Stefano Fantelli
ROMANZO
BRIG ITTE BRIGITTE VUOLE FARE LA DISEGNATRICE DI FUMETTI, LE PIACE LEGGERE ROMANZI, GUARDARE LE SERIE TV. , ED E UNA MORTA VIVENTE.
brigitte di Stefano Fantelli © dell’Autore dei testi © Solone srl per questa edizione Collana: Narrativa, 18 Direttore Editoriale: Nicola Pesce Ordini e informazioni: info@edizioninpe.it Ufficio Stampa e Supervisione: Stefano Romanini ufficiostampa@edizioninpe.it grafica in copertina Sebastiano Barcaroli illustrazioni Elena Chiappini Stampato presso Peruzzo Industrie Grafiche SpA Edizioni NPE è un marchio in esclusiva di Solone srl via Aversana, 8 - 84025 Eboli (SA) recapito postale NPE c/o mbe via Brodolini, 30/32 z.i. 84091 Battipaglia (SA) edizioninpe.it facebook.com/edizioniNPE twitter.com/edizioniNPE instagram.com/edizioniNPE #edizioninpe
Stefano Fantelli
Brigitte Illustrazioni di Elena Chiappini
Maybe it’s hard When you feel like you’re broken and scarred moves like jagger maroon 5 ft. christina aguilera
5. Cose assurde
Enrico osserva il fiume che gli scorre sotto. Come se non bastasse si è alzato il vento, ed Enrico lo maledice. Il ponte sospeso dondola senza sosta e i cavi d’acciaio luccicanti al sole piagnucolano come un animale ferito. Nonostante il colore verdastro dell’acqua, si riescono a vedere i sassi che stanno sul fondo. Enrico deglutisce. – Non guardare giù – dice Franz. – Tieniti stretto al cavo d’acciaio mentre cammini. Enrico guarda il suo amico, ha la gola secca, il gelo gli allaga le vene, ha paura. Sono solo venti metri di ponte, ma a Enrico sembra di dover percorrere un chilometro. Il legno della struttura è vecchio e marcio, non lo usa più nessuno quel ponte per andare in collina. Franz è già passato dall’altra parte e si guarda intorno godendosi quella mezza giornata di relax. Con suo padre, Lucio, ieri hanno finito di seminare tutti i nuovi campi. Carote e melanzane. E suo padre gli ha detto che poteva prendersela comoda oggi, mentre lui andava a discutere ancora una volta con Brentani a proposito dei confini delle loro terre. Quella mattina, uscendo di casa, Lucio non aveva portato con sé quel manico d’ascia a cui era tanto affezionato (sembrava vivessero in simbiosi, suo padre e quel manico d’ascia), quindi Franz ha ragione di credere che la discussione si manterrà a un livello abbastanza civile. E dopo forse Lucio sarebbe andato
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a farsi un giro con Brentani nel bosco per vedere se c’era qualche lupo che girava troppo vicino alle fattorie. Enrico sta pensando se ne vale davvero la pena. Rischiare la vita solo per non deludere Franz. E la risposta arriva veloce nella sua mente: è un sì. Ora che finalmente non c’è Brigitte. Quella da quando è arrivata è sempre tra i piedi, sempre lì a spostarsi quella ridicola ciocca di capelli blu mostrando quegli occhioni da cartone animato giapponese. Non stavano forse benissimo lui e Franz prima che lei facesse la sua apparizione nel loro paradiso personale? Un merlo si mette a cantare, subito seguito da un cuculo. Il vento ora è fortissimo, una folata scrolla il ponte ed Enrico emette un gemito. – Dai, Enrico! Ma che fai? Hai paura? Io ci passo sempre, non succede niente. – Arrivo, un attimo. Io sono più pesante di te, non ci hai pensato? Poi Enrico inizia ad attraversare il ponte, mentre Franz si chiede cosa stia facendo Brigitte. Ha voglia di vederla, sempre di più negli ultimi tempi. È strana quella ragazza, ha qualcosa che lo attira. Sembra una fata con quei capelli blu, e ogni volta che lo guarda con quei suoi occhi chiari lui si sente il re del mondo. E ora che l’ha baciata si sente forte come il guerriero Beowulf quando strappa il braccio all’orco Grendel. Un cespuglio di ginestre si muove alle spalle di Franz. Lui si volta, ma è solo uno scoiattolo. I due si guardano per un istante, soppesandosi a vicenda, poi lo scoiattolo si infila di nuovo nel cespuglio e scompare nella vegetazione. A Enrico non l’ha detto, ma ha voluto fare questo giro in collina per via del lupo. È sicuro che gli ululati della sera prima venissero proprio da qui. Più o meno, forse più su, in cima. Suo padre ha una doppietta da caccia a canne sovrapposte, la tiene sopra la mensola del camino. Ogni tanto Franz quando è da solo in casa la prende tra le mani; un paio di volte suo padre gli ha lasciato sparare a dei barattoli. In realtà c’è sempre suo nonno 36
Brigitte
chiuso nella sua camera, su all’ultimo piano, il che equivale ad essere da soli in casa. Suo nonno è come un fantasma, vive lassù da tanti anni e non scende quasi mai. – Enrico? Allora? – Un momento! Se dico un momento è un momento, no? Enrico sta arrivando, gli mancano sì e no due metri. – Dai, sfigato – gli sorride Franz. L’ultimo passo di Enrico finisce nel vuoto perché una delle assi si spezza sotto di lui e cade nel fiume con un tonfo. Enrico grida, sta per fare la fine del pezzo di legno marcio, ma Franz lo afferra al volo. Enrico si aggrappa a lui per una manica strappandogli la maglietta del film Machete, quella con Lindsay Lohan vestita da suora che lecca la canna della pistola. L’ha acquistata su un sito web. Cadono entrambi sull’erba. – Alzati! – dice Franz. – Mi stai schiacciando! – ‘Fanculo il ponte! Si tirano su. La maglietta di Franz è senza speranze, tutta deformata insieme al volto della Lohan. – Adesso dal collo potrebbe passarci un bue – dice Franz sbuffando. – Possiamo metterla a un bue, allora! Franz cerca di tirarsela giù il più possibile, perché ora ha il ventre scoperto. All’improvviso si è fatto serio. – Dai, mi dispiace, Franz. Te la ricompro. – Non fa niente, non è per quello. – Stavo per cadere giù. – Lo so. Poi Enrico vede quella cosa sul ventre di Franz e all’inizio non ci crede, è qualcosa che non quadra, deve aver preso un abbaglio, è di certo così. Con uno scatto afferra la maglietta di Franz e gliela tira su fino allo sterno. Franz ha una reazione rapidissima e furiosa, con entrambe le mani spinge giù il braccio di Enrico, ma ormai lui ha visto. – Ma tu, Franz... non hai l’ombelico... 37
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– E allora? Capita. C’è un attimo di silenzio in cui anche il merlo e il cuculo se ne stanno zitti, poi Enrico sbotta: – No che non capita, è impossibile, ce lo abbiamo tutti l’ombelico, Franz. Potresti avercelo piccolo se l’ostetrica è stata brava, magari solo un bernoccolino, ma credo che qualcosa dovresti avere... tu lì non hai nulla... – Un difetto. Sempre meglio che avere tre braccia, no? O un gemello siamese attaccato all’anca. Nel fiume il pezzo di legno prosegue la sua corsa, spinto dalla corrente. – Scusami, Franz, non volevo essere invadente... ma dovresti averlo un segno del cordone ombelicale, tu non hai neanche una fossetta. Questa... questa è una cosa assurda... – No. Charlie Chaplin partecipò a un concorso come sosia di se stesso, all’insaputa della giuria, ma non vinse la competizione, non arrivò neanche alla fase finale. Questa è una cosa assurda. Il vento si è calmato. Franz si incammina su per un sentiero ed Enrico lo segue senza più parlare, pensieroso. Mentre qualcuno dall’altra parte del ponte si tiene in ombra, rinuncia ad attraversarlo e li segue solo con lo sguardo finché non scompaiono alla vista, ingoiati dalle ginestre e dai castagni. Franz ha un coltello infilato in uno degli anfibi. Sono giorni strani questi, non sai mai cosa può spuntare all’improvviso. Può essere una cosa meravigliosa come Brigitte, ma può essere anche una cosa orribile, può essere anche qualcosa che nessuno può immaginare.
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FORSE CI SONO ALTRI COME LEI. , FORSE NON MUORE PIU NESSUNO, NON PER DAVVERO. , FORSE BRIGITTE E IL RISULTATO DI UN NUOVO CICLO NELLA CATENA EVOLUTIVA, UNA SORTA DI HOMO SUPER SAPIENS. - INCROCEREI LE DITA SE NON AVESSI PAURA CHE MI SI STACCHINO. CHRISTINA SI ASCIUGA IL SUDORE DALLA FRONTE CON UN FAZZOLETTO RICAMATO. POI SLACCIA IL COLLARINO DI PIZZO E LO APPOGGIA SUL TAVOLO. LA GROSSA CICATRICE DAI MARGINI FRASTAGLIATI, ORA , PERFETTAMENTE IN MOSTRA, RICOPRE L INTERA CIRCONFERENZA DEL SUO COLLO. ,, ,, - PREFERISCO ESSERE CHIAMATA DIVERSAMENTE VIVA .
isbn: 978-88-94818-34-5
€ 14,00