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Febbraio - Marzo 2017
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Bimestrale sulla progettazione, costruzione, gestione e manutenzione professionale di spazi verdi
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EDITORIA LE/1
Professionalità, è questo che ci viene richiesto, in tutti gli ambiti del business, proprio per essere premiati dal mercato. Ormai la committenza, che sia essa privata o pubblica, non è più disposta a fare sconti. E il moderno giardiniere deve essere un concentrato di abilità, bravura, capacità, competenza e preparazione. Insomma, saper svolgere il proprio lavoro con scrupolosità e adeguata preparazione. Ed è con questo spirito che abbiamo preparato questo nuovo numero de ILgiardiniere , cercando di dare delle risposte concrete alle esigenze degli operatori del settore. Lo abbiamo pensato, costruito e “cucinato” – come si usa fare in una vera cucina – con un approccio concreto, come fossimo in un cantiere. Utilissimo il contributo di Valerio Pasi su un tema importante come quello dei fitosanitari. Infatti, nella manutenzione del verde, gli operatori sono spesso chiamati a intervenire nei giardini per la presenza di malattie o parassiti su alberi, arbusti, rampicanti e siepi. Nel suo articolo, Pasi suggerisce una serie di indicazioni per essere a norma nei trattamenti. Un esempio per essere professionali? L’uso di prodotti esenti da autorizzazioni. C’è poi la bella idea di Marilena Baggio, che ci ha aperto le porte della nuova sede milanese di Ciaopeople Media Group. In questo pezzo ci racconta un paesaggio interiore in cui nulla è stato lasciato al caso, prestando grande attenzione anche agli arredi e al verde. Un interessante esempio di urban green indoor, perché anche questo potrebbe essere un trend da cogliere, in cui il giardiniere può fare la differenza. Sul fronte della gestione, Camillo De Beni ci dà un consiglio prezioso per quanto riguarda la pacciamature; cioè quello di utilizzare materiale organico naturale, perché è quanto di meglio si possa pensare per il benessere delle piante. Si tratta di una pratica ancora poco in uso in Italia, ma di particolare interesse, perché economica, ecologica e in grado di ridurre i costi di manutenzione. Più pagine anche per la sezione SMART, con consigli su tecnologie, innovazione e moderne soluzioni. Expoplant, l’innovativa piattaforma online che fa incontrare domanda e offerta di piante, i nuovi prodotti a batteria di Stihl, infaticabili e silenziosi, Fliwer, un evoluto sistema per gestire l’irrigazione da remoto conoscendo in tempo reale l’effettivo stato delle aree verdi da curare, sono solo alcune opportunità per scegliere prodotti professionali. Ed essere ancora più competenti. Buona lettura! di Francesco Tozzi
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CARO CATALOGO!
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no dei ricordi più vividi della mia infanzia è quello di mia madre che attendeva con trepidazione l’arrivo del catalogo delle piante dai suoi vivai preferiti, proprio in questo periodo dell’anno. Era una gioia che coinvolgeva tutta la famiglia e si fantasticava su cosa comprare e coltivare, come se il nostro giardino, che era già un campionario di piante, fosse in realtà un parco da arricchire! Questo vecchio ricordo mi ha dato lo spunto per introdurre un tema, assai caro a noi professionisti del verde, ma tanto spinoso: disporre di cataloghi aggiornati e facilmente consultabili che accompagnino il nostro lavoro in fase di progettazione. Oggigiorno ci si confronta con opere pubblicate su riviste specialistiche o tecniche che ci incuriosiscono o ci stupiscono, ma come sempre poi il confronto con la realtà in cui si opera impone un'attenzione alla fattibilità ambientale e una reperibilità del materiale vegetale. Ed ecco che la ricerca delle specie con tutte le informazioni necessarie diventa importante.
Purtroppo mi sono accorta che rispetto a un catalogo cartaceo, quasi da manuale, che veniva fornito un tempo al pubblico (famosi i cataloghi dei Fratelli Ingegnoli di Milano), l’uso del web non soddisfa quella ricerca di informazioni utile per la redazione di un progetto. Così si inizia tutte le volte un vero e proprio viaggio, spesso un calvario fatto di contatti, telefonate, e-mail, che richiedono tempo per chi chiama e per chi riceve. Non nego che il contatto sia importante, ma deve essere fatto laddove ci sono dubbi o casi particolari da risolvere. La divulgazione sul web è una forma mentis che dovrebbe aiutare i professionisti a lavorare riducendo i tempi di ricerca e al contempo scoprire nuove opportunità. Spesso accade poi che per pigrizia e poca disponibilità di tempo si propongono specie perché presenti sul mercato e non perché utili al contesto o al progetto in cui si opera… Ma questa è un’altra storia! Perdonate questa franchezza ma i siti degli operatori del verde richiedono un aggiornamento continuo
{ricapitoliamo} VERSIONE ONLINE, IL PROFILO IDEALE 1. Semplicità nel reperire le informazioni 2. Informazioni delle specie indicizzabili 3. Specie suddivise in più categorie 4. Specie con foto di fiore e frutto 5. Indicazioni dettagliate per la composizione 6. Indicazioni dei costi
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e una ricchezza di informazioni che deve sostenere il passo con l’informazione online. Per questo ho individuato alcuni dati che il sito dovrebbe fornire, che possono essere così riassunti: • sito facilmente navigabile nel reperire le informazioni; • informazioni sulle specie indicizzabili e non scaricabili in un unico pdf; • specie suddivise in diverse categorie; • specie con foto per intero, del fiore e del frutto; • descrizione completa con specie consigliate per la composizione; • indicazioni dei costi. Inoltre sarebbe interessante che ci fosse un’area clienti per le informazioni riservate solo ai professionisti, così l’azienda potrebbe costruirsi anche una mailing list di clienti a cui inviare poi eventuali proposte. Non ultimo la veste grafica, che in una società di immagini è un aiuto non secondario.
La divulgazione sul web è una forma mentis che dovrebbe aiutare i professionisti a lavorare riducendo i tempi di ricerca e al contempo scoprire
nuove opportunità
Certo produrre e aggiornare un sito così fatto ha un costo, ma farsi una buona pubblicità e produrre informazioni professionali genera all’interno del mondo digitale una “buona reputazione” che alla fine ripaga delle risorse spese. Altre categorie commerciali lo hanno capito da tempo! Oggi ci sono giovani società che realizzano siti web con costi contenuti dai risultati sorprendenti. Nel caso si avesse ancora qualche dubbio sulla bontà di un simile investimento si potrebbe pensare di non pubblicizzare singolarmente, ma tra aziende che producono e commerciano materia vegetale che possono completarsi a vicenda. Le strade possono essere diverse, non perdiamo questa opportunità di rinnovarci anche nel presentarci al pubblico, perché spesso ci sono aziende serie, fidate e altamente professionali che non sanno dare “anima” al proprio prodotto.
di Marilena Baggio
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A volte ritornano
smart 30 Chi cerca trova
di Daniela Stasi
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Girotondo di idee verdi
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Diamoci un taglio!
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Intelligenza artificiale in giardino
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Il cantiere di Nora Adamsberg testo di Maria Gantioler, Helga Salchegger traduzione di Marco Sivo
In nome della legge di Valerio Pasi
Paesaggio interiore di Marilena Baggio
di Viola Delfino
di Nora Adamsberg
36 Sostenibilità high-tech
di Daniela Stasi
38 Primavera di una nuova era
di Viola Delfino
40 Sapere è potere
di Irene Nuvola
gestione 42 Come superare il preventivo
e soddisfare il cliente
44 Le potenzialità del mercato 46 L’alternativa naturale
di Camillo De Beni
50 Pensare in grande spazi piccoli
di Anna Piussi
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Come una fotografia
di Anna Piussi
56 Rinascimento contemporaneo
SOMMARIO N°003
di Daniela Stasi
DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net COLLABORATORI Nora Adamsberg, Marilena Baggio, Giorgio Barassi, Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Jurg Burger, Camillo De Beni, Viola Delfino, Maria Gantioler, Stefania Medetti, Irene Nuvola, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Valerio Pasi, Anna Piussi, Matteo Ragni, Helga Salchegger
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PROGETTO E GRAFICA Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO)
scoperte 60 Fascino orientale
di Matteo Ragni
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Nel blu dipinto di blu
DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
di Marta Meggiolaro
Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.
rubriche 05 Editoriale/1
ASSOCIATA AD
di Francesco Tozzi
di Marilena Baggio
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News
e d i z io n i
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Prontuario
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Laboratorio
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Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Businessverde.com • IL giardiniere • Bio Agenda • Greenstyle • Bio Calendario Rappresentante e collaborazioni: • DIYandGARDEN.com • bricoliamo.com • Blossom Zine Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
abbonamento da 6+1 numeri: 30,00 Euro
CONTRIBUTI
MARILENA BAGGIO
CAMILLO DE BENI
Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Ha collaborato dal 2002 al 2011 in qualità di docente del Corso di Specializzazione in Idrologia Medica e coordinatrice del Corso Elettivo per studenti di Medicina e per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Ha lavorato dal 1992 per Regione Lombardia come esperto in materia ambientale e di paesaggio presso le Direzioni Ambiente, Territorio e Urbanistica e Cultura.
Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.
MARIA GANTIOLER e HELGA SALCHEGGER
VALERIO PASI
Entrambe architetti del paesaggio e docenti di Materie paesaggistiche alla Scuola Professionale Laimburg della Provincia Autonoma di Bolzano, Maria Gantioler e Helga Salchegger esplorano l’impiego del verde attraverso ricerche, consulenze e progetti, trasformando la loro passione per le piante in attività lavorativa. Maria, nata in Alto Adige, ha studiato a Monaco e ha iniziato a occuparsi di progettazione del verde privato e pubblico in Germania. Helga, nata in Austria, ha conosciuto il tema del verde pubblico durante gli studi a Vienna.
Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.
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ANNA PIUSSI
MATTEO RAGNI
Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.
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salone internazionale florovivaismo architettura del paesaggio e infrastrutture verdi
Nuovo. Costruttivo. Vitale.
Flormart 2017 è tutto nuovo. Organizzato da quest’anno da GEOspa, la società che gestisce la Fiera di Padova, Flormart ha cambiato marcia e prospetta nuovi stimoli, nuove idee e nuovi investimenti sulle aziende del verde. Non solo in occasione dell’evento, ma 365 giorni all’anno. Per dare prospettive concrete al futuro del settore.
E Flormart è anche UNICO. Perché è la prima fiera che investe sulle aziende espositrici per realizzare la riqualificazione del suo quartiere.
FIERA DI PADOVA 21·23 SETTEMBRE2017 www.flormart.it
IL CANTIERE | sviluppi
L
à dove c'era l'erba ora c'è una città, e quella casa in mezzo al verde ormai, dove sarà? Se lo immaginava Adriano Celentano che il ritornello della sua autobiografica “I ragazzi della via Gluck” sarebbe diventato un manifesto per diverse generazioni? “Urlato” per la prima volta nel 1966 sul palco del Festival di Sanremo, dimenandosi in quel suo modo così caratteristico, è arrivato dritto al cuore, soprattutto di chi, come lui, ha visto scomparire i prati a favore di distese di cemento. Ecco, c'è una buona nuova: la tendenza si è invertita e, udite udite, l'Italia sta riscoprendo il fascino del prato in città. Sì, proprio del prato, ricoperto di erba spontanea e di fiori casuali. Calpestare l'erba rende felici, in particolare se si è attorniati da palazzi e strade trafficate. Banale? Stando ai fatti si direbbe di no.
VERDE SPERANZA
Cominciamo dalla definizione. Il prato collettivo non è un giardino pubblico. Differenza sostanziale: in tanti parchi pubblici tuttora è vietato calpestare le aiuole, mentre nei nuovi prati si chiede la cortesia di camminare sull'erba. Vi chiederete, e chi se ne prende cura? La natura e i residenti, chiaramente. L'erba inizia a crescere e il gioco è fatto: i cittadini iniziano a inserirlo nel proprio quotidiano, e lo vivono di giorno e di notte. In modo libero e spontaneo. Ci arrivano in bici, prendono il sole, lasciano scorrazzare il cane, raccolgono fiori e, in quelli dotati di wi-fi, lavorano a distanza.
PIÙ PRATI PER TUTTI
Come spesso accade, le metropoli estere sono arrivate prima: ad Amsterdam, Barcellona, Berlino, Pa-
A volte
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La riscoperta del prato è il caso urbanistico del momento. Per la prima volta in Italia, nel 2016, sono stati inaugurati più prati collettivi che centri commerciali. Vietato non calpestare le aiuole di Nora Adamsberg
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AFFARI DI CUORE Love story da raccontare. A Città del Messico hanno rispolverato il primo prato metropolitano. Sentite il perché. Gli scrivani non scrivevano più lettere d’amore che gli immigrati ogni settimana, insieme ai soldi, spedivano a casa. Colpa del cellulare o di skype? No, tutta colpa della mancanza di verde: secondo i sociologi, senza un prato su cui affacciarsi gli abitanti della città più popolosa del pianeta non s’innamoravano più. Non ci crederete ma un grande prato incolto ha fatto miracoli: sono calate le rapine e gli scioperi, e i cuori hanno ricominciato a battere.
IL CONSIGLIO • In una dimensione di gestione collettiva dei prati, la figura del giardiniere può ritornare utile • Il professionista può dare preziosi suggerimenti sulla semina e sulla manutenzione • Può diventare un’occasione per farsi conoscere e allargare anche il proprio giro d’affari
rigi, Londra, Copenaghen, i nuovi prati riconquistano le aree industriali abbandonate, i vecchi aeroporti, i quartieri operai dismessi, i porti serrati. Ma nel 2016, per la prima volta in Italia le inaugurazioni di prati, vere e proprie oasi naturali urbane in cui sentirsi liberi, hanno superato quelle dei centri commerciali. Dove? A Milano, Torino, Bergamo, Firenze, Roma, Mestre, L'Aquila, Pisa, Vicenza. E ne nasceranno molti altri, già in fase di definizione. A Treviso, per esempio, di recente si è svolto un workshop internazionale organizzato da Fondazione Benetton nel corso del quale urbanisti, architetti, sociologi, economisti, storici e agronomi provenienti da tutto il mondo si sono confrontati su come far rinascere l'antico Prato della Fiera, usato come parcheggio.
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IL CANTIERE | attualità
Girotondo di idee verdi
Gli alunni della Scuola professionale per la frutti - viti - orti - floricoltura Laimburg hanno presentato al Comune di Vipiteno due progetti per una rotatoria dal diametro di 30 metri. Un’esperienza che insegna testo di Maria Gantioler, Helga Salchegger traduzione di Marco Sivo
BIGLIETTO DA VISITA
Partiamo dalle premesse. Sempre più spesso, per accrescere la sicurezza stradale, gli incroci vengono trasformati in rotatorie. Queste diventano superfici verdi poste all’ingresso dell’abitato, trasformandosi in un biglietto da visita per il comune. Oltre alle norme tecniche riguardanti il traffico e la sicurezza, è necessario pensare alle scritte, all’illuminazione e alla visibilità di tali superfici. A questo si aggiungono poi l’allestimento della struttura e la scelta delle piante, aspetti che hanno un importante influsso su cura e costi dell’area verde. In genere le rotatorie sono zone estreme, esposte al sole e al vento, danneggiate dallo sfregamento dei pneumatici e dalle emissioni di gas. È interessante notare che la percezione dell’aspetto della rotatoria “verde” avviene per lo più negli automobilisti che
Combinazione di arbusti a Settequerce (Bolzano).
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o scorso gennaio, le alunne e gli alunni dell’anno di specializzazione per la floricoltura e la paesaggistica della Scuola professionale per la frutti - viti - orti floricoltura Laimburg, in provincia di Bolzano, hanno presentato due progetti per la ristrutturazione di una rotatoria stradale sita in via Brennero a Vipiteno.
APPROCCIO MINIMALISTA
guidano ad alta velocità, piuttosto che nei pedoni che dispongono di un angolo visuale ben determinato. Anche in futuro le installazioni di piante facili da curare costituiranno un alleggerimento del paesaggio stradale? Ci potremo ancora permettere la cura di queste superfici? O si rimarrà, come spesso accade, ai manti di erba bassa? Spetta alla politica decidere, ma anche la popolazione può spingere per ottenere superfici verdi più attraenti. Il verde pubblico è destinato a trovarsi sempre più al centro del contrasto fra estetica e costi. Se una rotatoria sia destinata a restare nel tempo un biglietto da visita estetico dipende dalle conoscenze del personale che ne ha cura, dai mezzi finanziari erogati e dalla sensibilità della popolazione. Le risposte agli interrogativi sulla funzione di una superficie verde e sulla sua efficacia estetica nel paesaggio urbano saranno determinanti nella decisione se investire soldi e tempo nell’allestimento di una rotatoria stradale. Forse una soluzione sostenibile sarebbe quella di investire in modo intensivo nell’estetica delle rotonde dove esse costituiscono l’ingresso principale ai centri urbani, e allestire in modo estensivo ed ecologicamente sostenibile le superfici meno frequentate.
Il concetto del primo progetto (nella foto) è nato dall’idea di combinare quarzite argento di Vizze e granito di Grasstein (Bressanone), come materiali duri, con piante soprattutto sempreverdi. Una montagna di pietre alta due metri domina la superficie, con la presenza qua e là di elementi isolati e gruppi di piante. La combinazione di piante cresciute e uno strato di pacciame dovrebbero garantire la facilità delle cure colturali di queste specie resistenti alla siccità. In primavera il quadro è dominato da Erica (Erica carnea), tulipani selvatici (Tulipa bakeri) e giaggiolo nano (Iris pumila), in autunno da arbusti bassi (Sedum album, Sedum reflexum, Sedum telephium), in estate e in inverno da conifere nane sempreverdi. La principale qualità di questo allestimento è la forte riduzione a pochi, caratteristici elementi.
IDEE DA CAPITALIZZARE
La rotatoria da progettare, trovandosi all’ingresso principale fra l’autostrada del Brennero e la strada statale, dà una prima impressione della città. L’area è molto ventosa, in inverno fredda e soggetta a nevicate; in estate il clima è secco con temperature miti: una sfida per chi cerca di selezionare le piante più adatte. I cinque paesaggisti Evi Tschager, Florian Unterhofer, Daniel Pfeifhofer, Manuel Kaser e Gabriel Langes, studenti della scuola professionale Laimburg, hanno così affrontato la questione delle rotatorie in modo concreto. Si è trattato di un incarico importante: il Comune di Vipiteno, infatti, da una parte ha dato totale fiducia agli alunni, dall'altra ha la possibilità di capitalizzare le loro idee, moderne e orientate al futuro, sull’allestimento di una rotatoria dal diametro di 30 metri. Gli studenti hanno elaborato due progetti: dai primi contatti con i
Nella foto in basso a sinistra, la presentazione dei progetti nella sala comunale di Vipiteno con il sindaco Fritz Karl Messner, i rappresentanti del Comune e della Scuola professionale Laimburg. Nell’immagine a destra, invece, un esempio di rotatoria a nord delle Alpi, a Klosters (Svizzera).
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IL CANTIERE | attualità
CARTOLINA DA VIPITENO • 6.500 abitanti • 15 km a sud del Passo del Brennero, vicino al confine con l’Austria • È la città più settentrionale d’Italia, a 948 m di altitudine e una delle più “alte” delle Alpi • Storicamente, ma anche attualmente, è una città commerciale, trovandosi in una delle più importanti vie di traffico alpine, ed è uno dei principali distretti economici del TrentinoAlto Adige
“committenti”, sopralluoghi e misurazioni, al progetto e alla sua presentazione, sono passati tre mesi.
VISIBILE E VIVIBILE
Per paesaggisti principianti, pianificare e seguire un progetto reale è molto più utile che seguire una lezione teorica, perché la pratica sul campo dà un’idea realistica della futura vita lavorativa. Dopo aver preso le misure, i cinque ragazzi hanno analizzato le condizioni esistenti: vento, emissioni, materiali e piante locali, terreno, sistemi di illuminazione e di segnalazione. A questa analisi sono seguite le prime idee per un progetto: la sfida maggiore per ogni progettista. Più il concetto è adatto alla situazione, più sarà facile convincere il cliente. Ma l’allestimento di aree verdi è molto più dell’uso di piante e materiali: significa trovare un’idea che coniughi praticità, disposizione degli elementi e forma, che sia visibile e vivibile. Elementi basilari su cui riflettere per la realizzazione del progetto sono stati i venti forti e il gelo (in inverno le temperature possono raggiungere i -20°) e l’opportunità di creare superfici verdi facili da curare e invitanti all’ingresso della città. La rotatoria come segnale di benvenuto in un paese posto sul versante meridionale delle Alpi, l’uso di pietre locali e soprattutto di specie di piante alpine rustiche sono gli elementi concettuali comuni di entrambi i progetti (tutti i dettagli nei box). I cinque giovani paesaggisti hanno presentato quindi due nuovi progetti per la rotatoria alla presenza del sindaco Fritz Karl Messner, dell‘assessora Christine Eisendle Recla, del segretario generale Klaus Holzner, della geometra Claudia Haller, di rappre-
sentanti della consulta anziani e di alcuni collaboratori del cantiere comunale. Il consenso è stato tale, che si punta a realizzare entrambi i progetti.
TRA ESTETICA E COSTI
Il progetto “Rotatoria” ha dato sicuramente valore alla lezione. Se i comuni investiranno denaro e cure nelle superfici pubbliche verdi dipenderà anche dall’importanza che la popolazione attribuirà loro. A nord delle Alpi vi sono diverse tendenze in questo campo. Per esempio si sceglie di rallentare il traffico ponendo gli elementi dell’allestimento in modo tale che non si possa vedere la strada di uscita. Tali soluzioni sono molto presenti in Svizzera e in Austria. L’uso di piante perenni ed erbacee nasce in Germania ed è praticato da circa 20 anni: le combinazioni di arbusti con alta percentuale di tappezzanti e uno strato di pacciame minerale sono nate come esperimenti tentati nelle università e da specialisti. Esigono buona lavorazione del terreno, buona conoscenza delle piante e personale ben istruito; in cambio offrono risparmio di costi e attrattività dell’allestimento vegetale. Per creare rotatorie è necessario un equilibrio fra costi e utilità estetica ed ecologica; le possibilità di allestimento sono infinite, quanto lo sono le disposizioni di legge su questo tema. Rimangono comunque una chance per la personalizzazione di superfici verdi pubbliche, che con il loro aspetto contribuiscono a identificare una località. Vale pertanto la pena investire nella pianificazione, soprattutto nel caso di centri abitati le cui rotatorie possono costituire un biglietto da visita estetico.
INNO AL VENTO Il secondo progetto (nella foto) si ispira al vento: piante mobili e disposizione dinamica degli spazi a formare una ruota di mulino a vento. Le specie di alberi a foglie mobili (Populus tremula ‘Erecta’) e le varie erbe ornamentali (Calamagrostis x acutiflora ‘Overdam’, Miscanthus sinensis ‘Kleine Fontäne’ e Panicum virgatum ‘Hänse Herms’) si muovono alla minima brezza; le siepi sempreverdi statiche dividono la rotatoria in segmenti che presentano erbe poste a diversi livelli. Alio delle bisce (Allium sphaerocephalon), tulipani selvatici a fioritura precoce (Tulipa humilis) e narcisi (Narcissus peoticus) completano l’impianto in primavera; due diversi materiali di pacciame (quarzite argento di Vizze e serpentina di Fundres) creano un contrasto chiaro-scuro. L’automobilista, alla vista della rotatoria, percepisce un effetto gorgo che guida lo sguardo verso il centro. La tridimensionalità è data dalle colonne di alberi e dalla verticalità delle siepi. Gli elementi vegetali immobili contrastano con le forme mobili (erbe ornamentali), i colori chiari con quelli scuri, il verde con il grigio.
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ella manutenzione del verde, gli operatori sono spesso chiamati a intervenire nei giardini privati e nelle aree private aperte al pubblico (parchi di ville storiche, attrezzature sportive, giardini di ville dati in locazione per eventi, aree ricreative, ecc.) per la presenza di malattie o parassiti su alberi, arbusti, rampicanti e siepi.
delle avversità combattute per ogni coltura oppure nell’elenco delle tipologie di aree extra agricole ove il trattamento è autorizzato e per quali avversità è consentito. Escludendo gli erbicidi e i fungicidi autorizzati su tappeto erboso, prati ornamentali, campi sportivi, campi da golf e simili, al momento non risulta alcun prodotto autorizzato per l’utilizzo extra agricolo su piante ornamentali (a eccezione dei prodotti autorizzati per endoterapia).
CAMPO RISTRETTO
NECESSARIO IL “PATENTINO”
Tali aree sono classificate dalla normativa inerente i prodotti fitosanitari come aree extra agricole, ovvero aree che nulla hanno a che fare con l’attività agricola. Le piante oggetto degli interventi, inoltre, sono ornamentali e non sono in coltivazione. Orbene, tutti i prodotti fitosanitari possiedono un’etichetta sulla quale sono riportati gli utilizzi ammessi, che consistono nell’elenco delle colture e
Gli unici prodotti disponibili per l’utilizzo su piante ornamentali sono i prodotti fitosanitari classificati come PPO (Prodotti per Piante Ornamentali), pensati cioè per piante ornamentali e da fiore in appartamento, balcone e giardino domestico, ma il loro utilizzo è riservato agli utilizzatori non professionali. La distinzione tra utilizzatori professionali e utilizzatori non professionali è stata introdotta
In nome della legge
Una serie di indicazioni per essere a norma nei trattamenti fitosanitari su alberi e arbusti nei giardini privati. E le alternative possibili. Un esempio? L’uso di prodotti esenti da autorizzazione di Valerio Pasi
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dal D.Lgs. 14 agosto 2012 n. 150 “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi”. L’utilizzatore professionale è definito come “persona che utilizza i prodotti fitosanitari nel corso di un'attività professionale, compresi gli operatori e i tecnici, gli imprenditori e i lavoratori autonomi, sia nel settore agricolo sia in altri settori”. È evidente come nella definizione rientrino tutti gli operatori del settore giardinaggio, i quali, per poter acquistare e utilizzare qualsiasi prodotto fitosanitario, devono obbligatoriamente essere in possesso del certificato di abilitazione (il cosiddetto “patentino”) ai sensi dell’azione A.1.2 del D.M. 22 gennaio 2014 (Piano di azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari -PAN). Tuttavia, anche l’acquisizione della prescritta autorizzazione all’utilizzo dei prodotti fitosanitari, non consente comunque il loro utilizzo al di fuori di quanto autorizzato in etichetta e poiché l’acquisto per uso professionale di un prodotto fitosanitario implica necessariamente la registrazione del numero di “patentino” e la tenuta del Registro dei Trattamenti relativamente a tutti gli usi, anche extragricoli, non vi è modo poi di “scaricare” i prodotti che non prevedono l’utilizzo extra agricolo anche se regolarmente acquistati, soprattutto per chi è artigiano e non esercita alcuna attività agricola.
soluzione alle problematiche più frequenti per la lotta a parassiti e patogeni su piante ornamentali da parte dei professionisti è quella di utilizzare altri prodotti, registrati come corroboranti, concimi, inoculi micorrizici, ecc. che contengono sostanze e/o microrganismi antagonisti di insetti parassiti e funghi patogeni. L’utilizzo di questi prodotti è libero, esente da autorizzazioni (“patentino”) e più rispettoso sia dell’ambiente che dei rischi per la salute umana. Sono infatti disponibili prodotti contenenti polisaccaridi, estratti e oli vegetali, microrganismi ecc. la cui efficacia però non è garantita (proprio in quanto non sono prodotti fitosanitari), va testata per ogni prodotto proposto e richiede molta fiducia nella serietà di chi questi prodotti produce e propone sul mercato.
Un esempio di attacco di funghi su arbusti.
Infestanti su tappeto erboso.
OPZIONE DA VERIFICARE
Dunque contrariamente a quanto è avvenuto sino all’entrata in vigore della recente normativa, ogni vendita effettuata per uso professionale di prodotti fitosantari è tracciabile, in quanto i dati di vendita con i relativi riferimenti dei “patentini” devono essere comunicati su base informatizzata presso il SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) e ogni utilizzo deve essere registrato sull’apposito Registro dei Trattamenti. Le sanzioni per inadempienza sono state particolarmente inasprite con il D.L. 17 aprile 2014, n. 69 (vedi box dal titolo “Disciplina delle sanzioni per l’utilizzatore”). Di fatto, quindi, non è possibile utilizzare in maniera lecita qualsiasi prodotto per l’utilizzo extra agricolo su piante ornamentali (esclusi gli erbicidi e i fungicidi autorizzati su tappeto erboso, prati ornamentali, campi sportivi, campi da golf e simili, e i prodotti autorizzati esclusivamente per endoterapia, anche se con le grosse limitazioni che verranno illustrate in un prossimo articolo a questi espressamente dedicato). Quindi l’unica N°003
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Di fatto non è possibile utilizzare in maniera lecita qualsiasi prodotto per l’utilizzo
extra agricolo su piante ornamentali
DISCIPLINA DELLE SANZIONI PER L’UTILIZZATORE DgL 150/12 13. Salvo che il fatto costituisca reato, l’acquirente e l’utilizzatore che non adempia agli obblighi di tenuta del registro dei trattamenti stabilito dall’articolo 16, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 500 euro a 1.500 euro. In caso di reiterazione della violazione è disposta la sospensione da uno a sei mesi o la revoca dell’autorizzazione. DL 194/95 2. Salvo quanto previsto dall’articolo 22, chiunque utilizza prodotti fitosanitari non autorizzati è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da lire 5 milioni a lire 30 milioni (44). DLgs 69/14 3. Salvo che il fatto costituisca reato, fatta salva l’applicazione dell’articolo 23 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 194, chiunque non rispetta le prescrizioni e le indicazioni contenute nell’autorizzazione o nel permesso al commercio parallelo, nonché le prescrizioni e le indicazioni riportate in etichetta, è oggetto alla sanzione amministrativa da 35.000 euro a 100.000 euro. Se il fatto è di particolare tenuità rispetto all’interesse tutelato, all’esiguità del danno o del pericolo che ne è derivato, nonché alla sua occasionalità, alla personalità dell’agente ed alle sue condizioni economiche, lo stesso è soggetto alla sanzione amministrativa da 2.000 euro a 20.000 euro. Art. 674 Codice Penale Chiunque getta o versa (1), in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone (2), ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a duecentosei euro. Note (1) La distinzione tra le due condotte si ravvisa nell’oggetto, solido nel caso del gettare, liquido per quanto riguarda il versamento. (2) Per la sussistenza del reato, è richiesto che la cosa gettata o versata abbia una potenzialità nociva, ossia possa dirsi presumibilmente diretta ad imbrattare o molestare persone.
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Problematiche comuni su alberi e siepe.
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PAESAGGIO
INTERIORE Vi apriamo le porte della nuova sede milanese di Ciaopeople Media Group. Nulla è stato lasciato al caso, è stata prestata grande attenzione anche agli arredi e al verde. Il risultato? Un interessante esempio di urban green indoor di Marilena Baggio
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ATTENZIONE ALLO STILE
Per le caratteristiche delle piante da interno di ossigenare, depurare l’aria, contrastare l’umidità, eliminare i cattivi odori e rendere più accogliente ed elegante l’ambiente, sono state scelte alcune specie che possano crescere in spazi difficili per mancanza di sole e che necessitano di poca manutenzione. La scelta dell’arredo è stata fatta considerando il colore dell’azienda (giallo) che domina con oggetti evocativi di design vintage, sia negli spazi riunione che nelle piccole sale. Particolare attenzione è stata data al riciclo e al riuso dei materiali. Anche la scelta delle specie e le sue fioriere sono in linea con un'idea di ambiente giocoso, in cui lo spazio evoca il linguaggio dei videogame in un rapporto continuo tra Milano e Napoli, dove risiede la Casa madre, ed è, allo stesso tempo, un esempio di paesaggio culturale urbano interno. Tutte le strutture delle opere a verde sono state realizzate in modo artigianale con il supporto di diverse maestranze (idraulico, fabbro e giardiniere) coordinate dal direttore lavori. La scelta è stata
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el contesto urbano e storico di corso Sempione a Milano è stata inaugurata la nuova sede del gruppo editoriale Ciaopeople Media Group, a cui appartengono Fanpage e The Jackal. Il loft ristrutturato è lo spazio fisico di una piazza virtuale dove il tema dominante di comunicazione del Gruppo è stato tradotto secondo alcune parole chiave: simply, pleasure, young, working place in Milan. Qui lo spazio ufficio è stato pensato come confortevole, green: un “nido” per i molti giovani che ci lavorano.
LA STABILIZZAZIONE, QUESTA SCONOSCIUTA... La stabilizzazione del verde è un procedimento totalmente ecologico che consiste nella sostituzione della linfa con un prodotto di conservazione, una sostanza biodegradabile, a base di glicerina naturale e acqua che permette alla pianta di conservare/stabilizzare la sua flessibilità e freschezza naturale senza nessuna manutenzione. Con questo processo le piante non necessitano di luce né di acqua, non soffrono di temperature alte e/o basse poiché non subiscono il processo di fotosintesi. Le piante conservano le caratteristiche del naturale colore e consistenza, mantenendosi a lungo, la loro durata è garantita fino a un massimo di 10 anni. Le specie consigliate sono rami di Hydrangea spp., Fagus spp., Galinsoga parviflora, Amaranthus spp, Hedera helix, Bryophyta o Sphagnales, Lavanda spp, ma anche rose e licheni.
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fatta poiché non c’erano esempi realizzati e adattabili al luogo e anche per ridurre i costi soprattutto per la realizzazione della fioriera canalina con una coltura non idroponica.
COME IN UN MOSAICO
Per mascherare una grande parete bianca sono state disegnate e realizzate tre fioriere con un grigliato le cui forme ricordano tre Pinus pinea stilizzati. La fioriere tipo “bidoni”, realizzati in ferro e spruzzati a caldo di colore giallo, hanno una struttura interna per la raccolta dell’acqua e una parte mobile per poter accedervi, hanno un'altezza di 70 cm e un arco di cerchio di 60 cm. Le specie scelte sono state Platycerium bifurcatum e Cissus antartica. I grigliati di 2 mm, realizzati in lamiera a caldo, hanno un bordo tondo di 8 mm, la superficie che coprono è di circa 6 mq e la specie era dell’Hedera helix ‘Montgomery’. Mentre la canalina posta a un'altezza di 330 cm corre tra i due pilastri per una lunghezza di 460 cm e con una larghezza di 30 cm. All’interno sono state posizionate nove vasche
Nelle immagini, i nuovi uffici milanesi del gruppo editoriale Ciaopeople Media Group, immortalati in diverse prospettive. In primo piano le soluzioni adottate per la realizzazione delle opere a verde. In particolare, nel bozzetto a sinistra lo studio delle fioriere con piante stabilizzate, valida alternativa per introdurre la natura in ambienti interni “difficili”.
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in plastica color verde di 50 x 20 x 18 cm che accolgono specie di Epipremum aureum (Pothos), Chlorophytum ‘Bonnie’ e Cissus rhombifolia. Una centralina con due stazioni fornisce acqua sia alle fioriere che alla canalina, quest’ultima avendo necessità di pressione diversa possiede un rubinetto di soccorso che all’occorrenza regola il flusso dell’acqua.
SOLUZIONE CHE “STABILIZZA”
L’esito di queste scelte in parte ha generato un po’ di stress al responsabile dell’ufficio perché richiedono un minimo di manutenzione e di tempo da dedicare da parte del committente. Questi aspetti non sono da sottovalutare anche se all’inizio le persone dichiarano di avere tempo e amore per il verde. È inutile insistere se le condizioni di manutenzione o ambientali diventano difficili. Curare il verde è anche un fattore culturale e le persone devono essere accompagnate e non forzate, altrimenti avremo degli esiti negativi od opposti. Dunque dopo cinque mesi mentre il verde nella canalina ha continuato a vegetare creando una vera
e propria quinta grazie al Pothos, per la copertura del grigliato delle fioriere si è optato per un'altra soluzione, che inizialmente richiede un costo maggiore ma è risultata definitiva: la soluzione tecnica è stata la composizione di un verde “stabilizzato”, che è garantito solo per ambienti interni. Le specie scelte sono state felci, mirto, Heuchera con licheni e muschio. Insomma, l'uso di piante stabilizzate è una valida alternativa per introdurre la natura in quegli ambienti interni laddove risulterebbe difficile se non impossibile.
BELLE PER SEMPRE Per mantenere nel tempo la bellezza delle piante stabilizzate è necessario avere alcune attenzioni: • evitare di schiacciare o piegare foglie e petali • evitare l’esposizione diretta al sole • mantenere il livello di umidità tra il 40% e il 70% • non bagnare o immergere nell’acqua Come manutenzione richiedono una pulizia occasionale con un asciugacapelli a temperatura e potenza bassa, in modo da eliminare quei pochi residui di polvere che dovessero formarsi. Le piante stabilizzate non sono statiche, per cui la polvere non aderisce al contrario delle piante artificiali.
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News
COMUNI FIORITI, OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO
L'Associazione dei Produttori florovivaisti ha presentato a Torino a Palazzo Cisterna, sede della Città Metropolitana, il concorso Comuni fioriti 2017 e la nuova Guida annuale. In 150 pagine, contiene tutte le informazioni per visitare i 140 Comuni più fioriti d'Italia, premiati a novembre 2016 a Bologna. All'incontro sono intervenuti i vertici di Asproflor Renzo Marconi, Sergio Ferraro e Franco Colombano, con il presidente Uncem Lido Riba. L'associazione dei Comuni e degli Enti montani patrocina il concorso nazionale dei Comuni fioriti ormai da diversi anni e ha incoraggiato la partecipazione dei Comuni e delle Unioni montane, anche con l'organizzazione di specifici eventi dedicati al marketing territoriale d'intesa con Asproflor. «Siamo certi che l'impegno delle Amministrazioni congiunto delle comunità – afferma Lido Riba – sia molto importante quale vettore di sviluppo, crescita, benessere, incoming turistico. Far fiorire un Comune fa bene a cittadini residenti e turisti. Un impegno che può essere anche di un'intera valle, come Unione montana». I vertici di Asproflor hanno consegnato a Michele Fassinotti, in rappresentanza della Città Metropolitana, la targa per il maggior numero di Comuni della Provincia iscritti al concorso. L'evento di Torino è stato anche l'occasione per fare un'analisi del settore florovivaistico. Asproflor ha rilevato, attraverso il sistema delle Camere di Commercio, la presenza in Italia di 15.500 aziende attive nella produzione di fiori e piante nel secondo semestre 2016, in leggero aumento rispetto al 2015, quando erano 15.270. Il fatturato del solo comparto florovivaistico è di 1 miliardo e 800 milioni di euro. Su una superficie di 30mila ettari, impiega circa 120mila unità produttive. «Il settore florovivaistico è tra quelli che più hanno sofferto la crisi economica, producendo beni non indispensabili per l’alimentazione, a maggior rischio taglio dei consumi da parte delle famiglie e delle amministrazioni che hanno fortemente ridotto la spesa nel verde pubblico – rileva Sergio Ferraro, vicepresidente Asproflor –. Invano, di concerto con le altre organizzazioni, è stato richiesto un provvedimento di defiscalizzazione delle opere a verde per ridare slancio al settore. È quindi necessario rilanciare, attraverso misure adeguate, questo sistema capace anche in un anno nero come il 2016, di portare un saldo attivo tra export e import superiore ai 180 milioni di euro». Il concorso di fioritura rappresenta, oltre che un’ottima azione di marketing territoriale, anche un’opportunità di sviluppo e crescita per il comparto. Sono circa 47.400 le imprese dell’indotto che si occupano della produzione, della vendita, della manutenzione e cura del verde, generando un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro, rappresentando il 6% dell’intera produzione agricola.
MARTIN ROSIQUE ALLA GUIDA DI BCS
Il Consiglio di Amministrazione di Bcs Spa ha nominato Martin Rosique nuovo consigliere delegato della società. In Bcs Iberica dal 1984, Martin Rosique ha rivestito da allora una serie di incarichi di responsabilità all’interno del Gruppo Bcs: direttore di produzione nello stabilimento di Luzzara e alla guida delle filiali in Spagna e Portogallo, Martin Rosique si è inoltre occupato dello studio e della realizzazione di una fabbrica di assemblaggio di macchine Bcs in Bulgaria. Sono note le sue doti di dialogo a tutti i livelli dell’impresa ma anche la creazione e l’organizzazione di “Target-Oriented Team” con alti livelli di responsabilità. Profondo conoscitore sia dei prodotti dedicati al mercato agricolo e alla manutenzione del verde, sia di quelli della divisione Energia di Bcs, Martin Rosique metterà a disposizione la sua consolidata professionalità per sviluppare i progetti di crescita del Gruppo. Nata nel 1943 da una semplice intuizione di Luigi Castoldi, Bcs è una multinazionale nel settore della meccanizzazione. Progetta e costruisce macchine agricole e per la manutenzione del verde (marchi BCS, Ferrari, Pasquali e Ma.Tra.), macchine per la produzione di energia elettrica autonoma e per la saldatura mobile (marchio Mosa). Bcs può contare su tre stabilimenti di produzione in Italia (Abbiategrasso, Luzzara e Cusago) e nel mondo è presente in tutti i continenti con distributori e filiali commerciali.
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RIPARTE IL “NUOVO” FLORMART
Si chiama Flormart Sistema 365 ed è una delle novità più significative dello storico salone dedicato al florovivaismo, all’architettura del paesaggio e alle infrastrutture verdi. Il cambio di passo nasce dalla valutazione che il modello fieristico, di incontro BtoB per 4 giorni, non possa essere esaustivo di un rapporto costruttivo con le aziende del settore ma rappresenti un momento di raccordo e di incontro di un percorso che si vuole proporre agli espositori aderenti al Flormart che si sviluppa durante tutto l’anno. «Il cambiamento è totale e non riguarda solo il Flormart, abbiamo cambiato completamente l’approccio al tema fieristico ed espositivo, pertanto anche le singole manifestazioni non potevano che subire la stessa sorte – commenta Luca Griggio, amministratore delegato di Geo Spa, società che ha recentemente assunto la gestione della fiera di Padova – quella che stiamo scrivendo in questi mesi è una storia di innovazione – e di passione – che parte da una semplice domanda: il modello di Fiera che oggi tutto il mondo propone è ancora attuale? Il progetto di rilancio che abbiamo messo in campo da quando lo scorso settembre abbiamo assunto la gestione della Fiera di Padova parte da una consapevolezza: proporre le fiere secondo il modello tradizionale è superato sia come modello di business che come modello espositivo». Cinque le aree espositive tematiche: vivaismo, architettura e progettazione sostenibile, Green Research Lab, Tecnologia e Floristry, con molti spunti per giardinieri e progettisti. Le date: 21-23 settembre. www.flormart.it
OTTO GIARDINI IN MOSTRA A ORTICOLORAIO
La luna, tema di Orticolario 2017, ha coinvolto positivamente i partecipanti del concorso internazionale “Spazi Creativi” per la progettazione e realizzazione di giardini e installazioni artistiche. Otto i finalisti, valutati dal Comitato di Selezione tra oltre 30 proposte inviate da progettisti del paesaggio e dei giardini, architetti, designer, artisti e vivaisti provenienti da tutta Italia ed Europa. Otto attenti osservatori, che hanno scoperto la luna, ispirandosi alla semplicità della bellezza. I selezionati realizzeranno il proprio progetto nel parco storico di Villa Erba a Cernobbio, in occasione della nona edizione di Orticolario, in programma da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre 2017: saranno spazi originali e innovativi, giardini vivibili e fruibili, rispettosi del “Genius loci” e capaci di svelare ai visitatori ciò che un giardino può raccontare. «Mi sono stati presentati i lavori scelti e mi ha colpito la grande creatività diversificata, dove la luna è l'unico punto di incontro. Una grande vastità di espressioni e di persone che faranno di Orticolario 2017 una nuova frontiera – commenta Moritz Mantero, presidente di Orticolario –. Penso che la Giuria Spazi Creativi avrà filo da torcere quando dovrà valutare gli otto progetti, così è stato anche per il Comitato di Selezione. E il pubblico si renderà conto di quale sforzo progettuale e realizzativo saranno stati capaci di superare i nostri visionari». www.orticolario.it N°003
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NEWS
Premio a IPM Italia
NUMERI DA RECORD
Si è chiusa con numeri da record la terza edizione del Salone Internazionale del Verde a Fiera Milano. Myplant & Garden, l’importante fiera internazionale B2B per il florovivaismo, il paesaggio, il garden e il greenbuilding, nata solo tre anni fa, ha riportato a Milano dopo quindici anni una manifestazione professionale per il florovivaismo. In sole tre edizioni ha cambiato il panorama fieristico italiano del settore, entrando di diritto fra i principali protagonisti. Sempre maggiori i consensi anche a livello internazionale, come testimoniano gli espositori, gli operatori e i compratori giunti dal resto del mondo. Bella l’atmosfera che si respirava nei due padiglioni di Fiera Milano, con allestimenti curati, idee originali, piccoli e grandi espositori disponibili e attenti, ma soprattutto, indaffarati: e questo è sempre il segnale più chiaro della buona riuscita di una manifestazione di settore. E i numeri sono interessanti: tre giorni di rassegna (22-23-24 febbraio), 567 espositori (+30% rispetto al 2016; +70% se riferito al 2015) di cui 20% dall’estero, 110 le delegazioni ufficiali di buyer internazionali nei padiglioni, 40 tra incontri, convegni, talk ed eventi formativi. Otto i comparti espositivi: vivai, fiori, decorazione, edilizia, macchinari, servizi, tecnica, vasi. Ricchissimo il carnet di incontri, convegni, seminari e mostre in collaborazione con ordini professionali (architetti, periti agrari, dottori agronomi e forestali), associazioni (paesaggismo, illuminotecnica, floricoltura), università (Bicocca, Bocconi, Statale), fondazioni, imprese, enti e centri di ricerca. Segnatevi già le prossime date: 21-23 febbraio 2018. www.myplantgarden.com
Ipm Italia ha ottenuto un importante riconoscimento durante l’ultima edizione di Myplant & Garden, fiera professionale del f lorovivaismo e del garden, per la sezione “Nuovi materiali edili e/o arredi per la realizzazione del giardino e del paesaggio”. Il sistema Geofiltra è stato il prodotto premiato, perché permeabile e filtrante, ecocompatibile, capace di mantenere le caratteristiche ambientali senza necessità di vasche di accumulo.
A TORINO SI STUDIA L’ARCHITETTURA DEGLI ALBERI Si terrà il 10 maggio presso il Parco Cavour di Santena, in provincia di Torino, l’incontro con Francis Hallé, dal titolo “Alle sorgenti dell’architettura arborea”. Questo sarà l’evento inaugurale di un ciclo di contributi e conferenze che intende portare le più grandi personalità dell’arboricoltura internazionale ad esprimersi all’interno della splendida cornice del Parco Cavour a Santena. Non solo relazioni, tuttavia. Ogni studioso lascerà un proprio personale contributo destinato ad arricchire la narrazione e la comprensione di questo luogo rappresentativo della storia del nostro Paese. La partecipazione al convegno dà diritto al riconoscimento di crediti formativi ISA-International Society of Arboriculture, Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta (0,875 CFP) e Collegio interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Torino e Aosta. Per via della capienza della sala conferenze, è gradita la conferma di partecipazione. Per informazioni contattare la Segreteria della Fondazione Cavour al numero di telefono 011 597373 oppure via mail all’indirizzo info@fondazionecavour.it. Sono aperte le iscrizioni.
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