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Laureato in comunicazione multimediale, nel 2009 pubblica un saggio dedicato a Frank Miller con Edizioni XII, etichetta milanese per cui dirigerà successivamente la collana dedicata alla saggistica di fumetto “China e Grafite”, curando il volume Garth Ennis – Nessuna pietà agli eroi. Nello stesso periodo firma numerosi articoli di critica per i magazine «FuCineMuTe», «Lo Spazio Bianco» e «Comic-Soon» di cui rivestirà anche la funzione di responsabile editoriale. Ha collaborato in veste di editor e sceneggiatore con 001 Edizioni, Comma22, Edizioni Voilier, Nicola Pesce Editore e altre realtà. In uscita in contemporanea, sempre con la NPE, il volume I demoni di Mike Mignola .

FRANK MILLER

Considerato uno degli autori di comics più importanti e influenti dell’epoca contemporanea, è noto per aver creato le saghe di Sin City e 300. Con il suo stile innovativo e ricco di riferimenti ai classici del cinema e della letteratura noir e fantascientifica, ma anche ai manga, alle arti visive e al fumetto europeo, ha rivoluzionato i personaggi di Devil e Batman e prodotto graphic novel di successo come Ronin, Martha Whashington e Hard Boiled. Dopo l’esperienza come sceneggiatore dei due sequel di Robocop, negli anni 2000 riprende l’attività cinematografica dietro la macchina da presa dei due Sin City, di The Spirit e come produttore esecutivo di 300.

«MI È QUASI IMPOSSIBILE PENSARE A MARV SENZA MICKEY ROURKE. VEDREMO COSA SUCCEDERÀ E COSA DIVENTERÀ SIN CITY. ADESSO SONO COMPLETAMENTE SODDISFATTO DELLE PELLICOLE E NE FARÒ ANCHE ALTRE SE SARÀ POSSIBILE.» FRANK MILLER Nel 1986 Il ritorno del cavaliere oscuro compie una rivoluzione nella storia del fumetto supereroistico, trasportando l’icona di Batman nella crisi della contemporaneità e segnandone in modo indelebile l’evoluzione. Il suo autore è Frank Miller, artista americano che pochi anni prima aveva creato il personaggio di Elektra e salvato Daredevil dalla chiusura trasformandolo in un noir cupo e introspettivo. Un talento che nel corso della sua carriera ridefinirà la basi del medium, firmando capolavori come Sin City e 300, per poi partecipare in prima persona al loro passaggio sul grande schermo. In questo saggio Valentino Sergi analizza il percorso artistico e le opere di Miller, dai primi lavori in Marvel e DC Comics alla pellicola Sin City – Una donna per cui uccidere, passando per Robocop, le distopie fantascientifiche, le storie dell’uomo pipistrello, gli esperimenti cinematografici (come lo spot per Gucci e The Spirit) e il controverso Holy Terror. Questo volume ripercorre le tappe fondamentali di una carriera coraggiosa e innovativa tramite uno studio approfondito dei testi originali, un ricco apparato iconografico e un’intervista esclusiva allo stesso Miller e a Robert Rodriguez, il geniale regista che nel 2005 convinse il creatore di Sin City a portare la città del peccato sul grande schermo.

ISBN 978-88-971-4135-8

edizioninpe.it Edizioni NPE

9 788897 141358

€ 14,90

FRANK MILLER IL CAVALIERE OSCURO DI HOLLYWOOD VALENTINO SERGI

VALENTINO SERGI

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VALENTINO SERGI

K N A R F R E L L I M IL CAVALIERE OSCURO DI HOLLYWOOD DA ROBOCOP A 300, PASSANDO PER SIN CITY

Bellacci, Boschi, Gori e Sani Jacovitti. Sessant’anni di surrealismo a fumetti Premio Gran Guinigi • Premio Anafi - Miglior Saggista Menzione speciale del Gran Premio Romics

Gadducci, Gori e Lama Eccetto Topolino. Lo scontro culturale tra fascismo e fumetti Premio Franco Fossati • Premio Speciale Cultura del Fumetto del Gran Premio Autori ed Editori Premio Anafi - Miglior Saggista Luigi Siviero Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l’incubo Il tramonto del detective nell’opera di Tiziano Sclavi Beccattini, Boschi, Gori e Sani I Disney italiani Premio Franco Fossati Menzione Speciale del Gran Premio Romics Menzione Speciale lospaziobianco.it Luigi Siviero Dall’11 settembre a Barack Obama La Storia contemporanea nei fumetti Nicola Andreani Graphic Novel Il fumetto spiegato a mio padre Valentino Sergi I demoni di Mike Mignola


capitolo 1

Devil & Elektra 1.1 Gli inizi «Daredevil» fa la sua prima apparizione sugli scaffali di edicole e fumetterie nell’aprile 1964. Il personaggio, creato da Stan Lee e disegnato da Bill Everett, è un giustiziere di nome Matt Murdock che in giovane età perde la vista a causa di un incidente con un camion che trasportava materiale radioattivo, nel tentativo di salvare un anziano invalido dall’essere investito. Un contenitore del pericoloso liquido gli esplode in volto, accecandolo, ma allo stesso tempo ne acuisce i sensi restanti. La drammatica morte del padre pugile, ucciso a sangue freddo da alcuni malviventi per non aver voluto truccare un incontro, lo spingerà ad assumere le vesti del supereroe mascherato Daredevil (solo “Devil” nella traduzione italiana), vigilante del quartiere newyorchese di Hell’s Kitchen. Di giorno invece, coerente con la sua sete di giustizia, il diavolo rosso si spoglia del costume per svolgere l’attività di avvocato. Alla fine degli anni ’70 Jim Shooter, editor-in-chief della Marvel, decide di affidare le matite del personaggio al giovane Frank Miller, distintosi sulle pagine dell’Uomo Ragno. È un periodo di fermento per il settore del fumetto supereroistico, l’industria cinematografica e televisiva comincia a mostrare un crescente interesse per gli eroi in costume. Le prime produzioni ispirate alle creature di Stan Lee – «The Amazing Spider-Man», «The Incredible Hulk» e «Captain America» – ricevono un favorevole riscontro di pubblico, contribuendo all’aumento dei lettori delle serie regolari. La nuova generazione di lettori innesca la necessità di un rinnovamento di contenuti, rendendo

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frank miller, il cavaliere oscuro di hollywood

frank miller

Fig. 2 - La copertina di «Daredevil» n.158. © Marvel Entertainment Group 1979.

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devil & elektra sempre più obsoleti i diktat di auto-regolamentazione morale adottati dalle case editrici americane e definiti dal Comics Code1. Miller inizia la propria attività di disegnatore su «Daredevil» a partire dal numero 158, del maggio 1979, con una storia scritta da Roger McKenzie e intitolata A Grave Mistake! Senza saperlo, di lì a poco si sarebbe presentata la prima grande occasione. Lo sceneggiatore della serie, da due anni succeduto a Shooter, non riesce infatti a conquistare il favore del pubblico con le proprie trame horror in stile Warren2 e la testata è a rischio chiusura. Lo stesso Miller, dopo appena una manciata di uscite, minaccia di abbandonare la serie proprio a causa della bassa qualità degli script, ma il nuovo editor Denny O’Neil gli propone di rimanere, offrendogli la possibilità di scriverne anche i testi. «Penso che il fattore principale di quella decisione sia stato un soggetto che Frank aveva scritto: la prima storia di Elektra. Denny era rimasto sorpreso da quanto fosse buono [...]»3. Dal gennaio 1981 Miller inizia così a essere accreditato anche come sceneggiatore e nel numero 168 fa il suo ingresso la ninja Elektra. Le storie del diavolo rosso si tingono di noir, assumendo toni da crime story. Frank Miller ha interrotto la comunicazione tra autore e lettore, preferendo identificarsi con il suo personaggio. Lui scrive e disegna Devil: lui è Devil. Il gioco non viene più svelato. Miller chiude il teatrale occhio di bue sull’eroe e nelle didascalie trovano spazio le confessioni in prima persona, la riflessioni, l’anima (di Devil, ma anche di Miller).4

Le pagine di «Daredevil» divengono teatro di una sperimentazione radicale, che coinvolge non solo i contenuti, ma anche lo storytelling. Le didascalie assumono una funzione sempre più drammatica, descrivendo fredde Codice di autocensura adottato dal cmaa (“Comics Magazine Association of America”) a partire dal 1954 in seguito alle accuse, mosse agli editori durante le udienze della commissione Kefauver, di condizionare con contenuti violenti le menti giovanili, costituendosi così come una causa della criminalità. 2 Nota casa editrice di fumetti a tema orrorifico fondata nel 1957 da James Warren. Fra i titoli più noti ricordiamo Creepy, Eerie e Vampirella. 3 “I think the main factor in that decision was a spec plot that Frank wrote: the first Elektra story. Denny was amazed at how good it was [...]” Jim Shooter, intervistato da Kuljit Mithra in Interview With Jim Shooter, The Man Without Fear, Luglio 1998. www.manwithoutfear. com/daredevil-interviews/Shooter. 4 Luca Raffaelli nell’introduzione a Devil – l’uomo senza paura, «I classici del fumetto di Repubblica» vol. 8, Gruppo editoriale l’Espresso, Roma 2003, p. 7. 1

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frank miller, il cavaliere oscuro di hollywood e onniscienti i patimenti del protagonista. Il tono giocoso con cui Stan Lee aveva marchiato la narrazione supereroistica della Golden Age è un lontano ricordo. Gianluca Aicardi, nel volumetto Sin Cinema, dedica alcune riflessioni interessanti a questa fase creativa, affermando che: « […] lo stile di Miller comincia a diventare cinematografico»5. Qualcosa è senz’altro cambiato: Matt Murdock non è più un ragazzo meraviglia che scopre la portata dei propri poteri mentre lotta con cattivi da operetta. Miller l’ha trasformato in un individuo irrequieto, tormentato dall’ombra del padre e vittima di un amore disperato e assoluto nei confronti dell’assassina Elektra, che lo espone a continui pericoli. I nemici hanno perso i fronzoli carnevaleschi: Kingpin (privato del bastone distruttore e dell’anello spruzza-veleno), assunto il ruolo di sovrano indiscusso della malavita newyorchese, assolda di continuo dei killer per toglierlo di mezzo. Tra questi è indimenticabile la figura di Bullseye, uno psicopatico malato di tumore al cervello capace di trasformare qualunque oggetto in una letale arma da lancio. Il suo costume è costituito da una serie di cerchi concentrici a forma di bersaglio e la sua missione è uccidere Devil a ogni costo, anche a scapito della vita di vittime innocenti. Non solo gli antagonisti, ma la maggior parte dei coprotagonisti della saga iniziano a ricevere una caratterizzazione più matura: dall’imbranato Foggy Nelson alla bionda segretaria Karen Page, dai ninja della Mano al misterioso Stick. Ogni elemento viene disposto in un mosaico che Miller completerà in cicli narrativi successivi e in cui emerge il vero potenziale del giustiziere cieco di Hell’s Kitchen. Ad accompagnare il rinnovo dei contenuti fa eco, come detto in precedenza, una revisione dello stile grafico-narrativo della serie: layout aperti, stacchi rapidi, sovrapposizioni, tagli d’immagine, inquadrature angolate o di forte prospettiva, ripetizioni enfatiche come il tema del teleschermo moltiplicato; un dinamismo grafico che genera un efficacissimo contrasto con la matrice letteraria della voce narrante. Miller, in questa prima prova autoriale, non cela i propri maestri (Will Eisner e John Byrne tra tutti, ma anche una sintesi europea, vicina a Pratt, e accelerazioni ritmiche e visuali da manga), ma nel contempo inizia a sviluppare un tratto personale e un’articolazione del discorso fumettistico orientato anche all’adattamento di soluzioni cinematografiche. Non si tratta quindi solo di una resa grafica del movimento, o di una più o meno marcata referenzialità di ambienti e situazioni, quanto di 5

Gianluca Aicardi, Sin Cinema, Tunué, Latina 2005, p. 29.

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devil & elektra

Fig. 3 - Frank Miller, «Daredevil» n. 171, Marvel Entertainment Group, New York 1981 p. 20. © Marvel Comics.

un uso consapevole del tempo del racconto in rapporto alle inquadrature, per produrre soluzioni estremamente innovative. Il “debito” di Miller con il cinema e la letteratura hard-boiled non va quindi inteso come un tentativo di “filmatizzazione” della tavola, ma come un sapiente utilizzo di riferimenti in funzione di una ridefinizione dei canoni narrativi supereroici. A tal proposito basti considerare alcuni interessanti esempi che appartengono a quella prima, fortunatissima, stagione alla Marvel: in questa sequenza l’onomatopea invade le vignette successive come una sorta di “ponte sonoro”6; la dimensione delle lettere e il loro rapporto con il contenuto dei vari frame segnalano con forza l’invadenza del suono, reso ancora più assordante dalle linee frastagliate attorno al capo dei malcapitati ascoltatori. Nella prossima tavola in analisi assistiamo a un’enunciazione marcata dei credits: nella prima vignetta la scritta “Stan Lee presents” sulla G del

In linguaggio cinematografico si tratta di un’anticipazione sonora che precede le immagini. 6

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Laureato in comunicazione multimediale, nel 2009 pubblica un saggio dedicato a Frank Miller con Edizioni XII, etichetta milanese per cui dirigerà successivamente la collana dedicata alla saggistica di fumetto “China e Grafite”, curando il volume Garth Ennis – Nessuna pietà agli eroi. Nello stesso periodo firma numerosi articoli di critica per i magazine «FuCineMuTe», «Lo Spazio Bianco» e «Comic-Soon» di cui rivestirà anche la funzione di responsabile editoriale. Ha collaborato in veste di editor e sceneggiatore con 001 Edizioni, Comma22, Edizioni Voilier, Nicola Pesce Editore e altre realtà. In uscita in contemporanea, sempre con la NPE, il volume I demoni di Mike Mignola .

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«MI È QUASI IMPOSSIBILE PENSARE A MARV SENZA MICKEY ROURKE. VEDREMO COSA SUCCEDERÀ E COSA DIVENTERÀ SIN CITY. ADESSO SONO COMPLETAMENTE SODDISFATTO DELLE PELLICOLE E NE FARÒ ANCHE ALTRE SE SARÀ POSSIBILE.» FRANK MILLER Nel 1986 Il ritorno del cavaliere oscuro compie una rivoluzione nella storia del fumetto supereroistico, trasportando l’icona di Batman nella crisi della contemporaneità e segnandone in modo indelebile l’evoluzione. Il suo autore è Frank Miller, artista americano che pochi anni prima aveva creato il personaggio di Elektra e salvato Daredevil dalla chiusura trasformandolo in un noir cupo e introspettivo. Un talento che nel corso della sua carriera ridefinirà la basi del medium, firmando capolavori come Sin City e 300, per poi partecipare in prima persona al loro passaggio sul grande schermo. In questo saggio Valentino Sergi analizza il percorso artistico e le opere di Miller, dai primi lavori in Marvel e DC Comics alla pellicola Sin City – Una donna per cui uccidere, passando per Robocop, le distopie fantascientifiche, le storie dell’uomo pipistrello, gli esperimenti cinematografici (come lo spot per Gucci e The Spirit) e il controverso Holy Terror. Questo volume ripercorre le tappe fondamentali di una carriera coraggiosa e innovativa tramite uno studio approfondito dei testi originali, un ricco apparato iconografico e un’intervista esclusiva allo stesso Miller e a Robert Rodriguez, il geniale regista che nel 2005 convinse il creatore di Sin City a portare la città del peccato sul grande schermo.

ISBN 978-88-971-4135-8

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