Moving Pictures

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PREVIEW




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Qui. Sono io.

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Qui.

Sono io.

No... guarda qui.

No, guarda. mettilo... qui. Ila, perché lo stai facendo?

Mettilo nella tua giacca. Così.

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Andrà tutto bene. Togliti la giacca, sembri a disagio.

È una follia.

Non posso farlo.

Davvero, andrà tutto bene. Bene. Sembri uguale a me. Ora prendi il treno e torna a casa.

Ma è il tuo passapor to. Che cosa farai se ti fermeranno per strada. E se...? Se, se...

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Sì che puoi.


Ho i miei documenti. La mia car ta d’identità. È abbastanza. È abbastanza. Deve esserlo. Inoltre, solo perché tu non parli la lingua non significa che il resto di noi non possa passare per una che munge le mucche.

Non voglio andare lontano. Io rimango qui. Beh, non proprio qui. Oh Jane, per l’amor di Dio, non piangere. Guarda. Me ne andrò subito via e mi rinchiuderò in un magazzino seminterrato. Va bene?

Un’operaia ti por terebbe più lontano.

Che cosa dirò a tua madre?

Dille che sto ricevendo un’educazione migliore di quanto mi aspettassi.

Jane, ho un impiego. Vivo qui. Lavoro qui.

Ma è terribile.

Anche se vivo per scoprire come finirà questa guerra, non riesco a immaginarlo.

Lo so.

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Tutti questi contadini, armati fino ai denti e con la bocca pieno di burro. E comprano tutte le calze!

Davvero! Quante paia alla volta possono indossare?

Oh cer to! Sì, concordo. È terribile.

“ora in partenza... ora...”

È il tuo.

Fai buon viaggio, Ila Gardner.

Ila! Non trovo il tuo passapor to! Non trovo il tuo passapor to! ODDIO! Ho perso anche il tuo!

Vuoi star zitta. È qui.

Sei sicura?

Oddio, Ila. Loro ti schiacceranno. Non ci rivedremo mai più.

Sono sicura. Io rimango.

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Penso che non abbia ragione su nessuna delle due cose. Ti voglio bene.

Sono solo dei quadri, Ila!

Un mucchio di quadri. Uomini e donne brutti e vecchi. Prostitute e politici.

Tu ami più loro.

Sono sicura che hai ragione. E che quello che sentiamo alla radio sono solo parole. Torna a casa.

Sto andando a casa. E ne sono felice .

Dio, sei così egoista. Non sto pensando affatto a te.

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E sembra che non arriverai neppure a lavorare sulle opere di valore.

Perché vuoi che mi senta infelice? Perché sei così?

Beh, perché no?


Ila Gardner?

SĂŹ.

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Il tuo passapor to non era tra le car te che hai consegnato al segretario.

No. Ăˆ sparito. L’ho perso, circa un anno fa.

Forse hai dimenticato di por tarlo con te. Vero?

Non ne ho mai avuto bisogno finora.

Penso di poter essere abbastanza sicuro che tu sia chi dico che tu sia.

Beh, non è da te non essere sicuro di qualcosa, no?

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Sembra che ci siano diverse cose di cui dobbiamo parlare.

Ma da par te mia ho una domanda a cui potrai rispondere subito o più tardi, perché come ho detto…

... ci sono diverse cose di cui parlare.

Sai dirmi l’ora esatta?

Sì?

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No? E i tuoi collaboratori? Hanno l’abitudine di fare tardi?

Io...

Cer to.

Cosa?

È ovvio, se continuano a perdere i loro orologi.

Scusa? Hai bevuto?

Ti scusi? E che mi dici sull’essere spiacente e contrito?

Spero abbia por tato il dizionario, Herr Hauptmann.

Perché è a me che dispiace. Sono io spiacente.

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Sono spiacente d’aver lasciato chissà dove il mio passapor to.

Sono spiacente che mi farai stare seduta su questa sedia per tutto il giorno.

Sono spiacente d’aver indossato questo vestito perché fa un caldo infernale qui.

... dar ti le informazioni che cerchi.

Sono una curatrice di second’ordine in un museo di prim’ordine.

Mi occupo di vecchi uomini brutti e di vecchie donne ancor più brutte.

E loro mi hanno dato molti meno problemi di te. 15

Sono spiacente perché non potrò...


Acqua. Ne gradisci un po’.

Gradisci dell’acqua?

Hai detto che avevi caldo.

Cosa?

Tu leggi troppi libri.

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Togliti la giacca.



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