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Il libro sullo scaffale: le fortezze Bastiani

Il libro sullo scaffale di Andrea Casna

«Le fortezze Bastiani della Val d'Adige»

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«Le fortezze Bastiani della Val d'Adige» è un libro del fotografo Andrea Contrini del 2021 edito dall'Associazione Forte Colle delle Benne. È un lavoro capace di suscitare interesse, curiosità e fascino. È un libro attuale che racconta attraverso l'arte della fotografia quello che oggi rimane dell'imponente sistema difensivo, di fine Ottocento, presente in Valle dell'Adige e in Lessinia costruito per la difesa della città di Verona. Sono fortificazioni, alcune in calcestruzzo e altre solamente in pietra, che oggi raccontano il passato del veronese: un passato, quello ottocentesco, diviso fra Impero d'Austria e Regno d'Italia. Un tempo baluardo per difendere Verona da un possibile attacco proveniente da nord, ora questo intricato sistema di difesa, composto da giganti di pietra e cemento, è solo un insieme di rovine disseminate, spiega Contrini «tra i vigneti del fondovalle, arroccati sui pendii della Lessinia o troneggianti sulle creste del massiccio del Baldo, imponenti scheletri di pietra e calcestruzzo segnano gli antichi confini del perduto Impero asburgico e del Regno d'Italia». Queste strutture militari, che non hanno mai sparato un colpo di cannone, sono in gran parte in stato di abbandono: alcune sono utilizzate a scopo civile, altre in parte demolite. L'idea per «Le fortezze Bastiani» della Val d'Adige ha preso forma durante l'estate 2019 quando, racconta Contrini «innanzi a Forte Mollinary, intuii delle analogie con il libro «Il deserto dei Tartari» di Dino Buzzati. Non era la prima volta -spiega sempre Contrini- che affrontavo con la macchina fotografica l'argomento legato alle fortificazioni. Avevo infatti già esplorato gli sbarramenti della Grande Guerra che ancora oggi dominano gli altipiani cimbri del Trentino e dei Sette Comuni (fotografie pubblicate nel libro

I Guardiani del Silenzio del 2015), oltre a quello di Verdun in Francia (questo un lavoro con il National

Geographic Italia nel 2016). Ma le strutture militari dell'alto veronese mi hanno subito incuriosito perché la loro è una storia e un'architettura molto diversa. Il mio scopo era di raccontare, attraverso l'obiettivo fotografico, proprio questa storia ora in parte dimenticata e nascosta dalla vegetazione. Riprendendo le alte mura assediate dalla vegetazione, le buie gallerie sommerse dai detriti ma anche i tramonti che inondano di luce gli spalti, mi sono accorto di come lo scorrere del tempo ha conferito a questi luoghi il fascino che la storia gli ha negato».

Andrea Contrini, classe 1982, vive a Rovereto in Trentino. Si avvicina al mondo della fotografia nel 2010 muovendo i primi passi nell'ambito dell'architettura e del paesaggio. Per lui la fotocamera è un mezzo per raccontare. Negli anni ha curato diversi progetti di archeologia bellica, sui campi di battaglia delle guerre mondiali e sulle vestigia di fortificazioni antiche e moderne. Progetti questi realizzati sia autonomamente che in collaborazione con enti culturali come National Geographic Italia e da cui sono stati pubblicati i libri I Guardiani del Silenzio (2015), Echi nel Silenzio - Paesaggi della Grande Guerra dal Garda al Pasubio (2017 - Menzione Speciale Trentino al Premio ITAS del Libro di Montagna 2018).

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