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TOUR
LE GIRO D’ITALIA SE DISPUTE EN MAI ET LE TOUR DE FRANCE, EN JUILLET.
DEUX COMPÉTITIONS HISTORIQUES QUI PASSIONNENT LE PUBLIC DEPUIS
PLUS D’UN DEMI-SIÈCLE. AVEC DES COLS DE MONTAGNE, DES KILOMÈTRES
AU BORD DE LA MER ET DE CÉLÈBRES DÉFIS ENTRE CHAMPIONS
Di tutte le gare ciclistiche che si svolgono in Europa, il Giro d’Italia e il Tour de France sono sicuramente le più popolari e seguite. Più che la Parigi-Roubaix e la Parigi-Nizza, o ancora la Milano-Sanremo e la Tirreno-Adriatico, queste due competizioni si svolgono nel pieno della bella stagione: dal 6 al 28 maggio la corsa italiana, dal 1° al 23 luglio quella francese. Ma oltre questo, cosa le rende così amate e popolari? E in cosa si assomigliano e differenziano?
Il Tour de France è, delle due, la gara più antica. Chiamata anche la Grande Boucle (il grande ricciolo), per via del percorso che ricorda una capigliatura mossa, l’annuale corsa a tappe è nata nel 1903 ed è stata sospesa solo durante la Prima e la Seconda guerra mondiale. Solitamente si svolge a luglio e dura tre settimane: la partenza è fissata ogni anno in una città diversa, ma l'arrivo è sempre a Parigi. Ventidue le squadre partecipanti, composte da otto atleti ciascuna per un totale di 176 corridori. In origine le lunghissime tappe si correvano solo sul territorio francese, alcune addirittura di notte. Ma la formula è stata rapidamente abbandonata perché i tratti al buio erano troppo problematici. Così, da qualche anno, è consuetudine far partire la carovana del Tour da una nazione al di fuori della Francia. Nel 2023 il Tour comincia da Bilbao, capitale dei Paesi Baschi spagnoli, sabato 1° luglio e si conclude domenica 23 nella capitale francese, sugli Champs-Élysées. Dopo che i corridori avranno percorso
3.404 chilometri in 21 tappe, acclamati da circa 20 milioni di spettatori.
Anche il Giro d’Italia, detto Corsa rosa per richiamare il colore della carta della Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo che lo organizza, è una gara ciclistica a tappe che si svolge principalmente sulle tortuose strade della Penisola. Nata nel 1909 con un premio di 25mila lire al vincitore, una cifra davvero considerevole per l’epoca, si svolge il più delle volte a maggio e dura circa tre settimane. Storicamente, è considerata la seconda corsa a tappe più prestigiosa al mondo dopo quella francese, anche se negli anni ‘50 e ‘70 la fama e il numero di grandi iscritti portarono la gara italiana a essere quasi altrettanto importante rispetto alla Grande Boucle. Per circa mezzo secolo il Giro ha preso il via e si è concluso nella stessa città, Milano. Ma dagli anni ‘60, talvolta, la tappa iniziale è stata all’estero, come nel caso di Gerusalemme, in Israele, nel 2018, o di Budapest, in Ungheria, nel 2022.
Quest’anno la carovana parte sabato 6 maggio da Fossacesia Marina, in Abruzzo, località balneare di circa seimila anime sull'Adriatico. Il percorso totale è di 3.481 chilometri distribuiti in 21 tappe. Partecipano 22 squadre di otto ciclisti ciascuna e di nazionalità diverse, proprio come succede al Tour de France. La tappa finale è fissata per domenica 28 a Roma, che accoglie i ciclisti ai Fori Imperiali. Il vincitore del Giro è riconoscibile dalla maglia rosa, così come quello del Tour è identificabile a Parigi grazie alla maglia gialla.
Anche le dirette televisive di queste competizioni sono tra gli eventi sportivi più seguiti nella storia del piccolo schermo. Tra sorvoli in elicottero delle tappe e cameraman in motocicletta che filmano il plotone di testa, lo spettatore può ammirare come se fosse lì lo scorrere dei paesaggi, la diversità del territorio, la resistenza degli atleti e talvolta le cadute.
E come non citare gli agenti atmosferici: un giorno i ciclisti ingoiano chilometri in riva al mare o su una strada assolata, un altro faticano in mezzo alla nebbia, il successivo s’inerpicano sui passi di montagna sotto la pioggia gelida. Questo susseguirsi di panorami, elemento fondamentale delle corse ciclistiche, consente allo spettatore di scopri -
De toutes les courses cyclistes qui se disputent en Europe, le Giro d’Italia et le Tour de France sont très certainement les plus populaires et les plus suivies. Plus que Paris-Roubaix ou Paris-Nice, ou encore Milan-Sanremo ou Tirreno-Adriatica, ces deux compétitions se déroulent en plein cœur de la belle saison : du 6 au 28 mai pour la course italienne, du 1er au 23 juillet pour la compétition française. Mais au-delà de ces considérations qu’est-ce qui fait leur succès et les aussi populaires ? Et quelles sont les différences et les similitudes ?
Le Tour de France est la plus ancienne de ces deux courses. Appelé également « La Grande Boucle », en raison d’un tracé qui évoque les mouvements d’une chevelure, c’est une compétition à étapes qui a vu le jour en 1903 et n’a deux été suspendue qu’à l’occasion de la Première et de la Deuxième Guerre mondiale. Elle se déroule habituellement au mois de juillet et dure trois semaines elle est considérée depuis ses débuts comme un évènement sportif majeur, parmi les plus importants au monde. Alors que le départ se fait toujours d’une ville différente, l’arrivée est obligatoirement à Paris. 22 équipes de 8 cyclistes : au total 176 coureurs. A l’origine il ne parcourait que le périmètre de la France, avec des étapes extrêmement longues ; certaines d’entre elles se tenaient même la nuit. Mais cette formule fut vite abandonnée car les déplacements nocturnes étaient source de problèmes. Désormais, il est d’usage de faire partir la Caravane du Tour d’un pays à l’extérieur de l’Hexagone. En 2023, le Tour partira de Bilbao, capitale du Pays basque espagnol, samedi 1er juillet ; il s’achèvera dans la capitale française, dimanche 23 juillet, sur les Champs-Élysées, après que les coureurs auront avalé 3404 km, répartis sur 21 étapes, acclamés par environ 20 millions de spectateurs.
Le Giro d’Italia ou « Course rose », qui doit ce surnom à la couleur du papier de la « Gazzetta dello Sport », le quotidien sportif qui l’organise, est également une course cycliste à étapes ; elle se déroule principalement sur les routes sinueuses de la Péninsule. Elle est née en 1909, avec une récompense de 25.000 lires au vainqueur, une somme très considérable pour l’époque. Elle se tient le plus souvent au mois de mai et dure environ 3 semaines. Historiquement le Giro est considéré comme la deuxième course à étapes la plus prestigieuses au monde après la compétition française, même si durant les années cinquante et soixante-dix, le prestige et le nombre de grands cyclistes inscrits portèrent la course italienne à être presque aussi importante que la Grande Boucle. Pendant environ un demi-siècle, La compétition a débuté et s’est achevée dans la même ville, Milan. Mais depuis les années 60, le départ a parfois été donné dans les pays avoisinants : en Israël, à Jérusalem, en 2018 ; en Hongrie, à Budapest, en 2022. Cette année la caravane partira samedi 6 mai depuis la région des Abruzzes, à Fossacesia Marina, une charmante station balnéaire de la mer l’Adriatique d’environ six mille âmes. Au total 3489,2 km repartis sur 21 étapes. 22 équipes de 8 cyclistes aux nationalités disparates, tout comme cela se passe au Tour de France. Dimanche 28 mai, la Ville Éternelle accueillera les cyclistes sur les Forums Impériaux pour l’étape finale. Ce jour-là, le vainqueur du Giro d’Italia portera le maillot rose, alors qu’à Paris, le lauréat du Tour de France sera en jaune. Même les retransmissions en direct de ces deux compétitions en font une des attractions les plus suivies de l’histoire de la télévision. Entre survols des étapes en hélicoptère et caméramen à moto qui suivent le peloton de tête, le téléspectateur vit en direct la succession des paysages, la diversité des reliefs, l’endurance des sportifs et parfois les carambolages. Et comment ne pas évoquer les agents atmosphériques : un jour les cyclistes avalent des km au bord de la mer ou sur une route ensoleillée, le lendemain ils peinent au milieu du brouillard, le surlendemain ils grimpent les cols de montagne sous une pluie verglacée. Cette succession de paysages, élément fondamental des courses re luoghi nuovi in entrambi i Paesi. In Francia c’è un fan privilegiato: il Presidente della Repubblica segue ogni anno una tappa della Grande Boucle sulla vettura del direttore di gara, che dal 2007 è Christian Prudhomme. Dopo Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy e François Hollande, tocca a Emmanuel Macron rinnovare questa tradizione alla quale nessun capo di Stato si è mai voluto sottrarre. A ogni edizione, la Corsa rosa affronta gli Appennini e le Alpi, e attraversa luoghi mitici come il Passo dello Stelvio, (a 2.758 metri, in Trentino-Alto Adige) o quello del Mortirolo (a 1.852 metri, in Lombardia). Dal 1965, il punto più alto raggiunto dai ciclisti professionisti viene chiamato Cima Coppi, in onore del celebre scalatore sui pedali, mentre la salita più impegnativa della corsa riceve il prestigioso soprannome di Monte Pantani, in omaggio a un altro storico vincitore del Giro.
Anche il Tour de France vanta salite celebri e spesso la vittoria si decide proprio durante le tappe di montagna. Alcuni passi attraversati abitualmente dalla competizione hanno acquisito negli anni una fama che li ha resi leggendari: il Col du Tourmalet, nei Pirenei (2.115 metri), il Col du Galibier nel valico alpino (2.642) o il Mont Ventoux tra le punte della Provenza (1.909), per citare solo i più noti. Queste due competizioni sono anche espressione di una sfida con se stessi. Non è raro, infatti, che un corridore, dopo aver ottenuto ottimi risultati al Giro o addirittura averlo vinto, decida di affrontare, qualche settimana dopo, le forche caudine della Grande Boucle. Quattro ciclisti sono entrati nella leggenda per essere arrivati primi al Giro e al Tour nello stesso anno: Jacques Anquetil, Fausto Coppi, Bernard Hinault e Marco Pantani.
In questa edizione quattro squadre transalpine si sono iscritte al Giro e hanno l’intenzione di dare del filo da torcere agli avversari: tra i campioni spicca lo scalatore Thibaut Pinot, vecchia conoscenza di entrambe le corse. Ma agonismo e sana rivalità non sono, purtroppo, gli unici elementi che accomunano le due gare: i tristi episodi di doping scoppiati alla fine degli anni ‘80 e nei decenni successivi hanno riempito le cronache internazionali. L’episodio più eclatante resta quello dell’americano Lance Armstrong: sette vittorie consecutive al Tour, dal 1999 al 2006, annullate in seguito alla sua pubblica confessione. Ma nonostante gli scandali la fiducia ha ripreso il sopravvento e la competizione ha riconquistato la sua immensa popolarità.
Infine, il prossimo anno la storia delle due gare si incrocia perché il Tour de France renderà un omaggio sim - bolico all’Italia e al suo ciclismo. Il 29 giugno 2024, a cento anni dalla vittoria di Ottavio Bottecchia, il primo italiano ad aver conquistato il podio della Grande Boucle, la 111esima edizione della corsa prenderà il via da Firenze. Si partirà da piazzale Michelangelo, sul belvedere della città dei Medici, in omaggio a Gino Bartali, altro storico vincitore del Tour. Le successive due tappe toccheranno Cesenatico, in Emilia-Romagna, e Torino, per celebrare altri due grandi campioni italiani: Marco Pantani e Fausto Coppi. Un bell’esempio di amicizia sportiva tra i due Paesi. cyclistes, permet au téléspectateur de découvrir des endroits inédits des deux nations. En France il y a un spectateur très privilégié, le Président de la République, qui suit chaque année une étape de la Grande boucle à l’intérieur de la voiture de Christian Prudhomme, directeur de la course depuis 2007. Après Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy ou François Hollande, ce sera au tour d’Emmanuel Macron de renouveler cette tradition à laquelle aucun chef de l’État n’a voulu se soustraire. A chaque édition, la Course rose affronte les Apennins puis les Alpes, et franchit des cols mythiques comme le col du Stelvio, (2758 m dans le Trentin-Haut Adige) ou le col du Mortirolo (1852 m, en Lombardie). Depuis 1965, la cime la plus élevé atteinte par les cyclistes sera surnommée « Cime Coppi », du nom du célèbre grimpeur, alors qu’à la montée plus significative de la course, on attribuera le surnom prestigieux de « Montagne Pantani », en hommage à un autre vainqueur du Giro. Le Tour de France de son côté n’est pas en reste et la victoire se décide souvent pendant les étapes de montagne. Certains cols sur lesquels passe habituellement la course ont acquis au cours des années une notoriété qui les a rendus mythiques : le Col du Tourmalet (2114 m, dans les Pyrénées), le Col du Galibier (2645 m, dans les Alpes) ou encore le Mont Ventoux, (1909 m, en Provence), pour ne citer que les plus connus. Ces deux compétitions sont aussi l’expression d’un défi avec soi-même : il n’est pas rare en effet qu’un coureur, après avoir obtenu de très bons résultats au Giro ou même de l’avoir remporté, décide d’affronter, quelques semaines plus tard, les fourches caudines de la Grande Boucle. Quatre d’entre eux sont entrés dans la légende pour avoir gagné, au cours de la même année, le Giro et le Tour, au moins une fois dans leur prestigieuse carrière : Jacques Anquetil, Fausto Coppi, Bernard Hinault et Marco Pantani. Cette année quatre équipes transalpines se sont inscrites au Giro et ont bien l’intention de donner du fil à retordre à l’ensemble des cyclistes : parmi eux le grimpeur Thibaut Pinot, une vieille connaissance des deux compétitions. Mais la compétition et l’émulation ne sont pas les seuls éléments qui rapprochent coureurs italiens et français : les tristes épisodes de dopage qui ont éclaté vers la fin des années 80 et durant les décennies suivantes ont déferlé la chronique internationale. L’épisode le plus éclatant reste celui du cycliste américain, Lance Armstrong : sept victoires consécutives au Tour, de 1999 à 2006, annulées, suite à sa confession publique. Mais en dépit des scandales, la confiance a repris le dessus et la compétition sportive a retrouvé son immense popularité.
L’année prochaine l’histoire des deux courses va s’entrecroiser car le Tour de France rendra à l’Italie et à son cyclisme un hommage chargé de symboles. Le 29 juin 2024, à 100 ans de la victoire de Ottavio Bottecchia, le premier italien à être monté sur le podium de la Grande boucle, c’est à Florence que débutera la 111ème édition de la course. Le départ sera donné Piazzale Michelangelo , sur le belvédère de la cité des Médicis, en hommage à Gino Bartali, autre vainqueur historique du Tour. Les deux étapes suivantes passeront par Cesenatico, en Emilie-Romagne et par Turin, au Piémont, pour célébrer deux autres champions italiens : Marco Pantani et Fausto Coppi. Un bel exemple d’amitié sportive entre les deux pays.