Giacomo Puccini - Una vita per la musica

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Giacomo Puccini – Una vita per la musica di Giorgio Martone e Christian Culicelli a cura di Pier Luigi Gaspa © 2024 Giorgio Martone e Christian Culicelli © 2024 Solone srl per questa edizione Tutti i diritti riservati. Collana Nuvole in tempesta, 44 Direttore Editoriale: Nicola Pesce Caporedattore: Stefano Romanini Ufficio Stampa: Gloria Grieco Cover design e impaginazione: Sebastiano Barcaroli Illustrazione di copertina: Riccardo Rosanna Correzione bozze: a cura della redazione Si ringraziano Giorgio Farabegoli e Claudio Gallo per la collaborazione alla realizzazione dei materiali redazionali. Si ringraziano Nicola Lucchesi, amministratore unico di Lucca Crea srl Alberto Rigoni, Annalisa Quilici, Barbara Di Cesare e Luigi Viani, presidente della Fondazione Puccini, per il loro personale contributo. Stampato in Slovenia – OTTOBRE 2024

Edizioni NPE è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA) edizioninpe.it facebook.com/edizioninpe instagram.com/edizioninpe youtube.com/@edizioninpe_ #edizioninpe

Con la collaborazione di:

Una vita per la musica

a cura di Pier Luigi Gaspa

Prefazione

di Nicola Lucchesi

Nell’anno che segna il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini, Lucca Comics & Games ha reso il Maestro lucchese emblema della manifestazione.

Quest’anno il festival si presenta infatti come una sorta di composizione operistica, intitolata The Butterfly Effect , rappresentata con tre manifesti, realizzati dal grande Maestro giapponese Yoshitaka Amano, dedicati ad altrettante eroine pucciniane.

Lucca Comics & Games è da sempre un crocevia di contaminazioni tra arti diverse, un luogo dove fumetti, gioco, cinema, letteratura e musica si incontrano e si fondono in un’esperienza multisensoriale. Se Giacomo Puccini, amante della modernità, grande innovatore e capace di sperimentare i codici della comunicazione fino a diventare quasi un personaggio “pop” dei suoi tempi, fosse vissuto nei nostri giorni, ci piace pensare che sarebbe appartenuto a pieno titolo ai mondi di riferimento del festival.

Ricordarne lo spirito innovativo, l’estro e la creatività con un’opera a fumetti come ha voluto fare Edizioni NPE è un modo per riportare all’attenzione delle nuove generazioni un personaggio capace di unire la passione per la musica, per l’arte visiva, con la mente sempre aperta alle culture di altri Paesi e con un grande respiro europeo.

Con l’augurio, in ultima analisi, che possa essere di ispirazione ad altri artisti e ad altre creatività.

Nicola Lucchesi

Amministratore unico di Lucca Crea srl

Introduzione di Giorgio Martone

Teatro è tutto ciò che non si comprende. Gettare via, à la Majakovskij , tutto ciò che è stato fatto. Ri-scrivere, ri-elaborare, ri-pensare le profonde vicissitudini dell’arte stessa. Dimenticare il comprensibile, avvicinarsi all’impossibile, accettare la follia come parte intrinseca della ragione.

A teatro il pubblico vuole piangere, e la crudeltà dovrebbe essere insita nella stessa idea di “teatro”. Il teatro è sempre intimamente Grand Guignol. Bisogna smetterla con le opere a favor di critici.

La genesi di quest’opera nasce dal bisogno, dall’esigenza di analizzare un autore in grado di caricare sulle sue spalle il peso di un movimento che incenerisce i cuori, aprendosi un varco oltre il presente. Come pochi, Puccini è stato in grado di affermare una rivoluzione teatrale-operistica che non ha eguali nella storia, e che non ha lasciato seguiti, se non forse come snodo della rivoluzione semantico-visiva avviatasi, fra Ottocento e Novecento, tra le forme estetiche del teatro e del cinema. Il punto di inizio di questa avventura, e non poteva essere altrimenti, sono state le opere stesse dell’autore lucchese. Ho deciso di mettere al centro il rapporto fra Puccini e il suo pubblico, in quello che forse è il periodo più buio della sua vita, fra blocchi creativi, crisi coniugale e la diagnosi di un inoperabile tumore alla gola. Puccini ha sempre e solo scritto per il pubblico. Un lavoro certosino, maniacale, che lo ha portato a comporre “solo” dodici opere, con la precisa volontà di creare delle strutture musicali-teatrali (importante ricordare che le due cose da sempre e per sempre sono andate a braccetto) inappuntabili.

Senza paura, Puccini ha affrontato il pubblico, lo ha disorientato, confuso, colpito senza pietà. Non ha concesso tregue, respiri o lieti fini. Non se lo poteva permettere, non voleva permetterselo.

L’opera pucciniana assume, dunque, le fattezze e i sapori di una vera e propria avanguardia. Noncurante dei tanti critici che mal digerivano le sue trovate, definite a più voci come “commerciali” (come se agli albori della riproducibilità tecnica e della società di massa avesse avuto una qualsivoglia logica aggettivare in tale modo opere dalla diffusione planetaria) e “lavorate sul già fatto e sul luogo comune”. Secondo logica corrente il pubblico avrebbe dovuto, da subito, odiare e ostracizzare il compositore, che ha invece sempre amato e difeso. “Contro tutto e contro tutti fare opera di melodia”. Perché, in fondo, ciò

che conta è la phoné , non la comprensione. Perché, una volta che si arriva a essere compresi senza bisogno di adattare testi, si è davvero in grado di padroneggiare l’armoniosa incandescenza dei versi, di smuovere emozioni attraverso la semplice e complessa musicalità delle parole.

La ricerca per la creazione del volume è stata convulsa. Musica, citazioni, foto e libri hanno accompagnato la realizzazione di ogni singola tavola. I confronti fra me e il disegnatore sono stati quotidiani, l’aggiunta di dettagli e la modifica delle tavole costante. E ci siamo divertiti moltissimo.

Ma questa non è un’autobiografia, un celebrativo poema in versi. Sarebbe facile problematizzare sull’attualità di una figura così complessa e allo stesso tempo lontana da quella che oggi definiamo “contemporaneità”. Nulla di più falso. La grandezza di Puccini non ha bisogno di inutili e banali attualizzazioni, di crismi, di estasi trapiantate. La sua opera è, già dalla sua prima rappresentazione, fuori dalla storia. Ente a sé non riproducibile e, proprio per questo, immortale. Nulla di più lontano, dunque, da celebrazioni monumentalistiche da sempre in uso. La nostra intenzione è stata, dunque, quella di portare alla luce quanto di più inattuale – e per questo sempre attuale – vi è nell’opera pucciniana. I suoi personaggi, i suoi incubi e i suoi sogni fanno da guida in una tormentata esistenza, vissuta attimo per attimo con frenetica volontà. Abbandonare l’esasperata ricerca di svago, per restituire al lettore un’opera intensa, che prova a regalare elementi inediti o semplicemente poco considerati per la scoperta – anzi, la riscoperta – di uno dei più grandi compositori di sempre. Mi auguro vi piaccia.

A Dana e Mimì, Giorgio

gio, 1923.

Viare
ehm…
siamo arivati.
maestro…
Sì… Ancora?
Elvira…

non ce la facio più...

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