TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Anno XVII - Gennaio/Febbraio 2015
Il tempo della
bellezza È il concetto emerso all’ultimo convegno AICG. FATELO VOSTRO! SERVIZI a pagina 5 e 16
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Sono stati più di 200 i partecipanti all’ultimo convegno AICG, che è stato organizzato sulla sponda piemontese del Lago Maggiore.
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Editoriale / QUESTO MESE
Il tempo della
bellezza
È QUELLO CHE DEVE VIVERE IL CENTRO DI GIARDINAGGIO, CERCANDO DI EMOZIONARE. BISOGNA DIMENTICARE IL VANTAGGIO COMPARATIVO E RAGIONARE SUL VANTAGGIO COMPETITIVO, SFRUTTANDO CREATIVITÀ E GENIO di Francesco Tozzi
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ellezza: insieme delle qualità percepite tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni piacevoli, che attribuiamo a oggetti, animali o persone nell’universo osservato, che si sentono istantaneamente durante l’esperienza che si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi a un contenuto emozionale positivo, con un canone di riferimento che può essere innato, oppure acquistato per istruzione o per consuetudine sociale. Ecco la bellezza. Ed è proprio questa parola che ha fatto da filo conduttore all’ultimo convegno AICG, Associazione Italiana Centri di Giardinaggio, cercando di riportare l’attenzione su quello che è il core business del garden center, e cioè le piante e i fiori. Quindi, emozioni. Ce lo ha ricordato Dipak R. Pant: “Chi acquista una pianta è governato dalle emozioni e cerca un prodotto bello, sicuro, elegante e duraturo”. Una ricetta in quattro parole: bello, sicuro, elegante e duraturo. Ecco cosa cerca il consumatore quando entra in un garden. E di bellezza ha parlato, sempre durante la due giorni di AICG, anche Gianfranco Giustina, curatore dei giardini delle Isole Borromee. E ci ha riportato un po’ con i piedi per terra, ricordandoci che il centro di giardinaggio nasce da una tradizione antica, quasi nobile, quella dei giardini e della floricoltura. Mestieri ricchi di competenze. Ecco proviamo a dimenticare il vantaggio comparativo, non possiamo “combattere” con la grande distribuzione o con la Cina, e ragionare sul vantaggio competitivo, sfruttando la creatività e il genio che ci contraddistingue. Insomma, trasformate la serra calda in una giungla, il vivaio in un giardino. Emozionate.
E IL CONVEGNO?
È stato un convegno interessante, con tanti spunti utili per tutti gli operatori del settore, con momenti di confronto tra il mondo distributivo e quello rappresentato dai fornitori. Insomma, un bilancio positivo per il terzo convegno di AICG. Forse si è voluto fare un po’ troppo e quindi i tempi sono risultati stretti per affrontare con la dovuta attenzione alcuni temi di interesse comune. Poi, qualche eccesso su tempi e misure, soprattutto in merito allo spazio dedicato alle aziende sostenitrici, che non sono i protagonisti di questi appuntamenti. Ora serve allargare la base sociale. L’associazione deve fare il salto di qualità, investendo in promozione e divulgazione per arrivare a un numero di iscritti che possa veramente fare massa critica.
FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE
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Editoriale / IL PENSIERO di ANNA PIUSSI
ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
Bulbi di San Valentino MENO CALORICI DEI CIOCCOLATINI, PIÙ DUREVOLI DI UN MAZZO DI FIORI, SONO IL MIGLIORE REGALO DA FARE AL PROPRIO AMORE. ANZI, A TUTTI averne in cambio fioriture esaltanti, la lunga compagnia del fogliame, il piacere del vederla crescere e maturare. È un amore profondo e duraturo.
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uon San Valentino! Non ditemi che sono arrivata in ritardo con gli auguri e che non siete innamorati di me - non è necessario. La rivista esce il 15 febbraio, quando alcuni si stanno già chiedendo: “A me nulla?” e una infinità di rose recise stanno già lasciando cadere petali di dubbi: “Tutto qui?”. Almeno da me un cuoricino d’affetto l’avete ricevuto. Per gli americani un “Valentine’s”, una cartolina o cuoricino, viene scambiato fra amici, fra bambini, fra persone a cui si vuole bene. Come mia madre, americana, il 14 avrò mandato i bambini a scuola con cuoricini per i loro amichetti, e piante da regalare alle maestre, sapendo che le loro creazioni di cartoncino e pasta di sale e una cassetta di pansè, come l’affetto, dovrebbero durare più delle rose rosse e passione infocata vendutoci con il San Valentino nostrano. Che non me ne vogliano produttori e amanti dei fiori recisi, ma a me le piante piace vederle crescere, e le regalo, e ricevo volentieri, in vaso, con il loro carico di terriccio, radici, passato e futuro. La pianta in vaso è un rapporto duraturo, non una botta e via, e per quello sopporti i suoi lunghi silenzi, i periodi di incomprensione, l’adattarsi l’uno all’altro, per
Stop: che discorsi da mezza età, che pizza! Ma lasciamoci andare anche ai colpi di fulmine, flirtiamo allegramente con le fioriture stagionali, si vive una volta sola! Come resistere all’allegria di un Trombon d’oro, al profumo intenso di una Tazzetta, all’eleganza finissima di un Iris reticulata, o dei tanti altri bulbi primaverili? Siamo sopravvissuti a un inverno che è stato un giro di sberle di influenze e bronchiti. Concediamoci una scappatella - in fin dei conti si parla di piante e basta. I bulbi son lì per quello, al cuore del mese più corto e freddo, le loro lance di foglie stanno crescendo a vista d’occhio nel mio giardino, e lungo la strada di casa è già un mese che gruppi di Narcisi - Tazzetta mi sembra - salutano dal bordo dell’oliveto. Chi non ha fatto in tempo a comprare i bulbi l’anno scorso, e piantarli fra settembre e ottobre, verrà catturato prima o poi da un vaso di narcisi già in boccio nel garden center. Fatelo, regalateli, hanno meno calorie di una scatola di cioccolatini e le vostre amiche vi vorranno bene anche per quello. Mia cognata Elisabetta ci casca regolarmente, e la gestione dei suoi colpi di cuore sta diventendo un problema bulboso. La pianta più grande del suo terrazzo è un ciliegio in vaso, ricevuta in occasione del matrimonio. Ogni primavera però si invaghisce di un vaso di narcisi, lo porta in terrazza, lo pianta nel vaso del ciliegio, e si gode la fioritura. Poi appaiono le primule, e ne aggiunge un paio nel vaso che sembra così grande, e poi e’ la volta dei tulipani, e l’estate prosegue con le altre classiche piante annuali, surfinie, petunie, bocche di leone, fino a chiudere l’anno con ciclamini. Già a settembre le piante, che si sono succedute in brevi colpi di fioriture seguite da una corona di foglie morte, iniziano a galleggiare sulla superficie del terriccio, e ogni volta che lei cerca di aggiungerne una nuova infilza un bulbo dimenticato sotto “Oh, scusa! e te chi sei?”. Sopra a questo si leva, e forse vorrebbe levarsi di torno, la chioma del ciliegio coniugale. Ora, nei limiti di un terrazzo è meglio dare più spazio possibile alle piante, specialmente agli alberi che bisogna coltivare in
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vaso, e ogni pianta aggiunta al loro vaso toglie spazio all’inmeno di un mazzo di fiori recisi, può anche essere buttata via quilino originale. Sembra poco, ma se le piante sopravvivono, alla fine della sua utilità nello stesso modo. Altrimenti si dovrebhanno il loro carico di radici e/o bulbi che continuano a molbe lasciare crescere in pace le foglie, finchè cominciano a tiplicarsi. Dopo la fioritura, i bulbi devono continuare a ingiallirsi alle punte, per andare in dormienza verso giugno, crescere, le foglie devono fotosintetizzare energia da conserlevare i bulbi di terra, metterli a seccare su retini, pulirli e spazvare nel bulbo, per fiorire l’anno dopo - in un vaso strapieno, è zolarli, poi metterli in busta di carta in un ambiente buio, non quasi inevitabile tagliare quelle che sembano fogliaccie inutili, umido e non caldo. Visto che in quello stesso unico posto in per questo di anno in anno faranno sempre meno fiori, ma un casa ci sono già le patate, li metterete da un’altra parte dove succedersi di vegetazione un po’ infelice e insoddisfacente. li scordate fino a che avranno fatto lunghi getti bianchi l’anno Per quanto grande sembri il vaso in cui si aggiungono i vostri prossimo, a meno che non vi richiami il loro odore perchè sono colpi di fulmine di annuali e bulbi, marcite. Veramente, vale la pena finirà per essere così affollato da buttarli nel compost, così rientrano La mettere sotto stress la pianta princinel grande ciclo della vita senza starti pale, quel rapporto amoroso durafra i piedi prima. è un rapporto turo e paziente di cui sopra. Per cui La mia anima ambientalista si ribella ho consigliato ad Elisabetta il mio ai miei stessi consigli e confesso che stesso trucco: rinvasare le annuali in a me non riesce, preferisco liberare i non vasi un po’ più grandi e presentabili, bulbi sfioriti nel giardino e nella came lasciarli appoggiati sulla terra del pagna circostante, o giocare al guervaso principale, che contribuiscono rilla gardening. Se state in campagna a pacciamare, ricordandosi di bao avete anche solo un giardino congnare a sufficenza sia la pianta prindominiale, metteteli in terra piena e cipale che gli accessori, ma a fine per l’anno prossimo torneranno a fioristagione buttare via le annuali. Ricominciare così ogni volta, re per il piacere di tutti. Metteteli nelle rotonde, vittime di pratini con buona pace del ciliegio coniugale e degli amorazzi di cui municipali, lungo i bordi nelle strade, sul margine degli orti. Linon ha bisogno di saper nulla. beriamo bulbi come gesti d’amore per tutti, anonimi cuoricini di Quanto ai bulbi primaverili: un vaso di bulbi in fiore costa San Valentino che faranno sorridere ignoti l’anno prossimo.
« pianta in vaso
duraturo, “una botta e via”»
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Sommario 148/149 Gennaio/Febbraio 2015
PRIMO PIANO 16 EVENTI
AICG Italia, il futuro possibile di Bianca Belfiore
20 DISTRIBUZIONE 22
Finisce l’era dei Mall di Marta Meggiolaro Il garden sarà di alto livello? di Jessica Bertoni
24 GARDEN
Nicora si rinnova di Francesco Tozzi
26 TREND
Tetti verdi, i giardini del futuro di Marta Meggiolaro
TENDENZE 43 ESTERE
Non è colpa del meteo di Stefania Medetti
47 DISTRIBUZIONE
Consorzi agrari in evoluzione di Uberto Marni
49 COSTUME
Il 2015 sarà marsala di Bianca Belfiore
MERCATI 56 PIANTE E FIORI
Entusiasmo timido timido di Paola Lauricella (Ismea)
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Fertilizzanti, bene il 2014 di Uberto Marni Il pet non conosce crisi di Marta Meggiolaro
64 TREND
I giovani gardener comprano su Amazon di Bianca Belfiore
68 SUPPORTI
Il garden diventa autovendente di Marta Meggiolaro
54 DÉCOR
Antiquario, ma moderno di Bianca Belfiore
13 GREENSHOP
Il meglio in primo piano
14 Cactusmania
+ Corino Bruna di Matteo Ragni e Francesco Tozzi
58 ANDAMENTI
52 FIERE
Garden italiani, patria del Natale di Marta Meggiolaro
RUBRICHE
70 PRODUZIONE
Nozza, qualità Made in Italy di Matteo Ragni
30 NEWS
Brevi dal mercato
32 NEWS / EXTRA
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Droni da giardino in continua crescita di Filippo Terragni Dalle associazioni estere di Filippo Terragni
36 BUSINESS VERDE
Essen, vince chi racconta una storia di Bianca Belfiore
38 INFOGRAFICA
Finalmente qualche segno più
39 ECONOMIA&GARDEN 2015, incentivi per la ripresa di Jessica Bertoni
73 GREENUP TECNICHE Serra fredda con segno positivo di Jurg Burger
77 GREENUP ECO
Topi, ecco la soluzione bio di Filippo Terragni
pag - 26
pag - 16
sostiene pag - 36
pag - 49 GREENUP
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GLI EDITORIALI 5
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QUESTO MESE Tempo alla bellezza di Francesco Tozzi IL PENSIERO Bulbi di San Valentino di Anna Piussi
82 PEPE VERDE
La vendita dei fiori recisi nei garden di Arturo Croci
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
N° 148/149 - Gennaio/Febbraio 2015 DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni REDAZIONE Jessica Bertoni, Marta Meggiolaro, Filippo Terragni GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon
COLLABORATORI Mauro Consilvio (fotografo), Jurg Burger, Arturo Croci, Laura De Bernardi, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Uberto Marni, Stefania Medetti, Gabriele Parimbelli (esperto in visual merchandising), Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo
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SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO Liso Ceccobelli, Compo Italia, Wolfgang Hofer, Davide Mariani, Eva Olbrich, Ivan Podeschi, Stefano Signorini, Fabio Torrini PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello / info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
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DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Garden center e centri di giardinaggio
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Agrarie, consorzi e cooperative agrarie
FILOSOFIA EDITORIALE
ASSOCIATA AD
e d i z io n i
In ed distr en ia ti
GDS, GDO e grossisti
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GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.
Tendenze, consumi, leggi, normative e andamenti di mercato del settore green/gardening e della piccola agricoltura amatoriale. Reportage e analisi della distribuzione tradizionale e moderna italiana ed estera.
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Primo piano / EVENTI di BIANCA BELFIORE foto di SERGIO GIRELLI
AICG Italia, IN BREVE • l titolo del convegno: “Guardare al passato per raccontare il futuro”. • Confronto con altre realtà europee e proposta di monitoraggio e certificazione dei centri di giardinaggio italiani. • Crisi, errori e reclami sono una importante occasione di fidelizzazione. • Presentazione della next economy, che prevede l’equilibrio e l’armonia con l’ambiente, e del rapporto fra economia globale ed economia locale. • Interventi degli esperti sull’atmosfera che può creare una composizione o un giardino, con affondo sull’eccellenza italiana.
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IL FUTURO POSSIBILE Si riparte dalla caratteristica principale del settore: produrre e vendere bellezza. La crisi è l’occasione per provare nuove strade, in sinergia
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er il suo terzo convegno nazionale, svoltosi a Stresa il 14 e il 15 gennaio 2015, l’Associazione Italiana Centri Giardinaggio ha scelto una location suggestiva, tra le raffinate sale in stile Liberty di un albergo principesco di inizio Novecento. L’atmosfera particolare di questo luogo è entrata in immediata sintonia con il titolo del convegno, “Guardare al passato per raccontare il futuro”: il bisogno di riflettere sulle “architetture” del passato (i modi di pensare e progettare, le scelte, le tendenze di un tempo) ha trovato la sua necessaria e vitale controparte nell’esigenza di concepire e prevedere un futuro sostenibile, per cui è fondamentale tracciare la strada con intelligenza e consapevolezza. “Consapevolezza” è una delle parole chiave di questo convegno: lo hanno testimoniato da un lato le adesioni sempre più numerose, il numero degli iscritti, più di 300, quello dei soci e sostenitori, in continua crescita, e dall’altro i temi affrontati negli interventi dei relatori.
L’ingresso dello storico hotel sulla riva piemontese del Lago Maggiore.
I GARDEN ITALIANI AL VAGLIO DEGLI ESPERTI Ad aprire le danze sono stati Silvano Girelli, presidente AICG, Alberto Galli, assessore al Turismo del Comune di Stresa, Paolo Rovellotti, delegato Expo 2015, CCIAA Novara, Alberto Manzo del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e infine Moritz Mantero, noto imprenditore tessile e ideatore di Orticolario. Lo sguardo si è poi focalizzato su modelli di esperienze europee grazie alla relazione di Olivier Mathys, componente del Direttivo dell’Associazione Nazionale Belga dei centri di giardinag-
Una veduta dell’Isola Bella, una delle tre isole borromee.
gio, il quale ha approfondito aspetti inerenti al profilo, alla tipologia e alle scelte di marketing dei garden center in Belgio (che infatti è la destinazione, insieme all’Olanda, del viaggio di studio AICG, dall’1 al 3 del prossimo luglio), e alla testimonianza della giovanissima Giulia Zocca, protagonista di uno stage semestrale a Barton Grange, nel nord dell’Inghilterra, uno dei più rinomati garden center britannici, dove tradizione, innovazione e spirito di squadra si uniscono in una sinergia vincente. Sue Allen, ex presidente dell’associazione internazionale IGCA e di quella britannica dei centri di giardinaggio, ora socio onorario AICG, ha tracciato, insieme a Martina Schullian (vicepresidente AICG), il quadro di un progetto riguardante il monitoraggio sistematico e la certificazione degli standard dei centri di giardinaggio italiani, che, come avviene in Gran Bretagna, in Germania e in molti altri Paesi, potranno scegliere di essere sottoposti annualmente al vaglio ufficiale di un esperto, incaricato di valutarne efficienza e qualità, rendendoli più competitivi sulla base di standard internazionali.
ERRORI, UN INCENTIVO ALLA FIDELIZZAZIONE La prima giornata si è conclusa con una serie di interessanti riflessioni sul giardinaggio in tempo di crisi, con i diversi criteri di scelta e i mutamenti del gusto tra i consumatori appassionati di piante, proposte da Emanuela Rosa-Clot, direttrice della rivista Gardenia. A seguire una lucida messa a punto a opera di Paolo Aresi, professore all’Università dell’Aquila, esperto di sistemi qualità e risk management, della rilevanza dell’errore, soprattutto di quello latente o “errore-radice” da parte del rivenditore, e del reclamo del cliente come momento critico e tuttavia positivo, da cogliere e gestire al meglio come opportunità per incentivare la fidelizzazione. Particolarmente persuasivo si è rivelato l’intervento di Dipak R. Pant, professore all’Università Cattaneo-LIUC, fondatore e coordinatore del primo gruppo di ricerche sulla sostenibilità in Italia, il quale ha guardato criticamente agli anni di un “pensiero unico” che ha privilegiato le leggi e i tortuosi, infidi meccanismi del mercato globale, dimenticando l’uomo e le preziose specificità locali o nazionali. A questo panorama arido e livellante, destinato a estinguersi affinché il nostro stesso pianeta possa sopravvivere, il professor Pant ha affiancato il quadro più roseo e assolutamente auspicabile di una riconciliazione con la Natura e l’ecosistema, ai quali si dovrà rapportare la “next economy”: un’economia in grado di convivere con l’ambiente, evitando depredazioni e sprechi.
In primo piano Fabio Rappo, titolare dei punti vendita Viridea.
Laura Pravettoni e Valentina Ceriani del Garden Pravettoni.
Annamaria Coretto in compagnia del marito (Garden Coretto). Da sinistra, Stefano Busatti (Steflor) e Gigio Fasoli (Fasoli Piante).
Sue Allen, al centro, è stata nominata socio onorario di AICG.
Moritz Mantero, patron di Orticolario.
PROMUOVERE LA CULTURA DEL VERDE La seconda giornata del convegno non ha deluso le aspettative, grazie a una mattinata altrettanto ricca di relazioni aperta dall’architetto Luciano Giubbilei, landscape designer di origini senesi e naturalizzato inglese, vincitore della medaglia d’oro al Chelsea Flower Show (2009, 2011, 2014) e premiato dalla Royal Horticultural Society. Giubbilei ha indagato con finezza l’idea della creazione di “atmosfera”, offrendo una rassegna di esempi estrapolati dalle proprie
La famiglia Donetti, organizzatori del convegno.
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Primo piano / EVENTI
«Tradizione,
innovazione e spirito di squadra si uniscono in una sinergia vincente» I RELATORI Silvano Girelli, presidente AICG Alberto Galli, assessore al Turismo del Comune di Stresa Paolo Rovellotti, delegato Expo 2015 Alberto Manzo, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Moritz Mantero, imprenditore tessile e ideatore di Orticolario Olivier Mathys, componente del Direttivo dell’Associazione Nazionale Belga dei centri di giardinaggio Giulia Zocca, stagista a Barton Grange Sue Allen, socio onorario AICG Martina Schullian, vicepresidente AICG Emanuela Rosa-Clot, direttrice della rivista Gardenia Paolo Aresi, professore all’Università dell’Aquila, esperto di sistemi qualità e risk management Dipak R. Pant, professore all’Università Cattaneo-LIUC, fondatore/coordinatore del primo gruppo di ricerche sulla sostenibilità in Italia Luciano Giubbilei, landscape designer vincitore della medaglia d’oro al Chelsea Flower Show Gianfranco Giustina, premiato da RHS Niccolò Contucci, direttore generale dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro Leonardo Capitanio, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori Renzo Marconi, presidente di Asproflor Lucio Brioschi, Paolo Montagnini, Severino Sandrini, consulenti di settore Paolo Milani, direttore di greenline Francesco Tozzi, direttore di GreenUp
Vittore Nicora sembra soddisfatto per i lavori del convegno.
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L’intervento di Dipak R. Pant, particolarmente apprezzato dai partecipanti.
esperienze di creazioni di ambienti e giardini in varie località del mondo. Gianfranco Giustina, insignito a sua volta di un riconoscimento dalla RHS, ha completato il quadro focalizzandosi sulla storia, le bellezze e gli esemplari botanici delle Isole Borromee, in particolare l’Isola Madre, decantata da Flaubert, un tempo “giardino d’Europa”. Niccolò Contucci, direttore generale dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha poi fornito dati e aggiornamenti sulle ricerche in campo oncologico, che i centri dell’AICG hanno contribuito a finanziare attraverso un’iniziativa di vendita di margherite. Altre finestre sul futuro del verde, dal punto di vista economico, commerciale e gestionale, sono state aperte da Leonardo Capitanio, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, che ha chiamato in causa il binomio cruciale di mercato globale e mercato locale; da Renzo Marconi, presidente di Asproflor, che ha ampliato il concetto della promozione delle fioriture di eccellenza negli spazi pubblici e privati; da una vera e propria tavola rotonda sul domani dei centri di giardinaggio, a cui hanno preso parte consulenti di settore: Lucio Brioschi, Paolo Montagnini, Severino Sandrini, il giornalista Paolo Milani e il direttore di GreenUp, Francesco Tozzi. Il presidente di AICG, Silvano Girelli, ha poi chiuso il convegno, mostrandosi estremamente soddisfatto dei risultati raggiunti in soli tre anni di vita dell’associazione. Ha ribadito che si debba continuare a crescere in termini di qualità delle azioni che si mettono in campo e in termini di numero di associati e sostenitori. Questo è importante perché AICG sta riempiendo un vuoto di rappresentanza e d’identità che il settore aveva a livello nazionale ed internazionale. Inoltre AICG, con il suo operato, sta mettendo in risalto il ruolo centrale che il settore dei centri di giardinaggio ricopre nella filiera florovivaistica. Anche ai fini della promozione della cultura del verde AICG è un terminale importante in quanto intrattiene un rapporto continuo e fidelizzato con l’utente finale. Il prossimo appuntamento nel 2016 sarà a Milano.
LA CURIOSITÀ L’AZIENDA GESSI, UN ESEMPIO STRAORDINARIO Nel pomeriggio del 15 gennaio si è svolta la visita a tre importanti garden center: l’Azienda Floricola Donetti a Romagnano Sesia, il Garden Center Zanetti di Prato Sesia e Fasoli a Vercelli. La visita della prestigiosa azienda valsesiana Gessi, specializzata in arredo bagno e rubinetteria, ha offerto un esempio straordinario di fusione tra ricerca, ipermodernità e valorizzazione delle competenze, a partire dai rapporti con e tra il personale. A seguire, un confronto stimolante e propositivo con Eusebio Gualino, coordinatore della Gessi Academy e amministratore delegato dell’azienda. Anche quest’anno, dunque, il Convegno dell’AICG ha ricevuto consensi e incentivato il dibattito, grazie all’attenta selezione e al coordinamento dei contributi, così come al clima di amichevole e cordiale ospitalità.
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Mall Cambia la società media americana, e i grandi centri commerciali si svuotano. Un campanello d’allarme che l’Italia deve prendere sul serio
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l tempio della middle class, lo shopping mall, rischia l’estinzione. La denuncia è partita dal sito del New York Times e ha fatto rapidamente il giro del mondo, insieme alle lugubri foto dei trenta grandi centri commerciali che hanno chiuso negli ultimi dieci anni – e altri 60 sono a rischio. Cosa sta succedendo? Le ragioni non sono da ricercare nella crisi: anzi, l’America è in crescita, i consumi sono in ripresa e il mercato del lavoro è vivo. Il problema non sono nemmeno i famigerati acquisti online. L’analisi di
Green Street Advisors riporta due motivi principali: il sorgere di nuovi centri commerciali, più attrattivi, vicino a quelli più vecchi, che aumenta troppo l’offerta; e le nuove diseguaglianze sociali. È cambiata la distribuzione della ricchezza nella società americana: la tradizionale middle class, quella che siamo abituati a vedere nei film e nei telefilm, che passava il sabato nei mall per fare la spesa della settimana, caricando il bagagliaio del SUV; quella dei ragazzi che si ritrovavano nel centro commerciale per vedersi e passare insieme il pomeriggio; non c’è (quasi) più. Addio dorata via di mezzo: una parte della fascia media, infatti, è scivolata verso il basso, il suo potere d’acquisto si è indebolito, e fa la spesa nei discount; l’altra parte invece è diventata più ricca, quindi sceglie i grandi magazzini di tendenza. I centri commerciali chiusi, immense città deserte, esercitano uno strano fascino sull’immaginario collettivo, sembrano scenografie da film dell’orrore (e infatti nei prossimi film in uscita capiterà di vederli). A riprova del significato che rivestono per la società americana, è stato aperto un sito che raccoglie le loro storie: www.deadmalls.com.
IN ITALIA VIVI PER L’EFFETTO NOVITÀ Viene da chiedersi allora cosa succederà a casa nostra, se è vero che, avendo gli americani aperto la strada, possiamo guardare cosa succede da loro e non ripetere gli stessi errori. Ma per ora non ci sono segni di crisi. Prima di tutto, l’Italia è arrivata solo negli anni Novanta alla costruzione dei centri commerciali, mentre il resto d’Europa ha recepito il trend americano già negli anni
«Per ora non ci sono segni di
crisi, ma
anche la nostra società sta
cambiando» Settanta e gli USA datano i primi mall al dopoguerra, nel periodo del boom economico. Quindi da noi il modello gode ancora dell’effetto novità. Tuttavia, avverte il sociologo Vanni Coldeluppi, è necessario stare attenti ai segnali. Vanno meglio i grandi store specializzati, come quelli di elettronica, piuttosto che le catene generaliste; per la stessa ragione, soprattutto fra i giovani, crescono gli acquisti online, che accanto ai soliti prodotti della grande distribuzione offrono prodotti più personalizzati. Già nel 2012 Confcommercio aveva avvertito che il trend dei centri commerciali dava segnali negativi. In particolare, secondo il rapporto sul sistema distributivo del ministero dello Sviluppo Economico, in Veneto abbiamo il più alto rapporto tra metri quadrati di superficie vendita di Gdo per numero di abitanti. A fronte di questi dati le associazioni di commercianti hanno riaffermato il valore del commercio tradizionale per le città, con funzioni non solo economiche, ma anche sociali, collegando l’apertura dei centri commerciali alla distruzione del territorio e alla chiusura di negozi storici. La proposta è quella di realizzarli piuttosto all’interno della città, utilizzando edifici e aree dismesse da riqualificare, per evitare la desertificazione del centro storico, che crea problemi non solo sociali, ma anche di sicurezza. L’obiettivo principale dovrebbe essere il rinnovo del settore commerciale, che è cresciuto troppo, non è attrattivo e fa uscire i piccoli dal mercato. Obiettivo ancora più sensato se si considera, ricorda Coldeluppi, Inoltre anche la nostra società sta cambiando. Stanno aumentando le famiglie disgregate e le persone sole, così come aumentano gli anziani, categorie che tendono a preferire i negozi di prossimità, vicini alle proprie abitazioni: infatti stanno andando bene le catene che acquistano i piccoli supermercati di quartiere. La rimonta del negozio di prossimità, insomma.
NEGLI USA • 1.200 mega centri commerciali • 24 mall chiusi dal 2010 ad oggi • 60 mall in difficoltà • 80% considerati economicamente sani (contro il 94% del 2006) • 15% hanno dal 10 al 40% di negozi sfitti (contro il 5% del 2006) • 3,4% hanno più del 40% di negozi sfitti
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Primo piano / DISTRIBUZIONE di JESSICA BERTONI
«I centri commerciali americani
“middle class” vedono la loro fine, in quanto è proprio la classe media a non esistere più» pensati per la
IL GARDEN SARÀ di alto livello? Negli Usa si assiste a una progressiva chiusura di massa dei centri commerciali, perché è venuto meno il target di riferimento. E cambia anche il consumatore
IN BREVE • Puntare di più sul target ricco della popolazione. • Predisporre un’offerta all’altezza delle esigenze. • Investire in ricerca e qualità di prodotto. • Sostenere il livello dei prezzi.
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all’America un fenomeno sociale cattura l’attenzione di economisti e forze sociali, quali associazioni di categoria e sociologi. Un fenomeno che, se anche non così prossimo per il nostro paese, potrebbe presagire un cambio di scenario per tutto il mondo legato al commercio, in cui ci imbatteremo quasi inevitabilmente. Si tratta della progressiva chiusura di massa dei centri commerciali. Al riguardo negli Usa è già operativo un vero e proprio sito che ne censisce i decessi. Questi da sempre simbolo dello “shopping mall” luogo di spesa a 360 gradi e piazza di aggregazione, stanno morendo. Il fenomeno è senza ombra di dubbio di natura sociale, ovvero non si tratta di una sconfitta di mercato dovuta a ragioni concorrenziali o legate a politiche di prezzo o di costo, ma di un naturale decesso, perché venuto meno il target di riferimento. I centri commerciali americani pensati per la “middle class”
vedono la loro fine in quanto è proprio la classe media a non esistere più. La sempre più accentuata polarizzazione della popolazione schiacciata e divisa semplicemente tra ricchi e poveri, finisce col creare un mercato a clessidra in cui i consumatori sono, da un lato interessati ai beni di prima necessità e di primo prezzo e dall’altro, interessati a beni di livello qualitativo maggiore offerti da catene di negozi più sofisticati e di nicchia. Dunque per i consumatori sempre più poveri il centro commerciale viene sostituito da discount che offrono prezzi più abbordabili, al di là ovviamente della qualità e per i consumatori più esigenti e ricchi il centro commerciale lascia il posto a catene di negozi più chic, il cui marchio è associato a una capacità d’acquisto al di sopra della media. Se tale trend trovasse campo anche nel mercato italiano allora occorre una riflessione sulle possibili conseguenze per esercizi commerciali quali i garden center. Se oggi infatti, alla luce dell’attuale realtà economica, l’offerta del centro commerciale rappresenta una potenziale concorrenza in grado di influenzare la politica aziendale del garden medio, anche in termini di qualità e prezzi, allora cosa accadrebbe se il modello americano fosse davvero estendibile anche all’Italia? La risposta la si trova in due possibili direzioni: o entrare in concorrenza con l’offerta dedicata ai ricchi o con quella demandata ai poveri. Ma questa seconda ipotesi è perdente di partenza, in quanto in un mercato a clessidra in cui una fetta importante di popolazione, ovvero la metà, fosse davvero in condizioni di povertà il paniere dei beni del consumatore di questo tipo verrebbe sensibilmente ripensato e non troverebbe più posto il bene acquistabile al garden center, lì anche il prezzo fosse ridimensionato e ribassato a livello di discount, in quanto verrebbero mantenuti solo i beni in grado di soddisfare i bisogni primari. Pertanto, in un futuro così immaginabile ciò che al garden converrebbe fare è sicuramente puntare sul target ricco della popolazione, predisponendo un’offerta all’altezza delle esigenze di quel tipo di cliente e quindi investendo in ricerca e qualità di prodotto, nonostante ciò comporti il mantenendo di un’elevata linea di prezzi finali.
Primo piano / GARDEN di FRANCESCO TOZZI
Nicora SI RINNOVA Il momento ufficiale durante l’inaugurazione del nuovo spazio.
Angelo Nicora al taglio del nastro.
Un nuovo reparto dedicato alla serra fredda, luminoso, moderno e performante. Dove piante e fiori sono protagonisti
LE ATTIVITÀ • Due garden center attivi in provincia di Varese. • Progettazione e gestione parchi e giardini. • Architettura verde. • Istallazione piscine.
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Angelo Nicora e moglie all’interno della nuova serra.
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icora ha una lunga tradizione, un’importante tradizione tutta legata alla floricoltura. Con quasi cento anni di storia, oggi è una società attiva sia in ambito commerciale – infatti conta due garden center a Varese –, sia nella progettazione e costruzione di giardini e spazi verdi. Ma le origini sono quelle legate alla coltivazione, all’agricoltura, tanto che la famiglia Nicora, con il nonno Ambrogio, inizia la sua attività coltivando patate e allevando animali, a seguire piante da orto, da frutta e ornamentali. Poi, si passa alla seconda generazione, grazie all’intuito di Angelo Nicora, si cerca un contatto anche con il consumatore e così nascono le attività commerciali, tra i primi garden center in Italia. E la scelta è quella semplice, ma giusta. E ancora oggi si respira questa scelta fatta quando la vendita è stata organizzata con moderni criteri commerciali: cioè mantenere al centro le piante, ancora e malgrado tutto. Scelta sostenuta e avvallata anche dai dipendenti che hanno il merito di essere la faccia e lo spirito della famiglia e che fanno la differenza nel rapporto con i clienti. Strategia di vendita che ha voluto dire valorizzare le piante. Un elemento distintivo che contraddistingue anche il nuovo restyling del punto vendita di Gazzada (Varese): una nuova serra fredda, luminosa, moderna e performante. Un nuovo spazio commerciale che invita all’acquisto e con una forte impronta legata alla tradizione floricola. Insomma, piante e fiori ancora protagonisti. Complimenti!
Primo piano / TREND di MARTA MEGGIOLARO
TETTI VERDI, I GIARDINI
del futuro Arriva dal nord Europa e sta prendendo piede in Italia. I vantaggi economici ed ecologici sono tanti, oltre al valore estetico. Un’opportunità di business per il garden 26
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IL GIARDINO VERTICALE • Una delle declinazioni della nuova tendenza è sfruttare le pareti per coltivare piccoli orti o piante ornamentali, sia indoor che outdoor. • HW style ha sviluppato Live Picture, un elemento che permette di avere dentro casa un quadro di verde: la cornice può essere bianca, silver o antracite, e l’interno è composto da piccoli vasi. Non ha bisogno di energia elettrica né di troppa cura: è infatti dotato di un serbatoio che dà autonomia per circa un mese.
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na recente delibera del Ministero dell’Ambiente ha previsto incentivi fiscali fino al 65% per la trasformazione del tetto in un orto o in un giardino. È l’occasione giusta per trasformare i tristi e grigi tetti piani degli edifici residenziali e aziendali in giardini pensili, belli ed ecofriendly. L’aumento di superficie verde infatti migliora il microclima perché riduce le emissioni di anidride carbonica, migliora la temperatura urbana e riduce l’inquinamento acustico, oltre a trattenere le polveri sottili. E poi, in un momento in cui sempre più Comuni impongono vincoli per lo sversamento di acque piovane negli impianti fognari, alleggeriscono il carico
idraulico sulla rete fognaria con una ritenzione idrica del 70-90%, e permettono il riutilizzo delle acque piovane. Non ultimo, contribuiscono alla tutela della biodiversità.
CONTRIBUISCONO AL RISPARMIO ENERGETICO La copertura a verde pensile è un investimento che ha un ritorno anche economico: oltre ad essere un intervento che migliora la salute e tutela l’ambiente, infatti, aumenta il valore dell’immobile, perché al posto di un tradizionale lastrico solare si organizza uno spazio fruibile ed accattivante, che ha un livello di privacy impensabile per i giardini a piano terra. Il verde pensile inoltre aumenta la durata dell’imper-
I giardini di queste pagine e della successiva sono stati realizzati con la tecnologia di Harpo, divisione “Verdepensile“.
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Primo piano / TREND
Anche i garden potrebbero offrire il servizio di progettazione di tetti verdi, trovando un collaborazione con aziende specializzate, come Harpo Group. (www.harpogroup.it)
meabilizzazione della superficie su cui è poggiato, perché la mantiene riparata dagli stress termici e dagli agenti atmosferici. Infine, in termini di risparmio energetico, è uno strumento per il raffrescamento estivo passivo: riduce le temperature negli ambienti interni, che si mantengono al di sotto dei 26° centigradi, riducendo i costi di refrigerazione; allo stesso modo, protegge del gelo in inverno e attutisce le oscillazioni termiche diurne e annue, senza alcun consumo energetico.
UN SERVIZIO DA VENDERE NEI GARDEN CENTER
IL SEGRETO È LA STRATIGRAFIA
Certo, i progetti devono essere allestiti a regola d’arte e con materiali di qualità. Se ne occupa, per esempio, la divisione verdepensile della Harpo, che ha presentato i suoi progetti in collaborazione con Patrizia Pozzi a Milano, nel corso della conferenza “Tetti Verdi, un’occasione che capita a fagiolo”. Per i garden, che stanno affrontando il problema della diminuzione di case con giardino di proprietà, è una fetta di mercato da esplorare e incentivare proponendo collaborazioni con queste aziende. Le possibilità sono molte: dalla ditta che allestisce la superficie del tetto con un orto di cui possono occuparsi i dipendenti nelle pause, e un angolo per godersi il bel tempo e mangiare all’aperto, al giardino in cima al condominio, con uno spazio gioco per i bambini e un orto per i nonni. Oltretutto questi spazi verdi richiedono una bassa manutenzione, perché il sostrato è pensato appositamente per la coltivazione, e un basso consumo idrico, perché sfruttano le precipitazioni naturali. Avere un giardino sul tetto, insomma, è un vantaggio per tutti, economico, ecologico, ed estetico. E un’opportunità per chi vende piante.
Dopo anni di esperienza sul territorio italiano, la Harpo divisione verdepensile ha ideato la stratigrafia pensile più adatta al clima mediterraneo. Il sistema è utilizzato su tetti e terrazze come alternativa o in abbinamento alla pavimentazione classica. Il tappeto erboso permette la costituzione di uno spazio naturale estremamente “addomesticato” e pienamente fruibile, adatto a piccole terrazze private come a grandi aree pubbliche. La presenza di specie basso-arbustive permette di vivacizzare e armonizzare lo spazio, componendo elementi vegetali molto variegati con un’elevata resa estetica, mentre la soluzione ad orto urbano permette di riguadagnare spazio per attività orticolturali anche nelle zone più intensamente urbanizzate. Le cure risultano ridotte rispetto alla media, infatti il substrato è ad alta fertilità e non richiede zappatura. Saltuariamente sono consigliabili interventi di concimazione. Il substrato non forma fango e non si compatta permettendo ottima fruibilità al gestore.
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Sunsatia
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Trio Mio variopinti fiori primaverili
colori vivaci fioritura precoce resistente al gelo leggero
Il marchio PROVEN WINNERS® è garanzia della migliore qualità, offre le piante più esclusive presenti sul mercato, selezionando le varietà più straordinarie del mondo. Per maggiori informazioni, visitate il nostro sito internet www.provenwinners.it Chiedete alla vostra giardineria una pianta Proven Winners, per un acquisto di qualità.
News / EXTRA
FLORA TRADE + MACFRUT
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lora Trade, la fiera internazionale organizzata da Rimini Fiera, in collaborazione con Florasì e Florconsorzi per la promozione del settore florovivaistico e del paesaggio, inizialmente pensata in due momenti – un workshop a febbraio ed un vero e proprio expo molto articolato a settembre –, si concentrerà in un unico grande appuntamento dal 23 al 25 settembre 2015. Questa scelta è stata ulteriormente avvalorata dall’opportunità rappresentata dalla recente decisione di trasferire a Rimini il Macfrut, il più importante appuntamento fieristico internazionale dedicato all’ortofrutta. “Il format di Flora Trade sarà particolarmente innovativo per la completezza merceologica, il grande numero di attività formative dedicate a tutte le figure professionali, per l’ampio respiro internazionale”, fanno sapere gli organizzatori. Sono previsti investimenti per coinvolgere centinaia di buyer del comparto florovivaistico da tutti i continenti, con focus su Germania, Slovenia, Romania, Turchia. La contemporaneità di Flora Trade e Macfrut permetterà importanti sinergie nelle relazioni internazionali e nel coinvolgimento delle istituzioni moltiplicando le opportunità di business per tutti gli operatori. “Alla luce di questo nuovo contesto – commenta il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni (nella foto) – ci è sembrato opportuno ripensare al calendario per assicurare un palcoscenico unico nel mondo fieristico. La proposta è stata accolta molto positivamente dal mercato: in questo modo possiamo ambire ad accogliere tutta la filiera in un unico innovativo marketplace”.
(PROMOZIONE)
PORTE APERTE DA CRESPI BONSAI
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spettando la Crespi Cup 2015, che si terrà dall’11 al 20 settembre, Crespi Bonsai propone sabato 28 febbraio e domenica 1° marzo una full-immersion nel mondo dell’antica arte giapponese, dedicato a tutti coloro che amano i bonsai, agli appassionati ma anche ai semplici curiosi, che potranno accedere alle serre Crespi per ammirare da vicino oltre centomila bonsai da interno e da esterno, fra cui centinaia di esemplari e un’amplissima scelta di piante da lavorare e d’accompagnamento. Tantissimi saranno i nuovi arrivi dal Giappone e tantissimi gli articoli in vendita a prezzo promozionale. Un’occasione unica per trascorrere del tempo immersi nel mondo bonsai, ma anche per visitare i meravigliosi giardini giapponesi e il Crespi Bonsai Museum. Si potranno inoltre ammirare in esposizione alcuni esemplari provenienti dal villaggio bonsai di Omiya, giunti dal Giappone per questa occasione, che vedrà ancora una volta protagonista il maestro Takahiro Kato, nipote dell’indimenticabile maestro Saburo Kato. Il maestro sarà giudice del concorso riservato alle associazioni “Bonsai Club Expo Contest”, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, dedicato ai migliori club italiani ed europei che saranno impegnati nell’allestimento del classico tokonoma con bonsai ed elementi della propria collezione. Per le informazioni su orari e programma e su come partecipare al concorso, visitate il sito: www.crespibonsai.com (AZIENDE/2)
(AZIENDE/1)
È NATA ECOFI, PORTAVOCE EUROPEA DEI CONSORZI
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el corso del 2014, alcune aziende europee, leader nello sviluppo e nella produzione di concimi e ammendanti di origine organica, hanno fondato Ecofi (European Consortium of the Organic-Based Fertilizer Industry): un consorzio portavoce a livello europeo di coloro che producono fertilizzanti organici, organo-minerali e ammendamenti organici. Sono coinvolte la maggior parte delle imprese europee del mercato dei fertilizzanti organici (60%), un’area di mercato che supera i 250 milioni di euro e che è in continuo sviluppo. I principali temi del consorzio sono lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile e la tutela della sicurezza alimentare. In Italia partecipano Ilsa, Italpollina, Organazoto Fertilizzanti, Puccioni e Scam mentre le altre aziende coinvolte sono: Consorzio SG; Fomet; Frayssinet; Angibaud & Spécialités; C.F.P.R. Groupe Roullier; Organazoto Fertilizzanti; OvinAlp Fertilisation; Sipcam Inagra SL; Sopropêche e Unimer. Il principale riconoscimento è della direzione generale Enterprise dell’Unione Europea, che percepisce ECOFI come un importante supporto per indirizzare i regolamenti europei sul settore dei fertilizzanti nell’Unione. Il ruolo dei fertilizzanti organici è centrale per raggiungere gli obiettivi di crescita prefissati da Europa 2020, strategia di sviluppo dell’UE. I tre elementi cardine supportati dal consorzio sono sintetizzabili in: crescita intelligente, crescita sostenibile e crescita solidale. Sviluppi basati sull’istruzione e la ricerca, competitività a basso impatto ambientale e creazione di posti di lavoro, in estrema sintesi questi sono gli obiettivi del consorzio ECOFI.
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HENKEL ACQUISTA SPOTLESS
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enkel ha siglato un accordo per acquistare da BC Partners il 100% della società francese Spotless Group. Spotless è il gruppo franco-italiano produttore di insetticidi e detersivi al quale fanno capo il leader francese dei prodotti per la casa e il bucato Eau Ecarlate e l’italiana Guaber (che distribuisce marchi come Vape, Grey e Vim). La multinazionale tedesca dei prodotti per la casa e la cura della persona pagherà in contanti 940 milioni di euro per l’azienda francese, che le consentirà di rafforzare la propria presenza in Europa occidentale. Spotless è stata infatti valutata 940 milioni di euro, debito compreso. Una cifra perfettamente in linea con l’atteso range di 900 milioni – un miliardo. Nel 2013 il gruppo ha registrato un fatturato consolidato di 280 milioni di euro (dai 268 milioni del 2012) e un ebitda di 80 milioni (nel 2012 aveva registrato una redditività in termini di ebitda superiore al 20%). Spotless Group, inoltre, è una forte presenza in Italia dato che nel 2006 ha acquisito la bolognese Guaber, ha circa 470 dipendenti un fatturato di 280 milioni di euro nel 2013. I principali brand in Italia sono Grey L’Acchiappacolore, Grey e Vape.
(AZIENDE/3)
RICONOSCIMENTO PER VALAGRO Valagro, azienda leader nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali, si è aggiudicata con onegiardinaggio.com – il nuovo sito internet del gruppo dedicato alla sua linea di prodotti per la cura del verde – il prestigioso riconoscimento Best in Class Award per la categoria Natural Environment/Green all’ultima edizione degli Ima Interactive Media Awards. Il concorso internazionale premia ogni anno i più alti standard di eccellenza nella progettazione e sviluppo di siti web, valorizzando le personalità e le organizzazioni che hanno saputo esprimere al meglio le potenzialità offerte dal digital. Il portale è firmato da ItaliaBrandGroup, che si compone di dieci strutture, ciascuna specializzata verticalmente in una disciplina della comunicazione. “Sono orgoglioso di ricevere questo prestigioso riconoscimento che dimostra la nostra capacità di saperci innovare e rinnovare costantemente nel tempo sfruttando al meglio le opportunità offerte dai nuovi canali di comunicazione digital – ha affermato Stefano Amadei, marketing manager del Gruppo Valagro –; onegiardinaggio.com è un ulteriore progetto promosso da Valagro che testimonia il nostro costante impegno nel soddisfare le esigenze dei nostri clienti amanti, come noi, del verde e della natura, offrendo suggerimenti, consigli e soluzioni in grado di aiutarli a far crescere le loro piante sane e rigogliose e vedere così ricompensati la cura l’impegno VIGO -eGreenUp 01 2015profusi”. V1R1 CV HR.pdf 1 10/02/2015 14:43:13
(GARDEN)
VIRIDEA E LE TECNICHE ANTICHE
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iridea sta proponendo per i suoi clienti un ciclo di incontri gratuiti per scoprire tutti i segreti del Kokedama, antica tecnica giapponese che prevede l’utilizzo di muschio per contenere la pianta al posto del classico vaso. Nei Kokedama il pane di terra delle piante non viene racchiuso da un vaso ma da un involucro di muschio legato con spago, con un risultato non solo gradevole a livello estetico ma anche ecologico e sostenibile per l’ambiente. La pianta deve essere immersa di tanto in tanto in una bacinella d’acqua per assicurare la giusta dose di umidità. Gli incontri, della durata di due ore, saranno tenuti da Irene Cuzzaniti, architetto dei giardini e paesaggista, fondatrice dello studio di progettazione e diffusione del verde Twentytrees.
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News / EXTRA di FILIPPO TERRAGNI
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ALCUNI NUMERI
• 300.000.000 di euro il giro d’affari in tutta Europa • +25% la percentuale di crescita in Europa nel 2014 • +15% la quota di incremento in Italia delle vendite nel 2014 • 25.000.000 di euro il valore del mercato italiano
resce il mercato dei robot rasaerba: un settore di nicchia nel mondo degli attrezzi da giardino che però inizia a valere in Europa quasi 300 milioni di euro. Le proiezioni annunciate si sono confermate: i droni da giardino hanno fatto registrare nel 2014 una crescita di circa il 25%, confermando il deciso buon andamento che li ha visti nell’ultimo quinquennio più che raddoppiare le unità vendute, passando da 70mila a oltre 160mila nei paesi UE. «L’Italia mantiene un passo leggermente più lento con una crescita che per il 2014 si è aggirata intorno al 15%, in linea con l’anno precedente», afferma Massimiliano Pez general manager di Neumann Italia, azienda del gruppo tedesco Neumann Robotics tra le leader nell’automazione industriale e nello sviluppo di soluzioni innovative dedicate all’outdoor e presente da tre anni nel nostro paese con la gamma Mission. «In Italia il mercato dei rasaerba robotizzati vale circa 25 milioni di euro con un volume di unità vendute che supera abbondantemente le 10mila unità», continua Pez. «L’Eu-
ropa in questo settore si sta muovendo a due velocità: i paesi più attivi Germania, Svezia, Paesi Bassi,m Austria e Svizzera. Tra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, l’Italia è quello che sta reagendo meglio; in Francia e Spagna la tendenza è di una crescita molto più modesta». Il mercato dei droni da giardino sta così finalmente trovando una propria identità. Nonostante queste macchine siano presenti sul mercato da oltre 15 anni, solamente negli ultimi anni è infatti cambiato l’approccio dei consumatori. «La tecnologia, che in questo settore ha fatto dei grandi passi in avanti, ha permesso di superare le resistenze che c’erano. A fronte di dubbi sul loro buon funzionamento e sulla possibilità di poterli impiegare per la manutenzione del giardino di casa, sono state progettate macchine affidabili, di facile installazioni e funzionamento, introducendo anche soluzioni contro l’eventuale furto», aggiunge il general manager di Neumann Italia. Il merito è anche in una crescente sensibilità ambientale. Prosegue Pez: «L’attenzione che viene data i temi dell’ambiente e del risparmio energetico trova una risposta
concreta nell’utilizzo di queste macchine che sono in grado di prendersi cura del prato di casa facendo registrare importanti risparmi idrici ed energetici, abbassando l’utilizzo di fertilizzanti e concimi e riducendo a zero i livelli di inquinamento». Infatti, a fronte di un tradizionale rasaerba con motore a scoppio, i robot funzionano innanzitutto grazie a un motore elettrico che non inquina. La tecnica utilizzata non prevede la raccolta dell’erba tagliata: questa, infatti, se tritata finemente, oltre a non essere antiestetica – praticamente non si vede –, è un elemento fondamentale per trattenere nel terreno l’acqua, riducendo la necessità di far continuo ricorso all’irrigazione del prato. Inoltre diventa un concime naturale. L’attenzione all’ambiente si traduce quindi in meno spese da sostenere. «Un solo esempio – conclude Pez – se andiamo a confrontare l’azione di MiniMission, il robot di Neumann, con quella di un rasaerba tradizionale con motore a scoppio su un prato di circa 700 metri quadrati, l’impegno economico si riduce ad un terzo, senza contare il tempo che metteremmo nel tagliare il prato personalmente».
DRONI DA GIARDINO in continua crescita Oltre 10mila unità vendute nel 2014 per un controvalore di circa 25 milioni di euro. «L’affidabilità tecnologica e l’attenzione all’ambiente le molle di questa crescita», spiega Neumann Italia
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News / EXTRA
DALLE ASSOCIAZIONI ESTERE
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’IGCA (international garden center association) ha pubblicato sul sito le conclusioni di fine anno a opera del presidente di ogni nazione. Dall’Irlanda, la presidentessa dell’ICGA ha fatto sapere che è cresciuto il volume di affari dei garden che hanno investito nel “food offering”, mentre negli Stati Uniti hanno registrato un bel successo le “family night“ aperture serali per gli hobby farmer.
Dal Canada arriva la notizia che i membri associati stanno organizzando il lancio di una gift card utilizzabile in ogni garden dello stato, di cui basterà avere l’immagine salvata sul proprio cellulare e che verrà processato come una Master Card.
Negli Stati Uniti ha avuto successo un particolare connubio, quello fra il bar e il garden: approfittando del lancio di due libri sulle piante da cocktail, i garden hanno offerto mini-corsi e degustazioni. Un altro successo per le “Family Night”: aperture serali per gli hobby farmer e le loro famiglie, che hanno avuto a disposizione giardinieri ed esperti per trarre il massimo dalla loro terra.
Anche in Inghilterra il portale dell’associazione sta ottenendo una grande diffusione, in particolare grazie alla competizione per individuare la più bella zona coltivata.
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In Danimarca si è tenuta l’annuale fiera dei fioristi e garden center, dove si è parlato del futuro delle aziende con John Stanley, che ha spiegato quale potrebbe essere una linea vincente di sviluppo fino al 2020. La Danimarca inoltre si prepara ad ospitare il Congresso annuale del ICGA ad agosto.
In Repubblica Ceca invece il rilancio del settore sta percorrendo la strada del valorizzare il reparto del fiore reciso, proponendo servizi a costi agevolati per i matrimoni. Il lancio dell’iniziativa è avvenuto durante una due giorni in cui vari gardenisti si sono messi alla prova con gli allestimenti floreali e i bouquet.
In Francia i garden sono sempre più rosa. Con la collaborazione del WGEC (women garden executive club) ha avuto luogo la seconda edizione delle “ladies night”, speciali serate tutte al femminile declinate fra champagne, make-up, lezioni di danza, sfilate. Eventi che fanno sentire bene e incentivano gli acquisti di fiori e piante – o la voglia di tornare al garden. Il feed back è positivo.
In Giappone si registra anche quest’anno un calo delle vendite natalizie, mentre prosegue la crescita delle vendite per Halloween: i garden hanno organizzato eventi in maschera per i bambini e promozioni, con ottimi risultati.
Più morigerati in Australia, i garden hanno aperto le loro porte per il rito del tè, accompagnato da piccoli corsi e visite. Anche questa iniziativa ha avuto successo, soprattutto fra le scolaresche.
In Germania si registra un calo nelle vendite del 4-5%, che si è tentato di colmare, oltre che con le vendite natalizie, con alcune promozioni in arrivo in primavera. L’ICGA supporta in particolare l’idea delle “bee-bags”, sacchetti di sementi pensate per nutrire le api e collaborare alla loro sopravvivenza. Anche per i tedeschi si è appena concluso l’incontro annuale dell’associazione, dal titolo “I futuri garden center – pensieri nuovi e naturali”.
In Sudafrica la stagione molto secca ha portato un calo nelle vendite. Tuttavia, sta avendo buoni risultati la fidelizzazione della clientela tramite i social, con il gruppo in facebook “life is a garden”. Uno degli obiettivi è incentivare la partecipazione dei più piccoli nel giardinaggio con attività divertenti.
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Business verde / NOVITÀ di BIANCA BELFIORE
ESSEN, VINCE CHI
racconta una storia Al concorso Show Your Colours Award IPM 2015 sono state selezionate le piante più interessanti e ricche di dettagli. Ecco i migliori
REGALO INSOLITO Il terzo premio è andato alle piante galleggianti della R. Moerings bv. Mettendo delle piante acquatiche in un vaso di vetro, si possono vedere le loro magnifiche radici: la solita collocazione outdoor quindi si affianca a una soluzione nuova e interessante per i centrotavola, aprendo un nuovo mercato. È il regalo per chi vuole provare qualcosa di insolito. Ogni garden, inoltre, può ispirarsi agli esempi di Moerings e provare a fare qualcosa di diverso. In questo caso è stata giudicata interessante la presentazione negli show televisivi di giardinaggio.
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L’Hydrangea macrophylla Music Collection®.
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o “Show Your Colours Award”, organizzato da BIZZ Holland e Messe Essen, ha come scopo raccontare la storia che si cela dietro a una pianta, e vengono premiate quelle con il valore aggiunto più marcato. Le piante infatti sono già attraenti di per sé, ma è proprio la loro storia che può rendere il consumatore più incline all’acquisto. Il concorso, aperto a tutte le piante in esposizione, ha visto una selezione di 27 e poi di 10 piante, che sono state votate durante l’esposizione e sono state infine giudicate da una giuria. Si è aggiudicato il primo posto il Rhododendron Bloombux® (‘Microhirs3’) della Joh. Stolwijk & Söhne dei Paesi Bassi e della Diderk Heinje Pflanzenhandelsges. mbH & Co KG., Germania. Noi conosciamo il rododendro soprattutto come una pianta solitaria. Questo invece, in
La locandina del Rhododendron Bloombux®.
versione mini, può essere usato come siepe e bordura al posto del Buxus. Tollera i terreni calcarei, è un sempreverde e può essere usato negli spazi pubblici. Dopo anni di test, è pronto per entrare come novità nel mercato, ed è prodotto e venduto solo da una coppia di vivaisti ed esportatori: significa che le vendite sono controllate. Il vaso stampato e l’etichetta moderna danno tutte le informazioni utili e il codice QR riporta al sito di Bloombux. È già iniziata una speciale campagna rivolta al consumatore. Al secondo posto si è piazzata l’Hydrangea macrophylla Music Collection® di De Jong Plant bv sempre dei Paesi Bassi. Questa collezione di ortensie comprende sette nuove varietà con lunga fioritura che prendono il nome da sette famosi stili musicali. È una serie adattabile e le etichette “musicali”, a forma di chitarra, e i vasi con stampate le note musicali, ricordano il tema della collezione, sono un ottimo eye-catcher, e inoltre le rendono un regalo perfetto per una festa.
economia&garden
www.greenhouseitalia.com
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di JESSICA BERTONI j.bertoni@laboratorioverde.net
2015, incentivi per la ripresa CON LA TRASFORMAZIONE IN LEGGE DEL DECRETO COMPETITIVITÀ E IL DECRETO SEMPLIFICAZIONI LO STATO TENTA DI RILANCIARE IL SETTORE AGRICOLO. TRA I PROVVEDIMENTI: AGEVOLAZIONI PER GIOVANI IMPRENDITORI E INVESTIMENTI SULL’E-COMMERCE
SCONTO DELL’IMU PER I TERRENI AGRICOLI MONTANI
Ai fini della determinazione dell'Imu che deve essere scontata dai terreni agricoli montani, con il D.l. 4/2015 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24.01.2015, dal 2015 si adotterà il criterio di classificazione dei terreni predisposto dall'Istat: "non montano", "parzialmente montano" e "montano". A tal fine si farà riferimento all'elenco dei Comuni disponibile sul sito dell'Istat, prestando attenzione alla colonna "R". A decorrere dall’anno in corso l'esenzione dall’Imposta Municipale Propria si applica: • Ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall`elenco dei Comuni italiani predisposto dall`Istat; • Ai terreni agricoli, nonché a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all`articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall`elenco dei Comuni italiani predisposto dall`Istat. Tali criteri si applicano anche all`anno di imposta 2014. Inoltre il termine di pagamento dell'Imu 2014 è stato posticipato al 10 febbraio 2015.
DECRETO COMPETITIVITÀ CONFERMATO PER IL 2015
Il c.d. decreto competitività (d.l. 91/2014) è stato convertito nella Legge n° 116/2014. Sono state confermate alcune importanti agevo-
lazioni per il settore agricolo, quali ad esempio: • Abrogazione del criterio forfettario per il terreno incolto (art. 7 c. 3); • La rimodulazione della rivalutazione dei redditi dominicali e agrari (art. 7 c. 4) che sarà del 30% nel 2015 (10% per i coltivatori diretti e Iap), e del 7% dal 2016; • Crediti d'imposta per le aziende agricole in rete e per chi investe o amplia investimenti in e-commerce; • Bonus assunzioni giovani; • Detrazione d'imposta per le spese relative all'affitto dei terreni agricoli; • Accesso a mutui agevolati per giovani imprenditori. Abrogazione del criterio forfettario per il terreno incolto e rimodulazione della rivalutazione dei redditi dominicali e agrari Cambia la rivalutazione per i redditi dominicali e agrari, che passa, per la generalità dei contribuenti, al 30% nel 2015 e al 7% dal 2016, mentre per i coltivatori diretti e Iap sale al 10% nel 2015. Tale disposizione va considerata al fine del calcolo dell'acconto Irpef 2015-2016. Viene poi abrogata la disposizione di legge (art. 31 comma 1 del Tuir) che prevedeva la possibilità di determinare il reddito dominicale in via forfettaria nel caso di mancata coltivazione del terreno per un'intera annata.
INCENTIVI PER LE AZIENDE AGRICOLE IN RETE ED E-COMMERCE Per le imprese che producono prodotti agricoli di cui all'Allegato I
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economia&garden del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, e alle piccole medie imprese (ai sensi del Regolamento UE n. 800/2008) che producono prodotti agroalimentari non ricompresi nell'Allegato I del TFUE, è riconosciuto: • Un credito d'imposta del 40% delle spese sostenute per la realizzazione e l'ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico (la misura del credito non può in ogni caso superare i 50.000); • Un credito d'imposta del 40% per le spese sostenute per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, e per la cooperazione di filiera (la misura del credito non può in ogni caso superare i 400.000). Per contratto di rete si intende un accordo tra le parti che consente a due o più aziende agricole di svolgere in forma associata le coltivazioni e la trasformazione dei prodotti agricoli. I prodotti si considerano ottenuti a titolo originario, consentendo quindi ai partecipanti di applicare il regime speciale Iva e dei redditi. Con la conversione in legge del decreto tali agevolazioni sono concesse anche alle imprese che operano nel settore della pesca e dell'acquacoltura. Le agevolazioni sono concesse per il 2014 e i due anni successivi e per le grandi imprese agricole il credito di imposta si applicherà nell'ambito del regime de minimis. I crediti vanno riportati nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta per i quali è concessa l'agevolazione, e vanno utilizzati esclusivamente in compensazione. Inoltre, non concorrono alla formazione del reddito né della base imponibile Irap, e non rilevano al fine del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi ex artt. 61 e 109 comma 5 del Tuir.
BONUS ASSUNZIONE GIOVANI
Il Governo ha considerato particolarmente urgenti "disposizioni per rilanciare il comparto agricolo, quale parte trainante dell'economia nazionale, e la competitività, incidendo in particolar modo sullo sviluppo del "made in Italy": ecco giustificato allora il bonus assunzione giovani, introdotto dall'articolo 5 del Decreto Competitività 2014. L’articolo prevede incentivi per i datori di lavoro che assumono giovani lavoratori agricoli. Questi consistono in un premio per i datori di lavoro che assumono giovani tra i 18 e i 35 anni senza lavoro retribuito regolarmente negli ultimi 6 mesi e senza diploma di istruzione secondaria di secondo grado (quindi di giovani senza regolare contratto negli ultimi 6 mesi e con la terza media) ed è pari ad 1/3 della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali, per un periodo di 18 mesi. Tale premio è fruibile in termini di compensazione dei contributi e varia a seconda del tipo di contratto, ossia a tempo determinato o indeterminato. Il premio è valido solo se l'assunzione dei giovani lavoratori agricoli avviene con contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato della durata di almeno 3 anni; in questo caso però è richiesta la stipula di un contratto di lavoro che preveda un minimo di 120 giornate lavorative per ciascun anno di contrattazione e che sia in forma scritta. Inoltre, tali assunzioni devono comportare un aumento occupazionale netto calcolato sulla differenza tra il numero di giornate lavorate in ciascuno dei tre anni previsti e il numero di giornate lavorate nell'anno precedente all'assunzione. Le giornate lavorative nei contratti part-time, invece, devono essere calcolate in base alle ore pattuite e l'orario del lavoratori full time.
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Vediamo nel dettaglio quali sono i contratti di lavoro agevolabili: • Assunzioni a tempo determinato dalla durata di almeno tre anni. In questo caso spetta un premio per sei mensilità per il primo anno di assunzione, e sei a completamento del secondo e terzo anno. • Assunzioni a tempo indeterminato giovani lavoratori agricoli. In questo caso spetta un premio per diciotto mensilità a decorrere dalla fine del primo anno di assunzione. Per fruire degli incentivi per agricoltura 2015 assunzioni giovani, i datori di lavoro dovranno attendere la specifica circolare INPS nella quale verranno definite le modalità di attuazione delle nuove disposizioni e l'apposita procedura telematica per effettuare la richiesta e la domanda incentivi assunzioni. Esiste un limite all'incentivo, il cui valore annuale non può comunque superare, per ciascun lavoratore, l'importo di: • 3.000 se a tempo determinato; • 5.000 se a tempo indeterminato.
RIDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO
In fine, è' prevista l'applicazione a favore dei produttori agricoli del 50% delle deduzioni Irap attualmente riconosciute per i lavoratori a tempo indeterminato anche per ogni lavoratore agricolo dipendente a tempo determinato, purché abbia lavorato per almeno 150 giornate all'anno e con contratto di durata non inferiore a 3 anni. Il beneficio è stato esteso anche le società agricole. Le assunzioni devono avvenire fra il primo luglio 2014 e il 30 giugno 2015 L'agevolazione si applica a partire dal periodo d'imposta successivo al 31.12.2013, previa autorizzazione della Commissione europea.
AGEVOLAZIONE D’IMPOSTA DEGLI AFFITTI AGRICOLI PER I GIOVANI
Per il rilancio del settore e nel contempo per favorire l’autoimprenditorialità giovanile il decreto prevede anche disposizioni in favore dei giovani imprenditori agricoli che lavorino terreni non di proprietà. In base all’articolo 7, ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli professionali che hanno meno di 35 anni è riconosciuta una detrazione delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli pari al 19 per cento; fino a un massimo di 80 euro per ciascun ettaro preso in affitto, con un tetto di 1200 euro annui. Condizione richiesta è che i terreni agricoli presi in affitto siano diversi da quelli di proprietà dei genitori, e che il contratto di affitto deve essere redatto in forma scritta. La misura entra in vigore a partire dal periodo d’imposta 2014.
CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI Ai soggetti titolari di reddito d'impresa che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi compresi nella divisione 28 della tabella ATECO, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto in parola e fino al 30 giugno 2015, è attribuito un credito d'imposta nella misura del 15% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti in beni strumentali compresi nella suddetta tabella realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l'investimento è stato maggiore (art. 18).
economia&garden AGEVOLAZIONE MUTUI Per sostenere in tutto il territorio nazionale le imprese agricole a prevalente partecipazione giovanile è concessa la possibilità di ottenere mutui agevolati, a tasso zero, della durata massima di 10 anni, e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. Possono essere finanziate le imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell'azienda agricola, attraverso iniziative nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per investimenti di importo non superiore a 1.500.000 . Possono usufruire di tali agevolazioni le imprese che subentrano nella conduzione di un'azienda agricola, che esercita da almeno due anni attività esclusivamente agricola. Le imprese subentranti devono possedere i seguenti requisiti: • Essere costituite da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione; • Esercitare esclusivamente attività agricola; • Essere amministrate e condotte da un giovane imprenditore agricolo di età compresa tra i 18 e i 40 anni, o se costituite in forma societaria, siano composte per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione, da giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni.
RIMBORSI IVA DAL 2015: CHIARIMENTI
L’Agenzia delle entrate, con la circolare n. 32 del 30 dicembre 2014, ha fornito rilevanti chiarimenti in merito alle novità introdotte dal “decreto semplificazioni” (D.Lgs. 175/2014) sui rimborsi IVA annuali e trimestrali. L’art. 13 del D.Lgs. n. 175/2014 ha sostituito l’art. 38-bis del DPR n. 633/72, modificando in maniera incisiva la disciplina relativa all’esecuzione dei rimborsi IVA, con la finalità di semplificare e accelerare l’erogazione dei rimborsi, in conformità alle raccomandazioni espresse in materia dalla Commissione Europea. La nuova disciplina prevede che i rimborsi siano eseguiti su richiesta presentata in sede di dichiarazione annuale IVA, entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione. Il novellato art. 38-bis del DPR 633/72 prevede inoltre che i rimborsi IVA di importo fino a 15.000 euro (e non più quelli sino a 5.164,57 euro come precedentemente previsto) siano eseguiti in base alla presentazione della sola dichiarazione, per i rimborsi annuali, o dell’istanza di rimborso, per quelli relativi a periodi inferiori all’anno. I rimborsi che superano i 15.000 euro, richiesti da soggetti che non rientrano tra i contribuenti “a rischio”, sono eseguiti anch’essi senza presentazione di garanzia, purché siano congiuntamente rispettati i seguenti adempimenti: • a) presentazione della dichiarazione IVA annuale o del modello TR recanti il visto di conformità da parte del professionista abilitato o la sottoscrizione da parte dell’organo di controllo contabile; • b) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti la sussistenza delle condizioni soggettive del contribuente che legittimano l’accesso al rimborso senza prestazione della garanzia.
o adempimento aggiuntivo. Oltre tale soglia la garanzia (fideiussione, cauzione in titoli di stato ecc.) è obbligatoria solo per i contribuenti che si trovano in una situazione considerata a rischio erariale, mentre gli altri contribuenti possono scegliere fra la prestazione della garanzia e il visto di conformità “rinforzato”. In base al comma 4 dell’art. 38-bis, sono considerati a rischio: • I soggetti passivi che esercitano un’attività d’impresa da meno di due anni (escluse le start up innovative di cui all’art. 25 del D.L. n. 179/2012); • I soggetti passivi ai quali, nei due anni antecedenti la richiesta di rimborso, sono stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica da cui risulti, per ciascun anno, una differenza tra gli importi accertati e quelli dell’imposta dovuta o del credito dichiarato superiore: • Al 10% degli importi dichiarati se questi non superano 150mila euro; • Al 5% degli importi dichiarati se questi superano 150mila euro ma non 1.500.000 euro; • All’1% degli importi dichiarati, o comunque a 150mila euro, se gli importi dichiarati superano 1.500.000 euro; • i soggetti passivi che richiedono il rimborso dell’eccedenza definibile risultante all’atto della cessazione dell’attività.
MODIFICA DELLA SOMMA CHIESTA A RIMBORSO
È stata fatta chiarezza, poi, in merito ai termini per la modifica della richiesta di rimborso espressa nella dichiarazione annuale. Coordinando i chiarimenti forniti con le circolari n. 25/2012 e 32/2014, l’Agenzia ha infatti precisato che: • Qualora il contribuente intenda chiedere un rimborso più alto rispetto a quello richiesto originariamente, potrà presentare una dichiarazione integrativa, eventualmente munita del visto di conformità, entro i 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione (più esattamente, secondo la circolare n. 32/2014, entro 90 giorni dalla scadenza del termine); • Qualora invece il contribuente intenda revocare la precedente richiesta di rimborso, potrà rettificare la dichiarazione presentando una dichiarazione integrativa entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo. L’Agenzia ha infine puntualizzato che nel caso in cui il contribuente intenda apporre il visto di conformità assente nella dichiarazione originaria, potrà presentare la dichiarazione integrativa anche oltre il termine di 90 giorni dalla presentazione della domanda di chiarazione.
OBBLIGO DI GARANZIA LIMITATO AI SOGGETTI “A RISCHIO” Dopo le modifiche apportate dall’art. 13 del D.Lgs. n. 175/2014, l’erogazione dei rimborsi Iva fino a 15mila euro annui avviene, a favore di tutti i contribuenti, senza la prestazione di alcuna garanzia
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Tendenze / ESTERE di STEFANIA MEDETTI
NON È COLPA DEL
meteo Per gli esperti inglesi il clima è sempre meno decisivo. Nuove variabili influenzano il mercato di oggi: vediamole
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Attenzione: le cose stanno cambiando. Lo certifica il nuovo rapporto della britannica Horticultural Trades Association “Garden Retail Market Analysis 2014” che, utilizzando i dati di mercato del 2013, fotografa il presente e soprattutto il futuro dei garden center nel Regno Unito. Anche lo scorso anno, come il 2012, si è confermato una sfida per i garden. La variabile climatica, in particolare, ha impattato negativamente sulle vendite di marzo e aprile, con il risultato
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«Trenta e quarant’anni QUATTRO VARIABILI E QUATTRO SUGGERIMENTI • Invecchiamento della popolazione: occorre offrire aiuti per continuare l’attività nonostante l’età. • Giovani senza giardino: si potrebbero pensare soluzioni per poter spostare le proprie piante dalle case in affitto. • Rimonta dei supermercati e diffusione della vendita online: il garden deve proporre un’offerta che attragga il cliente. • Frammentazione del mercato: occorre sapersi distinguere sia per l’offerta sia per l’esperienza.
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età in cui gli acquisti per il è l’
giardino toccano le punte più alte» di performance poco brillanti per le piante. Per contro, un’estate calda e soleggiata ha dato una mano all’arredo giardino e ai prodotti per la vita all’aperto che, dall’avvento della crisi finanziaria, è la categoria merceologica che ha sofferto di più. Rispetto a un tempo, però, la variabile climatica pesa di meno e peserà sempre di meno in futuro, perché in gioco entrano alcuni cambiamenti di lungo periodo che stanno attraversando e ridisegnando il mercato. Per i garden questo significa che invece di tenere le dita incrociate e sperare in stagioni climaticamente favorevoli, bisognerà muoversi per cercare nuove formule per stimolare gli acquisti e conquistare nuovi clienti. Fondamentalmente, le variabili in agenda sono quattro: la demografia, le dimensioni dei giardini, la competitività fra canali e il consolidamento.
GLI APPASSIONATI DEL VERDE INVECCHIANO La prima e più importante riguarda l’evoluzione demografica del Paese. Gli inglesi (ma non sono certo i soli) stanno invecchiando. Nel Regno Unito, il numero di 40 e 50enni non è mai stato così alto, così come è elevato anche il numero di persone che si avviano alla pensione e che, per ragioni anagrafiche, saranno quindi meno propense a occuparsi del proprio giardino. Il numero di appassionati del verde che invecchierà nei prossimi dieci — quindici anni continua a crescere. Per i garden, è una cattiva notizia, perché questi consumatori prossimi alla pensione tendono a essere molto spesso proprietari di case con giardino e sono quelli che hanno consolidato le loro abitudini di acquisto nei garden center nel corso degli anni Novanta. Non solo, i pre-pensionati tendono anche a essere uno dei gruppi che spende di più per il proprio giardino. Nei prossimi anni, dunque, si aprono opportunità per cercare di mantenere questo gruppo di clienti fra gli acquirenti nonostante l’età. Magari, attraverso prodotti e servizi che possano semplificare il lavoro fisico in giardino. Sempre sul fronte demografico, cresce anche il numero di clienti che nei prossimi dieci anni avranno trenta
Nel Regno Unito, il numero di 40 e 50enni non è mai stato così alto, così come è elevato anche il numero di persone che si avviano alla pensione e che, per ragioni anagrafiche, saranno quindi meno propense a occuparsi del proprio giardino.
Tendenze / ESTERE
e quarant’anni, età in cui gli acquisti per il giardino toccano le punte più alte, considerato che molti giovani raggiungono l’indipendenza economica, mettono su famiglia e usano il giardino come spazio gioco per i bambini e per ricevere amici. Sulla loro capacità di spesa, però, pesano alcune variabili che il settore deve iniziare a prendere in considerazione per coltivare le generazioni che iniziano ad affacciarsi al mondo del garden. E non sarà facile, considerato che il numero di case di proprietà con giardino continua a calare, in particolare fra i potenziali clienti di venti e trent’anni. Questa tendenza, per quanto legata alla crisi economica, ha radici più profonde. Finora, per individuare il minimo storico nel livello di proprietà fra gli under 35, bisognava guardare indietro al 1987. Adesso, ci sono circa quattro milioni di proprietari di casa under 35 in meno rispetto al minimo storico del 1987.
ANDAMENTI DI MERCATO • Piante e fiori in calo nei mesi di Marzo e Aprile • In aumento prodotti outdoor nei mesi estivi
IL FUTURO DEI GARDEN DIPENDE DAI GIOVANI La mancanza di case, la crescita della popolazione, la difficoltà di accedere al credito senza un congruo deposito stanno impattando negativamente sulla situazione abitativa delle generazioni più giovani e, conseguentemente,
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LA TENDENZA • Le generazioni più giovani percepiscono il giardino come uno spazio da usare, piuttosto che come un hobby da coltivare; spesso la superficie esterna viene pavimentata per fare posto alle auto. Senza contare che il numero di giovani che hanno un terreno di proprietà continua a diminuire.
sul futuro dei garden. Perché è proprio la possibilità di possedere una casa con giardino il più grande catalizzatore per le spese nei garden center che, in media, si attestano su 130 sterline l’anno per unità abitativa. In termini demografici, vanno prese in considerazione anche altre due variabili, cioè l’immigrazione e il cambio di consumi culturali. In pratica, circa il 10% dei potenziali clienti di età compresa fra i 20 e i 30 anni parla anche altre lingue oltre all’inglese ed è dunque figlio di culture differenti che, con ogni probabilità si rapportano a modo loro al giardino. La seconda variabile riguarda il cambio di paradigma sul fronte del tempo libero. Le generazioni più giovani, infatti, percepiscono il giardino come uno spazio da usare, piuttosto che come un hobby da coltivare, senza contare che, sul fronte del tempo libero, hanno molte più alternative rispetto alle generazioni precedenti. Anche in questo caso, si aprono opportunità per i garden interessati ad accelerare sull’innovazione, per trovare delle formule che siano di interesse a consumatori che vivono in una casa in affitto. Una delle ragioni che rende gli affittuari restii a investire nel giardino, infatti, è il fatto di spendere per il giardino di proprietà di un’altra persona. Per questa ragione, dunque, potrebbero aprirsi prospettive interessanti per piante e prodotti che possono essere spostati in una nuova casa, se necessario.
SEMPRE MENO CASE CON GIARDINO La seconda variabile che sta ridisegnando il mercato riguarda il numero e le dimensioni dei giardini. Dallo studio di Horticultural Trades Association, infatti, emerge che il numero di giovani che dichiarano di avere un giardino o un terreno a disposizione è inferiore rispetto al 2012. Fra gli elementi che determinano questa situazione c’è la tendenza a pavimentare lo spazio verde affacciato sulla strada per trasformarlo in un parcheggio per l’auto. Molte delle nuove case costruite, inoltre, sono appartamenti e non posseggono un giardino e un numero crescente di giovani gravita sulle aree urbanizzate della periferia londinese, dove i giardini domestici sono scarsi. È vero: esistono grandi differenze a seconda della regione. L’area di Londra, per esempio, ha uno fra gli spending più bassi per prodotti per il giardino di tutta la Gran Bretagna
«È proprio la possibilità di possedere una casa con
giardino
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(calcolata per abitazione), ha il più basso numero di giardini per case di proprietà e una popolazione molto più giovane. La parte occidentale del paese, invece, è quella che registra il più rapido invecchiamento della popolazione over 65 anni, che vanta il più alto accesso a giardini di proprietà e uno dei livelli più alti di spesa sui prodotti da giardino.
IL SUPERMARKET CONQUISTA UN CLIENTE SU TRE La terza novità riguarda la crescita della competitività fra i diversi canali di vendita. I supermercati, adesso, sono diventati un punto di riferimento per gli acquisti da parte di uno su tre dei clienti dei garden. Anche se la loro capacità di attrazione si fa sentire soprattutto nelle fasce economiche più basse, sempre più clienti di stato economico medio ed elevato li usa sia per acquisti di impulso sia per acquisti pianificati. Le vendite online continuano ad accelerare, con piccole ma significative proporzioni di piante e arredamento da giardino acquistate in rete. I risultati lasciano intendere che la diffusione delle tecnologie della comunicazione mobile trasformerà le vendite dei garden non soltanto sul fronte della quantità di prodotti acquistati, ma soprattutto in termini di aspettative per l’esperienza in negozio. I rivenditori, insomma, dovranno dare sempre più ragioni ai clienti per acquistare sul punto vendita tradizionale, invece che online. Quarta variabile: la frammentazione del mercato. I garden e le nursery indipendenti continuano a dominare il mercato retail, mentre le catene non superano il 10% del totale dei canali di vendita. Nonostante ciò, si inizia a intravvedere anche in questo settore una tendenza al consolidamento, attraverso alleanze e acquisizioni. Sempre di più, dunque, la parola d’ordine sarà differenziazione, sia dal punto di vista dell’offerta di piante (soprattutto presso i consumatori più anziani), sia in termini di esperienza sul punto vendita.
Tendenze / DISTRIBUZIONE di UBERO MARNI
I NUMERI DELLE AZIENDE AGRICOLE IN ITALIA
I
n misura più o meno marcata negli ultimi vent’anni, i consorzi agrari provinciali hanno investito risorse nella direzione dei consumatori appassionati, spesso con risultati degni di nota. La loro distribuzione capillare sul territorio, unita alla professionalità degli addetti e alla vicinanza con il settore primario, sono le “chiavi di volta” per l’accesso a un segmento di mercato che è cresciuto in maniera piuttosto impetuosa tra la metà degli anni ’90 e l’ultima fase critica dell’economia. Anche negli ultimi cinque anni, durante la
CONSORZI AGRARI IN evoluzione Preservare la propria identità di mercato specializzato, fornendo la propria esperienza alla fascia consumer: ecco la nuova formula. Ed è un successo
fase depressiva, c’è stata una crescita degli acquisti dei consumatori privati. I consorzi agrari hanno sviluppato politiche di ristrutturazione dei singoli punti vendita ma anche l’unione tra provincia e provincia, in modo da avere massa critica maggiore per gli acquisti e, spesso, anche uniformità nei diversi negozi come stimolo alla fidelizzazione della clientela.
• Il 65% della superficie agricola utilizzata è gestita dal 10% delle aziende con superfici superiori a venti ettari, pari a circa 162.000 aziende agricole. • Le altre, circa 1,5 milioni, hanno appezzamenti agricoli inferiori ai 20 ettari e dispongono del terzo residuo della superficie agricola totale. • Dal 2000 in poi le aziende con più di 20 ettari sono cresciute del 7% circa, quelle più piccole sono diminuite del 35%. • In termini assoluti, tra le piccole, hanno cessato l’attività quasi 800 mila aziende con meno di 20 ettari, a fronte di un aumento della superficie media aziendale pari a circa il 44%.
SCOMPAIONO LE PICCOLE FATTORIE I dati di Confagricoltura del 2012 parlano chiaro: il processo di concentrazione della produzione nel settore primario mostra dinamiche importanti. La stessa struttura del settore, storicamente connotata da una ripartizione tra molte piccole realtà produttive e altre più strutturate,
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circa il 44 per cento. Anche nel comparto zootecnico si è evidenziato un percorso simile: dal 2000 al 2010 gli allevamenti sono diminuiti di oltre il 40% da 370mila a 217mila), mentre i capi allevati sono rimasti pressoché invariati, con circa 10 milioni di animali adulti.
CRESCONO GLI HOBBY FARMER
IN BREVE • Crescono le imprese agricole a discapito delle piccole fattorie. • I consorzi devono evitare di vendere ad aziende più grandi e mantenere il livello di redditività. • Le soluzioni: 1. vendita diretta o trasformazione in conserve dei prodotti agricoli. 2. vendita diretta e consulenze specializzate per gli hobby farmer.
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si sta evolvendo a favore della maggiore dimensione e a discapito delle piccole fattorie. In Italia più del 65% della superficie agricola utilizzata è gestita dal 10% delle aziende con superfici superiori a venti ettari, pari a circa 162mila aziende agricole. Le altre, che sono circa 1,5 milioni, hanno appezzamenti agricoli inferiori ai 20 ettari e dispongono del terzo residuo della superficie agricola totale. Crescono, a partire dai primi anni 2000, le aziende con più di 20 ettari (+7% circa); mentre quelle più piccole sono diminuite del 35 per cento. In termini assoluti, tra le piccole, hanno cessato l’attività quasi 800 mila aziende con meno di 20 ettari, a fronte di un aumento della superficie media aziendale pari a
La maggiore concentrazione delle imprese agricole porta con sé anche il crescente potere contrattuale per beni e servizi acquistati dal comparto, oltre a rendere più complessa la gestione dei rapporti tra i consorzi agrari e le realtà produttive, che operano spesso con la doppia veste di investitori e acquirenti nel medesimo consorzio. D’altra parte, la minore numerosità delle fattorie più piccole, sommata alla crescente difficoltà per collocare i prodotti dell’agricoltura, ha spinto questo tipo di operatori verso attività di sviluppo più complesse e articolate: evitare di essere costretti a vendere alle aziende più grandi e mantenere livelli di redditività soddisfacenti implica quasi sempre un ripensamento del lavoro, con maggiore produttività media, beni più difficilmente reperibili e, quando possibile, maggiore valore aggiunto. Se nelle realtà più strutturate, pur di piccole dimensioni, il percorso è indirizzato più verso la vendita diretta o la trasformazione in conserve e/o cibi pronti, di questo modello di sviluppo fa parte anche la notevole crescita degli hobby farmer, con orti privati di piccole e medie dimensioni e vendita diretta a un numero ristretto di clienti o ai gruppi d’acquisto. Il segmento degli hobby farmer sta crescendo a tassi notevoli, concretizzandosi in un numero sempre più importante di clienti delle agrarie specializzate, con necessità e richieste da professionisti che spesso non sono soddisfatte dai canali meno specializzati del green.
L’UNIONE FA LA FORZA. L’ESPERIENZA DI TUTTOGIARDINO Abbiamo fatto due chiacchiere con la principale iniziativa italiana di affiliazione di consorzi: TuttoGiardino, franchising di IFS, Italian Franchise System, basato su accordi commerciali tra il Consorzio Agrario di Bolzano e la BayWa di Monaco. Il Franchising è stato realizzato con lo scopo di allargare la clientela dal solo segmento professionale verso hobbisti e famiglie. La crescita in termini di punti vendita è stata notevole: dai 34 del 2008 a più di 250 a fine 2013, realizzati con il format definito nelle fasi iniziali. Abbiamo sentito Wolfgang Hofer, responsabile commerciale di TuttoGiardino, che ci ha detto: «Siamo cresciuti in termini di dimensioni media dei punti vendita e in termini di numerosità, anche i fatturati sono in crescita sia nell’ambito del giardinaggio, sia per quanto riguarda il Pet». Crescita che continua anche nel 2014, guardando allo sviluppo degli hobby farmer come a una realtà di sicuro interesse. «I nostri punti vendita sono realizzati con lay-out, esposizione e disponibilità di prodotti in base alle nostre regole; abbiamo supporto e collaborazione da parte dei fornitori, ma l’organizzazione delle informazioni e le attività di formazione sono compiti interni, tesi allo sviluppo delle direttrici Casa, Orto e Giardino, convinti del grande potenziale di sviluppo del segmento, per cui c’è ancora molto da fare». Per i negozi TuttoGiardino, la competizione è parziale e confinata ad alcune tipologie di prodotto. Aiuta a contrastare gli effetti della concorrenza anche la localizzazione dei punti vendita, all’esterno dei grandi centri abitati. «Il nostro punto di forza è la competenza professionale rivolta alle famiglie, cui sarà affiancato, entro fine anno, un nuovo sito Internet che include il supporto per i clienti finali».
Tendenze / COSTUME di MARTA MEGGIOLARO
2015 marsala IL
SARÀ
Pantone ha presentato il colore dell’anno. Non facciamoci trovare impreparati: dobbiamo conoscerlo e usarlo. Ottimo l’effetto con la palette primavera-estate
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a scelta del colore dell’anno richiede un’attenta considerazione e, per arrivare alla selezione, scandagliamo il mondo alla ricerca di influenze. Questo può includere la moda e lo spettacolo - fra cui i film in produzione, il mondo dell’arte, le destinazioni di viaggio più popolari e le odierne condizioni socio-economiche. Altri settori di influenza sono la tecnologia, la disponibilità di nuove texture, e anche le prossime manifestazioni sportive che catturano l’attenzione di tutto il mondo”. Leatrice Eiseman, executive director del Pantone Color Institute ®, che da quindici anni influenza lo sviluppo della produzione e il mercato in diversi settori, tra cui la moda, la casa e il design, ha presentato così il colore del 2015: “Proprio come il vino liquoroso da cui Marsala deriva il suo nome, questa tinta raffinata incarna il soddisfacente sapore di un pasto appagante, mentre le sue stabilizzanti radici rosso-marroni emanano la sofisticata e naturale concretezza della terra. Questa tonalità vigorosa, ma al tempo stesso elegante, ha un fascino universale e si applica facilmente alla moda, alla cosmesi, al design industriale e all’arredamento”. La prima reazione di chi vede questa tinta non è subito positiva; serve tempo per farci l’occhio. La caratteristica del colore dell’anno deve essere, innanzi tutto, la novità: allora ha senso che serva darsi il tempo per abituarsi, lavorarci, sperimentare gli accostamenti. Prosegue Leatrice Eiseman: “Mentre l’accattivante PANTONE 18-3224 Radiant Orchid, colore dell’anno del 2014, stimolava la creatività e l’innovazione, Marsala arricchisce la nostra mente, il nostro corpo e la nostra anima, emanando sicurezza e stabilità”. In effetti la scelta del 2015 è caduta su un colore che si colloca agli antipodi rispetto al 2014: quello, un colore acceso, vibrante, che colpisce immediatamente lo sguardo e lo catalizza; questo, invece, scuro, rilassante; il colore
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Possibili abbinamenti fra piante fiorite e la palette primavera 2015.
Tendenze / COSTUME
di uno sfondo, caldo, avvolgente e vellutato. Ed è proprio questa la sua forza: permette agli altri colori di risaltare, trasmettendo calore e tranquillità. Può sostituire con nuova eleganza i soliti nero – marrone – blu che usiamo come colori di base. Accostato al bianco, al rosa o all’azzurro si illumina. E le novità del make-up, come le passerelle della primavera-estate, confermano che questo colore ha tanto da regalare.
LA PALETTE PRIMAVERA ESALTA LA SERRA La prossima stagione, per Pantone, sarà un passo verso il lato più fresco e più morbido dello spettro cromatico. Un eclettico mix di colori pastello leggeri, insieme a toni più neutri e naturali, che ispirano un senso di benessere, stanno al centro della scena e ci riportano al mondo floreale, ai paesaggi tropicali, mentre ci dirigiamo in mesi più caldi. Leatrice Eiseman ha descritto la palette della primavera 2015 così: “Molti si sentono in dovere di essere collegati, connessi, tutto il giorno perché hanno paura di perdersi qualcosa di importante. C’è un crescente bisogno di uscire e di creare delle oasi dove si possa staccare dalla tecnologia, per rilassarsi, dando noi stessi il tempo di fermarsi e di essere, semplicemente. Le scelte di colore seguono lo stesso movimento minimalista, il tema en plein air, prendendo spunto dalla natura nella sua semplicità, senza reinventarla o manipolarla meccanicamente. Le tonalità fredde si fondono con i toni caldi per creare una fuga rilassante dal trambusto cittadino”. Nella palette troviamo un rosa, varie tonalità d’azzurro, un giallo pastello...tutti colori che riportano subito ai fiori primaverili.
IN BREVE • Il marsala è il colore dell’anno 2015. • È una tonalità rosso-marrone che rimanda alla terra. • È facilmente applicabile alla moda, alla cosmesi, al design e all’arredamento. • La palette primavera 2015 riprende i colori delle prossime fioriture. • Usare i colori suggeriti da Pantone® è un modo per essere di tendenza.
L’OPPORTUNITÀ PER ESSERE DI TENDENZA Cosa centra tutto questo discorso con chi vende piante? Centra. Non solo perché una delle caratteristiche più importanti dei fiori è proprio il loro colore, ma anche perché il garden center non può non stare al passo coi tempi. La fascia dei clienti – anzi, delle clienti - più attenta alle nuove tendenze entrerà nel vostro garden dopo aver visto sui social, su pinterest, su instagram, diverse declinazioni del Marsala, in abiti, oggetti d’arredamento, accessori. Si aspettano di ritrovare da voi, nel decor e nella vaseria, le stesse ispirazioni. Se non trovano nulla che rimandi al colore dell’anno potreste essere giudicati non al passo coi tempi, superati. Eppure lo sforzo per adeguarsi può essere minimo: un angolo di parete dipinta color Marsala, a fare da sfondo per una nuovissima linea di vasi già accostati alla migliore pianta. Potete scegliere le fioriture che riprendono più da vicino la palette primavera, e avrete ottenuto una composizione d’effetto. Anche nella serra si può giocare con le etichette di Pantone, richiamando i loro colori nella disposizione. Lasciatevi ispirare e sperimentate, il vostro garden acquisterà la fama di essere attento alle ultime novità.
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Tendenze / FIERE colloquio con EVA OLBRICH di MARTA MEGGIOLARO
GARDEN ITALIANI, patria del Natale
Anche quest’anno Christmasworld ha portato a Francoforte i gardenisti, alla ricerca nuove idee e collezioni. Per un 2015 di successo
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orse perché in inverno di giardino e orto ci si occupa di meno, forse perché il Natale ha un’attrattiva e un fascino che fanno presa su tutti; il fatto è che i garden center spesso riescono a chiudere l’anno con il bilancio in positivo, perché le vendite del Natale coprono i cali dovuti alle cattive stagioni o alla crisi di altri settori di vendita. Durante la nostra visita a Francoforte abbiamo parlato di che opportunità questa fiera offre ai garden con Eva Olbrich, che ha iniziato a lavorare per Christmasworld quasi trent’anni fa e oggi ne è la direttrice.
“Mystic Ode”, un allestimento gotico e misterioso, che gioca sul contrasto nero-bianco.
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D. Come sta andando la fiera? Qual è la sua impressione fino ad oggi? R. «L’impressione è molto positiva. All’apertura, venerdì, era già tutto pieno. Abbiamo più di 900 espositori da 39 paesi. Il programma business, alla sua terza edizione, è stato un vero successo, con molte richieste, soprattutto dalla Germania. Abbiamo 5 hall tutte dedicate a temi specifici, fra cui i visitatori possono orientarsi per capire cosa sta succedendo nel mondo delle tendenze. C’è tutto, ogni decorazione per ogni avvenimento». D. Quindi è soddisfatta? R. «Sì, sono molto soddisfatta. L’inizio è davvero buono e il numero dei visitatori continua ad aumentare, tutto è sold out». D. È soddisfatta anche della partecipazione dei miei compatrioti? R. «Assolutamente. Gli espositori italiani sono cresciuti moltissimo negli ultimi due anni, i visitatori aumentano: quest’anno il 20% in più rispetto all’anno scorso. Siete il triplo dei francesi, che sono in seconda posizione». D. Fra gli espositori italiani ci sono alcune aziende famose e di qualità. Cosa pensa delle nuove entrate? R. «Sono soddisfatta, perché alcune compagnie italiane molto importanti, come De Gasperi e il gruppo Festitaly, hanno deciso di unirsi a noi. È un buon segno del fatto che la nostra fiera è leader nel settore, e allo stesso tempo per loro essere a Christmasworld è un’ottima opportunità». D. Qual è il progetto futuro per Christmasworld? Si continuerà a enfatizzare l’aspetto decor? R. «Da quest’anno Christmasworld ha un nuovo slogan: “Seasonal decoration at its best”. Con questa espressione vogliamo indicare le decorazioni per ogni stagione: innanzi tutto il Natale, ma anche la Pasqua, Carnevale e Halloween. Anche la
primavera, i compleanni, le nascite. Continueremo così, dando spazio a ogni settore della decorazione. Uno dei punti di forza della nostra fiera è che i visitatori trovano esattamente quello che si aspettavano, e che non c’è un evento paragonabile a questo per quantità e qualità degli espositori. Penso sia questo il motivo del successo». D. Quali sono a suo parere le grandi novità di quest’anno? R. «Ci sono molti prodotti di punta perché abbiamo differenti settori e perché diversi tipi di commercianti sono presenti per capire in quale prodotto investire, dalla cartoleria di 60 metri quadri al grande garden center. Per venire incontro a ogni fascia di visitatore organizziamo diversi eventi, in modo che ognuno possa trovare l’ispirazione che sta cercando. Il trend show è in assoluto il più importante, perché è allestito con i prodotti che gli espositori propongono come novità, dalle mani esperte e dall’estro creativo dei nostri designer. Lì si mostra a tutti cosa sarà di moda: quello che i visitatori vedono adesso, sarà nei negozi a fine anno. L’Ice Hotel, invece, che è un allestimento magnifico, declina le tendenze nei grandi ambienti, come per l’appunto gli hotel. Inoltre c’è un programma dedicato a una svolta fondamentale del mercato, cioè la possibilità di essere presenti in internet in modo efficace». D. Lavorare sulle nuove tendenze e organizzare la fiera richiede una lunga preparazione? R. «Sì, in effetti: come accade anche per altre esposizioni, l’after-show è già di fatto un pre-show. Il nostro settore marketing
inizia a preparare la fiera dell’anno prossimo non appena si chiude questa. Il prossimo appuntamento è dal 29 gennaio al 2 febbraio 2016». D. Quanto è importante la presenza dei garden center a Christmasworld? R. «I garden sono uno dei settori di maggior interesse per la nostra fiera. Per loro è pensato anche un concorso che premia quello con la più attraente presentazione ed attività natalizia. La valutazione si basa sul voto online dei clienti, attivo da ottobre, e sul voto finale di una giuria di esperti. I paesi partecipanti sono Germania, Austria, Svizzera e Paesi Bassi. Ma anche i garden italiani stanno assumendo sempre di più il ruolo di “negozio del Natale”: perché hanno grandi superfici che lo permettono e perché, occupandosi di molteplici settori, possono offrire una proposta completa al cliente. In questo senso, venire a Francoforte e visitare la fiera può essere l’occasione per raccogliere le idee e preparare al meglio uno dei momenti forti dell’anno. Un esempio dell’interesse che per noi riveste il mondo del verde è la mostra “Floral Fascination”, in cui i maestri fioristi interpretano il Natale in modo originale dando vita ad alberi di Natale stilizzati e a composizioni floreali con piante vive, artificiali e materiali non floreali. D’altro canto, combinare il decor con le piante è uno dei punti focali della fiera, a cui sono dedicati ben due padiglioni. Lo scopo è invogliare i visitatori a sperimentare nuove strade e a provare a essere fantasiosi, usando tutto ciò che hanno a disposizione».
I NUMERI
• 3 fiere in contemporanea: Christmasworld, Paperworld, Creativeworld • 2.855 espositori • 85.000 visitatori, +2% rispetto al 2014 • 61% dei visitatori provengono da fuori dalla Germania • 156 nazioni di provenienza • +20% visitatori provenienti dall’Italia
BIANCO O COLORATO, IL NATALE DEVE ESSERE “MIO”
“Weird Diary”, idee per un Natale non convenzionale: colori inusuali e nuove forme, per essere fuori dalla massa.
Due giorni a Christmasworld non sono sufficienti per vedere tutto, ma bastano per lasciarsi colpire e avere tanto da raccontare. Innanzi tutto, i villaggi di Natale e gli stand delle decorazioni luminose hanno reso il padiglione 11 un posto da favola – infatti questa è una fiera per commercianti, sì, ma molti sono venuti con i bambini, ed è stato bello vederli a bocca aperta davanti a giganteschi omini di pandizenzero, o agli orsi bianchi in movimento. La galleria e i padiglioni 8 e 9, invece, hanno messo in mostra il bianco dell’elleboro, delle gerbere, dei lisianthus e degli amaryllis, usati in combinazione alla lana e al feltro, illuminati da punti luce come brillantini argento e oro, a costellare i vasi e i petali. Forse però la tendenza più importante è quella per gli oggetti fatti a mano, o personalizzabili, quelli capaci di raccontare una storia. Colorato o bianco, luminoso o oscuramente misterioso, tradizionale o fuori dalla norma, il Natale 2015 pone l’accento sui prodotti che rispondono alla voglia di fare con le proprie mani, di giocare per creare qualcosa di unico, la voglia che spesso contraddistingue chi acquista nei garden. Le “stories to be told” che hanno dato il titolo alla galleria delle tendenze trovano il loro compimento in questo messaggio, rivolto prima ai commercianti e poi ai loro clienti: raccontate la vostra storia.
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Tendenze / DÉCOR colloquio DAVIDE MARIANI di BIANCA BELFIORE
Antiquario, IN BREVE
• Oggetti quotidiani dell’Europa dagli anni ‘20 ai ‘70. • Certificato di autenticità. • Etichetta per colore. • Materiali leggibili. • Prodotti serializzabili.
MA MODERNO con me ci sono un architetto, che è l’art director, e le ragazze che curano gli allestimenti. È un’azienda al femminile, come gli oggetti che proponiamo, e così anche il nostro target: il 70 per cento dei nostri clienti sono donne, e io credo succeda perche c’è una sensibilità squisitamente femminile, che si vede anche solo nel disporre tre bottiglie su una mensola, e che gli uomini possono scordarsi». D. Cosa rende i vostri prodotti concorrenziali in un mercato ricco di oggetti vintage e shabby, che spesso provengono dalla Cina e quindi hanno costi molto inferiori? R. «Il nostro punto di forza è l’autenticità, dichiarata da un certificato. Il secondo punto di forza è il colore, o meglio l’etichetta per colore, che è usata molto dagli architetti per cercare nel nostro shop gli oggetti che diano la nota di colore giusta nel progetto. Infine, la provenienza: i nostri pezzi sono europei, sono oggetti quotidiani che hanno vissuto e che ricordano un passato comune, quello dei nostri nonni, perché noi selezioniamo i pezzi dagli anni venti ai sessanta.
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idea di All’Origine è nata dalla noia dell’antiquariato classico. Era la professione di Davide Mariani da una vita, finchè si è accorto che il mercato non si sapeva rinnovare, non seguiva il trend del digitale, e non trovava la strada per la fidelizzazione del cliente. «Nel periodo di vacche grasse andava bene lo stesso, vendere era facile, ma poi, nei tempi di magra, chi non si è evoluto si è trovato in difficoltà». È stato allora che Mariani ha avuto l’idea: trovare degli articoli che fossero serializzabili. In pratica, trattandosi di prodotti nati in epoca industriale, se ne trovano in grande quantità nei mercatini di tutta Europa, e così si può dare vita a collezioni che abbiano una certa continuità, famiglie di prodotti che sono diversi gli uni dagli altri ma sostanzialmente simili. D. Quando è nata l’azienda? R. «Nel 2011, anche se io sono un trovarobe da almeno 25 anni. Il mio lavoro è girare l’Europa cercando gli oggetti, poi
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Un nuovo modo di pensare il mercato, che si concentra su oggetti d’uso quotidiano dal gusto shabby chic. Senza scadere nelle “anonime riproduzioni in stile”
Nello scegliere i nostri oggetti c’è un pizzico di nostalgia, quella che spinge a chiedersi se si stava meglio quando si stava peggio». D. Quali sono gli oggetti più richiesti nel vostro shop online? R. «In Italia si compra ancora poco online, nel resto d’Europa siamo già al 65 per cento degli acquisti. C’è un gap da colmare, ma che pian piano sta diminuendo. Per quanto ci riguarda, comunque, siamo sempre in positivo da anni. Adesso è alta la richiesta di tessuti in canapa e lino degli anni Cinquanta: sono rotoli intessuti a telaio, fatti a mano, che erano destinati a diventare sacchi per le granaglie e il riso, e invece ora si trasformano in runner, tappeti, cuscini, coprivasi». D. Quali sono gli stili e i colori più di tendenza per quest’anno? R. «A noi piace essere una miniera a cui possono attingere altri creativi, anche se in effetti un po’ “facciamo tendenza” quando scegliamo di acquistare certe cose piuttosto che altre; resta vero comunque che non vogliamo imboccare troppo il cliente, con ambientazioni facili e scontate. Quando presentiamo i nostri oggetti siamo attenti alla serialità, e ai raggruppamenti per co-
lori e materiali. Una delle tendenze che vediamo affermarsi è quella della leggibilità dei materiali. Con o senza stratificazioni delle vernici, il materiale deve essere riconoscibile: il metallo macchiato dalla ruggine, il legno invecchiato… Le imperfezioni si devono vedere, perché è come leggere la storia che ha vissuto quell’oggetto. Gli ambienti molto raffinati e curati, in cui non si capisce cosa stai toccando, o cosa stai guardando, perchè le tinte neutralizzano tutto, dicono poco. Lo stile adesso è lasciare la texture dei materiali, per sentire cosa c’è dietro».
«A noi piace essere una
miniera a
cui possono attingere altri
creativi»
D. Cosa acquista chi compra un prodotto All’Origine? R. «Acquista qualcosa di unico, di cui potrà dire: questo ce l’ho solo io, con un pizzico di egoismo che in questo caso non guasta, è gratificante. Ed è possibile perché noi lo garantiamo, è un oggetto proprio di quegli anni lì. Siamo lontani anni luce dalle anonime riproduzioni in stile». (allorigine.it)
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Mercati / PIANTE E FIORI di PAOLA LAURICELLA in collaborazione con ISMEA
IN BREVE • Andamenti differenti tra regione e regione. • Clima caldo ha portato a un calo dei prezzi di ciclamini e crisantemi. • Produzione più bassa nel nord Italia. • La Germania ha studiato una campagna pubblicitaria duratura sull’immagine di piante e fiori.
OTTIMISMO timido timido Vendite differenti tra diverse aree geografiche, e non così esaltanti. Qualche problema sugli approvvigionamenti, che hanno portato ad aumenti di prezzi. E il meteo sfavorevole è sempre una minaccia
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l secondo semestre del 2014 presenta alcune difformità da regione a regione; il monitoraggio effettuato da Ismea, infatti, indica la presenza di aziende in Toscana, in Puglia e in Sicilia nella provincia di Ragusa il cui giudizio complessivamente sul semestre è moderatamente positivo e altre situate in Veneto, Liguria, Lombardia, Lazio e Campania che registrando livelli di vendite simili o persino inferiori al secondo semestre 2013, evidenziano un pessimismo anche per i mesi che seguiranno.
DICEMBRE SODDISFACENTE Il clima molto caldo di inizio autunno aveva fatto sorgere timori di scarse vendite di piante soprattutto di ciclamini e di crisantemi e ciò ha comportato l’immediato calo dei prezzi da parte di molti produttori e un danno generale a tutto il comparto. L’evoluzione delle vendite a livello mensile indica in misura piuttosto omogenea a luglio e agosto vendite sottotono e inferiori al 2013; la fine di agosto fino a metà settembre, in alcune zone, è stata contraddistinta da una lieve riattivazione della domanda e, nei rimanenti tre mesi, vendite tendenzialmente superiori solo nelle zone citate precedentemente. Il mese di novembre ha deluso, probabilmente a causa dell’andamento climatico che, sebbene la temperatura sia stata sempre al di sopra della media, le piogge sono state diffuse nel nord Italia e hanno avuto carattere torrenziale in Liguria. Dicembre, invece, in prevalenza viene indicato come un periodo di vendite soddisfacenti.
LA GERMANIA INVESTE IN PUBBLICITÀ La produzione è stata più bassa nel nord Italia e in Versilia, Toscana, e solo le
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aziende che sfruttano la geotermia o hanno impianti fotovoltaici o serre con caldaie alimentate da biocombustibili tentano di mantenere più ampia la gamma per soddisfare più clienti. Le pianti stagionali, quali ciclamini e Poinsettie, in alcune regioni sono finite molto prima del previsto e questo dimostra che forse l’offerta si è ridotta o, come ritengono le aziende laziali, che hanno mantenuto la stessa produzione, è aumentata la richiesta delle piante tipiche. Ci sono state, poi, catene della grande distribuzione organizzata che hanno preventivato una minore vendita di piante tra ottobre e dicembre acquistando fino al 15% in meno. La minore vendita nei mesi più caldi e la debolezza anche in novembre e dicembre in parte possono essere attribuite al clima che ha causato danni anche alla qualità delle piante in piena aria e quindi ha reso meno competitivi questi prodotti rispetto a quelli di altra provenienza. D’altro canto
la crisi può aver amplificato la disaffezione verso i fiori e le piante. Uno studio realizzato in Germania dall’Associazione del Giardinaggio (ZVG) indica come i consumatori di fiori e piante non esprimono più simpatia per questi articoli al punto che preferiscono ignorarli. Il presidente della ZVG, Jurgen Metz, ha lanciato quindi un appello a tutti i rappresentanti del comparto affinché insieme assumano l’impegno per una campagna pubblicitaria duratura per riportare l’immagine dei fiori e delle piante al giusto valore nelle scelte di consumo dei tedeschi.
PAESI BASSI, BENE LE ESPORTAZIONI Altro elemento di confronto rispetto a una crisi che sembra aver travolto le abitudini di una larga fascia di acquirenti di fiori e piante viene dai risultati delle esportazioni dei Paesi Bassi. Le statistiche pubblicate da Floridata e
da VGB (associazione dei grossisti olandesi) indicano un aumento delle spedizioni di fiori e piante nel 2014 del 2%, per un valore di 5,4 miliardi di euro, simile al picco registrato nel 2012. Nell’ultimo trimestre del 2014 si è realizzato il terzo aumento consecutivo dell’anno e in questa dinamica la richiesta di piante (+5%) si è sviluppata meglio di quella dei fiori (+2%). Questi segnali sono incoraggianti secondo l’’associazione degli esportatori (VGB) anche se vanno considerati fattori quali: la diminuzione della domanda da parte della Russia a causa della svalutazione del rublo e della complessa situazione economico-politica, l’indebolimento dell’euro che comporta l’importazione di fiori e/o piante a prezzi più elevati dai paesi terzi e l’atteggiamento di sfiducia che ancora riguarda una larga parte dei consumatori europei.
ANDAMENTI • In aumento la richiesta di piante tipiche. • Deludenti le vendite in novembre. • Soddisfacente l’andamento in novembre. • Grande distribuzione ha ridotto ordini del 15%. • Bene le esportazioni dai Paesi Bassi (+2%).
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Mercati / ANDAMENTI di UBERTO MARNI
L “L’andamento stagionale è stato molto complicato in questi due anni: nel 2013 la primavera è stata piovosa e con temperature contenute, mentre nel 2014 pioggia e freddo si sono verificati in estate; se è vero che l’anno scorso i concimi non sono cresciuti, quest’anno è andata meglio, il settore profes-
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sionale ha visto una crescita notevole e anche le famiglie hanno acquistato di più”. Questo il quadro del biennio appena trascorso per Liso Ceccobelli, amministratore delegato uscente di Ital-Agro, confermato da Stefano Signorini, direttore commerciale della linea Altea di Italpollina: “Il 2013 per il marchio Altea si è chiuso in modo positivo rispettando quelle che erano le nostre aspettative; ritengo che questo andamento in controtendenza possa essere dovuto principalmente al fatto che, essendo Altea un marchio relativamente giovane, stiamo incrementando i volumi di vendita erodendo quote di mercato prima detenute da altre aziende”. Le notizie che ci arrivano dal segmento dei professionisti sono meno ottimiste: pochi nuovi impianti, sia per quanto riguarda giardini e par-
chi pubblici, sia per quanto riguarda gli impianti sportivi, con un notevole rallentamento degli acquisti di fertilizzanti per prato. Anche nell’ambito delle aree più blasonate, come i campi da calcio per la serie A o i campi da golf, le attività di manutenzione e nutrimento sono ormai ridotte il più possibile, guardando soprattutto ai costi e poco alla qualità dei servizi. Gli stessi giardinieri professionisti che operano in questi ambienti di fascia elevata, non hanno più grande motivazione per l’aggiornamento e la selezione dei fertilizzanti più performanti, con migliori caratteristiche tecniche o a lenta cessione: la domanda è orientata al risparmio tout-court, senza considerazioni sulle migliori condizioni del manto erboso. Gioca, seppure in modo meno concentrato, anche la crisi del settore
FERTILIZZANTI,
bene il 2014 Si registra finalmente una crescita della spesa. Meglio anche il settore difesa. E i consumatori si dividono in due gruppi di acquisto immobiliare, con un calo pesante per le nuove realizzazioni e degli spazi verdi annessi. Gli stessi professionisti, che seguivano un percorso di specializzazione indirizzato alla progettazione e realizzazione di nuovi spazi verdi, sono ormai contattati solo per le attività di manutenzione, spesso con richieste al ribasso, fenomeno che apre la strada a personale meno preparato e a una inferiore qualità dei servizi.
AGROFARMACI IN CRESCITA, STOP AI NEONICOTINOIDI Il clima avverso si è verificato in estate, in una fase in cui le piante erano già state trattate, e con l’umidità presente hanno spesso sviluppato malattie da funghi o visto il proliferare delle lumache, aiutando lo sviluppo delle vendite di agrofarmaci. Un biennio di sviluppo: più contenuto nel 2013, segnato come abbiamo accennato dalle difficili condizioni climatiche, e in crescita più sostenuta quest’anno, soprattutto per quanto riguarda fungicidi e lumachicidi. Meno bene per le referenze relative al controllo degli insetti e degli acari, con vendite più contenute rispetto alle medie degli anni precedenti. A fine 2013, inoltre, è entrata in vigore la moratoria di due anni contro i neonicotinoidi, in particolare per tre insetticidi considerati dannosi per le api. La restrizione si applica all’uso di tre principi attivi: clotianidin, imidacloprid e tiametoxam per il trattamento di sementi, l’applicazione al
suolo e i trattamenti su piante e cereali che attraggono le api. I restanti usi autorizzati sono a disposizione dei soli professionisti. Dal primo dicembre 2013 per il segmento di hobbisti e famiglie, i neonocotinoidi sono usciti dal mercato, con ovvie conseguenze sul segmento della difesa. Ci hanno detto dal marketing di Compo: “Nel corso del 2013 abbiamo assistito a un incremento delle vendite di lumachicidi e parzialmente di diserbanti; la fine del 2013 è stata caratterizzata dalla scomparsa sul mercato delle formulazioni PPO a base di neonicotinoidi, fatto che ha penalizzato questo segmento di prodotti. Il 2014 è ripartito con un discreto ritmo: la stagione si preannuncia migliore della precedente”. Per quanto riguarda i prodotti pronti all’uso, i PPO e i PMC domestici, il 2013 ha visto quindi qualche difficoltà, che si è andata a sovrapporre alle condizioni meteo. Tuttavia, nella gran parte dei casi sentiti, il bilancio di fine anno è positivo, dovuto a nuove referenze introdotte o per lo sviluppo di altri prodotti, come i diserbanti e, durante i periodi più piovosi, fungicidi e lumachicidi. Il 2014 è andato meglio anche in base alle necessità di ripristinare le scorte di magazzino, che durante l’anno scorso erano andate diminuendo.
IL PATENTINO ITALIANO È IL PIÙ COERCITIVO D’EUROPA Come è evidente, le disposizioni di legge per gli agrofarmaci si stanno
facendo via via più restrittive e le modalità di accesso al mercato saranno rese ancora più complesse a partire dagli ultimi mesi dell’anno prossimo. La distinzione tra prodotti acquistabili da professionisti e non più da privati appassionati appare come l’unica direttiva già sufficientemente chiara, mentre la situazione è in fase evolutiva, come ci hanno riportato in maniera dettagliata dal marketing di Compo: “Allo stato attuale per gli agrofarmaci ad uso non professionale non esiste ancora una linea guida definitiva; quella proposta dal Ministero della Salute fino ad oggi risulta la più coercitiva di tutta l’Europa, presagisce uno scenario molto penalizzante per il comparto, essendo eccessivamente rigida e intransigente nei parametri di selezione dei prodotti destinati agli utenti non professionali. Il termine ultimo previsto per l’adozione italiana della direttiva che limita l’utilizzo amatoriale è novembre 2015, sarà quindi vietata la vendita di prodotti fitosanitari che non recano in etichetta la specifica dicitura “prodotto fitosanitario destinato agli utilizzatori non professionali”. Da quella data per acquistare i prodotti che rientrano nell’uso professionale è necessario il certificato di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo (patentino). Il dato più allarmante, allo stato attuale delle conoscenze, se il Ministero non recepisce la gravità degli effetti delle sue restrizioni, sarà la ripercussione economica del settore e i posti di lavoro compromessi, senza
IN BREVE Fertilizzanti • 2013: anno di mantenimento • 2014: crescita dei consumi per professionisti e hobbisti • In calo i prodotti da prato per riduzione dei costi nel segmento professionale e meno disposizione di terreno nel segmento consumer Agro farmaci • 2013: sviluppo contenuto • 2014: crescita più sostenuta • Fattori negativi: stop ai neonicotinoidi, patentino per gli hobbisti, pregiudizio sui prodotti chimici Da tenere d’occhio • Crescita del segmento consumer, che vuole • Prodotti bio • Consigli da esperti
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Mercati / ANDAMENTI
IN BREVE
• Cresciuta la base dei clienti hobbisti. • Sono 4milioni gli italiani attivi nell’agricoltura amatoriale. • Il 67% degli italiani passa maggior tempo in cucina. • Il 2014 è partito con un discreto ritmo nelle vendite. • Leggi sugli agrofarmaci sempre più restrittive. • Influenza della crisi del settore immobiliare. • Pochi nuovi impianti professionali. • Ridotte le concimazioni negli impianti sportivi.
contare l’impossibilità per l’hobbista di avere prodotti disponibili per la sua passione. Il tutto poi in nome della sicurezza dell’operatore e della prevenzione dell’inquinamento ambientale. Ricordiamoci che tutti gli agrofarmaci per essere venduti devono superare dei severi test previsti dalla normativa europea ed essere autorizzati dal Ministero della Salute di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità; la valutazione rigorosa e scientifica a cui gli agrofarmaci sono sottoposti prima di essere venduti garantisce che siano sicuri sia per l’uomo che per l’ambiente a priori”. Gran parte degli operatori del settore stanno partecipando ai tavoli di discussione in cui sarà chiarito l’impatto del recepimento delle normative europee per la distinzione tra clienti professionisti e privati cittadini. Alcuni tra i più attenti hanno già sviluppato linee di prodotto specifiche o etichette dedicate, tuttavia al momento appare ancora poco chiaro quali debbano essere le precauzioni necessarie per l’accesso al mercato e, purtroppo, si potrebbe configurare una situazione in cui i limiti per gli hobbisti saranno eccessivi e la richiesta del “patentino” per utilizzare gli agrofarmaci molto ampia, in termini di trattamenti non più permessi. Il grande sviluppo delle iniziative private per il recupero delle aree di proprietà e la realizzazione di orti potrebbe ricevere un duro colpo dalle normative in fase di dibattito, con la necessità di ottenere permessi specifici per potere coltivare la propria terra. Queste limitazioni, se riportate sulle diverse iniziative di orti sociali e di recupero delle aree dismesse intorno alle grandi città, appaiono in decisa
«Sono 4milioni gli
italiani attivi nell’agricoltura
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contro tendenza: da un lato la volontà degli enti di affidare ad agricoltori amatoriali le attività di ripristino delle aree verdi; dall’altro i vincoli posti per l’acquisto di agrofarmaci ai soli professionisti del segmento, che difficilmente si occuperanno dei piccoli appezzamenti limitrofi alle città.
IN AUMENTO I CONSUMI DEI GARDEN FARMER La situazione del comparto consumer è diversa: gli sviluppi nelle vendite per fertilizzanti e difesa, a parere di molti operatori, sono dovuti alla crescita della base clienti, che diventa sempre più numerosa sia per effetto della crisi, per soddisfare le esigenze di frutta e verdura biologica a basso costo; sia per la maggiore diffusione della cultura per la difesa dell’ambiente e la gestione del verde. Lo sviluppo, secondo gli ultimi dati diffusi da Nomisma, vede ormai quattro milioni di italiani attivi nell’agricoltura amatoriale. La ricerca riporta come il benessere a tavola sia la principale motivazione (60,2% dei casi) per coltivare un terreno o un orto; l’effetto rilassante e la gestione dello stress
rappresentano la seconda motivazione per le attività all’aria aperta. Il fenomeno, sempre nell’opinione di Nomisma, va sviluppandosi soprattutto per la maggiore passione per la cucina: negli ultimi anni una quota notevole di italiani passa più tempo in cucina (67%), con una crescente dedizione, stimolata con ogni probabilità dalla presenza sempre più massiccia di programmi dedicati e/o contenuti specifici sul cibo su Internet, nei blog e in tv. La ricerca di alimenti più sani e naturali è testimoniata anche dalla crescita notevole delle vendite di prodotti senza glutine (+32%, secondo AC Nielsen) e delle bevande vegetali (+29%). Problematiche come le intolleranze e le allergie rappresentano disturbi in grande ascesa, con il miglioramento del benessere legato strettamente all’assunzione di cibi naturali. In questo sviluppo delle vendite per il giardinaggio anche durante l’attuale fase critica per economia e finanza, gioca un ruolo importante anche il ricorso sempre più massiccio ad iniziative che coinvolgono bambini e ragazzi. La cura della terra e la realizzazione di orti è argomento
di grande interesse per i più giovani che, spesso, riportano ai genitori gli effetti benefici per l’alimentazione più sana e per gli effetti terapeutici del verde. È fuori discussione che tali atteggiamenti si siano fatti più ficcanti da qualche anno a questa parte, con la maggiore attenzione da parte delle istituzioni all’ambiente, ma in questo caso sembra opportuno chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina, cioè se l’impatto del passaparola tra le diverse famiglie per l’appassionarsi dei bambini alle tematiche sia stato spinto dalle istituzioni o se, viceversa, siano stati gli enti a prendere atto della crescita di interesse e abbiano aggiunto contenuti a un trend favorevole alla cura del verde.
MASSIMALISTI O RIFORMISTI? MEGLIO GLI ESPERTI I temi della sostenibilità e della maggiore sicurezza nell’agricoltura, hanno dato origine a due gruppi di acquirenti a elevata differenziazione: massimalisti e riformisti. Nel gruppo dei massimalisti si riconoscono coloro che ritengono necessario effettuare una rivoluzione, nel senso biologico, e
abbandonare completamente antiparassitari e fertilizzanti basati sulla chimica. Mentre nel gruppo dei riformisti sono individuabili gli appassionati del verde che utilizzano prodotti chimici, ma che cercano di utilizzarli solo il minimo indispensabile. Anche se tale atteggiamento appare semplice, in realtà non lo è affatto. Se per esempio parliamo di fitofarmaci, le piante devono essere difese dai parassiti, altrimenti i frutti saranno troppo pochi o di bassa qualità. Se i trattamenti sono troppo frequenti, si rischia di lasciare nei frutti più residui di quanto consentito dalla legge. Al contrario, se i trattamenti sono troppo blandi, si rischia che la contaminazione da tossine, prodotte da funghi o da altri parassiti. Evitare o tenere al minimo entrambe le contaminazioni è possibile, ma è molto difficile. È necessario selezionare i prodotti più efficaci e sicuri per ogni situazione specifica e utilizzarli al meglio, prendendo in considerazione la difesa da tutti i parassiti insieme, per non dover duplicare i trattamenti. Diventa però fondamentale disporre delle migliori conoscenze scientifiche disponibili oltre a monitorare quotidianamente ciò che accade. Anche per utilizzare bene i fertilizzanti, bisogna disporre della conoscenza delle condizioni vegetative di ciascuna pianta, che cambiano da una zona all’altra, in modo tale da poter fornire loro solo la quantità di nutrimento di cui hanno bisogno. Il campo d’azione è piuttosto complicato e, in assenza di conoscenze specifiche così fini, occorre rivolgersi a esperti di estrazione universitaria o a professionisti del settore, attivi da molti anni e, quando possibile, esperti della zona e della tipologia di coltivazione. In questo difficile percorso risulta chiaro come la distinzione tra massimalisti e riformisti abbia una sua chiara spiegazione: le difficoltà per comprendere quali siano i giusti prodotti, le quantità adeguate e le frequenze dei trattamenti, portano a un totale rifiuto degli elementi chimici, mentre appare più utile servirsi della chimica in base alle necessità, con attenzione ai residui per le coltivazioni edibili.
FERTILIZZANTI CHIMICI: VITTIME DI UN PREGIUDIZIO?
Se è vero che i fertilizzanti naturali sono meno efficaci di quelli tradizionali, con il risvolto negativo dovuto all’incremento delle quantità utilizzate, sono presenti anche elementi positivi nella produzione più tradizionale, che spesso viene considerata meno bio più per pregiudizio che per una reale analisi delle sostanze. Ecco il punto di vista dell’ufficio marketing di Compo Italia: “L’attenzione all’ambiente è sempre più presente, perciò ci sono clienti che hanno un occhio di riguardo per chi propone soluzioni per la bio-agricoltura; ricordiamoci, però, che le sostanze dei fertilizzanti esistono in natura ed il processo chimico utilizzato permette di mettere a disposizione delle piante sostanze nutritive di facile assorbimento; inoltre, i concimi di “generazione chimica” sono più controllati anche a livello di dilavamento nel terreno, con maggiore attenzione alla tutela dell’ambiente circostante”. La maggiore attenzione all’ambiente si può quindi concretizzare anche con concimi tradizionali, confezionati in modo più accorto, quindi pronti all’uso, di semplice utilizzo o con dosaggi prestabiliti, anche se è vero che la tendenza è orientata verso prodotti bionativi, almeno nell’ambito dell’hobbistica, più attenta alla tutela dei propri spazi verdi e meno alle performances dei prodotti. “La nostra azienda è in prima linea per lo sviluppo di prodotti per la bio agricoltura — è stato l’esordio di Ivan Podeschi, direttore generale di Green Ravenna, che prosegue. — Dopo aver acquisito i marchi EKOprop ed EKOseed; abbiamo deciso di rafforzare la nostra presenza nel settore, acquisendo, nell’aprile 2014, la società tedesca Sourcon Padena, produttrice della linea EKOprop, e leader consolidata nel mercato tedesco nella produzione di microrganismi”. I microorganismi, ovviamente naturali, interagiscono a livello radicale per determinare uno sviluppo più robusto delle piante e una minore esposizione alle malattie. “Il trattamento comporta una produzione più sana dal punto di vista dietetico/ alimentare e una maggiore produzione di antiossidanti, con lo sviluppo delle coltivazioni più robusto e minore vulnerabilità”.
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Mercati / ANDAMENTI di MARTA MEGGIOLARO
IL PET
non conosce crisi Si conferma il trend di crescita. Bene le catene e la grande distribuzione: i pet owners cercano il risparmio, ma non accettano compromessi sulla qualità
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el nostro paese vivono 14 milioni di gatti e cani, 12 milioni di uccelli, 29 milioni di pesci, 1,8 milioni di conigli e roditori, 1,4 milioni di tartarughe, iguane e serpenti. In totale fanno 60,5 milioni di animali da compagnia: uno per ogni italiano. Come si spiega? Dal Rapporto Eurispes Italia 2014 emerge che il legame socio-affettivo con gli animali negli anni di crisi si è rafforzato: il 94% degli intervistati dichiara che i pet trasmettono gioia, buonumore e serenità e che contribuiscano ad affrontare con più serenità le preoccupazioni, la sfiducia e il pessimismo. Per questo ricoprono un ruolo sociale determinante per i loro proprietari: la quasi totalità degli intervistati non
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può più fare a meno della presenza di un cane/gatto, e consiglia alle famiglie con bambini e agli anziani di adottare un animale, per l’effetto benefico che hanno sulla vita delle persone. Secondo i dati raccolti dal Rapporto Assalco Zoomark, l’89% degli intervistati ha dichiarato che nonostante la crisi non fa mancare nulla al proprio pet e non ha rinunciato agli acquisti per il suo corretto mantenimento. Quindi gli italiani si prendono cura dei loro animali domestici in modo appropriato; nonostante la crisi abbia colpito anche questo settore, si è limitata ad influire sui criteri di scelta delle spese, senza portare a un calo.
SETTORE DINAMICO Prendiamo in analisi il principale segmento di mercato, gli alimenti per cane e gatto: la crescita è del 1,7% e vale 1.776 milioni di euro, così suddivisi fra i canali di distribuzione: • 131,9 milioni di euro – catene petshop • 589,4 milioni di euro – petshop specializzati • 1.055 milioni di euro – canale grocery L’andamento positivo si spiega considerando l’importanza che i pet hanno per i loro proprietari, e grazie alla capacità dei produttori di adattarsi alle nuove esigenze del mercato: l’acquirente tende a fare scorta di prodotti abituali, scegliendo formati molto grandi (vantaggiosi per il prezzo), oppure molto piccoli (che limitano gli sprechi e non incidono troppo sullo scontrino finale). I produttori quindi stanno puntando
LA BUONA NOTIZIA: IL MERCATO GLOBALE DEL PET NON CONOSCE REGRESSIONE
ANDAMENTO DEL MERCATO PETFOOD NEI PRINCIPALI CANALI DI DISTRIBUZIONE ITALIANI Petshop tradizionali Catene petshop Grocery
Volume
Valore
- 4,7%
- 1,6%
+ 17,3%
+ 17,9%
- 0,7%
+ 1,8%
sui prodotti di fascia premium, che valorizzano la ricerca nutrizionale, oppure su packaging e grammature che evitano gli sprechi. I pet shop tradizionali risentono di una flessione dei volumi di vendita, e per il primo anno anche di un calo dei valori, dovuto alla maggiore sensibilità al prezzo dei clienti. Per la stessa ragione invece crescono le catene e il canale Grocery. Si segnala inoltre lo sviluppo del nuovo canale di Internet: per ora strumento di nicchia (4% degli acquisti al nord, 11% al Sud), è però destinato a crescere. Gli Snack & Treats sono il segmento più dinamico, con un aumento di valore del 13,6 per cento.
DECISIVO IL VETERINARIO Il 24% degli intervistati dichiara che la scelta dei prodotti per nutrire il proprio animale dipende dal consiglio del veterinario, prima ancora che dalle preferenze dell’animale o dalla convenienza economica. Oltre a confermarsi come il punto di riferimento per tutelare la salute del pet, viene sempre più interpellato su ogni aspetto della vita quotidiana dell’animale: alimentazione, educazione, comportamento. I proprietari dichiarano di volere che il medico insegni loro le abitudini corrette per una convivenza serena.
Inoltre, i pet-owners hanno coscienza del legame fra alimentazione sicura e bilanciata e salute del pet, ed è per questo che il veterinario è visto come l’ovvio consulente per esaminare gli aspetti nutrizionali. A fine 2013 il Consiglio nazionale FONVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani) ha riunito i rappresentanti del settore petfood, farmaceutico, alimentare e agroalimentare per esaminare le diverse competenze che il veterinario potrebbe assumere. La figura è richiesta a livello aziendale nelle industrie agroalimentari per il controllo qualità, ma gli ambiti di maggior richiesta sono il settore della pet therapy e l’educazione scolastica. È alta soprattutto la richiesta di corsi in materia comportamentale, nei quali i veterinari promuovano la salute e il benessere dei pet attraverso la formazione e la sensibilizzazione di proprietari e cittadini, oltre a permettere un corretto sviluppo della relazione tra pet e proprietario. Una sede ideale per questi corsi potrebbe essere proprio il garden: la possibilità di incontrare con un veterinario specializzato richiamerebbe i pet owners, che potrebbero trovare speciali promozioni pensate appositamente per l’evento.
A livello mondiale il comparto pet vale 96 miliardi di dollari, con una crescita del 4% all’anno a partire dal 2008. Il petfood rappresenta il 77% del mercato totale, e nel 2013 ha toccato la quota 74 miliardi. La crescita è più visibile a valore che a volume, perché gli acquirenti orientano i loro acquisti sulla fascia premium del petfood. Stiliamo la classifica dei mercati più vivaci: • Stati Uniti, 55,72 miliardi di dollari, di cui 21,57 solo per il petfood • Brasile, 7,2 miliardi, è il mercato più in crescita e conquista il secondo posto • Giappone, oltre il miliardo di dollari • Cina, supera il miliardo di dollari, ma dominano gli accessori (petfood al 37% delle vendite) • Russia, di pochissimo inferiore alla Cina, è un mercato in crescita grazie al maggior potere d’acquisto della popolazione
LA BUSSOLA NEL MERCATO PET Dal 7 al 10 maggio, a Bologna, si terrà il consueto appuntamento degli anni dispari con Zoomark, la fiera internazionale dedicata al business degli animali da compagnia. Con un incremento del 20% di aziende estere fra gli espositori, la fiera bolognese conferma il suo ampio respiro e la capacità di proporsi come punto di riferimento all’interno di un settore dinamico e ricco di novità. Fra i punti forti della fiera, le novità sull’alimentazione, sempre più di qualità, i prodotti per l’igiene e gli accessori attenti alla naturalità delle materie prime e al riciclo. Non mancheranno soluzioni tecnologiche per la sicurezza del pet, nuovi giochi per il suo benessere, e per sviluppare il rapporto con il padrone. Nel palinsesto dei convegni, incontri con i veterinari, i toelettatori, gli allevatori cinofili e felini, oltre ad incontri dedicati al marketing, per organizzare al meglio il proprio punto vendita.
IN BREVE • In Italia vivono 60,5 milioni di animali da compagnia. • Per il 94% degli intervistati i pet hanno un ruolo sociale determinante. • L’89% degli intervistati non rinuncia alle spese per il pet nonostante la crisi. • Il mercato del petfood è cresciuto quest’anno del 1,7%. • Il 24% degli intervistati ritiene fondamentale il parere del veterinario. • L’andamento positivo è favorito dalla capacità di adattamento dei produttori alle nuove esigenze di mercato (grammature e packaging).
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Mercati / TREND di BIANCA BELFIORE
I GIOVANI GARDENER IN BREVE • Amazon negli ultimi quattro anni ha consultato la presenza in Italia. • Sono stati 100milioni gli euro investiti dal 2010 ad oggi. • 10milioni di utenti unici mese • Forti le vendite di strumenti digitali e semi stravaganti.
COMPRANO SU Amazon Nel periodo natalizio il gigante dello shop online ha registrato un incremento delle vendite. La tecnologia è sempre al primo posto. Anche in giardino
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Chi si interessa dello shopping online non può non conoscere Amazon. Leader del settore, l’azienda ha aperto nel luglio 1995 nel World Wide Web; quindici anni dopo, il 23 novembre 2010, ha aperto la sezione italiana, Amazon.it. L’azienda si presenta come la più attenta ai bisogni dei propri clienti, perché offre loro la possibilità di scoprire e trovare qualsiasi cosa vogliano, a i prezzi più bassi possibili. Con i suoi venditori propone centinaia di migliaia di articoli unici divisi in categorie: Abbigliamento, App-Shop per Android, Auto e Moto, Buoni regalo, Cancelleria e prodotti per ufficio, Casa e cucina, Cura della Persona, Elettronica, Fai da te, Film e TV, Giardino e giardinaggio, Giochi e giocattoli, Gioielli, Illuminazione, Informatica, Kindle Store, Libri, Musica, Musica Digitale, Orologi, Prima infanzia, Scarpe e borse, Software, Sport e
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tempo libero, Strumenti musicali e DJ, Valigeria, Videogiochi.
LEADER IN ITALIA Secondo i dati Comscore Amazon.it è il sito di eCommerce più popolare in Italia con più di 10 milioni di utenti unici mese. Amazon negli ultimi quattro anni ha ulteriormente consolidato la propria presenza in Italia. Dal 2010 a oggi ha investito oltre 100 milioni di euro nello sviluppo del proprio centro di distribuzione, arrivando a raddoppiare il centro di distribuzione nel Polo Logistico di Castel San Giovanni (Piacenza) e aprendo un customer service a Cagliari. Dall’ottobre 2012 inoltre, Amazon è presente con i propri uffici anche a Milano.
I PIÙ VENDUTI: STRUMENTI DIGITALI E SEMI STRAVAGANTI * Questa è la classifica dei prodotti della categoria Giardino e Giardinaggio più venduti nel periodo natalizio, che naturalmente è il momento di maggior traffico: i prodotti strettamente tecnologici primeggiano, ma non mancano semi, attrezzi da giardino e mobili outdoor. Per avere uno spaccato sui prodotti più richiesti si può consultare la pagina dei bestsellers, che si aggiornano ogni ora. Per la categoria Giardino e Giardinaggio – sementi, la classifica
contiene piante fuori dalla norma, che possono colpire e incuriosire chi le riceve in regalo, ma che probabilmente è difficile trovare in negozio: 1.
Kit di ortaggi stravaganti, di Plant Theatre 2. Albero di Pomodoro tamarillo 3. Kit di Peperoni e peperoncini di Plant Theatre 4. Kit ortaggi per un’insalata originale di Plant Theatre 5. Peperoncino Habanero rosso caraibico 6. Semi di pomodoro ungherese “vigna rossa” 7. Semi di fragole a frutto grosso 8. Semi di peperoncino purple tiger 9. Semi pianta delle uova 10. Semi di peperoncino rosso Jalapeno Inoltre dal team di Amazon che si occupa della categoria abbiamo saputo di alcune novità che saranno sicuramente tra i prodotti più venduti della categoria nel 2015. Si resta sempre fra gli strumenti digitali. • NetAtmo Pluviometro per la Stazione Meteo, Nero • Netatmo NIM01-WW Modulo Aggiuntivo per La Stazione Meteo, Aluminium • Netatmo NWS01-EC Stazione Meteo, Aluminium
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1. Termometro Igrometro Digitale Ora Tempo UmiditĂ Temperatura 2. Oregon Scientific RM308P Sveglie 3. Il Kit ortaggi stravaganti di Plant Theatre - 5 straordinari ortaggi da coltivare 4. Bresser TempTrend, Stazione metereologica con sensore esterno senza fili e orologio radiocontrollato 5. Frostfire - Luce LED con sensore di movimento, alimentazione solare senza fili 6. Orologio termometro igrometro temperatura umiditĂ 7. Oregon Scientific THN132N Termo Sensore Wireless 8. Tavolo Tavolino pieghevole in dura resina 183x76xH72 cm per sagra campeggio fiera casa 9. TFA Dostmann 305005 Igrometro digitale, batterie incluse 10. Oregon BAR 808HG, stazione meteo con barometro e termoigrometro
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Mercati / TREND
ITALIA – FRANCIA, AL VIA NUOVE COLLABORAZIONI
BEST SELLER SEMENTI La classifica contiene piante fuori dalla norma, che possono colpire e incuriosire, difficilmente rintracciabili in un negozio.
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Il settore bricolage si muove: cinque marchi francesi sono pronti per la distribuzione in Italia. Ve li presentiamo In un momento di difficoltà, ma anche di grande fermento per il settore del retail DIY, dei garden center e delle rivendite di materiale edile, cinque nuovi produttori francesi hanno deciso di partecipare al Convegno Nazionale dei grossisti del bricolage e del giardinaggio, che si è tenuto a Milano, il 2 dicembre 2014, presso l’Hotel Crowne Plaza Milan. Queste aziende si presentano sul mercato italiano con l’aiuto di Ubifrance, l’ufficio commerciale dell’ambasciata di Francia, che organizza per le società incontri con distributori, agenti e buyers del settore. L’ingresso più rilevante per il settore garden è certamente LOUIS MOULIN. L’azienda disegna e produce oggetti decorativi per la casa e l’outdoor (giardini, terrazze e balconi). In particolare, crea allegre figure colorate per vasi, sottovasi, fioriere, graticole per rampicanti e stabilizzatori per vasi, acquistabili principalmente nei garden center e nei negozi specializzati in prodotti legati alla natura. Da tenere d’occhio anche SILVADEC. Questa azienda è specializzata nella produzione di legno composito di alta qualità FOREXIAÆ, costituito per 2/3 da farina di legno grezzo e per 1/3 da polietilene. Ha l’aspetto del legno esotico, è perfetto per l’allestimento di terrazze, giardini e bordi piscine. Indeformabile e resistente ai raggi UV, non richiede nessun trattamento, non diventa grigio ed è garantito 25 anni. Si può utilizzare per realizzare pavimentazioni, rivestimenti, schermi e recinzioni. Le altre tre riguardano meno il giardinaggio ma le segnaliamo comunque: CADIOU produce portoni, recinzioni e chiusure esterne in legno, alluminio e PVC. Ogni modello è personalizzabile grazie a un’ampia scelta di colori. CADIOU ha sviluppato una rete di oltre 1.000 installatori nei paesi dove è già presente: Francia, Inghilterra, Belgio, Svizzera e prossimamente Germania ed Italia. ANTENGRIN è un’azienda innovativa nel settore dell’elettronica di consumo che produce antenne passive per la televisione digitale terrestre, utilizzando anche plastica riciclata e legno. I suoi dispositivi, venduti nei negozi di bricolage e di elettronica, assicurano una ricezione ottimale senza ingombri eccessivi o lavori di installazione. In Francia sono distribuite nelle ferramenta e da Leroy Merlin, Weldom, Carrefour, Auchan. EDMA OUTILLAGE è uno storico marchio di utensili per i lavori di finitura in campo edile, come cartongesso, muratura, copertura, posa pavimenti, recinsioni e laminati. Produce strumenti professionali di alta qualità e adotta, sia in fase di produzione sia di imballaggio, materiali e componenti garantiti, innocui per l’utilizzatore e rispettosi dell’ambiente.
Mercati / SUPPORTI di MARTA MEGGIOLARO
IL GARDEN DIVENTA IN BREVE • FLOR-Qr è il nuovo progetto di Florinfo. • Il Qr è un codice che, una volta fotografato dallo smartphone, fa accedere alla pagina online. • Sulla pagina è possibile pubblicizzare il proprio negozio, offrire promozioni, proporre la scheda botanica della pianta. • Il sistema di etichettatura Florinfo genera automaticamente i codici Qr. • FLOR-Qr può essere utilizzato anche per produrre la cartellonistica e la comunicazione aziendale.
Esempi di codici Qr: provate a fotografarli per accedere alle informazioni online
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autovendente Uno strumento all’avanguardia per fornire informazioni e darsi visibilità online. Nasce FLOR-Qr
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urante il convegno AIGC di Stresa è stato presentato un modo particolare di entrare in contatto con clienti nuovi, affascinare i clienti più affezionati e fare business, il progetto Qr di Florinfo. Abbiamo intervistato il responsabile, Fabio Torrini, per raccontare ai lettori di GreenUp di cosa si tratta. D: In cosa consiste l’offerta di Florinfo? R: «Florinfo ha lanciato la piattaforma FLOR-Qr: attraverso un codice stampato sull’etichetta o sullo scontrino è possibile pubblicizzare il proprio negozio e offrire promozioni, oppure proporre la scheda botanica della pianta che il cliente sta pensando di acquistare, in modo da aiutarlo a prendersene cura. Allo stesso modo, chi riceve una pianta la cui etichetta contiene un Qr-Code, può fotografarlo e accedere alle informazioni per la cura e alla presentazione dell’azienda dove è stata acquistata la pianta». D: Come funziona? R: «Alla lettura del codice Qr il telefonino si collega al sito mobile del garden center. La pianta viene ricercata nelle banche dati fotografiche di Florinfo e le informazioni vengono estratte e presentate, come un servizio offerto dall’azienda. Il cliente ri-
Due elementi del progetto Florinfo: la schermata del software per la generazione del Qr code e un esempio di cartello creato con il sistema FLOR-Qr.
ceve informazioni sulla pianta, consigli di manutenzione, suggerimenti per prodotti accessori, e può vedere la presentazione del garden center e dei servizi offerti. Il cliente a questo punto può entrare direttamente in contatto con il garden via mail, via sms o telefono, tutti servizi offerti direttamente dalla procedura». D: Come fa un garden a produrre il codice Qr? R: «Il sistema più semplice è quello di dotarsi di un sistema di etichettatura Florinfo, che prevede la generazione automatica dei codici Qr. In questo modo il codice può essere inserito su qualsiasi tipo di etichetta, con grande semplicità ed immediatezza. Comunque è possibile utilizzare FLOR-Qr anche se non si dispone di un sistema Florinfo. Tra le opzioni è disponibile un kit di collegamento che fornisce al cliente le matrici dei codici-pianta su file in formato Excel o Pdf, in modo da renderlo collegabile a qualsiasi sistema di etichettatura o gestionale. FLOR-Qr può essere utilizzato anche per produrre la cartellonistica e la comunicazione aziendale. Una apposita procedura permette di stampare con una stampante laser cartelli in formato A4 o A5 riportanti foto, informazioni ed il codice Qr relativo alla pianta». D: Quali sono i costi per i garden che
vogliono servirsi di questo sistema? R: «L’investimento più rilevante è quello della parte tecnologica ed infrastrutturale, ma è fornita già dagli stessi clienti, tramite i loro smartphone. Inoltre l’applicazione è semplice e immediata, anche per chi non è esperto o non ha affinità con l’informatica. Adottare il sistema FLOR-Qr significa rendere più attuale, attrattivo e più interessante il punto vendita. I cartelli esposti vicino alle piante e le etichette informeranno il cliente, che tramite la consultazione del codice Qr potrà approfondire le sue curiosità e sciogliere i principali dubbi. Questo si tradurrà in acquisti più consapevoli ed esperienziali da parte dei clienti, rendendo il garden autovendente».
Mercati / PRODUZIONE di MATTEO RAGNI
IN BREVE • Da gennaio 2014 vasi serigrafati anche nelle taglie 10/12 e 14 in modo da avere tutta la produzione serigrafata in vaso Teku. • Semina diretta della maggior parte delle colture incluso il ciclamino. • Produzione di Nemesia, Pelargonium e PW Sunsatia. • Greenbox: un prodotto speciale che permette ai garden center di avere un prato in cassetta pronto da vendere. • Le composizioni sono considerate un prodotto di forza dell’azienda Nozza dove la capacità di Cristina si vede al massimo. • Porte aperte a metà marzo.
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onoscere la Floricoltura Nozza è facile, hanno fatto di tutto per essere riconoscibili: la loro è la prima azienda in Italia a usare il vaso serigrafato. Ma non è per questo che è così facile riconoscerla. Sono le piante della Floricoltura Nozza ad essere riconoscibili: quando ricevete un carrello di viole con il fiore girato tutte dallo stesso lato; quando i vasi di ciclamino sono così puliti da sembrare nuovi; quando le composizioni comprate sono più belle di quelle che fate voi, allora avete in mano una pianta Nozza. I due fratelli, Nicola e Cristina, con la mamma Loredana, il nuovo responsabile vendite Valter Teli, e i loro 10 dipendenti sfruttano al meglio i 50mila metri quadrati di superficie aziendale recentemente rinnovata. GreenUp vuole raccontare come la famiglia Nozza gestisce l’azienda, quello che producono e come lo producono.
PETUNIE AL PRIMO POSTO La produzione si basa su un ciclo completo che si sviluppa sui 12 mesi. Nei primi mesi dell’anno si articola sul binomio viole, primule e perenni da freddo. Le Nemesia, la selezione PW Sunsatia, è un prodotto che sta acquistando sempre più spazio sul mercato grazie all’ottima qualità della selezione e alla riuscita del prodotto sui balconi. In primavera si producono Pelargonium, stagionali da seme di autoproduzione così come le stagionali da talea, con in testa le petunie, che si attestano su un 15% della
NOZZA, QUALITÀ Made in Italy Completamente rinnovata, l’azienda si distingue per la cura di ogni dettaglio, dalla produzione alla distribuzione. Scopriamola
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GREEN BOX, IL PRATO IN CASSETTA PRONTO ALL’USO
produzione totale di stagionali primaverili. Il ciclo di produzione primaverile inizia sempre più presto e si chiude a fine settembre quando le viole tornano a far da padrona sui bancali aziendali. Oltre ai prodotti fioriti numerosi sono i prodotti disponibili come complemento, dalle composizioni fino ad arrivare al prato pronto venduto in contenitore.
caldaie Pyroflex con combustione a griglia mobile installata da Nozza viene alimentata frontalmente con cippato italiano. Questo sistema garantisce una combustione pulita senza polveri e con pochi residui di ceneri, che Nozza ha deciso di stoccare in attesa di tempi più chiari per la determinazione delle modalità di smaltimento.
1MILIONE 500MILA VASI ALL’ANNO
MAYER Nella nuova conformazione aziendale l’impiantistica si trova nella parte frontale dell’azienda, dove tutte le piante transitano per essere lavorate. L’invasatrice Mayer TM 2400 è perfetta perché dinamica e molto duttile, adatta cioè a molti tipi di vasi. Ha un’ottima resa ora e permette di ottimizzare gli invasi sia in contenitori piccoli che di dimensioni maggiori. Accoppiato all’invasatrice c’è il robot spaziatore. La macchina TR 4103 permette di posizionare i vasi sui bancali in modo accurato e veloce. La manutenzione è ridotta al minimo e la resistenza delle forche permette, con un rapido ambito di azione, di avere un risultato ordinato ed efficace.
I clienti non comprano una pianta perché ha il vaso serigrafato. Ma il vaso serigrafato fa ricordare ai clienti che piante hanno comprato. Poppelman con Nozza hanno da anni studiato una soluzione integrata di vaso ed etichetta. I numeri parlano chiaro: 1milione 500 mila di piante prodotte all’anno con vaso serigrafato.
LE COLLABORAZIONI PRINCIPALI IDROTERM SERRE La scommessa di Nicola Nozza era semplice: riuscire a ridurre i costi e differenziarsi. Le strutture sono state le prime ad essere messe in discussione, così come la tecnologia di impianto. Idroterm serre ha costruito delle strutture capaci di integrarsi al meglio con le idee di Nicola che voleva un unico spazio di azione capace di ospitare impianti adatti per ogni tipo di produzione. WEISSMAN Weissman ha fornito gli impianti mavera ed in particolare il sistema di combustione a griglia mobile Pyroflex che permette di recuperare energia da combustibili secchi fino a molto umidi (appena segati), per i quali non è necessaria un’essiccatura preliminare. Le
ANDREAS PSENNER Nozza ha sposato molte linee di prodotto Proven Winners: le Sunsatia hanno certamente uno spazio di rilievo nella produzione primaverile così come le Nemesia Sunsatia e la bellissima Lobularia Snow Princess. Gli altri prodotti Proven Winners coltivati da Nozza sono: Champion Red - geranio interspecifico; Superbells – Calibrachoa; Summerwings – Begonia; Diamond Frost – Euphorbia; Rock Star Bidens dai fiori grandi. Non resta che andare a vedere di persona, a metà di marzo, durante le Porte Aperte.
Si tratta di una versione innovativa del classico prato a rotoli: con l’ausilio di macchine viene seminato, coltivato e infine venduto in cassetta pronto all’uso. Il contenitore è in materiale termoformato delle dimensioni 27x 37cm (10 cassette per 1m2 circa), con una zolla alta circa 5cm, di facile estrazione dalla cassetta. In caso di necessità il taglio della zolla è pratico e rapido utilizzando un semplice coltello o cutter. La praticità è data anche dal fatto che viene utilizzata una miscela di torba con l’adeguata percentuale di sabbia, quindi non c’è il rischio di trovare sassi o grumoli di terra che a volte ostacolano le operazioni di posa e di taglio della zolla; oltretutto si possono usare diverse miscele di erba adattabile ad ambienti diversi. I vantaggi Come per il prato a rotoli è pronto all’uso e una volta posato si ha un effetto immediato. Rispetto al prato a rotoli non si ha il problema di acquistare quantitativi, a volte elevati, per piccoli lavori e per il trasporto. Pratico: si può spostare su carrelli (come le normali cassette di fiori) e quindi può sopportare anche periodi lunghi di trasporto o di magazzinaggio prima della posa ; oppure su pallet senza avere l’impegno del carrello. Attecchimento più rapido: non subisce lo stress del taglio zolla, quindi una volta preparato adeguatamente il terreno basta appoggiare la zolla, premerla in modo che si assesti sul terreno e bagnarla abbondantemente avendo cura di non farla asciugare troppo finchè non ha radicato. Disponibile 10 mesi all’anno: approfittando del vantaggio di non dover tagliare la zolla per la raccolta e della possibilità di coltivarlo al riparo dal gelo nei mesi freddi, la raccolta delle cassette può avvenire durante tutto l’anno a esclusione dei mesi in cui la temperatura è eccessivamente bassa. Per il Garden Center è un’ottima opportunità per la vendita al dettaglio: anche il privato ha la possibilità di crearsi il suo “piccolo prato pronto”; per il manutentore del verde è utile nei piccoli giardini, a completamento dei lavori (ad esempio di aiuole) o rizollature di zone di prati già creati anche a seguito di cantieri o impianti di irrigazione. Inoltre, come per il Garden Center, in caso di avanzo di alcune cassette lo si può conservare, avendo solo l’accortezza di bagnarlo ed eventualmente tagliarlo utilizzando un semplice tosaerba.
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tecniche di JURG BURGER
Serra fredda con segno positivo
È il settore che crisi e maltempo non riescono a intaccare. Bisogna seguire le tendenze e i desideri dei clienti. E si allunga il periodo di vendita
ell’ambito delle merceologie vive, la serra fredda è il reparto che anche in questi anni di crisi ha mantenuto un andamento positivo nelle vendite. Nell’anno nero 2013, dove la primavera è mancata a causa del cattivo tempo, e a fine marzo le vendite registravano un -60% rispetto al 2012, vi è stato un sostanziale pareggio a fine anno grazie a un buon recupero da aprile ad agosto e poi a novembre e dicembre. Anche nel primo semestre 2014 la serra fredda ha conseguito risultati positivi, dimostrando che l’interesse per le piante stagionali è tuttora vivo. È un reparto in evoluzione, che offre buone opportunità di vendita, a condizione che si valorizzino le tendenze in atto e che lo si gestisca con continuità, assecondando le aspettative e i comportamenti d’acquisto del consumatore odierno.
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TENDENZE: IL BOOM DELL’ORTO
Se analizziamo l’evoluzione della ser-
ra fredda dal 2008 in poi, possiamo osservare alcune tendenze che rispecchiano il cambiamento avvenuto nei consumatori per effetto della crisi. • Il piacere di coltivare l’orto. Le piante per l’orto, e in generale i prodotti necessari per la coltivazione dell’orto, stanno avendo uno sviluppo positivo. Un numero crescente di persone coltiva l’orto. C’è chi lo fa per risparmiare, chi per avere ortaggi freschi e sani o perché è stufo di mangiare verdure comprate al supermercato, che non hanno sapore né odore. Per alcuni è un bisogno fisico, di muoversi e stare all’aria aperta, per altri è un bisogno psicologico: avere qualcosa da fare e di cui occuparsi quando si è in pensione o in cassa integrazione. • La riduzione delle dimensioni. Una percentuale importante di clienti cerca di risparmiare privilegiando i formati più piccoli, che costano meno: “tanto cresceranno, basta avere un po’ di pazienza”. Pertanto si vendono più facilmente le varietà
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Editoriale / XXXXXXXXXX di FRANCESCO TOZZI tecniche GLI INDICI DELLA SERRA FREDDA Peso % sul fatturato totale Dal 15 al 22% MOL obiettivo 45% Rotazione obiettivo • Stagionali: 35-40 • Ortaggi: 60 • Altre piante: 10-15 % del buttato • Stagionali: 4-5% • Ortaggi: 7% • Altre piante: 3-4%
in vaso piccolo e con un prezzo contenuto rispetto a quelle in vaso medio o grande, anche se più belle e sviluppate. • La contaminazione con altri reparti. L’orientamento dei produttori verso i formati più piccoli e meno costosi ha favorito la migrazione di alcune varietà di piante dal vivaio alla serra fredda. Si tratta soprattutto di piante con foglie colorate e vivaci, apprezzate per l’effetto estetico paragonabile a quello di una pianta fiorita. • La preferenza per le piante che danno poco da fare. La scelta dei clienti è sempre più orientata verso varietà di piante resistenti, generose nella fioritura e che richiedono poche cure. Se il costo è contenuto, è una ragione in più per acquistarle. Per valorizzare appieno queste tendenze, specifiche della serra fredda, è importante considerare anche i cambiamenti dei consumatori e delle abitudini d’acquisto. GESTIRE LO SPAZIO COME IN UN TABLET
La tradizionale concezione dello spazio commerciale suddiviso per reparti,
PREZZI AGGRESSIVI SUI PRODOTTI DI ALTO VALORE Non si tratta di offrire tutto a prezzi scontati. La perdita di marginalità avrebbe effetti deleteri sui conti dell’azienda. Si fanno prezzi molto convenienti sui prodotti di maggior interesse in quel momento. Per un tempo molto breve: un giorno o due. E col supporto di una buona comunicazione. In tal modo i clienti hanno la percezione della convenienza e ricordano il garden come punto vendita in cui si possono fare buoni acquisti. Combinando abilmente le promozioni sui prodotti di maggior interesse con allestimenti curati che valorizzano i prodotti complementari, si ottiene il duplice effetto di alzare il numero degli scontrini ed il valore medio della battuta di cassa. Questa strategia è particolarmente efficace quando si riesce ad anticipare la stagione, uscendo con prezzi imbattibili prima della grande distribuzione e dei concorrenti.
settori e famiglie merceologiche, dove ogni prodotto ha una sua precisa collocazione, come un libro di storia in una biblioteca, sta evolvendo sempre più verso una concezione dello spazio in funzione dei bisogni del momento del consumatore. Il negozio è attrattivo per il cliente nella misura in cui “funziona” come un portale consultato dal tablet o dallo smartphone: uno sguardo all’insieme della pagina con le proposte e i temi del momento, e poi via con un tocco verso l’approfondimento o la pagina specifica. Immaginiamo allora la serra fredda come una schermata del tablet con una serie di icone che rappresentano le proposte specifiche della stagione. A marzo ci saranno i balconi fioriti, l’orto con le piantine da trapiantare, le idee per le aiuole in giardino, eccetera. A giugno: i gerani in fiore, in vaso grande, per chi non ci ha pensato in tempo e non vuol essere da meno rispetto al vicino di casa che guarda con orgoglio la fioritura dei propri gerani sul parapetto del balcone. Come
si gestisce lo spazio della serra fredda in funzione dei bisogni stagionali dei clienti? Ecco alcune linee guida. • Rinnovare le proposte e gli allestimenti in funzione dei motivi d’interesse dei clienti. Nella stagione primaverile possiamo distinguere periodi diversi: c’è il momento di predisporre l’orto e acquistare le piantine; poi c’è il momento di piantare le stagionali nelle aiuole; un altro momento importante è quello dedicato ai fiori da mettere sul balcone. Anche se diverse varietà di piante sono presenti nell’assortimento di tutta la stagione, l’abilità sta nel cogliere il momento in cui i clienti stanno per dedicarsi a una specifica attività e mettere in scena delle proposte interessanti e innovative che invoglino a realizzarle. In tal modo si allunga il periodo di vendita nella serra fredda dai tradizionali tre-quattro mesi primaverili più due autunnali a circa 10 mesi. • Disporre i prodotti complementari a fianco delle proposte. Trovare GREENUP
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IL CLIENTE “MULTITASKING” Gli smartphone, i tablet e la connettività sempre più estesa stanno abituando i consumatori ad avere qualsiasi informazione a portata di mano, con pochi “touch” sullo schermo. Acquisti che fino a pochi anni fa erano complessi e richiedevano un intermediario (per esempio i biglietti aerei nelle agenzie viaggi) oggi si fanno in pochi minuti con lo smartphone. L’abitudine al “facile” e al “tutto subito” modifica il comportamento e le aspettative del cliente anche quando entra in un garden center o in un negozio. Vuole trovare tutto ciò che gli serve in modo rapido, senza andare a cercarlo nei singoli scaffali.
tutto ciò che serve riunito in poco spazio favorisce l’acquisto: non solo quello programmato ma anche quello rammentato e quello d’impulso. Il risultato è uno scontrino più alto, frutto di un acquisto multiplo. Occorre considerare, inoltre, che molti prodotti complementari, di per sé poco attrattivi, diventano più interessanti quando il cliente vede il risultato che può ottenere grazie ad essi. Il flacone di concime rimane anonimo nello scaffale dei nutritivi. Accanto ad un vaso con una splendida fioritura acquista significato, valore e attrattiva. • Proporre soluzioni già pronte. Per esempio: le balconiere già pronte, con diverse combinazioni di vasi e fiori. Balconiere che il cliente può comprare, portare a casa e sistemare sul terrazzo senza dover comprare il terriccio, invasare le piante e poi pulire per terra. • Sorprendere il cliente con nuove idee da realizzare a casa. Il garden center che sa proporre ad ogni stagione qualcosa di nuovo e di bello suscita curiosità e interesse. Il cliente lo frequenta perché sa che troverà qualche idea nuova da realizzare in casa o nel giardino. I prodotti e le piante sullo scaffale si trovano anche al supermercato. La professionalità e la diversità del garden center sta nella capacità di sorprendere il cliente, di stupirlo ed arricchirlo con idee, proposte e soluzioni originali e innovative.
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È nato un repellente che non usa veleni, ma solamente olii essenziali. Bio, innocuo per animali domestici e bambini, efficace. È made in Italy
gni anno in Europa ci sono 321 mila infezioni causate dalla contaminazione del cibo con gli escrementi di topo. Un topo, in un anno, mangia 27 chili di cibo che ruba agli uomini, ed è portatore sano di 35 malattie tra cui alcune letali. Per affilare i denti, come gli impone la sua natura di roditore, predilige i cavi elettrici: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che metà degli incendi sviluppatisi nelle proprietà agricole in Gran Bretagna siano stati causati dai topi, che hanno roso cavi causando danni per 240 milioni, men-
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eco CURIOSITÀ Con questa invenzione Carla Delfino si è aggiudicata diversi premi nel 2014: • Il premio Donna Forza8 della Regione Lazio. • Il premio Idea Innovativa della Camera di Commercio di Roma. • Il premio UpStart della Confindustria di Salerno. • Il premio ITWIIN Come migliore innovatrice d’Italia. • Il prestigioso Cartier Women’s Iniziative Award.
tre negli USA ogni anno sono calcolati non meno di 1,5 miliardi di dollari di danni causati da incendi, con 6500 morti in circa 10 anni. Gli USA perdono inoltre 15 miliardi di dollari all’anno in agricoltura per alimenti mangiati dai topi, 19 miliardi invece in beni di vario genere, dai libri ai mobili. Pur esistendo in natura sostanze repellenti, come le radici di cipresso (ecco perché li troviamo spesso nei cimiteri) o l’urina di coyote (che però ha un odore terribile anche per gli esseri umani), ci si rivolge generalmente ai topicidi. Il problema è che sono molto inquinanti: ogni anno finiscono nel terreno e nelle falde acquifere 300 mila tonnellate di queste sostanze, che contengono veleni come il cianuro. E che non risolvono il problema, perché i topi sono organizzati in comunità e apprendono dagli errori: se uno di loro muore perché ha mangiato un’esca velenosa, gli altri non le si avvicinano più. Inoltre stanno diventando resistenti ad alcune formule e trasmettono la resistenza alle generazioni successive: in Inghilterra siamo arrivati al paradosso che alcune specie, grandi e aggressive, si cibano di esche. Ma soprattutto, ogni perdita di un membro porta a un nuovo ciclo di riproduzione: e così, se negli anni Cinquanta il rapporto uomo/topo era uno a due, oggi siamo arrivati a uno a dodici: una si-
Carla Delfino mentre ritira il premio di Cartier Womenʼs Iniziative Award.
tuazione allarmante. Inoltre, i topicidi in commercio oggi, al sapore di nocciola, cioccolato o ragù, hanno anche gravi risvolti negativi. Il primo è che un topo avvelenato impiega qualche giorno a morire, e quasi certamente diverrà preda di altri animali, che moriranno avvelenati a loro volta. Il secondo problema è che anche gli animali domestici sono attratti dalle esche, e così ogni anno, negli Stati Uniti, abbiamo 150 mila cani e gatti morti. Ma soprattutto, le esche attraggono i bambini. Ogni anno in Italia ne finiscono al pronto soccorso 1500;
OPERAZIONE COCCINIGLIA La cocciniglia è un vero flagello per le coltivazioni: le femmine adulte e le larve si cibano delle piante, deformandole e rendendo le foglie gialle, oltre a ricoprirle di secrezioni appiccicose e a far cadere fiori e frutti. Provare a debellarle con agenti chimici è difficile: hanno una corazza che le protegge e nei punti in cui la coltivazione è fitta non si raggiunge una piena efficacia; spesso sopravvivono alla disinfestazione ripresentandosi poco dopo. Koppert ha lanciato un nuovo metodo, efficace e verde al 100%, per combattere queste infestazioni: le larve del Cryptolaemus montrouzieri. Voraci predatori delle cocciniglie, allo stadio adulto sono molto mobili e tendono a non restare nello stesso luogo a lungo; per questo vengono vendute, con il nome commerciale di Cryptobug-L, allo stadio larvale. Le larve infatti non si spostano molto, e hanno un grande appetito: gli studi mostrano che nel giro di due-tre giorni riescono a sconfiggere definitivamente la cocciniglia. I vantaggi sono molti: prima di tutto, le larve arrivano più affamate che mai, stabilendo una rapida azione. Inoltre Cryptobug-L può sostituire i trattamenti chimici, non ci sono più residui chimici sulle piante e il rischio di resistenza si riduce notevolmente. Cryptobug può essere usata anche come metodo preventivo: le sperimentazioni hanno mostrato che le coltivazioni in cui viene inserita allo stadio adulto, dando il via in autonomia al suo ciclo vitale, non vengono colpite dalla cocciniglia.
negli USA 58 mila. E l’anno scorso ne sono morti 17. “Salvarne anche uno solo”, ha detto Carla Delfino, intervistata da Elle “giustifica il mio lavoro”. Imprenditrice siciliana, 54 anni, si è messa tre anni fa a studiare i topi e un modo per arginarne la diffusione. “L’obiettivo non è eliminarli completamente: al mondo ci sono molte specie animali che si cibano di questi piccoli roditori, e ne dobbiamo tutelare la sopravvivenza”, ha spiegato, “però bisogna bloccare il fenomeno della riproduzione selvaggia, riequilibrare il rapporto fra uomini e i topi”. Così è nato ScappaTopo®, un repellente completamente naturale, a base di olii essenziali, senza effetti collaterali per uomini o animali, che attacca, senza ucciderli in modo virtuale, tutti i sensi dei topi e li obbliga ad allontanarsi tenendoli lontani dalla zona trattata. Il profumo, per noi gradevole, attiva nei topi la reazione istintiva di repellenza, obbligandoli ad allontanarsi. La sua efficacia è stata testata dalle Università di Roma e di Napoli. A differenza dei topicidi, non crea resistenza, quindi può essere utilizzato anche per lungo tempo. Rispetta l’ambiente e rappresenta una valida alternativa “verde” all’uso di topicidi, più pericolosi ed inquinanti. In pratica, innalza una bio-barriera invisibile a protezione della casa o degli ambienti di lavoro. (www.scappatopo.it) GREENUP
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La vendita dei
fiori recisi
RIMANE SEMPRE UN’OPPORTUNITÀ, MA SERVE INVERTIRE LA TENDENZA: “PREZZO BASSO” A FAVORE DEL PREZZO “EQUO PER UN PRODOTTO DI QUALITÀ”
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o paura che questa volta mi caccerò in un ginepraio sollevando polemiche infinite. Ho chiesto a Matteo Ragni qualche suggerimento sui temi da trattare in GreenUp e lui prontamente ha risposto: “La vendita dei fiori recisi nei garden”. È un tema scottante per diverse ragioni, la prima è che il settore dei fiori recisi è quello che è stato più colpito dalla crisi economica e dal calo dei consumi; la seconda va ricercata dall’incapacità degli operatori dei garden di sostenere il loro mestiere e il mercato, basti pensare ai prezzi elevati di alcuni e quelli da fame a livello dei venditori agli angoli delle strade, di altri. Con tutto quello che ci sta in mezzo. Ovviamente vi sono altre ragioni che non è il caso di evidenziare, ma alla base vi è sempre la cultura della “rapina”, ovvero cercare di incassare il massimo dando il minimo e se possibile anche nulla. Questa mancanza di professionalità e di serietà ha portato il consumatore a orientarsi verso altri prodotti, come le piante in vaso ma sempre nella direzione “del basso costo” e quindi “dell’usa e getta” . Certamente non tutti i garden si comportano in questo modo, ma quelli che operano professionalmente, spesso, sono i primi a soffrire e a pagare per questa situazione, ma sia chiaro, questa prassi di operare penalizza tutto il settore e non solo i “buoni”. Vendere i fiori recisi nel garden è una faccenda impegnativa e va affrontata seriamente, con professionalità e pazienza. Il mondo dei fiori recisi è “veloce”, “dinamico” e “quotidiano” ma per rilanciare questo settore occorre dapprima saper riconquistare la fiducia dei clienti, creando l’aspettativa e questo processo potrebbe durare anche due o tre anni di “seria” attività. In questo primo articolo mi limiterò a pormi e a porvi delle domande essenziali che dovrebbero aiutare a riflettere i gardenisti che desiderano avventurarsi nel mondo del fiore reciso o a quelli che già vi operano. 1) Avete a disposizione o siete disposti a trovare e ad assumere un fiorista capace e con una buona esperienza nel settore? Questo punto è essenziale, perché senza una persona capace non si può pensare di strutturare il comparto dei fiori recisi; molti commercianti e brokers propongono a chiunque, clienti GDO, GDS o garden, di vendere bouquet e fiori suggerendo che non è “necessario conoscere i fiori per venderli”. Orbene, questo è assolutamente falso ed è il primo passo verso la decadenza di un prodotto bello e amato dalla gente. Chi conosce i fiori è in grado di
giudicare la loro qualità, la freschezza, l’uniformità e la differenza della durata delle diverse specie e varietà, insomma chi conosce sa quando si acquista e si vende un prodotto di qualità. 2) Sino a quale livello di specializzazione nei fiori recisi volete addentrarvi? È sufficiente vendere bouquet e mazzi di fiori, o volete occuparvi anche di consegne a domicilio, allestimenti, matrimoni e quant’altro? Secondo la mia opinione un garden, almeno inizialmente, dovrebbe specializzarsi nella vendita di fiori e bouquet. Gli allestimenti necessitano di maggior personale, spazio e magazzino con articoli e prodotti diversi. I fattori che dovrebbero aiutare a scegliere una direzione o l’altra sono molteplici e possono dipendere anche dagli spazi di mercato lasciati liberi o già occupati localmente. A volte è più utile una collaborazione con il fiorista locale, vale a dire servire la clientela limitandosi a bouquet e mazzi di fiori, raccogliere gli ordini per gli allestimenti o invitare i clienti dal fiorista. Insomma, vi sono molte variabili e ognuno dovrebbe analizzare specificatamente le peculiarità del mercato nella sua area. 3) Quanto spazio dedicare al settore dei fiori recisi, quali e quante celle frigorifere? Quanti metri quadrati climatizzati? Altri sistemi alternativi? Ovviamente lo spazio va suddiviso in: esposizione, confezionamento, lavorazione, magazzino e/o conservazione. Quando si osserva un garden, viene spontanea la sua classificazione in base alla localizzazione e alla clientela, vale a dire: classe elevata, media e bassa. Ovvio abbastanza, classe elevata è sinonimo di prezzo adeguato eccetera eccetera. Orbene, io credo che il posizionamento del prezzo dei fiori recisi e dei bouquet una volta tanto nei garden dovrebbe essere il risultato di una scelta ponderata e basata sulla qualità elevata. Tanti, troppi, svendono i fiori! Serve invertire questa tendenza e per farlo occorre pazienza. Formazione degli addetti, formazione dei clienti, prodotti e qualità innovativi e tanta promozione. Invertire la tendenza sul “prezzo basso” a favore del prezzo “equo per un prodotto di qualità”. Si può fare! Nel prossimo articolo, contestazioni e polemiche permettendo, inizierò a parlarvi delle scelte di prodotto e delle strategie per far comprendere al consumatore che vale la pena pagare qualcosa in più per un buon prodotto.
Senza una persona capace non si può pensare di strutturare il comparto dei fiori recisi» «
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