TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
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Anno MMXVI - Marzo 2016
PRIMO PIANO
Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
Christmasworld: per stimolare gli acquisti serve l’ambiente giusto
TENDENZE
I nuovi trend del garden center in mostra a Myplant & Garden
ANDAMENTI
Agrofarmaci; mercato in contrazione per l’incertezza delle norme
* L’UOMO IMPRENDITORE
VIRIDEA APRE IL NONO GARDEN
Fabio Rappo fonda Viridea nel 1997, dall’esperinza della Rappo SRL, società attiva del 1983 nel campo del giardinaggio professionale.
andamenti PIANTE E FIORI, GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI PAG.68
Buon Anno - Buona Qualità - Buona Primavera
Tutto in uno
Qualità, Contenuto, Immagini, Presentazione e Soddisfazione del cliente finale Floragard Vertriebs-GmbH Fon:+49 441 / 2092-197 Fax: +49 441 / 2092-103 sassi@floragard.de www.floragard.de
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Editoriale / QUESTO MESE
Serve una legge. Presto.
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itorna l’annoso problema relativo a quali sono, o dovrebbero essere, le merceologie ammesse per la vendita in un centro di giardinaggio inquadrato come azienda agricola; in realtà l’attenzione su questo argomento non è mai venuta meno, ma, ahimè, senza muovere nessun risultato concreto. Si tratta di una questione che il settore si trascina da tempo. Troppo tempo. Non voglio entrare nel dibattito “garden agricolo” o “garden commerciale”, è un tema che prende in esame molteplici fattori, difficile argomentarli in un semplice editoriale, mi limito semplicemente a riportare i fatti.
Lo scorso gennaio, il Consiglio di Stato si è espresso proprio su un caso di specie relativo a un garden emiliano che ha ampliato lo spazio commerciale riguardante la vendita di prodotti affini a quelli derivanti dall’attività principale, da 20 a poco più di 200 metri quadrati. Dopo circa tre anni di udienze, appelli e ricorsi (quindi tempo, costi e nervi saldi) è arrivata la sentenza definitiva, che ha visto riconoscere la vittoria al Comune nei confronti del garden. E la motivazione del Consiglio è stata esaustiva: “… Infatti, se ad un’azienda florovivaistica deve essere permessa la vendita dei propri prodotti e dei beni strettamente riconducibili alla sua attività, ciò non può comportare che la medesima si renda attiva nella vendita di prodotti che solamente in senso estremamente lato possono avvicinarsi al giardinaggio; dai barbecue carrellati ai vasi in ceramica, dalle padelle alle graticole, dai tavoli e sedie in vimini o in plastica alle case in legno prefabbricate ad uso deposito da giardino… Alla luce di quanto finora rilevato, risulta evidente che l’attività dell’appellante ha largamente trasmodato le possibilità commerciali connesse con l’attività imprenditoriale agricola…” Chiaro, no? E precisa ancora: “… Una diversa interpretazione avrebbe portato alla totale contraddizione con la destinazione agricola dell’area e ad una liberalizzazione dell’attività commerciale di un’impresa agricola non ammessa”. Conseguenza? Chiusura della superficie aggiuntiva e pagamento delle spese di giudizio e di quelle accessorie. Al di là del caso in sé, di sicuro questa sentenza determina, e determinerà, un precedente, che, in una situazione legislativa lasciata ancora tutta alla “libera interpretazione”, potrebbe trovare altre possibili applicazioni. Sarebbe meglio, molto meglio, non far passare altro ‘troppo tempo’ per la definizione di una legge quadro di riferimento, che servirà a tutti. In primo luogo, allo sviluppo del mercato. Tutto.
Ps. Sul prossimo numero, un ampio servizio-dibattito sull’argomento.
di FRANCESCO TOZZI FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE
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Editoriale / IL PENSIERO
ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
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I giardini sono terapeutici Le proprietà curative del gardening sono note, ma la nostra editorialista lo mostra nella sua esperienza diretta. E scopriamo che in Inghilterra il giardinaggio è proprio prescritto al posto delle medicine di ANNA PIUSSI
da anni, e ci sono accordi per cui i medici fanno la ondra, le nove di una mattina di dicemricetta di “otto ore in vivaio” - il paziente segue corsi bre. Apro le tende e a malapena si attedi semina, travaso, potatura, presso un vivaio affilianua il buio della camera. Fuori è il grigio to, anzichè assumere medicinali. I benefici sono stasolido di una normale mattina d’inverno ti dimostrati per una varietà di malattie e malesseri, cittadino. Pioviggina. A questa latitudidall’obesità alle cardiopatie, per non parlare della ne i giorni invernali sono corti e bui, ci vuole poco a depressione. cadere in depressione, anche solo per assenza di luce. S.A.D., Seasonal Affective Disorder, è una siner illustrare l’importanza del verde per la drome riconosciuta; va ancora peggio nei pasalute mentale e fisica potrei citare artiesi scandinavi, che lascio agli altri visitare coli e statistiche accademiche, o sempliced’inverno e sperimentare quello che può mente attingere alla mia wiki-anedottica. scatenare il buio continuo. Non sarei sopravvissuta dodici anni in Inghilterra senza il verde, ma quello che era un n Svezia tutti aspettano la interesse secondario è diventata la mia professione in neve come i bambini aspetPer informazioni una specie di conversione sulla via di Damasco. Non tano Babbo Natale, perchè e donazioni: era a Damasco, ma fuori Spello, in Umbria, che ho l’inverno è una tristezza www.fondazionemeyer.it avuto un brutto incidente a cavallo che mi ha mezza mortale di suolo scuro ed spappolata. Salvata per il rotto della cuffia dai medici alberi spogli. Dopo una nevicata il dell’ospedale di Foligno, quando mi sono risvegliasuolo riflette la luce come uno specta dall’anestesia, incapace anche solo di sollevare la chio, alleggerendo l’umore. In assenza testa, l’unica mia distrazione era di luce, gli scandinavi si guardare il profilo dell’albero fuori espongono a lampade spedalla finestra del reparto di Teraciali che imitano radiazioni solari, pia Intensiva, e seguire la danza i londinesi a shopping e alcool. Chi delle foglie. Intubata, immersa vuole restare sano di mente in un dolore che la morfina a maesce a camminare nei parchi, lapena smorzava, con vicini di letin campagna, o a lavorare in CONSIGLIA to che periodicamente morivano giardino. Le ricerche dimostrano o urlavano tutta la notte, fissavo che la natura ha un effetto benefico Ricordate nel vostro l’albero con vera sete, ne seguivo sulla salute, e il giardinaggio può garden i benefici effetti del l’ombra la notte, e per ogni inferservire più che gli antidepressivi, giardinaggio; create una rete miere avevo un nome di pianta: al punto che viene prescritto dai di contatti con le strutture Olmo, Ginestra, Corbezzolo. Spomedici. L’NHS, il servizio di sanità assistenziali per progetti ad stata in reparto, in una stanza teinglese, lo promuove ufficialmente hoc.
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tra con vista su un muro, l’ansia, la depressione e il dolore erano insopportabili, volevo strapparmi via tutti i tubicini e scappare, finchè mi hanno spostato di camera e ho rivisto dalla finestra il mio albero. Mi è tornata la voglia di vivere, sono calati ansia e dolore, e dopo un paio di settimane mi hanno dimessa. Il mio recupero è stato nel giardino di famiglia, sotto l’occhio di mia zia vivaista, e i primi passi li ho fatti, testardamente, per potare ad ombrello un lauro ceraso scomposto, sotto il quale sono stata sdraiata per altri due mesi di recupero. ornata in Inghilterra ho ricominciato gli studi per cambiare carriera, lasciando biblioteche e musei per i giardini. A distanza di diciannove anni, adesso che i giardini li progetto, rischio di dare per scontato il loro valore spirituale e salutare, ma di recente ho sperimentato di nuovo quanto è importante il verde in ospedale. Stavolta era per mio figlio Henry, che con un trauma cranico ci ha fatto passare tre giorni in osservazione all’ospedale Meyer di Firenze: uno degli ospedali pediatrici migliori d’Italia, pieno di luce, di opere d’arte, di aspetti ludici che lo rendono a misura di bambino. Si inserisce nel verde delle colline di Careggi attraverso un lungo corridoio vetrato che porta al padiglione principale, dove gli spazi di accoglienza sono dislocati attraverso alte strutture in vetro, e si è sempre al sole e in vista del giardino fuori. Ma quello che mi ha fatto più piacere è stato trovare, accanto alla bellissima ludoteca, una parte di giardino messa ad orto, con ortaggi ed erbe aromatiche coltivati in aiuole rialzate. l verde aiuta a guarire, perchè cresce e muta sempre, distrae dal dolore offrendo ogni giorno una nuova foglia, un fiore, un frutto, ospita uccelli e insetti, e fa sentire parte della natura anzichè della malattia. Come l’assistenza clown, le visite del cane in reparto, la presenza di una grande ludoteca con attività artistiche, l’orticello è una medicina complementare alle soluzioni chimiche e chirurgiche, fa parte di quello che rendono il Meyer una grandissima risorsa per i bambini di mezza Italia. I tempi dell’orto sono rapidissimi, rispetto a quelli degli alberi, e adatti a quei bambini che purtroppo devono passare tanto tempo in ospedale o tornarci spesso. I ravanelli seminati da uno di quei bambini in chemioterapia hanno tempo di germinare e maturare, marcando con la loro rapida crescita i tempi di recupero dei piccoli pazienti. A mio figlio è andata di lusso, ma quanto tempo ci passano altri genitori all’ospedale, e con che sofferenza? L’orticello è benefico anche per i familiari, più che una spirale di meditazione, che sembra essere il luogo comune dei giardini spirituali. Che puoi farci con una spirale se non passeggiarci col cellulare all’orecchio aggiornando i familiari, in cerchi sempre più claustrofobici? Invece, appena qualcuno è arrivato a darmi il cambio, l’Ortogiardino del Meyer mi ha fatto cacciare il malefico cellulare in tasca per accoccolarmi ad assisterlo, cavando erbacce fra ravanelli rigogliosi e fiere bietole, respirando liberamente per la prima volta.
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Flowers diary: la stagione ha inizio
Chiaramente la stagione per antonomasia per tutti gli addetti ai lavori floreali è la primavera. È per la primavera che si lavora mesi e mesi prima, si fanno previsioni, si organizzano le attività nei settori. Giocare d’anticipo è fondamentale, perché migliori saranno le premesse, migliori potranno essere i risultati. E questo è il momento del raccolto, anche e soprattutto per lo staff dell’azienda Auricchio. Un raccolto che si è rivelato fiorente, nel vero senso della parola. Partendo dalla lavandula che con il suo viola intenso e il suo aroma aspro ha inondato una distesa enorme come quella del campo aperto. Al suo fianco il cytisus, con le sue striature giallo intenso, è in pieno vigore e attualmente la varietà più richiesta. Ma, al loro fianco ci sono le varietà che faranno la loro comparsa sui carrelli nei prossimi mesi: fra queste senza dubbio la polygala e il solanum, due varietà in preparazione. Per ora si lavora a pieno ritmo con colori e corolle già disponibili e più vigorose che mai, grazie a un inverno mite. Sui social parallelamente va avanti un piccolo grande progetto fotografico “Spring places, i luoghi della primavera” che mira alla valorizzazione di questo lavoro fra i fiori. Lo scopo del progetto sarà quello di fotografare i tanti sprazzi di bellezza floreale che pure si aprono negli angoli aziendali e pubblicarli sulla pagina “Auricchio&sons”. I fiori del resto, sono un lavoro a tempo pieno.
www.auricchioesons.it
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N°158
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Marzo 2016
Som ma rio
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PRIMO PIANO COPERTINA
L’uomo imprenditore
colloquio con Fabio Rappo di Francesco Tozzi
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TREND
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20 FINANZA
40 FIERE
Facce da Myplant
di Marta Meggiolaro
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Factoring, l’alternativa possibile di Jessica Bertoni
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FIERE
Questione di atmosfera
EVENTI
Myplant, successo per l’evento dedicato ai garden di Francesco Tozzi
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di Marta Meggiolaro
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FIERE
Piccole fiere crescono
CUCINA
di Marta Meggiolaro
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Eccellenze in vetrina
COLLEZIONI
È l’era dei paradossi di Bianca Belfiore foto e testi di EFSA
sostiene
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ESTERE
Allons enfants! di Matteo Ragni
60 VASI
All’arrembaggio!
di Marta Meggiolaro
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VIVAIO
Bessica, esperienza centenaria
a cura della redazione
di Filippo Terragni
48 NOVITÀ
ESTERI
Le donne premiano le novità di Marta Meggiolaro
Le aromatiche Foo’d
ESTERI
Germania, verde in crescita
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di Filippo Terragni
Il centro del garden sei tu di Judith Bahener
TENDENZE
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VEGETALI
Inconfondibile lemon grass di Matteo Ragni
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AZIENDE
Messaggi dalle piante colloquio con Giuseppe Vino di Bianca Belfiore
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www.laboratorioverde.net / N° 158 - Marzo 2016
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi f.tozzi@laboratorioverde.net
consulente tecnico Matteo Ragni IN REDAZIONE
Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net
PROGETTO E GRAFICA
Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com
COLLABORATORI
Mauro Consilvio (fotografo), Jurg Burger, Arturo Croci, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Uberto Marni, Stefania Medetti, Gabriele Parimbelli (esperto in visual merchandising), Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo
PROMOZIONE E SVILUPPO
Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net
SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI
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Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net
STAMPA
All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE
MERCATI
68 PIANTE E FIORI Stelle di Natale, i consumi tengono di Paola Lauricella
ANDAMENTI
Italian confusion di Uberto Marni
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DIFESA
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GREENSHOP
Il meglio in primo piano
NEWS
Brevi dal mercato
BUSINESS VERDE
Una primula da toccare
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INFOGRAFICA
EDITORIALI
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ECONOMIA E GARDEN
QUESTO MESE
Serve una legge. Presto di Francesco Tozzi
I giardini sono terapeutici di Anna Piussi
Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n.64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.
di Matteo Ragni
Hobby a rischio
06 IL PENSIERO
Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 20120 Brebbia (VA)
Laboratorio
Economia circolare, opportunità per tutti
GREENUP TECNICHE
GreenUp è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice:
di Jessica Bertoni
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ASSOCIATA AD
e d i z io n i
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RUBRICHE
L’orto in dispensa di Jurg Burger
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verde
Flortecnica e vivaismo greenstyle businessverde.com Bio Agenda Bio Calendario
Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
ABBONAMENTO DA 6+1 NUMERI: 25,00 Euro
Greenshop / NOVITÀ IN GIARDINO UN ALLEATO NELL’ORTO
Valagro propone per gli hobby farmer ONE Orto, il nuovo fertilizzante granulare studiato per coltivare ortaggi e frutti sani e gustosi, facilitando l’autoproduzione casalinga di prodotti agricoli di qualità anche in città. Grazie alla sua nuova formula, svolge due azioni: fornisce tutti gli elementi e microelementi necessari per la crescita dei vegetali, e facilita l’assorbimento di questi nutrienti da parte della pianta.
FRESCO E DELICATO
SOFFIA SOFFIA
Ecco Windbörd il segnavento di Scheurich, un accessorio per balconi e giardini pensili. Aggiunge atmosfera visiva e brilla alla luce del sole. Che si tratti di una fioriera o una cassetta per il balcone, con Windbörd si potrà tenere sotto controllo la direzione del vento.
Il meglio in PRIMO PIANO Ecco una selezione di prodotti per arredare gli spazi verdi e la casa
Dokki Cotton è una fragranza Locherber Milano dal profumo fresco e delicato, quasi un anticipo di primavera, che unisce garbati sentori floreali a note cipriate. Bergamotto e Ylang ylang si fondono con petali di viola, gelsomino, iris, rosa bianca e fiori di cotone, per evolversi in un finale dolce di muschio bianco, vaniglia e legno di cedro. Nel linguaggio dei fiori, i fiori di cotone sono gemme delicate di cui avere particolare cura, proprio come dell’amore che lega due persone.
CALMA E ISPIRAZIONE Il Giardino Zen di Cactusmania è una composizione di piante grasse collocate in un piccolo giardino zen. I segni nella sabbia e la composizione così essenziale e armonica infondono pace ed equilibrio.
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Greenshop / NOVITÀ IN GIARDINO FORZA TRIPLICATA
I nuovi troncarami Fiskars PowerGear™ X sono tre volte più potenti rispetto ai tradizionali troncarami, grazie alla loro elevata ergonomia. Sono sicuri, grazie alle impugnature realizzate in SoftGrip, che offre una presa sicura e confortevole. La struttura in alluminio li rende leggeri, e duraturi. L’acciaio inox delle lame di precisione, rivestite in materiale antiaderente PTFE, riduce la frizione durante il taglio e impedisce che sporco e detriti si incastrino tra le lame.
IL BRICCHETTO PERFETTO
I nuovi bricchetti Weber sono naturali al 100% e si accendono in meno di 20 minuti e si mantengono incandescenti per oltre tre ore. Sono realizzati con tre elementi naturali e sostenibili: legno carbonizzato, acqua e amido al 100% vegetale che fa da collante e rende il bricchetto adatto alla cottura diretta, perché privo di prodotti chimici.
PIÙ FACILE IRRIGARE
Yoyo è il nuovo tubo retrattile di Fitt, utile per l’irrigazione del giardino che si allunga e si accorcia da solo. Leggero e compatto può essere utilizzato in diverse e molteplici situazioni. Ha vinto quest’anno in Francia il Women Label “Scelto dalle donne, per le donne” del Women Garden Executive Club.
PER UN MESSAGGIO INUSUALE
I FlowerCube contengono rose vere stabilizzate e profumate, racchiuse in un bellissimo cubo trasparente. Non hanno bisogno di acqua o luce, eppure sono vere. Disponibili in dieci colori, ognuno con il proprio significato: scegli quello che meglio ti rappresenta, oppure è un’idea per mandare un messaggio in modo insolito.
TUTTO IN UN BARATTOLO
Ortolino è una delle ultime novità di Verdemax si tratta di un kit pronto all’uso per coltivare gustose erbe aromatiche, che comprende il terriccio compatto in fibra di cocco e i semi ad alta germinabilità. Otto le possibilità di coltivazione: prezzemolo, basilico, erba cipollina, salvia menta piperita, melissa, origano, coriandolo.
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Denominazione di Origine Casalinga.
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Frutta e verdura li coltivi tu, sulla loro qualità garantisce One Orto. Grazie ai suoi microelementi ed estratti vegetali, One Orto è il concime concentrato n°1 per efficacia e rispetto dell’ambiente che garantisce alla frutta e verdura del tuo orto un gusto e una genuinità senza paragoni, con risultati visibili fin dalla prima applicazione. Ecco perché su quello che porti in tavola tu ci metti la passione e One Orto ci mette la firma.
*regolamento completo dell’iniziativa su www.onegiardinaggio.com; durata dal 1°Marzo al 30 Giugno
Primo Piano / COPERTINA
L’uomo imprenditore Fabio Rappo apre il nono punto vendita Viridea alle porte di Milano, all’interno di uno dei complessi commerciali più grandi d’Europa. Con lui ci siamo confrontati su garden e giardinaggio colloquio con FABIO RAPPO di FRANCESCO TOZZI
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gni volta che intervisto Fabio Rappo è una sorta di scoperta. Da una parte perché imparo ogni volta qualcosa di nuovo di questo settore, dall’altra perché mi trovo a confrontarmi con uno degli imprenditori più importanti del mercato, influenti e rappresentativi e ogni volta mi spiazza con la sua semplicità. Ho deciso di incontrarlo dopo la notizia dell’apertura di un nuovo punto vendita Viridea ad Arese, in provincia di Milano, che aprirà i battenti il prossimo 14 aprile. Si tratta del quarto garden sul bacino di Milano e del nono in totale. Il nuovo negozio si inserirà in uno dei parchi commerciali più grandi d’Europa, sorto nell’area ex Alfa Romeo e ospiterà complessivamente 230 negozi e 25 ristoranti, per un bacino d’utenza stimato di 13 milioni di consumatori. «Si tratta di una nuova esperienza anche per noi, perché abbiamo l’opportunità di approcciarsi con un format più snello, adatto per un indotto commerciale del genere, un esperimento insomma». Sarà replicabile, gli chiedo: «Dipende da come andrà questo prima progetto pilota. Non lo escludiamo a priori». Parliamo tanto di garden center, ma anche del mercato della costruzione e manutenzione dei giardini, perché è da questo settore che ha iniziato nel 1983, occupandosi di giardini condominiali, e oggi ha al suo attivo un’azienda di 100 dipendenti, con un fatturato in crescita (+20% tra il 2013 e il 2014), nonostante le serie difficoltà degli ultimi anni. Parla tanto, come se ci conoscessimo da anni, senza risparmiarsi in notizie e approfondimenti e senza mai sottovalutare l’importanza dell’aspetto umano (e della famiglia) nelle scelte lavorative e in quelle di tutti
IN BREVE
Viridea è il format italiano di garden center dedicato alle piante, alla casa e agli animali. Tre i settori di riferimento: Verde (piante e giardino), Casa & Decor e Animali. Tre macro aree presenti in ogni garden che offrono al visitatore una ricca e assortita gamma di prodotti per la cura del proprio giardino, della propria abitazione e del proprio animale da compagnia. Nata nel 1997 dall’esperienza della Rappo srl, società attiva dal 1983 nel campo del giardinaggio professionale, Viridea è concepita non solo come punto vendita, ma rappresenta una risposta originale all’esigenza di vivere in modo sempre più sano e naturale.
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Primo Piano / COPERTINA
i giorni. E così ci soffermiamo su diversi argomenti e l’intervista si prolunga per più di tre ore, ma non riporterò tutto. Come si è evoluto il settore della costruzione dei giardini negli ultimi anni? «Il settore si è trovato ad affrontare un periodo prolungato di serie difficoltà, che non è ancora finito. La crisi dell’edilizia ne è stata la causa principale, dalla quale non ne siamo ancora usciti». Tante aziende in questo periodo purtroppo hanno chiuso, quale il consiglio che si sente di dare? «In questo periodo di ridimensionamento del mercato e della marginalità è determinante ragionare sull’efficienza della propria azienda. Bisogna essere in grado di strutturarsi, di diminuire gli sprechi, così l’azienda sarà più solida».
Per ora
abbiamo
ancora
voglia e necessità di crescere.
Raggiungere un determinato
numero di
punti vendita ci
consentirà di essere più efficienti
Dove si concentra il vostro lavoro? «Il grosso tra Milano e il suo hinterland: facciamo tantissima manutenzione e non mancano anche cantieri di costruzione di giardini, anche se negli ultimi anni sono diminuiti». Il trend di fatturato? «Nonostante il periodo, tra il 2013 e il 2014 il nostro fatturato è aumentato del 20% e nel 2015 i volumi di lavoro sono migliorati. Certo, siamo stati bravi, ma soprattutto perché abbiamo ragionato in termini di efficienza aziendale, come le dicevo, e siamo riusciti a garantire continuità di lavoro, dove altre aziende risentivano della crisi».
Come si suddivide il vostro fatturato? «Per un 50% lavoriamo con il pubblico e il restante 50% con privati. Per quanto riguarda gli appalti pubblici nell’ultimo anno sembrerebbe che i volumi stiano migliorando, almeno per quanto riguarda il Comune di Milano, che negli ultimi 15 anni ha intrapreso una gestione virtuosa degli spazi verdi e la qualità dei lavori è aumentata. Il verde privato è tendenzialmente stabile e si registra ancora una buona marginalità». Expo? «Devo essere sincero, mi aspettavo molte più opportunità di lavoro da un evento di questa portata». Si uscirà da questa crisi? «Sì, di sicuro l’economia tornerà a crescere, anche se non come prima del 2007 e, purtroppo, lo Stato ha grandi responsabilità. Immagini soltanto l’annoso problema dell’eccesso di burocrazia: un freno a mano tirato per lo sviluppo del settore. Da imprenditore è una questione che mi irrita particolarmente». La mancata approvazione della proposta di Legge Susta? «Un’opportunità persa, sia per una possibile ripresa dei volumi, sia per far emergere il sommerso». Abbiamo un po’ d ivagato, veniamo a Viridea. Un altro garden su Milano? «I segnali che abbiamo ricevuto dal mercato negli ultimi anni ci hanno spinto ad affrontare con ottimismo questa nuova sfida. L’apertura del garden center di Arese ci garantisce una presenza più capillare nell’area
milanese e consentirà allo stesso tempo di raggiungere un bacino di utenza molto più esteso. Inoltre essere inseriti all’interno di un polo commerciale così ampio ci apre a nuovi stimoli e scenari di business differenti rispetto a quanto vissuto fino ad oggi. Siamo orgogliosi di tornare a fare sviluppo, perché crediamo sia l’unica strada che ci consente di migliorare l’efficienza complessiva dell’azienda e offrire occasioni di crescita ai colleghi più meritevoli». Quindi non si fermerà? «Per ora abbiamo ancora voglia e necessità di crescere. Raggiungere un determinato numero di punti vendita ci consentirà di essere più efficienti, naturalmente mercato e costo del denaro permettendo». E il periodo è favorevole? «Direi di sì, non è relativamente bello, ma abbastanza buono». Quanto sarà grande il Viridea di Arese? «Avrà una superficie di oltre 5.400 metri quadrati di vendita coperta, a cui se ne affiancano altri 1.200 dedicati al vivaio». Il percorso merceologico? «Il garden occuperà una posizione di grande visibilità in testa alla galleria commerciale e il percorso sarà simile a quello ormai consolidato negli altri punti vendita, incluso il reparto dedicato all’alimentazione biologica, già collaudato all’interno del punto vendita di Montebello della Battaglia». Siamo a nove, il prossimo? «Appena troviamo un bacino interessante e sul quale investire».
Quindi ci saranno altre aperture. «Sì, bisogna trovare il posto giusto e il momento giusto». Il progetto di Roma? «Mi piacerebbe molto aprire a Roma, quel bacino mi affascina e anche il fatturato che ne può derivare, ma per ora non sto facendo niente di concreto». Costruire un garden in prossimità di un centro commerciale è un vantaggio? «Direi che è un’opportunità da non sottovalutare. Con il garden di Collegno, dopo l’apertura di Ikea, abbiamo registrato un incremento di fatturato del 15%». I l Nat a le nel g a r de n è s e mpr e u n a merceologia su cui investire? «I numeri dicono di sì». L’introduzione di un ristorante all’interno del garden è ancora una richiesta attuale? «Direi più che attuale». Il garden center è sempre più un format multimerceologico, quanto paga questa scelta? «Credo sia la scelta ideale per creare punti vendita di forte attrazione, ma bisogna stare attenti a non uscire dal “concetto garden”, quindi è opportuno scegliere sempre merceologie inerenti o affini al giardinaggio e alla vita all’aria aperta. Noi stiamo sperimentando altri tipi di prodotti, a partire dall’alimentare biologico».
IL FATTURATO
Nel 2015 gli otto Viridea Garden Center hanno accolto complessivamente circa 5 milioni di visitatori registrando un fatturato pari a 56,9 milioni di euro, in crescita del +9% rispetto all’anno precedente, dato che ha confermato la posizione di spicco dell’azienda nel mercato italiano di riferimento. In occasione della nuova apertura sono state assunte 40 nuove figure, tra addetti e responsabili di reparto, che andranno ad affiancare gli attuali 400 dipendenti in organico.
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Primo Piano / TREND
Il centro del garden sei tu JUDITH BAENHER È una giornalista olandese, scrive di lifestyle per alcune riviste ed è l’autrice del libro “Het PLantenlab”.
SOCIAL INSPIRATION Conosci Pinterest? A me piace molto. Puoi fare delle pinboard per collezionare ogni sorta di immagine e puoi cercare in quelle degli altri per ispirarti. Anche Instagram è un buon social per cercare ispirazione.
La tua passione è la prima ispirazione per chi verrà da te.
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Partendo dalla merceologia per arrivare alla comunicazione, ogni gruppo di acquirenti ha esigenze specifiche. Che vogliono una risposta. Ma la prima ispirazione è sempre il contatto personale di JUDITH BAHENER
crivo per i giornali, lavoro con i produttori di piante, e ho clienti come il Flower Council e Flora Holland. Questo significa che devo continuamente cambiare il targetgroup dei consumatori, perché ogni magazine e ogni cliente ha un gruppo di consumatori differente a cui rivolgersi. Così spesso devo accertarmi di sapere bene con chi sto parlando. Perché se sai questo, sai anche cosa vuole e come parlarci. Una volta che conosci il tuo targetgroup, devi accertarti di sapere cosa vogliono le persone che ne fanno parte, dove vivono, come raggiungono le informazioni che desiderano, la loro età, quanto spendono e per cosa… Tutto questo è utile per capire come rivolgerti a loro. E per proporgli l’offerta giusta.
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FAI LE DOMANDE GIUSTE
terrogarti, guarda cosa accade, incontra i tuoi clienti. Fai in modo di conoscerli e analizzali. Osserva il loro comportamento: cosa comprano, quanto comprano, se acquistano piante o mobili o accessori, che domande hanno, quando vengono in negozio. A questo punto potrai disegnarne il profilo. E una volta identificati i diversi profili, dai loro dei nomi: ecco i tuoi targetgroup, che ti permetteranno di lavorare più facilmente. Vivono in appartamento o in un’area con grandi case e grandi giardini? Come vivono, che professione svolgono, cosa fanno nel tempo libero? Quanto investono nel giardinaggio? Penso che molte di queste domande possono avere una risposta, se conosci i tuoi clienti. Basta fare attenzione a cosa comprano e a quanto spendono. Stai in negozio ogni giorno e guarda cosa fa la gente e cosa compra, parla con loro. Queste sono le informazioni che raccoglierai.
trend, per come li conosciamo nel mondo del gardening, non si sviluppano così velocemente ECCO UN ESEMPIO come i trend di altri settori, per esempio nella va ha 25 anni, ha appena finito di studiamoda, ma ci sono. E sono complessi. Non c’è re e ha un lavoro a tempo pieno. Dopo il solo il tempo a influenzare il modo di fare giarlavoro le piace vedere gli amici in città o dinaggio, ma anche i colori, gli stili e i materiali che stare sul suo terrazzo per mangiare fuousiamo per i mobili e gli accessori. Soprattutto, sono ri. Sta per trasferirsi in un appartamenmolto importanti le nuove varietà di piante, e to con il suo ragazzo: anche lui lavora cinque giorni sono queste a fare il trend. I a settimana e ama le grigliate con trend descrivono gli stili che sodgli amici. Vivranno in un appartadisfano la domanda dei consumamento al terzo piano. Hanno una tori. Alcuni possono non piacerti, macchina di piccole dimensioni. oppure possono non piacere ai tuoi Se sai dove vive Eva, è saggio clienti, ecco perché devi conoscerli venderle vasi leggeri e pianbene. Chi pensi che siano i tuoi te che possano crescere su CONSIGLIA clienti? Se sei in grado di realizzaun balcone soggetto a folate re un profilo di chi frequenta il tuo di vento. Questa lista di piante Prova a realizzare spazi di punto vendita, allora puoi inserirvi si può trovare anche sul tuo sito o relax per i tuoi clienti, magari i trend giusti per le loro esigenze. sulla tua pagina facebook. Qui Eva un gazebo in mezzo agli Tutte le informazioni sono dispopuò vedere tutte le piante, scegliere alberi. Lascia qualche rivista a nibili nel tuo negozio. Prova a inquelle che le piacciono e comprarle disposizione per ispirarsi.
E
nel tuo garden center. Dato che ha una macchina, ma piccola, puoi considerare l’ipotesi di provvedere al servizio di trasporto e consegna al terzo piano. Eva ha una vita molto impegnata, quindi non ha tempo di innaffiare le piante ogni giorno. Sarà utile venderle un sistema di irrigazione automatico. Avrà bisogno anche di un piccolo bbq di buona qualità e di mobili confortevoli ma non troppo grandi.
S
IL GARDEN È PERSONALE
e sai chi sono i tuoi clienti, e hai fatto il profilo dei tuoi targetgroup, puoi anche ideare un metodo per approcciarli. Prova a rispondere a queste domande. Da dove traggono la loro ispirazione? Nel punto vendita (gli over 50), in internet, in pinterest, in facebook? E dove cercano informazioni? Nel punto vendita o in internet? Qual è il loro scopo quando vengono a visitare il vostro punto vendita? Noi sappiamo che il targetgroup degli over 50 ha già qualche conoscenza del mondo delle piante e dei fiori, che amano venire in negozio per avere informazioni sulle piante, sulla nutrizione, sulla qualità. Per loro, i tuoi impiegati devono essere ben informati e avere una buona educazione. Gli over 50 cercano nel garden
center anche la giusta ispirazione. Quale vaso sta bene con questa pianta e dove posso metterlo? Su un tavolo o in bagno? Realizza degli angoli che presentino queste possibilità in modo gustoso e trendy, oppure usa delle belle foto. Se non puoi farlo da te, assumi uno stylist. Le persone più giovani sono solite cercare in internet l’ispirazione giusta, le informazioni e la qualità al miglior prezzo. Anche nel garden center vogliono trovare ispirazione e begli allestimenti, ma più come una ricognizione, deve essere un’esperienza. Devi essere sicuro che i tuoi clienti si sentano i benvenuti nel tuo store. Deve essere un luogo personale. Io suggerirei di essere lì, o che almeno i tuoi impiegati siano sempre disponibili a conoscere le persone che entrano nel garden center. Entrare nel tuo negozio deve essere una bella esperienza, non qualcosa che semplicemente “è da fare”. Quindi fateli sentire coccolati e accolti, e più a lungo resteranno, più contenti saranno, più compreranno. Conclusione: se sai chi sono i tuoi clienti, sai cosa vogliono. Puoi scegliere cosa vendere, scegliere come comunicare e rendere l’esperienza di chi entra nel tuo punto vendita bella e completa. E qualunque cosa tu faccia, credi in quello che fai. La tua passione sarà la prima ispirazione per chi verrà da te.
IDENTIFICA UN TARGET GROUP • Quanti anni ha? • Dove vive? • Che professione fa? • Quanto investe nel gardening?
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Primo Piano / FINANZA
Factoring,
l’alternativa possibile L’opportunità per fare liquidità e snellire la gestione crediti, una risposta concreta alla stretta creditizia del sistema bancario. Queste le linee generali di JESSICA BERTONI
IN BREVE • 80% dei prestiti erogati dalle banche è destinato alle grandi imprese a discapito delle piccole attività • Le PMI generalmente si dimostrano più affidabili • Il mercato italiano del factoring è in crescita • Per le PMI è un metodo competitivo
I TIPI DI FACTORING • Pro Solvendo • Pro Soluto • Maturity Factoring Le commissioni, costi e rischi dell’operazione dipendono dalla tipologia
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L’
accesso al credito è un tema che riguarda da vicino il sistema Italia, il cui tessuto produttivo è composto da piccole e micro imprese che, troppo e sempre più spesso, trovano difficoltà nel comunicare con il sistema bancario tradizionale. Ottenere risorse economiche per promuovere investimenti, favorire la crescita e la competitività anche fuori dai confini nazionali è un percorso in salita per la maggior parte delle piccole e medie imprese. La stretta creditizia riguarda non solo i prestiti bancari ma anche il supporto concesso dai Confidi e dalle Banche di Credito Cooperativo.
NUOVE SOLUZIONI PER IMPRESE VIRTUOSE
La domanda di credito delle aziende è comunque in aumento. Ma il dato triste è che quasi l’80% dei prestiti erogati dalle banche è destinato alle grandi imprese a discapito delle piccole attività, le stesse che generalmente si dimostrano più affidabili. A rappresentare un’ancora di salvezza per le PMI sono altri canali di finanziamento rispetto alla tradizionale procedura bancaria, soluzioni in grado di valorizzare le imprese virtuose che lavorano assiduamente e che vantano un portafoglio crediti di qualità. Una risorsa determinante per permettere alle imprese di ottenere liquidità è il factoring, strumento basato sulla cessione dei crediti commerciali da parte dell’impresa che ottiene in cambio risorse finanziarie immediate. Nelle PMI cresce progressivamente la consapevolezza dei vantaggi di questa opportunità, legati non solo all’accesso al credito ma anche alla soluzione delle criticità inerenti la mancata riscossione dei crediti e l’incertezza dei tempi di pagamento: basti pensare che il mercato italiano del factoring nei primi tre mesi del 2015 si è caratterizzato per una sensibile crescita pari al +4,58% (come si evince dai dati di Assifact, l’Associazione italiana per il factoring).
DIVERSE LE TIPOLOGIE
Esistono diversi tipi di factoring. Qui un elenco sintetico delle possibilità, a cui segue anche la spiegazione dei rischi.
FACTORING PRO SOLVENDO
Operazione di factoring con rischio del Fornitore di mancato o parziale pagamento dei debitori ceduti. L’acquisto dei crediti è comunicato ai debitori ceduti. Il fornitore e la società di factoring possono decidere tuttavia di non comunicare la cessione ai Debitori ceduti. L’utilizzo di questo servizio permette al Fornitore di ridurre i costi interni di gestione dei propri crediti commerciali e di disporre di una fonte di finanziamento.
• Rischi a carico del fornitore
Se i Debitori ceduti non pagano, il Fornitore deve restituire alla Società di Factoring le somme anticipate quale corrispettivo dei crediti ceduti, oltre agli interessi, spese e commissioni concordate.
FACTORING PRO SOLUTO
Operazione di factoring con rischio della società di factoring del mancato o parziale pagamento dei debitori ceduti unicamente dovuto ad insolvenza, nei limiti di quanto concordato con il fornitore per ciascun debitore (Plafond). L’acquisto dei crediti è comunicato ai debitori ceduti. Il fornitore e la società di factoring possono decidere tuttavia di non comunicare la cessione ai debitori ceduti. L’utilizzo di questo servizio permette al fornitore di ridurre i costi interni di gestione dei propri crediti commerciali, di ottenere dalla società di factoring la garanzia del pagamento e di disporre di una fonte di finanziamento.
• Rischi a carico del fornitore
Il fornitore garantisce l’esistenza dei crediti ceduti e la possibilità in capo alla società di factoring di incassare alla scadenza tali crediti e si fa carico di eventuali contestazioni del debitore ceduto.
MATURITY FACTORING
Operazione di factoring che prevede il pagamento del corrispettivo a una data fissata di comune accordo tra il fornitore e la società di factoring. La data può coincidere con le scadenze dei crediti ceduti oppure essere successiva. Il Maturity Factoring può essere Pro Soluto o Pro Solvendo. L’utilizzo di questo servizio permette al fornitore di ridurre i costi interni di gestione dei propri crediti commerciali, di programmare i flussi relativi agli incassi, di ottenere in caso di Pro Soluto dalla società di factoring la garanzia del pagamento e di disporre di una fonte di finanziamento.
• Rischi a carico del fornitore
Il fornitore garantisce l’esistenza dei crediti ceduti e la possibilità in capo alla società di factoring di incassare tali crediti facendosi carico di eventuali contestazioni del debitore ceduto. In caso di Pro Solvendo, se i debitori ceduti non pagano, il fornitore deve restituire alla società di factoring le somme anticipate quale corrispettivo dei crediti ceduti, oltre agli interessi, spese e commissioni concordate Le commissioni ed i costi reali dell'operazione dipendono LA DEFINIZIONE for temente d a l la strumento basato sulla cessione tipologia che si dedei crediti commerciali da parte cide di attuare. dell’impresa che ottiene in cambio risorse finanziarie immediate La scelta di affidare la gestione dei crediti a un operatore specializzato rappresenta in ogni caso, un valido vantaggio economico e competitivo per le aziende di piccole dimensioni.
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Primo Piano / FIERE
Questione di
atmosfera
SAVE THE DATE Christmasworld 2017 sarà dal 27 al 31 gennaio
In alto. Una delle quattro moodboard presentate al Trend Show. Lo slogan del Natale 2016 è “Creare atmosfere”.
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Questo emerge dall’ultima edizione di Christmasworld: luci e decorazioni creano l’ambiente giusto anche nei punti vendita, per stimolare gli acquisti. Nuovi protagonisti: piante e fiori freschi di MARTA MEGGIOLARO
A
nche quest’anno ho potuto partecipare capire la direzione del mercato, dei trend, e adeguare di conseguenza il proprio punto vendita, è sempre più a Christmasworld, la famosa fiera che chiaro: quest’anno i visitatori sono stati più di si tiene in gennaio a Francoforte: dalle grandi installazioni di luci fino alla più 37mila, provenienti da 114 nazioni, con un aumento rispetto alla scorsa edizione del 3,5%. Le piccola palla decorativa in vetro, è intevisite internazionali sono state il 58%, circa 16mila i ressante osservare come cambia l’offerta di un mercavisitatori tedeschi contro 21mila dall’estero, ed è queto particolare come quello delle festività, in cui tutto sto secondo gruppo ad essere cresciuto di più: 2,9% sommato si tratta di rinnovare qualcosa che ha il è l’aumento di visitatori dalla suo punto di forza nell’essere Germania, mentre da fuori i tradizionale. Emozioni e sentivisitatori sono cresciuti del menti sono le chiavi per compren3,9%. I paesi più rappresentati dere il fascino delle ricorrenze, e il messaggio degli esperti di Christsono stati Italia, Francia, Spagna e Portogallo, il che fa ben masworld quest’anno è stato chiaCONSIGLIA sperare in una ripresa dei mercati ro: queste sono le corde da toccare quando si tratta di vendere. del sud Europa. Molti i visitatori Il reparto Natale deve dare provenienti da oltreoceano, sol’illusione di immaginarsi in un prattutto da Argentina, Australia, NUMERI IN CRESCITA altro mondo composto dagli Giappone e Sud Africa. Ma molti Che la fiera di Francoforte sia il elementi che si trovano in altri mercati sono stati rappresenposto giusto per gli acquisti e per vendita.
tati in modo più marcato quest’anno: Cina, Irlanda, Romania, Ucraina, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Malta, Armenia, Serbia e Macedonia, oltre a Belarus, Cile e Perù. Stessi dati incoraggianti provengono dagli espositori: 966, provenienti da 45 paesi, presenti con le loro novità e i loro prodotti di punta. Gli espositori si sono dichiarati soddisfatti della fiera e degli ordini conclusi. Un accento particolare va dato al fatto che per il 78% la qualità dei visitatori è stata alta e che la maggior parte è stata propensa a effettuare ordini durante la fiera. Ottimo anche il riscontro del sondaggio svolto fra i visitatori: il 95% dichiara infatti di aver raggiunto il proprio obiettivo durante l’esposizione. Christmasworld si conferma una forza trainante nel settore delle decorazioni stagionali.
NUOVO IMPULSO PER I FIORI FRESCHI
Sarà sempre più importante per il retail presentare e posizionare i prodotti in modo adeguato, perché la questione sarà, sempre di più, emozionare gli acquirenti e suscitare così il desiderio di acquistare qualcosa, per portarsi a casa quell’emozione. La galleria presenta questo concetto con il “Christmas Trend Show” e lo show “Design by modern nature”. La novità di quest’anno è stato l’uso, davvero imponente, di piante e fiori: per avere un’idea delle dimensioni, nell’installazione “design by modern
nature” si parla di 25mila fiori freschi e più di duemila piante. Una scelta che ha impegnato 42 designer e fioristi per dieci giorni, con giornate di lavoro da dieci ore, e che ha comportato un grande investimento anche in termini di mantenimento dello show per tutta la durata della fiera, a cui hanno partecipato anche le aziende produttrici che esponevano in galleria al piano 0. Uno dei creatori dello show ha spiegato così la scelta: «Il nostro obiettivo non è vendere un singolo prodotto. Noi vogliamo creare un’atmosfera speciale, mettere in mostra un lifestyle, che metta i visitatori nello spirito giusto per acquistare. Tutto deve essere grande, nuovo, innovativo. Più il set è teatrale e stupefacente, più si vende, più alto è il fatturato». Personalmente ho trovato “Design by modern nature” opulento, grandioso: se lo scopo era stupire, ha stupito. Organizzato come una casa, in cui ogni ambiente era completamente riempito di piante e fiori. Imponenti colonne di fiori e accostamenti di colori inusuali – molto bronzo e molto arancione insieme al bianco e al marrone facevano quasi perdere il riferi-
Sopra. L’attenzione alla sostenibilità e al riciclo è sempre più grande e si declina anche in arredi per la tavola natalizia ecofriendly. Sotto. Bronzo, glitter e molti rimandi al fiabesco nell’esposizione “Design by modern nature”. Perché stupire i clienti significa coinvolgerli e invogliare alla spesa.
CHRISTMAS STAR, IL VINCITORE
La giuria ha valutato secondo questi criteri: design, produzione sostenibile, raffinatezza del manufatto e originalità. Il premio è stato assegnato alle palle per l’albero di Natale fatte in materiale organico di Wambui Design.
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Primo Piano / FIERE
LA FIERA IN NUMERI • 37mila visitatori • Provenienti da 114 nazioni • +3,5% rispetto all’edizione 2015 • Visite internazionali sono state il 58%, • Circa 16mila i visitatori tedeschi • Circa 21mila visitatori dall’estero • I paesi più rappresentati sono stati Italia, Francia, Spagna e Portogallo, • Espositori: 966 • Espositori provenienti da 45 paesi
mento dello spazio chiuso, per sentirsi completamente immersi in un bosco incantato, impressione rinforzata dalle migliaia di piccoli animali (gufi, volpi, scoiattoli e cervi) che occhieggiavano da ogni parete e da ogni angolo. È chiaro che per un punto vendita è impossibile replicare un lavoro di tale portata, che ha puntato sull’esagerazione estrema, ma il suggerimento che il duo olandese di 2designz ha dato è valido: usare le decorazioni, creare dei set, creare per i propri clienti l’illusione di trovarsi immersi in un altro mondo composto da ciò che poi troveranno in vendita. Forse è vero che limitarsi all’esposizione delle palle di Natale in fila non basta più. E poi, tutto quello che è stato messo in piedi quest’anno era funzionale al lancio della grande novità del 2017. Christmasworld infatti dedicherà un padiglione al segmento del florovivaismo. In pratica, accanto alle tre fiere già forti – Christmasworld, Paperworld e Creativeworld – dall’anno prossimo ci sarà Floradecora. Uno spazio nuovo, pensato secondo canoni nuovi che lo distinguano da tutte le altre fiere di settore (e in particolare da Essen, mi viene da dire), in cui i visitatori potranno effettuare il loro ordine di piante e fiori.
I TREND STIMOLANO IL BUSINESS
Ciò che emerge con forza dal vasto programma di incontri è che le relazioni umane e le emozioni danno impulsi positivi al mercato. Il punto è aiutare il punto di vendita convenzionale, affinchè il cliente si senta più a casa sua entrando in negozio che facendo acquisti in internet dal suo divano. In altre parole, lo scopo è il valore aggiunto: divertimento, emozioni e relazioni. Ma questo non può accadere senza una connessione intelligente con il mondo digitale, che è il principale canale di informazioni usato anche dalla maggior parte dei consumatori. Il vantaggio del settore decorativo è che difficilmente se ne trova
LA NOVITÀ 2017
Il progetto per Floradecora prevede l’esposizione dei fiori raggruppati per tipologia, per un confronto immediato; il cartello a fianco riporta i dati dell’azienda produttrice da cui effettuare l’ordine.
Dettagli che fanno la differenza, come piccoli animali in legno che evocano subito paesaggi boschivi e romantici.
uno che con più facilità sa suscitare emozioni. Il punto è solo fare buon uso dei propri strumenti. Una delle tendenze che si stanno imponendo è quella della vita outdoor, conseguenza della crescenza urbanizzazione: la gente sente sempre di più il bisogno di esperienze naturali. I mobili da esterno sono veri e propri salotti, i salotti all’interno si riempiono di fiori e piante; la digitalizzazione ha fatto riscoprire il piacere di scrivere a mano, di fare a maglia, di avere esperienze sensoriali. Tutto questo a Christmasworld si è tradotto nella presentazione del Trend Show. Il motto quest’anno era “creare atmosfere”, e i trend presentati per il prossimo Natale sono stati chiamati “laboratori surreali”, “tesori boho”, “quiete armonie”, e “possibilità di gioco”. Se nel primo caso sono i giochi di trasparenze, luce e brillantezza a essere messi in risalto, nel secondo si ripropone un mood anni ’70 con attenzione ai materiali naturali; la natura, pulita, disadorna ed elegantissima è il tema del terzo trend, mentre il quarto gioca a mischiare tradizione con non-convenzionale. Tutti elementi che dovremo tenere in mente quando allestiremo il nostro reparto Natale. Parola d’ordine: non vendiamo un prodotto, vendiamo uno stile di vita.
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Foto: Mauro Consilvio
Grafica: Francesco Fedelfio
Primo Piano / ESTERI
Germania,
verde in crescita È un prodotto di lusso, ma che crea benessere. Una consapevolezza che ha salvato i garden center tedeschi dalla crisi. E grazie ai nuovi trend, l’evoluzione continua colloquio con PETER BOTZ di MARTA MEGGIOLARO
«La nostra associazione raccoglie duecento membri; di questi cento fanno parte di un panel con cui monitoriamo l’andamento delle vendite. Si registra un aumento del 1,7% nelle vendite, ma allo stesso tempo abbiamo avuto una diminuzione di consumatori del 1,7%. Questo significa che i clienti sono meno, ma spendono di più. Inoltre la frequenza dei consumatori è scesa del 5%». Stanno aprendo nuovi garden? «I garden dell’associazione VDG sono privati, non fanno parte di catene. I membri crescono del 5% ogni anno e si stanno aprendo nuovi punti vendita. Ogni anno però il 2-3% dei garden chiude: generalmente perché non sono stati in grado di rinnovarsi, raramente perché falliscono».
Peter Botz, il direttore dell’Associazione Nazionale dei garden center tedeschi.
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urante Christmasworld, la fiera di Francoforte dedicata al Natale e in generale alle decorazioni per le festività, ho potuto intervistare Peter Botz, il direttore di VDG, l’Associazione Nazionale dei garden center tedeschi. L’associazione ha una lunga storia alle spalle, ed è molto forte, raccoglie moltissimi dei garden center indipendenti presenti sul territorio. Il Natale è uno dei loro cavalli di battaglia. Tanto che esiste un concorso nazionale per l’allestimento più bello, i cui vincitori vengono proclamati e premiati durante la fiera. Ho approfittato della sua presenza per rivolgergli qualche domanda a proposito della situazione dei garden tedeschi, e per capire se e quanto la loro situazione sia differente dalla nostra. Come sta evolvendo il canale dei punti vendita?
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La crisi ha toccato il consumo di piante e fiori? «Il mercato tedesco adesso non è in crisi, è cresciuto del 3%. Gran parte della crescita è nel mercato online, ma i garden si piazzano bene. Piante e fiori si vendono bene. Ma sono vendute anche nei supermercati, e chi compra lì non va nei garden. Invece chi va nei garden center compra di più e spende di più. Piante e fiori sono prodotti “di lusso”, ma durante la crisi i garden sono rimasti abbastanza stabili perché i clienti in Germania pensano che fiori e piante siano un prodotto che rende la vita migliore. Il nuovo trend è l’orto: i giovani comprano molto per l’orto invece che fiori. Vengono nei garden con questa domanda e comprano molto: è una buona opportunità». Quanto pesa il settore piante e fiori nei centri di giardinaggio tedeschi? «Se parliamo di incidenza sul fatturato, i fiori recisi sono circa il 5% del fatturato, le piante il 50-60%, le
piante verdi il 5-10%. Sta prendendo spazio il reparto food, che adesso è circa sul 7%». Quanto pesano le novità? Funzionano, o la clientela è attaccata alla tradizione? «Ci sono molte novità ogni anno, e i clienti a volte sono un po’ confusi. Si lavora molto adesso su come presentarle, anche perché 1 su 100 resta poi nei garden, cioè: se poniamo che ogni anno arrivano 30 varietà nuove, negli anni successivi di quelle novità saranno rimaste come merce stabile del garden solo tre varietà, quelle che i clienti continuano a cercare. Un altro trend del periodo è che le novità sono le tradizioni: i ricordi. Non si vuole il pomodoro comune, si preferisce il pomodoro che coltivava il nonno quando ero piccolo e di cui ricordo l’odore e il sapore». Cosa pensa di Floradecora, la nuova fiera che partirà l’anno prossimo? «È un’idea fantastica, aspettavamo da tempo qualcosa del genere. Sarà un nuovo modo di vendere e abbiamo voglia come garden di esserci e di trovare nuove ispirazioni per il nostro mercato. In questo senso la
galleria 0, che quest’anno combinava fiori freschi e vasi e decorazioni, è stata utilissima, perché suggeriva già le giuste consociazioni e combinazioni. Questo è ciò che come associazione vogliamo per i nostri membri. Non tutti hanno questa visione, ma questo è il futuro. I gardenisti devono venire qui, questo sarà il loro show».
LE PERCENTUALI DI VENDITA
14,5
1,5% Fitosanitario 14,5% Decor
7% Catering
55% Piante e fiori
6% Mobili
2% Sementi9e bulbi
5% Terricci e fertilizzanti
News / BREVI DAL MERCATO
LOROPETALUM, CHIAREZZA SUI BREVETTI Vakplant BV di Boskoop è un’azienda olandese detentrice di diritti di brevetto vegetali sanciti dalla normativa dell’Unione Europea. L’assortimento di Vakplant BV comprende più di 150 varietà, incluse piante ben conosciute, come Amelanchier alnifolia ‘Obelisk’ (EU 6638), Berberis thunbergii ‘Admiration’ (EU 19538), Buddleja ‘Blue Chip’ (EU 33390), Hydrangea arborescens ‘Abetwo’ STRONG ANNABELLE (EU 32494) e Loropetalum ‘Pearl’ Black Pearl (EU 31012). In relazione al Loropetalum ‘Pearl’ Black Pearl (EU 31012), Vakplant BV ricorda che l’Italia applica le leggi dell’UE e, come tale, riconosce i diritti di brevetto vegetali ottenuto in Italia per questa varietà nel 2011. Di conseguenza, ricorda ancora l’azienda, è illegale propagare questa varietà senza possederne la relativa licenza. Inoltre ciascun venditore di una varietà protetta da brevetto deve verificare e documentare che il proprio fornitore abbia pagato i diritti di licenza, attraverso il pagamento dei brevetti in fattura. Tale documentazione deve essere messa a disposizione di Valkplant qualora venga richiesta. A oggi – sempre secondo l’azienda olandese – solo tre coltivatori italiani detengono le licenze da Valkplant per la riproduzione: Vivai Piante Vignoli (Pistoia), Vivai Nord (Lurago d’Erba, Como) e Vivai Brambilla (Olgiate Molgora, Lecco).
IN MINIATURA La nuova tendenza dei giardini è in miniatura. Così piante e vasi prendono una nuova forma, animati da mobiletti, attrezzini e fiori che trovano spazio in un nuovo mondo garden. Qui i prodotti Edelman sono ospitati tra le piante di Dianthus di Floricoltura Billo, e il gioco è fatto!
APRE A BOLZANO ORCHIDEEN WELT Un mondo di orchidee alla base delle Alpi. Solo un viaggiatore e sognatore può aver avuto questa idea: Valt Raffeiner. A marzo si inaugura a Gargazzone il primo parco botanico dedicato alle orchidee. Una serra di seimila metri quadrati che ospiterà un ambiente didattico ma anche onirico, per avvicinare il mondo degli appassionati di verde alle orchidee. Il risultato è un bella serra-parco, a tratti foresta a tratti parco dei divertimenti. Molto belli gli spazi per i bambini: all’ingresso una play room dove possono divertirsi mentre i genitori si rifocillano, e all’interno del parco molti spunti, giochi e liane dove lasciarli liberi di fare la loro esperienza di orchidee. Comunicare, trasmettere, incoraggiare il passaggio culturale da una specie, la Phalenopsis, ad un mondo di specie ricco di meraviglie e di novità. E ben inserito nei circuiti altoatesini del turismo moderno, attento al bello, alla natura, allo sport e alle produzioni originali. Mondo Orchidea Raffeiner è un’esperienza multisensoriale adatta a tutti. www.raffeiner.net
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News / BREVI DAL MERCATO NANI DA GIARDINO. TRA KITSCH E CULT C’è chi li ama e chi li detesta, chi li colleziona e chi li considera pura paccottiglia: i nani da giardino sono così, non ammettono vie di mezzo. Tradizionale simbolo di un certo gusto piccolo-borghese, incarnazione del desiderio di un mondo perfetto e in piena armonia con la natura, oggi i nanetti si sono affrancati dalla funzione meramente decorativa e hanno sviluppato per così dire una vita propria. Che Floricoltura Schullian di Bolzano ha messo in mostra. In Svizzera è nata persino un’associazione internazionale che difende strenuamente le loro sorti. Per contro esiste anche un “Fronte di liberazione dei nani da giardino”, famoso movimento francese che si prefigge di sottrarre gli gnomi dai giardini in cui sono imprigionati (o di rubarli, secondo i punti di vista) e di riportarli nei boschi ritenuti il loro ambiente naturale. Sembra dunque giunto il momento di conoscere meglio queste caratteristiche figure, nate con la statuaria da giardino in voga a inizio Ottocento e divenute nel tempo un fenomeno culturale diffuso ormai a tutte le latitudini. L’occasione è data proprio da questa mostra: Nani da giardino. Tra kitsch e cult. Con circa 200 statue tradizionali in terracotta, provenienti da una delle più grandi collezioni del mondo, l’esposizione offre un interessante spaccato sulla storia di questi singolari abitanti di parchi e giardini. Una bella iniziativa per fare cultura e conquistare i clienti!
NOVITÀ DALLA LEGGE DI STABILITÀ La nuova Legge di Stabilità 2016 include importanti novità per il settore primario. Sono state confermate tutte le più importanti misure per il comparto agricolo per un totale di oltre 800 milioni di euro. «Abbiamo affrontato concretamente il tema della tutela del reddito delle imprese, mettendo in campo risorse straordinarie che superano gli 800 milioni di euro – ha affermato il ministro Martina –. Un’operazione che non veniva realizzata da anni di taglio di tasse sui fattori produttivi, con la cancellazione dell’Irap e dell’Imu sui terreni delle aziende agricole. Risorse che potranno essere utilizzate per gli investimenti, l’innovazione e la crescita di un comparto che è e sarà sempre più protagonista del rilancio economico e occupazionale del Paese». ALCUNI PROVVEDIMENTI • Confermato regime iva agevolato per i piccoli produttori. Si conferma il regime speciale già vigente dell’IVA per il settore agricolo, per i soggetti passivi con un volume d’affari non superiore a 7.000 euro, recuperando per il settore oltre 18 milioni di euro. • Via Irap e Imu sui terreni per le imprese agricole. Tutelare il reddito degli agricoltori e favorire il rilancio immediato degli investimenti: sono questi gli obiettivi del taglio delle tasse sui fattori produttivi con la cancellazione di Irap e Imu sui terreni. 600 milioni di euro che potranno essere così utilizzati dalle aziende per aumentare la competitività, creare occupazione e affrontare con più forza la sfida dei mercati anche internazionali. • Più tutela del reddito: 140 milioni per assicurazioni contro calamità. Per garantire la tutela del reddito degli agricoltori danneggiati da fenomeni di eccezionale avversità atmosferica, viene finanziato con 140 milioni di euro in due anni il programma di agevolazioni assicurative in agricoltura contro le calamità naturali. • Razionalizzazione enti: accorpamento ISA e SGFA in ISMEA. Dopo l’accorpamento di Cra e Inea nel nuovo CREA (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), prosegue l’azione di razionalizzazione degli enti collegati al Mipaaf. Per aumentare l’efficienza dell’amministrazione e favorire l’accesso al credito delle imprese agricole, la Legge di Stabilità prevede che l’Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) e la Società Gestione Fondi per l’Agroalimentare (SGFA) vengano incorporati nell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).
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FLOROVIVAISMO UNITO AL MIPAAF Lo scorso primo marzo si è svolto uno storico incontro al MIPAAF con tutti i rappresentati del mondo del florovivaismo, oltre al ministro Maurizio Martina erano presenti il capo di gabinetto Ferrara, il capo dipartimento Bianchi, il consigliere diplomatico Silvestri, Bruno Faraglia per la Direzione fitosanitaria nazionale, il caposegrteteria del ministro Zucchi e il direttore Gasparri. I partecipanti al Tavolo hanno commentato: «Mai il nostro settore è stato così unito ed è da questo che nasce la forza per combattere la crisi e la volontà di continuare questa sinergia per fare la nostra parte nel contribuire allo sviluppo del paese». Sostanzialmente tre i temi caldi trattati. Il primo grande risultato è il Decreto ministeriale che definisce ufficialmente libero l’intero territorio italiano (esclusa una limitata zona della Puglia) dalla Xylella, con i risvolti che questo implica per i rapporti commerciali internazionali. Si è poi parlato di cooperazione fitosanitaria con paesi terzi e, altro tema davvero caldo, di misure sulla detraibilità fiscale in ambito verde. Attenzione anche al mercato florovivaistico nazionale che deve ripartire per le aziende, ma anche per l’ambiente, per il turismo, per ridare linfa al patrimonio immobiliare. Il presidente di Assoflorolombardia, Nada Forbici, ha avuto anche un incontro a Montecitorio con il presidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Il dottor Bernardo ha espresso ferma volontà a presentare alla Camera una misura, simile a quella già proposta al Senato da Gianluca Susta, per incentivi per la detraibilità fiscale per opere a verde in ambito privato. Tanti gli aspetti positivi di questa giornata: coesione dei distretti e Associazioni di tutta Italia, collaborazione tra pubblico e privato, Camera e Senato insieme sulla stessa questione. Il ministro ha apprezzato la coesione e ha promesso di continuare a lavorare per sostenere il settore e ha chiesto di mantenere il tavolo di lavoro.
Business Verde / PIANTE
Una primula IN BREVE • Primula obconica Touch Me di Schoneveld • Foglie verde lucido • Non contengono sostanze irritanti • Nove colori disponibili • Due bicolori disponibili • Compatta • Etichetta e vasi ben riconoscibili
da toccare Un tocco di primavera senza il problema delle sostanze irritanti contenute nelle foglie. E molti colori fra cui scegliere. Questo il passo in avanti di Schoneveld. Anche le anteprime promettono bene… di MATTEO RAGNI
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ouch Me, l’hanno chiamata, perché arriva subito il messaggio: le foglie non sono più pericolose, questa primula è solo bella. Bella per le foglie verdi e lucide, bella per l’abbondante fioritura che spazia dai colori più delicati, fino ai più vivaci. Il consiglio? Accostarle, mettendo insieme molti colori diversi, creando angoli di colore che catturano subito l’attenzione.
PER NOI È SÌ
A parte la bellezza, sono molti i motivi per accogliere la primula di Schoneveld in assortimento: ogni settimana i fiori si rinnovano con abbondanza. La struttura è compatta e si mantiene. Le foglie non contengono più la sostanza irritante che avevano una volta. I colori
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GreenUp
sono tanti, e sono disponibili anche due varianti in bicolore: bianco e rosso o bianco e blu. L’etichetta e i vasi in cui viene venduta la rendono immediatamente riconoscibile da parte del consumatore.
NOVITÀ PER IL PROSSIMO ANNO
La Galaxy fa parte della famiglia della Primula obconica di Schoneveld Breeding. I fiori sono a pois, come una galassia di stelle. Attualmente è in trial in Olanda per essere introdotta prossimamente sul mercato. Lo stesso vale per la Primula Touch Me mini. Come dice il nome, è più piccola e più compatta della sua sorella maggiore, ma ha le stesse qualità. Si trova nei campi prova in Olanda in questo momento, ma l’obiettivo è immetterla sul mercato a breve.
NOVITA‘
SOCIO PROMO
GIARDINAGGIO
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LA QUALITÀ I SENZ A COMPROMESS 08 01 15 10. 0
o r fic / I NUMERI DI GREENUP
SEGNALI DI VITA MILIONI DI EURO
56,9
Fatturato del gruppo Viridea nel 2015
METRI QUADRATI
CRESCITA
9%
di Viridea rispetto al 2014
ACQUISTI
400
Spazio del Garden Center New Trend
di impulso nella vaseria
3,5%
AUMENTO
98%
di visitatori a Christmasworld rispetto al 2015
La crescita è limitata ad alcuni settori, ma c’è. Bisogna capire la direzione che ha preso il mercato e seguirla
4 TREND
per l’autunnoinverno 2016 di EFSA
GreenUp
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CRESCITA
PRODOTTI
del mercato green tedesco
Perché insistiamo sui trend? Perché il mercato sta cambiando, più o meno velocemente. Chi ha saputo investire nel modo giusto, cioè seguendo la scia giusta – come Viridea – ha superato indenne il periodo più difficile ed è in crescita. Lo stesso si può dire di
34
3%
che hanno meritato il label “Scelto dalle donne, per le donne”
3 TIPI
40%
di factoring possibili come alternativa alle banche
elho. E anche Myplant & Garden sta giocando bene le sue carte e promette di crescere ancora. Una volta capito quali sono le nuove tendenze, è necessario diventare abili ad usare gli strumenti finanziari giusti per realizzare il proprio progetto: avete mai pensato al
AUMENTO
dei visitatori a Myplant rispetto al 2015
factoring, o all’economia circolare? Come sempre, GreenUp si propone come collettore per diversi input e informazioni che possono essere utili per gestire la vostra attività: non basta sopravvivere, meglio vivere alla grande.
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Tendenze / FIERE
Piccole fiere
crescono È stata solo la seconda edizione, ma i numeri confermano l’impressione di una crescita importante, grazie alla fiducia che espositori e visitatori hanno accordato all’evento milanese del florovivaismo di FILIPPO TERRAGNI
E
dizioni Laboratorio Verde ha esordito l’anno scorso, a Myplant, festeggiando i 150 numeri di GreenUp, con un grande spazio che riportava le nostre copertine migliori, e tanti incontri interessanti. C’era l’entusiasmo dell’essere pionieri, con gli altri, di qualcosa di nuovo, e c’era già l’attesa di vedere come sarebbe cresciuto. Questa seconda edizione ha soddisfatto le attese, a partire dalle code ai tornelli d’ingresso, che hanno stupito molti: “da quanto non mi capitava di vedere le code per entrare in fiera!” ho sentito esclamare da più parti. In effetti l’incremento dei visitatori è stato notevole, oltre il 40% in più rispetto al 2015, che si sono tradotti in tanti affari e contatti utili per gli espositori (441 quest’anno: 102 in più del 2015).
GRANDE SPINTA IN AVANTI
«I numeri – afferma Gianpietro D’Adda, presidente del Consorzio Myplant – parlano da soli, e confermano che Myplant è la più importante manifestazione pro-
fessionale del settore in Italia. Stiamo raccogliendo adesioni per la prossima edizione da aziende venute in visita, anche dall’estero, Nord Europa, soprattutto, e stanno arrivando anche gli ordini. Parliamo solo con gente interessata, preparata e interessante», conclude. Anche Valeria Randazzo, exhibition manager, si esprime con soddisfazione: «Il nostro obiettivo, sin dall’anno scorso, era diventare nel tempo il grande contenitore espositivo di riferimento del settore, una sorta di fiera “chiavi in mano” per gli operatori. I risultati stanno premiando il lavoro svolto sinora, e questa seconda edizione ha dato un’accelerata ai tempi previsti». I 15.000 mq dei padiglioni 16 e 20 per tre giorni hanno reso Fiera Milano il centro del business internazionale del florovivaismo e dell’intera filiera verde, mostrando in tutti gli otto settori rappresentati (vivai, fiori, decorazione, edilizia, macchinari, servizi, tecnica, vasi) la vivacità di un settore che in Italia vale tre miliardi di euro, occupa 150mila addetti e conta 50mila imprese.
MYPLANT IN CIFRE • Dal 24 al 26 febbraio 2016 • 15mila metri quadrati di esposizione • +40% visitatori • 441 espositori
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Tendenze / FIERE
FLOROVIVAISMO ITALIANO • 3 miliardi di euro • 150mila addetti • 50mila imprese
La seconda edizione ha visto un afflusso di visitatori maggiore del 40% rispetto alla prima.
PRESENZE ESTERE
IL MEGLIO DELLA FILIERA IN PRIMO PIANO
E sono state davvero tante le novità in mostra, dal mondo dei terricci, delle sementi, dei substrati, dei nutrimenti, sino alle nuove tecnologie impiantistiche wireless, all’innovativo cemento superdrenante, alle nuove linee di incubatori (domestici, professionali e industriali) per le giovani piante. Nel mezzo, l’eccellenza tutta italiana delle aromatiche e delle cactacee, dei frutti, degli ortaggi, del verde in vaso, dei fusti e degli arbusti, con infinite proposte per l’orto, il giardino, la serra, il balcone, il terrazzo, il dehors compresi arredi, corredi, vasi e accessori di ogni tipo, colore, materiale e dimensione. Ampio lo spazio dei manti erbosi sportivi, urbani e – con soluzioni diverse anche per la dimensione domestica - perfino verticali, largo a ogni tipo di complemento e attrezzo per manutentori e giardinieri, tra statue, sculture, fontane e pavimentazioni. Non sono mancate le strutture e gli impianti per le colture protette, i prodotti fitosanitari, e l’ampio comparto dei servizi (dall’informatica all’etichettatura, passando per la logistica, le stampe, i software, l’editoria).
Tra gli espositori stranieri, a fare la parte del leone è stata l’Olanda, seguita da Germania e Danimarca. Visitatori anche dall’Asia, in particolare dal Giappone.
A lato. Grandi e spettacolari installazioni hanno fatto da cornice alla tre giorni milanese dell’ortoflorovivaismo.
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GreenUp
PROGETTARE INSIEME IL FUTURO
Un’edizione più grande e completa che ha aperto le porte al mondo della progettazione della cura del verde
anche su ampia scala, con risultati espositivi e di contenuto davvero notevoli. A proposito di contenuti, è stato sostanzioso il programma di incontri, convegni e tavole rotonde che hanno coinvolto e fatto dialogare ordini professionali, imprenditori, istituzioni, politici, università, centri ricerca, associazioni, per confrontarsi su numeri, idee, piani d’azione, nuovi progetti. Temi di confronto sono stati biodiversità, sostenibilità, risorse naturali, produzione ortoflorovivaistica, e poi edilizia, progettazione, pianificazione, architettura e riqualificazione del verde pubblico e privato, paesaggio, eccellenze del territorio. Continue le dimostrazioni e creazioni di scenografie, mostre e allestimenti nelle aree dedicate all’eccellenza internazionale della decorazione floreale, ritmate da sfilate e acconciature, mentre nelle aree dedicate si sono susseguiti showcooking d’autore legati ai sapori e agli aromi naturali. La grande attrazione, però è stata la proposta di un garden center del futuro, il Garden Center New Trend: un’area in cui il centro di giardinaggio è stato reinterpretato secondo una logica esperienziale innovativa, di cui siamo stati ideatori insieme a VGcrea; ma questo lo lascio raccontare al direttore.
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Ideare una fiera “chiavi in mano” per gli operatori: questa l’idea di Valeria Randazzo, exhibition manager di Myplant&Garden.
SAVE THE DATE La terza edizione di Myplant&Garden sarà dal 22 al 24 febbraio 2017
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Tendenze / FIERE Piero Barisone, di Corino Bruna: “Molti contatti, molte visite dei nostri clienti che sono contenti di incontrarci qui: decisamente la quantità di visitatori è aumentata rispetto all’anno scorso”.
Roberto Turina, di GardenLine: “È una fiera che sta crescendo, siamo soddisfatti di esserci. Le nostre novità per il 2016 hanno suscitato la curiosità dei gardenisti”.
Helena Heike, di Menno Florades: “Sta andando bene, sono contenta. C’è modo di raccontare e di presentare le novità, molti si dimostrano interessati”.
Facce
da Myplant Pietro Paparella (a sinistra) di Apulia Plants: “Non abbiamo ancora avuto modo di andare in giro. Il nostro omaggio alla nostra terra, con la riproduzione di Castel del Monte, colpisce i visitatori che si fermano a chiederci chi siamo”.
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Lucio Pisapia di Floricoltura Pisapia: “Sto lasciando l’azienda in gestione a mio figlio Antonio (nella foto). Non è un passaggio difficile, andiamo molto d’accordo. Qui abbiamo moltissimo da fare, ecco perché sono ancora all’opera”.
Eccoci qui: manca qualcuno, certo, lo spazio è tiranno. Ma questa è una rassegna dei nostri incontri in fiera di MARTA MEGGIOLARO
È
stato interessante girare fra gli espositori, e fra un caffè e un prosecco, a qualunque ora del giorno, chiacchierare e farsi raccontare come stava andando la fiera. I pareri che ho raccolto sono stati positivi. C’è ancora molto da fare, si può certamente migliorare, ma questa fiera ha i numeri per crescere. In generale, gli espositori si sono dichiarati soddisfatti dell’investimento. Naturalmente il metro di paragone erano le altre fiere di settore, nazionali ed internazionali, ma ho sentito qualcuno affermare che lo spirito conviviale del Myplant ricorda il Vinitaly… e come ho detto sopra, io mi trovo d’accordo.
Fabio Fondatori e Marco Cappellini, di Giorgio Tesi Group: “Siamo contenti di essere venuti. Abbiamo pensato uno stand allestito come se fosse un cinema, e il proiettore è originale! I visitatori restano stupiti e abbiamo raccolto molti contatti”.
Mario Ferrarini, di Arena Vivai: “Secondo me abbiamo trovato il modo giusto per presentarci a questa fiera, il numero di contatti e di ordini ci sta dando ragione: abbiamo i prodotti che i garden center vogliono adesso”.
Matteo Ragni, Federico Billo, Paolo Michieli e Marta Meggiolaro: Billo, di Floricoltura Billo, è stato presente per la prima volta in fiera, “una buona opportunità per farsi conoscere e estendere i miei contatti” – il suo stand è stato uno dei più fotografati insieme a quello di Paolo Michieli, di Tillandsia: “I nostri supporti per tillandsie erano stati pensati solo per le esposizioni in fiera, ma sono piaciuti molto. A breve nella nostra offerta ci saranno anche questi”.
Tendenze / EVENTI
A lato. In tutto 400 metri quadrati la superficie dell’area dedicata all’evento. La struttura è stata fornita da Artigianfer. Sotto. Il bancone dedicato alle composizioni diventa un angolo di incontro con il consumatore.
G
arden Center New Trend è stato uno degli eventi di Mayplant & Garden, organizzato dalla nostra testata GreenUp e da VGcrea per la manifestazione milanese. Un gran successo di adesioni da parte delle aziende del settore e di visitatori, che hanno potuto scoprire i nuovi possibili trend per il moderno centro di giardinaggio, con un sacco di stimoli per l’organizzazione del punto vendita. Un vero e proprio momento che ha strizzato l’occhio al futuro. Così lo spazio espositivo di un ipotetico garden center è stato reinterpretato secondo una logica esperienziale. Il layout suggerito ha offerto diversi stimoli sensoriali al potenziale consumatore, per emozionarlo e rendere il momento dell’acquisto una vera esperienza, completa, gradevole e, soprattutto, ripetibile. Così, risulta determinante ottimizzare l’esposizione per aumentare attrattività e vendite, comprendere le direzioni che sta prendendo il mercato per sfruttarle a proprio vantaggio. È con questa logica che è stato realizzato l’evento, per mettere al centro un concetto di negozio accogliente, dove il consumatore si sente in “confidenza” con il punto vendita, tanto da passarci del tempo, proprio perché si sente a proprio agio. Un progetto realizzato a più mani, dall’idea di GreenUp e VGcrea, alla consulenza di GreenHouse Italia e all’allestimento (determinante!) di Tenda Verde. Cinque le aree tematiche individuate all’interno dei 400 metri quadrati di spazio: dall’area tecnica al vivaio, dall’arredo alla cucina, per arrivare a identificare un vero e proprio laboratorio commerciale di idee green.
Myplant, succe ss
LE AREE TEMATICHE • Verde al centro • Bio, orto e natura • Convivium • Garden Lab • Ricerca e arredo
dedicato ai garde n Tanti gli apprezzamenti per lo spazio Garden Center New Trend. Quattrocento metri quadrati di idee per un percorso sensoriale, dove l’esposizione esperienziale è la via per aumentare attrattività e vendite di FRANCESCO TOZZI foto di MAURO CONSILVIO
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AZIENDE PARTNERS • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
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e sso per l’evento en L’evento ha visto il patrocinio anche di AICG.
In alto. Ampio lo spazio centrale, proprio per dare il senso dell’accoglienza del garden center. A sinistra. Al centro i vasi firmati Erba, con l’acqua come elemento decorativo.
Tendenze / EVENTI
L’ALLESTIMENTO Particolare attenzione per l’allestimento curato dai professionisti di Tenda Verde, una cooperativa sociale nata con il preciso obiettivo di offrire una risposta al bisogno di (re)inserimento professionale e sociale di persone svantaggiate. L’attività di Tenda Verde si concentra soprattutto intorno alla realizzazione e manutenzione di aree verdi pubbliche e private. Negli anni, però, i servizi offerti dalla Cooperativa si sono implementati e specializzati: si spazia dalla creazione dei giardini alla potatura, dalla realizzazione di opere edili al posizionamento di arredi da esterno, dagli interventi di riqualificazione ambientale, alla realizzazione di allestimenti fieristici, scenografie per cerimonie e gadget floreali. Nel 2009, Tenda Verde ha, inoltre, rilevato un vivaio e garden center, Viva il Verde, potendo, così, estendere l impegno sociale a soggetti con disagi diversificati. Sono stati, infatti, avviati un percorso legato al mondo degli eventi e uno all’ambito della formazione, generatori di nuove opportunità creative di lavoro. In alto. Tre delle responsabili di Tenda Verde durante la fase di allestimento.
Scaffalature, vasi, piante succulente, bancali diventano tutti elementi d’arredo da accostare e abbinare.
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VERDE AL CENTRO
È il cuore dello spazio di un centro di giardinaggio, l’anima. Qui piante e fiori diventano elemento sostanziale (e vivo) dell’area espositiva del garden. Il punto di partenza e di arrivo, tra specie e varietà da interno e particolarità e collezioni per lo spazio esterno. Ed è proprio al centro del garden che piante da interno ed esterno devono trovare la loro dimensione; una dimensione tra verde e colori. Le piante sono il core business del centro di giardinaggio e quindi devono essere percepite dal consumatore con un giusto valore, anche estetico. Piante da esterno e da vivaio, con adeguati accostamenti e forme, diventano elementi unici, ispirativi, così la casa del consumatore si trasformerà in una foresta e i giardini nuovi spazi di benessere.
In alto. Lo spazio food particolarmente attrattivo.
CONVIVIUM
Dal giardino, alla casa per arrivare alla tavola. Così piante, fiori e prodotti dell’orto trovano una nuova espressione tra lo spazio interno ed esterno, in una dimensione più fluida del concetto di décor e arredo. Qui prende forma il legame tra garden e territorio, dove il moderno centro di giardinaggio trova concreti punti di incontro con il settore alimentare e la cucina. Un connubio di particolare successo, che consente di attirare nuove tipologie di clienti e concrettizare nuovi business.
GARDENLAB
Qui il gardening diventa ‘fai da te’. L’idea di fare del proprio garden un laboratorio di idee e nuove opportunità di business. Alternative per sperimentare e lasciare spazio alla fantasia dei propri clienti.
Il bancale deve essere sempre completo e con prodotti complemetari.
Va in scena la decorazione, o meglio: la creatività. Il classico banco fiori del centro di giardinaggio, si trasforma in un elemento dove gardenisti, addetti ai lavori ed esperti incontrano il consumatore. Uno spazio di confronto per nuove idee e sperimentazioni, anche per ripensare feste e ricorrenze. Insomma, creare.
BIO, ORTO E NATURA
È la nuova tendenza, il nuovo must per il moderno centro di giardinaggio. Il garden non può più fare a meno di uno spazio dedicato alle merceologie inerenti il biologico, perché le scelte del consumatore vanno in quella direzione. Uno spazio tecnico orientato alla cura e conservazione di piante e fiori. Nuove referenze scelte con particolare attenzione ai temi del biologico e della cura dell’ambiente, che trovano una delle loro principali dimensioni nel trend degli ultimi anni: l’orto.
RICERCA E ARREDO
Benessere e relax si fanno sempre più armonia in un intreccio di fantasie e nuovi elementi. In garden deve ispirare, emozionare con nuove formule di arredo e lasciare spazio alla ricerca. Il giardino è la ‘sesta stanza’ della casa (e del garden). Gli elementi di arredo diventano idee concrete per il consumatore, in un tutt’uno tra interno ed esterno. Senza trascurare il nuovo trend del verde verticale. Si esprime il concetto di stile, che potrebbe aprire a nuove possibili collaborazioni nell’ambito dell’architettura e del design.
L’esposizione più tecnica, dove le diverse referenze trovano uno spazio condiviso.
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Utili i gessetti per definire lo spazio ‘Lab’ di un garden.
LE MERCEOLOGIE ESPOSTE • • • • • • • • • • •
Serra e strutture di copertura Arredamenti espositivi Pavimentazioni Verde verticale Piante da esterno Prodotti décor Sementi e concimi Vasi in ceramica Vasi in plastica Vasi in tessuto Piante grasse e succulente
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Piante da interno Sistemi digitali per il banco cassa Prodotti per il Natale Concimi biologici specializzati Piante da frutto Piante da orto Piante aromatiche Terricci Piante di rose Piante tartufigene Att rezzature
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Tendenze / CUCINA
Le aromatiche I PLUS • Gamma di aromi selezionati e testati da Davide Oldani • Campagna promozionale con eventi di show-cooking • Concorso a premi con esperienze culinarie • Sito web con informazioni e curiosità • Importante comunicazione con poster, vetrofanie e pubblicazioni su instagram
FOO’D
Presentato in occasione di Myplant & Garden il nuovo marchio firmato dallo chef stellato Davide Oldani. Un connubio tra gardening e cucina, sempre più ricercato nel centro di giardinaggio di FILIPPO TERRAGNI
L’
essenza delle Erbe FOO’D è il risultato di un attento studio di marketing dedicato alla vendita delle erbe essenziali all’interno dei punti vendita specializzati, somma dell’osservazione delle tendenze che prevalgono nei mass-media e della sovraesposizione di trasmissioni culinarie e pubblicazioni specializzate di settore.
AMPIA SCELTA
Frutto di un intero e intenso anno di lavoro, il marchio si sviluppa attraverso un’etichetta chiara, pulita e subito percepibile da parte del consumatore con informazioni di facile consultazione e implementabili attraverso l’utilizzo del qr-code che rimanda al sito web, con curiosità e notizie extra. Ampio rilievo viene dato al crowner pubblicitario, un chiaro riferimento allo chef Davide Oldani con il suo brand, di grande effetto da installare direttamente su carrello danese. Tanti i punti di forza del prodotto: dalla gamma di aromi selezionati e testati da uno chef stellato all’assortimento di varie misure di diametro di vaso oltre alla tipologia alberello (a utilizzo ornamentale culinario, anche ornamentale), da una CURIOSITÀ campagna promozionale con Davide Oldani è stato eventi e show-cooking a tutti protagonista anche al nostro evento Garden Center New i punti vendita che ne faranno riTrend, dove ha presentato la linea chiesta a un concorso a premi che di Erbe FOO’D e ha suggerito al mette in palio un’esperienza culipubblico le sue regole d’oro per naria al ristorante D’O di Davide utilizzare le aromatiche in cucina. Oldani. C’è poi un’adeguata azione
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LA CUCINA POP DI DAVIDE OLDANI
«La mia cucina POP è nata dal desiderio di amalgamare l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile, l’innovazione con la tradizione. Sono convinto che la grande cucina italiana sia grande – oltre che per varietà e gusto – anche per la possibilità che offre di essere costantemente reinterpretata: io l’ho fatto con semplicità, dando valore a tutti gli ingredienti e facendo della stagionalità e dell’alta qualità dei prodotti due punti fermi. A questi punti cardine ho aggiunto un principio che mi guida nella preparazione di ogni piatto: la ricerca di un’armonia nell’equilibrio dei contasti, che per me significa non solo una promessa di dolce nel salato e una “memoria” di salato nel dolce, ma la coesistenza armoniosa in ciascun piatto di tutto ciò che stimola il palato: morbido, croccante, caldo, freddo, dolce, amaro…». Tutto questo, deve trovare una composizione in una cucina leggera ma gustosa, sana ma varia, semplice ma sorprendente. A completare l’idea di Cucina POP: la passione e la ricerca continue, l’irrinunciabile lavoro di squadra e l’accoglienza dell’ospite. Sobria ma elegante, quest’ultima è basata sulla convinzione che il bello debba essere anche funzionale, come tutti gli oggetti che sono stati creati per gli ospiti.
di comunicazione con poster, vetrofanie e pubblicazioni quotidiane su instagram, pubblicità e iniziative sul prodotto.
INSIEME DI SENSAZIONI
«Amo le erbe aromatiche e nella mia cucina, leggera ma che non vuole rinunciare al gusto, le uso per “sostituire” i condimenti pesanti. In fondo la natura ci ha abbondantemente fornito degli ingredienti per insaporire senza appesantire, per condire senza prevaricare. Senza contare il profumo – ha dichiarato Davide Oldani durante la presentazione del nuovo marchio in occasione di Myplant & Garden –. Noi diciamo gustoso e più facilmente pensiamo all’insieme di sensazioni che coinvolgono la bocca. Di un cibo però percepiamo aromi e profumi, un cibo lo assaporiamo, ne vediamo i colori, lo “ascoltiamo” persino. E fra tutti i sensi, quello che si attiva per primo è proprio l’olfatto, che di un piatto intercetta subito le stuzzicanti promesse». Insomma, una nuova linea di aromatiche che vanta delle stelle che potrebbero portare un importante valore aggiunto, oltre alla genuinità del prodotto in sé.
Tendenze / NOVITÀ CATEGORIA PIANTE
Primo classificato il raro esemplare di Morus Tortuosa di Ziliani. Una pianta bellissima e con una storia altrettanto bella alle spalle: l’attuale proprietario l’ha ricevuta dallo zio che l’aveva portata dall’Asia e ha continuato a prendersene cura fino a questo ottimo risultato.
Secondo classificato, Paolo Bonini con i nuovi Delosperma in varietà selezionate. Una pianta fortissima, resistente al gelo e al caldo, che offre una generosa fioritura anche in condizioni estreme.
ECCELLENZE in vetrina Fra gli eventi correlati a Myplant & Garden, una selezione di prodotti scelti per innovazione e qualità. Una giuria di professionisti ha premiato i più meritevoli. Eccoli
Ben sessanta prodotti sono stati segnalati dalle aziende espositrici di Myplant & Garden per fare parte della “vetrina delle eccellenze” e partecipare alla selezione insindacabile della giuria. La prima scrematura, effettuata prima della fiera, ha portato alla selezione di 36 referenze, che sono entrate di diritto fra le eccellenze. Ma durante l’evento fieristico una giuria composta da professionisti e giornalisti del settore ha decretato anche “le eccellenze fra le eccellenze”, per così dire. Una competizione durissima che ha dato luogo a un confronto stringente per i giurati guidati da Silvano Frigo, che hanno stabilito, infine, per poter meglio dirigere il loro voto, di dividere i concorrenti in tre categorie: piante, macchine-tecnologie, vasi-contenitori.
CATEGORIA MACCHINE-TECNICA
Primo classificato il tosaerba radiocomandato di Bruni, Spider, che permette di lavorare in assoluta sicurezza anche su forti pendii perché è progettato per non ribaltarsi, ma soprattutto, non ha bisogno di essere manovrato da un uomo. Si piazza secondo Carnini con il nuovo ed esclusivo sistema per realizzare piscine prefabbricate, che permette di ristrutturare la vecchia piscina senza doverla cambiare del tutto.
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CATEGORIA VASI-CONTENITORI
Garden stuff si guadagna il miglior punteggio grazie al nuovo portavasi per davanzale, Silvano: unico sul mercato, consente di chiudere persiane e tapparelle evitando la caduta dei vasi perché vengono agganciati direttamente ai tubi di scolo. L’eleganza e l’originalità di Bulzaga premiano con il secondo posto la sua serie di vasi in ceramica con particolare effetto legno.
Sono pronte le novità per l‘estate 2016!
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Tendenze / COLLEZIONI
È l’era dei
paradossi Diverse esigenze, in molti casi contrapposte, si trovano a coesistere. Spesso sono una causa dell’altra. I gusti dei consumatori diventano complessi e si raffinano. Qualche suggerimento utile per la prossima stagione
FOUR NEW THEMES THERE IS A STYLE FOR EVERYONE CONCEPT STORE THE GARDEN CENTRE OF THE FUTURE HOW TO BE FUTURE PROOF SUSTAINABILITY TRANSPARENCY HOSPITALITY
di BIANCA BELFIORE foto e testi di EFSA
L
a regola dice che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. È il terzo principio della dinamica, studiato in fisica al liceo e poi dimenticato. I trend di EFSA per l’autunno inverno 2016 – 2017, però, l’hanno riportato alla mia memoria. «Il mondo sembra un paradosso, qualche volta» dichiarano nell’introduzione «è veloce e lento, high-tech e nostalgico, innovativo e tradizionale. La gente ha a che fare con la crescente digitalizzazione e globalizzazione e allo stesso tempo sente l’urgenza di tornare indietro, alle radici». Queste apparenti contraddizioni, che fanno muovere la gente fra due estremi opposti, crea molte opportunità per il settore green. Si tratta, come sempre, di tradurre ciò che si muove nella società in qualcosa di concreto per il business, qualcosa che sappia incontrare la domanda di specifici gruppi di consumatori. I quattro stili sono stati delineati da Sari Myohanen, stilista del settore Home di PeclersParis, che ha lavorato su quattro linee fondamentali, Futuro, Colori, Ispirazioni e Ambienti, per poi trasportarle nella nostra era dei paradossi creando i quattro temi – ispirazione per la prossima stagione.
TRENDS AUTUMN WINTER 2016 I 2017 COS’È EFSA?
EFSA (European Floral and Lifestyle Suppliers Association) si propone di aumentare la competitività a livello mondiale dell’industria di gardening e lifestyle. Come? Di fatto EFSA è in grado di modellare il mercato e di condividere con i propri membri i trend futuri per essere fonte di ispirazione, sia per i commercianti sia per gli acquirenti. Fondata nel 1995, l’associazione riunisce membri provenienti da tutta Europa, fra cui Belgio, Francia, UK, Germania e Paesi Bassi.
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Tendenze / COLLEZIONI
WILD ENERGY
Energia selvaggia: in altre parole, una combinazione di elementi dalla forte connotazione industriale con altri semplicemente naturali. I colori neutri si mescolano con texture industriali, forme basiche e molti riferimenti al mondo animale. Il tema incontra il gusto urbano e artistico di chi preferisce i materiali robusti e il legno modellato dal tempo.
UNIVERSAL AUTHENTIC
Autentico e universale, il tema dell’armonia. Pieno di materiali naturali che raccontano una storia sul loro uso e sulle loro origini. L’interno è minimalista, colori basici e decori grafici, geometrici. Un ambiente che parla ai nuovi artigiani: una generazione giovane, di persone che vogliono lavorare con le loro mani e reinventare la tradizione.
ORGANIC DREAM
Sogno organico, il trend che segue il desiderio di riconnessione con tutti gli elementi. Ricco di referenze che provengono dal mondo animale, vegetale ma anche minerale, è un mondo di sogno. Luce, colori pastello e forme e texture delicate si incontrano e si collegano fra loro. Decorazioni artigianali continuano la tendenza del fatto a mano. Le persone che si sentono o che desiderano essere intimamente vicine alla natura, saranno colpite da questo ambiente poetico.
VISIONARY BAROQUE
Barocco visionario, il tema ricco, opulento, scintillante e splendente. La chiave di questo universo freddo e abbondante è il metallo, con colori che vanno dal nero intenso al prugna, dal blu scuro al verde cipresso. È futuristico ed eccitante, è lo stile per le persone a cui piacciono i tuffi nello sconosciuto e nel misterioso.
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Le linee di SUBSTRATI PROFESSIONALI ED HOBBISTICI sono nate da anni di esperienza e dedizione rivolta a soddisfare le esigenze di operatori specializzati e dalla collaborazione con importanti istituti europei di ricerca e analisi in ambito agrario. Ogni prodotto si distingue per caratteristiche idrologiche, capacitĂ differenziate di rilascio organico nel tempo, struttura chimico-fisica delle materie prime e formulazioni specifiche certificate per il florivivaismo di pregio.
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Tendenze / ESTERI
Le donne premiano l e novità Sono stati resi noti i prodotti che hanno meritato il Women Label, scelti da una giuria femminile che ha valutato attentamente le qualità. Un concorso giovane ma valido, con uno scopo interessante di MARTA MEGGIOLARO
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Da sinistra: Yolaine de la Bigne e Valérie Langendorff, presidente del WGEC
nnovazione e design sono le chiavi per attrarre l’attenzione del mercato. Da poco sta crescendo il valore della sostenibilità. E poi c’è il classico, il prezzo. Ma quando è una donna a scegliere, questi criteri bastano? Il Women Garden Executive Club si propone di aiutare l’industria del verde a porre l’accento giusto su ciò che seduce la clientela femminile. La giuria, composta da 75 donne, si è trovata il 14 gennaio per esaminare 64 prodotti, presentati dalle aziende attraverso un dossier che doveva rispondere a precise domande sulle qualità del prodotto. Io ho partecipato ai lavori della commissione e sono rimasta piacevolmente colpita dal clima collaborativo e dalla professionalità della giuria. Sono stati premiati con l’etichetta “Scelto dalle donne, per le donne”, 34 prodotti, e 4 hanno ricevuto il “Gran premio della giuria”. Novità di questa quarta edizione, l’introduzione della categoria “Scelto dalle donne, per i bambini”: un passo importante che rimarca l’importanza di questa fetta di bu-
Targhette da giardino di Un jardin en Pente Douce: in ardesia, belle e riusabili all’infinito.
siness, ancora poco esplorata. I nomi dei vincitori sono stati annunciati durante una cerimonia tenutasi a Parigi, nei locali di TF1, un canale televisivo, il giorno della festa della Donna.
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INNOVAZIONE E COMODITÀ
quattro prodotti che hanno meritato il “Gran premio della giuria” si sono distinti dagli altri per innovazione, design, ergonomicità e anche per la presentazione, capace di attrarre le signore, generalmente molto attente al fattore estetico e alla completezza di informazioni. Medaglia d’oro per Yo-Yo, il nuovo tubo di Fitt. Caratterizzato da una struttura che lo rende estensibile da 7 a 12 metri e che, una volta terminato il passaggio dell’acqua, lo fa arrotolare da sé. La pistola multifunzione permette di stabilire il tipo di getto in modo intuitivo. Robusto e leggero allo stesso tempo, con un prezzo abbordabile e un colore vivace, ha colpito la giuria anche per il packaging: una scatola di plastica trasparente che può essere riutilizzata in casa, per esempio come contenitore per le costruzioni dei bambini. I disegni esplicativi sulla confezione sono gradevoli e intuitivi, e il QR code rimanda a Youtube, dove si trovano i video che presentano le performance del tubo in uso. Insomma, un pacchetto completo, in cui l’unica miglioria possibile sarebbe l’ampliamento della gamma dei colori oltre il rosso accesso che alle colleghe francesi ricorda la Ferrari. Medaglia d’argento per Kajo di MV Industrie: un cesto in plastica con manici e piedini regolabili, in sei colori. Lavabile e capiente, può essere usato come contenitore multifunzione: per il giardinaggio, per la raccolta di frutta e di verdura, per la legna del camino, per i panni. Inoltre, è possibile impilarli uno sopra l’altro, creando una CONSIGLIA struttura più complessa, utile in cucina, ad esempio. Evidenziare: prodotti, Bronzo per le scarpe da lavoro che soprattutto nell’attrezzatura ricordano le Converse: Chausda giardinaggio, che meglio si sure de sécurité di Fashion adattano all’uso femminile.
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Tendenze / ESTERI
Bronzo per le scarpe da lavoro che non dimenticano la moda.
Slinky di Deroma ha un disegno in rilievo che dà movimento, perchè cambia girandoli intorno.
Per chi coltiva in terrazzo: basta aprire la porta superiore e piantare! E il terriccio è biologico. Le lanterne di Celloplast, in metallo, sono sicure grazie al doppio piede e molto decorative. Belle!
Per i bambini, gran premio all’Hotel per gli insetti, naturale e riciclabile.
Argento per Kajo, pratico e multifunzione.
Medaglia d’oro per Yoyo di Fitt, innovativo e dal packaging attraente.
COS’È IL WGEC?
Balcony Samba di Deroma è stato premiato per il design, ma anche per il peso in avanti nel renderlo stabile.
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Il Women Garden Executive Club è un’associazione di donne che si trovano coinvolte a diversi livelli nell’industria del giardinaggio. Scopo dell’associazione è promuovere la cultura del verde attraverso eventi destinati a un pubblico di donne, ma soprattutto aiutare le aziende a comunicare con la clientela femminile pensando a prodotti che ne incontrino le esigenze. Il Women Label è il momento culmine di questo lavoro: è un concorso che si tiene ogni anno e coinvolge una giuria di donne nella premiazione di chi ha saputo realizzare meglio questo intento. I prodotti premiati possono aggiungere il logo “Scelto dalle donne, per le donne” sulla loro confezione per tutto l’anno.
Tendenze / ESTERI
Sécurité. Robuste ma confortevoli, sono scarpe che rispettano la normativa vigente in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro, sono molto resistenti – sopportano una massa di 20 chilogrammi – e sono dotate di suole antiurto. Disponibili in color jeans o fuxia, possono essere portate alte o basse semplicemente ripiegando la parte che copre la caviglia. Sono adatte al giardinaggio e ai lavori di bricolage e sono lavabili in lavatrice con acqua fredda. Sicure ma esteticamente gradevoli, quindi non c’è bisogno di cambiarsi nel caso si debba uscire per una commissione. Il gran premio della Giuria “Special Kids” è stato attribuito all’Hotel per gli insetti, di Decouverte Gasco. Si tratta di un kit in sughero, quindi naturale e riciclabile al 100%, che si monta facilmente e senza bisogno di attrezzi. Una volta
Four Ciao di Alfa Pizza è un forno a legna. Ci piace perchè è mobile e ha un design vintage.
collocato in giardino, i bambini potranno osservarlo riempirsi gradualmente di farfalle, coccinelle e altri insetti utili, imparando il valore della biodiversità e a riconoscere i diversi abitatori del loro giardino. Educativo, ecologico e dal prezzo accessibile: ha convinto tutte le mamme.
IL ROSA AIUTA, MA NON BASTA
uesta edizione è stata particolarmente positiva» ha commentato Yolaine de la Bigne, presidente della giuria, fondatrice e redattrice capo di Néoplanète «perché le aziende ci hanno proposto qualcosa di davvero nuovo. Prima è capitato spesso che ci mandassero le solite cose ma in rosa, come se il semplice colorarli li rendesse femminili! Quest’anno molti prodotti in concorso, invece, erano proprio pensati per le donne, considerandone le esigenze e i valori, per esempio l’ergonomicità, la sostenibilità e la durata. Questo è vero progresso». I prodotti scelti rispecchiano perfettamente questo pensiero, che era trasversale a tutte le partecipanti della giuria. Qualche esempio? Facciamo parlare le immagini.
UnNatale indimenticabile! Con 300 novità in un catalogo di oltre 2000 prodotti tutti all’insegna dell’originalità, House of Fun by Giocoplast è il leader incontrastato del Natale! Alberi, decori, addobbi per la casa, luci a LED, fino alle spettacolari illuminazioni per esterni renderanno indimenticabile anche il tuo successo di vendite!
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Tendenze / ESTERE
Allons enfants! O anche: non basta un capannone per fare una fiera. E le fiere che lo hanno capito si stanno attrezzando per rinnovarsi e riproporsi, come ad Angers. Serve una visione chiara dell’obiettivo. E delle alleanze di MATTEO RAGNI
AD ANGERS, IL RILANCIO DI UNA FIERA TRADIZIONALE
IL SALON IN CIFRE • Attiva da 30 anni • 30mila metri quadrati • 500 espositori • 14mila visitatori da 27 nazioni
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he cosa fa il successo di una fiera? Difficile dirlo. Direi, d’istinto, il grande lavoro che serve a prepararla: coinvolgere le giuste persone ed essere sempre creativi e lungimiranti. Ci sono fiere istituzionali e fiere popolari. Ci sono fiere storiche e fiere nuove, ci sono fiere che vogliono essere chiamate “feste” ed altre fiere che vengono chiamate con nomi inglesi come “meeting” o “matching”. Il punto è convincere la gente a dedicare del tempo ad una fiera. La mia fiera preferita è quella di Verona, la mia festa preferita è Orticolario, dove vado a fare matching è il Fuorisalone. Cosa centrano questi eventi con il nostro settore? La floricultura-vivaismo-giardinaggio, frutticoltura e arte floreale? (Per chi ha fatto Minoprio questa infilata di nomi richiama una valanga di ricordi! Era la definizione del mio corso al CFP). Il nostro settore è ampio, ci sono moltissime zone ibride dove definire cosa si produce e a chi lo si vende è difficile ed articolato. Per questo bisogna essere chiari.
Salon du Vegetale ad Angers, Francia, dal 16 al 18 febbraio 2016. Obiettivo dichiarato: offrire una seconda giovinezza al settore delle produzioni vegetali. Suona come una sfida, sarà il riverbero delle potenti associazioni politico commerciali della valle della Loira che si combattono ad Angers? Offrire una seconda giovinezza vuol dire stravolgere l’assetto degli espositori del Salon du Vegetal. I cambiamenti, nelle fiere storiche, comportano sempre un certo grado di rischio. Il rischio principale è legato al disorientamento dei partecipanti ma soprattutto degli espositori. Pensare di dividere una fiera per tematiche: Produzioni, Spazi Verdi, Distribuzione, Reciso, Innovazione, Village Promozionale e il padiglione internazionale che ospitava i soliti produttori olandesi e belgi raggruppati e felici. Bella la grafica, accurata l’organizzazione, gentili con i visitatori ed interessanti alcuni spunti. Le novità, che ad Angers sono esposte nello spazio Innovert, sono state ricche. Ovviamente faceva bello sfoggio di sé la Mandevilla sanderi x Diamantina Jade ‘Orange Coral’ di Lannes et Fils SAS, la vera vincitrice a parer mio dell’edizione. Migliore io credo (almeno per il fatto che era fiorita per davvero) del Trachelospermum asiaticum Pink Shower® di Travers (visto che non era fiorito hanno appiccicato delle belle foto sulle piante in mostra: quando si dice il valore delle etichette). La Petunia Nightsky di Selecta è stata premiata anche al Salon du Vegetal così come sono state omaggiate le novità “francesi” come il Carpinus Betulus ‘Orange Retz’ in “Silence ca Pousse!”, trasmissione televisiva sostenuta dalle solite grandi aziende di Francia per promuovere il verde al grande pubblico. L’ultimo premio d’”Or” assegnato dalle variegate giurie serve a testimoniare l’attaccamento alle innovazioni anche in ambito non commerciale, come un bacino d’acquaponica con le carpe e le radici di prezzemolo a mollo, di gran moda.
LEGAME A DOPPIO FILO CON L’ITALIA
Le mie novità sono piuttosto legate alla presenza massiccia di aziende italiane in Francia ed in particolare al Salon. Siamo la prima risorsa per il mercato
complesso ed articolato dei garden center indipendenti e per le catene di piante mediterranee e da giardino. Abbiamo un’ottima rappresentanza di vivai che vendono da anni ed anche aziende commerciali che raccolgono fioriture, dalle provincie assolate nostrane, e le distribuiscono copiosamente nel paese della Loira. I produttori di piante italiani fanno molto affidamento sui francesi per quanto riguarda la genetica di prim’ordine, basta pensare a Morel per i ciclamini, a Bertrand per i crisantemi e ai numerosi servizi che l’INRA (istituto francese di ricerca agricola) elargisce anche a numerose aziende italiane. Lo scambio tra i nostri paesi è reale e si basa su rapporti solidi sempre più stringenti grazie anche alla situazione economica tesa (sia per noi che per loro) e alla voglia di svoltare e fare bene. La realtà però è che in fiera non c’è stato molto pubblico: saranno state le vacanze scolastiche d’inverno? Il sole e la neve sulle montagne? Saranno le 1400 aziende floricole chiuse nel 2015? Le municipalità che non investono più nel verde? Sarà. Vedremo se il primo parco botanico d’Europa, aperto ad Angers, riuscirà a rilanciare il verde pour tous. Vedremo alla prossima edizione, dal 21 al 23 febbraio 2017.
VARIETÀ IN MOSTRA
Ecco alcune delle varietà • Mandevilla sanderi x Diamantina Jade ‘Orange Coral’ • Petunia Nightsky • Carpinus betulus ‘Orange Retz’ • Ciclamini di Morel
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Crisantemi di Bertrand
Tendenze / VASI
All’arrembaggio! Dopo un periodo in ombra, elho torna alla carica in Italia. Con un nuovo sales manager, una campagna marketing coi fiocchi e molta ambizione di MARTA MEGGIOLARO
i produttori di vasi in plastica sono tanti e con tanta storia alle spalle.
PICCOLA, MA FORTE
La facciata dell’azienda che dà sui campi: tanto verde, ben curato, e naturalmente i vasi di elho.
Difficile non capire di essere arrivati, dato che l’enorme parete vetrata riporta il motto a caratteri cubitali: “We are elho”. La nuova sede dell’azienda ha solo cinque anni, si sente ancora l’odore di nuovo. I vasi fanno bella mostra di sé fin dall’ingresso, composizioni di fiori freschi dappertutto, Claudio ci accoglie e ci fa fare il giro. Reparto produzione, show room (o meglio, “experience floor”), uffici. Gli spazi sono ben dosati, l’ambiente è confortevole, molto luminoso: si vede che è stato pensato e “apparecchiato” per essere in puro elho-style. E naturalmente l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità del ciclo di produzione è primaria. Il 45% del materiale viene riciclato e gli imballaggi sono biodegradabili al 100%. A breve verrà installata una pala eolica che produrrà tutta l’energia necessaria all’azienda: è un investimento da 3,5 milioni, che si ripagherà anche grazie all’energia in più che potrà essere rivenduta. Sembra un’azienda giovane, ma non è così: è nata nel ’64. Gli attuali proprietari sono i figli dei due fondatori, che in origine facevano vasi a iniezione. A un certo punto, marito e moglie hanno detto ai figli: “O rilevate l’azienda voi, o la vendiamo ad altri”. I due ragazzi all’epoca lavoravano in Francia, da L’Orèal. Hanno deciso di tornare, e di rivoluzionare entre sorvoliamo il nostro bel Paese tutto, grazie al konw how che si portavano a casa, e diretti a Eindhoven, Paesi Bassi, io grazie a grandi consulenti. Da lì in e Matteo Ragni poi è iniziata l’ascesa, una crescita parliamo dell’acontinua che ha portato i vasi di zienda che stiaelho a essere venduti in 75 namo andando a visitare: elho. Siazioni, con 4mila punti vendita mo stati invitati al porte aperte da in tutto il mondo. Gli impiegati Claudio Furlan, il nuovo responCONSIGLIA negli ultimi dieci anni sono passati sabile per il Sud Europa «Venite a Come si sceglie un vaso? da 80 a 150, il fatturato da 12 miliovedere, così poi potete raccontaElho si appoggia a una agenzia ni a 60, e elho è finanziariamente re!». “Se l’azienda è bella la metà di analisi sui consumatori per capire come i consumatori indipendente. del loro stand allo Spoga+Gafa”, decidono l’acquisto. In breve, i penso io “il viaggio vale la pena”. FAR LEVA SULL’INVIDIA passaggi sono questi: Matteo, molto più concreto di me Matteo fa la sua domanda, che in 1. Colore – ha proprio l’anima del venditopratica si riassume così: perché 2. Forma re – invece, si chiede come questa un italiano dovrebbe scegliere di 3. Dimensione 4. Prezzo azienda olandese spera di sbaravendere i vasi elho invece di quelli Per ispirare: cartellonistica e gliare la concorrenza in Italia, dove delle aziende nostrane (peraltro
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composizione vaso-pianta.
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hcogroup.eu
Claudio Furlan, responsabile vendite per il Sud Europa, e un vaso Corsica.
eccellenti)? Claudio ini inizia dicendoci perché elho è leader negli altri paesi. Specializzazione, prima Specializzazione di tutto: fanno plastica da 50 anni, e controllano tutta la catena, design, produzione e spedizione. Qualità: elho accede alla migliore materia prima. Innovazione: ogni anno studiano una nuova gamgam ma di colori e di prodotti dinamici, che incontrino il cambiamento dei gusti del consumatore, e hanno un asas sortimento completo. E inin fine, uno dei due punti di forza principali è l’affidabilità: l’affidabilità «Abbiamo il 97% di tasso di consegne. L’acquisto è efficace, è efficace il fornitore, l’ordine minimo è davvero minimo e la consegna è in sette giorni. Il magazzino naturalmente è just in time e può contenere 30mila pallet». Ma naturalmente la forza trainante di elho, quella che salta agli occhi di tutti, è il marketing: «Il 98% dell’acquisto di vasi è fatto di impulso. Nei garden center e nelle catene DIY, il nostro target group, il prodotto deve vendersi da solo. Quindi la comunicazione è fondamentale: gli scaffali devono essere seducenti, i display accattivanti, le informazioni devono raggiungere i clienti a casa loro, attraverso i social». E quindi, in Italia? «Sappiamo che il mercato italiano non è facile, anche per una gestione del nostro prodotto che fino a qualche tempo fa non ha aiutato a incentivare le vendite» ammette Claudio «ma elho è leader in Europa, e credo che possa farsi spazio, soprattutto grazie al sistema dei garden center - bandiera». In pratica, l’idea è trovare i garden giusti per prendere i lineari di elho, diventandone i primi promotori fra gli altri. «L’invidia è uno stimolo potente», conclude Claudio «quando un gardenista vede cosa possiamo fare nel punto vendita di un altro, si scatena l’idea: lo voglio anche io. E sta funzionando».
FORMULA TOTAL PLANT TRIPLO è il primo ed unico terriccio ad effetto di tripla crescita. Un substrato di coltivazione capace di superare i tradizionali canoni dei terricci più diffusi, varcando con autorevolezza e innovazione gli abituali confini tra il mondo delle torbe ed il campo dei fertilizzanti.
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Tendenze / VEGETALI
Inconfondibile
lemon grass
Non chiamatela citronella ma erba di limone: il Cymbopogon citratus può entrare fra le aromatiche come novità, se nel punto vendita sappiamo accompagnarla con la ricetta giusta di MATTEO RAGNI
IN BREVE • Cymbopogon citratus • Repellente per zanzare • Molti usi in cucina • Crescita facile e veloce • Non concimare troppo • Gela in inverno
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erba di limone è un’erba tropicale originaria dell’Asia che ricorda i cipollotti ma ha un delicato e dolce profumo di limone. Ha un portamento cespuglioso che può raggiungere anche il metro di altezza. Il fusto è eretto con foglie nastriformi di un bel colore verde intenso tendente al bluastro.
MOLTI GLI USI POSSIBILI
Si possono usare le foglie secche di Lemmon grass per infusi e tè, ma la sua massima valorizzazione si ha con la carne stufata cucinata alla Thailandese. Il profumo agrumato e leggermente balsamico della Lemmon grass ha un aroma inconfondibile, mescola un favoloso sapore di limone ad un caldo profumo di cedro. In Italia è conosciutissima come repellente naturale per le zanzare, viene usata nella cura delle febbri e ha una azione antisettica delle vie respiratorie. Non abbiate dunque timore, specialmente nei periodi freddi e umidi, di abbondare nell’uso di questa magnifica pianta sia nei piatti, che nelle tisane e nei tè!
ATTENTI ALLA NUTRIZIONE
La coltivazione è facile, si moltiplica per talea e ha una veloce crescita. In vaso dà buoni risultati, ha bisogno di caldo, sole e di tanta acqua: più il vaso è grande e più crescerà. Non eccedere con le concimazioni perché rendono le foglie troppo lussureggianti e diminuisce la carica aromatica. La pianta gela in inverno quindi si devono raccogliere prima le foglie. Le si fanno asciugare e si sminuzzano. I cipollotti bianchi una volta raccolti si possono usare per preparare un favoloso pollo al curry!
Tendenze / VIVAIO Bessica Piante offre, unico in Italia, il servizio Just in Time Garden. Per una gestione moderna del magazzino e del vivaio.
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essica Piante si trova in provincia di Treviso e nasce nei primi del ‘900, quando i bisnonni degli attuali proprietari avviarono le prime produzioni di vite e di alberi di gelso. Oggi la produzione comprende oltre 1600 piante da esterno e in vaso, sempre disponibili in ampie quantità. Sono piante prodotte nel nord Italia e non soggette quindi a shock ambientale, di cui è garantita sempre alta qualità e omogeneità di forma. Il punto di forza del vivaio è Just in Time Garden, il sistema di gestione delle piante da esterno unico in Italia. Fra i vantaggi per i rivenditori, l’acquisto di piante solo quando servono e nella quantità che serve, senza costi di intermediazione e con una consegna rapida ed economica anche di un solo carrello CC con varietà miste. Just in Time Garden non è funzionale solo alla gestione del magazzino: contribuisce anche ad aumentare la soddisfazione del consumatore. Infatti, grazie alla fornitura veloce e senza quantità eccedenti, il garden avrà sempre a disposizione piante fresche e a pronto effetto, non refusi di magazzino, e sane, controllate una ad una anche da un punto di vista fitosanitario. In sostanza, grazie al JITG gli operatori del settore del verde potranno abbandonare la “configurazione a magazzino”, per passare ad una “configurazione espositiva” delle piante da giardino e terrazzo. Basta con i costi di magazzino, sì a un vivaio moderno e ricco di piante che facciano gola ai clienti.
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I VANTAGGI DI JUST IN TIME GARDEN
Le piante prodotte da Bessica sono garantite per qualità, omogeneità e forma, e sono sottoposte ad accurati controlli fitosanitari.
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esperienza centenaria L’azienda veneta propone un servizio di logistica rapido ed efficiente, in linea con le nuove tendenze nella gestione del magazzino a cura della redazione
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Tendenze / AZIENDE
Messaggi dalle piante
L’idea di Auricchio&Sons per la kermesse milanese di febbraio ha fatto centro: vasi bianchi su cui campeggiano diverse espressioni facciali, e le piante a fare da buffi capelli colloquio con GIUSEPPE VINO di BIANCA BELFIORE
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uricchio & Sons è un marchio giovane, ha solo tre anni: ma alle spalle ha l’esperienza di più di trent’anni di Pasquale e Domenico Auricchio, figli di un bracciante floricolo, che sono partiti nel 1982 con una piccola serra in legno per arrivare alla grande distesa di oggi, con spazi distribuiti su tutto il territorio di Terlizzi. Il cuore verde dell’azienda è una distesa di venti ettari, dove vengono messe a dimora centinaia di piante. Di fianco si trova il settore uffici e spedizioni, dove lo staff commerciale e amministrativo si occupa di tutti gli aspetti attinenti all’elaborazione delle migliori offerte da proporre ai clienti su tutto il territorio nazionale ed estero. Li incontro a Myplant & Garden: maglione verde scuro con logo, visi sorridenti e amichevoli. Vengo accolta nello stand da Giuseppe Vino, il responsabile commerciale dell’azienda; dalle pareti occhieggiano – letteralmente – decine di vasi di piante mediterranee. Di cosa si occupa la vostra azienda? «Auricchio&Sons produce e commercia piante mediterranee. Siamo competitivi in nord Italia e in Europa. Il merito è sicuramente delle caratteristiche pedoclimatiche della nostra zona… ma al 50%. L’altra metà del merito ce la prendiamo noi! Penso che uno dei nostri punti di forza sia il fatto che siamo un’azienda che unisce tradizione e innovazione, persone con molta esperienza alle spalle e giovani pieni di entusiasmo». Come sta andando la fiera? «Bene, l’affluenza è alta e la presenza di qualità. La fiera è un punto di incontro per i clienti consolidati e abbiamo avuto tanti nuovi contatti, anche dall’estero. I clienti hanno confermato gli ordini per la stagione. Abbiamo ricevuto molti complimenti per lo
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stand, la comunicazione tramite le espressioni stampate sui vasi, che richiama gli emoticons, un metodo giovane e veloce per inviare messaggi, sta piacendo». Come vi è venuta l’idea delle faccine? «Noi abbiamo una campagna sul blog, “Le piante si raccontano”: l’idea è immaginare le piante che parlano e possono esprimersi. Allora per la nostra presentazione in fiera abbiamo pensato un concept nuovo, originale e sicuramente mai visto prima, con un tema che vuole da un lato sensibilizzare, dall’altro intrattenere il visitatore, con un invito alla leggerezza. Le faccine sono adesivi incollati sui vasi. Doveva essere un’idea solo per la fiera, ma sono piaciute tanto e sono nati dei progetti con qualche cliente che le vuole anche nel punto vendita. Una prova in più del fatto che la nostra azienda continua a migliorare nella qualità, nel servizio e nell’ascoltare le esigenze dei clienti».
IN BREVE • Auricchio&Sons • Piante mediterranee • Sede a Terlizzi (Bari) • Verso Ruvo di Puglia venti ettari per la messa a dimora • Campo aperto • Settore uffici e spedizioni • Clienti nazionali ed esteri
Lo stand di Auricchio & Sons a Myplant & Garden, semplicissimo. L’occhio veniva catturato immediatamente dai vasi con le faccine, la proposta per la fiera.
Mercati / FIORI E PIANTE
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e informazioni sui primi due mesi del 2016 sono ancora parziali ma indicano per le piante, alberi e arbusti una tendenza delle vendite in tenue miglioramento, anche se non uniforme sul territorio italiano: procedono con difficoltà le spedizioni oltre frontiera del prodotto albenganese per timori da parte dei consumatori europei di ondate tardive di freddo. Bene invece la richiesta di piante in vaso nel centro Italia e moderatamente ottimisti, grazie ad una maggiore dinamicità della domanda estera, i vivaisti toscani e cannetesi. Per quanto riguarda invece l’ultimo trimestre dell’anno le vendite di fiori e piante non hanno evidenziato segnali evidenti di ripresa della domanda a livello nazionale, mentre a livello europeo i dati delle aste a dicembre evidenziano un fatturato più elevato del 5,3% su base annua grazie ad un apporto maggiore di piante fornite. La ripresa del comparto dipende fortemente dal quadro macroeconomico internazionale.
IN CRESCITA LE PIANTE FIORITE
In ambito nazionale secondo i dati Istat diminuisce nel 2015 la disoccupazione su base annua (-8,1%) e progredisce l'occupazione (+0,5%); si delinea anche un'inversione di tendenza in corso d’anno della produzione industriale che aumenta dell’1% rispetto al 2014, trainata soprattutto dall'export. Tuttavia mostra un rallentamento nell'ultimo trimestre a cui segue anche un abbassamento dell'indice di fiducia delle imprese; l’indice di fiducia delle aziende primarie e di prima trasformazione elaborato da Ismea evidenzia la stessa dinamica: un rallentamento nel quarto trimestre pur rimanendo complessivamente positivo rispetto ai 12 mesi precedenti. I costi di produzione nel 2015 diminuiscono, sempre secondo la fonte Ismea, l’indice tendenziale dei mezzi di produzione segna -1,9% mentre l’indice dei prezzi agricoli rimane complessivamente stabile, ma diminuisce per buona
parte dei settori nel quarto trimestre, su base annua. Rimane all’incirca stabile nel 2015 anche la spesa dei prodotti alimentari a valori correnti delle famiglie, ma al suo interno risulta in diminuzione il trend dei prodotti a peso variabile influenzati dalla dinamica discendente di carni, salumi e formaggi. Non c’è da meravigliarsi quindi se le vendite al dettaglio del panel Ismea dei garden center a fine anno progrediscono di meno dell’1% e tra le tipologie solo le piante fiorite risultano performanti (+4%). Il prodotto di punta del mese di Dicembre, la stella di Natale, ha mostrato una discreta tenuta delle vendite sia in volume sia come platea dei consumatori. L’indice di penetrazione di fiori e piante tra le famiglie italiane è stato a dicembre infatti pari al 18%, in crescita rispetto all’ultima indagine realizzata nel 2012 e nel 2013 e coloro che hanno acquistato le poinsettie sono stati pari al 37% (contro il 32% riscontrato nel 2012). Peccato che tale quota incide sul totale della popolazione italiana solo per il 7,1% in crescita rispetto al 5,8% della precedente indagine (anno 2012).
ANCORA DEPREZZATI ALBERI E ARBUSTI
Dal secondo semestre 2016 l’economia europea e di conseguenza anche quella italiana dovrebbe trarre beneficio dagli strumenti monetari messi in campo dal direttore della Banca Europea, Mario Draghi, lo scorso 10 marzo. I diversi provvedimenti annunciati questa volta, tra cui Targeted Longer Term Refinancing Operation (TLTRO) serviranno a iniettare liquidità direttamente alle famiglie e alle imprese, per il tramite delle banche. In questa ultima fase le banche sono fortemente scoraggiate, con una
Stelle di Natale,
i consumi tengono
Si evidenzia una crescita nelle vendite della Poinsettia nell’ultimo trimestre del 2015. Resta il problema dei prezzi, che vanno tenuti bassi. E vedremo se i provvedimenti della Banca Europea daranno i frutti sperati di PAOLA LAURICELLA ricercatrice ISMEA
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serie di altri interventi, ad investire in attività non collegate all’economia reale. Le prospettive di scarsa crescita del Prodotto Interno Lordo della Eurozona che dovrebbero assestarsi in +1,4% e +1,7% rispettivamente nel 2016 e 2017, rischiano di prolungare la debolezza della domanda che si riflette in bassi prezzi. A questo proposito l’indice dei prezzi agricoli Ismea nel quarto trimestre del 2015 indica per i prodotti vegetali (con l’esclusione degli ortaggi e frutta ad alta variabilità) una flessione del 5% su base annua superiore anche a quella degli zootecnici (-2%). L’indice generale dei prezzi agricoli all’origine comprensivo anche dell’ortofrutta, nell’ultimo trimestre è risultato allineato al valore del 2014. Tale indice non comprende i prezzi medi dei fiori e le piante che registrano i primi, su base annua, un’evoluzione di crescita positiva grazie alle specie flo-
ricole i cui volumi si sono negli anni fortemente ridotti e per il secondo, le piante in vaso, di stabilità. Per gli alberi e arbusti prosegue il deprezzamento, in fase di definizione degli ordini, in quanto gli operatori sono inclini ad accordare forti sconti pur di abbassare le scorte in pieno campo.
SINTESI QUARTO TRIMESTRE 2015 • • • • • • • •
Le vendite al dettaglio del panel Ismea dei garden center a fine anno progrediscono di meno dell’1% Le piante fiorite: +4% La Stella di Natale tiene sia in volume di vendita sia come platea dei consumatori Indice di penetrazione di fiori e piante tra le famiglie italiane: 18%, in crescita Prezzi medi dei fiori: evoluzione di crescita positiva per riduzione volumi Piante in vaso stabili Per gli alberi e arbusti prosegue il deprezzamento pur di abbassare le scorte in pieno campo Dal secondo semestre 2016 si auspicano benefici dagli strumenti monetari messi in campo dalla Banca Europea
LA FORZA DELL’INNOVAZIONE
si ringraziano per la collaborazione
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Mercati / ANDAMENTI
Italian confusion La legge è in ritardo, le vendite frenano, e la situazione di stallo danneggia tutta la catena. Senza contare che gli effetti della limitazione all’uso dei fitofarmaci potrebbero far morire il fiorente interesse degli hobbisti di UBERTO MARNI
L’
anno scorso, caratterizzato da una primavera molto piovosa e da un’estate decisamente calda, ha favorito il segmento della difesa, per i problemi legati al clima umido in primavera, quindi lumachicidi e fungicidi, in seguito per le problematiche dovute alla siccità come gli afidi, oltre, naturalmente agli insetticidi e biocidi in generale, con un’ampia proliferazione di parassiti e topi.
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NORMATIVE TROPPO RIGIDE
Gli effetti sono già in corso: se il mercato si è sviluppato in maniera piuttosto marcata nel corso della primavera e dell’estate del 2015, subendo una notevole contrazione, anzi, per dirla tutta si è completamente fermato, a partire dal mese di settembre, con l’incertezza delle rivendite per le norme previste.
100.000 sono i costi minimi
per lo sviluppo di
nuove referenze nell’ambito
problemi sono iniziati a settembre / ottobre, con la confusione creata dalla normativa relativa al PAN (Piano di Azione Nazionale) che, in ASSETTI PROPRIETARI base alla Politica Agricola Comunitaria (PAC) BALLERINI doveva essere emanata entro il 26 novembre e l “terremoto” nelindirizzata a un generale irrigidimento delle vendite. l’ambito della proLa PAC, ancora nei lontani anni ’80 ha iniziato duzione e vendita di un processo volto all’armonizzazione dei profitofarmaci è già cominciato, con la cessione di cessi di produzione in agricoltura con la tutela Fito-Guaber a Blumen da parte del Grupdell’ambiente. Sono quindi nati i Piani di Sviluppo po Henkel nell’ottobre del 2015 e l’intesa tra Bayer Rurale regionali, i sostegni finanziari alla difesa intee SBM, che prevede la vendita di Bayer Garden entro grata e le normative dedicate alla produzione biologica, la fine di quest’anno. SBM Developments, azienda con i fitofarmaci centrali nello svidi Lione, ha stretto un accordo per luppo di politiche che tengano conl’acquisizione di Bayer Garden. Acto degli effetti sulla salute umana e cordo che sarà finalizzato entro la sull’ambiente. Il segmento degli fine del 2016. SBM dispone di una hobbisti, paradossalmente, è presenza consolidata nel mercaquello che subirà il maggiore to del giardinaggio francese, con impatto da queste nuove norprodotti biologici e sintetici, fertiCONSIGLIA mative che, in effetti, andranno lizzanti e prodotti per il terreno e In attesa delle norme a chiedere notevoli impegni per le intende sviluppare i mercati esteri definitive, e per non bloccare vendite e gli acquisti di agrofarmatramite questa acquisizione. completamente le vendite, la ci, anche per coloro che dispongono In effetti, stando alla direzione presoluzione migliore è rivolgersi di orti relativamente contenuti. sa dalle normative, potrebbero alla ASL di competenza.
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degli agro-
farmaci
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Mercati / ANDAMENTI
Siamo tutti
verificarsi notevoli complicazioni per coloro che hanno l’hobby del giardinaggio, incluso il registro di carico e scarico degli agrofarmaci e l’allestimento di una costruzione specifica per lo stoccaggio, come già obbligatorio per gli agricoltori professionisti. Come dicevamo non è ancora chiaro cosa accadrà, tuttavia se le restrizioni saranno così elevate, appare molto probabile che chi si occupa del proprio orto, incluse le diverse iniziative di orti sociali, sarà decisamente scoraggiato dagli adempimenti necessari. Possiamo supporre che sia sulla base di queste considerazioni che il mercato risponda con questa specie di “fuga” dal comparto, con le principali aziende che cedono i rami dedicati al giardinaggio a realtà più concentrate sul tema, almeno nel caso di Fito/Blumen. Anche Wolf Garten ha cambiato proprietà ed è stata acquisita da MTD, uno dei principali produttori di apparecchiature per prato e giardino. Il gruppo aziendale include MTD, Cub Cadet e WOLF-Garten e commercializza una vasta gamma di prodotti, dagli attrezzi manuali, ai tosaerba elettrici fino a trattori compatti. Abbiamo parlato con Pietro Cattaneo, Managing Director di MTD Italia, che ci ha raccontato: «La nostra azienda commercializza fertilizzanti per prato, ma, nella gamma di prodotti offerta da MTD non è che un piccolo business, con i principali legati alle macchine per giardino; la crescita nel 2015, primo anno di attività in Italia, è stata interessante per tutti i prodotti commercializzati, anche se siamo molto più concentrati sul canale dei rivenditori specializzati per le macchine e meno sui garden center». In questa fase l’azienda sta consolidando i rapporti con il canale commerciale più vicino, cui offrono anche gli attrezzi manuali e i fertilizzanti di Wolf-Garten; «Nel futuro, in ogni caso, prevediamo di ampliare il canale con le rivendite agrarie e i garden centre più contigui al nostro business». Ha concluso Pietro Cattaneo.
“appesi” all’emanazione del decreto relativo alla
vendita di fitofarmaci, che si dice sarà pronto entro giugno
LE CONSEGUENZE PER GLI HOBBISTI • Restrizioni troppo rigide • Troppi adempimenti necessari • Probabile scoraggiamento all’attività nel proprio orto • Abbandono iniziativa degli orti sociali
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UNA FASE “PERICOLOSA”
cco di seguito il commento di Laura Galli, Responsabile Marketing di Compo: «Il settore degli agrofarmaci ha vissuto un momento d’incertezza per due motivi principali: l’introduzione del nuovo sistema di classificazione, che a livello internazionale ha dato dei nuovi parametri, e l’attesa del nuovo regolamento per l’uso non professionale; questi due fattori hanno influenzato molto l’andamento del mercato e
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ancora oggi siamo in attesa della pubblicazione di regolamentazione uso non professionale». Tutto sommato, ci ha comunque detto la manager di Compo, «La nostra azienda sta procedendo abbastanza bene anche in questo segmento del mercato di riferimento». Il commento relativo alla confusione generata da questa carenza legislativa è, ovviamente, generalizzato per quanto riguarda i produttori di agrofarmaci, anzi, le nuove norme avranno con ogni probabilità un notevole impatto anche sulla produzione agricola professionale, se, come dicono alcune fonti, con l’entrata in vigore del PAN sarà possibile acquistare e utilizzare i fitofarmaci solo per i produttori abilitati. Quello che accade nel nostro paese è che le abilitazioni rilasciate fino al 2015 erano circa un quarto rispetto alle aziende agricole professionali. Quindi, anche nell’ambito professionale sarà necessario un “colpo di reni” per potere operare entro i termini di legge. Ovviamente nell’ambito del giardinaggio per hobby, le abilitazioni per l’utilizzo professionale sono vicine allo zero, con un effetto notevole sulle vendite di cui ancora non è possibile conoscere le proporzioni.
L’
DISTRIBUZIONE IN TILT
anno scorso le vendite sono state sostenute fino a settembre, con crescite notevoli per gli agrofarmaci, è stato l’esordio di Massimo Chelini, Direttore Commerciale di Ital-Agro, che ha poi aggiunto: «Negli ultimi mesi del 2015, invece, si è verificato un blocco totale delle consegne, a causa della confusione creata dall’atteso decreto che ancora non è stato pubblicato». Il segmento della difesa, nell’incertezza di comprendere come e a chi vendere, ha bloccato il canale di distribuzione, che non ha ancora chiaro come dovrà comportarsi. «Ormai siamo all’inizio di stagione, quindi i clienti finali stanno chiedendo strumenti di difesa ai rivenditori, che ordinano il minimo indispensabile per fare fronte alle richieste, ma non con le medesime quantità e frequenze dell’anno scorso». Ha poi continuato Massimo Chelini: «Siamo tutti “appesi” all’emanazione del decreto relativo alla vendita di fitofarmaci, che si dice sarà pronto entro giugno, tuttavia, il coinvolgimento di tre ministeri, dell’Unione Europea e di altri enti non depone a favore di una soluzione così rapida». In effetti le restrizioni sono piuttosto severe; ci ha inoltre spiegato sull’argomento il dirigente di Ital-Agro: «L’abilitazione alla vendita degli agrofarmaci è subordinata al conseguimento di un patentino specifico, che fino allo scorso anno era conseguibile tramite un breve corso presso le ASL, mentre oggi è necessario avere il diploma di perito agrario o una laurea in biologia o in altre materie dedicate; con il risultato che coloro che non dispongono del patentino hanno la necessità di assumere un laureato per potere con-
tinuare a vendere». Norme che non tengono conto della realtà della distribuzione nazionale, in cui il turnover è molto elevato e i salari non molto attrattivi per coloro che hanno dedicato anni di studio al conseguimento di una laurea. «La clientela è decisamente confusa, non potendo più acquistare i prodotti nei punti vendita che hanno sempre frequentato, ma solo in “farmacie specifiche” e ha quindi maggiori difficoltà per trovare i prodotti necessari per malattie o insetti; è un circolo vizioso che colpisce sia l’hobbista, sia coloro che curano un orto e che, a catena, andrà a ripercuotersi sull’intera filiera del mercato dei fitofarmaci». I costi per lo sviluppo di nuove referenze nell’ambito degli agrofarmaci sono al minimo di 100.000 euro per ogni prodotto, con poche realtà che si possono permettere tali investimenti e, soprattutto, con indicazioni troppo vaghe per il percorso da seguire, in questa fase.
A
IN CONTRASTO CON LE ABITUDINI
nche Nicola Lora, direttore commerciale di Vebi ci ha confermato gli elevati tassi di sviluppo del 2015: «Il clima piovoso ha fatto incrementare la domanda di lumachicidi e fungicidi, mentre il caldo secco estivo ha favorito la proliferazione di altre malattie, con l’alternarsi di periodo poco favorevoli ala salute delle piante e molto buoni per la vendita dei rimedi». Ovviamente anche per Vebi il vuoto legislativo ha avuto effetti notevoli sulle consegne; ai commenti riportati, Nicola Lora ha aggiunto: «Le stesse autorità di controllo, le ASL, contribuiscono a creare confusione nel mercato, chiedendo il patentino anche se non ancora obbligatorio, oppure la tracciabilità dei prodotti venduti, con il codice fiscale di ogni acquirente; questo in maniera differenziata, a seconda degli ispettori coinvolti». L’effetto è che i rivenditori non sanno più che pesci pigliare, confondendo spesso l’obbligo di tracciabilità con l’abilitazione alla vendita con patentino, impauriti dalle ispezioni e dalle possibili ripercussioni sull’attività se non si seguono i consigli delle autorità sanitarie. «L’irrigidimento delle norme è in netto contrasto con l’abitudine italiana di vendere fitofarmaci senza avere l’autorizzazione, nella convinzione che tale attività non costituisca reato o che sia possibile sanare a posteriori la propria posizione» ha continuato il manager di Vebi, che tuttavia auspica una crescita culturale nel settore, con la necessità di hobbisti e coltivatori
NEL DETTAGLIO • • •
di orti superiori ai 500 metri quadri di conseguire un patentino da utente, con pochi giorni di corso e costi contenuti in 100/150 Euro.
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APPLICAZIONI FANTASIOSE
el nostro paese, per di più, ogni ASL può recepire e interpretare le norme come meglio crede. Si verificano quindi visite e “consigli” alle rivendite di agrofarmaci differenziate regione per regione, nella migliore delle ipotesi, quando non per singolo comune, in assenza di un coordinamento nazionale e regionale. La richiesta minima è quella della tracciabilità degli agrofarmaci, per cui il “consiglio” degli ispettori delle ASL è di richiedere il codice fiscale agli acquirenti. Va da sé che non seguire tale “consiglio” può portare a controlli più rigidi e a eventuali sanzioni, che, ovviamente, spaventano il canale commerciale, per cui gli acquisti dai produttori sono rimandati al momento in cui saranno più chiari i rischi cui andare incontro. Di seguito il commento di Maurizio Rigolli, Marketing Manager di Bayer Garden: «Il 2015 è stata una buona stagione sia per la difesa di campi, sia per le famiglie che, con il caldo umido dell’estate scorsa hanno dovuto proteggersi dai parassiti; inoltre sono cresciuti gli interventi a più ampio raggio, sempre per insetti e parassiti». La difesa, al netto della confusione creata nel canale commerciale negli ultimi mesi dell’anno ha dato notevoli soddisfazioni all’azienda, infatti, continua il manager di Bayer Garden: «Abbiamo assistito all’esaurimento delle scorte di magazzino nei diversi canali commerciali, con effetti benefici sugli ordini; per i biocidi la crescita è stata a due cifre, un po’ inferiore per la difesa delle piante e ancora inferiore per lumachicidi e per i diserbanti, mentre continua a crescere la difesa per l’orto, con prodotti a basso impatto ambientale, sia per la difesa sia per il nutrimento, con la linea Natria che fa registrare tassi di sviluppo più elevati rispetto ai prodotti più tradizionali».
Nel 2015 le vendite di prodotti per la difesa sono state favorite dalle condizioni metereologiche e hanno avuto una buona crescita Finora in Italia l’acquisto di agrofarmaci è sempre stato libero. Ora si richiede un patentino per l’uso Una possibile conseguenza dell’applicazione troppo rigida delle normative è lo scoraggiamento soprattutto di chi è appassionato al segmento orto, e che porterebbe allo stop della crescita di questi anni
IN BREVE • 2015, crescita elevata • Stop per il vuoto normativo • Il canale distributivo è in blocco • Il segmento degli hobbisti sarà il più danneggiato • Non basta più il patentino per la vendita, serve la laurea • Ogni ASL sta applicando le norme in modo diverso
È auspicabile una crescita culturale nel settore, con
la necessità
di hobbisti e
coltivatori di orti superiori ai 500 metri quadri di
conseguire un patentino da utente
Mercati / DIFESA
Hobby a rischio Compag ha raccolto la testimonianza di un pensionato-hobbista che fotografa la situazione complicata del mercato dei fitosanitari, che potrebbe limitare la passione di molti coltivatori amatoriali Egregio direttore, scrivo non tanto per cercare un momento di visibilità, ma per condividere una situazione che ai miei occhi, ma oserei dire agli occhi di molti di coloro che la leggeranno, appare alquanto paradossale. a mia è la storia di un uomo qualunque. Vivo e abito in una provincia del Nord Est, un piccolo paese della campagna veronese, Erbè. Non scrivo il mio nome solo perché, da uomo qualunque, non mi piace la pubblicità, non mi piace comparire. Sono pensionato con una pensione da impiegato che mi permette a mala pena di arrivare alla fine del mese. Ho avuto in eredità da mio padre un piccolissimo appezzamento di terreno dal quale ricavo frutta e verdura per uso familiare, destinando le eccedenze ad amici e conoscenti. Parliamo di pochi chili di prodotto, quanto si può raccogliere da alcuni alberi di ciliegi, di pesche e da alcune centinaia di metri quadri di orto. In agricoltura ho sempre operato perché mio padre era agricoltore, quindi fin da ragazzo, ho collaborato nei lavori di campagna. ino a quest’anno ho potuto coltivare LA CAMPAGNA DI liberamente il mio COMPAG piccolo appezzaCompag, che si sta battendo mento trattando con un forte impegno affinché solo quando strettamente necesla norma nazionale sull’uso dei fitofarmaci venga correttamente sario per difenderlo dalle malattie. applicata, e sta portando Tutto è cambiato all’inizio dell’anavanti una forte campagna no, quando mi sono recato dal mio per sensibilizzare le Regioni rivenditore di fiducia per acquiad attivare i corsi previsti dalla stare i prodotti antiparassitari che norma stessa. www.compag.org ho sempre impiegato per la difesa Fabio Manara, presidente Compag.
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dell’orto. Lui, a malincuore, mi ha dato una notizia molto spiacevole: non poteva più vendermi i soliti prodotti, perché non avevo il patentino per poterli maneggiare e utilizzare. Ero sorpreso perché acquisto sempre e solo prodotti come il verderame e lo zolfo, che si impiegano da sempre in agricoltura e che credo siano addirittura ammessi in agricoltura biologica. Ero sorpreso, ma tutto sommato non dispiaciuto del fatto di poter imparare qualcosa di nuovo seguendo il corso per ottenere il patentino. Mi sono pertanto recato alla società della regione che rilascia i patentini, l’Avepa. E qui ho avuto la vera sorpresa, che in questo caso mi ha veramente demoralizzato: mi è stato detto che non ero un utilizzatore professionale e che quindi non avrei potuto ottenere il patentino. er me non ottenere quel patentino significa smettere di proseguire quella piccola attività agricola che mi permette di risparmiare su frutta e verdura, ma soprattutto mi permette di sentirmi occupato e attivo nelle lunghe giornate da pensionato. Mi sono chiesto come fosse possibile che la legge voglia cancellare tutte queste piccole attività che solo nel mio piccolo comune veronese sono qualche centinaio e che in tutta la regione Veneto sono diverse decine di migliaia. Attività tra l’altro che, oltre ad aiutare i singoli, permettono di avere una campagna ordinata e gestita in maniera appropriata. om’è possibile accettare che questa burocrazia distrugga tante micro attività svolte in maniera onesta e nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio? In questo modo si distrugge l’anima veramente pulita del nostro Paese, quell’anima che ne ha costituito fino ad ora l’intelaiatura sana con la propria laboriosa concretezza. Non trovo risposte.
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Un lettore disarmato
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economia e garden
di JESSICA BERTONI
Economia circolare, opportunità per tutti La proposta è di arrivare, entro il 2030, al riciclaggio del 80% dei rifiuti di imballaggio in tutta la Comunità Europea. Un progetto ambizioso, ma ricco di vantaggi, soprattutto economici
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iro giro tondo, casca il mondo, casca la terra e noi? Noi non finiamo giù per terra. Parliamo di economia circolare: un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema. In cui non ci sono prodotti di scarto e in cui le materie vengono costantemente riutilizzate. Si tratta di un sistema opposto a quello definito “lineare”, che parte dalla materia e arriva al rifiuto. Tale modello, dopo la green economy, è stato posto al centro anche delle politiche ambientali europee: tra le proposte della Commissione l'obbligo per gli Stati dell’UE di un riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e di un 80% dei rifiuti di imballaggio (vetro, carta, plastica) entro il 2030 e, a partire dal 2025, anche il divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili e biodegradabili.
MOLTE LE AZIONI POSSIBILI
Il termine economia circolare, che risale già agli anni sessanta, è tornato in auge solo da quando la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione COM(2014) 398 titolata “Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti”. Con questa la Commissione voleva istituire un quadro strategico favorevole, comune e coerente a livello europeo, per promuovere l’economia
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circolare. In tale documento la Commissione sviluppava il proprio indirizzo strategico al riguardo. In una logica di economia circolare, i prodotti sono progettati in modo da prevederne fin dall'inizio la destinazione una volta che diventano rifiuti e l'innovazione è al centro di tutta la catena di valore (invece di cercare le soluzioni praticabili alla fine del ciclo di vita). Ciò può realizzarsi in vari modi, come ad esempio: 1. Alleggerimento: riduzione della la quantità di materie necessarie a fornire un determinato servizio. 2. Durabilità: allungare la vita utile dei prodotti. 3. Efficienza: riduzione del consumo di energia e di materie nelle fasi di produzione e di uso. 4. Sostituzione: ridurre l'uso di materie pericolose o difficili da riciclare nei prodotti e nei processi di produzione, creando mercati delle materie prime secondarie mediante norme, e appalti pubblici. 5. Progettazione ecocompatibile: concepire prodotti facili da mantenere in buono stato, da riparare, ammodernare, rifabbricare o riciclare. 6. Sviluppando i servizi per i consumatori necessari a tal fine (servizi di manutenzione, riparazione), stimolando i consumatori con misure d'incentivo e di sostegno a favore della riduzione dei rifiuti e della
loro corretta separazione: incentivando sistemi di raccolta differenziata che contengano al minimo i costi di riciclaggio e riutilizzo, favorendo la simbiosi industriale, cioè il raggruppamento di attività per evitare che i sottoprodotti diventino rifiuti. 7. Incoraggiando i consumatori a orientarsi verso servizi di noleggio, prestito o condivisione invece dell'acquisto, per ampliare e migliorare la scelta dei prodotti salvaguardando nel contempo i loro interessi (sul piano dei costi, della protezione, dell'informazione, delle condizioni contrattuali, degli aspetti assicurativi). 8. Ricorrendo anche a strumenti finanziari innovativi, al fine di tenere conto delle questioni legate alle risorse nell'ambito della contabilità di impresa. 9. Chiarendo le responsabilità delle istituzioni finanziarie in materia di sostenibilità, cioè gli obblighi fiduciari, mettendo a punto metodi per l'esecuzione di "stress test" delle risorse ad uso delle imprese, e studiando la possibilità che il mercato delle obbligazioni costituisca un ulteriore canale di finanziamento dei progetti incentrati sull'uso efficiente delle risorse. 10. Preparando orientamenti sulle possibilità offerte dalle nuove direttive sugli appalti pubblici nel campo degli appalti pubblici verdi (GPP), nonché attuando una raccomandazione sul controllo dei risultati conseguiti dagli Stati membri rispetto all'obiettivo indicativo del 50% di appalti pubblici verdi, in modo da favorire la creazione di reti di autorità pubbliche intorno al tema degli appalti pubblici verdi. 11. Integrando maggiormente le priorità dell'economia circolare nelle strategie di finanziamento dell'UE e incoraggiando gli Stati membri a utilizzare i fondi europei disponibili per finanziare programmi e progetti di economia circolare, in particolare tramite i fondi strutturali e d'investimento europei. 12. Misurando l'impatto ambientale nella progettazione dei prodotti e dei processi e garantendo una migliore informazione dei consumatori sulle scelte sostenibili sotto il profilo ambientale.
TUTTO SI TRASFORMA
Si deve passare per la modernizzazione della politica in materia di rifiuti e dei suoi obiettivi. I rifiuti come risorsa sono la condizione sine qua non per una transizione verso una società del riciclaggio. Si rende pertanto necessaria ed imminente una semplificazione ed una migliore attuazione della legislazione sui rifiuti, ed una migliore risoluzione delle problematiche specifiche nell'ambito degli stessi. Occorre una tempestiva fissazione di un obiettivo relativo all'uso efficiente delle risorse: gli Stati membri e il Parlamento europeo hanno convenuto che l'Unione Europea definisca gli indicatori e fissi gli obiettivi relativi all'uso efficiente delle risorse. Dopo un'ampia serie di consultazioni, il rapporto tra PIL e consumo di materie prime (RMC) è stato
scelto come possibile indicatore dell'obiettivo relativo alla produttività delle risorse. Un obiettivo realistico volto ad aumentare la produttività delle risorse, concordato dall'Unione europea e dagli Stati membri, attirerebbe l'interesse della politica e consentirebbe di sfruttare le potenzialità, attualmente inesplorate, offerte dall'economia circolare di creare crescita sostenibile e posti di lavoro e rendere più coerente le politiche dell'UE. Si tratterebbe di un modo equilibrato per garantire tale coerenza e incoraggiare le iniziative. Attuare un'economia circolare non comporta pertanto solo una modalità orientata al rispetto in senso green, ma si tratta di una vera e propria strategia economica che punta alla competitività passando attraverso il punto focale della massimizzazione delle risorse, reimmettendole nel ciclo produttivo invece di collocarle in discarica come rifiuti. Si può dire che l'economia circolare nasce proprio con l'ambizioso obiettivo di potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. L’economia circolare è dunque un sistema in cui tutte le attività, a partire dall’estrazione e dalla produzione, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun'altro.
LO FACCIAMO PER SOLDI
La perdita di materiali preziosi è una costante delle nostre economie. In un mondo in cui la domanda di risorse finite e talvolta scarse non cessa di aumentare, la concorrenza si acuisce e la pressione su queste risorse degrada e indebolisce sempre più l'ambiente. L'Europa può trarre benefici economici e ambientali dall'uso più adeguato di queste risorse. A partire dalla rivoluzione industriale lo sviluppo delle nostre economie è avvenuto all'insegna del "prendi, produci, usa e getta", secondo un modello di crescita lineare fondato sul presupposto che le risorse sono abbondanti, disponibili, accessibili ed eliminabili a basso costo. È opinione sempre più diffusa che questo modello compromette la competitività dell'Europa, poiché non è più vero: le risorse sono limitate e costose. Nei sistemi di economia circolare invece i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile e non ci sono rifiuti. Quando un prodotto raggiunge la fine del ciclo di vita, le risorse restano all'interno del sistema economico, in modo da poter essere riutilizzate più volte a fini produttivi e creare così nuovo valore. Per passare ad un'economia più circolare occorre apportare cambiamenti nell'insieme delle catene di valore, dalla progettazione dei prodotti ai modelli di mercato e di impresa, dai metodi di trasformazione dei rifiuti in risorse, alle modalità di consumo: ciò implica un vero e proprio cambiamento sistemico e un forte impulso innovativo, non solo sul piano della tecnologia, ma come già detto, anche dell'organizzazione, della società, dei metodi di
IN BREVE • L’uso più efficiente delle risorse ridurrebbe il fabbisogno di fattori produttivi materiali fino al 24% entro il 2030 • Porterebbe alla creazione di nuovi mercati e nuovi prodotti • L’industria europea avrebbe un risparmio dell’ordine di 630 miliardi di euro l’anno • Potenzialmente il PIL dell’UE potrebbe arrivare fino al 3,9%
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economia e garden finanziamento e delle politiche. Anche in un'economia fortemente circolare permane qualche elemento di linearità, poiché non si arresta la domanda di risorse vergini e si producono rifiuti residui che vanno smaltiti. Il settore industriale ha già ravvisato le grandi opportunità legate all'aumento della produttività delle risorse. Si stima che un uso più efficiente delle risorse lungo l'intera catena di valore potrebbe ridurre il fabbisogno di fattori produttivi materiali fino al 24% entro il 2030, con risparmi per l'industria europea dell'ordine di 630 miliardi di euro l'anno. Secondo studi commissionati da imprese e basati sulla modellizzazione a livello di prodotti, adottando approcci fondati sull'economia circolare l'industria europea potrebbe realizzare notevoli risparmi sul costo delle materie e innalzare potenzialmente il PIL dell'UE fino al 3,9%, attraverso la creazione di nuovi mercati e nuovi prodotti e grazie al relativo valore per le aziende.
I rifiuti come risorsa sono la condizione sine qua non per una transizione verso una
società del riciclaggio
VANTAGGI ANCHE IN AGRICOLTURA
Anche ad Expo Milano 2015, presso il padiglione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si è parlato di economia circolare ed in particolare nell'ambito del convegno “La circolarità del Mondo Agricolo. L’applicazione dei principi dell’economia circolare in agricoltura”, che ha visto un panel di esperti confrontarsi sulle prospettive offerte dall’economia circolare rispetto alla maggiore sfida che l’agricoltura dovrà affrontare nei prossimi anni: sfamare 10 miliardi di persone che abiteranno la Terra nel 2050, ma anche fornire acqua pulita e combustibili in grado di soddisfare i bisogno energetici della popolazione. Per sfamare quasi 10 miliardi di persone l’agricoltura dovrebbe essere in grado, in meno di 40 anni, di raddoppiare l’attuale produzione di soia e carne, e di incrementare di un terzo quella di cereali. Applicando i principi dell'economia circolare in agricoltura, si potrebbero recuperare le risorse sottratte al terreno ma ancora in circolo (i rifiuti, gli scarti) anziché importarle dall’esterno. Le risorse residue a disposizione sono gli scarti derivanti delle industrie agro-alimentari, dai reflui civili e dal
UN ESEMPIO VIRTUOSO: ACQUA&SOLE SRL
In 20 anni di economia circolare applicata a un’azienda agricola, si è avuto: + 170% le specie di uccelli +146% le specie di libellule +105% le specie di farfalle diurne +81% le specie di mammiferi +80% le specie di cavallette. Il tutto si traduce in una fertilità del suolo incrementata Migliorate caratteristiche del paesaggio, visibili a tutti
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letame delle stalle, sostanze esclusivamente organiche derivanti dalle attività di trasformazione e consumo dei prodotti agricoli. Recuperare queste sostanze crea un’agricoltura sostenibile che non ha bisogno, se non in parte, di risorse esterne (fertilizzazione chimica), preserva la fertilità del terreno grazie ad una ricostruita biodiversità, e inoltre consente di trovare un corretto impiego per scarti e rifiuti organici. Un esempio di eccellenza di agricoltura circolare, la prima in tutta Europa, arriva proprio dal nostro paese: dal territorio della Cassinazza. Qui esemplare è l'esperienza dell'impresa Acqua&Sole srl., che dal 1996 ha intrapreso un percorso di rinaturalizzazione dell’azienda in linea con la Politica Agricola Comunitaria e finalizzata a ripristinare la giusta sintonia con gli elementi naturali e territoriali persi con la industrializzazione dell’attività agricola, introducendo correzioni che hanno permesso di massimizzare l’uso produttivo del territorio rendendolo compatibile con la maggiore biodiversità possibile. Attraverso il recupero degli elementi nutritivi asportati dai raccolti e scartati nelle successive fasi di utilizzo si è giunti ad una piena autonomia dell'impresa da un punto di vista degli elementi nutritivi, riducendo l’inquinamento da nitrati e fosfati con effetti positivi sull’economicità del progetto. I numeri raggiunti da quest'impresa illuminata parlano da soli: in quasi un ventennio sono aumentate del 170% le specie di uccelli presenti, del 146% le specie di libellule, del 105% le specie di farfalle diurne, dell’81% le specie di mammiferi e dell’80% le specie di cavallette. Il tutto si traduce in una fertilità del suolo incrementata, oltre alle migliorate caratteristiche del paesaggio, visibili a tutti.
IN CONCRETO, PER I GARDEN
Sarebbe auspicabile pertanto una strategia aziendale anche per i garden center che prevedesse ad esempio una mirata politica degli approvvigionamenti, che tenga conto del packaging in funzione già del suo riutilizzo/ trasformazione in altro (pallet che diventano arredi per giardino, confezioni in legno che diventano oggettistica di arredo o base per patchwork...). Piante di scarto che possono essere “regalate” alle PA per ornamentare a costi zero alcune piccole realtà o utilizzate come concime naturale, creando un consolidamento della rete relazionale aziendale ed un ritorno in termini di vantaggio sociale collettivo (indicatore importantissimo che viene ormai considerato in ogni politica di investimento aziendale innovativa). Ovviamente poi politiche di riciclaggio di plastica, vetro, carta, riutilizzo delle acque di scarto, energie alternative e strutture a basso impatto aziendale che consentano anche un contenimento dei costi in termini di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti... E non si tratta di applicare la fantasia ma di innovarsi recependo indicazioni di valenza di politica comunitaria, per puntare al futuro, poiché il vecchio modello lineare ha dimostrato i suoi limiti ed è destinato ad esaurirsi. Per cui per reggere la concorrenza occorre iniziare subito il giro giro tondo del nuovo modello circolare!
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tecniche di Jurg Burger
L’orto in
dispensa Come cavalcare l’onda positiva del settore? Non limitiamoci a seguire i clienti nella semina e nella coltivazione. Proponiamo anche idee per conservare la frutta e la verdura che hanno prodotto da soli
L’orto prospera con una crescita a due zeri. Si vendono bene le piantine e tutti i prodotti che servono per coltivarlo. Un trend che dura da alcuni anni e non accenna a diminuire. Effetto collaterale positivo della crisi? Chi possiede un pezzo di terra, vi coltiva frutta e verdura. Non solo per risparmiare o per bilanciare le minori entrate. Anche per motivi di salute, o semplicemente per il piacere di gustare ortaggi che hanno sapore e profumo, come quelli di una volta. Si temeva un calo, come avviene per le mode passeggere. Invece no, la crescita permane, facendo sperare che l’interesse per l’orto e indiret-
tamente per i cibi sani e naturali continuerà a crescere. In che modo il garden center può valorizzare questo trend positivo? Offrendo l’assortimento più completo e mirando a divenire il principale punto di riferimento per chi ha la passione dell’orto.
UNA PASSIONE, TANTE FACCE
I
l target group degli hobbisti dell’orto è piuttosto variegato e meriterebbe un approfondimento. C’è chi l’orto lo coltiva da una vita e continua a farlo. E c’è chi si è avvicinato da poco a questa attività. C’è chi lo fa perché così sa cosa dà
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LA SEGMENTAZIONE DELL’ASSORTIMENTO PER L’ORTO
• I prodotti della tradizione Sono destinati alle persone che l’orto lo coltivano da tempo. Sanno di cosa hanno bisogno e vogliono trovarlo nel punto vendita. Le novità le hanno già provate, le scelte le hanno fatte, l’esperienza è la loro guida negli acquisti. Cercano i semi del fornitore che conoscono, il concime o l’ammendante che hanno usato l’anno prima e gli attrezzi della marca di cui si fidano. • I prodotti del momento Sono i peperoncini colorati, i limoni e gli agrumi, le piante di goji, le erbe aromatiche e altre varietà di piante che sono di moda. Li acquista quella fascia di clientela che vuole distinguersi o che si innamora di un’idea e la persegue fino in fondo. • I prodotti innovativi Soddisfano il desiderio di provare cose nuove di una clientela curiosa, attenta alle novità e pronta a vedere cosa succede con un prodotto o una pianta nuova. Sono i clienti che acquistano il tomtato, la solanacea innestata che produce pomodori fuori terra e patate sotto terra. O persone che non hanno mai coltivato l’orto ma si appassionano all’idea di mettere un orto verticale sulla parete del portico o sul balcone.
IN BREVE • Il trend dell’orto non accenna a diminuire • È bene proporre un assortimento completo • La segmentazione è essenziale • Predisporre kit per i neofiti • Includere contenitori per l’acqua • Proporre idee per la conservazione • Evidenziate bene i vantaggi dell’iniziativa
da mangiare ai propri figli, chi lo fa per occupare in modo utile il tempo libero e chi per sperimentare una nuova attività. Una buona segmentazione dell’assortimento è la chiave per soddisfare bisogni e aspettative diversi. C’è anche l’ampia fascia dei clienti potenziali: coloro che non hanno ancora provato a creare un orto, perché non sanno come fare o perché il primo tentativo di coltivare pomodori in vaso è fallito. A loro il garden deve proporre soluzioni semplici, progetti e modelli di orto da copiare, e una gamma di prodotti combinata apposta per il principiante e raggruppata in un angolo dedicato ai neofiti. La suddivisione tradizionale dei reparti e delle famiglie di prodotto, funzionale per chi sa cosa acquistare e dove trovarlo, non agevola chi parte da zero e cerca un kit di prodotti con cui iniziare.
C
LA RACCOLTA DELL’ACQUA
hi coltiva l’orto ha bisogno di acqua. Si può proporre allora un assortimento di contenitori e prodotti che permettono di raccogliere l’acqua piovana. Con due vantaggi: l’acqua non contiene cloro ed è gratuita. Ai contenitori di vario genere e dimensione si possono abbinare i deviatori da inserire nei pluviali, i rubinetti, i filtri e qualche proposta più complessa da realizzare, con cisterne interrate e dispositivi per rendere potabile l’acqua.
L’
DALL’ORTO ALLA CONSERVAZIONE
orto produce sovrabbondanza. La frutta e la verdura matura in quantità superiore al bisogno personale e familiare. Se ne regala un po’ ad amici e parenti, ma spesso ne rimane ancora. Nasce l’esigenza di conservare i prodotti coltivati con
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tanto impegno e dedizione. Con diversi metodi e prodotti, che il garden può promuovere e vendere. L’assortimento dei prodotti per la preparazione e la conservazione degli ortaggi e della frutta va pensato in funzione delle diverse preferenze e abitudini dei clienti. La salsa di pomodoro la sanno fare tutti, perché fa parte della cultura mediterranea. Meno conosciuti sono i procedimenti per fare le marmellate e per la fermentazione delle verdure. In questi casi gli assortimenti proposti hanno bisogno di un buon supporto informativo: • schede e libretti che spiegano come fare per la prima volta una marmellata, dei sottaceti o le verze fermentate • video che mostrano le fasi di lavorazione • brevi corsi dimostrativi tenuti da una persona con buona esperienza e passione. Anche dal punto di vista economico la gamma dei prezzi è molto estesa: si parte dai contenitori in plastica di basso costo per arrivare alle macchine per sottovuoto e agli essiccatoi che richiedono un investimento importante. La presentazione di questi prodotti deve essere molto curata ed evidenziarne i vantaggi.
I METODI DI CONSERVAZIONE
• Surgelare nel freezer Servono contenitori di plastica e sacchetti di varie dimensioni per creare porzioni pronte all’uso. • Macchine sottovuoto Allungano i tempi di conservazione degli alimenti sia nel frigorifero che nel surgelatore. Inoltre riducono lo spazio occupato dai sacchetti e la formazione di ghiaccio all’interno delle confezioni. • Le marmellate Con la frutta che matura in grande abbondanza si possono fare delle ottime marmellate. L’assortimento comprende i vasetti di vetro, le pentole, i gelificanti, i fornelli a gas da usare all’esterno o in taverna, i libri con le ricette, le etichette adesive, ecc. • L’essicazione Più conosciuta all’estero che in Italia, l’essicazione di ortaggi, frutta e legumi offre numerosi vantaggi: riduce gli spazi, mantiene le proprietà degli alimenti e li conserva a lungo. I prodotti da proporre sono: gli essiccatoi, i taglieri e i coltelli per affettare, i contenitori e i sacchetti di plastica, i vasi e i contenitori in ceramica. • La salsa di pomodoro Nei mesi estivi le bottiglie e i vasi di vetro sono venduti anche dalla grande distribuzione. Il garden center può distinguersi con un’offerta completa, presente tutto l’anno e utilizzabile anche per conservare altri ortaggi. I vasi di vetro si usano anche per fare i sottaceti o per conservare le verdure fermentate.
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