Guna

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Guna

di Giovanni Masi e Nigraz © 2016, Giovanni Masi e Nigraz © per questa edizione Solone srl Tutti i diritti riservati. Collana Nuvole in Tempesta, 14 Direttore Editoriale: Nicola Pesce Ordini o informazioni: info@edizioninpe.it Ufficio stampa per il volume: Stefano Romanini ufficiostampa@edizioninpe.it Stampato presso Peruzzo Industrie Grafiche SpA nel mese di ottobre 2016 Nicola Pesce Editore (Edizioni NPE) è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 - 84025 Eboli (SA) edizioninpe.it facebook.com/EdizioniNPE twitter.com/NicolaPesceEdit instagram.com/EdizioniNPE


Guna di Giovanni Masi e Nigraz


Non essere capaci di smettere di pensare è un’afflizione terribile, ma non ce ne rendiamo conto perché tutti quanti ne soffrono per cui è considerato normale Ekchart Tolle


È l’unica soluzione. Le scorte sono quasi finite e presto non avremo più niente da mangiare…

E dove vorresti andare, eh? Te sei giovane e parli bene… ma quelli più vecchi? E poi con le bestie, che ci facciamo?

È inutile continuare a discuterne. Partiremo stanotte, cercando di evitare i soldati e, appena troviamo un posto sicuro, uno di noi tornerà indietro a chiamarvi.

io dico che dobbiamo darci una mossa… se restiamo bloccati qui siamo fottuti!

il bosco ci intrappola e ci libera allo stesso tempo. Ci protegge dai soldati, ci imprigiona perché la sua sicurezza è effimera…

…e i suoi rami adunchi graffiano i carrozzoni che chiamiamo casa.

Bene. Noi si va. Appena sappiamo qualcosa vi…

La tua non gli piace di sicuro!

Qua ci pensiamo noi. Voi fate attenzione. Questa è brutta gente che spara anche se solo non gli piace la tua faccia.

Vengo con voi.

Vorremmo ridere ma le risate corrono veloce nell’aria umida. Quindi sorridiamo con paura, che gela la bocca ma scalda il cuore. Almeno un po’.


NO! NON ANDARE! Ti PREGO!


Smettila di fare il coglione e da’ retta a tua sorella.

Ti prego…

Sono già abbastanza numerosi così e non gli serve un idiota come te!

E levatevi!

Basta adesso! Tu resti e qua dovete andare tutti d’accordo…

imbecille!

…che se torno e trovo un solo graffio alla roba, vi spedisco a calci da quei porci dei soldati. È chiaro?!

Siamo ciechi a noi stessi. Non riusciamo a scorgere i sottili fili che ci legano gli uni agli altri, che ci stringono al mondo. Se li avessimo visti, alcuni di noi sarebbero ancora vivi.


E adesso andiamo che sennò lo ammazzo questo coglione…

Ci salutiamo cercando di ignorare quella sensazione gelida alla bocca dello stomaco. Ma la partenza è necessaria…

…Perché abbiamo gli animali, siamo tanti, e abbiamo fame. E oltre il bosco c’è la guerra.

Pensaci tu qui, d’accordo?

Va bene, ma voi sbrigatevi!

Partono per trovare una speranza.


Fate buon viaggio!

in quelli che restano, c’è un po’ di tristezza. Tristezza e paura.

Bè, rimettiamoci al lavoro. C’è da pensare alle bestie e da far legna.


Se ne vanno e saranno tutti morti prima della prossima luna piena.

Verranno fermati da una pattuglia. Non avranno i documenti e tenteranno di spiegarsi‌ i soldati non gli crederanno.

E a noi che siamo rimasti indietro resterĂ sempre il dubbio di aver fatto la cosa giusta a lasciali andare.


Siamo condannati a questa terra, a vivere attraverso i dieci regni della mente e a sperimentarli tutti, perché non c’è via di salvezza, se non la conoscenza di se stessi.

Ma questo… …Questo non li aiuterà, perché i nostri compagni si sono fermati prima…


...e Nessuno urlerĂ e pregherĂ e bestemmierĂ per loro.








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