TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
171
Anno MMXVIII - Gennaio-Febbraio 2018
CASE HISTORY
A Berlino, il garden diventa accademia. E i consumatori apprezzano
GESTIONE
Milano 21-23 Febbraio 2018
PAD.16 - stand B25 C26
Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
Ripensarsi, una strategia vincente. E spesso servono solo piccoli accorgimenti
Su sei milioni di americani, che nel 2015 si sono convertiti al giardinaggio, cinque appartengono agli under 34
TREND
AI MILLENNIALS PIACCIONO LE PIANTE CONSIDERATE SEMPRE PIÙ ELEMENTO DI DESIGN
TRADE MAGAZINE MENSILE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE DEL GARDEN E DELLE AGRARIE
171
Anno MMXVIII - Gennaio-Febbraio 2018
CASE HISTORY
A Berlino, il garden diventa accademia. E i consumatori apprezzano
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Milano 21-23 Febbraio 2018
PAD.16 - stand B25 C26
Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
Ripensarsi, una strategia vincente. E spesso servono solo piccoli accorgimenti
Su sei milioni di americani, che nel 2015 si sono convertiti al giardinaggio, cinque appartengono agli under 34
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ADV_IT_open_2018-print_F.pdf
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31/01/18
11:50
14 giorni il top della vita in vaso
a San Valentino
DAI FORMA ALLA TUA FANTASIA, IN CASA E IN GIARDINO.
dillo con una rosa di montagna C
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Vicino alla Natura a casa.
Distribuito da:
Scopri la nostra collezione su Barile Flowers Service
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foto: Roberto Brenno Campadelli creatività:
L'ANIGOZANTHOS è una pianta perenne australiana, molto resistente alle basse temperature. Predilige luoghi soleggiati o a mezz’ombra e spesso può essere utilizzata anche come pianta d’appartamento. Necessita di innaffiature abbondanti e la fioritura è continua da marzo a settembre.
Esci dagli schemi delle solite piante Le piante mediterranee e il fiorito in vaso hanno, ora, un’identità nuova
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PER AMARE LE PIANTE GRASSE BISOGNA PUNGERSI
Editoriale / QUESTO NUMERO
Nuovo anno e nuova avventura per questo primo numero che abbiamo costruito con entusiasmo e voglia di individuare, sottolineare e anticipare progetti, luoghi, tendenze e personaggi, verso tutto ciò che sentiamo vicino e pensiamo possa essere da stimolo nel nostro lavoro. Presente e futuro. Non a caso la copertina è dedicata alle nuove generazioni, i millennials, che saranno (e in molti casi lo sono già!) i nuovi consumatori. E la notizia arriva dall’America. Se, come ci racconta Stefania Medetti a pagina 16, le nuove generazioni di adulti battono tutte le statistiche quando si tratta di condurre una vita digitale, su sei milioni di americani che nel 2015 si sono convertiti al giardinaggio, cinque appartengono al gruppo degli Under 34. Non è una questione puramente demografica, perché il giardinaggio, in realtà, incontra i valori di questa generazione. Ora, sta a noi – e mi ci metto dentro anche io – attrarla e conquistarla. Anche Alessandro Chiara, nell’intervista a pagina 22, fa un accenno a questo fenomeno. Poi si prosegue con storie di interior, dove la pianta e il décor sono protagonisti. Si parte dal ‘nuovo lusso’ di Efsa, fatto di dettagli preziosi, ma anche di elementi che prendono altrove il loro pregio. Quattro gli stili per l’autunno-inverno 2018: tradizionale, moderno, naturalistico e bohémienne. Perché non provare a inserire, quindi, anche dei dettagli preziosi all’interno del proprio punto vendita? Offerta merceologica inclusa. E di nuovi stili che arrivano dall’Olanda si parla anche a pagina 57. Tre mood che coinvolgono fiori, piante e bulbi e che i consumatori si aspettano di ritrovare nei garden: punk-rebooted, re-assemble, romance 3.0. Per ognuno quattro declinazioni: indoor, fiori e piante, outdoor, forme e colori. Se da una parte ci sono i trend, dall’altra ci sono i numeri. Sì! A pagina 64 torniamo sul tema del core business del centro di giardinaggio, le piante, e vi suggeriamo gli indici di fatturato, rotazione e buttato per serra calda, ‘quattro stagioni’ e vivaio. E ancora numeri con i dati Ismea (le vendite di piante in vaso crescono!), il sondaggio condotto da Doxa e Homi su quali prodotti cercano gli italiani quando si tratta di decorare la casa per il Natale (utilissimo!). Alla fine un’analisi schematica 2017 sul sell-out delle principali famiglie di prodotto condotta su 30 punti vendita. E i dati sono quasi tutti con segno più. Ecco, alla fine noi vogliamo fare ancora di più, per creare un giornale che racconti il mercato, casomai anticipandolo qualche volta. Per non perdere opportunità di business.
di FRANCESCO TOZZI FRANCESCO TOZZI - @Lab_VERDE
GreenUp 07
Editoriale / IL PENSIERO
ANNA PIUSSI Garden designer, insegnante di storia dei giardini, medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
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My Oscar speech
mmettetelo, ce l’avete anche voi il discorso pronto per la cerimonia di accettazione dell’Oscar! Volete essere pronti per quando sarete chiamati alla ribalta, con finta meraviglia, a celebrare la vittoria. Eccomi sul palco con indosso il vestito del matrimonio. Color sedano, riciclabile per un grande evento. Da allora mi sogno di tenere in mano una statuetta, a forma di carota per restare in tema con il vestito, e ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuta.
TUTTO MI HA PORTATO AI GIARDINI
A breve dovrebbe venire pubblicato il servizio sul giardino che ho creato sull’isola di Capraia, con terreno e clima a dir poco malefici. A distanza di tre anni il giardino è cresciuto e si è integrato al paesaggio. Grazie ai clienti che hanno creduto in me, grazie al fotografo Matteo Carassale che ne ha catturato la poesia. Parafrasando Joe Eck: “Il giardino deve sembrare non solo naturale, ma inevitabile”. Dritta nel mio lungo abito di sedano racconto come il mio percorso formativo, apparentemente erratico, mi ha portato alla progettazione di giardini come soluzione naturale ed inevitabile. Ringrazio di aver goduto di una formazione eclettica e colorata come un minestrone di verdure. Tutto quello che ho
Niente può sostituire l’esperienza di lavorare circondata dai migliori
vivaisti e paesaggisti del mondo, in un’atmosfera di reciproco rispetto 08 GreenUp
vissuto ha trovato una direzione attraverso la lente dei giardini. La progettazione consiste nel creare un paesaggio, integrando elementi originali e internazionali, in un contesto locale e storico. Per fare questo, le mostre di giardini sono uno stimolo insostituibile. Ringrazio Moritz Mantero, ideatore e presidente di Orticolario, e a sua moglie Elena Mantero, che ne cura il lato educativo. Dal 2012, quando ho vinto il primo premio con “Giardino d’Amor novo”, ogni anno faccio pellegrinaggio sul lago di Como, contagiata dalla loro passione per l’arte e l’ecologia.
SERVE UNO SPIRITO INTERNAZIONALE
Grazie a Stefano Passerotti che mi ha chiesto di progettare insieme un giardino al Chelsea Flower Show 2013. Abbiamo vinto la medaglia di bronzo con “The Sonic Pangea Garden”. È stato fantastico ma anche stressante, e un grosso impegno economico. Grazie alla tata Giulia Brogelli, che ha fatto da seconda madre ai gemelli, e a mio marito Sebastian Neerman che mi ha sostenuto per tutti i mesi di preparazione. Niente può sostituire l’esperienza di lavorare circondata dai migliori vivaisti e paesaggisti del mondo, in un’atmosfera di reciproco rispetto. Per quanto Chelsea sia la mostra di giardini più prestigiosa al mondo, non si compete gli uni contro gli altri, ma per l’eccellenza. Grazie Chelsea per avermi insegnato che si può sempre chiedere consiglio ad un collega. Come progettista indipendente faccio una vita troppo isolata, ho bisogno di mostre e conferenze per uscire dalla mia testa: grazie quindi ai miei amici vivaisti, giardinieri, agronomi e geometri. Tutto è risolvibile con la pianta giusta; gestire le aspettative del cliente è più difficile. L’amico agronomo Galli, sospira: “Michelangelo era un genio. La sua arte era anche gestire i clienti”. Michelangelo invece aveva un pessimo carattere e solo il suo talento gli ha impedito
Michelangelo aveva un pessimo
il suo talento gli ha impedito di finire in galera. Quello, e il fatto che senza un grande mecenate puoi fare forse una tavola a tempera, ma un affresco te lo scordi, quindi ogni tanto chiedeva scusa a un papa. carattere e solo
Anche in giardino è così L’IMPORTANZA DEL CONFRONTO
di finire in galera. Quello, e il fatto che senza un grande mecenate puoi fare forse una tavola a tempera, ma un affresco te lo scordi, quindi ogni tanto chiedeva scusa a un papa. Anche in giardino è così: quando butta bene il cliente è un mecenate che permette la realizzazione di un’opera d’arte. Quando butta male, non capisce granché, ti spiega come dovresti fare il tuo lavoro, e ti devi mordere la lingua.
Posso sempre contare sui miei amici di Piante Mati a Pistoia per una dose di realismo. Bastano poche parole: troppo argilloso, troppo ventoso, fa schifo, non lo trovi sul mercato, e si passa al prossimo punto. Gianluca Niccoli e Cosimo Frati ascoltano le mie proposte e si tengono la pancia dal ridere, dandomene per buona una su tre; se non gli fa schifo tutta l’idea, mi offrono il caffè. Grazie ai giardinieri dei giardini storici di Firenze, che mi hanno sempre aperto le porte e mostrato i retroscena di come tenerli vivi e migliorare. Massimo Pettini di Boboli, Margrit Freivogel di Villa I Tatti: chiunque abbia avuto la fortuna conoscere giardinieri di quel calibro, capisce l’importanza che ha la manutenzione per il giardino. Purtroppo c’è ancora molta strada da fare perché la figura del giardiniere venga riconosciuta dai clienti come uno specialista, non un manovale. Grazie allora a chi si batte per il riconoscimento della figura del giardiniere. Infine, grazie ai colleghi di Edizioni Laboratorio Verde, che mi hanno sostenuto dall’inizio, fino ad invitarmi a scrivere per la loro rivista. Il direttore mi lascia arrampicare sugli specchi, ricordandomi solo ogni tanto che scrivo per una rivista professionale, non di letteratura, quindi magari… qualcosina di tecnico, Piussi? Ma lo sanno che chi lavora con le piante è anche un artista, e mi lasciano scrivere. Vestita da sedano, stringendomi la carota Oscar al cuore, ringrazio i miei lettori: giardinieri appassionati e generosi, vivaisti irascibili e coraggiosi, rivenditori di motoseghe sempre di corsa, gardenisti in ricerca di nuove idee, artisti della terracotta, protettori di compost. Siamo tutti Michelangelo, appassionati e scontrosi, e l’Oscar ce lo meritiamo per lavorare nel verde.
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Gennaio/Febbraio 2018
Som ma rio
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PRIMO PIANO
TENDENZE
COPERTINA
35 FORMART ESTERI
Come vendere ai Millennials
di Stefania Medetti
20 INTERVISTA
Attenzione ai consumatori dimenticati colloquio con Freddie Blackett di Stefania Medetti
22 GARDEN CENTER
Quello che piace ai giovani
colloquio con Alessandro Chiara di Francesco Tozzi
24 FIERE
Il prossimo, sarà il Natale degli innamorati di Marta Meggiolaro
La Königliche Gartenakademie fa scuola di Stefania Medetti
40 DECOR
È tornato il viola
di Costanza di Matteo
43 NOVITÀ
7 cataloghi con 7 notizie
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FOOD Aromatiche protagoniste
di Filippo Tommaseo
di Filippo Tommaseo
48 AZIENDE
Parliamo di cactus
colloquio con Annarita Manera di Marta Meggiolaro
50 EVENTI
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GreenUp
di Marta Meggiolaro
54 INDOOR
Il nuovo lusso
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INSPIRATION Fra punk, attivisti e decadenti
a cura di Bianca Belfiore foto e testi di EFSA
a cura di Bianca Belfiore foto e testi di Flower Council of Holland
62 INCONTRI
Persone al centro e visione a lungo termine colloquio con Alessandro Mezzalira di Francesco Tozzi
65 GESTIONE
sostiene
Mood positivo
Piante e contatto umano di Jurg Burger
www.laboratorioverde.net / N°171 Gennaio/Febbraio 2018
DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi f.tozzi@laboratorioverde.net
consulente tecnico Matteo Ragni IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net
PROGETTO E GRAFICA
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Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com
COLLABORATORI Mauro Consilvio (fotografo), Bianca Belfiore, Jurg Burger, Erica Cherubini, Costanza di Matteo, Charles Lansdorp, Paola Lauricella (ricercatrice Ismea), Stefania Medetti, Nicolò Pensa, Anna Piussi, Filippo Tommaseo
PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@laboratorioverde.net
SEGRETERIA, TRAFFICO E MEZZI Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net
STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE
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Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)
Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net
MERCATI
68 FIORI E PIANTE
07 QUESTO NUMERO
Cresce la domanda di Paola Lauricella
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NATALE
di Costanza di Matteo
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GESTIONE
di Francesco Tozzi
08 IL PENSIERO
Nuovo, d’oro, tradizionale
My Oscar Speech di Anna Piussi
Per infiammare l’autunno di Matteo Ragni
32 VISUAL IDEA
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a cura di Green House Italia
78 TERRICCI
Un sacco bello! di Daniela Stasi
80 EVENTI
Gioco salvifico
di Nora Adamsberg foto di Luciano Movio
Il mio garden è differente
di Erica Cherubini
RUBRICHE
ASSOCIATA AD
30 BUSINESS VERDE
Ripensarsi, una strategia vincente di Lucio Brioschi ANDAMENTI 2017, bene piante da vivaio
GreenUp, periodico mensile registrato: autorizzazione del Tribunale di Milano n.64 del 27/1/1999 - n. R.o.c. 2232, delibera del 30/06/2001. Spedizione posta target magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV. La pubblicazione o la stampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su GreenUp sono sotto la responsabilità degli autori.
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GREENSHOP
Il meglio in primo piano
26 NEWS
Brevi dal mercato
28 FOCUS
Spopola la tree-mania di Filippo Terragni
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EDITORIALI
Laboratorio
verde
GreenUp è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice:
• Flortecnica e vivaismo • Greenstyle • Bio Calendario
• IL giardiniere • Bio Agenda
Rappresentante e collaborazioni: • Blossom Zine Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
ABBONAMENTO DA 6+1 NUMERI: 25,00 Euro
Greenshop / NOVITÀ IN GIARDINO NATURA IN TAVOLA
Appena presentato a Maison&Objet Paris il nuovo brand del made in Italy fondato dalla designer italiana Anna Sarcinelli, OFFICINANDO ®. La nuova collezione si chiama “I 100” ed è composta da cento sottopiatti uno diverso dall’altro. Realizzati in acciaio serigrafato su ambo i lati, “I 100” raccontano la comunione tra arte e natura con disegni, stampe e dipinti che attraversano diverse epoche e stili. Ogni tema ha una serie di varianti che consentono di giocare creando una tavola fashion e armonica. www.officinando.com
PER UNA CONFEZIONE REGALO
I vasi Yula di Lechuza sono un modo stiloso e semplice per portare le piante negli ambienti domestici. La forma arrotondata, i colori moderni e brillanti danno la possibilità di usarli in diversi stili di design e l’alta qualità del prodotto li rende adatti anche per un regalo; il “cestino” e l’innaffiatoio completano l’offerta. I vasi includono il sistema per la riserva idrica, e hanno anche un indicatore del livello d’acqua: per una cura del proprio verde ancora più semplice. Molti i colori e le misure disponibili. www.lechuza.it
Il meglio in PRIMO PIANO La nostra selezione di prodotti per gli spazi verdi, la casa, e gli animali domestici
RELAX
Embracing Nuances è la nuova idea di Millefiori: tre fragranze da usare insieme all’interno dello stesso ambiente. La loro particolare combinazione è ispirata allo stile di vita danese Hygge. Oat milk & Chamomile, Cashmere & Rose Hip, White birch & Chestnut: una speciale collezione che regala atmosfere accoglienti e rilassanti. Il cofanetto contiene le essenze nel formato diffusore a bastoncini da 100 ml. www.millefiorimilano.com
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NUOVO HABITAT ACQUATICO
È stata eletta "Pool Product of the Year" aggiudicandosi il primo posto al UK POOL & SPA AWARD 2017: Yacht, evoluzione della classica piscina Dolcevita di Piscine Laghetto, con il suo fascino elegante ed esclusivo, ma al tempo stesso altamente tecnologico, ha meritato il più alto riconoscimento del settore. Piscine Laghetto si presenta così a livello mondiale come leader grazie ai suoi alti standard qualitativi e al design elegante e interamente Made in Italy. www.piscinelaghetto.com
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Greenshop / NOVITÀ IN GIARDINO ENERGIA E CALORE
Quando scende la temperatura, sale il bisogno di proteggersi dal freddo. Un bisogno che i nostri amici animali soddisfano trovando, nel cibo, l’energia per regolare la temperatura del corpo e sentirsi più protetti. Per questo è utile conoscere gli alimenti giusti per accompagnarli al meglio durante l’inverno. Tra le ricette a elevata concentrazione di energia, ideali per questo periodo dell’anno, c’è la gamma di alimenti completi secchi e umidi ItalianWay, di Giuntini, per petfood di qualità e al 100% italiano.
CONTRO LO STRESS IDRICO
Premivit Riserva d’Acqua è il nuovo substrato biologico universale di Cifo, a base di torbe di altissima qualità. Caratterizzato dalla presenza dell’innovativa molecola Water Reserve®, di origine naturale, è in grado di trattenere l’acqua e renderla disponibile alle piante gradualmente. Consente di ridurre le irrigazioni e, in caso di stress idrico, contribuisce ad avere piante più robuste.
OUTDOOR VINTAGE
Agave, la nuova collezione di tavoli e sedute da esterno di Ethimo, esalta con stile e raffinatezza l’ambiente living con un look sofisticato. Il teak massello, lavorato con cura artigianale e con tecnologie innovative, viene trasformato per ricreare i movimenti morbidi, i profili sottili e la superficie setosa dell’agave, le cui forme rievocano l’arredo degli anni ’50. Ethimo nel 2017 ha vinto il ‘Premio Giovani Imprese – Believing in the Future’ di Fondazione Altagamma, come brand emergente dell’industria culturale e creativa italiana nella categoria design. www.ethimo.com
MASSIMA COMODITÀ NELL’UTILIZZO
McCulloch completa l’offerta di soffiatori-aspiratori con il nuovo GB 355BP, che si distingue per innovazione e praticità. Il nuovo soffiatore-aspiratore è munito di Cruise control e di comando di regolazione velocità dell’aria per garantire una flessibilità in base alle esigenze specifiche. Grandi prestazioni grazie ad un’elevata potenza (1,5 kW) che consente una velocità d’aria di 355 km/h e una capacità di soffiaggio di 16,8 m³/min. La bocchetta di soffiaggio permette un fissaggio rapido e i pratici spallacci permettono un utilizzo comodo dello strumento con la possibilità di essere regolati in base all’utente.
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Primo piano / COPERTINA
PLANT PORN Dopo il food porn, è il nuovo trend: lo dimostra Instagram con account come #plantporn
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e le nuove generazioni di adulti battono tutte le statistiche quando si tratta di condurre una vita digitale, su sei milioni di americani che nel 2015 si sono convertiti al giardinaggio, cinque appartengono al gruppo degli Under 34. Lo rivela una ricerca firmata dalla National Gardening Survey che evidenzia come le persone che si innamorano nel verde siano soprattutto i più giovani. Non è una questione puramente demografica, perché il giardinaggio, in realtà, incontra i valori di questa generazione, il suo modo di pensare e il suo stile di vita.
NUOVI RITI DI PASSAGGIO
A lato, secondo uno studio realizzato in Inghilterra, la creatività cresce del 45% quando si lavora in uno spazio dove sono presenti delle piante. Nell’altra pagina, fra i motivi per cui le piante da appartamento piacciono alle persone fra i 25 e i 35 anni d’età, il fatto che sono esseri viventi di cui prendersi cura, e che incrementano il benessere negli ambienti chiusi.
proposito sostiene, infatti, che le piante permettono ai millennials di sentirsi degli adulti in un contesto storico in cui, per ragioni economiche e culturali, molti dei “segnali” dalla maturità arrivano più tardi o sono, addirittura, irraggiungibili. È il caso del matrimonio, della nascita dei figli o della proprietà di una casa. Quest’ultimo dato, in particolare, ha toccato fra gli Under 34 il punto più basso da trent’anni a questa parte. Ecco, dunque, che le piante si rivelano come degli esseri viventi che, a modo loro, contribuiscono a dare significato all’esistenza. Per descrivere questa transazione, è nato anche un neologismo: i “plant parents”, cioè i giovani contemporanei che, per il fatto di non avere (ancora) dei figli si trasformano in
Pur a fronte di spazi abitativi molto più contenuti e spesso privi di un giardino, i millennials non fanno sconti alle loro voglia di verde, tanto che battono anche i loro genitori: il 37% degli Under 34 coltiva piante ed erbe nel proprio appartamento contro il 28% dei baby boomers. Ne ha scritto anche il New York Times, sottolineando che proprio la valenza della cura delle piante è la chiave di un’attrazione irresistibile. Per una generazione per cui, a differenza di chi li ha preceduti, i cambiamenti socio-economici sono dei venti contrari, prendersi cura delle piante è un modo per prendersi cura di sé e del mondo. Una fra le teorie dominanti a questo
Come vendere ai
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A dispetto di condizioni abitative meno favorevoli rispetto a quelle dei loro genitori, i millennials sfruttano ogni opportunità per coltivare piante e aromatiche. E il mercato dà una mano di STEFANIA MEDETTI foto di PATCH
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“genitori delle piante” verso cui sentono pienamente la responsabilità del loro benessere. Se in termini demografici non è escluso che le piante siano molto spesso il preludio all'arrivo di animali domestici prima e di figli dopo, molti garden center su entrambi i lati dell’Atlantico hanno puntato sulla formazione nella cura delle piante per i loro clienti più giovani.
COSA COMPRANO GLI UNDER 34
Pur nei loro monolocali in periferia, dunque, i millennials esercitano il loro pollice verde. In particolare, scelgono piante resistenti che possono migliorare la qualità dell'aria (una ricerca della Nasa ha scoperto che le piante riducono le tossine nello spazio domesti-
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LE SEI RAGIONI PER CUI MILLENNIALS SPOSANO IL VERDE 1) Fa bene alla tavola I Millennials sono particolarmente consapevoli dell'importanza di quello che mangiano. Molto più di altri gruppi demografici, infatti, prestano attenzione alla relazione fra nutrizione equilibrata e salute. Mentre riconosco il valore delle verdure, sono convinti che coltivare in proprio ortaggi ed erbe aromatiche significhi portare in tavola cibo più sano, nutriente e gustoso. 2) Fa bene al portafogli I millennials fanno molto attenzione al loro budget: l'80% dei giovani americani, infatti, deve fare i conti con la variabile di fine mese e il 72% ha già cominciato a risparmiare per la pensione. Il giardinaggio può essere un modo per spendere di meno al supermercato e si tratta di un tipo di risparmio particolarmente appetibile per questa generazione. 3) Fa bene all’ambiente L'attenzione alle variabili ecologiche e il desiderio di dare un contributo al mondo sono due variabili molto significative per questo gruppo generazionale. Come ha scoperto uno studio condotto dall'istituto di ricerca Nielsen Nielsen, i millennials si sentono chiamati in causa in prima persona e credono nell'importanza di piccoli cambiamenti individuali. Coltivare anche solo una piccola parte di quello che mangiano assicura prodotti a chilometro zero. 4) Fa bene alla socialità I millennials valorizzano le relazioni interpersonali. Piantare delle piante nell'orto o sul davanzale, magari in compagnia dei figli o degli amici, è un modo per trascorrere insieme del tempo significativo e per unire le forze verso un obiettivo comune in grado di arricchire le vite di tutti. 5) Fa bene all'autostima Porsi una meta e lavorare per un obiettivo sono qualità molto importanti per questa generazione. Dedicarsi all'orto o al giardino sono attività che richiedono un investimento di tempo e risorse, ma che hanno molte possibilità mi tradursi in un successo. I millennials, inoltre, non hanno paura di cercare e chiedere informazioni. 6) Fa bene alla curiosità Il 64% dei Millennials dichiara di amare cucinare, il 75% si diverte a sperimentare cucine di altri paesi. Per una generazione di persone che si comporta in modo avventuroso quando si siede a tavola, il giardinaggio è un'opportunità per coltivare e poi provare nuovi sapori, dai fiori alle erbe esotiche.
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Primo piano / COPERTINA
I millennials cercano piante che stiano bene con l'arredamento e lo
stile della casa, perché le piante sono considerate un elemento di design Sì a piante “di design” che siano belle da fotografare, come potus, ficus e monstera deliciosa, oltre a ogni tipo di pianta succulenta.
co dell’87% nelle 24 ore) e che siano anche belle da fotografare, come potus, ficus e monstera deliciosa, oltre a ogni tipo di pianta succulenta, dai cactus all’aloe alla sansevieria, molto spesso entry-point per chi inizia a relazionarsi con il verde. Diversi rivenditori, inoltre, riferiscono che millennials cercano piante che stiano bene con l'arredamento e lo stile della casa, perché le piante sono considerate un elemento di design. C'è anche chi si è convertito ai giardini appartamento come modo per controbilanciare il fatto di vivere in città. La
passione per le piante, inoltre, si è rivelata essere anche un collante sociale. Dopo il food porn, racconta la stampa americana, il nuovo trend è il plant porn: lo dimostra Instagram con account come @BoyswithPlants pieni di hashtag tipo #MonsteraMonday e #SansevieriaSunday. Sul fronte retail, gli esperti di paesaggio hanno cominciato a offrire soluzioni chiavi in mano anche per lo spazio domestico, ma non mancano studi di design specializzati nell’arredamento verde di esercizi commerciali, palestre e uffici.
GLI EFFETTI DELLA GIG ECONOMY
COME TI CONQUISTO CON IL BLOG Con due location a New York, il garden center The Sill (Il davanzale) ha aperto una vetrina online: le piante sono consegnate a domicilio con istruzioni per la cura e il garden mette a disposizione un servizio di esperti per rispondere alle domande, oltre a workshop settimanali che registrano spesso il tutto esaurito (price tag: 35 dollari). Per ispirare i clienti e i potenziali tali, The Sill ha aperto anche un blog dove, corredate di bellissime fotografie, propone interviste ad artisti amanti delle piante, informazioni sulle storie di alcune specie, ma c’è anche una sezione per sfatare miti e dare consigli di stile e design. www.theplanthunter.thesill.com
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Anche la gig economy, ovvero l'economia dei lavoratori freelance, contribuisce a far crescere la passione per il verde dentro le mura di casa. L’Università di Exeter, per esempio, ha scoperto che la creatività cresce del 45% quando si lavora in uno spazio dove sono presenti delle piante e molti studi dimostrano che la capacità intellettuale è influenzata positivamente dal verde. Proprio come trovarsi in mezzo alla natura, condividere lo spazio con le piante migliora la concentrazione, la memoria (fino al 20%) e la produttività. I ricercatori hanno dimostrato anche che la presenza di piante in un piccolo spazio domestico stimola la voglia di esprimere la propria creatività, ma fa sentire anche più sicuri di sé e pieni di energia. Tutte variabili molto importanti per chi si deve guadagnare da vivere fuori dal perimetro tradizionale di un lavoro delle nove alle cinque.
FLORA ARTISTICA di Celso Pecorari e C. snc - 25018 Vighizzolo di Montichiari -BS- Via San Giovanni, 405 Tel. 030 961716 - Fax 030 9962842 - info@florartistica.it - www.florartistica.it
Primo piano / INTERVISTA
Attenzione ai consumatori
dimenticati
Chi si occupa dei clienti più inesperti e più indecisi, che avrebbero bisogno di essere seguiti passo passo nell’acquisto? Se non lo fanno i punti vendita specializzati, sarà internet a conquistarli colloquio con FREDDIE BLACKETT di STEFANIA MEDETTI
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l 40% delle vendite del retail avviene online, ma il garden si ferma all’1%. La britannica Patch ha deciso di cambiare le cose e punta ad avvicinare al giardino i giovani neofiti che vivono in città. Nei primi dodici mesi del lancio, Patch ha servito oltre cinquemila clienti, cresce al tasso del 30% ogni mese e ha portato a casa oltre un milione di dollari di finanziamenti. Abbiamo intervistato Freddie Blackett, fondatore e amministratore delegato di Patch. Come è nata l’idea di Patch? Mi ero appena trasferito a casa della mia fidanzata, a Londra. Era il 2014 e nel tentativo di aggiungere un tocco personale al suo appartamento, avevo deciso di trasformare il suo balcone inutilizzato in un’oasi piena di piante. Ma non ci ho messo molto a rendermi conto che si trattava di una sfida più grande di quanto avessi pensato: per raggiungere un garden center avrei dovuto attraversare la città e una volta arrivato avrei avuto difficoltà a scegliere la più giusta per il nostro spazio. Ho cercato un’alternativa online, ma non c'era nulla che potesse aiutare un giardiniere di città inesperto come me. Alla fine, ho preso qualche pianta dallo scaffale del supermercato, che ho visto morire poche settimane dopo nonostante le mie cure. Mentre accadeva tutto questo, mi rendevo conto che anche i miei amici avevano lo stesso problema. Ecco come è nata Patch. Chi sono i vostri clienti? Per la maggior parte, sono 25-35enni che vivono a Londra e che non sanno da che parte iniziare per scegliere una pianta per il loro spazio. I giovani cittadini di Londra, inoltre, tendono ad affittare le case e gli uffici, e si trasferiscono spesso. Quindi
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avere delle piante diventa un modo per trasformare ogni spazio nel proprio spazio. Siccome cerchiamo di rendere più facili le cose per chi vive in città ed è alle prime armi, i nostri clienti sono soprattutto persone che non ricevono l'attenzione che desiderano nei punti vendita tradizionali. Quali sono i vantaggi di comprare una pianta online? Molte delle persone più giovani che vivono in città non posseggono un'auto oppure non hanno il tempo di spostarsi verso le periferie dove si trovano i garden center. Ordinare on-line, inoltre, significa poter ricevere la pianta che si desidera. Come tutti business nati in rete, abbiamo meno costi fissi e possiamo offrire prezzi più competitivi. Quante referenze conta il vostro catalogo? Al momento, abbiamo circa 50 piante per interni e 75 per esterni. Fortunatamente, il nostro ufficio è molto
vicino al New Covent Garden Market, dove possiamo trarre ispirazione per nuove preferenze da aggiungere al nostro catalogo. Rispetto garden center tradizionale, dove molti gli acquisti avvengono d'impulso, come funzionano le cose online? Di solito, i garden center sono organizzati per rispondere alle esigenze di persone che già conoscono le piante. Se non si sa nulla o quasi, invece, le alternative possono apparire troppo numerose oppure ci si trova scegliere una pianta senza conoscere le esigenze. Sul nostro sito, sui social media e con le newsletter che inviamo, trasmettiamo ispirazione e formazione. In questo modo è più facile capire quale sia la pianta ideale per il proprio spazio e come prendersene cura. Vogliamo incoraggiare le persone ad avere fiducia nella propria capacità di occuparsi del verde e non sentirsi schiacciati dalla responsabilità di farlo. Che differenza c'è fra i vostri prezzi e quelli di un garden center tradizionale? Il nostro modello di business ci solleva da molti costi fissi, e questo ci permette di offrire prodotti di più alta qualità a un prezzo competitivo, compresa la consegna. La scorsa settimana mi è capitato di vedere in un garden center una pianta a un prezzo tre volte più alto rispetto a quanto disponibile sul nostro sito.
Nei primi dodici mesi, Patch ha servito oltre cinquemila clienti, cresce al tasso del 30% ogni mese e ha portato a casa oltre un milione di dollari di finanziamenti.
Presentate le piante in modo simpatico e pieno di dettagli extra: come siete arrivati a questa formula? Cerchiamo di rendere il tutto più semplice possibile. Per esempio, i garden center tradizionali usano il linguaggio botanico, che usa anche il latino: per alcune preferiamo sostituire i nomi botanici con soprannomi che non sono soltanto facili da ricordare, ma che riflettono anche la tendenza di chi possiede delle piante di dare dei nuovi nomi. Per esempio, la Sansevieria, nota anche come lingua di suocera, l'abbiamo ribattezzata Susie (che fra l'altro, è proprio il nome di mia suocera). Quali sono le cose inattese che avete scoperto finora vendendo online? È molto interessante notare quale contenuto genera maggiori risposte dai nostri clienti. Per esempio, la nostra collezione “Piante (quasi) impossibili da uccidere” è stata taggata migliaia di volte e, secondo noi, questo dimostra quante persone ci sono che vogliono aggiungere un tocco di verde alla propria casa, ma non sono sicure di saperlo fare. Ci pare di notare moltissime richieste, il business fa fatica a rispondere alle vere esigenze di chi aspira a diventare un plant-parent. Un'ultima domanda: quali sono le difficoltà che non vi sareste aspettati di incontrare? Siamo cresciuti molto velocemente e una fra le cose con cui dobbiamo fare i conti riguarda la consegna delle piante. A differenza di un pacco, una pianta è una cosa viva, spesso grande o fragile, che deve essere trattata con cura. Per queste ragioni, tendiamo a non affidare la consegna all'esterno, contiamo sul nostro personale per assicurare l'alto standard e la puntualità che i nostri clienti si aspettano.
I co-fondatori di Patch, Freddie Blackett e Ed Barrow.
Il business fa fatica a rispondere alle vere esigenze di chi aspira a diventare un plant-parent GreenUp 21
Primo Piano / GARDEN CENTER
logie oltre alle piante, in primis vasi e terricci. A fine anni Novanta, si aggiunge una nuova serra e tutti gli altri reparti merceologici classici del garden center moderno. Oggi Verdechiara è un vero e proprio garden multi-merceologico, capitanato da Alessandro, 48 anni.
La famiglia Chiara al completo. Papà Mario e Flavio si occupano dell’azienda di produzione Chiara Mario, mentre Alessandro (a sx) e la mamma, Anna, si occupano del garden center, Verdechiara.
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a Fioreria Chiara negli anni Sessanta occupava un bellissimo negozio d’angolo in centro, sotto i porticati. Anna era la proprietaria ed era famosa fra le signore di Oderzo per le sue composizioni. I fiori erano belli anche perché una parte li produceva suo marito, Mario Chiara, nella sua azienda di produzione: cinquemila metri quadrati che servivano per il punto vendita e anche per gli ambulanti. Una volta che i figli diventano grandi, Alessandro si sente rivolgere dai genitori questa domanda: “Se costruiamo un garden più grande, te ne occuperai tu?”. «La mia passione era la coltivazione, stare nell’orto; ma quando mio papà mi ha offerto questa possibilità, come facevo a dire di no?». Ecco allora che nella bella campagna trevigiana Mario Chiara costruisce il garden center Verdechiara, seguendo un progetto che lui stesso ha disegnato. Nel 1990 vengono introdotti i primi milleottocento metri quadrati di serra coperta, e vengono introdotte altre merceo-
Sei arrivato all’inizio del duemila con il garden multi-merceologico e hai spinto su tutte le tipologie di prodotto, compresa l’oggettistica... Sì. Ma dal 2011 al 2012 ho iniziato un processo di razionalizzazione dell’offerta merceologica, perchè questa spinta al multi-merceologico aveva portato a una de-specializzazione del punto vendita, che aveva perso di identità. Mi sono voluto concentrare sul mio core business, le piante e tutto l’assortimento correlato alle piante: era lì che volevo eccellere. Non subito, ma nel tempo questo ha pagato. Ha pagato tanto che negli ultimi tre anni abbiamo aumentato la serra fredda di millequattrocento metri quadrati, e questo ha avuto riscontro sul fatturato: negli ultimi cinque anni la percentuale rappresentata dalle piante ha superato il 50%, prima non era così. Questo è un dato importante.
Quello che piace ai
giovani
A Oderzo un centro di giardinaggio che ha saputo adeguarsi alle nuove tendenze di mercato, diventando un punto di riferimento anche per le nuove generazioni colloquio con ALESSANDRO CHIARA di FRANCESCO TOZZI
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Sopra, fra il 2011 e il 2012 il “cambio di passo” del garden center, volto a riportare al centro del business la vendita delle piante, restituendo loro lo spazio prima dedicato ai casalinghi. A destra, L’ampia serra fredda ospita diverse specie di piante da esterno. Anche qui non mancano allestimenti coinvolgenti, bello il contrasto fra le piante invernali e i fenicotteri rosa. In fondo alla serra, un giardino allestito con le piante da vivaio.
Chi sono i tuoi clienti? Le scelte che abbiamo fatto in tema di piante ci hanno permesso di far entrare nel nostro garden una fascia di nuovi consumatori, più giovani. Sono soprattutto due i reparti a cui sono molto interessati. Il primo è l’orto: qui trovano non solo le piantine prodotte dalla Floricoltura Chiara, che incontrano il valore del “chilometri zero”, ma anche personale informato e specializzato che è a disposizione per accompagnarli nella loro scelta e nell’aiutarli a fare sì che coltivare il loro orto sia un’esperienza soddisfacente. Questo è un aspetto a cui tengo molto, perché, te l’ho detto, io sono un vero appassionato di questo settore. L’altro trend positivo, che attira clienti giovani, è quello della pianta da interno. Mi sono accorto che le vendite sono aumentate quando ho iniziato a investire in spazio per questa tipologia di piante: insomma serve spazio per avere un assortimento interessante. Spesso i giovani arrivano alla pianta da interno con un procedimento “a ritroso” rispetto a quello a cui siamo abituati: vengono nel garden a vedere i vasi decor, di design, che meglio possono arredare casa; e poi passano a riempirlo in serra calda, dove trovano il nostro universo di piante da interno. La condizione necessaria è che l’esposizione sia accattivante.
LE PIANTE Negli ultimi cinque anni sono andate meglio le stagionali, bene le fiorite da balcone, l’orto. Mentre hanno perso le fiorite da aiuola, tranne le viole.
Faresti il secondo punto vendita? No. C’è da fare ancora troppo qui, per migliorare il mio punto vendita.
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Primo Piano / FIERE
Le luci hanno un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera natalizia. I dati suggeriscono che anche nelle case italiane si inizia a fare uso di decori luminosi.
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o visitato la fiera sul Natale di Francoforte quest’anno per la terza volta: questo mi dà l’opportunità di fare il punto sull’andamento della fiera, al di là dei numeri. A Christmasworld gli italiani sono presenti in modo davvero massiccio, nonostante a Milano negli stessi giorni ci sia Homi che, con Festivity, rende possibile e accessibile il settore decorazioni per fare le proprie scelte per il prossimo Natale. Può essere un fattore di affezione, oppure il fatto che le chicche si trovano solo spulciando nel gran numero di espositori di Francoforte, ma per ora questo primato non è in discussione, anzi, i primi dati forniti da Eva Olbrich, direttrice di Christmasworld, parlano di un 10% in più di visitatori rispetto allo scorso anno, confermando la fiera come leader del settore.
ATTENZIONE AI DETTAGLI
La visita inizia dalla Hall 11.0, la stupefacente zona dedicata alle grandi decorazioni e alle luminarie. Al di là dell’effetto wow davanti a interi villaggi di Natale
pieni di elfi e pinguini semoventi, resta il dato che le luminarie sono uno degli elementi distintivi delle feste natalizie, uno dei punti a cui prestare molta attenzione componendo la propria offerta. Si diffonde infatti l’uso della luce artificiale come addobbo per la casa e per l’esterno: moltissime le stelle e gli animali, ma anche sempre più alberi composti di lucine. Accanto alla Hall, il Trend Show organizzato dallo studio bora.herke.palmisano, di cui vi abbiamo presentato la preview nel numero 169. Sempre interessante la presentazione dei trend, e il lavoro di scelta che lo studio opera sui prodotti presenti in fiera. Tre elementi a cui fare attenzione il prossimo anno: il primo è la voglia di lusso, di prodotti ricercati e di alta qualità, in cui emergano sapienza artigianale e gusto per i dettagli anche minuscoli. Un altro fattore che sta acquisendo sempre più importanza, è la tavola: il gusto nell’allestimento a tema, nella composizione di centritavola anche importanti. Il terzo, e più importante io credo perché trasversale a tutte le fasce di prezzo, è il gusto per addobbi che “escano” dalla gamma tradizionale, che rendono gli alberi di Natale anche rappresentativi della nostra quotidianità. Per fare qualche esempio, abbiamo gamme di decori in plastica a forma di aragosta, di porcellini con le ali, di unicorni e di macchine d’epoca. Ma abbiamo anche un’azienda specializzata nelle decorazioni in vetro che ha realizzato una collezione ispirata alla vita sottomarina, con cavallucci marini, seppie e meduse di una delicatezza e di una bellezza straordinarie.
CONTAMINAZIONE, LA SCELTA GIUSTA?
L’allestimento di 2Designs, che raccoglie i prodotti degli espositori in fiera e li ambienta in atmosfere
Il prossimo, sarà il Natale degli
innamo r
Emergono nuove tendenze che nel 2018 daranno connotazioni diverse alla festa più amata dell’anno di MARTA MEGGIOLARO
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spinte all’eccesso, quest’anno è stato spostato dalla Galleria al ponte di passaggio esattamente sopra al Trend Show, fra il padiglione 11 e il 9. In questo modo non si sono persi visitatori, perché era il passaggio obbligato per non uscire all’aperto nel cambiare padiglione. L’impressione che si ricava dalla visita di “The Loft”, il tema scelto dai due designer olandesi, è che si proponga di continuare sulla strada della contaminazione fra stili e festività diverse, facendo sì che il Natale sia il fil rouge ma in modo quasi sommerso. L’anno scorso si mischiavano Natale e Pasqua. Per il 2018, l’uso del rosso in modo pervasivo, combinato con il nero e il glitter, riporta alle atmosfere di san Valentino. Al di là del gusto personale, potremmo fare sintesi dicendo che abbiamo visto un “Natale da innamorati”: potrebbe essere un’idea per le ambientazioni che prepareremo nei centri di giardinaggio, magari. E si conferma la tendenza per atmosfere che ispirano lusso, anche questo è un fattore da considerare. Ma il Natale piace perché è il Natale, quindi attenzione a non sottovalutare l’uso di simboli e delle tradizioni che lo fanno riconoscere come tale.
o rati
SI TRASLOCA A settembre inizieranno i lavori di ammodernamento di Messe Frankfurt: nel 2019 lo show sarà completamente rinnovato. Si abbandoneranno i piani superiori dei padiglioni, per avere l’esposizione tutta a piano terra, e si aggiungerà il padiglione 12.
FLORADECORA, SI SPERIMENTA
Dopo una partenza in pompa magna nel 2017, con distese di Lysianthus e gerbere olandesi di ogni genere a riempire il padiglione, quest’anno lo show dedicato al concetto delle piante “da decoro” è stato spostato in Galleria. È sempre Eva Olbrich, la direttrice di Christmasworld, che si occupa di questo settore della manifestazione: «Floradecora non è e non sarà mai un green show, un evento dedicato al giardinaggio; anche per questo abbiamo voluto dare un segnale, spostandolo il più possibile vicino ai padiglioni di Christmasworld. Ed è sempre per questa ragione che la vicinanza a Essen non è, o meglio non dovrebbe essere un problema. Qui noi vogliamo proporre piante e fiori come prodotto di lifestyle, come soluzione ready-to-go per allestire gli interni o come idea regalo. Per chi lavora nel settore del verde è difficile comprendere questo punto di vista, che è molto consumer oriented: abbiamo trovato poche difficoltà con i produttori olandesi e danesi, a cui forse è più familiare questo aspetto, mentre con la Germania e l’Italia per ora non abbiamo ancora la risposta che ci aspettiamo. Eppure è un fatto che, pur continuando ad estendersi la cultura del verde, per molti consumatori le piante sono un oggetto di design e di lifestyle, e che questa è una fascia di mercato che ha delle potenzialità non sfruttate».
A destra, delicate meduse in vetro soffiato e molti altri soggetti presi a prestito dal mondo marino compaiono fra gli addobbi per l’albero di Natale. Sotto, la voglia di lusso, di manufatti creati con cura e minuzia, fa parte delle tendenze per il Natale 2018.
News / BREVI DAL MERCATO
FABRIZIO TESI È IL NUOVO PRESIDENTE DI COLDIRETTI PISTOIA 52 anni, Tesi è il legale rappresentante di Giorgio Tesi Group, leader europeo del vivaismo ornamentale. L’elezione è avvenuta nell’ambito del rinnovo di circa l’80% dei componenti dell’assemblea della principale associazione agricola provinciale. «Ringrazio tutti quelli che mi hanno voluto e votato alla presidenza provinciale di una così prestigiosa e importante associazione. Faccio parte della famiglia Coldiretti da sempre – ha dichiarato Fabrizio Tesi – Assumere la carica di presidente provinciale mi riempie di orgoglio, consapevole della delicatezza degli impegni che mi aspettano». Fabrizio Tesi succede a Fabrizio Tesi e Simone Ciampoli. Michela Nieri che, nel corso dell’assemblea, ha ricevuto il plauso e i ringraziamenti del neo presidente e di Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia. «Ci attendono tanti importanti impegni – ha dichiarato Simone Ciampoli – Coldiretti ha una visione del futuro basata sui dati di fatto che ci guidano. Insieme al presidente porteremo a compimento percorsi già intrapresi, ed esploreremo nuove strade per dare il supporto adeguato agli imprenditori agricoli pistoiesi, all’insegna della trasparenza nelle filiere agricole». A cominciare dal potenziamento della rete Campagna Amica e dell’alleanza con i consumatori che sempre più amano e preferiscono sapere cosa mangiano e la loro provenienza, lotta ad accordi commerciali come il Ceta che ‘affossano’ il made in Italy agroalimentare. Ma i temi sul piatto sono tanti, non ultimo quello dell’eccesso di ungulati che penalizza in modo a volte irrimediabile l’attività agricola. Poi ci sarà la grande sfida di immaginare e mettere in pratica nuove traiettorie per dare un futuro pieno di soddisfazioni al settore principe dell’agricoltura pistoiese, il florovivaismo, di cui il nostro Tesi è uno dei principali attori. Il vivaismo pistoiese è in una fase nevralgica, il settore rappresenta oltre il 30% della produzione lorda vendibile dell’agricoltura della regione Toscana, la stragrande parte realizzata in provincia di Pistoia. Il settore dopo anni di stasi nell’ultimo anno ha visto crescere l’export. Ma è indubbio che occorrono profonde innovazioni strutturali nel settore, per mantenere un primato che è anche europeo. «Mi auguro di avere la collaborazione di tutti, pur in una chiara autonomia che la nostra associazione merita – ha auspicato Tesi – La mia presidenza deve essere vista come una scelta che unisce. L’unica possibilità per uscire da un periodo così delicato – ha concluso il nuovo presidente di Coldiretti Pistoia –, è rimanere uniti e coesi, nell’interesse di tutti e con il massimo rispetto reciproco».
Topicidi, cambia la normativa
I prodotti che contengono P.A. superiore allo 0,003% sono stati classificati come tossici per la riproduzione umana. Per questo dal 1 marzo 2018 tutti i prodotti dovranno essere riclassificati con le nuove frasi di H e P e l’inserimento sulle confezioni del pittogramma indicante “pericolo”. Le confezioni non riclassificate potranno essere vendute fino al 28 febbraio, Le esche che contengono percentuali superiori di principio attivo tossico per la riproduzione umana potranno essere vendute esclusivamente nel segmento professionale, che si divide in due ambiti: professional (agricoltori, aziende agricole, zootecniche) e trained professional (derattizzatori). Anche le quantità naturalmente sono diverse: il segmento general public può acquistare esche in taglie da 150 grammi (pasta e grano) o da 300 grammi (zollette). La granaglia dovrà essere confezionata in bustine predosate.
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ICL, ONLINE IL NUOVO CATALOGO È disponibile sul sito di ICL – specialty fertilizers il nuovo catalogo di fertilizzanti per piante in contenitore, piante in vaso, perenni, annuali e bordure. Destinato a coltivatori professionali, il catalogo riporta non solo le gamme prodotto ma anche consigli tecnici, informazioni utili per la nutrizione, e tabelle di composizioni e di miscibilità. www.icl-sf.com
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SPOGA+GAFA 2018 PUNTA SUL GARDENING Dopo l’anno dei record spoga+gafa vuole superarsi: l’edizione 2018 registra un incremento degli espositori del 5% rispetto al mese di gennaio della scorsa manifestazione. Le tempestive conferme dei grandi nomi del settore confermano la bontà del percorso intrapreso: le aree tematiche e a valore aggiunto come IVG Power Place Akku, Smart Gardening World, POS Green Solution Islands e anche Outdoor Kitchen World sono state accolte positivamente e saranno riproposte anche alla spoga+gafa 2018, dal 2 al 4 settembre. Per la prossima edizione la comunicazione sarà focalizzata sugli espositori di mobili outdoor. La rassegna dedicherà grande attenzione anche al tema terre, substrati e concimi: un sondaggio condotto fra i visitatori ha evidenziato che questo segmento incontra il particolare interesse degli operatori. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.spogagafa.com.
DIKE CORRE DA SOLA Da divisione safety del calzaturificio padovano Orion Group S.p.A., il marchio di scarpe e abbigliamento da lavoro Dike diventa un’azienda autonoma. Guidata dell’amministratore delegato Sergio Reniero, già direttore della Safety Business Unit in Orion Group, la nuova Dike Srl proseguirà il percorso di crescita iniziato nel 2012, acquisendo in toto il marchio, il personale e l’organizzazione precedente. L’esigenza di Orion Group di staccare il marchio Dike dalla S.p.A. e di optare per una gestione autonoma è la diretta conseguenza della costante crescita di volumi e fatturato che ha caratterizzato il segmento safety fin dal suo esordio: dagli 806 mila euro di fatturato del primo anno di attività, infatti, il marchio è cresciuto con una media del 70% l’anno, attestandosi nel 2013 a 1,862 milioni, nel 2014 a 3,590 milioni, nel 2015 a 5,544 milioni e nel 2016 a 7,377 milioni, mentre per il 2017 si prevede una chiusura attorno ai 9 milioni di euro. Un processo sostenuto dal costante sviluppo del prodotto e dall’ampliamento della catena distributiva, passata dai 670 clienti iniziali ai 4032 attuali, tra negozi di materiali edili, ferramenta e punti vendita specializzati, sia in Italia che in altri 34 Paesi, con un peso percentuale estero del 53% sul fatturato. Il fattore alla base del successo del brand sta nell’originalità del progetto, che di fatto ha indotto una rivoluzione nel mondo dell’abbigliamento da lavoro e ha portato Dike a divenire il nuovo punto di riferimento di un segmento che prima offriva prodotti standardizzati sul solo concetto dell’antinfortunistica e mai sullo stile. Per prima, Dike ha studiato degli item colorati, di tendenza, leggeri e pratici, ma anche sostenuti da brevetti di proprietà che li rendono innovativi per le altissime prestazioni. Un progetto che si è trasformato in pochi anni in un’impresa di eccellenza del made in Italy, con 200 mila paia di scarpe da lavoro e 50 mila capi di abbigliamento venduti solo nell’ultimo anno. La previsione è di arrivare, nel medio termine, a raddoppiare ancora.
BLUMEN PIÙ FORTE NELLE SEMENTI L’azienda leader in Italia nella produzione e commercializzazione di semi ad uso sia hobbistico sia professionale e di articoli per la cura e la nutrizione delle piante ha annunciato l’acquisizione del 100% del capitale della società Samen Mauser A.G., storico operatore svizzero nelle sementi, bulbi e articoli per il giardinaggio. Con una completa gamma di sementi da fiore e da orto, oltre a un portafoglio di prodotti per la cura, la bellezza e la nutrizione delle piante da appartamento, orto e giardino, Blumen rappresenta oggi un’eccellenza nel mercato dell’orticoltura e del giardinaggio made in Italy. In particolare gli ultimi anni sono stati determinanti nel suo percorso di crescita, rendendola un polo aggregante di marchi e aziende d’eccellenza. Grazie a quest’ultima acquisizione il giro d’affari consolidato sarà superiore a 40 milioni di euro. Samen, azienda svizzera con sede a Winterthur fondata nel 1820, ha un giro d’affari superiore a 6 milioni di euro ed un vasto portafoglio prodotti che comprende sementi per fiori, sementi per ortaggi, bulbi e articoli da giardinaggio. «Siamo orgogliosi di accogliere Samen ed i suoi collaboratori nella famiglia Blumen. L’acquisizione di Samen è uno step funzionale e logico per poter essere leader di mercato a livello europeo» ha dichiarato Roberto Tencani, amministratore delegato di Blumen.
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News / FOCUS
Spopola la
tree-mania
Dal forest-bathing al tree-hugging, passando dal foraging, sono le piante a fare tendenza contagiando anche le star internazionali di FILIPPO TERRAGNI
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e nell’antichità conoscere i vegetali e le loro proprietà era una questione di vita o di morte per avere cibo e riparo, oggi sono ritornati nella vita delle persone dettando numerose tendenze a livello mondiale; basti pensare che su Instagram gli hashtag #tree e #trees da soli raccolgono oltre 72,6 milioni di immagini. Questo è quanto emerge da uno studio condotto da Espresso Communication per Conlegno su 50 testate internazionali coinvolgendo un panel di dieci esperti dell’ambiente in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi (celebrata il 21 novembre).
I VIP ABBRACCIANO GLI ALBERI
Una delle pratiche più dirompenti oggi è certamente il forest-bathing: un vero e proprio bagno nella foresta che, grazie a un potere terapeutico scientificamente dimostrato, migliora lo stato di salute e diminuisce la tensione combattendo la depressione. Uno studio dell’Università dell’Illinois pubblicato sul Telegraph rivela infatti che il forest-bathing, rilassa e riduce lo stress di oltre il 50% in più rispetto alla palestra. Ma c’è chi si spinge oltre. Nata da un’idea della “hippy generation”, la silvoterapia, o tree-hugging (letteralmente “abbracciare gli alberi”), è una pratica che consiste nell'abbracciare le piante per assorbire la loro energia vitale, usata sempre per combattere lo stress quotidiano. Amata dalle celebrities, come la top model brasiliana Giselle Bundchen, gli attori Jared Leto, Goldie Hawn e gli italiani Tessa Gelisio e Raoul Bova. Per chi invece ama i sapori della natura esiste il foraging,
CRESCE IL TREND DELLE CASE IN LEGNO Gli episodi sismici, i temi ecologici e le proprietà organolettiche di questo materiale fanno crescere la domanda di naturalizzare anche gli ambienti domestici, causando la crescita costante dell’edilizia in legno, in controtendenza rispetto all’industria delle costruzioni.
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ovvero la raccolta di parti di piante commestibili o cibo vegetale nato spontaneamente. Una pratica portata in Italia dalla chef Valeria Mosca, e che ha fatto nascere dei corsi come quelli di Tama Matsuoka Wong e Claus Meyer, due chef della Grande Mela. Anche la star di “Divergent” Shailene Woodley in una recente intervista, ha rivelato che è solita raccogliere il cibo selvatico identificando le piante spontanee.
A CACCIA DI ALBERI, CON IL TELEFONINO Tra le tendenze del momento non dimentichiamo il TreeWatching: tour specifici alla ricerca dei foliage più variopinti. Per diventare dei veri esperti è possibile anche scaricare sul proprio smartphone delle applicazioni che permettono di riconoscere le piante, fotografando una foglia o la loro corteccia: iForest, Pl@ntNet, Leafsnap e My Garden Answers.
LA SCIENZA CONFERMA
Sono numerosi quindi i vantaggi sullo stile di vita del vivere a contatto con gli alberi, ma quali sono le ragioni a livello psicologico? “Le ricerche in psicologia ambientale dagli anni ‘60 hanno evidenziato effetti psicofisiologici nel contatto tra uomo ed ambiente naturale – rivela il prof. Nicola Rainisio, docente di Psicologia Sociale e Ambientale presso l’Università degli Studi di Milano – La sola presenza di elementi naturali come gli alberi può determinare un effetto di riduzione dello stress e di rigenerazione attentiva, con riflessi a cascata sulla salute e sul benessere. Infine, è in corso un tentativo di recupero della dimensione materica che pone al centro il contatto fisico e psicologico con materiali e ambienti naturali, quale reazione agli effetti negativi percepibili nel progressivo espandersi dei processi di digitalizzazione e virtualizzazione della vita quotidiana.”
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Str. Canneto-Casalromano 46013 Canneto sull’Oglio (Mn) Tel +39 0376 723885 Fax +39 0376 70564 Email coplant@coplant.it
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Business Verde
Per infiammare MATTEO RAGNI Rappresentante di alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante, e consulente per imprese floricole e vivaistiche.
IN BREVE • Senecio Orange Flame • Pianta da struttura • Foglia argento • Fiore arancio scuro • Fioritura tardo-estiva • Ottima resistenza • Lunga tenuta nel garden • Da proporre in primavera e in autunno
l’autunno
Senecio Orange Flame: una pianta da struttura che si può proporre dalla primavera all’inverno grazie alla sua versatilità e resistenza
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o me ne sono innamorato dieci anni fa, quando l’ho vista la prima volta in Olanda; ma non si usavano ancora le piante da struttura, e quindi non c’era mercato per sedum, senecio ed echeveria. Grazie all’Olanda e alla selezione adesso sono comparse varietà interessanti per il mercato e che danno ottimi risultati.
ACCESTISCE MOLTO BENE
Senecio Orange Flame è una succulenta da fiore per basket e vaso, da usare come pianta singola ma anche in composizione con altre piante simili: sedum, delosperma, petunie e calibrachoa. Ha un’ottima resistenza al caldo, non richiede irrigazione e si può usare nelle balconette perché accestisce bene e ha una grande resistenza. I fiori sono tardo estivi e durano a lungo, soprattutto nelle piante più mature. Non ha grandi esigenze, non occorre fertilizzare, e fiorisce anche al Nord, per esempio in provincia di Varese. Non ha grandi esigenze, e per il garden center è interessante perché ha un’ottima tenuta nel punto vendita: posso proporre le piante grandi e poi in tarda estate nelle composizioni autunnali come piante fiorita: è bella in tutte le stagioni.
IL VASO Autentico e moderno, con un design di spessore e alta qualità del materiale e del prodotto: Coneo raccoglie in sé tutte le qualità caratteristiche di Scheurich. Nella nuova collezione troviamo anche Coneo High, la novità della gamma, disponibile in due taglie e in due colori, grigio e beige. I colori richiamano quelli della terra e della pietra, per creare un legame armonico con le piante che i contenitori ospitano e per un buon effetto visivo finale insieme alla forma, conica. Coneo High può essere combinato con gli altri vasi Coneo, per un gioco di altezze gradevole. Usato solo, è perfetto per valorizzare gli angoli o per incorniciare gli ingressi. Tutti i vasi Coneo contengono un inserto che rende più semplice mettere a dimora le piante. www.scheurich.com
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Cross selling, comunicazione, personalità: caratteristiche che permettono ai nostri centri di giardinaggio di crescere, e acquisire una identità propria
er cosa voglio essere conosciuto, ricordato e scelto? Questa è una domanda che il gardenista moderno dovrebbe porsi ogni volta che mette mano al proprio punto vendita, ben sapendo che tale presupposto implica maggior responsabilità, ricerca, impegno, e anche qualche rischio. Che poi ripagano. Come dice Judy Garland, «Always be a first rate vision of yourself, instead of a second rate version of someone else» (“Sii sempre una versione di prima qualità di te stesso, invece che una versione di secondo livello di qualcun altro”).
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Ci rivolgiamo a un consumatore infedele, informato ed esigente. Sappiamo quanto sia importante coinvolgere attraverso l’esposizione. Non esistono ricette che valgano nello stesso modo, sempre e ovunque; quindi è importante entrare in empatia con il proprio territorio e con i propri punti di forza. Capire a fondo il proprio bacino d’utenza permette di attuare strategie per rendere unico il proprio punto vendita. Questa attenzione alla distintività può fare dei centri del giardinaggio italiani il punto di riferimento per la cultura del verde.
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PICCOLO PASSO, GRANDE RISULTATO
Rendere unico il proprio punto vendita in ognuno dei suoi comparti richiede lavori lunghi e onerosi, difficilmente recuperabili nel breve periodo. Possiamo cominciare con un progetto più contenuto, una connessione tra colori, piante, territorialità, trend. Prendiamo un tema, ad esempio gli ortaggi viola. Prendiamo un colore, ad esempio il colore di Pantone 2018: Ultra Violet. Prendiamo una forma: il cubo. Prendiamo alcune citazioni, o singole parole, ad esempio: “Schiacciato nello spettro dei colori tra il blu e il bianco. È sempre vincente” (dal film “Revolver”). Scegliamo sei o più prodotti, che abbiano un legame con il tema, il colore o la forma, da alternare di mese in mese per i sei mesi di durata del progetto, creando combinazioni di referenze (cross selling). Ora assembliamo tutto, e riproduciamo il corner, disponendolo a ripetizione lungo il percorso di visita: questo stimolerà la ricerca. Possiamo anche azzardare la preview di varietà in arrivo: sortirà l’effetto IKEA?
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Tendenze / FORMART ESTERI
La Kรถnigliche Gartenakademie fa
scuola
Il garden center di Berlino continua ad allargare i confini delle categorie. Lo racconta Isabelle Van Groeningen, co-fondatrice e anima di un progetto che guarda in avanti di STEFANIA MEDETTI
Tendenze / FORMART ESTERI
IN BREVE • Königliche Gartenakademie • Di Isabelle Van Groeningen e Gabriella Pape, garden designer • A un passo dal Giardino Botanico di Berlino • Riferimento per la promozione della cultura e l’arte del verde • Fondata dieci anni fa • Occupa una superficie di 9.500 metri quadri, di cui 2.200 coperti • 80 dipendenti • Mezzo milioni di visitatori • Giro d’affari da otto milioni di euro
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un passo dal Giardino Botanico di Berlino, la Königliche Gartenakademie è il punto di riferimento per la promozione della cultura e l’arte del verde. Fondata dieci anni fa, occupa una superficie di 9.500 metri quadri, di cui 2.200 coperti. Ogni anno, i suoi 80 dipendenti (la metà è impiegata nella caffetteria) accolgono circa mezzo milioni di visitatori e, a oggi, il giro d’affari complessivo dell’area verde e food supera gli otto milioni di euro. Ma, come racconta Isabelle Van Groeningen che insieme a Gabriella Pape hanno dato vita alla struttura, la Garten Academy non è nata inseguendo il profitto. Ecco, dunque, le radici e i frutti di un progetto unico.
mediatamente di questo posto. In realtà, era troppo grande per quello che stavamo cercando e quindi abbiamo invitato attività commerciali correlate a occupare gli spazi e a lavorare accanto a noi. È così che sono stati aperti una caffetteria, un negozio che vende articoli per il giardino, un rivenditore specializzato in sculture, arredamento per il verde, pavimentazioni, pitture da esterni e articoli in ferro battuto. Lo spazio ospita anche Manufactum, un importante rivenditore per corrispondenza che possiede un’ampia selezione di prodotti per il giardino. A poco a poco, abbiamo preso sotto la nostra gestione diretta molte di queste attività, per assicurarci che la selezione e la qualità dei prodotti corrispondesse alle nostre aspettative. Dopo dieci anni, solo Manufactum rimane come affittuario di lungo termine, in quanto il loro catalogo è il perfetto complemento della nostra offerta. Come si traduce questo concetto delle operazioni quotidiane del garden? Prima di aprire i battenti, abbiamo passato un anno e mezzo a visitare garden center per vedere in che modo gli altri gestivano il layout, i tavoli delle vendite, i materiali, i carrelli, i cartelli indicatori. Insomma, volevamo capire cosa ci piaceva e cosa no. Dal nostro sul punto di vista, infatti, l’esperienza di un garden comincia dal parcheggio che non deve diventare un mare di auto, ma deve lasciare spazio ad alberi e piante. Inoltre, volevamo dare la sensazione di un giardino intimo, volevamo creare delle “stanze verdi”. Per queste ragioni, abbiamo cercato fin da subito un'alternativa ai
La Garten Academy è nata come un centro per la promozione culturale del verde. Come siete arrivate a questo concept e come si è evoluto nel corso degli anni? Volevamo creare uno spazio dove gli amanti del verde potessero trovare informazioni e ispirazioni per sperimentare qualcosa di nuovo nei loro giardini. Cercavamo La zona di un posto che, accanto al nostro studio di design del verde, esposizione delle potesse ospitare corsi e lezioni e offrire alcune piante in serre. vendita. L’idea iniziale, in realtà, è nata dalla nostra frustrazione nel vedere i clienti incapaci di decidere da dove cominciare nel trattare i loro giardini, potare le rose e prendersi cura del CONSIGLIA prato. È stato un amico a mostrarci queste serre abbandonate: il loro Il punto vendita si può fascino e la loro storia (si tratta del diversificare, non occorre per più vecchio college orticolo d’Europa forza stare nello standard dei con un design molto simile a quello centri di giardinaggio. Ci sono dei giardini botanici di Kew Garden format commerciali diversi che Londra) ci ha fatto innamorare impossono essere un’opportunità.
contenitori di plastica scoloriti e alle etichette di plastica. Con un’alta spalliera, espalier, l’area boscosa è divisa da quella erbacea che comprende siepi e pavimentazioni diverse che, allora volta, creano ulteriori suddivisioni. I materiali utilizzati, infatti, sono importanti, perché permettono di mostrare ai nostri clienti dello studio di design quali sono le opzioni che possono utilizzare per i loro vialetti, ingressi e terrazzi. Si tratta di un mix di proposte più o meno economiche che hanno in comune il fatto di essere realizzate in materiali sostenibili e di provenienza europea. Inoltre, per noi era molto importante avere un giardino vero proprio. Un'ampia fascia erbacea ospita nostro giardino delle api. Molti visitatori passano regolarmente proprio per vedere le fioriture nei vari periodi dell'anno e quali sono le combinazioni esteticamente più affascinanti. In queste aree in cui i clienti hanno la possibilità di vederle ambientato in un contesto, vendiamo molte più piante. Inoltre, le possiamo usare per i nostri workshop e per le lezioni, per dimostrare come potare una rosa o separare una perenne. Ha la sensazione che il significato di garden center sia cambiato da quando avete cominciato? E se sì, in che modo? Sì, è cambiato, perché il garden non è più solo un posto dove vendere piante per guadagnare. Va detto che il profitto non è mai stato una nostra priorità, perché il nostro desiderio era di creare un posto speciale dove le persone potessero sentirsi bene e volessero ritornare proprio per il piacere di ritrovarsi in questo contesto. Quest’approccio, a sua volta, ha aiutato le necessità commerciali, visto che molte persone dopo averci visitato si sentono contente e hanno anche comprato qualcosa, magari una pianta, un regalo o una consumazione al caffè. Anche assumere giardinieri qualificati è stata una variabile molto importante del nostro progetto, perché le persone esperte e appassionate possono dare ai clienti un parere onesto e a ragion veduta, anche quando questo è in conflitto con interessi commerciali. È capitato che è un cliente volesse sei Rose Filipes Kfitsgate, note per la capacità di coprire una superficie estesa, per decorare il proprio garage, ma gli abbiamo permesso di portarne a casa solo una, perché sufficiente. Ci può raccontare qualcosa che avete notato nella relazione fra la generazione giovane (adulti) e quella giovanissima (millennials) che spieghi il loro rapporto con gli spazi verdi?
C'è decisamente un cambio nelle tendenze demografiche. Non solo molti giovanissimi vengono a trovarci, ma vediamo anche un numero sempre più alto di uomini. Il garden, infatti, non è più un bastione delle donne di mezza età. Pochi giovani a Berlino possiedono un giardino, ma quasi tutti hanno un balcone o terrazzo e non cercano piante come le petunie e il pelargonium, ma soluzioni più insolite, come piante devono fare di più che semplicemente fiorire. Non sono interessati soltanto alle piante edibili, ma anche a piante che attraggono gli insetti e che possono fare del bene alle api. Considerando che hanno una più forte consapevolezza ambientale, sono particolarmente attenti anche alla scelta di contenitori in materiali ecologici e modi di coltivare senza prodotti chimici. Nella shopping list dei più giovani, inoltre, un’ampia varietà di pomodori, peperoni ed erbe aromatiche si sono fatte spazio sui balconi e sui terrazzi. Lo scorso anno, inoltre, ho offerto per la prima volta alcuni dei nostri corsi in inglese. La lezione dedicata ai balconi e terrazzi ha avuto grande successo e oltre la metà dei partecipanti erano uomini attorno ai trent’anni.
L’entrata.
Il garden non è più un bastione delle donne di mezza età GreenUp 37
Tendenze / FORMART ESTERI
Spazio dedicato alle casse con esposizione di attrezzi.
Quali sono i cambiamenti principali che percepisce nelle necessità dei clienti? La pazienza non fa più parte del gioco e le persone cercano piante sempre più grandi, perché non vogliono aspettare che crescano. Quindi, offrire piante più grandi è un'ottima cosa, ma resta la complessità del trasporto e dell’interramento. Parlando per grandi numeri, dunque, il servizio è sempre più richiesto e apprezzato. In un periodo storico in cui sempre più persone si rivolgono ad anonimi rivenditori on-line, notiamo che le persone apprezzano un punto vendita dove una persona reale è pronta ad aiutare, fornisce suggerimenti onesti e professionali, accompagnati da un servizio di assistenza post-vendita. Nel caso di un servizio di consegna, i nostri giardinieri portano con sé tutto quello che occorre per preparare adeguatamente il terreno, piantare le piante e fertilizzarle. Quali sono le innovazioni più recenti che avete introdotto? La prima è un servizio di design chiamato “1€ per metro quadrato” con cui invitiamo le persone a portarci immagini, ritagli di giornale e un questionario compilato sulle aspettative per il proprio giardino. Dopo l'incontro conoscitivo, prepariamo un master plan e uno sketch del loro giardino che è pronto per essere ritirato quattro settimane più tardi. Durante questo secondo incontro, presentiamo il layout, discutiamo i materiali e la scelta delle piante. Possiamo anche uscire vedere insieme le opzioni di pavimentazione e di verde. Il servizio è proposto a un euro al metro quadrato più Iva, con un importo minimo di 650 euro. Questa formula ha reso il design del verde accessibile chi possiede un giardino in città e che, diversamente, non avrebbe mai pensato di rivolgersi a un architetto del verde. Alcuni clienti decidono di realizzare il loro giardino da soli, altri ci chiedono ulteriori informazioni, dettagli o aiuto per la piantumazione E c'è anche chi chiede assistenza per costruire il giardino con un contractor. Questi servizi sono fatturati separatamente. Un'ultima domanda: quali sono i progetti per sviluppi futuri?
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Negli ultimi dieci anni abbiamo consolidato lentamente il business, dedicandoci a un nuovo aspetto ogni anno. All’inizio, gestivamo solo lo studio di design, la scuola di giardinaggio e le vendite di piante erbacee, ma poco alla volta abbiamo iniziato a occuparci anche delle vendite di alberi. Quando gli accessori hanno iniziato a mostrare segni di debolezza, abbiamo allargato l'offerta di vasi, regali, libri e oggetti, spostando questa sezione all'interno della serra. Cinque anni fa, abbiamo assunto la gestione anche della caffetteria. Al momento, non c’è molto spazio per ulteriore espansione commerciale, in quanto - considerato che esponiamo anche serre Gabriel Ash e Padiglioni HSP - tutta la superficie è già occupata. Ciò non significa, però, che non stiamo lavorando su nuovi progetti e il più importante per noi è la formazione. Presso la nostra scuola di giardinaggio, abbiamo già un centinaio di corsi disponibili, conferenze, tour guidati anche livello internazionale per giardinieri amatoriali. Adesso, è arrivato il momento di dedicare più tempo alla formazione di giardinieri professionisti e designer. Nel 2018, dunque, offriremo per la prima volta una serie di conferenze e corsi rivolti professionisti. È stato pensando a loro, infatti, che abbiamo messo a punto un tour di studio nel Regno Unito focalizzato sul tema del prato. Stiamo anche lavorando per sviluppare un corso di apprendistato e organizzare delle borse di studio che potranno permettere gli aspiranti giardinieri di approfondire la loro conoscenza. In qualità di designer del verde, la nostra sfida più grande è trovare dei bravi giardinieri che possano prendersi cura dei giardini che abbiamo creato. Questo è il primo passo per assicurarci che una nuova generazione di persone con un solido background orticolo posso assumersi il compito. Un'altra novità a cui continuiamo a lavorare sono i temi stagionali. Di solito li decidiamo con 12-18 mesi di anticipo, per poterli progettare adeguatamente e per poter acquistare piante, accessori e tutto quello che serve perché il tema è declinato anche nel programma di lezioni e nel menu del caffè. I temi che abbiamo trattato sono stati “limoni”, “Provenza”, “Giappone”. Per il Natale, invece, abbiamo lanciato il “Grande Natale in stile inglese”, “Accogliente Natale Nordico”, “Giardini Majorelle” e “Una notte all’Opera”. Questi eventi ci danno la possibilità di riordinare, riorganizzare e ridecorare ogni area del garden, ma sono anche l'occasione per rendere più focalizzati i nostri acquisti e quelli dei nostri clienti regolari che sanno che devono comprare un oggetto quando lo vedono, perché potrebbe non essere in stock alla prossima visita.
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Tendenze / DECOR
È tornato il
viola
Colore dell’anno per il 2018, secondo il colosso Pantone. Una scelta che fa il gioco del florovivaismo, grazie alla miriade di varietà che si vestono di queste sfumature di COSTANZA DI MATTEO
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riginalità, ingenuità, e un pensiero visionario che ci proietta nel futuro: sono queste le caratteristiche di Ultra Violet, il colore che ci accompagnerà lungo le prossime stagioni. Leatrice Eiseman, direttore di Pantone Color Institute, così spiega la scelta: «Viviamo in un mondo che richiede inventiva e immaginazione, ispirazioni creative. Ultra Violet è un viola su base blu, che porta la nostra attenzione e il nostro potenziale a un livello più alto. È intuitivo, e illumina la strada che si apre di fronte a noi, una strada che porta alle tecnologie più avanzate, alle galassie più lontane, connettendo il nostro spirito al mistero e all’arte. Suscita la voglia di conoscere, di scoprire. Il desi-
CONSIGLIA Il viola è un colore facile da portare dentro i punti vendita: con un allestimento monocolore è possibile creare un’atmosfera molto suggestiva, che offre mistero e fascino.
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derio di andare oltre è simboleggiato dall’enigmatico cielo notturno».
FIORI VESTITI DI MISTERO
Il viola, in tutte le sue tonalità, è da sempre associato al non-convenzionale, al mistero e al genio artistico. Prince, David Bowie, Jimi Hendrix sono fra gli artisti che hanno voluto usare questo colore come espressione della propria personalità. Il viola simboleggia la sperimentazione, l’emozione, e storicamente si associa anche all’aspetto più “mistico” della persona. L’uso dei toni viola negli spazi in cui si pratica la meditazione è volto a dare energia e a ispirare connessione e rilassamento fra i soggetti. «Cerchiamo messaggi profondi, cerchiamo significati nascosti, cerchiamo emozioni e riflessioni che vadano oltre la fretta e la superficialità che spesso caratterizzano la trasmissione quotidiana delle informazioni» ha aggiunto Laurie Pressman, vice presidente del Pantone Color Institute «Sempre più persone in tutto il mondo restano affascinate dal potere del colore e realizzano l’abilità che questi hanno nel suscitare nuovi sentimenti e nel condurre a messaggi nascosti. Il Colore dell’Anno, per questo, fornisce indicazioni importanti sulla direzione che hanno preso i trend e il design nel mondo».
PER APPROFONDIRE Non manca, come tutti gli anni, la palette dei colori che Pantone ha selezionato per accompagnare Ultra Violet: sono visibili sul sito www.pantone.com
w w w. c o r i n o b r u n a . c o m
Tendenze / MARKETING
cataloghi con 7 notizie 7
di FILIPPO TOMMASEO
NEWPHARM LANCIA FITOGUARD
Dopo l’acquisto di FitoGuard, Newpharm presenta il nuovo catalogo interamente dedicato alla linea Home & Garden. Dieci differenti sezioni che garantiscono al rivenditore una scelta completa e innovativa di prodotti per il giardinaggio e la piccola agricoltura, a conferma dell’anima professionale dell’azienda veneta. Particolare attenzione ai prodotti nutritivi per l’agricoltura biologica, alla quale è dedicata la linea “Il mio orto bio”, con ben 21 referenze. www.newpharmgarden.it
I NUOVI TERRICCI CIFO
Per la prima volta Cifo presenta un catalogo interamente dedicato ai terricci per il giardinaggio, grazie all’acquisizione strategica lo scorso anno di Matesksa Kft, uno dei più grandi produttori di terriccio in Ungheria. Un’operazione che permette all’azienda emiliana di estrarre direttamente la fonte principale per la produzione di terricci e substrati. Nasce così il primo catalogo terricci Cifo, che propone una linea completa con 15 prodotti tra terricci, substrati e inerti. www.cifo.it
LA NATURA È DI CASA
Hydrogeo lancia la linea 7Bio, dedicata all’hobby farmer. Nata dall’esperienza professionale dell’azienda di Pordenone, la gamma 7Bio, che comprende nutrienti, biostimolanti, potenziatori delle difese ed estratti vegetali, ha scelto di rispettare l’equilibrio, abbracciando una filosofia che mette al primo posto la cura con prodotti naturali. La prevenzione e la continuità di intervento sono i punti di forza dei prodotti a catalogo. www.7bio.it
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Tendenze / MARKETING
UN UNICO LOGO
Per la prima volta sul mercato il nuovo catalogo Adama, che include anche la gamma Casa e Giardino. Otto differenti sezioni tra insetticidi, fungicidi, erbicidi, nutrizione, Pmc e biocidi, corroboranti e colle. Con questa operazione, lo storico marchio Kollant rinasce come Adama, riunendo in un solo logo le peculiarità delle due aziende. www.kollant.it
PROPOSTA COMPLETA
Con il catalogo 2018, che in copertina riporta la canzone di Lucio Battisti “Dolcemente viaggiare”, Ital-Agro festeggia i suoi 65 anni. Con quattro marchi di riferimento – Vithal, Nexa, Naturen e Osmocote – Ital-Agro è il partner ideale sia per il canale garden center sia per le agrarie, grazie a una gamma completa e a prodotti dall’accezione professionale. Sette differenti linee, a partire da Naturen, firmata Kb, studiata per un giardino sostenibile e consentita in agricoltura biologica. www.ital-agro.it
SALTO DI QUALITÀ
Con un catalogo che sfiora le quattrocento pagine, Corino Bruna si presenta al mercato con un’offerta completa e molto differenziata, in grado di rispondere alle più diverse esigenze dei rivenditori. Ampio spazio al marchio Artevasi, alla terracotta a marchio Corino Bruna e alla ceramica. Un catalogo particolarmente curato dal punto di vista grafico, che rafforza l’immagine dell’azienda piemontese, dimostrandone il salto di qualità. www.corinobruna.it duemila
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COMPO SENZA TORBA
Compo, nel nuovo catalogo, presenta il Terriccio Universale con fibra di cocco e ‘torba free’. Si tratta del primo prodotto della linea Bio di Compo che non contiene torba ed è particolarmente indicato per tutte le piante dell’orto, del frutteto e ornamentali, oltre che essere consentito in agricoltura biologica. Nel suo complesso, il catalogo supera le 150 pagine e presenta anche la nuova linea Barriera Insetti per uso domestico. www.compo-hobby.it
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CATALOGO 2018
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Tendenze / FOOD
Aromatiche protagoniste
Portiamole al centro della ribalta con incontri e corsi organizzati ad hoc. E grazie alla nuova linea mini, le possibilità si moltiplicano di FILIPPO TOMMASEO
SHOW COOKING? SI PUÒ! A richiesta è possibile organizzare un evento con lo chef stellato Davide Oldani.
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a linea di aromatiche FOO’D organizza per il 2018 un ricco programma di eventi con focus sulla cucina, adatti a tutte le stagioni, che cattureranno l’interesse dei clienti. Dal trend dei barbeque, passando per i cocktail, gli eventi si propongono di far conoscere in modo divertente ma anche approfondito le erbe aromatiche e i peperoncini che compongono la linea.
A TAVOLA
Parlare di aromatiche significa parlare di cucina. Ecco quindi la prima possibilità offerta da FOO’D: insieme allo chef promoter e agli sponsor Salumi Pasini e Weber, un corso per insegnare come grigliare alla perfezione usando le erbe nel modo corretto. Ma anche nella fascia aperitivo è possibile organizzare qualcosa di invitante: i bartender di FOO’D sono a disposizione per spiegare come creare il cocktail perfetto, partendo dall’estrazione dell’olio aromatico fino alla completa preparazione di una gustosa bibita a base di erbe essenziali, con degustazione finale per tutti. Il cor-
PER INFORMAZIONI È necessario fissare le date con un ragionevole periodo di anticipo. I contatti per organizzare gli eventi sono questi: learomatichefood@gmail.com livioluigi@tin.it
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so dura una giornata e consista nella preparazione di due cocktail seguiti da desgustazione. Sponsor: micro ortaggi FOO’D e Barman Eventi.
CONOSCIAMOLE DA VICINO
Altre due opportunità sono “La prova delle essenze” e “Infiamma FOO’D”. Nel primo caso, si tratta di una giornata dedicata a far percepire a livello sensoriale il vero principio attivo delle erbe essenziali tramite l’estrazione dell’olio per infusione. La prova consiste nella degustazione di grissini prodotti nel ristorante dello chef Davide Oldani, e vaporizzati al momento con l’olio essenziale puro delle erbe aromatiche. In questo modo i clienti del vostro garden center potranno riattivare e riscoprire il gusto e l’olfatto, oltre a imparare come coltivare al meglio le aromatiche. Un promoter si occuperà anche di presentare le profumazioni per l’ambiente. Sponsor dell’iniziativa, il ristorante D’O di Davide Oldani e Cifo. Infine, per assecondare il forte trend del peperoncino, un evento dedicato alla preparazione di finger food dolci e salati al peperoncino, secondo le ricette dello chef. Verranno spiegati tutti i passaggi di tre ricette facili e veloci a base di peperoncino, e alla fine degustazione per tutti. Le essenze utilizzate sono di Micro Ortaggi FOO’D, e MG Floricoltura.
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Tendenze / AZIENDE
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a prima cosa da dire sulle cactacee e le succulente, è che non se ne parlerà mai abbastanza: è un universo di piante che si esplora per tutta una vita, e oltre. Come dimostra la storia della famiglia Manera, con Cactusmania: fondata da Bruno Manera nel 1975, oggi a condurre con sicurezza l’azienda troviamo Annarita, la figlia.
Annarita, entriamo subito nel vivo: come vanno le vendite di piante grasse? Le piante grasse stanno andando bene, ma ad essere sinceri non c’è mai stato un vero calo. Sono cambiati i gusti: prima erano molto richieste le piante da collezione, oggi l’interesse si è spostato sulle composizioni.
Annarita Manera con mamma Neris, papà Bruno, e i due figli.
Secondo te perché? Abbiamo iniziato a fare le composizioni quarant’anni fa. Quando sono entrata io in azienda c’è stato il salto di qualità e siamo passati a realizzare prodotti di fascia alta. Questo significa che occorrono tempo e gusto per realizzarle. Non sono cose dozzinali, sono prodotti curati ed eleganti, che si rivolgono alla clientela dei centri di giardinaggio e dei grandi fioristi. Questo implica
che farle richiede un grosso investimento, che però paga, perché le cose costose hanno sempre mercato. È inutile fare concorrenza sui prodotti dozzinali, facendosi la guerra sui prezzi. Questo non paga mai. Qual è oggi il mercato degli esemplari? C’è stato un cambiamento notevole: una volta i collezionisti erano un mercato di nicchia, mentre oggi anche il grande pubblico si è avvicinato a questo tipo di prodotti. Merito, credo, di internet e di gruppi di appassionati che si scambiano online foto, nomi e informazioni sulle piante grasse: così la nicchia dei collezionisti non è più una nicchia ed è diventata una opportunità interessante, che ci ha permesso di allargare il nostro assortimento. Quali sono le varietà preferite dai tuoi clienti? Difficile rispondere, dipende molto dalle zone. Prendiamo ad esempio le crestate: sono molto amate, oppure odiate. Però ci sono alcune specie che vanno molto bene: le Haworthia sono richieste perché non avendo bisogno di molta luce sono facile da tenere in appartamento. Le Caudiciformis sono di tendenza, anche se sono ancora poco conosciute: generalmente si pensa che siano piante difficili, ma non è così, basta conoscere e rispettare il loro ciclo vitale. Posto che le piante grasse non sono in difficoltà, quali consigli daresti a un garden center per aumentare le vendite? La prima cosa da dire è che spesso manca una conoscenza specifica del prodotto, e si trattano i cactus come se fossero di plastica: si sceglie per loro l’angolo più buio, o con poca aria. Basterebbe un personale un po’ più qualificato, e con pochi accor-
Parliamo di
cactus
Affascinanti, esotiche, e (quasi) indistruttibili: le piante grasse sono un musthave per ogni garden center e oggi conoscono una stagione d’oro, perché perfette per gli ambienti di design colloquio con ANNARITA MANERA di MARTA MEGGIOLARO foto di SAVERIO CHIAPPALONE
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gimenti le vendite raddoppierebbero. Un altro consiglio che posso dare, è di lasciare perdere la battaglia con la GDO. Secondo me è inutile tenere in un centro specializzato nel giardinaggio le piante più scontate, i prodotti “di base”. La boutique online presente sul mio sito è fatta proprio per incuriosire la clientela e far conoscere prodotti più particolari e ricercati: proporre qualcosa di speciale è una carta vincente. Ultimo consiglio: mettere le piante grasse in fila come soldatini su grandi bancali serve a poco. Come per tutte le altre piante, ai consumatori finali serve vederle in un ambiente allestito. Sono piante da interno, bisogna suggerire la loro collocazione in un’atmosfera domestica, anche perché adesso sono richieste proprio per ambienti di design. Cosa offre Cactusmania ai suoi clienti? Oltre a un’offerta ampia e particolare di piante grasse e succulente, sane e forti, noi siamo sempre lieti di accogliere i clienti in azienda. Visitare lo showroom è il modo migliore per farsi un’idea di come allestire lo spazio delle piante grasse nel proprio punto vendita. Visitare le serre e scegliere direttamente è il modo migliore per acquistare. Poi, si può caricare e portare via, o tornare a casa e aspettare due giorni per l’arrivo della merce. Un altro servizio, se arrivare a Ventimiglia è impossibile, è accedere all’area rivenditori online, riempire il carrello ed effettuare il proprio ordine. Io rinnovo comunque a tutti l’invito a venirci a trovare: il contatto umano per noi è importante, lo scambio di idee vis à vis è più facile, gli ordini personalizzati sono più semplici. Quali sono i trend 2018 per le piante grasse? A chi ti rivolgi per capire come realizzare la nuova collezione? Sono io il mio trendwatcher! (Ride). Scherzi a parte, anche se rischio di sembrare arrogante, non mi faccio influenzare in modo particolare da nessuno; scelgo insieme a mia mamma, seguendo il mio gusto. Fin da bambina, giocavo a comporre fiori: non è
proprio così usuale. Poi mi sono formata come flower designer, e ideare le mie composizioni è stata l’evoluzione naturale di questo percorso. Quindi credo che ci sia una componente di carattere, di talento, di passione e poi di conoscenza. Non saprei dirti bene come faccio, eppure le faccio. In ogni composizione c’è un po’ di Annarita e di mamma Neris, c’è il sapore dei posti in cui vivo, fra mare e cielo, fra Italia e Francia.
Sopra, due esempi di composizioni disponibili per la stagione primavera-estate 2018. Sotto, un angolo dello showroom.
Tendenze / EVENTI
Mood IPM IN NUMERI • 1564 espositori (13 in meno rispetto al 2017) • 45 nazioni di provenienza • 63% dall’estero • 40mila professionisti in visita • 97% dei visitatori sono professionisti
positivo
Attenzione ai concept per la vendita, orientati al consumatore e focalizzati sui trend: così il settore del verde si prepara al 2018 di MARTA MEGGIOLARO
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al 21 al 23 di gennaio si è tenuta ad Essen l’annuale edizione di IPM. La fiera, ancora sede di interventi di riammodernamento, ha accolto 1564 espositori provenienti da 45 paesi. Aumentano visitatori e buyer dall’estero, grazie alla ricetta dello show, che combina nuovi prodotti, tecnologie innovative e concept che tengono in considerazione i trend individuati dagli esperti.
UNO SU TRE
È la percentuale dei visitatori che quest’anno hanno effettuato i loro ordini direttamente in fiera, secondo il sondaggio operato da Messe Essen durante i giorni dello show. Oliver P. Kuhrt, CEO della fiera, ha dichiarato a proposito: «Non possiamo che essere soddisfatti dal successo dell’evento. La proporzione dei visitatori stranieri è aumentata dal 36 al 38%. Il 71%
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dei visitatori hanno potere decisionale nell’azienda per cui vengono in visita, con un aumento rispetto all’anno scorso del 2%. E i visitatori in totale sono stati 54mila. Un risultato al top, che ci conferma come la fiera numero uno a livello globale fra le fiere del verde».
BASTA PIANTE SOLITARIE
Uno degli spunti che ha offerto IPM è la visione di una concezione sempre più definita (e definitiva, forse) della pianta come parte di un mondo vivente. È stato possibile tradurre questa visione in proposte per i garden center grazie al trend show organizzato da Romeo Sommers. Tre temi: Family garden, The new gardener, Eat your greens (“giardino di famiglia”, “il nuovo giardiniere”, “mangia le tue piante”). Dalla proposta di piante facili da curare come le cactacee, passando da sistemi che facilitano la coltivazione delle verdure, fino ad arrivare a prodotti che combinano gio-
co e piante, per introdurre i più piccoli alla nuova cultura del verde: molti sono stati i suggerimenti offerti dall’esposizione, che ha coniugato anche la digitalizzazione e il bisogno di individualità con la tendenza del verde. «Il punto» ha commento Romeo Sommers «è capire che il successo si raggiunge insieme. Dobbiamo essere in grado di intercettare i bisogni e il lifestyle dei consumatori, e per farlo dobbiamo essere insieme, produttori e trade».
GLAMOUR E TRENDY
Non sono mancati momenti e spazi per l’aspetto più patinato e fashion del settore green. La Danimarca era paese partner di IPM. Il primo giorno della fiera, la principessa Benedikte, sorella della regina Margrethe II, ha aperto la fiera e ha rivelato una nuova rosa danese, chiamata “Ocean of Roses”. Il tour fra i padiglioni è stato sicuramente qualcosa di eccezionale, e ha catturato l’attenzione di tutti. Gli espositori danesi, come ha avuto modo di dichiarare Peter Larsen-Ledet, direttore marketing di Floradania, sono stati orgogliosi di mostrare al mondo come funziona la floricoltura danese, e di
presentare le loro novità vegetali. Si è distinto anche il mondo della f loricoltura tedesca, non solo grazie alla massicia presenza di aziende, ma anche grazie all’iniziativa di Landgard: il Flower Fashion Contest. Dieci giovani designer del Fashion Design Institute di Düsseldorf hanno presentato per la prima volta a IPM le loro creazioni, coniugando fiori e moda: una dimostrazione di quanto fiori e piante siano di tendenza e di quanto possano raggiungere, anzi abbiano già catturato, l’interesse di un pubblico giovane e urbano.
ITALIA, DOVE SEI?
Ricordiamo la situazione venutasi a creare lo scorso anno con la sistemazione nel padiglione provvisorio, e i disagi che da questo erano derivati. Dopo un confronto con l’ente fiera, per quest’anno gli espositori italiani hanno scelto di collocare i propri stand in zone diverse, in prevalenza nel padiglione 7 e 9. La maggior parte si è dichiarata soddisfatta della propria collocazione, anche se senza grandi entusiasmi. Probabilmente questo è stato uno dei motivi per cui, durante una conferenza stampa tenutasi in fiera, il Flormart, insieme al Mipaaf, si è proposto come organizzatore di un “distretto italiano” all’interno dello show del prossimo anno. Il progetto è ancora in nuce, ma c’è l’idea di creare, con la collaborazione di Coldiretti, un Padiglione Italia con al centro una zona di degustazione di specialità italiane – un’attività che durante IPM non manca mai e non smette di attrarre visitatori negli stand. È ancora tutto da vedere, ma certamente potrebbe essere una carta vincente per “imporre” la presenza del florovivaismo italiano nella fiera più importante al mondo. Allo stesso modo, sarebbe bello vedere le nostre eccellenze competere nei concorsi organizzati dalla fiera. Insomma, gli italiani ci sono; ma l’Italia, dov’è?
SAVE THE DATE La prossima edizione di IPM Essen sarà dal 22 al 25 gennaio 2019.
Sopra, coniugare gioco e piante: una sfida semplice per Lechuza, che attraverso Playmobil introduce i più piccoli alla cultura del verde. A sinistra, la principessa Benedikte, sorella della regina di Danimarca Margrethe II, ha inaugurato la fiera e ha visitato i padiglioni.
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Tendenze / NOVITÀ
Innovazioni vegetali: ecco i
P
vincitori
er l’undicesima volta le piante più innovative si sono distinte a IPM Essen. In totale, 62 prodotti appartenenti a 33 espositori sono stati i candidati per “IPM
Innovations 2018”. Riportiamo il risultato della riunione della giuria di specialisti che si è riunita la sera prima dell’apertura della fiera per stabilire i vincitori.
BLU PROFONDO
Per la categoria “Piante tappezzanti e da balcone” vince Salvia x hybrida “Misty” di Florensis. Fiori grandi e dal colore intenso, è una salvia con portamento naturalmente compatto, adatta per creare bordure e balconette da sola o in combinazione con altre specie. Per i produttori è accattivante la crescita compatta, che non necessita di altri interventi dispendiosi. Fiorisce a lungo senza bisogno di essere potata, donando il suo colore al giardino per tutta l’estate. Particolarmente tollerante al pieno sole e al caldo, piace tanto alle api.
LA KALANCHOE CHE TI GUARDA
Fra le “Piante fiorite da interno”, vince Kalanchoe Interspecific Hybride Queen® ElseFLower “Dean”, di Knud Jepsen, danese. I fiori di questa Kalanchoe sono unici, con due colori, disposti in modo da assomigliare a un occhio, e che ben contrastano con il verde scuro delle foglie. È una pianta affascinante con una buona struttura e facile da mantenere. Perfetta per un ambiente retro o ispirati alla urban jungle. I fiori durano a lungo, è disponibile tutto l’anno e con il suo periodo corto di coltivazione, è molto interessante per i produttori.
UN TOCCO D’ESTATE
Nei “Fiori recisi” vince di nuovo la Danimarca con Knud Jepsen e la sua Kalanchoe Interspecific Hybrid Queen® CutFLowers 2Smiling Yellow Meadow”. Il calore e la luce del sole estivo, disponibili in inverno: una pianta da giorno corto adatta non solo ai bouquet misti ma anche per i monobouquet. La fioritura dura a lungo, caratteristica particolarmente piacevole per il consumatore finale. Disponibile tutto l’anno.
BELLEZZA IN MINIATURA
Nella categoria “Arbusti” vince l’americana Ilex x meserveae “Monnieves”. Una pianta con crescita compatta e un fogliame molto interessante, blu-verde brillante, che vira al bordeaux in inverno. È particolarmente adatta per piccoli giardini, bordure, siepi, e ben resiste ai tagli e al gelo. È molto semplice da coltivare. Se introdotta in un concept marketing adeguato, non ci sono ostacoli alla vendita.
IMMACOLATA PER SEMPRE
Fra le piante a cespuglio vince Bergenia cordifolia hybride “Snow Crystal” di Kientzler. Colore bianco puro, come la neve, che non cambia mai e non vira nel rosa neppure alla fine del periodo di fioritura. Questa è la novità per cui si è meritata il premio. I fiori durano molto a lungo e la pianta attira l’attenzione grazie al contrasto con il fogliame. È molto adatta per l’acquisto d’impulso. Snow Crystal è perfetta per essere combinato con piante precoci ed è interessante anche per le balconette.
LUNGHISSIMA FIORITURA
Per le “Piante fiorite”: Pericallis x Hybrude Senetti® bianca di MNP Flowers. Una speciale varietà bianca, con fiori molto grandi, abbondanti e che durano a lungo, dalla fine di marzo a giugno. Crescita compatta, può dare una seconda fioritura se potata a dovere. Può essere presentata da sola in bei vasi o in combinazione con altre piante primaverili.
ORTENSIA DA TAVOLO
Infine, il premio speciale per prodotti innovativi è stato assegnato a Hydrangea macrophylla “Saxtabbar” dell’Associazione olandese di ibridatori di Hydrangea. Tabletensia® ha convinto la Giuria e si è meritata il premio speciale per il particolare portamento che presenta. È piatta, quindi adatta a essere coltivata in vasi bassi, può essere usata anche come centrotavola (di qui il nome). Ramificazione generosa tanto quanto la presenza dei fiori, assomiglia a un boquet, ma dura di più. Una promessa nell’allargamento della gamma delle Hydrangea.
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Tendenze / INDOOR
Il nuovo
lusso
È fatto di dettagli preziosi, ma anche di elementi che prendono altrove il loro pregio. Ad esempio, nel fatto che sono creativi o riciclati. Quattro stili per l’autunno – inverno 2018 a cura di BIANCA BELFIORE, testi e foto di EFSA
I
l valore è dato dalla consapevolezza, dalla conoscenza, dal rispetto per il pianeta e per il lavoro degli uomini. Questo assunto non si ritrova solo fra i consumatori di oggi; sta diventando una vera e propria linea di condotta anche per le aziende produttrici. Per questo forse la vera notizia, al di là delle tendenze che EFSA propone grazie al lavoro dello studio Nelli Rodi di Parigi, è il fatto che le aziende partner di questa associazione hanno preso impegni precisi, costituendo una corporazione, riguardo alle proprie responsabilità di fronte all’ambiente, dando vita ad azioni molto concrete. Per quanto riguarda gli stili, possiamo dire che le linee guida sono sempre le stesse quattro: tradizionale, moderno, naturalistico e bohémienne. Anche questa volta li vedremo declinati secondo i gusti di questo preciso periodo. La nota di fondo, per tutti, è una lussureggiante sensualità.
AMABILMENTE A CASA
Lo stile che riporta al sogno di molti: la casa in campagna, non priva delle comodità moderne e di dettagli che la rendono contemporanea. Immersi fra materiali naturali, oggetti vintage e mobili solidi, si percepisce il fascino di questo ambiente. Qui il verde è lussureggiante, e soddisfa il bisogno di un autentico contatto con la natura. Parola chiave: vintage, come vecchie cornici e mobili della nonna. Benvenuti i dettagli porpora e oro.
UNITÀ URBANA
Lo spazio è ricco di elementi graziosi e decorativi, di preziosi oggetti artigianali in legno e metallo. Insetti, cani, api e papere sono motivi ricorrenti.
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GreenUp
La natura si sposta in città. C’è, ma è stilizzata, idealizzata e anche teatralizzata. Qui troviamo elementi che esprimono qualità e rendono lo spazio informale, amichevole. Sono presenti pezzi vintage, antichi e da collezione, a cui viene dato rilievo. Una nuova borghesia, romantica e un po’ bohémienne.
A sinistra, una base grigio-azzurra, scaldata dagli accesi colori autunnali. A destra, la gamma di colori va dall’oro al blu scuro al rosso brillante, con punte di giallo e arancio. Le stampe riempiono i muri e i pavimenti.
CURIOSO COLLAGE
Fashion e un pizzico di sofisticato, con note orientaleggianti e rimandi all’Art Deco. Ecco perché collage! Grandi stampe, colori vivaci e uno spirito un po’ da hotel di lusso, con elementi preziosi e scintillanti come gioielli. Un omaggio e una nuova definizione di ambiente urbano.
DESIDERIO DELICATO
L’atmosfera giusta per chi ama il design moderno e l’originalità. I colori sono chiari, il bianco è perlato. La base consiste in un rosa-beige associato a un blu più scuro, combinato a colori pastello. Molto confortevole, molto contemporaneo, assomiglia alla casa di un architetto, dove si sposano convivialità e un comfort quasi sensuale.
Il design è ritmico e geometrico. Forme lineari, quasi filiformi. Le decorazioni sono stilizzate e delicate, il focus è sulla luce e il volume.
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Tendenze / INSPIRATION
C
osa dobbiamo aspettarci nella floricoltura per il prossimo anno? Provano a rispondere dall’Olanda l’associazione per il settore orticoltura formata da Tuinbranche Nederland, VHG sector association, iBulb e Flower Council of Holland, insieme al trendwatcher Aaje Nijman. Insieme hanno identificato tre stili che coinvolgono fiori, piante e bulbi; tre stili che i consumatori finali si aspettano di ritrovare nei nostri punti vendita. Il nucleo di partenza per lo sviluppo di questi trend è lo zeitgeist, lo spirito del tempo: la ricerca di nuove risposte, di fronte al crollo delle vecchie strutture e dei vecchi poteri. Il mondo in cui viviamo sente il bisogno di una forte connessione col passato, ma allo stesso è spinta ad andare sempre oltre; viviamo in modo sempre più isolato, eppure cerchiamo sempre più modi di interconnessione, siamo sempre più egocentrici, e allo stesso tempo desideriamo sempre di più armonia. Per questo la società si sta modellando in diversi gruppi in cui è possibile riconoscersi. Da qui partiamo per identificare i tre nuovi stili nella floricoltura.
Fiori e piante: si usa tutto, purchè non sia nel solito modo. Le regole preesistenti vanno cancellate, la loro applicazione diventa irrilevante. Outdoor: gli spazi sembrano quasi abbandonati a se stessi, si lascia che sia la Natura a vincere su tutto, e a decidere cosa fare. L’effetto è un giardino disordinato, ma confortevole, in cui il messaggio è: dai alla natura la sua libertà, anche se questo significa lasciar crescere l’erba fra la pavimentazione che avevi sistemato tu. Forme e colori: è tutto tagliente, affilato, appuntito. È una forte presa di posizione personale contro qualcosa. Fra i colori, molti contrasti e molto nero, con il rosso a fare da oppositore. Verde, beige e rosa pallido addolciscono il contrasto così vivido.
Nel 2018 ci aspettiamo tratti aspri, forme taglienti, ambienti disordinati ma confortevoli, in cui a dettare legge è la vita, la Natura libera da vincoli e schemi.
PUNK-REBOOTED
Propriamente significa “punk riavviato”. Tre le parole chiave: potere, libertà, regole. Il cambio di equilibri di potere ci fa avvertire un senso di oppressione della nostra libertà. Abbiamo bisogno di regole a cui obbedire, ma non sappiamo chi sarà a imporle domani. Questo ci rende incerti e inclini alla ribellione: vogliamo risolvere le cose per noi e per noi soltanto. Ma come, in una società che si indurisce e diventa sempre più grezza? Indoor: gli spazi assumono un look anarchico e aspro. Gli oggetti hanno forme taglienti e ruvide, si usano materiali industriali e di riuso. Materiali industriali si mischiano a quelli più lussuosi, come il marmo, e a quelli più economici, come la plastica.
Fra punk, attivisti e
decadenti
Il punto d’unione è che le regole ci servono, ma non ci piacciono. La casa e il giardino diventano allora spazi “anarchici”, dove si esaltano le contraddizioni e l’unica legge è quella naturale a cura di BIANCA BELFIORE testi e foto di FLOWER COUNCIL OF HOLLAND
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Tendenze / INSPIRATION
RE-ASSEMBLE
IN BREVE • Associazione olandese per la floricoltura • Individuazione tre trend per il 2018 1. Punk 2. Riciclo 3. Decadente • Uso di piante e fiori in abbondanza • Mix di materiali e forme
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“Riassemblare”, combinare insieme in modo creativo vecchi e nuovi elementi. Non ci interessano le cose nuove di zecca, immacolate e intonse: noi costruiamo con quello che c’è, anche se qualche volta sono elementi contraddittori: l’importante è che tutto sia riciclato. Questo modella lo spazio in cui viviamo rendendolo un collage tridimensionale. Forme, colori, materiali sono mischiati senza timore per i forti contrasti, per dare vita a un nuovo, allegro, tutto. Indoor: un’esplosione di creatività che dà vita a un fresco linguaggio fatto di nuove forme. Senza forzature, le cose vengono mischiate insieme e spostate per dare ogni volta un aspetto differente e divertente. Fiori e piante: qui hanno un ruolo importante. Gli allestimenti sono aerei, composti da elementi sciolti. Si usa una gran quantità di piante differenti. Outdoor: il giardino diventa un patchwork a tre dimensioni. Stili, funzioni, materiali diversi, tutto è mischiato. Le superfici si sovrappongono e si uniscono in modo casuale. Questo dà la sensazione di un luogo flessibile, e mai del tutto compiuto. Tipi diversi di bordure si connettono con punti luce. Forme e colori: forme che sembrano capitate lì per caso, messe insieme a random; elementi impilati o fusi insieme, per un effetto collage. La palette di colori prevede qualunque tipo di tonalità, pastello o accesa, opaca o lucida; ma prevale il verde, in tutte le sue sfumature.
La parola d’ordine è “riciclo”: ecco allora che trova spazio tutta la gamma di colori, e gli oggetti si impilano e si accostano senza badare troppo alle regole. I fiori hanno un ruolo importante e fanno da fil rouge in tutti gli ambienti.
Lusso ed eccesso in cui immergersi per dimenticare il resto. Forme morbide e dolci, materiali preziosi, colori intensi: tutto qui invita a lasciarsi andare.
ROMANCE 3.0
L’era odierna ci permette di isolarci in una “bolla digitale”, in cui ci circondiamo di persone che hanno le nostre stesse opinioni, dandoci un senso di benessere e forza. Tutto è amplificato, anche i materiali: super lussuosi, dalle forme opulente e ricche, colori intensi. È la nuova decadenza, fatta di marmi e ceramiche, pelli e velluto, cristallo e rame. Indoor: colori caldi, tutto è lavorato al dettaglio, molto è ispirato da colori e forme dei fiori. La combinazione di materiali ricchi offre un’atmosfera decadente. La carta da parati dei muri riporta motivi floreali, che si confondono con le piante vere, per una sensazione di abbondanza fino allo stordimento. Fiori e piante: i fiori sono usati in abbondanza, vengono preferiti colori forti, petali larghi, bouquet pienissimi. Anche le piante sono grandi, e hanno un’apparenza esotica. Outdoor: il giardino è uno spazio di lusso, prolungamento dell’interno. Le fioriture sono abbondanti e ricchissime, dalle forme morbide, dolci. Gli arredi sono confortevoli. A terra, materiali preziosi come il marmo. L’oro e il bronzo predominano nei dettagli. Forme e colori: volume, stravaganza, tutto è extra e deve essere coinvolgente al massimo. Le forme sono romantiche, piene e tondeggianti. Anche i colori sono pieni e ricchi, possono essere chiari ma anche più scuri e intensi, con un ruolo particolare del viola.
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Tendenze / INSPIRATION
Viva la decorazione, dove le piante sono sempre protagoniste. La raffinatezza? Un elemento per attirare i consumatori, sempre alla ricerca di bellezza
1
2 1. Come attrarre il consumatore? Esponendo nel garden veri e propri esemplari di piante particolari. Qui, abbinata a un vaso dall’eleganza ricercata, una Medinilla magnifica che piace sempre più, per il suo fiore pendulo e il portamento lussureggiante. Questa foto potrebbe essere anche un ottimo spunto per un pannello decorativo. Ah, non dimenticate poi la proposta commerciale! 2. Perché non allestire uno spazio con possibili soluzioni modulari da suggerire al cliente? Contenitori che si possono accostare e comporre per arredare una zona del garden, per esempio l’area caffè, e accanto inserire sempre la proposta commerciale. Potrebbe essere ispirativo per il consumatore e nello stesso tempo una buona soluzione per esporre le piante da interno.
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3 3. Poi c’è l’effetto minimal e se è ricercato è ancora meglio. Suggerire varietà particolari abbinate a contenitori inusuali e inaspettati, suscita curiosità e lascia un segno. Il cliente sarà sicuramente attratto da qualcosa fuori dagli schemi classici dell’indoor gardening da replicare a casa sua. 4-5. Assoluta ricercatezza, questa un’altra opportunità per affascinare il consumatore, che è sempre alla ricerca del bello. Qui è l’eleganza a trionfare, grazie al colore nero e agli elementi decorativi che fanno da contorno alle piante e ai fiori. Un palloncino stellato, a conferma che la forma rotonda impazza nel décor, e le classiche varietà di piante da interno regalano un tocco di raffinatezza esclusiva. Vasi particolari e piante volanti completano il quadro.
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Tendenze / INCONTRI
N Alessandro Mezzalira, 43 anni, alla guida di FITT dal 2007.
ella hall di ingresso questa mattina si è tenuta una riunione tra molti collaboratori della sede principale e delle filiali Europee collegati in diretta video. Un appuntamento mensile. L’obiettivo? Condividere la strategia e i progetti dell’azienda. E nei corridoi, mentre aspetto che arrivi Alessandro Mezzalira, si percepisce l’energia di persone che hanno voglia di fare e appartenere a un gruppo che oggi fattura circa 220 milioni di euro. Non dovrei scriverlo, ma in 20 anni di lavoro in questo settore, è la prima volta che entro in FITT, una delle aziende di riferimento in Europa per la produzione di soluzioni finalizzate al passaggio di fluidi (per uso domestico, professionale e industriale). L’occasione è un’intervista al suo amministratore, che dal 2007 sì è ritrovato improvvisamente a gestire la società di famiglia. «Sono stati anni difficili, ho dovuto imparare il business e gestirlo e tutti si aspettavano che le cose andassero bene, lisce come in passato, nonostante la crisi e la mancanza di mio padre», mi racconta Mezzalira. Come ci è riuscito? Mi sono posto un obiettivo, ho studiato e ho voluto iniziare un percorso che mettesse al centro della nostra azienda la risorsa più importante: le persone. Ma ho ancora molto da imparare. Un bell’approccio, visionario, un passaggio importante. Sì, che si è concretizzato negli ultimi anni, perché nel 2015 ho deciso che era arrivato il momento di passare dal ‘fare l’imprenditore’ a ‘essere imprenditore’.
Cosa è cambiato? Volevo fare qualcosa che muovesse il cuore di tutti i nostri collaboratori. Così, assieme ai miei più stretti colleghi e con l’aiuto di consulenti esperti, ho definito una vision aziendale che nel 2016 è stata condivisa e presentata a operai, impiegati, collaboratori, fornitori e clienti. Un impegno importante, ma è stata l’unica via per realizzare ciò che avevo in mente: intraprendere una strada basata sulla ‘cultura partecipativa’ e sulla ‘visione condivisa’ della società. Insomma, l’azienda al centro. L’obiettivo è proprio quello di rafforzare il marchio, di creare un vero e proprio brand monolitico, riconoscibile in tutti i campi di attività di FITT: edilizia e infrastrutture, applicazioni industriali, giardinaggio e hobbistica. Un brand riconoscibile per i professionisti e per il consumer.
Persone al centro e v is a lungo termine
Fitt, rispettando 50 anni di storia, cambia il suo modo di fare impresa investendo in ‘cultura partecipativa e ‘visione condivisa’. Rafforza il marchio, individua tre asset produttivi. E firma un accordo con Verdemax per crescere nel canale garden center colloquio con ALESSANDRO MEZZALIRA di FRANCESCO TOZZI
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Gli asset principali? In primo luogo individuare i perimetri di business, che devono essere ben definiti. In seconda battuta creare delle strutture operative dedicate, con focus specifici. Poi investire in un processo di innovazione sistematico e non occasionale, anche in termini di marketing per capire e interpretare il mercato. Ultimo, ma non ultimo, l’approcio digital che è un concetto ampio e fondamentale, soprattutto in una visione di azienda 4.0. Tra le tre aree produttive, quanto pesa il garden? Il mercato del tubo da giardino cresce e per noi è un business importantissimo, tanto che oggi esprime 100 milioni di fatturato. E quanto pesa per FITT il canale tradizionale in Italia? La distribuzione in Italia è rappresentata per il 70% dal tradizionale, un fenomeno tutto italiano che bisogna conoscere bene. Vogliamo investire in questo canale, cercando degli interlocutori che condividano il nostro progetto, non ragionando solo in termini di volumi. Per esempio, l’accordo con Verdemax per la distribuzione di YOYO, va proprio in questa direzione: un’azienda seria, riconosciuta e con una grande conoscenza del mercato garden e delle sue dinamiche. L’obiettivo è inserire nei punti vendita delle istallazioni permanenti entro il 2019. YOYO è stata una scommessa. Una bella scommessa! Nel mercato c’era spazio per un prodotto del genere: innovativo, ricercato, utile e
Non c’è azienda se non c’è questo approccio. La ‘cultura partecipativa’
migliora lo spirito di appartenenza all’azienda e di conseguenza le
performance
semplice nel suo utilizzo, oltre che fashion. Abbiamo semplicemente interpretato l’esigenza del consumatore, che ha apprezzato, nonostante la grande confusione sul concetto di tubi estensibili. Con YOYO siamo andati oltre. Anche perché è un prodotto polivalente, utilizzabile in tanti ambiti, non solo in giardino. L’ultima curiosità e poi la lascio: tornando alla ‘cultura partecipata’, è tangibile il riscontro? Non c’è azienda se non c’è questo approccio. La ‘cultura partecipativa’ migliora lo spirito di appartenenza all’azienda e di conseguenza le performance. Ma non c’è ‘cultura partecipativa’ senza valori, che abbiamo costruito al nostro interno, intervistando per mesi 500 collaboratori. Da 50 valori raccolti ne abbiamo scelti 5, sui quali si struttura il nostro senso di fare impresa. Il primo è il Rispetto. L’ultimissima: soddisfatto? Contento, sì. C’è ancora tanto da fare e tanto da imparare. Ma io credo nel coraggio delle persone, perché essere imprese leader, oggi più che mai, significa volersi spingere tutti assieme fuori dalle zone di comfort.
ALCUNI NUMERI • 49 anni di impresa • 217.000.000 di fatturato • 72% la percentuale di export • 9 siti produttivi in Europa • 13 siti logistici nel mondo • 850 dipendenti
Ho finito. Bene! Pensi che all’inizio non sapevo cosa dire… … E invece.
v isione YOYO ha un brevetto di prodotto e di processo.
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Tendenze / GESTIONE
Piante
e contatto umano Abbiamo percorso diverse strade, dimenticando cosa cerca chi viene nel garden: il verde e il personale. Proviamo a comporre un assortimento unico, che sia proposto da persone competenti e desiderose di ascoltare e servire di JURG BURGER
I
l futuro che abbiamo immaginato per il garden center, negli anni in cui abbiamo visto contrarsi fatturato e margini, è esplorare nuovi scenari per il rilancio del garden center è stato un esercizio che ha impegnato le menti più lungimiranti, quelle che non si sono accontentate di lamentarsi della crisi. Ci siamo interrogati sull’identità del garden center, sull’evoluzione del mercato del verde, sulle scelte assortimentali e sulle strategie di marketing per ridare vigore ai propri punti vendita in un mondo cambiato dopo il 2008 e che ha modificato profondamente i comportamenti d’acquisto dei consumatori. Gli scenari immaginati puntavano soprattutto su due obiettivi: 1. Ampliare la proposta assortimentale del garden center, includendo nuove tipologie di prodotti. 2. A ffiancare al punto vendita tradizionale un’attività di e-commerce per estendere il proprio bacino d’utenza a una clientela altrimenti irraggiungibile.
PER RECUPERARE FATTURATO
L’ampliamento della proposta assortimentale è la strada percorsa dal maggior numero dei garden negli anni più recenti. La domanda: “Cos’altro possiamo vendere?” ha cercato risposte in varie direzioni: il biologico, il food, i prodotti agricoli a km zero, i barbecue, i robot per rasare il prato, i complementi d’arredo e altri prodotti innovativi per la casa. Si è cercato di recuperare il fatturato perso offrendo nuove tipologie di prodotti. Prodotti non venduti esclusivamente dal garden center, ma anche da altri canali: i brico center, le catene del bio-alimentare, i punti vendita per la casa. Con quali risultati? A volte positivi, perché le nuove proposte hanno attratto clienti nuovi e risvegliato clienti “vecchi”, impigriti dall’offerta troppo statica. In altri casi i nuovi prodotti hanno deluso le aspettative, perché i margini compressi dai prezzi dei concorrenti non hanno permesso di recuperare l’investimento fatto.
LA CHIMERA DELL’E-COMMERCE
Chi ha provato a vendere online i prodotti per il giardino, immaginando di poter sostituire un giorno il punto vendita tradizionale con un punto vendita virtuale, si è presto reso conto che il gioco era ben più complesso del semplice spedire qualche pacco. Per ricavarne un utile servono investimenti organizzativi importanti, fatturati elevati, forme di collaborazione che i fornitori non sono in grado di offrire. E i concorrenti sono colossi come Amazon, ebay, che lavorano con margini minimi grazie ai numeri che riescono a fare.
PIANTE AL CENTRO, COME? • Comporre un assortimento di piante unico, che attragga la clientela. • Ideare servizi utili da affiancare alla vendita delle piante. • Prendersi cura del cliente per conquistarlo con la qualità del rapporto umano.
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Tendenze / GESTIONE
INDICI PIANTE % fatturato sul totale annuo Garden
Serra calda
Rotazione
MOL
Buttato
Addetti
Piante verdi
8-10%
10
50
4%
1/ 2
Piante fiorite
12-15%
35-40
50
5%
1/ 2
18-25%
35-40
60
8-10%
2%
8-10
45
5%
4-6%
60
40
7%
6-12%
5-6
60
4%
Quattro stagioni Stagionali Aromatiche Ortaggi Vivaio
1 (+2 stagionali) 1/ 2
Fonte: valori medi desunti dal monitoraggio di 35 garden center distribuiti sul territorio nazionale.
LE PROTAGONISTE PRINCIPALI
Forse la domanda giusta da porsi non è: “Cos’altro possiamo vendere?”, ma piuttosto “Cosa possiamo offrire solo noi al cliente?”. Cioè: dove non ci può seguire la grande distribuzione? La ricerca del nuovo a ogni costo ci ha fatto perdere di vista ciò che di prezioso abbiamo già: le piante. Nello scenario futuro del garden center non possono essere proprio le piante le protagoniste principali? In un modo diverso rispetto al passato, perché i gerani in primavera e i ciclamini in autunno il consumatore li può acquistare anche al supermercato, nel brico center o da Ikea. Cosa può indurlo allora a preferire il garden center? Il prezzo no. Perché la grande distribuzione offre i gerani a un euro per attrarre clienti che poi fanno la spesa per la settimana. Anche se vende sottocosto, il margine lo recupera sugli altri prodotti. Quindi, cerchiamo di ragionare in termini di valori unici che il garden center offre ai clienti che desiderano acquistare piante sono: • Ricchezza di assortimento ineguagliabile, con varietà poco conosciute, nuove e rare, capaci di sorprendere ed emozionare chi ama le piante.
PERCHÈ LE PIANTE NEL GARDEN? Un elenco dei motivi principali del perché il consumatore preferisce acquistare le piante nel garden center, anziché in altri canali. • Scelta più ampia e variegata. • Sa di trovare piante nuove, rare, che si differenziano dalle varietà più comuni offerte dalla grande distribuzione. • Ha bisogno di un consiglio, del parere di un esperto o di una guida per muovere i primi passi nell’orto e nel giardino • Non conta il prezzo ma la qualità e bellezza della pianta. • Vuole fare un regalo e ha bisogno di impreziosirlo con una confezione originale o un abbinamento indovinato.
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• Ampia scelta di dimensioni, composizioni e proposte studiate per le diverse tipologie di clienti che frequentano il garden. • Scelta di servizi per la cura del verde in casa, nell’orto e nel giardino. • Assistenza alla vendita altamente qualificata, con personale competente, capace di capire le esigenze del cliente e di proporre soluzioni che soddisfino le sue aspettative. • Cura della relazione con il cliente che nessun altro competitor è in grado di imitare. La strategia per rimettere le piante al centro del business si articola in tre azioni che richiedono abilità specifiche: • Capacità di comporre un assortimento di piante unico, adatto alla propria clientela e capace di attrarla nel punto vendita. • Capacità di ideare servizi utili da affiancare alla vendita delle piante. • Capacità di prendersi cura del cliente come nessun’altro sa fare, per conquistarlo con la qualità del rapporto umano.
IL SEGRETO? PERSONALE COMPETENTE
Comporre un assortimento vincente e ideare servizi apprezzati dai clienti è compito di chi dirige l’azienda: il titolare nei garden medio piccoli e i responsabili acquisti e vendite nei garden più grandi e strutturati. Prendersi cura del cliente e offrire servizi di ottima
I VALORI CHE OFFRE SOLO IL GARDEN • Ricchezza di assortimento ineguagliabile, capace di sorprendere ed emozionare. • Ampia scelta di dimensioni, composizioni e proposte studiate per le diverse tipologie di clienti. • Scelta di servizi per la cura del verde in casa, nell’orto e nel giardino. • Assistenza alla vendita altamente qualificata, con personale competente, capace di capire le esigenze del cliente e di proporre soluzioni che soddisfino le sue aspettative. • Cura della relazione con il cliente che nessun altro competitor è in grado di imitare.
qualità è compito del personale addetto alla vendita. È qui che il garden deve fare un decisivo salto di qualità per distinguersi da tutti gli altri competitor. Non basta più “essere a disposizione del cliente” quando si avvicina per chiedere un’informazione: occorre imparare a gestire in modo professionale e accogliente il rapporto con il cliente, aiutandolo a fare buone scelte d’acquisto. Il rapporto umano è il valore unico e prezioso che il garden center offre ai propri clienti: la possibilità di comunicare con una persona che ha le competenze, le capacità e l’esperienza necessari per aiutarlo a realizzare il suo desiderio o risolvere il suo problema. Poter parlare con qualcuno è un bisogno crescente del consumatore. La spersonalizzazione dei servizi crea disagio, specie nelle generazioni meno giovani. Ormai si “parla” con la pubblica amministrazione e i servizi clienti delle grandi aziende solo tramite moduli digitali. Il consumatore non ha bisogno solo del prodotto. Ha bisogno anche di parlare con qualcuno che sia esperto, che lo ascolti, che comprenda il suo problema e sappia proporgli delle soluzioni valide. Per soddisfare questo bisogno, il personale addetto alla vendita deve crescere, deve conoscere bene le piante esposte e deve sviluppare abilità comunicative che l’aiutino a gestire nel modo migliore la relazione con il cliente. La via della crescita è la formazione: una formazione continua, fatta per piccoli passi, con obiettivi concreti, che aggiunga ogni giorno qualcosa di utile al bagaglio professionale delle persone.
La Festa dei Nonni è una celebrazione conosciuta da più dell’80% degli Italiani grazie al grande impegno del Comitato Nazionale Festa dei Nonni e la fondazione Felinifoundation.
La ditta Amigo Plant è orgogliosa di far parte del gruppo di aziende che sostengono la Festa dei Nonni e promuovono l’importanza sociale di questa festa.
Il personale addetto alla
vendita deve crescere,
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Mercati / FIORI E PIANTE
Cresce la domanda Buone le vendite in Italia e all’estero di piante in vaso, discrete anche quelle di alberi e arbusti di PAOLA LAURICELLA, ricercatrice ISMEA
L
e vendite di fiori e piante in vaso nei mesi autunnali e fino a dicembre evidenziano un moderato trend di crescita, soprattutto in direzione dei mercati del Nord Europa, ma anche nel bacino orientale e del Nord Africa; come nel passato decennio, fra i paesi importatori spicca la Turchia.
BUONI I RISULTATI IN NORD EUROPA
La Germania, dopo diversi anni di basso profilo delle importazioni dall'Italia, sembra aver ristabilito una discreta domanda di piante, alberi e arbusti dovuta ad una dinamicità degli operatori all'ingrosso e al dettaglio riscontrata anche nell'ultimo evento fieristico avutosi ad Essen, come pure evidenziato dall’ultimo rapporto pubblicato dall’AMI (Die Agrarmarkt Informations-Gesellschaft mbH ). Le stime indicano un fatturato per i primi nove mesi del 2017, ai prezzi di mercato, pari a 8,6 miliardi di euro, che seppure in lieve contrazione,
% DI OCCASIONI DI ACQUISTO CALCOLATA SUGLI ACQUIRENTI TOTALI Occasioni di acquisto per le piante in vaso • Per regalo in una cerimonia o ricorrenza (es. matrimonio, battesimo, anniversari)
5,9
• Per la particolare ricorrenza di dei defunti/ Ognissanti
48,6
• Per portarli in dono, come ospite ad amici e/o parenti in occasione di pranzi, cene,etc.)
12,8
• Per me/per abbellire la mia casa
33,4
• In occasione di funerali (corone, cuscini, ecc)
1,9
• Per portarli al cimitero piu’ o meno regolarmente (ad esclusione dei funerali)
15,1
• Per altri motivi/circostanze
3,5
Numero medio di occasioni
1,21
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a causa di eventi climatici poco favorevoli, rappresenta un ottimo risultato. Anche per il gruppo delle aste “Floraholland” l'anno 2017 si chiude positivamente con un fatturato di 4,7 miliardi di euro corrispondenti a un aumento tendenziale dell'1,2%. Questo risultato è stato generato da prezzi medi più elevati (3,9%) relativi a 12 miliardi di prodotti smerciati, il cui volume risulta in flessione dell'1,8% rispetto al 2016. Le piante in vaso rispetto ai fiori e fronde recise presentano una variazione del fatturato dell'1,1% contro lo 0,4% dei secondi, a fronte di disponibilità superiori dello 0,7% su base annua. Ottima la performance delle piante da esterno che per opera di prezzi medi crescenti, raggiungono un fatturato del 7,1% più elevato del 2016. L'offerta, parimenti a quella dei fiori e fronde recise (-2%) ha subito una contrazione del 2,5%.
MANCANO PALME E ROSE
Sul fronte interno, le informazioni provenienti dalle aziende della rete di rilevazione Ismea del centro-Nord Italia per i mesi autunnali, confermano la lieve ripresa registrata dai consumi nazionali, ma soprattutto esteri. Le aziende vivaistiche dopo anni di crisi hanno quasi smaltito le scorte degli anni pre13,2 cedenti, ma la messa a dimora di nuove piante si scontra con la difficoltà 26,2 di avere informazioni sulle tipologie che mancano a livello nazionale e sui tempi lunghi di accrescimento, che 11,7 spingono a vendere piante anche al di fuori degli standard per dimensio46,4 ni e diametro del tronco. Nei mesi autunnali le aziende più orientate verso l'estero hanno regi1,9 strato aumenti nelle spedizioni e nell’acquisizione degli ordini 16,1 per la primavera prossima. Le criticità circa gli approvvigionamenti 1,7 degli scorsi mesi provengono dal distretto vivaistico di Canneto sull’Oglio riguardo alla scarsità di alcune tipo1,17 logie di alberi e/o alberelli a foglia ca-
duca e per trapianto e per alcune tipologie di arbusti a fiore e foglia caduca. Le palmacee in Toscana, dopo anni di esubero, vengono menzionate per la scarsità di offerta; tra gli arbusti, presso alcuni vivai, risultano su livelli bassi anche le rose rampicanti.
OGNISSANTI FA DA VOLANO ALLE VENDITE
Gli acquisti di piante in vaso, secondo il panel Ismea delle famiglie, nei mesi di ottobre e novembre indicano un aumento del 3,6% nel primo mese (grazie ad un maggior numero di acquirenti del 2%) e un modesto incremento inferiore all'1% nel secondo mese a fronte però di un significativo rialzo della numerosità della clientela, su base annua, in tutte le aree geografiche e mediamente pari al 6%. Nel bimestre si è assistito a una maggiore frequentazione di alcuni canali di vendita, complice anche la ricorrenza dei Santi e dei Defunti, quali: la G.D.O (grande distribuzione organizzata), il chiosco e il garden center. Pur se la quota di coloro che dichiarano l'acquisto di fiori per questa occasione (70% ad ottobre, 50% a novembre) sia sempre significativamente più elevato di coloro che scelgono le piante (50% ad ottobre e 30% a novembre), non va sottovalutato questo sentimento di devozione che in alcune
regioni, soprattutto nel Centro-sud, muove ancora discrete somme. A novembre sia il Nord est sia il Sud evidenziano un aumento della spesa in piante in vaso superiore alla media nazionale (rispettivamente +4% e +3,5%), mentre la spesa nelle altre due aree geografiche decresce (del 2-3%) rispetto al valore riscontrato a novembre 2016.
IN BREVE
• Germania: fatturato stabile nel 2017, 8,6 miliardi di euro a settembre • Floraholland: +1,2% rispetto al 2016, con un fatturato di 4,7 miliardi di euro • Italia: bene le piante da esterno con un fatturato del 7,1% più elevato del 2016 • Le aziende vivaistiche italiane hanno quasi smaltito le scorte degli anni precedenti • Acquisti di piante in vaso delle famiglie italiane: +3,6% in ottobre e +1% in novembre • Aumenta la frequentazione dei garden center nella la ricorrenza dei Santi e dei Defunti • Nord est Italia: in novembre aumento della spesa in piante in vaso del 4% • Sud Italia: in novembre aumento della spesa in piante in vaso del 3,5%
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Mercati / NATALE
Nuovo,
d’oro, tradizionale
Ecco cosa cercano gli Italiani quando si tratta di decorare casa per Natale. I risultati della ricerca condotta da Doxa e Homi svelano come si trasformano le case italiane per le feste di COSTANZA DI MATTEO
L
a casa è il fulcro dello spirito delle festività: durante questo periodo si accende di colori, si arricchisce di decori e si scopre una volta di più il luogo più amato per stare insieme e condividere il relax e l’allegria di questo periodo. Ma cosa fa davvero Natale in casa? La società di ricerche Doxa e HOMI, il Salone degli Stili di Vita di Fiera Milano, osservatorio sulle tendenze del vivere la casa, lo hanno chiesto agli italiani. E il quadro che emerge è di grande attenzione alla tradizione, anche se la scelta di decorare la casa trova diverse espressioni dovute ai gusti e alle abitudini degli italiani.
NATALE? SOTTO L’ALBERO
L’albero è preferito (e allestito) dal 49% degli intervistati. Il presepe invece è preferito dal 40%. Il 93% sceglie l’albero sintetico, e di questi, il 92% lo preferisce di colore verde (solo il 7% lo sceglie bianco “innevato”). Anche in tema di colori di addobbi, vince la tradizione: per il 36% gli addobbi sono rossi e dorati. Multicolore per il 18%.
49%
degli intervistati allestisce l’albero di Natale; il 93% lo preferisce sintetico.
DOXA E HOMI INSIEME I primi risultati dell’osservatorio Doxa, frutto di ben 6 mila interviste, sono stati presentati in occasione di HOMI - il Salone degli Stili di Vita di fieramilano - e andranno a comporre una rassegna argomentata sulle tendenze in atto nel mondo della casa e sui trend che più di altri si svilupperanno nel futuro prossimo. A cominciare proprio dalla casa a ciclo continuo. Con un terzo degli italiani che lavora da casa. «Si tratta perlopiù di persone che utilizzano il pc portatile per lavorare in vari ambienti, spostandosi a seconda della fascia oraria e delle esigenze degli altri componenti del nucleo familiare» conclude Caniglia. «Innescando così una serie di conseguenze a cascata sia nell’organizzazione degli spazi abitativi sia nella scelta degli arredi».
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Mercati / NATALE
ADDOBBI: MEGLIO GIÀ FATTI
Le decorazioni scelte sono legate alla tradizione (per il 49% degli intervistati), ma quasi la stessa percentuale preferisce aggiornarle unendo ai vecchi addobbi anche qualche novità comprata di recente (il 48% del totale). In generale, l’addobbo già comprato è maggiormente preferito da quelli realizzati in casa: solo al 35% è capitato di realizzarli personalmente in qualche occasione.
48%
degli intervistati acquista addobbi nuovi ogni anno.
LUCI, GHIRLANDE E CENTROTAVOLA
Le luminarie natalizie sono allestite per lo più all’interno degli ambienti della casa (52%), mentre solo il 6% le mette soltanto sul balcone. La ghirlanda sulla porta accoglie gli ospiti di casa per il 55% degli intervistati. Il 14% sceglie una “scritta” (Buon Natale, Merry Christmas ecc.). Se le luci si confermano regine della decorazione in casa (scelte dal 56% degli intervistati), il centrotavola è scelto dal 47%, il 39% opta per tovaglie e cuscini a tema natalizio e il 37% decora le finestre con festoni o altro.
56% 49%
degli intervistati sceglie decorazioni legate alla tradizione.
DA SETTANT’ANNI, UN OCCHIO ATTENTO SULLA CASA Era il 1949 quando Doxa lanciò la prima ricerca di mercato sulla casa degli italiani, scoprendo che il 96,8% delle famiglie non possedeva la ghiacciaia elettrica (ossia il frigorifero), l’88,8% non aveva i termosifoni e il 73,4% era senza bagno in casa. Era il Dopoguerra, e la casa, anche senza comfort alcuno, era il rifugio per eccellenza. E lo è ancora oggi. Il 75% degli italiani la considera “in cima alle priorità” o comunque “molto importante”. È proprio da questa consapevolezza che nasce l’osservatorio permanente di Doxa. Obiettivo: entrare nelle case degli italiani, capire come le scelgono, come le vivono, come le cambiano. I primi risultati dell’indagine, frutto di ben 6 mila interviste, sono stati presentati proprio in occasione di HOMI 2018, e andranno a comporre una rassegna argomentata sulle tendenze in atto nel mondo della casa e sui trend che più di altri si svilupperanno nel futuro prossimo.
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55%
degli intervistati decora la casa con le luci.
degli intervistati accoglie gli ospiti con una ghirlanda sulla porta.
PER APPROFONDIRE L’indagine Doxa è stata realizzata interpellando, dal 5 all’11 dicembre 2017, 300 persone appartenenti alla community Doxa Roamler in merito alle loro abitudini relative alle festività natalizie.
11%
degli intervistati non addobba la casa, per ragioni di spazio o per scelta.
C’È CHI DICE NO
Una scelta dell’11% del campione intervistato, quella di rinunciare agli addobbi, dovuta, per lo più, a questioni di spazio in casa, ma anche a ragioni ideologiche (per alcuni si è persa la magia del Natale, per altri si tratta di una festa consumistica).
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Mercati / GESTIONE
A volte ripercorrere i propri passi permette di scoprire nuove vie. Parola d’ordine, quindi: rinnovarsi.
CERCARE LA NOVITÀ – SVANTAGGI • Difficile da trovare • Effimera nella sua durata • Costosa da inserire richiedendo strategie e tattiche appropriate per non creare squilibri negli assortimenti • Lenta e generare risultati perché questi sono più lenti che in passato
L
o scorso 17 e 18 gennaio si è tenuto il 6° convegno Nazionale dell’AICG. Il tema era la motivazione, la leadership e il talent management: vecchi strumenti rinnovati per scoprire nuove vie. La tavola rotonda con gli esperti è stata interessante e ha visto figure in rappresentanza dei Gruppi di Acquisto, con un confronto fecondo fra situazione italiana ed estera; anche il sondaggio Nielsen, nonostante alcune perplessità riguardo alcune risposte, costituisce una buona base di partenza per riflettere. Nel tempo riservato al consulente, mi è stata rivolta questa domanda: “In un mercato in cui il consumatore è l'attore e non lo spettare dell’offerta, cosa può fare il centro di Giardinaggio per non perdere quote di mercato”?
CLIENTI EMOTIVI, CLIENTI PIÙ ATTIVI
Dalla crisi di dieci anni fa è nato un consumatore più consapevole, più attivo nella ricerca di soddisfazione di bisogni e desideri in parte spontanei e in parte generati dalla mole di informazioni che lo bombardano quotidianamente. Il consumatore si è accorto di essere padrone delle sue azioni e quindi di poter acquistare solo se vuole o se ne vale la pena. E il web lo aiuta, come altri relatori hanno ben illustrato. Il risultato? Un consumatore più dinamico, che chiede risposte immediate, più mobile, più attento a ciò che lo circonda per trovare l’oggetto del desiderio, ma anche più umorale nelle scelte. Al
classico percorso: “Mi servirebbe - Dove lo trovo Quanto costa - Quali altre alternative”, si è aggiunto un comportamento istintivo, che nasce da emozioni positive e che sembra annullare il concetto di convenienza: “Mi piace, lo compro!”. In pratica un consumatore emotivo, che non impiega molto a decidere. Tutto corre veloce. Cosa dobbiamo fare per non perdere quote di mercato?
DIFFERENZIARSI CON INTELLIGENZA
In questo scenario la prima strategia adottata dal centro di giardinaggio per restare sul mercato è cercare le novità. Ma la novità è difficile da trovare, effimera nella sua durata, costosa da inserire perché richiede strategie e tattiche appropriate per non creare squilibri negli assortimenti, lenta a generare risultati perché questi sono più lenti che in passato (cause: proposta allargata con troppe alternative). Possiamo allora agire su concetti che hanno
Ripensarsi,
una strategia vincente Non servono grandi stravolgimenti, ma piccoli accorgimenti che permettono di restare sul mercato con un aspetto aggiornato, attuale, consapevole. Ecco qualche consiglio di LUCIO BRIOSCHI
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alla base il riposizionamento delle nostre attività. Non cercate vie alternative (salvo quelle precisamente individuate): focalizziamoci su ciò che siamo, e ripensiamoci.
GUARDARE GLI ALTRI NON PAGA
Le dimensioni dei punti vendita contano, ma devono essere equilibrate: se il bacino d’utenza lo consente, un ampliamento può essere la via, viceversa non è costruendo una nuova serra che si recuperano quote di mercato. Meglio attivarsi per migliorare ciò che c’è, recuperando efficienza, migliorando i dettagli per apparire più belli e più nuovi. Un altro capitolo da considerare nel nostro riposizionamento sono gli assortimenti. Importante è che siano completi, ben definiti, costanti. Non scimmiottiamo centri di giardinaggio più grandi di noi. Non giochiamo a chi ce l’ha più grande (il
centro di giardinaggio!), ma a chi lo gestisce meglio: un’attività meno visibile, ma più remunerativa. Facciamolo in collaborazione con i fornitori a cui sta a cuore il nostro obiettivo, restare sul mercato: meglio accompagnati che da soli!
RINNOVAMENTO, OGNI GIORNO
Lo staff di collaboratori deve essere formato, motivato, guidato, fidelizzato. Fate sì che faccia parte del sistema perché è un elemento essenziale per raggiungere l’obiettivo: emozionare. Bastano poche azioni per ottenere eccellenti risultati: iniziamo con il rinnovo dell’immagine nei colori e negli spazi. Occorre poi ricollocarsi o ripensarsi in ciò che sappiamo fare meglio, nel nostro mestiere: piante e prodotti complementari, idee e suggerimenti, spazi travolgenti che inducano all’acquisto. In pratica troviamo qualcosa da dire per vendere di più dei semplici prodotti che diventano la conseguenza. Sono consapevole che questa non è la sola via, ma è una via concreta, non complessa e con costi accessibili. Come filosofie più antiche di noi ci hanno detto: “Quando nulla funziona, ripercorri i tuoi passi e troverai nuove vie dimenticate”.
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Mercati / ANDAMENTI
piante e vivaio
2017, bene
I dati delle vendite sell-out delle principali famiglie di prodotto. Quasi tutte con segno più a cura di GREEN HOUSE ITALIA
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al nostro osservatorio* (35 punti vendita Nord Italia) questo è l’andamento 2017 per i principali settori merceologici. Naturalmente si tratta di dati che fotografano l’andamento generale delle vendite.
Piante da interno +8%
+3,90%
vendite generali
Nelle vendite il peso delle singole categorie è stato il seguente
Piante stagionali +3,20% (orto incluso)
Vivaio +18,5
* I risultati sono legati alla perdita di vendite come vaso singolo (non ancora compensato da quello venduto in composizione) e dal minor valore di spesa che ogni cliente ha effettuato.
Nell categorie NON VIVO
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Sementi e bulbi +8,5%
Attrezzi e Irrigazione +3,5%
Curativi e nutritivi +0,8%
Decor - Natale +1,7% - +3%/ +12%
Fiore artificiale e secco +2,4%
Emporio esterno -3,5%
Vaseria da interno -2,58%*
Vaseria da esterno -7%*
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Mercati / TERRICCI
LA GAMMA • Triplo Red • Triplo VR • Triplo Gold • Triplo Smart
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riplo. Già dal nome, ci si immagina un prodotto dall'efficacia elevata. Immaginazione a parte, appelliamoci alla realtà: Triplo è la linea completa di terricci arricchiti con proteine e amminoacidi, ideata e prodotta da TerComposti, azienda di Calvisano, in provincia di Brescia, fondata nel 1985 da Giovanni Ferrari e oggi traghettata dal figlio Davide verso la seconda generazione. Lanciato sul mercato nel 2015, Triplo rappresenta un concetto evoluto di terriccio: è infatti un substrato ricco di acidi fulvici e umici, sostanze organiche e amminoacidi ramificati, tutti di origine vegetale, estratti principalmente dalle alghe; grazie alla sua formulazione svolge un’attività nutritiva ed è in grado di accelerare la funzione di sviluppo in modo naturale. Per saperne di più, abbiamo incontrato Nicola Scarselli, Responsabile Divisione Triplo, e gli abbiamo chiesto di illustrarci caratteristiche, punti di forza e differenze rispetto ai prodotti concorrenti.
ALLA PORTATA DI TUTTI Come accennato, Triplo Smart è il primo prodotto della gamma Comfort. Sua caratteristica principale: essere alla portata di tutti, anche dell’hobbista con il pollice non propriamente verde. Facile da utilizzare e adatto per tutte le piante, è un terriccio universale addizionato con proteine e amminoacidi basici per uno sviluppo rigoglioso di piante da giardino, orto, balcone o terrazzo. Per rispondere a tutte le esigenze dei consumatori sono in produzione, a completamento della gamma, anche i nuovi terricci specifici Triplo Acid+ per tutte le piante acidofile, Flora+ per gerani e piante fiorite, Agrumen+ per agrumi e piante mediterranee e Belprato+ per semine e tappeti erbosi.
Un
FA LA DIFFERENZA
«La differenza tra un terriccio e Triplo è una: nel Triplo è contenuta una determinata quantità di sostanza proteica estratta dalle alghe, sostanza non presente negli altri terricci – spiega Scarselli – Utilizziamo un sistema nutritivo non più basato esclusivamente sull'aspetto minerale (azoto, fosforo e potassio), bensì sull'amminoacido e la proteina». E qual è il vantaggio principale delle proteine? «Le proteine permettono di equilibrare il metabolismo delle piante e, tramite il loro effetto biostimolante, consentono di superare le fasi di stress e di reagire prima e meglio agli stimoli nutritivi. Ecco il segreto del Triplo. C'è di più: visto che le proteine sono termolabili, quelle all'interno di Triplo sono rivestite da una membrana osmocotica, che ha la funzione di preservare l'efficacia della sostanza proteica. Il risultato è un terriccio ad hoc delle esigenze degli hobbisti ma con una qualità professionale, venduto a un prezzo congruo». TerComposti si sta dirigendo così verso la nuova frontiera della nutrizione, con un terriccio in grado di posizionarsi tra il mondo dei fertilizzanti e quello delle torbe: prima in punta di piedi, tre anni fa con Triplo Red, capostipite della famiglia; una volta riscontrato il favore del mercato, ha man mano ampliato la gamma. Oggi Triplo è una vera star nell'offerta aziendale, in prima linea tra i prodotti più venduti.
PERSONALITÀ RICONOSCIBILE
Oggi Triplo da prodotto è diventato un vero e proprio marchio. «Abbiamo messo in moto una strategia di comunicazione moderna e mirata, basata anche sul web e i canali social – afferma Nicola Scarselli – Inoltre di fondamentale importanza è la comunicazione in-store, nel punto vendita: una sfida per noi, considerata la tipologia di prodotto, di basso appeal commerciale». Come pensate di riuscire a vincerla? «Principalmente attraverso la formazione
sacco bello!
TRIPLO è la linea firmata TerComposti arricchita di proteine e amminoacidi. Il responsabile di divisione, Nicola Scarselli, ci ha illustrato caratteristiche e plus. E ci ha svelato l’ingrediente segreto di DANIELA STASI
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“RICORDARSI CHI SIAMO” Giovanni Ferrari, fondatore di TerComposti, ribadisce sempre ai suoi collaboratori di ricordarsi della propria identità. «Ed è questa l’essenza della nostra azienda – commenta Davide Ferrari – la capacità di lasciare spazio alla personalità di chi ci lavora, a tutti i livelli, dal management a chi opera nella produzione. Siamo fatti così, e grazie a questa condizione riusciamo ad apportare continui cambiamenti e a studiare nuovi prodotti». Il rinnovamento è una costante dell’azienda. Un esempio è dato dal recente ampliamento (125.000 mq di superficie di cui 50.000 coperti), dal nuovo laboratorio analisi e dai nuovi macchinari inaugurati a inizio 2017 che, grazie a un’elevata meccanizzazione, rendono la produzione più performante. Risultato? Prodotti omogenei e di alta qualità.
degli addetti alla vendita nei garden, a opera della (a ridotta solubilità), in grado di prolungare l’effetto nostra qualificata rete tecnico-commerciale che energizzante nel tempo; arricchito con inerti di oggi conta ben 35 addetti. Aggiungo che Triplo è origine vulcanica (nuclei piroclastici), ricchi di contenuto in un sacco dalla personalità facilmenferro e sostanze minerali, che aumentano l’ossigete riconoscibile, colorato di nero: può piacere o nazione all’apparato radicale, è pensato per tutte le non piacere, ma quando abbiamo studiato il packapiante perenni a lunga coltivazione (arbusti, ging, abbiamo scelto di farci riconoscere e rampicanti, siepi, rose ecc.). Eccoci infine al sappiamo tutti quanto nel punto vendita top di gamma, il “full optional” Trila riconoscibilità sia fondamentaplo Gold, caratterizzato da una magle. Con grande soddisfazione, ora sono giore concentrazione proteica rispetto Per maggiori dettagli in molti a chiedere il “sacco nero”; agli altri due substrati e da un potere il connotato di questo colore è stato energizzante ancora più duraturo, fiwww.triplo.pro imprescindibile, mantenuto anche con no a 30 mesi. Impreziosito con un l'ampliamento di gamma». doppio inerte, favorisce lo sviluppo dell’apparato radicale e migliora l’assorbimento delle sostanze nutritive grazie ai DUE GAMME PER OGNI ESIGENZA fillosilicati aurei: è adatto per ogni tipo Venduto esclusivamente nei garden, Triplo è di pianta, a coltivazione breve, annuale, disponibile in tre formati – da 20, 45 e 70 litri – e perenni, a lunga coltivazione (gerani, surfinie, in diverse versioni. Vediamole nei dettagli. Le gamme begonie, arbusti, rampicanti, siepi, rose). sono due: Tecnica, che si compone di tre prodotti E dopo averne “toccato con mano” i plus, l'ultima (Red, VR e Gold) e Comfort, inaugurata con il Tridomanda nasce spontanea: perché il nome Triplo? Ed plo Smart (approfondimento nel box “Alla portata ecco pronta e puntuale la risposta di Nicola Scarselli: di tutti”) e recentemente ampliata con i nuovi terricci «Perché porta vantaggi in tutte e tre le fasi della specifici per acidofile, gerani e piante fiorite, agrumi pianta: radicazione, vegetazione e fioritura». e prato che verranno presto lanciati sul mercato e presentati in anteprima a My plant & Garden. Pa r t ia mo d a l T r iplo Red che, indicato per le piante a coltivazione breve e annuale (come gerani, surfinie, begonie, ecc.) e utilizzabile anche per piante da interno, è arr icchito con proteine a lta mente solubi li dall'efficacia immediata, che inducono la pianta a uno sviluppo particolarmente rapido. Procediamo con il Triplo VR: a differenza del Triplo Red, contiene proteine con maggiore persistenza
IN FASE DI LANCIO • Acid+ • Flora+ • Agrumen+ • Belprato+
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Mercati / EVENTI
Gioco salvifico
Orticolario Dal 5 al 7 ottobre 2018, Cernobbio (CO) www.orticolario.it
A ottobre, a Villa Erba sul Lago di Como, decima edizione per Orticolario. Tema dell’anno il “Gioco”, pianta protagonista la Salvia di NORA ADAMSBERG foto di LUCIANO MOVIO
I NUMERI 2017 • 280 espositori • 25.000 visitatori
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er un evento, il raggiungimento della decima edizione rappresenta una tappa importante. Un traguardo che fa riflettere su quanto fatto negli anni precedenti, e un nuovo passo verso il futuro. Nel 2018 Orticolario, in programma dal 5 al 7 ottobre a Villa Erba a Cernobbio, sul Lago di Como, spegne dieci candeline e celebra l'anniversario inneggiando a un concetto evoluto di giardinaggio.
CULTURA DEL GIARDINO
Mancano ancora diversi mesi ma gli organizzatori stanno già lavorando a pieno ritmo: tema della decima edizione sarà il “Gioco”, la pianta la Salvia. A breve saranno anche divulgati i progetti selezionati per il concorso internazionale “Spazi Creativi 2018” per la progettazione e la realizzazione di giardini e installazioni artistiche che, ispirati al tema dell'anno, saranno allestiti in occasione dell'evento nel parco storico della Villa.
SPAZI (MOLTO) CREATIVI Nel selezionare i progetti per il concorso “Spazi Creativi”, la commissione giudicatrice valuta le idee di spazi originali, giardini vivibili e fruibili, che contemplino un dialogo con lo spazio circostante, lo rispettino e lo valorizzino. Il vincitore (nel 2017 Spazio Garden Lignano “Ciclicità Lunare”, progetto di Roberto Landello) si aggiudicherà il premio “La foglia d’oro del Lago di Como”, realizzato in esclusiva dalla Vetreria Artistica Archimede Seguso di Murano (VE).
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Come di consueto, inoltre, l'evento sarà arricchito da un'ampia offerta espositiva di piante rare, insolite, da collezione e artigianato artistico, da un ricco calendario di incontri culturali e da numerosi laboratori didattico-creativi per i bambini. Anche nel 2018 verrà dato largo spazio all'arte, con mostre di artisti allestite in angoli suggestivi, e al design grazie a “DehOr. Design your horizon”, progetto che coinvolge numerosi designer e dà vita ad aree espositive e di relax che diventano una vera e propria mostra di idee e di oggetti di design in linea con lo spirito di Orticolario. Dettaglio importante, nel corso della tre giorni, come sempre, verranno raccolti contributi da devolvere ad associazioni del territorio lariano impegnate nel sociale.
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