IL QUADERNO DELLE ORCHIDEE
orto
Il Quaderno delle
orchidee
IL QUADERNO DELLE ORCHIDEE
introduzione
Un po’ di botanica
Odontoglossum crispum
Le orchidee appartengono alla famiglia delle Orchidaceae che, con le sue circa 30mila specie distribuite in circa 800 generi, è una delle più grandi e diversificate del mondo vegetale ed è distribuita su tutti i continenti, dall’Equatore fino quasi alle zone artiche, dal livello del mare fino ai 4mila metri di altitudine sulle Ande. E in più da oltre un secolo (esattamente dal 1856) queste piante sono una vera e propria “palestra” per generazioni di ibridatori.
ORCHIDS FEVER Sono passati più di duecento anni da quando le prime orchidee tropicali giunsero in Europa facendo innamorare il Vecchio Continente. Le piante esotiche suscitavano una grande ampagina (vai all’ultima ) dire mirazione e l’arrivo sulla scena delle orchidee diede origine in per approfon Inghilterra a una passione sfrenata che esplose nella orchids fever, o febbre delle orchidee. Furono intraprese spedizioni nel cuore delle foreste tropicali di ogni sperduto angolo delle colonie britanniche, si pagarono cifre da capogiro per le poche piante superstiti di viaggi lunghissimi attraverso gli oceani, le specie nuove e mai viste prima furono valutate una fortuna, trucchi e inganni di ogni genere furono escogitati per nascondere e confondere i luoghi d’origine. Quelle più belle non avevano prezzo, gli aristocratici facevano a gara per aggiudicarsele e sembra che il record sia stato di un esemplare di Odontoglossum crispum della Colombia, venduto a un’asta a Londra per l’equivalente di un milione di euro!
istono In Italia: ne es ecie circa 200 sp
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curiosità
L’importanza degli impollinatori Le orchidee, per perpetuare la propria specie, hanno escogitato una serie di meccanismi di sottile strategia. Non avendo polline aereo, vale a dire polline che viene trasportato dal vento, ricorrono ad un aiuto esterno e attirano farfalle, mosche, colibrì, api. Questi animali, attratti dalle forme e dai colori, entrano nella loro complessa struttura fiorale e involontariamente trasportano il polline da un fiore all'altro. Alcune varietà di orchidee hanno come impollinatori insetti specifici per cui hanno strutturato il loro fiore "ad hoc" per quel particolare pronubo. Quali sono le strategie che mettono in atto le orchidee? Circa un terzo delle specie imita un aspetto della biologia del loro impollinatore per indurlo a entrare nel fiore senza fornire nettare o altra ricompensa. Oppure pensiamo all'orchidea Angraecum sesquipedale, che possiede un labello lungo oltre 30 centimetri in cui il nettare si trova solo in fondo.
STRANE FORME Orchidea scimmia (Dracula simia) Si tratta di una specie di orchidea la cui corolla, unita ai pistilli ed alla particolare colorazione dei petali, ha una forma molto simile al volto di una piccola scimmia. È originaria del Sud America.
Orchidea tigre Il fiore di questa orchidea delle aree tropicali dell'Africa e del Madagascar, per la forma, i colori e le striature dei petali ricorda il volto di una tigre, oppure di un leone. Appartiene al genere Phalaenopsis.
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cura
Luce, acqua, aria Contrariamente a quanto si pensa di solito, le orchidee sono piante robuste. Chiunque coltivi in casa una pianta d’appartamento, può facilmente coltivare e far fiorire un’orchidea. Come tutte le piante, infatti, non esige altro che luce, acqua e un’adatta temperatura. LUCE Buona parte delle orchidee ha bisogno di un ambiente luminoso e la mancata fioritura degli esemplari che vivono in appartamento è dovuta soprattutto alla mancanza di luce. Chi dispone di uno spazio all’aperto può trasferirvi le orchidee durante la bella stagione: qui potranno usufruire dei benefici dell’aria aperta, ricordate però di ripararle dal sole diretto. Alcune, come per esempio Cymbidium, Vanda e taluni Epidendrum, se abituati fin dalla primavera, possono stare in pieno sole per tutto l’arco della giornata. ACQUA Le orchidee sono nella maggior parte epifite: hanno radici aeree che vivono esposte all’aria e con cui si aggrappano agli alberi senza arrecare loro nessun danno. Per coltivarle in vaso si usa un composto a base di corteccia reperibile dei garden center. Meglio innaffiare tramite immersione del vaso in acqua, lasciando scolare a lungo. È importante che il substrato non resti inzup-
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cura
pato per troppo tempo, pena la rapida asfissia delle radici: le orchidee che muoiono nelle mani dei principianti sono di solito vittime delle troppe bagnature. Bagnare solo se le piante sono ben asciutte. ARIA La notevole varietà dei climi di provenienza fa sì che le esigenze colturali dei diversi generi e delle differenti specie e ibridi siano altrettanto diverse. Si usa dividere le orchidee in tre grandi gruppi. 1. Orchidee da freddo: amano temperature invernali notturne attorno ai 10°C. 2. Orchidee da temperato: dai 15 ai 20°C. 3. Orchidee da caldo: oltre i 20°C. Moltissime sono le specie che richiedono temperature intermedie e si adattano bene a varie condizioni di coltivazione. Se poi si riesce a fornire una temperatura un po’ più fresca durante la notte (è sufficiente socchiudere appena una finestra), tutte le orchidee se ne avvantaggiano crescendo più rigogliose e fiorendo più abbondantemente.
REGOLA PER CONCIMARE Dalla primavera all’autunno, ogni tre bagnature diluire nell’acqua un buon concime completo per orchidee alla concentrazione suggerita in etichetta del prodotto.
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manutenzione
Facciamola rifiorire Fino a quando è fiorita, l’orchidea è la regina delle piante di casa ma, una volta sfiorita, si trasforma in pianta anonima e ingombrante. Sfiorita però non significa da buttare: tutte le orchidee sono rifiorenti! ✓ Dalla fine di una fioritura in circa 100 giorni si ha una nuova fioritura. ✓ L’orchidea fa una pausa in estate, quando le temperature sono molto alte. ✓ Le fioriture sono durevoli. La fioritura delle Phalaenopsis, ad esempio, dura fra i tre e i quattro mesi.
una
DOPO LA FIORITURA Quando i fiori appassiscono, si può tagliare lo stelo fiorale a un’altezza di circa 10 centimetri, lasciando quindi uno o due nodi per barriera; è sempre meglio non tagliare alla base perché un taglio è la porta d’ingresso di infezioni. In natura non c’è nessuno che va a tagliare gli steli appassiti e, se non si tagliano, le piante rifioriranno ugualmente; la diffe-
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manutenzione
renza consiste nel fatto che, se lo stelo viene tagliato, il nuovo stelo partirà dall’ascella di una foglia o da un nodo dello stelo tagliato; se non viene tagliato, la nuova infiorescenza partirà dall’apice della precedente, gli steli diventeranno un po’ più lunghi e faranno un po’ meno fiori.
“Ama le tue diceva un m forbici”, aes giardiniere… tro ATTENZIONE! Ogni volta che si effettua un taglio, disinfettare la lama: il miglior disinfettante è la candeggina, perché contiene ipoclorito di sodio che distrugge le cellule e il DNA di eventuali patogeni.
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manutenzione
Rinvasare, quando e come Non c’è un periodo giusto nell’anno per rinvasare. Ci sono due circostanze in cui farlo: 1. Il substrato è degradato 2. Le radici fuoriescono perché sono cresciute Meglio fare il rinvaso quando la pianta è sfiorita. COME PROCEDERE? ✓ Scegliere un vaso leggermente superiore a quello in uso, forato sul fondo e trasparente. ✓ Preparare il substrato con quattro parti di corteccia e una di torba. Metterla in ammollo per 24 ore e poi farla asciugare. ✓ Rimuovere l’orchidea dal suo vaso, facendo attenzione a non lesionare le radici: se non si riesce, ammorbidire lasciando in ammollo in acqua tiepida per venti minuti. ✓ Pulire l’apparato radicale da residui di substrato e radici morte. ✓ Rinvasare sistemando sul fondo del vaso grossi pezzi di corteccia, collocando la pianta bene al centro del vaso. ✓ Distribuire il substrato in modo uniforme fra le PERCHÉ IL VASO DEVE radici. ESSERE TRASPARENTE? Perché le radici di orchidea attuano il processo di fotosintesi, quindi hanno bisogno di ricevere la luce solare.
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le specie
Phalaenopsis PUNTO DI FORZA: può stare in angoli non troppo illuminati. Le Phalaenopsis infatti in natura vivono all’ombra delle chiome degli alberi nelle foreste tropicali.
Di facile reperibilità e robusta, questa orchidea regala lunghe fioriture che durano fino a quattro mesi. I fiori sono grandi e possiamo trovarli nei toni del bianco, rosa, rosso, verde, giallo, arancione e viola. Per curare l’orchidea falena: ✓ Collocare la pianta in un luogo con media esposizione solare ✓ Umidificare le radici una volta ogni due settimane, di più se l’aria dell’appartamento è secca. ✓ Fertilizzare con prodotti adatti per farla vivere a lungo e per farla rifiorire!
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le specie
Dendrobium Le orchidee del genere Dendrobium sono facili da trovare (soprattutto nella colorazione bianca) e mantengono un fogliame verde intenso per tutto l’anno. Questo tipo di orchidea regala fioriture che durano circa un mese; i fiori si trovano in bellissime gradazioni di colore che vanno dal bianco immacolato, al rosa tenue, viola, rosa e lilla. PER CURARE L’ORCHIDEA DENDROBIUM: ✓ Esposizione in piena luce solare, ✓ L’irrigazione deve avvenire solo in caso di eccessiva secchezza del substrato. ✓ Lo sviluppo della pianta va sostenuto con un fertilizzante vegetale specifico per orchidee. PUNTO DI FORZA: Il fogliame verde brillante è decorativo anche quando manca la fioritura
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le specie
Oncidium Conosciuta anche come “ballerina” o “Venere danzante” per via della forma dei suoi fiori, l’Oncidium si caratterizza per una fioritura coloratissima e vivace che si sviluppa in gruppi di 40-50 fiori di piccole dimensioni dai colori sgargianti, nelle tonalità del viola, rosso, giallo e arancio. Questa varietà di orchidea ama i climi molto caldi.
CURIOSITÀ: i fiori di Oncidium, oltre che coloratissimi, sono anche profumati.
PER CURARE L’ONCIDIUM: ✓ Esposizione a luce intensa. ✓ Irrigare una volta ogni due settimane. ✓ Nutrire la pianta mensilmente con fertilizzante specifico
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le specie
Cymbidium
Questa varietà di orchidea si caratterizza per il fogliame verde scuro sottile e ricadente, i lunghi steli e i fiori dall’aspetto vellutato, quasi di cera. Richiede poca manutenzione, è una delle orchidee d’appartamento più popolari e apprezzate.
PER CURARE IL CYMBIDIUM: ✓ Annaffiatura settimanale, in modo che le radici non secchino ✓ In estate la pianta può essere anche trasferita all’esterno, in un posto all’ombra
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le specie
Ludisia discolor Questo genere di orchidea è apprezzato non per il fiore, quanto per il suo fogliame viola a strisce rosa che la rende perfetta come pianta da appartamento. I piccoli fiori bianchi o rosa tenue puntati di giallo si sviluppano su lunghe spighe erette e sbocciano in tarda estate o in autunno. MANUTENZIONE: ✓ No luce diretta del sole ✓ Innaffiare una sola volta a settimana ✓ Attenzione: non sopporta il freddo e le escursioni termiche
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in cucina
Varietà edibili Le orchidee non sono molto usate in cucina, un po’ per il gusto amarognolo di alcune, un po’ perché si predilige il lato estetico del fiore più che un suo utilizzo gastronomico. Oggi però una delle ultime mode in cucina sono le “Karma”, fiori di orchidee del genere Dendrobium, da sgranocchiare come foglie di radicchio o cicoria, oppure per decorare lussuosi piatti per chi cerca un tocco originale per la presentazione delle proprie “opere” gastronomiche. Sono perfettamente commestibili. I fiori conservati al freddo durano anche 14 giorni. Il gusto? Chi le ha provate dice che sanno di lattuga. LA PIÙ DIFFUSA L’orchidea più lunga e più utilizzata dall’uomo è la Vaniglia: le stecche impiegate in cucina non sono altro che il frutto dell’orchidea Vanilla planifolia del genere Vanilla, la cui pianta, che in natura si comporta come una vera e propria liana ed è originaria delle foreste del Sudamerica, può superare i 30 metri di lunghezza, ed era già conosciuta dal popolo azteco che ne utilizzava i frutti per aromatizzare il cioccolato.
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flora italiana
Le orchidee spontanee In Italia crescono allo stato spontaneo diverse specie di orchidee che, pur non potendo confrontarsi per dimensione e varietà di colore dei fiori con le rivali tropicali, non hanno nulla da invidiare in quanto a bellezza e anche stranezza delle forme. Nella flora italiana sono circa 200 le specie che si distribuiscono su tutto il territorio; fioriscono tra aprile e giugno tra le erbe dei pascoli o sotto i frutteti. Sono protette e vanno rispettate senza prelevarle per provare a coltivarle (anche perché spesso questi tentativi danno pessimi risultati). Le specie autoctone più diffuse: ❋ Serapide maggiore ❋ Platantera verdastra ❋ Orchis purpurea ❋ Orchis militaris ❋ Orchis mascula ❋ Orchis italica ❋ Ophrys insectifera ❋ Ophrys apifera ❋ Gymnadenia conopsea ❋ Dactylorhiza sambucina ❋ Anacamptis pyramidalis ❋ Anacamptis morio
Collana “I QUADERNI” di * Il quaderno delle orchidee * Il quaderno delle aromatiche * Il quaderno dei cactus * Il quaderno delle semine