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La comunità degli Scalzi alle Laste
La COMUNITÀ degli SCALZI alle LASTE Come un santuario può aiutare nel 2021
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Tutto comincia nella seconda parte del 1500, con un capitello posto poco fuori Trento, al bivio delle strade per la Valsugana e il Nord; il capitello è decorato da uno splendido affresco raffigurante la Madonna con il Bambino: lo stesso di oggi! Con il tempo, Il capitello è diventato chiesetta in legno; la chiesetta è diventata poi il santuario di oggi. Nel 1641 i Carmelitani Scalzi di Austria assumono la cura pastorale del santuario e edificano un grande convento. A seguito degli sconvolgimenti della rivoluzione francese, il convento fu requisito e i frati espulsi; l’edificio del convento fu usato per svariate funzioni. Nel 1941 i Carmelitani della Provincia Veneta, in accordo con il Vescovo di Trento, tornano a servizio del Santuario, provvedendo a un sostanzioso restauro del convento. Oggi la comunità è composta da un decina abbondante di religiosi, con il compito di curare la formazione dei giovani desiderosi di consacrarsi al Signore nel Carmelo. Ne parliamo con padre Gianni Bracchi, maestro dei Novizi del convento di Trento. Padre Gianni chi frequenta il santuario? Il santuario della Madonna delle Laste è ufficialmente riconosciuto come santuario diocesano; la devozione alla Madonna delle Laste è molto diffusa e sentita, sia in città che nelle valli del Trentino. Vengono persone di ogni età, singolarmente, come famiglie o
Anche la preghiera contro il Covid
gruppi di pellegrini. Non si tratta di grandi numeri; ma il raccoglimento e la preghiera sono certamente intensi. Molti vengono per essere accolti in confessione e nel colloquio dai Padri, sempre presenti. A volte si tratta di incontri occasionali e brevi; a volte di un cammino che tende a diventare stabile e duraturo. Per accogliere bisogna essere preparati. Come si svolge la vostra vita quotidiana? Il ritmo della vita è dettato dall’amore per Gesù, dall’attenzione ai confratelli e dalla cura per del santuario e del popolo di Dio. La preghiera comunitaria scandisce la vita dei frati: mattina, mezzogiorno, tardo pomeriggio e sera. Ogni giorno c’è la celebrazione Eucaristica con la presenza dei fedeli; non manca mai una breve riflessione sulla Parola di Dio. Ma al cuore di tutto, ci sono i due momenti di Orazione Mentale: è la preghiera personale, il rapporto di intimità con Il Signore, che deve estendersi in tutti i gesti della giornata: affinché preghiera e vita arrivino a coincidere! Ci sono momenti settimanali di verifica della vita comunitaria; tempi di fraternità e di ricreazione; tempo per lo studio e la preparazione all’apostolato; la cura e la manutenzione della casa e del grande giardino, l’attenzione ai bisogni degli anziani e degli ammalati, le spese a fare, ecc. Ognuno dei fratelli ha un suo compito, all’interno o all’esterno della comunità, tutto vissuto nell’obbedienza al Priore che “tiene il posto” di Gesù. Dopo il covid secondo Lei sono aumentati i poveri che bussano al convento? Certamente; c’è chi aiuta noi frati, e noi aiutiamo altri che hanno bisogno: con una mano si riceve, con l’altra si dona. Un mio confratello ama spiegare che ci sono te categorie di poveri: i poveri che non hanno niente per vivere; i poveri che non hanno nessuno con cui vivere; i poveri che non hanno perso le ragioni per vivere. Da noi vengono soprattutto le ultime due categorie di poveri. Noi cerchiamo di offrire loro accoglienza e compagnia, per seguire insieme Gesù: Via, Verità e Vita. C’è qualche cosa di particolare nel vostro santuario? Un aspetto interessante è quello della cura del canto liturgico. Abbiamo due corali: una di adulti,
e una di giovani, che animano le Messe della Domenica mattina. Oltre che essere un momento aggregativo e formativo per i coristi stessi, la corale diventa uno strumento di evangelizzazione e di testimonianza: sia nel santuario, sia in altre chiese. Abbiamo avuto molte richieste di Concerti-meditazione in giro per la Diocesi di Trento e anche altrove. Dopo la pausa dovuto all’obbligo distanziamento, speriamo che questa bella attività possa riprendere.