JOE HILL – JASON CHARAMELLA – CHARLES PAUL WILSON III NEIL GAIMAN – MARIA FROHLICH – GABRIELLE NILSSON EDDIE CAMPBELL – AUDREY NIFFENEGGER SAM WELLER – MARK SEXTON – MICHAEL SPICER HARLAN ELLISON DAVE EGGERS – SAM WELLER – MATTHEW DOW SMITH –THOMAS DEER CHARLES YU – MORT CASTLE – CHRISTINE LARSEN MORT CASTLE – S. L. GALLANT – JUAN CASTRO – SIMON GOUGH – SHAWN LEE ALICE HOFFMAN – SAM WELLER – MORT CASTLE – CHRIS EVENHUIS GABRIEL RODRIGUEZ –HUBERT J. DANIEL – CHRISTIAN WILDGOOSE SARAH STONE – CHRIS EVENHUIS – CARLOS GUZMAN – SHANE PIERCE
SHANE PIERCE DIRETTORE EDITORIALE – NICOLA PESCE TRADUZIONE – GLORIA GRIECO LETTERING – GIORGIO CARTA PER SYMMACEO IN COLLABORAZIONE CON MATTIA DI BERNARDO UFFICIO STAMPA – STEFANO ROMANINI DISEGNI IN COPERTINA –
EDIZIONINPE.IT
FINITO DI STAMPARE NEL GENNAIO 2018 DA PERUZZO INDUSTRIE GRAFICHE, MESTRINO. SHADOW SHOW: STORIES IN CELEBRATION OF RAY BRADBURY. JUNE 2015. FIRST PRINTING. SHADOW SHOW © 2015 SAM WELLER AND MORT CASTLE. ALL RIGHTS RESERVED. “BY THE SILVER WATER OF LAKE CHAMPLAIN” © 2015 JOE HILL. “THE MAN WHO FORGOT RAY BRADBURY” © 2015 NEIL GAIMAN. “BACKWARD IN SEVILLE” © 2015 AUDREY NIFFENEGGER. “WEARINESS” © 2015 HARLAN ELLISON®. “LIVE FOREVER!” © 2015 SAM WELLER. – “WHO KNOCKS?” © 2015 DAVE EGGERS. “EARTH (A GIFT SHOP)” © 2015 CHARLES YU. “ALTENMOOR, WHERE THE DOGS DANCE” © 2015 MORT CASTLE. “CONJURE” © 2015 ALICE HOFFMAN. PUBLISHED IN THE U.S BY IDW PUBLISHING, A DIVISION OF IDEA AND DESIGN WORKS, LLC. FOR THE ITALIAN EDITION: © 2016 EDIZIONI NPE. ALL RIGHTS RESERVED.
La Riva del Lago Champlain di Joe Hill..........................................7 L’uomo che dimenticò Ray Bradbury di Neil Gaiman.................29 A ritroso a Siviglia di Audrey Niffenegger................................46 Immortale! di Sam Weller..............................................................55 Estenuazione di Harlan Ellison.......................................................69 Chi bussa? di Dave Eggers............................................................77 Terra (Negozio di Souvenir) di Charles Yu..................................85 Altenmoor, dove i Cani Ballano di Mort Castle............................91 Intuizione di Alice Hoffman........................................................101
RIMPATRIO Lettera del Sig. Bradbury pervenuta per tramite di Sam Weller e Mort Castle Da: Ray Douglas Bradbury Data: 15 aprile 2015 A: Tutta la Mia famiglia Dal giorno in cui sono passato a miglior vita, il 5 giugno del 2012, molta gente si è carinamente interrogata sul mio stato di salute e su dove fossi. Riguardo al secondo punto, vi sorprenderebbe forse sapere che mi trovo attualmente su Marte? I primi racconti che ho scritto quando ero ragazzo parlavano di Marte. Anni dopo, ho dichiarato di voler essere sepolto lì; il primo defunto a risiedere in questo rosso mondo polveroso. Ora, da questo leggendario e mitico pianeta, fomentatore delle fantasie più folli e di sublimi speranze, posso affermarlo senza alcuna ironia... Marte è il paradiso. Marte è un mondo più civilizzato. L’arte di Edward Hopper, Van Gogh e Dean Ellis è esposta in gallerie illustri. Berlioz è molto stimato, così come sono tanto apprezzati i film di Walt Disney; e nei palazzi del cinema di Marte, con le loro imponenti scalinate di marmo e gli usceri dagli occhi d’oro in uniforme, si trovano popcorn abbondantemente ricoperti di burro, i migliori che abbia mai assaggiato dai tempi in cui ho assistito alla prima de La Valle dei Giganti al Genesee Theatre, a Waukegan. La sezione a fumetti del Martian Tribune della domenica è sparsa sul tappeto della sala, e si può vedere ogni dettaglio delle macchine da assedio de Il Principe Valiant. Ammetto che ci sono stati momenti, prima della mia “dipartita” dalla Terra, in cui non confidavo molto in una nuova dimora. La morte? La morte non esiste. Non c’è mai stata, e mai ci sarà. Ma abbiamo idealizzato così tante immagini di lei per molti anni, cercando di identificarla e di comprenderla, che abbiamo finito per immaginarla come un’entità, curiosamente viva e ingorda. Tutto ciò, in ogni caso, esprime una visione vincolata, che implica una perdita, una fine, un oblio. Il nulla. Ero preparato a quelli che siamo soliti definire - ora so erroneamente - “ultimi istanti”. Adieu e saluti, la nuit eterna... Avevo provato ad immaginarli, ma pensavo che avrei udito accanto al letto una mesta voce idilliaca dall’accento ispanico, dire: “A mai più rivederci”. Poi, proprio come nei migliori e peggiori film, ho visto la mia vita riavvolgersi fino al weekend del Labor Day del 1932. Dei tendoni impolverati si erano accampati lungo il lago Michigan a Waukegan, nell’Illinois. Era una giornata nuvolosa e grigia, e scendeva una pioggerellina leggera. Avevo dodici anni, ed ero innamorato delle fiere, del circo e dei fenomeni da baraccone. Girovagando, mi addentrai nel tendone di un prestigiatore straccione e mi sedetti, insieme ad un’altra dozzina di bambini, su un terreno ricoperto di segatura. La luce era fioca. Mr. Electrico spuntò dietro il sipario con indosso un mantello nero. Brandiva la possente spada Excalibur. Il misterioso prestigiatore, con una singolare capigliatura bianca, si posizionò su una sedia elettrica, e un’assistente lo legò ad essa. Dopo un cenno, l’assistente tirò una leva sulla sinistra del palco, liberando 50.000 volt di pura elettricità, scaricati direttamente sul prestigiatore. I denti di Mr. Electrico sbatterono. Gli occhi si fecero rossi. I capelli si rizzarono. Quindi l’assistente tirò indietro la leva, e il fragoroso e sfolgorante spettacolo cessò in modo fulmineo così come era iniziato. L’assistente slegò il prestigiatore, Mr. Electrico raccolse la sua spada e con incedere lento si avvicinò ai bambini che erano seduti di fronte a lui. Cominciò allora a passare la spada sulle sopracciglia di ognuno di essi e, mentre i capelli dei bambini si rizzavano, l’elettricità di cui era carico il prestigiatore trasmigrava sulla spada e quindi sui bambini. Gli spettatori erano increduli.
Infine, Mr. Electrico si avvicinò all’ultimo bambino, che ero io. Toccò la mia spalla sinistra e poi la destra con la sua spada, per poi poggiare delicatamente la punta di questa sul mio naso. Sentivo l’elettricità scorrere in ogni cellula del mio corpo per poi tornare al prestigiatore; tenni gli occhi serrati. “IMMORTALE!” gridò Mr. Electrico. “Immortale!” Pensai che fosse un’idea magnifica, ma come renderla possibile? Con l’aiuto di biblioteche e bibliotecari, la guida di clown, artisti di fiere, insegnanti di ogni sorta, e attraverso lo scrivere, scrivere e scrivere, inseguendo la mia immaginazione ovunque mi conducesse, in luoghi pericolosi e mitizzati - e su Marte, su Marte! - intrapresi un percorso che speravo mi consentisse di osservare il “suggerimento” di Mr. Electrico - o di ubbidire al suo ordine. Questo scrittore si innamorò della scrittura. Il motivo? La risposta è “l’amore”. Bisogna alzarsi al mattino e scrivere di qualcosa che si ama, bisogna scrivere qualcosa per essere vivi. E fortunatamente ci sono i lettori - molti di voi, Dio vi benedica - che hanno tenuto in vita le visioni di un ragazzo espatriato dalla Green Town. E se i vostri sogni continuano a vivere, non siete forse vivi anche voi? Ora, quindi, dovrebbe essere tutto più chiaro. Io dimoro su Marte… E come potrete immaginare, non sono solo. Ci sono scrittori, i miei miti, i miei colleghi, i miei amici: il signor Tom Wolfe, che ha scritto di ciò che è eterno e di ciò che è terreno, e il signor Hemingway, Papa, il quale ci disse che “Nessuno muore mai”. E su questo sacro e splendido pianeta c’è un altro scrittore dell’Illinois, con cui ho intrattenuto molte interessanti conversazioni dopo un bicchiere o due di vino, il signor Edgar Lee Masters, che scrisse Antologia di Spoon River. Cito ora quella memorabile opera: L’immortalità non è un dono, l’immortalità è una conquista; e solo coloro che lottano allo stremo la possederanno. Lottare allo stremo? Potrebbe essere una soluzione, ma con amore, sempre con amore. E dunque… Con Amore, Siate immortali! Vostro, Ray Bradbury Casa di Riposo Dandelion #1 Bradbury Landing Cratere Gale Coordinate: 4.5895°S 137.4447°E Marte
SHANE PIERCE
DI JOE HILL ADATTAMENTO: JASON CIARAMELLA DISEGNI: CHARLES PAUL WILSON III COLORI: JEREMY MOHLER E CHARLES PAUL WILSON III LETTERING: SYMMACEO
“Falli uscire di qui, Thomas! Per l’amor di Dio, mandali via!”
Mi scoppia la testa!
Non ce la faccio! Sembrano uno stormo di cornacchie! cra
cra cra!
Cra cra cra! Bang bang bang!
S-sĂŹ. SĂŹ, amore mio.
Subito!
Ragazze Shhh! Ora basta, vostra mamma non sta bene. Papà, quanto sei sciocco! Come lo struzzo dello zoo!
Shhh!
Sciocco papino con il collo da struzzo!
Shhhhh!
hihihi
ecco... vale come risposta?
Gail, tesoro, potresti portare le tue sorelle giù al lago, così tua mamma potrà riposare un po’? Non sta affatto bene. Ho appena cominciato a disegnare. Devo proprio?
Porta con te l’album, potresti completare il disegno mentre loro giocano… Mi è sembrato di sentire i Cradox laggiù qualche momento fa. Vai d’accordo con il fratello maggiore, non è così, cara?
adesso, Thomas!
Ughhh...
E digli di non rientrare finché non glielo ordino, quanto è vero iddio!
Grandioso...
ehi, Gail, oggi è il mio compleanno!
Auguri, Joel...
Grazie! Ho ricevuto un coltellino e un paio di scarpe nuove! Ti piacciono? Mia mamma ha detto che mi faranno correre velocissimo, proprio come Flash. Conosci Flash? indossa una tutina rossa e... So chi è Flash! Devo portare queste mocciose il più lontano possibile giù alla spiaggia, prima che mia mamma faccia volar via il tetto della casa.
Seguimi, conosco il posto ideale...
Ho trovato questo enorme masso da cui potremo saltare giù. Devi vederlo. È rico-
perto di strana roba molliccia e sopra c’è questa vecchissima rete!
Uh uuh... Fantastico, Joel. Aspetta, che diavolo intendi per molliccio?
Cos’era? Una sirena da nebbia? Non ne ho mai sentita una sul lago, prima d’ora. Tu?
No.
Gail! Gaily! Gail! Ben vuole andare a giocare nel bosco lontano dalla riva. Possiamo, possiamo, possiamo? Uhf!
Non lo so! Ma è mooolto molliccio!
Certo! Andate pure! Andate lontano sui dirupi e giocate con cose taglienti, vi prego!
Stai bene? Sarei stata meglio se avessi potuto continuare a lavorare sul disegno che avevo appena iniziato, anzichĂŠ stare qui fuori a fare da babysitter a Chang ed Eng. Ma sto bene, davvero!
Ehi! Scherzavo riguardo ai dirupi e le cose taglienti! Se vi fate male o vi cacciate nei guai, mocciose, vi ammazzo.
Vuoi ancora vedere quel masso molliccio? Non sai quanto... Ottimo! Si trova proprio lĂŹ!
Allora? Che ti dicevo? Forte, no?
Ehm, Joel...
E poi guarda! È super
molliccio!
Joel, scendi da lì. Scommetto che questa rete veniva usata dai cavernicoli per catturare i mammut dal pelo lungo durante l’era glaciale, ed è finita nel lago dopo lo scioglimento dei ghiacciai. Joel...
Joel!
be’? Cosa c’è che non va?
Sto per cadere, prendimi! Non è un masso! È un...
coso!
Nnnah!
Co- cos’è, Gail?
Cosa diavolo è?
Non lo so...
...ma è bellissimo.
Non toccarlo.
Non preoccuparti, credo sia morto. E avevi ragione, è molliccio. Non ho mai toccato nulla di simile prima d’ora...
Vieni qui, senti...
Ad ovest di Los Angeles.
IMMORTALE!
ADATTAMENTO/TESTI: SAM WELLER DISEGNI: MARK SEXTON COLORI: MICHAEL SPICER EDIT: CARLOS GUZMAN
Lei dev’essere il giornalista del “St. Louis”.
il signor Bradbury la stava aspettando.
William Joy stentava a credere a quello che aveva appena sentito. Adorava Ray Bradbury da sempre.
Bradbury era la ragione per cui era diventato uno scrittore.
Benvenuto! Vieni! Vieni!
Buon pomeriggio!
Non sa che onore sia per me incontrarla, signore.
So che probabilmente glielo diranno tutti, ma sono cresciuto leggendo i suoi libri.
Dimmi di piĂš! Dimmi di piĂš! GiĂ mi piaci!
Ho letto tutti i suoi lavori, signor Bradbury. Tutti i romanzi, opere, sceneggiature, poesie, saggi, ed ognuno dei suoi racconti brevi.
“il viaggiatore del tempo, dopo un centinaio d’anni di silenzio, accettò di essere intervistato. Aveva quel giorno centotrent’anni, e alle sedici in punto, ora del Pacifico, sarebbe stato l’anniversario del suo solo ed unico viaggio nel tempo...”
Fantastico! Stai citando il convettore di Toynbee, uno dei miei preferiti!
è grazie a lei se ho scelto di fare lo scrittore. Sono curioso... Quali sono le sue principali ispirazioni?
ispirazioni mi chiedi? Tutto ciò che si ama è ispirazione. Non c’è altro segreto nella vita: fa’ ciò che ami e ama ciò che fai. Da bambino vivevo a Waukegan, illinois, e amavo i dinosauri. Quando sono cresciuto, ho scritto di loro nelle Cronache Marziane. Circhi e fiere? Amavo anche questi, e ne ho scritto ne il Popolo dell’Autunno.
lascia che ti parli di tutte le cose che amo...