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In filigrana: Autunno, tempo di quiete e di riposo

In filigrana di Nicola Maccagnan

Autunno: tempo di quiete, riposo e meditazione

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Chi di noi non si è mai fermato davanti allo spettacolo multicolore di un bosco in piena trasformazione durante il periodo autunnale? Mi riferisco a quell'immagine, solitamente pomeridiana, in cui il sole oramai basso illumina le foglie delle tinte accese del giallo, del rosso, dell'arancione e del marroncino, quasi sapesse dipingere come un pittore della scuola fiamminga del Quattrocento (la verità è che - ovviamente - il sole e, in generale, la Natura sanno fare molto meglio di qualsiasi pittore mai apparso sulla Terra!). E, in uno scenario diametralmente opposto, chi di noi, ancora, non prova una sensazione di piacevole abbandono all'idea delle prime piogge autunnali, quando il tepore dell'estate non è ancora diventato gelo e il crepitio del fuoco nella stufa accompagna le prime lunghe serate domestiche, fatte magari di una leggera coperta e di un bicchiere di vino rosso con le castagne? Cose semplici, quindi essenziali. Colori, profumi e sensazioni caratteristiche dell'autunno e dell'autunno soltanto, che come nessun'altra stagione porta con sé il senso del riposo e della quiete, dopo i tumulti della primavera e dell'estate. Tutto questo parallelamente a quanto accade, nello stesso periodo, alla natura che ci circonda e soprattutto alla grande madre Terra, che dopo averci donato tutti i suoi frutti si prepara alla quiete invernale. Possiamo così ben dire che mai come in autunno i ritmi dell'uomo e quelli dell'ambiente che lo ospita diventano un tutt'uno, in un solo respiro che avvolge corpo e anima. Attenzione, però, a non cadere nell'errore di giudicare per questi motivi l'autunno come una stagione poco utile, ferma, quasi “persa”. Basterà a questo scopo ricordare l'etimologia della parola “autunno”, da ricollegarsi (come spiega bene il sito etimoitaliano.it) al verbo latino augere, ovvero aumentare, arricchire, il cui participio passato auctus + la desinenza -mnus danno origine, per l'appunto, al latino autumnus. Andando ancor di più alle origini della parola, rintracciamo la radice sanscrita av- o au- che esprime l'idea del saziarsi, del godere. Dunque, contrariamente a quanto si potrebbe essere portati a pensare, la parola autunno non significa la stagione che prepara al tramonto, bensì, al contrario, la stagione ricca di frutti che la natura ed il lavoro dell'uomo hanno preparato. L'autunno non è quindi la stagione delle privazioni, ma della pienezza e del raccolto, come ben sanno del resto le nostre famiglie contadine, che nei mesi autunnali riempivano granai, magazzini e cantine dei sudori dell'estate in vista di inverni che, allora più che oggi, erano lunghi e coperti da una spessa coltre di neve. L'autunno, proprio per questo, è dunque anche il momento più opportuno per potersi ritagliare qualche spazio di tranquillità da dedicare ai “buoni pensieri”, alla riflessione (mamma mia che termine spaventoso!), ad immaginare il tempo che verrà. Me ne rendo conto perfettamente: si tratta di un esercizio oramai per molti desueto, per qualcuno forse addirittura incomprensibile; che mai ci sarà da scoprire o inventare che non ci sia già stato propinato? Assolutamente nulla, o molto poco. Qui però non stiamo parlando del meditare per conoscere, ma del fermarci per riscoprirci e guardare, una volta ogni tanto, dove stiamo andando. E' l'occasione, rara nei “tempi moderni”, di parcheggiare l'auto, salire sulla collina e guardare per un pochino dall'alto dove porta la strada che stiamo percorrendo. Senza illusioni o paure, ma con sano realismo. Dentro e fuori le nostre storie personali, le nostre case, il nostro quotidiano tran-tran. Lasciandoci affascinare dai colori delle foglie, dai profumi del sottobosco, dall'azzurro terso di un cielo oramai senza più caligine. E', insomma, il tempo di rallentare, vivere (per quanto possibile) quella dimensione slow che sembra spesso aver abbandonato definitivamente la nostra dimensione contemporanea. La Natura ci chiama a farlo, ci consiglia di farlo, adesso più che mai. Per correre ci sarà tempo e modo, spesso inconsapevolmente, con le prossime primavere e le prossime estati.

RASAI - SEREN DEL GRAPPA (BL) - TEL. 0439 394851

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