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Storie di altri Paesi: Buffalo Bill

Storie di altri paesi di Elisa Rodari

Buffalo Bill

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Leggenda intramontabile del Far West americano

Il celebre Buffalo Bill rappresenta una figura emblematica e poliedrica nella storia americana: cacciatore, soldato, esploratore, attore, impresario e volto noto persino in Europa. Buffalo Bill, pseudonimo di William Frederick Cody, nasce in Iowa nel 1846 ma poco dopo la sua nascita, il padre Isaac fece in modo di trasferire l’intera famiglia in Kansas. Durante un suo discorso contro la schiavitù, il padre Isaac venne brutalmente accoltellato, morendo a tre anni di distanza dall’accaduto. Già all’età di 9 anni, quindi, dovette trovare lavoro in una compagnia di trasporto merci per provvedere al sostentamento della famiglia. Qualche anno più tardi, a 14 anni, venne invece assunto dalla compagnia Pony Express, un servizio di posta prioritaria effettuato per mezzo di corrieri a cavallo che permise di velocizzare le comunicazioni tra la costa est e ovest degli attuali Stati Uniti d’America. Dopo la morte della madre nel 1863, il diciassettenne William si arruolò nel settimo reggimento di cavalleria del Kansas e prese attivamente parte alla guerra di secessione americana. Fu proprio in questo periodo, durante una sosta in un campo militare a Saint Louis nel Missouri, che conobbe Louisa Maud Frederici, italo-americana, che nel 1866 diventò sua moglie. Dall’anno in cui si concluse la guerra di secessione (1865) e fino al 1872, William venne impiegato come guida civile dall’esercito statunitense e dalla Kansas Pacific Railroad. La curiosità più grande riguarda il suo soprannome, Buffalo Bill: si crede sia riconducibile ad un’impresa epica, in cui lui stesso uccise 4.280 bufali per sfamare le squadre che operavano nella costruzione della Union Pacific Railroad. Con questa impresa divenne noto come il campione assassino di bufali delle Grandi Pianure. A seguito di questo episodio eroico, William acquisì grande fama e un’ottima reputazione per l’accuratezza del suo tiro, la conoscenza delle usanze indiane, la sua resistenza e il coraggio dimostrato. Tale

Storie di altri paesi

era il suo spirito avventuriero che Buffalo Bill divenne presto il perfetto soggetto, quasi un eroe popolare, attorno al quale giornalisti e scrittori hanno iniziato a basare i propri racconti. Nel 1873 lo scrittore Ned Buntline chiese a Buffalo Bill d’interpretare la versione teatrale dei racconti che lo vedevano come protagonista, richiesta che accettò, proseguendo la sua carriera da attore improvvisato per ben undici stagioni. A partire dal 1883 la figura di Buffalo Bill divenne ancora più famosa, in America come anche in Europa. In quell’anno infatti creò il Buffalo Bill Wild West Show, uno spettacolo di puro intrattenimento che si svolgeva all’aperto con un cast formato da un centinaio di persone, durante il quale venivano ricreate scene tipiche western. Fra i vari protagonisti dello spettacolo presero parte cowboy, nativi americani, cavalieri cosacchi, arabi, il leggendario capo Sioux Toro Seduto, Calamity Jane (la prima donna pistolero) e Alce Nero, altra importante figura nella comunità dei nativi americani. L’ideologia celata dietro questo grande spettacolo sarebbe stata l’esaltazione della civiltà bianca anglosassone, che riuscì ad avere la meglio nei confronti dei popoli considerati “primitivi”, ovvero i nativi americani, i quali una volta sconfitti e sottomessi, potevano solo rappresentare un oggetto di divertimento. Esordito il 17 maggio 1883 a Omaha in Nebraska, lo spettacolo ebbe grande successo tanto che l’entourage al completo salpò nel 1887 alla volta di Londra. Qui in occasione delle celebrazioni per i cinquant’anni di regno della Regina Vittoria si tenne uno spettacolo unico nel suo genere. Dopo la tappa inglese, lo show andò in tournee in Francia, arrivando anche in Italia nel 1890, toccando ben 6 città dal 26 gennaio al 16 aprile di quell’anno (Torino, Milano, Venezia, dove Buffalo Bill e gli indiani fecero un giro in gondola, Genova, Roma e Napoli). Il Wild West Show tornò nuovamente in Europa nel 1900 e in Italia a partire dal 1906. Lo spettacolo, della durata standard di 1 ora e 45 minuti, contava su un entourage di 1000 persone, 600 cavalli e si basava su una scaletta fissa, uguale per tutte le tappe: un qualcosa di mai visto, unico nel suo genere, considerando anche i mezzi a disposizione in quel tempo. Lo spettacolo inoltre rese celebre un inno che segnava l’inizio dello show dal titolo “The star spangled banner” (la bandiera adorna di stelle): scritto nel 1814 dall’inglese Francis Scott Key durante la guerra anglo-americana, fu poi adottato ufficialmente come inno nazionale degli Stati Uniti a partire dal 1931. Che dire, Buffalo Bill fu senza dubbio una figura geniale e visionaria per il suo tempo: ideò infatti un nuovo concept di intrattenimento, diffuse la cultura western americana, portò i pellerossa in Europa e riuscì ad incantare intere platee di spettatori di tutta Europa ed America di fronte ad uno show che davvero non ha eguali nella storia.

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