TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Anno XVI - Luglio/Agosto 2014
PIANTE E FIORI NOVITÀ. Flower Trials, le nostre scelte
ANDAMENTI VASI. Il prezzo non è una priorità
SI PARLA DI
ITALIA
Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
Dall’Expo 2015 alle medaglie d’oro vinte al Chelsea Flower Show. Quando l’eccellenza italiana si mette in mostra
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Greenstyle si propone come un messaggio nuovo e rivoluzionario, arioso e rilassante, pratico e concreto nell’ambito delle pubblicazioni mirate al giardinaggio e all’orticoltura. Trattasi di una formula innovativa anche a livello distributivo: la rivista, infatti, mira a qualificarsi come il primo “prodotto editoriale a margine” distribuito nei garden center e nelle agrarie di tutt’Italia. Greenstyle intende lanciare un messaggio di praticità, oltre che di bellezza, di agilità ol-tre che di qualità attraverso la profusione continua di consigli utili e soluzioni efficaci su come vivere al meglio il proprio spazio verde e così trasformare adeguatamente i prodotti che ne sono alla base e che da esso derivano. Greenstyle si rivolge sia al lettore appassionato e pratico di giardinaggio, sia al neofita curioso che intenda intraprendere un cammino lungo un nuovo sentiero verde. Greenstyle è una testata semplice, di lettura immediata, di facile comprensione che in-voglia all’approfondimento di tutte le sfumature del verde e che promuove in sito (il punto vendita) il consumo di quanto occorre per far nascere nuovi “pollici verdi” anche in chi dubita delle proprie capacità in questo campo.
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Editoriale / QUESTO MESE di FRANCESCO TOZZI
vale? Ma quanto
MI PONEVO QUESTA DOMANDA IN MERITO ALL’ECCELLENZA ITALIANA: CHISSÀ A QUANTO AMMONTA IL SUO VALORE AGGIUNTO A LIVELLO DI PERCEZIONE. E CONTA ANCHE NEL NOSTRO SETTORE? IO CREDO DI SÌ
Q
uando vedo la foto di Gianfranco Giustina mentre riceve la massima onoreficenza nel campo del giardinaggio dalla Royal Horticulture Society sono contento. Quasi orgoglioso. Fiero. Perché finalmente la capacità e l’eccellenza italiane conquistano l’Europa. E forse il mondo. Nuovamente. E si parla bene ancora di Italia grazie alla doppia medaglia d’oro al recente Chelsea Flower Show di Londra, con le vittorie di Luciano Giubbilei e Tommaso Del Buono – leggete l’intervista di Anna Piussi, una garden designer che intervista due suoi colleghi a pagina XX –. Due risultati che ci fanno capire quanto ancora vale il giardino all’italiana, o italiano che sia. Con le sue forme e le sue eccellenze. Un giardinaggio italiano che si porta dietro un insieme di aziende italiane capaci di offrire e promuovere piante, fiori, prodotti e oggetti italiani che conquistano i consumatori. Molti li ritrovate tra le pagine di questo numero. E poi, l’evento che tutti noi stiamo aspettando, l’Expo 2015 che speriamo si riveli seriamente uno stimolo per tutto il mercato. E per tutto il paese. Saranno più di 12mila gli alberi che verranno piantumati per la manifestazione, più 85.300 arbusti, 107.600 piante acquatiche e 151.700 erbacee. Una grande opportunità (pagina 16). E questi sono solo alcuni esempi dell’eccellenza italiana alla quale tutto il mondo strizza l’occhio, mentre noi troppo spesso gli occhi li chiudiamo. Così, aspettiamo che gli stranieri acquistino un altro dei nostri gioielli, Villa Garzoni in provincia di Pistoia – la villa di Pinocchio per intenderci – con il suo magnifico giardino. La tenuta è in vendita al prezzo di 19 milioni di euro e si legge nel comunicato della società incaricata alla compravendita che l’intento è quello di “trovare una società straniera che ne capisca il potenziale e investa nel migliorare e incrementare l’offerta turistica legata al mito di Pinocchio”. Chissà se mai si farà avanti anche un compratore italiano, casomai che ha a cuore la favola di Pinocchio, e nello stesso tempo il patrimonio artistico del nostro paese. Vedremo. Intanto, mentre sto per chiudere questo numero estivo – nella speranza che smetta di piovere! – mi sono arrivati i primi dati delle vendite sul florovivaismo veneto del secondo trimestre 2014 elaborati da Ismea e Veneto Agricoltura: una boccata di ossigeno, anche se non proprio a pieni polmoni. Dall’analisi emerge un quadro complessivamente positivo con una crescita che, seppur marginale, ha toccato punte del +5% nei mesi di aprile e maggio. Negativo invece il dato di giugno (-10% circa). Positivi anche gli incrementi per la rete dei garden center che, nei tre medi di osservazione, registrano lievi crescite del fatturato (+2% sia in aprile che in maggio). Ora ci giochiamo tutto tra autunno e Natale.
FRANCESCO TOZZI - f.tozzi@laboratorioverde.net
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Editoriale / IL PENSIERO di ANNA PIUSSI
Il contenitore
Un giardino in vaso.
PERCHÉ, PUR AVENDO FINALMENTE UN GIARDINO MIO, CONTINUO AD AVERE PIANTE IN VASO? NON SAREBBE MOLTO PIÙ FACILE TENERE LE PIANTE IN PIENA TERRA E NON DOVERLE ACCUDIRE COME FIGLIOLI?
L
o chiedo a un collega in visita: “Che piante tieni in vaso e perché?”. Con enorme imbarazzo risponde: “Tutte. Stiamo nella casa di famiglia in campagna, ma il terreno è dominio di mio padre, che ha un concetto molto medievale del giardino. Le piante devono essere da frutto, da orto, o aromatiche, insomma utili. Se non si possono mangiare non le vuole vedere.” Quindi lui tiene un’enorme collezione di piante erbacee da fiore in vasi che può difendere a spada tratta, ai quali aggiunge ogni nuova scoperta post-colombiana. Un ovvio motivo per tenere piante in vaso è l’assenza di un pezzettino di terra. La maggior parte degli italiani (67%) vive in aree metropolitane, ma visto che anche fuori dalle grandi città le abitazioni tendono a concentrarsi nei paesi, anche in campagna molti abitano in condomini con solo terrazzi e cortili a disposizione come spazio esterno. Quasi tutti tengono erbe aromatiche per cucinare, un italiano non sopravviverebbe senza basilico fresco, salvia e rosmarino, a costo di dover ricomprarlo periodicamente. C’è un’antichissima tradizione del giardino in vaso, anzi è forse lì che nasce il giardino vero e proprio, distinto dall’agricoltura. Nell’antica Grecia c’erano i “giardini di Adone”, contenitori seminati con finocchio, lattuga, orzo e grano, messi sui tetti e intorno alle statue di Adone, per celebrare l’estate. Era il mettere in vaso questi semi a germinazione rapida a renderli speciali e sacri, separati dal terreno agricolo circostante. Testimonianze archeologiche rivelano coltivazione di piante in vaso in Grecia, in Egitto, per tutto il Medio Oriente, e nei giardini Romani la pianta in vaso è parte integrante del concetto stesso di giardino elegante. I Mediterranei sembrano avere le piante in vaso nel DNA. Una pianta in vaso viene evidenziata, diventa scultura, e può essere spostata a seconda delle stagioni o dei suoi periodi di interesse. È possibile coltivare piante che non soprav-
viverebbero nel nostro terreno, ad esempio acidofile, piante palustri o succulente. Si possono fare collezioni speciali: io ho due cassette di vasetti che si chiamano “Bob’s garden”, con i semi raccolti nel giardino dell’amico Bob in Thailandia. C’è anche il gruppo di “Amici degli spiriti”, rizomi acquistati sempre in Thailandia, nel mercato fuori da un tempio che vendeva piante magiche che proteggono dagli spiriti maligni e portano bene negli affari. Essenzialmente sono Zingiberacee. Per il momento non hanno portato quattrini, ma almeno sono germinate e penso sia grazie a loro che finalmente è piovuto dopo un inizio di giugno bollente. Nel mettere una pianta in vaso la isoliamo da un intero ambiente, rendendola si più speciale e preziosa, ma più dipendente dalle nostre cure. In genere si trova su una pavimentazione che riflette calore, magari di fronte a un muro che ne rispecchia altrettanto, e ogni balcone o terrazzo può diventare un forno ustorio. Da cosa dipende la sopravvivenza di piante in vaso? Dal vaso, dal terriccio, dall’annaffiatura. Ho già accennato in passato, nei gardens servirebbe che alle piante venga associato quello che ne garantisce la sopravvivenza: contenitori, terricci adeguati, informazioni su come accudirle. Può servire fare esempio di pianta rinvasata con contenitore e terriccio adeguato, con un rimando alla sezione in cui si trova ogni elemento. Partiamo dai vasi. L’ideale per le piante è il vaso in coccio, o terracotta. È bello, non si sbiadirà con il sole, e durerà per decenni. Funzionalmente è il contenitore ideale perché assorbe acqua e la rilascia gradualmente, mantenendo la temperatura interna costante, più fresca d’estate, meno gelata d’inverno, a differenza del vaso di plastica che non ha alcun potere isolante. Ci sono vasi in cotto fatti a macchina, di forma tradizionale e le origini più svariate, e sono più che adeguati e a portata di tasca.
«C’è un’antichissima
giardino in vaso, anzi è forse lì che nasce il giardino
tradizione del
vero e proprio, distinto
agricoltura»
dall’
ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
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I migliori vasi però sono quelli in terracotta dell’Impruneta, che ha caratteristiche uniche, una resistenza al gelo e una permeabilità all’acqua che non è possibile imitare. Gli agrumi, ad esempio, vogliono solo questi vasi – nelle grandi limonaie di Boboli o Villa Medici a Castello, che ne hanno alcuni del ‘600, e per sentire quando hanno bisogno di essere annaffiati vengono suonati con un martelletto. Dai martellate a un vasaccio qualsiasi per quattro secoli e dimmi cosa ti resta. I vasi dell’Impruneta sono sicuramente più cari di quelli di fabbrica, perché sono fatti a mano, al tornio o in calco, ma il loro maggiore spessore protegge le radici delle piante, ed essendo un prodotto artigianale sono pezzi unici, con dettagli che vanno dalla festonatura dei vasi da limoni alle decorazioni a sgraffio di vasi più moderni. Il vaso non è solo un contenitore funzionale per la pianta, ma un oggetto che deve essere visto 12 mesi dell’anno, e un vaso fatto a mano è parte importante dell’arredo del terrazzo o giardino. Uno svantaggio è il costo, perché un vaso di plastica sarà meno caro, ma invecchia più rapidamente del previsto, e non ha la stessa qualità. Ma più importante è il peso che, per chi lo deve portare a casa e ai piani alti su terrazzini di città, lontani da parcheggi, vuol dire molto. Essendo poroso, un vaso di terracotta a pieno carico e bagnato peserà molto più di uno in plastica, e può essere un problema su terrazze e balconi vecchi di dubbia stabilità. Sicuramente i vasi in plastica sono l’unica soluzione per le piante da appendersi fuori da un balcone e dove va tenuto basso il peso. Sono sempre più belli, imitano bene la terracotta, alcuni hanno anche uno spessore e una mano che li rende veramente ottimi. Sul balcone che avevo a Firenze, dal microclima sahariano, avevo messo bellissime mezze conche festonate, in plastica, che tenevano un volume sufficiente di terra per dei rincospermi rigogliosi. Il costo e peso dell’equivalente mezza conca in terracotta avrebbe schiantato sia il portafoglio che il terrazzino fatiscente. Dei vasi in metallo sarebbe meglio non parlare, perché sono una moda indifensibile, già passata, di cui sopravvivono solo relitti roventi. Enormi vasi sproporzionati con un pelacchio di Festuca glauca in cima, o un bosso di plastica. Avete mai notato che la festuca è sempre nuova, e il bosso sempre di plastica? Perché in un vaso di metallo non ci vuole vivere nulla, sei sempre a rimpiazzare le piante che si bruciano. Esistono vasi termici, è vero, con pareti interne di plastica o non so che, che dovrebbero proteggere le piante dal caldo estremo. E chi li protegge i clienti dalle bruciature? Esistono anche dei vasi in resina e vari composti che permettono di creare intere fioriere modulari, di basso peso, ideali per grandi superfici, o per spazi pubblici esterni tipo terrazze di bar. Promettono bene, perché le pareti sono ben isolate e le strutture rinforzate possono tenere il grosso carico che la plastica da sola non regge, ed è possibile integrarli con un sistema di irrigazione. Non li ho mai testati personalmente, ma accetto campioni da mettere in prova!
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Sommario
Le rubriche ECONOMIA&GARDEN tornerà sul prossimo numero di settembre
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sostiene
Luglio/Agosto 2014 pag - 19
PRIMO PIANO 16 EVENTI ITALIANI
a cura di Laura De Bernardi Un polmone verde nel cuore di Expo
19 ESTERO
di Anna Piussi Due toscani conquistano Londra
23 REPORT
di Francesco Tozzi Giardino (e giardinaggio) ideale
GLI EDITORIALI 6 QUESTO MESE
di Francesco Tozzi Ma quanto vale?
8 IL PENSIERO
di Anna Piussi Un giardino in vaso. Il contenitore
50 PEPE VERDE
di Arturo Croci Prima lettera aperta ai giovani
TENDENZE 39 PIANTE E FIORI
di Matteo Ragni Flower Trials, ecco le novità
MERCATI 42 PIANTE E FIORI
di Filippo Terragni Il florovivaismo vale il 5%
43 ANDAMENTI
di Uberto Marni Vince il servizio
LE RUBRICHE pag - 16
15 GREENSHOP
Il meglio in primo piano
32 NEWS
Brevi dal mercato
34 EXTRA
di Laura De Bernardi Viridea acquista il Botanic di Pavia
36 INFOGRAFICA
Florovivaismo, serve identità
38 BUSINESS VERDE
a cura di Filippo Terragni Una nuova Canna indica
pag - 38
pag - 33 GREENUP
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TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
N° 142/143 - Luglio/Agosto 2014
businessverde.com
DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni REDAZIONE Jessica Bertoni, Uberto Marni, Filippo Terragni GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon
COLLABORATORI Mauro Consilvio (fotografo), Arturo Croci, Laura De Bernardi, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Stefania Medetti, Gabriele Parimbelli (esperto in visual merchandising), Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello / info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi
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GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.
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Greenshop / NOVITÀ IN GIARDINO
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AMPIA SCELTA Samba è lʼinnovazione nel mondo dei vasi in resina: lo stile di questa collezione la rende adatta a diverse composizioni e alle dimensioni di qualsiasi pianta. Possono raggiungere unʼampiezza di 58 centimetri di diametro e altrettanti di altezza, oltre a essere sviluppati per mantenere sempre la stessa struttura grazie alle barre antideformazione di cui sono dotati. In onore dellʼestate è possibile spaziare dalle nuance lampone e rosso al verde chiaro, passando per lʼantracite e il perlato. Anche la varietà delle forme permette un'ampia possibilità di scelta. Di Deroma.
DAL MADE IN ITALY AL MADE IN PUGLIA Daddò è il marchio realizzato da Florpagano per promuovere la produzione di varietà di piante, soprattutto da interno, assolutamente italiana: anzi pugliese. Orchidee, dracene, anthurium che hanno ottenuto il marchio “Prodotti di Qualità Puglia”, quindi prodotte sul nostro territorio. Scegliere una produzione vicina vuol dire inquinare meno e ridurre le emissioni di CO2 per la produzione e il trasporto. In Puglia, rispetto a centro e nord Europa, sono praticamente nulle le emissioni di CO2 per lʼilluminazione artificiale e sensibilmente inferiori quelle per il riscaldamento delle serre. Notevoli, inoltre, le ripercussioni dovute a un trasporto più efficiente. (www.florpagano.com)
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Primo piano / EVENTI ITALIANI a cura di LAURA DE BERNARDI
IN BREVE • 12.000 alberi, 85.300 arbusti, 107.600 piante acquatiche, 151.700 erbacee per Expo 2015 • 80.000 mq di anello verde all’interno del quale si sviluppano orti, giardini, piazze, colline • Il paesaggio italiano verrà riprodotto in tutte le sue varietà all’interno degli spazi di Expo 2015 • Opere architettonico-paesaggistiche facilmente smontabili e riutilizzabili altrove
UN POLMONE
verde NEL CUORE DI Un team di esperti dietro l’allestimento di un innovativo cantiere di paesaggio. Migliaia di alberi, arbusti, piante acquatiche ed erbacee. Un’opportunità per tutto il settore
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iù di 12mila alberi alcuni dei quali raggiungono altezze di 10-12 metri, 85.300 a r b u s t i, 107. 6 0 0 piante acquatiche e 151.700 erbacee renderanno il sito espositivo di Expo Milano 2015, che si estende a Rho Pero per 1,1 milioni di metri quadrati, il cantiere di paesaggio più grande d’Europa: oltre 200.000 metri quadrati saranno dedicati ad opere paesaggistiche creando un network di aree verdi e luoghi che ne trasformeranno il
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territorio. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi da Juan Manuel Palerm Salazar, architetto paesaggista docente di Progettazione all'Università di Las Palmas e presidente di Uniscape, da Benedetto Selleri, dottore forestale progettista team leader di Expo Green e da Franco Zagari, architet to paesaggista e docente di Architettura del Paesaggio all'Università La Sapienza di Roma. Giuseppe Sala, Commissario Unico delegato del Governo per Expo, ritiene che questo progetto sia “as-
solutamente in sintonia con il Tema dell’Esposizione Universale Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” in quanto “questo grande polmone verde contribuirà al miglioramento del microclima, valorizzerà il paesaggio, accrescerà la biodiversità e renderà la visita all’Esposizione Universale un’esperienza indimenticabile per il pubblico”.
IN MOSTRA IL TERRITORIO L’obiettivo di questo grande progetto è quello di raccontare visivamente, in dimensioni ridotte, i di-
La planimetria dell’intervento con la cintura verde che delimita l’area espositiva.
versi paesaggi che compongono e caratterizzano il territorio naturale e agricolo italiano costituendo un filtro verde tra l’area espositiva e l’esterno, realizzandone una visione sostenibile mediante l’utilizzo di specie autoctone e, quando possibile, di tecniche d’impianto che nel tempo porteranno a contenerne la manutenzione. Per questi motivi, tale progetto sarà organizzato in diversi ambiti, ciascuno con proprie caratteristiche e riguardante tematiche differenti: l’anello verde esterno (su una superficie di 80.000 metri quadrati), costituito da una fascia boschiva, definirà il perimetro del sito; all’interno dell’isola espositiva altre tipologie di verde rappresenteranno, in tre modi diversi, la declinazione di carattere più urbano delle varie rappresentazioni paesaggistiche, quali gli Hortus (8 giardini, dotati di pergole e sedute, per il relax dei visitatori in un’area complessiva di 27.000 metri quadrati), le Piazze maggiori (3 grandi spazi aperti situati nei punti strategici d’ingresso al sito: accesso Ovest, dove verrà realizzato un Giardino delle farfalle, Porta delle via d’acqua, Piazza del lago), le Piazze minori (25, di varia forma e struttura, situate nei pressi delle aree di servizio e di ristoro, ciascuna ribattezzata in ossequio alla specie arborea predominante, come ad esempio, piazza dei peri, dei tigli, dei gelsi, delle querce, dei platani, dei pioppi bianchi); la Collina mediterranea presenta, invece, percorsi e terraz zamenti caratteriz zati da uliveti, agrumi, querceto misto, vite maritata.
Il metodo di coltivazione in air-pot scelto per le piante di Expo 2015.
UNO SGUARDO DALL’ALTO
La piazza relativa all’ingesso ovest dell’esposizione.
• Il progetto “Belvedere in città” consentirà di osservare dall’alto l’avanzamento dei lavori • A partire da settembre, tramite Expo Gate, il web e i canali social chiunque potrà controllare il cantiere • Alcuni droni verranno utilizzati per monitorare l’area che ospiterà Expo Milano 2015 • Apparecchiature altamente tecnologiche consentiranno un’ottima visuale sui lavori in corso
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Primo piano / EVENTI ITALIANI MONTENEGRO EGYPT LEBANON ALGERIA SERBIA LYBIA TUNISIA CROATIA GREECE SAN MARINO MALTA ALBANIA
IL PROGETTO
LEGENDA:
UZBEKISTAN GUINEA GAMBIA KYRGYZSTAN D.R. CONGO ZAMBIA BENIN
AFGHANISTAN TANZANIA VANUATU
Sul numero 1/2 di Flortecnica e vivaismo è stato dedicato un ampio servizio proprio alle alberature in coltivazione per Expo 2015, oltre a un’intervista a Benedetto Selleri. Collegati a businessverde.com e leggi l’intervista.
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SIERRA LEONE LAOS BANGLADESH CAMBODIA MYANMAR
AREE DI SERVIZIO
CLUSTERS
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COLLINA MEDITERRANEA
JAPAN
RUSSIA SLOVAKIA
ESTONIA TURKMENISTAN
SAUDI ARABIA MOROCCO
ARTS & FOODS TRIENNALE DI MILANO
KENYA YEMEN GUATEMALA COSTA RICA UGANDA EL SALVADOR ETHIOPIA RWANDA BURUNDI
AREE EVENTI
SLOW FOOD
OPEN-AIR THEATRE
CAMEROON GHANA GABON CUBA SÃO TOMÉ AND PRINCE
AREE TEMATICHE
QATAR
MONACO
USA
GERMANY
SWITZERLAND
KUWAIT
CEREALI & TUBERI
IRAN
AUSTRIA
SLOVENIA
ROMANIA
MEXICO
SPAIN
FUTURE FOOD DISTRICT
CHILE
ECUADOR
ISRAEL
FRANCE
POLAND
HOLY SEE
INTESA SAN PAOLO
HUNGARY
UNITED KINGDOM
BULGA RIA
SPEZIE
KAZAKHSTAN
CAFFÈ
AZERBAIJAN
COLOMBIA
CHINA
THAILAND URUGUAY
FRUTTA & LEGUMI
UNITED ARAB EMIRATES
CACAO
EQUATO. GUINEA
MALAYSIA
LATVIA
BELARUS
LITHUANIA
SRI LANKA
RISO
ARGENTINA
TÀ
CIE
SO
MOLDOVA
BRAZIL
REPUBLIC OF KOREA VIET NAM
ANGOLA
PADIGLIONE ZERO
BELGIUM
BAHRAIN
CZECH REPUBLIC IRELAND
NEPAL
INTESA SAN PAOLO
IL
CIV
PARTECIPANTI UFFICIALI CON PADIGLIONE PROPRIO
HAITI BOLIVIA TOGO MOZAMBIQUE ZIMBABWE CONGO
AZIENDE
PADIGLIONE ITALIA
SOCIETÀ CIVILE
REVERSIBILITÀ DELLE OPERE
SU
ISOLE
BIO MEDITERRANEO
EXPO CENTRE
Dopo una fase preliminare sviluppata internamente dal team di Expo 2015 S.p.A., il progetto paesaggistico è stato curato da Benedetto Selleri di PAN Associati insieme a Franco Zagari, per il progetto degli Hortus, con il coordinamento generale di Metropolitana Milanese.
PALESTINIAN NATIONAL AUTHORITY MAURITANIA ERITREA SENEGAL
GUINEA BISSAU
Occorre porre l’attenzione sul fatto che tutti gli interventi riguardanti il verde e le architetture a esso legate (sedute, pergole, pavimentazioni) sono stati progettati tenendo conto della reversibilità delle opere, quali potranno essere agilmente smontate e adeguatamente recuperate e riutilizzate alla conclusione dell’Esposizione Universale. Tutto il materiale vegetale è stato scelto già a partire dall’inizio dei lavori, puntando alla massima qualità e richiedendo ai vivai selezionati (scelti tra Lombardia, Veneto, Emilia e Toscana) di garantire e assicurare l’utilizzo di particolari sistemi di coltivazione per raggiungere gli standard qualitativi e dimensionali richiesti dal progetto. Perciò il 90% circa delle alberature sarà infatti coltivato e trasportato in air pot, un vaso speciale di plastica riciclabile e riutilizzabile, che accresce in modo attivo la qualità dei sistemi radicali delle piante eliminando la spiralizzazione delle radici: si riducono così i tempi di crescita in vivaio ottimizzando la fase di trapianto sul sito e la salute dei vegetali.
“BELVEDERE IN CITTÀ” A partire dal prossimo mese di settembre, grazie al progetto “Belvedere in città”, presentato nei giorni scorsi alla Triennale di Milano, chiunque potrà seguire l’avanzamento dei lavori nel cantiere dell’Esposizione
Universale: infatti, ogni settimana in Expo Gate, il “belvedere” sul sito espositivo in città, e sulle pagine web e i canali social di Expo 2015 e di Telecom Italia, saranno proiettati i video realizzati dai droni sull’area che ospiterà l’evento. I droni utilizzati per questo innovativo progetto sono dotati di 6 motori elettrici di alta potenza e sono controllati da un’elettronica di bordo in grado di mantenere i dispositivi stabili anche in condizioni meteo avverse. Ogni apparecchio dispone di un sistema GPS in grado di rimanere fermo nel punto individuato per effettuare in maniera adeguata le riprese; ogni drone ospita telecamere, macchine fotografiche, sensori a infrarossi e altri sistemi per il rilevamento delle caratteristiche ambientali. L’iniziativa “Belvedere in città” è stata illustrata nell’ambito dell’inaugurazione del nuovo spazio multifunzionale TIM4Expo, allestito alla Triennale da Expo Milano 2015 e da Telecom Italia in collaborazione con Samsung: uno spazio di 120 metri quadrati che è un punto di incontro per tutti i partner e che potrà essere anche utilizzato per ospitare mostre, eventi culturali; è una vetrina tecnologica, un luogo di informazione e sperimentazione che permetterà di far scoprire e di condividere l’intero eco-sistema digitale di Expo Milano 2015 e di avere una visione delle principali soluzioni innovative che saranno usate in futuro.
Primo piano / ESTERO di ANNA PIUSSI
Due toscani
credit: AICG
conquistano Londra
Una doppia vittoria mondiale sul campo verde del Chelsea Flawer Show per l’Italia. Due medaglie d’oro per due giardini all’italiana capaci di competere. E vincere GREENUP
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IN BREVE • Due i giardini italiani vincitori allo scorso Chelsea Flower Show • Sei le medaglie in totale assegnate • Crocus fornitore di entrambi i giardini • Alto valore architettonico per i due progetti • Utilizzo sapiente delle specie vegetali utilizzate • Determinante l’elemento della seduta
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o n è and ata tan to bene all’Italia ai mondiali di calcio, quest’anno, ma se distogliamo l’attenzione da quel campo verde, e pensiamo al verde più vero, ci sarebbe invece da esultare. La buonanima del Presidente Pertini sarebbe saltato in piedi dalla gioia, per la doppia vittoria ai mondiali del Garden Design. Il Presidente Napolitano è più compassato, ma spero che almeno Renzi abbia esultato per il trionfo di due designers, non solo Italiani, ma Toscani, al Chelsea Flower Show 2014.
NIENTE CAMPANILISMI Quest’anno le medaglie d’oro erano solo sei. Meglio, perché lo sberluccichio di ori di edizioni passate ne aveva diminuito il valore. Di queste, una medaglia d’oro è andata al fiorentino Tommaso del Buono, che con il collega Paul Gazerwitz, ha vinto per il Daily Telegraph Garden. Oro, e Best in Show, al senese Luciano Giubbilei per Laurent-Perrier, alla sua terza presenza (e terza medaglia d’Oro) a Chelsea. Per una volta, fra Firenze
e Siena c’era solo una sottile parete divisoria, e le due antiche rivali erano unite dalla posizione adiacente su Main Avenue, nella parte più prestigiosa di Chelsea, e dallo stesso fornitore e costruttore, Crocus. Sono poco campanilista ma sono particolarmente grata ai designers che hanno dimostrato nel contempo la grandezza del design italiano e la sua varietà: da un lato all’altro della parete erano due mondi diversi, entrambi eleganti, ma di linguaggi estetici differenti – non c’era traccia di stereotipo, non si sono rifugiati in uno stile prevedibilmente toscano, ma hanno dato una lezione di storia del giardino contemporaneo. Grazie.
DAILY TELEGRAPH, LUOGO DI FUGA Nel giardino del Daily Telegraph, lo sponsor che ogni anno attira i più grandi nomi del design internazionale, Tommaso del Buono ha rivisto in chiave contemporanea l’archetipo del giardino Italiano: il peristilio Romano, che passando per chiostro medievale e hortus conclusus rinascimentale continua a incarnare l’idea dell’Eden contemporaneo. Attorno a
Prato, bosso e alloro: le tonalità di verde del giardino di Del Buono.
Primo piano / ESTERO di ANNA PIUSSI
L’acqua è uno degli elementi di congiunzione del giardino (Giubbilei).
Il pergolato creato con dei tigli opportunamente potati (Del Buono).
un prato impeccabile, bordure miste ancorate da topiaria geometrica, cuscini di Phillyrea e bosso, una terrazza ombreggiata da tigli potati a tetto, echeggiata da un filare di tigli dall’altro lato, e dense siepi di alloro. La pietra del sentiero è travertino, che ricorre anche in una seduta e sul muro di fondo, dove incornicia la fontana di marmo verde, un travertino chiaro e caldo, e da tutto, complici anche giornate di sole che liberavano profumi di alloro e limone, irradiava serenità mediterranea, un ‘meriggiare pallido e assorto’. Nelle intenzioni di Tommaso il giardino deve essere “un luogo di fuga, che porta via dalla vita di tutti i giorni” e nell’armonia del suo vorresti viverci. L’ho notato per ogni persona che raggiungendolo, tirava un sospiro di sollievo, spontaneamente. Era il senso di accoglienza di quel perfetto tappeto verde racchiuso dalla cornice di siepi e bordure, l’equilibrio fra compressione e decompressione. Nel giardino, nell’arte, è altrettanto importante quello che lasci fuori che quello che metti dentro. È nel gioco di spazi pieni e vuoti che il giardino esprime l’armonia, il respiro.
CONTEMPLATO DALL’ESTERNO Oltre la siepe, Giubbilei esprime lo stesso concetto con linguaggio diverso, il suo equilibrio fra spazi positivi
I TRATTI DI DEL BUONO
e negativi è chiaramente riassumibile con l’icona orientale del yin e yang – due forme che si compenentrano per un un equilibrio asimmetrico riposante ma dinamico. L’opposto della tradizione formale del giardino all’italiana, dove l’equilibrio è statico, simmetrico. Corre voce che fosse un pareggio fra i due, che la giuria ha risolto con frazioni di punteggio se non addirittura lanciando in aria la monetina, perché sono due giardini così diversi, ma entrambi esemplari, che ti innamori di tutti e due. Luciano ha visitato il Giappone, ha lavorato in passato con l’architetto giapponese Kengo Kuma, e si sente questa sua esperienza formativa. I riferimenti nel suo giardino per Laurent-Perrier sono più astratti e scultori che architettonici, a differenza della tradizione del giardino italiano. Quando lo intervisto mi descrive il suo giardino come “semplice, sono solo sei rettangoli in planimetria”. Nei sei rettangoli dai contorni ben definiti ci sono due grandi bordure di erbacee perenni, uno per una vasca che raccoglie e ridistribuisce l’acqua dei ruscelletti che percorrono e uniscono il giardino in piccole canalette di pietra – un inchino al giardino di tradizione islamica – e due Amalanchier piantati nel ghiaino. Uno condivide lo spazio con dei cuscini di carpino, l’altro con una scultura in legno dell’artista Ur-
• Rivisitazione dell’architettura del giardino italiano • Prato molto curato • Bordure miste e arte topiaria • Cuscini di Phillyrea e bosso • Terrazza ombreggiata con tigli potati ‘a tetto’ • Dense siepi di alloro • Sentiero con pietra di travertino
IL DISEGNO DI GIUBBILEI • Equilibrio asimmetrico ma dinamico • Richiami dell’icona orientale yin e yang • Riferimenti astratti e scultori • Grandi bordure di erbacee perenni • Ampio spazio all’acqua come elemento di congiungimento
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Qui le sedute diventano veri elementi scultorei.
ELEMENTO DETERMINANTE
Ancora cuscini di bosso e Phillyrea (Del Buono).
L’elemento della seduta acquista sempre più importanza all’interno del giardino. Una seduta elegante, di qualità e ricercata: un punto da cui osservare e contemplare il giardino. Così, panchine e sedie diventano determinanti nell’equilibrio dello spazio verde, spesso un tratto distintivo. Il consiglio? Organizzate un’area espositiva all’interno del punto vendita dove esaltare questo concetto, casomai ricreando proprio un angolo di giardino, con la sua seduta.
sula von Rydingsvard dal quale sembra partire una corrente di energia e serenità. Semplice, dice. Certo, ha la semplicità di un quadro Zen dove tutto sembra ovvio, quasi facile, ma leva solo un elemento e casca in squilibrio. Il giardino è tenuto insieme da una coerenza stilistica invisibile e forte come un filo da pesca. È sicuramente un giardino di contemplazione, cerebrale, perché non è evidente dove sedersi: nell’ultimo rettangolo, parzialmente pavimentato nella stessa pietra grigia che si esprime sulle pareti in grandi quadri, ci sono altri cuscini di carpino e delle sedute in pietra parzialmente levigata, scultoree ma più severe delle comode sedie in rete messe all’ombra nel giardino del vicino. Il giardino invita a essere contemplato dall’esterno, da ogni lato, per un alternarsi dei quadri creati dalle strutture degli Amalanchier, contorti tronchi nudi, contro il tappeto di perenni.
COMBINAZIONI COLORATE Spazio alle erbacee perenni nel giardino di Giubbilei.
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Questo giardino, fortemente ispirato all’opera della scultrice Ursula von Rydingsvard, mostra una tappa importante del percorso di crescita di Giubbilei, che, partito da espe-
rienze più architettoniche – i suoi primi giardini sono quasi esclusivamente verdi, dove il colore è dato solo da pavimentazione, arredo o accessori – ha cominciato a introdurre il colore delle piante perenni sotto lo stimolo del Chelsea Flower Show, nel il suo primo giardino per Laurent-Perrier (2009). Così com’è riuscito a imparare armonia cromatica e di forme nel giardino di Great Dixter, famoso certo per piante perenni, ma anche per delle combinazioni e colori che stanno fra lo squillante e lo stridente, ha anche assimilato il linguaggio di forme giapponesi, ma con un dinamismo e verve architettonica che sono totalmente sue. Niente è ovvio o eclatante in questo giardino, men che mai la nazionalità dell’autore, perciò per quanto lo celebro per questa vittoria italiana, gli sono anche grata per non cedere in nessun modo alla pastiche, alla toscanità da esportazione. Allora, Renzi lo avrà fatto almeno un saltino di gioia a sentire di un successo italiano in un campo ‘verde’ che, per una volta tanto, non era dedicato al calcio?
Primo piano / REPORT di FRANCESCO TOZZI
iardino (e giardinaggio)
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BAMA WHITE PARTY Il giardino si tinge di bianco con la nuova collezione White Garden Cerchi idee per un giardino con la G maiuscola? Bama ti aiuta con prodotti eleganti e pratici al tempo stesso. Nel periodo estivo i colori chiari fanno da padroni nei nostri armadi. Il bianco è il colore della purezza, dell'estate per eccellenza e Bama ha deciso di farlo suo come nuovo vestito per una collezione di vasi, sotto vasi e fioriere perfetta per la casa e per gli spazi esterni. La nuova collezione WHITE GARDEN ha quel tocco: una soluzione efficace, pratica e nel rispetto dell'ambiente. Le resine utilizzate sono certificate e atossiche, il design accattivante e funzionale. (bamagroup.com)
TUTTO PARTE DALLA TERRA Referenze specifiche, sempre più richieste TERRA BRILL AGRUMI è il substrato ideale per la coltivazione in vaso di agrumi da frutto e ornamentali. È caratterizzato da un ottimo potere drenante per evitare ristagni idrici, molto dannosi per queste piante. Inoltre è ricco di elementi nutritivi a lento rilascio. Anche in confezione da 20 litri. Poi, c’è il substrato specifico per il riempimento di fioriere di medie e grandi dimensioni. TERRA BRILL FIORIERE contiene inerti vulcanici e fibra di cocco, che conferiscono al substrato una lunga stabilità strutturale e un’ottima riserva d’acqua. La speciale concimazione a lenta cessione soddisfa il fabbisogno nutritivo delle piante nei primi due-tre mesi. (agrochimica.it)
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Primo piano / REPORT
ORTO OVUNQUE Con Le soluzioni pratiche ed economiche di Tenax Tre allegri borsoni di dimensioni diverse, per coltivare tutto l’anno piante aromatiche ed insalate. Ideali per divertirsi e insegnare ai piccoli, giocando, il rispetto per la natura. Così, poi, l’orto diventa uno spazio coltivabile e ovunque e accessibile. Sempre. L’idea è di Tenax che con GROW BAGS consente di coltivare, anche senza possedere un vero orto o giardino. Una soluzione simpatica, economica e molto pratica, che si adatta a spazi anche ridotti, permettendo così di creare un angolo verde anche sul terrazzo o sul balcone di un appartamento. I contenitori della linea Grow, in polietilene resistente ai raggi UV, sono provvisti di fori occhiellati sul fondo per lo scarico dell’acqua in eccesso. (tenax.net)
CONCIME INNOVATIVO Il nutrimento di derivazione professionale ad alta solubilità e purezza EDEN SPECIAL ORTO è un concime innovativo in polvere idrosolubile, realizzato con uno specifico rapporto tra azoto, fosforo e potassio ideale per la fertilizzazione delle piante ortive e da frutto. Il formulato è arricchito con calcio e microelementi, nutrienti fondamentali per uno sviluppo equilibrato delle piante, per una maggior consistenza dei tessuti e per frutti più resistenti e colorati. Può essere impiegato durante tutto il ciclo della coltura dopo aver effettuato la tradizionale concimazione granulare alla semina o al trapianto. Si somministra facilmente spargendo uniformemente la polvere direttamente sul terreno o diluendola nell’acqua di irrigazione, permettendo una rapida assimilazione e una elevata efficacia nutrizionale. L’apporto di calcio permette di previene numerose fisiopatie che colpiscono la pianta ed i frutti come il disseccamento dei margini delle foglie delle insalate e il marciume apicale del pomodoro e del peperone. Di Geogreen. (geogreensrl.com)
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TESSUTI RICERCATI Per cuscini dallo stile elegante per tutte le stagioni Tessuti ricercati, fantasie uniche ed eleganti per passare veri momenti di relax nel proprio giardino. Richiamano la natura i cuscini PEACOCK di Sia, grazie ai disegni ricercati e dai colori caldi, che diventano un tutt’uno con lo spazio verde che li circonda. Sia Home Fashion è una società internazionale presente in molti paesi dei cinque continenti, e oggi è un brand, conosciuto e apprezzato per il suo stile e la sua competenza nel mondo dell’abitare. Composizioni floreali di pregio, collezioni di tessuti, complementi per la tavola, mobili, illuminazioni, vasi, cornici, candele, candelieri e una vasta gamma di articoli da regalo e decorazioni; questo è l’universo di Sia. La sua forza è nella creazione di due originali collezioni all’anno, che includono una vasta gamma di oggetti e complementi decorativi suddivisi per stili e colori, oltre alla realizzazione di una grande varietà di fiori che riproducono il ciclo naturale delle stagioni. (sia-homefashion.it)
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COLORI FRIZZANTI Pezzi per arredare con dinamicità spazi all’aperto. Tutti Made in Italy Nardi interpreta la voglia di stare all’aria aperta anche in piccoli spazi dehor non ampi, terrazzi che possono diventare preziosi e colorati salottini open air: con i mobili giusti, una pennellata di colore e qualche fiore il balcone prende vita. ARIA nei colori frizzanti e vitaminici del purple e dell’arancione arreda con dinamica allegria spazi all’aperto anche ridotti: puro relax, design accattivante che strizza l’occhio all’estate, ad aperitivi all’aria aperta, a serate in compagnia. Aria, poltroncina e tavolo, hanno una struttura robusta e non richiedono particolari manutenzioni per la pulizia e per il fine stagione. Sono pezzi completamente Made in Italy, atossici, antistatici e riciclabili al 100%. (nardigarden.it)
DELIMITARE LO SPAZIO Con strutture su misura e sistemi di recinzione innovativi I PANNELLI DECORATIVI di Cherubin si inseriscono con eleganza e gusto per delimitare con discrezione gli spazi aperti, per schermare o per completare pergole, gazebi e creare recinzioni. Si possono realizzare pannelli su misura con maglie diagonali o quadrate di vario passo. Da decenni l’azienda di Pordenone è impegnata nel settore legno con grande passione e, grazie a una continua e innovativa ricerca, è leader nella fornitura di pali in legno, di sistemi di recinzione e offre una gamma completa di arredi per esterni. Il tutto viene rafforzato dall’ottimo servizio di progettazione e dalla costante assistenza ai clienti. (cherubin.it)
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METALLO+TEAK Elemento d’arredo dallo stile caldo e contemporaneo La collezione LAREN, composta da tavolo e sedia pieghevole, unisce sapientemente metallo e teak decapato dando vita a un elemento d’arredo dallo stile caldo e contemporaneo. La struttura del tavolo e della seduta è realizzata in acciaio zincato e verniciato a polveri epossidiche, nella tonalità colore grigio fango. Il top, è realizzato in teak di recupero trattato con finitura decapata, mentre seduta e schienale sono completate da doghe incurvate di teak decapato. È una proposta di Ethimo che in soli cinque anni Ethimo è diventata un punto di riferimento nel mercato italiano dell'arredo outdoor di alta gamma grazie a collezioni dallo stile semplice ma elegante, sobrio ma accattivante, proposte nelle quali non mancano i riferimenti al passato ma dal carattere assolutamente contemporaneo. (ethimo.it)
ACCOPPIATA VINCENTE Vasi e bonsai per un’offerta commerciale completa e tono su tono Paganopiante con le sue VASERIE LACCATE, ondulate, tonde, a base quadrata, in bianco puro o in nero, non conosce davvero mezze misure: qualità massima e riconoscibilità del marchio. La collezione, nominata appunto Wedding Collection, è presentata dettagliatamente e quotidianamente sui social aziendali, aggiornati e monitorati con cadenza precisa. Così proprio come accade durante i fastosi Fashion Show, tutte le varietà di piante vengono proposte, "vestite" dei vari modelli di vaseria. Come ad esempio la Oval chic, una vaseria a base tonda molto graziosa per le sue dimensioni. Molto richiesto è anche il vaso Square, con un vetro color latte. Ma ancora, ci sono le vaserie Lin, in cui le righe fanno da leitmotiv o il Mar, con delle "martellature" molto eleganti tono su tono. L'offerta è vastissima insomma, ma la qualità dei bonsai è inconfondibile. Parliamo di Bonsai Ginseng, Bonsai Carmona e bonsai mix, provenienti da tutte le zone del mondo. (paganopiante.it)
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DETTAGLIO DI CRISTALLO Un tocco di ricercata raffinatezza per la nuova collezione di Nicoli L’eleganza, l’emozione, saper stupire con sobrietà: Nicoli presenta la nuova collezione di vasi DIAMOND impreziosita da cristalli Swarovski, in grado di attirare e conquistare gli sguardi. Sviluppati per decorare negozi, showrooms, receptions, hotels, spa, uffici e studi professionali, risultano perfetti anche nell’ ambiente domestico dove aggiungere un tocco di ricercata raffinatezza. I migliori cristalli austriaci applicati da mani esperte a selezionate forme eleganti della gamma Nicoli creano raffinati elementi d’arredo per esterni e interni. Una conferma della qualità e dell’attenzione ai dettagli della rinomata artigianalità italiana. (nicoli.com)
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SPAZI IN MINIATURA Piccoli giardini dove tutto convive in una scala geometrica perfetta I terrarrium sono dei contenitori in vetro trasparente, generalmente chiusi, dove possono essere coltivate diverse specie di piccole piante. All’interno dei vasi si crea un microclima differente rispetto a quello degli ambienti dove sono collocate, questo favorisce la crescita delle piante, garantendone la corretta umidità e quantità di luce. L’uso di contenitori in vetro trasparente adatti alla coltivazione di piccole piante sembra risalire già alla civiltà greca. Così nasce TERRARIUM ART, la nuova linea di vasi in vetro con muschi e miniature con soggetti originali, allegri ed eleganti. Muschi e miniature dentro un vaso di vetro, sembrano appartenere a uno stesso piccolo mondo dove tutto convive in una scala geometrica perfetta. (terrariumart.it)
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News / INDUSTRIE, DISTRIBUZIONE, TENDENZE, GDS, GARDEN, FIERE
MYPLANT&GARDEN PRENDE FORMA
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iamo a buon punto. A metà dell’opera”. Con queste parole gli organizzatori di MYPLANT&GARDEN presentano ufficialmente la prossima manifestazione, che si svolgerà nel quartiere fieristico di Milano Rho-Fiera dal 25 al 27 febbraio del 2015. “Mesi fa un piccolo gruppo di floricoltori, florovivaisti e aziende tecniche del settore si sono riunite per cercare di realizzare una nuova manifestazione italiana che possa tornare a essere competitiva in ambito internazionale” ha dichiarato il presidente del consorzio promotore Gianpietro D’Adda. Sette le aziende fondatrici del consorzio: Floricoltura Pisapia, Florpagano, Florsistemi, Nicoli, Organizzazione Orlandelli, Vigo Gerolamo e Vivai D’Adda, che rappresentano il settore a 360 gradi. Il cuore della mostra sarà costituito dalla proposta di piante da interno ed esterno e fiori recisi. Accanto, a perfezionare l’offerta espositiva, vi sarà il settore della tecnica (con terricci, vasi, sementi, serre, eccetera), quello dei servizi alle aziende (hardware, software, gestionali), l’esposizione di attrezzature e macchine per il giardinaggio e la cura del verde. Ad arricchire il tutto, un’area importante sarà riservata alla piccola e grande edilizia per il giardino. Inoltre, l’organizzazione – attiva nel panorama fieristico italiano da 20 anni – metterà a punto ambientazioni e scenografie che richiameranno il benessere del vivere gli spazi aperti, la qualità – anche estetica – della vita open-air e fungeranno tra trend-setter per il settore del green-décor e dell’interior landscaping. Trattandosi di una manifestazione BtoB, a corollario verranno organizzati incontri, convegni e seminari di carattere tecnico e professionale. Si tratta di un progetto espositivo che, fin dalla prima edizione, ha una proiezione geografica e temporale di ampio respiro. Gli organizzatori, che insieme al consorzio di imprese promotrici realizzeranno l’evento, hanno incontrato e stanno incontrando associazioni locali e nazionali di settore, consorzi, singole aziende e cartelli di imprese in tutta Italia. “Il riscontro è davvero molto positivo”, fanno sapere, “l’impressione è che l’esposizione stia lievitando”. Si è così passati in breve tempo da un progetto di contenuti fieristici all’organizzazione di una vera e propria fiera, alla quale giungono adesioni quotidianamente. (www.myplantgarden.com) (AZIENDE)
(LEGGI)
EVERRIS DIVENTA ICL SPECIALTY FERTILIZERS
UNA RIVOLUZIONE PREVIDENZIALE
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on la nuova stagione 2014/2015 tutte le unità produttivo-comPaolo Cesca di merciali di ICL si uniranno Everris Italia. e opereranno come un’unica ICL, quindi anche il marchio Everris. Questo significa che le oltre 100 differenti denominazioni aziendali attuali, corrispondenti ad altrettante unità produttivo-commerciali, si trasformeranno unicamente in ICL. Che impatto avrà tutto questo sul mercato? Un’identità di marchio forte, unita, riconoscibile, globale. I loghi delle diverse unità operative, come Everris, Fuentes, F&C, Rotem e NU3 verranno gradualmente sostituiti da ICL Specialty Fertilizers, che diverrà via via sempre più presente. Per permettere una transizione agevole e graduale, nella fase iniziale di questo progetto il nome Everris resta presente. Marchi di prodotto ben noti come Osmocote, Sierrablen e Agroleaf rimarranno sempre tal quali. Il processo di transizione si completerà entro la fine del 2015.
È
una sentenza storica quella del Consiglio di Stato n. 3859/2014 che ha accolto il congiunto ricorso della Cassa di previdenza Enpaia/Agrotecnici e del Collegio Nazionale dell’Albo, chiarendo come il criterio di rivalutazione dei contributi pensionistici definito dalla legge n. 335/1995 debba intendersi come quello minimo (che deve essere sempre riconosciuto), mentre le Casse di previdenza “virtuose” e con i conti in ordine possono riconoscere rivalutazioni maggiori, così “... consentendo di erogare trattamenti pensionistici più alti”. Dunque aveva sbagliato il Ministero del Lavoro a bloccare la delibera della Gestione previdenziale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati (inclusa nella Fondazione Enpaia), una Cassa virtuosa per eccellenza e con totale sostenibilità previdenziale, che nel 2010 aveva chiesto di poter aumentare la rivalutazione dei contributi previdenziali dei propri iscritti, per poter erogare loro pensioni significativamente più alte. Viene così definitivamente scardinato il principio, fino all’ultimo difeso dal Ministero del Lavoro, per cui la previdenza dei professionisti doveva essere, sempre e comunque, “tutta uguale”, anche quando i rendimenti dei contributi – per effetto del meccanismo di calcolo – erano pressoché pari allo zero, con il risultato di deprimere all’inverosimile le future pensioni (come in effetti è avvenuto negli ultimi anni).
(PERSONAGGI)
CAPPELLINI NUOVO PRESIDENTE ANVE
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arco Cappellini (nella foto), direttore generale di Giorgio Tesi Group, è stato eletto all’unanimità presidente di ANVE, l’associazione nazionale dei vivaisti operante a livello nazionale e internazionale costituita su volere degli operatori del settore interessati ad avere accesso a informazioni più specifiche e mirate sulla loro attività e a partecipare a tavoli di consultazione settoriali, tanto in Italia quanto in Europa, come anche oltre i confini dell’UE. Da due anni l’ANVE ha assunto anche la presidenza dell’ENA (European-Nursery Stock-Association), l’associazione internazionale che da oltre venti anni rappresenta il mondo del vivaismo europeo. ANVE, per quanto consapevole dell’importanza strategica dell’esportazione, non si rivolge solo ai vivaisti esportatori, ma opera a tutela degli interessi di tutti i vivaisti italiani ai quali offre servizi di sostegno, di tutela e di rappresentanza per dialogare con le istituzioni nazionali ed estere. Marco Cappellini succede a Maurizio Lapponi.
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(CULTURA)
(EVENTI)
LA “VILLA DI PINOCCHIO” IN VENDITA
PARTE FLOR TOUR! ESPERIENZA ITINERANTE
ui trascorse la sua infanzia lo scrittore Carlo Collodi, dalla cui fantasia nacque Pinocchio: il burattino più famoso al mondo. Si tratta di villa Garzoni a Collodi (PT), detta anche “villa di Pinocchio” o delle “cento finestre” che con la sua bellezza favolosa e incantata rimarrà per tutta la vita uno dei più cari ricordi dello scrittore. Costruita nel 1600 sulle fondamenta di una fortezza medievale, la villa in stile lucchese con una grandiosa facciata, è disposta su cinque livelli per 3.032 metri quadrati di interni, tra cui ben 40 camere da letto. All’interno, gli ambienti principali sono decorati da stucchi e affreschi, tra cui alcuni di notevole importanza dovuti all’artista Angelo Michele Colonna (terminati nel 1652). La villa, parzialmente restaurata, occupa una posizione elevata rispetto al paesaggio circostante, mentre due rampe a gradoni la collegano al monumentale giardino posto di fianco. Si tratta uno dei più spettacolari e scenografici giardini barocchi italiani. Il giardino fu creato intorno al 1650 dall’architetto lucchese Diodati per il marchese Romano Garzoni e completato nell’arco di 170 anni e più generazioni. Ai margini del giardino storico, visitabile dal pubblico, è stata creata nel 2007 la Butterfly House, dove vivono centinaia di farfalle tropicali ed equatoriali. La tenuta di Villa Garzoni è in vendita: “Il prezzo si aggira intorno ai 19 milioni di euro”, spiega la società immobiliare che la sta trattando, la Lionard Luxury Real Estate. Il valore aggiunto di questo eccezionale complesso immobiliare è il mito di Pinocchio che richiama migliaia di persone ogni anno a Collodi da tutto il mondo: la visita a Villa Garzoni con quella del Parco di Pinocchio completa l’itinerario dedicato al famoso burattino. "Per questo puntiamo a trovare una società straniera, come per altri immobili che abbiamo venduto”, dichiara la società Lionard, “che ne capisca il potenziale e investa nel migliorare e incrementare l’offerta turistica legata al mito di Pinocchio”.
l 4, 5 e 6 settembre parte il Flor Tour, una nuova iniziativa promozionale e commerciale voluta da alcune aziende che operano nel settore florovivaistico con l’obiettivo di far avvicinare le aziende al cliente. Cinque le aziende che parteciperanno all’iniziativa: Floramiata, Arca Spa, Red Fox Italia (Dummen), 3F di Baetta & C. e Albani & Ruggeri. Dopo l’esperienza avuta con il Porte Aperte Floramiata nel novembre 2013, all’interno del quale le aziende ospiti hanno partecipato con un proprio spazio espositivo creando sinergia commerciale e nuove occasioni d’incontro, le medesime hanno deciso che tale esperienza doveva essere ripetuta facendo tanti piccoli “Porte Aperte Itineranti”. “L’idea è quella di pensare non solo alle esigenze commerciali di chi vende, ma anche di tendere una mano ai clienti che oggi hanno meno possibilità e tempo di spostarsi”, spiegano gli organizzatori. (info: flordir@tin.it)
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foto: Michele Ercolani
News / EXTRA di LAURA DE BERNARDI
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IN BREVE
• Viridea nasce nel 1997 ed è ora presente nel nord Italia con otto garden center • I punti vendita offrono al consumatore un’ampia scelta in un luogo pensato anche per il relax • Tre le macro aree presenti in ogni garden: Verde (piante e giardino), Casa & Decor, Animali • Nel nuovo punto vendita di Montebello della Battaglia (PV) ci sarà un reparto dedicato all’alimentazione biologica
gli inizi del prossimo mese di ottobre, dopo aver por tato a co mpim e nt o gli importanti lavori di ristrutturazione indispensabili per un’adeguata rimessa a nuovo, aprirà i battenti, sotto spoglie diverse, lo storico garden center di Montebello della Battaglia, in provincia di Pavia: infatti, dopo circa dodici anni di onorato servizio, il colosso Francese Botanic lascia l’Italia e al suo posto subentrerà l’insegna Viridea
Fabio Rappo, fondatore e amministratore unico di Viridea.
Viridea ACQUISTA IL Botanic DI PAVIA Il garden center in provincia di Pavia è stato rilevato dalla catena italiana, con l’intento di “migliorare la penetrazione del marchio” nella gestione degli oltre 5.400 metri qudrati di superficie coperta e 3.300 metri qudrati di area scoperta. La nuova arrivata Viridea ha rilevato integralmente il personale già impiegato nel garden center di Montebello, così da garantire una continuità professionale nell’assistenza al cliente.
nel mercato italiano di riferimento. Viridea è uno dei garden center italiani dedicati alle piante, alla casa e agli animali: un intero mondo dove ciascuno può riscoprire le forme e i colori della natura, oltre al piacere della vita all’aria aperta. La peculiarità di questo nuovo punto vendita è data dalla presenza di un
reparto dedicato all’alimentazione biologica.
AUMENTERANNO I VOLUMI Fabio Rappo, fondatore e amministratore unico di Viridea, commenta così l’apertura del nuovo garden: “Ciò consentirà una migliore penetrazione in un bacino di utenza che vede il marchio
SPAZIO AL BIO ALIMENTARE
ALCUNI NUMERI
• 8 i punti vendita Viridea • 6,5 milioni i visitatori nel 2013 • 48,3 milioni di euro l’ultimo dato di fatturato
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Il garden center di Montebello della Battaglia andrà ad affiancarsi agli altri sei punti Viridea dislocati in Lombardia (Rho, Cusago, Rodano, San Martino Siccomario), Piemonte (Settimo Torinese, Collegno) e Veneto (Torri di Quartesolo) che nel 2013 hanno accolto complessivamente oltre 6,5 milioni di visitatori, registrando un fatturato pari a 48,3 milioni di euro: un dato, questo, che non può che confermare la posizione di rilievo di tale azienda
A FASOLI PIANTE DUE BOTANIC Gli altri due punti vendita Botanic – Vercelli e Vigliano Biellese – sono stati presi in gestione da Fasolipiante. Sullo scorso numero di GreenUp lʼintervista a Gigio Fasoli, che sta ristrutturando anche lo storico garden center di Novara. Collegati per leggere lʼintervista.
Viridea già presente, il miglioramento dell’efficienza generale attraverso l’aumento dei volumi complessivi, nonché l’opportunità di collaborare con una squadra capace e consolidata nel tempo come quella rappresentata dai dipendenti che fino a ieri hanno prestato servizio presso il punto vendita Botanic. Siamo certi che da questa esperienza trarremo numerose indicazioni utili a cercare di fare ancora meglio ciò che da 15 anni ci stiamo impegnando a portare avanti. Infine, tornare a fare sviluppo, è un segnale più che positivo che lascia intatta in tutti noi la voglia di proseguire questa bella avventura lavorativa”.
Infografica / I NUMERI DI GREENUP
FLOROVIVAISMO, SERVE IDENTITÀ UN SETTORE CON ECCELLENTI AZIENDE E IMPRENDITORI, MA…
10+1
48,3
42
+5%
2
PRODOTTI novità che hanno fatto e faranno tendenza
MILIONI di euro il fatturo 2013 di Viridea
LE AZIENDE che hanno partecipato al Flower Trials 2014
LA QUOTA del florovivaismo sul totale del comprato agricolo
MILA le aziende di produzione di giovani piante in Italia
21.500 le aziende florovivaistiche che risultano dall’ultimo censimento ISTAT
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12 mila le alberature che verranno piantate per EXPO 2015
19 miliardi di euro il valore di vendita di Villa Garzoni a Collodi
...Vince il florovivaismo italiano? Emerge il valore del Made in Italy, soprattutto per quanto riguarda il prodotto mediterraneo? Mah… Per ora non ci sono risposte convincenti. Eppure, hanno preso forma
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le medaglie d’oro vinte al Chelsea Flower Show
associazioni di scopo, progetti ministeriali, fiere e manifestazioni delle più varie, ma sotto sotto non cʼè quasi niente di rappresentativo. Da nessuna parte si legge e si capisce quanto sia importante il
0,9 ettari la superficie media delle aziende floricole in Italia
florovivaismo in Italia. Ancora oggi, dopo una crisi che ha messo a nudo le tante debolezze del nostro sistema, si ragioni con una logica individualista, dove ognuno cura il proprio orticello. Non siamo in
le date della prima edizione di MYPLANT&GARDEN
grado di dare il giusto valore a questo settore che è diffuso in tante parti dʼItalia. Di fare sistema. E allora alla fine la domanda: “Riuscirà mai a vincere il florovivaismo italiano?”.
FLORA ARTISTICA s.n.c. di Celso Pecorari - 25018 Vighizzolo di Montechiari - BS - Via S. Giovanni, 405 Tel 030-961716 - fax 030-9961852
Business verde / TREND a cura di FILIPPO TERRAGNI
UNA NUOVA
Canna indica Dal fiore rosso, rosa e giallo. Si tratta di una delle ultime novità presentata e premiata ai Flower Trials 2014. Disponibile anche un programma di promozione dedicato
U
n vero passo avanti nel campo delle Canne (Canna indica) è stato introdot to sul mercato quest'anno sotto il nome adatto di Cannova®. Si tratta del primo Canna F1-ibrido da seme. L’azienda fl orovivaistica olandese Cannova ha portato avanti per 10 anni studi su questa tipologia di pianta e, finalmente, sono arrivati i primi risultati importanti a livello commerciale. A seguito di ampi studi, è oggi disponibile a catalogo un buon numero di piante vendibili con diversi colori: rosso, rosa e giallo. Una gamma di varietà presentata ufficialmente all’ultima edizione dei Flower Trials.
VASI PIENI E COMPATTI Queste nuove varietà saranno disponibili ogni anno da fine aprile e l’azienda produttrice garantisce una crescita sana e una giusta ramifica-
L’ibridatore dell’azienda che ha selezionato le nuove varietà.
zione della pianta; il risultato: vasi pieni e un prodotto finale compatto e apprezzabile. Ciò che rende anche Cannova® Cannas “unica” è che, oltre a essere coltivato in taglie più grandi in vaso e contenitori, possono essere coltivate anche in vasi più piccoli da 12 centimetri. Questo consente di coltivare un maggior numero di piante a metro quadrato e una maggior efficienza durante la fase di trasporto. Importante anche la promozione sotto il profilo del marketing: un nuovo logo, vari materiali POS, e un apposito sito (www.cannova.info) che sono stati sviluppati in particolare per promuovere la serie Cannova® lungo tutta la filiera, dai produttori ai grossisti, dai rivenditori ai consumatori.
ANCHE PER CLIMI FRESCHI La gamma Canna Cannova® si distingue da tutte le altre Canne presenti sul mercato per la robusta crescita e una buona ramificazione, inoltre è in grado di fiorire per tutta l’estate e fino al primo gelo. Un’altra caratteristica unica è che questa pianta tropicale si adatta anche a giardini con un clima estivo più fresco, come quello del nord Europa. Gli utilizzi? Pianta da bordura, per tracciare un confine e anche in ambienti molto umidi.
VENDITE STRUMENTO INNOVATIVO In un ambiente retail altamente competitivo come quello degli ultimi anni, la tecnologia mette a disposizione delle esperienze di shopping evolute e di forte coinvolgimento per il cliente. Allo stesso tempo, è necessario ridurre le azioni e ottenere il massimo dalle operazioni di vendita. Questo è possibile solo se si è in grado di gestire perfettamente il proprio punto vendita, controllando attivamente tutti i processi. Il Retail Solution Tablet Peak consente al personale di avere accesso in qualsiasi momento alla gamma completa di prodotti e promozioni e, grazie ai vari supporti multimediali, di consigliare e ispirare i clienti con esempi pratici e soluzioni concrete. Gli strumenti di Peak Retail sono la soluzione mobile per il moderno rivenditore che ha come obiettivo quello di rispondere alle esigenze del consumatore con prodotti innovativi che facilitano l’operatività quotidiana dei dipendenti, aumentando la qualità del servizio del centro di giardinaggio. (Info: sales@peack-retail.com)
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Il tablet all’interno del punto vendita.
Tendenze / PIANTE FIORITE di MATTEO RAGNI Surfinia® Bouquet Denim Blue di Moerheim.
Flower Trials, ecco le novità UN APPUNTAMENTO CHE SI CONFERMA IL PUNTO D’INCONTRO IDEALE PER TUTTI GLI ATTORI DEL MERCATO. QUI PRODUTTORI, IBRIDATORI E DISTRIBUTORI SCAMBIANO ESPERIENZE E DECIDONO GLI ATTUALI TREND
L’
edizione del decimo anniversario dei Flower Trials® è stata un grande successo dal punto di vista organizzativo. L’evento, che ha avuto luogo dal 10 al 13 giugno tra l’Olanda e la Germania, ha attirato più visitatori che mai e soprattutto si sono registrate molte interazioni tra i diversi partecipanti all’evento. I produttori, grossisti e dettaglianti provenienti da tutti gli angoli del globo per visitare le 42 aziende partecipanti, per tutta la durata dei quattro giorni, hanno mostrato tutti gli ultimi sviluppi e le novità per quanto riguarda il settore delle piante fiorite e da aiuola.
L’IMPORTANZA DEL CONSUMATORE Le aziende partecipanti hanno presentato i loro assortimenti e novità a un pubblico proveniente da più di 55 paesi. Ancora una volta i produttori di giovani piante erano il gruppo più rappresentato. Hanno mostrato la loro gamma di prodotti dando ampio spazio alle nuove introduzioni non trascurando di presentare tutto l’assortimento. Anche quest’anno alcune location meritavano di essere visitate non solo per la qualità del prodotto esposto ma
anche per l’allestimento del sito espositivo, come Mohereim e Sakata. Coltivatori e grossisti hanno avuto modo di confrontarsi, in un momento difficile in tutti i paesi europei, con i maggiori produttori e ibridatori per cercare risposte e consigli. Molta importanza è stata data alle nuove tendenze da un punto divista dei consumatori. Consumatori sempre più essenziali, è questo il trend che i fornitori devono tenere presente: il cliente finale non si perde nei fronzoli, ricerca la sostanza. Ma lo scopo dei Flower Trials® è quello di incontrare i propri clienti, sia produttori che buyer e rappresentanti delle catene di supermercati, grande distribuzione e garden center e anche quest’anno si sono confermati il luogo ideale di incontro per tutti gli anelli della catena del settore in un ambiente rilassante e piacevole.
PERENNI, OPPORTUNITÀ PARALLELA La mia settimana dei Flower Trials® è stata ricca di incontri, incentrata sulla visita agli ibridatori partendo dal presupposto che il futuro sarà meglio del presente. Grandi novità, nuove colture che rivoluzionano il mercato non ne ho viste. Tante petunie, garofanini,
begonie e peperoncini ornamentali, alcune Dahlie interessanti, così come molte perenni di grande fascino più produttivo che commerciale. Una delle grandi domande poste durante i Flower Trials® è se le perenni possono costituire un sostituto o un aiuto commerciale. Io credo che il mercato delle perenni sia parallelo rispetto al mercato delle stagionali e che sempre più ci siano delle buone interazioni ma che sia difficile sostituire con una Echinacea il ruolo che i gerani hanno avuto negli ultimi anni. Forse il compromesso è nel produrre di meno e diversificare di più.
MOERHEIM, INPUT COMMERCIALE Ma iniziamo dal principio, MOERHEIM ha proposto la collezione Suntory in un accattivante impianto scenico completo di un’area espositiva decorata in modo country e fotografico e di un’area comparativa dove era possibile vedere le stesse colture in una ripetizione dei esempi. Ecco le novit: Sundaville® Pearl, Beauty Vermillion, Beaut y White, Grand Rose, Grand Red, Grand Burgundy. La linea di Suntory® Dianthus ancora agli albori, ma già commercialmente
IN BREVE • Grande successo organizzativo • Altissimo numero di visitatori • Molte le interazioni tra i partecipanti • Gruppo più rappresentativo quello delle giovani piante • Consumatori sempre più essenziali • 42 le aziende espositrici • 55 i paesi di provenienza dei visitatori
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LE PIANTE PIÙ VISTE • • • •
Petunie Garofanini Begonie Peperoncini amatoriali • Dahlie
interessante grazie soprattutto alle prove realizzate in diversi paesi europei. Il Lofos® Compact Pink and Compact White è un’aggiunta alla gamma di Lofos già in commercio. Ora grazie a queste varietà compatte forse anche per il mercato italiano possono risultare più interessanti, anche come piante ricadenti e non solo come piante da piramide. Tra le Surfinia® le novità sono da ricercare nei colori e fiori particolari come la Double Dark Pink, la Surfinia® Heavenly Blue, Surfinia® Velvet Blue, Surfinia® Bouquet Denim.
Ancora peperoncini con la varietà Sangria (PanAm).
SELECTA KLEMM, L’IMPORTANZA DELLE BEGONIE SELECTA KLEMM, oltre all’esposizione in Germania, ha organizzato un’esposizione anche nella Pyramide all’interno di FloraHolland. Tra le novità le Dahlie Dalaya a fioritura lunga e resistenti all’oidio, oltre alla varietà Dalaya Bali bianca e rosa, che è la mia preferita. Anche per SELECTA KLEMM le begonie hanno un ruolo importante, tanto che la California Sunlight dai bei fiori arancio è una delle punte di forza per le prossime stagioni. È stata accolto con interesse la linea di gerani
La varietà Masquerade ornamental pepper (PanAm).
interspecifico Perillo, precoci, rifiorenti e adatte anche per vasi grandi.
PANAM, OFFERTA “PICCANTE” PANAMERICAN SEED - KIEFTSEED sviluppa da tempo prodotti commerciali di grande interesse, accattivanti sia per il risultato commerciale che per la ricca variabilità dei prodotti, come la Begonia Griffon sempre più conosciuta nel mercato professionale e i peperoncini ornamentali, come l’elegante Black Pearl, l’ecccentrico Medusa dai frutti a corno coloratissimi su fogliame scuro. Gli F1 di Sangria dalle sfuma-
La bellissima varietà Chilly Chili di PanAm.
Uno degli stand di Selecta durante la manifestazione.
La Petunia Happy Dijon di Cohen.
La Begonia Boliviensis Santa Cruz Sunset di Benary.
Surfinia® Heavenly Blue di Moerhelm.
Begonia x boliviensis BIG (Benary).
La Begonia Griffon sempre più conosciuta nel mercato professionale. Una novità PanAm.
Tra le novità di Selecta le Dahlie Dalaya a fioritura lunga e resistenti all’oidio.
ture porpora hanno un ottimo risultato in vaso. Grazie alle bellissime varietà di Masquerade e Chilly Chili sanno colorare anche le aiole più assolate, rendendo veramente “piccante” ogni ambientazione. Ma i miei preferiti tra i peperoncini decorativi sono i Red Missile: perfetti in aiuola e molto convincenti in vaso.
SYNGENTA, STREGATI DALLA CALIBRACHOA In casa SYNGENTA le Petunia Sanguna Twirl Purple e Sanguna Twirl Purple sono state al centro dell’attenzione di molti visitatori che hanno intravisto, all’interno dei colori classici, un’interessante dimensione dei fiori e una buona performance in contenitore. Anche per Syngenta la Dahlia Grandalia, così come il Pelargonium Caliente e la Verbena Lanai Twister rappresentano sempre la linea di punta della produzione floricola stagionale di Syngenta.
Una Calibrachoa ha stregato il mio cuore, così come quello di molti clienti: la Candy Bouquet di Westhoff.
PETER VAN DER PLAS, SPAZIO ALLA SALVIA Tra le novità del gruppo di aziende ospitate da PETER VAN DER PLAS – e qui gioco in casa – certamente la Petunia Dijon, così come la Gazania Gazebra Red sono risultate interessanti per i visitatori. Particolare non solo il colore dei fiori (giallo dorato con sfumature bronzate per la petunia Dijon), ma anche per il fogliame variegato della varietà Gazania Gazebra Red e fiore semi doppio dal brillante colore rosso. Oltre alla salvia Amistad, che inizia ad avere il suo mercato soprattutto per le produzioni di grandi vasi e per fioriture in aiuola, la serie Wish (Ember’s Wish, Ewndy’s Wish, Love and Wishes) è una valida soluzione per chi produce fioriture estive in vasi medio grandi.
La Gazania Gazerba Red è una delle nuove varietà di Peter Jaldety.
BENARY, BUONE PERFORMANCE Per restare nel mondo del fiore da seme, le begonie Boliviensis (Begonia boliviensis Santa Cruz® Sunset e Begonia x benariensis BIG) di BENARY restano tra i miei prodotti preferiti dal punto di vista della coltura e risultato, assicurando coltivazione efficace, anche se non sempre facilissima, e linearità nelle performance in pieno campo. Questo è il mio Flower Trials® 2014, fatto di tanti incontri, qualche novità e la grande speranza che il lavoro non manchi mai, certo che il futuro sarà migliore. Idee e impressioni positive anche dal mondo della produzione, dove nuovi gruppi che nascono e nuove alleanze commerciali mostrano la voglia e il bisogno di cambiare, innovare ma soprattutto condividere. Che sia di buon auspicio per il prossimo anno.
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Mercati / PIANTE E FIORI di FILIPPO TERRAGNI
fo Il catalogo to in lingua za liz a re to è sta tedesca per e se le g italiana, in ione e rapus iff rd una maggio rumento valido o st presenta un lezza niare la bel per testimo na lia ita ra ltu della florico vaisti. vi ei d tà ili e lʼab
• L’Italia è ai primi posti della classifica per dimensione della superficie destinata al vivaismo e a coltivazioni di piante e fiori in genere: l’incidenza degli ettari investiti a florovivaismo è del 15% nel caso delle produzioni di fiori e piante in vaso e del 14% nel vivaismo.
ALCUNI NUMERI
• 5% la quota del florovivaismo sul totale dell’agricoltura • 14.000.000 le aziende di produzione di fiori e piante in vaso • 7.500 le aziende attive nella produzione vivaistica • 2,1 ha la dimensione media delle aziende vivaistiche • 0,9 ha la superficie media delle imprese floricole • 2.000 le aziende di produzione di giovani piante
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La realizzazione del catalogo fotografico ha previsto di demandare essenzialmente alle immagini il compito di “raccontare” la grande bellezza, la straordinaria diversità e la peculiarità dei fiori, delle piante, delle fonde e dei giardini italiani.
TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ
Il florovivaismo italiano
IL CONTESTO EUROPEO
E IN TRE LINtoGgUrafico
Il florovivaismo italiano Una scelta di qualità
IL FLOROVIVAISMO VALE IL 5% Presentato dal ministero delle Politiche Agricole un catalogo fotografico per promuovere la produzione italiana e le sue eccellenze. E fare il punto sul settore stata presentata da parte del ministero delle Politiche Agricole il volume Il florovivaismo Italiano. Una scelta di qualità. In tutto 96 pagine, molte fotografiche, nelle quali si pone l’accento sull’eccellenze delle coltivazioni vivaistiche e floricole in campo ornamentale, prendendo in esame diverse specie e varietà che fanno dell’Italia un vanto in tutto il mondo.
È
IL VALORE MEDITERRANEO Nell’introduzione del ministero si sottolinea che nell’ambito del panorama agricolo italiano, riveste grande importanza il settore florovivaistico, cresciuto negli anni grazie anche grazie al particolare dinamismo che caratterizza il comparto, la capacità di evoluzione in modo
proporzionale alla crescita delle diverse economie internazionali, al continuo adeguamento alla tecnologia, alla scelta di investire in nuove tecnologie di produzione e alla particolare attenzione all’evoluzione estetico-qualitativa della domanda. In ogni paese europeo e nei principali paesi extraeuropei, si legge ancora nella presentazione, la floricoltura italiana ha saputo imporsi per l’alta qualità e la tipicità delle produzioni di piante e di fiori: maestosi parchi e splendidi giardini parlano del vivaismo italiano in ogni luogo del mondo. Inoltre, sottolinea il volume, le piante aromatiche e quelle mediterranee sono impiegate sempre più spesso nell’ambito degli arredi urbani portando un angolo della natura mediterranea italiana nelle aiuole, nelle verande delle case in tutto il mondo.
Un risultato è frutto anche del lavoro del Tavolo di filiera del florovivaismo istituito dal ministero delle Politiche Agricole istituito al fine di pianificare e indirizzare alcune linee di intervento e attività di supporto al settore. Infatti, è proprio per volontà del tavolo tecnico che è stato realizzato il catalogo fotografico che racconta le qualità delle innumerevoli specie botaniche italiane, coltivate e spontanee, attraverso una rassegna di immagini che caratterizzano le peculiarità delle diverse produzioni italiane. Nella presentazione si evidenzia, poi, l’attenzione dei produttori rivolta negli anni al contenimento dei costi energetici e del consumo idrico e alla salvaguardia dell’ambiente in genere; uno sforzo che ha consentito la crescita di un florovivaismo che privilegia la tutela della biodiversità e del ricco patrimonio di verde storico.
IN TUTTO 21.500 AZIENDE Alcune pagine redatte da Ismea, inoltre, fotografano attraverso i numeri la salute del settore. Il valore della produzione delle aziende florovivaistiche italiane rappresenta il 5% (in contrazione a seguito della crisi economica) della produzione agricola totale e deriva per il 50% dai comparti fiori e piante in vaso, il restante 50% da piante, alberi e arbusti destinati al vivaismo. Secondo i dati dell’ultimo censimento Istat, sono circa 14mila le aziende di produzione che si dedicato a fiori e piante in vaso e quasi 7.500 quelle attive nella produzione di piante per il vivaismo (escluse le giovani piantine): la dimensione media è decisamente più elevata nel caso del vivaismo (2,1 ettari contro 0,9 di quella di fiori e piante in vaso). La superficie agricola destinata complessivamente al settore, quasi 29mila ettari, è investita per almeno il 70%, a piante in vaso e vivaismo. Le aziende che producono giovani piante floricole ornamentali sono 2mila per una superficie complessiva di oltre 1.500 ettari. Il catalogo fotografico è scaricabile sul portale del ministero all’indirizzo www.politicheagricole.it.
Mercati / ANDAMENTI di UBERTO MARNI
VINCE il servizio Ancora un appunto su vasi e contenitori, dopo i dati pubblicati sullo scorso numero. Sempre più importante Internet per la gestione degli ordinativi. La ricerca del prezzo non è più una priorità
L
a distribuzione nazionale del green, come in molti altri ambiti, è notevolmente parcellizzata e richiede prodotti e servizi differenziati, in funzione della locazione geografica e della tipologia di clientela che la frequenta. Data questa struttura di base, l’atteggiamento della produzione, anche nell’ambito merceologico dei vasi, è necessariamente quello di affidarsi a una struttura di vendita più numerosa che in altri ambiti con livelli di ascolto e sensibilità di rilievo, per servire al meglio i propri rivenditori. Abbiamo visto come le attività basate su Internet possano aiutare la comunicazione e la logistica di supporto per il canale, contenendo le necessità di ammodernamento dei punti vendita nazionali.
INTERAZIONE TRA REALE E VIRTUALE Ai sistemi interattivi tra produzione e distribuzione si affianca in maniera sempre più evidente l’utilizzo di soluzioni di commercio elettronico, ovviamente sempre basate su Internet, come ci ha fatto notare il responsabile vendite Italia di Plastecnic, Fabio Zanardi: “Forse il fenomeno più interessante, anche se ancora tutto da ‘misurare’ nel nostro settore è la tendenza del trade alla multicanalità: quella che prima era una prerogativa dei produttori, ovvero cercare di presidiare diversi canali di vendita, è stata declinata tecnologicamente dal trade, che oggi
sempre più spesso unisce la vendita su canali tradizionali all'e-commerce”. La tendenza investe tutto il canale commerciale, sia i punti vendita più tradizionali, sia la distribuzione organizzata, infatti, continua il manager: “Interessante è senza dubbio la tensione a fare sinergia fra il negozio fisico e quello virtuale, che diverse insegne della GDS e della GDO, ma anche alcuni operatori appartenenti al trade tradizionale stanno concretizzando in forme di vendita innovative". L'ampliamento delle gamme di prodotto commercializzate e il grande sviluppo nell’assortimento da parte degli operatori di tutti i canali oggi presenti nel giardinaggio, stanno modificando le caratteristiche della competizione; sempre più basata sulla differenziazione tra diversi punti vendita e meno sul livello dei prezzi.
DI SETTIMANA IN SETTIMANA Lo stato attuale, in veloce mutamento, è quello di negozi fortemente connotati, che attraggono la clientela in base all’assortimento e al servizio associato più che in funzione di prezzi e promozioni, in un circolo di sviluppo virtuoso che evita la guerra al ribasso, cercando di fare leva sulla comunicazione pubblicitaria dei fornitori e aggiungendo servizi dedicati per la fidelizzazione della clientela. L’obiettivo è di sostituire la convenienza dell’acquisto con l’assistenza e la cura degli acquirenti. Tra
le altre attività per la fidelizzazione, ci sembra di particolare rilievo l’impegno sociale, con la diffusione della cultura del verde e il miglioramento della percezione dell’immagine aziendale per i consumatori. Per quanto concerne l’ambito dei servizi, questi risultano sempre più centrali nella differenziazione dell’offerta, ecco come ha commentato Danilo Bruni, titolare di Antico Mestiere: “Per la stagione 2015 abbiamo preparato un sistema di gestione logistica basato su procedure di controllo web-based; l’investimento più importante, nei prossimi tre anni sarà su tecnologie Internet, non per vendere al pubblico, ma come servizio da offrire al rivenditore, che potrà visualizzare lo stato dell’ordine e la disponibilità del prodotto on-line”. Il miglioramento delle attività a supporto del canale di distribuzione è netto nella conclusione di Antico Mestiere: “Per il mercato oggi il concetto di servizio è importante come il prezzo; il cliente non ordina più in base programmi di stagione, ma per fabbisogni che, raramente, superano la settimana”.
IN BREVE • Tendenza del trade alla multicanalità • Sempre maggior interazione tra negozio fisico e virtuale • Negozi altamente connotati • Politiche di vendita più orientate all’assortimento e al servizio • Sempre maggior importanza riveste il concetto di servizio pre e post vendita
L’ANALISI Leggi tutto il servizio dedicato all’andamento del mercato dei vasi e contenitori. Un focus con interviste ai maggiori player del settore.
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Formazione / PERCORSO di JURG BURGER ha collaborato NICCOLÒ PENSA
1991-2000: dalla
distribuzione una Prendono forma i primi negozi e nascono metodi innovativi per l’acquisto e la vendita di piante e fiori. È un modo più imprenditoriale di pensare: comprare in funzione di ciò che si vuole vendere esigenze dei clienti, li dispone sui carrelli e provvede alla spedizione e consegna al punto vendita. Ne traggono vantaggio soprattutto i garden center di piccole e medie dimensioni, ai quali il mercato olandese era rimasto precluso per i quantitativi minimi troppo elevati e per la complessità delle pratiche doganali.
L’INNOVAZIONE DEI CARRELLI
N
ella seconda metà degli anni ‘80 inizia in Olanda una modernizzazione del sistema distributivo delle piante e dei fiori che avrà ripercussioni positive sullo sviluppo dei garden center. Alcuni gruppi di produttori olandesi di piante fiorite danno vita a un sistema di esportazione con l’obiettivo di razionalizzare la logistica e di aprire nuovi canali di vendita verso i garden center europei: quelli tedeschi, geograficamente più vi-
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cini, quelli francesi in piena espansione e quelli ancora nascenti in paesi come l’Italia. Hamiplant, uno dei primi esportatori olandesi, nasce a Honselersdijk nel 1986 e inizia a servire sia i grossisti esteri che i garden center, sviluppando un sistema più snello rispetto a quanto fatto finora. La sede si trova a due passi dal Westland Trade Park, la seconda asta olandese dopo quella di Aalsmeer. Hamiplant, come altri esportatori, acquista piante e fiori direttamente dai produttori e dalle aste, li riconfeziona in base alle
Negli stessi anni, a cavallo tra i due decenni, si modernizzano anche la movimentazione e la logistica delle piante. Il carrello danese viene adottato in Olanda per la spedizione delle piante e diviene lo standard europeo per il trasporto. Nel giro di pochi anni tutte le piante in Europa viaggiano sui CC Container: dal produttore al punto vendita con un unico sistema standardizzato. In Italia l’imprenditore Ugo Orlandelli, titolare dell’Organizzazione Orlandelli e fondatore della Valle dei Fiori, uno dei più grandi garden center d’Italia, lancia il motto: “Carrellizzatevi” e avvia la produzione di carrelli destinati alle floricolture e ai garden center. Nella fucina dell’’Organizzazione Orlandelli nasceranno, oltre ad attrezzature innovative concepite per il florovivaismo, anche strutture espositive, bancali e arredi studiati per il moderno garden center. L’accesso al mercato olandese dei fiori ha un duplice effetto positivo: 1. Sui bancali dei garden center compaiono improvvisamente varietà di piante d’appartamento fiorite che i floricultori olandesi coltivavano da
moderna nuova identità tempo, ma erano sconosciute in Italia, perché i grossisti si erano sempre limitati ad acquistare le piante note che erano sicuri di poter vendere. L’offerta di nuove varietà da parte degli esportatori olandesi genera un ampliamento dell’assortimento: accanto alle Saintpaulie bianche e rosa, le sole che si conoscevano all’epoca, compaiono varietà screziate, sfrangiate, bianche col bordo viola, ecc. La ricchezza di varietà, cultivar e ibridi genera una ricchezza di assortimento che affascina il visitatore e lo invoglia a una sorta di “collezionismo” delle piante preferite. Nasce il piacere di acquistare piante da fiore mai viste, di andare alla ricerca del nuovo, di qualcosa che possa stupire, suscitare un’emozione. 2. L’acquisto diretto in Olanda induce un salutare cambiamento nel modo di fare gli acquisti. Non si compra più quando il bancale si svuota, per riassortire, ma si acquista in previsione della vendita. I tempi di consegna dall’Olanda sono più lunghi. Se si compra dai grandi esportatori si hanno quantitativi minimi. Poi ci sono le pratiche doganali e i tempi del trasporto. Bisogna imparare a prevedere ciò che servirà. Con un margine di rischio. È un modo più imprenditoriale di pensare: compro in funzione di ciò che mi propongo di vendere. E per vendere devo presentare bene il prodotto, renderlo accattivante, interessante, crearci un po’ di magia intorno, fare della buona comunicazione. La strategia d’acquisto diventa più attiva e propositiva e s’inizia a domandarsi seriamente cosa fare per attirare clienti e vendere i prodotti esposti.
L’ITALIA: UN MERCATO CHE FA GOLA Negli anni ’90 non sono solo i produttori e gli esportatori olandesi a guardare al
TIME LINE 1989
Nasce Florinfo
1991
Nasce Green House Italia
1991
Nasce il garden center Peraga a Marcenasco
1992
Apre il garden Steflor
1993
Nasce Florsistemi a Milano
1995
Punto Verde pubblica la classificazione merceologica
1997
Nasce la centrale di Green House Italia
1997
Apre il primo garden Viridea a Cusago
mercato italiano. Verso la metà degli anni ’90 alcuni produttori inglesi, appoggiati dal Dipartimento Estero del Commercio britannico, esplorano la possibilità di vendere prodotti per il giardinaggio tramite il canale dei garden center. Thomson & Morgan, per esempio, effettua un area test su cinque garden localizzati in regioni diverse per sondare le potenzialità di vendita dei propri semi e bulbi per l’orto e il giardino. In Francia le catene già affermate come Vilmorin, Semaphore e Jardiland mirano a espandersi in Italia. Ma il primo progetto di apertura di un garden center francese nell’area di Milano sud naufraga a causa di ostacoli burocratici e vincoli ambientali che scoraggiano gli investitori. Un altro tentativo di sbarco in Italia lo compie il gruppo Truffaut che si allea con Marco Brunelli di Iper per realizzare il primo moderno garden center di grande superficie in provincia di Pavia, a Montebello della Battaglia. Dopo un anno di attività con risultati deludenti, la joint venture si scioglie e Brunelli continuerà a gestire in proprio il punto vendita.
NASCE L’IDENTITÀ DEL GARDEN CENTER Con la fine degli anni ’80 si conclude in Italia il periodo pionieristico dei garden center, periodo in cui i garden nascono
per iniziativa di imprenditori che viaggiano in Europa e negli Stati Uniti e intuiscono le potenzialità del nascente mercato del giardinaggio. Non esiste ancora un modello di garden center. Si progetta il punto vendita imitando strutture, arredi e assortimenti visti all’estero. Per molti floricultori il garden center è semplicemente un ampliamento dello spazio di vendita delle proprie piante, finalizzato ad offrire ai clienti prodotti complementari come vasi, terricci, concimi, eccetera. All’inizio degli anni ’90 è ormai chiaro che quello del giardinaggio è un mercato in espansione, che identifica nel garden center la struttura commerciale più idonea a soddisfare i bisogni degli appassionati del verde. Il giardiniere hobbista che ancora negli anni ’80 comprava le piante nel vivaio o dal floricultore, gli attrezzi da giardino nella ferramenta e i terricci, i concimi e i curativi nell’agraria, trova nel garden center un’offerta completa, capace di soddisfare tutte le sue esigenze. È il momento di fare un salto di qualità nel modo di concepire il garden center: non più come spazio di vendita della floricoltura, ma come struttura commerciale autonoma, da gestire con i metodi e le strategie tipici della grande distribuzione. Nascono i primi garden center a vocazione puramente commerciale,
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Formazione / PERCORSO
LA FILIERA OLANDESE DEI FIORI
UN MODELLO VINCENTE
Nel momento storico in cui si definisce PRODUTTORE PRODUTTORE PRODUTTORE PRODUTTORE l’identità del moderno garden center, nasce la prima società di consulenza specializzata nella MEDIO GRANDE progettazione e ASTA ESPORTATORE ESPORTATORE nella gestione del garden center: Green House Italia. Fondata nel GROSSISTA 1991 da Giorgio Barassi insieme ai soci Carmen Antona e Lucio Brioschi, Green House Italia GARDEN sviluppa una serie CENTER di servizi rivolti a chi si propone di aprire e condurre con metodi moderni GARDEN PROGETTATI DA e performanti un garden center. Sin daGREEN HOUSE ITALIA gli anni ’80 Giorgio Barassi ha dato un contributo fondamentale alla definizione 1992 Franchi a Bergamo dell’identità del garden center e allo svi1999 Vicenza Verde a Vicenza luppo dei moderni sistemi di gestione. 1999 Tutto Verde L’esperienza imprenditoriale da un lato 1997 Viridea a Cusago e la passione per la ricerca e l’innovazione dall’altra lo hanno spinto a investi1997 Gardenville a Biella re in viaggi studio, analisi di mercato e ricerche sui modelli di conduzione dei garden center all’estero al fine di indifondati da imprenditori che non hanno viduare i metodi di progettazione e di alle spalle un’esperienza di produzione conduzione più funzionali per i garden florovivaistica: center italiani. • Peraga a Mercenasco nel 1991 Quando nasce Green House Italia, le • Vivaio di Montebello della Battaglia, domande che si pongono i nuovi imprenche diventerà poi un punto vendita ditori sono: quanto occorre investire per Botanic costruire un garden center? Come pro• Il Giardiniere di Marano Vicentino gettarlo correttamente? Come renderlo Anche tra i floricultori dell’epoca troviaremunerativo? mo imprenditori che iniziano a consideGreen House Italia propone un aprare il garden center come un’attività proccio innovativo alla progettazione commerciale distinta e autonoma rispetto basato su linee guida molto precise e alla produzione floricola e che costrustrategiche: iscono dei punti vendita a vocazione • Un’analisi delle caratteristiche sopuramente commerciale: cioeconomiche del bacino d’uten• Tuttoverde a Ravina di Trento za per individuare le tipologie di • La Valle dei Fiori a Mantova clientela da servire e i loro bisogni • Franchi a Bergamo • Uno studio preliminare di fattibilità • Idealflor dei fratelli Dametto a Oderzo per valutare il ritorno dell’investi(TV) mento • Il Garden Filippi a Creazzo (VI) • Una progettazione integrata di spazi, E molti altri che arricchiscono il panorastrutture, arredi e assortimenti in funma dell’offerta gardenistica.
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zione di obiettivi realistici di fatturato • La definizione di percorsi suggeriti ai visitatori • La suddivisione dello spazio in reparti con un’identità ben definita, assortimenti razionalmente suddivisi e strutture espositive adeguate alla funzione che devono svolgere • Le aree di servizio ideate e collocate in funzione del servizio da fornire al cliente (confezionamento, rinvaso, informazione, ecc.) • La barriera casse in uscita, in sostituzione del bancone con il registratore di cassa. Con il metodo di progettazione sviluppato da Green House Italia nascono negli anni ’90 numerosi garden center di successo, tra i quali: • Franchi in Via san Bernardino a Bergamo • Viridea a Cusago nel 1997 • Gardenville a Biella nel 1997 Altre due importanti iniziative di Green House Italia contribuiscono in quegli anni a delineare l’identità del garden center e a farlo evolvere verso una moderna visione e gestione del punto vendita: • La collaborazione con la rivista Punto Verde, che pubblicherà degli studi regionali sui garden center e la prima classificazione delle categorie merceologiche del garden center. • L’ideazione, in collaborazione con il consulente A. Castelli, di un sistema di controllo di gestione per garden center che fungerà da base per i software gestionali per il settore florovivaistico sviluppati da Florsistemi e Florinfo.
LA PRIMA CENTRALE DI ACQUISTO Nel 1997 Green House apre un ulteriore importante capitolo nella storia dei garden center italiani con la creazione della Centrale d’acquisto Green Point. Nei primi anni di attività la centrale importa prodotti dall’estero, in particolare dalla Cina, destinati a un gruppo selezionato di garden center. Poi si orienterà a diventare una centrale di servizi con una missione più ampia, che sfrutterà le sinergie negli acquisti e nella comunicazione e proporrà servizi utili per l’affermazione e la crescita dei garden center.
eco di FILIPPO TERRAGNI
Il pallet di Natale Un’idea economica, ecosostenibile e di tendenza per vestire a festa la propria casa o la vetrina di un negozio, spendendo poco e con risultati davvero originali
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La soluzione arriva dagli imballaggi di legno usati, il cui riutilizzo creativo sta diventando una vera e propria moda nel settore dell’arredamento e dell’eco-design: sarà che sono resistenti, saranno le dimensioni standard, sta di fatto che pallet, casse e cassette e bobine sono diventati degli elementi molto versatili e davvero gettonati per architetti e designer, che per le prossime feste si stanno sbizzarrendo nella creazione di originalissimi addobbi natalizi. 100% GREEN
Quello che impazza sul web e sui social network e l’albero di Natale fatto di pal-
let. Alcune soluzioni utilizzano un pallet intero pulito e levigato, appoggiato al muro in verticale con la sagoma di un abete impressa a vernice colorata, altre soluzioni vedono nascere un albero di Natale dalla sovrapposizione di pallet impilati uno sopra l’altro in una struttura a piramide, a comporre una scultura imponente ideale come addobbo da esterno. Rompendo le assi del bancale si può creare una struttura a cono, a forma di abete stilizzato, dallo stile contemporaneo, 100% green. E per impreziosire e ravvivare il tutto bastano un po’ di palline e led colorati, ancora meglio se si utilizzano decorazioni handmade e addobbi che nascono dal riciclo di altri oggetti che si trovano in casa. Ecco
NUOVA RISORSA
Rilegno coordina in tutta Italia la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno, impedendo che ogni anno circa 1 milione 500 mila tonnellate di rifiuti legnosi finiscano in discarica. I rifiuti legnosi, recuperati e riciclati, rinascono a nuova vita sotto forma di pannelli truciolari - base per nuovi mobili e complementi di arredo - fogli di pasta cellulosica destinati alle cartiere, blocchi di legno-cemento per la bioedilizia o compost. Una parte dei rifiuti di legno, infine, va a recupero energetico. E’ così che il legno si trasforma da rifiuto in risorsa.
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Editoriale / XXXXXXXXXX di FRANCESCO TOZZI
eco IN CRESCITA ALCE NERO
quindi che dal recupero creativo di un pallet dismesso nasce un manufatto originalissimo, di tendenza, ecologico ed eco-chic, che porta con sé quei valori sempre più cari ai consumatori, di questi tempi, come il risparmio di risorse, la semplicità, l’attenzione all’ambiente, il riciclo. ELEMENTO ESPOSITIVO
Massimo Monti, ad di Alce Nero. Alce Nero e Mielizia, il gruppo di più di mille agricoltori biologici, apicoltori e produttori Fairtrade con sede a Monterenzio (Bologna), ha comunicato i risultati economici per l’anno 2013 che registrano una crescita del fatturato dell’11% rispetto allo scorso anno, attestando il risultato a 50,700 milioni di euro. Driver principale dell’ottimo risultato conseguito, che supera le stime di budget formulato lo scorso anno, è la crescita del brand Alce Nero che, con 29 milioni di euro di fatturato (+18,5% rispetto l’esercizio fiscale precedente), rappresenta oggi il 57% del fatturato globale del gruppo.L’andamento è stato positivo su tutti i canali distributivi. Particolarmente rilevanti i risultati nella GDO dove, grazie anche all’introduzione di nuove referenze come la linea baby food e le zuppe biologiche pronte in busta, si è determinato un significativo incremento del 21,5 per cento. Notevole l’importanza della componente export cresciuta del 29% rispetto al 2012 e trainata, in particolar modo, da Giappone, Far East e Russia. Soddisfacenti, infine, anche le vendite sui canali tradizionali di riferimento del gruppo che si incrementano del 7 per cento.
Il riutilizzo creativo degli imballaggi di legno come elementi di arredo e design non è una moda solo natalizia: sempre più spesso si trovano, nella grandi ma anche nelle piccole città, vetrine dei negozi che mettono
in mostra la loro merce in espositori fatti di pallet o in mensole e scaffali composte di cassette per la frutta. In particolare l’abbigliamento risulta molto valorizzato da questa cultura del riuso: e più gli imballaggi sono vintage e segnati dal tempo, più l’allestimento risulta d’effetto. Una volta giunti a fine vita, pallet, casse e cassette e bobine vengono recuperati e avviati al riciclo grazie al lavoro di Rilegno, il Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno, aderente al sistema Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi).
IL PRODOTTO La ISI BG Mosquitaire è una trappola elettrica da giardino a basso impatto ambientale e sperimentata in tutto il mondo. È efficace in particolare contro la zanzara tigre presente nella zona mediterranea e nelle aree tropicali. Più di 16 anni di ricerca di base hanno portato a decifrare i fattori che attraggono le zanzare verso uomo: convezione termica, anidride carbonica, odore della pelle, contrasti chiaro-scuro. La trappola imita questi fattori e aspira le zanzare catturandole in una rete, dove muoiono per disidratazione. GREENUP
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Pepe verde di ARTURO CROCI
Prima lettera aperta ai giovani IL NOSTRO MESTIERE È FATTO DI “VITA” ED È FONDAMENTALE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLA VITA DI TUTTI. IN USCITA UN LIBRO CHE RACCONTA LE PRINCIPALI TAPPE DEL SETTORE. PER UNA NUOVA SPERANZA
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ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.
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rancesco Tozzi mi ha chiesto un articolo che riguardasse le speranze dei giovani, ma il primo problema è che io sono “diversamente giovane” e forse non molto aggiornato, comunque ci provo, soprattutto perché ho passato molti anni della mia vita nelle associazioni giovanili e in modo particolare nella GFA, Giovani Florovivaisti Associati, CEJH (Communautè Europèenne des Jeunes de L'Horticulture), AEA (Associazione Ex Allievi della Scuola di Minoprio) e sono tuttora in contatto con quelle associazioni, con l’Anga (Associazione Giovani Agricoltori di Imperia) e con molti giovani. In passato ho già scritto (Greenup di luglio/ agosto del 2010) sulle differenze fra i giovani di allora e quelli di oggi. Questa volta vorrei iniziare a riflettere su quali effettive possibilità abbiano i giovani nel settore florovivaistico. In passato le più grandi innovazioni del settore nel nostro Paese erano da attribuire, spesso, a persone che hanno fatto un ingresso più o meno casuale nel settore: Vincenzo Albani proveniva dall’agricoltura e dalle costruzioni, eppure ha dato vita a una delle più grandi aziende italiane; Pietro Mazzei è diventato floricoltore per punizione, nel senso che il padre lo aveva obbligato a lavorare in un negozio di fiori che aveva ritirato da un fallimento e il “discolo” negli anni Settanta ha dato vita alla più grande azienda florovivaistica del Salento, diventando anche presidente della locale associazione dei florovivaisti; Gianpaolo Padovani proveniva dal Club 3P e ha portato la Florcoop a essere una grande e innovativa cooperativa della floricoltura del Lago Maggiore; senza poi dimenticare Luciano Agostini, Carlo Calì, Michele Canale, Uzi Cairo, Sandro Cepollina, Franco Cereda, Venerando Faro, Adelio Gaviraghi, Franco Locatelli, Vittorio Mammarella, Mario Margheriti, Furio Melani, Ugo Orlandelli, Cosimo e Antonio Pagano, Lucio Pisapia, Renzo Riccò, Gaetano Russo, Gino Selis,
Beniamino Vanin, Paolo Zacchera, e tantissimi altri che hanno intrapreso un grande e innovativo viaggio nel mondo del florovivaismo, lasciando comunque un’impronta indelebile nella storia. Gli oltre 1.200 uomini e donne che dal dopoguerra a oggi hanno fatto diventare il florovivaismo italiano grande – perché a dispetto della crisi, delle chiusure e dei fallimenti, il florovivaismo italiano è grande – sono ricordati nel libro, scritto a quattro mani con il professor Giovanni Serra, intitolato “Fatti e uomini della floricoltura italiana”, edito da Mursia, con il supporto di Orticolario, e che sarà presentato ufficialmente a Cernobbio sabato 3 ottobre proprio a Orticolario. Questo libro è stato scritto soprattutto per le nuove generazioni ed è un primo e “incompleto” tentativo di tracciare la storia di un settore, quello fl orovivaistico e del giardinaggio, nato e cresciuto praticamente da solo, con poca o nessuna preparazione, se escludiamo il contributo della Scuola di Minoprio, e con scarso o nessun supporto dello Stato. Una connotazione essenziale dei giovani è di essere “incoscienti”, vale a dire di avere una mente aperta e non condizionata dai pregiudizi, ragion per cui sono in grado di sognare e di vedere molto meglio di una persona matura, o anziana, che, tuttavia, ha il vantaggio dell’esperienza. Riuscire a far coniugare l’apertura mentale dei giovani con l’esperienza delle persone mature è stata la ragione che ci ha portato a scrivere questo libro. L’esempio e la storia di queste donne e di questi uomini dovrebbero servire a dare una visione delle infinite possibilità che il mondo del verde, in generale, e del florovivaismo, del giardinaggio e dei garden centre, in particolare, offrono. In quanto il nostro mestiere è fatto di “vita” ed è fondamentale per migliorare la qualità della vita di tutti. Viva la vita.
«A dispetto della crisi, delle chiusure e
dei fallimenti, il
florovivaismo italiano è grande»
Paganopiante
La nostra prima scelta è green L’azienda floricola Paganopiante, specializzata nella fornitura di piante tropicali per interni ed esterni rende il mondo più green e più elegante, con una vaseria dal design ricercato. Un team di tecnici e collaboratori altamente qualificati garantisce: un servizio clienti e post vendita efficiente; consegne personalizzate in tempi rapidi ed un interessante rapporto qualità-prezzo che fa dell’azienda una realtà leader nel mercato della floricoltura nazionale. Paganopiante, storie di un mondo più sostenibile.
Paganopiante S.S. di Raffaele e Carlo Pagano & Co. 803665
Via dei Fiori, 3 - 70037 Ruvo di Puglia (Bari) | Italy Servizio Clienti: (+39) 080 3613701 | Fax (+39) 080 3602169 www.paganopiante.it | info@paganopiante.it
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