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Le piante e le erbe aromatiche

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Non solo animali

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Il giardino d'inverno di Niccolò Sovilla

LE PIANTE E LE ERBE AROMATICHE

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Rosmarino, salvia, timo, menta, prezzemolo… Tutti conoscete queste piante ed erbe aromatiche, officinali e profumate da usare in cucina per insaporire i vostri piatti. Insieme al basilico, all’erba cipollina, all’origano e all’alloro sono tra le più note. Eppure, esistono tante piante altrettanto utili e interessanti, e aprile è il mese perfetto per andare a cercarle in giro per vivai e centri per il giardinaggio. Sebbene sia famoso il proverbio “aprile non ti scoprire”, in questo periodo la primavera solitamente si manifesta in tutto il suo splendore. Belle o brutte che siano, queste giornate invogliano gli amanti del giardinaggio e chiunque ami il balcony gardening a darsi da fare. L’issopo officinale (Hyssopus officinalis) è un’aromatica appartenente alle Lamiaceae (parente quindi del rosmarino e della salvia), forse meno nota delle sue sopracitate colleghe ma anch’essa molto apprezzabile. Originaria dell’Asia e del Mediterraneo, questa pianta perenne è conosciuta da tempo immemore per le proprietà medicinali, ma può essere utilizzata cruda in insalata o per la preparazione di tisane e liquori alle erbe. Inoltre, i suoi fiori sono ottimi cotti nel ragù, negli intingoli per le carni rosse e nelle zuppe. L’issopo, grazie alle graziose infiorescenze blu-viola e rosa, è adatto nelle aiuole o nei cottage gardens, i giardini “al naturale”. Della stessa famiglia dell’issopo fa parte la santoreggia montana (Santureja montana), un’altra aromatica perenne nativa del Mediterraneo. È caratterizzata da foglie di un verde scuro, lucido, ed infiorescenze estive piccole e bianche o color lavanda pallido. Le ragioni per scegliere di mettere a dimora proprio la santoreggia montana nel proprio giardino o sul terrazzo sono varie. Innanzitutto, è una pianta amica degli insetti impollinatori, in primis delle api: da essa si ricava un miele tanto buono quanto raro. Le sue foglie possono venire impiegate per la preparazione di zuppe e salse, e ben si abbinano ad arrosti, stufati e spezzatini, nonché al pollo e al tacchino. Infine, in giardino è un’ottima alleata per la lotta biologica agli afidi ed altri parassiti delle rose. Molto comune in Italia è la ruta (Ruta graveolens), pianta aromatica con foglie e radici molto profumate. Sotto i mille metri di altitudine la si trova anche spontanea, essendo una pianta dal carattere rustico che si adatta anche a zone caratterizzate da un clima rigido. Fonte di proteine, lipidi, carboidrati, sodio, calcio, ferro e oli essenziali, la ruta è nota in cucina per aromatizzare liquori e grappe, grazie al sapore piacevole e delicato, ma non è da disdegnare in insalata o per arricchire pesce, carne, oli e aceti aromatici. Infine, perché non impiegarla come pianta ornamentale? Il suo fogliame verde-azzurrato può dare un certo carattere ad un angolo del giardino! Parente tanto del rabarbaro quanto del grano saraceno è invece l’acetosa (Rumex acetosa), utilizzata in cucina e come medicinale già ai tempi dei Romani, a quanto testimonia Virgilio. Erbacea perenne dal carattere infestante, l’acetosa raggiunge anche un metro di altezza e ci regala foglie da aggiungere in piccole quantità

ad insalate, spinaci e verdure cotte. Con esse si possono anche preparare zuppe e salse per accompagnare pesce e carne. In Francia è indispensabile in alcune ricette come il Saumon à l’Oseille, mentre in Piemonte ci si prepara una salsa verde. È fonte di vitamina C, vitamina A, calcio, potassio, zinco. Citiamo infine il tanaceto (Tanacetum vulgare), altra erbacea perenne distribuita più o meno sull’intero territorio italiano, ad eccezione della Sardegna. Quest’Asteracea fiorisce in estate e attira gli insetti impollinatori. Non solo: in giardino è efficace contro nottue, cavolaie e verme del lampone. In cucina, invece, si utilizza per preparare tè casalinghi amari che favoriscono la digestione, liquori, caramelle, frittate ed insalate.

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