La grande storia del rock e del metal – edizione omnibus brossurata

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La Grande Storia del Rock e del Metal a Fumetti edizione omnibus brossurata

Disegni di Enzo Rizzi Testi: Gianni Della Cioppa, Francesco Ceccamea, Enzo Rizzi Il personaggio Heavy Bone – il serial killer di rockstar è stato creato da Enzo Rizzi © 2013 Enzo Rizzi © per questa edizione Edizioni NPE Tutti i diritti riservati. © del logo di Heavy Bone: Enzo Rizzi © dei marchi: dei rispettivi proprietari © fotografia di Enzo Rizzi a pg. 311: Emanuele Rizzi Prima edizione (cartonata), giugno 2021 Seconda edizione (brossurata), luglio 2021 Collana Music & Comics, 13 Direttore Editoriale: Nicola Pesce Ordini o informazioni: info@edizioninpe.it Caporedattore: Stefano Romanini Ufficio Stampa: Gloria Grieco ufficiostampa@edizioninpe.it Coordinamento Editoriale: Valeria Morelli Progettazione grafica e illustrazione di copertina: Nino Cammarata Correzione bozze: Ada Maria De Angelis e Gabriella Vajano Stampato presso Rotomail Italia S.p.A. – Vignate (MI) nel mese di luglio 2021 Edizioni NPE è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA) edizioninpe.it facebook.com/EdizioniNPE twitter.com/EdizioniNPE instagram.com/EdizioniNPE #edizioninpe




Indice delle Band Allman Brothers Area Banco del Mutuo Soccorso Ben Harper Bill Haley Bob Dylan & The Band Bruce Springsteen Buddy Holly Canned Heat Chuck Berry Cream Creedence Clearwater Revival Crosby Stills & Nash David Bowie Deep Purple Depeche Mode Dire Straits Eagles ELP Elton John Elvis Presley Fleetwood Mac Foo Fighters Frank Zappa Free Goblin Grand Funk Railroad Grateful Dead Greenday Guns n’ Roses Hank Williams

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Iggy Pop Le Orme Jack White & The White Stripes Janis Joplin Jefferson Airplane Jerry Lee Lewis Jethro Tull Jimi Hendrix Johnny Cash Joe Cocker Joy Division Kansas King Crimson Kiss Led Zeppelin Lenny Kravitz Little Richard Lou Reed Lynyrd Skynyrd MC5 Mott The Hoople/Ian Hunter Muse New York Dolls Nirvana Oasis P.F.M. Pearl Jam Pink Floyd Queen R.E.M. Radiohead Ramones

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Red Hot Chili Peppers Robert Johnson Rod Stewart & The Faces Rush Santana Sex Pistols Siouxsie and the Banshees Sly And The Family Stone Stevie Ray Vaughan T. Rex Ten Years After The Animals The Beatles The Byrds The Clash The Cure The Doors The Heavy Bone’s The Kinks The Police The Rocky Horror Show The Rolling Stones The Smiths The Who Todd Rundgren Toto Traffic U2 Uriah Heep Yardbirds Yes ZZ Top

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Concerti Strumenti Musicali ac/dc Accept Aerosmith Alice Cooper Anthrax Black Sabbath Cannibal Corpse Death SS Ronnie James Dio Dream Theater Iron Maiden Lacuna Coil Judas Priest Korn Kyuss Manowar Marilyn Manson Megadeth Metallica Mötley Crüe Motörhead Ozzy Osbourne Pantera Rammstein Rob Zombie Savatage Scorpions Slayer Slipknot Saxon

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Sepultura Strana Officina Testament Tool Van Halen Vanadium Venom

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NELLA VITA A TUTTO SI PUÒ RIMEDIARE, MA QUELLO CHE SUCCEDE IL GIORNO DEL PROCESSO A JOHN “SCOOTER” HERRING, QUANDO GREGG ALLMAN LO DENUNCIA PER SPACCIO DI COCAINA, È TROPPO GRAVE. QUALCOSA SI ROMPE PER SEMPRE NELLA COMUNITÀ DELLA “BIG HOUSE”.

E SE PRIMA LE TRAGEDIE HANNO RESO PIÙ UNITA LA BAND E TUTTO L’ENTOURAGE DI PAZZI SANGUINARI CHE GLI GIRA ATTORNO, QUESTO TRADIMENTO LA DISTRUGGE PER SEMPRE, NONOSTANTE I SUCCESSIVI E RIPETUTI TENTATIVI DI AGGIUSTARLA.

LA PIÙ GRANDE ROCK BAND SUDISTA DELLA STORIA NASCE NEL 1969, FONDATA DAI FRATELLI DUANE (CHITARRA) E GREGG VOCE E TASTIERA) CON IL LORO COGNOME: LA ALLMAN BROTHERS BAND. CON LORO CI SONO RICHARD BETTS COME SECONDO CHITARRISTA, IL BASSISTA BERRY OAKLEY E I DUE BATTERISTI E PERCUSSIONISTI JAY JOHANSON E CLAUDE “BUTCH TRUCKS” HUDSON. IL GRUPPO PARTE BENE CON UN PAIO DI ALBUM IN PERFETTO EQUILIBRIO TRA CITAZIONI CLASSICHE E PROGRESSIVE ROCK. IL PRIMO OMONIMO DEL ’69 E SOPRATTUTTO IL SECONDO IDLEWIND SOUTH DEL SETTANTA ANNOVERANO CLASSICI DI ROCK SOUTHERN IMPRESCINDIBILI:

DREAMS, MIDNIGHT RIDER E WHIPPING POST, MA IL VERO SUCCESSO ARRIVA CON IL DOPPIO LIVE AT FILLMORE EAST, DOVE AI BRANI MIGLIORI DELLA BAND SI ALTERNANO COVER DI CLASSICI BLUES, CON DILATAZIONI STRUMENTALI ISPIRATE E AVVINCENTI. IL GRUPPO DEGLI ALLMAN È PIÙ UNA SPECIE DI COMUNE DOVE TUTTI SI VOGLIONO BENE, FANNO USO ABBONDANTE DI DROGHE E VIVONO ALL’INSEGNA DI UN CAMERATISMO ESTREMO, CON RISVOLTI DAVVERO INQUIETANTI E PERICOLOSI (IL ROAD MANAGER TWIGGS LYNDON ASSASSINA IL PROPRIETARIO DI UN LOCALE DI BUFFALO, REO DI NON VOLER PAGARE LA BAND DOPO UN’ESIBIZIONE DI UN QUARTO D’ORA). LA MORTE DI DUANE IN UN INCIDENTE STRADALE CON LA MOTO A CAUSA DI UN CAMION CHE GLI TAGLIA LA STRADA AVVIENE POCO DOPO IL TRIONFO AL FILLMORE E UN ANNO PIÙ TARDI, IN CIRCOSTANZE STRAORDINARIAMENTE SIMILI SE NE VA ANCHE IL BASSISTA DELLA BAND, BERRY OAKLEY.

QUESTI EVENTI PERÒ, PER QUANTO DOLOROSI NON SFALDANO GLI ALLMAN, ANZI LI RENDONO ANCORA PIÙ UNITI E NON NE ARRESTANO LA CREATIVITÀ. NEL 1972 ESCE EAT A PEACH E NEL 1973 BROTHERS AND SISTERS, ENTRAMBI OTTIMI DISCHI DOVE DIVENTA SEMPRE PIÙ DECISIVO IL CONTRIBUTO COMPOSITIVO DI DICKEY BETTS, RIMASTO IL SOLO CHITARRISTA. È DURANTE LA LAVORAZIONE DI QUEST’ULTIMO ALBUM PERÒ CHE AVVIENE L’IRREPARABILE. LA BAND CONSUMA COCAINA IN GRANDI QUANTITÀ E IL ROADIE “SCOOTER” È INCARICATO DEI RIFORNIMENTI. SFORTUNA VUOLE CHE GLI SPACCIATORI LAVORINO PER DEI MAFIOSI TENUTI SOTTO CONTROLLO DALL’F.B.I. QUANDO IL ROADIE VIENE ARRESTATO, ANCHE GREGG ALLMAN FINISCE SOTTO ACCUSA, MA ACCETTA DI TESTIMONIARE CONTRO IL PROPRIO ASSISTENTE PER SALVARSI LA PELLE.

22 – Allman Brothers


PER LA COMUNE DI BIG HOUSE QUESTO ATTO DI VILTÀ, CONSUMATO CON UN INCREDIBILE SANGUE FREDDO DA GREGG, AI DANNI DI UN UOMO CHE PER DUE ANNI HA LAVORATO CON FEDELTÀ PER LUI, SALVANDOGLI PURE LA VITA IN BEN DUE OCCASIONI, È UNA COSA IMPERDONABILE, TALMENTE PESANTE DA COMPROMETTERE UNA VOLTA PER TUTTE GLI IDEALI DI FRATELLANZA SU CUI È NATA LA GRANDE FAMIGLIA DEGLI ALLMAN BROTHERS.

IL GRUPPO PROSEGUE CON LA MUSICA MA AL SUO INTERNO ORMAI È TUTTO FOTTUTO. DICKEY BETTS HA PRESO PELO E VIENE VISTO COME LEADER ALLA PARI DI GREGG. DURANTE IL PROCESSO, SE PER IL RESTO DELLA COMUNE L’ATTO DEL TASTIERISTA È VISTO COME UNA COSA VIGLIACCA, PER LA CANTANTE E COMPAGNA CHER È LA PROVA CHE IL SUO UOMO HA DAVVERO SMESSO CON LE DROGHE ED È PRONTO A CAMBIARE VITA. LA COCA È STATA LA CAUSA DEL TRACOLLO DEL LORO MATRIMONIO, APPENA DOPO UNA SETTIMANA E ADESSO FORSE TUTTO PUÒ COMINCIARE REALMENTE. LA VERITÀ È CHE GREGG È SEMPRE PIÙ DIPENDENTE E NON SMETTERÀ PER MOLTI ANNI ANCORA. IL MATRIMONIO VA ANCORA A PUTTANE E IL GRUPPO SI SCIOGLIE UFFICIALMENTE NEL 1976. LA BAND SI RIFORMERÀ A PIÙ RIPRESE E SEMPRE CON BUONI RISULTATI COMMERCIALI E ARTISTICI. GREGG OGGI È DAVVERO PULITO E PARLA DI QUEGLI ANNI COME SE NON SIANO CAPITATO DAVVERO A LUI. DICKEY E GLI ALTRI SANNO CHE NON È COSÌ.

IL VERO CUORE DEGLI ALLMAN BROTHERS BATTE ANCORA FORSE SOLTANTO SOTTO LA MORBIDA TERRA DEL CIMITERO DI ROSE HILL, DOVE SONO SEPOLTI L’UNO ACCANTO ALL’ALTRO, I DUE SFORTUNATI CENTAURI DEL ROCK, DUANE E BERRY. IL 27 MAGGIO 2017 SCOMPARE GREGG ALLMAN.

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DEMETRIO STRATOS È UN CANTANTE DI ORIGINE GRECA, NELLA SUA VOCE C’È IL VENTO DELLA STORIA DELLA SUA TERRA E NEL SUO CUORE IL DESIDERIO DI CULTURA RICEVUTO DALLA FAMIGLIA. DOPO ESSERE STATO A CIPRO, SI TRASFERISCE A MILANO NEL 1962, PER STUDIARE ARCHITETTURA, MA IL RICHIAMO DELLA MUSICA È GRANDE, E VIVE COSÌ LA STAGIONE DEL BEAT ITALIANO NEI RIBELLI. CONOSCE IL GRANDE SUCCESSO CON LA CANZONE PUGNI CHIUSI CHE, CAMUFFATA DA STORIA D’AMORE, RACCONTA I TIMORI DI UNA GENERAZIONE SPAVENTATA DA INQUINAMENTO E CEMENTIFICAZIONE E DA GUERRE LONTANE, MA IN REALTÀ VICINE AL SUO CUORE. NEL 1972 STRATOS RESTA AFFASCINATO DALLE NUOVE MUSICHE CHE INVADONO L’ITALIA, IN PARTICOLARE DAL ROCK PROGRESSIVO E FONDA GLI AREA CON IL BATTERISTA GIULIO CAPIOZZO, IL CHITARRISTA PAOLO TOFANI, IL TASTIERISTA PATRIZIO FARISELLI, VICTOR BUSNELLO AL SASSOFONO E IL BASSISTA PATRICK DJIVAS, CON LO SCOPO DI UNIRE TRADIZIONE E INNOVAZIONE.

È L’INIZIO DI UNA GRANDE AVVENTURA MUSICALE CHE CONQUISTA TUTTO IL MONDO PER LA SUA AUDACIA. «NON SIAMO PROG, VOGLIAMO CREARE LA MUSICA TOTALE, DI FUSIONE E DI INTERNAZIONALITÀ», QUESTO IL MOTTO DEGLI AREA, CHE DIVENTANO UNA SORTA DI COMUNE ARTISTICA, IMPRIGIONATA NEI LUOGHI COMUNI DELLA POLITICA, MA CHE HA AMBIZIONI PIÙ GRANDI. «NOI SUONIAMO NELLE UNIVERSITÀ, NELLE FABBRICHE, NELLE FESTE DI PARTITO, PERCHÉ È QUI CHE C’È LA GENTE CHE HA VOGLIA E FORSE LA NECESSITÀ DI CAPIRE IL NOSTRO MESSAGGIO». IL GRUPPO DEBUTTA NEL 1973 CON ARBEIT MACHT FREI (IL LAVORO RENDE LIBERI, LA FRASE SCRITTA ALL’INGRESSO DEI CAMPI DI STERMINIO NAZISTI), PER L’ETICHETTA CRAMPS RECORDS DI GIANNI SASSI, DESTINATA A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA SCENA ROCK ITALIANA NON CONVENZIONALE. IL DISCO CONTIENE LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE (NERO), ISPIRATA DA UNA CANZONE POPOLARE GRECA DELLA MACEDONIA, UN INNO CONTRO LA GUERRA, CHE DIVENTA IMMEDIATAMENTE UNO DEI CLASSICI DEL GRUPPO, CHE RICEVE TUTTAVIA LA CENSURA DELLE RADIO.

24 – Area


IL MESSAGGIO POLITICO NON VIENE MESSO IN PRIMO PIANO DALLA CRITICA, MA TUTTI ELOGIANO LA STRAORDINARIA TECNICA DEI MUSICISTI. NEL DISCO SUCCESSIVO, CON IL NUOVO BASSISTA ARES TAVOLAZZI, GLI AREA IN COMETA ROSSA SPERIMENTANO FORSE PER PRIMI AL MONDO LE CONTAMINAZIONI CON LA MUSICA MEDIORIENTALE. IL DISCO È UN ATTO DI ACCUSA VERSO LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI, INTESI SOLO COME NUMERI DI PRODUZIONE. GLI AREA SONO CONTRO IL SISTEMA E LO RACCONTANO ANCHE IN CRAC!, DOVE CONTINUANO LA LORO RICERCA SONORA NELLE STUPENDE L’ELEFANTE BIANCO, LA MELA DI ODESSA (1920) E SOPRATTUTTO IN GIOIA E RIVOLUZIONE, MALEDETTI! È UN CONCEPT ALBUM DI AUTENTICA AVANGUARDIA INTELLETTUALE, CHE LA BAND CHIAMA FANTA-POLITICA, CON TRE PUNTI CARDINE: POTERE AGLI ANZIANI, COME DEPOSITARI DELLA MEMORIA DEL PASSATO CHE ESCLUDE E RESPINGE LA PROBLEMATICA DEL CONTINGENTE (DA GERONTOCRAZIA); POTERE ALLE DONNE, COME FORNITRICI DI ENERGIA E CONTRIBUTI RADICALI NUOVI, IN ANTITESI ALLA LORO REPRESSIONE STORICA (DA SCUM2); POTERE AI BAMBINI, COME GARANZIA DI LIBERTÀ E DI REINVENTARE LA STORIA CON LA FORZA DELLA FANTASIA (DA GIRO, GIRO, TONDO E CAOS).

PORTAVOCI DI UNA GENERAZIONE CONFUSA, MA CORAGGIOSA, GLI AREA CHIUDONO LA LORO STORIA QUANDO, IL 13 GIUGNO 1979, A SOLI 34 ANNI, DEMETRIO STRATOS MUORE PER UN’ANEMIA APLASTICA. IL CANTANTE VIENE SALUTATO CON UNO STORICO FESTIVAL ALL’ARENA CIVICA DI MILANO, A CUI PARTECIPANO TRA GLI ALTRI FRANCESCO GUCCINI, ANGELO BRANDUARDI, BANCO, EUGENIO FINARDI E SKIANTOS. IL GRUPPO SI RIFORMA NEL 1999 E POI DEFINITIVAMENTE NEL 2010 CON LA STESSA VOGLIA DI STUPIRE, MA AL GRIDO DI «RISPETTO PER DEMETRIO» NON TUTTI I FAN APPREZZANO QUESTA MOSSA. LE LEGGENDE NON SI TOCCANO. O FORSE SI?

Area – 25


ROMA, CAPITALE D’ITALIA E CITTÀ ETERNA, HA VISTO NASCERE ANCHE QUELLA CHE VIENE CONSIDERATA LA PIÙ IMPORTANTE BAND ITALIANA DI POP PROGRESSIVO: IL BANCO DEL MUTUO SOCCORSO. NEL 1968 IL TASTIERISTA VITTORIO NOCENZI E IL FRATELLO GIANNI, ABILE AL PIANOFORTE, SI FORGIANO IN GRUPPI ESORDIENTI. QUANDO NEL 1971 PARTECIPANO AL II FESTIVAL POP DI CARACALLA, INCONTRANO IL CANTANTE FRANCESCO “BIG” DI GIACOMO, PROVENIENTE DAI FIORI DI CAMPO: NASCE COSÌ LA FORMAZIONE DEFINITIVA DEL BANCO DEL MUTUO SOCCORSO, CONOSCIUTI ANCHE COME BMS O SEMPLICEMENTE BANCO. È L’INIZIO DI UNA LUNGA AVVENTURA MUSICALE CHE HA SOLCATO LA NOSTRA POLITICA E SOCIETÀ, E CHE DURA ANCORA OGGI. IL GRUPPO ABBANDONA IL BEAT PER DEDICARSI A CANZONI PIÙ LUNGHE E COMPLESSE, CONTRIBUENDO DI FATTO ALLA NASCITA DI UN NUOVO GENERE MUSICALE: IL PROG ROCK. CON PFM, AREA, OSANNA, LE ORME E NEW TROLLS IL BMS DIVENTA UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER TUTTA LA SCENA ITALIANA, CHE PROIETTA LA SUA OMBRA CREATIVA IN TUTTO IL MONDO. IL PRIMO PASSO È IL DISCO D’ESORDIO OMONIMO. FAMOSO PER LA COPERTINA A SALVADANAIO, DIVENTA NELLA SUA TIRATURA ORIGINALE UN VERO PEZZO AMBITO DAI COLLEZIONISTI, CHE CERCANO DI PROCURARSELO CON MEZZI LECITI E NON. IL DISCO DIMOSTRA LO STILE CARATTERISTICO DELLA BAND, CHE SI MUOVE TRA PARTI STRUMENTALI VARIEGATE, CON MUSICA ROCK, FOLK, CLASSICA E DA CAMERA, SU CUI DI GIACOMO CANTA I SUOI TESTI COLTI E VISIONARI, FRUTTO DI RIFERIMENTI LETTERALI, CHE DIMOSTRANO L’UNICITÀ DELLA SUA SCRITTURA. NELLA BELLISSIMA R.I.P., A UNA MUSICA DOLCE E PACATA, FA DA CONTRALTARE LA FORZA DI PAROLE FORTI E TINTE DI ROSSO SANGUE. IL SECONDO LATO DEL DISCO È QUASI COPERTO INTERAMENTE DALL’AMBIZIOSA IL GIARDINO DEL MAGO, SUITE IN QUATTRO PARTI CHE DIMOSTRA LA GRANDEZZA DEL GRUPPO E CHE DIVENTA UN CLASSICO DEL REPERTORIO.

IL SECONDO ALBUM DARWIN! È UNA CORAGGIOSA PRESA DI POSIZIONE SULL’EVOLUZIONE DELLA VITA SULLA TERRA, CHE PROCURA ALCUNI PROBLEMI AL GRUPPO, VISTA LA LONTANANZA DALLE LINEE CATTOLICHE. NONOSTANTE O FORSE PROPRIO PER QUESTO, IL DISCO OTTIENE UN SUCCESSO ENORME E CANZONI COME L’EVOLUZIONE E LA CONQUISTA DELLA POSIZIONE ERETTA DIMOSTRANO L’ORIGINALITÀ DEL BANCO, MA È LA STORIA D’AMORE TRA DUE SCIMMIONI PRIMITIVI DI 750.000 ANNI FA… L’AMORE?, CHE COMMUOVE E CONQUISTA IL VASTO PUBBLICO.

SOLO GLI AREA HANNO LA STESSA AUDACIA DEL BMS, CHE INFATTI APRE IL TERZO DISCO IO SONO NATO LIBERO (CON IL NUOVO CHITARRISTA, IL BRAVO RODOLFO MALTESE), CON LA CANZONE CANTO NOMADE PER UN PRIGIONIERO POLITICO, ANCHE SE I BRANI CHE LANCIANO L’ALBUM SONO LA DOLCE E DELICATA NON MI ROMPETE, CON ECHI POETICI E LA CITTÀ L’ALIENAZIONE DELLE METROPOLI, DIVENTATE ORAMAI CATINI DI FRUSTRATI E SERIALI MOSTRI IN GIACCA E CRAVATTA, PRONTI A SUCCHIARE IL DENARO E LA FELICITÀ DEL PROSSIMO. GREG LAKE DEGLI EMERSON, LAKE & PALMER, CONVINCE LA BAND A PUBBLICARE UN ALBUM PER IL MERCATO ESTERO CON LA SUA ETICHETTA MANTICORE.

26 – Banco del Mutuo Soccorso


ESCE COSÌ BANCO DEL 1976, UNA RACCOLTA DEL MEGLIO DEL GRUPPO, CANTATO IN INGLESE. NOCENZI E SOCI CONTINUANO A PRODURRE MATERIALE DI QUALITÀ SUPERIORE, ANTICIPANDO TEMI COME LA MUSICA ETNICA E LA FUSIONE CON IL JAZZ, E OTTENGONO MOLTA VISIBILITÀ CON IL TOUR LA CAROVANA DEL MEDITERRANEO, DOVE DIVIDONO IL PALCO CON IL FOLLETTO ANGELO BRANDUARDI. IL BANCO, ATTRAVERSA GLI ANNI OTTANTA CON COMPOSIZIONI PIÙ SEMPLICI, COME DIMOSTRA L’INCREDIBILE SUCCESSO DEI SINGOLI POP PAOLO, PA DEL 1980 E MOBY DICK DEL 1983. DAL 1997 IL GRUPPO, CHE MUTA A CAUSA DI NUMEROSI CAMBI DI FORMAZIONE, DECIDE DI NON SCRIVERE PIÙ MATERIALE NUOVO E SI DEDICA SOLO AI CONCERTI, RACCOGLIENDO CONSENSI OVUNQUE, ANCHE IN PRESTIGIOSI FESTIVAL PROG ALL’ESTERO.

MA LA TRAGEDIA ARRIVA IMPROVVISA LA SERA DEL 21 FEBBRAIO 2014, QUANDO IL CANTANTE FRANCESCO DI GIACOMO MUORE IN UN INCIDENTE STRADALE. IL DRAMMA NON È SOLO PRIVATO, E NON RIGUARDA SOLO LA PERDITA DI UN ARTISTA STRAORDINARIO DI RARA SENSIBILITÀ E CULTURA: SI CHIUDE FORSE DEFINITIVAMENTE L’EPOCA DEL PROG ITALIANO DEI SETTANTA, ANCHE SE LA BAND, CON UNA MOSSA SPIAZZANTE, DECIDE DI CONTINUARE A SUONARE CON UNA FORMAZIONE ALLARGATA.

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COSÌ COME JACK WHITE, BEN HARPER È UNO DEI POCHI ROCKER A POTERSI DEFINIRE TALE CON GIUSTA RAGIONE, GRAZIE A UN BACKGROUND SOLIDO, SFORNA UN DISCO CONVINCENTE DIETRO L’ALTRO.

BEN HARPER NASCE IN UNA FAMIGLIA DI MUSICISTI DA GENERAZIONI E DIMOSTRA FIN DA BAMBINO UN TALENTO NOTEVOLE CON LA CHITARRA ACUSTICA. PASSA LE GIORNATE NEL RETRO DEL FOLK MUSIC CENTER AND MUSEUM, IL NEGOZIO DEGLI STRUMENTI MUSICALI DEI NONNI, A FARSI LE OSSA CON LA LAP STEEL GUITAR (UNA CHITARRA CHE SI SUONA USANDO LO SLIDE) CERCANDO DI EMULARE LO STILE IMPOSSIBILE DI ROBERT JOHNSON.

A 12 ANNI SI ESIBISCE PER LA PRIMA VOLTA MOSTRANDO OLTRE A UNA DOSE DI TECNICA FENOMENALE ANCHE UNO STILE STRAORDINARIAMENTE MATURO E INFLUENZATO DA SVARIATI MUSICISTI, DA MARLEY A RY COODER. LA CARATTERISTICA PREDOMINANTE DELLA MUSICA DI BEN È IL RIUSCIRE A FAR CONVIVERE BLUES E ROCK, FUNK E REGGAE IN UN MODO FLUIDO E NATURALE UNITO A UNA CAPACITÀ DI SCRITTURA POP STRAORDINARIA.

IL SUO DEBUTTO NEL MONDO DISCOGRAFICO È UN LAVORO A QUATTRO MANI CON L’AMICO E COMPOSITORE FOLK TOM FREUND. L’ALBUM SI INTITOLA PLEASURE AND PAIN ED ESCE NEL 1992. NONOSTANTE SIA UNA TIRATURA LIMITATA, LA VIRGIN SI ACCORGE DI HARPER E GLI PROPONE UN CONTRATTO. IL DISCO DI DEBUTTO COME SOLISTA A TUTTI GLI EFFETTI È WELCOME TO THE CRUEL WORLD, ALBUM CHE SORPRENDE NON SOLO PER LA GRANDE COMMISTIONE DI GENERI MA ANCHE PER LA BELLEZZA DEI TESTI DA CUI TRASPARE LA SOLIDA MORALITÀ DI UN AUTORE VERO, TANTO CHE I PARAGONI CON DYLAN E JONI MITCHELL SI SPRECANO. SEGUONO FIGHT YOUR MIND DOVE BEN APRE MOLTO DI PIÙ AGLI INSEGNAMENTI DI BOB MARLEY E ARRUOLA NELLA PROPRIA BAND MUSICISTI DI GRANDE TALENTO COME IL BASSISTA JUAN NELSON E IL BATTERISTA OLIVER CHARLES.

28 – Ben Harper


INIZIA COSÌ A SCREMARE LA FORMAZIONE DEGLI INNOCENT CRIMINAL, CHE LO ACCOMPAGNERÀ IN UNA FRENETICA ATTIVITÀ DAL VIVO. BORN TO SHINE, LAVORO CHE SI RIVELA MOLTO PIÙ HENDRIXIANO ED È UN PASSO AVANTI NELLE VENDITE, GRAZIE AI DUE HIT SINGLE STEAL MY KISSES E SUZIE BLUE. I LIVE ACCRESCONO DI PARECCHIO LA FAMA DEL CANTAUTORE E SONO DA PRELUDIO A QUELLO CHE DIVENTA IL DISCO PIÙ CELEBRE DI TUTTA LA DISCOGRAFIA DI BEN HARPER, DIAMONDS ON THE INSIDE, DEL 2003. DA LÌ SORPRENDE LA DECISIONE DI VOLTARE LE SPALLE AL ROCK PER UNA AUSTERA COLLABORAZIONE CON GLI ULTRAOTTANTENNI BLIND BOYS OF ALABAMA. IL DISCO GOSPEL DEL 2004 THERE WILL BE A LIGHT, È CONSIDERATO UNA DELLE MIGLIORI PROVE DAI TEMPI DI FIGHT YOUR MIND MA SEMBRA QUASI UNA AUTOPUNIZIONE PER L’ECCESSIVA MONDANITÀ DEI PEZZI PIÙ RECENTI.

DOPO UN PAIO DI ALBUM CONTROVERSI HARPER DECIDE DI UNIRSI A UNA BAND, THE RELENTLESS 7 E DI STERZARE VERSO IL ROCK TIRATO (WHITE LIES FOR DARK TIMES). GIVE TILL IT’S GONE, SECONDO LAVORO CON I RELENTLESS 7, ESCE A UN PAIO DI ANNI DI DISTANZA DAL PRIMO E VIENE DEFINITO UN PASSO FALSO IN CUI SI NOTA UN NOTEVOLE CALO DELL’ISPIRAZIONE UNITO A UN TENTATIVO POCO CONVINTO DI RECUPERARE LO STILE DEL PASSATO. FORSE È GIÀ ORA DI CAMBIARE STRADA E COSÌ, NEL 2013, HARPER PUBBLICA GET UP, DISCO IN COPPIA CON IL BLUESMAN CHARLIE MUSSELWHITE, DOVE SI CONFRONTA ATTRAVERSO UNA MANCIATA DI COMPOSIZIONI ORIGINALI, CON I MITI DEL DELTA BLUES, ALTERNANDO PER L’ENNESIMA VOLTA, A LAVORI DALL’ALTO POTENZIALE COMMERCIALE ALTRI PROGETTI IN CUI C’È UN TENTATIVO ESPIATORIO DI TORNARE ALLE RADICI, IN BARBA ALLE VENDITE E ALLE CLASSIFICHE. CON IL SUO CARICO DI UMANITÀ E IMPEGNO POLITICO, BEN ATTRAVERSA IL DECENNIO CON NUOVI OTTIMI DISCHI E INTERESSANTI PROGETTI, COME I FISTFUL OF MERCY. SEMPRE AL GRIDO SPERANZOSO DI THERE WILL BE A LIGHT.

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QUANDO ROCK AROUND THE CLOCK ENTRA IN CLASSIFICA CI RESTA PER UNA SOLA SETTIMANA E POI NULLA PIÙ: UNO DEI PEZZI PIÙ CELEBRI DELLA STORIA DEL GENERE È UN FIASCO COME TANTI ANCHE SE IL MONDO È TUTTORA CONVINTO CHE LA RIVOLUZIONE SIA PARTITA DA LÌ.

SOLO GRAZIE AL FILM CON SIDNEY POITIER, LA SCUOLA DELLA VIOLENZA, INCENTRATO SUL TEPPISMO GIOVANILE NELLE SCUOLE, IL SINGOLO ARRIVA AL SUCCESSO. IL LUNGOMETRAGGIO È L’INIZIO DEL FELICE CONNUBIO TRA CINEMA E ROCK ED È DETERMINANTE PER LA NASCITA DI QUESTO NUOVO FENOMENO MUSICALE.

HALEY È CONSIDERATO IL PRIMO GRANDE RE DEL ROCK AND ROLL E, DI FATTO, NE È IL PADRE, MA POCHI SI RICORDANO DI LUI OGGI.

ALLA FINE DEGLI ANNI QUARANTA È SOLO UN BUFFO COWBOY CON UNA STRANA PETTINATURA CHE DOVREBBE AIUTARLO A MASCHERARE LA CECITÀ DEL SUO OCCHIO SINISTRO, RETAGGIO DI UNA MALDESTRA OPERAZIONE CHIRURGICA. CANTA E SUONA DI TUTTO, DAL COUNTRY AL BLUES, CAMBIANDO SPESSO NOME: DA JOHN CLIFTON A JACK HALEY FINO A BILL HALEY WITH HALEY’S COMETS, LA BAND CON CUI RIESCE A PORTARE IN CLASSIFICA IL PRIMO BRANO ROCK DELLA STORIA: CRAZY MAN, CRAZY. POI, UN CERTO MAX C. FREEDMAN IN COPPIA CON L’ALTRETTANTO SCONOSCIUTO JIMMY DEKNIGHT INSISTONO A VOLER RILANCIARE UNA CANZONE SCRITTA DA LORO NEL 1952. IL PEZZO È GIÀ STATO INTERPRETATO DA SONNY DAE & HIS KNIGHT CON IL TITOLO WE’RE GONNA ROCK AROUND THE CLOCK TONIGHT, PASSANDO INOSSERVATO E, QUANDO LA DECCA DECIDE DI FARLO RISUONARE AD HALEY, NON SPERA IN UNA SORTE MIGLIORE VISTO CHE LA CANZONE FINISCE COME B-SIDE DEL SINGOLO THIRTEEN WOMAN.

IL CLAMORE DI RITORNO DI ROCK AROUND THE CLOCK E I RISULTATI COMMERCIALMENTE PRODIGIOSI DELL’OMONIMO DISCO DEL 1956, OTTENUTI SIA IN PATRIA CHE IN GERMANIA E INGHILTERRA, FANNO SÌ CHE HALEY SIA IL PRIMO ARTISTA AMERICANO A FARE UN TOUR IN EUROPA.

30 – Bill Haley

IL BRANO È SOLO UN BLUES IN 12 MISURE CHE LA GENTE NON SA NEMMENO COME BALLARE MENTRE IL FILM CON POITIER È ANCORA UNA SCENEGGIATURA. L’ASSOLO DI CHITARRA È DI DANNY CEDRONE, RAGAZZO DI TALENTO CHE NON SI GODE IL FUTURO ROSEO DEL PEZZO E DELLA SUA BAND PERCHÉ MUORE IN UN INCIDENTE AEREO NEL 1954. HALEY E GLI ALTRI SI CONSOLANO L’ANNO DOPO GRAZIE AL TRIONFO DI SHAKE, RATTLE AND ROLL, CON CUI DANNO IL VIA UFFICIALE AL FENOMENO ROCK.


IL ROCK AND ROLL, DA GENERE DI NICCHIA SGRAZIATO E RIDICOLO DIVENTA, CON LUI, QUALCOSA DI TEMIBILE. I CONCERTI DEI COMETS QUASI SEMPRE LASCIANO SOLO ROVINE, CON LE POLTRONE IN PEZZI E LE SALE DELLE ESIBIZIONI DISTRUTTE. GLI SFOGHI VANDALICI PROVOCATI DALLA MUSICA DI HALEY AVVENGONO SIA IN PATRIA CHE NEL VECCHIO CONTINENTE.

IL CULMINE SARÀ LA MASTODONTICA RISSA DI BERLINO E IL TUMULTO ALLA STAZIONE DI WATERLOO, A LONDRA, CON I GIORNALI CHE DESCRIVONO LA GRANDE TENSIONE TRA LA FOLLA STRALUNATA E IMPAURITA AL COSPETTO DI BILL HALEY E I SUOI COMETS. LA BAND RIMANE IN CIMA ALLE CLASSIFICHE DI VENDITA CON SEE YOU LATER ALLIGATOR MA LA FESTA DURA POCO. NUOVI INTERPRETI, ASSAI PIÙ SCATENATI E LASCIVI, CALCANO LA SCENA FACENDO STRADA AL GRANDE RE ELVIS.

PER BILL E I SUOI RAGAZZI NON RESTA CHE UNA VITA ROUTINARIA, GESTITA IN MODO DIGNITOSO MENTRE L’ALCOL SI IMPOSSESSA SEMPRE DI PIÙ DI LUI, POVERO COWBOY ATTEMPATO, CON UN OCCHIO SOLO E L’ARIA INOFFENSIVA. MORIRÀ DI TUMORE NEL 1981.

Bill Haley – 31


GIUSTO IN TEMPO… L’ESIBIZIONE È FINITA E POTRÒ RACCONTARTI LA STORIA DELLA BAND PER ECCELLENZA. AVEVAMO 16 ANNI QUANDO CI CONOSCEMMO. E BEVEVA GIÀ DA PARECCHIO. AI TEMPI DI THE LAST WALTZ ERA UN ALCOLIZZATO CRONICO.

OGNI TANTO CERCAVA DI SMETTERE MA NON RIUSCIVA MAI A LUNGO. PENSO CHE IL SUICIDIO ABBIA AVUTO A CHE VEDERE CON L’ALCOL. MA È ANCHE POSSIBILE CHE NELLA SUA MENTE SI FOSSERO AFFACCIATI I DEMONI DELLA STRADA, DEL ROCK AND ROLL, DI CHI HA PAURA DI PERDERE TUTTO… IN QUESTO MODO ROBBIE ROBERTSON, COMMENTA LA SCOMPARSA DI RICHARD MANUEL, IL PIANISTA DELLA BAND. CHISSÀ, MAGARI SE ANCHE LUI SI FOSSE UNITO ALLA REUNION DEGLI ANNI OTTANTA LE COSE SAREBBERO ANDATE IN UN ALTRO MODO.

NON CI SAREBBE STATO QUEL TOUR RIDICOLO, PENOSO, IN LOCALI SUDICI DAVANTI A POCHE DECINE DI PERSONE. CON ROBBIE ANCORA CON GLI ALTRI I CONCERTI SAREBBERO ANDATI MEGLIO, CON UN PUBBLICO NUMEROSO E ACCLAMANTE. «SAREBBE STATO TROPPO BRUTTO», DICE ROBBIE, «RITROVARCI SOLO PER NON DOVER AMMETTERE CHE IL GIOCO È FINITO. MA CAPISCO GLI ALTRI. NON VOGLIONO CHIUDERE CON IL ROCK AND ROLL. L’ESISTENZA PERDE DI SAPORE QUANDO VENGONO A MANCARE CERTE COSE. NON AVREBBE AVUTO SENSO UNIRMI A LORO, SAREBBE STATO SOLO PATETICO».

E DI CERTO LO È PER GLI ALTRI FINO A QUEL 4 MARZO 1986, QUANDO MICHAEL, COCAINOMANE E ALCOLIZZATO, ORMAI AL COLLASSO, SI IMPICCA ALLA DOCCIA DEL BAGNO DI UN ALBERGO IN FLORIDA DOPO L’ENNESIMA ESIBIZIONE FALLIMENTARE. ALL’INIZIO SI CHIAMANO HAWKS E ACCOMPAGNANO IL RE DEL ROCK AND ROLL CANADESE RONNIE HAWKINS. DI SEGUITO PARTECIPANO AL DISCO DI JOHN HAMMOND JR. E INIZIANO UNA COLLABORAZIONE CON SONNY BOY WILLIAMSON CHE SI INTERROMPE PRESTO A CAUSA DELLA MORTE DEL BLUESMAN.

32 – Bob Dylan & The Band


CONTINUANO A MUOVERSI. LASCIANO IL CANADA E ATTRAVERSANO GLI STATI UNITI FINO AL GREENWICH VILLAGE, DOVE RIESCONO A FARSI NOTARE DA BOB DYLAN. IL MENESTRELLO FOLK STA MEDITANDO DI ARRUOLARE UN GRUPPO D’ACCOMPAGNAMENTO PER LE SUE PROSSIME SCORRIBANDE ELETTRICHE. GLI HAWKS SEGUONO IL CANTANTE IN UN LUNGO TOUR PER TUTTO IL 1965. L’ANNO SUCCESSIVO PERÒ DYLAN HA UN INCIDENTE CON LA MOTO, E SI CHIAMA FUORI DALLA VITA FRENETICA DEL FOTTUTO CIRCO ROCK. L’UOMO DI DULUTH SMETTE DI ESIBIRSI E SI RIFUGIA NELLA SUA RASSICURANTE CASA DALLE PARTI DI WOODSTOCK. ANCHE GLI HAWKS HANNO UNA CASA DA QUELLE PARTI, ROSA E GRANDE, CHIAMATA BIG PINK.

NEGLI SCANTINATI, CON DYLAN SI IMMERGONO PER ORE: SCRIVONO, SI DIVERTONO E SI DROGANO, FANNO GOLIARDICHE JAM SESSION. IL RISULTATO DI QUELLE ORE VERRÀ PUBBLICATO ANNI DOPO, IN UN DOPPIO ALBUM DAL TITOLO THE BASEMENT TAPE. QUELL’ESPERIENZA CAMBIA MOLTO ROBERTSON E IL RESTO DEL GRUPPO. DECIDONO DI ABBANDONARE IL NOME HAWKS PER THE BAND E DI SEGUIRE LA STESSA VIA DI RISCOPERTA FOLK CHE DYLAN HA DICHIARATO PER SE STESSO. PUBBLICANO MUSIC FROM BIG PINK (1968), ESORDIO FULMINANTE CON IL SUCCESSO DA CLASSIFICA THE WEIGHT CHE FINISCE ANCHE NELLA COLONNA SONORA DEL CELEBRE FILM EASY RIDER.

IL SECONDO ALBUM, INTITOLATO SEMPLICEMENTE THE BAND DEL 1969 È ANCORA PIÙ APPREZZATO, GRAZIE A BRANI COME THE NIGHT THEY DROVE OLD DIXIE DOWN E UP ON CRIPPLE CREEK. LA COSA CHE DISTINGUE THE BAND DAL RESTO DELLA SCENA ROCK DI QUEL PERIODO TURBOLENTO MA FERTILE È PROPRIO IL RITORNO ALLA VECCHIA FRONTIERA E ALLA MUSICA TRADIZIONALE AMERICANA, IN UN TEMPO DI SPERIMENTALISMI LISERGICI E UTOPIE STROBOSCOPICHE. APPAIONO SUL PALCO VESTITI COME DAMERINI DEL VECCHIO WEST E PARLANO DI FUORILEGGE, LEGGENDE FOLK E INDIANI, LA GRANDE DEPRESSIONE E I GRANDI SPAZI. LA BAND CONTRIBUISCE AL RITORNO DI BOB DYLAN SUONANDO NEL SUO PLANET WAVES DEL 1966 E ACCOMPAGNANDOLO DAL VIVO DOPO 8 ANNI DI ASTINENZA DA PALCO. NELLA SECONDA METÀ DEGLI ANNI SETTANTA, PERÒ, LA BAND SI INVISCHIA SEMPRE PIÙ CON LE DROGHE E IN UNA SFILZA DI CONCERTI DAVVERO ESTENUANTE. I DISCHI NE RISENTONO, PERDENDO FRESCHEZZA E LUCIDITÀ. PRESTO INIZIA A VENIR MENO ANCHE L’INTERESSE DELLA GENTE.

BISOGNA DARCI UN BEL TAGLIO E ROBERTSON HA L’IDEA DI FARLO IN GRANDE STILE CON UN CONCERTONE D’ADDIO IN CUI INVITARE COME OSPITI DYLAN, MUDDY WATERS, NEIL YOUNGE MOLTI ALTRI. NE ESCE UN TRIPLO DISCO E UN FILM DI SUCCESSO DIRETTO DA SCORSESE. ROBBIE NE PARLA COME DI UNA SORTA DI ESORCISMO PER LIBERARSI PER SEMPRE DEI DEMONI DEL ROCK. CI SONO PERÒ ALTRI DEMONI CONTRO CUI COMBATTERE. DURANTE LE RIPRESE DEL FILM I MUSICISTI NON FANNO CHE ENTRARE E USCIRE DA UNA STANZA SORVEGLIATA APPOSITAMENTE PER TENERE ALLA LARGA GLI SBIRRI. LÌ DENTRO SI CONCEDONO ABBONDANTI PISTE DI COCAINA PRIMA DI TORNARE SUL PALCO E SFOGGIARE UN’ARIA INCERTA E SBRACATA. DI TUTTI GLI EX MEMBRI, SOLO ROBERTSON RIESCE A CREARE QUALCOSA DI INTERESSANTE DOPO LO SCIOGLIMENTO. RIFIUTA SEMPRE DI PRENDERE PARTE ALLE REUNION ENTRANDO IN POLEMICA CON GLI ALTRI EX COMPAGNI, STUFI DI VEDERE CONSIDERATO LUI COME INDISCUSSO LEADER E GUIDA DEL GRUPPO E LORO SEMPLICI COMPARSE. PER QUESTO RICHARD MANUEL SE NE VA ALL’ALTRO MONDO, SEGUITO DA RICK DANKO, MOLTI ANNI DOPO, MORTO NEL 1999 A CAUSA DI TUTTI QUEGLI ANNI DI BAGORDI. TRA I TANTI PREMI DYLAN NEL 2016 RICEVE IL NOBEL PER LA LETTERATURA, SCELTA CHE SCATENA POLEMICHE, QUASI QUANTO LA SUA ASSENZA ALLA CERIMONIA DI PREMIAZIONE. NEL FRATTEMPO CONTINUA A FARE TOUR E DISCHI, ALCUNI DI COVER, NON SEMPRE APPREZZATI.

Bob Dylan & The Band – 33


BRUCE SPRINGSTEEN VIVE I PRIMI ANNI DI VITA IN UNO DEI POSTI PIÙ NOIOSI E OMOLOGATI DEL MONDO: FREEHOLD, NEW JERSEY. SI SENTE ISOLATO DA TUTTO, COME SE UN MURO INVISIBILE LO DIVIDA DAI SUOI COETANEI. ODIA LA SCUOLA, DETESTA STUDIARE E PASSA LE GIORNATE ASCOLTANDO DISCHI DI ROCK AND ROLL O ARRAMPICANDOSI SULL’ALBERO IN CORTILE, DA DOVE SI VEDONO IN LONTANANZA I GRATTACIELI DI MANHATTAN. PER LUI LA CITTÀ È IL POSTO DA RAGGIUNGERE PER SALVARSI E REALIZZARE I SUOI SOGNI PIÙ INFUOCATI.

C’È UNA MACCHINA IN GIARDINO E CON QUELLA SI POTREBBE CORRERE FINO ALLA METROPOLI, MA NON È COSÌ SEMPLICE. LA TELEVISIONE IN CASA È SEMPRE ACCESA, SUO PADRE È UN OLANDESE TACITURNO CON UN SACCO DI PENSIERI CHE LO MANDANO FUORI DI TESTA, CAMBIA LAVORO SPESSO E ODIA IL ROCK. QUESTE IMMAGINI SI IMPRIMONO NELLA TESTA DEL GIOVANE, DIVENTANDO I LUOGHI FISSI DELLA SUA FUTURA RICERCA POETICA. BRUCE SI GUARDA SUL SERIO ALLO SPECCHIO CON GUSTO SOLO QUANDO IMBRACCIA LA SUA PRIMA CHITARRA ELETTRICA.

L’UNICO POSTO IN CUI È SOPPORTABILE PASSARE IL TEMPO È ASBURY PARK, LOCALITÀ DI VILLEGGIATURA SULLA COSTA. SE CI SI ACCONTENTA OFFRE UN SACCO DI POSTI IN CUI SUONARE DAL VIVO. SPRINGSTEEN MILITA IN DIVERSE BAND E SI CIMENTA IN TUTTI I GENERI POSSIBILI, DAL BLUES AL ROCK, INSERENDO SEMPRE PIÙ SPESSO QUALCHE BALLATA STRUGGENTE SCRITTA DI SUO PUGNO. COL TEMPO RIESCE A TIRARE SU UN COMPLESSO RECLUTANDO I MIGLIORI MUSICISTI DELLA ZONA: LA E STREET BAND. NONOSTANTE LE NUMEROSE ESIBIZIONI E I SACRIFICI SPESSO I SOLDI NON BASTANO NEANCHE PER RIEMPIRSI LO STOMACO. ALLA FINE DEGLI ANNI SETTANTA, BRUCE SI TRASFERISCE AD ASBURY PARK, SOPRA UNA FABBRICA DI TAVOLE DA SURF, IL CUI PROPRIETARIO, CARL WEST, LO PRESENTA AL SUO AMICO MIKE APPEL. APPEL SI INNAMORA SUBITO DEL TALENTO DI QUEL GIOVANE E LO PORTA NEGLI UFFICI DELLA COLUMBIA, PRESENTANDOLO A JOHN HAMMOND.

CON SOLO LA SUA CHITARRA, IL RAGAZZO SUONA IT’S HARD TO BE A SAINT IN THE CITY E STENDE IL PRODUTTORE TORNANDO A CASA CON UN CONTRATTO E L’OBIETTIVO DI COMPLETARE IL SUO DISCO DI DEBUTTO QUANTO PRIMA. I PRIMI DUE ALBUM VENDONO POCO, LA SITUAZIONE È IN STALLO FINCHÉ JON LANDAU, STIMATO REDATTORE DELLA RIVISTA «ROLLING STONE», NON PRONUNCIA LA FRASE CHE DIVENTERÀ UN AUTENTICO TORMENTONE: «HO VISTO IL FUTURO DEL ROCK E IL SUO NOME È BRUCE SPRINGSTEEN». LA CASA DISCOGRAFICA USA SUBITO IL COMMENTO ALTISONANTE DELLA RECENSIONE E QUELLO DI MOLTI ALTRI CRITICI, PER RILANCIARE L’ARTISTA INVESTENDOCI UN SACCO DI SOLDI. IL TERZO ALBUM BORN TO RUN PUÒ CONTARE SU UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA FARAONICA. CELEBRE È LA STRATEGIA DI LANCIO PER IL PRIMO TOUR INGLESE. I CARTELLI CHE TAPPEZZANO LA CITTÀ CON LO SLOGAN: “FINALMENTE LONDRA È PRONTA PER SPRINGSTEEN!”.

34 – Bruce Springsteen


INTANTO LANDAU LASCIA «ROLLING STONE» PER DIVENTARE SUO MANAGER. BORN TO RUN È UN SUCCESSO COMMERCIALE E ARTISTICO. BORN IN THE U.S.A. DEL 1984, SANCIRÀ LA SUA DEFINITIVA CONSACRAZIONE.

L’ALBUM, ASSAI CRITICO VERSO IL SOGNO AMERICANO, VIENE FRAINTESO COME UN MASTODONTICO INNO PATRIOTTICO E IN PARTE QUESTO SBAGLIO CONDUCE IL BOSS NELL’OLIMPO DEI GRANDI, CON SUA BUONA PACE. DOPO TUNNEL OF LOVE, BRUCE DECIDE DI SEPARARSI DALLA E STREET BAND, CON RISULTATI ALTALENANTI PER RITROVARE IL SUCCESSO SOLO CON IL DISCO DELLA REUNION, THE RISING CHE RAGGIUNGE IL PLATINO, CAVALCANDO IL CLIMA DI RABBIA E PAURA DEL DOPO 11 SETTEMBRE. ANCORA OGGI I SUOI SHOW SONO QUANTO DI MEGLIO IL MUSICBUSINESS POSSA OFFRIRE IN TERMINI DI ENERGIA, COINVOLGIMENTO, PASSIONE E PROFONDITÀ DEI CONTENUTI. SE DAL VIVO IL “BOSS” CONTINUA A MANTENERE L’ENERGIA DI UN RAGAZZO, IN STUDIO CON WRECKING BALL (2012) E HIGH HOPES (2014), CON I LIVE ACUSTICI ON BROADWAY E WESTERN STARS (ANCHE UN FILM), ESIBISCE IL SUO LATO PIÙ INTIMO, RACCONTANDOSI ATTRAVERSO LE SUE CANZONI. A OTTOBRE 2020, IL BOSS CI REGALA IL SUO ULTIMO GIOIELLO, LETTER TO YOU. LEGGENDA.

Bruce Springsteen – 35


A VOLTE IL ROCK AND ROLL REALIZZA I SOGNI DI GLORIA DI QUALCHE GIOVANE INCAZZATO COL MONDO OFFRENDOGLI I SOLDI, LE DONNE, LA FAMA E OGNI SORTA DI PIACERE.

TUTTO QUESTO HA UN PREZZO COSÌ ALTO CHE QUASI TUTTI AL MOMENTO DI SALDARE SI PENTONO DI AVER REALIZZATO I PROPRI SOGNI. IL SOTTOSCRITTO PERÒ HA SEMPRE CHIESTO UN COMPENSO E ACCETTATO UN SOLO TIPO DI MONETA: IL DOLORE.

È CIÒ CHE ACCADE A BUDDY HOLLY, RAGAZZO PERBENE DALL’ARIA INNOCUA, CRESCIUTO AL SICURO TRA UN BEL PAIO DI FETTE DI TORTA DI MELE NELLA PROVINCIA AMERICANA MA COSÌ ATTRATTO DALLA FRENESIA DEL NASCENTE ROCK CHE CI SI BUTTA CON LA SMANIA DI UN SUICIDA ALL’ULTIMO STADIO. NATO A LUBBOCK, TEXAS, NEL 1936, BUDDY COMINCIA PRESTO A DARSI DA FARE CON IL CANTO E LA CHITARRA, ESIBENDOSI NEI LOCALI. IL REPERTORIO DELLA SUA BAND, I WESTERN & BOP BAND, È INCENTRATO SUL TRADIZIONALE COUNTRY-WESTERN. HOLLY PERÒ È IRREQUIETO E NON GLI BASTA. DOPO UNA BREVE SORTITA A NASHVILLE IN CUI REGISTRA ALCUNE MEDIOCRI E DIMENTICABILI BALLATE COUNTRY, TORNA A LUBBOCK E FORMA I CRICKETS, CON CUI UNA SERA FA DI SPALLA A ELVIS.

DOPO AVER ASSISTITO ALL’ESIBIZIONE DEL RE, BUDDY CAPISCE UNA VOLTA PER TUTTE CHE È IL ROCK AND ROLL LA MUSICA DA SUONARE. IL SUO PRIMO SUCCESSO ARRIVA NEL 1957 CON THAT’LL BE THE DAY E, SEMPRE NELLO STESSO ANNO, UN ALTRO SINGOLO PEGGY SUE, ANCORA PIÙ CLAMOROSO, LO RENDE CELEBRE IN TUTTO IL PAESE. PERFETTA ANTITESI DELLA CLASSICA FIGURA AGGRESSIVA E RUVIDA DEL “ROCKER”, BUDDY QUASI RIESCE A SCALZARE TUTTA LA CONCORRENZA DEBOSCIATA DAI CUORI DELLE ADOLESCENTI.

UN INCIDENTE AEREO PERÒ SE LO PORTA VIA A 22 ANNI, IN QUELLO CHE È CONOSCIUTO DA TUTTI COME “IL GIORNO IN CUI LA MUSICA MUORE”. INSIEME A HOLLY IN QUEL VOLO MUOIONO ANCHE THE BIG BOPPER, AUTORE DI CHANTILLY LACE E RITCHIE VALENS, QUELLO DI LA BAMBA. PER IL MONDO DEL ROCK AND ROLL È L’INIZIO DI UN PERIODO NERISSIMO IN CUI GLI ALFIERI DI QUELLA CHE È UNA VERA RIVOLUZIONE CULTURALE CADONO UNO DOPO L’ALTRO A COLPI DI TRAGEDIE E SCANDALI.

36 – Buddy Holly


LITTLE RICHARD, CHUCK BERRY, JERRY LEE LEWIS SONO ANNIENTATI DALLA CLAVA DELL’OPINIONE PUBBLICA, SDEGNATA DALLA MUSICA E SOPRATTUTTO DALLA CONDOTTA PRIVATA DI QUELLI CHE SONO SOLO PERICOLOSI ESEMPI PER LA GIOVENTÙ AMERICANA. IN TUTTO QUESTO, BUDDY HOLLY RAPPRESENTA UNA SPECIE DI RISCATTO: IL SUO ASPETTO PACIFICO, LO STILE MORBIDO, DOLCE E A TRATTI INFANTILE SAREBBE UTILE A FAR RICREDERE TANTI ADULTI CONVINTI CHE LE STAR DELLA MUSICA GIOVANILE SIANO SOLO UN BRANCO DI DEBOSCIATI CON IL DIAVOLO NELLE MUTANDE.

BUDDY INTANTO SE NE VA A VIVERE CON SUA MOGLIE AL GREENWICH VILLAGE E LAVORA AD ALCUNE COMPOSIZIONI PER ORCHESTRA QUANDO PARTE CON UN PULLMAN MEZZO SCASSATO PER QUELLO CHE SARÀ L’ULTIMO TOUR DELLA SUA VITA. I DISCHI CHE USCIRANNO POSTUMI SONO PIENI DI MATERIALE AVANZATO DURANTE LE SESSIONI DI REGISTRAZIONE DEI PRIMI TRE ALBUM E PER UN DECENNIO TENGONO HOLLY IN VITA NELLE STESSE RASSICURANTI FATTEZZE CHE HANNO PORTATO IL PUBBLICO AD AMARLO. MA È OPINIONE DIFFUSA CHE SE FOSSE SOPRAVVISSUTO, PROBABILMENTE AVREBBE PROPOSTO COSE MOLTO DIVERSE, RIMETTENDO IN DISCUSSIONE LA SUA PRIMA INCARNAZIONE DI DIVO “PULITO” DEL ROCK.

Buddy Holly – 37


QUESTA È LA STORIA DI UNA CIVETTA CIECA E UN PLACIDO ORSO E DI COME PROVARONO INSIEME AD ANDARE ALL’INFERNO PER RUBARE UN PO’ DI MAGIA DALLE TASCHE DI SATANA SENZA FARE MAI RITORNO.

ALAN WILSON, DETTO “BLIND OWL” PER VIA DELLA SUA MIOPIA CRESCENTE, È UN TIPO MOLTO IN GAMBA GIÀ DAI TEMPI DELLA SCUOLA. DOTATO DI UNA MEMORIA INCREDIBILE, RIESCE A SUONARE UNO STRUMENTO DOPO POCHI GIORNI CHE CI METTE LE MANI.

SVILUPPA PRESTO UN GRANDE INTERESSE PER IL BLUES E PENSA ANCHE DI LAUREARSI IN MUSICA. POI INCONTRA QUALCUNO CHE GLI DICE DELLA CALIFORNIA E DI QUANTO SAREBBE FACILE PER LUI SPASSARSELA CON LE FEMMINE DI LÌ, COSÌ LASCIA PERDERE TUTTI I SUOI PROGETTI E PARTE. OLTRE A SCOPRIRE L’LSD LAGGIÙ INCONTRA IL SUO MIGLIORE AMICO: BOB HITE. QUEL BESTIONE DALL’ARIA PASSIVA, VIENE CHIAMATO “BEAR” ED È MATTO QUANTO LUI PER I VECCHI BLUESMAN TIPO ROBERT JOHNSON. CI METTONO POCO A LEGARE QUEI DUE E CON ALTRI SCIROCCATI TIRANO SU UNA BAND CON CUI RIVISITARE IL BLUES ALLA MANIERA DEGLI STONES O GLI YARDBIRDS. PARTECIPANO AL CELEBRE FESTIVAL DI MONTEREY CON IL NOME CANNED HEAT, RIMEDIANO UN CONTRATTO CON LA LIBERTY RECORDS E INCIDONO UN OMONIMO DISCO RICCO DI ENTUSIASMO E IMPRECISIONI SEGUITO DALL’ALBUM BOOGIE WITH CANNED HEAT, TRAINATO DAL BRANO ON THE ROAD AGAIN CHE DIVIENE BEN PRESTO UN TORMENTONE. IL LORO LEADER, ALAN “CIVETTA” WILSON, È FIN TROPPO FRAGILE PER REGGERE SULLE SUE SPALLE IL PESO DI TUTTO IL GRUPPO E IN PIÙ DI UN’OCCASIONE TENTA DI ABBANDONARLO AL SUO DESTINO PER PASSARE IL RESTO DELLA VITA A STUDIARE LE PIANTE, IMPARARNE I NOMI E VIVERE A STRETTO CONTATTO CON LA NATURA. INIZIA A DORMIRE ALL’ARIA APERTA. OVUNQUE SI TROVI, CON O SENZA IL SUO GRUPPO, PRENDE IL SUO SACCO A PELO E VA NEI BOSCHI A PASSARE LA NOTTE. ALL’ORIZZONTE PERÒ CI SONO SEMPRE LA DEPRESSIONE, L’ESAURIMENTO NERVOSO E QUALCHE TENTATO SUICIDIO.

38 – Canned Heat


QUANDO IL MITO DI UNA VITA, JOHN LEE HOOKER, CHIEDE DI INCIDERE QUALCOSA CON I CANNED HEAT, ALAN NON MANCA, PUR SOGGIORNANDO IN UNA DELLE CAMERE DI UN OSPEDALE PSICHIATRICO A POCHI ISOLATI DALLO STUDIO, DOVE TORNA TUTTE LE NOTTI. QUANDO LO DIMETTONO, BOB “L’ORSO” GARANTISCE PER LUI MA UNA NUOVA E PIÙ PESANTE CRISI DEPRESSIVA AVVICINANO WILSON ANCORA DI PIÙ ALLE DROGHE.

VERRÀ TROVATO MORTO NEL SUO SACCO A PELO, NEL GIARDINO DI BOB HITE, CON UN TRAUMA CRANICO E UN’ECCESSIVA QUANTITÀ DI BARBITURICI E DI ALCOL INGERITI. ALCUNI PENSANO CHE L’ABBIA FATTO PER PROTESTARE CONTRO IL DISBOSCAMENTO MONDIALE.

PIÙ PROBABILE È CHE SIA SCIVOLATO VIA SENZA NEANCHE ACCORGERSENE, PERCHÉ L’USO DI SCHIFEZZE DI OGNI TIPO PER GUADAGNARE QUALCHE ORA DI SONNO (LUI CHE SOFFRE D’INSONNIA DA ANNI) SONO PARTE DELLA SUA ALIMENTAZIONE QUOTIDIANA. NON LASCIA BIGLIETTI. HA SOLO 27 ANNI. I CANNED HEAT VANNO COMUNQUE AVANTI MA CON MODESTI RISULTATI. POI, OTTO ANNI DOPO, ANCHE BOB HITE LASCIA LA BAND E IL MONDO INTERO: SI FA VENIRE UN INFARTO A CAUSA DEL CONSUMO SMODATO DI DROGHE, L’ALIMENTAZIONE SELVAGGIA E ALTRI ECCESSI. LASCIA UNA COLLEZIONE MOSTRUOSA DI VECCHI DISCHI BLUES E UN’INFINITÀ DI ANEDDOTI SPASSOSI SU DI LUI. LA BAND NON TORNERÀ PIÙ “ON THE ROAD AGAIN”.

Canned Heat – 39


ISBN:978-88-36270-65-1

euro 19,90

edizioninpe.it Edizioni NPE


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