GreenUp 183 - Gennaio - Febbraio 2020

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MONDO

Le piante da interno trainano la volata ai garden americani

Retail story, dalla costruzione del primo punto vendita a oggi. Come è cambiato il canale

pag. 43

DIGITAL

Vendere (con successo) nell’era di Amazon

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g Editoriale /

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Instagram/ FRA_SETTE EDIZIONI_LAB_VERDE

i sento come fossi al primo giorno di scuola, quando sul quadernone ti chiedono di fare una greca scrivendo il tuo nome, come mi disse la maestra Mina in prima elementare. Scrivi piano piano, facendo la massima attenzione a non sbagliare neanche una lettera, perché alla fine vuoi che la tua greca sia perfetta. Ecco. È questo lo spirito che ci ha accompagnato quando abbiamo deciso di pensare al restyling grafico di greenup, cercare la perfezione, anche se sappiamo tutti essere una cosa impossibile. Quindi, greenup cambia. Da questo numero. Vista la copertina? La nuova testata? Partiamo da lì: abbiamo ripensato la grafica, guardando al futuro e a un mondo green che sta cambiando, che è sempre più “up”. C’è anche un nuovo logo, la “g”, che identificherà il giornale e porrà l’accento su quelle che saranno le nostre scelte. Il nuovo greenup sarà ancora più aperto agli stimoli, si lascerà contaminare dalle novità, interpretandole, anticipandole, a volte, ma soprattutto: raccontandole. E qui che sta il segreto: trovare quella giusta misura, quel dettaglio, quella sfumatura che permette di approfondire una notizia in modo originale, differente dagli altri, tanto da trovare dei precisi tratti distintivi. E ancora: sempre più spazio alle tendenze, per capire gli effetti che avranno sui consumi, senza dimenticare mai che dietro a una storia da raccontare ci sono persone, con i loro punti di forza e le loro fragilità. Insomma, ci piace vedere il bicchiere mezzo pieno e ci faremo aiutare dai giovani imprenditori e dalle nuove generazioni, per avere un punto di vista diverso. Il risultato di questo restyling per festeggiare la chiusura dei primi 20 anni di greenup? È il giornale stampato che avete tra le vostre mani, perché solo così il pensiero si stampa nella memoria. La smetto perché è ora che lo scopriate, questo bellissimo nuovo giornale. Spero vi faccia buona compagnia.

FRANCESCO TOZZI

* Durante una cena, avevo anticipato a Dino Bonfante del restyling del giornale e lui qualche giorno fa mi ha mandato una lettera di incoraggiamento, che voglio condividere con voi a pag.16. Grazie Dino. greenup

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Sommario /

183 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

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038

023 PRIMO PIANO TENDENZE

016 La lettera

023 Associazioni

Buongiorno direttore

Facciamo squadra

di Dino Bonfante

di Costanza di Matteo

061 Digital retail

080 Anteprime

018 Trend

028 Mondo

Vendere (con successo) nell’era di Amazon

Osiamo (un pò) di più

Irresistibile 2020

Nord America: prezzi su e bilanci in attivo

di Marta Meggiolaro

di Stefania Medetti

di Stefania Medetti

066 Progetti Oltre il garden di Francesco Tozzi

069 Consumer Non basta che sia bello di Violaine Dubois Colori vivaci, fra cui il neon, forme imperfette, materiali industriali, concepiti per altri altri usi e qui reinventati. Questo uno dei trend suggeriti da Flower Council of Holland.

074 Contenitori …vasi must have di Bianca Boschi

078 Marketing Piante e design, binomio vincente di Violaine Dubois

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di Marta Meggiolaro

082 Eventi Green, great, gorgeous! di Costanza di Matteo

086 Festività Natale con i tuoi di Marta Meggiolaro

088 Festività Christmas in blue di Costanza di Matteo


greenup www.laboratorioverde.net / N 183 Gennaio/Febbraio 2020 Direttore responsabile Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net In redazione Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Grafica Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com

069

Collaboratori auro onsil io fotografo , ianca elfiore, rica Cherubini, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Nicolò Pensa, Daniela Stasi, Filippo Tommaseo Produzione e segreteria Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net

078

Consulenza tecnica Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Comunicazione digitale Irene Accattino / promozione@laboratorioverde.net Promozione e sviluppo Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Stampa Aziende rafiche rinting srl Via Milano 3/5 20068 Peschiera Borromeo (MI)

088 SPECIALE SOSTENIBILITÀ

MERCATI 091 Andamenti

096 Andamenti

Ringraziamo i Santi

Sempreverdi al top

di Filippo Tommaseo

di Filippo Tommaseo

di Francesco Tozzi

013 Greenshop Il meglio in primo piano

034 Fatti & brevi

RETAIL STORY 038 La voce delle piante La più dolce di tutte di Matteo Ragni

040 Visual idea Casetta shop in shop di Erica Cherubini

061

16 pagine per organizzare un garden con un'impronta eco. (Allegato a questo numero)

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RUBRICHE 09 Editoriale

Direzione, redazione e amministrazione Via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net info@laboratorioverde.net

Come è cambiato il canale garden dal 1960 al 2010 a cura di Jurg Burger

asa editrice specializzata nei settori oro i aismo, garden e interior Amministratore unico Francesco Tozzi Segreteria generale Katiuscia Morello reen p una ri ista di dizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • Flortecnica e vivaismo • IL giardiniere • Bio Agenda • Bio Calendario • I Quaderni di greenup Rappresentante e collaborazioni: oore all.it dizioni Laboratorio erde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalit di tale trattamento sono ri olte a consenti re l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrati a e contabile dell abbonamento. dizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03. GreenUp, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n.64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall ditore. li articoli pubblicati su reen p sono sotto la responsabilit degli autori.

www.laboratorioverde.net issuu.com/edizionilaboratorioverde

Abbonamento da 7+1 numeri: 25,00 Euro



Prodotti / GREENSHOP

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PRIMO PIANO La nostra selezione di prodotti per gli spazi verdi, la casa, e gli animali domestici di MARTA MEGGIOLARO

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EVVIVA I PAPÀ

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EFFICACE E PRATICO

Epik è l’insetticida sistemico di Italagro in formulazione liquida che agisce sui più importanti insetti delle piante, proteggendo anche gli organi vegetativi che si sviluppano dopo il trattamento. È molto efficace su parassiti particolarmente temuti o di recente insediamento su un ampio numero di colture. Le confezioni sono realizzate in modo da facilitare il giusto dosaggio: Epik SL 15 ml e Epik SL 7,5 ml sono dotate di un misuratore contagocce. www.fuoridiverde.it

PRONTE A TUTTO

Pony 26S F5, Easy 26 e Easy 26 Carving sono motoseghe catalizzate per la potatura. Una gamma varia e completa in grado di rispondere a qualsiasi esigenza, strumenti potenti, efficaci che si caratterizzano per le loro dimensioni ridotte, la loro leggerezza e semplicità d’uso, per svolgere lavori di pulizia delle aree verdi in modo pratico e veloce. Di Valex. www.valex.it greenup

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Prodotti / GREENSHOP

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TOP DI GAMMA

Gardena propone cinque nuovi modelli di cesoie: Cesoie NatureCut, PrecisionCut, EasyCut, TeleCut e 2in1 EnergyCut, caratterizzate da design moderno, eccellente potenza di taglio, forme ergonomiche e leggerezza. Le Cesoie 2in1 energyCut sono estremamente versatili, perfette sia per effettuare tagli veloci sia quando è necessaria potenza aggiuntiva. La doppia ghiera infatti consente di lavorare in due posizioni: la prima permette fino a 2,5 volte in più di potenza per il taglio di rami spessi, la seconda, in rapporto 1:1, è adatta al taglio rapido di rami sottili. www.gardena.com

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L’ultimo nato di casa Pellenc è Rasion2, un rasaerba a batteria che emette suoni 5 decibel più bassi rispetto al modello precedente. In questo modo è possibile lavorare anche in aree urbane senza limitazioni orarie. Molto leggero, facile da manovrare, emette vibrazioni minime. Doppie lame controrotanti in acciaio, sistema di auto-pulitura, è progettato per dissipare il calore in modo ottimale, in modo da poter effettuare a lungo lavori molto intensi. Disponibile nella versione Easy e Smart. www.pellencitalia.com

PIANTE DA FRUTTO PER PICCOLI SPAZI

INSOLITAMENTE BELLO

Il Basilico Torre di Smeraldo è una pianta a portamento colonnare che raggiunge i 60 centimetri di altezza. La foglia è scura, lucida, ha un ottimo profumo e produce pochi fiori. Edibile, consente di raccogliere foglie in abbondanza per tutta la stagione, ma è interessante anche come pianta ornamentale. Proposto da Planta nella Basilico Collection, una novità del catalogo 2020. www.planta.it

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La Banda dei Frutti Nani di Leonessa Vivai offre la possibilità a chi non dispone di giardino di provare l’ebbrezza di autoprodurre frutta gustosa e sana. Si tratta di una selezione di piante da frutto nane che soddisferanno occhi e palato. Facilmente coltivabili in piccoli spazi perché adatte alla coltivazione in vaso, troveranno posto su balconi, terrazzi e giardini. L’etichetta, fresca e allegra nella grafica ma ricca di contenuti e informazioni, rende la Banda dei Frutti Nani un prodotto adatto alla fascia di consumatori più giovane. www.leonessavivai.it


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g speciale 20 anni / la le era Buongiorno Direttore, oggi stavo sistemando l’archivio e mi è capitato fra le mani un numero di greenup del 2000, quello di marzo. L’ho sfogliato e ho ricordato com’era la comunicazione della nostra azienda, la Bonfante, ciò che facevamo vent’anni anni fa: all’inizio del terzo millennio avevamo prodotto quattro nuove fontane e le avevamo chiamate, appunto, “Fontanelle del Terzo Millennio”. Ho iniziato a ripercorrere con la mente questi ultimi vent’anni. Devo ammettere che di cose ne sono state fatte, di acqua ne è passata, sotto i ponti, come si dice. All’alba del nuovo millennio, gli imprenditori avevano una visione molto positiva del futuro. Nessuno avrebbe pensato che da lì a un anno circa, con l’attentato alle Twin Towers, il nostro sistema economico e politico sarebbe cambiato così drasticamente. Dopo qualche anno, assorbita l’onda d’urto sociale ed economica, si è ristabilito l’equilibrio; fino all’anno 2008, definito “spartiacque”. Dal vecchio sistema operativo-imprenditoriale: correre, produrre, spendere e riacquistare, siamo passati a un nuovo sistema: rivedere i conti, risparmiare e cercare ancora di risparmiare. In modo progressivo i vari settori merceologici produttivi hanno trovato un nuovo equilibrio, lasciando spazio ai più meritevoli, ai più bravi o forse, in qualche caso, ai più fortunati. L’anno 2011 è stato per Bonfante il punto di massima espansione, per poi ritrovarci l’anno dopo a scendere in discesa libera: nonostante gli sforzi applicati, il tessuto commerciale non rispondeva più ai vecchi metodi. Penso che questo percorso sia stato fatto da molte aziende; alcune hanno dovuto arrendersi, altre hanno continuato a combattere per arrivare ai giorni nostri. Ed eccoci, qui, nell’ anno 2020, dopo tutte le battaglie: siamo ancora qui e siamo fieri di poterlo raccontare. In questi anni siamo tornati a crescere, imparando a seguire il consiglio di Bruce Lee e a comportarci come l’acqua: “Se metti l’acqua in una tazza, lei diventa una tazza. Se la metti in una bottiglia, lei diventa una bottiglia. Se la metti in una teiera, lei diventa teiera. L’acqua può fluire, o può distruggere”. Siamo cambiati, e ora siamo in linea con i nuovi mercati, con le nuove richieste di un cliente sempre più attento ed esigente. Per quanto riguarda greenup, caro direttore, mi complimento con lei perché anche la sua rivista ha saputo fare lo stesso percorso di adeguamento ai tempi: oltre che nel formato (nel 2000 era forse un po’ “ingombrante”) anche nei contenuti, sempre in linea con i mercati. La saluto e le auguro altri vent’anni di lavoro, magari un po’ meno tormentati. Il Presidente del C.d.A. di Bonfante S.r.l. Dino Bonfante

Siamo cambiati, e ora siamo in linea con i nuovi mercati, con le nuove ric ieste di un cliente sempre pi attento ed esi ente


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Primo Piano / TREND

Irresistibile 2020 È IL MOMENTO DI ARRENDERSI AL TEMPO CHE PASSA E DI TROVARE UNA CONCILIAZIONE FRA PASSATO E FUTURO. UN VIAGGIO FRA I FIORI, LE PIANTE, I COLORI E LE TEXTURE CHE RENDERANNO QUESTO 2020 CONFORTEVOLE, PIENO DI ENERGIA E ORIGINALE di MARTA MEGGIOLARO foto FLOWER COUNCIL OF HOLLAND

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Gli Horticulture Sector Trends vengono realizzati e pubblicati ogni inizio anno dal 2015 grazie al lavoro congiunto di Tuinbranche Nederland, iBulb e Flower Council of Holland, insieme alla trendwatcher Aafie Nijman. Il materiale è raccolto sul sito del Flower Council of Holland ed è a disposizione di tutti per puntare l’attenzione su fiori, piante e bulbi. Cosa ci si aspetta allora nel 2020? Se fino all’anno scorso abbiamo visto il tentativo di arretrare e di nascondersi rispetto ai grandi cambiamenti in atto, che si traduceva in un ritorno alla tradizione, quest’anno lo spirito è pronto per affrontare i cambiamenti, per tuffarsi nel corso degli eventi: questo il suggerimento per la floricoltura nel 2020. Certo, non sarà un percorso

privo di scossoni, le tensioni si faranno sentire ancora, ma innanzi tutto il nuovo anno propone una dose di energia positiva. Il concetto che si è fatto strada e che anima la società in questo momento, è la volontà di essere presenti. Che si tratti di giovani studenti, di politici, di lavoratori o di intere fasce di popolazione, il sentimento che anima tutti è la necessità di agire, di non lasciare solo che le cose accadano ma di provare a dirigerle verso un obiettivo. In una parola, il 2020 sarà irresistibile, sarà il momento per abbandonarsi all’irresistibile desiderio di esserci. E questo per la floricoltura e il gardening si traduce in tre stili: Inner Retreat, Blended Cultures, Street Savage.

Il trendbook è online e si può scaricare gratuitamente dal sito del Flower Council of Holland. Contiene la presentazione dei trend e una serie di consigli per sfruttarli al meglio nel punto vendita. 18

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Gli interni ispirano calma e serenità, l’ambiente induce a liberarsi dallo stress. l focus su piante e fiori con il potere di rigenerare e curare, espressioni di una ritualità che reclama il suo posto anche nei tempi moderni. La palette monocromatica offre un senso di sicurezza. Il risultato è un luogo in cui sentirsi davvero al riparo e ristorati dopo le pressioni del mondo esterno.

1. Avrò cura di te La società di oggi è focalizzata sulla performance: non ci si può mostrare in disordine, bisogna essere sempre attenti, interessati, informati. La cosa ci preoccupa alquanto: ci si aspetta che siamo sempre “sul pezzo”, e l’errore non è accettabile, in un mondo che si è trasformato in un enorme schermo che ci sovraccarica di stimoli. Ci rendiamo tutti conto che sono troppo per noi, eppure sembriamo diventati talmente assuefatti da non riuscire a staccarcene. Anche questo ci preoccupa parecchio, quando ce ne rendiamo conto. Ci chiediamo come uscire da questo circolo vizioso. Sentiamo di avere il bisogno di qualcuno che dica: “Vieni qui, mi occuperò io di te”. In parole povere, vorremmo che qualcuno ci sollevasse dalla fatica di vivere una vita così. Per questo sono sempre più diffusi, ad esempio, i percorsi di digital-detox e gli stores in cui ci si può dedicare ad attività rilassanti, come il Plant Bathing Studio ad Amsterdam, dove si paga per prendersi cura delle piante. I consumatori vogliono essere rilassati, coccolati, condotti ad avere una vita più sana. Piante e fiori sono il “paracolpi” ideale fra il mondo fuori, pieno di pretese e turbolento, e l’interiore bisogno di pace.

utto soffice e smorzato. Le forme sono smussate, delicate, i colori pastello dalle sfumature naturali, a cui si accosta la tenerezza del rosa cipria. Pochissimi i pattern consentiti, per non stimolare troppo lo sguardo. I materiali sono naturali. Sì ai giochi di semitrasparenze con vetro, resina, seta.

Anche il giardino ispira protezione, le piante offrono un riparo dal mondo esterno. Il design è morbido e arioso, con un’attenzione speciale alle piante medicinali, che non possono mancare. il senso di protezione è enfatizzato dalle erbe morbide, dalla viva biodiversità e dalle forme tondeggianti.

PER IL PUNTO VENDITA / 1

er dare al tuo punto endita unatmosfera da nner etreat, componi un bouquet con orchidee e fiori di cera in uno o due colori, e usa un vaso in vetro opaco. Prova anche a nascondere, o meglio, proteggere, una felce o un’aloe all’intenro di una “gabbia” realizzata con plastica o tessuto semitrasparente. greenup

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Primo Piano / TREND

Gli interni sono il risultato di un mix fra suggestioni folk e etniche. Vasi intrecciati africani si combinano con quelli in ceramica del produttore locale. Anche il mix delle piante è eclettico, le combinazioni di fiori e foglie sono generose e non scontate. Il risultato è una collezione di prodotti con un feeling artigianale e industriale, scaldato da colori caldi, vivaci e variegati.

2. Un mondo, più mondi La dimensione digitale ha espanso i nostri orizzonti, ma allo stesso tempo il nostro sguardo si restringe, perché i nuovi algoritmi di internet controllano le nostre preferenze, e così finiamo per noi uscire mai dalla nostra “bolla”. Questo alla lunga rende l’offerta noiosa e prevedibile; nasce l’esigenza di evadere e di attuare nuovi sincretismi. Una delle parole chiave oggi è unità: fra le generazioni, fra i generi, fra le culture, arrivando a sfocare le divisioni troppo nette. Molte differenze fra gruppi eterogenei stanno svanendo, e tutto viene emancipato, anche la divisione fra vita organica e intelligenza artificiale è stata infranta. Realtà diverse vengono mescolate. La necessità di ampliare gli orizzonti si traduce anche nella voglia di viaggiare di più, di fare ricerche, per scoprire che il mondo è più largo di quello che pensavamo. Nei prodotti di consumo, questo significa che c’è richiesta di prodotti più versatili: non si sente il bisogno di oggetti troppo limitati nel loro uso a certe categorie, o a certe circostanze. Il consumatore preferisce poter decidere da solo la destinazione d’uso, con più elasticità. Lo stesso prodotto deve essere fruibile da diversi target group, per diversi scopi; si gioca con le commistioni di ere, di culture e di mondi diversi.

I materiali da scegliere in questo stile non seguono una regola precisa, così come le fantasie. L’importante è che siano molto decorative e che giochino con i contrasti fra differenti tonalità.

PER IL PUNTO VENDITA / 2

L’outdoor è caratterizzato dall’essere invitante, un continuo invito a stare in giardino. Poltrone in rattan, kelim colorati, piante dal gusto esotico e native del luogo. Il verde è scandito da accenti di colore vivace, senza confini fra i di ersi mondi da cui il giardino ha preso ispirazione.

Blended Cultures si applica al garden center giocando con i materiali e gli oggetti, cambiando le destinazioni d’uso. Un esempio: un vaso di ceramica si trasforma in un viso, aggiungendo orecchini, collana e accessori.

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Colori vivaci, fra cui il neon, forme imperfette, materiali industriali, concepiti per altri usi e qui reinventati, pur mantenendo la loro superficie grezza.

indoor outdoor

3. Questa città è una giungla Autentico fino a rasentare la crudezza, con la tendenza a infrangere le regole. Uno stile che appartiene soprattutto alle donne in questo momento, impegnate a farsi valere, alla ricerca di libertà, e di libertà dalla perfezione. Il bisogno di cambiamento di traduce in atteggiamenti non convenzionali, aspri, influenzati dalla vivacità dei graffiti e dagli ambienti urbani. Parola d’ordine: osare.

nfinite possibilit per il giardino, dimora dei materiali riciclati combinati con qualunque altro elemento. Il divertimento nasce dal fatto che si possono trovare le piante nei posti più inaspettati: in un vaso come in un bidone.

Gli interni richiamano alla ribellione. Molti gli stili che si incontrano gli Anni , i graffiti, le insegne dei negozi, cemento e acciaio, naturale e artificiale. logan e disegni astratti catturano l’attenzione, proprio come quando si passeggia per la città.

PER IL PUNTO VENDITA / 3

n aso decorato da linee bianche nere e gialle, pieno di fiori i aci come i girasoli ecco quello che esprime questo trend. n contenitore per piante realizzato con un ecchio copertone, o riutilizzando le lattine dei colori spra per i graffiti perfetto per un bouquet. ra i pattern, s alle foglie di monstera, alle piume, ai fiori esotici come lAnthurium. greenup

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Primo Piano / ASSOCIAZIONI

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Facciamo squadra ottavo conve no nazionale di mette sotto i riflettori la fi ura dellimprenditore e a ronta alcuni nodi centrali del settore, con un ric iamo alla colla orazione e allo spirito corporativo di COSTANZA DI MATTEO

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l 16 e il 17 gennaio i titolari di garden center, le aziende del settore, i soci e i sostenitori dell’Associazione Italiana Centri di Giardinaggio si sono incontrati a Varese al centro congressi Ville Ponti, una magnifica villa in stile Liberty circondata da un altrettanto magnifico parco. Titolo di questo ottavo incontro dell’Associazione: “I Centri di giardinaggio fanno squadra per diventare protagonisti dell’economia che cambia”. L’appuntamento era atteso con particolare interesse anche perché è stato il primo a vedere il cambio di presidente: dopo sette anni sotto la guida di Silvani Girelli, infatti, dall’anno scorso AICG è guidata da Stefano Donetti.

UN APPELLO AL FLOROVIVAISMO Buona la partecipazione di pubblico, e ricco il parterre istituzionale, rappresentato dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana accompagnato dall’assessore all’Ambiente e clima Raffaele Cattaneo, il sindaco di Varese Davide Galimberti a fare gli onori di casa e il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Sono intervenuti anche la parlamentare Chiara Gadda e il deputato Marzio Liuni, primo firmatario di un disegno di legge sul riordino del settore florovivaistico. Tra i temi affrontati, in particolare quello che ha dato il titolo al convegno: la necessità di unire le forze nel settore florovivaistico, fare

IL PREMIO GARDENIA - AICG

Durante il convegno si è svolta la prima edizione di un concorso che mira a valorizzare l’operato dei centri di giardinaggio, individuando quello che si è distinto e prodigato più di altri nella diffusione della cultura del verde. La direttrice della rivista Gardenia, Emanuela Rosa-Clot ha consegnato il riconoscimento al vincitore: si tratta de Il Germoglio Coop soc. Arl Onlus di Piacenza, che si è distinto in particolare “per l’impegno sociale, perché per coltivare le piante bisogna prima coltivare le persone”. greenup

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Primo Piano / ASSOCIAZIONI

AICG – ASSOCIAZIONE ITALIANA CENTRI GIARDINAGGIO

È un ente senza scopo di lucro, con sede a Verona, costituito nel 2012 per sviluppare un’identità professionale e un processo virtuoso di sviluppo delle aziende che operano nel settore specializzato del giardinaggio e oro i aismo centri di giardinaggio o garden center . LAssociazione ha lo scopo di tutelare, qualificare, promuo ere e sviluppare la cultura del verde all’interno dei centri giardinaggio e si pone come segmento fondamentale della filiera oro i aistica italiana. A oggi i Centri di Giardinaggio aderenti all’AICG sono 116, distribuiti in tutta Italia; i soci sostenitori sono 60 aziende.

squadra tra i centri di giardinaggio e tutte le componenti della filiera florovivaistica italiana. I garden center, infatti, sono fondamentali per lo sviluppo e per la promozione della cultura del verde. Ciò significa qualità della vita, eco-sostenibilità e diffusione capillare delle piante e del mondo vegetale. L’IMPORTANZA DEL FATTORE UMANO Durante la prima giornata di convegno, giovedì 16 gennaio, si sono affrontate alcune tematiche tecniche cruciali per il futuro del settore: la nuova normativa fitosanitaria, il marchio VivaiFiori e la certificazione delle aziende. Grandi protagonisti sono stati gli imprenditori Luca Spada (CEO & Founder di Eolo) e Dario Filippi (Fondatore e Presidente Gruppo Samarcanda) che hanno raccontato le loro storie imprenditoriali di successo ponendo l’accento sulla centralità dell’equilibrio interiore del fattore umano, sul tema connesso della felicità in azienda e sull’importanza di operare con delega delle responsabilità e dei compiti ai collaboratori, attività che ogni gardenista può mettere in pratica per sviluppare al meglio il proprio business.

Più che mai nel mondo dei garden center è il momento di guardare oltre le difficoltà del momento e di investire nella giusta direzione per crescere, coinvolgendo anche i propri collaboratori. In chiusura, l’intervento di Elisabetta Bracci (Smart Service & Smart Building Specialist, Fondatrice JUMP Facility) che ha permesso di proiettare il pubblico in un futuro tecnologico che non è così distante e che può rivoluzionare anche il modo di pensare. LA SFIDA, IL CAMBIO DI MENTALITÀ Nella giornata di venerdì 17 gennaio, la tavola rotonda con consulenti esperti del settore garden - Lucio Brioschi, Oberdan Lazzarini, Paolo Montagnini e Severino Sandrini - ha permesso di far emergere alcune problematiche e di fornire possibili soluzioni per affrontare le sfide di mercato che si pongono davanti a ogni punto vendita. La chiusura è stata affidata all’intervento di Sebastiano Barisoni, vicedirettore Radio24, che ha analizzato con gli imprenditori presenti le ragioni della crisi economica in atto, ragionando su tutte le possibili soluzioni partendo dal presupposto che nulla sarà più

Il consiglio direttivo di AICG, composto da un buon numero di giovani imprenditori.

come prima e quindi l’innovazione è strategica per guardare con ottimismo al futuro. A coordinare i vari interventi e dibattiti nella due giorni AICG e autore lui stesso di un articolato intervento sulla necessità di fare squadra e sugli approcci vincenti in azienda, è stato l'imprenditore commercialista Alessandro Vianello, nella doppia veste di relatore e moderatore. UN ANNO RICCO DI APPUNTAMENTI Il convegno è stata l’occasione per presentare le iniziative e i progetti sviluppati durante il 2019 e che verranno riproposti anche quest’anno, arricchiti nei contenuti: dalla Margherita per Airc al Garden Festival d’Autunno (a sostegno della campagna Nastro Rosa di Airc, con la vendita del ciclamino rosa), dal viaggio studio all’estero al meeting estivo, con particolare attenzione ai corsi di formazione AICG svolti in collaborazione con Fondazione Minoprio. Ampio spazio ha avuto la presentazione di Alla scoperta delle piante italiane, un nuovo progetto nato per consolidare e sviluppare ancor più il legame tra i centri di giardinaggio italiani e i produttori del territorio, attori fondamentali della filiera florovivaistica italiana.

Per informazioni

AICG Associazione Italiana Centri Giardinaggio www.aicg.it segreteria@aicg.it tel. 031 301037



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Primo Piano / ASSOCIAZIONI

Assemblea AICG, quattro pareri dai protagonisti «L’

ottavo convegno nazionale AICG è stata l’occasione per un confronto tra i garden center italiani, le aziende sostenitrici e gli operatori professionali e istituzionali del settore. Il tema del convegno ha messo in evidenza i punti fondamentali per far crescere tutti: fare squadra, fare rete, fare e vivere l’associazione. Uno dei temi affrontati è stato quello normativo, sul quale AICG sta lavorando da tempo per arrivare a un’armonizzazione delle norme del settore. Il convegno è anche stata l’occasione per parlare dello sviluppo del settore e della diffusione della cultura del verde, anche attraverso le iniziative promosse dall’Associazione, una su tutte il nuovo progetto “Alla scoperta delle piante italiane” che ha come obiettivo la promozione delle eccellenze verdi prodotte in Italia». Stefano Donetti, titolare di Floricoltura Donetti e presidente AICG

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l convegno di quest’anno è stato molto differente dai precedenti per diversi motivi. Innanzi tutto, è stato quello che segna il cambio di presidenza, dall’esperienza di Silvano Girelli alla praticità di Stefano Donetti. Una diversità di taglio che valorizza l’apporto personale di Silvano prima e di Stefano ora, sono sfaccettature di uno stesso progetto a cui collaboro sempre volentieri. Da rilevare l’impegno di Valentina Ceriani, Davide Michelini e di tutti i consiglieri di AICG, che hanno lavorato in maniera compatta: il convegno è stato il risultato di un lavoro di squadra ben fatto, in cui ognuno ha dato il meglio di sé. Quest’anno era importante farlo in Lombardia, dove è appena stata approvata la legge sui garden center a cui abbiamo fortemente lavorato. La scelta è ricaduta su Varese, che è la mia città, grazie anche alla collaborazione e alla volontà di ospitarci della Camera di Commercio di Varese. È stato un convegno molto più politico degli altri, con la partecipazione di molte personalità, che ci ha ulteriormente avvicinato al mondo della politica e ci ha fatto conoscere come realtà imprenditoriale in dialogo con tutte le parti politiche. Un bel riconoscimento che arriva dopo il grande lavoro al tavolo di trattative per la legge, in cui AICG si è inserita, non in competizione con le altre associazioni storiche ma come partner con il suo apporto originale. Penso che AICG sia un’associazione molto importante per il nostro settore perché offre al mondo dei garden center la possibilità di promuoversi e di lavorare su due pilastri caratteristici: l’accrescimento culturale e formativo del settore gardenistico e la promozione delle piante italiane. Ecco perché il convegno è stato un momento importante, molto partecipato». Giacomo Brusa, titolare di Agricola del Lago e presidente di Confagricoltura Varese

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l convegno è stato come sempre l'occasione di incontrarsi; gli incontri spesso all'interno della nostra filiera sono originati da presupposti commerciali: c’è chi ha un prodotto da vendere e c’è chi ha un prodotto da acquistare. Il convegno annuale AICG rappresenta sempre di più uno spazio nuovo dove il confronto tra i garden acquista uno spessore maggiore, dove si respira la voglia di trovare una sintesi per un intero comparto, cercando risposte per un settore che è di fatto in forte cambiamento. Ho apprezzato l’aria di gruppo che si inizia a respirare: solo dove si sviluppa questo “comune sentire” si può dare origine a qualcosa di veramente innovativo. Mi è piaciuta l'attenzione alla figura dell'imprenditore, con le testimonianze “veraci” di esperienze imprenditoriali. Mi ha colpito molto vedere che esistono approcci al lavoro che potrebbero risultare lontani dalla propria visione, ma che nei fatti dimostrano di essere vincenti. È un invito ad allargare le proprie vedute, nella consapevolezza che molta della spinta di un’azienda dipende dal direttore d’orchestra! È l'imprenditore che si deve fare carico degli stimoli da fornire sia al cliente finale, sia alla propria squadra. Bello anche l'intervento di Barisoni che ha stigmatizzato la condizione di un mercato che vive un’evoluzione trasversale e che deve guardarsi allo specchio e riconoscere con chiarezza l'identità di ciò che vede. Infine ho captato una maggiore attenzione nei confronti dei dipendenti, di quella che è la squadra di lavoro. AICG continua il percorso di formazione degli addetti e i riscontri crescono: la trovo un'azione intelligente e ben fatta, secondo me questa è la strada giusta per vincere. Cosa valorizzerei? Lo scambio, il confronto, la discussione: lo stiamo facendo, ma si può migliorare ancora di più». Mario Ferrarini, socio fondatore Arena Vivai

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o trovato il convegno molto interessante, mi sono piaciuti gli interventi degli imprenditori che sono stati invitati, in particolare ho apprezzato la scelta di Stefano Donetti di portare Barisoni, che ci ha tenuto incollati alle poltrone. È stato un incontro con una bella affluenza e anche la location ha aiutato molto. In definitiva, il risultato è stato soddisfacente. La mia speranza è che l’associazione continui a crescere, perché è l’essere insieme che fa la forza. Sono impegnato in prima persona nel portare nuovi associati, organizzando incontri conoscitivi per i garden e le imprese piemontesi presso la nostra azienda. L’ultimo incontro che abbiamo fatto da noi ha portato quattro o cinque iscritti. La cosa importante, a mio parere, è superare la mentalità campanilista; ci credo molto, penso che bisogni lavorare senza invidie, confrontarsi con le altre realtà, perché avvicinarsi a chi fa meglio può essere uno stimolo a fare meglio». Piero Barisone, direttore commerciale Corino Bruna

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g speciale 20 anni

SEMPRE PIÙ IN ALTO

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l 2020 sarà un anno di grandi novità in casa Agribios Italiana: l’azienda rafforza la propria offerta nella nutrizione. “Quando abbiamo approcciato il settore Home&Garden col marchio Il Paese Verde, abbiamo cercato di portare all’utente amatoriale il nostro know how su prodotti tecnici, sviluppato in quasi cinquant’anni di agricoltura professionale. La nostra gamma, in pochi anni, è cresciuta moltissimo. Questo è il momento giusto per arricchire il nostro brand con una linea di substrati in grado di soddisfare le necessità di un consumatore esigente e, al contempo, di portare valore ai nostri rivenditori”, ha dichiarato Giovanni Ravagnan, amministratore unico di Agribios Italiana. Ecco allora la proposta di una

nuova linea di Terricci e Substrati che mette insieme l’alta qualità del prodotto con un packaging accattivante. Il concept e la realizzazione del packaging sono stati affidati a un’agenzia tedesca, con l’obiettivo di differenziare i prodotti in un contesto di mercato sempre più competitivo. E la differenza si sente anche nell’attenzione alla qualità delle materie prime utilizzate nelle miscele: torbe pregiate, matrici vegetali selezionate e aggiunta di concimi organici. Ogni miscela è stata studiata nei minimi particolari per la pianta di riferimento. www.agribiositaliana.it www.ilpaeseverde.it


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Primo Piano / MONDO

Nord America: prezzi su e bilanci in attivo PIANTE DA INTERNI, TROPICALI E SUCCULENTE TRAINANO LA VOLATA AI GARDEN CENTER INDIPENDENTI AMERICANI CHE METTONO A SEGNO CRESCITE A DOPPIA CIFRA. ECCO COME di STEFANIA MEDETTI

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Il magazine americano Garden Center ha pubblicato lo studio annuale sullo stato di salute dei garden center indipendenti di Stati Uniti e Canada. Come ogni anno, la ricerca è anche l’occasione per fare il punto sulle tendenze in atto nel settore. Stando agli oltre quattrocento operatori intervistati dalla testata, le piante da interni e le piante grasse rubano il podio ad alberi e arbusti che adesso si attestano al terzo posto fra gli articoli più venduti. Oltre la metà dei rispondenti all’inchiesta, inoltre, ha confermato che le aree dedicate alle piante da interno e piante tropicali sono quelle più popo-

SE NEL 2018, L’89% DEGLI ESERCIZI ERA IN ATTIVO, IL DATO È SALITO ADESSO AL 95% 28

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lari fra i propri clienti. In particolare, piante da interni, tropicali e succulente sono la seconda categoria che cresce più velocemente con +5% sul 2018, mentre il trend dei giardini delle fate, al primo posto nel 2013, inizia ad affievolirsi. Ma le notizie non sono finite, perché è cresciuto anche il numero di garden che chiude l’anno con il segno più. Se nel 2018, l’89% degli esercizi era in attivo, il dato è salito adesso al 95%. La maggior parte dei centri dichiara che i profitti sono più alti rispetto agli anni precedenti, in un range che, in media, varia fra +10 e +14%. In particolare, per il 16% dei


IN CERCA DI ISPIRAZIONE / INFLUENCER VERDI Ecco quali sono le piattaforme indipendenti ad alto tasso di coinvolgimento ottolineano i benefici delle piante, insegnano a prendersi cura del erde, spiegano i segreti del design del paesaggio e raccontano come usare fertilizzanti, illuminazione e trapiantare le piante. n esempio Homestead Brooklyn, un sito creato dalla scienziata ambientalista ed entomologa ummer ane a es che racconta le sue esperienze con le piante nella sua casa attra erso blog, ideo sul giardinaggio da interni ed esterni, abitudini a basso o a zero impatto ambientale, cucina biologica e iaggi. u nstagram, la seguono in mila fan e conta mila follo er su itter e mila su outube. on la sua ideocamera ummer gira anche i i ai per raccontare ai suoi follo er tutto il la oro dietro alle quinte delle piante che si portano a casa. i chiama loom ro adio in ece il podcast ideato dalla ne or ese aria ailla che racconta come ha imparato a s iluppare il pollice erde. Lobietti o aiutare i suoi ascoltatori a fare altrettanto. Nel suo podcast, aria inter ista esperti, fornisce indicazioni su come prendersi cura del erde e, addirittura, aiuta chi si allontana dalla citt per un iaggio a tro are plant sitter per bagnare le piante.

rispondenti, l’aumento è stato superiore al 15%; per il 10% si è attestato fra l’11 e il 14% e per il 25% è rimasto compreso fra il 5 e il 10%. AUMENTI CONTENUTI PER QUASI LA METÀ DEI RISPONDENTI Se per una parte dei garden intervistati

TRE QUARTI DEGLI IMPRENDITORI HA SCELTO DI AUMENTARE I PREZZI DELLE PIANTE: IL RANGE DELL’AUMENTO VARIA FRA L’1 E IL 4% PER IL 42% DEL TOTALE il merito va a un’economia più forte, tre quarti degli imprenditori ha scelto invece di aumentare i prezzi delle piante. Solo il 25%, infatti, ha mantenuto i prezzi invariati. Il range dell’aumento varia fra l’1 e il 4% per il 42% del totale. Il 22% dei rispondenti li ha aumentati fra il 5 e il 9%; l’8% li ha aumentati fra il 1019% e il 2% li ha aumentati di oltre il 20%. Quanto allo scontrino medio, nei mesi di minor traffico si è attestato su una cifra compresa fra 11 e 25 dollari per il 30% dei punti vendita; seguito da un 24% fra 26 e 35 dollari e da un 14% fra 36 e 45. Nei mesi di maggior traffico, invece, il 25% ha registrato scontrini compresi fra 75 e 100 dollari; un altro 25% si è attestato su 56-75 dollari, seguito da un 15% con scontrini da 46-55 dollari, ma non manca un 12% oltre i 100 dollari. Un altro dato che ha influito positivamente sull’andamento del settore è la crescita del numero di abitazioni di proprietà che, secondo gli ultimi dati, coprono adesso il 64% del totale. Nonostante la tendenza al rialzo dei prezzi delle case, i Millennials hanno trovato il modo di lasciare la casa dei genitori per diventare indipendenti. Questo

INFLUENCER VERDI, DOVE TROVARLE

La scienziata ambientalista ed entomologa ummer ane a es homesteadbrooklyn.com @homesteadbrooklyn @sroakes La ne or ese aria ailla, che racconta come ha imparato a s iluppare il pollice erde bloomandgrowradio.com

ha permesso ai garden center indipendenti di sfruttare la digitalizzazione, per raggiungere il target di consumatori più giovani. LE VARIABILI NEGATIVE CON CUI FARE I CONTI Le variabili che impattano negativamente sull’andamento del business comprendono il meteo (per il 21% ha avuto un effetto fortemente negativo e per il 27% è stato negativo) e i costi per il personale. Nonostante ciò, per il 68% dei rispondenti, le vendite in primavera hanno registrato un incremento. Fra le categorie più forti in questa stagione: annuali a +23%; piante da

Classifiche

TOP 100 / CHI C’È NELLA TOP 3

I primi dieci nomi sono responsabili di quasi la metà del giro d’affari e e i ione 01 e a assifi a sono stati presi in considerazione 286 punti vendita. Complessivamente, i primi cento garden center hanno generato un giro d’affari da 1,2 miliardi di dollari nel 2018. Del totale, 545 milioni di dollari fanno capo ai i i ie i in assifi a assa setts domina il ranking con otto aziende presenti,

seguito da New York e dall’Ohio con sette ciascuno. Sul podio, Armstrong Garden Centers/Pike Nursery conta 49 locations distribuite fra California, Georgia e North Carolina. Nel 2018, ha sviluppato un giro d’affari complessivo da 155 milioni di dollari, in crescita rispetto ai 149,6 dell’anno precedente. Al secondo posto, c’è Petitti

Garden Center dell’Ohio con nove punti vendita e un giro d’affari da 61 milioni di dollari, in crescita sui 55,5 del 2017, quando deteneva il terzo posto. Perde invece una posizione sul 2018 Stein’s Garden & Home del Wisconsin, con 16 location e 59 milioni di dollari di fatturato, lo scorso anno aveva totalizzato 59,5 milioni.

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Primo Piano / MONDO

I MEZZI DI COMUNICAZIONE B2C PIÙ POPOLARI

1. ocial media 87% dei rispondenti 2. iti eb 78% 3. mail mar eting 58% 4. Ad ertising online 46% 5. Ad ertising su stampa 40% 6. enti 37% 7. adio 36% 8. orsi di formazione 34% 9. irect mailing (26%)

LA CLASSIFICA DEI SOCIAL PIÙ USATI DAI GARDEN CENTER 1. aceboo 93% 2. nstagram 57% 3. itter e interest 22% 4. outube 19% 5. Lin ed n 9% 6. napchat 4%

interni, tropicali e succulente a +20% e alberi arbusti +14%. Per gli intervistati, le variabili legate al personale sono la seconda e terza principale fonte di preoccupazione. Due terzi dei garden, infatti, hanno trovato difficile o molto difficile trovare il personale di cui hanno bisogno e il 70% ha dovuto aumentare il compenso minimo, per tenere il passo con l’incremento del compenso orario approvato da 21 stati americani che ha portato il tetto a 12 dollari all’ora. Per il 46% delle aziende intervistate, il compenso orario minimo è compreso

PIANTE DA INTERNI, TROPICALI E SUCCULENTE SONO LA SECONDA CATEGORIA CHE CRESCE PIÙ VELOCEMENTE CON +5% SUL 2018 nove e undici dollari, per il 34% oscilla fra 12 e 14 e solo il 10% paga oltre 15 dollari l’ora. Il 70% ha scelto di aumentare il compenso orario e lo stesso ha fatto il 49% per i compensi annuali. Sui conti ha impattato anche la disoccupazione al 4% che ha accentuato la competizione con altri settori che utilizzano lavoratori stagionali e, secondo quanto riferisce il 38% dei garden, ha reso molto difficile trovare personale qualificato. DOVE, COME E QUANTO SI INVESTE IN COMUNICAZIONE I garden con il giro d’affari più alto sono anche quelli che investono di più sui social media. Ogni punto vendita con un fatturato superiore a due milioni di dollari, infatti, utilizza Facebook e, quasi tutti gli operatori in questo range, sono presenti anche su Instagram. Fra quelli con un volume di vendite

compreso fra 100mila e un milione di dollari, il 43% utilizza Instagram e il dato scende al 30% per i centri con un giro d’affari inferiore a centomila dollari. I social, inoltre, sono il mezzo di comunicazione più popolare (utilizzato dall’87% dei rispondenti), seguito da siti web (78%), email marketing (58%), advertising online (46%) e advertising su stampa (40%), eventi (37%), radio (36%), corsi di formazione (34%) e direct mailing (26%). Complessivamente, il 93% dei garden intervistati utilizza Facebook, il 57% Instagram, il 22% è presente su Twitter e Pinterest e il dato scende al 19% per Youtube, seguono LinkedIn con 9% e Snapchat con 4%.

Per approfondire

l sito del magazine americano arden enter www.gardencentermag.com

Buone idee

IL SEGRETO DI CHI VINCE L’ORO

Con i suoi 49 punti vendita, Armstrong Garden Centers/Pike Nursery si fa notare per un sistema di sweat equity Ancora una volta, c’è Armstrong Garden Cente s i e se in testa a a assifi a Top 100 dei garden center indipendenti stilata dal magazine Garden Center sulla base del volume d’affari. Cosa ha permesso al Armstrong Garden Centers/Pike Nursery i onse i e i is tato otten to segreto, a quanto pare, ha a che fare con Esop, ovvero Employee Stock Ownership Plan, un piano azionario che prevede che a ien a finan i i o o on e a ioni Una modalità che, in pratica, trasforma i dipendenti in azionisti. “Diventare o ieta io si nifi a o o ta si o e i proprietario e questo cambia il modo in cui

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si lavora”, ha commentato Gwynn Lehigh, vice-presidente risorse umane del centro. Tutto è cominciato quando il fondatore, prossimo alla pensione, ha pensato di ritirarsi e ha cercato qualcuno a cui vendere l’azienda. Dopo aver considerato investitori privati e anche Wall Street, l’imprenditore ha capito che investire nei propri dipendenti (all’epoca erano 160 e oggi sono 1400 di cui 1200 azionisti), i si nifi a a in esti e in e sone e avevano la sua stessa passione. Dopo un anno di lavoro presso Armstrong Garden Centers/Pike Nursery, dunque, i dipendenti vengono automaticamente iscritti al

programma e mantengono il privilegio per ogni anno in cui investono almeno mille ore di lavoro all’anno. Le azioni, inoltre, sono trasferite gratuitamente ai dipendenti, ma è vero che il passaggio azionario, da solo, non basta a stimolare un atteggiamento proattivo nei dipendenti ed è per questa ragione che i meeting annuali con i dipendenti sono stati trasformati in una vera e propria piattaforma di business. esentia o i ati finan ia i e s ie ia o in che modo l’atteggiamento sul punto vendita può fare la differenza per i conti e, dunque, per il proprio pacchetto azionario”, conclude Lehigh.


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ELEGANTI PUNTI ACQUA

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he per innaffiare il giardino e il prato ci voglia un rubinetto, una canna e un avvolgi tubo (quando non sia previsto un impianto di irrigazione sotterraneo o a goccia) è una cosa scontata, ma molto spesso tutto questo, se è funzionale, non è esteticamente gradevole. Se vogliamo un tocco di design e di stile, è opportuno attingere all’offerta di Bonfante: la serie Tavolozza propone dei supporti in acciaio verniciato che si appendono al muro con due tasselli con gancio: il tubo di alimentazione resta nascosto sul retro e collegato a due diramazioni, una per il rubinetto e una per il raccordo canna, accessori in ottone, comandabili separatamente. Il tubo di irrigazione, dotato di lancia a pistola (non compresi nel kit), può essere arrotolato sulla ruota e sparire ordinatamente alla vista. Anche il bidoncino, che può essere

messo sotto il supporto a ruota per raccogliere l’acqua, è collegato e nasconde la piletta di scarico (compresa nel kit). Molti altri accessori per un giardino elegante e ordinato sono compresi nella gamma delle proposte Bonfante. www.bonfante.com



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News / BREVI DAL MERCATO

A Torino un festival per le piante Si avvicina un anno molto speciale per chi si occupa di salute delle piante, un argomento di grande attualità. Il 2020, infatti, è stato proclamato dalle Nazioni Unite International Year of Plant Health (IYPH). Agroinnova, il Centro di Competenza per l’Innovazione in campo agroambientale dell’Università di Torino, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino e il supporto di una rete locale in continua espansione, ha avviato un percorso di attività capace, di qui al 2020, di posizionare Torino e il Piemonte come protagonisti attivi dell’IYPH. Il momento clou sarà il Festival Plant Health 2020 e avrà luogo all’Università degli Studi di Torino dal 4 al 6 giugno. Il Festival ha già ottenuto la collaborazione di numerosi enti e istituzioni del territorio e non solo: International Plant Protection Convention (IPPC), International Society for Plant Pathology, Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV), Società Italiana di Patologia vegetale (SIPaV). Tre giorni di conferenze, spettacoli, mostre dedicati alla salute delle piante e dell’ambiente, con lo sco o di coniu are il sa ere scientiico con il carattere divulgativo. Organizzato presso il Rettorato dell’Università degli Studi di Torino (Via Giuseppe Verdi 8), il Festival sarà il

fulcro delle celebrazioni dell'Anno Internazionale della Salute delle Piante in Piemonte con l’obiettivo di avvicinare i cittadini al dibattito scientiico le ato a te i o i i ortantissi i co e la biosicurezza, i cambiamenti climatici, la globalizzazione dei mercati e la sicurezza alimentare. Diversi i temi che verranno afrontati nelle conferenze e tavole rotonde ne ealth alute delle iante, salute lobale ardens o unit sostenibili, un iardino sano er tutti reen obs radizione e innovazione i estieri che cureranno le nostre iante li ate han e Azioni per il cambiamento climatico: le piante come soluzione?; ricolture ifesa delle colture un siste a a ricolo al servizio della salute lobale ood ie onte terra di ricerca, innovazione ed eccellenza. i artire dal cibo uture alute del ianeta tutto il futuro che assa dalle iante. l dibattito scientiico culturale verranno aiancati due s ettacoli teatrali, allestiti nel cortile del Rettorato dell'Università di Torino, Windblow e Il Dottor Fiori, due coproduzioni di Agroinnova sulla salute delle piante e sul ruolo che questa ricopre per la salute globale, in particolare quella dell a biente. arteci azione ratuita e libera ino ad esauri ento posti. Necessaria la prenotazione.

VISITE VIRTUALI ALL’ERBARIO DELL’UNIVERSITÀ DI PISA

Per la prima volta in Italia uno spazio di studio e ricerca, fino ad oggi accessibile solo a studiosi e ricercatori, apre al pubblico grazie alle nuo e tecnologie. Da alcune settimane nel Museo Botanico dell’Ateneo pisano sono attive due postazioni multimediali che permettono una visita virtuale fra le storiche collezioni di piante, corredate e arricchite da una serie di informazioni aggiunti e come pro enienza geografica e data di raccolta. li stessi contenuti sono inoltre disponibili online. Luca hini, fondatore nel del primo Orto Botanico accademico al mondo proprio qui a Pisa, nello stesso periodo ebbe la felice intuizione di utilizzare, per l'insegnamento e la ricerca, anche piante essiccate spiega il professore Lorenzo Peruzzi dell’Università di Pisa, direttore dell rto e useo otanico Da

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allora, gli erbari sparsi in tutto il mondo sono oggi 3.100 e raccolgono oltre 386 milioni di campioni di piante, di cui circa 350mila sono nel nostro Erbario, uno dei più importanti in Italia per consistenza, qualità e varietà con collezioni che partono dal ettecento . l progetto di digitalizzazione dell rbario in corso dal grazie ad un finanziamento della Fondazione Pisa ed ha impegnato sinora sette studenti e ricercatori nella delicata operazione di scansionare migliaia di campioni conservati negli armadi del Museo Botanico e di inserire in un database le informazioni contenute nei cartellini di identificazione delle piante essiccate e pressate. razie a questo lavoro, i visitatori virtuali possono attualmente na igare fra oltre . campioni, fra cui spiccano ad esempio tutte le raccolte brasiliane di felci del naturalista Giuseppe Raddi e tutte le felci e gimnosperme dell rbario di Michele Guadagno . l progetto di digitalizzazione non ancora completato, ma grazie al finanziamento della Fondazione Pisa si arriverà alla digitalizzazione completa che renderà l rbario liberamente accessibile sia alla comunit scientifica sia alla cittadinanza. http://erbario.unipi.it

Classic blue è il colore dell’anno 2020 Il Pantone Color Institute ha proclamato Colore dell’anno 2020 Pantone 194052 Classic Blue. «Classic Blue è una sfumatura di blu solida, affidabile. Profondo, risonante, suscita nel nostro animo il senso di una base solidamente ancorata», ha dichiarato Leatrice Eiseman, direttrice esecutiva del Pantone Color Institute «Dato che la tecnologia continua a spingere in avanti in modo vorticoso, è facile capire perché a livello inconscio ci dirigiamo verso colori che ispirano onestà e offrono la promessa di protezione. Classic Blue è facilmente identificabile, affidabile, rilassante. Un abbraccio confortevole».


NASCE LA FONDAZIONE RE SOIL È stata presentata il 27 gennaio a Roma in conferenza stampa da Catia Bastioli, A No amont e membro della ission Board sul suolo della Ue, dal Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco e da Francesco Ubertini, Rettore Alma Mater Studiorum Università di Bologna, la nascita di Re Soil Foundation. er contrastare la crisi climatica e ambientale occorre il riconoscimento dell’ecosistema terra: oggi il suolo un oggetto legale non identificato , spiega atia astioli er e una diretti a europea che lo protegga: gli incentivi devono andare non solo a ridurre l’emissione di carbonio in atmosfera, ma anche per riportare il carbonio nel suolo. rotagonisti di questa s olta do rebbero essere gli agricoltori, che andrebbero remunerati non solo per la loro atti it di produzione di beni alimentari ma anche per quella di custodi della terra, per il loro contributo nel riportare carbonio e quindi fertilit nei terreni . Per avere un’idea dell’importanza che il suolo ri este per lambiente, occorre ricordare che una risorsa non rinno abile per formarne uno strato di soli centimetri ci

ogliono ben mila anni. Ad oggi purtroppo un terzo dei suoli mondiali degradato, i terreni produttivi si riducono di mille chilometri quadrati ogni anno solo a causa dell impermeabilizzazione pro ocata da costruzioni e strade. Nel nostro aese, pi del del territorio sterile e oltre il considerato a rischio desertificazione. Quello della salvaguardia del suolo è un tema centrale per la mitigazione della crisi climatica: i terreni fertili del Pianeta potrebbero assorbire ogni anno , miliardi di tonnellate di carbonio, lequi alente di tutte le emissioni prodotte dalla combustione dei fossili nell intera nione uropea. er comprendere al meglio questo potenziale urge una rete di monitoraggio e sensoristica che potenzi il catasto dei suoli. d indispensabile una iretti a europea che si occupi direttamente di suolo, a differenza di quanto succede per fauna, ora, biodi ersit , acqua, aria, clima. La rivoluzione di una bioeconomia basata sui territori non solo può rappresentare un’opportunità per la rigenerazione dei suoli, ma anche per l’economia europea, attraverso lo sviluppo di

un’impiantistica adeguata, la messa in campo di processi biochimici, fisici e biotecnologici per trasformare scarti in prodotti, e la creazione di nuo i posti di la oro. no studio dello European Compost Network indica che già oggi la raccolta e il trattamento dei rifiuti organici genera mila posti di la oro. e il dellorganico fosse correttamente trattato, si potrebbero aggiungere ulteriori mila posti di la oro in area rurale e mila in area urbana. n talia, se la raccolta differenziata dell’umido fosse estesa a tutti i omuni, loccupazione potrebbe crescere dagli attuali circa . posti di la oro e . miliardi di euro di fatturato a mila addetti e , miliardi di euro. dunque bisogno di invertire la rotta» dichiara Francesco Ubertini, Rettore Alma Mater Studiorum Università di Bologna a orendo lapporto di materia organica nel suolo e la sua assimilazione e, nel contempo, un suo uso pi sostenibile e sapiente. uesto richiede ricerca ed innovazione ma anche formazione ed informazione, e questo sarà l’apporto garantito dalle università in questa nuova azione strategica .


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News / BREVI DAL MERCATO

Un canale dedicato a casa & giardino Lo spazio domestico indoor e outdoor continua a suscitare interesse e a ricevere l’attenzione dei consumatori. A riprova di questa passione, domenica 2 febbraio ha debuttato sul canale 56 del digitale terrestre, Hgtv – Home & Garden Tv, brand del gruppo Discovery dedicato al mondo della casa. Il palinsesto settimanale del nuovo canale di factual entertainment è diviso per giornate tematiche: dalla compravendita alle seconde abitazioni, da li arredi alle ristrutturazioni, ino ad arrivare alle case vacanza. l luned sar dedicato alle re ole della casa con ortesie er li os iti , s in of di ortesie er li os iti che va alla sco erta dei i liori ed rea fast d talia. iudicare i partecipanti saranno Lorenzo Biagiarelli e Max Viola – che si concentreranno rispettivamente sulle categorie food e interior design – insieme a ichela ndreozzi che iudicher l os italit dei ro rietari e i servizi oferti. l arted toccher a li afari e alla co ravendita di case, con il ro ra a o vinto la casa alla lotteria , in co a nia di avid ro stad. l ercoled sar la volta delle case i articolari e bizzarre, come quelle di “Vado a vivere… minicase”, dove diversi agenti immobiliari si cimenteranno con le richieste singolari dei ro ri clienti, tutti alla ricerca di iccoli s azi. l ioved a unta ento con aola arella con i titoli cult del enere ro ert erco casa disperatamente” e “Vendo casa disperatamente”. La mediatrice immobiliare lombarda, con il supporto di un gruppo di architetti, aiuterà i suoi clienti a trovare la casa erfetta o a vendere il ro rio i obile. l venerd sar dedicato alle case vacanza di a aii life . enti i obiliari del osto cercheranno di trovare la siste azione i adatta alle esi enze dei ro ri clienti. l sabato sar a te a ristrutturazioni e lavori fai da te insie e a hi e oanna di asa su isura . due coniu i aiuteranno diverse co ie ad ottenere la casa dei loro desideri.

Emak, nuova acquisizione Si tratta di Markusson Professional Grinders AB, che si occupa di sviluppo e commercializzazione di affilatrici professionali per catene da motosega. La controllata Tecomec S.r.l. ha completato l’acquisto del 51% del capitale sociale della società svedese versando 17,8 milioni di Corone svedesi (pari a circa 1,7 milioni di Euro). Gli accordi che regolano l’operazione prevedono inoltre una Put&Call Option sulla rimanente quota del 49% da esercitarsi nel 2023. La società sviluppa un giro d’affari di circa 2 milioni di Euro ed un EBITDA di circa 0,5 milioni di Euro. L’operazione rientra nella strategia di crescita per linee esterne del Gruppo attraverso l’ampliamento e completamento della propria gamma prodotti, nel caso specifico del segmento “Componenti e Accessori” che comprende le componenti e gli accessori come filo e testine per decespugliatori, accessori e affilatrici per motoseghe, pistole, valvole ed ugelli per idropulitrici e per applicazioni agricole, precision farming.

CHRISTMAS MOUSE HA VINTO IL GLAZEN TULP AWARD 2020 rganizzato da o al lora olland, il premio, molto rinomato, destinato alle cinque migliori introduzioni sul mercato, divise in cinque categorie: Fiore Reciso, Concept, Piante verdi da interno, iante fiorite da interno, iante da giardino. l oto popolare raccolto fra i consumatori attua la prima scrematura, mentre la giuria di professionisti sceglie i incitori fra i finalisti. La oinsettia hristmas ouse di electa one ha into nella categoria iante fiorite da interno . n riconoscimento che attesta il successo della particolare Stella di Natale dalle foglie arrotondate, già premiata lo scorso anno fra le no it di . La giuria del lazen ulp A ard ha cos spiegato il moti e del premio hristmas ouse qualcosa di interamente nuo o, la forma delle foglie fantastica ed si configura come uno dei reali miglioramenti della oinsettia negli ultimi anni . rande la soddisfazione di Selecta one, espressa dalle parole di Ton de resser La nostra hristmas ouse andata molto bene la scorsa stagione, perch ha stupito tutti ed una era e e catcher nel punto endita. La domanda sta crescendo e guardiamo con fiducia alla prossima stagione, anche grazie a questo riconoscimento .

SCHONEVELD, 3/3 La nota azienda mette a segno tre vittorie in occasione di Benchmark Cyclamen, l’annuale trial organizzato in Olanda a lastuinbou da o al FloraHolland e che vede la partecipazione degli ibridatori di ciclamini di tutto il modo. enchmar una competizione che permette a ogni produttore di partecipare in tre categorie: mini, midi e large. er ogni categoria viene fornito un vassoio di sei piante che deve contenere un minimo di quattro colori; i ciclamini devono

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essere al grado di maturità che hanno quando vengono venduti al pubblico. l test pre ede la simulazione di un trasporto di cinque giorni, durante i quali i ciclamini stanno al buio a una temperatura di e un umidit del . Segue la simulazione della vendita che dura quattro giorni e l’osservazione per tre settimane in un ambiente simile a quello domestico. Vincono i ciclamini che dopo questo periodo di prova hanno l aspetto migliore.

All’atto dell’iscrizione i produttori dichiarano il nome del breeder e delle serie che hanno proposto, ma durante il shelf life test i nomi non sono presenti, per non in uenzare la giuria. incitori di Benchmark Cyclamen

hanno primeggiato proponendo ciclamini delle serie di Schoneveld Breeding, e sono stati lants con uper erie ini inter . . Enthoven con Super Serie acro e er de e con uper erie L.


Fabrizio Tesi nel consiglio di amministrazione di Fondazione Filiera Italia Fondazione Filiera Italia riunisce alcuni attori della produzione, dell’industria alimentare e della distribuzione nazionale. Ne fanno parte storiche eccellenze come Antinori, grandi imprese private come Bonifiche Ferraresi, cooperative come Granarolo e Conad. Con l’ingresso di Fabrizio Tesi anche il vivaismo toscano diventa protagonista. Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia e rappresentante legale di Giorgio Tesi Group, collaborerà con Enzo Moavero Milanesi, presidente della Fondazione, Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti e vicepresidente vicario della Fondazione, e Luigi Scordamaglia, ad Inalca/Cremonini, che riveste la carica di consigliere delegato. Con la nomina della nuova “squadra”

Filiera Italia diventa Fondazione senza scopo di lucro e si apre anche alla partecipazione in qualità di soci da parte di aziende e enti come Eni, Snam, Enel, Terna, Cassa depositi e prestiti (Cdp), Poste Italiane e Banca Intesa. «Fondazione Filiera Italia unisce le principali realtà della filiera agricola. In questo contesto –spiega Fabrizio Tesi - sono orgoglioso di portare il contributo del florovivaismo. Siamo un settore che fornisce un bene sempre più necessario. Il verde infatti, al pari della buona alimentazione, sarà sempre di più uno strategico elemento di benessere collettivo. Fondazione Filiera Italia favorirà lo sviluppo

e l’innovazione anche nel settore vivaistico». Si tratta di catalizzare gli intenti comuni verso lo sviluppo sostenibile di un settore dalle enormi potenzialità. Il cibo e l’agroalimentare sono una ricchezza primaria del Paese la cui espansione, dai campi coltivati agli scaffali e alla ristorazione, raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Questo emerge da una analisi della Coldiretti, insieme al record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy che nel 2019 sono ulteriormente aumentate del 4% rispetto al primato di 41,8 miliardi messo a segno l’anno precedente.

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LOMANDRA "WHITE SANDS"

La voce delle piante / Matteo Ragni BUSINESS VERDE

• Prima Lomandra variegata • Rapida crescita • Altezza massima: 70 centimetri • Larghezza massima: un metro • Foglie strette e lanceolate che una volta mature sono ricadenti • Bassa manutenzione • Bassa richiesta idrica • Pieno sole o mezz’ombra • Terreno ben drenato ma umido, non pesante • Resistente al calore • Resiste fino a -10 ºC • Resiste al clima marino

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omandra White Sands è una novità eccezionale, perché si tratta della prima Lomandra variegata. Le sue foglie sottili sono di un bel colore grigio verde, che ora va molto di moda, e in più sono bordate di bianco crema: uniche nel loro genere, le donano un aspetto delicato e tenero. Man mano che cresce, assume una forma leggermente arcuata che rende la pianta un bel ciuffo morbido e leggero, bianco cremoso e verde.

n gio ane esemplare. La ariegatura molto e idente e offre un senso di leggerezza e morbidezza.

REGALA LEGGEREZZA Prima di tutto facciamo attenzione: nonostante l’apparenza, si tratta di una perenne sempreverde, non di un'erba! È una pianta facile da coltivare e dalla rapida crescita che richiede poca manutenzione, resistente al calore e alla siccità. White Sands cresce eretta al centro e ha foglie strette e lanceolate che una volta mature sono ricadenti, facendole raggiungere un’altezza di circa 70 centimetri e larghezza di circa un metro. Lomandra White Sands preferisce essere posta a dimora in un terreno ben drenato ma umido, non troppo pesante. Può essere collocata in mezz'ombra, ma preferisce il sole pieno e forte, anche vicino al mare. Resiste fino a -10 ºC. Questa pianta non è per niente esigente in termini di acqua, come richiesto dai nuovi giardini che badano alla sostenibilità e ad evitare gli sprechi. White Sands è bellissima in vaso, dove risaltano le foglie lasciate ricadere oltre i bordi, ma anche in giardino, posta in primo piano in modo da rendere tutta l'aiuola più leggera e suggestiva.

IL VASO

Un tocco country adatto a contesti urbani come di campagna: si chiama Country Star la linea di Scheurich caratterizzata da colori naturali, che riprendono le tonalità della terra e della pietra. La texture offre un effetto – pietra particolarmente realistico: la superficie graffiata ad anelli, il bordo prominente, tutto contribusce a dare leffetto di fatto a mano . ealizzato in plastica di alta qualit , prodotto in ermania. dotato di fori per lo scolo e di una piccola zona di riser a dacqua. isponibile in di ersi colori e di erse misure, da usare tutte, per un ero effetto countr .

MATTEO RAGNI/

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Visual idea / Erica Cherubini MERCHANDISING

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Se hai avuto modo di osservare la casetta shop in shop in occasione di MyPlant & Garden, dì la tua e scrivi a info@ericacherubini.com

Sementi, attrezzi, concimi e terricci, vasi, cesti, luci e lanterne hanno bisogno della stessa cosa quando vengono esposti: contestualizzazione e cross selling

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onsiderato il vasto assortimento che cerchiamo di offrire in un centro di giardinaggio, l’ottimizzazione a scaffale non può essere abbandonata, anche se i nuovi trend vedono scaffali sempre più trasformati in vetrine. È importante sperimentare nuove soluzioni, partendo da una prospettiva che il mercato rimanda in modo piuttosto chiaro: identificazione e appartenenza. Chiediamoci come vogliamo che venga percepito il garden? Se

voglio essere un punto di riferimento che instaura una relazione con il cliente, aprendo un canale d’ascolto, allora una possibilità interessante è la soluzione espositiva che abbiamo creato per la quinta edizione del Garden Center New Trend. UNO SPAZIO DA INVENTARE La casetta mini shop è una vetrina versatile, dalle dimensioni ridotte, che rende snelle le operazioni di rinnovo dell’allestimento. Le novità viaggiano molto velocemente, e i trend da esplorare sono molti: bisogna essere in grado di interpretare velocemente una novità di prodotto, un tema o uno stile di vita che stuzzichi e semplifichi la lettura al cliente. La casetta è stata pensata

ERICA CHERUBINI/ Consulente professionista creativa del verde e non solo. Allestimento, organizzazione e visual merchandising di showroom, stand fieristici e garden center.

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per l’esterno; il tetto può essere personalizzato con finiture che si coordino allo stile di ogni garden. Verniciandola una volta all’anno, potrà essere usata a lungo. È il supporto adatto per fare sì che le piante da giardino possano essere meglio capite e il cross selling non si fermi ai terricci specifici, perché permette di esporre partendo da una collezione di piante tutti i prodotti utili alla cura delle piante scelte, rendendoli disponibili in prossimità. In questo modo il visitatore ha a disposizione una sorta di lista della spesa semplificata: tutto il necessario per adottare quella specifica tipologia di piante o per ricreare uno stile sul balcone, in giardino o su un piccolo davanzale. POP UP STORE VERSATILE Curata e abbellita con dettagli di stile la casetta diventa un punto d’attrattiva, come accade per una pergola, un gazebo o un arco; è un elemento nuovo nell’abituale distesa di banchi e filari che la rende adatta a creare un punto focale è possibile senza necessariamente rivedere completamente lo spazio esterno. È

come avere a disposizione un piccolo pop-up store da allestire per tematica, per stile di vita, per colore anche in esterno, che renderà più curiosa e piacevole la passeggiata in vivaio dei nostri clienti. Uno degli aspetti su cui si è soffermata la progettazione è l’accessibilità del prodotto. Le distanze interne e le diverse altezze d’esposizione su ogni lato sono raggiungibili dal cliente medio senza scalette né aiuto da parte del personale. Ultimo dettaglio, le solide rotelle che ne permettono un agevole spostamento. E naturalmente possono essere usate anche in interno, tra le piante da interno, per ricreare una parete da interno con quadri, piante e qualche dettaglio d’arredo.


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Retail story / DALLA COSTRUZIONE DEL PRIMO PUNTO VENDITA A OGGI. COME È CAMBIATO IN 40 ANNI IL CANALE DISTRIBUTIVO DEL GARDEN CENTER ITALIANO a cura di JURG BURGER


g Retail story / I PRIMI ANNI

L’IDENTITÀ DEGLI UOMINI E DELLE ORGANIZZAZIONI TROVA ORIGINE NELLA LORO STORIA. RIPERCORRIAMO INSIEME, IN UNA SERIE DI ARTICOLI, LE TAPPE CHE HANNO CONTRADDISTINTO L’EVOLUZIONE DEL CANALE IN ITALIA. PER RAGIONARE SUGLI SCENARI FUTURI

GARDEN CENTER, L’INIZIO

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La storia dei garden center in Italia inizia a Roma il 20 febbraio 1960 con l’inaugurazione dell’Ansaloni Garden Center, uno spazio commerciale di 1.300 metri quadrati coperti più 4mila esterni, concepito secondo un modello affermatosi in America nella seconda metà degli anni ’50. L’idea innovativa che diede l’avvio a una crescente diffusione dei garden center, fu quella di vendere le piante e i fiori in una struttura commerciale basata sul self-service. QUANDO NON C’ERA INTERNET Oggi, che siamo abituati a fare la spesa nei supermercati e ad acquistare ogni sorta di prodotti in punti vendita dotati di self-service, fatichiamo a percepire quanto sia stato rivoluzionario il connubio tra la produzione florovivaistica tradizionale e la vendita in spazi commerciali di moderna concezione. Dobbiamo ricorrere alla memoria storica di chi è nato prima della metà degli anni ’40 per avere un’idea di come si vivesse allora e di come fosse il mondo a cavallo tra il ’50 e il ’60. Vi racconterà una vita quotidiana e abitudini che osserviamo come una vecchia fotografia in bianco e nero, cercando il lato “pittoresco”, e senza poter fare a meno di guardare con un senso di superiorità gli abiti,

LA CURIOSITÀ

gli utensili e le automobili che all’epoca rappresentavano la modernità. Il confronto con ciò che abbiamo oggi è inevitabile e il passato appare come un lungo periodo di incubazione che alla fine ha dato vita a tutto ciò che oggi è scontato: la telefonia mobile, l’informatica, Internet, i social media, le auto sicure e la possibilità di volare in Europa e nel mondo a prezzi accessibili. Forse per capire come eravamo quando è nato il primo garden center dobbiamo procedere “per sottrazione”, immaginando come sarebbe la nostra vita senza quella serie di oggetti e di tecnologie che l’impiego quotidiano induce a ritenere sempre esistite. Iniziamo allora a togliere i cellulari e, visto che dobbiamo tornare agli anni ’60, anche Internet, la posta elettronica, il fax e le chiamate dirette all’estero. Per trasmettere un ordine a un ipotetico fornitore olandese bisogna usare la posta ordinaria o il telex, oppure chiamare il centralino della SIP e chiedere il collegamento internazionale. Altro che inviare una mail e ricevere una conferma d’ordine in pochi minuti! PRELEVATE AL MOMENTO Superato il primo ostacolo, se ne presenta subito un altro: come far arrivare a destinazione le piante ordinate? La rete autostradale europea, con le sue dorsali nord-sud non esiste ancora. Solo per attraversare la Svizzera e superare le Alpi si impiega una giornata, viaggiando su strade normali nei mesi estivi e mettendosi in coda per imbarcarsi sul treno del San Gottardo nel periodo invernale. E lungo questo tortuoso percorso ci sono le dogane con le loro pratiche da sbrigare e i loro regolamenti nazionali. Il Mercato Europeo Comune nascerà solo nel 1968 e bisognerà aspettare altri 25 anni per arrivare alla libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone. Se poi volgiamo lo sguardo alla distribuzione, dobbiamo togliere i grandi magazzini, gli ipermercati e i supermercati. Si va dal fornaio a comprare il pane, dal fruttivendolo per le verdure, dal macellaio per la carne e dal lattaio per il latte e i formaggi. Il primo supermercato alimentare con il self-service aprirà a Milano alla fine del 1957.

Ansaloni Garden Center è il primo punto vendita garden in Italia: uno spazio commerciale di 1.300 metri quadrati coperti più 4mila esterni, concepito secondo un modello affermatosi in America nella seconda metà degli anni ’50.

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g Retail story / I PRIMI ANNI

E le piante? Si comprano dal fiorista oppure dal floricultore o nel vivaio. Le piante sono coltivate in terra e vengono prelevate al momento, fatte su in un foglio di carta o di giornale e consegnate al cliente. Se si ha bisogno di un po’ di terra, bisogna attrezzarsi con dei sacchi di tela. La plastica è già nata, ma diventerà il materiale insostituibile che è oggi solo nel corso degli anni ’60. In questo scenario, in cui il commercio e la circolazione delle merci sono frenati da barriere geografiche e vincoli legislativi, muove i primi passi quella che nella seconda metà del ‘900 diventerà la grande distribuzione organizzata. IL PRIMO MODELLO Intorno al 1960 nacquero contemporaneamente in diversi Paesi europei i primi garden center. In molti casi furono giornalisti o viaggiatori tornati dall’America a raccontare di spazi commerciali a self-service nei quali si vendevano piante verdi e fiori, insieme alle terre, ai contenitori, agli attrezzi da giardino e a tutto ciò che serviva per la cura e la coltivazione del verde. I vivaisti più intraprendenti e aperti all’innovazione investirono in un viaggio studio negli Stati Uniti per visitare i garden center che si erano già conquistati un’identità autonoma rispetto alle catene di supermercati. In Italia lo spirito pionieristico lo impersonò Edo Ansaloni, intuendo le potenzialità di sviluppo di un “supermercato delle piante”. Da un viaggio in America nel 1956 riportò idee, fotografie e filmati che utilizzò per progettare il primo garden center italiano. Un garden che suscitò l’interesse e la curiosità di numerosi floricultori e vivaisti europei che lo visitarono e lo presero a modello nei primi anni ’60. MODERNO SIN DALLA NASCITA Osservando, con l’esperienza acquisita nei 54 anni di sviluppo del gardenismo in Italia, le fotografie scattate durante l’inaugurazione e i primi anni di vita dell’Ansaloni Garden Center, ci stupisce quanto fosse moderno e “maturo” sin dalla nascita. Per alcune caratteristiche ben precise: • L’accurata progettazione dell’architettura e degli spazi che reinterpretavano in chiave moderna gli elementi tradizionali della fattoria emiliana; non una costruzione qualsiasi o una serie di serre affiancate, ma un edificio progettato con una visione chiara della sua funzione. • Un’insegna ben visibile e riconoscibile dalla strada statale Pontina, lungo la quale sorgeva il garden center. • Un assortimento di piante verdi e fiorite, piante da frutteto, bulbi e sementi, accompagnate da attrezzi da giardino, prodotti per la cura delle piante e prodotti complementari per il giardino; piante di produzione propria e di provenienza italiana, poiché non esistono ancora i presupposti per il commercio europeo dei fiori. • Le prime piante coltivate in pack e in contenitori, innovazione grazie alla quale era possibile esporre le diverse varietà di piante da fiore e da vivaio

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IN BREVE

• dea inno ati a di endere piante e fiori in una struttura commerciale basata sul self ser ice. • rima dei garden le piante eni ano colti ate a terra e prele ate direttamente al momento della endita. • Nel nascono i primi garden in tutta uropa. • Lidea di garden center arri a dallAmerica. • ioniere del garden italiano fu do Ansaloni intuendo le potenzialit di s iluppo, dopo un iaggio in America nel .

su ampi tavoli dove i clienti potevano sceglierle e prelevarle liberamente. • La vendita in self-service: i clienti potevano prelevare i prodotti come nei primi supermercati alimentari che iniziavano allora a diffondersi. MARKETING INTUITIVO Un altro aspetto di sorprendente modernità che caratterizzò la vita dell’Ansaloni Garden Center fu quello che oggi chiamiamo marketing. Ricordiamo che il marketing come lo intendiamo oggi si sviluppò in Italia soprattutto negli anni ’70, quando la crisi petrolifera innescata dal conflitto arabo-israeliano del 1973 pose fine al boom economico e in numerosi mercati l’offerta iniziò ad essere superiore alla domanda. Racconta Antonio Piazzi, in un articolo scritto nel 2011 in occasione del cinquantenario della nascita del Garden Ansaloni, come Edo Ansaloni presentò la sua idea innovativa in una conferenza stampa che precedette l’inaugurazione, usando i “media“ di allora: fotografie e filmati. La conferenza stampa la organizzò presso la Galleria Colonna, storico luogo d’incontro frequentato da giornalisti, uomini di cultura e parlamentari. Un vero e proprio “lancio” pubblicitario, come lo farebbe oggi un’azienda innovativa per un servizio assai meno rivoluzionario. Sempre in tema di marketing, l’Ansaloni Garden Center è un ottimo esempio di buona gestione del rapporto con i clienti. Se pensiamo che i primi supermercati self-service non erano troppo amati perché mancava il rapporto umano con il negoziante, perché prelevare da soli i prodotti da uno scaffale e pagare alla cassa era vissuto come una cosa “asettica”, impersonale e priva di emozioni, non può che suscitare la nostra ammirazione la capacità della famiglia Ansaloni di accogliere con calore i propri clienti, di intuirne bisogni e desideri e di coinvolgerli in una serie di iniziative che ebbero successo. La signora Ansaloni ideò ogni sorta di corsi e mostre che avevano per oggetto i fiori, le piante, l’arredo della casa, le feste, trasmettendo la sua passione per i fiori e mostrando cosa si poteva creare con le piante e gli oggetti proposti nel garden. Per ragioni diverse, allora come oggi non basta avere un punto vendita ben organizzato e un assortimento completo per avere successo. Il commercio è prima di tutto un servizio che si offre ai propri clienti. La differenza la fa la qualità del rapporto che si riesce a instaurare con le persone che entrano nel garden center. Dove percepiscono passione, gentilezza, competenza e fantasia, torneranno volentieri, perché sanno di trovare qualcosa che altrove non c’è: emozioni, sentimenti, stimoli e idee.


g Retail story / LE TAPPE

I FATTORI FAVOREVOLI E QUELLI CHE OSTACOLARONO LO SVILUPPO DEL CANALE IN ITALIA

I PRIMI 20 ANNI

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Benché il garden realizzato da Edo Ansaloni fosse straordinariamente moderno per l’epoca e potenzialmente un buon esempio da imitare, lo sviluppo del canale in Italia procedette con passi più lenti rispetto al resto d’Europa. Non mancarono certo le condizioni favorevoli, tra le quali vale la pena ricordare: • Il boom economico degli anni ’60: quando nacque il primo garden center, l’Italia viveva un periodo di sviluppo economico che portò un certo benessere anche alle fasce sociali meno abbienti; non era rara tra i muratori l’abitudine di costruirsi una casa aiutandosi a vicenda; la casa era il sogno di tutte le famiglie e le condizioni per realizzarlo erano quanto mai favorevoli; dalla casa al giardino, poi, il passo era breve. Oggi che viviamo in tempi di recessione, guardiamo con una certa invidia quegli anni, che spesso premiavano chi era intraprendente ed esplorava strade nuove, ma nel contempo frenavano l’innovazione perché nel mercato c’era spazio per tutti; la concorrenza non era così agguerrita e spesso era sufficiente saper produrre per riuscire a vendere; mancava lo stimolo per fare meglio degli altri e la necessità di prendersi cura dei propri clienti. • La crisi petrolifera del 1973: anche se l’improvviso aumento del costo del petrolio segnò la fine del boom economico, fece nascere nella coscienza collettiva la

consapevolezza che la natura è un bene prezioso, da proteggere e salvaguardare; le domeniche a piedi quando con mille lire si compravano sette litri di benzina, risvegliarono una prima coscienza ecologica che negli anni a venire fornirà anche ai garden center opportunità e trend da valorizzare. Sul versante opposto, tuttavia, bisogna fare i conti con alcuni fattori che ostacolarono, o perlomeno rallentarono, l’espansione dei garden center in Italia: • L’ambiguità normativa: dove le leggi non sono capaci di adeguarsi alle trasformazioni in atto nei mercati, finiscono per ostacolare lo sviluppo anziché promuoverlo; sono trascorsi più di 50 anni dalla nascita dei garden center e ancora non esiste un inquadramento normativo adeguato per questo tipo di attività. • L’identità di florovivaista: molti garden center nati negli anni ’60 e ’70 costituivano in realtà un’attività di supporto alla produzione florovivaistica; si creava uno spazio commerciale con prodotti complementari alle piante per vendere al cliente il terriccio, i vasi, i concimi e i curativi che altrimenti avrebbe dovuto comprare altrove; servizio al cliente per un verso, e arrotondamento dei ricavi per l’altro. Ma un conto è essere commerciante e gestire un punto vendita con le competenze e la logica di un’azienda commerciale e un altro è essere un eccellente e appassionato florovivaista e vendere qualche prodotto complementare alle piante quando si presenta l’occasione; commerciante e floricultore o vivaista sono identità professionali assai diverse: diversi sono i valori, le passioni, le soddisfazioni e le sfide; e naturalmente le competenze necessarie per esercitare con successo il proprio mestiere. Nel 1970 diversi florovivaisti riconoscono che la strada del futuro è quella del garden center e fondano per iniziativa di Antonio Piazzi Assogarden, la prima associazione italiana dei garden center. Vedremo nei prossimi articoli come tra la fine degli anni ’70 e la prima metà degli anni ’80, i garden center conosceranno un periodo di sviluppo e si affermeranno anche in Italia come canale di distribuzione privilegiato per le piante e i prodotti per il giardino.

LE TAPPE DELL’EVOLUZIONE DEI GARDEN CENTER 1960 - 1980 l principio

1981 - 1990

La nuo a era del giardinaggio

1991 - 2000

La modernizzazione del sistema distributi o

2001 - 2008 Le oluzione delle scelte

dal 2009 in poi

na sfida complessa

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g Retail story / PRIMI MODELLI

IL PUNTO VENDITA NASCE COME ESTENSIONE DELLO SPAZIO COMMERCIALE DEL VIVAIO. ALLE PIANTE SI AFFIANCANO I TERRICCI, I CONCIMI, I VASI E I PRODOTTI PER LA CURA. L’ASSORTIMENTO SI COMPONE ATTORNO ALLE PIANTE, CHE RAPPRESENTANO IL CORE BUSINESS

IL GARDEN CENTER NEGLI ANNI ’80: UNA NUOVA ERA

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L’evoluzione dei garden center nei primi venti anni della loro storia è piuttosto lenta e avviene quasi in sordina, senza grandi clamori. Possiamo considerare quegli anni come un periodo di incubazione nel quale prevale l’iniziativa individuale di singoli imprenditori del florovivaismo italiano che credono nel garden center come nuovo canale di vendita delle piante e dei prodotti per la cura del giardino. Il garden center nasce prevalentemente come estensione dello spazio commerciale del vivaio. Alle piante si affiancano i terricci, i concimi, i vasi e i prodotti per la cura delle malattie. L’assortimento si compone attorno alle piante, che rappresentano il core business del punto vendita. Non dimentichiamo che all’inizio degli anni ’80 le piante si acquistano nel vivaio, attrezzi, concimi e curativi si comprano nei consorzi agrari e i semi si ordinano anche dal catalogo di Ingegnoli. Il garden center si presenta al cliente finale come punto vendita specializzato per le piante da appartamento, da giardino e da orto. Rimane legato all’attività florovivaistica, di cui è in un certo senso lo showroom. Salvo poche eccezioni, ispirate da felici intuizioni imprenditoriali e da uno sguardo a ciò che avviene nel resto d’Europa, i garden center non hanno ancora una vocazione commerciale autonoma, indipendente dall’attività produttiva.

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I TENTATIVI Col senno di poi possiamo dire che il garden degli anni ’70 e dei primi anni ’80 non nasce da un progetto commerciale e imprenditoriale vero e proprio. L’identità del garden center è ancora vaga e indefinita, anche se un’associazione di categoria, l’Assogarden, esiste sin dal 1970 e persegue l’obiettivo di consolidarla e affermarla. Alcune caratteristiche del garden center sono già state definite dalle associazioni internazionali: la vendita in self service, la focalizzazione sul mondo delle piante e dei fiori, la consulenza al cliente, la vendita in vasi, pack o contenitori facilmente trasportabili, eccetera. Ma chi apre un garden center in quegli anni non lo fa basandosi su uno studio delle caratteristiche e dell’ampiezza del bacino d’utenza. Le dimensioni del punto vendita non le decide in funzione di quello specifico bacino, e lo stesso vale per la scelta e la composizione dell’assortimento. Sono ancora anni di tentativi e, purtroppo, di errori. L’entusiasmo, le visioni e le aspettative non si confrontano ancora con quel bagaglio di conoscenze che diverrà un prezioso supporto progettuale nel decennio successivo. VOGLIA DI GIARDINO Gli anni ’80, pur con le loro contraddizioni, offrono un humus favorevole allo sviluppo dei garden center. All’inizio del decennio ci siamo appena ripresi dagli effetti della crisi petrolifera del 19731974 e, benché l’inizio di una lunga guerra tra Iran e Irak mantenga alto il prezzo del petrolio, viviamo come se ci trovassimo all’inizio di un nuovo boom economico. Sono gli anni di Ronald Reagan, di Margaret Thatcher e di Bettino Craxi. La fascia sociale media gode di un certo benessere, riesce a mettere da parte dei risparmi e aspira a vivere in una casa con giardino, situata in una zona verde fuori dal centro cittadino. Le imprese edili e le immobiliari costruiscono soprattutto villette a schiera, che diventano la tipologia di costruzione residenziale più richiesta e diffusa. L’aspirazione a vivere fuori città, in una casa indipendente che si affaccia su uno spazio verde, trova nel garden center la risposta più adatta alle proprie esigenze. Ci sono i fiori da piantare nelle aiuole, i semi, le piantine per chi ama sperimentarsi nella coltivazione di qualche ortaggio, ci sono gli attrezzi per irri-


"MARCHI AFFERMATI COME GARDENA, WOLF GARTEN, RB, COMPO, GESAL E ALTRI INTRODUCONO NEL SETTORE LE PRIME LOGICHE COMMERCIALI ACQUISITE NEI MERCATI MATURI"

gare e tagliare il prato, e magari anche qualche animale da compagnia per i bambini. L’interesse per la natura e la coscienza ecologica crescono progressivamente. Di energia si parla molto: perché i produttori di petrolio hanno insinuato il dubbio che le scorte si esauriranno presto, perché il prezzo del petrolio non è mai più sceso ai livelli precedenti il 1973, perché si dibatte sul “nucleare si, nucleare no”, e infine perché il 26 aprile 1986 si verifica il più grave disastro nucleare della storia, nella centrale di Chernobyl. LE ESPERIENZE ESTERE Un importante impulso allo sviluppo dei garden center italiani proviene dalle esperienze maturate all’estero. In Francia negli anni ’80 si sono già affermate importanti catene di “jardinerie” come Jardiland, Vilmorin e Gamm Vert, che offrono l’affiliazione in franchising. Ciascuna insegna conta dai 50 ai 100 affiliati. Jardiland e Vilmorin guardano con interesse anche al mercato italiano, come potenziale area di espansione. In Germania i garden center di riferimento sono: Dehner a Monaco di Baviera, Dinger’s Gartencenter a Colonia e Kölle a Heilbronn, primo garden center ispirato al modello americano aperto in Germania nel 1957. Rispetto alla Francia, dove il fran-

chising è la formula che consente di ampliare il numero dei punti vendita, in Germania si tende piuttosto a “rimanere in famiglia”. I garden affermati aprono nuovi punti vendita, ma si tratta prevalentemente di filiazioni della stessa proprietà. Più che alla quantità si punta alla qualità, al servizio e alla corporate identity. In Svizzera, tra Losanna e Ginevra, un garden di tendenza a cui guardano con interesse gli specialisti francesi è Schilliger. Oggi conta cinque punti vendita che si caratterizzano per lo stile raffinato e il modo elegante di interpretare la casa e il giardino. Un contributo importante allo sviluppo dei garden center italiani lo portano anche le aziende con esperienza internazionale che puntano ad ampliare il loro mercato in Italia. Marchi affermati in Germania, Olanda e Francia come Gardena, Wolf Garten, KB, Compo, Gesal e altri introducono nel settore le prime logiche commerciali acquisite nei mercati più maturi. L’esperienza di queste aziende apre la strada a una visione più ampia e commerciale del garden center, non più concepito come spazio di vendita delle piante di propria produzione, ma come punto vendita autonomo, specializzato nella vendita di piante e prodotti per il giardino e la casa. Sempre all’estero, negli anni ’80 nascono i primi consulenti specializzati nella progettazione dei garden center. Alla loro esperienza attingono alcuni vivaisti

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g Retail story / PRIMI MODELLI

italiani, soprattutto per la progettazione architettonica dei nuovi punti vendita. LA VIA ITALIANA Il fatto che in Italia lo sviluppo dei garden center sia stato meno rapido rispetto ai Paesi di riferimento europei, non deve indurre a pensare che non vi siano stati in quegli anni garden interessanti che hanno saputo attrarre l’attenzione dei colleghi d’oltralpe. Sappiamo che lo sviluppo dei garden center non è stato favorito dalla legislazione, rimasta ancorata a vecchie classificazioni delle attività. Non sono nate catene in franchising e si dovrà aspettare ancora un po’ di tempo prima di vedere la nascita di gruppi e centrali d’acquisto. Una caratteristica che contraddistingue i garden italiani è l’intraprendenza e l’iniziativa individuale. Mentre un gran numero di florovivaisti francesi scelgono l’adesione a gruppi e catene in franchising, gli imprenditori italiani preferiscono creare il proprio garden, unendo nella progettazione esperienze osservate all’estero, intuizioni proprie e, in mancanza di un modello preciso di riferimento, la propria visione personale di come un garden center dovrebbe essere. I risultati sono spesso innovativi e apprezzati, tanto da suscitare l’ammirazione dei colleghi stranieri. SGUARDI E VALUTAZIONI Nel 1986 Antonio Piazzi, presidente di Assogarden, organizza il primo congresso internazionale dell’Association Internationale dei Garden Centers in Italia, sul Lago Maggiore. È l’occasione per confrontare le esperienze e le concezioni del garden center nei diversi Paesi europei. Dopo il congresso la rivista specializzata Jardineries pubblica un lungo e documentato articolo dal titolo “Chapeau l’Italie!” (Tanto di cappello, Italia!) che racconta la visita fatta ad alcuni dei garden center più significativi della Lombardia. Visti attraverso gli occhi del visitatore estero, i garden center dell’epoca si caratterizzano per: • Una superficie espositiva coperta più piccola, mediamente intorno a 1.000 metri quadrati • Un bacino d’utenza più ampio, dovuto probabilmente al numero ancora limitato di punti vendita • Una ripartizione dell’assortimento che privilegia le piante: - 60-70% di piante, di cui 2/3 piante d’appartamento - 20% circa di utensili da giardino; ma gli attrezzi a motore sono raramente presenti • Numero di addetti: 5 o 6 • Fatturato: dai 470.000 ai 600.000 euro

cesi troviamo: • Centro di Giardinaggio San Fruttuoso Nato nel 1970, raggiunge la sua dimensione attuale negli anni ’80, diventando un punto di riferimento importante per gli appassionati di giardinaggio in Brianza. • Al Seminatore di Milano Situato in zona fiera (oggi Fiera Milano City) a Milano, è un garden center di 4mila metri quadrati coperti e un’area esterna di 12mila metri quadrati. Nato nel 1961, per l’epoca è un punto vendita di notevoli dimensioni, con un ristorante aperto al pubblico allestito in una delle serre. • Monverde a Brebbia Nato nel 1982 sulle rive del Lago Maggiore, il garden center è apprezzato per l’ambiente rustico con travi a vista dell’edificio in muratura che affianca le serre e per l’assortimento innovativo che comprende libri di giardinaggio, mobili da giardino, piscine e alcuni prodotti ecologici. Avessero avuto il tempo di estendere il reportage ai garden center delle altre regioni d’Italia, avrebbero trovato numerose realtà interessanti e degne di nota, come per esempio: il Garden Betti a Casalecchio di Reno, l’Eurogarden a Roma, il Centro Giardinaggio di Desio, Flover a Bussolengo, lo storico Ansaloni Garden Center a Roma, Dametto Garden Center a Oderzo, eccetera. Citiamo anche alcuni garden center che non esistono più: Pentagono Verde a Como, Franchi a Bergamo, Flora a Copreno. E LA GRANDE DISTRIBUZIONE? Negli anni ’80 la grande distribuzione non vede ancora nelle piante e nei prodotti per il giardino un potenziale ampliamento del proprio assortimento. Nel mercato del verde convivono i vivai tradizionali, i consorzi agrari e i garden center, con alcune inevitabili sovrapposizioni assortimentali, ma senza le forme di concorrenza aggressiva che attuerà di lì a poco la grande distribuzione. Per il cliente privato il vivaio è il luogo in cui acquistare le piante direttamente dal produttore, il consorzio agrario è il riferimento per gli attrezzi da giardino, i prodotti chimici e quelli specifici per l’agricoltura, mentre il garden center si propone inizialmente come punto vendita specializzato nella vendita delle piante da appartamento e da giardino, e successivamente amplia il proprio assortimento ad altre tipologie merceologiche che non sono in concorrenza con i vivai e i consorzi agrari. Grazie all’economia che tira nonostante l’inflazione, o forse grazie all’inflazione che induce a spendere prima che i propri soldi si svalutino, i garden center estendono l’assortimento verso nuovi prodotti come il décor, i mobili da giardino, le piscine, eccetera. Sembra che qualsiasi cosa il garden esponga, si venda, con la conseguente esplorazione di nuovi settori merceologici. Il decennio 1980-1990 si chiude con l’apertura del mercato olandese dei fiori, che porterà significative innovazioni in tutto il settore.

Tra i garden scelti e apprezzati dai visitatori fran-

L’EDITORIA SCOPRE IL CANALE

Non solo i gruppi francesi guardano con interesse al mercato italiano del erde. Nelleditoria specializzata iniziano a comparire prodotti editoriali dedicati ai garden center. A odena leditore anfi pubblica unto erde, la prima ri ista ri olta specificamente ai garden center, a iando uno scambio di idee, contributi e informazioni utili alla loro e oluzione.

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g Retail story / SVILUPPO

PRENDONO FORMA I PRIMI PUNTI VENDITA E NASCONO METODI INNOVATIVI PER L’ACQUISTO E LA VENDITA DI PIANTE E FIORI. È UN MODO PIÙ IMPRENDITORIALE DI PENSARE: COMPRO IN FUNZIONE DI CIÒ CHE SI VUOLE VENDERE

1991 - 2000: DALLA MODERNA DISTRIBUZIONE UNA NUOVA IDENTITÀ

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Nella seconda metà degli anni ’80 inizia in Olanda una modernizzazione del sistema distributivo delle piante e dei fiori che avrà ripercussioni positive sullo sviluppo dei garden center. Alcuni gruppi di produttori olandesi di piante fiorite danno vita a un sistema di esportazione con l’obiettivo di razionalizzare la logistica e di aprire nuovi canali di vendita verso i garden center europei: quelli tedeschi, geograficamente più vicini, quelli francesi in piena espansione e quelli ancora nascenti in Paesi come l’Italia. Hamiplant, uno dei primi esportatori olandesi, nasce a Honselersdijk nel 1986 e inizia a servire sia i grossisti esteri che i garden center, sviluppando un sistema più snello rispetto a quanto fatto finora. La sede si trova a due passi dal Westland Trade

Park, la seconda asta olandese dopo quella di Aalsmeer. Hamiplant, come altri esportatori, acquista piante e fiori direttamente dai produttori e dalle aste, li riconfeziona in base alle esigenze dei clienti, li dispone sui carrelli e provvede alla spedizione e consegna al punto vendita. Ne traggono vantaggio soprattutto i garden center di piccole e medie dimensioni, ai quali il mercato olandese era rimasto precluso per i quantitativi minimi troppo elevati e per la complessità delle pratiche doganali. L’INNOVAZIONE DEI CARRELLI Negli stessi anni, a cavallo tra i due decenni, si modernizzano anche la movimentazione e la logistica delle piante. Il carrello danese viene adottato in Olanda per la spedizione delle piante e diviene lo standard europeo per il trasporto. Nel giro di pochi anni tutte le piante in Europa viaggiano sui CC Container: dal produttore al punto vendita con un unico sistema standardizzato. In Italia l’imprenditore Ugo Orlandelli, titolare dell’Organizzazione Orlandelli e fondatore della Valle dei Fiori, uno dei più grandi garden center d’Italia, lancia il motto: “Carrellizzatevi” e avvia la produzione di carrelli destinati alle floricolture e ai garden center. Nella fucina dell’’Organizzazione Orlandelli nasceranno, oltre ad attrezzature innovative concepite per il florovivaismo, anche strutture espositive, bancali e arredi studiati per il moderno garden center. L’accesso al mercato olandese dei fiori ha un duplice effetto positivo: 1. Sui bancali dei garden center compaiono improvvisamente

TIME LINE 1989

Nasce Florinfo

1991

Nasce Green House Italia

1991

Nasce il garden center Peraga a Marcenasco

1992

Apre il garden te or

1993

Nasce Florsistemi a Milano

1995

Punto Verde pubblica la classificazione merceologica

1997

Apre il primo garden Viridea a Cusago


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g Retail story / SVILUPPO

LE REGOLE BASE varietà di piante d’appartamento fiorite che i floricultori olandesi coltivavano da tempo, ma erano sconosciute in Italia, perché i grossisti si erano sempre limitati ad acquistare le piante note che erano sicuri di poter vendere. L’offerta di nuove varietà da parte degli esportatori olandesi genera un ampliamento dell’assortimento: accanto alle Saintpaulie bianche e rosa, le sole che si conoscevano all’epoca, compaiono varietà screziate, sfrangiate, bianche col bordo viola, ecc. La ricchezza di varietà, cultivar e ibridi genera una ricchezza di assortimento che affascina il visitatore e lo invoglia a una sorta di “collezionismo” delle piante preferite. Nasce il piacere di acquistare piante da fiore mai viste, di andare alla ricerca del nuovo, di qualcosa che possa stupire, suscitare un’emozione. 2. L’acquisto diretto in Olanda induce un salutare cambiamento nel modo di fare gli acquisti. Non si compra più quando il bancale si svuota, per riassortire, ma si acquista in previsione della vendita. I tempi di consegna dall’Olanda sono più lunghi. Se si compra dai grandi esportatori si hanno quantitativi minimi. Poi ci sono le pratiche doganali e i tempi del trasporto. Bisogna imparare a prevedere ciò che servirà. Con un margine di rischio. È un modo più imprenditoriale di pensare: compro in funzione di ciò che mi propongo di vendere. E per vendere devo presentare bene il prodotto, renderlo accattivante, interessante, crearci un po’ di magia intorno, fare della buona comunicazione. La strategia d’acquisto diventa più attiva e propositiva e s’inizia a domandarsi seriamente cosa fare per attirare clienti e vendere i prodotti esposti. L’ITALIA: UN MERCATO CHE FA GOLA Negli anni ’90 non sono solo i produttori e gli esportatori olandesi a guardare al mercato italiano. Verso la metà degli anni ’90 alcuni produttori inglesi, appoggiati dal Dipartimento Estero del Commercio britannico, esplorano la possibilità di vendere prodotti per il giardinaggio tramite il canale dei garden center. Thomson & Morgan, per esempio, effettua un area test su cinque garden localizzati in regioni diverse per sondare le potenzialità di vendita dei propri semi e bulbi per l’orto e il giardino. In Francia le catene già affermate come Vilmorin, Semaphore e Jardiland mirano a espandersi in Italia. Ma il primo progetto di apertura di un garden center francese nell’area di Milano sud naufraga a causa di ostacoli burocratici e vincoli ambientali che scoraggiano gli investitori. Un altro tentativo di sbarco in Italia lo compie il gruppo Truffaut che si allea con Marco Brunelli di Iper per realizzare il primo moderno garden center di grande superficie in provincia di Pavia, a Montebello della Battaglia. Dopo un anno di attività con risultati deludenti, la joint venture si scioglie e Brunelli continuerà a gestire in proprio il punto vendita.

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• Una progettazione integrata di spazi, strutture, arredi e assortimenti in funzione di obiettivi realistici di fatturato • La definizione di percorsi suggeriti ai isitatori • La suddi isione dello spazio in reparti con un identit ben definita, assortimenti razionalmente suddivisi e strutture espositive adeguate alla funzione che devono svolgere • Le aree di servizio ideate e collocate in funzione del servizio da fornire al cliente (confezionamento, rinvaso, informazione, ecc.) • La barriera casse in uscita, in sostituzione del bancone con il registratore di cassa

NASCE L’IDENTITÀ DEL GARDEN CENTER Con la fine degli anni ’80 si conclude in Italia il periodo pionieristico dei garden center, periodo in cui i garden nascono per iniziativa di imprenditori che viaggiano in Europa e negli Stati Uniti e intuiscono le potenzialità del nascente mercato del giardinaggio. Non esiste ancora un modello di garden center. Si progetta il punto vendita imitando strutture, arredi e assortimenti visti all’estero. Per molti floricultori il garden center è semplicemente un ampliamento dello spazio di vendita delle proprie piante, finalizzato ad offrire ai clienti prodotti complementari come vasi, terricci, concimi, eccetera. All’inizio degli anni ’90 è ormai chiaro che quello del giardinaggio è un mercato in espansione, che identifica nel garden center la struttura commerciale più idonea a soddisfare i bisogni degli appassionati del verde. Il giardiniere hobbista che ancora negli anni ’80 comprava le piante nel vivaio o dal floricultore, gli attrezzi da giardino nella ferramenta e i terricci, i concimi e i curativi nell’agraria, trova nel garden center un’offerta completa, capace di soddisfare tutte le sue esigenze. È il momento di fare un salto di qualità nel modo di concepire il garden center: non più come spazio di vendita della floricoltura, ma come struttura commerciale autonoma, da gestire con i metodi e le strategie tipici della grande distribuzione. Nascono i primi garden center a vocazione puramente commerciale, fondati da imprenditori che non hanno alle spalle un’esperienza di produzione florovivaistica: • Peraga a Mercenasco nel 1991 • Vivaio di Montebello della Battaglia, che diventerà poi un punto vendita Botanic • Il Giardiniere di Marano Vicentino • Viridea a Cusago nel 1997 • Gardenville a Biella nel 1997 Anche tra i floricultori dell’epoca troviamo imprenditori che iniziano a considerare il garden center come un’attività commerciale distinta e autonoma rispetto alla produzione floricola e che costruiscono dei punti vendita a vocazione puramente commerciale: • Tuttoverde a Ravina di Trento • La Valle dei Fiori a Mantova • Franchi a Bergamo • Idealflor dei fratelli Dametto a Oderzo (TV) • Il Garden Filippi a Creazzo (VI) E molti altri che arricchiscono il panorama dell’offerta gardenistica.


g speciale vent'anni

ORGOGLIO MADE IN ITALY

L’

avventura nel mondo dei prodotti in plastica da casa e da giardino di Bama comincia nel 1980 in un paesino toscano. Nel tempo, grazie a una grande passione e a una altrettanto grande tenacia, Bama diventa leader del mercato, capace di proporre soluzioni innovative, dal design accattivante e di alta qualità, esclusivamente Made in Italy, con un ottimo rapporto qualità prezzo. La parola d’ordine in casa Bama è “problem solving”: per questo molte energie sono dirette nella ricerca e nello sviluppo, per offrire prodotti sempre più innovativi, sicuri e pratici. L’elevata qualità, oltre che di prodotto, è anche etica, sociale ed ambientale: l’esperienza e il know how acquisito negli anni, permettono a Bama di impiegare le tecnologie più moderne e avanzate in tutte le fasi di lavorazione, così da offrire prodotti in linea con le più alte esigenze del mercato. Nella linea Giardino Bama offre diverse linee coordinate di vasi, portavasi e fioriere. Curati nei minimi dettagli e realizzati esclusivamente con resine certificate e atossiche, questi prodotti assicurano affidabilità e resistenza al tempo e alle intemperie, nel rispetto dell’ambiente. Come la fioriera Legno, decorata in rilievo da una texture simil legno, gradevole alla vista come al tatto. Realizzata nei colori ghiaccio, antracite, cotto chiaro e cappuccino, è disponibile in due misure: 80x40x34 centimetri e 100x44x40 centimetri. Il sottovaso, fornito separatamente, si integra perfettamente e serve da riserva d’acqua. Come tutti i prodotti Bama è realizzata in resina atossica che garantisce la giusta protezione dagli sbalzi termici, proteggendo le radici sia dal sole che dal gelo. www.bamagroup.com


g Retail story / EVOLUZIONE

I CONSUMI CRESCONO NONOSTANTE L’ENTRATA NELL’EURO, I GARDEN SI ARRICCHISCONO DI NUOVI PRODOTTI E SI AFFINANO LE STRATEGIE DI MARKETING. I PUNTI VENDITA AUMENTANO, MA CE LA FA SOLO CHI HA UN PROGETTO CHIARO E STRUTTURATO

L’EVOLUZIONE E LE SCELTE NEGLI ANNI 2001-2010

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Per il mercato del giardinaggio il nuovo millennio nasce sotto una buona stella, appena velata dalle inquietudini dei cittadini per l’introduzione dell’euro il 1 gennaio 2002. Il passaggio alla moneta unica europea fa perdere ai consumatori i prezzi di riferimento e li induce a riconvertire i prezzi in lire, per sapere se un prezzo è “giusto”, e per non farsi ingannare dai valori apparentemente piccoli della nuova moneta. Per gli operatori economici, invece, l’introduzione dell’Euro rappresenta una notevole semplificazione delle operazioni commerciali: acquistare piante e fiori in Olanda, articoli tecnici in Germania e prodotti per il décor, nei diversi Paesi europei diventa facile e per certi versi giocoso. La moneta unica e l’estensione geografica del mercato non comportano per il garden center un ampliamento della clientela; il bacino d’utenza non cambia per effetto del Trattato di Maastricht. Il garden di Milano o di Vicenza non venderà mai al giardiniere hobbysta austriaco o francese. Ma il mercato del verde, che già godeva di un andamento positivo negli anni ’90, viene

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rivitalizzato e rinnovato dalla libera circolazione delle merci e delle persone. Con l’effetto benefico di una progressiva crescita del fatturato che durerà per tutto il decennio. Il trend positivo è frutto del maggior potere di attrazione esercitato dalle nuove proposte dei fornitori esteri, favoriti dalla caduta delle barriere doganali e valutarie. Ma vediamo più in dettaglio le principali tendenze che caratterizzano gli anni dal 2001 al 2010. SI ARRICCHISCONO GLI ASSORTIMENTI Nonostante la sensazione che l’euro abbia favorito un ingiustificato aumento dei prezzi, con la conseguente perdita di potere d’acquisto, il consumo delle piante e dei prodotti per il giardino continua a crescere. Mediamente sono positivi i trend di numerosi settori, dall’alimentare, all’abbigliamento, alla cura della persona. I garden center seguono la scia e conquistano una fetta sempre più importante degli acquisti delle famiglie. I fornitori esteri, abituati a operare nei mercati più maturi della Francia, dell’Olanda e della Germania, puntano a affermarsi in tutti i Paesi della Comunità Europea e si attivano proponendo nuovi prodotti e assortimenti. In Olanda il continuo aumento dei volumi di produzione di piante fiorite genera un forte investimento nei confronti dei garden center italiani. Gli imprenditori vengono invitati a visitare i produttori e le aste, e imparano a conoscere il sistema distributivo olandese. I gardenisti italiani, dal canto loro, guardano all’estero e visitano le fiere internazionali

LE TENDENZE IN BREVE

• Crescono i consumi • i arricchiscono gli assortimenti nel d cor, nelle piante fiorite, nella vaseria • La ricerca delle novità spinge sempre più lontano • Aumenta il divario tra piccoli garden tradizionali e grandi garden moderni • La grande distribuzione entra nel mercato del verde


"IN OLANDA IL CONTINUO AUMENTO DEI VOLUMI DI PRODUZIONE DI PIANTE FIORITE GENERA UN FORTE INVESTIMENTO NEI CONFRONTI DEI GARDEN CENTER ITALIANI"

alla ricerca di nuove proposte da offrire ai propri clienti. La Fiera del Natale a Francoforte assume un’importanza strategica, perché un buon allestimento natalizio consente di recuperare a fine anno quote di fatturato perse in primavera o in autunno. Gli scambi e i contatti europei generano una spinta innovativa e un arricchimento progressivo degli assortimenti, soprattutto nei settori del décor e dei complementi d’arredo. LA RICERCA DELLA NOVITÀ Trovare la novità assoluta da proporre diviene la sfida degli imprenditori. Il mercato è ricettivo e assorbe quasi tutto ciò che il garden propone. Nella ricerca delle novità investono anche i fornitori, inclusi i produttori di piante; la serra calda e la serra fredda si arricchiscono di nuove varietà e cultivar create dagli ibridatori. Per il cliente del garden center è una scoperta continua, che genera curiosità e interesse e si traduce in acquisti. Nel reparto décor le proposte dei fornitori si diversificano seguendo il ritmo delle stagioni: oltre alle decorazioni natalizie nascono quelle

pasquali e primaverili, seguite da quelle autunnali e invernali. SPAZIO ALLE AMBIENTAZIONI L’ampliamento degli assortimenti nel décor e il susseguirsi delle proposte stagionali richiedono un’ambientazione curata e accattivante, capace di accendere la fantasia e il desiderio dei clienti. Si dedica sempre più spazio alle ambientazioni, indispensabili per la vendita di questa tipologia di prodotti. Sono gli anni in cui ogni garden center si impegna a creare il più seducente Villaggio di Natale, con allestimenti scenografici ispirati al mercato di Natale di Rothenburg. LA CINA SI AVVICINA La ricerca del nuovo, dell’esotico, dell’originale spinge a cercare fornitori anche in Cina. Il Paese si sta trasformando sotto la spinta di un boom economico senza precedenti. Le aziende cinesi, che per decenni hanno prodotto a basso prezzo per le aziende europee e statunitensi, iniziano a creare prodotti propri e li propongono

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g Retail story / EVOLUZIONE

sui mercati esteri. In Cina è conveniente acquistare i prodotti per la decorazione, i vasi, gli arredi. Sono gli anni in cui si afferma il trend del mobile etnico: basta un buon trader che sappia gestire i contatti con i fornitori cinesi e sbrigare le pratiche burocratiche, e il gioco è fatto. Teoricamente anche il singolo garden può acquistare un container di un singolo prodotto in Cina, ma in realtà sono i garden di grandi dimensioni a farlo, o i gruppi di garden che si uniscono per acquistare insieme. Per il garden medio-piccolo i quantitativi sono troppo elevati e gli spazi espositivi insufficienti. SCELTE EVOLUTIVE Il trend positivo del mercato delle piante, della casa e del giardino rappresenta un’opportunità da valorizzare, ma nasconde anche dei rischi. Il rischio maggiore è quello di aprire un garden center sull’onda del mercato che tira, senza un progetto studiato a fondo, senza conoscere il proprio bacino, senza uno studio di fattibilità e una valutazione realistica del ritorno dell’investimento. Nascono garden center che si troveranno poi in difficoltà nonostante il mercato favorevole. Sul versante opposto troviamo imprenditori che percepiscono il contesto favorevole, intuiscono le potenzialità del mercato e sono consapevoli che il successo dipende da scelte precise, fatte in funzione di obiettivi chiari e realistici. Non basta costruire delle serre e riempirle di prodotti: occorre avere un concept chiaro, progettare spazi adeguati, proporre un assortimento accattivante, comunicare con i clienti, formare dei validi collaboratori e, non ultimo, far quadrare i conti. DUE TIPOLOGIE DI GARDEN Proprio in quegli anni si evidenziano più nettamente due tipologie di garden center: da un lato i garden piccoli e medi, con superfici fino a 1.200 metri quadrati, e dall’altro i garden di grandi dimensioni che raggiungono, e qualche volta superano, i 4.000 metri quadrati. I garden medio-piccoli, aperti da florovivaisti e giardinieri al fianco di attività preesistenti, faticano maggiormente a sfruttare le opportunità offerte dal mercato. Gli spazi non permettono di allestire ambientazioni spettacolari e la gestione del punto vendita rimane, pur con qualche eccezione, legata a metodi tradizionali. I garden di dimensioni medio-grandi, per contro, riescono a valorizzare meglio la domanda crescente di prodotti per la casa e il giardino, per molti motivi: - Gli spazi più grandi sono più attrattivi per i clienti, l’assortimento è più ricco e la presentazione dei prodotti più suggestiva, e nei reparti del vivo le distese di fiori colorati offrono un colpo d’occhio emozionante che risveglia sensazioni piacevoli di abbondanza, di ricchezza di varietà, di libertà di scelta; nel décor gli spazi ampi consentono di realizzare ambientazioni suggestive: la tavola del giorno di festa, la veranda, l’angolo delle piante, sfruttando il crescente interesse dei clienti per i prodotti che abbelliscono gli ambienti in cui si vive; il punto vendita di grande dimensione nasce da una vo-

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LE FIERE DI TENDENZA IN EUROPA

• hristmas orld rancoforte fiera del Natale • spoga gafa olonia fiera del giardinaggio • aus arten enuss ssen fiera della casa e del giardinaggio • aison b et arigi fiera della casa e della decorazione • ssen fiera del oro i aismo e del gardening • A ilano fiera del casalingo

cazione commerciale indipendente. - Il maggior fatturato del garden medio-grande non è dovuto solo al maggior numero di prodotti esposti, bensì alla gestione commerciale più moderna, capace di muovere tutte le leve che determinano l’attrazione dei clienti; è il modo di concepire il garden che è diverso: una “macchina” per vendere piante e prodotti per la casa e il giardino, e non un’attività complementare da affiancare alla floricoltura; i modelli sono i garden stranieri, ma anche Ikea, che continua ad aprire punti vendita e rappresenta un buon esempio di tecnica espositiva e strategia di marketing. - La gestione economica e finanziaria richiede competenza, l’investimento è importante: quindi l’imprenditore sa che i costi di gestione sono elevati e che deve usare i mezzi e le strategie tipici della grande distribuzione per avere un utile. Nel garden-medio grande gli errori costano caro, basta poco per non coprire i costi e andare in perdita: ai consulenti si chiedono indicatori e parametri per misurare e tenere sotto controllo lo stato di salute dell’azienda. Si cercano anche dati sui consumi nel mercato del verde e sulle vendite nei diversi reparti; la difficoltà di reperire questi dati fa sentire la mancanza di un’associazione di categoria che svolga questa funzione e metta a disposizione degli associati informazioni utili sull’andamento delle vendite e sulle tendenze di mercato. MARKETING E COMUNICAZIONE Il divario tra i garden medio-piccoli e i garden medio-grandi si evidenzia nel marketing e nella comunicazione. I garden gestiti con una moderna visione commerciale curano l’immagine, usano tecniche di merchandising apprese dalla grande distribuzione, studiano le strategie di marketing e sfruttano tutti i canali possibili per comunicare con i propri clienti. Che non si possa più farne a meno è ormai chiaro: la grande distribuzione ha messo un piede nel mercato delle piante ed è in grado di proporre gerani, piante stagionali e fiori recisi a prezzi improponibili per il garden center. Anche Ikea, Leroy & Merlin e Brico Center ampliano la proposta di prodotti per il giardino e conquistano una fetta del mercato. Per diversificarsi e mantenere le posizioni occorrono strategie chiare e una consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, da tradurre poi in scelte ed azioni efficaci, supportate da una buona comunicazione. VENTI DI CRISI Il fallimento della Lehmann & Brothers nell’estate 2008 innesca una crisi finanziaria che metterà presto alla prova anche il mercato del giardinaggio. Il decennio di cui parliamo termina senza che i garden center siano apparentemente sfiorati dalla crisi. Ma nel 2010 si inizia a percepire un cambiamento nei comportamenti d’acquisto dei consumatori che prelude a una sfida senza precedenti per tutto il settore. * E DOPO IL 2010 COSA È SUCCESSO? Scoprilo sul prossimo numero di marzo


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g speciale vent'anni

SCELTA SEMPRE PIÙ AMPIA

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oplant è un vivaio di produzione specializzato in piante in contenitore, specialmente alberi e arbusti. La sua produzione di alberi e arbusti è davvero ampia. Tra i punti di forza: la continua ricerca dei contenitori più adatti alle piante coltivate; la composizione del substrato utilizzato, creato in vivaio con vere e proprie ricette perfezionate negli anni; la costante introduzione di nuove varietà per offrire una scelta sempre più ampia ai professionisti del verde al canale garden center. Sul fronte dei contenitori, l'azienda, oltre a quelli tradizionali, da diversi anni utilizza il PlantInBag (PIB), una soluzione che velocizza la crescita della pianta e ne facilita l’attecchimento una volta messa a dimora: è realizzato con un tessuto in polipropilene di colore bianco che, grazie al passaggio

di aria e luce, evita la spiralizzazione delle radici. Tra le proposte inserite di recente nell'assortimento spiccano gli alberi in forma, coltivati in forme obbligate per rispondere a esigenze di spazio e per disegnare lo spazio verde con geometrie. Non dimentichiamo la produzione di vasetteria, che spazia da arbusti tappezzanti in vaso da diametro 14-15 cm ad arbusti sempreverdi, spoglianti, da fiore, da siepe in vasi 17, 18, 24, 30, fino a grandi arbusti esemplari, oltre a conifere, rampicanti, piante da frutto e un’ampia collezione di rose tappezzanti, paesaggistiche, grandifiori, polyantha, rampicanti e a spalliera, tutte brevettate dai principali ibridatori: Kordes, Meilland e Tan Tau. www.coplant.it


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Tendenze / DIGITAL RETAIL

Vendere (con successo) nell’era di Amazon I rivenditori online hanno trovato la formula per conquistare i consumatori più giovani. Ecco qualche idea da mettere in pratica di STEFANIA MEDETTI


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Tendenze / DIGITAL RETAIL

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a National Gardening Association americana non ha più dubbi: fra gli amanti del verde, il 29% sono giovani. Mentre la generazione più matura mantiene una quota stabile al 35%, negli ultimi anni la fascia di 18-34enni ha coltivato la passione. «É un segno indiscutibile del fatto che i giovani sono ormai parte integrante del business», ha dichiarato Ian Baldwin, l’analista che ha partecipato alla ricerca annuale “National Gardening Survey”. Ma cosa comprano i “giardinieri in erba”? Conoscenza e piante, soprattutto attraverso app e siti. Lo scorso anno, gli americani hanno speso 47,8 miliardi di dollari per il giardino e il verde, un record, con un investimento medio di 503 dollari, il 20% in più sull’anno precedente. Il verde da interno, in particolare, gode di ottima salute: nel 30% delle case è entrata almeno una pianta. La richiesta è cresciuta soprattutto fra chi abita in città. Non a caso, il sito di moda e tendenze americano Refinery29 ha definito le piante “i nuovi animali domestici”. DALLA PIANTA AL BENESSERE La riscoperta del verde da parte degli Under 35, però, non dipende solo dal bisogno di “staccare” dall’onnipresenza della tecnologia e del cemento, ma nasce come risposta all’ansia generalizzata per un futuro economico che si fa ogni giorno più fragile. In pratica, è la gig economy, l’economia dei lavoretti ad esaltare la valenza del verde presso la cosiddetta “Generazione Stress”. Ne è convinta Eliza Blank, fondatrice di The Sill (Il davanzale, ndr), un sito nato nel 2012 come retail di piante con un posizionamento molto particolare: «Il verde è una forma di wellness». Le piante, insomma, non sono più semplicemente una decorazione per la casa, ma orga-

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nismi che rendono le persone attivamente felici. TEMI, NON TIPI La formula ha preso piede velocemente e oggi The Sill conta cinque punti vendita fisici: tre a New York, uno a Los Angeles e uno a San Francisco. Il catalogo è suddiviso per “temi”: piante che richiedono poca luce, piante perfette per i principianti, piante amiche degli animali, piante “specializzate” nella pulizia dell’aria, piante per una specifica stanza, piante trendy (Monstera Deliciosa, Hoya Heart Plant, Large Monstera, Pilea Peperomioides, la cosiddetta “Pianta cinese dei soldi”). Inoltre, il sito vanta un ricco archivio di contenuti e workshop - digitali e non - che spaziano dai consigli dei designer all’how to, come fare talee, travasare le piante, creare terrari. Il catalogo, inoltre, comprende anche vasi, intesi come veri e propri oggetti di arredamento e i clienti possono contare sul supporto di un esperto di giardinaggio online. FORMAT E FORMATI Per intercettare il target di nativi digitali, le aziende si posizionano sfruttando gli “ingredienti” del successo di nomi come Casper, Away e Glossier, aziende che hanno rivoluzionato le regole del gioco secondo la formula “qualità & accessibilità” in settori diversi come i materassi (Casper li invia a casa ar-

IL 90% DELLE PERSONE PASSA QUASI 22 ORE AL GIORNO IN UNO SPAZIO CHIUSO, CORRISPONDENTE AL 93% DELLE ORE DI UNA GIORNATA rotolati in un cartone); le valigie (Away) e la bellezza (Glossier). La start-up Horti, invece, sfrutta la voglia di imparare(www.heyhorti.com) e propone un modello di vendita in abbonamento. Con una price tag da venti dollari, ogni mese arriva a casa una nuova pianta. Si comincia con piante “difficili da uccidere” e, mano a mano che si diventa più esperti, Horti invia specie più esotiche, accompagnate da istruzioni per la piantumazione e la cura. Secondo il fondatore Puneet Sabharwal: «Imparare a piantare e ripiantare le piante favorisce la creazione di un legame con la pianta». Nel catalogo c’è anche un kit con contenitori specifici per talee. VEDI ALLA VOCE D-TO-C (DIRECT-TO-CONSUMER) La maggior parte delle start-up che vendono online fanno solo conse-


gne locali, ma Bloomscape ha sviluppato un metodo proprietario di imballo che permette la spedizione in tutti gli Stati Uniti di piante di ogni tipo e dimensione (dalla pianta grassa alla palma alta due metri) con una supply chain brevissima: dalla serra alla casa senza passaggi intermedi. Il metodo sviluppato da Justin Mast, figlio di vivaisti e ideatore della start-up b-to-c, comprende un packaging realizzato al 100% con materiali riciclati, un design brevettato che tiene ferma la pianta nell’imballo e un trattamento del terreno che assicura la struttura delle radici durante la spedizione. Nata nel 2018, l’azienda ha venduto oltre centomila piante, con un incremento del giro d’affari del 50% mese su mese che le è valso un finanziamento da 7,5 milioni di dollari. IL RUOLO DEI SOCIAL Dalla sua nascita, avvenuta nel 2012, The Sill ha lavorato per differenziarsi dalla concorrenza sviluppando un brand e non soltanto la vendita. L’idea, secondo Blank, è che una pianta rappresenti una serie di valori che la rendono appetibile ai clienti più giovani. Instagram e Pinterest hanno dato una mano: le persone amano condividere immagini delle loro case. «Questo stimola il desiderio di trasformare il proprio spazio in un’oasi di calma, benessere e bellezza». I social media sono una componente essenziale della strategia

10 ISPIRAZIONI SU

INSTAGRAM

#urbanjungle #houseplants #thejungalow #urbanjungleblog #urban unlebloggers #houseplantclub #junalowstyle #houseplantsofinstagram #monsteramonday #fiddleleaffig

di The Sill che conta oltre 640mila follower su Instagram, un numero che fa concorrenza alle celeb. Non tutti i prodotti pubblicati sono venduti da The Sill che, come un vero e proprio brand di moda, usa la piattaforma come una collezione di sollecitazioni visive. «É più una celebrazione delle piante, delle sensazioni che generano». La strategia ha funzionato e Instagram è uno fra i principali canali di vendita.

È LA GIG ECONOMY, L’ECONOMIA DEI LAVORETTI AD ESALTARE LA VALENZA DEL VERDE PRESSO LA COSIDDETTA “GENERAZIONE STRESS”

VERSIONI PER IL PUNTO VENDITA Capitalizzata l’esperienza, gli e-retailer si stanno muovendo verso negozi tradizionali, con un occhio attento alla socializzazione sul punto vendita e alla possibilità di aggregare una comunità di persone sulla stessa lunghezza d’onda. Greenery Unlimited, per esempio, è una botanic arts company di Brooklyn che ha come missione la fusione fra orticoltura e design. Il che non significa soltanto vasi, ma anche design biofilo per case e uffici e soluzioni per facilitare la cura delle piante da interno. Come riporta l’edizione 2019 del Garden Media Trend Report, il 90% delle persone passa quasi 22 ore al giorno in uno spazio chiuso, corrispondente al 93% delle ore di una giornata. Il bisogno di portare il verde dove si vive e si lavora, dunque, continuerà a crescere.

Per approfondire

www.thesill.com www.blomscape.com www.greeneryunlimited.com greenup

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g speciale 20 anni

INNOVARE, ECCELLERE, CRESCERE

I

l Gruppo Newpharm® chiude il 2019 con un fatturato in forte incremento e inaugura il 2020 all’insegna di nuove acquisizioni, e il lancio di un nuovo rebranding aziendale che attesta una forte spinta all’innovazione. Il dottor Dionisio Bagarollo, che ha fondato il Gruppo Newpharm nel 1982, ha saputo tracciare un percorso virtuoso e lungimirante di sviluppo imprenditoriale. Newpharm è conosciuta storicamente per lo sviluppo di soluzioni innovative per il pest-control e la disinfezione ambientale. Nel corso degli anni ha poi diversificato il business anche nel campo medicale, specializzandosi nella chirurgia mininvasiva e traumatologica, brevettando diversi dispositivi medici. Oggi, i figli Enrico e Claudia Bagarollo, alla guida delle aziende del Gruppo, contano di consolidare l’espansione nei mercati internazionali e potenziare l’offerta nei settori strategici: Cereals Storage, Zootech, Pest Control e Medical. Il primo passo è stata un’importante acquisizione: «Oltre alla società Newpharm Home&Garden-Fitoguard, eccellenza nel mercato con soluzioni per casa e giardino, alla fine dello scorso anno è entrata a far parte del Gruppo Newpharm

una quarta azienda, Pan-De Rebus Plantarum spin-off dell'Università di Padova, vocata alla ricerca di soluzioni a basso impatto ambientale che vanta importanti brevetti» commenta Enrico Bagarollo «Tale passo è stato intrapreso nell’ottica del Gruppo di offrire al consumatore di oggi, sempre più esigente, prodotti efficaci ma che, al contempo, abbiano un impatto ambientale quasi a zero emissioni». La sostenibilità è da sempre la mission di Newpharm, che rinnova il suo impegno potenziando ulteriormente l’efficienza energetica del nuovo headquarter con energie rinnovabili anche in vista di un ampliamento previsto per il 2020 che ospiterà nuovi uffici e magazzini. «Anche il nuovo rebranding esprime al meglio la volontà di raccontare le nostre nuove identità» spiega Claudia Bagarollo «che combina tradizione e innovazione». Il nuovo logo Newpharm mette in evidenza la lettera p con un pittogramma che vuole focalizzare l’attenzione sulle persone, vero cuore del Gruppo, ma anche i pilastri, da cui nascono le idee, le soluzioni e le tecnologie più innovative. “Le persone al centro del nostro universo”. www.newpharmgarden.it



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Tendenze / PROGETTI

OLTRE IL GARDEN

Floricoltura Schullian investe ancora su nuove strutture, per migliorare il processo di acquisto dei clienti. Per un punto vendita sempre più affascinante

La nuova serra fredda si estende su una superficie di 700 metri quadrati, dove trova spazio l’esposizione delle piante stagionali.

di FILIPPO TERRAGNI

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rmai è un dato di fatto, Floricultura Schullian fa tendenza, per tanti motivi, primo fra tutti il fatto che ha una spiccata propensione a sperimentare. Sperimentare nuovi prodotti, nuove collezioni, oltre a suggerire abbinamenti (quasi) unici, ricercati, affascinanti. Alla guida di questo punto vendita alle porte di Bolzano c’è Martina Schullian, da quest’anno eletta presidente dell’International Garden Center Association, IGCA. La vocazione di Martina per piante e fiori non nasce per caso, ma cresce in una famiglia che da anni si dedica alla floricoltura. Sempre alla ricerca di nuove varietà ed esemplari il suo tocco è particolarmente riconoscibile, tanto da diventare un esempio da seguire per altri

Martina Schullian, titolare di Floricoltura Schullian e presidente di IGCA.

gardenisti. Importanti anche gli ultimi investimenti in termini strutturali, che hanno portato alla realizzazione della nuova serra fredda per la vendita delle piante stagionali, su una superficie di circa 700 metri quadrati, con una struttura mediterranea (a carpiata classica) da un’altezza in gronda di cinque metri. Costruita a fine dello scorso anno, grazie alla collaborazione con Rabensteiner, questa nuova struttura, di particolare fascino, permette ai clienti di fare i propri acquisti in massima libertà, anche nelle giornate di pioggia. Un nuovo investimento che segue quello del 2014, quando furono ristrutturate le vecchie serre di coltivazione, oggi adibite a un museo permanente sulla storia della floricoltura e del giardinaggio. Unico nel suo genere. Sito internet: www.schullian.it Instagram: schullianbz

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Tendenze / CONSUMER

Non basta che sia bello Ci sono caratteristiche che sempre di più verranno richieste come parte integrante del valore del prodotto. Fra queste, una emerge su tutte: la sostenibilità di VIOLAINE DUBOIS foto: EFSA

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uattro direttrici che invitano a rielaborare e a rivisitare i concetti in voga in questo momento, rendendoli “usabili” nei nostri allestimenti indoor e outdoor. Ecco il lavoro che ogni anno EFSA si impegna a fare con la collaborazione dello studio Nelly Rodi di Parigi. Il quadro d’insieme per la stagione autunno-inverno 2020-2021 potrebbe essere riassunto così: echi di mode più antiche (come il Romanticismo Gotico) e più recenti (come in minimalismo nordico) si intrecciano al desiderio sempre stringente di tornare alla natura e di accoglierla in casa, seguendo il percorso dato dalle nuove esigenze percepite dalla società. Sempre più

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consumatori non si accontentano di trovare nei nostri punti vendita prodotti belli, aggiornati, ed esperienze entusiasmanti. Il richiamo al rispetto dell’ambiente naturale e di una convivenza più armoniosa fra uomo e natura è sempre più forte. In una parola, sostenibilità. Accadrà sempre più spesso, scrive nella presentazione dei Trend Ulrike Ziegler, manager di EFSA, che i nostri clienti ci chiederanno di “rendere conto” di come viene prodotto ciò che offriamo loro. Non facciamoci trovare impreparati, investiamo in questo senso, pena la perdita di serietà del nostro business agli occhi dei clienti. Ecco quindi i quattro trend delineati da EFSA per l’autunno inverno 2020-2021.

IL FASCINO DELL’ESTREMO ORIENTE Il giardino giapponese entra nelle case occidentali con le sue piante iconiche, il suo stile e le sue pratiche. Aceri, muschi, ortensie, piante acquatiche, bonsai e bambù disegnano il paesaggio, che prende ispirazioni dalle arti dell’Ikebana, dell’Origami e del Kintsugi. La funzionalità e la semplicità creano spazio per grafiche molto particolari, in cui il tocco trendy è dato da dettagli e accessori color indaco.

Holistic harmony GIOCHI DI LUCE Linee molto definite, ampi spazi vuoti bilanciati dai pieni. I blu e i colori ambrati giocano con il rosa cipria e i rossi aranciati. Su tutto brillano i riflessi dorati che ispirano lusso e raffinatezza. Suppellettili e tessuti che richiamano le icone orientali trovano la giusta dimensione.

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Tendenze / CONSUMER

Wonderful witch MISTERIOSA ATTRAZIONE Il bizzarro e il grottesco hanno il potere di incantare, come accade sempre davanti alle decorazioni romantiche e barocche. Le stranezze come i fiori scuri, i semi e le foglie spiccano fra la vegetazione e i fiori dallo stelo lungo. Frutti proibiti e velenosi competono con piante medicinali e fiori dagli effetti benefici. Oggetti d’arte tradizionale, antiche pratiche e immagini evocano ambienti lunari, stanze animate da curiosità gotiche.

LA NATURA RECLAMA IL SUO POSTO Il nero assume tutte le sfumature della brace ardente, dallo scuro grigio del carbone ai tocchi di rosso acceso. I toni scuri di base rendono tutto misterioso e fluttuante. Accenti di verde acido, di fucsia e di porpora ricordano vapori sulfurei e magiche pozioni. Il tono metallico è dato dai dettagli bronzati.

ACCESSORI, MOBILI E SUPPELLETTILI GIOCANO CON RICHIAMI AL SIMBOLISMO, TALVOLTA ALL’ESOTERISMO.

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BASE MINERALE La palette colori è dominata dai toni della terra e della pietra, rinvigoriti solo da accenti di bronzo dorato. I grigi sono la base di partenza ottimale, su cui si sviluppano gli altri toni, fino al bianco. Minimalismo sì, ma arricchito dai giochi delle textures elaborate.

Brutal Boheme MINIMALISMO URBANO La vita in città pone richieste precise al design: praticità, estetica elegante e allo stesso tempo il valore dell’artigianale, del fatto su misura. Bianchi fiori di stagione, piante “grafiche”, installazioni effimere sono i complementi giusti per questo gusto in cui si fondono diverse direttrici. Obiettivo: ripensare la costruzione dell’ambiente, usare diversi materiali naturali in modi utili, e a volte indulgere nell’esagerazione con elementi big-size.

NON SONO I COLORI AD AVERE IL PRIMO PIANO; SI FONDONO CON L’AMBIENTE, INVECE, PER FAR RISALTARE LE STRUTTURE. greenup

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Tendenze / CONSUMER

RITORNO AL PASSATO I valori familiari, la sapienza degli artigiani, uno stile di vita ricalcato sui ritmi naturali: questo è ciò che si respira nei paesi montani, ed è ciò che l’ultimo trend indica come desiderato e cercato. Le piante alpine, le forme coniche degli abeti, gli animali di montagna; boschi, lana, mattoni. È il grande ritorno del tartan e delle camicie a scacchi dei boscaioli; ma gli interni e gli esterni sono resi confortevoli dalle ultime e più moderne novità.

Cool chalet

L’ELEGANZA DEL GREZZO Tutte le tonalità del legno e dei boschi sono comprese, mentre i colori vivaci vengono presi in prestito dal regno delle bacche e dei piccoli frutti: rossi dei lamponi, blu dei mirtilli, il giallo dello sciroppo d’acero. La luce è offerta da accenni di oro, patinato, sfaccettato e ruvido, come se non fosse stato lavorato fino in fondo.

GLI AMBIENTI SONO PENSATI PER SUSCITARE IL DESIDERIO DI STARE IN COMPAGNIA E PER ADDENTRARSI INSIEME NEL MONDO NATURALE CIRCOSTANTE.

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Anticipiamo le tendenze

w w w. c o r i n o b r u n a . c o m


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Tendenze / CONTENITORI

Oasi, ispirato nelle dimensioni al classico orcio toscano, robusto, elegante e stabile, si adatta alle più svariate fantasie di composizioni. Ha una grande bocca centrale, sei tasche perimetrali e il particolare fondo favorisce l’ossigenazione delle radici. Semplice da assemblare ed estremamente facile il riempimento. Disponibile in tre varianti colore: terracotta, ghiaccio e cappuccino, prodotto con resine totalmente riciclabili, trattate contro i raggi UV (non si scolora con il tempo). Robusto e leggero, inattaccabile dalle muffe, grazie al sottovaso può essere usato anche in ambienti indoor.

...vasi must

H AV E

Una selezione di novità del 2020 che non possono mancare nel centro di giardinaggio di tendenza

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di BIANCA BOSCHI

l giardinaggio non passa mai di moda, ma gli accessori con cui praticarlo sì, ed è uno dei piaceri del giardiniere appassionato – più spesso di genere femminile – potersi sbizzarrire nel cambiare aspetto alla terrazza o agli ambienti domestici aggiungendo un tocco di colore o di stile che porta aria di nuovo. In questo i migliori alleati sono proprio i contenitori. Qui trovate un’anteprima delle proposte di alcuni grandi marchi del settore per la prossima stagione.

Infinite possibilità

La nuo a fioriera Legno è caratterizzata da un decoro in rilievo simil legno, gradevole sia al tatto che alla vista. Realizzata nei colori ghiaccio, antracite, cotto chiaro e cappuccino, è disponibile in due misure capienti, per cui si consiglia di riempire il fondo con argilla espansa prima di procedere a riempire con terriccio. Il sottovaso, fornito separatamente, si integra perfettamente e serve da riserva d’acqua. Come tutti i prodotti Bama, è realizzata in resina atossica addizionata con anti UV per resistere ai raggi del sole, la resina inoltre garantisce la giusta protezione agli sbalzi termini proteggendo le radici sia dal sole che dal gelo.

www.bamagroup.com

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Materiali tradizionali, lavorazioni moderne Le collezioni di Corino Bruna nascono dall’esperienza di più di quarant’anni nel settore della vaseria. La nuova stagione comprende insoliti materiali ceramici, vasi dalla linea tradizionale ma proposti in una straordinaria gamma di materiali e colori, adatti all’arredo di balconi, terrazze e giardini. Beton è un vaso con inserto dalla forma arrotondata, con un motivo che dà luce, nel colore del cemento naturale. La sua forma renderà le piante più attraenti.

www.corinobruna.com

Decò cilindro. Un vaso in ceramica dalla forma classica, impreziosito dalla lavorazione a rilievo, proposto in tre diversi decori, declinato in verde o grigio.

Sandy, un vaso traforato che mostra la sua struttura, fornito con un inserto che evita la fuoriuscita del terriccio. La collezione si declina in delicati colori neutri e pastello, adatti a qualsiasi ambiente.

L’azienda familiare elho produce vasi in plastica da 55 anni. Olandese, esporta i suoi vasi in più di 75 Paesi nel mondo, con un occhio allo stile, e uno alla sostenibilità. Con i suoi prodotti rende possibile portare il verde ovunque.

Fai spazio alla natura

Il verde verticale sembra complicato, ma non deve essere per forza così: con corsica vertical forest si realizza in pochi minuti anche in piccoli spazi, agganciandolo direttamente al balcone. È il nuovo nato della serie corsica, una della più apprezzate della famiglia elho. Il set è composto da tre vasi, è disponibile in quattro colori che lo rendono adattabile a ogni stile.

Anche il più piccolo balcone può diventare un paradiso terrestre in miniatura, grazie alla collezione greenville di elho. I colori disponibili sono bianco, antracite, verde foglia, grigio cemento e mattone. Dotati di riserva d’acqua, hanno diametro di venti o di 45 centimetri. L’aggancio dotato di un fissatore che li rende sicuri anche in caso di vento. Sono realizzati in plastica riciclata e possono essere riciclati a loro volta.

Veggie wall è un largo contenitore dotato di riserva d’acqua da dieci litri, e di spalliera da 125 centimetri. La spalliera si stacca e può essere stoccata all’interno dello spazio della riserva d’acqua, per ottenere il minimo ingombro. Realizzato con materiali riciclati.

www.elho.com/it/

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Tendenze / CONTENITORI

Nuova vita, buona vita Sono cinque i prodotti che inaugurano la nuova linea Green Pop: il vaso Leader (in alto), il sottovaso Leader, le cassette Rustica e Rustica Maxi (con o senza sottovaso – al centro), la ciotola Star (in basso). I colori prodotti sono terracotta e antracite.

Tra le ultime tendenze svetta in maniera assoluta l’orientamento sostenibile. Ecco perché Erba presenta la linea Green Pop, grazie alla quale ridiamo vita alla tanto vituperata plastica, che in realtà è un prodotto assolutamente riciclabile e riutilizzabile. Per questa collezione infatti, il 95% della plastica impiegata deriva dalla raccolta diferenziata urbana, dunque dai riiuti di casa. In genere chi realizza prodotti riciclati dalla plastica parte dagli scarti industriali: nel caso di Green Pop, la materia prima proviene dalla plastica di natura domestica, in Italia e in Europa.

www.erbasrl.it

La collezione Greener di Euro3Plast è realizzata con una mescola polimerica ricavata da materie plastiche, soprattutto polipropilene. Questi vasi possono essere usati a lungo e poi smaltiti nella raccolta diferenziata. Un circolo virtuoso che rispetta l'ambiente. 76

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La plastica dall’anima verde

I vasi Greener sono resistenti, durevoli e riciclabili. Le tonalità dei prodotti possono apparire differenti a causa della colorazione diversa dei materiali di riciclo. Questo aspetto evidenzia il valore intrinseco di ogni vaso.

Guya della linea Greener è caratterizzato da linearità, pulizia ed eleganza. Un vaso ispirato alla tradizione, dalla forma classica e senza tempo. Un prodotto di grande stabilità e robustezza, resistente e versatile. Alla linea di vasi Guya sono abbinabili i sottovasi in plastica riciclata della linea Medea Greener. Disponibile in misure differenti, nei colori tortora, antracite, verde salvia e terracotta.

La cassetta Kezar Greener è ideale per il balcone, ha un design aggraziato che la rende adatta a ogni tipo di ambiente. In più è dotata di una pratica sottocassetta a incastro che evita versamenti di liquidi sulle superfici sottostanti e assicura un’utile riserva d’acqua per le piante contenute. Disponibile in più misure e colori.

www.euro3plast.com/it


IDeL, azienda veterana nella produzione di vasi e contenitori in plastica, per il settore hobbistico e per il vivaismo professionale, presenta, a Myplant & Garden 2020, alcune novità irrinunciabili per gli addetti ai lavori, arricchendo il suo già ampio assortimento.

Bello e facile

Ogni esigenza decorativa può essere soddisfatta grazie a Curve High 55 + Inner (che integra la famiglia Mosaic®), vaso alto e sinuoso, corredato di un contenitore interno, dotato di doppio fondo (che crea una riserva d’acqua) e di manici retraibili, utilissimi per l’agevole movimentazione della pianta.

www.idel.it

L’ultima novità della gamma Living di IDeL è High Round 55h + Inner. on finitura lucida come Curve High 55 + Inner, è dotato anch'esso di contenitore interno e doppio fondo per la riserva d’acqua. Per questi due vasi alti 55 cm, IDeL propone anche il sacchetto di pietra pomice (completamente naturale) da un litro e l’indispensabile indicatore del livello dell’acqua.

High Pot 20 e 27, della linea Classic Matte, sono coprivaso conici, concepiti come complemento del vaso nero professionale Aeris: questi prodotti nascono senza fori, ma sono forabili su richiesta, e, grazie al fondo interno rialzato, creano anch’essi una funzionale riserva d’acqua.

Vaso con girasoli di Terrecotte Poggi Ugo è un grande vaso decorato con festoni intercalati da quattro girasoli. Realizzato in unica dimensione è adatto ad arredi classici o storici, ma non disdegna locazioni contemporanee quale unico punto focale e decorativo in ambienti moderni. Le proporzioni del vaso, largo sul fondo, hanno un'importante funzione anti ribaltamento. La buona traspirabilità della terracotta, l'isolamento termico, e il leggero rilascio dell umidit di innaffiatura, donano ottima salute alle radici delle piante messe a dimora.

Fascino senza tempo AIUOLA CON STILE

Quattro deliziose cassette rigate possono formare un’aiuola intorno a colonne di pergolati ma, più frequentemente, vengono disposte attorno a tronchi di alberi di alto fusto. Un modo ordinato e intelligente di adornare con fioriture colorate situazioni magari di difficile se non impossibile messa a dimora di piccole piante stagionali, quali pavimentazioni di vario genere. Di facile rimozione, date le dimensioni contenute di ognuna delle cassette, assieme compongono un foro interno di diametro di trenta centimetri.

www.poggiugo.it

ANELLI CONCENTRICI

Disegnato da Ana Milena Hernández Palacios di Masquespacio per i 100 anni delle terrecotte Poggi Ugo, Circle Rings sviluppa una serie di scalini decisamente a rilievo su di una forma cilindrica di 30 centimetri circa. A ogni angolazione di questo moderno contenitore si svela un'immagine diversa e inattesa proprio perché il disegno non segue uno schema palese. Un vaso dal carattere forte, inconfondibile nella forma, adatto a piante dalla folta chioma che necessitano di una buona stabilità al suolo, oppure ad alte piante succulenti che non necessitano di trapianti frequenti. É prodotto in un’unica dimensione, adatto ad uso interno ed esterno, perch resiste fino a . a parte della collezione denominata “Land”, ossia ritorno alle origini, alla terra appunto, ideata da Valentina Guidi Ottobri.

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Tendenze / MARKETING

Piante e design, binomio vincente L’Olanda punta sulle forme e presenta la possibilità di acquistare il verde da interno come opzione per avere un arredo di design. Senza dimenticare la promozione della Pianta del mese di VIOLAINE DUBOIS foto FLOWER COUNCIL OF HOLLAND

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uove strategie si fanno strada, vecchie strategie si rafforzano: questa è l’impressione che si riceve navigando nel sito del Royal Flower Council of Holland, una miniera di trend, materiale divulgativo, immagini da scaricare gratuitamente e suggerimenti per il retail, presentati con lo slogan: tempt your costumer, join in with our campaigns (tenta il tuo cliente, aderisci alle nostre campagne). Due strumenti in particolare hanno catturato la nostra attenzione: Plant Design e Plant of the Month. LE PIANTE SONO BELLE (e non è banale, se sai come dirlo) Dopo il successo di Thanks Plants, la campagna che metteva in luce gli effetti positivi delle piante per il nostro benessere, thejoyofplants. co.uk ha lanciato una nuova campagna che ha come contenuto la più scontata delle informazioni sulle piante, cioè che hanno un aspetto gradevole, rendendolo nuovo e interessante grazie a un concetto caro alla nostra epoca, il design da interno. Ecco allora il nome: Plant Design. L’uso delle piante negli allestimenti di arredo da interno alla moda, sulle riviste come sui social come Instagram e Pinterest, è molto diffuso ed è noto

Gli esperti che tengono le lezioni di Plant Design sono, da sinistra: Alexander Bond, biophilic designer, che racconterà quale ruolo giocano le piante nel tuo ambiente domestico e di lavoro, e spiegherà come rendere la natura più vicina. Philip van Traa, co-founder e specialista di moss.amsterdam, che si concentrerà su come ottenere l’effetto wow con le piante. Ro Co, ovvero Caro e Rose, due donne inglesi che daranno consigli su come essere creativi con le piante.

che sono proprio loro, le piante, a dare “il tocco in più” all’ambiente. Plant Design parte da qui, da questa dimostrazione dell’importanza del verde da interno, ma si spinge fino a voler invertire l’ordine dei fattori: non aggiungere alla fine, ma prevedere dal principio, all’interno del proprio progetto di interni, la presenza di piante come oggetti di design viventi, disegnati da

Madre Natura, che meritano il loro posto alla pari con il resto dell'arredo. Plant Design quindi è l’arte di progettare usando oggetti di design vivente, per creare uno spazio più attraente e più salutare in cui vivere. Non è un cambiamento semplice: elevare la pianta da oggetto decorativo a oggetto di design con valore a sé stante significa che le piante devono avere

PLANT DESIGN QUINDI È L’ARTE DI PROGETTARE USANDO OGGETTI DI DESIGN VIVENTE, PER CREARE UNO SPAZIO PIÙ ATTRAENTE E PIÙ SALUTARE IN CUI VIVERE 78

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USO DELLE FOTO: ATTENZIONE Le foto contenute in questo articolo sono state selezionate fra quelle messe a disposizione nel sito del Flower Council oh Holland. L’uso è gratuito ed è consentito segnalando sempre il credito: Thejoyofplants.co.uk.

INFORMAZIONI UTILI

Per l’autorizzazione a diffondere le Masterclass scrivere a: m.kemperman@bloemenbureauholland.nl I siti di riferimento dei tre esperti delle Masterclass: www.biophilicdesigns.co.uk www.moss.amsterdam www.ro-co.uk

un ruolo primario. La domanda quindi è, naturalmente, come possiamo comunicare un concetto così elaborato. La risposta di Thejoyofplants.co.uk è: attraverso delle Masterclass, guidate da tre esperti che sono già coinvolti a vario titolo nel mondo delle piante e del design, che offrono consigli in brevi lezioni da cinque minuti. Le lezioni saranno trasmesse sul sito di Thejoyofplants e verranno poi caricate su youtube, dove resteranno a disposizione. Non solo video, comunque: il sito è in continuo aggiornamento e prevede una sezione di materiale scaricabile gratuitamente per familiarizzare con il concetto prima, e approfondire poi. La campagna durerà tutto l’anno, e prevede diverse iniziative, la pubblicazione di articoli e di post sui social media, e altre collaborazioni con partner online e offline in grado di collaborare allo sviluppo del tema. A disposizione del retail, una serie di poster per promuovere l’iniziativa delle Masterclass all’interno del proprio punto vendita, e la possibilità, previo accordo con il Flower Council of Holland, di poter trasmettere sul proprio sito o sugli schermi del punto vendita le lezioni. 12 PROPOSTE, PER UNA PIANIFICAZIONE PRECISA La proposta della “Pianta del mese” non è una novità. Il Flower Council of Holland sfrutta questa via da tempo, offrendo molto materiale per poter promuovere le piante

Pianta del mese per Febbraio, Areca è una fontana di foglie che ha bisogno di una sola cosa: calma. Le ricerche della Nasa la includono fra le purificatrici d’aria. In più aiuta ad avere la giusta umidità in casa. La presentazione nel punto vendita può giocare su questi due concetti: la tranquillità, usando vasi dai colori neutri e dalla superficie liscia, e il benessere. Aggiungere una quinta realizzata con soffici tendaggi, o carta di riso, aiuta a suscitare il senso di calma e di agio. Le luci soffuse che giocano con le foglie faranno il resto.

selezionate all’interno del punto vendita. Le reginette di quest’anno, per quanto riguarda il primo semestre, sono: Zamioculcas, Areca, Dendrobium, Campanula, Alstroemeria e Giglio. Ogni pianta del mese è accompagnata da materiale fotografico adatto alla realizzazione di poster, la presentazione della storia e della gamma di varietà disponibili. Infine, vengono offerti criteri per valutarne la qualità e la salute prima dell’acquisto, validi anche per il rivenditore, e poi i consigli per la cura e la manutenzione. Un apparato ricco, ben fatto, da cui è possibile attingere liberamente.

A Marzo la regina è una delle orchidee più popolari, il Dendrobium. Un look affascinante, associato alla ricchezza e al delicato profumo dei fiori, lo rendono una delle piante da appartamento il cui valore è più riconosciuto (e per cui si è più disposti a spendere). Perfetto in allestimenti femminili, in cui le forme rimandano alla morbidezza e alla sensualità. Il vaso migliore in cui collocarlo è sferico, in colori pastello con finitura mat.

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Tendenze / ANTEPRIME

OSIAMO (UN PO’) DI PIÙ

Una raccolta di piante, fatta da chi va caccia di piante nuove e interessanti da mettere sul mercato, per chi le piante le coltiva e le rivende. O per chi semplicemente le ama e ne vuole ancora, e ancora di MARTA MEGGIOLARO

La cover e un interno, quello dell’agapanthus

prima, a coltivare alberi da frutto in Libano poi; ora dalla sua base in provincia di Varese, va avanti e indietro per l’Europa e il Medio Oriente, scovando varietà da testare, mettendo la sua energia creativa a disposizione delle aziende che segue, e gestendo tutto quello che comporta la vendita di giovani piante brevettate, in Europa, nel ventesimo secolo.

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osa vedranno i nostri figli quando, alla nostra età, guarderanno fuori dalla finestra? Quali colori? Quali strutture di ramificazioni? Ecco il genere di domanda da cui partire per iniziare la lettura di questo book, o trendbook, come va di moda dire adesso, realizzato da Matteo Ragni – alias “La Voce delle Piante”: collaboratore di Edizioni Laboratorio Verde fin dalla nascita della casa editrice, una vita passata a braccetto delle piante, come minoprino

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A DI AGAPANTHUS Un bagaglio di esperienze, di incontri e di rapporti che permette a Matteo Ragni di avere una prospettiva realistica sul florovivaismo, che dilata il tempo e permette di guardare le nostre scelte di oggi nella loro reale portata: “Dobbiamo essere consapevoli che una pianta venduta, piantata o anche solo immaginata nel 2020, la si vedrà ancora fra 100 anni”, dice nella sua introduzione. Ecco allora la proposta: piante belle e forti, frutto di una accurata selezione genetica, fra cui troviamo arbusti da fiore, sempreverdi decorative, succulente resistenti al freddo, piante perenni decorative tutto l’anno, stagionali e rampicanti innovative, erbe super decorative. Una raccolta in ordine alfabetico delle piante che sarebbe bello vedere e vedere prosperare nei giardini del futuro. E perché accada, occorre il coraggio di staccarsi dal già saputo, dal già visto, dalla via vecchia che sembra sempre tanto sicura, e provare a lanciarsi nell’assaggiare qualcosa di nuovo, che sì è magari sconosciuto ma che si presenta con i numeri giusti per raccogliere le sfide che già ora si presentano a tutti quelli che con le piante ci vivono.



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Tendenze / EVENTI

Credit: Rainer Schimm.

Green, great, gorgeous! Sono i tre aggettivi per IPM Essen 2020: verde, grande, bellissima. Sempre più visitatori, sempre più internazionali, rendono la fiera tedesca il crocevia del florovivaismo europeo di COSTANZA DI MATTEO

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ono stati quattro giorni densi, ricchi di soddisfazioni, uno di quegli eventi per cui parlare di “successo” è appropriato. Dal 28 al 31 gennaio il variegato mondo del florovivaismo ha partecipato alla trentottesima edizione di IPM. Piante e fiori, ma anche tecnologia, flower designer, trend e concept per il retail hanno animato la fiera, composta da ben 1538 aziende espositrici. Quarantasei le nazioni coinvolte, una cifra che fa ben comprendere come IPM sappia travalicare i confini europei ed essere uno dei punti di incontro della filiera mondiale. Un giudi-

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zio confermato anche dalla presenza di 54mila visitatori provenienti da 100 nazioni, in crescita rispetto al 2019, quando erano stati 52.800. RINNOVATO ENTUSIASMO La fiera è stata l’occasione per tutti gli attori del florovivaismo internazionale di paragonarsi con i trend futuri e di fare gli ordini per la prossima stagione, ma non solo; è stata anche il luogo, la piazza, in cui scambiarsi informazioni e opinioni rispetto alle sfide che il settore sta affrontando, fra cui innanzi tutto la preoccupazione per i cambiamenti climatici e la via della sostenibilità ambientale, come ha

commentato Oliver P. Kuhrt, ceo di Messe Essen: «Nel contesto attuale, segnato dalla discussione sul clima, l’orticoltura ha assunto una rilevanza enorme, che ha portato entusiasmo fra i padiglioni della fiera. In questa edizione più che in altre il settore green ha dimostrato il suo spirito di innovazione e le sue capacità». La riflessione sulla sostenibilità e l’intraprendenza delle aziende in questa direzione avevano caratterizzato già l’edizione dello scorso anno, nella consapevolezza che questo tema avrebbe avuto una grande influenza sul futuro del settore. Quest’anno il tema era onnipresente: packaging


Ph: Alex Muchnik

ALLA SCOPERTA DI NUOVI EROI

Non tutti gli eroi portano maschera e mantello. Il Discovery Center di quest’anno, curato dal trend scout Romeo Sommers, ha sviluppato un concept per i punti vendita che mira a presentare il settore green come “eroico”: «Dobbiamo essere orgogliosi di quello che facciamo», ha spiegato Romeo. Le presentazioni del “Garden center del futuro” sono state orientate agli ultimi trend e hanno tenuto conto dei nuovi comportamenti d’acquisto: attenzione quindi ai servizi online, al valore aggiunto dato da nuove varietà, ai sistemi di riciclaggio e alla sostenibilità.

eco-friendly, ibridi che tollerano il nuovo clima, piante amiche degli insetti per la promozione della biodiversità, piante verdi che depurano l’aria, contenitori per le piante che integrano riserve d’acqua, materiali sostitutivi della torba, l’orticoltura internazionale ha mostrato il suo potenziale innovativo in modo impressionante. Lo stesso è accaduto per l’area Tecnologia, con l’enfasi data alle procedure di produzione più efficienti, a basso consumo energetico, e con le pionieristiche tecnologie che sfruttano le capacità del digitale. Julia Klöckner, ministro dell’agricoltura tedesco,

alla cerimonia di inaugurazione ha dichiarato: «L’orticoltura in Germania presenta un alto livello di innovazione e il business riesce a trovare e a occupare diverse nicchie di mercato. In più, le aziende di questo settore rispondono in modo positivo alle domande sul futuro, ad esempio per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse naturali e la protezione del clima». IL FATTURATO CRESCE I consumatori stanno diventando sempre più consci del fatto che uno stile di vita che dia spazio al verde è molto importante per la gente, gli

SAVE THE DATE IPM ESSEN 2021 SI TERRÀ A MESSE ESSEN DAL 26 AL 29 GENNAIO.

animali e per l’ambiente. Allo stesso tempo, le piante sono sempre più presentate come prodotti di lifestyle, capaci di creare oasi di tranquillità e benessere in cui rifugiarsi. Un trend comprovato dai numeri: i tedeschi hanno speso 8,9 miliardi di euro in fiori e piante lo scorso anno, +2,7% rispetto all’anno precedente, la cifra più alta dal 2011. Secondo i dati raccolti da Central Horticultural Association (ZVG), e diffusi nella cornice di IPM, la spesa pro capite è passata da 105 a 108 euro. «Chi si prende a cuore la biodiversità non può ignorare l’orticoltura» ha commentato il presidente di ZVG, greenup

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Tendenze / EVENTI

IPM ESSEN 2020 IN CIFRE

• 54mila visitatori • 47mila visitatori attinenti all’area trade • 40% visitatori proveniente dall’estero • 92% visitatori tornerà a IPM • 1538 espositori • 63% dall’estero • 93% tornerà il prossimo anno

Grande spazio ai nuovi trend e alle nuove abitudini di acquisto, con le piante che diventano parte integrante della vita quotidiana. Ph: Alex Muchnik.

Jürgen Mertz «Il settore infatti offre la soluzione migliore per preservare la diversità degli insetti e la loro sopravvivenza. Anche se la protezione degli insetti utili non dipende solo dalle aziende produttrici ma anche dalle abitudini dei consumatori. Qui si annida una grande occasione per il settore, se pensiamo, ad esempio, al ruolo che ha il settore pubblico con la gestione degli spazi verdi comuni e la sfida di rendere le città più verdi». Un tema capace di attirare l’attenzione, come ha dimostrato la grande affluenza al seminario “Organizzare la sostenibilità nelle municipalità”, dove sono stati portati esempi virtuosi di progettazione del territorio, e che è stato seguito da una visita agli stand che presentano nuovi alberi, organizzato dalla fondazione “The green city” e dalla Federazione dei vivai tedeschi. Questo evento rientrava nel progetto dell’UE intitolato “Città verdi per un’Europa sostenibile”. FLOROVIVAISMO ALLA FRANCESE La Francia si è distinta in modo particolare durante questa edizione che l’ha vista Paese partner di IPM. Ibridatori, coltivatori e produttori di giovani piante nei padiglioni 6 e 7 hanno messo in mostra tutto il ventaglio di offerte dell’orticoltura nazionale, a partire dai prodotti più conosciuti e distintivi, considerati le specialità del Paese: rose, alberi da frutto, rododendri, camelie, ortensie, ciclamini, crisantemi, lavande, alstroemeria e dalie. Gli espositori francesi erano

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ben consapevoli dell’opportunità offerta dai riflettori puntati su di loro durante i quattro giorni di fiera e hanno sfruttato l’occasione al meglio, mostrando prodotti di qualità e innovativi, su cui era evidente il “tocco francese”. Mikaël Mercier, presidente di Val’hor,

ha riassunto la soddisfazione degli associati francesi in queste parole: «Il nostro slogan, “Le piante sono vitali”, ha coinciso con il trend contemporaneo e con il mood della fiera. E in futuro sarà sempre più vero e diffuso. IPM Essen è senza dubbio la fiera leader a livello internazionale per il florovivaismo e la piattaforma ideale per incontrare tutti i protagonisti del settore, poco prima dell’inizio della stagione. Non vediamo l’ora di ritrovarci qui il prossimo anno». E il prossimo anno porterà un’aria completamente differente fra i padiglioni della fiera, perché dopo il tocco francese toccherà al Messico essere Paese partner di IPM.

Per informazioni

www.ipm-essen.de Una delle piante verdi su cui scommettere in futuro: Cyperus alternifolius. Qui proposto come pianta da appartamento in un allestimento visto presso lo stand Neervenplant. Ph: Linda van Neerven.


tutto un altro terriccio • Attenzione all’ambiente • Materie prime da fonti rinnovabili • Riserva d’acqua

new www.bioflor.it / Tel. 0422.890371


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Tendenze / FESTIVITÀ

Natale con i tuoi Convivialità, senso di appartenenza, condivisione: i trend del prossimo Natale disegnano un periodo di feste all’insegna dello stare insieme, in famiglia. Come dice il proverbio di MARTA MEGGIOLARO

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e parole d’ordine per lo shopping nei nuovi anni Venti saranno tre: emozioni, esperienza, convenienza. Come tradurre questo nel punto vendita, quando iniziamo a progettare gli allestimenti per il Natale? Selezionando prodotti e situazioni che riflettano i trend del momento. Per la stagione natalizia 2020 il mood è: family matters. Fare le cose insieme, condividerle, incontrare persone in carne e ossa sarà la cosa più importante per gli uomini occidentali, intossicati da una marea di informazioni e da rapporti sociali digitalizzati. È più importante il “noi”: «Organizziamo le feste per stare insieme e siamo disposti a spendere energia e denaro perché il tempo passato insieme sia gradevole, perché ci rendiamo conto di occasione preziosa sia», ha precisato Annetta Palmisano, dello studio bora.herke.palmisano, che anche quest’anno ha selezionato per il Trend Show di Christmasworld.

GREEN RITUAL

Calmo, senza tempo, autentico. Ispirato dalla vegetazione naturale. Design minimalista, in reazione alla società dello spreco. I colori della vegetazione sono tutti presenti, in due palette differenti: la prima, più chiara e basica, è perfetta per allestimenti anche primaverili; la seconda invece si carica di toni più scuri e rimanda alle atmosfere misteriose delle foreste più dense e dell’autunno. I prodotti che seguono questo trend sono creativi, ricchi di rimandi al mondo vegetale che sembra conquistare tutto lo spazio, fino a ricoprire le palle di Natale e la ta ola. uperfici grezze o non rifinite qui sono ben accolte.

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HAPPY GET TOGETHER

È il nuovo stile urban, dove si desidera la compagnia di altri esseri umani e si costruisce la possibilità di stare con loro per non affogare in quell’oceano di solitudine che talvolta sono le città. Qui la volontà di appartenere, di mettere insieme è il motore principale. I colori sono freschi e lucidi, dominati dal verde lime, mentre il lato dei colori scuri vede protagonista l’arancione intenso. Le superfici sono sfaccettate. materiali deri ano spesso dal riciclo o sono destinati al riciclo: il vintage che dà una seconda occasione a prodotti di seconda mano, così come la carta, facile da smaltire. Largo a idee non convenzionali, e al valore del fatto a mano.

IL PRODOTTO TIMELESS

Sale in auge l’oggetto “senza tempo”, ma attenzione alla doppia valenza: se da una parte rientrano in questa famiglia gli oggetti di altissima qualità e valore artigianale, fatti per durare, che ogni anno al momento giusto vengono sfoderati, per poi to na e finite e este in s ato e imbottite e ben custodite, c’è un’altra concezione di “senza tempo” che si sta facendo strada. Si tratta di prodotti di valore, belli, ma così belli che “è un peccato doverli mettere via e usarli solo a Natale”. Oggetti che quindi si re-inventano prima nel punto vendita e poi nelle case, che possono stare in bella mostra in ogni periodo dell’anno. Un esempio? Le sfere di Natale di a a a in et o so ato o o osa e o ate on fio i e o ie secchi: bellissime a Natale su un abete bianco, ma altrettanto meravigliose lasciate scendere a so tto a i e i ento e un matrimonio, o su nodosi rami di nocciolo per realizzare l’albero di Pasqua.

SILKEN PARTY

legante, sensuale, lussuoso. n questo stile pre algono le forme soffici. Boccioli e petali ispirano il design dei prodotti. La palette è bilanciata: delicati colori pastello da una parte, dall’altra tonalità più intense ma ugualmente eleganti. I materiali di riferimento sono di alta qualità e prettamente femminili: la morbidezza della seta e del velluto, il brillare delle superfici metalliche. Latmosfera conforte ole, ma con sensualit tessuti che scivolano, che ondeggiano morbidamente e che lasciano trasparire cosa c’è dall’altra parte.


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Tendenze / FESTIVITÀ

SIGNIFICATO DEL BLU

Rappresenta il cielo e il mare, è associato ai concetti di libertà, intuizione, immaginazione, ispirazione, sensibilità e di trascendente. È il colore che rimanda a persone profonde, fidate, leali, stabili. Le differenti tonalit assumono significati diversi: il blu scuro è elegante, tradizionale e intelligente. Il royal blue rappresenta superiorità, lazzurro significa onest e fiducia.

CHRISTMAS IN BLUE

In armonia con il nuovo colore dell’anno Pantone, Decoration Unlimited ci presenta un allestimento che coniuga la festa più amata a un paesaggio forse inusuale, ma davvero suggestivo

THINK OUT OF THE BOX Insomma, basta con il Polo Nord o con le atmosfere da chalet. “Pensare fuori dalla scatola” è il consiglio che i due designer olandesi offrono sempre ai visitatori. Il Natale non è solo oro e rosso e creare qualcosa di inaspettato è sempre un punto a favore del alire lungo le scale della Galleria in fiera a Francoforte punto vendita. Lo show di quest’anno si è concentrato sul e trovarsi di fronte uno spettacolare scenario marittimo combinare insieme elementi naturali come acqua, cielo, vento, legni modellati dalle onde, conchiglie, ha colto di sorpresa molti visitatori: cosa c’eninsieme ai prodotti più suggestivi e attrattivi trano i fichi d’india e le onde tempestose con il FIORI E PIANTE messi a loro disposizione dagli espositori di Natale? Il tema scelto da 2Dezign per lo show “DARK OCEAN” Decoration Unlimited di quest’anno è Dark Ocean. Eryngium maritimum Christmasworld. Un risultato particolarmente riuscito, grazie anche all’aver sfruttato tutte le diUna scelta particolarmente azzeccata, dato che il Colo- Echeveria mensioni disponibili, fra cui soffitto: le piante e gli re dell’Anno di Pantone è il blu. E seppur sorprendete, Graminacee oggetti appesi in alto davano l’impressione di essere dotata di forza non solo per il connubio ben riuscito, Orchidee davvero immersi sott’acqua. Alcune variazioni d’uma anche perché il Natale al mare è una realtà molto Salvia ornamentale Piccole bacche so sono state particolarmente apprezzate, come gli comune, che qui ha trovato il modo di “farsi bella”. acquari trasformati in eleganti (e molto sicure) sedi per le candele, o le tillandsia usate in combinazione con le palle di Natale. “Un tema semplice da riproporre nei punti vendita, anche puntando su un assortimento basato sui toni neutri. Basta aggiungere grandi stampe dell’oceano, fiori sui toni del blu, e, importante, la giusta selezione di musica che faccia entrare i visitatori nel mood giusto”. L’unico must have per creare l’atmosfera giusta? Il glitter, secondo 2Dezign. Natale è il momento dell’anno in cui celebriamo la luce. Facciamo in modo di farla splendere su tutto! di COSTANZA DI MATTEO

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I giorni più corti, le notti più lunghe, il cielo che si tinge di diverse sfumature di blu che ci ricordano le profondità marine. Il gioco di rimandi fra il cielo stellato di dicembre e la superficie increspata del mare si ri ette nella scelta dei decori.

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laboratorio di idee

www.cactusmania.it


g speciale vent'anni

Lagerstroemia With Love®.

Cordyline Electric Pink.

Lagerstroemie With Love®.

IL VIVAIO SI EVOLVE

C’

è bisogno di colore, freschezza, novità e innovazione nella zona esterna del centro di giardinaggio. Servono prodotti studiati appositamente per rendere il vivaio attrattivo, performante, moderno. Arena Vivai propone un prodotto da esterno del tutto nuovo e innovativo con la collezione Globe Planter®. Un bellissimo formato che risulta impossibile non vedere nell’esterno del Garden. Si tratta di varietà non comuni, prodotte in una taglia più grande rispetto al solito, dotate di etichette molto curate ed esplicative, e che si differenziano dagli altri prodotti grazie al vaso dal caratteristico colore verde acido, dotato

di manico che invoglia a raccogliere la pianta e portarsela a casa. Tra le varietà più innovative e colorate ci sono le Lagerstroemie With Love®: più nane di tutte, con colorazioni dolci come caramelle, ma soprattutto rifiorenti! Varietà come queste non si sono proprio mai viste. Anche per le Cordyline ci sono novità: tre varietà davvero “elettriche”, con colori vivaci e moderni, adatte a piccoli spazi urbani e non. Il futuro vedrà nascere nuovi amori fra i consumer per le piante: questi prodotti ne saranno i protagonisti principali! www.arenavivai.com www.globeplanter.it


Mercati / ANDAMENTI

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Ringraziamo i Santi

Le condizioni climatiche dell’autunno 2019 non hanno aiutato la produzione e il ricambio delle piante, eppure l’andamento di ottobre 2019 è stato positivo grazie alla festività di Ognissanti di FILIPPO TOMMASEO

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ettembre e ottobre 2019 hanno visto un andamento climatico anomalo, con temperature elevate rispetto a quelle previste. Il report di Ismea relativo al mese di ottobre, disponibile sul sito, riporta la situazione per le piante in vaso e il vivaismo in tutta Italia, segnalando come la situazione climatica abbia compromesso e rallentato i cicli produttivi delle tipiche piante autunnali, come i

ciclamini, e abbia reso indispensabile l’intervento contro attacchi fungini e di fitofagi. Conseguenza ulteriore del ritardo di “maturazione”, il disallineamento tra offerta e domanda. Inoltre, il perdurare del clima mite ha favorito la longevità delle piante estive, e questo ha portato i consumatori a rimandare o a non effettuare l’acquisto di quelle autunnali. Nonostante questo, grazie alla festività di Ognissanti che ha sostenuto la

domanda, nel complesso il mese di ottobre si è chiuso con fatturati in linea con quelli di ottobre 2018 e in alcuni casi in crescita, con tassi compresi tra il +6% e il +15%. Anche i prezzi risultano nella maggioranza dei casi invariati su base annua, con qualche eccezione sia in positivo che in negativo. Tengono bene le piante fiorite e le verdi da interno, mentre il mercato delle alberature soffre un po’ ovunque. greenup

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Mercati / ANDAMENTI

Como Canneto sull’Oglio

VENETO Nel complesso per le piante floricole in vaso di stagione permane un mercato stabile sia al confronto con il mese precedente sia al confronto con ottobre 2018. I prezzi sono rimasti praticamente invariati sull'anno precedente. Si registra soltanto qualche lieve aumento tra i 2 e 5 centesimi per i ciclamini in vaso da 13/14 centimetri. La GDO, che copre il 10-15% del mercato locale, conferma la preferenza per l’acquisto di prodotti di media qualità e sempre a prezzo e pezzature limitate. Le piante locali o di provenienza nazionale ricoprono circa il 60-70% del venduto; il restante è importato per il 20% dall’Olanda e per il 10% dalla Germania. Resta stagnante il mercato delle alberature a pronto effetto, per la carenza di domanda sia pubblica sia privata. CANNETO SULL’OGLIO A causa del caldo eccessivo la perdita delle foglie delle piante è avvenuta in ritardo, causando problemi nel trasporto e nella fase di trapianto. In ogni caso ottobre ha fatto registrare per le vendite un andamento positivo rispetto al 2018; la domanda delle produzioni tipiche del distretto è stata buona, con un incremento del 5% di pezzi venduti e del 10% del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Va tuttavia tenuto presente che rispetto alle richieste pervenute a settembre, le conferme degli ordini di ottobre hanno segnato un -20%. Consideriamo anche che l’offerta è stata inferiore rispetto ad un anno fa. A livello nazionale le spedizioni hanno riguardato per il 75% il nord, per il 20% il centro e il rimanente 5% a interessato il sud. Le esportazioni verso altri paesi hanno interessato Olanda (40%), Belgio (40%) e Germania (20%).

COMO Trend positivo sia sul mercato nazionale sia su quello Piana di Albenga estero, con fatturati che fanno registrare nel complesso un +6%. Le vendite hanno interessato principalmente piante verdi da interno a basket, piante verdi Lucca-Viareggio anche rampicanti su tutore, piante fiorite da interno, piante stagionali da esterno. Insufficienti invece le

TREND POSITIVO PER COMO IL CUI FATTURATO CRESCE DEL 6% RISPETTO A OTTOBRE 2018 vendite di alberi e arbusti. L’area di esportazione include Svizzera e Francia; in Italia si è lavorato con le regioni del nord e con la Toscana. I prezzi rimangono sostanzialmente gli stessi dell’anno scorso, ma per le piante acidofile e gli arbusti rampicanti fioriti e verdi si registra un rialzo su base annua. PIANA DI ALBENGA Le vendite di piante fiorite sono risultate in linea con l'anno precedente. L'offerta è stata deficitaria per quel che riguarda crisantemi e ciclamini. Nel caso dei crisantemi sono state piantate meno piante rispetto all'anno scorso, quando l'offerta era risultata eccedentaria. La mancanza di piante di ciclamino è stata causata dagli attacchi di Phytophthora, che hanno diminuito il materiale vendibile. C’è stata ancora qualche richiesta di aromi, poche unità e ben specificate, fra cui il timo, che però è stato attaccato massicciamente da nottue. Le esportazioni hanno riguardato principalmente la Germania, a livello nazionale si è lavorato soprattutto con le regioni del nord. I prezzi risultano invariati su base annua.

LE ZONE IN ESAME • Veneto • Canneto sull’Oglio • Como • Piana di Albenga • Pistoia • LuccaViareggio • Lazio • Catania • Ragusa

NEL DISTRETTO DI CANNETO SULL’OGLIO SI È VERIFICATO UN INCREMENTO DEL 5% DI PEZZI VENDUTI E DEL 10% DEL FATTURATO 92

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Pistoia

PISTOIA Gli ordini per la prossima primavera hanno confermato le buone aspettative di settembre. Per quanto riguarda il mercato interno il fatturato risulta stazionario su base annua. Alcune aziende hanno registrato incrementi del 5% nei settori giardinaggio e garden center, mentre altre hanno comunicato un calo (510%) rispetto ad ottobre 2018. Si conferma come canale preferenziale per le vendite del distretto pistoiese il mercato estero (in particolare da Francia, Olanda e Germania), con incrementi medi del 5-10 %. Le piante più richieste: sempreverdi, piante a forma, arbusti ornamentali e rose. LUCCA-VIAREGGIO L’autunno anomalo non ha incentivato l’acquisto delle piante del periodo, ma a livello di produzione si è ottenuto un prodotto di buona qualità e ben assortito. Le piante


IL MERCATO DELLE PIANTE FLORICOLE IN VASO DI STAGIONE, IN VENETO, RIMANE STABILE LAZIO Il clima ha influito in vario modo sulle vendite, il ciclamino è stato raccolto in ritardo non incrociando la domanda, ed è riuscito a trovare canali di vendita solo attraverso la GDO, determinando degli invenduti. La Dipladenia, pianta che ama i climi miti, ha avuto ottime performance fino a novembre, disincentivando gli acquisti di altre piante fiorite tipiche del periodo. La domanda di crisantemi è stata regolare per tutto il mese, sostenuta dalla ricorrenza di Ognissanti. Le esportazioni non sono andate bene soprattutto a causa del blocco del mercato turco. Nel complesso il mercato è fermo ai valori del 2018.

Napoli

Catania Ragusa da interni in molti casi sono state vendute sotto prezzo per liberare i magazzini. Sono andate bene le vendite del crisantemo reciso, per la ricorrenza di Ognissanti. Nel comparto legnoso tengono le vendite dell’olivo, mentre il resto è in decremento. Questa situazione si è tradotta a livello economico in un -15% di fatturato su base annua, con le vendite concentrate nel centro e nord Italia. Su base tendenziale i prezzi delle piante fiorite da esterno sono scesi del 10%, le altre categorie mantengono prezzi invariati.

NAPOLI Il clima di ottobre si è rivelato propizio all’ottenimento di prodotti di buona qualità e quantità. Rispetto ad un anno fa si è registrato un andamento positivo sia dell’offerta sia della domanda. La produzione locale è orientata più al mercato nazionale che a quello estero. Le vendite hanno interessa-

perdurare di temperature sopra la media stagionale ha creato ritardi di crescita delle piante e aumento dei costi di gestione. Le vendite hanno riguardato soprattutto piante perenni ed erbacee perenni da esterno, palme, agrumi, arbusti, cactacee e succulente. Scarse le vendite di rampicanti e piante fiorite stagionali da esterno, non favorite dall’andamento climatico. Le spedizioni sul territorio nazionale hanno avuto come destinatarie principalmente le regioni del nord, mentre le esportazioni hanno riguardato in particolar modo la Grecia e Olanda, Germania, Belgio, Francia e Spagna. I prezzi risultano in aumento rispetto ad ottobre 2018 solo per gli arbusti fioriti. RAGUSA Il clima mite ha determinato alcuni problemi di eccessivo lussureggiamento per la Poinsettia, e la necessità di ricorrere all’ombreggiamento per le colture in serra. Ismea riporta che la domanda di quasi tutte le specie è stata superiore rispetto all'anno scorso e si è tradotta in un +15% di fatturato. Sono andate bene le vendite di ciclamini in vaso di terracotta. In prossimità della ricorrenza di Ognissanti, i crisantemi hanno avuto un incremento della domanda. Limitata l’offerta di Spathipyllum di produzione locale, per

NONOSTANTE IL RITARDO NELLA FIORITURA, LA DOMANDA DI CRISANTEMI È STATA ALTA, SOSTENUTA DALLA FESTIVITÀ DI OGNISSANTI to un po’ tutte le categorie di piante fiorite, verdi, in basket, acidofile, da interno. Scarsa invece la richiesta di palme e alberi, con prezzi invariati rispetto al 2018. CATANIA Nel complesso non si segnalano variazioni nel valore delle vendite rispetto al mese precedente e all’anno precedente. Il

cui il prodotto è stato per la maggior parte importato dall’Olanda. Buona la vendita di Philodendri, così come di Pothos, per i quali c'è stato un aumento di quasi il 10% rispetto all'anno precedente. Per le palme l’offerta è stata eccedentaria. Le produzioni ragusane sono state richieste da Malta e in Sicilia. Rispetto a ottobre 2018 i prezzi risultano invariati. greenup

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a primavera è un periodo favorevole per la semina di un tappeto erboso a specie microterme come Lolium perenne, Festuca spp., Poa pratensis. In questa stagione, infatti, sussistono le condizioni utili sia alla germinazione sia al successivo attecchimento delle giovani plantule. La semente richiede energia al momento della germinazione, che deve essere fornita mediante un adeguato nutrimento: Compo Floranid Starter è il concime appositamente studiato per la semina dei nuovi tappeti erbosi. È un concime minerale completo, composto da azoto, fosforo e potassio (NPK 16-20-8), arricchito con un attivatore radicale e dove l’azoto è anche

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Mercati / ANDAMENTI

Sempreverdi al top e ortensie riman ono sta ilmente in classifica, ma in uesto periodo le vendite di ocalizzano su li ar usti non spolianti c e danno struttura ai iardini di FILIPPO TOMMASEO

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uali saranno le piante da vendere questa primavera? Nel 2020, per il quarto anno consecutivo, Groen Direkt pubblica la classifica delle piante da giardino più vendute in Europa.

TOP TEN DI FEBBRAIO – MARZO Basata sulla quantità 1. Viola 2. Bosso 3. Hydrangea 4. Euonymus 5. Prunus

6. Hebe 7. Rododendro 8. Ilex 9. Peonia 10. Edera Basata sul fatturato 1. Acero 2. Bosso 3. Hydrangea 4. Prunus 5. Ilex 6. Rododendro 7. Magnolia 8. Euonymus 9. Peonia 10. Clematis

GREENUP CONSIGLIA / 1

Se le piante di Euonymus sono ideali per i consumatori, per le stesse ragioni sono ideali anche per il garden center. Non soffrono se restano a secco per un po’, né se sono un po’ troppo bagnate. Non sono infastidite né dalla luce intensa, né da quella scarsa. Non richiedono potature né attenzioni particolari. E soprattutto, aggiungono colore all’esposizione in vivaio durante la bassa stagione.

In alto: Euonymus alatus è apprezzato in Scandinavia e nell’Europa dell’Est, perché resiste bene al freddo. È chiamato anche “cespuglio di fuoco” per l’acceso colore autunnale.

La gamma di colori e dimensioni delle foglie dell’Euonymus è notevole e lo rende una pianta versatile.

I CESPUGLI SEMPREVERDI CRESCONO IN POPOLARITÀ Ilex, Prunus e Euonymus sono stati venduti in grande quantità nel 2019, più che nel 2018, probabilmente perché queste specie iniziano a diffondersi come piante da siepe. Per la prima volta da anni il Buxus ha dovuto rinunciare al primo posto nella classifica di Groen Direkt in termini di quantità di piante vendute. Ma se ci basiamo sul fatturato, invece, si è


spostato al contrario più in alto, dalla sesta posizione alla seconda. Evidentemente sta crescendo la domanda di piante più grandi e sagomate a sfera o a cono. Bisogna anche tenere presente in questo contesto che in molti Paesi europei il bosso non è attaccato dalla famigerata piralide del bosso, e che in altri Paesi aumentano i segnali che indicano una decrescita dei problemi causati da questo parassita. Per quanto riguarda il rododendro, è stato venduto molto bene lo scorso anno. La spiegazione più plausibile è che durante la caldissima estate che abbiamo vissuti, molti esemplari nei giardini privati siano rimasti danneggiati o siano morti. Quindi ci si aspetta che le vendite torneranno al livello usuale, che è più alto, quest’anno. Discorso a parte merita una specie che ha triplicato il numero di piante vendute, e ha raddoppiato il fatturato: l’Euonymus è davvero una pianta in rapida ascesa. Il prezzo medio sta scendendo leggermente, ma questo è dovuto al fatto che è aumentata la domanda principalmente per le varietà verticali sempreverdi in vasi piccoli. Le cifre relative alla vendita di varietà striscianti, decidue e di quelle in vasi più grandi è rimasta stabile. Parlando a livello generale, sono tre i gruppi di Euonymus venduti maggiormente nei garden center. Il primo gruppo comprende le varietà di Euonymus japonicus usate soprattutto in vaso e per le siepi. Segue il gruppo delle varietà coprisuolo di Euonymus fortunei, e il terzo gruppo è costituito dalle varietà decidue, fra cui il più famoso è Euonymus alatus. PROTESI AL FUTURO VDW Plant, azienda belga produttrice, aggiunge come elemento che spiega la crescita dell’Euonymus il fatto che Euonymus japonicus ‘Green Spire’ viene usato sempre più spesso per sostituire le piante in contenitore. Ma Peter e Inge Van De Walle immaginano per lui un futuro ancora più grande. La specie ha tutte le potenzialità per crescere ancora nel mer-

cato attuale. Oltre a tollerare il caldo, queste piante prosperano in terreni sabbiosi e asciutti ma anche in terreni umidi e pesanti. Questa capacità si osserva soprattutto quando viene usato in contenitori misti, in cui Euonymus è sempre la specie che sopravvive quando tutte le altre piante so-

no ormai morte per abbandono, per aver ricevuto troppa acqua, o troppo poca. Se aggiungiamo la scarsa manutenzione che richiede e il fogliame sempreverde, possiamo ben dire che è una delle piante candidate a popolare le città e i giardini futuri, che saranno sottoposti a condizioni climatiche più estreme. La varietà disponibile all’interno della specie fa sì che ogni Paese abbia il suo Euonymus preferito: i Van De Walle riportano che, ad esempio, i francesi amino le varietà con grandi foglie dorate, mentre gli olandesi preferiscono quelle a foglia piccola. P.W. Captein & Zn produce varietà di Euonymus alatus particolarmente apprezzate in Scandinavia e nell’Europa dell’Est, perché resistono molto bene al freddo. Bart van Roessel, di Van Roessel Tuinplant, introduce nuove cultivar abbastanza regolarmente, ma solo

GREENUP CONSIGLIA / 2

Ricorda di accompagnare i clienti anche nel post vendita, con consigli mirati. Ad esempio, se la scelta ricade sull’Euonymus, è opportuno ricordare che questa pianta sopporta bene le potature e che, se verrà usato per bordure e siepi, è opportuno potare solo una – due volte all’anno.

Euonymus Japonicus Aurea, rustico e resistente, adatto per siepi basse e bordure.

se quelle novità sono visibilmente migliori rispetto a quelle esistenti. Un esempio, è ‘Eldorado’, una varietà di Euonymus japonicus con foglie larghe e dorate che ha sviluppato lui.

I PRODUTTORI

1. VDW Plant (Belgio) Produce Euonymus japonicus e fortune Taglia del vaso: da 9 a 17 Fornitura mista 2. Van Roessel Tuinplanten (Paesi Bassi) Produce soprattutto Euonymus da siepe e con foglia variegata Per la maggior parte furniture per varietà Ampia gamma in vaso 13 o 17 Una parte più piccola in vaso 23 3. P.W. Captein & Zn (Paesi Bassi) Produce piante sagomate a sfera alte 80 centimetri Produce Euonymus alatus La gamma include E. alatus ‘Compactus’ Sono Euonymus che resistono molto bene al freddo greenup

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