Lovecraft e altre storie

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Lovecraft

di Dino Battaglia © 2016 – Mosquito – Eredi Battaglia Pg. 99 e 103 fotogrammi del film Der golem wie er in die welt kam (1920) © per questa edizione: NPE – Nicola Pesce Editore Tutti i diritti riservati. Collana Dino Battaglia, 4 Prefazione di Angelo Nencetti Postfazione di Alfredo Castelli Si ringrazia Erasmo Frascaroli per i files di La Malizia del Diavolo Direttore Editoriale: Nicola Pesce Ordini o informazioni: info@edizioninpe.it Ufficio stampa per il volume: Stefano Romanini ufficiostampa@edizioninpe.it Stampato presso Peruzzo Industrie Grafiche SpA nel mese di marzo 2017 Nicola Pesce Editore (Edizioni NPE) è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 - 84025 Eboli (SA) edizioninpe.it facebook.com/EdizioniNPE twitter.com/EdizioniNPE instagram.com/EdizioniNPE


Lovecraft di Dino Battaglia



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50 sfumature di grigio nell’arte horror di Dino Battaglia di Angelo Nencetti

Il titolo di un acclamato film noir odierno, ritenuto originale per la sua trama e per le sue inquadrature, ben si calza per raccontare al pubblico dei lettori l’evolversi della creatività di un artista: nello specifico, di Dino Battaglia. Spesso la sceneggiatura di un film di successo è legata ad un caso, ad un particolare momento storico nel quale una trama, considerata in precedenza ovvia e scontata, appare invece – in quel momento – attuale e innovativa… nel momento nel quale l’artista ha saputo cogliere l’attimo, coniugando le sue capacità con i “desiderata” del pubblico. Negli anni cinquanta del secolo scorso, le generazioni di adolescenti di allora erano uscite da poco dagli orrori della seconda guerra mondiale. I loro sogni di ricerca del nuovo si dovevano quotidianamente confrontare con la visione “non virtuale ma realistica” della devastazione lasciata dalla fine del conflitto… era difficile sognare qualcosa di positivamente nuovo quando ci si doveva confrontare con le brutture del presente ma, come sappiamo, la forza di conservazione dell’uomo genera speranza, la speranza illusione, l’illusione la voglia di sognare e scacciare l’orrore confrontandosi con esso. La letteratura di massa così come il cinema fece da traino a tale incontestabile voglia di speranza/ricerca del nuovo delle generazioni di allora. Sia la letteratura “colta” che quella popolare partorirono incessantemente storie incentrate sul confronto dei protagonisti con l’ignoto, l’angoscia del passato come del presente, l’orrore e la paura.

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Anche nel fumetto, in quel periodo, vennero create storie nelle quali i personaggi lottavano ed erano preda di incommensurabili angosce che si presentavano e manifestavano loro quali mostri, fantasmi, streghe – tutto l’insieme del pauroso ignoto che genera ansie e paure. L’inconfondibile segno grafico che contraddistingue le storie definite con termine anglofono “horror” è il nero più pieno e le illustrazioni che sono state realizzate hanno tutte tale “cifra grafica” secondo cui il nero pieno è negatività, e di conseguenza il bianco è purezza. Ma ben sappiamo, soprattutto nei giorni nostri, come a farla da padrone quali “colori del fato” non siano i colori netti, ma bensì i colori mediani… le sfumature. E se il nero allora era considerato il colore della negatività, oggi forse è più il “grigio” a potersi considerare tale. Dino Battaglia negli anni cinquanta del secolo scorso aveva “scoperto” tale “alchemica combinazione grafica” che gli consentì negli anni successivi di creare veri capolavori fumettistici del genere horror. Ma andiamo più a fondo nel percorso di scoperta delle fonti creative del maestro Battaglia. Al pari di un “novello rabbino intento a far nascere Golem”, Battaglia, nella decade di anni a cavallo fra il 1945 ed il 1955 è alla ricerca della propria identità creativa. Per lunghi anni è affascinato da cinematografia e fumetti americani ed anglossassoni, nei quali “il nero pieno” è la cifra stilistica che li connota: i film “noir” americani siano essi di genere fantastico o hard-boiled imperversano nelle sale cinematografiche italiane ora libere, dopo la guerra, di proiettare filmografia estera e soprattutto anglosassone… altrettanto dicasi per i fumetti e narrativa popolare pubblicati in Italia, provenienti per lo più dall’America. E Dino Battaglia segue per un po’ la corrente della “moda” del momento e realizza storie dove il nero la fa da padrone, per «L’Asso di Picche» (1945), «Junglemen» (1948), «Capitan Caribe» (1950), «El Kid» (1955) ed altri ancora.

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La svolta artistica avviene con il trasferimento a Milano. Qui collabora saltuariamente con Gianluigi Bonelli per la serie «El Kid» e lavora alla collana Oklahoma. Da questi passa all’«Intrepido» con la serie «Marc Fury», e con lo Studio D’Ami che distribuisce molti suoi lavori alla stampa inglese (nel supplemento domenicale del «Daily Express» e su riviste educazionali per ragazzi). Ma la sua voglia di confrontarsi con sempre nuove tendenze grafiche e la sua voglia di apprendimento lo porta alla conoscenza della grafica mitteleuropea e la scoperta di autori austriaci e tedeschi va a creare la differenza e la “generazione dell’identità creativa” di Dino Battaglia. In uno dei primi saggi critici dedicati all’arte di Dino Battaglia (L’autore ed il fumetto, Editori del Grifo, 1981), per bocca di Hugo Pratt si attribuisce a Dino Battaglia l’influenza artistica avuta da autori italiani quali Cambellotti, Porcheddu e Gustavino, quasi a significare che l’evoluzione grafica dell’artista Battaglia avesse trovato fonte prevalente dall’arte di tali artisti italiani quasi a lui contemporanei… così non è. Sicuramente, i libri illustrati dal Gustavino che negli anni cinquanta riempivano le librerie, colpirono molto Battaglia soprattutto per la sintesi del tratto a pennino che l’artista torinese utilizzava nelle sue opere. Gustavo Rosso, in arte “Gustavino” fu uno dei grandi illustratori dei libri delle grandi case editrici del dopoguerra, da Mondadori a Rizzoli. Le sue riduzioni di romanzi della letteratura francese (il ciclo dei Moschettieri di Dumas) ed inglese (Il Circolo Pickwick) così come di quella italiana (le illustrazioni per l’edizione celebrativa dei Promessi Sposi di Manzoni, Le Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo, la Bufera di Calandra, il fumettistico Dr. Faust) rimangono veri capolavori dell’illustrazione italiana. La sua tecnica illustrativa realizzata prevalentemente con il pennino lo rende uno dei grandi illustratori mondiali del tratto “schizzato”. Battaglia per anni studiò i tratteggi sintetici con i quali Gustavino realizzava le sue illustrazioni.

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Battaglia trovava nelle illustrazioni di Gustavino quella voglia di “trattare” i mezzi toni in maniera “inusuale”… non a caso Gustavino aggiungeva le sfumature “a secco” di matite e pastelli ai sintetici tratti di nero del Pennino. Così come otteneva effetti chiaroscurali nella sovrapposizione di tratteggi a pennino fatti con la china ai quali sovrapponeva matite color “bistro” (grigio blu) o grigio verde lumeggiate di “biacca” (tempera bianca).

Illustrazioni: pagina 6) - Asso di Picche n.2 (1965); - Capitan Caribe (1950). pagina 7) - I Promessi Sposi, edizione celebrativa del 1950. pagina 8) - I tre Moschettieri, Rizzoli (1935). pagina 9) - Illustrazioni di Aubrey Beardsley per racconti di E. A. Poe. - Copertina di A. Rackham per racconti di E. A. Poe (1935)

Battaglia aveva un amore nei confronti dei paesi anglosassoni e della “flemma/ compostezza” prettamente anglosassone con la quale affrontavano – al pari di altre manifestazioni di sentimento/sensazione – le espressività artistiche. La “compostezza del segno grafico” – che di per sé spesso rasentava la “stucchevolezza rappresentativa” – era la cifra stilistica degli illustratori inglesi quali ad esempio Aubrey Beardsley, e di lui Battaglia apprezzava le riduzioni dei romanzi di Poe. 8


Battaglia rimaneva affascinato dalla sintesi grafica di tutti quei rappresentanti della Art Noveau e del Liberty che si dedicavano anche all’illustrazione per ragazzi come nel caso del grande Arthur Rackham.

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1.

Omaggio a Lovecraft

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2.

La Malizia del Diavolo


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4.

Il Patto



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5.

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde


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Indice

Introduzione, di Angelo Nencetti

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1. Omaggio a Lovecraft

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2. La Malizia del Diavolo

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3. Totentanz

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4. Il Patto

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5. Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

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6. Il Golem

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Postfazione, di Alfredo Castelli

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Volumi di Dino Battaglia pubblicati in precedenza in questa collana: Edgar Allan Poe, isbn: 978-88-97141-90-7 Maupassant, isbn: 978-88-97141-91-4 L’Uomo della Legione, isbn: 978-88-88893-88-4 Volumi di Dino Battaglia di prossima pubblicazione in questa collana: La Mummia Il Golem Il Gigante Egoista Il Gatto con gli Stivali San Francesco d’Assisi Woyzeck L’Uomo del New England I Crimini della Fenice Gargantua e Pantagruele Thyl l’Espiègle Il Cuore in uno Scrigno ed altri ancora...

Finito di stampare nel mese di marzo 2017

edizioninpe.it



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