TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Anno XVII - Aprile 2015
20
pagine di Speciale
PRIMO PIANO Cos'è un garden center? Il racconto di Sue Allen
NUOVI BUSINESS
Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
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WOLFGANG HOFER è il consigliere di amministrazione di IFS, società che controlla il marchio TUTTOGIARDINO in italia. In tutto 286 negozi
Food, un campo da esplorare
ANDAMENTI Bio, garden vs GDO
TUTTOGIARDINO FRANCHISING DI SUCCESSO
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Editoriale / QUESTO MESE
E tu quale opportunità
scegli?
riferimento per la città (pagina 26). Si parla già di Natale e di trend legati a questa festività con il Natural Ispiration di Camaflor, con il colore del legno e il sapore della tradizione. A pagina 42, facciamo il punto sul food, grazie al contributo di Alberto Bulzaga, Lorella Ansaloni Morselli, Gigio Fasoli e Roberto Zanoni che hanno creduto nell’opportunità dell’alimentare, una dichiarazione su tutte: “Il fatturato c’è, il numero di scontrini è interessante e sui margini stiamo lavorando”. E ancora, a pagina 46 mettiamo l’accento sugli slogan, ricordando quanto siano fondamentali per catturare l’attenzione del cliente. E non è finita: il progetto Il Mondo delle Petunie dell’Azienda Agricola Paolo Bonini, il bel lavoro che Weber sta facendo sui bbq per i garden, l’iniziativa di Giorgio Tesi Group con il progetto Pinocchio sempre per i centri di giardinaggio. E cosa dire dell’opportunità di leggere da questo numero (e per tutti i prossimi!) i racconti di Sue Allen con la sua grande esperienza di gardenista, grazie Sue! Insomma, quale sarà l’opportunità che troverà il tuo cliente appena varcherà la Francesco Tozzi soglia del tuo punto vendita?
SPECIALE ORTO&AROMATICHE Supplemento al numero 151 di GreenUp
ANDAMENTI TENDENZE, DATI E NOVITÀ
PROPOSTE Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
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n numero ricco di opportunità, sia commerciali, sia sul fronte gestionale. Per conquistare l’attenzione di consumatori, ma anche per migliorare la presentazione dei punti vendita. Iniziamo subito con le piante, ed ecco a pagina 20 le medaglie d’oro alle migliori ibridazioni del 2015 selezionate da Fleuroselect, varietà che potrebbero fare la differenza nella prossima stagione. E poi, “l’effetto garden” di Vivai Lavermicocca, un piccolo punto vendita di Bari che ha saputo reinventarsi e trovare una nuova via commerciale, diventando, grazie a un programma articolato di corsi, un punto di
COME PREPARARE L'ASSORTIMENTO IDEALE
GESTIONE PROGETTARE LO SPAZIO ESPOSITIVO IDEALE
15 nuovi
prodotti da
esporre
E l’opportunità dell’orto, ne vogliamo parlare? Certo! Assieme a questo numero troverete l’allegato ORTO&AROMATICHE interamente dedicato a questo argomento: tendenze, novità, prodotti correlati e suggerimenti su come organizzare al meglio il reparto dedicato a questa famiglia merceologica.
FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE
GREENUP
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Editoriale / IL PENSIERO di ANNA PIUSSI
acqua piovana è la migliore per le piante, ma ci sono altri buoni motivi per pensare alle cisterne di raccolta. L’acqua costa, a nessuno piace sprecare soldi, e chi ama le piante cerca anche di vivere in maniera più ecologica. Ogni millimetro di pioggia che cade su superfici abitate aumenta il carico sulla rete di smaltimento delle acque, con allagamenti sempre più frequenti nelle città, e fiumi che rompono le sponde. Ogni cisterna di raccolta, ogni tetto verde, ogni angolo di terra coltivato contribuisce a limitare i fenomeni di erosione ed esondazione nel nostro paese. Pensiamo anche alle nostre estati, normalmente siccitose, in cui diventeranno sempre più frequenti le restrizioni sull’uso di acqua potabile. In Inghilterra ogni volta che non piove per più di tre settimane i giornali annunciano: “Emergenza siccità!”. Fanno tenerezza, a chi regolarmente passa tre mesi senza pioggia. Lì impongono subito il divieto di lavare la macchina, di usare l’idropulitrice sul selciato o annaffiare piante con acqua potabile – e i vicini non chiudono un occhio, per cui fioccano multe anche per chi ha un orto da accudire. Quando vai in visita da amici inglesi passi il tempo in giardino (qui si passa più tempo a tavola, lì non vale tanto la pena) dove ti vengono presentati con orgoglio i due più grandi amici del giardiniere inglese: il composter e la cisterna dell’acqua. A casa abbiamo una cisterna interrata da quindicimila litri, appena sufficenti per una casa a basso consumo, visto che la usiamo anche per lo sciacquone dei bagni. Il troppo–pieno di questa cisterna va a quella per l’orto. Adesso sto cercando un altro contenitore per raccogliere l’acqua della tettoia. C’è qualcosa di particolarmente soddisfacente nell’avere una cisterna a vista, fare toc toc sul lato per sentire se è piena, riempire l’annaffiatoio dal rubinetto senza pompe elettriche. Ho cercato a lungo online e forse troverò qualcosa presso un fornitore edile ma ancora non sono convinta – una cisterna deve essere capiente ma anche bella, e non costare una follia. In Nord Europa c’è un’ampia gamma disponibile, dalle cisterne in resina in imitazione coccio a quelle coperte di legno, a colonna snella,
L´
ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
Usiamo le cisterne LE SCELTE PER INNAFFIARE SONO TANTE, MA CHE L’ACQUA PIOVANA SIA LA MIGLIORE NON SI DISCUTE. BASTA COL PREGIUDIZIO CHE RACCOGLIERLA SIA “DA POVERACCI” 6
GREENUP
di molte varietà. Andrebbe proposta e venduta come fiore all’occhiello del giardino mentre qui sembra proposta come una cosa esotica, o da poveracci, e si trovano cisterne carissime oppure un po’ utilitarie, da orto comunale. Il mio giardino non lo annaffio affatto. Le piante piccole, messe a dimora in autunno, hanno il tempo di mettere giù radici, ancorarsi e cercare acqua, e sopravvivono bene. Le annaffio quando necessario nei primi mesi dopo l’installazione, pianta per pianta. Una pianta cresciuta “duramente” sviluppa più tessuto legnoso, spinge più a fondo le radici alla ricerca di acqua, e diventa autonoma. Sono totalmente talebana sui sistemi di irrigazione? Macchè, sono anni che voglio mettere l’irrigazione automatica nell’orto perchè le verdure vogliono acqua, e non lo annaffio mai abbastanza. E’ solo una questione economica. Per il momento costa meno educare i bambini ad annaffiare l’orto (col marito ho fallito) e investirò in barrette Kinder e macchinine. L’irrigazione nelle bordure può servire per i primi anni di vita di un giardino, per permettere alle piante di stabilirsi, e venire spenta in seguito. Verrà a costare meno che la presenza continua di un giardiniere che bagna a mano e un impianto ben progettato spreca meno acqua. Per le bordure è ideale il tubo poroso, coperto da pacciamatura, che bagna la terra e non le foglie. In questo e ogni altro aspetto di progettazione la pianificazione è essenziale. Il sistema di irrigazione influenza la scelta di piante. Mi è succeso di fare delle bordure xerofile, alle quali il cliente ha aggiunto un sistema di irrigazione a mia insaputa. In
capo a sei mesi di irrigazione due volte al giorno – anche d’inverno – erano marcite santoline, timi e rosmarini, di altre piante avevo traccia solo nel progetto stampato. Mi appassiona progettare giardini a risparmio d’acqua, adatti all’ambiente mediterraneo. Il cliente ideale esiste, è quello che mi ha chiesto di progettare un giardino resistente al secco, inserito nell’ambiente. Ma con un pratino. Non si è tirato indietro quando ho detto subito che non amo i campi da golf, e non avrebbe mai avuto il pratino all’inglese, ma che poteva avere un giardino senza bisogno di irrigazione permanente, robusto e profumato quanto la macchia mediterranea circostante. Investe ora, per risparmiare dopo, in soluzioni che permetteranno al giardino di diventare “indipendente” nel corso di un paio di anni. Una seconda cisterna di acqua piovana, piante xerofile,
acqua deve essere capiente ma anche bella, e non costare una follia Una cisterna dell’
prati di Phylla nodiflora, che non richiedono irrigazione ma costano oltre il doppio al metro quadro rispetto a un prato a rullo e pacciamatura in lapillo. Non potendo piantare d’autunno, e con vari esemplari di piante grandi, è stato necessario un sistema di irrigazione per tutte le bordure. Vedendomi rodere le unghie, l’installatore del sistema di irrigazione mi ha fatto presente che circa 600 metri quadri di quel giardino consumano, in una settimana, quanto 400 metri quadri di un giardino “tradizionale” consumano al giorno. E ha aggiunto: «Fra un anno, un anno e mezzo, spegni tutto. Con le piante che hai scelto non ci sarà più bisogno di irrigazione». Ah che sollievo: ho fatto un giardino che non avrà bisogno di una flebo per tutta la vita. Per le piante in vaso alle volte l’irrigazione automatica è l’unica salvezza, altrimenti è impossibile andare via anche solo per un weekend a luglio. Si può evitare il groviglio di tubicini che lo rende così brutto normalmente, attaccando il tubo principale dell’acqua sotto il parapetto del muretto o la ringhiera perimetrale, dove si vedrà di meno e non contribuisce a trattenere foglie e sporcizia. Ricordarsi che l’irrigazione è uno strumento che va gestito e controllato: controllare che le piante abbiano una quantità di acqua proporzionata alla loro necessità. Testare, correggere, adattare. Se possibile, irrigare con acqua piovana, altrimenti controllare regolarmente che i tubicini non si siano intasati di calcare. Il giardino non è una macchinetta radiocomandata e ogni buon giardiniere lo deve guardare da vicino – anche l’irrigazione più evoluta è al servizio dell’osservazione personale.
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Sommario 151 Aprile 2015
PRIMO PIANO
TENDENZE
16 DISTRIBUZIONE
Tuttogiardino, franchising di successo di Francesco Tozzi
20 NOVITÀ
And the winner is… di Matteo Ragni
42 FOOD 45
46 GESTIONE
Dirlo è facile, con uno slogan è meglio di Nicolò Pensa
23 PERSONAGGI
Cos’è un garden center? di Sue Allen
26 FOCUS
Lavermicocca, effetto garden di Francesco Tozzi
28 TREND
Natural inspiration di Marta Meggiolaro
Un campo da esplorare di Stefania Medetti Vedi alla voce franchising di Stefania Medetti
48 PRODUZIONE 50
MERCATI
RUBRICHE
54 PIANTE E FIORI
Febbraio, aumentano le esportazioni di Paola Lauricella
56 ANDAMENTI
Garden vs GDO di Uberto Marni
59 AZIENDE
Agrochimica cambia stile
13 GREENSHOP
Il meglio in primo piano
30 NEWS
Brevi dal mercato
32 NEWS/EXTRA
Ciao Anna Maria di Arturo Croci
34 NEWS/DAL MONDO
Dalle associazioni estere
Il Mondo delle petunie di Matteo Ragni BBQ in controtendenza di Marta Meggiolaro
36 BUSINESS VERDE
Mille splendidi soli di Marta Meggiolaro
52 VIVAIO
39 ECONOMIA & GARDEN
Essenziali per il garden! di Francesco Tozzi
Fattura elettronica obbligatoria di Jessica Bertoni
61 GREENUP TECNICHE L’arredo esterno di Jurg Burger
63 GREENUP ECO
Aumenta l’IVA per il pellet a cura di Filippo Terragni
pag - 6
Supplemento al numero 151 di GreenUp
pag - 20
pag - 13 ANDAMENTI TENDENZE, DATI E NOVITÀ
Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
PROPOSTE
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20 pagine nuovi prodotti da per organizzare esporre al meglio il reparto orto e aromatiche
COME PREPARARE L'ASSORTIMENTO IDEALE
GESTIONE
PROGETTARE LO SPAZIO ESPOSITIVO IDEALE
pag - 36 GREENUP
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GLI EDITORIALI 5
6
QUESTO MESE E tu quale opportunità scegli? di Francesco Tozzi IL PENSIERO Usiamo le cisterne di Anna Piussi
82 PEPE VERDE
Fiori recisi, strategie di vendita di Arturo Croci
pag - 23
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
N° 151 - Aprile 2015 DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni REDAZIONE Jessica Bertoni, Marta Meggiolaro, Filippo Terragni GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon
COLLABORATORI Mauro Consilvio (fotografo), Jurg Burger, Arturo Croci, Laura De Bernardi, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Uberto Marni, Stefania Medetti, Gabriele Parimbelli (esperto in visual merchandising), Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO Sue Allen, Lorella Ansaloni Morselli, Paolo Bonini, Alberto Bulzaga, Raffaele Corvi, Gigio Fasoli, Mauro Giovanazzi, Cosimo Lavermicocca, Paolo Notaristefano, Lucrezia Pagano, Annalisa Paniz, Alessandro Radin, Romina Tribi, Ufficio mktg Compo, Roberto Zanoni PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello / info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)
pag - 42
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Garden center e centri di giardinaggio
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Agrarie, consorzi e cooperative agrarie
FILOSOFIA EDITORIALE
ASSOCIATA AD
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In ed distr en ia ti
GDS, GDO e grossisti
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GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.
Tendenze, consumi, leggi, normative e andamenti di mercato del settore green/gardening e della piccola agricoltura amatoriale. Reportage e analisi della distribuzione tradizionale e moderna italiana ed estera.
Laboratorio
verde
GreenUp è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice:
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Flortecnica e vivaismo greenstyle businessverde.com Bottega editoriale
Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevola- re l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
PREZZO DI COPERTINA: 3,00 Euro • ABBONAMENTO DA 8+1 NUMERI: 25,00 Euro
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TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
Flortecnica e vivaismo
N U O V O. PA S S I O N I D A C O LT I VA R E N E L V E R D E
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PRIMAVERA 2015 | numero 20
dal 1977 informa il settore
TRIMESTRALE NUMERO 20| PRIMAVERA 2015 - EDIZIONI LABORATORIO VERDE SRLS
Gennaio/Febbraio n. 1/2 • anno XXXIX
Anno XVII - Marzo 2015
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I titolari di NUOVA AGRARIA il giorno dell’inaugurazione del nuovo punto vendita di circa 2mila metri quadrati
Una selezione delle varietà premiate all'IPM di Essen
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12 Garofani PRIMO PIANO / tecniche
IN GIRO PER GIARDINI (SEGRETI)
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150 NUMERI Dall´orto al garden (e viceversa)
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Offerta diversificata per un mercato sempre più esigente
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ORTOBIO, PER CHI VUOLE DI PIÙ
NUOVA AGRARIA
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Si SALVIA chi può!
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SPECIALE
49 TENDENZE / novità
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ESTERE Nei garden inglesi si sperimenta il monitoraggio oculare
TERRICCI Il mercato torna ad essere dinamico
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TENDENZE
ANDAMENTI
Cresce l'interesse per la CELOSIA
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tecniche VIVAIO: COME RECUPERARE IL CALO DELLE VENDITE PAG.73
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Speciale
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Progetto
Floris, studi e risultati
3a edizione
dal 1977 informa il settore
realizzato da
gestione | programmazione | novità
Supplemento al numero 151 di GreenUp
Supplemento al n° 11-12/2014
CRA-FSO
Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO
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SOLUZIONI per il risparmio energetico TENDENZE e IDEE NOVITÀ e PRODOTTI COMPOSIZIONI e STRUTTURE
NUOVI IMPIANTI per riscaldare le serre ANDAMENTI TENDENZE, DATI E NOVITÀ
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Linee, forme, colori e altri dettagli
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COME PREPARARE L'ASSORTIMENTO IDEALE
GESTIONE PROGETTARE LO SPAZIO ESPOSITIVO IDEALE
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GLI SPECIALI
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Edizioni Laboratorio Verde FISSATI SUI
CONTENUTI
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Edizioni Laboratorio Verde è l’unica casa editrice di filiera che informa con prodotti dedicati i diversi target del mercato del florovivaismo: floricoltore, vivaista, garden center, agrarie, GDS e consumatore. Per una nuova identità della cultura del garden.
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Primo piano / COPERTINA di FRANCESCO TOZZI colloquio con WOLFGANG HOFER
L’insegna Tuttogiardino nasce da un’idea del Consorzio Agrario di Bolzano. Qui l’ingresso del negozio di Brunico.
I NUMERI • 2007 l’anno di costituzione di IFS • 12 i partner attivi su tutto il territorio • 286 i punti vendita attivi • 3 i soci fondatori di IFS
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FRANCHISING DI SUCCESSO Il progetto nato dal Consorzio Agrario di Bolzano ha trovato il consenso di molti imprenditori della distribuzione. Sono 12 i partener in tutta Italia e 286 i negozi già aperti
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ato a cavallo tra il 2007 e il 2008, il marchio Tuttogiardino in meno di 10 anni è diventato il punto di riferimento soprattutto dei consorzi agrari che vogliono allargare la propria offerta commerciale anche al settore del garden. A oggi i partner con cui lavora il marchio sono 12 e i punti vendita 273 in tutto il centro nord Italia. Il negozio più a sud è quello di Ascoli Piceno. L’idea è nata dal Consorzio Agrario di Bolzano, in collaborazione con i colleghi austriaci e tedeschi, e oggi la società IFS gestisce l’insegna per il nostro paese. Ma quali sono i punti di forza di questo importante sviluppo? «I nostri tre asset principali sono assistenza, assortimento e comunicazione e il nostro primo punto di forza è la capillarità – ci spiega Wolfgang Hofer, cogliere di amministrazione di IFS –. Inoltre, grazie alla centrale di acquisto riusciamo a concordare con i nostri fornitori condizioni particolari per le nostre filiali». Ma cerchiamo di capire più nel dettaglio le opportunità legate a Tuttogiardino.
Il reparto delle piante è sempre più apprezzato dai consumatori.
Reinhard Fuchs, direttore del Consorzio Agrario di Bolzano.
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Primo piano / COPERTINA
C’è una grande
potenzialità. Noi continuiamo a crescere e questo è un dato positivo LE SETTE CATEGORIE MERCEOLOGICHE • Animali domestici • Giardinaggio • Abbigliamento • Casa & fattoria • Motocoltura • Attrezzi • Agricoltura
LE TIPOLOGIE DI PRODOTTO • Crescita & fioritura • Cura & protezione • Irrigazione • Deco giardino • Tempo libero • Animali domestici • Tecnologia in giardino
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D. Uno dei vantaggi principali per quegli imprenditori che aderiscono a Tuttogiardino è sicuramente l’assistenza nella fase degli acquisti, giusto? R. «Sì, è uno degli aspetti fondamentali. Grazie a una centrale di acquisto e di referenziamento dei prodotti, riusciamo a concordare condizioni particolari con tutti i fornitori, a vantaggio dei nostri 273 affiliati, che possono poi effettuare direttamente gli acquisti in base alle loro necessità. Inoltre, è possibile comprare anche al di fuori degli accordi, per rispettare rapporti territoriali che ogni singolo imprenditore ha in essere». D. I vostri interlocutori sono principalmente i consorzi agrari? R. «Lavoriamo principalmente con i consorzi e le cooperative agricole, anche perché il progetto nasce dal Consorzio Agrario di Bolzano, quindi è un canale distributivo che conosciamo meglio, con il quale abbiamo una certa familiarità, ma questo non vuol dire che non prendiamo in considerazione altre realtà private, come agrarie e garden center». D. Qual è il format ideale di un negozio Tuttogiardino? R. «Il negozio tipico ha una metratura che varia dai 400 agli 800 metri quadrati e prende in esame sette differenti merceologie: animali domestici, giardinaggio, abbigliamento, casa & fattoria, motocoltura, attrezzi e agricoltura. Ma questa non è la regola, lavoriamo con imprenditori che hanno a disposizione spazi più ridotti, anche solo 100 metri quadrati».
Wolfgang Hofer, consigliere di amministrazione di IFS.
R. «Di sicuro Bolzano e la sua provincia sono le aree con il maggior numero di punti vendita, in tutto 30, ma qui giochiamo in casa. Le altre zone dove stiamo lavorando bene sono Treviso, Emilia Romagna, Friuli e la Maremma». D. Avete anche dei prodotti a marchio vostro? R. «Abbiamo tre referenze con il nostro marchio: terricci, concimi, sementi e pellet. Prodotti con una qualità medio-alta che ci consentono di fidelizzare il nostro cliente». D. La crisi di questi ultimi anni ha rallentato in qualche modo il vostro piano di sviluppo? R. «Posso dirle che nonostante le difficoltà di questi ultimi anni, non abbiamo risentito molto della crisi, perché il nostro consumatore ha scelto di risparmiare su altre tipologie di prodotto e non su quelle legate al giardinaggio». D. Lei crede che il settore del garden sia ormai un canale consolidato ho ancora con potenzialità di sviluppo? R. «Non mi piace la parola “consolidare”… C’è una grande potenzialità. Noi continuiamo a crescere e questo è un dato positivo».
D. Quanti punti vendita trattano tutte e sette le merceologie? R. «Circa il 50% dei nostri negozi». D. Quanto è importante l’aspetto delle piante nei negozi Tuttogiardino? R. «Direi che negli ultimi anni l’area merceologica delle piante è sempre più interessante per i nostri punti vendita, tendenza che ci ha spinto anche a raggiungere un accordo con Fai Spa, Filiera Agricola Italiana, un progetto di Coldiretti». D. Quali sono le zone geografiche più dinamiche?
L’interno di un negozio con evidenti le sette zone merceologiche.
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RISULTATI IN
TEMPO RECORD
Primo piano / NOVITÀ di MATTEO RAGNI
Fleuroselect ha assegnato le medaglie d’oro alle migliori ibridazioni del 2015. Belle e originali, sono piante da tenere in considerazione 1. CALAMINTHA NEPETA MARVELETTE BLUE – VAN HEMERT & CO Il colore intenso blu-viola e il forte profumo di Marvelette Blues non può fallire nell’attrarre l’attenzione dei consumatori, che vorranno portare nei loro giardini i grandi fiori blu-viola che la pianta produce in massa sulle spighe erette sopra il fogliame. I coltivatori apprezzeranno questa perenne a fioritura annuale, dal portamento compatto, che si coltiva in breve tempo. Marvelette Blue accestisce molto bene ed è più nana e uniforme nello sviluppo delle altre varietà normalmente disponibili sul mercato. Grazie al miglioramento della compattezza, questa nuova introduzione è anche più facile da trasportare. Calamintha nepeta Marvelette Blue – Van Hemert & Co: colore intenso blu-viola e forte profumo attraggono i consumatori, oltre alle api e alle farfalle.
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leuroselect, l’organizzazione internazionale per il settore professionale floricolo, ha annunciato l’assegnazione di sei nuove medaglie d’oro a sei nuove varietà che saranno disponibili per i floricoltori nel 2015 e in vendita per il pubblico nel 2016. Selezionate da una giuria di esperti indipendenti nei campi sperimentali Fleuroselect in Europa, queste varietà devono dimostrare chiaramente di essere superiori alle varietà esistenti per innovazione nell’ibridazione e nella bellezza. Le sei classificate sono:
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2. COSMOS BIPINNATUS XANTHOS – VAN HEMERT & CO Xanthos in greco significa “giallo” e questo è tutto ciò che il nuovo Cosmos bipinnatus è: un Cosmos giallo. Xanthos è nano, a fioritura precoce e uniforme. È un piacere per il coltivatore poiché è nano e compatto. Le piante sono ben ramificate e anche molto adatte per la coltivazione come pianta da vaso. Grazie alla sua compattezza, Xanthos è l’ideale anche per il trasporto, e aggiunge un nuovo colore delicato nella gamma dei Cosmos compatti. Il breve periodo di coltivazione rende questa bellezza un articolo d’inizio stagione, una pianta che colpisce nell’esposizione di un garden center.
Cosmos bipinnatus Xanthos – Van Hemert & Co è il modo di inserire il giallo tra i prodotti professionali, con un colore delicato e nuovo.
3. ECHINACEA PURPUREA FEELING PINK – HM.CLAUSE
Il colore rosa crea un piacevole contrasto con il verde scuro delle foglie; l’eccezionale fioritura la rende più attraente. Echinacea purpurea Feeling Pink – HM.Clause.
Feeling Pink è più compatta e fiorifera delle altre varietà a confronto nel campo varietale; inoltre è facile da produrre grazie al ciclo colturale più breve, permettendo una maggiore rotazione nei programmi di coltivazione. Questa Echinacea purpurea è compatta e mostra una buona ramificazione basale, fiorisce più precocemente e i molti fiori rosa contrastano piacevolmente con il colore verde scuro del fogliame. I fioristi e i compratori apprezzeranno questa Echinacea purpurea per la vistosa fioritura.
4. HELENIUM AUTUMNALE WESTERN MIXTURE – HM.CLAUSE L’Helenium autunnale Western Mixture avvolgerà ogni aiola con un colore caldo e vivo rosso-giallo dall’estate alla fine dell’autunno. Questa perenne rifiorente è più bassa, compatta e a fioritura precoce. L’Helenium autunnale Western Mixture sarà molto apprezzato dai coltivatori per la precocità della fioritura e per la migliore ramificazione che permette la coltivazione in una più ampia gamma di dimensione dei vasi. Sebbene non richiesta, la spuntatura delle piante ridurrà l’altezza delle piante e favorirà la ramificazione, in questo modo si avrà una maggiore fioritura e un fogliame più sano. La sua compattezza permette efficienza nei trasporti. Il consumatore amerà questa fantastica pianta che cresce rigogliosa anche in condizioni difficili.
Come il tramonto del sole sul deserto, l’Helenium autumnale Western Mixture – HM.Clause colora il giardino di giallo–rosso fino a fine autunno.
5. OCIMUM BASILICUM PURPLE BALL – NARIC FRUITCULTURE RESEARCH INSTITUTE
Divertirsi con le aromatiche? Si può, con l’originale palla viola data dall’Ocimum basilicum Purple Ball – NARIC Fruitculture Research Institute.
L’Ocimum basilicum Purple Ball è un originale basilico viola a forma di palla fitta. Questa pianta aromatica annuale è molto originale, ha foglie piccole e profumate con fiori tubolari viola. Il nuovo colore della varietà e la forma attraente incoraggeranno i coltivatori ad inserire questa novità tra i programmi di produzione. I rivenditori potranno promuovere il valore ornamentale e culinario di questa pianta aromatica e grazie alla struttura compatta, questo Ocimum basilicum è facile da trasportare. È convincente sia come sorprendente pianta ornamentale in vaso per la cucina sia come pianta da struttura nelle cassette per balconi e in aiole. Purple Ball è un obbligo nell’assortimento delle piante aromatiche da cucina.
6. PETUNIA X HYBRIDA TIDAL WAVE RED VELOUR – PANAMERICAN SEED Red Velour è il nuovo colore nell’assortimento delle Petunie Tidal Wave. Un colore rosso unico e differente da ogni altra Petunia da seme sul mercato. Grazie al portamento ricadente, questa varietà a rapida crescita può ricoprire le recinzioni; può essere usata come una generosa tappezzante nelle aiole o per riempire ampie fioriere come pure per creazioni originali nel patio. Forte e vigorosa, richiede poche cure per il suo mantenimento. Una pianta per il paesaggismo con eccellenti prestazioni e una straordinaria resistenza alla Botrytis ed è rapida nella ripresa dopo la pioggia. La spettacolare durata dei fiori rossi di questa varietà a crescita veloce è una vera attrazione sia nei terrazzi sia nei giardini.
Colore rosso unico e differente, crescita vigorosa, e resistenza alla Botrytis: Petunia x hybrida Tidal Wave Red Velour – PanAmerican Seed.
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Imprenditrice, mamma, e sostenitrice del garden center. La donna che offrirà spunti di riflessione sul futuro delle nostre aziende.
Primo piano / PERSONAGGI di SUE ALLEN
Cos’è un GARDEN CENTER Dall’acquisto di un ettaro di terreno e di serre di seconda mano, fino all’apertura di due punti vendita: Sue Allen racconta la storia del Millbrook Garden Centre (all’inglese)
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Quaranta anni fa non avevo mai messo piede in un garden center. In effetti, ce n’erano ben pochi in Inghilterra, e anche nel resto del mondo. I garden center di quei tempi erano per lo più gestiti da famiglie con una certa esperienza nell’orticultura o da appassionati che vendevano rose spesso coltivate nei loro giardini. Col tempo, i loro clienti avrebbero richiesto anche altri articoli: fu così che le piccole imprese crebbero fino a diventare vivai addetti alla vendita al dettaglio. La svolta fu la decisione di vendere piante resistenti tutto l’anno (invasandole in grandi scatole metalliche utilizzate nell’industria alimentare) invece di “piante a radice nuda” solo in primavera e in autunno. Ecco come si sviluppò il nuovo concetto di vendita di piante e attrezzature da giardinaggio per dodici mesi l’anno. Poco a poco, il nome di “garden center” venne a designare un
Nella foto, Sue Allen e il marito Dick agli esordi.
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centro di vendita di molti più prodotti di quelli disponibili nei semplici vivai. Tuttavia, anche oggi, faccio fatica a trovare una definizione universale di ciò che rende tale un garden center. Contano le sue dimensioni? E la gamma di prodotti disponibili? Come in Inghilterra, incide la presenza o meno di un bar o ristorante, di servizi igienici e di un parcheggio asfaltato con posti ben delineati?
UN ETTARO DI TERRENO, PER “COLTIVARE COSE”
IN BREVE/1 • Nel 1976, Sue Allen e Dick acquistano una proprietà. • Nel 1977 concludono il restauro della loro abitazione e iniziano la coltivazione del terreno. • Nel 1978 decidono di dedicarsi a tempo pieno al “Millbrook Garden Centre”. • 1979: apertura del garden center, “un paio di serre di seconda mano e un prefabbricato in legno”. • 1980, si affronta per la prima volta il problema del calo di vendite invernali. Banche, fornitori e colleghi forniscono aiuto.
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Appena sposati, mio marito Dick e io sognavamo spesso di acquistare una vecchia casa da restaurare, circondata da tanto terreno. Non sapevamo bene che cosa avremmo poi fatto di tutta quella terra: avevamo solo una vaga idea di “coltivare cose”. Non avevamo conoscenze o qualifiche di orticoltura, ma eravamo felici di coltivare ortaggi e dare forma al giardino della nostra casetta. E poi, un giorno, vedemmo questa casa in vendita, con circa un ettaro di terreno in disuso. L’edificio ospitava l’ufficio di una società di progettazione dei giardini. Dick capì subito che avremmo potuto ricavare un cottage con tre camere e una casa con quattro SUE ALLEN camere. Così, nel 1976, dopo aver acquiGreenUp presenta con stato la proprietà per una cifra irrisoria, orgoglio la sua nuova editorialista. Sue Allen è stata presidente ci ritrovammo a vivere in una roulotte di dell’Associazione Internazionale dei nemmeno quattro metri, insieme a nostra Garden Center, con cui collabora ancora. figlia di tre anni, senza servizi igienici e È socio onorario di AICG e da quest’anno bagno nell’estate più torrida mai vista. aiuterà l’associazione italiana in qualità di esperta per il progetto pilota volto alla Nel 1977 vendemmo il cottage restausempre un calo di vendite nel nostro creazione di un protocollo volontario di rato con tre stanze da letto, ricavando settore. Nei centri di giardinaggio valutazione dei garden italiani. Il test abbastanza soldi da completare la nostra dei primi anni ‘80 non c’erano andurerà due anni e si concluderà casa, dove vivo tuttora. Poi ci concentramcora quelle splendide aree adibite per con la stesura di un documento condiviso con gli mo sul terreno. Lo confesso: non ci siamo mai Natale; la vendita di qualche albero di associati. ricordati di come e quando decidemmo di creare Natale vero non sarebbe certo bastata a un garden center. Dick era un ingegnere elettronico, farci sbarcare il lunario. Così, a gennaio non mentre io lavoravo in un ufficio amministrativo: sarebbe stato fummo in grado di pagare i nostri fornitori e non speravamo un cambiamento radicale per entrambi. Con nostra grande certo che la nostra attività sarebbe sopravvissuta. Il direttore di sorpresa, la richiesta dei permessi per iniziare i lavori venne banca ci consigliò invece di parlare con i nostri cinque fornitori approvata subito dal consiglio comunale. Ancora più grande fu principali. Ognuno di loro ci ringraziò per la nostra onestà e ci la sorpresa nel ricevere un prestito dalla banca: la nostra casa disse di pagare quando avremmo potuto: erano convinti che e tutti gli annessi facevano da garanzia e dovevamo pagare in primavera ci saremmo rifatti. Fu a quel punto che capimmo il 21% di interesse sul prestito. Nel giugno del 1978 nacque quanto unico e speciale fosse questo settore. Ricevemmo tantisla nostra seconda figlia. Ingenuamente, pensammo che io simi consigli da coltivatori e fornitori prima ancora di avviare il avrei potuto gestire il negozio da lunedì a venerdì, mentre Dick business e incontrammo altri rivenditori grazie alla Horticultural avrebbe continuato a lavorare presso la Electricity Authority, per Trades Association. Nessuno faceva eccezione: tutti quanti garantire almeno uno stipendio fisso in famiglia. Entro Natale non vedevano l’ora di aiutarci per garantire il nostro successo. di quell’anno, invece, decidemmo che si sarebbe dimesso per Negli anni seguenti, abbiamo ampliato gli edifici, sviluppato lavorare a tempo pieno al “Millbrook Garden Centre”, il nome un vivaio di produzione e avviato una società di progettazione scelto per la nostra attività. Sabato 3 marzo 1979 aprimmo il dei giardini. Mio marito sosteneva di avere un talento innato nostro centro, che altro non era che un paio di serre di seconda affiancato da una certa esperienza nel dare forma ai giardini. mano e un prefabbricato in legno. Il sole splendeva, arrivarono Così, quando ci ritrovammo ad assumere gente, la tecnica di centinaia di persone e guadagnammo oltre 800 sterline! Il Dick era chiedere ai candidati di mostrargli come tenevano lunedì successivo purtroppo iniziò a nevicare: Dick rimase in in mano la scopa e come sollevavano un sacco di torba da ufficio (un capanno da giardino) e guadagnammo 3 sterline. 300 litri. Come sono cambiati i tempi!
L’IMPORTANZA DEL SETTORE NATALE
FIERA PROPRIETARIA DI RESTI ROMANI
Quell’anno, l’attività si sviluppò secondo il budget previsto da Dick. Tuttavia, come ben saprete, da ottobre in poi si registra
I centri di giardinaggio si evolsero velocemente in punti di vendita muniti anche di una piccola caffetteria e la maggior
Primo piano / PERSONAGGI
parte si attrezzò per vendere prodotti natalizi. I direttori di banca erano molto felici nel constatare che i nostri guadagni erano sempre più costanti, senza quell’enorme differenza di entrate fra la primavera e tutto il resto dell’anno. Quando trovammo un campo di cavoli a circa 60 chilometri da Crowborough ma vicino alla cittadina dove entrambi eravamo nati, il direttore di banca lavorò sodo per concederci un altro prestito, al fine di costruire il nostro secondo garden center. Questo era più grande: erano tre ettari di terreno. Incappammo però in un singolare problema: nell’area vennero rinvenute tracce di reperti romani ed effettuati scavi archeologici prima di procedere con i lavori. Oggi siamo ancora i fieri custodi di tre siti di sepoltura, quattro di cremazione e tonnellate di articoli in terracotta rotti e tanti altri oggetti, tutti di scarso valore, ma che siamo obbligati a conservare. Aprimmo il nostro secondo garden center nel 1994. Capimmo subito che la presenza di un manager in entrambi i centri ci avrebbe semplificato la vita: non sarebbe stato più indispensabile presenziare tutto il tempo.
UN BUSINESS MODERNO, GRAZIE AI GIOVANI Purtroppo, tre anni dopo, mio marito venne colto da un malore mentre stavamo restaurando il nostro cottage: l’avevamo appena acquistato per trascorrerci le nostre vacanze in Bretagna. Dopo sette settimane di coma, passò a miglior vita: aveva 51 anni. Tammy, la nostra figlia maggiore si era laureata ed era all’estero a esplorare il mondo, mentre la nostra figlia minore Kirsty stava lavorando in un orfanotrofio libanese prima di iniziare l’università. Tornarono subito a casa entrambe. Ta m m y l a v o rò con me per un anno intero, mentre cercavamo di capire che cosa ne sarebbe stato del nostro futuro. Sapevamo di non voler chiudere l’azienda e così assunsi un operations manager per farmi aiutare. Tammy trascorse due anni qualificandosi come retail manager nella catena dei grandi magazzini Debenhams. Dopo il matrimonio, è finalmente tornata a lavorare per la Millbrook e, da allora, abbiamo assunto oltre 100 persone. Tammy è diventata una vera esperta in ogni aspetto dell’azienda, oltre che la mia assistente personale. Nel frattempo, anche suo marito Ben si è unito a noi, in qualità di esperto informatico (ne avevamo davvero bisogno). Ci ha guidato fino all’introduzione di EPOS, nel controllo delle scorte e degli obiettivi, nelle previsioni del flusso finanziario, e in tutti gli altri aspetti
essenziali di un business moderno. Sono andata in pensione come managing director sei anni fa. Tammy ha preso il mio posto. Di quanto difficile sia stato questo cambiamento vi racconterò in un altro articolo alla fine di quest’anno.
UN SETTORE CHE CHIEDE TUTTO Quando mi soffermo a pensare ai trentasei anni dedicati alla Millbrook, cerco di capire se ho qualche rimpianto. Abbiamo assistito a grandi cambiamenti nel nostro settore, che ha comunque sempre richiesto un impegno enorme di tempo e di energia. Dick si è perso tanti momenti importanti nella crescita delle nostre figlie: lavorava otto giorni la settimana, spesso fino a tarda notte. Il periodo primaverile poi è sempre stato difficile: ogni anno, a marzo, spiegavamo alle nostre ragazze che nei tre mesi successivi mamma e papà sarebbero stati poco a casa, e che avrebbero spesso litigato, vista la stanchezza. Uno dei vantaggi è stato che entrambe le mie figlie oggi sono due cuoche formidabili. Dopo ogni festività, per esempio a Pasqua, facevamo sempre tre, quattro giorni di vacanza tutti insieme. Poi partivamo in settimana bianca e anche d’estate con la nostra roulotte, di solito in Francia. Quelle brevi pause erano di vitale importanza per tutti noi e, dato che di cellulari ancora non ce n’erano, non pensavamo al lavoro in vacanza. Dopo tutto, se il personale assunto non riusciva a mandare avanti la baracca senza di noi, significava solo una cosa: avevamo sbagliato ad assumerli. All’inizio, i nostri vivai e garden centre rimanevano aperti anche di domenica, che di solito era il giorno più proficuo per noi. Il consiglio locale decise di chiudere un occhio. Tuttavia, nel 1994 fu introdotta una nuova legge: tutti i negozi potevano rimanere aperti, ma non oltre le sei ore. L’unica eccezione era la domenica di Pasqua, quando nessuno poteva aprire. Venne così stravolto il modo di fare la spesa degli inglesi: oggi, la domenica, spesso si va con la famiglia al centro commerciale. Secondo me, sarebbe stato meglio per tutti se fosse passata una legge che permetteva solo alle attività più piccole di aprire la domenica; tutti gli altri rivenditori (inclusi i centri di giardinaggio) dovevano rimanere chiusi la domenica. Ma questo non accade, e non accadrà mai. Nei prossimi mesi, vi racconterò di altre mie passioni e interessi. Spero abbiate gradito questa panoramica sui garden centre inglesi, apprezzandone le differenze da quelli italiani... anche se forse così diversi non sono.
centro serre prefabbricato Il nostro all’inizio? Un paio di di seconda mano e un di legno
IN BREVE/2 • Gli anni ’80 proseguono con l’espansione del garden: apertura della caffetteria e del reparto natalizio. • Nel 1994, apertura del secondo garden center “in un campo di cavoli, pieno di resti romani”. • 1997: Dick viene colto da malore e muore. Sue Allen viene aiutata dalla figlia Tammy e dal marito di lei a dirigere l’attività. • 2009: Tammy prende il posto di Sue Allen come managing director.
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Primo piano / FOCUS di FRANCESCO TOZZI
LAVERMICOCCA, effetto garden
Il vivaio di Bari ha saputo reinventarsi per trovare una nuova via commerciale e il punto vendita è diventato un riferimento per la città. Bene il programma dei corsi
I SETTORI DI RIFERIMENTO • Florovivaistica • Manutenzione spazi a verde • Garden design • Decorazioni e idee regalo • Allestimenti a verde • Articoli gardening
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l vivaio Lavermicocca, fondato nei primi anni ‘80 da Michele Lavermicocca, si è evoluto nel tempo maturando un’esperienza trentennale nel campo del giardinaggio fino a diventare una realtà forte e radicata nel territorio della città di Bari. Oggi il vivaio, diversificando la propria attività, dispone anche di un garden center attrezzato per rispondere alle diverse esigenze della clientela e il bilancio, a quattro anni dall’apertura è positivo e degno di nota: ampio assortimento di piante ornamentali da esterno, serre espositive per piante da interno, vasi di ogni forma e stile, soluzioni per ogni tipo di arredamento, terricci, concimi e insetticidi per ogni necessità. Su un totale di 15mila metri quadrati di superficie, il punto vendita occupa poco meno di 1.000 metri quadrati e si sviluppa su una pianta rettangolare. IN EVIDENZA Il consumatore entra direttamente dalla serra calda, Forti investimenti in ben assortita e con un’ampia scelta di varietà, poi pubblicità attraverso sei l’area destinata al décor e alle attrezzature e infine
Da sinistra, Grazia, Michele e Cosimo Lavermicocca.
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campagne di cartellonistica in città Ricca campagna di corsi con una zona con le piante di stagione. Da sotdifferenti tematiche tolineare il forte investimento dei titolari nelle Attività di comunicazione mirata attività di marketing e di comunicazione del con insegna e loghi dalla punto vendita – visto che il garden non ha una grafica accattivante e posizione particolarmente strategica – a partire moderna dall’insegna: moderna e accattivante. Importanti
anche le campagne pubblicitarie, attraverso sei campagne di cartellonistica all’interno della città e durante i periodo più significativi dell’anno. Ricca anche la campagna dei corsi per i clienti, sempre molto frequentati e con oggetto differenti argomenti: 50 sfumature di peperoncino (sul tema dei peperoncini), Balconfiore (per la progettazione di balconi e terrazzi), Balconorto (per realizzare un orto sul balcone), Agrumi in mostra, Rendi grandi le tue feste (per la creazione di addobbi natalizi)… Tutti appuntamenti molto frequentati con centinaia di partecipanti. Insomma, un bel esempio di come un piccolo garden in una zona non così vocata al giardinaggio, ha saputo reinventarsi diventando un punto di riferimento per i consumatori di un determinato bacino d’utenza, con risultati interessanti.
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Primo piano / TREND di MARTA MEGGIOLARO colloquio con LUCREZIA PAGANO
Natural INSPIRATION
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ortare la bellezza della natura nella festa più importante dell’anno: questo l’obiettivo che CAMAflor si è proposta per la prossima stagione natalizia. Una parte importante delle sale campionarie è stata dedicata alla presentazione delle collezioni, dove l’elemento fondamentale è stato il legno: decorazioni, oggettistica, addobbi, tutti i prodotti sono naturali e rigorosamente realizzati a mano. Solo una visita alle sale espositive può dare un’idea esatta degli articoli, ma abbiamo chiesto a Lucrezia Pagano, responsabile dell’azienda, qualche anticipazione.
Il Natale di CAMAflor riporta nelle feste invernali il calore del legno e il sapore della tradizione. Fra le novità, un abete artificiale “che sembra proprio vero” 28
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D: Cosa ha preparato Camaflor per rendere speciale il prossimo Natale? R: «La novità che ha riportato il più grande successo all’inaugurazione delle nostre Collezioni Natale 2015 è “the wood tree”: un albero completamente in legno, costruito su diversi piani e presentato in diverse misure, che ben si adatta per decorare una casa ma anche come effetto scenografico per vetrinistica». D: Qual è lo stile a cui vi siete ispirati? R: «Sono collezioni che sicuramente portano idee per un Natale allegro e se vogliamo anche un po’ tradizionalista. Fra le varie decorazioni abbiamo presentato ghirlande, coro-
ne, lanterne, luci, diversi supporti per candele, strutture con inserimento di bacche verdi, perfette per un abbinamento di colori che creino un effetto invernale». D: Cosa offre CAMAflor a chi invece desidera una proposta più moderna? R: «CAMAflor si è sempre distinta anche per la presentazione dei colori di tendenza. La sala delle esposizioni, per esempio, si divide in vari momenti che passano dall’eleganza del Ice Glacier, collezione bianca con elementi di cristallo e con effetto ghiaccio, dove troviamo fra i materiali più usati la ceramica, al classico Mystic Reddy, il rosso tradizionale, splendidamente abbinato ancora quest’anno con il bianco, per poi passare al Golden Classic, dove i colori caldi del
IN BREVE panna e oro, uniti al rosso, creano atmosfere sempre vive. Infine abbiamo Trendy Too, per chi ama le nuove tendenze: il celeste cenere insieme al ghiaccio e il rosa anticato, il tutto coordinato con elementi di neve. In evidenza anche molti elementi per arredare la tavola, diverse forme di candele decorative ed elementi per l’addobbo di vario genere, oltre naturalmente alle collezioni di fiori a steli, sia classici che natalizi, e vari pick per l’albero o per la decorazione in genere. D: A proposito di fiori artificiali, avete in serbo qualche novità per l’Albero di Natale?
R: «Gli Abeti artificiali meritano un’attenzione particolare, perché sono fra i protagonisti della festa e sempre più famiglie decidono di usare una pianta artificiale. La qualità dei nostri abeti è molto alta: solo la contestualizzazione del prodotto ci far render conto che si tratta di abeti artificiali. I vari modelli sono per forma e colore davvero molto simili, se non uguali, a quelli veri. Anche nelle varie collezioni di alberi abbiamo presentato una novità: si chiama Albero SWEEP, ed è costruito con materiale di altissima qualità, tanto da apparire come un classico Abete Normandiano che vive in natura».
• Camaflor si occupa da 25 anni di arte floreale e decorazioni per la casa, che importa da Asia e Europa. Si trova in Puglia ma sul sito è possibile acquistare online camaflor.it
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News / BREVI DAL MERCATO
GIORGIO TESI IN TERRAZZA
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iorgio Tesi Group rinnova il suo sostegno al mondo dell’arte e della cultura diventando partner tecnico della Triennale di Milano, vera e propria istituzione culturale internazionale che da decenni organizza mostre, convegni, esposizioni, iniziative nel campo del design, della moda, dell’architettura, delle arte contemporanea e della comunicazione. Lo scorso marzo è stato presentato il restyling della Terrazza della Triennale e nella nuova veste è impreziosita con un giardino arredato con piante dell’azienda pistoiese, selezionate da Antonio Perazzi, che ha curato il progetto a verde. Tesi ha fornito diverse varietà di piante, prevalentemente erbacee e aromatiche, per decorare gli stupendi locali della terrazza da cui sono visibili Parco Sempione, il Castello Sforzesco e una panoramica unica dello skyline cittadino. Il "Progetto per il restauro e il Ristorante della Terrazza" è stato realizzato da OBR di Paolo Brescia e Tommaso Principi, vincitori del bando di gara.
QUARTO NEGOZIO
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ontinua la fase di investimenti per l’insegna Giardineria. Dopo l’apertura dei due negozi bio all’interno dei punti vendita di Magenta (MI) e Olgiate Olona (VA), dove è presente anche una parafarmacia, l’insegna di Gimmy Pignatelli ha inaugurato un nuovo punto vendita a Castelletto Ticino in provincia di Novara. Un format che lascia molto spazio alla casa e al décor, agli attrezzi per il giardinaggio e al pet. Inoltre, all’interno è presente un format Naturasì per la vendita di prodotti alimentari biologici freschi e secchi con un ampio assortimento.
FLORMART PER IL PAESAGGIO
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ra le novità del 2015 PadovaFiere presenta “Flormart Garden Show”, Concorso Internazionale di Architettura del Paesaggio, che si svolge nell’ambito di Flormart giunta alla sua 66° edizione, punto di riferimento per il mercato florovivaistico. PadovaFiere intende premiare e valorizzare i progettisti, gli operatori e le associazioni pubbliche e/o private che operano nel settore del paesaggio, della conservazione della biodiversità, sostenibilità, valorizzazione e recupero di spazi verdi nel territorio. Flormart Garden Show si avvale della preziosa sinergia e del Patrocinio di UNISCAPE, il Network europeo delle Università per l’implementazione della Convenzione europea sul Paesaggio, attualmente composto da 52 membri provenienti da 16 Paesi. L’appuntamento di Padova sarà così quest’anno anche un importante momento di scambio, interazione a livello europeo per confrontarsi e approfondire in modo nuovo il tema del paesaggio. L'iniziativa ha già ricevuto il patrocinio del CNAPPC Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, della Regione Veneto, Comune di Padova, dell’Università degli Studi di Padova, della Regione Veneto, dello IUAV, Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
MYPLANT ANCORA A FINE FEBBRAIO
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onfermate le date per la seconda edizione di Myplant & Garden per il 2016. Sempre febbraio, sempre verso fine mese, dal 24 al 26. La manifestazione che ha riportato il florovivaismo nel capoluogo lombardo mette le basi per diventare uno degli appuntamenti di riferimento del mercato, dopo il buon debutto di quest’anno.
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CRESCE L’EPORTAZIONE DI FIORI
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abobank, il principale istituto di credito olandese specializzata nel credito agricolo, ha pubblicato l’aggiornamento della World Floriculture Map, un report che fotografa il settore del florovivaismo nel mondo. I fiori di grande consumo di massa vengono prodotti in Kenya, Etiopia, Ecuador, Colombia e Malaysia e tali paesi hanno aumentato le loro esportazioni in tutto il mondo, in molti casi triplicando la loro percentuale di esportazione negli ultimi 10 anni, mentre l’Olanda ha visto diminuire al 52% le proprie esportazioni sul totale delle esportazioni mondiali nel 2013 (nel 2003 occupava il 58%). Italia, Israele e Germania si assestano sull’1%, dimezzando, in molti casi, la propria percentuale negli ultimi 10 anni, la Spagna è addirittura scesa sotto l’uno per cento.
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News / EXTRA di ARTURO CROCI
la giuria tecnica, compito che ha svolto per tutte le sei passate edizioni, mettendo a disposizione tutta la sua conoscenza e contribuendo in modo essenziale allo sviluppo della manifestazione e del “giardinaggio evoluto”.
Per lei ogni articolo era come un protocollo di laboratorio, vale a dire una procedura esatta e
CIAO Anna Maria
Il nostro saluto a una delle giornaliste più fini, appassionate e competenti del giardinaggio. Mai fuori luogo Nella foto sopra, Anna Maria Botticelli mentre riceve il Garofano d’Argento.
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n queste poche righe cercherò di ricordare alcuni momenti della vita e dell’opera professionale di Anna Maria. L’amicizia che mi lega a lei risale al gennaio del 1988, quando l’ho incontrata alla conferenza stampa della prima edizione di Miflor. Abitava a Genova, dove aveva gestito dei laboratori di analisi e aveva iniziato a lavorare con i floricoltori per la promozione e la propagazione delle orchidee, in pratica tutti i laboratori nati in quel periodo si devono a lei. Anna Maria ha conosciuto Ernesto l’anno seguente e si è
poi trasferita a Milano. Si sono sposati il 19 gennaio del 1991.
Anna Maria non aveva un carattere facile, passava da momenti di disponibilità e calma alla frenesia e alla totale dedizione al lavoro, allora… guai a chi la disturbava: a seconda dei giorni le telefonate con lei potevano durare secondi o due ore.
A Milano si dedicò al giornalismo scrivendo per diverse riviste, essendo una biologa si specializzò in botanica. Per lei ogni articolo era come un protocollo di laboratorio, vale a dire una procedura esatta e verificabile.
Aveva il difetto, o forse il grande pregio, di essere istintiva, impetuosa e di dire sempre quello che pensava, questo non sempre le ha reso la vita facile ma non le ha mai impedito di prodigarsi senza limiti per gli amici. Anche per me.
Anna Maria, nel tempo, ha collaborato con tante case editrici e testate, ne cito solo qualcuna Gardenia, Donna Moderna, Il Corriere della Sera, Famiglia Cristiana. È stata, inoltre, la migliore comunicatrice che l’Ufficio Olandese dei Bulbi potesse scegliere per il nostro paese. Ha organizzato corsi divulgativi ed è sempre stata disponibile per i floricoltori che avevano idee e cercavano di sviluppare nuovi progetti.
Anna Maria era una donna positiva: in questa società, nel mondo del giardinaggio e con le persone che incontrava, ha fatto sino alla fine la sua parte con responsabilità e consapevolezza.
verificabile
Ha pubblicato diversi libri e manuali, anche tradotti in altre lingue, cito solo gli ultimi tre volumi: “Orchidee” e “Bonsai” di Crespi, scritti con Fabio Petroni nel 2013 e 2014 ed è dello scorso anno anche il suo ultimo contributo alla cultura del verde e del giardino “Il giardino del Negombo, Ischia” scritto per i Grandi Giardini Italiani. Nel 2005 l’Associazione Culturale i Fiori di Giarre e dell’Etna ha conferito ad Anna Maria, per il suo lavoro di divulgazione, il prestigioso premio “Il Garofano d’Argento”. Oltre alla collaborazione con Euroflora e diverse altre manifestazioni, Anna Maria approdò a Orticolario nel 2009 e oltre all’attività giornalistica, entrò a far parte del-
Anna Maria, per me tu sei stata una grande amica e compagna di viaggio, io non so dove tu stia andando. So, dove rimani: nei miei pensieri e di chi ti ha conosciuta, nei giardini, nei fiori che ogni primavera tornano a sbocciare…
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News / DAL MONDO
DALLE ASSOCIAZIONI ESTERE
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i è tenuto a febbraio il congresso annuale dei presidenti a Zurigo, ed è stato bello: i danesi hanno offerto una presentazione del programma eccellente per la visita in Danimarca di quest’anno. Le offerte per ospitare i congressi occupano tutti gli anni fino al 2022, e questo mostra quanto interesse susciti nei membri dell’IGCA la possibilità di visitare gli altri paesi. Il beneficio che si ottiene da questi congressi non può essere quantificato: sono momenti davvero molto fecondi. Se state pensando di venire al congresso in Danimarca, registratevi presto: i posti sono già quasi esauriti. IGCA vi tiene informati tramite i social: quest’anno vorremmo raggiungere 1.000 like in Facebook, quindi condividete la pagina e fatela conoscere ad altri garden! www.intgardencentre.org
CANADA I garden center canadesi hanno lanciato ufficialmente la gift card: elettronica che si carica sugli smartphone invece che essere fisica, di carta, e opera sul circuito MasterCard. Questo strumento offre molte opzioni ai consumatori, soprattutto per chi cerca regali per chi non vive nella stessa città. E naturalmente ci si sta occupando dell’organizzazione del congresso ICGA 2017, che si terrà nella “Golden Horseshoe” area (che include Toronto e le cascate del Niagara) , nell’anno tra l’altro del centocinquantesimo compleanno del Canada. Sarà un anno ricco di eventi e l’occasione per vedere i garden più belli e innovativi.
GRAN BRETAGNA I membri della GCA inglese hanno concluso il 2014 con una buona stagione natalizia, con circa un +9% rispetto all’anno precedente, grazie al bel tempo della primavera in cui si sono vendute molte più piante rispetto ai due anni precedenti. Anche se non sono state vendite da record, è stato un sollievo vedere che le vendite stanno riprendendo. Alla fine di gennaio si è tenuta la conferenza annuale a Carden Park, vicino a Chester, dove l’economista Roger Martin-Fagg ha detto che quest’anno sarà brillante per i garden center.
DANIMARCA Si prepara a dare il benvenuto al 57esimo Congresso internazionale dei garden center, che si terrà dal 9 al 14 agosto. Il magazine gratuito per i clienti “Haveglæder” (“La gioia del giardino”) viene pubblicato per la prima volta con quattro uscite: due in primavera, una in estate e una in autunno. L’app collegata, uscita nel 2013, ha avuto un grande successo ed è stata eletta migliore app della settimana in uno dei programmi televisivi danesi.
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IRLANDA L’andamento del mercato in Irlanda è positivo, con un +4,22%, la crescita più alta dal 2007. È importante però notare che molte delle vendite sono state fatte con pochi margini di guadagno, come accade in particolare con l’aggressiva campagna dei “black Friday”. Retail Excellence Ireland ha creato un nuovo settore, il REI Garden Group, che organizzerà una campagna marketing chiamata “GroMór”, che significa “crescere in grande”. Lo scopo è suscitare attenzione fra la gente di 35–40 anni, che non frequenta i garden, è estesa a tutta la nazione ed è presente sui social.
AUSTRALIA In Australia è il primo anno di promozione dei garden. La campagna si chiama RELEAF e coinvolge più di 100 garden center, oltre ai fornitori. Questa attività promozionale è nata in collaborazione con dei garden center inglesi che hanno offerto il loro know-how, in particolare i tre obiettivi: • organizzare un weekend pieno di appuntamenti e divertimento in tutta Australia • coinvolgere la gente nel giardinaggio • raccogliere fondi per beneficenza Il programma ha motivato, unito, entusiasmato e ispirato i garden, che hanno organizzato molti eventi originali. I media hanno supportato l’iniziativa e si sta già organizzando l’evento 2016.
FRANCIA Il 2014 è stato un anno povero per i garden francesi, molto simile al 2013, anche perché il meteo non è stato migliore. I consumi sono scesi dello 0,2% a causa dell’aumento della disoccupazione ma soprattutto delle tasse: +3% per piante, bulbi, semi e pets, e in luglio un ulteriore rialzo del 10% per il pet. Solo il decor e gli altri prodotti della casa hanno avuto un incremento delle vendite: +3.5% rispetto al 2013. Ma dato che il 2013 è stato un anno molto difficile, con un crollo del 6,4% in confronto al 2012, non possiamo ancora dire che il mercato stia uscendo dalla crisi.
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Business verde / NOVITÀ di MARTA MEGGIOLARO
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MILLE SPLENDIDI Le Delosperma sono ottime piante per vasi, aiuole, giardini rocciosi e per i tetti verdi. Fioriscono fino all’autunno. E senza pretese, a parte il pieno sole
Diverse varietà di Delosperma accostate in vasi differenti rallegrano e colorano. In mix sono una carica esplosiva, che dura a lungo, senza bisogno di molte cure.
LE QUALITÀ • Fiori dall’ estate all’inizio dell’inverno • Resistenti al freddo • Varietà a portamento compatto • Resistenti alla siccità • Colori brillanti
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utto nasce dal D e l osp e r m a c oo p e r ii, d a l D e losperma cong e s t u m Ye l l o w, e da Koichiro Nishikawa, un ibridatore giapponese, che quindici anni fa inizia la selezione e l’ibridazione di Delosperma per ot tenere piante resistenti alla siccità, di rapida crescita e con bei fiori colorati. In Giappone però ci voleva tropp o temp o: allora si è trasferito con tutta la famiglia in Ecuador, dove le piante crescono più ve loci. E finalmente è riuscito nel suo intento.
IL VASO IL GIOIELLO DEL DESERTO Le nuove piante di Delosperma sono interessanti perché sono facili da coltivare e da tenere: vogliono stare in pieno sole, non importa il tipo di suolo, deve solo essere asciutto. E per stimolare la fioritura basta rimuovere i fiori appassiti. Ma soprattutto, sono belle per la grande varietà di colori. La fioritura è lunghissima, da maggio all’inizio dell’inverno, fino a quando splende il sole. Sono piante resistenti e non hanno problemi a sopportare un inverno freddo: non per niente il loro nome significa “piante di ghiaccio”. www.delosperma.com
Musa è una delle novità 2015 di Erba: dalle linee pulite, essenziali, veste bene ogni tinta della scala cromatica, dai colori più forti e brillanti fino alle più delicate nuances pastello. Dotato di cestello estraibile, è disponibile in tre misure: da 25x52, 35x70, 35x90cm.
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di JESSICA BERTONI j.bertoni@laboratorioverde.net
Fattura elettronica obbligatoria DA APRILE RIGUARDERÀ TUTTA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. INOLTRE, MOLTI I BANDI DI CONCORSO EUROPEI, NAZIONALI E REGIONALI. OBIETTIVO: AGGIORNARSI
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arliamo ancora di fattura elettronica PA in quanto dal 31 marzo scatta l’obbligo di fatturazione elettronica verso tutta la PA e quindi non solo verso le amministrazioni centrali, come già avvenuto lo scorso 6 giugno. Questo vuol dire che ogni impresa fornitrice sarà tenuta ad emettere fattura elettronica verso tutta la Pubblica Amministrazione, centrale e locale.
re alle Amministrazioni destinatarie. Il Sistema di Interscambio non ha alcun ruolo amministrativo e non assolve compiti relativi all’archiviazione e conservazione delle fatture. Effettua su ogni file Fattura PA dei controlli formali necessari per garantire il corretto inoltro al destinatario.
CHI RIGUARDA?
Per inviare al Sistema di interscambio i file Fattura PA e i file archivio, sono necessarie alcune operazioni che sono definite nel Decreto Ministeriale 3 aprile 2013, numero 55, contenente il regolamento attuativo. • L’operatore economico può predisporre, emettere e trasmettere autonomamente la fattura elettronica oppure avvalersi di un intermediario. • Il Ministero dell’ Economia e delle Finanze fornisce servizi e strumenti informatici per la generazione, trasmissione e conservazione delle fatture nel formato previsto dal Sistema di Interscambio: questi servizi sono disponibili gratuitamente per le PMI abilitate al MEPA sul sito www.acquistinretepa.it. Assistenza ed informazioni al numero verde 800 906 227. • Sul sito AgID sono inoltre fornite indicazioni “per il supporto e per lo sviluppo di strumenti informatici open source per la fatturazione elettronica”.
La recente circolare esplicativa del Ministero specifica nel dettaglio l’elenco dei possibili committenti: Ministeri (incluse le scuole di ogni ordine e grado), agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane e tutte le amministrazioni centrali. Rientrano nell’elenco anche, come si legge nella circolare, “le amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le istituzioni universitarie, le Camere di Commercio, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, il Coni, tutti gli enti pubblici non economici compresi gli ordini professionali, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni”. La trasmissione delle fatture elettroniche destinate all’amministrazione dello stato avverrà attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), che funge da snodo tra gli attori interessati dal processo di fatturazione elettronica. Il Sistema di Interscambio è un sistema informatico, gestito dall’Agenzia delle Entrate, in grado di ricevere le fatture sotto forma di file con le caratteristiche della Fattura PA, effettuare controlli sui file ricevuti, inoltrare le fattu-
IL MINISTERO FORNISCE GLI STRUMENTI INFORMATICI
All’interno di www.fatturapa.gov.it è prevista una sezione dedicata ai servizi/strumenti, differenziati per utente a seconda che trattasi di operatori economici, PA e intermediari, che consente
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economia&garden di controllare la correttezza o meno del contenuto della fattura replicando i controlli effettuati dal Sistema di Interscambio, monitorare lo stato, all’interno del perimetro del Sistema di interscambio, delle fatture transitate attraverso il medesimo Sistema e ricevere assistenza da personale tecnico, tramite l’invio di mail a un contact–center.
Speciale bandi per contributi alle imprese APPLICAZIONE COMUNITARIA • Commissione Europea: invito a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro pluriennale per la concessione di un contributo finanziario nel settore delle infrastrutture energetiche trans europee. • Scadenza: 29 aprile 2015. • Beneficiari: Stati membri; con l’accordo degli Stati membri interessati, organizzazioni internazionali, joint undertakings, imprese o enti pubblici o privati stabiliti in Stati membri • Iniziative ammissibili: progetti di interesse comune che possano essere attuati nel quadro della politica di reti transeuropee nel settore energetico. • Agevolazione: rimborso di una determinata percentuale dei costi ammissibili effettivamente sostenuti.
CREDITO AGEVOLATO PER ANTICIPAZIONE DI TFR AI DIPENDENTI Finanziamento agevolato per le imprese che anticipano il TFR ai dipendenti in busta paga. Per le PMI sotto i 50 dipendenti, c’è la possibilità di chiedere alla banca finanziamenti agevolati per anticipare il TFR richiesto in busta paga dai dipendenti, senza pesare sulla liquidità aziendale. Infatti, dal primo marzo, i lavoratori dipendenti possono scegliere se farsi anticipare o meno il TFR in busta paga utilizzando uno strumento previsto dalla Legge di Stabilità 2015, in particolare dal comma 26 della legge 190/2014. Credito d’imposta per le spese per i nuovi investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera, nell’ambito di reti di imprese agricole e ittiche. • Scadenza: 28 febbraio 2016. • Beneficiari: singole imprese, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, aderenti ad un contratto di rete già costituito al momento della presentazione della domanda, titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura di cui all’Allegato I del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che siano piccole e medie imprese, come definite dal Regolamento (UE) n. 651/2014, che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura non ricompresi nel predetto Allegato I.
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• Iniziative ammissibili: spese sostenute per nuovi investimenti, compresi in un programma comune di rete, per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera. • Contributi: credito di imposta dal 20% al 40% dell’investimento.
CREDITO D’IMPOSTA PER LE SPESE PER NUOVI INVESTIMENTI SOSTENUTI PER LA REALIZZAZIONE E L’AMPLIAMENTO DI INFRASTRUTTURE INFORMATICHE FINALIZZATE AL POTENZIAMENTO DEL COMMERCIO ELETTRONICO IN FAVORE DELLE IMPRESE AGRICOLE E ITTICHE • Scadenza: 28 febbraio 2016. • Beneficiari: persone fisiche o persone giuridiche, titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, imprese, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi, che pro-
economia&garden ducono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura di cui all’Allegato I del Trattato, piccole e medie imprese, che producono prodotti agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura non ricompresi nel predetto Allegato I, anche se costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi. • Iniziative ammissibili: realizzazione e ampliamento di infrastrutture informatiche esclusivamente finalizzate all’avvio e allo sviluppo del commercio elettronico. • Contributi: credito di imposta variabile dal 20% al 40% dell’importo degli investimenti realizzati.
miglioramento di beni immobili per lo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse; acquisto di nuove macchine e attrezzature per lo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse; acquisto dei beni o servizi necessari alla conduzione ordinaria dell’impresa. • Agevolazioni: finanziamento agevolato a carico del Fondo di credito e Finanziamento bancario, a condizioni ordinarie, erogato da Banche convenzionate ai sensi del decreto. Può essere rilasciata sulla sola quota di Finanziamento bancario la garanzia a prima richiesta ISMEA.
Fondo di credito ISMEA
CAMPANIA: AVVISO PUBBLICO PER LA SELEZIONE DI IMPRESE DA AMMETTERE A CONTRIBUTI PER INVESTIMENTI IN STRUMENTI E SISTEMI FINALIZZATI A CERTIFICARE E COMUNICARE LA SICUREZZA ALIMENTARE E LA QUALITÀ DEI PRODOTTI CERTIFICAZIONE QR CODE CAMPANIA
• Beneficiari: imprese agricole. • Scadenza: non sono previsti termini di scadenza. • Iniziative ammissibili: realizzazione di opere di miglioramento fondiario; interventi per la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione tecnologica, la valorizzazione dei prodotti e la produzione di energia rinnovabile; costruzione, acquisizione o
• Scadenza: 31 dicembre 2015 (salvo diverse determinazioni da parte della Regione Campania) ovvero fino ad esaurimento delle risorse stanziate. • Beneficiari: MPMI operanti nei settori della produzione primaria e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. • Iniziative ammissibili e agevolazione: erogazione di un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher, del valore di 2.500 Euro, per l’adesione al sistema di certificazione “QR-CODE CAMPANIA” a tutela della filiera agroalimentare.
UMBRIA: CONTRIBUTI PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ PROMOZIONALI DI PRODOTTI AGROALIMENTARI NELL’AMBITO DI FIERE, MOSTRE, CONVEGNI, CONFERENZE ED ALTRE MANIFESTAZIONI SIMILARI • Scadenza: durante tutto l’arco temporale dell’anno (a sportello). • Beneficiari: gli enti pubblici e loro associazioni, soggetti privati persone fisiche e giuridiche e loro associazioni. • Iniziative ammissibili: realizzazione di attività promozionali di prodotti agroalimentari nell’ambito di fiere, mostre, convegni, conferenze ed altre manifestazioni similari. • Agevolazione: max 80% della spesa richiesta in domanda ed effettivamente sostenuta.
SARDEGNA: MICROINCENTIVI PER CHECK-UP ENERGETICI NELLE IMPRESE • • • • •
Scadenza: 30 aprile 2015. Area: attività produttive, ambiente/energia. Beneficiari: PMI. Iniziative ammissibili: esecuzione di check-up energetici. Agevolazione: 80% delle spese ammissibili.
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Tendenze / FOOD di STEFANIA MEDETTI
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erde e buona tavola, il binomio perfetto. Ci sono un sacco di ragioni, infatti, per promuovere la vendita di prodotti alimentari in un garden, non da ultimo il fatto che è un modo quasi infallibile per aumentare il numero di visite e conquistare nuovi clienti. La categoria, inoltre, è molto versatile e si presta anche a un esordio con investimenti limitati.
ALLARGARE GLI ORIZZONTI Il Garden Bulzaga vende prodotti di produzione propria e mette in campo la cucina dedicata per la trasformazione del fresco. A Errando di Faenza, in provincia di Ravenna, il Garden Bulzaga vanta un’esperienza di oltre tre anni nel settore alimentare. «Abbiamo cominciato quando abbiamo rilevato un’azienda agricola che dista circa 5–6 chilometri da noi», racconta Alberto Bulzaga, titolare dell’insegna. L’azienda agricola produce olio, uva, vino, verdura e sono questi prodotti che, direttamente dalla terra, arrivano sugli scaffali. «Proprio per la loro grande naturalità, i prodotti che vendiamo sono subordinati alla stagionalità: ci sono periodi, infatti, in cui possiamo offrire di più e altri in cui abbiamo un’offerta meno ricca». Il corner alimentare, però, è dotato anche di una cucina dove si realizzano preparati freschi e conserve con le verdure, per evitare gli scarti. Una volta in cui sono stati superati gli ostacoli relativi alle certificazioni sanitarie e ai permessi tecnici da parte del comune, la clientela si è rivelata
IN BREVE
• La vendita di prodotti alimentari nel garden richiede permessi particolari • Generalmente i margini di profitto non sono alti • Aumenta molto la fidelizzazione della clientela • Aumenta la frequentazione del garden anche da parte degli uomini • Si possono offrire prodotti del garden o di altre aziende agricole garantite • È un settore legato alla stagionalità
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CAMPO
UN DA esplorare Cosa succede quando un garden center si allarga al settore food? Quali sono i vantaggi? Ecco le voci dei protagonisti
affezionata e fedele. «Ci siamo accorti che il corner alimentare fidelizza la clientela locale esistente», osserva il manager. E questo, a dispetto del fatto che i margini nell’alimentare siano molto bassi, è un successo. www.gardenbulzaga.com
PROTAGONISTI DELLA TUTELA Garden Vivai Morselli, offre una selezione delle eccellenze locali, grazie a un rapporto diretto con i fornitori. Inaugurato ufficialmente nell’ottobre dello scorso anno con l’insegna “Bottega italiana”, il corner alimentare del Garden Vivai Morselli di Medolla, in provincia di Modena, aveva già tre anni di vita alle spalle come punto vendita del marchio “Campagna Amica” di Coldiretti. Naturale, dunque, il passaggio al nuovo
Il corner alimentare del garden Fasoli, un driver importante per tutti gli altri settori.
L’inaugurazione della Bottega Italiana al garden Morselli, aperta in collaborazione con Coldiretti.
brand della filiera agricola tutta italiana dell’associazione dei coltivatori. «Abbiamo deciso di dare spazio al cibo, perché noi siamo nati come azienda agricola tradizionale alla quale si è affiancato il settore del florovivaismo circa trent’anni fa», racconta Lorella Ansaloni Morselli, partner del centro insieme al marito. Già nel 1984, infatti, veniva praticata la vendita diretta di ortaggi e frutta. «Abbiamo abbandonato quest’attività quando ci siamo resi conto che era necessario dare una identità più precisa al settore floricolo che per la nostra zona era innovativo», spiega il manager. Il legame con la terra e il cibo, però, è rimasto ed è tornato sotto i riflettori con l’assegnazione di Expo a Milano. «Ma non possiamo dimenticare che una fetta crescente dell’opinione pubblica si è interessata al tema food, anche attraverso il grande successo di tanti programmi di cucina e di chef famosi». E poi, c’è la variabile geografica: «L’Emilia è la patria della buona cucina, del buon cibo e Modena, in particolare, è la culla del maggior numero di prodotti Dop-Igp e Igt d’Italia. Noi ci teniamo ad essere protagonisti della tutela e della difesa del nostro splendido e tanto copiato Made in Italy, ma vogliamo anche difendere chi veramente produce sul territorio italiano le nostre eccellenze», ricorda Morselli. La parte più complessa del lavoro, dunque, è legata al reperimento dei prodotti. «Abbiamo scelto di non avere prodotti omologati o presenti in altri canali, quindi l’approvvigionamento si basa molto sulla conoscenza diretta dei fornitori, che sono piccole aziende agricole che hanno iniziato con la trasformazione diretta dei propri prodotti e confluiscono in un database creato dal circuito
botteghe e mercati di Campagna Amica», spiega. Fra i prodotti in vendita, dunque, figurano principalmente alimentari confezionati e un po’ di fresco stagionale. «Pasta, miele, olio, vino, succhi di frutta, confetture, salse e ortaggi sott’olio, parmigiano reggiano, salumi nostrani, cereali e anche una linea di agri detergenti assolutamente biodegradabili prodotti con piante, fiori o frutta», elenca la signora Morselli. All’interno del garden, il corner alimentare è posizionato di fronte alle casse e occupa una superficie di circa cinquanta metri quadrati, osserva lo stesso orario del garden con forma di libero servizio e opera sotto la supervisione del personale principalmente di cassa. Il riscontro da parte dei clienti è stato positivo: «C’è stata soprattutto curiosità e ci impegniamo a spiegare il nostro progetto. Molto spesso, chi prova i prodotti che abbiamo selezionato, ritorna. In particolare, abbiamo avuto belle soddisfazioni con le ceste e i prodotti tipici a Natale e notiamo che alcuni clienti entrano nel garden solo per fare shopping di prodotti alimentari». Rispetto alle vendite dei primi tre anni di “prova”, con la nuova insegna che dà più visibilità al corner, il giro d’affari ha registrato un incremento di oltre il 50%. «Parliamo, però, di numeri piccoli – precisa Morselli – ma siamo fiduciosi». I risultati, ricorda inoltre il manager, non si misurano esclusivamente sul piano economico: «Abbiamo dato e trasmesso un valore etico importante, ma abbiamo anche comunicato una speciale vicinanza alla clientela maschile. Gli uomini, molto spesso, accompagnano le mogli nei nostri punti vendita e, magari, si annoiano un po’. Ma il cibo può risultare
GLI INTERVISTATI
• Garden Bulzaga: gardenbulzaga. com • Garden Vivai Morselli: gardenvivaimorselli.it • Fasoli Piante: fasolipiante.com
Il reparto Naturalmente all’interno del punto vendita Bulzaga.
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Tendenze / FOOD di STEFANIA MEDETTI
...tutto un altro pianeta! più interessante anche per loro, invece dei fiori». Infine, il corner alimentare di Garden Vivai Morselli si fa notare per un’idea in più. «Per l’allestimento abbiamo fatto ricorso all’aiuto del nostro staff dedicato ai lavori di giardinaggio esterno. In questo modo, utilizzando la manodopera interna e riciclando alcune scaffalature riadattate e ridipinte, siamo riusciti ad allestire uno spazio accogliente con un investimento inferiore a diecimila euro (prodotti esclusi) che potrà crescere in funzione della crescita del traffico e dell’assortimento».
UNA PIACEVOLE SORPRESA Visto il successo del corner di Vercelli, l’azienda Fasoli Piante guarda a due nuove inaugurazioni. Biologico, alimentare, cosmetico, ma anche bevande, frutta e verdura: il corner alimentare dell’azienda piemontese Fasoli Piante conferma la bontà della scelta strategica: «Lo abbiamo rilevato nell’agosto del 2014 con l’acquisizione del punto vendita di Vercelli e lo abbiamo mantenuto in essere», racconta Gigio Fasoli, direttore generale Fasoli Piante. «Il lavoro di questi mesi ha confermato che il settore alimentare è un driver importante
Il fatturato c’è, il
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per un garden: il fatturato c’è, il numero di scontrini è interessante e sui margini stiamo lavorando. Insomma, sono positivamente sorpreso dalla capacità di questo tipo di favorire la frequentazione del punto vendita e di fidelizzare la clientela». Per il futuro, Fasoli Piante ha in programma l’apertura di due nuovi punti vendita alimentari con una superficie indicativa di 250–300 metri quadrati: «A Novara e a Biella. Nel primo caso, stiamo lavorando ai permessi, in quanto il garden si trova in un’area agricola ed esistono alcuni vincoli normativi. Nel secondo caso, invece, abbiamo già permessi e stiamo mettendo a punto la fornitura dei prodotti”.
Tendenze / FOOD di STEFANIA MEDETTI colloquio con ROBERTO ZANONI
VEDI ALLA VOCE franchising Naturasì fornisce esperienza e supporto a chi vuole rompere il ghiaccio con l’alimentare
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oberto Zanoni, il direttore generale di EcorNaturaSì, azienda specializzata in prodotti biologici e biodinamici, proprietaria del marchio “NaturaSì”, spiega su quali servizi possono contare i garden che scelgono di approcciare la vendita di alimentari in tandem con un partner esperto. D: Che tipo di servizio offrite ai garden? R: «Ai garden interessati offriamo un servizio di franchising. L’obiettivo è cercare una sinergia che permetta di offrire prodotti biologici anche all’interno dei garden, per tutte le persone che amano la natura e che cercano prodotti alimentari provenienti da un’agricoltura responsabile che preservi la fertilità della terra. Con i partner c’è una condivisione di valori. Infatti, si valutano insieme le disponibilità, le proposte, ma anche le location, che non devono entrare in concorrenza con altri negozi bio presenti sul territorio. Ci impegniamo per fare in modo di creare sempre una buona relazione con l’affiliato che apre». D: Oltre ai prodotti, mettete a disposizione anche un supporto “strategico” e di esperienza? R: «Sì, offriamo i servizi tipici del franchising, come ad esempio l’analisi del mercato, la definizione del piano economico e finanziario, il supporto nella scelta dei locali, l’affiancamento nelle pratiche burocratiche, la formazione, il layout espositivo, la fornitura di arredi e di prodotti a prezzi vantaggiosi, grazie ad accordi con fornitori convenzionati. A questo si aggiungono i servizi di marketing e comunicazione e il supporto amministrativo e informatico». D: Da quanto tempo siete presenti nei garden? R: «Da circa otto anni». D: Quanti garden servite? R: «Sono una decina distribuiti maggiormente nel nord ovest». D: Quali superfici di vendita gestiscono, mediamente? R: «A partire da duecento metri fino ad arrivare a cinquecento metri, a seconda del bacino d’utenza e delle dimensione della location a disposizione». D: Quante referenze in totale fornite ai garden?
R: «Circa 4mila divise tra fresco, confezionato e prodotti di cosmesi e igiene casa». D: Avete notato delle peculiarità negli spazi vendita dei garden? R: «La peculiarità è legata ai periodi di maggior afflusso di gente. I prodotti maggiormente venduti nei garden sono infatti le piante e l’oggettistica. Pertanto, i periodi di maggior afflusso di pubblico anche nei negozi bio presenti all’interno dei garden sono quelli primaverili e il periodo del Natale». D: Come vi sembra che stia evolvendo il business alimentare nei garden? R: «C’è sicuramente un interesse crescente da parte dei consumatori verso il cibo bio e l’andamento dei nostri negozi all’interno dei garden è in linea con la crescita del settore bio». D: Infine, che sensazione avete sul biologico in Italia? R: «I valori legati al biologico sono sempre più apprezzati dai consumatori italiani che cercano sempre più prodotti di qualità che rispondano al bisogno di sicurezza alimentare. E’ in crescita, inoltre, l’attenzione all’ambiente, alla fertilità della terra e in generale al tema del benessere». Per informazioni sul franchising: www.naturasi.it
ECORNATURASÌ • EcorNaturaSì si è specializzata nell’intero processo produttivo e distributivo e serve capillarmente un migliaio di punti vendita specializzati in tutte le regioni d’Italia. Dal produttore al negozio o supermercato bio, un percorso per applicare nel concreto i valori aziendali, con particolare attenzione all’adozione di tecniche e processi distributivi che abbiano il minimo impatto ambientale possibile. Il gruppo distribuisce prodotti provenienti da aziende che adottano questi stessi principi. Garantisce una distribuzione dei prodotti bio capillare, sia in Italia che all’estero, sia freschi che confezionati. I principali centri logistici si trovano in Veneto ed Emilia. Le proposte commerciali del Gruppo EcorNaturaSì hanno un obiettivo comune: offrire ai consumatori la possibilità di acquistare prodotti biologici certificati, in una rete di punti vendita dove è possibile condividere esperienze, competenze e buone pratiche, per un’alimentazione sana e sostenibile per la natura. ecornaturasi.it
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Tendenze / GESTIONE di NICOLÒ PENSA
DIRLO È FA uno slogan è me g Catturare l’attenzione dei clienti è un’arte. Dipende dalle capacità personali, ma dietro c’è una tecnica che possiamo imparare a usare. Largo alla creazione
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pesso buone azioni promozionali, iniziative, eventi non sortiscono l’effetto desiderato. Perché? Le ragioni sono molte, ma spesso dipendono dal grado di immediatezza con il quale il messaggio relativo all’iniziativa è stato veicolato. In un mondo che sta evolvendo verso il digitale abbiamo sempre più la tendenza a scrivere e scrivere, rendendo inefficace ogni messaggio veicolato perché: • nessuno ha tempo di leggere • se si capisce al volo, bene; se no è un’occasione persa Per ovviare a questo si sfrutta lo slogan, cioè una breve frase che esprime il concetto che vogliamo trasmettere in modo efficace e sintetico. Oggi viviamo di slogan (basta sintonizzarsi su qualunque canale radio – televisivo per esserne sommersi).
QUANDO UNO SLOGAN È VINCENTE? Pensiamo ad una famosa marca di pasta, alle immagini con cui lo spot si concludeva: “dove c’è Barilla, c’è casa”. Questo è uno slogan che funziona perché è evocatore di atmosfere familiari e dolcezza. Per uno slogan che “spacca”, questi i requisiti: • breve (regola delle tre parole) • immediato • comprensibile • sfacciato • simpatico • rammentabile in un “lampo” • suscitare un bisogno o evocare un bisogno • rinforzare l’insegna del garden Tutto il resto si legge se lo slogan ha avuto l’effetto
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di “bloccare” il consumatore, il potenziale cliente. Se viene usato internamente al punto vendita basta così: una volta ideato, bisogna solo saperlo scrivere. Se invece viene usato su media esterni (poster, giornali) deve anche essere facilmente “orientabile”, per ottimizzare i formati di stampa.
CHI LO DEVE CREARE? Ad alto costo ci sono i copy–writer specializzati in questo lavoro creativo, a più basso costo se non al prezzo del solo pensarci… noi! Lo si può ideare utilizzando il materiale che le ditte ci propongono, estrapolando le parole chiave che ci servono, oppure lo possiamo creare grazie alla sensazione che quel prodotto ci suscita, le emozioni che provoca. “Tempo di bulbi” è uno slogan che esposto sulla vetrina delle bulbose ricorda immediatamente di cosa stiamo parlando ed è facilmente evocativo di distese di tulipani fioriti: veicola sensazioni di giardini da sogno e così attrae il cliente. Per darvi una mano nella creazione di slogan eccone alcuni. Potete usarli come tali, oppure da questi trarre ispirazione per altri infiniti slogan. Usate la scrittura alternata tra maiuscolo e minuscolo, rende più immediata la percezione del messaggio.
CILE, CON e glio SLOGAN
Etimologicamente deriva dal gaelico sluagh-ghairm, composto da sluagh (traducibile in inglese con spirit multitude, “moltitudine di spiriti”) e ghairm (“urlo”). In pratica era l’urlo che, presso i Celti della Scozia, designava il grido di battaglia dei clan, ovvero li identificava, diceva agli altri chi stava scendendo in campo. Tradotto in chiave moderna è l’urlo che usiamo per lanciare un messaggio. Sottolinea un prodotto, un marchio, ma non lo sostituisce; anzi, il suo compito è di rafforzarlo attirando l’attenzione.
PIANTE DA INTERNO • NATURA in CASA • DENTRO C’È COLORE (nel caso di piante fiorite esposte mono cromaticamente) • ORCHIDEA FOLIES • EFFETTO JUNGLA STAGIONALI • PICCOLE dal CUORE GRANDE • STAGIONI di COLORE • ORTOFOLLIE (per promuovere assortimenti particolari) • AROMITICHE (per aromatiche da non perdere) • PER veri GIARDINIERI (sfida) • SE CERCHI il GUSTO (ortaggi) VIVAIO • Il VIVO che ARREDA • VASI di COLORE • ISOLATAMENTE GIARDINO (per collezioni particolari) • PIANTA facile CERCA GIARDINIERE inesperto (per veicolare la facilità di coltivazione) E via così. Buon lavoro e ricordate: diretto è bene, simpatico è meglio!
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Tendenze / DISTRIBUZIONE di MATTEO RAGNI
Il Mondo delle L’azienda Bonini realizza composizioni in vaso, preferite dai clienti che vogliono qualcosa di già “pronto all’uso”.
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IN BREVE
• L’azienda di Paolo e Sabrina Bonini si trova a Latina • Hanno aperto un blog, “Il Mondo delle Petunie” • Scopo: sostenere il prodotto Petunia nel tempo, mostrandone la ricchezza • Il blog ospita una selezione di 197 varietà tra Petunia e Calibrachoa • Per il consumatore finale: vaso con un logo e codice QR che indirizza al sito internet
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he cosa c’è di nascosto dietro al Mondo delle petunie è semplice scoprirlo, basta guardare la qualità delle piante fiorite che popolano i nostri garden center. Io, se dovessi scegliere dove andare a vivere, sceglierei la campagna di Latina. Andrei lì perché mi ricorda l’Australia, perché ci sono spazi “selvaggi”, terra abbondante e spazi ampi con poca gente. Andrei a Latina anche perché da qualche mese si sente parlare del Mondo delle Petunie, che è a Latina, che E’ Latina. Portate pazienza, abito a Varese!
IL BLOG, MEGLIO DELLA VETRINA Il Mondo delle Petunie è un sito web, un portale che ospita una selezione di 197 varietà tra Petunia e Calibrachoa. Questa comunità di Petunie è fatta per mostrare le caratteristiche delle varietà ed è anche una guida destinata al consumatore finale su dove trovare le varietà presentate nel sito. Paolo Bonini, con sua moglie Sabrina, hanno aperto le porte del loro mondo, sono loro che hanno ideato il Mondo delle Petunie. Un mondo pensato per essere autonomo, autosufficiente. È il mondo dove le Petunie regnano e si sviluppano. L’azienda di Paolo è una azienda che i produttori di giovani piante conoscono bene. Li conoscono perché ogni stagione mandano il meglio della loro produzione e sperimentazione e i Bonini testano il materiale ricevuto. Ma il Mondo delle petunie è un racconto che coinvolge tutti gli aspetti della produzione: dai vasi serigrafati alle etichette, fino ad
Petunie dovunque: sembra davvero di entrare in un altro mondo.
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PETUNIE
Un blog aziendale che sta diventando un punto di riferimento per il settore, dai professionisti fino a chi ha comprato il vaso per il suo balcone. Qual è il segreto? Ve lo sveliamo noi
Il vaso serigrafato ricorda al cliente dove ha comprato la pianta, il codice QR riporta al sito dove si trovano tutte le informazioni utili per prendersi cura della propria pianta. Sabrina Bonini e il suo team al lavoro in serra.
arrivare alle scatole nelle quali le petunie sono riposte e che vanno assolutamente riusate.
LA STRATEGIA: FIDELIZZARE I CLIENTI Ma che cos’è il Mondo delle petunie, alla fine? Uno stile nuovo commerciale: la risposta giusta e matura che una azienda seria come quella di Paolo Bonini ha deciso di dare al mondo delle stagionali fiorite. Una risorsa che Paolo e Sabrina hanno voluto mettere a disposizione dei propri clienti gardenisti per coinvolgere il consumatore finale. L’idea è quella di sostenere il prodotto Petunia nel tempo, mostrandone la grande e ampia ricchezza di varietà. Il consumatore finale, oltre a trovare sul bancale del garden center un vaso con un bel logo e un codice QR viene indirizzato ad un sito internet dall’ambiente accogliente ed educato. Educato è anche il modo di porsi sul mercato di Paolo e Sabrina (il merito è tutto di Sabrina ma Paolo si sa che è un tipo geloso), che sa coinvolgere i clienti, cercare il consenso ed insieme remare per condurre il mercato delle stagionali da fiore verso i porti della soddisfazione del cliente. Il Mondo delle Petunie è quindi uno strumento di marketing al nostro servizio destinato ai nostri clienti. Ora che tutto è svelato resta solo di decidere se vale la pena fare parte di questo Mondo, quello delle Petunie. www.ilmondodellepetunie.com
CALIBRACHOA Pianta erbacea diffusa in tutta Europa, appartenente alla famiglia delle Solanaceae ed è la miniatura botanica della petunia con infiorescenze abbondanti, resistenti e durevoli, con colori vividi dalla primavera fino ai primi mesi autunnali. Fra le varianti anche la versione bi e multicolore. Il fogliame lanceolato, verde intenso, è coperto da una sottile peluria; se sfregato sprigiona l’odore aspro, per cui la pianta è nota. I suoi steli sono piuttosto lunghi e flessibili, abbastanza da assicurare una vera cascata di colore.
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Tendenze / PRODUZIONE di MARTA MEGGIOLARO colloquio con ALESSANDRO RADIN
BBQ
IN CONTROTENDENZA
Q
uanto vale il mercato del grill in Italia? Una recentissima ricerca JFK finanziata da Weber Stephen stima circa 250.000 barbecue venduti all’anno per un valore che si aggira intorno ai 48 milioni di euro. Una cifra destinata a crescere nei prossimi anni, in quanto l’Italia è un paese “giovane” nel mondo del barbecue, se paragonato ad altri paesi europei. In occasione dell’apertura di 16 nuovi shop–in–shop Weber abbiamo chiesto ad Alessandro Radin, general manager di Weber Stephen SRL, quali sono le aspettative di questa azienda leader del mercato mondiale in Italia. D: Abbiamo detto che l’Italia è entrata relativamente da poco nel mondo BBQ. Come sta evolvendo il mercato? R: «Il mercato del barbecue è un mercato in controtendenza. Dal 2008, anno in cui è nata la sede italiana di Weber, i fatturati sono cresciuti a doppia cifra. L’Italia, lontana dalla cultura del barbecue e forse più propensa a quella del caminetto per esterno, si sta rendendo conto che il barbecue offre molte più possibilità culinarie. Ed è decisamente più pratico. Il barbecue sta a poco a poco diventando protagonista del nostro lifestyle. Perché proprio di lifestyle si tratta, col desiderio di vivere all’aperto, di godere della compagnia di amici e di persone care, di mangiare cose sane senza condimenti esagerati. Il barbecue sta diventando una preferenza oltre che un’abitudine consolidata. La percezione del marchio che c’è al nord della Penisola è la percezione che hanno i paesi in cui questa cultura è più consolidata, come la Germania, la Francia, la Danimarca. Penso che abbiamo fatto crescere enormemente l’intero comparto: se oggi si parla quasi comunemente di “coperchio chiuso” e di “cotture dirette ed indirette”, molto merito va dato a Weber Italia e alla mia equipe».
Anche il barbecue elettrico è entrato tra i favoriti, con il coloratissimo Q1400 e il più grande Q2400.
D: Weber ha aperto 16 shop-in-shop in Italia. Ci parla di questa iniziativa? R: «Abbiamo replicato quanto da anni e con successo stanno facendo i nostri colleghi nord europei. L’idea è di concentrare tutto il nostro mondo in un uno spazio esclusivo e far sì che l’utente finale possa trovare le soluzioni più adatte alle sue esigenze e possa farlo nel modo più rapido possibile. L’entrata nello Shop In Shop Weber, deve essere un’esperienza comple-
Dal 2008 il fatturato continua a crescere. Weber apre nuovi punti vendita in Italia con una grande campagna di marketing. E con l’appoggio dei rivenditori come i garden 50
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Alessandro Radin con un classico barbecue a carbone Original Kettle, la gamma primogenita, orgoglio di Weber.
ta, dove vedere i prodotti, ma anche un luogo dove condividere passioni e ricette con altri consumatori. Per il rivenditore, trattare il nostro marchio significa qualificare il punto vendita: dal 1952 WEBER è sinonimo di qualità. Vendere Weber vuol dire garanzia di vendita da parte del nostro rivenditore, in quanto siamo il brand più conosciuto e riconosciuto nel settore garden, e con la nostra gamma completa riusciamo a coprire tutte le fasce di mercato, sia per prezzi che per tipologia di prodotto». D: Quali sono i vostri prodotti di punta? R: «Siamo l’unica azienda del comparto a presentare un’offerta completa a 360°: barbecue a gas, elettrici, a carbonella senza dimenticare consumabili ed acces-
sori che rappresentano il 35% del business, quindi ci caratterizziamo per l’ampiezza delle gamme e per l’utilità degli accessori proposti. Oltre ai barbecue, la parte del leone la fanno gli accessori: tanti, tantissimi, studiati e migliorati sulle dirette esperienze dei fruitori: dalle coperture ai carrelli, al legno per affumicatura, alle salse; e ancora termometri, spazzole, guanti, affumicatoi, piastre e i libri, gli utili e dettagliati libri che illustrano con immagini e consigli appropriati su come diventare il griller che uno vuole essere».
I barbecue a gas sono molto richiesti per piccoli spazi: Go Anywhere Black da 4 coperti, o il Q3200.
D: È corretto dire che uno dei vostri punti di forza è il marketing? R: «Direi proprio di si, visto quanto investiamo. Anche in questa stagione che sta per partire saremo in Tv, saremo sponsor di grandi eventi, apriremo diversi shop in shop dedicati, inaugureremo nuove sedi di Grill Academy Weber. Queste ultime, mi piace ricordare, sono coordinate dallo chef, grill master nonché endorser di Weber, Gianfranco Lo Cascio, già fondatore di BBQ4All, la più grande community di appassionati del barbecue composta ad oggi da 50 mila utenti. Attive dallo scorso anno la base operativa presso il garden multifunzionale Agribrianza di Concorezzo (Milano), la location di Vicenza presso l’Università del Gusto, quella di Mercenasco presso il Peraga garden center (Torino) mentre inaugurerà il prossimo 24 aprile la base di Campo Tures, a Bolzano. Saremo nei punti vendita. Saremo alle fiere. Saremo ovunque ci sarà possibile incontrare il cliente consumer per espandere sempre più la cultura della cucina outdoor».
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Tendenze / VIVAIO di FRANCESCO TOZZI colloquio con RAFFAELE CORVI
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GLI IBRIDATORI DI ROSE
• GEORGES DELBARD le cui rose sono note nel mondo per le corolle screziate e multicolore, fra le quali le famose “rose degli Impressionisti”. • KORDES leader nella creazione di nuove varietà adatte per la coltivazione di varietà a fiore reciso. • MEILLAND l’ibridatore più vecchio a livello europeo che vanta nella propria produzione alcune delle varietà più note al mondo fra cui la Rosa Pierre De Ronsard®. • ROSEN TANTAU uno dei primari Ibridatori di rose a livello mondiale attivo da oltre 100 anni, la linea più famosa è quella delle “rose Nostalgiche”.
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Italia ha un vantaggio competitivo: all’interno dell’Unione Europea ha una produzione vivaistica pari al 34% del mercato comunitario, dal momento che poche nazioni del continente hanno coltivatori, date le loro condizioni climatiche e una tradizione agricola differente». È ottimista Raffaele Corvi, direttore commerciale di Tesi Group, storica azienda vivaistica pistoiese, che ha lanciato per la nuova stagione un interessante progetto per il garden legata alla tradizione del territorio. «Il settore – continua Corvi sta – vivendo però gli effetti della crisi economica che ha colpito prima i paesi del mediterraneo e ora si è estesa anche al nord Europa. Le piante non sono un genere di prima necessità, quindi, la crisi ha inciso nella diminuzione della domanda». Alle difficoltà economiche, inoltre, si aggiungono quelle legate alle guerre in corso in alcuni paesi del nord Africa, del Medio Oriente e della zona russa che stanno limitando il commercio in questi paesi. A ciò si aggiunga l’arrivo sui mercati tradizionali di produttori da paesi emergenti. Nonostante ciò, lo scenario internazionale vede aumentare l’esportazione verso paesi come la Turchia, l’est europeo e il Medio Oriente. In questi paesi la domanda è in crescita ma sono presenti altri ostacoli come il clima, la distanza e, soprattutto, normative doganali e fitosanitarie molto rigide. Questo, in generale la fotografia tracciata da Corvi, ma abbiamo toccato anche altri temi. D. Recentemente il canale garden sta ripensando l’area del vivaio, come si inserisce il progetto Pinocchio? R. «La nostra azienda ha raggiunto un accordo con la Fondazione Collodi per l’utilizzo, anche a fini commerciali, in esclusiva mondiale, dell’immagine originale di Pinocchio. Da questo accordo è nata una nuova linea commerciale
Raffaele Corvi, direttore commerciale di Giorgio Tesi Group.
ESSENZIALI PER IL
garden! Sono le piante da vivaio che dovrebbero trovare la giusta collocazione nei centri di giardinaggio. Ecco le novità di Giorgio Tesi Group. C’è di mezzo anche Pinocchio
Il marchio presente sul totem dedicato a Pinocchio.
“Pinocchio for a green future”, diretta a garden che possono così acquistare le piante con il simbolo del burattino di Collodi. Chi acquisterà le piante Pinocchio potrà così contare sul valore aggiunto di un testimonial universale e sull’attrazione che questo personaggio esercita su bambini e famiglie. Le piante di Pinocchio hanno avuto un gran successo con le catene di garden dell’Europa del nord, così abbiamo pensato di allargare questa proposta anche all’Italia. I vantaggi sono due: i materiali promozionali con l’immagine di Pinocchio dati insieme alle piante per allestire un corner del punto vendita e le finalità ecologiche e sociali dell’operazione». D. In effetti un tema su cui i garden riflettono è quello della cura degli allestimenti delle zone e quella a vivaio è sempre stata un po’ trascurata. R. «Oggi il consumatore vuole qualità e bellezza. Con questa offerta, i garden italiani possono acquistare piante di qualità e uno dei simboli italiani più amati nel mondo. Le piante di Giorgio Tesi Group arriveranno infatti con l’etichetta di Pinocchio. I garden potranno personalizzare l’etichetta con il loro logo sul retro, potranno avere carrelli ed espositori dedicati alla linea Pinocchio e realizzare spazi nelle loro strutture con stendardi e cartelli con l’immagine del burattino di Collodi. Con questo materiale ogni garden potrà realizzare un corner dedicato alle piante di Pinocchio e contare così sulla caratterizzazione che questo “simbolo” può esercitare sul nostro immaginario». D. Il sostegno a Dynamo Camp aggiunge una finalità sociale a questa operazione. R. «Si, chi acquisterà le piante di Pinocchio donerà un sorriso ai bambini di Dynamo Camp. Giorgio Tesi Group ha tra i suoi valori fondamentali quello della solidarietà. Cinque anni fa ha dato vita alla Fondazione Giorgio Tesi Onlus, nata per sostenere opere di bene per bisognosi, bambini e anziani in situazioni di particolare disagio e per sostenere progetti orientati all’istruzione dei giovani e alla ricerca scientifica, ha promosso in questi anni decine di progetti a favore dei più deboli. Con la linea Pinocchio destinerà una percentuale dei
Le piante da vivaio sono una
componente essenziale e storica dell’offerta dei garden
ricavi dai contratti di vendita delle piante al sostegno dei progetti di solidarietà, cura e assistenza ai bambini realizzati da Dynamo Camp, un camp di terapia riabilitativa rivolto gratuitamente a bambini e ragazzi dai sette ai 17 anni affetti da patologie gravi e croniche, in terapia e nel periodo di post ospedalizzazione». D. C’è spazio di crescita per il vivaio nel garden? R. «A mio parere, le piante da vivaio sono una componente essenziale e storica dell’offerta dei garden e, come tali, dovrebbero tornare al centro dell’attenzione. Con questa iniziativa vogliamo rilanciare le piante da vivaio nei garden, contando sul valore aggiunto del brand di Pinocchio e dei materiali di marketing collegati all’offerta. L’obiettivo è sostenere quei garden che scelgono di riposizionare le piante da vivaio nello spazio commerciale, dando loro l’importanza che meritano». D. Sulla pianta da esterno, quanto pesa la qualità per il consumatore italiano? R. «La qualità è fondamentale. Soprattutto di questi tempi, con acquisti sempre più selettivi. Da questo punto di vista, l’offerta Giorgio Tesi Group è una garanzia di qualità in tutti i suoi aspetti, non ultimo quello legato al rispetto dell’ambiente. Siamo, infatti, l’unica azienda vivaistica in Europa a possedere la certificazione Emas che attesta la sostenibilità e l’ecoefficienza dell’intera filiera produttiva». D. C’è un prodotto in particolare su cui state puntando per il 2015? R. «Sì, le rose. La rosa, da sempre, è un simbolo di bellezza e perfezione. È il fiore per eccellenza. Osservare e accarezzare una rosa è un’esperienza multisensoriale per lo spettacolo di colori, di forme e di sfumature, per il profumo, la tessitura dei petali e le punte delle spine. Un’esperienza che Giorgio Tesi Group da sempre offre a clienti e appassionati grazie alla collaborazione con aziende leader nel settore della coltivazione e nella ricerca. Le migliori collezioni di rose sono da anni in catalogo, ma nel 2015 abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta con nuovi brevetti ottenuti da costitutori e ibridatori di livello internazionale, come Georges Delbard, Kordes, Meilland e Tantau. Ogni rosa sarà accompagnata da un cartellino a garanzia dell’originalità della varietà, rilasciati esclusivamente dalle varie case ibridatrici. Le piante di rose sono offerte in forme tradizionali (vaso, radice nuda, arbusto, rampicante) contenitore assemblate in forme e strutture: gazebo, arco, antico pozzo, colonna, spalliere, piramidi, ombrelli e campane».
Mercati / PIANTE E FIORI di PAOLA LAURICELLA in collaborazione con ISMEA
FEBBRAIO, aumentano le
espostazioni
IN BREVE • In Liguria, in Sicilia e in Toscana il maltempo ha danneggiato le produzioni di piante disposte in pieno campo • Andamento appena sufficiente nelle regioni del Nord Ovest • Il Veneto non ha registrato aumenti delle vendite di piante • Nel Lazio, inaspettato innalzamento tendenziale delle vendite di piante di garofano • In Sicilia e in Puglia bene le vendite di agrumi e di piante mediterranee • Le aziende produttrici di piante da vivaio cercano nuovi clienti in mercati lontani • Nei paesi del Nord Europa la clientela sembra meno fedele all’acquisto di fiori e piante ornamentali
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ndamenti contrapposti nei primi due mesi del 2015: alcuni molto negativi come in Camp ania, altri di tenore appena sufficiente come in Sicilia e nelle regioni del Nord Ovest dell’Italia. Questo è quanto emerge dal monitoraggio Ismea effettuato sulle aziende di produzione delle più importanti regioni. In Liguria (Albenga), in Sicilia (in provincia di Catania) e anche in Toscana (Pistoia), il maltempo tra gennaio e i primi di marzo ha danneggiato le produzioni di piante disposte in pieno campo. In Sicilia si stimano danni fino al 60% dei vasi di piante grasse, mentre in Liguria gli effetti devastanti non si limitano alle piante (distrutte dagli allagamenti intere partite di piante aromatiche) ma riguardano anche diverse aziende di produzione. A Pistoia infine ai primi di marzo forti raffiche di vento hanno divelto serre, ombrai e sradicato alberi e piante, tanto da decurtare le disponibilità di articoli vivaistici già ordinati dalla clientela. In tutte e tre le zone geografiche gli eventi
meteorici citati, seppure circoscritti, hanno penalizzato l’offerta di zone particolarmente vocate le cui aziende non riusciranno a recuperare nella stagione primaverile la quota danneggiata in produzione.
DISCRETA PERFORMANCE NELLE RICORRENZE Non si avverte ancora alcun segna-
Il maltempo non ha favorito gli acquisti di primizie fiorite, si registra comunque un buon andamento nelle festività. Cenni di miglioramento per la vendita all’estero dei prodotti mediterranei
le di cambiamento, neppure lieve, nel trend della domanda finale, che permane molto debole. Il clima, affatto favorevole, ha avuto un ruolo fondamentale nel bimestre in esame: troppo mite all’inizio dell’autunno è divenuto freddo a partire da gennaio per poi alternare giornate calde a improvvisi sbalzi di temperature, piogge e grandinate. Se si escludono le piante di piccole e medie dimensioni, soprattutto fiorite, che vengono preferite di gran lunga al resto della gamma, gli stock di altri articoli florornamentali nei due mesi sono stati veicolati in misura insufficiente. In Veneto, la regione che più di altre manifesta effetti positivi di una ripresa dell’economia, non ha registrato aumenti delle vendite di piante nel bimestre
DATI SULL’EXPORT OLANDESE PAESI IMPORTATORI
FATTURATO GEN-FEB
VAR.%
FATT. FEBBRAIO
VER.%
1
GERMANIA
279.140.000
-4,1%
154.285.000
-5,7%
2
GRAN BRETAGNA
132.121.000
10,1%
77.142.000
16,7%
3
FRANCIA
127.671.000
13,9%
75.055.000
14,4%
4
RUSSIA
50.750.000
-31,9%
37.431.000
-32,0%
5
ITALIA
41.757.000
-6,3%
24.412.000
-2,4%
6
BELGIO
34.009.000
-6,2%
19.498.000
-4,2%
7
SVIZZERA
33.658.000
10,1%
18.371.000
10,2%
8
SVEZIA
27.536.000
-1,0%
13.914.000
-1,0%
9
AUSTRIA
26.268.000
3,2%
15.579.000
4,6%
10
POLONIA
25.803.000
1,9%
15.350.000
0,9%
11
ALTRI
152.504.000
-11,0%
93.138.000
-9,1%
TOTALE
931.217.000
-2,9%
544.175.000
-2,7%
Fonte: VGB - grossisti di fiori e piante olandesi
La tabella mostra di quanto i principali paesi di destinazione dell’export olandese abbiano diminuito gli acquisti. Il mese di febbraio incide in modo rilevante: in paesi come la Russia la ricorrenza di san Valentino ha coperto più del 70% della spesa del primo bimestre dell’anno.
BENE AROMATICHE, AGRUMI E GAROFANI
in esame, anche se a febbraio per la ricorrenza di San Valentino le piante più comunemente richieste hanno mostrato una discreta performance. Si è in presenza, qui come in altre regioni, di una vendita a singhiozzo che mostra un dinamismo appena sufficiente solo in prossimità delle ricorrenze più importanti. Lo stesso fenomeno si avverte negli altri paesi del Nord Europa: la clientela è meno fedele all’acquisto di fiori e piante ornamentali ed è distratta dall’ampia scelta di articoli del settore multimediale; inoltre, in Germania, la ricorrenza di San Valentino (in base ai dati resi noti dall’associazione dei grossisti olandesi – VGB) si è svolta sottotono per la contemporanea presenza del carnevale nella medesima settimana.
La seconda metà di febbraio non ha riservato modifiche sostanziali in funzione di un clima che ancora risultava freddo e incostante; in Liguria però le piante aromatiche già da tale mese sono state richieste dalla clientela estera con discreto successo. Nel Lazio si segnala un inaspettato innalzamento tendenziale delle vendite di piante di garofano, mentre in Sicilia e in Puglia le spedizioni di agrumi nella prima e di piante mediterranee nella seconda, soprattutto all’estero, si sono sviluppate positivamente. I mercati esteri per le piante in vaso mostrano qualche cenno di miglioramento che le aziende siciliane stimano in circa il 5% su base annua; le aziende di altre regioni concordano su aspettative di vendita più positive sui mercati esteri a partire da marzo.
NUOVI MERCATI PER LE PIANTE DA ESTERNO? Non è così però per i prodotti vivaistici che già dal 2013 non trovano suf ficient e sb occo nei
tradizionali mercati europei e le aziende produttrici lombarde, toscane e laziali cercano nuovi clienti in mercati molto più lontani, ma con possibilità di crescita ancora limitate. Difformi, infine, sono i pareri tra le aziende pistoiesi circa migliori possibilità per le spedizioni all’estero nel mese di marzo 2015 rispetto a marzo 2014. Nella maggior parte delle regioni i produttori indicano per il mercato interno solo nelle prime settimane di marzo l’attivazione di ordini di discreto ammontare in concomitanza con un miglioramento delle condizioni climatiche. Purtroppo il prosieguo non offre spunti per chiudere il primo trimestre positivamente per due principali ragioni: la prima, anche a marzo il clima è stato incostante con giornate di piogge alternate a temperature sotto la media stagionale in diverse regioni di Italia; la seconda ragione riguarda l’accrescimento delle piante e la loro fioritura risultata in ritardo per via dell’andamento climatico, di conseguenza lo standard è risultato carente agli occhi del consumatore.
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Mercati / ANDAMENTI di UBERTO MARNI
Garden V
Il settore dei prodotti bio sta conquistando il suo spazio fra gli home gardener. I canali di distribuzione tradizionali vendono meglio. Ma serve equilibrio fra prezzo, qualitĂ , e supporto al cliente 56
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n VS GDO I consumatori hanno preferito investire il loro tempo, denaro ed energie nella cura del verde, che rappresenta un hobby dai costi relativamente contenuti.
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Il canale tradizionale, come le agrarie e i garden center meglio organizzati, stanno riprendendo quota, grazie a iniziative per rinnovare la vendita e per l’inferiore livello di servizio della Grande Distribuzione, anche se oggi è difficile fare i conti senza di lei. Per quanto riguarda l’evoluzione dei canali di distribuzione, abbiamo sentito Romina Tribi, responsabile marketing di Vigorplant: «Oggi la distribuzione specializzata è invasa di prodotti molto simili; i produttori offrono referenze, entrano in nuovi segmenti di mercato o creano linee specifiche. Ormai è giunto il momento che sia la produzione sia la distribuzione cerchino di fare un passo avanti avvicinandosi di più alle esigenze dei consumatori, che vanno stimolati verso nuove riflessioni e ai quali dovrebbero essere fornite più informazioni e motivi di acquisto; bisogna riuscire a emozionare, a far riflettere, informare, dobbiamo entrare nel cuore del consumatore. Vigorplant ha sempre lavorato perché ciò avvenisse; per il 2015, infatti, non abbiamo voluto creare solo prodotti ma lavorare a un’idea, a un progetto capace di sorprendere, emozionare e informare». Il valore dell’innovazione si sostanzia anche in un rinnovato visual merchandising e nelle nuove idee dedicate ai diversi punti vendita, come ci ha raccontato in dettaglio
il manager di Vigorplant: “Da questo fermo desiderio è nata Bio Valley. Un nuovo progetto comunicativo di vendita, formato da una nuova linea di prodotti Cuore di Bio, composta da 3 terricci biologici e da un concime anch’esso biologico, da banner copri bancali ognuno dedicato ad un prodotto, cartellonistica dedicata ed espositori concimi illustrati con moltissimi consigli ed informazioni utili e coordinate tra loro, che rendono il percorso comunicativo più semplice ed efficace.
L’ATTENZIONE ALL’AMBIENTE PAGA Lo sforzo di Fertil è invece più indirizzato al packaging e alla comunicazione specifica, con risultati interessanti sia dal punto di vista delle vendite, sia per il riconoscimento di Legambiente, che nel 2013 ha premiato l’azienda “per il packaging innovativo per il segmento dei terricci che elimina il polietilene dal packaging tradizionale sostituendolo con cartone riciclato e biopolimero”. Il concorso si pone l’obiettivo di dare luogo a un ambiente più favorevole alla ricerca e aiutare a diffondere le migliori pratiche orientate alla sostenibilità ambientale, premiando le aziende più attente alle tematiche ambientali, come valore in sé, ma anche come opportunità di sviluppo economico/sociale. Fertili si è distinta in questo ambito per l’eliminazione delle plastiche nei packaging, inoltre ha sviluppato un’offerta trasversale, cioè per diverse tipologie di terriccio, con contenitori più comodi per la clientela, dotati di maniglia, sia con questo materiale innovativo, sia in cartone. «Le vendite dei prodotti con i contenitori più comodamente utilizzabili dalla clientela sono andate molto bene», ci ha detto Paolo Notaristefano, che ha proseguito: «Soprattutto negli ambiti in cui abbiamo stretto accordi di co–marketing, con
IN BREVE • I consumatori vanno stimolati con informazioni e motivi di acquisto • Il visual merchandising rende il percorso comunicativo efficace • Il packaging incrementa le vendite, per esempio con contenitori più comodi • I clienti sono più sensibili alle tematiche della bioagricoltura • Si diffonde l’orticoltura, come svago a basso costo • I canali tradizionali rispondono meglio alle nuove esigenze della clientela • I prodotti compatibili con la bio agricoltura vengono venduti al prezzo dei tradizionali • Per i costi di ricerca e sviluppo, dovrebbero collocarsi in fasce di prezzo più elevate
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Mercati / ANDAMENTI
autonoma di frutta e ortaggi è ormai diventata un segmento importante anche per il marketing di Compo, che ci ha spiegato: «Il trend dell’orticoltura in vaso sta crescendo, creando quindi maggiore attenzione nella scelta di terricci biologici». E alla clientela non è sufficiente la dicitura “Bio”, è oggi più attenta anche alle performances dei prodotti ammessi in agricoltura biologica, continuano infatti da Compo: «Quest’anno abbiamo lanciato la gamma COMPO BIO, con una sua specifica grafica, che si distingue dal resto della gamma; lo slogan parla chiaro: “COMPO BIO. La qualità senza compromessi” esplicita che ogni
stante; il nostro settore fortunatamente si è salvato, nonostante la crisi economica generale; con ogni probabilità i consumatori hanno preferito investire il loro tempo, denaro ed energie nella cura del verde, che rappresenta un hobby dai costi relativamente contenuti. In particolare aumenta l’interesse per i prodotti biologici e crescono le famiglie acquirenti, con un aumento anche dello scontrino medio per queste tipologie di prodotti. Vigorplant uscirà proprio nel 2015 con BioValley, un pacchetto completo di offerte Bio per favorire l’efficacia e l’efficienza di quei punti vendita che vogliono avere un
Dovrebbero essere fornite più informazioni e motivi di acquisto specifici terricci affiancati alle piante cui sono destinati; questo ha portato a una maggiore valorizzazione dei nostri prodotti, migliore servizio per i clienti e, in definitiva, migliori risultati di vendita».
BIO, BIO, BIO!!! Attualmente il fattore prezzo sembra incidere più nei prodotti alimentari che non nei terricci, con clienti più sensibili alle tematiche della bioagricoltura per ottenere prodotti più sani dalle proprie coltivazioni. Ha continuato, infatti, Mauro Giovanazzi di Agrochimica: «I clienti sono oggi più orientati verso la bio-compatibilità e la classificazione “consentito in coltivazione biologica”, come dimostra il successo del nostro prodotto TerriBio per tutte le fasce di consumatori». Se l’alimentazione con prodotti più sani e salubri guida gli acquisti dei terricci, soprattutto quelli destinati all’orto, la soddisfazione e la gratificazione per l’autoproduzione di frutta e ortaggi offre una possibilità di svago a basso costo e un po’ di ottimismo, sempre più necessario al procrastinarsi degli effetti della crisi economica. L’attuale tendenza verso la coltivazione
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dettaglio è stato studiato e ponderato per offrire sì prodotti consentiti in agricoltura biologica, ma anche efficaci, in linea con la filosofia Compo, riconosciuta nei mercati europei in cui è presente». L’opinione è condivisa e rafforzata da Stefano Losio di Tercomposti, che ci ha raccontato il modello adottato dalla sua azienda: «Sarà la crisi, che da un lato invita a autoprodursi ortaggi e piante aromatiche, o il tempo libero che oggi viene sfruttato in modo più ecosostenibile, o la moda del momento del giardinaggio urbano abbinato alla cucina, autoprodursi per poi cucinare per amici e famiglia; per quanto riguarda il marketing il logo Bio ormai è una scelta obbligata e non è da considerarsi un plus, ma un punto di riferimento».
L’ORTO, UN HOBBY BELLO E A BASSO COSTO Più articolato il contributo di Vigorplant nell’ambito delle offerte Bio, come ci ha raccontato il responsabile Marketing Romina Tribi: «L’interesse per i prodotti per il giardinaggio e la vita all’aria aperta cresce con un trend co-
dialogo con tutti quei consumatori che si riconoscono in un sistema di valori legati al biologico, una tipologia di consumatori come ho già detto sempre più numerosa e in forte crescita nel mercato nazionale e non solo». Concludiamo con Paolo Notaristefano di Fertil, tra le prime aziende italiane attive nel contenimento dell’impatto ambientale della propria produzione. Le prime referenze marchiate Ecolabel sono in commercio fin dal 2003; inoltre il recente premio di Legambiente qualifica l’azienda come innovativa e attenta all’intero ciclo di vita del prodotto, compreso lo smaltimento dei contenitori. «La sensibilità nei confronti dei prodotti eco–compatibili non è ancora molto sviluppata in Italia, i prodotti compatibili con la bio agricoltura vengono venduti solo al medesimo prezzo di quelli tradizionali, mentre in realtà, per i costi di ricerca e sviluppo, dovrebbero collocarsi in fasce di prezzo più elevate. Paradossalmente la migliore risposta per i prodotti bio è relativa alla Grande Distribuzione, più che al canale tradizionale».
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tecniche di JURG BURGER
L’ARREDO esterno Basta poco per solleticare l’immaginazione del cliente, con le giuste ambientazioni. I punti di forza: sinergia con le piante e… la resina
L’
arredo giardino si presenta oggi come il reparto più problematico. Risente di alcune tendenze negative che inevitabilmente lo
condizionano: • Il calo delle vendite nel vivaio. Meno piante significa meno interventi nel giardino e meno vasi sul terrazzo; per entrambi sono stati sfavorevoli sia il clima che la situazione economica. • La crisi dell’edilizia e del mercato immobiliare. La maggior parte dei prodotti del reparto sono acquistati da clienti che comprano una casa con giardino; è il momento in cui c’è bisogno di tutto: piante, attrezzi, pietre o beole, sassi, cordoli… Il crollo delle vendite immobiliari ha creato uno stallo difficilmente sostituibile. È venuta meno la condizione di necessità che spinge all’acquisto. • La tendenza a contenere le spese. Per
GLI INDICI DEI COMPLEMENTI D’ARREDO GIARDINO
chi possiede un giardino non è il momento di fare grandi lavori; anche se c’è un’idea per abbellirlo, si rimanda, non è una spesa necessaria. Si comprano le piantine per rinnovare le aiuole vicino all’ingresso, ma non si va oltre. Comprare piante, pietre, laghetti o fontane è fuori budget per la maggior parte delle famiglie. Nell’arredo giardino sono pochi i prodot-
ti che si possono acquistare spendendo poco. Mentre un vaso o una candela si comprano per fare un regalo, i prodotti dell’arredo giardino servono per completare e abbellire il proprio giardino. Il regalo costa relativamente poco e bisogna farlo comunque, sia che lo si compri nel garden che altrove. L’abbellimento del giardino presuppone un esborso maggiore e si può rimandare. “Per quest’anno lasciamo
• Peso % sul fatturato totale: dal 3 al 6% • MOL obiettivo: 40% • Rotazione obiettivo: 2 • % del buttato: buttato per rottura: < 2% buttato di prodotti invenduti, immagazzinati e riesposti per diversi anni estremamente variabile GREENUP
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le cose come stanno. L’anno prossimo vedremo ...” è la filosofia suggerita dalla crisi. L’altro aspetto da considerare è che, mobili da giardino e fioriere a parte, non si tratta di prodotti che possiedono un loro fascino intrinseco. Le pietre non hanno nulla di attrattivo. Acquistano valore e bellezza nel momento in cui sono utilizzate per contenere la terra o tracciare un percorso. Viste dentro la rete metallica nell’area esterna non invogliano all’acquisto.
LA POSSIBILITÀ DI RISCATTO: I MOBILI DA GIARDINO La famiglia di prodotti che ha le maggiori possibilità di riscatto nel quadro generale sfavorevole è quella degli arredi da interno e da esterno. È in atto un cambiamento nel modo di considerare questi prodotti. Fino a qualche anno fa nel consumatore medio prevaleva la scelta del mobile in legno di buona fattura, anche se il costo richiedeva qualche sacrificio. Era considerato un acquisto che si fa “per sempre”: “Meglio
prendere un prodotto buono che duri nel tempo”. Oggi il prodotto di qualità costa troppo. Inoltre si è visto che i tavoli, le sedie e le poltrone da esterno in legno richiedono manutenzioni troppo impegnative e devono essere ritirati durante la stagione invernale. Bisogna fare spazio nel garage. E in primavera carteggiare e ridare una mano di pittura. E qui entra in scena un altro materiale: la resina. Il mobile in resina strizza l’occhio al cliente con molti vantaggi: è leggero, si pulisce con una spugna umida, può stare tranquillamente sotto l’acqua quando piove, spesso è smontabile, non deve essere riverniciato. E non ultimo: costa
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LE FINALITÀ DELLE AMBIENTAZIONI • Attirare l’attenzione del cliente suscitando nel contempo un’emozione positiva: “Ma guarda che bello questo accostamento di piante”, “Ma guarda come sta bene quella fontanella davanti ai cespugli in fiore”. • Indurre il cliente ad immaginare la stessa scenografia inserita nel proprio giardino, risvegliando il desiderio di realizzarla. • Mostrare al cliente cosa può fare nel proprio giardino. Suggerire delle idee. Fargli vedere un abbinamento di piante, fiori e complementi di arredo giardino a cui non aveva mai pensato.
meno. “Quando le sedie saranno cotte dal sole, si cambieranno. Non abbiamo speso tanto. Quando non ci piaceranno più, ne compreremo di nuove.”
redo acquistano valore, si mostrano nella loro bellezza, esprimono ciò che possono regalare al cliente con un po’ di fantasia e creatività.
DIVENTARE ALLEATI DEL FAI DA TE
UNA STRADA DA ESPLORARE: LA SINERGIA FRA REPARTI
La crisi favorisce i lavori “fai da te” quando la spesa da sostenere per l’acquisto dei materiali non è troppo elevata. In questo mercato il garden center ha come competitor la grande distribuzione specializzata del fai da te. La maggior parte delle catene del bricolage offre gli stessi prodotti che il cliente trova nel garden center. Bisogna allora chiedersi: cosa può indurre il cliente a preferire il garden center? E di conseguenza: cosa può fare il garden center affinché il cliente lo preferisca al brico center? Il primo importante elemento di distinzione sono le piante. Il cliente che intende modificare un’area, per quanto piccola, del proprio giardino, ha bisogno di piante. E le piante si trovano nel garden center. Se oltre alle piante, il garden center offre anche le pietre per contenere il terreno in pendenza o i cordoli per delimitare le aiuole, trova tutto ciò che gli serve e lo acquista nel garden center. La domanda a questo punto è: in che modo si possono creare sinergie tra le piante e i prodotti dell’arredo giardino? Ambientando entrambi i prodotti, creando degli angoli giardino completi di piante, fiori, pietre e pavimentazioni. Come si farebbe per lo stand di una fiera. In tal modo sia le piante che i complementi d’ar-
La sinergia tra reparti e allestimenti scenografici capaci di suggerire idee da realizzare sono accorgimenti che consentono al garden di differenziarsi dai competitor del reparto arredo giardino. Quegli stessi materiali che nel brico center sono polverosamente abbandonati a sé stessi su pesanti scaffalature da magazzino edile che intimidiscono il cliente, acquistano improvvisamente vita, dignità e bellezza quando possono esprimere le proprie potenzialità in uno scenario da giardino curato con passione. Anche nell’arredo giardino si possono “raccontare storie” e momenti piacevoli di vita, ricreando lo scenario e l’ambiente di un pranzo di primavera sotto il pergolato, con la tavola imbandita, il grill con tutti i suoi accessori e tanti prodotti presi in prestito dagli altri reparti del garden center. Ovviamente le ambientazioni scenografiche sono più facili da realizzare nei garden di grandi dimensioni che in quelli piccoli. Dove lo spazio non consente di inserire ampie ambientazioni, si possono sperimentare altre strategie di vendita. • Sostituire le ambientazioni con immagini di grandi dimensioni: proiettate per esempio su schermi bianchi. • Creare una piccola “sala cinema” dove proiettare video informativi e didattici. • Vendere alcuni prodotti a catalogo; impegnando meno spazio e risorse finanziarie ed offrendo al cliente una più ampia possibilità di scelta. • Creare confezioni più piccole e maneggevoli, specialmente per i prodotti pesanti come le pietre e le pavimentazioni. • Privilegiare fioriere e grigliati più leggeri e facili da trasportare.
eco a cura di FILIPPO TERRAGNI testo di ANNALISA PANIZ (AIEL)
Aumenta l’IVA per il Con questa scelta, l’Italia diventa uno dei paesi europei che applicano l’aliquota più elevata per questo combustibile. Possibile un effetto depressivo sui consumi
PELLET D
al 1 gennaio 2015, come previsto dalla legge di stabilità 2015, il Governo ha disposto l’aumento dal 10% al 22% dell’aliquota IVA da applicare alle cessioni del prodotto pellet di legno, destinando (comma 712) le maggiori entrate, per un importo pari a 96 milioni di euro, a incrementare il fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Pertanto, l’aumento dell’IVA sul pellet è stato introdotto per generare un aumento delle entrate che in realtà è del tutto teorico. Con questa scelta, l’Italia diventa uno dei paesi europei che applicano l’aliquota più elevata per questo combustibile, producendo indirettamente un pericoloso allontanarsi dal raggiungimento degli obiettivi europei previsti al 2020 in termini di energia termica rinnovabile. Non sarebbe una sorpresa costatare che, specie in un momento così delicato dal punto di vista economico, l’aumento dell’IVA abbia un effetto depressivo sui consumi, disincentivando il consumo di un prodotto che in molte zone d’Italia rappresenta l’unica alternativa alle più costose fonti energetiche. L’Italia, infatti, è il primo paese europeo per consumo domestico di pellet di legno, con oltre tre milioni di tonnellate potenzialmente impiegabili. Sono infatti oltre due milioni le famiglie che usano questo combustibile per riscaldarsi, di cui più della metà, ovvero il 4% delle famiglie italiane, lo impiegano come fonte di riscaldamento unica o prevalente. In base ai calcoli fatti, l’aumento dell’IVA sul pellet si tradurrebbe in un aumento medio della spesa per il riscaldamento pari a 50 euro a famiglia; incremento che può superare i 150-200 euro nel caso in cui il pellet sia impiegato in caldaie per il riscaldamento centralizzato. Questi dati sono stati calcolati sulla base dei consumi medi dichiarati dalla famiglie italiane, pari a 1,5 t/anno. Non è trascurabile, inoltre, evidenziare come gli effetti negativi si possano avere non solo per i consumatori, ma anche per l’industria.
IN BREVE • Aliquota varia dal 10 al 22% • Entrate di 96 milioni di euro per lo Stato • Italia tra i paesi con IVA più alta • A rischio il raggiungimento degli obiettivi europei • Possibile effetto depressivo sui consumi • Italia primo paese in Europa per il consumo domestico
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Editoriale / XXXXXXXXXX di FRANCESCO TOZZI
Smart farm, la nuova frontiera
I giovani sono protagonisti della rivoluzione “verde” nel settore agricolo, con aziende sempre più autosufficienti a livello energetico
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n Europa la green economy incoraggia occupazione e innovazione, soprattutto in un periodo come quello attuale dove se è vero che cresce la percentuale di giovani disoccupati, d’altro canto è in aumento il numero di cittadini che per uscire dalla crisi si ingegnano, per esempio creando i cosiddetti green jobs. Negli Usa i lavori verdi sono raddoppiati, in Italia, secondo la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) le attività che fanno leva su professioni alternative e verdi sono almeno cinquemila. In particolare, come riporta l’Ansa, sono i giovani imprenditori a dedicarsi a nuove attività con una particolare dedizione verso l’agricoltura. Parliamo di stilisti ecosostenibili che lavorano con fibre naturali, di coltivatori e cuochi di fiori commestibili e di architetti del verde, a farmacisti che si orientano verso la fitoterapia, ad educatori e psicologi che optano per l’agricoltura sociale. Si tratta di una vera e propria rivoluzione verde del lavoro. Se ne è parlato al seminario organizzato da Aiel e Agia-Cia nel contesto dell’Eima di Bologna, a metà novembre, e dal titolo “Rinnovabili Giovani”: qui alcuni giovani hanno raccontato la loro storia di impresa, evidenziando come oggi sia possibile produrre cibo ed energia in maniera sostenibile. Vincenzo Netti, titolare di una piccola azienda agricola, ha deciso di alleggerire la propria impronta ecologica producendo in azienda tutta l’energia di cui ha bisogno. Piero De Padova invece ha ideato il modo per dare un nuovo valore, energetico, agli scarti della potatura dell’ulivo e della vite: ne ricava bricchetti per le caldaie a biomassa. Alberto Daniel alleva bestiame e trasforma i reflui zootecnici in biogas, in energia elettrica e termica mediante il suo bio-digestore.
IN BREVE • Il protrarsi della crisi ha generato nuovi lavori inerenti al verde, i green jobs • Di questa nuova tendenza sono protagonisti soprattutto giovani imprenditori • Si consolida il modello della “smart farm”, che punta all’autosufficienza energetica
LE SMART FARM SONO UNA REALTÀ GIOVANILE Questi, come altri progetti, fanno parte della cosiddetta smart farm o “fattoria intelligente”, innovativa e dinamica, che si fonda sulla razionalizzazione dei consumi energetici, sul riciclo degli scarti agricoli, e sulle coltivazioni ecosostenibili. I servizi per l’ambiente e la produzione di energia rinnovabile sono una prerogativa aziendale per il 7,2% degli “under 40”, contro il 4 per cento dei colleghi più anziani. Gli agricoltori esercitano innovazione e ricerca in modo innato, ma pare che questa tendenza nei giovani sia più forte, unita a un maggiore desiderio di sperimentare nuove strade.
Produrre idrogeno come le foglie Creato un film in grado di aumentare l’efficienza delle foglie artificiali per la produzione di idrogeno da energia solare
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e piante sanno sfruttare l’energia solare con un’efficienza unica. Perché allora non ispirarsi a loro per la produzione di idrogeno? È proprio questa la strada percorsa alla Caltech, dove un team di scienziati, ispirandosi al processo chimico tipico delle foglie, ha sviluppato un sottile film conduttivo in grado di spianare la strada alla produzione di idrogeno per fotolisi, come riportato dal portale web rinnovabili.it. «Abbiamo sviluppato un nuovo tipo di rivestimento protettivo che consente di attuare un processo chiave nella produzione solare di combustibili con record di efficienza, stabilità ed efficacia mai raggiunti prima, in un sistema che è intrinsecamente sicuro e non produce miscele esplosive di idrogeno e ossigeno», spiegano i ricercatori. La foglia artificiale realizzata dal team della Caltech è costituita da tre componenti principali: due elettrodi (un fotoanodo e un fotocatodo) e una membrana. Il fotoanodo utilizza la luce solare per ossidare molecole di acqua generando così ossigeno gassoso, protoni ed elettroni, mentre il fotocatodo ricombina le particelle cariche per formare idrogeno gassoso. La membrana mantiene i due gas separati al fine di eliminare ogni possibilità di un’esplosione. All’inizio del lavoro gli scienziati hanno cercato di costruire gli elettrodi su semiconduttori comuni come silicio o arseniuro di
gallio, usati tradizionalmente anche nei moduli fotovoltaici per la loro capacità di assorbire la luce. Tuttavia in presenza di acqua questi materiali sviluppano uno strato di ossido (cioè, ruggine), e quindi sono inadatti al processo di fotosintesi artificiale. Il problema è stato risolto con l’impiego di un particolare rivestimento protettivo per gli elettrodi: un film sottile di ossido di nichel. «Dopo aver visto i fotoelettrodi funzionare senza alcun degrado, per 24 ore, e poi 100 ore, e poi 500 ore, abbiamo capito di aver fatto ciò che gli altri scienziati non erano riusciti a fare prima», hanno spiegato soddisfatti gli scienziati. I ricercatori sono ovviamente ancora molto lontani dallo sviluppo di un prodotto commerciale che converta la luce solare in combustibile, ma la porta è stata aperta. (fonte: rinnovabili.it) GREENUP
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Fiori recisi,
strategie di vendita
È UN SETTORE CHE RICHIEDE ATTENZIONE E STRATEGIE MOLTO DEFINITE, MA NON BASTA, SE NON CI SONO IDEE E STIMOLI NUOVI PER PROPORSI AL CLIENTE
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desso che avete deciso lo spazio, avete il fiorista o il personale che conosce e sa trattare i fiori (GreenUp n.148–149), adesso che sapete quanto durano i fiori e come confezionare bouquet e mazzi con una durata prevedibile (GreenUp n. 150), dovete mettere a punto una strategia efficace di comunicazione, promozione e vendita per stimolare e far crescere il comparto dei fiori recisi. La strategia dovrebbe allinearsi e integrarsi con quella generale del garden center, ma sono anche necessarie azioni mirate e specifiche dedicate al
(grafico, tipografo, operatore video, quali mezzi di comunicazione radio-televisivi, web). Quarto punto e ultimo: ottimizzare il lavoro. Esaminare e ottimizzare le operazioni che intercorrono fra l’arrivo dei fiori e la vendita, compresa la promozione, la comunicazione e l’eventuale servizio post-vendita; questa è un’arte difficile che necessita attenzione quotidiana. Sviluppare il comparto dei fiori recisi in un garden center non è facile, il fatto che il garden possa avere successo nelle piante in vaso non garantisce lo stesso in altri comparti, così come l’avere una forte presenza in un segmento di mercato non garantisce il successo in un altro. Il settore dei fiori recisi è speciale, ha bisogno di attenzione, così come è stato descritto nei precedenti articoli, ma necessita anche di idee e stimoli nuovi, ad esempio la vendita online dei bouquet tramite il sito web o il social media aziendale, sviluppando, ad esempio, la consegna durante eventi, compleanni, anniversari etc. Un altro modo
TABELLA DELLE EPOCHE DI FIORITURA DELLE PRINCIPALI SPECIE UTILIZZABILI COME FIORI RECISI O RAMI FIORITI Marzo - Aprile Cercis - Chaenomeles - Ciliegi a fiore -
Aprile-Maggio Aquilegia - Calendula - Coreopsis
Maggio-Giugno Ageratum - Allium - Antirrino - Asclepias - Calla - Centaurea cyanus - Cleome
Dicentra spectabilis - Forsithia - Hesperis
Delphinium - Garofani - Iris - Leucanthe-
Cosmos - Dahlia - Gladioli - Gomphrena - Gypsophila - Helianthus - Lathyrus
- Narcissus - Salice - Syringa - Tulipani - Wisteria
mum - Lupinus - Meli a fiore - Nigella - Salvia - Spiraea - Viburnum
Lilium - Lisianthus - Monarda - Papaver - Penstemon - Rosa - Rudbeckia Salvia - Stachys - Statice - Tagetes - Tritelia - Zinnia
Giugno-Luglio
Luglio-Agosto
Celosia - Hydrangea - Lavanda - Liatris Lycoris - Moluccella - Passiflora - Phlox estivi Tithonia - Tuberosa
Artemisia - Buddleya - Caryopteris Crinum e Amarcrinum - Euphorbia -
Agosto-Settembre-Ottobre Aster - Crisantemi precoci - Graminacee ornamentali - Sedum Solidago - Erbacee perenni e erbe da seccare - Fronde colorate
Gladioli - Physostegia
recise etc.
Nota importante: per alcune specie il mese indica il normale inizio della fioritura che può poi proseguire sino ai geli, per es. Dahlie, Zinnie, etc.
comparto dei fiori recisi. Far crescere un comparto è come avere a che fare con una casa nuova: è necessaria un’attenta progettazione e pianificazione, al fine di raggiungere l’obiettivo finale, in caso contrario verranno fuori i difetti. Quindi il primo punto da considerare sarà necessariamente la visione, ovvero che cosa si cerca di realizzare, a quali clienti dell’area di influenza del garden, quale l’obiettivo a lungo termine? Il secondo: come sarà possibile strutturare il comparto in maniera efficace per sfruttare al meglio l’offerta dei fornitori, da scegliere accuratamente, e la domanda dei clienti? Terzo: decidere quali saranno le azioni organizzative, commerciali, promozionali e d’immagine da mettere in atto per sviluppare il comparto dei fiori recisi e di quali figure professionali si avrà la necessità
di proporsi potrebbe essere quello di destinare un’apposita area, eventualmente coperta da rete ombreggiante, o un tunnel, alla coltivazione di diverse specie di arbusti, piante perenni e fiori da taglio come gladioli, gigli, rose, crisantemi, dahlie etc. e permettere alle clienti e ai clienti di raccogliere i fiori direttamente e di comporre liberamente il loro mazzo. Questo tipo di servizio è popolare in Inghilterra, nord Europa, Stati Uniti e di per certo nessun supermercato potrà farvi concorrenza. Insomma: crescere significa espandersi in nuovi mercati ma anche fronteggiare nuovi concorrenti. Avere un grande prodotto o un ottimo servizio non è sufficiente, è necessario progettare e implementare una strategia che consenta di espandersi in nuovi mercati. Progettare e attuare una strategia di crescita mirata con i fiori recisi è l’unico modo per ridurre i rischi e permettere alla vostra attività di crescere.
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