TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Anno XVI - Settembre 2014
ANDAMENTI ATTREZZI Vendite contenute lo scorso anno. In ripresa il 2014
PIANTE E FIORI FLOROVIVAISMO Numeri, dinamiche e nuove opportunità future
TENDENZE
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COLTIVARE È boom di orti urbani, triplicati in due anni
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La tecnologia fa il suo ingresso anche nel più tradizionale dei settori: il garden. In ogni angolo del mondo, infatti, cresce il numero di aziende che investe nell’innovazione verde
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Editoriale / QUESTO MESE di FRANCESCO TOZZI
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imido passo in avanti
SI PARLA DI GARDEN CENTER NEL NUOVO PIANO DI SVILUPPO PER IL FLOROVIVAISMO. L’INTENTO È DI CHIARIRE L’INQUADRAMENTO LEGISLATIVO, PER UN CANALE CONSIDERATO COME PUNTO DI FORZA DELLA FILIERA
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Forse è la prima volta che in un piano di sviluppo del Ministero delle Politiche Agricole (Mipaaf) si leggono possibili provvedimenti in merito al canale distributivo dei garden center. Un passo in avanti timido, ma pur sempre in avanti. Durante la pausa di agosto è stato approvato il nuovo Piano di sviluppo triennale per il settore del Florovivaismo (2014-2016), frutto del lavoro del tavolo tecnico di filiera, che da qualche anno vede anche la partecipazione di Aicg (Associazione italiana centri di giardinaggio). E il Piano prende in esame un tema caldo e di attualità, forse quello più delicato, al quale gli operatori del settore cercano da tempo di trovare una soluzione: l’inquadramento legislativo. L’intento è quello di “chiarire e uniformare la normativa relativa ai centri di giardinaggio, attraverso la predisposizione di una normativa nazionale in linea con le disposizioni comunitarie, al fine del riconoscimento del ruolo multifunzionale dei centri del settore agricolo”. Due parole chiave: multifunzionale e agricolo. E i garden center dal Piano vengono valutati come punto di forza nella fase postproduttiva della filiera, perché fanno promozione, divulgazione e istruzione circa i prodotti florovivaistici. Nell’insieme, un tessuto di operatori commerciali che, pur non essendo ancora sufficientemente aggregati, sono in grado di distribuire il prodotto con una buona copertura su tutto il territorio nazionale. Il piano, poi, ha incassato il giudizio positivo delle principali associazioni di categoria – Cia e Coldiretti –, ma ora è necessario un impegno fattivo a livello territoriale, per far sì che un timido passo in vanti si trasformi in un passo più convinto.
FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE
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Editoriale / IL PENSIERO di ANNA PIUSSI
Giardino in vaso Il terriccio UNA RIFLESSIONE SU COSA CERCA OGGI IL CONSUMATORE, SOPRATTUTTO QUELLO PIÙ ATTENTO ALLE TEMATICHE AMBIENTALI estate alle volte mi dispero: “Le ho annaffiate stamattina, ma è possibile che siano di nuovo da annafiare le piante anche stasera? E quel Miscanthus perché è di nuovo secco? Sarà il vento, il vaso o il terriccio?” Alle volte non vedo il panorama delle piante in giardino, perché conto solo le ore fra le innaffiature, ma nella prima metà di giugno le temperature sono schizzate fino a 3637 gradi, e mentre ero chiusa in casa al fresco, scrivendo delle delizie di un giardino di ispirazione mediterranea al Chelsea Flower Show, fuori le mie piante stavano patendo nelle vampate del vero Mediterraneo. La vita di una pianta in vaso, oltre che dal contenitore, dipende dal terriccio e dall’acqua. Tutti questi fattori sono legati, anche se li tratto separatamente. Ho già fatto un confronto fra vasi in plastica e vasi in cotto, e detto che per quanto preferisca il cotto alle volte il vaso in plastica è l’unica soluzione possibile, ma ci sono in commercio grandi vasi di plastica abbastanza belli da soddisfare sia l’occhio che le piante. Ma dal terriccio parte tutto, e lì ho molto da ridire. Un buon terriccio non ha bisogno di essere costantemente annaffiato, perché include materiale che invita e trattiene l’acqua, dando anche peso e stabilità alla pianta. Altrimenti il rischio per le piante in vaso di plastica è che si ribaltino al primo colpo di vento. Togliamo di mezzo subito l’eccezione: per le piante da appendere fuori va bene il terriccio più leggero, generalmente torba, che andrà bagnato costantemente, ma perlomeno non rischia di far fuori qualcuno se casca dall’alto di un terrazzino. Anche per avviare sementi e ripicchettare in vasetti va bene la torba, ma se parlo di giardinaggio in vaso non sto pensando alle necessità del vivaista che produce piante da vendere, ma del giardiniere amatoriale che desidera avere piante felici a lungo sul terrazzo. E qui il terriccio ideale è quello che in Inghilterra si chiama il
D’
“John Inness n.3”, ovvero un terriccio da rinvasi composto da terra, torba, sabbia, e fertilizzante. Esiste anche questo terriccio come formula ‘peat-free’, cioè senza torba. John Innes non è una marca ma un istituto di ricerca che dal 1904 ha sviluppato questi terricci. Una caratteristica di questo terriccio è che pesa uno stonfo visto che ha terra e sabbia come ingredienti principali, ma sono questi che lo rendono così stabile e ideale per le piante. La torba invece non pesa nulla da secca, anche io sono capace di sollevarne un ballino con la mano sinistra, mentre per l’equivalente di J.I.n.3 ci vuole l’incredibile Hulk. Questo terriccio ancora non sono riuscita a trovarlo in Italia, trovo soprattutto torba. La torba piace a tanti, perché anche una vecchina se la può portare al quarto piano senza scale, e inoltre non sporca le mani, piace alle signore. Le stesse che poi continuano a chiedermi quando annaffiare ogni pianta e perché anche questa è morta. Se hai la pianta in piena torba la devi bagnare sempre, perché basta che si asciughi troppo una sola volta per diventare impervia all’acqua: il terriccio sarà umido ai lati e secco all’interno. Visto che chi conosce la zanzara tigre ha imparato a togliere i sottovasi dalle piante ed evitare ristagni d’acqua, è facilissimo che una pianta annaffiata anche due volte al giorno covi una palla di secco al centro, mentre l’esterno è umido, ma te ne accorgi solo quando gli fai il post-mortem. La cosa migliore è di immergere ogni pianta acquistata in un secchio di acqua finche smettono di uscire le bollicine, lasciarla sgrondare poco, e poi rinvasarla in un terriccio che oltre alla torba abbia anche lapillo o pomice, e un po’ di fertilizzante a lento rilascio. Come ho detto, la torba pura non andrebbe usata, e in un terriccio decente ci dovrebbe essere anche lapillo o pomice – che pur essendo leggeri trattengono acqua e la rilasciano lentamente – e del fertilizzante a lento rilascio. Però non ho ancora trovato terriccio che abbia anche sabbia e terra,
«In Inghilterra si sta facendo di tutto per
limitare
al massimo l’uso della
torba, perché è un materiale non rinnovabile»
ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
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GREENUP
Le callune a boccioli
Resistenti al gelo e ogni giardiniere serio se lo deve fare per conto proprio, mescolando in proporzioni adeguate gli ingredienti da tre o quattro sacchi diversi. E chi ha lo spazio per farlo? E dove trovare terra vera adeguata? Chi ha un terrazzino in città non ne ha le possibilità, per cui mi auguro che qualcuno metta in commercio un terriccio ideale o, meglio ancora, preveda nei garden centres un servizio di composizione terricci. Si potrebbe, su consiglio di uno specialista, farsi una miscela che abbia più o meno sabbia, lapillo o pomicie, terreno acido per acidofile, sabbioso per succulente, e riempire un paio di sacchi di un tipo e uno di un altro, che sarà possibile calcolare anche sulla base dei vasi appena comprati. Alla fine la mia soluzione era quella di andare da una vivaista locale, che rinvasava piante con la sua miscela segreta, e comprarne un paio di secchi alla volta, per avere un terriccio drenante, ma ricco che non trovavo in commercio. In Inghilterra si sta facendo di tutto per limitare al massimo l’uso della torba, perché è materiale non rinnovabile, in Italia a malapena se ne parla – anzi facendo ricerca sull’argomento ho letto in un articolo scientifico che in Inghilterra la campagna contro la torba è troppo “aggressiva”. Le torbiere sono composte da materiale accumulatosi e decomposto nel corso di secoli e nello sfruttarle si strappa via un intero ecosistema: vegetazione, insetti, uccelli palustri, rapaci, e ogni sorta di altro animale viene eliminato da questi paesaggi. Dopo il passaggio delle macchine raccoglitrici questi luoghi sono devastati e totalmente silenziosi, perché non cresce più nulla, non vive più nessuno, in quel suolo sterile. Ho provato terricci di tutti i tipi e ho trovato orrori venduti come “compost”: materiale non compostato, con pezzi di stecchi lunghi anche 10 centimetri, roba che sembra semi-carbonizzata e tenuta insieme da ignoti miceli. Le piante lo odiano, l’acqua ci cola attraverso lasciando macchie nere per terra, e miracolosamente il terriccio resta secco. Ho trovato “stallatico” che non aveva mai visto cavallo o mucca neanche in fotografia. “Compost di bosco” con ancora pezzi di corteccia intera e pigne, non lo avrei usato neanche per pacciamare. Ho visto anche il compost offerto gratuitamente dalla discarica locale, ma è roba secca e puzzolente con dentro pezzettini di plastica e addirittura vetro. Il vero compost profuma, come il vero letame stagionato. Così, non avendo ancora trovato un terriccio che soddisfi sia la mia coscienza ecologica che i bisogni delle piante, per il momento combinando una carriolata di terra di campo e il contenuto di vari sacchi – miscela per ortaggi, torba, miscela di torba con lapilli, concime pellettato, fertilizzante a lento rilascio, agri-leca, compost che faccio io. Per la mia miscela ideale dovrei tenere sempre a disposizione un secchio di sabbia di fiume, un altro di lapillo, e preferibilmente un ballino di fibra di cocco sbriciolata per liberarmi di tutta la torba che ancora è sul mercato. Ma già ho occupato tutto il terrazzo fuori di casa con cassettate di piante da rinvasare e annaffiare, se aggiungo altro mi toccherà andare a dormire in pollaio.
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Sommario 144 Settembre 2014
PRIMO PIANO
MERCATI
16 SOCIETÀ
51 ANDAMENTI
20 TREND
53 Attrezzature tra Web
di Uberto Marni 2013 pessimo meteo + crisi
di Francesco Tozzi Continua il boom degli orti urbani di Filippo Terragni Abbinamenti per occasioni speciali
23 ATTUALITÀ
di Jessica Bertoni Liberalizzazioni: avanti o si inverte il senso di marcia?
TENDENZE
56 PIANTE E FIORI
di Paola Lauricella Tra alti e bassi
58 FLOROVIVAISMO
a cura di Filippo Terragni Veneto: bene l’estero
37 FUTURE
60 FLOROVIVAISMO
40 Il sole in una stanza
63 AZIENDE
di Stefania Medetti Voglio un giardino digitale!
43 La casa del futuro 45 PERSONAGGIO
di Laura De Bernardi Ernest Wertheim e i suoi garden center
pag - 20
e internet
di Matteo Ragni Export, bisogna fare sistema
Fascino tropicale
64 di Filippo Terragni Paganopiante da collezione
LE RUBRICHE 14 GREENSHOP
48 PRODUZIONE
di Filippo Terragni Ital-Agro presenta il 2015
Il meglio in primo piano
26 NEWS
Brevi dal mercato
pag - 23
28 BUSINESS VERDE
di Filippo Terragni Rose, rose e rose
30 INFOGRAFICA
Il garden diventa strutturale
33 ECONOMIA&GARDEN
di Jessica Bertoni Scattato l’obbligo dei POS
sostiene
GREENUP
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GLI EDITORIALI 6 QUESTO MESE
di Francesco Tozzi Timido passo in avanti
8 IL PENSIERO
di Anna Piussi Giardino in vaso. Il terriccio
pag - 37
66 PEPE VERDE
di Arturo Croci La vitalità delle nuove idee
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
N° 144 - Settembre 2014 DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net con la consulenza di Matteo Ragni REDAZIONE Jessica Bertoni, Uberto Marni, Filippo Terragni GRAFICA Karol Lazarz (Creative Way) PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon
COLLABORATORI Mauro Consilvio (fotografo), Arturo Croci, Laura De Bernardi, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Stefania Medetti, Gabriele Parimbelli (esperto in visual merchandising), Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE A QUESTO NUMERO Jason Aramburu, Liso Ceccobelli, Giuseppe Chiappello, Marco Gerosa, Mauro Mittino, Zeno Pasquini, Lorena Piazza, Alba Rotundo, Gianluigi Scaccabarozzi PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net Ornella Zanetti SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello / info@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)
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DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 989122 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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e d i z io n i
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GDS, GDO e grossisti
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Agrarie, consorzi e cooperative agrarie
FILOSOFIA EDITORIALE
GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n. 64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.
Tendenze, consumi, leggi, normative e andamenti di mercato del settore green/gardening e della piccola agricoltura amatoriale. Reportage e analisi della distribuzione tradizionale e moderna italiana ed estera.
Laboratorio
verde
GreenUp è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice:
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Flortecnica e vivaismo greenstyle businessverde.com Bottega editoriale
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Primo piano / SOCIETÀ di FRANCESCO TOZZI
CONTINUA IL BOOM DEGLI
orti urbani Voglia di verde domestico e pubblico. Dall’ultimo report Istat sulla qualità dell’ambiente emergono dati incoraggiati: in aumento tutti gli indicatori. E si evolve il consumatore
È una bella notizia. Incoraggiante. Controcorrente quasi. Stando ai dati dell’ultimo rapporto sulla Qualità dell’ambiente urbano nel 2013 nei comuni italiano aumentano le aree “green”, anche se ancora lentamente (quasi l’1% annuo): oggi la disponibilità supera i 32 metri quadrati pro capite. E si fa strada una nuova modalità di “costruire verde”, frutto della sinergia con l’agricoltura. Dagli orti verticali ai muri vegetali, i vantaggi sono molteplici: riducono le polveri sottili e contengono gli effetti dello smog, rallentano le acque piovane in un’ottica di difesa idrogeologica, tutelano il paesaggio contro incuria e degrado, moltiplicano le possibilità di urban farming.
È
CRESCITA DIFFUSA Quindi, non solo meno auto e più biciclette, con l’effetto
di un’aria più respirabile: in città conquista terreno anche il verde urbano. Nei capoluoghi di provincia la superficie occupata dai parchi, prati e giardini ha guadagnato negli ultimi 10 anni sei metri quadrati per cittadino. Una conferma che arriva da Cia-Confederazione Italiana Agricoltori in merito al rapporto Istat. In realtà c’è ancora tanto da fare per migliorare la qualità ambientale della delle città italiane, ma anche la piccola agricoltura, compresa quella hobbistica, dimostra di aver colto questa tendenza, promuovendo una nuova sinergia con l’agricoltura – sottolinea la Cia – e lavorando a soluzioni urbanistiche innovative in un’ottica di riduzione delle emissioni, di sostegno al city farming e di tutela del paesaggio contro incuria e cementificazione selvaggia. Ed è boom di verde in città. Dai dati emerge una crescente diffusione di aree destinate alla forestazione urbana e agli orti pubblici. La prima, ad elevato valore ecologico grazie ai benefici che ne derivano in termini di regolazione del microclima e della complessa qualità dell’ecosistema urbano, nel 2013 incide per l’1,9% sulla superficie del verde urbano dei capoluoghi (in media circa 90mila metri quadrati), ma ci sono delle eccezioni: Modena e Messina con oltre due milioni di metri quadrati e Verbania più di un milione di metri quadrati.
ALCUNI NUMERI • 3,3 milioni di mq di terreno comunale adibito alla coltivazione a uso domestico • 57 comuni nel 2013 hanno scelto gli orti urbani per gestire il verde pubblico • 81% di orti urbani è nelle città del nord (Torino, Bologna e Parma in testa) • 5 città con orti urbani al sud (Napoli, Andria, Barletta, Palermo, Nuoro)
È ORMAI UNA TENDENZA Il fenomeno degli orti urbani sta dilagando. Piace vuoi per necessità (si risparmia sulla spesa alimentare!), vuoi per hobby. Si tratta di piccoli appezzamenti di terra di proprietà dei comunale utilizzati per la coltivazione a uso domestico, l’impianto di orti o il giardinaggio ricreativo, assegnati in comodato ai cittadini richiedenti. Oltre al valore ambientale, sociale e didattico, la loro promozione contribuisce a preservare dall’abbandono e dal degrado le aree verdi interstiziali presenti tra le zone edificate. Nel complesso gli orti urbani pesano mediamente lo 0,6% sul verde urbano e trovano la più ampia estensione a Torino (quasi due milioni di metri quadrati complessivamente destinati). In tutto sono 57 le amministrazioni comunali che
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Elenco dei comuni capoluogo di provincia con maggior numero verde urbano - Anno 2013 (superficie in metri quadrati) - Fonte: Istat COMUNI
Totale Grandi parchi urbani
NEL COMPLESSO • Nel 2013 il verde urbano pubblico rappresenta in media il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 577 milioni di metri quadrati). Rispetto al 2012 la superficie complessiva del verde urbano cresce dello 0,7 per cento. Quasi il 16% della superficie di questi comuni è, inoltre, inclusa tra le aree naturali protette e complessivamente le aree verdi coprono oltre 3,7 miliardi di metri quadrati (pari al 18,2% del territorio dei capoluoghi).
Giardini scolastici
Orti urbani
0
44.795
0
78.420
0
59.817.927
Trento
531.053
1.077.858
0
150.102
28.300
48.618.891
Roma
17.856.896
10.734.485
385.000
1.180.005
40.000
45.362.005
Potenza
838.050
473.271
10.000
34.336
0
24.860.861
Milano
9.295.945
6.146.918
140.313
1.384.130
52.839
22.442.773
Torino
979.999
3.329.613
0
1.791.022
1.958.237
21.376.632
Reggio di Calabria
615.000
887.000
0
45.000
0
19.007.500
Terni
165.272
622.288
0
91.900
0
16.720.790
Napoli
549.200
131.265
0
342.600
8.775
12.040.267
Bologna
2.920.135
2.359.990
0
744.825
160.781
11.207.811
Reggio nell’Emilia (a)
3.126.100
1.071.688
….
439.342
6.500
9.903.709
Venezia
1.416.888
3.000.190
1.811.342
445.783
16.600
9.803.285
Modena
25.000
2.515.697
2.335.976
313.734
68.367
8.912.997
Cagliari
1.090.775
579.304
0
294.737
0
8.560.888
Monza
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333.997
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8.333.104
107.740
2.918.385
30.000
284.602
5.305
8.181.820
Verona
0
4.189.547
0
315.962
59.352
8.152.539
Padova
60.320
3.229.355
300.000
358.065
52.019
8.151.194
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270.800
453.447
80.000
167.374
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7.577.389
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476.111
13.357
83.717
12.612
7.191.616
Firenze
822.480
1.680.930
55.103
661.118
72.309
7.158.145
Palermo
0
620.000
0
716.000
30.000
6.987.940
Sondrio
486.086
163.041
0
70.606
5.103
6.871.272
Trieste
169.700
395.140
0
248.671
840
6.693.035
Lucca
0
300.000
0
166.000
0
6.660.621
Prato
Pordenone
Perugia
0
919.328
120.000
651.436
44.955
6.132.749
Ferrara
278.310
1.423.663
301.000
153.242
82.351
6.094.773
Como
0
289.890
0
213.000
21.000
5.854.940
Ravenna
299.300
847.167
67.000
223.230
81.145
5.767.963
Brescia
0
2.955.624
0
381.657
12.042
5.752.628
Parma
0
1.870.839
0
205.811
150.894
5.627.172
513.577
420.000
0
350.000
0
4.983.207
0
310.000
0
28.000
0
4.715.773
Gorizia
2.486.337
1.084.073
0
49.000
0
4.642.596
Pescara
1.045.437
689.401
0
80.000
0
4.612.905
Iglesias
0
56.117
0
17.500
0
4.474.281
144.900
6.000
0
35.000
0
4.274.700
Sassari
0
540.112
21.000
145.192
0
4.205.973
Genova
733.244
965.700
0
98.497
3.500
3.697.624
Rimini
799.202
374.432
0
131.697
18.866
3.628.175
Messina
174.737
48.050
2.020.000
2.680
0
3.158.152
Verbania
0
99.469
1.287.074
62.000
0
3.146.504
Vicenza
696.499
523.371
167.001
173.874
5.050
3.081.628
Grosseto
340.000
135.000
5.000
100.300
0
3.058.420
Cuneo
0
1.015.000
0
41.000
0
3.047.000
Pavia
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165.528
50.000
82.022
15.700
2.836.897
402.751
1.165.159
71.900
105.693
5.404
2.819.755
11.196
405.010
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61.819
3.582
2.420.659
Catania
Catanzaro
Piacenza Vercelli GREENUP
Forestazione urbana
Matera
Agrigento
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Verde attrezzato
Un gruppo motivato per soddisfare le richieste dei nostri clienti. Prodotti Italiani, Qualità Certificata Innovazione e Servizi, Consegne rapide su tutto il territorio. nel 2013 hanno utilizzato gli orti urbani tra le modalità di gestione del verde pubblico, con forti polarizzazioni regionali: quasi l’81% delle città del nord (oltre che Torino, superfici consistenti sono dedicate anche a Bologna e Parma, entrambe intorno a 155mila metri quadrati), meno di due città su tre al centro, mentre nel Mezzogiorno sono presenti solo a Napoli, Andria, Barletta, Palermo e Nuoro. Ma quanti sono in Italia gli orti urbani? È difficile ancora fare una stima dettagliata. Secondo la Confederazione italiana agricoltori nel 2013 sono stati circa nove milioni (+9% rispetto al 2012) i city farmer che hanno curato un orto in giardino, in terrazzo o in uno spazio di proprietà comunale, per un totale di 1,8 milioni di ettari. E oltre a Torino, Bologna e Parma, gli orti urbani risultano in piena espansione a Milano e in Liguria.
SEMPRE PIÙ URBAN FARMER “I nuovi stili di vita e le emergenze ambientali, infatti, impongono di concepire in modo nuovo gli spazi cittadini, dando al verde un ruolo diverso che non è più solamente ‘ornamentale’, ma diventa strutturale”, osserva la Cia. Nascono così i giardini verticali, i muri vegetali, i garden roof e ovviamente gli orti urbani: tutte nuove forme del verde che non sono più solo limitate ad aree circoscritte della città, ma si insinuano all’interno delle architetture in modo nuovo, penetrando negli spazi e negli interstizi ricavati nella tessitura dei palazzi. E portando con sé molteplici vantaggi, che vanno dalla riduzione del delta termico e delle polveri sottili al forte rallentamento delle acque piovane, fondamentale in un Paese come il nostro dove il rischio idrogeologico coinvolge ben 6.633 comuni. Senza contare, poi, l’importanza dell’impatto estetico e sulla biodiversità. “Il verde – ha dichiarato il presidente della Cia, Dino Scanavino – aumenta la vivibilità dentro le mura cittadine, svolgendo una duplice funzione. Da una parte contiene gli effetti dello smog, responsabile dell’11% dei casi di aggravamento di asma dei bambini e del 18 per cento dei problemi acuti negli anziani affetti da problemi respiratori; dall’altro il verde pubblico può essere adibito alle coltivazioni a uso domestico con gli orti urbani. In questo modo non solo si dà un sostegno alle famiglie, ma si salvaguarda il paesaggio sottraendo all’incuria e al degrado terreni spesso lasciati incolti e abbandonati”. Insomma, il futuro sarà sempre più degli urban farmer, saranno loro i nuovi consumatori di centri di giardinaggio e agrarie. Sarà meglio adeguarsi.
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GREENUP
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Primo piano / TREND di FILIPPO TERRAGNI foto FLORADANIA.DK
ABBINAMENTI PER OCCASIONI
speciali Una delle ultime tendenze che arriva dalla Danimarca. Piante dalla produzione limitata per semplici composizioni
A
lla recente fiera Handelspladsen, tenutasi a Odense in Danimarca e promossa da floradania.dk, sono state presentate 10 affascinanti soluzioni per quanto riguarda le composizioni di piante fiorite in vaso, settore in cui i danesi spiccano per la loro creatività. Creazioni uniche e originali. Da riproporre. La mostra, che si è svolta lo scorso giugno, è stata una nuova iniziativa delle aziende produttrici aderenti
COLOUR HAPPY GERBERA
La Gerbera Durora all'aperto è una vera bomba di fresco, è in grado di colorare balconi e terrazzi fino all’autunno inoltrato. Grazie all’ibridazione e alle tecniche di coltivazione, questa nuova gerbera è in grado di resistere a notti fredde e giornate calde.
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GREENUP
al settore piante in vaso e si è concentrata su alcune delle colture di rilievo che si producono in Danimarca in quantità limitata, ma allo stesso tempo ha acceso i riflettori sull’intera gamma produttiva delle aziende partecipanti. Diverse soluzioni per utilizzare specie stagionali all’aperto, ma anche idee per fare degli interni un angolo di verde. Con molteplici possibilità di abbinamenti tra pianta e vaso.
IL SOLE IN VASO
La Cotula hispida è una bella erbacea perenne che può essere utilizzata sia in vasetti per spazi interni, ma anche all’esterno come sera pianta tappezzante.
CON BASSA MANUTENZIONE
GRANDE APPREZZAMENTO
La Cleome fiorisce da ottobre e con il suo portamento elegante e i colori delicati dei fiori, regala angoli raffinati in giardino. Viene spesso utilizzata negli ambienti pubblici del nord Europa, perché richiede una bassa manutenzione.
Enorme successo in giardino per la Verbena bonariensis (o Verbena purpletop), che parte come una piccola pianta di pochi centimetri, fino a raggiungere anche il metro e mezzo di altezza. Con delicati fiori all’apice.
IN PICCOLI SPAZI
La Lewisia è una piccola pianta molto affascinante, che ama la luce e i suoi fiori resistono sia all’interno, come all’esterno. Inoltre, sopporta le temperature invernali miti. È ideale per composizioni in miniatura per abbellire piccoli spazi.
PER INTERNO ED ESTERNO
La While Sarracenia è adatta a essere piantata all’aperto e sopporta temperature che raggiungono anche i 20 gradi sottozero. E dà il suo meglio in autunno. Può essere utilizzata anche per gli interni.
IDEALE PER IL DAVANZALE
L’Adenium o rosa del deserto è una succulenta che in natura cresce come pianta selvatica nel deserto. I suoi fiori sono esuberanti dal colore bianco, rosa e rosso. Resiste molto bene alla luce diretta, quindi si adatta su davanzali in pieno sole.
UTILIZZI ANTICHI
L’Hibiscus sabdariffa o ‘Pianta del Tè’ è un’essenza con una crescita veloce e dalla facile manutenzione, per quei consumatori moderni. Fin dall’antichità le capsule dei fiori secchi venivano utilizzati per farebevande salutari. GREENUP
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FLORPAGANO:FLORPAGANO
21-10-2013
12:48
Pagina 1
Primo piano / ATTUALITÀ di JESSICA BERTONI
LIBERALIZZAZIONI
avanti o si inverte il senso di marcia?
Si era iniziato con Bersani nel 1998 e poi l'apice nel 2011 con il decreto “Salva Italia”. Ora si mettono in discussione le aperture no-stop. Chissà se sono veramente così utili
C
he tenere aperto le domeniche e qualsiasi festività a seconda della singola politica aziendale, fosse un'opportunità per l'esercente sembrava scontato, ma alla luce dell'attuale dibattito al riguardo, occorre rivedere la questione e con meritata riflessione, non solo ideologica ma proprio da un punto di vista dell'agire economico. Infatti, PD, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e un movimento costituito da Confesercenti e CEI che vede la compartecipazione di Chiesa, sindacati e piccoli commercianti, rivendicano, sebbene con alcune differenze interne in termini di contenuto, la revisione dell'attuale normativa in materia. Revisione che, dal canto loro, dovrebbe portare alla chiusura obbligatoria quanto meno durante 12 festività: Capodanno, Epifania, 25 aprile, primo maggio, Pasqua, Pasquetta, 2 giugno, ferragosto, primo novembre, 8 dicembre, Natale e Santo Stefano, con possibilità di deroga su base geografica, pur mantenendo inalterato il numero di chiusure obbligatorie pari a 12 l'anno e coincidenti con festività.
GRANDE VS PICCOLO Questa in estrema sintesi la proposta di Legge avanzata dal
IN BREVE • Revisione delle liberalizzazioni legate alle aperture no-stop • Possibilità di chiusura obbligatoria per 12 festività durante l’anno • Eventuali sgravi fiscali al livello locale per chi aderisce alla chiusura • Forte squilibrio tra centri commerciali e piccoli commercianti
relatore PD Angelo Senaldi che verrà discussa in aula (sebbene, vale la pena ricordarlo, anche all'interno dello stesso partito ci siano orientamenti di pensiero diversi). A supporto della proposta anche la previsione di eventuali sgravi fiscali a livello locale, per incentivare le chiusure auspicate. Secondo la normativa attuale ciascun imprenditore può, senza obbligo di farlo, decidere le aperture straordinarie anche di domenica e durante qualsiasi festività. Se l'analisi della faccenda si fermasse a questo livello, l'eventuale apertura straordinaria sarebbe chiaramente una scelta dipendente esclusivamente dalla singola facoltà d'impresa. A ben pensare però, per il piccolo imprenditore potrebbe trasformarsi comunque in un obbligo di fatto, in risposta alla concorrenza delle realtà più grandi che, per struttura e target di clientela hanno tutto l'interesse al no-stop, divenendo dunque per il piccolo commerciante un dannoso inevitabile costo aggiunto, sopportato per lo più in ragione di mantenere quanto meno la fidealizzazione della clientela già acquisita: comunque si tradurrebbe in aggravio di costo se si accetta il gioco o in alternativa, in una prevedibile perdita di fatturato se si sta chiusi. E tutto ciò costituisce un grave problema specie in un momento di crisi come questo ed è bene ribadirlo,
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i famosi tempi di casa e lavoro nell'ottica della più attuale responsabilità sociale di impresa di cui tanto si parla.
“MALEDETTO” TEMPO LIBERO Se è vero che i tempi sono cambiati e con essi i modelli sociali e le abitudini di vita, condizionate dai ritmi serrati delle nostre moderne esistenze è altrettanto vero che occorre interrogarsi su quale siano i nostri reali bisogni e quali invece quelli indotti dal sistema dominante il modello economico attuale. Perché è doveroso ricordare che le grandi realtà commerciali in grado di investire in pubblicità e di garantire aperture no-stop in abbinata a un'offerta commerciale a 360 gradi, hanno tutto l'interesse a coltivare i nostri bisogni domenicali
anche in risposta a chi invece fomenta le aperture sempre e comunque con l'alibi della ripresa dell'economia che deve girare. Se poi il taglio del discorso volesse essere tale da interessare prospettive differenti rispetto a quelle prettamente di analisi economica, ecco allora che entrerebbero in campo questioni quali quelle avanzate dai vescovi, che disapprovano lo shopping ad esempio nel giorno di Natale o Pasqua. O questioni legate ai sindacati e al loro rivendicare il diritto per i dipendenti al riposo in determinate festività, per conciliare
L’ABITUDINE DELLA DOMENICA
APERTURE DOMENICALI • 65% favorevole • 45% abbastanza favorevole • 20% molto favorevole • 33% contrari • 19% abbastanza contrario • 14% molto contrario • 2% non sa » Ricerca Federdistribuzioni-Ispo
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GREENUP
28% mai capitato di fare acquisti la domenica
13%
26%
la domenica sta diventando il giorno abituale per gli acquisti
ha cominciato a tenere in considerazione di fare acquisti la domenica
rimane un’eccezione
33%
» Ricerca Federdistribuzioni-Ispo
«E intanto i centri storici muoiono,
piccoli esercenti non perché i
ce la fanno a reggere questa concorrenza» fomentandoli con prodotti sotto-costo offerti proprio nei momenti liberi dal lavoro. Accade così che, abituati e indottrinati a concentrare i massimi sforzi nel minor spreco possibile di tempo, ci ritroviamo a pianificare una spesa per l'intera settimana, passando dal pane ai generi alimentari più sofisticati, dai vestiti, ai regali per parenti e amici e perché no, piante e accessori per giardini e balconi, in un unico momento, in un unico luogo, in un unico tempo, quello libero dal lavoro... non più a nostra disposizione ma doverosamente impiegabile per gli approvvigionamenti a buon mercato. E intanto i centri storici muoiono, perché i piccoli esercenti non ce la fanno a reggere questa concorrenza, i piani di regolamentazione territoriale del commercio si devono adattare alle pressioni delle parti sociali e acconsentire l'apertura di sempre nuovi centri commerciali e magari, la domenica si “sente” solo il “bisogno” di dedicarsi a un po' di “sano” acquisto per noi stessi. L'importante è avere sempre chiaro ciò che si vuole e quanto si è disposti a pagare in termini economici e umani ciò di cui si ha davvero bisogno: e su questo la nostra moderna civiltà pare avere una certa confusione. Concludendo, la curiosità sarebbe quella di verificare, in caso passasse la proposta di legge di cui sopra, se ci ritroveremmo a “spendere” il nostro tempo libero senza per forza rincorrere il tempo perduto.
News / INDUSTRIE, DISTRIBUZIONE, TENDENZE, GDS, GARDEN, FIERE
APPROVATO IL NUOVO PIANO PER IL FLOROVIVAISMO
EASYDRIP Orto KIT IRRIGAZIONE A GOCCIA
I
l Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha approvato il nuovo Piano del Settore Florovivaistico nella conferenza permanente Stato-Regioni. Le strategie di intervento per il triennio 20142016 prevedono l’aggiornamento normativo, la formazione professionale, la valorizzazione e la qualificazione delle produzioni, la ricerca e la sperimentazione, la comunicazione, la promozione, la logistica e la promozione di azioni di informazione a livello comunitario per evidenziare le problematiche del settore. Tra gli obiettivi del piano è prevista la prosecuzione dell’azione di sensibilizzazione dei servizi competenti della Direzione Generale Agricoltura della Commissione UE sulle necessità di una regolamentazione del settore, al fine di difendere e sostenere nel suo complesso il comparto florovivaistico nazionale e comunitario. A questo scopo il Mipaaf, in collaborazione con Ismea, ha presentato alla Commissione un documento dettagliato sullo scenario europeo del settore e sui flussi commerciali di piante, alberi, arbusti e di fiori e fronde, che ha evidenziato sia l’importanza del florovivaismo in molti Paesi dell’Unione Europea, sia il ruolo centrale dell’Italia nelle produzioni e nelle esportazioni verso Paesi terzi. Positivo il giudizio delle associazioni di categoria. La Cia “esprime soddisfazione per l’approvazione del Piano, frutto di un intenso lavoro di concertazione con tutti i componenti del Tavolo, ben coordinato dal ministero, e rappresenta un importante strumento a disposizione degli operatori del comparto”. E ora, la Confederazione Italiana degli Agricoltori, chiede che le linee guida proposte nel Piano vengano tradotte dalle regioni in azioni concrete sul territorio. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Coldiretti che definisce il Piano “una carta importante per il rilancio florovivaistico, ma occorre trovare le risorse finanziarie per dotarlo di una serie di strumenti organici ed efficaci, con proposte coerenti con la politica comunitaria e nazionale, al fine di aumentare la competitività sul mercato interno e internazionale”.
(INTERNET)
ANCORA GIARDINAGGIO SU AMAZON
N
etafim, azienda specializzata in soluzioni innovative e intelligenti per l’irrigazione a goccia, la micro-irrigazione e la fertirrigazione destinate a realizzare un’agricoltura sostenibile, si muove con spirito innovativo anche nello sviluppo di nuovi canali di vendita. La conferma viene dall’accordo perfezionato con Amazon per la commercializzazione di EasyDrip Orto – già disponibile sulla piattaforma di e-commerce – e EasyDrip Giardino, che sarà lanciato a settembre: due kit per l’irrigazione a goccia rivolti al mercato non professionale dell’orto e del giardino di casa (Home Gardening/Home Vegetable). Una vetrina d’eccezione per dare visibilità a questa nuova offerta dedicata alla clientela amatoriale degli appassionati di giardinaggio e dell’orto in casa. Si tratta di una platea vasta e composita: secondo recenti stime Coldiretti, infatti, un italiano su quattro si dedica al giardinaggio e alla coltivazione di un orto in casa. In sintesi, a cominciare dall’accordo concluso con Amazon, Netafim intende accreditarsi presso il consumatore finale come alternativa credibile, competitiva e di qualità alle soluzioni a basso costo e bassa qualità che, in una congiuntura non favorevole dal punto di vista dell’andamento dei consumi sotto il profilo prettamente meteorologico, tendono a guadagnare spazio sul mercato.
(EVENTI)
RICONOSCIMENTO PER COMPO
R
icordate l’evento di Compo Italia di fine settembre 2013? 11 Giugno 2014: si parla ancora della struttura della manifestazione Compo dedicata agli operatori del settore per presentare il nuovo concetto di distribuzione della società, che rilancia sul mercato il marchio Gesal. La modalità studiata dall’agenzia MMS Eventi di San Marino ha riscosso un grande successo anche tra gli esperti in comunicazione, vincendo il 1° premio Mediastar 2014 come miglior corporate event tra 84 lavori presentati. Il film “Anche tu nel cretaceo?”, sviluppato appositamente per presentare il nuovo concetto Compo&Gesal, ha inoltre vinto il 1° premio nella sezione audio video.
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GREENUP
(IMPRESE)
NASCE GREEN ITALIA NETWORK
È
stato sottoscritto lo scorso 30 luglio il contratto di collaborazione che ha portato alla nascita della rete di imprese denominata “Green Italia Network”, costituita da 16 aziende associate a Confagricoltura Lombardia, operanti nel settore del florovivaismo. “L’idea di costituire una rete di imprese – spiega Massimo Mattavelli, presidente della Rete e presidente della Federazione Regionale Florovivaistica di Confagricoltura Lombardia - è nata qualche mese fa a seguito dell’evento Expo in Bloom, tenutosi al 39° piano di Palazzo Lombardia, e organizzato da Confagricoltura Lombardia in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia”. In quell’occasione le aziende florovivaistiche di Confagricoltura hanno avuto modo di mostrare le proprie eccellenze ai consoli dei Paesi partecipanti a Expo 2015. “Green Italia Network – continua Mattavelli – vuole rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che, nell’ambito di Expo 2015, necessitano di un soggetto in grado di fornire un servizio ‘chiavi in mano’ per la realizzazione e/o manutenzione di opere a verde”. “Questo è il primo contratto di rete che viene siglato con il supporto della Federazione – sottolinea Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Lombardia – esso costituisce un momento importante per la nostra organizzazione regionale, che vede nell’aggregazione un utile strumento per affrontare le sfide future”. (LEGISLAZIONE)
BIOENERGIE, NUOVE REGOLE
I
l Governo ha approvato il nuovo Piano di Settore per le Bioenergie, con lo scopo di: sintetizzare i punti di forza e debolezza delle filiere bioenergetiche, le strategie, gli obiettivi per il futuro, le minacce, le opportunità e i risvolti economici; definire strategie condivise e individuare possibili interventi puntuali con efficaci e idonee politiche legislative, economiche e commerciali a medio e lungo periodo. Il Piano prevede anche misure di sostegno adeguate per valorizzare in modo sostenibile, nel medio e lungo periodo, le bioenergie nel quadro più generale della multifunzionalità dell’azienda agricola.
la qualità per tutte le tue esigenze!
(IMPRESE)
NASCE GREEN ITALIA NETWORK
È
stato sottoscritto lo scorso 30 luglio il contratto di collaborazione che ha portato alla nascita della rete di imprese denominata “Green Italia Network”, costituita da 16 aziende associate a Confagricoltura Lombardia, operanti nel settore del florovivaismo. “L’idea di costituire una rete di imprese – spiega Massimo Mattavelli, presidente della Rete e presidente della Federazione Regionale Florovivaistica di Confagricoltura Lombardia - è nata qualche mese fa a seguito dell’evento Expo in Bloom, tenutosi al 39° piano di Palazzo Lombardia, e organizzato da Confagricoltura Lombardia in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia”. In quell’occasione le aziende florovivaistiche di Confagricoltura hanno avuto modo di mostrare le proprie eccellenze ai consoli dei Paesi partecipanti a Expo 2015. “Green Italia Network – continua Mattavelli – vuole rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che, nell’ambito di Expo 2015, necessitano di un soggetto in grado di fornire un servizio ‘chiavi in mano’ per la realizzazione e/o manutenzione di opere a verde”. “Questo è il primo contratto di rete che viene siglato con il supporto della Federazione – sottolinea Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Lombardia – esso costituisce un momento importante per la nostra organizzazione regionale, che vede nell’aggregazione un utile strumento per affrontare le sfide future”. (LEGISLAZIONE)
BIOENERGIE, NUOVE REGOLE
I
l Governo ha approvato il nuovo Piano di Settore per le Bioenergie, con lo scopo di: sintetizzare i punti di forza e debolezza delle filiere bioenergetiche, le strategie, gli obiettivi per il futuro, le minacce, le opportunità e i risvolti economici; definire strategie condivise e individuare possibili interventi puntuali con efficaci e idonee politiche legislative, economiche e commerciali a medio e lungo periodo. Il Piano prevede anche misure di sostegno adeguate per valorizzare in modo sostenibile, nel medio e lungo periodo, le bioenergie nel quadro più generale della multifunzionalità dell’azienda agricola.
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Business verde / NOVITÀ di FILIPPO TERRAGNI
Rose , rose e rose Ancora novità da Plant'n'Relax®. L’ultima varietà da giardino From far awayTM, accolta con grande successo dal mercato, e una confezione regalo molto chic
From far awayTM ha un delicato colore albicocca.
P
lant'n'Relax ® From far away TM è una romantica varietà di rosa da giardino in vaso,
frutto del lavoro di ibridazione di, Rosa Eskelund, con una grande quantità di fiori con un particolarissimo profumo. Affascinante anche il colore, un delicato albicocca con sfumature rosa e foglie lucide e scure, che mettono in risalto lo splendore dei fiori. È una varietà adatta per aiuole, piantata singolarmente, in gruppi o in grandi vasi.
Per i coltivatori: From far away TM può essere coltivata in modo tradizionale come rosa germogliata, oppure su proprie radici. Un’altra novità di particolare interesse è Tubo Plant'n'Relax ® Bio , una nuova rosa da giardino realizzata con colti-
vazione organica, commercializzata in tubo facile da esporre, acquistare e coltivare, ideale per un consumatore moderno. È un prodotto adatto per garden center e fioristi esclusivi. La confezione contiene, inoltre, delle pratiche istruzione e un fertilizzante organico.
Il Tubo Plant'n'Relax® Bio.
IL VASO Fiora è il classico vaso disponibile nella forma arrotondata, in quella più spigolosa e quadrata oppure ancora nella cassetta rettangolare: in tutte le sue versione è decorato da rami, foglie e germogli di una splendida rosa che sboccia come elegante lavorazione sull'argilla Galestro. L’argilla Galestro, tra le più nobili nella tradizione della terracotta italiana, trae origine dalle colline toscane ed è lì che assume le sue inimitabili caratteristiche naturali ed estetiche: deve infatti la sua tipicità alle particelle di pirite che contiene e che permettono di decorare ogni superficie con affascinanti irregolarità naturali. Ogni vaso risulterà così speciale e differente da tutti gli altri, con incredibili nuance di colore e sfumature uniche: la puntinatura rosata tipica della pirite, infatti, si manifesta nel tempo e rende così il vaso vivo, sempre in trasformazione. Di Deroma Si adatta molto bene in vaso.
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GREENUP
FLORA ARTISTICA s.n.c. di Celso Pecorari - 25018 Vighizzolo di Montechiari - BS - Via S. Giovanni, 405 Tel 030-961716 - fax 030-9961852
Infografica / I NUMERI DI GREENUP
IL GARDEN DIVENTA STRUTTURALE E IL GIARDINAGGIO ASSUME UN VALORE SEMPRE PIÙ IMPORTANTE
6
3,3
8
65%
-15%
PRODOTTI novità che hanno fatto e faranno tendenza
MILIONI di mq il terreno comunale adibito a coltivazione domestica
IDEE per nuove composizioni da interni ed esterni
LA QUOTA di consumatori favorevoli alle aperture domenicali
IL DATO di riduzione del settore attrezzi e irrigazione nel 2013
100,5 milioni di euro le previsioni di fatturato 2014 per il comparto degli attrezzi
+3%
57 comuni
l’aumento per l’acquisto di alberi e arbusti in aprile
hanno scelto gli orti urbani per gestire il verde
rallentamento dei consumi, soprattutto per alcuni settori merceologici, è anche vero che le piogge dei mesi di giugno e luglio
30
GREENUP
+55% l’aumento dell’export di alberi in Veneto
non hanno portato centro il consumatore ad avere il chiodo fisso del giardinaggio – a proposito, che fine ha
25-27/02/2015 +10% la crescita dei consumatori di fascia media
di tendenza. Il consumatore sta cambiando e attribuisce al garden non più solo un valore semplicemente ornamentale, ma più strutturale: giardini e orti
le date della prima edizione di MYPLANT&GARDEN
diventano parte integrante del tessuto urbano. Diventano vero e proprio ambiente verde da tutelare e promuovere. È bene saperlo.
Una crescita prosperosa nasce da una soluzione creativa.
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Scattato l'obbligo dei POS PER TUTTI I COMMERCIANTI E PROFESSIONISTI PER ACQUISTI SUPERIORI AI 30 EURO. INOLTRE, DIVENTA OBBLIGATORIO INFORMARE IL NEGOZIANTE SUI COSTI DELLE COMMISSIONI
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a luglio è scattato l’obbligo per commercianti e professionisti di dotarsi di POS per i pagamenti di importo superiore ai 30 euro effettuati a mezzo bancomat o carta di credito e da agosto è operativo il nuovo regolamento sulle commissioni per IN BREVE l’esercente che dovrà utilizzare il POS per le transazioni con moneta elettronica. • Nuovo regolamento sulle commissioni per l’esercente In base al DM 51/2014, le commissioni che negozianti e professionisti devono alla • Obbligo di informare esersocietà finanziaria che gestisce il circuito di pagamento dovranno essere modulate in base alla tipologia cente e professionista sul di carta (credito, debito, prepagata) e ai volumi delle transazioni. Una norma importante è contenuta costo delle commissioni nell‘articolo 7 del decreto: agli acquirenti si applicano commissioni inferiori per i pagamenti di importo • Protesta delle associazioni ridotto, sotto i 30 euro. Queste restano comunque opzionali, visto che in base al decreto Milleproroghe, di categoria dal 30 giugno 2014 tutti i commercianti e professionisti sono stati obbligati ad accettare pagamenti • In essere tavolo tecnico con con il bancomat solo per cifre superiori ai 30 euro. In base al nuovo regolamento sulle commissione il Ministero competente per gli esercizi commerciali e gli studi professionali che offrono prestazioni dirette al pubblico tramite POS, il circuito scelto per i pagamenti elettronici deve obbligatoriamente informarne l’esercente o il professionista, che deve essere in grado di conoscere costi e caratteristiche del servizio per confrontare i prodotti offerti e al quale va consegnata una tabella con le commissioni applicate. Infine, i gestori dei circuiti delle carte di credito devono pubblicare sul sito e tenere aggiornate le informazioni sulle commissioni di interscambio. Le associazioni di categoria hanno protestano e continuano la loro battaglia per gli oneri e i costi che dotarsi di POS comporta, avanzando la proposta di un intervento in occasione delle assemblee annuali di Confcommercio e Confesercenti, alle quali il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, si è impegnata ad avviare un tavolo di confronto. Quest'ultimo si è tenuto lo scorso 16 luglio, al quale hanno partecipato anche Banca d’Italia e Consorzio Bancomat e proseguirà con l’obiettivo di individuare le migliori strategie per continuare a promuovere la diffusione dei pagamenti elettronici, su cui l’Italia è indietro rispetto ai partner europei, bilanciando però costi e benefici per tutte le categorie coinvolte.
AMMINISTRAZIONE
Conservazione elettronica dei documenti. Le nuove regole
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ullo scorso numero 140 di GreenUp era stato affrontato il tema della fatturazione elettronica, collegato a questo ora vediamo, in estrema sintesi, le maggiori novità introdotte dal DM 17 giugno 2014 sulle semplificazioni in materia di documenti informatici tenendo conto del CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) di cui al Dlgs 82/2005 e delle nuove disposizioni IVA in materia di fatturazione elettronica. Il provvedimento del MEF, in Gazzetta Ufficiale n. 146 e in vigore dal 27 giugno, introduce la nuova disciplina sulla conser-
vazione elettronica dei documenti e sostituisce, abrogandole, le disposizioni del previgente DM 23 gennaio 2004. In particolare, ai fini tributari la formazione, emissione, trasmissione, conservazione, copia, duplicazione, riproduzione, esibizione, validazione temporale e sottoscrizione dei documenti informatici avvengono nel rispetto delle regole tecniche adottate ai sensi dell’articolo 71 del CAD e, riguardo alle fatture, ai sensi dell’articolo 21, comma 3, del DPR 633/1972. Per prima cosa è stato soppresso l’obbligo di comunicazione
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economia&garden all’Agenzia delle Entrate dell’impronta dell’archivio informatico, con relativa sottoscrizione elettronica e marca temporale. Inoltre, il processo di conservazione dei documenti informatici si conclude con l’apposizione di un riferimento temporale opponibile a terzi sul pacchetto di archiviazione e va effettuato entro tre mesi dalla scadenza del termine per la presentazione delle dichiarazioni annuali. Si estende in questo modo a un anno – contro i quindici giorni della normativa previgente – il processo di conservazione elettronica dei documenti. Occorre comunque assicurare le caratteristiche di immodificabilità, integrità, autenticità e leggibilità anche utilizzando i formati scelti dal responsabile della conservazione, che deve motivarne la scelta nel manuale di conservazione nonché assicurare la ricerca e l’estrazione delle informazioni in base a cognome, nome, denominazione, codice fiscale, partita IVA e data. La conservazione elettronica di scritture e documenti analogici deve avvenire nel rispetto dell’articolo 2, comma 3 del CAD e concludersi con l’apposizione della firma elettronica qualificata, digitale o elettronica basata sui certificati rilasciati dall’A-
genzia delle Entrate. Per i documenti analogici originali unici, la conformità delle copie digitali deve essere autenticata da un notaio ovvero altro pubblico ufficiale autorizzato e la loro distruzione è consentita solo dopo il completamento della procedura. È inoltre fatto obbligo per il contribuente che effettua la conservazione elettronica dei documenti rilevanti ai fini tributari, di darne comunicazione in dichiarazione dei redditi relativa al corrispondente periodo d’imposta. I documenti devono essere resi leggibili nel caso di verifiche, controlli o ispezioni e, se richiesto, devono essere trasferiti su supporto cartaceo o informatico presso la sede del contribuente o al luogo di conservazione delle scritture contabili. Per quanto concerne le imposte. Sui documenti informatici fiscalmente rilevanti dovrà essere corrisposta imposta di bollo tramite versamento mediante modello F24 esclusivamente con modalità telematica. Per le fatture, gli atti, i documenti e i registri emessi o utilizzati durante l’anno, il pagamento dovrà effettuarsi in soluzione unica entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio.
FISCO
Breve guida ai regimi fiscali agevolati per le nuove attività
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che • • •
•
el nostro attuale ordinamento esistono diverse possibilità di agevolazione fiscale per le nuove attività produttive. Sotto, in sintesi, una carrellata delle caratteristie dei requisiti per accedervi: Regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo (“forfettino”): in vigore Regime dei contribuenti minimi (“forfettone”): assorbito nei nuovi minimi (“ex minimi”) Regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità: è il regime dei nuovi minimi, in vigore dal 2012 Regime premiale per favorire la trasparenza: in vigore
FORFETTINO Ancora utilizzabile nonostante sia in vigore il nuovo regime fiscale di vantaggio, in quanto non formalmente abrogato (circolare 17/E 30 maggio 2012), è stato istituito dall’articolo 13 della legge 288/2000. Possono accedervi persone fisiche che avviano una nuova attività, a patto che per i primi tre periodi di imposta rispettino tali requisiti: • Negli ultimi tre anni nessun esercizio di attività d’impresa o professionale, anche in forma associata • Attività che non costituisca mera prosecuzione di altra precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo • Ricavi o compensi non superiori a 30.987,41 euro per imprese esercenti prestazioni di servizi e lavoratori autonomi; 61.974,83 euro per imprese aventi per oggetto altre attività
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• Regolarità negli obblighi previdenziali, assicurativi e amministrativi Ai fini contabili, previsti i seguenti adempimenti: • Conservazione documenti ricevuti ed emessi • Fatturazione e certificazione dei corrispettivi • Presentazione dichiarazioni annuali Esoneri previsti: • Registrazione e tenuta di scritture contabili rilevanti ai fini delle imposte sui redditi, IRAP e IVA • Liquidazione, versamenti periodici e versamento dell’acconto annuale IVA • Versamento addizionali IRPEF Ai fini delle imposte: • Applicazione di imposta sostitutiva Irpef e addizionali al 10% sul reddito imponibile; • Pagamento IVA annuale (contribuente esonerato dall’obbligo di liquidazione, versamento periodico e acconto) • Invariata la disciplina IRAP Poiché l’Agenzia delle Entrate fornisce, su richiesta, assistenza online per gli obblighi contabili e fiscali, per munirsi delle dotazioni informatiche necessarie a fruirne, si gode di un credito di imposta del 40% del loro prezzo di acquisto, per importo non superiore a 309,97 euro.
FORFETTONE La Legge 244/2007 aveva istituito il regime dei contribuenti minimi per snellire il carico burocratico di soggetti che esercitano attività economicamente marginali (imprese individuali e profes-
economia&garden sionisti). Da gennaio 2012 è stato assorbito dal nuovo regime dei minimi, lasciando la possibilità di un regime intermedio ai fuoriusciti per mancanza dei nuovi requisiti di accesso (ex minimi). Ex Ai • •
minimi: regime intermedio fini contabili, previsti i seguenti adempimenti: Conservazione documenti ricevuti ed emessi Fatturazione e certificazione dei corrispettivi, qualora non ricorrano le condizioni di esonero • Comunicazione annuale IVA se il volume d’affari è uguale o superiore a euro 25.822,84 • Presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte dirette e dell’IVA • Versamento annuale IVA • Versamento acconto e saldo IRPEF • Versamento acconto e saldo addizionali IRPEF • Adempimenti dei sostituti d’imposta • Comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA Esoneri previsti: • Esenzione imposta sostitutiva sul reddito • Esonero obblighi di registrazione e tenuta scritture contabili, rilevanti ai fini di imposte sui redditi, IRAP e IVA • Tenuta del registro dei beni ammortizzabili • Esonero liquidazioni e versamenti periodici IVA e dall’acconto annuale • Esonero versamento IRAP e presentazione della dichiarazione I contribuenti “ex minimi” possono optare per l’applicazione del regime contabile ordinario, per almeno un triennio, da comunicare con la prima dichiarazione annuale. Trascorsi i tre anni, l’opzione resta valida anche successivamente se si conferma l’opzione.
NUOVI MINIMI Con il DL 98/2011 è stato introdotto un nuovo regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità, detto dei “nuovi minimi”, al fine di favorire la costituzione di nuove imprese da parte di giovani e di coloro che hanno perso il lavoro, o il rafforzamento della struttura produttiva anche attraverso il consolidamento di attività precedentemente svolte in forma occasionale o precaria. Dal 1 gennaio 2012, il regime si applica a persone fisiche che intraprendano un’attività di impresa arte o professione o che l'abbiano intrapresa successivamente al 31 dicembre 2007. Ecco i requisiti che i soggetti che intendono avvalersi di questo regime fiscale agevolato devono possedere, in ottemperanza sia al disposto dell’articolo 1, commi 96 e 99 della legge 244/2007 (forfettone) che a quello dell’art. 27, comma e 2 del dal DL 98/2011 (“nuovi minimi”): • Il contribuente non ha esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio della nuova attività, altra attività artistica, professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare • L’attività da esercitare non costituisce, in nessun modo, mera
prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui l’attività precedentemente svolta consista nel periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni • Qualora venga proseguita un’attività d’impresa svolta in precedenza da altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio, non è superiore a 30.000 euro Le agevolazioni: • Ai fini delle imposte: imposta sostitutiva al 5% • Esenzione IRAP • Esonero IVA e operazioni rilevanti (spesometro) A differenza del forfettone, il regime dei “nuovi minimi” può essere applicato esclusivamente per il periodo di imposta in cui l’attività è iniziata e per i quattro successivi. Coloro che allo scadere dei cinque anni non hanno ancora compiuto 35 anni, possono prolungare l’applicazione fino al periodo di imposta di compimento del 35esimo anno di età.
REGIME DI TRASPARENZA Dal 1 gennaio 2013 è in vigore il regime premiale per la trasparenza fiscale in favore di imprese non soggette a IRES e professionisti che svolgono attività artistica o professionale, di impresa individuale e di impresa in forma di società di persone. Questi, collaborando con l’Amministrazione finanziaria, ossia fornendo spontaneamente i propri dati rilevanti ai fini fiscali, godono di una serie di benefici, così riassumibili: • Semplificazione e assistenza negli adempimenti amministrativi • Accelerazione del rimborso o compensazione dei crediti IVA • Esclusione da accertamenti basati su presunzioni semplici per i contribuenti non soggetti a studi di settore • Riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento delle imposte dirette Se non ci si trova in regime di contabilità ordinaria vengono riconosciuti altri benefici: • Determinazione del reddito IRPEF secondo il criterio di cassa • Predisposizione automatica da parte dell’Agenzia delle Entrate delle dichiarazioni IRPEF e IRAP; • Esonero dalla tenuta di scritture contabili rilevanti ai fini delle imposte sui redditi • Esonero del versamento IRAP e dalla tenuta del registro dei beni ammortizzabili • Esonero liquidazioni, versamenti periodici e versamento acconto ai fini IVA. Per accedere al regime premiale, si deve inviare telematicamente all’Amministrazione finanziaria corrispettivi, fatture emesse e ricevute, risultanze di acquisti e cessioni non soggetti a fattura. Inoltre si deve istituire un conto corrente dedicato ai movimenti finanziari relativi all’attività artistica, professionale o di impresa esercitata.
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è tornato!
COMPO Italia Srl - Via Marconato 8 - 20811 Cesano Maderno MB
Tendenze / FUTURE di STEFANIA MEDETTI
Edyn è firmato dallo studio di design americano Fuseproject.
VOGLIO UN GIARDINO
digitale! La tecnologia fa il suo ingresso anche nel più tradizionale dei settori: il garden. In ogni angolo del mondo, infatti, cresce il numero di aziende che investe nell’innovazione verde
Il sistema include un sensore a energia solare, resistente all’acqua e ai fertilizzanti.
IN BREVE • Nuovo strumento digitale per il controllo di orto e giardino • Sempre maggior interazione con l’energia solare • Finanziato attraverso la campagna Kickstarter • Edyn sarà pre-ordinabile in autunno • Vendite programmate dal 2015 negli Stati Uniti
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C Coltivare un or to o un giardino sarà sempre più facile. Sì, perché adesso la tecnologia arriva in aiuto di neofiti ed esperti sotto forma di un sistema digitale che misura e comunica le condizioni ambientali del proprio orto o giardino, per piante sane e rigogliose. L’ultimo nato nel panorama della tecnologia applicata al verde è Edyn, un prodotto intelligente a energia solare firmato dallo studio di design americano Fuseproject, che ha lavorato con lo scienziato del suolo
ed ecologo Jason Aramburu. «Un orto è un’alchimia fra luce, aria, terra e acqua e un buon giardiniere deve capire l’interazione fra tutti gli elementi della natura e cosa significa per le proprie piante. È per cercare di rendere più comprensibili tutte queste variabili che è nato Edyn», racconta Aramburu.
IN TEMPO REALE Il sistema, dunque, include un sensore a energia solare, resistente all’acqua e ai fer tiliz zanti che, inserito nel terreno, analiz za e monitora autonomamante la situazione e si connette tramite wifi al cloud di Edyn per scaricare le informazioni. «Il sensore valuta i nutrienti presenti nel terreno, individua il grado di umidità, misura la temperatura e l’intensità della luce solare nel corso della giornata. Una volta raccolti tutti questi dati, li incrocia con le informazioni meteo della zona e poi li comunica al giardiniere», prose-
Tendenze / FUTURE
gue l’imprenditore. Edyn, inoltre, valuta e consiglia il miglior tipo di fertilizzante ed è accompagnato da un app che mostra i dati in tempo reale sottoforma di un grafico di facile interpretazione che si può ricevere per mail o su smartphone via mail. L’app, inoltre, fornisce ai giardinieri suggerimenti e avvisi per mantenere sane le piante. Ma c’è anche un terzo elemento, sempre a energia solare: “Water Valve”, ovvero la valvola dell’acqua che, utilizzando i dati raccolti dal sensore, si occupa di controllare il sistema di irrigazione in relazione alle condizioni meteo e climatiche.
PRONTO NEL 2015
La valvola dell’acqua controlla il sistema di irrigazione in base al meteo.
«A differenza degli altri sistemi che possono essere programmati solo per irrigare, Edyn Water Valve sa esattamente di cosa ha bisogno l’orto ogni giorno. Il che significa la giusta quantità di acqua». Tutti i dati raccolti, inoltre, possono essere incrociati con informazioni relative al tipo di pianta, terreno e meteo per ricreare le condizioni migliori per il benessere delle coltivazioni. Ed yn, infine, può essere utilizzato per individuare le piante che hanno le maggiori possibilità di crescere bene, date le condizioni del terreno e quelle meteo, ma sa anche individuare quali si possono coltivare nello stesso spazio per il miglior risultato e quando devono essere piantate. «Sia che siate novizi dell’orto, sia che siate esperti, Edyn può essere d’aiuto. Nel primo caso, per guidarvi nella coltivazione dell’orto, nel secondo per evidenziare, prima del loro manifestarsi, le condizioni che potrebbero diventare un problema». Lanciato come una campagna su Kickstar ter, il sito che finanzia le buone idee attraverso i contributi da parte delle persone, Edyn sarà pre-ordinabile in autunno e le vendite cominceranno negli Stati Uniti a parire dal 2015. Per maggiori informazioni: www.edyn.com.
La grafica della app disponibile per smartphone.
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Tendenze / FUTURE di STEFANIA MEDETTI colloquio con ZENO PASQUINI
IL sole IN UNA
stanza
IN BREVE • Nuova generazione di elettrodomestici • Consente la coltivazione di ortaggi in casa • Prodotto in collaborazione con l’Università di Bologna • Design di Lorenzo Antonioni • Utilizzo della tecnologia Led • Target ideale rappresentato dai cittadini delle metropoli • Per informazioni: bulbolight.com
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È firmata dall’azienda bolognese Bulbo Light la nuova generazione di luci al Led per la coltivazione domestica, con in più il valore aggiunto del design italiano
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i chiamano Cynara, Quadra e Quadra Pro e rappresentano una nuovissima generazione di elettrodomestici in grado di sostituire la luce solare per far crescere in casa ortaggi, erbe aromatiche, fiori e piante grasse. Sviluppate in collaborazione con il Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna – Alma Mater Studiorum, le nuove lampade prodotte dall’azienda bolognese Bulbo Light, si distinguono
per un design elegante e accattivante, firmato da Lorenzo Antonioni. Con un consumo energetico di soli sette watt, analogo a quello del wifi di casa, le lampade sono in grado di sfruttare la luce bianca e le frequenze rosse e blue: le prime, in particolare, sono necessarie durante la fase vegetativa, mentre le seconde stimolano la produzione di fiori e frutti. Volendo, dunque, anche in una casa con poca luce si possono coltivare insalate, spinaci, pomodori, peperoni, fagiolini, fragole e piante aromatiche. Zeno Pasquini,
co-fondatore di Bulbo ci racconta perché questo prodotto può fare la differenza anche per i garden e come contribuisce a catalizzare l’attenzione del target più colto ed evoluto. Si parla tanto di innovazione nelle coltivazioni, quali sono secondo lei i filoni più promettenti? “In base alla nostra esperienza, per avere una vera innovazione in questo campo, è necessario che ogni cittadino si riavvicini alla coltivazione, ai suoi aspetti pratici e ai suoi significati
Bulbo Light, si distinguono per un design elegante e accattivante.
Il consumo energetico è di soli sette watt grazie alla tecnologia a Led.
culturali. Le aree urbane e anche le nostre case possono diventare luoghi in cui è possibile crescere il proprio orto e fare piccole esperienze di coltivazione diretta. La tecnologia può essere quindi uno strumento al servizio dei cittadini che vogliono tornare ad avere un contatto diretto con la coltivazione, a ogni latitudine e in qualsiasi spazio”. Tre punti di forza di Bulbo. “Il primo è la tecnologia a Led, svi-
luppata insieme al dipartimento di scienze agrarie dell’Università di Bologna, che consente di concentrare in lampade relativamente piccole una fonte luminosa potente e a bassissimo consumo. In secondo luogo, il punto di vista del nostro designer, Lorenzo Antonioni, che mette al centro della progettazione l’interazione fra l’utilizzatore e la pianta e fra la lampada e l’ambiente domestico in cui deve esse-
re inserita. Infine, la visione di Bulbo, che punta a dare un nuovo significato alle lampade per la crescita di piante indoor (grow light), mettendo al centro il rapporto dei cittadini con la natura e il miglioramento dei nostri stili di vita”. Quali sono i principali ostacoli nell'apportare innovazione in questo settore? “Gli ostacoli sono sia culturali sia a livello di costo delle tecnologie utilizzate, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di Led come fonte luminosa. La maggior parte delle persone, infatti, fa fatica a comprendere pienamente il nostro messaggio e spesso l’utilizzo di luce artificiale per la crescita di piante viene associato a mega serre industriali o addirittura ad attività illegali. Per queste ragioni, la nostra prima sfida è quella di cambiare il significato di questa tecnologia e di trasmettere la nostra visione. Fortunatamente sulla nostra strada incontriamo anche molte persone pronte a entusiasmarsi per quello che facciamo, che ci danno forza e ci aiutano a diffondere il nostro messaggio”. Dove e come vendete i vostri prodotti? Quali progetti per il futuro? “Al momento vediamo i nostri prodot-
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Tendenze / FUTURE
Le fasi di preparazione di Bulbo Light.
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ti come piccoli oggetti in grado di portare la natura in casa e di stimolare la curiosità della gente che giorno dopo giorno si chiede come crescerà la sua piccola piantina. In particolare, vogliamo creare questi scenari negli ambienti in cui prima non era possibile farlo, come appartamenti senza luce naturale e Paesi nordici, con inverni molto lunghi. In futuro speriamo di riuscire ad alzare l’asticella e proporre esperienze di coltivazione domestiche sempre più complete e adatte alle varie esigenze delle persone”. Quale è il vostro core target e quello allargato? “Il nostro core target al momento è rappresentato dai cittadini delle metropoli che per mancanza di spazio, tempo e luce non hanno modo di sperimentare alcun tipo di coltivazione, ma che allo stesso tempo sono curiosi di mettere alla prova una nuova tecnologia. La curiosità verso il prodotto, infatti, è un fattore fondamentale che determina gli
acquisti, ma speriamo che in futuro i nostri prodotti si affermino come veri e proprio strumenti del cittadino moderno e che quindi si diffondano in tutte le case in cui non è possibile coltivare con la luce del sole che, potendo scegliere, rimane sempre la soluzione migliore”. Che risposta avete avuto dal mercato? “Abbiamo fatto numerosi test di mercato e al momento il segmento che ha risposto meglio è stato quello del design. La cosa non ci stupisce, in quanto chi compra design è sempre alla ricerca di nuovi significati e di oggetti che siano in grado di rappresentare il proprio stile di vita o un cambiamento in esso. Chi compra i nostri prodotti inizia a sperimentare un nuovo modo di relazionarsi con la natura e spesso la cosa ha più fascino su chi non ha ancora avuto esperienze di coltivazione dirette”. Avete iniziato a prendere contatto con i garden center? “Abbiamo avuto diversi contatti, ma in realtà le risposte sono state tiepide, in quanto i nostri prodotti non rientrano
nelle categorie classiche degli articoli venduti nei garden center e questo spesso spaventa i rivenditori. Tuttavia, quando i prodotti sono stati esposti all’interno di alcuni garden center di fascia alta, le vendite non si sono fatte attendere”. Che tipo di supporto vi potrebbero dare i garden? “I garden center potrebbero essere dei luoghi perfetti dove vendere i nostri prodotti, in quanto potrebbero fornire ottimi consigli ai clienti su tutto quello che riguarda la coltivazione e allo stesso tempo potrebbero esporre i nostri prodotti in maniera efficace. Per farlo, però, è necessario che il rivenditore condivida la visione di Bulbo e sia in grado di trasmetterla ai suoi clienti in maniera chiara e convincente”. Allora, qual è il vostro messaggio per i rivenditori: perché dovrebbero aggiungere i vostri prodotti alle loro referenze? “I nostri prodotti, se esposti e raccontati nella maniera giusta, possono rappresentare una novità assoluta nel campo della coltivazione fai da te e diventare allo stesso tempo un simbolo del cambiamento dei nostri stili di vita. La gente è sempre alla ricerca di novità e nuovi significati da dare agli oggetti ed è fondamentale essere in grado di fare proposte nuove e stimolanti: Bulbo vi da l’opportunità per farlo”.
Tendenze / FUTURE di STEFANIA MEDETTI
LA CASA DEL futuro Ecologica, modulare, ma anche bella da vedere e comoda da vivere: il progetto italiano che si è imposto in Europa un progetto tutto italiano quello che ha vinto l’edizione 2014 del Solar Decathlon Europe, il campionato del mondo dell’efficienza energetica, dell’innovazione, della sostenibilità e della bellezza. RhOME for denCity, la casa solare progettata e costruita dal Dipartimento di Architettura di
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Roma Tre, infatti, ha battuto i concorrenti all’happening che si è tenuto a Parigi a fine giugno. La nuova abitazione è stata pensata per rispondere alle necessità di aumentare la densità urbana e per eliminare sprechi energetici, bruttezza, abusivismo e degrado e per aumentare la coesione sociale. Il progetto, infatti, è stato messo a punto per la riqualificazione delle
aree abusive di Tor Fiscale, a Roma. La casa, trasportata in treno fino a Versailles (dove si è svolta la manifestazione), è costruita in legno certificato a basso impatto ambientale, offre 65 metri quadrati di comfort e tecnologie applicate, dotate di illuminazione naturale e artificiale, con una forte attenzione alla qualità dell’aria interna. Per saperne di più: www.rhomefordencity.it
IN BREVE • Pensata per rispondere alle necessità di aumentare la densità urbana • Progettata con logiche che favoriscono la coesione sociale • Consente di eliminare gli sprechi energetici
CURIOSITÀ
COLTIVAZIONE IDROPONICA HIGH-TECH Per chi vuole sperimentare, c’è l’assistente personale L’americana Bitponics si candida a rivoluzionare la coltivazione idroponica domestica attraverso un sensore pensato come un “assistente personale” che monitora il pH dell’acqua, la temperatura, il grado di umidità e comunica tutte queste informazioni in tempo reale. Bitponic, inoltre è in grado di regolare in autonomia luce e acqua, mentre un’applicazione web fornisce informazioni per sms o email sul progresso della coltivazione. (www.bitponics.com)
UNA SERRA NELLO SPAZIO La Nasa ha in programma un test con le piante sulla Luna Anche la Nasa ci sta facendo un pensierino: “Se riuscissimo a spedire le piante sulla Luna e a garantirne la sopravvivenza, potremmo ipotizzare di andare a vivere anche lassù. Senza le piante, infatti, non ci potrebbero essere ossigeno, acqua e nutrimento per i ricercatori. Le piante, inoltre, danno un supporto psicologico, come dimostra la popolarità degli angoli verdi istituiti all’Antartide e all’interno delle stazioni spaziali”. L’esperimento prevedere che le piante non saranno piantate nella terra, ma in una speciale serra del peso complessivo di un chilogrammo contenente semi, filtri, aria e acqua. Se tutto andrà come previsto, dunque, nel corso del prossimo anno, le piante arriveranno sulla Luna con la spedizione commerciale “Moon Express”. Nella serra, c’è sufficiente aria per cinque o dieci giorni, abbastanza per dare un’idea della fattibilità di un giardino lunare.
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Tendenze / PERSONAGGIO di LAURA DE BERNARDI
IL WERTHEIMPENSIERO IN BREVE
Ernest Wertheim ha 94 anni e da 60 si occupa di progettare garden center in tutto il mondo.
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e i suoi garden center A Mantova una magistrale lezione del grande e autorevole architetto-progettista. Un momento di confronto per ragionare sulle potenzialità della distribuzione
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o scorso 31 luglio l’O rg aniz za zione Orlandelli ha sponsorizzato e organizzato un impor tante evento ospitando il novantaquattrenne architetto di fama mondiale Ernest Wertheim che, dopo sessant’anni di attività, è ormai riconosciuto universalmente come uno dei leader mondiali nella progettazione di garden center, piccoli o grandi che essi siano ( ne ha realizzati numerosi, tra Stati Uniti, Canada, Europa e Sudafrica).
Ernest Wertheim in compagnia di Marco Orlandelli.
• La logica è fondamentale nella progettazione di qualsiasi garden center • Considerare attentamente le singole problematiche e caratteristiche di un sito per fare di esso il miglior garden • Alla progettazione di ogni punto vendita, piccolo o grande che sia, viene dedicata un’attenzione minuziosa • Tenere sempre a mente i principi di base su cui fondare la gestione di un garden
PER SAPERNE DI PIÙ • Ernest Wertheim ha 94, è nato in Germania e vive a San Francisco • Chasing spring è la sua biografia (disponibile solo in lingua inglese) • Web: www. wvkdesign.com • Facebook: https://www. facebook. com/ernest. wertheim.7
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COSA È CAMBIATO?
Ieri • Imparare a vendere su 12 mesi e non solo su sei • Ridurre la vendita assistita e sviluppare il self service • Ridurre il personale Oggi • Creare un mix equilibrato tra self service e vendita assistita • Avere il giusto numero di personale • Curare la proposta • Aggiungere altre merceologie per attrarre nuovi clienti
I CONSIGLI • Lavorare sull’aumento della frequentazione • Importanza del fronte strada (un buon fronte strada è pubblicità) • Nel progettare un percorso occorre tener presente i punti focali • Graduare la luce nel passaggio da zone interne più buie a quelle esterne
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«Non si è mai arrivati a un
traguardo, ma è sempre un
Ernest Wertheim durante il convegno.
divenire»
E progetta centri di giardinaggio tenendo ben presente cosa vuole il cliente. È il consumatore che al centro di tutto.
C’È ANCORA DA IMPARARE Dato il prestigio e considerata l’autorevolezza in materia dell’ospite-relatore (che ha intrattenuto i partecipanti discorrendo di “Garden Center I de signe d: small, medium and large”), l’evento ha suscitato un grande interesse tra tutti i presenti, tra cui i rappresentanti dei più importanti punti vendita della distribuzione, non solo italiana. Marco Orlandelli ha conosciuto Ernest Wertheim lo scorso anno in Ohio, lo ha reincontrato a Madrid nella primavera di quest’anno, partecipando a un suo workshop; lo ha poi voluto invitare in Italia perché, ascoltandolo, Wertheim gli ha trasmesso così tanta passione da fargli capire che in questo “campo” c’è ancora tanto da imparare, anche e sopratutto da p ersone dell’età di Ernest, che hanno ancora la mente fresca e che nonostante tut to riescono a guardare in maniera ot timistica verso quel futuro che è di là da “fiorire”…
LA RISPOSTA È “SÌ” Alla domanda “Quale è il messag-
A colloquio con Paola e Marco Orlandelli.
gio che porta oggi in Italia per chi vuole avviare un garden center? ”, un arzillo Ernest Wertheim ha così replicato: “Anzitutto la mia risposta sarebbe che bisogna pensarci molte volte, senza avere fretta. Oggi la difficoltà principale è quella di riuscire a gestire bene un garden, perché bisogna intendersi anche di business e di normative locali, oltre che di fiscalità. Oggi è più importante sapere altre cose che non il nome di una pianta. Se voleste fare una proposta di matrimonio, avere una pianta in vaso per la vostra futura moglie sarebbe un investimento migliore del regalarle una doz zina di rose, che in una settimana appassiscono”. Alla successiva domanda se quindi
consiglierebbe ai giovani d’oggi di aprire un garden center, Wertheim fornisce la seguente risposta: “È da sessant’anni che sono nell’ambito della creazione di vivai, quindi di garden, e da più di settant’anni mi occupo di architettura paesaggistica e posso dire di sì: se una persona ha la passione, la risposta è sì. Ma la passione oggi non basta. La risposta è sì anche perché almeno il 50% degli architetti di paesaggi e giardini sono donne, quindi per assurdo c’è molta meno concorrenza in questo ambiente che in quello degli avvocati. È come essere buoni sciatori: se uno è un bravo sciatore, lo si vede non nel lavoro di squadra, ma nel lavoro individuale.
GreenUp per BARILE / NIRP / ROSAPRIMA Informazione pubbliredazionale
qualità LA ROSA È DI
Un ibridatore, un produttore e un’azienda di commercializzazione, tre società, ognuna leader nel proprio settore, unite in completa sinergia per il lancio di un nuovo prodotto
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i tratta della nuova varietà di rosa recisa edita dalla NIRP INTERNATIONAL: BLACK PEARL® coltivata in “esclusiva” in Ecuador dall’azienda ROSAPRIMA, di cui la BARILE FLOWERS SERVICE è l’unico distributore autorizzato per l’Italia. Il tutto per favorire l’introduzione sul mercato di una nuova varietà di rosa di alta qualità che verrà commercializzata, a livello nazionale, su un canale alternativo rispetto ai canali comunemente utilizzati nel settore, con conseguenti vantaggi per gli operatori del settore.
NIRP
BARILE
NIRP International, nata negli anni ‘60, è un’azienda leader mondiale nel campo della ricerca, ibridazione, selezione e commercializzazione di nuove varietà di rose. Ogni anno, una grande quantità di codici (nuovi ibridi) prodotti da NIRP INTERNATIONAL, viene inviata in Ecuador, a Cayambe, presso l’azienda ROSAPRIMA, che, oltre ad essere uno dei maggiori clienti di NIRP in Ecuador, è anche un partner molto speciale, infatti, presso ROSAPRIMA hanno sede le serre di selezione delle varietà NIRP per il mercato ecuadoriano. Nel 2010 proprio grazie al fatto di essere tra i primi a poter visionare i nuovi codici NIRP, ROSAPRIMA ha individuato un bellissimo ibrido di Tea di colore rosso, e ne ha seguito con grande attenzione le diverse fasi finali di selezione fino a decidere di volerlo produrre addirittura in esclusiva. NIRP ha battezzato questa bellissima varietà con il nome di BLACK PEARL® e, grazie a un contratto di esclusiva, ROSAPRIMA è al momento l’unica azienda in Ecuador a poterla coltivare.
L’azienda Barile Flowers Service, fondata nel 1995 dai fratelli Nino e Anita Barile a Terlizzi (BA), è specializzata nell’importazione di fiori recisi da tutto il mondo. Alla base c'è l'idea di mettere in “connessione diretta” la produzione extra Ue di fiori e fronde recise con i grossisti italiani e di tutta Europa. La filosofia aziendale si racchiude in due concetti: “Just in time” e “outsourcing”. Il just in time prevede l’acquisizione in magazzino solo della merce già venduta o che verrà sicuramente venduta. L’outsourcing prevede, invece, l’utilizzo di strutture e servizi di terzi per l’espletamento dei processi distributivi, infatti la sede logistica è in Olanda presso il Mercato di Aalsmeer. Completamente innovativi anche il packaging personalizzato ed il brand “Barile orange” che diversificano il prodotto Barile dal prodotto di massa. Barile, è l’unica azienda in Europa in grado di consegnare ai propri clienti su uno stesso pallet e “direttamente dall’aereo” (senza stoccaggio della merce) 40 fiori diversi di 40 produttori diversi da 15 paesi nel mondo.
ROSAPRIMA Rosaprima da quasi vent'anni coltiva oltre 400 ettari di ricchi terreni agricoli nella zona di Guachalá, regione dell’Ecuador in forte espansione. La collezione è composta da circa130 varietà che sono state singolarmente selezionate per la loro bellezza e il loro fascino. Le rose prodotte da Rosaprima sono distribuite attraverso una rete esclusiva di partner di alta qualità, e raggiungono più di 20.000 fioristi su base settimanale, toccando le vite di milioni di persone in tutto il mondo. Bellezza, eleganza, colori brillanti, durata in vaso eccezionale, si tratta di rose davvero uniche, premiate in tutto il mondo per le loro qualità eccezionali. Hanno avuto il privilegio di abbellire alcune delle case più esclusive, eventi e manifestazioni in tutto il mondo. Rosaprima è inoltre pienamente impegnata a ridurre l’impatto ambientale e a sostenere la sua comunità locale.
Le Aziende
NIRP INTERNATIONAL Tel. +33 (0)4 9328 75 90 – www.nirpinterational.com | ROSAPRIMA Tel. 593 2 600-3979 – www.rosaprima.com BARILE FLOWERS SERVICE Tel. 080 3513980 – www.fbarile.it
Tendenze / PRODUZIONE di FILIPPO TERRAGNI
Liso Ceccobelli, amministratore delegato di Ital-Agro.
Ital-Agro PRESENTA IL 2015 Nella bella cornice del Parco Sigurtà, l’azienda lombarda ha incontrato forza vendite e rivenditori. Un confronto sulle ultime novità di prodotto e le nuove classificazioni in materia di insetticidi
L’
L’aiuola realizzata al Parco Sigurtà grazie al prodotto Flower Magic.
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occasione è stata quella della presentazione di Flower Magic, non semplicemente sotto forma di prodotto fine a se stesso, ma attraverso i risultati. E non in un luogo qualunque, ma nella splendida cornice del Parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio, uno dei Giardini più belli d’Italia. Qui, Ital-Agro (www.ital-agro.it) ha voluto incontrare la propria forza vendite e alcuni dei rivenditori più rappresentativi su tutto il territorio nazionale, soprattutto agrarie, per presentare le novità 2015, soffermandosi inoltre sulle potenzialità di alcuni prodotti già a catalogo, come il Flower Magic, per esempio. L’incontro, inoltre, è stato l’occasione
I due prodotti novità presentati.
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per porre l’attenzione su un tema di attualità che investe la filiera, produttori e distributori, e cioè il nuovo regolamento CLP, PNPO e PNPA.
SPLENDIDA AIUOLA Proprio all’interno del Parco Sigurtà è stata realizzata l’aiuola più grande d’Italia (600mq) con la semina di Flower Magic, una soluzione di KB/Scotts che consente di seminare in uno spazio verde un mix di erbacee annuali a fiore. Il risultato? Una splendida macchia di colore. E basta poco: il prodotto viene applicato a spaglio e poi è necessario bagnare nelle prime fasi di crescita delle piante. Una volta formata l’aiuola si riduce nettamente la richiesta di irrigazione e di diserbo. Quindi minor manutenzione e costi ridotti. E poi le novità 2015 con nuove soluzioni per rivenditori e consumatori. A partire da un nuovo formato di Roundup in versione gel, che può essere applicato sulle foglie delle sole piante infestanti da eliminare. Di libera vendi-
ta, comodo e altamente selettivo. Da sottolineare anche i nuovi concimi organo-minerali sempre della linea KB, con un packaging innovativo: grafica accattivante, un’etichetta che spiega in modo completo la formula e una confezione richiudibile e impermeabile all’acqua. “Un impegno, quello di Ital-Agro, che ha l’obiettivo di professionalizzare il settore – spiega Liso Ceccobelli, ad di Ital-Agro –, dando nuove opportunità di vendita ai rivenditori e innovative soluzioni pratiche ai consumatori. I nostri rapporti con Scotts e KB sottolinea Ceccobelli sono molto solidi e collaborativi, proprio per offrire al mercato il meglio”.
ABITUARSI AI PNPA L’incontro, poi, è stato anche l’occasione per fare un po’ di chiarezza sul nuovo regolamento CLP, PNPO e PNPA. “A partire dal Giugno 2015 tutte le etichette saranno uniformate a livello europeo e mondiale e le nuove regole non si limiteranno a classificare solo il principio attivo delle
COLORE NATURALE
sostanze, ma anche i co-formulati, che diventano fondamentali – ha spiegato Ceccobelli –. Le direttive sono entrate in vigore nel 2009 e da giugno di quest’anno anche la rete commerciale si dovrà adeguare”. I commerciati hanno tempo due anni (maggio 2017) per smaltire le scorte di magazzino con le vecchie etichette e da ottobre in avanti saranno sul mercato i nuovi CLP. Rivoluzione anche nel campo degli hobbisti con l’introduzione dei PNPO, prodotto per uso non professionale (ex PPO), e dei PNPA (prodotti non professionali per colture eduli). “La legge è ancora in parte da scrivere, ma credo che i garden dovranno abituarsi alla futura vendita dei PNPA e questo comporta iniziare ad avere a che fare con le ASL – ha continuato Ceccobelli –. Ma bisogna interpretare queste novità legislative come una nuova opportunità per la distribuzione tradizionale, che avrà ancora nuove chance per differenziarsi sul mercato”. La platea degli invitati all’incontro al Parco Sigurtà.
A seconda del tipo, in Flower Magic, possono essere contenute fino a 29 specie di fiori espressamente selezionati per creare armoniose fioriture multicolori nell’arco dell’intera stagione. Inoltre, questo prodotto è ideale per gli insetti impollinatori, come farfalle e bombi per nutrirsi di nettare e pollini. In queste modo viene anche favorita la fioritura e l’allegagione per tutte le piante del giardino. Due le soluzioni: una per creare bordure e aiuole colorate (confezione da 1 chilo) e una per abbellire il balcone e il cortile con vasi fioriti (350 grammi). Flower Magic contiene i semi di fiori annuali, un supporto vegetale in fibra di cocco e un concime a lenta cessione.
ANTEPRIMA 2015 • Due le principali novità presentate in anteprima durante l’incontro Ital-Agro. A partire da un nuovo formato di Roundup in versione gel, che può essere applicato sulle foglie delle sole piante infestanti da eliminare. Di libera vendita, comodo e altamente selettivo. Da sottolineare anche i nuovi concimi organo minerali sempre della linea KB, con un packaging innovativo: grafica accattivante, un’etichetta che spiega in modo completo la formula e una confezione richiudibile e impermeabile all’acqua.
Il nuovo formato di Roundup per interventi localizzati.
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! a c i s u tta un’altra m
Piante da esterno
per garden d’eccellenza
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Mercati / ANDAMENTI di UBERTO MARNI
SUCCEDE IN ITALIA
pessimo meteo + crisi Ma le previsioni 2014 sono più rosee per il comparto delle attrezzature e dell’irrigazione. Preferiti i prodotti di qualità e le aziende che puntano sull’assistenza
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L’anno scorso per quanto riguarda attrezzature e irrigazione, le vendite sono state più contenute rispetto al 2012. L’inizio di stagione e il perdurare delle piogge, che hanno caratterizzato primavera e inizio estate, hanno scoraggiato il popolo degli hobbisti, con un numero di giornate di bel tempo molto ridotto e la conseguente minore affluenza verso i garden e i vivai. A questo elemento più legato al settore del giardinaggio, si è sommata la continua crisi del nostro Paese, che va a incidere sui redditi delle famiglie in mi-
sura sempre più marcata, comprimendo le risorse dedicabili al tempo libero. I dati evidenziati mostrano questa dinamica in maniera chiara: se nel 2010 il mercato ammontava a poco più di 126 milioni di euro, già l’anno seguente erano circa 122,5, poi 114,5 e nel 2013 solo 99,5 milioni, con una contrazione piuttosto pesante. Le stime per l’anno in corso vedono invece una tenuta dei fatturati, che dovrebbero attestarsi su 100,5 milioni alla fine di quest’anno. I tassi di diminuzione del segmento sono andati crescendo, in negativo purtroppo, dal -3% tra il 2010 e il 2011, il -7% del 2012 e il -15% nel 2013. Per l’anno in corso, anche
• In flessione le vendite della GDS • Maggiori sforzi nella fidelizzazione della rete commerciale • Progressiva eliminazione del magazzino sia nella distribuzione, sia nella vendita al dettaglio
grazie a una primavera più assolata e calda, le previsioni sono per un sostanziale pareggio (+1%), stime che erano state anche più ottimistiche, ma che hanno poi subito l’impatto delle condizioni meteo con un inizio estate ritardato, i mesi di giugno e luglio caratterizzati da temperature più rigide rispetto alla norma e continui rovesci.
PIÙ SELEZIONE PER I CLIENTI I segnali di sviluppo, quindi, per quest’anno, sono più contenuti rispetto ad altri periodi. In generale i commenti delle imprese sono di gran lunga più ottimistici e gli sviluppi previsti sempre positivi. Ma non è il solo
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IN BREVE • Vendite più contenute rispetto al 2012 • Lieve ripresa nel 2014 • Maggiori investimenti in ricerca e sviluppo • Accesso a nuovi mercati esteri • Consolidamento dei mercati più rappresentativi • Maggior attenzione ai flussi di cassa e alla liquidità • Tessuto industriale con alta presenza di aziende familiari • In crescita la partecipazione di gruppi industriali • In continuo aumento l’esportazione di prodotti italiani • Forte apprezzamento per il prodotto Made in Italy e Made in Germany
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clima a rendere un po’ di fiducia al segmento che, nell’ultimo triennio, ha effettuato notevoli sforzi nella ristrutturazione delle singole iniziative: ricerca e lo sviluppo, accesso a nuovi mercati esteri, consolidamento dei clienti più significativi, tra le attività più sviluppate. Anche dal punto di vista finanziario, le imprese hanno dovuto fare i conti con le scadenze di pagamento e, soprattutto, liquidità sempre meno disponibile. La selezione dei clienti e la
EXPORT E SVILUPPO
maggiore attenzione ai flussi di cassa sono diventate centrali nelle politiche di sviluppo. Del resto il tessuto industriale nella produzione di attrezzature vede un’elevata presenza di piccole aziende familiari, anche se, in questa fase, cresce la quota di partecipazioni da parte di gruppi industriali e da aziende di settori limitrofi. La capacità di “tenere botta” agli scossoni finanziari che caratterizzano gli ultimi anni, è meno marcata per le piccole aziende e qualche cambiamento importante è già avvenuto: Ipierre Sirotex è stata acquisita da Ferrari Group ed è oggi attiva sul mercato con il nome di Ipierre System.
ricerca e sviluppo, stiamo ampliando la nostra clientela anche nei paesi dell’est, tramite partecipazione a fiere e realizzazione di prodotti dedicati per quei mercati”. Gioca a favore del gruppo aziendale la lunga esperienza e l’elevata qualità dell’offerta, ormai riconosciuta sia dal mercato interno, sia dai principali Paesi d’esportazione: “Il mercato è sempre più concorrenziale, anche nelle fasce più elevate in cui operiamo noi, tuttavia l’offerta di prodotti efficaci, di alta qualità e buon design realizzati in Italia è considerata come un plus, anche per le verifiche più estreme, come per esempio lo smembramento e il test sulle singole componenti delle nostre referenze; of-
Ferrari Group, con una politica di sviluppo orientata all’incremento delle proprie attività di vendita, ha una rete commerciale presente in cinquantadue Paesi, costruita a partire dagli anni ’50. Abbiamo parlato con Alba Rotundo, responsabile marketing del gruppo aziendale: “Le esportazioni dei nostri prodotti sono ormai consolidate in Europa, Stati Uniti, Sudamerica e Sudafrica; con specifiche attività di
frendo alla clientela fiducia nella nostra azienda e una percezione di maggiore solidità”.
MADE IN ITALY COME GARANZIA Il livello qualitativo dei prodotti italiani, soprattutto nelle fasce medio/alte, è ormai riconosciuto sia a livello nazionale, sia per i mercati d’esportazione. La concorrenza è sempre più agguerrita, anche nelle fasce più elevate del mercato, tuttavia la nostra “storia” è un
punto di riferimento per il mercato, sia per la qualità della produzione, sia per i servizi associati, che si stanno sempre più affinando. In questi ultimi anni, come per molti altri settori di attività, il mercato interno offre poche soddisfazioni, mentre le esportazioni stanno crescendo ogni anno, come mostra il grafico: nel 2010 era già il 62,5% la produzione esportata, mentre le previsioni per il 2014 sono per quasi il 68% sul totale. Il valore assoluto, purtroppo, rispecchia l’andamento decrescente del mercato, così nel 2011 erano circa 79 milioni collocati su paesi esteri, mentre a fine 2014 la previsione è per poco più di 68 milioni di euro esportati e circa 32,5 collocati in Italia.
Mercati / ANDAMENTI
“I nostri prodotti sono collocati prevalentemente nei mercati meno industrializzati” è stato l’esordio di Giuseppe Chiapello, responsabile commerciale di Falci Tools; “Nei Paesi più avanzati, la popolazione dedicata all’agricoltura è pari a circa il 10% della forza lavoro, mentre in quelli in fase di sviluppo è circa la metà del totale; date le dimensioni del mercato internazionale, abbiamo ampi spazi di crescita, che ci sono valsi l’incremento dei fatturati durante l’ultimo quinquennio”. Un percorso, quello seguito da Falci Tools, che prevede un notevole sforzo commerciale oltre a livelli di attenzione alla clientela estera. Continua il manager: “Lo sviluppo dei nuovi mercati comporta impegni in diverse direzioni, viaggi e trasferte per l’acquisizione di nuovi ambiti, ricerca e sviluppo per l’ampliamento delle gamme dirette a mercati internazionali e, soprattutto, particolare attenzione alle richieste della clientela acquisita con crescente fiducia nella nostra realtà con l’obiettivo di incrementare la fidelizzazione e gli ordinativi”.
ITALIA: SPECIALIZZAZIONE E SERVIZI Il mercato nazionale, invece, vede in lieve flessione le vendite tramite la Grande Distribuzione, relativamente agli altri canali con maggiore attenzione alle attività di supporto e consulenza all’acquisto e pressioni meno evidenti sui prezzi. I maggiori sforzi sono, nel nostro Paese, indirizzati alla maggiore fidelizzazione del canale commerciale, con la progressiva eliminazione del magazzino sia nella distribuzione, sia nella vendita al dettaglio, con necessità logistiche sempre più marcate e maggiore flessibilità sugli ordini. Una politica decisamente indirizzata al servizio ci è stata raccontata da Gianluigi Scaccabarozzi, titolare di Fergros: “Noi ci rivolgiamo alla distribuzione tradizionale, nell’ambito del giardinaggio; siamo convinti che gli operatori locali di più antica tradizione offrano un servizio ‘sociale’ alla propria clientela, con attività che nella grande distribuzione tendono a diventare secondarie, mentre per noi sono centrali per la vivacità del settore e la
cultura tradizionale”. L’idea di fondo è che tramite un rapporto più ‘affettivo’ con la clientela, si possano offrire informazioni più specifiche e pregnanti, oltre a valorizzare le emozioni legate alla cura del verde. Continua, infatti, Scaccabarozzi: “Nell’ambito del canale tradizionale vengono messe in luce le esigenze locali e discusse le migliori modalità di trattamento con attività di assistenza pre e post vendita, la proposta di soluzioni e i consigli appropriati alle necessità; un cliente che ottiene questo tipo di rapporto è così incentivato a tornare al punto vendita, portando a sua volta informazioni e dettagli agli addetti alle vendite”. L’effetto è quello di un circolo virtuoso, in cui la clientela è coinvolta in prima persona al miglioramento delle attrezzature e alla disseminazione di metodologie locali: coloro che operano nel canale tradizionale avranno infatti notevoli vantaggi nel fare tesoro delle informazioni di ritorno, che andranno poi a fare parte di consigli e consulenza per altri clienti. “La nostra azienda distingue la produzione in Terra, Erba e Legno, elementi vitali e coinvolgenti, da trattare con specifici attrezzi, progettati per l’utilizzo e dedicati, affinati nel tempo con la partecipazione della clientela e del canale tradizionale”. Questo il commento conclusivo di Gianluigi Scaccabarozzi che, è appena il caso di rimarcare, vede nel ritorno a un rapporto più affettivo ed emozionale una delle chiavi di volta per lasciarci alle spalle questa fase del mercato, molto orientata al risparmio e meno alla cura e alla gestione del verde. “La Grande Distribuzione guadagna terreno nell’ambito del giardinaggio” aggiunge Giuseppe Chiapello, responsabile commerciale di Falci Tools, che prosegue: “Noi abbiamo da tempo abbandonato quel canale, perché, nella distribuzione professionale, i livelli di servizio della GD non riescono ad offrire le garanzie e i livelli di consulenza necessari per i nostri prodotti”. L’offerta di Falci Tools è quindi commercializzata tramite i canali più tradizionali, che comunque si stanno evolvendo: “Sono sempre più numerosi i piccoli distributori super-specializzati, come
per esempio le agrarie e i garden che, sempre più spesso affiancano alla vendita delle piante attrezzi di fascia elevata, supportando la clientela con notevoli capacità consulenziali per la selezione degli utensili più appropriati alle necessità”. Ha concluso il manager di Falci Tools.
GRANDE DISTRIBUZIONE E CANALI CLASSICI Le vendite della Grande Distribuzione Specializzata, è innegabile, coprono ormai quasi un terzo del totale nazionale, mentre la GDO è ancora un canale piuttosto marginale, con circa il 10% del fatturato del segmento. Se dal punto di vista della distribuzione specializzata, l’allestimento e la promozione del green comporta il coinvolgimento di clientela vicina al DIY, nel caso della distribuzione organizzata sono invece le promozioni e i modelli di vendita centrati sul prezzo gli elementi chiave, cui si somma un “servizio” per la propria clientela in ottica one-stopshop. Prevale, tuttavia, in quest’ultimo caso l’acquisto d’impulso e non quello pianificato, con minore successo per gli articoli di qualità più elevata con prezzi meno accettabili per la clientela dei grandi magazzini, di norma in cerca di occasioni di risparmio.
ALCUNI NUMERI • 99,5 milioni di euro il giro d’affari nel 2013 • 100,5 milioni di euro le previsioni di fatturato per il 2014 • -15% la perdita di fatturato dal 2012 al 2013 • 68% la quota di esportazione sul totale (stima 2014) • 10% la quota di fatturazione realizzata dalla GDO
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Mercati / ANDAMENTI di UBERTO MARNI
ATTREZZATURE tra Web e Internet Emergono necessità nuove per la vendita e il supporto ai rivenditori che sfruttano i moderni strumenti tecnologici
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impulso verso le iniziative basate su Internet procede di pari passo con lo sviluppo del commercio elettronico, un ambito che ancora non prevede grandi numeri, ma che cresce costantemente, come ci ha detto Mauro Mittino, responsabile marketing di Agrati: “Anche noi abbiamo notato cambiamenti dei canali distributivi; abbiamo altresì rilevato la crescita, anche se ancora lenta, della vendita online anche degli articoli per il giardinaggio; questo potrebbe essere un canale interessante nel prossimo futuro”. Per effetto delle modifiche nella struttura della distribuzione, emergono necessità nuove, che devono essere affrontate con le opportune cautele. Continua, infatti, il manager di Agrati: “Certamente l’evoluzione e i cambiamenti dei canali distributivi
CRITICITÀ NEL SUD EUROPA In generale lo sviluppo dei mercati esteri poteva andare meglio, tuttavia, lo stato di crisi dei Paesi del sud Europa più vicini al nostro come clima e necessità di attrezzature è l’elemento cardine dello scarso sviluppo delle esportazioni, mentre cresce l’impegno per lo sviluppo di mercati internazionali di destinazione, con la partecipazione a fiere nei Paesi più ricettivi, soprattutto nel nord Europa. I mercati emergenti sono inoltre individuati all’est, sempre nel nostro continente, in Africa e in medio oriente, con impegni più marcati da parte delle imprese più strutturate e, purtroppo, minore efficacia per le imprese più piccole che speso non dispongono della capacità finanziaria per raggiungere i mercati emergenti. Il Made in Italy, la qualità dei prodotti e, soprattutto la capacità di offerta di servizi al canale commerciale sono ormai i fattori critici di successo per le imprese nazionali, che a dispetto della crescente concorrenza dovrebbero mantenere e incrementare la presenza sui mercati esteri più ricchi. Migliora la posizione dei nostri operatori anche per effetto della maggiore incisività dei servizi dedicati alla GDS, canale commerciale di riferimento in quasi tutta l’Europa.
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richiedono una revisione / riorganizzazione delle attività produttive e del servizio erogato ai clienti, anche se l’andamento attuale della domanda non ci crea problemi particolari, in quanto riteniamo possa essere affrontato con un’organizzazione adattata alle nuove esigenze”. Il fattore critico di successo è individuato in un mix tra ricerca e sviluppo, offerta di servizio e rapporto qualità / prezzo, così conclude Mauro Mittino: “Crediamo che attualmente l’innovazione di prodotto, la qualità e il servizio siano sempre più importanti; è comunque ancora importante che il livello dei prezzi sia ritenuto equo; da tempo la nostra azienda ha un proprio sito web che ci assicura visibilità mondiale; inoltre la nostra comunicazione tramite Internet ci consente di presentare i nostri prodotti in tempo reale”. Si affianca a questo trend, in misura sempre maggiore, il visual merchan-
dising, spesso supportato da iniziative per la formazione e la disseminazione delle informazioni. Sono inoltre in fase di decollo le iniziative di comunicazione basate su Internet e/o su tecnologie per la mobilità, con app dedicate per gli smartphones e accesso diretto a servizi di interazione per la consulenza pre e post vendita, come ci ha raccontato Marco Gerosa, direttore di Gardena Italia. “Abbiamo sviluppato sezioni dedicate per i nostri rivenditori come My Garden, servizio disponibile sul sito aziendale che offre la realizzazione di un progetto di irrigazione in 24 ore, in base alle caratteristiche del giardino e del verde di cui avere cura”. Le attività di servizio via Internet sono in continuo sviluppo e a breve saranno implementate anche quelle basate su Social Network, ambito in deciso sviluppo di questi tempi. “Le nostre attività web-based sono comunque
affiancate a quelle tradizionali come la formazione continua e il supporto alla rete commerciale, che si va via via affinando nel tempo”; ha continuato il manager di Gardena. L’azienda, nel corso dei primi mesi del 2014 è cresciuta in modo significativo, anche per effetto dei servizi di supporto ma soprattutto per la qualità dei prodotti tedeschi che commercializza sul nostro territorio. “La GDS è un canale caratterizzato da grandi numeri – ha poi proseguito il manager –, anche se sui prodotti di fascia più elevata e per la realizzazione di impianti dedicati, sono ancora i garden center più evoluti che guidano le vendite”. I prodotti Made in Germany, senza dubbio, sono percepiti come affidabili e resistenti, aspetto che, per i livelli di spesa più elevati, favorisce Gardena che soffre la concorrenza prevalentemente nei prodotti meno costosi e articolati.
SOCIALE
BAMBINI AL
CENTRO
Iniziative per educare i più piccoli al giardinaggio. E per promuovere il “metro zero” i siamo chiesti quali fossero gli effetti del supporto di iniziative sociali, sia in termini di immagine sia per livelli di fatturato. Ecco le considerazioni di Marco Gerosa: “Offriamo supporto alle iniziative a ‘metro zero’, cioè a coloro che coltivano vicino a casa o, addirittura, sulle terrazze, ma per il momento non abbiamo avuto apprezzabili incrementi di fatturato; i risultati sono da individuare nella diffusione della cultura legata al verde e nel ritorno di immagine per la nostra azienda”. Lo sviluppo delle vendite, ci ha infine detto il manager di Gardena sarà a medio/lungo termine, proprio in virtù della maggiore consapevolezza per hobbisti e famiglie. Sul tema delle iniziative sociali, abbiamo voluto sentire anche Lorena Piazza, titolare di Handy Officine Piazza, azienda tutta italiana, che ha sostenuto l’iniziativa Miraorti “Un progetto no profit di coltivazione urbana in quartieri degradati dell’hinterland torinese, un percorso che prevede la realizzazione di orti scolastici e collettivi”. Per dirla con le parole della stessa titolare. Lorena Piazza crede nello sviluppo culturale dovuto alla continua proliferazione delle iniziative sociali: “Certamente è in atto un’evoluzione di pensiero, che sta portando dei cambiamenti nell’approccio al giardinaggio; sempre più, dalla predominante visione estetica del giardino, si passa a un diverso vivere all’aperto che considera il benessere personale e familiare”. L’iniziativa in cui sono coinvolti, Miraorti, “ha voluto fortemente il nostro coinvolgimento, giudicando fondamentali gli inconfondibili trapiantatori blu di Handy, utilizzati sia dai bambini come strumento di lavoro, sia come logo del progetto stesso”. L’azienda ha recentemente realizzato attrezzi e display dedicati ai bambini, differenziati in base all’età, con lo scopo di: “’coltivare’ i piccoli giardinieri di domani dando loro la possibilità di imparare facendo; i genitori e gli educatori li aiuteranno a imparare l’uso degli attrezzi e a progettare un piccolo orto per sviluppare nei bambini la curiosità e l’osservazione dei fenomeni naturali; scoprire la stagionalità delle verdure, il legame tra sole, terra e ortaggi, per creare un rapporto positivo e cosciente con la terra che oggi è decisamente poco rispettata”. Ci ha infine raccontato la titolare di Handy. Bambini di oggi, clienti consapevoli di domani, ma soprattutto una spinta per una maggiore coscienza ambientale e percezione della vivacità della terra e dei suoi frutti, in decisa controtendenza rispetto ad alcune campagne TV del giorno d’oggi.
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Mercati / PIANTE E FIORI di PAOLA LAURICELLA in collaborazione con ISMEA
TRA ALTI E BASSI I BREVE
• Migliori le previsioni per i formati di vaso piccoli e le tipologie fiorite da serra fredda • Peggiore l’andamento per le imprese vivaistiche • Significativa diminuzione a livello mensile degli acquirenti a fasi alterne • Nel nord est più sostenute le vendite sia di piante da interno, sia da esterno
Nessuna schiarita all’orizzonte: le vendite dopo un avvio positivo hanno subito una battuta d’arresto. Ma è ancora presto per fare un punto generale sul 2014
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ALCUNI NUMERI
• +3% l’aumento per l’acquisto di alberi e arbusti nel mese di aprile • +17% l’aumento della quota di acquirenti di piante da interno nel Meridione nei mesi di aprile e maggio • -1,7% la diminuzione delle vendite nel mese di aprile per i garden
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l primo semestre 2014 per le aziende del comparto si è sviluppato secondo atteggiamenti di acquisto del pubblico e del privato già riscontrati negli ultimi due, tre anni: molto poco è cambiato e, anzi, per le aziende con prodotti prevalentemente vivaistici il periodo è stato poco dissimile dal primo semestre 2013. Solo ad aprile la spesa per piante, alberi e arbusti è stata più elevata del 3% rispetto ad aprile del 2013 e tale miglioramento ha riguardato solo l'Italia centro-meridionale; un piccolo recupero, in questo caso, dopo gli ultimi due anni di significative perdite. A giugno le vendite sono state leggermente migliori solo per le piante da giardino. Questi i dati relativi ai primi sei mesi dell’anno elaborati da Ismea.
INFLUENZE MENSILI Chi ha resistito anche nel 2014 ai
QUOTE DI ACQUISTO PER CANALE DI SPESA DELLE PIANTE, ALBERI E ARBUSTI DELLE FAMIGLIE ITALIANE - Fonte: Ismea
100% 95% 90% 85% 80% 75% 70% 65% 60% 55% 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10%
Gennaio/Febbraio ‘14 Marzo ‘14
Aprile ‘14 Maggio ‘14
5%
0%
Negozio di fiori
Chiosco
Garden Center/ Vivaio
bassi livelli della domanda ed è riuscito a modificare la gamma di offerta basata su formati di vaso molto piccoli e tipologie fiorite prevalentemente di serra fredda – emerge ancora dalla semestrale di Ismea – può, con maggiori probabilità, attendere che i consumatori tornino ai livelli del passato. Nell’anno in corso, infatti, i dati del panel Ismea degli acquisti di fiori e
Altro
Super/Iper
piante evidenziano una significativa diminuzione a livello mensile degli acquirenti rispetto ai precedenti anni, dovuta ad una indisponibilità di spesa per bisogni, limitata ai beni primari. La spesa per beni alimentari, secondo il panel degli acquisti delle famiglie italiane Ismea, registra nel primo semestre una diminuzione dell’1,2% in valore e dell’1,5% in quantità, quindi bisogna
EVOLUZIONE DELLE VENDITE DI PIANTE ORNAMENTALI PRESSO UN GARDEN DI MEDIE DIMENSIONI VAR. % RISPETTO A GEN-GIUGNO 2013
Piante d’appartamento verdi
- 9,17%
Piante d’appartamento fiorite
- 6,45%
Piante serra fredda
2,87%
Piante da esterno
- 4,43%
Il panel dei Garden Center è costituito da 35 garden distribuiti in Lombardia, Piemonte, Friuli V. G., Veneto, Emilia Romagna - la
attendere probabilmente l'intero anno 2014 per vedere recuperare la spesa per fiori e piante in alcune fasce sociali. Si è visto, infatti, come le fasce meno abbienti in taluni periodi degli anni passati hanno contratto notevolmente gli acquisti sia di fiori sia di piante; ad aprile 2014 sono stati gli acquirenti di fiori recisi appartenenti alla fascia bassa e medio bassa a perdere numerosi punti percentuali, mentre quella media si innalza di ben dieci punti, seguita da quella medio-alta e alta.
APRILE: FIORI RECISI
• Perdita di numerosi punti percentuali degli acquirenti di fascia bassa e medio-bassa • +10% la crescita dei consumatori di fascia media • In crescita gli acquisti da parte dei consumatori di fascia medio-alta e alta
DIFFERENZE PER AREA GEOGRAFICA Ad aprile la spesa per le piante, alberi e arbusti è stata positiva per la presenza della Pasqua. In questo mese in base alla ripartizione geografica, la quota di acquirenti di piante da interno nel Meridione è passato dal 12% riscontrato a marzo, al 29% di aprile e sono rimasti stabili su tale livello anche a maggio (il totale delle quattro aree geografiche è uguale a 100). Il nord ovest invece riduce la quota di acquirenti di piante da interno dal 36% di marzo al 21% di aprile per poi riespanderla a maggio (34%). Specularmente si contrae nella stessa area la quota di coloro che acquistano piante da esterno (ad aprile si registra la quota più alta pari al 38%). In pratica osservando la ripartizione degli acquirenti per area geografica tra piante da interno e piante da esterno, si capisce come il clima e le abitudini hanno influenzato la domanda locale in questi primi cinque mesi dell'anno. Nel Meridione, infatti, dato il clima mite, le piante da esterno sono state rinnovate molto meno rispetto al nord Italia, mentre la ricorrenza pasquale e la festa della mamma hanno favorito l'acquisto di piante da interno. Nel nord ovest chi
decide di acquistare piante da interno, riduce o non acquista piante da esterno, mentre nel nord est, evidentemente più ricco, chi acquista piante da esterno in misura importante, non abbandona l'acquisto di quelle da interno, almeno fino ad aprile. A maggio si dimezza il numero di consumatori che sceglie anche questo articolo. Il centro Italia risulta essere l'area più equilibrata con quote simili di clientela sia per il primo, sia per il secondo articolo, con una lieve prevalenza delle piante da esterno nel primo bimestre e a maggio.
ANDAMENTO GARDEN Le vendite presso la rete Ismea dei garden center, rappresentativa del nord
Italia, mostra per il primo semestre risultati non troppo positivi: dopo una lieve contrazione a febbraio (rispetto a febbraio 2013 che non fu particolarmente positivo), si sono succeduti due mesi di significativa spinta delle vendite che dava spazio all’ottimismo, invece un mese di aprile deludente (-1,7%), seguito da maggio e soprattutto giugno di contrazione fa chiudere il semestre leggermente al di sotto dei livelli di fatturato medi del primo semestre del 2013. Le cause di un peggioramento così marcato sono ancora una volta dovuti in parte al clima (dove è stato meno piovoso, le vendite sono andate meglio) e in parte alla scarsa voglia di acquisto di un numero elevato di persone.
VENDITE PIANTE DA INTERNO NORD OVEST • 36% quota marzo • 21% quota aprile • 34% quota maggio
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Mercati / FLOROVIVAISMO a cura di FILIPPO TERRAGNI ha collaborato PAOLA LAURICELLA
Veneto: BENE L’ESTERO IN BREVE
• Quadro complessivamente positivo delle vendite • Canale garden registra lieve aumento di fatturato • Negativo il bilancio delle vendite delle piante ornamentali nel canale garden per il secondo trimestre • Bene l’andamento degli scambi con l’estero
Andamento favorevole per export, mentre nel secondo trimestre le vendite crescono. Positivi aprile e maggio. Male giugno
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ai primi riscontri sull’andamento delle vendite delle imprese florovivaistiche venete emerge, nel secondo trimestre 2014, un quadro complessivamente positivo con una crescita che, seppure marginale, ha toccato punte del +5% nei mesi di aprile e maggio. Negativo invece il dato di giugno (-10% circa).
INDAGINE AD HOC Dalla rete dei garden center emergono, nei tre mesi di osservazione, lievi incrementi di fatturato (+2% sia in aprile, sia in maggio). Nel segmento delle piante ornamentali il bilancio del trimestre è però deludente, solo il mese di aprile, grazie al traino delle ricorrenza pasquali, ha riservato un esito positivo alle piante fiorite sia da interno che da esterno. Sono questi alcuni dei dati presenti del report informativo sul florovivaismo, in particolare il comparto delle piante e degli alberi e arbusti, realizzato nell’ambito del progetto di analisi sulla congiuntura del settore agricolo definito con la Convenzione Regione Veneto - Ismea, sottoscritta il 30 dicembre scorso. Si tratta di uno
strumento informativo ad hoc progettato per monitorare le specificità del comparto florovivaistico regionale, attraverso aggiornamenti trimestrali basati su indagini panel presso aziende florovivaistiche, nonché sulle rilevazioni degli acquisti delle famiglie e sulle vendite dei garden center.
MEGLIO LE PIANTE DA ESTERNO Oltre ai dati di consuntivo le analisi forniscono previsioni di breve termine su diverse variabili: dall’andamento della produzione e delle vendite all’interscambio con l’estero, fino alla dinamica degli acquisti domestici,
ANDAMENTO DELLE VENDITE REGIONE VENETO Var. % fatturato ‘14/ ’13 40%
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distinti anche per canali di vendita e per ambiti territoriali. Riguardo agli scambi con l’estero, i dati regionali, disponibili per il 2013, mostrano un andamento favorevole anche rispetto alla dinamica rilevata su base nazionale. Nel comparto degli alberi e arbusti l’export del Veneto ha fatto segnare su base annua una crescita di quasi il 55%, contro un più 3,2% registrato a livello nazionale. Le importazioni regionali si sono inoltre ridotte del 28%, mentre l’Italia ha speso nel complesso quasi il 15% in più rispetto al dato 2012. Corrono le esportazioni del Veneto anche nel comparto delle piante da piena aria con un più 21%, di contro si riducono del 3% le importazioni. Infine, per le piante da interno i dati regionali mostrano una tendenza negativa per le vendite oltre confine al pari di quanto registrato a livello nazionale. L’incidenza delle esportazioni venete sul dato complessivo è del 4% per alberi e arbusti, dell’1% per le piante da piena aria e del 4% per quelle da appartamento.
PASSAGGIO DI CONSEGNE ARMONICO ASPROFLOR SI RINNOVA E ALLA PRESIDENZA AFFIANCA UN NUOVO ORGANIGRAMMA CHE RIUNISCE PRODUTTORI FLORICOLI E FLOROVIVAISTI ITALIANI
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l rinnovo delle cariche è avvenuto nel corso dell’ultima assemblea ordinaria: Renzo Marconi è stato rieletto alla presidenza, affiancato dal vicario Sergio Ferraro (di Piobesi Torinese, Torino) e da altri tre nuovi vicepresidenti: Franco Colombano (di Monticello d’Alba, Cuneo), Celestino Lanza (di Ronco Biellese, Biella) e Matteo Roncador (di Mezzolombardo, Trento). Rinnovati anche i componenti del consiglio direttivo: Luca Barberis (di Cherasco, Cuneo), Davide Panetto (di Torino), Carlo Baglione (di Gattinara, Vercelli), Armando Giannoni (di Ornavasso, Verbania), Gianfranco Martinelli (di Sillavengo, Novara), Fabio Brignone (di Olmedo, Sassari), Renato Ioan (di Saonara, Padova). Il collegio dei probiviri è formato da Franco Baglione (di Gattinara, Vercelli), Renato Furno (di Vigliano Biellese, Biella), Livio Piumatto (di Villar San Costanzo, Cuneo). Revisori dei conti sono Simone Cargnino (di Moncalieri, Torino), Luigi Ratti (di Ghiffa, Verbania), Claudio Minetto (di Vigliano Biellese, Biella), Pierangelo Oioli (di Cavaglietto, Novara). “Una compagine affiatata e un passaggio di consegne armonico, che evidenzia il buon lavoro svolto in questi anni e l’impegno che ancora ci attende per far crescere le nostre Renzo Marconi è stato rieletto iniziative, specie in un momento di crisi generalizzata” ha commentato il neorieletto presiden- presidente di Asproflor. te Marconi. Il riferimento è innanzitutto al concorso nazionale ‘Comuni Fioriti’ “che continua a registrare buoni numeri di partecipazione e che vuol essere uno strumento utile sia alle amministrazioni comunali che alle imprese che operano nel settore florovivaistico: un comune fiorito è più bello e accogliente, motivo d’attrazione turistica e volano di più economie utili alla ripresa”. Marconi non dimentica però i problemi di un comparto “che si trova a fronteggiare una congiuntura dai tratti molto preoccupanti: ne è un esempio le difficoltà che i produttori italiani affrontano nell’esportare un prodotto di qualità, mentre sul fronte opposto il Made in Italy florovivaistico è minacciato da importazioni massicce di prodotto straniero”.
ALCUNI NUMERI
• +5% l’incremento delle vendite in aprile e maggio • -10% la diminuzione delle vendite nel mese di giugno • +55% l’aumento dell’export di alberi e arbusti su base annua • -28% la riduzione della quota di importazioni regionali
LA PUGLIA PRENDE POSIZIONE SUL FLOROVIVAISMO SI RICHIEDE L’INTERVENTO DEL GOVERNO PER RISOLVERE PROBLEMATICHE SPECIFICHE DELLA FILIERA
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n una recente nota stampa della Regione Puglia, l’Assessore alle Risorse Agroalimentari prende posizione sulle problematiche del settore florovivaistico. Ci sono settori che non possono continuare a essere trattati come cenerentola dal Ministero per le Politiche Agricole – si legge nel comunicato –. Tra questi settori è compreso anche il florovivaismo. “Questo comparto ha problematiche specifiche e di filiera che possono essere affrontate solo con un impegno serio e fattivo da parte del Governo – sottolinea Fabrizio Nardoni – problematiche che riguardano anche l’assetto logistico, commerciale e distributivo che intendiamo, come sistema delle Regioni, porre con forza al tavolo del Ministero affinché termini un’agonia che dura ormai da troppi anni”. Speriamo nel nuovo Piano del settore Florovivaistico da poco approvato.
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Veneto: BENE L’ESTERO IN BREVE
• Quadro complessivamente positivo delle vendite • Canale garden registra lieve aumento di fatturato • Negativo il bilancio delle vendite delle piante ornamentali nel canale garden per il secondo trimestre • Bene l’andamento degli scambi con l’estero
Andamento favorevole per export, mentre nel secondo trimestre le vendite crescono. Positivi aprile e maggio. Male giugno
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ai primi riscontri sull’andamento delle vendite delle imprese florovivaistiche venete emerge, nel secondo trimestre 2014, un quadro complessivamente positivo con una crescita che, seppure marginale, ha toccato punte del +5% nei mesi di aprile e maggio. Negativo invece il dato di giugno (-10% circa).
INDAGINE AD HOC Dalla rete dei garden center emergono, nei tre mesi di osservazione, lievi incrementi di fatturato (+2% sia in aprile, sia in maggio). Nel segmento delle piante ornamentali il bilancio del trimestre è però deludente, solo il mese di aprile, grazie al traino delle ricorrenza pasquali, ha riservato un esito positivo alle piante fiorite sia da interno che da esterno. Sono questi alcuni dei dati presenti del report informativo sul florovivaismo, in particolare il comparto delle piante e degli alberi e arbusti, realizzato nell’ambito del progetto di analisi sulla congiuntura del settore agricolo definito con la Convenzione Regione Veneto - Ismea, sottoscritta il 30 dicembre scorso. Si tratta di uno strumento
informativo ad hoc progettato per monitorare le specificità del comparto florovivaistico regionale, attraverso aggiornamenti trimestrali basati su indagini panel presso aziende florovivaistiche, nonché sulle rilevazioni degli acquisti delle famiglie e sulle vendite dei garden center.
MEGLIO LE PIANTE DA ESTERNO Oltre ai dati di consuntivo le analisi forniscono previsioni di breve termine su diverse variabili: dall’andamento della produzione e delle vendite all’interscambio con l’estero, fino alla
ANDAMENTO DELLE VENDITE REGIONE VENETO - Fonte: Ismea Var. % fatturato ‘14/ ’13 40%
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Il panel dei Garden Center è costituito da 35 garden distribuiti in Lombardia, Piemonte, Friuli V. G., Veneto, Emilia Romagna - la superficie media espositiva è 1400 mq. Tra i reparti generalmente sono esclusi l'animaleria e il fiore reciso fresco.
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dinamica degli acquisti domestici, distinti anche per canali di vendita e per ambiti territoriali. Riguardo agli scambi con l’estero, i dati regionali, disponibili per il 2013, mostrano un andamento favorevole anche rispetto alla dinamica rilevata su base nazionale. Nel comparto degli alberi e arbusti l’export del Veneto ha fatto segnare su base annua una crescita di quasi il 55%, contro un più 3,2% registrato a livello nazionale. Le importazioni regionali si sono inoltre ridotte del 28%, mentre l’Italia ha speso nel complesso quasi il 15% in più rispetto al dato 2012. Corrono le esportazioni del Veneto anche nel comparto delle piante da piena aria con un più 21%, di contro si riducono del 3% le importazioni. Infine, per le piante da interno i dati regionali mostrano una tendenza negativa per le vendite oltre confine al pari di quanto registrato a livello nazionale. L’incidenza delle esportazioni venete sul dato complessivo è del 4% per alberi e arbusti, dell’1% per le piante da piena aria e del 4% per quelle da appartamento.
Mercati / FLOROVIVAISMO di MATTEO RAGNI
EXPORT, BISOGNA IN BREVE
• Obiettivo: problematiche relative all’export di piante e fiori ornamentali • Alto interesse istituzionale sull’argomento • Elevato grado di complessità di procedure e normative • Maggior importatori sono Germania e Francia • Bene l’esportazione in Svizzera e Turchia • Smorzato l’entusiasmo per il mercato russo
Per approcciare i mercati esteri è bene che i produttori collaborino assieme. Nell’attesa che si snelliscano le procedure
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he ci sia bisogno di internazionaliz zare è fuori discussione. Ma essere internazionali non vuol solo dire vendere all’estero. Vuol dire impostare la propria azienda in modo da essere in grado di vendere anche all’estero. Che le piante italiane vadano all’estero è fisiologico, nasciamo per offrire primizie e piante mediterranee. E sull’argomento si è svolto lo scorso 20 giugno a Pistoia, ospitati da Giorgio Tesi Group, grazie alla promozione di ANVE e all’organizzazione di Italian Trade Agency – ICE, l’incontro “Internazionalizzazione e competitività delle Imprese Florovivaistiche”.
DINAMICHE COMPLESSE Ascoltando gli interventi ho capito che la competitività, in un settore così complesso come il florovivaismo per esportazione, soprattutto in paesi extra UE è una ricchezza da patrimonializzare, un’opportunità, ma non priva di rischi. L’obiettivo del convegno era divulgativo. Infatti, gli organizzatori hanno voluto informare le imprese nazionali di settore in merito alle principali problematiche relative all’export di fiori e piante ornamentali, in modo da migliorare le relazioni commerciali delle aziende che ancora non esportano, oltre a rafforzare le posizioni delle ditte già presenti. Che il tema è sentito lo si è capito dal numero di personalità istituzionali che hanno partecipato all’evento così come i partecipanti, oltre un centinaio. Quello che è emerso da
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questo incontro è, senza dubbio, la complessità della materia, non solo nel semplice atto di esportare, ma per quanto riguarda le procedure, le dinamiche e le norme che disciplinano la materia sono complesse e merito una grande capacità gestionale.
LIVELLI DI ATTENZIONE Nel dettaglio prima di esportare si devono tenere in mente due aspetti fondamentali: quali caratteristiche devono avere le nostre piante prima di essere esportate e quali sono i requisiti che ogni singolo paese chiede vengano rispettati. In questo l’Unione Europea, anche se miope a certe tematiche fondamentali, come mostrato da Lorenzo Bazzana di Coldiretti e da Alberto Manzo
del Ministero Agricoltura MiPAAF, gioca un ruolo fondamentale, perché ci dà degli strumenti e riferimenti per relazionarci con il paese di origine del nostro cliente. Oltre al passaporto verde, Giovanni Vettori ha parlato dei diversi livelli di attenzione da tener presente a seconda della destinazione della merce, così come accade in Cina dove è necessaria l’iscrizione a organi preposti per poter importare in Turchia, dove sono i nematodi a poter causare il blocco all’importazione. La movimentazione delle merci, ha sottolineato nel suo intervento Emanuele Begliomini riportato anche sul sito Aboutplants.eu, può nascondere grandi rischi economici, vale quindi la pena affidarsi a personale locale esperto che ci possa sostenere nelle spedizioni. Ma dove esportare? Roberto Lovato di ICE-Agenzia ha confermato che la maggior quota delle nostre esportazioni va al mercato europeo, con Germania e Francia in testa, a seguire gli altri paesi dell’unione.
EXPORT PRODOTTI FLOROVIVAISTICI - MONDO 3%
3% UE
12% PAESI EUROPEI NON UE
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MEDIO ORIENTE
ALTRI TERRITORI
fare sistema ASSICURAZIONI? SCONOSCIUTE
Da destra: Fabrizio Tesi, Marco Cappellini e Lorenzo Bazzana.
Per quanto riguarda le esportazioni a paesi europei extra UE, la Svizzera e la Turchia hanno sostenuto molto le perdite avute nei paesi europei nel corso del 2013. L’entusiasmo mostrato per la Russia recentemente è stato smorzato da problemi e blocchi di merce che hanno comportato grandi perdite. Da un punto di vista organizzativo l’approccio e il mantenimento di canali commerciali con paesi stranieri, in particolare se extra UE, richiedono molta attenzione, non solo per le norme di importazione, ma soprattutto perchÊ molti paesi, come la Russia adottano dazi
e limitazioni alle merci europee. Certo che il criterio di lasciare tutte le incombenze al cliente è ancora la soluzione migliore, a noi resta preparare le piante e le documentazioni da dare al trasportatore. Il pagamento della merce cosÏ come gli accordi sulla gestione dei reclami e dei contenzioni sono argomenti che ogni azienda tratta da se’, sempre poi partendo dal presupposto che le assicurazioni sul credito, cosÏ come le assicurazioni sul valore della merce restano ancora pressochÊ sconosciute in Italia; riuscirà ANVE con il suo nuovo presidente Cappellini a cambiare questa tendenza?
FOTO -ICHELE %RCOLANI
il meglio per qualitĂ , durata e confort!
.5/6! ,).%! 6%2$%-!8ÂŽ SEGHETTI PROFESSIONALI: s ,AMA l SSA O PIEGHEVOLE IN ACCIAIO DI ALTA QUALITĂŒ CON CROMATURA ANTI RUGGINE s 4AGLIO VELOCE DA USARE ANCHE SU RAMI DI GRANDI DIMENSIONI s ,AVORAZIONE DELLA DENTATURA CON SISTEMA GIAPPONESE s -ANICO ERGONOMICO IMPUGNATURA IN MATERIALE PLASTICO SOFT ANTISCIVOLO s #OMPLETI DI FODERO SUPPORTO APPENDI CINTURA
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Mercati / AZIENDE
Aechmea primera
Guzmania theresa
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a famiglia delle Bromelie è tra le più vaste del mondo botanico, infatti, ha una varietà di generi e forme veramente eccezionale. Il genere Guzmania è quello che più di tutti si è diffuso a livello commerciale e per cui c’è stato un maggior interesse degli ibridatori, per la possibilità di combinare cromaticamente le varietà, ottenendo ibridi con sfumature da fare invidia ai più eclettici pittori moderni, per intensità e brillantezza dei colori.
IN BREVE
• Famiglia tra le più vaste del mondo botanico
Un esemplare di Guzmania al Flormart 2013.
FASCINO tropicale Flora Artistica di Celso Pecorari è l’azienda di riferimento per la produzione di Bromeliaceae. Vanta una grande esperienza e un’offerta variegata e articolata DIVERSIFICAZIONE DELLE TAGLIE Naturalmente in produzione presso la Flora Artistica, non mancano anche tutti gli altri generi di Bromeliaceae più comunemente diffusi come Aechmea, Cryptanthus, Neoregelia, Nidularium,Vriesea e Tillandsia. L’azienda con sede a Montichiari di Brescia, vanta un’esperienza di oltre cinquant’anni, e non ha mai smesso di aggiornarsi e cercare nuove idee e proposte. Celso Pecorari, affiancato dalla moglie Agnese e dai figli Marco e Silvia, ha basato la sua produzione sulla quali-
tà, diversificando quanto più possibile l’offerta delle taglie, e infatti tra le varietà coltivate c’è la più grande delle Bromelie commercializzate, la Vriesea Splendide, che messa a coltura in un vaso 18 cm raggiunge l’altezza di 120/140 centimetri.
ALTA FLESSIBILITÀ Le altre varietà sono nei vasi 14 e 12 cm, fino ad arrivare alle più piccole nel vaso 9 cm e alle mignon nel vaso 6 cm, come la Guzmania Theresa per la quale la Flora Artistica ha l’esclusiva
per l’Italia. Molto interessante, inoltre, l’offerta di composizioni sia in vaso o ciotola di plastica, sia in ceramica o personalizzate a seconda delle necessità del punto vendita con la maggiore flessibilità possibile e con un occhio di riguardo alle tendenze. Tra le nuove proposte, i ciondoli verdi, gioielli naturali incastonati con sfiziose miniature di bromelia, e i quadri vegetali, che, grazie alle Bromeliaceae, acquisiscono vivacità di colori, modernità e considerevole durata oltre che praticità di manutenzione.
• Il genere Guzmania diffuso più di tutti a livello commerciale • 50 anni di attività di Flora Artistica • Sede a Montichiari di Brescia • Informazioni allo 030 961716
GLI ALTRI GENERI • Aechmea
• Cryptanthus • Neoregelia • Nidularium • Vriesea • Tillandsia
Quadro vegetale.
Neoregelia italia
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Mercati / AZIENDE di FILIPPO TERRAGNI colloquio con RAFFAELE E CARLO PAGANO
PAGANOPIANTE
da collezione L’azienda pugliese punta sulla qualità e su soluzioni di grande effetto. Forte di un’esperienza pluriennale e prodotti riconosciuti dal mercato
Titolari di Paganopiante.
I BREVE
• Strategia commerciale per grandi eventi • Distributore esclusivo di bonsai e piante tropicali • Collezioni originali di vasi • Importanti certificazioni internazionali
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Oltrepassata la primavera, periodo noto alla floricoltura durante il quale a dominare il mercato per tre mesi sono quasi esclusivamente le fioriture mediterranee, adesso è il momento di dedicarsi ai grandi eventi; quelli che si stanno tenendo e quelli in programma per l'autunno. L'interesse dell'azienda Paganopiante (www.paganopiante.it) è volto totalmente su questi. Distributore esclusivo di bonsai e piante tropicali, con un’importante certificazione a tutela della qualità dei suoi prodot ti, l'azienda ha deciso di imprimere la sua impronta alle collezioni dedicate agli eventi, con una scelta ben fornita di vaserie di design. Ne abbiamo parlato con titolari, Raffaele e Carlo Pagano.
D. Cosa c’è alla base di questa scelta? R. “Questa è un'esclusiva dell'azienda Paganopiante che è stata la prima in Italia a offrire ai clienti u n'o pz i o n e d i vendita di questo tipo: bonsai di prima scelta, merito dell'esp erienza decennale a contatto con questa filiera e abbinamenti studiati nei minimi dettagli, per garantire una buona durata della pianta e un'estetica versatile”. D. Quali i punti di forza? R. “Ci distacchiamo di netto da quanto il mercato propone al momento, Paganopiante con le sue vaserie laccate, ondulate, tonde, a base quadrata, in bianco puro o in nero, non conosce dav vero mezze misure: qualità massima e riconoscibilità del marchio”. D. Ci faccia degli esempi. R. “La collezione, nominata ap punto Wedding Collection, è presentata dettagliatamente e quotidianamente sui social aziendali, aggiornati e monitorati con cadenza precisa. Così proprio come
accade durante i fastosi Fashion Show, tutte le varietà vengono proposte, ‘vestite’ dei vari modelli di vaseria”. D. Una delle ultime novità nella vaseria? R. “Per esempio la Oval chic, una vaseria a base tonda molto graziosa per le sue dimensioni. Molto richiesto è anche il vaso Square, con un vetro color latte. Ma ancora, ci sono le vaserie Lin, in cui le righe fanno da leitmotiv o il Mar, con delle ‘martellature’ molto eleganti tono su tono”. D. E per quanto riguarda le piante? R. “L'offerta è vastissima insomma, ma la qualità dei bonsai è inconfondibile. Parliamo di Bonsai Ginseng, Bonsai Carmona e bonsai mix, provenienti da tutte le zone del mondo”. D. E sul fronte delle certificazioni? R. “Paganopiante non si gloria di fantomatici e improbabili M ade in Italy, che non sono quasi mai garanzia di un pro dot to di buona qualità, ma può vantare fat tivamente cer tificazioni intern a z i o n a l i, c h e c i p e r m e t t o n o di co mm ercializ zare varietà di a l t i s sim a p ro v e ni e n z a. L'e s p e r ie n z a dim o s t ra c h e u n l a vo ro ben fat to e onesto, viene sempre rip agato”.
Piante ITALIANE MENO KILOMETRI
MENO STRESS
PIÙ QUALITÀ
Flormercati Soc. Coop. Agricola | Via Brescia, 126/A | 25018 Montichiari (Bs) Tel. +39 030 9981381 | Fax +39 030 9981409
Pepe verde di ARTURO CROCI
La vitalità delle nuove idee Regalo&Baratto in Agricoltura PUNTA A PROMUOVERE LA CULTURA DEL FIORE E DELLA FLORICOLTURA, COINVOLGENDO APPASSIONATI E NUOVI PARTNER. PER SOSTENERE IL SETTORE
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Marco Damele e Laura Pasi.
ARTURO CROCI Esperto del comparto florovivaistico e fondatore della rivista Flortecnica. Oggi è consulente per aziende e importanti manifestazioni del settore.
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l mondo dei fiori e delle piante è speciale e piace alla gente, spesso le persone che lavorano nel settore florovivaistico e del garden se lo dimenticano. A differenza di tanti altri comparti, i fiori e le piante hanno a che fare con la vita, con l’andamento stagionale ed è un mercato molto dinamico con infinite possibilità. Nei momenti di difficoltà, come quelli che stiamo passando, è essenziale ideare eventi che mantengano attuale il contatto con i consumatori. L’esempio e l’esperienza di Regalo&Baratto in Agricoltura può servire a dare utili idee agli operatori, stimolando così la creatività perché, dice Marco Damele “l’incontro fra florovivaismo, agricoltura e cultura in ogni ambito o circostanza non può che regalare buoni frutti”. Regalo&Baratto in Agricoltura - R&B, è un gruppo nato nel 2013 e operante in rete tramite Facebook, comprende quasi 6mila iscritti sparsi in tutta Italia ed è nato per volontà di Marco Damele dalla riviera di Ponente e di Laura Pasi dalla riviera di Levante. L’idea era di creare un luogo ideale di puro baratto in ambito floro-agricolo naturale biologico, ma presto si è sviluppata la richiesta dello scambio di suggerimenti, informazioni, e consigli tecnici di coltivazione, dando così vita a un portale di approfondimento sul territorio e l’agricoltura. Quindi, non solo condivisione di piante o semi, ma anche del proprio sapere, solo per il piacere di aiutare l’altro, per condividere e confrontare conoscenze ed esperimenti. Il gruppo R&B Agricoltura quest’anno ha voluto aprire una nuova luce in un teatro rimasto forse per troppo tempo poco illuminato, aumentando lo spazio alla cultura del territorio, all’ambiente, alla storia delle nostre radici e alla promozione delle risorse “made in terra”. In questo grande contenitore di idee e progetti negli ultimi mesi sono state organizzate diverse iniziative e mi piace segnalarvele. Nell’ordine: • Una mostra storica sulla floricoltura a Ventimiglia Alta. • Un Concorso di disegni e di fotografia per la salvaguardia della Valle Roya • Incontri periodici rivolti agli iscritti e simpatizzanti. • La realizzazione del libretto “Le Erbe della Salute”. Due scuole superiori della provincia, l’Istituto Professionale per la Floricoltura “D. Aicardi” di Sanremo e il Liceo Artistico di Imperia hanno lavorato per quasi due anni a un progetto comune di
educazione alla salute, svolgendo laboratori, stage aziendali e attività finalizzate alla creazione di un libretto divulgativo, che unendo lo studio delle biodiversità all’arte e alle tradizioni, potesse trasmettere ai coetanei lo stesso amore per la natura con il quale è stato realizzato vantando come padrino d’eccezione il botanico “giardiniere di Italo Calvino”, Libereso Guglielmi. • Con il patrocinio della Banca di Caraglio e di Regalo e Baratto in Agricoltura, sono state prodotte oltre 20 schede botaniche, decorate poi con acquerelli su modello degli antichi erbari. Il libretto contiene interventi di Sergio Abate e Gianfranco Trapani, incentrati sul concetto di benessere naturale, sul valore dei semi, sulla naturalità nei processi di crescita. • Sono state organizzate giornate dedicate alla presentazione di libri, allo scambio di semi e piante rare, riscoprendo e reintroducendo nei nostri terreni varietà perdute, come la cipolla egiziana. • Apertura a Carasco (GE) della prima “biblioteca dei semi R&B Agricoltura”, che si propone come un luogo di raccolta, scambio e comodato di semi. Dice Marco Damele responsabile di R&B Agricoltura “Si cerca in tutte le occasioni di (ri)portare la gente all’interno delle aziende agricole e florovivaistiche e di riuscire a lasciare il segno attraverso iniziative a forte impatto come i flash mob improvvisi di scambio di semi o ‘inventando’ l’AgriSelfie. Forse nessun mezzo espressivo meglio della fotografia è in grado di documentare la nostra storia e l’amore per l’agricoltura attraverso l’immagine e le immagini di floricoltori, vivaisti, agricoltori. È difficile al giorno d’oggi parlare di cultura, ancora di più se riferita alla floricoltura e all’agricoltura partendo dalle nostre origini. Viviamo subendo eventi televisivi che smontano questi concetti, basta guardare gli attuali programmi per renderci conto di quello che siamo diventati. Metafore della nostra vita dove l’audience vince sulla cultura, in questo caso, del cibo. Dove urlare e apparire rende popolari rappresentando una società che prova piacere anche dal punto di vista economico nell’escludere invece che promuovere. Non mi meraviglio più se poi tante forme di associazionismo oggi diventano un equivoco attorno alla questione della cosiddetta ‘non cultura’. Noi ce la stiamo mettendo tutta per creare un qualcosa di diverso, partendo dall’amore per i fiori e l’agricoltura, rimettendoci in gioco con l’umiltà costruttiva necessaria per aggregare amici e nuovi partner”
«È essenziale ideare eventi che mantengano attuale il contatto con i consumatori»
Grazie Marco and friends, auguri e come sempre… Viva la vita!
monge GreenUp.pdf
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11:00
LA NUOVA FIERA PROFESSIONALE
DEL FLOROVIVAISMO E DEL GARDEN
Fiera Milano Rho-Pero 25-27 Febbraio 2015
SETTORI ESPOSITIVI piante - fiori - tecnica - servizi - attrezzature - edilizia
www.myplantgarden.com -
(+39)
02 6889080