3 minute read
Curiosità dal mondo: la Pasqua
Curiosità dal mondo di Francesco Scarano
La Pasqua: una festività liturgica dalle più svariate sfumature.
Advertisement
La Pasqua rappresenta una delle festività più variamente celebrate al mondo, traducendosi in un rito dalle decadenze, dalle consistenze e dai significati più divergenti. Se per la tradizione ebraica, infatti, tale festività è atta a celebrare la liberazione giudaica dalla schiavitù d’Egitto, per quella cattolica essa rappresenta la celebrazione della resurrezione di Cristo e ricade nella prima domenica dopo il plenilunio di primavera, una data mobile che oscilla nel periodo compreso tra il 22 ed il 25 aprile. Per celebrare quella che per i cattolici è il rinnovamento spirituale reso possibile dalla morte del figlio di Dio, e che per il mondo intero è la rinascita della natura attraverso la primavera, ogni popolo si appresta a preparare funzioni differenti che attingono dal sacro e dal profano, dalla fisica e dalla metafisica, dalla scienza e dal mito, guidati però in questa oscillazione periodica da un perno ben saldo ed inequivocabile, la parola d’ ordine ‘’resurrezione’’, cioè il ‘’sorgere di nuovo’’ della vita dalle tenebre della morte, quella speranza di una nuova possibilità, di sottrarsi al nulla per continuare ad essere. In Francia, ad esempio, tale festività rappresenta una delle ricorrenze più attese dai bambini. Questi ultimi infatti vengono tirati su a suon di filastrocche e storielle che giustificano l’assenza dei rintocchi delle campane nel Venerdì Santo sostenendo che i bronzei oggetti sono stati dotati magicamente di ali per raggiungere Roma e per poi far ritorno nel ‘’La Grande Nation’’ solo la domenica mattina. Nel Regno Unito, invece, è tipico donare, nelle festività pasquali, beni primari ai meno abbienti e preparare i classici dolci a forma di croce (gli ‘’hot-cross-buns’’) che secondo un’antica leggenda venivano sfornati ogni anno da una mamma non rassegnata alla morte in mare dell’amato figlio. Più brioso appare il rito pasquale in Germania, dove le famiglie si riuniscono per adornare i giardini di disegni e uova colorate e per accendere dei fuochi naturali, cospargendo la terra di cenere in segno propiziatorio per il nuovo raccolto al fine di inscenare il ciclico meccanismo della natura. Nel ‘’Paese dei mulini’’, invece, in tale occasione liturgica le famiglie si dedicano ad un vero e proprio rito agonistico che coinvolge grandi e piccini: una vera e propria caccia al tesoro in natura al fine di accaparrarsi quante più uova possibili, rinvenute nei luoghi più insospettabili.
Via Bove, 10 Frassenè Fonzaso (BL)
Tel. e Fax: 0439 56066 Cell. 333 2725379
E-mail: giulianatisat@gmail.com
Singolare è poi il rituale della Penisola iberica, dove la celebrazione più rilevante coincide con la Domenica delle Palme per commemorare l’entrata di Gesù a Gerusalemme. Gli spagnoli, infatti, sono soliti apparecchiare i tradizionali ramoscelli d’ ulivo con l’impiego di dolcetti e fiori dal valore apotropaico, per allontanare cioè gli spiriti cattivi, esponendoli sui loro davanzali. Singolare è anche il caso della Danimarca, dove strade e case si vestono di giallo ( simbolo di luce ed energia) o quello di molti Paesi dell’ Est Europa, dove le fanciulle vergini vengono cosparse di acqua limpida per propiziarne la fertilità. Forse più sentito, e sicuramente meno ludico, appare il rituale delle Filippine e di molti Paesi del sud America, dove i fedeli si flagellano durante le processioni al fine di ricordare le sofferenze patite dal Redentore subite per garantire la salvezza dell’intera umanità. In uno scenario celebrativo così variegato per origini e consistenza, resta di fatti una radice comune: che la Pasqua possa assumere la forma più adattata a permeare le nostre anime e ad arrivare ai cuori di tutti. È innegabile, infatti, anche in virtù degli ultimi accadimenti bellici ed epidemiologici, quanto l’umanità sia bramosa di speranza, di quella luce che squarcia le tenebre, di quell’ uovo dal quale nasce una nuova vita o di quelle campane che emanano rintocchi vibranti e repulsivi di negatività. Siamo infatti speranzosi di udire questo mese suoni di festa, di vittoria, profumi di primavera e di vita, di dolci tradizionali, di colombe, pastiere, bussolanti, tortani, taralli, reste, ciambelle, corone, fugasse ed altre prelibatezze sapientemente preparate grazie alla collaborazione familiare, un vero e proprio gioco di squadra sufficiente e necessario a conferire lo spirito giusto a questa festività. Sia che tale celebrazione assuma connotati religiosi, sia che rispecchi credenze pagane, l’importante è che riesca a corroborare il nostro attaccamento alla vita e le nostre energie per far sì che il nostro spirito risorga dalle ceneri degli ultimi accadimenti, come l’araba fenice, più forte di prima.