London after midnight La storia dietro al film perduto
di Roberto Barreiro
Gli esperti di cinema devono fare i conti con diversi prodotti filmici che non si riescono a trovare, nonostante le continue ricerche. Tra questi si annoverano la metà censurata di Greed di Erich von Stronheim (gira voce che si tratti di un filmato di eccessi orgiastici che il regista non mancò di girare), il corto pornografico con i personaggi Disney che fu trasmesso durante una festa dello studio come scherzo privato (per lo scandalo dello zio Walt), e gran parte della filmografia di Theda Bara (la prima grande femme fatale del cinema muto). Tutto questo e molto altro materiale cinematografico (soprattutto del cinema

muto, di cui, a quanto pare, esistono davvero poche pellicole d’epoca complete) sono ancora oggetto di ricerca feroce da parte dei collezionisti e degli appassionati della celluloide. Alcune ricerche sono andate a buon fine. Per citare alcuni esempi, a Cuba fu rinvenuta una copia della versione in spagnolo di Dracula del 1931, mentre in Argentina sono state trovate da poco alcune scene tagliate da Metropolis di Fritz Lang. Tuttavia, ancora si continua ad andare a caccia di molti film.
E tra questi, senza alcun dubbio, un Sacro Graal del cinema perduto è proprio London After Midnight di Tod Browning e Lon Chaney.
Buona parte dell’interesse nel ritrovare questo film deriva dal fatto che si tratta di una delle collaborazioni più di successo (economicamente parlando, nonostante la critica non fu molto generosa, come vedremo più avanti) fra i due autori, due individui particolarmente atipici nella Hollywood dei folli anni Venti. Tod Browning (1880-1962) aveva avviato la sua carriera artistica al circo, per proseguire con il vaudeville e finire poi negli anni Dieci in quella nuova località in cui si facevano i film chiamata Hollywood. Lì, all’inizio, lavorò come attore, diretto da D.W. Griffith (ottenne un piccolo ruolo, per esempio, nel classico di Griffith Intolerance, del 1916) per poi passare, a poco a poco, dall’altro lato della cinepresa, prima scrivendo sceneggiature e poi come regista. Dopo un inizio di alti e bassi (dovuto al suo alcolismo in-
Lon Chaney 1883 - 1930
controllato all’inizio degli anni Venti, al punto che mise da parte la sua carriera), nel 1925 trovò l’attore perfetto per lui, Lon Chaney.
Chaney (1883-1930) era figlio di sordi, per cui sin dall’infanzia aveva appreso l’arte della pantomima. Gli costò molto entrare nelle cerchie degli artisti; inizialmente si dedicava a un po’ di tutto, finché, nel 1919, ottenne il suo primo successo: The Miracle Man, in cui interpretava un finto storpio, mostrando per la prima volta le sue doti attoriali e il suo talento nei costumi grotteschi. I suoi seguenti successi in film come The Penalty (1920), Oliver Twist (1922), The Hunchback of Notre Dame (1923), ecc., fecero diventare Chaney una superstar, “l’uomo dai mille volti”, capace di caratterizzare eroi o cattivi, deformi o storpi, con cui gli spettatori empatizzavano, nonostante i difetti fisici e morali. Era un tipo esigente con il suo lavoro e con quello degli altri, poco propenso a frequentare l’universo hollywoodiano, e si sentiva più vicino alle persone comuni; Chaney incontrò Browning durante le riprese di The Unholy Three nel 1925. Grazie a quella storia criminale di tre ex fenomeni da baraccone, la coppia creativa strinse un vero e proprio sodalizio.
Da allora in poi Chaney e Browning lavorarono spesso a film in cui il fascino per l’elemento grottesco e bizzarro permeava le vicende. Si trovavano molto bene tra loro, il che è strano per Chaney, noto per essere molto critico con altri registi dei suoi film (di cui arrivò addirittura a dirigere grandi porzioni lui stesso). E il bello è che i loro lavori insieme furono sempre un grande successo al botteghino.
Arriviamo così al 1927, quando Browning e Chaney decidono di adattare per il cinema un racconto dello stesso Browning, The Hypnotist. L’ipnosi era di moda in quegli anni e la sceneggiatura finale (scritta da Waldemar Young, giornalista di cronaca che aveva già collaborato con Browning alle sceneggiature di The Unholy Three e The Unknown) conferiva una dose di mistero sovrannaturale a una storia che partiva da premesse affini al genere po-
Tod Browning (a sinistra) e Lon Chaney (a destra, caratterizzato)
liziesco. La sceneggiatura fu modificata durante le riprese, con un risultato diverso nel finale. Questo fatto è rilevante perché la trasposizione letteraria è basata proprio sulla prima sceneggiatura e non sul film terminato, cosa che avrà conseguenze in futuro, nel momento della ricostruzione della trama.
Browning decise di completare il cast del lungometraggio con la sceneggiatura alla mano. Marceline Day, promettente attrice dell’epoca (il cui ruolo più noto oggi è al fianco di Buster Keaton in The Cameraman del 1928, pellicola che, con l’avvento del cinema sonoro, fu ritirata presto dallo schermo) interpretò Lucille Balfour, l’eroina dell’opera. Arthur Hibbs fu interpretato da Conrad Nagel, il tipico eroe romantico dell’epoca. In seguito, Nagel ebbe una carriera cinematografica e televisiva proficua anche se non esaltante, e divenne noto per il ruolo che ricoprì presso la fondazione della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, lo Screen Actors Guild e altre mansioni al di fuori degli schermi. Henry Walthall, caratterista per il cinema, interpretò Sir James Hamlin. Tra i personaggi se-

condari del film spicca Edna Tichenor nel ruolo di Luna, una sorta di Bat Girl, che nelle sue brevi apparizioni riusciva ad attirare l’attenzione quasi come Chaney. Tichenor, che continuò a ricoprire questi piccoli ruoli nel cinema, sparì dalla circolazione negli anni Trenta.
Il film fu girato in soli ventiquattro giorni, un periodo breve considerate le altre collaborazioni tra Chaney e Browning, e con un costo piuttosto contenuto, di 152.000 dollari. Non ci furono incidenti durante le riprese, tranne un fatto ilare che avvenne all’inizio di una giornata sul set. Browning arrivò come sempre mezz’ora prima del resto della troupe e constatò che il castello pieno di ragnatele dove si svolgeva parte del film era stato tirato a lucido: pare che l’addetto alle pulizie dello studio non fosse stato avvisato. Servirono un paio d’ore prima che la scenografia recuperasse la sua ambientazione gotica e decadente. Sembra che Browning si fosse divertito molto.
Il film fu lanciato il 3 dicembre 1927, probabilmente con l’accompagnamento di dischi sincroniz-
zati (non bisogna dimenticare che in quello stesso anno comparve il primo film sonoro, The Jazz Singer, e Hollywood cominciava a rendersi conto che il cinema muto stava per raggiungere il capolinea).
La critica manifestò pareri discordanti. Il «New York Times» affermò: “si tratta una narrazione alquanto incoerente che, tuttavia, dà a Lon Chaney l’opportunità di indossare un travestimento da brivido e di mostrare la sua destrezza di ipnotizzatore di Scotland Yard”. Il «New Yorker» scrisse: “il signor Browning potrà anche creare un terrore pittorico e Lon Chaney travestirsi in modo del tutto ripugnante, ma i loro sforzi congiunti sono sprecati dato che la storia non ha alcun senso”. La medesima critica alla scarsa coerenza della storia si sarebbe ripetuta nel tempo: chi in seguito riuscì a vederlo, scrisse che non si trattava di una pellicola molto coerente né una delle migliori del duo.
Ma il pubblico prese una posizione molto diversa. London After Midnight fu il decimo film più visto del 1927, con un milione di dollari di incassi. Questo fece sì che la Metro Goldwyn Meyer rin-
Locandina della prima cinematografica del 1927
novasse il contratto di Browning. Come abbiamo detto, una trasposizione letteraria del film (nello specifico della prima sceneggiatura) fu scritta da Marie Coolidge-Rask, una giornalista del «Pittsbourgh Press», che aveva già scritto adattamenti simili (come La Boheme diretta da King Vidor e Sparrows, interpretata da Mary Pickford nel ruolo della protagonista). Ci sarebbe stato anche un adattamento nella rivista «Boys’ Cinema» e una versione romanzata indipendente in Francia. Tutte queste si riveleranno poi cruciali per conoscere la trama della pellicola, anche se tra esse ci sono alcune differenze.
Dopo il lancio del film, London After Midnight fu riposto nei caveaux della Metro Goldwyn Mayer, esposto alla polvere insieme a molte altre pellicole. L’avvento del cinema sonoro fece uscire velocemente dalla circolazione i film muti. A metà degli anni Trenta, tutto quanto fu prodotto
nei decenni precedenti non aveva più alcun valore commerciale e rimaneva nascosto nei caveaux delle compagnie cinematografiche.
Contemporaneamente, le carriere della star e del regista di London After Midnight cominciavano la discesa. Con l’avvento del sonoro, Lon Chaney era pronto a compiere questo passo, e la sua prova attoriale nel remake sonoro di The Unholy Three del 1930 fu un successo. Si vociferava di una riunione con Browning per l’adattamento di un’opera che stava sfondando a Broadway: Dracula. Ma Chaney si ammalò di cancro alla gola, e il 26 agosto 1930 morì in un ospedale di Los Angeles. Dunque, Browning diresse in Dracula lo stesso attore della versione teatrale, un ungherese dal nome Bela Lugosi. Il successo del film fu tale che gli permise di girare un progetto personale, lo stravagante e maledetto Freaks (1932), che scandalizzò il pubblico e rovinò la carriera di Browning. Tuttavia, ottenne ancora un moderato successo con un remake sonoro di London After Midnight intitolato Mark of Vampire. In esso, il doppio ruolo, originariamente di Chaney, fu diviso tra Lionel Barrymore e Bela Lugosi (con Lugosi nella parte del vampiro, ovviamente). Dopo altri due film, nel 1939 si ritirò e visse degnamente fino al 1962.
La riscoperta di Lon Chaney e Tod Browning da parte di una nuova generazione di aficionados avvenne contemporaneamente alla monster craze degli anni Sessanta e, in particolare, alla diffusione di riviste di cinema fantastico, tra tutte, la «Famous Monsters of Filmland» diretta da Forrest Ackerman (il quale era in possesso del cilindro che Chaney usò nel film). Grazie agli articoli e alle fotografie – provenienti dalla estesa collezione di foto pubblicitarie che collezionava – Ackerman attirò di nuovo l’attenzione sull’opera di Lon Chaney, e quindi anche su London After Midnight. Sembrava che presto o tardi il film avrebbe visto di nuovo la luce.
Ma un incidente cambiò tutto. Nel 1967 una parte del deposito delle pellicole della MGM andò
Chaney con Marceline Day (Lucille) e Edna Tichenor (Luna) in London After Midnight (1927)
a fuoco. In quell’occasione moltissime pellicole dello studio andarono perse, e tra queste anche l’unica copia conosciuta di London After Midnight. Da allora si cerca invano una copia in tutti i depositi cinematografici del mondo e, nonostante false voci e annunci prematuri, ancora oggi non salta fuori copia alcuna. La pellicola è diventata una sorta di Sacro Graal, soprattutto per coloro che sono appassionati di cinema fantastico.
Nel 2002, il canale televisivo TCM chiese all’archivista di cinema Rick Schmidlin di produrre una ricostruzione della pellicola. Usando il copione finale del film e oltre duecento immagini fisse del girato raccolte in tutto il mondo, Schmidlin produsse un foto-film di quarantacinque minuti che fu trasmesso sul canale e inserito come contenuto extra nel cofanetto dei film di Lon Chaney su DVD In assenza della pellicola, è quanto di più vicino a essa che abbiamo a disposizione… …fino al fumetto di Gonzalo Oyanedel e Quique Alcatena. Oyanedel si è preso l’onere di comparare le varie versioni della storia (il copione cinematografico, la ricostruzione del 2002 e le tre versioni romanzate disponibili), e con esse ha ricostruito la sceneggiatura definitiva di questa storia affinché Alcatena la illustrasse con la sua magia. Ci auguriamo che tutti voi possiate goderne, mentre speriamo che, in un futuro non troppo lontano, qualche vecchio rullo di pellicola salti fuori con la versione su cellulosa di questa perla perduta.
Charles Albert Browning Jr., Tod Browning (12 luglio 1880 - 6 ottobre 1962), da giovanissimo lavorava per gli spettacoli di varietà, per poi sbarcare al cinema. Diresse circa sessanta pellicole di cinema muto e sonoro; è ricordato principalmente per il suo apporto al genere horror in film come Dracula (1931), Freaks (1932) o The Devil-Doll (1936).
Leonidas Frank Chaney, Lon Chaney (1° aprile 1883 - 26 agosto 1930), fu uno degli attori più versatili degli albori del cinema, nonché un precursore dell’horror hollywodiano. La sua abilità nell’interpretare personaggi tormentati e grotteschi – insieme a un magistrale dominio del trucco in opere come The Hunchback of Notre Dame (1923) o The Phantom of the Opera (1925) – gli valse l’appellativo di “uomo dalle mille facce”.
L’ultima collaborazione tra il regista Tod Browning (Dracula, Freaks) e “l’uomo dalle mille facce”, Lon Chaney (Il fantasma dell’opera, Il gobbo di Notre Dame), divenne una pellicola di culto a seguito dell’incendio che nel 1967 distrusse i magazzini della Metro-Goldwyn-Mayer. Dopo lo smarrimento nell’incidente dell’ultima copia conosciuta, London After Midnight sopravvive nella memoria degli appassionati del genere. Oggi, per portare avanti un tale lascito e farlo conoscere alle nuove generazioni, questo adattamento a fumetto ricostruisce, a partire da diverse fonti, una rappresentazione il più possibile fedele al classico originale, illustrato dalla penna che si è prodigata nella realizzazione di questo incarico: il maestro Enrique Alcatena.
Il film che ordinava di uccidere
Il 23 ottobre 1928, Robert Williams fu trovato presso Hyde Park a Londra vicino al corpo senza vita di Julia Mangan. Williams le aveva fatto una proposta di matrimonio e lei lo aveva rifiutato, quindi l’aveva uccisa. Lon Chaney vestito come il vampiro di London After Midnight gli aveva ordinato di ucciderla: “Era come se mi stesse per scoppiare la testa, e quel fumo arrivava da tutte le parti. Ogni sorta di cose mi venne in mente. Credetti che un uomo mi stringesse in un angolo facendomi le facce. Mi minacciò e mi gridò che mi trovavo dove lui voleva che fossi”, dichiarò Williams. Quell’uomo – secondo lui – era il vampiro del film che aveva visto da poco. Secondo Williams quel personaggio gli aveva ordinato di uccidere Mangan. Ovviamente non fu creduto e Williams fu dichiarato colpevole. Inizialmente fu condannato a morte, ma poi si decise di fargli finire i suoi giorni in un istituto psichiatrico. Speriamo che non abbia visto di nuovo Lon Chaney.
Dall’archivio della stampa
4 dicembre 1927
«Si tratta una narrazione alquanto incoerente che, tuttavia, dà a Lon Chaney l’opportunità di indossare un travestimento da brivido e di mostrare la sua destrezza di ipnotizzatore di Scotland Yard. Rimarrete sorpresi dai bulbi oculari di Mr Chaney che, per fortuna, non sortiscono alcun effetto sul pubblico».
The New York Times
«In alcuni momenti di questa pellicola di Metro-Goldwyn-Mayer si percepisce che gli elementi essenziali del mistero e dell’intrigo raggiungono un livello superiore rispetto a quanto fatto fino a oggi… L’eccellente lavoro di Mr Chaney è supportato dalla grande maestria recitativa di Mr Walthall».
Moving Picture World
«Non aggiunge nulla al prestigio attoriale di Chaney né aumenta il valore al botteghino. Con il nome di Chaney sulla locandina, tuttavia, questa, o una qualsiasi altra pellicola, diventa un successo assicurato. Young, Browning e Chaney nel passato hanno collaborato con buoni risultati, ma la storia su cui si basa questa produzione non è della stessa qualità che troviamo in altri loro film più celebri».
Variety
Nel 1927 Tod Browning e Lon Chaney consegnarono il loro ultimo contributo congiunto al cinema horror.
La pellicola è andata persa a seguito di un incendio nel 1967. Novantasette anni dopo vi invitiamo a scoprirne la storia.
Lanciato il 12 marzo 1927 da Metro-Goldwyn-Mayer
Regia: Tod Browning
Assistente alla regia: Harry Sharrock
Sceneggiatura: Waldermar Young, basato su The Hypnotist, racconto di Tod Browning
Fotografia: Merritt B. Gerstad
Montaggio: Harry Reynolds
Titoli: Joe Farnham
Scenografia: Cedric Gibbons e Arnold Gillespie
Costumi: Lucia Coulter
6 bobine (5692’)
Cast:
Lon Chaney (Ispettore Burke / Vampiro)
Marceline Day (Lucille Balfour)
Henry B. Walthall (Sir James Hamlin)
Percy Williams (Maggiordomo Williams)
Conrad Nagel (Arthur Hibbs)
Polly Moran (Miss Smithson)
Edna Tichenor (Luna)
Claude King (Johnson)
Jules Cowles (Autista)
Andy McLennan (Detective)
Fairway Mansions. Nei pressi di Hyde Park. Un mese prima di Natale.
Nubi cariche nel cielo. Alberi piangenti. Gufi bisbigliano.
Un colpo sordo Un gemito.
Un grido trafisse la mezzanotte.
diOyanedel disegnidiALCatena
Roger Balfour viene trovato morto nel suo studio, vittima di un colpo di arma da fuoco.
Il suo maggiordomo rinviene il corpo.
Edward Burke, ispettore di Scotland Yard.
Sir James Hamlin, vicino e amico del defunto Balfour.
Alora perché è tornato in questa stanza?
Mmh… Strano. 1:08 AM.
Williams, maggiordomo dei Balfour da vent’anni.
Lei dice di non aver sentito spari, Wiliams.
Sì, signore.
Sir James, ha deto di aver lasciato Balfour ale 11 in punto. Ha visto qualcuno dopo?
Signore… non saprei. Ho avuto un vago presentimento. Qualcosa mi ha spinto a tornare indietro per controlare che fose tuto a posto.
Nesuno, trane mio nipote. Dorme in una camera a casa mia… Non sospeterà di lui?
Arthur Hibbs, segretario e nipote di Sir James Hamlin.
Poso sapere perché tuto questo trambusto?
io? Stavo legendo in camera mia. Ho sentito un rumore come di un’auto che fora una goma e poi ho sentito questo trambusto.
Proprio lei cercavo.
Non riesco a credere che lo abiano uciso. Era un uomo così generoso…
Aveva perso some ingenti a forza di speculare con le sue azioni.
Probabilmente è questa la ragione del suicidio.
Suicidio? Ma…
Ma cosa…? il signor Balfour?
Perché è convinto che lo abiano uciso?
È morto da un’ora. Lei dov’era, signor Hibs?
È ovio! Tuti gli volevano bene. Aveva tanti amici, una bela figlia, non aveva problemi…
Ehm… Temo che ti sbagli su questo.
Silenzio, tuti quanti! Le domande le facio io.
Mi dica, signor Hibs: di chi è la firma su questo biglieto?
Sì.
“Lucile”.
“Ho deciso, di mia volontà, di togliermi la vita”.
“Perdonami per il dolore che sto per infligerti”.
Quindi non sospeta di nesuno? Per un momento ho creduto che sospetase di mio nipote.
È la firma di Roger Balfour?
La morte di Balfour rimase un mistero irrisolto…
il mio lavoro è interogare, Sir James. Adeso le sarei grato se acompagnase la signorina Lucile e tornase a dormire.
Un altro caso di morte provocata da uno smarimento…
Potete tornare a dormire. Farò portare via il corpo.
non ci poso credere! il mio amico Balfour non avrebe mai preso una decisione del genere.
C’è poco da fare davanti al’evidenza.
…fino a cinque anni dopo. Di nuovo intorno alla mezzanotte.
in che stato è ridota Balfour House. Sir Roger – che il Signore lo abia in gloria – non ha mai avuto i mezi per mantenerla.
Non capisco perché la signorina Lucile si sia rifiutata di venderla.
Oh cielo, Henry! La casa è infestata!
“Fantasmi a Balfour House? Che sciocheze stai dicendo”.
“Poi quel losco figuro è uscito nel’atrio, vestito di nero, con quel teribile volto verdastro e quei denti apuntiti!”
“Balfour House non può che esere infestata, signore! Con quele luci che si muovono e le persone morte!”
“Persone morte? Che significa, signora Smithson?”
“Denti apuntiti?”
“È vero, Sir James! Era tuto buio e tenebroso e al’improviso è aparsa una luce nele finestre di sopra”.
“in verità, Sir James… sono creature che escono dale tombe”.
“Come aghi! E la dona che era con lui… aveva un viso palido e grandi ochi neri”.
“Vampiri, eco cosa sono!”
! Andiamocene! Andiamo via!
Le… carte. Controli che tuto sia in regola.
Bene…
Rimarremo… qui…
È consapevole che se prende in afito questa casa la padrona non si farà carico dele spese di riparazione?
Se lo desiderate, posiamo acompagnarvi a Londra, non apena sarete pronti.
Ci sono… ospiti… in arrivo…
E questo è tuto?
Eco che arivano. Sono molto sinistri…
Ma hano pagato in contanti, Galagher.
Per me è più che suficiente. Non mi spaventavo così tanto dai tempi dei bombardamenti.
Va bene, Wiliams, acompagnali. Arthur... Sì, zio?
Oh, capisco. Grazie.
Sul serio?
Alora?
Dice che sono molto strani. il suo asistente è rimasto turbato dal loro aspeto.
Questo almeno spiega le luci.
Cerca di capire con l’agente imobiliare chi sta frequentando Balfour House. Lucile potrebe preocuparsi.
Wrenchard è spaventato, come lo sono la signora Smithson e Henry. Ha mostrato la proprietà ai… nuovi inquilini.
Scusi, signore. Un gentiluomo desidera vederla.
A quest’ora?
Dice di chiamarsi Burke.
Subito.
Capisco…
Falo entrare.
Mi scuserà per l’ora, ma ho sentito ala locanda qui vicino che avevano meso in afito Balfour House.
Hano anche menzionato alcuni avenimenti inusuali.
Dove alogia, Burke?
Ma adeso sono solo il “Professor Burke”.
Sarò franco: mi ha sempre atrato lo studio del’ocultismo, ma sono scetico davanti a tali fenomeni:
Poso smascherare il vostro fantasma in ventiquatro ore.
Manderò qualcuno a prendere i suoi bagagli.
il Profesor Burke sarà nostro ospite, Wiliams. Prepara una camera.
Sono ani che non la si vede in giro signor Burke. Stava facendo una pasegiata serale?
Qualcosa del genere, Sir James.
Al Crown.
*Profesor Edward Burke investigatore privato londra
Mi ricordo di lei... Hibs.
Era arivato tardi e non si era spiegato con chiareza.
Sei stato molto precipitoso ad acetare, zio. Dimentichi forse che la sua indagine su Balfour è stata del tuto inadeguata.
Forse non ha mostrato grande abilità alora, ma il caso gli è familiare e ne ha memoria.
il tempo vola, signorina Lucile. Mi fa piacere vedere che è una dona fata.
Tuto bene profesor Burke?
Signor Burke.
E poi non lavora più per la polizia. Questo ci garantisce il suo tempo e la sua atenzione.
Certamente.
E ora che gliene pare se mi raconta quelo che sa su Balfour House?
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