P E R U N A E S TAT E D A V I V E R E C O N S T I L E
greenstyle
1,00 EURO
ESTATE 33 / 2018
GIARDINO
TRIMESTRALE NUMERO 33| ESTATE 2018 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS
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ORTO
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CUCINA
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BIO
Petali in pentola. Quattro ricette con fiori di stagione Taglio o non taglio? Le regole d’oro nell’uso del rasaerba
Calibrachoa, la regina dell’estate * Tutti i consigli per un’ottima coltivazione e manutenzione
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ESTATE 2018 / L’editoriale
C
hi lavora a stretto contatto con la natura vive sotto il dominio di un signore prepotente e capriccioso: il Tempo. Quest’anno si sta divertendo a tormentarci: abbiamo aspettato la primavera, ed è arrivata carica di pioggia, temporali, vento, grandinate… in alcune zone ancora la neve! E noi un po’ lavoriamo sotto la pioggia, un po’ aspettiamo che il tempo torni bello per proseguire coi lavori in giardino e riparare i pasticci, dove si può. Fuori dalla finestra del mio studio, vedo la distesa del vivaio: le piante e l’erba sono verdissime, ma guardando da vicino i fiori e le foglie vedrei i danni provocati dalla pioggia battente; perfino le ninfee su cui le ranocchie prendono questi attimi di Francesco Tozzi @Lab_Verde sole hanno i bordi bucherellati. Non so proprio dire che stagione ci aspetta: io spero in un’estate luminosa, calda, serena. Però so che prendersi cura del proprio giardino, anche in circostanze così, un po’ avverse, è un atto di cura e di amore che paga. Le piante sono meglio dell’analista, come diciamo più avanti; e poi vi saranno riconoscenti florovivaisti, gardenisti, giardinieri, e anche noi che delle piante vi parliamo e che cerchiamo, con loro, di rendere la vostra passione per il verde più forte e più consapevole. Anche in questo numero di greenstyle troverete infatti elementi utili per esprimere al meglio la vostra passione: dalle verdure esotiche coltivabili nei nostri orti, ai peperoncini; dai nuovi Anthurium, passando per il vasto mondo delle Echeverie e delle salvie ornamentali; vi spieghiamo come tagliare il prato, oltre a una sezione speciale dedicata agli animali da compagnia. E poi libri, ricette, visite a paesaggi lontani (questa volta vi portiamo in Irlanda) … insomma, c’è tanto da vedere e da fare e io non voglio togliervi il piacere della scoperta: sfogliate greenstyle, godetevi questa stagione insieme a noi. Ci rivediamo in autunno!
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Disegno di Franca Deghi
N° 33 - Estate 2018
Diretto da Francesco Tozzi - f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro GRAFICA Daniela Francescon - daniela.francescon@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni - m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin - s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA E MEZZI Katiuscia Morello - k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
Greenstyle periodico trimestrale, registrato presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) il 27/03/2007, n. 2. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Associata ad Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
Prezzo di copertina: 1,00 Euro
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SOMMARIO
SOMMARIO Numero 33 – Estate 2018
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LE RUBRICHE Editoriale
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Notizie brevi
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Focus 10 Passeggiar fra i fiori di Marta Meggiolaro La visita Eriche e uomini di Marta Meggiolaro
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Carosello style Estate al top di Filippo Terragni
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In cucina Petali in pentola di Felicita dell’Orto disegni di Franca Deghi
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Carosello - speciale Vita coi pet di Filippo Terragni
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29 Il segnalibro Rimbocchiamoci le maniche di Marta Meggiolaro Appuntamenti Shopping estivo di Filippo Terragni
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Orto hot di Florindo Montecchi
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INTERNO Welcome to the jungle a cura di Costanza di Matteo
PASSIONE VERDE La regina dell’estate a cura di Bianca Belfiore
Dalla Cina con furore di Felicita dell’Orto
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Sere d’estat Le lucciole e. di meraviglia brillano , ap p oggiano a le stelle si una p ium a su l mondo come l prato si distendono e le braccia e vanno in cerca di altre braccia. (Fab rizio Cara magna)
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NEL * PROSSIMO NUMERO Orto: prepariamo adesso i futuri raccolti
Protezione:
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tessuti, teli, serrette…ripariamo le piante dai primi freddi
Potature: pro e contro dei tagli autunnali
Compost: Anthurium sempre nuovi di Bianca Belfiore
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Novità per il balcone
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Taglio o non taglio? di Nicolò Pensa
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Meglio dell’analista di Alessandro Coraggio
Gerani a pranzo di Bianca Belfiore
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Un mondo di salvie di Gabriele Cantaluppi
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ESTERNO Dolcissimo Pawpaw di Nicolò Pensa
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ecco cosa fare delle foglie cadute
Nel tuo garden center a settembre! |
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NOTIZIE BREVI
Punteruolo rosso, trovata la “cura”
C’ Lilium Martagon in diversi colori.
NASCE IL SITO DEDICATO AI BULBI Vuoi dare una sferzata di energia agli angoli del tuo giardino? Allora è tempo di piantare i bulbi estivi, fra cui Calla e Lilium. Ma quali scegliere? E dove piantarli? Questa e tante altre risposte sono oggi reperibili online, grazie al portale www.bulb. com, che fornisce tutte le informazioni utili sui bulbi da fiore. Un’enciclopedia a portata di click.
è ancora speranza per le palme: la risposta contro il loro nemico numero uno è biologica, si chiama Beauveria bassiana. Si tratta di un fungo antagonista, selezionato nel corso di sette anni di ricerca in laboratorio da uno dei massimi esperti italiani, Claudio Littardi del Centro studi e ricerche per le palme di Sanremo. «Non è possibile rendere “immuni” le palme né avere una soluzione una volta per tutte -la biologia vegetale è molto diversa da quella animale - ma è possibile lavorare attraverso sistemi naturali di contrasto e prevenzione», ha spiegato Littardi durante il convegno di presentazione della ricerca, svoltosi all’interno di Euroflora. Questo particolare fungo cresce naturalmente nei nostri suoli ed è già un controllore naturale delle popolazioni di insetti. Gli studi in laboratorio hanno rilevato che Beauveria bassiana è particolarmente aggressivo nei confronti del punteruolo rosso: è in grado di distruggere l’80% degli insetti attaccandone direttamente l’intestino. Il fungo è già utilizzato in Francia da qualche tempo ed è oggi in fase di autorizzazione nel nostro Paese. «Dal punto di vista dei professionisti – ha sottolineato Aldo Grande, perito agrario di Genova, - l’uso del fungo antagonista consente di evitare l’uso di antiparassitari chimici che richiedono molte attenzioni sia per chi opera sia per chi fruisce dei giardini». Il fungo si somministra in forma granulare, sotto forma di spore, che, a contatto con l’insetto, lo uccidono in quattro-cinque giorni perché si sviluppano nel corpo dell’insetto producendo nuove spore; inoltre l’insetto diventa a sua volta elemento di contaminazione presso altre palme, diffondendo le condizioni per una notevole limitazione della sua popolazione. Con questa nuova possibilità è possibile controllare il punteruolo rispettando tutti gli altri insetti che vivono con le palme e nel giardino, al contrario della lotta chimica che agisce in modo indiscriminato. Allo stesso tempo consente di ottenere buoni risultati senza Esemplare di Punteruolo Rosso provocare ferite alle palme. (Rhynchophorus ferrugineus).
APRONO GLI ORTI NEL CUORE DI MILANO
Gli Orti Fioriti aprono le porte a cittadini e famiglie con tante nuove specie di piante e fiori che arricchiranno quelli già presenti. L’estensione degli orti raddoppia fino ad arrivare a circa 4000 metri quadri di superfice. Quest’anno CityLife proporrà un orto italiano rivisitato, caratterizzato da un layout molto contemporaneo.
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Il progetto propone la scoperta di spazi a tema: il Giardino delle InfiniteMente, la Pergola delle Zucche, il Giardino delle Erbe, l’Orto rialzato, il Viale dei Fruttiferi nani, il Giardino dei Profumi… e tanti altri. Grandi aiuole che compongono un percorso spezzato all’interno delle quali si alternano coltivazioni orticole e piantagioni ornamentali disposte con un’inclinazione a 45°. Tra le principali novità 2018 offerte dagli Orti Fioriti di CityLife sicuramente la possibilità di fare una ricca e abbondante prima colazione immersi nei profumi di erbe e fiori, fare un break passeggiando tra il Giardino delle Dalie e quello dei Fiori del Sole o
ancora bere un aperitivo in compagnia, perché in mezzo al verde non si è mai soli! Con i suoi Orti Fioriti, realizzati in collaborazione con l’Associazione Orticola di Lombardia, CityLife testimonia la grande attenzione e cura ai temi legati alla sostenibilità e al rinnovamento costante dei suoi spazi, per offrire non solo ai propri residenti ma a tutti i cittadini la possibilità di immergersi nella natura e di gustare i suoi profumi, un percorso esperienziale e didattico per bambini e famiglie nel centro di uno dei maggiori parchi urbani della città di Milano. Gli Orti Fioriti sono ideati da Filippo Pizzoni, architetto e vicepresidente di Orticola di Lombardia, in collaborazione con Susanna Magistretti di Cascina Bollate, e curati con amore e dedizione da Paolo Stella della Cooperativa del Sole. Aperti tutti i giorni fino al 30 settembre.
CERCASI AMBASCIATORI DELLE CITTÀ VERDI Ha preso il via la diciannovesima edizione del Premio “La Città per il Verde”, promosso da Il Verde Editoriale. Il Premio è assegnato ai Comuni italiani che si sono distinti per realizzazioni o metodi di gestione innovativi, finalizzati all’incremento del patrimonio verde pubblico attraverso interventi di nuova costruzione e di riqualificazione o nei quali viene privilegiato l’aspetto manutentivo. Da quest’anno il Premio accoglie anche interventi e iniziative di altri Enti pubblici e di Strutture private a finalità pubblica che hanno saputo valorizzare gli spazi verdi delle loro strutture. Quattro i riconoscimenti: “Verde urbano”, “Manutenzione del verde”, “Il Comune più organico”, “Migliore iniziativa di volontariato per la gestione degli
spazi verdi urbani”. I privati cittadini possono segnalare gli Enti che negli ultimi tre – cinque anni hanno realizzato interventi a favore del verde pubblico e della sostenibilità ambientale attraverso un modulo presente sul sito. Gli enti verranno poi invitati a partecipare al concorso. La partecipazione al Premio è gratuita: basta inviare il materiale entro e non oltre il 20 luglio 2018. La cerimonia di assegnazione del Premio si terrà a Rimini all’interno della manifestazione internazionale Ecomondo, venerdì 9 novembre 2018, e chi ha segnalato l’Ente vincitore sarà invitato a partecipare alla cerimonia. Tutti i dettagli e i moduli di adesione sono sul sito www. ilverdeeditoriale.com
Il green si fa glam
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itt ha scelto Ellen Hidding come testimonial di YOYO: la nota conduttrice televisiva ha debuttato nel ruolo di madrina dell’iconico tubo rosso in occasione di Orticola, a Milano. La portavoce perfetta secondo Alessandro Mezzalira, CEO di fitt, anche perchè tramite il suo blog Greenandglam.it, è portavoce di uno stile di vita naturale, e rappresenta l’amore per il verde, il giardino e la vita all’aria aperta con un tocco glamour. La partnership tra Ellen e Fitt si articolerà in una serie di eventi, oltre ad un’attività di digital content che ruoterà intorno all’hashtag #yoyoandyou: un invito al pubblico a condividere sui propri social gli usi più originali di YOYO, coniando gli hashtag migliori per esprimere il proprio stato d’animo e le attività con il tubo rosso, da #yoamo a #yogioco, passando per #yocanto e #yoaltop e tutto ciò che la fantasia potrà suggerire.
Euroflora, ci vediamo nel 2021
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i è chiusa il 6 maggio a Genova Euroflora 2018, dopo sedici giorni di apertura: l’edizione più lunga di sempre, che si è svolta per la prima volta nei Parchi e nei Musei
di Nervi con una nuova impostazione progettuale, finalizzata ad armonizzare gli esemplari del patrimonio arboreo esistente con gli esemplari dei florovivaisti partecipanti, le grandi scenografie vegetali, le coloratissime fioriture e le opere esposte nella Galleria d’Arte Moderna, nelle Raccolte Frugone e alla Wolfsoniana con le composizioni floreali e i fiori recisi. Gli appassionati che hanno visitato Euroflora hanno vissuto un’esperienza unica per il nostro Paese, in linea con le tendenze europee nel campo delle
grandi floralies. Qualche numero: sono stati circa 246mila i biglietti venduti, con cinque giorni di sold out e una stima di 285mila presenze complessive; per gli allestimenti sono stati usati 15mila metri quadrati di tappeto erboso, 14mila margherite rosse per il Red Wave, 430 Photiniae per il labirinto, 10mila tra solanum jasminoides e lithodora blu, 1500 metri di juta, 1440 metri quadrati di tappeto rosso. Annunciate in chiusura anche le date della dodicesima edizione: dal 24 aprile al 9 maggio 2021. Confermata la sede dei Parchi e dei Musei di Nervi, e si fa largo l’idea di estendere Euroflora anche ad altri parchi storici della città.
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FOCUS
Passeggiar fra i fiori Rose, soprattutto; e poi garofani, iris, graminacee e nuvole di Tillandsia. Benvenuti a Orticola, che da più di vent’anni porta i migliori vivaisti nel cuore di Milano
COINCIDENZA? NON CREDO
di MARTA MEGGIOLARO
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er gli appassionati del verde è uno degli appuntamenti più importanti della stagione. Si parte il giovedì sera con la cerimonia di apertura, famosa per i cappelli fiorati indossati dalle signore invitate all’evento. Da venerdì mattina fino a domenica la mostra-mercato vera e propria, con 160 vivaisti, accuratamente selezionati dall’Associazione.
“A PIACER MIO” Questo il tema scelto per l’edizione 2018, la ventiduesima della kermesse, benché l’Associazione abbia origini molto più antiche: fu fondata nel 1865 da Francesco Pertusati, e da allora è una delle anime della metropoli lombarda. Il tema è stato approfondito con illustri specialisti nelle Giornate di Stu-
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Quest’anno ho visto le Aquilegia. Le avevo già viste, chiaro, ma questa volta le ho proprio viste: la struttura del fiore e la disposizione dei colori mi hanno incantato. “A piacer mio”, dicevamo, e allora qui manifesto la mia ammirazione per la loro splendente perfezione, e che a me sussurra: il caso non esiste.
dio, e ha animato la città grazie alle iniziative di Fuori Orticola. Quest’anno è stata data voce ai vivaisti, che durante la tre giorni hanno proposto le loro specialità e illustrato quali piante sono un piacere per loro da coltivare, e a quali sono affezionati; un canale di comunicazione in più con i visitatori. L’invito è comunque rivolto a ognuno di noi, il tema pone l’attenzione sulla passione e il gusto di fare giardinaggio.
La fontana davanti al portone di Palazzo Dugnani ospitava l’installazione di Julia Artico: cinque eteree figure di fieno, le fate d’acqua, accompagnate da fiori melliferi.
Un esempio degli estrosi cappelli sfoggiati durante l’inaugurazione.
GUSTOSE NOVITÀ Con una premessa di questo genere, girovagare fra gli stand straripanti di fiori meravigliosi è stato davvero un piacere. Mi ha colpito l’esposizione di Rose Barni all’ingresso principale, una distesa multicolore che accompagnava la discesa verso la fontana, dove figure di donna con lunghe trecce si specchiavano nell’acqua. Fra gli espositori, bello vedere le Euphorbia, variegate e non, piante molto ornamentali a bassa manutenzione. Un sogno le Breathing Cloud di Tillandsia, una nuova forma di verde “da appendere” che conferma la vocazione al design di Paolo. E non poteva passare inosservata la distesa di Dianthus di Floricoltura Billo Federico, un colpo d’occhio davvero poetico.
LA VISITA
Céide Fields, un tratto di muro rinvenuto lungo il percorso di visita. Al margine, i segni del taglio della torba con la copertura di erica in fiore.
Eriche e uomini In Irlanda c’è un luogo che custodisce sotto strati di torba e fiori un lungo capitolo della storia umana. Un segreto non verrà mai svelato del tutto di MARTA MEGGIOLARO, fotografie di ANDREA RIZZA GOLDSTEIN per FONDAZIONE BENETTON STUDI E RICERCHE
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ono un’inguaribile romantica, nel senso letterale, anzi letterario del termine: amo il Romanticismo. Mi piacciono i quadri di Friedrich, le poesie di Leopardi e di Foscolo, Cime Tempestose e Orgoglio e Pregiudizio. E quindi, nutro un particolare amore per le scogliere, il mare in burrasca, i temporali, gli amori che sfidano il mondo e la morte, la Storia e tutto ciò che della Storia ci parla. Per tutte queste ragioni, quando ho visto il luogo che quest’anno la Fondazione Benetton ha insignito del Premio Carlo Scarpa, non potevo fare altro che innamorarmene subito.
ARCHEOLOGO PER CASO Vasti campi ondulati, battuti costantemente dalle piogge e rivestiti da una soffice coltre di torba su cui cresce soprattutto erica. Lo sguardo si interrompe di fronte all’oceano, dove incontra l’orlo vertiginoso dei Céide Cliffs, le falesie che qui sono alte circa 120 metri: sono i Céide Fields, che in lingua gaelica irlandese significa “collina dalla sommità piatta”. Qui la vita scorre pacifica, fra le fattorie sparse nella brughiera e le pecore che pascolano liberamente. Fino al 1934, quando Patrick Caulfield, il maestro della scuola elementare, scopre per caso, scavando vicino a casa la torba da bruciare nella stufa, una fila
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LA VISITA
Una coscienza che si intreccia al tipico sentimento nazionale irlandese, che qui si esprime in primo luogo nel fatto che si parla ancora il gaelico.
SOLO LE MANI CONOSCONO Solo quarant’anni più tardi l’intuizione di Patrick si trasforma in una delle scoperte archeologiche più sorprendenti del secolo, grazie a suo figlio, Seamus, che diventa archeologo e professore universitario. Fra le sue allieve, una in particolare prende a cuore il mistero dei Céide Fields: Gretta Byrne. È lei la custode più appassionata di questi luoghi, a cui ha dedicato tutta la vita. Luoghi in cui il legame fra uomo e ambiente è così stretto, così viscerale. Tanto è vero che la storia narrata dalle tracce sotto la torba si lascia conoscere solo dalle mani degli uomini. Nessuno strumento, nemmeno i più avanzati e moderni, riesce a penetrare questo strato di umida torba alto quattro metri. Ci riescono
Céide Fields, una delle passerelle in legno di visita agli scavi.
di massi. La disposizione lo colpisce, non è casuale: era stata voluta, progettata e costruita. Patrick capisce che quella fila di sassi bianchi, che spiccano contro il marrone scuro della torba di sfagno, sono qualcosa di speciale. Avvisa l’ufficio statale competente, e prosegue la sua indagine conficcando una sonda nella torba. In questo modo inizia a rilevare altri muretti e altri resti: un pezzo di storia, quella storia a cui gli abitanti di questa regione di frontiera, così aspra e antica, sanno di appartenere come dato di coscienza, senza bisogno di studi.
MODERNI ESPLORATORI Da trent’anni la Fondazione Benetton Studi Ricerche, con sede a Treviso, assegna ogni anno il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino. Ma il fatto interessante è che si parla di giardino in senso ampio,
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comprendendolo all’interno di una rete di relazioni: con il paesaggio circostante, con la comunità che vi risiede, con l’ecosistema composto da flora e fauna, con la storia e la cura che ad esso è dedicata. Un’impresa
coraggiosa, in un mondo che tende a settorializzare tutto, a frammentare le informazioni. Proprio per questo all’interno della Commissione Scientifica della Fondazione si trovano esperti e specialisti di
diversa estrazione: il presidente, Luigi Latini, è un paesaggista, come anche Maria Teresa Andresen e Anna Lambertini. Giuseppe Barbera è agronomo, mentre Hervè Brunon è uno storico del giardino;
Gli archeologi Seamas Caulfield e Gretta Byrne spiegano l’uso della sonda metallica per indagare la presenza di muretti sotto lo strato di torba.
I MOTIVI DELL’ABBANDONO La fase di prosperità della comunità abitante i Céide Fields durò all’incirca mille anni. Poi, gli effetti negativi del disboscamento e (quasi) impercettibili cambiamenti climatici mutarono le sorti del luogo. La temperatura si abbassò all’incirca di due gradi, aumentarono le piogge, che battevano sui terreni resi fertili dal regredire della foresta, ma anche soggetti Falesia nelle vicinanze di Céide Fields; si intravvede il centro visitatori.
al dilavamento. La terra, non più protetta dagli alberi, divenne acida e iniziò il lento e inesorabile avanzamento della torba: prati, erbe palustri, eriche, muschi e licheni conquistarono i campi. Nell’area in cui aveva prosperato la comunità umana per mille anni, maturò l’immensa distesa delle torbiere; ma non fu mai completamente abbandonata.
solo le mani e le braccia, che tramite pertiche alte cinque metri scendono a sondare il sottosuolo. E che emozione, quando la mano percepisce che il suo affondo nel terreno viene frenato: significa che lì sotto c’è qualcosa, un altro segno lasciato dagli uomini di 5.500 anni fa. Il lavoro degli archeologi, che segnano ogni punto con bastoni bianchi tracciando così nuovi perimetri, continua ancora oggi, sempre con questi strumenti. I visitatori, accompagnati dalle guide, possono provare a loro volta la sensazione del sondare il sottosuolo con le pertiche.
VITA CHE TRABOCCA Dopo ottant’anni di ricerca e di studio, quello che i Céide Fields offrono ai visitatori è sorprendente. Questa regione, una della punte più a Nord dell’ isola, battuta dall’Oceano Atlantico e il cui cielo è costantemente attraversato da nubi gonfie di pioggia, è stata per mille anni il teatro di un’intensa attività umana. 5.500 anni fa, prima che in Egitto
Monique Mosser e Lionello Puppi sono storici dell’arte, mentre Joan Noguè è geografo, Josè Tito Rojo è un botanico e Massimo Venturi Ferriolo un filosofo. Partecipano ai lavori anche il direttore
della Fondazione, Marco Tamaro, e i responsabili dei diversi settori: Patrizia Boschiero, Francesca Ghersetti, Massimo Rossi e Simonetta Zanon. Un team interdisciplinare e internazionale che ogni anno
sceglie un’area geografica da visitare. L’andare a vedere è uno degli elementi distintivi dei lavori della Commissione, che identifica i siti di interesse, e vi si reca personalmente. Un lavoro di ricerca
imponente e impegnativo, i cui risultati sono preziosi: anche per questo nella mostra che presenta i Céide Fields hanno trovato posto anche alcuni di questi luoghi, come i Botanical Gardens di Dublino.
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LA VISITA
Pannello dimostrativo del rapporto tra i muretti neolitici, i resti degli alberi e lo strato di torba esistente, nel centro visitatori di Céide Fields.
Il sigillo di Carlo Scarpa. Architetto, designer e accademico fra i più importanti e celebri del Ventesimo secolo. Veneto d’origine, ha lasciato in questa regione alcune fra le sue opere più famose. A lui è intitolato il Premio per il Paesaggio della Fondazione Benetton.
venissero innalzate le piramidi, qui giunse una comunità che sostituì un’immensa foresta con un complesso sistema di campi coltivati, delimitati e protetti da muretti in pietra. I bassi muri a secco si estendono per chilometri. Stiamo parlando insomma di proprietà privata, agricoltura e allevamento, in particolare di mucche da latte: un’attività che nella vicina Gran Bretagna è documentata solo duemila anni dopo. Gli abitanti erano anche costruttori di barche, erano diventati abili a lavorare il legno ricavato dalle opere di disboscamento. Una comunità di esseri umani, quindi con credenze mistiche e spirituali, testimoniate dalle tombe megalitiche che sorgevano in mezzo ai pascoli, così come piccoli villaggi. La torba di sfagno ha svelato oggetti di uso quotidiano, sementi, attrezzi per la macina del grano. Molto di ciò che è sepolto sotto le eriche, però, non verrà mai riportato alla luce: questa è la previsione e anche l’augurio di Seamus. Insomma, i Céide Fields raccontano e custodiscono la vita dei nostri antenati del Neolitico, che avevano scelto questo luogo come residenza stabile, ponendo fine
COSA CI ASPETTA ADESSO I Céide Fields oggi sono visitabili grazie alla presenza di un centro visitatori gestito da Gretta Byrne nell’ambito dell’Office of Public Works irlandese. Gretta, con la sua dedizione e la sua cura per il luogo, è il punto d’unione fra il lavoro archeologico, la lettura delle testimonianze rinvenute, la vita attuale e quotidiana fatta di pastorizia e turismo: spesso è lei stessa a condurre i visitatori attraverso i campi, con i suoi racconti appassionati. Per questo
suo incarnare la relazione armonica fra persone, luoghi e storia, Gretta è la persona a cui il Comitato scientifico della Fondazione Benetton ha scelto di consegnare il sigillo disegnato da Carlo Scarpa, durante la cerimonia pubblica del 12 maggio. In questa occasione è stata presentata anche l’opera monografica che raccoglie tutto il lavoro del Comitato Scientifico della Fondazione riguardante i Céide Fields.
all’epoca del nomadismo. Il che mi fa pensare che tante cose cambiano, ma il cuore dell’uomo no: perché sono certa che il panorama fatto dalla vastità del mare e dalla vertigine delle scogliere avrà avuto un peso in questa scelta. Gli uomini del Neolitico erano dei romantici, proprio come me.
UN PEZZO DI IRLANDA A TREVISO Presso la sede della Fondazione, che si trova a Palazzo Bomben, nel centro di Treviso, è possibile avere un gustoso assaggio dei Céide Fields, attraverso le quattro sale dedicate all’esposizione.
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Si parte con uno sguardo ai diversi giardini premiati lungo i ventotto anni di attività del Comitato. Nelle sale al piano superiore, invece, grazie a fotografie, cartografie attuali e storiche, disegni,
testi, e brevi filmati filmici e audiovisivi, si ripercorre il viaggio compiuto quest’anno in Irlanda, con le tappe più significative, e i Céide Fields in posto d’onore. L’allestimento, curato dalla
paesaggista Anna Costa, rende la visita gradevole, chiara e adatta anche al pubblico più giovane. L’apertura della mostra è stata prorogata fino al 1 luglio. Per informazioni: www.fbsr.it
CAROSELLO STYLE
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CAROSELLO STYLE
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Da Sapore Foo’D – l’essenza delle erbe, le composizioni pensate per diverse destinazioni d’uso: insalate, cocktail, carni grigliate, dolci, pesce, tisane e pasta. Ognuna è composta da tre specie di erbe essenziali selezionate personalmente dallo chef Davide Oldani. Un aiuto in cucina, con attenzione alla stagionalità, al risparmio e alla bellezza dell’auto-coltivazione.
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FASCINO ESCLUSIVO Piscine Laghetto propone una nuova versione di Dolcevita, una piscina fuori terra che si adatta con stile ed armonia ad ogni esigenza dell’arredo per l’esterno. Facile e veloce da montare, è ideale in zone con permessi di utilizzo solo stagionale. Disponibile in tre modelli, Diva, Rattan e Woody, è equipaggiata con un sistema di ricircolo e filtrazione che consente la massima qualità dell’igiene e della purezza dell’acqua.
PROFUMO DI BUONO Bolsius Accents è la nuova linea di Bolsius, di spiccata femminilità ed eleganza grazie a delicate sensazioni ed essenze sofisticate. Il diffusore è da 100 millilitri, senz’alcool, e sprigiona profumo fino a otto settimane. È declinato in otto fragranze che evocano emozioni di piacere per le piccole cose della vita. Ad esempio “Garden Dreams”, le cui note ricordano l’odore estivo delle foglie di pomodoro, dell’erba tagliata e del muschio.
CI PENSA BÖRDY È un accessorio in plastica ideato da Scheurich: disponibile in quattro misure (dalla capacità di 90 millilitri a un litro), è una riserva d’acqua che si inserisce nel vaso e risolve il problema dell’irrigazione nel caso di assenza da casa. Altre fantasie disponibili, la rana e il bicchiere a calice, sempre in diverse misure.
COMBINAZIONE PERFETTA La gamma di concimi consentiti in agricoltura biologica offerta da Compo comprende i bastoncini per piante orticole, aromatiche e ornamentali in vaso. Gli elementi nutritivi contenuti sono stati bilanciati e accostati pensando alle necessità delle piante. I bastoncini, inseriti nel terriccio, garantiscono due mesi di corretta fertilizzazione.
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PASSIONE VERDE
Calibrachoa - AlohaKonaHotPink - DummenOrange.
La regina dell’estate Resistente, una gamma di colori potenzialmente infinita, e ottime prestazioni in vaso: così la Calibrachoa conquisterà tutte le balconette del mondo a cura di BIANCA BELFIORE, testi e foto di NATIONAL GARDEN BUREAU
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oche piante hanno la stoffa per fare le dive come la Calibrachoa, che quest’anno entra ufficialmente fra le star del giardino grazie alla nomina a “Pianta dell’anno” del National Garden Bureau, l’associazione americana delle aziende del florovivaismo americano e mondiale. Noi non siamo americani, ma approfittiamo dell’occasione per parlare di una pianta che ci piace molto.
GIOVANISSIMA La Calibrachoa fa il suo ingresso nel mercato negli anni ’80, ma è negli anni ’90, con Million Bells®, opera di un ibridatore giapponese, che scoppia il caso. Negli ultimi venti – trent’anni si è diffusa dal Brasile al Giappone, dall’Europa all’America. Se consideriamo che la maggior parte dei fiori che coltiviamo in giardino sono del 1700 o al più del 1800, decisamente la Calibrachoa nel panorama del florovivaismo può essere considerata una neonata!
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MEGLIO IN VASO Le nuove varietà sono più tolleranti a una più ampia varietà di terreni e di climi. Come indicazione generale, ricorda che preferisce il vaso alla piena terra e che non ama i terreni con un pH alto.
Calibrachoa - NOA atmosphere.
SANGUE LATINO Come la sua sorella più grande, la Petunia, ha origini brasiliane. Inizialmente le due facevano parte dello stesso genere, ma successivamente la Calibrachoa è stata classificata con un genere differente. E a ragione: ha una gamma molto più ampia di colori rispetto alla Petunia ed è in grado di generare mix molto più complessi. In sostanza, quando ci riferiamo alla Calibrachoa definendola una “mini – petunia”, stiamo dicendo un’inesattezza. Tra l’altro preferisce il suolo roccioso e collinare, per questo rispetto alle petunie la Calibrachoa resiste meglio al secco.
MILLE SFUMATURE POSSIBILI La Calibrachoa è una fra le piante più vendute ogni anno, perché le piante, una volta fiorite, con la loro massa di migliaia di campanelle coloratissime, sono un vero eye-catcher e non stancano mai. E non è solo l’ampia palette dei colori, ma anche le
Calibrachoa - Million Bells Trailing Magenta.
Calibrachoa Superbells a fiore doppio, rossa, di Proven Winners.
BACIATA DAL SOLE
Calibrachoa - ChameleonBlueberryScone - DummenOrange.
diverse combinazioni possibili di trame e fantasie, a renderla affascinante. Inoltre i fiori possono essere singoli o doppi. Questa straordinaria varietà rende la Calibrachoa simile alle orchidee: più lo sguardo si avvicina, più è possibile scoprire in ogni fiore intricati giochi di colore.
Dopo aver scelto nel tuo garden di fiducia le tue Calibrachoa preferite, ricorda che sono piante da pieno sole: le occorrono almeno sei ore di sole diretto al giorno, ma anche di più se possibile. Il terriccio deve essere ben drenato. Evita i terricci con un’alta percentuale di argilla, freddi e pesanti, che soffocano le radici. Nutri regolarmente le tue piante con un fertilizzante per acidofile, in modo che abbiano l’energia necessaria per produrre migliaia di fiori lungo tutta la stagione. Evita gli stress idrici, vanno a discapito della fioritura: il modo migliore per avere piante bellissime per tutta la stagione è mantenere il terriccio leggermente umido e ben nutrito.
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PASSIONE VERDE
Dalla Cina con furore Sfatiamo un mito: le verdure che vengono da lontano possono trovare posto nel nostro orto, basta sapere di cosa hanno bisogno. E faranno scintille di FELICITA DELL’ORTO
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Ortaggi orientali in vendita in un mercato su strada.
n Europa sono sempre di più gli orticoltori che hanno iniziato ad apprezzare gli ortaggi definiti orientali: il termine sarebbe limitante perché sembra indicare “vegetali difficili”, ma non è così. Anzi, alcuni ortaggi coltivati comunemente, come ravanello, melanzana e aglio, sono già originari dell’Estremo Oriente, giunti a noi grazie a mercanti ed esploratori. Ovviamente, i sapori di alcuni di questi “nuovi” ortaggi sono un po’ diversi da quelli a cui siamo abituati: come il daikon, più piccante e speziato del normale
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ravanello, per esempio. Altri però, come quelli appartenenti alla famiglia delle Brassicacee oppure le zucche giapponesi, hanno sapori delicati, oppure intensi e zuccherini, e ci offrono alcuni vantaggi, sia nell’orto che in cucina. Ma quali e quanti sono gli “orientali”? • Brassicacee, la stessa famiglia di cavoli, broccoli, cavolfiori; • Cipolle orientali, includendo erba cipollina cinese; • Cucurbitacee: cetriolo cinese e zucche giappo-
Pak Choi saltato in olio bollente e servito con riso bianco bollito e salsa di soya.
nesi (Uchiki Kuri, Kobocha buttercup, Black Futsu, per citarne alcune); • Varietà di ravanelli: daikon, Beauty Heart, verdi, rossi tardivi, varietà selezionate solo per la raccolta delle foglie e varietà per la raccolta dei frutti, non delle radici.
LE BRASSICHE ORIENTALI Di buon sapore, rigogliose, semplici da coltivare, si adattano facilmente a climi e suoli diversi. Il vantaggio di inserirle nella normale coltivazione dell’orto domestico è dato dal fatto che sono rapide: la maggior parte raggiunge la maturazione completa più velocemente di cavoli e cavolfiori, pronti in circa 3/4 mesi, mentre la prima raccolta delle varietà orientali si può effettuare a partire da 2-4 settimane dalla semina. Crescono velocemente, il che significa, oltre alla raccolta veloce, che si evitano tutte le problematiche a cui sono soggette le varietà nostrane per quanto riguarda parassiti e patologie. Si possono seminare sia in primavera che in estate/ autunno, offrendo così una maggiore disponibilità di prodotto fresco. Alcune varietà sopravvivono a temperature inferiori anche a -10ºC, per un prodotto fresco e sempre disponibile. Sono molto versatili in cucina: si possono mangiare crude (le
CURIOSITÀ CHIAMIAMOLE PER NOME Per la raccolta delle foglie ecco le varietà appartenenti al gruppo della Brassica Rapa (di sapore delicato): • Cavolo cinese (Brassica rapa L. ssp. pekinensis); • Komatsuna (Brassica rapa L. ssp. perviridis); • Mibuna e Mizuna (Brassica rapa L. ssp. nipposinica o japonica); • Pak Choi (Brassica rapa L. ssp. chinensis). Al gruppo della Brassica Juncea (di sapore più piccante e deciso): • A foglia larga, gigante (Brassica juncea L. ssp. rugosa); • A foglia piccola, o cinese (Brassica juncea L. ssp. foliosa); • A foglia riccia (Brassica juncea L. ssp. crispifolia, cernua e chirimenna). Per la raccolta delle cime (infiorescenze e gambo) troviamo invece il Gruppo Choy sum che include: • Il Pak choi da fiore (Brassica rapa L. ssp. chinensis), (Brassica rapa L. ssp. parachinensis) ed il Pak choi a fiori viola (Brassica rapa L. ssp. Purpurea); • Rape da semi oleiferi commestibili: (Brassica rapa L. ssp. oleifera e L. ssp. utilis); • Broccoli cinesi (Brassica oleracea L. ssp. alboglabra).
foglie giovani), per esempio in insalata, saltate velocemente in padella (con o senza aglio), aggiunte a zuppe, oppure stufate. Hanno tutte sapori leggermente diversi, più o meno piccanti (appartengono alla stessa famiglia della senape), più o meno dolci, amare. Ed infine, ma non meno importante, sono salutari per l’apporto di sostanza antiossidanti, vitamine e sali minerali.
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PASSIONE VERDE
PIANTIAMOLE
• Mizuna – si può tagliare almeno 3-4 volte Come la maggior parte delle brassicacee, (facilmente 5) e dura per più di 4 mesi; ORIENTE IN CUCINA anche queste verdure amano suolo fertile, • Komatsuna – come sopra; Tutte le verdure oriental i ricco di materia organica, neutro o leg• Mibuna; si prestano bene ad essere germente alcalino. Le brassiche orientali • Green Wave. semplicemente saltate in sono verdure che germinano meglio con La semina estiva avviene da giugno ad padella a fiamma alta per il caldo. Quindi se siete abituati alla coltiagosto, ed è volta alla raccolta della pianta qualche secondo, con olio di semi, un po’ di zenzero o vazione anticipata, l’ideale è una piccola matura. In questo periodo si può seminare aglio o anche senza niente, serra; dopo la germinazione e la crescita tutto, direttamente in campo oppure in solo olio e sale! iniziale (con tre o quattro foglie) tollerano disemenzaio da trapiantare in un secondo verse condizioni climatiche, sia caldo sia molto tempo. Le brassiche rispondono molto bene ad freddo; attenzione però, hanno un apparato radicaessere seminate in vasetti di torba o vaschette, rile superficiale, perciò richiedono la pacciamatura. manendo generalmente più sane e forti rispetto a Inoltre, si possono seminare due volte all’anno. quelle seminate direttamente in campo. La semina primaverile avviene in marzo-aprile, non appena il suolo si è riscaldato (con una temATTENZIONE A SOLE E LUCE peratura dell’aria di almeno 10°C), e viene fatta Le brassiche orientali reagiscono allo stress con coprendo con un tessuto non tessuto. La la fioritura precoce: occorre prestare atsemina migliore è in genere quella tenzione alle temperature nelle prime fasi di crescita della pianta, sia quando di aprile. In primavera si semina i semi stanno germinando sia nella fase esclusivamente per la racsuccessiva. Le piantine giovani hanno colta a taglio delle foglie infatti bisogno di accumulare un giovani. Le piante non certo numero di unità di calore vengono fatte arrivare (ore di caldo) per evitare la a completa maturaziofioritura, che andrebbe a ne. La semina è fitta e discapito della produzione attuata direttamente di foglie. Superata questa in campo, in file singole fase, resistono a temperature più strette o larghe 10-15 cenbasse senza alcun danno. Siccità, eccesso d’acqua, timetri, senza diradamenti. Il cavolo cinese è un ortaggio shock durante il trapianto possono sviluppare magNel giro di qualche settimaindicato per la giormente questa tendenza. Alcune varietà hanno na si può avere una prima raccolta di raccolta delle foglie, e ha la tendenza a fiorire precocemente anche in foglie tenere, che ricresceranno velocemente. Si sapore delicato. relazione al numero delle ore di luce (quando possono tagliare le foglie quando le piantine hanno ci sono più di 12-14 ore di luce al giorno). Per raggiunto una altezza di 8-10 centimetri, tagliando questo motivo le istruzioni sui pacchetti di alcune sopra la crescita (zona del colletto) ovvero appena varietà indicano generalmente come periodo di sopra le giovani foglie che stanno spuntando al semina da giugno/luglio in poi, ovvero dopo il centro. Con questa tecnica si presentano le sesolstizio estivo. guenti varietà a crescita veloce: CURIOSITÀ Altre piante esotiche da provare: - Fagiolo a metro (Vigna unguiculata) - Zucca dei serpenti (Trichosanthes cucumerina var. anguina) - Ravanello ratto-coda (Raphanus caudatus) - Bambù Moso (Phyllostachys pubescens) - Patata messicana, jícama (Pachyrhizus erosus)
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- Cipoletta (Allium fistulosum) - Luffa (Luffa cylindrica) - Lattuga asparago (Lactuca sativa var. angustana) - Tigre del prato, Gotu Kola (Centella asiatica) - Soia ‘Envy’ (Glycine max) - Zucca siamese (Cucurbita filicifolia) - Cetriolo ‘Chinese slangen’ (Cucumis sativus) - Prezzemolo giapponese - Mitsuba (Cryptotaenia
japonica) - Dang Shen (Codonopsis pilosula) - Crisantemo giallo (Chrysanthemum coronarium) - Bardana (Arctium lappa var. sativa) - Cipollotto giapponese ‘Shimonita’ (Allium fistulosum) - Gombo (Abelmoschus esculentus) - Moringa (Moringa oleifera) - Cocozza, zucca a fiasco
‘Dipper’ (Lagenaria siceraria) semi - Bidao, zucca di cera (Benincasa hispida) semi - Spinacio di Malabar (Basella alba) - Cetriolo Armeno (Cucumis melo var. flexuosus) - Senape Rossa ‘Red Giant’ (Brassica juncea) - Spinacio della Nuova Zelanda (Tetragonia tetragonioides)
PASSIONE VERDE
Orto hot Parliamo di peperoncini, il frutto esplosivo dell’estate. Tante curiosità, consigli, e soprattutto le indicazioni per coltivarlo con successo di FLORINDO MONTECCHI
È
diventato una vera moda, che solletica la voglia di sfida e le manie dei collezionisti che vogliono superare i propri limiti in termini di resistenza al piccante: il peperoncino è un must della stagione. Come il peperone, appartiene al genere Capsicum L., della famiglia delle Solanacee, è imparentato con patata, pomodoro e melanzana, con cui condivide l’origine, ovvero l’America centro meridionale, anche se ormai è diffuso e coltivato ovunque nel mondo. Le specie sono centinaia, da quelle super piccanti a quelle dolci.
MILLE USI POSSIBILI Il peperoncino può essere consumato fresco, essiccato, affumicato, cotto o crudo, a seconda della varietà: alcune sono per il consumo immediato,
Peperoncino di Cayenna, una delle varietà più coltivate, con un grado di piccantezza nella Scala di Scoville fra 30mila e 50mila: una buona via di mezzo.
perché i frutti non si mantengono; altre, come l’Habanero, possono essere essiccate e macinate. In questo modo aumenta la concentrazione di capsaicina e dunque la piccantezza. Facilita la digestione, previene le malattie cardiovascolari e secondo alcuni ha un ruolo importante anche come sostanza anti-cancro e come anti-dolorifico, nonché come afrodisiaco! Il peperoncino ha applicazione anche in ambito estetico; ad esempio, aiuta i capelli a riacquistare forza e vigore e ne frena la caduta.
STA BENE DAPPERTUTTO Il punto di forza del peperoncino è che chiede poche cure e si adatta alla coltivazione in terra
La capsantina è la sostanza che conferisce ai frutti il colore rosso. Estratta chimicamente, è insapore e viene usata come colorante nell’industria
alimentare, ad esempio per ravvivare il colore della carne dei salami. Già in tempi lontani veniva usata dagli allevatori di galline
che aggiungendo un po’ di polvere di peperoncino nel mangime, ottenevano tuorli con un colore più acceso. La capsantina ravviva
© foto servizio fotolia.com
COLORE... NEL POLLAIO anche il colore delle piume: per questo a Zanzibar e nel Texas aggiungono peperoncini al mangime di canarini e fringuelli.
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ESTERNO
Facile da coltivare in vaso, richiede poche cure. Attenzione però ai ristagni d’acqua nel sottovaso.
ATTENZIONE! Quando maneggi i peperoncini, usa i guanti in lattice ed evita di toccare gli occhi o qualunque altra parte del corpo con le mani sporche di peperoncino. Se per sfortuna succede, il rimedio è immergere un batuffolo di cotone nel latte freddo di frigo, appoggiarlo delicatamente, lasciarlo agire per qualche secondo e ripulire con un altro batuffolo pulito. Ripetere l’operazione più volte.
come in vaso. Si semina verso febbraio al Centro e al Sud e a marzo al Nord, mentre i frutti si possono raccogliere in estate e in autunno. Il tempo di produzione oscilla tra i 120 e i 180 giorni dalla semina. Scegliete un terreno sciolto, drenante, non eccessivamente concimato: un uso eccessivo di concimi darebbe origine a piante ricche di foglie, ma con pochi fiori e quindi pochi frutti. Il peperoncino ha bisogno di acqua durante la coltivazione, soprattutto nella fase di formazione dei frutti; cercate di evitare però ristagni (mai lasciare acqua nel sottovaso!). La raccolta si effettua quando le bacche (cioè i peperoncini) sono giunte a completa maturazione, da giugno-luglio a settembre; usate una cesoia per non danneggiare le piante.
CURATELI, MA IN MODO BIO Il peperone è attaccato da diversi insetti, tra cui la mosca bianca. Tra i funghi che possono attaccarla i più importanti sono la muffa grigia, il mal bianco, il marciume del piede. Trattandosi di prodotti “commestibili”, è bene ricorrere a rimedi di tipo naturale anziché chimico, scegliendo la difesa biologica.
Peperoncino Habanero chocolate: un colore interessante per una delle varietà più piccanti.
PERCHÉ “BRUCIANO”? Il responsabile è l’alcaloide capsaicina, che con altri quattro capsaicinoidi determina il livello di piccantezza. La sensazione di bruciore che percepiamo in realtà non esiste, nel senso che non si ha un reale aumento di temperatura in bocca. La capsaicina
“inganna” i termorecettori presenti nella bocca, e questi inviano un segnale al cervello che crea la sensazione di bruciore. Il grado di piccantezza dei peperoncini è stato classificato con la Scala di Scoville, dal nome del farmacista americano Wilbur Scoville che la sviluppò nel 1912 con lo scopo di misurare il “piccante”. La scala determina l’attività della capsaicina sui recettori del calore della lingua. I valori vanno da 0, un normale peperone, a 16 milioni per la capsaicina pura. Se il vostro peperoncino è tra i primi nella Scala di Scoville e volete “attenuarlo”, mettetelo a bagno per un’ora in aceto e sale, nella proporzione di 4/1. In cucina ricordate inoltre che più la cottura è lunga e più si accentuerà il piccante. Per attenuarlo basta eliminare la placenta, cioè i filamenti bianchi che si trovano in alto, vicino al picciolo e ai semi. È qui che si concentra la capsaicina.
LA RICETTA: PEPERONCINO FRESCO SOTT’OLIO Tagliare i peperoncini a metà per il lungo. Mettere sul fondo di una grossa ciotola uno strato di sale e ricoprirlo con i peperoncini; ripetere questa stratificazione alternata di sale e peperoncino sino ad esaurimento. Collocare
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un peso al di sopra degli strati per far spurgare l’acqua in eccesso. Di tanto in tanto eliminare l’acqua che si accumula sul fondo del contenitore. Terminato lo spurgo, procedere con la rimozione del sale dalla superficie
dei peperoncini, usando della carta assorbente o spazzole morbide. Prendere un barattolo di vetro, precedentemente sterilizzato, e riempirlo di peperoncino. Sommergere completamente i peperoncini con l’olio extravergine di oliva Tappare
e lasciar riposare per almeno tre o quattro settimane in un luogo fresco e umido prima dell’apertura.
CUCINA & TERRITORIO
Petali in pentola Il menù estivo si colora grazie ai fiori edibili: sono gustosi e crescono in tutti i giardini, anche nel tuo di FELICITA DELL’ORTO DISEGNI di FRANCA DEGHI
© foto fotolia.com
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CUCINA & TERRITORIO
FRITTATA DI GERANIO Ingredienti • 6 uova fresche • Olio extra vergine di oliva • Sale e pepe • Un’abbondante manciata di fiori di geranio in diversi colori Far scaldare un filo d’olio in una padella antiaderente. Nel frattempo preparare un composto con le uova sbattute, un pizzico di sale e pepe e i petali dei gerani ben lavati. Versare il composto nella padella e cuocere bene da entrambi i lati.
Tagliatelle con gamberi e fiori misti Ingredienti • 250 grammi tagliatelle all’uovo • 200 grammi di gamberetti rosa sgusciati • Uno spicchio d’aglio • Olio extra vergine di oliva • Una grossa manciata di fiori freschi misti (begonie, gerani, calendula, rosa) • Un goccio di brandy Preparazione: Rosolare l’aglio nell’olio, aggiungere i gamberetti, sfumare con un poco di brandy e salare. Cuocere le tagliatelle per pochissimi minuti, togliere lo spicchio di aglio dalla padella, aggiungere le tagliatelle e saltarle nel sughetto. Fuori dal fuoco unire i fiori freschi e aggiungere un filo di olio crudo. Servire e usare i fiori anche per guarnire il piatto.
POLIPO CON FIORI DI CAMOMILLA E PATATE Ingredienti • Un polipo di circa 1 chilo • Una decina di piccole patate novelle • Tre cucchiai di olio extra vergine di oliva • Uno spicchio d’aglio tritato • Una manciata di fiori di camomilla • Una manciata di olive • Sale e pepe Pulire il polipo e cuocerlo in abbondante acqua salata per circa 40 minuti. Lasciarlo raffreddare nell’acqua di cottura, scolarlo e pulirlo dalla pelle. Tagliarlo a pezzetti e condire con l’olio, l’aglio tritato e i fiori di camomilla. Lessare le patate in acqua salata e a termine cottura disporle su un piatto da portata coprendole con il polipo. Alla fine aggiungere le olive. Buono anche freddo.
Fiori brinati Ingredienti • Petali di fiori freschi, ad esempio di rosa, o di viola • 2 albumi d’uovo • Zucchero Sbattere gli albumi senza montarli a neve ed immergervi i petali dei fiori che si desiderano brinare, toglierli e lasciar asciugare qualche istante. Spolverizzare i fiori di zucchero e lasciar riposare i petali così trattati su una carta assorbente per 4-5 ore in frigo. I petali brinati si possono servire su un vassoio accompagnandoli da riccioli di cioccolato al latte.
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Welcome to the jungle Una nuova collezione di carta da parati grazie a cui ogni ambiente di casa può essere la porta su un altro mondo
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di COSTANZA DI MATTEO
ai tropici ai deserti, passando per la macchia mediterranea, le foreste e le lussureggianti praterie: i soggetti della collezione Ambiente, proposta da WallPepper® per il 2018, sono una celebrazione della natura incontaminata di tutti gli angoli del nostro pianeta.
IMMERSIONE FRA FIORI E FOGLIE Le texture delle piante, le trame delle canopie, così come gli scorci dei paesaggi e delle piccole creature che li popolano, sono riprodotti con fedeltà sul supporto WallPepper® e danno vita a mondi suggestivi nei quali è facile immergersi completamente, per un emozionante e rilassante viaggio con l’immaginazione. Fiori, frutti, foglie e animali esotici forniscono lo spunto ideale per proiettare sulle superfici affascinanti caleidoscopi di colori: alle diverse sfumature brillanti di verde, Ambiente unisce i rosa, i blu, i rossi, gli arancioni e altri innumerevoli colori, in un’esplosione di energia che crea una frizzante atmosfera di rinascita. Per sentirsi sempre fuori da casa propria… a casa propria. me “Welco le” g n ju to the della e rt a p fa biente, ne Am collezio à 2018 di la novit per® . p WallPe
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INTERNO
Un colore più neutro su cui spiccano le trame delle foglie tropicali: “Tropic Treasure”.
“Mountain falling”.
È come essere seduti sotto un grande albero e il cielo azzurro: “Fruscio immobile”.
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INTERNO
Anthurium sempre nuovi Una delle classiche piante fiorite da interno diventa protagonista anche nei bouquet, grazie a un continuo lavoro sulla genetica di BIANCA BELFIORE foto di ANTHURA B.V.
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empre bello in vaso, ancora più bello nei mazzi: questa è la scommessa dei produttori su uno dei fiori più conosciuti e diffusi nelle nostre case. Le possibilità di colore si moltiplicano, le piante diventano sempre più resistenti: ecco una anteprima delle nuove cultivar disponibili.
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INTERNO
Grande o piccolo? Le cultivar da vaso presentate quest’anno da Anthura, una grande azienda olandese che si occupa di sviluppare le varietà di Anthurium, puntano sull’offerta di diverse taglie e colori vivaci.
GRAZIOSO “Small is the next big thing”, cioè: il piccolo è la prossima grande cosa. Zizou® è un Anthurium piccolo piccolo, che però fiorisce abbondantemente. Tre vasi insieme compongono un centrotavola eccezionale!
VINTAGE Rustica®, un vibrante color rosso, una moltitudine di fiori: questa ricchezza porta le atmosfere del Rinascimento in casa, e ingentilisce ogni ambiente.
PASSIONE VERDE
ETEREO Kaseko® prende il suo nome da una tradizionale danza del Sud America. Il fiore è di colore giallo – rosso, una novità in assortimento, capace di colpire per la vivacità dei colori.
Eleganza innata Fra gli Anthurium da reciso, ecco le novità che puntano sulla delicatezza delle forme e l’originalità dei colori.
TRENDY
PURO Aspire® ha un aspetto fresco, grazie al colore bianco neve e allo spadice verde: un nuovo fiore, chic, che si aggiunge alla famiglia degli Anthurium bianchi.
Marea® è la varietà più spettacolare: il fiore ricorda un tulipano, e il colore parte dal verde e vira nel rosa via via che procede la maturazione. Uno dei preferiti dai fioristi per le grandi possibilità di accostamento.
Lo sai? Per trovare, selezionare, testare e preparare alla coltivazione una nuova cultivar di Anthurium ci vogliono fra i sei e egli otto anni. Quanto lavoro dietro a un singolo fiore!
INTENSO Cantello® è un fiore dall’aspetto caldo, rosso con venature marroni. Lo spadice scuro gli dà carattere e lo rende un fiore che fa atmosfera.
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INTERNO
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le ami, o le odi. Ma se ti lasci conquistare, saranno tue amiche per sempre. Le cactacee e le succulente sono piante forti, perdonano i maltrattamenti e le dimenticanze. E sono tantissime, ognuna con la propria fisionomia e il proprio carattere: là fuori c’è anche quella adatta a te! La vastità di cultivar possibili scatena il desiderio di andare alla ricerca delle rarità nei collezionisti affetti dalla cactus-mania. Qui vogliamo presentarvi una specie in particolare, l’Echeveria.
UNA STRUTTURA DA AMMIRARE Partiamo dal fatto che non ha spine, anzi, le sue foglie posseggono una superficie liscia che attira le carezze; e questo già rende l’Echeveria più simpatica di altre piante grasse. La seconda cosa che colpisce in questa succulenta è la struttura, la disposizione delle foglie, che si “arrotolano” intorno al nucleo centrale, e ricorda quella dei petali di rosa. Un’altra qualità, è facile: difficile far morire un’Eche-
Meglio dell’analista Indistruttibili e multiformi, le piante grasse danno grandi soddisfazioni, sono elementi di carattere in casa, e fanno compagnia a lungo. Ecco una delle nostre preferite di ALESSANDRO CORAGGIO
invecchiando, piegano il fusto e non stanno più in piedi: con un coltello pulito e ben affilato taglia la testa, cioè la rosetta, e piantala in un terriccio leggero, ricco di pietra pomice o argilla espansa. La rosetta radicherà presto, e il tronco, dopo qualche settimana, inizierà a cacciare e diventerà una pianta più bella e più forte di prima.
L’ACQUA SERVE, ECCOME veria, basta che abbia luce, pochissima acqua, e lei è contenta. In più, le varietà sono tantissime. Da segnalare, Lovely Rose, che sembra proprio una rosa. La specie chihuahuaensis, che ha le foglie molto carnose coperte da una pruina azzurra. La Echeveria shaviana, con le foglie molto arricciate e fiori dallo stelo corallino.
PUOI AVERNE QUANTE NE VUOI Le Echeverie si moltiplicano o partendo dalla foglia, o per talea. Ottenere una nuova pianta dalla foglia è facilissimo: staccala e lasciala in pace in un luogo fresco, in poco tempo vedrai spuntare le radici dal punto in cui hai staccato la foglia dal fusto, e a quel punto potrai interrarla. La talea invece è molto utile per raddrizzare la pianta. Spesso le Echeveria,
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Sembra proprio una rosa, Echeveria Lovely Rose.
Una delle dicerie sulle piante grasse è che non serve innaffiarle. Come tutte le bugie, anche questa ha un fondo di verità: per la particolare struttura, queste piante sono in grado di conservare al loro interno l’acqua e resistere alla siccità. Ma ciò non
PER SAPERNE DI PIÙ “Pelle di Spine” è il romanzo – manuale che parla di piante grasse e di come prendersene cura da un punto di vista molto speciale. Puoi acquistarlo su Amazon, oppure scrivendo una email a info@laboratorioverde.net
Echeveria Shaviana, foglie molto arricciate e fiori dallo stelo corallino.
significa che dobbiamo lasciarle assetate apposta! La regola generale è: non innaffiare in autunno e in inverno, quando queste piante sono in letargo; innaffiare in modo regolare in primavera e in estate, quando si svegliano e si sviluppano. Bagnando controllate che la zolla si impregni d’acqua e prima di innaffiare di nuovo aspettate che la zolla sia asciutta. La cosa importante è non lasciare all’umido le radici: quindi scegliete un terriccio leggero, mettete nel vaso uno strato di ghiaia, di argilla espansa, di materiale drenante, insomma, e non lasciate l’acqua nel sottovaso. Anche la temperatura dell’acqua è importante: non usatela fredda di rubinetto, ma nemmeno calda.
CONCIME, QUALE E QUANDO Nei concimi si trovano azoto, fosforo e potassio, tre elementi che le piante hanno bisogno per svilupparsi al meglio; ma a seconda della pianta, questi vanno dosati in modo diverso. Per le piante grasse scegliete concimi con il valore del fosforo doppio rispetto all’azoto, e potassio doppio rispetto al fosforo. Concimate quando la pianta è sveglia ed è già in vegetazione, perché significa che le radici sono recettive e pronte ad assumere sostanze nutritive. Se avete appena rinvasato con
LA FORMULA GIUSTA DEL CONCIME Cerca la scritta NPK: sono i tre elementi nutritivi fondamentali, azoto (N) che fa crescere le piante, fosforo (P) che rende belli i fiori e potassio (K) che rende bella la pianta e le spine. Il concime giusto per le piante grasse è in queste proporzioni: N–P–K =1– 2 – 4.
un terriccio specifico, non occorre concimare: i terricci contengono già sostanze nutritive sufficienti per il primo anno. Le piante rinvasate prima, invece, hanno bisogno di essere concimate due – tre volte fra la primavera e l’estate. Ultimo consiglio: non aspettate la fine dell’estate. L’apporto di energia porterebbe la vostra pianta a vegetare più a lungo, invece di andare a riposo. E questo non le fa bene!
CHE VASO SCELGO? La coltivazione in vaso è preferibile per la maggior parte delle piante grasse, soprattutto nelle fasce climatiche con inverni rigidi; quando le temperature si abbassano troppo, è possibile portarle in casa o in serra, così svernano tranquillamente e la primavera saranno pronte a uscire di nuovo (facendo attenzione a non farle “scottare” al primo sole!). I vasi in terracotta e in ceramica valorizzano molto gli esemplari, ma richiedono più attenzioni. Questo materiale infatti è poroso: significa che asciuga molto più rapidamente. Inoltre, spesso le piante ancorano le radici alla parete interna del vaso, quindi, se hai aspettato troppo per il rinvaso, dovrai scegliere fra perdere la pianta o perdere il vaso: perché per staccarla da lì dovrai romperlo. I vasi in plastica non sono altrettanto d’effetto, ma sono più semplici da usare; un buon compromesso è usare vasi per la coltivazione in plastica, per poi sbizzarrirsi nella scelta dei coprivasi.
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Dolcissimo Pawpaw Tantissimi i nomi per identificare questo frutto particolare, somigliante alla Papaya. Ecco qualche indicazione per coltivarlo a casa, anche perché è il modo migliore per poterlo assaggiare di NICOLÒ PENSA
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el nostro viaggio alla conoscenza dei frutti minori, europei o esotici, ecco il “Banano di Montagna”. L’Asimina (Asimina triloba, L.) è un piccolo albero caducifoglia, originario della costa est degli Stati Uniti d’America, dove è conosciuto con il nome di Pawpaw o Paw Paw.
Il frutto dell’Asimina. I semi, duri, venivano usati dai Nativi Americani come amuleti.
UN SOLO FRUTTO, MOLTI NOMI Il Banano di Montagna appartiene alla famiglia delle Annonaceae, la stessa di cui fanno parte Cherimoya, Graviola e Ylang-ylang, specie molto diffuse nelle fasce tropicali. Spontaneo lungo i corsi d’acqua, è diffuso nel sottobosco di alberi ad alto fusto quali querce e noci americani, dove forma boschetti che si originano dalle radici di un unico individuo: questa formazione viene definita macchia d’Asimina. Il nome Asimina deriva dal termine Assimin o Rassimin dato dai Nativi americani, che poi fu modificato nel termine francese Asiminier per arrivare infine alla forma utilizzata dalla nomenclatura ufficiale. Il nome comune statunitense, Pawpaw, deriva probabilmente dallo spagnolo papaya, un frutto tropicale americano (Carica papaya) che non ha alcun collegamento con l’Asimina a parte l’aspetto. La forma allungata del frutto ha portato nel tempo alla creazione di innumerevoli soprannomi locali che si rifanno alla somiglianza con le specie del genere Musa (Banano, da cui il nome), ma con la quale nulla a che fare; così è conosciuta come: Banana selvatica, banana di montagna, banana della prateria, banana del poveruomo, banana degli indiani, banana del West Virginia, banana del
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Kansas, banana del Kentucky, banana del Michigan, banana del Missouri, e così via.
MEGLIO DUE CHE UNO
I fiori sono autosterili, e hanno un odore leggermente putrido che attira gli insetti impollinatori.
È un alberello a portamento eretto (più alto che largo), che raggiunge i cinque – sei metri di altezza; ha grandi foglie, lanceolate, caduche di 15–20 cm di lunghezza, pendenti e la corteccia grigia. I fiori appaiono prima delle foglie e sono pendenti, a “campanella”, di colore rossiccio–marrone scuro. Nel clima italiano si schiudono in aprile, prima delle foglie. Hanno un odore poco piacevole, anche se appena percettibile, leggermente pu-
TOSSICA, MA NON PERICOLOSA Tutte le parti della pianta (esclusa la polpa dei frutti maturi) sono tossiche per la presenza di acetogenine a spiccata attività antimitotica, che impediscono quindi la replicazione cellulare; tali sostanze sono allo studio per la loro particolare efficienza nella cura dei tumori. La tossicità è comune ad altri fruttiferi della famiglia
delle Annonaceae, ma tali sostanze non producono rischi per la coltivazione della pianta, essendo impossibile l’intossicazione fortuita. La pianta, per le sostanze contenute, è straordinariamente resistente a parassiti e malattie, soprattutto in ambiente umido: non necessita quindi di alcun trattamento.
MEGLIO QUELLI COLTIVATI IN CASA
trido, caratteristica adatta agli insetti saprofagi, come mosche ed altri Ditteri (mosconi) delle concimaie, formiche o coleotteri, che fungono da agenti impollinatori. Ciò che rende interessante la coltivazione di questa pianta è il frutto, perciò vi consigliamo di acquistarlo in coppia. Di norma infatti è autosterile, quindi la fecondazione avviene solo tra piante diverse; esistono alcune varietà autofertili e quindi, in tal caso è sufficiente una sola pianta. In caso di assenza di insetti impollinatori (in ambiente urbano senza insetti) può essere utile la impollinazione artificiale manuale, effettuata con un pennellino.
I frutti sono grandi bacche, simili nella forma a pere più o meno cilindriche, lunghe fra i 6–18 cm ed oltre di lunghezza, per 3–8 cm di larghezza. Singoli o spesso riuniti a gruppi simili alle dita di una mano, vagamente simili nella struttura a quelle delle banane. Contengono semi bruni, disposti in due file, molto duri. La polpa del frutto ha consistenza densa, soda, cremosa, è bianca, o a volte di colore tendente al giallo, dolce e profumata, e priva di acidità. La polpa del frutto è ricca di vitamine e sali minerali, e ha una quantità alta di proteine. La maturazione dei frutti è tardo estiva o autunnale, dalla fine agosto a settembre; dato che i fiori non si aprono tutti assieme ma in periodo di oltre un mese, anche i frutti giungono a maturità gradual-
I frutti a maturazione sono particolarmente dedicati: per questo è difficile la produzione industriale.
CURIOSITÀ Era uso tra gli abitanti delle campagne del Midwest recarsi nel bosco a fine estate alla ricerca delle migliori macchie d’Asimina in cui raccogliere da terra i frutti maturi. In questo compito
erano particolarmente abili i bambini che vedevano l’occasione come un gioco e come una rara occasione di mangiare qualcosa di dolce a volontà. Di questa tradizione sono rimaste
diverse testimonianze tra cui una canzone popolare che possiamo trovare in infinite varianti in tutti gli Stati Uniti orientali: “Way down yonder in the pawpaw patch…”. Nel testo di questa canzone si
invitano i bambini a seguire una propria compagna di giochi che si è addentrata nel boschetto di Asimina con l’obiettivo di riempirsi le tasche e le borse con i frutti maturi e profumati.
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NON SOLO PER I FRUTTI I Nativi Americani usavano l’Asiminina nella sua interezza: la corteccia interna della pianta, fibrosa, veniva usata per la preparazione di corde, reti da pesca, stuoie e per legare il pescato. I tronchi, divisi in quarti,
venivano impiegati per la realizzazione di recinzioni. I semi venivano portati come degli amuleti poiché si riteneva che portassero fortuna – come i frutti dell’Ippocastano qui in Italia.
mente in un periodo di tempo di 30–45 giorni. La maturazione differita nel tempo e la delicatezza dei frutti (si ammaccano facilmente), rendono difficile la coltivazione industriale: per cui, chi vuole assaggiare questi frutti particolari, può optare per la coltivazione nel proprio giardino.
COLTIVAZIONE L’ambiente ideale per la coltivazione dell’Asimina è il clima temperato, costiero o continentale, con estati relativamente calde ma non torride, ed inverni da freddi a molto freddi: resiste a temperature invernali di −20/−25 °C, e necessita di un periodo di dormienza con temperature inferiori a 7 °C per avere un’abbondante fioritura. Dato l’ambiente naturale d’origine (greti di ruscelli o di torrenti, sottosuolo a scorrimento d’acqua, con terreno ricco di detriti e residui vegetali), è da considerare come pianta adatta ad ambiente e suoli umidi, anche se ben drenati, con pH neutro, o sub-acido; non sopporta i terreni calcarei. Una pacciamatura consistente con foglie e compost vegetale favorisce la conservazione del pH basso del suolo. Molto sensibile nella zona delle radici, il loro danneggiamento a causa delle lavorazioni del terreno, o nel trapianto, danneggia gravemente la pianta. Il periodo migliore per l’impianto è durante il riposo vegetativo, in autunno dopo la caduta delle foglie o
L’albero cresce in zone umide, creando piccoli boschetti che vengono comunemente chiamati “macchie di Asimina”.
appena dopo le ultime gelate, prima del risveglio vegetativo. In tale periodo l’apparato radicale, più attivo, reagisce con prontezza agli stress del trapianto e i rischi di morte sono ridotti. La fruttificazione solitamente avviene a partire dal terzo anno di fioritura, in rarissimi casi riesce a fruttificare prima. Per accelerare la fruttificazione si consiglia di coltivare la pianta in zone con alto tasso di umidità dell’ambiente e del terreno, con esposizione a pieno sole di qualche ora nei mesi primaverili estivi. Oltre a questi fattori ambientali è opportuno che il terreno sia prima cosparso con compost a cui si è aggiunto del letame maturo. Non resta che attendere i primi frutti da gustare con la nostra ricetta! Frutti di Pawpaw di diversa grandezza e forma: la lunghezza oscilla fra i 6 e i 18 centimetri di lunghezza.
GELATO DI ASIMINA
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latte di soja) 1. Lavare l’asimina, tagliare a metà i frutti a metà e con un cucchiaio estrarre la polpa separandola dalla buccia. 2. Eliminare i semi, versare la polpa nel bicchiere del frullatore, aggiungere lo zucchero e frullare (si può
anche utilizzare il frullatore per immersione) per pochi secondi in modo da ottenere una crema morbida. 3. Aggiungere il latte e frullare per amalgamare gli ingredienti. 4. Versare il costo ottenuto nella gelatiera e avviare il
programma, spegnendo quando il composto ha raggiunto la giusta consistenza. 5. Una volta pronto il gelato servite rapidamente (pena imbrunimento del composto dovuto all’ossidazione dell’aria) suddividendolo in coppette.
foto servizio fotolia.com
• Tempo: 5 min • Porzioni: 3 • 250 g di polpa di asimina (2 frutti di dimensioni medie) • 200 g di zucchero fine (aggiustare mano a mano assaggiando, il frutto è già zuccherino di suo) • 250 ml di latte (per i vegani
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NOVITÀ PER BALCONE
B-Smart è la balconetta che si adatta a ogni balcone, elegante, sicura e capiente. Molto più delle solite balconette. Completa di distanziale, è disponibile in una sola misura in quattro colori: antracite, mandorla, tortora e terracotta.
Non chiamatela semplicemente “balconetta” Con B-Smart, Erba prosegue sulla strada della reinterpretazione dei pezzi classici del giardinaggio, in una chiave moderna e orientata all’usabilità. La capienza e la facilità di utilizzo sono le caratteristiche più evidenti di questa nuova balconetta, il cui design stupisce per la semplicità delle linee coniugata alla perfetta funzionalità.
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Taglio o non taglio? Alcune informazioni per evitare di danneggiare l’erba, e le buone regole per tappeti erbosi a prova di…golf di NICOLÒ PENSA
LE REGOLE D’ORO • Tagliate l’erba solo quando è asciutta. • Tagliate l’erba nelle ore più fresche della giornata: il prato consumerà meno acqua.
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a tosatura del tappeto erboso è una pratica apparentemente semplice: si tratta di una forma di potatura su vegetali a consistenza erbacea. Ogni volta che si taglia il prato lo si rende più robusto e folto, ma se non si osserva il ciclo di riproduzione delle erbe che lo compongono si rischia di danneggiarlo e indebolirlo. L’asportazione di materiale vegetativo infatti sottrae al prato parte della superficie fogliare, di cui avrebbe bisogno per produrre energia; è vero che lo stimola ad emettere nuove foglie, ma se non si rispettano i ritmi vegetativi, dopo il primo infoltimento il prato si indebolisce. Per questo appaiono le chiazze prive di vegetazione che vengono colonizzate da infestanti, mentre nelle zone più compatte, dove ristagna l’umidità, compare il muschio…e così inizia la lunga lotta per ottenere il prato perfetto!
ANZITUTTO LA FREQUENZA Si pensa che tagliare sia necessario ogni volta che ci va di farlo; non è così, bisogna considerare diversi fattori, fra cui il miscuglio utilizzato. I miscugli più economici contengono semi di erbe a crescita medio alta (Loietto), che se tagliate male deperiscono lasciando aree vuote. Altri miscugli più costosi utilizzano varietà di Loietto a crescita contenuta in miscuglio con altre specie (Festuca che induce resistenza al calpestio ed al secco, Agrostide che crea infoltimento a livello del terreno, e così via). Un prato altamente specializzato (quello che chiamiamo da golf o inglese) richiede più tagli di un prato rustico, oltre a irrigazione costante e concimazione. Questo perché ogni volta che sottraiamo con il taglio una parte della vegetazione, le piante devono trovare energia per rifare nuove foglie: se non apportiamo questa energia con la concimazione, addio prato folto, benvenute infestanti! Quindi, più il prato è
specializzato, maggiori saranno i tagli da operare: durante i periodi di crescita vegetativa, bisogna sfalciare ogni 5-7 giorni. All’opposto, durante i periodi di minore crescita, gli sfalci verranno ridotti come frequenza o addirittura annullati.
DIPENDE DALLA STAGIONE Si taglia come si pota: in primavera e in autunno, mentre per il resto dei mesi si interviene solo leggermente. Perché? Perché la spinta vegetativa dell’erba è maggiore da aprile a giugno e da settembre a circa metà novembre. Quindi, tagliare in questi periodi comporta una proposta immediata da parte dell’erba che vegeta rapidamente (se adeguatamente sostenuta con concimazioni e irrigazione). Negli altri mesi il taglio si effettua ma con minore intensità e preservando una maggiore altezza dei fili d’erba a protezione del suolo. Anche l’altezza del taglio dipende dalla stagione: come da tabella, nei mesi in cui la crescita è debole si taglia più alto, abbassando il taglio mano a mano si prosegue verso la stagione evocativa, per poi ritornare ad un taglio più alto nei mesi estivi e riabbassarlo in quelli di fine esatte inizio autunno per poi lasciare il prato tranquillo per il riposo invernale. Questa pratica preserva i cespi d’erba in maniera perfetta: il taglio alto contribuisce a non indebolire i culmi (si chiamo così i fili d’erba), protegge il colletto (la zona di transizione tra radici e fusti) dall’insolazione o dal gelo, preserva il terreno dalla facile evaporazione dell’acqua, che restando presso le radici contribuirà ad un prato dall’aspetto più folto e sano. La regola dei professionisti è di non tagliare mai più di un terzo dell’altezza totale dell’erba. I rasaerba sono dotati di regolazione del taglio proprio per questa ragione.
CAMBIO ALTEZZA DI TAGLIO Periodo Inizio primavera Tarda primavera Estate Inizio autunno Inverno
Cambio di altezza diminuire aumentare 3-4 cm 4-6 cm 4 cm 4-6 cm 4 cm
• In Nord Italia l’altezza ideale è 6–10 cm. • Al Centro Sud, dove i prati crescono soprattutto durante l’estate, l’altezza ideale è di 10-15 cm. Il decespugliatore va usato solo sui bordi, perché è difficile con questo utensile realizzare tagli uniformi.
La regola generale usata dai professionisti: tagliare i culmi a un terzo della loro altezza.
TOSAERBA O DECESPUGLIATORE?
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foto servizio fotolia.com
Se volete un prato perfetto, il decespugliatore usatelo solo ai bordi o per rifinire il profilo del prato attorno alle piante e aiuole, mai sulla superfice, anche se siete eccellenti decespugliatori, perché è difficile mantenere una corretta e costante altezza di taglio con uno strumento che può muoversi liberamente nelle tre direzioni, anche se governato da cinghie e mani. Si rischia di tagliare troppo e danneggiare il colletto delle erbe con inevitabile diradamento del prato. Un buon tosaerba, di potenza adeguata rispetto alla superficie del prato, è l’ideale. Che sia elettrico o a motore, prima di iniziare a usarlo è importante controllare questi elementi: • Affilatura delle lame • Bilanciatura delle lame • Velocità di rotazione ed avanzamento • Direzione di taglio Lame non affilate o peggio che vibrano, sono un pericolo per chi usa il tosaerba e in più tendono a sfibrare l’erba; un taglio con bordo sfilacciato ingiallisce, conferendo al prato un aspetto sofferente. Velocità di rotazione: se troppo alta “strappa” le pianticine e i giovani fusti con danno, se troppo lenta tende a falciare male e a lasciare molti più residui sul terreno, che essiccheranno e costituiranno la base per il feltro che andrà poi asportato. La velocità di avanzamento deve essere costante, mentre la direzione di taglio deve essere sempre in avanti, con passate sovrapposte in andata e ritorno, senza zig zag, che oltre a creare maggiore calpestamento del terreno creano inestetiche striature sovrapposte. È possibile, anzi consigliabile, invertire la direzione di taglio da un taglio all’altro, agendo in questo modo in maniera uniforme su tutta la superficie.
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Gerani a pranzo Due tutorial semplici e veloci da realizzare per decorare la vostra tavola con i fiori estivi per eccellenza di BIANCA BELFIORE, foto di PELARGONIUM FOR EUROPE
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erani, i fiori da balconetta? Non più, o meglio: non solo. Le possibilità di utilizzo sono molte e diverse e con un pizzico di creatività si può osare qualcosa di più del solito vaso. Possono essere appesi, per creare bizzarre composizioni di verde verticale che circondano i vostri angoli all’aperto, oppure recisi per produrre da sé i propri mazzi estivi. Ecco allora due idee per portare i gerani a tavola e renderla fresca, colorata ed estiva.
Riempite i vasetti fino a metà con acqua fresca, e collocatevi i vostri gerani recisi, insieme a qualche fronda verde: il gioco è fatto!
1. Centrotavola livello base
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Lo chiamiamo “livello base” perché basta davvero poco per comporlo: procuratevi vasetti di vetro, anche di differente forma e dimensione, un bel vassoio e fiori e foglie di gerani.
OCCHIO A COME TAGLI Quando recidi da te i fiori per usarli in mazzi e composizioni, fai attenzione a queste cose: 1. Usa un coltello o una forbice molto pulita e affilata per evitare il diffondersi di infezioni e malattie tra le piante. 2. Taglia il gambo in diagonale, in modo da aumentare la superficie disponibile al fiore per attingere acqua. 3. Usa acqua a temperatura ambiente, meglio ancora se piovana, per evitare shock termici e concentrazioni troppo alte di cloro e calcare.
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Una volta creato il reticolo, riempite il vaso con acqua e poi divertitevi a disporre fiori e fronde nel modo che preferite: anche questo decoro è pronto!
2. Centrotavola livello medium
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La difficoltà in più, in questo caso, sta nel riuscire a creare con la rafia il reticolo in cui poi verranno appoggiati i fiori. Per questo serve un pochino più di manualità.
L’IDEA IN PIÙ Se i gerani vi piacciono talmente tanto da volerli tenere anche in casa, o se semplicemente non disponete di spazi all’esterno, niente paura: il Pelargonium Grandiflorum con i suoi grandi fiori
appariscenti e le sue vivide tonalità, è coltivato anche come pianta da interno. Vasi di Gerani Regali dai colori estivi, un drink, un buon libro e una sedia a dondolo: ecco creato il green living anche dentro casa.
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Un mondo di salvie Ne esistono di tutti i tipi, per ogni condizione climatica, tutte da scoprire; ecco qui una selezione di varietà adatte alla nostra fascia climatica di GABRIELE CANTALUPPI
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e salvie ornamentali sono sempre più consigliate nei giardini, sia per la loro affidabilità nella fioritura sia per la duttilità anche in ambienti di coltivazione difficile. Per posti soleggiati o luoghi semiombreggiati, per zone secche o terreni umidi, vanno benissimo. L’unico problema è l’inverno: a ucciderle non è il freddo, ma l’umidità tipica di molte regioni. Qui vi presentiamo la nostra scelta di salvie per i giardini italiani.
1. Fuochi d’artificio Salvia elegans Vahl. (=Salvia rutilans Carrière). La salvia elegans è conosciuta anche come salvia ananas per il peculiare profumo emanato dalle foglie stropicciate ed è una delle ultime a fiorire prima dell’autunno, quando molte piante vanno a riposo.
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La fioritura ricorda una fiammata rossa, che si protrae da settembre circa fino alle porte della primavera. In un luogo soleggiato e con un terreno drenato è resistente fino a -12°C circa. Se soggetta a gelate più forti la pianta perde la parte aerea a scapito della fioritura, ma riparte dalle radici in tarda primavera.
2. Fascino voluttuoso La Salvia discolor Kunth, chiamata anche salvia peruviana, è abbastanza rara da trovare in coltivazione. È una pianta erbacea perenne non rustica (minima: 0°C). Le foglie se stropicciate emettono un gradevole aroma di ribes nero. Chiede un buon terreno umifero che ritenga una discreta umidità e posizione a mezz’ombra. Se coltivata in luoghi caldi fiorisce ininterrottamente tutto l’anno. Visto
6 mentali che meglio si adatta alla coltivazione in vaso senza che ne risenta la fioritura e l’aspetto complessivo della pianta.
4. Incredibilmente bella
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Salvia guaranitica Saint-Hilaire ex Bentham, chiamata salvia anice per il particolare aroma sprigionato dalle foglie, è una perenne con un lunghissimo periodo di fioritura: dall’estate fino ai primi geli, basta non farle mancare l’acqua. Una macchina da fiore, che riempie i giardini di un colore poco comune, dal blu cobalto al viola fino all’azzurro (‘Amistad’ o ‘Argentine Skies’), con calici verdi o neri o dal portamento compatto. Chiede pieno sole, terreno ricco ma con un buon drenaggio e innaffiature regolari. Le varietà in commercio sono spesso resistenti fino a -12°C e più se gli si garantisce una buona pacciamatura. Performance migliori se coltivata in piena terra.
5. Foglie da peluche
il portamento “disordinato” e molle, meglio la coltivazione in vaso o luoghi rialzati, dove si può apprezzare la bellezza della fioritura: da calici color verde pistacchio appaiono fiori di color porpora/ mogano, un colore sensuale, talmente intenso da risultare quasi nero.
La Salvia argentea L. è coltivata per il suo fogliame argenteo: un’ampia rosetta di foglie arricciate, appena dentate ai margini, coperte da lunghi tricomi che la rendono lanosa al tatto. È una pianta perenne, ma per permettere alla pianta di sopravvivere è consigliabile tagliare gli steli fiorali appena appaiono o a inizio la fioritura, altrimenti la produzione di semi per il grande dispendio energetico la porta alla morte. Le giovani piantine nascono comunque facilmente se in terreni soleggiati e dal drenaggio perfetto. Una pianta resistente, rustica fino a -12°C.
3. Facile, anzi, facilissima
6. Forte e robusta
Salvia nemorosa L. è di semplice coltivazione, rustica, esente da malattie. La fioritura inizia a fine primavera/inizio estate, e con la rimozione degli steli fioriti si favorisce la rifiorenza, che può prolungarsi fino alle porte dell’autunno. Ne esistono moltissime varietà. Il colore dei fiori è usualmente blu/violetto, ma esistono anche forme a fiore rosa o bianco. La Salvia nemorosa richiede una posizione soleggiata e un terreno drenato, ed è una tra le salvie orna-
Salvia greggii Gray è un cespuglio sempreverde che preferisce luoghi solatii e secchi. Nonostante venga chiamata salvia autunnale fiorisce abbondantemente per tutta l’estate, continuando fino i primi geli. Adatta alla coltivazione in vaso o in piena terra chiede una bassa manutenzione. Pianta poco suscettibile a malattie, cresce velocemente e garantisce ottime fioriture. Resistente al freddo fino a -12°C circa, se si garantisce un buon drenaggio.
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LO SAI? La pianta di Orticolario 2018 sarà proprio la Salvia, che sarà possibile ammirare in mille declinazioni. Orticolario si terrà dal 5 al 7 ottobre nella magnifica cornice di Villa Erba, sul Lago di Como.
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CAROSELLO SPECIALE
Vita coi pet Sempre più italiani scelgono di avere un animale da compagnia: aumenta il benessere fisico e psichico e aiuta a combattere la depressione di FILIPPO TERRAGNI
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elle case degli italiani vivono 30 milioni di pesci, poco meno di 13 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani e 3 milioni tra piccoli mammiferi e rettili, per un totale di circa 60,4 milioni di piccoli amici: ecco la fotografia degli Italiani e dei loro animali da compagnia, secondo il Rapporto Assalco - Zoomark 2018. E adesso il dato interessante: un italiano su due, tra quelli che vivono con un pet, dedica ad esso una parte consistente del proprio tempo libero, mentre il 46% viaggia solo se anche il proprio compagno a quattro zampe può farlo.
FA BENE ALLA SALUTE Gli amici a quattro zampe fanno parte delle nostre comunità, in cui godono di nuove possibilità e servizi e dove, sempre più, forniscono anche un proprio contributo, soprattutto se parliamo di cani addestrati: assistenza ai non vedenti, soccorso alle persone affette da diabete, grazie alla loro capacità di identificare le variazioni di glucosio nel sudore o nella saliva. I pet contribuiscono, inoltre, ai percorsi di riabilitazione più diversi: negli ospedali, ma anche nelle
MA QUANTO MI COSTI? I proprietari riservano un’attenzione prioritaria alla cura di benessere e nutrizione dei loro pet, con il 77% che viene nutrito con pet food industriale che, come raccomandano i veterinari, fornisce un’alimentazione completa, bilanciata ed equilibrata. Il cibo costituisce un business superiore ai 2 miliardi di euro, in crescita di circa 4 punti percentuali nel 2017. Da sommare altri 72 milioni per gli accessori.
carceri e nelle terapie di supporto a ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo. Questa sensibilità rispetto al ruolo sociale degli animali da compagnia ai traduce anche nella richiesta di un maggiore riconoscimento a livello giuridico ed economico. E nonostante la crisi economica non abbia intaccato le cure che gli italiani riservano ai propri pet, tra le varie proposte c’è la riduzione della pressione fiscale: oggi, infatti, l’aliquota IVA è al 22% per prestazioni veterinarie, farmaci e alimenti per animali da compagnia - al pari di un bene di lusso e tra i più alti livelli in Europa, penalizzando i bilanci delle famiglie.
La fonte Il compendio annuale sul mondo dei pet è curato da Assalco (Associazione nazionale tra le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia) e da Zoomark International con il contributo di Centro Studio Sintesi, di IRI Information Resources e dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI). È reperibile online.
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PER I CUCCIOLI PIÙ CUCCIOLI
Byrba Fresh PrimiDays di Giuntini è l’alimento completo pensato per lo svezzamento precoce dei cuccioli di piccola taglia (dai 20 giorni fino ai 12 mesi) e di taglia media e grande (dai 20 giorni fino ai 4 mesi). La ricchezza di carni bianche, proteine, vitamine, minerali, aminoacidi e acidi grassi insaturi è essenziale per favorire lo sviluppo armonioso del cane, specie quando l’apporto del latte materno non basta a soddisfare le esigenze nutritive dei piccoli.
Amore oltre le mura La nostra selezione di prodotti con cui prendersi cura al meglio degli animali domestici, in casa e fuori casa
DENTRO E FUORI
Che si tratti di uscire insieme o di stare a casa, Bama PET ha la soluzione giusta per la comodità e il benessere degli animali da compagnia. Tour è il trasportino ideale per una passeggiata con i pet di piccola taglia, a piedi, in bicicletta, o anche in macchina, perché può essere facilmente fissato con le cinture di sicurezza. Pasha invece è la cuccia ideale sia per i gatti che amano dormire in alto, sia per quelli che preferiscono nascondersi. Piace anche ai cani di piccola taglia e agli uomini, per cui funge da comoda seduta. E il particolare design intrecciato la rende un autentico complemento d’arredo per la casa.
ERBE AROMATICHE PER UCCELLINI
Raggio di Sole® Fly è la completa e innovativa linea, nata dalla ricerca Cargill®, dedicata all’ornitologia professionale e amatoriale. Novità di quest’anno, l’aggiunta al mix di semi della Linea Indigeni un pool di erbe aromatiche e prative scelte in natura dai fringillidi ottenendo così un triplice vantaggio: massima appetibilità, effetti benefici, riduzione degli sprechi.
PASTO COMPLETO
Beyond di Purina è un alimento completo e bilanciato per cane e gatto, formulato in diverse varianti per contribuire al fabbisogno nutrizionale e vitaminico dei pet, ma anche per soddisfare il loro palato esigente, che ricerca sempre alimenti prelibati e saporiti. Per ogni referenza si utilizzano pochi e selezionati ingredienti naturali, senza l’aggiunta di coloranti, aromatizzanti e conservanti artificiali. Beyond gatto prevede tre varianti: pollo e orzo integrale; manzo e orzo integrale; salmone e orzo Integrale.
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IL SEGNALIBRO
Rimbocchiamoci le m
LA RICOTTA RICOTTA – RICETTE D’ARTISTA di Tano Pisano 284 pagine, 32 euro Ed Polistampa La ricotta è un prodotto delizioso nella sua semplicità. L’aroma e il sapore di questo latticino ci riportano al mondo dei pastori e della transumanza, e a quella cucina “povera” che è alla base della tradizione mediterranea. In questo volume, arricchito dalle grafiche di Tano Pisano e da tantissime fotografie, troviamo oltre 250 ricette a base di ricotta, dagli antipasti fino ai dessert: un mondo di sapori e colori dove c’è spazio per il dolce e il salato, il caldo e il freddo, la carne e il pesce, e dove anche l’occhio, oltre al palato, vuole la sua parte. Per quelli che “mangiare è un’arte”
OGNI GATTO È UN’ISOLA di Diana Lanciotti 128 pagine, 16 euro Paco Editore I gatti sono una materia molto più... sfuggente e non catalogabile rispetto al cane. Spesso ci troviamo a domandarci: è possibile educare un gatto? A questa e a molte altre domande l’autrice risponde con chiarezza, attingendo alla sua profonda passione e sensibilità. «Si sa quanto i gatti siano abitudinari, metodici, attaccati alle cose che possiedono. Che non significa, come molti fraintendono, che si attacchino più alla casa che ai propri familiari: semplicemente, tra le “cose che possiedono”, ci mettono anche gli esseri umani». In questo libro sono raccolti i più significativi “casi felini risolti” in tutti questi anni. «Soprattutto quando si tratta di gatti, la sensibilità e l’intuito devono guidarci ad affrontare i piccoli e grandi problemi. Ci vuole tanta applicazione, tanta pazienza, ma alla fine saremo ricompensati dall’essere riusciti a instaurare un rapporto di amicizia con uno degli animali più misteriosi della terra». Il libro è ricco di consigli pratici per affrontare con serenità i piccoli grandi problemi di convivenza, dando loro la giusta dimensione. Ogni gatto è un mondo a sé stante... e questo libro è il passaporto per entrarci! Il ricavato (compresi i diritti d’autore) è devoluto al Fondo Amici di Paco per aiutare gli animali senza famiglia. Per chi vuole un gatto, ma vorrebbe salvare il divano
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I CANI NON HANNO COLPE
Tutti i segreti per fare del nostro cane il miglior cane del mondo! di Diana Lanciotti 260 pagine, 18 euro Paco Editore «Non esistono cani cattivi né cani non adatti alla convivenza con gli umani. Se un cane sbaglia, siamo noi ad aver sbagliato con lui. E il più delle volte si tratta di problemi di incomprensione (…). Parlandone insieme possiamo aiutarci ad affrontare le difficoltà con animo sereno». Titolo e approccio non convenzionali per un testo che si propone di aiutare tanti proprietari a ritrovare la serenità accanto ai loro quattrozampe. È una raccolta di “casi risolti” insieme a esperti del settore (educatori, veterinari, allevatori), unendo alla “tecnica” la sua profonda sensibilità; in questo modo tanti proprietari hanno potuto scoprire o ritrovare i loro cani come i veri e insostituibili “migliori amici”. Il ricavato (compresi i diritti d’autore) è come sempre devoluto al Fondo Amici di Paco per aiutare gli animali senza famiglia. Acquistarlo è perciò un gesto di grande solidarietà. Per chi ha un amico a quattro zampe – o vorrebbe prepararsi ad averlo
maniche
LAMPONE SUL BALCONE, IN TERRAZZO, IN GIARDINO di Giancarlo Bounous 104 pagine, 10,00 euro Edagricole I lamponi sono stati per lungo tempo considerati più un prodotto spontaneo del sottobosco che una vera e propria coltura. Questi piccoli frutti, ritenuti a tutti gli effetti dei veri superfrutti, sebbene ancora raccolti durante una scampagnata o una gita in montagna, sono oggi diffusamente coltivati, non solo in piantagioni specializzate ma anche in piccoli spazi, da un numero crescente di hobbisti che ne apprezzano le virtù salutistiche e gastronomiche. Perché non imparare a coltivarli nell’orto, sul terrazzo o anche su un semplice balcone? Si adattano bene in diversi ambienti e danno buoni raccolti in vari periodi dell’anno anche in superfici limitate e in contenitore; in più i lamponi si prestano anche come piante schermanti per muri, recinzioni, divisori. In questo libro tutte le indicazioni per il principiante accompagnate da un capitolo di invitanti ricette. Per chi sa quanto sono buoni i lamponi appena colti
E iniziamo a darci da fare! In cucina, in giardino, con i nostri amici animali. Consigli e note pratiche per portare armonia e bellezza in casa di MARTA MEGGIOLARO
ORTO FACILE PER TUTTI, TUTTO L’ANNO di Silvia Donini 96 pagine, 9,90 euro Edagricole Non ci vuole molto, dopotutto: grandi soddisfazioni si possono ricavare da una piccola porzione di terra, da un terrazzo o su un semplice balcone in città, dove possono crescere rigogliose le erbe aromatiche, ma anche fragole, piselli, peperoni. Ma se il nostro impegno e la nostra dedizione sono determinanti per fare dell’orto il proprio hobby, non ci devono mancare le informazioni di base senza le quali è difficile ottenere buoni risultati. Ecco una guida rapida per imparare a coltivare al ritmo delle stagioni, cominciando dalla preparazione del terreno per poi capire come scegliere le piante e come comporre aiuole e vasi per avere coltivazioni sane e rigogliose. Nella prima parte il volume spiega anche in modo chiaro e dettagliato come gestire l’acqua e proteggere gli ortaggi dalle malattie più comuni, non tralasciando alcuni metodi di conservazione dei prodotti. Un calendario delle attività dell’anno, mese per mese, aiuta ad organizzare il proprio tempo e a non dimenticare le attività indispensabili, accompagnati dai cicli lunari. Nella seconda parte si approfondiscono le esigenze degli ortaggi più comuni, per riuscire a prendere confidenza con le esigenze delle singole specie.
FRUTTETO FACILE SUL BALCONE E IN GIARDINO Di Elena Tibiletti 104 pagine, 9,90 euro Edagricole Questo libro nasce per chi vuole ricavare in vaso, sul balcone o nel proprio giardino un dolce raccolto, piccolo o grande a seconda delle proprie possibilità. Lo spazio verde sarà comunque bello e fioritissimo ma darà anche molti frutti, magari così tanti da richiedere varie strategie di conservazione casalinga. Nella prima parte si spiegano, in modo semplice ma preciso, le norme generali - valide per tutte le specie - a partire dall’acquisto, passando per tutte le operazioni di coltivazione e terminando con la raccolta e la conservazione. Non manca una parte dedicata alle malattie che possono colpire le vostre piante. Nella seconda parte si snodano le schede dei fruttiferi più comuni e interessanti riportando per ognuno tutti i consigli dettagliati per avere successo in piena terra e in vaso. Per chi vorrebbe cogliere la prima mela
Per chi è alle prime armi con l’autoproduzione
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APPUNTAMENTI
Shopping estivo Le mostre mercato più interessanti, i posti migliori per scoprire cose nuove di FILIPPO TERRAGNI
GIUGNO Piemonte FIORISSIMA 2-3 giugno Villa Schella, Strada Molare 8, Ovada (AL) www.fiorissima.it FLORETE FLORES 2-3 giugno Santuario Vicoforte (CN)
Liguria FESTA DELLE ERBE AROMATICHE OFFICINALI E ANTICHE PIANTE 16-17 giugno Comune di Andora, Rollo (SV) www.festadelleerbe.it AGAPANTI IN FIORE giugno - luglio Villa della Pergola, via Privata Montagu 9, Alassio (SV) www.giardinidivilladellapergola.com
Veneto PORTE APERTE: ORTENSIE E AGAPANTI 9-10 giugno 2018 Vivaio Priola, via delle Acquette 4, Treviso www.vivaipriola.it PORTE APERTE: DI ERBA IN ERBA 9-10 giugno Geel Floricultura, via Arzaron 75° - Carceri (PD) www.geelfloricultura.it
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Trentino Alto Adige WORLD MUSIC FESTIVAL AI GIARDINI DI SISSI 15 giugno - 24 agosto 2017 Giardini di Castel Trauttmansdorff, via S. Valentino 51, Merano www.giardinidisissi.it
Friuli Venezia Giulia FESTA DI PIANTE DI STORIE E DI MOSTRE 9-10 giugno Castello di Villafredda, Loneriacco di Tarcento (UD) www.villafredda.com
Emilia - Romagna CASTELLO IN FIORE 2-3 giugno Castello Malaspina dal Verme, Bobbio (PC)
Umbria I GIORNI DELLE ROSE 8-10 giugno Spello (PG) – Villa Fidelia www.igiornidellerose.it
Lazio SAGRA DELLE FRAGOLE E MOSTRA DEI FIORI 3 giugno Centro storico di Nemi (Roma) www.nemi.rm.gov.it
Campania MUSICA AI GIARDINI LA MORTELLA 21 giugno - 26 luglio Ischia, Giardini La Mortella (comune di Forio, vicino alla Spiaggia di San Francesco in località Zaro) www.lamortella.org
LUGLIO Valle d’Aosta ARTEMISIA 30 giugno - 1 luglio Gressoney-Saint-Jean (AO) http://comune.gressoneystjean.ao.it GRANDE MOSTRA DI LOTI E NINFEE 30 giugno - 1 luglio e 7 - 8 luglio Credera Rubbiano (CR) www.vivaibambu.com FESTA DELLA LAVANDA: EVENTO IN VIVAIO 1 luglio e 7-8 luglio Castelnuovo di Assisi, via dei Laghetti 15 www.illavandeto.com
AGOSTO Piemonte PEPERO’ – SAGRA DEL PEPERONE DI CARMAGNOLA 31 agosto - 9 settembre Carmagnola (TO) www.sagrapeperone.it
SETTEMBRE Umbria POMI E FIORI 1-2 settembre Calvi dell’Umbria (Terni) – centro cittadino
NIENTE CAVO, NIENTE BENZINA.
NUOVA GAMMA A BATTERIA McCULLOCH 58V, GRANDE POTENZA E MASSIMA LIBERTÀ!
Sogno floreale sul balcone Un autentico multitalento: con il terriccio universale Floragard e gli arbusti perenni si sentono a proprio agio nel vaso!
F
iori stagionali, come le primule in primavera, i classici estivi come i gerani e le petunie o i brughi richiesti in autunno, rientrano tra le specie con le quali si addobba e orna volentieri le cassette e i vasi. Mentre queste piante dopo un determinato periodo si congedano dal balcone per sempre, le piante perenni entusiasmano sempre di nuovo anno dopo anno. Alberi potabili come ligustri o bossi, forme a colonna o a nano, p. es. la mela ornamentale ‘Tina‘, creano uno sfondo permanente
per i suddetti alberi a breve durata. Una scelta ancora maggiore è offerta dal gruppo degli arbusti. Non c’è da meravigliarsi che soprattutto gli arbusti con foglie decorative, come la campanula rossa o la tiarella cordifolia vengano sempre di nuovo abbinati alle specie annuali. E non dovete rinunciare al colore, perché il fogliame si mostra spesso in sgargianti tonalità di arancione, rosso o giallo. Se preferite fiori colorati, consigliamo di scegliere piante perenni, come gerani, salvia, coreopsidi o nepete. Piantatele nel terriccio universale Floragard, in modo tale da alimentarle a lungo con tutte le sostanze nutritive necessarie. Aqua Plus® garantisce che le radici assorbono rapidamente acqua anche dopo periodi di siccità.
Suggerimento: Il terriccio universale Floragard è un terriccio completo pronto perl‘uso, soprattutto per piante nei vasi.
Ben fertilizzato nella stagione dei balconi Mettete i vostri fiori da balcone nelle mani migliori: il terriccio attivo per piante fiorite Floragard garantisce la realizzazione dei fiori da sogno – mentre voi vi rilassate e vi godete l’estate. Alimentazione con sostanze nutritive del terriccio attivo per piante Floragard con deposito di fertilizzante attivo Alimentazione con sostanze nutritive del terriccio per fiori tradizionale
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio Agosto
Settembre
Vantaggi del terriccio attivo per piante fiorite Floragard con deposito di fertilizzante attivo: Migliore crescita delle piante Fioritura prolungata Manutenzione ridotta
Floragard Vertriebs-GmbH Gerhard-Stalling-Strasse 7 26135 Oldenburg GERMANY
Sostanze nutritive sufficienti per tutta la stagione!
Terriccio attivo per piante fiorite Floragard:
Il grafico dimostra quanto a lungo agisce effettivamente il deposito di fertilizzante attivo: se piantate le cassette del balcone all’inizio di aprile usando terriccio per fiori tradizionale, le sostanze nutritive durano solo fino alla fine di maggio. Con il terriccio attivo per piante fiorite Floragard i vostri fiori sono alimentati nel migliore dei modi fino a settembre, quindi per tutta la stagione!
Il terriccio pronto per l’uso con il deposito di fertilizzante attivo garantisce l’alimentazione con sostanze nutritive per una stagione completa!
Fon +49 (0) 4 41 / 20 92 - 197 Fax +49 (0) 4 41 / 20 92 - 292 www.floragard.de sassi@floragard.de
… e tutto fiorisce!