GreenUp 186 - Giugno - Luglio 2020

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TR ADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGR ARIE

giugno/ luglio 2020

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) - ©foto cover_stock.adobe.com/it

n.186

FUTURO GREEN Un NUMERO SPECIALE dedicato in parte a una (nuova) visione più SOSTENIBILE, a partire dalla progettazione e dalla gestione di un centro di giardinaggio. È tempo di scelte più CONSAPEVOLI e assortimenti più RAZIONALI, per un punto vendita sempre più SMART. Case history, racconti e prodotti di chi ci crede


tutto un altro terriccio • Attenzione all’ambiente • Materie prime da fonti rinnovabili • Riserva d’acqua

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Instagram/ FRA_SETTE EDIZIONI_LAB_VERDE

on questo numero di greenup è come se segnassimo una sorta di “nuovo” inizio. Di rinnovamento. Verso un approccio un po’ più consapevole dell’organizzazione del giornale, che non potrà più esimersi da una visione che tenga presente il concetto di sostenibilità. Così, partiamo da noi. La rivista che avete tra le mani (da questo numero e per i prossimi) è stampata su carta certificata Fsc e con la sua copertina Futuro Green vuole lanciare un messaggio, nel suo piccolo, di quanto ormai sia imprescindibile fare scelte a sostegno dell’ambiente, in un’ottica di sostenibilità integrata. A partire dalle scelte di tutti i giorni. Naturalmente, non possiamo pensare che tutto sia risolvibile con uno schiocco di dita, ma un processo di cambiamento è possibile. E il centro di giardinaggio potrebbe avere un ruolo da protagonista, in questo cambiamento, con un approccio concreto, funzionale: è tempo di comportamenti più consapevoli e assortimenti più razionali, per un punto vendita sempre più smart. Ecco, perché in questo numero vi proponiamo case history, racconti e prodotti di chi ci crede. È tempo di rimboccarci le maniche, come sempre, perché i mesi che abbiamo davanti saranno mesi di ricostruzione. E per questo saranno duri e impegnativi, ma anche entusiasmanti. Le incognite di certo non mancano, e forse sono anche dietro l’angolo, ma potremmo di certo affrontarle meglio se iniziassimo a pensare che ogni singola scelta, anche quella commerciale, potrebbe influenzare quella di qualcun altro e di qualcun altro ancora… E così via. Questa pandemia che stiamo vivendo, che ci ha fatto capire il senso della fragilità, ci deve avere insegnato che uno non può fare a meno dell’altro, perché la direzione sia una sola: un futuro migliore.

FRANCESCO TOZZI

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Sommario /

186 GIUGNO/LUGLIO 2020

014 037

046 PRIMO PIANO

TENDENZE

012 Economia & garden

019 Intervista

037 Intervista

054 Produzione

Passione genuina

Scrutando l’orizzonte

Circolare!

colloquio con Marco Dalle Rive di Marta Meggiolaro

C’è ancora bisogno dei fiori

di Jurg Burger a cura di Marta Meggiolaro

014 Gestione Riflessioni sul valore green di un garden center

056 Gestione

Il senso (pratico) di essere green

046 Fiori da reciso

Gli imprevisti non sono un problema

Viva l’abbondanza

di Filippo Tommaseo

di Francesco Tozzi

di Bianca Boschi

024 Contributi

di Nicolò Pensa

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TR ADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL CANALE GARDEN E AGR ARIE

048 Indoor Carattere forte di Bianca Boschi

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Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) - ©foto cover_stock.adobe.com/it

n.186

Il futuro del garden center, e di noi tutti, sarà green. Ci aspettano tempi di duro lavoro, in cui l'ottica della sostenibilità integrata sarà la scelta vincente.

di Marta Meggiolaro

colloquio con Jessica di Giacomo di Stefania Medetti

FUTURO GREEN Un NUMERO SPECIALE dedicato in parte a una (nuova) visione più SOSTENIBILE, a partire dalla progettazione e dalla gestione di un centro di giardinaggio. È tempo di scelte più CONSAPEVOLI e assortimenti più RAZIONALI, per un punto vendita sempre più SMART. Case history, racconti e prodotti di chi ci crede

051 Carosello vegetale Sfilata di beltà di Alessandro Coraggio

058 Società 36 milioni di Costanza di Matteo

062 Definizioni Come cambia il volto del garden di Nicola Giunchi

064 Riciclo Fare la differenza di Costanza di Matteo


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www.laboratorioverde.net / N 186 giugno/luglio 2020 Direttore responsabile Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net In redazione Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Grafica Daniela Francescon / daniela.francescon@gmail.com

Collaboratori Mauro Consilvio (fotografo), Bianca Belfiore, Lucio Brioschi, Erica Cherubini, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Nicolò Pensa, Daniela Stasi, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo Produzione e segreteria Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net Consulenza tecnica Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Comunicazione digitale Irene Accatino / promozione@laboratorioverde.net Promozione e sviluppo Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Stampa Aziende Grafiche Printing srl Via Milano 3/5 20068 Peschiera Borromeo (MI)

071 051

MERCATI

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior

066 Scenari

071 Andamenti

Autunno a un bivio

Una festa che è una garanzia

di Lucio Brioschi

di Lucio Brioschi

RUBRICHE 005 Editoriale

032 Business verde

Questo numero

Stella nascente

di Francesco Tozzi

di Matteo Ragni

009 Greenshop

034 Visual idea

Il meglio in primo piano

L’autunno si fa in quattro

027 Brevi dal mercato

Direzione, redazione e amministrazione Via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net info@laboratorioverde.net

di Erica Cherubini

Questa rivista è stampata su carta FSC

Amministratore unico Francesco Tozzi Segreteria generale Katiuscia Morello GreenUp è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • Flortecnica e vivaismo • IL giardiniere • Bio Agenda • Bio Calendario • I Quaderni di greenup Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.it Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03. GreenUp, periodico registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n.64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.

www.laboratorioverde.net issuu.com/edizionilaboratorioverde

Abbonamento da 7+1 numeri: 25,00 Euro


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Prodotti / GREENSHOP

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IL MEGLIO IN

PRIMO PIANO La nostra selezione di prodotti per gli spazi verdi, la casa, e gli animali domestici

TERRICCIO ALTA QUALITÀ

Il terriccio universale Nativia, Nativia di Vigorplant, è una miscela di torbe pregiate arricchita con Biocross®, che contribuisce all’assimilazione radicale dei nutrienti minerali, e con Fyberal, che dà maggiore leggerezza al substrato. Nativia è un terriccio di particolare pregio agronomico, consentito in agricoltura biologica. www.vigorplant.com 

LEGGERO ED EFFICACE

Il multiutensile versatile di EGO Power+ beneficia di una vasta gamma di accessori e può essere impiegato come coltivatore, potatore, decespugliatore e tagliasiepi. L’accessorio rullo spazzola con setole in nylon BBA2100 dalla larghezza di 102cm con una velocità di rotazione di 210/240 giri al minuto, è l’accessorio ideale per pulire facilmente ampie superfici come cortili, marciapiedi e vialetti, infestati da detriti pesanti e muschio. Con un peso di soli cinque chili, si conferma una soluzione leggera anche per le sfide più pesanti. www.brumargp.it

PER TERRENI STANCHI  Un aiuto per ripristinare la fertilità del suolo che potrebbe essere impoverito di sostanza organica: Humite di Altea è un concentrato di acidi umici e fulvici che, in più, aumenta la ritenzione idrica, migliora la germinazione dei semi e favorisce lo sviluppo della microflora. Costituito esclusivamente da pura Leonardite, è consentito in agricoltura biologica ed è consigliato per tutte le piante coltivate. www.linealtea.com

NUOVO COLORE IN CASA

Terrazzo è il vaso di Scheurich che riporta nelle case moderne l'omonimo pavimento storico; se combinato con vasi dalle sfumature vintage, come il taupe o il borgogna, regala un tocco particolare e cosmopolita. Realizzato in Germania, è impermeabile e resistente. www.scheurich.de greenup

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SEPARARE, CON DELICATEZZA

Separè è una fioriera provvista di spalliera. La finitura superficiale, in rilievo, crea un effetto legno molto realistico. Separè può essere usata come un elegante e naturale divisorio per delimitare spazi interni o esterni; è robusta e facile da montare. Resiste agli sbalzi di temperatura e ai raggi solari, ed è garantita da Bama cinque anni. Disponibile in bianco, cacao, grigio ferro battuto. www.bamagroup.com

SOLUZIONE TOP

Anche negli ambienti domestici più curati in questa stagione può capitare di trovarsi a combattere con ospiti indesiderati come topi, ratti e altri roditori. Un problema che si può però risolvere facilmente con i giusti prodotti. Cifo offre una gamma completa per la lotta a topi e ratti, che si è arricchita di numerose nuove referenze: dalle tavolette adesive, alle esche biocide ad uso non professionale, in tre differenti formulazioni (grani, pasta fresca, blocchi paraffinati), agli erogatori di sicurezza porta esche il cui uso è reso obbligatorio in conformità dell’ordinanza del Ministero della Salute del 12/7/2019. www.cifo.it

SENZA FATICA IN TUTTE LE POSIZIONI

Progettato per i giardini di medie e grandi dimensioni il nuovo tagliasiepi a filo BEHTS551-QS di Black+Decker è dotato di un’impugnatura rotante per tagliare, senza sforzo, in qualsiasi angolazione. L’innovativo design permette di orientare il tagliasiepi in cinque diverse posizioni, garantendo comfort e manovrabilità per arrivare facilmente anche nelle zone più difficili da raggiungere, come nel caso di arbusti più alti. www.blackanddecker.it

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Prodotti / GREENSHOP

GIGLI SENZA POLLINE

Roselily Samantha, Sara e Sita sono la novità Decorum di quest’anno. Si tratta di una serie di gigli a fiore doppio, senza polline e privi di odore intenso e sono coltivati da Van Schie in vaso 19, con cinque steli per vaso. Roselily Sara ha grandi fiori rosa, con nervature leggermente più scure e un cuore centrale verde chiaro. Questa bellissima varietà ha almeno 18 boccioli per pianta che rendono ogni vaso ricco e compatto. Grazie alla sua particolare struttura, ogni fiore ha lo spazio sufficiente per poter sbocciare a pieno. Sono disponibili circa 350 piante a settimana. www.decorumplantsflowers.com

ORTO NEXT LEVEL

L’orto sul balcone può essere fatto seguendo le ultime tendenze grazie a elho. All’interno dell’offerta della casa olandese, lo speciale vaso per patate e il vaso per pomodori oltre al nuovo orto a parete, Veggie Wall. La proposta giusta per il giardiniere urban, una soluzione completa con traliccio, che permette la coltivazione di più piante alla volta e che offre un serbatoio d’acqua per rendere il tutto più facile. www.elho.com


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Primo piano / ECONOMIA & GARDEN

Circolare! L’epoca del consumo senza criterio sta definitivamente tramontando. Vediamo le dieci azioni che il garden center può fare per cambiare rotta. E quali vantaggi può trarne di JURG BURGER, a cura di MARTA MEGGIOLARO

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iamo forse giunti al tramonte del modello economico lineare, tipico della società post-industrializzazione, che concepiva la produzione di beni come una sequenza lineare di fasi: dall’estrazione delle materie prime, fino all’uso e all’eliminazione del prodotto. Il motivo è presto detto: è un modello di sviluppo non sostenibile, perchè parte dal presupposto che le risorse naturali siano sempre disponibili e trasforma i beni in rifiuti che creano problemi ambientali e minacciano la salute di chi abita nelle vicinanze. Fin dagli anni Sessanta si parla di un diverso modello economico, chiamato circolare, ma possiamo stabilire come “punto di non ritorno” il 2015, quando in Commissione Europea si propone

un pacchetto di proposte dal titolo: “Verso un’economia circolare: programma per un’Europa a zero rifiuti“. Lo scopo è la transizione dall’attuale modello di economia lineare ad un modello di economia circolare, capace di gestire razionalmente le risorse naturali attraverso il recupero dei prodotti al termine del loro ciclo di vita e il loro riutilizzo come materia prima in altri cicli produttivi. UN NUOVO CORSO Tutto questo interroga il garden center e lo pone per così dire “sotto ai riflettori”, perché le aziende che trattano di verde sono quelle da cui spontaneamente i consumatori si aspettano un interesse più esplicito verso la preservazione dell’ambiente naturale. Come sempre, questa

PER SAPERNE DI PIÙ: le fasi dell’economia circolare

1. Materie prime: si usano il più possibile quelle riciclate invece che estratte dalle riserve naturali esauribili. 2. Progettazione: comprende l’intero ciclo di vita dei prodotti, incluso il recupero delle materie prime al termine del periodo di utilizzo. I prodotti sono progettati per durare più a lungo possibile e per facilitare il recupero delle materie prime a fine vita. 3. Produzione 4. Distribuzione 5. Utilizzo: deve essere fatto per il periodo più lungo possibile. Le aziende offrono servizi di assistenza e riparazione vicini al consumatore. 6. Raccolta: al termine del ciclo di vita il prodotto viene raccolto da aziende specializzate nel recupero e riciclo. 7. Riciclo: si separano i componenti di natura diversa e si lavorano fino ad ottenere materie prime da reimmettere in nuovi cicli produttivi.

situazione può essere guardata come una seccatura, oppure come una opportunità di sviluppo. L’orientamento “green” del garden center peraltro non è una novità. Molti garden hanno fatto scelte ecosostenibili mettendo i pannelli fotovoltaici sul tetto o creando un impianto a biomassa. Le motivazioni di tali scelte sono soprattutto economiche: la possibilità di ridurre i costi energetici sfruttando le agevolazioni fiscali offerte dallo

SCEGLIERE L’ECONOMIA CIRCOLARE COME MODELLO DI SVILUPPO SOSTENIBILE ARRICCHISCE LA MISSION DEL GARDEN DI NUOVI VALORI. E DI NUOVI BENEFICI 12

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stato. Quello che qui vogliamo dire è che c’è di più: scegliere l’economia circolare come modello di sviluppo sostenibile arricchisce la mission del garden di nuovi valori, e di nuovi benefici, perché il garden può presentarsi come esempio virtuoso, come promotore di alcune buone pratiche, e può conquistare nuove tipologie di clienti che desiderano accedere a prodotti e servizi che siano a “impatto zero” sull’ambiente. Ecco allora in breve alcune azioni “circolari” che il garden può mettere in atto.

CI SONO COSE CHE VANNO DETTE La scelta di essere un garden center “green” offre delle opportunità che vengono colte solo se, in parallelo, strutturiamo una corretta strategia di comunicazione. Si possono fare le scelte più rispettose per l’ambiente, usare fonti di energia rinnovabili, ridurre consumi energetici ed emissioni di CO2, ma se il cliente non lo sa, è come se non si fosse fatto nulla. Il cliente che vede dei pannelli fotovoltaici sul tetto del garden può pensare: “Anche loro hanno sfruttato le agevolazioni fiscali.” La mente legge e interpreta

LE AZIONI “CIRCOLARI” VIRTUOSE 1. Alleggerire: ridurre le materie prime necessarie per produrre un bene o fornire un servizio: vasi di plastica, terricci, gli stessi materiali di costruzione delle serre. 2. Durare: allungare la vita dei prodotti, migliorandoli, progettandoli per durare e riparandoli quando necessario: impianti tecnici, teli di ombreggio e coibentanti. 3. Ridurre: ridurre il consumo di energia e risorse naturali sia nella produzione che nel consumo con il recupero delle acque, fotovoltaico, riscaldamento a biomassa, pompe di calore, energia eolica. 4. Sostituire: ridurre l’uso di materie prime pericolose o difficili da riciclare nella produzione e nei prodotti finiti, come agrofarmaci e loro confezioni. 5. Valorizzare: creare nuovi mercati per le materie prime ricavate dal riciclo. 6. Progettare: ideare prodotti facili da mantenere in efficienza, riparare, ammodernare o riciclare al termine della loro vita. 7. Servire: offrire ai consumatori i servizi necessari per mantenere in efficienza e riparare i prodotti: servizi post vendita, rimessaggio, ricambi. 8. Riciclare: incentivare sistemi di raccolta differenziata a basso costo per contenere i costi delle materie prime riciclate: il garden come esempio e luogo di raccolta. 9. Raggruppare: favorire le simbiosi industriali che permettono di riutilizzare i sottoprodotti altrimenti destinati a diventare rifiuti; Barilla e Cartiera Favini hanno creato “Cartacrusca” usando crusca inutilizzabile a fini alimentari. 10. Orientare: stimolare i consumatori a preferire servizi alternativi all’acquisto come il noleggio, il prestito e la condivisione per consentire alle aziende di mantenere in efficienza i prodotti e recuperare i componenti e le materie prime a fine ciclo di vita – da spiegare e comunicare attraverso il marketing educativo.

la realtà percepita entro cornici di significato molto soggettive. La comunicazione ha il compito di offrire nuove cornici di significato oppure di ampliare quelle esistenti. Non ha senso lasciare che il cliente ci definisca dei “furbetti” che sfruttano le agevolazioni fiscali. Il messaggio che va mandato al cliente dovrebbe essere, invece: “Abbiamo scelto il fotovoltaico perché alimenta in modo naturale la pompa di calore, così puoi fare i tuoi acquisti in un ambiente caldo e confortevole senza consumare gas e senza inquinare l’aria. Sono scelte che abbiamo fatto per il benessere tuo e dei tuoi figli e nipoti, che hanno diritto quanto noi di vivere in un mondo sano e ricco di risorse naturali”. È questo che permette di ridefinire il ruolo della nostra attività, la sua fisionomia, la sua mission.

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© servizio: stock.adobe.com

I BENEFICI PER IL PUNTO VENDITA Essere promotore di una gestione d’impresa sostenibile secondo i principi dell’economia circolare è un impegno che verrà ripagato da benefici importanti. Se i cambiamenti e la mission aziendale sono comunicati correttamente ed efficacemente online, sui social, sui media locali, questo permette di arrivare con la propria rinnovata fisionomia a nuove persone nel bacino d’utenza di interesse; si conquistano insomma nuove fasce di clientela orientate agli acquisti eco-sostenibili che trovano nel garden un’offerta rispondente ai propri valori. Inoltre, a fronte di un investimento iniziale poco più alto, i costi di gestione si abbassano; si consuma meno energia e si usano razionalmente le altre risorse naturali. Il garden diventa così portatore di valore nel territorio: si prende cura dell’ambiente e delle persone che vi abitano, contribuendo a mantenere viva l’economia locale. E nei tempi futuri ne avremo molto bisogno.


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Primo piano / GESTIONE

Riflessioni sul valore green di un garden center Nell’attuale scenario economico, avrà più possibilità di “farcela” chi saprà mantenere elevata la propria proposta commerciale, contenendo i costi energetici e accrescendo la propria efficienza. Compreso il centro di giardinaggio di NICOLÒ PENSA

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Amory Lovins una volta ha detto: “Tutti credono che i problemi di efficienza energetica e gestionale siano una questione da esperti; in realtà il problema energetico sono le fessure della mia finestra e il modo per evitarle”. In una parola, semplicità e piccoli passi. Essere al servizio del consumatore, del territorio e dell’ambiente, oggi è vincente. Il garden che punta a essere green sarà un garden di successo: il successo del garden passa per l’efficienza gestionale. Nell’attuale scenario economico avrà più possibilità di farcela chi saprà mantenere elevata la propria proposta commerciale contenendo i costi energetici e accrescendo la propria effi-

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cienza. Il punto fondamentale, infatti, è considerare ogni possibilità da sfruttare per la nostra attività e l’ambiente, con reciproco vantaggio. PIÙ CHE UN PROGETTO, UN CONCETTO Si è diffusa la consapevolezza di vivere su un pianeta in cui la maggior parte delle risorse è in esaurimento e dove ognuno, grande o piccolo che sia, deve darsi da fare per consegnare alle future generazioni un mondo più abitabile e più equo. Il garden center che si definisce green, si dota di strutture particolari, pensate e volute per commercializzare il verde e i suoi complementi e con forti innovazioni di tipo strutturale, di arredo e gestionale. Il garden che vuole davvero definirsi green non è solo un progetto volto a dotare la struttura di tutti i moderni requisiti energetici disponibili, ma un “concetto” che segua l’attuale orientamento sociale. Proviamo ad analizzarlo per punti. - Interfaccia ecologica: punto focale dell’educazione ambientale e supporto agli enti locali, ottenendo così un vantaggio d’immagine che verrà percepita dal consumatore. - Farming: fornisce idee e prodotti per giardini, affinché questi non siano solo luoghi estetici fini a se stessi, ma veri e propri centri verdi di utilità e benessere. - Sostenibile: è in grado di essere energicamente autosufficiente. Senza trascurare lo stile italiano, dove funzionalità ed efficienza si possono ben sposare con eleganza e buon gusto; non imitando ma caratterizzandosi, in quanto il primo segno di riconoscimento è la diversità architettonica. Ma poiché l’efficienza passa spesso per la standardizzazione di alcuni processi, diviene fondamentale comprendere che per questo è richiesta una progettazione adeguata. LA GIUSTA MISURA Ieri i centri di giardinaggio erano considerati semplicemente delle serre: i costi di struttura, di gestione, le necessità assortimentali erano inferiori; tutto era più facile e più remunerativo. Era difficile prevedere uno sviluppo verso un format commerciale più completo e addirittura multimerceo-

logico. Ma i tempi cambiano, si evolvono, e sappiamo che bisogna essere in grado di assecondarli, senza prescindere da quello che ci impongono: una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale. Così, anche un garden moderno deve trovare la giusta misura, il giusto compromesso tra la sua mission commerciale e l’attenzione all’ambiente. Due sono gli elementi principali per trovare questo equilibrio: - energia, intesa come risparmio sull’uso, come produzione totale o parziale; - spazio, inteso come ottimizzazione, come sfruttamento intelligente e accorto. Questi due elementi sono quelli che determinano i costi di gestione della struttura e che vanno assolutamente considerati. In pratica, dal punto di vista energetico l’obiettivo è ottenere una struttura di classe

A sotto il profilo gestionale: un garden eccellente e che guadagna, ovvero il garden ad alta efficienza gestionale. SPAZIO COERENTE Riguardo alle dimensioni del punto vendita, anche in un’ottica di punto vendita sostenibile, non cambia nulla, nel senso che ci vuole coerenza tra mercato e garden, sintetizzando all’osso: un garden center è situato all’interno di un bacino e un bacino accoglie più garden differenti. Senza la valutazione della collocazione territoriale, del mercato circostante e delle sue potenzialità, non si può dimensionare correttamente il garden e questo è un aspetto di primaria importanza, che determinerà il successo commerciale del punto vendita e la sua efficienza anche in termini energetici.

GLI OBIETTIVI DA CONSEGUIRE

• Contenere al minimo i costi energetici del punto vendita • Ottenere un rapporto ottimale tra l’investimento in efficienza energetica e i risparmi ottenibili nella gestione del garden center • Garantire condizioni di benessere ottimali sia per il cliente, si per il personale • Privilegiare le fonti energetiche rinnovabili e non inquinanti greenup

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Primo piano / GESTIONE

SOLUZIONI PER IL RINNOVAMENTO ENERGETICO

• Pompe di calore • Pannelli fotovoltaici o sistemi di amplificazione della luce naturale • Sistemi di riscaldamento a energie alternative o a recupero di calore • Condizionamento estivo e riscaldamento invernale con sistema multiplo • Generatori eolici coassiali da istallare sul tetto • Recupero e filtrazione delle acque chiare e di irrigazione (fitodepurazione) • Sistemi di coibentazione

Quindi, si parte dallo spazio. Potrebbe essere scontato, ma non ci stanchiamo mai di scriverlo: - troppo spazio significa tanta merce, quindi ingenti risorse finanziarie per approvvigionarsi, ma anche per gestirlo energeticamente; - tanto spazio richiede personale adeguato a presidiare gli assortimenti, oltre alla valutazione di una serie di elementi il cui costo non correttamente valutato può vanificare una bella idea. Il punto è ottimizzare lo spazio: in molti garden si assiste allo spreco di spazio, in altri all’eccessiva presenza di merci in un unico spazio. Ciò che ha fatto la grande

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distribuzione organizzata con Sainsbury nel Regno Unito, per citare un esempio, ovvero dimezzare la superficie di un ipermercato da 10mila metri quadrati a circa 5mila, con aumento della produttività per metro quadro e quindi più fatturato a minori costi, non è perseguibile nel garden center, ma la sua ottimizzazione è indispensabile. A questo punto, proviamo a tratteggiare un percorso progettuale per arrivare a identificare un centro di giardinaggio dal basso impatto ambientale: a partire dal contenimento dei costi di realizzazione e gestione, compresi quelli energetici e strutturali.

RAGIONARE SULLA STRUTTURA In prima battuta, è necessario valutare superfici e dimensioni del punto vendita, in relazione al bacino nel quale verrà inserito, tenendo presente anche l’eventuale fase di sviluppo, in funzione della crescita delle performance del negozio. Una valutazione che deve tener presente anche gli spazi esterni, i quali dovranno essere integrati con il resto della struttura, modulari, quindi facilmente replicabili, e inseriti all’interno del contesto ambientale circostante. Diversi poi gli aspetti da considerare in riferimento alla struttura, che proviamo sintetizzare qui di seguito.


- Rapidità di realizzazione: dal momento in cui si avranno i permessi all’inaugurazione, dovrà passare il minor tempo possibile. - Valorizzazione della modularità: progettare spazi attraverso soluzioni che possano essere replicate, così da ricreare un format per ogni evenienza commerciale, anche in bacini differenti. - Valorizzazione della superficie: le aree commerciali e quelle di servizio dovranno essere ben dimensionate, così da evitare eventuali sprechi. - Valorizzazione del layout: lo spazio espositivo deve rispondere alle aspettative della clientela, in modo da favorire l’acquisto e valutare l’indice di produttività di un reparto. - Valorizzazione delle aree luminose: individuare le zone del garden con più o meno intensità luminosa, in modo da ottimizzare l’inserimento di illuminazione artificiale. - Ottimizzazione del percorso: la giusta progettazione dei passaggi all’interno del punto vendita consente di razionalizzare la logistica interna e migliorare la visita del consumatore. Durante la fase di progettazione, è necessario fare alcune considerazioni, prima della fase di cantiere, in modo da riflettere sulle opportunità strutturali e la relativa efficienza energetica che ne potrebbe derivare.

I MUST DELLA SOSTENIBILITÀ

- Tipologie coquella artificiale struttive: vale solo dove è neces• Borse e shopper prodotte ancora la serra sario, attraverso da materiali riciclati di tradizionale lampade a rispar• Materiale da confezionamento concezione o mio energetico. in carta reciclata occorre ripenInoltre, è impor• Utilizzo di plastiche riciclabili sarla? tante valutare, • Linee di prodotti da coltivazione biologica - Tipologie di dove possibile, • Prodotti del territorio copertura: quali l’introduzione di • Prodotti che favoriscono e quante, in un’otimpianti per l’autola biodiversità tica di contenimento produzione dell’energia del consumo energetico? elettrica, come pannelli fo- Tipologia di riscaldamentovoltaici o altri sistemi integrati. to e coibentazione: per risparmiare ri- Un garden center a basso impatto amsorse economiche sia in relazione agli bientale deve garantire, lo dice la parola, impianti utilizzati, sia per quanto riguar- un ridotto livello di emissioni e un razioda i materiali che favoriscono la coiben- nale utilizzo di materiali potenzialmente tazione. inquinanti, oltre a garantire un ambien- Tipologia di pavimentazione: sia di te di lavoro sicuro, sano e piacevole. Da aree interne, sia esterne, privilegiando non trascurare anche la scelta dei fornisoluzioni che consentono il recupero tori, privilegiando aziende attente alla dell’acqua di irrigazione. salvaguardia dell’ambiente e con offerte - Tipologia di illuminazione: favoren- commerciali frutto di politiche attente e do quanto più possibile lo sfruttamento responsabili. Scelte che il consumatore della luce naturale, così da ricorrere a sicuramente apprezzerà.

PER INCREMENTARE L’ISOLAMENTO TERMICO

• Vetrocamera nelle pareti verticali e nelle zone rivolte verso il parcheggio: mantiene la visibilità e riduce la dispersione termica. • Lastre di policarbonato al posto del vetro: possono avere camera d’aria singola o doppia, sono leggere ma non trasparenti. • Speciali film da posizionare sui vetri che riflettono i raggi solari: riducono il calore prodotto dall’irraggiamento.


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Primo piano / INTERVISTA

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Il team di Vivai Dalle Rive.

Passione genuina È quella che anima la famiglia Dalle Rive, coltivatori dagli anni Cinquanta e in prima linea nell’introduzione di elementi di economia circolare e nel risparmio idrico ed energetico colloquio con MARCO DALLE RIVE di MARTA MEGGIOLARO

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Immersi nel verde delle colline vicentine si trovano i Vivai Dalle Rive: un centro di giardinaggio molto conosciuto perché è fra i primi a ricavare tutta l’energia da fonti naturali e rinnovabili al 100%. Ne parliamo con Marco Dalle Rive, nel corso di un anno impegnativo: l’azienda infatti si sta occupando dei progetti per ridisegnare gli spazi in modo che le attività autunnali e il Natale si possano svolgere senza intoppi. Partiamo dalle origini: quando inizia la storia dei Dalle Rive? «La storia inizia con mio nonno Francesco, negli anni ’50, che aveva per l’Alto Vicentino la rappresentanza dei Vivai

Cooperativi Rauscedo e realizzava vigneti per conto terzi. Poi è stata fondata l’azienda agricola Vivai Dalle Rive comm. Francesco & Figli, che dal 1972 ha ampliato la produzione aggiungendo piante da giardino e da frutto; negli anni ’80 si è aggiunto un piccolo negozio, che si chiama Punto Verde, pensato per essere il luogo di incontro degli amanti del verde e il centro commerciale per gli specialisti del settore. Negli stessi anni si è ampliata anche l’attività in vivaio con la produzione di piante mediterranee in serra fredda ed in ombraio, a cui si sono aggiunti, negli anni ’90, gerani e stagionali nelle serre condizionate. Coltiviamo anche essenze arboree, che vengon usate greenup

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Primo piano / INTERVISTA

I Vivai Dalle Rive, situati nel verde rigoglioso delle Prealpi Vicentine.

IL VIVAIO

• Coltivazione in piena terra e in contenitore • A Zugliano e a Pistoia • Oltre 150mila metri quadrati di estensione • Conifere e latifoglie • Alberi da frutto, anche antichi • Palme • Arbusti tappezzanti, sempreverdi e da fiore • Essenze per spazi pubblici a bassa manutenzione e per il recupero ambientale • Rosai • Piante rampicanti ed acquatiche, aromatiche ed officinali • Erbacee perenni e stagionali • Piante da interno e bonsai

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La storia della famiglia Dalle Rive inizia negli anni Cinquanta, con la coltivazione di vitigni. Negli anni Ottanta l’apertura del punto vendita “Punto Verde”, primo nucleo del garden center di oggi.


La zona decor, caratterizzata da colori chiari e una disposizione ordinata delle diverse merceologie, senza rinunciare a composizioni e a corner ispirativi.

me ho detto, è indispensabile per la nostra attività e noi la recuperiamo da tutto il vivaio che è a monte della vasca di recupero. La caldaia ci permette di azzerare le spese di riscaldamento delle serre, del negozio, delle abitazioni e quelle di smaltimento delle ramaglie, che cosi diventano combustibile e non più un rifiuto». I vostri clienti hanno apprezzato la vostra scelta? «Sono molte le persone interessate, anche i ragazzi delle scuole vicine vengono spesso a visitare gli impianti».

soprattutto nei lavori di progettazione, realizzazione e manutenzione dei giardini, che è una parte importante della nostra attività. Piano piano insomma, a forza di aggiunte, siamo arrivati ai Vivai Dalle Rive che si vedono ora». La struttura in effetti è particolare… «Sì, perché è composta dagli ampliamenti fatti di volta in volta negli anni. Naturalmente ci sono delle limitazioni, dei difetti. Noi siamo in zona collinare, quindi abbiamo anche il problema dei dislivelli fra le diverse zone. In questo momento abbiamo in progetto di ampliare alcuni reparti». A proposito di reparti, quali merceologie sono presenti? «Abbiamo piante da interno, una selezione di piante da collezione e di bonsai, attrezzature da giardino, barbecue, la fioreria, piante stagionali e da orto, piante da vivaio, prodotti per gli animali domestici e il decor. Inoltre nel punto vendita è presente un corner shop in cui vendiamo i prodotti gastronomici tipici della nostra azienda agricola, Dalle Rive

Farm: si tratta soprattutto di birra fatta con il nostro orzo e il nostro luppolo, una birra di qualità, naturale al 100%, prodotta con energia pulita e rinnovabile». Questo è uno dei vostri punto di forza, l’energia pulita. «La nostra azienda vuole avere il minore impatto ambientale possibile. Viene riscaldata da una caldaia a biomassa, alimentata dagli scarti vegetali dei lavori esterni. L’energia elettrica è fornita al 100% da pannelli fotovoltaici e per irrigare abbiamo una vasca per il recupero dell’acqua piovana, che è stata installata più di 40 anni fa, in quanto l'acqua da noi scarseggia molto e per la nostra attività ne serve molta. La caldaia a biomassa è presente da 12 anni, l'impianto fotovoltaico da 10 anni». Si è trattato di investimenti importante: ne state ricevendo anche un beneficio economico? «L'energia elettrica che produciamo è maggiore rispetto al nostro fabbisogno, quindi la rivendiamo in rete. L'acqua, co-

A proposito di rapporti con i clienti, ho visto che siete molto attivi online… «È un aspetto fondamentale ormai. Il sito è stato appena aggiornato, e abbiamo una responsabile marketing, Alessandra, che si occupa anche dei social. I social sono un buon strumento di marketing, da quanto abbiamo misurato portano più risultato rispetto la pubblicità su carta stampata». Torniamo a parlare di piante. Qual è il loro spazio nel fatturato annuale? «Sono più della metà del fatturato. Sono il nostro core business e devono restare tali. In termini di vendite, seguono le attrezzature da giardino, e il decor». E se dovessi fare una classifica delle piante più vendute, quali sarebbero le prime tre? «Le piante da orto sono quelle che vendiamo di più, seguono le stagionali. C’è una buona ripresa delle piante da interno». Com’è la richiesta di piante biologiche? «Le piante biologiche sono ancora un prodotto di nicchia, ma vediamo che la domanda è in crescita. Sicuramente gli appassionati sono molto più sensibili al greenup

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Primo piano / INTERVISTA

VIVAI DALLE RIVE IN CIFRE

• 150mila metri quadrati di vivaio • 10mila metri quadrati di serra condizionata • 2.300 metri quadrati di serra fredda • 2.800 metri quadrati di ombraio • 5.500 metri quadrati di vaseria per esterno Ampio lo spazio dedicato all’emporio e alle attrezzature da giardinaggio.

tema rispetto al passato, e cominciano a chiederle, soprattutto se si parla di piante da orto, quest’anno richiestissime».

come anche le piscine. Non so come andranno i prossimi tempi, non so proprio cosa aspettarmi. Ma spero vada così».

Com’è andato il lockdown? «È stata una bella batosta, sicuramente. Abbiamo fatto tutto il possibile per vendere e tenere duro durante la chiusura, soprattutto ci siamo concentrati sulle consegne a domicilio, grazie specialmente al nostro shop online. Terminato il lockdown, abbiamo assistito a una ripresa insperata, abbiamo venduto tutte le piante che abbiamo trovato, soprattutto le piante da orto, come dicevo, che a un certo punto erano quasi introvabili. Alla fine abbiamo recuperato anche rispetto lo scorso anno».

Intanto so che siete impegnati a riorganizzare gli spazi per fare in modo che siano tutti fruibili in sicurezza. «Sicuramente l’autunno e il Natale dovranno essere diversi dal solito, e li stiamo ripensando proprio in questo periodo. Noi abbiamo sempre fatto corsi e attività, ad esempio corsi di potatura, di cura delle piante da frutto, sull’orto, corsi di agricoltura biologica, di giardinaggio (ad esempio, su costruire e impostare un’aiuola). Ma con il Covid li abbiamo bloccati, e per quest’anno non riprenderemo, perché i nostri corsi sono molto frequentati, e non abbiamo uno spazio adeguato ad accogliere tutti. Normalmente li facciamo nella zona del Natale, ma lì non potremmo garantire il distanziamento. Faremo solo mostre».

Non capisco se sei sollevato, o preoccupato! «Sono stupito dalla risposta che c’è stata da parte della gente, e questo mi fa ben sperare anche per il futuro. Spero che la gente continui a spendere, che ci sia ancora disponibilità una volta terminate le ferie; per ora le persone, dovendo sfruttare il più possibile i propri spazi verdi, hanno acquistato davvero tanto negli ambiti che ci riguardano: piante, mobili da giardino,

Il vostro Natale subirà modifiche importanti? «Il Natale è un segmento di vendita molto importante per noi. Si chiama “Il Mercatino di Natale” e dura da ottobre a fine dicembre. Lo allestiamo in due zone: il

mercatino, dove si trovano decorazioni e oggettistica per la casa, oltre a idee regalo, si trova nella serra di produzione delle stagionali, che iniziamo a preparare ora. E poi organizziamo la piazzetta esterna, dove facciamo anche le degustazioni della nostra birra, per un totale di 2500 metri quadrati. Ogni anno cambiamo tema e allestimento, quest’anno dovremo apportare le modifiche necessarie per costruire i percorsi giusti». Ultima domanda: come sono i rapporti in un’azienda che coinvolge una famiglia così grande? «Direi buoni! Mio papà e i suoi quattro fratelli sono i soci, poi c’è la mia generazione, composta da me, i miei due fratelli e i cugini. Siamo nati insieme e siamo sempre stati qui insieme, siamo sempre andati d’accordo. Una parte di noi si dedica al garden e al vivaio, mentre una parte si occupa dei lavori esterni. L’importante è che siano chiari i compiti e le mansioni di ognuno».

Contatti

Vivai Dalle Rive Via Vivaro, 35 - 36030 Zugliano (VI) Tel. 0445 330100 info@vivaidallerive.it

La serra fredda, ben tenuta e pulita, è organizzata in isole. Essenziale il punto in cui la clientela può incontrare gli addetti alla vendita, e la presenza di composizioni pronte da portare via.

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il mio impegno green

100% ENTRO IL 2021

Parliamo dei vasi di coltivazione di Gardengirls: per il prossimo anno saranno tutti in materiale completamente riciclato. Un passo in più per il rispetto dell’ambiente composizioni decorative con altre piante oppure per essere punti focali in basket appesi. Ma il meglio è creare dei mix con le altre varietà Gardengirls, che non mancheranno di attrarre i consumatori. In secondo luogo il gruppo delle Sunset-Girls®, quello in cui sono raccolte le varietà con i colori del fogliame più vivaci, dal verde al giallo fino al rosso vivace e al bronzo, fino a un verde scuro quasi nero e all’argento, con cui è possibile prolungare la stagione di vendita fino alla primavera, accostando le Sunset-Girls® a Erica carnea o a Erica x darleyensis: in questo modo si aggiunge al fascino del fogliame la fioritura dell’erica. Un contributo importante anche per la biodiversità, dato che le prime fioriture primaverili sono ambite dagli insetti impollinatori e soprattutto dalle api. Un bancale di Gardengirls® con le nuove etichette pensate per i garden center.

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n importante cambiamento segna il 2020 per il famosissimo brand tedesco di calluna Gardengirls®. La sostenibilità entra ai primi posti nell’agenda aziendale dei prossimi anni, con l’obiettivo di ridurre o addirittura evitare l’uso di plastica dove è possibile sostituirla con materiali meno inquinanti. Per questo, al più tardi entro il 2021, i produttori di Gardengirls® useranno come vasi di coltivazione dei contenitori realizzati al 100% in materiale riciclato e che può essere nuovamente riciclato, mentre le etichette per la promozione nel punto vendita saranno realizzate in carta di alta qualità. Ma il sostegno al retail non finisce qui, due nuovi concept saranno a disposizione per promuovere le vendite di calluna. Il primo interessante concept per le vendite sono le Rasta Girls®. Si tratta di varietà con gli steli pendenti, perfetti per creare

Per informazioni sterkel@heidewelt.de www.gardengirls.de

Entro il 2021 tutti i produttori di Gardengirls useranno vasi di coltivazione realizzati con materiali di riciclo e che potranno essere nuovamente riciclati.

Per prolungare le vendite nella stagione primaverile sono ideali le composizioni di Garden Girls con la fioritura della Erica carnea.


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Primo piano / CONTRIBUTI

Il senso (pratico) di essere green Sei brevi dichiarazioni che danno un’idea di come i punti vendita interpretano il loro impegno in politiche a basso impatto ambientale. Perché, la sensibilità a queste tematiche è sempre più diffusa di FRANCESCO TOZZI

PARTIRE DALLA STRUTTURA

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ggi va molto di moda la sostenibilità e l’essere green. Per fortuna, si potrebbe dire! È necessario però vedere la sostanza degli annunci, perché molte volte si cerca solamente di abbellire la propria immagine aziendale, senza alcuna sostanziale differenza dal passato. Il nostro centro giardinaggio ha intrapreso la strada della sostenibilità a piccoli passi da diversi anni. Consci che chi si propone di difendere la natura e le piante (promuovendo uno stile green) deve necessariamente essere il primo a impegnarsi per il cambiamento. Siamo così partiti da piccole azioni concrete e, via via nel tempo, abbiamo condiviso questa filosofia nella ristrutturazione e rivalutazione del nostro punto vendita. Il primo passo, come per molte aziende, è stato quello di installare pannelli solari sul tetto di alcune serre. Questi ci permettono di coprire quasi totalmente il nostro fabbisogno energetico. Per i consumi notturni e la restante parte non coperta dall’energia solare, utilizziamo, invece, energia elettrica verde certificata 100% da fonti rinnovabili. Nel 2014 è entrata inoltre in funzione una centrale termica a biomassa connessa con tutte le serre dedicate alla coltivazione e alla vendita. La nuova centrale è andata a sostituire la precedente a gasolio. Sebbene vengano emessi comunque gas serra, l’impatto è minore e vengono utilizzate solo materie prime rinnovabili provenienti da boschi bellunesi certificati Pefc. Non ci siamo limitati a cambiare le nostre fonti di energia, ma abbiamo anche ridotto i consumi. In particolare nel 2017 abbiamo sostituito tutti i neon con lampade a led ad alta efficienza, che si regolano in base alla luminosità e possono essere controllate anche da remoto. Questo ci permette di utilizzare soltanto l’energia realmente necessaria quando la luce del giorno non è sufficiente. Parlando invece di risorse idriche, ci siamo organizzati attraverso sistemi di ricircolo e filtraggio, che consentono di ridurre al minino il consumo d’acqua necessario per irrigare le piante. Negli ultimi mesi abbiamo anche inserito una nuova linea di piante di nostra produzione: Linea Zero. Piante aromatiche coltivate con terriccio biologico, senza l’utilizzo di sostanze antiparassitarie e, grande novità, in vasi biodegradabili. Quest’anno, infine, in concomitanza con la festa della mamma, i nostri clienti hanno trovato anche composizioni realizzate con materiali 100% biodegradabili. Queste confezioni con coloranti atossici e completamente compostabili sono ora presenti nei banchi confezionamento come valida alternativa ai classici nastri. I passi futuri sono ancora molti e ci vedranno impegnati nell’ampliamento dell’offerta di prodotti sostenibili per i clienti e nella riduzione dell’uso della plastica. Sono, però, azioni che ogni centro giardinaggio può adottare, con la giusta pianificazione e la concreta volontà di creare un impatto positivo. Alberto e Daniele Bisinella, RosàFlor (Rosà, Vicenza)

QUI, CONSIGLIAMO BIO

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ttualmente, per migliorare il nostro approccio green, abbiamo introdotto, nelle serre di coltivazione, il controllo dei patogeni attraverso antagonisti naturali. Un concetto che cerchiamo di spiegare ai nostri clienti, anche se dobbiamo ancora migliorare la nostra. Inoltre, al consumatore è nostra abitudine consigliare prodotti biologici o rispettosi dell’ambiente, anziché la classica soluzione a base chimica. Per il reparto confezioni, poi, abbiamo introdotto nastri e carte biocompatibili e offriamo il servizio di ritiro dei vasetti e dei vassoi da coltivazione per le piantine. Christian Rodighiero, Floricoltura Rodighiero (Sandrigo, VI)

IL BELLO DI STARE ASSIEME

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reen è convivenza. Nella nostra struttura convivono giardinieri, fiorai, allestitori, attori, organizzatori di eventi, baristi, artigiani, persone con disabilità in area protetta e anche i docenti. Fiorenzo Savoldi, Coop. Tenda Verde – Il Giardino dei Ciliegi, Bedizzole (BS)

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SU TUTTI I FRONTI

I

l nostro impegno green è a 360 gradi: siamo passati dal gasolio al metano per il riscaldamento, offriamo una linea completa di fitofarmaci bio, oltre a una selezione di terricci e concimi a base naturale. Anche per quanto riguarda la sezione dedicata all’orto, comprese le aromatiche, si trovano referenze bio, ma su queste non abbiamo riscontrato il successo sperato. Paolo Bazzini, Floricoltura Bazzini (Cassano Magnago, VA)

SPAZI DEDICATI

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erchiamo di essere attivi su vari fronti, per dare un’impronta green al nostro punto vendita, a partire dall’offerta commerciale. Abbiamo realizzato delle aree tematiche per la proposta di prodotti naturali per la cura e la manutenzione del verde, come: terricci privi di torba, assortimenti di piante da orto coltivate con metodi biologici, piante da giardino che attraggono insetti utili. Per quanto riguarda il punto vendita, è presente un impianto di recupero dell’acqua piovana, punti di ricarica per veicoli elettrici e l’illuminazione artificiale è con lampade a led. La coltivazione delle piante all’interno del garden, inoltre, prevede l’utilizzo di concimi naturali e insetti antagonisti. Andrea Tami, Garden Verdevivo (Pradamano, UD)

È UNA QUESTIONE DI IMPEGNO

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on essendo un garden nel senso stretto del termine, portiamo avanti da molto tempo il concetto di green. Oggi essere un florovivaista green non vuol dire solo dotarsi di caldaie a biomassa, oppure installare pannelli fotovoltaici: certo ne sono parte, ma non l’essenza. Essere green è rispettare ciò che coltiviamo (e di conseguenza i nostri clienti), grazie all’ausilio di elementi naturali: dai substrati ai fertilizzanti, oltre a una gestione razionale dell’acqua per l’irrigazione. E tutti noi operatori, nel nostro piccolo, potremmo fare la differenza. Per qualcuno può essere discutibile, ma è innegabile che la resa di un giardino o un’aiuola fiorita è condizionata dalla presenza di microflora e microfauna presente nel terreno: da qui, concimazioni abbondanti con buoni fertilizzanti organici rappresentano la soluzione migliore. E mi dispiace per molti giardinieri, ma niente anti-germinello, perché, alla fine, l’esperienza mi conferma che, il suo utilizzo, limita anche lo sviluppo radicale delle piante ornamentali. E questo è solo il punto di partenza verso un impegno green senza compromessi. Non bisogna mai smettere di imparare e di evolversi. Ho visitato molte aziende biodinamiche in campo agricolo, tutte con ottime produzioni e redditività: alla fine è una questione di scelte, di conoscenza. È una strada in salita, ma sono 35 anni che la percorro e alla fine potrò affermare di essere green. Flavio Giani, Floricoltura Estevez (Golasecca, VA)

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News / BREVI DAL MERCATO

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Anche Francoforte si prepara alla ripresa IPM Essen si terrà dal 26 al 29 gennaio C’è molta aspettativa intorno alla prossima edizione, perché il settore riconosce che l’evento di Essen del 2021 sarà un momento essenziale per la vitalità e la sopravvivenza di tutti, in quanto il contatto personale non può essere rimpiazzato dalla comunicazione digitale. Per questo si sta lavorando a pieno ritmo per offrire questa possibilità durante il prossimo appuntamento, dal 26 al 29 gennaio 2021, a Essen. Oltre alla consueta folta schiera di espositori, la segreteria organizzativa sta preparando un ricco programma di supporto con show, workshop, forum e competizioni. Per quanto riguarda le norme igieniche e di sicurezza che la pandemia richiede, Messe Essen è in grado di rispondere a tutti i requisiti: è stata definita una densità massima di persone sul suolo della fiera, si mantiene l’obbligo della mascherina su bocca e naso, la registrazione dei partecipanti con vendita dei biglietti esclusivamente online, e grandi isole a disposizione dei visitatori per la corretta igiene; anche le zone di riposo saranno organizzate rispettando le nuove distanze fra le sedute. Un punto in più che gioca a favore di IPM, è che la fiera di Essen è stata la prima a riaprire un evento per i professionisti con la Bridal Week, che si è tenuta con successo in luglio. www.ipm-essen.de

Christmasworld, Paperworld e Creativeworld si svolgeranno come di consueto a gennaio. Messe Frankfurt ha comunicato la decisione di procedere all’organizzazione dell’evento e ha sviluppato le procedure organizzative necessarie. Il rodaggio e il perfezionamento delle nuove procedure avverrà con gli eventi autunnali, mentre Christmasworld si terrà dal 29 gennaio al 2 febbraio 2021. «Per gli organizzatori della fiera la sicurezza di tutti gli espositori, dei visitatori, dei partner e degli impiegati è di fondamentale importanza» ha dichiarato Julia Uherek in qualità di portavoce dell’ente fiera «Allo stesso tempo siamo felici di poter offrire questa grande opportunità per il rilancio degli affari in questo momento. Grazie

al concept che abbiamo sviluppato per la protezione e l’igiene di tutti abbiamo la possibilità di facilitare il contatto personale che in questo momento è necessario». Fra le norme stabilite per la sicurezza, al di là della mascherina, la distanza obbligatoria, la fornitura costante di aria fresca e la registrazione dei partecipanti. In ragione della distanza da mantenere, gli stand avranno tutti una dimensione di almeno 18 metri quadrati e saranno distanziati fra loro. Anche i corridoi saranno più spaziosi. Saranno predisposti in tutta la fiera dispenser di disinfettanti, e tutte le superfici verranno regolarmente disinfettate. Gli aggiornamenti riguardo le misure igieniche verranno pubblicate qui: www.messefrankfurt.com/ hygiene.

CIA: SENZA AIUTO DALLO STATO, NON CI SARÀ RIPARTENZA Si allunga l’ombra del disastro sulle aziende legate al business degli eventi, in primis il settore del fiore reciso italiano, secondo in Europa solo dopo l’Olanda. È questo il quadro poco confortante che emerge dalla stima di Cia-Agricoltori Italiani sulla base dei dati Istat. I floricoltori hanno perso 200 milioni di euro con la sospensione dei matrimoni nel quadrimestre marzo-giugno, cifra che si deve raddoppiare con lo stop di tutte le altre cerimonie civili e religiose (battesimi, comunioni, cresime e funerali) e la soppressione di feste di laurea, convegni, eventi pubblici, fiere e assemblee, che ha dato il colpo di grazia

al comparto, con imprenditori costretti a mandare al macero milioni di steli ormai sfioriti. Nel solo settore dei matrimoni, secondo le stime di Cia, la spesa media per gli addobbi floreali è di circa tremila euro. C’è preoccupazione anche per l’emendamento del bonus matrimonio contenuto nel Dl Rilancio, che introdurrebbe una detrazione per le spese che si sosterranno dal 1° gennaio 2021, convincendo a rimandare la cerimonia all’anno prossimo le restanti 120mila coppie ancora indecise sulla possibilità di sposarsi nel secondo semestre 2020. All’interno del comparto floricolo nazionale, sono in

grave difficoltà circa 15mila aziende che producono fiore reciso, localizzate perlopiù in Liguria, Toscana, Campania, Sicilia e Lazio, e rappresentano quasi la metà di tutte le imprese florovivaistiche del Paese. Senza aiuti dal Governo sarà fallimento certo e chiusure per il Made in Italy floreale. L’amaro commento di Cia è che, ancora una volta, altri Paesi europei stanno facendo per il settore meglio dell’Italia. In Olanda è stato stanziato per il settore floricolo un fondo da 600 milioni, ma anche in Francia e Germania sono state approntate misure importanti a sostegno dei produttori. Per sopperire alle necessità delle

aziende floricole che hanno bisogno di liquidità immediata, oltre a quanto già previsto nel Dl Rilancio, sarebbe di sollievo l’annullamento per un anno dei contributi previdenziali, oltre a indennizzi a fondo perduto, senza i quali non si potranno avviare a settembre i nuovi cicli colturali per la ripresa delle attività. www.cia.it

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News / BREVI DAL MERCATO

Un’immagine de Il Germoglio di Piacenza, vincitore dello scorso anno.

PREMIO GARDENIA – AICG: SONO APERTE LE ISCRIZIONI Gardenia, la storica rivista che racconta di fiori, piante, orti e giardini, va alla scoperta dei garden center che condividono il suo stesso obiettivo. Il Premio Gardenia-Aicg è rivolto ai garden center associati ad Aicg o che si assoceranno ed è volto a dare rilievo a coloro che più si impegnano a diffondere la cultura del verde, mettendo in campo comportamenti, azioni, strategie, iniziative consapevoli quali, ad esempio, presentare le piante con il loro nome botanico, aiutare i clienti a fare scelte ragionate e consapevoli, dare consigli di coltivazione, organizzare corsi e laboratori, offrire servizi di progettazione di terrazzi e giardini, avviare azioni concrete di responsabilità ambientale, facendo attività di divulgazione della cultura del verde sul territorio. La prima edizione del premio, consegnato durante il convegno Aicg 2019 a Varese, è stata vinto dalla Cooperativa Sociale il Germoglio di Piacenza. Per partecipare è necessario compilare il questionario presente nel sito di Aicg, e inviare una selezione di massimo dieci foto del proprio punto vendita alla segreteria. Le adesioni vanno inviate entro il 15 ottobre 2020. Chi ha partecipato l’anno scorso (e non ha vinto) non dovrà rimandare il questionario perché verrà rimesso automaticamente in gara, a meno che abbia novità da segnalare. Verranno selezionati tre finalisti che saranno visitati dalla Giuria di Gardenia. Al garden vincitore, che sarà annunciato a gennaio 2021 durante il Congresso annuale AICG, Gardenia dedicherà un articolo sul numero di marzo 2021. Infine, un appello: Gardenia vorrebbe ricevere da tutti – sia chi parteciperà per questa edizione sia chi ha già partecipato l’anno scorso – una breve risposta a questa domanda: “Come avete vissuto il rapporto con i vostri clienti durante il periodo di lockdown e il periodo successivo alla riapertura prima del ritorno alla normale attività?“ Partner tecnico del Premio Gardenia è STIHL, azienda di riferimento nelle attrezzature da giardinaggio. iscrizione.aicg.it/premio-gardenia-aicg segreteria@aicg.it

Myplant & Garden si terrà a febbraio 2021 Sono state fissate definitivamente le nuove date per l’appuntamento fieristico di Milano: dal 15 al 17 febbraio 2021, sempre nei padiglioni di Fiera Milano Rho. Lo slittamento è il risultato della scelta espressa dalla netta maggioranza delle aziende espositrici, che hanno avuto modo di indicare alla segreteria organizzativa le proprie necessità e volontà. L’obiettivo è che la sesta edizione sia la grande occasione di riscatto per tutto il comparto. In attesa della manifestazione è possibile restare aggiornati sulle ultime novità del settore ed esplorare i prodotti e le aziende che saranno presenti alla prossima edizione grazie alla piattaforma myplantonline.

Dipladenia in prova

Circa 110 varietà commerciali e in test dei principali ibridatori sono state testate in fioriera presso il Centro Sperimentale Ortofloricolo Po di Tramontana. I risultati sono visitabili, per tutto il periodo estivo, presso il centro, previo appuntamento, da accordare con Giovanna Pavarin a questi numeri di telefono: 049 829395 - 346 6786008.

SPOGA+GAFA SI SPOSTA A MAGGIO Il gafa diventa un evento primaverile. La fiera di Colonia infatti ha sospeso l’edizione 2020 e ha comunicato le date per il 2021: dal 30 maggio al 1 giugno. Lo slittamento è stato causato dall’alto grado di incertezza, soprattutto in merito agli spostamenti e alla logistica degli espositori e le possibilità per i visitatori internazionali di raggiungere la fiera. Lo spostamento a fine giugno sarà definitivo.

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il mio impegno green

IL PRESENTE È GIÀ GREEN

Offrire soluzioni sempre più sostenibili è una vera missione per Cifo, tra le prime ad aver investito in prodotti 100% naturali e consentiti in agricoltura biologica Bio Oro favorisce la fioritura e la formazione di frutti. Algatron dona energia naturale alle piante intensificandone le difese da stress termici e idrici.

L’

azienda bolognese conferma il suo impegno a favore di un ambiente e di una produzione più sana, per tutti. Particolarmente rappresentativa è la linea Barriera Naturale, i cui formulati utilizzano componenti vegetali e minerali, per potenziare la resistenza delle piante nei confronti degli stress biotici e abiotici, rendendole più vitali e rigogliose. CifoBlok Plus, Olio di Lino, Propoli, Sapone Molle, Zolfo Flow, Polvere di Roccia, Aceto, Copper, sono le ormai note referenze di questi preparati, in formulazione concentrati da diluire o pronti all’uso, ideali per tutte le piante ma apprezzati soprattutto per la coltivazione di ortaggi e aromatiche, perché non lasciano residui sugli alimenti.

CREDERCI FINO IN FONDO

Per essere un’azienda realmente green, però, non basta inserire a catalogo delle referenze naturali, come spiega Pierluigi Picciani, direttore commerciale e marketing Cifo: «Bisogna sposare una filosofia, aderire ad essa

I prodotti della linea Barriera Naturale: CifoBlok Plus, Olio di Lino, Propoli, Sapone Molle, Zolfo Flow, Polvere di Roccia, Aceto, Copper. Ideali per tutte le piante ma apprezzati per la coltivazione di piante edibili, perché non lasciano residui.

Sinergon Plus favorisce il recupero di piante debilitate.

e alimentarla. Per questo, in Cifo utilizziamo materie prime di altissima qualità e lavoriamo costantemente al miglioramento delle formulazioni dei nostri prodotti, per ridurne l’impatto e massimizzarne l’efficacia. Al tempo stesso, ci impegniamo a divulgare metodologie eco-compatibili e a educare i consumatori a un uso equilibrato e razionale dei prodotti». Qualche esempio: l’uso di biostimolanti, come Bio Oro, che favorisce la fioritura e la formazione di frutti, Algatron, che dona energia naturale alle piante intensificandone le difese da stress termici e idrici e Sinergon Plus, che favorisce il recupero di piante debilitate. Prosegue Picciani: «Promuovere il loro utilizzo vuol dire non solo permettere ai consumatori di ottenere risultati migliori, ma anche dar loro la possibilità di utilizzare minori quantità di trattamenti, a beneficio dell’ambiente».

PRODOTTI DA RICORDARE

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Linea Barriera Naturale: potenzia la resistenza delle piante nei confronti degli stress biotici e abiotici, rendendole più vitali e rigogliose. Biostimolanti: Bio Oro, Algatron, Sinergon Plus.


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News / BREVI DAL MERCATO

Piscine, tutto esaurito “Siamo passati da vendere un bene accessorio a offrire una soluzione, un bene di necessità” ha dichiarato Fabrizio Feole, direttore commerciale di Piscine Laghetto, commentando il boom di vendite di piscine in una intervista a Il Sole 24 Ore. Il Covid infatti ha ridisegna anche l’estate degli italiani e il modo di rilassarsi. In particolare, la preferenza a restare nelle proprie case attrezzandole adeguatamente per evitare di spostarsi nei luoghi di villeggiatura ha avuto un amplissimo consenso. L’analisi delle ricerche online condotta da Idealo, un portale tedesco di comparazione certificata dei prezzi, evidenzia che nei primi quindici giorni di maggio la ricerca di piscine per bambini da esterno è salita del 451,7%. La ricerca di piscine però non ha riguardato solo il divertimento dei piccini, e non solo italiani. Le piscine autoportanti o gonfiabili sono andate a ruba in tutta Europa e oltreoceano, con le catene della grande distribuzione, come Brico, Obi e Leroy Merlin che già agli inizi di giugno avevano esaurito le loro disponibilità e una corsa agli ultimi pezzi, offerti a prezzi esorbitanti, online. Una richiesta sproporzionata rispetto alle possibilità dei fornitori, che hanno dato fondo ai magazzini e già a metà giugno hanno dichiarato di non poter sopperire alla domanda. Ma per vivere le proprie vacanze in giardino la piscina non basta e le ricerche online di mobili da esterno sono salite del 300%. E chi invece ha deciso di partire? Le mete più ambite sono state le ville e i casali isolati nella campagna, ancora meglio se dotati di piscina: per un isolamento quasi totale. La tendenza si mostra anche nei dati raccolti dalla ricerca di Quorum/YouTrend per Wonderful Italy, un portale specializzato nell’offrire vacanze in abitazioni private. Nove italiani su dieci hanno scelto di restare in Italia e poco meno della metà sceglierà una casa-vacanza dove è più facile avere giardino o piscine e controllare il distanziamento sociale. Una scelta non dettata dal risparmio, quanto piuttosto da un bisogno di sicurezza.

Le piante spopolano sui social La voglia di verde inonda i social e li riempie di foto che documentano lo stupore al risveglio della primavera, gli orti in balcone e le piante da interno. Questo trend, che ha coinvolto trasversalmente hipster, fashionisti, rapper, trapper e via dicendo, è senza genere e senza età: complice il tempo libero a disposizione durante il lockdown, ha subito una vera accelerazione, come testimoniano milioni di condivisioni di immagini di questo genere sul web. E c’è chi inizia ad approfittare di questa “onda verde”. Ad esempio Wiko, l’azienda franco-cinese produttrice di smartphone, ha indagato il fenomeno dello Urban Jungle, che celebra la natura sempre più presente all’interno delle nostre abitazioni, insieme alla influencer e blogger Simonetta Chiarugi, autrice di “Felicità verde: La piccola guida per coltivare in casa”. Per Wiko, la Chiarugi ha delineato i passi e gli accorgimenti necessari per creare un angolo in casa a prova di selfie. Un fenomeno da tenere sott’occhio, nutrire e consolidare.

MACCHINE PER IL GIARDINAGGIO, TENGONO QUELLI A BATTERIA Partenza difficile per il mercato delle macchine e delle attrezzature per il giardinaggio, che a causa della chiusura imposta per il Covid 19, con il mercato completamente fermo in marzo, segna alla fine del primo trimestre 2020 una flessione del 23,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo è quanto emerge dai dati elaborati dall’associazione italiana dei costruttori Comagarden e dal gruppo di rilevamento statistico Morgan. Decespugliatori e trimmer hanno chiuso il trimestre con un calo pari, rispettivamente, al 34,4% e al 25,1%, mentre per i trattorini la contrazione delle vendite è stata pari al 19%. Passivo pesante anche per il comparto dei rasaerba (-32,6%), nel quale tuttavia si segnala la sostanziale tenuta dei modelli a batteria che hanno limitato le perdite, con una diminuzione solo del 1,7%. Il crescente appeal delle macchine elettriche ha caratterizzato

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anche l’andamento dei soffiatori e delle motoseghe a batteria. Nel caso dei soffiatori, il dato riferito al settore nel suo complesso ha visto una sensibile riduzione delle vendite (-28,1%) mentre i modelli a batteria, sulla spinta degli ottimi risultati nei primi due mesi dell’anno, migliorano le performance rispetto al 2019, crescendo del 23,3%. Questo trend è ancora più evidente nel caso delle motoseghe: mentre il dato di vendita complessivo vede una leggera flessione rispetto allo scorso anno (-4,9%), quello riferito ai soli modelli a batteria registra un vero exploit con un incremento pari al 136%. Scenario completamente diverso per gli spazzaneve, che hanno chiuso il primo trimestre del 2020 con un passivo molto pesante (-86%). A pesare su questa categoria di prodotto non è stata la pandemia di Covid 19, ma l’andamento anomalo della stagione invernale, la seconda più mite di sempre

dopo quella del 2007-2008, secondo l’Istituto delle Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR). In uno scenario caratterizzato dunque da una generalizzata contrazione delle vendite, il settore dei rasaerba robot va in controtendenza e si segnala per un significativo incremento delle vendite (+9,1%), secondo un trend espansivo in atto in modo costante dal 2014. Segno positivo anche per le potatrici ad asta (+11%) e per gli atomizzatori (28,9%). Secondo le previsioni di Comagarden e del gruppo di rilevamento Morgan i prossimi mesi, superata la fase strettamente emergenziale, saranno caratterizzati da un recupero del mercato, che vedrà una riduzione del deficit ma che segnerà comunque un passivo intorno al 9%, non potendo recuperare la quota di mercato che era strettamente legata alle manutenzioni primaverili, in buona parte sospese proprio per l’emergenza sanitaria.


www.corinobruna.com


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La voce delle piante / Matteo Ragni BUSINESS VERDE

STELLA NASCENTE

Frutti abbondanti e portamento compatto rendono Red Star adatta a siepi miste.

Meno spine, tante bacche, portamento compatto: un nuovo alleato per avere giardini colorati in inverno

Una composizione d’effetto per creare un corner in stagione nel proprio punto vendita.

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entre ci godiamo il sole estivo pensiamo a cosa potremo proporre in autunno nei garden. Una bella novità è Pyracantha Red Star. Questa varietà è davvero promettente: produce abbondanti frutti rossi, ha meno spine rispetto agli altri Pyracantha, è sempreverde, e fruttifica velocemente. Non per nulla è stata premiata fra le novità di IPM Essen 2019 e ha ottenuto la medaglia d’oro a Groot Groen 2019.

PUNTI DI FORZA 1. Meno spine 2. Fruttifica sui rami che hanno due anni

3. Abbondanti bacche rosse 4. Tenuta del colore rosso fino dopo Natale 5. Sempreverde

Pyracantha coccinea ‘Red Star’ ha poche spine e il colore rosso delle bacche dura a lungo: perfetta per un’idea regalo natalizia.

UN PENSIERO PER NATALE Red Star fiorisce a giugno con fiori bianchi. Ad agosto le bacche iniziano a virare dal verde al rosso, per diventare rosso intenso da settembre. Le bacche rimangono rosse brillanti fino a dopo Natale facendo così del Pyracantha coccinea ‘Red Star’ PBR EU 43424 un bellissimo regalo da offrire nelle feste natalizie. Per chi coltiverà questa Pyracantha c’è da dire che Red Star regala fiori e frutti sul legno di due anni. Il vigore di Red Star è abbastanza contenuto rispetto ad altri Pyracantha, questo la rende perfetta come pianta in vaso o per piccole siepi in giardino e per le siepi miste.

IL VASO

Garden è un classico di Erba. Si tratta di un contenitore in plastica adatto alla coltivazione in campo aperto, ma anche in serra. La sua gamma di colori permette abbinamenti di tutti i generi, con l’allegria sempre al primo posto, insieme a funzionalità e design. Garden fa parte della linea Coltivazione ed è disponibile in sei differenti misure. www.erbasrl.it MATTEO RAGNI/ Consulente per imprese floricole e vivaistiche, esperto del mercato di fiori e piante.

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laboratorio di idee

www.cactusmania.it


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Visual idea / Erica Cherubini MERCHANDISING

L’AUTUNNO SI FA IN QUATTRO

IL CONSIGLIO IN PIÙ DI ERICA Per far leva sull’effetto wow senza scadere nel disordine, scegliete solo un simbolo da sviluppare, quello più vicino al vostro stile e alla tipologia di clientela che vi frequenta. Del simbolo autunnale scelto non lesinate, là dove farete le installazioni rendetele molto visibili.

Allestire il garden per la prossima stagione ci impegnerà sul fronte della sicurezza e dell’igiene. Per questo meglio privilegiare, per rendere l’idea della stagionalità, i simboli che evocano subito le sensazioni giuste

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estate che stiamo attraversando ha caratteristiche diverse da quelle a cui eravamo abituati. Da un lato l’interesse per la cura di giardini e terrazzi ha raggiunto un pubblico più ampio, dall’altro la voglia delle persone di muoversi è spesso dissociata dall’idea di sostare a lungo in luoghi destinati agli acquisti, fatto salvo questi luoghi abbiano determinate caratteristiche: ampi spazi, pulizia impeccabile, atmosfera accogliente e rassicurante. L’arrivo dell’autunno, in cui patiremo ancora del clima di incertezza, richiede una maggior attenzione nella scelta delle modalità espositive e si presta a essere supportato da formule e sim-

boli. Con simboli mi riferisco a colori, immagini e forme che, facendo leva sull’interiorizzazione che hanno ottenuto grazie alla ripetizione e grazie al fatto che si agganciano ad aspetti intuitivi e istintivi della nostra mente, riescono a veicolare un concetto senza bisogno di ulteriori spiegazioni. Un esempio su tutti, i colori verde e rosso per Natale, o il rosso per San Valentino. Prediligere soluzioni espositive semplici a discapito del sovraffollamento di merci e messaggi potrebbe rivelarsi utile, sia nell’ottimizzazione dei tempi di allestimento, sia nell’effetto sul cliente. Nessuno ha dati statistici certi in anticipo, si tratta di un parere del tutto personale raggiunto dall’osservazione diretta di punti vendita legati al giardinaggio e non. QUESTIONE DI ATMOSFERA Sapendo che l’uomo in natura non produce nulla, ma trasforma, vediamo come associare i simboli autunnali alle vetrine promozionali o all’atmosfera che andremo a realizzare per la nuova

ERICA CHERUBINI/ Consulente, professionista e creativa del verde e non solo. Allestimento, organizzazione e visual merchandising di showroom, stand fieristici e garden center, sono alcune delle sue attività.

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stagione in arrivo. Ma quali sono i simboli che maggiormente rimandano all’autunno? Ne abbiamo identificati quattro. • Ghirlanda • Colori caldi • Frutti: castagne, zucche, fichi, cachi • Foglie e fiori essiccati LA GHIRLANDA Simbolo di eternità, la sua forma circolare senza inizio e senza fine si associa molto bene al periodo autunnale, stagione di abbondanza e di preparazione al riposo invernale. La natura stessa offre numerosissimi materiali per realizzare in più versioni questo simbolo. Per chi avesse modo, non dimentichiamo di riciclare materiale da potature o prodotti invenduti. Realizzare ghirlande mono-essenza in dimensioni diverse, con materiali essiccati, presentate a gruppi, per esempio lungo i tragitti principali, potrebbe rivelarsi già più che sufficiente per richiamare il pensiero del visitatore alla stagione in arrivo. Il simbolo ripetuto ricorda l’arrivo dell’autunno: quando vedrò un rastrello o un cesto per la raccolta delle foglie secche in giardino l’associazione si manifesterà spontanea.

Ghirlande realizzate con rami provenienti dalle potature.

COLORI CALDI Pensare di replicare la meraviglia e la mutevolezza di colori che offre la natura in autunno è decisamente ambizioso. Per il nostro obiettivo basta scegliere una paletta di quattro colori caldi ben associati tra loro, in diverse combinazioni e proporzioni, e presentarla in più aree del garden center: ed è subito autunno. Un’idea potrebbe essere realizzare sagome di foglie in dimensioni maxi, colorarle a tinta unita proporzionando la paletta scelta,

appenderle o applicarle a più pareti, meglio se in prossimità dei raggruppamenti merceologici tipici dell’autunno. Per esempio vicino all’area dedicata agli attrezzi per la potatura e la pulizia del giardino, vicino ai bancali dedicati alle piante che consigliamo di piantumare in questa stagione e così via. L’effetto foliage piace ancora molto. Per chi dispone di budget più alti, le sagome possono essere realizzate in forex con uno spessore di mezzo centimetro (riutilizzabili anche in altri momenti cambiandone il colore), oppure ritagliate con tanta pazienza da fogli di compensato o cartoncino rigido. Lo stesso gioco potrebbe essere proposto con la sagoma di frutti tipici della stagione. Il consiglio è di non mescolare troppe sagome. Più l’effetto sarà pulito, determinato dal colore e dalla ripetizione, maggiormente rimarrà impresso negli occhi del visitatore. L’offerta merceologica è di per sé frammentata e inevitabilmente molto assortita, il contrasto netto tra ordine e disordine fa risaltare entrambe.

La paletta di colori deve comprendere non più di quattro cromie, per non generare confusione.

FRUTTI Richiamare l’autunno ricordando quanta abbondanza di frutti offre può essere associato al tema dell’alimentazione. Non dimentichiamo quanto si sia alzata l’attenzione su questo argomento. Il progetto espositivo potrebbe farsi più laborioso ma sicuramente molto interessante. Creare un percorso che unisca ai prodotti da garden center legati all’autunno, una selezione di ricette culinarie o bevande che stimolino benessere, salute e rinforzo delle difese, avvicinando le persone all’autoproduzione, può catturare l’interesse e far soffermare il visitatore in aree specifiche che sceglieremo. FOGLIE E FIORI ESSICCATI Simboli indiscussi dell’autunno possono essere facilmente recuperati in natura. Un’idea semplice è di riproporli in mazzi misti o mono-essenza appesi ricreando l’effetto essiccatoio. Recuperare vecchie ruote di biciclette, rimuovere l’eventuale copertone, appenderle al soffitto della serra con corde rustiche e lasciar cadere questi mazzi chiusi con legature ordinate di spago naturale, è di facile realizzazione e a costi contenuti.

Un esempio di grafica per proporre le ricette a tema autunnale, seguendo sempre una palette di colori semplice ma evocativa.

Usare l’invenduto per decorare il garden è un modo per risparmiare sugli allestimenti e per evitare gli sprechi.

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il mio impegno green

SCUDO VEGETALE

Il sistema di fioriere Brick permette di dotare gli spazi pubblici di barriere verdi, creando ambienti sicuri e confortevoli

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e norme di sicurezza richiedono oggi di rispettare il distanziamento sociale e, nel caso che la distanza di un metro non possa essere conservata, di indossare le mascherine. Quando ci si trova in spazi pubblici come ristoranti, bar, stabilimenti balneari, però, indossare la mascherina diventa difficile. L’alternativa alle lastre in plexiglas è dotare questi spazi divisori realizzati con fiori e piante. Bama, azienda toscana fondata nel 1980, propone un’alternativa gradevole ed efficace: il kit di cinque fioriere Brick. Questo sistema è estremamente versatile, perché può svilupparsi in altezza e in lunghezza, usando più kit insieme. Le fioriere che lo compongono sono dotate di un sistema di auto-irrigazione a vasi comunicanti e indicatori di livello, perciò è sufficiente versare l’acqua nel contenitore più in alto per assicurarsi che raggiunga tutti i vasi. Inoltre, grazie alla riserva d’acqua del secondo fondo, si risparmia sulle

A seconda delle varietà scelte per riempire i contenitori, si ottengono barriere verdi differenti: profumate, colorate, oppure più schermanti, usando le ricadenti.

BRICK

• Sistema componibile • 5 fioriere • Panna, grigio, tortora • Misura: 59x23x27h (x5)

Il kit Brick contiene cinque fioriere componibili, che possono svilupparsi in altezza e in larghezza.

innaffiature. Gli indicatori di livello sono tappi trasparenti che non solo rendono impossibile alle zanzare nidificare nell’acqua, ma in più permettono di controllarne il livello in modo da innaffiare solo all’occorrenza. E in più, rispetto alle barriere in plexiglass, Brick regala privacy, atmosfera e uno stile ogni volta diverso, a seconda delle piante che si sceglie di usare. www.bamagroup.com


Tendenze / INTERVISTA

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Jessica di Giacomo, 32 anni, fondatrice di Olivia Brusca.

L ©Federica Cavicchi

C’è ancora bisogno dei fiori Tutto sta nel sapersi mettere in ascolto per intercettare la domanda dei consumatori, i gusti e la disponibilità economica. L’obiettivo: rendere l’acquisto di fiori “quotidiano”, come quello di frutta e verdura colloquio con JESSICA DI GIACOMO di MARTA MEGGIOLARO

a prima volta che ho parlato con Jessica, nel 2016, Olivia Brusca era un concept store in centro a Modena, in cui tutto verteva intorno al mondo delle piante e dei fiori. Mi aveva colpito lo stile delle sue composizioni, delicato, fresco, capace di catturare l’attenzione. Altro elemento importante, la sua disinvoltura nell’uso dei media – dal blog, ai social – con cui si promuove e si tiene in contatto con il pubblico. Dopo quattro anni, Olivia Brusca è cresciuta e ci siamo fatti raccontare da lei cosa significa oggi essere una fiorista di professione. Iniziamo dicendo che Olivia Brusca ora si trova a Bologna, giusto? Giusto. Due anni fa ho chiuso il negozio a Modena e ho preso uno studio nel centro di Bologna, non aperto al pubblico. Ci occupiamo, io e Davide, (Project Manager di Olivia Brusca, compagno nel lavoro e nella vita), di consulenza e allestimenti per eventi aziendali e per i matrimoni, teniamo corsi di tecnica floreale, e quattro volte all’anno organizziamo vendite private aprendo il nostro spazio al pubblico. Tutto è molto stimolante, soprattutto il mondo aziendale che spinge ad osare, mixare, creare tendenze. Le aziende vogliono la novità perché anche l’allestimento dell’evento ©Davide Parisni

Alcuni dei prodotti realizzati da Jessica e Davide, in vendita sullo shop online: palo santo, smudge di salvia bianca, e le candele profumate.

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Tendenze / INTERVISTA

Un passo verso la sostenibilità: dalla prossima stagione la spugna da fiorista, difficilmente biodegradabile, sarà sostituita dal kenzan, uno strumento giapponese.

Domanda obbligatoria per questo articolo: quanti anni hai? Ho 32 anni! Olivia Brusca esiste da sei anni, mentre la mia carriera nel mondo dei fiori è iniziata a 25. Ho fatto un percorso “all’inverso”: ho iniziato con professionisti negli eventi moda, con composizioni molto all’avanguardia; poi sono tornata indietro a imparare la tecnica con un corso di Federfiori. Dopo il corso ho iniziato a fare la freelance, e raccontavo di me in un blog personale: la gente ha iniziato a conoscermi così. Poi un altro corso, questa volta di flower designer ad Amsterdam, e al ritorno ho aperto Olivia Brusca a Modena, città che mi sembrava avesse spazio per una fiorista un po’ sui generis. Continuavo a scrivere e mostrare attraverso i social il mio lavoro, così in poco tempo la parte

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©Federica Cavicchi

©Federica Cavicchi

li rende più concorrenziali, e in questo modo siamo spinti, noi di Olivia Brusca, a cercare sempre nuovi spunti. Succede soprattutto nelle collaborazioni all’interno del mondo della moda, naturalmente.

degli eventi ha preso il sopravvento. Il trasloco a Bologna è arrivato con l’ingresso di Davide nella mia vita e nel mio lavoro. Davide si occupa di progettazione, grafica e costruzione del prodotto. Spesso si interfaccia con i clienti al mio posto… in fondo quella più Brusca resto io! Quindi non esiste più il mazzo di fiori fatto da Olivia Brusca? Esiste, esiste! Vendo ancora i mazzi di fiori, ma passando dallo shop online e solo nei dintorni di Bologna e provincia. Siamo alla ricerca di un corriere adatto a portare lontano i nostri fiori, che sono per lo più prodotti in agricoltura biologica locale e hanno caratteristiche differenti da quelli più “industriali”, necessitano di più attenzioni e temperature adeguate. In Olivia Brusca e nella nostra vita per-

Composizione realizzata da Jessica usando fiori di campo coltivati biologicamente da un piccolo produttore locale.

TREND/1: FIORI RECISI • Anthurium • Gypsophila • Crisantemi • Dianthus • Foglie di eucalipto

sonale stiamo cercando di introdurre sempre di più il tema della sostenibilità; ci piacerebbe arrivare ad avere la nostra produzione di fiori, ma è una faccenda molto lenta e costosa che richiede contributi statali più veloci. Cosa vuol dire per un mercato come il tuo essere sostenibile? Vuol dire assumersi un rischio. Scegliere prodotti sostenibili è rischioso perché hanno reperibilità, durata e stagionalità molto diversa da quelli più comuni, e perché vanno acquistati più fiori rispetto a quelli che servono, perché non tutti sono esteticamente presentabili. La durata è più breve e dunque c’è maggior rischio di deperimento. Durante un evento non puoi permetterti di non aver abbastanza fiori o peggio, di averli “stanchi”. È importante capire il valore di


Come, secondo te? Se ci fosse la possibilità di avere contributi e garanzie statali sarebbe un passo importante. Tantissimi giovani hanno voglia di riscoprire l’agricoltura, il valore della terra e del prodotto agricolo, ma ad oggi è difficilissimo. Ad esempio, non basta prendere un campo: per poterci fare agricoltura biologica devono passare anni, in modo che non resti traccia dei residui chimici precedentemente usati; servono conoscenze approfondite, macchinari e un investimento iniziale piuttosto importante. Insomma, il rischio che le cose non funzionino è più alto, ma se questa è la strada che deve prendere l’agricoltura, dovrebbero esserci degli aiuti che consentano di farlo. In più, occorre un cambio di mentalità nel consumatore: non si dovrebbe più acquistare il fiore per l’occasione speciale, ma per sé, come si comprano la frutta e la verdura, come nutrimento per lo spirito invece che per il corpo; e allora anche il discorso sul biologico sarebbe spontaneo. A proposito di acquisti di fiori, quali trend vedi in atto? Come fiore in sé, sicuramente sono di moda quelli “retrò”: anthurium, gypsophila, crisantemi, dianthus. Si è tornati all’utilizzo di materiali secchi, proprio per un discorso di recupero. Richiestissime ancora le foglie di eucalipto, che ormai è stravisto ma è anche il verde che secca meglio, e quindi intercetta il nuovo trend. Dal lockdown in poi vedo molta voglia di colori vivaci,

ad esempio l’asparagus colorato, le pampas e le foglie di palma, ridipinte. Le piante da interno sono più richieste rispetto qualche mese fa. Prendersi cura di qualcosa, vederla crescere, moltiplicarsi e raccoglierne i suoi frutti ci rende più sicuri di noi stessi. C’è un senso di riscoperta della casa, e il desiderio di crearsi in casa un tempo e uno spazio per il proprio benessere attraverso angoli green, aiuta. Abbiamo venduto l’alocasia, la begonia maculata che è stato un must di questa primavera, e ricadenti come ceropegia. C’è richiesta di piante resistenti: la disponibilità economica è calata e di conseguenza chi acquista chiede un prodotto più duraturo: pothos, pianta ragno, sansevieria e zamia le più gettonate. Con lo stop causato dal Covid di cosa ti sei occupata? Ho attivato lo shop online! Fino a quel momento non avevo tempo. Fermati gli eventi, avevamo bisogno chiaramente di vendere, ma soprattutto di interfacciarci con il cliente, di capire chi c’era dall’altra parte e cosa desiderava. Abbiamo attivato lo shop in pochi giorni, caricando le candele colate a mano da noi, gli smudges (erbe essiccate per purificare gli ambienti, che conciliano l’equilibrio… ne avevamo bisogno!), fotografie autoprodotte e grafiche, gadgets scaricabili e stampabili per bambini, oltre a piante e fiori, con consegna solo su Bologna e provincia per garantirne la freschezza. Abbiamo lavorato molto sul packaging, che era un punto debole (e c’è ancora da fare, ma siamo sulla giusta rotta!). Intanto leggevo di mamme alle prese con home working poco gestibili e persone annoiate e isolate. Ho pensato di condividere gratuitamente il mio sapere ed esperienza tramite una newsletter in cui raccontavo come curare le piante tra consigli e ricette di famiglia, aneddoti e ricordi, potesse esser un modo per rimanere in contatto e usare quello spazio e tempo sospeso che ci siamo trovati a vivere.

©Federica Cavicchi

questa produzione, perché non si tratta solo di sostenibilità ambientale ma anche di acquisto etico. Con etico intendo che la scelta della filiera biologica del piccolo produttore è la più rispettosa della stagionalità e permette di sostenere il lavoro dell’artigiano stesso: due valori da riscoprire. Nel mercato questo è ancora un aspetto di nicchia, che però dovrebbe diventare comune e aver un valore commerciale.

Uno scorcio dello studio di Bologna: non aperto al pubblico, è il luogo in cui Jessica e Davide incontrano i loro clienti.

E ora cosa succederà invece? In autunno, sperando che non ci sia un ritorno del virus, abbiamo qualche matrimonio, ma con budget molto diversi da prima. Però introdurremo una novità importante per gli allestimenti, sempre in linea con il discorso sostenibilità: non useremo le spugne, ma il kenzan (un dischetto di spilli), e la rete da pollaio. Cercheremo di ridurre il più possibile lo spreco, lavorando con un impatto ambientale più basso. Organizzeremo anche corsi in cui insegneremo come utilizzare questi materiali alternativi, spostandoci in altre città.

TREND/2: PIANTE DA INTERNO

Cosa vedi nel futuro della tua professione? Vedo più sostenibilità, coltivazione autonoma, riciclo: non potremo continuare a usare i fiori per un giorno e poi buttarli. Penso che ci sarà sempre più competizione, perché molti giovani sono interessati anche se questo non è un lavoro facile, è duro, concorrenziale. E poi, servono idee nuove, ma

• Alocasia • Begonia maculata • Ceropegia • Pothos • Pianta ragno • Sansevieria • Zamia

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Tendenze / INTERVISTA

GreenUp consiglia

Torna il secco! Una parte della clientela, attratta dal gusto rètro del materiale secco, comincia a chiederlo di nuovo. In più, è un materiale che strizza l’occhio alle nuove esigenze di riuso creativo e di “no waste”, perchè ha una durata eccezionale. Bene anche i colori vivaci: asparagus colorato, le pampas e le foglie di palma, ridipinte.

Perché? È un settore difficile quello dei fioristi, che patisce molto il clima da “primadonna”. Nei corsi lo dico sempre: non capisco perché dieci medici riescano a lavorare insieme e salvare una vita, mentre dieci fioristi non riescono a restare nella stessa stanza. Soprattutto i più anziani mi guardano con sospetto: pensano che sei tu ad aver cambiato il concetto del fiore, non rendendosi conto che

©Intimate love memories

le idee nuove circolano meglio se costruiamo una comunità di professionisti. Nella mia carriera ci sono state molte persone che hanno creduto in me, senza le quali non ce l’avrei fatta, probabilmente. Persone che non appartenevano al mondo fiori, ahimè, dove invece ho provato sulla mia pelle invidie e sgarbi.

sono loro che non sono cambiati insieme alle esigenze dei consumatori. Le rose rosse con intorno la gypsophila, vendute con un margine del 40%, rendono quel prodotto imprendibile alle persone con stipendi “medio-bassi”. Io ho cercato strade alternative, fiori diversi con margine diverso, e ho intercettato la domanda dei

Palette colori armonica, stesso tema declinato nei diversi punti e a seconda delle funzioni, uso di materiale secco, “povero” e non convenzionale, per un risultato fresco, leggero, confortevole. In questi scatti tratti dal matrimonio di Veronica e Marco possiamo vedere alcune delle caratteristiche che rendono unici gli allestimenti di Olivia Brusca.

consumatori, che altrimenti non avrebbero più comprato i fiori. Insomma, deve cambiare il concetto: si possono creare cose molto belle con materiali semplici e prezzi accessibili a tutti. Cosa serve allora ai fioristi per ripartire? Servono sensibilità e curiosità. Serve una rete che sia sostegno e stimolo per tutti. E serve la voglia di vedere quello che abbiamo già a disposizione, di rimboccarci le maniche e di rimetterci a vangare la terra, magari, invece di andare a comprare le rose coltivate in Etiopia. La sostenibilità, l’ecologia, il rispetto per l’ambiente e per i lavoratori sembrano solo parole di moda, ma se diventassero davvero il cambiamento, la tendenza, io sarei la prima a sostenere e a incoraggiare questa moda!

©Federica Cavicchi

Per saperne di più oliviabrusca.com

@oliviabrusca


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OLTRE IL PRODOTTO, DENTRO AL PROCESSO

Un concetto di nutrizione vegetale che fin dalla nascita dell’azienda implica la considerazione delle conseguenze sugli ecosistemi. E che continua a essere all’avanguardia Giovanni Ravagnan, amministratore di Agribios Italiana.

I cataloghi di Agribios Italiana: dal 1973 l’azienda è attenta a segnalare i pericoli dei residui chimici per gli ecosistemi.

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cataloghi “storici” di Agribios Italiana, che produce e commercializza concimi organici e organo minerali, parlano di biologico e sostenibilità dal 1973, quando questi temi non andavano certo di moda e facevano sembrare gli appassionati del green come gli adepti di qualche setta new age. Erano gli anni del boom della chimica, di un concetto di nutrizione vegetale che non sapeva nemmeno cosa fossero le analisi multiresiduali e non si preoccupava delle conseguenze sugli ecosistemi. «Credo profondamente che l’economia del nostro settore - dice Giovanni Ravagnan, amministratore di Agribios Italiana – debba sempre più tenere insieme principi diversi: da una parte, la produttività del sistema per mantenere degli adeguati livelli di crescita e di benessere per tutti gli operatori della filiera;

ma dall’altra, è necessario mettere al centro pratiche concrete di sostenibilità, attraverso un modello di economia circolare che non si limiti al semplice recupero di sotto prodotti, ma alla creazione di valore». La visione di Agribios Italiana è molto semplice e concreta: creare concimi per l’agricoltura biologica di altissima qualità attraverso la nobilitazione di matrici organiche poco considerate. In un contesto di economia circolare, l’innovazione gioca un ruolo chiave. Tutta la produzione – che avviene nello stabilimento di Canneto sull’Oglio (MN) – è a base di sostanza organica altamente umificata. Questo significa che le miscele non subiscono un’essicazione in forno, ma vengono lasciate fermentare naturalmente per un lungo periodo: durante lo stoccaggio si raggiungono temperature tali da generare una sorta di pastorizzazione di massa, con conseguente abbattimento dei patogeni. Il risultato è un prodotto sanificato naturalmente e dall’alta efficienza per la nutrizione delle piante. Inoltre, l’assenza di forni di essiccazione evita l’emissione di fumi nell’atmosfera e contribuisce alla conduzione di uno stabilimento produttivo a bassissimo impatto ambientale. www.agribiositaliana.it ilpaeseverde.it


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L’ELEGANZA CHE FA BENE

Delimitare gli spazi per garantire la salute delle persone, senza sacrificare l’aspetto estetico, è possibile. Basta usare i vasi adatti a creare schermi con piante e fiori! Smart! Flowerbox 85 SWS, qui in colore Taupe, è dotata di doppio fondo e sistema di auto-irrigazione Self Watering System.

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ccupando uno spazio non eccessivo, ma essendo sufficientemente grandi e capienti, le fioriere rettangolari con finitura opaca Ducale, Flowerbox 85 SWS e Smart! Flowerbox 85 SWS e i vasi tondi con finitura brillante Pot XL di IDeL permettono di delimitare gli spazi, assolvendo la funzione di distanziatori verdi e divisori, oltre che di elementi decorativi. È una proposta perfetta - bella, green e sostenibile - di arredamento esterno per locali di intrattenimento, stabilimenti balneari, bar e ristoranti, che, di questi tempi, hanno la necessità di garantire il contingentamento sociale e di creare percorsi obbligati, con i quali indurre la clientela a muoversi secondo circuiti prestabiliti e a mantenere la distanza. Le fioriere rettangolari da terra e i vasi tondi di grande diametro di IDeL permettono il distanziamento

Pot XL è un vaso tondo con finitura brillante, che può essere usato anche come coprivaso. Ducale: la fioriera rettangolare con greca e finitura opaca, qui in colore Cioccolato.

sfruttando tutto lo splendore della natura, ospitando belle fioriture colorate a spalliera, piante rampicanti o siepi di lauro e alloro. Altri abbinamenti decorativi e freschi spazi “relax” sono realizzabili con bambù e arbusti fruttiferi, ma anche gelsomino, oleandro o bouganville, che sono resistenti a temperature elevate e carenze d’acqua, tipiche dei periodi estivi. Le piante possono essere alloggiate direttamente nelle fioriere, perché è garantito il corretto drenaggio idrico: la fioriera Ducale presenta i fori di scarico alla base e, per evitare fastidiose fuoriuscite d’acqua che potrebbero sporcare le superfici, può essere coordinata con i sottovasi; Flowerbox 85 SWS e Smart! Flowerbox 85 SWS, invece, sono comprensive di doppio fondo e sistema di auto-irrigazione Self Watering System. Pot XL, infine, è perfetto anche come IDeL, la natura diventa coprivaso. Con IDeL design e si fonde con l’architettura del paesaggio urbano, offrendo l’opportunità di arredare in modo raffinato, profumato e sostenibile. IDeL: distanti ma fioriti! IDeL

Per informazioni www.idel.it info@idel.it



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il mio impegno green

PARLARE CON GLI OCCHI

La comunicazione visiva può essere facile, istantanea e sostenibile, se sai come farlo. Il modo migliore è affidarsi ai professionisti Le stampanti Oki Serie C800 possono contare su una varietà di formati ottimizzati sia per i centri florovivaistici che per i vivai con vendita al dettaglio.

la risposta ideale per gli operatori del settore: economiche, pensate per essere usate direttamente sul posto grazie all’ingombro minimo, in grado di stampare anche solo un pezzo per volta e di farlo esattamente quando è necessario, eliminando la necessità di acquistare grandi scorte - costose e voluminose - di prodotti già pronti.

SOLUZIONI OTTIMIZZATE PER I FLOROVIVAISTI

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l florovivaismo italiano si prepara a vivere un’estate sui generis. Una fase ricca di sfide che richiedono un cambio di approccio, in cui sarà necessario razionalizzare e ottimizzare le risorse. La comunicazione visiva, in tal senso, avrà un ruolo ancora più fondamentale nella gestione dei vivai, affiancando alle grafiche destinate al prodotto anche quelle per il distanziamento sociale. Le soluzioni Oki Europe si confermano

IN BREVE

• Stampanti Oki Serie C800 • Stampa a tecnologia Led • Ampia gamma di materiali • Molti formati ottimizzati • Etichette, banner, collarini prefustellati • Grafiche pronte, personalizzabili

Le stampanti Oki Serie C800 sono facili da usare, estremamente affidabili e stampano con una qualità professionale su un’ampia gamma di materiali tra i quali adesivi da pavimento, resistenti all’acqua e antistrappo. Inoltre, i dispositivi Oki Serie C800 possono contare su una varietà di formati ottimizzati sia per i centri florovivaistici che per i vivai con vendita al dettaglio. Etichette, banner fino a 1,3 m, collarini di varie dimensioni. Tutto disponibile in elementi prefustellati, che richiedono solo la stampa per poter essere immediatamente applicati alle piante. Grazie alla pluripremiata tecnologia Led di Oki, il materiale realizzato può essere toccato e applicato alle piante senza rilasciare alcun residuo. Inoltre, Oki fornisce ai clienti una serie di progetti con grafiche pronte, personalizzabili facilmente e velocemente anche da chi non ha


conoscenze di grafica. Le applicazioni per sfruttare questa tecnologia di stampa sono sterminate: eventi speciali, offerte last-minute, ma anche comunicazione visiva tematica per le ricorrenze più disparate come i saldi estivi, la festa della mamma o San Valentino. Inoltre, un consiglio particolarmente interessante è quello di utilizzare i dispositivi Oki Serie C800 per stampare in tempo reale etichette

personalizzate con nomi, dediche o qualsiasi altro tipo di proposta grafica. Questa proposta è in grado di fare la differenza, accrescendo sensibilmente l’esperienza di acquisto del cliente, rappresentando addirittura un potenziale business accessorio. Una nuova possibilità in grado di trasformare un momento complesso in una grande opportunità per i florovivaisti.

L’IDEA IN PIÙ

Con la stampante Oki e le grafiche pronte è possibile stampare etichette personalizzate su richiesta del cliente.


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Tendenze / FIORI DA RECISO

Un tripudio floreale realizzato con molti fiori scenici, fra cui però l’ortensia riesce comunque a spiccare.

GreenUp consiglia

Non limitare l’offerta alle varietà di macrophylla. Sono altrettanto belle H. paniculata e H. arborescens, fra cui la famosissima cultivar "Annabelle", che riscuote sempre più successo fra gli hobbisti.

VIVA L’ABBONDANZA Fiori giganteschi che assumono, quando l’estate cede il passo all’autunno, sfumature autunnali di rosso, marrone o verde. L'ortensia è una delle proposte che non può mancare nel garden a settembre di BIANCA BOSCHI, foto di FUNNYHOWFLOWERSDOTHAT.CO.UK.

L’

ortensia è uno dei fiori da reciso dalle dimensioni più importanti: ne basta una sola in un bouquet per dare subito l’idea di pienezza. Non per nulla l'ortensia simboleggia la gratitudine, la bellezza e l'abbondanza. Una sua caratteristica è che i colori, che solitamente sfumano in altre tonalità a seconda del pH del terreno e della maturazione del fiore, si mantengono dal momento in cui gli steli vengono raccolti. Inoltre, più il fiore ha raggiunto le tonalità autunnali, più lunga sarà la sua vita in vaso. Per questo il momento giusto per proporre le ortensie da reciso è settembre, come suggerisce il Flower Council of Holland nella sua Flower Agenda.

SUGGERIMENTI PER I CLIENTI

PER SCEGLIERE BENE La prima cosa da dire è che se state facendo l’ordine da foto, è opportuno assicurarsi che sia una foto attuale, perché la stessa cultivar può svilupparsi in modo molto diverso da coltivatori diversi. Altri elementi da controllare sono la lunghezza dello stelo, che deve essere solido e diritto; la maturità e il diametro del fiore; il colore e l’assenza di parassiti e malattie. Nel punto vendita, tagliare gli steli in diagonale, rimuovere le foglie sotto il livello dell’acqua ed evitare recipienti in metallo. Se i fiori freschi iniziano a cadere, vanno tolti dall'acqua, tagliati di circa 5 centimetri ulteriori in diagonale e posizionati in un luogo fresco per alcune ore, fino a quando non avranno recuperato. Non dimenticate però che questi fiori sono richiestissimi anche come secco. OFFERTA IN LINEA CON LE NUOVE TENDENZE Si possono realizzare accattivanti composizioni floreali da proporre come secco, ad esempio, combinando l'ortensia con Sedum e anemone giapponese: questa composizione si asciugherà e sarà magnifica. Un’altra presentazione ad effetto vede insieme ortensia, delphinium, dalie, rose e garofani: un tripudio in cui l'ortensia riesce a mantenere il ruolo principale. Un altro modo per usare i fiori di ortensia, molto di tendenza in questo momento, sono le ghirlande: per una da 30 centimetri di diametro sono necessari da sette a otto fiori grandi, da mixare con altri fiori autunnali come Sedum, Physalis, cinorrodi ed l'eucalipto.

L’ortensia da reciso è interessante non solo per le dimensioni considerevoli, ma anche per le sfumature cromatiche che può offrire, e che si mantengono nel tempo.

Per il mantenimento di un mazzo fresco: tagliare gli steli di un paio di centimetri in diagonale con un coltello pulito, rimuovere le foglie che si troverebbero in acqua, usare il nutrimento per fiori recisi. Evitare i vasi di metallo, le posizioni in pieno sole, vicino a fonti di calore o accanto alla frutta.

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Tendenze / INDOOR

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iù che una pianta, è un vero e proprio ospite, un personaggio strano e affascinante che abita nelle nostre case senza perdere mai il suo aspetto tropicale. L'infiorescenza della Strelitzia è davvero unica nel suo genere: caratterizzata da brattee orizzontali da cui sorgono petali arancio e blu scuro, assomiglia alla testa di un uccello tropicale, e per questo è soprannominata “fiore dell’uccello del paradiso”. È una pianta con steli dritti e robuste foglie grigiastre rivolte verso l'alto. Fiorisce alla fine dell’estate, perché i grandi fiori hanno bisogno di tempo per svilupparsi. Settembre è quindi il mese ideale per acquistarla. E anche senza fiori, è una magnifica pianta d'appartamento, con le sue foglie lussureggianti rivolte verso l'alto.

CARATTERE FORTE I grandi fiori della Strelizia impiegano molto tempo a maturare: ragion per cui possono essere proposte per la vendita anche a settembre. Un tocco di giungla tra indoor e outdoor che non passa inosservato di BIANCA BOSCHI

Per presentare la Strelitzia nel punto vendita, il Flower Council of Holland suggerisce di proporre un’atmosfera da anni ’70, usando materiali industriali, colori brillanti come il giallo e il blu e motivi grafici d’impatto. Anche i graffiti si accostano bene a questa pianta.

UN PO’ DI STORIA

LA SCELTA DEL MESE DI FLOWER COUNCIL OF HOLLAND

Le immagini possono essere scaricate in formato poster, segnalando il credito: Thejoyofplants.co.uk. Instagram: @thejoyofplants Facebook: @thejoyofplants Twitter: @thejoyofplants

SCEGLIERE LE PIANTE GIÀ IN FIORE Esistono varie specie di Strelitzia, che possono essere tutte identificate dagli steli verticali con robuste foglie grigiastre. I fiori notevoli sono caratteristici di questa pianta, ma da noi la specie più comune è la S. reginae con brattee da cui emergono fiori di arancio e blu. Una specie meno nota è S. nicolai con foglie verdi molto più grandi. Questa pianta è più complicata da portare in fiore e viene quindi utilizzata come pianta decorativa a fogliame. Molti fiori e piante di Strelitzia sono importati da regioni del Mediterraneo e delle Isole Canarie. Al momento dell’acquisto, gli elementi da considerare vanno dal numero degli steli alla qualità e grado di maturazione dei fiori. Il numero di steli nel vaso dipende dall'età della pianta, le più decorative, con più fiori, hanno 6-8 anni e hanno molto fogliame. È importante verificare che la pianta abbia abbastanza fiori completamente sviluppati con colore o che abbia gemme già sviluppate che possano aprirsi nelle giuste condizioni. Le piante fornite senza fiori a volte possono richiedere anni per sviluppare un bocciolo. Naturalmente va verificato che sia libera da parassiti e malattie. Le foglie dure e la struttura della pianta si prestano a parassiti come afidi, insetti di scala e cocciniglie, difficili da eliminare. Lo scolorimento grigio delle foglie segnala la probabile presenza del ragno rosso. PER UNA CORRETTA PRESENTAZIONE I clienti interessati all’acquisto di una Strelitzia devono sapere che può richiedere da tre a cinque anni per fiorire, motivo per cui spesso nel vaso si trova un fiore artificiale, a scopo di presentazione. Per incoraggiare la fioritura, va posta in pieno sole, e in estate può essere posizionata sul patio o sul balcone. Se la pianta sviluppa punte di foglie marroni, possono essere tagliate, così come vanno rimossi vecchie foglie e fiori appassiti. La Strelitzia va innaffiata con generosità, soprattutto in estate, e per prevenire l’acaro rosso, che prospera in condizioni secche, vanno nebulizzate le foglie. Come nutrimento è ideale quello per piante da fiore o per agrumi, da somministrare una volta ogni due settimane durante la stagione di crescita. Un periodo di riposo durante l'inverno è importante per incoraggiare la Strelitzia a rifiorire. Se la pianta trascorre un certo numero di mesi in condizioni più asciutte e fredde, si svilupperanno nuove gemme. Più vecchia è la pianta, più darà fiori.

In Sudafrica, sua terra d’origine, la Strelitzia viene impollinata dagli uccelli che possono facilmente atterrare sui suoi fiori robusti. La pianta fa parte della famiglia delle Strelitziaceae che comprende quattro specie, di cui la Strelitzia reginae è la più nota. La pianta prende il nome dalla moglie del re inglese Giorgio III, Charlotte von Mecklenburg-Strelitz, che amava le piante. Il secondo nome, reginae, significa "della regina".

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Tendenze / CAROSELLO VEGETALE

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Sfilata di beltà

Una carrellata di piante e fiori che hanno suscitato il nostro interesse per il potenziale commerciale che hanno. Da tenere sott’occhio di ALESSANDRO CORAGGIO

bbiamo bisogno di piante nuove e di piante vecchie. Quelle vecchie, o per meglio dire tradizionali, sono viste e straviste ma anche provate e straprovate, sappiamo come si comportano e sappiamo anche chi le vorrà: il gioco è farle piacere a qualcuno di nuovo che potrebbe scoprirle solo ora, e forse la situazione di quest’anno ci avvantaggia, con tanti che si sono avvicinati al giardinaggio

negli ultimi tempi. Poi ci sono le piante nuove, quelle che devono stimolare nuovi acquisti e che consentono al centro di giardinaggio di essere al passo coi tempi. Sono la fiammella che tiene vivo il nostro interesse e la nostra curiosità. Dovrebbe esserci sempre spazio in assortimento per qualcosa di nuovo e di bello, così la stessa fiammella possiamo accenderla nei nostri clienti. Ecco alcune piante che possono servire allo scopo.

Colori brillanti che durano nel tempo Fra i desideri inconfessabili dei nostri clienti appassionati di giardinaggio, ci sono le piante da minimo sforzo massimo risultato. Piante spensierate e facili da usare, come Sundaville®, una dipladenia durevole, molto resistente e stabile, dall’aspetto lussureggiante perché ha tanti fiori dai colori vivaci, come piace al consumatore, e che si mantiene con pochissima manutenzione. Sundaville® Mandevilla Lemon.

Cerca l’originale Sundaville® è un brevetto originale di MNP Flowers che presenta numerosi vantaggi, come la resistenza alla pioggia e il fatto che si adatta facilmente a tutti i climi più freddi del Nord Europa come a quelli più caldi. Infatti, come è resistente alla pioggia, è resistente anche al sole. Sundaville® Mandevilla Carmine XXL.

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Tendenze / CAROSELLO VEGETALE

Lunga fioritura

Ph: Plantipp

Fiori sterili a doppio petalo con margini profondamente segnati di rosa, che si attenua andando verso il centro del fiore. Piacevole il contrasto con il fogliame scuro, che diventa bordeaux in primavera e in autunno. Hydrangea macrophylla ‘You&Me ‘Miss Saori’ inizia a mostrare i suoi fiori presto, a giugno. Fiorisce anche sul legno del primo anno e diventa grande un metro per un metro. La posizione ideale è in pieno sole o semi-ombra.

Hydrangea macrophylla ‘You&Me Miss Saori’®.

Cordyline obtecta Superstar.

Classico rivisitato

Ph: Plantipp

Lavandula intermedia Phenomenal ('Niko'PBR) non è la solita lavanda: è davvero fenomenale con i suoi fiori viola, molto grandi. La fioritura è presente dall'inizio dell'estate fino all'autunno. La potatura dopo la prima fioritura facilita le fioriture successive. Cresce compatta fino a un massimo di 70 centimetri di altezza e 70 centimetri di larghezza. I rami sono forti, così come l'apparato radicale. Phenomenal ha una crescita uniforme e una fioritura ordinata, perché il cespuglio non si “apre” con l’arrivo dei fiori. Ottima in giardino, per bordure o come pianta singola, in un contenitore anche mista con altre piante.

Indoor / outdoor

Ph: Plantipp

Il momento migliore per venderle è la primavera, perché si evita il rischio di colpi di asciutto, che ne compromettono lo sviluppo. Fra le cultivar più decorative, Cordyline obtecta Superstar (‘Albatross’PBR), con fogliame rosso scuro, tendente al viola. Il fogliame è ampio e lucido. Superstar ha una vegetazione eretta e diventa alta circa 150 centimetri di altezza e 80 di larghezza in due anni. Le Cordyline possono essere vendute in vasi piccoli come piante da interno oppure in vasi grandi come piante da vivaio.

Lavandula intermedia Phenomenal.

Ph: Plantipp

Più bella al sole Il portamento appuntito di Mangave® Pineapple Express ricorda il ciuffo di un ananas. Le foglie larghe, verde scuro, sono lunghe e slanciate, con spiccate macchie marrone scuro. Le macchie saranno più pronunciate quando la pianta è coltivata in pieno sole. Un rivestimento ceroso conferisce alle foglie dei piacevoli riflessi verde menta. Le foglie sono numerose e formano una rosetta stretta, molto decorativa sia in giardino che in casa. Mangave® Pineapple Express.


Alla portata di tutti

È un arbusto deciduo con grappoli di fiori molto grandi, bianchi, che si colorano di rosa pallido e presentano grandi petali simili a giacinti. La pianta ha un habitus robusto e richiede poca manutenzione. Raggiunge i 120 centimetri di altezza e 70 centimetri di larghezza. Da sole o ombra parziale, Hydrangea paniculata ‘Skyfall’ non è esigente per quanto riguarda il tipo di terreno, quindi può essere proposta con più facilità rispetto ad altre. Può essere potata in primavera.

Ph: Plantipp

Hydrangea paniculata ‘Skyfall’.

Cordyline australis Pink Star.

Delicatissimo bicolore Una bellezza femminile solida ed elegante. Mangave® Lavander Lady ha una rosetta colorata di sfumature di viola e verde salvia. Le foglie diventano completamente verdi con l’età formando un effetto a doppio colore molto grazioso. Alla luce diretta del sole le foglie si colorano in modo più evidente. Le piccole spine marginali bianche sono morbide al tatto, la spina apicale può essere più dura e pungente nelle piante coltivate all’aperto. Mangave® Lavander Lady.

Ph: Plantipp

Le Cordyline sono piante capaci di arredare e decorare il giardino e i paesaggisti le usano spesso. L’importante è ricordarsi di bagnare e concimare regolarmente, proteggendole dai ristagni idrici e dal gelo. Fra le più compatte, Cordyline australis Pink Star (‘TUS019’PBR), una varietà sorprendente con il fogliame variegato, rosa e rosso, che diventa alta al massimo 70 centimetri e larga 50 centimetri. Pink Star resiste bene anche in pieno sole, se abbondantemente irrigata e concimata.

Ph: Plantipp

Cromie sorprendenti


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Tendenze / PRODUZIONE

Scrutando l’orizzonte

Abbiamo chiesto a chi lavora nel segmento della coltivazione come sono andati i mesi scorsi e cosa ci si aspetta per i prossimi. Ecco le loro (incoraggianti) risposte di MARTA MEGGIOLARO

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mesi di emergenza per la pandemia causata dal Covid-19 ci hanno colpito tutti, in modo differente a seconda delle zone, del tipo di attività, e anche a seconda di quanto ci hanno coinvolto personalmente, quando il contagio si è avvicinato e ha colpito familiari, amici, conoscenti. Certamente i mesi di marzo e aprile hanno rappresentato qualcosa di inedito nella vita di ognuno di noi. Forse ci siamo lasciati alle spalle il peggio, o forse il peggio è là davanti a noi che ci aspetta. Non abbiamo dati certi, ma quello che molti stanno facendo, al di là degli slogan che ci hanno accompagnato in questo periodo, è trarre una lezione da ciò che ci è stato dato da vivere. Qui abbiamo raccolto le voci di alcuni produttori e imprenditori per sapere come il florovivaismo sta affrontando questo momento, attraverso le risposte a queste due domande:

1.

C’è qualche segnale di ripresa da parte del mercato?

2.

Qual è la vostra previsione per quest’anno? Al sollievo per il fatto che il periodo di fatturato prossimo allo zero è passato e si limita a marzo e alle prime settimane di aprile, si aggiunge la sorpresa per la quantità di lavoro sopraggiunto alla riapertura di centri di giardinaggio e garden center. Un segnale positivo che prova il desiderio di verde del consumatore, che non abbandona, anzi, intensifica il proprio interesse e i propri investimenti in questo settore; non mancano però dubbi e timori sui prossimi mesi, in cui la mancanza di liquidità delle aziende, la revisione dei programmi di coltivazione, la diminuzione degli ordini e la gestione dell’invenduto potrebbero essere causa di altre difficoltà. Vediamo ora un estratto delle risposte che abbiamo raccolto (l’articolo completo si trova sul numero 411 di Flortecnica e vivaismo).

MARIO FERRARINI, Arena Vivai

1. Il segnale di ripresa c’è ed è tangibile, anche ora mentre parlo stiamo spedendo materiale a ritmi ben diversi dal mese di giugno degli anni precedenti. A dire il vero già in piena pandemia è emersa da parte della clientela una forte domanda di terricci, vasi e soprattutto piante. Il consumo di piante è molto forte ed è trasversale. Naturalmente si parte dagli ortaggi, prodotto venduto a profusione, che a mio modo di vedere ha “trainato” l’interesse degli utenti nei confronti del verde a tutto tondo. E poi via con stagionali, rose, arbusti colorati, rampicanti, sempreverdi, cespugli da fiore... E chi più ne ha più ne metta! Cosa sta succedendo? La mia opinione offre una spiega-

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Mario Ferrarini, Alberto Tonel e Fabiano Bortolazzi.

zione composita del fenomeno. Prima di tutto la gente, durante la fase più critica, non poteva uscire da casa e ha potuto dedicarsi ad attività per le quali la frenesia della vita quotidiana scandita da lavoro e impegni vari non lasciava sostanzialmente spazio. Il giardinaggio per molti è stato una meravigliosa scoperta fatta di bellezza, profumi, genuinità e grandi soddisfazioni. Non si rimane indifferenti dopo una scoperta simile! E così questo trend sta proseguendo. Il meteo è un’altra componente che crea le condizioni ideali: sole, ma non troppo caldo, notti fresche... L’ideale per piantare e vedere crescere rigogliose le piante. Credo infine che ci sia anche una implicita voglia di tornare a cose semplici e naturali. 2. La pandemia ha portato nuovi clienti al nostro settore. Parlando con amici gardenisti ho appreso come il fenomeno abbia riguardato anche fasce di età piuttosto giovani. I millennials hanno dimostrato un grande interesse per le piante, complice anche il moltiplicarsi dell’offerta online. Questo fa ben sperare per il futuro, perché forse abbiamo conquistato davvero nuovi clienti. Un’altra riflessione: i prodotti che vendiamo sono relativamente economici, riescono a dare grandi soddisfazioni con esborsi contenuti, inoltre molta gente quest’estate non farà le ferie al mare o in montagna, e rimarrà invece a casa (e questo è testimoniato dall’enorme vendita di piscine fuori terra che c’è stata). A casa, con la piscina e un buon drink, ci deve essere anche un contesto piacevole e le piante ancora una volta possono essere, e saranno!, protagoniste. Inutile poi ricordare come il tema delle distanze sociali può determinare una grande vendita di vasiere a siepe atte a questo scopo. Difficile fare previsioni, la contrazione nell’economia reale probabilmente si sentirà più in autunno, ma sono molto ottimista... Ci sarà sempre spazio per chi si evolve e per chi rimane molto legato alla qualità dei prodotti e dei servizi.

MICHELE TUSI, Coplant

1. Il mese appena passato è stato molto intenso, dopo la riapertura, come ci si aspettava: tutti i professionisti del settore si sono mossi per cercare di recuperare il più possibile il lavoro perso. Questo “restart” di massa e le misure di sicurezza adottate per l’emergenza Covid hanno congestionato il lavoro e creato qualche


Michele Tusi.

ritardo nella preparazione e consegna dei nostri prodotti. Si sta ancora lavorando a pieno ritmo e speriamo che le richieste di fornitura persistano a lungo, confidando in un mese di giugno mite. Con l’innalzamento delle temperature ci sarà sicuramente un rallentamento del mercato. 2. Purtroppo l’emergenza Covid-19, sia in Italia che all’estero, ha causato lo slittamento di molti cantieri e realizzazioni all’autunno, sperando in un meteo favorevole e augurandoci che non ci sia una seconda ondata di contagi. Per questo motivo prospettiamo che da settembre il mercato riprenda con una marcia in più. Recuperare il fatturato perso nei mesi di marzo e aprile non sarà facile, considerando che per tutto il settore sono i mesi più importanti di tutta l’anno; però siamo fiduciosi.

FRANCO ROLDI, Leonessa Vivai

1. In fase di ripresa dopo il lockdown si è notata una buona risposta da parte dei garden. Acquisti sempre ponderati ma carichi di voglia di proporre. Anche per il mese di giugno sembra esserci un buon riscontro. Una particolarità: abbiamo notato che tanti titolari di garden hanno riscoperto il piacere di visitare i vivai di produzione. 2. Sicuramente i due mesi di chiusura forzata hanno penalizzato e penalizzeranno l’intera annata. L’augurio da parte nostra è quello di un maggiore interesse d’acquisto del nostro prodotto nella fase autunnale, in modo da ridurre il gap creatosi nel periodo di fermo lavorativo. Non solo aspetto economico, ma anche quello produttivo: abbiamo dovuto rivedere il nostro piano di coltivazione, ma Leonessa Vivai ha comunque deciso di investire su nuove varietà e ampliare le collezioni già esistenti. Non mancheranno le novità per il 2021!

DANA TROVA, Corino Bruna

1. Dopo aver perso a marzo e soprattutto ad aprile, abbiamo avuto un buon recupero a maggio e giugno sta andando molto bene. Quindi per noi il mercato in questo momento è positivo, sostenuto dal fatto che la gente, restando a casa, si è sicuramente dedicata al giardinaggio. 2. Non so fare una previsione per i prossimi mesi: settembre e ottobre per me sono un gran punto di domanda. Spero di sbagliarmi, ma penso che quando finiranno le casse integrazioni ci sarà meno disponibilità economica, e quindi più sofferenza del mercato.

GIACOMO ZUFFI, Agrimedia

1. I segnali di ripresa ci sono. Abbiamo visto, dopo un primo

Giacomo Zuffi.

momento di stallo fra marzo e aprile, che con la riapertura dei punti vendita i consumatori hanno ripreso a spendere. Ma le aziende si trovano comunque a dover fronteggiare il fatto che non c’è liquidità. 2. Difficile fare pronostici. Certamente tutti stanno preparandosi a fronteggiare mesi non semplici, che potrebbero anche portare nuovi imprevisti. Si spera di chiudere l’anno 2020 con un segno negativo non superiore al 10%.

ROBERT PSENNER, Andreas Psenner

1. Siccome il nostro lavoro primario è la coltivazione della pianta giovane di piante primaverili ed estive, il Covid-19 ha danneggiato parecchio la vendita del prodotto finito dei nostri clienti. Soprattutto le prime settimane della primavera, che sono state praticamente in blocco totale, hanno comportato l’annullamento degli ordini o il posticipo delle consegne delle piante giovani. Quando il mercato è ripartito, con tanti sforzi, la vendita è andata meglio. Alla fine il prodotto mancava, perché gli spazi di produzione sono stati limitati nel mese di marzo fino a inizio aprile. 2. È molto difficile fare una previsione sui prossimi mesi. Di certo i produttori sia di piante giovani, sia del semipronto e del prodotto finito, non possono assorbire tutto il rischio di produzione. Serviranno garanzie di produzione da parte dei venditori finali. Oppure i prezzi di vendita del prodotto finito dovranno essere corretti verso l’alto, inserendo una percentuale di rischio per la produzione. Anche le tempistiche di pagamento dovranno essere riviste.

DAVIDE LUCENTE, Florsistemi

1. Il periodo è stato difficile, ma si vedono i primi incoraggianti segnali di ripresa. Noi abbiamo lavorato durante tutto il lockdown, anche perché molti imprenditori della distribuzione, soprattutto grossisti, hanno investito in strumenti digitali per assecondare le vendite tramite e-commerce, esplose in pieno periodo di emergenza. Grazie a queste scelte, chiuderanno quasi sicuramente in pareggio a fine stagione. 2. Noi ci siamo strutturati per rispondere al meglio alle future esigenze del mercato: abbiamo cambiato recentemente sede, molto più funzionale, e nel 2019 abbiamo aperto una filiale tecnica anche a Roma, per meglio presidiare il mercato del centro-sud. Siamo certi che il settore si riprenderà, anche quello produttivo, soprattutto se sarà capace di considerare il digitale come un’opportunità. greenup

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Tendenze / GESTIONE

GLI IMPREVISTI NON SONO UN PROBLEMA Si può guardare con più fiducia al futuro, quando si hanno le spalle coperte. Un prodotto assicurativo pensato appositamente per i florovivaisti e adattabile alle proprie esigenze è un aiuto imprescindibile di FILIPPO TOMMASEO

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artenbau-Versicherung è una compagnia assicurativa specializzata nel settore dell’orto-florovivaismo. Fondata nel 1847 in Germania da orto-florovivaisti e composta da persone altamente specializzate, il motto della compagnia è “Assicuratori con le tue stesse radici”. Con un’esperienza di più di 170 anni, Gartenbau-Versicherung garantisce una copertura assicurativa su misura agli orto-floricoltori, in grado di adattarsi alle diverse e molteplici esigenze degli assicurati.

PROTEZIONE SU MISURA Con un intenso lavoro l’azienda ha messo a punto un prodotto assicurativo innovativo capace di adattarsi all’evoluzione delle aziende, Hortisecur®, che è in grado di fornire una protezione su misura non solo contro i rischi climatici ma anche contro incendi e avarie di impianti tecnici. Hortisecur® si articola in due prodotti complementari: Hortisecur®G e Hortisecur®GS. Hortisecur®GS è una polizza che, grazie al contributo finanziato dal fondo di solidarietà nazionale, consente all’orto-vivaista di avere agevolazioni al pagamento del premio fino al 50%. Solo alcuni rischi possono godere del contributo statale, ovvero: grandine, vento forte, trombe d’aria, pioggia forte, sovraccarico di neve e ghiaccio. Hortisecur®G si rivolge sia alle aziende di orto-florovivaismo con produzione in serra o

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Rischi coperti da HORTISECUR® G; © GV Wiesbaden (Germania).

tunnel, sia alle aziende con vendita diretta dei propri prodotti al pubblico, come ad esempio i garden center. L’assicurazione protegge non solo serre e tunnel, ma anche le colture al loro interno, compresa la mancata resa delle colture successive in caso di danno. Oltre ai rischi climatici per le colture, l’assicurazione tecnica è in grado di coprire i danni causati da un funzionamento errato degli impianti, che possono comportare perdite di produzione. Nell’assicurazione delle strutture sono inclusi gli impianti al servizio dell’azienda come l’allestimento elettrico di base e i sistemi di irrigazione, mentre impianti peculiari come caldaie, celle frigorifera, invasatrici, linee di imballaggio e impianti fotovoltaici sono assicurati a parte. Insieme alle serre possono essere assicurati i macchinari come anche i fabbricati aziendali e il loro contenuto. AL VOSTRO SERVIZIO Anche durante questo periodo contrassegnato dalla pandemia che ha colpito duramente tutti i settori produttivi, Gartenbau-Versicherung non è rimasta a guardare. In un quadro di generale difficoltà, l’assicurazione, leader in Europa in questo settore, ha cercato di posticipare i pagamenti delle polizze per cercare di venire incontro alle esigenze dei propri soci. Soci, in quanto chi si assicura con Gartenbau-Versicherung VVaG diventa automaticamente parte di questa compagnia, che si contraddistingue dalle normali assicurazioni in quanto Mutua. L’azienda assicurata in quanto socia, infatti, può godere del diritto di avere “voce in capitolo”, tramite un rappresentante eletto dai soci, sulle decisioni della politica di mercato di Gartenbau-Versicherung. Anche in un periodo caratterizzato da una pandemia che ha messo a dura prova molte realtà aziendali, rimane sempre incombente il rischio dovuto a danni da maltempo. L’assicurazione viene vista sempre con maggior interesse in quanto rimane, ad oggi, lo strumento cardine di difesa passiva contro i cambiamenti climatici in atto. Eventi atmosferici avversi possono avere un grande impatto sulla sicurezza economica di un’azienda. Aumentare la sicurezza è il primo passo per garantirne il futuro.


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il mio impegno green

IRRIGAZIONE SENZA PENSIERI Risparmio idrico ed energetico grazie al nuovo kit per l’irrigazione di terrazzi e balconi che non ha bisogno del collegamento alla rete idrica ed elettrica. Versatile e semplice da usare, può servire fino a venti vasi per garantire il funzionamento per tutto l’anno. Estremamente versatile, il nuovo Set AquaBloom può essere collocato ovunque: a parete, sul tavolo, sul vaso o sulla ringhiera. Consente di irrigare fioriere poste in qualunque posizione e su livelli diversi e, nel contempo, di sfruttare al meglio la luce solare.

BASTANO LE FORBICI

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resce la tendenza al verde cittadino e si amplia la linea di prodotti City Gardening, creata da GARDENA proprio per soddisfare le esigenze di questa fetta di mercato. La novità di quest’anno arricchisce l’offerta di soluzioni City Gardening con il nuovo Set AquaBloom, che risolve il problema dell’irrigazione negli spazi esterni che non hanno a disposizione la corrente elettrica né l’allaccio alla rete idrica.

SEMPLICE INSTALLAZIONE

Ideale per piante in balcone e terrazzo, il nuovo AquaBloom è un set di irrigazione automatica ad energia solare, che contiene tutto il necessario per irrigare fino ad un massimo di 20 piante. É munito di pannello solare e batterie ricaricabili

L’utente può scegliere tra 14 programmi, oltre alla possibilità di effettuare un’irrigazione manuale. Grazie ai gocciolatori autocompensanti da 0,5 lt/h, inclusi nel set, ogni pianta riceve la stessa quantità d’acqua. Dotato di timer e pompa elettrica integrata, il set preleva l’acqua dal contenitore (non in dotazione) e la distribuisce alle piante in base al programma selezionato o all’irrigazione manuale prestabilita. Pronto all’uso, il Set AquaBloom è perfetto per tutti coloro che hanno balconi e terrazzi, che però sono sprovvisti di collegamento elettrico e idrico. Per la gioia dei consumatori, il set inoltre è davvero semplice da installare; non è necessario infatti l’utilizzo di alcun attrezzo, a parte un paio di forbici.

Per saperne di più www.gardena.com

Il set AquaBloom è munito di pannello solare e batterie ricaricabili per garantire il funzionamento per tutto l’anno.


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Tendenze / SOCIETÀ

36 milioni

Sono gli italiani appassionati e interessati alla sostenibilità, applicata a comportamenti d’acquisto e ritenuta fondamentale nella visione del futuro, secondo i dati raccolti dal 6° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di COSTANZA DI MATTEO

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al 2015 la conoscenza della sostenibilità è raddoppiata, soprattutto nei giovani, e più di 7 italiani su 10 sono coinvolti e praticano una militanza concreta, ancora di più nella Generazione z: una crescita enorme, dati che non si possono trascurare neanche nelle scelte politiche», ha dichiarato Renato Mannheimer di Eumetra MR alla pubblicazione del Sesto Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, realizzata da Eumetra insieme a LifeGate. «Stiamo vivendo in un'epoca di cambiamento dove le persone hanno allineato le proprie scelte quotidiane ai temi del rispetto sociale e ambientale. Questo momento difficile ci ha obbligato a fermarci come individui e come Paese, a riflettere sulla futilità di tante cose che ritenevamo essenziali. Questa nuova consapevolezza non può che accelerare il passaggio verso un'economia resiliente e sostenibile», ha aggiunto Enea Roveda, CEO di LifeGate. Andiamo allora a guardare più da vicino i dati sorprendenti di questa edizione.

IL PROFILO DEGLI INTERVISTATI

CRITERIO CHE INFLUENZA LA VITA QUOTIDIANA L’indagine è stata realizzata su un campione di 800 individui rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, con un segmento appartenente alla Generazione Z, tra i 18 e i 24 anni. Dai risultati della ricerca si evince come lo

stile di vita sostenibile venga applicato nel quotidiano e le filiere responsabili siano privilegiate al momento dell’acquisto. insomma, la sostenibilità interessa agli italiani: questo dato è in costante crescita e quest’anno tocca i 36 milioni di appassionati e interessati al tema, con un 72%

58

greenup

Genere

Età

Istruzione

52%

donne

9%

18 – 24

15%

Laurea

48%

uomini

15%

25 – 34

40%

Media superiore

19%

35 – 44

29%

Media inferiore

16%

Elementari / nessuno

Pet

51%

ha animali

18%

45 – 54

49%

non ha animali

15%

55 – 64

24%

+65

I PARTNER

La ricerca è patrocinata dalla Commissione Europea, Ministero dell’Ambiente, Regione Lombardia, Comune di Milano, Assolombarda, ConfCommercio, è sostenuta da BWT – Best Water Technologies, BWH Hotel Group – Best Western, Just Eat, Opel, Ricola, Gruppo Unipol e Vaillant.


COINVOLGIMENTO

Disinteressati

34%

Appassionati

38% Sono soprattutto: Ragazzi della generazione Z Donne Laureati Con animali Professionalmente attivi

italiani coinvolti: 72% = 36 milioni

34%

che chiede l’attivazione di direttive regionali che vietino l’utilizzo di oggetti monouso in plastica sulle spiagge e considera importante lo stop dell’Unione Europea all’utilizzo di oggetti in plastica monouso (piatti, cannucce, posate) a partire dal 2021. Il nuovo quesito sull’importanza delle proteste dei giovani del movimento Fridays For Future per trovare soluzioni per fermare l’emergenza climatica, convince il 76% del campione. Per quanto riguarda i comportamenti virtuosi, l’83% dichiara di fare sempre la raccolta differenziata, il 40% di limitare l’utilizzo di bottiglie di plastica, il 30% di utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti (38% Gen Z) e il 29% di consumare prodotti a chilometro zero. PRONTI A SPENDERE DI PIÙ La qualità si paga, recita il detto; ma vale anche per la qualità ambientale? Secondo il 26% degli intervistati, sì, e si dichiara disposto a spendere di più per l’acquisto di prodotti sostenibili. Nello specifico: prodotti a km 0 il 44%; prodotti bio il 36%; giocattoli con materiali sostenibili 36%; energia rinnovabile 32% (40% Gen Z); sistemi di domotica per un risparmio energetico 24% (35% Gen Z). Cresce del 6%, rispetto al 2019,

Interessati degli intervistati che lo percepisce come patrimonio comune in grado di influenzare le abitudini quotidiane. Tra questi, coloro che mostrano il maggior interesse sono soprattutto i giovani della Generazione Z e le donne, con un’età compresa tra i 35-54 anni, diplomate o laureate, professionalmente attive.

34% la sostenibilità sociale (43% nella Gen Z). L’introduzione dell’Ecobonus per uno sconto fiscale in favore di lavori di efficientamento energetico nelle abitazioni e nei condomini è una questione fondamentale per l’87% degli italiani. Il tema della plastica è particolarmente sentito dall’86% degli intervistati

PAROLE, E FATTI Non solo gli italiani sanno di cosa si parla, quando si parla di sostenibilità; ma sono anche pronti ad agire in base a questa scelta di vita. I risultati della ricerca infatti hanno rivelato come il 46% della popolazione (+14% rispetto al 2019) abbia piena comprensione del vocabolario della sostenibilità: il 70% conosce il fenomeno del riscaldamento globale (81% Gen Z); il 63% della crisi climatica (70% Gen Z); il 63% l’energia sostenibile (+20% rispetto al 2019); il 51% l’alimentazione sostenibile (+13%); il 46% la mobilità sostenibile (+23%); il 40% la moda sostenibile (+20%); il 40% il turismo sostenibile ( +15%) e il

CONOSCENZA VOCABOLARIO SOSTENIBILITÀ

23% 2015

+9%

32% 2019

+14%

46%

2020 greenup

59


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Tendenze / SOCIETÀ

MODA O NON MODA? La sostenibilità è un tema sentito (+15% rispetto al 2015)

9%

Sono indeciso (-3% rispetto al 2015)

62% 29%

l’interesse d’acquisto verso le polizze contro le calamità causate dai cambiamenti climatici, che arriva al 19%. Aumenta del 15% anche la conoscenza del turismo sostenibile che tocca il 40% e 10,5 milioni di italiani dichiarano di scegliere una vacanza sostenibile, anche se il prezzo è maggiore. La scelta dei capi d’abbigliamento viene influenzata per il 46% dal prezzo e dal 44% dalla qualità del prodotto. Più sensibile alla provenienza dei materiali è la Generazione Z con un 32% contro il 17% degli altri intervistati.

La sostenibilità è una moda (-12% rispetto al 2015)

I 6 TEMI CHE INTERESSANO DI PIÙ 1. Efficientamento energetico (ecobonus):

87%

2. Vietare oggetti monouso in plastica sulle spiagge:

86%

3. Vietare tutta la plastica monouso entro il 2021:

86% 76%

4. Movimento Fridays for future:

62%

5. Carbon Tax sui voli:

52%

6. Plastic tax sui prodotti monouso:

PERCHÉ SCELGO ACQUISTI SOSTENIBILI Mi sento responsabile per le generazioni future

50% 60

greenup

I CONSUMATORI CI GUARDANO La ricerca si è spinta a chiedere quando un’azienda è considerata sostenibile. Queste le risposte: è sostenibile se usa responsabilmente le risorse (61%), se è attenta ai lavoratori (32%), se controlla la filiera (30%), se fornisce informazioni trasparenti ai clienti (26%). Un dato interessante arriva dal segmento dei più giovani: per il 34% facente parte della Generazione Z, è fondamentale l’assistenza continuativa ai clienti. Infine, per gli italiani sono diventati importanti anche gli investimenti sostenibili: infatti l’89% dichiara che a parità di rendimento li sceglierebbe rispetto a quelli tradizionali, e il 67% farebbe questo tipo di investimento anche se avesse un rendimento inferiore.

Amo l’ambiente

44%

PER APPROFONDIRE Cerco l’opzione più salutare per il mio benessere

24%

Il “6° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile” è una ricerca annuale realizzata da LifeGate, in collaborazione con Eumetra MR, che fornisce una fotografia dettagliata di come la società italiana applica i temi della sostenibilità alla visione del futuro e alle scelte quotidiane. Il report è disponibile su lifegate.it/ osservatorio.



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Tendenze / DEFINIZIONI

Come cambia il volto del garden

Il lockdown ha creato una frattura fra pre e post, che ha messo in discussione molto di quello che pensavamo acquisito. È il momento di formulare una nuova definizione di centro di giardinaggio di NICOLA GIUNCHI

F

esta della mamma: una festa speciale. Festa della mamma 2020: una festa ancora più speciale, visto che coincideva con la prima domenica in cui, dopo tanto tempo, era possibile rivedere i propri cari. Una doppia ragione per non presentarsi a mani vuote! Se pensiamo ai numeri che hanno caratterizzato il mercato di marzo, aprile e maggio, dopo una prima fase di spaesamento, i centri di giardinaggio hanno saputo organizzarsi scoprendo il potenziale di strumenti come Whatsapp, Facebook e ordini on-line. E allora perché tanta gente, appena ha potuto, ha voluto recarsi di persona nei garden center, invece di effettuare un ordine online? Per provare a rispondere, dobbiamo chiederci cosa sia il garden center. Una sfida interessante, perché la definizione di garden ne traccia la fisionomia e l’obiettivo, e in questo caso potrebbe essere una fonte di ispirazione per guardare al futuro. Abbiamo chiesto quindi la definizione di garden center a 24 addetti ai lavori, i quali con entusiasmo hanno accettato di dare il loro contributo. Abbiamo esaminato le parole scelte e i concetti usati, dopodiché abbiamo identificato cinque livelli semantici raccolti in nuvole di parole (wordclouds).

1. VERDE & CO

1

Nel suo livello più oggettivo, il garden center è caratterizzato dalla sua offerta merceologica che gira attorno alle piante. Piante al centro, e poi gli accessori, quali concimi o vasi.

2. PASSIONE

2

Emerge la consapevolezza che il garden center si rivolge alle passioni delle persone. Perché il giardinaggio è come prima cosa una passione a cui si consacra una buona parte del tempo libero e un modo di esprimere la creatività. Portare un po’ di natura in casa propria, che si abbia un giardino o semplicemente un balcone, è un modo di esprimersi, di mettersi comodi e stare bene nei propri spazi. È questa un’importanza che abbiamo scoperto durante la fase di isolamento: rendere la nostra casa un posto bello e piacevole.

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3. ESPERIRE BELLEZZA

3

Se ci si fermasse a questo punto, con offerta di piante e ordini on-line, il centro di giardinaggio potrebbe benissimo stare lontano dalla città, senza la necessità che la gente vi si rechi. Invece no: è importante che il centro di giardinaggio sia ben accessibile. Le definizioni ci accompagnano oltre: di fatto, una persona che si reca al centro di giardinaggio è in cerca di un’esperienza, meglio: di una esperienza bella. Il garden può diventare un luogo di relax, una fonte di ispirazione, un generatore di idee, in cui trovare spunti, passeggiare, passare del tempo. Un posto in cui, chissà, non ci si deve recare solamente per fare un acquisto, ma anche solo per starci, come in una biblioteca.

4. ISTRUIRE

5. NUOVI VALORI

5

4

E se essere fonte di ispirazione è già di per sé qualcosa di nobile, ecco che è possibile completare l’aspetto poetico con la competenza sull’aspetto tecnico. In molte definizioni si è tanto sottolineata l’importanza di un personale che oltre ad essere cordiale e sorridente sia anche ben formato e preparato per poter rispondere a domande, dare consigli e istruire.

Andando quindi ancora più in là, ecco un nuovo livello semantico, ancora più nobile: la missione sociale del garden center. Sì, il garden center ha tutte le carte in regola per promuovere valori come la sostenibilità ambientale, la cultura, il miglioramento del territorio. Nel garden center si possono creare connessioni, si può istruire tramite corsi e formazione, o più in generale si può diffondere l’amore per la natura.

Ecco come emerge il garden center dalle definizioni che ci sono arrivate. Una potenzialità tutta da sviluppare, anche a partire - come si legge in una delle definizioni - da una distinzione di tipo normativo. Leggete e lasciatevi ispirare, sono sicuro che troverete tante idee nuove, tanti stimoli per un bel futuro. E che ne è dei canali di vendita scoperti durante la fase di confinamento? Si potrebbe ammettere che siano stati una soluzione transitoria in una fase di emergenza. Oppure no. Si potrebbe rendersi conto che questi canali sono stati uno strumento delle cui potenzialità si è presa consapevolezza. Se in fase di confinamento sono serviti ad agevolare la vendita e la spedizione, nel futuro potrebbero dare il loro contributo su un altro livello, come per esempio informare su un particolare corso di formazione o sensibilizzare alla cultura del verde. Il centro di giardinaggio può offrire esperienze e può arricchire le proprie vedute tramite l’interazione con la gente, può affermare la sua identità come un luogo vivo di scambio. E l’orchidea che ho comprato per la festa della mamma, regalo apprezzato, è su un tavolo, ben accudita. greenup

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g

Tendenze / RICICLO

Le analisi sul materiale compostabile derivato dalla raccolta degli scarti di cucina, evidenziano che aumenta la presenza di bioplastiche, ma anche di materiali non compostabili. Necessario un intervento ad ampio raggio di COSTANZA DI MATTEO foto di MASSIMO CENTEMERO

Fare la differenza

I

l settore della produzione di bioplastiche gode di ottima salute: nel 2019, in Italia, in base ai risultati dello studio effettuato da Plastic Consult, l’industria delle plastiche biodegradabili e compostabili comprende 275 aziende, 2645 addetti e produce 101mila tonnellate di manufatti compostabili per un fatturato complessivo di 745 milioni di euro. Nel complesso il comparto ha aumentato il proprio valore di oltre l’85% rispetto ai primi anni di attività. E con l’aumentare della produzione e dell’uso, è aumentata anche la presenza di bioplastiche da buttare via: infatti la presenza di bioplastiche compostabili nella raccolta degli scarti di cucina è più che triplicata, arrivando a circa 83mila tonnellate. Un buon passo avanti, con un neo: aumenta anche la plastica tradizionale che viene erroneamente conferita nell’umido, dalle circa 65mila tonnellate del 2016/2017 siamo passati alle circa 90mila tonnellate del 2019/2020. RACCOLTA DELL’UMIDO, CI SIAMO È quanto emerge dallo studio condotto dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC) e Corepla, nell’ambito delle analisi relative alla

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greenup

quantità e qualità degli imballaggi in plastica e compostabili conferiti negli scarti di cucina e di giardino. Lo studio ha monitorato la composizione del rifiuto organico così da quantificare la presenza di materiale compostabile e non compostabile, su un campione di impianti che trattano scarti di cucina e di giardino. I dati raccolti sono incoraggianti: secondo l’analisi, l’umido proveniente dalle raccolte differenziate è costituito per il 94,8% da materiale compostabile, in cui aumenta la presenza di plastiche compostabili certificate UNI 13432. Lo studio ha confermato inoltre l’assenza di bioplastiche nel compost a dimostrazione dell’effettiva degradazione della bioplastica negli impianti. I materiali non

Compost realizzato con materiale compostabile raccolto con la frazione umida.

BIOPLASTICHE IN CRESCITA RISPETTO AL 2018 • Fatturato: +8,8% (745 milioni di euro) • Produzione: + 14,1% (101mila tonnellate) • Addetti: + 3,5% (2.645 persone) • Aziende: + 9,1% (275)

compostabili presenti nell’umido rappresentano invece il 5,2%, di cui il 3,1% è plastica. Raccolta dell’umido. Ogni anno vengono spesi dai 90 ai 120 milioni per smaltire il materiale non compostabile, specialmente la plastica, che viene erroneamente gettata nella frazione umida.

ANCORA TROPPI SACCHI IN PLASTICA Non va altrettanto bene la gestione dei sacchetti in cui effettuare la raccolta. Il 63,8% dei sacchi per contenere l’umido è compostabile: si tratta di shopper, di sacchi compostabili oltre i 50 litri, e anche dei sacchetti compostabili per l’ortofrutta obbligatori dal 2018. Il 36,2% del totale è composto da sacchi non compostabili, nonostante l’obbligo di raccolta con manufatti biodegradabili. La presenza dei materiali non compostabili, di cui le plastiche tradizionali rappresentano il 60%, nelle raccolte differenziate degli scarti di cucina e giardino, è un problema economico, prima che etico. Negli scarti di cucina i MNC sono passati dalle circa 190mila tonnellate del 2016/2017, alle circa 240mila del 2019/2020. Questa consistente presenza dei MNC provoca a tutta


Compost pronto per l'utilizzo nel settore del verde pubblico.

la filiera enormi costi per il loro smaltimento che, nel solo 2019, possono essere stimati in una cifra che va dai 90 ai 120 milioni di euro, con l’effetto inoltre di ‘trascinare’ allo smaltimento rilevanti quantità di materiale organico sottraendolo così alla produzione di compost di qualità. FORMAZIONE + SVILUPPO Per questo è importante mettere in campo strategie che aiutino le persone a fare correttamente la differenziata. Secondo il presidente di Corepla Antonello Ciotti «Occorre proseguire nell’azione di sensibilizzazione e di informazione dei cittadini riguardo la differenziazione dei rifiuti, soprattutto ora, con l’aumento dell’uso di plastiche monouso avvenuto in concomitanza con l’emergenza sanitaria (…) è evidente la necessità di rafforzare il sistema italiano di trattamento sia delle plastiche compostabili sia di

quelle tradizionali, ampliando la capacità del Paese di trattare questo tipo di rifiuto». Ricerca e sviluppo sono importanti quindi quanto la formazione. Secondo lo studio Plastic Consult, nel 2019 l’aumento dei volumi di bioplastiche è stato +14% rispetto all’anno precedente. In bioplastica si producono ulMateriale traleggeri, articoli monouso, Compostabile (MC) = shopper, sacchetti dell’umiscarti di cucina e di giardino, do, film agricolo e per impresidente di Assobiocarta, plastica compostabile; ballaggio fino alle capsule plastiche: «Possiamo Materiale Non del caffè, ma sono numeaffermare senza alcun Compostabile (MNC) = plastica rose le applicazioni in via dubbio che la filiera dei tradizionale, vetro, metalli, di sviluppo. Sono più che biopolimeri compostabili pannolini, cialde caffè, raddoppiati i volumi per ha tutte le carte in regola e così via. gli articoli monouso, in auper contribuire al rilancio mento del +120%. Una crescita dell’economia italiana dopo la promettente per Marco Versari, pandemia».

PER APPROFONDIRE

Assobioplastiche, Associazione Italiana delle Bioplastiche e dei Materiali Biodegradabili e Compostabili. www.assobioplastiche.org CIC, Consorzio Italiano Compostatori. www.compost.it Corepla: consorzio privato senza scopo di lucro che opera nell’ambito del sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio coordinato da CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi). www.corepla.it


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Mercati / SCENARI

Autunno a un bivio

Abbiamo tracciato una previsione dei comportamenti dei consumatori per la prossima stagione. Importante, non cedere al pessimismo e non banalizzare l’offerta. In questo modo sarà possibile intercettare le nuove esigenze del retail di LUCIO BRIOSCHI

I

l garden center fra passato e presente, fra ciò che è accaduto e l’indomani, che tutti vorremmo fosse il momento della ripresa. L’obiettivo da porsi, allora, è scoprire come sarà l’autunno. Abbiamo provato a chiedere ad alcuni rappresentati del mondo della distribuzione la loro opinione durante il mese di maggio, una volta usciti dal pieno periodo di lockdown, e i pareri si dividono fra i pessimisti, per cui la mancanza di liquidità causata dal lockdown avrà conseguenze, e gli ottimisti che vedono nella voglia di verde dei consumatori la leva per la ripresa. PESSIMISTI Le aziende pur riprendendo le attività produttive forse non avranno la liquidità per “tenere” e conseguentemente proseguire nella se-

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greenup

conda parte dell’anno. • I potenziali clienti non avranno liquidità e, esaurite le varie sovvenzioni statali, forse saranno di nuovo in cassa integrazione e quindi consumi a picco. • Dati i danni subiti in primavera (incremento delle quantità di invenduto e buttato, mancate vendite, perdita di clienti, eccetera…) molte aziende produttrici si concentreranno solo su prodotti consolidati, confermando un’offerta classica, che seguirà anche presso i canali distributivi. • Natale? Se continueranno le restrizioni relative al distanziamento sociale, sarà difficile garantire l’affluenza di sempre. OTTIMISTI Non è così tragica: per settori in netta crisi ce ne sono altri che hanno tenuto durante l’emergenza e si

I PROSSIMI MESI

• Luglio: andamento simile a quello dello scorso anno. • Agosto: leggero incremento delle vendite. • Settembre: in ripresa dalla metà del mese, fino alla festa di Ognissanti. • Natale: dipenderà dalle disposizioni post-emergenza.

stanno rilanciando per mantenere le proprie quote di mercato. Questo lascia ben sperare anche per l’indotto. • I potenziali consumatori trascorreranno vacanze estive “light”, quindi potrebbero disporre in autunno di maggior denaro da spendere nell’acquisto di piante e fiori. • Il fermo durante l’emergenza ha fatto percepire in maniera differente gli spazi abitativi domestici ed extra domestici, pertanto sarà possibile una buona ripresa già da metà settembre.


GreenUp consiglia

I concetti chiave da tenere a mente per i prossimi tempi: scegliere piante attraenti e di qualità; mantenere lo shop online; privilegiare produttori italiani e locali; favorire la sharing economy e la green economy; rafforzare il settore biologico.

rio: se i centri di giardinaggio non lo dovessero proporre, il rischio è una caduta già a novembre con seria ipoteca sul risultato di fine anno, se invece sarà allestito, bisognerà sperare non sia un evento contingentato, che quindi non darà i consueti risultati a livello di fatturato. Insomma, volendo essere ottimisti, non tutto è perduto. È concretamente possibile che per alcune merceologie la qualità la farà padrona, per cui, meglio privilegiare acquisti di piante attraenti, in modo da non banalizzare l’offerta. Per esempio, il ciclamino è un prodotto classico, soprattutto se consideriamo il vaso 10 o 14 in plastica, ma se lo affianchiamo anche a una proposta in vaso 24 in terracotta, di sicuro il consumatore sarà più predisposto

• Il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione saranno di sostegno al consumatore. • Natale? È possibile gestirlo in maniera differente: spazi esterni organizzati come bancarelle e mercatini.

all’acquisto. Se le piante, nelle ultime stagioni, hanno mostrato di essere un traino importante, anche durante il periodo dell’emergenza sanitaria, grazie alle consegne a domicilio, come produttori dobbiamo essere consapevoli di alcuni trend che sono emersi. #COMPRAONLINE Durante il lockdown, molti acquisti sono stati effettuati grazie all’online e ai supporti digitali. Terminata la fase d’emergenza, i consumatori sono tornati a visitare i punti vendita, ma di sicuro una fetta di clienti finali continuerò ad apprezzare l’acquisto non tradizionale: tempi di consegna più rapidi, disponibilità del prodotto e offerte personalizzate saranno alla base del successo.

#Compraonline

© servizio: stock.adobe.com

NON TUTTO È PERDUTO Come vedete un bel dilemma. Riflettendoci potremmo delineare, quantomeno in relazione a vendite e fatturati, uno scenario simile: luglio con numeri al pari dello scorso anno; agosto con un incremento, seppure il peso del mese sull’anno sia limitato; settembre in ripresa dalla metà e fino alla Festa di Ognissanti, sempreché il garden non si faccia trovare impreparato e con assortimenti scarsi e poco attraenti. Infine, il Natale, è un male necessagreenup

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Mercati / SCENARI

#COMPRAITALIANO L’attenzione alla sostenibilità di filiera, già diffusa nel periodo pre-Covid, continua raccogliere attenzione da parte dei consumatori, soprattutto per i prodotti a Km0, ai quali si attribuisce una garanzia di freschezza e salubrità, oltre a un sostegno verso le aziende del territorio. Poi, piante italiane? Meglio che olandesi, sembrerebbe dire l’ultimo trend, ma attenzione agli estremismi e, naturalmente, alla disponibilità immediata del prodotto. Un possibile ritorno a prediligere fornitori interni da parte della distribuzione, ci auguriamo favorisca la crescita dei prodotti locali rispetto a quelli più sovra nazionali, i grossisti saranno spinti a diventare forse un poco più local di quanto non abbiano mai pensato, sempreché tutta la filiera si attivi in tale senso. #CONDIVIDEREÈBELLO La solidarietà “imparata” in tempi di emergenza rimarrà nelle abitudini dei cittadini: consumatori più attenti al “non essenziale”, ricorreranno forse di più alla “sharing economy”, a vantaggio di scelte più ambientaliste. Importante, a tal proposito, un’analisi e una

#Sicurezzaesalute

rivalutazione del pacchetto “prodotto-servizi”, anche ripensando a nuove forme di offerta e a prodotti saving planet.

proprie esperienze green sui social. Supporti virtuali, tutorial e webinar saranno strumenti sempre più diffusi.

#INSIEMEÈBELLO Il fermo dettato dall’emergenza ha fatto riscoprire abitudini dimenticate, il ritorno in cucina non è un fuoco di paglia come non lo saranno il giardinaggio e la cura dell’orto. Il lavoro smart e la maggiore integrazione con il tempo libero, spingeranno i consumatori a condividere maggiormente le

#SICUREZZAESALUTE Salute, sicurezza, tracciabilità saranno sempre più tenute in considerazione nelle fasi di acquisto. Per esempio, anche nella cura dell’orto il trend è quello di acquistare piantine provenienti da coltivazioni biologiche, come nell’ornamentale si va diffondendo sempre più il concetto di filiera certificata.

#Condividereèbello


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il mio impegno green

ORTO BIOLOGICO, LA SFIDA DEL FUTURO

Usare sostanze naturali per la cura significa alimenti più buoni e più sani. Questo è il cuore della linea “Il mio orto bio®”, pensata per i consumatori che si stanno orientando alla coltivazione senza prodotti chimici

D

opo anni di sfruttamento intensivo del suolo e di inquinamento delle falde, oggi si parla sempre più diffusamente di agricoltura integrata e biologica. Questo perché è il consumatore in primis a domandare prodotti che rispettano l’ambiente e la salute dell’uomo, oltre al fatto che è sempre maggiore la consapevolezza che è necessario adottare pratiche agricole in grado di salvaguardare la biodiversità. In questo scenario ricco di sfide, Newpharm Home&Garden Fitoguard® propone il marchio “Il mio orto bio®”, che raccoglie oltre venti referenze naturali dalla dimostrata efficacia insetticida e fungicida. Sebbene la difesa biologica dell’orto domestico non sia facilissima, la guida pratica fornita da Newpharm Home&Garden Fitoguard® è un valido supporto per i consumatori e li guida a conoscere da vicino le minacce per riuscire a giocare d’anticipo. Non solo: il supporto nella vendita agli hobbisti continua

La linea “Il mio orto bio®” si compone di ben venti referenze dalla comprovata efficacia ed è accompagnata da una guida per il consumatore, oltre a due progetti che coinvolgono il punto vendita.

con due progetti che coinvolgono i punti vendita: il primo, denominato “Respiriamo un’aria nuova” consiste nell’adottare delle piante da produttori biologici locali, i quali si attiveranno per recapitare il raccolto presso le varie rivendite che hanno sposato il progetto “Il mio orto Bio®”. Il secondo si chiama “Prima la natura”, e prevede la fornitura di ogni punto vendita che aderisce all’iniziativa, di speciali matite 100% naturali che, in una capsula posta all’estremità, contengono semi di piante officinali. Una volta esaurita, la matita può essere messa a dimora nel terreno e i semi daranno vita a germogli.

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a riapertura post Covid-19 è arrivata durante il mese di maggio, quando seppur timidamente le persone hanno iniziato a ritagliarsi qualche momento di vita normale, e hanno ricominciato a vedersi, anche se secondo le nuove regole richieste per contenere la diffusione del virus. Per il nostro settore questo momento è coinciso con la ricorrenza della festa della mamma, uno degli appuntamenti più attesi, per il giro d’affari che ne deriva, per produttori, centri di giardinaggio e fioristi. Da sempre un fiore, una piantina fiorita sono stati oggetto di regalo alla mamma: l’immagine del bambino che raccoglie un fiore per donarlo alla mamma è il simbolo di questo legame profondo, che commercialmente viene usato per proporre assortimenti dedicati in un periodo brevissimo e concitato. DUE GARDEN, OTTO ANNI Ritornando alla ricorrenza di questo 2020, la festività ha coinciso con l’allentamento del lockdown e le prime riaperture delle

La Festa della Mamma è sempre stata un traino importante per le vendite primaverili, ma negli ultimi anni sembrava dare qualche segno di incertezza. Abbiamo preso in analisi i dati di due centri di giardinaggio. E quello che emerge è una conferma di LUCIO BRIOSCHI, ANALISI DATI SOLUZIONE GARDEN

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Mercati / ANDAMENTI

attività commerciali. Il risultato è stato un incremento inaspettato delle vendite, dovuto anche al ritorno dei clienti sul punto vendita. Così, abbiamo voluto capire come si è evoluta negli ultimi anni questa festività, prendendo in esame gli andamenti dal 2012 al 2019, analizzando due diversi centri di giardinaggio: uno in Veneto (superficie coperta di 1.000 metri quadrati) e uno in Emilia (superficie coperta di 1.500 metri quadrati). Entrambi i garden center offrono nel loro assortimento il fiore reciso, ma non trattano animaleria/prodotti pet e neppure mobili per esterno. Nell’analisi, abbiamo valutato il peso sia dell’affluenza del consumatore sul punto vendita, sia del giro d’affari realizzato nel giorno specifico e nei due giorni precedenti la ricorrenza, di norma sfruttati dalla clientela per anticipare l’acquisto, senza ridursi all’ultimo momento. La domanda principale che ci siamo posti durante le interviste e il lavoro di raccolta dati è stata: ma la Festa della Mamma vale ancora? E poi: vale come ricorrenza che traina vendite e frequentazione, oppure il cambiamento sociale e dei consumi porta inevitabilmente a modificare anche i periodi topici della primavera? Vediamo un po’.

Si evidenzia che questa festività pesa circa il 22% sul fatturato complessivo, non male se pensiamo che in soli tre giorni si sviluppa un quarto del fatturato del mese. L’INCIDENZA SULL’ANNO. Se compariamo la festività al totale dei ricavi annui, la distribuzione è simile negli anni (anni migliori pesano maggiormente), ma l’incidenza si attesta sui seguenti valori:

L’ANALISI DEI DATI IL GIRO D’AFFARI. In otto anni di osservazione (2012-2019), in prima battuta, il peso che la festa della mamma ha fatto registrare sui format che abbiamo analizzato è il seguente:

Con un valore medio di circa il 2,9%, facendo una correlazione, è uguale al peso del fatturato realizzato dal segmento commerciale dei prodotti per la manutenzione (attrezzi manuali e irrigazione), ma in tutto l’anno.

Il garden center di maggiori dimensioni, seppure collocato in un ambito di mercato meno popolato di quello di un punto vendita di minori dimensioni, è riuscito a “drenare” maggiori incassi e ciò può essere meglio espresso con due parole: miglior assortimento. Anche per una ricorrenza, breve seppure importante, la presenza costante di prodotti da dedicare o dedicati all’evento è fondamentale per mantenere l’immagine di completezza e scelta. Si potrebbe obiettare che è naturale che un punto vendita più grande sviluppi fatturati maggiori, ma data la specificità della giornata, sono pochi i prodotti che la clientela prende in considerazione: fiori recisi in testa, seguiti da piante da interno fiorite e confezionate e da piante stagionali di particolare effetto come Fuchsie in basket e simili. IL DATO SUL MESE. In base al valore o al peso che la festa della mamma esercita sul fatturato dell’intero mese di maggio, i dati mostrano quanto segue:

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IL VALORE DELLO SCONTRINO. Passando all’analisi degli scontrini, anche in questo caso il format del punto vendita incide non tanto sulla frequentazione, che ovviamente risulta maggiore per il format di maggiori dimensioni (1.500 metri quadrati coperti).


Si registra uno scostamento medio a favore del format di maggiori dimensioni di circa +18%, bensì sui ricavi che risultano a favore del format di maggiori dimensioni del 47% circa in più. Una variazione giustificabile da una maggior completezza dell’offerta e una capacità di realizzare prodotti pronti per l’occasione. LA PERCENTUALE DEGLI SCONTRINI. Parimenti analizzando il peso percentuale realizzato dagli scontrini emessi durante la Festa della Mamma, otteniamo:

Il valore medio del 2,43%, un solo momento dell’anno ribadisce la sua importanza sulle vendite totali.

Con un valore medio di circa il 19,9% si ripete il risultato positivo: in tre giorni lavorativi si realizza quasi 1/5 dell’affluenza del mese di maggio. Se riportiamo tale peso sull’anno:

FUNZIONA, SE LA SI PREPARA BENE Da questa semplice analisi, non ci sono dubbi: la ricorrenza della festa della mamma resta un momento decisivo nelle vendite per il garden center a patto che la si sappia valorizzare. È un periodo, seppure breve, di intenso lavoro preparatorio e di vendita che richiede pianificazione programmazione di assortimenti, proposte, spazi impegnati personale dedicato. È utile offrire anche altro, non solo il fiore reciso o piante da interno, ma anche reparti, come quello del décor, possono far registrare numeri interessanti. Senza dimenticare anche le piante da esterno, soprattutto rose e ortensie.

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La protezione dell’ambiente passa anche dalla scelta di contenitori riciclati. Una scelta ancora più coerente quando si parla di concimi biologici La linea COMPO BIO dal 2019 è confezionata in un packaging prodotto con plastica riciclata.

Il tappo riporta un’etichetta che comunica la composizione al 90% in plastica riciclata.

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emi quali il biologico e la sostenibilità sono da sempre centrali in COMPO, un marchio dall’anima sempre più “green”. La gamma COMPO BIO è un chiaro esempio dell’attenzione che l’azienda pone su questi argomenti e dal 2019 è stato fatto un ulteriore passo avanti in favore dell’ambiente. Dallo scorso anno infatti tutte le bottiglie dei concimi liquidi vengono realizzate con plastica Systalen, proveniente per oltre il 90% dal sacco giallo o dal bidone giallo in plastica, ovvero da rifiuti di plastica generati da utenti finali privati o commerciali. L’utilizzo di materiale riciclato post-consumo riduce significativamente le emissioni di CO2 e migliora l'equilibrio ambientale. Un’etichetta posta sul tappo informa il consumatore circa l’impiego di plastica riciclata, garantita attraverso il certificato Systalen. «I nostri prodotti sono sinonimo di crescita sana e naturale delle piante per la casa e il giardino, due aree di fondamentale importanza per le persone» afferma Stephan Engster, amministratore delegato di COMPO GmbH «La conservazione delle risorse e la protezione dell'ambiente sono temi centrali per noi; l’utilizzo di imballaggi realizzati con materiale riciclato è stato un passo logico». www.compo-hobby.it

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Con questo imballaggio COMPO ha vinto il German Packaging Award 2018 per il passaggio a materiali riciclati nella categoria "Sostenibilità".


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