Il giardiniere 007 - Novembre - Dicembre 2017

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giardiniere

N° 007

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PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI

IL

Novembre – Dicembre 2017

Edizioni Laboratorio Verde srls - via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA)

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Come prevenire e contrastare l’Armillaria

+PROGETTO

*

L’esperienza de Il Germoglio: quando l’unione tra verde e sociale risulta vincente

La riqualificazione di un Parco delle Rimembranze

IL FUTURO È ELETTRICO Abbiamo visto in azione le attrezzature Oregon a batteria

LA NUOVA RIVISTASMART PER IL GIARDINIERE IL SETTORE AGLI STATI GENERALI ATTUA LITÀ

1 I plus del trattorino John Deere X950R 2 Il software Sevis2 semplifica il lavoro 3 Muri decorativi conSERVIZIO A PAG. 31 Natural Stone Box


è arrivata la rivista per te. per essere un ottimo giardiniere. non puoi farne a meno.

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Bimestrale sulla progettazione, costruzione, gestione e manutenzione professionale di spazi verdi

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Via Pasubio 16 | 21020 BREBBIA | Tel.: 0332 989 211 | Fax: 0332 773 850 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net



EDITORIA LE/1

Cosa c’è in questo numero de ILgiardiniere ? Un sacco di soluzioni tecniche e di consigli utili per organizzare al meglio la propria attività e il lavoro in cantiere. Senza tralasciare anche considerazioni sullo stato di “salute” del nostro settore, alla luce del futuro Albo dei giardinieri e (speriamo!) del prossimo Bonus Verde. Le aspettative? Ottimiste, come ci racconta Anna Zottola, responsabile LA NUOVA RIVISTA del Centro di Formazione PER IL GIARDINIERE di Fondazione Minoprio, che parla di una vera e propria “rivoluzione culturale green”, tanto che “il giardiniere potrà rivestire un ruolo strategico nella sua funzione più anglosassone, quindi polifunzionale, rispetto alla versione italiana più riduttiva di manutentore del verde pubblico o privato”. Belle parole che condividiamo. E poi, con Valerio Pasi, parliamo di prevenzione alla diffusione dell’Armillaria, al quale, nonostante sia uno dei funghi patogeni più studiati, spesso non si trova un rimedio efficace. Andate a pagina 18 e troverete una guida tecnica e pratica per imparare a riconoscerla, anticiparla e contrastarla. Siamo andati anche direttamente in cantiere e abbiamo visto in azione il potatore telescopico PS250 e la motosega CS300 della gamma Oregon Cordless Tool System con batteria 36V Power Now. Abbiamo parlato con chi queste attrezzature le usa tutti i giorni e ci ha raccontato il suo pensiero. Una cosa è certa: il futuro è elettrico! Troverete poi due articoli legati alle tematiche aziendali, perché essere giardinieri vuol dire anche gestire al meglio la propria azienda. Quindi un ragionamento sul passaggio generazionale, cosa significa e come si gestiste, e una breve analisi per avviare e condurre l’impesa in modo efficace: aspetti concreti da analizzare con cura, per trovare la bussola e non perdere l’orientamento. E la sezione SMART? Spazio a un nuovo trattorino progettato per affrontare condizioni di lavoro difficili, concimi a lenta cessione più efficaci e sostenibili, sistemi innovativi per realizzare muri decorativi, un software che offre un nuovo modo di gestire la progettazione del verde… E mi fermo qui. Andate avanti voi a scoprire il resto. È tempo speso bene. SERVIZIO A PAG. 31

di Francesco Tozzi @Lab_VERDE

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EDITORIA LE | 2

GUARIRÒ IN UN GIARDINO

Uno scorcio del Giardino della Minerva di Salerno.

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a un piccolo ingresso, nascosto tra la vegetazione che cresce rigogliosa dall’alto muro in mattoni, si accede al più antico orto botanico di Londra, Naturalmente furono maestri giardinieri a lavorare il Chelsea Physic Garden. Fu fondato in questi luoghi antichi e dal sapore magico. Ecco nel 1673 dalla Worshipful Society of Apothecaries, perché sarebbe interessante conoscere le proprietà come centro didattico per lo studio e l’identifidi alcune di queste piante in sostituzione alle solite cazione delle piante medicinali. È un luogo ricco lavande, rosmarini e salvie che adornano sia aiuole di fascino nel quale ancora oggi vi sono raccolte e urbane che giardini privati. classificate più di 5.000 tra piante medicinali, ediAcanthus mollis. bili, utili per l’igiene. Qui troviamo piante che vengono utilizzate dalla medicina non convenzionale come la medicina tradizionale cinese, l’omeopatia, la fitoterapia ma anche la medicina indigena dei Māori PER APPROFONDIRE o degli aborigeni australiani e I dettagli e le informazioni sul Giardino di altre culture. Piante il cui della Minerva sul sito valore terapeutico è riconowww.giardinodellaminerva.it sciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Anche in Italia abbiamo un luogo così magico, ancora più antico, che risale al 1300, antesignano di tutti gli orti botanici d’Europa, è il Giardino della Minerva a Salerno. Matteo Silvatico (medico vissuto tra il '200 e il '300) istituì qui il primo Giardino dei Semplici, dove si coltivavano piante per poi estrarne i

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principi attivi a fini terapeutici. Una lunga scalea, sottolineata da pilastri a pianta cruciforme che sorreggono una pergola di legno, collega e inquadra visivamente i diversi livelli del giardino. Un complesso sistema di distribuzione dell’acqua, composto da canalizzazioni, vasche e fontane (una per ogni terrazzamento), denota la presenza di fonti cospicue che hanno permesso, nei secoli, il mantenimento a coltura degli appezzamenti. La Scuola Medica Salernitana ha lavorato qui fino a 400 anni fa e fonda la sua terapia botanica sulla “dottrina dei quattro umori” basata a sua volta sull‘antica “teoria degli elementi”: aria, terra, fuoco e acqua.


LA FIERA DEL GIARDINAGGIO LEADER NEL MONDO 23 – 26 gennaio

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Arbutus unedo L.

Visitare questi antichi giardini, documentarsi, riscoprire il valore terapeutico delle piante dà valore aggiunto alla figura del giardiniere Sapere ad esempio che il corbezzolo, Arbutus unedo L., ha frutti dolci con un contenuto in zuccheri pari al 20% usati per preparare conserve, vini e liquori. Le foglie, astringenti, diuretiche, possiedono qualità antisettiche; la corteccia contiene un ingrediente impiegato nella cura della diarrea. Questa pianta può facilitare la riduzione dell'ispessimento delle pareti delle arterie ed è utile per calmare i disturbi epatici. I fiori fanno aumentare la traspirazione, fenomeno utile per ridurre la febbre. Oppure che l’Acanthus mollis ha una applicazione omeopatica per rivitalizzare il cuoio capelluto. Questo sapere incuriosisce la committenza, educa alla conoscenza e crea una biodiversità nei nostri spazi verdi. Visitare questi antichi giardini, documentarsi, riscoprire il valore terapeutico delle piante dà valore aggiunto alla figura del giardiniere, che oggigiorno può tornare a essere il Signor Giardiniere.

di Marilena Baggio

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Il cantiere

Il verde nelle città, serve una visione strategica

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Rivoluzione culturale green

18

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di Daniela Stasi

colloquio con Anna Zottola di Daniela Stasi

Prevenire è meglio che curare di Valerio Pasi

I luoghi della memoria di Marilena Baggio

smart 30 Quando il gioco si fa duro...

di Viola Delfino

33

Elogio della “lentezza”

di Nora Adamsberg

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L’idea semplice per giardini creativi

di Irene Nuvola

36 Pronti per la neve

di Viola Delfino

37

Innovazione al quadrato

di Nora Adamsberg

38 L’importanza del progetto

di Irene Nuvola

gestione 42 Il tempo scorre, il mondo cambia:

arriva la nuova generazione

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Il futuro è elettrico

di Daniela Stasi

50 Il capitale umano

colloquio con Massimo Stevanato di Daniela Stasi

scoperte 56 Ode al disordine

SOMMARIO N°007

di Anna Piussi

59 Il nuovo che avanza

di Marta Meggiolaro

Tecnologie innovazione 60 Insoliti profumisoluzioni

di Nicolò Pensa


DIRETTO DA Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net COLLABORATORI Nora Adamsberg, Marilena Baggio, Giorgio Barassi, Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Jurg Burger, Camillo De Beni, Viola Delfino, Lidia Furlan, Stefania Medetti, Irene Nuvola, Nicolò Pensa, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo, Valerio Pasi, Anna Piussi, Matteo Ragni PROGETTO E GRAFICA Francesco Fedelfio / francesco.fedelfio@gmail.com

34 rubriche 05 Editoriale/1

SEGRETERIA E TRAFFICO Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net STAMPA All Graph System srl, Via Verbano 138, 28100 Novara (NO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi

di Francesco Tozzi

06 Editoriale/2

PUBBLICITÀ E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net

Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.

di Marilena Baggio

26 News 28 Focus 63 Prontuario

Flortecnica e vivaismo è organo ufficiale di G.F.A. e associato a Horti Media Europe.

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Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Businessverde.com • Flortecnica e vivaismo • Bio Agenda • Greenstyle • Bio Calendario Rappresentante e collaborazioni: • DIYandGARDEN.com • bricoliamo.com • Blossom Zine Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai

inoizulos enoiz avonni eig oldella on cepubblicazione, T destinatari presente informa che le finalità di tale trattamento

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sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

abbonamento da 6+1 numeri: 30,00 Euro


CONTRIBUTI

MARILENA BAGGIO

CAMILLO DE BENI

Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Titolare dello Studio Greencure, ha al suo attivo diversi progetti per luoghi di cura e infanzia, ospedali, ambiti rurali e paesaggi culturali, aree ambientali critiche, parchi urbani e giardini privati. Ha vinto diversi concorsi di paesaggio e pubblicato articoli. Docente di corsi di specializzazione per studenti di medicina per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Dal 2013 collabora con lo Studio Mario Cucinella Architects.

Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.

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JESSICA BERTONI

VALERIO PASI

Consulente e collaboratrice. Laureata in Economia e Commercio, abilitata alla professione di dottore commercialista, sulle nostre testate ci svela, in modo semplice e diretto, come si può stare sempre informati anche sui temi più ostici. Suoi gli argomenti economici, finanziari e amministrativi.

Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.

ANNA PIUSSI

MATTEO RAGNI

Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.

Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.

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IL CANTIERE | attualità

Il verde nelle ci

visione stra Abbiamo partecipato alla sessione milanese degli Stati Generali del Verde Pubblico. A colpire la nostra attenzione, non solo gli interessanti spunti proposti, ma anche la numerosa partecipazione. Segnale di un interesse crescente per le tematiche green di Daniela Stasi

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o scorso 21 novembre, in occasione della Giornata nazionale degli alberi, a Milano si è tenuta la terza sessione (le altre a Roma e Firenze) degli Stati Generali del Verde Pubblico, evento organizzato dal Comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Giunto alla terza edizione, si è svolto per la prima volta nel capoluogo lombardo, nell'ex padiglione 3 di Fiera Milano, nel nuovo quartiere CityLife, uno dei simboli della rinascita verde della città.

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ttà, serve una

tegica Numerosi sia i relatori intervenuti (agronomi, architetti, docenti universitari, rappresentati dell'associazionismo di settore, politici), sia i temi affrontati, nonché gli spunti proposti. Prima di addentrarci nei contenuti, una riflessione estemporanea, frutto di una sensazione provata proprio durante l'incontro: il ruolo del verde in generale, ma soprattutto in ambito urbano, sta cambiando in modo netto, radicale. In positivo. Tanti i segni e i segnali che lo dimostrano, a partire dalla numerosa partecipazione all'evento: dai dati diffusi da Assofloro Lombardia, che ne ha curato la segreteria organizzativa, in platea erano presenti ben 440 persone. Insomma, il 2018 potrebbe essere l’anno in cui il verde assume un ruolo da protagonista nelle città. Basti pensare al Bonus In basso, platea gremita alla sessione milanese degli Stati Generali del Verde Pubblico. L’evento si è tenuto nell’ex Padiglione 3 di Fiera Milano, nel nuovo quartiere CityLife.

Verde, inserito in via sperimentale dal Governo, e al primo Forum mondiale della forestazione urbana che, voluto dalla Fao, si svolgerà il prossimo novembre a Mantova.

IMPRONTA ECOLOGICA

I relatori, ciascuno in base alla propria specifica competenza ed esperienza, hanno delineato una panoramica esaustiva delle infrastrutture verdi nelle città di oggi e il loro sviluppo futuro. Ne è emerso un quadro complesso ed eterogeneo, perché molteplici sono i ruoli che il verde può assumere: ambientale, sociale, architettonico, economico (anche per la sua incidenza e il suo valore nel mercato immobiliare). E se prima, in fase di progettazione, il verde era l'ultimo aspetto a essere preso in considerazione, come fosse accessorio, ora è considerato parte fondante del progetto stesso. A tal proposito, non è casuale che Milano abbia deciso di unire in un unico assessorato Verde e Urbanistica. Le ragioni per cui il verde è consideraDALLA TEORIA ALLA PRATICA Qui di seguito i 12 principi per la scelta delle specie da utilizzare, enumerati da Francesco Ferrini durante il suo intervento: 1. Conoscere gli alberi 2. Avere una o più strategie precise per l’impianto di nuovi alberi o per il reimpianto 3. Inserire gli alberi all’interno delle politiche pianificatorie e in altri piani futuri 4. Creare un sito idoneo per gli alberi 5. Scegliere l’albero “giusto” 6. Cercare benefici multipli 7. Acquistare alberi con la giusta fitness 8. Fornire suolo, aria e acqua 9. Creare nuovi stakeholders 10. Avere un approccio simile alla gestione di un patrimonio 11. Essere consapevoli del rischio piuttosto che essere avversi al rischio (cioè preferire strettamente il reddito certo) 12. Adeguare la gestione alle necessità N°007

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to salvifico sono ormai note. «Oggi stiamo vivendo oltre i limiti, come se avessimo a disposizione una Terra e mezza», ha sottolineato Giacomo Magatti del Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e della Terra dell'Università degli Studi Milano Bicocca. «Siamo arrivati al 156% di utilizzo delle risorse naturali e i gas nell'atmosfera superano ormai la capacità di assorbimento del nostro pianeta. Una reale azione di contrasto al cambiamento climatico può essere la forestazione urbana, una buona pratica dal grande valore ambientale ed educativo, visto che spesso per la sua attuazione coinvolge anche scuole e cittadini».

MILANO SEMPRE PIÙ GREEN Nel 2018 a Milano prenderanno una forma pressoché definitiva varie aree destinate a diventare cuore verde della città: CityLife, la Biblioteca degli Alberi, Quartiere Adriano e Porto di Mare. In prima linea il parco da 170.000 mq di CityLife e la Biblioteca degli Alberi, 96.000 mq di verde nella zona di Porta Nuova, che saranno ultimati entro l’estate prossima. E ancora, altri 50.000 mq di parco nel quartiere Adriano e il recupero dell’area degradata tra Porto di Mare e Rogoredo, 650.000 mq da riqualificare in collaborazione con Italia Nostra. «Per il prossimo anno avremo 39.937 nuove piantumazioni, tra cui 12.337 alberi e 26.600 tra cespugli e allori», ha spiegato Pierfrancesco Maran, assessore all’urbanistica del Comune di Milano, intervenuto agli Stati Generali. «Grazie al Bonus Verde, vogliamo incentivare anche l’uso dei Tetti Verdi: su 13 milioni di metri quadrati che possono essere adibiti al green privato, a oggi solo uno è stato sfruttato in questo modo. Le potenzialità ci sono, si può fare molto di più». E sul futuro verde di Milano ha preso la parola anche Stefano Boeri, l’architetto autore del premiato e copiato grattacielo del Bosco Verticale: «Se la città vuole diventare capitale europea della forestazione urbana, deve passare dagli attuali 32 metri quadrati di verde a persona ai 115 nel 2030. Le foreste urbane diminuiscono dai due ai cinque gradi le temperature cittadine, riducono l’inquinamento, assorbendo anidride carbonica e PM10, e migliorano la qualità della vita delle persone. Abbiamo perso l’Agenzia Europea del Farmaco: impegniamoci per non perdere la sfida del verde».

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IL RUOLO DEGLI ALBERI

Molto interessante, soprattutto per chi si occupa di manutenzione del verde, l'intervento di Francesco Ferrini del Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente (Dispaa) e presidente della Scuola Agraria dell'Università degli Studi di Firenze, che si è focalizzato sugli alberi, in particolare sulla loro relazione con l'ambiente urbano e sulla loro influenza sul Global Change: «Gli alberi svolgono un ruolo fondamentale, sono infatti l'unico sistema in grado di ridurre l'entropia delle nostre città. È fondamentale cambiare l'approccio e la mentalità, soprattutto in fase progettuale: l'albero non è solo ornamento, è necessario pensarlo tenendo in considerazione basi di carattere ecologico, funzionale ed economico. È importante inoltre non pensare alla gestione del singolo albero, ma a quella dell'insieme degli alberi, della foresta urbana per l'appunto». Ferrini pone anche l'accento sulla necessità di dare vita a processi collaborativi con un approccio interdisciplinare. «Un progetto deve essere pensato “con” gli alberi, le piante non devono essere aggiunte solo alla fine. Devono essere poi valutate quelle che sono le soluzioni tecniche non solo fuori terra, ma anche sotto terra, a riguardo delle infrastrutture sotterranee che possono interferire con la vita dell'albero stesso».

IVA AGEVOLATA?

In fatto di gestione degli alberi, c'è ancora molto da fare e imparare. C'è ancora molta improvvisazione nel settore, ancora troppi che, adottando la logica del ribasso, si presentano come “tuttofare” (dall'imbianchino al giardiniere) ma in realtà non fanno altro che abbassare il valore del mercato, appiattire la qualità, alimentare il mercato del nero. E tra gli obiettivi del Bonus Verde, c'è anche quello di fare emergere il sommerso. «Per quanto riguarda il Bonus Verde un altro aspetto discusso con i ministri Galletti e Martina (rispettivamente ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, e delle politiche agricole alimentari e forestali, ndr) è quello di valutare la possibilità di introdurre l'Iva agevolata, che sicuramente contribuirebbe in modo positivo alla validità della manovra», ha commentato Nada Forbici, presidente dell'associazione regionale Assofloro Lombardia. «A fronte della detrazione del 36%, poter usufruire dell'Iva al 10% anche sulla fase di realizzazione (e non solo sul valore del materiale vegetale), di certo darebbe esito di ritorno più positivo».


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IL CANTIERE | l’opinione

Nelle foto, gli alunni del Centro Formazione della Fondazione Minoprio durante le lezioni pratiche, direttamente sul campo.

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ome tutti i cambiamenti, l'atteso riconoscimento giuridico della professione del giardiniere ha sollevato voci contrastanti: c'è chi lo vede come un primo passo e chi come un passo indietro. Certo è che qualcosa si è mosso. Visto che il tema a noi è molto caro, come si può intuire dal nome stesso della nostra rivista, abbiamo chiesto l'opinione di Anna Zottola, responsabile del Centro Formazione della Fondazione Minoprio, le cui attività formative sono note e riconosciute su tutto il territorio nazionale. Bonus verde e Albo dei giardinieri, il settore del verde è in evoluzione. Come immagina il

futuro del giardinaggio professionale e della figura del giardiniere? Crediamo sia in atto una “rivoluzione culturale green”, almeno in Italia, mentre in altri Paesi del Nord Europa è già consolidata. Gli indicatori forniscono alcuni dati di interesse, se pensiamo all’Onu che ha dedicato l’anno 2017 al turismo sostenibile includendo le diverse tematiche dell’ambiente, o leggiamo che in Italia l’ecoturismo è aumentato del 9%. Alla base ci sono le esigenze della collettività che cambia: da una passata ricerca di un benessere prodotto dal consumismo alla sempre più forte ricerca di una migliore qualità della vita individuale e della comunità, includendo la frequentazione di ambienti caratterizzati da paesaggi rilassanti (parchi e giardini, spazi rurali, foreste urbane, verde scolastico, orti sociali e via dicendo), salutari per l’aria pulita, per il cibo buono e pulito, per il divertimento dell’intera famiglia, etc... Il giardiniere, oggi e domani, potrà rivestire un ruolo strategico nella sua funzione più anglosassone, quindi polifunzionale, rispetto alla versione italiana più riduttiva di manutentore del verde pubblico o privato. Il bonus verde è uno strumento utile per il cittadino che sta dichiarando questi nuovi bisogni, e lo Stato correttamente ha risposto. Mentre per l’eventuale nascita di un Albo dei

Rivoluzione culturale

green

L’esperienza della Fondazione Minoprio è più che riconosciuta. Abbiamo chiesto alla responsabile del Centro Formazione come immagina il futuro dei giardinieri. Nelle sue risposte, ottimismo e concretezza colloquio con Anna Zottola di Daniela Stasi

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giardinieri occorre prevedere un'analisi approfondita anche su aspetti di natura giuridica, bisogna studiare meglio il quadro generale, evitando i consueti personalismi. Riconoscimento della figura del giardiniere: qual è la sua opinione in merito alla nuova Legge? Un buon passo avanti per la "categoria" oppure, così come è strutturata, un ulteriore rischio di declassificarla?

Confermo che si tratta di un buon passo in avanti, consapevoli tuttavia che una normativa ha dei tempi tecnici piuttosto lunghi per mostrare le sue applicazioni e per noi del settore poterla valutare come “buona” nella completezza del termine necessita di almeno tre-cinque anni nel corso dei quali gli operatori devono applicarla. Ora è importante che le associazioni di categoria abbiano la possibilità di essere uno stakeholder pro-attivo con le Regioni, che hanno l’impegno in conferenza Stato-Regioni di condividere se possibile un modello nazionale unico rispettoso della professionalità di questo specialista dotato di una solida e completa formazione. Per voi di Fondazione Minoprio qual è il percorso ideale da seguire per poter spendere competenze e professionalità e vedere finalmente riconosciuta questa professione? Sembrerebbe naturale dirlo, ma la formazione delle risorse umane è l’unica strategia per qualificare una professione. La vostra scuola come si sta muovendo al riguardo? Stiamo facendo tutti i percorsi possibili, siamo all’interno del tavolo tecnico del Ministero e

DAI GIARDINI ALLE FORESTE La Fondazione Minoprio non ha certo bisogno di presentazioni. Le attività e i corsi proposti sono davvero numerosi ed eterogenei. Non mancano le novità. Oggi di particolare rilievo è il tema delle foreste e delle figure professionali attinenti: è in fase di conclusione la prima edizione del corso per la nuova figura di Tecnico forestale, proposto nell’ambito del progetto Lombardia plus finanziato da Regione Lombardia. L’esito è positivo anche per i neo tecnici, che stanno riscontrando successo lavorativo.

di supporto per la Regione Lombardia, in quanto ente a partecipazione regionale. Condividiamo idee e buone prassi con il Distretto Florovivaistico Alto Lombardo, AssoFloro Lombardia e i consorzi forestali, per citarne alcuni. È importante ragionare insieme per un fine ultimo comune, che ha necessità di costanti aggiornamenti. Per quanto riguarda la formazione tecnica attinente alla figura del Manutentore del verde, secondo quanto descritto dalla Legge n.154 del 26 luglio 2016, Fondazione Minoprio da alcuni anni propone nella propria offerta formativa corsi specifici (almeno due volte all’anno) essendo già inserito nel repertorio definito Quadro regionale delle figure professionali della Regione Lombardia con la figura del Giardiniere, che comprende anche la competenza della manutenzione del verde. Diffusa la partecipazione ai percorsi triennali di Operatore agricolo e alla specializzazione del Tecnico dei giardini, figure che comprendono entrambe la competenza della manutenzione del verde.

Per saperne di più sulla Fondazione Minoprio visitare il sito www.fondazioneminoprio.it

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IL CANTIERE | tecniche

Prevenire

è meglio che curare La diffusione dell’Armillaria è planetaria e, nonostante sia uno dei funghi patogeni più studiati, spesso non si trova un rimedio efficace. Una guida tecnica e pratica per imparare a riconoscerla, anticiparla e contrastarla di Valerio Pasi

LE SPECIE PIÙ COMUNI • Armillaria mellea • Armillaria gallica • Armillaria ostoyae

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no dei funghi patogeni più diffusi è il genere Armillaria. Le diverse specie di Armillaria hanno come ospiti un vasto numero di piante, tra le quali conifere, latifoglie e anche alcune specie erbacee. La diffusione è planetaria e un singolo fungo può occupare grandi spazi (vedi box “Il più grande del pianeta”). Esistono diverse specie di Armillaria, i cui corpi fruttiferi sono comunemente chiamate famigliole buone o chiodini. I funghi appartenenti al genere Armillaria appartengono alla classe dei Basidiomiceti, ordine Tricholomatales. Armillaria spp. che comprende in Italia sei specie caratterizzate da diversa patogenicità verso le piante, e di queste tre sono molto comuni; Armillaria mellea, Armillaria gallica e Armillaria ostoyae. Armillaria mellea si comporta su latifoglie come parassita, come saprofita e come simbionte, anche contemporaneamente. Armillaria gallica si comporta spesso quale parassita di debolezza ed è saprofita sulle latifoglie e raramen-

te su Abies, mentre Armillaria ostoyae si comporta come parassita primario o di debolezza sulle conifere (come saprofita anche su Betula, Fagus, Sorbus).

CONOSCERE LE CAUSE

Il ciclo biologico originato da basidiospore deposte sulla superficie di una ceppaia o su ferite al colletto non è stato mai dimostrato in vivo, anche se vi sono delle probabilità concrete che ciò possa avvenire. L’infezione avviene più comunemente attraverso il contatto radicale con ceppaie o piante già attaccate dal fungo e più facilmente attraverso le rizomorfe. Le rizomorfe sono cordoni di micelio di colore variabile a seconda della specie ma generalmente nerastri, di sezione generalmente rotonda della misura di 1-3 mm di diametro, ramificati e in grado di penetrare le radici direttamente. Inizialmente le rizomorfe si approssimano alle radici delle piante e vi aderiscono, ma senza aggredire l’ospite. Solo quando vi sono variazioni


ca si sta muovendo in questa direzione, studiando composti fungicidi e/o fungistatici nelle piante che mostrano resistenza per selezionare piante tolleranti o resistenti all’attacco dell’Armillaria.

INDIVIDUARE I SINTOMI

quali-quantitative degli essudati radicali nell’ospite (uno dei tanti meccanismi di “comunicazione” tra le piante e l’ambiente), dalla rizomorfa si sviluppano cunei di penetrazione sotto forma di ramificazioni laterali che sono in grado di attraversare il periderma, ovvero il tegumento della radice, grazie all’azione di tossine ed enzimi litici. In questo modo le ife fungine si sviluppano a spese del cambio, che viene distrutto e formano un micelio feltroso denso, di colore da bianco ad ambrato, che assume una caratteristica forma a ventaglio e che avanza sotto la corteccia dell’ospite per poi estendersi anche agli altri tessuti attraversando i raggi midollari. In fase avanzata, dal feltro si originano rizomorfe appiattite che invadono la zona sottocorticale e nello stesso tempo il fungo assume caratteristiche di agente di carie, risalendo al colletto e sul fusto, anche per qualche metro. Nelle conifere, specialmente su cedri e abeti rossi, la reazione della pianta avviene spesso con l’emissione di abbondante resina, la quale, contenendo sostanze come l’α-propilene ad azione fungicida, tenta di arginare l’invasione del fungo. La ricer-

Il fungo quindi può avanzare anche entro le radici di sostegno e, poiché le alterazioni non vengono compartimentate, il legno viene degradato sino ad assumere il disfacimento che passa sotto il nome di “marciume radicale fibroso” e che può causare la perdita di stabilità dell’intero albero. Molto più frequentemente si verifica però la morte dell’albero “in piedi”, senza che ne venga compromessa la stabilità. Si sottolinea che il fungo è da considerare quasi in ogni caso un patogeno da debolezza, ovvero esplica la sua azione solo su piante indebolite da stress ambientale, da parassiti o da ferite di varia natura. Non c’è da stupirsi quindi che la diffusione dell’Armillaria in ambiente urbano sia così comune. Basti pensare alle ferite che vengono praticate alle radici delle piante in corrispondenza degli scavi per i sottoservizi o per realizzare nuovi manufatti, come marciapiedi e muri. I sintomi esterni visibili sulle singole piante sono variabili e non specifici di questo patogeno o di altri patogeni radicali in genere. Non è infrequente, infatti, che la malattia avanzi senza che

GLI INDIZI • Ridotta crescita apicale • Disseccamento di branche e rami • Clorosi degli aghi • Foglie più piccole del normale • Diradamento della chioma, • Prematura colorazione autunnale della chioma • Resinazione basale e del fusto • Abnorme produzione di coni o frutti • Nella fase finale, disseccamento totale o parziale della chioma

Micelio su Photinia.

Il fungo è da considerare quasi in ogni caso un

patogeno da debolezza, ovvero esplica la sua azione solo su piante indebolite

da stress ambientale, da parassiti o da ferite di varia natura

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IL CANTIERE | tecniche

Non è infrequente che la malattia avanzi senza che si

manifestino sintomi

evidenti

Ceppaia con marciume radicale fibroso.

CARATTERISTICHE E RICONOSCIMENTO L’Armillaria mellea si riconosce dai tipici corpi fruttiferi di colore variabile tra l’ambra e il grigio che spuntano dal terreno in autunno su vecchie ceppaie o al colletto delle piante infette. I corpi fruttiferi (carpofori) sono eduli, anche se possiedono tossine insolubili anche con la bollitura che possono dare disturbi gravi, e crescono numerosi riuniti in gruppi da cui il nome di “famigliole buone”. Il cappello misura da 2 a 9 cm, inizialmente emisferico, poi aperto, da convesso a spianato e infine anche concavo e ± umbonato. Il centro del cappello è decorato da minute squamule appuntite e fugaci, di colore più scuro, orlo striato e involuto. Il colore varia a seconda dell’albero su cui cresce, da giallo miele a bruno scuro, da verdastro a rossiccio, con il margine a lungo pallido. Sotto il cappello troviamo lamelle da adnate annesse a decorrenti, fitte e strette, biancastre, poi maculate di giallastro o di bruno negli esemplari maturi. Il gambo è slanciato, cilindrico o rigonfio, presto rigido e coriaceo alto fino a 15 cm x 1-2 cm, inizialmente pieno, poi cavo, striato sopra l’anello, fioccoso sotto. Di colore variabile da crema carnicino a concolore al cappello, imbrunente alla base. Il gambo possiede un anello persistente, cotonoso all’orlo, bianco, striato nella parte superiore, al margine talora giallo. La carne è soda nel cappello e biancastra, coriacea nel gambo e brunastra. Sapore amaro, odore fungino. Le spore sono bianche in massa, da ellissoidali ad ovali, lisce, 7-8,5 x 5,5-6 µm. Basidi senza giunti a fibbia. Il micelio è biancastro, con conformazione a ventaglio in corrispondenza del legno delle piante infette. Armillaria tabescens attacca querce (Q. suber, Q. ilex, Q. cerris, ecc.) ed è simile ma si distingue per l’assenza dell’anello e il cappello densamente ricoperto da irte squamette, mentre Armillaria ostoyae è più scura, con squamule erette e anello bordato di bruno, cresce su ceppi di conifere. Armillaria gallica è più robusta, meno cespitosa ed ha residui di velo gialli ed anello giallo e Armillaria cepistipes è più bassa e pallida, con gambo clavato, non cresce su legno ma su residui legnosi ed è igrofana, ovvero può cambiare colore quando assorbe o perde umidità, in particolare sulla superficie del cappello che può anche diventare più trasparente quando bagnato e più opaco quando asciutto.

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si manifestino sintomi evidenti. Comunque tra i sintomi che possiamo osservare in alberi o piante infette vi è una ridotta crescita apicale (soprattutto visibile su conifere), il disseccamento di branche e rami (soprattutto su latifoglie), clorosi degli aghi, foglie più piccole del normale (microfillia), diradamento della chioma, prematura colorazione autunnale della chioma (latifoglie), resinazione basale e del fusto (conifere), abnorme produzione di coni o frutti. Nella fase finale assistiamo al disseccamento totale o parziale della chioma, il quale può avvenire anche in poche settimane soprattutto nei periodi caldi e siccitosi, venendo meno l’approvvigionamento idrico con una forte evapotraspirazione.

SÌ E NO • Sì alla messa a dimora di specie resistenti • Sì a impianti con sesti corretti • No ai ristagni idrici • No all’uso indiscriminato dell’irrigazione sottochioma

STRATEGIE DI DIFESA

Per quanto riguarda la difesa dall’Armillaria, possiamo dire che, nonostante sia una delle malattie più studiate al mondo e ci siano molto approcci potenziali alla difesa, di fatto, in molti casi, non abbiamo un mezzo efficace e pratico per ridurre l’attacco del fungo. Possiamo dire che si possono mettere a dimora specie resistenti, soprattutto per quanto riguarda le piante ornamentali e quelle da frutto. In fase progettuale, si devono prevedere impianti con sesti corretti, sufficientemente spaziati, in modo da non dover intervenire con diradamenti. Si evitino i ristagni idrici con corrette opere di drenaggio, se necessarie. Uno dei migliori modi di propagare e incrementare


gli attacchi di Armillaria nei giardini è l’utilizzo indiscriminato dell’irrigazione sottochioma degli alberi e dei grandi arbusti. In queste situazioni l’irrigazione deve essere effettuata solo in caso di reale bisogno, in soccorso delle piante in annate in periodi particolarmente caldi e siccitosi, comunque dopo aver provveduto alla pacciamatura con sostanza organica (cippato, foglie, corteccia, ecc...) del terreno posto sotto le chiome degli alberi e degli arbusti.

combattere l’Armillaria è quello biologico, basato sull’inoculo di funghi antagonisti appartenenti al genere Trichoderma. Le specie più utilizzate sono Trichoderma asperellum e Trichoderma gamsii e vengono distribuite al terreno con formulati sotto forma solida o liquida, sia per un approccio di tipo preventivo, all’impianto, che per un approccio curativo o, meglio, protettivo. Tra i prodotti fitosanitari da utilizzare in vivaio troviamo Remedier, Patriot Dry, Tellus e Trianum G. I prodotti possono essere incorporati nel terreno a dosi variabili tra i 15 e i 50 g per mq, su terreno sufficientemente umido, cui far seguire un’irrigazione efficace. Altri prodotti non fitosanitari, che

È molto importante saper riconoscere i sintomi precoci per contrastare il fungo e prevenire altre infezioni utilizzando un metodo biologico basato su organismi

antagonisti

Resinazione sul fusto.

IN CASO DI ATTACCO

Qualora vi siano stati attacchi del fungo, si raccomanda la rimozione del potenziale di inoculo, ovvero la rimozione delle ceppaie e delle radici infette: l’Armillaria può sopravvivere anche 50 anni nei ceppi, a seconda della loro dimensione e delle condizioni climatiche! Questa operazione è molto importante nei giardini e nei frutteti, perché è una misura efficace e preventiva: la difficoltà sta nella corretta attuazione in quanto spesso le piante sono a distanza molto ravvicinata tra loro e non sempre si riesce ad asportare tutto quanto dovrebbe essere tolto. In certe situazioni, specialmente nei frutteti, la creazione di una barriera nel terreno in grado di impedire la diffusione delle rizomorfe, può essere un mezzo pratico di controllo della diffusione del patogeno. Il risultato può essere ottenuto con lo scavo di una trincea profonda circa un metro, ricoperta con uno spesso film plastico e successivamente riempita con il terreno. Al momento delle conoscenze attuali, uno dei mezzi più promettenti e utilizzati per

vengono registrati spesso come inoculi micorrizici o ammendanti possono contenere dei ceppi di Trichoderma utili come quelli presenti nei prodotti fitosanitari e che possono essere utilizzati anche nei giardini o comunque al di fuori del campo di applicazione agricolo. È molto importante dunque saper riconoscere i sintomi precoci degli attacchi dell’Armillaria in modo da cercare di contrastare il fungo e prevenire altre infezioni a carico delle piante vicine, utilizzando un metodo biologico basato su organismi antagonisti.

IL PIÙ GRANDE DEL PIANETA Alcuni ricercatori, nelle Blue Mountains dell’Oregon (USA), hanno scoperto un individuo di Armillaria Ostoyae che copre circa 890 ettari di terreno, tra le radici degli alberi della foresta. Questo fungo sembrerebbe addirittura l’organismo vivente più grande della Terra e la sua età potrebbe andare da 2.400 a più di 7.000 anni. Un altro individuo è stato rinvenuto nella foresta di pini vicino al Mount Adams nello stato di Washington, ma copre “solo” 600 ettari.

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IL CANTIERE | il progetto

I LUOGHI

DELLA MEMORIA Del verde nei luoghi sacri non si parla quasi mai, come fosse un tema di cui non occuparsi. Invece conoscere la simbologia delle specie impiegate consente di proporre interventi di sostituzione e di manutenzione adeguati, senza snaturare il significato evocativo e storico del contesto. Ecco a voi i dettagli di un progetto ad hoc di Marilena Baggio

L

a partecipazione a un bando di idee di un Comune della Brianza per la riqualificazione di piazze e del Parco delle Rimembranze è stata l’occasione per riflettere su parchi, giardini, viali, legati a manufatti storici della Prima e Seconda Guerra Mondiale che oggigiorno sono sì testimonianza di eventi bellici tragici relativi a quei determinati periodi storici, ma sono in grado di evocare con forza anche tutti i conflitti in corso.

Buxus sempervirens, immortalità.

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Calendula officinalis, dolore.

La Lombardia è ricca di giardini, aiuole e viali delle rimembranze, viali che, per Regio Decreto, sono un susseguirsi di alberi messi a dimora per commemorare i caduti della Prima Guerra Mondiale, uno per ogni vittima, con targa che indica il nome della persona e il luogo dove è deceduto o disperso in battaglia. Avere un giardino, quale un sacrario, contro l’indifferenza che uccide la memoria e il futuro di un po-

Cotoneaster spp., legame.

Crataegus monogyna, speranza.


polo, significava allora, come oggi, riconoscere l’alto valore civile che i cittadini danno a chi ha difeso la libertà con il dolore e il sacrificio per chi partiva per il fronte, ma anche per chi rimaneva a casa. Spesso in questi luoghi sacri si presta poca attenzione alla cura del verde, che è invece un verde storico dal forte valore simbolico.

RISPETTARE SIMBOLI E STORIA

Il verde così descritto è una mappa di lettura di principi come forza, onore, libertà, fratellanza. Conoscere il senso e il significato della singola specie messa a dimora, significa tutelare non solo il verde storico in quanto tale, ma anche la memoria di un luogo e di un popolo. Ecco che la loro sostituzione con specie similari snatura il significato evocativo e storico del luogo. Per esempio nel progetto del bando le nuove specie selezionate avevano soprattutto un alto valore simbolico per il luogo, oltre a essere compatibili con i

Hydrangea spp., amore sincero.

Laurus nobilis, gloria e successo.

cambiamenti climatici e le condizioni pedologiche e botaniche dell’area. E senza trascurarne la fruizione pubblica e gli aspetti operativi legati alla gestione e alla manutenzione. Alcune specie selezionate, come segno e simbolo, erano: il Laurus nobilis che rappresenta la gloria e il successo, il Craetegus monogyna la speranza, Buxus sempervirens l'immortalità, Lonicera spp. la devozione, il Prunus spp. la caducità, la Calendula officinalis il dolore.

COMUNICARE CON LE PIANTE

Questo lavoro richiede una ricerca e una scoperta di un linguaggio che i nostri avi utilizzavano per comunicare attraverso la natura e che noi abbiamo perso. Conoscerlo oggigiorno significa fare interventi di sostituzione e di manutenzione adeguati per lasciare che le parole, espresse con le piante, si traducano in frasi o racconti. In letteratura esistono le piante del commiato e della memoria che gettano la loro ombra sulle estreme dimore degli uomini. Immagino che alcune siano state scelte per la loro longevità a contrasto con la

A sinistra, schizzo del giardino della memoria.

LE PIANTE SELEZIONATE • Laurus nobilis • Craetegus monogyna • Buxus sempervirens • Lonicera spp. • Prunus spp. • Calendula officinalis

SPECIE E SIGNIFICATI Le specie che sostituiranno alcune piante esistenti avranno un alto valore simbolico, soprattutto per il giardino della memoria. Di seguito sono riportati alcuni esempi di corrispondenza tra specie e il relativo significato simbolico.

Lonicera spp., devozione.

Prunus spp, caducità.

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IL CANTIERE | il progetto

brevità della vita umana; altre sono state nei secoli collegate con la celebrazione di varie attività umane: per onorare gli eroi, coronare i poeti. Alcune piante sono state scelte per la loro forma o portamento. Altre ancora hanno richiami simbolici, una particolare resistenza o la capacità di superare le avversità, di rivegetare dopo una transitoria interruzione.

COME FOSSE UN MUSEO

Sezioni del giardino.

I luoghi della Memoria non sono costituiti solo da oggetti come il monumento alla vittoria, il cannone, l’obelisco in ricordo dei caduti o il pennone su cui si issa la bandiera per le grandi celebrazioni: anche

il verde concorre a creare il luogo, sia che sia in un semplice vaso o in un giardino. Seguendo questo principio nel progetto citato, tutto il giardino è stato riprogettato come un museo didattico all’aperto interpretando l’area stessa come monumento, uno spazio commemorativo contemporaneo in cui il verde è il regista. Verde tagliato e unito da una lama di ferro che, a diverse altezze e L’ESEMPIO DEL BOSSO Domanda: perché c’è spesso il bosso come pianta che adorna gli antichi sacrari? L’antico bosso, celebrato dai miti degli eroi, simboleggia il perpetuo rinnovarsi della natura e in senso più ampio l’eternità. Infatti essendo sacro al dio Ade, Signore del Regno dei Morti, proteggeva con il suo verde perenne la vita nell’aldilà. Il legno del bosso è molto duro e indeformabile ed era anche il simbolo della perseveranza e dell’intemperanza. Da ciò si comprende che non si può permettere che un Buxus sempervirens venga sostituito da una Lonicera pileata, solo perché più resistente e non viene colpita dalla Piralide; anche le lonicere possono ammalarsi ed essere assediate da altri lepidotteri. Quindi viene presa in considerazione forse perché meno costosa? Altre devono essere le scelte che guidano il recupero o la riqualificazione di un luogo sacro.

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IL GIARDINO IN BREVE • Area verde tagliata e unita da una lama di ferro, come simbolo della trincea • La lama percorre tutto il camminamento principale del giardino • Muro e pavimentazione color antracite • Monumenti commemorativi tutti raccolti lungo la “trincea” • Belvedere realizzato a diverse quote e corredato di un boschetto di Prunus Fruticosa ‘Globosa’ • Il soprassuolo e le tappezzanti nascondono dei punti luce, uno per albero

inclinazioni, percorre tutto il camminamento principale del giardino. La lama simboleggia la trincea dal forte impatto emotivo, per ricordare cosa significava vivere dentro la terra, dentro il sentimento della paura. La trincea non la vivevano solo i soldati ma era uno spazio di vita quotidiano per tutti, fatto di sacrifici, attese e paure nei rifugi. Lungo questa trincea con il muro e la pavimentazione color antracite sono accolte, tra le sue pieghe, tutti i monumenti presenti, compresa la Statua della Vittoria, collocati attraverso una narrazione visiva e brevemente incisa nella pavimentazione. Il belvedere che si crea a diverse quote ha un boschetto di Prunus Fruticosa 'Globosa' con soprassuolo e tappezzanti che nascondono dei punti luce, uno per albero, a testimoniare la presenza viva in ricordo dei caduti. È chiaro che il numero è indicativo - come nei sacrari in quanto le persone ricordate sono molte e lo spazio a disposizione è poco.

SPIRITO DI OSSERVAZIONE

Questo tema richiede una progettualità attenta e un riconoscimento del patrimonio storico verde poiché è testimone di un sapere antico e semplice tant’è che in altre realtà europee è oggetto di studio, riflessione e interpretazione. Dunque quando andiamo a trovare i nostri cari facciamo un vero e proprio esercizio di osservazione nei confronti di ciò che ci sta intorno, rivolgendo particolare attenzione ai sacrari, e chiediamoci se il verde ci accompagna in un racconto di meditazione e di raccoglimento oppure no.


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News La filiera verde si mette in mostra in Germania

In Europa è considerata la principale fiera dell’ortofloricoltura. Dal 23 al 26 gennaio, nel quartiere fieristico di Essen, nella regione della Ruhr, in Germania, si rinnova il consueto appuntamento con IPM Essen. Qualche numero: circa 1.600 espositori provenienti da 45 Paesi e ben 60.000 visitatori professionali. In mostra: un’ampia varietà di piante, tecnologie, attrezzature e servizi. Paese partner dell’edizione 2018, la Danimarca, la cui presenza sarà forte in particolare nell’area dedicata alle fioriture da vaso. Le aziende danesi, che saranno circa un centinaio, presenteranno nuove varietà e numerose iniziative che riguardano l’efficienza energetica nella produzione di piante. Maggiori informazioni sul sito www.ipm-essen.de.

TRIONFA LA BELLEZZA: 500 PERSONE A SPELLO PER IL CONCORSO COMUNI FIORITI La Città di Grado ha vinto i “Quattro fiori Oro”, massimo riconoscimento per i Comuni Fioriti. È stato l’ultimo premio assegnato a Spello (PG), splendido borgo dell’Umbria, durante la finale nazionale del concorso promosso da Asprof lor, l’Associazione dei produttori f lorovivaisti. Sono 150 i Comuni italiani che aderiscono all’iniziativa, uno strumento importante per rendere migliori piccoli centri e grandi città, puntando sulla bellezza dei luoghi, sull’armonia, sull’accoglienza, sul miglioramento della qualità della vita e del benessere delle persone e dei turisti. «I fiori, con l’impegno delle Amministrazioni comunali e della comunità, sono fondamentali», commentano Renzo Marconi, Sergio Ferraro e Franco Colombano, presidente e vicepresidenti di Asprof lor che anche quest’anno ha avuto il grande supporto del Distretto turistico dei Laghi, con sede a Verbania, e della Bayer, oltre che di tanti sponsor locali. Tantissimi i premi assegnati da Asprof lor. Nella categoria dei Comuni turistici il primo posto è andato a Grado (GO), secondo a Pré St. Didier (AO); per i Comuni fino a mille abitanti, primo premio a Ingria (TO) e secondo a Cabella Ligure (AL); per i Comuni da mille a cinquemila, primo premio a Stresa (VB), secondo a Molveno (TN); per i Comuni con più di cinquemila abitanti, primo posto ad Alba (CN) e secondo a Terme Vigliatore (ME). Sarà Pomaretto (TO), piccolo Comune montano della Val Chisone, a rappresentare l’Italia al concorso mondiale Communities in bloom. Pomaretto e Faedo hanno vinto nel 2017 la medaglia d’argento al concorso europeo Entente Florale, che ha scelto come unico partner italiano Asprof lor; entrambi cedono il testimone a Ingria (TO) e a Cabella Ligure (AL): due piccolissimi Comuni, delle Alpi e dell’Appennino, guidati da Igor De Santis e Roberta Daglio, sindaci determinati che hanno già messo in pista, tra aiuole, balconi e rotatorie fiorite, decine di cittadini con tutte le associazioni locali. «A Spello è andata in scena l’Italia più bella, il Paese migliore, che accoglie e genera coesione. Un esempio di appassionata determinazione delle Amministrazioni locali che coinvolgono tutta la comunità», spiega il Sindaco Landrini. Comuni Fioriti cresce e nel 2018 la premiazione nazionale si terrà nuovamente a Bologna, all’interno dell’Eima. www.comunifioriti.it

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APERTO IL CONCORSO “SPAZI CREATIVI 2018” Non è passato molto tempo dalla conclusione di Orticolario, ma la macchina organizzativa dell’evento dedicato al giardinaggio evoluto è già più che operativa. Già decisi sia il tema che la pianta della decima edizione, in calendario dal 5 al 7 ottobre 2018 a Villa Erba a Cernobbio, sul Lago di Como: si tratta del “Gioco” e della Salvia. Aperto anche il concorso internazionale “Spazi Creativi 2018” per la progettazione e la realizzazione di giardini e installazioni artistiche che, ispirati al tema dell’anno, verranno selezionati per essere allestiti in occasione dell’evento nel parco storico della Villa: la commissione giudicatrice valuta i progetti di spazi originali, giardini vivibili e fruibili, che contemplino un dialogo con lo spazio circostante, lo rispettino e lo valorizzino. I progetti devono interpretare le preesistenze paesaggistiche con libertà creativa e di scelte materiche e con possibilità di utilizzo dei più diversi linguaggi e riferimenti artistico/culturali. La commissione è particolarmente attenta alla qualità dell’ispirazione alla base del progetto, e il ricorso a contributi diversi dalla pura “Arte del Giardino” può costituire fatto distintivo. Nel bando si precisa che l’interpretazione del tema è vincolante per la realizzazione del progetto. I progetti selezionati, realizzati nell’ambito di Orticolario 2018, verranno valutati da una giuria internazionale: il vincitore (nel 2017 Spazio Garden Lignano “Ciclicità Lunare”, progetto di Roberto Landello) si aggiudicherà il premio “La foglia d’oro del Lago di Como”, realizzato in esclusiva dalla Vetreria Artistica Archimede Seguso di Murano (VE). L’iscrizione al concorso è gratuita e deve essere inviata in forma scritta entro e non oltre il 31 gennaio 2018 alla Segreteria Organizzativa di Orticolario, all’indirizzo e-mail info@orticolario.it. Il regolamento completo, il bando e tutti i dettagli sono disponibili sul sito web di Orticolario a questo link: http://orticolario.it/concorso-internazionale-spazi-creativi/

Il giardino “Ciclicità lunare”, vincitore del concorso internazionale “Spazi Creativi 2017”.

R3 TREES, PRONTA LA VERSIONE 5.0 Il team di sviluppo di R3 GIS organizzerà alla prossima edizione di Myplant & Garden (21-23 febbraio 2018) il primo incontro R3 TREES e presenterà le novità della versione 5.0, che verrà rilasciata a primavera 2018: verranno illustrate le proposte di miglioramento e le implementazioni del software. La partecipazione è gratuita e aperta agli utilizzatori e a coloro che vogliono conoscere e valutare la piattaforma per la gestione del verde pubblico di R3 GIS. L’azienda sarà inoltre presente durante tutta la durata della manifestazione con uno stand, dove sarà possibile richiedere approfondimenti sull’utilizzo proficuo di R3 TREES. www.r3-gis.com

IL NOLEGGIO SI CONSOLIDA

Il primo gennaio 2018 Venpa ed Edilrental si fondono, assumendo un’unica identità (dal nome Venpa) e diventando un unico riferimento per la fornitura a noleggio di macchine e attrezzature per il cantiere e per il sollevamento. 25 funzionari commerciali, 20 filiali, 30 officine mobili, 60 tecnici specializzati, 60 tra commerciali, amministrativi e tecnici saranno quindi, dal prossimo anno, la rent-force del noleggio del Nord e Centro Italia. Le due aziende collaborano dal 1997 e garantiscono la copertura del 60% del territorio nazionale e, insieme alle collegate Tecnoalt, Elevateur, Sicel e Torinoleggi, completano il restante territorio, facendo quindi di GV3 (GruppoVenpa3, di cui fanno parte) una presenza capillare in tutta Italia. N°007

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NEWS | focus

Business verde

A febbraio, a Milano, Myplant & Garden torna puntuale con spazi ampi, ben 15.000 mq in più rispetto al 2017. Un’occasione per stare al passo coi tempi

IN ESPOSIZIONE • Macchine • Vivai • Tecnica • Architettura • Servizi • Decorazione

Un format originale, con numerosi spunti e novità. Dal 21 al 23 febbraio, negli spazi di Fiera Milano – Rho Pero, il più grande polo fieristico d’Europa, torna il Salone internazionale del florovivaismo e del paesaggio Myplant & Garden. Ecco i numeri: tre padiglioni, otto macro-settori, per un totale di 45.000 mq di superficie espositiva (15.000 mq in più rispetto al 2017). Nel padiglione 20, oltre alle imprese della filiera vivaistica, troveranno spazio i marchi del motorgarden, settore che avrà anche un’area demo esterna di circa 300 mq per le prove pratiche. Sempre più ampia l’area riservata alle realtà del green building e dell’outdoor (piscine comprese), che culminerà in una landscape area con la fortunata formula di incontri ed esposizione anche di studi di architettura internazionali lanciata nel 2017. A comple-

MYPLANT & GARDEN 2018 21–23 febbraio, Milano www.myplantgarden.com

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tare l'offerta di questo padiglione, il gruppo di realtà aderenti al progetto Urban Green Management. Nel padiglione 16, largo soprattutto alla vastissima offerta orto-floro-vivaistica, ai servizi per mercati e imprese, ai vasi e al comparto della tecnica in generale. New entry dell'edizione 2018, il padiglione 12, che vedrà l’ampia presenza di marchi noti dell’orto-floro-vivaismo, della tecnica, dei servizi, delle strutture e degli accessori outdoor, oltre al sempre più apprezzato evento-ambientazione Garden Center New Trend, scandito in sei differenti aree commerciali all’insegna dello “small concept, smart business”. Non mancheranno numerosi incontri e convegni sui temi più attuali del mondo del verde, dalle novità legislative alla formazione professionale e tecnica, dai paesaggi sotterranei (apparati radicali) agli alberi monumentali.


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