N U O V O. PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E
greenstyle ESTATE 2015 | numero 21
TRIMESTRALE NUMERO 21| ESTATE 2015 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS
BIO•GIARDINO BIO•ORTO BIO•CUCINA
Euro 2,50
PREZZO di LANCIO Euro
1,20
interni LE VERDURE DIVENTANO UN CENTROTAVOLA
cucina&territorio ERBE AROMATICHE: E TUTTO È PRONTO!
fioriture ORTENSIE, BELLE E FACILI
coltivare
L’ORTO DIVENTA D’AUTORE CON SIMONETTA CHIARUGI
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ESTATE 2015/L’editoriale
Una insolita estate
“P
er quest’anno, non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare”… dice una celebre canzone, che mi ha fatto pensare al ciclo delle stagioni, che ogni anno si ripete, uguale. È un’idea piacevole, rassicurante, ma può diventare monotono! Allora ho messo in moto il mio team di collaboratori: cosa possiamo proporre per rinnovare il giardino? E così è nato il numero estivo di greenstyle, che ha come filo conduttore l’insolito. L’esplorazione di percorsi nuovi che ci facciano uscire dalla routine. Come ogni anno, tornano le aromatiche: ma noi vi proponiamo delle varietà particolari che diano nuovi colori e profumi al giardino e alla tavola. Vi portiamo a visitare una casa fatta “a misura d’uomo”, che sembra un concetto trito e ritrito, e invece vi sorprenderà, tanto quanto il suo giardino, realizzato interamente con cactacee e succulente. E per proseguire nel solco di giardini non comuni, ecco la proposta delle piante mediterranee per realizzare un jardin sec, il più adatto al clima di gran parte della nostra penisola, e delle piante dai fiori blu per dare un accento nuovo al nostro verde. Non siete ancora soddisfatti? Anche l’orto, il solito orto, con noi acquista qualcosa di nuovo: ci siamo fatti raccontare come lo realizza Simonetta Chiarugi, la blogger di giardinaggio più conosciuta nel web, mentre la flower designer Silvia dei fiori ci spiega come usare le verdure non in cucina, ma per realizzare un bel centrotavola. E infine con Anna Piussi sdoganiamo l’uso delle cisterne per l’acqua piovana (e ne avremo bisogno, si spera!). Noi ci rivediamo a settembre con il numero dell’autunno. Aspettateci, ci saranno delle sorprese. E intanto godetevi una insolita estate in greenstyle! Francesco Tozzi @Lab_Verde
N° 21 - Estate 2015 Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net REDAZIONE Alessandro Coraggio, Marta Meggiolaro, Filippo Tommaseo GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Prezzo di copertina: 2,50 Euro • Abbonamento da 4 numeri: 10,00 Euro
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L’AFORIS MA: “Non c’è che una stagione : l’estate . Tanto b che le alt ella re le gira no attorn L’autunn o. o la ricord a, l’invern o la invoca, la primavera la invidia e tenta p uerilmen te di guasta rla” Ennio Fla iano
SOMMARIO Estate 2015
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PASSIONE VERDE Verdure d’autore Aromatiche per tutti i gusti Pomodoro, ortaggio generoso Tondi e perfetti
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CUCINA & TERRITORIO Ecco, è tutto pronto! Un tesoro ritrovato
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SPAZIO VERDE Ortensie, belle e facili Vedo blu! Fusione interno – esterno Fascino mediterraneo
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INTERNI Orto in tavola Piante carnivore Il fronte casalingo del benessere
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LE RUBRICHE Appuntamenti Giardini di seta
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Carosello style Tutti nuovi!
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Il giardiniere Usiamo le cisterne
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Notizie Appuntamenti
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NOTIZIE BREVI
IL FASCINO DI VILLA DELLA PERGOLA Dopo la profumata fioritura della vasta collezione di glicini che ha aperto la stagione primaverile dei giardini di Villa della Pergola ad Alassio, i visitatori potranno ammirare in fiore le spiree, splendidi arbusti che si ricoprono di candidi, piccoli fiori profumati, gli iris e le rose, in particolare le varietà più antiche molte delle quali, rampicanti, sono di origine cinese. In estate i giardini di Villa della Pergola si coloreranno di diverse sfumature di blu, azzurro e bianco grazie alle fioriture degli Agapanthus, i cui fiori si dispongono a formare pennellate ricche di colore simili alle onde del mare; una collezione unica in Europa per numero e qualità che conta oggi 350 varietà diverse. Inoltre, da metà giugno, ci saranno le fioriture delle Ortensie Annabelle, delle Ortensie Quercifoglie, delle Lantane, degli Oleandri, delle Buccinatorie e delle Plumbago. Sbocceranno a luglio i fiori di Loto. I mesi estivi sono il periodo ideale per passeggiare immersi tra i colori della macchia mediterranea e della vegetazione tropicale. I Giardini sono aperti al pubblico per visite guidate su prenotazione di sabato e domenica con partenza alle ore 9.30 / 11.30 / 15 / 17. Durante la settimana è possibile prenotare visite solo per gruppi. Per prenotazioni: tel. +39 0182.646130.
Parolario, si parla di giardino S i terrà dal 19 al 27 giugno a Como la nuova edizione del festival letterario Parolario dal titolo “Il colore della bellezza”. Tra i numerosi appuntamenti alcuni legati al mondo del verde e del giardinaggio. Martedì 23 giugno alle 18.45 a Villa Bernasconi (Cernobbio) Margherita Lombardi parlerà del libro “Il buon giardino selvaggio” (Maggioli, 2014), un “manualetto” filosofico-tecnico per giardinieri, ortisti e progettisti. Mercoledì 24 giugno alle 19.00 a Villa del Grumello (Como) Eva Boasso Ormezzano presenterà “Ortensie e idrangee. La storia, le varietà, la coltivazione” (L’Artistica Editrice, 2013), un libro che conduce appassionati e neofiti alla scoperta di ortensie e idrangee. Giovedì 25 giugno alle 18 a Villa Gallia (Como) ci saranno le “Lezioni di giardinaggio planetario” di Lorenza Zambon: un incontro teatrale con un’attrice-giardiniera e con l’insegnamento di alcuni
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maestri giardinieri particolari: dall’”uomo che piantava gli alberi”, al grande Gilles Clement con il suo geniale “Manifesto del terzo paesaggio” fino ai tre piccoli grandi “giardinieri planetari” che hanno dato il via al movimento “Stop al consumo di territorio”. Alle 18.30 a Villa Sucota/FAR (Como), invece, Andrea Di Robilant presenterà “Sulle tracce di una rosa perduta” (Corbaccio, 2014), un testo che condurrà alla scoperta di aneddoti e segreti, notizie scientifiche e tecniche di giardinaggio, colori e profumi del fiore più bello che esista: la rosa. Sabato 27 giugno alle 17.15 a Villa Sucota/FAR (Como), infine, Paolo Cottini, scrittore, storico dei giardini e fotografo, presenterà “I frutti della passione”, volume che illustra la realizzazione del sogno di Franco Macchi che, a partire da un terreno incolto di due ettari, alla periferia di Tradate (Va), ha dato vita a una straordinaria oasi di ricchezza vegetale ai margini della città.
IL POMODORO SUPERBIO È da poco entrato in commercio il pomodoro SuperBio prodotto dall’azienda orto vivaistica l’Ortofruttifero di Arena Metato (Pisa) e frutto delle ricerche coordinate del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa. Le piantine coltivate per il 2015 sono 10mila e saliranno a 70mila il prossimo anno. Il segreto del pomodoro SuperBio è il particolare tipo di simbiosi chiamata “micorriza” che si instaura tra le radici delle piante e alcuni microrganismi benefici del suolo. Lo studio condotto dai ricercatori dell’ateneo
N pisano ha dimostrato che il pomodoro SuperBio contiene concentrazioni più elevate di calcio (+15%), potassio (+11%), fosforo (+60%) e zinco (+28%), oltre a un maggior livello licopene (18,5%). Le due varietà testate e prodotte dall’azienda di PIsa ora in commercio sono il pomodoro canestrino di Lucca e il pomodoro pisanello.
Euroflora nel 2017
el rispetto del calendario internazionale delle floralies stabilito da AIF – International Floralies Association, la prossima edizione di Euroflora si svolgerà a Genova dal 21 aprile al 1° maggio 2017. Sarà un’edizione innovativa, con un forte legame tra quartiere fieristico e città, capace di avere anche un impatto duraturo sul verde pubblico e con un respiro più ampio sul mondo della floricoltura e dell’ambiente. Dopo alcuni accavallamenti, in tempi recenti sono state ufficialmente definite le date delle floralies europee e le linee guida dell’undicesima edizione di Euroflora, quella del giro di boa del cinquantenario. Il progetto che si sta sviluppando presenta elementi di grande novità: il quartiere fieristico, rimodulato rispetto all’edizione del 2011, sarà il punto di partenza, con il padiglione Blu e le aree sul mare, di un percorso che toccherà i luoghi più significativi della città e abbraccerà i temi del verde e dell’ambiente a 360°: dalla floricoltura alla decorazione floreale, dall’architettura del paesaggio alla sostenibilità ambientale, dal riciclo al risparmio energetico, dall’economia circolare ai parchi dell’Appennino e delle Alpi, alle colture agroalimentari nel segno della biodiversità e della necessità di mantenere un rapporto con la natura nella vita di tutti i giorni. Allo studio un’ipotesi, condivisa con il Comune di Genova, per realizzare un’importante installazione permanente nel parco dell’Acquasola. Una parte di Euroflora che continuerebbe a vivere nel tempo, contribuendo alla riqualificazione di un’area vitale della città.
PROFUMATA E NATURALE Wendy non è una poltrona qualunque. Al design e al comfort unisce altri due straordinari elementi caratterizzanti: l’ecosostenibilità e la multisensorialità. Wendy è frutto di una collaborazione tra Staygreen, azienda veneziana specializzata nella produzione di arredi di design ecosostenibili, e Oikos Fragrances, società che da vent’anni opera nella progettazione e sviluppo di tecnologie per la diffusione di note olfattive. Prodotta da Staygreen con fogli di cartone a doppia onda e con le colle naturali ricavate dall’amido dei piselli, Wendy è dotata di un sistema di diffusione di note olfattive, brevettato da Oikos Fragrances denominato “Solid Fragrances Release”. Una tecnologia che permette di utilizzare essenze, profumi e note odorose allo stato solido che vengono diffuse naturalmente, per semplice ventilazione.
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APPUNTAMENTI
Giardini di seta Fra Como e Cernobbio vanno in mostra tessuti, abiti e botanica del territorio lariano. Fil rouge: la bellezza della natura, che diventa decorazione
ORARI
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attraverso i diversi aspetti della essuti e botanica, seta e giardini, abiti decorazione floreale. Le bellezze naturali del e fiori: il filo conduttore territorio lariano, i SAVE ATE THE D parchi e i giardini della mostra Giardilio – 11 lug re affacciati sul lago ni di seta. Tessuti, b o tt 11 o abiti e botanica del sono da sempre un 2015 soggetto molto amaterritorio lariano, to da creativi e artisti, organizzata dalla Fondache nei secoli vi hanno attinto zione Antonio Ratti (FAR) e dal suggestioni continue, e l’induComune di Cernobbio, esalterà stria serica che si è sviluppata a la bellezza della natura e della Como dalla fine dell’Ottocento creazione tessile. La mostra, non si è sottratta a questa a cura di Margherita Rosina fascinazione. e Francina Chiara, allestita a Villa Sucota di Como e a Villa Bernasconi di Cernobbio LA ROSA, IL FIORE dall’11 luglio all’11 ottobre, PIÙ AMATO intende esplorare il tema del I tessuti floreali provenienti rapporto tessuto-botanica dalle collezioni della Fondadal Settecento ai giorni nostri zione Antonio Ratti, da importanti collezioni private e dagli BIGLIETTI archivi storici delle industrie seriche lariane verranno esposti Intero: euro 7 lungo un percorso suddiviso in Ridotto: euro 5 (fino a 30 anni, “stanze” tematiche: nella prima oltre i 60 e per i convenzionati) parte di mostra vi saranno sete Gratuito: fino a 12 anni barocche lionesi in cui si intrec-
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Lunedì chiuso Martedì a venerdì: 14 – 18 Sabato e domenica: 11 – 20 Aperture speciali e visite guidate su prenotazione
ciano fiori e elementi architettonici, aerei taffetas decorati con tralci di rose o di bacche, cotoni per arredamento con
realistici trionfi floreali della seconda metà dell’Ottocento. La seconda parte della mostra è invece dedicata ai tessuti del Novecento: saranno in mostra stoffe con temi legati ai prodotti dell’orto o decorate con erbe officinali, mentre un intero salone presenterà abiti e tessuti ispirati alle rose, uno dei fiori più amati dalla decorazione tessile di ogni epoca. Ai tessuti saranno accostati abiti collegati al tema, che per la parte novecentesca sono stati scelti per rappresentare l’Alta Moda italiana, da Biki a Capucci, Ferré, Valentino, l’Haute Couture parigina con Dior e Yves Saint Laurent, e il prêt à porter internazionale con Ken Scott e Leonard. In mostra anche alcune opere di arte contemporanea di artisti che hanno frequentato lo CSAV - Artists Research Laboratory della Fondazione Antonio Ratti: un ulteriore modo di raccontare come il tema botanico possa essere fonte di ispirazione per la creazione artistica. www.fondazioneratti.org
CAROSELLO STYLE
Tutti nuovi! Orto, aromatiche, concimi e sementi. Per un giardino da urlo di FILIPPO TERRAGNI
CREATIVA E COMPONIBILE Bella novità in casa Bama, che ha messo a punto brick, un vaso componibile per differenti soluzioni, sia in ambito indoor, sia outdoor. Si tratta di una fioriera fantasiosa, che lascia spazio alla creatività e alla libertà di composizione. Inoltre, consente un’irrigazione facilitata. (www.bamagroup.com)
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CAROSELLO STYLE
DALLE MATERIE PRIME Naturen è una gamma studiata per dare agli amanti del verde l’equilibrio tra nutrizione efficace delle piante e uso sostenibile dei concimi. I prodotti Naturen contengono solo materie prime esistenti in natura, autorizzate in agricoltura biologica e dall’efficacia provata in test comparativi. (www.ital-agro.it)
AROMATICHE DA RISERVA Vigo ha messo in campo una vera novità per quanto riguarda le aromatiche, con un nome commerciale di riferimento e un forte richiamo territoriale: Aroma Riserva d’Albenga. Specie coltivate direttamente nella Riviera Ligure, con vasi serigrafati, etichette particolarmente curate e un espositore dall’alto valore estetico. (www.vigogerolamosrl.it)
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COLLEZIONE VILMORIN A metà del XIX secolo i Vilmorin hanno chiesto a una ventina di artisti di realizzare una serie di acquarelli delle piante ottenute dalle loro sementi. Grande capacità artistica, precisione tecnica e colori fedeli hanno reso queste opere una delle collezioni di acquarelli di tema botanico più importanti dell’epoca. Oggi questo patrimonio è disponibile a tutti grazie alla serie Vilmorin 1743: la busta riporta l’acquarello della pianta e all’interno si trova, oltre al sacchetto con le sementi, anche la litografia su cartoncino. Un modo elegante per riportare all’attenzione dei clienti l’importante storia dell’azienda. (www.vilmorin.com)
PER POCHE PIANTE Valagro lancia il formato monodose da 10 ml di ONE, il prodotto di punta della divisione Garden. Facile da aprire e da usare, realizzato in materiale interamente riciclabile, l’innovativo monodose è ideale per chi possiede poche piante: il contenuto di un solo sachet è diluibile in un litro d’acqua e permette di nutrire 3-4 piante da fiore. (www.valagro.com)
L’ORTO ENTRA IN CUCINA Grazie a Easyorto si può vivere e condividere con la famiglia la passione per l’orto. È sufficiente un piccolo spazio (in cucina o sul davanzale) per avere a portata di mano prodotti freschi coltivati in proprio. Con Easyorto Verdemax è facile: basta aprire la busta di nylon contenente il terriccio compatto, aggiungere l’acqua per aumentarne il volume e seminare. È disponibile in due versioni: pomodorino/peperoncino e basilico/prezzemolo. (www.verdemax.it)
DURA SEI MESI La linea Eden Cote è composta da tre concimi, Universale, Ortensie e Acidofile, Rose e Arbusti da fiore, con tre diverse titolazioni per coprire le esigenze di colture molto diverse tra loro. Sono indicati per piante sia in vaso sia in piena terra, si presentano in forma granulare e sono facilmente miscelabili con il terriccio. Un’applicazione concima fino a sei mesi e la confezione è da 750 grammi. (www.geogreensrl.com)
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PASSIONE VERDE
Pianto il palo di castagno decorticato con la punta annerita sul fuoco.
Verdure d’autore Com’è l’orto della blogger italiana più famosa nel gardening? Variegato, colorato, e rigorosamente bio. Ecco i suoi segreti di SIMONETTA CHIARUGI
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rasformare una porzione di giardino in orto rappresenta una magnifica opportunità per avere verdure di stagione da portare con orgoglio sulla propria tavola. Non servono grandi estensioni, anche in poco spazio si possono far crescere e coltivare dai più comuni ortaggi alla ricercate selezioni, divertendosi magari ad accostare piante e fiori che possano essere non solo una gradita consociazione ma che appaghino anche il lato estetico.
ARRICCHIRE CON IL COMPOST Il mio orto è ritagliato da una zona di prato dove gli alberi del bosco lasciano spazio ai raggi del sole in prossimità della casa di vacanza di famiglia nell’entroterra savonese; anche se il mare non è lontano, gli inverni
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sono rigidi e attendo la metà del mese di maggio, quando il pericolo di gelate notturne è ormai superato, per mettere a dimora le piantine che acquisto dai produttori locali. L’orto è posizionato a sud est ed è suddiviso in due differenti appezzamenti delimitati da cordoli di pietra, ambedue sono di piccola dimensione e per ottenere una buona produzione inverto ogni anno le colture. La terra regalata da madre natura è prevalentemente argillosa, perfetta per le mie adorate rose, ma per l’orto e tutte le altre piante, risulta troppo compatta e pesante; inoltre il fondo è molto duro, un misto di tufo e impasto ferroso, insomma un vero disastro! Per modificarne la struttura ogni anno aggiungo compost di foglie bello maturo, un po’ di sabbia e concime pellettato.
COSA COLTIVO? Per un orto che produca tutta l’estate, scegli… • Insalatine da taglio • Rucola • Bietole • Fagiolini nani • Zucchini • Erbette • Pomodori
LO SFALCIO D’ERBA PROTEGGE IL TERRENO Lavoro la terra qualche tempo prima della messa dimora delle piantine, la lascio riposare e procedo al diserbo manuale, infine preparo i solchi per accogliere gli ortaggi. Per ottimizzare lo spazio devo creare file molto ordinate di verdure e prediligo varietà che Il con possano dare abbondanti raccolti, la parola Lasciate siglio d’ordine è autosufficienza, perché non gli orta crescere fra ggi la c alendula e i tage sempre sono presente e posso prendermene allontan te, le cui radic i ano para cura, quindi annaffio molto anche se non come i ssiti noc ne iv tutte le sere e durante il periodo più caldo e la lava matodi del terr i eno, nda e il n asturz aggiungo un po’ di sfalcio d’erba secca al sono ott imi repe io che llen piede delle piante per evitare l’eccessiva contro gli afidi. ti evaporazione del terreno.
VARIETÀ CHE RICRESCONO E COLORANO I miei best seller sono le insalatine da taglio che semino in comode strisce e ricrescono generose durante tutta I semi di lattuga in strisce sono comodi e veloci da usare, perché le distanze sono già fatte. La striscia va bagnata per farla aderire al terreno e ricoperta con una spolverata di terra.
BIOREPELLENTI, A BREVE OBBLIGATORI
La sfeminellatura dei pomodori serve a ridurre il numero di foglie, per avere frutti più grossi e sostanziosi.
La normativa europea, in base alla quale dovrà legiferare anche il nostro Stato, prevede un patentino obbligatorio per l’uso di sostanze chimiche per i professionisti del giardinaggio, e il divieto di impiego di queste sostanze da parte degli hobbisti. Che potranno ricorrere soltanto a prodotti biologici.
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PASSIONE VERDE
Faccio la conca per l’acqua.
MAI PIÙ SENZA... LE AROMATICHE • Rosmarino • Salvia • Maggiorana • Timo • Santoreggia • Menta
Zucchine liguri verde chiaro, una delle varietà che acquisto dai miei produttori.
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l’estate, la rucola che si autodiffonde indisturbata, bietole e fagiolini nani a cespuglio, zucchini che per loro natura crescono allungandosi sul terreno ma dovendo fare economia di spazio ho imparato dal contadino a legarne il fusto principale ad un palo conficcato alla base (ricordate di bruciarne la punta per evitare la marcescenza), le bietoline o erbette che ultimamente amo acquistare con le coste vivacemente colorate di giallo o rosso e i pomodori, nella varietà cuore di bue.
BUONE COMPAGNIE VEGETALI Nell’allestire l’orto cerco di rispettare le consociazioni: ogni pianta rilascia nel terreno delle sostanze che producono effetti positivi o negativi sulle specie vegetali
L’orto delle insalate e degli zucchini.
che vivono in loro prossimità. Il basilico e il prezzemolo vanno d’accordo con il pomodoro e la santoreggia con i fagiolini, prezzemolo e cetrioli stanno bene assieme all’aglio che a sua volta protegge le rose dagli afidi. E poi agli ortaggi mescolo i fiori, così tra la lattuga lascio crescere la calendula, che è un’ottima antibatterica e i tagete le cui radici producono una sostanza tossica che allontana parassiti nocivi come i nematodi del terreno; inoltre non mancano mai la lavanda e il nasturzio, che sono ottimi repellenti contro gli afidi.
SCORTA DI FRUTTA Non mancano le piante aromatiche, semplici da coltivare e indispensabili per insaporire le pietanze casalinghe, la prima arrivata è stata il rosmarino, che in inverno devo riparare sotto una spessa coperta di foglie, poi la salvia, la varietà a foglia larga che da queste parti si usa friggere con la pastella, la maggiorana che coltivo in due vasi che fanno da sentinella a uno dei due orti ed è ingrediente di tante preparazioni culinarie liguri, il timo, la santoreggia e la menta, queste ultime sono ormai autosufficienti, non c’è neve o gelo che impedisca loro di rispuntare ad ogni primavera. I piccoli frutti completano il ciclo di coltivazione delle piante alimentari, fragoline di bosco in ogni dove, ribes nero e rosso e uva spina per una buona scorta di vitamina C.
PREPARATI NATURALI Il mio piccolo orto biologico segue i ritmi della natura e la rispetta: non utilizzo pesticidi e sostanze chimiche, ma
solo prodotti organici o fatti in casa come ad esempio l’infuso di aglio o una soluzione con sapone di Marsiglia contro gli afidi o ancora il macerato di ortica per fortificare le piante. Eccone alcuni.
Le bietoline con la costa colorata di giallo e di rosso sono buone e rallegrano l’orto.
REPELLENTI ANTIAFIDI Frullare sette spicchi d’aglio sbucciati con un cucchiaino di peperoncino. In un litro d’acqua amalgamare il composto mescolando per bene. Lasciare riposare la soluzione per una notte e filtrare successivamente il liquido versandolo in un flacone spray. Il preparato repellente si potrà conservare in frigorifero per una settimana. A primavera faccio scorta di ortica, la utilizzo fresca o la faccio poi essiccare per preparare un ottimo repellente naturale da spruzzare alla comparsa dei primi afidi e acari o un estratto curativo e riequilibrante che favorisce e rafforza la crescita delle piante stimolando la formazione di clorofilla, un concentrato di energia a loro molto gradito.
MACERATO ANTIAFIDI Utilizzate un chilo di ortica fresca (in alternativa un chilo e mezzo di ortica secca), tagliuzzatela e ponetela a macerare in dieci litri d’acqua possibilmente piovana dentro a un contenitore aperto di plastica o vetro, il preparato
è pronto dopo circa tre giorni, quando diventa color bruno e termina di produrre schiuma. Filtrate ed usate nella proporzione 1/20 (un litro di macerato in venti litri d’acqua) spruzzando il macerato direttamente sulle parti colpite dai parassiti. Per comodità la pianta può essere inserita in un sacco di juta per evitare in seguito di filtrare il poco invitante preparato.
RICOSTITUENTE PER LE PIANTE ALL’ORTICA
L’orto dei pomodori. Ogni anno inverto le coltivazioni nei due appezzamenti, per far riposare il terreno.
Dosi e procedimento sono identici alla ricetta dell’antiparassitario, la preparazione si diversifica solo per i tempi di macerazione che si allungano a 15 giorni. Nella prima settimana occorre mescolare di sovente il macerato che andrà lasciato al sole per accelerare la fermentazione. Prima di utilizzarlo dovrà essere filtrato e diluito in un rapporto di 1/10. Si versa sul terreno ai piedi della pianta in corrispondenza delle radici, oppure molto diluito si spruzza direttamente sulle foglie. È un ottimo coadiuvante per la maturazione del compost. www.aboutgarden.it
STANNO BENE IN COPPIA • Basilico e prezzemolo con il pomodoro • Santoreggia con i fagiolini, • Prezzemolo e cetrioli con l’aglio • Aglio con le rose
IL MUST HAVE DELLA STAGIONE Da quando è arrivato in redazione, è scattata la contesa, e ancora litighiamo per chi potrà portarlo a casa! Il libro di Simonetta Chiarugi, About Gardening, è immancabile nella biblioteca di chi ama il giardinaggio. Ricco di splendide foto, di consigli sulla coltivazione e sull’uso di piante e fiori, è il libro giusto per avvicinarsi all’attività all’aria aperta o per dare nuova linfa e nuove idee a chi, invece, è già un hobby farmer appassionato. Con una impronta femminile e romantica che non guasta, oltre all’attenzione per l’ambiente e il biologico. E con la leggerezza e la semplicità di chi sa usare i nuovi canali di comunicazione. Ultima nota positiva, lo spessore delle pagine, la qualità delle foto, la scelta dei caratteri e la copertina rigida lo rendono un volume piacevole da avere in mano e da sfogliare. (Sarà mio, lo giuro).
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PASSIONE VERDE
Aromatiche per tutti i gusti Le piante da usare sono moltissime. Non fermiamoci alle tradizionali. Anche in questo campo le novità sono ben accette
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di MARTA MEGGIOLARO
e piante aromatiche sono amiche dell’uomo da sempre. Ci seguono da millenni, da quando abbiamo iniziato a passeggiare su due gambe, portate dagli ominidi in giro per il mondo sottoforma di semi. E poi sono piante facili, che si adattano senza troppe difficoltà a climi diversi. Alcune “fanno” il giardino degli italiani, legate come sono alla nostra cucina: il rosmarino, la salvia, il timo, la menta e la lavanda. In estate, tutti abbiamo la nostra piantina di basilico. Ma le varietà sono moltissime, e sarebbe bello dare spazio anche alle più particolari.
FINOCCHIO SELVATICO (AGASTACHE FOENICULUM): erbacea perenne alta circa un metro, con foglie e fiori dal sapore di menta e anice. D’inverno va a riposo per ripresentarsi la primavera successiva. Vuole terreno secco ed esposizione soleggiata.
CROCO, O MEGLIO ZAFFERANO Il Croco sativus è una bulbosa con fioritura autunnale; dai suoi stimmi rossi si ricava una delle spezie più famose e più antiche, lo zafferano, coltivato da più di tremila anni. Nell’antichità veniva usato come potente colorante per le stoffe, oggi invece viene impiegato in cucina, per aromatizzare le pietanze ed esaltare i sapori con il suo gusto
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gradevole e persistente. Contiene numerose sostanze benefiche per il nostro organismo, e ha proprietà antiossidanti. La preziosità di questa spezia è legata, in particolare, ai metodi di coltivazione e raccolta: per mantenere invariate tutte le loro proprietà, gli stimmi devono essere raccolti e lavorati velocemente e manualmente.
NIGELLA SATIVA: pianta usata come spezia da tempi remoti, per i suoi semi amarognoli con cui si guarniscono pane e torte salate. È una pianta poco esigente, e si dissemina da sola.
CUMINO DEI PRATI (CARUM CARVI): pianta biennale i cui semi, dall’aroma pungente, si usano per insaporire primi piatti e dolci.
SENAPE BIANCA: pianta annuale di cui si usano i semi, dal sapore pungente. Possono essere consumati tostati o ridotti a salsa.
IN BUSTINA
MONARDA: è una pianta apprezzata sia per la fioritura estiva che per le foglie al sapore di bergamotto. È un elegante cespuglio vigoroso che vive bene al sole ma anche negli angoli più umidi dell’orto. Le foglie, usate come infuso oppure seccate e macinate finemente, sono un toccasana per la depurazione del corpo e insaporiscono creme dolci e gelato.
L’assortimento di sementi per l’orto Blumen è veramente ampio, oltre 300 varietà di orticole selezionatissime, di standard qualitativo molto elevato. Un’ampia sezione è dedicata alle erbe aromatiche, indispensabili ingredienti nella cucina di tutti i
giorni. La proposta Blumen spazia dalle più comuni varietà come il rosmarino o la menta fino a alle varietà
più particolari come il basilico lemon o il basilico cannella. Un vero appagamento per i palati più esigenti.
AMARANTO: molte sono le specie coltivabili come ornamentali e come aromatiche. Le foglie si mangiano bollite e condite in insalata, quando sono ancora racchiuse nelle gemme. E i fiori, composti da lunghe infiorescenze colorate, sono molto decorative.
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PASSIONE VERDE
Pomodoro, ortaggio generoso Ma anche ricco di tante proprietà. È bene prestare attenzione durante la coltivazioni con piccoli accorgimenti
I
di FILIPPO TERRAGNI disegni di FRANCA DEGHI
CURIOSITÀ È un ortaggio non solo generoso per le sue qualità culinarie, ma è anche ricco di proprietà: mangiato crudo, è di grande aiuto alle patologie del fegato, a chi soffre di acidi urici e ai gottosi. È utile per l’artrite, la calcolosi e per chi soffre di colesterolo.
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l pomodoro cresce bene in aiuole soleggiate e riparate, con terreno lavorato in profondità, ben drenato e costantemente umido, ma senza ristagni d’acqua. Durante l’inverno, concimate il terreno con letame ben decomposto. Evitate di coltivarlo su terreni usati l’anno precedente per le patate, i pomodori e le solanacee in genere, perché le piante vengono attaccate dagli stessi parassiti. Evitate anche di coltivare i pomodori vicino alle patate. Semina e coltivazione. Dalla fine di marzo, fino a metà aprile, seminate i pomodori in vassoi ripieni di terriccio da semina e teneteli al caldo. A maggio, trapiantate le piantine in vasi di torba da 7,5 centimetri.Tenetele per le foglie e interrate lo stelo un poco più di prima: si formeranno così nuove radici che daranno nutrimento alle giovani piante. Tra fine maggio e giugno, piantate i vasi di torba nell’aiuola, in file distanti 75 centimetri. Legate le piantine a un bastone, con un legaccio molle. Durante
la crescita cimate, la mattina presto, i germogli laterali che crescono all’attaccatura delle foglie situate lungo lo stelo. Quando si sono formati 4 o 5 grappoli di frutti, tagliate anche la cima della pianta. Possono essere coltivate sia le varietà da tavola che da conserva e i pomodori più diffusi sono: cuoire di bue, tondo, ciliegia e perino. Predilige un clima caldo e temperato è resistente alla siccità e non sopporta le gelate tardive. Il terreno deve essere di medio impasto, soffice e profondo, ricco di sostanza organica ben matura; molto importante la posizione che deve assolutamente essere soleggiata. In molti casi, si preferisce acquistare le piantine già pronte che vanno poste in solchetti ad una distanza di 40 cm fra loro. Necessita di diserbi frequenti e di rincalzi al piede quando la pianta avrà raggiunto un’altezza di 25/30 centimetri. Le piante prima che si sviluppino troppo, andranno legate ad un tutore che avrà non solo funzione di sostegno ma consentirà l’areazione della pianta. Affinchè la fruttificazione sia precoce e abbondante, è necessario eliminare i germogli ascellari.
PROBL E SOLUZ MI E IONI • Marciu
m compaio e apicale: sui fr di form no macchie ne utti ac rast terreno ircolare. Mante re ne costante mente u te il mido. • Rugg ine: fa m sulle pia a nte. Est rcire i frutti irpa e brucia te le piante tele.
IL PRODOTTO. “SUN BLACK”, ELISIR DI LUNGA VITA L’obiettivo è quello di avere concentrato in un unico alimento le proprietà nutraceutiche e benefiche del pomodoro e dei frutti a buccia nera, come il mirtillo e l’uva nera. Il Sun Black non è un derivato OGM; è stato ottenuto con la tecnica dell’incrocio naturale delle specie. Uno dei genitori ha la particolarità di
possedere antociani nelle foglie e nel fusto, l’altro di contenerne una piccolissima quantità nella buccia. Dalla loro unione è nato il pomodoro con la buccia nera ricchissima di antociani, potenti antiossidanti utili a contrastare la formazione dei radicali liberi e, quindi, a rallentare il processo di invecchiamento. La polpa del frutto mantiene il classico
colore rosso del pomodoro maturo ricco di licopene. La caratteristica di pianta semi-determinata (pianta dal contenuto sviluppo vegetativo), ne permette la coltivazione con ottimi risultati anche sul balcone, con la possibilità di scelta tra le due varietà: ciliegino e grappolo. www.lortofruttifero.it
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Jana Behr - fotolia.com
PASSIONE VERDE
LA RICETTA RISOTTO AI MIRTILLI Ingredienti • 400 gr di riso carnaroli • 150 gr di mirtilli • 80 gr di taleggio • 50 gr di burro • 1 bicchiere di vino rosso • Brodo vegetale Preparazione Tritare finemente la cipolla e soffriggerla in un tegame con olio e burro. Quando è appena colorita, versare il riso e mescolarlo fino alla tostatura, bagnare con il vino rosso e lasciare evaporare. Aggiungere quindi parte dei mirtilli e il brodo bollente, proseguendo nella cottura. A cottura ultimata, togliere il tegame dal fuoco e incorporare delicatamente il taleggio tagliato a pezzetti e i mirtilli rimasti. Mantecare il risotto con una noce di burro fresca.
Tondi e perfetti Sono i frutti del mirtillo che maturano principalmente nella stagione estiva. Tante le specie e tutte abbondanti nella fruttificazione
S
pesso dimenticati, o troppo trascurati, i piccoli frutti, o frutti di bosco, non trovano il posto che meriterebbero nei nostri frutteti, orti o giardini. In genere si tratta di piccole piante, che si possono coltivare senza problemi anche in contenitore, per un angolo o un terrazzo pieno di delizie. Oppure si potrebbero mettere a dimora in quello spazio lasciato alle erbacce, perché non abbiamo ancora deciso quale pianta sia più indicata. In questo periodo possiamo gustare more, mirtilli e ribes, che sempre più facilmente troviamo in commercio: perchè non considerare l’eventualità di preparare un angolo di orto o di frutteto per queste piante? E il mirtillo (Vaccimium myrtillus) è una delle piante più generose tra i frutti minori. Si tratta di un piccolo arbusto a foglie caduche, originario dell’Europa settentrionale.
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Molte specie di mirtillo sono diffuse in gran parte delle regioni fresche o temperate dell’emisfero settentrionale. Le piante sono densamente ramificate, talvolta rampicanti o tappezzanti, che si mantengono al di sotto dei 40-50 cm di altezza. Le foglie sono ovali o lanceolate, spesse, di colore verde brillante, assumono colorazione giallo-oro o rossastra in autunno e tendono a rimanere sulla pianta anche dopo essere appassite. In primavera inoltrata produce piccoli mazzetti di fiori campanulati, lievemente cerosi, di colore bianco, all’ascella fogliare. All’inizio dell’estate o dell’autunno, a seconda della specie, maturano i frutti tondeggianti, di colore viola, ricoperti da uno strato di pruina che li rende opachi. Esistono molte specie di mirtillo con frutti di dimensione variabile: V. corymbosum, originario dell’America settentrionale ha frutti con diametro vicino ai 2 cm; V. macocarpon ha frutti rossi, come anche V. vitisidaea. In generale i mirtilli maturano in successione, nell’arco di 3-4 settimane. Queste piccole piante possono essere posizionati in pieno sole, o preferibilmente a mezz’ombra, soprattutto nei luoghi con estati molto calde. In genere non temono il freddo invernale, comunque è consigliabile porre a dimora gli arbusti di mirtillo al riparo dal vento, che può causare danni alle foglie. Per mantenere il terreno umido e per evitare l’eccessivo sviluppo di piante infestanti è consigliabile porre della corteccia, aghi di pino, o foglie secche, attorno alla pianta.
Il mirtillo si coltiva così Consigli per avere un buon raccolto
LE ANNAFFIATURE
Alcune delle fasi di lavorazione del mirtillo, dalla preparazione della radice alla messa a dimora.
IL TERRENO Questi arbusti necessitano di terreno fresco, umido, molto ben drenato e con pH acido; se il terreno del giardino è calcareo è possibile ovviare a questo inconveniente mescolando periodicamente al terreno torba o terriccio di foglie decomposte, oppure possiamo coltivare i mirtilli in vaso. Le radici del mirtillo sono molto delicate e sottili, è bene ricordarsene quando di provvede a estirpare le piante infestanti o ad aggiungere terriccio acido attorno pianta.
Le operazioni colturali sono determinanti per la buona riuscita del raccolto.
I mirtilli amano i luoghi freschi e umidi, necessitano di essere annaffiati con regolarità, da marzo a ottobre, soprattutto nel periodo della fioritura e della fruttificazione; temono la siccità, ma è consigliabile lasciare asciugare leggermente il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. In primavera si aggiunge alla terra del concime organico ben maturo, facendo attenzione a non toccare le delicate radici della pianta. Quindi si concima periodicamente con fertilizzante ricco in azoto.
LE MALATTIE In generale queste piante non vengono attaccate da parassiti o da malattie, anche se la coltivazione in terreno pesante, calcareo o con pH molto alto può favorire l’insorgenza di marciumi radicali e della clorosi ferrica.
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Comugnero Silvana © fotoila.com
CUCINA & TERRITORIO
Ecco, è tutto pronto! Durante l’estate le erbe aromatiche sono nel loro massimo splendore ed è il momento migliore per consumarle fresche, per raccoglierle e conservarle. La tavola si arricchisce così di profumi e aromi che rendono i piatti freschi e digeribili di CARMEN ANTONA
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CUCINA & TERRITORIO
Ingredienti • 4 albicocche secche • 125 g di riso per insalata • 50 gr di mandorle sgusciate • 3 costole di sedano • 1 cipolla tritata • 1 cucchiaio di foglie fresche di coriandolo tritate • Succo di un limone • Olio di oliva • Noce moscata • Sale e pepe q.b.
Preparazione Ricoprire le albicocche con acqua bollente, lasciarle rinvenire per un’ora, poi scolarle e tagliarle a pezzetti. Far cuocere il riso al dente in acqua bollente salata, scolare, risciacquare con acqua fredda e versare in una terrina. Gettare
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le mandorle in acqua bollente per qualche minuto, in modo da poterle spellare facilmente; eliminare la pellicina marrone e poi farle tostare sul fuoco per 3-4 minuti in una padella unta di olio. Tagliare il sedano a fettine sottili e aggiungerle
al riso insieme alle albicocche, alla cipolla e alle mandorle. Cospargere con il coriandolo, spolverare il tutto con abbondante noce moscata, condire con l’olio di oliva, il succo di limone, sale e pepe. Rimestare accuratamente.
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RISO FREDDO AL CORIANDOLO
Ingredienti • 1 finocchio • 2 cespi di radicchio di Chioggia • 3 carote • 1 mazzetto di ruchetta selvatica • 2 zucchine molto tenere • 1 vasetto di yogurt • 3 cucchiai di olio • 1 cucchiaino di cerfoglio tritato • Qualche goccia di angostura • Sale
INSALATA VARIOPINTA
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Preparazione Pulire e tagliare a fettine i finocchi, a fiammifero le carote, a pezzetti di 2-3 cm la rucola e il radicchio. Grattugiare le zucchine. Mescolare le verdure e condirle con una salsina composta da un vasetto di yogurt amalgamato con olio, sale, angostura e cerfoglio.
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PER RINFRESCARSI
Nelle calde giornate estive provate a dissetarvi bevendo l’Infuso del Sole. Occorrono un mazzetto di menta e un litro di acqua minerale non gassata. Disporre le foglie di menta e l’acqua in un recipiente di vetro a chiusura ermetica. Esporre il contenitore ai raggi diretti del sole per 4 o 5 ore. Filtrare e bere subito questo dissetante infuso tiepido oppure conservarlo in frigorifero e bere fresco entro 24 ore dalla preparazione. Per gli amanti del the si può sostituire l’acqua con the nero o verde freddo.
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CUCINA & TERRITORIO
Ingredienti • 1 pollo • 1 bicchiere di olio di oliva • 30-40 spicchi d’aglio • Almeno una manciata di: timo, santoreggia, maggiorana, erba cipollina, issopo, cerfoglio, prezzemolo, alloro, salvia, rosmarino • Alcune fette di pane casalingo • Sale e pepe Preparazione Pulire il pollo, fiammeggiarlo per eliminare i residui di piume e lavarlo. Utilizzare per la cottura un recipiente da forno dotato di coperchio, versando sul fondo l’olio d’oliva e tappezzarlo con gli spicchi di aglio non sbucciate, posizionare sopra il pollo, salare, pepare e riempire la casseruola con tutte le erbe aromatiche. Chiudere con il coperchio, infornare e lasciar cuocere circa tre quarti d’or o un’ora, secondo la grandezza del pollo. Far grigliare o tostare le fette di pane. Portare in tavola il pollo ancora chiuso nella casseruola. Ogni porzione va gustata insieme al pane su cui spalmare l’aglio che si trova sul fondo della casseruola.
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POLLO ALL’AGLIO
CUCINA & TERRITORIO
PER UNA DIETA VARIA Frutto di un’agricoltura biologica nelle zone più vocate della penisola, i legumi biologici secchi o lessati Alce Nero (fagioli, ceci, piselli e lenticchie) rappresentano una soluzione perfetta per una dieta varia e ricca che sta alla base di una vita sana. I cereali sono un ottimo alleato per la preparazione di zuppe di legumi, passate di ceci o di fagioli, gustose insalate di cerali, ricchi primi piatti e contorni nutrienti. SENZA LIEVITI Germinal lancia le nuove linee di alimenti biologici: Germinal Bio Senza Lievito, biscotti e filoncini interamente realizzati senza agenti lievitanti e arricchiti da ingredienti che garantiscono un elevato apporto di fibre e nutrienti essenziali; le nuove referenze Germinal Bio Vegan, fiore all’occhiello di un pacchetto di numerosi prodotti dedicati all’alimentazione vegana e l’ampliamento della gamma Germinal Bio Senza Glutine.
FINISSIME E LEGGERE Sarchio stuzzica la fantasia in cucina con le nuove farine finissime, biologiche e senza glutine presenta tre nuove farine: grano saraceno, mais e riso. Tre referenze per realizzare pane, dolci, biscotti e altri nutrienti appetitosi e ricchi di gusto. Prodotte utilizzando materie prime selezionate, da agricoltura biologica, le nuove farine sono finissime, leggere e versatili.
A tutto BIO! Tre prodotti e una ricetta per una tavola ricca di cose buone di FILIPPO TERRAGNI
LA RICETTA DI ALCE NERO TORTINO DI CECI ALCE NERO Ingredienti per 6-9 persone • 600 gr di ceci secchi Alce Nero • 1 foglia di alloro • 1 costa di sedano • 1 cipolla • 1 carota • Olio extravergine di oliva • Sale q.b. • Pepe q.b. • 1 cucchiaino di origano secco • 500 g di pomodorini • 1 mazzetto di cipollotti • 1 vasetto di olive verdi belle di Cerignola Alce nero Preparazione Mettete i ceci a bagno per una notte in acqua fredda. Trasferiteli in una pentola con abbondante acqua fredda. Aggiungete il sedano, la cipolla e la carota tagliate sottili, la foglia di alloro e cuocete a fuoco lento per circa un’ora e mezza. Salate durante gli ultimi 10 minuti di cottura. Passate tutto attraverso un passaverdure per eliminate eventuali pellicine. Sistemate i pomodorini su di una teglia foderata con carta da forno, salate, pepate e spargete il sale, l’origano e lo zucchero a velo. Infornate per un’ora circa a 160°. Tagliate i cipollotti a quarti e saltateli in padella con un filo d’olio, un mestolino d’acqua e un pizzico di sale. Lasciate che i cipollotti cuociano a fiamma media per cinque minuti circa. Formate dei piccoli tortini, cospargere di pepe nero, sistemate sulla sommità i cipollotti, i pomodorini e olive scolate e tagliate a fette sottili.
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N U O V O. PA SSIONI DA C O LT I VA R E
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greenstyle PRIMAVERA
TRIMESTRALE NUM ERO 20| PRIMA VERA 2015 - EDIZIO NI LABORATO RIO VERDE SRLS
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2015 | numero 20
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dell’Ottocento molte essenze arboree pregiate, creando sulle ripide pendici della collina un parco molto interessante, di cui per parecchio tempo si era persa memoria. L’attuale struttura del parco si articola secondo un disegno compositivo romantico in radure alternate a gruppi di piante secolari. Un viale di magnolie conduce dall’ingresso al pianoro sul quale si staglia l’imponente cedro secolare, che affianca la Villa insieme ai tre eleganti pini marittimi. Il parco è inoltre attraversato da sentieri in costa, che consentono di ammirare lo splendido
Un tesoro ritrovato Dopo mesi di lavoro, è stato riaperto al pubblico il parco di Villa del Grumello. Il sapiente intervento l’ha fatto tornare agli antichi splendori di MARTA MEGGIOLARO
D
omenica 10 maggio Villa del Grumello ha aperto ufficialmente il suo parco con un ricco programma di eventi. Il lavoro di riqualificazione, durato sei mesi, fa seguito al recupero della Villa, della scuderia e della serra storica, curato negli scorsi anni.
IL PROGETTO: RECUPERO BOTANICO È stato un lavoro molto articolato e di grande importanza, curato dal paesaggista Emilio
ORARI Il parco di Villa del Grumello sarà aperto e visitabile fino all’autunno tutte le domeniche dalle 10 alle 18, con ingresso gratuito. Dall’1 al 31 agosto sarà aperto tutti i giorni con il medesimo orario.
Trabella. Le operazioni si sono concentrate inizialmente nella eliminazione di tutte le erbacee infestanti che, durante gli anni di abbandono, avevano invaso e soffocato le moltissime
latifoglie e conifere di gran pregio presenti. Il nobile Paolo Celesia, proprietario di Villa del Grumello e appassionato botanico, aveva infatti messo a dimora nella seconda metà
LE ESSENZE DEL PARCO Tra le latifoglie: Tilia Europea, Ostrya Carpinifolia, Sophora Japonica, Fagus Sylvatica Purpurea, degli esemplari di Celtis Australis, di Fraxinus Excelsior e dei Carpinus Betulus. Tra le conifere: uno splendido
esemplare di Cedrus Libanotica, enormi Taxus Baccata, ma soprattutto tre esemplari di Sequoia Sempervirens davvero sorprendenti. Oltre a un enorme esemplare di Ginkgo Biloba, o Salisburia Adiantifolia.
Tra le sempreverdi a foglia larga: si distingue il grande viale di Magnolia Grandiflora Gallisoniensis, e poi enormi esemplari di Quercus Ilex e di Osmanthus Fragrans (o Olea Fragrans).
panorama del primo bacino del lago di Como e della città. Davanti alla serra si trova un maestoso secolare Cinnamon Canfora, e accanto alla villa grandi Azalee. L’intervento di recupero e riqualificazione non è terminato: in programma per il prossimo autunno c’è una piantagione di varie specie di Aster perenni (fiore protagonista di Orticolario 2014), e per il 2016 una raccolta di diverse varietà di Ortensia (fiore protagonista di Orticolario 2015). www.villadelgrumello.it
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SPAZIO VERDE
Ortensie, belle e facili Le Hydrangea sono ritenute, a torto, piante delicate; in realtà sono pochi gli accorgimenti da avere per ottenere piante forti e fiorilissime. E in più, si può anche giocare a cambiarne il colore… colloquio con ROBERTO TADDEI di BIANCA BELFIORE
H. Serrata Preziosa
I NUMERI DELLA CAMELIA • 46.000 varietà • 200 varietà primaverili • Temperatura fra lo 0° e i 35°C • 10 cm di spessore per la pacciamatura • pH del terreno fra 5 e 6 • Rinvaso ogni due anni
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O
riginarie della Cina, del Giappone e della Corea – ma alcune specie provengono anche dall’America – le 40 specie di ortensie appartengono al genere Hydrangea. Pare che il nome derivi da Idra, il mostro dalle nove teste di serpente, a cui somigliano le capsule contenenti i semi. Il nome comune Hortensia , invece, fu dato dal naturalista Philibert Commerson che la rinvenne nell’isola Bourbon, oggi Reunion, nel 1771, durante un viaggio di circumnavigazione con il navigatore Louis Antoine de Bougainville, durante il quale morì. Il fiore fu dedicato a Nicole-Reine
Lepaute, familiarmente detta Hortense, matematica e valente astronoma, moglie dell’orologiaio-astronomo Jean- Andrè Lepaute. D: Roberto, tu lavori con l’ortensia da una vita. Se dovessi descriverla con tre parole, quali sceglieresti? R: «Facile, imprevedibile, e adattabile». D: Quali sono le sue caratteristiche più belle e quali i difetti? R: «L’aspetto più bello è sicuramente la persistenza della fioritura. Il fiore vive lungo tutti e tre i mesi estivi. Poi, alcune specie presentano variazioni cromatiche interessanti. Difetti? Non ne hanno: dove una varietà ha un limite, un’altra invece no. È un genere vasto ed eterogeneo, che però non viene esplorato, non è conosciuto». D: Quali attenzioni chiede? Di cosa ha bisogno? R: «Potarla poco, altrimenti si perde la fioritura. Per quanto riguarda l’esposizione, ce n’è una adatta per ogni posizione: comunque se il fiore invecchia velocemente, o se la foglia si brucia, vuol dire che è troppo al sole e bisogna spostarla. Per accontentarle più o meno tutte, Il sole del mattino va bene, ma se prende il sole di pomeriggio va spostata. Quando la foglia ingiallisce e schiarisce, significa che il terreno è calcareo e manca ferro, allora va integrato. Per l’irrigazione, se la foglia si affloscia, quello è il segnale che la pianta si sta proteggendo dallo stress idrico e quindi verso sera andrà bagnata. Le concimazioni: organiche. Letame, stallatico, compost a novembre–dicembre, si zappetta il terreno e si mischia». D: Cosa deve sapere chi decide di avere un’ortensia in giardino? R: «Scegliete la varietà pensando a quanto cresce da adulta, perché più la potate per tenerla piccola, meno fiorisce». D: Esistono molte varietà di ortensia. Quali sono le più diffuse? R: «La macrophylla è la più diffusa. Inizia a essere conosciuta la quercifoglia e l’arborescens, che non sono acidofile e reggono meglio il caldo. Le prime sono molto belle in autunno per il loro fogliame rosso, le seconde hanno grandi infiorescenze bianche che maturano sulle tonalità del verde acido». D: C’è una varietà che magari non è ancora molto conosciuta ma che secondo te merita attenzione? R: « Le serrata, spesso delle vere e proprie cugine in
i H. Aspera Kawakami
H. Macrophylla Etolie Violette
H. Macrophylla Nadeshiko Gaku
Dove una varietà ha un limite, un’ altra invece no H. Serrata Kurohime
H. Macrophylla Beijing
miniature della macrophylla, sono piante dal portamento e dalla fioritura leggera, anche loro fiammeggianti in autunno. E poi, le aspera, dalla strana foglia pelosa: grandissimi arbusti che vivono bene in ombra continua, adattabili a qualunque tipo di terreno». D: È possibile tenere un’ortensia in vaso? Con quali accorgimenti? R: «Tutte possono adattarsi alla vita in vaso, tenete conto che allora crescono il 30% in meno, ma hanno comunque una buona fioritura. Ricordate di fare rinvasi graduali, di bagnare più frequentemente e concimare più spesso. Nelle zone con terreni molto argillosi e molto calcarei, le acidofile messe a dimora nel terreno “corretto” reggono due, tre anni ma poi iniziano a soffrire: allora è perfetto tenerle in vaso, soprattutto le macrophylla e le serrate. Un’altra soluzione, se il terreno è molto sfavorevole, è questa: mettere la pianta in un vaso da vivaio, grande, fare una bella buca e poi interrare il vaso. Così l’ambiente è meno ostile e si riesce ad avere l’effetto della pianta coltivata a terra, controllandone anche il colore». D: Cosa significa che si può controllare il colore? R: «Le ortensie bianche sono sempre bianche. Invece il colore si esprime in funzione del tipo di terreno. Se è acido, il colore vira sul violetto – azzurro – blu; se il terreno è alcalino, invece, l’ortensia sarà rosa. Allora, se uno ha un terreno non acido ma vuole coltivare un’ortensia che diventi celeste o blu, può provare a somministrare solfato di alluminio per stimolare la pianta a produrre il pigmento blu». D: Ci hai detto che il periodo della fioritura è l’estate. Allora come mai si trovano ortensie fiorite ad aprile? R: «Un’ortensia che si compra fiorita ad aprile, è stata forzata. La forzatura è un processo che si mette in atto per anticipare la fioritura della pianta. L’ortensia fiorisce in estate, ed è una bella cosa. Ma dal punto di vista del mercato, è un problema, perché si pensa al giardino a primavera, poi molto di meno: fa caldo, non si ha voglia di lavorare in giardino, e gli acquisti di piante diminuiscono. E allora alle fiere e nei negozi, a
ORTICOLARIO
2015 IL TEMA
Con “Il contagio della bellezza” Orticolario dedica la sua settima edizione al tatto, il senso che apre le porte alle emozioni intense e offre una conoscenza profonda di ciò che si contempla. A volte l’impulso di toccare è irrefrenabile. Diventa necessità essere contagiati, ovvero essere in contatto, toccare, perché la bellezza racconta e coinvolge, toccando le corde più sensibili del cuore dell’uomo.
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SPAZIO VERDE
ORTICOLARIO
2015 LA PIANTA
Quest’anno la nota manifestazione comasca, che si terrà nella magnifica Villa Erba a Cernobbio, è l’ortensia. Ad accompagnare Orticolario nella ricerca e nella scelta delle specie e delle varietà, Eva Boasso Ormezzano, appassionata collezionista, ricercatrice e autrice del libro “Ortensie e idrangee. La storia, le varietà, la coltivazione”.
primavera, come fai? O hai le ortensie coi bocci, oppure le forzi: riscaldi le serre fino a 14 gradi, fai fiorire le piante, e quindi puoi mettere in vendita delle ortensie splendide; però, sono piante molto spinte, molto trattate per proteggerle dalle malattie, e sopratutto si stancano facilmente perchè, quando le compri, lavorano già da mesi. Poi generalmente hanno apparati radicali ancora non completamente sviluppati rispetto ad una chioma carica di infiorescenze. Quindi ad aprile sono bellissime, poi però a luglio appassiscono perché il fiore vive comunque solo tre mesi; e se le pianti in giardino, al sole, e viene caldo, muoiono, perché non hanno sviluppato l’apparato radicale. La forzatura si può fare anche per avere ortensie fiorite a settembre: si tengono le piante in boccio in frigo, e si tirano fuori per tempo per avere la fioritura. Noi l’abbiamo fatto per anni, ma abbiamo smesso, perché costa tanto in gasolio, tra l’altro. Abbiamo scelto un approccio naturale. In primavera, alle fiere, vado con le piante sincrone con la stagione, e faccio vedere il fiore in foto, ma posso garantire che è una pianta sana e forte e pronta per essere messa a dimora senza preoccupazioni». D: Come bisogna prendersi cura allora dell’ortensia forzata, se non voglio rinunciare al fiore di Pasqua? R: «La cosa migliore è tenerla nel vaso in cui l’hai comprata, e tenerla all’ombra per tutta l’estate: darle tempo perché possa sviluppare un apparato radicale forte, e poi in autunno metterla a dimora».
R: «Nella specie macrophylla le gemme a fiore si differenziano alla fine della stagione vegetativa. In inverno, quando la pianta è spoglia, tutta la fioritura della stagione successiva è già decisa e pronta, nella parte più alta dei fusti: se taglio tutti i rami molto bassi, elimino quasi tutte le gemme a fiore, perdendo così tutta o quasi la fioritura . Io consiglio, se si ha una pianta giovane, di lasciarla stare per quattro anni; poi, si può iniziare a rinnovare il cespuglio ogni anno. A febbraio, si elimina un quarto dei fusti, scegliendo i più vecchi, di solito quelli più legnosi e ramificati; tutti gli altri li lascio come sono o al massimo li spunto di una ventina di centimetri. La specie arborescens, così come la paniculata, invece, fioriscono sul legno nuovo, non hanno in inverno gemme a fiore differenziate e così quando tagliamo, comunque lo facciamo, non pregiudichiamo la fioritura. In queste due specie, la potatura è uno strumento utilizzabile per il controllo dell’altezza del cespuglio. Si può giocare di più sullo sviluppo e forma della pianta». D: Come è iniziata la storia del vivaio Borgioli Taddei? R: «L’azienda decide di iniziare la ricerca delle varietà più strane di ortensie una ventina di anni fa. Adesso la nostra collezione conta circa 300 varietà distribuite su una decina di specie». D: Che servizi offrite ai vostri clienti? R: «Facciamo vendita per corrispondenza più o meno tutto l’anno, facciamo giardini, consulenza, corsi sulla potatura e la coltivazione delle ortensie in tutta Italia, dove le varie associazioni di cultori del giardini ci chiamano; collaboriamo da anni col Consorzio di villa Serra, che ha la collezione pubblica di ortensie più grande d’Italia nel parco della villa a Genova; da due anni collaboriamo anche con il Museo Giardino Botanico di Villa Carlotta, sul lago di Como, per aggiungere qualche gioiello al tesoro lì già presente». D: Ci parli della vostra partecipazione a Orticolario di quest’anno? R: «Ogni anno Orticolario sceglie una pianta a tema. Quest’anno è l’ortensia, e noi siamo stati invitati a organizzare la mostra col vivaio di Anna Peyron, un allestimento – collezione di 300 mq, con ortensie di tutte le specie e varietà. Noi lavoreremo soprattutto sulle varietà della specie giapponese hydrangea serrata. È una bella sfida, perché le ortensie a ottobre saranno già in veste autunnale, ma è interessante perché è molto bello sia il fiore autunnale sia le foglie, le colorazioni sono davvero stupefacenti. Sarà una mostra dell’antiforzatura».
COME SI FA A CAMBIARE COLORE?
H. Serrata Graciosa
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D: Se si desidera raccoglierne dei rami, per fare una composizione, cosa bisogna sapere? R: «Qualunque ramo va bene, ma non coglieteli a giugno: il ramo su cui c’è il fiore è ancora molto erbaceo e dopo un po’ si affloscia per il caldo. Il fiore un po’ invecchiato sulla pianta invece, tagliato a metà agosto, è più consistente ed asciutto e regge a lungo». D: Quali sono le regole per la potatura e per una crescita ottimale di anno in anno?
Nel terreno acido, l’alluminio si scioglie, la pianta lo assorbe e i petali si colorano di blu; se c’è carbonato di calcio invece, rimane bloccato nel terreno. Trucco della nonna per passare dal rosa al blu: mettere nella terra intorno alla pianta pezzi di ferro arrugginito. Funziona perché il ferro,
ossidandosi, libera l’acidità e rende solubile l’alluminio. Su terreni non troppo calcarei funziona lo sfalcio del prato: è sostanza organica che decomponendosi abbassa il ph, e tra l’altro funziona anche da pacciamatura (ma attenzione, senza metterlo sul colletto).
SPAZIO VERDE
Vedo blu! È rimasto nell’ombra per un po’, ma quest’anno torna alla carica con nuove sfumature meravigliose. È il blu. Ci piace di BIANCA BELFIORE
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l colore preferito nei giardini è il rosso – rosa. Forse perché sono solitamente le donne a scegliere i fiori? Chissà. A me piace l’azzurro. Quando ho iniziato a organizzare il matrimonio, per esempio, lo avevo scelto come colore – tema. E avevo chiesto alla fiorista di avere le ortensie azzurre nelle composizioni. E la risposta era stata “ma certo, non c’è problema”. Invece il problema c’era. Perché tutti quelli che un po’ capiscono di fiori, sanno che le ortensie a fine maggio, se la stagione è buona, hanno appena iniziato la fioritura. Io allora non lo sapevo, ma non lo sapeva nemmeno lei, e infatti mi ha chiamato il martedì prima della celebrazione per dirmi “Le ortensie blu ci sono, ma arrivano dall’Australia e costano 40 euro a stelo, va bene?”. Cosa avrei potuto fare, a parte sbranarla? Stabilito che non c’erano fiori azzurri alternativi, mi ha proposto i gigli bianchi, e così ho deciso: “Gigli bianchi dappertutto”. Nella mia storia ci sono tre cose da imparare: la prima è che bisogna essere accorti quando
si sceglie il fiorista; la seconda, è che quando si tratta di fiori, è meglio comprare quelli made in Italy (e su questo discorso torneremo), ma soprattutto, che il blu non è un colore facile da trovare in giardino.
INCONTRARE IL BLU A MILANO Il secondo weekend di maggio sono stata a Orticola. Non c’ero, all’evento di apertura famoso per lo sfoggio di cappelli fiorati, dai classici a tesa larga ai cappellini, fino alle fasce hippy per capelli. Guardate le foto sul sito di Orticola, però, ne vale la pena. Io ero lì la mattina dopo, a salutare gli amici presenti coi loro stand e a curiosare su cosa offrono i vivai questa stagione. E finalmente, ho visto tanti allestimenti punteggiati di erbacee e graminacee blu. Non stiamo parlando di un
UN OMBRELLO AZZURRO L’agapanto (Agapanthus) è un fiore di origine sudafricana. Il suo nome deriva dal greco agapé, amore e anthos, fiore. È di colore blu cielo, e forma un grande ombrello che può raggiungere i 60 cm di altezza. La pianta si sviluppa da radici rizomatose che vanno interrate in primavera
in modo da far emergere il fusto dal terreno. Il terreno ottimale è composto da torba, terriccio di foglie, sabbia e da una parte di concime. Se coltivati in vaso, poneteli in vasi larghi, per contenere l’espansione delle robuste radici della pianta. Le annaffiature dovranno essere molto
ritorno trionfale, sotto i riflettori. Però, c’è, si sta muovendo. E poi, uno dei tanti corsi di Orticola di quest’anno era proprio sull’Agapanthus, un maestoso fiore sudafricano che è, per l’appunto, di un bellissimo azzurro. E l’installazione centrale, di fronte a Palazzo Dugnani, era
frequenti subito dopo l’interramento del tubero e fino all’autunno, mentre dovranno essere sospese in inverno.
una cornice blu enorme, con un bell’effetto di contrasto fra il palazzo chiaro da una parte e il verde dei giardini Indro Montanelli dall’altra. Insomma, considerate il blu nei vostri giardini, sui vostri terrazzi e balconi. Dà un tocco di inusuale delicatezza.
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Fusione i Abbiamo seguito il team di Cactusmania nell’allestimento di un giardino molto particolare, quello della Maison Bernard. Un tripudio di verde, perfettamente inserito nel contesto climatico e nell’idea di “architettura organica” di MATTEO RAGNI
L’ARTISTA Yves Gellie è il fotografo che si è occupato di ritrarre gli ambienti della Maison, per mostrare come in essi si legano arte e architettura. Le sue foto esaltano le forme e i colori dell’edificio.
La Maison Bernard si trova in Costa Azzurra, a Thèoule– sur–mer. Costruita negli anni ’70 per la famiglia di Pierre Bernard da Antti Lovag, a un primo sguardo ricorda la casa dei Barbapapà. Non so se l’architetto li conoscesse; in realtà, la scelta della sfera e della curva come linee progettuali deriva dall’idea che sono queste le linee che si adattano meglio ai movimenti e ai gesti umani.
Cinque anni fa la casa è stata restaurata per volontà di Isabelle Bernard dall’architetto Odile Decq. Il restauro si è concentrato principalmente sull’esaltare gli spazi della casa con l’uso di colori differenti, dando una lettura gioiosa dell’opera di Antti Lovag.
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e interno-esterno La casa non è più abitata – anzi, adesso i bambini minori di 15 anni proprio non possono entrarci – ma ogni anno la fondazione della Maison Bernard sceglie un artista promettente, lo fornisce di una borsa di studio e gli permette di abitare nella casa e di usare l’atelier che Antti Lovag aveva ideato per sé. Al termine dei sei mesi, l’artista deve presentare un’opera che si integri con l’architettura della casa e il paesaggio.
CACTUSMANIA È un’azienda italiana, creata dalla famiglia Manera, situata al confine con la Francia. Da 35 anni esporta cactacee di varia misura, succulente, caudiciformis, crestazioni e piante rare da collezione. www.cactusmania.it
Lovag perseguiva l’idea di una architettura organica, in cui la casa è lo spazio della libertà e l’ambiente circostante ne è la prosecuzione. La scelta dei cactus e delle succulente incornicia l’edificio e ne esalta le forme. Inoltre, è perfetta per il clima della zona e richiede poca manutenzione. Ecco il team di Cactusmania che procede alla messa a dimora degli esemplari.
QUANDO ANDIAMO? La Maison Bernard è aperta al pubblico su appuntamento, tutti i martedì da aprile a ottobre e un martedì ogni due settimane a maggio, giugno e settembre. La visita si concentra sui luoghi più emblematici del progetto e mira a far conoscere meglio l’opera di Antti Lovag. All’interno della casa non si possono scattare foto.
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SPAZIO VERDE
Fascino mediterraneo La soluzione per avere un bel giardino anche dove il clima non permette il prato all’inglese? Il jardin sec. Ricchezza di colori e forme, unita a forza e resistenza, e senza bisogno di molta manutenzione
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di MATTEO RAGNI
l nostro bel paese conosce bene la siccità. Nelle zone caratterizzate da questo clima, può essere frustrante leggere le riviste sul giardinaggio, popolate da prati meravigliosi e distese di fiori, perché, a meno di costosi impianti di irrigazione, il proprio angolo verde non potrà mai essere altrettanto bello.
Scabiosa columbaria blue
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SCEGLI PIANTE ADATTE AL CLIMA
Ma è proprio vero? Sono dell’idea che molto spesso ciò che noi chiamiamo limite è in realtà il punto di forza. Vivere in una zona mediterranea non permette di avere il prato all’inglese. E detto così è un’ovvietà. Ma poi si spendono soldi su soldi per forzare la natura a essere qualcosa che non è. Invece, io dico: vivi in una zona
secca e arida? Punta sulle piante che possono vivere lì, con te. Ti assicuro che puoi avere comunque un giardino scenografico, fiorito, e, con il suo tripudio di specie, ricco di fascino, di fiori, foglie, colori e soprattutto profumi. E che, tra l’altro, essendo composto di piante forti e abituate a situazioni di rigidità, è in grado di cavarsela da solo (ciao ciao pomeriggi passati a tagliare l’erba!). infatti, la regola fondamentale per le specie mediterranee è non innaffiare mai. Al massimo bisognerà occuparsi delle potature all’inizio del periodo estivo e del diradamento degli esemplari, che si sono diffusi troppo grazie all’autodisseminazione.
E SE IL CLIMA NON È ADATTO? Se vi piace il giardino secco, anche stando in un clima non troppo mediterraneo è possibile riprodurlo. L’ostacolo maggiore sono i ristagni d’acqua. Per eliminare il problema si può ricorrere a soluzioni sopraelevate, sistemando le aiuole e le zone coltivate, su un grande letto di ghiaia: una
Il Leucop langma hyllum niae ha delle bellissi persiste me foglie sem i n ti a rgentate massa d ed una i fiori ro volta bagnato il terriccio, l’acqua potrà sa tenu dell’est ea ate. È u così facilmente defluire e scivolare in na pian lla fine rustica, ta molto resiste b e ne alle b tempera profondità, senza intaccare le radici e asse ture m sopport are i rist entre fatica a provocare deperimento e marcescenze. a gni idric buona a i. Ha u datt Chi vive al mare, inoltre, scegliendo le un valid abilità al calcare na oc .È varietà giuste, non deve nemmeno preTameric ompagno della e e resi ste molt occuparsi della salsedine. Questa infatti, bene in o vaso. grazie alla presenza di sale, provoca in parte
una perdita d’acqua nelle cellule vegetali delle piante, che diventa strategia fondamentale per resistere ulteriormente anche a lunghi periodi di siccità.
PIANTE FORTI, FRA L’ITALIA E LA FRANCIA Le piante mediterranee, o meglio, le piante mediterranee perenni, sono un valido prodotto che la natura ci dona e che alcuni vivaisti riescono a gestire in modo audace ed inedito. «Si esprime in molti modi il fascino infinito e sempre ricco delle piante mediterranee» in questo modo inizia a parlare delle Piante Mediterranee, base del suo nuovo e graffiante catalogo, Gabriele Rasconi, dei Vivai Rasconi, a Roma. «La grande varietà delle specie, unita alla notevole flessibilità e resistenza, le rende adatte ai
o ia La Salv ì sa, cos fruttico ia ‘Allen lv a S come la ’ sono tutte ring Chicke e hanno una h a salvia c nza aromatic vale di grande aratteristiche c a e delle e di resistenz fioritura re e al secco al calca he. unic
fini ornamentali più diversi». Un altro esempio, Clara et Olivier Filippi. A Mezè, uno dei posti più belli del sud della Francia, tra Montpellier et Béziers, giusto dietro a Sete, si sviluppa il piccolo vivaio Pépinièr Filippi,, che coltiva piante adatte a condizioni difficili, come il caldo estivo, il vento forte, il freddo occasionale, bruma del mare e terreni poveri. Ma non serve ricercare piante poco commerciali che nessuno conosce per coltivare piante secche. Le Lavanda ad esempio sono il classico esempio di piante che, se coltivate rispettando il loro ciclo vegetativo, esprimono una grande resistenza. Tutte le aromatiche possono essere coltivate con questi criteri, così come molte piante da fiore come le Achillea, gli ibridi di Bracteantha, la Scabiosa e i bellissimi Helianthemum. La Hertia cheirifolia è una pianta estrema: resiste bene http://www.vivairasconi.com all’acqua del mare, resiste al secco e non necessita che di http://www.jardin-sec.com molta luce e di un terreno estremamente sciolto per vivere.
Il Tanacetum densum è una delizia al tatto come le Stachys ma a differenza di queste ultime le foglie sono super persistenti. È una copri–suolo che reclama l’attenzione con delle belle infiorescenze gialle brillanti.
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Orto in tavola …e non solo per cena. Possibile? Sì, se avete a che fare con Silvia dei Fiori. Ed ecco che le verdure diventano il centrotavola che crea la giusta atmosfera di SILVIA LORI RONCO
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o organizzato una cena vegetariana con verdure biologiche, e come sempre ho voluto creare qualcosa ad hoc per l’occasione. Dunque mi son chiesta: «Per una cena vegetal–bio cosa metto in tavola?». Poco tempo e zero fiori a disposizione, giusto qualche rametto di edera preso in prestito dal cortile… Pensa pensa pensa, mi guardo intorno ed ecco l’idea, semplice e veloce, per il mio centrotavola d’effetto: questa sera ci sarà un orto in mezzo al tavolo! Partiamo dalle verdure allora, quello che avete sarà perfetto sicuramente, io ho trovato peperoni (gialli e rossi, oggi sono fortunata!), zucchine, carote, melanzane, fagiolini, verza, finocchi. Poi, gli attrezzi del mestiere: forbici, cesoie, spiedini di legno, coltello, spugna da fiorista, corda e un vaso rustico.
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Una volta preparato l’occorrente, taglio su misura la spugna bagnata e smusso i bordi per poi inserirla nel contenitore rustico.
Monto con uno spiedino in legno la foglia di verza, facendo attenzione a non strapparla. Una volta ingambata la foglia, taglio con le cesoie da fiorista la parte in eccesso dello spiedino. Fatta questa operazione, posiziono la verza nella spugna.
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Seleziono delle belle foglie di verza e rifilo con le forbici le parti della foglia meno fresche. Per il mio centrotavola voglio che sia tutto “buono da vedere!”
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Con la stessa tecnica, ingambo anche la melanzana e scelgo di posizionarla ai lati della spugna, così da creare una base per gli altri ortaggi. Voi potrete scegliere di posizionarla dove preferite!
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Ho fatto lo stesso passaggio con i peperoni e ho cercato di mettere tutto in equilibrio. Mi raccomando, è importantissimo non solo che la composizione stia in piedi, ma anche che ci sia armonia fra le forme e i colori degli ortaggi, insomma che sia un bel vedere!
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Il mio consiglio è quello di creare masse con gli stessi ortaggi, come ho fatto io, variandone l’altezza e la direzione, in modo da poter creare volume e movimento. Continuo a creare il mio centrotavola bio inserendo le zucchine , i finocchi e le carote.
Monto sullo spiedino anche i fagiolini, incastrando lo spiedino tra la corda, e lo posiziono nel mio insieme di verdure giocando sempre con orientamento e altezze.
Prendo un gruppo di fagiolini e li lego a fascina con la corda… Con un nodino, chiudo il mazzolino di fagiolini.
Il tocco finale è l’edera…perfetta per ammorbidire la linea rigida della mia composizione e dare un tocco di “plein air”, in assenza dei tradizionali fiori.
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Ed ecco pronto il mio centrotavola fai–da–te: facile, veloce e super bio. Ultima cosa: voletevi bene e mangiate tanta, tanta verdura!
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Voglio una pianta carnivora!
La Dionaea muscipula è stata inserita in produzione circa venti anni fa, al massimo raggiunge un diametro di 15 cm. È caratterizzata da due lobi fogliari, che catturano attivamente l’insetto chiudendosi a libro, ogni volta che la preda, appoggiandovisi sopra, sfiora ripetutamente le tre ciglia quasi invisibili che si trovano al centro di ogni lobo. I bambini rimangono sempre stupefatti alla vista di questa meraviglia della natura.
Florartistica ha arricchito la collezione per soddisfare una clientela sempre più vasta. Uomini donne e bambini, tutti possono trovare quella perfetta
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e piante carnivore sono il gradino di congiunzione tra il regno animale e quello vegetale, sono le piante più studiate da Darwin e quelle che ancora oggi affascinano studiosi e botanici di tutto il mondo; ma non solo, perché gli appassionati stanno diventando sempre più numerosi ed esigenti.
La Sarracenia è stata introdotta solo da un paio di anni nella produzione di Florartistica. Per catturare la preda si comporta come la Nepenthes, ma dal punto di vista ornamentale è più affascinate e colorata grazie ai suoi fiori, infatti attrae moltissimo il pubblico femminile. Alcune varietà sopravvivono anche ai freddi inverni del nord Italia.
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Da circa 30 anni Florartistica coltiva la Nepenthes. Questa pianta produce dei prolungamenti fogliari detti ascidi, che le consentono di catturare le prede emanando un profumo dolciastro. L’insetto, convinto di recarsi ad un banchetto, entra in queste brocche, che contengono acqua piovana. Le pareti dell’ascidio sono cerose, quindi l’insetto non riesce a risalirle, finendo inesorabilmente per annegare…. Gli enzimi che la pianta produce svolgono la funzione digestiva: l’insetto viene assorbito attraverso l’acqua in cui si è disciolto. Questa specie incanta particolarmente il pubblico maschile, ma non di rado si vede usata anche per composizioni e bouquets.
FLORARTISTICA È un’azienda italiana specializzata nella produzione e nella vendita di piante da interno tropicali, come Bromeliaceae, Insettivore, Stagionali e Orchideaceae.
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Il fronte casalingo del benessere In appartamento, in ufficio e per le strade il verde riduce il malessere. Ecco alcuni studi in materia e le piante utili. Dalle felci ai ficus, dal bambolo alla dracena
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di FILIPPO TERRAGNI
n sistema di piante, almeno due per stanza, consente di vivere meglio, riducendo anche l’insorgere di possibili malesseri. Un’affermazione che trova i suoi perché in alcuni studi (ancora pochi!) condotti in primis dalla Nasa e successivamente da centri di ricerca scandinavi, norvegesi e tedeschi. Aprendo un nuovo fronte. Mutuato dagli studi della Nasa (l’Ente spaziale statunitense), ricercatori scandinavi hanno trovato la relazione tra il numero di piante presenti in luoghi chiusi e la riduzione di malesseri, cefalee, eccetera e dell’assenteismo sui luoghi di lavoro. Da qui il passaggio si fa diretto per calcolare l’eventuale litigiosità di una coppia in un appartamento che
si affaccia su un parco, giardino, aiuola o su un muro di un altro condominio. Insomma, di cosa stiamo parlando? Una coppia che vive in un appartamento che si affaccia su un parco o giardino litiga di più o di meno rispetto a chi vede dalle proprie finestre un’arteria stradale di collegamento urbano continuamente trafficata giorno e notte? Degli studenti avranno un profitto maggiore o minore se la loro scuola dovesse essere inserita in un campus che includa un parco e aree verdi dove studiare in primavera? Un giardino condominiale, organizzato secondo certi criteri alzerà o abbasserà la litigiosità degli inquilini? Un reparto di radiologia con un tasso di assenze medio dal lavoro del 15% contrarrà le malattie del suo personale, se dovesse arricchirsi di piante da appartamento? I quesiti potrebbero proseguire senza L’Areca è originaria delle foreste del Madagascar.
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ESSENZA PER ESSENZA • Areca palm: è meglio conosciuta come palma gialla o farfalla. Rappresenta la migliore soluzione d’appartamento per rimuovere tutte le tossine interne. L’areca viene mantenuta al massimo delle sue capacità con esposizione ombra-sole. • Lady palm: è una delle più facili piante da appartamento come mantenimento ed è molto resistente ai parassiti. È una delle migliori per la purificazione dell’aria. Cresce lentamente e vuole un’esposizione ombra-sole. • Bamboo palm: questa palma a differenza delle altre, specie nei mesi invernali, quando all’interno dell’appartamento c’è un clima caldo-secco, dovuto al riscaldamento, immette nell’aria una quantità maggiore d’umidità,
Le foglie del Croton presentano un’infinità di colori.
rendendo più sano l’ambiente. • Rubber plant: particolarmente adatta a rimuovere la formaldeide, oltre le tossine dell’aria già indicate; tollera le temperature tiepide e vive in luoghi ombreggiati. Trattasi di un’eccellente pianta d’appartamento. • Dracena Janet Craig: si tratta di una delle migliori piante per rimuovere la trielina. Anch’essa vive in luoghi ombreggiati, crescendo lentamente. • Edera inglese: utilizzata nell’atrio degli edifici e dei luoghi di ritrovo (club, golf e ristoranti) si presenta ideale come pianta da pensile. Cresce facilmente e si adatta a tutti gli ambienti. Soffre le alte temperature. • Palma nana: cresce poco, ha bisogno di
limite, ma tutti hanno un denominatore comune: si potrebbe vivere meglio se fossimo a contatto con piante e fiori sui luoghi di lavoro, di transito e nelle nostre abitazioni. E più precisamente, c’è un rapporto diretto tra cefalee, mal di gola, raffreddori, febbri, mal di testa, ansia e senso di soffocamento, con la quantità e qualità di piante d’appartamento (e non) che ci circonda? Alla fine del 1989 la Nasa ha studiato un sistema di riciclo dell’aria nelle navicelle in orbita, al fine di ridurre il peso e l’ingombro dell’ossigeno necessario a ogni missione. Una diminuzione del carico d’aria necessaria alla sopravvivenza avrebbe significato, a parità di peso trasportato, poter prolungare la missione, abbassandone i costi. La quadratura del cerchio si è ottenuta grazie agli studi del dottor B.C. Wolverton scienziato della Nasa che ha pubblicato: “Top ten plants”. In sintesi lo studio raccomanda: … almeno due piante per 100 piedi quadrati o ancora due piante per piccoli uffici, al fine di purificare l’aria dai gas emessi dal materiale con cui sono costruiti i mobili, quelli provenienti dalla moquette e ciò che deriva dalla vita stessa degli “umani”. In termini più scientifici, ma ugualmente discorsivi, ci sono in particolare due gas che “vivono con noi in ogni ambiente” e che possono essere assorbiti dalle piante d’appartamento. Si tratta del monossido di carbonio OC e del diossido di azoto NO2 che possono essere gestiti agevolmente da due tipi di piante: la Chlorophytum elatum ‘Vittatum’ e la
spazi dedicati a se stessa, ovvero senza altre piante, il che le consente di poter svolgere al meglio la sua funzione di rimozione dell’inquinamento dell’aria (in particolare il gas Xylene). Dura anche decenni. • Ficus Alii: ha un bel fogliame verde scuro ed è molto utile nella purificazione dell’aria. Resistente agli insetti, cresce con facilità. • Felci: rappresentano uno dei gruppi più vecchi di piante nella storia del mondo. Particolarmente adatta all’eliminazione della formaldeide e dell’inquinamento dell’aria in genere Rilascia umidità all’interno dei locali. • Spathiphyllum: a differenza di tutte le altre piante, produce dei fiori bianchi. Anch’essa rimuove l’inquinamento dell’aria.
Uno dei nomi comuni dell’Areca è palma dai frutti d’oro.
ALCUNI NUMERI Le ricerche della professoressa Fjeld attestano un concetto esteso per cui la presenza diffusa di piante, in un ambito professionale, consente una riduzione di alcuni malesseri generici. PATOLOGIA Fatica Mal di testa Dolori alla gola per secchezza Tosse Pelle secca
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LIVELLO DI RIDUZIONE DEL FENOMENO 20% 45% 30% 40% 25%
Il nome botanico Dracaena deriva dal greco ‘drakaina’.
Scindapsus aureus. La prima ha la capacità d’assorbire 2,68 microgrammi di monossido di carbonio per centimetro quadrato in sei ore, assicurando il benessere a tre persone in una stanza, mentre la seconda solo 0,98 a parità di parametri. A conti fatti in una stanza d’appartamento basta una pianta di questo tipo, quando in un ufficio ne servono almeno due in rapporto con la cubatura e volume del locale. Ma questi gas da dove derivano e quali sono? Oltre a quelli indicati, in realtà ci sono tanti altri gas che provengono dalle colle, vernici e dallo stesso truciolato dei mobili. Si tratta dell’ammoniaca, della formaldeide e dello Xylene che possono essere “fissati” dagli stessi microrganismi presenti nel terreno con particolari specie di piante. A conti fatti, in un ufficio di nove metri quadrati con un’altezza di 2,4 metri se l’aria contenesse 4mila microgrammi di formaldeide servirebbero due felci per rimuoverla, oppure tre piante di dracena. Chi ha ripreso questi studi e li ha applicati in ambiente lavorativo è la professoressa Tove Fjeld, norvegese, che grazie alla sponsorizzazione dell’ente petrolifero di Stato, ha potuto osservare per quattro anni il comportamento dei dipendenti del reparto di radiologia di un ospedale cittadino. Ebbene, nel reparto medico l’assenza media per patologie diverse era attestata a un livello pari al 15% della forza lavoro in organico, su base annua. Le assenze del personale paramedico erano riconducibili alle patologie più diverse come affaticamento, mal di testa, gola secca, tosse, influenza e febbre. Posizionando in ogni ambiente e su ogni strumentazione in uso nel reparto di radiologia piante d’appartamento si è registrato una diminuzione del 10% delle assenze per malattia. Ciò che stupisce è la velocità del cambiamento, ottenuto solo in tre mesi ma confermato su una base di rilevazioni di ben quattro anni. C’è di più. In Ohio, negli Usa, sono stati catalogati, pianta per pianta, gli effetti connessi sulla persona in un luogo chiuso. Constatata la tendenza all’isolamento dall’esterno di ogni tipo di edificio per necessità di risparmio energetico, (è una necessità indotta dalla prima crisi energetica degli anni
La Schefflera è indigena nei tropici, ma cresce spontanea anche nelle zone a clima mite.
Settanta) si sono ricreate le condizioni da “navicella spaziale-sottomarino” studiate della Nasa, per cui l’apporto di piante d’appartamento ha un’influenza diretta sulla psicologia comportamentale degli umani. Dal sito www.greenplantsforgreenbuildings.com di uno studioso americano, il professor MJ Gilhooley, “Media Relations Director” dell’omonima società, “Green plants” viene un’indicazione preziosa per cui su 50 piante testate, le migliori 10 hanno espresso una più proficua utilizzazione per la purificazione dell’aria e la qualità di vita psichica dell’uomo. La scelta su queste piante è stata fatta anche in base alla loro facilità di crescita e mantenimento in locali chiusi, oltre alla resistenza agli insetti ed efficienza nel rendimento per rimuovere le tossine chimiche dall’aria. È anche vero, purtroppo, che per ogni tipo di pianta DOVE ANDARE qui indicata non esistano ricerche che A LEGGERE sappiano spiegare anche le connesse Il dottor Wolverton, che dal variazioni sulla linea comportamentale 1990 ha fondato una sua società delle persone, se non descrivere un per l’utilizzo commerciale delle generico cambiamento migliorativo nel ricerche che ha svolto per conto rapporto con gli altri. Su queste basi si della NASA e dell’US Army, diffonde gli studi attraverso due apre un campo di studi per il quale c’è siti internet che sono: http://www. da interrogarsi se un viale alberato in una wolvertonenvironmental.com/ città, ad esempio, favorisca o scoraggi le http://www.planterra.com/research/ aggressioni, come, proseguendo nella research_2.php Gli studi della professoressa Tove riflessione, se la presenza di aiuole, a Fjeld sono consultabili sui siti: differenza dei parchi, consenta una ridu- http://www.informatik.uni-trier. zione delle azioni di vandalismo. Non ci de/~ley/db/index.html sono ancora studi che misurino il tasso http://www.iees.ch/EcoEng032/ EcoEng032_Rice.html, newsletter di litigiosità di una coppia, a seconda americana che riprende le della quantità di piante d’appartamento argomentazioni della biologa. in uso o dell’esposizione delle finestre su un parco, giardino o area verde che sia. Non ci sono neppure delle statistiche che ci possano descrivere se chi vive a contatto con il verde, abbia a sua disposizione, più anni di vita rispetto chi respira smog nel centro città. Indubbiamente si tratta di dati “facilmente immaginabili” ma non suffragati, al momento, da un’effettiva ricerca in tal senso. Purtroppo!
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N U O V O. PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E
greenstyle
dal 1977 informa il settore
Aprile n. 4 - 2015 • anno XXXIX
“Bisogna
Anno XVII - Aprile 2015
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imparare a programmare” Aldo Staboli, direttore generale di PLANTA a pag. 12
pagine di Speciale
PRIMO PIANO Cos'è un garden center? Il racconto di Sue Allen
TRIMESTRALE NUMERO 20| PRIMAVERA 2015 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS
PRIMAVERA 2015 | numero 20
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16 PRIMO PIANO / assicurazioni
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Una questione di strategia
46 PRODUZIONI / associazioni Cosa serve al made in Italy? colloquio con NADA FORBICI
PRODUZIONI / sperimentazioni
Un anno di petunie
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WOLFGANG HOFER è il consigliere di amministrazione di IFS, società che controlla il marchio TUTTOGIARDINO in italia. In tutto 286 negozi
Food, un campo da esplorare
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Edizioni Laboratorio Verde è l’unica casa editrice di filiera che informa con prodotti dedicati i diversi target del mercato del florovivaismo: floricoltore, vivaista, garden center, agrarie, GDS e consumatore. Per una nuova identità della cultura del garden.
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IL GIARDINIERE
Usiamo le cisterne Le scelte per innaffiare sono diverse, ma che l’acqua piovana sia la migliore per le nostre piante non si discute. Basta col pregiudizio che raccoglierla sia “da poveracci”
L’
di ANNA PIUSSI
acqua costa, a nessuno piace sprecare soldi, e chi ama le piante cerca anche di vivere in maniera più ecologica. Ogni millimetro di pioggia che cade su superfici abitate contribuisce a mettere sotto pressione la rete di smaltimento delle acque, con allagamenti sempre più frequenti nelle città, e i fiumi che rompono le sponde. Ogni cisterna di raccolta, ogni tetto verde, ogni angolo di terra coltivato contribuisce nel suo piccolo a limitare i fenomeni di erosione ed esondazione nel nostro paese. Quando vai in visita da amici inglesi passi il tempo in giardino (qui si passa più tempo a tavola, lì non vale tanto la pena) dove ti vengono presentati con orgoglio i due più grandi amici del giardiniere: il composter e la cisterna dell’acqua. Perché in Inghilterra ogni volta che non piove per più di tre settimane i giornali annunciano: “Emergenza siccità!”. E subito viene imposto il divieto di usare l’acqua potabile in giardino – e i vicini non chiudono un occhio, per cui fioccano multe anche per chi ha un orto da accudire. La soluzione è la cisterna. La mia terrazza siede su una interrata, da quindicimila litri. Per una casa a basso consumo sono appena giusti, visto che la usiamo per lo sciacquone dei bagni, non solo per annaffiare. Adesso sto cercando una ulteriore cisterna per raccogliere l’acqua della tettoia da usare per l’orto. Sono anni che voglio metterla, perché le verdure vogliono acqua, tanta. Per il momento costa meno cercare di educare i bambini ad annaffiare (col marito ho fallito) e investirò in barrette Kinder e macchinine. Vado online, sfoglio siti web e forse qualcosa di decente troverò presso un grande distributore di materiali edili ma ancora non sono convinta – una cisterna dell’acqua deve essere capiente ma anche bella, e non costare una follia. In Inghilterra e Germania c’è un’ampia gamma disponibile, oltre alle cisterne in resina in imitazione coccio ci sono delle ottime versioni coperte di legno, a colonna snella, di molte varietà. C’è qualcosa di particolarmente soddisfacente
Una cisterna dell’ acqua deve essere capiente ma anche bella, e non costare una follia
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nell’avere una cisterna a vista, fare toc toc sul lato per sentire se è piena, riempire l’annaffiatoio direttamente dal rubinetto senza bisogno di pompe elettriche. Andrebbe proposta e venduta come fiore all’occhiello del giardino mentre qui alle volte sembra proposta come una cosa da poveracci, e si trovano soprattutto cisterne un po’ utilitarie, da orto comunale. Sono totalmente talebana sui sistemi di irrigazione? Macchè, ad esempio per le piante in vaso l’irrigazione automatica è l’unica salvezza, altrimenti è impossibile andare via anche solo per un weekend a luglio. Ricordatevi però che l’irrigazione è uno strumento che va gestito: controllare che le piante abbiano una quantità di acqua proporzionata alla loro necessità vuol dire mettere magari un tubicino per un geranio, e quattro per il rincospermum che gli sta accanto. Testare, correggere, adattare. Se possibile, irrigate con acqua piovana, altrimenti controllare regolarmente che i tubicini non si siano intasati di calcare. Il giardino non è una macchinetta radiocomandata e ogni buon giardiniere lo deve guardare da vicino – anche l’irrigazione più evoluta è al servizio dell’osservazione personale.
La cisterna raindrop di Elho.
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