5 minute read
Novità
Il garden center del domani
Tradurre i cambiamenti in opportunità: di essere riferimento, buon esempio, impegno e visione futura. Il punto vendita ha tutte le carte in regola per il salto di qualità
di LUCIO BRIOSCHI
Abbiamo affrontato una pandemia che ci ha lasciati per 18 mesi nel buio assoluto, in cui una comunicazione poco chiara si è sommata alla confusione generale. Nel mezzo di tutto questo il garden si è trovato nella situazione di dover stare al passo: essere reattivi è stato il modo per differenziarsi. Dopo lunghi mesi in cui il Covid-19 è stato il grande protagonista dei nostri discorsi e dei nostri pensieri, oltre che preoccupazioni,
cosa ha lasciato nel canale garden center e florovivaismo?
MENO FISICITÀ DELL’ACQUISTO E PREZZO MATEMATICO
Prima di tutto si è modificata la percezione del prezzo: si è passati dal prezzo matematico, sempre alla base di ogni ragionamento, al prezzo psicologico ovvero il prez-
zo raffrontato al beneficio che
il consumatore ne ricava. Questo non vuol dire che spariranno i prezzi civetta, le promozioni e le offerte, al contrario, il prezzo deve diventare uno strumento vero dell’offerta del garden center e non solo una cifra su un cartellino sulla quale discutere. Il prezzo
deve parlare, deve suggerire, deve dire cosa vale il prodotto
a cui è collegato. Siamo reduci anche dall’esperienza dello smart working o near working (a poca distanza dalla propria residenza). Il blocco della mobilità nel 2020 e le restrizioni sanitarie applicate ai luoghi di lavoro hanno fatto sì che le nostre abitudini cambiassero.
Oggi abbiamo imparato a muoverci di meno pur lavorando, divenendo inconsapevolmente
più green e abbiamo appreso, in parte, che non è indispensabile fare sempre ciò che facciamo. E che si può cambiare. Viviamo meglio la nostra esistenza, la dimensione domestica, i figli, il tempo, conferendogli uno scorrere certamente più umano, seppur non lento. Il con-
cetto alla base di ogni acquisto
così cambia: la costante presenza del web sulle abitudini di acquisto non rende assolutamente necessario muoversi per comprare. Ne
consegue meno fisicità nell’acquisto e meno atteggiamento da “gregge” (così fan tutti).
NEXT STEP: DIVENTARE RIFERIMENTO
In un panorama così mutevole e mutato il garden center deve
saper rispondere fornendo personalizzazione, valore aggiunto, tutto ciò che fa la differenza rispetto al servizio base.
Il modo di offrire l’assortimento e di valorizzarlo, il non considerare il cliente uno dei tanti ma adattarsi alle sue richieste, anche se riconducibili a pochi argomenti, è esattamente ciò che ci eleva da
Secondo il Sole 24 Ore siamo passati da circa 570 lavoratori in smart working - nel 2019 (pre Covid)- presenti solo presso grandi aziende ai 6.580 di marzo 2020, occupati ad ogni livello (grandi aziende, PMI, PA). Il dato si è assestato a circa 5.400 persone nella fase post Covid-19. punto vendita come tanti altri a riferimento per la clientela.
Puntiamo sulla collezione stagionale, un’esposizione dinamica e nel passaggio automatico da venditore a consulente.
STIMOLARE INIZIATIVE GREEN
Occorre muoversi sempre nella direzione della crescita se si vuole cambiare, non è più tempo di guardare al proprio piccolo orticello: dobbiamo interagire con
gli orti vicini e massimizzare i
risultati. Il garden center del domani oltre ad essere green dovrà, contemporaneamente, garantire acquisti e offerta smart. Nel primo caso potrebbe offrire un
luogo dedicato per la raccolta del materiale ottenuto dalla manutenzione hobbistica de-
gli spazi verdi privati (in UK esistono già fenomeni di questo tipo e da tempo), fornendo così in un solo viaggio in macchina due soluzioni a quella clientela che presta attenzione alla propria impronta ecologica. In più, si potrebbero stringere accordi con
partner dedicati alla raccolta e smaltimento dei rifiuti verdi.
Sensibilizzando di più la PA e tutti gli attori si potrebbe fare qualcosa
di innovativo. Per ridurre la mobilità con l’automobile, Amazon
con i suoi locker o counter potrebbe trovare collaborazione all’interno dei piazzali
del garden center. Il consumatore, invece di attendere l’arrivo di un corriere, potrebbe sfruttare il tempo per fare una visita o andando al punto vendita potrebbe usare lo stesso tempo per ritirare il suo web product. La prossimità tra l’oggetto del desiderio (ordine online) e luogo di ricevimento imprimerebbe certamente nuove dinamicità.
OFFRIRE SPAZI SMART E FRUIBILI
I garden con spazi adeguati, ovviamente, oppure studiati appositamente, potrebbero evolvere
offrendo spazi più articolati e fruibili, come aree ad hoc per chi vuole lavorare in smart working in cui trovare una connessione gratuita e veloce, una presa per la ricarica dei propri device, uno spazio privato, sebbene aperto sugli as-
sortimenti. E se si vuole “staccare” si può girare in un ambiente di svago immersi nella natura. Inoltre, la forza vendita, potrebbe
essere dotata di tablet su cui far
vedere, non far immaginare, l’idea prendere forma inserendo in uno spazio domestico o giardino ciò che il cliente va cercando. Si disporrebbe anche di opportunità di vendite complementari e aumentate a portata di mano. Ma si può sempre fare un passo più avanti se si possiede sufficiente visione imprenditoriale. Prendiamo per esempio le auto elettriche, il
nostro futuro, e immaginiamo come poterle inserire nel con-
testo del garden center. Non possedendo tutti una stazione di ricarica in casa e tenendo conto che il tempo di ricarica dipende dalla potenza erogata (si va dalle 8-12 ore se collegati alla presa domestica fino ai 30 minuti delle colonnine fast charge), diviene chiaro che questo tempo o parte di questo può diventare una opportunità: arrivi, carichi, pagando alla colonnina, e ne approfitti per girare tra le varie proposte. Naturalmente, visto che l’investimento della stazione di ricarica è a carico del garden, occorre che ci sia la propensione imprenditoriale a comprendere le potenzialità di questa opportunità, da una parte, e il sostegno del Governo nel promuovere l’estensione della rete di ricarica, dall’altra. Il Covid, dopotutto, ci ha permesso di vivere dei cambiamenti che possiamo trasformare in opportunità. Dobbiamo agire oggi per non lamentarci poi.