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Potenzialità
Il corner che racconta il prodotto
Vi presentiamo uno dei progetti di TeraPlast per il lancio del marchio tera® : un’isola espositiva che evidenzia le caratteristiche principali dei vasi. Siamo andati da Viridea a studiare l’allestimento
di FILIPPO TERRAGNI foto di MAURO CONSILVIO
Il visual merchandising o, per dirla all’italiana maniera, la strategia di commercializzazione basata su stimoli sensoriali, ha da sempre il compito di migliorare e incrementare il sell-out all’interno di un negozio. Alla base di queste azioni promozionali, c’è l’intento di offrire al consumatore, ma anche al rivenditore, un servizio vendita di qualità che focalizzi l’attenzione sul posizionamento dei prodotti in vetrina e all’interno degli spazi commerciali. E a
cosa serve il visual merchandising? Ad aumentare le vendite attraverso azioni e processi creativi, ragionati ed efficaci.
Ogni punto vendita, infatti, deve saper offrire ai clienti un ambiente positivo e accogliente, in grado di stimolare la curiosità e la voglia di fare shopping, spesso anche spiegando il prodotto quando è necessario. E per svolgere al
meglio questa funzione, spesso si fa affidamento anche ai supporti alla vendita - espositori, palbox, allestimento a scaffale, eccetera - proprio per rafforzare la presenza di un determinato marchio sul punto vendita.
Per capire meglio questo concetto, abbiamo realizzato questo
articolo in collaborazione con TeraPlast, azienda vicentina specializzata nella produzione di vasi in plastica, cercando di capire più da vicino una parte del programma di supporto alle vendite studiato per il lan-
cio di tera®, marchio dalla forte connotazione green, prodotti con materiale riciclato e riciclabili al 100%. dedicata ai vasi, una scaffalatura a parete è completamente allestita con i prodotti della nuova collezione e nell’area appena adiacente è stato inserito un espositore che presenta la filosofia, il marchio e le sue caratteristiche, mettendo in risalto alcuni modelli della linea.
L’ISOLA CENTRALE
Il servizio fotografico è stato realizzato all’interno del garden center Viridea di Torri di Quartesolo, in provincia di Vicenza, dove al suo interno è stata posizionata un’isola interamente dedicata a tera® . All’interno dell’area merceologica
IL MESSAGGIO PRINCIPALE
Sull’espositore è ben visibile la caratteristica principale del prodotto, quella di essere realizzato in materiale riciclato e di essere riciclabile al 100%. Il messaggio è diretto e immediato: “dal rifiuto al prodotto”. Inoltre viene indicata anche l’importanza del marchio “Plastica Seconda Vita” che certifica prodotti e manufatti ottenuti dalla valorizzazione dei rifiuti plastici (www.ippr.it).
TERA IN BREVE
Si tratta di un progetto responsabile orientato all’etica dell’economia circolare. Due i passaggi fondamentali: l’utilizzo di risorse ri-valorizzate derivanti da rifiuti e la riciclabilità del prodotto finito. Quattro le collezioni: Petra, Insula, Harena, Aura. www.teraitaly.com
RIMARCARE IL CONCETTO
Sulla parte laterale dell’espositore viene ancora rimarcato il concetto legato al materiale di origine del vaso, con un claim emozionale: “Un ciclo di vita infinito”. Un richiamo al concetto della sostenibilità che coinvolge il consumatore e lo rende partecipe di una scelta rispettosa dell’ambiente.
IL MIX CON IL PRODOTTO
Oltre a rafforzare il sell-out sul punto vendita, a enfatizzare il messaggio intrinseco del marchio legato al concetto di sostenibilità e valorizzare i prodotti a scaffale, l’espositore ospita anche una selezione di vasi di diverse forme e dimensioni. Il consumatore potrà rendersi conto immediatamente del prodotto toccandolo con mano.
L’ACCOPPIATA È FATTA
E una volta capito il concetto che sta dietro a tera® e scelto il vaso, al consumatore non resta che abbinare la pianta giusta, in base ai propri gusti. Da sottolineare che su ogni singolo vaso è presente un’etichetta che identifica immediatamente il marchio (tera®), la caratteristica sul prodotto (100% riciclato e riciclabile), oltre ai loghi delle certificazioni.
Due domande al direttore
colloquio con MATTEO RONCAGLIOLO* di FRANCESCO TOZZI
Il reparto delle piante da interno del punto vendita Viridea di Torri di Quartesolo.
Come sta andando il segmento dei vasi?
“Le vendite stanno andando molto bene, trainate dal buon andamento generale del settore. Vasi e contenitori in plastica stanno registrando ottime crescite e il consumatore, soprattutto la fascia più giovane, è sempre più attento all’estetica”.
C’è attenzione sui vasi in plastica riciclata e riciclabile?
“C’è di sicuro una maggior sensibilità a tutto quello che ha a che fare con il concetto di sostenibilità, ma per queste tipologie di referenze c’è bisogno ancora di spiegare il prodotto. Ma stiamo andando in una direzione che premia le scelte d’acquisto responsabili”.
ANCHE SULLO SCAFFALE
La comunicazione continua anche sugli scaffali, con banner studiati appositamente per l’esposizione tradizionale, con l’intento di rafforzare sempre la presenza del brand e il messaggio, inserendo una call to action che punta a un coinvolgimento responsabile: “Scegli tera® e cambia con noi”.
In generale, qual è il trend degli ultimi anni?
“Dopo le riaperture del primo lockdown le vendite sono esplose e il trend positivo sta continuando. È aumentato il numero di clienti, si è abbassata l’età media e si registra una tendenza più continuativa nei consumi da parte delle persone”.
* Da tre anni direttore del punto vendita Viridea di Torri di Quartesolo (Vicenza). www.viridea.it
La “casa perfetta” della pianta è in terracotta
Siamo stati nella terra di Antico Mestiere e abbiamo potuto osservare più da vicino le sue creazioni, plasmate dall’incontro tra la sapienza del passato con le logiche del presente, ma soprattutto del futuro
colloquio con AURORA BRUNI di FRANCESCO TOZZI fresca e proiettata all’innovazione, che può avvicinare il cliente alla tradizione della terracotta. Una bella sfida.
Un po’ di antico, come riporta nel suo nome, tanto presente e molto futuro. Antico Mestiere ci accoglie nella sua sede a Sinalunga per mostrarci il suo mondo in cui convivono al suo interno tre piani temporali diversi. Antiche
lavorazioni sapientemente tramandate continuano a vivere
nel presente, un momento in cui la velocità è padrona e non si può che volgere lo sguardo verso il futuro. E noi con il futuro
dell’azienda ci abbiamo parlato direttamente. Aurora Bruni
ha appena 25 anni e tra i vasi di terracotta, confessa, ci è letteralmente cresciuta. Oggi affianca
suo padre Danilo e infonde a un’azienda con una storia già consolidata - nel 2022 spegnerà trenta candeline - una visione
L’ULTIMA NOVITÀ COLOR PREMIUM LIFE, LA TERRACOTTA CHE NON C’ERA
La linea Color Premium Life, nata dall’incontro tra l’argilla Galestro e il colore, mantiene il design e finitura tradizionale di Antico Mestiere ma con un accento più moderno. Le tonalità sono brillanti e luminose, soprattutto quando entrano in contatto con la luce diretta del sole e le vernici ad acqua impiegate - conosciute anche come idrosolubili -, sono a basso impatto ambientale e resistono all’aggressione di agenti atmosferici, raggi UV, escursioni termiche giornaliere e stagionali. Il colore, inoltre, non agisce sulla porosità del vaso e non altera le caratteristiche della terracotta che continuerà a far respirare la pianta e a farla crescere nel suo habitat naturale. Ogni manufatto della linea Moderne è accompagnato e realizzato da mani esperte che aggiungono valore al prodotto stesso. Una proposta che, da una parte, risponde alle richieste dei consumatori che ricercano prodotti belli per arredare casa e giardino e, dall’altra, ottimale per i professionisti del garden center che devono colmare queste esigenze con un’offerta ricercata, funzionale ma pur sempre attenta all’ambiente. Facciamo il punto della situazione sul mercato dei vasi. Come è andata negli ultimi due anni? «L’ultimo periodo è stato una grande riscoperta di mercato. Da una parte perché le persone, chiuse in casa, hanno avuto più tempo per pensare alla cura del giardino e al verde in generale, dall’altra, si è vissuto un cambiamento degli andamenti della logistica di mercato internazionale. Il prodotto
nostrano e il Made in Italy ne hanno sicuramente giovato: si sta tornando a comprare “in
casa”. La Cina, nostro competitor principale, ha infatti ridimensionato il suo mercato per l’aumento dei prezzi dei trasporti e questo ha permesso alla terracotta di riprendere piede: la domanda è nettamente aumentata».
Dal mercato passiamo al materiale, la terracotta... «Sì, è il nostro core business e
per noi è il cuore pulsante
dell’azienda. Abbiamo uno stabilimento di produzione a Trequan-