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L’editoriale: la Democrazia al tempo del covid
L'editoriale di Waimer Perinelli
LA DEMOCRAZIA AL TEMPO DEL COVID
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ARivalta alle porte di Torino la preside scopre che i genitori di alcuni bimbi non possono accedere alla recita di Natale perché sono privi di green pass e annulla l'ingresso anche agli altri. Una cosa simile era accaduta per il crocifisso appeso nei luoghi pubblici quando si chiese fosse eliminato per non turbare gli appartenenti ad altre fedi. Il fenomeno è sempre più presente: una minoranza impedisce ad una maggioranza di godere di un diritto. E' una democrazia invertita che contraddice la definizione di Wiston Churchill che asseriva essere la democrazia solamente "la dittatura di una maggioranza su di una minoranza". Una regola dolorosa ma accettabile, un compromesso, con cui combattere le dittature dove pochi opprimono i molti, dove un partito soffoca lo Stato e la maggioranza è violenta affermazione di pochi. Mai come in una pandemia, testimoniata da migliaia di morti, il bene di tutti è nelle mani di ogni persona e una minoranza immune per natura, beati loro, si dice perseguitata da chi crede ancora nella scienza e, pur diffidando di possibili speculazioni, si fa carico dei rischi di una sia pure avanzata fase di sperimentazione e si vaccina. Si tratta di persone che scelgono di proteggere i più deboli e fragili con le regole dettate dal Parlamento, il luogo dove nel confronto democratico, non senza inciampi e contraddizioni, si forgia la convivenza sociale. Di meglio per ora non abbiamo. In piazza a contestare le regole sanitarie ci sono anche persone di una maggioranza diversa, a cui abbiamo appartenuto, capace di contestare a suo tempo chi per non disturbare la sensibilità di fedeli di altre religioni, proibì la rappresentazione dei presepi o come uno "sprovveduto" parlamentare europeo suggerì di sostituire il tradizionale augurio di Buon Natale con il più generico e politicamente corretto Buone feste. La nostra è o dovrebbe essere una democrazia dell'alternanza, Bauman direbbe liquida, non sempre siano sulla stessa riva del fiume ma, sapendo che la felicità è sempre sull'altra sponda, se c'è da costruire un ponte meglio partire contemporaneamente e nella stessa direzione. Non abbiamo abbandonato per fortuna gli ideali ovvero le aspirazioni di una vita migliore alla cui realizzazione servono modelli credibili e in questo campo la sperimentazione non ha mai termine. L'Europa, è uno di questi modelli e dopo 70 anni dall'ideazione, è ancora in gestazione. Il processo è lento rispetto alle nostre attese e necessità, ma cosa sono sette decenni di vita davanti a millenari tentativi sfociati in due guerre mondiali. Nel nostro millennio a unire gli Stati, oltre all'intelligenza e prudenza dei Padri fondatori, poté più l'economia che la politica, più la moneta che la cultura, eppure un modello ancora così informe, pieno di falle, ha unito popoli e sconfitto ideologie. Ora, assieme si combatte il Covid, Sars 2 e le sue mutazioni. Nello scontro c'è chi vuole ingannare la sorte: chi si difende con una spalla di plastica, chi paga per avere una finta iniezione di vaccino o il green pass fasullo. A tutto questo li porta la convinzione che il virus non esiste. Bubbole, possiamo discutere su chi l'ha generato e diffuso, ma il Virus c'è e i morti sono i suoi testimoni. In questo divenire non dimentichiamo le responsabilità di virologi, immunologi, amministratori, arruolati come divi, che ci confondono contraddicendosi sulla pericolosità dei tamponi, sulla loro obbligatorietà, sull'efficacia dei vaccini. Ci conforta l'impegno dei sanitari, dei volontari, di chi è in prima linea contro la nuova peste. La speranza è che con il nuovo anno, grazie anche all'impegno di tutti, la pandemia esca dalla nostra vita e dalla cronaca. Non ci mancheranno nuovi argomenti per discutere. Nel mese di gennaio siamo sommersi dalle vicende di Mario Draghi e delle sue aspirazioni alla presidenza della Repubblica, di una donna presidente, del Centro che non c'è, della destra e della sinistra, di quanti vogliono restare in Parlamento a qualsiasi costo. Io speriamo che me la cavo e lo auguro anche a voi.