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Il politico in controluce: Roberto Padrin
Il politico in controluce di Waimer Perinelli
ROBERTO PADRIN... IL NUOVO ANNO TRA UN BEATO E L'AUTONOMIA
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Roberto Padrin è stato confermato alla presidenza della Provincia di Belluno. Candidato per la lista "Provincia Comune – Belluno 2030" ha vinto con il 56,97 per cento dei voti validi espressi dai 515 elettori, sui 728 aventi diritto, che hanno partecipato alla consultazione. Padrin, 51 anni lo scorso luglio, sindaco di Longarone, appoggiato con forza da Paolo Perenzin, sindaco di Feltre, è stato eletto nell'ambito di una lista di centrosinistra in un Consiglio in cui entrano due donne di cui una, Lucia Da Rold, è stata la più votata. Raggiungo Padrin al telefono mentre allo stadio segue la partita di calcio della squadra locale. Il neo confermato presidente è un appassionato sportivo tanto è vero che una delle sue considerazioni è sul Giro d'Italia che il prossimo 22 maggio avrà l'ultimo arrivo in salita sulle Dolomiti nella tappa Belluno Marmolada. Mentre sento chiaramente alle sue spalle l'entusiasmo dei tifosi per l'andamento della partita, Padrin rinnova l'augurio che il Giro dia a Belluno e provincia, la visibilità e stima che merita. "Con grande passione e pochi mezzi a disposizione, dice, è stata accettata la scommessa organizzativa. Ora però su argomenti ben più impegnativi si deve rinnovare un'altra scommessa: la riorganizzazione delle Province dove oggi sindaci e consiglieri sono come "color che stan sospesi." " Siamo in attesa, dice Padrin dell'approvazione del Parlamento della legge che dovrebbe ridimensionare la Del Rio e dare alle Province competenza e potere decisionale. Abbiamo iniziato il percorso opposto alla legge del 2014 e vorremmo riavere una giunta provinciale e gli assessori. Non sarà facile, forse è impossibile, ma l'Italia deve chiudere il cerchio sul disegno organizzativo che vuole darsi: fusioni di comuni, accorpamenti, consorzi. Io spero che la legge venga approvata prima della fine dell'attuale legislatura". Fabio Bui, presidente della provincia di Padova, ha detto che le province venete sono piene di soldi ma non riescono ad utilizzali. " Non è proprio così, almeno in provincia di Belluno. Noi di soldi ne abbiamo pochi; abbiamo ereditato dalla Stato le competenze di manutenzione per 28 chilometri di strade e investiamo 15 milioni di euro ogni anno senza ricevere alcun contributo. La nostra prossima speranza è che almeno l'Anas si riprenda la competenza per alcune strade, alleggerendo il nostro impegno finanziario". Nelle spese rientrano anche la strutture scolastiche. "Certamente, competenze per le scuole superiori dove l'investimento finanziario è elevato. Molto abbiamo fatto, e molto di più speriamo di fare attingendo dai fondi europei del nuovo pnrr." La Provincia di Belluno, pur avendo come la cugina di Trento, la presenza di una forte minoranza culturale ladina, non gode della medesima autonomia. Sarà possibile raggiungerla?
Il politico in controluce
"La nostra autonomia è necessariamente legata a quella della Regione Veneto. Il referendum popolare del 2 ottobre 2017 è stato plebiscitario ma è tuttora inascoltato. La Regione ha approvato poco tempo fa la legge a tutela delle minoranze ma siamo ben lontani dall'autonomia di cui godono le minoranze e le istituzioni delle vicine province autonome." Lei ha avuto la possibilità di incontrare Papa Francesco. Cosa gli ha chiesto. "L'ho ringraziato per la scelta della Chiesa di beatificare il nostro Albino Luciani, per poco più di un mese Papa Giovanni Paolo primo, (nato a Canale d'Agordo) e ho chiesto che tutto avvenga in tempi brevi. Papa Francesco mi ha confermato che la proclamazione avverrà entro il 2022, dopo l’estate. La data precisa è in fase di definizione e la cerimonia avverrà a Roma". Lei è Scrittore e giornalista, porta anche queste sue esperienze in Consiglio provinciale? " Certamente, nel 2022 sarà dedicata particolare attenzione allo scrittore Dino Buzzati, nato a San Pellegrino di Belluno nel 1906, giornalista, drammaturgo che tanto lustro ha dato alla letteratura italiana e alla nostra provincia. Lo ricorderemo come merita." Insomma un 2022, fra santità e cultura, con un beato e uno scrittore che non era farina per fare particole, e sarà dice Padrin salutandoci, un anno da ricordare.