più le fette sono omogenee, più l’essicazione sarà uniforme e la conservazione anche. • Alla fine, qualunque sia il metodo di essiccazione, ricordatevi di conservare il prodotto all’interno di vasetti di vetro ben sigillati e in luoghi asciutti.

fare delle pause ogni otto ore. Per accelerare il procedimento, tagliare il più finemente possibile gli alimenti. L’essicazione in microonde è un metodo veloce per essiccare frutta, verdura, ed erbe aromatiche. Basterà collocare le fette dell’alimento scelto e azionare il microonde alla massima temperatura per un minuto. Dopodiché girate ogni fetta e lasciate cuocere per un altro minuto. Con questo metodo frutta e verdura non vengono completamente disidratate, per questo si possono conservare massimo un giorno. Invece, le erbe vanno trattate in microonde alla massima temperatura per 30 secondi e saranno perfettamente essiccate, quindi, potranno essere conservate in barattoli a prova di umidità.

Una grande abbondanza di colori vivaci per le tue decorazioni autunnali In giardino, sulla terrazza e anche all‘interno della tua casa Sono piante di facile manutenzione e robuste

CONCENTRAZIONE DI SAPORI E PROFUMI

© foto servizio fotolia.com

Un elettrodomestico in grado di disidratare frutta, verdura, funghi, erbe aromatiche semplicemente sfruttando un naturalissimo flusso d’aria tiepida. All’interno di un essiccatore domestico, il flusso costante di aria tiepida, prelevata dall’ambiente, attraverso una ventola passa su una resistenza elettrica ed infine arriva sull’alimento. Permette una concentrazione ed una conservazione migliore degli alimenti, con guadagno in sapore, aroma, gusto e salute. Con questo strumento, i cibi, in poche ore a 60° vengono disidratati in modo omogeneo. Oltre agli alimenti dell’orto si possono essiccare anche carne, pesce, erbe aromatiche e fiori. Sono diversi gli essiccatori domestici disponibili; si differenziano nei materiali (plastica o acciaio o misti), per le loro dimensioni, ciò che li accomuna riguarda la direzione del flusso di aria che permette all’essicazione di aver luogo.

www.gardengirls.de


INTERNO

Aromatiche in bella vista All’arrivo dell’autunno, il taglio delle erbe officinali ci consente di adoperarle per diversi scopi; non dimentichiamo quello ornamentale di COSTANZA DI MATTEO

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on l’approssimarsi del freddo arriva il momento di tagliare lavanda, salvia, rosmarino e così via. Soprattutto al nord, questa operazione permette alle piante di sopravvivere meglio alle rigide temperature invernali e di riempirsi di cacciate nuove e fresche la prossima primavera. Il più delle volte con la lavanda si realizzano i sacchettini per profumare i sacchetti, mentre salvia e rosmarino vengono fatti seccare per essere usati in cucina. E se invece per una volta provassimo a valorizzare il loro magnifico aspetto e le usassimo per decorare la casa? Ecco qui qualche idea.

L’IDEA IN PIÙ / 1 In tema di ghirlande, non possiamo non citare uno dei must del periodo, il fiore di cotone, con cui si realizza una corona dolcissima ed eterea. La morbidezza del cotone ispira tenerezza e, con l’aggiunta di un nastro azzurro o rosa, è una magnifica idea alternativa al classico fiocco nascita. Farà un figurone anche come decoro natalizio, perché i soffici batuffoli bianchi di cotone ricordano i fiocchi di neve.

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Questo è lo stile più in voga: la corona è composta da rami sottili, lavorati in modo semplice e volutamente poco preciso, impreziosita da uno dei verdi più di tendenza in questo periodo, l’eucalipto, dal profumo gradevole e con un magnifico colore argentato.

Variazione sull’uso dell’eucalipto, per creare una ghirlanda dalla forma inusuale. Leggerissima, composta da soli quattro rami, è destinata ad essere effimera; ma un’anima in fil di ferro e l’uso di più rami la rendono durevole.

Vintage, ma sempre sulla cresta dell’onda, la lavanda non può mancare fra le aromatiche adatte a creare corone. Qui, il fiocco realizzato con la passamaneria bianca le dà un delizioso aspetto rétro.

La ghirlanda di salvia è realizzata con una base in rami di salice. Oggi spesso si preferisce lasciar intravedere la struttura, ma a seconda dei gusti può anche essere anche riempita. I fiori ingentiliscono e danno colore.

L’IDEA IN PIÙ / 2

© foto servizio fotolia.com

I rami di rosmarino sono particolarmente adatti ad essere lavorati per realizzare le corone. Qui ve ne proponiamo una “mini”, pensata per decorare i regali di Natale; ma è anche un’idea graziosa per creare dei segnaposto, oppure, appendendole a un lungo nastro, si può realizzare una ghirlanda per le finestre o il camino.

Nello spazio dedicato ai mobili e agli accessori per la tavola, rami di erbe aromatiche creano un magnifico centrotavola. Fondamentale in questo caso il giusto accostamento di colori, adatti a far risaltare le sfumature di verde.

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ESTERNO

Primavera a sorpresa Stiamo parlando del bulbo di narciso a fiore doppio: questo è il momento giusto per metterlo a dimora, così a primavera avrai già la prima fioritura di COSTANZA DI MATTEO

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l narciso? Proprio così, il narciso. E più precisamente la varietà a fiore doppio, che regala un piacere doppio. I narcisi sono fiori primaverili per eccellenza, portatori di allegria già a partire da aprile, quando iniziano a sbocciare. Ciò che li rende particolari è la corona formata da più petali o l’intero fiore pieno di petali. I narcisi a fiore doppio sono disponibili in numerose tonalità di giallo, oltre che nei colori panna, bianco, arancione e in tutte le combinazioni di questi colori. Inoltre sono bulbi pluriennali, quindi potrai godere della loro bellezza anche l’anno successivo.

INNAMORATO PAZZO Da dove proviene il nome Narciso? Da un dramma della mitologia greca. Quando Narciso, un giovane di rara bellezza, vede la sua immagine riflessa in uno stagno, si innamora perdutamente di sé stesso. Non riuscendo a raggiungere la propria immagine, si strugge dal dolore e dalla frustrazione fino a gettarsi nell’acqua per provare ad afferrarsi: e così annega. Gli dei, impietositi, lo trasformano in un meraviglioso fiore giallo, il narciso, che cresce spontaneamente lungo i corsi d’acqua, dove può continuare a specchiarsi. E questa primavera prova ad assegnargli il ruolo da protagonista nel tuo giardino, come bubo dell’anno: non ti deluderà, ci tiene troppo a fare bella figura!

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Narcissus Abba.

Narcissus Ice king.


Alcune varietà di narciso a fiore doppio sono più facilmente reperibili rispetto ad altre. Questo dipende dalle quantità disponibili. I narcisi a fiore doppio più frequenti e dunque più facili da trovare sono: “Replete”, “Abba”, “Ice King” e “Rip van Winkle”.

Narcissus Peach Swirl.

Il narciso a fiore doppio “Bridal Crown” viene usato soprattutto come bulbo in vaso. È possibile collocarlo in casa anziché piantarlo in giardino.

Narcissus Rip van Winkle.

Narcissus Kiwi Sunset.

Per maggiori informazioni sui bulbi da fiore, visita il sito bulb.com

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ESTERNO

Echinacea, anche adesso Un’idea inusuale per sfruttare le ultime fioriture estive e legarle con le prime autunnali. Per chi cerca qualcosa di nuovo e non banale di MATTEO RAGNI

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olore, forma, resistenza e rare i giardini d’autunno? Si può fare! Le perenni facilità: sono queste sono le in questo momento sono sì verso la fine della ragioni per cui tanti ibrida- loro fioritura, ma possono ancora dare molto tori nel mondo si sono dal punto di vista del colpo d’occhio. È messi a “giocare” una scelta originale: proporre colori e con l’Echinacea, forme appariscenti nel periodo auCombinazioni questa pianta tunnale. Finita l’estate i nostri occhi ideali Salvia microphylla perenne origisono pieni dei colori estivi. Bisogna Blue Monrovia naria del Nord America. Queste sono condurre lo sguardo verso i colori Perovskia atriplicifolia Salvia Lawrys Peach anche le ragioni per le quali alcuni caldi e morbidi dell’autunno e il Panicum virgatum vivaisti, fra cui la bresciana Leonessa modo migliore è quello di combinare Vivai, ha iniziato a coltivarle. piante dai colori estivi con le prime tonalità dell’autunno. Mettiamo insieme GIOCARE CON le Echinacea con le salvie ornamentali, animiamo IL COLPO D’OCCHIO le graminacee maturate al sole estivo e pronte, Usare i capolini colorati delle Echinacea per deco- imbrunendo, ad affrontare l’autunno.

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L’Echinacea purpurea ‘Irresistible’ dal fiore rosso ruggine ben si accosta al blu della Salvia microphylla Blue Monrovia. Una coppia che andrà avanti a fiorire fino ai freddi.

L’Echinacea ‘Golden Skipper’ è una pianta robusta, molto adatta anche in vaso. I fiori singoli di un colore giallo limone svettano su una pianta compatta e ben accestita. È una varietà semplice e resistente, ideale da tenere in vaso.

Per riprodurre una prateria si possono usare, insieme alle Echinacea ‘Supreme Cantaloupe’ anche le Perovskia atriplicifolia dai fiorellini azzurri e le Salvia Lawrys Peach dal colore tenue. I Panicum virgatum aiuteranno a dare corpo alla composizione completando così il gruppo.

Echinacea ‘Minibelle’

Echinacea ‘Meteor Yellow’

Echinacea ‘Gum Drop’

Echinacea ‘Butterfly Kisses’

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ESTERNO

per chi vorrebbe godere dei colori autunnali ma non ha un giardino. Basta piantarle in grandi vasi, ciotole o nelle balconette, e in questo modo riempirà di colore i mesi da agosto a dicembre. Le Gardengirls® sono piante di erica che vengono coltivate nel nord ovest della Germania, che non si aprono, e sono molto tolleranti alle cattive condizioni metereologiche come la pioggia, il freddo, la nebbia.

Colori d’autunno Versatile, resistente, non teme il freddo né la neve ed è molto decorativa. Ecco alcuni consigli per sfruttarne al meglio le potenzialità

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di BIANCA BELFIORE

breve nel vostro centro di giardinaggio di fiducia arriveranno i colorati cespugli di erica. Guardate l’etichetta: molto probabilmente si tratta di Calluna, non di erica, e la collezione potrebbe essere la tedesca Gardengirls ® di Kurt Kramer. Abbiamo chiesto a lui, che coltiva e produce Calluna da trent’anni, come mantenerla una volta che l’abbiamo acquistata. Cosa dobbiamo ricordarci per mantenere bella e in salute la Calluna? È facile prendersi cura dellee C a l l u n a G a rd e n g i r l s ® . L e

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piante di erica e in particolare la Calluna con le sue gemme che durano per tutto l’inverno sono ideali per giardini a bassa manutenzione. Il pH del suolo deve essere acido, intorno al 4, come per rododendri e ortensie: il terriccio per acidofile è l’ideale, insomma. È opportuno concimarle anche in inverno, dato che è il periodo della loro fioritura. In aprile è opportuno potarle fino al legno verde, e poi fertilizzarle con il concime per azalee. È una pianta da usare solo in piena terra? Assolutamente no, anzi, Le Calluna Gardengirls® sono perfette

Quando parli di colori autunnali, cosa intendi? Le Gardengirls® sono disponibili in rosa, rosso, bianco e porpora. Anche le foglie possono essere molto decorative. Abbiamo varietà con una gamma di colori che va dal verde al giallo fino al rosso acceso, all’argento e al nero. Questo gruppo, in particolare, si chiama Sunset Line. Le Calluna Gardengirls® sono molto versatili da usare nelle decorazioni e danno struttura e colore alle composizioni, si possono creare corone che durano a lungo e il cui colore si mantiene a lungo; in più, una volta secca, la Calluna non perde né le gemme né le foglie.


ESTERNO

Foliage, non ti temo La pulizia del giardino dalle foglie ormai secche diventa sempre più agevole grazie ad attrezzi da lavoro agili e potenti di BIANCA BELFIORE

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a stagione più colorata dell’anno, l’autunno, in cui le foglie si tingono e danno spettacolo, porta con sé un carico di lavoro non indifferente: perché tutte quelle foglie, poi, cadono a terra e il giardino va mantenuto pulito, non solo per una questione di ordine estetico, ma soprattutto di benessere delle nostre piante: il tappeto di foglie, infatti, impedisce la traspirazione del terreno e provoca un aumento dell’umidità che potrebbe favorire gli attacchi fungini.

AZIONE EFFICACE, SENZA INQUINARE Il soffiatore Stihl BGA 56 a batteria della serie Lithium-Ion Compact è l’attrezzo ideale per rispondere a elevate esigenze di lavoro in giardini di medie e grandi dimensioni. Questo modello è ergonomicamente bilanciato dalla forma snella per un lavoro confortevole e meno faticoso. È dotato di una bocchetta tonda, impugnatura morbida e tubo di soffiaggio regolabile su tre lunghezze per garantire un impiego ottimale. Tramite un comodo pulsante è possibile visualizzare lo stato di carica grazie a quattro led luminosi. L’autonomia di lavoro della batteria consigliata (AK 20) con BGA 56 è fino a 20 minuti di lavoro continuo, ideale per la pulizia di superfici fino a 600 metri quadrati. La batteria AK 20 può essere rimossa agevolmente e utilizzata con altri sette prodotti da giardino appartenenti alla serie Lithium-Ion Compact.


Bio Agenda 2019

IL SAPORE DELLE AROMATICHE

Il 2019 sarà l'anno delle erbe aromatiche

RICHIEDI LA TUA COPIA AL TUO GARDEN CENTER DI FIDUCIA, oppure scrivi a info@laboratorioverde.net


Siamo arrivati alla 14a edizione della Bio Agenda di Edizioni Laboratorio Verde. Anche quest’anno le prenotazioni sono moltissime e fra gli appassionati si contano anche i primi collezionisti! La Bio Agenda viene distribuita in una rete di garden center, agrarie e negozi bio selezionati. Puoi già prenotare la tua copia!

Il 2019 sarà l'anno delle erbe aromatiche Coltivate negli orti, sul balcone oppure su un semplice davanzale, le aromatiche sono sempre più diffuse e piacciano a un pubblico trasversale, giovani compresi. Per questo abbiamo deciso di scoprirle insieme, pagina dopo pagina, nella Bio Agenda e nel Bio Calendario. Ci sarà spazio per la descrizione delle specie più diffuse e alcune più curiose, consigli sull’uso delle singole aromatiche e tante ricette da sperimentare in cucina.

Insomma un nuovo anno all'insegna dei profumi e dei saporI

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Laboratorio

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Laboratorio


ESTERNO

Proteggiamole Quella di ricorrere a teli per proteggere le nostre amiche piante dal freddo non è una moda, è una necessità. Soprattutto per alcune specie di NICOLÒ PENSA

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mare le piante significa anche essere sempre alla ricerca della varietà più strana e spesso questo coincide con il fatto che non sarà completamente adatta al nostro clima. In effetti anche guardando le piante e arbusti più diffusi, alcuni come Rose, Glicine, Viburnum, e così via sono adatti a resistere al freddo ed al gelo, mentre piante mediterranee o di clima più caldo (Buganvillea, Allamanda, Dipladenia) non hanno meccanismi di difesa così efficienti. Ecco perché è fondamentale garantire una protezione adeguata alle nostre piante.

LA NATURA CI VIENE IN SOCCORSO Protezioni efficaci possono essere ritrovate anche in natura. Ad esempio, la corteccia, il cippato e i gusci di cacao, che sono materiali naturali ottenuti come sottoprodotti della lavorazione di altre materie presenti in natura. Disposti sul

Usare sostanze pacciamanti per proteggere le piante dal gelo è una necessità, soprattutto quando si tratta di specie provenienti da climi caldi.

LO SAI? Ai tempi dei nostri nonni, la paglia era la protezione più usata, insieme alla cenere di legna sparsa sul terreno. Per proteggere i tronchi

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dalla crepacciatura causata dal gelo intenso, si verniciavano di bianco (calce spenta o gesso); in questo modo tenevano lontano il riscaldamento

causato dal sole e diminuivano il salto termico tra notte e dì sulla corteccia, riducendo i danni da spaccature dovute all’acqua che, gelando, aumenta di volume.

terreno in uno strato tra i 5 e gli 8 centimetri garantiranno protezione alle radici delle vostre piante, mantenendo il terreno qualche grado al di sopra della temperatura dell’aria e ritardando la penetrazione dell’eventuale gelo verso gli apparati radicali. Attenzione però: non tutte le piante amano pacciamature così spesse. La corteccia è da evitare su aromatiche, su bulbose, su arbusti con fusti teneri poiché l’umidità che la corteccia stessa trattiene può essere causa di lievi danni. Cacao e cippato per contro creano meno problemi. Se nelle aiuole avete piante di bassa taglia o tappezzanti disponete la sostanza pacciamante in uno strato più sottile (3 – 5 centimetri massimo). Per l’orto va bene la paglia, mentre per altre aiuole questa non si presta ad essere esteticamente valida, per cui oltre alla


PERCHÉ IL FREDDO PUÒ ESSERE UN PERICOLO?

più difficile reperibilità non incontra il gusto decorativo e quindi viene tralasciata.

TESSUTO NON TESSUTO: COME SI USA?

Il freddo o meglio il gelo (ovvero il congelamento dell’acqua contenuta nel terreno nei tessuti delle piante) agisce in tre modi: 1. Gelando l’acqua contenuta nel terreno. L’acqua allora non è più disponibile per le radici che possono andare incontro a siccità per l’indisponibilità di acqua; le radici non adatte a climi freddi e umidi, sebbene in grado di resistere ad un freddo secco, talvolta muoiono perché l’umidità associata al freddo intenso causa danni irreparabili. 2. L’acqua che gela nei tessuti vegetali può far scoppiare le cellule, uccidendo letteralmente i tessuti e la pianta stessa. 3. Le piante assorbono acqua grazie ad un sistema di vasi capillari. Quando l’acqua gela, crea delle bolle di aria che occludono questi capillari impedendo la continuità della risalita dell’acqua verso le gemme e creando danni alla ripresa vegetativa.

Tra i materiali artificiali abbiamo il TNT ovvero il tessuto non tessuto, ottenuto dal riciclo di materiali plastici, solitamente di colore nero o verde; oppure bianco, quando la produzione è da materia prima vergine. Venduto in rotoli con spessori diversi (il riferimento è la densità, ovvero il peso per unità di superficie) può essere deposto sul terreno anche se il suo sottile strato, utile per le brinate, non garantisce un buon riparo in caso di gelate prolungate. Più spesso viene utilizzato per fasciare tronchi e chiome, soprattutto di piante sempreverdi le cui foglie o aghi possono essere danneggiati dai venti gelidi e dalle gelate notturne improvvise. Poiché vengono utilizzati su sempreverdi, come l’olivo, abbiate l’accortezza di impiegare i tessuti bianchi, che lasciano passare la luce, fondamentale per le foglie, anche se la pianta è a riposo. Colori scuri sono datti per fasciare tronchi o vegetazione di piante spoglianti, perché in questo caso la necessità di luce non è così importante. Da evitare il lapillo: sebbene abbia un effetto coprente sul terreno, ha solo uno scopo estetico e limitatamente contenitivo delle infestanti, ma nei confronti del gelo ha poco effetto; vero che si scalda più facilmente ai raggi del sole di un freddo inverno, ma altrettanto

cede calore rapidamente. No al fieno o all’erba di sfalcio la cui decomposizione potrebbe causare danni per marcescenze.

BENE LE SERRE IN PLASTICA

Protezioni realizzate come serre costruite su misura: in questo modo i grandi esemplari di cactacee possono superare l’inverno.

Il ricorso a serrette da giardino e balcone permette di proteggere meglio le nostre amate piante. Sono sistemi da montare facilmente che permettono, grazie alla copertura in plastica trasparente, di intrappolare il caldo e mantenerlo per la notte, riducendo così i possibili danni da freddo. Attenzione però, ricordatevi di arieggiare l’ambiente durante il giorno per evitare che le piante possano subire danni dall’eccesso di caldo e per ridurre la condensa causata dall’evaporazione dell’acqua dai tessuti vegetali. In questo caso osservate bene anche l’irrigazione, perché piante messe in queste condizioni richiedono più acqua di piante lascate all’aria aperta. Un vantaggio è radunare più vasi all’interno della stessa protezione, il tutto agirà in sinergia e le piante “si scalderanno” vicendevolmente.

A seconda delle piante da proteggere, è opportuno valutare quanto spesso deve essere lo strato di pacciamatura. Per piante di bassa taglia è sufficiente uno strato di 3 – 5 centimetri.

© foto servizio fotolia.com

Quando si proteggono le specie sempreverdi con tessuto non tessuto, è bene scegliere quello bianco, che permette alle foglie di avere un sufficiente apporto di luce.

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ESTERNO

Fino al ramo più alto Stop alle preoccupanti salite su scale traballanti, almeno durante le potature di fine stagione, grazie ad una attrezzatura sempre più efficiente

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di FILIPPO TERRAGNI

rbusti grandi e folti, rami intricati e alti, punti che sembrano inaccessibili? Grazie alle nuove Lance Troncarami Starcut 160 plus e Starcut 410 plus telescopica di Gardena, con angolo di taglio orientabile da terra fino a 200° e con il manico in alluminio robusto e leggero, potrai raggiungerli senza sforzo.

SARAI 12 VOLTE PIÙ FORTE La Lancia Troncarami Starcut 160 plus ha una lunghezza totale di 160 centimetri, ma se hai bisogno di raggiungere altezze più considerevoli la Lancia Troncarami Starcut 410 plus, telescopica, consente una variazione continua del manico da 230 a 410 centimetri. Entrambe le lance sono in grado di tagliare rami con un diametro fino a 32 millimetri. La comoda impugnatura supplementare a “T” di cui sono dotate rende le nuove lance più stabili e consente pertanto di raggiungere agevolmente anche i rami più distanti. E il tirante scorrevole, completamente integrato nel manico, evita di impigliarsi nei rami. Le lame con affilatura di precisione e rivestimento antiaderente hanno una speciale sagomatura per trattenere sempre i rami nella zona ottimale di taglio. La moltiplica ad ingranaggi, inoltre, consente di avere un’eccezionale potenza di taglio, 12 volte più forte, con il minimo sforzo e il tirante scorrevole è dotato di sagomatura antiscivolo per una presa sempre molto salda. Il gancio è pieghevole per consentire di districare i rami tagliati dalla chioma dell’albero facilmente e senza fatica ed è inoltre agevolmente regolabile per permettere di lavorare sempre nella giusta posizione. Le nuove Lance Troncarami StarCut di Gardena si distinguono inoltre per la ghiera di trasmissione integrata in acciaio, che è potente, robusta e durevole. Per una massima sicurezza, nella Lancia Troncarami StarCut 410 plus telescopica, la regolazione del manico telescopico è facile e veloce e il sistema di bloccaggio è sicuro per evitare che si possa aprire accidentalmente. Efficiente, e sicura.


ESTERNO

Nutrire le piante? Sì, ma con criterio Indispensabili, ma potenzialmente distruttivi: conosciamo meglio i fertilizzanti per sceglierli e usarli in modo consapevole di COSTANZA DI MATTEO

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apita spesso, forse anche per il fatto che si trovano vicini negli scaffali del centro di giardinaggio, che i fertilizzanti vengano confusi con gli agrofarmaci. Allora per evitare questa ambiguità, partiamo dalla definizione corretta: i fertilizzanti sono mezzi tecnici che permettono di creare, ricostituire, conservare o aumentare la fertilità del terreno. Lo scopo dei concimi quindi è reintegrare gli elementi nutritivi prelevati dalle colture in modo che venga preservata la fertilità del terreno. In altre parole, rappresentano per le piante quello che gli

Lo sai? alimenti rappresentano per l’uomo e gli animali: nutrimento.

TRE GRANDI FAMIGLIE

Il precursore di quasi tutti i concimi chimici è l’ammoniaca, sintetizzata attraverso la reazione dell’azoto gassoso con l’idrogeno.

In commercio troviamo numerosi tipi di fertilizzanti. Possono essere simili nei principi fondamentali, ma allo stesso tempo variano molto nella struttura di base e nella forma in cui gli elementi nutritivi vengono resi disponibili (solida e liquida per lo più, ma anche gassosa). Possiamo dividerli in tre. Commodities: concimi minerali ottenuti tramite procedimenti chimici e lavorazioni industriali. Chi ha un animo naturalista potrebbe storcere il naso, ma questi concimi hanno un vantaggio:

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ESTERNO

contengono gli elementi nutritivi in proporzioni calibrate con esattezza per le necessità del suolo e della coltura per cui il prodotto è sviluppato. Contengono azoto, fosforo e potassio. Rappresentano il 60% dei fertilizzanti usati in Italia. Organics: si dividono in organici, organo minerali e ammendanti, correttivi, substrati. Gli organici sono concimi di origine biologica (animale e vegetale) che contengono carbonio legato a uno degli elementi nutrizionali principali. Gli organo-minerali sono ottenuti dalla miscelazione o dalla reazione di uno o più concimi organici con uno o più concimi minerali. Gli ammendanti, infine, sono fertilizzanti che migliorano le proprietà fisiche del suolo, mentre i correttivi modificano il pH del terreno Curiosità portandolo verso la neutralità e i substrati Nel 2017 in Italia sono favoriscono l’ancoraggio delle radici. state vendute quasi 3 milioni di tonnellate Specialities: un’ampia gamma di prodotti di fertilizzanti: finalizzati a stimolare una determinata una vera e propria prestazione da parte delle colture (ad esemmontagna. pio, prodotti idrosolubili, prodotti a rilascio controllato dei nutrienti, prodotti con effetto biostimolante). Rientrano in questo comparto i concimi idrosolubili, i rivestiti, i microelementi.

Concimare sì, ma in modo consapevole: l’eccesso danneggia le colture e inquina le falde acquifere.

LA POTENZA È NULLA SENZA CONTROLLO L’uso dei fertilizzanti è indispensabile in agricoltura. Le stime parlano di una perdita nei raccolti, UN PO’ DI STORIA

Camillo Benso, conte di Cavour, fu un produttore agricolo lungimirante e attento alle migliorie che i progressi della scienza poteva portare in

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agricoltura. Nel 1847 coinvolse l’industriale torinese Schiapparelli in un progetto teso a produrre acido solforico per ottenere concimi da usare nella

sua tenuta di Leri (Vc). Il primo fertilizzante chimico, il superfosfato di calcio, era stato brevettato cinque anni prima, nel 1842, da John Bennet Lawes.

14 È IL NUMERO PERFETTO Quali sono gli elementi nutritivi che piacciono alle piante? Eccoli! I primi tre hanno un ruolo chiave nella nutrizione vegetale e per questo vengono chiamati elementi nutritivi principali: azoto (N), fosforo (P), potassio (K). Seguono i secondari, ma sempre indispensabili: calcio (ca), magnesio (Mn), sodio (Na) e zolfo (S). Dopodichè abbiamo i microelementi: zinco (Zn), rame (Cu), ferro (Fe), manganese (Mn), boro (B), molibdeno (Mo), cobalto (Co). Quattordici elementi in tutto che fanno la felicità delle vostre piante.

senza il loro uso, fino al 75%. Inoltre, è uno dei fattori che rende l’agricoltura sostenibile per gli imprenditori dal punto di vista economico: per ogni euro investito in fertilizzanti, il ritorno è cinque volte superiore. Non a caso vengono usati dal 95% circa degli agricoltori europei, e sono uno dei motivi per cui, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, è possibile avere raccolti che soddisfano il fabbisogno alimentare. Infine, sono alleati per chi pratica il giardinaggio a livello professionale e hobbistico: rinvigoriscono le piante, stimolano la formazione di nuovi germogli, favoriscono il colore delle fioriture e la produzione di ortaggi nell’orto casalingo. L’uso corretto dei fertilizzanti è anche alla base dello sviluppo di un’agricoltura integrata e sostenibile, capace di garantire la salute delle piante, la tutela dell’ecosistema, e in generale il benessere dell’umanità. Però è necessario calibrare le somministrazioni: l’eccesso infatti può danneggiare irrimediabilmente le colture, inquinare le falde acquifere e compromettere interi ecosistemi. Per questo, in caso di inesperienza o di incertezza, fatevi consigliare sempre dallo staff del vostro centro di giardinaggio.


IL SEGNALIBRO

Mangia bene, vivi meglio Tre volumi che coniugano la buona cucina e la salute con l’autoproduzione delle materie prime di MARTA MEGGIOLARO

PICCOLA GUIDA PER CHI AMA LE API di Sarah Wyndham Lewis, illustrazioni di James Lewis Weston 144 pagine, 12,50 euro, edizioni Armenia “L’apicoltura fiorisce quando è in atto una grande civiltà, mentre quando la civiltà decade l’apicoltura si inabissa”, ha detto Susanna Tamaro. A leggere in questo senso la moria di api che ci ha colpito, tremano i polsi. Ma forse non è tardi per invertire la tendenza: Sarah Wyndham Lewis, scrittrice e giornalista freelance che da oltre 10 anni gestisce un’azienda apistica in Inghilterra, comincia proprio affrontando le criticità che hanno portato a questa pericolosa situazione, per poi suggerire una serie di semplici pratiche che permettano di aiutare le api a vivere meglio. Ciascuno può, nel suo piccolo, offrire un prezioso contributo, che abbia a disposizione un piccolo davanzale o un intero giardino in campagna. Quali piante o quali fiori possiamo coltivare per nutrire le api? Quando e dove conviene piantarli? Il libro risponde a tantissime domande di carattere pratico, svelando trucchi e astuzie per creare un alveare - e un futuro migliore - per questi preziosissimi insetti impollinatori. Una curiosità: delle 25mila specie esistenti, solo 7 sono mellifere. Meglio tenersele strette. Per chi beve latte e miele la sera

MIRTILLI - SUL BALCONE, IN TERRAZZO, IN GIARDINO di Giancarlo Bounous 112 pagine, 10.00 euro, Edagricole Bello e buono, il mirtillo dà colore al giardino e al terrazzo in autunno con le sue foglie rosso fuoco e in primavera quando si ricopre di fiori bianchi. Resistente alle malattie e molto rustico si adatta a qualsiasi angolo e si presta benissimo a formare siepi gradevoli e ordinate o angoli decorativi, ormai in qualsiasi clima. È adatto anche al vaso grazie alle radici poco profonde e scegliendo la giusta combinazione di varietà è possibile far crescere queste bacche praticamente in ogni zona d’Italia, curando l’esposizione e le condizioni del terreno. Perché allora non imparare a coltivarli nell’orto, sul terrazzo o anche su un semplice balcone? Con questo volume è possibile: raccoglie storia, coltivazione e difesa di questo frutto. Vengono presentate ben 44 cultivar con le relative indicazioni di coltivazione e utilizzo, e 33 ricette per realizzare in proprio dolci, liquori e sciroppi. Per chi vuole scoprire quanto sono buoni i mirtilli appena colti

MANGIARE CON GUSTO E VIVERE 100 ANNI Di Lucia E Marcello Coronini 160 pagine, 14,90 euro, edizioni Feltrinelli - Gribaudo La Cucina del Senza® nasce da un’idea di Marcello Coronini che la presenta al Congresso di Alta Cucina di Gusto in Scena nel 2014. L’idea è realizzare piatti gustosi e saporiti senza l’aggiunta di sale, grassi e zucchero e si basa sul concetto: qualità = gusto = salute. Nel 2016 esce La Cucina del Senza® e dal suo successo deriva questo secondo volume. Gli autori, Lucia e Marcello Coronini, sono giornalisti, critici gastronomici e compagni di vita che amano definirsi due cuochi di casa. La novità rispetto al primo libro è che gli autori eliminano nei piatti così detti “salati” in contemporanea sale e grassi aggiunti, e usano 80 ingredienti salvavita scelti in funzione delle singole ricette: settanta in totale. I salvavita vengono presentati con una dettagliata descrizione delle loro proprietà e dei benefici per la salute. Per facilitare la consultazione sono messi in ordine alfabetico, dando modo al lettore di sceglierli con facilità e diventare protagonista nell’utilizzo in cucina di quelli che preferisce, creando piatti che eliminano i grassi, sale e zucchero aggiunti, riequilibrano il metabolismo, disinfiammano l’organismo e aiutano a eliminare naturalmente i grassi in eccesso. Per quelli che “sei quello mangi”

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APPUNTAMENTI

Autunno in festa Una selezione degli eventi dedicati al giardino che animeranno la stagione in tutta Italia di FILIPPO TERRAGNI

SETTEMBRE MILANO GREEN WEEK Milano, in vari punti della città 27-28-29-30 settembre 2018 www.milanogreenweek.eu PIANTE E ANIMALI PERDUTI Guastalla (RE) 29-30 settembre 2018 www.pianteeanimaliperduti.it GIARDINI ESTENSI Ferrara, parco di Palazzo Massari 29-30 settembre 2018 www.giardiniestensi.it GLI ORTI DELLA MALPEGA Vigliano Biellese (Biella), Via per Ronco 29-30 settembre 2018 http://orti.lamalpenga.it FIORI FRUTTA QUALITA’ Celle Ligure, centro storico 29-30 settembre 2018 www.fiorifruttaqualita.it

OTTOBRE ORTICOLARIO Cernobbio (CO), Villa Erba – Largo Luchino Visconti 4 5-6-7 ottobre 2018 www.orticolario.it

Presenta il coupon qui a fianco e ricevi la borsa di Orticolario in omaggio!

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FIERA DELLA ZUCCA Piozzo (CN) – vie del paese 6-7 ottobre 2018 www.prolocopiozzo.it

DUE GIORNI PER L’AUTUNNO Caravino (TO) – Castello di Masino 19-21 ottobre 2018 www.fondoambiente.it

REGGIO EMILIA IN FIORE Reggio Emilia, centro Piazza Martiri del 7 Luglio 6-7 ottobre 2018 Pagina Facebook

PARVA NATURALIA Modena, piazza Roma 20-21 ottobre 2018 www.parvanaturalia.com

MOSTRA AUTUNNALE DI PIANTE E FIORI Firenze – Giardino dell’Orticoltura, Via Vittorio Emanuele II, 4 6-7 ottobre 2018 www.societatoscanaorticultura.it HARBOREA Livorno, parco ottocentesco di Villa Mimbelli 12-14 ottobre 2018 www.harborea.com FLOR AUTUNNO Torino centro – Via Carlo Alberto tratto pedonale 13-14 ottobre 2018 www.orticolapiemonte.it POMARIA Casez (TN) 13-14 ottobre 2018 www.pomaria.org UNDER THE BAMBOO TREE Fontanellato – Labirinto di Franco Maria Ricci, Strada Masone 121 13-14 ottobre 2018 Pagina Facebook

IN AUTUNNO: FRUTTI, ACQUE E CASTELLI Cervignano del Friuli (UD) – Castelli di Strassoldo, via dei Castelli 21 20-21 ottobre 2018 www.castellodistrassoldo.it FESTA “PIC” DEL PEPERONCINO Camaiore (LU), vie del centro città 20-21 ottobre 2018 www.comune.camaiore.lu.it

NOVEMBRE FIERA DEL PORRO DI CERVERE Cervere (CN) Dal 10 al 25 novembre 2018 www.comune.cervere.cn.it WORLD FORUM ON URBAN FORESTS 2018 Mantova 28 novembre - 1 dicembre 2018 www.wfuf2018.com



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